Le soffiate anti-corrotti sono già a quota 40

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Le soffiate anti-corrotti sono già a quota 40
Il Sole 24 Ore – Plus 24, 10 febbraio 2015
Le soffiate anti-corrotti sono già a
quota 40
di Vitaliano D’Angerio
In due mesi già 40 segnalazioni alla piattaforma di whistleblowing “Alac-Allerta
Anticorruzione” realizzata da Transparency International Italia. Una struttura
informatica aperta e raggiungibile da tutti quelli che vogliono denunciare episodi di
corruzione.
«Il sito Alac è operativo da inizio dicembre — ricorda Virginio Carnevali, presidente di
Transparency International Italia — e le segnalazioni pervenute sono relative in
particolare a tre settori: edilizia, sanità e servizi pubblici». La regione in cima alle
“soffiate” è il Lazio, seguita da Lombardia e Puglia: le violazioni segnalate sono sia
amministrative che penali. «Il sistema è totalmente criptato — aggiunge Carnevali —.
Per chi vuole la garanzia dell'assoluto anonimato consigliamo inoltre di scaricare il
browser Tor».
Il medico e il funzionario
Fra le segnalazioni ricevute, ricorda Carnevali, c'è quella relativa al medico che tenta di
indirizzare i malati al proprio studio o il funzionario pubblico che chiede tangenti per
far scavalcare la lista di attesa. «Sono situazioni che stiamo verificando e che, di volta
in volta, se documentate, gireremo alle autorità competenti». Il sito web a cui
collegarsi per eventuali segnalazioni è il seguente: www.transparency.it/alac.
Transparency è una organizzazione internazionale no profit con sede a Berlino e
presente in 100 Stati. Pubblica ogni anno l'indice di Percezione della corruzione: nel
2014 l'Italia era al 69° posto, la stessa collocazione dell'anno precedente.
Il comune di Milano
In parallelo con l'iniziativa di Transparency aperta a tutti i cittadini italiani, di recente
sono diventate operative anche un paio di piattaforme di whistleblowing realizzate da
importanti enti pubblici. Il comune di Milano, in particolare, ha presentato alla fine
dell'anno scorso la propria iniziativa sulle “soffiate”: diventata operativa da due
settimane, la struttura informatica milanese è stata creata nell'ambito di un'apposita
sezione della intranet comunale ed è riservata ai dipendenti dell'ente pubblico
guidato dal sindaco Giuliano Pisapia. Le email dei whistleblower milanesi saranno
criptate: nello specifico, verrà oscurato l'Ip del computer di provenienza. L'Ip è
l'acronimo inglese di Internet protocol, una sorta di “targa” che rende individuabile il
pc o altro dispositivo elettronico. «I tecnici hanno assicurato che nessuno potrà
riconoscere il mittente.
Soltanto noi dell'organismo di garanzia sapremo il nome»: Carnevali è presidente
dell'organismo di garanzia nominato dal sindaco di Milano nel settembre scorso per
verificare le segnalazioni dei dipendenti. Nell'organismo, oltre al presidente di
Transparency Italia, sono presenti Roberto Montà, presidente di Avviso Pubblico, la
rete degli enti locali per la formazione civile contro le mafie, e dal vice segretario
generale del Comune di Milano, Mariangela Zaccaria.
Da nord a sud
Come Milano, anche il comune di Palermo ha deciso di attivare per i propri dipendenti
una piattaforma di whistleblowing. L'iniziativa siciliana rientra nel piano
anticorruzione, varato dalla giunta palermitana lo scorso anno e realizzato dalla
segreteria generale e dall'azienda comunale Sispi. «Viene prevista — fanno sapere da
Palermo — una totale criptazione dei dati relativi sia al segnalante che al fatto oggetto
di segnalazione in modo che soltanto il responsabile anticorruzione o la magistratura
possano decriptare le informazioni».
Per ora niente hotline dedicate
Le multinazionali estere che vogliono evitare episodi di corruzione interna (anche per
tutelarsi dal rischio reputazionale), utilizzano sistemi informatici “terzi”. Si chiamano
hot-line: niente a che vedere con le linee erotiche. Sono server informatici esterni alle
aziende che consentono una salvaguardia totale dell'anonimato. I dati vengono infatti
gestiti da società terze rispetto alla multinazionale. È il sistema suggerito da Aodv231,
l'associazione degli organismi di vigilanza ex 231 del 2001, la legge sulla responsabilità
penale degli enti. Sistemi all'avanguardia sul versante riservatezza. Comunque, server
o non server, sul fronte anticorruzione qualcosa si muove anche in Italia. Finalmente.