Gennaio - Athenaeum
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Gennaio - Athenaeum
Mensile redatto dagli studenti del Liceo Classico “Leoniano” Diretto da Marco Cecili e Gabriele Russo Russo Direttore Onorario Francesco Carletti Anno III Numero 1 Gennaio 2009 www.redazioneathenaeum.com Athenaeum: l’avventura continua Il giornale festeggia il secondo anniversario della fondazione Tanti i cambiamenti, ma lo spirito rimane quello del primo numero Gabriele Russo Russo 27 gennaio: il mondo si ferma per ricordare A pagina 6 A pagina 4 Zabaione, che cos’è? A pagina 9 Athenaeum compie due anni. Conservo gelosamente tutti i 20 numeri fin qui pubblicati, a cominciare dalle storiche prime quattro pagine del 3 febbraio 2007, e ciascuno di essi porta con sé ricordi ed emozioni. Più di qualche volta mi sono chiesto quale sia il più bello, senza mai giungere ad una risposta, perché ogni uscita ha qualcosa in più delle altre e può essere definita, senza alcuna presunzione, “la più importante”. Se mancasse uno soltanto di questi 20 numeri, Athenaeum non sarebbe lo stesso, perché un valore fondamentale per il nostro (e Vostro) giornale è la costanza nell’impegno di chi lo redige (e non mi riferisco solo a chi è in redazione). Sebbene qualche volta siamo stati un po’ in ritardo (non questo mese: abbiamo atteso di proposito l’inizio di febbraio in ricordo del primo numero!), nessuno di noi si è mai risparmiato quando si è trattato di fare qualche sacrificio per il giornale e mi auguro di cuore che possa essere sempre così. Speciale a pagina 2 Athenaeum compie 2 anni! niera esponenziale (da 4 a 16 pagine), ma posso garantirVi che lo spirito con cui ogni mese viene redatto è rimasto lo stesso, sempre ispirato al “Prologo” di Francesco Carletti. Non bisogna dimenticare, inoltre, che i ragazzi dell’attuale Ginnasio non erano ancora nella nostra Scuola nel gennaio 2007, eppure quasi tutti si sono immediatamente dati da fare per il giornale, con un entusiasmo che non ci saremmo mai aspettati. Grazie a loro è aumentato, quantitativamente e qualitativamente, l’apporto degli studenti. Perciò il nostro ringraIn questi due anni Athenaeum è ziamento va innanzitutto ai comcambiato profondamente nella pagni, sempre puntuali ed grafica e si è ingrandito in ma- affidabili nell’inviarci gli articoli, anche a costo di sacrificare un A pò del loro tempo libero. pagina Athenaeum vuole essere anche 3 un punto di riferimento per gli e ex-studenti della nostra Scuola 15 che ancora hanno voglia di migliorarla e sentirsi partecipi di essa; in questo numero abbiamo ben due articoli di ragazzi che hanno frequentato il nostro Liceo: uno di Matteo Stella ed uno di Valeria Carletti. In più dobbiamo ringraziare S.E. Mons. Luigi Belloli, fondatore della nostra Scuola, che ormai da mesi segue con vivo interesse le vicende di Athenaeum (a pagina 2 riportiamo qualche stralcio di un suo messaggio) e che di recente ha anche contribuito con un articolo. Un ringraziamento poi è doveroso per il nostro tipografo, Andrea Tagliaferri, e i nostri sponsors, grazie ai quali possiamo concretizzare le nostre aspirazioni. In particolare, quest’anno è stata fondamentale per noi la Open Data s.r.l. di Mario Solidei, alla quale è dedicato anche un articolo (a pagina 12). Vorrei citare anche tutti i docenti e le altre persone (amici e genitori) che ci aiutano e ripongono in noi la propria fiducia, ma neanche un’altra colonna basterebbe per farlo; allora per questa volta tralascio i nomi e dico loro semplicemente “grazie!”. 2 Scuola Giulia Rossi Gennaio 2009 A th e n a e u m compie due anni! Era un giorno di gennaio quello di cui facciamo memoria, un giorno come gli altri, ma in cui ebbe inizio una grande storia, in cui si vedeva un sogno che piano piano diventava vero, con due pagine sui banchi stampate in bianco e nero; poi come il sole che colorava il mondo fuori, ecco, anche quei fogli si riempirono di colori e l’entusiasmo di quel giorno vive ancora adesso, tra quelle pagine in cui ognuno può esprimere se stesso. Con una foto, un articolo o anche solo una parola, Athenaeum ci accompagna tra i banchi di scuola e rende più piacevoli anche i momenti della merenda, Athenaeum, il nostro giornale, Athenaeum, la nostra leggenda. Da Matteo Stella E poi si ha anche il coraggio di mettere in dubbio che il Liceo Leoniano sia una scuola “speciale”. Eccome se lo è! Il solo fatto di avere quell’attenzione particolare, quasi maniacale, per quei valori morali ed etici indispensabili per una corretta crescita umana, basterebbe per affermarlo. Ed a renderla una scuola particolare non ci sono solo dirigenti e docenti. Ci sono gli alunni. Che con il loro modo di fare sempre cauto, educato e rispettoso, ma altrettanto efficace e propositivo, hanno messo in piedi una realtà eccezionale. Athenaeum, che fe- Gennaio Giugno Da S.E. Mons. Luigi Belloli Desideravo comunque dirvi che approvo pienamente il proposito di Athenaeum di offrire più che notizie, uno spazio per riflessioni libere e rispettose come si addice a giovani intelligenti, garbati e coraggiosi. Oggi infatti ci vuole coraggio ad andare contro corrente, dal momento che un diffuso andazzo non privilegia un pensare personale, paziente, attento e oggettivo, ma piuttosto giudizi affrettati, superficiali e per sentito dire. steggia i suoi primi due anni di vita, non è un semplice mensile. E’ lo specchio della scuola. Di quella scuola sana, brillante, ingegnosa, multiculturale, dilettevole e riflessiva, quale è il “nostro” Liceo. Athenaeum è quel preziosissimo compagno di viaggio che costituirà la storia. Che oggi viene redatto per raccontare e per riflettere. Che domani verrà sfogliato per ricordare. E’ il prodotto della genialità di un gruppo di ragazzi che non guardano solo al proprio orticello. Ma che hanno voglia di migliorare l’ambiente in cui vivono, nonostante siano consapevoli che saranno costretti ad abbandonarlo dopo soli cinque anni. E’ quell’amico al quale si raccontano le emozioni Febbraio Settembre Marzo Ottobre più intime. E’ quel genitore dalla saggezza del quale si traggono consigli utili per imparare ad affrontare la vita. E’ quel figlio dalla semplicità del quale si impara a non esasperare i problemi che la “vita da adulti” porta con sé. Uno strumento speciale, dunque. Per una scuola speciale. E non è roba da poco. Nel salutare il Direttore, i Presidi, i docenti e tutti i ragazzi, ringrazio di cuore i primi e gli attuali redattori di Athenaeum, che mi permettono di riassaporare le sensazioni particolari che il “mio” Liceo mi permetteva di provare. Grazie, ragazzi. Grazie, Athenaeum. Aprile Novembre Maggio Dicembre Scuola 3 Anno III Numero 1 P i c a s s o , l ’ ” A rlecchino” d ell’arte Il giorno 16 gennaio le classi II e III liceali si sono recate a Roma I ragazzi hanno visitato la mostra sul grande artista al Vittoriano e hanno ammirato la Roma barocca Luigi Crescenzi Il giorno 16 Gennaio 2009 gli alunni delle classi seconda e terza liceale si sono recati a Roma per partecipare alla mostra di Picasso, intitolata “l’Arlecchino dell’arte”, tenutasi al Vittoriano. Essendoci dati l’appuntamento alla stazione di Anagni, alle ore 07.15, dopo alcune “raccomandazioni” da parte del professore Fruscella e del professor Tommasi , siamo partiti con il treno delle 07.39. Dopo un viaggio tranquillo e rilassante siamo giunti a Roma intorno alle ore 9. Essendoci avviati per la Roma Barocca, ci sembrava di camminare tra il mondo del caos ma allo stesso tempo nella Roma antica, ricca di arte e storia. Dopo una lunga camminata cominciammo a vedere la colonna di Traiano, il Campidoglio , il Quirinale. Ormai avventurati per Roma, valse la pena anche dirigerci verso la Fontana di Trevi; ammirato lo stupendo complesso architettonico rimanemmo tutti a bocca aperta; il professor Tommasi, inoltre, ci fece notare che l’ultima finestra del palazzo (ove è sita la fontana) è finta anche se sembra vera, questa tecnica in campo artistico si chiama trombe d’oil. La notizia che più ci stupì è che la fontana di Trevi è stata realizzata come abbellimento del Palazzo ma anche come fontana, appunto, e in questa passa l’acqua vergine. Un piccolo gruppo di noi incuriosito di vedere la chiesa ortodossa antistante alla fontana di Trevi entrò per ammirarla; entrati abbiamo sentito subito lo Spirito religioso che ci accoglieva. Giunti nella Chiesa “Trinità dei Monti”, nel piazzale antistante alla chiesa, abbiamo potuto ammirare l’obeliscolo e dopo siamo subito entrati in Chiesa. Dopo una breve visita silenziosa , spirituale ed artistica abbiamo ripreso il nostro cammino. Scesi per la scalinata Per una cena speciale... siamo giunti in Piazza di Spagna, dove abbiamo ammirato il monumento dedicato a Maria Vergine Immacolata. Stanchi per il lungo cammino ci siamo diretti verso Santa Maria del Popolo; mentre gli altri camminavano un piccolo gruppo di noi, con il Professor Tommasi, entrò in una chiesa Anglicana per capire e vedere come sono gli edifici di culto degli anglicani. Arrivati in Santa Maria del Popolo, prima delle ore 11, siamo entrati nella Chiesa ammirando le varie sculture e affreschi di quel Tempio. Usciti dalla casa di Dio ci siamo divisi per pranzare, ma non tutti. Alle ore 12.30 da Santa Maria del Popolo ci siamo recati al Vittoriano. Essendo stanchi per il lungo tragitto non vedevamo l’ora di arrivare al Vittoriano; appena vedemmo l’Altare della Patria ci rallegrammo poiché eravamo arrivati a destinazione. Entrati al Vittoriano cominciò il percorso nella mostra. La mostra è iniziata con alcune opere realizzate da Picasso e uno vestito allegro indossato dal medesimo mentre si trovava a Roma a lavorare con una compagnia teatrale. La moltiplicazione dei pani per cinquemila uomini Riportiamo il brano evangelico commentato dal Vescovo mercoledì 28 gennaio, affinché possiamo continuare a riflettere fino al prossimo incontro. Marco 6, 30-44 [30]Gli apostoli si riunirono attorno a Gesù e gli riferirono tutto quello che avevano fatto e insegnato. [31]Ed egli disse loro: «Venite in disparte, in un luogo solitario, e riposatevi un pò». Era infatti molta la folla che andava e veniva e non avevano più neanche il tempo di mangiare. [32]Allora partirono sulla barca verso un luogo solitario, in disparte. [33]Molti però li videro partire e capirono, e da tutte le città cominciarono ad accorrere là a piedi e li precedettero. [34]Sbarcando, vide molta folla e si commosse per loro, perché erano come pecore senza pastore, e si mise a insegnare loro molte cose. [35]Essendosi Ma perché la mostra si intitola l’Arlecchino dell’arte? La mostra si chiama così perché ci si riferisce ad un’opera realizzata dal pittore, agli inizi del XX secolo, che raffigura un suo amico vestito da Arlecchino mentre questi si appoggia ad una balaustra lignea. Procedendo tra i quadri la guida si sofferma in particolar modo sul ritratto alla seconda moglie del pittore e poi vediamo alcuni quadri dove l’arte cubica è predominante, ma vediamo anche sculture realizzate da Ricasso. Terminata la mostra un gruppo di noi si reca, a piedi, alla stazione un altro si dirige alla chiesa dell’Ara Coeli. Rincontratici tutti alla stazione siamo ripartiti alla volta di Anagni. La giornata è terminata tra la stanchezza, la curiosità e la felicità. Trovate le foto della giornata a pagina 15 ormai fatto tardi, gli si avvicinarono i discepoli dicendo: «Questo luogo è solitario ed è ormai tardi; [36]congedali perciò, in modo che, andando per le campagne e i villaggi vicini, possano comprarsi da mangiare». [37]Ma egli rispose: «Voi stessi date loro da mangiare». Gli dissero: «Dobbiamo andar noi a comprare duecento denari di pane e dare loro da mangiare?». [38]Ma egli replicò loro: «Quanti pani avete? Andate a vedere». E accertatisi, riferirono: «Cinque pani e due pesci». [39]Allora ordinò loro di farli mettere tutti a sedere, a gruppi, sull’erba verde. [40]E sedettero tutti a gruppi e gruppetti di cento e di cinquanta. [41]Presi i cinque pani e i due pesci, levò gli occhi al cielo, pronunziò la benedizione, spezzò i pani e li dava ai discepoli perché li distribuissero; e divise i due pesci fra tutti. [42]Tutti mangiarono e si sfamarono, [43]e portarono via dodici ceste piene di pezzi di pane e anche dei pesci. [44]Quelli che avevano mangiato i pani erano cinquemila uomini 4 Scuola Gennaio 2009 Speciale Il presepe nella Scuola 2008 II Media I Media 1° IV Ginnasio III Media 2° I Liceo V Ginnasio 3° III Liceo II Liceo Attualità 5 Anno III Numero 1 I n i z i a u f f i c i a l mente l’era “Obama” I l 2 0 gennaio scorso George W. Bus h ha l asci a t o l a C a s a B i a n c a dop o o tt o an n i 2 milioni di persone si sono recate a Washington per assistere al giuramento del nuovo presidente stra sulla Bibbia di Abraham Lincoln sostenuta, come da consuetudine, durante il giuramento, dalla consorte, la nuova first lady Michelle Robinson, e ha subito chiesto al popolo americano di unirsi a lui per far fronte alla crisi provocata "non solo dall'avidità di alcuni ma anche dal fallimento collettivo di fare scelte difficili". AnnaChiara e Federica Amici Il 20 Gennaio 2009 per gli americani è avvenuto un cambiamento: Barack Hussein Obama è il primo afro-americano divenuto Presidente degli Stati Uniti d'America. Il neopresidente ha giurato con la mano sini- Due milioni di persone hanno assistito al giuramento di Barack Obama; tra la folla c'è chi non ha mai smesso di piangere, chi pensa che Obama non potrà svoltare l'America dalla crisi di questi tempi e infine chi crede in un uomo che porterà il cambiamento, quello che aspettavano da secoli, affinchè ci sia una nuova America in cui credere di nuovo. Obama è il primo presidente afro-americano: un sogno lungo da secoli per il popolo afroamericano da sempre maltrattato per il co- lore della propria pelle. Purtroppo il razzismo ancora non è morto. Dopo il giuramento il Presidente afro-americano ha pronunciato queste parole dal contenuto profondo per rincuorare il popolo americano dalla crisi e sperare in un futuro migliore ed inoltre ha chiesto agli americani di aiutarlo a "rifare l'America". "Yes, We Can" Sul nostro sito trovate la versione integrale del discorso di Obama P a r t e l a nuova Alitalia Dalla fusione della vecchia compagnia e AirOne è nata la nuova compagnia di bandiera Stefano Passetti AirFrance-KLM ha acquisito il 25% del capitale sociale Dopo molti mesi di scioperi e proteste si è arrivati ad una conclusione Alitalia - Compagnia Aerea Italiana S.p.A. è una nuova compagnia aerea italiana, nata sulle ceneri di Alitalia - Linee Aeree Italiane, Alitalia Express, Air One, Air One CityLiner, Volare ed Air Europe. La Compagnia Aerea Italiana, nota anche con l'acronimo CAI, nasce il 26 agosto 2008 su iniziativa dell'istituto bancario Intesa Sanpaolo e di Roberto Colaninno col proposito di rilevare il marchio e le attività della vecchia Alitalia e di Air One. In data 18 settembre 2008, l'Assemblea di CAI ha ritirato l'offerta su Alitalia, ritiro ufficializzato formalmente il 22 settembre. La società, tuttavia, non è stata sciolta. In data 27 settembre 2008 si raggiunge un accordo quadro fra la CAI e alcune sigle sindacali per la stesura dei contratti di lavoro che non ha ancora prodotto risultati. Dopo aver in un primo tempo fissato l'inizio dell'attività al 15 ottobre 2008, la CAI ha diferito il termine dapprima alla fine dello stesso mese e, in seguito, ha nuovamente rinviato al 1° dicembre al fine di espletare gli adempimenti burocratici, normativi e contrattuali e per assicurare il reperimento di ulteriori fondi in ragione di 1 miliardo di euro, operazione resa potenzialmente delicata dalla crisi creditizia Il 28 ottobre 2008 l'assemblea degli azionisti approva il passaggio della società da S.r.l. a S.p.A. con una ricapitalizzazione da 1,1 miliardi di euro, ne elegge il consiglio di amministrazione e adotta il nuovo statuto.. Il 12 dicembre la CAI acquista parte degli asset, insieme alla titolarità del marchio industriale, da Alitalia - Linee Aeree Italiane S.p.A. per 1.052 milioni di euro di cui solo circa 300 saranno effettivamente versati alla vecchia Alitalia "in contanti". Il 30 dicembre 2008 i soci della CAI decidono di mutare, dal 13 gennaio 2009, la denominazione societaria in Alitalia - Compagnia Aerea Italiana. Il 12 gennaio 2009 Air France-KLM ha acquistato il 25 per cento del capitale della compagnia per una somma vicina ai 322 milioni di euro. L'accordo con la compagnia francoolandese prevede la creazione di un sistema multi-hub a livello europeo focalizzato su Amsterdam Schipol, Parigi Charles De Gaulle e Milano Malpensa, a condizione che venga razionalizzato il ruolo di Linate come city airport specializzato nella tratta Milano-Roma e il rispetto dei tempi previsti nella realizzazione delle infrastrutture di collegamento tra Milano e Malpensa; per quanto riguarda invece Roma Fiumicino verrà utilizzato per massimizzare la presenza delle rotte verso il Medi- terraneo, verso l'Estremo Oriente e verso il Sud America. Inoltre è stato fissato in 4 anni il termine del lockup per gli azionisti della nuova Alitalia. Nell'arco di questi 4 anni i soci italiani potranno vendere azioni ad altri soci italiani che avranno diritto di prelazione. Il patto prevede anche una via d'uscita nel caso le sinergie definite per i prossimi tre anni non vengano realizzate almeno per il 50%. Il consiglio di amministrazione è allargato a 19 componenti, di cui 3 designati da Air France; viene istituito un Comitato esecutivo - composto da 9 amministratori, di cui 2 nominati da Air France - cui sono riservate le decisioni strategiche di gestione e ampi poteri di amministrazione (approvazione dei piani industriali e strategici, approvazione degli accordi di collaborazione, investimenti per soglie di valore superiori ai 50 milioni). Infine c'è l'obbligo per il socio che superi il 50% delle azioni con diritto di voto di lanciare un'Opa su tutte le azioni detenute dagli altri soci che intendano vendere. Sempre il 12 gennaio, nella sede dell'Enac viene stipulato il contratto di cessione degli asset, con il rilascio della licenza di operatore aeronautico per l'inizio delle operazioni della nuova società. Nei prossimi mesi in Alitalia e AirOne la flotta sarà ampliata ed arriverà a ben 277 aerei con l’inserimento 57 Airbus A320-200 (+ 25 opzionati), 12 Airbus A330-200 (+ 8 opzionati) e in fine verranno inseriti 24 airbus 350-800 ultimo prodotto dell’ Airbus Industries. 6 Attualità Gennaio 2009 “Giornata della Memoria” per non dimenticare La nostra Scuola il 27 gennaio ha dedicato tre ore al ricordo delle vittime del Nazismo Si sono tenuti convegni, m os t r e e c e l e b r a z i o n i i n t u t t o i l mo nd o Danilo Bucciarelli Proprio il 27 gennaio del 1945 finì l'incubo di Auschwitz e sei anni fa il parlamento italiano ha stabilito che ogni 27 gennaio venga celebrata la "Giornata della memoria". In tutt'Italia si ricorda la Shoah con manifestazioni che toccano il mondo delle istituzioni, il lavoro, la scuola. E' un occasione per tutti di crescita sociale e civile a cui i mezzi di informazione non mancano di dare risalto. Convegni, mostre, celebrazioni, si tengono un po' in tutta Italia. E' un fatto che dovunque sia celebrata la giornata riveste un unico signifi- cato: quello del ricordo che accomuna coloro che, in campi e schieramenti diversi, si sono opposti al progetto di sterminio e, a rischio della propria vita, hanno salvato e protetto i perseguitati. Nella parola Shoah, voce biblica che significa “catastrofe, disastro”, è implicito che quanto è accaduto non ha alcun significato religioso, contrariamente a ciò che richiama il termine olocausto, spesso usato, che rinvia a un’idea di sacrificio di espiazione. La Shoah è piuttosto un genocidio, ovvero un’azione criminale che, attraverso un complesso e preordinato insieme di azioni, è finalizzata alla distruzione di un gruppo etnico, nazionale, razziale o religioso. Nella "Giornata della me- moria" si ricordano anche quanti lasciarono la vita ad opera del fascismo e del nazismo durante gli anni che precedettero la Seconda Guerra Mondiale e, durante questo conflitto scatenato in Europa dalla Germania, e in Asia dal Giappone, cui si affiancò, in Europa e in Africa, l' Italia di Mussolini. Simili ricorrenze debbono essere da monito per l’umanità intera affinché simili stragi non si verifichino mai più. Ai seguaci di Lefebvre revocata la scomunica La comunità di San Pio X, l’ala più tradizionalista della Chiesa, è stata “perdonata” da Benedetto XVI Le dichiarazioni negazioniste di un vescovo lefebvriano oscurano l’evento della riappacificazione Marco Cecili La Comunità di San Pio X torna a far parte della Chiesa. Sua Santità Benedetto XVI ha infatti revocato la scomunica alla confraternita, fondata dal Vescovo ultra-tradizionalista, Marcel Lefebvre. Quest’ultimo non riconobbe il Concio Vaticano II e le sue conseguenze, e quindi per le sue intemperanze fu sospeso “a divinis” (cioè non poté più celebrare messa e amministrare i sacramenti) da Paolo VI nel 1976. La scomunica latae sententiae (l’esclusione di un membro dalla comunità dei fedeli a causa di gravi ed ostinate infrazioni alla morale e/o alla dottrina riconosciuta) arrivò nel 1988 ad opera di Giovanni Paolo II, poiché Lefebvre ordinò 4 vescovi senza il permesso della Santa Sede. La numerosa comunità quindi viene riabbracciata dalla Chiesa Cattolica. Dunque, il Papa con questa decisione ha compiuto un altro, decisivo passo verso i lefebvriani dopo la liberalizzazione del messale pre-concliare (la cosiddetta messa in latino). In rotta con il Concilio Vaticano II - per le aperture su tematiche come la libertà religiosa, la liturgia e, più in generale, i rapporti con la società moderna - la fraternità sacerdotale dell'arcivescovo francese divenne, da allora, una comunità scismatica. Creando una frattura all'interno della cattolicità che, salito al soglio pontificio, Benedetto XVI si è impegnato pervicacemente a sanare. Sollevando però, anche perplessità e critiche, soprattutto da parte del mondo ebraico. Benedetto XVI ha poi chiesto ai vescovi lefebvriani l'impegno a «realizzare i passi necessari» per creare la piena comunione con la Chiesa riconoscendo il Concilio vaticano II. Il Papa ha detto di aver concesso «la remissione della scomunica in adempimento all'unità. Ho compiuto questo atto di paterna misericordia», ha spiegato Sommo Pontefice, «perché ripetutamente questi presuli mi hanno manifestato la loro viva sofferenza per la situazione in cui si erano venuti a trovare. Auspico che a questo mio gesto faccia seguito il sollecito impegno da parte loro di compiere gli ulteriori passi necessari per realizzare la piena comunione con la Chiesa, testimoniando così vera fedeltà e vero riconoscimento del magistero e dell'autorità del Papa e del Concilio Vaticano II». L’importante evento è stato però oscurato dai mass-media per colpa di alcune dichiarazioni di uno dei quattro vescovi riammessi, Richard Williamson; l’alto prelato infatti ha esposto tesi revisioniste e negazioniste sull'Olocausto ebraico. Secondo Williamson le camere a gas non sarebbero esistite e non ci sarebbe stato da parte del Nazismo un piano di sterminio di massa del popolo ebraico. Tantissime le critiche che sono state fatte giungere al Pontefice; è sembrato infatti che la Chiesa revocando la scomunica ai lefebvriani,e di conseguenza Williamson, abbia accolto anche le tesi di quest’ultimo. La stessa Comunità di San Pio X però si è discostata dalle dichiarazioni del loro componente. E’ stato chiesto anche di scomunicare nuovamente il prelato per queste idee, ma nessuno può essere scomunicato per delle sue idee, siano esse antistoriche e gravemente fallaci. Il pontefice non ha fatto mancare la Sua parola di conforto e di vicinanza al popolo ebraico, anche in occasione della Giornata della Memoria , e scostandosi anche lui dalle dichiarazioni di Williamson. Cultura 7 Anno III Numero 1 Addio alla carta stampata Si afferma sempre di più In t e rn e t c om e m a s s m e di u m p r e va l e n te Molte testate giornalistiche v a n n o a b ol e nd o l a s t am p a d e i q uot i d i an i Daniele Rodolico “La lettura delle gazzette è la preghiera del mattino dell'uomo moderno”: con questa originale metafora, Hegel descrive benissimo come nell’Ottocento la stampa fosse fondamentale nella vita sociale. Il quotidiano nacque in Germania nel ‘600 con la rivista “Einkommende Zeitung” e si diffuse in Europa tra il 1700 e il 1800, arrivando in Italia nel 1876, quando fu fondato a Milano il famoso “Corriere della Sera". Dapprima rivolto alla borghesia, ma dall’Ottocento a tutte le classi sociali, assunse da subito una grande rilevanza, tanto da divenire presto il più importante mezzo di informazione. Grazie alla sua efficacia comunicativa e alla sua semplicità, era diretto a tutti, indipendentemente dal livello d’istruzione. A molti potrebbe sembrare azzardata come affermazione, basti pensare agli analfabeti, ma la presenza di immagini, a mio parere, ha permesso alla stampa, in ogni caso, di avere una valenza comunicativa, anche per chi non era istruito. Non è raro trovare, nei mercatini, vecchi quotidiani che riportano i grandi eventi della storia contemporanea. Infatti, questi giornali sono una prova documentale di tutti gli avvenimenti storici più vicini a noi e sono anche la traccia indelebile del nostro passato. Come tutte le cose, anche gli strumenti di cui si serve l’informazione si sono evoluti, e continuano a evolversi. Dal Novecento, la stampa, deve dividere il proprio ruolo con altri mezzi altrettanto diretti, tempestivi ed efficaci; mi riferisco alla radio, alla televisione e ad Internet. Oggi, riferendosi a questa categoria parliamo di mezzi di comunicazione di Addio alle armi...addio! Silvia Loppa Se non vi siete mai avvicinati alla lettura di un romanzo simile credo sia giunto il momento di fare una tale esperienza, perché? vi chiederete - perché semplicemente ne vale la pena. Innanzitutto è opportuno sottolineare la volontà dell'autore di collocare storicamente il romanzo nel 1917, al tempo della tragedia di Caporetto, in secondo luogo non può essere trascurata la presenza di elementi amabili ed incantevoli che coinvolgono il "nostro" protagonista: Frederick Henry. Il giovane sa entrare in relazione con gli aspetti visibili del mondo, con paesaggi, con città, elementi che, pur nella loro materialità, risultano essere "vitali" e conferire un grande spessore all'opera. Frederick Henry è un ragazzo americano: due condizioni sufficienti che lo spingono ad arruolarsi nell'esercito italiano, impegnato nella Grande Guerra. Addetto ai reparti sanitari, il giovane massa o mass media. Il secondo termine ha un significato maggiormente idoneo: è una locuzione composta dalla parola inglese "mass "e la latina "media" e indica, appunto, qualcosa che si dirige alla massa e, grazie al doppio significato latino, sia un mezzo e sia qualcosa che si trova, nel caso specifico, tra l’autore e il lettore. Tornando alla simpatica metafora di Hegel, potremmo dire che, attualmente, l’uomo moderno è diventato ateo. A parte gli scherzi, è noto a tutti che in questi ultimi tempi la diffusione della stampa sta avendo critici cali. Infatti, le vendite di quotidiani sono scese dal 2007 al 2008 del 2% circa (fonte ADS). Questa crisi caratterizza maggiormente proprio le testate giornalistiche più conosciute: Corriere della Sera, La Repubblica, il Sole 24 ore, Il messaggero, Libero e altre, registrano un calo compreso tra il 3 e il 4%. Si tratta di dati sconfortanti, vista l’importanza della stampa, che, come detto nello incipit, esercita sempre un ruolo comunicativo essenziale. Contemporaneamente, assistiamo all’affermarsi continuo di un mass medium potente e veloce: Internet. La disponibilità in tempo reale di notizie e la velocità di diffusione di queste, ha convinto da tempo molte testate giornalistiche ad investire più sulla comunicazione on-line che sulla carta stampata. Si tratta, a mio parere, di accorgimenti positivi. Con il nuovo anno, però, sono sorti progetti ancor più drastici e “incisivi”, che prevedono entro il 2012 la “fine” della carta stampata. Infatti, circa una settimana fa, sul conosce la dolce infermiera Catherine della quale si innamora, vivendo con lei una miriade di sentimenti nobili e sinceri che prescindono dagli eventi bellici; i due si perdono di vista e poi si ritrovano nell'ospedale americano di Milano, sviluppando la convinzione radicale circa l'inconciliabilità fra guerra e giustizia. Successivamente torna a combattere in prima linea ed assiste alla disfatta di Caporetto; quest'evento porterà il protagonista a scegliere la via della "neutralità" ed a rifugiarsi in Svizzera insieme a Catherine che porta in grembo il frutto del loro amore. Sembra delinearsi un finale lieto e roseo ma invece, nonostante tutto, il destino torna ad accanirsi e a decretare il corso delle vicende: Catherine perde la vita insieme al neonato che sta per dare alla luce e Frederick è ormai solo al mondo, così lascia "l'ospedale tornando all'albergo sotto la pioggia", la stessa che apre il romanzo prospettando il panorama desolante di Caporetto. famoso quotidiano inglese “The Times” è stato pubblicato un articolo intitolato “La fine del giornalismo” che commentava la scelta del giornale di ridurre sensibilmente la propria tiratura fino a non stampare più il quotidiano, rendendolo esclusivamente on-line. Inoltre, si analizzavano anche le conseguenze di queste scelte editoriali per professioni come il giornalista e, soprattutto, il reporter. La conoscenza dell’informatica si esige in ogni redazione: è un requisito essenziale. Grafici ed esperti informatici sono richiestissimi dalle redazioni e molti giornalisti si stanno specializzando. Una recente e dettagliata indagine ISTAT sull’informazione on-line ha riportato risultati molto positivi: nel 2005, erano 108 le testate che possedevano sia una versione stampata sia digitale del giornale. Erano dunque incrementate, rispetto al 2004, del 20%. Si affermano, inoltre, servizi editoriali dedicati alla consultazione del giornale on-line: abbonamenti per ricevere via e-mail la copia del giornale, le maggiori notizie della giornata sul cellulare (per i dispositivi più moderni anche proprio la copia può essere consultata dal proprio telefono) e tante altre iniziative. Io credo che questi dati siano incoraggianti. L’informazione e la comunicazione su Internet sta crescendo in questi ultimi tempi e ciò è un bene. Bisogna investire molto su questo mass medium, che diventerà sempre più prevalente nel futuro. Non concordo, però, con la volontà di far “estinguere” la carta stampata. Entrambi i mezzi hanno i loro pro e contro, ma solo insieme, coesistendo, realizzano un sistema di comunicazione e informazione all’avanguardia e alla cui evoluzione bisogna auspicare. Nonostante il fascino dei servizi tecnologici citati prima, abbandonare completamente la carta stampata non è affatto positivo. Già si legge poco, ma arrivare a non leggere più né riviste né quotidiani è, a mio parere, un’azione contro noi stessi. Sfogliare un giornale e sentire quell’odore un po’ acre della stampa, sono azioni che devono continuare a caratterizzare la vita di molti; credo sia un po’ differente dal leggere le notizie sul computer o sul cellulare. Infine, credo che Internet dia un senso di temporaneità, mentre un quotidiano stampato perdura fisicamente nel tempo. “Scripta manent”, dicevano, appunto, i latini, e non sarebbe la prima volta che hanno ragione! 8 Cultura Gennaio 2009 Co n c e r t o d i N atale: che emozione! Tutte le corali delle parrocchie di Fiuggi si sono riunite nella chiesa di S.Pietro Apostolo Moltissimi i partecipanti e gli spettatori per una manifestazione giunta alla 5a edizione Valeria Carletti Il 28 Dicembre dell’anno appena trascorso, nella suggestiva chiesa di San Pietro a Fiuggi, si è tenuto, per il quinto anno consecutivo, il Concerto delle corali della città. Anche in questa occasione abbiamo potuto vivere una piacevolissima serata all’insegna della musica e in special modo quella natalizia. Per la nostra cittadina questo appuntamento sta diventando sempre più una preziosa occasione di incontro e scambio, oltre che artistica. Ogni corale che vi partecipa infatti, ciascuna proveniente da una parrocchia, accoglie grandi e piccini e si differenzia originalmente per il repertorio, lo stile e la fantasia con cui si rapporta al canto. Il numeroso pubblico ha avuto modo di ascoltare una vasta raccolta di canti tradizionali e poco noti, italiani e non: da un rivisitato “Joy to the world” all’allegro Feliz Navidad, dalla verdiana Vergine degli Angeli al solenne “Hark, the Herald!”, per concludere tutti insieme con un caloroso e più che gradito “Tu scendi dalle stelle”. La sottoscritta ha avuto modo di partecipare all’iniziativa in quanto componente di un coro, e piacevolmente condivido, con voi pazienti lettori, l’emozione di una sera. Premetto che l’impegno delle prove, gli errori e lo scoraggiamento qui e là diffuso, non hanno mai fiaccato l’entusiasmo del nostro maestro, che, come tutti i “direttori” delle altre corali, ha lavorato faticosamente per impreziosire ogni canto. Il lavoro di tante persone, giovani e adulti, ha prodotto un vero e proprio “gioiellino” natalizio! L’emozione data da una sala che improvvisamente si fa muta, l’uno, due e tre, del direttore che segna il via, e gli sguardi attenti dei coristi che seguono ogni gesto delle sue braccia, fa sbocciare una melodia unanime, dal ritmo (quasi!) perfetto, in cui ogni voce da il proprio contributo…mentre tutto questo accade il cuore imperterrito batte forte per la paura di sbagliare, fino a quando la tensione si scioglie e quel che resta è solo il piacere di cantare. Per chi ascolta, il tempo per poco si ferma, si rimane assorti, i mille pensieri vengono messi da parte perché la mente sia libera di vagare, così si vede una fila di monaci silenziosi che si muove nel buio sulle note di Verdi, o un gruppo di pastori che canta sotto la neve… Spero di essere riuscita almeno un po’ a comunicare le sensazioni che questa esperienza ogni anno ci regala, speriamo che diventi una tradizione per la nostra città e che sempre più persone vi partecipino. Guareschi: il narratore del cambiamento Emanuele Onifade Proseguo con la trattazione della vita e dell’attività di personaggi che hanno fatto la Storia, tenendo fede a ciò che mi è stato gentilmente richiesto per la collaborazione su questo giornale, che ormai ci sta molto a cuore. Ricorrendo nel 2008 (da poco conclusosi) un anniversario che vale la pena ricordare, il centesimo anno dalla nascita di un protagonista della nostra Storia, Giovannino Guareschi, celebre autore dei “Racconti di don Camillo” (ma non solo), sembra opportuno fare memoria della sua persona e soprattutto, alla luce di questo, prendere spunto per una seppur minima riflessione. Egli nacque a Fontanelle di Roccabianca (in Emilia Romagna) nel 1908. Suo padre era un commerciante, mentre sua madre era la maestra elementare del paese. Nel 1925 dovette lasciare gli studi; più tardi si diede all’attività giornalistica, collaborando prima con un quotidiano locale, per poi divenire (1929) redattore del “Corriere Emiliano”. Divenne in seguito prima illustratore e poi redattore di un altro giornale: il “Bertoldo”. Si era ormai nel 1935 quando in edicola si trovò questo nuovo giornale. Si trattava di un settimanale con una tiratura di copie non indifferente. Con questo giornale Guareschi farà una critica mordace al Regime fascista, allora imperante, rivolgendosi alla classe medio-alta italiana. Con la Seconda Guerra mondiale la pubblicazione verrà sospesa (era stata bombardata la sede della Rizzoli, ove si realizzava il giornale). Durante la guerra Giovannino si era permesso di attaccare la figura di Mussolini e fu arrestato. Venne poi arruolato nell’esercito e così riuscì ad evitare problemi con le autorità fasciste, divenendo ufficiale d’artiglieria. Alla firma dell’armistizio si rifiutò di disconoscere la autorità del Re e fu, pertanto, inviato in Polonia, nei campi di prigionia. In questa condizione, di internato, compose una pagina stupenda della nostra letteratura, la quale andrebbe riscoperta ed apprezzata, “La favola di Natale”, che poi fu pubblicata nel suo “Diario clandestino”. Tornato in Italia, si dedicò ad una rivista indipendente con non troppo velate simpatie monarchiche, il “Candido” (uscito non molto tempo fa col quotidiano Libero). Dopo il Referendum del 1946, iniziò ad appoggiare la Democrazia Cristiana per la sua profonda fede cattolica e per il suo fervente anticomunismo. Attaccò apertamente il comunismo e la condotta poco coerente di alcuni “compagni”. Per le elezioni politiche del 1948, Guareschi s'impegnò per la sconfitta del Fronte Democratico Popolare. Suoi erano molti slogan, come: “Nel segreto della cabina elettorale Dio ti vede, Stalin no", e il manifesto con lo scheletro di un soldato dietro i reticolati russi, che diceva: "100.000 soldati italiani non sono tornati dalla Russia. Mamma, votagli contro anche per me!". Anche dopo la vittoria della DC e dei suoi alleati, Guareschi non abbassò la penna: anzi criticò anche la Democrazia Cristiana, che, a suo parere, non seguiva i principi cui si era ispirata. In particolare prese una radicale posizione di contrarietà verso i governi di centrosinistra, ovvero verso quell'alleanza tra DC e PSI che, a partire dalla metà degli anni sessanta, doveva improntare per oltre un decennio la politica italiana. Nel ’50 scontò otto mesi di carcere per aver diffamato l'allora Presidente della Repubblica, Luigi Einaudi. Nel lontano 1954 venne nuovamente accusato di diffamazione per avere pubblicato due lettere di Alcide De Gasperi risalenti al 1944, in una delle quali il futuro Presidente del Consiglio avrebbe chiesto agli Alleati anglo-americani di bombardare la periferia di Roma allo scopo di demoralizzare i collaboratori dei tedeschi; fu condannato a dodici mesi di carcere. Nel 1956 la sua condizione fisica si era deteriorata molto e, nel 1957, si ritirò da direttore del Candido, pur rimanendo un collaboratore della rivista fino al 1961. Continuò a collaborare a vari periodici con disegni e racconti. Nel 1968 gli fu riproposta la direzione del Candido da parte di Giorgio Pisanò, ma morì prima di poter ricominciare, a causa di un attacco cardiaco. Il rapporto di Guareschi con il potere ha sempre dato adito a controversie. I suoi funerali, svoltisi sotto la bandiera con lo stemma sabaudo, vennero disertati da tutte le autorità tranne gli alcuni amici di rilievo. Lo si ricorda soprattutto per i simpatici “Racconti di don Camillo”, divenuti film assai celebri che si guardano sempre con tanta cordialità. Ricordare uno dei personaggi fra quelli sovente dimenticati della nostra piccola-grande Storia serve, se non altro, a farci riflettere e spronarci ad un miglioramento quotidiano, nei sentimenti e nelle azioni. Accada questo anche per tutti noi. Cultura 9 Anno III Numero 1 U n i c o rn o : no n solo leg gen da Avvistato un capriolo in To s c a n a c o n un c or n o s u l l a f r o n t e Davide Cultrera Fin dal Medi oevo tan t e t e o r i e s u l m i to l o g ic o a ni m a l e Siamo proprio sicuri che l’unicorno non esiste e che si tratta di una fantasiosa invenzione umana? Secondo alcuni, il nobile cavallo con un solo corno non è una pura creazione dell’uomo ma, come per molte delle creature mitologiche di cui leggiamo nei poemi e nei libri, sembra esserci un fondo di verità e riscontro con la natura. Le teorie sono molteplici. C’è chi dice di poter riconoscerne lo scheletro in un fossile, chi ipotizza che la leggenda sia nata da animali come il narvalo o l’onice araba, o da rare malformazioni come capre con un corno solo, ma la creatura vivente più vicina Zabaione a un unicorno che abbiamo mai conosciuto è il giovane capriolo di 15 mesi avvistato e avvicinato a giugno in un parco della Toscana. Ora si trova nel parco del Centro di Scienze Naturali di Prato (CSN), insieme ad altri caprioli, nonostante sia molto schivo e difficile da vedere e da avvicinare, soprattutto. CSN: “Il nostro capriolo, forse consapevole della diversità, non si lascia vedere facilmente. Muniti di binocolo e pazienza lo si può veder comparire fra l’erba della pineta con il suo corno nel centro della testa”. Secondo Gilberto Tozzi, direttore del centro, questo capriolo dal corno unico dimostra che il mito dell’unicorno probabilmente non è legato solo a leggende, ma affonda le sue radici in qualche animale come cervo, capriolo o altre specie che presentavano la medesima anomalia morfologica. Come è riportato sul sito del Francesco Carletti Cos’è Zabaione? Non so dirvi. Una rubrica di poetante varietà? Una pagina di spicciola letteratura? L’ultima consolazione di un fantomatico direttore onorario? Vi sarete fatti pure un’opinione, mi auguro! In tal caso, vi dico, è proprio quello! Est quod videtur! Qui vince l’apparenza amici miei, e vi prego, non sforzatevi di trovargli un senso troppo chiaro o di analizzarlo e scuoterlo con qualche arcigna categoria. Ma la domanda che ci assilla è: Cos’è? Inutile inventarci qualche arguta perifrasi per aggirare l’ostacolo! Questa è la domanda. E questa è la risposta. Chi sogna si domanda forse la natura delle sue visioni? O chi ride si interroga perplesso sul perché gli venga tanto naturale un’allegra impertinenza? O chi di voi mai si è guardato allo specchio, aggrottando la fronte, e ha scrutato, sperando di trovare qualcosa al di là degli occhi che non fosse se stesso? Se vi dannate tanto a voler tirare fuori da tutto questo qualcosa di matematico metteteci una pietra su. La sola certezza che posso darvi è che le parole che qui trovano posto sono e non sono. Sono per uno ciò che non sono per un altro. Sono per me ciò che non sono per voi. Sono ora che le leggete ( e non vi raccapezzate!), non saranno più appena avrete letto l’ultimo punto appresso l’ultima parola. In fondo le qualità che predichiamo di questa o quella sostanza, non sono forse solo mera parvenza? E ci spaventa forse questo a tal punto da rinunciare a credere ciò crediamo, ad amare ciò che amiamo, a vivere? Zabaione è vostro come nostro. E’ limitato come anche illimitato! E’ chiaro ma insondabilmente profondo! Spero che questo valga come invito a tutti voi, cari lettori di Athenaeum, a scrivere per il giornale, e se vi va, a tirare qualcosa di vostro in questo zabaione. Appresso la miri e l'intenzione vuol che tu ascenda 'l colle d'ortiche e di rovo, sanguinante, di guardarla nel letto suo di notte e di silenti armonici, disteso ove niuno solo si spinge. La matta corsa selvatico ti pinge, appari come al lume bianco ineffabile creatura tra l'orrido e l’estasi ondeggiante. Rapimento t'attende lì ove ti lanci, sulle cime alte e inarrivabili: lì invochi l'immensità del mare nero, e il cielo te brama, suo mesto, estremo amante, di baci ti covre, di fiato lo riempi. Eccola. Or la miri come stella raminga, sua compagna, ora l'hai tutta in sen, e l'occhi tuoi umidi son tutti d'una immagine sazi, e nel mirar son divorati. Mai t'era parsa bella e piena, si com'or che canta per te solo, di te pietade mostra e nuda innanzi a te si prostra, bianca e fissa. Dolce sembiante di donna carnal, lo stesso desio nel cor mi pianti, ed io son preso da quel fuoco e nel molle seno tuo mi spingo. Il ciel ci parla, amica mia, e di lacrime sante ci covre di neve gentil vestuta, tu come regina del mio petto, mi culli, dall'alto mi cogli e m'ami eternamente. Beata quest’ ultima ora d'ispirata vita, qual danza sfrenata e dissoluta, dell'ebbro nella giostra! Risorto spirito del fanciullo rigioisce e risplende nel cor di chi sa dimenticar se stesso! Or mi parli soavemente, mia unica deità, e in bocca mi dici: "Mio prediletto, tu m'amavi prima di sapermi viva, e mi cercavi prima di conoscermi, e nutristi l'affamata tua speme di lacrime sole. Questo ti fa mio, questo mi fa tua, questo ci fa nostri!" Mera lontananza navigante, gondola nera e menzognera ci porta, eppur ne siamo ignoti, e sì felici. Né più curarmi voglio di chi son, di chi sei, solo d'amarti come tu m'ami, d'esser tuo, e d'esser vivo quale appaio agli occhi altrui. 10 Cultura Gennaio 2009 E’ morto Harold Pinter, il mondo lo ricorda Dal 2002 al drammaturgo in g l es e e ra s ta t o d i a g no st i c a t o u n c a n c r o Premio Nobel per la letteratura nel 2005, ha creato un nuovo modo di far teatro Matteo Tasca Nato ad Hackney, paesino vicino Londra, nel 1930, Harold Pinter è stato uno dei più grandi autori di opere teatrali e drammaturghi di sempre, certamente quello che dalla seconda metà del novecento ha avuto più successo. Riuscì a frequentare importante scuole di recitazione, benché venisse da una famiglia di sarti ebrei piuttosto umili e infatti la sua carriera teatrale inizia proprio da attore, viaggiando in Irlanda con una compagnia shakespeariana; invece la sua prima opera teatrale nacque quasi per caso, su richiesta di un amico nel 1957 e ha subito un grande impatto. Da questo momento in poi si dedicherà per lo più alla stesura di opere teatrali, anche se tra i suoi componimenti non mancano opere poetiche o film di successo. Purtroppo la sua carriera di drammaturgo si interrompe nel 2002, quando gli viene diagnosticato un cancro che lo ha por- tato alla morte la vigilia di Natale dello scorso anno. Tuttavia in questi anni di malattia Pinter non è scomparso ritirandosi a vita privata, ma si è energicamente operato in campo politico, rivolgendo feroci proteste in particolare contro tutti quei politici, come Bush e Blair, che stavano causando la guerra in medio oriente. Inoltre ricevette nel 2005 il Premio Nobel grazie al suo stile rivoluzionario per il mondo del teatro: Pinter infatti riuscì ad unire la farsa e la tragedia, riempiendo le sue opere di elementi reali eppure in contesti e dimensione che di reale hanno ben poco. Comunque, come è stato fatto notare dagli accademici di Stoccolma che gli hanno asse- Ötzi, fu un omicidio in due atti Nuove ricerche sulla mummia di 5 mila anni fa Colpito da una freccia, sarebbe morto per un colpo alla schiena Emanuele Rossi Dal 1991 intorno a Ötzi, la mummia del Similaun, si sono avvicendati archeologi, antropologi, storici e scienziati di ogni tipo. I resti di quest'uomo vissuto più di 5 mila anni fa sono una fonte infinita e unica di informazioni e la sua morte misteriosa lo ha reso un oggetto di studio ancora più affascinante. Per ricostruire le ultime ore di vita e l'omicidio di Ötzi ci sono voluti una serie di studi così minuziosi da far invidia alla migliore squadra di polizia scientifica di CSI. L'ultima scoperta riguarda la datazione e la cronologia delle varie ferite presenti sulla mummia, che hanno svelato il mistero su cosa lo avesse ucciso. L'uomo del Similaun è la più antica mummia mai trovata, portata alla luce dal movimento del ghiacciaio in cui era rimasta sepolta per migliaia di anni. Grazie alla sua straordinaria conservazione, un team di ricercatori dell'Università LMU di Monaco, guidato dal Professor Andreas Nerlich, in collaborazione con l'Istituto di Patologia di Bolzano, ha potuto analizzare minuziosamente tutte le ferite individuate sul corpo: «Risulta che Ötzi sia stato colpito mortalmente almeno due volte nei suoi ultimi giorni di vita, il che vorrebbe dire che subì due attacchi separati», racconta Nerlich. Le ferite individuate e collocate in ordine cronologico sono tre: un profondo taglio su una mano, che risale ad alcuni giorni precedenti al decesso e quindi a un primo assalto. Il giorno della morte, un secondo attacco ha lasciato i segni attraverso la ferita di entrata di una freccia, la cui punta è stata trovata conficcata sotto l'ascella sinistra: la freccia avrebbe reciso un'arteria principale causando il lento dissanguamento di Ötzi e lasciandogli ormai poche speranze di sopravvivenza. Ma a finirlo, pochi minuti - o forse poche ore - più tardi, sembra sia stato un colpo alla schiena, sferrato con un oggetto smussato, che ha lasciato un altro segno sul dorso del nostro sfortunato antenato. gnato il Premio Nobel, quello che più stupisce e piace dello stile di Pinter non è ciò che “si vede”, non quello che può essere racchiuso in rigidi schemi, ma la sua capacità di trasformare ogni elemento delle suo opere in una metafora, la sua abilità non di dare risposte, ma di porre delle domande a cui ogni spettatore è chiamato a dare la sua personale soluzione. Particolare è poi la lingua che Pinter mette in bocca ai personaggi da lui creati, con la quale mette in evidenza tutta la loro miseria, la loro incapacità di vivere e le loro paure. In poche parole, come è stato detto da chi ha visto le sue opere, Pinter riesce a farci sprofondare in una “piacevolissima confusione”. La crisi penalizza anche il caffè Mattia Fedele La crisi economica continua a colpire le aziende di tutto il mondo. E a farne le spese non sono solo i colossi dell'elettronica come Sony e Toshiba o della fotografia come Kodak ma anche abitudini consolidate come la classica tazzina di caffè. Così alla lunga lista delle imprese che licenziano dipendenti non è un caso se troviamo anche Starbucks, una delle catene di caffetterie più famose al mondo, che, già colpita in estate dalla crisi, si vede costretta a chiudere altre 300 punti vendita, tagliando circa 7.000 posti di lavoro. Inoltre l’amministratore delegato della società ha chiesto di tagliare il suo salario a 10.000 dollari all’anno, dagli 1,2 milioni di dollari dell’anno precedente. Il consiglio di amministrazione ha dato il via libera e, sottratti i costi relativi all’assicurazione sanitaria, il numero uno della società riceverà meno di 4 dollari al mese! Ma la crisi inizia adesso a farsi sentire anche sulle aziende a partecipazione pubblica. E' il caso della metropolitana di Londra, la più estesa del mondo, che taglierà 1.000 posti di lavoro nel 2009, nei settori finanza e amministrazione: lo ha annunciato la stessa London Underground, precisando che i tagli non riguarderanno però guidatori o personale delle stazioni. L'azienda spiega che cercherà di tagliare non rimpiazzando lavoratori che vanno in pensione o non rinnovando contratti temporanei. I sindacati hanno criticato l'annuncio affermando che si tratta di un «forte colpo» destinato ad avere conseguenze sul servizio della metropolitana. Spettacolo 11 Anno III Numero 1 L a u r a P a u s i ni stupisce ancora P revis to un tour mo n d i a l e p er l a c a nt a n t e i ta l i a n a Serena Loppa Milioni di copie di cd venduti e tantissimi riconoscimenti Non è la prima volta che ci stupisce, regalandoci melodie sempre più emozionanti e profonde, cosi come non costituisce una novità il fatto che i suoi album siano sempre ai primi posti nelle classifiche europee e mondiali...ebbene, sto parlando di Laura Pausini, la cantante romagnola divenuta celebre nel 1993 quando vinse il Festival di Sanremo nella categoria delle Nuove Proposte con uno dei suoi brani più noti e tuttora apprezzati dalla critica: "La Solitudine" . Ricordiamo però l' evento più importante della carriera professionale della Pausini prima della celebrità definitiva... pubblicò in seguito al successo Sanremese il suo primo album ufficiale all'età di 19 anni intitolato "Laura Pausini" che ottenne un grande successo vendendo più di tre milioni di copie di dischi in 37 paesi europei e classificandosi al primo Soluzioni del Quiz del numero di dicembre Rompicapi: 1) La nave affonderà nell’istante esatto in cui raggiungerà la costa 2) 322 Quesiti: 1) V 2) F 3) V 4) F 5) Botswana 6) Arancione 7) Piemonte (meglio conosciuto come Gianduia) 8) Perugia ? posto in Olanda ed in Belgio! Da questo momento un successo tira l'altro fino ad arrivare all'ultimo capolavoro musicale intitolato "Primavera in Anticipo" in uscita modiale nella versione italiana e spagnola in data 14 novembre 2008, giorno in cui Laura ha presentato il suo nuovo lavoro nella città di Roma, a Piazza di Spagna davanti ad una folla interminabile di fans che hanno atteso questa sua nuova pubblicazione musicale. Nei quattordici brani inediti, spicca il duetto con il singer inglese James Blunt con la canzone "Primavera in Anticipo" ed un'altra scritta da Gianluca Grignani dal titolo "Prima che esci". In diverse occasioni, la Pausini ha dichiarato che il suo tour mondiale inizierà a partire dal 5 marzo 2009 a Torino e che durerà un anno intero, la stessa cantante ha reso note le destinazioni presso le quali si esibirà: Mantova, Roma, Firenze, Eboli, Reggio Calabria, Catania, Caserta, Ancona, Pesaro, Bologna, Brescia, Treviso, Livorno, Genova, Milano in Italia, per poi passare all'estero cantando in città importantissime come Madrid, Barcellona, Parigi, Helsinki, Turku, Stoccolma, Bruxelles ed infine in America Latina, Canada e Stati Uniti...a giudicare da questi impegni che l'attendono, potremmo dire che per Laura Pausini, il 2009 sarà un anno magico, da ricordare soprattutto per le soddisfazioni personali e allora io personalmente desidero augurare di cuore a Laura che questo nuovo anno sia migliore del precedente e che possa crescere sempre di più sia dal punto di vista umano che personale e professionale. A conclusione di questo breve stralcio, cosa potrei dirvi ancora? Se avete voglia di musica...restate in ascolto con i nuovi brani di Laura perché ne vale veramente la pena. I l successo di “Tw ilight” U n n u ovo c a so l e t t e rar i o La s t or i a d ’a m o r e c h e o g n i a do l e s c e n t e s o g na Federica Restante Venti milioni di copie solo negli Stati Uniti e traduzioni a pioggia in più di quaranta paesi del mondo sono state fatte per il libro intitolato “Twilight”, che dal 14 Novembre è in tutte le librerie del mondo. Twilight , letteralmente crepuscolo, narra il frutto proibito di un amore ”scandaloso”, ingredienti che da soli bastano a creare il fenomeno letterario che ha mandato in visibilio non solo gli adolescenti, ma persino gli adulti, di tutto il pianeta. Questa travolgente storia ha inizio quando Isabella Swan si trasferisce a Forks, piccola località nello stato di Washington. Isabella non prevede che la sua vita possa subire dei grandi cambiamenti, vuole solo integrarsi nel nuovo liceo, che dovrà frequentare per il semestre. Ma una svolta eccitante e improvvisa è dietro l’angolo: tutto sembra cambiare quando incontra il misterioso e seducente Edward Cullen. Edward ha 17 anni, come lei, solo che ce li ha dal 1918. E’ un vampiro, che però ha scelto, insieme alla sua famiglia, di non bere sangue umano ma solo di animale. Bella e Edward si innamorano perdutamente, ma l’odore di lei sca- tena la sete di James, un vampiro nemico e che non si nutre affatto di sangue animale. Dal punto di vista letterario la scrittura della Meyer e’ piuttosto semplice, puntando sul piano della saga. Twilight presenta dialoghi sciocchini del primo amore, ma anche la sua inquietudine e la sua tenerezza. Il libro della Meyer non lascia spazio al respiro, coinvolgendo i lettori in un vortice amoroso che gli appassionati giudicano indimenticabile. Sono certa che qualsiasi adolescente sogni di vivere una storia d’amore sul confine tra il mondo della fantasia e quella della realtà. 12 Economia Gennaio 2009 O p e n D a t a vuol d ire fiducia Un’azienda costruita su m i s ura p e r i l be n e s s e re d el l ’ o p e ra i o p G e ntilezza, fam iliari tà e svilu ppo : ec c o g l i i n g re d i e n t i di u n s u c c e s s o m ond i a l e Martina Iacoangeli Lo scorso mese il direttore Marco Cecili ci ha illustrato i caratteri fondamentali di un’ importante azienda che è l’Open Data, fondata e diretta da Mario Solidei (Presidente) e Nello Petitti (Amministratore Unico). Lo stesso giorno della consegna dei giornalini, in occasione del 20° Anniversario (19882008) dell’azienda, il “rap” è andato a far visita al Sig. Mario Solidei e quel pomeriggio c’ero anch’io. Per questo mi sento in dovere, in questo breve articolo, di condividere con tutta la scuola e con l’esterno i motivi per cui è nata in me grande fiducia e stima nei confronti non solamente dei Signori Solidei e Petitti, ma di tutta l’azienda. Non è stato difficile trovare il luogo dov’è situata l’azienda, e appena scesi dalla macchina, immediatamente Mario Solidei, ci ha accolto con un radiante sorriso e ha insistito con entusiasmo affinché ci fermassimo a visitare l’azienda sotto la sua stessa guida. E chi altri avrebbe potuto guidarci se non colui che, insieme a Petitti, ha dedicato e dedica tuttora alla Open Data anima e corpo, fatica e coraggio? Non mi sarei davvero mai immaginata di rimanere affascinata non solo di fronte all’eleganza degli edifici personalmente scelti dal Sig. Mario e dal Sig. Nello, ma anche e soprattutto dal rispetto e dall’attenzione che questi dedicano a ciascun lavoratore “ope- raio, tecnico o manager, i quali sicuramente occupano una funzione di per sé fondamentale all’interno della Open Data”. La stessa struttura è organizzata, costruita, gestita e pensata quasi esclusivamente per la massima comodità dell’impiegato: gli uffici sono comodi e familiari, colorati e con tante finestre(con addirittura uno spazio per i fumatori che vogliono prendersi una piccola pausa ogni tanto!); i locali di produzione sono organizzati in modo tale da garantire una maggiore efficienza con un minor dispendio di energie dell’operaio, infatti Solidei e Petitti hanno scelto per i loro dipendenti ambienti ampli e spaziosi, facili da raggiungere, con sistemi tecnologici avanzati: pensate che le grandi vetrate, rivolte a nord e sistemate sulla copertura dello stabilimento hanno la funzione di trasmettere la luce all’interno dei reparti, ma di non far passare il calore, in modo tale da non far soffrire il caldo estivo agli operai. Per quest’impresa, infatti, la fiducia del lavoratore nella stessa azienda è essenziale, e bisogna guadagnarla giorno dopo giorno. E’ un ambiente familiare quello in cui Mario, Nello e altre persone si cimentano per dare a noi consumatori il massimo del profitto , in un mosaico in cui ogni tessera ha la sua funzione fondamentale al successo di tutta l’opera. E’ stato molto simpatico notare che nello studio del Sig. Mario non c’è un computer, che proprio lo stesso presidente ci ha spiegato di non usare spesso fidandosi ciecamente dei suoi dipendenti. In cambio Mario ha nel suo ufficio un bellissimo quadro molto grande che rappresenta un campo da golf: dice che nei momenti di pioggia lo guarda ricordando l’estate ed il sole. Dalle parole, dalle affermazioni e dalla diligenza di Mario Solidei s’intuisce una profonda fiducia nelle potenzialità dell’azienda e nel suo grande successo, una stima per i suoi dipendenti e una amore per l’Open Data che non è facile riscontrare in chi, come Mario e Nello, ricopre un importante ed impegnativo ruolo di imprenditore sempre attivo e di successo. Tutto l’entusiasmo del Sig. Solidei e del Sig. Petitti, dei dipendenti, tutta la fiducia affidata ai tecnici e agli operai e ai manager, le nuove tecnologie, la serietà di un’azienda veloce e flessibile nel lavoro, rendono l’Open Data un’azienda ancora più forte, come se fosse un’unica grande famiglia. Speciale Hattrick 13 Anno III Numero 1 Intervista a Marrundo... Questo mese Vi proponiamo un’intervista a Marrundo, storico giocatore di Hattrick, che con il suo Arezzo Galasocaray è il più titolato in Italia. Attualmente milita in II serie, perciò può commentare da spettatore il finale dell’ultimo campionato di Serie A, conclusosi fra le polemiche: lo scudetto è andato allo SquartaPraga di MarcoGavi, grazie al “favore” (non richiesto) del Pennywise che lo ha lasciato vincere nell’ultima giornata, impedendo così a Laurentius, amico con cui ha litigato, di trionfare. Grazie Marrundo per l’intervista che concede ad Athenaeum. “Il calcio non è più il gioco più bello del mondo. Ormai e' Hattrick!” Con questa affermazione MARCOGAVI con cluse l’intervista su Ath enaeum dello scorso settembre. Lei è d’accordo? Purtroppo mi trovo a dissentire completamente con Marcogavi.Ma devo farlo in qualità di calciatore, anche se del più basso livello della FIGC! Non può esistere un gioco più bello del calcio. Ma non di quello visto alla tv, io mi riferisco a quello praticato a qualsiasi livello, sia che siate dei fenomeni o che siate del gruppo del dopolavoro. Tra l'altro alcuni dei miei successi in HT (tipo le Coppe Italia) le ho vinte mentre ero agli allenamenti di calcio. E lo stesso vale per alcune partite storiche che ho disputato quando ero allenatore della Nazionale Maggiore (nel bene e nel male). Credo che non ci sia altro da aggiungere :) Com e h a conosciuto Hattrick? Dal 2001, anno delle sua iscrizione, molti sono stati i cambiamenti: prima il nuovo motore di gioco e poco fa la nuova g rafica. Si stava m eglio quando si stava peggio? Ho conosciuto Hattrick attraverso un forum online. Per quanto riguarda la grafica, vale assolutamente il motto del “si stava meglio quando si stava peggio”. L’unica cosa positiva mi pare il nuovo forum, ma non se ne sentiva proprio la necessità. Nemmeno la definizione di nuovo motore di gioco mi trova d’accordo. In realtà è sempre la solita minestra riscaldata, con l’aggiunta di tanto in tanto di alcuni ingredienti. A volte il sapore può essere comunque buono, a volte lo è un po’ meno. Alla fine ci si trova sempre a fare i conti con attacco per segnare, regia per fare le azioni e difesa per cercare di non prenderle. E a volte per difendersi basta togliere le azioni all’avversario. Certo ci sono state nuove implementazioni, ma è un po’ riduttivo se si considera che i concetti base sono sempre quelli del 2001, mentre il numero di utenti è triplicato. Insomma il motore di gioco ha bisogno di un restyling completo che possa dare maggiore valore all’allenamento delle secondarie. Tutto questo, ovviamente, in my honest opinion. Cosa ricorda dei suoi primi tempi su Hattrick? Qualche consiglio per i principianti come noi? Beh i ricordi sono tantissimi, ma mi piace ricordare il grande spirito che aleggiava tra i pochi partecipanti. Mi tornano in mente i gruppi di utenti che conducevano studi per capire le meccaniche di gioco. Ma quanti di voi sanno che la prima traduzione in italiano di HT è stata condotta da un gruppo di giocatori totalmente indipendenti dal sito ? Altri tempi, indubbiamente. Lei ha vinto ben 6 scudetti e 2 coppe nazionali, ed ormai da molti anni non lotta per questi traguardi. Una Sua scelta o gli utenti “più giovani” hanno più fame di vittorie? Non è stata una scelta diretta, e non credo nemmeno che sia dovuta alla fame dei nuovi utenti. Semplicemente, non ho voluto cedere il gruppo storico del Gala (Ferranti, Beghi, Cigada e Omini) e questo ha portato più o meno lentamente ad un fisiologico calo di prestazioni. Ma non ha prezzo la soddisfazione di provare a rinnovare il Gala mantenendo in squadra quel gruppo vincente di giocatori. Dopo molti anni a giocare ad Hattrick molti utenti retrocedono volontariamente per ri- trovare gli stimoli nelle serie più basse. Cosa ne pensa? Ognuno è libero di fare quello che vuole, non sta a me giudicarli. In queste stagioni di II ho cercato di ricostruire il Gala, tornando ad allenare e investendo su giocatori più giovani. Ovviamente ho rischiato, e rischio, la retrocessione. Non è una cosa volontaria, ma è comunque una scelta che ho fatto. Tra gli utenti di Hattrick c’è molta ironia. Fam ose le sue “prese in giro” con Macao. Su Youtube poi c’è video che ironizza sulla sua retrocessione in B di qualche anno fa. Anche questo rende Hattrick unico nel suo genere? L’ironia fa parte della mia reale persona, e non potrebbe essere altrimenti in un gioco. E’ quindi lecito e divertente aspettarsi le repliche degli altri giocatori. Più che il gioco “unico” direi che il rapporto con i giocatori è unico, o perlomeno con una parte di essi. Un suo giudizio sulla conclusione dell’ultima Serie A? La risposta potrebbe riallacciarsi benissimo con l’ultima parte della risposta precedente. Forse è mancato un reale rapporto tra i giocatori. Prendendola con ironia, si può dire che mancavano solo i popcorn per condire l’ottimo spettacolo offerto :) Quest’anno si è salvato con lo spareggio dalla C. Obbiettivi per la stagione? Quando la rivedremo in A? Credo che ogni stagione che passo in B sia tanto di guadagnato. Gli obbiettivi continuano ad essere allenamento e crescita della squadra, uniti alla salvezza. Cosa pensa dell’Athenaeum Cup? E’ un buon m odo per far conoscere Hattrick e far crescere la passione? Bello! Mi ricorda le vecchie coppe di HT che organizzavamo tra amici, mettendo anche in palio il supporteraggio…. G razie Marrundo per la pazienza avuta! In Bocca al lupo per la stagione! Grazie a voi per l’intervista, crepi il lupo e…. Avanti Gala! Non Mollare! 14 Sport Gennaio 2009 Beckham: rinforzo sportivo o mediatico? Il giocatore inglese ha rag g i u n t o i l Mi l a n i n p r e s ti t o p e r t r e m e s i Ottimo l’ini zi o dell’ex del Mac he s te r U ni t e d c o n d u e go l i n p oc h e p a r t i t e Federico e Saverio Piacenti Durante questi pochi giorni di calcio mercato, sicuramente l’acquisto che ha fatto più parlare di se è stato quello di David Beckham da parte del Milan. In realtà però non è un vero e proprio acquisto: la squadra del giocatore inglese resta sempre il Los Angeles Galaxy, ma poiché ha chiuso in anticipo la sua stagione in Mayor League Soccer per l’esclusione della sua squadra dai playoff e volendo tenersi in allenamento per essere pronto per la nazionale inglese di Fabio Capello, il Milan ha accettato di ospitarlo a Milanello per qualche mese e poi ripartirà. Tuttavia non sarà un semplice allenamento quello di Beckham: egli infatti è stato tesserato dalla squadra milanese e sarà a disposizione di Carlo Ancelotti. Beckham è un giocatore dalla carriera straordinaria: ha esordito nella Premier League ha 19 anni con la maglia del Manchester United, con la quale il giocatore ha ottenuto innumerevoli successi: campionati, FA Cup e la Champions League nella stagione 1998/1999. Dopo oltre dieci anni di Manchester United, con il quale il calciatore ha collezionato 86 goals in 397 presenze, Bec- Sorteggi Champions: “Urna diabolica” Andrea Paris Sarà Italia contro Inghilterra negli ottavi di finale di Champions League. Lo ha stabilito l'urna di Nyon, Svizzera, dove la mano di Bruno Conti, ambasciatore della finale a Roma, ha accoppiato il Chelsea con la Juventus, l'Inter con i detentori del Manchester United e l'Arsenal con la Roma. Bianconeri e giallorossi debutteranno in trasferta, mentre i nerazzurri esordiranno a San Siro. Inter e Roma giocheranno la prima partita martedì 24 febbraio, la Juventus mercoledì 25. Ritorno martedì 10 marzo per la Juve, mercoledì 11 per le squadre di Mourinho e Spalletti. "Quella di Nyon è un'urna diabolica... - commenta Fabio Capello, c.t. dell'Inghilterra -. Tre su tre, non me l'aspettavo certo, ma è una sfida che regala numerosissime suggestioni e un pronostico impossibile: sarà difficile per Arsenal, Chelsea e Manchester United, ma sarà altrettanto difficile per Roma, Juve ed Inter" kham è costretto ha lasciare la squadra a causa dei disaccordi con l’allenatore Sir Alex Ferguson e firma un contratto quadriennale con il club spagnolo del Real Madrid. Nella Liga Beckham ha messo a segno 8 goals in 81 presenze. Due anni fa ha lasciato il club madridista per andare a giocare in America nella squadra di cui tutt’ora veste la maglia, i Los Angeles Galaxy (anche altri grandissimi giocatori del passato, come Pelè, Cruyff, Beckembauer ecc., arrivati ormai al culmine della loro carriera, decisero di concluderla andandosi a divertire negli Stati Uniti). Tuttavia non ci si può esentare dal muovere alcune critiche riguardo questa mossa di Ecco gli ottavi di finale di Champions League Chelsea-Juventus Villarreal-Panathinaikos Sporting Lisbona-Bayern Monaco Atletico Madrid-Porto Lione-Barcellona Real Madrid-Liverpool Inter-Manchester Roma-Arsenal mercato: bisogna riconoscere che David Beckham più che per rafforzare la squadra rossonera a livello tecnico, è stato acquistato per un fatto mediatico, di businnes, legato più all’interesse economico che sportivo (e considerando gli ultimi risultati della squadra, in particolare quelli della scorsa stagione, penso proprio che servirebbero degli acquisti più mirati al rafforzamento dell’organico, magari con qualche giocatore con meno fama ma con più qualità) Ma la cosa che più si può criticare al club milanista è che l’arrivo del centrocampista preclude a un giovane del settore giovanile di esplodere, e questa mi sembra una cosa gravissima visto che sono più di vent’anni che un giocatore delle giovanili del Milan non arriva in prima squadra ( l’ultimo è stato il grande Paolo Maldini) e che l’età media della squadra è ormai arrivata a dei numeri troppo elevati. Comunque, nonostante ciò, Beckham già ci ha mostrato alcune delle sue qualità nella sua prima partita di campionato all’Olimpico contro la Roma, e il primo goal in Italia, dopo sole 3 presenze, contro il Bologna (il secondo è arrivato contro il Genoa 3 giorni dopo, n.d.r.). Chi può dirlo se in futuro non ci riservi altre sorprese. Sentenza choc per Mannini e Possanzini Niccolò Polidori Daniele Mannini (ex giocatore del Brescia e oggi al Napoli) e Davide Possanzini (attaccante del Brescia), sono stati squalificati dal Tribunale arbitrale dello sport (Tas) per essersi presentati in ritardo a un test antidoping dopo la partita della squadra lombarda con il Chievo del dicembre 2007. La Federcalcio aveva assolto i due giocatori, il tribunale nazionale antidoping del Coni li aveva condannati a 15 giorni di squalifica (già scontati), la Wada, agenzia mondiale antidoping, aveva però fatto ricorso. Avendo già scontato 15 giorni, la sospensione di Mannini e Possanzini si concluderà il 14 gennaio 2010. "Ricorreremo a tutto quello a cui possiamo ricorrere - afferma il presidente del Brescia, Corioni - perché i due ragazzi non hanno fatto niente. Questa sentenza è una presa in giro per tutti: per noi, per i giocatori, per la Federcalcio, per il Coni e per la Lega". Secondo quanto è stato ricostruito è stato proprio il presidente delle Rondinelle la causa del ritardo. Corioni, infatti, volle tenere a rapporto per oltre mezz'ora il Brescia, appena sconfitto 3-0 in casa dal Chievo, causandone il ritardo all'appuntamento con l'antidoping. Foto 15 Anno III Numero 1 Mostra di Picasso 16 gennaio 2009 1 Foto 1 La scalinata di Piazza di Spagna e una veduta di Roma da Trinità dei Monti. Foto 2 Il professor Massimo Fruscella con Angelo Astrei e Luca Fantini. 2 Foto 3 Fontana di Trevi. Foto 4 Una delle opere ammirate dai ragazzi nella mostra: Picasso, Lo studio, 1934, olio su tela. 4 3 5 Premiazione Athenaeum Cup 21 dicembre 2008 6 Foto 5 Gabriele Russo Russo riceve la coppa per il 1° posto. Foto 6 Niccolò Polidori riceve il suo attestato di partecipazione. Foto 7 I primi 4 classificati con le rispettive coppe. Da sinistra: Piergiorgio Merletti, Mattia Fedele, Gabriele Russo Russo e Marco Cecili. 7 Premiazione Certamen Aricinum 18 dicembre 2008 Foto 8 Davide Cultrera e Gabriele Russo Russo ad Ariccia insieme alla professoressa Fiorini, al termine della premiazione del Certamen Aricinum, al quale i due studenti hanno partecipato con successo lo scorso aprile. 8 Mettetevi alla prova! Rispondete a tutte le domande del Quiz e inviatele alla Direzione! Compleanni Febbraio 3 Simone Ceci 15 Gabriele Antonelli 16 7 Alessandro Caruso 24 Marzia Rapone 18 15 20 Quiz! Come sempre c’è un concorso. Inviate le risposte alla Direzione dal sito (non imbrogliate!). ROMPICAPI 1) Com’è possibile ottenere 800 usando solamente la cifra 4 per sette volte? 2) Una coppia ha celebrato il 60° anniversario di matrimonio nel 1995. Sia il marito cge la moglie sono nati il 16 Agosto, a sette anni di distanza l'uno dall'altro. Se il marito è più vecchio della moglie di 2555 giorni, in che anno sono nati i due coniugi? QUESITI 1) Il romano Catone l’Uticense morì in battaglia. OV OF 2) Nella seconda guerra mondiale la Danimarca si schierò al fianco della Germania. OV OF 3) Nell’ epilogo di “Harry Potter e i doni della morte” si apprende che il protagonista s’è sposato: la moglie è l’amica d’infanzia Hermione. OV OF 4) Il pittore Canaletto ebbe tale soprannome per il gran numero di vedute di canali veneziani che dipinse. OV OF 5) Quale fu il primo essere vivente ad andare in orbita? O Scimmia O Gatto O Cane O Rana 6)Dove è il parco regionale delle Groane? O Piemonte O Liguria O Lombardia O Valle d’Aosta 7) Da chi furono introdotte le cifre arabe? O Marco Polo O Leonardo O Fibonacci O Saladino O Francesco Carletti 8) Qual è la quarta lingua nazionale della Svizzera? O Francese O Tedesco OItaliano O Romancio 9) In quale città si svolgeranno i Giochi Olimpici Invernali nel 2010? O Vancouver O Oslo O Mosca O Tokyo Perla di saggezza... Passano anni interi senza che noi proviamo un piacer vivo, anzi una sensazione pur momentanea di piacere. Il fanciullo non passa giorno che non ne provi. Qual è la cagione? La scienza in noi, in lui l'ignoranza. Vero è che così viceversa accade del dolore. (Giacomo Leopardi, Zibaldone di pensieri, 2 luglio 1821) A pagina 11 le soluzioni del Quiz del numero precedente