Le opportunità per le bioenergie nel Piano di Sviluppo Rurale della
Transcript
Le opportunità per le bioenergie nel Piano di Sviluppo Rurale della
Le opportunità per le bioenergie nel Piano di Sviluppo Rurale della Campania 2014-2020 Amedeo D’Antonio Direzione Generale per le Politiche Agricole, Alimentari e Forestali il CONTESTO TERRITORIALE e SETTORIALE CONTESTO TERRITORIALE 1.359.000 ettari 5.769.750 residenti (424,6 ab/kmq) Aree antropiche 101.163 ettari Aree Agricole 738.876 ettari Aree forestali 512.290 ettari Acque 6.875 ettari Fonte: Carta Utilizzazione Agricola Suolo, 2009 CONTESTO SETTORIALE In Campania sono attive 136.872 aziende (-41,6% rispetto al 2000). La Superficie Agricola Totale occupa circa il 53% della superficie regionale (-13,8%). La Superficie Agricola Utilizzabile occupa 549.270 ettari (-6,3%). La Campania non è caratterizzata da monocolture o indici di specializzazione agricola elevati. Ciascun sistema locale si presenta con una gamma produttiva piuttosto ampia. I seminativi sono il gruppo di coltivazioni preminente ed occupano il 48,8% della SAU; seguono le legnose agrarie con il 28,7% e i prati permanenti e pascoli con il 21,3% Le aziende con allevamenti sono il 10,7% del totale delle aziende agricole (-62%) con 461.312,8 Unità di Bestiame Adulto (UBA), ma la flessione in termini di capi allevati è meno evidente e si registrano incrementi nel comparto bufalino. In particolare gli allevamenti bufalini sono 1.409 (+8,6% rispetto al 2000) e contano 261.506 capi (+100%). Ciò rafforza la posizione della Campania nello scenario nazionale: il 72,6% dei capi e il 57,9% delle aziende. CONTESTO SETTORIALE In Campania la superficie forestale è di 445.274 ettari (IFNC, 2005), di cui 384.395 classificati come bosco e 60.879 come altre terre boscate. La superficie boscata è per il 52,3% di proprietà privata, il restante 47,7% è pubblica. La dimensione media aziendale è molto ridotta e la debolezza strutturale si manifesta anche in una inadeguata dotazione. Il volume prodotto di legname è di oltre 294.000 metri cubi: il 69% viene utilizzata per la combustione, mentre il legname da lavoro si ripartisce in tondame grezzo (29%), legname per pasta e pannelli (3,3%) ed altri assortimenti (68%). La cubatura di latifoglie è molto elevata (oltre il 99%) rispetto alle conifere. Queste ultime sono destinate a successive lavorazioni, mentre per le latifoglie è prevalente l’utilizzo energetico. L’industria dei prodotti in legno e carta, stampa, impegna circa 3.900 unità locali e poco meno di 13.500 addetti. Nel macro settore dell’industria del legno e dei prodotti derivati (esclusi i mobili), sia le unità attive che gli addetti sono diminuiti. Riguardo all’interscambio internazionale dei prodotti della silvicoltura, emerge una posizione di netta dipendenza dall’estero: il saldo normalizzato è infatti pari a -84,3% CONTESTO SETTORIALE Nel 2011 il valore della produzione agricola è di circa 3,5 miliardi di euro La performance è fortemente condizionata dai consumi intermedi, il cui peso è di poco inferiore ai 2 miliardi di euro. Relativamente differenti sono invece le dinamiche che interessano la silvicoltura. Al 2012, la produzione silvicola vale circa 69 Meuro, in lieve aumento rispetto al 2005; i consumi intermedi si riducono di circa un quinto ma il comparto non ne trae profitto a causa di una produzione tendenzialmente stagnante. Poco più della metà delle aziende agricole appartiene alle classi di dimensione economica inferiori ai 4.000 euro, mentre appena il 2,9% supera i 100.000 euro. Il valore degli investimenti fissi lordi nel settore primario (2011) è pari a 564,7 Meuro, in decisa diminuzione rispetto al 2001 (-39,5%, dato ben più negativo di quello nazionale, pari al -7,0%). Ciò deriva anche dalle difficoltà di accesso al credito. www.agricoltura.regione.campania.it/rinnovabili/rinnovabili.html Le Linee di indirizzo strategiche dell’Area Agricoltura per le Agroenergie Contesto Il Piano energetico ambientale regionale (DGR n. 475 del 18 marzo 2009) assumendo integralmente quanto declinato dalle Linee d’indirizzo strategico in materia, approvate nell’ambito del Piano di azione per lo sviluppo economico regionale (PASER), costituisce il quadro di riferimento per i soggetti pubblici e privati che, in tale campo, assumono iniziative nel territorio della Campania ponendosi come incubatore di indirizzi e obiettivi strategici in campo energetico che si articolano in un orizzonte temporale che si proietta fino al 2020. In coerenza con la programmazione territoriale e energetica regionale, al fine di evidenziare le strade percorse e percorribili nel breve e medio periodo per raggiungere l’obiettivo di sviluppare le potenzialità agro-energetiche in Campania nel marzo del 2010 sono redatte le Linee Guida Strategiche per le Agroenergie dell’Area Agricoltura strategia Il tema dell ’ agroenergia riveste un importante ruolo nella programmazione comunitaria e regionale degli ultimi anni, suscitando grande interesse nel settore agricolo ed agroindustriale. Linee di indirizzo strategiche dell’Area Agricoltura per le Agroenergie L ’ approccio strategico a livello regionale deve essere necessariamente di tipo multidisciplinare ed intersettoriale: 9 a monte: poiché necessità di una governance basata sull’interazione di diverse aree dell’Amministrazione regionale (ambiente, agricoltura, attività produttive, politiche del territorio); 9 a valle: per ottenere il consenso intorno ad un progetto comune che definisca il comportamento di tutta la filiera delle agroenergie. strategia Linee di indirizzo strategiche dell’Area Agricoltura per le Agroenergie l’agricoltura campana, nel contribuire al raggiungimento di una produzione energetica sostenibile, può giovarsi dello sviluppo del settore agroenergetico a patto che si governi il processo in un’ottica di sistema nel pieno contemperamento delle esigenze dei territori e delle comunità locali passando da un sistema chiuso di imprese che gestiscono la filiera a un sistema aperto formato da territorio, filiera e governance, in cui la filiera si integra e si caratterizza grazie alle qualità intrinseche del territorio: idoneità, motivazione e condivisione. strategia Fondamentale è la costruzione di una politica di governance su scala locale, che si radichi sul territorio sviluppando un sistema competitivo mediante l’incentivazione della filiera corta. Linee di indirizzo strategiche dell’Area Agricoltura per le Agroenergie Attraverso l’aggregazione di: 9 9 9 enti locali; operatori del settore energetico; aziende agricole, forestali, agroindustriali anche in forma associativa (Organizzazioni di produttori, Cooperative, Consorzi di bonifica); 9 istituti di credito. strategia regionale favorire la creazione di filiere locali per la produzione di energia da biomassa di origine agro-forestale, ottenuta soprattutto da scarti agricoli, di allevamento e forestali Linee di indirizzo strategiche dell’Area Agricoltura per le Agroenergie 9 9 nei territori maggiormente “vocati”; in aree interne svantaggiate dove la creazione di una filiera della biomassa possa creare occupazione conseguendo l’autosufficienza energetica di piccole comunità; creare le condizioni per l’ulteriore sviluppo delle agroenergie all’interno delle imprese agricole in un’ottica di filiera locale; favorire l’integrazione degli impianti a biomassa con altre fonti rinnovabili Obiettivi specifici A) individuazione di bacini agroenergetici B) incentivazione per imprese agro-forestali singole o associate alla realizzazione di impianti di cogenerazione di piccola taglia C) incentivazione per aziende che forniscono reflui zootecnici ed agroindustriali nell’ambito di accordi di filiera per la produzione di biogas ad uso energetico Linee di indirizzo strategiche dell’Area Agricoltura per le Agroenergie D) incentivazione alla predisposizione di piani di gestione delle aree boscate pubbliche e private E) forme di premialità per progetti di filiera agro-energetica che nascano da partenariati locali F) supporto alla progettazione di impianti cogenerativi/trigenerativi di piccola taglia alimentati a biogas o biomassa ligneo-cellulosica G) studi e ricerche finalizzate alla valorizzazione e recupero a fini energetici di aree sensibili H) incentivazione di governance locali in aree rurali I) formazione specifica indirizzata agli imprenditori Linee di indirizzo strategiche dell’Area Agricoltura per le Agroenergie Territorializzazione Territorializzazione Linee di indirizzo strategiche dell’Area Agricoltura per le Agroenergie Il reale serbatoio di materia prima utilizzabile per la produzione di bioenergia non è facilmente quantificabile. La valutazione del potenziale di biomassa è stata focalizzata sulla disponibilità della biomassa residuale, vale a dire quella derivante da scarti e/o sottoprodotti di origine agricola, agroindustriale e forestale (che, se non correttamente smaltiti, avrebbero conseguenze negative per l’ambiente). Secondo questo approccio, il comparto agricolo rappresenta il primo passo per uno start-up della filiera basato sulla determinazione del quantitativo di biomassa potenzialmente disponibile. Territorializzazione Linee di indirizzo strategiche dell’Area Agricoltura per le Agroenergie Nelle LIS è stato condotto uno studio, per i vari comparti (agricolo, forestale ed agroindustriale) finalizzato all’individuazione dei residui che maggiormente si prestano al recupero ed alla valorizzazione energetica sul territorio, mediante analisi multidisciplinare. Non è stato considerato, per le caratteristiche strutturali dell’agricoltura campana, lo sfruttamento di terreni fertili per la produzione di biocombustibili, dovendo interessare grandi superfici dedicate a colture estensive e con basso impiego di manodopera per raggiungere livelli economici competitivi. Pertanto, e coerentemente con il PEAR, non sono state valutate sia la filiera amidaceo zuccherina (prevalentemente per la produzione di bioetanolo) che la filiera oleaginosa (prevalentemente per la produzione di biodiesel). Territorializzazione Linee di indirizzo strategiche dell’Area Agricoltura per le Agroenergie Filiera del biogas deiezioni animali residui lattiero-caseari scarti industria conserviera residui dei frantoi scarti ortofrutticoli [scarti di insilati] Filiera lignocellulosica [residui agroindustriali ligneocellulosici] [scarti di lavorazione del legno vergine] scarti di potatura [scarti della manutenzione del verde pubblico ] ramaglia forestale Linee di indirizzo strategiche dell’Area Agricoltura per le Agroenergie Territorializzazione Linee di indirizzo strategiche dell’Area Agricoltura per le Agroenergie Territorializzazione Linee di indirizzo strategiche dell’Area Agricoltura per le Agroenergie Territorializzazione Territorializzazione Filiera del biogas Linee di indirizzo strategiche dell’Area Agricoltura per le Agroenergie deiezioni animali residui lattiero-caseari scarti industria conserviera residui dei frantoi scarti ortofrutticoli ~ 3.800.000 m3 anno-1 ~ 70.000 t anno-1 ~ 57.000 t anno-1 ~ 75.500 t anno-1 ~ 5.500 t anno-1 Filiera lignocellulosica scarti di potatura ramaglia forestale ~ 277.000 t anno-1 ~ 950.000 t anno-1 Linee di indirizzo strategiche dell’Area Agricoltura per le Agroenergie Territorializzazione Biomassa Potenza elettrica installabile (MWe) Potenza termica installabile (MWt) reflui zootecnici bovini 17 18 reflui zootecnici bufalini 20,5 21,7 reflui zootecnici suini 3,7 0,29 1,16 3 0,06 3,9 0,3 1,23 3.2 0,06 siero buccette di pomodoro sansa vergine scarti vegetali Linee di indirizzo strategiche dell’Area Agricoltura per le Agroenergie Territorializzazione Biomassa Potenza (*) elettrica installabile (MWe) Potenza (*) termica installabile (MWt) ramaglia forestale 22 96 residui di potatura 76 331 (*) potenza calcolata sull’intero valore di stima della biomassa, non tenendo conto della parte della massa legnosa necessaria per conservare la fertilità del suolo e dei parametri di ritraibilità ed accessibilità dei siti. il PIANO DI SVILUPPO RURALE DELLA CAMPANIA Il settore primario dispone del Fondo Europeo Agricolo per lo Sviluppo Rurale (abbreviato FEASR), fondo strutturale dell'Unione Europea relativo al sostegno allo sviluppo rurale, con cui essa si propone di realizzare obiettivi importanti per le nostre campagne e per coloro che vi abitano e vi lavorano. Le zone rurali sono un elemento essenziale della geografia e dell'identità dell'UE. Secondo la definizione comune del termine, più del 91% del territorio dell'UE, dove vive oltre il 56% della sua popolazione, può essere definito “rurale”. L'attuale PSR (2007-2013) ha gestito risorse per un ammontare di circa 1.811 Meuro. Nel prossimo periodo di programmazione 2014-2020 la proposta di riparto approvata in sede di Conferenza Stato-Regioni del 16.01.14 prevede una disponibilità di: 1.836 Meuro di risorse pubbliche di cui 1.100 quota FEASR + 725 quota Stato/Regione. Nel PSR 2007-2013 sei Misure prevedono la possibilità di finanziare interventi volti alla produzione di energia rinnovabile (121, 122, 123, 124, 311 e 312). Per la Misura 121 sono state presentate 499 domande di aiuto per un importo erogato di circa 7,7 Meuro (spesa media pubblica 9.500 euro). I primi bandi limitavano la potenza a 1 Mw e l’energia doveva essere destinata per almeno i 2/3 al soddisfacimento dei fabbisogni energetici aziendali. Dal 1 bimestre 2011, fermo restando la taglia dell’impianto aziendale, è stato stabilito che l’energia prodotta fosse commisurata esclusivamente alle reali esigenze aziendali. Nel PSR 2007-2013 sei Misure prevedono la possibilità di finanziare interventi volti alla produzione di energia rinnovabile (121, 122, 123, 124, 311 e 312). Per la Misura 124, che prevede la cooperazione per lo sviluppo di nuovi prodotti, processi e tecnologie nei settori agricolo, alimentare e forestale, sono stati finanziati 2 progetti per le biomasse forestali 3 progetti per le bioenergie per una spesa ammessa di circa 2,45 Meuro e un contributo concesso di circa 1,85 Meuro. La nuova Politica Agricola Comune 2014-2020 La nuova Politica Agricola Comune 2014-2020 Primo pilastro Tradizionalmente racchiudeva le politiche di sostegno ai prodotti agricoli (organizzazioni comuni di mercato). Oggi riguarda i pagamenti diretti e il residuo delle politiche di mercato (OCM unica). I pagamenti diretti sono disaccoppiati, ovvero indipendenti dalle quantità prodotte. Si continuano a percepire anche se non si produce più, purché si rispettino criteri di gestione dei terreni (condizionalità). Le politiche del primo pilastro sono stabilite a livello comunitario e Stati e regioni intervengono all'interno di una cornice stabilita a livello comunitario. Il primo pilastro è finanziato totalmente dall'UE Fondo di finanziamento: FEAGA. La nuova Politica Agricola Comune 2014-2020 Secondo pilastro Politiche di sviluppo rurale a programmazione pluriennale (PSR). Sei priorità di intervento: 1.Trasferimento della conoscenza e innovazione; 2.Competitività delle imprese e dei sistemi agroalimentari e forestali; 3.Organizzazione della filiera alimentare e gestione dei rischi; 4.Tutela e valorizzazione degli ecosistemi; 5.Uso efficiente delle risorse naturali e lotta ai cambiamenti climatici; 6.Inclusione sociale e lotta alla povertà. Il secondo pilastro è cofinanziato dagli Stati membri e, nel caso italiano, le politiche vengono programmate e gestite a livello regionale. Fondo di finanziamento: FEASR. La nuova Politica Agricola Comune 2014-2020 Priorità 5. Incentivare l'uso efficiente delle risorse e il passaggio a un'economia a basse emissioni di carbonio e resiliente al clima nel settore agroalimentare e forestale 5a. Rendere più efficiente l'uso dell'acqua nell'agricoltura 5b. Rendere più efficiente l'uso dell'energia nell'agricoltura e nell'industria alimentare 5c. Favorire l'approvvigionamento e l'utilizzo di fonti di energia rinnovabili, sottoprodotti, materiali di scarto e residui e altre materie grezze non alimentari ai fini della “bioeconomia” 5d. Ridurre le emissioni di gas a effetto serra e di ammoniaca prodotte dall'agricoltura 5e. Promuovere la conservazione e il sequestro del carbonio nel settore agricolo e forestale La nuova Politica Agricola Comune 2014-2020 Analisi Contesto Priorità 5 L’agricoltura (2012) rappresenta l’1,6% dei consumi totali, mentre l’industria alimentare rappresenta il 4,5% dei consumi. Fonte: Terna - (2) Al netto dei consumi FS per trazione pari a GWh 283,7 La nuova Politica Agricola Comune 2014-2020 Analisi Contesto Priorità 5 La nuova Politica Agricola Comune 2014-2020 Analisi Contesto Priorità 5 Rispetto agli obiettivi del 2020, la Campania ha raggiunto la quota 16,4% (consumo finale lordo da FER su consumi finali lordi di energia totale). La quota di produzione lorda di energia elettrica da fonte rinnovabile, nell’anno 2011 è arrivata al 15,3%, valore ben al di sotto della quota Italia (23,8%) e del valore per il Mezzogiorno (23,3)%. La nuova Politica Agricola Comune 2014-2020 Analisi Contesto Priorità 5 Aziende agricole con impianti FER e con attività remunerativa Fonte: Elaborazioni INEA dati ISTAT - Censimento Agricoltura 2010 La nuova Politica Agricola Comune 2014-2020 PSR CAMPANIA 2016-2020 - Analisi SWOT – Punti di forza S11 - Rilevante incidenza del patrimonio forestale. Il 32% circa del territorio regionale è caratterizzato da coperture forestali che costituiscono nel loro complesso un'infrastruttura ambientale multifunzionale essenziale al mantenimento degli equilibri ambientali (biodiversità, protezione idrogeologica, riproduzione della risorsa idrica ecc.). S14 - Condizioni ambientali favorevoli alle filiere bioenergetiche. Le caratteristiche geografiche e climatiche e dei sistemi produttivi agricoli e forestali consentono di sperimentare lo sviluppo di filiere energetiche (risorsa forestale, allevamenti, risorse idriche, ecc). Tale sviluppo è testimoniato dalla diffusione (in altre aree regionali) di modelli di cooperazione tra aziende agricole e istituzioni territoriali per la gestione comune di impianti di produzione di energia rinnovabile da biomasse residuali. La filiera delle energie rinnovabili rappresenta, inoltre, una preziosa risorsa per l'incremento occupazionale. La nuova Politica Agricola Comune 2014-2020 PSR CAMPANIA 2016-2020 - Analisi SWOT – Punti deboli W8 - Ridotta propensione all’innovazione (in alcuni comparti/aree). Oltre al dato negativo sugli investimenti fissi lordi, la spesa regionale a favore del settore agricolo sostiene solo marginalmente la ricerca, l'innovazione e l'assistenza tecnica. W41 - Basso utilizzo di energia da fonti rinnovabili. La produzione di energia da fonti rinnovabili è in costante aumento, tuttavia non sufficiente ad equilibrare il bilancio energetico regionale. W42 - Bassa efficienza energetica negli edifici produttivi rurali. La bassa efficienza energetica nei fabbricati rurali provoca elevati costi di gestione. La nuova Politica Agricola Comune 2014-2020 PSR CAMPANIA 2016-2020 - Analisi SWOT – Opportunità O3 - Quantitativi di biomassa residuali non ancora sfruttati. Disponibilità, da parte di una pluralità di aziende, della biomassa residuale di origine agricola e forestale potenzialmente sfruttabili per la produzione di energie rinnovabili anche in filiera corta. O21 - Modifiche normative e di mercato tese alla diffusione dell’uso di energie rinnovabili. Le maggiori opportunità riguardano sia il sistema di incentivazione alla produzione sia, in generale, lo sviluppo di tecnologie tese al risparmio idrico/energetico O23 - Sviluppo tecnico/tecnologico nell'ambito delle produzioni energetiche da fonti rinnovabili. Si vanno diffondendo tecniche per l'utilizzo per la produzione di energia rinnovabile, che consentono di abbattere i costi a carico delle imprese agricole. La nuova Politica Agricola Comune 2014-2020 PSR CAMPANIA 2016-2020 - Analisi SWOT – Rischi T14 - Rischio di ulteriori realizzazioni di impianti tecnologici ed infrastrutturali impattanti nel contesto rurale. Realizzazione di infrastrutture e impianti tecnologici localizzati in ambiti di interesse paesaggistico e per la biodiversità (elettrodotti MT/AT, impianti eolici, fotovoltaico su larga scala). T23 - Effetto NIMBY (Not In My Back Yard, ovvero: Non nel mio cortile). Difficoltà e diffidenza della popolazione nell’ accettare impianti per la produzione di energia da biogas per il timore di utilizzo di materiali non appropriati ed inquinanti. T26 - Incertezza normativa nel campo delle Fonti Energetiche Rinnovabili (FER). La normativa che riguarda l’autorizzazione degli impianti, gli incentivi per l’energia prodotta e la fiscalità cambia repentinamente rendendo il quadro normativo troppo complesso e di ostacolo agli investiment La nuova Politica Agricola Comune 2014-2020 PSR CAMPANIA 2016-2020 MODALITÀ DI ACCESSO AL PROGRAMMA La strategia regionale per lo sviluppo delle filiere agro-alimentari e forestali, e per le aree rurali, sarà attuata mediante due tipologie di strumenti: 1)Progetti di investimento a carattere individuale attivabili a carico delle misure singole e/o pacchetti di misure attivabili da singoli operatori pubblici e privati attraverso la partecipazione ai bandi regionali; 2)Progetti di investimento a carattere collettivo predisposti sulla base di un approccio integrato volto a garantire il miglioramento dei sistemi di governance locale e l’organizzazione di un sistema di relazioni realmente partecipato tra gli attori dello sviluppo locale e/o settoriale. La nuova Politica Agricola Comune 2014-2020 PSR CAMPANIA 2016-2020 - MISURE M01 - Trasferimento di conoscenze e azioni di informazione art. 14 Reg. (UE) n. 1305/2013 M02 - Servizi di consulenza, di sostituzione e di assistenza alla gestione delle aziende agricole art. 14 Reg. (UE) n. 1305/2013 M03 - Regimi di qualità dei prodotti agricoli e alimentari art. 16 Reg. (UE) n. 1305/2013 M04 - Investimenti in immobilizzazioni materiali art. 17 Reg. (UE) n. 1305/2013 M05 - Ripristino del potenziale produttivo agricolo danneggiato da calamità naturali e da eventi catastrofici e introduzione di adeguate misure di prevenzione art. 18 Reg. (UE) n. 1305/2013 M06 - Sviluppo delle aziende agricole e delle imprese art. 19 Reg. (UE) n. 1305/2013 La nuova Politica Agricola Comune 2014-2020 PSR CAMPANIA 2016-2020 - MISURE M07 - Servizi di base e rinnovamento dei villaggi nelle zone rurali art. 20 Reg. (UE) n. 1305/2013 M08 - Investimenti nello sviluppo delle aree forestali e nel miglioramento della redditività delle foreste da art. 21 a art. 26 Reg. (UE) n. 1305/2013 M09 - Costituzione di associazioni e organizzazioni di produttori art. 27 Reg. (UE) n. 1305/2013 M10 - Pagamenti agro-climatico-ambientali art. 28 Reg. (UE) n. 1305/2013 M11 – Agricoltura biologica art. 29 Reg. (UE) n. 1305/2013 M12 - Indennità Natura 2000 e indennità connesse alla direttiva quadro sulle acque art. 30 Reg. (UE) n. 1305/2013 La nuova Politica Agricola Comune 2014-2020 PSR CAMPANIA 2016-2020 - MISURE M13 - Indennità a favore delle zone soggette a vincoli naturali o ad altri vincoli specifici art. 31 Reg. (UE) n. 1305/2013 M14 - Benessere degli animali art. 33 Reg. (UE) n. 1305/2013 M15 - Servizi silvo-climatico-ambientali e salvaguardia della foresta art. 34 Reg. (UE) n. 1305/2013 M16 - Cooperazione art. 35 Reg. (UE) n. 1305/2013 M17 – Sostegno allo sviluppo locale LEADER (SLTP - sviluppo locale di tipo partecipativo) art. 35 Reg. (UE) n. 1303/2013 La nuova Politica Agricola Comune 2014-2020 PSR CAMPANIA 2016-2020 M04 - Investimenti in immobilizzazioni materiali art. 17 Reg. (UE) n. 1305/2013 Quattro sottomisure Sottomisura 4.1 - Sostegno a investimenti nelle aziende agricole La sottomisura interviene in maniera specifica nell’impresa agraria secondo un largo spettro di azioni che vanno dall’investimento specificatamente destinato al miglioramento della performance economica e produttiva dell’impresa all’investimento che punta alla migliore gestione delle acque e alla realizzazione di presidi naturali a tutela dell’ambiente Tipologia di intervento 4.1.4 - Incentivi finalizzati alla miglioramento dell’efficienza termica dei fabbricati rurali Tipologia di intervento 4.1.5 - Incentivi finalizzati alla riduzione dei costi energetici per la realizzazione delle produzioni aziendali Sottomisura 4.2 - Sostegno a investimenti a favore della trasformazione/commercializzazione e/o dello sviluppo dei prodotti agricoli Tipologia di intervento 4.2.3 Miglioramento dell’efficienza energetica nell’aziende agro-industriali La nuova Politica Agricola Comune 2014-2020 PSR CAMPANIA 2016-2020 Tipologia di intervento 4.1.4 - Incentivi finalizzati alla miglioramento dell’efficienza termica dei fabbricati rurali 1)Agricoltori singoli o associati in attività 2)Possesso dei beni su cui realizzare gli investimenti 3)Dimostrare la convenienza economica e la coerenza con le condizioni generali dell’azienda 4)L’importo massimo del contributo pubblico concedibile ad azienda per l’intero periodo di programmazione è fissato in 300.000 di euro. 5)La percentuale di sostegno, calcolata sulla spesa ammessa a finanziamento, è pari al 50%. 6)L’aliquota è maggiorata del 20% se: • gli interventi sono sovvenzionati nell'ambito del PEI • gli investimenti sono collegati ad operazioni delle Misure 10 e 11 • l’azienda ricade in zone soggette a vincoli naturali o ad altri vincoli specifici di cui all’art. 32 del reg. (UE) n. 1305/2013 • il richiedente è un giovane agricoltore di età inferiore a 40 anni insediatosi da non oltre 5 anni; La nuova Politica Agricola Comune 2014-2020 PSR CAMPANIA 2016-2020 Tipologia di intervento 4.1.5 - Incentivi finalizzati alla riduzione dei costi energetici per la realizzazione delle produzioni aziendali 1)Gli investimenti in nuove serre e/o nuovi impianti tecnologici potranno essere finanziati solo se i fabbisogni energetici per il condizionamento delle strutture e/o per il funzionamento dei nuovi impianti saranno autogenerati. 2)Attenzione verrà posta nel finanziamento delle aziende zootecniche che intendono migliorare/razionalizzare i propri impianti tecnologici. Il loro funzionamento dovrà essere garantito dall’energia autoprodotta a partire da fonti aziendali (scarti, residui delle produzioni) ovvero fonti alternative (eolico, solare, ecc.). Medesime condizioni di eligibilità della tipologia di intervento 4.1.4 La nuova Politica Agricola Comune 2014-2020 PSR CAMPANIA 2016-2020 Tipologia di intervento 4.2.3 Miglioramento dell’efficienza energetica nell’aziende agro-industriali Sono sovvenzionabili: 9L’isolamento termico degli edifici che ospitano il processo produttivo (opere murarie e assimilate); 9La razionalizzazione, efficientamento e/o sostituzione di sistemi di riscaldamento, 9condizionamento, alimentazione elettrica ed illuminazione; 9Installazione di impianti ed attrezzature funzionali al contenimento dei consumi energetici nei cicli di lavorazione; 9Gli investimenti per la produzione di energia termica e/o elettrica da fonti rinnovabili, gli impianti di produzione di energia rinnovabile sono ammissibili agli aiuti unicamente se l’obiettivo è quello di soddisfare il fabbisogno energetico dell’azienda e se la loro capacità produttiva non supera il consumo medio annuo combinato di energia termica ed elettrica dell’azienda agricola, compreso quello familiare. Per quanto riguarda l’elettricità, la vendita di energia elettrica è consentita nella rete purché sia rispettato il limite di autoconsumo annuale. La nuova Politica Agricola Comune 2014-2020 PSR CAMPANIA 2016-2020 Tipologia di intervento 4.2.3 Miglioramento dell’efficienza energetica nell’aziende agro-industriali Condizioni di eleggibilità della domanda di aiuto 9il sostegno è concesso per investimenti che riguardino la trasformazione e la commercializzazione dei prodotti di cui all’allegato 1 del Trattato con la sola esclusione dei prodotti della pesca. Il 9Dimostrare la convenienza economica e la coerenza con le condizioni generali dell’azienda; 9Possesso dell’impianto e/o della superficie di intervento; 9Riduzione dei consumi energetici per almeno il 10% rispetto ai consumi di energia primaria quale quella prodotta da fonti rinnovabili e non rinnovabili che non ha subito alcun processo di conversione o trasformazione. L’intensità dell’aiuto è fissata nella misura del 50% della spesa ammissibile di progetto. L’importo massimo del singolo progetto è definito in € 2.000.000,00. E’ facoltà delle imprese richiedenti presentare progetti superiori ai suddetti massimali, fermo restando che il contributo concedibile verrà calcolato nel rispetto dei limiti massimi di spesa. La nuova Politica Agricola Comune 2014-2020 PSR CAMPANIA 2016-2020 M07 - Servizi di base e rinnovamento dei villaggi nelle zone rurali art. 20 Reg. (UE) n. 1305/2013 Sei sottomisure Sottomisura 7.2 - Sostegno a investimenti finalizzati alla creazione, al miglioramento o all'espansione di ogni tipo di infrastrutture su piccola scala, compresi gli investimenti nelle energie rinnovabili e nel risparmio energetico. Con tali interventi si intendono attivare investimenti che riguardano la realizzazione e l’ammodernamento di infrastrutture su piccola scala tese a rafforzare i servizi sia alla popolazione che al sistema economico delle aree rurali per contribuire al miglioramento della qualità della vita e garantire la permanenza della popolazione a presidio del territorio. La sottomisura si prefigge l’obiettivo di potenziare investimenti infrastrutturali in un’ottica di sviluppo sostenibile e a basso impatto ambientale quali ad esempio impianti per la produzione di energia rinnovabile (FER) nonché di accrescere l’attrattività dell’ambiente rurale migliorando la rete viaria. Tipologia di intervento 7.2.2 Investimenti finalizzati alla produzione di energia da fonti rinnovabili La nuova Politica Agricola Comune 2014-2020 PSR CAMPANIA 2016-2020 Tipologia di intervento 7.2.2 Investimenti finalizzati alla produzione di energia da fonti rinnovabili Contributo al 100% per Enti Pubblici in forma singola o associata ad esempio Comuni, Enti Parco, Consorzi di Bonifica. Saranno attivati i seguenti investimenti: 1)Impianti di cogenerazione alimentati con biomassa di seconda generazione, ossia proveniente da residui e scarti delle relative attività (filiera ligno-cellulosica e/o del biogas; 2)impianti fotovoltaici; 3)impianti mini eolici; 4)impianti idroelettrici ad accumulo e ad acqua fluente; 5)impianti geotermici 6)opere per la consegna dell'energia prodotta al soggetto gestore della rete elettrica che non rientrano, a norma di legge, nelle competenze dello stesso. La nuova Politica Agricola Comune 2014-2020 PSR CAMPANIA 2016-2020 Tipologia di intervento 7.2.2 Investimenti finalizzati alla produzione di energia da fonti rinnovabili Spese ammissibili a contributo: Lavori (comprensivi di oneri per la sicurezza) necessari alla realizzazione, sistemazione e al ripristino della infrastruttura, comprese opere per la messa in sicurezza dei luoghi e posa di segnaletica verticale ed orizzontale; materiali occorrenti per la infrastruttura; spese per prestazioni tecniche, e generali; spese per la realizzazione di studi di fattibilità; costi per espropriazioni. Per quanto riguarda la domanda di aiuto i progetti per essere ammessi devono: •ricadere nelle aree rurali B, C o D del PSR; •il livello di progettazione deve essere almeno definitivo redatto sulla base di uno studio di fattibilità che dimostri la presenza dei presupposti necessari alla realizzazione dell’impianto; •il progetto deve essere incluso nel piano triennale e annuale dei lavori pubblici dell'Ente; •avere una potenza massima degli impianti non superiore ad 1 Mwe o 3 Mwt; •nel caso di impianti alimentati a biomassa legnosa: essere corredati da un piano di approvvigionamenti che verifichi la possibilità di reperire biomassa locale (ovvero l'approvvigionamento entro un raggio di 70 km dall'impianto) e vi sia inoltre la sottoscrizione di un progetto di filiera che veda la presenza di almeno un'impresa agricola o forestale di base. La nuova Politica Agricola Comune 2014-2020 PSR CAMPANIA 2016-2020 QUADRO FINANZIARIO M04 - Investimenti in immobilizzazioni materiali art. 17 Reg. (UE) n. 1305/2013 Sottomisura 4.1 - Sostegno a investimenti nelle aziende agricole 442,2 Meuro Sottomisura 4.2 - Sostegno a investimenti a favore della trasformazione/commercializzazione e/o dello sviluppo dei prodotti agricoli 80 Meuro M07 - Servizi di base e rinnovamento dei villaggi nelle zone rurali art. 20 Reg. (UE) n. 1305/2013 Sottomisura 7.2 - Sostegno a investimenti finalizzati alla creazione, al miglioramento o all'espansione di ogni tipo di infrastrutture su piccola scala, compresi gli investimenti nelle energie rinnovabili e nel risparmio energetico. 85,6 Meuro Cosa c’è da fare ancora Le potenzialità del settore primario sono contenute ma siamo distanti da uno sviluppo verso un utilizzo ottimale. Conosciamo bene il territorio, conosciamo meno bene l’azienda: sono necessari strumenti di valutazione del bilancio energetico dell’azienda agricolo/zootecnica. Carente informazione degli operatori e carente formazione dei servizi di assistenza tecnica in agricoltura sulle agroenergie. Trasferire le innovazioni provenienti dal settore della ricerca e della sperimentazione che deve essere opportunamente finanziato Agire sulla normativa nazionale e regionale. www.agricoltura.regione.campania.it