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Anno II - Numero 304 - Martedì 31 dicembre 2013 Direttore: Francesco Storace Roma, via Giovanni Paisiello n. 40 L'ennesimo pasticcio Russia Immigrati Bloccati in Congo nel mezzo della guerra Terrorismo ceceno, sangue a Volgograd Si era cucito la bocca: semina il panico Vignola a pag. 2 Castellino a pag. 5 Lidis a pag. 6 L’INCREDIBILE POLEMICA SUL MESSAGGIO DI STASERA DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA di Francesco Storace ASCOLTO E DISSENTO e c’è tanta e forse troppa gente che organizza una specie di catena di Sant’Antonio per invitare a non ascoltare stasera il messaggio di fine anno del Capo dello Stato non è semplicemente il segnale banale della disaffezione dei cittadini verso le istituzioni, ma credo che si tratti molto più drammaticamente di una cornice che vede all’interno un Paese in macerie. Dico subito che non mi stupisco di quanto leggo sulla rete. I messaggi via web antiColle ci sono sempre stati, soprattutto negli anni di questa seconda repubblica che non si decide a lasciare il passo sgombro alla terza. Questa volta, se ne fanno portavoce anche alcuni parlamentari, personalità politiche che hanno ruoli importanti. Secondo me, però, sbagliano. Si illudono di salvarsi. Gli stessi grillini pensano di confidare sulla benevolenza degli elettori. Sbagliano pure loro: ormai il cittadino non divide più dal mazzo della politica. Getta tutto, chi governa e chi si oppone. Lo testimoniano i dati elettorali sull’astensionismo crescente, esattamente come dimostra persino il flop delle manifestazioni di protesta, a partire S tanto alla collettività. Ci torneremo sopra a giorni e qualcuno si vergognerà a farsi vedere in giro se quanto apprendiamo sarà confermato tristemente dai fatti. Dunque, stasera il messaggio di Napolitano lo ascolterò. In fondo, tutti dicono che dal Colle passa la politica italiana. Ignorare le parole del Capo dello Stato sarebbe ridicolo, visto che appare un gigante rispetto ai nani della politica che stanno in Parlamento. Ovviamente, ascoltare non significa affatto obbligo di consenso, ma anche diritto al dissenso, che spero possa essere ancora riconosciuto in questo Paese. Ma dissentire dal semplice ascolto è semplicemente un atto inutile, impolitico. Poi, se mi si chiede che cosa mi piacerebbe sentire da Napolitano, lo dico subito.Visto che si legge che minaccia dimissioni ad ogni pie’ sospinto, il presidente faccia altro: se proprio vuole dimettersi perché Camera e Senato non fanno riforme, sciolga entrambi anticipatamente e si dimetta un minuto dopo l’elezione del prossimo Parlamento. Anche per evitare che si dica che vuole precostituire oggi una maggioranza già nota per decidere il suo successore. Sarebbe troppo comodo, presidente. E a senso unico. Non ha senso ignorare le parole del capo dello Stato: sembra un incitamento all’astensionismo da quella dei cosiddetti forconi a piazza del Popolo. Anche 5stelle risente del clima contro la politica. Non andrà meglio a chi pensa di imitare maldestra- mente i grillini sul loro scivoloso terreno. Scambiandoci gli auguri di fine anno, Roberto Buonasorte, editore del Giornale d’Italia, mi ricordava alcuni esempi tristi, an- corché giovanili, di malapolitica incline a denunciare i guasti altrui e dimentica dei propri. Tra costoro, anche chi ha lavorato solo qualche settimana in vita sua ed è costato ITALIA IN PEZZI IL PILOTA TEDESCO VITTIMA DI UN GRAVISSIMO INCIDENTE SUGLI SCI Schumi: la corsa più difficile Istat: è allarme povertà Giù salari e posto fisso di Francesca Ceccarelli bbene sì: gli italiani arriveranno al 20014 con una sola certezza, ovvero quella di essere sempre più poveri. A darne l’ulteriore conferma è l’Istat con il Rapporto sulla coesione sociale in cui si evidenzia che nel 2012 il paese si trovava in condizione di povertà relativa il 12,7% delle famiglie residenti in Italia (+1,6 punti percentuali sul 2011) e il 15,8% degli individui (+2,2 punti). Valori più alti dal 1997, anno di inizio della serie storica. Ma il dato più allarmante è che la povertà assoluta colpisce il 6,8% delle famiglie e l’8% degli individui. Dunque i poveri in senso assoluto sono raddoppiati dal 2005 e triplicati nelle regioni del Nord (dal 2,5% al 6,4%), vecchie capisaldi di ricchezza. Pochi parametri per rendersene conto: rispetto al 2011, il E salario netto mensile è rimasto quasi stabile per gli italiani (4 euro in più) mentre risulta in calo di 18 euro per gli stranieri, il valore più basso dal 2008. E ancora un pensionato su due (46,3%) ha un reddito inferiore a mille euro, il 38,6% ne percepisce uno fra mille e duemila euro, solo il 15,1% dei pensionati ha un reddito superiore a duemila euro. Di pari passo il tasso di disoccupazione nel 2012 ha raggiunto il 10,7%, con un incremento di 2,3 punti percentuali rispetto al 2011 (4 punti percentuali in più rispetto al 2008), per non parlare di quello giovanile che ha superato il 35%, con un balzo in avanti rispetto al 2011 di oltre 6 punti percentuali (14 punti dal 2008). La chimera? Il posto fisso: “Il numero medio di lavoratori dipendenti con contratto a tempo indeterminato nel 2013 è diminuito rispetto all’anno precedente (-1,3%)”, un fenomeno che ha riguardato “soprattutto i lavoratori gli under30, diminuiti del 9,4%”. (altri servizi a pag. 3) 2 Martedì 31 dicembre 2013 Attualità NELLA CAPITALE KINSHASA È RIVOLTA, DRAMMATICO APPELLO DI UNA DEI 24 PAPÀ ADOTTIVI BLOCCATI IN AFRICA Senza risposta l’urlo di dolore dal Congo Disperata email spedita all’Ansa: “Temiamo per l’incolumità nostra e dei nostri figli” Ma Governo e Farnesina non sono riusciti neanche stavolta a cavare un ragno dal buco di Robert Vignola I n un ipotetico menu di San Silvestro, il Governo Letta piazza sulla tavola degli italiani un bel bis di pasticci. Internazionali, per giunta. Che sarebbero un tris, se non ci si fosse disfatti della Shalabayeva consentendole l’espatrio a Ginevra. Ma basta così, per carità. Perché i botti, quelli veri, delle armi da fuoco, li stanno sentendo numerosi nostri connazionali a Kinshasa, capitale del Congo. In quel martoriato paese africano è in corso l’ennesima rivolta, le autorità del posto tuttavia non ne vogliono sapere di lasciar decollare i bambini adottati dalle famiglie italiane e quest’ultime non hanno, ovviamente, alcuna intenzione di lasciar lì i loro figli. Peraltro, in una condizione che si fa sempre più incandescente. Enrico, papà italiano bloccato con altre 23 famiglie da ormai un mese e mezzo, non ha potuto far altro che contattare l’Ansa per lanciare un disperato appello. "Vi prego di aiutarci a sollecitare la Farnesina ad adoperarsi per farci tornare a casa. I ribelli hanno occupato la tv di Stato di Kinshasa prendendo ostaggi. Ci sono stati spari all'aeroporto che è chiuso. Noi temiamo - è scritto nella accorata email giunta all’agenzia di stampa per l'incolumità nostra e dei nostri figli". Il giorno prima un messaggio dal tenore del tutto analogo era già giunto al premier, anche se ancora la situazione dell’ordine pubblico non era precipitata. Una delle 24 mamme italiane aveva scritto una lettera al presidente del Consiglio, Enrico Letta. "La delegazione da lei inviata - ha scritto - ci ha detto che non possiamo tornare in Italia con i nostri figli. Io come posso spiegarlo alla mia bambina di sette anni, che ha conosciuto la guerra, la fame e l'abbandono?". Risposta? Attendere prego… Letta ha espresso “vicinanza” attraverso una nota di Palazzo Chigi, facendo il punto della situazione: “Alla nostra delegazione di funzionari del ministero degli Esteri e dell'ufficio del ministro per l'Integrazione, il primo ministro Matata ha confermato la situazione complessiva di temporanea sospensione delle adozioni internazionali, che riguarda vari Paesi oltre l'Italia. Il primo ministro congolese ha confermato l'impegno a velocizzare il riesame delle adozioni, disponendo che i casi italiani siano verificati per primi. Le autorità congolesi si sono inoltre impegnate a consentire alle famiglie che, nell'attesa, decideranno di rientrare in Italia, di stabilire presso quale struttura in Congo potranno essere ospitati i propri figli”. L'Unità di crisi della Farnesina si è invece limitata a invitare gli italiani residenti a Kinshasa, tra cui le famiglie adottive in attesa di rientrare in Italia con i loro bimbi, a rimanere nei loro alloggi. Nel frattempo la guerriglia impazza e le forze governative congolesi sono riuscite a riprendere il controllo della tv di Stato a Kinshasa, assaltata dai ribelli, che avevano preso in ostaggio alcuni giornalisti. “La situazione è sotto controllo”, hanno fatto sapere le autorità congolesi, che hanno diffuso anche la notizia dell’uccisione, negli scontri, di quaranta ribelli. E il secondo pasticcio? Presto detto: i marò. Ormai il traguardo dei due anni di detenzione è dietro l’angolo per Salvatore Girone e Massimiliano Latorre. Gianfranco Coppola, vicecomandante del battaglione San Marco, cui appartengono i due militari italiani trattenuti dal governo indiano, ha tagliato corto sulla sua pagina personale di un social network. Se il ministro degli Esteri sembra gettare le famiglie davanti alla prospettiva di un’angoscia ulteriormente prolungata (“I marò per Pasqua in Italia? Non lo posso dire perché non dipende solo da noi. Dobbiamo tenere conto anche delle implicazioni politiche”), il militare non ha trattenuto una battuta ironica, dalla quale emerge tutta l’amarezza che lo pervade: “La Bonino non capisce un... Kazaco”. (DIS)INTEGRAZIONE E DINTORNI Bossi-Fini: la Kyenge prepara l’assalto finale Il ministro detta l’agenda ai parlamentari e ora s’inventa pure lo “ius soli temperato” ei non ha dubbi. Il 2014 sarà l’anno dell’assalto finale alla Bossi-Fini. Facendo approvare “una nuova legge per la cittadinanza”, magari che porti il suo nome: quello di Cecile Kyenge. Dalla tribuna radiofonica di ''Prima di tutto'' su Radio 1, il Ministro dell’Integrazione ha dato insomma i suoi precetti agli italiani, parlamentari in primis. “Alla ripresa dei lavori parlamentari – dice la Kyenge - vedremo come calendarizzare la discussione su questa legge, ovviamente il ministro non può decidere da solo, ci deve essere accordo con la prima commissione e coi capigruppo”. Ovviamente, giacché difficilmente il suo ius soli è visto come una priorità dal Paese, la Kyenge ha cercato di ammantare le sue intenzioni di buonismo. Affermando che “l’attenzione in particolare dovrà focalizzarsi sui minori, sui bambini, i figli di migranti che non trovano L ancora oggi uno strumento per un'integrazione utile nelle scuole, sia quelli nati in Italia sia quelli che arrivano molto presto”. Non ius soli puro, ma temperato, rivolto cioè a “bambini che nascono da genitori che hanno già fatto un percorso di integrazione, non hanno nulla di diverso dai loro coetanei. Un misto tra ius soli temperato e ius culturae, che includerà anche coloro che non sono nati nel territorio”. Nessun cenno, invece, ad iniziare il 2014 (o a finire il 2013: in fondo ci sarebbe tempo) dal salvare dal natio Congo i bimbi adottati, e le loro famiglie italiane, vittime dell’ennesimo pasticcio internazionale nel quale il Governo ha saputo cacciare l’Italia. Macché! Lei pensa a ius soli temperato (con possibilità quindi di dare la cittadinanza anche a chi in Italia manco ci è nato) e che già vede il Pd, da Letta a Renzi, pronto a darle soddisfazione. E cerca sponde in Vaticano. “Io penso – ha sottolineato il ministro - che le parole di Papa Francesco siano state molto chiare, molto importanti. All'interno del suo discorso, ha tracciato le linee, gli orizzonti su quelle che potranno essere le politiche giuste per l'integrazione ma anche le politiche buone per l'intero Paese”. Un Paese (per non scomodare il termine di Nazione… ) che il Governo del quale la Kyenge si fregia di far parte non ha certo migliorato. Ma la locuzione “mea culpa” non fa parte del vocabolario della Kyenge… “Il mio bilancio da ministro è positivo, perché non ho mai perso di vista l'obiettivo. E' stato un anno difficile per me, ho ricevuto minacce, attacchi, il mio cammino non è stato facile. Sono stata chiamata per dare una mano nostro Paese, per essere al servizio del mio Paese, e questo ho fatto. E sono contenta di aver servito il mio Paese in tutto e per tutto”. Contenta lei… R.V. SILVIO BERLUSCONI VEDE UNA CRISI NERA MA PREGUSTA VITTORIE ELETTORALI PER FORZA ITALIA NEL 2014 Ristoranti vuoti, ma urne piene per il Cav ilvio Berlusconi ha anticipato Napolitano di un giorno. E dai microfoni della rete ammiraglia di Mediaset ha dato i suoi auspici alla nazione per il 2014. Quali? “Auguro agli italiani di imparare a votare. Noi da sempre non sappiamo votare e disperdiamo i nostri voti in tanti rivoli. Solo con la maggioranza assoluta data a Forza Italia si potrà cambiare l'architettura istituzionale, rendendo finalmente l'Italia un Paese governabile. Cosa che oggi non è”. Il Natale che ha visto il Cav è stato triste. Niente ristoranti pieni, insomma… “I dati economici sono negativi ed è stato sufficiente fare un giro in centro per vedere un Natale dimesso e un clima di paura S e sfiducia. Purtroppo la cattiva politica ci ha messo del suo negandoci la scossa economica positiva che io avevo proposto, facendo la solita strada sbagliata: una tassa là una tassa qua e spesa pubblica a pioggia”. Ciò che per Berlusconi è il “peggio della vecchia politica. Solo con meno spese e meno tasse per tutti potremo tornare a guardare al futuro con un po' di fiducia”. Fiducia che, per quanto riguarda la magistratura (o larga parte di essa), l’ex premier ha perso definitivamente nell’anno della sua decadenza da senatore. “La mia unica vera colpa agli occhi di una giustizia politicizzata è stata ed è ancora quella di essere l'unico ostacolo alla conquista del potere da parte della sinistra. Siccome anche quest'anno con le elezioni di febbraio sono stato ancora io a sbarrare la strada a questi signori è scattata una vendetta giudiziaria progettata e realizzata scientificamente”. Insomma, se Silvio Berlusconi si appropinqua ad un anno nuovo, il suo non sarà un 2014 da pensionato: così assicura. “Sento vicino l'affetto della gente e dei nostri elettori. Gli anni passati ricevevo per Natale una cinquantina di regali. Quest'anno sono stati più di 200: cose semplici come 6 bottiglie di vino, una pianta o dell'olio, ma accompagnati con biglietti”. E cosa c’era scritto? “Una grande attestazione di vicinanza e affetto. E questo è confermato anche dai sondaggi di questi giorni che vedono Forza Italia e lo schieramento liberale saldamente davanti alla sinistra con un margine crescente”. Senza dimenticare i “clob”… “Forza Italia e i Club sono due realtà che camminano e cammineranno insieme. Forza Italia è il movimento a cui tantissimi italiani hanno legato e legano ancora la speranza di un grande cambiamento liberale, della lotta all'oppressione fiscale, giudiziaria e burocratica. I club Forza Silvio sono una grande novità. Ce ne sono già 6000 e sono il canale giusto per chi vuole impegnarsi”. Bruno Rossi Via Giovanni Paisiello n.40 00198 Roma Tel. 06 85357599 - 06 84082003 Fax 06 85357556 email: [email protected] Direttore responsabile Francesco Storace Amministratore Roberto Buonasorte Direttore Generale Niccolò Accame Capo Redattore Igor Traboni Progetto grafico Raffaele Di Cintio Società editrice Amici del Giornale d’Italia Sito web www.ilgiornaleditalia.org Per la pubblicità Responsabile Marketing Daniele Belli tel. 335 6466624 - 06 37517187 mail: [email protected] 3 Martedì 31 dicembre 2013 Attualità SI AVVICINA LA FINE DELL’ANNO MA NON QUELLA DELLA CRISI Confindustria: per l’Italia“del doman non v’è certezza” Secondo i dati diffusi dall’ente le previsioni di ripresa restano ancora in alto mare di Francesca Ceccarelli più ottimisti devono ricredersi: se l’incertezza sulle sorti dell'economia italiana si era un po' ridotta nelle previsioni degli economisti, resta alta tra gli imprenditori che ritengono l’uscita dalla crisi ancora lontana. E' questo almeno quanto emerge da un'analisi del Centro Studi di Confindustria sull'andamento del PIL per l'anno corrente e quello successivo a partire dal 2007. Dai dati, spiega il CSC, emerge che ''prima della crisi la forbice era relativamente stretta e con poca differenza tra quella del periodo corrente e quella del periodo seguente; il che denota una relativa certezza sul fatto che l'Italia avrebbe mantenuto un certo sentiero di marcia''. A causa della crisi si è amplificata la variabilita' della situazione: nel gennaio 2009, infatti, la forchetta e' raddoppiata per l'anno corrente (1,8 punti) mentre nei due anni successivi, la dispersione e' rimasta costante per ciascun biennio di previsione: 1,4 punti nel gennaio del 2010 sia per il corrente sia per il seguente e 1,0 nel gennaio del 2011 sempre per entrambe le annate. L'incertezza e' aumentata di nuovo per le stime diffuse nel gennaio 2012, prosegue il Centro Studi- nel mezzo della seconda recessione, specie con riferimento al 2013, anno per il quale la forbice tra la previsione migliore e quella peggiore ha raggiunto addi- I rittura i 2,3 punti e, per la prima volta, le valutazioni dei previsori hanno spaziato tra valori ampiamente positivi (+1,2%) e negativi (-1,1%), con un divario per il 2012 (1,4 punti) fisiologicamente inferiore. Nel gennaio 2013 si e' registrata una maggiore concordanza nelle previsioni sulla dinamica del PIL nel 2013, che per tutti gli istituti del panel era ritenuto in calo, mentre sul 2014 e' rimasta elevata la variabilita' che, come l'anno prece- dente, si e' estesa da variazioni positive a negative. Le previsioni disponibili a dicembre 2013 presentano una dispersione in calo e quasi identica sul 2014 (dove permane il segno negativo accanto a quello positivo) e sul 2015 (solo segno positivo): 1,0 e 1,1, rispettivamente. ''Per gli imprenditori, all'opposto sottolinea Confindustria - l'incertezza sulla durata della crisi e' salita regolarmente dal 2010 al 2013. Le indagini d'opinione svolte dalla Fondazione Nord Est presso 1059 imprese hanno, infatti, mostrato un progressivo aumento della quota di quanti si aspettano che la fine della crisi avvenga in un orizzonte temporale superiore a un anno e mezzo: nel 2010 era il 34,9%, nel 2013 il 66,6%3. E' calata la percentuale di quelli che la ritengono possibile entro un anno: dal 31,1% al 13,7%. Vista sul piano puramente statistico, in realta', c'e' una concentrazione di risposte sullo scenario peggiore e cio' denota il radicarsi e il convergere delle valutazioni sulla gravita' del quadro socio-economico italiano. Il perdurare della crisi - conclude l'analisi - e in particolare la seconda recessione guidata dal crollo della domanda interna, ha accentuato l'incertezza (ma che forse sarebbe piu' appropriato chiamare pessimismo) tra gli imprenditori. Tuttavia, se da una parte la presa d'atto della cifra strutturale della crisi ha provocato una maggiore prudenza nelle scelte di investimento, dall'altra ha indotto le imprese a percorrere strategie nuove e a intraprendere percorsi di sviluppo alternativi per sopravvivere in un contesto molto piu' magmatico che in passato''. DOPO LE TAVOLATE NATALIZIE CI SI PREPARA A FESTEGGIARE LA NOTTE DI SAN SILVESTRO CON L’OCCHIO AL PORTAFOGLIO Capodanno: no soldi? Non… parti L’austerity fa sfumare qualsiasi tipo di progettualità: pasti low cost e baldoria “casalinga” L a crisi c’è e si fa sentire anche durante le festività natalizie: molti gli italiani che dopo quelli sul veglione della Vigilia sono costretti a effettuare tagli anche la notte di San Silvestro: "Il Capodanno è per eccellenza l'occasione di consumo di queste feste- dichiara Lino Stoppani, presidente di Fipe-Confcommercio - E' molto più facile rispetto ad altre ricorrenze suddividere il cenone dal brindisi e quindi trascorrere fuori casa almeno uno dei due eventi. Rimane forte il desiderio di divertirsi e di consumare quel qualcosa in più rispetto agli altri giorni". Questo il commento all'indagine della federazione in collaborazione con Format-Research realizzata per capire i comportamenti degli italiani nell’ultimo dell’anno. Il locale rimane sempre il posto preferito dove trascorrere il veglione (35%), mentre il 9% si riverserà in piazza, aderendo magari a qualche iniziativa organizzata dal Comune. Segno negativo per i viaggi: sale infatti, anche se di poco, il numero degli italiani che attenderanno la Mezzanotte nel luogo di residenza (82,4% contro l'80,2% del 2012). Ma c'è anche una modesta quota di italiani per i quali il San Silvestro è occasione di viaggio in Italia (13,1%) o all'estero (3,3%). Ma quanto spenderanno gli italiani per il cenone di Capodanno?In media 66 euro. Così indica l’analisi della Coldiretti/Ixè: “ Il 68% lo passerà a casa, divisi tra chi preferisce organizzare nella propria abitazione (28%) e chi è stato invitato da amici o parenti (40%). In particolare il 47% spenderà meno di 50 euro, il 26% tra i 50 ed i 100 euro e il 14% tra i 100 ed i 200 euro mentre una minoranza anche piu' di 200 euro. Aumenta la presenza dei prodotti Made in Italy piu' tradizionali e di minor costo: dal cotechino e lenticchie (+9 per cento), alla frutta locale di stagione (+11%) e allo spumante (+11%) mentre calano le costose mode esterofile come ostriche (-2%), caviale (-1%) e la frutta fuori stagione come ciliegie e pesche (-1%). Cosi' se l' 81% degli italiani mangerà lenticchie e il 73% cotechino o zampone, saranno solo il 5% a permettersi le ostriche e il 4% il caviale”. Le bollicine del brindisi saranno comunque rigorosamente italiane: “Lo spumante - precisa la Coldiretti - si conferma come il prodotto immancabile delle feste e sarà bevuto da quasi nove italiani su dieci (86%) mentre appena l'11% stapperà champagne”. E nonostante le abbuffate dei giorni scorsi piu' di 8 italiani su 10 (81%) non rinunceranno al panettone che vince di misura sul pandoro (prescelto dal 78%). “Aumentano - sostiene la Coldiretti - le lenticchie che, in un momento di difficoltà, sono chiamate a portar fortuna nei piatti di dell'81% delle famiglie insieme al cotechino o allo zampone presente nel 73% dei piatti”. Segno positivo anche per l'export dei prodotti Made in Italy: vini, spumanti, grappa e liquori, panettoni, formaggi, salumi e pasta superano la cifra record di 2,7 miliardi di euro, sulla base delle proiezioni Coldiretti relative al mese di dicembre 2013. Ad aumentare - conclude la Coldiretti: “è il valore delle esportazioni di tutti i prodotti più tipici del Natale, dallo spumante (+16%) ai panettoni (+14%), ma crescono anche vini (+8%), salumi (+5%) (pasta (+4%) e formaggi (+3%)”. Se dunque un tempo gli italiani potevano scegliere tra Natale con i parenti e Capodanno nello sfarzo di luoghi esotici, per il 2013 sono incappati in un tremendo ridimensionamento: Si tenderà infatti a replicare l'esperienza dell'anno precedente. Solo un 10% prevede di cambiare routine spinto soprattutto dal desiderio di stare con gli amici in allegria (non a caso il 61,2% dichiara di volersi divertire di più). D'altra parte fra quell'89,9% che replicherà il comportamento dello scorso anno, è già alta la percentuale di chi si organizzerà per il cenone andando in casa di amici o parenti (33,9%) o in un locale (31%). Di tutta risposta poi alla fatidica domanda “Cosa farai per Capodanno?” c’è un 35,1% che rimarrà invece comodamente in casa propria. Libertà da crisi. F.Ce 4 Martedì 31 dicembre 2013 Storia A L F R E D O R O C C O G E T TA L E F O N D A M E N TA D I U N S I S T E M A C H E R E G G E R À L A N A Z I O N E B E N O LT R E I L S U O T E M P O La svolta autoritaristica dopo il Codice Zanardelli/6 La necessità di un nuovo impianto normativo in materia penale, l’innovazione del guardasigilli di Emma Moriconi icevamo che il Codice Rocco fornisce uno specchio della società dell’epoca in cui nasce e si afferma. Tuttavia estremamente interessate è anche il fatto che nell’Italia del Terzo Millennio, quella struttura, quell’impianto, sia ancora validissimo - seppure novellato - segno evidente che Rocco, nel suo pensiero, è preciso e attento osservatore dell’Italia, delle sue sfumature, della sua intrinseca struttura, delle sue contraddizioni, delle sue prerogative, delle sue infinite specificità. Segno evidente che Alfredo Rocco sa dove mettere le mani, sembra saperlo non solo per la sua generazione e per quella immediatamente successiva, tanto che la sua opera sarà fondamento della società per molto tempo a venire fino a giungere, nei concetti fondanti, ai giorni nostri. Insomma Rocco getta le fondamenta di un sistema normativo che reggerà la Nazione ben oltre il suo tempo. La necessità di rimettere mano alla normativa penalistica nasce in realtà all’indomani della Grande guerra: profonde mutazioni sono intervenute all’interno della società, da quel 1889 in cui è stato promulgato il Codice Zanardelli, impianto normativo con caratteristiche liberali e garantiste che mal si addicono al periodo postbellico e, ancor meno, all’Italia fascista. D Un esempio sarà utile a chiarire di cosa si parla: l’ubriachezza non accidentale per il Codice Zanardelli era causa attenuante dell’imputabilità e dunque, conseguentemente, della pena. Ancora oggi il dibattito in merito è ampio e spesso duro: balzano ogni occhi frequentemente notizie di cronaca che raccontano di bambini, anziani, famiglie falciate da pirati della strada che guidano sotto l’effetto di alcool e di sostanze stupefacenti, e sempre più spesso si percepisce un sentore popolare fortemente critico verso il favor rei che in genere si applica in circostanze di questo tipo. Anche qui si può probabilmente parlare di corsi e ricorsi della storia: è chiaro che un eccessivo liberismo produce l’incontrollabilità di determinati comportamenti, al punto che ci si chiede fino a che punto la cosiddetta libertà sia poi davvero tale, nel momento in cui un eccesso di libertà di taluni va a limitare, di fatto, enormemente la libertà altrui. Tant’è che il Codice Zanardelli diventa oggetto di critiche e di ipotesi di revisione sin dall’indomani della sua approvazione. Si tratta di una problematica complessa e sempre, purtroppo, attuale. Il Fascismo la risolve senza mezzi termini, proprio grazie al Codice Rocco: il lavoro del giurista, come abbiamo anticipato nelle puntate precedenti, investe non solo il Codice Penale ma anche quello di Procedura Penale e l’ordinamento penitenziario. La nuova normativa viene messa in campo in brevissimo tempo: questa della rapidità nel portare a termine le cose è una caratteristica del Fascismo che tutt’oggi viene riconosciuta al Regime e che riveste molti ambiti della società, dall’architettura al sociale, dalle opere pubbliche alla riforma legislativa. Rocco presenta il disegno di legge argomentando la necessità di un nuovo impianto normativo in materia penale perché “di fronte all’aumento della criminalità negli anni del dopoguerra, da ricondursi ai ‘profondi rivolgimenti prodottisi nella psicologia e nella morale degli individui e della collettività, e nelle condizioni della vita economica e sociale’, la legislazione penale si era rivelata negli ultimi anni densa di difetti e di lacune. L’esperienza aveva messo in luce quanto fossero insufficienti nella lotta contro il delitto... i mezzi puramente repressivi e penali... e l’assoluta inidoneità delle pene a combattere i gravi e preoccupanti fenomeni della delinquenza abituale, della delinquenza minorile, degli infermi di mente pericolosi”. Ecco perché sono necessari, relaziona ancora il ministro Rocco, “nuovi e più adeguati mezzi di prevenzione della criminalità”. (… continua …) [email protected] RICORDATI DI TE. 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Il Sud della Russia, il Caucaso è stato dilaniato dalle bombe musulmane. Il primo attacco kamikaze c’è stato domenica ed ha provocato la morte di 17 persone alla stazione ferroviaria di Volgograd, ieri mattina, sempre nell’ex Stalingrado, una nuova strage: in tutto, al momento, 33 vittime. Con la speranza che i feriti in gravissime condizioni non facciano aumentare il numero di quello che sembra un bollettino di guerra. Quello di domenica e di ieri mattina è un doppio attacco che a poche settimane dell’inizio delle Olimpiadi invernali è una vera e propria dichiarazione di guerra alla Russia di Putin da parte della “resistenza islamica”. Anche la durezza degli attentati non lascia sperare in nulla di buono. Nell’ultimo, quello di ieri mattina con una bomba su un filobus, ha perso la vita anche un bimbo di un anno. Oltre a studenti che si stavano recando a scuola, al penultimo giorno prima delle vacanze. Tra i 23 feriti portati in ospedale, molti versano in condizioni gravi e si teme che il conteggio dei morti sia destinato a salire ulteriormente. Domenica invece sono decedute, per ora, almeno 18 persone per una deflagrazione alla stazione ferroviaria dell’ ex Stalingrado. Ben 38 i feriti. Tra le vittime anche dei bambini e l’ufficiale di polizia Dmitry D Makovkin, che aveva cercato di bloccare l’attentatore suicida. La commissione d’inchiesta ha confermato che il kamikaze, responsabile della tragedia, è deceduto. Il mistero sulla sua identità è durato per tutta la nottata tra domenica e lunedì: inizialmente infatti si era pensato a una donna caucasica, i cui resti sono stati trovati vicino al luogo dello scoppio, ma in base a informazioni successive, il responsabile dell’attacco si chiamerebbe “Pavlov”, di fisionomia slava, e avrebbe portato l’esplosivo in stazione in uno zaino. Le circostanze si sono chiarite grazie alle telecamere a circuito chiuso. Il leader del Cremlino Vladimir Putin, già domenica, aveva espresso le sue condoglianze alle famiglie delle persone massacrate e rimaste uccise nel vile attentato e con decreto presidenziale ordinato che i feriti, se necessario, trasferiti d’urgenza nelle migliori cliniche della Capitale. Tra loro anche un bambino di nove anni e una ragazzina di 14. Putin nella giornata di domenica aveva incontrato il premier Dmitri Medvedev per coordinare gli aiuti nazionali alla regione flagellata dal terrorismo.Dal 1 al 3 gennaio l’area di Volgograd sarà in lutto. Ricordiamo che Volgograd, oltre ad essere una città vicina alla Cecenia e quindi in stretto contatto con i terroristi islamici, è la città di Doku Umarov, nemico giurato di Putin e leader dei militanti che aspirano a un Emirato del Caucaso in Russia. L’ex Stalingrado è a soli 675 km (per la Russia non è una grande distanza!) da Sochi, dove tra quasi un mese si terranno i Giochi invernali e proprio da Volgograd, Doku Umarov ha dato inizio all’ annunciata strategia della tensione da parte dei terroristi caucasici. È stato lui stesso ad esortare i suoi combattenti nel mese di luglio scorso a usare “la massima forza” per sabotare le Olimpiadi di Sochi. Già a ottobre, a Volgograd una ragazza daghestana si è fatta esplodere su un pullman diretto a Mosca. Ora altro sangue innocente. La Russia di Putin, ormai ultimo baluardo contro l’offensiva neogiacobina e relativista e delle radici cristiane del Vecchio Continente, grande avversario del dominio mondiale anglo-americano, nemica da sempre dei grandi magnati e speculatori, avversaria dell’usura e della grande finanza, sembra essere attaccata su più fronti, nonostante le sue aperture. Aperture che hanno portato ad un’amnistia generale di 3 anni (in Italia non l’abbiamo da 30 anni!), alla liberazione delle blasfeme Pussy Riot e degli attivisti di Greenpeace (marionette in mano a Soros e company) e a numerosi appelli d’unità all’Europa. Nulla. Continua, da una parte una “criminalizzazione” occidentale più o meno velata nei confronti di Putin, continuano gli attacchi terroristi islamici (chi finanzia i ceceni ed i suoi alleati?) e continuano le provocazioni nei confronti degli alleati e degli amici della Russia, vedi Siria e Libano. Chi davvero governa il mondo ha capito dove sorgerà la III Roma ed è per questo che sta tentando in ogni modo di colpirla. PUNTO E A CAPO Caucaso e caos: cosa c’è dietro... di Biagio Cacciola G li attentati a Volgograd da parte di terroristi islamisti, ben preparati a operazioni kamikaze, la dice lunga su chi è il vero baluardo contro la criminalità islamica internazionale. La Russia di Putin, tornata al centro della strategia internazionale, è infatti il vero nemico del mostro bicefalo che cerca distruzione e morte. Il mostro ha due facce, da una parte il laicismo dissacratore e dissacrato dell’occidente invertito, dall’altra il fondamentalismo salafita che vuole la creazione della Umma dal medio oriente al Caucaso. Un disegno finanziato con miliardi di dollari in primis dall’Arabia saudita, il regime più duro dell’Islam, nato da un‘eresia del diciottesimo secolo, che vieta ogni forma di pluralismo politico e perseguita ogni altra religione, in particolare il Cristianesimo. All’Arabia saudita si associano le monarchie del golfo, pseudo stati che vivono del petrolio e delle partecipazioni azionarie nelle grandi corporation americane e occidentali. Si pensi solo che i depositi dei Saud, i dittatori dell’Arabia, negli Usa hanno il sette per cento dei depositi bancari. Un fiume di denaro che è servito a armare a 50 dollari al giorno vere e proprie bande di criminali e sbandati, reclutati dalle varie diramazione di Al kaeda in Siria, Iraq, Egitto, Libano. Tutto con la benedizione americana, francese, e in misura minore inglese. E con la compiacenza di Israele che, curando la propria espansione, teme più i regimi laici e nazionalisti che quelli fondamentalisti, addirittura finanziati alla fine degli anni 80 per sostituire la leadership di Arafat. A questo disegno apocalittico si sono opposti dal punto di vista spirituale papa Francesco e da quello politico Vladimir Putin. Per questo si attacca la Russia e si tenta, da parte dei teocon americani di screditare papa Francesco. La partita è in pieno svolgimento ed è bene avere chiare le strategie di chi cerca di cancellare il cristianesimo nel medio oriente e nell’Europa dell’est, dopo averlo sterilizzato a Ovest a opera del laicismo di chi ha venduto da tempo l’anima al diavolo. EL SALVADOR DI NUOVO ALTA TENSIONE IN GRECIA Spari contro l’ambasciata tedesca L’attentato è avvenuto la scorsa notte nella capitale La Germania fa così le spese delle politiche di austerity D i nuovo allarme terrorismo in Grecia. Quattro persone, a quanto pare armate di fucili d'assalto AK-47 (Kalashnikov), hanno aperto il fuoco all'alba di ieri contro l'abitazione dell'ambasciatore della Germania ad Atene, Wolfgang Dold. Subito si sono mobilitate le forze dell’ordine: la zona intorno alla residenza dell'ambasciatore tedesco è stata isolata dalla polizia, mentre gli agenti dell'antiterrorismo hanno avviato le indagini per identificare i responsabili dell'attacco. Sul posto sono stati rinvenuti oltre 50 bossoli di cui almeno quattro colpi hanno centrato il cancello metallico dell'edificio che è protetto da un muro ed è ubicato in una strada molto trafficata vicino un sobborgo settentrionale della capitale greca. Il premier greco Antonis Sa- maras è stato subito informato dal ministro della Pubblica sicurezza che si è messo in contatto con il diplomatico tedesco. Secondo quanto dichiarato dalla radio privata Skai, la polizia ateniese avrebbe già ef- fettuato tre fermi. Un evento non nuovo alle cronache ateniesi: è la seconda volta infatti che l'abitazione dell'ambasciatore tedesco è sottoposta a un attacco terroristico. La prima volta fu nel maggio del 1999, quando la casa venne colpita da un razzo sparato da elementi del gruppo di estrema sinistra "17 novembre". Allora il razzo scoppiò sul terrazzo provocando fortunatamente solo lievi danni. Una situazione di caos che va cronicizzandosi negli ultimi anni a causa della crisi economica e delle gravi condizioni in cui versa la Grecia oberata anche dai diktat dell’Unione europea, Bce e Fmi. Ad oggi è in atto una vera e propria campagna antitedesca dell'opposizione greca, ormai diffusa anche nell'opinione pubblica. F.Ce. Vulcano minaccia eruzione Duemila persone in fuga D opo l’ultima eruzione di 37 anni fa è tornato a eruttare, ieri mattina alle 10,30 locale, il vulcano Chaparrastique, a San Miguel, El Salvador. La popolazione ha raccontato di aver udito dapprima dei forti rumori e poi l’esplosione che ha fatto fuoriuscire una densa colonna di fumo e ceneri alta 5 chilometri. Il fenomeno naturale ha obbligato la Protezione Civile a decretare la situazione ad alto rischio per la zona orientale e a organizzare misure preventive per le aree limitrofe. I funzionari hanno dichiarato che già dal 13 dicembre scorso il vulcano aveva riavviato l’attività costringendo centinaia di abitanti dei municipi di San Miguel, Cinameca e san Jeorge a rifugiarsi in zone sicure. Le famiglie, con i propri pochi averi, si sono così trasferite negli alberghi adibiti all’accoglienza nei sei municipi a est: ma, la totale mancanza di un piano d’emergenza, ha creato dei forti disagi. Né cibo né acqua per gli sfollati che, esausti, hanno addirittura scelto di tornare in alcuni casi nelle loro case. Totale caos tra le autorità per decidere sul da farsi, mentre 2,600 venivano lasciate sole negli alberghi o libere di tornare nelle proprie abitazioni lasciate totalmente incustodite alla mercè degli sciacalli. F.Ce. 6 Martedì 31 dicembre 2013 Roma INCREDIBILE EPISODIO A MARCONI, PROTAGONISTA UN OSPITE DEL CIE DI PONTE GALERIA Attivista delle “bocche cucite” mette a soqquadro un quartiere Aveva dato vita ad atti di autolesionismo: appena rilasciato, ha preso a calci venti scooter e danneggiato cestini e centraline ra anche Roma ha il suo Kabobo. Ma qui è andata meglio che a Milano. A farsi male, a parte i due carabinieri intervenuti per fermare l’incredibile “performance” del protagonista di questa storia, sono state decine di motociclette, altrettanti cestini della spazzatura e comunque oggetti inerti. Ma ce n’è quanto basta per raccomandare di tenere… la bocca cucita all’aspirante ministro della Repubblica Chaouki e agli altri esponenti di Pd, Sel e compagnia cantante che avevano dato fiato alle trombe della civile indignazione davanti alla protesta del Cie di Ponte Galeria. Già, perché proprio uno degli immigrati clandestini che aveva dato vita all’atto di autolesionismo è il palestinese di 31 anni che l’altra notte, è stato sorpreso da una ''gazzella'' in transito su viale Guglielmo Marconi mentre stava prendendo a calci 5 moto che aveva, da poco, scaraventato a terra all'angolo con via Pietro Blaserna. I Carabinieri hanno dovuto faticare non poco per immobilizzare l’uomo che, dopo aver tentato invano di fuggire, ha anche opposto una violenta resistenza all'arresto scagliandosi contro gli uomini dell'Arma. Tutto finito qui? Macché. Grazie ad alcune testimonianze raccolte sul posto, i militari hanno eseguito un'ispezione nelle vie limitrofe constatando che il cittadino palestinese, prima di prendersela con le moto, aveva buttato a terra e ribaltato in strada ben 16 bidoni dei rifiuti in ghisa e altri 14 motocicli. Non contento, aveva anche danneggiato in più parti alcune centraline della rete elettrica. Il 31enne, con prece- O denti e irregolare sul territorio italiano, è stato ammanettato dai Carabinieri e portato in caserma, in attesa di essere sottoposto al rito direttissimo. Qui si è scoperto che l’identità corrispondeva ad uno degli immigrati protagonisti della protesta delle “bocche cucite”. Che evidentemente non ha trovato di meglio, una volta ottenuto a furor di democratico popolo il “diritto” ad uscire, di esercitare il diritto a spaccare tutto ciò che gli capitava a tiro. Per carità: l’umanità impone comunque un trattamento civile ai reclusi, soprattutto se provengono da zone della Terra martoriate da guerre ed oppressioni. Ma ciò non giustifica chi proviene da quelle aree a dar vita a comportamenti simili. Anche perché ora chi si preoccuperà di risarcire la ventina di proprietari dei ciclomotori presi a pedate? E il Comune (o Ama) per i contenitori dell’immondizia? E l’Acea per il gentile servizio concesso alle centraline? Gli indignati di Ponte Galeria, metteranno mano al portafogli per un collettone collettivo? Ai posteri l’ardua, e pure un po’ scontata, sentenza… Gustavo Lidis SALARIA ENNESIMO CASO DI PRESUNTA MALASANITÀ Un’ora e mezza d’attesa: il bambino nasce morto “Abbandonata dai medici durante il parto”, la Procura apre un’inchiesta sul Sant’Eugenio Roma, un altro caso di presunta malasanità viene affrontato dalla procura capitolina. Ad attivare gli inquirenti e far aprire i fascicoli dell’accusa per omicidio colposo, è stata la denuncia di K.S. una donna italiana di trent’anni che, abbandonata per i corridoi vicino la sala operatoria del reparto nell’ospedale Sant’Eugenio, ha perso il suo bambino. Quest’ultimo nascerà morto, all’ospedale “Grassi” di Ostia, dove la madre disperata per l’attesa, aveva chiesto di essere portata. Il fatto risale alla fine del mese di ottobre 2013. La denuncia è ora sottoposta al procuratore aggiunto Leonardo Frisani. Circa una prima ricostruzione dei fatti, la donna in preda alle doglie è rimasta “parcheggiata” in corsia nell’ospedale di via dell’Umanesimo, per oltre un’ora e mezza. Precisamente, si legge nella denuncia, dalle 19,39 alle 20,53 senza che nessun medico le prestasse soccorso. I dolori sono diventati sempre più intensi ed il parto imminente, ma la trentenne vedendo la devastante indifferenza della corsia, non ha avuto altra alternativa che chiedere di essere trasportata al più vicino ospedale “Grassi” di Ostia, che da lì dista una ventina di chilometri circa. Qui viene ricoverata immediatamente con parto d’urgenza, ma per A il piccolo non ci sono speranze. Nonostante i tentativi dei medici di salvare il bambino, è inutile, nasce morto. In seguito alla denuncia, è stata acquisita agli atti la cartella clinica contenenti le informazioni generali della degente, le sue condizioni fisiche, la sua età, inoltre la donna era al suo primo parto. Ad occuparsi dell'indagine è un gruppo di magistrati della Procura di Roma, che fanno capo al procuratore aggiunto Leonardo Frisani. Una perizia d’ufficio deciderà se i tempi di attesa indicati nella denuncia corrispondano al vero e quanto possano aver inciso sulle condizioni di salute del feto. Oltre a stabilire, da quanto verrà dedotto in perizia, se possono configurarsi gli estremi per omicidio colposo, o altre ipotesi di reato perseguibili penalmente. Chantal Capasso FORI IMPERIALI Clemente cinguetta multe: Fa una foto ma non dà la “mancia”: arriveranno ai trasgressori? gli “sciamani” lo aggrediscono egnalazioni su twitter per le multe? Il nuovo comandante dei vigili urbani di Roma faceva sul serio quando lo ha “cinguettato” ai suoi followers. E la notizia ha raggiunto le redazioni dei giornali, sempre attenti a ciò che succede in quel canale virtuale tra la pubblica amministrazione e la Rete. Così nella Capitale sono state elevate le prime multe "social", appioppate cioè dopo segnalazioni giunte ai "pizzardoni" via Twitter. E sempre sul social network gli agenti, secondo i precetti del loro capo Raffaele Clemente (nella foto), rispondono, chiedendo informazioni, e poi mandando una pattuglia per staccare la multa. Si è venuto così a sapere che solo venerdì la polizia municipale ne ha elevate 34 in via Salaria. E 17 di queste, ha “twittato” Clemente, erano di furgoni. Difficile per il comandante celare il proprio orgoglio, soprattutto all’indomani del suo annuncio, che pure aveva sollevato qualche critica da parte dei sindacati. A seguito di queste (tra il Campidoglio e i rappresentanti sindacali dei vigili la Turista di Novara circondato da cinque bengalesi per non aver dato un’offerta alle “statue viventi” S rmai per le vie del centro di Roma, oltre alle bellezze ultramillenarie che attirano turisti da ogni parte del mondo, ci sono loro: gli artisti da strada. Un vero e proprio esercito, suonatori, statue viventi, disegnatori, breakers e da ultimo, la novità: i “fachiri” che con uno scaltro trompe d’oil, rimangono immobili per ore attirando i passanti. Ovviamente a tutti gli spettatori viene concessa loro la possibilità di scattare una foto, dopo aver corrisposto l’immancabile obolo. Non rispettare tale “pizzo” artistico, può essere pericoloso. È successo ad un turista di Novara, 39 anni, che passeggiando per i Fori Imperiali, si è imbattuto nelle statue viventi senza aver lasciato loro un’offerta e per questo è stato aggredito da cinque bengalesi. Tre di loro, due 20enni e O tensione è sempre alta), aveva precisato che non sarebbero state usate le foto per individuare le targhe dei veicoli dei trasgressori e multarli, ma si sarebbe tenuto conto delle situazioni segnalate per intervenire. E così è stato: la raffica di immagini provenienti dal quadrante periferico della Salaria deve aver colpito particolarmente l’attenzione del comandante. Di qui la raffica di multe. Tutto bene? Macché. Siamo a Roma, non dimentichiamocelo, e soprattutto di questi tempi la normalità è l’unica cosa stra- ordinaria possibile. Così, un utente ha voluto rispondere al comandante con un’altra domanda: “chi le paga quelle multe? I furgoni sono dei nomadi che risiedono alla cartiera”. Possibile, insomma, sperare che chi ha fatto dell’illegalità la propria bandiera si possa ora preoccupare davanti ad un verbale? A certi “cittadini”, le cartelle di Equitalia mica arrivano… Non hanno residenza! Chissà se il comandante lo spiegherà al suo ineffabile datore di lavoro, Ignazio Marino… G.L. un 17enne, sono stati arrestati per tentata estorsione. L’uomo aveva avuto l’ardire di non pagare lo spettacolo degli artisti, dopo aver scattato loro una foto. Grave errore che non è passato inosservato ai cinque bengalesi impegnati a vigilare i loro connazionali che si stavano esibendo e ai quali non era sfuggita la mancata offerta. Le improvvisate guardie del corpo hanno circondato il turista minacciandolo affinchè desse qualche moneta per gli scatti effettuati. Subito dopo, una pattuglia dei Carabinieri che era in servizio nei paraggi, è stata avvicinata dalla vittima che ha raccontato quanto accaduto. L’uomo dopo aver indicato ai militari le persone che lo avevano minacciato, queste sono sparite nel nulla. Dei cinque aggressori solo tre sono stati fermati dai Carabinieri, riuscendo gli altri due a scappare mischiandosi nella folla. Infine, i due maggiorenni arrestati si trovano ora in carcere di Regina Coeli, mentre il minorenne è stato condotto presso il Centro di Prima Accoglienza Via Virginia Agnelli. Gli indagati sono tutti a diposizione dell’Autorità Giudiziaria. C.C. 7 Martedì 31 dicembre 2013 Roma BASKET. A PISTOIA SI IMPONE PER 76-59 E APPRODA ALLE FINAL EIGHT La Virtus chiude in bellezza Nono successo in campionato per l’Acea, che stacca il pass per la Coppa Italia con due turni d’anticipo di Fabrizio Cicciarelli a vittoria di Pistoia chiude un 2013 (quasi) da incorniciare per l’Acea Virtus Roma, che termina l’anno con 30 vittorie in campionato tra la stagione 2012-13 e quella 2013-14, più di qualsiasi altra squadra. Certo, l’amarezza per lo scudetto sfuggito in finale contro Siena rimane, ma non cancella quanto di buono ha fatto la società capitolina dopo un ridimensionamento che, a detta di molti, doveva portarla nelle zone basse della classifica. Roma, invece, trova la matematica qualificazione alle Final Eight di Coppa Italia per il secondo anno di fila, e lo fa con due turni d’anticipo. Al PalaCarrara finisce 76-85, risultato che non riflette il dominio che la Virtus ha avuto sulla gara contro una delle avversarie più in forma del momento, capace di quattro vittorie nelle ultime quattro precedenti gare casalinghe. Infatti la Giorgio Tesi Group parte subito forte, sfrutta qualche imprecisione di troppo dell’Acea sotto canestro e si porta sul 6-2. Poco male, la Virtus, ribalta la situazione con capitan Goss e allunga con l’ex di turno Bobby Jones, accolto calorosamente dal pubblico di casa e protagonista di un giro di campo durante il riscaldamento. Pistoia riduce le distanze e ritrova il vantaggio con Gibson, ma nel giro di un minuto viene investita da una scarica di triple ad opera di Jones, D’Ercole e Hosley: 19-0 di parziale e L strappo decisivo alla partita già prima dell’intervallo. L’antifona è la stessa anche al ritorno dagli spogliatoi, con Roma che concede solo 9 punti a Pistoia e incrementa il vantaggio di 10 lunghezze, arrivando a quota + 25. Nel finale l’Acea può amministrare il risultato, non senza qualche brivido data la rimonta dei padroni di casa: Wanamaker e Daniel trascinano i biancorossi fino al -7, sfruttando un fisiologico calo di tensione e il tecnico per proteste fischiato ai danni di Jones, ma Mbakwe respinge l’assalto dei toscani. Proprio il lungo nigeriano esce per falli a due minuti dal termine, ma la Virtus mette il risultato in sicurezza con i canestri di Goss e Taylor. Soddisfatto coach Luca Dalmonte in sala stampa : «Credo che dobbiamo essere molto soddisfatti, a prescindere da un ultimo quarto sofferto, la partita che abbiamo costruito deve renderci contenti. Pistoia stava vivendo un ottimo momento e sono sicuro che in casa sarà un problema per tanti. Abbiamo gestito e interpretato la gara con forza mentale, l’abbiamo costruita piano piano come le formiche, pur arrivando a sprecare un po’ nel finale. Sicuramente alla fine abbiamo sofferto, però mai con il vero patema di gettare via la partita. Ribadisco però che sono molto soddisfatto di una vittoria del genere su un campo così caldo. Abbiamo 5 uomini in doppia cifra, cosa che amplifica questo successo di squadra, cosi come il buon lavoro fatto a rimbalzo e le poche palle perse (4) nei primi 20 minuti». Giorgio Tesi Group Pistoia-Acea Virtus Roma 76-85 (18-19, 36-51, 45-75) Giorgio Tesi Group Pistoia: Daniel 10, Meini, Galanda 2, Wanamaker 21, Washington 9, Cortese 9, Evotti, Bozzetto ne, Gibson 18, Johnson 7. All. Moretti Acea Virtus Roma: Goss 13, Jones 14, Tonolli ne, Righetti ne, D’Ercole 6, Taylor 15, Eziukwu 2, Hosley 20, Di Gristosomo ne, Baron 2, Moraschini 3, Mbakwe 10. All. Dalmonte IERI RIUNIONE STRAORDINARIA DELLA GIUNTA Rifiuti, il sindaco Marino adesso corre ai ripari Quasi 5 milioni per il piano presentato dall’Ama, “ma i vertici andranno rimossi” l “regalo” è arrivato con ritardo, ma il Corriere della Sera lo ha comunque mandato ieri al sindaco Marino. Per il quale il “giornalone” ipotizza addirittura la nomina di commissario straordinario ai rifiuti, in sostituzione del logorato Goffredo Sottile. Possibile? “Esulteranno i maiali di Boccea”, avrà pensato qualcuno tra il serio e il faceto ripensando alle incredibili immagini del Santo Stefano scorso. Fatto sta che il primo cittadino ha smentito, affrontando comunque ieri il tema rifiuti nel corso di una riunione di giunta straordinaria. Decisioni? Sì: l’approvazione di un piano straordinario di Ama per tornare alla normalità dopo l’emergenza dei giorni scorsi, che sarà finanziato con poco meno di cinque milioni di euro reperiti dal fondo di riserva. Il piano prevede l'utilizzo di più di 100 mezzi e 500 uomini supplementari, in aggiunta ai 4mila operatori e autisti quotidianamente in servizio. Risorse che verranno impiegate su tutto il territorio, in particolare nelle operazioni di decoro attorno ai cassonetti I stradali e rimozione del fogliame. Obiettivo: svegliarsi il 10 gennaio senza più immondizia per strada. Vedremo. Intanto Ignazio Marino, al termine della Giunta capitolina straordinaria sulla questione rifiuti, ha voluto dire la sua sul futuro della partecipata. "Ama va riorganizzata partendo dalla leadership, che sarà scelta sulla base della professionalità. Abbiamo svolto un lavoro severo di selezione di oltre 50 curricula giunti da tutta Italia che ci hanno consentito di scegliere circa 20 eccellenze con una preparazione tecnica specifica per ricoprire ruoli così importanti nel cda di Ama e dare una svolta e discontinuità all'indirizzo e alla gestione che l'azienda deve avere. Nei prossimi giorni avremo la difficoltà di scegliere tra persone tutte eccellenti, i migliori, per riorganizzare un'azienda da cui dipende la qualità della vita delle romane e dei romani e dei turisti". Già, i famosi “curricula”. Speriamo che la lezione Liporace sia servita. R.V. 8 Martedì 31 dicembre 2013 Dall’Italia IN TUTTA LA PENISOLA NUMEROSI I TERREMOTI REGISTRATI IN QUESTI GIORNI DALL’ISTITUTO NAZIONALE DI GEOFISICA E VULCANOLOGIA L’Italia trema: cinque sequenze sismiche in atto Paura in Campania, colpita domenica da una scossa: un uomo, malato di cuore, è morto. Anche a Gubbio, nello stretto di Messina e in Luigiana si registrano movimenti tellurici. Sequenze aperte anche in Emilia, nel Pollino e al largo di Ancona di Barbara Fruch S ono almeno cinque le sequenze sismiche contemporaneamente in atto in Italia in questi giorni, dalla Lunigiana a Milazzo. Per i sismologi non è affatto raro che più sequenze siano attive nello stesso periodo, “ma in questo caso si notano più perché nell’arco di pochi giorni si sono concentrati più terremoti di magnitudo compresa fra 4 e 5”, osserva il sismologo Alessandro Amato, dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv). Dopo la grande paura di domenica pomeriggio, la terra non smette di tremare in Campania. Sono state già più di 130 le repliche del terremoto che alle 18.08 del 29 dicembre ha colpito il Matese. Una scossa di magnitudo 4.9 che ha avuto epicentro in prossimità dei comuni di Castello del Matese, Gioia Sannitica, Piedimonte Matese, San Gregorio Matese e San Potito Sanntico (Caserta) e quello di Cusano Mutri, in provincia di Benevento, e che è stata avvertita distintamente in un’area molto ampia. Delle oltre 130 repliche registrate finora, 96 sono avvenute nella giornata di domenica e 34 ieri mattina. Sette sono state di magnitudo superiore a 3. Sia la forte scossa principale che le repliche sono avvenute lungo una faglia che si estende per circa 10 chilometri da Nord-Ovest e Sud-Est, parallelamente all’Appennino. “La faglia che si è rotta con la scossa principale potrebbe essere più piccola, con un’estensione di cinque o sei chilometri – osserva ancora Amato – ed è normale che le repliche interessino una zona più ampia”. In Campania molti, soprattutto gli abitanti delle cittadine più prossime all’epicentro, hanno passato la notte tra domenica e lunedì fuori casa: alcuni hanno raggiunto i parenti altrove, altri hanno preferito dormire in auto mentre alcune famiglie di Piedimonte Matese, il centro più abitato tra quelli colpiti dal sisma, hanno trovato riparo nell’oratorio di San Filippo. Nel giorno successivo al forte sisma si stimano i danni, in particolare a Piedimonte Matese è stato evacuato l’ultimo piano dell’ospedale, che continua comunque a funzionare regolarmente. A preoccupare, nello stesso centro abitato, è anche la chiesa seicentesca Ave Gratia Plena, un piccolo gioiello d’arte con al suo interno tele del ’500, dichiarata inagibile a causa dei danni riportati dalla navata. Dopo un sopralluogo tecnico è stata dichiarata inagibile anche la Chiesa “Santa Maria del Carmelo” di Faicchio (Benevento) al cui interno è crollata parzialmente la volta. Sempre a Faicchio in via precauzionale sono state fatte allontanare dalle case popolari sei famiglie. “Da un primo accertamento – dice il sindaco Mario Borrelli – abbiamo riscontrato una lesione importante alle mura della palazzina delle case popolari”. Dopo i controlli necessari è stata invece riaperta al pubblico la Reggia di Caserta. Tanta paura anche a Napoli dove un uomo è morto. Il 57enne di Secondigliano, già malato di cuore, è stato colto da malore nel suo appartamento, in via Cardinale Capecelatro, subito dopo la scossa di 4.9. A nulla sono servite le manovre per rianimarlo: è stato trasportato in ambulanza al San Giovanni Bosco dove, però, è deceduto subito dopo il ricovero. Il terremoto che ha colpito i Monti del Matese ha ‘acceso’ la più recente delle altre quattro sequenze sismiche che si sono attivate nei giorni intorno al Natale. Il 18 dicembre il terremoto di magnitudo 4 ha inaugurato la sequenza del bacino di Gubbio – anche ieri si sono registrate diverse scosse, la più alta di 2.6 gradi Richter– e nello stesso giorno, il 23 dicembre, ci sono stati terremoti nello stretto di Messina, nel golfo di Milazzo, mentre proseguivano le repliche del terremoto della Lunigiana. Oltre a queste sequenze, in questi giorni più attive, “non si sono ancora chiuse – ha concluso il sismologo dell’Ingv – quelle dei terremoti in Emilia, nel Pollino e al largo di Ancona”. SARDEGNA - UN ‘REGALO’ PER I CITTADINI IN DIFFICOLTÀ CAOS IN SICILIA PER L’ATTIVITÀ DEL VULCANO PIÙ GRANDE D’EUROPA Sequestrate duemila Hogan false: dal mercato tarocco agli alluvionati L’Etna torna a tuonare: chiusi due spazi aerei Le calzature contraffatte, destinate a far fronte alle richieste natalizie dei clienti capitolini, sono state consegnate ieri al Comune di Olbia vrebbero fruttato un bel gruzzolo ai professionisti del “tarocco” nel ricco mercato della Capitale. Ma questa volta il destino di duemila paia di scarpe, con il falso marchio “Hogan”, è stato diverso: sono infatti finite in mano agli alluvionati sardi. Le calzature sono state consegnate ieri mattina al Comune di Olbia, dal Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Roma. Le “Hogan” false erano state sequestrate nel corso di una complessa indagine, portata avanti dal Gruppo di Fiumicino e diretta a disarticolare l’attività di un importante centro di smistamento di prodotti contraffatti di Maddaloni, nella provincia di Caserta. Era proprio in quella sede, infatti, che le scarpe, prodotte nelle fabbriche clandestine dell’hinterland partenopeo, passavano di mano dai contraffattori campani ai grossisti cinesi che, a loro volta, nel giro di poche ore, le rivendevano ai dettaglianti magrebini, incaricati di collocarle sulla piazza romana. L’intervento dei militari aveva permesso, qualche settimana fa, di intercettare un carico di 57.000 paia di scarpe, di noti marchi contraffatti, destinato a far fronte alle copiose richieste natalizie A Fontane di lava e forti boati. L’Aeroporto di Catania rimane operativo anche se in stato di allerta Etna ha voluto regalare un’altra eruzione prima di chiudere il 2013: intensificata l’attività stromboliana nel Nuovo Cratere di Sud Est. Le esplosioni che interessano il cono orientale presentano lanci di materiale incandescente fino ad un’altezza di circa 100 metri dal profilo del vulcano. La fuoriuscita delle fontane di lava interessa due bocche poste all’interno del cratere, con esplosioni intense e molto frequenti (15 - 20 al minuto). Assieme all’ammirazione per il suggestivo paesaggio i primi disagi: ritardi nei voli anche se l’aeroporto è operativo. L’elemento più preoccupante è la cenere che si dirige verso lo stretto di Messina, una grossa colonna di cenere di colore rosso seguita a un’espulsione che sembrerebbe dovuta al crollo di una parte del fianco nord del Nuovo Cratere di Sud Est. A provocare la frattura sarebbe stata la pressione esercitata dal magma sul condotto craterico del cono protagonista di questa eruzione, la ventunesima del 2013. L’unità di crisi ha deciso il permanere della chiusura dei settori n. 1 e 2 dello spazio aereo L’ dei clienti capitolini. Il valore della merce sottratta al giro illecito era stato di 1,4 milioni di euro e le 2mila paia di calzature a marchio “Hogan”, ne rappresentavano proprio l’articolo più costoso, meglio realizzato e, quindi, maggiormente ricercato. Ora quelle stesse calzature verranno indossate dai sardi colpiti, nelle ultime settimane, dalle terribile alluvione. Accogliendo la richiesta della Guardia di Finanza, infatti, l’Autorità Giudiziaria ha concesso che le scarpe, previa rimozione del marchio, potessero essere devolute alla popolazione in difficoltà. Domenica, quindi, grazie alla collaborazione tra il Comune di Olbia e la compagnia di navigazione “Tirrenia”, sono partiti dal porto di Civitavecchia due automezzi militari, carichi delle calzature. Un viaggio che è terminato ieri mattina quando, subito dopo lo sbarco nel porto di Olbia, nel corso di una sobria cerimonia, le false “Hogan” sono state donate ad un delegato del Sindaco che ne provvederà immediatamente alla distribuzione ai suoi concittadini. Un piccolo aiuto che può donare almeno un sorriso a chi ha vissuto e continua a vivere con enorme difficoltà questo periodo di festività. Valter Brogino della Sicilia Orientale, con i settori n. 3 e 4 che rimangono aperti e lo scalo di Fontanarossa sempre pienamente operativo. Limitazione dello spazio aereo dunque che ha fatto verificare dei ritardi sia nei voli in arrivo che in ritardo, nonché lunghe file ai check in e ai controlli della sicurezza. Dalla serata del 29 dicembre 2013, l’attività stromboliana al Nuovo Cratere di Sud-Est (NSEC) dell’Etna si è progressivamente intensificata, con frequenti e forti esplosioni da due bocche eruttive poste all'interno della depressione cra- terica, che sono accompagnate da forti boati udibili in un vasto settore attorno al vulcano. Sono inoltre attive due colate di lava, una alimentata da una bocca sul fianco orientale del cono del NSEC, mentre l’altra sta tracimando l’orlo nord-orientale del cratere. L’attività esplosiva sta generando una nube di cenere diluita, che viene spinta dal vento verso nord-est. L’ampiezza media del tremore vulcanico è in salita, senza finora raggiungere i livelli caratteristici di un tipico episodio di fontana di lava. F.Ce. 9 Martedì 31 dicembre 2013 Dall’Italia NEL CASERTANO - RESPONSABILI IN MANETTE PER SEQUESTRO DI PERSONA E MALTRATTAMENTI Anziani abbandonati al freddo in una casa di riposo: cinque arresti Costringevano gli ospiti a dormire su brande in stanze senza riscaldamento, in promiscuità uomo-donna con evidenti disagi fisici e psichici ella casa di riposo di Castel Volturno, in provincia di Caserta sono state arrestate cinque persone per maltrattamenti a disabili ed anziani, rinchiusi al freddo in una mansarda al freddo e senza assistenza. Le persone arrestate dai Carabinieri dei Nas sono il rappresentante legale della struttura residenziale, il titolare di fatto, il portiere dell'immobile, un'operatrice socio-assistenziale e un'inserviente che in quel momento si trovavano presso la casa di riposo. Tutti colti in flagranza per i reati di sequestro di persona, maltrattamenti e abbandono di persone incapaci, considerata la situazione di effettiva privazione della libertà personale di sei anziani. L'intera struttura è stata sequestrata a causa delle gravi carenze igienico-sanitarie riscontrate, e affidata in custodia al Comune di Castel Volturno. Il caso appartiene alla Procura di Santa Maria N Capua Vetere che ha portato alla cattura che ha coordinato le operazioni di cattura dei Nas. Quest’ ultimi hanno durante un controllo hanno scoperto infatti 26 persone, uomini e donne tra i 45 e gli 85 anni, alloggiate in condizioni precarie all'in- terno di una casa di riposo di Castel Volturno, nel casertano. Gli inquirenti hanno segnalato almeno 26 persone che alloggiavano in condizioni precari, ed alcuni di loro anche con problemi psichici, nonostante il versamento della retta mensile di circa 700 euro alla struttura dai familiari. I sei degenti, di cui due mostravano, a giudizio dei militari intervenuti, evidenti segni di disabilita psichica, erano stati abbandonati a se stessi, erano in stato di evidente abbandono. Alcuni di loro, durante l’ispezione si trovavano rinchiusi a chiave nei locali del piano mansarda. Uomini e donno venivano lasciati su delle brande al freddo, senza le porte divisorie. Tale stato di degrado e lacunosa assistenza è stato immediatamente comunicato al Sostituto Procuratore di turno della Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere, che ha assunto la direzione delle successive fasi d'indagine. Per ora, i 26 ospiti in attesa di essere sottoposti a visita medica da parte dell'Asl di Caserta, rimarranno presso la struttura fatiscente per poi essere trasferiti presso ricoveri socio-sanitari idonei. Chantal Capasso NAPOLI - L’OPERAZIONE DELLA SQUADRA MOBILE Arrestato Marino boss della camorra Condotto in carcere, non ha opposto resistenza. Era uno dei cento latitanti più pericolosi a Squadra Mobile della Questura di Napoli ha arrestato Angelo Marino reggente del clan Marino, latitante dal luglio 2013 in seguito all’ordinanza di custodia cautelare in carcere per associazione a delinquere di stampo camorristico ed in particolare per il duplice omicidio Montanino-Salierno, che ha ufficialmente aperto la faida di Scampia. È stato arrestato alle prime luci dell’alba a Castel Volturno nella sua villetta dove stava trascorrendo le festività natalizie con la sua famiglia. Alla cattura hanno provveduto gli agenti della Sezione “Catturandi”, il servizio centrale operativo delle squadre mobili di Napoli e Caserta, in tutto sessanta uomini in azione. Angelo Marino, al momento dell’arresto si trovava con l’attuale compagna e con cinque dei sette figli, pronti per festeggiare il Capodanno, fra le vivande molti champagne di marca il tutto, pronto per il prossimo cenone. L’uomo, inserito nella lista dei cento latitanti più pericolosi, è stato sorpreso nel sonno alle 5,30 del mattino, si è arreso senza opporre resistenza. Ma- L rino, prima di essere condotto in questura ha, inoltre, chiesto di poter salutare tutti i suoi parenti. Il latitante beneficiando di complicità e connivenze è stato trovato in possesso di una carta d’identità falsa, ora sono in corso indagini per cercare chi l’ha aiutato. Il napoletano Marino era a capo dell’omonimo gruppo camorristico che agiva nella zona delle cosiddette “case celesti” di Secondigliano, cugino del boss Genny Mckay e di Gaetano Terracino, ucciso due estati fa sulla spiaggia di Terracina. Scissionista del clan Di Lauro ai tempi della prima faida del 2004 con i gruppi malavitosi degli Amato, Pagano, Notturno e Abbinante, nella faida di Scampia del 2012 il suo gruppo si è riavvicinato al gruppo Leonardi-Vanella-Di Lauro, i cosiddetti “girati”. Le accuse contro il 41enne sono di duplice omicidio ed altri reti connessi alla sua attività a delinquere di tipo associativo, per lui l’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Tribunale di Napoli. C.C. 10 Martedì 31 dicembre 2013 Dall’Italia PORDENONE - UNO SPACCATO PREOCCUPANTE DELL’ITALIA MODERNA Furti di generi alimentari in aumento: cittadini costretti a rubare per fame Il comandante provinciale dell’Arma tira le somme di un anno di repressione dei reati: aumentano i ladri per necessità alano i reati, ma tra le cifre e i segni “meno” trapela un dato che racconta un Paese provato dalla crisi: se i furti risultano complessivamente diminuiti, nella casistica rientrano sempre più spesso le piccole ruberie nei supermercati, furti di generi alimentari che la dicono lunga sulla ristrettezza dei tempi. A fare emergere l’ennesimo spaccato preoccupante sono i carabinieri del comando provinciale di Pordenone. È proprio il colonnello Pasquale Di Chi che nel snocciolare i dati di un’annata, facendo il bilancio dell’attività del corpo in questo 2013, non fa mistero della grave situazione che sta attraversando l’Italia. Se i furti, nonostante l’escalation degli ultimi due mesi, sono diminuiti, aumentano quelli ‘di necessità’. “I furti sono in diminuzione – afferma Di Chio – sebbene persistano quelli di alimenti. Abbiamo notato che sono aumentati i furti nelle cantine, nei garage e nelle canoniche, dove si cerca qualcosa da mangiare. Si ruba carne nei congelatori e bottiglie di vino”. Ma anche piccole somme di denaro e tanti, tantissimi, monili in oro. Bottini, comunque, spesso di piccolo valore. “Molti, consumati nelle abitazioni, sono di C valore irrisorio” spiegano ancora i carabinieri. Si ruba per fame, insomma, come registrato nei sopralluoghi, specialmente nel Sacilese, dove erano state svuotate diverse cantine, la stessa notte, con razzia di formaggi, salami e carne. E mentre i carabinieri invitano a denunciare “le segnalazioni dei cittadini sono efficaci – spiegano – e invitiamo nuovamente la popolazione a segnalare qualsiasi caso sospetto” a denunciare il problema era stato il mese scorso proprio il responsabile di un negozio di alimentari di Pordenone. “Ma cosa vuole che denunci – aveva detto – Non posso rovinare una persona che per fame ha preso dagli scaffali due scatole di tonno. Non me la sento. Recuperiamo la merce, a volte la paghiamo noi del supermercato o qualche cliente che ha visto la scena”. Già, perché rubare per fame è diventata una questione all’ordine del giorno. I dati parlano chiaro: l’aumento di furti nei supermercati cittadini e in quelli della provincia negli ultimi tre-quattro mesi è intorno al 35 per cento. I cittadini disperati si intascano pelati, scatolette di tonno, pacchi di pasta, farina e uova. Un fenomeno sommerso ma che si sta diffondendo sempre di più, non solo nel pordenonese, ma in tutta Italia, come dimostrerebbero le molte denunce alle forze dell’ordine o i faldoni nei tribunali. Sempre più persone rubano nei supermercati spinti dalla fame, arrivando talvolta a consumare un pasto tra gli scaffali. Barbara Fruch TREVISO - STORIE DI CRISI Disoccupato scappa di casa: ritrovato in ipotermia A lanciare l’allarme era stata la moglie, preoccupata per le sorti del marito È l’ennesima storia di crisi quella che arriva da Treviso. La paura della disoccupazione in un momento in cui l’Intero Paese soffre una recessione senza precedenti, hanno gettato in una profonda crisi di depressione , Giancarlo Longo, operaio di 54 anni in cassa integrazione (Foto ‘Il Gazzettino’). L’uomo, che si era allontanato da casa il 26 dicembre senza dare alcuna spiegazione ai suoi familiari è stato trovato ieri mattina, in stato di ipotermia, ma, fortunatamente, non in pericolo di vita. Ora si trova ricoverato in ospedale a Treviso. A rintracciare Longo, nelle vicinanze di alcuni laghetti frequentati da pescatori a Casier, è stata la sezione stradale della polizia provinciale. A dare l’allarme dopo la scomparsa del 54enne era stata la moglie Marinela, temendo che il marito potesse aver fatto qualche sciocchezza. “Torna a casa – aveva detto la donna lanciando un appello, che è stato riportato nel quotidiano ‘Il Gazzettino’ – ne usciremo insieme”. Nelle ricerche dell’uomo si erano immediatamente mobilitate tutte le forze dell’ordine. Ieri, la svolta. Una tragedia evitata, probabilmente, grazie all’amore della famiglia e al pronto intervento delle forze dell’ordine. Una storia comunque che evidenzia, ancora una volta, le difficoltà degli italiani: cassaintegrati, disoccupati, così come imprenditori e dipendenti che faticano molto spesso a mettere assieme il pranzo con la cena. Gustavo Lidis DOPO IL FURTO DELLA RENNA… Eurosky Tower . Entrare in casa e uscire dal solito. Gazebo rubato in una festa: rintracciato in un campo rom veva fatto scalpore la renna utilizzata da alcuni “babbo natale” per la promozione natalizia dell’ipermercato scomparsa nella serata del 24 dicembre dal centro commerciale Auchan di Udine e ritrovata arrostita in un campo rom limitrofo. Ora gli zingari ritornano prepotentemente agli onori delle cronache per un altro furto: quello di un gazebo. La struttura, sparita in Prato della Valle durante la rassegna Colori e Sapori d’Autunno è rispuntata al campo nomadi di via Longhin. Come spiega ‘Il Mattino’ il furto era avvenuto nel mese di novembre, durante la manifestazione organizzata dalla Cia (Confederazione Italiana Agricoltura) in collaborazione con alcune aziende agricole locali. L’associazione offriva in comodato d’uso i gazebo alle singole aziende, concedendo loro la possibilità di esporre i A prodotti. Uno degli espositori, una volta presentatosi a Prato all’alba, si è accorto del furto del suo gazebo. Preoccupato del fatto di dover rifondere il danno alla Cia, si è messo a cercare del bene perduto, ritrovandolo proprio nel campo nomadi di via Longhin. L’uomo ha quindi avvisto i carabinieri di Prato della Valle, che hanno ottenuto un decreto di perquisizione dalla procura. La settimana scorsa è stato organizzato il blitz, a cui hanno preso parte anche i carabinieri del Battaglione. Una volta all’interno, gli uomini coordinati dal luogotenente Giancarlo Merli, hanno scoperto che il gazebo veniva usato per stendere i vestiti ad asciugare. Il gazebo è stato così sequestrato e restituito al legittimo proprietario. Una donna ospite del campo è stata denunciata per il reato di ricettazione. TREVISO - GIUSTIZIA LUMACA Multa contestata: ma il giudice prende tempo La parte migliore è quando si torna a casa Eurosky Tower è il grattacielo residenziale di 28 piani che sta sorgendo a Roma, nel prestigioso quartiere dell’EUR. Un progetto modernissimo e rivoluzionario che coniuga esclusività e tecnologia, ecosostenibilità ed eleganza. Eurosky Tower è destinato a diventare un simbolo di Roma e soprattutto un grande investimento che si rivaluterà nel tempo. Le residenze sono state progettate per offrire spazi comodi, ma al tempo stesso funzionali, perfettamente rifiniti in ogni dettaglio e con tagli che vanno dai 50 mq fino agli oltre 300 mq. La combinazione dell'esclusività del progetto, del prestigio della vista e della qualità progettuale offre un'opportunità unica per chi ricerca una residenza abitativa di primissimo livello nella Capitale. Al 19° piano, ad oltre 70 metri di altezza, sono state realizzate le prime tre residenze campione, altamente rifinite in ogni singolo dettaglio. Per prenotare la tua visita contatta i nostri consulenti al numero 800 087 087. RE AWARDS Premio Speciale Smart Green Building UFFICIO VENDITE Roma EUR Viale Oceano Pacifico (ang. viale Avignone) Numero Verde 800 087 087 www.euroskyroma.it e multe continuano a fioccare mentre le decisioni in caso di ricorso possono attendere: anche 4 anni. A Istrana (Treviso), un automobilista 40enne dovrà attendere per sapere se la sanzione elevata dalla Polizia locale sia regolare o meno. Il procedimento è stato infatti aggiornato a inizio 2016 dopo che il Comune di Istrana, assistito dall’avvocato Massimo Zampese, ha presentato le proprie controdeduzioni per confermare la correttezza degli agenti. Nel- L l’autunno 2012, secondo la Polizia Locale di Istrana, il 40enne avrebbe viaggiato lungo la via Castellana alla velocità di quasi 80 km/h, dove il limite di velocità è di 50 km/h. A provarlo la postazione mobile autovelox. Ne riscorso presentato dall’avvocato Fabio Capraro, la sanzione andrebbe annullata perché inflitta con metodi vietati dalla legge, ovvero con segnaletica irregolare. E mentre si contesta una velocità ‘fuorilegge’ B.R. la giustizia va lenta. 11 Martedì 31 dicembre 2013 Cultura A VENT'ANNI DALLA SCOMPARSA DEL MAESTRO, GLI VIENE DEDICATA LA STORICA STRUTTURA DOVE GIRÒ TRE PELLICOLE DA OSCAR Cinecittà: il Teatro 5 intitolato a Fellini “L’emozione assoluta, da estasi, è quella che provo di fronte al teatro vuoto: uno spazio da riempire, un mondo da creare” di Emma Moriconi FINO AL 12 GENNAIO ono già trascorsi 20 anni dalla scomparsa di uno dei più grandi registi della storia del cinema. Federico Fellini viene ricordato da Cinecittà con l'intitolazione dello storico Teatro 5, quello dove il maestro girò le sue pellicole. A fare da madrina all'evento, l'attrice Claudia Cardinale: "Quando girammo 8 e 1/2 - racconta la Cardinale - ero impegnata anche con "Il Gattopardo", divisa tra Fellini e Visconti. Uno mi voleva bruna, l'altro bionda. Con Luchino si lavorava come in teatro, con Federico, invece, non c'era copione. Si metteva al posto di Mastroianni e mi faceva delle domande. Le risposte che vedete nel film sono le mie, che davo lì per lì. E' l'unico regista che mi è capitato che non avesse copione. Ma lui era così, era magico". "Quando mi domandano: quale è la città in cui preferirebbe abitare? Londra, Parigi, Roma ... io rispondo Cinecittà. Il Teatro 5 di Cinecittà è il posto ideale. L'emozione assoluta, da brivido, da estasi, e' quella che provo di fronte al teatro vuoto: uno spazio da riempire, un mondo da creare'': le parole del maestro sono scolpite oggi sulla targa che campeggia sul Teatro preferito del maestro. Lì Fellini girò Le notti di Cabiria, 8 ¹/² e Amarcord, tre pellicole che gli valsero l'Oscar, “Picasso ha dormito qui” al Manfredi di Ostia S Stasera appuntamento alle 22,15: panettone, spumante, lenticchie e risate con la commedia di Robin Hawdon l Teatro Nino Manfredi di Ostia, per il sipario di capodanno sceglie "Picasso ha dormito qui" di Robin Hawdon, regia di Nicola Pistoia. Va in scena fino al 12 gennaio in prima nazionale. Protagonisti Felice Della Corte, direttore artistico della struttura, Pietro De Silva, Hetty Roselli, Cristiana Vaccaro, Analisa Biancofiore, Beatrice Aiello. Due avvocati rampanti, soci, prendono in affitto un appartamentino per utilizzarlo per incontri clandestini. I due stabiliscono che utilizzeranno l'appartamento a giorni alterni, uno nei giorni pari, l'altro nei giorni dispari. Ma arriva un febbraio bisestile a scombinare i piani accuratamente messi a punto dai due, all'oscuro delle proprie donne. Equivoci a non finire rendono la commedia gradevole ma anche foriera di riflessioni. Uno spettacolo divertente che può essere una valida alternativa anche per questa sera, per dare l’addio al I oltre ad altri capolavori. Quello che Cinecittà chiama "il nostro gigante flessibile" prede così il nome del grande regista italiano dopo esserne stato il regno nel corso della lunga carriera del maestro. Lo studio, di circa 3000 mq di ampiezza e di 14 metri di altezza, può ospitare più di 2000 persone ed è il teatro di posa più grande d'Europa. All'intitolazione della struttura al maestro erano presente Carlo Verdone, Gabriele Salvatores, Paolo Genovese, Enrico Vanzina, il Ministro per i Beni e le Attività Culturali Massimo Bray e il sindaco di Roma Marino. Ma non sono mancati i collaboratori del regista: lo scenografo Dante Ferretti e il direttore della foto- IN VACANZA REGALIAMOCI SVAGO E CULTURA grafia Vittorio Storaro hanno voluto essere presenti alla storica giornata. C'erano anche Gianni Letta, Aurelio Regina, Aurelio De Laurentiis e Luigi Abete, che ha detto: ''Questa giornata dedicata a Fellini ha consentito a Cinecittà di riunire tanti artisti che, proprio come Fellini, sono legati alla storia di questo luogo e continuano a farlo vivere con il loro cinema. Ci auguriamo che il Teatro 5 possa continuare ad attrarre per lunghi anni la creatività e le emozioni di tanti registi italiani e internazionali''. Dopo l'intitolazione della struttura, è stata aperta la mostra "Cinecittà perché": al suo interno anche una sala dedicata a Federico Fellini. 2013 e salutare il 2014. L'appuntamento è alle 22,15: welcome drink, panettone, spumante, lenticchie e soprattutto tante risate. Può essere un'occasione in più per trascorrere una bella serata a teatro per chi ci va abitualmente, ma anche una buona scusa per tornarci per chi manca da un po' dalla platea, e anche - perché no? - una buona idea per chi volesse cominciare a vivere da spettatore la magia del palcoscenico. Una serata in compagnia del buon teatro è sempre tempo ben speso. g.c. FILO CONDUTTORE È L'AMORE: IN SCENA PAOLO E FRANCESCA, TESTA O CROCE, PULCINELLA, LIBER & TANGO Feste al Vittoriano, le mostre e gli orari Teatro Sociale, il balletto a Rovigo Cézanne, Verdi, Suggestioni in metallo: ecco le proposte del Museo Rovigo prende il via la stagione di danza del Teatro Sociale. In cartellone sette spettacoli che si alternano tra Piazza Garibaldi e il Teatro Studio. La rassegna, a cura di Claudio Ronda, ha come filo conduttore l'amore. Non a caso si parte con il Romeo e Giulietta: il 6 gennaio andrà così in scena la tragedia più famosa di tutti i tempi, ad opera del Balletto del Teatro Nazionale Slovacco, una delle maggiori realtà del balletto d'avanguardia. Le coreografie sono di Massimo Moricone, le musiche di Sergej Prokofiev. Domenica 26 gennaio alle 16 la compagnia Fabula Saltica metterà in scena "Il rumore dell'amore", ispirato alla storia d'amore di Paolo e Francesca, uno dei più bei momenti letterari della storia, magistralmente messa in versi da Dante Alighieri. Questo spettacolo, nato da un'idea di Vito Alfarano che ne cura anche la coreo- pprofittare delle vacanze per visitare una bella mostra può essere un'idea per concedersi non solo un momento di svago ma anche di importante coinvolgimento culturale. Credendo di fare cosa utile ai nostri lettori, riportiamo di seguito gli orari in cui è possibile visitare le esposizioni in corso al Vittoriano di Roma. "Cézanne e gli artisti italiani del '900" sarà aperta fino al 2 febbraio; nel periodo delle festività osserverà i seguenti orari: oggi dalle 9,30 alle 15,30; 25 domani dalle 15,30 alle 20,30; 6 gennaio dalle 9,30 alle 20,30. La mostra “Giuseppe Verdi. Musica, cultura e identità nazionale”(Ala Brasini - Salone Centrale) esposta fino al 19 gennaio 2014, A rispetta gli stessi orari della mostra “Cézanne e gli artisti italiani del ‘900”. L’ingresso è gratuito. La mostra “Suggestioni in metallo - L’arte della medaglia tra Ottocento e modernità”(Ala Brasini – Sala Giubileo), aperta fino al 19 gennaio 2014, rispetta gli stessi orari della mostra “Cézanne e gli artisti italiani del ‘900”. L’ingresso è gratuito. Presso la stessa struttura, il Museo azionale dell'Emigrazione Italiana osserverà i seguenti orari: oggi dalle 9,30 alle 15,30; domani sarà chiuso; 6 gennaio sarà aperto dalle 9,30 alle 19,30. Gli ascensori e la caffetteria restano chiusi solo domani. Negli altri giorni rispetteranno lo stesso orario delle mostre. g.c. Si parte il 6 gennaio con il Romeo e Giulietta del Balletto del Teatro Nazionale Slovacco A grafia, apre la parte della rassegna denominata "Contemporaneamente" e sarà proposto in replica lunedì 27 gennaio alle ore 10 per il Teatroragazzi. La regia è di Luigi Marangoni. Alle musiche, di autori vari e originali di Paolo Zambello, hanno collaborato gli allievi del conservatorio Francesco Venezze. Ancora il 2 febbraio andrà in scena il Russian national ballet in "Don Chisciotte", balletto e prologo in tre atti, musica di Ludwing Minkus, coreografia di Marius Petipa e Alexander Gprsky. Lo spettacolo va in scena in prima nazionale. Giovedì 20 febbraio torna la compagnia Fabula Saltica in "Testa o croce", di Vito Alfarano che ne ha curato la coreografia insieme a Iunia Bricca, in re- plica il 21. Le musiche originali sono di Simone Pizzardo e Gerardo Felisatti. Ancora il 28 la compagnia proporrà il balletto in un atto "Pulcinella", per piccola orchestra e voci soliste, con le musiche di Igor Stravinsky, in replica il 1 marzo. Le coreografie sono di Claudio Ronda. E poi, il 7 marzo, la MM Company porterà in scena "Cinque canti", cinque coreografi in scena. Ultimo appuntamento quello con l'Ariston proballet che proporrà "Liber & Tango", una rivisitazione del tango tradizionale con le coreografie di Marcello Algeri e la direzione di Sabrina Rinaldi sulle note di Astor Piazzolla. em Il Giornale d’Italia Vi augura Buone feste Anno II - Nume ro 287 - Venerdì 6 dicem bre 2013 No Euro UNA P ROPO Anno II - Numero 291 - Mercoledì 11 dicembre 2013 Direttore: Francesco Storace di France Il caso sco Storac e Economia M Direttore : Fra Deputati a di sovranitàlezione monetaria Sarra a pag .2 S TA D I MODIF ICA ncesco Storace Povera Pa tria Pensioni e co l’Italia sempr nsumi: e più giù Roma, via Roma, via Giovanni Paisiello n. 40 A L L O Esteri S TA T U TO D Storico incontro Servizi a pag. 5 Giovan ni Paisie llo n. 40 Roma Bagarre in per le “unionMunicipio i civili” ica è no rm vanni che si dic ale quello EL LAZ Roma, via Gio IO CHE dopo la e a palazzo sentenza SARA' Castellin della Consult o a pag. 7 PRESE ace a sul aPo Stor ano2 cesco pag. 3lCastellino a pag. 5 Mila pag. rce lum.Musumeci N TA TA re. No, An Direttore: Fran dia ha mo DA LA Facciamo nno blindato il a votaDESTR governo. subito la 2013 No N E G L I S C H I E R A M E N T I P R E V A L G O N O I M P I O N I C H E C O M A N D A N O D A L L A P A N C H I N A A ranità leg ,C ì 3 ottobre facAcia Sov ge ved ele Gio ttorale. ero 233 sistema. mo prima le Anno II - Num riforme 7 di Il Parlame di Francesco Storace Letta dovrebbe prometFruch a pag. Caso Mps il presid nto è delegitti tere una sola cosa, inmato. Pu ente de re lla valgono mprecano contro vece: che non si metpag. 3 le regole Repubblica. No Musumeci a stati ele , di quan Grillo, che urla le terà di traverso ad una tti. Ognuno E via discorre do sono IETRO consuete baggialegge elettorale che RCIA IND nd FA MA 2 due che dice la sua, se o. nate per eccitare eviti il ritorno all'antico, IN EXTREMIS Colosimo a pag. I dicono la ne trovi CON LUS la ste maggior ad una rivolta che saquel tempo caratterizssa cosa TINUARE: E BER anza rel ha CON nn bili” ve o fida PER ativa e il rbale pe rebbe pericolosissima zato dai governi che no sono inaf I NUMERI premio In buon r parlare più “Letta e Napolita per il paese, ma non si erano fatti e disfatti dai VERNO LETTA degli alt a sosta ni) ICURA AL GO nz ri. usco An ASS a, O Berl ch rendono conto che ripartiti, esattamente tut io AN e pe ti im (Silv ALF di prefer rché non prend pazziti. schiano di fargli dare racome il suo. è il popolo enza da ono voti rassegnano ola Pdl Do un del vre a gione da chi protesta. Il che deve tornare finalistri vit bb di Robert Vign a. “I min ero invec non ci sono nei loro ni, e me issio politicantume che sta a mente a decidere chi a dim tte Lett re ordine ragionam le proprie hi ha vinto? al da far Palazzo è ormai asserha il diritto-dovere di per restare” sella? si. Prim enti e pensare a le condizioni tesa ch che resta in per ragliato su se stesso; e governare e servono e siano domanda: in ha atsione e pubblic Alfano che elino Alfano) (Ang norme chiare e traspanon si rende conto di esramo ate to tiv avu de azione de chiamate una volta sfughi renti che ci facciano sere sempre più isolato. lla Cons cio? O Governo con tran ulta, scana e il presidente gione sul Cap solo scegliere anche i parOrmai è meglio stare “Dico no a un inf della To stentata” che voleva gnosa leg ormatelo che lamentari. fuori dal Parlamento, a Berlusconi, la vergoche viva una vita scoper to i trada quell ge elettorale Si potrebbe addirittura fare il capitano non gioEpifani) far uscire allo anda è tanto che vig e parti mo gliel (Gu e bloccate tut catore. Non solo Grillo, votare con questa legditori? La dom brare (come - va tolta ti eletti in liste do” soli erno sem log di mezzo amente, ma ora anche Renzi e ge, depurata dal predifficile da il tifo per un Gov accade) . Anape ccio sso r “Fa i spe ne co lle region sid Berlusconi si esercitemio di maggioranza e fin troppo va meglio zi) i che an detti listini non Ren to (La tteo Cer . zio comp (Ma cora li ha ranno come si conviene dalle liste bloccate: sbagliata una risporeso). nno are ” Ma cerc ucia e va sfid nel ruolo di chi dalla non credo, in quel preso di a chi dev resiste: voto la a più spontai pe pr and con tto inc rlus dom “Be ipale, ch il panchina comanda sulcaso, che sarebbe possta alla e nessu problema aff ieri) hé? di ron perc nale no : tat la squadra. sibile restare ancorati nea tori o, ha (Il Gior tto tra gli elet cittadini ed è la lontan finora rattu sop ce ti, All'esterno del Palazzo a coalizioni, e andrebnto degli à Mol sada an estra, se lo o elettori, Pdl all’unanimit dilaga e stalle urne. L'astensi za dei ha vinto c'è un popolo che è inbe piuttosto lanciata del centro-d la Serra onismo “I senatori del diventan co quando – eran cchiani politica ucia” do un pari a po l 40 per cento furiato ed è sbagliato . Ma un'idea di premiership ranno chiesto uncorpo ele dei votan co meno voteranno la sfid lusconi ann e proced i partiti se ne a scelta tto ti, de de ral prenderlo di petto con per l'Italia, pur se gli le 13.33 – Ber tral on e. fre 20 etta) de aven o lo ste Per cin gano ciderà per cento Consult senza interno (Renato Brun qu sso. Ta un gove ti diritto. Con a frasi sbagliate. La prociava “non ppo tori sicilia su cinqudrammaticamente nto la e milioni e anni proi poteri rnatore Noi non non può nulla. limite fis del suo gru di di ele statuto di una testa divampa. Bisogna porzionale. Se si vaglio” il sì Epci iol t- afferSituazio ni. sp reg codop per cento ogico tra il al Governo. a, ne sosta ma un'idea di bipolan iloprezio stiamo. Ho esam “Grande” elettore eciale e col vo ione a no abituarsi a dire la verità, 70 e l'8 alla fiducia Alfa nz prim in so ina elino ial ore Ba ogni cin aiu to Ang to, mente silicata, chi, alc attribuit la riduzione 0 e due cinque glio pe similealle forque, go di un mentrrismo, de ni uni recen to di Sergio Mari al cons (Enrico Letta ad spetterà che non sopportano più pure, neanch o alè usco eran Ro an Berl rch e di ve ilite ni ma Alle ele mi iglio reg i seggi ti rn sulla vit caso lim stab : Marino ze ilpolitiche di aven mandato é l'autorevole zioni reg dati elettoral iarazione di voto a di un mi erà sceglieresura corrisp frescacce, come quelle le decisioni ionale in ite hitto fol an dich la Cicc ti ni leg e dir di co ondente Ve de ge i. Bon itto al vo ionali de l voto de lione nezia Gi rà cinqu E non c'èll'affluen In Sicilia non l'av popolare al Go zza del la coalizione. che ogni giorno ci rifila tre, tanto che nte to. all'esito l 28 pe l Friuli ulia ha e elettori za ame ato) rà vernato iatic all a vo Sen r al so e Sarr med tar ce votato il ca lo la me ur nto degli eppe ono il 47 re degli ele Non è un ricevuta. orientereEnrico Letta sotto la prosi azzuffavano conizzava un 50 per Non va pitolini. dubbio che A cura di Gius tà degli ne e, se vota pe tto r l'an ri, ce pre be nullame Crocett nto aventi col 30, smo, ma incentivo all'as sie Matteoli tezione speciale del mo i consensi didecui presenta ne. Nel La a si afferm diritto, nto pari al una puniz tensionizio inten Pdl all’oppo l preside dell'elezione re 14 per ò che non LA PR Letta-bis col che tutto ciò Capo dello Stato. doversosoopstatutari una propodisponiamo diretta nte della cento de sono più ione per i parti sta OT ha sta di ssà a ES a”, rifo Chi Regione alle urne ti l ca blic TA DEL M zione. Ma per il premier è fizioni chermmettano alnza: se vota partecip che preved a . In pinione pub fare, allora, gli eletto paci di portare att all'o a, che il dia e rib azi co 50 AD se del sse uis di o on n pe E IN ITAL rest ri, una rappre ci un e elettobando l'acquiescenza non ave nito il tempo. Anche lui atafronte al Pae del Pd. Dal rale sotto a cinquan venticinque se r cento, ha immedi Forza YdelAS retarionel messa ne sentatività che clausola , nessuna il seg lusconi gg diun con quanto SEDI dovrà cambiare verso nella seduta di Napolitano; continuerà a proper non scivolare baratro, menfiscal compact di qui a qualche a questo modello europeo, al- ta. E il pre fiato scossone graf an Pdl, a Ber A IL PA meno sidente, i e non e, eduto quella a era nessuno resterà il in nesco, a pubblic lla Costituzione drebbe Camtenteranno poteri, i e le solit dellasue che av RLtravolti mente prec i in cag cui torna in Parlamento mettere che le tasse sulla casa non tre di lam restare mese, quando saremo ito alle Lett Ad Alfano di oggi batt AMENda l'immigrazione clandestina come a sarà ele de di voto. Con i, guardandos prima. Così è rinennesimi proc a indipenche andreanche per un Pa lla Retto in co rà chiarazione se-solo aumentano, ma è una bugia che dopo lagov sciagurata di Al- nov buone agganciati chehe, hanno una valanga di tasse, e allora altroTO regola, eDO valorizzino finalmente orbi ità: solo glii ministriettic Italia: entramb maggioranz erno di scissione nsirlamento bbe popo dial ndo urbi et i risì, 70 PO esche”), una nuova stesso tille a ogn lo più furb (235 LA e (e scin re form ato lat he ch ene ST siPisa che, confida uide guito Angelino nel divorzio dal CaE già, perché intanto fano e soci da Berlusconi. Vuoi o hanno compreso tutti; dovrà spieche forconi. l'importanza dell'etica in politica. Sen o di (“si e di depu sost RAGE DI i di ni tattic lang rio cala sul te dormito, “ras l’indomani avrebti Bondi Tutt’al da operazio nda dei ladr ier è puramen sipavuoi, PR tati e se fantasmi il infat olo. , ente vice E AT ttac la tem pare O di non aver sta… vi ire spe valiere. Penosi. non si sbaraccano le province e il non Letta dovrà aggrapparsi gare con grande chiarezza che che Non serviranno forconi, ma matite den o INC se ripo natori. verd HIESTE IN un bell ini del prem unque l’Italia una nuova orig ì: “non mi è stato ranza era mal cos alle con non spe ) o, TU ma sua ento curava” com anze Letta torna alle Camere su mandato Senato resta così come è. alle caviglie del sindaco di Firenze cosa significhera' entrare nel tunnel copiative. la ern TT no) dist ferim A ITALIA ento nuovo gov Alfano . parola (e le utati Pd, istri Pdl SULLA LE eri, mentre be avuto un prendeva la nia”. E al momeghi, più, un teatrino sono stati invece i dep casuale). issioni dei min GALITÀ NE sta compag a e nuovi num l’elenco di quanti era e coll ire a: tra le dim L’Iva si è I CAPANN maggioranz unisco a que , insieme ad altri sei con Ad applaud rio si è alzato alla Cam ppo Ma insomm è successo? ssua deil “pizzino” ONI rirà nna addidi ieri, cosa nuovo gru E GRILLINI ha vinto? Chi attorno alla gli porgeva del voto spa chi MALCONTENTO quando il sipaESTREMA Vincenzo D’A e la farsaCAVALCANO SEI ITALIANO? NON PUOI ENTRARE NELLA FILIALE PER SOLI CINESI unciato “unSINISTRA E quindi, IL a raccogliere Cav (23 secondo ente: o pidiellino va allora di un punto. chitto ha ann ani se l’è risa, sonoram ani. era riuscito ta contro. Ave mentre l’altr col Cic itali re alza gli re di o vota Ro ppa pers per bert Vignol Epif stra gruppo là delamentare”. cisione di Cer to, hanno idente del perso, al di rittura resterà competenti. “Chiedo di sapere con ). a parl ha sà... pres altri il a oni o esi, di sse lusc ond , urar pom ave norevole Ber diaspore: il alcuni, 25 sec se la retromarcia non ha voluto fare poco da aug urgenza se il ministero dell'Eco- bel dire “L'o ero che foss oni ci tra voto lusc non ce il ministr ra è alla di o stesso Ber d’ali e d’insulti re. Chissà inve I o rm il 100 per cento Schifani, che nomia, che detiene l'espressione un battere un anelito dell appello giallo. Ma e. Rosso? No, che “tra i 2,3 mil Cecile Kyenge volie ELTE DE I SIT che fare con ne”, cui del resto ha fatto si riioni di lav cedere fals riggio era tutto , finalmente liberati dalle del capitale di Poste Italiane Spa e oratori i certificati troppo spe ci voleva, come stranieri presenti LIA RE LE SC Pd mbe in Ital alla ”pacificazio e-choc: certo, se il cinesi agl falchi e colo sso accade di Barbara Fruch Così a “Plato” concedono oltre lia,il una ministero dell'Integrazione non valenti le rsi, pararsi". INU A A SB AG zion o Zanda mansioni ia sono pre- me , o nella scoper i immigrati in Itatragedia ire,7 nasconde tava ad acnella dichiara battute del capogrupp IST RA CO NT Vignola fugg a pag. questa 200 metri quadrati di servizi spe- perritengano schiose affinchéimprovvida più dure ta (ieri porig SIN chiasse il che Zingaretti "pun è bastato DI e e che si A e ri- Ter gio) a Bellante nell è dun à sco ia NT que vasdiscriminatoria - di risc La realt ma specch o di pandor degli (provinci a Cina è vicina. Anzi è ormai cificatamente pensati e studiati carità: iniziativa sia amo) di LA GIU I: hio di info la percentuale e l'antiRenzi, IUT a il com fatt a. onta i RIF Per o racc I itars che i lab ri", SU cred rtu al nero, o cinesi che lavora di tutto intorno a noi. È stato sulle necessità della comunità: cisiano utenti italiani e di oratutte i passare i bollo tori cinleesialtre Sbaglia, e di gro ni è più alta”. vano dell’analo in que fargl a che PATATR AC o ress mato ste sso. Innanz l'Esp capannone go caso orenella perché l’ag inaugurato ieri a Prato, nel sarà “una grande attenzione allad’ingra etnie presenti sottorealtà itino molto infor in un ndime itutto la lenpratea ghi Fab GRECIA te nto acc ro un ex margher giù il repulisti elettorale, (ta ian di (Terni), dov nto per dir cuore della Chinatown, un ufficio comunità orientale”, spiegano le e prose”. da cure di me forze dell’ordine Prato ha avuto luo te strage di e e) incia si Prov eva ancora non man mil go della dev zzo Stièval ion postale “mono-etnico” dedicato, veline dell’azienda. Ci saranno no! Senz’altro solo essere alnone tessile in essereMasal ano pure ra presidente e dev , non in una un capan- Per i di euro al fisco. e se to con i consiglieri quando l'allo car ché insom per l’appunto, alla comunità cinese. soprattutto dipendenti cinesi, giacpassouta con i tempi. E pazienza foss’altro far fuori tutti perché que favore. Non art bone o in una fabbri miniera di (qu ma: c’è aruccio. ha preteso di un popolo ello di ital ne l’inter L’idea arriva direttamente da Poste ché di italiani disoccupati ce nel una vecchia filiale della posta chiu- ificiali; e ca dalo Fiorito-M iani e stra esse delle i controlli sono quindi “l’in di fuochi che nti dopo lo scan governatore riesce a tre usce tà lav nie per sono sempre troppo pochi. E ci Italiane (l’aggettivo nazionale ancora de. A proposito, quella sede, uno ope oro liber vie ri cid sone che in onesti) rano, com ne schiac na il ono tornati vi person” che si è portato ente sul tallone pletamentpostale, Mentre alla Pisa suoi consiglieri, è infatti perdura, non sappiamo per quanto) saranno pure brochure e volantini sportello non solstorico tari di Alba delle tas ciato sotto il via sette ai e non è una e ignareè stata o delle leg dei sei parlamen se, e c’è popolo far digerire tutto a le maggiori difficoltà. tragic ma sul sul lavoro che ha dovuto “ristrutturare” uno scritti ad ideogrammi... messa in givendita: 210mila euro. nell’inchietrov , ma sin la sicurezza ign il risultato di una a fatalità, sissim (quello di italian un altro Dorata arrestati ità illegali arica di Falnel partito che in cui son i e, spesstorico sportello, dopo averlo negli Non sono mancate le polemiche: A farsi per avantioè stato un imprendi-ora storia della disc unte attiv di o scritte. della lingua me nza delle più ele criminale che e volte, stranieri sta sulle pres A partire dalla so dal caos ma dedisonesti) mentari nor con la sua se anni rinforzato con traduttori per E sul caso il senatore Riccardo Maztore. Cinese, ovviamente. D’altronades civ poi estre a la ich di e avat scu per e, ade ché, da re di stu “co della formazion interrogatorio cognana, aggr sua immagine è sempre una consid guatamente condita mercato del lav mpetitività” sul la grande presenza di immigrati zoni (Forza Italia), ha anchecun i soldi indimano, in Italia predi setormai ei fiscde, un la Colosim tor ali, corsi oro (fatta comprenmerso stra greca. Dopo 14 ore, i due o a pag. 3 oriente. D’altronde sentato un'interrogazione ai ministri Bracciano. E sulla 626 chi può di forma e, del valore erazione assai sca dell’estremo averli? di somperché i cittadini oltre zio rsa ille , di evasione, di del e lfiume durato più in difficoltà, sono soluzioni valide ai conclama gal deve abb compagnia cantan ne perché que la vita umana. anche gli emigranti italiani trovaci che stanno asco ta Poi sec ità e spregio di atte lla te si but giudici istruttori dono che non nda rifiuti è emblematica, almeno oli di con che si abb re sugli italiani, è tata lì dal cifra, 2,3 milion vano nei paesi ospitanti servizi in i militanti del e qui vice tati ben atta La la ste . i, depu scon i Kye e per anche sug civili e sin due ne minacc si nge sarà nulla e tando problemi Perdinci, cui si parla la lingua di Dante. Ma le statist li immigra dacali) a greco Chry buona non servirà a ian azist che o que ich la filo-n iccio ti. st’i to e pro past un lato e ntegrazio ma certam parti ingliamo rea ai cinesi questo pare che non sia consiglio un rà ancora tutti. il reddito duttività da ne la vo- non coincide con ta) ne hanno del ent i Dora idoi lizz a e arett corr (Alb are Zing Dic dal o nei Avgì , sì o no? ne ine. vale almeno la realtà, l’altro lato a la Kyenge A propos o il tente bastato: d’altra parte, per quanti legate alle nom tro per costituzio da soli", confidan che i ito di inte che abbassan criminati quat suoi colleg , dicano soprattut . Poi, le vicende pe e ogni tanto prende izproprio nel il doppio. La pro grazione, a Bracciano. leggendo cifre sforzi chieda (agli italiani) la Kyenge, i. ne ad un'organ to va trop ha un hi le della discarica proclama di regionale, del direttore e partecipazio , ma hanno dizione al Co indagini sulla cor è buona volta, ministri, per una oltre cinque punt del gover- ne ha fatte stinamente, sono notoriamente un popolo assai come nel caso gradimento di mune di contraddice il zazione criminale di tre di essi in Prato per ru- integrarsi all’ quale popolo dev qualche musata, dove ha perso al Tar nel to è con lo staff Una scelta che rifiuti della Capitale senza Storace poco predisposto alla “integrazioconcio e Lo scontro aper eggiano quelli del quieto altro. di Francesco . di Roma, Roma i ente Ater a re dirig sposto il rilas dell' o com prim tene è . brav oro ne”. E così è nato il loro ufficio, dove incia Lazio Altri serviz Intanto ieri tri. Sono cost di cacciare un e dei ensi natore, noan i sulla sua prov tivo Cort ti. Alla regione de' s icarl cons la libertà vigilata. tenta i e icola a sui mbe Niko scar o si pag anch matr ici, forse perché non vogliono miche sa ina 9 arettiugiardi abbattend te ai giud vivere, le colo di consensi ora ci si è mes o di petto su troppi ina coppia, Zing questo si sta parso di fron to era partito schiarsi con i ‘musi bianchi’. onsabili del calo manale. Nel partito E si aggira la solit che si occupa male Tutto rnatore del Lazio, che il leader del parti pare i resp si è canti, che lo ha pres setti Michaloliakos, ro di una vasta gove ore tra con cadenza i dossier più delicati Con e assunzioni. Per uno che specie falistici ed ora Civita (l'assess bina di tutti i colori. del sondaggi trion Le cifre percentuali regis arrestato nel quad portato agli carichi : su tutti legalità, una ne com ha tra luglio con o a Gasbarra, c'è subbuglio tonfo. e alfiere della di rifiuti) che operazione che e che è scattata iglio regionale grotta, avviato verso il ente molto vicin scomparso didato com il presidente o cons dirig vers di a. un a te dini mm one - rivel citta Mala pare Tre sedu stro, inso arresti 22 pers er sulla fiducia dei i, sono ufficialmente nadiscutere il post o regionale che lie di di disa micidio del rapp arett e settembre per sione a maggioranza e Pd il segretari politico - "Nicola sceg a seguito dell'o 18 settembre del Lazio, Zing deci consiglieri del il dal dibattito la tormentata Falcognana. E scoste, ma alla Pisana i Pavlov Fyssas Michaloliakos facendo male lo per il sito di tre ati: "Ci stiamo contro il popo di ieri, con l'individuazione scorso. Men sono preoccup nel triburesa desso sorp la clan e ingre uno, infin suo faceva il circa a dirlo a ness un gruppo di in solitaria, senz nale di Atene, gridato slogan ha 300 militanti B.R. . in suo sostegno Storace e L’Unità, commenti positivi 40 Paisiello n. la Suicidio Rossi,Vio torna in procura Isole ed aerei: dita il Paese è in ven I Luxuria derubato e boccia Pisapia Aumentano in Italia i bambini poveri Obama-Castro Le ultime ose m parole fa C VOCE A I FANT ASMI Clausola di rappre sentatività per ridurr e i seggi CAPITANO NON GIOCATORE in base a ll'astensi onismo e lettorale amentari , gruppi parl m la protesta. Il Parlamento vari la legge elettorale e si vada al voto Divampa hi e colombe gi il redde ratione lc fa a tr i lt Insu ione. Og os pl m l’i o rs del Pdl ve Quand per gli o il pericolo è “g stessi im migratiiallo” “C’è posta pel te” O cinesi Sul carro dei forconi L tre Alba Dorata, à ert tornano in lib S ARETTI G N I Z O R T S A DIS occupa i e il Pd si pre ita nei sondagg l Lazio precip governatore de l de so sen Il con Dal Porce llum ai m aiali B Cercateci e ci troverete ovunque. All’indirizzo www.ilgiornaleditalia.org con un portale all news ed un’edizione sfogliabile e scaricabile on line. Su Facebook (www.facebook.com/ilgiornaleditalia.portale) e su Twitter, @Giornaleditalia. Inoltre tutti i nostri video sono sul canale Youtube (Il giornale d’Italia). E se volete, scriveteci all’indirizzo e-mail: [email protected]