Intervento Patr su Madre Teresa santa set 16 def _3

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Intervento Patr su Madre Teresa santa set 16 def _3
Ha fatto sentire la sua voce ai potenti della terra…
Cari lettori di Gente Veneta, carissimi volontari e carissime volontarie,
Madre Teresa - nell’omelia della canonizzazione - vi è stata indicata da Papa Francesco
come modello di vita. “Oggi consegno - ha detto il Santo Padre - questa emblematica figura di
donna e di consacrata a tutto il mondo del volontariato: lei sia il vostro modello di santità!”. Per
questo ho deciso di indirizzarvi un breve scritto.
La piccola Madre era di fisico minuto; aveva però una grande anima ed è riuscita a far
sentire la sua voce ai potenti della terra. La sua testimonianza, il suo servire Cristo, interpella
credenti e non credenti. Quella piccola “matita di Dio” - come ella stessa amava definirsi - ha
sempre scritto sotto la divina dettatura e per questo ci ha insegnato e continua ad insegnarci
molte cose.
Albanese di nascita, indiana per adozione, cittadina del mondo, ma soprattutto umile
figlia della Chiesa, ha compiuto le scelte più radicali con grande semplicità, in spirito di
profonda comunione ecclesiale. Mai vi è stato, in lei, un atteggiamento di polemica o di
rottura. E così ci ha detto come un carisma, anche e seppur nuovo, si possa vivere non
dividendo, non mirando a finire sui giornali e soprattutto non giudicando la Chiesa; di questo
le siamo grati.
La sua seconda chiamata, avvenuta nel 1946, la condusse a lasciar di nuovo tutto per
servire Dio e la Chiesa nei più poveri, condividendo la loro vita e le loro sofferenze fino in
fondo, per portare anche al più derelitto un segno concreto dell’amore di Dio.
Le sue suore - le “Missionarie della Carità” - ben presto furono presenti ovunque con il
loro originale abito, il sari bianco bordato di azzurro, l’abito delle donne indiane più povere.
“Siamo dedite - diceva la Madre - al servizio dei più poveri dei poveri, vale a dire di Cristo, di cui i
poveri sono l'immagine dolorosa... Gesù nell'eucaristia e Gesù nei poveri, sotto le specie del pane
e sotto le specie del povero, ecco quel che fa di noi delle contemplative nel cuore del mondo". Sì,
Teresa fu innanzitutto un’anima eucaristica; per lei la carità nasceva non da una scelta
sociologica ma da Gesù Eucaristia, adorato e colto come presenza di salvezza per il mondo.
Seguitela fedelmente, ogni giorno, su questa strada.
Stando accanto agli ultimi - a Calcutta come in tante periferie del nostro pianeta - ci ha
fatto capire che davanti a Dio e agli uomini la vita di ogni persona è sacra e nessuno può
essere considerato uno “scarto”. La vita, allora, va rispettata e tutelata in ogni momento, dal
suo sbocciare al suo naturale spegnersi.
Mi ha colpito come Papa Francesco abbia voluto ricordare la sua forte determinazione
a favore della vita non ancora nata. Nell’omelia della canonizzazione il Santo Padre ha, infatti,
affermato: “Madre Teresa, in tutta la sua esistenza, è stata generosa dispensatrice della
misericordia divina, rendendosi a tutti disponibile attraverso l’accoglienza e la difesa della vita
umana, quella non nata e quella abbandonata e scartata. Si è impegnata in difesa della vita
proclamando incessantemente che «chi non è ancora nato è il più debole, il più piccolo, il più
misero». Si è chinata sulle persone sfinite, lasciate morire ai margini delle strade, riconoscendo
la dignità che Dio aveva loro dato…”. Invito tutti a rileggere con attenzione il grande discorso
da lei pronunciato nel 1979, ritirando il premio Nobel per la pace.
La sua fede - intesa come fiducia e come affidarsi, espressione di appartenenza al
Signore - è stata piena e totale, anche se non scevra da fatiche e difficoltà. Il suo essere e stare
con e tra i poveri era espressione e dimostrazione del suo essere e stare nella Chiesa. "Essere
cattolica - diceva - ha per me un'importanza totale, assoluta. Siamo a completa disposizione
della Chiesa. Professiamo un grande amore, profondo e personale, per il Santo Padre... Dobbiamo
attestare la verità del Vangelo, proclamando la parola di Dio senza timore, apertamente,
chiaramente, secondo quanto insegna la Chiesa".
Oggi acclamiamo con gioia Madre Teresa “santa” e lei ci offre una straordinaria lezione:
“Non possiamo fare grandi cose su questa Terra, solo piccole cose con grande amore. La santità
non consiste nel fare cose straordinarie. Essa consiste nell’accettare, con un sorriso, quello che
Gesù ci manda. Essa consiste nell’accettare e seguire la volontà di Dio”.
Santa Teresa di Calcutta - la piccola “matita di Dio” - aiuti ogni volontario e volontaria e
l’intera nostra amata Chiesa di Venezia a compiere “con grande amore” quelle piccole cose che
oggi ci sono richieste per il bene e la pace di tutti, nel rispetto della vita e nell’accoglienza delle
singole persone.
Francesco Moraglia
Patriarca di Venezia