gennaio-febbraio2011

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gennaio-febbraio2011
Poste Italiane spa - sped. in abb. post. - DL 353/2003 (conv. in L.
27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 1, DCB Firenze 2
gennaio-febbraio2011
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MENSILE DI INFORMAZIONE E ATTUALITÀ - ANNO IX - N. 1 GENNAIO-FEBBRAIO 2011
Si sciolgono le Apt toscane
A causa dei tagli imposti dal Governo con l’ultima manovra finanziaria (di stabilità…), il 31 dicembre scorso le 14 Apt della Toscana
hanno cessato la propria attività. Ad occuparsi della promozione turistica della nostra Regione sarà un’unica Società: Toscana Promozione
Le Apt-Agenzie per il Turismo furono istituite con la
Legge della Regione Toscana n. 42 del 2000, andandosi a sostituire alle vecchie
Aziende di Promozione
Turistica nate negli anni 80
dalla fusione delle Aziende
autonome di soggiorno e
turismo con gli Enti provinciali per il turismo. Le Apt
facevano capo ad un direttore che si rapportava con
i relativi assessori al Turismo delle Province della
Toscana.
La notizia dell’intenzione
del Governo regionale di
sopprimere le Apt è stata
data dal Presidente Enrico
Rossi all’inizio dello scorso
agosto, dove l’abolizione
delle Apt è stata inserita nel
dossier per i risparmi dei
“costi della politica” consegnato da Rossi al Consiglio
regionale. La Legge della
Regione Toscana n. 65 del
29 dicembre 2010 (approvata pochi giorni fa) ha
soppresso definitivamente
le Apt.
Ad occuparsi della promozione turistica adesso ci
sarà un’unica agenzia: Toscana Promozione - Agenzia di Promozione Economica della Toscana (Apet).
Il dirigente scelto per
guidarla è Alberto Peruzzini, direttore dell’ex Apt
di Prato, risultato primo di
una graduatoria stilata dalla
stessa Apet.
Le funzioni di accoglienza,
informazione e organizzazione dell’offerta turistica
saranno dunque svolte dalle stesse province senza più
l’ausilio delle Apt locali.
Il Governatore Rossi ha
spiegato che la Regione
spendeva quasi 14 milioni
di euro per finanziare ogni
anno le Agenzie per il Turismo, il 65% dei quali andava
nelle spese di personale e
di gestione. Ma gli assessori provinciali e i direttori
delle Apt non ci stanno, non
accettano assolutamente di
essere catalogati sotto la
voce “sprechi” dell’agenda
del Presidente della Toscana. Anzi ritengono il loro
lavoro, svolto fino a pochi
giorni fa, fondamentale alla
promozione di una regione
così ricca di quei fondamentali valori locali che devono continuare ad essere
trasmessi e promossi.
Con queste prospettive il
rischio di dispersione delle competenze di un vasto
territorio, come lo è il nostro, è alto se si pensa per
esempio all’area che gestiva l’Apt della Maremma
(la più grande dopo quella
di Firenze e Siena) che va
dal Monte Amiata all’Argentario arrivando fino a
Follonica: accentrare la
promozione in un’unica società procurerà sicuramen-
va un’agenzia turistica in
città ed un’altra in Versilia
e che, grazie alla promozione estremamente proficua
svolta (soprattutto all’estero) vanta una vasta risposta
turistica documentabile.
te dispersione e difficoltà
nel comunicare gli specifici
territori.
Ci saranno persino province che dovranno colmare il
vuoto di ben due Apt, come
quella di Pistoia, che aveva
uno sportello a Montecatini ed uno all’Abetone. Non
mancheranno problemi neanche per Lucca che ave-
Ma veniamo a Firenze.
L’ambizioso piano-risparmi
del presidente Rossi non
ha graziato neanche la provincia a noi più vicina e così
niente più sportelli a Barberino-uscita autostrada, a
Greve in Chianti e all’Aeroporto Vespucci. In tutto
saranno una quindicina i
dipendenti della coopera-
tiva appaltatrice (CIS) che
dovranno cercarsi un nuovo impiego, mentre a quelli
di ruolo saranno date altre
mansioni.
L’ufficio informazioni di via
Cavour, come anche quello
di via Manzoni, continuerà
a lavorare sotto l’amministrazione provinciale e in
stretta collaborazione con
Toscana Promozione, affiancando gli sportelli informativi gestiti dal Comune di
Firenze della Stazione e di
Borgo la Croce. Un valido
contributo alla promozione
turistica della nostra città,
se si pensa che solamente
lo sportello di via Cavour è
aperto tutti i giorni e che ha
visto transitare nel 2010 più
di 200.000 persone da tutto
il mondo.
Inoltre, proprio questo ufficio, si è qualificato al secondo posto dopo Bolzano
al premio “Mister y Guest”
organizzato dal Touring
Club del 2007 (derivante da
verifiche telefoniche a sorpresa per capire la preparazione, il livello linguistico e
la cortesia dell’operatore):
motivo di orgoglio di Lara
Fantoni, direttrice di Apt
Firenze, che ha sempre
puntato su qualità di ser vizi
e professionalità il suo quotidiano impegno in questo
settore.
“Fare informazione e accoglienza turistica è dimostrare competenza alla persona
che hai di fronte, parlando
bene due lingue europee
(oltre all’italiano) esibendo
una profonda conoscenza
della città e del territorio.
Il tutto con un sorriso sulle labbra. Dubito che tutto
ciò potrà essere facilmente
sostituito da un’unica società.”
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i cambia. Un segnale
deciso per sottolineare che c’eravamo, ci
siamo e ci saremo. Per ribadire quanto crediamo in questa
iniziativa editoriale che ha rappresentato il primo free press
locale.
Cambia la grafica, la carta, il
colore, ma non la sostanza. I
contenuti e la linea editoriale
restano immutati: un giornale
di informazione indipendente
di pubblica utilità strettamente legata al territorio in cui viviamo.
Per adesso raggiungerà le
vostre case ogni mese, come
sempre. Ma iniziamo un percorso che mira a cambiare prospettiva, a costituire uno strumento sempre più utile, tanto
da muovere il vostro interesse,
a creare il bisogno di cercarci,
di scegliere di leggerci. Come?
Con la vostra partecipazione.
Facendovi sentire protagonisti.
Interpretando i vostri bisogni.
Incontrando i vostri interessi.
Suscitando la vostra curiosità.
Arrivare nelle case, oggi più che
mai, non significa la certezza di
essere letti, come vorremmo,
come vogliamo. La distribuzione porta a porta, sempre di
più, in conseguenza al sovraffollamento di materiale pubblicitario nelle cassette postali,
soprattutto nei condomini,
non garantisce di raggiungervi tutti. Ma anche se entriamo
nella tanto desiderata cassetta postale, ancora una volta
non siamo certi che il giornale
venga letto da tutti i componenti della famiglia. Vogliamo
quindi superare questo limite.
Il percorso che intraprenderemo sarà quello di seguirvi, di
2
firenze
S
editore del giornale
che state leggendo
è EDIMEDIA.
Da 20 anni come abbiamo
detto. Cioè da quando, nel
1991, la free-press era pressoché sconosciuta.
L’idea della pubblicazione di
un mensile di informazione
locale gratuita, a distribuzione
capillare sul territorio, è nata
per rispondere ad esigenze
vissute sulla propria pelle.
EDIMEDIA infatti, nei cinque
anni di attività precedente
l’avvio dell’iniziativa editoriale, già si occupava di comunicazione pubblica e privata
e collaborava strettamente
con l’Amministrazione comunale per la realizzazione dei
periodici di Quartiere che allora erano addirittura 14.
Già in quel periodo le risorse economiche dei bilanci
comunali non erano così
consistenti da garantire un
costante investimento tale
da produrre strumenti con
le tirature necessarie a coprire il territorio e a mantenere
almeno una periodicità mensile. Per questo la comunicazione era saltuaria, non puntuale, anche perché doveva
rispondere troppo spesso
EDITORIALE
SI CAMBIA!
20 anni
sono un motivo
in più per farlo
www.infirenzeweb.it
Con l’uscita del nuovo giornale, c’è una bella novità:
INfirenze è consultabile anche on line.
Su www.infirenzeweb.it potrai - oltre a leggere il giornale
in versione web - ricercare articoli, inviare commenti e
segnalazioni. Partecipare, suggerire.
Cercheremo di tenervi aggiornati e di esservi utili nel
quotidiano: IN politica, IN territorio, IN economia, IN sociale,
IN cultura, IN sport, IN salute, insieme al FOCUS del mese
saranno le sezioni consultabili.
E ancora rubriche come IN vetrina (consigli sugli acquisti)
IN diritti, IN ambiente, IN turismo, IN cucina per
completare le informazioni on line e da lì partire per navigare
nell’universo del web.
Buona navigazione, e a proposito di partecipare… suggeriteci
l’argomento del FOCUS del prossimo numero su
www.infirenzeweb.it
L'
A proposito dell’Editore
all’esigenze del “Palazzo”.
Fu proprio la constatazione,
da un lato dell’esigenza di
dover informare i cittadini
e dall’altro di trovare altre
forme per finanziare la produzione dei giornali di informazione, a far nascere l’idea
di creare INFORMA Scandicci
e successivamente INFORMA Quartiere 4, INFORMA
Quartiere 5 fino a INFORMA
Firenze.
Non un’iniziativa pubblica,
non un’iniziativa privata, ma
comune.
Comune, oltre il privato e il
pubblico.
Per fare ciò è stato sufficiente tenere fede alle regole del
buon senso, come il rispetto,
l’equilibrio, l’onestà e tanta
determinazione. E tutto questo da entrambe le parti: dal
privato e dal pubblico.
Dal privato per tutto l’universo al quale ci rivolgiamo e dal
quale proviene il sostegno
economico delle inserzioni
pubblicitarie. Dal pubblico
per comunicare e informare
attraverso condizioni agevolate.
Informazione pubblica e privata che si incontrano. Pubblicità pubblica e privata che
si uniscono.
In questi anni EDIMEDIA ha
intensificato la sua attività.
Attualmente diffonde oltre
15 testate, di informazione
pubblica, turistica, aziendale, di settore ed house organ.
Gestisce direttamente la
vendita di spazi pubblicitari
farci trovare - senza disperdere
una sola copia - nei luoghi che
frequentate abitualmente e
dove abitualmente pensiamo
siate più disponibili a prestarci
attenzione. Tanto per fare un
esempio andremo nelle scuole
per raggiungere i giovani.
Cambia il nome. Che diventa semplicemente INfirenze.
IN: una semplice preposizione ricca di significati.
IN uguale dentro. Dentro la città, dentro di noi, tra di noi, per
noi.
E, se come mensile non ci
occupiamo di cronaca, dalla
cronaca partiamo per capire
come ciò che accade incida sul
nostro quotidiano.
INfirenze è quindi un giornale
da leggere per riflettere, per
mettere insieme i fatti che passano così velocemente spesso
illudendoci che non abbiano
alcun effetto su di noi, non influenzino o incidano sulla nostra vita.
Dal primo numero di INFORMA Firenze tanto è cambiato.
Il web, la payTV, l’I-phone, l’Ipod, l’Ipad, la TVweb, l’uso
degli sms, le news24ore. Oggi
tanti sono i modi per comunicare. Appunto per comunicare
e forse poco per informare.
Il progresso, lo sviluppo i nuovi
sistemi di comunicazione e di
informarzione sono facili, frui-
sia sulle proprie testate che
su altre affidate in concessione.
Organizza eventi, svolge attività di agenzia pubblicitaria.
EDIMEDIA vive ogni giorno
di comunicazione, per sé e
per gli altri.
Perché la propria esperienza è offerta ai suoi numerosi
clienti, che costantemente e
fedelmente trovano un riferimento, un supporto, una soluzione alle proprie esigenze
di comunicazione.
E nel 2011 siamo orgogliosi di
poter dire che facciamo tutto
ciò “da un quarto di secolo” .l
✱
bili, veloci, e quindi utili.
Siamo coscienti che TV, WEB,
PHONE, e sempre di più nuovi
sistemi interattivi, con forza e
prepotenza ci bombardano di
stimoli, di notizie, di fatti e lo
faranno sempre più. Spesso
invadenti, non voluti, che ci
colgono distratti, rischiando
di non farci scattare il senso
critico. Invece la lettura di
un testo, il piacere di sfogliare con calma e leggere con
attenzione un giornale che
approfondisce tutto ciò che è
passato o passerà ha un senso,
un perché, un effetto. Pensiamo che oggi abbia più che mai
la sua ragione di esistere, che
interpreti una necessità. Ma
tutto questo strettamente legato agli altri mezzi di comunicazione.
Ecco che allora il mensile si
integra con un portale web:
www.infirenzeweb.it, attraverso il quale instaurare un
filo diretto e per noi continuare ad esservi utili quotidianamente.
Insomma eccovi INfirenze. Leggetelo, sfogliatelo. E a fine lettura fate l’ultimo sforzo. Andate su
www.infirenzeweb.it ed esprimete un commento, qualunque
sia.
E se volete, cominciare ad essere protagonisti.
Buona lettura. l
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INfirenze lo puoi trovare anche
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pubblici, centri culturali, biblioteche,
ludoteche, centri sportivi, circoli
ricreativi o studi medici sparsi nella città.
Qualora la tua abitazione non venisse
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QUESTO SIMBOLO INDICA
LE PILLOLE SULL'ECOSOSTENIBILITÀ
Ecosostenibilità ovvero l’attività umana
che agisce nel rispetto dello sviluppo sostenibile.
È sviluppo sostenibile il rinnovamento delle risorse capace
di non modificare gli equilibri terrestri.
È l’uomo che agisce in modo che il consumo di risorse sia
tale che la generazione successiva riceva la stessa quantità
di risorse rispetto a quella precedente.
Uno stile di vita, quindi, che deve farci riflettere, scegliere
e agire nel quotidiano, partendo anche dalle piccole cose..
Ecosostenibilità come stile di vita che dovrebbe diventare
una consuetudine nel nostro modo di agire, di pensare
alle conseguenze di ogni singola azione.
Vorremmo condividere con voi questo pensiero,
attraverso semplici riflessioni e piccole note che
attraversano le nostre pagine.
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mensile di informazione indipendente
fondato nel 1991
free press
1/Gennaio-FEBBRAIO 2011
20 anni insieme a voi
n POLITICA Nel Palazzo.
Da questo numero
cerchiamo di capire cosa
esce dalle sale
di Palazzo Vecchio
Pagine 4 e 5
n TERRITORIO Dagli
autovelox ai pilomat,
passando
per le multe,
cosa cambia in città
Pagina 8 e 9
n SPORT Il basket del futuro.
Ne abbiamo parlato
con il presidente Borsetti
che si pone l'obiettivo
di entrare nei play off
Pagina 19
Sciolte
le Apt
toscane
foto di Paola Bolletti
A causa dei tagli imposti
dal Governo le Apt della Toscana
hanno cessato la propria attività.
Ad occuparsi della promozione
turistica sarà Toscana Promozione
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in queste pagine
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4
politica
A
✱
Il consiglio comunale ha
approvato all'unanimità
la mozione per abolire
la vendita sul proprio
territorio dei sacchetti di
plastica non biodegradabili
nno nuovo, vita nuova
(si fa per dire!) e nuova prospettiva sulla
politica della città. Da questo
primo numero del 2011 – con
il restyling grafico - intendiamo
proporre ai lettori uno “strumento” atto ad osservare, nei
limiti del possibile, l’attività
della macchina amministrativa
comunale.
In termini di numeri, innanzitutto, e poi di persone, di scelte,
di coerenza e di incoerenza, di
curiosità – ove ce ne siano – e
quant’altro. Un approccio analitico e critico basato sui più
semplici e banali degli ingredienti da mettere in pentola: i
fatti, né più né meno. Che, se
letti con onestà intellettuale e
senza la pretesa di interpretarli,
parlano da soli. Eccome se par-
di Luca Campostrini
CONSIGLIO COMUNALE
Nel Palazzo
Da questo primo numero dell’anno,
rinnovato graficamente cerchiamo
di capire cosa esce dalle sale
di Palazzo Vecchio
Nella categoria curiosità del 2010 non possiamo evitare di inserire un ordine del
giorno dello scorso aprile, che così recitava: “Impegna
il Sindaco a vietare la vendita nei mercati cittadini
delle magliette replica della divisa di gioco della società
calcistica “F.C. Juventus”. L’ordine del giorno è stato,
ovviamente, bocciato!
Una simpatica nota di colore, del tutto innocente,
riguarda il presidente del consiglio, Eugenio Giani.
Durante l’esecuzione dell’inno d’Italia prima
dell’inizio di ogni consiglio comunale, in più di
un’occasione il presidente – in piedi come tutti i
presenti - si è concesso dei leggeri “ondeggiamenti”
sul posto, quasi un velato accenno di danza.
Evidentemente le note composte da Michele Novaro
coinvolgono ancora! E sempre durante l’inno, il
vicepresidente Iacopo Cellai in talune occasioni
ha ritenuto opportuno tenere le braccia conserte, o
incrociate che dir si voglia, il che – sebbene non
sia proibito da nessuna regola scritta – non rende
probabilmente al meglio il senso del rispetto verso
la Repubblica. Non che si debba stare militarmente
sull’attenti, per carità, ma le mani normalmente
giunte dietro la schiena sono forse in questo caso la
scelta più consona.
EDILIZIA
PRESENTI
ASSENTI
Su quarantotto sedute
del consiglio comunale,
il sindaco Renzi
ne ha “bucate” ben ventisei.
Fra i consiglieri, il maggior
assenteista è stato Mario
Razzanelli (Lega Nord), il cui
“scranno” è rimasto vuoto ben
dodici volte. Seguono a quota
nove Mario Tenerani (PdL) e
Maria Federica Giuliani (PD).
All’opposto, i più “virtuosi”, i
più assidui frequentatori del
Salone dei Duecento, sono stati
Francesco Bonifazi (PD), Eros
Cruccolini (Sinistra Ecologia
Libertà), Massimo Fratini (PD),
Eugenio Giani (PD), Elisabetta
Meucci (PD) e Michele Pierguidi
(PD) tutti con zero assenze.
Per quanto riguarda gli assessori,
hanno collezionato ben trenta
assenze Elisabetta Cianfanelli
e Giuliano Da Empoli, nove il
vicesindaco Dario Nardella e
otto Stefania Saccardi.
La città
che cambia
lano... basta volerli ascoltare.
Cercheremo di capire cosa
esce dalle sontuose sale di
Palazzo Vecchio e cosa non
esce: ovvero, detto in soldoni,
quali argomenti vengono affrontati nei consigli comunali
e di giunta. E quali, soprattutto, trovano una soluzione ai
problemi che interessano la
cittadinanza e quali no.
Una sbirciatina alle assenze e
alle presenze dei consiglieri
e degli assessori, inoltre, non
guasta mai, così, tanto per capire chi davvero “si guadagna il
pane” pagato dai contribuenti.
Ciò premesso, inauguriamo
l’anno con un “assaggio” di
quello che sarà questa rubrica
nei mesi a venire: tracciamo
cioè un bilancio sintetico di ciò
che ha caratterizzato l’attività di
A
venti (quelli appena consegnati)
a canone calmierato e ulteriori
sessanta di Edilizia Residenziale
Pubblica. Accanto a questi sono
stati previsti spazi sociali per associazioni del territorio. Si tratta
del primo fabbricato di edilizia
sociale realizzato a Firenze con
altissime prestazioni in termini
di efficienza energetica (certificato classe A). L’edificio ha una
prestazione energetica globale
(Epgl) di 33,36 kw/metro quadrato/anno, con una riduzione di
oltre il 50% rispetto ai parametri
normativi per l’anno 2010.
«Siamo di fronte – ha spiegato
nell’occasione il sindaco Renzi – al primo alloggio di classe
A in Italia, dopo quelli realizzati
Abbiamo selezionato alcuni
temi che in sede di discussione
consiliare sono stati bocciati.
tamenti hanno un ripostiglio,
logge coperte e box/posto auto.
L’edificio è stato progettato e
costruito per risparmiare energia e per garantire condizioni di
comfort abitativo, con difese sia
dal freddo sia dal caldo. Nel dettaglio, sono state adottate soluzioni costruttive come il sistema
di raffreddamento realizzato con
camini di ventilazione naturale,
l’impianto termico centralizzato
con caldaia a condensazione,
l’impianto solare termico centralizzato per la produzione di
acqua calda sanitaria, l’impianto
fotovoltaico per la produzione di
energia elettrica per uso condominiale, il controllo dell’apporto energetico del sole tramite
schermature dei fronti. Molto
interessante, specialmente dal
punto di vista degli inquilini, l’elemento canone di locazione degli appartamenti: questo infatti
varia da 405 a 544 euro mensili.
«Questo fabbricato non sarà un
caso isolato – ha spiegato l’assessore alla casa Claudio Fantoni – perché ne seguiranno altri
in attuazione del nuovo piano
strutturale, a cominciare da quello in legno che stiamo già realizzando in viale Giannotti angolo
piazza Bartali, che dal punto di
vista di efficienza energetica supererà anche questo».
Ciò che sta sorgendo a Gavinana
è in effetti un vero e proprio fiore
all’occhiello per la città: un edificio di sei piani in legno, antisismico e ad alta efficienza energetica,
che una volta ultimato dovrebbe
essere la più alta struttura d’Europa nel suo genere. l
di Luca Campostrini
a Bolzano. Una risposta al fabbisogno abitativo pensando
anche alla qualità del vivere e ai
consumi energetici ridotti a un
quinto rispetto al normale. Gli
inquilini toccheranno con mano
questi benefici con le prime
bollette». La tipologia degli appartamenti è di tre, quattro vani
dotati di camera matrimoniale,
camera singola e soggiornopranzo-cottura. Tutti gli appar-
ARGOMENTI
BOCCIATI
DAL CONSIGLIO
Palazzo Vecchio nel 2010.
L’assemblea, la cui presidenza è
targata Eugenio Giani, si è riunita quarantotto volte, e quarantasei è il numero dei consiglieri,
Inaugurati i primi esempi
di edilizia ecosostenibile
lcune “anteprime” di
come si costruirà a
Firenze negli anni a
venire in virtù del piano strutturale recentemente approvato, si possono già osservare. Il
mese scorso sono stati infatti
consegnati agli inquilini destinatari venti alloggi - a canone
calmierato - per così dire di
“nuova generazione”. Si tratta
infatti della prima costruzione
cittadina a risparmio energetico
e sostenibilità ambientale, che
diventerà l’esempio per nuove
realizzazioni. Il fabbricato è in
via Canova e questi venti appartamenti sono la prima tranche
del progetto complessivo: ventiquattro per il libero mercato,
escluso Giani stesso. Alle sedute
hanno partecipato in media
quarantatré consiglieri: una cifra tutto sommato sufficiente
in quanto a possibilità di lavorare bene. Infine, gli argomenti
svolti nelle sedute del consiglio
sono stati settecentosei, con un
totale di centoquarantacinque
fra mozioni e ordini del giorno
approvati. Si sono tenuti quattro consigli straordinari, di cui
uno, l’11 maggio, all’interno
del Maggio Musicale Fiorentino.
Due sono state le cittadinanze
onorarie conferite: il 7 giugno
a don Luigi Ciotti e il 4 ottobre
a Carlo Pedrini, esperto di Leonardo da Vinci. Fra le sedute
più significative, probabilmente
quella del 13 settembre, che ha
visto l’approvazione del piano
strutturale. Ed è curioso notare
che il piano è stato approvato a
mezzanotte e 45, la stessa ora in
cui negli anni ‘60 fu approvato
il famoso piano Detti. Da menzionare anche la seduta del 21
giugno sul futuro degli istituti
culturali fiorentini e quella del
25 novembre per la giornata
contro la violenza sulle donne.
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Argomenti che a nostro avviso
avrebbero rivestito invece una
certa importanza con ricadute
significative sulla cittadinanza.
N.B.:Odgstaperordinedelgiorno.
Mozione 758
“Dare in affidamento la gestione del servizio idrico a soggetti
che abbiano la capacità di dare
risposte ai bisogni della collettività con gestione efficiente e
produttiva”. Evitare insomma
eccessive ingerenze di privati
che puntano al profitto a scapito della qualità del servizio, ndr.
Mozione 744
"Promuovere test antidroga per
il personale di ATAF, insegnati
delle scuole comunali e per gli
assessori e i consiglieri comunali”.
Odg 8
“Adoperarsi affinché nel nostro
territorio comunale siano banditi diserbanti ed insetticidi
contenenti anche piccole dosi
di agenti chimici”.
Odg 18
“Premesso che per gli incarichi
professionali esterni (da non
confondere con le consulenze
esterne) è stato stanziato, nel
piano triennale degli investimenti 2010-2012, un importo
di € 10.912.550 e considerato
che il Comune ha nel suo interno più di 5.300 dipendenti con
professionalità eccezionali, prima di assegnare all’esterno tali
5
raccolta sociali o sportivi - per
procedere alle misurazioni e per
stilare un piano di azione per
l’inquinamento acustico veritiero e probante”.
Mozione 652
“Intervenire con tutte le iniziative necessarie presso l’Osservatorio Ambientale, l’ARPAT, la ISTITUTO EUROPEO
Provincia e la Regione Toscana di SHIATSU e NEXTCARE
perché vengano installate delle Nasce
centraline per il monitoraggio il marchio
della qualità dell’area nei presd’eccellenza
si dei cantieri dell’alta velocità
di Campo di Marte, dell’area ex delle discipline
Macelli e di Rifredi. Italfer avreb- bio-naturali
incarichi, vedere se non vi siano be dovuto spedire ogni giorno
dipendenti comunali in grado od ogni mese all’Osservatorio
ppare vicino il traguardo
Ambientale relazioni in meridi svolgerli”.
dell’applicazione definitiva della
to, ma l’ultima risale a quattro legge 2/2005 che ha visto la Toscana
Odg 20
“Sostenere il potenziamento mesi fa. Non si può permettere prima in Italia nella regolamentazione
dell’aeroporto di Firenze anche che Italfer ed RFI mandino con del settore delle “discipline del
attraverso la realizzazione di un tanto ritardo le relazioni all’Os- benessere e bio-naturali”. Si tratta
orientamento diverso dalla pi- servatorio”.
di quelle discipline che si prefiggono,
sta, parallelo all’autostrada”.
come recita la legge, di “favorire il
Odg 43
raggiungimento, il miglioramento e la
ARGOMENTI
“Promuovere la realizzazione di non risolti
conservazione del benessere globale
“spazi giovanili” nelle periferie
della persona”. Tra queste discipline
dal CONSIGLIO
della città entro i quali promuolo Shiatsu, ma anche lo Yoga, la
vere sport, musica, lettura, corsi I seguenti argomenti, pur dibat- Naturopatia, la Riflessologia e altre. Si
di lingua straniera e di informa- tuti anche più volte, non sono concretizza quindi la possibilità di un
tica, convegni, attività culturali stati risolti.
riconoscimento anche pubblico per le
ed artistiche”.
Autovelox posizionato all’uscita centinaia di praticanti e le decine di
Odg 91
il sottopasso di viale Etruria in di- scuole di queste discipline in Toscana.
“Promuovere la costituzione di rezione della Fi-Pi-Li. Di dubbia le- Ciò comporterà non solo vantaggi
un osservatorio permanente gittimità in quanto a collocazione ma anche responsabilità e doveri per
sui cambiamenti climatici: una e modalità di funzionamento, ha praticanti e scuole. Nel campo della
struttura di coordinamento del- comminato migliaia di sanzioni formazione la richiesta della legge
le iniziative che il Comune sta per eccesso di velocità.
è chiara: per essere riconosciuta la
portando avanti sul tema delle Parcheggiatori abusivi in piaz- scuola deve possedere una tradizione
energie rinnovabili e del rispar- za della Libertà e in piazza Vit- consolidata nell’insegnamento di
mio energetico”.
torio Veneto; qui la situazione è queste discipline e procedere ad
Odg 99
descritta come altamente peri- “accreditarsi” presso la Regione, cioè
“Inserire adeguati stanziamenti colosa vista l’aggressività degli soddisfare standard qualitativi e criteri
di bilancio per l’installazione di abusivi stessi.
di sicurezza, sottoponendosi all’esame
colonnine elettriche per i mezzi La ricomparsa di mendicanti e alla vigilanza continua dell’autorità e
ecologici in via della Scala, via ai semafori, sebbene un ordi- degli enti preposti. Si tratta di standard
Ricasoli, via del Melarancio, via nanza comunale vieti questo che qualche scuola, come l’ISTITUTO
S. Reparata, via dei Servi”.
tipo di “attività”.
Delibera 881:
Proposta di bloccare le auto“Tenere conto delle fonti di ru- rizzazioni, da un minimo di tre
more - che sono state indivi- anni a un massimo di sette, per
duate ad esempio all’aeroporto, l’apertura di Kebab, call center e
o lungo la linea della tramvia mini market in zone del centro,
specie nei tratti non rettilinei, o al fine di tutelare attività e comin vicinanza di locali o centri di mercio tipici della città. l
A
cONSIGLIO COMUNALE/2
Approvato
il piano casa
La nuova
linea:
meno
cemento
più recupero
L
a pianificazione urbanistica targata Renzi,
facente parte del nuovo piano strutturale, è di ampio
respiro e guarda nientemeno
che alla Firenze del 2030. Fra
le sue linee essenziali, spicca il
piano casa, che fra l’altro prevede per i prossimi anni un incremento del 40% degli alloggi
sociali, cioè ad affitto sostenibile. «L’offerta residenziale non è
infatti conforme alla capacità
economica della domanda - ha
spiegato l’assessore alla casa
Claudio Fantoni - e la conseguenza è la mancata attenuazione del disagio abitativo. Gli
alloggi insomma ci sono, ma
quelli a libero mercato restano
inaccessibili alle fasce più deboli
della popolazione». Ma il piano
casa si distingue specialmente
per severi parametri relativi alle
limitazioni nel consumo di nuovo suolo (in sintesi, cementificare meno da ora in poi e ottimizzare ciò che già esiste) oltre che
per nuovi criteri per costruire in
modo sostenibile. L’amministrazione intende quindi puntare su
alloggi di qualità, in cui si viva
bene, e con forte valenza strutturale dal punto di vista architettonico, energetico, urbano e
sociale.
di Luca Campostrini
Da notare che oltre al no ad
altro cemento, il piano strutturale azzera anche i residui
del vecchio piano regolatore,
cioè i terreni edificabili ancora sprovvisti di licenza edilizia:
«Che senso ha dire volumi zero
se poi consentiamo di costruire
per anni in base a quanto deciso da chi ci ha preceduto?» ha
osservato il sindaco. La conseguenza è che ben 260mila metri quadrati saranno da ora in
poi congelati, ovvero non più
edificabili. Chi ha già chiesto il
permesso per edificare lo può
fare, mentre per coloro che
ancora non avevano avanzato
la richiesta si dovrebbe presentare la sgradita sorpresa, data
quanto meno dal danno economico causato dal deprezzamento dei terreni. l
EUROPEO di SHIATSU, possiede già in
buona parte. Con 12 sedi (tra cui, da
alcuni anni, quella di Firenze) ed oltre
20 anni di attività ai vertici in Europa,
L’ISTITUTO EUROPEO di SHIATSU è
protagonista al punto di promuovere ed
ottenere il riconoscimento dello shiatsu
in Austria. Oggi è tra le scuole meglio
strutturate grazie ad una realizzata
vocazione di scuola professionale.
Dall’inizio di quest’anno la novità per
le sedi di Milano, Bologna e Firenze
dell’Istituto è il connubio con NEXTCARE,
società con la quale l’Istituto intende
raggiungere tra i primi l’obiettivo
dell’accreditamento regionale ed
allargare la propria sfera di attività
anche ad altre discipline. Progetto
ambizioso ma verosimile, perché
l’ISTITUTO EUROPEO di SHIATSU è
da anni protagonista nel mondo
dello shiatsu grazie ad un curriculum
formativo in continua evoluzione,
efficienza organizzativa, servizi ad
allievi e consulenze ai professionisti del
settore. Modello che, trasferito in altri
settori e discipline, non può che portare
benefici sia all’utenza in formazione che
all’utente finale, il pubblico.
Un buon momento, dunque, per chi
vuole iniziare una formazione di shiatsu
e di altre discipline inserite nel testo
della legge 2/2005 della Toscana. La
proposta in tutte le scuole dell’ISTITUTO
EUROPEO di SHIATSU è la stessa: un
percorso in 7 “tappe” (Livelli) nel corso
dei 3 anni e circa 750 ore richieste per
raggiungere l’attestato finale. Sono ben
13 gli insegnanti, ciascuno specialista
della propria materia, che mediamente
un allievo incontra lungo il percorso
formativo nell’Istituto, dai quali riceve
lezioni di tecnica e teoria di shiatsu,
Anatomia e Fisiologia Comparata,
Medicina Tradizionale Cinese o
approfondirà temi specifici in seminari
teorico-pratici. Inoltre un certo numero
di esercitazioni guidate si intervallano
ai Livelli.
I seminari sono condotti da insegnanti
considerati tra i migliori interpreti dello
specifico argomento professionale,
tematica dell’incontro. Ciò attira nelle
sedi dell’Istituto allievi e diplomati
anche dall’estero. La ricchezza del corpo
insegnante, unita alla varietà delle
materie ed esperienze lungo il percorso,
è di grande prestigio per l’ente formativo
in questione.
Non ultimo l’Istituto, durante la parte
conclusiva della formazione, fornisce
l’allievo di strumenti per la gestione
professionale della propria attività e basi
di marketing.
Nella nuovissima e magnifica sede di
piazza Ma scagni, 10 (Novoli) a Firenze, i
corsi di shiatsu professionale iniziano 3
volte nel corso dell’anno; la frequenza
è a week-end intensivi (mediamente
uno al mese) e la presenza di più corsi
contemporanei rende possibile scegliere
le date migliori per chi frequenta il corso;
un vantaggio non da poco per chi lavora
o studia.
Nell’avvicinarsi di un riconoscimento
l’esperienza, l’accompagnamento e la
professionalità dell’ISTITUTO EUROPEO
di SHIATSU è davvero un solido e
rassicurante sostegno per l’allievo.
Luca Ciraulo
gennaio-febbraio2011
6
focus
L
e Apt-Agenzie per il
Turismo furono istituite con la Legge
della Regione Toscana n. 42
del 2000, andandosi a sostituire alle vecchie Aziende di
Promozione Turistica nate
negli anni 80 dalla fusione
delle Aziende autonome di
soggiorno e turismo con gli
Enti provinciali per il turismo. Le Apt facevano capo
ad un direttore che si rapportava con i relativi assessori al Turismo delle Province della Toscana.
La notizia dell’intenzione
TAGLI
La Finanziaria 2011 non ha colpito solo
le Apt: la riduzione dei trasferimenti
statali, pari a 320 milioni di euro, ha
imposto un enorme sforzo per tenere i
conti in pareggio. Per questo il Presidente
Enrico Rossi è intervenuto non solo su spese
di funzionamento, costo del personale
e indennità, ma ha anche previsto una
riforma del servizio idrico, della gestione
dei rifiuti e del trasporto pubblico
locale. Saranno inoltre riviste le società
partecipate dalla Regione, come la Toremar,
le società termali ed il sistema fieristico.
Sparirà anche Arsia, che verrà assorbita
da un unico soggetto che gestirà l’intero
patrimonio forestale.
A
bbiamo incontrato
l’assessore al Turismo
della Regione Toscana per capire meglio come
sarà organizzato la futura promozione turistica della nostra
Regione.
La decisione di chiudere
le Apt è stata presa da
Regione Toscana. Mi
potrebbe spiegare come
siamo arrivati a questo?
Una revisione del sistema regionale era necessaria stante
le trasformazioni del mercato
turistico globale. Vogliamo costruire una nuova idea di promozione dei territori che punti
a colpire dove si determinano
le scelte del turista, sempre più
preparato e consapevole, oltre
che ad assisterlo quando è nella nostra regione. Il taglio decretato dal governo alle risorse
regionali ha accelerato il processo non lo ha determinato.
di Paola Bolletti
TURISMO
l’ausilio delle Apt locali.
Il Governatore Rossi ha spiegato che la Regione spendeva quasi 14 milioni di euro
per finanziare ogni anno
le Agenzie per il Turismo, il
65% dei quali andava nelle
spese di personale e di gestione.
Ma gli assessori provinciali
e i direttori delle Apt non ci
stanno, non accettano assolutamente di essere catalogati sotto la voce “sprechi”
dell’agenda del Presidente
della Toscana.
Anzi ritengono il loro lavoro,
svolto fino a pochi giorni fa,
fondamentale alla promozione di una regione così
ricca di quei fondamentali
valori locali che devono continuare ad essere trasmessi e
promossi.
Con queste prospettive il
rischio di dispersione delle
Si sciolgono
le Apt toscane
competenze di un vasto territorio, come lo è il nostro, è
alto se si pensa per esempio
all’area che gestiva l’Apt della Maremma (la più grande
dopo quella di Firenze e Siena) che va dal Monte Amiata
all’Argentario arrivando fino
a Follonica: accentrare la
promozione in un’unica società procurerà sicuramente
dispersione e difficoltà nel
comunicare gli specifici territori.
Ci saranno persino province che dovranno colmare il
vuoto di ben due Apt, come
quella di Pistoia, che aveva
uno sportello a Montecatini ed uno all’Abetone. Non
mancheranno
problemi
neanche per Lucca che aveva un’agenzia turistica in
città ed un’altra in Versilia
e che, grazie alla promozione estremamente proficua
A causa dei
tagli imposti
dal Governo
il 31 dicembre
le 14 Apt della
Toscana hanno
cessato
l'attività
del Governo regionale di
sopprimere le Apt è stata
data dal Presidente Enrico
Rossi all’inizio dello scorso
agosto, dove l’abolizione
delle Apt è stata inserita nel
dossier per i risparmi dei
“costi della politica” consegnato da Rossi al Consiglio
regionale. La Legge della
Regione Toscana n. 65 del 29
dicembre 2010 (approvata
pochi giorni fa) ha soppresso definitivamente le Apt.
Ad occuparsi della promo-
zione turistica adesso ci
sarà un’unica agenzia: Toscana Promozione - Agenzia
di Promozione Economica
della Toscana (Apet). Il dirigente scelto per guidarla è
Alberto Peruzzini, direttore
dell’ex Apt di Prato, risultato
primo di una graduatoria stilata dalla stessa Apet.
Le funzioni di accoglienza,
informazione e organizzazione dell’offerta turistica
saranno dunque svolte dalle
stesse province senza più
Secondo la finanziaria
regionale presentata dal
presidente Enrico Rossi
sarebbero 14 le Agenzie
per il Turismo in tutta
la Toscana che saranno
cancellate. Quindi i turisti
già presenti, per esempio
qui in città, potranno
ricorrere solo agli sportelli
del Comune per avere
informazioni? La situazione varia da provincia a provincia. Le Agenzie per
il turismo hanno cessato le attività il 31 dicembre, ma i primi
mesi dell’anno saranno dedicati alla prosecuzione fino a scadenza dei contratti in essere. Il
nostro interesse è quello di non
disperdere le professionalità
che hanno consentito il mantenimento di buone capacità di
accoglienza. Stiamo lavorando,
in un contesto molto difficile,
in questa direzione. Nei primi
mesi dell’anno dunque, seppur
in forma ridotta, gli uffici di Firenze rimarranno aperti.
Che futuro avranno i
collaboratori delle Apt
di via Cavour, di via
Manzoni e all’interno
dell’aeroporto Vespucci
dipendenti della CIS,
Cooperativa Italiana
Servizi? Ci stiamo impegnando per garantire i punti di informazione
alle porte di accesso alla nostra
regione (aeroporti di Pisa e Firenze, porto di Livorno e Stazione di Firenze). Sarà compito
del tavolo di coordinamento
regionale individuare le soluzioni più idonee a mantenere
un buon livello di servizi al
turista nonostante la contrazione delle risorse finanziarie
disponibili. Il nostro obiettivo è
quello di salvaguardare quanti
più punti di informazione e accoglienza possibili.
APT
addio
Cristina
Scaletti
ci piega perché
sono state
sciolte le Apt
di Paola Bolletti
Un sito web (www.turismo.
intoscana.it) si sostituirà
quindi alle risorse umane,
molte persone cioè che
lavoravano presso gli
sportelli-informativi
si troveranno senza
lavoro. Cosa mi dice
a tale proposito? Non
crede che siano due
servizi diversi? Il primo
utile per le prenotazioni
on-line, l’altro per chi
cerca un contatto umano
fatto di consigli diretti,
suggerimenti ecc.? No, non lo credo. Il sito contiene
tutte le informazioni di ciò che
avviene sul territorio regionale e fornisce lo strumento per
“acquistare” pacchetti turistici
e ricettività. In questo senso
diventa uno strumento fondamentale al servizio di coloro che
svolgono attività di informazione al turista. Inoltre, permette di
superare uno dei limiti dell’attuale sistema informativo: quello di essere strettamente legato
al territorio di competenza e
di non poter assistere il turista
gennaio-febbraio2011
7
LE OPINIONI DI
NEWS DALL’AEROPORTO
Da fine gennaio AirFrance
assicurerà un collegamento
diretto con Londra
due volte al giorno
dall’aeroporto Vespucci
di Firenze. Nel frattempo
sono già iniziati i lavori
per garantire una nuova
Aerostazione all’interno
dell’aeroporto, pronta entro
l’estate 2011.
Nella riorganizzazione
della zona “arrivi” sarà
allestito un nuovo Ufficio
Informazioni Turistiche
finalmente ben visibile per
chi giunge a Firenze.
✱
svolta (soprattutto all’estero) vanta una vasta risposta
turistica documentabile.
Ma veniamo a Firenze. L’ambizioso piano-risparmi del
presidente Rossi non ha graziato neanche la provincia a
noi più vicina e così niente
più sportelli a Barberinouscita autostrada, a Greve
in Chianti e all’Aeroporto
Vespucci.
In tutto saranno una quindicina i dipendenti della
cooperativa
appaltatrice
(CIS) che dovranno cercarsi
un nuovo impiego, mentre a
quelli di ruolo saranno date
altre mansioni.
L’ufficio informazioni di via
Cavour, come anche quello
di via Manzoni, continuerà
a lavorare sotto l’amministrazione provinciale e in
stretta collaborazione con
Toscana Promozione, affian- la preparazione, il livello
cando gli sportelli informa- linguistico e la cortesia
dell’operatore): motivo di
tivi gestiti dal Comune di
Firenze della Stazione e di orgoglio di Lara Fantoni, direttrice di Apt Firenze, che
Borgo la Croce. Un valido
contributo alla promozione ha sempre puntato su quaturistica della nostra città, lità di servizi e professionase si pensa che solamente lità
lo sportello di via Cavour è il suo quotidiano impegno
aperto tutti i giorni e che ha in questo settore.
visto transitare nel 2010 più “Fare informazione e accodi 200.000 persone da tutto
il mondo. Inoltre, proprio
questo ufficio, si è qualificato al secondo posto dopo
Bolzano al premio “Mistery Guest” organizzato
dal Touring Club del
2007 (derivante da
verifiche telefoniche a
sorpres a
per capire
glienza turistica è dimostrare competenza alla persona
che hai di fronte, parlando
bene due lingue europee (oltre all’italiano) esibendo una
profonda conoscenza della
città e del territorio. Il tutto
con un sorriso sulle labbra.
Dubito che tutto ciò potrà
essere facilmente sostituito
da un’unica società.”
l
Quando in vacanza ci
spostiamo a piedi o in
bicicletta, usufruiamo di
strutture che utilizzano
fonti di energia rinnovabile,
consumiamo prodotti
biologici locali e seguiamo
tutte le pratiche che
proteggono l’ambiente,
stiamo facendo Turismo
ecosostenibile.
L’Agenzia di Promozione Economica della Toscana è un’Agenzia
pubblica che ha come obiettivo la promozione dell’economia e del
territorio della Toscana nel mondo, sostenere gli imprenditori toscani
che vogliono competere sui mercati esteri, favorire l’attrazione degli
investimenti sul territorio regionale e sviluppare la cooperazione
economica internazionale. Tra i settori di attività dell’Agenzia ci sono:
agricoltura e industria alimentare, piccole e medie imprese industriali ,
artigianato di qualità e turismo.
L’Agenzia dovrebbe favorire la crescita dell’economia regionale e delle
imprese attraverso il miglioramento della competitività del sistema
per l’intera regione. Il contatto
umano e l’empatia restano fattori importanti ma la tecnologia
può “potenziare” le capacità
di conoscenza e risposta. Pensiamo ad un sistema che veda
integrati punti informativi tradizionali e punti di accesso al
web distribuiti in tutti i luoghi
di interesse turistico e non solo
(musei, uffici comunali, ecc).
Ricordo che, con oltre 300.000
contatti unici al mese, questo
sito è primo per numeri di accesso in Italia e terzo in Europa
a dimostrazione dell’efficacia di
un lavoro svolto dalla Regione
negli ultimi anni.
Il post Apt è partito con il
primo gennaio e le attività
di promozione saranno
affidate a Toscana
Promozione. Potrebbe
spiegarmi quando e come
è nata questa Agenzia
e in quale modo potrà
promuovere la nostra
Regione? Toscana Promozione (nome
giuridico APET) è un’agenzia
regionale ove vi partecipano,
oltre a Regione Toscana, anche
Unioncamere Toscana, Ice ed
Enit. È nata nel 2000 e opera
per la promozione economica
dell’intero sistema produttivo
regionale, realizza oltre 200
azioni promozionali ogni anno
e si è affermata come un modello operativo a livello nazionale. Da sempre si è occupata
di promozione turistica in base
alle varie leggi regionali e al
Piano Promozionale annuale
approvato dalla Giunta.
A Toscana Promozione sarà dunque affidato il compito della promozione turistica sia di destinazione che di prodotto. Unendo le
due funzioni vogliamo impostare un diverso approccio legato al
marketing di motivazione che
sembra rispondere maggiormente agli interessi del turista:
una Cabina di regia che per-
Le Apt toscane contavano circa 160
dipendenti che lavoravano a stretto
contatto con turisti italiani e stranieri
promuovendo un’enorme quantità di
valori locali presenti nella nostra regione.
Con i tagli imposti dal Governo i compiti
di informazione e accoglienza saranno
lasciate alle province, mentre si punterà
su una nuova promozione turistica
centralizzata con Toscana Promozione.
Personalmente ho qualche perplessità
su questo punto, forse sarebbe bastato
rivedere la riorganizzazione della
promozione in altro modo, come ad
esempio con l’accorpamento di alcune
Apt, lasciando così inalterata quella
importantissima rete che teneva unito
il territorio così vasto e complesso che
caratterizza la nostra Regione. Mi auguro
tuttavia che l’apertura di questa nuova
era per il turismo toscano possa portare
solo benefici”.
“
economico toscano, la promozione dei prodotti toscani sui mercati
nazionali e internazionali, i servizi per l’internazionalizzazione con
più alto valore aggiunto e specializzati per settore.
Fondata nel 2001 con un accordo tra Regione Toscana, Istituto
nazionale per il Commercio Estero (ICE), Ente Nazionale per il
Turismo (ENIT) e Unioncamere Toscana (organizzazione regionale
delle Camere di Commercio), Toscana Promozione è il primo soggetto
pubblico regionale costituito in Italia con lo scopo di valorizzare e
promuovere la competitività dell’economia e del territorio toscano sui
diversi mercati del mondo. Toscana Promozione ha sede presso Villa
Fabbricotti, in via Vittorio Emanuele 62 a Firenze.
metta di tenere unite le singole
azioni promozionali (educational, progetti di prodotto, azioni
di commercializzazione, comunicazione ecc.) in una visione
coerente di messaggi e obiettivi,
riunendo le varie professionalità
interne esistenti potenziandole
con nuove competenze.
Toscana Promozione, inoltre,
coordinerà la rete dei referenti turistici individuati da ogni
singola provincia in modo da
recepire le istanze del territorio
e promuovere servizi efficienti e
azioni di impatto promozionale
adeguato. Per questo abbiamo
aumentato il budget di Toscana
Promozione per l’anno 2011 da
2 a oltre 3 milioni di euro.
Come si pensa di
coinvolgere in tutto ciò la
Camera di Commercio?
Apriremo a breve un tavolo
di confronto con le Camere
di Commercio. Esse possono
svolgere un ruolo importante
nella nuova organizzazione sul
“
Lara Fantoni,
direttore
Agenzia per
il Turismo
di Firenze
focus
TOSCANA PROMOZIONE
Giacomo Billi,
assessore
al Turismo
della Provincia
di Firenze
territorio (dall’informazione turistica alla organizzazione del
prodotto). Inoltre, attraverso
Unioncamere, esse possono
portare un contributo rilevante
alle attività promosse da Toscana Promozione.
l
■ “Il post Apt è partito con
il primo gennaio e le
attività di promozione
saranno affidate a Toscana
Promozione.
Sarà un modello gestionale
regionale, ma non
centralistico.
Il sito www.turismo.
intoscana.it diventerà uno
degli strumenti principali
di ogni ipotesi di lavoro,
Toscana Promozione si
occuperà della promozione
del territorio e alle province
saranno affidate le
funzioni di informazione
e accoglienza, nonché
l’altrettanto rilevante
compito di organizzazione
dell’offerta sul territorio”
Sono molto perplessa perché la rete
che si era creata sul nostro territorio
era ben organizzata e funzionava.
Se non si tengono rapporti con gli
operatori locali quotidianamente e
non si hanno le conoscenze dirette
del territorio (come solo le Apt
provinciali potevano avere) si rischia la
frammentazione della regione.
Un’agenzia regionale unica rischia di
staccare il rapporto con questi territori,
a svantaggio della valorizzazione della
loro specificità.
Con l’azzeramento delle Apt, inoltre, si
perderà quel bagaglio di esperienza,
professionalità e competenza
accumulata negli anni. Molte cose
rimangono ancora da definire, come le
future competenze delle province, se
il nostro sito firenzeturismo.it resterà
on line oppure no, se continueremo
ad avere finanziamenti per produrre
materiale cartaceo come piantine,
brochure, pieghevoli promozionali o
se anche di questo si occuperà Toscana
Promozione”.
Paolo Corchia,
presidente
regionale di
Federalberghi
“
La mia opinione è che una riforma
andava fatta ma adesso siamo in
attesa di incontrarci con Regione e
provincia per capire come avverrà
l’interlocuzione tra pubblico e privato,
cioè in quale modo si raccorderà la
“Cabina di regia” alle nostre strutture.
Conveniamo che il modo di fare
vacanza è cambiato.
I nostri ospiti ricorrono sempre più al
booking on-line, ma resta da chiarire
se sarà previsto uno spazio a noi
dedicato all’interno di quello che si
ritiene il terzo portale più visitato
in Europa (mi riferisco a turismo.
intoscana.it) che pare accentrerà
tutta la comunicazione regionale.
Noi crediamo di avere le competenze
giuste per offrire un servizio di qualità,
ma vorremmo capire se e come
verranno impiegate le risorse delle
Camere di Commercio”.
breve
gennaio-febbraio2011
L'
idea era valida, anzi
è valida, ma sarebbe
opportuno gestirla in
maniera adeguata, per non inficiarne gli effetti vantaggiosi per i
cittadini.
Anche dalle nostre colonne avemmo naturalmente a decantarne le
lodi, allorquando la sperimentazione prese il via nella zona di
Campo di Marte, perché in effetti
la Sweepy-Jet (il mezzo che consente di pulire le strade senza far
spostare le vetture ai residenti)
segna una svolta nel suo genere.
Ma se lo “scotto” da pagare per il
privilegio di non dover impazzire
Autovelox
o “multifici”?
8
Altro assillo degli automobilisti
fiorentini, sono gli autovelox.
Nel corso del 2010 sono
stati multati sessantottomila
cittadini, in certi casi per aver
transitato a 60 km/h sui viali
di circonvallazione, talvolta
anche solo a 56 km/h. A scanso
di equivoci diciamo subito che
chi scrive pone la sicurezza e il
rispetto delle regole al di sopra di
ogni cosa, ma proprio in virtù di
ciò viene spontaneo notare che
forse sarebbe sensato aumentare
di qualche chilometro la
tolleranza dei rilevatori dislocati
sui viali di circonvallazione,
perché 56 km/h oggettivamente
appaiono come una coercizione
per spostare la propria auto deve
tradursi in una multa, beh, allora
forse il gioco non vale la candela.
Ci riferiamo naturalmente agli episodi occorsi settimane fa a centocinquantaquattro proprietari di
altrettanti veicoli residenti nella
zona di via Santo Stefano in Pane:
tante infatti furono le sanzioni per
divieto di sosta comminate in una
sola notte ed in sole quattro strade. Il problema è che Quadrifoglio,
dove prevede l’uso della Sweepy
Jet, non obbliga allo spostamento
dell’auto se non una volta tanto,
con una regolare ciclicità. In quella zona l’eccezione interessava il
quarto mercoledì di marzo, luglio
e novembre. Insomma ogni quattro mesi. La conseguenza è che,
umanamente, l’impegno che ciascuno vorrebbe tenere a mente
cade invece nell’oblio.
«Palazzo Vecchio è sempre di più
un vero e proprio “multificio” –
ebbero a dichiarare nell’occasione i consiglieri del PdL Francesco
Torselli ed Emanuele Roselli -. Oltre a costare parecchio e a richiedere l’impiego di personale doppio rispetto ai metodi di lavaggio
strada convenzionale, tra le problematiche connesse all’utilizzo
di Sweepy-Jet vi è anche quella
non del tutto motivata.
Una sensazione, questa,
corroborata anche
dall’opposizione in Palazzo
Vecchio, secondo cui «da quando
è in carica il sindaco Renzi, per
i fiorentini è più facile prendere
una multa per eccesso di
velocità. Dal 2009 a oggi infatti
le postazioni fisse di autovelox
sono raddoppiate, passando da
sei a dodici, con conseguenze
che sono sotto gli occhi di tutti:
quasi settantamila multe per
eccesso di velocità entro i 10
km/h rispetto al limite indicato,
corrispondenti a vari milioni
di euro entrati nelle casse del
comune».
Una precisa scelta politica, in
quanto è l’amministrazione
comunale che decide di
territorio
di Luca Campostrini
MULTE
che costringe i residenti a dover
comunque spostare la propria
auto per consentire un lavaggio
strade tradizionale ogni tre lavaggi effettuati con la Sweepy».
ISTRUZIONI
PER L’USO (OVVERO
UN SUGGERIMENTO
ALL’AMMINISTRAZIONE)
È bene precisare che l’amministrazione comunale ha collocato
la segnaletica da cui si deduce
in quale giorno è previsto l’obbligo di spostare l’auto per consentire il lavaggio tradizionale
Via dei Conciatori
Q
uando si sente parlare
di alienazioni la mente
di solito corre, in senso
positivo, alla decisione di un’amministrazione di vendere beni e
immobili di sua proprietà, magari abbandonati e inutilizzati
da tempo, per ricavarne utili che
andranno a vantaggio della collettività. Questa, però, non sembra essere una regola, e la vicenda di via dei Conciatori a Firenze
parrebbe confermarlo. In quella
caratteristica strada del centro,
in zona piazza Santa Croce, sorge infatti un edificio di 1646 mq
di superficie, che fin dall’inizio
degli anni 80 ha ospitato sedi
di innumerevoli associazioni:
“Casa dei Diritti Sociali”, Lega
Obiettori di Coscienza, Collettivi
Dolenti
alienazioni...
Vari soggetti del territorio, fra cui
associazioni, politici e rappresentanti
di categoria, si oppongono con
fermezza alla decisione del Comune
di vendere lo storico immobile
di Studenti, Associazione Iraniani in Esilio, Rete Antirazzista,
Comunità Senegalese, Rifondazione Comunista, Federazione
provinciale di Firenze e circolo
Centro Storico, Collettivo Antipsichiatria “Violetta Van Gogh”,
Democrazia Proletaria, Circolo
Anarchico. Questo susseguirsi
di attività lo ha caratterizzato
come importante luogo di in-
contro e aggregazione, salvandolo nel contempo dal degrado
che colpisce palazzi analoghi
lasciati a se stessi: le realtà ospiti
hanno infatti autofinanziato le
opere di manutenzione.
Il comune di Firenze ha però da
tempo, per l’appunto, deciso di
alienarlo, e una prima asta - tenutasi lo scorso luglio - era andata
deserta. Intanto sono sorti movi-
si sono dimenticati di adempiere
all’obbligo nei primi tempi in cui
Sweepy è entrata in azione».
Dichiarazioni politiche a parte,
suscettibili come sempre di essere quantomeno “soggettive”,
resta il fatto che la tecnologia (di
cui Matteo Renzi è notoriamente
fautore) permette oggigiorno di
rendere grandi servizi alla cittadinanza, favorendola e agevolandola nel rispettare obblighi e
prescrizioni.
Sweepy-Jet:
usare con cautela
È importante informarsi sul nuovo
metodo per pulire le strade
di Luca Campostrini
installare o meno i dispositivi
deterrenti, mentre la prefettura
ha solo il compito di verificare
se l’installazione dei nuovi
autovelox è conforme ai requisiti
richiesti dalla legge.
Già l’anno scorso Firenze
occupava il primo posto nella
classifica delle città che più
incassano dalle multe, vedremo
come andrà nel 2011…
menti (composti da abitanti del
quartiere, associazioni culturali e
quant’altro) per impedire la vendita dell’immobile e si è costituito anche il “Progetto Conciatori”,
che ha messo sul tavolo diverse
proposte di utilizzo del fabbricato: co-housing urbano sociale,
scuola di italiano per stranieri,
danza-terapia, laboratorio di
teatro per bambini, percorso lu-
della carreggiata, ma alcune
riflessioni appaiono comunque
necessarie. Innanzitutto, a detta
di alcuni consiglieri, «si è constatata la mancanza di un’adeguata
segnaletica stradale, capace di
ricordare ai cittadini il giorno in
cui si sarebbe reso necessario lo
spostamento della propria auto.
A nulla evidentemente sono valse
le promesse dell’amministrazione comunale e di Quadrifoglio di
fornire un’adeguata informazione, e di essere perlomeno “tolleranti” nei confronti di coloro che
Perché allora – sono solo modestissimi suggerimenti di chi scrive - non collocare per esempio
opportune paline (tipo quelle
alle fermate dell’autobus) fornite di display luminoso su cui i
giorni precedenti la pulizia stradale viene fatto scorrere un avviso per richiamare l’attenzione
dei cittadini sull’imminente
“appuntamento”?
Oppure, per volare ancora più
bassi in termini di spese, perché non inviare un banale sms
al numero di cellulare che ogni
residente potrebbe volentieri
fornire, così da essere avvertito
che l’indomani ci sarà il lavaggio della strada? l
dico-teatrale mamme-figli, progetto per un laboratorio/galleria
di arti multimediali, l’“aggregoluogo sociale autogestito”, corso di orticoltura pensile, progetto “riciclo, riuso&mercato”,
"recupart", progetto di teatro
popolare, casa della donna, laboratori sul riciclaggio e archivio
storico della memoria di Santa
Croce. Anche diversi soggetti
della politica fiorentina, fra cui la
consigliera Ornella De Zordo di
perUnaltracittà, il capogruppo
di Sinistra Ecologia Libertà Eros
Cruccolini e il consigliere del
Quartiere 1 Riccardo Sansone
(SeL), si sono attivati per tentare
di convincere l’amministrazione
a rinunciare alla vendita del fabbricato. C’è stata addirittura una
mozione urgente del consiglio di
Quartiere 1, votata all’unanimità,
che chiede al sindaco di valutare ogni possibilità di togliere il
complesso di via dei Conciatori
dal piano delle alienazioni, per
destinarlo a finalità sociali e di
aggregazione. Ciò nonostante lo
scorso 13 dicembre ha avuto luogo una seconda asta, e questa
volta l’immobile è stato venduto:
l’acquirente è la società “Tosco 3
S.r.l.”, e ciò che balza subito agli
occhi è il prezzo di vendita.
Il Comune ha “svenduto” l’edificio per soli 1161,6 euro al metro
quadro! E stiamo parlando, ricordiamolo, della zona Santa Croce,
che qualunque agenzia immobiliare può confermare essere
un’area con una quotazione al
metro quadro ben superiore. Ma
l’esito di questa asta, che ovviamente preoccupa associazioni,
partiti ed enti vari ospitati nel
complesso, sembra non essere
scontato: “Progetto Conciatori” e
Sandro Targetti del “Centro delle
Culture” fanno sapere che «l’aggiudicazione può ancora non
essere convertita in contratto di
vendita, per stipulare il quale ci
sono quattro mesi di tempo, se
c’è la volontà del Comune.
L’immobile non è libero da persone e cose, come scritto nel
bando d’asta, ma utilizzato da
trent’anni da varie realtà per attività sociali, culturali e politiche
e per la residenza di oltre cento
persone». l
gennaio-febbraio2011
L’agonia
del “mostro
del Pratellino”
Già lo scorso settembre - dopo
che il Consiglio di Stato aveva
respinto il ricorso che l’impresa
di costruzioni Berni aveva
presentato contro l’ordinanza del
sindaco Renzi, che disponeva
l’abbattimento dell’obbrobriosa
N
uovi pilomat sono
spuntati per le vie di
Firenze. Ricordiamo
che con tale termine si indicano – ormai dal 1995, anno in
cui furono omologati dal ministero delle Infrastrutture per
l’installazione su suolo pubblico - i dissuasori mobili a scomparsa, ovvero quelle colonnine
(vedasi immagine) che all’occorrenza possono abbassarsi
fino a rientrare completamente nella sede stradale.
I pilastrini sono apparsi nella zona di San Pierino e di via
Faenza: per la precisione, in via
san Pier Maggiore, all’incrocio
con via delle Badesse, a protezione dell’area pedonale di
San Pierino-Borgo degli Albizi
(tra piazza Salvemini e piazzetta Calamandrei), via Palmieri
(tra via dei Pandolfini e piazza
San Pier Maggiore) e piazza
Salvemini (escluse le direttrici
di transito provenienti da via
Verdi); e in via Faenza (all’intersezione con piazza Madonna degli Aldobrandini), via
Sant’Antonino (in corrispondenza degli incroci con via
dell’Amorino e con via dell’Ariento) e in via Zannoni (all’intersezione con via dell’Ariento).
I pilomat, a carattere sperimentale per la durata di un
anno, nell’area di San Pierino
rimangono abbassati dalle 6
alle 9.30 e dalle 18.30 alle 20.30
per permettere l’accesso ai residenti e le operazioni di carico
e scarico delle merci, mentre
nella zona di via Faenza restano retratti dalle 5 alle 10 e dalle
18 alle 21.
Questo sistema, voluto nel
capoluogo toscano dall’ex
assessore Graziano Cioni, è –
almeno in teoria – piuttosto
sofisticato ed è concepito per
abbassarsi in caso di emergenza: o mediante l’utilizzo di un
telecomando, o di un “ordine”
impartito da appositi dispositivi presenti in determinati uffici
delle forze dell’ordine o, in automatico, quando percepisce il
suono delle sirene dei mezzi di
soccorso.
COME FUNZIONANO
(O DOVREBBERO) I PILOMAT
I pilomat sono dei gioiellini di
tecnologia, ma talvolta solo in
teoria, perché per esempio lo
scorso agosto – quando verso
le 23 una camionetta dei vigili del fuoco doveva entrare
in piazza sant’Ambrogio per
un’emergenza - il pilomat a
guardia dell’area pedonale
non volle saperne di scendere:
9
struttura che un tempo aveva
ospitato le Poste - si era percepito
che la meta era vicina.
Lo scheletro rugginoso delle
ex Poste di via del Pratellino,
in zona Campo di Marte, ha
i giorni contati. Questo mese
vengono infatti eseguite le
procedure per la bonifica
dell’immobile, da cui deve essere
portato via l’amianto. Questa
è una fase fondamentale, dopo
di cui l’edificio sarà demolito
e al suo posto sarà realizzato
un parcheggio per i residenti.
Per liberare la struttura dal
pericoloso metallo, essa viene
completamente ingabbiata da
un ponteggio e coperta da un
telo impermeabile, in virtù di
cui una leggera decompressione
interna consentirà di non
disperdere fibre di amianto
all’esterno. Per i cittadini che
vivono nei pressi, assicura
l’amministrazione, non ci sarà
alcun rischio.
Questi lavori costeranno
565mila euro, totalmente a
carico della ditta Berni S.r.l. che
come detto ha perso i due ricorsi,
uno al Tar e l’altro al Consiglio
di Stato, contro l’ordinanza
Monumenti
e opere
d’arte sulle
centraline
telefoniche
di Luca Campostrini
L
BARRIERE A SCOMPARSA
Pilomat
in strada
Si abbassano in caso di emergenza: o
mediante l'utilizzo di un telecomando,
o di un ordine di appositi dispositivi
o in automatico con le sirene
✱
2011: STOP AI SACCHETTI DI PLASTICA,
SI RITORNA ALLA “SPORTA”
Nonostante l’allarme lanciato da
Federdistribuzione per la poca
chiarezza della nuova norma che sancisce il divieto
di utilizzo dei sacchetti di plastica, dal primo gennaio
è scattato il no alla commercializzazione delle buste
per la spesa non biodegradabili.
La Grande distribuzione si stava già da tempo
preparando a questa decisione incentivando
l’utilizzo di borse riciclabili e buste biodegradabili.
Sostituire tutti gli shopper di plastica da un giorno
all’altro non è certo facile anche se il “no alla plastica”
è scattato inderogabilmente. I negozianti che
intendono smaltire le scorte di magazzino possono
farlo cedendo i sacchetti a titolo gratuito.
“Secondo un’indagine di Coldiretti, gli italiani sono
tra i maggiori utilizzatori in Europa di shopper in
plastica, con un consumo medio annuale di 300
sacchetti a testa per un totale di 25 miliardi utilizzati
ogni anno sul nostro territorio”.
del sindaco. La stessa Berni
si accollerà anche i successivi
costi di demolizione. Stando
alle dichiarazioni dei tecnici del
comune, che da settembre ad
oggi hanno eseguito opportune
analisi, l’amianto è presente in
modo abbondante all’interno
dell’immobile: ne sono infatti
costituite le strutture dei pilastri
e quelle che sostengono i solai.
Al Comune
alcuni locali
della caserma
Mameli
la vettura fu costretta a fermarsi all’imbocco di via dei Macci e
i pompieri a procedere a piedi.
Per fortuna si trattava di un intervento di poco conto, ma se
l’emergenza fosse stata grave?
In pratica, la camionetta si era
correttamente
posizionata
davanti al pilomat, affinché il
sensore di suoni percepisse
la sirena e attivasse il rientro
nella sede stradale, ma questo
non avvenne.
La colonnina accennò appena
un movimento verso il basso
ma poi più niente. Come per
una beffa, una volta conclusasi
l’operazione di spegnimento,
dopo una decina di minuti, il
pilastrino si decise ad abbassarsi completamente. «Potrebbe esserci stata un’interferenza
e il pilomat non ha riconosciuto il suono», ipotizzarono i vigili del fuoco, ma è intuitivo che
una tale ipotesi può tutt’al più
rappresentare una spiegazione
tecnica, non certo una rassicurazione riguardo all’efficienza
del dispositivo.
Che ci risulti, comunque, non si
sono verificati nei mesi scorsi altri
casi simili, ma va da sé che ne basta un altro in cui l’emergenza sia
grave e l’efficacia del soccorso sia
vanificata da un inghippo del genere, per mettere in discussione
l’opportunità dei pilomat.
I quali del resto, va detto, sono
decisamente di minore impatto estetico rispetto ad esempio alle catene, che peraltro in
passato si sono rese anch’esse
protagoniste di episodi in cui
i mezzi di soccorso non sono
potuti passare perché non c’era a disposizione la chiave (o la
chiave giusta) per sbloccare la
serratura. l
N
uovi spazi, finora “off limits”
per i cittadini, vengono messi a
disposizione di Firenze. Si tratta, nella
fattispecie, della caserma Mameli.
L’edificio, che ospita la scuola allievi
sottufficiali, si affaccia su piazza della
Stazione, su via della Scala e su via
Santa Caterina da Siena.
L’intera caserma rientrerà in
possesso del Comune solo dopo il
completamento della nuova scuola
marescialli a Castello, che come
sappiamo ha attraversato e sta
tuttora attraversando acque torbide
e agitate, a causa di situazioni ancora
al vaglio della magistratura. Intanto
la Mameli viene in parte già aperta
alla città e all’amministrazione, che
la utilizzerà per eventi e attività a
favore di fiorentini e turisti. Un passo,
questo, in direzione della completa
riqualificazione della zona di Santa
Maria novella. Gli spazi di cui il
Comune può già iniziare a fruire sono
di grande importanza: innanzitutto
il Chiostro Grande - uno dei nuclei
più antichi della struttura, risalente
al Trecento, di grande pregio storico
e artistico - e alcuni locali in via della
Scala, già oggi non più utilizzati dalla
scuola. Il suddetto chiostro potrà
essere usato durante il periodo estivo,
cioè almeno luglio e agosto, oltre
a due settimane minimo nel corso
dell’anno e al periodo natalizio, nel
rispetto ovviamente delle necessità
della scuola stessa.
Tra gli altri luoghi da utilizzare
potrebbero esserci anche la Cappella
dei Papi e il Refettorio. L’intenzione
del Comune è usare questi spazi per
eventi estivi, ma anche per visite
guidate o particolari iniziative durante
l’anno.
L’operazione comunque non è a
“costo zero” per l’amministrazione:
questa infatti, in cambio degli spazi
che viene ad acquisire, si accolla
economicamente la spesa di restauro
della facciata della scuola.
e trasformazioni che riguardano
la città sono scandite talvolta da
piccoli dettagli, privi di una reale
valenza strutturale, ma ugualmente
efficaci in termini di immagine.
A tale categoria può essere ascritta
la decisione del comune di Firenze
di aderire all’iniziativa promossa
da Telecom Italia, che intende in
questo modo rifare il look alle proprie
centraline telefoniche.
L’operazione in sintesi consiste
nell’abbellire i vecchi sportelli delle
centraline Telecom con le fotografie
dei monumenti di Firenze. Il risultato
è reso possibile dall’utilizzo di una
particolare pellicola adesiva: con
essa vengono ricoperti gli armadi
ripartilinea già dotati di sportelli
metallici di nuova generazione. I
quali armadi, per inciso, sono dotati,
oltre che di innovativi sportelli, anche
di particolari serrature di sicurezza,
che hanno permesso di arginare il
fastidioso fenomeno del vandalismo.
Le centraline diventano in questo
modo veri e propri elementi di arredo
urbano; e in tutto il centro storico,
sono ben cinquant’otto le strutture
che subiscono questa trasformazione
estetica.
Fra i soggetti raffigurati,
naturalmente piazza della Signoria,
Palazzo Vecchio, Battistero, Palazzo
Pitti, Davide di Michelangelo, Duomo
e tanti altri.
Il battesimo dell’iniziativa, o la
“posa” della prima immagine, che
dir si voglia, è avvenuto all’angolo
via Zannetti - via dei Conti, e, data la
prossimità, il soggetto collocato sullo
sportello è il mercato di San Lorenzo.
Da sottolineare che questo progetto
coinvolge non solo Firenze, bensì le
principali città d’arte italiane.
gennaio-febbraio2011
10
formazione
scuola
IL 12 FEBBRAIO
TERMINE
DELLE
ISCRIZIONI
di Luca Campostrini
È
prorogata fino a
sabato 12 febbraio la
scadenza per l’iscrizione
alle nuove scuole, per
le iscrizioni alle scuole
superiori per gli alunni
che frequentano gli
ultimi anni delle scuole
dell’obbligo.
La data è stata resa
pubblica con la circolare
n. 101 del Ministero
dell’Istruzione che ha,
infatti, stabilito che la
scadenza per le iscrizioni
all’anno scolastico 20112012, è il 12 febbraio
2011.
L’iscrizione alla scuola
dell’infanzia o alla
scuola primaria si
effettua presso la
segreteria della direzione
didattica o dell’istituto
comprensivo prescelto,
mentre, l’iscrizione alla
scuola secondaria di I
grado o quella superiore
viene effettuata tramite
la scuola attualmente
frequentata.
A tal proposito,
l’Assessorato alla
Pubblica Istruzione
della Provincia di
Firenze ha provveduto
nei giorni scorsi ad
inviare ai ragazzi che
frequentano le classi
terze delle scuole medie
del territorio fiorentino,
i depliant formativi
sulle scuole superiori
presenti sul territorio
provinciale; questo per
permettere agli alunni
ed alle loro famiglie
una più completa
conoscenza dell’offerta
formativa delle scuole
del territorio.
Per ulteriori
informazioni e per
cercare tutte le scuole
presenti sui comuni del
territorio della provincia
di Firenze, è possibile
consultare il sito
http://osp.provincia.
firenze.it/
SCUOLA
Marconi
a rischio
La scuola passerà da comunale
a statale. Sarà garantita
la continuità scolastica?
L
a cosiddetta continuità scolastica (l’opportunità per chi si
iscrive ad un ciclo scolastico
di avere dal primo all’ultimo
anno, nei limiti del possibile,
stessi docenti, stesse modalità
e in generale stessi riferimenti,
ai fini di un adeguato apprendimento), sta zoppicando in
alcune situazioni cittadine. Per
esempio alla scuola dell’infanzia Marconi di via Mayer, che
per decisione dell’amministrazione passerà dalla gestione
comunale a quella statale,
specularmente con la scuola
Villa Ramberg che transiterà
invece alla gestione comunale.
«Vogliamo comunque assicurare – ha spiegato l’assessore
all’educazione Rosa Maria
Di Giorgi – il potenziamento
della continuità orizzontale
fra le due scuole attraverso la
programmazione di interventi con scansione settimanale,
oltre a garantire l’omogeneità
dei “piani di offerta formativa”,
sia per gli aspetti educativodidattici sia per quelli organizzativi. Sono anche previste
sezioni eterogenee, un identico punteggio per l’accesso
alla scuola primaria Marconi
e la possibilità per i bambini
di “seguire” nell’“altra” scuola
almeno una delle proprie insegnanti di sezione». Questa la
rassicurante versione del Co-
mune. Sul fronte opposto invece il malcontento delle famiglie si è tagliato col coltello per
diversi giorni. Il problema è
che in seguito ai cambiamenti
succitati, i bambini già iscritti
alla scuola Marconi si trovano
costretti a una scelta in ogni
caso scomoda: se vogliono
mantenere le stesse maestre
devono cambiare scuola, con
relativi e facilmente intuibili
disagi, loro e dei genitori; altrimenti, se decidono di restare
nella stessa scuola avranno
insegnanti diverse. Una specie
di “trappola”, comunque la si
veda, alla faccia appunto della
continuità scolastica.
«I genitori lamentano che non
si possono cambiare le cose in
corso d’opera - spiega Bianca Maria Giocoli, consigliere
comunale Fli, a cui sono pervenute tante segnalazioni in
merito -, i bambini sono persone da rispettare, e non pedine
da spostare su una scacchiera;
hanno quindi proposto una
soluzione, a mio avviso, del
tutto logica: se questa modifica va fatta, che almeno sia
applicata solamente a partire
da chi si iscrive da oggi in poi,
senza avere valore retroattivo. In altri termini: chi decide
di iscriversi oggi sa che situazione va a trovare, ma a chi
si è iscritto uno o due anni fa,
consapevole di precise modalità, non puoi cambiare oggi le
carte in tavola».
È vero, non sarà un trauma come qualcuno ha detto - per
un bambino veder cambiare le
maestre, ma, specialmente per
quelli più piccoli, di sicuro è un
forte disagio psicologico.
Il 23 dicembre c’è stata una
piccola svolta, in quanto l’assessorato alla scuola ha proposto due opzioni: posticipare
di un anno l’operazione sopra
descritta o attuarla subito
dal prossimo settembre, ma
garantendo per i due anni
successivi stessi orari e stessa
attività formativa. La rappresentanza dei genitori ha scelto
la posticipazione. Moderata
soddisfazione quindi, visto
che le famiglie avevano chiesto di far slittare tutto di due
anni, in modo da far completare il ciclo a chi si è iscritto
l’anno passato. l
Dieci candeline
per una doppia laurea
✱
La scuola Marconi di via
Meyer è all'avanguardia per
quanto riguarda il risparmio
energetico, l’uso di fonti
rinnovabili, la qualità
delle emissioni, il risparmio
di risorse idriche
H
a festeggiato da poche settimane i suoi
primi dieci anni di vita,
e il bilancio di questi due lustri
è di sicura soddisfazione. Parliamo del corso di doppia laurea in giurisprudenza italiana e
francese - frutto di un accordo
fra l’università fiorentina e L’Université Paris 1-Pantheon Sorbonne - che in Italia è tenuto solamente nel capoluogo toscano.
È dunque un fiore all’occhiello
per la città, perché si tratta di
un programma di studi unico
nel suo genere. Il corso nacque
nel 2000 come scommessa
sulla possibile vocazione internazionale degli studi giuridici, e ben presto, dissolvendo
qualche perplessità che aleggiava intorno, si è consolidato
UniFi è l'unica
in Italia a offrire
questo unico
programma
di studi
e ha formato molti giovani che
sono stati in seguito selezionati da importanti studi legali
internazionali o avviati alla carriera accademica.
Il titolo di laurea equivale infatti a tutti gli effetti alla laurea
specialistica in giurisprudenza e comporta il contestuale
conferimento della Maîtrise en
droit da parte della Faculté de
droit dell’Université di Paris 1–
Panthéon Sorbonne.
La formazione condotta in due
ambienti
giuridico-culturali
diversificati consente agli studenti di ambedue i paesi di acquisire una preparazione, sotto
il profilo professionale e della
padronanza del linguaggio a
livello tecnico e generale, che li
rende altamente qualificati per
sbocchi lavorativi sempre più
richiesti nell’ambito europeo,
oltre ad abilitarli ai ruoli previsti dalle rispettive legislazioni
nazionali.
Il corso si svolge per i primi due
anni a Firenze e per il triennio
successivo a Parigi. l
gennaio-febbraio2011
S
iamo ormai prossimi
alla scadenza, c’è tempo fino al primo febbraio per presentare gli elaborati con
cui partecipare alla 12ª edizione
del concorso “Chi scrive, chi legge”, che quest’anno celebrerà il
momento conclusivo con la cerimonia di premiazione il 15 aprile
nel salone dei Cinquecento a Palazzo Vecchio. La manifestazione,
ricordiamolo brevemente, nacque dodici anni fa per merito del
prof. Elio Rago e della prof.ssa
Maria Piera Simi, per stimolare
bambini e ragazzi all’uso della comunicazione scritta e all’utilizzo
di linguaggi diversi. Possono partecipare tutti gli studenti dell’Istituto comprensivo “Ghiberti”, oltre a classi, gruppi di alunni o
singoli alunni di istituti comprensivi di Firenze, comuni limitrofi e
della Provincia di asili nido, primarie e secondarie di primo grado. Possono essere presentati
testi in prosa o in versi, cartelloni,
manufatti e realizzazioni multimediali. Lo scorso anno pervennero circa tremila elaborati. Inoltre, per chi frequenta le classi
terze della scuola secondaria di
primo grado, è aperta una sezione speciale, ovvero la recensione
di libri, film, musiche, opere pittoriche o altro che abbia attinenza
con il tema proposto. Quest’anno
la scelta è ricaduta sul lavoro. La
prof. Francesca Corsico, respon-
di Luca Campostrini
cONCORSO
11
pio i propri nonni o addirittura
andando nelle case di riposo per
capire come si sia trasformato il
lavoro nel corso dei decenni. Naturalmente sono emersi anche gli
aspetti negativi del lavoro, per
esempio quello minorile o sottopagato».
Dal canto suo il professor Rago,
tuttora colonna portante del concorso, enfatizza l’importanza di
linguaggi diversi (oltre alla scrittura, quello grafico, quello della
manualità ecc.) che i ragazzi utilizzano dalla scuola primaria fino
“Chi scrive,
chi legge”
Al via la
12ª edizione
sabile del progetto insieme alla
prof. Eleonora Amatucci, spiega
che gli alunni sono stati indirizzati ad affrontare il tema in tutte le
sue connotazioni, fra cui quella
del «lavoro inteso anche come
strumento per lo sviluppo e l’evoluzione dell’umanità. I partecipanti al concorso hanno realizzatoa seconda dell’età approfondite
ricerche, interpellando per esem-
Dodici anni fa Elio Rago e Maria Piera Simi,
docenti della scuola Ghiberti, idearono questo concorso mirato
a sviluppare l'attitudine dei giovani a esprimersi con la scrittura
e altri linguaggi creativi .
Il 15 aprile in Palazzo Vecchio il momento clou di questo premio
sempre più conosciuto e apprezzato da studenti non solo
degli istituti comprensivi di Firenze ma anche di quelli
dei Comuni limitrofi della provincia
“Spazio libro”
P
Una porta
per fare entrare i bambini
nel mondo della letteratura
resso la palazzina ex
Fila in via M.L. Casini
è attivo un servizio
del Comune, in collaborazione con Cepiss e cooperativa
Arca, denominato “Spazio libro”. Aperto il lunedì, mercoledì e giovedì dalle 16.30 alle
19 e il sabato dalle 10 alle 13,
è un luogo dove sono svolte
attività che si propongono
di avvicinare i bambini dai
due ai sei anni alla lettura - o
per meglio dire, considerando che a quell’età i bambini
ancora non sanno leggere
- al concetto del libro e della
lettura. Ci si può recare allo
“Spazio libro” per leggere e
per prendere volumi in prestito; la prima volta va fatta
un’iscrizione gratuita. L’anno
scorso il servizio ha registrato
centocinquanta adesioni.
Ci sono circa milleseicento
libri a disposizione, contrassegnati da bollini di diversi
colori per capire a quale area
tematica appartengono: si va
dai libri-gioco ai volumi di
argomento legato alla natura
e quant’altro. Responsabile
del servizio è Laura Bonomo, mento, il libro appunto, magaeducatrice professionale.
ri trascurato nella quotidiani«Un bambino deve essere tà». All’interno di “Spazio libro”
categoricamente accompa- ci sono tavolini con seggioline,
gnato da un adulto - inizia a vengono dati fogli su cui disespiegare Bonomo - e questa gnare, pubblicazioni e riviste
prescrizione punta anche a da cui ritagliare figure per
stimolare l’interazione fra i creare bricolage e quant’altro,
due, avendo come fulcro il li- ma resta un punto fermo che
bro: il genitore, il nonno o chi questo servizio non va confuper lui, impara a dedicarsi al so con una ludoteca.
piccolo utilizzando uno stru- “Spazio libro” è anche luogo
di incontro, scambio e formazione per il personale dei
servizi educativi del comune
di Firenze su tematiche relative alla lettura e ai libri, relativamente a determinate fasce
d’età. Ci sono angoli a disposizione di chi vuole stare in
tranquillità insieme all’adulto
che lo accompagna, e proprio
il ruolo dell’adulto è fondamentale: esso può stimolare
l’ascolto, l’amore per la let- prestabilito, ma siamo anche
tura, il piacere di sentire una disponibili a leggere testi che
storia, la scoperta delle imma- vengono espressamente richiesti dai partecipanti».
gini, la sonorità di una voce.
«Se qualcuno ci chiede con- Il servizio offre anche momensiglio su quale tipo di lettura ti dedicati a gruppi di bambini
intraprendere siamo a dispo- del nido e della scuola d’infansizione - prosegue Bonomo zia con apertura mattutina su
- ma a prescindere da quello prenotazione, accogliendo teche possiamo fare noi, è im- matiche e proposte di lettura.
portante che il piccolo sta- Il mese di gennaio ad esempio
bilisca un rapporto col “suo è così articolato: lunedì “Una
adulto”, e che capisca l’impor- filastrocca tira l’altra”, filastroctanza di questo “spazio” da che e storie in rima. Giovedì
ritagliarsi durante la giornata. “Chi trova un libro… trova un
In certi periodi del pome- tesoro”, storie sull’amicizia.
riggio leggiamo noi, in con- Sabato “Giocare le storie”, stoformità a un programma rie da ascoltare, raccontare,
alle superiori, oltre al «concetto
della continuità, quasi un ideale
passaggio di testimone, dato dal
fatto che gli studenti delle superiori e anche universitari vanno a
correggere gli elaborati dei loro
colleghi più giovani». Una componente di primaria importanza,
intesa anche come novità negli
ultimi anni, è l’utilizzo delle nuove tecnologie, della multimedialità: infatti diversi lavori vengono
eseguiti al computer, per esempio per produrre video.
«Il concorso ormai è conosciuto
e piace - aggiunge con soddisfazione Rago - e per fortuna abbiamo sempre avuto un importante
sostegno da parte dell’amministrazione, prima con l’assessore
Lastri e ora con Di Giorgi. Ogni
anno abbiamo così la possibilità, fra le altre cose, di fare una
pubblicazione dei lavori svolti:
questa non serve, ovviamente, a
lodare noi stessi, ma per favorire
un più profondo coinvolgimento
da parte dei vari soggetti scolastici». Rago conclude evidenziando
la preziosa collaborazione dei
genitori, parte attiva e “coorganizzatori” del Concorso, mentre
Corsico confida che gradirebbe
una maggior partecipazione da
parte dei colleghi, che però, ammette, a causa dell’attuale assetto scolastico italiano, più di tanto
non possono fare. l
leggere e giocare. Ma non è
tutto: gli educatori dei servizi
alla prima infanzia del comune
di Firenze leggono, raccontano, rappresentano storie
(con diverse modalità, dalle
marionette alle ombre cinesi)
all’interno del ciclo “Il sabato si
racconta”, che si svolge da gennaio ad aprile. Questo mese,
sabato 29, è rappresentato “Mi
mangio la luna”, spettacolo di
ombre “in scena” alle ore 10,1511,00-11,45–12,20. l
■ Tel. 055679973
www.comune.fi.it/asilinido
www.exfila.it
gennaio-febbraio2011
12
economia
di Stefano Bandinelli
Quali sono le
prospettive
dell’economia
fiorentina nel 2011?
Tra le “strade" che
le aziende del
territorio stanno
scegliendo sempre
più di prendere c’è
indubbiamente quella
della green economy.
In queste pagine
abbiamo deciso
di fare un punto
mirato proprio a
comprendere quanto
l’economia verde
stia diventando
importante per
Firenze e i fiorentini.
Abbiamo scelto
di analizzare la
questione ascoltando
l’analisi del presidente
provinciale della CNA,
Mauro Fancelli, del
presidente regionale
di Legambiente, Piero
Baronti, e il punto
di vista di un tecnico,
Francesco Meneguzzo,
ricercatore CNRIbimet.
Da loro arrivano una
più chiara visione del
domani dell’economia
locale e indicazioni
utili a chi volesse
“portarsi a casa” un
impianto per la
produzione di energia
da fonti rinnovabili.
Investire nel sole?
Aiuta l'Italia
L
Firenze e il fotovoltaico secondo
Francesco Meneguzzo possono
guardare a un "matrimonio verde"
che può portare grandi vantaggi
a
“linea
verde”
dell’approvvigionamento energetico è
applicabile anche in una realtà
urbana come quella fiorentina?
Per capirlo INfirenze ha incontrato Francesco Meneguzzo, ricercatore CNR-Ibimet, esperto
di fonti rinnovabili. Meneguzzo ha illustrato, in un seminario “Per l’eolico, e mi riferisco in
tenutosi quattro mesi fa a Pra- particolare al micro-eolico
to, il Piano di azione nazionale (da poche centinaia di Watt
per le energie rinnovabili e il a pochissimi chiloWatt) e al
programma fotovoltaico re- mini-eolico (fino a 20 chiloWatt
gionale facendo approfondite o poco più), è tutto un altro
analisi sul declino delle risorse discorso: nell’area fiorentina
energetiche e sulle politiche
ambientali.
Firenze e il suo hinterland
sono un’area idonea alla
collocazione, ad esempio,
di pannelli fotovoltaici?
“Quasi tutte le aree della Toscana, se non proprio tutte,
sono idonee alla installazione
di pannelli fotovoltaici, quindi anche l’area fiorentina, e lo
stesso ovviamente vale per
i moduli solari termici per il
riscaldamento dell’acqua. L’insolazione, infatti, è del tutto
sufficiente a consentire una
produzione energetica in grado di ripagare velocemente
l’investimento. Il problema,
semmai, consiste nei regola-
menti comunali spesso troppo
restrittivi, come mi risulta sia
il caso fiorentino: se il centro
storico propriamente detto
può essere correttamente
salvaguardato (e le antenne
satellitari, però?), occorre una
maggiore liberalità nelle vaste
aree periferiche. In ogni caso i
Comuni si stanno lentamente
adeguando”.
E per quanto concerne
eolico e mini-idroelettrico?
ne elettrica e denominate rispettivamente “conto energia”
(fotovoltaico) e “tariffe omnicomprensive” (mini-eolico),
amministrate dal Gestore dei
Servizi Energetici (GSE), favoriscono l’aumento dell’efficienza
ancora maggiore. I contributi
“a fondo perduto” sono invece sempre minori, anche se
tuttora accessibili per quanto
riguarda le fonti termiche; tuttavia, si consideri che l’effetto
dei contributi a fondo
perduto è sempre
stato assai mo-
a quella consumata, vale a dire
circa altri 0,15 euro. In tutto fa
circa 0,50 euro. Moltiplicando
per 4.000 chiloWatt-ora all’anno si ottiene un valore complessivo dell’energia prodotta pari
a 2.000 euro all’anno. Quanto
costa un impianto fotovoltaico
di potenza 3 chiloWatt? Circa 14.000 euro, Iva compresa
(l’Iva, non dimentichiamolo, è
un costo per un privato o una
famiglia). In conclusione, spendendo 14.000 euro oggi, una famiglia recupera l’investimento
in 7 anni, dopo di che avrà ben
13 anni di solo guadagno. In altri termini ancora, si è realizzato
un investimento con tasso di
redditività superiore al 14%: esiste un altro investimento tanto
redditizio e allo stesso tempo
assolutamente sicuro e garantito per il proprio capitale?”.
Da ricercatore CNR-Ibimet
lei ha anche un quadro
chiaro sull’utilità
globale che possono
dare, nei prossimi
anni, gli impianti
cosiddetti privati.
Ci può dare
Spendendo 14.000 euro oggi,
una famiglia recupera
l’investimento in 7
anni, dopo di che avrà
ben 13 anni di solo
guadagno. In altri
termini si è realizzato un
investimento con tasso
di redditività superiore
al 14%: esiste un altro
investimento tanto
redditizio e allo stesso
tempo assolutamente
sicuro e garantito per il
occorre infatti salire sui crinali
collinari oltre i 400-500 metri
di quota, purché i regolamenti
comunali consentano questo
tipo di installazioni che, in certi
casi, possono dare grandi soddisfazioni anche finanziarie. Per
quanto riguarda infine il micro
e mini-idroelettrico, in linea
di principio esistono qua e là
risorse sufficienti, si pensi ai
piccoli salti dell’Arno e a qualche affluente, ma in generale
questo tipo di iniziative è riservato a operatori energetici
molto professionali, in quanto
le infrastrutture necessarie richiedono grandi competenze e
supervisione”.
Quando si parla di
energie rinnovabili c’è
sempre il nodo dei costi
d’installazione. Qual è il
panorama attuale degli
incentivi che possono
abbattere tali costi?
“Per quanto riguarda le fonti
rinnovabili in grado di produrre elettricità, come quella
solare fotovoltaica e quella
mini-eolica, le incentivazioni,
proporzionali alla produzio-
un’idea in tal senso?
e la diminuzione progressiva desto, risolvendosi spesso in
del costo degli impianti, tanto un aumento del prezzo degli “L’utilità globale, per esempio per
che possiamo affermare con impianti, cosa che non accade il nostro Paese, è enorme. Immasicurezza che un impianto fo- con le tariffe assegnate all’e- giniamo infatti di installare tutti
tovoltaico si ripaga in circa 6-7 nergia prodotta o con gli sgravi gli impianti fotovoltaici sui tetti
delle abitazioni, dei condomini,
anni: questo equivale a un in- fiscali successivi all’acquisto”.
dei capannoni industriali. Bene,
vestimento con tasso di ritorno
nel nostro Paese l’edificato è
E per quanto concerne
superiore al 13%! Ovviamente,
pari a oltre l'8% del territorio
invece l’energia che viene
un impianto fotovoltaico deve
nazionale, qualcosa come circa
immessa in rete quale può
essere collocato... al sole, e un
due milioni e mezzo di ettari.
essere l’incasso annuo
impianto mini-eolico collocaSe soltanto lo 0,5% della superper chi installa un piccolo
to... al vento, il secondo caso
ficie edificata fosse coperta con
impianto?
essendo un po’ più complicato
del primo. Per le fonti termiche, “L’incasso annuo dipende mol- pannelli fotovoltaici, cioè una
come quella solare e geotermi- to sia dalla produzione elettri- percentuale ancora bassissima,
ca, la detrazione del 55% del ca sia dal periodo in cui sarà avremmo raggiunto gli obiettivi
costo dell’impianto dall’impo- installato l’impianto, in quanto europei, attribuiti all’Italia, per la
sta lorda consente sempre di le tariffe incentivanti diminui- generazione di energia elettrica
ripagare l’impianto entro 5-10 scono nel tempo (e corrispon- dalla fonte solare all’anno 2020,
dentemente diminuiscono i con conseguenze enormi per
anni, secondo i casi.
l’indipendenza energetica del
In ogni modo, si dovrebbe costi degli impianti).
sempre tenere conto dell’au- Facciamo due conti esemplifi- Paese, la riduzione delle bolletmento progressivo delle tariffe cativi. Per un’abitazione, suppo- te energetiche e il taglio delle
energetiche, che temiamo sarà niamo di installare un impianto emissioni dei gas nocivi.
sempre più sensibile nei pros- fotovoltaico di potenza 3 chi- In conclusione, si può affermasimi anni, mentre il “combusti- loWatt: questo produrrà circa re che ogni singolo impianto
bile” degli apparati energetici 4.000 chiloWatt-ora all’anno. fotovoltaico installato su un’arinnovabili - sole, vento e calo- Ciascun chiloWatt-ora quanto bitazione o un capannone
re della terra - è sempre gratis, vale? Da una parte abbiamo la industriale è un presidio fonper cui si può attendere un tariffa incentivante, del valore damentale per un futuro di siaumento nel tempo del valore di circa 0,35 euro, dall’altra il curezza energetica e competirelativo dell’energia prodotta conguaglio in bolletta elettrica tività delle imprese e del Paese
e quindi un ritorno economico dell’energia prodotta rispetto nel suo complesso”.
l
gennaio-febbraio2011
I
l mondo della piccola e media impresa
rappresenta a Firenze
e provincia il 99,3% del tessuto produttivo. Per questo è
proprio in questo ambito che
vanno ricercate le prospettive
di sviluppo dell’imprenditoria
cittadina; imprenditoria che,
come conferma il presidente
di CNA Firenze, Mauro Fancelli,
guarda sempre più alla green
economy. Ma partiamo da un
bilancio complessivo sulla tenuta del comparto.
“Anche gli artigiani – sottolinea
Fancelli – stanno pagando l’effetto della crisi economica. Il
2010, infatti, si è chiuso con un
saldo negativo di imprese presenti sul nostro territorio: -237.
Oggi, però, io leggo una forte
reazione; molti hanno messo in
gioco le risorse accumulate negli anni, in sostanza si stanno
giocando la casa, per sostenere
l’azienda e in tanti, fortunatamente, riescono a salvarsi. Però
c’è bisogno del sostegno delle
istituzioni che devono puntare
sul sostegno a quella che è l’economia reale del territorio e
visto le piccole e medie aziende rappresentano più del 99%
del totale, credo non ci siano
dubbi sulla strada giusta da
percorrere. Anche perché legato alle ditte artigiane c’è un
enorme numero di lavoratori
anche se spezzettati in micronumeri (da 1 a 10 dipendenti)
ditta per ditta”.
13
L'ANALISI DEL PRESIDENTE PROVINCIALE MAURO FANCELLI
Il “cuore” della CNA
è sempre più verde
Nell'Oltrarno
nasce un
grande progetto
per riportare in
vita le botteghe
di artigianato
artistico
nuovo modo di pensare
zionali. In tal senso voglio ricoril futuro produttivo
dare che in dicembre abbiamo
in Europa?
consegnato all’assessore regionale Simoncini un documento “È un settore fondamentale.
nel quale chiediamo di rendere Nel nostro documento, che
contiene tutta una serie di
operativo anche in Toscana lo
small business act, il documen- richieste affinché si attui lo
to della Comunità Europea che small business act, c’è anche
indica le linee per dare un mo- un paragrafo che parla della
derno sostegno alla piccola- green economy dove si chiede
di coinvolgere concretamente
media impresa”.
politica, ditte e famiglie e creare un più stretto rapporto tra
E la green economy
produzione e ricerca, cioè tra
come si inserisce in questo
Per il 2011 cosa si augura?
“Che venga impostata una politica di sostegno alla piccolamedia impresa in maniera
sinergica, a tutti i livelli istitu-
A
monitorare la crescita della green
economy toscana e
fiorentina in particolare c’è,
tra gli altri, Legambiente che
da sempre è una delle associazioni ambientaliste più
attente allo sviluppo economico sostenibile. Il presidente
regionale, Piero Baronti, vede
un grande futuro per questo
comparto.
“Secondo Legambiente – spiega Baronti - la green economy
nei prossimi anni assumerà
un’importanza
particolare
perché, da quello che emerge da tutte le ricerche fatte a
livello internazionale, oggi, in
un periodo di crisi economica
perdurante, la situazione migliore si riscontra proprio nel
settore dell’economia verde,
nel senso che c’è una crescita di aziende che operano in
questo settore un po’ a tutti i
livelli. Questo significa nuove
opportunità per le aziende e
soprattutto significa occupazione. Questo discorso vale
in modo particolare per quei
Paesi che sono partiti prima
dell’Italia tant’è che se oggi
parliamo di green economy
in Europa c’è un punto di riferimento ben preciso ed è
la Germania dove ormai nel
settore dell’economia verde
e in modo particolare in quello delle energie rinnovabili si
Chiudiamo parlando di
progetti: qual è il prossimo
università e ditte presenti sul
obiettivo
mercato, orientando tutti verdi CNA e dell’artigianato
so l’ecoefficienza e l’ecocomfiorentino?
patibilità energetica. Nel campo dell’edilizia ci sono già degli “La rivalorizzazione del quaresempi interessanti che vanno tiere dell’Oltrarno. Insieme a
in questa direzione: recente- Comune di Firenze, Camera di
mente è stata presentata una Commercio e Confartigianato
casa tecnologicamente avan- abbiamo definito un progetzata che sfrutta energie rinno- to suggestivo per riportare
in quella parte di città una
vabili e risparmio energetico”.
rete di botteghe di artigianato artistico di qualità, storica
Quante sono le ditte
identità dell’Oltrarno, che neaffiliate a CNA Firenze
gli ultimi anni sono gradualche hanno scelto di
mente sparite, delocalizzate
puntare o riconvertirsi
o chiuse per i costi eccessivi
nella green economy?
“Un bel po’: sono circa 800 e dei fondi. Nascerà infatti una
operano in vari ambiti com- scuola internazionale dell’apprendistato artistico che punmerciali”.
ta a valorizzare non solo il
prodotto ma anche chi lo reaCos’è che queste ditte
lizza. L’amministrazione ha già
chiedono, ad esempio
alla politica, con più forza? deliberato uno stanziamento
“Che si attui quanto prima una di 250mila euro, la Camera
forte semplificazione delle pro- di Commercio 150mila e altri
cedure. Ci sono infatti passaggi fondi arriveranno da noi e da
burocratici e amministrativi Confartigianato che abbiamo
che sono di ostacolo, ad esem- deciso di concentrare gli aiupio per i processi di installa- ti su questo progetto invece
zione delle apparecchiature di spacchettarli in mille rivoli.
energetiche. E poi servono più In tal modo puntiamo a fare
investimenti pubblici. Nel 2010 massa critica e a coinvolgere
già la Regione si è mossa in anche gli istituti di credito per
questa direzione e si può dire arrivare davvero a far rinascel
che sulla strada giusta ci siamo re l’Oltrarno cittadino”.
LEGAMBIENTE
La green economy
è la strada del futuro
✱
È possibile fare vino
tutelando l’ambiente
migliorando l’efficienza
energetica sia nel senso
del risparmio che nella
possibilità di utilizzo di
energie alternative. Sono
molti i produttori che
hanno scelto di adottare
un sistema composito tra
fotovoltaico, produzione
ad olio di colza e, a parziale
supporto, rete elettrica
tradizionale
Piero Baronti: "siamo per la crescita
e l'implementazione di ogni forma
di energia rinnovabile"
posti, ma credo si debba fare di
più per potenziare il settore visto che si percepiscono ancora
troppo poco le ricadute concrete. Infine, è forte l’esigenza
di un contributo del sistema
bancario che oggi è sin troppo
ingessato e che così facendo
non è più un motore di sviluppo per il territorio”.
sono creati nel giro di pochi
anni centinaia di migliaia di
nuovi posti di lavoro”.
E a Firenze a che punto
siamo?
“Anche in Italia le cose in questo settore stanno andando
sempre meglio. Nell’area fiorentina abbiamo avuto questo mezzo buco nero rappresentato dalla ex Electrolux di
Scandicci che ora dovrebbe
finalmente partire con la produzione con altri imprenditori rispetto al progetto originale; però non c’è dubbio che
c’è una grande attenzione
allo sviluppo del settore sia
da parte dell’associazione degli industriali che da parte di
quelle degli artigiani”.
Legambiente come
si rapporta con gli
imprenditori che scelgono
la green economy?
“Legambiente si rapporta con
loro dando valutazioni su vari
progetti che ci vengono sottoposti a priori. Ne abbiamo
valutati molti, soprattutto nel
settore dell’eolico, dando molti pareri favorevoli e qualcuno
negativo per l’eccessivo impatto ambientale che comportava.
Ma resta fermo che noi siamo
per la crescita e l’implementazione di ogni forma di energia
rinnovabile”.
l
gennaio-febbraio2011
14
sociale
P
rosegue il nostro viag- gli altri, insomma socializzare,
gio nel mondo della che per un disabile è ancora più
disabilità e giungiamo essenziale che per un normoalla terza tappa: i mezzi pubbli- dotato». Gli autisti, aggiunge il
ci. Ci avvaliamo come sempre nostro mentore, sono sempre
dell’indispensabile guida dell’a- molto disponibili con lui: si
di Luca Campostrini
mico Massimo, diversamente informano accuratamente su
abile. Parlare di mezzi pubblici a dove deve scendere, lo aiutano
Firenze, in attesa che siano rea- sulla pedana mobile e accostalizzate le altre linee della tram- no il bus in modo tale da agevo- INCHIESTA
via, significa essenzialmente larlo una volta a terra.
riferirsi agli autobus.
Passiamo ai treni, benché qui
«L’Ataf - inizia a spiegare il no- il discorso sia inevitabilmente
stro amico - indica nel suo sito più generico anziché peculiare
web le linee attrezzate per disa- della situazione fiorentina. «Per
bili, i cui mezzi hanno la pedana viaggiare in treno - inizia Masmobile per salire e scendere; ri- simo - i disabili possono fare la
guardo alle altre linee, la metà è “carta blu” presso le principali
attrezzata e l’altra no. Per carità, stazioni, e con essa possono acil 50% di vetture attrezzate è già quistare due biglietti, di cui uno
tanto, però alcune linee sono per l’accompagnatore, al prezzo
poco frequenti, passano ogni di uno. Sugli Eurostar c’è un’amezz’ora e se per caso due bus rea apposita, vicino a un bagno
consecutivi sono senza pedana accessoriato per disabili, dove
mobile io devo aspettare più di ancorare la carrozzina al treno,
un’ora».
oppure ci si può sedere su un
A favore dell’Ataf Massimo pre- comodo sedile. Direi quindi che
cisa che è attivo un servizio do- così si viaggia bene! Su treni di
avvertire in anticipo - variabile
miciliare per i disabili lavoratori: livello inferiore invece c’è sol- stono bagni attrezzati».
un pulmino ti viene a prendere tanto l’area dove sostare e spes- Esistono poi altre complicazio- a seconda della grandezza della
e ti riporta a casa.
so senza bagni. Sui locali e sui ni, apprendiamo dalla nostra stazione - le stazioni di salita e
«Una soluzione comodissima - treni più vecchi non c’è neanche guida: sull’Eurostar e sui treni discesa, affinché possano orgaammette Massimo - che però ti l’area apposita: o sosti dove due “medi” ci sono delle limitazioni nizzare personale e mezzi, ovmantiene in una specie di iso- vagoni si congiungono, il che è al numero dei disabili, su sedia vero piattaforme elevatrici malamento, mentre su un autobus scomodo e rumoroso, o hai chi a rotelle, che possono salire nuali o elettromeccaniche. «Un
normale puoi scambiare qual- ti prende in braccio e ti porta in su ogni convoglio. Non più di po’ come per salire su un aereo
che chiacchiera, interagire con uno scompartimento. E non esi- quattro circa. Inoltre bisogna - ci dice Massimo - dove bisogna
avvertire prima, ci sono pochis- ci sono più disabili contemposimi posti per disabili per ogni raneamente qualcuno deve
vettore e bisogna presentarsi programmare un treno in orario
diverso.
con molto anticipo».
In stazione infine il disabile «Nelle stazioni nelle quali
deve presentarsi una mezz’ora mi sono fermato, Firenze,
prima e se in un’altra stazione Bologna, Milano, Roma e
deve cambiar treno occorre che Genova ho trovato efficienci sia almeno mezz’ora di margi- te personale addetto al serne per aver tempo di scendere vizio - conclude Massimo
da uno e salire sull’altro. Se poi - ben addestrato e molto
gentile, particolarmente a
S. M. Novella.
Peccato che non mi sia
possibile viaggiare su un
qualunque treno e che non
possa decidere all’ultimo
minuto, come possono fare
tutti gli altri!». l
Viaggio
nella disabilità
Testimonianze dirette
per comprendere quante e quali sono
le difficoltà, ovvero quanto Firenze
può essere insidiosa
ANPI
di Luca Campostrini
Con l’impegno
di Alessandro
Sardelli, figlio
del partigiano
“Foco”, non
sono stati
dimenticati
elementi
di spicco della
Resistenza
fiorentina
Il Giglio
della Liberazione
l “Giglio della Liberazione” è un riconoscimento conferito a
coloro che si sono adoperati
contro il nazifascismo a Firenze tra l’8 settembre 1943
e l’agosto 1944. L’iniziativa
ha avuto il suo momento
clou in una cerimonia svoltasi
nel Salone dei Cinquecento
di Palazzo Vecchio, cui hanno partecipato numerosi ex
partigiani, combattenti e resistenti o i loro familiari. Successivamente sono stati recapitati al domicilio di ognuno
– cinquecentoventi persone
- una spilla raffigurante il giglio, simbolo di Firenze, e una
pergamena attestante il riconoscimento.
I
L’idea è stata suggerita tato a contattare i partigiani
dall’ANPI (Associazione Na- ancora in vita o i loro familiari,
zionale Partigiani d’Italia) per informarli che era posprovinciale e prontamente sibile procedere con questa
raccolta dal sindaco Renzi e richiesta.
dall’Istituto Storico della Re- E nel corso di questa attività è
sistenza. I partigiani viventi e arrivata una sorpresa.
- nella maggior parte dei casi «Una decina di coloro che
- i parenti di quelli ormai dece- hanno ottenuto il riconosciduti, hanno quindi inoltrato le mento sono stati trovati e
richieste per ottenere il giglio. proposti dalla nostra sezione
E qui entra in scena la sezione - spiega Alessandro Sardelli,
ANPI Oltrarno, che ha sede membro del comitato di sein via Sant’Agostino e che ha zione e figlio del partigiano
recitato un ruolo di grande Enio Sardelli detto “Foco”,
importanza nel permettere mancato nell’aprile del 2008
alla città di rendere il dovuto -, altrimenti nessuno si sarebomaggio a quegli eroi: ha aiu- be ricordato di loro. Grazie a
documenti che erano di mio
padre, mi sono reso conto di
avere nominativi di persone
che avevano avuto un ruolo
di rilievo nella sezione. Avevano fatto parte nientemeno
che del Comitato Toscano di
Liberazione Nazionale (CTLN,
ndr) Oltrarno! Ognuno di loro
era stato delegato dal partito
di appartenenza: Democrazia
Cristiana, Partito Comunista,
Partito d’Azione, liberali e altri. Ho quindi fatto la richiesta
all’Istituto Storico della Resistenza a nome di queste persone e l’onorificenza è stata
inviata alla nostra sezione».
I nomi dei patrioti sono: Francesco Berti, Armando Castellani, Guglielmo Torniai, Sirio
Curti, Athos Nucci, Giuseppe Brugnolo, Umberto Fedi,
Amedeo Cerboncini, Edoardo
Fallaci (padre della scrittrice
Oriana), B. Terzagli e Edoardo
Bonechi (da cui l’omonima
casa editrice).
Sardelli sta cercando di rintracciare i parenti di queste
persone per consegnare loro
il riconoscimento, per ora è
riuscito a contattare il figlio
di Bonechi, la figlia di Fallaci, Paola, sorella di Oriana, e
i parenti di Berti. Tutti hanno
accolto con vivo piacere l’iniziativa. Chi potesse aiutare
Sardelli a contattare i parenti
degli altri è pregato di farlo,
chiamando la sezione ANPI
Oltrarno (05526.76.755) o tramite la nostra redazione.
Uniche, leggerissime ombre
su tutta questa vicenda, sono
state sia la decisione dell’amministrazione di non consegnare direttamente durante la
cerimonia giglio e pergamena
agli intervenuti, scelta che ha
suscitato qualche malumore,
sia qualche polemica dovuta
al fatto che non tutti sono venuti a conoscenza per tempo
della possibilità di ottenere
il riconoscimento, e chi ne è
rimasto fuori ha manifestato
qualche legittimo fastidio. l
gennaio-febbraio2011
I
l tema è di quelli particolarmente sentiti,
stando almeno al numero di associazioni che se ne
occupano. Il problema è che
forse non se ne preoccupano
dovutamente i governi, le istituzioni e gli enti preposti.
La sicurezza sulle strade è sem-
15
nieri, membro del CdA della
Lilly Italia, e Stefania, dirigente
presso l’IRPET –. Per un mese
non abbiamo sentito nessuno
vicino a noi: abbiamo rivolto
quindici domande specifiche
alle istituzioni, cioè Comune,
questura, Regione, Provincia
e, tranne il Comune, nessuno
SICUREZZA SULLE STRADE
È nata l’associazione
Lorenzo Guarnieri
La nuova onlus mira a ridurre
il numero di vittime sulla strada
pre insufficiente, e i dati relativi
alle vittime di incidenti sono
raccapriccianti.
Lo scorso dicembre è nata a
Firenze “Lorenzo Guarnieri
onlus”, associazione dedicata
a Lorenzo, ucciso il 2 giugno
scorso nel viale degli Olmi
alle Cascine da un uomo di 45
anni, ubriaco e sotto l’effetto
di stupefacenti, che ha invaso
ha risposto alle nostre domande. La giustizia è lentissima e
dopo sei mesi la procura di Firenze non ha ancora rinviato a
giudizio l’assassino di Lorenzo,
dopo aver chiuso l’inchiesta il 6
di settembre. Vogliamo aiutare
la nostra comunità a “prendere
sul serio” il problema della sicurezza sulle strade».
L’associazione Lorenzo Guar-
la corsia di marcia del giovane
investendolo in pieno. Obiettivo dell’associazione, favorire un’attività di prevenzione
attraverso il coinvolgimento
delle amministrazioni e dell’opinione pubblica, fornendo
anche assistenza alle famiglie
colpite da incidenti gravi.
«Ci siamo accorti sulla nostra
pelle che il problema della
scarsa sicurezza sulle strade è
sottovalutato dalle istituzioni
– hanno dichiarato i genitori di
Lorenzo, ossia Stefano Guar-
nieri vuole spingere le amministrazioni ad affrontare il problema della sicurezza stradale
in maniera integrata, dedicando sufficiente impegno all’educazione, alle regole e alla loro
applicazione, alle sanzioni e
quant’altro, tentando di introdurre anche da noi il cosiddetto approccio inglese, quello
della “delivery unit”: come
accade nei paesi anglosassoni,
le amministrazioni vengono
valutate su risultati misurabili,
non semplicemente sulle pro-
Sono quattordici, statisticamente, le
persone che ogni giorno in Italia muoiono
sulle strade. Il fenomeno, almeno nelle
sue proporzioni, non è però inevitabile:
infatti in altri paesi è possibile contenerlo
diversamente, arrivando addirittura a
dimezzare le vittime, come in Inghilterra,
dove i decessi quotidiani sono sette. Quella
sulle strade è inoltre la prima causa di morte
per i ragazzi dai tredici ai ventuno anni.
cedure. Devono quindi porsi,
fra i tanti, un obiettivo di vite
da salvare.
«Il Comune ci ha ascoltato dedicandoci del tempo - ha aggiunto Stefano Guarnieri - e si
è preso un impegno: quello di
presentare un piano strategico
integrato per la sicurezza sulle
strade a Firenze entro giugno
2011, da predisporre insieme
alla nostra associazione».
In effetti da parte dell’assessore alla mobilità Massimo Mattei è già arrivata la conferma
dell’impegno, che tradotto in
pratica consiste nell’attuazione
di una “campagna choc” per
rendere più consapevole la cittadinanza sugli esiti drammatici degli incidenti stradali. E da
questo mese l’amministratore
dovrebbe iniziare un tour nelle scuole medie cittadine per
incontrare i ragazzi della terza
classe, quelli cioè che a breve
avranno facoltà di guidare un
ciclomotore: scopo, sensibilizzarli per l’appunto sulle tematiche della sicurezza stradale. Il
primo appuntamento, fissato
per il 15, è alla scuola Paolo
Uccello.
www.lorenzoguarnieri.com l
GAS
Acquisti
solidali
Q
uella dei gruppi di acquisto
solidale, comunemente
conosciuti con l’acronimo
GAS, è una realtà ormai
sufficientemente consolidata in
Italia, dove attualmente ne sono
censiti circa seicento.
A Firenze ne sono presenti
ventuno, distribuiti pressoché
omogeneamente su tutto il
territorio cittadino.
Con GAS si intende un insieme
di persone che decidono di
incontrarsi per acquistare
all’ingrosso prodotti alimentari
o di uso comune, da ridistribuire
tra loro.
La definizione di solidale
è dovuta al fatto che gli
appartenenti ai gruppi utilizzano
il concetto di solidarietà come
criterio guida nella scelta dei
prodotti.
Elemento distintivo è la volontà
di cercare prodotti provenienti
da piccoli produttori locali per
avere la possibilità di conoscerli
direttamente, nonché per
ridurre l’inquinamento e lo
spreco di energia derivanti dal
trasporto; i GAS cercano inoltre
prodotti biologici o ecologici che
siano stati realizzati rispettando
le condizioni di lavoro.
Infatti, la solidarietà che sta
alla base della scelta della
merce, parte sì dai membri
del gruppo, ma si estende
ai piccoli produttori
che forniscono i beni, al
rispetto dell’ambiente, ai
popoli del sud del mondo e
a coloro che - a causa della
ingiusta ripartizione delle
ricchezze
- subiscono le conseguenze
negative di questo modello di
sviluppo.
Chi fa parte di un gruppo si
occupa di ricercare nella zona
piccoli produttori rispettosi
dell’ambiente, di raccogliere
gli ordini tra chi aderisce,
di acquistare i prodotti e
distribuirli.
E i luoghi in cui i “gassisti” si
incontrano per portare i prodotti
acquistati, distribuirli e venderli
a chi ne ha fatto richiesta,
possono essere i più disparati:
dalle sedi di circoli e associazioni
a residenze private e quant’altro.
www.retegas.org
LAVORO
IN PROVINCIA
11 SPORTELLI
A SOSTEGNO
DEI LAVORATORI
ATIPICI
S
ono 11 gli sportelli sparsi sul
territorio provinciale che formano
una rete di assistenza, formazione,
consulenza fiscale in favore dei
lavoratori atipici e dei cassaintegrati,
in costante aumento anche sul
territorio fiorentino.
‘Prometeo3’ è un progetto finanziato
con le risorse del Fondo Sociale
Europeo, realizzato da Cgil, Cisl e
Uil, e gestito dai Centri per l’Impiego
provinciali che ha come obiettivo
il sostegno dei lavoratori atipici
rispondendo ai differenti bisogni
di informazione, assistenza e
consulenza strettamente connesse
alle problematiche del lavoro atipico
e alla richiesta di servizi specialistici,
di tipo orientativo e formativo,
relativi allo sviluppo professionale e
supportare la discontinuità lavorativa.
Gli sportelli provinciali saranno
aperti a Firenze, Empoli, Scandicci e
Sesto Fiorentino, presso gli uffici dei
sindacati che aderiscono all’iniziativa
(Cgil, Cisl e Uil). La programmazione
è triennale (2011-2013), ma con la
possibilità, al termine dei tre anni, di
una proroga qualora ne sia riscontrata
la necessità, con l’accordo di tutte le
parti aderenti.
Il personale dei Centri
per l’Impiego, inoltre, sarà
costantemente formato in modo
da poter rispondere al meglio alle
domande che perverranno.
La lista degli 11 sportelli
PROMETEO CISL
Firenze, via Carlo del Prete 135
Scandicci, piazza Giovanni XXIII
PROMETEO CGIL
Firenze, Borgo dei Greci 3
Empoli, via San Mamante 45
Scandicci, via Ugo Foscolo 9
Sesto Fiorentino, via Paganini 37
PROMETEO UIL
Firenze, via Luigi Alamanni 23
Firenze, via Vittorio Corcos 15
Scandicci, via Baccio da Montelupo 65R
Sesto Fiorentino, via Donizetti 33
Empoli, via Salvagnoli
breve
gennaio-febbraio2011
Un Circolo
Culturale nel
cuore della città
Con l’avvio del 2011 è iniziato
il ricco programma di incontri
organizzato dalla Società delle Belle
Arti - Circolo degli Artisti di Firenze
“Casa di Dante”.
La sede di via S. Margherita 1,
all’interno di alcuni locali della Casa
16
di Dante messi a disposizione dal
Comune di Firenze, possiede tre sale
d’esposizione per mostre sociali e
promuove eventi culturali, letterari
e musicali.
Nata a Firenze nel 1843 da un
gruppo di notabili fiorentini e
personalità che appartenevano al
mondo della cultura e dell’arte, la
Società aveva lo scopo di promuovere
e propagandare le arti del disegno
Curiosità
Durante la ripulitura dell’affresco
sono stati scoperti due piccoli volti
“contemporanei” all’interno delle
cornici che racchiudono le otto grandi
scene della storia del sacro legno:
sono gli autoritratti attribuiti a due
restauratori dell’intervento avvenuto
negli anni ’40.
Non privi di estro ed ironia, si sono
voluti immortalare per sempre accanto
ai personaggi storici della leggenda
di Jacopo da Varagine. Uno di loro,
con basco ed occhiali, è nascosto
nell’imbotte di una bifora, l’altro,
con la coppola, è ben mimetizzato
all’interno di un fiore.
✱
Una nuova sfida:
l’ecologia interiore.
Il Cantico delle creature
di san Francesco viene a
volte sminuito a semplice
richiamo poetico alla bontà
originaria della natura.
In realtà ci invita ad un
approccio articolato al
problema e costituisce
un vibrante appello a
prendersi cura del futuro
del pianeta.
tra l’Opificio delle Pietre Dure,
l’Opera di Santa Croce e l’Università di Kanazawa in Giappone (finanziando gran parte
della spesa con 150 milioni di
yen), hanno riportato al loro
splendore originale questo capolavoro trecentesco.
I ponteggi resteranno montati ancora un paio di anni per
terminare il recupero delle fasce laterali (quella di destra di
Giotto e l’altra del Maestro di
Figline come anche il grande
crocifisso centrale in fase di
ultimazione di restauro) e così,
come nel 2006, si potrà salire
sugli otto livelli delle impalcature per osservare da vicino
ogni dettaglio delle scene che
compongono La Leggenda
della Vera Croce.
Il mirabile affresco realizzato
nel decennio 1380-90 da Agnolo Gaddi, figlio di Taddeo che fu
allievo di Giotto, rappresenta
una magnifica testimonianza
della pittura tardogotica fiorentina, di quella breve stagione cioè che si colloca immediatamente prima dell’avvento
del Rinascimento, fatta di scenari fiabeschi dipinti con colori
suggestivi e animati da annotazioni versistiche.
Il ciclo di affreschi, tratti dalla
Legenda aurea del frate dome-
incisioni) di artisti nati intorno al
1880 fino alla prima metà del ‘900.
Per maggiori informazioni:
055.218402
www.circoloartisticasadidante.com.
È tornata
la Banderuola
Sono stati ultimati presso i
laboratori dell’Opificio delle
cultura
C
ome a suo tempo programmato, si sono
conclusi i complessi
restauri al ciclo di affreschi trecenteschi di Agnolo Gaddi che
decorano la Cappella Maggiore della Basilica di Santa Croce.
I lavori, iniziati nel 2005 grazie
ad una convenzione stipulata
nelle sue varie manifestazioni. Per
questo possiede, al suo interno,
una Pinacoteca storica di grande
interresse, composta da un
considerevole numero di opere di
artisti della corrente Macchiaiola
e post Macchiaiola, le cui radici
si rifanno all’antico “Caffè
Michelangiolo” di Via Larga.
Da segnalare anche la raccolta di
opere di grafica (xilografia, disegni,
di Paola Bolletti
ARTE
Un incontro
molto ravvicinato
Conclusi i restauri, si aprono
nuovamente le visite agli affreschi
dell’Altare Maggiore di Santa Croce
Pietre Dure di Firenze i lavori di
restauro della Banderuola che
ha sovrastato per secoli la Torre
di Arnolfo in Palazzo Vecchio.
A seguito del Decreto della
Signoria che recitava Come la
Croce nelle Chiese attesta che il
Tempio è consacrato a Dio, così
il Leone significhi la libertà e
la potenza della Repubblica, la
Banderuola fu posta in cima
nicano Jacopo da Varagine, si
estendono su una superficie
di circa 800 metri quadrati e
non hanno mai subito interventi moderni di restauro, se
non consideriamo quello più
modesto avvenuto intorno agli
anni ’40.
Con le moderne osservazioni
compiute cinque anni fa invece, si constatò immediatamente il grave stato di degrado
delle pitture. L’efflorescenza
salina interessava una grande percentuale della pittura,
alternandosi all’esfoliazione
della pellicola cromatica ed a
distacchi di intonaco. Inoltre,
gran parte delle zone dipinte
a secco e delle parti decorate
con lamine metalliche erano
cadute o consumate, mentre
quelle dipinte in affresco erano
miracolosamente sopravvissute con eccezionale freschezza.
La prima fase diagnostica iniziò dalle indagini di tipo ottico
non invasive con acquisizioni
fotografiche in UV e in IR, misure colorimetriche, e fluorescenza X; successivamente
vennero effettuate microanalisi chimiche e chimico-fisiche
su vari campioni. Le pareti
della Cappella furono inoltre
soggetto di studio per l’individuazione di eventuali traumi
o discontinuità della tessitura
muraria e di modifiche avvenute nelle pareti constatando
la presenze di vuoti fra gli strati di intonaco.
Sul ponteggio è ancora installata una stazione microclimatica che ha monitorato la
situazione termoigrometrica
ambientale durante tutto l’intervento, nonché una postazione per l’inserimento dei
dati raccolti.
I visitatori, a gruppi massimo
di 15 persone, muniti di elmetto e audioguida, potranno
partecipare alla visita sul ponteggio (previo appuntamento
telefonando allo 055.2466105
o attraverso il nuovo sito
www.santacroceopera.it) e
constatare l’incredibile esito
della pulitura dei dipinti oltre
ad avere un incontro ravvicinato con i tanti personaggi
che animano le scene. Un’esperienza unica ed irrepetibile
che permetterà di osservare
da vicino ogni dettaglio, ogni
pennellata su quei volti bellissimi, come la barba dei soldati,
le ciglia delle donne, le loro
acconciature e i tanti animali
che francescanamente il pittore mise a corredo del paesaggio. l
gennaio-febbraio2011
alla Torre nel 1453 quando
Michelozzo iniziò i lavori di
ristrutturazione del Palazzo.
Attualmente, quella che
vediamo osservando l’edificio
dal basso, è una copia in
vetroresina eseguita nel 1981
quando l’originale fu ospitato
nel Cortile della Dogana dove
rimase fino all’attuale restauro.
La Banderuola, alta circa
17
compromessa da estese e forti
alterazioni verdastre, ma grazie
alle ultimissime tecniche di
restauro con apparecchi laser
di ultima generazione, è stato
possibile riportare alla luce le
tracce della doratura che prima
erano appena percettibili.
Il restauro, durato quattro mesi,
finanziato dalla Ditta Giusto
Manetti Battiloro di Firenze
cinque metri, è composta da
tre elementi uniti insieme da
un’asta in ferro detta Stendale:
una grande Sfera, un leone
rampante o Marzocco e un
Giglio posizionato all’apice del
segnavento.
L’opera, in lamine di rame
e originariamente dorata
ad amalgama di mercurio,
presentava la superficie
La leggenda
della Vera Croce
L
a Storia della Vera
Croce, è un complesso di episodi contenuti nella Legenda Aurea del
frate domenicano Jacopo da
Varagine (1228-1298) e che
ebbe grande fortuna fino alla
Controriforma.
L’affresco realizzato da Agnolo
Gaddi per la Cappella Maggiore di Santa Croce è composto
da otto grandi scene che si leggono partendo dalla parete di
destra, dall’alto in basso.
La leggenda inizia con l’Arcangelo Michele che consegna nelle mani di Set, figlio minore di
Adamo, il ramoscello dell’albero della conoscenza del bene
e del male per piantarlo sulla
tomba del padre.
Con il tempo il ramo cresce e
Santa Croce
UN ANNO IMPORTANTE
Il complesso di Santa Croce è uno dei siti più visitati
a Firenze dopo gli Uffizi, la Galleria dell’Accademia
e la Cattedrale di Santa Maria del Fiore.
Nel 2010 su oltre 800.000 presenze sono stati circa
40.000 i fiorentini e residenti in provincia a visitare
questo complesso beneficiando dell’ingresso gratuito.
Il 2010 è stato un anno importante per Santa
Croce in quanto ha visto la conclusione di dieci
anni di grandi interventi di restauro come quelli
delle coperture della Basilica, delle navate, delle
vetrate, del grande organo monumentale, fino alla
recentissima conclusione del recupero degli affreschi
dell’Altare Maggiore. Fondamentale ricordare la
realizzazione del nuovo centro di accoglienza dei
visitatori posto su Largo Bargellini e della recente
inaugurazione del nuovo spazio espositivo delle
opere xilografiche di Pietro Parigi.
Tutto questo grazie all’introduzione del biglietto
d’ingresso, avvenuto nel 2002, che ha sempre
tenuto presente le esigenze del pubblico applicando
riduzioni alle famiglie, agli over 65, ai gruppi e
stipulando convenzioni con le mostre temporanee di
Palazzo Strozzi e della vicina Casa Buonarroti.
In vista delle celebrazioni per i 150 anni dell’Unità
d’Italia, Santa Croce avrà inoltre un importante
ruolo di riferimento per iniziative pubbliche che
troveranno spazio anche nella grande Cripta
Sacrario, oggi ancora non aperta al pubblico.
l’albero, ritrovato da re Salomone, viene abbattuto sotto
suo ordine per essere usato per
la costruzione del Tempio di
Gerusalemme. Gli operai non
riescono però a trovargli una
giusta collocazione, perché è
sempre o troppo lungo o troppo corto, e quindi decidono di
disfarsene gettandolo sul vicino fiume, perché possa servire
almeno da passerella.
La regina di Saba, trovandosi
a transitare sul ponte, ha una
visione e capisce che in quel
legno c’è il destino del mondo
e la salvezza del genere umano
e si inchina a adorarlo. Salomone, messo al corrente della
profezia, decide di rimuoverlo
e sotterrarlo.
Quando Cristo viene condannato, il vecchio legno viene ritrovato dagli israeliti ed utilizzato
per la costruzione della Croce a
lui destinata. Costantino decide
così di inviare sua madre Elena
a Gerusalemme per cercare la
Croce della Crocifissione.
Elena trova una persona che
conosce il punto dell’interramento delle tre croci utilizzate
il giorno della morte di Cristo.
Per identificare quella vera, Elena fa porre le diverse croci sopra un defunto che, a contatto
con la Croce di Gesù, resuscita.
La storia prosegue nella parete
di sinistra in alto con Sant’Elena che porta la “Vera Croce” a
Gerusalemme. Subito sotto il
re persiano Cosroe espugna
Gerusalemme e trafuga tutti
i tesori e molte reliquie tra le
quali la Vera Croce.
Cosroe è adorato dai sudditi
(dentro il palazzo a sinistra)
mentre a destra si vede, sotto
la tenda, Eraclio, imperatore
bizantino, che sogna il ritrovamento della Croce trafugata.
Eraclio decide di partire personalmente alla guida del suo
esercito per sconfiggere i persiani e recuperare la Vera Croce. A guerra conclusa Eraclio
ottiene la restituzione della
Croce, fa decapitare Cosroe (a
sinistra nell’ultima scena) e la
riporta personalmente a Gerusalemme tra l’esultanza del
popolo, vestito da pellegrino,
scalzo ma con in testa la corona da re. l
I Ghirlandaio
tra Firenze
e Scandicci
e realizzato nel Settore Bronzi
e Armi Antiche dell’Opificio,
ha potuto restituire alla città
uno dei suoi simboli più
noti nonché un utile segnale
meteorologico. Per questo
motivo il movimento di
rotazione della Banderuola
è talvolta accompagnato dal
proverbio popolare Se il leone
piscia in Arno o piove o fa altro
danno, quando cioè il leone è
rivolto frontalmente verso sud
(il fiume) arriva la pioggia: il
maltempo infatti arriva sulla
città sempre da nord, da Monte
Morello.
La Banderuola restaurata
adesso è tornata a Palazzo
Vecchio, al primo piano, di
fronte all’ingresso del Salone
dei Cinquecento.
agenda
Centro Bellariva
Sabato 5 marzo ore 16,
V SAGRA DELLA CANZONACCIA
per festeggiare il Carnevale,
poesie maliziose ed erotiche
San Salvi (via Luna, 16)
Ingresso libero
G
rande successo di pubblico per la
mostra che presenta una raccolta
di alcune delle più belle opere della
famiglia Ghirlandaio e di quanti si
formarono nella loro bottega.
Punto di partenza il Castello
dell’Acciaiolo a Scandicci,
completamente ristrutturato grazie
ai fondi dell’Unione Europea, per
proseguire alla scoperta delle
numerose testimonianze artistiche
che i Ghirlandaio lasciarono in questo
territorio a cavallo dell’Arno, nel
nord-ovest di Firenze.
Villa Arrivabene
Domenica 6 marzo ore 16
POCO PRIMA DI PRIMAVERA
poesie d'amore e giocose dei
poeti dell'Accademia Alfieri
Ingresso libero
tel. 0558456230
e bottega il sabato e la domenica.
La Carta può essere acquistata al
Museo degli Innocenti a Firenze
e al Castello dell’Acciaiolo a
Scandicci.
Grazie al progetto Piccoli Grandi
Musei si possono visitare le case di
San Martino alla Palma e Colleramole,
la millenaria Badia di Settimo a
Scandicci, la Chiesa di S. Andrea nel
Comune di Campi Bisenzio, i Musei
d’Arte sacra di San Donnino e San
Martino a Gangalandi - Lastra a Signa,
fino ad arrivare a Mosciano, Giogoli e
San Colombano.
Il percorso espositivo ovviamente
tocca anche le più note opere
fiorentine come i cenacoli di
Ognissanti e S. Marco, gli affreschi
nella Sala dei Gigli in Palazzo Vecchio,
la Cappella Sassetti nella chiesa di
Santa Trinita e quella Tornabuoni
in Santa Maria Novella, oltre ai
capolavori di Uffizi, Accademia,
Galleria Palatina e Museo degli
Innocenti.
UNA CARTA SPECIALE
La Carta Ghirlandaio è il biglietto
unico che permette l’ingresso a
tutte le sedi coinvolte. Il costo
è di € 5,00 intero, € 4,00 ridotto
(soci Coop, possessori biglietti
e abbonamenti Ataf, possessori
biglietto Palazzo Vecchio, soci ACI,
soci TCI, possessori Card Scandicci
Cultura, iscritti Libera Università di
Scandicci) e € 2,00 per scolaresche
e studenti. Gratuito per i bambini
sotto i sei anni.
Con la Carta Ghirlandaio si entra
gratuitamente a Palazzo Medici
Riccardi e con ingresso ridotto a
Palazzo Vecchio. Inoltre dà diritto
ad agevolazioni e sconti presso
gli esercenti convenzionati e ai
servizi di visite guidate gratuite in
molti dei Luoghi dei Ghirlandaio
ITINERARI IN PULLMAN
Tutte le domeniche sono
organizzate escursioni in pullman
con visita guidata ai luoghi che
rientrano nel circuito. Ritrovo in
piazza Adua alle ore 9.30, ritorno
previsto alle 18.00 con pranzo al
sacco. Prenotazione obbligatoria
presso: Sigma CSC - dal lunedì al
venerdì chiamando lo 055.2340742
dalle ore 9.00 alle 13.00, oppure
inviando una mail a
[email protected]
Altre informazioni sul sito
www.ghirlandaio.it
gennaio-febbraio2011
18
sport
di Luca Campostrini
È
probabilmente uno scuola, ed è qui, incontrando
dei sistemi più di- la pedagogia, che è nata la
vertenti e completi circomotricità».
per praticare attività fisica. Un organico di otto persoAncora poco conosciuta in ne fra operatori, assistenti e
Italia, è con grande probabi- tirocinanti, iscritto alla Uisp,
lità una disciplina destinata “Circo Tascabile” propone
a svilupparsi fortemente corsi di acrobatica, acrobaanche da noi, poiché chi ci tica aerea, giocoleria, equisi avvicina ne rimane affa- librismo, teatro comico, uso
scinato. È la circomotricità, della corda, preparazione
Nell'immaginario collettivo
viene associato al circo
tradizionale, ma si differenzia
da questo per diversi motivi:
innanzitutto l'assoluta
mancanza di selettività, che
offre a ognuno l'opportunità di
applicarsi alla disciplina più
congeniale
grande lavoro che ognuno fa
su se stesso, senza competizione, senza agonismo o selettività. Noi non escludiamo
nessuno». Claudia Brandani,
assistente, precisa che «un
grande pregio della disciplina è la varietà delle attività
proposte, dall’equilibrismo
alla giocoleria, dal clown
all’acrobatica. E il gradimen-
Circo
Tascabile
regime; attiva a Firenze e nei attività sportiva e creativa,
comuni limitrofi, nel capo- dal momento che uno dei
luogo ha sedi di allenamen- suoi punti di forza è proprio
to alla palestra “San Niccolò”, la possibilità di “inventare”
alla palestra “Dino Compa- con gli oggetti quotidiani,
gni” e al ridotto del teatro “creare”, appunto, movimenti
Puccini. Ciò che penalizza il adattandoli alle cose e alle
“Circo Tascabile”, così come situazioni della quotidianità.
Ovvero
quando
lo sport
è creativo
rappresentata a Firenze, fra fisica, movimento creativo
gli altri, dal “Circo Tascabile”. e clown ed espressività. Al«La circomotricità è un’atti- cune componenti di questa
vità relativamente recente disciplina, per esempio l’a- inizia a spiegare Lapo Bot- crobatica aerea, sono ricoteri, presidente e direttore nosciute essere ampiamente
tecnico di “Circo Tascabile”, benefiche dal punto di vista
molti anni di arti marziali della salute: il monociclo
alle spalle e specializzato ad esempio è indicato per
in equilibrismo e acrobati- correggere problemi postuca - nata da una quindicina rali quali la scoliosi. C’è poi,
d’anni ma codificata solo da naturalmente, un grande
poco tempo. Attinge i fonda- beneficio per l’apparato carmenti dall’aspetto fisico-ar- diovascolare e per la tonicità
tistico del circo, e lo integra muscolare. È un’attività inanche con la componente dicata a qualunque età, dai
dell’espressività. In sintesi, due anni in su.
da alcuni anni a questa par- «Portiamo valori motori, lute, il circo ha “contaminato” dici e sociali che meriterebdiversi settori della società: bero di essere evidenziati
per esempio il teatro, ed - aggiunge Botteri - perché
ecco che sono sorte realtà è un’attività fisica di buon
quali il Cirque du Soleil, e la livello ma implica anche un
to dei circa settanta iscritti
che frequentano i nostri corsi
lo conferma».
Quest’anno
l’associazione, che fra le altre cose ha
potenziato molto la formazione degli assistenti, sta
viaggiando davvero a pieno
altre realtà analoghe, è che
nell’immaginario collettivo
viene associato al circo tradizionale, senza approfondirne le tante sfaccettature,
potenzialità, pregi e opportunità per chi intende praticare la circomotricità come
Fra gli auspici, conclude Lapo
Botteri, «poter avere almeno
un minimo di considerazione
da parte del Coni e qualche
spazio palestra in più da parte dell’amministrazione». l
dove poter svolgere l’attività
è quella della piscina Costolina, in viale Malta 4. Proprio
la Costolina, ricordiamolo, è
stata inaugurata pochi mesi fa
ed è caratterizzata da una profondità di 1 m e 30 e da una
superficie di metri 25 per 12,5.
I corsi sono tenuti da istrut-
tori esperti in attività motoria
per colonna vertebrale, anca
e ginocchio. Nello specifico,
un corso ha durata fino al 25
marzo, tutti i venerdì, con
orario 10.15-11.00; l’altro si
conclude il 30 marzo, tutti i
mercoledì, con orario 10.1511.00 e 11.00-11.45. l
■Informazioni:
tel. 05565.83.506/527
oppure 05590.61.591
■ www.circotascabile.it
CORSI
Movimento
in acqua
È
un’attività sportiva
vivamente consigliata per chi comincia
ad avere qualche primavera
sulle spalle. Permette infatti
di compiere un’ampia gamma di movimenti - con arti
inferiori, tronco, arti superiori e collo - pressoché in ogni
direzione senza però gravare,
affaticandole, su articolazioni
e schiena. Una caratteristica,
questa, che fa del movimento in acqua un vero e proprio
La vasca
per tenersi in
forma dopo
gli anta...
di Luca Campostrini
toccasana per una larga fetta
di persone. Firenze, grazie
alle strutture di cui è dotata,
si fa trovare pronta all’appuntamento e propone alla
cittadinanza l’opportunità di
frequentare appositi corsi. Calato il sipario sulle festività, il 7
gennaio l’Area Anziani, in collaborazione con la Lega Nuoto
e l’Area Diritti Sociali, ha dato
il via ad un nuovo ciclo di corsi
di dodici sedute ciascuno, sul
modello di quelli organizzati nelle stagioni passate che
hanno riscosso ampio gradimento. Costo di ogni corso,
quarantacinque euro. I giorni
a disposizione per partecipare
agli incontri - attivati solo se
viene raggiunto un minimo
di dieci iscritti - sono il mercoledì e il venerdì, e la vasca
gennaio-febbraio2011
A
lla data in cui scriviamo la posizione in
classifica del campionato di serie B dilettanti non è
particolarmente esaltante, ma
la Nuova Pallacanestro Firenze
guarda avanti e punta a traguardi prestigiosi.
«La maggiore responsabile
dell’attuale piazzamento è probabilmente l’ingenuità - inizia
a spiegare Luca Borsetti, presidente e, fra le altre cose, istruttore di minibasket per passione
- in quanto il nostro è un gruppo
molto giovane; in alcune partite
è mancata la sufficiente attenzione, che ci avrebbe consentito
di avere almeno quattro punti
in più. Dobbiamo imparare a
vincere tutte le gare che siamo
in grado di vincere, il che non è
accaduto nel girone di andata».
La società è l’ultimo anello di
una lunga catena di trasformazioni, rinnovamenti, gioie e delusioni che hanno caratterizzato
nell’ultima dozzina di anni il più
alto livello del basket fiorentino.
L’attuale gruppo dirigente nel
2008 rilevò la Everlast - che militava in serie A dilettanti ma che
era rimasta “orfana” della presidenza Bastagli - impedendo in
qualche modo che la pallacanestro fiorentina andasse completamente alla deriva.
«Quest’anno - prosegue Borsetti - l’obiettivo minimo è salvarsi,
quello un po’ più ambizioso
è entrare nei play-off. L’anno
prossimo, piuttosto, avrà luogo
il cosiddetto “campionato di
sviluppo”, un campionato ufficialmente di A dilettanti ma in
pratica una sorta di A 3, il terzo
campionato per importanza
dopo la A 1 e la A 2, cui, a partire
dalla federazione, tutti stanno
guardando con attenzione; noi
puntiamo a disputarlo, affinché
sia un trampolino per raggiungere quanto prima la serie A 2
e, se e quando possibile, la A 1.
Certo è che dovremo consolidare la situazione finanziaria, di per
sé già abbastanza soddisfacente
in virtù di alcune buone sponsorizzazioni, prima fra tutte quella
della Claag, perché, se appunto
parteciperemo al campionato di
sviluppo, le spese triplicheranno.
Da questo punto di vista l’amministrazione comunale, con
cui abbiamo ottimi rapporti, è
molto presente e ci fa sentire sufficientemente tranquilli».
Quest’anno è stato di grande importanza l’allargamento della compagine societaria, che annovera
adesso anche Michele Pierguidi,
Renato Campinoti e Marco Petrini.
breve
Quali sono i vostri punti
di forza?
«Una adeguata morigeratezza
nella spesa, infatti pur avendo
un budget fra i più bassi della ca-
tegoria, riusciamo a ottimizzarlo
al meglio. Oltre a ciò, abbiamo
un’efficiente
organizzazione
societaria, basti pensare che alcuni giocatori hanno rinunciato
a compensi ben superiori offerti
da altre società pur di stare da
noi, confermando con ciò la
qualità della nostra organizza-
19
Firenze città
europea
dello sport
F
di Luca Campostrini
LA NUOVA PALLACANESTRO FIRENZE
Il basket
del futuro
Ne abbiamo
parlato con il
presidente Luca
Borsetti che
per quest’anno
si pone
l’ambizioso
obiettivo di
entrare nei
play off
zione, evidentemente apprezzata; un elemento, questo, che
integra il piacere di stare in una
città come Firenze».
Rammarichi?
«All’epoca della Everlast, prima
di abbandonare tutto, la dirigenza svendette letteralmente
alcuni giocatori, che adesso
per ironia della sorte ci siamo
ritrovati contro e che hanno
determinato alcune nostre
sconfitte. Questo sinceramente
fa pensare».
so sette società del territorio.
Relativamente al settore gio- Un punto di forza della Nuova
vanile, il vivaio della Nuova Pallacanestro Firenze e anche
Pallacanestro Firenze è rap- lo staff tecnico: «L’allenatore,
presentato dalla Pino Dragons Francesco Puccetti, ha grandi
Firenze, che è in pratica una capacità di preparazione delsocietà satellite; mentre fra la partita e sa mantenere un
i nomi più promettenti, che buon rapporto con i giocatori
già giocano in prima squadra, - dichiara il presidente Borsetsono da citare Cioni, Marchini ti -; chiaramente non è stato
e Russo. Anche Galli è un gio- fortunato in quanto a risulvane su cui la società punta tati fino a questo momento.
molto. Più in generale invece, Jacopo Del Lungo è un insofra i giocatori che meritano di stituibile direttore sportivo,
essere menzionati, Francesco e grande importanza riveste
Rotella, Matteo Russo, Andrew anche il preparatore atletiRath, Andrea Galli e Francesco co, Carlo Laface. Una nota di
Pieroni. La società è anche ca- merito anche al centro Gianpofila di un consorzio nato di fortuna, capace di recuperare
recente, “Firenze per la palla- in tempi brevi gli infortuni dei
canestro”, che conta per ades- giocatori».
l
UN NUOVO SPORT:
L’EXTREME BALL
L’Extreme Ball è un nuovo sport
di squadra indoor.
La palla è quella da Volley/Calcio
Gaelico-Irlandese e lo "spirito di
gioco" si ispira a vari sport Usa:
il senso tattico e il gioco aereo
del Basket, il gioco di contatto
e la meta finale del Football
americano, il dinamismo della
Pallamano e persino alcuni
piccoli elementi del Wrestling
L’iniziativa è stata lanciata
da un gruppo di giovani
dell'Isolotto, Lastra a Signa,
Piagge e Impruneta. Chi volesse
conoscerlo ed iniziare a praticarlo
consulti www.extremeball.it
irenze nel 2012 sarà una delle
“città europee dello sport”.
Si tratta, in pratica, di un
riconoscimento, specialmente al buon
lavoro svolto dall’Amministrazione.
Essere città europea significa infatti
avere una dotazione di impianti
adeguati alla domanda sportiva,
nonché di infrastrutture di qualità
e di un’organizzazione funzionale.
La qualifica di città europea è stata
decretata dall’Aces, un’associazione
nata con la volontà di divulgare e
promuovere lo sport come elemento
fondamentale della vita sociale e
civile di città e paesi, e che assegna
ogni anno il titolo di “Capitale
Europea dello Sport” fra le candidate
che contano più di 500 mila abitanti.
Per le città, appunto come Firenze,
che hanno una popolazione inferiore,
è invece in palio il titolo di “Città
europea dello sport”.
Il premio ha un valore istituzionale
importante, perché la scelta è
operata dopo un’accurata selezione
e attraverso precisi parametri, in
coerenza con le indicazioni fornite dal
“Libro Bianco” sullo Sport pubblicato
dalla Commissione Europea nel
2007. Avere ottenuto questo
apprezzamento significa anche
poter vantare un marchio di qualità
riconosciuto a livello internazionale
e, contemporaneamente, l’accesso ai
contributi europei previsti per città
con certificazioni di impegno concreto
nello sviluppo di strutture e attività
per lo sport.
Aces, nell’esprimere le proprie
valutazioni, tiene conto anche dei
progetti rivolti a persone della
terza età, ai giovani, alle persone
diversamente abili, per creare una via
di integrazione e la realizzazione di
una vera cultura sportiva di grande
profilo.
Museo del Calcio
Un seminario
per gestori
di impianti
sportivi
L
o scorso 13 gennaio si è tenuto
in città - al Museo del Calcio
di Coverciano - un interessante
seminario formativo gratuito
diretto ai gestori di impianti
SKATEBOARD
È stata da poco inaugurata
una pista da skateboard in
viale Fanti.
È l’unica struttura di questo
tipo a Firenze.
Il nuovo spazio è stato
realizzato su idee progettuali
dei ragazzi che frequentano lo
skatepark.
sportivi. Il tema era “Motivazione
e coaching: nuove strategie di
marketing per la conduzione di
società sportive”.
La giornata, scandita da un corposo
programma, si è aperta alle 9 con
i saluti del vicesindaco e assessore
allo sport Dario Nardella e di Anna
Sacristrano, amministratrice dalla As
Consulting s.a.s. (Agenzia Formativa
accreditata dalla Regione Toscana).
«Questo seminario – ha
sottolineato Nardella – si colloca
in una serie di momenti formativi
promossi dall’Amministrazione
comunale come impegno forte
verso l’associazionismo sportivo in
particolare a supporto delle attività
delle società. Nello scorso mese
di dicembre si sono conclusi i due
corsi di formazione per i gestori
di impianti sportivi di proprietà
comunale che hanno registrato una
percentuale altissima di presenze
e un diffuso gradimento, in virtù
degli argomenti trattati».
Fra gli interventi, anche “Saper
motivare se stessi e gli altri per
ottenere il massimo dei risultati.
Il coaching motivazionale per lo
sport.
La squadra: dinamiche e
problematiche”, curato da Paola
Pompei, esperta di comunicazione
e marketing, che ha parlato di un
tema tanto delicato quanto poco
trattato nelle sedi competenti:
“La leadership nel gruppo sportivo.
Il valore del ruolo, dalla vetta
alla base”. La partecipazione al
seminario è valsa agli intervenuti
la consegna dell’attestato di
frequenza.
Pegaso
per lo sport
N
el corso della cerimonia
del “Pegaso per lo sport” in
programma all’Istituto degli
Innocenti il prossimo 14 febbraio sarà
ricordatocon il premio alla memoria
Emilio Marconi, il pugile grossetano
già campione d’Italia e d’Europa
scomparso di recente.
Nella stessa occasione sarà premiata
Angelica Savrayuk.
La campionessa azzurra di ritmica,
ucraina, insieme alle altre “Farfalle
azzurre” ha regalato all’Italia il
titolo mondiale di ginnastica ritmica
vincendo in casa delle campionesse
olimpiche russe, bissando il risultato
del 2009.
PASSEGGIATE
DEL BENESSERE
Il secondo sabato di ogni
mese il gruppo Salute è
Benessere Q.4 organizza una
passeggiata nel verde, aperta
a tutti. Per programma e
percorsi consultare il sito
www.gatto.uon.it:80
gennaio-febbraio2011
20
storie
Vertenze
Il 3 febbraio
scade
per i precari
la possibilità
di far valere
i propri diritti
di Franco Quercioli
G
iovedì 2 dicembre presso la
biblioteca dell’Isolotto si è tenuto
un Seminario sul collegato lavoro
promosso da ”Uniti contro la crisi” e
il “Centro studi diritto al Lavoro”.
Nelle esposizioni i due ricercatori del
centro studi Giovanelli e Ranfagni
hanno evidenziato i dati negativi di
questa nuova legge che aumenterà
e aggraverà la precarietà nei luoghi
del lavoro.
Al lavoratore finora considerato parte
debole nelle cause con i datori di
lavoro nella legislazione vigente, sarà
proposto dopo un mese di lavoro la
firma di un contratto individuale in
cui si delegheranno ad un arbitrato
tutte le eventuali controversie,
passando quindi da una legislazione
pubblica ad una legislazione privata.
Ovviamente si parla di volontarietà
della firma ma è evidente che il
lavoratore essendo parte debole
difficilmente si potrà sottrarre.
Dopo che il Presidente della
Repubblica non aveva firmato
la prima stesura della legge
rimandandola alle Camere, nella
stesura approvata sono state
escluse le cause di licenziamento
che rimangono sotto l’attuale
legislazione; inoltre il contratto
individuale sarà proposto al
lavoratore dopo un mese dalla sua
assunzione e non all’atto stesso
dell’assunzione com’era previsto nella
stesura originale.
Due cose importantissime sono
emerse nell’esposizione dei due
relatori:
1) La legge prevede tempi di sessanta
giorni dopo la cessazione del rapporto
di lavoro per contestare eventuali
contenziosi che si applicano anche ai
rapporti di lavoro passati, per cui entro
due mesi cioè entro il 3 febbraio tutte
le controversie antecedenti, se non
impugnate davanti al giudice, saranno
prescritte cioè condonate. Per chi ha
un contenzioso pregresso lavorativo da
rivendicare davanti alla legge il tempo
massimo per l’impugnazione è dunque
il 3 febbraio 2011.
2) C’è un anno di tempo per definire
una casistica per un ipotetico accordo
fra organizzazioni padronali e
sindacati in cui cercare di limitare gli
effetti devastanti di questa legge.
Questo potrebbe essere un terreno
per limitare i danni contro i diritti
dei lavoratori e dunque occorre fare
pressioni sul sindacato chiedendo di
impegnarsi su questo versante.
Infatti, trascorso tale periodo senza
un accordo, la legge prevede che il
governo redigerà autonomamente il
protocollo.
Roberto Rossellini
[email protected]
Una storia fatta di storie
Operai
per vocazione
Nell’era del Marchionne-pensiero
è importante riportare alla memoria
il tempo non lontano quando
la fabbrica era una scelta di vita
N
on era passato molto tempo da quando
Gualberto era venuto
a casa nostra una sera, in via
degli Agrifogli, e ci aveva detto
che avrebbe lasciato la scuola
per andare in fabbrica. Aveva
la nostra età e faceva il maestro elementare a Milano, dove
aveva vinto il concorso e si era
iscritto all’Università cattolica.
Era un ragazzo magro come
un chiodo ‘novo’, con gli occhi
vivaci e la parlantina svelta.
Quando tornava a Firenze ogni
tanto ci veniva a trovare per discutere con noi di religione e di
politica. Era anche lui un cattolico di sinistra.
“Ho deciso, mi licenzio e vado
a fare l’operaio. Che vuoi che
gli insegni ai ragazzi, se non so
nulla della vita vera? E poi il futuro è della classe operaia”.
Con Paola si cercò di convincerlo a rinunciare. In fondo fare il
maestro, come ci insegnava
don Milani, era il modo giusto
per stare dalla parte degli operai. Ma lui non voleva stare dalla loro parte, voleva essere uno
di loro. E così andò alla Stice,
alla catena di montaggio. Gli
piacquero i compagni, le lotte
e quel modo di fare sindacato,
ma non gli resse il fisico. Una
cosa era nascere operaio, un’altra diventarlo. Pensò allora che
era meglio lavorare in campagna all’aria aperta e andò in
Maremma, in un’azienda agricola proprio sul mare. Dormiva
in un fienile e lavorava sotto
un sole che gli cuoceva il cer-
vello, insieme a quei braccianti
più anziani che non erano mai
stanchi. Una cosa era nascere
contadino e un’altra diventarlo. Ma lui aveva la testa dura
e il cuore grande. Lo trovavi
sempre a giro nelle piazze e
nei cortei, nelle riunioni delle
diverse sinistre di base che
allora nascevano dappertutto. Fece anche un passaggio
in sanatorio dove andammo a
trovarlo e poi riprese la sua avventura fino a capitare a Sesto
Fiorentino nella fabbrica dove
Bruno, mio cugino di Querceto,
era caporeparto. Producevano
decori per la ceramica, roba di
alta qualità. Diventarono amici
e Bruno mi raccontava spesso
di lui, come di quella volta che
una sera li chiamò: “Ragazzi
guardate che luce, che tramonto c’è stasera!”.
E invece era un incendio che
cominciava proprio sotto la finestra della fabbrica.
Alla fine Guam, così lo chiamava Bruno, trovò un posto di magazziniere a Firenze. Ci restò e
fu operaio per sempre.
Di giovani cattolici che scelsero
di fare come lui ne conoscevo
parecchi. Gianni e Gigi erano
fratelli. Venivano dagli scout e
si erano fatti preti. Gigi, tornato
dalle Filippine, era andato alla
Stice, Gianni alla Nuova Pignone. Renzo con un fisico da atleta, era passato dall’accademia
di Modena al seminario e poi si
era messo a fare il fabbro. Paolo scriveva su Testimonianze,
si era laureato in medicina, poi
informazione pubblicitaria
Il Pronto Soccorso Giuridico
Ogni venerdì dalle ore 10 presso i locali del
Centro per l’Età Libera di via Carlo Bini
5 (tel. 0554222119) e ogni martedì dalle
ore 15,30 presso i locali del Centro per l’Età
Libera di piazza Cavalieri di Vittorio Veneto
11 (tel. 0554361076) è attivo il servizio di
Pronto Soccorso Giuridico, con l’obiettivo
di fornire ai cittadini, tramite operatori
giuridici volontari, un primo orientamento
giuridico gratuito sui problemi relativi
alla convivenza civile e alle controversie
che sorgono nella vita di ciascuno di noi:
difficoltà matrimoniali, questioni di natura
condominiale o immobiliare, locazioni,
problematiche ereditarie, della necessità di
far fronte all'incapacità di un familiare di
provvedere a sé stesso. Lo scopo è fornire una
prima e pronta consulenza informativa, per
valutare assieme i casi in cui è opportuno
rivolgersi a un legale di fiducia.
Gli utenti ideali di questo “sportello” sono
le persone anziane le quali, vuoi per la
difficoltà di farsi ascoltare da chi li circonda,
vuoi per la mancanza di dimestichezza con
le questioni legali, qui trovano un ideale
punto di appoggio: da ciò l’ubicazione del
servizio presso i locali dei Centri per l’Età
Libera.
a Bologna si era fatto prete ed
era entrato a lavorare in una
fabbrica di ascensori. Lo avrei
ritrovato dirigente della CGIL
come Carlo, anche lui studente
di famiglia borghese che entrò
alla Targetti. Aveva il babbo
industriale e molto cattolico,
una famiglia numerosa. Anche
Tommy, che veniva dagli scout,
si sposò con Paola, tornò di
casa alla Casella e dopo il secondo figlio lasciò la pensione
di famiglia in via Tornabuoni
per fare l’operaio alla Longinotti. Paolo, prete all’Isolotto
con Enzo e Sergio, subito se ne
andò in Germania a fare il falegname e si innamorò di una
tedesca.
Chi era prete e chi no, chi restò
nella Chiesa a modo suo e chi
lasciò perdere la religione e
continuò ad avere fede nella
giustizia e nella libertà, ma tutti erano amici di Bruno Borghi,
il primo prete operaio, nato
contadino e che alla fine ritornò alla terra. Ma di lui ho già
parlato.
Invece la storia di ’Lago’ è quella di un giovane comunista diplomato all’istituto d’arte che
non credeva in Dio e voleva
fare l’operaio.
La Moranduzzo era (ed è tuttora) una fabbrica di giocattoli
sulla statale 67, a Scandicci,
dove il sindacato era quasi inesistente e i comunisti pochi e
sparpagliati. Lago lo sapeva e
ci entrò anche per questo. Nel
giro di due o tre anni l’autunno
diventò caldo e arrivò la prima-
vera. Il sindacato fiorì, nacque
il Consiglio di fabbrica e uscì
il giornale ciclostilato, dove le
operaie e gli operai parlavano
di tutto. La loro vita cambiò anche fuori, come quella volta che
in una quindicina si trovarono a
monte Morello a vedere sorgere il sole e passarono la notte a
parlare di sé. Prima in fabbrica
era un problema anche fare pipì,
ora si erano conquistati pure il
quarto d’ora per il caffè. Lago
aveva inventato un sistema di
modifiche ai macchinari per raddoppiare la produzione senza
aumentare i ritmi. Il Consiglio di
fabbrica arrivò praticamente a
gestire l’azienda. La Moranduzzo era diventata il riferimento
della contrattazione nazionale
del settore. Il padrone era all’angolo e l’azienda tirava bene. Il
comunismo era alle porte e
forse di più, ma la direzione del
PCI temeva le fughe in avanti,
difficili da gestire. Cominciarono
le discussioni anche in fabbrica.
Lago rese la tessera del PCI e
prese quella del PSIUP. Fu così
che iniziò la sua fine. Gli operai
comunisti erano diventati di
più e più forti grazie anche a
lui, ma ora il suo protagonismo era diventato un ostacolo.
Fu messo in minoranza e la
sua vita fu un inferno al punto
da finire in ospedale per un’ulcera allo stomaco. Quando ne
uscì si licenziò. Una mattina
decise di andare sulle montagne pistoiesi a vedere sorgere il
sole, all’imbocco dell’autostrada
due ragazze straniere gli chiesero un passaggio fino all’aeroporto di Pisa e lui ce le portò.
Poi tornò a casa, si buttò sul letto e si addormentò, era tanto
che non dormiva così. Quando
si svegliò la sua vita era cambiata… Il Sessantotto era anche
questo.
l
gennaio-febbraio2011
Le nostre
rubriche
PSICOLOGIA
CHIAMAMI
NONNA
S
embrava una casa abbandonata
con quel suo portone scolorito
dal sole e dalla pioggia. I vetri delle
finestre appannati e una persiana che
penzolava sganciata dal suo cardine.
Ma non lo era. Alla sera una luce si
accendeva da una finestra. Una sola.
La luce di Ines.
Era rimasta solo lei. Quella luce lo
faceva capire. Era come un messaggio
di cui la gente del quartiere prendeva
atto senza poi curarsene più di tanto.
E dire che un tempo non tanto lontano
tutte le finestre si accendevano e
dicevano che in quella casa c’era
vita, gioia, allegria. Un tempo la
conoscevano tutti quella casa, là si
incontravano ragazzi e ragazze per
ballare, cantare, ridere… là Ines e suo
marito accoglievano a braccia aperte gli
amici dei tre figli e gli amici degli amici,
perché a loro piaceva così, perché anche
a loro piaceva ballare, cantare, ridere.
Poi le cose incominciarono a cambiare,
è legge della vita e nulla si ferma.
Per primo se ne andò il primogenito,
quello che assomigliava ai genitori
e trascinava tutti in una girandola di
allegria. Andò a ridere in posti lontani.
Fece seguito il secondo figlio, anche lui
lontano. Seguì il padre, questo in un
mondo senza ritorno. Ad ogni assenza
Ines perdeva un po’ di luce, il suo sorriso
diventava sempre più ristretto.
Quando anche l’ultima, la figlia, se
ne andò dietro al marito ormai Ines
non sorrideva nemmeno più. Come
quei fiori che si chiudono al calar del
sole, Ines si chiudeva alla vita. I figli si
incontravano per tradizione una volta
l’anno nel periodo natalizio, nell’antica
casa. Quando videro la madre così
spenta, così sola, così desolata, si
spaventarono e decisero, dopo molte
discussioni e ipotesi, di salvarla
da questa sua malinconia facendo
venire una badante per farle anche
compagnia.
Quando si presentò Consuelo, una
peruviana giovane e forte dallo sguardo
deciso, Ines la guardò con diffidenza.
Cosa viene a fare nella mia casa, pensò.
A toccare le mie cose al posto mio.
Cosa vuole quest’estranea da me? Poi
le piacque stare a letto fino a tardi la
mattina, le piacque non fare niente,
le piacque non decidere ed essere
accudita. Consuelo prese in mano
la situazione, era brava, efficiente,
volenterosa. Ora a tavola sedevano in
due. Un pomeriggio dopo aver ricevuto
una telefonata Consuelo esclamò: Ah,
senora Ines, mia sorella Margarita
è senza casa! L’hanno fatta uscire
dalla sua casa perché può crollare e
Margarita non sa dove andare, può
venire qua? Io la faccio dormire nel
mio letto. Margarita suona la chitarra
e canta, ti farà contenta. Arrivò
Margarita, la chitarra e Manuelita,
la sua bimba di cinque anni. E il suo
piccolo cane. Ora a tavola erano in
quattro. Margarita era brava, sapeva
fare di tutto. La casa brillava. Sapeva
anche raccontare barzellette e lei era la
prima a riderne.
Ines non capiva molto di quell’italiano a
metà ma rideva con gli altri. Così come
un fiore si era chiuso al calar della notte,
ora Ines si apriva al sorgere del sole. La
casa era tornata quella di un tempo,
altri suoni ed altra lingua ma la gioia
era la stessa, la gioia di vivere. A Ines
riservavano sempre il posto d’onore
e nessuno avrebbe detto che non era
una di loro. Senora Ines, disse una sera
Manuelita, io… Non chiamarmi così,
la interruppe Ines con una carezza,
chiamami nonna.
dott.ssa Karla Saunig
Psicologa-Psicoterapeuta
SALUTE
Cos’è la postura
N
ell’articolo precedente abbiamo
detto come la lingua e la catena
linguale condizionino l’articolazione
temporo-mandibolare e l’intera
postura. Dovendo riassumere il
concetto di postura, descriverei questa
come l’adattamento ad un insieme
di informazioni esterne ed interne
al corpo umano che condizionano il
suo equilibrio e il modo in cui esso si
oppone alla gravità. Quando parlo di
“informazioni interne” mi riferisco
all’influenza della psiche sulla postura;
quando parlo di “forze esterne” mi
riferisco alle informazioni che arrivano
ai recettori principali, quali: sistema
visivo, acustico e propriocettivo
(apparato locomotore e sistema anti
gravitario).
Tutto ciò si relaziona con i centri
dell’equilibrio situati nell’orecchio
interno ed il cervelletto. Il
presupposto principale è che il corpo si
possa opporre alla gravità in equilibrio
rispettando l’orizzontalità della vista.
Tra il piede e gli organi di senso vi è
la colonna vertebrale che si adatta a
tutto e compensa affinché tutto ciò
22
salute
A
lcune malattie della
pelle si manifestano
soprattutto durante
l’inverno, per poi migliorare
spontaneamente nel corso
dell’estate. Le persone che ne
sono affette devono combattere lunghe battaglie invernali
nel tentativo di contrastarle, in
particolare modo se si localizzano in zone visibili. Una patologia cutanea che ha queste
caratteristiche è sicuramente
la psoriasi, una malattia il cui
termine “psora” (dal greco:
squama), compare per la prima
volta negli scritti di Ippocrate
nella seconda metà del V secolo a.C. ed interessa circa il 2%
della popolazione mondiale
(oltre 2 milioni in Italia). Può
comparire ad ogni età ma spesso insorge tra i 20 e i 30 anni in
ugual misura uomini e donne.
Si caratterizza per la comparsa di chiazze rosse coperte da
squame bianche, lucenti, sovrapposte in più strati, che si
distaccano in piccoli frammenti se la chiazza è grattata.
È una malattia ad andamento
cronico-recidivante, cioè che
può sviluppare la patologia per
tutta la durata della vita e può
colpire tutte le parti del corpo,
anche se le zone interessate
maggiormente sono: gomiti,
ginocchia, la parte bassa del
dorso, cuoio capelluto, regione
palmare, plantare e le unghie.
I fattori della malattia
Uno dei principali fattori che
influenzano il decorso della malattia è quello emotivo.
Avendo un decorso cronico e
localizzandosi in zone visibili, la psoriasi rappresenta un
problema medico, ma anche
estetico e sociale di grande
importanza e difficile gestione.
Le metodiche fin qui impiegate
per trattare questa patologia:
dalle creme a base di cortisone,
di dott Maurizio Bellini
DERMATOLOGO
Vincere
la psoriasi
Quello emotivo è uno dei principali
fattori che influenzano la malattia
catrame vegetale e calcipotriolo a quelle contenenti cheratolitici o tazarotene, dalla fototerapia con raggi UVA e UVB alle
terapie sistemiche a base di
Ciclosporina A, Metrotrexate
e Retinoidi, hanno dato buoni
risultati. A fronte di una dimostrata efficacia queste terapie
sono però impegnative, richie-
dono lunghi tempi di esecuzione e talora possono causare
effetti collaterali. Il problema
si pone sopratutto per le forme
croniche localizzate nelle sedi
classiche (cuoio capelluto, gomiti, ginocchia ecc.), che non
rispondono più alle terapie topiche tradizionali. Infatti questi
casi difficilmente sono curati
con terapie sistemiche poiché
la malattia è poco estesa, anche se condiziona fortemente
chi ne è affetto ed è stanco di
usare continuamente creme
e/o unguenti. La terapia ideale
della psoriasi cronica localizzata dovrebbe evitare e/o ridurre al minimo l’uso di farmaci,
garantendo efficacia, rapida
regressione delle lesioni, facile e veloce esecuzione, azione
mirata sulle chiazze senza coinvolgimento della cute sana e/o
di organi interni, sicurezza e
assenza di dolore.
L’evoluzione tecnologica in
medicina ha consentito di venire incontro a queste esigenze
terapeutiche, grazie all’avvento del Laser ad Eccimeri per
uso dermatologico, approvato
dalla FDA per il trattamento
della Psoriasi*. È un apparecchio simile ai sistemi usati in
oculistica per la correzione
della vista, che emette la parti-
colare lunghezza d’onda di 308
nm (la banda UVB ideale per
elevata efficacia e sicurezza)
per il trattamento della psoriasi in quanto rilascia impulsi di
brevissima durata ed altissima
intensità che consente di agire solo sulla chiazza psoriasica
correggendo le alterazioni biologiche e cellulari che sono alla
Chirurgo
avvenga. Ecco perché tutti i problemi
ed i dolori si manifestano intorno
e sulle articolazioni della colonna
vertebrale, sulle altre articolazioni
che svolgono l’azione anti gravitaria
(bacino, ginocchia, caviglie) e sulle
articolazioni legate alla prassilità
(vedi attività manuali) e ai sensi
(articolazioni dell’arto superiore e
vertebre cervicali).
Possiamo riassumere che tutte le
informazioni che arrivano dai recettori
dei sensi e della caviglia vengono
convogliate al sistema dell’equilibrio,
che in modo autonomo elabora,
insieme ad un sistema autonomo
e involontario sotto corticale, una
risposta motoria che risulta essere poi
il nostro atteggiamento posturale e
cinestesico. Questo si può realizzare
per mezzo di catene cinetiche
organizzate in vere e proprie “catene
muscolari e fasciali”.
Tale sistema mette in relazione tutto
il corpo umano dalla testa ai piedi.
Nel prossimo articolo continuerò
l’argomento introducendo le relazioni
della postura con il sistema “craniosacrale”.
dott. Giovanni Quercioli
scienze motorie-osteopatiamassofiosioterapia
Continua alla pagina seguente >>>
A
ffrontiamo il vasto argomento della chirurgia, cercando di fornire con semplicità le spiegazioni
e gli elementi fondamentali a
tranquillizzare chi deve affrontare un intervento chirurgico
per rimuovere buona parte delle preoccupazioni. Innanzi tutto
ogni paziente che deve essere
sottoposto ad intervento chirurgico necessita di accertamenti
generali preoperatori (normalmente esami ematici, esame
delle urine, elettrocardiogramma e visita anestesiologica), al
fine di escludere controindicazioni all’intervento stesso. Accertamenti sono eseguiti alcuni
giorni prima della data dell’intervento, in modo da effettuare
eventuali ulteriori accertamenti
oppure prendere le dovute precauzioni come nel caso di un
paziente gravemente iperteso,
o in terapia con anticoagulanti
o ancora nel caso di un paziente
che riferisca allergie farmacologiche, al fine della massima garanzia dell’operando.
Ricordo che la chirurgia delle
vene varicose ha subito negli
ultimi anni degli enormi pro-
Arti inferiori:
chirurgia
e progressi
Oggi le operazioni alle vene sono
estremamente semplificate
gressi in relazione all’aggressività, all’aspetto estetico, al
decorso post-operatorio. Vediamo meglio questi aspetti
cominciando dalla tecnica
operatoria e in particolare
sottolineando come siano
stati abbandonati gli interventi demolitivi massivi del
passato. Uno studio eco-doppler ben eseguito consente di
identificare i distretti venosi
malati limitando a loro l’asportazione e preservando i
distretti venosi sani. In questo
modo l’intervento risulta più
semplice, più veloce e meno
gravoso per il paziente. È per
questo che oggi lo stripping
(l’asportazione della grande
safena) è generalmente corto
(si ferma al ginocchio o subito
sotto) a differenza degli stripping lunghi fino alla caviglia
praticati indiscriminatamente negli anni passati. Anche
le correzioni “emodinamiche
mirate” di reflussi patologici
consentono di rispondere in
maniera estremamente moderna alle esigenze praticoestetiche. Inoltre l’uso di
di dott. Marco Marranci
tecniche e di strumenti sempre più all’avanguardia permettono di effettuare questi
interventi con una serie di
incisioni di pochi millimetri
con risultati estetici ottimi. Di
conseguenza anche il decorso post-operatorio ha subito
dei notevoli miglioramenti.
Basta pensare che, se l’intervento è eseguito in anestesia
locale, il paziente deambula
immediatamente e può allontanarsi da solo. Nel caso
di anestesie dell’intero arto,
per cominciare a camminare
gennaio-febbraio2011
base della malattia. Ciò consente una rapida regressione
delle lesioni psoriasiche dopo
poche sedute, senza bisogno
di applicare creme, assumere
farmaci e senza coinvolgere la
cute sana circostante le lesioni.
Durante la seduta il raggio colpisce solo la pelle malata che
assume un transitorio colore
rossastro. L’eritema scompare
senza esiti nelle ore successive,
mentre la placca progressivamente si assottiglia e scompare. I trattamenti sono indolori,
ambulatoriali, non richiedono
alcuna preparazione, durano
pochi minuti e consentono alle
persone di tornare immediatamente alle normali attività
lavorative.
Risultati clinici
Nella maggioranza dei casi si
ottiene la regressione delle
placche dopo una media di
10 sedute distanziate fra loro
di tre giorni; l’intera terapia si
svolge perciò nell’arco di sole
4-5 settimane. Nei casi più
resistenti possono essere necessarie ulteriori sedute (5-10)
distanziate nel tempo, sino a
giungere al completo controllo
della malattia. I risultati clinici migliori si ottengono nella
psoriasi cronica localizzata, in
chiazze stabili, che non interessa oltre il 20% della superficie
corporea. Il trattamento con
laser ad eccimeri si dimostra efficace nella forma che si localizza ai gomiti, alle ginocchia, alla
regione palmare e plantare ed
al cuoio capelluto**, che viene colpito nel 50% dei casi di
psoriasi e che non è mai stato
possibile trattare efficacemente se non con terapie farmacologiche. Attraverso l’uso della
fibra ottica è possibile agire
con sicurezza sulla testa (senza
bisogno di tagliare i capelli), rilasciando una quantità di ener-
occorre aspettare il completo
smaltimento (quattro-sei ore).
L’arto operato è sottoposto a
contenzione elastica con calza specifica per una settimana. In caso di dolore (quasi
sempre assente o di bassa entità) vengono somministrati
blandi analgesici nell’immediato post-operatorio, mentre è consigliabile una terapia
con eparina a basso peso molecolare per una settimana,
per prevenire complicanze
tromboemboliche.
Il giorno stesso o il successivo
all’intervento il paziente è dimesso con la raccomandazione
di effettuare delle passeggiate
alternate al riposo con arto disteso. Sono finiti i tempi in cui
gia sufficiente a far regredire
rapidamente squame e croste.
Anche il prurito, che spesso si
accompagna alla psoriasi del
cuoio capelluto, scompare
dopo poche applicazioni. È evidente che il laser pur riuscendo
a correggere le alterazioni biologiche e cellulari della psoriasi,
non può arrestare e/o eliminare definitivamente le cause genetiche che sono alla base della malattia. Non si può perciò
escludere, a distanza di tempo,
un’attenuazione dei risultati
clinici ottenuti ma l’estrema
efficacia clinica, tollerabilità e
sicurezza del laser, consentono
di effettuare sporadiche sedute di mantenimento, così da
liberarsi dalla malattia.
Attualmente il laser ad eccimeri
è presente in Italia solo in pochi
centri dermatologici di eccellenza, ma la sua grande efficacia
anche in altre patologie (dalla
vitiligine alla dermatite atopica
sino alla terapia dell’alopecia
areata) ne incrementerà la presenza favorendo una sempre
maggiore diffusione della Laser
Fototerapia.
* The use of the 308 nm excimer laser for the
treatment of psoriasis: Hadi SM, Al Quran H,
De Sa Earp AP et al. Photomed Lasers Surg.
2010 Oct;29(5):693-5.
Excimer laser for psoriasis: a review of
theories regarding enhanced efficacy over
traditional UVB phototherapy. Zakarian K,
Nguyen A, Letsinger J, Koo J. J Drugs Dermatol. 2007 Aug;6(8):794-8
Excimer laser versus narrow-band UVB (311
nm) in the treatment of
psoriasis vulgaris. Goldinger SM, Dummer R,
Schimd P et al: Dermatology 2006;213(2):134-9
**
308-nm excimer laser in psoriasis vulgaris,
scalp psoriasis and palmoplantar psoriasis.
Gattu S, Rashid RM, Wu JJ: J Eur Acad Dermatol Venereol. 2009 Jan;23(1):36-41
Effective treatment of scalp psoriasis using
the excimer(308 nm)
laser. Morison WL, Atkinson DF, Werthman L.
Photodermatol
Photoimmunol Photomed. 2006
Aug;22(4):181-3
il paziente, dopo l’intervento,
giaceva immobile nel letto
dell’ospedale per una settimana! Il primo controllo avviene
dopo circa sette giorni, viene
tolta la calza elastica e rimossi
eventuali punti di sutura (le
incisioni sono spesso piccole
che non richiedono neppure
un punto di sutura ma semplicemente dei piccoli cerotti che
fanno da punti). Un successivo
controllo, se necessario, è effettuato dopo quindici giorni
mentre dopo due mesi si rieffettua un controllo eco-doppler
per un nuovo studio emodinamico, di conferma alla corretta
esecuzione dell’intervento.
Se le più comuni attività possono essere riprese da tutti a
23
<<< Continua dalla pagina precedente
■ Per contattare i medici
specialisti presenti in
queste pagine, chiamare la
redazione tel. 055340811
o scrivere a
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breve distanza dall’intervento,
la ripresa della propria attività
lavorativa è evidentemente in
funzione del lavoro svolto. Se
è particolarmente gravoso richiede una maggior attesa, se
più leggero può essere tranquillamente svolto con l’apposita calza elastica già dal giorno seguente. È evidente che
anche il tipo di intervento, più
o meno gravoso, interferisce
su questi parametri.
La tendenza comune è comunque quella di intervenire
chirurgicamente su casi sintomatici o comunque anche
quando il lato estetico viene
ad essere interessato. L’intervento rientra oramai in una
chirurgia di routine e non
conviene una lunga attesa se
si pensa che i pazienti candidati ad un intervento chirurgico peggiorano in media del
10% l’anno. Resta perciò più
ragionevole affrontare un intervento chirurgico quando la
malattia non è scompensata
o complicata, piuttosto che
affrontarne le naturali conseguenze. l
NUTRIZIONISMO
ANDROLOGIA
quando si ha
un problema a
livello dei reni
Implantologia
senza chirurgia
è possibile?
L
P
È
ACIDO ASCORBICO:
UNA VITAMINA
PROTETTIVA…
’acido ascorbico (o vitamina C)
è indispensabile per il nostro
metabolismo dato che interviene in
alcune importanti funzioni: la fissazione
del calcio nelle ossa con conseguente
prevenzione dell’osteoporosi, la
formazione del collagene (sostanza
essenziale per denti, ossa e cute),
l’assorbimento e l’utilizzazione del ferro,
la cicatrizzazione delle ferite, l’azione
antiossidante (tanto da essere impiegata
come additivo nella conservazione
degli alimenti). Un’opinione molto
frequente assegna alla vitamina C la
capacità di combattere le malattie da
raffreddamento e l’influenza, tipiche
del periodo autunno-invernale, anche
se questa attività non è mai stata del
tutto provata. Sicuro è invece il ruolo che
riveste nella prevenzione delle malattie
cardio-vascolari, assicurando l’integrità
delle pareti vasali e regolando il
metabolismo del colesterolo. Ma è bene
ricordare quanto inutile possa essere
l’assunzione, anche in dosi massicce, di
vitamina C se associata ad un regime
alimentare ricco di grassi, zuccheri e
bevande alcoliche.
L’uso di antinfiammatori e antibiotici
può, poi, ostacolare l’assorbimento
dell’acido ascorbico; sarà sufficiente,
nelle terapie farmacologiche
di lunga durata, assicurare un
adeguato apporto di frutta e
verdura. L’abitudine al fumo e
all’alcol incrementa sensibilmente il
fabbisogno di questa vitamina, fino a
raddoppiarlo: il fumo inibisce l’attività
della vitamina C mentre l’etanolo,
presente nelle bevande alcoliche, ne
limita fortemente l’assorbimento. Il
fabbisogno giornaliero di vitamina
C è di circa 60 mg ed è assicurato
dal consumo di 1 arancia (80 mg), 2
mandarini (67 mg), 1 kiwi (74 mg) o
1 pompelmo (70 mg). Questa dose è
sufficiente a prevenire le carenze e a
costituire adeguate riserve individuali.
Durante la crescita, lo sviluppo,
la gravidanza e l’allattamento è
necessario assumerne quantità
proporzionalmente maggiori. Una
forte carenza di vitamina C provoca
lo scorbuto, malattia estremamente
rara nel nostro paese, caratterizzata
da diffusi sanguinamenti, fragilità
capillare, lesioni dentali e scheletriche.
Nonostante l’importanza di questa
vitamina, non dobbiamo eccedere
con le dosi né ricorrere a integrazioni
in pillole: quantità giornaliere
eccessive e prolungate comportano,
spesso, disturbi gastro-intestinali,
calcolosi renali, alterazioni del ritmo
cardiaco e respiratorio, insonnia e stato
di eccitazione. Sono importanti fonti
alimentari di vitamina C la gran parte
dei prodotti vegetali, frutta e verdura,
specie se assunti freschi, crudi e raccolti
nella stagione di maturazione. Alcuni
di questi ne risultano particolarmente
ricchi: agrumi, kiwi, fragole, cavoli,
peperoni, spinaci e pomodori.
Per assicurare un buon apporto di vitamina C è quindi necessario consumare
frutta e verdura freschissime e crude o
poco cotte. La manipolazione e la cottura eccessive degli alimenti provocano,
sempre, un rapido impoverimento del
contenuto vitaminico. L’acido ascorbico
è, infatti, particolarmente sensibile al
calore, alla luce e all’esposizione all’aria
ed essendo idrosolubile, viene in buona
parte perduto con l’acqua di cottura.
dott. Daniele Leoni
specialista in scienza dell’alimentazione
roblemi all’erezione così come
una diminuzione del desiderio
sessuale o anche un danno nella
produzione di spermatozoi si possono
avere quando i reni sono gravemente
ammalati.
Questi disturbi si possono sviluppare
sia prima che dopo l’inizio di
un’eventuale dialisi ed in molti
casi, dopo un trapianto renale,
scompaiono.
Cause da considerare
Le cause che determinano delle
ripercussioni a volte importanti
sulla risposta sessuale, soprattutto a
livello dell’erezione, non sono ancora
completamente chiarite. Una varietà
di fattori possono essere ipotizzati
come le tossine uremiche in circolo,
oppure le alterazioni del metabolismo
dei minerali e l’iperparatiroidismo
spesso presente.
Uomini con un’insufficienza renale
frequentemente presentano una
riduzione del testosterone ematico
e una riduzione severa del numero
di spermatozoi parametri che
spesso si normalizzano dopo avere
ricevuto un nuovo rene. In circa il
50% dei dializzati è presente un
aumento della prolattina e questo
può causare disturbi del desiderio
sessuale. Soggetti pluridializzati
possono andare incontro ad accelerati
fenomeni di arteriosclerosi con
ipertensione arteriosa, gravi disturbi
vascolari, anche a livello delle arterie
peniene e questi possono scatenare
un problema all’erezione.
Con una certa frequenza gli uomini,
in presenza di insufficienza renale,
presentano stati ansiosi e depressivi
che richiedono l’utilizzo di farmaci
che a loro volta possono alterare una
regolare vita sessuale.
Infine nei pazienti in dialisi sembra
possibile il verificarsi di un danno
immunologico a livello del sistema
nervoso autonomo e questo può
scatenare problemi sulla risposta
sessuale.
Proposte terapeutiche
La terapia proposta, quando il
problema è prevalentemente
ormonale, è quella di somministrare
l’ormone mancante (generalmente il
testosterone) oppure di abbassare la
prolattina.
Se il problema è vascolare è possibile
utilizzare, sotto stretto controllo
andrologico e nefrologico, le terapie
per via orale come il Sildenafili, il
Tadalafil oppure il Vardenafil, a volte
anche le iniezioni intracavernose di
farmaci vasoattivi possono essere
indicate se i primi farmaci non
funzionano. In alcuni casi selezionati
(coppie ben strutturate ed affiatate)
si consiglia anche l’utilizzo di un
Vacuum-device.
Le protesi peniene in questi pazienti
vanno considerate sempre come
l’ultimo tentativo terapeutico per le
facili e possibili complicanze intra e
post-operatorie.
Questa scelta deve essere discussa
sempre attentamente con il
paziente che deve essere informato
in modo preciso dell’aumentato
rischio di infezioni ed erosioni
che si hanno soprattutto quando
siamo in presenza di un trapianto
renale e conseguente terapia
immunosoppressiva.
dott. Giovanni Beretta
andrologo, urologo
ODONTOIATRIA
possibile utilizzare un approccio
mini invasivo alla chirurgia
mediante metodiche che evitano
l’inconveniente di aprire un lembo
chirurgico per inserire gli impianti e
quindi rende inutile la necessità di
mettere punti alla fine. La chirurgia
guidata è un innovativo ritrovato
tecnologico d’avanguardia che
permette, grazie ad una perfetta
pianificazione virtuale in fase
preoperatoria, di inserire impianti
endo-ossei nelle arcate dentarie
con modalità minimamente
invasive, tempi rapidi e spesso con
l'inserimento degli impianti e il
montaggio dei denti in una sola ora
in studio.
Normalmente prima di eseguire
un intervento di implantologia
orale, il chirurgo studia il caso
mediante l'utilizzo di radiografie,
scansioni tac, modelli in gesso delle
arcate del paziente e fotografie
delle arcate. Oggi questa fase
molto importante della attività
del chirurgo, la pianificazione
prechirurgica, ha raggiunto un
livello di assoluta precisione. Infatti
mediante una scansione tac delle
arcate dentarie possiamo riportare
tutte le informazioni sulla forma
e la qualità delle arcate dentarie
su un computer e tramite uno
speciale software possiamo eseguire
virtualmente l'intervento chirurgico
previsto, pianificandone ogni fase
ed identificandone le difficoltà ed
i limiti delle strutture anatomiche.
Quindi possiamo realizzare in uno
speciale laboratorio una guida
chirurgica che obbligherà gli impianti
ad essere inseriti in una specifica
posizione, decisa precedentemente
al computer.
La guida chirurgica rende l'intervento
così rapido e prevedibile che permette
di inserire gli impianti direttamente
dalla gengiva, senza fare tagli e
senza mettere punti. Il paziente
quindi ha pochissimi fastidi dopo
l'intervento, nessun gonfiore, né
febbre né dolore ed in un’unica
seduta può tornare a casa con i denti
nuovi già avvitati in bocca.La fatica
ed il disagio di solito inevitabili
in un intervento chirurgico sono
stati quasi totalmente eliminati da
una sofisticata e avvincente esatta
pianificazione del trattamento.
Possiamo utilizzare questa
procedura per sostituire un solo
dente mancante, per sostituire
più denti e soprattutto per i casi
di mancanza di tutti i denti. Anzi
proprio nei casi più difficili e
complessi i benefici sono più
evidenti. Il paziente in un’ora ottiene
la ricostruzione di tutta l’arcata
dentaria, riavendo denti belli e forti
con cui masticare qualsiasi cibo e
sorridere senza imbarazzo.
Per questo tipo di trattamento
neppure l’età è un deterrente, il
fattore determinante è lo stato
di salute del paziente. Se è in
buone condizioni di salute non
esiste controindicazione al suo
miglioramento della qualità della
vita. Ricordiamo che il fumo è, a
qualsiasi età, una controindicazione
alla implantologia.
dott. Cesare Paoleschi
direttore sanitario
Iris Compagnia Odontoiatrica
focus
a MARZO …
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A pagina 2, dove
spieghiamo le ragioni
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Nr. 1/2011 gennaio/febbraio
Reg. Tribunale Firenze nr. 5270
del 24/04/03
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