IL FAMOSO GIOCO DELLA VALIGIA, MA IN CHIAVE MODERNA
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IL FAMOSO GIOCO DELLA VALIGIA, MA IN CHIAVE MODERNA
Wortschatz IL FAMOSO GIOCO DELLA VALIGIA, MA IN CHIAVE MODERNA a cura di Giò Rezzonico Me ne stavo tornando a casa di corsa per pranzo al termine di una movimentata mattinata di lavoro. Dopo aver parcheggiato, un signore di mezza età scende da un’automobile di elevata cilindrata targata Italia e si avvicina con un grande sorriso. Mi abbraccia e mi dice: “Ciao, come stai? Ma non ti ricordi più di me? Ci siamo conosciuti al mare…”. Io, francamente, non ricordavo. Siccome però sono poco fisionomista, ho sempre il timore di non riconoscere le persone e di dare l’impressine di essere sulle mie, poco aperto e non disponibile. Mi succede così di non ricordare qualcuno, ma di rivolgermi a lui come se ci fossimo sempre frequentati. Spero così di non offenderlo, evitando di dimostrargli che proprio non mi rammento più di lui… Ebbene, quel giorno ho messo in atto questa tattica e gli ho risposto che certo mi ricordavo bene di lui. Il mio interlocutore è poi abilmente riuscito a far dire a me dove ci eravamo incontrati e cioè dove avevo trascorso le vacanze al mare. Mi sono così convinto che effet- tivamente lo avevo già incontrato. Lui sale allora sulla sua vettura, la avvicina alla mia, ed esce con un vestito ricoperto da un’elegante custodia. E poi esclama: “Sono così contento di averti incontrato che desidero farti un regalo”. E mi porge il vestito. “Indossalo – mi dice – e vediamo se la è taglia giusta”. A disagio tolgo la mia giacca, la appoggio all’interno della sua vettura, e indosso quella gentilmente offerta. La taglia era azzeccata e gli dico: “Ma guarda io non posso accettare un regalo di questo genere”. “Immaginati”, risponde lui. “Sto rientrando in Italia. Queste giacche fanno parte di un campionario e preferisco non portarle di nuovo oltre confine”. Vedendomi perplesso, torna in auto, esce con un’altra giacca ed esclama: “Guarda, questa è ancora più bella, prendi anche questa”. Io, sempre più imbarazzato, ripeto che non mi va di ricevere regali di questo genere. Lui allora afferma: “Potresti pagarmi un pieno di benzina. Anzi, siccome sono stato derubato potre- sti prestarmi mille franchi”. Rispondo che non ho soldi con me. Lui insiste e mi chiede se non possiamo andare a un bancomat. Poi mi chiede: “Quanto pensi che valga una di queste giacche?” Io butto là un prezzo e lui mi dimostra, listino alla mano, che valgono molto di più. Stizzito, capisco il gioco, gli rimetto la merce nella sua vettura, gli dico che ho fretta e lo lascio con freddezza. Lui mi porge un biglietto da visita, dal quale risulta che è rivenditore ufficiale di un’importante marca italiana di abbigliamento. Lo prendo e salgo a casa. Qualche giorno più tardi incontro un amico a cui è successa la stessa storia, ma in centro mentre si riforniva di benzina. Giocando anche con lui sul senso di colpa di non riconoscere una persona amica è riuscito a spillargli i mille franchi. Lui si sentiva umiliato per esserci cascato. L’ho consolato dicendogli che anch’io ci sono andato vicino. Morale della favola? Attenzione ai sensi di colpa: a volte ci possono giocare brutti scherzi! movimentata mattinata: bewegter Morgen poco fisionomista: erkenne Gesichter schlecht il timore: die Angst/Furcht sempre frequentati: schon immer gekannt non mi rammento più: ich erinnere mich nicht mehr abilmente: geschickt convinto: überzeugt un’elegante custodia: eine elegante Verpackung un regalo: ein Geschenk indossalo: zieh es an taglia giusta: richtige Grösse azzeccata: getroffen/passte campionario: Musterkollektion imbarazzato: verlegen un pieno di benzina: eine Tankfüllung derubato: ausgeraubt prestarmi: mir leihen valga: wert sein stizzito: verärgert senso di colpa: Schuldgefühl spillargli: ihm Geld abgezockt