Rassegna stampa 04/02/2015
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Rassegna stampa 04/02/2015
INDICE RASSEGNA STAMPA Si parla di noi Business People 01/02/2015 p. 52 Come ti finanzio un film Andrea Nicoletti 1 Si gira in Toscana Nazione Arezzo 04/02/2015 p. 14 Giustini, ultimo ciak 6 Repubblica Firenze 04/02/2015 p. XI Oriana Fallaci l'inviata nella Storia 7 Segnalazioni Nazione Grosseto 04/02/2015 p. 13 Gli animali di Mangini ancora sul set Gianfranco Beni 8 Corriere Fiorentino 04/02/2015 p. 1 «L'ORIANA DOLCE, COME NON ERA» Chiara Dino 9 Indice Rassegna Stampa Pagina I ALTRO CHE CLASSICI PRODUTTORI CINEMATOGRAFICI IN STILE PONTI 0 DE LAURENTIIS, RACCOGLIERE I FONDI PER UN LUNGOMETRAGGIO È UN AFFARE PIÙ COMPLICATO DI QUANTO SEMBRI, PERCHÉ A COMPORRE IL BUDGET CONCORRONO DIVERSE VOCI . ECCO QUALI DI ANDREA NICOLETTI J Si parla di noi Pagina 1 gli investimenti televisivi. Il resto? Per il 15% da investitori esterni che beneficiano di incentivi fiscali, poi dal credito di imposta a favore dei produttori (11%), dai contributi pubblici nazionali diretti (7%) e in misura minore dai fondi regionali delle film commission (2,5%) e dai contributi europei (1,5%). PREMI E PROBLEMI U n affare molto, molto complicato. ** CHI DÀ E QUANTO ** 7 PER CENTO CONTRIBUTI PUBBLICI NAZIONALI 2,5 1,5 PER CENTO FONDI REGIONALI FILM COMMISSION PER CENTO CONTRIBUTI EUROPEI PER CENTO Ma soprattutto un sistema che negli ultimi anni ha cominciato a vacillare. «La copertura del budget è diventata un'operazione sempre più complessa», spiega a Business People Bruno Zambardino, direttore dell'Osservatorio Media di I-Com e docente di Economia dei media e dello spettacolo all'Università Sapienza di Roma, «a cau- 11 CREDITO DI IMPOSTA A FAVORE DEI PRODUTTORI sa della progressiva riduzione delle tradizionali forme di finanziamento pubbliche e private e della ancora debole sostenibilità dei nuovi modelli di business fondati ad esempio sulle piattaforme digitali o sul crowdfunding». Risultato: se nel 2013 sono stati prodotti 167 film, incluse 29 coproduzioni, cioè 11 in più rispetto all'anno precedente, I0 PER CENTO INVESTITORI ESTERNI è vero anche che il valore complessivo è sceso di botto da 493 a 358 milioni, ovvero 1,8 milioni di euro in media per ciascun film (prima se ne spendevano 2,2) con una inevitabile crescita, in parallelo, di pellicole low cost, quelle sotto i 200 mila euro per intenderci. «Il mercato cinematografico nel nostro Paese, nonostante i numerosi premi vinti e riconoscimenti all'estero, penso all'Oscar a La grande bellezza o al recentissimo European Film Awards assegnato a La mafia uccide solo d'estate, è caratterizzato da una preoccupante stagnazione dei consumi con un pubblico fermo da dieci anni a 100 milioni di spettatori e un incasso che si attesta attorno ai 600 milioni di euro. A differen- za di altri Paesi con dimensioni analoghe», continua Zambardino, «il mercato non cresce anche a causa di un parco sale mal distribuito sul territorio e ancora non del tutto digitalizzato, un sistema distributivo ingessato e la concorrenza agguerrita degli altri canali di fruizione, legali e illegali. Ciò al netto del successo di alcuni titoli che possono condizionare pesantemente l'andamento dell'intera stagione cinematografica, come il film di Checco Zalone dell'anno scorso, Sole a catinelle, che da solo ha raccolto al box office 50 milioni di euro, contribuendo così in modo decisivo a far lievitare oltre il 30% la quota di mercato nazionale». IL MERCATO ITALIANO VIVE UNA STAGNAZIONE DEI CONSUMI, CON UN PUBBLICO FERMO DA DIECI ANNI A 100 MILIONI DI SPETTATORI E UN INCASSO SUI 600 MILIONI DI EURO Si parla di noi IL BELLO DELTAX CREDIT L e case di produzione si trovano quindi sempre più in affanno per giungere alla quadratura del cerchio. Che fanno allora? Dopo aver ottenuto gli investimenti delle emittenti televisive sotto forma di acquisto o preacquisto, Rai Cinema in primis poi Medusa, che da soli valgono il 60% della torta e senza i quali non si comincia neppure, nel budget bisogna iscrivere anche il tax credit, ovvero la possibilità di compensare i debiti fiscali con il credito maturato a seguito di un investimento nel settore cinematografico. Ne possono beneficiare le imprese di produzione e distribuzione cinematografica, gli esercenti cinematografici, le imprese di produzione esecutiva e post-produzione ma anche tutte quelle ditte che, pur non appartenendo al settore cine e audiovisivo, partecipano agli utili di un'opera cinematografica. In sostanza, a seconda del beneficiario, esistono tre diversi tipi di credito di imposta: quello delle imprese di produzione che vale il 15% del costo dell'opera fino a un mas- » Pagina 2 BENVENUTI AL SUD Una scena di La mafia simo di 3 milioni e 500 mila euro, poi uccide solo d'estate, il primo lungometraggio di PiL un ritratto quello degli investitori esterni e dei distributori, con un beneficio che arriva al della Sicilia premiato agli European Film Awards. A destra, una foto della realizzazione di House full, film campione d'incassi a Bollywood e girato 40% e fino a un massimo di un milione di euro sull'apporto di capitale; infine il credito di imposta internazionale, pari al 25%, che spetta alle imprese di pro- tra Gargano e Salento. che ha portato +60% di turismo indiano in Puglia duzione esecutiva e alle industrie tecni- che nel caso di realizzazione sul territorio italiano di film stranieri. ECCO PERCHÉ CONVIENE INVESTIRE Non importa se il vostro business è lontano anni luce da quello dei film: investire in un prodotto cinematografico potrebbe essere una buona strategia per pagare meno tasse. Grazie al credito d'imposta garantito non solo ai produttori, ma anche a chi è completamente estraneo alla filiera. Vediamo tutti vantaggi. TAX CREDIT PRODUTTORI Possono chiederlo le imprese di produzione cinematografica ed è pari al 15% del costo di produzione,fino a un massimo di euro 3,5 milioni per periodo d'imposta. Per accedere all'agevolazione fiscale si bussa alla Direzione generale per il cinema che sottopone il film a un test per assicurarne la matrice culturale italiana o europea. Deve obbligatoriamente essere speso sul territorio nazionale un importo pari ad almeno l'80% dell'entità del beneficio fiscale. TAX CRE 4 Spetta all'investitore esterno E siamo così arrivati al 70% di un film. tin buon punto, ma ancora non hasia. Per andare avanti e scoprire il finale dobbiamo cercare altre risorse. Per esempio i finanziamenti statali: la direzione generale Cinema del ministero dei Beni e delle attività culturali e del turismo, ha assegnato nel 2013 ben 190 milioni di curo all'intera filiera cinematografica, dallo sviluppo alla produzione, distribuzione, esercizio e promozione. «Alla produzione sono erogati circa 100 milioni di euro di cui 60 di in- fiscale pari al 40% fino orlm È necessario che mlrtt Fondamentale è il contratta e impresa estema ,,i tLtt p E ÌI IEDISTRIBUTORI QUANDO IL FINANZIAMENTO ARRIVA DALLO STATO centivi fiscali», racconta ancora Bruno Zambardino, «e 40 sotto forma di contributi percentuali sugli incassi, 18 mi- fit lioni di curo in contributi diretti a soste- ILrioo - gno di lungometraggi di interesse cultu- :DIT I Spetta nel caso di italiana. Destinat rie rale, opere prime e seconde e cortometraggi, sulla base di una valutazione tecnica e artistica effettuata da una commissione di esperti che tiene conto del valore della sceneggiatura, della fattibilità del progetto produttivo e della coerenza del budget. È così che nel 2013 sono stati finanziati 23 lungometraggi e Si parla di noi Pagina 3 NUMERI DAL MONDO: INDIA BATTE USA Quanti film si girano ogni anno nel mondo? Risponde l'istituto statistico dell'Unesco: C con un incremento del dal 2005 ad oggi . Uk k °ï I U .C /C< , Cina I- I -' -J/O) e Corea del Sud (4-d sono le nazioni che crescono di più per numero di produzioni cinematografiche. L'Italia? È undicesima al mondo con una all'anno, al quinto posto in Europa dopo Regno Unito, Francia, Germania e Spagna. Fra i grandi distretti, l'americana ..ILLT V V V , scende al terzo posto dopo l'indiana 30 opere prime e seconde per un totale di circa 25 milioni di euro». IL RUOLO DEGLI ENTI REGIONALI ene, ora ci siamo quasi. Il nostro film è a buon punto ma restano ancora alcune buone carte da giocare per coprire le ultime spese, puntare al break even e poi macinare utili. Innanzitutto i fondi regionali, spesso gestiti dalle film commission, che valgono il tra il 2 e il 3 per cento del budget. Cerchiamo di capire. «Le film commission sono ormai diventate un punto di riferimento per chi vuole fare cinema in Italia», spiega Stefania Ippoliti di Toscana Film Commission e presidente dell'Italian Film Commissions, l'associazione che riunisce il 90% delle film commission delle Regioni e delle Province a Statuto speciale. «Si tratta di uno sportello unico cui produtto- B ri italiani e stranieri possono rivolgersi per avere assistenza logistica e burocratica, trovare le maestranze locali, le location e anche per l'accesso alle risorse finanziarie locali». Si, perché le film commission, come dicevamo, gestiscono spesso i fondi regionali da destinare al cinema. Di quanto parliamo? Le più ricche, Piemonte, Alto Adige e Lazio, viaggiano sui 4-5 milioni di euro l'anno, poi vengono Sicilia e Sardegna con circa 3 milioni ciascuna. Ma attenzione: non conta solo l'entità del budget ma anche come lo si investe e quali sono i ritorni. Un esempio virtuoso è la film commission della Lombardia che, pur gestendo un budget di appena 700 mila euro, l'anno scorso ha generato ricchezza per 11 milioni. Come dire: ogni euro investito in Lombardia ne ha prodotti 16 di indotto, molto al di sopra della media nazionale che si ferma a quattro euro. «Il cinema ha un effetto volano sull'economia di una regione», continua Ippoliti, «perché attiva una vasta rete di attività professionali e imprenditoriali, risorse umane artistiche e tecniche, infrastrutture come teatri di posa e studi di registrazione, poi ancora artigianato in molte declinazioni come fale- LA FILM COMMISSION DELLA LOMBARDIA CON 700 MILA EURO HA ATTRATTO 11 MILIONI DI RITORNO: PER OGNI EURO SBORSATO NE SONO STATI GENERATI 16 DI INDOTTO Si parla di noi gnameria, tappezzeria e illuminotecnica per le scenografie e sartorie per i costumi. A tutto questo va aggiunto l'indotto per hotel e ristoranti». Senza dimenticare il cine-turismo: i film, infatti, instillano nella mente dello spettatore un immaginario visivo fatto dei luoghi dove è stato girato. E se Housefull, il film numero due per incassi in India, viene girato fra Gargano e Salento, il risultato è che un anno dopo - la stima è di Spot, il sistema per l'osservatorio turistico - i turisti indiani in Puglia aumentano del 60%. Insomma, le film commission hanno davvero una bella responsabilità, perché dipende da loro la capacità o meno di attirare le produzioni, con tutto il ritorno economico che ne consegue, in una determinata location piuttosto che in un'altra. Quando il sistema funziona, la regione diventa più ricca e avrà in futuro più fondi per finanziare nuovamente le produzioni. Un circolo virtuoso che si è ormai innescato bene anche in Lazio eToscana, Alto Adige e Friuli Venezia Giulia, solo per citare qualche esempio. «Nell'immediato e prossimo futuro del nostro lavoro», conclude Ippoliti, «ci sarà sempre più formazione, perché la nostra professionalità e capacità si ampli come il nostro orizzonte di attività, che si apre all'organizzazione di festival e alle nuove strategie produttive che dalla pellicola arrivano ai videogiochi, al gaming e alle serie per il Web». MARCHI PROTAGONISTI U ltimo capitolo: il product placement, cioè l'inserimento » Pagina 4 Budget CROWDFUNDING, I SOLDI ARRIVANO DALLA RETE È uno dei fenomeni in più rapida ascesa, un nuovo modo di lavorare e fare impresa che funziona anche per il video . È il crowdfunding , ovvero la ricerca di finanziamenti attraverso piattaforme on line che permettono di presentare un progetto e trovare il necessario sostegno economico . All'estero, dopo cause sociali e imprenditoria, il cinema è la terza categoria più popolare e in Italia, pur incidendo in maniera ancora trascurabile nella copertura del budget, se ne parla sempre più spesso, al punto che la Consob ha dovuto adottare un regolamento a tutela degli investitori e degli utenti . Come funziona? Chi finanzia il progetto può farlo a fondo perduto (piattaforme donation-based ) oppure in cambio di una ricompensa ( reward-based ) o addirittura ricevere quote dell'azienda finanziata (equity-based ). Tra le piattaforme tricolori più affermate spiccano Produzioni dal basso ( produzionidalbasso . com) e Community Il Film (communityilfilm . com), mentre a livello internazionale funzionano molto bene Indiegogo e Kickstarter. IL SUCCESSO DEL PRODUCT PLACEMENT DIPENDE DAL FATTO CHE I BRAND NON INTERROMPONO LA STORIA, MA Si INSERISCONO NEL SUO SVILUPPO cast e dalla distribuzione. Per dirne Si parla di noi tamente FedEx in Cast Away con Tom una, il film americano di Steven Spiel- Hanks e gli orologi Omega di Daniel Craig in James Bond mentre in Italia», continua, «,le best practice rimangono cori finalità promozionali di prodot- berg Minority Report - che nel cast vantava attori del calibro di Torri Crui- ti e marchi all'interno di una pellico- se e Colin Farrell - nel 2002 ha raccol- quelle di Poste Italiane nei film Benve- la, una pratica nata negli Usa e ormai consolidala anche in Italia sebbene a to 20 milioni di dollari solo dagli accordi di produci placemenl slrelli con nuti al Sud e Benvenuti al Nord, Costa Crociere in Natale in crociera e Peru- dieci anni dalla sua regolamentazione Gap, American Express, Lexus, Nokia, gina in Lezioni di cioccolato e Lezioni - fu introdotta nella legislazione italiana nel 2004 con il decreto Urbani - ri- Pepsi e Reebok. «II successo di queste operazioni di di cioccolato 2. Negli ultimi anni invece si è lavorato più sii tanti piccoli inse- manga ancora una voce marginale del marketing», chiarisce Elisa Boltri, re- rimenti di placement perché raramen- budget. Stiamo parlando, per capirci, sponsabile Product Placement in Cat- te si hanno occasioni così cclatanti di dei marchi che si vedono nel film: se stanno lì è perché hanno fatto un in- tleya, «dipende da come si integrano i brand nello sviluppo dell'azione: de- collocazione di un brand all'interno di un'opera cinematografica». vestimento economico. Quanto? I co- vono farlo senza costituire interruzioni Ecco, siamo giunti all'ultima riga di bu- sti in Italia vanno da 20 mila euro per una semplice apparizione fino a supe- e sempre coerentemente con il contesto narrativo e artistico dei film. La pre- dget con tutti i conti a posto: il film è pronto per essere distribuito, apprezza- rare i 100 mila euro quando il posizio- senza di marchi e prodotti deve esse- to o criticato. Parteciperà a qualche con- namento è essenziale alla storia. Mol- re palese, veritiera e corretta. Gli esem- corso e forse vincerà un Oscar, chissà. to dipende, naturalmente, anche dal pi meglio riusciti? I più noti sono cer- Ma questa è tutta un'altra storia. Pagina 5 FINITE LE RIPRESE Giustini, ultimo Cldk SONO terminate a Monte San Savino le riprese dei cortometraggio «Come t'ha insegnato babbo» con i comici Niki Giustini e Gianni Fantoni. Proprio Niki Giustini, spesso ai Monte, ha scritto e ha diretto il cortometraggio che racconta la storia di una bambina, interpretata da Angela Ciofini, e delle cattiverie che le insegna suo padre. Cattiverie che una volte apprese si rovesciano contro il babbo stesso. Per Giustini il cortometraggio è diventata una vera passione, ha vinto il festival «Salento finibus terme» con Al gol di Remo» interpretato con la maglia della Sansovino dall'indimenticato Carlo Monni. Si gira in Toscana Pagina 6 ai Uno lo trasmetterà in forma di fiction subito dopo la sbornia sanremese , il 16 e il17 febbraio. Intanto L'Oriana i Marco Turco , coprodotto da Domenico Procacci, viene proiettato oggi a Spaziouno ( v. del Sole, 16.15, 18.15, 20.30, 22.20) in un evento speciale . Il film ricostruisce la vita e le gesta della Fallaci attraverso la collaborazione, e il rapporto complesso, tra la scrittrice e Lisa, una aspirante giornalista che l'aiuta a rimettere in ordine tra le carte , e nella vita. Tra curiosità e stima, rotture e momenti solidali , distanze ideali e vicinanza umana, la battaglia con la morte di Oriana si intreccia con quella per la vita di Lisa, decisa a coniugare ciò che per la Fallaci è inconciliabile: la passione per il giornalismo in prima linea con il desiderio di essere donna, e madre. « Illustrare la storia di Oriana è raccontare il ventesimo secolo - spiega Turco -Ma anche il pensiero di una donna che non aveva paura del conflitto, e soprattutto che portava avanti le sue idee anche quando queste contrastavano con l'opinione del resto del mondo» . A dare il volto alla Fallaci è Vittoria Puccini ( mentre Vinicio Marchioni è Panagulis): «Ho cercato di rispettarla, di non imitarla - spiega l'attrice fiorentina -Per usare un paradosso la Fallaci è stata un Forrest Gump al femminile, con la differenza che il primo si trovava per caso negli eventi , lei invece era lì perché voleva raccontarli ». (f. P.) 0 RIPRODUZIONE RISERVATA Si gira in Toscana Pagina 7 Mangini ancora su Anche il trainer di GIANFRANCO BENI L'ANI ALTRAINER di Massa Marittima Claudio Mangini coglie l'ennesimo successo con i suoi animali da lui addestrati nelle sale cinematografiche con «Italiano medio» di Maccio Capatonda il film che sta sbancando i botteghini in tutta Italia registrando il record degli incassi. Nella sola prima serata di proiezione il film ha incassato la bellezza di 320mila euro posizionandosi in testa alle classifiche di gradimento degli spettatori, mentre la critica ne traccia paralleli con i grandi maestri della più famosa "commedia all'italiana", la cui pietra cinematografica è rappresentata dall'indignazione ironica e dal percorso narrativo chiaro. UNA CATENA ininterrotta di successi quelli che Mangini sta ottenendo grazie ai suoi animali che in soli quattro mesi hanno letteralmente spopolato nei film più visti. Da «Il giovane favoloso», incentrato sulla vita di Giacomo Leopardi per la regia di Mario Martone, passando per numerosi spot televisivi, sigle TV e videoclip musicali, fino ad arrivare a questa strepitosa commedia che descrive la parte trash di ognuno di noi in lotta titanica con la propria parte decorosa. In sintesi una denuncia degli integralismi come delle derive qualunquiste, una galleria di mostri contemporanei e di quotidiane nefandezze, di cui ridere senza mai potersene chiamare fuori in quanto italiani medi. «Mi sentivo un po' in famiglia visto che la troupe con la quale ho girato questo film era composta dalle persone che tennero a battesimo i miei primi successi e con cui collaboro da sempre» ci ha raccontato Mangini aggiungendo di essersi «divertito molto e di aver Segnalazioni SSe dietro trovato fin da subito con Maccio un grande feeling professionale ed umano». Tantissimi gli attestati di stima giunti all'animal trainer massetano da parte di tutto il mondo cinematografico anche sul fronte di doppiaggi. Mangini ha infatti dato la sua voce a numerosi personaggi, a cui risponde con la semplicità che gli è propria lavorando attualmente ad un colossal internazionale sul quale c'è il massimo riserbo. Molte le testate che in questi ultimi anni si sono occupate di lui per le pellicole di successo interpretate dai suoi animali attori. Quattro le specie addestrate per il set da Claudio Mangini. Cani, lupi selvatici, cavalli e rapaci, anche se negli anni si è distinto in moltissimi spot, fiction TV e videoclip con altre 30 specie. Nel corso della sua brillante carriera è stato vincitore di un Golden Globe per una serie televisiva della Disney ed è stato uno dei pochissimi animal trainer ad aver attraversato alla Biennale di Venezia il famoso «Red Carpet» per giungere alla Sala Grande dove è avvenuta la prima mondiale del film Giochi d'estate. successo l«Italiano PERSONAGGI Macci , Capatonda, a sinistra, insieme a Claudio dio >>» :angíní OCCASIONE questa riservata normalmente solo agli attori e ai registi, avvenuta nella 68esima edizione della rassegna cinematografica allorché Mangini è stato presente con due pellicole, una nella selezione ufficiale, e l'altra in concorso per il Leone D'Oro, interpretate entrambe dal suo inseparabile border collie Schnaps, cresciuto e addestrato a Massa Marittima. E A CHI GLI CHIEDE quali siano i segreti dei suoi successi, ama ripetere «Qualunque soddisfazione economica ed umana ne possa derivare è consequenziale all'impegno profuso ed al profondo legame instaurato con gli animali stessi». Pagina 8 I^ 1,LI,1t:I IN TV «L'ORI ORIANA DOLCE, COME NON ERA» di ch'era Dino ciana era una belva assetata d'ira». La definizione è del nipote Edoar do Perazzi. 11 11 411 continua a pagina 17 Segnalazioni Pagina 9 Una dolce Oriana ïn iv «Come proprio nc ï? era» Il nipote della Fallaci e la - -ction: «Ma lei era una belva Cui più la donna egli amori che la sua visione del mondo» sua vita. In virtù di una serie di flashback si racconta alla gio vane Lisa con accenni a volte forse un po' troppo burrosi rispetto a quanto abbiamo letto sui giornali per esempio nelle sue invettive contro l'Islam. Contro, sempre, o almeno tutte le volte che era possibile. «Da questa fiction ernergono più la donna e i suoi amori che la sua giornalista con la sua morale e di la sua visione del mondo ce Perazzi ma quando ne ho parlato con la produzione mi è stato risposto: "sei sicuro che vuoi che venga fuori così stron zar». Ci ride su Edoardo e ag giunge: «Insomma, mi hanno convinto». Esigenze di media. SEGUE DALLA PRIMA E nemmeno la cura mania cale per il suo aspetto, le sue perle, le unghie sempre laccate di rosso bastavano a celare quell'indole. Di questa natura guerresca, che Edoardo ci sug gerisce con lucida e amichevole consapevolezza, presenta'idoci la sua «versione di Oria na» c'è una traccia troppo soffi le nella fiction sulla Fallaci che andrà in onda il 16 e il 17 febbraio su Rai i per la regia di Marco Turco la sceneggiata ra è di Stefano Rulli e Sandro Petraglia, L'Oriana è il titolo. Ieri, l'abbiamo vista (oggi si re plica) all'Uci di Firenze. Un'ora e tre quarti che dimezzano di fatto quello che passerà in tv sulla vita della giornalista fiorentina e italiana più famosa nel mondo. Donna contro seni pre, firma di Epoca, de L'Europeo, del Corriere della Sera, inviata di guerra, autrice di me morabili interviste con i grandi del mondo, da Kissinger a Khomeïni, di Un Uomo, di Lettera a un bambino mai nato, di In- sr`allah, di Un cappello pieno di ciliege. Nel film la giornalista ha il volto di Vittoria Puccini, deliziosa davvero, nia è qui che arriva il cortocircuito della fiction: tanto ruvida, inquieta, irruenta, legnosa era Oriana quanto dolce, cerulea, impac ciata e sinuosa è l'eterea Vittoria Puccini. «Oriana dice Perazzi sarebbe stata sicura L'Oriana, la fiction sulla grande giornalista fiorentina (nella foto sopra) con Vittoria Puccini, andrà in onda su Rai 1il16eil17 febbraio. Oggi secondo e ultimo giorno di anteprima nei circuiti Uci Cinemas Segnalazioni mente felice di essere interpretata da una donna così bella. Ma quella ferocia di cui ho me moria io qui non è riuscita ad emergere». Nella fiction mancano le scene di Oriana bambina e poi ra gazza e partigiana, manca il passaggio dell'intervista agli astronauti. E anche la parte finale della sua vita, quella che arrivò dopo la sua Rabbia e l'orgoglio, il pamphlet contro l'Islam dopo l'sr settembre del le Tozzi Gemelle, è appena ac cennato. I lunghi capitoli di lei `i lata nel Vietnam (dove si iniamorò del giornalista di Fran ce Press François Pelou) e ad Atene (dove fu compagna di Alekos Panagoulis), quelli ci sono e hanno un respiro che una fiction di norma non ha. Ambientazioni, esterni, fotografia più da grande che dapiecolo schermo. L'escamotage narrativo fa sfilare il racconto con un andamento circolare. La fiction si apre e si chiude a Firenze, dove Oriana nel 2006 scelse divenire a morire sapen do di essere ammalata di can ero, dopo tanti anni trascorsi a New York. Qui, grazie al dialogo con la giovane giornalista venuta ad aiutarla per far ordi ne nel suo archivio, si dipana la Basta, però, un suo ricordo per capire lo scarto. «Quando studiavo a Chicago e lei era a New York dice Perazzi un giorno mi inviò un biglietto del bus invitandomi a raggiunger la a New York nel week end. "Sarai stanco" mi scriveva "Vieni a riposare da me". Quando bussai alla sua porta mi saltò addosso aggredendomi: "Sei un cretino è tardissimo e puzzi. Vai a lavarti: stasera ho invitato Sean Connery e tu devi servire la cena"». Ecco Oriana era an che questa. Chiara Dino © RIPRODUZIONE RISERVATA Sarebbe stata felice di essere interpretata da Una attrice così bella Mi im itó a New, York Pagó anche il viaggio E quando arrivai mi insultò Pagina 10