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Allegato 2.1.1(a) Progetto di Fusione di AMGA in AEM Allegato 2.1.1 (b) Estratto dell’“Accordo dei Comuni” e dello “Schema di Accordo Quadro”. Estratto di patto parasociale pubblicato ai sensi dell’art. 122 del D.Lgs. 58/1998 e dell’art. 129 della delibera Consob n. 11971/1999 e successive modificazioni ed integrazioni. Ai sensi dell’art. 122 del D.Lgs. n. 58/1998 (“TUF”) e degli artt. 127 e ss. della delibera Consob n. 11971/1999 e successive modificazioni e integrazioni (“Regolamento”), si rende noto quanto segue. 1. Premessa. (a) In data 25 gennaio 2006 i consigli di amministrazione di Amga s.p.a. e di AEM Torino s.p.a. hanno approvato il progetto di fusione per incorporazione di Amga S.p.A. (d’ora in avanti “Amga”) in AEM Torino S.p.A. (d’ora in avanti, “Aem Torino”). Il progetto di fusione, depositato per l’iscrizione presso l’ufficio del registro delle imprese di Torino e di Genova, rispettivamente in data 27 e 28 gennaio 2006, sarà sottoposto all’approvazione delle assemblee di Aem Torino e di AMGA, la cui convocazione è stata delegata ai legali rappresentanti delle stesse società; (b) il Comune di Torino e il Comune di Genova hanno sottoscritto in data 30 gennaio 2006 lo “Schema di Accordo Quadro” avente ad oggetto le linee guida relative al progetto di riorganizzazione e fusione tra AEM e Amga (“Operazione”), e in particolare gli elementi essenziali della corporate governance (a) della holding Finanziaria Sviluppo Utilities S.p.A. (“FSU”), il cui capitale sociale sarà pariteticamente detenuto dai due predetti Comuni, che acquisterà la maggioranza delle azioni della società risultante dalla fusione per incorporazione di Amga in Aem Torino (la “Quotata” d’ora in avanti), (b) della società Quotata, controllata da FSU, risultante dalla fusione per incorporazione di Amga in Aem Torino e (c) delle quattro società operative (d’ora on avanti: “Caposettore”) controllate dalla Quotata, nelle quali saranno concentrate, previa la loro riorganizzazione, tutte le attività di AEM e di AMGA nei seguenti settori: (i) servizi agli Enti Locali in genere, e gestione infrastrutture per le telecomunicazioni; (ii) produzione di energia elettrica e calore, trasmissione-distribuzione di energia elettrica; (iii) ciclo idrico e distribuzione gas; (iv) approvvigionamento e vendita di gas, energia termica, energia elettrica; (c) in pari data, il Comune di Torino e la Finanziaria Città di Torino s.r.l. (società partecipata al 100% dal Comune di Torino: “FCT”), da una parte, e il Comune di Genova e la FSU, dall’altra parte, hanno stipulato l’ “Accordo dei Comuni”, un accordo attuativo dello Schema di Accordo Quadro con la specificazione delle rispettive obbligazioni; (d) i predetti accordi (“Accordi”) contengono pattuizioni rilevanti ai sensi dell’art. 122 del TUF. 2. Tipo di accordo. Le pattuizioni parasociali contenute negli Accordi, sono riconducibili per quanto in appresso alle fattispecie disciplinate dall’art. 122, comma 1 e comma 5 lett. b) e c) del TUF. 3. Società oggetto degli Accordi, soggetti aderenti agli Accordi e strumenti finanziari oggetto degli Accordi. 3.1 Gli strumenti finanziari oggetto degli Accordi sono: (a) n. 188.317.075 azioni ordinarie AMGA, pari al 54,11% del capitale sociale di AMGA, di cui: - n. 106.867.075 azioni ordinarie AMGA sono di proprietà del Comune di Genova e - n. 81.450.000 azioni ordinarie AMGA sono di proprietà della FSU; (b) n. 324.493.084 azioni ordinarie AEM Torino, pari al 68,85% del capitale sociale di AEM Torino, di cui: - n. 241.493.084 azioni ordinarie AEM Torino sono di proprietà del Comune di Torino e - n. 83.000.000 azioni ordinarie AEM Torino sono di proprietà della FCT; (c) n. 69.873.271 Warrant AEM 2003-2008, di cui: - n. 46.873.271 Warrant AEM 2003-2008 sono di proprietà del Comune di Torino e - n. 23.000.000 Warrant AEM 2003-2008 sono di proprietà della FCT. 3.2 Sono inoltre oggetto degli Accordi: (a) tutte le quote di FSU (b) le azioni della Quotata che saranno possedute da FSU a seguito della fusione, e (c)le azioni di risparmio che il Comune di Torino (tramite la controllata al 100% Finanziaria città di Torino srl) riceverà in conversione delle azioni ordinarie della Quotata non conferite né vendute a FSU secondo quanto previsto al paragrafo 4.3. 4. Contenuto degli Accordi. 4.1 Impegni di stand still relativi a Amga e Aem Torino. I soggetti aderenti agli Accordi hanno convenuto quanto segue: (a) il Comune di Genova, FSU, il Comune di Torino e FCT si sono impegnati, ciascuno per quanto di ragione, a non acquistare direttamente o indirettamente (attraverso società da essi direttamente e/o indirettamente controllate, e/o fiduciari, e/o interposta persona, ecc.), la proprietà e/o la disponibilità di azioni AMGA e/o obbligazioni del prestito obbligazionario convertibile AMGA e/o azioni AEM e/o Warrant AEM 2003-2008, e a non effettuare operazioni di alcuna natura che coinvolgano azioni AMGA e/o il prestito obbligazionario convertibile AMGA e/o azioni AEM e/o Warrant AEM 2003-2008; (b) il Comune di Genova e FSU si sono impegnati a non trasferire le azioni AMGA da essi possedute; (c) il Comune di Torino e FCT si sono impegnati a non trasferire azioni AEM e gli Warrant AEM 2003-2008 da essi posseduti, fatta salva la facoltà della FCT di vendere in tutto o in parte gli Warrant AEM 2003-2008 di sua proprietà a uno o più soggetti che non siano collegati con il Comune di Torino e/o FCT stessa. A tal fine, si intende collegato un soggetto (società o ente) nel quale il Comune di Torino e/o FCT abbia, direttamente o indirettamente, una partecipazione o un’interessenza ovvero abbia il diritto di designare uno o più amministratori o sindaci. Si intende parimenti collegato, a questi fini, il soggetto che controlla -2- direttamente o indirettamente il soggetto collegato ovvero che da questo sia direttamente o indirettamente controllato, ovvero sottoposto a comune controllo. 4.2 Impegni di stand still relativi alla Quotata. I soggetti aderenti agli Accordi si sono impegnati, ciascuno per quanto di propria competenza e anche promettendo il fatto delle società e degli enti da essi direttamente e/o indirettamente controllati, ex art. 1381 c.c., con effetto a partire dalla data di efficacia della fusione, a non acquistare, offrire di acquistare, assumere impegni e/o compiere atti diretti ad acquistare, direttamente o indirettamente (attraverso società da essi direttamente e/o indirettamente controllate, fiduciari, ecc.), la proprietà e/o la disponibilità di azioni della Quotata o di obbligazioni o warrant che attribuiscano il diritto di acquistare azioni della Quotata, e a non effettuare, direttamente o indirettamente, operazioni che coinvolgano azioni della Quotata, per la durata di 3 anni a partire dalla data di efficacia della fusione. 4.3 Approvazione del progetto di fusione e del progetto di conversione e altre attività preliminari alla fusione. (a) Il Comune di Genova, FSU, il Comune di Torino e FCT si sono impegnati (ciascuno per quanto di ragione) a votare a favore dell’approvazione del progetto di fusione, con tutte le azioni di AMGA e di AEM da essi rispettivamente possedute, nelle assemblee di AMGA e di AEM, la cui convocazione è stata delegata ai rispettivi presidenti dai rispettivi consigli di amministrazione. (b) Il Comune di Torino e FCT si sono impegnati, in considerazione dell’obbligazione descritta al paragrafo 4.5(a), a votare nell’assemblea di AEM a favore dell’approvazione del progetto di conversione in azioni di risparmio di tutte le azioni Aem Torino di proprietà di FCT (o che diventeranno di sua proprietà a seguito dell'esercizio degli Warrant AEM 2003-2008). FCT si è inoltre impegnata a dichiarare in tale assemblea il suo espresso consenso alla trasformazione in azioni di risparmio prevista dal progetto di conversione.(c) Il Comune di Genova, FSU, il Comune di Torino e FCT si sono inoltre impegnati, ciascuno per quanto di ragione a fare in modo che sia: (i) predisposta e notificata all’Autorità Antitrust italiana una domanda di AEM e di AMGA volta ad ottenere l'autorizzazione antitrust e (ii)predisposto e presentato alla Consob un quesito volto ad ottenere il parere circa il fatto che la fusione non comporta l'obbligo dei Comuni di Torino e/o di Genova e/o di FSU di promuovere un'offerta pubblica di acquisto sulle azioni di AEM e/o AMGA e/o della Quotata. 4.4 Ulteriori impegni degli aderenti agli Accordi da adempiersi entro la data di stipula dell'atto di fusione. I soggetti aderenti agli Accordi hanno inoltre convenuto quanto segue: (a) il Comune di Genova e il Comune di Torino si sono impegnati a conferire a FSU, con efficacia dalla Data di Efficacia della Fusione: - quanto al Comune di Genova, di n. 106.867.075 azioni AMGA, rappresentative del 30,71% del capitale sociale di AMGA; - quanto al Comune di Torino, di n. 160.069.514 azioni AEM; -3- (b) il Comune di Torino e FCT si sono impegnati a alienare alla FSU, con contratto da stipularsi alla data di stipula della fusione e avente efficacia subordinatamente all’efficacia della fusione, n. 104.860.205 azioni AEM rappresentative del 22,2% di AEM, contro il pagamento di un prezzo per ciascuna Azione AEM pari ad Euro 2,054 (pari al prezzo medio ponderato di mercato delle Azioni AEM nei dodici mesi precedenti la data del 25 gennaio 2006), diminuito di una somma pari al dividendo per Azione che sarà distribuito da AEM a valere sull’esercizio 2005 e maggiorato di interessi al tasso annuo semplice del 2%, interessi che: (i) dalla data di sottoscrizione del presente Accordo dei Comuni e fino alla data di pagamento del dividendo da parte di AEM (e comunque, in ogni caso, non oltre la Data di Stipula della Fusione o, se tale Data è successiva al 27 luglio 2006, non oltre il 27 luglio 2006), saranno conteggiati sull’ammontare di Euro 2,054 per azione; (ii)dalla data di pagamento di tale dividendo e fino alla Data di Stipula della Fusione (e comunque, in ogni caso, non oltre il 27 luglio 2006) saranno conteggiati sull’ammontare per Azione pari a Euro 2,054 meno il dividendo per Azione distribuito da AEM. A seguito dei conferimenti di cui alla precedente lettera (a) e della compravendita di cui alla presente lettera (b), FSU sarà proprietaria di una partecipazione di maggioranza nella Quotata; (c) Il Comune di Genova e il Comune di Torino si sono impegnati, per clausola statutaria, a fare in modo che la partecipazione complessiva di entrambi i Comuni: (i) al capitale sociale della FSU e (ii) al capitale sociale della Quotata, per il tramite della FSU, non sia inferiore al 51% dei capitali stessi. . 4.5 Principio di pariteticità: azioni eccedenti del Comune di Torino. Tenuto conto che a base dell’Operazione vi è il principio della pariteticità del Comune di Torino e del Comune di Genova nella partecipazione al capitale di FSU, nonché nella corporate governance della Quotata (come descritta nel paragrafo 4.9), i soggetti aderenti agli Accordi hanno convenuto quanto segue: (a) le azioni della Quotata che rimarranno di proprietà indiretta del Comune di Torino, attraverso FCT, dovranno essere convertite, per effetto della deliberazione assembleare che avrà approvato il progetto di fusione, in azioni di risparmio prive del diritto di voto. (b) Il Comune di Torino non potrà disporre di tali azioni per un periodo di due anni dalla data di efficacia della fusione. Decorso tale periodo, il Comune di Torino potrà disporre di tali azioni, fermo restando che FSU avrà un diritto di prelazione su tutte le azioni di risparmio che il Comune di Torino intendesse vendere o comunque trasferire. (c) Le azioni di risparmio, per clausola statutaria, saranno automaticamente “riconvertite” in azioni ordinarie (dotate del diritto di voto) a semplice richiesta dell’acquirente qualora: (i) siano trasferite, a qualunque titolo, a FSU ovvero a soggetti terzi non collegati al Comune di Torino (per la definizione di soggetto terzo non collegato v. sopra sub 4.1.c), e fermo restando che -4- (ii) l’acquirente, in tal caso, sarà comunque assoggettato alla disciplina che limita il possesso azionario al 5% prevista dall’attuale articolo 8 dello statuto di AEM. 4.6 Primo consiglio di amministrazione della Quotata . Il Comune di Torino e FCT si sono impegnate a fare in modo che, alla data di efficacia della fusione, sia procurata un’adeguata rappresentanza al Comune di Genova (due amministratori) nel consiglio di amministrazione della Quotata, nonché a fare in modo che non siano assunte delibere nel Consiglio di Amministrazione della Quotata senza il voto favorevole degli amministratori designati dal Comune di Genova,. Il Comune di Torino e il Comune di Genova faranno in modo che il consiglio di amministrazione, così integrato, convochi l’assemblea ordinaria della Quotata per l’elezione del nuovo consiglio di amministrazione, presentandosi dimissionario alla data di tale assemblea. 4.7 Corporate governance della FSU. I soggetti aderenti agli Accordi hanno convenuto che: (a) il consiglio di amministrazione della FSU sarà composto da quattro amministratori, di cui due nominati dal Comune di Torino e due nominati dal Comune di Genova. (b) Il presidente e il vice-presidente saranno espressione, rispettivamente, del Comune di Torino e del Comune di Genova. (c) Un quorum deliberativo qualificato per le deliberazioni del consiglio di amministrazione esigerà su tutte le materie il voto favorevole della maggioranza degli amministratori. 4.8 Stallo decisionale della FSU. Lo statuto di FSU – che entrerà in vigore al momento di efficacia della fusione per incorporazione di Amga in Aem Torino, prevederà una specifica procedura soluzione dei caso di “stallo decisionale”, in forza della quale, nel caso in cui, per due riunioni consecutive del consiglio di amministrazione o, a seconda dei casi, dell’assemblea della Società, convocati per deliberare sulla medesima questione non sia stato raggiunto il quorum costitutivo o deliberativo richiesto dal presente Statuto: (a) si darà corso a una procedura di “raffreddamento” (che consiste nel rinvio della decisione a un successivo consiglio di amministrazione ovvero, a seconda dei casi, a una successiva assemblea, al fine di consentire una ulteriore valutazione della decisione), seguita se necessario dalla “elevazione” del livello decisionale ai sindaci dei due Comuni. (b) Se dovesse permanere lo stallo, la relativa decisione sarà definitivamente abbandonata quando riguardi materie diverse da quelle indicate sub “c” e non potrà essere riproposta per un predeterminato periodo di tempo. (c) Nel caso lo stallo riguardi: l'approvazione del bilancio della Quotata, la nomina del procuratore speciale che avrà la legale rappresentanza della società per la partecipazione alle assemblee della Quotata in caso di assenza, impedimento o inerzia del presidente e del vice presidente, la composizione e presentazione della lista da presentare per l’elezione degli amministratori e dei sindaci della Quotata, si attiverà la procedura di “arbitrato economico” prevista dall’art. 37 -5- del D.Lgs. 5/2003: la decisione sarà quindi rimessa ad arbitri, i quali dovranno - in ristrettissimo termine - scegliere fra una delle due soluzioni proposte dalle parti. Gli arbitri saranno tre, due dei quali nominati rispettivamente dai due soci, mentre il terzo sarà scelto dai primi due o, in difetto, dal presidente del Tribunale di Milano. 4.9 Formazione della lista dei candidati per l’elezione del Consiglio di Amministrazione della Quotata. La nomina dei candidati da inserire nella lista da presentare per l’elezione degli amministratori della Quotata, sarà effettuata, con le modalità previste nello statuto della FSU, metà per ciascuno, dal presidente e dal vicepresidente della FSU sulla base della tempestiva designazione che a ciascuno di essi perverrà ai sensi dell’art. 2468, terzo comma, cod. civ. e anche ai sensi dell’art. 2449 cod. civ. per quanto applicabile, rispettivamente da parte dei Sindaci di Torino e di Genova. 4.10 Corporate governance della Quotata. Le parti aderenti agli Accordi si sono impegnate a votare in favore dell’approvazione del progetto di fusione che prevede l’adozione di un nuovo statuto della Quotata, nel quale fra l’altro si prevede che: (a) il consiglio di amministrazione della Quotata sarà di dodici amministratori, da eleggere con voto di lista. In particolare: - dalla ‘prima’ lista (quella che avrà ottenuto il maggior numero di voti, ossia quella che sarà presentata da FSU) saranno tratti dieci amministratori; - dalla ‘seconda’ lista un amministratore; - dalla ‘terza’ lista un amministratore. (b) Fra gli amministratori della Quotata verranno nominati il presidente e l’ amministratore delegato con modalità tali per cui essi saranno espressione, rispettivamente, del Comune di Genova e del Comune di Torino. (c) Il consiglio di amministrazione adotterà ogni sua deliberazione con il voto favorevole di almeno nove amministratori. 5. Condizione risolutiva. L’Accordo dei Comuni dovrà intendersi immediatamente risolto avverandosi uno dei seguenti eventi: (a) parere contrario dell’esperto, nominato ai sensi dell’art. 2501 sexies c.c., sulla congruità del rapporto di cambio; (b) (i) mancata stipulazione dell’atto di fusione entro 6 mesi dalla presentazione di un’opposizione alla fusione, ovvero (ii) mancato rilascio dell’autorizzazione antitrust ovvero (iii) risposta negativa della Consob al quesito sull’assenza dell’obbligo dei Comuni di promuovere un’OPA sulle azioni di AEM, di AMGA ovvero della Quotata. 6. Deposito. Il testo integrale degli Accordi sarà depositato presso gli uffici del registro delle imprese competenti nei termini previsti dall’art. 122 del TUF. 8 febbraio 2006 -6- Allegato 2.1.1 (c) Relazione degli amministratori di AEM. INDICE 1 2 ILLUSTRAZIONE DELL’OPERAZIONE ...............................................................................4 1.1 Struttura dell’operazione .............................................................................................................. 4 1.2 Modificazioni statutarie................................................................................................................. 5 1.3 Condizioni alla stipula dell’atto di fusione................................................................................... 7 LE SOCIETA’ PARTECIPANTI ALL’OPERAZIONE ...........................................................7 2.1 2.1.1 2.2 AEM TORINO S.p.A..................................................................................................................... 7 La Società Incorporante – AEM TORINO S.p.A. ...................................................................................... 7 AMGA S.p.A................................................................................................................................. 11 La Società Incorporata – AMGA S.p.A......................................................................................................... 11 2.2.1......................................................................................................................................................................... 11 3 LE MOTIVAZIONI DELL’OPERAZIONE............................................................................16 3.1 3.1.1 3.2 Razionale strategico e industriale dell’operazione e prospettiva di sviluppo ......................... 16 Razionale strategico e industriale dell’operazione.................................................................................... 16 Linee guida per lo sviluppo della nuova realtà societaria ........................................................ 19 4 VALORI ATTRIBUITI AD AEM TORINO ED AMGA AI FINI DELLA DETERMINAZIONE DEL RAPPORTO DI CAMBIO..................................................................20 A. B. C. 4.1 Introduzione ................................................................................................................................. 20 4.2 Data di riferimento....................................................................................................................... 21 Le Metodologie di Valutazione .................................................................................................21 4.3 Metodologie seguite...................................................................................................................... 21 4.4 Metodo delle Quotazioni di Borsa .............................................................................................. 21 4.5 Metodo dell’attualizzazione dei flussi di cassa - Discounted Cash Flow ................................. 22 4.6 Metodo dei Multipli di Borsa ...................................................................................................... 23 L’APPLICAZIONE DEI CRITERI DI VALUTAZIONE ......................................................24 4.7 Applicazione del metodo delle Quotazioni di Borsa.................................................................. 24 4.8 Applicazione della metodologia del Discounted Cash Flow ..................................................... 25 4.9 Il piano economico-finanziario di AMGA.................................................................................. 26 4.10 Il piano economico-finanziario di AEM Torino ........................................................................ 26 4.11 Costo medio ponderato del capitale utilizzato ........................................................................... 27 4.12 Valori stimati con metodo DCF .................................................................................................. 28 4.13 Segnalazioni di eventuali difficoltà di valutazione ex-art. 2501-quinquies, II comma c.c. .... 28 RAPPORTO DI CAMBIO E CRITERI SEGUITI PER LA SUA DETERMINAZIONE.....28 2 5 4.14 Criteri utilizzati per la determinazione dei rapporti di cambio............................................... 28 4.15 Capitale e numero di azioni......................................................................................................... 29 4.16 Prezzo per azione e rapporti teorici ........................................................................................... 29 4.17 Conclusioni ................................................................................................................................... 30 MODALITA’ DI ASSEGNAZIONE DELLE AZIONI DI AEM............................................30 6 DATA DI EFFICACIA DELL’OPERAZIONE E DATA DI GODIMENTO DELLE AZIONI..............................................................................................................................................30 7 RIFLESSI TRIBUTARI DELL’OPERAZIONE SU AEM E SU AMGA ..............................30 7.1 Neutralità fiscale .......................................................................................................................... 30 7.2 Differenze di Fusione ed Aumento del Capitale Sociale al Servizio della Fusione................. 30 7.3 Imposta di Registro ...................................................................................................................... 31 7.4 Deconsolidamento fiscale............................................................................................................. 31 7.5 Vincoli fiscali sulle riserve ........................................................................................................... 31 7.6 Decorrenza degli effetti................................................................................................................ 31 7.7 Effetti sugli azionisti della Società Incorporante....................................................................... 31 8 PREVISIONI SULLA COMPOSIZIONE DELL’AZIONARIATO RILEVANTE DI AEM A SEGUITO DELL’OPERAZIONE ...................................................................................................32 9 EFFETTI DELL’OPERAZIONE SUI PATTI PARASOCIALI RILEVANTI AI SENSI DELL’ART. 122 DEL TESTO UNICO DELLA FINANZA...........................................................33 10 CONSIDERAZIONI IN MERITO ALLA RICORRENZA DEL DIRITTO DI RECESSO ..33 SCHEMA DI DELIBERA ASSEMBLEARE ..................................................................................33 3 Signori Azionisti, sottoponiamo alla Vs. attenzione la presente relazione che illustra, sotto il profilo giuridico ed economico, il progetto di fusione relativo alla incorporazione di AZIENDA MEDITERRANEA GAS E ACQUA S.p.A. (di seguito “AMGA” o “Società Incorporata”) in AEM TORINO S.p.A. (di seguito “AEM Torino” o “AEM” o “Società Incorporante”) e, in particolare, i criteri di determinazione dei rapporti di cambio delle società interessate, in conformità a quanto previsto dall’art. 2501 quinques c.c. e dall’art. 70 secondo comma del Regolamento approvato con deliberazione CONSOB n. 11971 del 14 maggio 1999 e successive modifiche (di seguito “Regolamento Emittenti”). 1 ILLUSTRAZIONE DELL’OPERAZIONE 1.1 Struttura dell’operazione L’operazione che si sottopone alla Vs. approvazione consiste nella fusione per incorporazione, ai sensi degli articoli 2501 e seguenti del codice civile, di AMGA in AEM (di seguito “Operazione” o “Fusione”). L’Operazione, concernendo società emittenti strumenti finanziari quotati in un mercato regolamentato italiano, è altresì soggetta alle disposizioni del Decreto Legislativo del 24 febbraio 1998, n. 58 (di seguito il “Testo Unico”) e del Regolamento Emittenti. La Società Incorporante è controllata dal Comune di Torino, che possiede direttamente e per il tramite di Finanziaria Città di Torino s.r.l. - società posseduta al 100% dallo stesso Comune - (di seguito “FCT”) rispettivamente il 51,24% e il 17,61%, e quindi complessivamente il 68,85%, del capitale sociale AEM. La Società Incorporata è invece controllata dal Comune di Genova, che possiede il 54,11% del capitale della società, di cui il 30,71% è posseduto direttamente, mentre il restante 23,40% è posseduto da F.S.U. Finanziaria Sviluppo Utilities s.p.a. - società posseduta al 100% dallo stesso Comune - (di seguito “FSU”). Alla Fusione, che si basa su un principio di paretiticità tra il Comune di Torino e il Comune di Genova, si perverrà mediante le seguenti principali operazioni, da realizzarsi contestualmente nello stesso giorno della stipula dell’atto di Fusione e con effetto a partire dalla Data di Efficacia della Fusione (come infra definita): a) il Comune di Genova conferirà in FSU le azioni AMGA di sua proprietà. Conseguentemente FSU (che sarà trasformata in società a responsabilità limitata) deterrà una partecipazione diretta in AMGA pari al 54,11% circa (tale percentuale di partecipazione del 54,11% è destinata a scendere al 51% circa in caso di integrale conversione del prestito obbligazionario convertibile in azioni AMGA emesso in data 1° aprile 2004 dalle fondazioni bancarie CRT Torino e Cassa di Risparmio di Alessandria); b) siccome il valore della capitalizzazione di AEM è superiore a quello di AMGA, per fare in modo che la partecipazione dei due Comuni in FSU sia paritetica, il Comune di Torino: (i) conferirà a FSU una parte (inferiore al 51%) di azioni AEM di valore pari al valore delle azioni AMGA che saranno detenute da FSU; e, contestualmente, (ii) venderà a FSU una ulteriore quantità di azioni AEM nella misura occorrente a far sì che FSU - tenuto anche conto degli warrant AEM in circolazione - salga almeno al 51% in AEM. FSU ricorrerà a un finanziamento bancario per avere le disponibilità necessarie al pagamento del prezzo. Per effetto delle operazioni di cui sopra FSU sarà detenuta al 100% pariteticamente dal Comune di 4 Torino (50%) e dal Comune di Genova (50%) e avrà la proprietà di una partecipazione di maggioranza assoluta nella Società Incorporante. È inoltre previsto che tutte le attività operative direttamente o indirettamente possedute da AMGA e AEM siano trasferite, sempre con efficacia alla Data di efficacia della Fusione, a quattro società caposettore, le quali saranno chiamate a operare – direttamente e per il tramite di partecipate – nei seguenti settori: i. servizi agli Enti Locali in genere, e gestione infrastrutture per le telecomunicazioni (“Caposettore Servizi agli Enti Locali”); ii. produzione di energia elettrica e calore, trasmissione-distribuzione di energia elettrica (“Caposettore Energia”); iii. ciclo idrico e distribuzione gas (“Caposettore Acqua-Gas”); iv. approvvigionamento e vendita di gas, energia termica, energia elettrica (“Caposettore Commerciale”). In conseguenza della Fusione, la Società Incorporante assumerà la denominazione sociale di AEM Torino/AMGA, ovvero la diversa denominazione concordata. Ai fini della Fusione, le situazioni patrimoniali di riferimento, ai sensi dell’art. 2501 quater del codice civile, sono riferite al 30 settembre 2005. L’efficacia della Fusione interverrà a partire dall’ultima delle iscrizioni prescritte ex art. 2504 c.c. (di seguito “Data di Efficacia della Fusione”), mentre gli effetti contabili saranno retrodadati al 1.1.2006 nel rispetto della disciplina normativa applicabile, e da tale data – sempre in quanto consentito dalla normativa applicabile – decorreranno anche gli effetti fiscali della Fusione. 1.2 Modificazioni statutarie. Il presente paragrafo viene presentanto anche ai sensi dell’art. 72 del Regolamento approvato con deliberazione Consob n. 11971 del 14.5.1999 e successive modifiche. In dipendenza della Fusione e degli accordi di governance societaria tra gli azionisti pubblici di riferimento di AEM e AMGA, la Società Incorporante modificherà il proprio statuto sociale. Nell’ambito dell’Operazione, in conformità al suddetto principio di paretiticità tra il Comune di Torino e il Comune di Genova e quindi al fine di pervenire ad un equilibrato assetto di governance societaria, con un coerente ruolo di entrambi, gli stessi Comuni hanno convenuto che alla Data di Efficacia della Fusione le azioni della Società Incorporante che rimarranno di proprietà indiretta del Comune di Torino, attraverso FCT, saranno convertite, per effetto della deliberazione che avrà approvato il progetto di fusione e il nuovo statuto della Società Incorporante, in azioni di risparmio. Il Comune di Torino non potrà disporre di tali azioni per un periodo di due anni dalla Data di Efficacia della Fusione, decorso il quale lo stesso Comune di Torino potrà disporre di tali azioni, fermo restando che FSU avrà un diritto di prelazione su tutte le azioni che lo stesso Comune di Torino intendesse vendere o comunque trasferire. Dette azioni saranno automaticamente convertite alla pari in azioni ordinarie a semplice richiesta dell’acquirente, in caso di cessione a FSU o soggetti a terzi non collegati al Comune di Torino. In dipendenza della Fusione e degli accordi di governance societaria tra gli attuali azionisti di controllo, la Società Incorporante apporterà al proprio statuto sociale le seguenti principali modifiche: - l’articolo 1, relativo alla denominazione, recepirà la modifica relativa alla nuova denominazione della Società Incorporante post Fusione; - l’articolo 5, relativo al capitale sociale, recepirà una serie di modifiche per tenere conto 5 - - - - - - - della redistribuzione e della assegnazione delle azioni al servizio del rapporto di cambio, della conversione di azioni ordinarie in azioni di risparmio (secondo quanto specificato al successivo articolo 6) e degli adeguamenti necessari, alla luce del nuovo ammontare del capitale sociale all’esito della Fusione, per servire: (i) l’esercizio degli warrant già emessi dalla Società Incorporante; (ii) l’esercizio del diritto di conversione spettante ai soggetti che hanno sottoscritto il prestito obbligazionario convertibile emesso dalla incorporata AMGA in data 1.4.2004; l’articolo 6, relativo alle azioni ed alle categorie di azioni, recepirà le modifiche concernenti la conversione in azioni di risparmio di parte delle azioni ordinarie che il Comune di Torino possederà per il tramite di FCT nella Società Incorporante; l’articolo 8, relativo al limite al possesso azionario, recepirà ancora, anche se con una maggior semplificazione della previsione attuale, il principio sancito dall’articolo 3 del Decreto Legge 31 maggio 1994 n. 332, convertito in Legge 30 luglio 1994 n. 474 e successive modifiche (“Legge sulla Privatizzazione”), secondo il quale può essere introdotto nello statuto, per le società di cui all’art. 2 della medesima Legge sulla Privatizzazione, tra cui è ricompresa anche la Società Incorporante, un limite massimo di possesso azionario non superiore al 5% del capitale sociale con diritto di voto. Nonostante il nuovo disposto – avente portata generale - dell’art. 2351 terzo comma c.c., che stabilisce la possibilità, per le sole società che non fanno ricorso al mercato del capitale di rischio, di prevedere nello statuto una limitazione al diritto di voto, la corrente vigenza della Legge sulla Privatizzazione e dell’articolo 3 suddetto – avente carattere speciale e applicabile alla Società Incorporante - non è venuta meno, come insegna il Tribunale Amministrativo per la Lombardia, ord. 13 ottobre 2004, n. 175, secondo il quale la ricognizione della vigente normativa applicabile alle società privatizzate comprende anche la richiamata Legge sulla Privatizzazione. l’articolo 13, relativo alla costituzione dell’assemblea ed alla validità delle deliberazioni, recepirà alcune modifiche concernenti maggioranze rafforzate con riferimento ad alcune delibere dell’assemblea ordinaria e dell’assemblea straordinaria; l’articolo 15, relativo al numero e alla nomina degli amministratori, recepirà un numero fisso di componenti del consiglio di amministrazione, rideterminato nel numero di 12 ed una parziale differenziazione nella designazione degli amministratori pur sempre nominati con il metodo del voto di lista; l’articolo 16, relativo ai poteri e alla validità delle deliberazioni del consiglio di amministrazione, recepirà le modifiche relative alle materie di competenza esclusiva dello stesso consiglio di amministrazione; l’articolo 17, relativo alla delega di attribuzioni e altri organi sociali, recepirà le modifiche relative alla nomina di un amministratore delegato, alla previsione di specifiche funzioni, con poteri di ordinaria e straordinaria amministrazione, per il presidente, l’amministratore delegato e il comitato strategico, formato dal presidente e dall’amministratore delegato stessi; l’articolo 21, relativo alla nomina dei membri del collegio sindacale, recepirà modifiche formali alle modalità di nomina dei sindaci; l’articolo 23, relativo alla distribuzione degli utili, recepirà la previsione della eventuale distribuzione degli utili in egual misura a ciascuna azione ordinaria e a ciascuna azione di 6 risparmio; - l’articolo 24, relativo allo scioglimento della società, recepirà che l’attivo netto residuo è attribuito in via prioritaria alle azioni di risparmio, fino a concorrenza del valore nominale. Con l’occasione si è provveduto alla numerazione dei commi degli articoli dello statuto. Si riporta in allegato (Allegato 1) la tabella di confronto tra lo statuto di AEM e quello della Società Incorporante post Fusione, che evidenzia le sopra indicate modifiche nonché ulteriori modifiche non sostanziali. Tutte le modifiche saranno efficaci dalla Data di Efficacia della Fusione. 1.3 Condizioni alla stipula dell’atto di fusione La stipula dell’atto di Fusione sarà subordinata: (i) alla circostanza che l’esperto nominato ai sensi dell’art. 2501 sexies c.c. abbia manifestato parere favorevole in merito alla congruità del rapporto di cambio; (ii) alla circostanza che la Consob abbia attestato l’assenza dell’obbligo di promuovere un’offerta pubblica di acquisto sulle azioni Amga e/o sulle azioni AEM Torino e/o sulle azioni AEM Torino/AMGA in capo al Comune di Genova e/o al Comune di Torino (e/o a società da questi partecipate); (iii) al previo ottenimento dell’approvazione, autorizzazione, o esenzione, senza imposizione di qualsivoglia condizione o riserva, da parte dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ai sensi delle disposizioni applicabili della Legge del 10 ottobre 1990 n. 287; (iv) all’adempimento dell’obbligo dei Comuni di Torino e Genova di effettuare (o far effettuare) le operazioni descritte nella sezione 1.1. L’Operazione si realizzerà mediante un aumento del capitale sociale di AEM con emissione di nuove azioni ordinarie, che verranno assegnate agli azionisti di AMGA sulla base del rapporto di cambio di cui alla successiva Sezione 4. All’esito della Fusione, le azioni ordinarie della Società Incorporante, già AEM Torino S.p.A., così come risultante dalla Fusione, continueranno ad essere quotate nel Mercato Telematico Azionario organizzato e gestito da Borsa Italiana S.p.A.. 2 LE SOCIETA’ PARTECIPANTI ALL’OPERAZIONE 2.1 AEM TORINO S.p.A. 2.1.1 La Società Incorporante – AEM TORINO S.p.A. La Società Incorporante è una società per azioni, quotata alla borsa valori di Milano, con sede in Torino, Via Bertola n. 48. L’oggetto sociale di AEM è il seguente: “La società ha per oggetto le attività già svolte dall'Azienda Energetica Municipale e in particolare: - la progettazione, la costruzione e l'esercizio di impianti idrotermoelettrici per la produzione, la distribuzione dell'energia elettrica e termica; - la progettazione, la costruzione e l'esercizio di impianti di pubblica illuminazione, di impianti di semafori, di impianti di produzione e distribuzione del calore per riscaldamento di edifici od altri usi, anche abbinati alla produzione di energia elettrica; - la progettazione, la costruzione e l'esercizio di impianti che utilizzano fonti energetiche alternative; - la progettazione e la direzione dei lavori di costruzione di impianti elettrici, opere idrauliche e civili per conto di amministrazioni pubbliche. 7 La società ha altresì per oggetto l'importazione, l'esportazione, l'acquisto e la vendita dell'energia elettrica e termica, nonché l'esercizio delle attività nel campo della ricerca, produzione, approvvigionamento, trasporto, trasformazione, distribuzione, vendita, utilizzo e recupero delle energie, sotto qualsiasi forma si presentino. Ha inoltre per oggetto l'esercizio delle attività nel campo di altri servizi a rete ivi comprese le telecomunicazioni e l'assunzione di servizi pubblici. La società potrà fra l'altro svolgere: a) attività di gestione tecnico-manutentiva di patrimoni immobiliari pubblici o privati, adibiti ad uso pubblico, privato, civile, industriale e commerciale; b) attività di amministrazione di detti immobili; c) attività di costruzione e gestione di impianti tecnologici. La società potrà altresì svolgere qualsiasi attività industriale, commerciale, finanziaria e terziaria comunque connessa o complementare a quelle sopra indicate, nonché il coordinamento tecnico, amministrativo e finanziario e la prestazione di servizi di consulenza tecnica, amministrativa, finanziaria e di gestione a favore delle società collegate e partecipate, nonchè dell'intero gruppo. In tali ambiti la società potrà anche svolgere attività di studio, consulenza e progettazione, ad eccezione delle attività per le quali esiste un'espressa riserva di legge. La società potrà compiere tutte le operazioni che risulteranno necessarie o utili per il conseguimento degli scopi sociali; tra l'altro potrà porre in essere operazioni immobiliari, mobiliari, commerciali, industriali e finanziarie e, quindi, qualunque atto collegato al raggiungimento dello scopo sociale, con eccezione della raccolta del risparmio tra il pubblico e dell'esercizio delle attività riservate agli intermediari finanziari. La società, nel rispetto dell'eccezione cui al precedente comma, potrà infine esercitare tutte le attività di cui sopra in via diretta o assumendo partecipazioni ed interessenze in altre società o imprese, sia italiane che straniere, aventi oggetto analogo, affine o complementare al proprio e potrà prestare garanzie reali e/o personali per obbligazioni sia proprie che di terzi.”. 2.1.1.1 La mission del Gruppo AEM Torino Il Gruppo AEM Torino opera in campo energetico offrendo servizi integrati caratterizzati da elevati livelli di qualità; la salvaguardia dell’ambiente e la promozione dello sviluppo economico e sociale del territorio in cui opera sono valori perseguiti che integrano la missione del Gruppo AEM Torino. Il Gruppo vuole affermare la propria leadership sull’area del Nord Ovest, divenendo al contempo un operatore di rilievo del settore energetico nazionale, in grado di accrescere la creazione di valore. Il Gruppo AEM Torino persegue tali obiettivi attraverso un‘efficace e flessibile organizzazione delle competenze manageriali e tecniche, di cui cura costantemente la valorizzazione e l’accrescimento. Il core business di AEM è concentrato sui seguenti settori di attività: 2.1.1.2 Produzione di energia elettrica Il Gruppo AEM Torino dispone complessivamente di circa 1.600 MW di potenza installata, di cui 1.000 MW direttamente e circa 600 MW tramite la partecipata Edipower. In particolare AEM Torino possiede 15 impianti di produzione di energia elettrica, 12 idroelettrici, 3 termoelettrici in 8 cogenerazione. 2.1.1.3 Trasmissione di energia elettrica Il Gruppo AEM Torino opera nel campo della trasmissione di energia elettrica tramite la controllata AEM Trasporto Energia, che possiede linee di trasmissione a 220 kV e 132 kV, per una lunghezza complessiva di circa 200 km di terne, e 5 stazioni di trasformazione. 2.1.1.4 Distribuzione e vendita di energia elettrica a clienti vincolati Il Gruppo AEM Torino, tramite la controllata AEM Torino Distribuzione, svolge l’attività di distribuzione e vendita di energia elettrica a clienti vincolati su tutto il territorio della città di Torino (circa 900.000 abitanti). Nel 2004 l’energia elettrica distribuita è stata pari a circa 3,4 TWh, mentre quella venduta a oltre 554.000 clienti vincolati è stata pari a 2,1 TWh. 2.1.1.5 Produzione in cogenerazione e vendita di calore AEM Torino dispone di una potenza termica complessiva di 1000 MWt, di cui oltre il 50% derivano dagli impianti di cogenerazione di proprietà e la parte restante sono relativi a generatori di calore convenzionali. La produzione annua di calore, che nel 2004 è stata pari a circa 1.300 GWht, è venduta a oltre 289.000 abitanti, con una volumetria teleriscaldata pari a circa 29 milioni di metri cubi. 2.1.1.6 Trading di energia elettrica e vendita a clienti idonei Il Gruppo tramite la controllata SIET, opera nel campo dell’intermediazione e nella vendita a clienti idonei di energia elettrica e gas ed è operativa nella Borsa elettrica. SIET si occupa della pianificazione della produzione e dell’acquisto di energia elettrica per il Gruppo. La dinamica strategia commerciale sul mercato libero messa in atto da SIET le ha permesso di vendere nel 2004, direttamente o tramite rivenditori, 6.085 GWh a circa 1.000 clienti consumatori finali distribuiti su circa 1.600 siti di fornitura. 2.1.1.7 Teleriscaldamento e distribuzione gas Tramite AES Torino, controllata al 51% da AEM Torino, il Gruppo opera nel campo della distribuzione del gas e del calore da teleriscaldamento. AES Torino possiede una delle più estese reti di teleriscaldamento a livello nazionale, circa 270 km di doppia tubazione. La rete del gas serve circa 459.000 clienti finali e si estende per 1.318 km, mentre gli allacciamenti raggiungono 4.251 km. 2.1.1.8 Servizi AEM Torino fornisce alla città di Torino il servizio di illuminazione pubblica, il servizio semaforico, la gestione degli impianti termici ed elettrici negli edifici comunali e la gestione in Global Service del Palazzo di Giustizia di Torino. La controllata AEMNET, è attiva nei servizi di connessione a banda larga con modalità wholesale. 9 Di seguito si riportano alcuni dati storici economici e patrimoniali del Gruppo AEM e di AEM S.p.A. desunti dal bilancio consolidato e d’esercizio 2004. Gruppo AEM Dati Economici (migliaia di euro) Volume d’affari Valore aggiunto Margine operativo lordo Utile operativo Utile lordo Utile netto di Gruppo Dati Patrimoniali (migliaia di euro) Capitale investito netto Patrimonio netto di Gruppo Patrimonio netto di Terzi Posizione finanziaria netta Indicatori economico-finanziari MOL/Fatturato ROI ROS ROE Debt/Equity Utile per azione (EPS) 2004 2003 891.398 209.824 141.114 87.578 64.807 41.652 706.306 200.940 134.035 79.250 56.730 27.420 1.357.520 1.217.281 679.019 645.789 (678.501) (571.492) 15,83% 6,45% 9,82% 6,13% 1,00 € 0,090 18,98% 6,51% 11,22% 4,25% 0,88 € 0,059 (Dati elaborati secondo i principi contabili nazionali) AEM TORINO S.p.A. Dati Economici (migliaia di euro) Volume d’affari Valore aggiunto Margine operativo lordo Utile operativo Utile lordo 10 2004 2003 282.282 89.720 40.744 23.454 46.147 274.489 91.432 44.250 24.634 32.037 Utile netto 44.783 Dati Patrimoniali (migliaia di euro) Capitale investito netto Patrimonio netto Posizione finanziaria netta 23.846 1.086.552 945.624 680.595 644.626 (405.957) (300.998) Indicatori economico-finanziari MOL/Fatturato 14,43% 16,12% ROI 2,16% 2,61% ROS 8,31% 8,97% ROE 6,58% 3,70% Debt/Equity 0,60 0,47 Dividendo per azione (DPS) € 0,041 € 0,036 (Dati elaborati secondo i principi contabili nazionali) 2.2 AMGA S.p.A. 2.2.1 La Società Incorporata – AMGA S.p.A. La Società Incorporata è una società per azioni, quotata alla borsa valori di Milano, con sede in Genova, Via SS. Giacomo e Filippo n. 7, capitale sociale di 180.974.079 Euro, diviso in numero 348.027.075 azioni ordinarie da nominali 0,52 Euro cadauna, avente tutte parità di diritti. L’oggetto sociale di AMGA è il seguente: “La Società ha per oggetto lo svolgimento, direttamente o indirettamente tramite società partecipate, delle attività relative alla gestione dei servizi pubblici di: • • • distribuzione di gas per usi civili ed industriali; raccolta, trattamento e distribuzione di acqua per usi primari, industriali ed agricoli; raccolta, trattamento e smaltimento di acque reflue e/o meteoriche. La Società può svolgere, altresì, attività complementari, accessorie ed ausiliarie alle attività istituzionali, nel settore idrico, ambientale ed energetico, nonché in genere attività nel settore dei servizi a rete. In particolare la Società può: • • • • • • • • svolgere attività e servizi di produzione – distribuzione di energia/calore, mediante utilizzazione di vettori energetici anche diversi dal metano; realizzare e/o gestire centrali termiche ed impianti di condizionamento; realizzare e/o gestire impianti di cogenerazione energia/calore; realizzare e/o gestire reti di teleriscaldamento; realizzare e/o gestire impianti di produzione di energia elettrica, idroelettrica e da altre fonti rinnovabili, da destinare all'autoconsumo e/o alla vendita; distribuire metano per uso autotrazione; fornire consulenza, assistenza e servizi nel campo energetico, idrico ed ambientale; fornire consulenza, assistenza e servizi nel campo delle analisi di laboratorio; 11 • • • • • • fornire servizi in campo ambientale, della difesa del suolo e della tutela delle acque, anche attraverso l'elaborazione, realizzazione e gestione di progetti a ciò finalizzati; organizzare e gestire corsi per la diffusione ed applicazione delle conoscenze scientifiche, tecnologiche, gestionali ed organizzative nei campi di proprio interesse; elaborare progetti e dirigere lavori di opere da realizzare per conto proprio o commissionate da soggetti terzi; assumere la concessione di costruzione ed esercizio di opere pubbliche; volgere attività di autotrasporto materiali per conto terzi, finalizzato alle attività connesse ai servizi di fognatura e depurazione; svolgere attività relative alla posa e messa a disposizione di reti di telecomunicazione ed alla gestione per conto proprio e di terzi dei relativi servizi. La Società potrà, inoltre, compiere tutte le operazioni commerciali, industriali, mobiliari, immobiliari e finanziarie, ivi compresa la facoltà di concedere garanzie, ad eccezione della raccolta di risparmio tra il pubblico, salvo la possibilità di emettere obbligazioni anche convertibili in azioni della Società, sia nominative che al portatore a norma e con modalità di legge, ed in generale qualunque attività necessaria ed utile alla realizzazione dell'oggetto sociale. La Società potrà, infine, assumere e cedere partecipazioni ed interessenze in società, imprese, consorzi e associazioni, aventi oggetti eguali, simili, complementari, accessori, ausiliari od affini ai propri, sia direttamente che indirettamente sotto qualsiasi forma e costituire e liquidare gli stessi soggetti sopra indicati, nonché esercitarne il coordinamento tecnico e finanziario”. 2.2.1.1 La mission del Gruppo AMGA AMGA è un Gruppo che opera sul mercato nazionale offrendo, oltre alla tradizionale gestione dei servizi a rete (Servizi Energetici, Servizi Idrici, Telecomunicazioni), una serie di attività a elevato know-how, quali servizi tecnologici di supporto, assistenza tecnica ed organizzativa, programmi di costruzione delle competenze e diffusione delle conoscenze. La mission del gruppo AMGA si riassume nei seguenti punti: • Integrazione verticale di tutte le attività relative ai servizi energetici, dall'approvvigionamento/produzione della materia prima, al trasporto, fino alla distribuzione al cliente finale • Offerta al cliente di servizi integrati fra le diverse linee di business (acqua, energia, tlc) • Creazione di partnership sul territorio nazionale ed estero con operatori del settore ed Enti territoriali • Accrescimento della competitività sul mercato attraverso l'acquisizione e l'implementazione di innovazioni tecnologiche nei diversi settori di servizio Il core business di AMGA è concentrato sui seguenti settori di attività: • Gas e calore • Servizi idrici • Energia elettrica • Altri servizi 12 2.2.1.2 Gas e calore Il Gruppo AMGA svolge attività di distribuzione e vendita di gas, gestione di impianti di cogenerazione e di impianti tecnologici nonché attività di teleriscaldamento. Gas Il Gruppo è oggi operante nel settore del gas metano su tutta la filiera del servizio, dall'approvvigionamento della materia prima fino alla vendita ai clienti finali. Distribuisce il gas nel Comune di Genova e in diversi comuni limitrofi e non (Vercelli, Piemonte Sud, Livorno, Grosseto, Anconetano, Cassino e Battipaglia) per 600.000 utenze. Il totale delle reti gestite è pari a 4.361 km. La vendita di gas ai clienti finali da parte di AMGA Commerciale e delle società partecipate supera i 900 mmc annui. AMGA ha colto inoltre l'opportunità di entrare sul mercato del Gas Naturale Liquefatto (LNG) partecipando al progetto patrocinato da OLT Offshore LNG Toscana S.p.A. consistente nella realizzazione di una piattaforma di rigassificazione al largo della costa livornese. Gestione Calore La divisione di AMGA “Gestione Calore” si occupa della conduzione di impianti di riscaldamento, condizionamento e tecnologici in generale (per collettività, ospedali, Comuni, Enti, impianti sportivi, condomini privati). La rete di teleriscaldamento di CAE (società posseduta da AMGA al 100%) è costituita da tre dorsali principali dello sviluppo di circa 12 Km che servono i quartieri di Fiumara, San Benigno e Campi. AMGA esercita tale attività anche tramite CSI (Consorzio Servizi Integrati), partecipato al 50%. La cordata guidata da CSI ha recentemente acquisito tramite gara un contratto di Global Service nel settore sanità con la Regione Liguria della durata di dieci anni del valore complessivo di 400 mln di euro. 2.2.1.3 Servizi Idrici AMGA è un Gruppo che opera sul mercato nazionale offrendo la gestione dei Servizi Idrici ad un totale di oltre 2.000.000 di abitanti serviti attraverso le sue controllate e partecipate operanti nel settore, mediante la realizzazione di una gestione integrata che comprende tutto il ciclo dell'acqua dalla captazione, alla distribuzione, alla raccolta, trattamento e smaltimento, fino alla restituzione all'ambiente. AMGA è attiva nelle seguenti aree di business: • gestione ciclo idrico integrato (acquedotto, fognature, depurazione) • servizi specialistici (ingegneria, riabilitazione reti e controlli analitici) • project management Il Gruppo è oggi gestore del Servizio idrico integrato nell'Ambito Territoriale Ottimale Genovese (ATO), per un totale di 67 comuni e oltre 915.000 abitanti serviti; è inoltre presente nella gestione dell’intero ATO Toscana Costa e ATO Alto Valdarno ed opera negli ATO Imperiese, Savonese, Alessandrino, Astigiano, Vercellese e Marchigiano. Gli acquedotti di Genova Acque immettono in rete annualmente circa 50 milioni di mc. di acqua potabile attraverso una rete di distribuzione di circa 1.000 km. e 150 serbatoi di stoccaggio e/o compenso. AMGA S.p.A., possiede una partecipazione del 43% circa in Acque Potabili S.p.A. e recentemente 13 sta attuando un’operazione di integrazione degli acquedotti genovesi mediante fusione di Genova Acque S.p.A., Acqua Italia S.p.A. e Acquedotto De Ferrari Galliera in Acquedotto Nicolay S.p.A., con l’obiettivo di dar vita ad un polo leader nella gestione dei servizi idrici integrati in Italia, proseguendo un percorso di crescita comune nel core business secondo strategie volte all’acquisizione di società operanti sul territorio nazionale ed alla partecipazione a gare per l’assegnazione di concessioni relative alla gestione di servizi idrici integrati. 2.2.1.4 Energia elettrica Il Gruppo AMGA è attivo nel settore della produzione elettrica tramite il possesso di una quota del 5,5% di Tirreno Power e tramite CAE, titolare di un impianto di cogenerazione da 30MW elettrici e di tre centrali idroelettriche collocate sulle condotte di adduzione acqua per uso potabile alla città di Genova provenienti dai bacini montani. La capacità produttiva, su base annua, di tutte le centrali (Cogenerazione e Idroelettrico) nella disponibilità di CAE ammonta a circa 220 milioni di KWh. La produzione elettrica complessiva disponibile per il Gruppo AMGA nel 2004 è stata pari a circa 400 GWh. Le attività di distribuzione sono presenti in ATENA (Vercelli) e ASTEA (Osimo Recanati) con un’estensione di rete totale pari a circa 850 Km e vettoriamento di circa 490 GWh. 2.2.1.5 Altri Servizi Il Gruppo AMGA svolge attività ad elevato valore aggiunto nel settore dei servizi specializzati resi a favore dei gestori di reti tecnologiche, quali progettazione, implementazione e riabilitazione delle reti, mappatura del territorio, servizi di monitoraggio ambientale. I servizi ad Enti pubblici svolti da società del Gruppo sono: • Illuminazione pubblica • Manutenzione strade • Manutenzione verde pubblico • Manutenzione impiantistica • Progettazione/direzione lavori Il Gruppo è presente inoltre nel settore dei servizi di igiene urbana con le società ATENA (Vercelli), ASMT (Tortona) e ASTEA (Osimo Recanati). ATENA gestisce l’attività di smaltimento rifiuti tramite termovalorizzazione. La lunga esperienza nella gestione delle reti ha consentito ad AMGA di avviare, attraverso la controllata Sasternet, l'attività di realizzazione di reti in fibra ottica anche attraverso l'utilizzo di infrastrutture precedentemente esistenti, quali le reti gas, acqua e i cunicoli fognari, limitando fortemente i costi di realizzazione. La rete gestita è pari a circa 200 km, la maggior parte della quale ceduta in locazione al gruppo Fastweb. Gruppo AMGA Dati Economici (migliaia di euro) Volume d’affari 14 2004 2003 474.789 382.492 Valore aggiunto Margine operativo lordo Utile operativo Utile lordo Utile netto di Gruppo 122.010 77.797 45.183 45.656 25.243 112.512 72.972 44.874 54.655 36.599 Dati Patrimoniali (migliaia di euro) Capitale investito netto Patrimonio netto di Gruppo Patrimonio netto di Terzi Posizione finanziaria netta 503.165 456.510 348.052 331.328 67.372 63.500 (87.741) (61.683) Indicatori economico-finanziari MOL/Fatturato 16,39% 19,08% ROI 8,98% 9,83% ROS 9,52% 11,73% ROE 10,88% 11,37% Debt/Equity 0,21 0,16 Utile per azione (EPS) € 0,07 € 0,11 (Dati elaborati secondo i principi contabili nazionali) AMGA S.p.A. Dati Economici (migliaia di euro) Volume d’affari Valore aggiunto Margine operativo lordo Utile operativo Utile lordo Utile netto Dati Patrimoniali (migliaia di euro) Capitale investito netto Patrimonio netto Posizione finanziaria netta 15 2004 2003 72.012 34.531 17.022 2.830 21.149 17.046 67.553 36.378 17.849 1.555 21.830 13.882 458.142 416.022 389.403 379.311 (68.739) (36.711) Indicatori economico-finanziari MOL/Fatturato 23,64% 26,42% ROI 0,62% 0,37% ROS 3,93% 2,30% ROE 0,73% 0,41% Debt/Equity 0,18 0,10 Dividendo per azione (DPS) € 0,02 € 0,02 (Dati elaborati secondo i principi contabili nazionali) 3 LE MOTIVAZIONI DELL’OPERAZIONE 3.1 Razionale strategico e industriale dell’operazione e prospettiva di sviluppo 3.1.1 Razionale strategico e industriale dell’operazione Nel corso degli ultimi anni numerosi interventi legislativi hanno ridefinito la struttura del settore dei servizi pubblici. In particolare, in Italia, nei settori dell’energia elettrica e del gas, a seguito di provvedimenti introdotti a livello europeo, sono stati emanati rispettivamente i decreti legislativi 16 marzo 1999, n. 79 (c.d. “Decreto Bersani”) e 23 maggio 2000, n. 164 (c.d. “Decreto Letta”) e successive modificazioni. Attraverso tali provvedimenti sono state separate le attività basate su infrastrutture essenziali (costituenti monopoli naturali) dalle attività che possono essere svolte in libera concorrenza. Per le attività basate sulle infrastrutture si è previsto l’esercizio in regime regolato, preoccupandosi di garantire la terziarietà delle reti e il libero accesso alle stesse. Per le attività esercitabili in libera concorrenza si è favorito la liberalizzazione e lo sviluppo della competizione tra gli operatori. Il processo di liberalizzazione si è concretizzato in Italia, tra l’altro: • nell’apertura del mercato dell’utenza finale nel settore del gas (dal 2003) ed elettricità (attualmente libera per tutti i clienti non domestici e completamente liberalizzata a partire dal 1 luglio 2007); • nei limiti imposti agli ex-monopolisti in tutte le attività della filiera del gas e dell’elettricità. A fronte dell’impulso dato dal legislatore verso la liberalizzazione e lo sviluppo della concorrenza si è verificato un forte incremento della pressione competitiva sia tra gli operatori domestici sia a seguito dell’ingresso di numerosi operatori esteri. In risposta all’evoluzione del settore, le local utilities italiane hanno avviato un ampio processo di consolidamento che ha portato alla riduzione del numero di competitori a beneficio della formazione di alcuni poli regionali e/o interregionali. Tale processo, realizzato sia attraverso aggregazioni che attraverso alleanze ed accordi, è finalizzato a rafforzare il potere contrattuale e sfruttare le sinergie operative, con un ampliamento del bacino di riferimento. In tale prospettiva si possono osservare – in particolare tra le società quotate - le numerose operazioni di fusione/alleanze strategiche già realizzate nel periodo 2000-2005, quali tra le altre: la fusione ACEGAS/APS, la costituzione di HERA, la fusione ASM Brescia/BAS Bergamo, la fusione HERA/META, il nuovo assetto azionario di EDISON, che vede AEM Milano insieme ad altri operatori - ed EDF azionisti di controllo. Deregolamentazione e liberalizzazione impongono quindi al settore delle local utilities di affrontare con maggior decisione la pressione competitiva, cogliendo le occasioni di crescita aziendale 16 esogena ed endogena che il nuovo scenario di mercato offre. In tale contesto, risulta prioritario: o ricercare un consolidamento industriale e finanziario che contribuisca a conseguire dimensioni e competenze capaci di rispondere alla rapida evoluzione del settore di riferimento, o sviluppare alleanze finalizzate all’integrazione a monte e a valle della catena del valore del core business, o rafforzare il ruolo di veicolo per uno sviluppo sostenibile e socialmente responsabile nel territorio, sul fronte delle tecnologie impiegate, della qualità del servizio e delle politiche gestionali e industriali. La realizzazione dell’operazione di integrazione presenta numerosi elementi qualificanti che realizzano in modo efficace le priorità sopra indicate. In particolare, l’operazione di integrazione fonda il proprio razionale strategico e industriale su almeno cinque fattori chiave: o raggiungere una scala significativa nel panorama delle utilities italiane e favorire l’ulteriore crescita; o costituire un nucleo industriale radicato nel territorio in grado di favorire ulteriori aggregazioni societarie; o ottimizzare la struttura finanziaria dell’entità risultante, permettendo di proseguire e ulteriormente valorizzare i programmi di investimento; o integrare la catena del valore a monte e a valle del core business; o redistribuzione dei rischi aziendali. 3.1.1.1 Raggiungere una scala significativa nel panorama delle utilities italiane e favorire l’ulteriore crescita aziendale Il progetto di integrazione consentirà di acquisire una scala dimensionale tale da permettere ulteriori processi di crescita aziendale endogeni ed esogeni, rimuovendo così alcune barriere poste allo sviluppo aziendale derivanti dalla mancanza di massa critica. In particolare, l’operazione determinerà l’emergere di un soggetto di dimensione comparabile a quella delle principali ex-municipalizzate italiane (AEM Milano, Hera, ASM Brescia e ACEA), contribuendo al rafforzamento e al consolidamento dei servizi pubblici locali. In considerazione delle dimensioni economico – finanziarie, su base 2004, della nuova realtà risultante dalla fusione AEM-AMGA: o 2.841 dipendenti, o 1.366 milioni di Volume d’affari, o 219 milioni di Margine Operativo Lordo, o 133 milioni di Utile Operativo, o 67 milioni di Utile Netto, o 2.639 milioni di Attività. e dello sviluppo industriale programmato dai rispettivi Piani Industriali di AEM e AMGA, che prevedono oltre 1.100 milioni per investimenti industriali programmati per il prossimo quadriennio, la nuova entità risultante dalla fusione sarà un veicolo fondamentale per lo sviluppo complessivo del Nord Ovest. L’aumento dimensionale si registrerà altresì nella capitalizzazione di borsa, favorendo una maggiore liquidità del titolo e un corrispondente maggior interesse per l’investitore. 17 3.1.1.2 Costituire un nucleo industriale radicato nel territorio per favorire ulteriori aggregazioni societarie La nuova entità risultante dalla fusione potrà costituire un nucleo industriale territorialmente radicato nel Nord Ovest Italia in grado di favorire ulteriori aggregazioni societarie. La contiguità territoriale di AMGA, presente anche nel territorio piemontese, favorirà possibili ulteriori aggregazioni con utilities locali, che potrebbero vedere nella nuova entità risultante dalla fusione l’alleato naturale per continuare a svolgere con efficacia ed efficienza i propri servizi alla clientela, garantendo elevati standard di qualità ed affidabilità. Infatti gli ingenti investimenti in know – how e in assets necessari per mantenere una posizione competitiva nel mercato delle utilities, potrebbero spingere altre utilities locali a condividere con la nostra nuova società nuove possibilità di sviluppo, singolarmente affrontabili con maggiori difficoltà e rischi. 3.1.1.3 Ottimizzare la struttura finanziaria dell’entità risultante, permettendo di proseguire e ulteriormente valorizzare i programmi di investimento La fusione permetterà di affrontare i piani di investimento futuri con una struttura finanziaria equilibrata. Sarà inoltre possibile per la nuova Società anticipare alcuni investimenti già programmati e avviarne altri al momento solo allo studio. Con l’aumento del peso delle attività regolate conseguente alla fusione si avrà una ancora maggiore stabilità del cash – flow, caratteristica che potrà ulteriormente migliorare il merito di credito della società. 3.1.1.4 Integrare la catena del valore a monte e a valle del core business AEM e AMGA presentano un portafoglio di servizi complementare, la cui aggregazione permette di conseguire uno sviluppo importante poiché porta la nuova entità a ricoprire un ruolo primario nel territorio nazionale, essenziale per i servizi legati all’energia – elettricità, gas -, e un assetto industrialmente più compatto e “solido”, in grado di fare leva sulle rispettive peculiarità, nei servizi del ciclo idrico e del teleriscaldamento. In estrema sintesi, la nuova entità risultante dalla fusione sarà presente nella filiera energetica integrata - Generazione, Distribuzione e Vendita Energia Elettrica, Teleriscaldamento, Distribuzione e Vendita Gas – nel settore idrico e dei servizi tecnologici, con volumi di attività importanti: o 12 miliardi di kWh elettrici venduti a 556.000 clienti, o 920 milioni di metri cubi di gas venduti a 600.000 clienti, o 200 milioni di metri cubi di acqua distribuita a circa 2.000.000 di abitanti, o circa 29 milioni di metri cubi teleriscaldati a favore di 300.000 abitanti. In uno scenario di completa liberalizzazione della parte a monte della catena del valore (importazione gas) la dimensione diverrà ancora più importante e costituirà l’elemento fondamentale per la difesa dei margini in un clima di competizione più spinta. AEM utilizza per la produzione di energia elettrica oltre un miliardo di metri cubi di gas destinati ad aumentare significativamente in ragione dei piani di repowering e di costruzione di nuove centrali facenti parte del Piano Industriale. AMGA rivende ai propri clienti oltre 920 milioni di metri cubi di gas ed è già presente nell’approvvigionamento all’ingrosso della materia prima attraverso Plurigas. Tale presenza è 18 destinata ad un significativo incremento grazie alla partecipaizone di Amga alla prevista realizzazione di un nuovo rigassificatore offshore al largo della costa Toscana. Attraverso l’integrazione verrà raggiunta un’importante massa critica sul lato acquisti, aumentando il potere negoziale nei confronti dei fornitori, favorendo l’acquisto del gas a prezzi competitivi. La presenza territoriale di AMGA costituisce inoltre un ulteriore bacino di utenza presso la quale AEM potrà vendere energia elettrica, avvantangiandosi di una fidelizzazione sul cliente già precostituita da AMGA sulla quale implementare una strategia dual fuel. L’ampliamento dell’offerta, inoltre, consentendo di rispondere alla pluralità dei bisogni dell’utente, potrebbe assicurare la retention dello stesso in un contesto di crescente competizione nel mercato finale. In altri termini, attraverso il rafforzamento del mix di vendita si potrebbe cercare di fidelizzare la clientela e di migliorare la visibilità del marchio. 3.1.1.5 Redistribuzione dei rischi aziendali L’integrazione delle attività e le sinergie conseguenti consentiranno di ridurre l’impatto relativo dei rischi aziendali che caratterizzano l’attività delle singole società. Tale opportunità è particolarmente favorevole sia in un ottica di ottimizzazione della gestione dei rischi, sia in considerazione di uno scenario di mercato liberalizzato che sempre più presenta delle turbolenze nei suoi elementi fondamentali. 3.2 Linee guida per lo sviluppo della nuova realtà societaria La complementarietà delle attività svolte, la contiguità territoriale e la focalizzazione sul core business sono alla base della scelta di determinazione dell’assetto societario della nuova realtà AEM-AMGA che, a fusione avvenuta, assumerà la funzione di Holding Industriale da localizzare a Torino. Da quest’ultima dipenderanno quattro società caposettore a presidio delle seguenti attività: • servizi agli Enti Locali in genere, e gestione infrastrutture per le telecomunicazioni (“Caposettore Servizi agli Enti Locali”); • produzione di energia elettrica e calore, trasmissione-distribuzione di energia elettrica (“Caposettore Energia”); • ciclo idrico e distribuzione gas (“Caposettore Acqua-Gas”); • approvvigionamento e vendita di gas, energia termica, energia elettrica (“Caposettore Commerciale”). La Società Incorporante avrà un ruolo di indirizzo strategico delle società caposettore, delle quali deterrà direttamente il 100%. Faranno inoltre capo alla Società Incorporante le partecipazioni in Edipower S.p.A., Energia Italiana S.p.A., Plurigas S.p.A., AES Torino S.p.A.. Nella fase di vita iniziale del gruppo risultante dalla Fusione, la Struttura Organizzativa sopra ipotizzata offre il beneficio di un forte coordinamento a livello della Holding Industriale, nel contempo mantenendo la focalizzazione sui singoli business, attraverso le Caposettore. Il coordinamento a livello della Holding Industriale dovrebbe permettere di massimizzare le sinergie realizzabili dall’operazione, incrementando i ricavi attraverso l’aumento dell’efficacia dell’azione commerciale e riducendo i costi attraverso risparmi negli approvvigionamenti, nello sviluppo e nell’esercizio di reti e impianti e nella gestione integrata del portafoglio clienti. La focalizzazione sui singoli business delle Caposettore, oltre ai benefici derivanti dalla concentrazione di expertise specifiche all’interno di un’unica struttura, si prospetta utile anche in considerazione dei significativi piani di sviluppo da completare nei prossimi anni nei settori dell’energia elettrica, del 19 teleriscaldamento, del gas e del ciclo idrico integrato. La concentrazione delle attività commerciali all’interno di un’unica Caposettore potrà consentire risparmi di costo attraverso l’utilizzo di una rete di vendita unificata, la disponibilità di un sistema integrato per il customer care e l’ottimizzazione della gestione amministrativa del cliente. Inoltre, potrebbero essere incrementati i ricavi attraverso l’implementazione di strategie di cross-selling di prodotti e servizi. Infine, la concentrazione dei singoli business nelle specifiche Caposettore potrebbe garantire una maggiore flessibilità qualora dovessero presentarsi ulteriori opportunità di aggregazione aventi ad oggetto singole realtà di business. La Fusione si propone pertanto l’obiettivo di creare valore per gli azionisti mediante lo sfruttamento dei vantaggi e dei benefici derivanti dal conseguimento di una scala adeguata per competere con successo nel mercato dei servizi pubblici locali in via rapida di liberalizzazione, nella complementarietà delle aree di business che permette al contempo l’integrazione a monte e a valle della catena del valore e dalla contiguità territoriale delle aree in cui le stesse operano. 4 VALORI ATTRIBUITI AD AEM TORINO ED DETERMINAZIONE DEL RAPPORTO DI CAMBIO 4.1 Introduzione AMGA AI FINI DELLA Il Consiglio di Amministrazione di AEM Torino, sulla base delle indicazioni fornite dal proprio advisor finanziario, Banca IMI, ha effettuato una valutazione finalizzata a determinare il rapporto di cambio per la fusione, cioè la proporzione tra il numero di azioni AEM Torino, società incorporante, che verranno assegnate agli azionisti di AMGA, società incorporanda, ed il numero di azioni della stessa AMGA destinate ad essere ritirate dalla circolazione. L’analisi valutativa è stata condotta nella prospettiva della Fusione, cioè con l’obiettivo di misurare il concorso del valore del capitale economico delle singole società, incorporante ed incorporanda, al valore del capitale economico della società risultante dalla Fusione stessa. In altri termini, nella determinazione del peso dei capitali economici delle singole società ciò che ha rilevato non è stato il valore in senso “assoluto” ma il valore in senso “relativo”. I risultati ottenuti, non essendo rappresentativi di una valutazione “assoluta” delle due società partecipanti alla fusione, non possono essere posti a confronto con eventuali prezzi di acquisizione o cessione. Le valutazioni ottenute potrebbero quindi differire rispetto ad altre valutazioni effettuate in contesti o con finalità diverse, anche con riguardo alla selezione dei criteri e delle metodologie utilizzati. Le valutazioni sono state eseguite in ipotesi di continuità gestionale delle aziende, assumendo il mantenimento di una gestione autonoma delle stesse, non tenendo conto delle possibili sinergie derivanti dall’integrazione. La valutazione di AEM Torino e di AMGA, considerato che entrambe le società assumono la configurazione di holding di gruppo, richiede di scegliere se valutare la capogruppo e le singole società partecipate ovvero se procedere ad una valutazione su base consolidata, cioè considerando il gruppo come azienda unitaria. La dottrina e la prassi professionale prevalente suggeriscono di preferire una valutazione su base consolidata qualora esistano rilevanti connessioni operative tra le società del gruppo, ciò anche al fine di limitare il rischio di duplicazioni o di carenze di valori. Alla luce di tali considerazioni, si è ritenuto opportuno procedere alla valutazione su base consolidata. L’analisi valutativa delle due società è stata realizzata nell’ipotesi di totale conversione 1) dei 20 Warrants AEM Torino in circolazione e 2) del Prestito Obbligazionario Convertibile AMGA, in considerazione del fatto che gli attuali prezzi di Borsa delle azioni AEM Torino ed AMGA (azioni di compendio) risultano superiori ai prezzi di esercizio. Inoltre, l’analisi valutativa tiene conto delle azioni proprie detenute da AMGA. 4.2 Data di riferimento La data di riferimento delle valutazioni effettuate è fissata al 31 dicembre 2005. A. LE METODOLOGIE DI VALUTAZIONE 4.3 Metodologie seguite In considerazione dell’obiettivo della valutazione nell’ambito di una fusione, cioè la determinazione dei valori relativi delle società che vi partecipano, nella scelta dei metodi di valutazione si sono adottati criteri omogenei con l’intento di identificare valori raffrontabili correttamente piuttosto che quantificati oggettivamente. In linea di principio, l’utilizzo di criteri omogenei non comporta necessariamente l’applicazione dei medesimi metodi di valutazione per tutte le società interessate dalla fusione ma più propriamente l’adozione di una medesima logica valutativa. In altri termini, la raffrontabilità dei valori potrebbe essere ottenuta attraverso l’impiego di differenti metodologie di valutazione qualora le società coinvolte nella fusione siano caratterizzate da componenti di valore di natura diversa e che quindi richiedano un corretto apprezzamento attraverso metodologie differenti (si pensi al caso di una fusione di una società operativa nella holding finanziaria controllante). Nel caso di specie, tuttavia, tenuto conto delle affinità tra AEM Torino ed AMGA, tra l’altro, in termini di settore di riferimento, modelli di business, dimensione delle attività, stadio di vita delle aziende, composizione dell’azionariato, aree geografiche di riferimento, radicamento territoriale etc. si è ritenuto opportuno applicare le medesime metodologie di valutazione ad entrambe le società. Tale scelta si è reputato garantisca la salvaguardia degli interessi di tutti i soci delle società incorporante e incorporanda. In particolare, sono state individuate come metodologie di valutazione: (a) il metodo delle Quotazioni di Borsa e (b) il metodo dell’attualizzazione dei flussi di cassa (il c.d. Discounted Cash Flow - “DCF”). Come più estesamente si dirà di seguito non si è ritenuto opportuno nel caso di specie applicare la metodologia dei Multipli di Borsa (che pure per completezza si è reputato utile descrivere). 4.4 Metodo delle Quotazioni di Borsa La dottrina e la prassi professionale prevalente suggeriscono, nel caso in cui le società partecipanti alla fusione presentino azioni quotate in mercati mobiliari regolamentati, di tener conto dei risultati desumibili dalle quotazioni di Borsa delle rispettive azioni. Il metodo delle quotazioni di Borsa, in sostanza, stima il valore del capitale economico delle società partecipanti alla fusione, attraverso l’osservazione delle quotazioni delle azioni in un periodo temporale di ampiezza significativa e in prossimità della data di elaborazione della stima. Al fine di ridurre gli effetti della variabilità di breve periodo che caratterizza abitualmente i mercati finanziari si fa riferimento solitamente a periodi temporali di diversa ampiezza. 21 Il ricorso al metodo in esame permette di ottenere valutazioni meno influenzabili da ipotesi di natura soggettiva, rispetto ad altri metodi tipicamente utilizzati nella prassi (quali ad esempio il DCF) e che richiedono sia la formulazione di ipotesi sui flussi finanziari futuri sia la stima del profilo di rischio delle società oggetto di valutazione. Per contro, tale metodo talvolta potrebbe non consentire un pieno apprezzamento dell’effettivo valore delle società qualora i titoli non siano caratterizzati da sufficiente liquidità. Si evidenzia che entrambe le aziende in questione risultano essere seguite da numerosi e qualificati analisti finanziari, la cui copertura in termini di ricerche ne aumenta il grado di trasparenza. 4.5 Metodo dell’attualizzazione dei flussi di cassa - Discounted Cash Flow In base a questa metodologia, il valore del capitale economico di una società è pari alla somma (i) dei flussi di cassa operativi netti attualizzati che la società sarà presumibilmente in grado di generare in un periodo di previsione analitica esplicito, (ii) dei flussi di cassa operativi netti attualizzati stimati successivamente al periodo di previsione esplicita (il valore terminale, calcolato come valore attuale di una rendita perpetua di ammontare pari ad un flusso di cassa operativo netto ritenuto sostenibile in “Perpetuity”), (iii) del presunto valore di eventuali attività accessorie (surplus assets) non compresi nei flussi di cassa operativi (incluso pertanto il valore delle partecipazioni immobilizzate non consolidate), al netto (iv) dell’indebitamento finanziario e degli interessi di terzi, come espresso dalla seguente formula: n FCt VT + + SA − IFN t 0 − M W =∑ t (1 + WACC ) n t =1 (1 + WACC ) dove: W = Valore del capitale economico della società FCt = Flusso di cassa operativo netto annuale atteso nel periodo t VT = Valore Terminale SA = Surplus Assets IFN = Indebitamento Finanziario Netto al momento t=0 M = Interessi di terzi (minorities) n = Numero di periodi di proiezione WACC = Costo medio ponderato del capitale (Weighted Average Cost of Capital) I flussi di cassa operativi netti sono relativi all’attività caratteristica della società oggetto di valutazione. Tali flussi sono stimabili come segue: + Reddito operativo – effetto fiscale figurativo sul reddito operativo = NOPLAT + ammortamenti + accantonamenti non monetari ± ∆ capitale circolante netto ± ∆ altre passività/attività – investimenti netti = Flusso di cassa operativo netto Il Valore Terminale, invece, rappresenta il valore attuale dei flussi di cassa operativi netti previsti 22 per il periodo successivo all’orizzonte temporale esplicito di riferimento; esso è stimato come segue: VT = FCFn+1 /(WACC − g ) dove: g = FCFn +1 = tasso nominale di crescita perpetuo del flusso di cassa operativo netto atteso nel periodo successivo al periodo esplicito; flusso di cassa operativo normalizzato (sostenibile) dal primo anno dopo il periodo = esplicito di previsione (n). Costo medio ponderato del capitale (Weighted Average Cost of Capital) WACC Il tasso utilizzato per l’attualizzazione dei flussi di cassa operativi netti attesi e del valore terminale è calcolato come media ponderata del costo del capitale proprio e dell’indebitamento mediante la seguente formula: WACC = [ D /( D + E )] × K d × (1 − t ) + [ E /( E + D )] × K e dove: D E Kd Ke = indebitamento finanziario netto; = valore corrente del patrimonio netto; = costo dell’indebitamento; = costo del capitale proprio. In particolare, il costo del capitale di debito rappresenta il tasso di finanziamento a lungo termine applicabile a società o attività economiche di simile rischiosità rettificato della componente fiscale. Il costo del capitale proprio riflette il rendimento atteso dall’investitore e viene stimato nella prassi prevalente sulla base del Capital Asset Pricing Model (CAPM), definito dalla seguente formula: K e = r f + β × ( rm − r f ) dove: rf = tasso di rendimento delle attività prive di rischio; β = fattore di correlazione tra il rendimento effettivo di un’azione e il rendimento complessivo del mercato azionario di riferimento; rm ( rm − r f ) 4.6 = rendimento complessivo del mercato di riferimento; = premio di rendimento richiesto dal mercato azionario di riferimento rispetto ad investimenti privi di rischio (Equity Risk Premium) Metodo dei Multipli di Borsa La metodologia dei multipli di Borsa consiste nel determinare il valore di un’azienda attraverso l’osservazione delle valutazioni espresse dai mercati finanziari per aziende con caratteristiche similari. L’applicazione di tale metodo prevede, in primo luogo, il calcolo dei multipli di società comparabili. Per la scelta dei multipli di riferimento, i moltiplicatori utilizzati nella prassi si distinguono in due categorie: “asset side” ed “equity side”. Nell’approccio asset side: 1) il numeratore esprime il valore dell’investimento nell’attivo lordo, dato generalmente dalla somma di capitalizzazione di borsa, 23 indebitamento finanziario netto e minoranze, al netto delle partecipate non consolidate, 2) il denominatore dovrà conseguentemente includere i risultati prima degli interessi passivi (“unlevered”). Nell’approccio equity side si utilizza invece 1) al numeratore il prezzo di Borsa delle azioni, mentre 2) al denominatore verranno considerati i risultati dopo gli interessi passivi (“levered”). Per la scelta delle aziende comparabili si dovrà tener conto di una serie di indicatori quali, tra gli altri: l’appartenenza allo stesso settore, la dimensione, la struttura finanziaria, l’omogeneità delle grandezze economico-finanziarie prese a riferimento per il calcolo dei multipli, la governance, la trasparenza, lo stadio di vita delle società, i modelli di business etc. I dati grezzi espressivi dei multipli e delle performance aziendali, vengono nella prassi rettificati per eliminare eventuali componenti straordinari e, più in generale, per correggere politiche di bilancio. Successivamente al calcolo dei multipli delle società comparabili, vengono individuati i multipli rappresentativi del campione di riferimento, determinati, generalmente nella prassi, come valori medi o mediani. Infine l’applicazione dei suddetti multipli alle grandezze economico – finanziarie della società oggetto di valutazione ne consente di determinare il valore del capitale economico. Nel caso di specie, il piano economico-finanziario di AEM Torino prevede per i prossimi anni un significativo ammontare di investimenti, i cui effetti economici si dispiegheranno solo negli ultimi anni del periodo di riferimento. Inoltre, i tassi di crescita medi annui previsti dai piani economicofinanziari di AEM Torino ed AMGA risultano essere superiori alla media delle altre exmunicipalizzate. La metodologia dei Multipli di Borsa qualora le grandezze economico-finanziarie di riferimento delle società oggetto di valuzione non siano a regime, rende i risultati scarsamente significativi e, pertanto si è ritenuto non opportuno applicarla. B. L’APPLICAZIONE DEI CRITERI DI VALUTAZIONE 4.7 Applicazione del metodo delle Quotazioni di Borsa Il metodo delle Quotazioni di Borsa è stato applicato analizzando il corso dei titoli su di un periodo di osservazione sufficientemente ampio, allo scopo di evitare eventuali anomalie e di neutralizzare le fluttuazioni di breve periodo tipiche dei mercati finanziari. In particolare, si è fatto riferimento alle medie ponderate dei prezzi ufficiali di Borsa di AEM Torino e di AMGA nei seguenti orizzonti temporali antecedenti il 24 gennaio 2006: 1 mese, 3 mesi, 6 mesi, 12 mesi. Media Ponderata 1 Mese 3 Mesi 6 Mesi 12 Mesi Valore del Capitale Economico di AEM Torino € mln 1.080 1.060 1.065 1.065 24 Valore del Capitale Economico di AMGA € mln 625 614 629 633 4.8 Applicazione della metodologia del Discounted Cash Flow Al fine di determinare il valore fondamentale si è fatto riferimento ai flussi di cassa consolidati risultanti dai piani economico-finanziari stand alone delle due società partecipanti alla fusione. La metodologia del Discounted Cash Flow riflette le seguenti ipotesi: costo medio ponderato del capitale (WACC): sono stati calcolati WACC specifici per AEM Torino e per AMGA basati sulla struttura finanziaria prevista dai rispettivi business plan; periodo temporale di riferimento: la valutazione fa riferimento ai flussi di cassa stimati nei piani economico-finanziari delle società nel periodo 2006-2010, attualizzati al 31 dicembre 2005, e ad un valore terminale calcolato al 2010 e anch’esso attualizzato al 31 dicembre 2005. In particolare, al fine di far riferimento ad un periodo esplicito omogeneo, il piano economico finanziario di AMGA è stato prolungato di un anno inflazionando (ad un tasso pari al 1,5%) i risultati economico-finanziari previsti al 2009; normalizzazione del flusso di cassa per il calcolo del valore terminale: la stima del flusso di cassa normalizzato di lungo periodo si basa sulle seguenti ipotesi economico operative: – per AEM Torino: i. si è preso in considerazione il flusso di cassa previsto al 2011, esercizio in cui saranno a regime tutti gli investimenti previsti; ii. è stata considerata, come di prassi, l’equivalenza tra il valore degli ammortamenti e degli investimenti a regime; iii. è stato sottratto il flusso relativo ai Certificati Verdi degli impianti termoelettrici, di Pont Ventoux e della Valle Orco, al netto dell’impatto fiscale, poiché, come è noto, tali incentivi hanno un termine; – per AMGA è stata solo considerata, come prassi, l’equivalenza tra il livello di investimenti e il valore degli ammortamenti; le partecipazioni immobilizzate in società non consolidate, come previsto dai rispettivi piani economico-finanziari, e gli interessi di terzi (minorities) sono stati valorizzati sulla base del valore previsto dai piani economico finanziari al 31 dicembre 2005. Inoltre, con l’obiettivo di determinare il valore fondamentale di AEM Torino, al valore dell’attivo lordo è stato sommato il valore attuale dei seguenti ammontari: il risparmio fiscale derivante dal maggiore livello di ammortamenti che si registra per alcuni anni successivi al 2010; i Certificati Verdi per l’impianto di Pont Ventoux dal 2011 al 2014, al netto dell’impatto fiscale; i Certificati Verdi relativi agli impianti CCGT dal 2011 al 2018, al netto dell’impatto fiscale; i Certificati Verdi relativi agli impianti della Valle Orco per il periodo compreso tra il 2011 e il 2018, anch’essi al netto dell’impatto fiscale. 25 4.9 Il piano economico-finanziario di AMGA Il piano economico-finanziario di AMGA si basa sulle seguenti ipotesi di crescita ripartite per linee di business: Gas: – Plurigas: rinegoziazione nel 2005 del contratto attuale di importazione (con effetto di riduzione del costo di acquisto del gas) e nuovo contratto di importazione a partire dal 2008; – OLT LNG: costruzione del nuovo terminale di rigassificazione su nave con una capacità di 4,0 bcm/annui, che dovrebbe entrare in esercizio nel secondo semestre 2007; – Acquisizione di alcune local utilities. Servizio Idrico Integrato: – Acqua Italia: acquisizione e consolidamento di Acqua Italia S.p.A. (acquedotti genovesi) e conseguente applicazione della tariffa d’ambito in tutto l’ATO di Genova; – Acque Potabili (“SAP”): consolidamento proporzionale (50%) della partecipazione in SAP. Energia Elettrica: – Aumento della capacità di generazione di Tirreno Power per supportare l’attività di vendita a prezzi competitivi; – Valorizzazione del portafoglio clienti attraverso lo sviluppo di un’offerta dual fuel mirata ai segmenti piccole aziende e retail in tutti i territori in cui AMGA è presente. Gestione Calore: – Incremento nell’attività di gestione dei servizi energetici nei settori pubblico e privato per rafforzare la posizione di AMGA.; – Consolidamento delle attività di gestione calore operanti nelle province di Genova e Savona. Altri servizi: – Consolidamento proporzionale a partire dal 2005 delle seguenti multi-utility: ASA Livorno S.p.A. (40,00%): attiva nei servizi idrici (gestione ATO Toscana Costa) e gas; ASMT Tortona S.p.A. (44,75%): attiva nei servizi idrici (gestione parte dell’ATO Alessandria) e gas. 4.10 Il piano economico-finanziario di AEM Torino I principali drivers di crescita previsti nel business plan elaborato dal management di AEM Torino sono riconducibili alla generazione elettrica, al calore ed alla rete di distribuzione elettrica. In 26 particolare, Avvio delle centrale di Pont Ventoux, a regime nel 2006; Repowering a ciclo combinato del 2° gruppo termoelettrico dell’impianto di Moncalieri a partire dal 2008, che passerà dagli attuali 141 a 390 MW mediante l’installazione di una nuova turbina a gas. Conseguentemente, nel 2008 la centrale di Moncalieri funzionerà con due gruppi a ciclo combinato aventi una potenza elettrica complessiva pari a circa 800 MWe e, in assetto di cogenerazione, una potenza termica di 500 MWt; Completamento nel 2008 del repowering degli impianti di Edipower; Completamento dello sviluppo della rete di teleriscaldamento nelle zone di Torino Centro e Torino Nord, rispettivamente entro il 2007 e 2010. Il progetto “Torino Centro” espanderà la rete di teleriscaldamento di circa 9 milioni di m3, raggiungendo ulteriori 100.000 abitanti. Il calore sarà prodotto dai Gruppi di cogenerazione di Moncalieri e dalla nuova Centrale Politecnico. Il progetto “Torino Nord” prevede una ulteriore espansione della rete di teleriscaldamento sino a 15 milioni di m3, che si aggiungeranno ai 3 milioni di m3 già erogati in zona; Installazione di contatori elettronici e completamento del piano di rinnovi a partire dal 2005; Repowering delle cinque centrali della Valle Orco (Villa, Rosone, Telessio, Bardonet, Pont), beneficiando della legislazione esistente in tema di certificati verdi. Non sono incluse alcune iniziative in fase di approfondimento, ma considerate strategiche da AEM quali la mini/micro cogenerazione, la crescita nel settore dei “minidro”, l’acquisizione di partecipazioni in piccole local utilities. Restano altresì escluse le possibili cessioni delle reti elettriche dei comuni limitrofi a Torino e della società di trasmissione elettrica. 4.11 Costo medio ponderato del capitale utilizzato Al fine di tener conto della differente struttura patrimoniale e, conseguentemente, del diverso costo del debito e profilo di rischio delle due società partecipanti alla fusione, è stato calcolato un WACC specifico per AEM Torino ed uno per AMGA. Le principali ipotesi (di cui alla precedente sezione metodologica) utilizzate per la stima del Costo Medio Ponderato del Capitale possono essere sintetizzate come di seguito: tasso di rendimento delle attività prive di rischio: 4,3%; Beta Relevered (indice di correlazione tra il rendimento di un titolo azionario e quello del relativo mercato azionario): 1,0 per AEM Torino e 0,8 per AMGA; Equity Risk Premium: si è utilizzato un valore pari a 4,0% per entrambe le società, sostanzialmente in linea con il consensus delle stime degli analisti finanziari; Rapporto fra indebitamento e capitalizzazione complessiva (Gearing): come indicato nei rispettivi business plan, il livello di gearing obiettivo per AEM Torino è stato ipotizzato pari al 46%, mentre per AMGA al 17%; Sulla base delle ipotesi formulate il Costo Medio Ponderato del Capitale per AEM Torino è stato 27 stimato pari a 5,69%, mentre per AMGA pari a 6,41%. 4.12 Valori stimati con metodo DCF Sulla base delle ipotesi precedentemente descritte l’applicazione della metodologia DCF alle due società consente di stimare i seguenti valori dei capitali economici di AEM Torino ed AMGA: Perpetuity Valore del Capitale Economico di AEM Torino € mln 1.435 Valore del Capitale Economico di AMGA € mln 877 Inoltre, si è proceduto ad un’analisi di sensibilità nei due maggiori parametri ai fini della determinazione del Terminal Value (WACC e g) e di seguito illustrata: AEM Torino 5,59% 5,69% 5,79% 0,75% 1.379 1.333 1.289 1,0% 1,25% 1.485 1.435 1.386 1.604 1.548 1.494 AMGA 6,31% 6,41% 6,51% 0,75% 852 831 810 1,0% 1,25% 901 877 855 955 929 904 4.13 Segnalazioni di eventuali difficoltà di valutazione ex-art. 2501-quinquies, II comma c.c. Le valutazioni sono state effettuate utilizzando dati economico-finanziari previsionali derivanti dai piani industriali delle società. Tali dati presentano per loro natura profili di incertezza; inoltre essi ipotizzano la continuità dell’attuale quadro legislativo, pertanto eventuali evoluzioni potrebbero avere un impatto anche significativo sui risultati attesi. Nella determinazione dei capitali economici delle società interessate dalla fusione si è ipotizzato la totale conversione dei warrants AEM Torino e del prestito obbligazionario convertibile AMGA. Tale ipotesi è stata ritenuta ragionevole in considerazione della attuale convenienza all’esercizio delle opzioni di conversione. Nell’elaborazione della Relazione si è ipotizzato, coerentemente con le informazioni attualmente disponibili, che a seguito della Fusione non si renda necessaria alcuna modifica degli Statuti delle società partecipanti che determini il diritto di recesso per i soci dissenzienti. C. RAPPORTO DI CAMBIO E CRITERI SEGUITI PER LA SUA DETERMINAZIONE 4.14 Criteri utilizzati per la determinazione dei rapporti di cambio La determinazione del rapporto di cambio è stata effettuata con riferimento ai valori del capitale 28 economico attribuiti alle società interessate all’Operazione, rappresentati nella Sezione B. In particolare, tali valori del capitale economico sono stati rapportati a un numero di azioni delle società nell’ipotesi di totale conversione dei warrants AEM Torino e del prestito obbligazionario convertibile AMGA, indicati nella Sezione 4.15, al fine di determinare il valore unitario per azione. Per la determinazione del rapporto di cambio si è fatto riferimento ai rapporti teorici dei valori unitari calcolati sulla base di metodologie omogenee. Inoltre, AEM e AMGA intendono sottoporre all’assemblea che esaminerà il bilancio al 31 dicembre 2005 l’eventuale distribuzione di un dividendo prima della Data di Efficacia della Fusione. In tal caso, il rapporto di cambio, calcolato cum dividendo, non sarà alterato, e quindi le Società potranno procedere al perfezionamento della Fusione a condizione che: a. le Società stesse rispettino il rapporto di proporzionalità implicito nel detto rapporto di cambio nella distribuzione dei rispettivi dividendi per azione di competenza dell’esercizio 2005; b. il dividendo distribuito da ciascuna società non ecceda l’utile netto distribuibile di competenza dell’esercizio 2005. 4.15 Capitale e numero di azioni Il capitale sociale di AEM Torino alla data di riferimento ammonta a € 471.300.063 interamente versati e si suddivide in n. 471.300.063 azioni del valore nominale di € 1 ciascuna. Alla data di riferimento risultano in circolazione n. 96.320.872 warrant che attribuiscono il diritto di sottoscrivere azioni ordinarie in ragione di 2 warrants per ogni azione. Il capitale sociale di AMGA è pari a n. 348.027.075 azioni (incluse 300.000 azioni proprie) del valore nominale di € 0,52 per complessivi € 180.974.079. Inoltre alla medesima data risultano in circolazione n. 20.775.000 obbligazioni convertibili in azioni ordinarie in ragione di 1,0439 obbligazioni ogni azione. Ai fini della stima, come precedentemente menzionato si è assunta l’ipotesi dell’integrale conversione delle obbligazioni e dell’integrale esercizio dei warrant in ragione dell’attuale convenienza ad esercitare le opzioni. Il numero di azioni è stato pertanto determinato in 519.460.499 per AEM Torino e in 367.928.407 per AMGA. 4.16 Prezzo per azione e rapporti teorici Sulla base delle analisi effettuate sono stati identificati i valori per azione AEM Torino e AMGA ed i conseguenti rapporti teorici di cambio di seguito rappresentati, in dipendenza dei metodi adottati: METODOLOGIE Prezzi di Borsa - 1 mese - 3 mesi - 6 mesi - 12 mesi Metodo DCF - MAX - MIN Rapporto Teorico Prezzo per azione (€) di Cambio AEM AMGA Torino 2,08 2,04 2,05 2,05 1,70 1,67 1,71 1,72 0,82 0,82 0,83 0,84 3,09 2,48 2,60 2,20 0,84 0,89 29 4.17 Conclusioni Tenuto conto dei valori per azione determinati come sopra e dei conseguenti rapporti teorici il Consiglio di Amministrazione di AEM Torino ha definito il seguente rapporto di cambio: n. 0,85 azioni ordinarie di AEM Torino del valore nominale di 1,00 Euro ciascuna per ogni n. 1 azione ordinaria di AMGA del valore di 0,52 Euro. Non è previsto alcun conguaglio in denaro. 5 MODALITA’ DI ASSEGNAZIONE DELLE AZIONI DI AEM La Fusione verrà attuata mediante annullamento con concambio delle azioni ordinarie di AMGA in circolazione alla Data di Efficacia della Fusione. Sarà messo a disposizione degli azionisti di AMGA un servizio per il trattamento delle eventuali frazioni di azioni a prezzi di mercato e senza aggravio di spese, bolli o commissioni, per il tramite di intermediari autorizzati, onde permettere l’arrotondamento all’unità immediatamente inferiore o superiore del numero di azioni di nuova emissione spettanti. Le azioni ordinarie di nuova emissione destinate al concambio saranno emesse in regime di dematerializzazione ed assegnate agli aventi diritto per il tramite dei rispettivi intermediari aderenti al sistema di gestione accentrata di Monte Titoli S.p.A. alla Data di Efficacia della Fusione. Le azioni ordinarie di nuova emissione destinate al concambio saranno quotate al pari delle azioni di AEM già in circolazione al momento della loro emissione. 6 DATA DI EFFICACIA DELL’OPERAZIONE E DATA DI GODIMENTO DELLE AZIONI L’efficacia della Fusione interverrà a partire dall’ultima delle iscrizioni prescritte ex art. 2504 c.c., mentre gli effetti contabili saranno retrodadati al 1.1.2006 nel rispetto della disciplina normativa applicabile, e da tale data – sempre in quanto consentito dalla normativa applicabile – decorreranno anche gli effetti fiscali della Fusione. Le azioni ordinarie emesse dalla Società Incorporante in cambio delle azioni ordinarie della Società Incorporata annullate per effetto della Fusione avranno godimento regolare e, pertanto, attribuiranno ai loro possessori diritti equivalenti a quelli spettanti ai possessori delle azioni in circolazione al momento della loro emissione. 7 RIFLESSI TRIBUTARI DELL’OPERAZIONE SU AEM E SU AMGA 7.1 Neutralità fiscale Ai sensi dell’art. 172 1° comma del D.P.R 22 dicembre 1986 n. 917, la Fusione è fiscalmente neutra e non costituisce realizzo o distribuzione delle plusvalenze e delle minusvalenze dei beni né della Società Incorporata, né della Società Incorporante, comprese quelle relative alle rimanenze e il valore dell’avviamento. 7.2 Differenze di Fusione ed Aumento del Capitale Sociale al Servizio della Fusione Le differenze iscritte in bilancio per effetto della Fusione non concorrono a formare il reddito imponibile della Società Incorporante. 30 Gli eventuali maggiori valori iscritti in bilancio, con riferimento agli elementi patrimoniali della Società Incorporata, per effetto dell’imputazione del disavanzo non rilevano ai fini fiscali in capo alla Società Incorporante, in quanto tali elementi patrimoniali mantengono l’ultimo valore ad essi riconosciuto ai fini delle imposte sui redditi. Le eventuali riserve in sospensione di imposta iscritte nell’ultimo bilancio della Società Incorporata ed ancora esistenti alla data di efficacia della Fusione saranno trattate in conformità al disposto dell’art. 172 5° comma del D.P.R. 22 dicembre 1986 n. 917 e, se del caso, si provvederà alla loro ricostituzione, qualora ne ricorrano i relativi presupposti in ragione della loro natura. Ai sensi dell’art. 172 6° comma del D.P.R. 22 dicembre 1986 n. 917, all’aumento del capitale al servizio della Fusione e all’avanzo di fusione, che residuano dopo l’eventuale ricostituzione delle riserve in sospensione d’imposta di cui all’art. 172 5° comma del D.P.R. 22 dicembre 1986 n. 917, si applica il regime fiscale del capitale e delle riserve della Società Incorporata, diverse da quelle eventualmente ricostituite, che hanno proporzionalmente concorso alla formazione dell’aumento e dell’avanzo. 7.3 Imposta di Registro L’Atto di Fusione è assoggettato all’imposta di registro in misura fissa ai sensi dell’art. 4 lettera b) della Parte I della Tariffa allegata al D.P.R. 26 aprile 1986 n. 131. 7.4 Deconsolidamento fiscale. La fusione per incorporazione fa venire meno, ai sensi dell’art. 124, 5° comma del D.P.R. 22 dicembre 1986 n. 917, gli effetti del consolidato fiscale facente capo alla Società Incorporata. Peraltro, attraverso la procedura di interpello di cui all’art. 11 della Legge 27 luglio 2000, n. 212, può essere richiesto il riconoscimento del diritto al mantenimento del regime in capo alla Società Incorporante; in ogni caso, la sua interruzione non comporta conseguenze economiche significative. 7.5 Vincoli fiscali sulle riserve Per effetto della Fusione una parte delle riserve della Società Incorporante risulterà fiscalmente vincolata ai sensi e per gli effetti di cui all’art. 109, 4° comma, lett. b) del D.P.R. 22 dicembre 1986 n. 917 a fronte del disinquinamento fiscale del quale si è avvalsa la Società Incorporata. 7.6 Decorrenza degli effetti. Gli effetti fiscali dell’operazione decorrono – in quanto consentito dalla normativa applicabile – dalla data dalla quale le operazioni della Società Incorporata sono imputate al bilancio della Società Incorporante. 7.7 Effetti sugli azionisti della Società Incorporante In conformità al disposto dell’art. 172 3° comma del D.P.R. 22 dicembre 1986 n. 917, il concambio delle azioni della Società Incorporata con quelle della Società Incorporante non costituisce né realizzo, né distribuzione di plusvalenze o minusvalenze, né conseguimento di ricavi per i soci della Società Incorporata, derivandone una mera sostituzione delle azioni da questi possedute nella Società Incorporata con quelle della Società Incorporante. 31 8 PREVISIONI SULLA COMPOSIZIONE DELL’AZIONARIATO RILEVANTE DI AEM A SEGUITO DELL’OPERAZIONE Alla data del 24 gennaio 2006 gli azionisti di AEM e gli azionisti di AMGA che risultano detenere partecipazioni nel capitale sociale in misura superiore al 2%, sulla base delle risultanze del libro soci, integrate dalle comunicazioni delle partecipazioni rilevanti ai sensi dell’art. 120 del Testo Unico e dalle informazioni a disposizione, sono i seguenti: Azionisti AEM Numero di azioni % sul capitale ordinarie possedute sociale ordinario Comune di Torino (direttamente e indirettamente) 324.493.084 68,85% SANPAOLO IMI (direttamente e indirettamente) 22.852.280 4,85% ASSICURAZIONI GENERALI (direttamente e 20.675.307 4,39% indirettamente) Fondazione CRT (direttamente e indirettamente) 9.466.313 2,01% Azionisti AMGA Numero di azioni % sul capitale ordinarie possedute sociale ordinario Comune di Genova (direttamente e indirettamente) 188.317.075 54,11% Amber Capital LB 19.812.077 5,69% Transalpina di Energia S.r.l. 9.780.300 2,81% Schroeder Investment Management Ltd 7.063.407 2,03% La seguente tabella sintetizza la composizione prevedibile dell’azionariato della Società Incorporante con riguardo alle partecipazioni che superino il 2% nell’ipotesi in cui: (i) tutti gli warrant Aem Torino 2003-2008 siano convertiti; e (ii) tutti gli obbligazionisti che hanno sottoscritto il prestito obbligazionario convertibile AMGA esercitino il diritto di conversione: Azionisti Numero di azioni % sul capitale Numero di azioni % sul capitale ordinarie sociale di risparmio sociale possedute ordinario possedute complessivo FSU 424.999.233 57,6% 51,1% FCT 94.500.000 11,4% 1 SANPAOLO IMI 22.852.280 3,1% 2,7% ASSICURAZIONI 20.675.307 2,8% 2,5% 1 GENERALI AMBER CAPITAL 16.840.265 2,3% 2,0% 1 I valori attribuiti a Sanpolo IMI e Assicurazioni Generali non tengono conto dei warrant Aem Torino 2003- 2008 eventualmente posseduti dagli stessi. Tutti i warrant in circolazione, ad eccezione di quelli posseduti dal Comune di Torino (direttamente e indirettamente), sono stati prudenzialmente attribuiti al flottante. 32 9 EFFETTI DELL’OPERAZIONE SUI PATTI PARASOCIALI RILEVANTI AI SENSI DELL’ART. 122 DEL TESTO UNICO DELLA FINANZA In data 24 gennaio 2006 ciascuno dei due Consigli Comunali dei Comuni di Genova e di Torino ha approvato uno schema di accordo quadro, il cui testo non risulta ancora essere stato sottoscritto dai due Comuni. Le pattuizioni ivi contenute di portata parasociale saranno comunicate e pubblicate in conformità alla vigente normativa. Alla data odierna non risultano comunicati patti parasociali ai sensi dell’art. 122 del Testo Unico aventi ad oggetto azioni delle società partecipanti alla Fusione. 10 CONSIDERAZIONI IN MERITO ALLA RICORRENZA DEL DIRITTO DI RECESSO La Società Incorporante manterrà sostanzialmente invariata la clausola statutaria concernente l’oggetto sociale, in quanto il suo statuto non presenta, rispetto all’oggetto sociale riportati negli attuali statuti di AMGA e di AEM differenze significative tanto in termini di attività sociale esercitabile, quanto di rischio d’impresa ad esso associato. Per l’effetto, agli azionisti AEM e AMGA non spetterà il diritto di recesso ai sensi dell’art. 2437 c.c., a seguito dell’eventuale Fusione. SCHEMA DI DELIBERA ASSEMBLEARE <<L’Assemblea degli azionisti di AEM Torino S.p.A., riunita in sede straordinaria: preso atto che il Progetto di Fusione è stato approvato dal Consiglio di Amministrazione nella seduta del 25 gennaio 2006; o preso atto dell’avvenuto assolvimento, in data 27 gennaio 2006, delle formalità del deposito del Progetto di Fusione a norma degli articoli 2501ter c.c.; o esaminato e discusso il Progetto di Fusione e la relazione amministrativa del Consiglio di Amministrazione; o preso atto delle situazioni patrimoniali e dei conti economici della Società Incorporante AEM Torino S.p.A., della Società Incorporata AMGA S.p.A., tutte riferite al 30 settembre 2005. o preso atto della relazione sulla congruità del rapporto di cambio redatta da KPMG S.p.A., quale esperto nominato ai sensi dell’articolo 2501sexies del codice civile dal Tribunale di Torino; o preso atto del deposito presso le sedi sociali di AEM Torino S.p.A. e AMGA degli atti di cui all’articolo 2501 septies c.c. delibera di approvare il Progetto di Fusione di AMGA S.p.A. in AEM Torino S.p.A., sulla base delle situazioni patrimoniali e dei conti economici di AEM Torino S.p.A. e di AMGA S.p.A., tutte riferite alla data del 30 settembre 2005, nonché le modifiche statutarie indicate nella bozza di statuto allegata a tale progetto di Fusione; di aumentare il capitale sociale di AEM Torino S.p.A., in via scindibile, per massimi € 295.823.014, mediante emissione di massimo n. 295.823.014 di azioni ordinarie da nominali € 1,00 ciascuna, da riservare in via esclusiva al servizio del concambio azionario relativo alla 33 Allegato 2.1.1 (d) Relazioni degli amministratori di AMGA. AMGA S.p.A. Sede Legale Via SS. Giacomo e Filippo 7 16122 GENOVA Capitale sociale € 180.974.079 Iscritta al Registro delle Imprese di Genova Numero di iscrizione 03551270105 ********* RELAZIONE DEL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE DI AZIENDA MEDITERRANEA GAS E ACQUA S.p.A. (AMGA S.p.A.) SUL PROGETTO DI FUSIONE PER INCORPORAZIONE DI AZIENDA MEDITERRANEA GAS E ACQUA S.P.A. IN AEM TORINO S.P.A. E SULLE MODIFICHE STATUTARIE DI AEM TORINO S.P.A. (AI SENSI DELL’ART. 2501-QUINQUIES C.C. E DELL’ART. 70 E DELL’ART. 72 DEL REGOLAMENTO APPROVATO CON DELIBERAZIONE CONSOB N. 11971 DEL 14 MAGGIO 1999 E SUCCESSIVE MODIFICHE) 21 MARZO 2006 1 INDICE 1 ILLUSTRAZIONE DELL’OPERAZIONE ......................................................................................................................... 4 1.1 Struttura dell’operazione................................................................................................................................... 4 1.2 Modificazioni statutarie. .................................................................................................................................... 5 1.3 Condizioni alla stipula dell’atto di fusione ....................................................................................................... 7 2 LE SOCIETÀ PARTECIPANTI ALL’OPERAZIONE ........................................................................................................ 8 2.1 AEM TORINO S.p.A. ........................................................................................................................................ 8 2.2 AMGA S.p.A..................................................................................................................................................... 12 3 3.1 4 LE MOTIVAZIONI DELL’OPERAZIONE ..................................................................................................................... 18 Razionale strategico e industriale dell’operazione e prospettiva di sviluppo.............................................. 18 VALORI ATTRIBUITI AD AD AEM TORINO ED AMGA AI FINI DELLA DETERMINAZIONE DEL RAPPORTO DI CAMBIO .................................................................................................................................................................... 22 4.1 Introduzione...................................................................................................................................................... 22 4.2 Data di riferimento........................................................................................................................................... 23 4.3 I criteri di Valutazione .................................................................................................................................... 23 4.4 L’applicazione dei criteri di valutazione........................................................................................................ 27 4.5 Rapporto di cambio e criteri seguiti per la sua determinazione .................................................................. 32 5 MODALITÀ DI ASSEGNAZIONE DELLE AZIONI DI AEM .......................................................................................... 33 6 DATA DI EFFICACIA DELL’OPERAZIONE E DATA DI GODIMENTO DELLE AZIONI ................................................... 34 7 RIFLESSI TRIBUTARI DELL’OPERAZIONE SU AEM E SU AMGA............................................................................ 34 7.1 Neutralità fiscale............................................................................................................................................... 34 7.2 Differenze di Fusione ed Aumento del Capitale Sociale al Servizio della Fusione...................................... 34 2 7.3 Imposta di Registro .......................................................................................................................................... 35 7.4 Deconsolidamento fiscale. ................................................................................................................................ 35 7.5 Vincoli fiscali sulle riserve. .............................................................................................................................. 35 7.6 Decorrenza degli effetti. ................................................................................................................................... 35 7.7 Effetti sugli azionisti della Società Incorporante ........................................................................................... 35 8 PREVISIONE SULLA COMPOSIZIONE DELL’AZIONARIATO RILEVANTE DI AEM A SEGUITO DELL’OPERAZIONE . 35 9 EFFETTI DELL’OPERAZIONE SUI PATTI PARASOCIALI RILEVANTI AI SENSI DELL’ART. 122 DEL TESTO UNICO DELLA FINANZA..................................................................................................................................................... 37 10 CONSIDERAZIONI IN MERITO ALLA RICORRENZA DEL DIRITTO DI RECESSO ...................................................... 37 SCHEMA DI DELIBERA ASSEMBLEARE ................................................................................................................. 37 3 Signori Azionisti, sottoponiamo alla Vs. attenzione la presente relazione che illustra, sotto il profilo giuridico ed economico, il progetto di fusione relativo alla incorporazione di AZIENDA MEDITERRANEA GAS E ACQUA S.p.A. (di seguito “AMGA” o “Società Incorporata”) in AEM TORINO S.p.A. (di seguito “AEM Torino” o “AEM” o “Società Incorporante”) e, in particolare, i criteri di determinazione dei rapporti di cambio delle società interessate, in conformità a quanto previsto dall’art. 2501 quinques c.c. e dall’art. 70 secondo comma del Regolamento approvato con deliberazione CONSOB n. 11971 del 14 maggio 1999 e successive modifiche (di seguito “Regolamento Emittenti”). 1 ILLUSTRAZIONE DELL’OPERAZIONE 1.1 Struttura dell’operazione L’operazione che si sottopone alla Vs. approvazione consiste nella fusione per incorporazione, ai sensi degli articoli 2501 e seguenti del codice civile, di AMGA in AEM (di seguito “Operazione” o “Fusione”). L’Operazione, concernendo società emittenti strumenti finanziari quotati in un mercato regolamentato italiano, è altresì soggetta alle disposizioni del Decreto Legislativo del 24 febbraio 1998, n. 58 (di seguito, il “Testo Unico”) e del Regolamento Emittenti. La Società Incorporante è controllata dal Comune di Torino, che possiede direttamente e per il tramite di Finanziaria Città di Torino s.r.l. - società posseduta al 100% dallo stesso Comune - (di seguito “FCT”) rispettivamente il 51,24% e il 17,61%, e quindi complessivamente il 68,85%, del capitale sociale AEM. La Società Incorporata è invece controllata dal Comune di Genova, che possiede il 54,11% del capitale della società, di cui il 30,71% è posseduto direttamente, mentre il restante 23,40% è posseduto da F.S.U. Finanziaria Sviluppo Utilities s.p.a. - società posseduta al 100% dallo stesso Comune - (di seguito, “FSU”). Alla Fusione, che si basa su un principio di paretiticità tra il Comune di Torino e il Comune di Genova, si perverrà mediante le seguenti principali operazioni, da realizzarsi contestualmente nello stesso giorno della stipula dell’atto di Fusione e con effetto a partire dalla Data di Efficacia della Fusione (come infra definita): a) il Comune di Genova conferirà in FSU le azioni AMGA di sua proprietà. Conseguentemente FSU (che sarà trasformata in società a responsabilità limitata) deterrà una partecipazione diretta in AMGA pari al 54,11% circa (tale percentuale di partecipazione del 54,11% è destinata a scendere al 51% circa in caso di integrale conversione del prestito obbligazionario convertibile in azioni AMGA emesso da AMGA S.p.A. in data 1° aprile 2004 e sottoscritto dalle fondazioni bancarie CRT Torino e Cassa di Risparmio di Alessandria); b) siccome il valore della capitalizzazione di AEM è superiore a quello di AMGA, per fare in modo che la partecipazione dei due Comuni in FSU sia paritetica, il Comune di Torino: 4 (i) conferirà a FSU una parte (inferiore al 51%) di azioni AEM di valore pari al valore delle azioni AMGA che saranno detenute da FSU; e, contestualmente, (ii) venderà a FSU una ulteriore quantità di azioni AEM nella misura occorrente a far sì che FSU - tenuto anche conto degli warrant AEM in circolazione - salga almeno al 51% in AEM. FSU ricorrerà a un finanziamento bancario per avere le disponibilità necessarie al pagamento del prezzo. Per effetto delle operazioni di cui sopra FSU sarà detenuta al 100% pariteticamente dal Comune di Torino (50%) e dal Comune di Genova (50%) e avrà la proprietà di una partecipazione di maggioranza assoluta nella Società Incorporante. FSU conserverà la propria sede a Genova. È inoltre previsto che tutte le attività operative direttamente o indirettamente possedute da AMGA e AEM siano trasferite, sempre con efficacia alla Data di Efficacia della Fusione, a quattro società caposettore, le quali saranno chiamate a operare – direttamente e per il tramite di partecipate – nei seguenti settori: i. servizi agli Enti Locali in genere, e gestione infrastrutture per le telecomunicazioni (“Caposettore Servizi agli Enti Locali”); ii. produzione di energia elettrica e calore, trasmissione-distribuzione di energia elettrica (“Caposettore Energia”); iii. ciclo idrico e distribuzione gas (“Caposettore Acqua-Gas”); iv. approvvigionamento e vendita di gas, energia termica, energia elettrica (“Caposettore Commerciale”). In conseguenza della Fusione, la Società Incorporante assumerà la denominazione sociale di AEM /AMGA, ovvero la diversa denominazione concordata. Ai fini della Fusione, le situazioni patrimoniali di riferimento, ai sensi dell’art. 2501 quater del codice civile, sono riferite al 30 settembre 2005. L’efficacia della Fusione interverrà a partire dall’ultima delle iscrizioni prescritte ex art. 2504 c.c. (di seguito “Data di Efficacia della Fusione”), mentre gli effetti contabili saranno retrodadati al 1.1.2006 nel rispetto della disciplina normativa applicabile, e da tale data – sempre in quanto consentito dalla normativa applicabile – decorreranno anche gli effetti fiscali della Fusione. 1.2 Modificazioni statutarie. Il presente paragrafo viene presentanto anche ai sensi dell’art. 72 del Regolamento approvato con deliberazione Consob n. 11971 del 14.5.1999 e successive modifiche. In dipendenza della Fusione e degli accordi di governance societaria tra gli azionisti pubblici di riferimento di AEM e AMGA, la Società Incorporante modificherà il proprio statuto sociale. Nell’ambito dell’Operazione, in conformità al suddetto principio di paretiticità tra il Comune di Torino e il Comune di Genova e quindi al fine di pervenire ad un equilibrato assetto di governance societaria, con un coerente ruolo di entrambi, gli stessi Comuni hanno convenuto che alla Data di Efficacia della Fusione le azioni della Società Incorporante che rimarranno di proprietà indiretta del 5 Comune di Torino, attraverso FCT, saranno convertite, per effetto di specifica deliberazione dell’assemblea straordinaria di Aem Torino che sarà adottata contestualmente alla delibera che avrà approvato il progetto di fusione e il nuovo statuto della Società Incorporante, in azioni di risparmio. Il Comune di Torino (e per esso FCT) non potrà disporre di tali azioni per un periodo di due anni dalla Data di Efficacia della Fusione, decorso il quale lo stesso Comune di Torino potrà disporre di tali azioni, fermo restando che FSU avrà un diritto di prelazione su tutte le azioni che lo stesso Comune di Torino intendesse vendere o comunque trasferire. Dette azioni saranno automaticamente convertite alla pari in azioni ordinarie a semplice richiesta dell’acquirente, in caso di cessione a FSU o soggetti a terzi non collegati al Comune di Torino. In dipendenza della Fusione e degli accordi di governance societaria tra gli attuali azionisti di controllo, la Società Incorporante apporterà al proprio statuto sociale le seguenti principali modifiche: - l’articolo 1, relativo alla denominazione, recepirà la modifica relativa alla nuova denominazione della Società Incorporante post Fusione; - l’articolo 5, relativo al capitale sociale, recepirà una serie di modifiche per tenere conto della redistribuzione e della assegnazione delle azioni al servizio del rapporto di cambio, della conversione di azioni ordinarie in azioni di risparmio (secondo quanto specificato al successivo articolo 6) e degli adeguamenti necessari, alla luce del nuovo ammontare del capitale sociale all’esito della Fusione, per servire: (i) l’esercizio degli warrant già emessi dalla Società Incorporante; (ii) l’esercizio del diritto di conversione spettante ai soggetti che hanno sottoscritto il prestito obbligazionario convertibile emesso dalla incorporata AMGA in data 1.4.2004; - l’articolo 6, relativo alle azioni ed alle categorie di azioni, recepirà le modifiche concernenti la conversione in azioni di risparmio di parte delle azioni ordinarie che il Comune di Torino possederà per il tramite di FCT nella Società Incorporante; - l’articolo 8, relativo al limite al possesso azionario, recepirà ancora, anche se con una maggior semplificazione della previsione attuale, il principio sancito dall’articolo 3 del Decreto Legge 31 maggio 1994 n. 332, convertito in Legge 30 luglio 1994 n. 474 e successive modifiche (“Legge sulla Privatizzazione”), secondo il quale può essere introdotto nello statuto, per le società di cui all’art. 2 della medesima Legge sulla Privatizzazione, tra cui è ricompresa anche la Società Incorporante, un limite massimo di possesso azionario non superiore al 5% del capitale sociale con diritto di voto. Nonostante il nuovo disposto – avente portata generale - dell’art. 2351 terzo comma c.c., che stabilisce la possibilità, per le sole società che non fanno ricorso al mercato del capitale di rischio, di prevedere nello statuto una limitazione al diritto di voto, la corrente vigenza della Legge sulla Privatizzazione e dell’articolo 3 suddetto – avente carattere speciale e applicabile alla Società Incorporante - non è venuta meno, come insegna il Tribunale Amministrativo per la Lombardia, ord. 13 ottobre 2004, n. 175, secondo il quale la ricognizione della vigente normativa applicabile alle società privatizzate comprende anche la richiamata Legge sulla Privatizzazione. 6 - l’articolo 13, relativo alla costituzione dell’assemblea ed alla validità delle deliberazioni, recepirà alcune modifiche concernenti maggioranze rafforzate con riferimento ad alcune delibere dell’assemblea ordinaria e dell’assemblea straordinaria; - l’articolo 15, relativo al numero e alla nomina degli amministratori, recepirà un numero fisso di componenti del consiglio di amministrazione, rideterminato nel numero di 12 ed una parziale differenziazione nella designazione degli amministratori pur sempre nominati con il metodo del voto di lista; - l’articolo 16, relativo ai poteri e alla validità delle deliberazioni del consiglio di amministrazione, recepirà le modifiche relative alle materie di competenza esclusiva dello stesso consiglio di amministrazione; - l’articolo 17, relativo alla delega di attribuzioni e altri organi sociali, recepirà le modifiche relative alla nomina di un amministratore delegato, alla previsione di specifiche funzioni, con poteri di ordinaria e straordinaria amministrazione, per il presidente, l’amministratore delegato e il Comitato Strategico, formato dal presidente e dall’amminstratore delegato stessi; - l’articolo 21, relativo alla nomina dei membri del collegio sindacale, recepirà modifiche formali alle modalità di nomina dei sindaci; - l’articolo 23, relativo alla distribuzione degli utili, recepirà la previsione della eventuale distribuzione degli utili in egual misura a ciascuna azione ordinaria e a ciascuna azione di risparmio; - l’articolo 24, relativo allo scioglimento della società, recepirà che l’attivo netto residuo è attribuito in via prioritaria alle azioni di risparmio, fino a concorrenza del valore nominale. Con l’occasione si è provveduto alla numerazione dei commi degli articoli dello statuto. Si riporta in allegato la tabella di confronto tra lo statuto di AEM e quello della Società Incorporante post Fusione, che evidenzia le sopra indicate modifiche nonché ulteriori modifiche non sostanziali. Tutte le modifiche saranno efficaci dalla Data di Efficacia della Fusione. 1.3 Condizioni alla stipula dell’atto di fusione La stipula dell’atto di Fusione sarà subordinata: (i) alla circostanza che l’esperto nominato ai sensi dell’art. 2501 sexies c.c. abbia manifestato parere favorevole in merito alla congruità del rapporto di cambio; (ii) alla circostanza che la Consob abbia attestato l’assenza dell’obbligo di promuovere un’offerta pubblica di acquisto sulle azioni AMGA e/o sulle azioni AEM Torino e/o sulle azioni AEM Torino/AMGA in capo al Comune di Genova e/o al Comune di Torino (e/o a società da questi partecipate); (iii) al previo ottenimento dell’approvazione, autorizzazione, o esenzione, senza imposizione di qualsivoglia condizione o riserva, da parte dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ai sensi delle disposizioni applicabili della Legge del 10 ottobre 1990 n. 287; (iv) all’adempimento dell’obbligo dei Comuni di Torino e Genova di effettuare (o far effettuare) le operazioni descritte nella sezione 1.1. L’Operazione si realizzerà mediante un aumento del capitale sociale di AEM con emissione di nuove azioni ordinarie, che verranno assegnate agli azionisti di 7 AMGA sulla base del rapporto di cambio di cui alla successiva Sezione 4. All’esito della Fusione, le azioni ordinarie della Società Incorporante continueranno ad essere quotate nel Mercato Telematico Azionario organizzato e gestito da Borsa Italiana S.p.A.. 2 LE SOCIETA’ PARTECIPANTI ALL’OPERAZIONE 2.1 AEM TORINO S.p.A. 2.1.1 La Società Incorporante – AEM TORINO S.p.A. La Società Incorporante è una società per azioni, quotata alla borsa valori di Milano, con sede in Torino, Via Bertola n. 48. L’oggetto sociale di AEM è il seguente: “La società ha per oggetto le attività già svolte dall'Azienda Energetica Municipale e in particolare: - la progettazione, la costruzione e l'esercizio di impianti idrotermoelettrici per la produzione, la distribuzione dell'energia elettrica e termica; - la progettazione, la costruzione e l'esercizio di impianti di pubblica illuminazione, di impianti di semafori, di impianti di produzione e distribuzione del calore per riscaldamento di edifici od altri usi, anche abbinati alla produzione di energia elettrica; - la progettazione, la costruzione e l'esercizio di impianti che utilizzano fonti energetiche alternative; - la progettazione e la direzione dei lavori di costruzione di impianti elettrici, opere idrauliche e civili per conto di amministrazioni pubbliche. La società ha altresì per oggetto l'importazione, l'esportazione, l'acquisto e la vendita dell'energia elettrica e termica, nonché l'esercizio delle attività nel campo della ricerca, produzione, approvvigionamento, trasporto, trasformazione, distribuzione, vendita, utilizzo e recupero delle energie, sotto qualsiasi forma si presentino. Ha inoltre per oggetto l'esercizio delle attività nel campo di altri servizi a rete ivi comprese le telecomunicazioni e l'assunzione di servizi pubblici. La società potrà fra l'altro svolgere: a) attività di gestione tecnico-manutentiva di patrimoni immobiliari pubblici o privati, adibiti ad uso pubblico, privato, civile, industriale e commerciale; b) attività di amministrazione di detti immobili; c) attività di costruzione e gestione di impianti tecnologici. La società potrà altresì svolgere qualsiasi attività industriale, commerciale, finanziaria e terziaria comunque connessa o complementare a quelle sopra indicate, nonché il coordinamento tecnico, amministrativo e finanziario e la prestazione di servizi di consulenza tecnica, amministrativa, finanziaria e di gestione a favore delle società collegate e partecipate, nonchè dell'intero gruppo. In tali ambiti la società potrà anche svolgere attività di studio, consulenza e progettazione, ad eccezione delle attività per le quali esiste un'espressa riserva di legge. 8 La società potrà compiere tutte le operazioni che risulteranno necessarie o utili per il conseguimento degli scopi sociali; tra l'altro potrà porre in essere operazioni immobiliari, mobiliari, commerciali, industriali e finanziarie e, quindi, qualunque atto collegato al raggiungimento dello scopo sociale, con eccezione della raccolta del risparmio tra il pubblico e dell'esercizio delle attività riservate agli intermediari finanziari. La società, nel rispetto dell'eccezione cui al precedente comma, potrà infine esercitare tutte le attività di cui sopra in via diretta o assumendo partecipazioni ed interessenze in altre società o imprese, sia italiane che straniere, aventi oggetto analogo, affine o complementare al proprio e potrà prestare garanzie reali e/o personali per obbligazioni sia proprie che di terzi.”. 2.1.2 La mission del Gruppo AEM Torino Il Gruppo AEM Torino opera in campo energetico offrendo servizi integrati caratterizzati da elevati livelli di qualità; la salvaguardia dell’ambiente e la promozione dello sviluppo economico e sociale del territorio in cui opera sono valori perseguiti che integrano la missione del Gruppo AEM Torino. Il Gruppo vuole affermare la propria leadership sull’area del Nord Ovest, divenendo al contempo un operatore di rilievo del settore energetico nazionale, in grado di accrescere la creazione di valore. Il Gruppo AEM Torino persegue tali obiettivi attraverso un‘efficace e flessibile organizzazione delle competenze manageriali e tecniche, di cui cura costantemente la valorizzazione e l’accrescimento. Il core business di AEM è concentrato sui seguenti settori di attività: 2.1.2.1 Produzione di energia elettrica Il Gruppo AEM Torino dispone complessivamente di circa 1.600 MW di potenza installata, di cui 1.000 MW direttamente e circa 600 MW tramite la partecipata Edipower. In particolare AEM Torino possiede 15 impianti di produzione di energia elettrica ( 12 idroelettrici, 3 termoelettrici in cogenerazione). 2.1.2.2 Trasmissione di energia elettrica Il Gruppo AEM Torino opera nel campo della trasmissione di energia elettrica tramite la controllata AEM Trasporto Energia, che possiede linee di trasmissione a 220 kV e 132 kV, per una lunghezza complessiva di circa 200 km di terne, e 5 stazioni di trasformazione. 2.1.2.3 Distribuzione e vendita di energia elettrica a clienti vincolati Il Gruppo AEM Torino, tramite la controllata AEM Torino Distribuzione, svolge l’attività di distribuzione e vendita di energia elettrica a clienti vincolati su tutto il territorio della città di Torino (circa 900.000 abitanti). Nel 2004 l’energia elettrica distribuita è stata pari a circa 3,4 TWh, mentre quella venduta a oltre 554.000 clienti vincolati è stata pari a 2,1 TWh. 9 2.1.2.4 Produzione in cogenerazione e vendita di calore AEM Torino dispone di una potenza termica complessiva di 1000 MWt, di cui oltre il 50% derivano dagli impianti di cogenerazione di proprietà e la parte restante sono relativi a generatori di calore convenzionali. La produzione annua di calore, che nel 2004 è stata pari a circa 1.300 GWht, è venduta a oltre 289.000 abitanti, con una volumetria teleriscaldata pari a circa 29 milioni di metri cubi. 2.1.2.5 Trading di energia elettrica e vendita a clienti idonei Il Gruppo tramite la controllata SIET, opera nel campo dell’intermediazione e nella vendita a clienti idonei di energia elettrica e gas ed è operativa nella Borsa elettrica. SIET si occupa della pianificazione della produzione e dell’acquisto di energia elettrica per il Gruppo. La dinamica strategia commerciale sul mercato libero messa in atto da SIET le ha permesso di vendere nel 2004, direttamente o tramite rivenditori, 6.085 GWh a circa 1.000 clienti consumatori finali distribuiti su circa 1.600 siti di fornitura. 2.1.2.6 Teleriscaldamento e distribuzione gas Tramite AES Torino, controllata al 51% da AEM Torino, il Gruppo opera nel campo della distribuzione del gas e del calore da teleriscaldamento. AES Torino possiede una delle più estese reti di teleriscaldamento a livello nazionale, circa 270 km di doppia tubazione. La rete del gas serve circa 459.000 clienti finali e si estende per 1.318 km, mentre gli allacciamenti raggiungono 4.251 km. 2.1.2.7 Servizi AEM Torino fornisce alla città di Torino il servizio di illuminazione pubblica, il servizio semaforico, la gestione degli impianti termici ed elettrici negli edifici comunali e la gestione in Global Service del Palazzo di Giustizia di Torino. La controllata AEMNET, è attiva nei servizi di connessione a banda larga con modalità wholesale. 10 Di seguito si riportano alcuni dati storici economici e patrimoniali del Gruppo AEM e di AEM S.p.A. desunti dal bilancio consolidato e d’esercizio 2004. Gruppo AEM 2004 2003 Volume d’affari 891.398 706.306 Valore aggiunto 209.824 200.940 Margine operativo lordo 141.114 134.035 Utile operativo 87.578 79.250 Utile lordo 64.807 56.730 Utile netto di Gruppo 41.652 27.420 1.357.520 1.217.281 679.019 645.789 - - (678.501) (571.492) 15,83% 18,98% ROI 6,45% 6,51% ROS 9,82% 11,22% ROE 6,13% 4,25% 1,00 0,88 € 0,090 € 0,059 2004 2003 Volume d’affari 282.282 274.489 Valore aggiunto 89.720 91.432 Margine operativo lordo 40.744 44.250 Utile operativo 23.454 24.634 Utile lordo 46.147 32.037 Utile netto 44.783 23.846 Dati Economici (migliaia di euro) Dati Patrimoniali (migliaia di euro) Capitale investito netto Patrimonio netto di Gruppo Patrimonio netto di Terzi Posizione finanziaria netta Indicatori economico-finanziari MOL/Fatturato Debt/Equity Utile per azione (EPS) (Dati elaborati secondo i principi contabili nazionali) AEM TORINO S.p.A. Dati Economici (migliaia di euro) 11 Dati Patrimoniali (migliaia di euro) Capitale investito netto 1.086.552 945.624 680.595 644.626 (405.957) (300.998) 14,43% 16,12% ROI 2,16% 2,61% ROS 8,31% 8,97% ROE 6,58% 3,70% 0,60 0,47 Dividendo per azione (DPS) € 0,041 (Dati elaborati secondo i principi contabili nazionali) € 0,036 Patrimonio netto Posizione finanziaria netta Indicatori economico-finanziari MOL/Fatturato Debt/Equity 2.2 AMGA S.p.A. 2.2.1 La Società Incorporata – AMGA S.p.A. La Società Incorporata è una società per azioni, quotata alla borsa valori di Milano, con sede in Genova, Via SS. Giacomo e Filippo n. 7, capitale sociale di 180.974.079 Euro, diviso in numero 348.027.075 azioni ordinarie da nominali 0,52 Euro cadauna, avente tutte parità di diritti. L’oggetto sociale di AMGA è il seguente: “La Società ha per oggetto lo svolgimento, direttamente o indirettamente tramite società partecipate, delle attività relative alla gestione dei servizi pubblici di: • • • distribuzione di gas per usi civili ed industriali; raccolta, trattamento e distribuzione di acqua per usi primari, industriali ed agricoli; raccolta, trattamento e smaltimento di acque reflue e/o meteoriche. La Società può svolgere, altresì, attività complementari, accessorie ed ausiliarie alle attività istituzionali, nel settore idrico, ambientale ed energetico, nonché in genere attività nel settore dei servizi a rete. In particolare la Società può: • • • • svolgere attività e servizi di produzione – distribuzione di energia/calore, mediante utilizzazione di vettori energetici anche diversi dal metano; realizzare e/o gestire centrali termiche ed impianti di condizionamento; realizzare e/o gestire impianti di cogenerazione energia/calore; realizzare e/o gestire reti di teleriscaldamento; 12 • • • • • • • • • • realizzare e/o gestire impianti di produzione di energia elettrica, idroelettrica e da altre fonti rinnovabili, da destinare all'autoconsumo e/o alla vendita; distribuire metano per uso autotrazione; fornire consulenza, assistenza e servizi nel campo energetico, idrico ed ambientale; fornire consulenza, assistenza e servizi nel campo delle analisi di laboratorio; fornire servizi in campo ambientale, della difesa del suolo e della tutela delle acque, anche attraverso l'elaborazione, realizzazione e gestione di progetti a ciò finalizzati; organizzare e gestire corsi per la diffusione ed applicazione delle conoscenze scientifiche, tecnologiche, gestionali ed organizzative nei campi di proprio interesse; elaborare progetti e dirigere lavori di opere da realizzare per conto proprio o commissionate da soggetti terzi; assumere la concessione di costruzione ed esercizio di opere pubbliche; volgere attività di autotrasporto materiali per conto terzi, finalizzato alle attività connesse ai servizi di fognatura e depurazione; svolgere attività relative alla posa e messa a disposizione di reti di telecomunicazione ed alla gestione per conto proprio e di terzi dei relativi servizi. La Società potrà, inoltre, compiere tutte le operazioni commerciali, industriali, mobiliari, immobiliari e finanziarie, ivi compresa la facoltà di concedere garanzie, ad eccezione della raccolta di risparmio tra il pubblico, salvo la possibilità di emettere obbligazioni anche convertibili in azioni della Società, sia nominative che al portatore a norma e con modalità di legge, ed in generale qualunque attività necessaria ed utile alla realizzazione dell'oggetto sociale. La Società potrà, infine, assumere e cedere partecipazioni ed interessenze in società, imprese, consorzi e associazioni, aventi oggetti eguali, simili, complementari, accessori, ausiliari od affini ai propri, sia direttamente che indirettamente sotto qualsiasi forma e costituire e liquidare gli stessi soggetti sopra indicati, nonché esercitarne il coordinamento tecnico e finanziario”. 2.2.2 La mission del Gruppo AMGA AMGA è un Gruppo che opera sul mercato nazionale offrendo, oltre alla tradizionale gestione dei servizi a rete (Servizi Energetici, Servizi Idrici, Telecomunicazioni), una serie di attività a elevato know-how, quali servizi tecnologici di supporto, assistenza tecnica ed organizzativa, programmi di costruzione delle competenze e diffusione delle conoscenze. La mission del gruppo AMGA si riassume nei seguenti punti: • Integrazione verticale di tutte le attività relative • • ai servizi energetici, dall'approvvigionamento/produzione della materia prima, al trasporto, fino alla distribuzione al cliente finale Offerta al cliente di servizi integrati fra le diverse linee di business (acqua, energia, tlc) Creazione di partnership sul territorio nazionale ed estero con operatori del settore ed Enti 13 • territoriali Accrescimento della competitività sul mercato attraverso l'acquisizione e l'implementazione di innovazioni tecnologiche nei diversi settori di servizio Il core business di AMGA è concentrato sui seguenti settori di attività: • Gas e calore • Servizi idrici • Energia elettrica • Altri servizi 2.2.2.1 Distribuzione Gas Il Gruppo è oggi operante nel settore della Distribuzione del gas nel Comune di Genova e in diversi comuni limitrofi e, attraverso Società partecipate, in diverse aree del territorio nazionale (Vercelli, Piemonte Sud, Livorno, Grosseto, Anconetano, Cassino e Battipaglia) Il totale delle reti gestite è pari a 4.361 km. e i clienti serviti oltre 600.000 2.2.2.2 Approvvigionamento e vendita gas ed energia elettrica La vendita di gas ai clienti finali da parte di AMGA Commerciale e delle società partecipate supera i 900 milioni di mc. annui. AMGA Commerciale si approvvigiona di gas anche attraverso la partecipata di AMGA “Plurigas S.p.A.”, titolare di contratti di acquisto sul mercato internazionale. AMGA ha colto inoltre l'opportunità di entrare sul mercato del Gas Naturale Liquefatto (LNG) partecipando al progetto patrocinato da OLT Offshore LNG Toscana S.p.A., consistente nella realizzazione di una piattaforma offshore di rigassificazione al largo della costa livornese. Il gruppo AMGA è operativo nel settore elettrico sia con l’attività di produzione che con l’attività di trading. Da Gennaio 2005 AMGA Commerciale opera infatti sulla “Borsa Elettrica” in qualità di operatore di mercato, ed è attiva nella commercializzazione verso tutte le tipologie di clientela in regime di libero mercato 2.2.2.3 Gestione Calore AMGA, attraverso la controllata CAE Amga Energia gestisce reti di teleriscaldamento ed impianti di riscaldamento, condizionamento e tecnologici in generale (per collettività, ospedali, Comuni, Enti, impianti sportivi, condomini privati). La rete di teleriscaldamento di CAE è costituita da tre dorsali principali dello sviluppo di circa 12 Km che servono i quartieri di Fiumara, San Benigno e Campi. 14 AMGA esercita tale attività anche tramite CSI (Consorzio Servizi Integrati), partecipato al 50%. 2.2.2.4 Gestione Servizi Idrici Integrati AMGA è un Gruppo che opera sul mercato nazionale offrendo la gestione dei Servizi Idrici ad un totale di oltre 2.000.000 di abitanti, serviti attraverso le sue controllate e partecipate operanti nel settore, mediante la realizzazione di una gestione integrata che comprende tutto il ciclo dell'acqua dalla captazione, raccolta, distribuzione di acqua potabile, trattamento e smaltimento di acque reflue fino alla restituzione all'ambiente. AMGA è attiva nelle seguenti aree di business: • gestione ciclo idrico integrato (acquedotto, fognature, depurazione) • servizi specialistici (ingegneria, riabilitazione reti e controlli analitici) • project management Il Gruppo è oggi gestore del Servizio idrico integrato nell'Ambito Territoriale Ottimale Genovese (ATO), per un totale di 67 comuni e oltre 915.000 abitanti serviti; è inoltre presente nella gestione dell’intero ATO Toscana Costa, ATO Alto Valdarno ed opera negli ATO Imperiese, Savonese, Alessandrino, Astigiano, Vercellese e Marchigiano. Gli acquedotti di Genova Acque immettono in rete annualmente circa 50 milioni di mc. di acqua potabile attraverso una rete di distribuzione di circa 1.000 km. e 150 serbatoi di stoccaggio e/o compenso. AMGA S.p.A. possiede una partecipazione del 43% circa in Acque Potabili S.p.A. Mediante un’operazione di integrazione degli acquedotti genovesi che prevede la fusione di Genova Acque S.p.A., Acqua Italia S.p.A. e Acquedotto De Ferrari Galliera per incorporazione in Acquedotto Nicolay S.p.A., il Gruppo AMGA si propone di dar vita ad un polo leader nella gestione dei servizi idrici integrati in Italia, proseguendo un percorso di crescita comune nel core business secondo strategie volte all’acquisizione di società operanti sul territorio nazionale ed alla partecipazione a gare per l’assegnazione di concessioni relative alla gestione di servizi idrici integrati. 2.2.2.5 Produzione di Energia elettrica Il Gruppo AMGA è attivo nel settore della produzione elettrica tramite il possesso di una quota del 5,5% di Tirreno Power, e tramite CAE Amga Energia che è titolare di un impianto di cogenerazione da 30MW elettrici e di tre centrali idroelettriche collocate sulle condotte di adduzione acqua per uso potabile alla città di Genova proveniente dai bacini montani. La capacità produttiva, su base annua, di tutte le centrali (Cogenerazione e Idroelettrico) nella disponibilità di CAE ammonta a circa 220 milioni di KWh. 15 La produzione elettrica complessiva disponibile per il Gruppo AMGA nel 2004 è stata pari a circa 400 GWh. Le attività di distribuzione sono presenti in ATENA (Vercelli) e ASTEA (Osimo Recanati) con un’estensione di rete totale pari a circa 850 Km e vettoriamento di circa 490 GWh. 2.2.2.6. Altri Servizi Il Gruppo AMGA svolge attività ad elevato valore aggiunto nel settore dei servizi specializzati resi a favore dei gestori di reti tecnologiche, quali progettazione, implementazione e riabilitazione delle reti, mappatura del territorio, servizi di monitoraggio ambientale. I servizi ad Enti pubblici svolti da società del Gruppo sono: • Illuminazione pubblica • Manutenzione strade • Manutenzione verde pubblico • Manutenzione impiantistica • Progettazione/direzione lavori Il Gruppo è presente inoltre nel settore dei servizi di igiene urbana con le società ATENA (Vercelli), ASMT (Tortona) e ASTEA (Osimo Recanati). ATENA gestisce l’attività di smaltimento rifiuti tramite termovalorizzazione. La lunga esperienza nella gestione delle reti ha consentito ad AMGA di avviare, attraverso la controllata Sasternet, l'attività di realizzazione di reti in fibra ottica anche attraverso l'utilizzo di infrastrutture precedentemente esistenti, quali le reti gas, acqua e i cunicoli fognari, che ha consentito di limitare sensibilmente i costi di realizzazione. La rete gestita è pari a circa 200 km, la maggior parte della quale ceduta in locazione al gruppo Fastweb. Gruppo AMGA 2004 2003 Volume d’affari 474.789 382.492 Valore aggiunto 122.010 112.512 Margine operativo lordo 77.797 72.972 Utile operativo 45.183 44.874 Utile lordo 45.656 54.655 Utile netto di Gruppo 25.243 36.599 Dati Economici (migliaia di euro) 16 Dati Patrimoniali (migliaia di euro) Capitale investito netto 503.165 456.510 Patrimonio netto di Gruppo 348.052 331.328 67.372 63.500 (87.741) (61.683) 16,39% 19,08% ROI 8,98% 9,83% ROS 9,52% 11,73% ROE 10,88% 11,37% 0,21 0,16 Utile per azione (EPS) € 0,07 (Dati elaborati secondo i principi contabili nazionali) € 0,11 Patrimonio netto di Terzi Posizione finanziaria netta Indicatori economico-finanziari MOL/Fatturato Debt/Equity AMGA S.p.A. 2004 2003 Volume d’affari 72.012 67.553 Valore aggiunto 34.531 36.378 Margine operativo lordo 17.022 17.849 2.830 1.555 Utile lordo 21.149 21.830 Utile netto 17.046 13.882 Capitale investito netto 458.142 416.022 Patrimonio netto 389.403 379.311 Posizione finanziaria netta (68.739) (36.711) 23,64% 26,42% ROI 0,62% 0,37% ROS 3,93% 2,30% ROE 0,73% 0,41% Dati Economici (migliaia di euro) Utile operativo Dati Patrimoniali (migliaia di euro) Indicatori economico-finanziari MOL/Fatturato 17 Debt/Equity 0,18 0,10 Dividendo per azione (DPS) € 0,02 (Dati elaborati secondo i principi contabili nazionali) € 0,02 3 LE MOTIVAZIONI DELL’OPERAZIONE 3.1 Razionale strategico e industriale dell’operazione e prospettiva di sviluppo 3.1.1 Razionale strategico e industriale dell’operazione Nel corso degli ultimi anni numerosi interventi legislativi hanno ridefinito la struttura del settore dei servizi pubblici. In particolare, in Italia, nei settori dell’energia elettrica e del gas, a seguito di provvedimenti introdotti a livello europeo, sono stati emanati rispettivamente i decreti legislativi 16 marzo 1999, n. 79 (c.d. “Decreto Bersani”) e 23 maggio 2000, n. 164 (c.d. “Decreto Letta”) e successive modificazioni. Attraverso tali provvedimenti sono state separate le attività basate su infrastrutture essenziali (costituenti monopoli naturali) dalle attività che possono essere svolte in libera concorrenza. Per le attività basate sulle infrastrutture si è previsto l’esercizio in regime regolato, preoccupandosi di garantire la terziarietà delle reti e il libero accesso alle stesse. Per le attività esercitabili in libera concorrenza si è favorito la liberalizzazione e lo sviluppo della competizione tra gli operatori. Il processo di liberalizzazione si è concretizzato in Italia, tra l’altro: • nell’apertura del mercato dell’utenza finale nel settore del gas (dal 2003) ed elettricità (attualmente libera per tutti i clienti non domestici e completamente liberalizzata a partire dal 1 luglio 2007); • nei limiti imposti agli ex-monopolisti in tutte le attività della filiera del gas e dell’elettricità. A fronte dell’impulso dato dal legislatore verso la liberalizzazione e lo sviluppo della concorrenza si è verificato un forte incremento della pressione competitiva sia tra gli operatori nazionali sia a seguito dell’ingresso di numerosi operatori esteri. In risposta all’evoluzione del settore, le local utilities italiane hanno avviato un ampio processo di consolidamento che ha portato alla riduzione del numero di competitori a beneficio della formazione di alcuni poli regionali e/o interregionali. Tale processo, realizzato sia attraverso aggregazioni che attraverso alleanze ed accordi, è finalizzato a rafforzare il potere contrattuale e sfruttare le sinergie operative, con un ampliamento del bacino di riferimento. In tale prospettiva si possono osservare – in particolare tra le società quotate - le numerose operazioni di fusione/alleanze strategiche già realizzate nel periodo 2000-2005, quali tra le altre: la fusione ACEGAS/APS, la costituzione di HERA, la fusione ASM Brescia/BAS Bergamo, la fusione HERA/META, il nuovo assetto azionario di EDISON, che vede AEM Milano insieme ad altri operatori - ed EDF azionisti di controllo. Deregolamentazione e liberalizzazione impongono quindi al settore delle local utilities di affrontare con maggior decisione la pressione competitiva, cogliendo le occasioni di crescita aziendale 18 esogena ed endogena che il nuovo scenario di mercato offre. In tale contesto, risulta prioritario: o ricercare un consolidamento industriale e finanziario che contribuisca a conseguire dimensioni e competenze capaci di rispondere alla rapida evoluzione del settore di riferimento, o sviluppare alleanze finalizzate all’integrazione a monte e a valle della catena del valore del core business, o rafforzare il ruolo di veicolo per uno sviluppo sostenibile e socialmente responsabile nel territorio, sul fronte delle tecnologie impiegate, della qualità del servizio e delle politiche gestionali e industriali. La presente operazione di integrazione contiene numerosi elementi qualificanti che realizzano in modo efficace le priorità sopra indicate. In particolare, l’operazione di integrazione fonda il proprio razionale strategico e industriale su almeno cinque fattori chiave: o raggiungere una scala significativa nel panorama delle utilities italiane e favorire l’ulteriore crescita; o costituire un nucleo industriale radicato nel territorio in grado di favorire ulteriori aggregazioni societarie; o ottimizzare la struttura finanziaria dell’entità risultante, permettendo di proseguire e ulteriormente valorizzare i programmi di investimento; o integrare la catena del valore a monte e a valle del core business; o redistribuire i rischi aziendali. 3.1.1.1 Raggiungere una scala significativa nel panorama delle utilities italiane e favorire l’ulteriore crescita aziendale Il progetto di integrazione consentirà di acquisire una scala dimensionale tale da permettere ulteriori processi di crescita aziendale endogeni ed esogeni, rimuovendo così alcune barriere poste allo sviluppo aziendale derivanti dalla mancanza di massa critica. In particolare, l’operazione determinerà l’emergere di un soggetto di dimensione comparabile a quella delle principali ex-municipalizzate italiane (AEM Milano, Hera, ASM Brescia e ACEA), contribuendo al rafforzamento e al consolidamento dei servizi pubblici locali. In considerazione delle dimensioni economico – finanziarie, su base 2004, della nuova realtà risultante dalla fusione AEM-AMGA: o 2.841 dipendenti, o 1.366 milioni di fatturato, o 219 milioni di Margine Operativo Lordo, o 133 milioni di Utile Operativo, o 67 milioni di Utile Netto, o 2.639 milioni di Attività. e dello sviluppo industriale programmato dai rispettivi Piani Industriali di AEM e AMGA, che 19 prevedono oltre 1.100 milioni per investimenti industriali programmati per il prossimo quadriennio, la nuova entità risultante dalla fusione sarà un veicolo fondamentale per lo sviluppo complessivo del Nord Ovest. L’aumento dimensionale si registrerà altresì nella capitalizzazione di borsa, favorendo una maggiore liquidità del titolo e un corrispondente maggior interesse per l’investitore. 3.1.1.2 Costituire un nucleo industriale radicato nel territorio per favorire ulteriori aggregazioni societarie La nuova entità risultante dalla fusione potrà costituire un nucleo industriale territorialmente radicato nel Nord Ovest Italia in grado di favorire ulteriori aggregazioni societarie. La contiguità territoriale di AMGA, presente anche nel territorio piemontese, favorirà possibili ulteriori aggregazioni con utilities locali, che potrebbero vedere nella nuova entità risultante dalla fusione l’alleato naturale per continuare a svolgere con efficacia ed efficienza i propri servizi alla clientela, garantendo elevati standard di qualità ed affidabilità. Infatti gli ingenti investimenti in know – how e in assets necessari per mantenere una posizione competitiva nel mercato delle utilities, potrebbero spingere altre utilities locali a condividere con la nostra nuova società nuove possibilità di sviluppo, singolarmente affrontabili con maggiori difficoltà e rischi. 3.1.1.3 Ottimizzare la struttura finanziaria dell’entità risultante, permettendo di proseguire e ulteriormente valorizzare i programmi di investimento La fusione permetterà di affrontare i piani di investimento futuri con una struttura finanziaria equilibrata. Sarà inoltre possibile per la nuova Società anticipare alcuni investimenti già programmati e avviarne altri al momento solo allo studio. Con l’aumento del peso delle attività regolate conseguente alla fusione si avrà una ancora maggiore stabilità del cash – flow, caratteristica che potrà ulteriormente migliorare il merito di credito della società. 3.1.1.4 Integrare la catena del valore a monte e a valle del core business AEM e AMGA presentano un portafoglio di servizi complementare, la cui aggregazione permette di conseguire uno sviluppo importante poiché porta la nuova entità a ricoprire un ruolo primario nel territorio nazionale, essenziale per i servizi legati all’energia – elettricità, gas -, e un assetto industrialmente più compatto e “solido”, in grado di fare leva sulle rispettive peculiarità, nei servizi del ciclo idrico e del teleriscaldamento. In estrema sintesi, la nuova entità risultante dalla fusione sarà presente nella filiera energetica integrata - Generazione, Distribuzione e Vendita Energia Elettrica, Teleriscaldamento, Distribuzione e Vendita Gas – nel settore idrico e dei servizi tecnologici, con volumi di attività importanti: o 12 miliardi di kWh elettrici venduti a 556.000 clienti, o 920 milioni di metri cubi di gas venduti a 600.000 clienti, 20 o 200 milioni di metri cubi di acqua distribuita a circa 2.000.000 di abitanti, o circa 29 milioni di metri cubi teleriscaldati a favore di 300.000 abitanti. In uno scenario di completa liberalizzazione della parte a monte della catena del valore (importazione gas) la dimensione diverrà ancora più importante e costituirà l’elemento fondamentale per la difesa dei margini in un clima di competizione più spinta. AEM utilizza per la produzione di energia elettrica oltre un miliardo di metri cubi di gas destinati ad aumentare significativamente in ragione dei piani di repowering e di costruzione di nuove centrali facenti parte del Piano Industriale. AMGA rivende ai propri clienti oltre 920 milioni di metri cubi di gas ed è già presente nell’approvvigionamento all’ingrosso della materia prima attraverso Plurigas. Tale presenza è destinata ad un significativo incremento grazie alla partecipaizone di AMGA alla prevista realizzazione di un nuovo rigassificatore offshore al largo della costa Toscana. Attraverso l’integrazione verrà raggiunta un’importante massa critica sul lato acquisti, aumentando il potere negoziale nei confronti dei fornitori, favorendo l’acquisto del gas a prezzi competitivi. La presenza territoriale di AMGA costituisce inoltre un ulteriore bacino di utenza presso la quale AEM potrà vendere energia elettrica, avvantangiandosi di una fidelizzazione sul cliente già precostituita da AMGA sulla quale implementare una strategia dual fuel. L’ampliamento dell’offerta, inoltre, consentendo di rispondere alla pluralità dei bisogni dell’utente, potrebbe assicurare la retention dello stesso in un contesto di crescente competizione nel mercato finale. In altri termini, attraverso il rafforzamento del mix di vendita si potrebbe cercare di fidelizzare la clientela e di migliorare la visibilità del marchio. 3.1.1.5 Redistribuzione dei rischi aziendali L’integrazione delle attività e le sinergie conseguenti consentiranno di ridurre l’impatto relativo dei rischi aziendali che caratterizzano l’attività delle singole società. Tale opportunità è particolarmente favorevole sia in un ottica di ottimizzazione della gestione dei rischi, sia in considerazione di uno scenario di mercato liberalizzato che sempre più presenta delle turbolenze nei suoi elementi fondamentali. 3.1.2 Linee guida per lo sviluppo della nuova realtà societaria La complementarietà delle attività svolte, la contiguità territoriale e la focalizzazione sul core business sono alla base della scelta di determinazione dell’assetto societario della nuova realtà AEM-AMGA che, a fusione avvenuta, assumerà la funzione di Holding Industriale da localizzare a Torino. Da quest’ultima dipenderanno quattro società caposettore a presidio delle seguenti attività: • servizi agli Enti Locali in genere, e gestione infrastrutture per le telecomunicazioni (“Caposettore Servizi agli Enti Locali”), con sede a Torino; • produzione di energia elettrica e calore, trasmissione-distribuzione di energia elettrica 21 (“Caposettore Energia”), con sede a Torino; • ciclo idrico e distribuzione gas (“Caposettore Acqua-Gas”), con sede a Genova; • approvvigionamento e vendita di gas, energia termica, energia elettrica (“Caposettore Commerciale”), con sede a Genova . La Società Incorporante avrà un ruolo di indirizzo strategico delle società caposettore, delle quali deterrà direttamente il 100%. Faranno inoltre capo alla Società Incorporante le partecipazioni in Edipower S.p.A., Energia Italiana S.p.A., Plurigas S.p.A. e AES Torino S.p.A.. Nella fase di vita iniziale del gruppo risultante dalla Fusione, la Struttura Organizzativa sopra ipotizzata offre il beneficio di un forte coordinamento a livello della Holding Industriale, nel contempo mantenendo la focalizzazione sui singoli business, attraverso le Caposettore. Il coordinamento a livello della Holding Industriale dovrebbe permettere di massimizzare le sinergie realizzabili dall’operazione, incrementando i ricavi attraverso l’aumento dell’efficacia dell’azione commerciale e riducendo i costi attraverso risparmi negli approvvigionamenti, nello sviluppo e nell’esercizio di reti e impianti e nella gestione integrata del portafoglio clienti. La focalizzazione sui singoli business delle Caposettore, oltre ai benefici derivanti dalla concentrazione di expertise specifiche all’interno di un’unica struttura, si prospetta utile anche in considerazione dei significativi piani di sviluppo da completare nei prossimi anni nei settori dell’energia elettrica, del teleriscaldamento, del gas e del ciclo idrico integrato. La concentrazione delle attività commerciali all’interno di un’unica Caposettore potrà consentire risparmi di costo attraverso l’utilizzo di una rete di vendita unificata, la disponibilità di un sistema integrato per il customer care e l’ottimizzazione della gestione amministrativa del cliente. Inoltre, potrebbero essere incrementati i ricavi attraverso l’implementazione di strategie di cross-selling di prodotti e servizi. Infine, la concentrazione dei singoli business nelle specifiche Caposettore potrebbe garantire una maggiore flessibilità qualora dovessero presentarsi ulteriori opportunità di aggregazione aventi ad oggetto singole realtà di business. La Fusione si propone pertanto l’obiettivo di creare valore per gli azionisti mediante lo sfruttamento dei vantaggi e dei benefici derivanti dal conseguimento di una scala adeguata per competere con successo nel mercato dei servizi pubblici locali in via rapida di liberalizzazione, nella complementarietà delle aree di business che permette al contempo l’integrazione a monte e a valle della catena del valore e dalla contiguità territoriale delle aree in cui le stesse operano. 4 VALORI ATTRIBUITI AD AEM TORINO ED AMGA AI FINI DELLA DETERMINAZIONE DEL RAPPORTO DI CAMBIO 4.1 Introduzione Il Consiglio di Amministrazione di AMGA , sulla base delle indicazioni fornite dal proprio advisor finanziario, UBM – UniCredit Banca Mobiliare, ha effettuato una valutazione finalizzata a determinare il rapporto di cambio per la fusione. L’analisi valutativa è stata condotta nella prospettiva della Fusione, cioè con l’obiettivo di misurare 22 il concorso del valore del capitale economico delle singole società, incorporante ed incorporanda, al valore del capitale economico della società risultante dalla Fusione stessa. In altri termini, nella determinazione del peso dei capitali economici delle singole società ciò che ha rilevato non è stato il valore in senso “assoluto” ma il valore in senso “relativo”. I risultati ottenuti, non essendo rappresentativi di una valutazione “assoluta” delle due società partecipanti alla fusione, non possono essere posti a confronto con eventuali prezzi di acquisizione o cessione. Le valutazioni ottenute potrebbero quindi differire rispetto ad altre valutazioni effettuate in contesti o con finalità diverse, anche con riguardo alla selezione dei criteri e delle metodologie utilizzati. Le valutazioni sono state eseguite in ipotesi di continuità gestionale delle aziende, assumendo il mantenimento di una gestione autonoma delle stesse, non tenendo conto delle possibili sinergie derivanti dall’integrazione. La valutazione di AEM Torino e di AMGA, considerato che entrambe le società assumono la configurazione di holding di gruppo, richiede di scegliere se valutare la capogruppo e le singole società partecipate ovvero se procedere ad una valutazione su base consolidata, cioè considerando il gruppo come azienda unitaria. La dottrina e la prassi professionale prevalente suggeriscono di preferire una valutazione su base consolidata qualora esistano rilevanti connessioni operative tra le società del gruppo, ciò anche al fine di limitare il rischio di duplicazioni o di carenze di valori. Alla luce di tali considerazioni, si è ritenuto opportuno procedere alla valutazione su base consolidata. L’analisi valutativa delle due società è stata realizzata nell’ipotesi di totale conversione 1) dei Warrants AEM Torino in circolazione e 2) del Prestito Obbligazionario Convertibile AMGA, in considerazione del fatto che gli attuali prezzi di Borsa delle azioni AEM Torino ed AMGA (azioni di compendio) risultano superiori ai prezzi di esercizio. Inoltre, l’analisi valutativa tiene conto delle azioni proprie detenute da AMGA. 4.2 Data di riferimento La data di riferimento delle valutazioni effettuate è fissata al 31 dicembre 2005. 4.3 I Criteri di Valutazione In considerazione dell’obiettivo della valutazione nell’ambito di una fusione, cioè la determinazione dei valori relativi delle società che vi partecipano, nella scelta dei metodi di valutazione si sono adottati criteri omogenei con l’intento di identificare valori raffrontabili correttamente piuttosto che quantificati oggettivamente. In linea di principio, l’utilizzo di criteri omogenei non comporta necessariamente l’applicazione dei medesimi metodi di valutazione per tutte le società interessate dalla fusione ma più propriamente l’adozione di una medesima logica valutativa. In altri termini, la raffrontabilità dei valori potrebbe 23 essere ottenuta attraverso l’impiego di differenti metodologie di valutazione qualora le società coinvolte nella fusione siano caratterizzate da componenti di valore di natura diversa e che quindi richiedano un corretto apprezzamento attraverso metodologie differenti (si pensi al caso di una fusione di una società operativa nella holding finanziaria controllante). Nel caso di specie, tuttavia, tenuto conto delle affinità tra AEM Torino ed AMGA, tra l’altro, in termini di settore di riferimento, modelli di business, dimensione delle attività, stadio di vita delle aziende, composizione dell’azionariato, aree geografiche di riferimento, radicamento territoriale etc. si è ritenuto opportuno applicare le medesime metodologie di valutazione ad entrambe le società. Tale scelta si è reputato garantisca la salvaguardia degli interessi di tutti i soci delle società incorporante e incorporanda. In particolare, sono state individuate come metodologie di valutazione: (a) il metodo delle Quotazioni di Borsa e (b) il metodo dell’attualizzazione dei flussi di cassa (il c.d. Discounted Cash Flow - “DCF”). Come più estesamente si dirà di seguito non si è ritenuto opportuno nel caso di specie applicare la metodologia dei Multipli di Borsa (che pure per completezza si è reputato utile descrivere). 4.3.1 Metodo delle Quotazioni di Borsa La dottrina e la prassi professionale prevalente suggeriscono, nel caso in cui le società partecipanti alla fusione presentino azioni quotate in mercati mobiliari regolamentati, di tener conto dei risultati desumibili dalle quotazioni di Borsa delle rispettive azioni. Il metodo delle quotazioni di Borsa, in sostanza, stima il valore del capitale economico delle società partecipanti alla fusione, attraverso l’osservazione delle quotazioni delle azioni in un periodo temporale di ampiezza significativa e in prossimità della data di elaborazione della stima. Al fine di ridurre gli effetti della variabilità di breve periodo che caratterizza abitualmente i mercati finanziari si fa riferimento solitamente a periodi temporali di diversa ampiezza. Il ricorso al metodo in esame permette di ottenere valutazioni meno influenzabili da ipotesi di natura soggettiva, rispetto ad altri metodi tipicamente utilizzati nella prassi (quali ad esempio il DCF) e che richiedono sia la formulazione di ipotesi sui flussi finanziari futuri sia la stima del profilo di rischio delle società oggetto di valutazione. Per contro, tale metodo talvolta potrebbe non consentire un pieno apprezzamento dell’effettivo valore delle società qualora i titoli non siano caratterizzati da sufficiente liquidità. Si evidenzia che entrambe le aziende in questione risultano essere seguite da numerosi e qualificati analisti finanziari, la cui copertura in termini di ricerche ne aumenta il grado di trasparenza. 4.3.2 Metodo dell’attualizzazione dei flussi di cassa - Discounted Cash Flow In base a questa metodologia, il valore del capitale economico di una società è pari alla somma (i) dei flussi di cassa operativi netti attualizzati che la società sarà presumibilmente in grado di 24 generare in un periodo di previsione analitica esplicito, (ii) dei flussi di cassa operativi netti attualizzati stimati successivamente al periodo di previsione esplicita (il valore terminale, calcolato come valore attuale di una rendita perpetua di ammontare pari ad un flusso di cassa operativo netto ritenuto sostenibile in “Perpetuity”), (iii) del presunto valore di eventuali attività accessorie (surplus assets) non compresi nei flussi di cassa operativi (incluso pertanto il valore delle partecipazioni immobilizzate non consolidate), al netto (iv) dell’indebitamento finanziario e degli interessi di terzi, come espresso dalla seguente formula: n FCt VT + + SA − IFN t 0 − M W =∑ t (1 + WACC ) n t =1 (1 + WACC ) dove: W = Valore del capitale economico della società FCt = Flusso di cassa operativo netto annuale atteso nel periodo t VT = Valore Terminale SA = Surplus Assets IFN = Indebitamento Finanziario Netto al momento t=0 M = Interessi di terzi (minorities) n = Numero di periodi di proiezione WACC = Costo medio ponderato del capitale (Weighted Average Cost of Capital) I flussi di cassa operativi netti sono relativi all’attività caratteristica della società oggetto di valutazione. Tali flussi sono stimabili come segue: + Reddito operativo – effetto fiscale figurativo sul reddito operativo = NOPLAT + ammortamenti + accantonamenti non monetari ± ∆ capitale circolante netto ± ∆ altre passività/attività – investimenti netti = Flusso di cassa operativo netto Il Valore Terminale, invece, rappresenta il valore attuale dei flussi di cassa operativi netti previsti per il periodo successivo all’orizzonte temporale esplicito di riferimento; esso è stimato come segue: VT = FCFn+1 /(WACC − g ) dove: g = tasso nominale di crescita perpetuo del flusso di cassa operativo netto atteso nel periodo successivo al periodo esplicito; FCFn +1 = flusso di cassa operativo normalizzato (sostenibile) dal primo anno dopo il periodo esplicito di previsione (n). WACC = Costo medio ponderato del capitale (Weighted Average Cost of Capital) Il tasso utilizzato per l’attualizzazione dei flussi di cassa operativi netti attesi e del valore terminale è calcolato come media ponderata del costo del capitale proprio e dell’indebitamento mediante la seguente formula: WACC = [ D /( D + E )] × K d × (1 − t ) + [ E /( E + D )] × K e dove: D = indebitamento finanziario netto; E = valore corrente del patrimonio netto; 25 Kd Ke = costo dell’indebitamento; = costo del capitale proprio. In particolare, il costo del capitale di debito rappresenta il tasso di finanziamento a lungo termine applicabile a società o attività economiche di simile rischiosità rettificato della componente fiscale. Il costo del capitale proprio riflette il rendimento atteso dall’investitore e viene stimato nella prassi prevalente sulla base del Capital Asset Pricing Model (CAPM), definito dalla seguente formula: K e = r f + β × ( rm − r f ) dove: rf = tasso di rendimento delle attività prive di rischio; β = fattore di correlazione tra il rendimento effettivo di un’azione e il rendimento complessivo del mercato azionario di riferimento; rm ( rm − r f ) = rendimento complessivo del mercato di riferimento; = premio di rendimento richiesto dal mercato azionario di riferimento rispetto ad investimenti privi di rischio (Equity Risk Premium) 4.3.3. Metodo dei Multipli di Borsa La metodologia dei multipli di Borsa consiste nel determinare il valore di un’azienda attraverso l’osservazione delle valutazioni espresse dai mercati finanziari per aziende con caratteristiche similari. L’applicazione di tale metodo prevede, in primo luogo, il calcolo dei multipli di società comparabili. Per la scelta dei multipli di riferimento, i moltiplicatori utilizzati nella prassi si distinguono in due categorie: “asset side” ed “equity side”. Nell’approccio asset side: 1) il numeratore esprime il valore dell’investimento nell’attivo lordo, dato generalmente dalla somma di capitalizzazione di borsa, indebitamento finanziario netto e minoranze, al netto delle partecipate non consolidate, 2) il denominatore dovrà conseguentemente includere i risultati prima degli interessi passivi (“unlevered”). Nell’approccio equity side si utilizza invece 1) al numeratore il prezzo di Borsa delle azioni, mentre 2) al denominatore verranno considerati i risultati dopo gli interessi passivi (“levered”). Per la scelta delle aziende comparabili si dovrà tener conto di una serie di indicatori quali, tra gli altri: l’appartenenza allo stesso settore, la dimensione, la struttura finanziaria, l’omogeneità delle grandezze economico-finanziarie prese a riferimento per il calcolo dei multipli, la governance, la trasparenza, lo stadio di vita delle società, i modelli di business etc. I dati grezzi espressivi dei multipli e delle performance aziendali, vengono nella prassi rettificati per eliminare eventuali componenti straordinari e, più in generale, per correggere politiche di bilancio. Successivamente al calcolo dei multipli delle società comparabili, vengono individuati i multipli rappresentativi del campione di riferimento, determinati, generalmente nella prassi, come valori medi o mediani. Infine l’applicazione dei suddetti multipli alle grandezze economico – finanziarie della società 26 oggetto di valutazione ne consente di determinare il valore del capitale economico. Nel caso di specie, il piano economico-finanziario di AEM Torino prevede per i prossimi anni un significativo ammontare di investimenti, i cui effetti economici si dispiegheranno solo negli ultimi anni del periodo di riferimento. Inoltre, i tassi di crescita medi annui previsti dai piani economicofinanziari di AEM Torino ed AMGA risultano essere superiori alla media delle altre exmunicipalizzate. La metodologia dei Multipli di Borsa qualora le grandezze economico-finanziarie di riferimento delle società oggetto di valuzione non siano a regime, rende i risultati scarsamente significativi e, pertanto si è ritenuto non opportuno applicarla. 4.4 L’applicazione dei criteri di valutazione 4.4.1 Applicazione del metodo delle Quotazioni di Borsa Il metodo delle Quotazioni di Borsa è stato applicato analizzando il corso dei titoli su di un periodo di osservazione sufficientemente ampio, allo scopo di evitare eventuali anomalie e di neutralizzare le fluttuazioni di breve periodo tipiche dei mercati finanziari. In particolare, si è fatto riferimento alle medie ponderate dei prezzi ufficiali di Borsa di AEM Torino e di AMGA nei seguenti orizzonti temporali antecedenti il 25 gennaio 2006: 1 mese, 3 mesi, 6 mesi, 12 mesi. Media Ponderata 1 Mese 3 Mesi 6 Mesi 12 Mesi Valore del Capitale Economico di AEM Torino € mln Valore del Capitale Economico di AMGA € mln 1.082 1.062 1.066 1.067 627 614 630 632 4.4.2 Applicazione della metodologia del Discounted Cash Flow Al fine di determinare il valore fondamentale si è fatto riferimento ai flussi di cassa consolidati risultanti dai piani economico-finanziari stand alone delle due società partecipanti alla fusione. La metodologia del Discounted Cash Flow riflette le seguenti ipotesi: costo medio ponderato del capitale (WACC): sono stati calcolati WACC specifici per AEM Torino e per AMGA basati sulla struttura finanziaria prevista dai rispettivi business plan; periodo temporale di riferimento: la valutazione fa riferimento ai flussi di cassa stimati nei piani economico-finanziari delle società, attualizzati al 31 dicembre 2005, e ad un 27 valore terminale calcolato al 2011 per AEM e al 2009 per AMGA anch’esso attualizzato al 31 dicembre 2005. normalizzazione del flusso di cassa per il calcolo del valore terminale: la stima del flusso di cassa normalizzato di lungo periodo si basa sulle seguenti ipotesi economico operative: – per AEM Torino: i. si è preso in considerazione il flusso di cassa previsto al 2011, esercizio in cui saranno a regime tutti gli investimenti previsti; ii. è stata considerata, come di prassi, l’equivalenza tra il valore degli ammortamenti e degli investimenti a regime; iii. è stato sottratto il flusso relativo ai Certificati Verdi degli impianti termoelettrici, di Pont Ventoux e della Valle Orco, al netto dell’impatto fiscale, poiché, come è noto, tali incentivi hanno un termine; – per AMGA è stata solo considerata, come prassi, l’equivalenza tra il livello di investimenti e il valore degli ammortamenti; Inoltre, con l’obiettivo di determinare il valore fondamentale di AEM Torino, al valore dell’attivo lordo è stato sommato il valore attuale dei seguenti ammontari: i Certificati Verdi per l’impianto di Pont Ventoux dal 2011 al 2014, al netto dell’impatto fiscale; i Certificati Verdi relativi agli impianti CCGT dal 2011 al 2018, al netto dell’impatto fiscale; i Certificati Verdi relativi agli impianti della Valle Orco per il periodo compreso tra il 2011 e il 2018, anch’essi al netto dell’impatto fiscale. 4.4.3 Il piano economico-finanziario di AMGA Il piano economico-finanziario di AMGA si basa sulle seguenti ipotesi di crescita ripartite per linee di business: Gas: – Plurigas: rinegoziazione nel 2005 del contratto attuale di importazione (con effetto di riduzione del costo di acquisto del gas) e nuovo contratto di importazione a partire dal 2008; – OLT LNG: costruzione del nuovo terminale di rigassificazione su nave con una capacità di 4,0 bcm/annui, che dovrebbe entrare in esercizio nel secondo semestre 2007; – Acquisizione di alcune local utilities. 28 Servizio Idrico Integrato: – Acqua Italia: acquisizione e consolidamento di Acqua Italia S.p.A. (acquedotti genovesi) e conseguente applicazione della tariffa d’ambito in tutto l’ATO di Genova; – Acque Potabili (“SAP”): consolidamento proporzionale (50%) della partecipazione in SAP. Energia Elettrica: – Aumento della capacità di generazione di Tirreno Power per supportare l’attività di vendita a prezzi competitivi; – Valorizzazione del portafoglio clienti attraverso lo sviluppo di un’offerta dual fuel mirata ai segmenti piccole aziende e retail in tutti i territori in cui AMGA è presente. Gestione Calore: – Incremento nell’attività di gestione dei servizi energetici nei settori pubblico e privato per rafforzare la posizione di AMGA.; – Consolidamento delle attività di gestione calore operanti nelle province di Genova e Savona. Altri servizi: – Consolidamento proporzionale a partire dal 2005 delle seguenti multi-utility: à ASA Livorno S.p.A. (40,00%): attiva nei servizi idrici (gestione ATO Toscana Costa) e gas; à ASMT Tortona S.p.A. (44,75%): attiva nei servizi idrici (gestione parte dell’ATO Alessandria) e gas. 4.4.4 Il piano economico-finanziario di AEM Torino I principali drivers di crescita previsti nel business plan elaborato dal management di AEM Torino sono riconducibili alla generazione elettrica, al calore ed alla rete di distribuzione elettrica. In particolare, Avvio delle centrale di Pont Ventoux, a regime nel 2006; Repowering a ciclo combinato del 2° gruppo termoelettrico dell’impianto di Moncalieri a partire dal 2008, che passerà dagli attuali 141 a 390 MW mediante l’installazione di una nuova turbina a gas. Conseguentemente, nel 2008 la centrale di Moncalieri funzionerà con due gruppi a ciclo combinato aventi una potenza elettrica complessiva pari a circa 800 MWe e, in assetto di cogenerazione, una potenza termica di 500 MWt; Completamento nel 2008 del repowering degli impianti di Edipower; Completamento dello sviluppo della rete di teleriscaldamento nelle zone di Torino Centro e Torino Nord, rispettivamente entro il 2007 e 2010. Il progetto “Torino Centro” espanderà la rete di teleriscaldamento di circa 9 milioni di m3, raggiungendo ulteriori 29 100.000 abitanti. Il calore sarà prodotto dai Gruppi di cogenerazione di Moncalieri e dalla nuova Centrale Politecnico. Il progetto “Torino Nord” prevede una ulteriore espansione della rete di teleriscaldamento sino a 15 milioni di m3, che si aggiungeranno ai 3 milioni di m3 già erogati in zona; Installazione di contatori elettronici e completamento del piano di rinnovi a partire dal 2005; Repowering delle cinque centrali della Valle Orco (Villa, Rosone, Telessio, Bardonet, Pont), beneficiando della legislazione esistente in tema di certificati verdi. Non sono incluse alcune iniziative in fase di approfondimento, ma considerate strategiche da AEM quali la mini/micro cogenerazione, la crescita nel settore dei “minidro”, l’acquisizione di partecipazioni in piccole local utilities. Restano altresì escluse le possibili cessioni delle reti elettriche dei comuni limitrofi a Torino e della società di trasmissione elettrica. 4.4.5 Costo medio ponderato del capitale utilizzato Al fine di tener conto della differente struttura patrimoniale e, conseguentemente, del diverso costo del debito e profilo di rischio delle due società partecipanti alla fusione, è stato calcolato un WACC specifico per AEM Torino ed uno per AMGA. Le principali ipotesi (di cui alla precedente sezione metodologica) utilizzate per la stima del Costo Medio Ponderato del Capitale possono essere sintetizzate come di seguito: tasso di rendimento delle attività prive di rischio: 4,5%; Beta Relevered (indice di correlazione tra il rendimento di un titolo azionario e quello del relativo mercato azionario): 1,03 per AEM Torino e 0,56 per AMGA; Equity Risk Premium: si è utilizzato un valore pari a 4,00% per entrambe le società, sostanzialmente in linea con il consensus delle stime degli analisti finanziari; Rapporto fra indebitamento e capitalizzazione complessiva (Gearing): come indicato nei rispettivi business plan, il livello di gearing obiettivo per AEM Torino è stato ipotizzato pari al 50,0%, mentre per AMGA al 20,0%; Sulla base delle ipotesi formulate il Costo Medio Ponderato del Capitale per AEM Torino è stato stimato pari a 6,05%, mentre per AMGA pari a 6,03%. 4.4.6 Valori stimati con metodo DCF Sulla base delle ipotesi precedentemente descritte l’applicazione della metodologia DCF alle due società consente di stimare i seguenti valori dei capitali economici di AEM Torino ed AMGA: 30 Valore del Capitale Economico di AEM Torino € mln Valore del Capitale Economico di AMGA € mln 1.072 666 Perpetuità Inoltre, si è proceduto ad un’analisi di sensibilità nei due maggiori parametri ai fini della determinazione del Terminal Value (WACC e g) e di seguito illustrata: AEM Torino 5,55% 6,05% 6,55% 0,50% 1.349 1.143 971 0,25% 1.262 1.072 913 0,00% 1,184 1,008 859 AMGA 5,53% 6,03% 6,53% 0,50% 821 709 616 0,25% 769 666 580 0,00% 721 627 547 4.4.7 Segnalazioni di eventuali difficoltà di valutazione ex-art. 2501-quinquies, II comma c.c. Le valutazioni sono state effettuate utilizzando dati economico-finanziari previsionali derivanti dai piani industriali delle società. Tali dati presentano per loro natura profili di incertezza; inoltre essi ipotizzano la continuità dell’attuale quadro legislativo, pertanto eventuali evoluzioni potrebbero avere un impatto anche significativo sui risultati attesi. Nella determinazione dei capitali economici delle società interessate dalla fusione si è ipotizzato la totale conversione dei warrants AEM Torino e del prestito obbligazionario convertibile AMGA. Tale ipotesi è stata ritenuta ragionevole in considerazione della attuale convenienza all’esercizio delle opzioni di conversione. Nell’elaborazione della Relazione si è ipotizzato, coerentemente con le informazioni attualmente disponibili, che a seguito della Fusione non si renda necessaria alcuna modifica degli Statuti delle società partecipanti che determini il diritto di recesso per i soci dissenzienti. 31 4.5 RAPPORTO DI CAMBIO E CRITERI SEGUITI PER LA SUA DETERMINAZIONE 4.5.1 Criteri utilizzati per la determinazione dei rapporti di cambio La determinazione del rapporto di cambio è stata effettuata con riferimento ai valori del capitale economico attribuiti alle società interessate all’Operazione, rappresentati nella Sezione 4. In particolare, tali valori del capitale economico sono stati rapportati a un numero di azioni delle società nell’ipotesi di totale conversione dei warrants AEM Torino e del prestito obbligazionario convertibile AMGA, indicati nella Sezione 4, al fine di determinare il valore unitario per azione. Per la determinazione del rapporto di cambio si è fatto riferimento ai rapporti teorici dei valori unitari calcolati sulla base di metodologie omogenee. Inoltre, AEM e AMGA intendono sottoporre all’assemblea che esaminerà il bilancio al 31 dicembre 2005 l’eventuale distribuzione di un dividendo prima della Data di Efficacia della Fusione. In tal caso, il rapporto di cambio, calcolato cum dividendo, non sarà alterato, e quindi le Società potranno procedere al perfezionamento della Fusione a condizione che: a. le Società stesse rispettino il rapporto di proporzionalità implicito nel detto rapporto di cambio nella distribuzione dei rispettivi dividendi per azione di competenza dell’esercizio 2005; b. il dividendo distribuito da ciascuna società non ecceda l’utile netto distribuibile di competenza dell’esercizio 2005. 4.5.2 Capitale e numero di azioni Il capitale sociale di AEM Torino alla data di riferimento ammonta a € 471.300.063 interamente versati e si suddivide in n. 471.300.063 azioni del valore nominale di € 1 ciascuna. Alla data di riferimento risultano in circolazione n. 96.320.872 warrant che attribuiscono il diritto di sottoscrivere azioni ordinarie in ragione di 2 warrants per ogni azione. Il capitale sociale di AMGA è pari a n. 348.027.075 azioni (incluse 300.000 azioni proprie) del valore nominale di € 0,52 per complessivi € 180.974.079. Inoltre alla medesima data risultano in circolazione n. 20.775.000 obbligazioni convertibili in azioni ordinarie in ragione di 1,0439 obbligazioni ogni azione. Ai fini della stima, come precedentemente menzionato si è assunta l’ipotesi dell’integrale conversione delle obbligazioni e dell’integrale esercizio dei warrant in ragione dell’attuale convenienza ad esercitare le opzioni. Il numero di azioni è stato pertanto determinato in 519.460.499 per AEM Torino e in 367.928.407 per AMGA. 32 4.5.3 Prezzo per azione e rapporti teorici Sulla base delle analisi effettuate sono stati identificati i valori per azione AEM Torino e AMGA ed i conseguenti rapporti teorici di cambio di seguito rappresentati, in dipendenza dei metodi adottati: Prezzo per azione (€) METODOLOGIE Prezzi di Borsa - 1 mese - 3 mesi - 6 mesi - 12 mesi Metodo DCF - MAX - Valore centrale - MIN Rapporto Teorico di Cambio AEM Torino AMGA 2,08 2,04 2,05 2,05 1,71 1,67 1,71 1,72 0,82 0,82 0,83 0,84 2,60 2,06 1,65 2.23 1.81 1.49 0,86 0,88 0,90 4.5.4 Conclusioni Tenuto conto dei valori per azione determinati come sopra e dei conseguenti rapporti teorici il Consiglio di Amministrazione di AMGA ha definito il seguente rapporto di cambio: n. 0,85 azioni ordinarie di AEM Torino del valore nominale di 1,00 Euro ciascuna per ogni n. 1 azioni ordinarie di AMGA del valore di 0,52 Euro. Non è previsto alcun conguaglio in denaro. 5 MODALITA’ DI ASSEGNAZIONE DELLE AZIONI DI AEM La Fusione verrà attuata mediante annullamento con concambio delle azioni ordinarie di AMGA in circolazione alla Data di Efficacia della Fusione. Sarà messo a disposizione degli azionisti di AMGA un servizio per il trattamento delle eventuali frazioni di azioni a prezzi di mercato e senza aggravio di spese, bolli o commissioni, per il tramite di intermediari autorizzati, onde permettere l’arrotondamento all’unità immediatamente inferiore o superiore del numero di azioni di nuova emissione spettanti. Le azioni ordinarie di nuova emissione destinate al concambio saranno emesse in regime di dematerializzazione ed assegnate agli aventi diritto per il tramite dei rispettivi intermediari aderenti al sistema di gestione accentrata di Monte Titoli S.p.A. alla Data di Efficacia della Fusione. 33 Le azioni ordinarie di nuova emissione destinate al concambio saranno quotate al pari delle azioni di AEM già in circolazione al momento della loro emissione. 6 DATA DI EFFICACIA DELL’OPERAZIONE E DATA DI GODIMENTO DELLE AZIONI L’efficacia della Fusione interverrà a partire dall’ultima delle iscrizioni prescritte ex art. 2504 c.c., mentre gli effetti contabili saranno retrodadati al 1.1.2006 nel rispetto della disciplina normativa applicabile, e da tale data – sempre in quanto consentito dalla normativa applicabile – decorreranno anche gli effetti fiscali della FusioneLe azioni ordinarie emesse dalla Società Incorporante in cambio delle azioni ordinarie della Società Incorporata annullate per effetto della Fusione avranno godimento regolare e, pertanto, attribuiranno ai loro possessori diritti equivalenti a quelli spettanti ai possessori delle azioni in circolazione al momento della loro emissione. 7 RIFLESSI TRIBUTARI DELL’OPERAZIONE SU AEM E SU AMGA 7.1 Neutralità fiscale Ai sensi dell’art. 172 1° comma del D.P.R 22 dicembre 1986 n. 917, la Fusione è fiscalmente neutra e non costituisce realizzo o distribuzione delle plusvalenze e delle minusvalenze dei beni né della Società Incorporata, né della Società Incorporante, comprese quelle relative alle rimanenze e il valore dell’avviamento. 7.2 Differenze di Fusione ed Aumento del Capitale Sociale al Servizio della Fusione Le differenze iscritte in bilancio per effetto della Fusione non concorrono a formare il reddito imponibile della Società Incorporante. Gli eventuali maggiori valori iscritti in bilancio, con riferimento agli elementi patrimoniali della Società Incorporata, per effetto dell’imputazione del disavanzo non rilevano ai fini fiscali in capo alla Società Incorporante, in quanto tali elementi patrimoniali mantengono l’ultimo valore ad essi riconosciuto ai fini delle imposte sui redditi. Le eventuali riserve in sospensione di imposta iscritte nell’ultimo bilancio della Società Incorporata ed ancora esistenti alla data di efficacia della Fusione saranno trattate in conformità al disposto dell’art. 172 5° comma del D.P.R. 22 dicembre 1986 n. 917 e, se del caso, si provvederà alla loro ricostituzione, qualora ne ricorrano i relativi presupposti in ragione della loro natura. Ai sensi dell’art. 172 6° comma del D.P.R. 22 dicembre 1986 n. 917, all’aumento del capitale al servizio della Fusione e all’avanzo di fusione, che residuano dopo l’eventuale ricostituzione delle riserve in sospensione d’imposta di cui all’art. 172 5° comma del D.P.R. 22 dicembre 1986 n. 917, si applica il regime fiscale del capitale e delle riserve della Società Incorporata, diverse da quelle eventualmente ricostituite, che hanno proporzionalmente concorso alla formazione dell’aumento e dell’avanzo. 34 7.3 Imposta di Registro L’Atto di Fusione è assoggettato all’imposta di registro in misura fissa ai sensi dell’art. 4 lettera b) della Parte I della Tariffa allegata al D.P.R. 26 aprile 1986 n. 131. 7.4 Deconsolidamento fiscale. La fusione per incorporazione fa venire meno, ai sensi dell’art. 124, 5° comma del D.P.R. 22 dicembre 1986 n. 917, gli effetti del consolidato fiscale facente capo alla Società Incorporata. Peraltro, attraverso la procedura di interpello di cui all’art. 11 della Legge 27 luglio 2000, n. 212, può essere richiesto il riconoscimento del diritto al mantenimento del regime in capo alla Società Incorporante; in ogni caso, la sua interruzione non comporta conseguenze economiche significative. 7.5 Vincoli fiscali sulle riserve. Per effetto della Fusione una parte delle riserve della Società Incorporante risulterà fiscalmente vincolata ai sensi e per gli effetti di cui all’art. 109, 4° comma, lett. b) del D.P.R. 22 dicembre 1986 n. 917 a fronte del disinquinamento fiscale del quale si è avvalsa la Società Incorporata. 7.6 Decorrenza degli effetti. Gli effetti fiscali dell’operazione decorrono – in quanto consentito dalla normativa applicabile – dalla data dalla quale le operazioni della Società Incorporata sono imputate al bilancio della Società Incorporante. 7.7 Effetti sugli azionisti della Società Incorporante In conformità al disposto dell’art. 172 3° comma del D.P.R. 22 dicembre 1986 n. 917, il concambio delle azioni della Società Incorporata con quelle della Società Incorporante non costituisce né realizzo, né distribuzione di plusvalenze o minusvalenze, né conseguimento di ricavi per i soci della Società Incorporata, derivandone una mera sostituzione delle azioni da questi possedute nella Società Incorporata con quelle della Società Incorporante. 8 PREVISIONI SULLA COMPOSIZIONE DELL’AZIONARIATO RILEVANTE DI AEM A SEGUITO DELL’OPERAZIONE Alla data del 24 gennaio 2006 gli azionisti di AEM e gli azionisti di AMGA che risultano detenere partecipazioni nel capitale sociale in misura superiore al 2%, sulla base delle risultanze del libro soci, integrate dalle comunicazioni delle partecipazioni rilevanti ai sensi dell’art. 120 del Testo Unico e dalle informazioni a disposizione, sono i seguenti: 35 Azionisti AEM Numero di azioni ordinarie % possedute sul capitale sociale ordinario Comune di Torino (direttamente e indirettamente) 324.493.084 68,85% SANPAOLO IMI (direttamente e indirettamente) 22.852.280 4,85% ASSICURAZIONI 20.675.307 4,39% 9.466.313 2,01% GENERALI (direttamente e indirettamente) Fondazione CRT (direttamente e indirettamente) Azionisti AMGA Numero di azioni ordinarie % possedute sul capitale sociale ordinario Comune di Genova (direttamente e 188.317.075 54,11% 19.812.077 5,69% Transalpina di Energia S.r.l. 9.780.300 2,81% Schroeder Investment Management Ltd 7.063.407 2,03% indirettamente) Amber Capital LB La seguente tabella sintetizza la composizione prevedibile dell’azionariato della Società Incorporante con riguardo alle partecipazioni che superino il 2% nell’ipotesi in cui: (i) tutti gli warrant Aem Torino 2003-2008 siano convertiti; e (ii) tutti gli obbligazionisti che hanno sottoscritto il prestito obbligazionario convertibile AMGA esercitino il diritto di conversione: Azionisti Numero di azioni % ordinarie possedute sul capitale sociale ordinario FSU 424.999.233 57,6% FCT ( 1) ASSICURAZIONI 11,4% 22.852.280 3,1% 2,7% 20.675.307 2,8% 2,5% 16.840.265 2,3% 2,0% (1) Amber Capital LB 1 % sul capitale sociale complessivo 51,1% 94.500.000 SANPAOLO IMI GENERALI Numero di azioni di risparmio possedute I valori attribuiti a Sanpolo IMI e Assicurazioni Generali non tengono conto dei warrant Aem Torino 2003-2008 eventualmente posseduti dagli stessi. Tutti i warrant in circolazione, ad eccezione di quelli posseduti dal Comune di Torino (direttamente e indirettamente), sono stati prudenzialmente attribuiti al flottante. 36 9 EFFETTI DELL’OPERAZIONE SUI PATTI PARASOCIALI RILEVANTI AI SENSI DELL’ART. 122 DEL TESTO UNICO DELLA FINANZA In data 30 gennaio 2006 i Comuni di Genova e di Torino hanno sottoscritto un accordo relativo alla fusione per incorporazione di AMGA in Aem Torino. L’estratto di tale accordo – pubblicato in data 8 febbraio 2006 sul Sole 24 Ore – è allegato alla presente relazione sub A). Fatto salvo quanto indicato nel paragrafo che precede, alla data odierna non risultano comunicati altri patti parasociali ai sensi dell’art. 122 del Testo Unico aventi ad oggetto azioni delle società partecipanti alla Fusione. 10 CONSIDERAZIONI IN MERITO ALLA RICORRENZA DEL DIRITTO DI RECESSO La Società Incorporante manterrà sostanzialmente invariata la clausola statutaria concernente l’oggetto sociale, in quanto il suo statuto non presenta, rispetto all’oggetto sociale riportati negli attuali statuti di AMGA e di AEM differenze significative tanto in termini di attività sociale esercitabile, quanto di rischio d’impresa ad esso associato. Per l’effetto, agli azionisti AEM e AMGA non spetterà il diritto di recesso ai sensi dell’art. 2437 c.c., a seguito dell’eventuale Fusione. SCHEMA DI DELIBERA ASSEMBLEARE “L’Assemblea degli azionisti di AZIENDA MEDITERRANEA GAS E ACQUA S.p.A., riunita in sede straordinaria: preso atto che il Progetto di Fusione è stato approvato dal Consiglio di Amministrazione nella seduta del 25 gennaio 2006; o preso atto dell’avvenuto assolvimento, in data 28.1.2006, delle formalità del deposito del Progetto di Fusione a norma degli articoli 2501ter c.c.; o esaminato e discusso il Progetto di Fusione e la relazione amministrativa del Consiglio di Amministrazione; o preso atto delle situazioni patrimoniali e dei conti economici della Società Incorporante AEM Torino S.p.A., della Società Incorporata AZIENDA MEDITERRANEA GAS E ACQUA S.p.A., tutte riferite al 30 settembre 2005. o preso atto della relazione sulla congruità del rapporto di cambio redatta da VIPMG S.p.A. , quale esperto comune ad AMGA e ad AEM Torino nominato ai sensi dell’articolo 2501sexies del codice civile dal Tribunale di Torino; o preso atto del deposito presso le sedi sociali di AEM Torino S.p.A. e AMGA degli atti di cui all’articolo 2501 septies c.c. - delibera di approvare il Progetto di Fusione di AZIENDA MEDITERRANEA GAS E ACQUA S.p.A. 37 in AEM Torino S.p.A., sulla base delle situazioni patrimoniali e dei conti economici di AEM Torino S.p.A. e di AZIENDA MEDITERRANEA GAS E ACQUA S.p.A., tutte riferite alla data del 30 settembre 2005, nonché le modifiche statutarie indicate nella bozza di statuto allegata a tale progetto di Fusione; -[•]- di conferire al ………….. i poteri occorrenti per: o stipulare e sottoscrivere l’atto pubblico di Fusione, previo verificarsi delle condizioni sospensive indicate nel Progetto di Fusione; o stipulare e sottoscrivere eventuali atti ricognitivi, integrativi e/o rettificativi fissando ogni clausola, termine e modalità nel rispetto del Progetto di Fusione, acconsentendo al trasferimento di intestazione e voltura di ogni attività, ivi compresi beni immobili e beni mobili iscritti in pubblici registri, titoli pubblici e privati, diritti, cauzioni, licenze, concessioni, crediti verso lo Stato ed altri enti pubblici; o adempiere ad ogni formalità richiesta affinché le adottate deliberazioni vengano iscritte nel Registro delle Imprese con facoltà in particolare di comunicare l’ammontare del capitale sociale a servizio della Fusione nonché di apportare alle medesime deliberazioni le eventuali modificazioni, soppressioni e/o aggiunte, purché non sostanziali, che fossero richieste in sede di iscrizione.” Genova , 21 marzo 2006 per il Consiglio di Amministrazione 38 Allegato A) alla Relazione del Consiglio di Amministrazione Estratto di patto parasociale pubblicato ai sensi dell’art. 122 del D.Lgs. 58/1998 e dell’art. 129 della delibera Consob n. 11971/1999 e successive modificazioni ed integrazioni. Ai sensi dell’art. 122 del D.Lgs. n. 58/1998 (“TUF”) e degli artt. 127 e ss. della delibera Consob n. 11971/1999 e successive modificazioni e integrazioni (“Regolamento”), si rende noto quanto segue. 1. Premessa. (a) In data 25 gennaio 2006 i consigli di amministrazione di Amga s.p.a. e di AEM Torino s.p.a. hanno approvato il progetto di fusione per incorporazione di Amga S.p.A. (d’ora in avanti “Amga”) in AEM Torino S.p.A. (d’ora in avanti, “Aem Torino”). Il progetto di fusione, depositato per l’iscrizione presso l’ufficio del registro delle imprese di Torino e di Genova, rispettivamente in data 27 e 28 gennaio 2006, sarà sottoposto all’approvazione delle assemblee di Aem Torino e di AMGA, la cui convocazione è stata delegata ai legali rappresentanti delle stesse società; (b) il Comune di Torino e il Comune di Genova hanno sottoscritto in data 30 gennaio 2006 lo “Schema di Accordo Quadro” avente ad oggetto le linee guida relative al progetto di riorganizzazione e fusione tra AEM e Amga (“Operazione”), e in particolare gli elementi essenziali della corporate governance (a) della holding Finanziaria Sviluppo Utilities S.p.A. (“FSU”), il cui capitale sociale sarà pariteticamente detenuto dai due predetti Comuni, che acquisterà la maggioranza delle azioni della società risultante dalla fusione per incorporazione di Amga in Aem Torino (la “Quotata” d’ora in avanti), (b) della società Quotata, controllata da FSU, risultante dalla fusione per incorporazione di Amga in Aem Torino e (c) delle quattro società operative (d’ora on avanti: “Caposettore”) controllate dalla Quotata, nelle quali saranno concentrate, previa la loro riorganizzazione, tutte le attività di AEM e di AMGA nei seguenti settori: (i) servizi agli Enti Locali in genere, e gestione infrastrutture per le telecomunicazioni; (ii) produzione di energia elettrica e calore, trasmissione-distribuzione di energia elettrica; (iii) ciclo idrico e distribuzione gas; (iv) approvvigionamento e vendita di gas, energia termica, energia elettrica; (c) in pari data, il Comune di Torino e la Finanziaria Città di Torino s.r.l. (società partecipata al 100% dal Comune di Torino: “FCT”), da una parte, e il Comune di Genova e la FSU, dall’altra parte, hanno stipulato l’ “Accordo dei Comuni”, un accordo attuativo dello Schema di Accordo Quadro con la specificazione delle rispettive obbligazioni; (d) i predetti accordi (“Accordi”) contengono pattuizioni rilevanti ai sensi dell’art. 122 del TUF. 2. Tipo di accordo. Le pattuizioni parasociali contenute negli Accordi, sono riconducibili per quanto in appresso alle fattispecie disciplinate dall’art. 122, comma 1 e comma 5 lett. b) e c) del TUF. 39 3. Società oggetto degli Accordi, soggetti aderenti agli Accordi e strumenti finanziari oggetto degli Accordi. 3.1 Gli strumenti finanziari oggetto degli Accordi sono: (a) n. 188.317.075 azioni ordinarie AMGA, pari al 54,11% del capitale sociale di AMGA, di cui: - n. 106.867.075 azioni ordinarie AMGA sono di proprietà del Comune di Genova e - n. 81.450.000 azioni ordinarie AMGA sono di proprietà della FSU; (b) n. 324.493.084 azioni ordinarie AEM Torino, pari al 68,85% del capitale sociale di AEM Torino, di cui: - n. 241.493.084 azioni ordinarie AEM Torino sono di proprietà del Comune di Torino e - n. 83.000.000 azioni ordinarie AEM Torino sono di proprietà della FCT; (c) n. 69.873.271 Warrant AEM 2003-2008, di cui: - n. 46.873.271 Warrant AEM 2003-2008 sono di proprietà del Comune di Torino e - n. 23.000.000 Warrant AEM 2003-2008 sono di proprietà della FCT. 3.2 Sono inoltre oggetto degli Accordi: (a) tutte le quote di FSU (b) le azioni della Quotata che saranno possedute da FSU a seguito della fusione, e (c)le azioni di risparmio che il Comune di Torino (tramite la controllata al 100% Finanziaria città di Torino srl) riceverà in conversione delle azioni ordinarie della Quotata non conferite né vendute a FSU secondo quanto previsto al paragrafo 4.3. 4. Contenuto degli Accordi. 4.1 Impegni di stand still relativi a Amga e Aem Torino. I soggetti aderenti agli Accordi hanno convenuto quanto segue: (a) il Comune di Genova, FSU, il Comune di Torino e FCT si sono impegnati, ciascuno per quanto di ragione, a non acquistare direttamente o indirettamente (attraverso società da essi direttamente e/o indirettamente controllate, e/o fiduciari, e/o interposta persona, ecc.), la proprietà e/o la disponibilità di azioni AMGA e/o obbligazioni del prestito obbligazionario convertibile AMGA e/o azioni AEM e/o Warrant AEM 2003-2008, e a non effettuare operazioni di alcuna natura che coinvolgano azioni AMGA e/o il prestito obbligazionario convertibile AMGA e/o azioni AEM e/o Warrant AEM 2003-2008; (b) il Comune di Genova e FSU si sono impegnati a non trasferire le azioni AMGA da essi possedute; (c) il Comune di Torino e FCT si sono impegnati a non trasferire azioni AEM e gli Warrant AEM 2003-2008 da essi posseduti, fatta salva la facoltà della FCT di vendere in tutto o in parte gli Warrant AEM 2003-2008 di sua proprietà a uno o più soggetti che non siano collegati con il Comune di Torino e/o FCT stessa. A tal fine, si intende collegato un soggetto (società o ente) nel quale il Comune di Torino e/o FCT abbia, direttamente o 40 indirettamente, una partecipazione o un’interessenza ovvero abbia il diritto di designare uno o più amministratori o sindaci. Si intende parimenti collegato, a questi fini, il soggetto che controlla direttamente o indirettamente il soggetto collegato ovvero che da questo sia direttamente o indirettamente controllato, ovvero sottoposto a comune controllo. 4.2 Impegni di stand still relativi alla Quotata. I soggetti aderenti agli Accordi si sono impegnati, ciascuno per quanto di propria competenza e anche promettendo il fatto delle società e degli enti da essi direttamente e/o indirettamente controllati, ex art. 1381 c.c., con effetto a partire dalla data di efficacia della fusione, a non acquistare, offrire di acquistare, assumere impegni e/o compiere atti diretti ad acquistare, direttamente o indirettamente (attraverso società da essi direttamente e/o indirettamente controllate, fiduciari, ecc.), la proprietà e/o la disponibilità di azioni della Quotata o di obbligazioni o warrant che attribuiscano il diritto di acquistare azioni della Quotata, e a non effettuare, direttamente o indirettamente, operazioni che coinvolgano azioni della Quotata, per la durata di 3 anni a partire dalla data di efficacia della fusione. 4.3 Approvazione del progetto di fusione e del progetto di conversione e altre attività preliminari alla fusione. (a) Il Comune di Genova, FSU, il Comune di Torino e FCT si sono impegnati (ciascuno per quanto di ragione) a votare a favore dell’approvazione del progetto di fusione, con tutte le azioni di AMGA e di AEM da essi rispettivamente possedute, nelle assemblee di AMGA e di AEM, la cui convocazione è stata delegata ai rispettivi presidenti dai rispettivi consigli di amministrazione. (b) Il Comune di Torino e FCT si sono impegnati, in considerazione dell’obbligazione descritta al paragrafo 4.5(a), a votare nell’assemblea di AEM a favore dell’approvazione del progetto di conversione in azioni di risparmio di tutte le azioni Aem Torino di proprietà di FCT (o che diventeranno di sua proprietà a seguito dell'esercizio degli Warrant AEM 2003-2008). FCT si è inoltre impegnata a dichiarare in tale assemblea il suo espresso consenso alla trasformazione in azioni di risparmio prevista dal progetto di conversione.(c) Il Comune di Genova, FSU, il Comune di Torino e FCT si sono inoltre impegnati, ciascuno per quanto di ragione a fare in modo che sia: (i) predisposta e notificata all’Autorità Antitrust italiana una domanda di AEM e di AMGA volta ad ottenere l'autorizzazione antitrust e (ii)predisposto e presentato alla Consob un quesito volto ad ottenere il parere circa il fatto che la fusione non comporta l'obbligo dei Comuni di Torino e/o di Genova e/o di FSU di promuovere un'offerta pubblica di acquisto sulle azioni di AEM e/o AMGA e/o della Quotata. 41 4.4 Ulteriori impegni degli aderenti agli Accordi da adempiersi entro la data di stipula dell'atto di fusione. I soggetti aderenti agli Accordi hanno inoltre convenuto quanto segue: (a) il Comune di Genova e il Comune di Torino si sono impegnati a conferire a FSU, con efficacia dalla Data di Efficacia della Fusione: - quanto al Comune di Genova, di n. 106.867.075 azioni AMGA, rappresentative del 30,71% del capitale sociale di AMGA; - quanto al Comune di Torino, di n. 160.069.514 azioni AEM; (b) il Comune di Torino e FCT si sono impegnati a alienare alla FSU, con contratto da stipularsi alla data di stipula della fusione e avente efficacia subordinatamente all’efficacia della fusione, n. 104.860.205 azioni AEM rappresentative del 22,2% di AEM, contro il pagamento di un prezzo per ciascuna Azione AEM pari ad Euro 2,054 (pari al prezzo medio ponderato di mercato delle Azioni AEM nei dodici mesi precedenti la data del 25 gennaio 2006), diminuito di una somma pari al dividendo per Azione che sarà distribuito da AEM a valere sull’esercizio 2005 e maggiorato di interessi al tasso annuo semplice del 2%, interessi che: (i) dalla data di sottoscrizione del presente Accordo dei Comuni e fino alla data di pagamento del dividendo da parte di AEM (e comunque, in ogni caso, non oltre la Data di Stipula della Fusione o, se tale Data è successiva al 27 luglio 2006, non oltre il 27 luglio 2006), saranno conteggiati sull’ammontare di Euro 2,054 per azione; (ii)dalla data di pagamento di tale dividendo e fino alla Data di Stipula della Fusione (e comunque, in ogni caso, non oltre il 27 luglio 2006) saranno conteggiati sull’ammontare per Azione pari a Euro 2,054 meno il dividendo per Azione distribuito da AEM. A seguito dei conferimenti di cui alla precedente lettera (a) e della compravendita di cui alla presente lettera (b), FSU sarà proprietaria di una partecipazione di maggioranza nella Quotata; (c) Il Comune di Genova e il Comune di Torino si sono impegnati, per clausola statutaria, a fare in modo che la partecipazione complessiva di entrambi i Comuni: (i) al capitale sociale della FSU e (ii) al capitale sociale della Quotata, per il tramite della FSU, non sia inferiore al 51% dei capitali stessi. . 4.5 Principio di pariteticità: azioni eccedenti del Comune di Torino. Tenuto conto che a base dell’Operazione vi è il principio della pariteticità del Comune di Torino e del Comune di Genova nella partecipazione al capitale di FSU, nonché nella corporate governance della Quotata (come descritta nel paragrafo 4.9), i soggetti aderenti agli Accordi 42 hanno convenuto quanto segue: (a) le azioni della Quotata che rimarranno di proprietà indiretta del Comune di Torino, attraverso FCT, dovranno essere convertite, per effetto della deliberazione assembleare che avrà approvato il progetto di fusione, in azioni di risparmio prive del diritto di voto. (b) Il Comune di Torino non potrà disporre di tali azioni per un periodo di due anni dalla data di efficacia della fusione. Decorso tale periodo, il Comune di Torino potrà disporre di tali azioni, fermo restando che FSU avrà un diritto di prelazione su tutte le azioni di risparmio che il Comune di Torino intendesse vendere o comunque trasferire. (c) Le azioni di risparmio, per clausola statutaria, saranno automaticamente “riconvertite” in azioni ordinarie (dotate del diritto di voto) a semplice richiesta dell’acquirente qualora: (i) siano trasferite, a qualunque titolo, a FSU ovvero a soggetti terzi non collegati al Comune di Torino (per la definizione di soggetto terzo non collegato v. sopra sub 4.1.c), e fermo restando che (ii) l’acquirente, in tal caso, sarà comunque assoggettato alla disciplina che limita il possesso azionario al 5% prevista dall’attuale articolo 8 dello statuto di AEM. 4.6 Primo consiglio di amministrazione della Quotata . Il Comune di Torino e FCT si sono impegnate a fare in modo che, alla data di efficacia della fusione, sia procurata un’adeguata rappresentanza al Comune di Genova (due amministratori) nel consiglio di amministrazione della Quotata, nonché a fare in modo che non siano assunte delibere nel Consiglio di Amministrazione della Quotata senza il voto favorevole degli amministratori designati dal Comune di Genova,. Il Comune di Torino e il Comune di Genova faranno in modo che il consiglio di amministrazione, così integrato, convochi l’assemblea ordinaria della Quotata per l’elezione del nuovo consiglio di amministrazione, presentandosi dimissionario alla data di tale assemblea. 4.7 Corporate governance della FSU. I soggetti aderenti agli Accordi hanno convenuto che: (a) il consiglio di amministrazione della FSU sarà composto da quattro amministratori, di cui due nominati dal Comune di Torino e due nominati dal Comune di Genova. (b) Il presidente e il vice-presidente saranno espressione, rispettivamente, del Comune di Torino e del Comune di Genova. (c) Un quorum deliberativo qualificato per le deliberazioni del consiglio di 43 amministrazione esigerà su tutte le materie il voto favorevole della maggioranza degli amministratori. 4.8 Stallo decisionale della FSU. Lo statuto di FSU – che entrerà in vigore al momento di efficacia della fusione per incorporazione di Amga in Aem Torino, prevederà una specifica procedura soluzione dei caso di “stallo decisionale”, in forza della quale, nel caso in cui, per due riunioni consecutive del consiglio di amministrazione o, a seconda dei casi, dell’assemblea della Società, convocati per deliberare sulla medesima questione non sia stato raggiunto il quorum costitutivo o deliberativo richiesto dal presente Statuto: (a) si darà corso a una procedura di “raffreddamento” (che consiste nel rinvio della decisione a un successivo consiglio di amministrazione ovvero, a seconda dei casi, a una successiva assemblea, al fine di consentire una ulteriore valutazione della decisione), seguita se necessario dalla “elevazione” del livello decisionale ai sindaci (b) (c) dei due Comuni. Se dovesse permanere lo stallo, la relativa decisione sarà definitivamente abbandonata quando riguardi materie diverse da quelle indicate sub “c” e non potrà essere riproposta per un predeterminato periodo di tempo. Nel caso lo stallo riguardi: l'approvazione del bilancio della Quotata, la nomina del procuratore speciale che avrà la legale rappresentanza della società per la partecipazione alle assemblee della Quotata in caso di assenza, impedimento o inerzia del presidente e del vice presidente, la composizione e presentazione della lista da presentare per l’elezione degli amministratori e dei sindaci della Quotata, si attiverà la procedura di “arbitrato economico” prevista dall’art. 37 del D.Lgs. 5/2003: la decisione sarà quindi rimessa ad arbitri, i quali dovranno - in ristrettissimo termine - scegliere fra una delle due soluzioni proposte dalle parti. Gli arbitri saranno tre, due dei quali nominati rispettivamente dai due soci, mentre il terzo sarà scelto dai primi due o, in difetto, dal presidente del Tribunale di Milano. 4.9 Formazione della lista dei candidati per l’elezione del Consiglio di Amministrazione della Quotata. La nomina dei candidati da inserire nella lista da presentare per l’elezione degli amministratori della Quotata, sarà effettuata, con le modalità previste nello statuto della FSU, metà per ciascuno, dal presidente e dal vicepresidente della FSU sulla base della tempestiva designazione che a ciascuno di essi perverrà ai sensi dell’art. 2468, terzo comma, cod. civ. e anche ai sensi dell’art. 2449 cod. civ. per quanto applicabile, rispettivamente da parte dei Sindaci di Torino e di Genova. 4.10 Corporate governance della Quotata. 44 Le parti aderenti agli Accordi si sono impegnate a votare in favore dell’approvazione del progetto di fusione che prevede l’adozione di un nuovo statuto della Quotata, nel quale fra l’altro si prevede che: (a) il consiglio di amministrazione della Quotata sarà di dodici amministratori, da eleggere con voto di lista. In particolare: - dalla ‘prima’ lista (quella che avrà ottenuto il maggior numero di voti, ossia quella che sarà presentata da FSU) saranno tratti dieci amministratori; - dalla ‘seconda’ lista un amministratore; - dalla ‘terza’ lista un amministratore. (b) Fra gli amministratori della Quotata verranno nominati il presidente e l’ amministratore delegato con modalità tali per cui essi saranno espressione, rispettivamente, del Comune di Genova e del Comune di Torino. (c) Il consiglio di amministrazione adotterà ogni sua deliberazione con il voto favorevole di almeno nove amministratori. 5. Condizione risolutiva. L’Accordo dei Comuni dovrà intendersi immediatamente risolto avverandosi uno dei seguenti eventi: (a) parere contrario dell’esperto, nominato ai sensi dell’art. 2501 sexies c.c., sulla congruità del rapporto di cambio; (b) (i) mancata stipulazione dell’atto di fusione entro 6 mesi dalla presentazione di un’opposizione alla fusione, ovvero (ii) mancato rilascio dell’autorizzazione antitrust ovvero (iii) risposta negativa della Consob al quesito sull’assenza dell’obbligo dei Comuni di promuovere un’OPA sulle azioni di AEM, di AMGA ovvero della Quotata. 6. Deposito. Il testo integrale degli Accordi sarà depositato presso gli uffici del registro delle imprese competenti nei termini previsti dall’art. 122 del TUF. Data 45 Allegato 2.1.1 (e) Situazione patrimoniale di AEM al 30 settembre 2005. AEM Torino S.p.A. AEM Torino S.p.A. Situazione patrimoniale al 30 settembre 2005 Stato Patrimoniale Conto Economico Nota integrativa AZIENDA ENERGETICA METROPOLITANA TORINO S.p.A. Via Bertola, 48 – 10122 Torino Capitale sociale interamente versato Euro 471.300.063 Registro Imprese di Torino n. 07129470014 Codice Fiscale e partita IVA n. 07129470014 1 AEM Torino S.p.A. STATO PATRIMONIALE ATTIVO A) B) I II Crediti verso soci per versamenti ancora dovuti 1. Parte richiamata 2. Parte non richiamata Totale crediti verso soci (A) Immobilizzazioni Immobilizzazioni immateriali 1. Costi di impianto e di ampliamento 2. Costi di ricerca, di sviluppo e di pubblicità 3. Diritti di brevetto industriale e diritti di utiliz.di opere dell'ingegno 4. Concessioni, licenze, marchi e diritti simili 5. Avviamento 6. Immobilizzazioni in corso e acconti 7. Altre Totale immobilizzazioni immateriali (BI) Immobilizzazioni materiali 1. Terreni e fabbricati a) Terreni e fabbricati industriali b) Fabbricati non industriali 2. 3. 4. 5. III 30 settembre 2005 Totale terreni e fabbricati Impianti e macchinario a) Impianti e macchinari non devolvibili b) Opere devolvibili c) Impianti e macchinari concessi in locazione finanziaria Totale impianti e macchinario Attrezzature industriali e commerciali Altri beni Immobilizzazioni in corso e acconti Totale immobilizzazioni materiali (BII) Immobilizzazioni finanziarie 1. Partecipazioni in: a) imprese controllate b) imprese collegate c) imprese controllanti d) altre imprese Totale partecipazioni 2. Crediti a) verso imprese controllate b) verso imprese collegate c) verso controllanti d) verso altri Totale crediti 3. 4. Altri titoli Azioni proprie Totale immobilizzazioni finanziarie (BIII) Totale immobilizzazioni (B) 2 31 dicembre 2004 Importi in euro 30 settembre 2004 - - - - - - 1.214.731 676.871 536.796 6.498.488 8.926.886 1.546.021 968.843 2.231.005 6.779.211 11.525.080 1.656.451 630.831 2.389.556 6.490.599 11.167.437 53.248.849 5.805.668 59.054.517 36.593.009 5.975.900 42.568.909 34.923.423 6.032.643 40.956.066 250.450.425 94.049.993 2.175.814 346.676.232 921.542 3.873.377 389.002.573 799.528.241 74.051.682 95.324.398 2.391.004 171.767.084 898.210 4.698.106 521.381.427 741.313.736 64.835.524 94.018.131 158.853.655 898.423 4.425.026 519.853.659 724.986.829 271.585.366 2.357.188 163.343.757 437.286.311 262.785.826 2.357.187 163.323.060 428.466.073 262.854.434 2.383.509 163.324.525 428.562.468 1.165.515 1.165.515 438.451.826 1.246.906.953 1.336.802 1.336.802 429.802.875 1.182.641.691 1.402.373 1.402.373 429.964.841 1.166.119.107 AEM Torino S.p.A. 30 settembre 2005 C) I II Attivo circolante Rimanenze 1. Materie prime, sussidiarie e di consumo a) Materiali b) Combustibili c) Altre Totale materie prime, sussidiarie e di consumo 2. Prodotti in corso di lavorazione e semilavorati 3. Lavori in corso su ordinazione 4. Prodotti finiti e merci 5. Acconti Totale rimanenze (CI) 4.485.501 3.619.693 8.105.194 2.461.621 10.566.815 4.587.012 3.350.366 7.937.378 2.769.670 10.707.048 Totale crediti verso clienti 10.346.059 663.524 11.009.583 16.363.618 11.722.373 28.085.991 16.509.399 861.877 17.371.276 Totale crediti verso controllate 70.171.676 107.418.249 177.589.925 43.876.552 94.900.885 138.777.437 71.361.754 21.554.015 92.915.769 Totale crediti verso collegate 485.472 485.472 549.710 549.710 523.099 523.099 Totale crediti verso controllanti 36.215.366 68.966.517 105.181.883 37.505.253 30.732.171 68.237.424 49.912.642 49.912.642 4.bis. Crediti tributari 14.457.676 14.248.723 8.867.755 4.ter. Imposte anticipate 34.015.544 32.365.007 32.207.585 80.357 558.086 33.940.537 34.578.980 377.319.063 109.634 630.482 26.357.274 27.097.390 309.361.682 1.444.083 669.290 3.535.146 5.648.519 207.446.645 - - - - - - Totale disponibilità liquide (CIV) Totale attivo circolante (C) 7.816.885 552.876 8.369.761 398.858.139 9.307.240 317.992 9.625.232 329.553.729 10.936.861 386.399 11.323.260 229.476.953 Totale ratei e risconti(D) 13.839 2.501.109 2.514.948 1.047.628 683.612 1.731.240 1.688.802 1.688.802 Totale attivo (A+B+C+D) 1.648.280.040 1.513.926.660 1.397.284.862 Crediti 1. verso clienti a) crediti per fatture emesse b) crediti per fatture da emettere 3. 4. 5. verso imprese controllate a) commerciali b) finanziari verso imprese collegate a) commerciali b) finanziari verso controllanti a) commerciali b) finanziari verso altri a) verso CCSE e GRTN b) verso il personale c) altri Totale crediti verso altri Totale crediti (CII) IV D) 30 settembre 2004 5.143.136 3.598.272 8.741.408 4.427.907 13.169.315 2. III 31 dicembre 2004 Attività finanziarie che non costituiscono immobilizzazioni 1. Partecipazioni in imprese controllate 2. Partecipazioni in imprese collegate 3. Partecipazioni in imprese controllanti 4. Partecipazioni in altre imprese 5. Azioni proprie 6. Altri titoli Totale attività finanziarie (CIII) Disponibilità liquide 1. Depositi bancari e postali 2. Assegni 3. Denaro e valori in cassa Ratei e risconti 1. Ratei attivi 2. Risconti attivi 3 AEM Torino S.p.A. STATO PATRIMONIALE PASSIVO A) 30 settembre 2005 Patrimonio netto I Capitale 1. Capitale sociale 2. Altro 464.811.254 464.811.254 105.102.207 9.249.144 - 464.457.768 464.457.768 104.055.571 9.249.144 - Totale patrimonio netto (A) 67.327.862 7.555.032 74.882.894 5.874.418 668.127.809 44.080.506 7.555.032 5.013.596 56.649.134 44.783.384 680.595.123 34.005.551 7.555.032 11.121.591 52.682.174 337.716 630.782.373 Fondi per rischi e oneri 1. Per trattamento di quiescenza e obblighi simili 2. Per imposte, anche differite 3. Fondo ripristino opere devolvibili 4. Altri Totale fondi per rischi e oneri (B) 12.079.390 7.098.576 87.806.311 106.984.277 6.622.082 7.618.851 85.100.386 99.341.319 5.933.983 7.564.009 90.154.721 103.652.713 24.856.428 24.902.302 24.441.877 - - - 156.516.808 463.499.887 119.238 78.371.607 - 97.035.346 404.750.733 190.109 79.543.358 - 260.036.207 180.060.748 293.804 57.953.020 - Totale debiti verso controllate 6.420.101 77.683.913 84.104.014 20.056.337 63.633.590 83.689.927 8.551.861 73.956.292 82.508.153 Totale debiti verso collegate - - - 7.336 7.336 37.632.995 3.585.938 11.583 11.583 20.185.512 3.266.939 1.720.904 1.720.904 30.407.470 3.365.811 449.652 7.165.628 404.326 5.913.869 544.988 5.948.025 4.940.317 402.247 12.957.844 836.795.667 5.662.041 402.247 12.382.483 701.055.990 5.323.263 413.166 12.229.442 628.575.559 Totale ratei e risconti (E) 4.444.200 7.071.659 11.515.859 305.713 7.726.213 8.031.926 1.664.179 8.168.161 9.832.340 Totale passivo (A+B+C+D+E) 1.648.280.040 1.513.926.660 1.397.284.862 Totale capitale Riserva da sovrapprezzo azioni Riserve di rivalutazione Riserva legale Riserva per azioni proprie in portafoglio Riserve statutarie Altre riserve 1. Riserva straordinaria 2. Riserva di conferimento 3. Riserva ammortamenti anticipati 4. Altre riserve Totale altre riserve VIII IX Utili (perdite) portati a nuovo Utile (perdita) del periodo C) Trattamento di fine rapporto di lavoro subordinato D) Debiti 1. Obbligazioni 2. Obbligazioni convertibili 3. Debiti verso soci per finanziamenti 4. Debiti verso banche Entro l'esercizio successivo Oltre l'esercizio successivo 5. Debiti verso altri finanziatori 6. Acconti 7. Debiti verso fornitori 8. Debiti rappresentati da titoli di credito 9. Debiti verso imprese controllate a) Commerciali b) Finanziari 10. 11. 12. 13. 14. E) 4 Importi in euro 30 settembre 2004 470.779.978 470.779.978 105.102.206 11.488.313 - II III IV V VI VII B) 31 dicembre 2004 Debiti verso imprese collegate a) Commerciali b) Finanziari Debiti verso controllanti a) Commerciali b) Finanziari Totale debiti verso controllanti Debiti tributari Debiti verso istituti di previdenza e di sicurezza sociale Altri debiti a) Debiti verso CCSE e GRTN b) Debiti verso il personale c) Altri debiti Entro l'esercizio successivo Oltre l'esercizio successivo Totale altri debiti Totale debiti (D) Ratei e risconti 1. Ratei passivi 2. Risconti passivi AEM Torino S.p.A. 30 settembre 2005 Conti d'ordine Garanzie prestate Nostre fideiussioni a terzi Nostre garanzie a terzi Azioni date in pegno Nostri titoli in garanzia Impegni verso terzi Merci e prestazioni da ricevere Totale 31 dicembre 2004 30 settembre 2004 5.819.877 21.435.473 115.304.000 - 5.979.781 101.046.644 115.304.000 - 5.979.781 100.790.110 109.595.971 - 157.375.948 299.935.298 183.592.065 405.922.490 150.897.294 367.263.156 5 AEM Torino S.p.A. CONTO ECONOMICO A) Valore della produzione 1) Ricavi delle vendite e delle prestazioni a) Energia elettrica b) Calore c) Servizi comuni d) Servizi a controllate e) Servizi a collegate f) Servizi al Comune di Torino g) Servizi a terzi Totale ricavi delle vendite e delle prestazioni 2) Variazione delle rimanenze di prodotti 3) Variazione dei lavori in corso 4) Incrementi delle immobilizzazioni per lavori interni 5) Altri ricavi e proventi Totale valore della produzione (A) B) Costi della produzione 6) Per materie prime, sussidiarie, di consumo e merci 7) Per servizi 8) Per godimento di beni di terzi 9) Per il personale a) Salari e stipendi b) Oneri sociali c) Trattamento di fine rapporto d) Trattamento di quiescenza e simili e) Altri costi Totale personale 10) Ammortamenti e svalutazioni a) Ammortamenti delle immobilizzazioni immateriali b) Ammortamenti delle immobilizzazioni materiali b1) ammortamenti ordinari b2) ammortamenti opere devolvibili Totale ammortamenti immobilizzazioni materiali c) Altre svalutazioni delle immobilizzazioni d) Svalutazione dei crediti dell'attivo circolante e delle disponibilità Totale ammortamenti e svalutazioni 11) Variazione delle rimanenze di materie prime, sussidiarie, di consumo e merci a) Materiali b) Combustibili c) Altro Totale variazione delle rimanenze di materie prime, sussidiarie, di consumo e merci 12) Accantonamento per rischi 13) Altri accantonamenti 14) Oneri diversi di gestione Totale costi della produzione (B) Differenza tra valore e costi della produzione (A-B) 6 Importi in Euro Primi 9 mesi 2005 Primi 9 mesi 2004 Esercizio 2004 134.344.363 51.930.045 0 21.299.562 2.125 49.033.515 4.085.121 260.694.731 0 2.054.261 11.627.640 2.146.624 276.523.256 83.356.577 46.225.526 0 19.242.467 173.185 46.189.004 580.605 195.767.364 0 1.431.929 8.962.572 2.776.575 208.938.440 111.991.961 72.855.078 0 24.310.234 192.400 66.297.159 2.229.729 277.876.561 0 1.123.881 12.752.498 4.005.934 295.758.874 108.388.675 74.697.485 807.934 45.873.905 76.747.604 495.494 73.223.977 110.899.287 963.897 26.760.212 8.473.736 1.755.903 0 1.454.817 38.444.668 26.447.273 8.256.247 1.736.659 0 1.507.985 37.948.164 35.979.257 11.006.849 2.399.135 0 2.107.557 51.492.798 2.632.439 2.171.708 3.504.486 11.777.957 1.340.914 13.118.871 0 190.155 15.941.465 7.809.521 1.245.433 9.054.954 0 0 11.226.662 11.034.007 1.690.886 12.724.893 0 0 16.229.379 -657.635 21.421 0 -78.021 54.992 0 23.490 -214.334 0 -636.214 3.750.899 691.368 8.511.689 250.597.969 25.925.287 -23.029 2.813.959 726.358 5.723.752 181.532.869 27.405.571 -190.844 5.707.176 1.060.547 7.986.572 267.372.789 28.386.085 AEM Torino S.p.A. C) Proventi e oneri finanziari 15) Proventi da partecipazioni a) in imprese controllate b) in imprese collegate c) in imprese controllanti d) in altre imprese Totale proventi da partecipazioni 16) Altri proventi finanziari a) da crediti iscritti nelle immobilizzazioni a1) da crediti verso imprese controllate a2) da crediti verso imprese collegate a3) da crediti verso controllanti a4) da crediti verso altri Totale proventi da crediti immobilizzati b) proventi da titoli iscritti nelle immobilizzazioni c) proventi da titoli iscritti nell'attivo circolante d) proventi diversi dai precedenti d1) proventi diversi da controllate d2) proventi diversi da collegate d3) proventi diversi da controllanti d4) proventi diversi da altri d5) interessi verso clienti Totale proventi diversi Totale altri proventi finanziari 17) Interessi e altri oneri finanziari a) interessi e altri oneri finanziari verso controllate b) interessi e altri oneri finanziari verso collegate c) interessi e altri oneri finanziari verso controllanti d) interessi e altri oneri finanziari verso altri Totale interessi e altri oneri finanziari 17-bis) Utili e perdite su cambi Totale proventi ed oneri finanziari (C) (15+16-17+17bis) D) Rettifiche di valore di attività finanziarie 18) Rivalutazioni a) di partecipazioni b) di immobilizzazioni finanziarie c) di titoli iscritti nell'attivo circolante d) altre Totale rivalutazioni 19) Svalutazioni a) di partecipazioni b) di immobilizzazioni finanziarie c) di titoli iscritti nell'attivo circolante d) altre Totale svalutazioni Totale delle rettifiche di valore attività finanziarie (D) (18-19) E) Proventi e oneri straordinari 20) Proventi straordinari a) Plusvalenze da operazioni straordinarie b) Plusvalenze da alienazioni c) Sopravvenienze attive e insussistenze passive d) Altri Totale proventi straordinari 21) Oneri straordinari a) Minusvalenze da alienazione b) Sopravvenienze passive e insussistenze attive c) Imposte e tasse relative a esercizi precedenti Totale oneri straordinari Totale delle partite straordinarie (E) (20-21) Risultato prima delle imposte (A-B+-C+-D+-E) 22) Imposte sul reddito del periodo a) Imposte correnti b) Imposte differite e anticipate Totale imposte sul reddito del periodo Utile del periodo Primi 9 mesi 2005 Primi 9 mesi 2004 Esercizio 2004 0 42.000 0 0 42.000 0 200.000 0 0 200.000 38.020.142 200.000 0 0 38.220.142 0 0 0 21.989 21.989 0 0 0 0 0 31.000 31.000 0 0 0 0 0 32.543 32.543 0 0 1.061.231 0 1.554.573 28.356 1.870 2.646.030 2.668.019 488.823 0 0 33.786 831 523.440 554.440 775.443 0 483.320 124.824 1.028 1.384.615 1.417.158 1.085.973 0 0 13.626.754 14.712.727 5.083 -11.997.625 873.043 0 0 9.960.594 10.833.637 1.946 -10.077.251 1.224.332 0 0 14.018.439 15.242.771 4.233 24.398.762 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 249.809 0 0 0 249.809 -249.809 251.274 0 0 0 251.274 -251.274 242.750 5.184 2.208.159 1.039 2.457.132 649.389 0 2.087.297 153.154 2.889.840 730.305 0 13.251.746 162.888 14.144.939 0 2.723.621 78.091 2.801.712 -344.580 13.583.082 0 19.261.318 162.266 19.423.584 -16.533.744 544.767 0 20.364.679 166.450 20.531.129 -6.386.190 46.147.383 3.901.893 3.806.771 7.708.664 5.874.418 144.407 62.644 207.051 337.716 760.943 603.056 1.363.999 44.783.384 7 AEM Torino S.p.A. NOTA INTEGRATIVA Struttura e contenuto della situazione patrimoniale al 30 settembre 2005 La situazione contabile al 30 settembre 2005 è costituita dallo Stato Patrimoniale (predisposto in conformità allo schema previsto dagli artt. 2424 e 2424 bis C.C.), dal Conto Economico (redatto in conformità allo schema previsto dagli artt. 2425 e 2425 bis C.C.) e dalla presente Nota Integrativa, che fornisce le informazioni richieste dall’art. 2427 C.C. e da altre disposizioni del Codice Civile e di legge in materia di bilancio, nonché dalla normativa riguardante le Società i cui titoli sono quotati in Borsa. Principi contabili e criteri di valutazione I criteri di valutazione adottati per la redazione della situazione contabile al 30 settembre 2005 risultano invariati rispetto ai criteri adottati per la redazione del bilancio chiuso al 31 dicembre 2004 e della situazione contabile al 30 giugno 2005. La riforma del Diritto Societario (D. Lgs n. 6/2003) e successive modifiche ha parzialmente modificato l’articolato del Codice Civile relativo alla redazione del bilancio, introducendo alcune variazioni nei postulati del bilancio, nei criteri di valutazione, nel contenuto della nota integrativa oltre che nei prospetti di bilancio. Le voci relative alla situazione contabile al 30 settembre 2004 sono state riclassificate per adeguarle alle disposizioni della riforma citata. La valutazione delle voci iscritte nella situazione contabile è stata effettuata secondo prudenza e nella prospettiva della continuazione dell’attività dell’azienda nonché tenendo conto della funzione economica dell’elemento dell’attivo o del passivo considerato. Sono stati indicati esclusivamente gli utili realizzati alla data di chiusura del periodo. Nella redazione della situazione contabile al 30 settembre 2005 si tiene conto dei proventi e degli oneri di competenza del periodo indipendentemente dalla data di incasso o del pagamento ed anche dei rischi e delle perdite di competenza del periodo, anche se conosciuti dopo la chiusura di questo. Nel corso dei primi nove mesi non si sono verificati casi eccezionali che abbiano richiesto deroghe alle norme di legge relative al bilancio ai sensi del 4° comma dell'art. 2423 del C.C.. 8 AEM Torino S.p.A. Nella valutazione delle voci iscritte nella situazione contabile si è fatto ricorso ai criteri definiti dall’art. 2426 del C.C.. Eventuali elementi eterogenei, compresi nelle singole voci sono stati valutati separatamente. Immobilizzazioni immateriali Le immobilizzazioni immateriali sono iscritte al valore di apporto dall’Azienda Municipale, al costo di acquisizione o di produzione inclusivo degli eventuali oneri accessori. Sono ammortizzate sistematicamente in funzione della loro prevista utilità futura, in modo che il valore netto alla chiusura del periodo corrisponda alla loro residua utilità o all’importo recuperabile secondo i piani aziendali di svolgimento dell’attività produttiva. I costi di impianto e di ampliamento sono ammortizzati in un periodo di cinque anni. I costi di ricerca ed i costi di pubblicità, sono interamente imputati a costi di periodo nell’esercizio di sostenimento. I costi di sviluppo sono oggetto di capitalizzazione solo se sia dimostrabile la fattibilità tecnica del completamento dell’attività, l’intenzione della ultimazione della stessa, la sua concreta possibilità di utilizzo, il processo di determinazione dei futuri benefici economici attesi e la possibilità di determinare in modo oggettivo il costo attribuibile alla attività immateriale. In mancanza di uno soltanto dei cennati requisiti i costi in questione sono interamente imputati al periodo del loro sostenimento. Le concessioni, licenze, marchi e diritti simili sono relativi a licenze d’uso software e sono ammortizzate in tre anni. Le immobilizzazioni immateriali in corso comprendono licenze d’uso software ed i relativi costi sostenuti per l’implementazione. Tali investimenti sono ammortizzati a partire dalla data di entrata in funzione nel ciclo di produzione. Le altre immobilizzazioni immateriali sono relative a migliorie su beni di terzi (ammortizzate sulla base della durata del rapporto contrattuale sottostante), a oneri di acquisizione del servizio di manutenzione degli impianti elettrici e degli impianti speciali del Comune di Torino (ammortizzati sulla base della durata della convenzione), a software realizzato internamente al fine di adattare gli applicativi concessi in licenza d’uso (ammortizzato in tre anni) e a studi per acquisizione di rami d’azienda (ammortizzati in cinque anni). 9 AEM Torino S.p.A. Nel caso in cui, indipendentemente dall’ammortamento già contabilizzato, risulti una perdita durevole di valore, l’immobilizzazione immateriale viene corrispondentemente svalutata; se in esercizi successivi vengono meno i presupposti della svalutazione, viene ripristinato il valore originario, rettificato dei soli ammortamenti. Ai fini della individuazione di una perdita durevole di valore, viene dapprima monitorata l’insorgenza di un indicatore di fonte esterna od interna di potenziale presenza di una perdita durevole. Gli indicatori ai quali si ricorre sono: • forte riduzione del valore di mercato; • significativi cambiamenti nella tecnologia, nel mercato, nella legislazione, nell’ambiente economico con effetti negativi sull’impresa; • incremento dei tassi di interesse; • evidenza di obsolescenza tecnica; • danneggiamento della attività; • significativi cambiamenti dell’utilizzo del bene; • evidenza che i risultati dell’attività saranno peggiori rispetto alle aspettative. In presenza dei cennati indicatori si procede alla verifica del valore recuperabile attraverso l’uso od attraverso l’alienazione. Solo qualora entrambi tali valori siano inferiori rispetto al valore netto contabile si procede alla svalutazione. Immobilizzazioni materiali Le immobilizzazioni materiali sono iscritte nel bilancio al costo di acquisto o di costruzione interna o al valore di conferimento dall’Azienda Municipale basato sulla perizia di stima del patrimonio aziendale, redatta a norma di legge. Nel costo sono compresi gli oneri accessori ed i costi diretti e indiretti per la quota ragionevolmente imputabile al bene. Negli oneri accessori sono inclusi gli oneri finanziari che vengono capitalizzati per la quota imputabile ai beni fino al momento della loro entrata in funzione. Le immobilizzazioni materiali in corso di costruzione comprendono i costi relativi alla costruzione di impianti di produzione dell’energia elettrica e del calore sostenuti fino alla data di riferimento. Tali investimenti sono ammortizzati a partire dalla data di entrata in funzione nel ciclo di produzione. Le immobilizzazioni, compresi i beni gratuitamente devolvibili, sono sistematicamente ammortizzate in ogni esercizio a quote costanti sulla base di aliquote economico-tecniche 10 AEM Torino S.p.A. determinate in relazione alle residue possibilità di utilizzo dei beni; le aliquote applicate sono riportate nella sezione relativa alle note di commento dell’attivo. Per gli investimenti entrati nel ciclo produttivo nel corso dell’esercizio le aliquote di ammortamento sono ridotte del 50%. Nel caso in cui, indipendentemente dall’ammortamento già contabilizzato, risulti una perdita durevole di valore, l’immobilizzazione viene corrispondentemente svalutata; se in esercizi successivi vengono meno i presupposti della svalutazione viene ripristinato il valore originario, rettificato dei soli ammortamenti. Ai fini dell’individuazione di una perdita durevole di valore è adottata la procedura anzi illustrata per le immobilizzazioni immateriali. I costi di manutenzione aventi natura ordinaria sono addebitati integralmente a conto economico. I costi di manutenzione aventi natura incrementativa sono attribuiti alle immobilizzazioni cui si riferiscono ed ammortizzati in relazione alle residue possibilità di utilizzo delle stesse. Hanno natura incrementativa le spese che comportino ragionevolmente un aumento dei benefici economici futuri, quali l’aumento della vita utile, l’incremento della capacità produttiva, il miglioramento delle qualità del prodotto, l’adozione di processi di produzione dai quali dipenda una sostanziale riduzione dei costi di produzione. Il metodo di contabilizzazione dei beni ottenuti in leasing è conforme alla norma civilistica vigente in Italia che prevede l’utilizzazione del metodo patrimoniale. In base a quest’ultimo i canoni contrattualmente dovuti sono contabilizzati, in funzione della loro competenza economica, come costi d’esercizio. Vengono tuttavia fornite in nota integrativa informazioni circa gli effetti che si sarebbero prodotti sul patrimonio netto e sul conto economico rilevando le operazioni di locazione finanziaria con il metodo finanziario anziché con il metodo patrimoniale. Immobilizzazioni finanziarie Le immobilizzazioni finanziarie derivate dal conferimento dall’Azienda Municipale sono iscritte al valore di perizia ed i successivi incrementi sono determinati sulla base del costo di acquisto o di sottoscrizione. Le partecipazioni acquisite successivamente sono valutate al costo di acquisto o di sottoscrizione. L’importo iscritto in bilancio viene ridotto per perdite durevoli di valore nel caso in cui le partecipate abbiano subito perdite ed il valore recuperabile delle stesse, determinabile in base ai flussi reddituali futuri, sia inferiore al valore di iscrizione in bilancio. 11 AEM Torino S.p.A. Il valore originario viene ripristinato quando vengono meno i motivi della svalutazione effettuata e ciò sia confermato dalle prospettive reddituali. I crediti inclusi tra le immobilizzazioni finanziarie sono iscritti al loro presunto valore di realizzo in particolare quelli relativi all’anticipo d’imposta sul TFR, istituito dalla legge 140/1997, non comportanti, come tali, rischi di mancato realizzo, sono esposti al valore nominale e rivalutati a norma della legge medesima. Rimanenze Il materiale e gli apparecchi di scorta per la manutenzione e la costruzione di impianti e le rimanenze di materie prime, vale a dire l’olio combustibile e il gasolio, sono stati valutati al minore tra il costo di acquisto, ottenuto con il metodo LIFO a scatti annuali, ed il presumibile valore di sostituzione rilevato dall'andamento di mercato. I beni obsoleti e a lenta movimentazione sono svalutati in relazione alla loro possibilità di utilizzo o di realizzo mediante lo stanziamento di un apposito fondo svalutazione magazzino portato in riduzione dal corrispondente valore di bilancio. La differenza rispetto al valore delle rimanenze a costi correnti alla chiusura del periodo viene indicata nel commento alla voce di bilancio. I lavori in corso su ordinazione e gli acconti sono iscritti al costo. 12 AEM Torino S.p.A. Crediti e debiti I crediti e i debiti sono iscritti al valore nominale; per i crediti tale valore è ridotto al presumibile valore di realizzazione tramite l’iscrizione del fondo svalutazione crediti esposto a diretta riduzione dei crediti stessi. La valutazione dei crediti è stata eseguita - per classi omogenee - avendo riguardo alla loro anzianità, alle notizie in ordine alla solvibilità del debitore, all’eventuale esistenza di garanzie accessorie, alla esistenza di eventuali contestazioni da parte del debitore. Ratei e risconti Riguardano quote di componenti positivi e negativi di reddito comuni a due o più esercizi e sono determinati in funzione della competenza temporale. In particolare essi riguardano, tra gli altri, il calore fornito e non ancora fatturato, i canoni e sovraccanoni corrisposti per ottenere le concessioni di derivazione d’acqua, gli interessi ed i premi assicurativi. Contributi in conto impianti Sono contabilizzati in bilancio al momento dell’incasso o, se precedente, all’atto della notizia della formale delibera di erogazione. Vengono iscritti nella voce “Risconti” al passivo patrimoniale e accreditati al conto economico in proporzione all’ammortamento delle attività cui si riferiscono. Fondi per rischi e oneri I fondi per rischi e oneri sono accantonati a fronte di perdite o passività di natura determinata, di esistenza certa o probabile, delle quali tuttavia alla chiusura del periodo non sono determinabili l'ammontare o la data di sopravvenienza. Gli stanziamenti riflettono la migliore stima possibile sulla base degli elementi a disposizione. I rischi per i quali il manifestarsi di una passività è soltanto possibile sono indicati nella Nota Integrativa, nella parte di commento dei fondi, senza procedere allo stanziamento di un fondo. 13 AEM Torino S.p.A. In caso di eventi solamente remoti e cioè di eventi che hanno scarsissime possibilità di verificarsi non viene contabilizzato alcun fondo, né vengono date informazioni aggiuntive od integrative. Il fondo imposte differite accoglie le imposte che, pur essendo di competenza del periodo, si renderanno esigibili solo in esercizi successivi, per effetto dell’esistenza di differenze temporanee tra il valore attribuito ad un’attività o ad una passività secondo criteri civilistici ed il valore alla stessa attribuito ai fini fiscali. Il fondo ripristino opere devolvibili è stato istituito allo scopo di non far gravare esclusivamente sugli esercizi in cui sono sostenuti i costi per manutenzioni, rinnovi e simili di natura non incrementativa, ma di distribuirli sui vari esercizi di utilizzo di tali beni. Il fondo manutenzioni programmate ha l’obiettivo di ripartire, secondo il principio della competenza economica, i costi per manutenzioni o riparazioni degli impianti che riflettono l’usura anche di periodi precedenti. Nel caso in cui tali costi siano programmabili e di natura rilevante, si ritiene opportuno attuare una correlazione tra i ricavi generati dalle lavorazioni effettuate tramite le immobilizzazioni materiali e i costi previsti per gli interventi manutentivi, per cui i costi complessivamente previsti si ripartiscono in funzione dell’utilizzo dell’immobilizzazione nei diversi esercizi che ricadono nell’ambito dell’arco temporale del programma manutentivo, indipendentemente dall’effettivo manifestarsi dell’onere. Trattamento di fine rapporto di lavoro subordinato Rappresenta il debito maturato a tale titolo verso tutti i dipendenti alla fine del periodo dedotte le anticipazioni corrisposte conformemente alle norme di legge ed ai contratti di lavoro vigenti. Ricavi e costi I ricavi ed i costi sono iscritti nella situazione contabile secondo il principio della prudenza e della competenza economica, tramite l’accertamento dei relativi ratei e risconti. Sono indicati al netto dei resi, degli abbuoni, degli sconti e dei premi, nonché delle imposte direttamente connesse alle vendite. In particolare: 14 AEM Torino S.p.A. • i ricavi per vendita di energia e calore sono riconosciuti e contabilizzati al momento dell’erogazione; • i ricavi per prestazione di servizi sono riconosciuti sulla base dell’avvenuta prestazione e in accordo con i relativi contratti; • i ricavi per vendita di beni sono riconosciuti al momento del trasferimento della proprietà, che di regola corrisponde alla consegna o alla spedizione del bene; • i costi sono contabilizzati secondo il principio della competenza; • i proventi e oneri finanziari sono contabilizzati in base al principio della competenza temporale; • i dividendi sono iscritti nell’esercizio in cui si tiene l’assemblea della partecipata che delibera la distribuzione di utili o riserve. Nel caso in cui l’Organo Amministrativo di una controllata abbia proposto alla relativa assemblea la distribuzione di dividendi in data anteriore alla redazione del presente progetto di bilancio, i dividendi sono stati in esso iscritti per competenza. Conti d'ordine Le garanzie prestate e gli impegni assunti sono iscritti in calce allo Stato Patrimoniale per l'ammontare dell'effettivo impegno della società alla data di chiusura del periodo. Imposte sul reddito A partire dall’esercizio 2004 la società ha optato per il regime fiscale del Consolidato domestico di cui agli art 117 e seguenti del nuovo TUIR congiuntamente alle proprie società controllate: AEM Torino Distribuzione, AES Torino, SIET, CELPI, AEM Torino Service, AEM Trasporto Energia e AEMNET. Nel corso del 2005, a seguito dell’acquisizione del 100% della società Electrone, detta società è entrata anch’essa a far parte del consolidato fiscale di cui sopra. Detto regime consiste nella determinazione dell’IRES sulla base imponibile di Gruppo corrispondente alla somma algebrica degli imponibili positivi e negativi delle singole società che partecipano al consolidato cui si applicheranno le opportune rettifiche di consolidamento. Tutti i rapporti, economici e giuridici, tra le parti sono stati disciplinati da appositi contratti bilaterali tra la società AEM Torino quale consolidante e le altre società del Gruppo. 15 AEM Torino S.p.A. In particolare in detti contratti vengono contemplate le modalità di trasferimento del reddito IRES, la remunerazione che ne consegue nonché gli effetti di eventuali interruzioni del suddetto regime o del mancato rinnovo dello stesso. Con riferimento all’IRES, la consolidante AEM Torino dovrà calcolare l’imposta di Gruppo da versare all’Erario al netto dei crediti propri e di quelli a lei trasferiti dalle controllate partecipanti al consolidato. Inoltre rileverà i proventi/oneri nei confronti delle controllate stesse quali compensi per i redditi imponibili positivi/negativi ricevuti. Le imposte correnti del periodo sono determinate sulla base di una realistica previsione dell’onere d’imposta di pertinenza del periodo determinato in applicazione della vigente normativa fiscale. Inoltre, in ottemperanza a quanto previsto nel principio contabile n. 25 elaborato dalla Commissione dei Dottori Commercialisti e Ragionieri, sono stanziate in bilancio le imposte differite. Il loro computo trae origine dalle differenze temporanee tra il risultato prima delle imposte determinato senza “interferenze” fiscali e l’imponibile fiscale. Non sono state rilevate in bilancio imposte anticipate per le quali non sussista una ragionevole certezza del loro futuro recupero. Analogamente non sono state contabilizzate le passività per imposte differite in relazione alle quali l’insorgenza del debito è solo possibile ma non probabile. Viene inoltre rilevato l’utilizzo delle imposte differite accantonate negli esercizi precedenti (a fronte ad esempio, dello storno di ammortamenti anticipati). Le imposte differite generatesi nel periodo sono indicate nel conto economico in un’apposita linea della voce “Imposte sul reddito del periodo”, in quanto dette imposte, al pari di quelle correnti, sono considerate oneri del periodo. Più in particolare, le imposte anticipate sono iscritte nella predetta voce con segno negativo in quanto concorrono a ridurre le imposte sul reddito di competenza per il periodo in chiusura. Le imposte differite attive di periodi precedenti relative a costi dedotti nel periodo in oggetto, sono riversate nel semestre mediante imputazione nella voce “Imposte sul reddito di periodo” del conto economico. La prima iscrizione di eventuali imposte differite generatesi in esercizi precedenti è contabilizzata nella voce “Proventi ed oneri straordinari”. Le imposte differite sono state calcolate considerando l’aliquota fiscale prevista per l’esercizio in cui le differenze si riverseranno. 16 AEM Torino S.p.A. Nel prospetto allegato in nota integrativa al commento della voce “Imposte sul reddito del periodo” è riportata la descrizione delle differenze temporanee che hanno comportato la rilevazione delle imposte differite e anticipate, specificando l'aliquota applicata e le variazioni rispetto al periodo precedente, gli importi accreditati e addebitati a conto economico oppure a patrimonio netto, le voci escluse dal computo e le relative motivazioni. 17 AEM Torino S.p.A. Procedura di infrazione avviata dalla Commissione Europea nei confronti dello Stato italiano La procedura per il recupero degli aiuti di stato, prevista dall’art. 27 della L. 18 aprile 2005 n. 62 è stata modificata dall’art. 1, comma 132 della L. 23 dicembre 2005, n. 266 (Finanziaria 2006). La nuova normativa prevede in particolare il trasferimento della competenza per il recupero degli aiuti dichiarati illegittimi dalla Commissione Europea al Ministero degli interni, il quale è chiamato ad emanare, con proprio decreto, un regolamento recante le linee guida per una corretta valutazione dei casi di non applicazione delle norme di recupero, tenendo conto, fra l’altro: i) della osservanza dei principi costituzionali, dello statuto dei diritti del contribuente e delle regole fiscali applicabili nei periodi di competenza; ii) del riconoscimento delle forme di restituzione degli aiuti già attuate mediante reimmissione nel circuito pubblico delle minori imposte versate; iii) del riconoscimento della estraneità al recupero delle agevolazioni fiscali relative ad attività non concorrenziali. Al riguardo, si ritiene che le citate modifiche confermino le valutazioni già operate nei precedenti bilanci ed ulteriormente avallino la natura non probabile dell’evento di recupero in capo ad AEM Torino degli aiuti dichiarati illegittimi dalla Commissione Europea. 18 AEM Torino S.p.A. INFORMAZIONI SULLO STATO PATRIMONIALE Le tabelle che seguono, ove non diversamente indicato, riportano i dati in migliaia di euro. ATTIVO B) Immobilizzazioni I) Immobilizzazioni immateriali Le immobilizzazioni immateriali presentano un saldo pari a 8.927 migliaia di euro (11.525 migliaia di euro al 31 dicembre 2004). La voce “Costi di impianto e di ampliamento”, pari a 1.215 migliaia di euro (1.546 migliaia di euro al 31 dicembre 2004), si riferisce a spese per l’aumento di capitale deliberato dall’Assemblea straordinaria degli azionisti il 30 aprile 2003, ammortizzate in cinque anni. Il valore di tali voci risulta, ai sensi del punto 5) dell’articolo 2426 del c.c., inferiore alle riserve esistenti e pertanto non vincola ai fini della distribuzione del dividendo. La voce “Concessioni, licenze, marchi e diritti simili” è costituita da licenze d'uso software e ammonta a 677 migliaia di euro (969 migliaia di euro al 31 dicembre 2004). Quest’ultima è ammortizzata in tre anni. La voce “Immobilizzazioni in corso ed acconti” è costituita da licenze d’uso software e relativi costi sostenuti per le implementazioni ed ammonta a 537 migliaia di euro (2.231 migliaia di euro al 31 dicembre 2004). Si riferiscono principalmente ai progetti riguardanti i sistemi informativi e applicativi a supporto dell’attività operativa. Nella voce “Altre immobilizzazioni immateriali”, pari a 6.498 migliaia di euro (6.779 migliaia di euro al 31 dicembre 2004), sono compresi i costi sostenuti per la produzione interna di software realizzato al fine di adattare gli applicativi concessi in licenza d’uso (2.264 migliaia di euro contro 2.158 migliaia di euro al 31 dicembre 2004) ammortizzati in tre anni, i costi per migliorie su beni di terzi, relativi in particolare alle spese di ristrutturazione del complesso industriale ubicato nel Comune di Torino, Strada Pianezza n. 272 (962 migliaia di euro contro 1.036 migliaia di euro al 31 dicembre 2004), i costi per studi per acquisizione di rami d’azienda ammortizzati in cinque anni (17 migliaia di euro contro 66 migliaia di euro al 31 dicembre 2004) e gli oneri di acquisizione del servizio di manutenzione ordinaria degli impianti elettrici e degli impianti speciali del Comune di Torino, capitalizzati ed ammortizzati in quindici anni in base alla durata della convenzione (3.255 migliaia di euro contro 3.519 migliaia di euro al 31 dicembre 2004). 19 AEM Torino S.p.A. Movimenti delle immobilizzazioni immateriali Valore lordo delle immobilizzazioni immateriali al 31/12/2004 35.044 Decrementi (1.539) Incrementi Riclassificazioni Valore lordo delle immobilizzazioni immateriali al 30/09/2005 Fondo ammortamento al 31/12/2004 Decrementi Quota di ammortamento Fondo ammortamento al 30/09/2005 Valore netto delle immobilizzazioni immateriali al 30/09/2005 1.573 35.078 (23.519) (2.632) (26.151) 8.927 II) Immobilizzazioni materiali Le immobilizzazioni materiali ammontano complessivamente a 799.528 migliaia di euro (741.314 migliaia di euro al 31 dicembre 2004). Le immobilizzazioni in corso ammontano a 329.561 migliaia di euro (457.262 migliaia di euro al 31 dicembre 2004), mentre gli anticipi a fornitori totalizzano 59.441 migliaia di euro (64.119 migliaia di euro al 31 dicembre 2004) e comprendono anticipi relativi all’impianto in costruzione di Pont Ventoux per 54.570 migliaia di euro (invariato rispetto al 31 dicembre 2004). I principali investimenti effettuati nel corso dei primi nove mesi sono relativi alla costruzione del Terzo Gruppo Termoelettrico di Moncalieri per 31 milioni di euro, dell’impianto di Pont Ventoux per 28 milioni di euro e della centrale di integrazione e riserva calore del Politecnico per 12 milioni di euro. Nell’allegato prospetto “Movimenti delle immobilizzazioni materiali” sono dettagliate le informazioni qui proposte in sintesi: 20 AEM Torino S.p.A. Movimenti delle immobilizzazioni materiali Valore lordo delle immobilizzazioni materiali al 31/12/2004 834.823 Decrementi (5.386) Incrementi 73.903 Riclassificazioni 0 Valore lordo delle immobilizzazioni materiali al 30/09/2005 903.340 Fondo ammortamento al 31/12/2004 (93.509) Decrementi Quota di ammortamento Fondo ammortamento al 30/09/2005 Valore netto delle immobilizzazioni materiali al 30/09/2005 2.816 (13.119) (103.812) 799.528 Agli investimenti effettuati nel periodo concorrono costi interni di manodopera per un ammontare complessivo di 2.838 migliaia di euro (4.227 migliaia di euro al 31 dicembre 2004), costi per materiali di magazzino capitalizzati per 24 migliaia di euro (60 migliaia di euro al 31 dicembre 2004) e oneri finanziari capitalizzati per 8.766 migliaia di euro (8.465 migliaia di euro al 31 dicembre 2004), relativi agli impianti in costruzione di Pont-Ventoux, del Terzo Gruppo Termico di Moncalieri e della centrale di integrazione e riserva calore del Politecnico. La tabella successiva evidenza le aliquote minime e massime utilizzate per il calcolo degli ammortamenti. 21 AEM Torino S.p.A. Categorie di cespiti Aliquote min. Aliquote max Fabbricati 3% 4% 10% 10% Centrali idroelettriche 5% 7% Centrali termoelettriche e generazione del vapore 4% 11,1% Attrezzature e mobili 10% 12% Automezzi 20% 25% Bacini e camere di carico 1% 1% Condotte forzate 4% 4% Dighe e serbatoi 1% 1% 15% 15% 1% 4% 15% 20% 11,1% 11,1% Costruzioni leggere Piani inclinati e teleferiche Sbarramenti e opere di captazione Telefonia e telecomunicazioni Macchinari ceduti in leasing Il D. Lgs n. 6/2003 (Riforma sul Diritto Societario), l’art. 2427 del C.C., in merito alle informazioni da fornire in Nota integrativa, ha integrato il punto n. 22 relativo alla rappresentazione dei contratti di leasing finanziario secondo il metodo finanziario. Per adempiere alla nuova normativa vengono fornite, nel prospetto seguente, le informazioni circa gli effetti che si sarebbero prodotti sul Patrimonio Netto e sul Conto Economico rilevando le operazioni di locazione finanziaria con il metodo finanziario rispetto al criterio patrimoniale. 22 AEM Torino S.p.A. Beni concessi in leasing Il bene concesso in leasing riguarda la centrale tecnologica di refrigerazione Lingotto. Importi in euro 30/09/05 31/12/04 2.391.004 - Beni concessi in leasing finanziario nel corso dell'esercizio - 2.582.284 Beni riscattati dal locatario - - Ammortamenti di competenza dell'esercizio (215.189) (191.280) Valore contabile netto dei beni concessi in leasing finanziario 2.175.815 2.391.004 2.445.034 - EFFETTO PATRIMONIALE A) Storno delle immobilizzazioni materiali rappresentate da: Beni concessi in leasing finanziario al termine dell'esercizio precedente B) Rilevazione dei crediti impliciti, rappresentati da: Crediti impliciti per operazioni di leasing finanziario alla fine dell'esercizio precedente Crediti impliciti sorti nell'esercizio Riscossione delle quote capitale 2.582.284 (162.851) (137.250) - - 2.282.183 2.445.034 Effetto complessivo lordo alla fine dell'esercizio (B-A) 106.368 54.030 C) Effetto fiscale (39.622) (20.126) 66.746 33.904 215.189 191.280 (297.014) (264.013) 134.164 126.763 52.339 54.030 (19.496) (20.126) 32.843 33.904 Svalutazioni per inesigibilità Crediti impliciti per operazione di leasing finanziario al termine dell'esercizio Effetto sul Patrimonio netto alla fine dell'esercizio (B-A-C) EFFETTO ECONOMICO Eliminazione di: - ammortamenti dell'esercizio delle immobilizzazioni concesse in leasing finanziario - proventi per canoni di leasing rilevati nell'esercizio Rilevazione dei proventi finanziari, per quote interesse implicito Effetto sul risultato prima delle imposte Rilevazione dell'effetto fiscale Effetto sul risultato d'esercizio della rilevazione delle operazioni di leasing con il metodo finanziario 23 AEM Torino S.p.A. Beni ricevuti in leasing I beni ottenuti in leasing riguardano il complesso industriale ubicato nel Comune di Torino, Strada Pianezza n°272/A, su un lotto di terreno di 14.000 mq. circa, costituito da: 24 o corpo di fabbrica ad uso uffici, locali tecnologici, magazzino e mensa o corpo di fabbrica adibito a cabina elettrica o area urbana circostante di 421 mq. AEM Torino S.p.A. Importi in euro 30-sett-05 31-dic-04 EFFETTO PATRIMONIALE Attività: a) Contratti in corso Beni in leasing finanziario alla fine dell'esercizio precedente, al netto degli ammontari complessivi 3.851.978 3.974.978 Beni acquisiti in leasing finanziario nel corso dell'esercizio - - Beni in leasing finanziario riscattati nel corso dell'esercizio - - (92.250) (123.000) - - 3.759.758 3.851.978 - - 3.559.618 3.837.317 - - Riduzione per rimborso delle quote capitale e riscatti nel corso dell'esercizio (207.563) (277.699) Debiti impliciti per operazioni di leasing finanziario al termine dell'esercizio 3.352.055 3.559.618 407.703 292.360 (151.870) (57.625) 255.833 234.735 Storno di canoni su operazioni di leasing finanziario 276.275 378.493 Rilevazione degli oneri finanziari su operazioni di leasing finanziario (68.712) (100.794) Rilevazione di quote di ammortamento su beni ottenuti in leasing (92.250) (123.000) - - Effetto sul risultato prima delle imposte 115.313 154.699 Rilevazione dell'effetto fiscale (42.954) (57.625) 72.359 97.074 Quote di ammortamento di competenza dell'esercizio Rettifiche/ riprese di valore su beni in leasing finanziario Beni in leasing finanziario al termine dell'esercizio, al netto degli ammortamenti complessivi b) Beni riscattati Maggior valore complessivo dei beni riscattati, determinato secondo metodologia finanziaria, rispetto al loro valore netto contabile alla fine dell'esercizio c) Passività Debiti impliciti per operazioni di leasing finanziario alla fine dell'esercizio precedente Debiti impliciti sorti nell'esercizio d) Effetto complessivo lordo alla fine dell'esercizio (a+b-c) e) Effetto netto fiscale f) Effetto sul Patrimonio netto alla fine dell'esercizio (d-e) EFFETTO ECONOMICO Rettifiche/ riprese di valore su beni in leasing finanziario Effetto sul risultato d'esercizio delle rilevazioni delle operazioni di leasing con il metodo finanziario 25 AEM Torino S.p.A. III) Immobilizzazioni finanziarie 1) Partecipazioni Le partecipazioni immobilizzate ammontano a 437.286 migliaia di euro (428.466 migliaia di euro al 31 dicembre 2004) e riguardano le partecipazioni in imprese controllate, collegate ed in altre imprese possedute da AEM Torino S.p.A.. Imprese Variazioni dell'esercizio 31/12/2004 Riduzioni di valore / Svalutazioni 30/09/2005 Controllate AEM Torino Distribuzione S.p.A. 112.917 - - 112.917 7.522 - - 7.522 15 279 - 293 113.871 - - 113.871 6.974 - - 6.974 100 - - 100 17.287 8.521 - 25.808 4.100 - - 4.100 5T S.c.r.l. 380 - - 380 STEL S.p.A.2 250 - - 250 1.446 - - 1.446 86 - - 86 195 - - 195 93 - - 93 149 - - 149 13 (13) - 0 Consorzio Prometeo 2 - - 2 Bluefare Ldt. 1 6 - 7 163.053 - - 163.053 12 - - 12 - 28 - 28 428.466 8.820 0 437.286 SIET S.p.A. C.EL.PI. S.c.r.l. AES Torino S.p.A. AEMNET S.p.A. AEM Torino Service S.r.l. AEM Trasporto Energia S.r.l. Electrone S.p.A. Collegate Gas Energia Pluriservizi S.p.A. Consorzio Italpower in liquidazione CEB in liquidazione Altre CESI S.p.A. Environment Park S.p.A. Tecnocons S.c.r.l. Edipower S.p.A. SDB – Società di Biotecnologie S.p.A. CSP Innovazione nelle ICT S.c.a.r.l. Totale 26 AEM Torino S.p.A. Società controllate • AEM Trasporto Energia S.r.l., società a responsabilità limitata, è stata costituita in data 3 agosto 1999, con capitale iniziale detenuto interamente da AEM Torino S.p.A.. A seguito del conferimento del ramo d’azienda relativo alla trasmissione di energia elettrica da parte di AEM Torino S.p.A. è stato effettuato un aumento di capitale sociale di 14.001 migliaia di euro. Nel corso dell’esercizio 2003, in dipendenza dell’ ampliamento dell’ambito della RTN di cui al D.M. 23/12/2003, del Ministero Attività Produttive, sono state conferite ad AEM Trasporto Energia 5 stazioni. I conferimenti sono avvenuti ad opera di AEM Torino e AEM Torino Distribuzione, ciascuna per gli impianti di competenza. A fronte dei due conferimenti sono stati operati due successivi aumenti di capitale da euro 13.565.000 a euro 16.501.000 (per il primo trasferimento di impianti da AEM Torino, in data 21 marzo 2003) e quindi a euro 23.990.000 (col successivo da AEM Torino Distribuzione, in data 31 ottobre 2003). Nel corso dell’esercizio 2005 AEM Torino ha acquistato dalla controllata AEM Torino Distribuzione il 31,02% di AEM Trasporto Energia detenendo dunque direttamente l’intero capitale. Con effetto dall’1/1/2005 AEM Trasporto Energia S.r.l. ha acquisito da AEM Torino il ramo d’azienda relativo alla gestione e manutenzione di linee elettriche ad alta tensione e di stazioni di trasformazione dell’energia. La società chiude la relazione semestrale al 30 giugno 2005 con un utile pari a 809 migliaia di euro ed un patrimonio netto di 27.605 migliaia di euro. La partecipazione risulta iscritta a bilancio per un valore pari a 25.808 migliaia di euro. • SIET S.p.A. è stata costituita in data 16 novembre 1999 dai soci AEM Torino S.p.A. e TECNO HOLDING S.p.A.. In data 30/12/2002, con effetti dal 1/1/2003, AEM Torino e SIET hanno sottoscritto il contratto con cui la prima ha trasferito alla seconda il ramo d’azienda inerente l’attività relativa ai servizi strumentali per la vendita di energia elettrica ai clienti idonei, nonché per lo svolgimento dell’attività di pianificazione e programmazione della produzione energetica del Gruppo. In data 17 febbraio 2003 AEM Torino ha acquistato l’1% del capitale sociale di SIET dalla società TECNOHOLDING S.p.A. detenendo così il 100% della società. Alla fine dell’ anno 2003, al fine di dotare la società delle risorse finanziarie per sviluppare la propria attività, è stato eseguito dalla controllante AEM Torino S.p.A. un versamento in conto futuro aumento di capitale di 7 milioni di euro. Il patrimonio netto al 30/06/2005, tenuto conto anche dell’utile del periodo pari a 7.756 migliaia di euro, ammonta a 17.839 migliaia di euro. La partecipazione risulta iscritta a bilancio per un valore pari a 7.522 migliaia di euro. • C.EL.PI. S.c.r.l. (Consorzio Elettrico Piemontese) è stato costituito il 24 gennaio 2000, con capitale sociale pari a 30 milioni di lire, detenuto per il 97,73% da AEM Torino, per l’1% dalla società CO.GE. S.a.s. e per la restante parte dalle società consorziate. 27 AEM Torino S.p.A. Attraverso questa società AEM Torino offre la possibilità ai clienti che al momento consumino meno di 1 milione di KWh/anno, di consorziarsi senza doversi far carico dei relativi costi gestionali e giuridici. C.EL.PI. chiude la relazione semestrale con una perdita di 3.098 euro ed un patrimonio netto pari a 14.171 euro. • AES Torino S.p.A. (Azienda Energia e Servizi Torino) è stata costituita il 27 marzo 2000 pariteticamente da AEM Torino ed Italgas, con capitale sociale pari a 500.000 euro. La società provvede alla gestione dei servizi di distribuzione del gas e del calore da teleriscaldamento, nonché di altri servizi di carattere pubblico. In data 26 settembre 2001 è iniziata l’attività operativa della Società con il conferimento da parte dei soci dei Rami d’azienda Gas Torino e Teleriscaldamento. AES Torino chiude la relazione semestrale con utile netto di 19.160 migliaia di euro ed un patrimonio netto di 249.099 migliaia di euro. La partecipazione risulta iscritta a bilancio per un valore pari a 113.871 migliaia di euro. • AEMNET S.p.A., è stata costituita in data 5 aprile 2001 da AEM Torino S.p.A. e da 2Net S.p.A.. La società ha per oggetto la costruzione e gestione di reti per la trasmissione di dati, fonia, video sia via cavo che etere nonché la costruzione e gestione di infrastrutture di reti metropolitane per la prestazione e la fornitura di servizi di telecomunicazioni. AEM Torino ha conferito i diritti di utilizzo di infrastrutture, prevalentemente tubazioni interrate, per una lunghezza complessiva di circa 620 km. AEMNET disponeva di un capitale iniziale di 16 milioni di euro a maggioranza AEM Torino (70%). In data 24 novembre 2003, il Socio AEM Torino ha rilevato 4.800.000 azioni ordinarie del socio 2NET non integralmente liberate ed in data 5 dicembre 2003 ha provveduto al versamento dei decimi residui per un importo pari a 2.771.828 euro. Con tale atto il Capitale Sociale della Società risulta interamente versato. La Società chiude la relazione semestrale con una perdita di 271 migliaia di euro ed un patrimonio netto di 6.703 migliaia di euro. La partecipazione risulta iscritta a bilancio per un valore pari a 6.974 migliaia di euro. • AEM Torino Service S.r.l. è stata costituita in data 12 settembre 2001, con capitale sociale pari a 50 migliaia di euro, detenuto da AEM Torino per il 100%, e con oggetto sociale la gestione integrata e la valorizzazione di patrimoni immobiliari sia propri che affidati da terzi. La Società chiude la relazione semestrale con una perdita di 33 migliaia di euro ed un patrimonio netto di 191 migliaia di euro. La partecipazione risulta iscritta a bilancio per un valore pari a 100 migliaia di euro. • AEM Torino Distribuzione S.p.A. è stata costituita in data 28 giugno 2002 con capitale detenuto interamente da AEM Torino e con oggetto sociale la gestione della distribuzione 28 AEM Torino S.p.A. e vendita di energia elettrica in Torino. La Società è divenuta operativa il 1° gennaio 2003, con il conferimento del ramo d’azienda relativo alla distribuzione e vendita dell’energia elettrica in Torino da parte di AEM Torino. Con effetto dal 1° gennaio 2005 AEM Torino ha ceduto a AEM Torino Distribuzione S.p.A. il ramo d’azienda relativo alla gestione e manutenzione degli apparati di telecontrollo e alla manutenzione delle linee elettriche a media tensione ubicate nella zona del Canavese. La società chiude relazione semestrale con un utile di 3.622 migliaia di euro ed un patrimonio netto di 118.995 migliaia di euro. La partecipazione risulta iscritta a bilancio per un valore pari a 112.917 migliaia di euro. • Electrone S.p.A. è stata costituita in data 28 luglio 2000. In data 14 aprile 2004 su delibera dell’assemblea straordinaria dei Soci è stata apportata una riduzione del capitale sociale per la copertura delle perdite realizzate nell’esercizio 2003. Nel corso dell’esercizio 2004 i tre soci paritetici ACEA, AEM Milano e AEM Torino hanno provveduto ad una integrazione del capitale sociale per complessivi euro 600.000; contestualmente è stato effettuato un azzeramento del capitale sociale per perdite ex art. 2447 del Codice Civile. Successivamente AEM Torino ha acquisito il 100% del capitale sociale dagli altri due Soci ed ha provveduto ad effettuare un ulteriore aumento di capitale per euro 3.500.000. In seguito a tali operazioni il valore della partecipazione è pari a 4.100 migliaia di euro. La società chiude la relazione semestrale con una perdita di 84 migliaia di euro ed un patrimonio netto di 3.105 migliaia di euro. Società Collegate • 5T S.c.r.l., è nata dalla trasformazione del precedente Consorzio 5T. L’atto di trasformazione è stato deliberato dall’Assemblea straordinaria del trasformando Consorzio 5T in data 22 febbraio 2000. Il capitale sociale è pari a euro 100.000 e la quota di partecipazione di AEM Torino è pari al 23,9%. La Società ha per oggetto attività e servizi nell’interesse dei soci consorziati connessi e strumentali alla promozione, gestione e sviluppo di sistemi innovativi per la mobilità. La partecipazione risulta iscritta a bilancio per un valore pari a 380 migliaia di euro. • GAS ENERGIA PLURISERVIZI S.p.A., di cui AEM Torino ha acquistato nel mese di gennaio 2000 una quota azionaria pari al 20% del capitale sociale. La partecipazione è iscritta a bilancio per un valore pari a 1.446 migliaia di euro. • STEL S.p.A., nel marzo del 2000 è stata costituita da AEM Torino, che detiene il 25% delle azioni, e da Edison, che detiene il 75% delle azioni. Ha lo scopo di progettare, 29 AEM Torino S.p.A. costruire e gestire una centrale termoelettrica in cogenerazione nel territorio di Settimo Torinese. Il valore della partecipazione a bilancio è di 250 migliaia di euro. • Consorzio Elettrico del Buthier in liquidazione: il CEB fu costituito nel 1950, come associazione non riconosciuta ai sensi degli artt. 36 e seguenti del Codice Civile, tra AEM Torino, le Ferrovie dello Stato e la società Cogne, allo scopo di produrre energia elettrica e di ripartirla tra i partecipanti. Nel 1962, con la legge di nazionalizzazione dell’energia elettrica, i beni del CEB furono trasferiti all’ENEL ed il consorzio fu posto in liquidazione. Il CEB è tuttavia rimasto in stato di liquidazione fino ad oggi a motivo di una controversia, conclusasi nel 2002, relativa all’ammontare dell’indennizzo dovuto dall’ENEL al Consorzio. Nel corso del primo semestre dell’esercizio 2004 è stato effettuato un riparto anticipato a ciascuno dei tre soci, pari a 200 migliaia di euro. Nel mese di dicembre l’Assemblea dei Consorziati ha approvato il bilancio finale di liquidazione in base al quale ad AEM Torino S.p.A. spetta un riparto finale di 743 migliaia di euro, di cui 26 migliaia di euro già incassati. La partecipazione risulta iscritta a bilancio per un valore pari a 195 migliaia di euro. • Consorzio Italpower in liquidazione è stato costituito in data 17 ottobre 2000, pariteticamente tra AEM Torino, AEM Milano, ACEA e AAR e Ticino S.A. di Elettricità (ATEL), società svizzera. In seguito alla definizione degli importi di riparto residuali il valore della partecipazione è stato svalutato fino a concorrenza di tale valore. La partecipazione risulta dunque iscritta a bilancio per un valore pari a 86 migliaia di euro. Le partecipazioni in altre imprese pari a 163.344 migliaia di euro si riferiscono a partecipazioni non di controllo che sono valutate con il metodo del costo. • Edipower: nel corso del 2003 ha eseguito un aumento di capitale di circa un miliardo di euro. AEM Torino ha aderito solo parzialmente al suddetto aumento con un investimento di 30 milioni di euro circa, riducendo la propria quota azionaria dal 13,3% all’8%. Il valore di carico della partecipazione è pari a 163.053 migliaia di euro. Edipower ha chiuso l’esercizio 2004 con un utile pari a 7.624 migliaia di euro ed un patrimonio netto pari a 1.983.673 migliaia di euro. • In data 23 luglio 2003 è stata costituita la Società di Biotecnologie S.p.A. (S.D.B. S.p.A.), alla cui costituzione, AEM Torino ha partecipato con una quota dell’1%. La società detiene un capitale sociale pari a 600 migliaia di euro ed ha per oggetto la costruzione, il restauro e la successiva gestione di immobili, sia in proprietà che in concessione. In particolare, ha ad oggetto la progettazione, la costruzione, la ristrutturazione e la successiva gestione dell’edificio della Scuola di Biotecnologie sito in Torino, nel quadro 30 AEM Torino S.p.A. di un rapporto di concessione con l’Università degli Studi di Torino. La partecipazione è iscritta a bilancio per un valore pari a 12 migliaia di euro. • Il CSP-Innovazione delle ICT è una società consortile a responsabilità limitata, senza fini di lucro, che ha tra i suoi soci le maggiori pubbliche amministrazioni locali e svolge, per loro, una consulenza strategica nel campo della ricerca, sviluppo e sperimentazione di tecnologie avanzate informatiche e telematiche (ICT- Information Comunication Technology), avvalendosi anche di collaborazioni con strutture accademiche. In occasione dell’aumento di capitale della società CSP, il Consiglio di Amministrazione di AEM Torino ha deciso di acquistare una partecipazione pari al 10% del patrimonio netto della suddetta società. La partecipazione è iscritta a bilancio per un valore pari a 28 migliaia di euro. 31 AEM Torino S.p.A. La composizione delle partecipazioni è evidenziata nella seguente tabella: Capitale sociale Patrimonio netto % di Quota di Risultato Valore a possesso patrimonio del bilancio al netto periodo 30/09/2005 Controllate AEM Torino Distribuzione S.p.A. (1) 88.100 118.995 100,00% 118.995 3.622 112.917 520 17.839 100,00% 17.839 7.756 7.522 15 14 99,85% 14 (3) 294 110.500 249.099 51,00% 127.040 19.160 113.871 6.974 6.703 100,00% 6.703 (271) 6.974 100 191 100,00% 191 (33) 100 23.990 27.605 100,00% 27.605 809 25.808 3.635 3.105 100,00% 3.105 (84) 4.100 100 1.782 23,90% 426 67 380 STEL S.p.A. (2) 1.000 950 25,00% 238 (36) 250 Gas Energia Plur. S.p.A. (2) 3.570 4.285 20,00% 857 409 1.446 Cons. Italpower in liquid. (3) - - - - 86 CEB in liquidazione (3) - - 33,33% - - 195 CESI S.p.A. (2) 8.550 19.720 0,47% 93 913 93 Environment Park S.p.A. (2) 6.697 4.735 3,23% 153 (94) 149 11 17 14,22% 2 4 2 1 1 16,63% - - 7 1.441.300 1.978.390 8,00% 158.271 (5.283) 163.053 600 1.189 1,00% 71 (53) 12 SIET S.p.A. (1) CELPI S.c.r.l. (1) AES Torino S.p.A.(1) AEMNET S.p.A.(1) AEM Torino Service S.r.l. (1) AEM Trasporto Energia S.r.l. (1) Electrone S.p.A. (1) Collegate 5T S.c.r.l. (2) 25,00% Altre Consorzio Prometeo (2) Bluefare Ldt. (2) Edipower (1) S.D.B. S.p.A.(2) CSP S.c.a.r.l. 52 10% Totale 28 437.286 1) Dati della relazione semestrale al 30 giugno 2005 2) Dati del bilancio al 31 dicembre 2004 3) Dati del bilancio di liquidazione Per le società Gas Energia Pluriservizi, STEL ed Edipower nonostante la quota di patrimonio netto sia inferiore al valore a bilancio della partecipazione non si è provveduto ad effettuare alcuna svalutazione in quanto non si ritiene vi sia una perdita durevole di valore. 32 AEM Torino S.p.A. 2) Crediti Al 30 settembre 2005 ammontano a 1.166 migliaia di euro (1.337 migliaia di euro al 31 dicembre 2004) e sono così composti: Crediti immobilizzati 30/09/2005 31/12/2004 Nostri depositi cauzionali per servizi di terzi 223 222 Crediti verso l’Erario per acconto IRPEF su TFR 943 1.115 1.166 1.337 Totale I crediti verso l’Erario si riferiscono all’acconto IRPEF sul TFR versato in ottemperanza alla legge 140/1997. Ai sensi di legge tale credito viene recuperato a decorrere dal 1° gennaio 2000 ed è soggetto a rivalutazione annua calcolata con gli stessi criteri adottati per la rivalutazione del TFR. Si segnala che nel corso primi 9 mesi del 2005 in seguito alla cessione di ramo d’azienda alle società controllate AEM Trasporto Energia e AEM Distribuzione con conseguente trasferimento di parte del personale, è stato conferito parte del credito verso l’Erario per complessivi 57 migliaia di euro. C) Attivo circolante I) Rimanenze Sono complessivamente pari a 13.169 migliaia di euro (10.567 migliaia di euro al 31 dicembre 2004). Il fondo svalutazione magazzino è stato costituito per tenere conto dell’obsolescenza tecnica e della scarsa movimentazione di alcune giacenze di materiali. 33 AEM Torino S.p.A. Rimanenze 30/09/2005 31/12/2004 Materie prime, sussidiarie e di consumo 5.929 5.184 Fondo svalutazione magazzino (786) (698) Olio combustibile e gasolio 3.598 3.620 Lavori in corso su ordinazione 4.428 2.461 13.169 10.567 Totale Il valore corrente di mercato risulta essere superiore per 472 migliaia di euro al valore iscritto in bilancio. Tale differenza risulta così composta: 189 migliaia di euro per i materiali e 283 migliaia di euro per i combustibili. II) Crediti I crediti esposti in bilancio sono relativi a soggetti nazionali. 1) Crediti verso clienti Sono relativi principalmente a crediti per fornitura di calore e ammontano a 11.010 migliaia di euro (28.085 migliaia di euro al 31 dicembre 2004), tenuto conto del Fondo svalutazione crediti pari a 2.065 migliaia di euro (1.885 migliaia di euro al 31 dicembre 2004). La composizione della voce è esposta nella tabella seguente: Crediti verso clienti 30/09/2005 31/12/2004 12.411 18.248 664 11.722 Totale 13.075 29.970 Fondo svalutazione crediti (2.065) (1.885) Totale crediti netti 11.010 28.085 Crediti verso clienti per fatture emesse Crediti per fatture da emettere Non vi sono crediti la cui scadenza superi i 12 mesi. 34 AEM Torino S.p.A. 2) Crediti verso controllate I crediti verso controllate presentano un saldo pari a 177.590 migliaia di euro (138.777 migliaia di euro al 31 dicembre 2004) e sono così dettagliati: Crediti verso controllate 30/09/2005 31/12/2004 733 870 60.470 30.203 5 11 2.074 554 45 88 101 35 6.701 12.066 43 49 SIET S.p.A. 19.113 37.904 AES Torino S.p.A. 78.124 33.687 25 182 879 1.624 8.243 21.501 Crediti commerciali AEM TRASPORO ENERGIA S.r.l. SIET S.p.A. CELPI S.c.r.l. AES Torino S.p.A. AEMNET S.p.A. AEM TORINO SERVICE S.r.l. AEM TORINO DISTRIBUZIONE S.p.A. Electrone S.p.A. Crediti finanziari AEM TORINO SERVICE S.r.l. AEM TRASPORTO ENERGIA S.r.l. AEM TORINO DISTRIBUZIONE S.p.A. AEMNET S.p.A. Electrone S.p.A. 1.034 CELPI S.c.r.l. Totale 3 - 177.590 138.777 I crediti commerciali, pari a 70.172 migliaia di euro, si riferiscono alle prestazioni di servizi amministrativi e tecnici fornite da AEM Torino alle controllate sulla base di specifici contratti stipulati a condizioni di mercato. I crediti finanziari verso controllate, pari a 107.418 migliaia di euro, sono relativi al rapporto di “cash pooling” tra le controllate e AEM Torino per 87.656 migliaia di euro, a interessi generati da movimenti finanziari per 439 migliaia di euro, alla gestione accentrata dell’IVA di Gruppo da parte di AEM Torino per 2.804 migliaia di euro e ai crediti finanziari verso le controllate relativi anche all’adesione da parte della Capogruppo al consolidato fiscale per 16.517 migliaia di euro. 35 AEM Torino S.p.A. 3) Crediti verso imprese collegate I crediti verso imprese collegate, pari a 485 migliaia di euro (550 migliaia di euro al 31 dicembre 2004), sono così dettagliati: Crediti verso collegate 30/09/2005 31/12/2004 Gas Energia Pluriservizi S.p.A. - 8 Stel S.p.A. - 3 5T S.c.r.l. 485 539 Totale 485 550 I crediti verso 5T si riferiscono a lavori e prestazioni fornite da AEM Torino. 4) Crediti verso controllanti I crediti verso il Comune di Torino ammontano a 105.182 migliaia di euro (68.237 migliaia di euro al 31 dicembre 2004) e riguardano per 36.215 migliaia di euro (al netto del fondo svalutazione crediti pari a 570 migliaia di euro) crediti commerciali e per 68.967 migliaia di euro crediti finanziari. I crediti commerciali sono così suddivisibili: Crediti verso controllanti commerciali 30/09/2005 31/12/2004 2.280 2.512 11.670 8.928 5.408 6.396 8 10 Gestione impianti termici 8.694 9.888 Impianti elettrici 8.725 10.341 36.785 38.075 (570) (570) 36.215 37.505 Impianti semaforici Illuminazione pubblica Lavori diversi Calore Totale Fondo svalutazione crediti Totale crediti netti I crediti finanziari riguardano il saldo del conto corrente, in vigore dal 1° ottobre 2004, che regola i rapporti commerciali e finanziari tra AEM Torino S.p.A. ed il Comune di Torino. Tali crediti risultano esigibili entro l’esercizio successivo. 36 AEM Torino S.p.A. 4–bis) Crediti tributari Ammontano a 14.458 migliaia di euro (14.249 migliaia di euro al 31 dicembre 2004) e riguardano: • Crediti per IVA di Gruppo pari a 9.762 migliaia di euro (7.039 migliaia di euro al 31 dicembre 2004); • Crediti per rimborso imposta UTIF pari a 919 migliaia di euro (1.124 migliaia di euro al 31 dicembre 2004); • Anticipi su imposte per 3.113 migliaia di euro (6.007 migliaia di euro al 31 dicembre 2004); • Crediti per canoni di derivazione pari a 469 migliaia di euro; • Altri crediti tributari diversi per 195 migliaia di euro (79 migliaia di euro del 31 dicembre 2004) di cui la voce più rilevante è relativa al credito verso l’INAIL, per 145 migliaia di euro, dovuto all’acconto versato a febbraio relativo ai contributi dell’anno in corso. 4–ter) Imposte anticipate Ammontano a 34.016 migliaia di euro (32.365 migliaia di euro al 31 dicembre 2004) e si riferiscono ad imposte differite attive derivanti da componenti di reddito fiscalmente deducibili nei futuri esercizi. 5) Crediti verso altri Ammontano a 34.579 migliaia di euro (27.097 migliaia di euro al 31 dicembre 2004), e possono essere così ripartiti: • 80 migliaia di euro (109 migliaia di euro al 31 dicembre 2004) per crediti verso il Gestore della Rete di Trasmissione Nazionale relativi a cessione di energia elettrica, mese di maggio 2005, di cui al provvedimento CIP 6/92 come previsto dal decreto legislativo n. 79 del 16/03/1999; • 558 migliaia di euro (630 migliaia di euro al 31 dicembre 2004) per crediti verso il personale; sono costituiti principalmente da crediti per finanziamenti concessi a dipendenti, anticipi su pensioni, stipendi e trasferte; • 33.941 migliaia di euro (26.357 migliaia di euro al 31 dicembre 2004) per crediti vari così composti: 37 AEM Torino S.p.A. Crediti vari 30/09/2005 31/12/2004 Anticipi a fornitori 416 41 Crediti per risarcimento danni ad impianti 210 256 33.113 25.219 7 42 195 799 33.941 26.357 Crediti finanziari verso società di factoring Crediti per altri movimenti finanziari Crediti diversi Totale crediti verso altri I crediti diversi sono costituiti principalmente dagli acconti versati all’inizio dell’anno per assicurazione extra-lavoro, nonché dai contributi per attività ricreative versati all’associazione dei dipendenti. IV) Disponibilità liquide Ammontano a 8.370 migliaia di euro (9.625 migliaia di euro al 31 dicembre 2004) e sono costituite da depositi bancari e postali per 7.817 migliaia di euro e da liquidità giacente pari a 553 migliaia di euro. D) Ratei e risconti I ratei attivi sono iscritti in bilancio per 13 migliaia di euro (1.048 migliaia di euro al 31 dicembre 2004) e riguardano il teleriscaldamento ancora da fatturare agli utenti. I risconti attivi sono iscritti in bilancio per 2.501 migliaia di euro (684 migliaia di euro al 31 dicembre 2004) così suddivisibili: • 629 migliaia di euro per rapporti di natura finanziaria (595 migliaia di euro al 31 dicembre 2004); • 1.872 migliaia di euro (89 migliaia di euro al 31 dicembre 2004) per altri risconti attivi comprendenti i risconti dei premi assicurativi ed i canoni e sovraccanoni di derivazione pagati anticipatamente all’inizio dell’anno. 38 AEM Torino S.p.A. Passivo A) Patrimonio netto Il patrimonio netto al 30 settembre 2005 risulta pari a 668.127 migliaia di euro (680.595 migliaia di euro al 31 dicembre 2004) ed è così composto: Al 30/09/2005 Al 31/12/2004 Capitale sociale 470.780 464.811 Riserva sovrapprezzo emissione azioni 105.102 105.102 Riserva legale 11.488 9.249 Riserva straordinaria 67.328 44.081 7.555 7.555 Riserva ammortamenti anticipati - - Altre riserve - 5.014 5.874 44.783 668.127 680.595 Riserva di conferimento Utile dell'esercizio Totale Patrimonio Netto I) Capitale Il capitale sociale ammonta a 470.779.978 euro, interamente versati e si compone di 470.779.978 azioni dal valore nominale di 1 euro ciascuna. Al 31 dicembre 2004 era pari a 464.811.254 euro. L’incremento dei primi nove mesi pari a 5.968.724 euro è avvenuto in seguito all’emissione di azioni ordinarie conseguenti all’esercizio di n. 11.937.448 Warrant Azioni AEM Torino S.p.A. 2003-2008”. II) Riserva sovrapprezzo emissione azioni La riserva da sovrapprezzo emissione azioni ammonta a 105.102 migliaia di euro. IV) Riserva legale In conseguenza della destinazione del 5% dell’utile dell’esercizio precedente, come previsto dall’art. 2430 codice civile, la riserva legale si incrementa di 2.239 migliaia di euro e al 30 giugno 2005 risulta pari a 11.488 migliaia di euro. VII) Altre riserve Le altre riserve comprendono: 39 AEM Torino S.p.A. • La riserva straordinaria è formata dalle differenze generate dalla gestione 1996 tra la consistenza finale del patrimonio netto dell’Azienda Energetica Municipale al 31 dicembre 1996 e quella indicata dall’Esperto al 31 dicembre 1995, per un importo pari a 23.001 migliaia di euro, dalle quote relative alla destinazione dell’utile 2002 (pari a 7.487 migliaia di euro); dell’utile 2003 (pari a 3.518 migliaia di euro) e dell’utile 2004 (pari a 23.247 migliaia di euro); per cui al 30 settembre 2005 ammonta a 67.328 migliaia di euro. • La riserva di conferimento: è composta dalla plusvalenza, pari a 7.555 migliaia di euro, derivante dal conferimento, avvenuto nel 1999, del ramo d’azienda relativo alla trasmissione di energia elettrica ad AEM Trasporto Energia sulla base dei valori della perizia di stima. La movimentazione delle poste di patrimonio netto viene fornita nell’allegato “Movimentazione delle poste di patrimonio netto”. B) Fondi per rischi e oneri La seguente tabella evidenzia la consistenza e la movimentazione dei fondi compresi nella voce in oggetto: Fondi per rischi e oneri 31/12/2004 Incrementi Decrementi 30/09/2005 6.622 5.457 - 12.079 77.143 3.751 (1.060) 79.834 Fondo ripristino opere devolvibili 7.619 1.073 (1.593) 7.099 Fondo manutenzioni programmate 3.982 - - 3.982 Fondo dipendenti cessati 1.328 - - 1.328 Fondo premio anzianità 2.629 176 (155) 2.650 18 - (6) 12 99.341 10.457 (2.814) 106.984 Fondo per imposte differite Fondo rischi Altri fondi Totale fondi per rischi e oneri Il fondo per imposte differite comprende lo stanziamento effettuato a fronte delle differenze temporanee tra la contabilizzazione civilistica e fiscale degli ammortamenti e dell’accantonamento al Fondo svalutazione crediti che non sono stati imputati al conto economico del periodo, ma che verranno dedotti unicamente in sede di dichiarazione dei redditi e delle differenze temporanee relative a ricavi la cui tassazione è rinviata a futuri esercizi. Per effetto dell’opzione per il consolidato fiscale nazionale, i dividendi rilevati 40 AEM Torino S.p.A. secondo il criterio della competenza non subiranno alcuna imposizione ulteriore e pertanto sugli stessi non sono state calcolate imposte differite. In merito al fondo rischi, si segnala che è relativo ai rischi probabili di maggiori oneri inerenti la realizzazione di impianti attualmente già completati o ancora da ultimare, a eventuali oneri derivanti da guasti agli impianti rientranti nei limiti posti dalle franchigie o non rientranti nelle coperture assicurative. I decrementi del fondo rischi sono dovuti principalmente agli utilizzi a copertura di perdite di società consociate. Il fondo ripristino opere devolvibili riflette la valutazione dell’onere necessario per la restituzione dei beni allo scadere delle concessioni, gratuitamente ed in perfette condizioni di funzionamento. Il fondo manutenzioni programmate espone la valutazione dell’onere tecnicamente maturato, ma non ancora liquidato alla data di bilancio, a fronte di programmi di manutenzione ciclica ad intervalli pluriennali inerenti impianti a ciclo produttivo continuo. Il fondo dipendenti cessati con L. 610/52 e L. 336/73 è costituito a fronte degli oneri derivanti dalle due leggi (pensioni ad onere ripartito per riscatto dell’anzianità pregressa e benefici a favore degli ex combattenti e assimilati). Il fondo premio anzianità è stato costituito a fronte delle mensilità aggiuntive maturate in occasione del raggiungimento dell’anzianità di servizio necessaria per il minimo pensionabile, nei confronti dei dipendenti in forza a fine periodo. C) Trattamento di fine rapporto di lavoro subordinato Ammonta a 24.856 migliaia di euro (24.902 migliaia di euro al 31 dicembre 2004) e corrisponde al valore complessivo delle indennità di fine rapporto di lavoro maturate dal personale in servizio al 30 settembre 2005, al netto delle anticipazioni concesse ai sensi dell’articolo 1 della legge 29/5/1982, n. 297 e tenuto conto della rivalutazione (D.Lgs. del 18/2/2000 n. 47 e circolare n. 29/E del 20/3/2001). 31/12/2004 Trattamento di fine rapporto 24.902 Incrementi 1.768 Decrementi (1.814) 30/09/2005 24.856 Gli incrementi sono dovuti: - al trasferimento di un dipendente da AEM Torino Distribuzione S.p.A. pari a 13 migliaia di euro; 41 AEM Torino S.p.A. - alla quota accantonata fino al 30 settembre 2005 pari a 1.220 migliaia di euro; - alla rivalutazione netta del fondo pari a 535 migliaia di euro. I decrementi sono dovuti: - ai prelievi per cessione di contratto di un dipendente ad AEM Torino Distribuzione S.p.A., pari a 7 migliaia di euro; - ai prelievi per cessazione del rapporto di lavoro e per anticipazioni concesse al personale pari a 1.167 migliaia di euro; - al trasferimento di parte del fondo, pari a 262 migliaia di euro, alla società controllata AEM Trasporto Energia S.r.l. in seguito alla cessione del ramo d’azienda relativo alla gestione e manutenzione di linee elettriche ad alta tensione e di stazioni di trasformazione dell’energia; - alla cessione ad AEM Torino Distribuzione S.p.A. del ramo d’azienda relativo alla gestione e manutenzione degli apparati di telecontrollo e alla manutenzione delle linee elettriche a media tensione ubicate nella zona del Canavese con il conseguente trasferimento di parte del personale e del relativo fondo pari a 378 migliaia di euro. D) Debiti I debiti ammontano complessivamente a 836.795 migliaia di euro (701.056 migliaia di euro al 31 dicembre 2004). 42 AEM Torino S.p.A. I debiti esposti in bilancio sono relativi a soggetti nazionali. Debiti Debiti verso banche 30/09/2005 31/12/2004 Entro 12 mesi Oltre12 mesi Totale debiti Totale debiti 156.517 463.500 620.017 501.786 119 - 119 190 Debiti verso fornitori 78.372 - 78.372 79.543 Debiti verso controllate 84.104 - 84.104 83.690 Debiti verso controllanti 7 - 7 7 37.633 - 37.633 20.186 3.586 - 3.586 3.267 450 - 450 404 Debiti verso il personale 7.166 - 7.166 5.914 Debiti verso altri 4.940 402 5.342 6.064 372.893 463.902 836.795 701.056 Anticipi da utenti Debiti tributari Debiti vs.ist.prev. e di sic. sociale Debiti verso C.C.S.E. Totale 4. Debiti verso banche I debiti verso banche ammontano a 620.017 migliaia di euro (501.786 migliaia di euro al 31 dicembre 2004). 30/09/2005 31/12/2004 Debiti verso banche: Entro 12 mesi - per finanziamenti a breve - per finanziamenti a medio lungo TOTALE Oltre12 mesi 135.076 Totale debiti Totale debiti 135.076 86.629 21.441 463.500 484.941 415.157 156.517 463.500 620.017 501.786 I finanziamenti a breve termine pari a 135.076 migliaia di euro (86.629 migliaia di euro al 31 dicembre 2004) comprendono aperture di credito verso il sistema bancario per 134.314 migliaia di euro (86.180 migliaia di euro al 31 dicembre 2004) e debiti per interessi passivi di conto corrente per 762 migliaia di euro (449 migliaia di euro al 31 dicembre 2004). Il totale dei finanziamenti a breve si è incrementato nel corso del periodo, consentendo una gestione flessibile della posizione debitoria complessiva e consentendo di usufruire dei benefici collegati ai bassi tassi di interesse del breve periodo. 43 AEM Torino S.p.A. I finanziamenti a medio lungo termine possono essere analizzati per regime di tasso e per scadenza, come illustrato nella tabella che segue. Quote scadenti negli anni Finanziamenti a medio lungo periodo di scadenza 2005 2007 Totale debiti Totale debiti 2008 2009 successivi 2006-2016 2.752 5.898 6.111 6.358 4.644 9.778 35.541 38.347 - a tasso variabile 2009-2017 2.410 26.606 26.606 30.773 203.630 159.376 449.400 376.810 TOTALE 169.154 484.941 415.157 - a tasso fisso 2006 30/09/2005 31/12/2004 5.162 32.503 32.717 37.131 208.274 I finanziamenti sono tutti denominati in euro, tranne una quota marginale in yen con una copertura del rischio per variazioni del tasso di cambio a carico dello Stato (Legge 956 del 9/12/77). Le movimentazioni dei finanziamenti a medio lungo termine avvenute nel corso dell’esercizio sono qui di seguito riepilogate. 31/12/2004 Finanziamenti a medio lungo - a tasso fisso Totale debiti 30/09/2005 Rimborsi Differenze Totale debiti cambio Accensioni 38.347 -2.799 0 - a tasso variabile 376.810 -2.410 75.000 TOTALE 415.157 -5.209 75.000 -7 35.541 449.400 -7 484.941 Il totale debito a medio lungo termine pari a 484.941 migliaia di euro (415.157 migliaia di euro al 31 dicembre 2004) risulta in aumento per effetto dell’accensione di due nuovi finanziamenti rispettivamente di 50.000 migliaia di euro e 25.000 migliaia di euro. Il rimborso delle quote capitali nei primi nove mesi dell’esercizio 2005 è pari complessivamente a 5.209 migliaia di euro. AEM Torino in un’ottica di limitazione dei rischi sui tassi di interesse ha stipulato negli anni 2002 – 2003 e nel primo trimestre 2005 alcuni contratti di derivato su tasso. In particolare sono stati stipulati: • un contratto di collar con durata da giugno 2002 fino al giugno 2012 su un nozionale di 27 milioni di euro; 44 AEM Torino S.p.A. • un contratto di collar con durata da giugno 2003 fino a dicembre 2017 su un nozionale di 67 milioni di euro; • un contratto di interest rate swap con durata da giugno 2003 fino a dicembre 2017 su un nozionale di 62 milioni di euro; • un contratto di collar nella versione digital con durata da giugno 2003 fino a giugno 2018 su un nozionale di 50 milioni di euro; • due contratti di interest rate swap con durata da giugno 2005 fino a dicembre 2009 su un nozionale di 50 milioni di euro ciascuno; • un contratto di collar con durata da giugno 2005 fino a dicembre 2009 su un nozionale di 80 milioni di euro. Alla data del 30/09/2005 il fair value dei suddetti contratti derivati è negativo per complessivi 11.952 migliaia di euro. L’operatività di AEM Torino in derivati persegue finalità di copertura dal rischio di rialzo dei tassi di interesse, in una situazione di aspettative di ripresa dell’attività economica. Il fair value negativo dipende dal fatto che le suddette aspettative di rialzo dei tassi di interesse, esistenti al momento della stipula dei suddetti contratti derivati, non si sono realizzate. Data la finalità di copertura dei contratti derivati il differenziale tra valore di costo e il fair value non ha determinato alcuna contabilizzazione in bilancio. Nel mese di luglio 2005 AEM Torino ha anche stipulato un contratto di copertura del rischio cambio EUR/USD nascente dai contratti di acquisto del combustibile e di commercializzazione dell’energia elettrica con scadenza a dicembre 2005 e per un nozionale di 51.207.000 $. Alla data del 30/09/2005 il fair value di tale contratto derivato è positivo per 173 migliaia di euro e non ha determinato alcuna contabilizzazione in bilancio. 6. Acconti Gli anticipi da utenti per forniture in corso sono pari a 119 migliaia di euro (190 migliaia di euro al 31 dicembre 2004). 7. Debiti verso fornitori L’esposizione debitoria verso i fornitori ammonta a 78.372 migliaia di euro (79.543 migliaia di euro al 31 dicembre 2004). 45 AEM Torino S.p.A. 9. Debiti verso controllate I debiti verso controllate ammontano a 84.104 migliaia di euro (83.690 migliaia di euro al 31 dicembre 2004) così suddivisi: o commerciali, per complessivi 6.420 migliaia di euro contro 20.056 migliaia di euro al 31 dicembre 2004 cosi composti: • 2.347 migliaia di euro (4.098 migliaia di euro al 31 dicembre 2004) verso SIET; • 2.300 migliaia di euro (11.908 migliaia di euro al 31 dicembre 2004) verso AES Torino; • 59 migliaia di euro (30 migliaia di euro al 31 dicembre 2004) verso AEM Trasporto Energia; • 30 migliaia di euro (72 migliaia di euro al 31 dicembre 2004) verso AEM TORINO Service; • 8 migliaia di euro verso C.EL.PI (10 migliaia di euro al 31 dicembre 2004); • 11 migliaia di euro (108 migliaia di euro al 31 dicembre 2004) verso AEMNET; • 1.665 migliaia di euro (3.830 migliaia di euro al 31 dicembre 2004) verso AEM Torino Distribuzione S.p.A. o finanziari, per complessivi 77.684 migliaia di euro, contro 63.634 migliaia di euro al 31 dicembre 2004: • 1.508 migliaia di euro (159 migliaia di euro al 31 dicembre 2004) verso C.EL.PI. S.c.r.l.; si riferiscono per 11 migliaia di euro alla quota di capitale sociale sottoscritta da AEM Torino e non ancora versata, pari ai 7/10 della stessa, 1.495 migliaia di euro riguardanti il rapporto di cash-pooling con AEM Torino e 3 migliaia di euro a interessi su movimenti finanziari per 5 migliaia di euro; • 1.546 migliaia di euro (2.079 migliaia di euro al 31 dicembre 2004) verso AEMNET riguardanti il rapporto di cash-pooling con AEM Torino per 1.335 migliaia di euro, interessi su movimenti finanziari per 8 migliaia di euro e per 203 migliaia di euro all’adesione al consolidato fiscale da parte della capogruppo AEM Torino; • 3.931 migliaia di euro (519 migliaia di euro al 31 dicembre 2004) verso AEM Trasporto Energia relativi per 3.337 migliaia di euro al rapporto di cash-pooling, per 19 migliaia di euro a fatture da ricevere per interessi generati da movimenti finanziari e per 336 migliaia di euro all’adesione al consolidato fiscale da parte della capogruppo AEM Torino e per 239 migliaia di euro relativi alla gestione accentrata da parte di AEM Torino dell’IVA di Gruppo; • 55 migliaia di euro (17 migliaia di euro al 31 dicembre 2004) verso AEM Torino Service relativi all’adesione al consolidato fiscale da parte della capogruppo AEM 46 AEM Torino S.p.A. Torino per 4 migliaia di euro e per 23 migliaia di euro relativi alla gestione accentrata da parte di AEM Torino dell’IVA di Gruppo e per 28 migliaia di euro all’adesione al consolidato fiscale da parte della capogruppo AEM Torino; • 61.615 migliaia di euro (57.580 migliaia di euro al 31 dicembre 2004) verso AEM Torino Distribuzione riguardanti per 56.424 migliaia di euro rapporti di tesoreria, per 300 migliaia di euro fatture da ricevere per interessi passivi, per 56 migliaia di euro l’adesione al consolidato fiscale della capogruppo e per 4.835 migliaia di euro la gestione dell’IVA di Gruppo; • 1.268 migliaia di euro (1.575 migliaia di euro al 31 dicembre 2004) verso SIET riguardanti per 1.209 migliaia di euro l’adesione al consolidato fiscale domestico e per 59 migliaia di euro fatture da ricevere per interessi generati da movimenti finanziari; • 7.614 migliaia di euro (non presenti al 31 dicembre 2004) verso AES relativi all’adesione al consolidato fiscale della capogruppo per 6.033 migliaia di euro e alla gestione dell’IVA di Gruppo per 1.581 migliaia di euro; • 147 migliaia di euro verso ELECTRONE riguardanti l’adesione al consolidato fiscale della capogruppo. 11. Debiti verso controllanti I debiti verso il Comune di Torino ammontano a 7 migliaia di euro (12 migliaia di euro al 31 dicembre 2004). 12. Debiti tributari I debiti tributari sono pari a 37.633 migliaia di euro (20.186 migliaia di euro al 31 dicembre 2004) e sono costituiti da: • Debiti verso l’Erario per IVA pari a 20.354 migliaia di euro (16.975 migliaia di euro al 31 dicembre 2004); • Debiti per IRPEF trattenuta da AEM Torino in qualità di sostituto d’imposta pari a .1.128 migliaia di euro (1.910 migliaia di euro al 31 dicembre 2004); • Debiti per imposte addizionali ed erariali su bollette utenti pari a 228 migliaia di euro (330 migliaia di euro al 31 dicembre 2004); • Debiti per canoni di derivazione pari a 786 migliaia di euro (invariati rispetto al 31 dicembre 2004); • Debiti per IRAP e IRES per 15.089 migliaia di euro (137 migliaia al 31 dicembre 2004); 47 AEM Torino S.p.A. • Debiti per imposte da liquidare per 48 migliaia di euro (invariato rispetto al 31 dicembre 2004). 12. Debiti verso istituti di previdenza e sicurezza sociale I debiti verso istituti di previdenza e sicurezza sociale riguardano la posizione debitoria della Società nei confronti degli Istituti previdenziali da regolarsi nell’esercizio successivo alle scadenze stabilite dalla legge e sono pari a 3.585 migliaia di euro (3.267 migliaia di euro al 31 dicembre 2004). Tra i debiti per trattenute e contributi INPDAP (Istituto Nazionale Previdenza Dipendenti Amministrazioni Pubbliche) oltre al debito maturato nel periodo è stato accertato anche il valore capitalizzato delle somme dovute ai sensi delle leggi n. 610/1952 e n. 336/1973. 13. Altri debiti Gli altri debiti ammontano a 12.958 migliaia di euro (12.382 migliaia di euro al 31 dicembre 2004), così suddivisi: • il debito verso la Cassa Conguaglio per il Settore Elettrico è relativo al sovrapprezzo termico sugli usi propri per un importo complessivo pari a 450 migliaia di euro (404 migliaia di euro al 31 dicembre 2004); • i debiti verso il personale, pari a 7.166 migliaia di euro (5.914 migliaia di euro al 31 dicembre 2004), sono relativi alle somme da corrispondere ai dipendenti a titolo di conguagli promozioni, competenze ancora da liquidare, ferie e recuperi da usufruire di competenza dell’esercizio; • gli altri debiti con scadenza entro l’anno successivo, ammontano a 4.941 migliaia di euro (5.662 migliaia di euro al 31 dicembre 2004) e riguardano debiti verso l’Associazione dipendenti a titolo di contributo per l’erogazione di sussidi ai fini assistenziali a norma dell’art. 46 CCNL, debiti per cauzioni in denaro per appalti, per trattenute e contributi verso ADAEM e altri Enti e altri debiti diversi; • gli altri debiti con scadenza oltre l’anno successivo, ammontano a 402 migliaia di euro (invariati rispetto al 31 dicembre 2004). E) Ratei e risconti Si tratta di costi di competenza dell’esercizio da sostenersi in esercizi successivi e di proventi percepiti entro la chiusura dell’esercizio, ma di competenza di esercizi successivi. Pertanto sono iscritte in tali voci soltanto quote di costi e di ricavi comuni a due o più esercizi, l’entità dei quali varia in funzione del tempo. 48 AEM Torino S.p.A. I ratei passivi ammontano a 4.444 migliaia di euro (306 migliaia di euro al 31 dicembre 2004) e si riferiscono principalmente a quote di interessi su finanziamenti e a ritenute fiscali su interessi attivi. I risconti passivi sono pari a 7.071 migliaia di euro (7.726 migliaia di euro al 31 dicembre 2004), comprendono la quota di contributi in conto impianti incassata e rinviata ai redditi degli esercizi futuri proporzionalmente alle quote di ammortamento delle immobilizzazioni relative (pari a 5.025 migliaia di euro), la plusvalenza derivante dal conferimento ad AEMNET dei diritti di utilizzo di beni di proprietà di AEM Torino per la parte non di competenza del periodo (pari a 1.459 migliaia di euro) ed altri risconti diversi. Conti d'ordine Ammontano complessivamente a 299.935 migliaia di euro (405.922 migliaia di euro al 31 dicembre 2004) e sono relativi a: Garanzie prestate: • Fidejussioni per impegni propri per 5.820 migliaia di euro (5.980 migliaia di euro al 31 dicembre 2004); le voci più significative si riferiscono a fidejussioni emesse a favore del Comune di Moncalieri a garanzia dell’esecuzione delle opere di urbanizzazione indotta per 2.949 migliaia di euro, fidejussioni emesse a favore del Comune di Torino per 1.302 migliaia di euro per il servizio manutenzione e gestione impianti “Palazzo di Giustizia”, e fidejussioni emesse a favore di Italgas a garanzia del pagamento di obbligazioni per 438 migliaia di euro; • Garanzie prestate a terzi per 21.435 migliaia di euro (101.047 migliaia di euro al 31 dicembre 2004). Si tratta della garanzia relativa all’indebitamento di Edipower per la quota percentuale di spettanza AEM Torino, di cui 11.306 migliaia di euro relativi alla controgaranzia a Bluefare per l’adempimento delle obbligazioni con un istituto di credito nell’ambito delle operazioni che hanno condotto all’acquisizione di Edipower; • Azioni date in pegno per 115.304 migliaia di euro; si tratta delle azioni in Edipower (valore nominale 1 euro). Impegni verso terzi: • Impegni verso fornitori inerenti ordini di forniture e lavori non ancora esauriti alla data del bilancio, per 157.376 migliaia di euro (183.592 migliaia di euro al 31 dicembre 2004). Sono state inoltre prestate all’azienda, da parte di ditte appaltatrici di lavori, fideiussioni per un importo complessivo pari a 103.243 migliaia di euro (109.093 migliaia di euro al 31 dicembre 2004). 49 AEM Torino S.p.A. Le merci dell’impresa presso terzi in lavorazione e comodato sono pari a 154 migliaia di euro (253 migliaia di euro al 31 dicembre 2004). Vi è infine da segnalare che a Interbanca, Unicredito S.p.A. e Royal Bank of Scotland soci finanziari di Edipower S.p.A. è stato concesso un diritto di put a vendere le azioni Edipower esercitabile a decorrere dal quinto anno successivo a quello di sottoscrizione dello “shareholders agreement’s”. Nell’eventuale esercizio del diritto di put ciascun socio industriale dovrà acquistare per la propria quota di competenza, ovvero AEM Torino fino a un massimo del 2% di Edipower S.p.A.. 50 AEM Torino S.p.A. Conto Economico A) Valore della produzione 1) Ricavi delle vendite e delle prestazioni I ricavi delle vendite e delle prestazioni ammontano a 260.695 migliaia di euro (195.767 migliaia di euro nei primi 9 mesi del 2004). La tabella che segue dettaglia la composizione dei ricavi e le relative variazioni: Primi 9 mesi 2005 Primi 9 mesi 2004 134.345 83.357 Ricavi per vendita di calore 51.930 46.226 Ricavi per prestazioni di servizi a controllate 21.300 19.242 2 173 49.033 46.188 4.085 581 260.695 195.767 Ricavi delle vendite e delle prestazioni Ricavi per vendita di energia elettrica Ricavi per prestazioni di servizi a collegate Ricavi per prestazioni di servizi a controllanti Ricavi per prestazioni di servizi a terzi Totale I ricavi per vendita energia elettrica sono così dettagliati: Ricavi per vendita energia elettrica Vendita di energia elettrica GRTN e GME Vendita energia elettrica a clienti idonei Trasporto energia elettrica Totale Primi 9 mesi 2005 Primi 9 mesi 2004 10 - 133.921 82.849 414 508 134.345 83.357 I ricavi per vendita di energia elettrica a clienti idonei riguardano l’energia elettrica fatturata a SIET per 133.920 migliaia di euro (49.109 migliaia di euro nei primi 9 mesi del 2004). Nei primi 9 mesi del 2004 erano presenti anche ricavi per vendita energia ad AEM Torino Distribuzione per 33.745 migliaia di euro. I ricavi per il trasporto dell’energia elettrica si riferiscono a fatturazioni nei confronti di AEM Torino Distribuzione. I ricavi da vendita di calore ammontano a 51.930 migliaia di euro (46.226 migliaia di euro nei primi 9 mesi del 2004), comprensivi del ricavo per il calore ancora da fatturare al 30 settembre 2005 pari a 495 migliaia di euro (486 migliaia di euro nei primi 9 mesi del 2004). 51 AEM Torino S.p.A. I ricavi per prestazioni di servizi a controllate, pari a 21.300 migliaia di euro (19.242 migliaia di euro nei primi 9 mesi del 2004) si riferiscono alle prestazioni di servizi fornite, sulla base di un apposito contratto, alle diverse controllate di AEM Torino, ed in particolare sono così dettagliati: • 1.299 migliaia di euro per servizi amministrativi e tecnici (manutenzioni su impianti) forniti ad AEM Trasporto Energia (991 migliaia di euro nei primi 9 mesi del 2004); • 3.598 migliaia di euro per servizi amministrativi forniti a SIET (1.692 migliaia di euro nei primi 9 mesi del 2004); • 669 migliaia di euro per servizi amministrativi forniti ad AES Torino (372 migliaia di euro nei primi 9 mesi del 2004); • 85 migliaia di euro per servizi amministrativi e tecnici forniti ad AEM Torino Service (13 migliaia di euro nei primi 9 mesi del 2004); • 132 migliaia di euro per servizi amministrativi e tecnici forniti a AEMNET (101 migliaia di euro nei primi 9 mesi del 2004); • 91 migliaia di euro per servizi amministrativi forniti ad Electrone (72 migliaia di euro nei primi 9 mesi del 2004); • 15.420 migliaia di euro per servizi amministrativi forniti ad AEM Torino Distribuzione (15.996 migliaia di euro nei primi 9 mesi del 2004); • 6 migliaia di euro per servizi amministrativi forniti a CELPI (5 migliaia di euro nei primi 9 mesi del 2004). I ricavi per prestazioni a collegate, pari a 2 migliaia di euro (173 migliaia di euro nei primi 9 mesi del 2004) si riferiscono a prestazioni fornite al Consorzio 5T. I ricavi per prestazioni di servizi al Comune di Torino ammontano complessivamente a 49.034 migliaia di euro (46.189 migliaia di euro nei primi 9 mesi del 2004) e possono essere così dettagliati: 52 AEM Torino S.p.A. Primi 9 mesi 2005 Primi 9 mesi 2004 13.704 16.396 Esercizio e manutenzione ord. impianti illuminazione pubblica 6.471 5.431 Esercizio e manutenzione ord. impianti semaforici 2.449 2.291 Nuovi impianti illuminazione pubblica 6.023 2.996 388 617 14.611 13.242 5.388 5.216 49.034 46.189 Ricavi per prestazioni di servizi a controllanti Gestione impianti termici Nuovi impianti e manutenzione straord. impianti semaforici Gestione e manutenzione impianti elettrici Lavori diversi Totale I ricavi relativi alla gestione impianti termici non comprendono la quota di ricavi per vendita di calore da teleriscaldamento, inclusa nella voce specifica. Tra gli impianti comunali gestiti dall’AEM Torino ci sono anche quelli di alcuni edifici di elevato interesse storico culturale come il Palazzo Madama e la Mole Antonelliana. I ricavi per lavori diversi sono quelli relativi ad attività varie affidate dal Comune di Torino e riguardano essenzialmente la gestione e manutenzione del Palagiustizia e le manifestazioni Luci d’Artista e Luci in Piazza. I ricavi per prestazioni di servizi a terzi sono pari a 4.085 migliaia di euro (581 migliaia di euro nei primi 9 mesi del 2004) e comprendono in particolare la gestione di impianti di illuminazione pubblica e di teleriscaldamento conto terzi ed altri interventi diversi. 3) Variazioni dei lavori in corso su ordinazione Si incrementano di 2.054 migliaia di euro (1.431 migliaia di euro nei primi 9 mesi del 2004) e si riferiscono a lavori in corso di esecuzione da parte di AEM Torino per la realizzazione di impianti di illuminazione pubblica, impianti semaforici ed impianti elettrici. I lavori in corso sono valutati al costo. 4) Incrementi di immobilizzazioni per lavori interni Riguardano gli incrementi dell’attivo patrimoniale realizzati con risorse interne pari a 11.628 migliaia di euro (8.962 migliaia di euro nei primi 9 mesi del 2004). 53 AEM Torino S.p.A. Primi 9 mesi 2005 Primi 9 mesi 2004 Manodopera interna 2.838 3.110 Oneri finanziari 8.766 5.812 24 40 11.628 8.963 Incrementi di immobilizzazioni per lavori interni Altri costi capitalizzati – materiali di magazzino Totale 5) Altri ricavi e proventi Accolgono i contributi in conto esercizio ed in conto impianti per la quota di competenza del periodo ed altri proventi; ammontano a 2.147 migliaia di euro (2.777 migliaia di euro nei primi 9 mesi del 2004). Primi 9 mesi 2005 Primi 9 mesi 2004 Contributi in conto esercizio da C.C.S.E. e G.R.T.N. 584 853 Contributi in c/impianti - quota di competenza 408 437 Altri proventi 1.155 1.487 Totale 2.147 2.777 Altri ricavi e proventi a) Contributi in conto esercizio da Cassa Conguaglio per il Settore Elettrico Sono i contributi per la produzione di energia elettrica comprensivi del prezzo di cessione erogato dal GRTN ai sensi del Provv. CIP n. 6/92. A partire infatti dal 1° gennaio 2001, in base a quanto previsto dall’art. 3, comma 12 del decreto legislativo 16 marzo 1999 n. 79 (decreto Bersani), esiste l’obbligo di cessione al Gestore, da parte delle imprese produttrici-distributrici, dell’energia elettrica ed i relativi diritti di cui al provvedimento CIP 6/92. Nei primi nove mesi del 2005 i contributi spettanti sono risultati pari a 584 migliaia di euro contro 853 migliaia di euro dei primi nove mesi del 2004. Con la produzione di gennaio 2004 si è esaurito il contributo concesso dal Ministero dell’Industria, del Commercio e dell’Artigianato per l’energia prodotta nella centrale di Moncalieri (GT2 e Turbogas) ai sensi del provvedimento CIP 15/92. Inoltre ad agosto 2004 è terminato il periodo incentivato per l’energia prodotta dall’impianto di Telessio fotovoltaico e pertanto da tale data è rimasta incentivata soltanto l’energia prodotta dall’impianto di San Lorenzo. 54 AEM Torino S.p.A. L’ammontare complessivo del prezzo di cessione corrisposto dal GRTN nel periodo gennaiosettembre 2005 è in linea con il dato dello stesso periodo dell’anno precedente (+ 1,57%), per un totale di 584 migliaia di euro nel 2005, contro 575 migliaia di euro del 2004. Contributi e prezzi di cessione Primi 9 mesi 2005 Contributo CIP 15/89 – Moncalieri GT2 e TG Primi 9 mesi 2004 - 279 Prezzo di cessione CIP 6/92 – S.Lorenzo, Telessio 584 575 Totale 584 854 c) Contributi in conto impianti – quota di competenza Il saldo pari a 408 migliaia di euro (436 migliaia di euro nei primi 9 mesi del 2004) rappresenta la quota di competenza dei contributi in conto impianti calcolata in proporzione alle quote di ammortamento degli impianti a cui si riferiscono. d) Altri proventi Gli altri proventi ammontano a 2.146 migliaia di euro (2.777 migliaia di euro nei primi 9 mesi del 2004) e sono principalmente costituiti da: Primi 9 mesi 2005 Primi 9 mesi 2004 231 211 71 117 140 127 48 106 435 137 8 370 Altri proventi 1.213 1.709 Totale 2.146 2.777 Altri proventi Rimborsi per prestazioni a clienti calore Rimborsi per danni Rimborsi diversi Penalità a fornitori per inadempienze contrattuali Proventi da investimenti immobiliari Ricavi da attività smobilizzate 55 AEM Torino S.p.A. B) Costi della produzione 6) Costi per materie prime, sussidiarie, di consumo e merci Ammontano a 108.389 migliaia di euro (45.874 migliaia di euro nei primi 9 mesi del 2004) e sono così composti: Primi 9 mesi 2005 2.999 Primi 9 mesi 2004 1.535 Acquisti di combustibile per produzione energia e calore 90.449 38.808 Acquisti di altre materie prime e merci 14.941 5.531 108.389 45.874 Primi 9 mesi 2005 Primi 9 mesi 2004 2.698 2.867 1 319 Vettoriamento da AES Torino 23.096 21.894 Appalti 22.677 20.512 Lavori 5.631 14.480 Altri costi per servizi 20.594 16.676 Totale 74.697 76.748 Costi per materie prime, sussidiarie, di consumo e merci Acquisti di energia elettrica da SIET Totale 7) Costi per servizi Sono costituiti principalmente da: Costi per servizi Corrispettivi per uso del sistema Corrispettivi di trasporto da GRTN I corrispettivi per uso del sistema comprendono oneri corrisposti al GME, tramite la controllata SIET, in relazione a negoziazioni presso la Borsa elettrica e l’acquisto di certificati verdi. I corrispettivi di trasporto si riferiscono ai costi sostenuti per il transito dell’energia sugli elettrodotti del GRTN. I corrispettivi di vettoriamento calore sono relativi alla prestazione di trasporto calore fornita dalla controllata AES Torino S.p.A., partecipata con Italgas. Gli appalti e i lavori riguardano principalmente costi per esercizio e manutenzione degli impianti di produzione. Gli altri costi per servizi sono così dettagliati: 56 AEM Torino S.p.A. • fornitura di energia elettrica per 2.289 migliaia di euro (69 migliaia di euro nei primi 9 mesi del 2004), di cui 1.934 migliaia di euro da AEM Torino Distribuzione; • fornitura d’acqua per 93 migliaia di euro (58 migliaia di euro nei primi 9 mesi del 2004); • prestazioni professionali per 5.579 migliaia di euro (3.970 migliaia di euro nei primi 9 mesi del 2004), essenzialmente costituite da studi, progettazioni e analisi, prove e collaudi, consulenze, programmazione software; • compensi al Collegio dei Sindaci per 70 migliaia di euro (69 migliaia di euro nel primo semestre 2004); • compensi agli Amministratori per 354 migliaia di euro (211 migliaia di euro nei primi 9 mesi del 2004); • pubblicità, rappresentanza e pubblicazioni varie per 1.207 migliaia di euro (351 migliaia di euro nei primi 9 mesi del 2004); • servizi di vigilanza, pulizia e simili per 860 migliaia di euro (738 migliaia di euro nei primi 9 mesi del 2004; • comunicazioni postali, telefoniche e varie per 1.779 migliaia di euro (1.930 migliaia di euro nei primi 9 mesi del 2004); • gestione mense ed esercizi convenzionati per 568 migliaia di euro (403 migliaia di euro nei primi 9 mesi del 2004); • assicurazioni varie per 2.201 migliaia di euro (2.551 migliaia di euro nei primi 9 mesi del 2004); • addestramento, ricerca del personale, visite mediche e trasferte per 189 migliaia di euro (194 migliaia di euro nei primi 9 mesi del 2004); • servizi forniti da controllate per 2.692 migliaia di euro (2.747 migliaia di euro nei primi 9 mesi del 2004), di cui 148 migliaia di euro per servizi da AES Torino, 1.105 migliaia di euro da AEM Torino Distribuzione, 216 migliaia di euro da AEMNET, 1.200 migliaia di euro da SIET, 15 migliaia di euro da AEM Trasporto Energia e 8 migliaia di euro da C.EL.PI.; • spese bancarie per 1.126 migliaia di euro (1.394 migliaia di euro nel primo semestre 2004); • trasporti per 72 migliaia di euro (86 migliaia di euro nei primi 9 mesi del 2004); • servizi diversi da terzi per 1.515 migliaia di euro (1.905 migliaia di euro nei primi 9 mesi del 2004). I componenti del Consiglio di Amministrazione e i relativi compensi, comprensivi dei rimborsi spese, sono riportati nella tabella sottostante: 57 AEM Torino S.p.A. Carica Nome Periodo per cui è stata ricoperta la carica dal Al Emolumenti per la carica Presidente ed Amministratore Delegato Franco Reviglio 01.01.05 30.09.05 104,6 Vice Presidente Giovanni Porcellana 01.01.05 30.09.05 34,9 Consigliere Giovanni Del Tin 01.01.05 30.09.05 13,6 Consigliere Nicola Durazzo 01.01.05 30.09.05 13,6 Consigliere Angelo Tartaglia 01.01.05 30.09.05 13,6 Consigliere Antonio Taormina 01.01.05 29.04.05 6,0 Consigliere Alberto Eichholzer 29.04.05 30.09.05 7,6 Consigliere Carla Ferrari 01.01.05 30.09.05 13,6 TOTALE 207,5 I componenti del Collegio Sindacale e i relativi compensi, comprensivi dei rimborsi spese, sono riportati nella tabella sottostante. Carica Nome Periodo per cui è stata ricoperta la carica dal al Emolumenti per la carica Presidente Aldo Milanese 01.01.05 30.09.05 30,0 Sindaco effettivo Angelo Maria Palma 01.01.05 29.04.05 8,0 Sindaco effettivo Lorenzo Ginisio 29.04.05 30.09.05 12,0 Sindaco effettivo Giovanni Peradotto 01.01.05 30.09.05 20,0 TOTALE 70,0 8) Costi per godimento di beni di terzi La voce accoglie le locazioni di cabine e varie, i noleggi e le servitù di elettrodotto per attraversamento terreni e di passaggio per 808 migliaia di euro (495 migliaia di euro nei primi 9 mesi del 2004) in cui sono compresi 102 migliaia di euro relativi al noleggio di autoveicoli da AEM Torino Service e 276 migliaia di euro relativi ai canoni sui beni in leasing. 9) Costi per il personale Ammontano complessivamente a 38.445 migliaia di euro (37.948 migliaia di euro nei primi 9 mesi del 2004). Sono stati capitalizzati, in quanto concernenti oneri relativi a dipendenti 58 AEM Torino S.p.A. addetti alla costruzione e rinnovo degli impianti produttivi, 2.838 migliaia di euro (3.110 migliaia di euro nel primo semestre 2004). Gli “altri costi del personale” comprendono l’accantonamento al fondo premio anzianità, il contributo all’ADAEM ai fini assistenziali e ricreativi, il contributo al Fondo Assistenza Sanitaria Integrativa, lo sconto energia fornita ai dipendenti, l’assicurazione infortuni extralavoro, la quota TFR ed i contributi a carico del datore di lavoro destinati ai fondi pensione integrativi. Situazione al 30 settembre 2005 Situazione al 30 settembre 2004 Numero medio primi 9 mesi 2005 Dirigenti 15 15 15 Quadri 31 28 30 Impiegati 734 755 734 Operai 224 250 228 Totale 1.004 1.048 1.007 E’ compreso il personale distaccato presso altre società del Gruppo. Nei primi 9 mesi del 2005 l’incidenza del costo del lavoro sul valore della produzione è pari al 13,90% (18,16% nei primi 9 mesi del 2004). Complessivamente il costo medio pro-capite, neli primi 9 mesi del 2005, è risultato pari a 38 migliaia di euro contro 36 migliaia di euro nei primi 9 mesi del 2004. 10) Ammortamenti e svalutazioni Ammontano a 15.941 migliaia di euro (11.227 migliaia di euro nei primi 9 mesi del 2004) e sono costituiti dalle seguenti voci: Ammortamenti delle immobilizzazioni immateriali pari a 2.632 migliaia di euro (2.172 migliaia di euro nei primi 9 mesi del 2004), che comprendono: • i costi sostenuti per l’aumento di capitale (331 migliaia di euro, invariato rispetto ai primi nove mesi del 2004); • le licenze d’uso per il software (596 migliaia di euro, contro 517 migliaia di euro nei primi 9 mesi del 2004); • il software capitalizzabile prodotto internamente e migliorie su beni di terzi (1.391 migliaia di euro, contro 985 migliaia di euro nei primi 9 mesi del 2004); 59 AEM Torino S.p.A. • gli oneri di acquisizione del servizio relativo alla manutenzione degli impianti elettrici e degli impianti speciali del Comune di Torino (264 migliaia di euro, invariato rispetto ai primi nove mesi del 2004); • studi per conferimenti societari (50 migliaia di euro, invariato rispetto ai primi nove mesi del 2004); Nei primi 9 mesi del 2004 erano anche presenti ammortamenti relativi ai costi sostenuti per la procedura di collocamento e quotazione delle azioni in Borsa per 25 migliaia di euro. Ammortamenti delle immobilizzazioni materiali pari a 13.119 migliaia di euro (9.055 migliaia di euro nei primi 9 mesi del 2004). Accantonamento al fondo svalutazione crediti operato al fine di esporre i crediti al valore di presumibile realizzo per 190 migliaia di euro. Tale accantonamento è stato calcolato ridefinendo le percentuali di probabile inesigibilità relative al complesso dei crediti. La consistenza e la movimentazione del fondo svalutazione crediti è esposta nella tabella sottostante. Fondo svalutazione crediti Situazione al 31/12/2004 Incrementi Decrementi Situazione al 30/09/2005 2.455 190 10 2.635 Fondo svalutazione crediti 11) Variazioni delle rimanenze di materie prime, sussidiarie, di consumo e merci Le variazioni delle rimanenze sono dovute alla diminuzione delle rimanenze di combustibili per 21 migliaia di euro (55 migliaia di euro nei primi 9 mesi del 2004) e all’aumento di quelle per materiali per 658 migliaia di euro (78 migliaia di euro nei primi 9 mesi del 2004). 12) Accantonamenti per rischi Comprende l’accantonamento al fondo rischi allo scopo di fronteggiare rischi specifici. Il dettaglio della consistenza e della movimentazione dei fondi è riportato nel commento della voce “B) Fondi per rischi e oneri” dello Stato Patrimoniale. 60 AEM Torino S.p.A. 13) Altri accantonamenti Riguarda l’accantonamento al fondo ripristino opere devolvibili. Il dettaglio della consistenza e della movimentazione del fondo è riportato nel commento della voce “B) Fondi per rischi e oneri” dello Stato Patrimoniale. 14) Oneri diversi di gestione Sono composti dalle seguenti voci di costo: Primi 9 mesi 2005 Primi 9 mesi 2004 3.736 3.451 131 340 Altri oneri di gestione 4.656 1.933 Totale 8.512 5.724 Oneri diversi di gestione Contributi a comuni montani per canoni, derivazioni, tasse e licenze Quote di prezzo C.C.S.E. Gli “Altri oneri di gestione” comprendono in particolare: sconto su energia fornita a ex dipendenti per 541 migliaia di euro (517 migliaia di euro nei primi 9 mesi del 2004), imposte e tasse varie per 785 migliaia di euro (768 migliaia di euro nei primi 9 mesi del 2004), quote associative per 360 migliaia di euro (453 migliaia di euro nei primi 9 mesi del 2004), minusvalenze su dismissioni cespiti per 2.546 migliaia di euro (50 migliaia di euro nei primi 9 mesi del 2004) dovuto principalmente alla dismissione del Turbogas avvenuta a seguito dell’entrata in esercizio del Terzo Gruppo Termico, e altre spese diverse per 424 migliaia di euro (145 migliaia di euro nei primi 9 mesi del 2004). 15) Proventi da partecipazioni b) in imprese collegate Ammontano a 42 migliaia di euro (200 migliaia di euro nei primi 9 mesi del 2004) e riguardano il dividendo relativo all’esercizio 2003 incassato da GAS-ENERGIA. 16) Altri proventi finanziari a) da crediti iscritti nelle immobilizzazioni I proventi da crediti immobilizzati verso altri ammontano a 22 migliaia di euro (31 migliaia di euro nei primi 9 mesi del 2004), relativi alla rivalutazione del credito d’imposta sull’acconto del trattamento di fine rapporto di lavoro per 20 migliaia di euro (29 migliaia di euro nei primi 9 mesi del 2004) e agli interessi attivi su nostri depositi cauzionali per 2 migliaia di euro (invariato rispetto ai primi 9 mesi del 2004). 61 AEM Torino S.p.A. d1) proventi diversi da controllate Sono pari a 1.061 migliaia di euro (489 migliaia di euro nei primi 9 mesi del 2004) e sono relativi ad interessi attivi generati dal rapporto di cash pooling con le controllate SIET (341 migliaia di euro), AES Torino (713 migliaia di euro), AEM Torino Service (2 migliaia di euro), AEM Trasporto Energia (1 migliaio di euro) e Electrone (4 migliaia di euro). d3) proventi diversi da controllanti Sono pari a 1.555 migliaia di euro (non presenti nei primi 9 mesi del 2004) e sono relativi ad interessi maturati sui rapporti di conto corrente tra AEM Torino S.p.A. ed il Comune di Torino. Tale conto corrente è in vigore dal 1° ottobre 2004 e regola i rapporti commerciali e finanziari tra AEM Torino S.p.A. ed il Comune di Torino. d4) proventi diversi da altri I proventi diversi da altri sono pari a 28 migliaia di euro (34 migliaia di euro nel primo semestre 2004) e sono così composti: • interessi attivi verso banche per 17 migliaia di euro (18 migliaia di euro nel primo semestre 2004); • interessi attivi diversi per 11 migliaia di euro (16 migliaia di euro nel primo semestre 2004). d5) interessi verso clienti Sono composti da interessi di mora su crediti verso clienti per calore ed ammontano a 1 migliaio di euro (invariati rispetto ai primi 9 mesi del 2004). 17) Interessi e altri oneri finanziari a) Interessi e altri oneri finanziari verso controllate Ammontano a 1.086 migliaia di euro (873 migliaia di euro nei primi 9 mesi del 2004) e comprendono interessi passivi verso controllate relativi ai rapporti di cash pooling, in particolare verso SIET (72 migliaia di euro), CELPI (4 migliaia di euro), AEM Trasporto Energia (29 migliaia di euro), AEMNET (19 migliaia di euro), Electrone (12 migliaia di euro) e AEM Torino Distribuzione (950 migliaia di euro). 62 AEM Torino S.p.A. d) Interessi e altri oneri finanziari verso altri Sono pari a 13.627 migliaia di euro (9.961 migliaia di euro nei primi 9 mesi del 2004), di cui 8.766 migliaia di euro capitalizzati (5.812 migliaia di euro nei primi 9 mesi del 2004), e comprendono interessi passivi verso il sistema bancario relativi a mutui ed aperture di credito ed altri interessi passivi derivanti principalmente da contratti derivati ed operazioni di factoring. 17-bis) Utili e perdite su cambi Tale voce registra un utile di 5 migliaia di euro (2 migliaia di euro nei primi 9 mesi del 2004), relativo a differenze attive su cambi relativi a mutui. D) Rettifiche di valore di attività finanziarie 19) Svalutazione di partecipazioni Non presenti nei primi 9 mesi del 2005. Nei primi 9 mesi del 2004 ammontavano a 250 migliaia di euro ed erano relativi all’azzeramento, per abbattimento del capitale sociale, del valore della partecipazione in Electrone per 185 migliaia di euro ed alla svalutazione della partecipazione in Environment Park per 65 migliaia di euro al fine di adeguarla al valore proquota di patrimonio netto. E) Proventi e oneri straordinari 20) Proventi straordinari Ammontano a 2.457 migliaia di euro (2.890 migliaia di euro nei primi 9 mesi del 2004). La plusvalenza da conferimento pari a 243 migliaia di euro (649 migliaia di euro nel primo semestre 2004), si riferisce alla quota di competenza della convenzione novennale pagata da AEMNET ad AEM Torino per l’utilizzo delle reti di proprietà di quest’ultima. Le sopravvenienze attive diverse comprendono principalmente differenze su stime accertate in esercizi precedenti. 21) Oneri straordinari Sono pari a 2.801 migliaia di euro (19.424 migliaia di euro nei primi 9 mesi del 2004) e sono relativi principalmente agli importi corrisposti al personale per esodo per 970 migliaia di euro e a differenze su stime accertate in esercizi precedenti. 63 AEM Torino S.p.A. 22) Imposte sul reddito del periodo Le imposte dei primi tre trimestri 2005 ammontano a 7.709 migliaia di euro (207 migliaia di euro nei primi tre trimestri 2004) e si riferiscono per 3.902 migliaia di euro ad imposte correnti e per 3.807 migliaia di euro ad imposte differite nette. In seguito all’adesione al Consolidato domestico a partire dall’esercizio 2004, la società ha rilevato sia i proventi sia gli oneri relativi al trasferimento rispettivamente degli imponibili positivi o negativi da parte delle controllate che partecipano al Consolidato stesso. Inoltre, dovendo determinare il reddito imponibile di Gruppo, la società ha rilevato l’onere IRES complessivamente dovuto dalla Consolidante nei confronti dell’Erario. Sulla base di quanto previsto dalla riforma ex D.Lgs. n. 6 del 2003 e dal Principio contabile n. 25 sono state iscritte imposte anticipate ed imposte differite. Le differenze temporanee deducibili, che si verificano in presenza di componenti negativi di reddito la cui deduzione è parzialmente o totalmente rinviata ad esercizi successivi, hanno generato attività per imposte anticipate, iscritte alla voce C.II.4-ter dell’Attivo. Le differenze temporanee imponibili, che si manifestano in presenza di componenti positivi di reddito tassabili in un esercizio successivo rispetto a quello nel quale hanno rilevanza civilistica ovvero di componenti negativi di reddito dedotti in un esercizio precedente rispetto a quello d’iscrizione in conto economico, hanno generato passività per imposte differite, iscritte alla voce B.2 del Passivo. La fiscalità differita è determinata in base all’aliquota fiscale attualmente in vigore e tenuto conto delle aliquote d'imposta previste per gli esercizi futuri. Non sono state rilevate in bilancio le imposte anticipate per le quali non sussiste la ragionevole certezza del loro futuro recupero. Nei prospetti allegati è riportata la riconciliazione tra l’aliquota ordinaria applicabile e l’aliquota effettiva nonché la descrizione e composizione delle differenze temporanee che hanno comportato la rilevazione di imposte differite ed anticipate, le aliquote d’imposta applicate, i corrispondenti ammontari di imposta, le variazioni rispetto al precedente esercizio e gli importi accreditati ed addebitati a Conto Economico. 64 AEM Torino S.p.A. Descrizione Utile lordo civilistico Aliquota nominale IRES Imposta teorica IRES IRAP esercizio 2004 Primi 9 mesi 2005 esercizio 2004 Primi 9 mesi 2004 46.147.383 13.583.082 46.147.383 13.583.082 33% 33% 15.228.636 4.482.417 Costi non rilevanti IRAP Ricavi non rilevanti IRAP Imponibile teorico IRAP Aliquota nominale IRAP Imposta teorica Effetto sulle imposte per: Costi non deducibili Ricavi non imponibili Utilizzo f.di deducibile Dividendi Imposte differite eserc. Prec. Variaz.imposta per div.aliquota Amministratori Altri costi inded. Altri ricavi non imponibili GEIE e Inail Imposte es. prec. Imposte totali Differite Correnti Aliquota effettiva - - 501.913 268.083 5.221.971 12.363.445 - 2.122.949 552.063 2.675.012 -4,60% 57.098.449 5.172.234 65.509.297 4,25% 2.784.145 440.506 - - 87.640.678 53.797.202 79.990.859 4,25% 3.399.612 4.922.923 3.470.388 1.452.535 36,24% 74.392 36.041 23.096 - 3.486.948 50.993 3.435.955 4,36% 16.069 16.715 30.461 2.785.742 336.383 2.449.359 4,25% 65 AEM Torino S.p.A. Descrizione Esercizio 2004 Differenze temporanee imposte Primi 9 mesi 2005 Differenze temporanee imposte aliquota aliquota Imposte anticipate Compenso amminist. Compenso revisori Spese di rappres. Fondo rischi IRES IRAP Fondo rischi IRES Fondo rischi IRAP Fondo premio anzianità Fondo ripristini Fondo manutenz. Programm. Fondo svne crediti Svne magazz. Contrib. Imponib. Ammort. Eccedenti Recupero sv.ne partecipazioni 02 Recupero sv.ne partecipazioni 03 Imposte di comp.02 ma ded.03 Tassa emissione fumi e bollo virt. Stime lavori con sal Totale Imposte differite Ammortamenti anticipati Quota plusvalenze rinviate Contributo c/ impianti non imponibile Acc.to f.do sv.ne crediti fiscale > civilistico Totale 63.638 47.859 254.204 53.440.244 9.113.302 21.001 17.827 94.691 19.906.491 3.007.390 33,00% 37,25% 37,25% 37,25% 33,00% 2.628.532 7.618.852 3.982.187 2.005.837 698.282 489.285 623.172 5.291.192 574.824 0 28.385 2.271.195 867.416 2.838.022 1.483.365 661.926 260.110 182.259 232.132 1.746.093 189.692 10.573 846.020 33,00% 37,25% 37,25% 33,00% 37,25% 37,25% 37,25% 33,00% 33,00% 35,25% 37,25% 37,25% 89.130.990 32.365.007 15.503.863 774.746 384.051 1.258.309 17.920.969 5.775.189 288.593 143.059 415.242 6.622.083 63.638 47.859 254.204 55.127.191 9.671.781 445.481 2.769.536 7.098.577 3.982.187 2.005.837 785.837 504.937 2.615.464 3.145.325 574.824 0 28.385 4.670.531 93.791.594 37,25% 37,25% 37,25% 33,00% 29.845.185 629.480 209.869 1.967.885 32.652.419 EFFETTO DI CONTO ECONOMICO 2004 Variazione delle imposte anticipate 1.650.537 Variazione delle imposte differite 5.457.308 Variazione netta -3.806.771 DIFFERENZE TEMPORANEE ESCLUSE DALLA DETERMINAZIONE DELLE IMPOSTE ANTICIPATE E DIFFERITE (1)F.do rischi 13.546.122 Totale 13.546.122 (1)Detto f.do rischi riguarda svalutazioni di partecipazioni di cui non si conosce la data dell'eventuale realizzo. 66 21.001 17.827 94.691 20.534.878 3.191.688 18.933 913.947 2.644.220 1.483.365 661.926 292.724 188.089 974.260 1.037.957 189.692 10.573 1.739.773 33,00% 37,25% 37,25% 37,25% 33,00% 4,25% 33,00% 37,25% 37,25% 33,00% 37,25% 37,25% 37,25% 33,00% 33,00% 35,25% 37,25% 37,25% 34.015.544 11.117.331 234.481 78.176 649.402 12.079.391 37,25% 37,25% 37,25% 33,00% AEM Torino S.p.A. ALLEGATI AL BILANCIO D’ESERCIZIO RENDICONTO FINANZIARIO MOVIMENTI DELLE VOCI DEL PATRIMONIO NETTO MOVIMENTI DELLE IMMOBILIZZAZIONI IMMATERIALI MOVIMENTI DELLE IMMOBILIZZAZIONI MATERIALI 67 AEM Torino S.p.A. RENDICONTO FINANZIARIO Migliaia di euro Disponibilità monetarie iniziali A. Flusso monetario per attività d'esercizio Utile netto Ammortamenti - Immobilizzazioni immateriali - Immobilizzazioni materiali Totale ammortamenti Svalutazioni (Rivalutazioni) nette di partecipazioni Accantonamenti netti - Fondo rischi ed oneri - Fondo TFR Totale accantonamenti netti Variazione del capitale circolante netto - Variazione rimanenze - Variazione crediti commerciali - Variazione debiti commerciali - Variazione ratei e risconti Totale variazione capitale circolante netto Cash flow operativo B. Flusso monetario da (per) attività di investimento Investimenti in: - immobilizzazioni immateriali - immobilizzazioni materiali - immobilizzazioni finanziarie Totale investimenti Realizzo investimenti Altri movimenti partecipazioni Altri movimenti di immobilizzazioni finanziarie Totale flusso monetario da attività di investimento Free cash flow C. Flusso monetario da variazione di patrimonio netto Erogazione di dividendi Aumento di capitale Altre variazioni di Patrimonio netto Totale flusso monetario da variazione patrimonio netto D. Flusso monetario da attività di finanziamento Nuovi finanziamenti Rimborsi di finanziamenti Variazione aperture di credito Variazione crediti finanziari Variazione debiti finanziari Totale flusso monetario da attività di finanziamento Flusso monetario del periodo Disponibilità monetarie finali 68 Primi 9 Esercizio Primi 9 mesi 2005 2004 mesi 2004 9.625 6.363 6.363 5.874 44.783 338 2.632 13.119 15.751 0 3.504 12.725 16.229 10.539 2.172 9.055 11.227 6.368 7.643 (46) 7.597 (8.396) 1.180 (7.216) (4.084) 720 (3.364) (2.602) (10.228) 3.283 0 (9.547) 19.675 (1.315) (10.046) (2.398) (7.235) (20.994) 43.341 (1.455) (34.677) (23.193) (5.392) (64.717) (50.148) (1.571) (73.905) (8.833) (84.309) 4.109 13 170 (80.017) (60.342) (4.394) (131.556) (4.107) (140.057) 392 32 142 (139.491) (96.150) (2.668) (111.386) (7) (114.061) 182 6 76 (113.797) (163.945) (19.296) 954 0 (18.342) (16.634) 2.812 5.008 (8.814) (16.634) 2.458 (6) (14.182) 75.000 (5.209) 47.976 (58.499) 18.160 77.428 (1.256) 8.369 230.951 (10.069) (38.751) (97.317) 23.412 108.226 3.262 9.625 952 (5.002) 123.162 29.322 34.654 183.088 4.961 11.324 AEM Torino S.p.A. Movimentazioni delle voci del patrimonio netto Riserva Capitale sovrapprezzo Riserva legale sociale emissioni azioni 31 dicembre 2003 461.999 103.644 8.057 Altre riserve 47.081 Utili (perdite) Utile esercizio portati a / periodo nuovo 0 Patrimonio netto 23.845 644.626 (1.192) - (16.634) (16.634) Deliberazione assembleare del 29 aprile 2004 Riserva legale 1.192 Dividendi agli azionisti Riserva straordinaria 3.517 (3.517) - Destinazione a riserva ammortamenti anticipati 2.502 (2.502) - Aumento di capitale dovuto alla conversione dei warrant in circolazione 2.812 Riclassifica da riserva ammortamenti anticipati a riserva sovrapprezzo emissione azioni 1.458 5.008 7.820 (1.458) - Utile netto esercizio 2004 31 dicembre 2004 464.811 105.102 9.249 56.650 0 44.783 44.783 44.783 680.595 (2.239) - (19.296) (19.296) (23.248) - Deliberazione assembleare del 29 aprile 2005 Riserva legale 2.239 Dividendi agli azionisti Riserva straordinaria Aumento di capitale dovuto alla conversione dei warrant in circolazione 23.248 5.969 (5.015) 954 Utile netto primi 9 mesi 2005 30 settembre 2005 470.780 105.102 11.488 74.883 0 5.874 5.874 5.874 668.127 69 AEM Torino S.p.A. MOVIMENTI DELLE IMMOBILIZZAZIONI IMMATERIALI AL 30/09/2005 (in migliaia di euro) Categoria immobilizzazione Costi di impianto e di ampliamento Costi di ricerca, di sviluppo e di pubblicità Valore lordo Valore lordo Fondo amm. Ammortamenti Decrementi Riclassificazioni Fondo amm. Decrementi Incrementi Riclassificazioni al 31/12/2004 al 30/09/2005 al 31/12/2004 al 30/09/2005 del fondo del fondo al 30/09/2005 Valore netto contabile al 30/09/2005 9.888 0 0 0 9.888 8.342 331 0 0 8.673 1.215 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 Diritti di brevetto ind. e opere dell'ingegno 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 Concessioni, licenze, marchi e diritti simili 6.785 0 210 94 7.089 5.816 596 0 0 6.412 677 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 2.231 -1.539 648 -803 537 0 0 0 0 0 537 16.140 0 715 709 17.564 9.361 1.705 0 0 11.066 6.498 35.044 -1.539 1.573 0 35.078 23.519 2.632 0 0 26.151 8.927 Avviamento Immobilizzazioni in corso e acconti Altre 70 AEM Torino S.p.A. MOVIMENTI DELLE IMMOBILIZZAZIONI MATERIALI AL 30/09/2005 (in migliaia di euro) Categoria immobilizzazione Terreni e fabbricati ind.li Fabbricati non industriali Opere devolvibili Impianti di produzione Linee di trasporto Stazioni di trasformazione Reti di distribuzione Impianti di produzione e distribuzione calore Altro Attrezzature ind. e comm.li Altri beni Immobilizzazioni in corso e acconti Valore lordo Valore lordo Fondo amm. Ammortamenti Decrementi Riclassificazioni Decrementi Incrementi Riclassificazioni al 31/12/2004 al 30/09/2005 al 31/12/2004 al 30/09/2005 del fondo del fondo Fondo amm. al 30/09/2005 Valore netto contabile al 30/09/2005 48.699 0 2.781 15.321 66.801 12.106 1.446 0 0 13.552 53.249 7.566 0 0 0 7.566 1.590 170 0 0 1.760 5.806 113.681 0 67 0 113.748 18.357 1.341 0 0 19.698 94.050 24.299 -859 20 72 23.532 12.024 1.187 -498 0 12.713 10.819 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 757 0 0 0 757 378 40 0 0 418 339 96.085 -4.331 26.189 146.756 264.699 35.069 6.868 -2.146 0 39.791 224.908 4.861 -14 2.185 12.114 19.146 2.087 509 -10 0 2.586 16.560 1.553 -63 160 0 1.650 655 117 -44 0 728 922 15.941 -119 608 9 16.439 11.243 1.441 -118 0 12.566 3.873 521.381 0 41.893 -174.272 389.002 0 0 0 0 0 389.002 834.823 -5.386 73.903 0 903.340 93.509 13.119 -2.816 0 103.812 799.528 71 Allegato 2.1.1(f) Situazione patrimoniale di AMGA al 30 settembre 2005. Situazione Economico Patrimoniale AMGA SpA al 30 Settembre 2005 AZIENDA MEDITERRANEA GAS E ACQUA STATO PATRIMONIALE 30 Settembre 2005 31 Dicembre 2004 ATTIVITA' ATTIVITA' NON CORRENTI: Attività materiali: - Immobili, impianti e macchinari di proprietà - Investimenti immobiliari di proprietà - Beni in locazione finanziaria 143.900.039 138.180.995 512.776 512.776 0 4.177.760 0 3.916.155 30.435.896 347.784.279 0 25.686.074 1.132.721 30.287.203 314.237.038 130 21.939.586 1.260.278 11.956.188 3.719.940 565.585.733 514.054.101 3.128.996 2.124.883 Crediti commerciali (quota entro e oltre 12 mesi) 56.806.978 39.747.632 Crediti vari e altre attività correnti (°) 12.976.887 15.592.098 530.736 530.788 339.637 703.905 Crediti finanziari e altre attività finanziarie correnti (°°) 14.173.210 1.601.867 Cassa e altre disponibilità liquide equivalenti 10.689.767 27.718.800 98.837.362 87.828.822 0 0 0 0 0 0 664.423.095 601.882.923 180.974.079 202.649.744 1.137.765 10.255.561 (187.035) 0 180.974.079 201.451.873 0 8.110.261 0 0 394.830.114 390.536.213 Attività immateriali: - Avviamento - Altre attività immateriali Altre attività non correnti: - Partecipazioni contabilizzate secondo il metodo del patrimonio netto - Altre partecipazioni - Titoli diversi dalle partecipazioni (AFS, HTM) - Crediti finanziari e altre attività finanziarie non correnti(*) - Crediti vari e altre attività non correnti (**) Attività per imposte anticipate Totale attività non correnti (A) ATTIVITA' CORRENTI: Rimanenze di magazzino Attività finanziarie disponibili per la vendita: - Partecipazioni - Titoli diversi dalle partecipazioni Attività finanziarie possedute per la negoziazione (HFT): - Partecipazioni - Titoli diversi dalle partecipazioni Totale attività correnti (B) ATTIVITA' CESSATE/DESTINATE AD ESSERE CEDUTE: - di natura finanziaria - di natura non finanziaria Totale attività cessate/destinate ad essere cedute (C) TOTALE ATTIVITA' (A+B+C) PATRIMONIO NETTO E PASSIVITA' PATRIMONIO NETTO Patrimonio netto di pertinenza della Capogruppo: - Capitale - Riserve e risultati portati a nuovo - Altri strumenti rappresentativi di patrimonio netto - Risultato netto dell'esercizio meno: Azioni proprie meno: Crediti verso soci per versamenti ancora dovuti TOTALE PATRIMONIO NETTO (D) PASSIVITA' NON CORRENTI Passività finanziarie con scadenza oltre 12 mesi: - Debiti finanziari - Passività per locazioni finanziarie - Altre passività finanziarie (***) 84.272.506 574.007 0 88.730.784 574.007 0 9.113.758 8.790.763 13.432.245 9.204.071 2.401.296 2.382.546 0 0 109.793.812 109.682.171 PASSIVITA' CORRENTI Passività finanziarie con scadenza entro 12 mesi: - Debiti finanziari (°°°) - Passività per locazioni finanziarie - Altre passività finanziarie (°°°°) 88.207.246 0 95.191 45.144.080 Debiti commerciali (quota entro e oltre 12 mesi) 50.311.723 39.622.953 4.693.116 4.222.734 16.491.893 12.674.772 159.799.169 101.664.539 0 0 0 0 0 0 TOTALE PASSIVITA' (H=E+F+G) 269.592.981 211.346.710 TOTALE PATRIMONIO NETTO E PASSIVITA' (D+H) 664.423.095 601.882.923 TFR e altri fondi relativi al personale Fondo imposte differite Fondi per rischi e oneri futuri Debiti vari e altre passività non correnti (****) Totale passività non correnti (E) Debiti vari e altre passività (°°°°°) Debiti per imposte correnti Totale passività correnti (F) PASSIVITA' CORRELATE AD ATTIVITA' CESSATE/DESTINATE AD ESSERE CEDUTE - di natura finanziaria - di natura non finanziaria Totale passività correlate ad attività cessate /destinate ad essere cedute (G) 0 AZIENDA MEDITERRANEA GAS E ACQUA CONTO ECONOMICO Settembre 2005 Settembre 2004 Ricavi - vendita di beni - cessione di servizi 0 29.658.361 0 30.657.450 Altri proventi 22.803.250 17.391.178 Totale ricavi e proventi 52.461.611 48.048.628 5.943.234 2.982.319 Acquisti di servizi esterni 15.457.178 16.178.092 Costi del personale 16.992.310 16.542.941 Altri costi operativi 7.387.150 6.044.181 Acquisti di materiali e servizi esterni Variazione delle rimanenze (1.004.113) (147.890) Costi per lavori interni capitalizzati (3.720.985) (3.567.449) Totale costi operativi 41.054.774 38.032.194 MARGINE OPERATIVO LORDO (EBITDA) 11.406.837 10.016.434 Ammortamenti 10.491.814 9.709.319 18.750 165.962 896.273 141.153 Svalutazioni e altri accantonamenti Svalutazioni/ripristini di valore di attività non correnti Plusvalenze/minusvalenze da realizzo di attività non correnti RISULTATO OPERATIVO (OPERATING INCOME) Quota dei risultati delle partecipazioni valutate secondo il metodo del patrimonio netto 0 (319.695) Altri proventi finanziari 15.134.373 13.087.187 Altri oneri finanziari (3.185.695) (2.308.512) RISULTATO PRIMA DELLE IMPOSTE DERIVANTE DALLE ATTIVITA' D'ESERCIZIO 12.844.951 10.600.133 2.589.390 629.033 10.255.561 9.971.100 0 0 10.255.561 9.971.100 Imposte sul reddito dell'esercizio UTILE (PERDITA) NETTO DELL'ESERCIZIO PRIMA DEL RISULTATO NETTO RELATIVO ALLE ATTIVITA' CESSATE Utile (perdita) netto relativo alle attività cessate UTILE (PERDITA) NETTO DELL'ESERCIZIO 1 NOTE ILLUSTRATIVE ALLA SITUAZIONE ECONOMICO PATRIMONIALE DI AMGA SPA AL 30 SETTEMBRE 2005 STRUTTURA E CONTENUTO DELLA SITUAZIONE ECONOMICO PATRIMONIALE La situazione economico patrimoniale al 30 Settembre 2005 è stata predisposta secondo gli IAS/IFRS emessi dallo IASB e omologati dall’Unione Europea. Per ragioni di comparabilità sono stati altresì predisposti secondo gli IAS/IFRS anche i dati relativi al precedente periodo posto a confronto. Le modifiche apportate nella classificazione di alcune voci dello stato patrimoniale hanno dato luogo, ai fini di omogenei confronti, a coerenti riclassifiche dei dati al 31 dicembre 2004. CRITERI DI VALUTAZIONE I criteri di valutazione più significativi, che rimarranno invariati anche nel bilancio 2006 sono i seguenti: Immobilizzazioni immateriali Costi di ricerca e costi di sviluppo I costi di ricerca vengono spesati direttamente a conto economico nel periodo in cui vengono sostenuti. I costi sostenuti internamente per lo sviluppo di nuovi prodotti e servizi costituiscono, a seconda dei casi, attività immateriali (principalmente costi per software) o attività materiali generate internamente e sono iscritti all’attivo solo se tutte le seguenti condizioni sono rispettate: esistenza della possibilità tecnica e intenzione di completare l’attività in modo da renderla disponibile per l’uso o la vendita, capacità di AMGA SpA all’uso o alla vendita dell’attività, esistenza di un mercato per i prodotti e servizi derivanti dall’attività ovvero dell’utilità a fini interni, esistenza di adeguate disponibilità di risorse tecniche e finanziarie per completare lo sviluppo e la vendita o l’utilizzo interno dei prodotti e servizi che ne derivano, attendibilità a valutare i costi attribuibili all’attività durante il suo sviluppo. I costi di sviluppo capitalizzati comprendono le sole spese sostenute che possono essere attribuite direttamente al processo di sviluppo. I costi di sviluppo capitalizzati sono ammortizzati in base ad un criterio sistematico, a partire dall’inizio della produzione, lungo la vita stimata del prodotto/servizio. Altre attività immateriali Le altre attività immateriali acquistate o prodotte internamente sono iscritte all’attivo, secondo quanto disposto dallo IAS 38 ( Attività immateriali), quando è probabile che l’uso dell’attività genererà benefici economici futuri e quando il costo dell’attività può essere determinato in modo attendibile. Tali attività sono rilevate al costo di acquisto o di produzione, ovvero per quelli in essere alla data di transizione agli IFRS (1° gennaio 2004) al costo ed ammortizzate a quote costanti lungo la loro stimata vita utile, se le stesse hanno una vita utile definita. Le attività immateriali con vita utile indefinita non sono ammortizzate ma sono sottoposte annualmente o, più frequentemente, ogniqualvolta vi sia un’indicazione che l’attività possa aver subito una perdita di valore, a verifica per identificare eventuali riduzioni di valore. Immobilizzazioni materiali Gli immobili, impianti e macchinari di proprietà sono iscritti al costo di acquisto o di produzione ovvero, per quelli in essere alla data di transizione agli IFRS (1° gennaio 2004), al costo presunto (deemed cost) che per taluni cespiti è rappresentato dal costo rivalutato. I costi sostenuti successivamente all’acquisto sono capitalizzati solo se determinano un incremento dei benefici economici futuri insiti nel bene a cui si riferiscono. 2 Tutti gli altri costi (inclusi gli oneri finanziari direttamente attribuibili all’acquisizione, costruzione o produzione del bene stesso) sono rilevati a conto economico quando sostenuti. Il costo iniziale dei cespiti include anche i costi previsti per lo smantellamento del cespite e il ripristino del sito. La corrispondente passività è rilevata, nel periodo in cui sorge, in un fondo del passivo nell’ambito dei fondi per rischi e oneri futuri, al valore di mercato (fair value); l’imputazione a conto economico dell’onere capitalizzato avviene lungo la vita utile delle relative attività materiali attraverso il processo di ammortamento delle stesse. L’ammortamento è calcolato in base ad un criterio a quote costanti sulla vita utile stimata delle attività, come segue: Aliquote immobilizzazioni materiali Gas Fabbricati industriali Impianti generici Condotte di deriv. e allacc. Metanodotti urbani Metanodotti urbani Aquamet Contatori Attrezzatura varia e minuta Automezzi Terreni Mobili e macch. ord. Staz. di compress. e pompaggio Macchine elettroniche Dighe Pozzi Opere idrauliche varie Serbatoi Filtri Tubazioni Impianti di sollevamento Impianti di depurazione Impianti di fognatura Impianti di allarme 5,50 8,00 12,00 5,50 2,50 10,00 10,00 20,00 0 12,00 10,00 20,00 % Idrico 3,50 10,00 10,00 20,00 12,00 20,00 2,50 2,50 2,50 4,00 8,00 5,00 8,00 7,50 10,00 30,00 I terreni, inclusi quelli pertinenziali ai fabbricati, non vengono ammortizzati. Gli impianti di captazione, sollevamento, accumulo, trasporto, potabilizzazione di acqua potabile, nonché gli impianti ed i beni accessori ai processi di produzione di energia idroelettrica, acquistati nel 2003 dal Comune di Genova, non sono ammortizzati, in quanto il criterio di determinazione del valore oggetto di cessione adottato dal perito ha inteso determinare questo importo in misura corrispondente al valore dei beni al momento della scadenza della concessione sui beni del servizio idrico, fissato al 31 dicembre 2025. Questo valore tiene implicitamente conto degli ammortamenti cumulati sino a tale data: in ragione di ciò il valore del complesso di beni acquisito nel corso dell’esercizio non sarà ammortizzato se non dal 1° gennaio 2026 Beni in locazione finanziaria Le attività possedute mediante contratti di locazione finanziaria, attraverso i quali sono sostanzialmente trasferiti alla Società AMGA SpA tutti i rischi e i benefici legati alla proprietà, sono riconosciute come attività di AMGA SpA al loro valore corrente o, se inferiore, al valore attuale dei pagamenti minimi dovuti per il leasing, inclusa la somma da pagare per l’esercizio dell’opzione di acquisto. 3 La corrispondente passività verso il locatore è rappresentata tra i debiti finanziari. Inoltre per le operazioni di cessione e retrolocazione di beni sulla base di contratti di locazione finanziaria le plusvalenze realizzate vengono differite lungo la durata dei contratti. I beni in locazione finanziaria sono ammortizzati su un periodo pari al minore fra la durata del contratto di locazione e la vita utile del bene stesso. Le locazioni nelle quali il locatore mantiene sostanzialmente tutti i rischi ed i benefici legati alla proprietà dei beni sono classificati come leasing operativi. I canoni riferiti a leasing operativi sono rilevati a conto economico negli esercizi di durata del contratto di leasing. Perdita di valore delle attività AMGA SpA verifica, almeno una volta all’anno, la recuperabilità del valore contabile delle Attività immateriali, degli Immobili, impianti e macchinari di proprietà e dei Beni in locazione finanziaria. Se esiste un‘indicazione di una perdita di valore occorre stimare il valore recuperabile dell’attività per determinare l’entità dell’eventuale perdita. Un’attività immateriale con vita utile indefinita, incluso l’Avviamento, è sottoposta a tale verifica ogni anno o, più frequentemente, ogniqualvolta vi sia un’indicazione che l’attività possa aver subito una perdita di valore. Quando non è possibile stimare il valore recuperabile di un singolo bene, AMGA SpA stima il valore recuperabile dell’unità generatrice di flussi di cassa cui il bene appartiene. Il valore recuperabile di un’attività è il maggiore tra il fair value al netto dei costi di vendita ed il suo valore d’uso. Per determinare il valore d’uso di un’attività si è calcolato il valore attuale dei flussi finanziari futuri stimati, al lordo delle imposte, applicando un tasso di attualizzazione, ante imposte, che riflette le valutazioni correnti di mercato del valore temporale del denaro e dei rischi specifici dell’attività. Una perdita di valore è iscritta se il valore recuperabile è inferiore al valore contabile. Quando, successivamente, una perdita su attività diverse dall’avviamento viene meno o si riduce, il valore contabile dell’attività o dell’unità generatrice di flussi finanziari è incrementato sino alla nuova stima del valore recuperabile, ma non può eccedere il valore che sarebbe stato determinato se non fosse stata rilevata alcuna perdita per riduzione di valore. Il ripristino di una perdita di valore è iscritto immediatamente a conto economico. Strumenti finanziari In sede di prima applicazione degli IFRS AMGA SpA ha scelto di applicare lo IAS32 (Strumenti finanziari: esposizione nel bilancio e informazioni integrative) e lo IAS 39 (Strumenti finanziari: rilevazione e valutazione) a partire dai bilanci degli esercizi che hanno inizio dal 1° gennaio 2005. Inoltre, come consentito dall’IFRS 1, la designazione di uno strumento finanziario come un’attività finanziaria valutata al “fair value attraverso il conto economico” o “disponibile per la vendita” ovvero una passività finanziaria valutata al “fair value attraverso il conto economico” è stata effettuata al 1° gennaio 2005 anziché alla data di rilevazione iniziale. Partecipazioni Le partecipazioni in imprese diverse da quelle controllate e collegate (generalmente con una percentuale di possesso inferiore al 20%) sono classificate, al momento dell’acquisto, tra le “Altre Attività non correnti” o tra le Attività valutate al fair value attraverso il conto economico, nell’ambito delle Attività correnti, (se detenute per la negoziazione). Le partecipazioni di cui sopra sono valutate al fair value oppure al costo in caso di partecipazioni non quotate o di partecipazioni per le quali il fair value non è attendibile o non è determinabile, rettificato per le perdite di valore, secondo quanto disposto dallo IAS 39. Le variazioni di valore delle partecipazioni classificate come disponibili per la vendita sono iscritte in una riserva di patrimonio netto che sarà riversata a conto economico al momento della vendita. Le variazioni di valore delle partecipazioni classificate come attività valutate al fair value attraverso il conto economico sono iscritte direttamente a conto economico. 4 Titoli diversi dalle partecipazioni I Titoli diversi dalle partecipazioni classificati fra le attività correnti sono valutati al fair value attraverso il conto economico. Nel caso in cui il prezzo di mercato non sia disponibile, il fair value degli strumenti finanziari viene determinato con le tecniche di valutazione più appropriate, quali ad esempio l’analisi dei flussi di cassa attualizzati, effettuata con le informazioni disponibili alla data di bilancio. Crediti e finanziamenti I crediti generati dall’impresa e i finanziamenti inclusi sia fra le attività non correnti che fra quelle correnti sono valutati al costo ammortizzato. I crediti con scadenza superiore ad un anno, infruttiferi o che maturano interessi inferiori al mercato, sono attualizzati utilizzando i tassi di mercato. Cassa e altre disponibilità liquide equivalenti La Cassa e le altre disponibilità liquide equivalenti sono iscritte, a seconda della loro natura, al valore nominale ovvero al costo ammortizzato. Le altre disponibilità liquide equivalenti rappresentano impieghi finanziari a breve termine e ad alta liquidità che sono prontamente convertibili in valori di cassa noti e soggetti ad un irrilevante rischio di variazione del loro valore la cui scadenza originaria ovvero al momento dell’acquisto non è superiore a 90 giorni. Perdita di valore di attività finanziarie Vengono regolarmente effettuate valutazioni al fine di verificare se esista evidenza oggettiva che un’attività finanziaria o che un gruppo di attività possa aver subito una riduzione di valore. Se esistono evidenze oggettive, la perdita di valore viene rilevata come costo nel conto economico del periodo. Passività finanziarie Le passività finanziarie includono i debiti finanziari, comprensivi dei debiti per anticipazioni su cessione di crediti, nonché altre passività finanziarie, ivi inclusi gli strumenti derivati, le passività a fronte delle attività scritte nell’ambito dei contratti di locazione finanziaria e i debiti commerciali. Le passività finanziarie, diverse dagli strumenti finanziari derivati, sono inizialmente iscritte al valore di mercato ( fair value) incrementato dei costi dell’operazione; successivamente vengono valutate al costo ammortizzato e cioè al valore iniziale, al netto dei rimborsi in linea capitale già effettuati, rettificato (in aumento o in diminuzione) in base all’ammortamento (utilizzando il metodo dell’interesse effettivo) di eventuali differenze fra il valore iniziale e il valore alla scadenza. Gli strumenti finanziari composti rappresentati da obbligazioni convertibili in azioni dell’emittente sono contabilizzati separando la componente di debito da quella dell’opzione: la componente di debito è iscritta in bilancio fra le passività finanziarie applicando il metodo del costo ammortizzato mentre il valore dell’opzione, calcolato quale differenza tra valore delle componente di debito ed il valore nominale dello strumento finanziario emesso, è iscritto nel patrimonio netto alla voce :Altri strumenti rappresentativi del Patrimonio netto. Strumenti finanziari derivati Gli strumenti derivati perfezionati da AMGA SpA sono volti a fronteggiare l’esposizione al rischio di cambio e di tasso di interesse. Coerentemente con quanto stabilito dallo IAS 39, gli strumenti finanziari derivati di copertura possono essere contabilizzati secondo le modalità stabilite per l’ hedge accounting solo quando: a) all’inizio della copertura, esiste la designazione formale e la documentazione della relazione di copertura stessa; b) si prevede che la copertura sarà altamente efficace; c) l’efficacia può essere attendibilmente misurata; d) la copertura stessa è altamente efficace durante i diversi periodi contabili per i quali è designata. 5 Tutti gli strumenti finanziari derivati sono misurati al fair value, come stabilito dallo IAS 39. Quando gli strumenti derivati hanno le caratteristiche per essere contabilizzati in hedge accounting, si applicano i seguenti trattamenti contabili: • Fair value hedge – Se uno strumento finanziario derivato è designato come copertura dell’esposizione alle variazioni del fair value di un’attività o di una passività attribuibili ad un particolare rischio, l’utile o la perdita derivante dalle successive variazioni del fair value dello strumento di copertura è rilevato a conto economico. L’utile o la perdita derivante dall’adeguamento al fair value della posta coperta, per la parte attribuibile al rischio coperto, modifica il valore contabile di tale posta e viene rilevato a conto economico. • Cash flow hedge – Se uno strumento finanziario derivato è designato come strumento di copertura dell’esposizione alla variabilità dei flussi finanziari di un’attività o di una passività iscritta in bilancio o di un’operazione prevista altamente probabile, la porzione efficace degli utili o delle perdite derivante dall’adeguamento al fair value dello strumento derivato è rilevata in una specifica riserva di patrimonio netto (Riserva per adeguamento al fair value degli strumenti finanziari di copertura). L’utile o la perdita cumulato è stornato dalla riserva di patrimonio netto e contabilizzato a conto economico negli stessi periodi in cui gli effetti dell’operazione oggetto di copertura vengono rilevati a conto economico. L’utile o la perdita associato a quella parte della copertura inefficace è iscritto a conto economico immediatamente. Se uno strumento di copertura viene chiuso, ma l’operazione oggetto di copertura non si è ancora realizzata, gli utili e le perdite cumulati, rimangono iscritti nella riserva di patrimonio netto e verranno riclassificati a conto economico nel momento in cui la relativa operazione si realizzerà. Se l’operazione oggetto di copertura non è più ritenuta probabile, gli utili o le perdite non ancora realizzati contabilizzati nella riserva di patrimonio netto sono rilevati immediatamente a conto economico. Se l’ hedge accounting non può essere applicato, gli utili o le perdite derivanti dalla valutazione al fair value dello strumento finanziario derivato sono iscritti direttamente a conto economico. Crediti per lavori in corso su commesse I lavori in corso su ordinazione, indipendentemente dalla durata della commessa, sono valutati in base alla percentuale di completamento e classificati come crediti fra le attività correnti. Eventuali perdite su tali contratti sono rilevate a conto economico nella loro interezza nel momento in cui divengono note. Rimanenze di magazzino Le rimanenze di materie prime, semilavorati, prodotti in corso di lavorazione e prodotti finiti sono valutate al minore tra il costo e il valore di mercato; il costo viene determinato con il metodo del costo medio ponderato per singolo movimento. La valutazione delle rimanenze di magazzino include i costi diretti dei materiali e del lavoro. Sono inoltre stanziati dei fondi svalutazione per materiali, prodotti finiti, pezzi di ricambio e altre forniture considerati obsoleti o a lenta rotazione, tenuto conto del loro utilizzo futuro atteso e del loro valore di realizzo. Attività cessate/destinate a essere cedute (Discontinued operations) Le attività cessate/destinate a essere cedute includono le attività (o gruppi di attività in corso di dismissione) il cui valore contabile sarà recuperato principalmente attraverso la vendita piuttosto che attraverso l’utilizzo continuativo. Le attività destinate alla vendita sono valutate al minore tra il loro valore netto contabile e il fair value al netto dei costi di vendita. In conformità agli IFRS, i dati relativi alle discontinued operations vengono presentati come segue: 6 − in due specifiche voci dello stato patrimoniale: attività destinate ad essere cedute e passività correlate ad attività destinate ad essere cedute; − in una specifica voce del conto economico: utile (perdita) netto da attività cessate/destinate ad essere cedute. Benefici ai dipendenti Fondo per il Trattamento di Fine Rapporto (TFR) Il Fondo Trattamento di Fine Rapporto (TFR), obbligatorio per le società italiane ai sensi della legge n.297/1982, è considerato un piano a benefici definiti e si basa, tra l’altro, sulla vita lavorativa dei dipendenti e sulla remunerazione percepita dal dipendente nel corso di un predeterminato periodo di servizio. Il TFR viene determinato da attuari indipendenti utilizzando il metodo della proiezione unitaria del credito (projected unit credit method). Amga SpA ha deciso, sia in sede di prima adozione degli IFRS, che negli esercizi a regime, di iscrivere tutti gli utili e le perdite attuariali cumulati. I costi relativi all’incremento del valore attuale dell’obbligazione per il TFR, derivanti dall’avvicinarsi del momento del pagamento dei benefici, sono inclusi tra i Costi del personale. Fondi per rischi e oneri futuri AMGA Spa rileva i fondi per rischi e oneri futuri quando, in presenza di un’obbligazione, legale o implicita, nei confronti di terzi, è probabile che si renderà necessario l’impiego di risorse di AMGA SpA per adempiere l’obbligazione e quando può essere effettuata una stima attendibile dell’ammontare dell’obbligazione stessa. Le variazioni di stima sono riflesse nel conto economico del periodo in cui la variazione avviene. Azioni proprie Le azioni proprie sono iscritte in riduzione del patrimonio netto. Operazioni in valuta estera Le operazioni in valuta estera sono registrate al tasso di cambio in vigore alla data dell’operazione. Le attività e le passività monetarie denominate in valuta estera sono convertite al tasso di cambio in essere alla data di riferimento del bilancio. Sono rilevate a conto economico le differenze cambio generate dall’estinzione di poste monetarie o dalla loro conversione a tassi differenti da quelli ai quali erano state convertite al momento della rilevazione iniziale nel periodo o in bilanci precedenti. Riconoscimento dei ricavi I ricavi sono rilevati nella misura in cui è probabile che ad AMGA SpA affluiranno futuri benefici economici e il loro ammontare possa essere determinato in modo attendibile. Essi sono rappresentati al netto di sconti, abbuoni e resi. In particolare il ricavo per gas erogato è calcolato sulla base di mc. acquistati nell’anno ridotti per tenere conto dei consumi interni e delle perdite di rete, che sono state determinate con criteri consolidati basati su uno studio statistico storico pluriennale. I contributi di allacciamento versati dagli utenti per la realizzazione di immobilizzazioni materiali, sono accreditati, all’atto dell’incasso, al conto economico alla voce “Altri ricavi e proventi” I ricavi per prestazioni di servizi sono rilevati a conto economico con riferimento allo stadio di completamento dell’operazione e solo quando il risultato della prestazione può essere attendibilmente stimato. I ricavi da lavori in corso su commessa sono rilevati con riferimento allo stato di avanzamento (metodo della percentuale di completamento). 7 Imposte Le imposte sul reddito sono calcolate sul reddito imponibile della Società che, ai soli fini I.RE.S. comprende anche la quota attribuita dalla partecipata Plurigas per effetto dell’esercizio dell’opzione della “trasparenza fiscale” ex art 115 D.P.R. 917/1986 effettuato il 30 dicembre 2004. A partire da tale data, inoltre, è stata anche esercitata l’opzione per il consolidato fiscale, disciplinato dal DPR 917/86, come modificato dal D.Lgs. 334/2003, includendo nel gruppo fiscale le partecipate AMGA Commerciale S.p.A. e Genova Acque S.p.A.. A partire dall’esercizio 2005, inoltre, il gruppo Fiscale è stato allargato includendo le partecipate CAE S.p.A., AGA S.p.A., Zeus S.p.A. e Caposettore Gas Acqua S.r.l.. Le imposte sul reddito sono rilevate nel conto economico, ad eccezione di quelle relative a voci direttamente addebitate o accreditate ad una riserva di patrimonio netto, nei cui casi l’effetto fiscale è riconosciuto direttamente alla riserva di patrimonio netto. Le imposte differite/anticipate sono stanziate calcolate su tutte le differenze temporanee che emergono tra la base imponibile delle attività e delle passività ed i relativi valori contabili. Le imposte differite attive sulle perdite fiscali e i crediti di imposta non utilizzati riportabili a nuovo sono riconosciuti nella misura in cui è probabile che sia disponibile un reddito imponibile futuro a fronte del quale possano essere recuperati. Le attività e le passività fiscali correnti e differite sono compensate quando le imposte sul reddito sono applicate dalla medesima autorità fiscale e quando vi è un diritto legale di compensazione. Le attività e le passività fiscali differite sono determinate adottando le aliquote fiscali che si prevede saranno applicabili negli esercizi nei quali le differenze temporanee si annulleranno. Uso di stime La redazione del bilancio e delle relative note in applicazione degli IFRS richiede da parte della Direzione l’effettuazione di stime e di ipotesi che hanno effetto sui valori delle attività e delle passività di bilancio e sull’informativa relativa ad attività e passività potenziali alla data del bilancio. I risultati che si consuntiveranno potrebbero differire da tali stime. Le stime sono utilizzate per rilevare gli accantonamenti per rischi su crediti, per obsolescenza e lento movimento di magazzino, gli ammortamenti, le svalutazioni di attività, i benefici ai dipendenti, le imposte, i fondi di ristrutturazione, nonché altri accantonamenti e fondi. Le stime e le assunzioni sono riviste periodicamente e gli effetti di ogni variazione sono riflessi immediatamente a conto economico. 8 NOTE DI COMMENTO ALLO STATO PATRIMONIALE ATTIVITA’ ATTIVITA’ NON CORRENTI Attività materiali €mgl. 144.413 Immobili, Impianti e macchinari di proprietà €mgl. 143.900 Il valore di iscrizione delle immobilizzazioni materiali conferite dal Comune di Genova con decorrenza 1° gennaio 1996 è asseverato dalla perizia predisposta ai fini del conferimento stesso da un esperto indipendente, mentre gli incrementi successivi sono stati iscritti al costo di acquisto o di produzione, come specificato nei criteri di valutazione; inoltre, agli incrementi dell’esercizio concorrono anche gli investimenti effettuati nelle reti in concessione il cui valore originario di conferimento è classificato alla voce “Immobilizzazioni immateriali”. Al termine del periodo di concessione, come regolamentato dai disciplinari, tali investimenti saranno retrocessi al Comune dietro corresponsione di un prezzo pari al loro costo di ricostruzione o riacquisto, diminuito di un importo risultante dall’applicazione su tali valori della percentuale degli ammortamenti già operati, o della percentuale di effettivo deperimento, se superiore. Si ricorda che con atto notarile stipulato in data 16 luglio 2003, il Comune di Genova ha venduto ad AMGA SpA il complesso di beni costituiti dagli impianti di captazione, sollevamento, accumulo, trasporto, potabilizzazione di acqua potabile, nonché dagli impianti e dai beni accessori ai processi di produzione di energia idroelettrica, inseriti nella struttura acquedottistica. Tale cessione è avvenuta a seguito di valutazione peritale da parte di un esperto nominato dal Tribunale di Genova, che ha attribuito al complesso dei beni di cui sopra, un valore di € 12.038.610. In conseguenza del criterio di stima adottato dal Perito, questo importo corrisponde al valore dei beni al momento della scadenza della concessione sui beni del servizio idrico, fissato al 31 dicembre 2025, e pertanto tiene implicitamente conto degli ammortamenti cumulati sino a tale data: in ragione di ciò il valore del complesso di beni acquisito nel corso dell’esercizio non sarà ammortizzato se non dal 1° gennaio 2026. I principali incrementi del periodo, si riferiscono a : Investimenti secondo piano ATO per €/mgl .5.393 interventi per il risanamento della rete per €mgl 5.268 colloco e spostamento di contatori , colonne montanti, nuove prese per €mgl. 1.751 interventi per estendimento e potenziamento rete gas per €mgl 1.467 interventi di manutenzione straordinaria sugli immobili per €mgl. 554 investimenti di supporto della linea gas ed investimenti generici per €mgl 481 interventi migliorativi sugli impianti gas per €mgl.162 . Per un maggior dettaglio si vedano il prospetto di movimentazione delle immobilizzazioni materiali. Beni in locazione finanziaria €mgl. 513 I beni in locazione finanziaria, di pari importo al 31/12/2004, si riferiscono a strumentazioni elettroniche per informatica Attività immateriali €mgl. 4.178 9 Le Attività immateriali, che al 31 dicembre 2004 presentavano un saldo di €mgl 3.916, si sono movimentate, come da prospetto allegato. Gli incrementi si riferiscono ad investimenti in diritti di brevetto industriale ed in concessioni, licenze e marchi, oltre ad altre immobilizzazioni immateriali. I decrementi sono relativi agli ammortamenti dell’esercizio. I diritti di brevetto industriale e diritti di utilizzazione delle opere dell’ingegno si riferiscono a diritti per l’utilizzo in esclusiva di studi tecnici relativi all’andamento statistico delle perdite di rete. Essi sono ammortizzati in cinque esercizi. Le altre immobilizzazioni immateriali sono relative a costi sostenuti prevalentemente nell’area informatica nell’ambito del programma di fatturazione attiva. Altre Attività non correnti €mgl. 405.039 Si forniscono di seguito i prospetti delle partecipazioni con le informazioni richieste dalla delibera CONSOB 11971 del 14 maggio 1999. Partecipazioni in imprese collegate €mgl. 30.435 VALORE AL 31/12/04 MESTNI PLINOVODI CONSORZIO INTESA ARETINA ACOS TIRANA ACQUE AMTER IN.TE.GRA CLIENTI DOMUS ACQUA MONDOACQUA IDROCONS AMAT IMPERIA MULTIMED ASTER GASTIRRENO AIGA 7.043 6.384 5.681 47 197 28 28 142 205 5.088 112 5.252 29 51 30.287 INCREM. 148 148 DECREM. VALORE AL 30/09/05 7.043 6.384 5.681 47 197 28 28 142 205 5.088 112 5.252 29 199 30.435 AIGA S.p.A. La società, che nell’esercizio 2004 era ricompresa tra le attività finanziarie che non costituiscono immobilizzazioni, è stata riclassificata nel presente bilancio al 30 settembre 2005, alla voce dell’attivo patrimoniale “Immobilizzazioni finanziarie-partecipazioni in imprese contabilizzate secondo il metodo del 10 patrimonio netto”, a seguito dell’esito favorevole della gara indetta dal Comune di Ventimiglia per la scelta di un socio industriale privato nelle compagine sociale di Aiga S.p.A. Tale riclassifica è stata operata anche al 31/12/2004, per omogeneità di confronto. L’esito della gara ha comportato l’assegnazione ad AMGA SpA in via definitiva del 49% delle azioni AIGA. La partecipata si occupa della gestione dei servizi idrici integrati del Comune di Ventimiglia. L’ultimo bilancio approvato al 31 dicembre 2004 evidenzia un patrimonio netto di €mgl. 1.323 ed un utile di esercizio di €mgl. 203 Altre Partecipazioni €mgl. 347.784 VALORE AL 31/12/2004 GENOVA ACQUE AQUAMET CAE SASTERNET PLURIGAS AMGA COMMERCIALE CONSORZIO 3 A CONSORZIO GPO ZEUS AGA ASMT SERV. INDUSTR. GEA COMMERCIALE NUOVA SAP IDROGULLIO SOCIETA' ITAL. LINING CONSORZIO SERV. INTEGRATI CAPOSETTORE GAS E ACQUA SOGEA AGAM MONZA NORD OV. SERV ENERG. ITALIANA HYDROCONTR. ALAGAZ OLT OFF SHORE LNG TOSCANA 180.388 13.425 10.400 6.715 240 27.236 6.239 9.234 15.400 150 7.839 115 0 601 170 50 0 10 7.380 780 23.675 176 3 4.011 314.237 INCREM. VALORE AL 30/09/05 DECREM. 3.300 9.310 20.000 10 716 212 212 0 180.388 13.425 10.400 6.715 240 27.236 6.239 12.534 15.400 9.460 7.839 115 20.000 601 170 50 10 10 7.380 780 24.391 176 3 4.222 347.784 La movimentazione nelle società Aga S.p.A., Consorzio GPO, Energia Italiana S.p.A. ed Olt Offshore LNG Toscana, sono dovute alla sottoscrizione di aumenti di capitale deliberati nel periodo. Le ulteriori movimentazioni sono dovute alle seguenti costituzioni societarie: NUOVA SAP S.p.A. La società è stata costituita in data 25 febbraio 2005 tra Amga S.p.A. e SMAT S.p.A., ha sede sociale a Torino ed il capitale sociale di €mgl. 120 è stato sottoscritto in misura paritetica dai due soci. 11 La società (veicolo) è stata costituita per acquisire una quota di partecipazione del 67,05% detenuta da Italgas nella “Società Azionaria per la Condotta di Acque Potabili” (SAP), nonché per avviare l’Offerta Pubblica di Acquisto (OPA) obbligatoria a norma del D.Lgs. n. 58/1998 sulle rimanenti azioni di SAP in circolazione. La movimentazione del periodo è dovuta all’aumento di capitale per €mgl. 20.000 CAPOSETTORE GAS E ACQUA La società, con sede in Genova, è stata costituita da AMGA SpA in data 14 giugno 2005, con un capitale sociale di €mgl 10, interamente sottoscritto da Amga S.p.A.. La società non è operativa. La società ha per oggetto sociale la distribuzione di gas per usi civili ed industriali, la raccolta e la distribuzione di acque potabili, la raccolta ed il trattamento di acque reflue, nonché attività complementari, accessorie ed ausiliarie alle attività istituzionali nel settore idrico, ambientale ed energetico. Crediti finanziari ed altre attività non correnti €mgl. 25.686 La voce, che al 31/12/2004 ammontava ad €mgl. 21.939, è rappresentata: - per €mgl. 16.185 da un credito scadente oltre l’esercizio successivo a fronte di un finanziamento erogato alla società Nuova SAP S.p.A. - per €mgl. 970 da un versamento a titolo di prestito infruttifero in conto futuro aumento di capitale, verso la società Nord Ovest Servizi S.p.A. - per €mgl. 734 un versamento a titolo di prestito infruttifero in conto futuro aumento di capitale, verso la società Aga S.p.A. - per €mgl. 7.797 dalla parte a lungo termine di un credito a fronte di un finanziamento erogato alla società Idrotigullio S.p.A. Crediti vari ed altre attività non correnti €mgl. 1.133 La voce che al 31/12/2004 ammontava a €mgl. 1.260, si riferisce a: Crediti tributari scadenti oltre l’esercizio Versamento a fronte finanziamento Alagaz Associazione in partecipazione Depositi cauzionali a favore di Enti e Società 30/09/05 31/12/2004 313 482 108 230 391 482 108 279 1.133 1.260 Attività per imposte anticipate €mgl. 11.956 La voce, istituita secondo il disposto del D.Lgs. n. 6 del 17 gennaio 2003 “Riforma della disciplina delle società di capitali”, accoglie i crediti nei confronti dell’Erario, per imposte anticipate. 30/09/05 31/12/2004 Per imposte anticipate 11.956 3.720 12 La voce è principalmente dovuta: − Per €mgl 3.776 alle imposte anticipate trasferite dalla partecipata Plurigas a seguito dell’applicazione del contratto di trasparenza fiscale in vigore dal 30 dicembre 2004; − Per €mgl. 2.367 alle imposte anticipate proprie della Società; − Per €mgl. 1.402 e per €mgl. 366 alle imposte anticipate trasferite rispettivamente dalle partecipate Amga Commerciale S.p.A. e Genova Acque S.p.A., a seguito dell’applicazione del contratto di consolidato fiscale in vigore dal 30 dicembre 2004; − Per €mgl. 3.110 alle imposte anticipate trasferite dalla partecipata CAE a seguito dell’applicazione del consolidato fiscale. Si ricorda che a partire dall’esercizio 2005, il gruppo fiscale include oltre a CAE S.p.A., anche le partecipate AGA, ZEUS e Caposettore Gas e Acqua. − Per €mgl. 935 a rettifiche per imposte anticipate derivanti dall’applicazione dei principi contabili internazionale IAS. ATTIVITA’ CORRENTI Rimanenze di magazzino Sono così composte: 30/09/05 31/12/2004 3.129 2.125 Materiali di consumo e parti di ricambio a magazzino Il valore di iscrizione delle rimanenze di materiali di consumo e parti di ricambio a magazzino, è allineato ai valori correnti di sostituzione alla data di riferimento. Crediti commerciali €mgl. 56.807 La voce , che al 31-12-2004 ammontava a €/mgl 39.748 comprende: Crediti verso clienti Crediti verso utenti e clienti Fondi rischi e svalutazione crediti 30/09/05 13.239 (3.040) 31/12/2004 13.501 (3.187) 10.199 10.314 Non vi sono crediti la cui scadenza superi i 12 mesi. L’ammontare dei crediti verso utenti e clienti è stato ridotto al valore di presunto realizzo mediante l’iscrizione del fondo svalutazione crediti che risulta essere così composto: €mgl. 843 − Fondo rischi su crediti L’accantonamento dell’esercizio è stato effettuato in misura pari a quanto consentito dall’art. 71 del DPR 917/86. − Fondo svalutazione crediti €mgl. 2.336 L’ammontare di questo fondo viene calcolato sulla base dei crediti in sofferenza da oltre 12 mesi e quindi ad elevato grado di rischio. 13 Crediti verso imprese partecipate €mgl. 42.150 La voce, che al 31 dicembre 2004 ammontava a €mgl. 24.921, si riferisce a crediti derivanti da normali operazioni commerciali intrattenute a condizioni di mercato per €mgl. 37.608, nonché a crediti derivanti dall’applicazione del consolidato fiscale per €mgl. 4.542. Essi riguardano: Società Genova Acque Amga Commerciale CAE Idrotigullio Sasternet Sastercom GEA S.p.A Aquamet SIL CIRS Atena Consorzio 3 A Cosme Gea Commerciale Tirana Acque Amter Nuova SAP Consorzio Intesa Aretina ASA ASTER ASTEA Mondo Acqua AIGA Plurigas Atena Patrimonio Multimed INTEGRA Clienti Acos Acos Energia ASMT ZEUS AGA Nuove acque VEA 30/09/05 31/12/04 19.667 11.834 2.570 1.544 2.227 897 48 213 40 36 18 9 7 6 758 545 490 446 277 174 108 89 72 18 17 13 13 8 3 3 0 0 0 0 42.150 7.722 6.357 2.834 992 2.407 897 37 682 34 30 34 7 13 81 873 301 0 184 43 0 192 128 87 24 11 0 12 33 6 21 624 141 108 5 24.921 In particolare il credito verso Genova Acque ed Amga Commerciale risente rispettivamente per €mgl. 2.155, €mgl. 2.387 del trasferimento di imposte correnti e differite a seguito dell’applicazione dell’istituto impositivo del consolidato fiscale. Crediti verso il Comune €mgl. 4.458 Questa voce che al 31 dicembre 2004 ammontava a €mgl. 4.512 è relativa ai crediti nei confronti del Comune di Genova principalmente per esecuzione di lavori e prestazioni di servizi. La regolazione avviene sia tramite conguaglio con le partite debitorie esposte nel passivo alla voce “Debiti verso il Comune”, sia per mezzo di pagamenti effettuati dal Comune stesso. I crediti non sono stati svalutati perché si ritengono integralmente esigibili e sono scadenti entro l’esercizio successivo. 14 Crediti vari ed altre attività correnti €mgl. 12.976 Sono composti da: Crediti tributari Crediti tributari 30/09/05 31/12/2004 10.977 13.545 Si ricorda che dall’esercizio 2004 trovano applicazione i nuovi istituti impositivi regolati dall’art. 115 del DPR 917/86 modificato dal D.Lgs 344/2003, e cioè la “Trasparenza fiscale” verso la collegata Plurigas S.p.A, ed il “Consolidato fiscale” verso le controllate Genova Acque S.p.A. ed Amga Commerciale S.p.A.. A partire dall’esercizio 2005, inoltre, il gruppo Fiscale è stato allargato includendo le partecipate CAE S.p.A., AGA S.p.A., Zeus S.p.A. e Caposettore Gas Acqua S.r.l.. Crediti verso altri €mgl. 1.299 Si riferiscono a: Crediti verso personale Anticipi verso fornitori e collaboratori Crediti Branch albanese Ras-polizze soggette a regolazione INPS - INAIL Altri 30/09/2005 31/12/2004 181 79 580 176 89 194 170 78 0 0 163 310 1.299 721 Costi prepagati (quota a breve termine) €mgl. 701 Ammontano complessivamente ad €mgl. 701 contro €mgl. 1.325 al 31/12/2004. I più rappresentativi sono: Costi relativi al prestito obbligazionario Canoni diversi Imposte sostitutive su mutui ed atri tributi Imposte e tasse diverse Premi di assicurazione Pubblicità e sponsorizzazioni prepag. Altri 30/09/05 31/12/04 269 133 108 102 49 0 40 701 373 16 115 0 478 210 135 1.328 15 Attività finanziarie possedute per la negoziazione €mgl. 1.062 Partecipazioni €mgl. 531 Hera S.p.A. €mgl. 410 Sono relativi al valore di acquisto di n.° 175.000 azioni della HERA S.p.A., società originata dalla fusione di Seabo S.p.A. e di altri gestori dei servizi pubblici locali, operanti nei Comuni di Bologna, Cesena, Forlì, Imola, Faenza, Ravenna, Rimini e Comuni limitrofi. Opera nel settore di servizi di distribuzione, approvvigionamento e vendita del gas, della distribuzione di energia elettrica, dei servizi idrici e del settore ambientale. Il differenziale tra il valore corrisposto all’atto dell’acquisto (€mgl. 218) ed il valore iscritto nel presente bilancio semestrale, corrisponde alla valutazione al prezzo di mercato. Sastercom S.P.A €mgl. 86 Il valore della partecipazione è stato adeguato al nuovo valore del capitale sociale stabilito nella delibera assembleare del marzo 2004 della società Sastercom, in liquidazione, con la corrispondente iscrizione di un credito di Amga verso la stessa per pari importo, come meglio specificato nel commento della voce “crediti verso società controllate”. Non sono previsti significativi oneri di liquidazione. Acqueinforma S.r.l. €mgl. 5 La società è stata posta in liquidazione con delibera dell’assemblea straordinaria del 28 maggio 2003. Gesit@ S.p.A. €mgl. 25 La società è stata posta in liquidazione con delibera dell’assemblea straordinaria del 10 dicembre 2002. Compagnia Italiana Reti e Servizi €mgl 5 La società è stata posta in liquidazione con delibera assembleare del 10 giugno 2004 Titoli diversi dalle partecipazioni €mgl. 531 Si tratta di investimenti di liquidità in obbligazioni CAB 98/08. Crediti finanziari ed altre attività finanziarie correnti €mgl. 14.173 Rappresentano per €mgl 12.400 il credito verso la partecipata CAE derivante dalla gestione in cash pooling della stessa, e per €mgl. 1.773 la parte a breve termine del credito per il finanziamento erogato alla partecipata Idrotigulllio S.p.A.. Cassa ed altre disponibilità liquide equivalenti €mgl. 10.690 − Depositi bancari e postali €mgl. 10.658 Rappresentano la disponibilità del AMGA SpA presso il sistema bancario e postale − Denaro e valori di cassa €mgl. 32 16 PATRIMONIO NETTO E PASSIVITA’ PATRIMONIO NETTO €mgl. 394.830 Si vedano in allegato il prospetto di movimentazione del Patrimonio netto. Capitale sociale €mgl. 180.974 Il capitale sociale ammonta ad € 180.974.079, ed è suddiviso in n. 348.027.075 azioni del valore nominale di € 0.52 cadauna. Riserve e risultati portati a nuovo − Riserva da sovrapprezzo delle azioni €mgl. 202.650 €mgl. 12.770 Si tratta del sovrapprezzo di € 0.58 per ciascuna delle 22.017.075 azioni Amga emesse a servizio del conferimento da parte del Comune di Genova, della partecipazione dallo stesso detenuta nel capitale della “ Società per azioni per l’Autostrada Serravalle Milano Ponte Chiasso”. − Riserva legale €mgl. 11.708 La voce è incrementata in conformità alla deliberazione assembleare del 30 Aprile 2005 tramite accantonamento del 5% dell’utile dell’esercizio 2003 . − Riserva straordinaria €mgl. 168.442 Ai sensi della deliberazione assembleare del 30 Aprile 2005, la voce ha accolto parte dell’utile dell’esercizio 2004, per un importo pari ad €mgl 9.239 dopo la destinazione a riserva legale dell’importo di €mgl. 852 e la distribuzione dell’ammontare complessivo di €mgl. 6.955 pari ad un dividendo di € 0.020 per azione. − Riserva indisponibile €mgl. 7.231 Tale voce deriva dall’eccedenza tra il valore del ramo di azienda conferito dal Comune di Genova, ammontante a 176,9 milioni di Euro e l’ammontare del capitale sociale da quest’ultimo sottoscritto, pari a 168,3 milioni di Euro. La quota non accantonata a riserva, pari a 1,49 milioni di Euro, è stata rimborsata al Comune di Genova nel mese di luglio 1996. − Riserva per azioni proprie in portafoglio − Utili portati a nuovo €mgl. 187 €mgl. 2.313 Sono relativi a risultati di esercizi precedenti consuntivati dalle società controllate incluse nell’area di consolidamento, nonché all’effetto delle rettifiche di consolidamento di esercizi precedenti. Altri strumenti rappresentativi del Patrimonio netto €mgl. 1.137 Sono riferiti al prestito obbligazionario e rappresenta la valorizzazione dell’opzione determinata come differenza tra il valore netto incassato ed il valore residuo della componente debitoria, calcolati a tasso di mercato. Risultato netto dell’esercizio €mgl. 10.256 Azioni Proprie €mgl (187) 17 PASSIVITA’ NON CORRENTI Passività finanziarie con scadenza oltre 12 mesi Debiti finanziari €mgl. 84.273 Sono rappresentati da: Obbligazioni convertibili €mgl. 23.318 Si tratta di un prestito obbligazionario convertibile in azioni, al tasso di interesse dell’1,9798%, denominato “Amga S.p.A. 1,9798 2004 – 2007 convertibili in azioni ordinarie”, la cui sottoscrizione, al valore di € 1,15 per ciascuna obbligazione, è riservata alle fondazioni bancarie delle provincie liguri e piemontesi. Nel corso del primo semestre del 2004 la Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria, ha sottoscritto n. 20.775.000 obbligazioni convertibili. Il valore iscritto in bilancio è stato calcolato in base al tasso interno di rendimento pari al 3,69%. Debiti verso banche €mgl. 60.955 La voce è relativa: Per €mgl 6.456 alla quota a lungo termine di una linea di credito definita con la Banca Intesa nel corso del primo semestre 2000 per complessivi 25,8 milioni di Euro, con scadenza 19/04/2007, su cui maturano interessi al tasso allineato all’Euribor a 6 mesi maggiorato di uno spread dello 0,40%. La restituzione di tale finanziamento è iniziata a decorrere dal 19/10/2003. Non sono presenti quote scadenti oltre i 5 anni. Si ricorda che a totale copertura del rischio determinato dall’andamento dei tassi, è stato stipulato nel mese di maggio 2003 un contratto di “Interest Rate Swap”. Tale contratto è stato stipulato con il Monte dei Paschi di Siena per un importo iniziale di 25,8 milioni di Euro e con scadenza il 19 aprile 2007. La parte residua di tale copertura al 30 settembre 2005 ammonta complessivamente ad €mgl. 12.911, ed è allineato all’importo residuo complessivo del finanziamento, in quanto il nozionale di riferimento è ancorato al debito residuo stesso. Il fair value al 30/09/05 evidenzia un valore negativo pari a €mgl. 95. La variazione rispetto al valore all’1/01/05 è stata riflessa nel conto economico del periodo. Per €mgl 2.745 alla quota a lungo termine di un finanziamento acceso con la Banca Intesa nel corso del primo semestre 2001 per complessivi 5,2 milioni di Euro, con scadenza 31/12/2008, su cui maturano interessi al tasso allineato all’Euribor a 6 mesi maggiorato di uno spread dello 0,50%. La restituzione di tale finanziamento è iniziata a partire dal 30/06/2004. Non sono presenti quote scadenti oltre i 5 anni. Per €.mgl 50.000 alla quota a lungo termine di un finanziamento acceso presso la Banca Opi Spa nel corso del primo semestre 2003, per complessivi 50 milioni di Euro, con scadenza 31/12/2017 su cui maturano interessi al tasso allineato all’Euribor a 6 mesi maggiorato di uno spread dello 0,55%. La restituzione di tale finanziamento avverrà a partire dal 30/06/2007. Le quote scadenti oltre i 5 anni, ammontano a €mgl 34.091. Per €mgl 581 alla quota a lungo termine di un finanziamento acceso con la Banca Intesa nel Dicembre 2003 e relativo all’accollo, pro-quota con la A.E.M. Spa di Milano, di un debito contratto da Mestni Plinovodi Distribucija D.o.o., con scadenza 31/12/2011, su cui maturano interessi al tasso allineato all’ Euribor a 6 mesi maggiorato di uno spread dello 0,125%. Su tale finanziamento era già in corso la restituzione a partire dal 30/06/2002. Le quote scadenti oltre i 5 anni ammontano a €mgl 166. Per €mgl 585 alla quota a lungo termine di un finanziamento acceso con la Banca Intesa nel Dicembre 2003 e relativo all’accollo pro-quota con la A.E.M. Spa di Milano, di un debito 18 contratto da Mestni Plinovodi Distribucija D.o.o., con scadenza 31/12/2011, su cui maturano interessi al tasso allineato all’ Euribor a 6 mesi maggiorato di uno spread dello 0,25%. Su tale finanziamento era già in corso la restituzione a partire dal 30/06/2002. Le quote scadenti oltre i 5 anni ammontano a €mgl 167. Per €mgl 588 alla quota a lungo termine di un finanziamento acceso con la Banca intesa nel Dicembre 2003 e relativo all’accollo pro-quota con la A.E.M. Spa di Milano, di un debito contratto da Mestni Plinovodi Distribucija D.o.o., con scadenza 31/12/2011, su cui maturano interessi al tasso allineato all’ Euribor a 6 mesi maggiorato di uno spread dello 0,35%. Su tale finanziamento era già in corso la restituzione a partire dal 30/06/2002. Le quote scadenti oltre i 5 anni ammontano a €mgl 168. Passività per locazioni finanziarie €mgl 574 Rappresentano le quote scadenti oltre l’esercizio successivo, del debito per beni in locazione finanziaria. TFR ed altri fondi relativi al personale €mgl. 9.114 30/09/05 31/12/04 variazione 9.114 8.791 323 Fondo trattamento di fine rapporto Il Fondo Trattamento di fine rapporto aumenta di €mgl. 323 per il saldo tra gli accantonamenti a conto economico, gli utilizzi per indennità corrisposte al personale cessato, anticipazioni e fondi pensioni. In applicazione del Principio Contabile IAS 19 per la valutazione del T.F.R. è stata utilizzata la metodologia denominata “Projected Unit Credit Cost” articolata secondo le seguenti fasi: − sono stati proiettati, sulla base di una serie di ipotesi finanziarie (incremento del costo della vita, incremento retributivo ecc.), le possibili future prestazioni che potrebbero essere erogate a favore di ciascun dipendente iscritto al programma nel caso di pensionamento, decesso, invalidità, dismissioni ecc.. La stima delle future prestazioni includerà gli eventuali incrementi corrispondenti all’ulteriore anzianità di servizio maturata nonché alla presumibile crescita del livello retributivo percepito alla data di valutazione; Più in dettaglio le ipotesi adottate sono state le seguenti: − è stato calcolato alla data della valutazione, sulla base del tasso annuo di interesse adottato e della probabilità che ciascuna prestazione ha di essere effettivamente erogata, il valore attuale medio delle future prestazioni; − è stata definita la passività per la società individuando la quota del valore attuale medio delle future prestazioni che si riferisce al servizio già maturato dal dipendente in azienda alla data della valutazione; − è stato individuato, sulla base della passività determinata al punto precedente e della riserva accantonata in bilancio ai fini civilistici italiani, la riserva riconosciuta valida ai fini IAS. Più in dettaglio le ipotesi adottate sono state le seguenti: Tasso di inflazione Tasso di Rivalutazione Tasso di attualizzazione Tasso di Turn-Over 3,35% 3,23% 4,38% 1,00% 19 Fondo imposte differite fondo imposte differite 30/09/05 31/12/04 variazione 13.432 9.204 4.228 Il fondo è prevalentemente dovuto ad imposte differite proprie della Società e da quelle derivanti dal consolidato fiscale e dalla trasparenza fiscale. Si ricorda che rispetto al 31/12/2004, il gruppo fiscale, che già comprendeva le controllate Genova Acque S.p.A. ed Amga Commerciale S.p.A., è stato allargato includendo le partecipate CAE S.p.A., AGA S.p.A., Zeus S.p.A. e Caposettore Gas Acqua S.r.l.. Fondi per rischi ed oneri futuri La composizione della voce, espressa in migliaia di Euro, è la seguente: Altri fondi 30/09/05 31/12/04 variazione 2.401 2.383 18 La voce comprende accantonamenti effettuati in esercizi precedenti per i contenziosi in corso. I fondi rischi risultano congrui rispetto alle passività potenziali di esistenza certa o probabile in considerazione delle stime effettuate sulla base degli elementi a disposizione. Si ricorda che nel corso del primo semestre è stata pubblicata la Legge 62/2005 “Disposizioni per l’adempimento di obblighi derivanti dall’appartenenza dell’Italia alla Comunità Europea – Legge Comunitaria 2004” che all’art. 27, che mira a disciplinare la procedura di recupero degli aiuti di stato relativi al periodo di moratoria fiscale. Conformemente al disposto contenuto nel citato articolo, AMGA SpA ha presentato le dichiarazioni dei redditi per ciascuno dei periodi interessati relativi agli esercizi 1996, 1997, 1998 e 1999. Sarà successivamente cura dell’Amministrazione finanziaria notificare se e quanto sarà oggetto di recupero, in attesa che si esauriscano i procedimenti di ricorso pendenti. Gli Amministratori ritengono che, sulla base delle informazioni disponibili il rischio di restituzione delle imposte a seguito di un esito negativo dell’intera vicenda, sia ad oggi possibile ma non probabile, e pertanto il presente bilancio non riflette alcuno stanziamento a tale titolo. 20 PASSIVITA’ CORRENTI Passività finanziarie con scadenza entro 12 mesi €mgl 88.207 Debiti finanziari Sono rappresentate da: Debiti verso banche €mgl. 57.755 La voce, che al 31 dicembre 2004 ammontava a circa 7,7 milioni di Euro, è relativa, per quanto riguarda l’indebitamento a breve, ad operazioni di finanziamento, prevalentemente in “Hot Money”. Debiti verso società partecipate €mgl. 30.452 Sono rappresentati dal debito verso le partecipate Amga Commerciale per €mgl. 13.132 e Genova Acque per €mgl. 17.320, e rappresenta la posizione di Amga S.p.A. nei confronti delle suddette controllate, derivante dalla gestione in cash pooling delle stesse. €mgl. 95 Altre passività finanziarie Si riferiscono alla valutazione al “fair value” al 30/09/05 del contratto di “Interest Rate Swap”, che evidenzia un valore negativo pari a €mgl. 95. La variazione rispetto al valore all’1/01/05 è stata riflessa nel conto economico del periodo. Debiti commerciali €mgl. 50.312 Sono rappresentati da: Debiti verso fornitori €mgl. 12.812 La voce al 31 dicembre 2004 ammontava a €mgl. 11.169. I debiti verso fornitori sono interamente scadenti entro l’esercizio successivo. Debiti verso società partecipate Società Genova Acque Amga Commerciale Idrotigullio Cosme Sastercom CSI SIL INTEGRA Plurigas CAE SasterNet Aster Acqueinforma €mgl. 33.272 30/09/05 31/12/04 9.971 17.228 18 2.374 346 130 76 19 0 3.110 0 0 0 33.272 3.996 15.390 1.961 346 20 77 2.597 37 30 10 2 24.468 21 I debiti verso Genova Acque ed Amga Commerciale risentono rispettivamente per €mgl. 366 e per €mgl. 1.401 dell’applicazione del contratto di consolidamento fiscale in conseguenza del quale le suddette società trasferiscono ad Amga il loro credito per imposte anticipate. Debiti verso il Comune €mgl. 4.228 Questa voce, che al 31 dicembre 2004 era pari a €mgl. 3.987, rileva i debiti verso il Comune di Genova relativi alle partite correnti con AMGA SpA. I debiti sopramenzionati sono interamente scadenti entro l’esercizio successivo. €mgl. 4.693 Debiti vari ed altre passività Sono riferiti a: Debiti verso Istituti di previdenza e di sicurezza sociale €mgl. 525 Sono composti dalle seguenti voci: INPDAP INPS PEGASO PREMUNGAS INAIL PREVINDAI 30/09/05 31/12/04 419 0 0 24 82 0 485 208 81 30 86 14 525 904 Altri debiti €mgl. 2.739 La voce che nell’esercizio 2004 ammontava ad €mgl. 3.173 è così analizzabile: Personale Fondo Suss. Ex dipendenti Debiti verso Amministratori e Sindaci Casse Conguaglio, Borsa,Montetitoli Altri 30/09/05 31/12/04 1.296 408 498 396 141 1.625 408 581 461 98 2.739 3.173 I debiti verso il personale si riferiscono alla valorizzazione delle ferie del personale, maturate e non usufruite, a straordinario, alla 14ma mensilità e altre indennità, alla quota di premio di produzione ed ai relativi contributi, maturati nel periodo e corrisposti in periodi successivi. 22 Ricavi anticipati e costi differiti €mgl. 1.429 Queste voci, che al 31/12/2004 ammontavano a €/mgl 146 si riferiscono a quote di costi e di ricavi scadenti entro l’esercizio successivo e sono prevalentemente rappresentati da: Interessi passivi su Mutui Interessi passivi su prestito obbligazionario Ricavi anticipati verso Imprese Collegate Ricavi anticipati su comm.Regionale Montetitoli Quote competenza su sponsorizzazioni Interessi passivi e spese bancarie Canoni concessione 30/09/05 532 355 149 115 100 83 67 27 1.429 31/12/04 0 0 0 0 0 0 108 38 145 €mgl. 16.491 Debiti tributari I debiti tributari, che al 31-12-2004 ammontavano a €/Mgl 12.675 sono composti dalle seguenti voci: IRES Erario c/IVA IRPEF IRAP Deb.Trib Branch Albania altro 30/09/05 14.867 370 339 915 0 16.491 31/12/04 10.636 0 658 1.118 238 24 12.675 23 NOTE DI COMMENTO AL CONTO ECONOMICO RICAVI E PROVENTI €mgl. 52.462 Vendita di beni e cessione di servizi €mgl. 29.658 I risultati economici finanziari di AMGA SpA al 30 Settembre 2005 e dei periodi posto a confronto sono, come gia evidenziato in precedenza, redatti secondo i principi IAS/IFRS emessi dallo IASB e omologati dall’Unione Europea. Il totale dei ricavi e dei proventi a settembre 2005 ammonta a €/Migl. 52.462 (€ /Migl. 48.049 nello stesso periodo 2004) di cui €/Migl. 29.658 sono attribuibili ai ricavi generati dalle vendite e dalle prestazioni di servizi (€ /Migl. 30.657 nel 2004). In coerenza con quanto richiesto dai nuovi principi sono state individuate le seguenti aree di business: - Gas Reti - distribuzione gas su reti locali. Gestione Servizio idrico Integrato (ATO) Altre attività. Di seguito viene riportato l’andamento della gestione relativo al progressivo di Settembre 2005 distinto per le aree di business sopra individuate. GAS RETI Ricavi vendita al 30/06/05: Altri proventi Totale ricavi al 30/09/05 Ricavi vendita al 30/06/04: Altri proventi Totale ricavi al 30/09/04 ALTRO TOTALE AMGA 26.993 - 2.665 29.658 9.917 7.765 5.121 22.803 36.910 7.765 7.786 52.461 29.281 - 1.376 30.657 9.599 2.185 5.607 17.391 38.880 2.185 6.983 48.048 GAS RETI • S.I.I. S.I.I. ALTRO TOTALE AMGA EBITDA 30/09/05 11.671 1.063 (1.317) 11.417 EBITDA 30/09/04 12.958 (1.041) (1.901) 10.016 EBIT 30/09/05 1.617 753 (1.473) 897 EBIT 30/09/04 3.268 (1.085) (2.042) 141 Settore di Attività: Gas Reti Il margine operativo lordo ( EBITDA) realizzato dal settore ammonta a 11.417 €/Migl. 24 contro i 10.016 €/Migl. realizzati nello stesso periodo del 2004. Il margine risente dell’applicazione prudenziale effettuata dalla Società della delibera AEEG n. 170/04 che comporta di fatto una contrazione media del margine di distribuzione di circa il 7% in parte compensata dall’incremento dei volumi vettoriali. Nel corso del periodo sono stati vettoriali complessivamente 273 Mni di mc contro I 272 Mni di mc dello stesso periodo del 2004. In particolare, 24 Mni di mc sono stati vettoriali per conto di società terze e 249 Mni di mc per conto di Amga Commerciale S.p.A. Dal punto di vista normativo, si precisa che è ancora pendente presso il Consiglio di Stato il giudizio d’appello sulla Delibera 170/04 AEEG relativa alle tariffe di distribuzione locale – successivamente integrata dalle delibere n. 219/04, 122/05 AEEG e più recentemente dalle delibere AEEG n. 169/05 e 171/05 - da applicare dal 1/10/04. Tale Delibera era già stata annullata negli art. 7.1, 7.2 e 8 con sentenza motivata del TAR Lombardia depositata in data 11/03/2005. In attesa del pronunciamento definitivo AMGA SpA sta applicando provvisoriamente le tariffe calcolate ai sensi della delibera n. 170/04 nella sua formulazione originaria. • Settore di Attività: Gestione Servizio idrico Integrato La Legge 36/94 (Legge Galli) ha previsto la riorganizzazione del servizio idrico integrando le diverse fasi del ciclo (acquedotto – fognatura – depurazione) su Ambiti Territoriali Ottimali. La Regione Liguria ha definito quattro Ambiti Territoriali Ottimali corrispondenti alle quattro Province, ciascuno dei quali è coordinato dalla corrispondente Autorità (Autorità d’Ambito Territoriale Ottimale: A.A.T.O.) espressione della i Provincia e Comuni che vi appartengono. L’ A.A.T.O. di Genova ha affidato ad AMGA S.p.A. ( in qualità di società mista partecipata dal Comune di Genova appartenente all’ATO della Provincia di Genova), la gestione del Servizio Idrico Integrato ed suo coordinamento per il periodo di cinque anni (01/01/2004 - 31/12/2008). Dal primo di gennaio 2004 è iniziata la fase transitoria della durata di sei mesi in cui AMGA S.p.A. ha avviato l’organizzazione del SII a livello di ATO con il supporto dei soggetti salvaguardati direttamente partecipati (GENOVA ACQUE,IDROTIGULLIO, AMTER) ed ha assunto la gestione dei servizi idrici, fognari e di depurazione precedentemente svolti in economia dai singoli Comuni (n. 45). Con deliberazione n. 5531 del 22/7/2004 dell’AATO sono stati approvati il Piano degli Interventi, l’articolazione tariffaria ed il Regolamento di Servizio. Il settore Servizio Idrico Integrato (da qui in poi SII) raccoglie i ricavi rivenenti dai canoni di coordinamento, da copertura di costi fissi, da remunerazione del capitale investito, da parte delle società operative. In qualità di gestore d’ambito AMGA Spa effettua gli investimenti previsti a Piano avvalendosi delle società partecipate Genova Acque, Idrotigullio, Amter per la gestione operativa degli stessi . I costi della linea SII riguardano esclusivamente costi di coordinamento, costi fissi per canoni e mutui verso i comuni e verso Regione/Provincia . I ricavi rivenenti dalle società operative sono legati alla dinamica tariffaria e hanno quindi risentito dell’effetto di start-up, a partire da Luglio 2004, provocando quindi un iniziale squilibrio economico che attualmente sta portandosi a regime. L’EBITDA della linea è pari a €/mgl 1.063 rispetto al valore negativo (1.041) dello stesso periodo 2004. L’ EBIT è pari a €/mgl 753 contro il valore negativo di (1.085) del Settembre 2004. • Settore Altre Attività Il settore Altre attività include sostanzialmente i Servizi Tecnologici e Ambientali (laboratorio analitico, sperimentazione, ricerca e sviluppo, attività estere) 25 I ricavi del periodo ammontano complessivamente a circa €/Migl. 7.786 contro i circa €/Migl. 6.984 del 2004. Il Margine Operativo Lordo (EBITDA) ammonta a (1.317) €/Migl. Contro i (1.901) €/Migl. del 2004. L’ EBIT passa da €/Migl (2.041) del 2004 agli attuali €/Migl (1.473) . In questo settore sono ricompresi anche Ricavi e Costi inerenti le attività della nostra BRANCH Albanese, avente come scopo la realizzazione e la gestione di impianti acquedottistici nella città di Tirana. Altri proventi €mgl. 22.803 La voce, che al 30/9/2004 ammontava a €/mgl 17.391 si riferisce principalmente a: Ricavi per Service a partecipate Ricavi da Gestione ATO Genovese Ricavi per Attività diverse infra - Gruppo Contributi utenti per lavori Proventi straordinari Ricavi att. Tecnologiche e Pipe Ricavi e rimborsi diversi Sopravvenienze attive clienti 30/09/05 30/09/04 6.919 6.501 4.115 1.717 1.400 1.347 671 133 22.803 7.223 1.863 3.356 1.743 0 2.029 1.058 119 17.391 Lo scostamento negli altri proventi rispetto al periodo precedente (+ 5.412 €mgl.) è prevalentemente attribuibile ai ricavi derivanti dalla gestione dell’ATO Genovese, che ha trovato piena applicazione dal secondo semestre 2004 ( + 4,6 milioni di € ). I maggiori proventi straordinari derivano da una maggiore aliquota fiscale di ammortamento dedotta in sede di calcolo del 1° acconto di imposta, rispetto a quella dedotta per il calcolo delle imposte a bilancio 2004. La voce trova compensazione di pari importo nei costi. 26 COSTI €mgl. 5.943 Acquisti di materiali La voce che nel periodo precedente ammontava ad €mgl. 2.982, si incrementa principalmente per effetto dell’aumentata attivtà della Branch Alabanese. Tale incremento di costi per materiali trova copertura in altrettanti ricavi ricompresi alla voce “Ricavi per vendita beni e cessione servizi”. Acquisti di servizi esterni €mgl. 15.457 La voce in oggetto , che a settembre 2004 era pari a €/mgl 16.178 è così dettagliata: Prestazioni e servizi da Soc. Partecipate Consulenze tecniche, amministrative, legali etc Prestazioni e servizi di terzi Canoni, licenze, manutenzioni Software Noleggi automezzi e leasing attrezzature Sponsorizzazioni e pubblicità Manutenzioni, pulizie, vigilanza Spese telefoniche Assicurazioni Serviz Branch Albania Costi per ripristini suolo pubblico Energia Elettrica Costi per controlli analitici Spese generali ed amministrative Costi del personale 30/09/05 30/09/04 5.373 2.495 1.587 1.291 985 922 677 479 433 348 309 218 178 162 15.457 4.440 2.427 1.658 1.187 861 1.845 625 405 388 888 998 195 92 169 16.178 €mgl. 16.992 Sono così composti: Stipendi Oneri sociali Trattamento di fine rapporto Altri costi 30/09/05 30/09/04 11.265 4.332 929 466 11.114 4.158 827 444 16.992 16.543 Il personale dipendente di AMGA SpA al 30/09/05 è così rappresentabile: Dirigenti Quadri Impiegati Operai 30/09/05 30/09/04 12 26 225 174 10 21 222 174 437 427 27 Altri costi operativi €mgl 7.387 La voce in oggetto , che a settembre 2004 era pari a €/mgl 6.044 è così dettagliata: 30/09/05 30/09/04 Canoni per gestione ATO 2.265 1.915 Oneri straordinari (div.aliquote fiscali) 1.400 0 Imposte, bolli, tasse diverse, canoni. 812 650 Sopravvenienze passive 503 552 Spese CA e collegio sindacale 467 472 Erogazioni liberali 425 640 Contributo Authority Corsi professionali,rimborsi, spese viaggio etc Diritti Consob, Montetitoli, Borsa italiana etc. Sussidi ex dipendenti Spese generali, amministrative Contributi FederGasAcqua altri 357 398 719 393 206 201 103 90 160 7.387 135 200 161 57 150 6.044 I maggiori oneri straordinari risentono della diversa aliquota fiscale di ammortamento sulle tubazioni, rispetto a quella adottata nel calcolo delle imposte sul bilancio al 31/12/2004. Costi per lavori interni capitalizzati 30/09/05 30/09/04 3.721 3.567 Comprendono costi interni di personale e costi di magazzino capitalizzati. Ammortamenti 30/09/05 Ammortamento delle immob. materiali Ammortamento delle immob. immateriali Totale ammortamento 30/09/04 9.358 1.134 8.907 802 10.492 9.709 28 Svalutazioni ed altri accantonamenti 30/09/05 Accantonamenti per rischi Altri accantonamenti 30/09/04 0 19 37 129 19 166 Altri proventi finanziari 30/09/05 Proventi da partecipazioni 30/09/04 14.604 12.301 286 159 85 203 557 26 15.134 13.087 Proventi finanziari: -Interessi da società partecipate -Interessi da istituti di credito e postali -Interessi attivi diversi Altri oneri finanziari 30/09/05 -Interessi passivi verso banche -Interessi passivi su mutui e finanziamenti -Interessi passivi da partecipate -Interessi passivi diversi 30/09/04 1.378 1.502 305 0 5 1.680 386 237 3.185 2.308 I maggiori interessi passivi sui c/c bancari, sono dovuti ad operazioni di finanziamento a breve ( Hot money ), non presenti nell’analogo periodo dell’esercizio precedente. €mgl. 2.589 Imposte sul reddito di esercizio 30/09/05 30/09/04 2.589 629 Si ricorda che, come già evidenziato in precedenza, il reddito imponibile della Società, ai soli fini I.RE.S. comprende anche la quota attribuita dalla partecipata Plurigas per effetto dell’esercizio dell’opzione della “trasparenza fiscale” ex art 115 D.P.R. 917/1986 effettuato il 30 dicembre 2004. A partire da tale data, inoltre, è stata anche esercitata l’opzione per il consolidato fiscale, disciplinato dal 29 DPR 917/86, come modificato dal D.Lgs. 334/2003, includendo nel gruppo fiscale le partecipate AMGA Commerciale S.p.A. e Genova Acque S.p.A.. A partire dall’esercizio 2005, inoltre, il gruppo Fiscale è stato allargato includendo le partecipate CAE S.p.A., AGA S.p.A., Zeus S.p.A. e Caposettore Gas Acqua S.r.l. Le imposte differite/anticipate sono calcolate su tutte le differenze temporanee che emergono tra la base imponibile delle attività e delle passività ed i relativi valori contabili. Si ricorda inoltre che : Al 30 settembre 2004 le imposte comprendono solo IRAP, in quanto nulla è dovuto per IRES, inoltre non era ancora stata esercitata l’opzione per la trasparenza ed il consolidato fiscale: Per effetto del DL. 211/05, (cd. Taglia spese), l’aliquota fiscale di ammortamento deducibile per l’esercizio 2005, è ridotta per alcune tipologie di cespiti, rispetto al periodo precedente. Ciò ha comportato un incremento di imposte correnti pari a €mgl.1.743. A fronte di tale differenza sono state stanziate imposte anticipate per pari importo. Le imposte al 30 settembre 2005 sono riferite: - - Per €mgl. 962 all’Imposta sulle Attività Produttive ( IRAP ); Per €mgl. 3.560 all’Imposta sul Reddito delle Società ( I.RE.S.), tale importo comprende €mgl. 2.054 relativi all’ I.RE.S. di Plurigas, derivante dall’applicazione del contratto di trasparenza fiscale; Per €mgl. 2.362 e per €mgl. 1.934 rispettivamente all’ I.RE.S. di Amga Commerciale e di Genova Acque derivante dall’applicazione del contratto di consolidamento fiscale; Per €mgl. 4.117 alle imposte anticipate generate nel periodo dalla Società e dalla partecipata Plurigas; Per €mgl. 53 al rilascio di imposte anticipate Per €mgl. 2.297 alle imposte differite derivanti dall’adesione al regime di trasparenza fiscale di Plurigas; Per €mgl. 64 al rilascio di imposte differite; Per €mgl. 4.297 quale provento per adesione al consolidato fiscale. Tale provento è relativo alle imposte da Amga commerciale per €mgl 2.362 e di Genova Acque per €mgl. 1.934. Per €mgl. 100 rettifiche di imposte dovute al passaggio ai Principi Contabili Internazionali IAS. 30 ALLEGATI I presenti allegati contengono informazioni aggiuntive rispetto a quelle esposte nella Nota Integrativa, della quale costituiscono parte integrante. Tali informazioni sono contenute nei seguenti allegati: − Prospetto delle variazioni nei conti di patrimonio netto al 30 settembre 2005 − Rendiconto finanziario per il periodo chiuso al 30 settembre 2005 − Prospetto di movimentazione delle immobilizzazioni immateriali per il periodo chiuso al 30 settembre 2005 − Prospetto di movimentazione delle immobilizzazioni materiali per il periodo chiuso al 30 settembre 2005 − Prospetto parti correlate al 30 settembre 2005 − Prospetto riassuntivo delle Concessioni/Convenzioni in capo al AMGA SpA Amga al 30 settembre 2005 31 PROSPETTO DELLE VARIAZIONI DEL PATRIMONIO NETTO DI AMGA SPA AL 30 SETTEMBRE 2005 Capitale Sociale Saldi al 31/12/2004 Altri strumenti rappresentativi del Capitale 180.974 Rettifiche IAS 1.137 Del. Assembleare del 30/04/05 Saldi al 30/09/05 180.974 1.137 Altre riserve Risultato dell’esercizio Patrimonio Netto 201.452 8.110 390.536 (9.081) 8.936 992 10.091 (17.046) (6.955) 10.256 10.256 10.256 394.829 202.462 32 RENDICONTO FINANZIARIO PER GLI ESERCIZI CHIUSI AL 30/09/2005 E AL 30/09/2004 Valori in €uro Settembre 2005 FLUSSO MONETARIO DA ATTIVITA' OPERATIVA Utile dell'esercizio di pertinenza della Capogruppo Settembre 2004 10.255.561 9.971.100 0 10.491.814 0 (8.236.248) 0 0 322.995 (1.004.113) (14.444.135) 11.159.152 0 9.709.319 0 (17.577) 0 319.695 535.891 (147.890) (7.469.743) (28.149.860) 8.159.236 (1.609.304) 16.704.262 (16.858.369) (15.076.863) (1.395.600) (148.693) (33.547.111) 0 (3.618.931) (17.982) (7.575.549) (1.587.506) (81.473) (15.080.443) 0 (12.850.821) 970.350 FLUSSO DI CASSA GENERATO (ASSORBITO) DALL' ATTIVITA' DI INVESTIMENTO (53.805.180) (36.205.442) FLUSSO MONETARIO DA ATTIVITA' FINANZIARIE Variazione netta dei debiti finanziari Variazione netta dei crediti finanziari Variazione area di consolidamento e rettifiche IAS sul patrimonio netto Dividendi corrisposti a terzi 38.604.888 (12.571.343) 992.881 (6.954.541) 54.397.830 (840.992) 0 (6.954.541) Rettifiche per riconciliare l'utile dell'esercizio al flusso di cassa generato(assorbito) dall'attività operativa: Utile dell'esercizio di pertinenza dei Terzi Ammortamenti di attività materiali e immateriali Svalutazioni/Ripristini di attività non correnti, partecipazioni incluse Variazione netta delle attività(passività) per imposte anticipate(differite) Plusvalenze/minusvalenze da realizzo di attività non correnti Quota dei risultati delle partecipazioni valutate secondo il metodo del patrimonio ne Variazione netta del fondo trattamento di fine rapporto (Incremento) Decremento del magazzino (Incremento) Decremento dei crediti commerciali e crediti vari correnti (Decremento) Incremento dei debiti commerciali e debiti vari correnti (Incremento) Decremento di altre attività correnti Decremento (Incremento) di altre passività correnti FLUSSO DI CASSA GENERATO (ASSORBITO) DALL' ATTIVITA' OPERATIVA FLUSSO MONETARIO DA ATTIVITA' DI INVESTIMENTO: Investimenti in attività materiali Investimenti in attività immateriali Investimenti in altre attività non correnti (partecipazioni contabilizzate con il metodo del patrimonio netto) Investimenti in altre attività non correnti (altre partecipazioni) Variazione netta delle attività finanziarie disponibili per la vendita: Variazione dei crediti finanziari e altre attività finanziarie Variazione netta delle attività finanziarie possedute per la negoziazione FLUSSO DI CASSA GENERATO (ASSORBITO) DALL' ATTIVITA' FINANZIARIA 20.071.885 46.602.297 (17.029.033) (6.461.514) DISPONIBILITA' LIQUIDE E MEZZI EQUIVALENTI ALL'INIZIO DELL'ESERCIZIO 27.718.800 43.528.298 DISPONIBILITA' LIQUIDE E MEZZI EQUIVALENTI ALLA FINE DELL'ESERCIZIO 10.689.767 37.066.785 849.241 1.737.180 1.180.148 1.339.737 CASSA E ALTRE DISPONIBILITA' LIQUIDE NETTE ALL'INIZIO DEL PERIODO: Depositi bancari e postali Denaro e valori in cassa 27.718.800 27.700.536 18.264 43.528.298 43.492.376 35.922 CASSA E ALTRE DISPONIBILITA' LIQUIDE NETTE ALLA FINE DEL PERIODO: Depositi bancari e postali Denaro e valori in cassa 10.689.767 10.658.300 31.467 37.066.785 37.060.324 6.461 FLUSSO DI CASSA COMPLESSIVO INFORMAZIONI AGGIUNTIVE DEL RENDICONTO FINANZIARIO Imposte sul reddito pagate Interessi pagati RICONCILIAZIONE CASSA E ALTRE DISPONIBILITA' LIQUIDE NETTE TOTALI 33 PROSPETTO DELLE MOVIMENTAZIONI DELLE IMMOBILIZZAZIONI MATERIALI PER IL PERIODO CHIUSO AL 30/09/2005 PROSPETTO DELLE MOVIMENTAZIONI DELLE IMMOBILIZZAZIONI MATERIALI Valore netto 31/12/04 Terreni Fabbricati Impianti e macchinari Altri beni Immobilizz. in corso Radiazione Riclassifiche al Incrementi 17.554.647 13.638.020 100.371.173 3.562.204 3.054.948 553.725 10.004.815 664.577 3.853.747 138.180.992 15.076.864 e Radiazioni Ammortamenti Ammortamenti 881.145 (985.345) (7.667.337) (705.137) 17.554.647 13.206.399 103.589.796 3.521.644 6.027.551 (9.357.819) 143.900.036 (881.145) - - Valore netto al 30/09/05 BENI IN LOCAZIONE FINANZIARIA Valore netto 31/12/04 Fabbricati Impianti e macchinari Radiazione Riclassifiche al Incrementi e Radiazioni Ammortamenti Ammortamenti 512.776 512.776 512.776 Valore netto al 30/09/05 - - - - 512.776 34 PROSPETTO DELLE MOVIMENTAZIONI DELLE IMMOBILIZZAZIONI IMMATERIALI PER IL PERIODO CHIUSO AL 30/09/2005 PROSPETTO DELLE MOVIMENTAZIONI DELLE IMMOBILIZZAZIONI IMMATERIALI Valore netto al Radiazione e Valore netto 31/12/04 Riclassifiche Ammortamenti 30/09/05 Incrementi Immobilizzazioni in corso ed acconti Altre immobilizzazioni al 28.478 14.542 43.020 3.887.677 1.381.059 (1.133.995) 4.134.740 3.916.155 1.395.601 (1.133.995) 4.177.760 35 PROSPETTO PARTI CORRELATE AL 30/09/05 CREDITI SOCIETA' tipo rapporti GENOVA ACQUE """ AQUAMET IDROTIGULLIO """ """ CAE """ SASTERNET AMGA COMMERCIALE """" CIRS COSME SASTERCOM ZEUS C.S.I. AGA GEA COMMERCIALE GEA ATENA CONSORZIO 3A NUOVA SAP CAPOSETTORE GAS E ACQUA SIL AGA NUOVA SAP AMTER ACOS AIGA ASPEA ASTEA PLURIGAS VEA INTEGRA NUOVE ACQUE IDROCONS DOMUS ACQUA ASMT ASA ACOS ENERGIA ATENA PATRIMONIO Acqueinforma Mondo Acque Tirana Cons. Int. Aretina ASTER Multimed ACQ.DE FERRARI GALLIERA AGAM Monza CONTINI IATI AMIU ASTER AMT HYDROCONTROL Commerciali Finanziari Commerciali Commerciali Finanziari a lungo Finanziari a breve Commerciali Finanziari Commerciali Commerciali Finanziari Commerciali Commerciali Commerciali Commerciali Commerciali Commerciali Commerciali Commerciali Commerciali Commerciali Commerciali Commerciali Commerciali Commerciali Commerciali Commerciali Commerciali Commerciali Commerciali Commerciali Commerciali Commerciali Commerciali Commerciali Commerciali Commerciali Commerciali Commerciali Commerciali Commerciali Commerciali Commerciali Commerciali Commerciali Commerciali Commerciali Commerciali Commerciali Commerciali Commerciali Commerciali Commerciali Commerciali Commerciali Commerciali Commerciali Commerciali Commerciali Commerciali Commerciali COMUNE DI GENOVA Genova 2004 Palazzo Ducale Teatro carlo Felice 19.666.684,14 213.116,03 1.544.263,83 7.797.297,10 1.772.935,00 2.570.464,83 12.400.274,67 2.227.035,76 11.834.032,04 35.585,49 7.071,35 896.705,00 50,00 6.020,00 48.089,70 18.250,00 8.950,50 490.342,80 310,87 39.554,38 733.776,88 16.185.000,00 545.349,02 8.000,00 71.726,60 14.457,00 93.750,00 17.836,07 12.885,36 3.392,29 276.561,09 3.100,00 16.500,00 DEBITI RICAVI COSTI 9.971.005,05 17.319.725,53 17.599,86 9.861.792,66 1.482.057,46 53.993,00 853.699,76 - 3.110.281,00 400.336,03 18.916,11 17.228.277,94 13.132.113,06 330.903,45 29.761.128,05 2.853.486,30 2.373.663,28 346.447,09 7.035,35 - 1.509.822,72 129.735,46 9.632,25 87.622,50 183.546,80 76.150,00 3.750,00 296.947,81 74.170,85 15.106,86 18.978,39 148.990,00 17.836,07 6.000,00 3.326,91 224.350,74 9.300,00 16.500,00 93.648,30 89.154,86 758.085,19 445.519,29 173.784,51 13.433,72 36.208,80 - 120,00 71.306,63 230.441,01 173.784,51 13.433,72 5.098,33 9.612,66 5.041,40 18.673,96 172.574,38 10.180,32 31.950,00 45,83 5.701,65 8.131,91 - - - 4.458.375,91 4.227.770,58 74.297,38 232.144,58 - 21.381,50 333.333,34 333.333,34 36 Prospetto riassuntivo delle Concessioni/Convenzioni in capo al AMGA S.p.A. al 30/09/05 Concessioni/Convenzioni AMGA S.P.A. Ente / comune concedente Tipo Convenzione /Concessione Data Inizio Data fine Note AVEGNO Distribuzione gas metano 10/07/1989 2009 Durata ridotta ; non più 30 anni per effetto di Legge BARGAGLI Distribuzione gas metano 10/07/1989 2009 Idem c.s. BOGLIASCO Distribuzione gas metano 11/06/1966 2009 Idem c.s. CERANESI Distribuzione gas metano 06/10/1982 2009 Idem c.s. CICAGNA Distribuzione gas metano 10/07/1989 31/12/2012 DAVAGNA Distribuzione gas metano 10/07/1989 2009 GENOVA Distribuzione gas metano - 31/12/2012 LUMARZO Distribuzione gas metano 10/07/1989 31/12/2012 MELE Distribuzione gas metano 20/04/1984 2009 MIGNANEGO Distribuzione gas metano 28/10/1987 31/12/2008 MOCONESI Distribuzione gas metano 10/07/1989 31/12/2012 NEIRONE Distribuzione gas metano 10/07/1989 31/12/2012 PIEVE LIGURE Distribuzione gas metano 24/02/1986 2009 Durata ridotta ; non più 30 anni per effetto di Legge SANT'OLCESE Distribuzione gas metano 12/07/1985 2009 Idem c.s. SERRA RICCO' Distribuzione gas metano 06/10/1982 2009 Idem c.s. TORRIGLIA Distribuzione gas metano 10/07/1989 2009 Idem c.s. TRIBOGNA Distribuzione gas metano 10/07/1989 31/12/2012 USCIO Distribuzione gas metano 10/07/1989 2009 LORSICA Distribuzione gas metano 29/01/1999 31/12/2012 FAVALE DI MALVARO PROVINCIA DI GENOVA Distribuzione gas metano 29/01/1999 31/12/2012 16/04/2003 31/12/2008 Servizio idrico integrato Durata ridotta ; non più 30 anni per effetto di Legge Durata ridotta ; non più 30 anni per effetto di Legge Durata ridotta ; non più 30 anni per effetto di Legge ATO GENOVESE Allegato 2.1.1 (g) Relazione di KPMG del 27 marzo 2006 sulla congruità del rapporto di cambio. Allegato 5.2 Relazione di KPMG s.p.a. relativa allo stato patrimoniale e al conto economico consolidato pro-forma al 31 dicembre 2005 del Gruppo AEM.