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L’opinione
del direttore FIPE
Superato il punto di rottura
BUONI PASTO:
L’ULTIMA GARA
CONSIP HA AVUTO UN
ESITO MICIDIALE PER
LE PICCOLE IMPRESE
DELLA RISTORAZIONE
4 Mixer
MARZO 2014
I
l buono pasto da importante mezzo
di incremento del fatturato è progressivamente divenuto un incubo sia sotto
il profilo economico che quello della
gestione. La deriva è iniziata quando il
settore pubblico ha erogato i servizi sostitutivi
di mensa ai propri dipendenti facendo gare
al ribasso i cui sconti, inevitabilmente, hanno contagiato anche la committenza privata.
Gli emettitori hanno la colpa di aver seguito
la rincorsa al ribasso e gli esercenti di non
essere riusciti a coalizzarsi per rifiutare di
riconoscere commissioni sempre crescenti.
Con le ultime gare di Consip (la centrale di
acquisto della pubblica amministrazione) il
meccanismo è degenerato poiché a fronte di
una commissione relativamente bassa (più è
bassa la commissione e più è alto lo sconto
e più punti si prendono per vincere la gara)
alcuni emettitori si sono inventati i servizi integrativi da aggiungere oltre alla commissione
per far quadrare i conti e rendere congrua
la loro offerta.
Si tratta di prestazioni alle quali gli esercenti
possono aderire volontariamente e che devono avere un collegamento con il servizio
sostitutivo di mensa prestato. Nell’ultima gara
queste riguardano la gestione automatizzata
del ciclo passivo e strumenti di gestione delle
comunicazioni degli esercenti.
Questo sistema ha consentito ad alcune imprese aggiudicatarie di offrire sconti del 20,75%
sul valore facciale del buono che saranno pagati dagli esercenti convenzionati.
Per contrastare questo sistema FIPE ha impugnato al TAR la aggiudicazione di tali lotti
e, contemporaneamente, ha presentato un
esposto all’Antitrust denunciando le distorsioni della concorrenza e del corretto funzionamento del mercato determinate dalla
valutazione dei servizi aggiuntivi nel quadro
della aggiudicazione delle procedure di gara
bandite da Consip.
Ma in questi giorni stanno accadendo cose
assurde. Una ditta che si è aggiudicata la gara
Consip 6 sta inviando comunicazioni ai propri
affiliati con le quali:
• Modifica unilateralmente l’importo della
commissione violando quanto previsto sia
nel proprio contratto che dall’articolo 285 del
regolamento del codice degli appalti che stabilisce che le modifiche devono essere accettate
espressamente.
• Imposizione, pena la cessazione del servizio, della gestione del ciclo passivo al costo
di “ben” 48 centesimi a buono
• Pretesa di 27 centesimi a buono – a prescindere dal suo valore facciale - per il rimborso in
5 giorni lavorativi e di 35 centesimi, sempre
a buono, per il rimborso in 24 ore.
FIPE ha immediatamente posto in essere tutte
le azioni necessaria alla tutela degli affiliati denunciando tali vessazioni alle Autorità
competenti.
Contemporaneamente ha stilato una Carta dei
diritti dell’affiliato che contiene le più elementari regole sancite dalle leggi e dai principi di
buone prassi commerciali redatte dal Forum
di alto livello per un migliore funzionamento
della filiera alimentare della Commissione
Europea che sarà sottoposto per l’accettazione
alle imprese emettitrici.
Marcello Fiore