Presupposti, vantaggi e svantaggi dell`outsourcing
Transcript
Presupposti, vantaggi e svantaggi dell`outsourcing
PRESUPPOSTI, VANTAGGI E SVANTAGGI DELL’OUTSOURCING Prof. Francesco Maria Spano Ordinario Università Statale di Milano, Partner RW Consulting srl Cuneo, 2 marzo 2016 DEFINIZIONE DI OUTSOURCING Outsourcing, traducibile letteralmente come "approvvigionamento esterno", è un termine usato in economia per riferirsi genericamente alle pratiche adottate dalle imprese di esternalizzare alcune fasi del processo produttivo, cioè ricorrere ad altre imprese per il loro svolgimento. Il ritorno delle fasi del processo produttivo all'interno dell'azienda (inhouse) sono chiamate Backsourcing. DAL PUNTO DI VISTA GIURIDICO È UN CONTRATTO ATIPICO L'outsourcing può essere definito come "l'accordo con cui un soggetto (outsourcee o committente) trasferisce in capo ad un altro soggetto (outsourcer o provider o vendor o partner) alcune funzioni necessarie alla realizzazione dello scopo imprenditoriale”. La Cassazione lo ha definito come "il fenomeno che comprende tutte le possibili tecniche mediante cui un’impresa dismette la gestione diretta di alcuni segmenti dell’attività produttiva e dei servizi, che sono estranei alle competenze di base (core business)" (sentenza n. 21287/2006) CHIARIMENTO DI EQUIVOCI TERMINOLOGICI RELATIVI ALL’OUTSOURCING Oltrepassare i confini dell’impresa o del gruppo La delocalizzazione (offshoring) verso paesi in via di sviluppo, derivante dai recenti fenomeni di internazionalizzazione, non è considerabile outsourcing, purché la fase trasferita rimanga entro i confini dell'impresa (svolta da una sua filiale estera o comunque da un'impresa, che fa parte dello stesso gruppo). L'attività produttiva fuoriesce, dunque, dai confini nazionali, ma non necessariamente da quelli dell'impresa. CHIARIMENTO DI EQUIVOCI TERMINOLOGICI RELATIVI ALL’OUTSOURCING Dipendere dall’outsourcer Il subappalto o subfornitura (subcontracting) non è considerabile outsourcing, in quanto chi esternalizza (outsourcee) non dipende dal subfornitore (outsourcer). Il subappaltante rimane in grado di svolgere l’attività oggetto di contratto e non dipende totalmente dal subfornitore. CHIARIMENTO DI EQUIVOCI TERMINOLOGICI RELATIVI ALL’OUTSOURCING Acquisire beni intermedi Altre volte il termine è utilizzato in modo più generico per riferirsi a qualsiasi decisione di ricorso al mercato per l'approvvigionamento di beni intermedi e/o servizi alla produzione. Quando inteso in tal senso, l'outsourcing è misurato dal rapporto tra il valore dei beni intermedi e il valore totale della produzione dell'impresa (il peso nella catena del valore dell’impresa): più è significativo il rapporto, più è considerabile outsourcing. MIGLIORAMENTO DELL’EFFICIENZA L'outsourcing può contribuire produttiva attraverso: al miglioramento dell'efficienza lo sfruttamento del livello di specializzazione nello svolgimento di certe attività da parte dell’outsourcer; rifocalizzazione sulle core competence o competenze distintive dell'impresa (lean organization e value chain); aumento della flessibilità dell'impresa, sia operativa sia strategica (dall’esternalizzazione derivano minori dimensioni, minore complessità, maggiore flessibilità, …); sfruttamento dei vantaggi derivanti dall'utilizzo di manodopera a basso costo per lo svolgimento delle mansioni meno qualificate. L’ESTERNALIZZAZIONE può riguardare: 1) Attività di supporto che non richiedono particolari investimenti (ad es., attività amministrative e o di supporto in generale) 2) Attività a elevata specializzazione e ingenti investimenti (ad es., Information Technology, Sistemi Informativi, Servizi di Telecomunicazione, …) BENEFICI Riduzione di costi per economie di scala e aumento di specializzazione dell’outsourcer Riduzione di investimenti nell’area interessata Focalizzazione sul “CORE BUSINESS” con aumento della efficacia RISCHI Perdita di controllo Scelta spesso irreversibile (perdita di competenze) Problemi nella gestione delle risorse umane (contrattuali, sindacali, motivazionali, ecc.) in fase di esternalizzazione L’OUTSOURCING Sì, a condizione che… I costi operativi della funzione da esternalizzare siano “disallineati” e/o in tendenziale ascesa L’attività non costituisca per l’azienda una funzione di primaria importanza Il rapporto con l’impresa subfornitrice consenta di avere accesso a competenze professionali non presenti nell’azienda cliente L’OUTSOURCING No, quando… Attività da esternalizzare e core business siano legati da forte vincolo strategico Siano presenti significativi mutamenti di contesto nel breve periodo Si rischi di instaurare una pericolosa dipendenza dall’outsourcer I costi interni dell’attività siano sotto controllo e adeguati Esista impossibilità di controllo sulle attività da esternalizzare LA VALUTAZIONE ECONOMICA DELLA SCELTA NB! La scelta non deve essere fatta a priori: Occorre avere una efficace contabilità dei costi, per poter valutare l’inefficienza reale del servizio/fase/processo Occorre utilizzare correttamente il modello “make or buy”, tenendo conto del corretto rapporto tra costi fissi e costi variabili Occorre scegliere un procedimento di valutazione finanziario coerente e corretto (VAN, TIR,…) LA VALUTAZIONE ECONOMICA DELLA SCELTA Ottica di analisi: medio-lungo periodo Occorre confrontare i … I costi cessanti I costi emergenti NB. I COSTI VERAMENTE CESSANTI FREQUENTI ERRORI NELLA VALUTAZIONE ECONOMICA Tendenza a considerare come costi cessanti quelli fissi del personale, che rimane in azienda Non considerazione dei costi indiretti di reinserimento del personale, che resta in azienda Tendenza a considerare come costi cessanti quelli fissi figurativi relativi agli spazi abbandonati (senza considerare il costo della ristrutturazione per un eventuale riutilizzo) Mancata considerazione dell’effetto temporale del risparmio eventuale con il metodo dei flussi di cassa attualizzati Mancata quantificazione del rischio di eventuale disservizio METODI FINANZIARI DI VALUTAZIONE DEGLI INVESTIMENTI: I CRITERI FINANZIARI Metodi basati sui “Flussi di cassa attualizzati” (Discounted Cash Flows = D.C.F.) Criteri base V.A.N.: Metodo del valore attuale netto T.I.R.: Metodo del tasso interno di rendimento T.R.A.: Metodo del tasso di rendimento attualizzato METODO V.A.N. n -t VAN = Σ ft (1+k) – Co t=1 Dove: Ft = flussi di cassa di gestione per gli anni da 1 a n (entrate-uscite per ogni periodo, incluso investimento iniziale) K = costo del capitale investito, cioè il tasso che permette di confrontare i diversi valori nel tempo Co = investimento iniziale ESEMPIO DI APPLICAZIONE DEL V.A.N. La direzione dell’azienda “Viaggi” sta esaminando una strategia di sviluppo, che comporta progetti di investimento così riassumibili: Investimento iniziale (anno zero): 100.000 euro Periodo di tempo coperto dall’investimento: 5 anni Tasso che esprime il costo del capitale: 7% annuo Dinamica dei Flussi di Cassa del periodo: Entrate/minori costi Uscite anno 0 anno 1 anno 2 anno 3 anno 4 anno 5 0 50.000 80.000 100.000 70.000 60.000 (100.000) (40.000) (50.000) (65.000) (37.000) (33.000) CASH FLOW = ENTRATE - USCITE anno 0 anno 1 anno 2 anno 3 anno 4 anno 5 0 50.000 80.000 100.000 70.000 60.000 (100.000) (40.000) (50.000) (65.000) (37.000) (33.000) (100.000) 10.000 30.000 35.000 33.000 27.000 Fattore di attualizzazione 1 0,9346 0,8734 0,8163 0,7629 0,7130 Cash flow attualizzato (100.000) 9.346 26.202 28.570 25.176 19.251 Entrate Uscite Cash flow VAN = -100.000 + 10.000(1/1,07) + 30.000(1/1,07 2) + 35.000(1/1,07 3) + 33.000(1/1,07 4) + 27.000(1/1,07 5) = -100.000 + 9.346 + 26.202 + 28.570 + 25.176 + 19.251 = +8.545 Dall’analisi si evidenzia che l’investimento conviene, anche se c’è da considerare che diventa conveniente in senso economico al quinto anno IMPATTO ECONOMICO DELLA SCELTA In conto economico l’impatto della scelta tra insourcing e outsourcing si desume dal bilancio dalle grandezze: VALORE AGGIUNTO E RISULTATO OPERATIVO - EBIT IMPATTO ECONOMICO DELLA SCELTA VALORE DELLA PRODUZIONE - COSTI ESTERNI (B.6, B.7, B.8, B.11, B.14) beni di consumo, provvigioni, servizi e godimento di beni di terzi, oneri diversi di gestione esterni,… = VALORE AGGIUNTO NB: Se l’impresa ha esternalizzato, il V.A. dovrebbe essere più basso, in quanto ha sostituito a “costi interni” (personale, ammortamenti, costi di gestione locali, …) dei “costi esterni” IMPATTO ECONOMICO DELLA SCELTA VALORE AGGIUNTO personale, ammortamenti e svalutazioni, accantonamenti per rischi,… - COSTI OPERATIVI INTERNI (B.9, B.10, B.12, B.13) = RISULTATO OPERATIVO (EBIT) NB: Se l’impresa non ha esternalizzato, il V.A. dovrebbe essere più elevato, mentre i “costi interni” sono più consistenti IMPATTO ECONOMICO DELLA SCELTA Se fosse a disposizione un conto economico a costi variabili e fissi (contabilità analitica), si potrebbe ragionare in questi termini: FATTURATO - COSTI VARIABILI consumi, provvigioni, altri costi variabili = MARGINE LORDO DI CONTRIBUZIONE (M.L.C.) - COSTI FISSI = RISULTATO OPERATIVO (EBIT) personale, ammortamenti e svalutazioni, accantonamenti per rischi,… NB: Se l’impresa non ha esternalizzato, il M.L.C. dovrebbe essere più elevato, mentre i “costi fissi” sono più consistenti IMPATTO ECONOMICO DELLA SCELTA LA LEVA OPERATIVA (ℓ) La leva operativa è data dal rapporto tra il margine lordo di contribuzione e il risultato operativo ℓ = MLC/EBIT Se questo rapporto nel tempo diminuisce, significa che i costi variabili stanno prevalendo in termini relativi sui fissi. Questo potrebbe dipendere da una strategia di esternalizzazione dei processi, che ha trasformato costi fissi in variabili IMPATTO ECONOMICO DELLA SCELTA Esempio di Leva Operativa VALORE DELLA PRODUZIONE - COSTI VARIABILI = MARGINE LORDO CONTRIBUZIONE - COSTI FISSI = RISULTATO OPERATIVO LEVA OPERATIVA ALFA BETA 100.000 100.000 - 40.000 - 40% - 25.000 -25% 60.000 60% 75.000 75% -20.000 -20% - 35.000 -35% 40.000 40% 40.000 40% 1,5 1,9 IMPATTO ECONOMICO DELLA SCELTA Se il fatturato cresce del 20%, quale impresa si avvantaggerà maggiormente? VALORE DELLA PRODUZIONE - COSTI VARIABILI = MARGINE LORDO CONTRIBUZIONE - COSTI FISSI = RISULTATO OPERATIVO ALFA BETA 120.000 120.000 - 48.000 - 40% - 30.000 -25% 72.000 60% 90.000 75% -20.000 -17% - 35.000 -29% 52.000 43% 55.000 46% IMPATTO ECONOMICO DELLA SCELTA Se il fatturato si riduce del 10%, quale impresa sarà meno svantaggiata? VALORE DELLA PRODUZIONE - COSTI VARIABILI = MARGINE LORDO CONTRIBUZIONE - COSTI FISSI = RISULTATO OPERATIVO ALFA BETA 90.000 90.000 - 36.000 - 40% - 22.500 -25% 54.000 60% 67.500 75% -20.000 -22% - 35.000 -39% 34.000 38% 32.500 36% STATISTICHE USA (Dun & Bradstreet in collaborazione con The Outsourcing Institute) AMMINISTRAZIONE Il 77% delle imprese considerate ha in programma di ricorrere all'outsourcing per servizi amministrativi e di supporto al business SISTEMI INFORMATIVI Il 50% dell'insieme delle imprese, con budget della funzione sistemi informativi superiore ai 5 milioni di dollari, ricorre già all'outsourcing o è in procinto di farlo L’85% dell'insieme delle imprese del settore bancario o finanziario, con budget di funzione sistemi informativi maggiore di 5 milioni di dollari, ricorre già all'outsourcing o è in procinto di farlo STATISTICHE USA (Dun & Bradstreet in collaborazione con The Outsourcing Institute) LOGISTICA Il 66% delle imprese considerate ricorre attualmente all'outsourcing per i servizi di import/export Il 49% ricorre all'outsourcing per i servizi di controllo merci Il 48% per la gestione del magazzino RISORSE UMANE L'85% dei top manager intervistati ha rivelato di aver avuto esperienze dirette nell'implementazione di soluzioni di outsourcing Il 45% delle imprese considerate ricorre all'outsourcing per il servizio paghe e stipendi Il 38% per l'amministrazione degli adempimenti fiscali Il tasso di crescita dell'outsourcing in questo settore negli ultimi anni si è mantenuto tra il 18% ed il 30% RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI Bhagwati, J., A. Panagariya, and T. N. Srinivasan (2004): "The Muddles over Outsourcing, Journal of Economic Perspectives, 18, 93–114; Cappelli, P., and D. Neumark (2004): "External Churning and Internal Flexibility: Evidence on the Functional Flexibility and Core-Periphery Hypotheses," Industrial Relations, 43; Carlsson, B. (1989): Flexibility and the Theory of the Firm, International Journal of Industrial Organization, 7, 179–203; Domberger, S. (1998) The Contracting Organization. A Strategic Guide to Outsourcing (Oxford: Oxford University Press); Grossman, G., and E. Helpman (2005): "Outsourcing in a Global Economy, Review of Economic Studies, 72, 135–159; Hart, O. (1995): Firms, Contracts and Financial Structure. Clarendon Press, Oxford; Leimbach, M. P. (2005): "Invited Reaction: Outsourcing Relationships between Firms and their Training Providers: The Role of Trust, Human Resource Development Quarterly, 16, 27–32; Lin, Y. J., and Y. Tsai (2005): "What’s New about Outsourcing," Paper presented in the Pacific Asia Free Trade and Development 30th Conference; Prahalad, C. K., and G. Hamel (1990): The Core Competence of the Corporation, Harvard Business Review, May-June, 79–91; Richbell, S. (2001): Trends and Emerging Values in Human Resource Management, International Journal of Manpower, 22, 261–268; Sanchez, R. (1995): Strategic Flexibility in Product Competition, Strategic Management Journal, 16, 135–159; Strassman, P. A. (2004): The Economics of Outsourcing, Information Economics Journal, June, 13–17. Via Vivaro, 25 12051 Alba (CN) Tel. +39 0173 229104 Fax +39 0173 363065 www.rwc.it Francesco Maria Spano [email protected]