Istituto Statale d`Istruzione Superiore Vincenzo

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Istituto Statale d’Istruzione Superiore Vincenzo Moretti
Visita guidata alla mostra presso il
Vittoriano di Roma
Cézanne
e gli artisti del XX secolo
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1200
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1839
Storia e Letteratura
del III anno
Storia e Letteratura
del IV anno
1900
2000
1906
Storia e Letteratura
del V anno
Vita di Paul Cézanne
1839 - 1906
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Paul
Cézanne (1839-1906) è il pittore francese più singolare ed
enigmatico di tutta la pittura francese post-impressionista. Nato ad
Aix-en-Provence, nel meridione della Francia, proviene da una famiglia
benestante (il padre era proprietario della banca locale).
Egli
quindi ebbe modo di condurre una vita agiata, a differenza degli
altri pittori impressionisti, e di svolgere una ricerca solitaria e del
tutto indifferente ai problemi della critica e del mercato.
Egli, infatti, nella
sua vita, al pari di Van Gogh, vendette una sola tela,
solo qualche anno prima di morire.
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L’impressionismo è un movimento pittorico francese che nasce
intorno al 1860 a Parigi. Deriva direttamente dal realismo, in quanto
come questo si interessa soprattutto alla rappresentazione della
realtà quotidiana. Ma, rispetto al realismo, non ne condivide l’impegno
ideologico o politico: non si occupa dei problemi ma solo dei lati
gradevoli della società del tempo.
La vicenda dell’impressionismo è quasi una cometa che attraversa la
storia dell’arte, rivoluzionandone completamente soprattutto la
tecnica. Dura poco meno di venti anni: al 1880 l’impressionismo può
già considerarsi una esperienza chiusa. Esso, tuttavia, lascia un’eredità
con cui faranno i conti tutte le esperienze pittoriche successive. Non
è azzardato dire che è l’impressionismo ad aprire la storia dell’arte
contemporanea.
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La
grande specificità del linguaggio pittorico impressionista sta
soprattutto nell’uso del colore e della luce. Il colore e la luce sono gli
elementi principali della visione: l’occhio umano percepisce
inizialmente la luce e i colori, dopo di che, attraverso la sua capacità di
elaborazione cerebrale distingue le forme e lo spazio in cui sono
collocate. La maggior parte dell’esperienza pittorica occidentale,
tranne alcune eccezioni, si è sempre basata sulla rappresentazione
delle forme e dello spazio.
Cézane, pur
vivendo quasi sempre a Aix-en-Provence, trascorse
diversi periodi a Parigi dove ebbe modo di venire a contatto con i
pittori impressionisti della prima ora quali Pissarro, Degas, Renoir,
Monet e gli altri. Egli, come gli altri impressionisti, vedeva rifiutate le
sue opere dalla giuria del Salon. E così anche egli partecipò alla prima
mostra che gli impressionisti tennero nello studio del pittore Nadar
nel 1874. A questa mostra egli espose la sua famosissima opera «La
casa dell’impiccato a Auvers».
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La casa dell’impiccato - 1873
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Il quadro appartiene alla fase
impressionista di Cezanne, quando egli, da
poco giunto a Parigi, entra in contatto
con Camille Pissarro. L'amico lo sollecita
infatti a schiarire la sua tavolozza e a
dipingere «en plein air», secondo la
tecnica che in quegli anni utilizzano i
pittori impressionisti. E con Pissarro,
Cezanne si reca nel paesino di Auverssur-Oise ove risiedeva il dottor Gachet,
amico di Pissarro, anch'egli pittore
dilettante nonché collezionista d'arte.
Da ricordare che in questo stesso paese, circa
venti anni dopo, si recò Vincent Van Gogh, per
farsi curare dal dottor Gachet, e qui nel 1890 si
suicidò.
Nel soggiorno a Auvers-sur-Oise Cezanne
realizza diverse tele e questa, il cui titolo
peraltro rimane misterioso, fu scelta dall'artista
per la prima mostra tenuta dai pittori
impressionisti nel salone di Nadar nel 1874. Da
ricordare che questa fu una delle pochissime
tele a trovare un acquirente nella mostra del
1874: fu infatti acquistata dal conte Doria di
Torino. Il quadro è stilisticamente diverso dalle
successive tele di Cezanne e testimonia
l’influenza che in questa fase egli subisce da
Pissarro.
La forma geometrica rimane ancora salda, ma la
sua visione si sfalda in un colore più filamentoso
che vuol rendere gli effetti cangianti della luce,
così come praticato dagli altri impressionisti. In
seguito l'attività pittorica di Cezanne lo porta ad
abbandonare completamente le ricerche del
rapporto colore-luce per soffermarsi solo sul
rapporto colore-forma.
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Le grandi bagnanti I - 1906
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Il tema è abbastanza semplice: l’inserimento del
nudo nel paesaggio.Vi si possono leggere significati di
un ecologismo ante litteram che, in seguito,
ritroveremo soprattutto nell’espressionismo tedesco:
la ricerca di una nuova armonia tra l’uomo e la
natura. In realtà, nell’ottica di Cezanne, il problema
del significato può anche essere secondario.
Prevalente è il problema della pittura e del nuovo
linguaggio che egli sperimenta.
Il tema dei bagnanti (sia maschili sia
femminili) occupa una parte cospicua
nella produzione di Cezanne. A
conclusione di un percorso di ricerca
svolto attraverso numerosissime tele,
vi sono le tre composizioni chiamate
le «Grandi Bagnanti» I, II e III,
realizzate negli ultimi anni di attività.
Questa in esame è la prima delle tre
composizioni, e quella probabilmente
più nota.
La pittura di Cezanne, qui più che altrove, si mostra
come ricerca di insieme e non di particolari: la donna
accovacciata a sinistra non ha neppure il volto. Ma ciò
che l’artista cerca è rendere l’emozione della visione
solo attraverso la stesura di colori su una superficie,
senza altra preoccupazione relativa alla
verosimiglianza.
Questa visione così sintetica del rappresentare
influenzerà molti artisti dopo Cezanne. Soprattutto
Picasso e Matisse, e tramite loro gran parte dei
pittori del Novecento, pur attraverso percorsi diversi,
gli saranno debitori di nuove possibilità espressive del
linguaggio pittorico.
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Natura morta con mele e vaso di primule - 1894
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E a tal proposito è sorta la leggenda che
l'intento di Cezanne era di «stupire Parigi
con una sola mela».
Il quadro, conservato nel
Metropolitan Museum di New
York, è uno degli esempi più noti
di natura morta con mele
realizzati da Cezanne. La mela è
infatti un frutto che appare molto
di frequente nelle nature morte
dell'artista, divenendo quasi un suo
marchio di fabbrica.
Vale a dire che l'artista voleva ottenere la
perfezione nella forma più semplice possibile:
quella di una sfera pura. In realtà, dato lo stile
che il pittore adotta, fatto di pennellate che
tirano il colore stendendolo in maniera
uniforme, riuscire nella costruzione
tridimensionale di una sfera non era
semplice, ma rappresentava un notevole
traguardo non solo tecnico ma di grande
sensibilità percettiva.
In realtà Cezanne, finché è stato in vita, non
ha mai visto apprezzati i suoi sforzi, e le sue
mele sono divenute un mito della pittura
solo molti decenni dopo la sua morte.
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La
sua aderenza al movimento impressionista fu però sempre
distaccata. La sua pittura seguiva già agli inizi un diverso cammino che
la differenziava nettamente da quella di un Monet o di un Renoir.
Mentre
questi ultimi erano interessati solo ai fenomeni percettivi
della luce e del colore, Cezanne cerca di sintetizzare nella sua pittura
anche i fenomeni della interpretazione razionale che portano a
riconoscere le forme e lo spazio. Ma, per far ciò, egli non ricorse mai
agli strumenti tradizionali del disegno, del chiaroscuro e della
prospettiva, ma solo al colore.
La
sua grande ambizione era di risolvere tutto solo con il colore,
arrivando lì dove nessun pittore era mai arrivato: sintetizzare nel
colore la visione ottica e la coscienza delle cose.
Egli
disse infatti che «nella pittura ci sono due cose: l’occhio e il
cervello, ed entrambe devono aiutarsi tra loro».
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La
sua ricerca fu estremamente solitaria e scevra di clamori.
Anche
per il suo carattere schivo e introverso condusse una vita
molto ritirata nella sua Aix-en-Provence.
La
sua attività di pittore è del resto contraddistinta da una
insoddisfazione perenne. Egli si sentiva sempre alla ricerca di qualcosa
che non riusciva mai pienamente a raggiungere.
La
sua riscoperta e rivalutazione avvenne solo negli ultimi anni della
sua vita. Nel 1904, due anni prima della morte, il Salon d’Automne
espose le sue opere dedicandogli un’intera sala.
Dal
1906, anno della sua morte, la sua eredità venne ripresa
soprattutto dai cubisti che in Cezanne videro il loro precursore.
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