Rassegna stampa 04/02/2015

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Rassegna stampa 04/02/2015
 INDICE RASSEGNA STAMPA
Si parla di noi
Business People
01/02/2015
p. 52
Come ti finanzio un film
Andrea Nicoletti
1
Si gira in Toscana
Nazione Arezzo
04/02/2015
p. 14
Giustini, ultimo ciak
6
Repubblica Firenze
04/02/2015
p. XI
Oriana Fallaci l'inviata nella Storia
7
Segnalazioni
Nazione Grosseto
04/02/2015
p. 13
Gli animali di Mangini ancora sul set
Gianfranco Beni
8
Corriere Fiorentino
04/02/2015
p. 1
«L'ORIANA DOLCE, COME NON ERA»
Chiara Dino
9
Indice Rassegna Stampa
Pagina I
ALTRO CHE CLASSICI
PRODUTTORI CINEMATOGRAFICI
IN STILE PONTI
0 DE LAURENTIIS,
RACCOGLIERE
I FONDI PER UN
LUNGOMETRAGGIO
È UN AFFARE PIÙ COMPLICATO
DI QUANTO SEMBRI, PERCHÉ
A COMPORRE IL BUDGET
CONCORRONO
DIVERSE VOCI . ECCO QUALI
DI ANDREA NICOLETTI
J
Si parla di noi
Pagina 1
gli investimenti televisivi. Il resto? Per
il 15% da investitori esterni che beneficiano di incentivi fiscali, poi dal credito di imposta a favore dei produttori
(11%), dai contributi pubblici nazionali
diretti (7%) e in misura minore dai fondi
regionali delle film commission (2,5%)
e dai contributi europei (1,5%).
PREMI E PROBLEMI
U n affare molto, molto complicato.
** CHI DÀ E QUANTO **
7
PER CENTO
CONTRIBUTI
PUBBLICI
NAZIONALI
2,5 1,5
PER CENTO
FONDI
REGIONALI
FILM
COMMISSION
PER CENTO
CONTRIBUTI
EUROPEI
PER CENTO
Ma soprattutto un sistema che negli ultimi anni ha cominciato a vacillare. «La copertura del budget è diventata un'operazione sempre più complessa», spiega a Business People Bruno
Zambardino, direttore dell'Osservatorio Media di I-Com e docente di Economia dei media e dello spettacolo all'Università Sapienza di Roma, «a cau-
11
CREDITO
DI IMPOSTA
A FAVORE DEI
PRODUTTORI
sa della progressiva riduzione delle tradizionali forme di finanziamento pubbliche e private e della ancora debole
sostenibilità dei nuovi modelli di business fondati ad esempio sulle piattaforme digitali o sul crowdfunding». Risultato: se nel 2013 sono stati prodotti
167 film, incluse 29 coproduzioni, cioè
11 in più rispetto all'anno precedente,
I0
PER CENTO
INVESTITORI
ESTERNI
è vero anche che il valore complessivo è sceso di botto da 493 a 358 milioni, ovvero 1,8 milioni di euro in media
per ciascun film (prima se ne spendevano 2,2) con una inevitabile crescita,
in parallelo, di pellicole low cost, quelle sotto i 200 mila euro per intenderci. «Il mercato cinematografico nel nostro Paese, nonostante i numerosi premi
vinti e riconoscimenti all'estero, penso
all'Oscar a La grande bellezza o al recentissimo European Film Awards assegnato a La mafia uccide solo d'estate, è
caratterizzato da una preoccupante stagnazione dei consumi con un pubblico fermo da dieci anni a 100 milioni di
spettatori e un incasso che si attesta attorno ai 600 milioni di euro. A differen-
za di altri Paesi con dimensioni analoghe», continua Zambardino, «il mercato non cresce anche a causa di un parco
sale mal distribuito sul territorio e ancora non del tutto digitalizzato, un sistema distributivo ingessato e la concorrenza agguerrita degli altri canali di
fruizione, legali e illegali. Ciò al netto
del successo di alcuni titoli che possono condizionare pesantemente l'andamento dell'intera stagione cinematografica, come il film di Checco Zalone dell'anno scorso, Sole a catinelle, che da
solo ha raccolto al box office 50 milioni
di euro, contribuendo così in modo decisivo a far lievitare oltre il 30% la quota di mercato nazionale».
IL MERCATO ITALIANO VIVE UNA STAGNAZIONE
DEI CONSUMI, CON UN PUBBLICO FERMO
DA DIECI ANNI A 100 MILIONI DI SPETTATORI
E UN INCASSO SUI 600 MILIONI DI EURO
Si parla di noi
IL BELLO DELTAX CREDIT
L e case di produzione si trovano quindi sempre più in affanno per giungere alla quadratura del cerchio. Che fanno allora? Dopo aver ottenuto gli investimenti delle emittenti televisive sotto
forma di acquisto o preacquisto, Rai Cinema in primis poi Medusa, che da soli
valgono il 60% della torta e senza i quali non si comincia neppure, nel budget
bisogna iscrivere anche il tax credit, ovvero la possibilità di compensare i debiti fiscali con il credito maturato a seguito di un investimento nel settore cinematografico. Ne possono beneficiare le imprese di produzione e distribuzione cinematografica, gli esercenti cinematografici, le imprese di produzione esecutiva e post-produzione ma anche tutte quelle ditte che, pur non appartenendo al settore cine e audiovisivo, partecipano agli utili di un'opera
cinematografica. In sostanza, a seconda del beneficiario, esistono tre diversi
tipi di credito di imposta: quello delle
imprese di produzione che vale il 15%
del costo dell'opera fino a un mas- »
Pagina 2
BENVENUTI AL SUD
Una scena di La mafia
simo di 3 milioni e 500 mila euro, poi
uccide solo d'estate,
il primo lungometraggio
di PiL un ritratto
quello degli investitori esterni e dei distributori, con un beneficio che arriva al
della Sicilia premiato
agli European Film Awards.
A destra, una foto della
realizzazione di House full,
film campione d'incassi
a Bollywood e girato
40% e fino a un massimo di un milione
di euro sull'apporto di capitale; infine il
credito di imposta internazionale, pari
al 25%, che spetta alle imprese di pro-
tra Gargano e Salento.
che ha portato +60%
di turismo indiano in Puglia
duzione esecutiva e alle industrie tecni-
che nel caso di realizzazione sul territorio italiano di film stranieri.
ECCO PERCHÉ CONVIENE INVESTIRE
Non importa se il vostro business è lontano anni luce da quello dei film: investire in un prodotto
cinematografico potrebbe essere una buona strategia per pagare meno tasse. Grazie al credito
d'imposta garantito non solo ai produttori, ma anche a chi è completamente estraneo alla filiera.
Vediamo tutti vantaggi.
TAX CREDIT PRODUTTORI
Possono chiederlo le imprese di produzione cinematografica ed è pari al 15% del costo
di produzione,fino a un massimo di euro 3,5 milioni per periodo d'imposta. Per accedere
all'agevolazione fiscale si bussa alla Direzione generale per il cinema che sottopone il film a un test
per assicurarne la matrice culturale italiana o europea. Deve obbligatoriamente essere speso
sul territorio nazionale un importo pari ad almeno l'80% dell'entità del beneficio fiscale.
TAX CRE 4
Spetta all'investitore esterno
E siamo così arrivati al 70% di un film.
tin buon punto, ma ancora non hasia. Per andare avanti e scoprire il finale dobbiamo cercare altre risorse. Per
esempio i finanziamenti statali: la direzione generale Cinema del ministero
dei Beni e delle attività culturali e del
turismo, ha assegnato nel 2013 ben 190
milioni di curo all'intera filiera cinematografica, dallo sviluppo alla produzione, distribuzione, esercizio e promozione. «Alla produzione sono erogati circa 100 milioni di euro di cui 60 di in-
fiscale pari al 40% fino orlm
È necessario che mlrtt
Fondamentale è il contratta
e impresa estema ,,i tLtt
p E ÌI IEDISTRIBUTORI
QUANDO IL FINANZIAMENTO
ARRIVA DALLO STATO
centivi fiscali», racconta ancora Bruno
Zambardino, «e 40 sotto forma di contributi percentuali sugli incassi, 18 mi-
fit
lioni di curo in contributi diretti a soste-
ILrioo -
gno di lungometraggi di interesse cultu-
:DIT I
Spetta nel caso di
italiana. Destinat rie
rale, opere prime e seconde e cortometraggi, sulla base di una valutazione tecnica e artistica effettuata da una commissione di esperti che tiene conto del
valore della sceneggiatura, della fattibilità del progetto produttivo e della coerenza del budget. È così che nel 2013
sono stati finanziati 23 lungometraggi e
Si parla di noi
Pagina 3
NUMERI DAL MONDO: INDIA BATTE USA
Quanti film si girano ogni anno nel mondo? Risponde l'istituto statistico
dell'Unesco: C
con un incremento del
dal
2005 ad oggi . Uk k °ï I U .C /C< , Cina I- I -' -J/O) e Corea del Sud
(4-d
sono le nazioni che crescono di più per numero di produzioni
cinematografiche. L'Italia? È undicesima al mondo con una
all'anno, al quinto posto in Europa dopo Regno Unito, Francia,
Germania e Spagna. Fra i grandi distretti, l'americana
..ILLT V V V
, scende al terzo posto dopo l'indiana
30 opere prime e seconde per un totale
di circa 25 milioni di euro».
IL RUOLO DEGLI ENTI REGIONALI
ene, ora ci siamo quasi. Il nostro
film è a buon punto ma restano
ancora alcune buone carte da giocare per coprire le ultime spese, puntare
al break even e poi macinare utili. Innanzitutto i fondi regionali, spesso gestiti dalle film commission, che valgono il tra il 2 e il 3 per cento del budget. Cerchiamo di capire. «Le film commission sono ormai diventate un punto di riferimento per chi vuole fare cinema in Italia», spiega Stefania Ippoliti di Toscana Film Commission e presidente dell'Italian Film Commissions,
l'associazione che riunisce il 90% delle film commission delle Regioni e delle Province a Statuto speciale. «Si tratta di uno sportello unico cui produtto-
B
ri italiani e stranieri possono rivolgersi per avere assistenza logistica e burocratica, trovare le maestranze locali, le
location e anche per l'accesso alle risorse finanziarie locali». Si, perché le
film commission, come dicevamo, gestiscono spesso i fondi regionali da destinare al cinema. Di quanto parliamo?
Le più ricche, Piemonte, Alto Adige e
Lazio, viaggiano sui 4-5 milioni di euro
l'anno, poi vengono Sicilia e Sardegna
con circa 3 milioni ciascuna. Ma attenzione: non conta solo l'entità del budget ma anche come lo si investe e quali sono i ritorni. Un esempio virtuoso
è la film commission della Lombardia
che, pur gestendo un budget di appena 700 mila euro, l'anno scorso ha generato ricchezza per 11 milioni. Come
dire: ogni euro investito in Lombardia
ne ha prodotti 16 di indotto, molto al di
sopra della media nazionale che si ferma a quattro euro.
«Il cinema ha un effetto volano sull'economia di una regione», continua
Ippoliti, «perché attiva una vasta rete
di attività professionali e imprenditoriali, risorse umane artistiche e tecniche,
infrastrutture come teatri di posa e studi di registrazione, poi ancora artigianato in molte declinazioni come fale-
LA FILM COMMISSION DELLA LOMBARDIA
CON 700 MILA EURO HA ATTRATTO 11 MILIONI
DI RITORNO: PER OGNI EURO SBORSATO
NE SONO STATI GENERATI 16 DI INDOTTO
Si parla di noi
gnameria, tappezzeria e illuminotecnica per le scenografie e sartorie per i costumi. A tutto questo va aggiunto l'indotto per hotel e ristoranti». Senza dimenticare il cine-turismo: i film, infatti, instillano nella mente dello spettatore un immaginario visivo fatto dei luoghi dove è stato girato.
E se Housefull, il film numero due per
incassi in India, viene girato fra Gargano e Salento, il risultato è che un anno
dopo - la stima è di Spot, il sistema per
l'osservatorio turistico - i turisti indiani
in Puglia aumentano del 60%. Insomma, le film commission hanno davvero
una bella responsabilità, perché dipende da loro la capacità o meno di attirare le produzioni, con tutto il ritorno economico che ne consegue, in una determinata location piuttosto che in un'altra.
Quando il sistema funziona, la regione
diventa più ricca e avrà in futuro più
fondi per finanziare nuovamente le produzioni. Un circolo virtuoso che si è ormai innescato bene anche in Lazio eToscana, Alto Adige e Friuli Venezia Giulia, solo per citare qualche esempio.
«Nell'immediato e prossimo futuro del
nostro lavoro», conclude Ippoliti, «ci
sarà sempre più formazione, perché la
nostra professionalità e capacità si ampli come il nostro orizzonte di attività,
che si apre all'organizzazione di festival e alle nuove strategie produttive che
dalla pellicola arrivano ai videogiochi,
al gaming e alle serie per il Web».
MARCHI PROTAGONISTI
U ltimo capitolo: il product placement, cioè l'inserimento »
Pagina 4
Budget
CROWDFUNDING, I SOLDI
ARRIVANO DALLA RETE
È uno dei fenomeni in più rapida ascesa, un nuovo modo
di lavorare e fare impresa che funziona anche per il
video . È il crowdfunding , ovvero la ricerca di finanziamenti
attraverso piattaforme on line che permettono di
presentare un progetto e trovare il necessario sostegno
economico . All'estero, dopo cause sociali e imprenditoria,
il cinema è la terza categoria più popolare e in Italia,
pur incidendo in maniera ancora trascurabile nella
copertura del budget, se ne parla sempre più spesso, al
punto che la Consob ha dovuto adottare un regolamento
a tutela degli investitori e degli utenti . Come funziona?
Chi finanzia il progetto può farlo a fondo perduto
(piattaforme donation-based ) oppure in cambio di
una ricompensa ( reward-based ) o addirittura ricevere
quote dell'azienda finanziata (equity-based ). Tra le
piattaforme tricolori più affermate spiccano Produzioni
dal basso ( produzionidalbasso . com) e Community Il Film
(communityilfilm . com), mentre a livello internazionale
funzionano molto bene Indiegogo e Kickstarter.
IL SUCCESSO DEL PRODUCT PLACEMENT
DIPENDE DAL FATTO CHE I BRAND
NON INTERROMPONO LA STORIA,
MA Si INSERISCONO NEL SUO SVILUPPO
cast e dalla distribuzione. Per dirne
Si parla di noi
tamente FedEx in Cast Away con Tom
una, il film americano di Steven Spiel-
Hanks e gli orologi Omega di Daniel
Craig in James Bond mentre in Italia»,
continua, «,le best practice rimangono
cori finalità promozionali di prodot-
berg Minority Report - che nel cast
vantava attori del calibro di Torri Crui-
ti e marchi all'interno di una pellico-
se e Colin Farrell - nel 2002 ha raccol-
quelle di Poste Italiane nei film Benve-
la, una pratica nata negli Usa e ormai
consolidala anche in Italia sebbene a
to 20 milioni di dollari solo dagli accordi di produci placemenl slrelli con
nuti al Sud e Benvenuti al Nord, Costa
Crociere in Natale in crociera e Peru-
dieci anni dalla sua regolamentazione
Gap, American Express, Lexus, Nokia,
gina in Lezioni di cioccolato e Lezioni
- fu introdotta nella legislazione italiana nel 2004 con il decreto Urbani - ri-
Pepsi e Reebok.
«II successo di queste operazioni di
di cioccolato 2. Negli ultimi anni invece si è lavorato più sii tanti piccoli inse-
manga ancora una voce marginale del
marketing», chiarisce Elisa Boltri, re-
rimenti di placement perché raramen-
budget. Stiamo parlando, per capirci,
sponsabile Product Placement in Cat-
te si hanno occasioni così cclatanti di
dei marchi che si vedono nel film: se
stanno lì è perché hanno fatto un in-
tleya, «dipende da come si integrano
i brand nello sviluppo dell'azione: de-
collocazione di un brand all'interno di
un'opera cinematografica».
vestimento economico. Quanto? I co-
vono farlo senza costituire interruzioni
Ecco, siamo giunti all'ultima riga di bu-
sti in Italia vanno da 20 mila euro per
una semplice apparizione fino a supe-
e sempre coerentemente con il contesto narrativo e artistico dei film. La pre-
dget con tutti i conti a posto: il film è
pronto per essere distribuito, apprezza-
rare i 100 mila euro quando il posizio-
senza di marchi e prodotti deve esse-
to o criticato. Parteciperà a qualche con-
namento è essenziale alla storia. Mol-
re palese, veritiera e corretta. Gli esem-
corso e forse vincerà un Oscar, chissà.
to dipende, naturalmente, anche dal
pi meglio riusciti? I più noti sono cer-
Ma questa è tutta un'altra storia.
Pagina 5
FINITE LE RIPRESE
Giustini, ultimo Cldk
SONO terminate a Monte San Savino le riprese dei
cortometraggio «Come t'ha insegnato babbo» con i
comici Niki Giustini e Gianni Fantoni. Proprio Niki Giustini, spesso ai Monte, ha scritto e ha diretto il
cortometraggio che racconta la storia di una bambina, interpretata da Angela Ciofini, e delle cattiverie
che le insegna suo padre. Cattiverie che una volte apprese si rovesciano contro il babbo stesso. Per Giustini il cortometraggio è diventata una vera passione,
ha vinto il festival «Salento finibus terme» con Al
gol di Remo» interpretato con la maglia della Sansovino dall'indimenticato Carlo Monni.
Si gira in Toscana
Pagina 6
ai Uno lo trasmetterà in forma di fiction subito dopo la
sbornia sanremese , il 16 e il17 febbraio. Intanto L'Oriana
i Marco Turco , coprodotto da Domenico Procacci, viene
proiettato oggi a Spaziouno ( v. del Sole, 16.15, 18.15, 20.30,
22.20) in un evento speciale . Il film ricostruisce la vita e le gesta
della Fallaci attraverso la collaborazione, e il rapporto complesso,
tra la scrittrice e Lisa, una aspirante giornalista che l'aiuta a
rimettere in ordine tra le carte , e nella vita. Tra curiosità e stima,
rotture e momenti solidali , distanze ideali e vicinanza umana, la
battaglia con la morte di Oriana si intreccia con quella per la vita
di Lisa, decisa a coniugare ciò che per la Fallaci è inconciliabile: la
passione per il giornalismo in prima linea con il desiderio di
essere donna, e madre. « Illustrare la storia di Oriana è raccontare
il ventesimo secolo - spiega Turco -Ma anche il pensiero di una
donna che non aveva paura del conflitto, e soprattutto che
portava avanti le sue idee anche quando queste contrastavano
con l'opinione del resto del mondo» . A dare il volto alla Fallaci è
Vittoria Puccini ( mentre Vinicio Marchioni è Panagulis): «Ho
cercato di rispettarla, di non imitarla - spiega l'attrice fiorentina
-Per usare un paradosso la Fallaci è stata un Forrest Gump al
femminile, con la differenza che il primo si trovava per caso negli
eventi , lei invece era lì perché voleva raccontarli ».
(f. P.)
0 RIPRODUZIONE RISERVATA
Si gira in Toscana
Pagina 7
Mangini ancora su
Anche il trainer
di GIANFRANCO BENI
L'ANI ALTRAINER di Massa Marittima Claudio Mangini coglie l'ennesimo successo con i
suoi animali da lui addestrati nelle sale cinematografiche con «Italiano medio» di Maccio Capatonda il film che sta sbancando i botteghini in tutta Italia registrando
il record degli incassi. Nella sola
prima serata di proiezione il film
ha incassato la bellezza di 320mila euro posizionandosi in testa alle classifiche di gradimento degli
spettatori, mentre la critica ne
traccia paralleli con i grandi maestri della più famosa "commedia
all'italiana", la cui pietra cinematografica è rappresentata dall'indignazione ironica e dal percorso
narrativo chiaro.
UNA CATENA ininterrotta di
successi quelli che Mangini sta ottenendo grazie ai suoi animali
che in soli quattro mesi hanno letteralmente spopolato nei film più
visti. Da «Il giovane favoloso», incentrato sulla vita di Giacomo
Leopardi per la regia di Mario
Martone, passando per numerosi
spot televisivi, sigle TV e videoclip musicali, fino ad arrivare a
questa strepitosa commedia che
descrive la parte trash di ognuno
di noi in lotta titanica con la propria parte decorosa. In sintesi una
denuncia degli integralismi come
delle derive qualunquiste, una galleria di mostri contemporanei e
di quotidiane nefandezze, di cui
ridere senza mai potersene chiamare fuori in quanto italiani medi. «Mi sentivo un po' in famiglia
visto che la troupe con la quale ho
girato questo film era composta
dalle persone che tennero a battesimo i miei primi successi e con
cui collaboro da sempre» ci ha raccontato Mangini aggiungendo di
essersi «divertito molto e di aver
Segnalazioni
SSe
dietro
trovato fin da subito con Maccio
un grande feeling professionale
ed umano». Tantissimi gli attestati di stima giunti all'animal trainer massetano da parte di tutto il
mondo cinematografico anche
sul fronte di doppiaggi. Mangini
ha infatti dato la sua voce a numerosi personaggi, a cui risponde
con la semplicità che gli è propria
lavorando attualmente ad un colossal internazionale sul quale c'è
il massimo riserbo. Molte le testate che in questi ultimi anni si sono occupate di lui per le pellicole
di successo interpretate dai suoi
animali attori. Quattro le specie
addestrate per il set da Claudio
Mangini. Cani, lupi selvatici, cavalli e rapaci, anche se negli anni
si è distinto in moltissimi spot, fiction TV e videoclip con altre 30
specie. Nel corso della sua brillante carriera è stato vincitore di un
Golden Globe per una serie televisiva della Disney ed è stato uno
dei pochissimi animal trainer ad
aver attraversato alla Biennale di
Venezia il famoso «Red Carpet»
per giungere alla Sala Grande dove è avvenuta la prima mondiale
del film Giochi d'estate.
successo
l«Italiano
PERSONAGGI Macci , Capatonda, a sinistra, insieme a Claudio
dio >>»
:angíní
OCCASIONE questa riservata
normalmente solo agli attori e ai
registi, avvenuta nella 68esima
edizione della rassegna cinematografica allorché Mangini è stato
presente con due pellicole, una
nella selezione ufficiale, e l'altra
in concorso per il Leone D'Oro,
interpretate entrambe dal suo inseparabile border collie Schnaps,
cresciuto e addestrato a Massa
Marittima.
E A CHI GLI CHIEDE quali siano i segreti dei suoi successi, ama
ripetere «Qualunque soddisfazione economica ed umana ne possa
derivare è consequenziale all'impegno profuso ed al profondo legame instaurato con gli animali
stessi».
Pagina 8
I^ 1,LI,1t:I IN TV
«L'ORI
ORIANA DOLCE,
COME NON ERA»
di ch'era Dino
ciana era
una belva
assetata d'ira».
La definizione è
del nipote Edoar
do Perazzi.
11 11 411
continua a pagina 17
Segnalazioni
Pagina 9
Una dolce Oriana ïn iv
«Come proprio nc ï? era»
Il nipote della Fallaci e la - -ction: «Ma lei era una belva
Cui più la donna egli amori che la sua visione del mondo»
sua vita. In virtù di una serie di
flashback si racconta alla gio
vane Lisa con accenni a volte
forse un po' troppo burrosi rispetto a quanto abbiamo letto
sui giornali per esempio nelle
sue invettive contro l'Islam.
Contro, sempre, o almeno tutte
le volte che era possibile. «Da
questa fiction ernergono più la
donna e i suoi amori che la sua
giornalista con la sua morale e
di
la sua visione del mondo
ce Perazzi
ma quando ne ho
parlato con la produzione mi è
stato risposto: "sei sicuro che
vuoi che venga fuori così stron
zar». Ci ride su Edoardo e ag
giunge: «Insomma, mi hanno
convinto». Esigenze di media.
SEGUE DALLA PRIMA
E nemmeno la cura mania
cale per il suo aspetto, le sue
perle, le unghie sempre laccate
di rosso bastavano a celare
quell'indole. Di questa natura
guerresca, che Edoardo ci sug
gerisce con lucida e amichevole consapevolezza, presenta'idoci la sua «versione di Oria
na» c'è una traccia troppo soffi
le nella fiction sulla Fallaci che
andrà in onda il 16 e il 17 febbraio su Rai i per la regia di
Marco Turco
la sceneggiata
ra è di Stefano Rulli e Sandro
Petraglia, L'Oriana è il titolo.
Ieri, l'abbiamo vista (oggi si re
plica) all'Uci di Firenze. Un'ora
e tre quarti che dimezzano di
fatto quello che passerà in tv
sulla vita della giornalista fiorentina e italiana più famosa
nel mondo. Donna contro seni
pre, firma di Epoca, de L'Europeo, del Corriere della Sera, inviata di guerra, autrice di me
morabili interviste con i grandi
del mondo, da Kissinger a Khomeïni, di Un Uomo, di Lettera a
un bambino mai nato, di In-
sr`allah, di Un cappello pieno
di ciliege. Nel film la giornalista
ha il volto di Vittoria Puccini,
deliziosa davvero, nia è qui che
arriva il cortocircuito della fiction: tanto ruvida, inquieta, irruenta, legnosa era Oriana
quanto dolce, cerulea, impac
ciata e sinuosa è l'eterea Vittoria Puccini. «Oriana
dice Perazzi
sarebbe stata sicura
L'Oriana,
la fiction
sulla grande
giornalista
fiorentina
(nella foto
sopra) con
Vittoria
Puccini, andrà
in onda su Rai
1il16eil17
febbraio. Oggi
secondo
e ultimo giorno
di anteprima
nei circuiti Uci
Cinemas
Segnalazioni
mente felice di essere interpretata da una donna così bella.
Ma quella ferocia di cui ho me
moria io qui non è riuscita ad
emergere».
Nella fiction mancano le scene di Oriana bambina e poi ra
gazza e partigiana, manca il
passaggio dell'intervista agli
astronauti. E anche la parte finale della sua vita, quella che
arrivò dopo la sua Rabbia e
l'orgoglio, il pamphlet contro
l'Islam dopo l'sr settembre del
le Tozzi Gemelle, è appena ac
cennato. I lunghi capitoli di lei
`i lata nel Vietnam (dove si iniamorò del giornalista di Fran
ce Press François Pelou) e ad
Atene (dove fu compagna di
Alekos Panagoulis), quelli ci
sono e hanno un respiro che
una fiction di norma non ha.
Ambientazioni, esterni, fotografia più da grande che dapiecolo schermo. L'escamotage
narrativo fa sfilare il racconto
con un andamento circolare.
La fiction si apre e si chiude a
Firenze, dove Oriana nel 2006
scelse divenire a morire sapen
do di essere ammalata di can
ero, dopo tanti anni trascorsi a
New York. Qui, grazie al dialogo con la giovane giornalista
venuta ad aiutarla per far ordi
ne nel suo archivio, si dipana la
Basta, però, un suo ricordo
per capire lo scarto. «Quando
studiavo a Chicago e lei era a
New York
dice Perazzi
un
giorno mi inviò un biglietto del
bus invitandomi a raggiunger
la a New York nel week end.
"Sarai stanco" mi scriveva "Vieni a riposare da me". Quando
bussai alla sua porta mi saltò
addosso aggredendomi: "Sei
un cretino è tardissimo e puzzi.
Vai a lavarti: stasera ho invitato
Sean Connery e tu devi servire
la cena"». Ecco Oriana era an
che questa.
Chiara Dino
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Sarebbe
stata felice
di essere
interpretata
da Una
attrice
così bella
Mi im itó
a New, York
Pagó anche
il viaggio
E quando
arrivai
mi insultò
Pagina 10