191112 - Fillea CGIL
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191112 - Fillea CGIL
Data Pagina EMPOLI Foglio 19-11-2012 6 1 DOMANI PRESIDIO DEI DIPENDENTI DAVANTI ALLA REGIONE. VERTICE TRA ASSESSORE SIMONCINI ESINDACI Sacci, via alla cassa integrazione a zero ore per i 125 lavoratori INIZIA stamani la cassa integrazione a zero ore La cassa integrazione inizia stamani e mese per mese saranno valutate le modalità, anche se certo la situazione non è destinata a migliorare a dicembre mese tradizionalmente avaro di richieste di cemento. L'azienda ha tuttavia assicurato di voler mantenere le unità produttive e di tornare alla normale attività non appena le condizioni di mercato lo permetteranno. La vicenda Sacci crea preoccupazione tra i sindaci di Greve e San Casciano, in particolare circa le prospettive dello stabilimento di Testi. Le due amministrazioni hanno attivato una serie di consultazioni per cercare di chiarire la situazione. Per Alessandro Lippi di Fillea Cgil non c'è interesse per l'azienda «ad abbandonare Testi dove la proprietà ha investito qui più di 25 milioni di euro». anset 071740 per i 125 dipendenti del cementificio Sacci di Testi a Greve in Chianti. E domani, invece, come informa Fillea Cgil, presidio dei lavoratori delle cementerie Buzzi, Sacci e Colacem di fronte alla Regione in via Pico della Mirandola. I sindacati e i sindaci di Greve, Alberto Bencistà e di San Casciano Massimiliano Pescini, incontreranno l'assessore Gianfranco Simoncini sulla crisi Sacci per la crisi del cemento e delle costruzioni. L'avvio della cassa integrazione è stato un passo dovuto alle condizioni non felici nel quale versa il settore, per la riduzione delle commesse e degli ordini. Una situazione non dettata dal solo momento attuale, una quadro di calo del mercato che si protrae da almeno un paio di anni. www.ecostampa.it Quotidiano :LA NAZIONE Ritaglio Fillea e sindacati del settore stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 2 Quotidiano 18-11-2012 35 Foglio 1 www.ecostampa.it E UNIONE SARDA CAGLIARI Data Pagina Uta. Stipendi in ritardo Carcere, operai • • mInaCCIano • uno SCIopero Il carcere in costruzione a Uta [NIGa.ABELILLO] 071740 Stipendio in ritardo, niente Cassa edile e, soprattutto, cemento, vernice e altro materiale razionati. Sul nuovo carcere in costruzione a Uta va in onda il solito film di metà mese: sindacati sul piede di guerra e operai in agitazione pronti allo sciopero. I rappresentanti dei lavoratori puntano l'indice contro la società Opere pubbliche impegnata nella realizzazione del nuovo istituto di pena che, secondo le indicazione del ministero delle Infrastrutture, sarà consegnato entro il 31 dicembre di quest'anno. «I dipendenti rivendicano la retribuzione di ottobre e il versamento alla Cassa edile delle quote trattenute dall'azienda a titolo di gratifica natalizia, che per i lavoratori del settore rappresenta la tredicesima», afferma Erika Collu, della Fillea Cigl. la sindacalista contesta alla società il mancato rispetto degli accordi. «L'azienda aveva chiesto e ottenuto dalla Cassa edile la rateizzazione del debito, salvaguardato da una clausola fideiussoria. Il 15 novembre è scaduto il termine per il versamento della prima rata, ma nulla a oggi è stato versato». La Cgil ha chiesto un incontro alla Opere pubbliche e al Provveditore regionale del ministero «ma niente sino a ora è arrivato dai destinatari della richiesta». La sindacalista annuncia battaglia. «I lavoratori proclamano lo stato d'agitazione a partire da lunedì. Se l'azienda non provvederà tempestivamente a pagare i lavoratori, il cantiere si fermerà nuovamente». Andrea Artizzn Ritaglio Fillea e sindacati del settore stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 4 Quotidiano TRENTINO Data Pagina Foglio www.ecostampa.it QUOTIDIANO REGIONALE FONDATO NEL 1945 18-11-2012 39 1 Rossaro, 15 cassaintegrati 071740 Il prolungato stop ai lavori all'ospedale di Tione va ricondotto al fallimento di una delle due ditte edili che ci stavano lavorando. Si tratta della Nuova Busi, che ha dato forfait, mentre la Rossaro di Tione dai primi di ottobre ha messo 15 dipendenti in casa integrazione ordinaria. Lo conferma Maurizio zabbeni, della Fillea Cgil: "La cassa integrazione è stata chiesta dalla Rossaro per 13 settimane, in quanto è in grosse difficoltà, non vincendo gare d'appalto dal 2009. I lavori svolti attualmente riguardano infatti appalti precedentb>. Uno spiraglio, però, afferma Zabbeni potrebbe esserci, perché poco tempo fa sono stati richiamati al lavoro 4 dipendenti dei 15 in cassa integrazione. Aggiunge il sindacalista: "proprio pochi giorni fa ci siamo sentiti con il titolare, perché avremo a breve, un incontro sulle prospettive dei lavoratori. Certo, l'edile è il settore che soffre più della crisi generalee solo in Trentino i lavoratori siono passati dai 17.750 del 2008 ai 15.200 del 2011. Si tratta di un calo che alla fine di quest'anno arriverà al 20%». (sa.m.) Ritaglio Fillea e sindacati del settore stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 6 IL SECOLO XIX Data Pagina Foglio 17-11-2012 17 1 /2 "BUCHI" SOSPETTI NEI BILANCI, LA PROCURA ACCELERA PER BANCAROTTA In 50 rimasti senza lavoro inchiesta sul crac Barberini www.ecostampa.it Quotidiano L'azienda immobiliare curò anche il restyling in stazione IL CASO MATTEO INDICE È STATO uno dei crac più simbolici, e sconfortanti, con i quali i sindacati di categoria hanno fatto i conti a cavallo fra il20 II e il 2012: almeno 5060 persone rimaste senza lavoro, solo in parte ricollocate attraverso la mobilità. Un fallimento che ha rappresentato la fine d'un marchio, "Barberini & Lawson", piuttosto noto a Genova e non solo. L'azienda immobiliare - specializzata nei restyling in grande stile -aveva infatti ottenuto importanti appalti, pubblici e privati, in più regioni. Oggi la Procura dice che quel dissesto finanRELAZIONE ziario non fu doCHOC vuto solo a diffiLa svolta coltà economiche, legate al dopo mancato pagail dossier del curatore mento di comgià soddifallimentare messe sfatte; non fu un effetto ineluttabile della crisi che sul com parto delf edilizia ha infierito più duramente che altrove. Si è trattato d'una bancarotta con una serie di buchi di bilancio sospetti, sui quali è stata aperta formalmente un'inchiesta dal pubblico ministero Vittorio Ranieri Miniati, appartenente al pool di magistrati specializzati in reati economici e coordinati dal procuratore aggiunto Nicola Piacente. Dove sono finiti, davvero, i soldi della "Barberini"? Qual è il livello di responsabilità del suo management, fino all'ultimo capeggiato da Guido Cavana, come certifica una semplice visura camerale? La svolta agli accertamenti - cui partecipano anche i finanzieri del nucleo di polizia tributaria - è stata impressa con la prima relazione trasmessa dal curatore fallimentare al pm. Il documento è firmato da Ermanno Martinetto (professionista a sua volta conosciuto alfombra della Lanterna, dov'è stato presidente di Amt nelfultima fase della giunta di Marta Vincenzi) e circoscrive una serie di «anomalie» nel viavai di soldi dai conti aziendali. Il dossier, si conferma in ambienti investigativi, è già dettagliato; ma rappresenta solo il primo tassello d'un domino destinato con ogni probabilità a innescare (pesanti) riflessi nelle prossime settimane. "Barberini & Lawson" è il simbolo che ha accompagnato ristrutturazioni importanti come Palazzo Bianco e Palazzo Rosso a Genova; era il gruppo che nel 2006 avviò un contenzioso poiché desideroso di accaparrarsi la messa a nuovo del consiglio regionale; cheè stato abbinato ad alcuni interventi nella stazione Brignole e che il Levante conosce per operazioni po' ardite a Portofino e dintorni. Dove appartamenti di alto pregio - ovviamente ristrutturati - erano finiti in vendita a cifre elevatissime, investimento che non ha dato i frutti sperati. Non erano mancate assegnazioni lontano dalla Liguria, come nel caso della controversa ristrutturazione d'una palestra nel comune di Uboldo 01arese). Che ci fosse qualcosa di problematico, s'era capito sul finire del 2011. L'impresa, dopo una complicata "fusione" con Tecnoter, ha iniziato ad accusare gravi problemi di liquidità, nonostante il lavoro tutto sommato non mancasse. Sulle prime, i vertici avevano lamentato il mancato pagamento di crediti superiori al milione e mezzo. E non v'è dubbio che il ricorrente incubo dei ritardi nel saldo, da parte sia degli enti pubblici che dei committenti privati, abbia rappresentato per fedilizia un tormento. Ma, e su questo punto il MANAGER resoconto del NEL MIRINO curatore sarebAl vaglio be netto, non si è trattato solo di deiprn questo. sono finite Da Martinetto le posizioni vengono infatti dei dirigenti passate in rassegnale fasi più delicate del tracollo societario, in particolareilperiodo acavallo frail20ll ei12012. E quella la fase in cuii conti della "Barberini & Lawson" precipitano. E lo spiega Paola Bavoso della Filca-Cisl, uno dei sindacati che seguirono da vicino la vertenza: <<Alfinizio si era ipotizzato un concordato preventivo, una procedura insomma più soft». Ma fu annullata proprio per le insolvenze ormai sempre più manifeste, con autentico dramma per i dipendenti: dalla cassa integrazione all'assenza di reddito. «Soloin parte - spiega Bavoso - siamo riusciti a ricollocare i lavoratori, ma molti di loro sono rimasti a spasso». Tra incroci di cariche (fra le più curiose c'è la figura d'un socio al 40%, in una partecipata, che compirà a breve 93 anni) e voragini sospette nei conti, la Procura accelera. E il crac Barberini & Lawson è materia corposa d'inchiesta penale. Con fari per forza accesi sui suoi ormai ex dirigenti. [email protected] 071740 © RIPRODUZIONE RISERVATA Ritaglio Fillea e sindacati del settore stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 9 Quotidiano Pagina 17-11-2012 14 Foglio 1 www.ecostampa.it Data Concordato della Fumagalli Due ditte vogliono affittare LECCO _ SonolacavadiBergamoe la prefabbricazione industriale di Bulciago i due rami della Fumagalli edilizia che interessano a due imprenditori che potrebbero affittare e poi acquistare i due rami aziendali e farsi carico di una sessantina di lavoratorL A occuparsi di questa trattativa è il commercialista Guido Puccio che mercoledì presenterà al- fudienza dei creditori chirografari una proposta di rimborso ed esporrà gli effettivi interessamenti per i rami aziendali della Fumagalli. L'azienda infatti è entrata in concordato in deroga la scorsa primavera, presentando nei libri contabili un passivo economico di dieci milioni di euro e una proposta di rimborso per i creditori chirografari del 12%. Da qui è sorta la decisione di Puccio di bandire subito un'asta per faffitto dei cinque rami aziendali vincolata alla presa in carico della forza lavoro. Tuttavia questa vicenda sta creando molta tensione fra i lavoratori ancora in carico alfazienda, in tutto 154, e fra i sindacalisti: «Siamo ancora in attesa di una convocazione da parte del curatore per avviare una trattativa con le imprese interessate per faffitto dei rami aziendali - spiega Giuseppe Cantato- re della Cgil di Lecco - Non sappiamo ancora chi subentrerà e quanti lavoratori potranno tornare a lavorare». Il curatore ha deciso di non esporsi prima dell'udienza e solo in quell'occasione sarà possibile capire quali saranno gli sviluppi e le prospettive occupazionali per i lavoratori. Ma prima di tutto il curatore dovrà incassare il consenso del Tribunale di Lecco all'avvio della procedura di affitto.• G. Riv. 071740 Un corteo dei dipendenti della Fumagalli edilizia Ritaglio Fillea e sindacati del settore stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 11 ILitMATTlNO Napoli Data Pagina Foglio 16-11-2012 53 1 www.ecostampa.it Quotidiano IL~'MATIINO Caivano Gruppo Papa, accordo dopo sei mesi senza stipendio vertenza: «Gli operai hanno detto basta. Nonostante persei mesi non abbiano percepito lo stipendio, loro hanno lavorato fino a venerdì, poi lunedì hanno iniziato lo sciopero. È da sottolineare che hanno portato avanti le proprie mansioni solo con i propri risparmi. Infatti il Gruppo Papa ha appalti anche fuori Campania, e gli operai hanno continuato a lavorare prowedendo con mezzi propri. Questa situazione era diventata insostenibile». Nel primo pomeriggio finalmente la notizia tanto attesa. Le parti raggiungono l'accordo sindacale. Il sindacato ha inoltre chiarito il perché di questi ritardi. «II Gruppo Papa ha motivato di non riuscire a pagare le spettanze a causa del ritardo dei versamenti delle aziende committenti - spiega Nappo - parliamo di appalti pubblici. Nel corso della vertenza abbiamo chiesto alle imprese titolari delle commesse di sostituirsi nel pagamento». L'azienda si è impegnata con i sindacati e presto verranno versate gli emolumenti dovuti. e.p. 071740 Da cinque giorni manifestavano davanti agli ingressi dell'azienda. Sono i dipendenti del Gruppo Papa di Caivano, impegnata nel campo dell'edilizia per lavori di trivellazione. Lo scorso lunedì sono iniziate le rivendicazione dei settanta dipendenti dell'indotto nella zona industriale di Pascarola. Striscioni, slogan e soprattutto speranza fino a giovedì mattina. Infatti da sei mesi non percepiscono stipendio. Commenta Ciro Nappo, segretario regionale della Fillea Napoli, che ha curato la Ritaglio Fillea e sindacati del settore stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 13 Quotidiano di CREMONA Foglio 16-11-2012 8 1 www.ecostampa.it La Provincia Data Pagina Ieri swnmit dei sindacati Nuova fumata nera per 'Cava Alberti' I25 dipendenti temono il fallimento CREMA - Seconda fumata nera, nel giro di una settimana, e sfiducia che cresce sempre più tra i 25 dipendenti della Cava Alberti. La riunione di ieri pomeriggio nella sede della provincia a Cremona ha lasciato l'amaro in bocca ai rappresentanti sindacali. «Siamo ancora al punto di partenza - ha commentato Cesare Pavesi di Fillea Cgil al termine dell'incontro -. In più c'è la netta sensazione che si vada verso Il possibile fallimento dell'impresa. All'orizzonte non si vedono subentn e non è ancora chiaro quali ammortizzatori sociali si possano utilizzare per garantire un sostegno economico ai dipendenti». Alla riunione con il presidente provinciale Massimiliano Salini e l'assessore al Lavoro Paola Orini hanno partecipato i tre segretari generah Giuseppe De Maria (Cisl), Mino Grossi (Uil) e Mimmo Palmieri (Cgil). Con loro il segretario di Fillea Cgil Enrico Samarini, quello di Filca Cisl Enrico Sonzogni, insieme al collega Luca Donida Labati. Nien- Un presidio te si è sbloccato in merito all'ottenimento di altri ammortizzatori sociali per il 2013. Tra le ipotesi restano in campo la possibilità di avere la cassa in deroga per l'anno prossimo, ma al momento non è possibile sapere se questo ammortizzatore sociale sarà concesso dal ministero. La ripetizione della straordinaria è un'altra via percorribile, ma potrebbe essere ancora più complicata. Un'eventuale replica l'anno prOSSImo sarebbe ottenibile solo a condizione che vengano ricollocati il 30 per cento dei dipendenti. Il che significa 6 lavoratori su 25. A fine mese potrebbero esserci significative novità sul proseguimento dell'attività dell'azienda. (sas) 071740 © RIPRODUZIONERISERVATA Ritaglio Fillea e sindacati del settore stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 14 il mattino Data Pagina Foglio 15-11-2012 17 1 PER LA CRISI DEL SETTORE EDILE Chiude la SantineUo Costruzione: in 65 sono senza lavoro • PADOVA Il titolare Aurelio Santinello Chiude anche la Santinello. La nota azienda edile Santinello Costruzioni, con sede operativa in via Galilei 37, a Caselle di Selvazzano, su un'area complessiva di 60.000 mq2, dei quali 20.000 coperti, è arrivata alla fine. Gli amministratori dell'impresa che produceva, per mezza Italia, manufatti industriali di cemento di qualità, certificati con il sistema internazionale Icmq, dopo aver messo in pratica tutti i tentativi per restare a galla e continuare l'attività produttiva, dopo quattro generazioni, hanno deciso di metterla in liquidazione. E così finiscono sulla strada tutti i 65 dipendenti che erano stati già messi in cassa integrazione straordinaria per un anno dopo che era stato raggiunto, in Provincia, un accordo tra il titolare dell'impresa, Aurelio Santinello, che oggi ha oltre 80 armi e i sindacati di categoria, con la mediazione dell' assessore Barison. La nota fabbrica di manufatti è stata fondata alla fine dell' ottocento da Demetrio Santinello. Nel 1918 il successore Marino la iscrisse alla Camera di Commercio, mentre attualmente è guidata da decenni dall'ingegnere Aurelio. Due anni fa c'era stata già una richiesta di tagliare 30 posti di lavoro, ma, anche grazie www.ecostampa.it Quotidiano alla ritrovata disponibilità da parte della proprietà, la procedura di mobilità territoriale fu trasformata, quasi subito, in una prima cassa integrazione. «La crisi dell' edilizia padovana e veneta in generale diventa sempre più pesante», sottolinea Marco Benati, segretario provinciale della Fillea-Cgil, «con la Santinello Costruzioni sparisce dal settore una delle aziende storiche dell'intero Nordest. A questo punto a noi del sindacato non ci resta altro da fare che cercare di far applicare per i dipendenti che restano senza lavoro tutti gli ammortizzatori sociali possibili». Felice Paduano ;: ~~~:~~ ~S,~ ~i.~~ Ritaglio Fillea e sindacati del settore stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 17 071740 !bludclaSontlllcllolo",rU>IO'>c"b''''''O<C'l7,,1 la Nuova Ferrara Data 15-11-2012 Pagina 10 Foglio 1 SAN GIOVANNI DI OSTELLATO» Cantieri Estensi, firmato l'accordo per la Cassa www.ecostampa.it Quotidiano Chiesto un anno di "straordinaria" per i 57 lavoratori. Non sono previsti esuberi E' prevista la cessazione dell'attività e la creazione di una nuova società t S. GIOVANNI DI OSTELLATO E' stato sottoscritto ieri negli uffici dell' amministrazione provinciale 1'accordo per la cassa integrazione straordinaria della durata di un anno per i 57 lavoratori della Cantieri Estensi, il cui stabilimento, inaugurato pochi anni fa alla presenza di Lucio Dalla, è situato nell'area Sipro di Ostellato. L'accordo è stato siglato alla presenza di Barbara Celati, dirigente del servizio Politiche del lavoro e formazione professionale, della proprietà aziendale, del rappresentante di Unindustria Ferrara e dei sindacati del settore edile Fillea -Cgil e Filca-Cisl e della Rsu di fabbrica, Un interno della Cantieri Estensi, l'azienda è stata inaugurata nel marzo del 2009 L'azienda costruisce imbarcazioni in vetroresina, vende e fornisce assistenza direttamente in tutta Europa e nel bacino del Mediterraneo. Sino ad oggi il cantiere ha varato oltre 500 esemplari ed è leader nel seg- mento delle Lobster boats da Il a 16 metri e delle Navette, o Trawler, da 15 a 20 metri. L'azienda sta usufruendo del nuovo concordato con continuità aziendale previsto dal Decreto Sviluppo, in virtù del quale ha fino a 120 giorni di tempo per presentare un nuovo piano industriale a causa di problemi di natura finanziaria. Con il concordato si congela la situazione esistente e in pratica si saldano i creditori con quello che c'è in cassa. Cantieri Navali ha risentito, come tutti gli altri concorrenti, della crisi del settore anche se nel portafoglio ci sono diversi ordini. L'azienda costruisce imbarcazioni rivolte ad una fascia di alta gamma. Pare che all'orizzonte ci sia un imprenditore straniero interessato a rilevare la società. E' prevista la cessazione dell'attività della Cantieri Estensi e la creazione di una nuova società. (m. bar.) SANGIOIIANNIDIOSllLlATO}) IIlllIlll LI Cantieri Estensi, finnato l'accordo per la Cassa c " Od" "'''" 7,,,,,,,,,," " "',," " """ "' ~ ~~I":: 1, _~ i}: , • ~ "~-" _~ ~~ '" ~. ~ ~ w - ~"" ~ - I 071740 'l' Ritaglio Fillea e sindacati del settore stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 18 Quotidiano La Provincia di Varese Data Pagina www.ecostampa.it Foglio 15-11-2012 39 1 Caimi, i lavoratori non mollano Spiragli di dialogo Lonate Pozzolo Presidio a oltranza a Lonate di, gli stipendi di giugno e luglio che i lavoratori reclamano. «Vista la procedura attivata, non ci sono liquidità a disposizione». E proprio questo potrebbe essere uno dei motivi per cui i lavoratori potrebbero decidere di continuare con l'assemblea permanente indetta martedì mattina. Nel tardo pomeriggio di ieri i rappresentanti sindacali hanno illustrato la situazione ai dipendenti, lasciando a loro la scelta di come procedere nell'agitazione. Anche se rispetto a martedì, almeno una certezza c'è: «Ora abbiamo un canale aperto di interlocuzione con l'azienda e conosciamo numeri e cifre». Per capire se questo possa bastare a convincere i lavoratori bisogna però aspettare almeno fino ad oggi pomeriggio. _ R. sap. 071740 Futuro della Caimi. si riapre la trattativa sindacale. Anche se i lavoratori proseguono il presidio permanente nello stabilimento di via Tevere. Intanto, dopo che per tutta la notte di martedì i lavoratori sono rimasti in azienda, ieri pomeriggio i sindacati hanno incontrato a Milano il professionista che sta seguendo l'azienda che si occupa di edilizia e costruzioni nella procedura di concordato preventivo in continuità attivata lo scorso lO ottobre. «Finalmente abbiamo davanti delle carte che ci dicono come vogliono procedere nel rilancio dell'azienda e questo è un elemento positivo», il commento di Stefano Rizzi (Fillea-Cgil), «a ieri non c'era un piano e la situazione nebulosa non ci faceva intravedere la direzione in cui l'impresa si stava muovendo». Stretta tra i fidi bancari e committenti che non riescono a saldare le fatture, la società di Andrea Caimi ha avviato un concordato che per sei mesi'sospende ogni pagamento, dando cosÌ la possibilità all'azienda di risollevarsi e riprendere la propria attività «Ci hanno illustrato la situazione debitoria, le modalità con le quali intendono rieritrare e soprattutto quali siano i cantieri che possono essere riattivati», sottolinea Rizzi, «elemento centrale perché il concordato abbia un effetto positivo». Resta però il problema dei sol- Ritaglio Fillea e sindacati del settore stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 19 Quotidiano IL GAZZETTINO J..REVISO Pagina 14-11-2012 13 Foglio 1 /2 Data CASALE Vivono in ansia i lavoratori della sede del gruppo Doimo di di via Trevigiana Nuova Frezza, 51 posti a rischio www.ecostampa.it 'T" La proprieta eintenzionata a chiudere, il motivo: ilforte calo delfatturato .Nello Dupré CASALE Ad un passo dalla chiusura l'azienda "Frezza" di Casale (del Gruppo Doimo di Vidor) specializzata nella produzione di mobili per ufficio. Ieri i 51 dipendenti della "Frezza", che opera da 17 anni nello stabilimento di via Trevigiana Nuova a ridosso della provinciale Jesolana, sono stati con il fiato sospeso per conoscere l'esito dell'incontro che i rappresentanti delle organizzazioni sindacali (Anna Zanoni Fillea-Cgil e Marco Potente Filca-Cisl) hanno avuto la proprietà dell'azienda. Fumata nera al termine dell'atteso faccia faccia. "Purtroppo l'azienda - dice la sindacalista Zanoni - ci ha comunicato la decisione di chiudere lo stabilimento di Casale a causa del forte calo del fatturato. Noi crediamo che ci siano ancora margini per trovare soluzioni alternative alla cessazione dell'attività, e alla conseguente messa in cassa integrazione straordinaria per due anni delle maestranze». Poi scatta la fase della mobilità, che è l'anticamera dellicenziamento. La speranza di evitare in DD extremis la chiusura della "Frezza" è affidata all'incontro che i sindacati dei lavoratori avranno il 22 novembre prossimo con i vertici della Doimo. L'altra sera c'è stato un incontro tra la dirigenza della "Frezza" e il sindaco di Casale Stefano Giuliato con i componenti la Giunta civica. Il capo dell'esecutivo si è impegnato ad attivare ogni iniziativa utile per impedire la perdita di 51 posti di lavori, che avrebbe una pesante ripercussione sull'economia casalese. Infatti, per la quasi totalità dei lavoratori della "Frezza" si prospetta un futuro pieno di incognite. Per la maggior parte di loro, che hanno mediamente un'età ancora lontana dalla pensione, trovare un'altra occupazione sarà molto difficile con la crisi che sta attanagliando un po' tutto il settore delle piccole medie aziende produttive del territorio. «Lavoro alla "Frezza" dal primo giorno dell'apertura di 17 anni fa commenta preoccupato un lavoratore di 48 anni con moglie e due figli in età scolare - e non so sinceramente quale futuro mi aspetta. Voglio sperare che si possa fare ancora qualcosa I SINDACATI Il SINDACO . . . . . .H1?!11!,-!,!gqn:l! Cercheremo d/salvare . . ·lòccupazione in pericolo buoni11!arg!,!~ Pf!soluzio,!~ XlIII C~S~!~ Vvu u na IO D"(}fOto de o "cdo dc g uppo DD mod d vDTrevgonD Nuov" Frezza, 51 posti a rischio 071740 alternative per non mettere sul lastrico decine di famiglie». Gli fa eco un compagno di lavoro (G.B.) di 54 anni. «Fino a qualche anno fa se un operaio con una specializzazione perdeva il posto la lavoro non incontrava particolari difficoltà a trovare un'altra occupazione. Adesso, con la crisi e la recessione, l'unica speranza di sopravvivenza rimane l'emigrazione». Da rilevare che anche i 127 dipendenti della fabbrica di Vidor della Doimo sono in cassa integrazione straordinaria. Intanto i 51 dipendenti della "Frezza" di Casale stanno valutando la possibilità di attuare una manifestazione di protesta. Ritaglio Fillea e sindacati del settore stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 22 Quotidiano Data Pagina BRIANZA www.ecostampa.it Foglio 14-11-2012 11 1 Altri sei mesi di cassa alla Salvarani Giussano, ossigeno per i dipedenti di LAURA BALLABIO -GIUSSANO- QUESTI SEI MESI potranno essere determinanti per conoscere le sorti dell'azienda brianzola che dall'estate del 2010 sta attraversando un difficile momento di crisi. Attualmente l'azienda di via Valassina è stata affidata a un liquidatore nominato dal Tribunale di Monza: dallo scorso mese di luglio i giudici hanno chiamato il seregnese Carlo Maria Novara per concludere le trattative aperte con almeno una decina di gruppi nazionali e internazionali interessati all'acquisto dell'intero sito aziendale. Proprio per cercare di fare cassa e garantire a possibili acquirenti di rilevare, in parte o totalmente, la produzione o i fabbricati aziendali, sono state messe in atto alcune operazioni per garanti- re un'immissione di liquidità. "Un incontro perfare il punto della situazione è previsto nei prossimi giorni quando avremo un resoconto della situazione in merito alle procedura di messa in vendita dei beni non strumentali», hanno sottolineato i rappresentanti sindacali Annunziata Ziliani (Fillea Cgil), Luigi Puppo (Filca Cisl) e Marco Cazzaniga (Feneal Uil). Ultimo provvedimento in ordine di tempo è la messa all'asta dei molti dei beni non strumentali: in particolare saranno presto mes- si in vendita alcuni terreni, alcuni fabbricati e uffici, oltre ad una palestra non direttamente riconducibili alla principale attività aziendale di proprietà del patrimonio personale della famiglia EHi. La prima fase di vendita, che prevedeva la possibilità di presentare offerte in busta chiusa, è andata praticamente deserta. Dei 19 beni messi all'asta solo in un caso è stata formulata una richiesta di acquisto. Questa mattina è invece in programma una seconda trance della vendita all'asta. 071740 È ARRIVATA ieri pomeriggio nella sede del dipartimento provinciale del lavoro di Monza la flfma ufficiale sul rinnovo della cassa integrazione per i lavoratori della Feg Salvarani di Giussano. L'accordo, che prevede altri sei mesi di ammortizzatori sociali per gli oltre 120 lavoratori dell'industria giussanese, storico marchio del made in Italy e del design nostrano. Allontanato per il momento lo spauracchio dellicenziamento: fino al prossimo mese di maggio ai dipendenti dell'azienda giussanese sarà garantita un sostegno economico. Dei 120 dipendenti ancora regolarmente iscritti al libro paga dell'azienda una quarantina sono attualmente impiegati nella produzione e del factory store che dallo scorso mese di marzo per la parte manifatturiera, e da giugno per quanto riguarda quella commerciale dell'outlet di vendita al dettaglio, sono state riavviate grazie a una procedura concordata con i giudici del tribunale di Monza. Ritaglio Fillea e sindacati del settore stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 24 Settimanale GroRNALE di SEREGNO Data Pagina www.ecostampa.it Foglio 13-11-2012 20 1 AZIENDA Cassa integrazione per i dipendenti della «Cassina» 071740 (dmi) Ancora nulla di fatto tra sindacati e «Cassina» all'incontro di mercoledì scorso. La storica azienda di via Busnelli ha iniziato le procedure di mobilità per 15 dipendenti indiretti, ancora da nominare (su 283 lavoratori totali): una procedura che non riguarda la parte produttiva ma l'area amministrativo-commerciale. La vicenda è seguita da vicino dai sindacati di Cgil e Cis!, il cui obiettivo è «tutelare al massimo i lavoratori». Un incontro si è svolto mercoledì scorso: «Purtroppo dobbiamo ancora approfondire alcuni elementi - ha spiegato il sindacalista Filca Cisl di Monza e Brianza, Armando Busnelli - L'unica certezza è che l'azienda ha accettato di applicare la cassa integrazione straordinaria per un anno. In settimana avremo anche un'assemblea con gli impiegati ai quali spiegheremo tutta la situazione. Speriamo di trovare al più presto una soluzione: nel frattempo abbiamo già programmato un incontro a Monza, per lunedì 19 novembre, alle 14 presso la sede di Confindustria durante il quale speriamo di concordare con l'azienda la bozza dell'accordo». La procedura di ridimensionamento deriva dal fatto che l'azienda di via Busnelli sta avendo una diminuzione del fatturato residenziale (che copre i due terzi del fatturato totale) di circa meno lO per cento. Una procedura simile è stata avviata anche nella sede di Tolentino. Ritaglio Fillea e sindacati del settore stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 29 ILitMATTlNO Caserta Data 13-11-2012 Pagina 34 Foglio 1 www.ecostampa.it Quotidiano n.~MATTINO Interporto, per far ripartire i cantieri tumazione e prolungamento della cig «Sopravvivenza» occupazionale Per la Essetì in campo la ricetta che fu già adottata alla Cogedi Giuseppe Mi retto Il blocco I sindacati: «La crisi dell'lse è finanziaria e amministrativa c'è bisogno di un altro vertice in prefettura» © RIPRODUZIONE RISERVATA 071740 Alla ricerca dell' occupazione perduta. Riparte la sperimentazione sindacale all'Interporto Maddaloni-Marcianise: la crisi morde e si tenta di nuovo il «reinserimento periodico nei cantieri deicassintegrati di lungo corso». Prolungamento della cassa integrazione in cambio o con l'aggiunta del turn -over occupazionale: rotazione del personale in funzione dei bisogni e delle richieste di manodopera imposte dal calendario di completamento delle opere in consegna e abbandonate da mesi come capannoni, assi viari, piazzali. Interventi e ritorni al lavoro subordinati allo sblocco delle procedure (e agli investimenti per circa 300 mila euro) per la delocalizzazione delle sottostrutture: metanodotto e elettrodotto che attraversano i cantieri abbandonati. Ieri mattina, nel vertice sullo stato della crisi tra imprese, dirigenza dell'Interporto Sud Europa (Ise), operai e sindacati, è passata la linea delle segreterie provinciali di Fillea-Cgil, Filca-Cisl e Feneal-Uil): «Utilizzo a singhiozzo del personale combinato con una proroga della cassa integrazione in due fasi». Dal 5 al31 e poi almeno dal primo gennaio fino al31 maggio sono le date di proroga degli ammortizzatori sociali per i 40 edili in forza alla Esseù srl. «L'obiettivo vero - spiegano Bruno Piscitelli (Fillea), Alfonso Petrone (Filcal) e Franco Cirillo (Feneal) - è mitigare, anche con il ritorno flessibile al lavoro, i disagi sociali innescati da questa crisi. E soprattutto non recidere il rapporto professionale tra maestranze e imprese». Il modello è quello già sperimentato con successo dalla Cogedi: i 40 dipendenti (già collocati in cassa interazione) con l'alternanza di squadre, con turni di impiego di 10 giorni, hanno garantito il completamento dei capannoni e lavori supplementari di manutenzione presso la struttura che ospita il cinema multisala del Centro Campania. Si tratta di sopravvivenza occupazionale, un rimedio che non scalfisce la crisi che è soprattutto finanziaria e amministrativa, innescata dal blocco delle concessioni edilizie sul versante di Marcianise. «E proprio per questo precisano Bruno Piscitelli, Alfonso Petrone e Franco Cirillo, rispettivamente segretari provinciali di Fillea Cgil, Filca Cisl e Filacams Uil - c'è bisogno di un ulteriore vertice, da tenersi presso la Prefettura, che certifichi lo stato di crisi e vincolile parti alle proprie responsabilità». Dopo il vertice istituzionale della scorsa settimana, presieduto dal sindaco di Maddaloni Antonio Cerreto, e l'incontro Ise-imprese-operai, sarà la volta del confronto tra tutti gli enti territoriali. Il fatto nuovo, è che questa volta l'avvocato Giuseppe Barletta, assistito da Salvatore De Biase (presidente Ise) ci ha messo la faccia. L'azionista di riferimento ha voluto personalmente incontrare gli operai, rivendicando la bontà del progetto Interporto. «L'unico intervento imprenditoriale -ha detto- esistente in Provincia di Caserta capace di garantire uno sviluppo possibile e duraturo nel tempo». L'intermodalità casertana è tutt' altro che archiviata. Ritaglio Fillea e sindacati del settore stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 31 IL PICCOLO Data Pagina Foglio Giornale di Gorizia 13-11-2012 31 1 Alla Mibb un giorno a casa per fare lavorare tutti www.ecostampa.it Quotidiano Fino a gennaio contratto di solidarietà per i 34 dipendenti dell'azienda Alla IIcam la produzione tiene e non ci sono al momento ricorsi alla Cig di Francesco Fain • CORMONS È una formula che si potrebbe Il comparto del legno mostra ancora segni di sofferenza ci saranno gravi ripercussioni sul fronte degli stipendi perché i dipendenti percepiranno fra il 90 e il92% dello stipendio reale, di quanto cioé avrebbero incassato con l'orario full time. Ecco perché, per semplicità, si riassume il contratto di solidarietà con lo slogan: «Lavorare meno per lavorare tuttÌ». La Fillea-Cgil non ha mai nascosto di considerare <mno sviluppo positivo» quello dei contratti di solidarietà. Anche perché è stata la prima volta in assoluto che nella nostra provin- 58. {1RIPRODUZIONE RISERVATA 071740 riassumere con lo slogan "Lavorare meno per lavorare tutti". Ci riferiamo ai contratti di solidarietà, un modus operandi di gestione della crisi purtroppo scarsamente utilizzato nelle vertenze sindacali. Eppure, i contratti di solidarietà sono stati utilizzati alla Mibb di Cormòns, azienda del settore del legno che produce lettini e camerette per colossi come Chicco e PrenataL In questa maniera, i sindacati sono riusciti a gestire una situazione di crisi, senza dover ricorrere ad altre forme di ammortizzatori sociali. Ma come si esplicita, nella fattispecie, questa soluzione contrattuale? Da alcuni mesi e sino alla fine dell' anno - «F orse arriveremo sino a gennaio», sorride soddisfatto il segretario provinciale della Fillea -Cgil, Enrico Coceani - i 34 dipendenti della Mibb hanno ridotto e continueranno a ridurre il loro orario di lavoro: in pratica per un giorno alla settimana rimangono a casa. Non ci sono state nè cia si è data soluzione alla crisi di un'azienda applicando tale strategia: «una formula che viene utilizzata sporadicamente», le parole di Enrico Coceani che aggiunge: «Vedremo, alla scadenza dei contratti di solidarietà, quale sarà la situazione alla Mibb e se sarà necessario studiare altre forme di ammortizzatori socialÌ». Riguardo alla Ilcam (altra azienda cormonese del comparto legno con oltre 500 dipendenti) ci sono alcuni scarichi di lavoro in alcuni settore. Comunque, non si è ricorsi alla cassa integrazione, almeno per il momento. «Tengono i reparti del prodotto laccato lucido e del pvc, il legno invece continua a registrare dei passaggi a vuoto», specifica Coceani. Che evidenzia come il mercato del legno in Italia ormai sia ridotto «allumicino». Qualche cifra per avere il quadro complessivo: otto anni fa, in tutto l'Isontino, risultavano essere operanti e attive 230 aziende. Oggi, ne sono sopravvissute 172. Se ne sono perse per strada qualcosa come Ritaglio Fillea e sindacati del settore stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 32 lA GAZZETfA DI LECCE Data 13-11-2012 Pagina 4 Foglio 1 www.ecostampa.it Quotidiano lA GAZZEllA DELMEZZOGIORNO RESTANO APPESI AD UN FILO LE GRANDI OPERE, CHE POTREBBERO RIPORTARE IN ATTIVITÀ I CASSINTEGRATI Ditta Palumbo, 250 operai ancora col fiato sospeso Operai della Palumbo ieri sotto la Prefettura [foto Rocco Tomal voratori; sul tratto finale (Palmariggi-Otranto) persistono incertezze per le autorizzazioni non ancora complete. Sottopassi: la Provincia vorrebbe far partire i lavori contemporaneamente, ma su quello di San Cesario pare ci siano alcuni intoppi. Da sole, queste due piccole opere garantirebbero il lavoro a una trentina di persone. Alessio Colella, segretario generale della Fillea-Cgil di Lecce, ha chiesto la convocazione in Prefettura di un tavolo con tutti gli attori interessati da questa vertenza: Anas, Regione, Provincia, sindacati. Probabilmente passati questi dieci giorni di attesa per l'avvio dei lavori sulla Regionale 8 se ne discuterà: «Entro dieci giorni dovrebbero risolversi i problemi relativi ai due cantieri più grossi, ma le scadenze degli ammortizzatori ci allarmano. Giovedì siamo pronti a tornare in Prefettura». Dello stesso avviso Sandra Russo, segretario generale della Filca-Cisl di Lecce: «Il paradosso è che rispetto ad altre aziende in crisi, alla Palumbo il lavoro non manca, ma è bloccato da cavilli burocratici». 071740 /I Ci sono 250 operai del Gruppo Palwnbo appesi al filo della burocrazia. L'azienda attende l'avvio di due grandi opere e di altrettanti lavori di minor importanza. Ma non può muoversi per colpa dei continui ricorsi, che bloccano i cantieri. Centinaia di famiglie piombano nella paura e si chiedono che cosa sarà di loro a gennaio: tra un mese e mezzo scadono gli ammortizzatori sociali in deroga, con ridottissime possibilità di rinnovo. Spiragli, ancora da confermare, arrivano dall'assessore regionale ai Lavori Pubblici, Fabiano Amati: entro dieci giorni un tratto della Regionale 8 (la Lecce-Melendugno, bloccata da un esposto presentato da un privato ai carabinieri) dovrebbe partire. Ieri, dopo un'assemblea nel cantiere di Sternatia, i lavoratori hanno deciso di organizzare un sit-in sotto la Prefettura. Hanno ottenuto un incontro con il viceprefetto Guido Aprea, che li ha informati della telefonata intercorsa tra il prefetto Giuliana Perrotta e l'assessore Amati sulla Regionale 8. Tra dieci giorni, i lavoratori sono pronti a tirare le somme. Ma al pettine ci sono altri nodi da sciogliere. Il Gruppo Palumbo ha quattro commesse che possono far tornare al lavoro tutti e 250 i dipendenti oggi in cassa integrazione: la Maglie-Otranto, la Regionale 8, i sottopassi di San Cesario e Sternatia. Maglie-Otranto: il primo cantiere è aperto ma solo nel primo tratto (Maglie-Palmariggi), per un impegno di appena 30 la- Ritaglio Fillea e sindacati del settore stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 33 Quotidiano l'Adige Data Pagina www.ecostampa.it Foglio 13-11-2012 7 1 Alla Silvelox e alla Tassullo salta la quattordicesima mensilità 071740 TRENTO - La Gallox non è l'unico caso trentino di stipendi in ritardo per la mancanza di liquidità nelle aziende. Nel comparto metalmeccanico ora una parte delle emergenze è rientrata. Tutto all'opposto la situazione in edilizia, dove a luglio erano circa 700 i dipendenti con retribuzioni in ritardo. "Ora sono certamente di più, il ritardo negli stipendi nel settore è generalizzato - afferma il segretario della Fillea Cgil Maurizio Zabbeni - E in molti casi non arriva neanche il pagamento della cassa integrazione». In alcune imprese più grandi, ma con qualche affanno, stanno saltando le quattordicesime mensilità, che corrispondono al premio annuale. "La Silvelox di Castelnuovo - precisa Zabbeni -l'ha rinviata all'anno prossimo. La Tassullo ci ha chiesto addirittura di eliminarla». Silvelox ha chiuso il 20 Il con 22 milioni di euro di fatturato (+0,7%) e 344 mila euro di perdita, Tassullo con 24,6 milioni di ricavi (-2,8%) e 1,2 milioni di perdita. Ritaglio Fillea e sindacati del settore stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 34