l`aiuto allo sviluppo fornito dalla ce ai servizi sanitari nell`africa
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Relazione speciale n . 10 2008 CORTE DEI CONTI EUROPEA L’AIUTO ALLO SVILUPPO FORNITO DALLA CE AI SERVIZI SANITARI NELL’AFRICA SUBSAHARIANA IT Relazione speciale n. 10 2008 L’AIUTO ALLO SVILUPPO FORNITO DALLA CE AI SERVIZI SANITARI NELL’AFRICA SUBSAHARIANA (presentata in virtù dell’articolo 248, paragrafo 4, secondo comma, CE) CORTE DEI CONTI EUROPEA 2 CORTE DEI CONTI EUROPEA 12, rue Alcide De Gasperi L-1615 Luxembourg Tel. +352 4398-45410 Fax +352 4398-46430 E-mail: [email protected] Internet: http://www.eca.europa.eu Relazione speciale n. 10 2008 Numerose altre informazioni sull’Unione europea sono disponibili su Internet consultando il portale Europa (http://europa.eu). Una scheda bibliografica figura alla fine del volume. Lussemburgo: Ufficio delle pubblicazioni ufficiali delle Comunità europee, 2009 ISBN 978–92–9207–098-4 doi: 10.2865/23898 © Comunità europee, 2009 Riproduzione autorizzata con citazione della fonte. Printed in Belgium Relazione speciale n. 10/2008 — L’aiuto allo sviluppo fornito dalla CE ai servizi sanitari nell’Africa subsahariana INDICE Paragrafi GLOSSARIO IVI SINTESI 13 INTRODUZIONE 46 ESTENSIONE E APPROCCIO DELL’AUDIT 729 OSSERVAZIONI RELATIVE ALL’ASSEGNAZIONE E ALL’EROGAZIONE DI FONDI AL SETTORE SANITARIO 720 817 1820 RISORSE ASSEGNATE DALLA COMMISSIONE AL SETTORE SANITARIO RISORSE FINANZIARIE RISORSE UMANE 2129 2223 2425 2629 TEMPISTICA DEL FINANZIAMENTO COMUNITARIO PER IL SETTORE SANITARIO INTERVENTI NEL SETTORE SANITARIO FINANZIATI DAL FES SOSTEGNO GENERALE AL BILANCIO FONDO MONDIALE 3072 GESTIONE ED EFFICACIA DEGLI STRUMENTI 3146 3134 3546 SOSTEGNO AL BILANCIO L’UTILIZZO DEL SOSTEGNO AL BILANCIO DA PARTE DELLA COMMISSIONE L’EFFICACIA DEL SOSTEGNO GENERALE AL BILANCIO NEL MIGLIORARE I SERVIZI SANITARI 4755 4849 50 5155 PROGETTI PROGETTI FES PROGETTI INTRAACP PROGETTI SANITARI FINANZIATI DALLA LINEA DI BILANCIO GENERALE 5662 5658 5962 FONDO MONDIALE LA GESTIONE, DA PARTE DELLA COMMISSIONE, DEL SOSTEGNO AL FONDO MONDIALE EFFICACIA DEL FONDO MONDIALE 6372 6467 6872 UTILIZZO COERENTE DEGLI STRUMENTI E INTEGRAZIONE NEGLI APPROCCI SETTORIALI GESTIONE COERENTE DEGLI STRUMENTI DA PARTE DELLA COMMISSIONE INTEGRAZIONE DEGLI INTERVENTI NEGLI APPROCCI SETTORIALI 7383 CONCLUSIONI E RACCOMANDAZIONI 7378 7983 RISORSE GESTIONE ED EFFICACIA DEGLI STRUMENTI ALLEGATO I OBIETTIVI DI SVILUPPO DEL MILLENNIO: PROGRESSI AL 2007 ALLEGATO II ESTRATTO DELLA DICHIARAZIONE DI BRUXELLES DEI MINISTRI ACP DELLA SANITÀ, OTTOBRE 2007 ALLEGATO III SINTESI PER PAESE ALLEGATO IV ELENCO DEI PROGETTI ESAMINATI RISPOSTE DELLA COMMISSIONE Relazione speciale n. 10/2008 — L’aiuto allo sviluppo fornito dalla CE ai servizi sanitari nell’Africa subsahariana Relazione speciale n. 10/2008 — L’aiuto allo sviluppo fornito dalla CE ai servizi sanitari nell’Africa subsahariana GLOSSARIO ACP: Stati dell’Africa, dei Caraibi e del Pacifico ACT: Terapia di combinazione basata sull’artemisinina (per il trattamento della malaria) ARV: Antiretrovirale CCM: Country Coordination Mechanism (Meccanismo di coordinamento per paese) CE: Comunità europea DOTS: Directly Observed Treatment Short Course (Trattamento di breve durata sotto osservazione diretta) ECHO: Direzione generale per gli Aiuti umanitari della Commissione europea FES: Fondo europei di sviluppo EuropeAid: Ufficio di cooperazione EuropeAid FMI: Fondo monetario internazionale Fondo mondiale: Fondo mondiale per la lotta contro l’AIDS, la tubercolosi e la malaria HIPC: Highly Indebted Poor Countries Debt Initiative (Iniziativa per la cancellazione del debito dei paesi più poveri e indebitati) HIV/AIDS: Virus dell’immunodeficienza umana/Sindrome da immunodeficienza acquisita ITN: Insecticide Treated Bednets (zanzariere trattate con insetticida per la prevenzione della malaria) OSM: Obiettivi di sviluppo del Millennio OVC: Orphans and Vulnerable Children (Bambini orfani e vulnerabili) Pepfar: Piano di emergenza del presidente degli Stati Uniti per la cura dell’AIDS PRBS: Poverty Reduction Budget Support (Sostegno di bilancio per la riduzione della povertà) PTMF: Prevenzione della trasmissione madre-figlio SSR: Salute sessuale e riproduttiva SWAp: Sector Wide Approach (Approccio settoriale) USD: Dollaro USA CTV: Consulenza e test volontari (in materia di HIV/AIDS) OMS: Organizzazione mondiale della sanità Relazione speciale n. 10/2008 — L’aiuto allo sviluppo fornito dalla CE ai servizi sanitari nell’Africa subsahariana SINTESI I. L’audit della Corte era inteso a valutare l’efficacia dell’aiuto comunitario nel contribuire al miglioramento dei servizi sanitari nell’Africa subsahariana, nel quadro degli impegni comunitari per la riduzione della povertà e gli obiettivi di sviluppo del millennio (OSM). L’audit ha verificato se le risorse finanziarie e umane attribuite al settore sanitario riflettano gli impegni politici della Commissione e se quest’ultima abbia accelerato l’esecuzione di tale aiuto. Inoltre, l’audit ha valutato se la Commissione abbia utilizzato in modo efficace i diversi strumenti di assistenza al settore sanitario, in particolare il sostegno al bilancio e i progetti, nonché il Fondo mondiale per la lotta contro l’HIV/AIDS, la malaria e la tubercolosi (Fondo mondiale). II. Complessivamente, le sovvenzioni comunitarie al settore sanitario non sono cresciute dal 2000 proporzionalmente all’aiuto complessivo allo sviluppo, nonostante gli impegni assunti dalla Commissione rispetto agli OSM e alla crisi sanitaria nell’Africa subsahariana. La Commissione ha erogato finanziamenti cospicui per contribuire alla creazione del Fondo mondiale, tuttavia non ha prestato la stessa attenzione al rafforzamento dei sistemi sanitari, benché tale aspetto avrebbe dovuto essere prioritario (paragrafi 8-17). La Commissione non ha potuto disporre di competenze sanitarie sufficienti per assicurare un utilizzo ottimale dei finanziamenti destinati al settore sanitario (paragrafi 18-20). III. La Commissione ha accelerato la concessione dell’aiuto da essa gestito a favore del settore sanitario. Il Fondo mondiale ha mobilitato un volume considerevole di fondi, però il tasso di esborso è stato più lento rispetto al Fondo europei di sviluppo (FES). È possibile migliorare la prevedibilità del flusso di fondi provenienti da tutti gli strumenti, al fine di permettere ai paesi di elaborare bilanci più accurati riguardo alle risorse disponibili per i settori sanitari nazionali (paragrafi 22-29). Relazione speciale n. 10/2008 — L’aiuto allo sviluppo fornito dalla CE ai servizi sanitari nell’Africa subsahariana 7 SINTESI IV. VI. La Commissione ha utilizzato in maniera limitata il sostegno settoriale al bilancio nel campo della sanità, benché tale strumento possa apportare un contributo importante al miglioramento dei servizi sanitari. Il sostegno generale al bilancio, i cui collegamenti con il settore sanitario sono meno diretti, è stato ampiamente utilizzato dalla Commissione, ma non in maniera molto efficace (paragrafi 32-46). Complessivamente, i progetti sono risultati ragionevolmente efficaci, benché la loro sostenibilità sia spesso problematica (paragrafi 47-55). La Commissione ha svolto un ruolo essenziale nella creazione del Fondo mondiale, che ha già prodotto risultati significativi. Una maggiore partecipazione della Commissione alle attività del Fondo nei paesi beneficiari avrebbe potuto, tuttavia, aumentarne l’efficacia (paragrafi 56-62). Nella presente relazione, la Corte raccomanda principalmente alla Commissione di: V. La Commissione non si è sufficientemente adoperata per garantire l’utilizzo congiunto e coerente dei diversi strumenti. Nella scelta degli strumenti da utilizzare, dovrebbe tener conto in modo più specifico della situazione nazionale e in particolare dell’esistenza, o meno, di una politica settoriale sanitaria ben definita. Considerata l’importanza di tali politiche per l’efficacia di ciascuno strumento, è necessario che la Commissione contribuisca maggiormente al loro sviluppo e che garantisca l’integrazione dei propri interventi in tali politiche (paragrafi 63-72). — considerare, durante la valutazione intermedia del decimo FES, un incremento dell’aiuto al settore sanitario, al fine di ottemperare agli impegni assunti nei confronti degli OSM in campo sanitario; — esaminare le modalità di distribuzione dell’aiuto al settore sanitario, onde assicurare che sia diretto principalmente alla sua priorità politica, ossia il sostegno ai sistemi sanitari; — assicurare che ciascuna delegazione disponga, internamente o attingendo alle risorse di altri partner, delle competenze sanitarie adeguate; — utilizzare maggiormente il sostegno settoriale al bilancio in campo sanitario e focalizzare ulteriormente il sostegno generale al bilancio sul miglioramento dei servizi sanitari; — continuare ad utilizzare i progetti, specialmente per favorire la definizione delle politiche e il potenziamento delle capacità, gli interventi pilota e l’assistenza alle regioni più povere; — collaborare più strettamente con il Fondo mondiale nei paesi beneficiari; — stabilire orientamenti più chiari che permettano di determinare quando è opportuno ricorrere ai diversi strumenti e come combinarli al meglio; — compiere maggiori sforzi per contribui re all’elaborazione, nei paesi beneficiari, di politiche ben definite nel settore sanitario. Relazione speciale n. 10/2008 — L’aiuto allo sviluppo fornito dalla CE ai servizi sanitari nell’Africa subsahariana INTRODUZIONE 1. 2. La salute è un fattore determinante della crescita economica e dello sviluppo, mentre la mancanza di salute è allo stesso tempo una causa e un effetto della povertà. Il ruolo capitale svolto dalla salute nella riduzione della povertà è stato riconosciuto negli OSM che, nel periodo 2000-2015, devono essere al centro della cooperazione internazionale allo sviluppo. Pertanto, tre degli otto OSM riguardano direttamente la salute: l’OSM 4: diminuire la mortalità infantile; l’OSM 5: migliorare la salute materna, e l’OSM 6: combattere l’HIV/AIDS, la malaria ed altre malattie. Tuttavia, la relazione intermedia 2007 delle Nazioni Unite sui progressi compiuti nel conseguimento degli OSM 1 affermava che le difficoltà previste per il loro raggiungimento sono più gravi nell’Africa subsahariana, come illustrato all’allegato I. I ministri della Salute degli Stati ACP, in occasione del vertice del 2007, hanno espresso forte preoccupazione per altre questioni sanitarie al di fuori degli OSM e per le sfide enormi affrontate dai servizi sanitari per risolverle (cfr. allegato II). 1 Relazione 2007 sugli obiettivi di sviluppo del millennio. Nazioni Unite, New York 2007. 2 Dichiarazione del Consiglio e della Commissione sulla politica di sviluppo della Comunità europea, documento n. 13458/00 del 16 novembre 2000. 3 Comunicazione della Commissione al Consiglio e al Parlamento europeo: «Azione accelerata di lotta contro le principali malattie trasmissibili nel quadro della riduzione della povertà», COM(2000) 585 def. del Nel 2000, la Commissione ha individuato nella riduzione della povertà la finalità principale della propria politica di sviluppo 2 e si è impegnata ad aiutare i paesi in via di sviluppo a conseguire gli OSM. Il «Consenso europeo sullo sviluppo» del 2005 ha continuato a sottolineare tali priorità. La politica sanitaria della Commissione nel quadro della riduzione della povertà e degli OSM è stata posta in essere mediante due iniziative fondamentali: a) n e l 2 0 0 0 , h a a v v i a t o u n a p o l i t i c a i n t e s a a d a c c e l e r a r e l a l o t t a c o n t r o l ’ H I V / A I D S , l a m a l a r i a e l a t u b e r c o l o s i 3. L a C o m m i s s i o n e ha sottolineato che la principale risposta a lungo termine per il miglioramento delle condizioni sanitarie, compresa la lotta contro tali malattie, consisteva nel «sostenere maggiormente il rafforzamento dei sistemi sanitari perché i più poveri (…) possano accedere più facilmente agli strumenti di prevenzione e al trattamento». Ha anche evidenziato che «la situazione di emergenza mondiale e nazionale creata da queste malattie non aspetterà il miglioramento dei sistemi sanitari; è necessario perciò condurre simultaneamente azioni che vadano oltre il settore tradizionale della sanità». La Commissione ha proposto pertanto nuovi partenariati e meccanismi di fornitura più rapidi e tale iniziativa ha contribuito alla creazione del Fondo mondiale nel 2001; Relazione speciale n. 10/2008 — L’aiuto allo sviluppo fornito dalla CE ai servizi sanitari nell’Africa subsahariana 20.9.2000. 9 b) mentre l’iniziativa politica del 2000 era incentrata sull’HIV/AIDS, la malaria e la tubercolosi, nel 2002 la Commissione ha messo a punto una nuova politica sanitaria globale al fine di rispecchiare gli obiettivi di riduzione della povertà della sua politica di sviluppo 4 . I programmi nazionali avrebbero continuato a costituire l’ambito principale di concentrazione degli investimenti CE nel settore della sanità e avrebbe privilegiato azioni nei seguenti settori: promozione della sanità pubblica, rafforzamento dei sistemi sanitari, sistemi di finanziamento dei servizi sanitari non penalizzanti per i più poveri, malattie trasmissibili nonché salute e diritti connessi alla sessualità e alla riproduzione; c) queste due politiche costituiscono tuttora la base principale degli interventi della Commissione nel settore sanitario; la comunicazione del 2000 è stata aggiornata nel 2004 per includere il periodo 2007-2011. La principale iniziativa supplementare, volta a rafforzare i sistemi sanitari, è consistita nella messa a punto, nel 2005, di una strategia dell’Unione per far fronte alla penuria di risorse umane che affligge il settore sanitario nei paesi in via di sviluppo. 3. 4 Comunicazione della Commissione al Consiglio e al Parlamento europeo: «Salute e riduzione della povertà nei paesi in via di sviluppo», COM(2002) 129 def. del 22.3.2002. La tabella 1 illustra le fonti principali del finanziamento comunitario per l’assistenza sanitaria, i canali di distribuzione di tale finanziamento e gli strumenti per la sua attuazione. Fonte: ECA Relazione speciale n. 10/2008 — L’aiuto allo sviluppo fornito dalla CE ai servizi sanitari nell’Africa subsahariana Fonti Canali Relazione speciale n. 10/2008 — L’aiuto allo sviluppo fornito dalla CE ai servizi sanitari nell’Africa subsahariana Sostegno generale al bilancio I programmi nazionali sono stabiliti tra gli Stati ACP e la Commissione per la durata di ciascun Fondo europeo di sviluppo. La Commissione decide una dotazione globale e, generalmente, vengono selezionati due settori focali su cui concentrare l’assistenza. Programmi nazionali Sostegno settoriale al bilancio I programmi regionali funzionano allo stesso modo dei programmi nazionali, ma interessano più paesi in una data regione. Tuttavia, il ricorso ai programmi regionali per la fornitura di aiuti sanitari è stato limitato e circoscritto unicamente al finanziamento di progetti. Programmi regionali Progetti Ai sensi dell’accordo di Cotonou (allegato IV, articolo 12), per finanziamento tra paesi ACP si intende la parte dei fondi «destinati alle operazioni regionali che debba essere accantonata per operazioni a vantaggio di molti o di tutti gli Stati ACP». Finanziamento tra paesi ACP Fondo europei di sviluppo Regolamento (CE) n. 1658/98 del Consiglio relativo al cofinanziamento con le organizzazioni non governative di sviluppo (ONG) europee di azioni nei settori che interessano i paesi in via di sviluppo. Dal 1998 al 2006 tale regolamento ha finanziato progetti in diversi settori, compreso quello sanitario. Cofinanziamento con le ONG Fondo mondiale In particolare, il regolamento (CE) n. 1568/2003 del 15 luglio 2003 sul contributo alla lotta contro le malattie legate alla povertà (HIV/AIDS, tubercolosi e malaria) nei paesi in via di sviluppo e il regolamento (CE) n. 1567/2003 del 15 luglio 2003 sul sostegno alle politiche e alle azioni riguardanti la salute e i diritti riproduttivi e sessuali nei paesi in via di sviluppo. Aiuto sanitario Linee di bilancio generali PROSPETTO DEI MECCANISMI DI FINANZIAMENTO RELATIVI ALL’AIUTO FORNITO DALLA COMUNITÀ EUROPEA IN CAMPO SANITARIO 10 TABELLA 1 Strumenti 11 ESTENSIONE E APPROCCIO DELL’AUDIT 4. L’audit della Corte mirava a valutare l’efficacia dell’assistenza comunitaria nel contribuire al miglioramento dei servizi sanitari nell’Africa subsahariana dal 2000 nel quadro della riduzione della povertà. L’audit era imperniato su quattro quesiti chiave: 5 Grazie alla buona cooperazione della Commissione, 37 delle 41 delegazioni della Commissione nell’Africa subsahariana hanno risposto al questionario. a) L e r i s o r s e a t t r i b u i t e d a l l a C o m m i s s i o n e a l s e t t o r e s a n i t a r i o n e riflettono gli impegni politici? b) L a C o m m i s s i o n e h a a c c e l e r a t o i l f i n a n z i a m e n t o p e r l ’ a s s i s t e n z a sanitaria? c) La Commissione ha impiegato efficacemente i singoli strumenti disponibili per contribuire al miglioramento dei servizi sanitari? d) La Commissione ha usato in modo coerente la gamma di strumenti disponibili per contribuire in maniera efficace al miglioramento dei servizi sanitari? 5. Per rispondere ai quesiti suddetti, i l l a v o r o d i a u d i t s v o l t o h a c o m p r e s o principalmente: a) un esame della documentazione relativa alla politica comunitaria di assistenza sanitaria; b) un esame degli impegni e degli esborsi nel settore sanitario a titolo del FES, della linea di bilancio generale e del Fondo mondiale; c) missioni in loco in Kenya, Lesotho, Malawi, Mali e Swaziland; d) c o n t r o l l i d o c u m e n t a l i r e l a t i v i a i n t e r v e n t i s a n i t a r i i n B u r u n d i , Costa d’Avorio ed Etiopia; e) un sondaggio sul sostegno comunitario al settore sanitario condotto presso le 41 delegazioni della Commissione nell’Africa subsahariana 5 . 6. L’audit è stato limitato ai paesi dell’Africa subsahariana beneficiari di finanziamenti FES, ossia ai paesi afflitti dalle peggiori crisi sanitarie. L’audit non ha esaminato le modalità in cui altri ambiti di intervento, come l’approvvigionamento idrico e le infrastrutture igieniche, sono stati utilizzati per migliorare la sanità, né come altre questioni sanitarie sono state integrate in interventi in altri ambiti. È stato escluso, inoltre, l’audit degli interventi in campo sanitario da parte della direzione generale per gli Aiuti umanitari della Commissione europea (ECHO). Relazione speciale n. 10/2008 — L’aiuto allo sviluppo fornito dalla CE ai servizi sanitari nell’Africa subsahariana OSSERVAZIONI RELATIVE ALL’ASSEGNAZIONE E ALL’EROGAZIONE DI FONDI AL SET TORE SANITARIO RISORSE ASSEGNATE DALLA COMMISSIONE AL SETTORE SANITARIO 7. La presente sezione intende stabilire se le risorse finanziarie e umane attribuite dalla Commissione al settore sanitario riflettano gli obiettivi della relativa politica. La Corte ha esaminato le dichiarazioni programmatiche della Commissione, gli obiettivi del Parlamento europeo e i finanziamenti assegnati, nonché le cause e conseguenze del livello di tali finanziamenti. 6 AIDS, la malaria e la tubercolosi nel quadro della riduzione della povertà, COM(2001) 96 def. del 21.2.2001. 7 RISORSE FINANZIARIE Programma d’azione: Azione accelerata di lotta contro l’HIV/ Aggiornamento sul programma d’azione della CE — Azione accelerata di lotta contro l’HIV/ La Commissione ha assunto forti impegni in materia di politica sanitaria 8. 9. AIDS, la malaria e la tubercolosi nel quadro della riduzione della povertà, COM(2003) 93 def. del La Commissione ha assunto forti impegni a favore del settore sanitario nel quadro delle sue politiche di aiuto in tale ambito. Nel suo programma d’azione del 2000 per la politica di «Azione accelerata», la Commissione precisava che «nell’ambito del bilancio complessivo destinato alla cooperazione allo sviluppo, (…) renderà prioritari gli interventi in materia di sanità, AIDS e demografia (SAD) nei prossimi cinque anni (2002-2006)» 6 . Successivamente, la relazione del 2003 sullo stato di avanzamento del programma d’azione 7 faceva riferimento all’obiettivo di attribuire alla sanità il 15 % dell’aiuto programmato a titolo del nono FES. Il documento del 2002 relativo alla politica sanitaria e di riduzione della povertà sottolineava che la comunità internazionale doveva esplicare sforzi assai più consistenti per sostenere il settore sanitario e che la Comunità europea doveva svolgere al riguardo un ruolo importante. 26.2.2003. 8 Bilancio generale dell’Unione europea per l’esercizio 2004 (GU C 105 del 30.4.2004, pag. 1169). 9 Comunicazione della Commissione al Parlamento europeo relativa alla posizione comune del Consiglio sull’adozione di un regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio che istituisce uno Nel 2004, al fine di mostrare la priorità attribuita all’assistenza comunitaria diretta agli OSM in materia di sanità e istruzione, il Parlamento europeo ha introdotto un obiettivo di assegnazione specifico nei commenti alle linee di bilancio relativi a tutte le componenti della cooperazione allo sviluppo, compresi gli Stati ACP (Stati dell’Africa, dei Caraibi e del Pacifico): «La cooperazione allo sviluppo nell’ambito della presente linea di bilancio è essenzialmente finalizzata al conseguimento degli obiettivi di sviluppo del millennio (…) almeno il 20 % degli impegni annuali totali sarà attribuito ad attività nei settori dell’insegnamento e delle cure sanitarie di base» 8 . Nel 2006 la Commissione si è impegnata formalmente a dare la precedenza a tali settori nel quadro dei programmi nazionali oggetto del nuovo strumento di cooperazione allo sviluppo (DCI) e a raggiungere l’obiettivo del 20 % 9 , tenendo conto del sostegno al bilancio connesso a questi settori. È difficile applicare un approccio di questo tipo nell’ambito del FES dove, contrariamente a quanto avviene nel contesto dello Strumento di cooperazione allo sviluppo, il sostegno al bilancio è fornito principalmente attraverso il sostegno generale al bilancio per il quale non esiste un metodo riconosciuto per assegnare l’aiuto a settori specifici. Benché la Commissione non abbia adottato un impegno simile per il FES, il Parlamento ha affermato che l’impegno della Commissione «deve essere applicato a tutte le spese europee per la politica di sviluppo compreso il FES perché sia coerente» 10 . Relazione speciale n. 10/2008 — L’aiuto allo sviluppo fornito dalla CE ai servizi sanitari nell’Africa subsahariana strumento per il finanziamento della cooperazione allo sviluppo. Allegato relativo all’articolo 5 dello strumento per il finanziamento della cooperazione allo sviluppo, COM(2006) 628 def. del 24.10.2006. 10 Parlamento europeo «Relazione sull’attuazione della programmazione del 10° Fondo europeo di sviluppo». A6-0042/2008 del febbraio 2008. 13 Il sostegno globale della Commissione al settore sanitario è al di sotto degli impegni e dei parametri di riferimento della sua politica, malgrado i nuovi aiuti cospicui al Fondo mondiale 10. Come illustrato nella tabella 2, l’aiuto impegnato direttamente nel quadro del nono FES 11 a favore del settore sanitario nell’Africa subsahariana è stato pari al 5,5 % di tutti gli impegni a titolo del FES, percentuale decisamente inferiore all’obiettivo del 15 % (cfr. paragrafo 8). Ciò si è verificato nonostante una progressione dal 4,4 % nel quadro dell’ottavo FES a seguito di nuovi finanziamenti significativi per interventi nel campo della sanità intra-ACP, soprattutto sotto forma di contributi al Fondo mondiale. 11 Fatta eccezione per il sostegno generale al bilancio (cfr. paragrafo 12). TABELLA 2 IMPEGNI A FAVORE DEL SETTORE SANITARIO A TITOLO DELL’OTTAVO E DEL NONO FES, ESPRESSI IN PERCENTUALE DELL’IMPORTO GLOBALE DEGLI IMPEGNI FES NELL’AFRICA SUBSAHARIANA IN MILIONI DI EURO AL 31 DICEMBRE 2007 Ottavo FES Impegni totali del FES 9 787,0 Importo degli impegni FES settore sanitario Impegni a favore della sanità nel quadro dei programmi nazionali 13 930,7 % del totale degli impegni FES Importo degli impegni FES nel settore sanitario % del totale degli impegni FES 369,3 3,8 % 351,2 2,5 % Impegni a favore della sanità nel quadro dei programmi regionali 13,1 0,1 % 19,7 0,1 % Impegni a favore della sanità nel quadro degli interventi finanziati tra Stati ACP 47,6 0,5 % 399,7 2,9 % 430,0 4,4 % 770,6 5,5 % Tipo di sostegno sanitario Totale 11. Nono FES Come illustrato nella tabella 3, gli impegni diretti per il settore sanitario nei programmi nazionali a favore dell’Africa subsahariana sono stati molto bassi rispetto all’obiettivo fissato dal Parlamento europeo (cfr. paragrafo 9): infatti sono scesi dal 5,1 % a titolo dell’ottavo FES al 3,6 % nel quadro del nono FES, mentre le attribuzioni programmate a titolo del decimo FES ammontano soltanto al 3,5 %. Ciò si è verificato nonostante la politica della Commissione prevedesse di utilizzare i programmi nazionali come canale principale per l’assistenza nel settore sanitario (cfr. paragrafo 2). Gli impegni modesti per il settore sanitario non erano compensati da impegni più elevati a favore dell’istruzione: gli impegni combinati per la sanità e l’istruzione nei programmi nazionali sono scesi dal 7,5 % nel quadro dell’ottavo FES al 6,2 % a titolo del nono FES ed era previsto che rimanessero a tale livello nell’ambito del decimo FES. Relazione speciale n. 10/2008 — L’aiuto allo sviluppo fornito dalla CE ai servizi sanitari nell’Africa subsahariana 14 TABELLA 3 IMPEGNI A FAVORE DEL SETTORE SANITARIO A TITOLO DELL’OTTAVO E DEL NONO FES, ESPRESSI IN PERCENTUALE DEGLI IMPEGNI FES TOTALI RELATIVI AI PROGRAMMI NAZIONALI NELL’AFRICA SUBSAHARIANA IN MILIONI DI EURO AL 31.12.2007 Totale impegnato nel quadro dei programmi nazionali a titolo dei FES 12. Ottavo FES Nono FES 7 268,6 9 793,8 Impegni a favore della sanità nel quadro dei programmi nazionali 369,3 5,1 % 351,2 3,6 % Impegni a favore dell’Istruzione nel quadro dei programmi nazionali 175,5 2,4 % 255,8 2,6 % Totale impegnato a favore della sanità e dell’istruzione nel quadro dei programmi nazionali 544,8 7,5 % 607 6,2 % A parte il finanziamento diretto del settore sanitario, una valutazione del sostegno della Commissione al settore sanitario nell’Africa subsahariana dovrebbe anche tenere conto del sostegno generale al bilancio, sebbene in pratica esso sia molto difficile da quantificare: a) nel quadro del settimo e ottavo FES, la Commissione aveva impegnato 3 240 milioni di euro per programmi di sostegno al bilancio. Fino al 2000, i fondi di contropartita derivanti dai programmi erano assegnati, in generale, direttamente ai bilanci nazionali per la sanità e l’istruzione e si calcola che nel periodo 1990-1999, 800 milioni di euro (80 milioni di euro l’anno, 35 % dei fondi di contropartita) siano stati assegnati al settore sanitario; b) nel quadro del nono FES, gli impegni relativi al sostegno generale al bilancio ammontavano a circa 2 000 milioni di euro ma non erano più destinati a settori specifici. Sebbene non sia possibile determinare l’importo dei finanziamenti assegnati al settore sanitario, si stima che fosse inferiore ai finanziamenti concessi a titolo dei due FES precedenti. Nell’ipotesi in cui i paesi spendano il sostegno generale al bilancio che ricevono proporzionalmente alle parti corrispondenti dei loro bilanci settoriali, ciò significherebbe che circa 200 milioni di euro sono stati utilizzati per la sanità (33 milioni di euro l’anno), dal momento che in media i bilanci della sanità rappresentano il 9-10 % dei bilanci nazionali globali nell’Africa subsahariana. Tale percentuale è nettamente inferiore al 35 % destinato precedentemente dalla Commissione al settore sanitario. Inoltre, come illustrato da una valutazione del sostegno di bilancio agli Stati dell’Africa subsahariana effettuata nel 2007 dal Fondo monetario internazionale (FMI), si stima che tali paesi risparmino in media fino al 70 % di tale sostegno per ridurre i rispettivi deficit di bilancio 12 . Ciò significa che l’importo del sostegno generale al bilancio effettivamente utilizzato per i bilanci nazionali del settore sanitario a titolo del nono FES era decisamente inferiore a 200 milioni di euro; c) per il decimo FES, il sostegno generale al bilancio è stato programmato a circa 3 300 milioni di euro. Benché tale importo rappresenti un aumento rispetto al nono FES, le risorse destinate alla sanità probabilmente non raggiungeranno quelle assegnate a titolo del settimo e ottavo FES. Relazione speciale n. 10/2008 — L’aiuto allo sviluppo fornito dalla CE ai servizi sanitari nell’Africa subsahariana 12 The IMF and Aid to Sub-Saharan Africa. Ufficio di valutazione indipendente dell’FMI, 2007. 15 13. 14. Le linee del bilancio generale costituiscono un’altra fonte di finanziamento del sostegno alla sanità (cfr. tabella 1). Gli importi sono aumentati in modo significativo nel periodo 2003-2006, ammontando in media a 109 milioni di euro all’anno, di cui circa un terzo erano impegnati direttamente per l’Africa subsahariana. Tale importo era nettamente superiore ai 22 milioni di euro assegnati annualmente nel periodo 1997-2002, tuttavia tale bilancio si è ridotto a 84 milioni di euro all’anno per il periodo 2007-2013. 13 La Commissione europea è uno dei cinque principali donatori dell’Africa subsahariana insieme alla Francia, al Regno Unito, agli Stati Uniti e alla Banca mondiale. 14 Risoluzione del Parlamento europeo del 24 aprile 2007 contenente le osservazioni che Globalmente, nonostante sia estremamente difficile calcolare una cifra esatta e riconoscendo i limiti di un approccio basato esclusivamente sull’input fornito, l’analisi della Corte rileva che nel periodo coperto dal nono FES è stato assegnato al settore sanitario nell’Africa subsahariana, indicativamente, un importo, dell’ordine di 1 100-1 200 milioni di euro, comprensivo del sostegno al bilancio generale e del finanziamento a titolo della linea di bilancio generale. Si stima che tale importo rappresenti un incremento, in termini assoluti, che raggiunge il 30 %, rispetto al periodo coperto dall’ottavo FES. Tuttavia, essendo gli impegni totali per il nono FES aumentati di oltre il 40 % rispetto al FES precedente, la percentuale di fondi CE impegnati a favore del settore sanitario nell’Africa subsahariana è diminuita. Mentre il decimo FES rappresenta un incremento del 60 % rispetto ai fondi assegnati dal nono FES, si stima che gli stanziamenti relativi al settore sanitario nell’Africa subsahariana corrispondano approssimativamente all’importo stanziato dal nono FES. Gli stanziamenti modesti assegnati dai programmi nazionali ad interventi diretti nel settore sanitario nell’Africa subsahariana sono in netto contrasto con gli stanziamenti comunitari concessi ai paesi dell’Asia, dove il 14 % dei fondi a titolo del programma indicativo pluriennale 2007-2010 sono stati assegnati alla sanità di base. Ciò è accaduto nonostante i paesi asiatici fossero significativamente più avanti per quanto riguarda gli OSM nel campo della sanità. costituiscono parte integrante della decisione che concede il discarico per la gestione finanziaria del sesto, settimo, ottavo e nono Fondo europeo di sviluppo per l’esercizio 2005, paragrafo 29. Il sostegno internazionale per il potenziamento dei sistemi sanitari non è sufficiente 15. A partire dal nono FES, la Commissione e gli Stati membri dell’UE hanno cercato di ripartirsi il lavoro in modo appropriato, basandosi sulle rispettive competenze tradizionali e sul vantaggio comparativo percepito. Sebbene la ripartizione del lavoro tra i donatori costituisca un criterio della sana gestione finanziaria, non garantisce l’attribuzione, ai paesi dell’Africa subsahariana, di risorse adeguate per raggiungere un livello minimo di servizi sanitari e realizzare notevoli progressi verso gli OSM in materia di sanità. Analisi effettuate dalla Commissione, dagli Stati membri dell’UE e dall’Organizzazione mondiale della sanità (OMS) hanno permesso di determinare quali principali problematiche debbano essere affrontate dalla comunità internazionale per quanto riguarda il livello globale e la distribuzione degli aiuti nel settore sanitario (cfr. riquadro 1). La relativa assenza dal settore di un donatore importante come la Commissione 13 ha contribuito a tali deficienze; secondo il Parlamento europeo, il principio della divisione del lavoro non è un motivo valido perché la Commissione non svolga un ruolo chiave nel settore sanitario 14 . Relazione speciale n. 10/2008 — L’aiuto allo sviluppo fornito dalla CE ai servizi sanitari nell’Africa subsahariana 16 16. 17. Il codice di condotta dell’UE in materia di complementarità e divisione dei compiti nell’ambito della politica di sviluppo, elaborato nel 2007 15 , sottolinea la necessità di affrontare il problema degli Stati negletti dai donatori, che sono spesso Stati fragili e paesi in situazione di post-crisi. Il ruolo che la Commissione europea poteva svolgere in tali paesi costituiva un vantaggio comparativo, riconosciuto dalle politiche di sviluppo del 2000 e del 2005. In effetti, da un lato, in tali paesi è rappresentata più frequentemente dei suoi Stati membri e, dall’altro, svolge un ruolo di sostegno alla riabilitazione e allo sviluppo al termine delle operazioni di soccorso gestite da ECHO. Dal momento che una parte significativa degli interventi di ECHO riguardano il settore sanitario, è particolarmente importante assicurare il seguito degli interventi in campo sanitario. Soltanto in un numero limitato di questi paesi (Angola, Burundi, Costa d’Avorio, Repubblica democratica del Congo, Liberia e Zimbabwe) si è ravvisato nel settore sanitario il settore focale nel quadro del decimo FES. 15 Nota n. 9558/07 del Consiglio dell’Unione europea, Bruxelles, 15 maggio 2007. Il finanziamento da parte della Commissione degli interventi specifici per una determinata patologia è relativamente superiore a quello previsto per i sistemi sanitari (cfr. paragrafo 10). Tale differenza è dovuta al fatto che, nel periodo 2000-2005, la Commissione ha compiuto sforzi significativi per la definizione e l’attuazione dei programmi d’azione relativi all’iniziativa politica incentrata sull’HIV/AIDS, la malaria e la tubercolosi. D’altro canto, ha prestato una minore attenzione all’attuazione della più ampia politica sanitaria. Il declino nel sostegno della Commissione ai programmi nazionali (cfr. paragrafo 11), iniziato nel 2000, rientra in una tendenza più ampia da parte della comunità internazionale a concentrarsi su interventi specifici per una deter- RIQUADRO 1 PROBLEMI FONDAMENTALI RELATIVI AL LIVELLO GLOBALE E ALLA DISTRIBUZIONE DEI FINANZIAMENTI NEL SETTORE DELLA SANITÀ Gli esperti sanitari degli Stati membri dell’UE e della Commissione hanno concluso, nel 2006, che la parte della sanità nel sostegno globale dell’UE allo sviluppo d’oltremare (6,6 %) era insufficiente e che l’assistenza sanitaria dell’UE non era correlata al fabbisogno dei paesi in termini di finanziamenti per il settore sanitario. La direzione generale dello Sviluppo ha stimato che, per fornire un servizio sanitario minimo16, 32 paesi dell’Africa subsahariana avrebbero bisogno di un finanziamento totale di 9 767 milioni di euro, anche se raggiungessero l’obiettivo fissato dai capi di Stato africani in occasione del vertice di Abuja del 2001, ossia destinare il 15 % dei bilanci nazionali alla sanità. Uno studio dell’OMS sul sostegno al settore sanitario ha identificato una serie di «paesi orfani di aiuti sanitari» e ha concluso che non esisteva alcuna chiara correlazione tra la situazione sanitaria di un paese e l’importo del sostegno da esso ricevuto per tale settore. I paesi con tassi elevati di prevalenza dell’HIV/AIDS beneficiano di una maggiore assistenza sanitaria, anche se la situazione sanitaria globale in altri paesi è altrettanto grave se non peggiore17. 16 Nel 2001, la commissione su macroeconomia e salute ha calcolato che sono necessari 30 USD annui per abitante per fornire un servizio sanitario minimo. Tale cifra non comprende alcuni importanti elementi quali la pianificazione familiare, gli ospedali terziari e le urgenze. 17 Secondo la classifica dello studio OMS, nell’Africa subsahariana sono considerati orfani di aiuti sanitari i seguenti paesi: Repubblica centrafricana, Costa d’Avorio, Repubblica democratica del Congo, Etiopia, Nigeria, Sudan, Togo e Zimbabwe. Relazione speciale n. 10/2008 — L’aiuto allo sviluppo fornito dalla CE ai servizi sanitari nell’Africa subsahariana 17 minata patologia a scapito del rafforzamento dei sistemi sanitari 18 . In occasione dell’indagine condotta dalla Corte presso le delegazioni della Commissione nell’Africa subsahariana, 23 delegazioni su 27 ritenevano che vi fossero troppi finanziamenti specifici per una determinata patologia. La Corte ha osservato che, per lottare contro l’HIV/AIDS, l’Etiopia e il Mali hanno ricevuto un aiuto esterno superiore al bilancio sanitario nazionale globale, nonostante si trattasse di due paesi con tassi relativamente bassi di prevalenza dell’HIV/AIDS 19 . La valutazione intermedia UNDP 2007 sugli OSM ha sottolineato che sistemi sanitari carenti costituiscono un ostacolo serio per il loro raggiungimento. 18 Stati Uniti per l’aiuto contro l’AIDS (Pepfar) è stato lanciato nel 2003 allo scopo di fornire 15 miliardi di USD per il sostegno alla lotta contro l’HIV/AIDS per un periodo di cinque anni in 15 paesi, 12 dei quali erano paesi dell’Africa subsahariana (compresa la Repubblica sudafricana). 19 RISORSE UMANE In particolare, il piano di emergenza del presidente degli Secondo un’indagine demografica e sanitaria realizzata nel 2005, il tasso di prevalenza La Commissione non dispone di competenze sanitarie adeguate 18. dell’HIV è pari all’1,4 % in Etiopia e all’1,9 % nel Mali. Nonostante la Commissione stessa abbia riconosciuto la propria mancanza di competenze sanitarie nel 2004, indicandole come una ragione del sostegno finanziario limitato concesso al settore sanitario 20 , la Corte ha riscontrato che tale problema persiste e che non è stata sviluppata alcuna strategia delle risorse umane per colmare tali lacune. Delle 37 delegazioni presenti nell’Africa subsahariana che hanno risposto al sondaggio della Corte, 13 dispongono di personale (in totale 18 persone) in possesso di una qualifica universitaria in ambiti connessi al settore sanitario 21 . Soltanto quattro di queste persone sono funzionari permanenti e solo una di esse si occupa a tempo pieno di questioni s a n i t a r i e 22. L a C o r t e h a i d e n t i f i c a t o d i v e r s i p r o b l e m i n e l c o r s o d e i lavori di audit in loco (cfr. riquadro 2). Non solo è indispensabile che le delegazioni situate nei paesi in cui il settore sanitario rappresenta un elemento fondamentale del FES possiedano competenze sanitarie, ma è importante che anche le altre delegazioni abbiano accesso alle competenze sanitarie al fine di: 20 Seconda relazione sullo stato di avanzamento del programma d’azione della CE, SEC(2004) 1326 def. del 26.10.2004. 21 Quattro funzionari permanenti, cinque agenti locali, sette agenti contrattuali e due esperti junior. 22 Le questioni sanitarie erano inoltre trattate da cinque agenti locali (che se ne occupavano a tempo pieno), sette agenti contrattuali (tre dei quali vi lavoravano a tempo pieno e quattro a tempo parziale) e due a) g e s t i r e g l i a s p e t t i s a n i t a r i d e i p r o g r a m m i d i s o s t e g n o g e n e r a l e al bilancio; b) s o s t e n e r e e m o n i t o r a r e l e o p e r a z i o n i d e l F o n d o m o n d i a l e n e i paesi; c) sorvegliare meglio la linea del bilancio generale relativa alla sanità e i progetti intra-ACP; d) garantire che le questioni relative all’HIV/AIDS siano integrate in tutti gli interventi comunitari. esperti junior (entrambi a tempo parziale). RIQUADRO 2 QUESTIONI RELATIVE AL PERSONALE IDENTIFICATE NEL CORSO DELLE MISSIONI DI AUDIT DELLA CORTE In Burundi, nonostante la sanità fosse un settore importante del nono FES e un settore focale del decimo FES, la delegazione non disponeva di alcuna competenza sanitaria. In Kenya, dopo la partenza dell’esperto nazionale sanitario di uno Stato membro nell’agosto 2006, la delegazione non è riuscita ad ottenere un sostituto, poiché non era disponibile alcun posto. Nella delegazione in Swaziland lavorava un funzionario con una formazione in campo sanitario, che si era occupato però di altri settori, dato che la sanità non rappresentava per quel paese un settore focale nel quadro del nono FES. Relazione speciale n. 10/2008 — L’aiuto allo sviluppo fornito dalla CE ai servizi sanitari nell’Africa subsahariana 18 19. I servizi centrali della Commissione non posseggono competenze sufficienti per fornire un appoggio adeguato alle delegazioni nell’Africa subsahariana. Presso la direzione generale dello Sviluppo, tre funzionari (di cui uno solo possiede una formazione in campo sanitario) e tre esperti nazionali/multilaterali distaccati si occupano di questioni di politica sanitaria concernenti tutti i paesi in via di sviluppo e di questioni di programmazione nei paesi ACP. Presso EuropeAid lavorano solo due esperti in campo sanitario responsabili dell’assistenza alle 41 delegazioni dell’Africa subsahariana. 20. Una misura positiva recentemente adottata dalla Commissione per far fronte alla mancanza di competenze sanitarie a livello delle delegazioni è stata la nomina di un consigliere regionale per l’HIV/AIDS per l’Africa meridionale impiegato presso la delegazione di Pretoria, ma si tratta di un caso isolato. Inoltre, la cooperazione tra le delegazioni e i consiglieri sanitari regionali di ECHO nei paesi in situazione di post-conflitto può ancora essere migliorata. Alcune delegazioni hanno anche cercato di attingere alle competenze sanitarie di altri donatori, compresi gli Stati membri dell’UE, ma tale cooperazione continua ad essere limitata e, in generale, non è ufficializzata. Di conseguenza, i mandati conferiti dalla Commissione agli Stati membri non sono definiti in modo adeguato e non garantiscono che la Commissione conservi le proprie responsabilità. TEMPISTICA DEL FINANZIAMENTO COMUNITARIO PER IL SETTORE SANITARIO 21. Un elemento importante della politica sanitaria della Commissione dal 2000 è stato l’impegno ad accelerare il sostegno al settore sanitario, segnatamente per combattere le malattie legate alla povertà (cfr. paragrafo 2). Anche la prevedibilità dei finanziamenti è diventata una questione fondamentale se i paesi beneficiari vogliono migliorare la procedura di budgeting e l’attuazione degli aiuti esterni. La presente sezione esamina il tasso di esborso dei diversi strumenti e identifica fattori che ne condizionano la tempestività e la prevedibilità. INTERVENTI NEL SETTORE SANITARIO FINANZIATI DAL FES L’assistenza del FES al settore sanitario ha subito un’accelerazione nell’ambito del nono FES 22. Il ritmo di esecuzione degli interventi nel settore sanitario a titolo del nono FES nell’Africa subsahariana è cresciuto notevolmente rispetto all’ottavo FES (cfr. tabella 4). Un fattore determinante dell’accelerazione degli esborsi è la deconcentrazione. Secondo l’indagine della Corte, il 77 % delle delegazioni riteneva che la deconcentrazione avesse accelerato l’attuazione dei progetti finanziati dal FES. Relazione speciale n. 10/2008 — L’aiuto allo sviluppo fornito dalla CE ai servizi sanitari nell’Africa subsahariana 19 TABELLA 4 RAFFRONTRO TRA LE PERCENTUALI DEGLI INTERVENTI FES NEL SETTORE SANITARIO NELL’AFRICA SUBSAHARIANA CHE HANNO DATO LUOGO A ESBORSI NEI PRIMI CINQUE ANNI DELL’OTTAVO E DEL NONO FES Percentuale cumulativa degli impegni FES per il settore sanitario che hanno dato luogo a esborsi durante i primi cinque anni del FES 1 23. Ottavo FES Nono FES1 Anno 1 0% 0% Anno 2 1% 3% Anno 3 3% 13 % Anno 4 8% 25 % Anno 5 18 % 39 % Esclusi i trasferimenti al Fondo globale (cfr. paragrafo 26). Il fatto che la Commissione attribuisca finanziamenti per l’intera durata dei documenti di strategia nazionale costituisce una base solida per stabilire previsioni in materia di finanziamenti. Tuttavia, la Corte ha osservato che, nonostante la deconcentrazione, le procedure complesse applicate per l’ottenimento di input (opere, forniture e servizi), nonché per l’approvazione e l’attuazione dei programmi di lavoro, continuano a ridurre la rapidità e la prevedibilità del flusso di finanziamenti per gli interventi sanitari nell’ambito dei FES. SOSTEGNO GENERALE AL BILANCIO Gli esborsi della Commissione sono tempestivi, ma la prevedibilità costituisce un problema 24. Nell’ambito dell’ottavo e del nono FES, il sostegno generale al bilancio è risultato uno strumento a esborso rapido, come illustrato nella tabella 5. Inoltre, il fatto che i programmi coprano generalmente un periodo di tre anni e le assegnazioni indicative siano fissate nei documenti strategici nazionali per sei anni contribuisce alla loro prevedibilità. TABELLA 5 IMPEGNI A TITOLO DEL SOSTEGNO GENERALE AL BILANCIO CHE HANNO DATO LUOGO A ESBORSI DURANTE I PRIMI CINQUE ANNI DELL’OTTAVO E DEL NONO FES Percentuale cumulativa degli impegni a titolo del sostegno generale al bilancio che hanno dato luogo a esborsi durante i primi cinque anni dei FES Ottavo FES Nono FES Anno 1 12 % 5% Anno 2 22 % 18 % Anno 3 31 % 38 % Anno 4 55 % 57 % Anno 5 71 % 74 % Relazione speciale n. 10/2008 — L’aiuto allo sviluppo fornito dalla CE ai servizi sanitari nell’Africa subsahariana 20 25. Tuttavia, la Corte ha constatato che la rapidità e la prevedibilità erano ridotte a causa dei motivi seguenti: a) ritardi nei paesi che presentano domande di pagamento ammissibili, dovuti principalmente ai problemi da essi incontrati nella raccolta di dati per gli indicatori di performance (per es. Burundi, Kenya e Mali); b) alcuni paesi hanno perso l’ammissibilità al sostegno al bilancio generale, con il risultato che quest’ultimo viene sospeso, riducendo così l’assistenza disponibile per i bilanci sanitari. Quattro dei sei paesi interessati dall’audit in loco e dai controlli documentali della Corte (Etiopia, Kenya, Lesotho e Malawi) si trovavano in tale situazione. Ciononostante, la Corte ha constatato in Etiopia che la comunità internazionale aveva trovato un meccanismo alternativo efficace per garantire un flusso continuo di finanziamenti a favore del settore sanitario e di altri settori chiave (cfr. riquadro 3). Uno dei vantaggi connessi all’utilizzo del sostegno settoriale al bilancio in parallelo con il sostegno generale al bilancio consiste nel fatto che, in alcune circostanze, è possibile utilizzare il primo anche quando il secondo è stato sospeso. FONDO MONDIALE Il Fondo mondiale ha erogato un volume considerevole di fondi, però il tasso di esborso è stato più lento rispetto al FES 26. Uno degli obiettivi della creazione del Fondo mondiale era l’instaurazione di un meccanismo di fornitura più rapido (cfr. paragrafo 2). Mentre i contributi della Commissione al Fondo mondiale, iniziati nell’ambito del nono FES, hanno accelerato il ritmo di esborso degli impegni globali per la sanità nell’ambito del FES da parte della Commissione (cfr. tabella 6), l’esborso a favore del Fondo mondiale costituisce soltanto il primo passo per far affluire tale sostegno ai beneficiari finali. RIQUADRO 3 SOSTEGNO AL BILANCIO IN ETIOPIA In Etiopia, il sostegno generale al bilancio è stato sospeso nel 2005 a causa della situazione politica. Tuttavia, per garantire il mantenimento dell’aiuto esterno ai servizi fondamentali, compreso il settore sanitario, la comunità internazionale ha posto in essere un nuovo «programma di protezione dei servizi fondamentali» (Basic Services Protection Programme) multisettoriale che fornisce assistenza direttamente alle autorità regionali. Tale approccio rappresenta un mezzo per ridurre il rischio che gli sforzi a lungo termine per migliorare i servizi sanitari possano essere compromessi dalla sospensione del sostegno generale al bilancio. Relazione speciale n. 10/2008 — L’aiuto allo sviluppo fornito dalla CE ai servizi sanitari nell’Africa subsahariana 21 TABELLA 6 EFFETTO DEGLI ESBORSI DEL FONDO MONDIALE SUL TASSO DI ESBORSO DEGLI IMPEGNI FES A FAVORE DEL SETTORE SANITARIO Percentuale cumulativa degli impegni FES nel settore sanitario che hanno dato luogo a esborsi nei primi cinque anni dei FES 27. Nono FES Nono FES Ottavo FES (escluso il Fondo mondiale) (compreso il Fondo mondiale) Anno 1 0% 0% 22 % Anno 2 1% 3% 24 % Anno 3 3% 13 % 31 % Anno 4 8% 25 % 46 % Anno 5 18 % 39 % 55 % In termini di aumento del volume globale di esborsi per la lotta contro l’HIV/AIDS, la malaria e la tubercolosi, il Fondo mondiale si è rivelato efficace, dato che gli esborsi nell’Africa subsahariana ammontano a 2 931 milioni di USD per il periodo 2002-2007. Ciononostante, come illustrato nella tabella 7, il tasso di esborso del Fondo mondiale nei paesi dell’Africa subsahariana è più lento di quello degli interventi sanitari a titolo del FES. Nel caso della prima serie di sovvenzioni avviate nel 2002, solo il 73 % del bilancio era stato sborsato alla fine del periodo quinquennale previsto per la loro esecuzione. L’analisi della Corte non indica alcun miglioramento nel tasso di esborso degli aiuti del Fondo mondiale approvati negli anni successivi. Relazione speciale n. 10/2008 — L’aiuto allo sviluppo fornito dalla CE ai servizi sanitari nell’Africa subsahariana 22 TABELLA 7 RAFFRONTO TRA IL TASSO CUMULATIVO DI ESBORSO DEL FONDO GLOBALE E QUELLO DEGLI INTERVENTI FES NEL SETTORE SANITARIO NELL’AFRICA SUBSAHARIANA Fondo mondiale 28. Interventi dei FES nel settore sanitario Anno 1 2% 1% Anno 2 13 % 25 % Anno 3 26 % 36 % Oltre alla legittima enfasi posta dal Fondo mondiale sul finanziamento basato sulla performance, con conseguente riduzione degli esborsi intesi a finanziare sovvenzioni meno efficaci, altri due fattori hanno influito sul tasso di esborso: a) le difficoltà incontrate da alcuni beneficiari dell’aiuto del Fondo mondiale nel porre in essere sistemi finanziari, di appalto e di monitoraggio conformi ai requisiti stabiliti dal Fondo mondiale e nell’erogare rapidamente i fondi; b) n u o v e f o n t i d i f i n a n z i a m e n t o , c o m e i l P E P F A R , c h e h a n n o f a t t o la loro comparsa in taluni paesi durante l’esecuzione degli aiuti concessi dal Fondo mondiale, riducendone la capacità di assorbimento. 29. A differenza degli aiuti dei FES, le sovvenzioni del Fondo mondiale sono approvate sulla base di cicli di finanziamento annuali. I paesi ignorano se le rispettive domande di aiuto saranno approvate e non conoscono l’importo del finanziamento eventuale. Nei primi sei anni del Fondo mondiale, solo il 39 % delle domande di sovvenzione presentate per un finanziamento sono state effettivamente approvate. Relazione speciale n. 10/2008 — L’aiuto allo sviluppo fornito dalla CE ai servizi sanitari nell’Africa subsahariana 23 GESTIONE ED EFFICACIA DEGLI STRUMENTI 30. La Corte ha esaminato i tre principali strumenti utilizzati per migliorare i servizi sanitari: sostegno al bilancio, progetti e Fondo mondiale. La presente sezione si propone di valutare se la Commissione abbia ben gestito tali strumenti, se siano stati efficaci e se la Commissione li abbia utilizzati insieme in modo coerente. L’allegato III presenta una sintesi degli interventi nei cinque paesi visitati dalla Corte. 23 European Commission General Budget Support Guidelines 2007 (pag. 10). 24 Note on Sector Budget Support, novembre 2005, workshop di Dublino del Partenariato strategico con l’Africa, un gruppo di donatori SOSTEGNO AL BILANCIO bilaterali e multilaterali. L’UTILIZZO DEL SOSTEGNO AL BILANCIO DA PARTE DELLA COMMISSIONE Il sostegno al bilancio può svolgere un ruolo fondamentale nel migliorare i servizi sanitari 31. Il sostegno al bilancio può svolgere un ruolo chiave nel migliorare i servizi sanitari mediante l’aumento dei fondi messi a disposizione dei governi per i bilanci sanitari, consentendo loro in tal modo di sviluppare i servizi, prerequisito necessario per il conseguimento degli OSM. Inoltre, esso può rafforzare il quadro politico e il contesto istituzionale tramite il dialogo politico e l’assistenza tecnica. La Commissione, uno dei principali erogatori del sostegno al bilancio, lo definisce come il trasferimento di risorse finanziarie di un organismo di finanziamento esterno verso il tesoro nazionale di un paese partner, a patto che tale paese rispetti le condizioni stabilite per il pagamento 23 . Nonostante la Commissione suddivida il sostegno al bilancio in sostegno generale al bilancio e in sostegno settoriale al bilancio, nella pratica tale distinzione è meno chiara: «Il modo migliore per descrivere il sostegno al bilancio consiste nel paragonarlo a uno spettro. A un estremo, troviamo il sostegno generale al bilancio, in cui il dialogo e le condizioni sono incentrate su questioni macroeconomiche e intersettoriali. All’estremo opposto, il sostegno settoriale al bilancio è incentrato solo su questioni settoriali specifiche. In mezzo vi è il sostegno generale al bilancio, con condizioni e un dialogo settoriali, e le operazioni di sostegno settoriale al bilancio che comprendono alcune condizioni e un dialogo macroeconomici e trasversali» 24 . Il sostegno settoriale al bilancio è stato poco utilizzato e il ruolo del sostegno generale al bilancio nel migliorare i servizi sanitari non risulta chiaro 32. Il sostegno settoriale al bilancio, incentrato su un settore, potrebbe permettere di sostenere in particolare il settore sanitario. Tuttavia, nonostante dal 2000 la politica della Commissione sia consistita in un maggiore utilizzo del sostegno settoriale al bilancio, in pratica solo due paesi dell’Africa subsahariana (Mozambico e Zambia) ne hanno beneficiato concretamente a titolo del nono FES. Ciò è dovuto innanzitutto al fatto che la Commissione ha usato, in generale, il sostegno al bilancio nel settore sanitario solo se nel paese in questione la sanità costituisce un settore focale, il che accade solo in un numero ristretto di paesi. Un secondo motivo è da ricercarsi nel Relazione speciale n. 10/2008 — L’aiuto allo sviluppo fornito dalla CE ai servizi sanitari nell’Africa subsahariana 24 fatto che uno dei criteri di ammissibilità è l’esistenza di una politica settoriale sanitaria ben definita, che in taluni paesi non è ancora sufficientemente sviluppata. 33. La Commissione ha utilizzato il sostegno generale al bilancio molto più del sostegno settoriale al bilancio e 21 paesi dell’Africa subsahariana ne hanno beneficiato nell’ambito del nono FES. Si tratta della forma di sostegno al bilancio preferita dalla Commissione e, diversamente dal sostegno settoriale al bilancio, la Commissione ne consente l’utilizzo in aggiunta all’aiuto fornito a due settori focali. Inoltre, un numero maggiore di paesi sono ammissibili al sostegno generale al bilancio, dato che è una politica nazionale generale, più che una politica settoriale specifica, a rappresentare un requisito di ammissibilità, anche se l’efficacia della politica nazionale dipende in larga misura dalla forza delle politiche settoriali. Nonostante il sostegno generale al bilancio si ponga una gamma di obiettivi più ampia di quelli del sostegno settoriale al bilancio, può contribuire anche al miglioramento dei servizi sanitari se nella sua concezione è compresa una dimensione settoriale (cfr. paragrafo 31). Tradizionalmente ciò è avvenuto per i programmi di sostegno generale al bilancio attuati dalla Commissione, che ha privilegiato la sanità e l’istruzione e ha incluso la condizionalità e le disposizioni del settore sanitario per il dialogo relativo alla politica sanitaria con i governi. 34. Ciononostante, la Corte ha osservato che le opinioni variavano tra i servizi della Commissione, in particolare tra macroeconomisti e professionisti sanitari, riguardo alla misura in cui il sostegno generale al bilancio debba possedere una dimensione settoriale. Dal sondaggio della Corte è emerso che la maggioranza delle delegazioni consideravano il miglioramento dei servizi sanitari un obiettivo fondamentale di tale strumento (cfr. tabella 8). D’altro canto, il manuale sul sostegno generale al bilancio, rivisto nel 2007, ha ridotto notevolmente la dimensione settoriale dello strumento rispetto al precedente manuale del 2002, riducendone la focalizzazione sul miglioramento dei servizi sanitari. TABELLA 8 PERCEZIONE, DA PARTE DELLE DELEGAZIONI, DELL’IMPORTANZA DI CIASCUN OBIETTIVO DEL SOSTEGNO GENERALE AL BILANCIO 1 2 3 4 5 S/O Media Obiettivi del sostegno generale al bilancio 1 1 1 7 18 2 4,43 Riduzione della povertà 1 0 1 10 16 2 4,43 Miglioramento della gestione delle finanze pubbliche 1 1 3 11 12 2 4,14 Creazione di una stabilità macroeconomica 1 2 4 14 7 2 3,86 Armonizzazione delle procedure di aiuto 1 0 8 12 7 2 3,86 Aumento della prevedibilità dei finanziamenti 1 4 5 8 10 2 3,79 Miglioramento dei servizi sanitari 1 4 6 8 9 2 3,71 Miglioramento dei servizi educativi 3 5 0 9 10 3 3,67 Riduzione dei costi di transazione dell’aiuto (1 = non importante, 5 = molto importante, S/O = senza opinione) Relazione speciale n. 10/2008 — L’aiuto allo sviluppo fornito dalla CE ai servizi sanitari nell’Africa subsahariana 25 L’EFFICACIA DEL SOSTEGNO GENERALE AL BILANCIO NEL MIGLIORARE I SERVIZI SANITARI 35. È generalmente riconosciuto che è molto difficile valutare l’efficacia del sostegno generale al bilancio. Sebbene una valutazione del sostegno generale al bilancio, effettuata congiuntamente dai donatori e pubblicata nel 2006, abbia rappresentato un passo importante nella valutazione dello strumento, essa presentava comunque delle limitazioni. La Commissione continua ad impegnarsi per stabilire una metodologia di valutazione adeguata. La Corte ha valutato l’efficacia di tale strumento sulla base degli elementi seguenti 25 e ha esaminato se: 25 La valutazione della Corte si basa principalmente sui programmi di sostegno generale al bilancio in Burundi, Etiopia, Kenya, Lesotho, Malawi e Mali. Prende in considerazione anche lavori di audit pertinenti effettuati in altri paesi nel quadro della dichiarazione di affidabilità a) i contributi finanziari concessi siano stati associati a un aumento degli stanziamenti assegnati ai bilanci sanitari nazionali e degli esborsi a partire da questi ultimi, e se tali finanziamenti fossero suscettibili di essere utilizzati ai fini previsti; b) il quadro politico e istituzionale nel settore sanitario abbia favorito una fornitura efficace dei servizi; c) le delegazioni abbiano partecipato ai dialoghi politici relativi al settore sanitario, il che contribuirebbe a un utilizzo più efficace del sostegno generale al bilancio; d) gli obiettivi fissati nel quadro degli indicatori di performance per il settore sanitario, e selezionati come elemento di condizionalità per il sostegno generale al bilancio, siano stati raggiunti e se fossero adeguati. relativa al FES, in particolare in Ghana, Guinea-Bissau, Madagascar, Mozambico, Niger e Sierra Leone. Contributi finanziari: nella maggioranza dei paesi esaminati, il sostegno generale al bilancio non è stato associato a un aumento delle risorse di bilancio per il settore sanitario 36. La Corte ha constatato che, nella maggioranza dei paesi esaminati, il sostegno generale al bilancio non ha generato un aumento delle risorse convogliate attraverso il bilancio sanitario nazionale (cfr. riquadro 4). Ciò è dovuto in particolare al fatto che, in alcuni casi, i paesi beneficiari decidono di non incrementare le spese di bilancio in un dato esercizio finanziario di un importo pari a quello del sostegno al bilancio ricevuto, ma utilizzano invece tali fondi per ridurre il disavanzo pubblico [cfr. paragrafo 12, lettera b)]. Inoltre, la Commissione non ha cercato in modo sistematico di incoraggiare tali paesi a incrementare i bilanci sanitari nazionali attribuendo a tali aumenti un valore di indicatore di performance nelle convenzioni di finanziamento concluse nell’ambito del sostegno generale al bilancio. Infatti, gli stanziamenti di bilancio per il settore sanitario sono stati considerati un indicatore di performance soltanto in cinque dei dodici paesi controllati. Relazione speciale n. 10/2008 — L’aiuto allo sviluppo fornito dalla CE ai servizi sanitari nell’Africa subsahariana 26 L’«interpretazione dinamica» da parte della Commissione dell’ammissibilità al sostegno generale al bilancio mette a repentaglio l’utilizzo efficace del finanziamento per migliorare i servizi sanitari 37. L’efficacia del sostegno generale al bilancio nel migliorare i servizi sanitari dipende non solo da quante risorse sono destinate alla spesa sanitaria, ma anche dall’adeguatezza dei sistemi di gestione delle finanze pubbliche che ne disciplinano l’utilizzo. A seguito di quella che la Commissione definisce un’«interpretazione dinamica» dell’ammissibilità, sebbene i paesi dell’Africa subsahariana abbiano, in genere, una scarsa capacità di gestione delle finanze pubbliche, possono essere comunque ammissibili al sostegno generale al bilancio, aumentando considerevolmente il rischio di una spesa pubblica inefficiente e scarsamente efficace. I fondi convogliati al settore sanitario sono particolarmente a rischio, poiché il passaggio delle risorse ai fornitori di servizi in prima linea è complicato e in generale attraversa una complessa stratificazione amministrativa. La Corte ha osservato che i controlli della spesa pubblica o gli audit intesi a ripercorrerne l’iter, sebbene poco utilizzati, hanno identificato perdite significative di risorse pubbliche per quanto riguarda le spese sanitarie non salariali, che potrebbero avere serie ripercussioni sulla fornitura di servizi sanitari 26 . Inoltre, è generalmente riconosciuto che l’acquisto di medicinali tramite depositi farmaceutici centrali presenta rischi elevati. 26 Cfr., ad esempio, «Public Expenditure Tracking Surveys — Quantitative Service Delivery Surveys in Sub-Saharan Africa: A Stocktaking Study». Bernard Gauthier. HEC Montreal. Settembre 2006, studio richiesto dalla Banca mondiale. RIQUADRO 4 IL SOSTEGNO GENERALE AL BILANCIO E I SUOI EFFETTI SUI BILANCI DEL SETTORE SANITARIO In Burundi, nonostante il piano nazionale di sviluppo sanitario per il periodo 2006-2010 prevedesse un aumento della quota del bilancio nazionale attribuito alla sanità dal 3,6 % al 15 % nel 2010, gli stanziamenti per la sanità sono scesi nel 2007 al 2 % soltanto. In Etiopia, gli stanziamenti e le spese per la sanità sono rimasti bassi per il periodo esaminato (2002-2007), pertanto i servizi sanitari non hanno ricevuto finanziamenti sufficienti. Sebbene il PRBS 2 (Poverty reduction budget support, Sostegno di bilancio per la riduzione della povertà) si prefiggesse un incremento nel bilancio sanitario dal 6,8 % del 2003 al 7,3 % nel 2004, in realtà la parte del bilancio destinata alla sanità è scesa al 6,5 %. Nel complesso, le spese ricorrenti legate alla povertà in Etiopia sono aumentate in modo significativo dopo il 2000, però ciò non è avvenuto per il settore sanitario, la cui parte nelle spese suddette ammonta solo al 15 %. In Mali, la convenzione di finanziamento per il sostegno generale al bilancio prevedeva che la parte del settore sanitario nel bilancio nazionale ricorrente aumentasse dal 10,5 % all’11,5 % nel periodo 2002-2005; tuttavia, ciò non è avvenuto e nel 2005 tale parte è scesa al 10,2 %. In Kenya, gli stanziamenti per il settore sanitario sono passati al 9 % nel 2005-2006, a fronte del 7 %-7,5 % degli esercizi precedenti, però la spesa nel 2005-2006 è stata solo del 5,7 %, poiché è andata diminuendo ogni anno dal 2001-2002, quando rappresentava il 9 % della spesa nazionale totale. In Malawi, nei primi due esercizi (2005-2007) successivi al ripristino del sostegno generale al bilancio, il governo ha privilegiato l’estinzione del debito interno e il bilancio della sanità è stato mantenuto al 10,7 % soltanto, una percentuale inferiore rispetto ad alcuni esercizi precedenti. Tuttavia, un incremento significativo del bilancio era programmato per il 2007-2008. In Lesotho, la spesa sanitaria è stata mantenuta ai livelli precedenti, nonostante l’aggravarsi della crisi sanitaria. Relazione speciale n. 10/2008 — L’aiuto allo sviluppo fornito dalla CE ai servizi sanitari nell’Africa subsahariana 27 38. I programmi di sostegno generale al bilancio non hanno affrontato in modo adeguato tali rischi. Il manuale del sostegno generale al bilancio del 2002 prevedeva audit finanziari e verifiche di conformità, segnatamente nei settori sociali, nel corso dell’attuazione del programma, oltre alla valutazione iniziale della qualità della gestione delle finanze pubbliche. Tali controlli sono necessari soprattutto laddove la capacità delle istituzioni superiori di controllo nazionali è ridotta, cosa che generalmente accade. Nella pratica, tuttavia, tali controlli non sono stati effettuati e la Commissione ne ha eliminato l’obbligatorietà dalla versione 2007 del manuale, secondo il quale la Commissione, dopo aver trasferito i fondi alle tesorerie nazionali, non ne verificherà le modalità di utilizzo. Ciò contrasta con la politica della Commissione relativa al sostegno settoriale al bilancio, che si propone di esaminare l’utilizzo delle risorse in modo più dettagliato prestando attenzione alla catena dei risultati dalle «risorse» alle «realizzazioni» e ai «risultati» 27 . La Corte condivide la visione del Parlamento europeo secondo cui tali controlli costituiscono un ulteriore vantaggio del sostegno settoriale al bilancio rispetto al sostegno generale al bilancio, in termini di potenziale efficacia 28 . 27 European Commission Support to Sector Programmes Guidelines, luglio 2007. 28 Risoluzione del Parlamento europeo del 22 aprile 2008 recante le osservazioni che costituiscono parte integrante della decisione sul discarico per l’esecuzione del bilancio generale dell’Unione europea per l’esercizio 2006, sezione III — Commissione, paragrafo 225. 29 Sostegno della Comunità ai programmi di riforme economiche e all’adeguamento strutturale: bilancio e prospettive. COM(2000) 58 def. del 4.2.2000. Al momento di utilizzare il sostegno generale al bilancio, non è stata prestata sufficiente attenzione al rafforzamento della politica sanitaria e del quadro istituzionale per migliorare i servizi sanitari 39. In due paesi visitati, Malawi e Mali, la Corte ha osservato che l’esistenza di una valida politica sanitaria sostenuta dai donatori attraverso un approccio settoriale (Sector Wide Approach, SWAp) permetterebbe di migliorare l’efficacia del sostegno generale al bilancio nel settore sanitario. Tuttavia, dall’indagine di audit risulta che quasi la metà dei paesi che avevano beneficiato del sostegno generale al bilancio a titolo del nono FES, o che avrebbero dovuto beneficiarne a titolo del decimo FES, non avevano ancora elaborato un approccio settoriale sanitario. Ciò evidenzia il fatto che la Commissione non ha prestato sufficiente attenzione alla definizione di approcci settoriali, necessari affinché il sostegno generale al bilancio possa apportare un contributo efficace al miglioramento dei servizi sanitari. 40. I ministeri della Sanità figurano spesso tra i ministeri più deboli, soprattutto ai livelli regionale e locale, verso i quali alcuni paesi hannno proceduto a un decentramento esteso. Tale capacità istituzionale limitata rappresenta un vincolo per lo sviluppo e l’attuazione di valide politiche sanitarie. La politica della Commissione è consistita nel fornire assistenza tecnica al rafforzamento dei ministeri settoriali prioritari e di quelli delle finanze, essendo il 10 % circa dei finanziamenti a titolo del sostegno generale al bilancio riservato a tale scopo 29 . Tuttavia, nei 12 paesi beneficiari del sostegno generale al bilancio esaminati dalla Corte, in un caso soltanto (Niger) sono stati assegnati dei fondi per l’assistenza tecnica specifica al ministero della sanità. L’edizione 2007 del manuale del sostegno generale al bilancio non prevede più l’utilizzo dell’assistenza tecnica per i ministeri settoriali. Relazione speciale n. 10/2008 — L’aiuto allo sviluppo fornito dalla CE ai servizi sanitari nell’Africa subsahariana 28 La Commissione non ha sfruttato appieno le opportunità di dialogo in materia di sanità per migliorare l’efficacia del sostegno generale al bilancio 41. Uno dei vantaggi potenziali del sostegno al bilancio è l’opportunità da esso offerta di migliorare l’efficacia tramite il dialogo politico tra donatori e governi beneficiari. Dall’indagine della Corte è emerso che la grande maggioranza delle delegazioni ha partecipato direttamente a un dialogo nel settore sanitario; tuttavia, la Corte ha constatato carenze nella qualità e nella profondità di tale dialogo: a) le competenze sanitarie limitate presso le delegazioni (cfr. paragrafo 18) non favoriscono un dialogo di qualità. La Commissione ha cercato esperti in economia cui affidare compiti relativi al sostegno generale al bilancio, ma non ha costituito per tali programmi équipe allargate comprendenti anche esperti sanitari (e nel campo dell’istruzione). Mentre in alcuni casi è possibile avvalersi di rappresentanti degli altri donatori, soltanto due delegazioni vi hanno fatto ricorso, senza che tale operazione fosse coperta da un mandato scritto formale (cfr. paragrafo 20); b) il grado di approfondimento del dialogo settoriale che le delegazioni dovrebbero raggiungere nel quadro del sostegno generale al bilancio non è chiaro (cfr. paragrafo 34); c) le discussioni sul raggiungimento degli obiettivi degli indicatori di performance sono intese come un mezzo per stabilire un dialogo settoriale sanitario più ampio, tuttavia la Corte ha osservato che tale dialogo tendeva ad essere troppo incentrato su indicatori specifici, piuttosto che su problemi sanitari di più ampia portata, nonché sull’importo della quota variabile da versare per ciascun indicatore piuttosto che sui fattori sottostanti che condizionavano la performance. Soltanto la metà degli obiettivi degli indicatori di performance sono stati raggiunti ed esistono carenze nei meccanismi previsti per il loro utilizzo 42. Dal 2000, la politica della Commissione relativa al sostegno generale al bilancio è stata incentrata, in larghissima misura, sui risultati. Il 30 % circa degli esborsi a titolo del sostegno generale al bilancio sono effettuati tramite i cosiddetti versamenti di quote variabili in funzione del raggiungimento degli obiettivi stabiliti per gli indicatori di performance. Al fine di migliorare la loro pertinenza e la responsabilizzazione nazionale, tali indicatori sono sempre più spesso selezionati sulla base dei documenti strategici per la riduzione della povertà elaborati dai governi beneficiari. La necessità di misurare i risultati ha prodotto anche sforzi significativi per rafforzare i sistemi statistici nazionali. 43. La Corte ha esaminato in che misura gli obiettivi degli indicatori di performance applicabili al settore sanitario contenuti nelle convenzioni di finanziamento della Commissione siano stati raggiunti. Ha osservato che, nel complesso, solamente il 50 % di tali obiettivi era stato raggiunto. Ciò solleva la questione dell’efficacia dei programmi di sostegno generale al bilancio nel migliorare i servizi sanitari. Relazione speciale n. 10/2008 — L’aiuto allo sviluppo fornito dalla CE ai servizi sanitari nell’Africa subsahariana 29 44. La Corte ha individuato diversi fattori relativi alle modalità di utilizzo degli indicatori di performance sanitari, che hanno ridotto anche l’efficacia del sostegno al bilancio generale nel contribuire ai miglioramenti nei servizi sanitari: a) l a d i m i n u z i o n e d e l v a l o r e d ’ i n c e n t i v o d e g l i o b i e t t i v i d i p e r f o r mance può essere dovuta, da un lato, agli importi relativamente modesti attribuiti a ciascun indicatore e, dall’altro, alla politica della Commissione consistente nel rendere disponibili i fondi non spesi per altre azioni di assistenza FES ai paesi, nei casi in cui quote variabili non sono state erogate a causa del mancato raggiungimento degli obiettivi; b) inoltre, quando sono stati selezionati degli indicatori che i governi non controllavano a sufficienza, questi ultimi erano meno incentivati a raggiungere gli obiettivi e il legame con il sostegno generale al bilancio è stato ridotto; c) spesso, i dati utilizzati non erano affidabili, pertanto talvolta risultava difficile sapere con certezza se un obiettivo fosse stato raggiunto o meno, soprattutto quando gli indicatori erano misurati su periodi relativamente brevi di dodici mesi. Ciò poteva rendere difficile l’individuazione delle modifiche; d) t a l v o l t a , g l i o b i e t t i v i s t a b i l i t i n o n e r a n o a b b a s t a n z a a m b i z i o s i , o lo erano eccessivamente; e) gli indicatori non prestavano sufficiente attenzione agli aspetti qualitativi dell’assistenza sanitaria. 45. La Corte ha anche verificato se il sostegno generale al bilancio fosse stato particolarmente efficace nel migliorare i servizi sanitari per le fasce più povere della popolazione. Dall’analisi svolta dall’OMS sulle politiche sanitarie previste nei documenti strategici per la riduzione della povertà risulta che, nell’ambito delle politiche sanitarie nazionali, l’attenzione prestata alla questione della povertà è generalmente limitata. Tale osservazione trova conferma nei più ampi elementi probatori raccolti dalla Corte, che rivelano l’alta concentrazione di personale sanitario e servizi sanitari nelle aree urbane. Inoltre, gli indicatori di performance sanitaria della Commissione comprendono raramente una dimensione «povertà», che avrebbe concentrato i miglioramenti nei servizi sanitari a favore delle fasce meno abbienti della popolazione e/o delle regioni più povere del paese. 46. Nel suo questionario, la Corte ha chiesto alle delegazioni la loro opinione sull’efficacia del sostegno generale al bilancio nel migliorare i servizi sanitari e nel soddisfare gli altri obiettivi. Le risposte hanno confermato le preoccupazioni della Corte riguardo all’efficacia di tale sostegno, come è attuato al momento, nel migliorare i servizi sanitari. Su una scala da 1 (scarsa) a 5 (elevata), le delegazioni hanno valutato l’efficacia di tale aiuto nel migliorare i servizi sanitari al 2,77 soltanto, ossia il livello di efficacia più basso per gli otto obiettivi di sostegno generale al bilancio (cfr. tabella 9). Relazione speciale n. 10/2008 — L’aiuto allo sviluppo fornito dalla CE ai servizi sanitari nell’Africa subsahariana 30 TABELLA 9 PERCEZIONE, DA PARTE DELLE DELEGAZIONI DELLA COMMISSIONE EUROPEA NELL’AFRICA SUBSAHARIANA, DELL’EFFICACIA DEL SOSTEGNO GENERALE AL BILANCIO NEL MIGLIORARE I SERVIZI SANITARI 1 2 3 4 5 S/O Media Obiettivi del sostegno generale al bilancio 1 1 5 8 9 5 3,96 Creazione di una stabilità macroeconomica 0 0 6 15 3 5 3,88 Miglioramento della gestione delle finanze pubbliche 1 1 5 13 5 4 3,80 Armonizzazione delle procedure di aiuto 2 1 6 10 5 5 3,63 Riduzione dei costi di transazione dell’aiuto 1 5 7 9 3 4 3,32 Aumento della prevedibilità dei finanziamenti 1 7 6 6 2 7 3,05 Riduzione della povertà 1 7 8 4 2 7 2,95 Miglioramento dei servizi educativi 3 8 4 5 2 7 2,77 Miglioramento dei servizi sanitari (1 = non importante, 5 = molto importante, S/O = senza opinione) PROGETTI 47. Tradizionalmente, il progetto ha rappresentato il principale strumento utilizzato dalla Commissione per attuare l’aiuto allo sviluppo. Dal 2000, tuttavia, la Commissione ha fatto del sostegno al bilancio la forma preferita di esecuzione degli aiuti. Questo cambiamento l’ha portata a precisare, nei suoi manuali relativi all’aiuto, che il progetto è di fatto uno strumento da utilizzare «in ultima istanza», quando il ricorso ad altri strumenti risulta impossibile. La Corte ha esaminato un campione di progetti al fine di valutarne l’efficacia in termini di raggiungimento, effettivo o probabile, degli obiettivi. L’efficacia dei progetti è stata considerata «soddisfacente» laddove gli obiettivi sono stati raggiunti o sono in procinto di esserlo; «parzialmente soddisfacente» quando sono stati riscontrati alcuni problemi e gli obiettivi sono stati raggiunti solo in parte; «non soddisfacente» quando sono stati rilevati problemi significativi e un numero limitato di obiettivi programmati sono stati conseguiti, o sono suscettibili di esserlo. L’allegato III presenta brevemente i progetti esaminati nel corso delle missioni in loco, mentre l’allegato IV contiene l’elenco completo dei progetti oggetto dell’audit. Relazione speciale n. 10/2008 — L’aiuto allo sviluppo fornito dalla CE ai servizi sanitari nell’Africa subsahariana 31 PROGETTI FES Tutti i progetti FES si sono rivelati ragionevolmente efficaci, tuttavia nella maggioranza dei casi vi sono dubbi quanto alla loro sostenibilità 48. I progetti FES possono combinare la fornitura di assistenza tecnica, di infrastrutture e di attrezzature. La Corte ha esaminato l’efficacia di dodici progetti FES nel settore sanitario in dodici paesi. L’efficacia dei progetti è stata valutata soddisfacente o parzialmente soddisfacente in due terzi dei paesi nonostante il carattere relativamente complesso degli interventi nel settore sanitario. La valutazione della Corte sull’efficacia dei progetti FES corrispondeva in gran parte all’opinione delle delegazioni della Commissione. Nel questionario della Corte, le delegazioni hanno valutato la loro efficacia a 3,11 su una scala compresa tra 1 (scarsa) e 5 (elevata). Fra gli elementi positivi dei progetti FES figurano il contributo al miglioramento della qualità delle politiche e della fornitura di servizi. D’altro canto, nella maggioranza dei casi i progetti esaminati dalla Corte non si rivolgevano in modo specifico alle fasce meno abbienti della popolazione, sebbene potenzialmente potessero avere un impatto a livello regionale e locale. Le prospettive di sostenibilità della maggior parte dei progetti non erano buone. 49. L’audit della Corte ha individuato i principali fattori che hanno inciso negativamente sulla performance dei progetti sanitari finanziati dal FES, alcuni dei quali condizionano anche progetti FES in altri settori: a) i p r o g e t t i t e n d e v a n o a d e s s e r e t r o p p o a m b i z i o s i , i n p a r t i c o l a r e nelle situazioni di post-conflitto, a causa sia dell’ampio ventaglio di attività e copertura geografica di alcuni progetti, sia delle aspettative eccessive riguardo agli obiettivi che i progetti avrebbero potuto conseguire senza il supporto di altri strumenti; b) i t e m p i p r e v i s t i p e r l ’ a t t u a z i o n e d e i p r o g e t t i e r a n o i n g e n e r e troppo brevi, innanzitutto a causa delle lunghe procedure di aggiudicazione e approvazione (cfr. paragrafo 23) e, in secondo luogo, perché ci voleva del tempo affinché le modifiche apportate ai progetti fossero assimilate dalle organizzazioni dei beneficiari e divenissero sostenibili; c) l a q u a l i t à d e l l ’ a s s i s t e n z a t e c n i c a p r e v i s t a c h e a v e v a f o r m a t o oggetto di contratti per tali progetti è stata molto variabile e ciò ha influito notevolmente sui risultati dei progetti; d) a n c h e l a c a p a c i t à d i f o r n i r e s e r v i z i s a n i t a r i e d i l a v o r a r e c o n progetti FES è stata variabile, soprattutto a livello provinciale e locale; e) la mancanza di una politica nazionale valida nel settore sanitario ha ridotto l’efficacia dei progetti, in particolare le prospettive di raggiungimento della sostenibilità; f) spesso, le delegazioni non disponevano di competenze sanitarie e, più in generale, erano sottoposte a una pressione eccessiva per poter garantire il livello di supervisione necessario a massimizzare le prospettive di successo dei progetti. Relazione speciale n. 10/2008 — L’aiuto allo sviluppo fornito dalla CE ai servizi sanitari nell’Africa subsahariana 32 PROGETTI INTRAACP Modalità complesse di concezione e di gestione rendono i progetti intra-ACP meno efficaci di altre tipologie di progetti 50. Ciascun progetto intra-ACP riguarda una serie di paesi in diverse regioni dell’Africa subsahariana. Nell’ambito del nono FES, tali progetti erano attuati nella maggioranza dei casi tramite agenzie delle Nazioni Unite. L’efficacia dei cinque progetti controllati è stata giudicata soddisfacente in un caso, parzialmente soddisfacente in due casi e insoddisfacente negli altri due casi. Per quanto riguarda la gestione di questo tipo di progetti, tra i fattori responsabili di una performance generalmente modesta figurano: a) la concezione dei progetti, alla quale spesso hanno partecipato molti paesi, ricevendo ciascuno risorse relativamente modeste per finanziare un gran numero di attività. Ciò ne ha ridotto l’impatto potenziale; b) lo scarso coinvolgimento delle delegazioni della Commissione in questi progetti a gestione centralizzata e le difficoltà incontrate dai servizi centrali della Commissione nel monitorare in modo appropriato i progetti che interessano spesso numerosi paesi; c) le difficoltà nel concordare le modalità di programmazione e di comunicazione tra la Commissione e le agenzie dell’ONU e i problemi affrontati successivamente da questi ultimi per rispettare tali modalità. PROGETTI SANITARI FINANZIATI DALLA LINEA DI BILANCIO GENERALE Ad eccezione dei progetti gestiti a livello centrale, i progetti finanziati dalla linea di bilancio generale si sono rivelati per lo più efficaci, tuttavia la loro sostenibilità è spesso incerta 51. I progetti sanitari finanziati dalla linea di bilancio generale sono attuati principalmente da ONG e da altri attori non statali. La Corte ha controllato nove di questi progetti in Kenya, Malawi e Mali. L’efficacia di tre progetti è stata giudicata soddisfacente, quella degli altri sei parzialmente soddisfacente. Le delegazioni della Commissione hanno espresso un giudizio relativamente positivo su tali progetti, dato che nel questionario della Corte hanno valutato la loro efficacia a 3,5 su una scala compresa tra 1 (scarsa) e 5 (elevata). Anche quattro progetti cofinanziati da ONG in Lesotho, Malawi, Mali e Swaziland sono stati controllati dalla Corte e sono risultati efficaci. In un caso, la loro efficacia è stata considerata soddisfacente e, negli altri tre casi, parzialmente soddisfacente. Relazione speciale n. 10/2008 — L’aiuto allo sviluppo fornito dalla CE ai servizi sanitari nell’Africa subsahariana 33 52. Gli aspetti particolarmente positivi di tali tipologie di progetti erano i seguenti: 30 Appraisal of the Two Legal Bases on Health, AIDS and Population, Ecorys Research and Consulting, a) i progetti erano incentrati su aspetti legati alla povertà e spesso fornivano servizi fondamentali nelle aree più remote, dove i servizi statali erano meno presenti; b) in ambiti sensibili, come l’HIV/AIDS, molte persone, soprattutto giovani, preferivano essere assistiti da ONG anziché rivolgersi ai servizi sanitari dello Stato; c) per la Commissione, tali progetti erano più facilmente controllabili dei progetti più ampi finanziati dal FES e, pertanto, erano meno esposti a ritardi, poiché tutte le attività connesse ai progetti rientravano in un unico contratto concluso con una ONG; d) i p r o g e t t i f r u t t a v a n o a m p i a v i s i b i l i t à a f r o n t e d i f i n a n z i a m e n t i relativamente modesti. 53. novembre 2006. In generale, come osservato in una recente valutazione delle linee di bilancio relative al settore sanitario 30 , il punto debole di tali progetti è la loro sostenibilità e un più ampio impatto, dal momento che: a) nonostante le norme disciplinanti le linee del bilancio generale relative alla sanità fossero intese a promuovere progetti innovativi, il fatto che le procedure della Commissione non contemplino la partecipazione di funzionari sanitari nazionali significava che i progetti erano meno suscettibili di essere integrati nelle politiche nazionali; b) la Commissione non ha stabilito un sistema inteso a garantire la diffusione sistematica degli insegnamenti tratti dai progetti che hanno avuto un esito positivo; c) i progetti con risultati positivi avrebbero potuto essere sviluppati grazie ai finanziamenti FES. A tal fine, la sanità avrebbe dovuto essere selezionata come settore focale e sia le delegazioni che i funzionari nazionali avrebbero dovuto essere bene informati sui progetti al momento della programmazione; in generale, ciò non è mai successo. 54. Esiste un’altra fonte di preoccupazione: mentre i progetti sono focalizzati sulla povertà, la selezione dei progetti non tiene debitamente conto dei livelli di povertà dei diversi paesi. La normativa relativa al cofinanziamento da parte delle ONG ha cercato, in maniera sempre più incisiva, di risolvere tale problematica riducendo il numero dei paesi ammissibili. Relazione speciale n. 10/2008 — L’aiuto allo sviluppo fornito dalla CE ai servizi sanitari nell’Africa subsahariana 34 55. La Corte ha controllato anche cinque progetti nel settore sanitario, sottoposti a gestione centralizzata e finanziati dalla linea di bilancio generale. Ciascuno di essi interessava almeno due paesi, spesso un numero maggiore, senza frontiere comuni. Per quanto riguarda i progetti intra-ACP, sono stati considerati meno efficienti dei progetti attuati in un solo paese. Tali progetti erano confrontati a due tipi di difficoltà: quelle incontrate dalle ONG nell’attuare progetti spesso complessi che coprivano diversi paesi in diverse regioni e quelle incontrate dai servizi centrali della Commissione nel monitorare tali progetti. FONDO MONDIALE LA GESTIONE, DA PARTE DELLA COMMISSIONE, DEL SOSTEGNO AL FONDO MONDIALE La Commissione ha svolto un ruolo importante nell’istituire il Fondo mondiale, però ha compiuto pochi sforzi per sostenerlo o monitorarlo a livello dei paesi beneficiari 56. Nel quadro della sua politica di «rapido intervento» (cfr. paragrafo 2), la Commissione ha fornito un contributo significativo all’istituzione del Fondo mondiale. È rappresentata in seno al Consiglio e può dunque influenzare i principi globali che ne reggono il funzionamento (cfr. riquadro 5). Il Fondo mondiale è diventato in poco tempo un attore importante nella lotta contro l’HIV/AIDS, la tubercolosi e la malaria; entro il 2007, aveva approvato sovvenzioni per 8 947 milioni di USD a favore di 136 paesi, di cui circa il 60 % è stato destinato all’Africa subsahariana. RIQUADRO 5 PRINCIPI OPERATIVI DEL FONDO MONDIALE • Funzionare come uno strumento finanziario e non come un ente attuatore. • Rendere disponibili risorse finanziarie supplementari e far leva su di esse. • Sostenere programmi che rispecchiano la responsabilizzazione nazionale. • Operare in modo equilibrato in termini di diverse regioni, malattie e interventi. • Perseguire un approccio integrato ed equilibrato alla prevenzione e al trattamento. • Valutare proposte mediante processi di esame indipendenti. • Elaborare una procedura di concessione dei finanziamenti semplificata, rapida e innovativa, e operare in modo trasparente, con l’obbligo di rendere conto. Relazione speciale n. 10/2008 — L’aiuto allo sviluppo fornito dalla CE ai servizi sanitari nell’Africa subsahariana 35 57. 58. Nel periodo 2001-2007, la Commissione ha sborsato complessivamente 622,5 milioni di euro a favore del Fondo mondiale attingendo ai fondi intra-ACP a titolo del FES (330 milioni di euro) e alle linee di bilancio generali relative al settore sanitario (292,5 milioni di euro). Tale somma, che rappresenta l’8,1 % dei contributi totali al Fondo mondiale, fa della Commissione il quarto donatore principale. Tuttavia, una recente valutazione della gestione del Fondo mondiale ha permesso di constatare che il Fondo può avere difficoltà nell’assorbire l ’ a u m e n t o d e i c o n t r i b u t i p r o m e s s i d a i d o n a t o r i 31. C i ò m o s t r a c o m e alcuni paesi non siano in grado di tradurre i loro bisogni di assistenza in proposte di sovvenzione di un livello accettabile e non siano capaci, in seguito, di spendere i finanziamenti ricevuti. 31 Evaluation of the Organisational Effectiveness and Efficiency of the Global Fund to Fight AIDS, Tuberculosis and Malaria. Ottobre 2007 (Macro Consultancy). Il ruolo significativo svolto dai servizi centrali della Commissione nella creazione del Fondo mondiale, e le risorse considerevoli ad esso destinate, contrastano con il ruolo modesto svolto nel quadro del Fondo mondiale dalla maggioranza delle delegazioni della Commissione. Gli orientamenti diffusi dai servizi centrali della Commissione non contenevano istruzioni, bensì si limitavano a «incoraggiare» le delegazioni a sostenere le operazioni del Fondo. I servizi centrali della Commissione avevano previsto che le delegazioni sarebbero intervenute in tre settori principali, tuttavia le delegazioni non hanno svolto un ruolo attivo in nessuno di essi. Si trattava di: a) partecipare attivamente ai meccanismi di coordinamento nazionale del Fondo mondiale e contribuire al loro potenziamento: secondo quanto emerso dall’indagine della Corte, solo il 35 % delle delegazioni partecipano a tali meccanismi. I motivi più spesso evocati per la mancata partecipazione comprendono la carenza di personale presso le delegazioni e il fatto che il settore sanitario non è un settore focale per la Commissione; b) rendere conto degli aspetti del funzionamento del Fondo mondiale a livello nazionale: in base all’indagine della Corte, solo l’8 % delle delegazioni ha riferito ai servizi centrali della Commissione in modo regolare, il 59 % in maniera saltuaria mentre un terzo non vi ha mai provveduto. Nonostante la Commissione sia rappresentata nel Consiglio del Fondo mondiale, la mancanza di feedback sulle operazioni del Fondo da parte delle delegazioni ha ridotto la sua capacità di agire a questo livello per migliorare l’efficacia delle operazioni; c) fornire assistenza tecnica per sviluppare le proposte di sovvenzione e favorirne l’attuazione: gli organi nazionali non sono in grado di elaborare proposte di sovvenzione e poi attuarle (cfr. paragrafo 57). Al fine di risolvere tale problema, il Fondo mondiale ha sottolineato in particolare la necessità, per la comunità internazionale, di fornire assistenza tecnica nell’Africa subsahariana. La Commissione, tuttavia, non ha risposto a tale appello. Relazione speciale n. 10/2008 — L’aiuto allo sviluppo fornito dalla CE ai servizi sanitari nell’Africa subsahariana 36 EFFICACIA DEL FONDO MONDIALE Il Fondo mondiale ha contribuito in modo significativo alla lotta contro l’HIV/AIDS, la malaria e la tubercolosi; tuttavia, per essere più efficace, deve essere completato da un aiuto supplementare a lungo termine ai sistemi sanitari da parte dei donatori 59. Una delle misure principali dell’efficacia del Fondo mondiale proviene dagli indicatori di realizzazione da esso utilizzati per coprire i cosiddetti «programmi sostenuti dal Fondo mondiale». Tali indicatori tengono conto non solo delle realizzazioni dei programmi finanziati esclusivamente dal Fondo mondiale, ma anche di quelli cofinanziati assieme alle amministrazioni nazionali e ad altri aiuti esterni. Pertanto, risulta difficile stabilire quali realizzazioni possano essere attribuite specificamente al Fondo mondiale 32 . Ciononostante, è chiaro che esso ha apportato un contributo importante alle realizzazioni illustrate nella tabella 10. Nei cinque paesi visitati, la Corte ha constatato in particolare il contributo del Fondo mondiale all’aumento della terapia antiretrovirale (ARV) e delle consulenze e dei test dell’HIV, mentre la prevenzione della trasmissione madre-figlio risultava difficile a causa delle carenze di personale e di questioni culturali. Alcune sovvenzioni del programma di lotta contro la malaria hanno subito ritardi per quanto riguarda l’aggiudicazione degli appalti per zanzariere trattate con insetticida (ITN) e la terapia di combinazione basata sull’artemisinina (ACT). L’allegato III illustra in maniera dettagliata gli interventi del Fondo mondiale esaminati durante l’audit. Relazione speciale n. 10/2008 — L’aiuto allo sviluppo fornito dalla CE ai servizi sanitari nell’Africa subsahariana 32 Parimenti, la consultazione delle relazioni sulla performance dei programmi disponibili sul sito Internet del Fondo mondiale permette difficilmente di stabilire il contributo specifico del Fondo mondiale alle realizzazioni registrate per ciascun programma. 37 TABELLA 10 INDICATORI DI PERFORMANCE DEL FONDO MONDIALE RELATIVI ALLE SUE TRE REGIONI DELL’AFRICA SUBSAHARIANA AL 31 DICEMBRE 2007 HIV/AIDS % Attività dell’obiettivo Terapia antiretrovirale 93 % 1 100 000 persone trattate con la terapia antiretrovirale Consulenze e test HIV 101 % 16 milioni di beneficiari Prevenzione della trasmissione madre-figlio (PTMF) 64 % 100 000 donne incinte e sieropositive hanno beneficiato di una formazione completa sulla prevenzione della trasmissione madre-figlio Sostegno agli orfani 116 % 2 milioni di orfani curati e aiutati 86 % 800 000 persone trattate Zanzariere trattate con insetticidi (ITN) 63 % 35 milioni di zanzariere distribuite Trattamento antimalaria (ACT) 43 % 37 milioni di trattamenti antimalaria distribuiti Assistenza e sostegno 107 % 1,7 milioni di persone curate e aiutate Persone che hanno usufruito della formazione 105 % 1,8 milioni di persone formate per la prestazione di servizi Tubercolosi Trattamento DOTS Malaria Altri indicatori Fonte: Fondo mondiale. 60. Il Fondo mondiale si è trovato di fronte a un dilemma: interpretare il proprio mandato in modo restrittivo e concentrarsi esclusivamente sulle tre malattie, oppure interpretarlo in modo più ampio e finanziare anche il sostegno ai sistemi sanitari? Nel 2007, il Fondo mondiale ha optato per una nuova posizione politica, decidendo che avrebbe finanziato il rafforzamento dei sistemi sanitari nel quadro generale del finanziamento di proposte valide sotto il profilo tecnico e incentrate sulle tre malattie 33 . Tuttavia, le modalità pratiche di attuazione di tale concetto non sono ancora chiare, data la difficoltà di isolare parti specifiche dei sistemi sanitari. Il Fondo mondiale, tuttavia, ha sottolineato che il sostegno principale al rafforzamento dei sistemi sanitari dovrebbe provenire da altri donatori, puntualizzando che è assolutamente necessario e urgente che le loro strategie privilegino il rafforzamento sostanziale a lungo termine dei sistemi sanitari e d e l l e i n f r a s t r u t t u r e g r a z i e a f i n a n z i a m e n t i s u p p l e m e n t a r i 34. T a l i finanziamenti sono importanti per conseguire un migliore equilibrio tra gli interventi a favore dei sistemi sanitari e quelli specifici per una determinata patologia, e per aumentare l’efficacia del sostegno del Fondo mondiale. Infatti, sistemi sanitari carenti possono rappresentare una strozzatura che riduce le capacità di assorbimento nazionali delle sovvenzioni del Fondo. 33 Verbale della riunione del Consiglio del Fondo mondiale del novembre 2007. 34 «Partners in Impact — Results Report 2007», Fondo mondiale. Relazione speciale n. 10/2008 — L’aiuto allo sviluppo fornito dalla CE ai servizi sanitari nell’Africa subsahariana 38 61. 62. La lotta contro le tre malattie è iscritta nel mandato del Fondo mondiale. Ciò significa che l’importo dell’aiuto concesso ai singoli paesi è più un riflesso del carico di morbilità nelle zone interessate che dei livelli globali di povertà in tali paesi. Eppure, la riduzione della povertà è stata al centro delle preoccupazioni del Fondo mondiale in tali paesi. Il Fondo ha cercato, in particolare facendo frequentemente ricorso alle organizzazioni locali, di intervenire nelle regioni più povere dei paesi, dove i servizi sanitari statali sono meno presenti. Il ruolo del Fondo mondiale nel rafforzamento dei sistemi sanitari e nella riduzione della povertà sono questioni che non hanno ricevuto sufficiente attenzione dalla Commissione, a livello del Consiglio del Fondo o dei paesi beneficiari. Ciò indica che la partecipazione delle delegazioni alle operazioni del Fondo mondiale è stata generalmente limitata e i servizi centrali della Commissione non hanno provveduto sufficientemente a garantire tale partecipazione (cfr. paragrafo 58). UTILIZZO COERENTE DEGLI STRUMENTI E INTEGRAZIONE NEGLI APPROCCI SETTORIALI 63. Nel quadro della sua politica sanitaria generale, la Commissione ha assegnato al sostegno al bilancio un ruolo primario nella strategia di assistenza al settore sanitario, sottolineando tuttavia la pertinenza continua di altri strumenti. Inoltre, ha ricordato che era importante disporre di un quadro politico nazionale solido in materia di sanità all’interno del quale operare: «L’assistenza può prevedere sostegni al bilancio, sostegni ai settori sociali e ai progetti, a condizione che esista un quadro politico nazionale preciso. Nei casi in cui il sostegno al bilancio non è adatto, il finanziamento della Comunità si rivolgerà a programmi e progetti a favore del potenziamento delle capacità elaborati nell’ambito di un quadro politico nazionale. In mancanza di un tale quadro nazionale, la Comunità si orienterà verso un approccio settoriale. Nella maggior parte dei paesi in via di sviluppo, la Comunità conserverà, per un periodo provvisorio dedicato al potenziamento delle capacità e della fiducia, un approccio basato su strumenti misti» 35 . GESTIONE COERENTE DEGLI STRUMENTI DA PARTE DELLA COMMISSIONE La Commissione non ha elaborato orientamenti per la gestione coerente dei diversi strumenti nel settore sanitario 64. La Commissione non ha sviluppato orientamenti che permettono di stabilire quando sarebbe più indicato utilizzare il sostegno generale al bilancio o il sostegno settoriale al bilancio, o una combinazione di entrambi, per risolvere nel modo più efficace possibile la situazione di un dato paese. Mentre il manuale della Commissione sul sostegno settoriale al bilancio illustra i vantaggi derivanti dall’utilizzo com- Relazione speciale n. 10/2008 — L’aiuto allo sviluppo fornito dalla CE ai servizi sanitari nell’Africa subsahariana 35 Comunicazione della Commissione al Consiglio e al Parlamento europeo: «Salute e riduzione della povertà nei paesi in via di sviluppo», COM(2002) 129 def. del 22.3.2002. 39 binato del sostegno generale al bilancio e del sostegno settoriale al bilancio, il numero assai limitato di programmi sanitari a titolo del sostegno settoriale al bilancio finanziati dalla Commissione nell’Africa subsahariana ha ridotto l’efficacia del sostegno generale al bilancio (cfr. paragrafi 36-46). 65. Inoltre, mancano linee direttrici per quanto riguarda le modalità di collegamento tra progetti a livello settoriale e sostegno generale al bilancio al fine di aumentare l’efficacia degli interventi della Commissione. La Corte ha rilevato alcuni casi in cui i progetti a titolo del FES avevano rafforzato i programmi finanziati dal sostegno generale al bilancio, anche se i due interventi non erano stati coordinati, e altri casi in cui un maggiore coordinamento con i progetti FES si sarebbe rivelato utile per gli interventi finanziati dal sostegno generale al bilancio (cfr. riquadro 6). 66. La politica sanitaria del 2002, pur sottolineando il ruolo complementare dei diversi strumenti, non fa in realtà riferimento ai legami tra il Fondo mondiale e gli strumenti gestiti dalla Commissione. La Corte ha constatato che a causa della mancata partecipazione delle delegazioni alle operazioni del Fondo mondiale (cfr. paragrafo 58), la Commissione ha continuato a finanziare progetti FES concernenti l’HIV/AIDS. Se avesse lasciato al Fondo mondiale il finanziamento di tali progetti, la Commissione avrebbe potuto destinare il suo aiuto a problemi sanitari più ampi, che esulano dal mandato del Fondo mondiale. 67. Il sostegno generale al bilancio da parte della Commissione e il Fondo mondiale condividono alcune aree di interesse, segnatamente l’utilizzo di indicatori di performance nel settore sanitario e il miglioramento dei sistemi di monitoraggio e valutazione pertinenti, nonché i sistemi finanziari e di appalto. In tali aree, tuttavia, lo strumento del sostegno generale al bilancio e il Fondo mondiale non hanno cooperato e le convenzioni di finanziamento concluse nel quadro del sostegno generale al bilancio non fanno generalmente riferimento al Fondo mondiale. RIQUADRO 6 LEGAMI TRA I PROGETTI SANITARI A TITOLO DEL FES E IL SOSTEGNO GENERALE AL BILANCIO La Corte ha constatato che in Mali il progetto di sostegno al settore sanitario (PASS) nel quadro dell’ottavo FES ha rafforzato le capacità del ministero della Sanità e, pertanto, ha aumentato l’efficacia del sostegno generale al bilancio, anche se tale progetto non era stato concepito specificamente per completare il sostegno generale al bilancio. Peraltro, il mancato coordinamento tra questi due strumenti ha fatto sì che la Commissione non prorogasse in Lesotho un progetto finanziato dall’ottavo FES relativo ai sistemi informativi di gestione sanitaria, sebbene le carenze riscontrate nei dati sanitari fossero state una delle cause della sospensione del sostegno generale al bilancio in tale paese nell’ambito dell’ottavo e del nono FES. Relazione speciale n. 10/2008 — L’aiuto allo sviluppo fornito dalla CE ai servizi sanitari nell’Africa subsahariana 40 INTEGRAZIONE DEGLI INTERVENTI NEGLI APPROCCI SETTORIALI L’integrazione degli interventi della Commissione negli approcci settoriali è un fattore chiave per la loro efficacia, tuttavia la Commissione non ha sostenuto tali approcci in modo sufficiente 68. Un fattore importante nel decidere quale combinazione di strumenti sia più indicata per un dato paese è l’esistenza di una politica settoriale ben definita. L’indagine della Corte ha constatato che la situazione variava notevolmente da paese a paese: dieci paesi avevano già elaborato approcci settoriali, altri dieci li stavano preparando e le delegazioni presenti in quattordici paesi avevano ritenuto inadeguate le politiche sanitarie. 69. Benché gli approcci settoriali siamo importanti per migliorare l’efficacia del sostegno generale al bilancio (cfr. paragrafo 39) e siano uno dei criteri di ammissibilità del sostegno settoriale al bilancio (cfr. paragrafo 32), la Commissione non ha considerato prioritaria l’assistenza alla loro elaborazione. Secondo quanto emerso dall’indagine della Corte, soltanto presso otto delegazioni (22 %) i progetti di assistenza tecnica a titolo del nono FES erano stati utilizzati per contribuire alla preparazione di un approccio settoriale nel settore sanitario. 70. Mentre i paesi che dispongono di un approccio settoriale nel campo della sanità sono ancora una minoranza, il loro numero è andato crescendo dal 2000. Pertanto, vi sono maggiori opportunità di fornire un sostegno settoriale al bilancio nel quadro degli approcci settoriali a titolo del decimo FES rispetto al nono FES, tuttavia ciò non ha portato a un aumento significativo del sostegno settoriale al bilancio programmato per questo periodo. 71. Un problema chiave per quanto riguarda l’approccio per progetti è la loro sostenibilità (cfr. paragrafi 48 e 53). Poiché essa dipende dalla loro integrazione in politiche settoriali ben definite e adeguatamente finanziate, è necessario che la Commissione dia la precedenza a progetti FES incentrati sul potenziamento delle capacità per favorire l’instaurazione di tali politiche. 72. Un compito impegnativo concernente il Fondo mondiale è l’allineamento delle sue procedure, in particolare quelle relative al finanziamento basato sulla performance, con le procedure nazionali. Alla fine del 2007, il Fondo mondiale partecipava a approcci settoriali in campo sanitario in due paesi soltanto, Malawi e Mozambico; tuttavia, nella strategia 2007, affermava di volersi impegnare maggiormente in tali finanziamenti laddove esistessero strategie sanitarie adeguate a livello nazionale. La frequenza con cui tale approccio può essere seguito dipende dal senso dato al termine «adeguato» e dal sostegno fornito dalla comunità internazionale, Commissione compresa, allo sviluppo di tali strategie da parte dei paesi interessati. Relazione speciale n. 10/2008 — L’aiuto allo sviluppo fornito dalla CE ai servizi sanitari nell’Africa subsahariana 41 CONCLUSIONI E RACCOMANDAZIONI RISORSE IL LIVELLO E L’IMPORTANZA RELATIVA DELLE RISORSE FINANZIARIE ASSEGNATE AL SETTORE SANITARIO NON RIFLETTONO ADEGUATAMENTE GLI IMPEGNI POLITICI DELLA COMMISSIONE, MENTRE LE COMPETENZE SANITARIE SONO INSUFFICIENTI 73. Dal 2000, nonostante gli impegni assunti dalla Commissione riguardo agli OSM e la crisi sanitaria in Africa subsahariana, le dotazioni finanziarie a favore del settore sanitario nell’Africa subsahariana non sono aumentate proporzionalmente all’aiuto totale allo sviluppo, situandosi inoltre al di sotto del parametro di riferimento indicato dal Parlamento europeo, che si propone di attribuire il 20 % degli stanziamenti a programmi nazionali nei settori dell’insegnamento primario e secondario e delle cure sanitarie di base. 74. La Commissione ha mobilitato finanziamenti supplementari significativi per contribuire al Fondo mondiale per la lotta contro l’AIDS, la tubercolosi e la malaria. Tuttavia, si è concentrata sulla lotta contro tali malattie piuttosto che sul sostegno ai sistemi sanitari, che costituisce la sua priorità politica. 75. La Commissione non dispone di competenze sanitarie sufficienti per attuare adeguatamente la propria politica sanitaria. Inoltre, non ha preso sistematicamente disposizioni per attingere a fonti alternative di competenze. Relazione speciale n. 10/2008 — L’aiuto allo sviluppo fornito dalla CE ai servizi sanitari nell’Africa subsahariana 42 RACCOMANDAZIONI RELATIVE ALL’ASSEGNAZIONE DELLE RISORSE N. 1: Nel contesto della sua politica di sostegno al raggiungimento degli OSM, la Commissione dovrebbe considerare di aumentare il sostegno al settore sanitario durante la valutazione intermedia del decimo FES, in particolare: a) n e i p a e s i f r a g i l i , d o v e s i r i t i e n e c h e l a C o m m i s s i o n e p o s s i e d a u n vantaggio comparativo; b) nei paesi in cui ECHO ha svolto operazioni al fine di rafforzarvi il collegamento tra soccorso, risanamento e sviluppo (CARS); c) nei paesi che sono risultati essere «orfani di aiuti sanitari». N. 2: La Commissione dovrebbe rivedere l’equilibrio del suo finanziamento per accertarsi che rifletta la sua priorità politica, ossia il sostegno al sistema sanitario. N. 3: La Commissione dovrebbe assicurarsi di disporre di competenze sanitarie sufficienti per attuare adeguatamente le politiche e gli interventi in campo sanitario e per svolgere un ruolo efficace nel dialogo nel settore sanitario. A tal fine dovrebbe, quanto meno, garantire che tutte le delegazioni presso le quali la sanità è un settore centrale dispongano di specialisti sanitari. Dovrebbe misurare sino a che punto le seguenti opzioni siano realizzabili al fine di assicurare un sostegno adeguato alle altre delegazioni: a) fornire competenze sanitarie alle delegazioni regionali, al fine di sostenere quelle che ne sono prive; b) o p e r a r e i n p i ù s t r e t t a c o l l a b o r a z i o n e c o n i c o n s i g l i e r i s a n i t a r i d i ECHO nei paesi in situazione di post-conflitto; c) istituire partenariati più stretti con gli uffici nazionali dell’Organizzazione mondiale della sanità al fine di beneficiare delle loro competenze; d) siglare accordi formali con gli Stati membri dell’UE per avvalersi delle loro competenze; tali accordi dovranno basarsi su un mandato che confermi che la responsabilità incombe alla Commissione e che definisca chiaramente le modalità operative. Relazione speciale n. 10/2008 — L’aiuto allo sviluppo fornito dalla CE ai servizi sanitari nell’Africa subsahariana 43 VI È STATA UN’ACCELERAZIONE NEL RITMO DI ESECUZIONE DELLE RISORSE FES ATTRIBUITE AL SETTORE SANITARIO. IL FONDO MONDIALE HA EROGATO FINANZIAMENTI INGENTI, TUTTAVIA IL TASSO DI ESBORSO È RELATIVAMENTE LENTO. LA PREVEDIBILITÀ DEI FLUSSI DI AIUTO RIMANE UNA SFIDA PER TUTTI GLI STRUMENTI 76. È stato registrato un miglioramento significativo nel tasso di esecuzione degli interventi a titolo del FES, dovuto, almeno in parte, alla deconcentrazione. 77. Il Fondo mondiale è riuscito ad erogare un volume notevole di fondi, però il tasso di esborso effettivo è stato relativamente lento, soprattutto a causa della bassa capacità di assorbimento della maggior parte dei paesi beneficiari. 78. La prevedibilità dei finanziamenti rimane un problema per tutti gli strumenti, compreso il sostegno generale al bilancio, dato che i paesi la cui ammissibilità a tale strumento è sospesa dispongono di meno risorse per i bilanci sanitari nazionali. RACCOMANDAZIONI SULLA TEMPESTIVITÀ E SULLA PREVEDIBILITÀ N. 4: La Commissione dovrebbe lavorare in più stretta collaborazione con il Fondo mondiale per accelerare l’attuazione dei suoi programmi, fornendo un’assistenza tecnica ai paesi beneficiari, sia nella preparazione delle richieste di finanziamento sia nell’esecuzione delle convenzioni di sovvenzione. N. 5: La Commissione dovrebbe rendere il sostegno al bilancio nel settore sanitario più prevedibile assicurando la propria capacità di intervenire con strumenti alternativi nei casi in cui un paese perda l’ammissibilità al sostegno al bilancio. Relazione speciale n. 10/2008 — L’aiuto allo sviluppo fornito dalla CE ai servizi sanitari nell’Africa subsahariana 44 GESTIONE ED EFFICACIA DEGLI STRUMENTI IL CONTRIBUTO DEL SOSTEGNO AL BILANCIO NON SI È RIVELATO ANCORA EFFICACE PER MIGLIORARE I SERVIZI SANITARI; I PROGETTI POSSONO SVOLGERE UN RUOLO IMPORTANTE NEL SOSTENERE IL SETTORE SANITARIO E IL FONDO MONDIALE HA PRODOTTO REALIZZAZIONI SIGNIFICATIVE 79. Nella sua forma attuale, il sostegno generale al bilancio comprende collegamenti con il settore sanitario, che non sono stati però sufficientemente sfruttati durante la sua attuazione. Pertanto, sebbene potenzialmente sia uno strumento importante per migliorare i servizi sanitari, attualmente non risulta efficace a tal fine e non è incentrato sui bisogni delle fasce più povere della popolazione. Il sostegno settoriale al bilancio, focalizzato sul settore sanitario, è stato poco utilizzato dalla Commissione nell’Africa subsahariana. 80. Sebbene i progetti presentino delle carenze, soprattutto in relazione alla sostenibilità, si sono rivelati uno strumento utile per sostenere il settore sanitario. In generale, i progetti più problematici sono quelli che coprono un certo numero di paesi, a causa delle difficoltà di gestione connesse. 81. Il Fondo mondiale ha contribuito in modo significativo alla lotta contro l’AIDS, la malaria e la tubercolosi. Tuttavia, nonostante il ruolo importante svolto nella creazione del Fondo, la Commissione ha compiuto pochi sforzi per contribuire alla sua efficacia a livello nazionale. Relazione speciale n. 10/2008 — L’aiuto allo sviluppo fornito dalla CE ai servizi sanitari nell’Africa subsahariana 45 RACCOMANDAZIONI RELATIVE ALLA GESTIONE E ALL’EFFICACIA DEGLI STRUMENTI N. 6: Si dovrebbe fare maggiore ricorso al sostegno settoriale al bilancio. Il requisito generale secondo cui esso può essere utilizzato solo nei casi in cui la sanità rappresenta un settore centrale dovrebbe essere rivisto, mentre la Commissione dovrebbe riconsiderare la ripartizione attuale delle risorse tra il sostegno settoriale al bilancio e il sostegno generale al bilancio. N. 7: La dimensione settoriale del sostegno generale al bilancio dovrebbe essere rafforzata: a) facendo ricorso a indicatori di performance e al dialogo nel settore sanitario per incoraggiare i paesi a rispettare l’impegno di riuscire ad assegnare il 15 % del bilancio nazionale al settore sanitario e ad eseguire la totalità del bilancio nazionale assegnato a tale settore; b) p r o c e d e n d o a v e r i f i c h e o p e r a t i v e e f i n a n z i a r i e p e r s t a b i l i r e s e l e risorse del bilancio sanitario siano utilizzate conformemente alla loro destinazione; c) finanziando l’assistenza tecnica mediante il sostegno al bilancio per rafforzare la politica sanitaria, la capacità istituzionale nel settore sanitario e far fronte alle carenze specifiche a livello della gestione delle finanze pubbliche e delle procedure di appalto nel settore sanitario; d) migliorando la qualità del contributo al dialogo nel settore sanitario, incrementando il livello di competenze sanitarie presso i servizi della Commissione o facendo ricorso alle competenze di altri donatori sulla base di mandati formulati per iscritto e con chiarezza; e) prestando maggiore attenzione alla necessità di garantire che gli indicatori di performance siano basati su sistemi statistici validi, che riflettano la capacità dell’amministrazione nazionale di influire sulla performance e che tengano conto della riduzione della povertà e degli obiettivi qualitativi. N. 8: Nel quadro del Fondo mondiale, la Commissione dovrebbe assumere maggiori responsabilità nei paesi beneficiari. Oltre ad assistere maggiormente tali paesi nella preparazione e nell’esecuzione delle sovvenzioni del Fondo mondiale, le delegazioni dovrebbero riferire ai servizi centrali della Commissione per permetterle di intervenire in modo più efficace in seno al Consiglio del Fondo mondiale. N. 9: La Commissione dovrebbe ricorrere più frequentemente allo strumento «progetto» per fornire un sostegno politico e tecnico e consigli (progetti FES), finanziare interventi pilota (progetti sanitari finanziati dalla linea di bilancio generale) e fornire cure mediche nelle regioni più povere non coperte in maniera adeguata dai servizi sanitari (progetti finanziati dalla linea di bilancio relativa alle ONG). Si dovrebbe riesaminare il ruolo dei progetti finanziati dalla linea di bilancio generale che coprono diversi paesi, nonché il ruolo dei progetti intra-ACP. Relazione speciale n. 10/2008 — L’aiuto allo sviluppo fornito dalla CE ai servizi sanitari nell’Africa subsahariana 46 LA COMMISSIONE NON HA ELABORATO ORIENTAMENTI PER GARANTIRE L’UTILIZZO COERENTE DEI DIVERSI STRUMENTI DI SOSTEGNO AL SETTORE SANITARIO E NON HA INTEGRATO A SUFFICIENZA I PROPRI INTERVENTI NEGLI APPROCCI SETTORIALI 82. La Commissione non ha definito in modo adeguato il ruolo potenziale di ciascuno strumento nel settore sanitario e il modo in cui dovrebbero essere combinati per una massima sinergia. 83. Data l’importanza di approcci settoriali solidi per l’efficacia di tutti gli strumenti, è necessario intensificare gli sforzi per sostenere il contributo alla concezione e all’attuazione di tali approcci. RACCOMANDAZIONI RELATIVE ALL’UTILIZZO COERENTE DEGLI STRUMENTI N. 10: La Commissione dovrebbe stabilire e diffondere orientamenti chiari che permettano di stabilire quando sia opportuno utilizzare ciascuno strumento e come possano essere combinati al fine di massimizzare le sinergie. Essa dovrebbe, tra l’altro: a) definire le circostanze in cui utilizzare il sostegno generale al bilancio o far ricorso al sostegno settoriale al bilancio, e quelle in cui è opportuno combinare i due strumenti; b) p r e v e d e r e u n u t i l i z z o p i ù f r e q u e n t e e d e f f i c a c e d e l l o s t r u m e n t o «progetto» per rafforzare il sostegno al bilancio e gli interventi del Fondo mondiale nel settore sanitario; c) tener conto delle operazioni del Fondo mondiale ogniqualvolta la Commissione preveda un intervento nel settore sanitario, anche nel quadro del sostegno generale al bilancio. N. 11: La scelta degli strumenti da utilizzare dovrebbe tenere conto in modo più specifico della situazione nazionale e in particolare dell’esistenza di una politica settoriale ben definita. N. 12: La Commissione dovrebbe allineare maggiormente gli interventi nel settore sanitario, compresi gli interventi a titolo del Fondo mondiale, agli approcci settoriali. Nei paesi in cui tali approcci non esistono ancora, la Commissione dovrebbe impegnarsi per la loro introduzione. La presente relazione è stata adottata dalla Corte dei conti a Lussemburgo, nella riunione del 19 novembre 2008. Per la Corte dei conti Vítor Manuel da Silva Caldeira Presidente Relazione speciale n. 10/2008 — L’aiuto allo sviluppo fornito dalla CE ai servizi sanitari nell’Africa subsahariana 47 Fonte: ECA Relazione speciale n. 10/2008 — L’aiuto allo sviluppo fornito dalla CE ai servizi sanitari nell’Africa subsahariana 48 ALLEGATO I OBIETTIVI DI SVILUPPO DEL MILLENNIO: PROGRESSI AL 2007 Africa Obiettivi e traguardi settentrionale Asia subsahariana orientale sudorientale meridionale occidentale povertà estrema povertà moderata povertà moderata povertà estrema bassa povertà malnutrizione moderata malnutrizione moderata malnutrizione elevata malnutrizione moderata numero elevato di iscrizioni numero elevato di iscrizioni numero elevato di iscrizioni numero modesto di iscrizioni OBIETTIVO 1 | Eliminare la povertà estrema e la fame Dimezzare il numero di persone che vivono in condizioni di povertà estrema Dimezzare il numero delle persone che soffrono la fame bassa povertà malnutrizione molto malnutrizione estrema limitata OBIETTIVO 2 | Garantire l’istruzione elementare a tutti i bambini Educazione primaria universale numero significativo di iscrizioni basso numero di iscrizioni OBIETTIVO 3 | Promuovere la parità fra i sessi e l’autonomia delle donne Eliminare le disparità fra i sessi nell’istruzione elementare prossimo alla parità quasi prossimo alla parità parità parità prossimo alla parità prossimo alla parità Proporzione di donne salariate percentuale bassa percentuale media percentuale elevata percentuale media percentuale bassa percentuale bassa Proporzione di seggi occupati dalle donne nei parlamenti nazionali rappresentanza molto rappresentanza bassa bassa rappresentanza moderata rappresentanza bassa rappresentanza bassa rappresentanza molto bassa OBIETTIVO 4 | Ridurre la mortalità infantile Ridurre di due terzi la mortalità dei bambini di età inferiore ai cinque anni Immunizzazione contro il morbillo bassa mortalità mortalità estremamente elevata bassa mortalità mortalità moderata mortalità elevata mortalità moderata elevata copertura scarsa copertura copertura moderata copertura moderata scarsa copertura elevata copertura mortalità estremamente elevata bassa mortalità mortalità elevata mortalità mortalità moderata estremamente elevata OBIETTIVO 5 | Migliorare la salute delle madri Ridurre di tre quarti il tasso di mortalità legata alla maternità mortalità moderata OBIETTIVO 6 | Lottare contro l’HIV/AIDS, la malaria e altre malattie Arginare e cominciare a far regredire la diffusione dell’HIV/AIDS bassa prevalenza prevalenza estremamente alta bassa prevalenza bassa prevalenza prevalenza moderata bassa prevalenza Arginare e cominciare a far regredire la diffusione della malaria basso rischio rischio elevato rischio moderato rischio moderato rischio moderato basso rischio Arginare e cominciare a far regredire la diffusione della tubercolosi bassa mortalità mortalità elevata mortalità moderata mortalità moderata mortalità moderata bassa mortalità OBIETTIVO 7 | Garantire la sostenibilità ambientale Invertire la tendenza alla deforestazione scarsa copertura forestale copertura forestale moderata copertura forestale moderata elevata copertura forestale copertura forestale moderata scarsa copertura forestale Dimezzare la percentuale di abitanti che non ha accesso ad un approvvigionamento idrico più sicuro copertura elevata copertura scarsa copertura moderata copertura moderata copertura moderata copertura elevata Dimezzare la percentuale di abitanti che non può accedere a strutture igieniche copertura moderata copertura molto scarsa copertura molto scarsa copertura scarsa copertura molto scarsa copertura moderata Migliorare le condizioni di vita degli abitanti di alloggi insalubri percentuale moderata percentuale estrema di abitanti di alloggi di abitanti di alloggi insalubri insalubri percentuale elevata percentuale moderata percentuale elevata percentuale moderata di abitanti di alloggi di abitanti di alloggi di abitanti di alloggi di abitanti di alloggi insalubri insalubri insalubri insalubri OBIETTIVO 8 | Creare un partenariato mondiale per lo sviluppo Disoccupazione giovanile Utenti di Internet disoccupazione estremamente elevata disoccupazione elevata bassa disoccupazione disoccupazione elevata disoccupazione moderata disoccupazione estremamente elevata accesso moderato accesso estremamente basso accesso moderato accesso moderato accesso basso accesso moderato Fonte: Nazioni Unite. Traguardo già raggiunto o prossimo al raggiungimento. Il traguardo dovrebbe essere raggiunto entro il 2015 se le tendenze prevalenti dovessero essere confermate, oppure il problema in questione non desta gravi preoccupazioni nella regione. Si ritiene che il traguardo non sarà raggiunto entro il 2015. Nessun progresso, deterioramento o inversione di tendenza. Relazione speciale n. 10/2008 — L’aiuto allo sviluppo fornito dalla CE ai servizi sanitari nell’Africa subsahariana 49 Obiettivi e traguardi Oceania settentrionale Comunità Asia degli Stati indipendenti Africa America latina e Caraibi subsahariana Europa orientale Asia bassa moderata povertà povertà bassa povertà OBIETTIVO 1 | Eliminare la povertà estrema e la fame Dimezzare il numero di persone che vivono in condizioni di povertà estrema Dimezzare il numero delle persone che soffrono la fame – bassa povertà povertà povertàmoderata estrema malnutrizione molto malnutrizione malnutrizione malnutrizione malnutrizione molto malnutrizione estrema malnutrizione elevata limitata moderata moderata moderata limitata OBIETTIVO 2 | Garantire l’istruzione elementare a tutti i bambini Educazione primaria universale numero cativo numerosignifi modesto di di iscrizioni iscrizioni basso numero numero elevato di di iscrizioni iscrizioni numero numero elevato elevato di di iscrizioni iscrizioni numero elevato di iscrizioni OBIETTIVO 3 | Promuovere la parità fra i sessi e l’autonomia delle donne Eliminare le disparità fra i sessi nell’istruzione elementare prossimo prossimo alla alla parità parità quasi prossimo alla parità parità parità parità parità Proporzione di donne salariate bassa percentuale media media percentuale elevata percentuale percentuale elevata elevata percentuale elevata Proporzione di seggi occupati dalle donne nei parlamenti nazionali rappresentanza rappresentanza rappresentanza molto molto rappresentanza rappresentanza bassa rappresentanza bassa rappresentanza bassa bassa moderata bassa moderata OBIETTIVO 4 | Ridurre la mortalità infantile Ridurre di due terzi la mortalità dei bambini di età inferiore ai cinque anni bassa mortalità mortalità moderata mortalità bassa mortalità estremamente elevata bassa bassa mortalità mortalità mortalità moderata Immunizzazione contro il morbillo elevata scarsa copertura scarsa copertura elevata copertura copertura moderata elevata copertura elevata copertura mortalità mortalità moderata estremamente elevata bassa bassa mortalità mortalità bassa mortalità OBIETTIVO 5 | Migliorare la salute delle madri Ridurre di tre quarti il tasso di mortalità legata alla maternità mortalità mortalitàmoderata elevata OBIETTIVO 6 | Lottare contro l’HIV/AIDS, la malaria e altre malattie Arginare e cominciare a far regredire la diffusione dell’HIV/AIDS prevalenza bassa prevalenza bassa prevalenza prevalenza moderata prevalenza moderata prevalenza moderata estremamente alta bassa prevalenza Arginare e cominciare a far regredire la diffusione della malaria basso basso rischio rischio rischiomoderato elevato rischio rischio bassomoderato rischio basso rischio Arginare e cominciare a far regredire la diffusione della tubercolosi bassa mortalità mortalità moderata mortalità elevata bassa mortalità mortalità mortalità moderata moderata mortalità moderata OBIETTIVO 7 | Garantire la sostenibilità ambientale Invertire la tendenza alla deforestazione scarsa copertura elevata copertura forestale forestale copertura forestale elevata copertura moderata forestale copertura forestale elevata copertura moderata forestale scarsa copertura forestale Dimezzare la percentuale di abitanti che non ha accesso ad un approvvigionamento idrico più sicuro copertura coperturaelevata scarsa scarsa copertura elevata copertura coperturamoderata elevata copertura moderata Dimezzare la percentuale di abitanti che non può accedere a strutture igieniche Migliorare le condizioni di vita degli abitanti di alloggi insalubri copertura moderata scarsa copertura scarsa copertura moderata copertura scarsa copertura coperturamolto moderata coperturamolto moderata percentuale percentualemoderata estrema percentuale elevata percentuale moderata percentuale moderata moderata percentuale bassa percentuale di di abitanti abitanti di di alloggi alloggi di di abitanti abitanti di di alloggi alloggi di di abitanti abitanti di di alloggi alloggi di abitanti di alloggi insalubri insalubri insalubri insalubri insalubri insalubri insalubri OBIETTIVO 8 | Creare un partenariato mondiale per lo sviluppo Disoccupazione giovanile Utenti di Internet disoccupazione bassa disoccupazione estremamente elevata disoccupazione disoccupazione elevata elevata disoccupazione bassa disoccupazione elevata disoccupazione elevata accesso moderato accesso basso accesso accesso elevato estremamente basso accesso accesso moderato moderato accesso moderato Relazione speciale n. 10/2008 — L’aiuto allo sviluppo fornito dalla CE ai servizi sanitari nell’Africa subsahariana 50 ALLEGATO II ESTRATTO DELLA DICHIARAZIONE DI BRUXELLES DEI MINISTRI ACP DELLA SANITÀ, OTTOBRE 2007 «N. Riconoscendo le sfide attuali legate alla gestione della sanità n e gli Stati AC P, c he c om pr e nd ono, t ra l’alt ro, la penuria di ris ors e umane, le carenze dei sistemi di allerta e di sorveglianza epidemiologica, l’insufficienza dei sistemi di gestione delle informazioni s a n i tar i e n e c e ssar i e pe r la pr e sa di decis ioni, la s cars a q ualit à delle cure mediche, in particolare per quel che riguarda le precauzioni generali, la trasfusione sanguigna e la capacità dei laboratori, il b a s so li ve llo d i r i c e r c a e svi lup po ( R&D) a livello nazionale/operativo concernente le malattie endemiche e le malattie trasmissibili come l’HIV e l’AIDS, la tubercolosi e la malaria, le malattie cron ic he c om e i l d i ab e te , l’i pe r te ns ione e l’ as ma, e le malat t ie dovut e a v iole n ze , tr aum i e i n c i d e nti , la capacit à limit at a di preparazione e g esti on e d i e pi d e m i e c om e l’Ebola, i prezzi es orbit ant i dei medicinali e dei farmaci e la necessità di riservare nei bilanci annuali r isor se suffi c i e nti pe r i l se ttor e s anit ario; O . S ot t ol inea nd o l’i m por tan za dei s is t emi s anit ari negli St at i ACP per far fronte alla prevenzione, al trattamento e alla gestione in funz io ne d e l c on te sto e pi d e m i ologico di malat t ie t ropicali t ras curat e, come la tripanosomiasi umana (malattia del sonno), la dengue, la lebbra, la filariasi, l’oncocerciasi (cecità del fiume), la schistosomiasi (bilharziosi) e il tracoma; malattie croniche e legate allo stile di vita, come l’ipertensione, il cancro, l’anemia drepanocitica e il diabete; malattie emergenti e riemergenti, come l’ulcera di Buruli, la febbre emorragica, monkeypox, la peste, la rabbia, nonché malattie mentali, malattie neurologiche, la meningite cerebrale, i parassiti in t esti nali e la d i ar r e a i n fan ti l e;» Relazione speciale n. 10/2008 — L’aiuto allo sviluppo fornito dalla CE ai servizi sanitari nell’Africa subsahariana 51 ALLEGATO III SINTESI PER PAESE SWA ZI LA N D QUADRO GENERALE DELLA SITUAZIONE SANITARIA C o n i l 34 % d e lla popolazi one colpit a dal virus , lo Swaziland prese nta i l pi ù alto tasso d i pr e va lenza dell’HIV/AIDS a livello mondia l e . Tale tasso è str e ttam e n te legat o al t as s o di prevalenza della tubercolosi, anch’esso il più elevato al mondo, i cui casi sono passati da 856 su 100 000 persone nel 2000 a 1 182 nel 2006. La speranza di vita è scesa da 60 anni nel 1998 a soli 31 anni nel 2004. Si stima che v i si an o 130 000 b am b i n i or fani e vulnerabili (Or ph a n s a n d Vu ln era ble Child ren, O VC ) su un a popolazione t ot ale di un milione. La mortalità infantile e quella dei bambini al di sotto dei cinque anni è aumentata dal 1997, passando da 78 e 106 casi ogni 1 000 bambini n a t i vi vi ne l 1997 a 85 e 120 r i s pet t ivament e nel 2006. L’HIV/AIDS è responsabile del 47 % dei decessi tra i bambini sotto i cinque anni. È stato osservato un rapido aumento della mortalità materna, passata da 230 decessi ogni 100 000 bambini nati vivi nel 1999 a 370 nel 2 0 06. L e c ause pr i n c i pali non s ono s olt ant o l’ HIV/AIDS, ma anch e l e insuffi c i e nze d e l si ste m a sanit ario. I s ervizi s anit ari incont rano se mpr e pi ù d i ffi c oltà a far fr ont e all’ enorme carico s upplement are di mor b i li tà, a c ui si ag g i ung e un aument o delle malat t ie non t rasm i ssi b i li , ogg e tto d i sc ar sa at t enzione. PROGETTI FES Programma di prevenzione e trattamento dell’HIV/AIDS (HAPAC) Il programma HAPAC I (2001-2005; 2,25 milioni di euro) ha ampiamente conseguito i propri obiettivi per quanto riguarda lo sviluppo di nuovi se r vi zi d i c onsule nza e depis t aggio volont ari, la creazione di una rete di cure a domicilio in una delle quattro regioni dello S w a zi land e le m i sur e d i soste gno int es e a rafforzare il t rat t ament o delle IST. Il programma HAPAC II (2006-2008; 2 milioni di euro) ha p e rm e sso pr i n c i palm e nte d i m ant enere i s ervizi pos t i in es s ere nel q u ad r o d e l pr og r am m a H APAC I. T ut t avia, gli obiet t ivi modes t i di estensione dei servizi che si poneva tale progetto di follow-up sono st a t i r agg i unti solo i n m i sur a limit at a. HAPAC II h a beneficiat o di u n fi n an zi am e nto pe r c hé la sos t enibilit à di HAPAC I non era s t at a ancora garantita, tuttavia la sostenibilità costituisce ancora un problema capitale. Inoltre, alcuni centri di consulenza e depistaggio v o l ontar i d ovr e b b e r o c hi ud e r e alla fine del proget t o, nel 2008. Un miglior coordinamento tra la Commissione e il Fondo mondiale avrebbe permesso a quest’ultimo di riprendere le operazioni condo tte n e l quad r o d e l pr og e tto HAPAC I al t ermine dello s t es s o. Relazione speciale n. 10/2008 — L’aiuto allo sviluppo fornito dalla CE ai servizi sanitari nell’Africa subsahariana 52 ALLEGATO III LINEA DI BILANCIO GENERALE PER IL COFINANZIAMENTO CON LE ONG P r o get t o int egr a t o di l ot t a contro l’ H IV/ AID S e di sosteg no ai m e z z i d i s us s is t enz a Questo progetto si propone di assistere le persone colpite dall’HIV/ AIDS e i bambini orfani e vulnerabili dando loro accesso a cure a domicilio e aiutandoli a migliorare la loro sicurezza alimentare producendo il proprio cibo. Il progetto è ad un livello di attuazione ancora limitato. Benché molto pertinenti, gli obiettivi sono risultati troppo ambiziosi per un progetto della durata appena superiore a t r e an n i . FO NDO MONDIALE Finora, il Fondo mondiale ha concesso allo Swaziland il sostegno pro capite più alto al mondo (105 milioni di USD, ossia circa 100 dollari p e r ab i tan te ). L a m agg i or par te dei fondi erano des t inat i alla lot t a contro l’HIV/AIDS. Il finanziamento limitato per la tubercolosi non r if l e tte la gr avi tà d e l pr ob le m a pos t o da t ale malat t ia. I r i sultati otte nuti ne l quad r o dei programmi finanziat i dal Fondo mondiale sono piuttosto contrastanti. Complessivamente, le cure e l ’ assi ste nza alle fam i gli e e al le comunit à colpit e dall’HIV/AIDS, i servizi di consulenza e depistaggio volontari e alcune componenti delle cure a domicilio hanno registrato progressi positivi. Cionon o s tan te , alc un i e le m e n ti d e lle component i relat ive ai t rat t ament i antiretrovirali e alla loro sorveglianza, il sostegno alla prevenzione della trasmissione madre-figlio e le azioni di prevenzioni dirette ai giovani si sono rivelati meno efficaci. Gli obblighi in materia di presentazione di relazioni imposti dal Fondo mondiale hanno f u nzi onato d a c atali zzator e , permet t endo di migliorare i s is t emi di m o ni tor ag g i o e d i valutazi one e l’ affidabilit à dei dat i. Relazione speciale n. 10/2008 — L’aiuto allo sviluppo fornito dalla CE ai servizi sanitari nell’Africa subsahariana 53 ALLEGATO III LE SO T HO QUADRO GENERALE DELLA SITUAZIONE SANITARIA In Lesotho il tasso di prevalenza dell’HIV/AIDS è del 23 %, uno de i pi ù e le vati al m ond o. U n t as s o di prevalenza della t ubercolos i e s t re m am e n te e le vato vi è str e t t ament e as s ociat o. L’HIV/AIDS e la tubercolosi sono le cause principali del crollo della speranza di vita, passata da 60 anni alla metà degli anni 1990 a solamente 41 anni. Si stima che vi siano 180 000 bambini orfani e vulnerabili, che rapprese ntano c i r c a i l 10 % d e lla pop olazione. Se la malaria non es is t e in Lesotho, la progressione delle malattie non trasmissibili costituisce u n altr o m oti vo d i pr e oc c upaz ione. La mortalità infantile ha registrato una forte crescita, in parte a c ausa d e ll’H I V/ AI D S : è passat a da una media di 75 deces s i ogni 1 000 bambini nati vivi nel periodo 1995-1999 a 91 nel periodo 2 0 00-2004. Allo ste sso te m po, la mort alit à mat erna è drammat icamente aumentata, passando da 282 decessi per 100 000 bambini nati v iv i ne l 1993 a 762 ne l 2004. Il det eriorament o degli indicat ori di sa l ute r i fle tte an c he i l d e c li no dei s ervizi s anit ari, confront at i a un c a r ic o d i m or b i li tà c r e sc e n te . Le ris ors e di bilancio non s ono s t at e aumentate per far fronte a tale situazione e sono assegnate alle cure secondarie e terziarie e alle aree urbane in modo sproporzionato. G l i ope r ator i san i tar i stanno d iminuendo a caus a dei t ras feriment i v e rso altr i pae si e d e i d e c e ssi legat i all’HIV/AIDS. SO STEGNO GENERALE AL BILANCIO Il sostegno generale al bilancio non si è rivelato uno strumento effic a ce pe r m i gli or ar e i se r vi zi sanit ari. Il programma a t it olo dell’ ot t a v o F E S è stato sospe so d alla Commis s ione perch é il governo non si è impegnato sufficientemente nella riforma della gestione delle finanze pubbliche. Inoltre, il programma ha incontrato difficoltà nel fornire dati affidabili relativi agli indicatori di performance. P e r tali r agi oni , l’ai uto a ti tolo del nono FES non è s t at o erogat o, b e nc hé fosse stato i ni zi alm e nte previs t o. Relazione speciale n. 10/2008 — L’aiuto allo sviluppo fornito dalla CE ai servizi sanitari nell’Africa subsahariana 54 ALLEGATO III PROGETTI FES In Lesotho, un importante contributo al processo di decentramento de l se ttor e sani tar i o è ve n uto dal proget t o a t it olo dell’ ot t avo FES « S oste gno alla r i for m a d e l se ttore s anit ario» ( 1,8 milioni di euro) , c h e ha pe r m e sso d i soste ne r e la programmazione generale del processo e di pilotare il decentramento in tre distretti, anche se la fase pilota, della durata di nove mesi, è risultata troppo breve. Successivamente, il governo del Lesotho ha esteso il decentramento a l l ’i n si e m e d e i d i e c i d i str e tti , nonos t ant e le s erie limit azioni delle c a p ac i tà am m i ni str ati ve e d e lle ris ors e. PROGETTO FINANZIATO DALLA LINEA COFINANZIAMENTO CON LE ONG: ASSISTENZA A DOMICILIO PER LE PERSONE AFFETTE DA HIV/AIDS O MALATTIE TERMINALI E PER I BAMBINI ORFANI E VULNERABILI N e l c om ple sso, i l pr oge tto ha avut o un es it o pos it ivo: 600 pers one hanno ricevuto una formazione per prestatori di cure, ciascuna con u n a m e d i a d i d i e c i c li e nti ; tuttavia, il s os t egno fornit o ai bambini orfani e vulnerabili è limitato. Per garantire la sostenibilità del p r oge tto, è stato avvi ato un proget t o di follow-up incent rat o s ulla sic ur e zza ali m e n tar e e sulle attivit à ch e generano ent rat e; t ut t avia, la durata del progetto, fissata a tre anni, rischia di essere troppo b r e ve pe r r agg i ung e r e g li ob i e t t ivi s t abilit i. FO NDO MONDIALE Il principale intervento finora attuato (HIV/AIDS, fase 2) ha permesso a più di 15 000 persone di ricevere trattamenti antiretrovirali, mentre l’obiettivo era di 12 500 beneficiari. Il finanziamento è stato erogato in parti quasi uguali dal Fondo mondiale e dal governo. Tuttavia, è possibile che il sistema di monitoraggio prenda in considerazione persone che sono decedute durante il trattamento o che lo hanno abbandonato. Soltanto il 30 % circa delle persone che necessitano di un trattamento antiretrovirale, lo ricevono. I siti di consulenza e depistaggio volontari si sono moltiplicati, però il numero di persone sottoposti a un test HIV è inferiore del 20 % alle previsioni. Ciò riflette i problemi generali incontrati nell’attuazione della campagna «Know Your Status» (Conoscete il vostro stato di salute) in Lesotho. Nel caso delle cure e del sostegno forniti ai bambini orfani e vulnerabili, il contenuto dell’aiuto dispensato non è stato definito chiaramente ed è stato difficile determinare di cosa tali bambini abbiano beneficiato. Gli obiettivi di distribuzione di preservativi sono stati superati, ma solo in parte grazie al finanziamento del Fondo mondiale; ci si è dovuti assicurare che i giovani si procurassero ed utilizzassero effettivamente i preservativi distribuiti e disponibili nei centri sanitari. Sono stati realizzati alcuni progressi in materia di educazione dei giovani alla prevenzione dell’HIV/AIDS. Il sostegno alla prevenzione della trasmissione madre-figlio ha costituito l’area più problematica e soltanto uno dei sei obiettivi legati agli indicatori è stato conseguito. Tale situazione è dovuta in parte alla carenza di personale sanitario. Relazione speciale n. 10/2008 — L’aiuto allo sviluppo fornito dalla CE ai servizi sanitari nell’Africa subsahariana 55 ALLEGATO III KEN YA QUADRO GENERALE DELLA SITUAZIONE SANITARIA Tu t ti i pr i nc i pali i n d i c ator i i n mat eria di s anit à s i s ono det eriorat i nel corso degli anni 1990 e questa tendenza è proseguita durante l’attuazione del primo piano strategico sanitario nazionale (1999-2004). Il tasso di mortalità dei bambini di età inferiore ai cinque anni è a um e n tato d all’11, 2 % all’11,5 %. Anch e s e è difficile s t abilire il tasso di mortalità materna, gli indicatori non lasciano presagire alcun miglioramento. L’unico settore che presenta un netto miglior a me nto è la pr e vale n za d e ll’HIV, pas s at a dal 13 % nel 1994 al 6 % n e l 2005. Il deterioramento dei principali indicatori relativi alla sanità riflette l a d i m i nuzi on e d e l r i c or so ai s ervizi s anit ari dis ponibili pres s o le st r uttur e san i tar i e pub b li c he , l a penuria di pers onale s anit ario e la su a i ne g uale d i str i b uzi one tr a le zone urbane e rurali e t ra i s et t ori pubblico e privato, nonché la stagnazione dei contributi del bilancio nazionale a favore della sanità. Il secondo piano strategico sanitario nazionale (2005-2010), sostenuto da donatori nel quadro di una programmazione congiunta dei lavori e del finanziamento (Joint Pl a nning of Work and F und ing) , t ent a di invert ire la t endenza. SO STEGNO GENERALE AL BILANCIO Il s oste gno ge ne r ale al b i lanc i o non s i è rivelat o molt o efficace nel migliorare i servizi sanitari in Kenya: le spese sanitarie sono ancora relativamente modeste, vi sono carenze nei sistemi sanitari e di gestione generale delle finanze pubbliche, e uno solo dei quattro o b i e tti vi le g ati agli i n d i c ator i di performance è s t at o cons eguit o. PROGETTI FES Il progetto a titolo dell’ottavo FES intitolato «Programma di sviluppo dei servizi e dei sistemi sanitari nei distretti» (District Health Services and Systems Development Programme, DHSSDP) ha contribuito in modo significativo a migliorare l’accesso ai servizi sanitari, pubblici o no, e la loro qualità nelle regioni centrali e orientali, concentrandosi in particolare sulle persone maggiormente a rischio e sulle comunità. Tuttavia, i risultati avrebbero potuto essere ancora migliori se i tempi previsti per l’attuazione del progetti fossero stati su p e r i or i a tr e anni e n on fossero s t at i ridot t i da rit ardi. Relazione speciale n. 10/2008 — L’aiuto allo sviluppo fornito dalla CE ai servizi sanitari nell’Africa subsahariana 56 ALLEGATO III PROGETTI FINANZIATI DA UNA LINEA DI BILANCIO GENERALE I n i z ia t iv a p er l a s a l ut e s es s uale e riprodu ttiva deg li adolescenti ( A d olescen t Sex ua l a n d R eprod uctive H ealth I nitiative, ASR H ) Questo progetto stava realizzando notevoli progressi nel permettere a i gi ovani pi ù vulne r ab i li e d e marginat i di accedere più facilment e alla prevenzione dell’HIV/AIDS e ai servizi sanitari grazie a un sistema di servizi di consulenza e depistaggio volontari itineranti e adattati ai giovani, nonché nel sensibilizzare la comunità a tale in izi ati va. A c ces s o e r icor s o a s er v iz i os tetrici di b ase completi e di qu alità Questo progetto cerca di migliorare l’accesso di donne e bambini a c ur e oste tr i c he e ne on atali i n dieci dis t ret t i s elezionat i. Gli indicatori di progetto rivelano un aumento percentuale del trattamento di c om pli c azi on i d i r e ttam e n te connes s e al part o in s eno ai s ervizi o s t etr i c i d ’ur g e nza ne i d i str e tt i int eres s at i e un numero cres cent e di p ar ti assi sti ti d a oste tr i c he . A p pr occio gl oba l e per r a ggiun g ere le persone particolarmente a r i s c h io d i inf ez ione o a f f et t e da H IV/ AID S Il p r oge tto è i nte so a r affor zare le capacit à dell’ ON G Marie St opes Kenya di contribuire al piano strategico nazionale del Kenya per l ’ A I D S (2005-2010). I pr i m i progres s i s ono s oddis facent i. U za z i Bor a — S er v iz i p er l e madri e i b amb ini — A t tiv it à r el a t iv e a l l ’HIV Il progetto mirava a migliorare la prevenzione in materia di trasmissione madre-figlio, nonché i servizi di cure prenatali, perin a t ali e postnatali i n d ue d i stret t i. Gli obiet t ivi del proget t o s ono stati in parte realizzati e la principale carenza interessa i servizi p o s tnatali . FO NDO MONDIALE B e nc hé i l K e nya fi g ur i tr a i principali beneficiari del Fondo mondiale, l’attuazione delle sovvenzioni è stata inficiata da ritardi notev o l i, pe r tanto, la m agg i or par te degli obiet t ivi non pot ranno es s ere r a g g i unti e i b i lan c i son o stati ridot t i dopo la fas e I. Relazione speciale n. 10/2008 — L’aiuto allo sviluppo fornito dalla CE ai servizi sanitari nell’Africa subsahariana 57 ALLEGATO III MA LAWI QUADRO GENERALE DELLA SITUAZIONE SANITARIA Il tasso di prevalenza dell’HIV/AIDS (quasi il 14 %) in Malawi è u no d e i pi ù alti al m ond o. Q ues t o t as s o h a provocat o un aument o notevole dei casi di tubercolosi, che sono raddoppiati tra il 1994 e il 2004. I n oltr e , la m alar i a è ampiament e diffus a ed è la caus a di morte più frequente tra gli adulti e i bambini. Anche se la situazione è mi gli or ata d al 2000, i l M alawi cons erva uno dei t as s i di mort alit à materna più alti al mondo, con 984 decessi per 100 000 bambini nati v iv i. Analogam e nte , an c he se sono s t at i compiut i alcuni progres s i per quanto riguarda la mortalità infantile, scesa a 76 decessi per 1 000 bambini nati vivi, questo settore continua ad essere un’import a nte fonte d i pr e oc c upazi on e . In Malawi, i s ervizi s anit ari h anno sofferto della drammatica mancanza di risorse per affrontare questi problemi e il personale sanitario, molto limitato, era fortemente c o nc e ntr ato n e lle zon e ur b ane . SO STEGNO GENERALE AL BILANCIO A metà del 2007, il sostegno generale al bilancio non aveva determin a t o un m i g li or am e n to si g ni fi cat ivo dei s ervizi s anit ari. Dal 2005, quando il sostegno generale al bilancio è ripreso, il governo ha usato il sostegno al bilancio soprattutto per ottenere risultati soddisfac e nti i n m ate r i a d i ge sti one fi scale invece di aument are la s pes a di bilancio a favore degli indigenti. Tuttavia, per mezzo dell’effetto l e v a pr od otto d al soste gno ge nerale al bilancio, la Commis s ione h a c o ntr i b ui to a far e i n m od o c he il governo cont inui ad as s egnare al settore sanitario almeno il 10,7 % del bilancio nazionale totale. Dato c h e l’e ffe tti vo alle gg e r i m e nto del debit o ( «complet ion point ») dei P P M I (pae si pove r i m olto i n d ebit at i) è s t at o raggiunt o, s arà pos s ib il e aum e n tar e le spe se d i sc r e z ionali, anch e per la s alut e. PROGETTI FES Il p r oge tto a ti tolo d e ll’ottavo FES h a permes s o di creare un s erviz io n azi on ale d i tr asfusi on e sanguigna, ch e copre t ra un t erzo e la m e t à d e l fab b i sogno n azi on ale. Anch e s e t ali ris ult at i res t ano al di sotto degli obiettivi indicati nella convenzione di finanziamento, r a p pr e se n tano c om un que un progres s o s ignificat ivo, t enut o cont o degli ostacoli culturali e organizzativi che hanno dovuto essere su p e r ati ne l quad r o d e l pr oge t t o. Relazione speciale n. 10/2008 — L’aiuto allo sviluppo fornito dalla CE ai servizi sanitari nell’Africa subsahariana 58 ALLEGATO III PROGETTI FINANZIATI DA UNA LINEA DI BILANCIO GENERALE Mi gl ior a ment o del l a s a l ut e s essu ale e riprodu ttiva (SSR ) e s er v iz i r el a t iv i a l l ’HIV/A IDS per i g iovani Tr am i te O NG e c e n tr i pe r i g i ovani, il proget t o mira ad aument are il r ic or so ai se r vi zi d i salute ses s uale e riprodut t iva ad us o dei giovani e l’adozione di pratiche sessuali più sicure. A causa dei ritardi iniziali, è possibile che non tutti gli obiettivi del progetto siano r a g g i unti . P r o moz ione d ei c a mbia ment i di comportamento e migl ior a ment o del l ’a c c es s o ai servizi di salu te sessu ale e r i p r od ut t iv a nel dis t r et t o di Thyolo Il pr og e tto appor ta un c ontr i but o prezios o. In part icolare, h a permesso di migliorare l’accesso a un continuum di cure, sostegno e trattamenti dell’HIV, nonché l’accesso ai servizi di prevenzione della trasmissione madre-figlio e ai servizi di consulenza e depistagg io volon tar i i n que sto d i str e tt o povero del Malawi meridionale. S alut e inf a nt il e e giov a nil e nelle reg ioni centrali e meridionali d e l Ma l a w i Il progetto sta dando buoni risultati: è aumentato il numero dei giovani che ricorrono a servizi di consulenza e depistaggio volontari nei centri per la gioventù e nei centri sanitari selezionati ed è diminuito il num e r o d i g r avi d anze tr a le ragazze in et à s colas t ica. FO NDO MONDIALE In generale, il Fondo mondiale sta producendo risultati significativi; in particolare, ha permesso di aumentare notevolmente il numero di t r a t tam e nti anti r e tr ovi r ali , pas s at o da alcune migliaia s olt ant o nel 2004 a 110 000 a metà del 2007. Dopo alcuni ritardi, la maggior parte delle altre componenti della fase 1 del progetto HIV/AIDS erano dir e tte ve r so r i sultati n ote voli , compres a la component e «s os t egno ai sistemi sanitari». Quest’ultima ha contribuito alla formazione di un g r an num e r o d i m e m b r i del pers onale, s egnat ament e a livello degli operatori sanitari delle comunità. L’area più problematica era l a c om pone nte « pr e ve n zi on e d ella t ras mis s ione madre-figlio». Relazione speciale n. 10/2008 — L’aiuto allo sviluppo fornito dalla CE ai servizi sanitari nell’Africa subsahariana 59 ALLEGATO III MA LI QUADRO GENERALE DELLA SITUAZIONE SANITARIA Il Mali presenta tassi di mortalità materna (1 200 decessi per 100 000 bambini nati vivi) e infantile (219 decessi per 1 000 bambini nati vivi nel 2004) particolarmente alti. Il tasso di prevalenza dell’HIV/AIDS è relativamente basso (1,9 %) ma la tubercolosi è ampiamente diffusa (578 casi ogni 100 000 persone) e la malaria continua ad essere una delle cause principali della mortalità infantile. Tra le principali m a l atti e fi gur ano le i nfe zi oni res pirat orie acut e, la diarrea, i vermi della Guinea e la schistosomiasi, nonché problemi crescenti connessi a p atologi e c r oni c he c om e i l d iabet e e le malat t ie cardiach e. N o nostante i nve sti m e n ti si gni ficat ivi nelle infras t rut t ure s anit arie e un miglioramento globale dell’accesso ai servizi sanitari, sussist o no gr avi pr ob le m i . L ’asse nza di una polit ica delle ris ors e umane adeguata provoca una scarsa disponibilità e una cattiva ripartizione geografica del personale, che si rivela anche inadeguato sotto il p r ofi lo d e lle c om pe te n ze , d e lla mot ivazione e dei principi et ici. Il processo di decentramento non è stato accompagnato da un trasferimento sufficiente di risorse umane e finanziarie. Complessivamente, l a quali tà d e i se r vi zi san i tar i permane s cars a e i più indigent i non p o s sono ac c e d e r e a tali se r vi zi . SO STEGNO GENERALE AL BILANCIO Contrariamente agli impegni assunti nella convenzione di finanziam e nto a ti tolo d e l soste gno g e nerale al bilancio, il governo non h a aumentato la parte di bilancio destinata alla sanità, mentre le finanze pubbliche continuano ad essere assegnate in modo non equo alle div e r se r e gi oni . I n oltr e , la ge stione delle finanze pubblich e rimane carente, il rischio fiduciario è elevato e l’efficacia e l’efficienza della sp e sa pub b li c a son o li m i tate . Relazione speciale n. 10/2008 — L’aiuto allo sviluppo fornito dalla CE ai servizi sanitari nell’Africa subsahariana 60 ALLEGATO III PROGETTI FES Il progetto PASS a titolo dell’ottavo FES ha raggiunto il suo obiettivo per quanto riguarda il rafforzamento delle capacità del ministero de l la S an i tà, m a non que llo r e l at ivo al migliorament o della q ualit à dei servizi sanitari. Il progetto non è stato in grado di introdurre tali miglioramenti, poiché questi richiedevano l’adozione di importanti r if or m e str uttur ali . PROGETTI FINANZIATI DA UNA LINEA DI BILANCIO GENERALE Mi gl ior a ment o del l a s a l ut e r i produ ttiva delle donne n e l nor d d el Ma l i Il pr og e tto ha c on tr i b ui to i n modo s ignificat ivo al migliorament o de l la for m azi one d e l pe r son ale s anit ario e alla fornit ura di at t rezzature; tuttavia, la durata del progetto si è rivelata troppo corta per a v e r e un i m patto r e ale sulla mort alit à mat erna. A zione Bioma l i Q u esto pr og e tto, i n te so a m i gliorare il depis t aggio dell’ HIV/AIDS, de l la tub e r c olosi e d e lla m alar ia in Mali h a condot t o alla creazione di una rete di laboratori; tuttavia, si sono registrati ritardi nella formazione del personale all’utilizzo delle attrezzature fornite. Il monitoraggio dell’aumento dei tassi di depistaggio si è rivelato p r ob le m ati c o. A p pr oc c io p a r t ec ip a t iv o a l mig lioramento dell’ accesso alle cur e s a nit a r ie p er i p a z ien ti affetti da tu b ercolosi Questo progetto regionale, che copre anche il Benin, il Burkina Faso e il Senegal, ha contribuito a migliorare il depistaggio della t u be r c olosi e i l m on i tor agg i o della malat t ia. Relazione speciale n. 10/2008 — L’aiuto allo sviluppo fornito dalla CE ai servizi sanitari nell’Africa subsahariana 61 ALLEGATO III R aff or z a ment o del l e ca pa cit à locali di lotta contro l’ H IV/ AID S Q u esto pr og e tto, anc or a i n fase iniziale, mira a ridurre la t ras mis sione per via sessuale e madre-figlio nelle regioni più povere del n o rd d e l Mali gr azi e a un a pi ù ampia part ecipazione della s ociet à c iv ile e al m i g li or am e n to d e lla q ualit à dei s ervizi s anit ari. FO NDO MONDIALE La sovvenzione versata a titolo della lotta contro la malaria ha c o ntr i b ui to alla for n i tur a d i zanzariere e alla formazione del perso nale sani tar i o. G r azi e anc he alla s ovvenzione per la lot t a cont ro l ’ H I V/ AI D S, i l num e r o d i pazient i t rat t at i con una t erapia ant iret r o vi r ale è aum e n tato d a 600 a 12 800 nel periodo 2005-2007. Per quanto riguarda la sovvenzione per la lotta contro la tubercolosi, l a com pone nte « tr attam e nto» ha dat o ris ult at i migliori della componente «prevenzione». La componente «rafforzamento dei sistemi sanitari» ha incontrato alcune difficoltà, segnatamente in relazione a l l a c ostr uzi one e all’attr e zzatura del laborat orio nazionale. Relazione speciale n. 10/2008 — L’aiuto allo sviluppo fornito dalla CE ai servizi sanitari nell’Africa subsahariana 62 ALLEGATO IV ELENCO DEI PROGETTI ESAMINATI Stato Titolo del progetto Importo del progetto Classificazione PROGETTI FES Angola Programma di sostegno al settore sanitario 25,0 Insoddisfacente Benin Sostegno al settore sanitario 10,2 Parzialmente soddisfacente Burundi Sostegno transitorio al settore sanitario Ciad 4,1 Insoddisfacente Sostegno alla politica sanitaria 42,0 Insoddisfacente Costa d’Avorio Programma d’urgenza e di riabilitazione, fase 1 34,0 Soddisfacente Kenya Sviluppo dei servizi e dei sistemi sanitari dei distretti 15,0 Soddisfacente Lesotho Sostegno alla riforma del settore sanitario 1,8 Parzialmente soddisfacente Malawi Servizio trasfusionale del Malawi 9,4 Parzialmente soddisfacente Mali Programma di sostegno al settore sanitario 10,5 Parzialmente soddisfacente Sierra Leone Programma di sostegno al settore sanitario 28,0 Insoddisfacente Swaziland Programma di prevenzione e di cura dell’HIV/AIDS 4,3 Uganda Sviluppo delle risorse umane nel settore sanitario 17,0 Soddisfacente Parzialmente soddisfacente PROGETTI INTRA-ACP 8 paesi Partenariato CE/ACP/OMS relativo agli OSM nel settore sanitario 25,0 Parzialmente soddisfacente 14 paesi Programma dell’OMS di eradicazione della poliomelite 26,8 Parzialmente soddisfacente 41 paesi Partenariato CE/ACP/OMS relativo alla politica farmaceutica 24,6 Insoddisfacente 22 paesi Salute sessuale e riproduttiva CE/ACP/UNFPA/IPPF 32,0 Soddisfacente 3 paesi Sviluppo di sperimentazioni multicentriche relative a un vaccino contro la malaria 7,0 Insoddisfacente Relazione speciale n. 10/2008 — L’aiuto allo sviluppo fornito dalla CE ai servizi sanitari nell’Africa subsahariana 63 ALLEGATO IV Stato Titolo del progetto Importo del progetto Classificazione PROGETTI NEL SETTORE SANITARIO FINANZIATI DA UNA LINEA DEL BILANCIO GENERALE Kenya Iniziativa per la salute sessuale e riproduttiva degli adolescenti 2,6 Parzialmente soddisfacente Kenya Migliorare l’accesso e il ricorso a servizi ostetrici di base completi e di qualità 2,2 Soddisfacente Kenya Approccio globale per raggiungere le persone particolarmente a rischio di infezione o affette da HIV/AIDS 4,4 Parzialmente soddisfacente Kenya Uzazi Bora — Servizi per le madri e i bambini — Attività relative all’HIV 1,3 Parzialmente soddisfacente Malawi Miglioramento della salute sessuale e riproduttiva e servizi relativi all’HIV/AIDS per i giovani 2,25 Parzialmente soddisfacente Malawi Promozione dei cambiamenti di comportamento e miglioramento dell’accesso ai servizi di salute sessuale e riproduttiva 1,35 Soddisfacente Mali Miglioramento dei servizi di salute riproduttiva nel nord del Mali 1,6 Soddisfacente Mali «Azione BioMali» 3,6 Parzialmente soddisfacente Mali Approccio partecipativo al miglioramento della qualità e dell’accesso alle cure sanitarie per i pazienti affetti da tubercolosi 4,5 Parzialmente soddisfacente Burundi, Kenya, Mozambico Programma di lotta contro l’AIDS 2,0 Insoddisfacente Burundi, Guinea, Haiti Rafforzamento reciproco degli attori privati e pubblici in prima linea nei settori della protezione dei diritti, della prevenzione delle infezioni e dell’assistenza sanitaria completa per le persone affette da HIV/AIDS 3,9 Parzialmente soddisfacente Benin, Repubblica democratica del Congo Programma per lo sviluppo di cure HIV per i pazienti tubercolotici affetti da HIV/AIDS 4,3 Insoddisfacente Zambia, Sud Africa Rafforzamento delle capacità locali e appropriazione dei vaccini contro l’HIV in Sud Africa 3,0 Insoddisfacente Malawi, Sud Africa Migliorare la prevenzione e il trattamento della tubercolosi 4,5 Parzialmente soddisfacente PROGETTI NEL SETTORE SANITARIO FINANZIATI DALLA LINEA DI BILANCIO «COFINANZIAMENTO CON LE ONG» Lesotho Assistenza domiciliare per le persone affette da HIV/AIDS o da malattie terminali e per i bambini orfani 0,7 Parzialmente soddisfacente Mali Rafforzamento delle capacità locali di lotta contro l’HIV/AIDS 1,0 Parzialmente soddisfacente Malawi Salute infantile e giovanile nelle regioni centrali e meridionali del Malawi 0,75 Soddisfacente Swaziland Progetto integrato relativo all’HIV/AIDS e ai mezzi di sussistenza 0,75 Parzialmente soddisfacente Relazione speciale n. 10/2008 — L’aiuto allo sviluppo fornito dalla CE ai servizi sanitari nell’Africa subsahariana RISPOSTE DELLA COMMISSIONE SINTESI I. La Commissione desidera ringraziare la Corte dei conti europea per il lavoro svolto nell’ambito dell’aiuto allo sviluppo fornito dalla CE ai servizi sanitari nell’Africa subsahariana. Essa fornisce un’analisi interessante contenente conclusioni e insegnamenti che consente alla Commissione di chiarire alcune questioni evidenziate dal lavoro di audit della Corte. II. La politica della Commissione riconosce che per contribuire al conseguimento di migliori risultati dal punto di vista sanitario occorre una strategia globale che affronti i vincoli esistenti attraverso gli strumenti più adeguati e la ripartizione dei compiti con gli altri donatori. Pertanto, «a livello nazionale la Comunità utilizzerà una gamma di interventi complementari tra cui: il sostegno macroeconomico collegato al miglioramento delle condizioni sanitarie, il sostegno ai settori che hanno un forte impatto sulle condizioni sanitarie e aiuti diretti al settore della sanità» (comunicazione della Commissione sulla salute e la riduzione della povertà). In linea con i suoi impegni politici, la Commissione è rimasta sensibile all’importanza del rafforzamento dei sistemi sanitari mantenendo il suo finanziamento diretto alla salute a livello nazionale, incrementando il sostegno generale al bilancio e contribuendo alle iniziative a livello globale. Le competenze sanitarie nella Commissione vengono mantenute nei limiti delle decisioni in materia di assegnazione delle risorse. Tuttavia meccanismi quali, a livello nazionale, il «Fondo di cooperazione tecnica» (TCF) o, più nello specifico, a livello di servizi centrali, le «Perizie tecniche esterne» (ETE) possono fornire sostegno tecnico ai servizi della Commissione per compiti specifici. Relazione speciale n. 10/2008 — L’aiuto allo sviluppo fornito dalla CE ai servizi sanitari nell’Africa subsahariana 65 III. La Commissione continua nel suo impegno a migliorare la tempestività e prevedibilità della sua assistenza al settore sanitario: essa cerca di privilegiare un approccio settoriale (SWAp), un sostegno settoriale al bilancio (SBS), laddove le condizioni lo consentono, ma altresì un tipo di sostegno generale al bilancio (GBS) a lungo termine più prevedibile («Contratto OSM») nei paesi efficienti. IV. La Commissione condivide il parere della Corte sul ruolo potenziale del sostegno settoriale al bilancio, una modalità di aiuto relativamente nuova per la quale la Commissione è, secondo i dati disponibili, l’utente principale in Africa. La Commissione ha già utilizzato il sostegno settoriale al bilancio per dare sostegno ai servizi sanitari in Mozambico, Sud Africa e Zambia. La Commissione vede il sostegno generale al bilancio come un completamento degli interventi essenziali o non dal punto di vista sanitario ed è impegnata a sviluppare ulteriormente l’efficacia di tale strumento sia in generale che in relazione a questioni settoriali. Tuttavia la Commissione fa notare che l’efficacia del sostegno generale al bilancio viene valutata in modo migliore sul lungo termine dal momento che occorre tempo per ottenere risultati a livello nazionale. Servono infatti miglioramenti in ampi sistemi e dunque tali risultati non possono essere confrontati con i progressi realizzati in gruppi di popolazione più piccoli e specifici. V. Secondo un documento strategico nazionale relativo a un paese in cui viene sostenuto il sistema sanitario, la Commissione prevede tipi diversi di sostegno previsti nella sua politica di miglioramento delle condizioni sanitarie in risposta alle specificità del paese. La Commissione continuerà a rafforzare le sinergie tra i diversi interventi a livello nazionale. Nel corso dell’ultimo decennio il quadro strategico/politico sanitario è molto migliorato nei paesi dell’Africa subsahariana. Ciò è stato possibile grazie al sostegno dell’OMS (Organizzazione mondiale della Sanità) e di tutti i maggiori partner allo sviluppo (tra cui la Commissione). Tuttavia queste politiche devono essere costantemente riviste e migliorate. Per esempio, le revisioni annuali congiunte del sistema sanitario in cui la Commissione è spesso coinvolta costituiscono una strategia che garantisce nuovi sviluppi alla politica. VI. La Commissione prenderà in considerazione le assegnazioni settoriali in base alle linee guida che dovranno essere create per la valutazione intermedia del decimo FES. Tali linee guida metteranno l’accento sugli obiettivi nazionali, sui risultati ottenuti nonché sui principi di responsabilità nazionale e la ripartizione dei compiti. Terranno altresì in considerazione il fatto che è possibile perseguire risultati in materia di obiettivi di sviluppo del Millennio in campo sanitario in vari modi, ossia tramite investimenti al di fuori del settore sanitario (approvvigionamento idrico e infrastrutture igieniche, sviluppo rurale, governance ecc.) e non soltanto attraverso un sostegno diretto ai servizi sanitari. La Commissione continuerà a occuparsi della promozione dei sistemi sanitari sostenendo, laddove possibile, programmi settoriali. La Commissione seguirà attentamente e fornirà la sua assistenza in settori quali lo sviluppo e il mantenimento delle risorse umane destinate alla sanità nonché il finanziamento dei sistemi sanitari. Relazione speciale n. 10/2008 — L’aiuto allo sviluppo fornito dalla CE ai servizi sanitari nell’Africa subsahariana 66 — La Commissione concorda sul fatto che sia essenziale che le delegazioni che svolgono un ruolo di donatore attivo nel settore sanitario dispongano delle competenze adeguate. Laddove la sanità costituisce un settore centrale, la Commissione prenderà in esame le modalità per fornire alla delegazione le competenze adeguate. In altri casi, compreso il sostegno generale al bilancio, possono essere prese in considerazione, nel contesto della ripartizione dei compiti, partecipazioni passive nonché la delega delle responsabilità ad altri donatari. Possono essere altresì prese in considerazione modalità pragmatiche quali la condivisione di esperti a livello comunitario. — In tutti i settori di cooperazione il sostegno settoriale al bilancio aumenterà da poco meno del 9 % registrato nell’ambito del nono FES al 16 % nell’ambito del decimo FES. Quando sussisteranno le condizioni necessarie, questa costitui rà la modalità da prediligere nei paesi che hanno programmato il sostegno al settore sanitario. La Commissione continuerà a sforzarsi per rendere più efficace, dal punto di vista del raggiungimento degli obiettivi, il suo strumento di sostegno generale al bilancio, anche attraverso il lancio di contratti OSM. — La Commissione continuerà a utilizzare progetti al fine di sviluppare e rafforzare i sistemi sanitari, specialmente in paesi caratterizzati da situazioni di fragilità. Il potenziamento delle capacità, secondo il «piano di azione di Accra» (settembre 2008), dovrà essere attuato in misura crescente attraverso fondi comuni per rafforzare le capacità nazionali, sfruttando al massimo le competenze a livello locale. — Facendo seguito dell’audit della Corte è stato creato uno specifico gruppo interservizi per definire gli interventi che la Commissione deve attuare a livello nazionale per assicurare un utilizzo più efficiente delle risorse finanziarie del Fondo mondiale. — La presente guida sull’utilizzo specifico dei vari strumenti collegati al settore sanitario, nonché sul loro utilizzo congiunto, sarà rivista nelle «linee guida sulla programmazione sanitaria». Queste ultime sono attualmente in fase di aggiornamento per prendere nella dovuta considerazione gli sviluppi più ampi degli strumenti esistenti a livello comunitario (per es. contratti OSM). — La Commissione concorda pienamente sul fatto che, per lo sviluppo di sistemi sanitari efficaci, siano fortemente auspicabili una politica sanitaria e un quadro strategico efficienti. Essa continuerà a promuovere lo sviluppo e l’adozione di politiche sanitarie ben definite con tutti gli interventi complementari previsti dalla sua politica. Nei paesi con un ambiente SWAp, il sostegno allo sviluppo delle politiche viene garantito anche attraverso un dialogo politico settoriale (partecipazione a specifici gruppi di lavoro, partecipazione a revisioni congiunte governo-donatore in materia di sanità), nonché attraverso progetti. Relazione speciale n. 10/2008 — L’aiuto allo sviluppo fornito dalla CE ai servizi sanitari nell’Africa subsahariana 67 INTRODUZIONE 1. L’Africa subsahariana è rimasta indietro nel raggiungimento di gran parte degli OSM e in particolare di quelli relativi alla sanità. I progressi compiuti sugli OSM relativamente alla salute sono legati a miglioramenti su vari fronti (istruzione, approvvigionamento idrico, infrastrutture igieniche, sicurezza alimentare, ecc). Di conseguenza, per contribuire al raggiungimento di risultati migliori dal punto di vista sanitario occorre una strategia globale che affronti le restrizioni esistenti attraverso gli strumenti più adeguati e la ripartizione dei compiti con gli altri donatori. OSSERVAZIONI RELATIVE ALL’ASSEGNAZIONE E ALL’EROGAZIONE DI FONDI A FAVORE DEL SETTORE SANITARIO 7. La Commissione desidera inserire l’audit sull’aiuto allo sviluppo fornito dalla CE ai servizi sanitari nell’Africa subsahariana nella prospettiva del suo approccio globale all’assistenza allo sviluppo. La politica della Commissione ammette che per contribuire al conseguimento di migliori risultati dal punto di vista sanitario occorre una strategia globale che affronti le restrizioni esistenti attraverso gli strumenti più adeguati e la ripartizione dei compiti con gli altri donatori. Pertanto, «a livello nazionale la Comunità utilizzerà una gamma di interventi complementari tra cui: il sostegno macroeconomico collegato al miglioramento delle condizioni sanitarie, il sostegno ai settori che hanno un forte impatto sulle condizioni sanitarie e aiuti diretti al settore della sanità (comunicazione della Commissione sulla salute e la riduzione della povertà). Mentre la Commissione si è impegnata fortemente nel campo della sanità, non ha mai fissato formalmente per il FES un obiettivo in termini di percentuale di fondi stanziati per la sanità. Inoltre la Commissione è del parere che gli obiettivi basati sui contributi finanziari siano sempre meno adatti a rispecchiare gli attuali impegni assunti nel quadro dell’agenda sull’efficacia degli aiuti nonché l’impatto reale che la Commissione ha sulle politiche dei paesi partner. La Commissione segue un approccio di base allo sviluppo incentrato sulla lotta contro la povertà e, in questo contesto, sui miglioramenti all’interno dei settori sociali. Così la Commissione è impegnata a perseguire risultati relativi allo sviluppo stabiliti dagli indicatori di performance. Se questi risultati/ indicatori verranno raggiunti attraverso contributi finanziari maggiori o minori, diretti o indiretti è di secondaria importanza. La Commissione concorda sul fatto che non esista alcun metodo riconosciuto di attribuzione dell’assistenza GBS a settori specifici. Di conseguenza, la Commissione prende nota della metodologia di audit e dei relativi risultati. La Commissione desidera tuttavia sottolineare che, a causa della fungibilità dei fondi, il sostegno al bilancio, sia mirato che non, contribuisce al finanziamento dell’intero bilancio e non soltanto a una parte di esso. Il loro contributo figurativo al finanziamento del settore sanitario dovrebbe essere dunque lo stesso. Alla luce dell’assenza di un metodo riconosciuto internazionalmente per l’attribuzione dell’assistenza GBS a settori specifici, la Commissione non si occupa di conclusioni specifiche sulle risorse finanziarie. Intende piuttosto lavorare per la creazione di una metodologia di rendicontazione basata su indicatori di performance ed efficacia degli aiuti, in linea con il piano di azione di Accra e i principi di Parigi (assunzione di responsabilità, allineamento, armonizzazione, gestione orientata ai risultati relativi allo sviluppo e responsabilità reciproca). Relazione speciale n. 10/2008 — L’aiuto allo sviluppo fornito dalla CE ai servizi sanitari nell’Africa subsahariana 68 12. b) La Commissione osserva che la quota del «70 %» che la Corte estrae dallo studio dell’Ufficio di valutazione indipendente del Fondo monetario internazionale fa riferimento soltanto all’utilizzo di aiuti aggiuntivi ma non tiene in considerazione modalità e settori. Questa quota dunque non è collegata all’importo complessivo degli aiuti al bilancio o ai flussi di aiuto totali. Il sostegno al bilancio viene sempre preso in considerazione nel determinare le spese pubbliche, comprese quelle sanitarie, e il loro finanziamento ottimale. Se questo implica una riduzione del debito pubblico o un aumento delle riserve, gli aiuti che non vengono spesi immediatamente vanno a incrementare la capacità di spesa futura, compresa quella del settore sanitario. La programmazione dei fondi FES viene effettuata congiuntamente con il paese partner e previa consultazione con gli Stati membri: le strategie nazionali per il decimo FES sono state presentate al comitato FES e considerate da parte dagli Stati membri come risposte pertinenti ai problemi dei paesi partner in considerazione del sostegno fornito dagli altri partner allo sviluppo. Inoltre, nel contesto delle conclusioni del Consiglio europeo del 24 giugno 2008 relativo all’agenda UE sugli obiettivi di sviluppo del Millennio, l’UE si è collettivamente impegnata ad aumentare — in relazione alle prospettive UE di APS — il sostegno comunitario alla sanità (8 miliardi di euro entro il 2010, 6 miliardi di euro per l’Africa subsahariana). In questo senso, il ruolo unificatore della Comunità nella divisione dei compiti applicati alla sanità sarà di fondamentale importanza. 15. La Commissione fa osservare che il sostegno internazionale per i paesi in via di sviluppo, specialmente nell’Africa subsahariana, non è sufficiente. Questa mancanza ha conseguenze in tutte i settori, compresi i sistemi sanitari. 16. La Commissione fornirà sostegno diretto al settore della sanità nell’ambito del decimo FES a 15 paesi dell’Africa subsahariana, di cui 8 caratterizzati da situazioni di fragilità. Il numero di paesi che ricevono dalla Commissione un sostegno diretto al loro settore sanitario è lievemente aumentato passando da 7 nell’ambito del nono FES a 8 nell’ambito del decimo FES. Le scelte programmatiche dei donatori rispecchiano in modo crescente i principi approvati a livello internazionale relativi all’efficacia degli aiuti, quali la responsabilità nazionale e la ripartizione dei compiti tra i donatori. L’eccessivo frazionamento degli aiuti aumenta i costi amministrativi rendendo la gestione degli stessi particolarmente complessa e danneggia i sistemi dei paesi partner. La Commissione e gli Stati membri hanno assunto un forte impegno politico in relazione alla divisione del lavoro, impegno che trova riscontro nel codice di condotta dell’UE in materia di complementarità e divisione dei compiti nell’ambito della politica di sviluppo, elaborato nel 2007. 17. I partenariati globali (come il Fondo mondiale, il GAVI/Alleanza mondiale per i vaccini e l’immunizzazione) hanno infatti attratto finanziamenti significativi, a volte a scapito del rafforzamento dei sistemi sanitari. Ciononostante ha contribuito a una fornitura massiccia di medicinali, vaccini e altri beni destinati alla cura/prevenzione per combattere l’AIDS nonché malattie largamente diffuse quali, per esempio, malaria, tubercolosi o morbillo. Relazione speciale n. 10/2008 — L’aiuto allo sviluppo fornito dalla CE ai servizi sanitari nell’Africa subsahariana 69 Oltre ad aver dato il suo contributo al Fondo mondiale, la Commissione ha altresì contribuito al rafforzamento dei sistemi sanitari attraverso varie azioni per ridurre la crisi delle risorse umane destinate alla sanità, migliorare la disponibilità e l’accessibilità di medicinali essenziali o promuovere i finanziamenti a favore della sanità. Nei paesi in cui la «sanità» costituisce un settore sostenuto dal programma indicativo nazionale, il rafforzamento dei sistemi sanitari costituisce ovviamente l’obiettivo centrale del sostegno comunitario, preferibilmente attraverso un approccio settoriale. 18. Laddove la Commissione è indirettamente coinvolta nel settore sanitario, in particolare attraverso il sostegno generale al bilancio collegato ai settori sociali o linee di bilancio e finanziamenti intra-ACP, le partecipazioni passive devono essere concordate con altri donatori (UE) nello spirito del codice di condotta sulla complementarità e divisione dei compiti e del coordinamento all’interno del sostegno al bilancio che il gruppo donatore ha assicurato. Le delegazioni possono altresì essere sostenute dai servizi centrali. I servizi per la famiglia Relex hanno raggruppato le proprie competenze sanitarie in seno a équipe sanitarie nelle direzioni generali DEV e AIDCO. Ciò ha sostanzialmente contribuito a un miglior sostegno tecnico alle delegazioni nell’ambito del dialogo politico con i paesi partner nonché nell’identificazione/formulazione/attuazione degli interventi sanitari. a) Non solo per sostenere le «operazioni» del Fondo mondiale ma anche per spingere il Fondo a integrare le sue attività nelle politiche nazionali e per rafforzare i sistemi sanitari. d) Nei paesi in cui è molto diffusa l’infezione da HIV, le delegazioni stanno prendendo misure per fare in modo che tutti i professionisti che si occupano di progetti/programmi possano inserire l’HIV/AIDS tra le proprie aree di competenza, anche se non sono specialisti nel campo sanitario. Per esempio, le delegazioni della CE in Africa meridionale stanno ultimando una guida sul tema «Integrazione dell’HIV e dell’AIDS in settori e programmi». Alcune delegazioni (per es. Botswana) hanno già condotto una formazione specifica per il proprio personale sull’integrazione dell’HIV/ AIDS. 20. La Commissione cerca di studiare in che misura la ripartizione del lavoro fornirà opportunità per l’utilizzo congiunto delle competenze. Il problema è che anche gli Stati membri dell’UE stanno riducendo la propria competenza settoriale e potrebbero essere riluttanti a concludere accordi formali e vincolanti. Laddove una cooperazione maggiore con i consulenti sanitari ECHO è auspicabile, vi sono limiti al loro utilizzo nello sviluppo delle politiche, giacché il loro profilo professionale richiede generalmente che gestiscano gli aiuti umanitari nelle situazioni di emergenza. Questo profilo è differente da quello professionale di un analista o consulente della politica sanitaria che si occupa di sostenere il rafforzamento dei sistemi sanitari. 24. La Commissione accoglie favorevolmente le osservazioni della Corte sulla rapidità e prevedibilità dei finanziamenti al sostegno generale al bilancio nell’ambito del nono FES. Essa osserva che, nell’ambito del decimo FES, sta progettando di migliorare ulteriormente la prevedibilità del suo strumento per il sostegno generale al bilancio attraverso la creazione, laddove lo consentono le condizioni, di «contratti OSM». Relazione speciale n. 10/2008 — L’aiuto allo sviluppo fornito dalla CE ai servizi sanitari nell’Africa subsahariana 70 25. a) La Commissione continuerà a rafforzare i sistemi d’informazione sanitaria nei paesi partner (come la Zambia) al fine di incrementare le loro capacità di raccolta dei dati legati alle erogazioni basate sui risultati. b) Le condizioni di ammissibilità possono influenzare la prevedibilità del sostegno al bilancio ma offrono garanzie fondamentali in termini di efficacia del sostegno al bilancio. L’erogazione dei fondi di sostegno settoriale al bilancio, laddove un programma di sostegno generale al bilancio venga ritardato o temporaneamente sospeso, è possibile soltanto quando un deterioramento del quadro macroeconomico infici l’ammissibilità del sostegno generale al bilancio ma la Commissione non ritiene possa mettere a rischio gli obiettivi del settore. Infine, su 26 programmi di sostegno generale al bilancio finanziati nell’ambito del nono FES, il 19 % ha subito ritardi o sospensioni. 29. Il fatto che venga selezionata solo una piccola parte di richieste presentate al Fondo mondiale non agevola il coordinamento dell’assistenza fornita dalla comunità donatrice. Come notato dalla Corte in Lesotho, il Fondo mondiale ha concesso, durante il suo settimo round, 33 milioni di dollari per assistere gli OVC (Bambini orfani e vulnerabili) mentre il documento strategico nazionale per il Lesotho ha già destinato loro un sostegno significativo (in un momento in cui non vi era alcuna garanzia che la richiesta al Fondo sarebbe stata accolta). 31. La Commissione si compiace che la Corte abbia riconosciuto che il sostegno al bilancio può potenzialmente svolgere un ruolo chiave per migliorare i servizi sanitari. Le differenze tra il sostegno generale al bilancio e il sostegno settoriale al bilancio sono state identificate chiaramente nella definizione internazionale esistente fornita dall’OCSE (Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico)/DAC (Comitato di aiuto allo sviluppo). Se da un lato questa definizione non viene applicata c o s t a n t e m e n t e d a t u t t i e i n o g n i l u o g o 1, le linee guida e le prassi comunitarie sono completamente in linea con essa. 32. Il sostegno settoriale al bilancio, una modalità di assistenza relativamente nuova, è stato avviato nell’ambito del nono FES, con i primi impegni nel 2003, dopo la pubblicazione delle linee guida sul sostegno generale al bilancio (2002) e sul sostegno ai programmi settoriali (2003). Se è vero che finora il sostegno al bilancio nel settore sanitario è limitato a un numero esiguo di paesi, i dati a disposizione per l’Africa 2 mostrano che la Commissione è l’utente principale del sostegno settoriale al bilancio in tutti i settori. Considerato il profondo impegno tecnico richiesto per la progettazione e attuazione delle politiche settoriali all’interno di un dialogo mirato con un’ampia gamma di operatori come richiesto dal sostegno settoriale al bilancio, la Commissione ritiene che i settori centrali siano quelli verso cui dovrebbe indirizzarsi tale sforzo impegnativo a utilizzare l’SBS. Laddove, tuttavia, sono disponibili i fondi, il sostegno settoriale al bilancio è stato già usato anche in settori non centrali (Ghana, Mozambico). 33. Il sostegno generale al bilancio può essere un qualcosa di aggiuntivo ai settori centrali perché fornisce una opportunità unica di intavolare un dialogo sulle priorità politiche generali del paese partner. L’SBS costituisce una modalità per garantire sostegno a un settore centrale o non centrale. 1 Partenariato strategico con l’Africa, Indagine sul sostegno al bilancio 2007. 2 Vedi sopra. Relazione speciale n. 10/2008 — L’aiuto allo sviluppo fornito dalla CE ai servizi sanitari nell’Africa subsahariana 71 34. La Commissione ha una visione (e una prassi) univoca sulla relazione esistente tra il GBS e sostegno al settore sociale. Quest’ultima viene chiaramente stabilita nelle attuali linee guida, che non riducono la pertinenza delle dimensioni del settore sociale 3 . La Commissione sta promuovendo una maggiore sensibilizzazione del personale sul nesso tra il sostegno al bilancio e i servizi sociali. 35. Avendo contribuito all’approccio di valutazione concepito e utilizzato per la valutazione congiunta DAC (2006), la Commissione sta attualmente lavorando con altri donatori di sostegno al bilancio all’interno del DAC per mettere a punto una metodologia perfezionata che prenda in considerazione gli insegnamenti tratti finora. 3 «In un programma GBS finalizzato a sostenere una politica e strategia nazionale esisteranno comunque settori o aree chiave che riceveranno un’attenzione particolare. Tali settori saranno quelli giudicati di importanza fondamentale per il sostegno alla strategia nazionale. In quei paesi in cui viene dato sostegno ai documenti strategici per la 36. In un dato anno, le decisioni di bilancio in termini di spese totali, la loro assegnazione di settore, il livello di deficit e la composizione del finanziamento prendono in considerazione le limitazioni macroeconomiche attuali e future nonché il livello previsto e la distribuzione di tutti i flussi di aiuto. Normalmente, dunque, in un anno qualunque non ci sarà né ci dovrebbe essere una relazione diretta tra un maggior sostegno al bilancio e maggiori spese sanitarie. Tuttavia, con il tempo, le sovvenzioni al bilancio sostengono la creazione dello spazio fiscale necessario per l’incremento delle spese. Attraverso il suo dialogo e le sue condizioni, il sostegno comunitario al bilancio ha spesso spinto verso maggiori stanziamenti di bilancio a favore del settore sanitario. Quest’ultimo, tuttavia, non è stato sempre considerato come la priorità più urgente, per esempio quando i problemi di esecuzione del bilancio possono compromettere l’impatto di stanziamenti più consistenti. Per questi motivi la Commissione preferisce generalmente concentrarsi sugli indicatori di risultati che registrano i miglioramenti al livello dei beneficiari. riduzione della povertà è normale puntare sui settori sociali dell’istruzione e della salute quali elementi chiave nella riduzione del reddito e della povertà non legata al reddito» (Linee guida, pagg. 50-51). 37. Incoraggiando il rafforzamento di sistemi di gestione finanziaria pubblici, la «interpretazione dinamica» da parte della Commissione dell’ammissibilità, che si applica sia al GBS che all’SBS, sostiene gli sforzi locali volti a migliorare l’utilizzo efficace del finanziamento di bilancio. In questo modo il GBS promuove una risposta sostenibile alla spesa pubblica inefficiente e inefficace (nella sanità come in altri settori) che porterà benefici a tutte le modalità di aiuto attuate nel paese partner. I controlli alla spesa pubblica illustrano bene la situazione ma si sono rivelati di scarsa utilità come strumento per impegnare le autorità nazionali in un programma di riforma della gestione delle finanze pubbliche. Relazione speciale n. 10/2008 — L’aiuto allo sviluppo fornito dalla CE ai servizi sanitari nell’Africa subsahariana 72 38. I programmi GBS affrontano i rischi citati dalla Corte in diversi modi. Il primo è l’attuazione periodica del programma diagnostico PEFA (Public Expenditure and Financial Accountability), che comprende indicatori sulla spesa di livello primario nel settore della sanità e dell’istruzione (indicatore di performance n. 23). Il secondo è la progressiva inclusione della spesa decentrata e non concentrata nei programmi di riforma della gestione finanziaria pubblica. D’accordo con altri donatori di sostegno al bilancio, la Commissione è disposta ad utilizzare gli audit finanziari e le verifiche di conformità nei casi in cui questi sono considerati gli strumenti più utili per stimolare il processo di riforma della gestione delle finanze pubbliche. Ad ogni modo, i modi in cui la Commissione gestisce questi rischi devono essere compatibili con il fatto che, una volta trasferiti al tesoro nazionale, i fondi della Commissione confluiscono nelle risorse nazionali e non possono dunque essere rintracciati o soggetti ad audit. Questo vale sia per il GBS che per l’SBS, entrambi senza un obiettivo specifico. Nel sostegno settoriale al bilancio viene prestata attenzione all’intera catena di risultati nonché all’assegnazione ed esecuzione del bilancio di settore. Questa attenzione può trovare sostegno nel dialogo o nella condizionalità in base al contesto e agli obiettivi specifici di un dato programma SBS. 39. Il GBS sostiene il rafforzamento della politica globale e del quadro istituzionale necessario per un miglioramento sostenibile e generale nella prestazione di servizi sanitari. La Commissione conviene sul fatto che l’esistenza di politiche sanitarie ben definite aumenti l’efficacia di tutti i tipi di aiuto al settore e abbia attivamente contribuito alla creazione di politiche sanitarie dagli anni novanta (Senegal, Zambia, Ghana, ecc.). Tuttavia non deve esservi confusione tra SWAp, politiche sanitarie nazionali e la loro relazione con il sostegno generale al bilancio. Gli SWAp sono accordi che armonizzano il sostegno dei donatori con una politica sanitaria esistente. Sebbene non completamente allineati ai sistemi nazionali come il sostegno al bilancio, gli SWAp costituiscono uno sviluppo positivo ma non dovrebbero essere un prerequisito per il GBS. In pratica, se associato a un dialogo politico adeguato, il primo può innescare la creazione di SWAPs (per es. Madagascar). Infine, concentrandosi a livello di documenti strategici per la riduzione della povertà, il GBS favorisce la realizzazione degli obiettivi di sviluppo del Millennio anche creando una richiesta di politiche settoriali meglio definite. Dei 22 paesi dell’Africa subsahariana che hanno regolarmente attuato il GBS comunitario nell’ambito del nono FES, 14 svolgono regolarmente revisioni congiunte del settore sanitario. I risultati delle stesse vengono poi presi in considerazione nel corso della revisione annuale congiunta del GBS. Negli altri paesi si sta progressivamente procedendo all’elaborazione di queste revisioni. 40. Le linee guida GBS del 2007 non vietano l’utilizzo di fondi di sviluppo della capacità GBS per sostenere i ministeri settoriali. Tuttavia, per evitare un’eccessiva frammentazione, i fondi di sviluppo della capacità GBS vengono principalmente utilizzati per rafforzare i sistemi di gestione delle finanze pubbliche e i quadri di monitoraggio dei documenti strategici per la riduzione della povertà. Tuttavia questo può includere principalmente sistemi di gestione finanziaria pubblici decentralizzati in molti paesi direttamente rilevanti per la prestazione di servizi sanitari. I donatori attivi nel settore forniscono un’assistenza tecnica più ampia al settore sanitario nel quadro di programmi settoriali. Relazione speciale n. 10/2008 — L’aiuto allo sviluppo fornito dalla CE ai servizi sanitari nell’Africa subsahariana 73 41. La Commissione accoglie favorevolmente la conclusione della Corte secondo cui un’ampia maggioranza delle delegazioni partecipa direttamente al dialogo nel settore sanitario. 43. Conformemente ai dati della Commissione su 138 obiettivi sanitari definiti che coprono le decisioni sulle erogazioni nel periodo 2003-2007, 83 obiettivi sono stati completamente realizzati (vale a dire il 60 %). a) Laddove la Commissione è indirettamente coinvolta nel settore sanitario, in particolare attraverso il sostegno generale al bilancio collegato ai settori sociali, le partecipazioni passive devono essere concordate con altri donatori (UE) nello spirito del codice di condotta sulla complementarità e divisione dei compiti e del coordinamento all’interno del sostegno al bilancio che il gruppo donatore ha assicurato. Le delegazioni possono altresì essere sostenute da esperti sanitari disponibili presso i servizi centrali. Inoltre, per un rimanente 15 % dei casi gli obiettivi sono stati raggiunti parzialmente. b) Un numero crescente di paesi gestisce il sostegno generale allo sviluppo attraverso sistemi di valutazione della performance (8 nel 2006, 12 nel 2008). Tali matrici comunemente approvate definiscono chiaramente i riferimenti utilizzati per valutare la performance del paese, ivi compresa nel settore sanitario. È compito di ciascuna delegazione decidere la profondità e la portata del suo coinvolgimento nel dialogo politico settoriale. Si veda anche il paragrafo 39 di cui sopra per l’articolazione tra GBS e revisioni settoriali. c) Il valore aggiunto del GBS è costituito da un dialogo settoriale incoraggiante per collegare i contributi politici, tecnici e finanziari ai risultati del settore critico. Di conseguenza, la Commissione continuerà i suoi sforzi per assicurare che gli indicatori di risultati GBS siano correttamente integrati nel dialogo e nei processi settoriali. Tuttavia le discussioni sui risultati reali devono trovare un equilibrio tra questo obiettivo e la necessità di assicurare una verifica esauriente delle condizioni di erogazione. Questi risultati sono probabilmente il frutto di obiettivi troppo ambiziosi. 44. a) Il peso finanziario assegnato agli obiettivi individuali costituisce solo uno dei modi attraverso i quali il bilancio contribuisce a promuovere risultati migliori; tra le altre modalità vi sono il monitoraggio, il dialogo politico e l’assunzione di responsabilità a livello nazionale. b) La Commissione utilizza alcuni indicatori di risorse (in genere assegnazione ed esecuzione finanziaria) ma si basa soprattutto sugli indicatori di risultati (prestazioni assistite). Se da un lato non sono sotto il controllo diretto del governo, dall’altro il governo le controlla ancora in modo indiretto. A differenza degli indicatori di risorse o realizzazioni (numero di ospedali), essi riescono a cogliere gli obiettivi delle politiche di governo e i loro effetti sulle popolazioni che ne beneficiano. c) Sebbene l’affidabilità dei dati costituisca una limitazione, utilizzando i dati esistenti la Commissione promuove e favorisce il loro miglioramento. Relazione speciale n. 10/2008 — L’aiuto allo sviluppo fornito dalla CE ai servizi sanitari nell’Africa subsahariana 74 d) L’identificazione di obiettivi ambiziosi e realistici è difficile e può essere ottenuta in modo soddisfacente dopo vari anni di pratica nella gestione con risultati e quando i processi settoriali vengono controllati nel modo appropriato. Il miglioramento delle capacità gestionali dei paesi partner mediante lo sviluppo di risultati costituisce uno degli obiettivi dell’approccio della Commissione verso il sostegno al bilancio. e) Vengono fatti sforzi per prendere in considerazione in modo migliore la qualità dell’assistenza. A titolo di esempio, l’indicatore relativo alla partecipazione alle prestazioni si è progressivamente sviluppato passando da prestazioni «istituzionali» (mentre non tutti in un centro sanitario sono stati formati a partecipare alle prestazioni) a una partecipazione più «qualificata». 45. Sebbene la Corte abbia ragione nel sostenere che gli indicatori non si rivolgono direttamente ai più poveri, occorre notare che: — la definizione di alcuni indicatori rispecchia una dimensione di povertà (per es. prestazioni assistite in centri sanitari di base); — i tassi di povertà in paesi che beneficiano di sostegno al bilancio oscillano tra il 30 e il 60 % della popolazione: gli obiettivi per gran parte degli indicatori hanno superato la quota della popolazione non povera. Esiste inoltre una tendenza crescente a utilizzare indicatori disaggregati a livello di regioni più povere, aree marginali o per genere. 47. Sebbene il progetto (come approccio o modalità di attuazione di un programma di sostegno alla politica settoriale) non costituisca la forma preferita a livello comunitario di attuazione degli aiuti, è chiaro che i progetti rimangono ancora uno strumento importante per fornire l’assistenza allo sviluppo. Per esempio una prima valutazione delle assegnazioni iniziali ai programmi indicativi nazionali del decimo FES/dotazione A dei paesi dell’Africa subsahariana (Sud Africa escluso) mostra che il sostegno al bilancio (ivi compresi GBS e SBS) rappresenta circa il 48 % degli importi stanziati sinora. Il 52 % restante verrà poi speso essenzialmente attraverso progetti. 48. Al fine di monitorare e trarre insegnamenti dai progetti che finanzia e in aggiunta alle valutazioni intermedie e finali, la Commissione ha creato un sistema di monitoraggio orientato ai risultati che copre tutte le regioni e i settori degli aiuti comunitari. Tale sistema si basa soprattutto sulla qualità del progetto, l’efficienza ed efficacia fino ad oggi, le prospettive d’impatto e la sostenibilità potenziale. I risultati ottenuti attraverso il monitoraggio orientato ai risultati per gli interventi sanitari del FES negli anni 2001-2007, mostrano in effetti una sostenibilità insufficiente. 49. a) La situazione sta migliorando giacché la Commissione cerca di fare il possibile per migliorare il «collegamento tra aiuto, risanamento e sviluppo». 46. Occorre notare che altri obiettivi GBS possono avere un’influenza positiva indiretta sul settore sanitario. Relazione speciale n. 10/2008 — L’aiuto allo sviluppo fornito dalla CE ai servizi sanitari nell’Africa subsahariana 75 c) Facendo seguito alla relazione speciale sulla «Efficacia dell’assistenza tecnica nel contesto dello sviluppo delle capacità» (2007), la Commissione elaborerà entro la fine di novembre 2008 le sue nuove «Linee guida sulla cooperazione tecnica e disposizioni sull’attuazione del programma». L’obiettivo è quello di fornire una cooperazione tecnica di qualità che appoggi programmi condotti a livello nazionale nonché sostegno attraverso misure per l’attuazione di progetti di proprietà del partner, con una riduzione sostanziale dell’utilizzo di unità parallele di attuazione dei progetti. Ciò dovrebbe contribuire a una migliore qualità della cooperazione tecnica, all’assunzione delle responsabilità e a una capacità rafforzata. e) Gran parte dei paesi dell’Africa subsahariana ha elaborato politiche sanitarie nazionali con il sostegno dell’Organizzazione mondiale della sanità e dell’intera comunità di donatori, compresa la Comunità europea. Tuttavia spesso occorre una migliore sinergia tra le politiche e le risorse (bilancio stanziato per la sanità, risorse umane destinate alla sanità ecc.). La Commissione contribuisce al miglioramento di queste politiche sanitarie attraverso progetti (come il «Programme de soutien au secteur de la santé» in Angola per un importo di 25 milioni di euro), «Programmi di sostegno alla politica settoriale» (per es. il sostegno settoriale al bilancio nella sanità in Mozambico e Zambia) o anche attraverso la sua partecipazione alle «Revisioni annuali congiunte del settore sanitario» (per es. Benin, Madagascar, Mozambico, Zambia). f) Cfr. risposte ai paragrafi VI (terzo trattino) e 18. 50. b) Le delegazioni vengono tenute al corrente dei progetti centralizzati che interessano i loro paesi. Questo è utile in vista dell’ottimizzazione degli interventi comunitari e per evitare possibili sovrapposizioni tra azioni attuate a livello nazionale o regionale e quelle attuate a livello intra-ACP. Inoltre, quando si tengono seminari regionali, le delegazioni comunitarie vengono regolarmente informate dei programmi gestiti a livello centrale. Per ottenere maggiori informazioni, le delegazioni hanno anche accesso al CRIS (sistema informativo EuropeAid) e all’intranet di EuropeAid. c) Le linee guida congiunte ONU-CE sull’elaborazione delle relazioni si prefiggono di superare proprio queste difficoltà. 53. a) Generalmente questi progetti sanitari, che rientrano nelle linee generali di bilancio, vengono proposti e attuati da ONG e altri operatori non statali e sono finanziati dalla Commissione solo se sufficientemente compatibili con le politiche sanitarie e i progetti dei paesi in cui vengono realizzati. Tali progetti vengono spesso portati a termine in cooperazione con i sistemi sanitari locali. b) Tra il 2004 e il 2005 la Commissione ha tenuto quattro seminari tematici (Addis Abeba, Dakar, Maputo e Bangkok) con beneficiari di contratti, organizzazioni della società civile e altri partner quali l’OMS, per discutere e condividere gli insegnamenti appresi durante le azioni finanziate nell’ambito di linee di bilancio tematiche per la sanità. c) La natura innovativa e il potenziale per interventi di sviluppo si applica non soltanto ai programmi sanitari nazionali in un dato paese ma anche ad altri paesi che si trovano ad affrontare simili sfide nonché a iniziative globali che finanziano interventi sanitari in tali settori. Relazione speciale n. 10/2008 — L’aiuto allo sviluppo fornito dalla CE ai servizi sanitari nell’Africa subsahariana 76 54. Gli inviti a presentare proposte nell’ambito di linee di bilancio tematiche per la sanità sono indirizzati ai paesi meno sviluppati o a reddito basso o medio-basso e, all’interno di tali paesi, ai gruppi più svantaggiati della popolazione. È noto che le fasce di popolazione povere e marginalizzate anche nei paesi in via di sviluppo più avanzati hanno bisogno di assistenza. Questo vale soprattutto per le necessità legate all’HIV/AIDS e per quelle della salute riproduttiva di gruppi particolari quali consumatori di droghe iniettive, lavoratori migranti, rifugiati, operatori del sesso, uomini omosessuali ecc. Inoltre, il processo di valutazione degli inviti a presentare proposte tiene in considerazione la pertinenza dell’azione proposta rispetto alle necessità e alle limitazioni del paese/ regione/popolazione interessati. 58. In seguito all’audit della Corte, la Commissione ha deciso di creare uno specifico gruppo interservizi con i seguenti compiti: — definire il ruolo e le responsabilità che una delegazione comunitaria dovrebbe avere in relazione al Fondo mondiale (per es. partecipazione al meccanismo di coordinamento nazionale, attività di relazione ecc.). Possono essere identificati diversi tipi di delegazioni secondo criteri quali, per esempio, il livello di prevalenza di HIV nel paese, il fatto che la «sanità» sia o no un settore centrale nel documento strategico nazionale ecc.; — scoprire come le delegazioni porteranno a termine i loro nuovi compiti tenuto conto delle loro risorse limitate; — determinare come le delegazioni possono essere sostenute dai servizi centrali e come sia la DG DEV che la DG AIDCO coopereranno per svolgere la loro attività di assistenza alle delegazioni. c) La capacità dei paesi di preparare proposte di buona qualità sta generalmente migliorando. L’ultima serie di inviti a presentare proposte (lanciata il 1° marzo 2008) ha fatto registrare il più ampio importo finora richiesto (6,1 miliardi di dollari), ma anche il tasso maggiore di proposte raccomandate dal gruppo di revisione tecnica, ossia il 54 %. La Commissione sta attualmente valutando insieme a UNAIDS come migliorare le capacità dei paesi nella lotta contro l’AIDS (sviluppo e attuazione di un piano d’azione di «creazione delle capacità»). 60. Sistemi sanitari efficienti sono in grado di convertire il sostegno del Fondo mondiale e del PEPFAR (piano di emergenza del Presidente degli Stati Uniti per l’aiuto contro l’AIDS) in servizi sanitari destinati alla popolazione affetta da HIV/AIDS, tubercolosi e malaria. La Commissione sostiene inoltre gli elementi principali dei sistemi sanitari quali «Le risorse umane per la sanità»: DCI/«Investire nelle persone» ha riservato 40 milioni di euro per le risorse umane destinate alla sanità (2007-2013). Il FES sostiene attività e programmi per le risorse umane in Angola, Mozambico, Uganda, Zambia e Zimbabwe e gli indicatori delle risorse umane destinate alla sanità vengono ora utilizzati nelle tranche variabili del sostegno generale al bilancio e di quello settoriale per la sanità. La Commissione lavora altresì con l’OMS nel sostenere politiche farmaceutiche (25 milioni di euro) nonché una pianificazione sanitaria e di bilancio migliorata (25 milioni di euro) nei paesi ACP. 62. La Commissione è consapevole che, per essere produttivi, programmi importanti specifici per una malattia, quali quelli del Fondo mondiale, hanno bisogno di sistemi sanitari efficienti. Per comprendere al meglio questa relazione, la DG DEV sta attualmente lavorando su linee guida strategiche e tecniche, mettendo in evidenza come questi programmi specifici per una malattia possano rafforzare i sistemi sanitari. Relazione speciale n. 10/2008 — L’aiuto allo sviluppo fornito dalla CE ai servizi sanitari nell’Africa subsahariana 77 64. La Commissione fa notare che la questione può emergere innanzi tutto quando è richiesta una combinazione di GBS e di un settore sanitario centrale e solo secondariamente quando l’SBS costituisce uno strumento di attuazione adeguato per il settore sanitario centrale (o non centrale). La Commissione ritiene che, al fine di migliorare l’efficacia del contributo GBS alle condizioni sanitarie, siano auspicabili una politica sanitaria ben definita e un programma settoriale per la sanità sostenuto dai donatori, non necessariamente un SBS finanziato dalla Commissione. 65. In linea con la sua convinzione relativa alla complementarità degli strumenti, la Commissione conviene con la Corte nel sostenere che i progetti possano rafforzare il sostegno al bilancio ma fa notare che anche il contrario è altrettanto vero. 66. La complementarità non è semplice da realizzare con il Fondo mondiale. La prevedibilità è scarsa (secondo la Corte, il Fondo ha autorizzato solo il 39 % delle proposte avanzate per le ondate 1-7 degli inviti a presentare proposte). Inoltre la scaletta per pianificare e preparare un intervento è completamente differente per la Commissione e per il Fondo mondiale. 67. La Commissione conviene che esistono sinergie potenziali che possono essere meglio sfruttate sia dai donatori di sostegno al bilancio che dal Fondo mondiale. 68. Di norma, se esiste un programma settoriale 4 in un paese e se la Commissione è coinvolta nel settore sanitario di tale paese, la Commissione sosterrà la sua attuazione. 4 Come risultato per aver seguito uno SWAp, un governo sviluppa progressivamente un programma settoriale. Un programma settoriale è composto da tre componenti: una politica e strategia settoriale, un bilancio settoriale e la sua prospettiva a medio termine e un meccanismo di coordinamento di settore. Per riaffermare la sua posizione, la Commissione ha firmato nel settembre 2007 la «Partnership internazionale per la salute» (IHP) che ha rilanciato l’approccio settoriale nel settore sanitario. Successivamente, le delegazioni della Commissione in Etiopia e Mozambico hanno recentemente firmato congiuntamente con i governi e i partner allo sviluppo una «convenzione IHP» (modalità per applicare la partnership in un paese specifico). 69. La Commissione promuove attivamente lo sviluppo e l’attuazione di un programma settoriale, attraverso uno SWAp, soprattutto nei paesi in cui sostiene il settore sanitario. Finora, la Commissione è stata coinvolta in svariati programmi settoriali (per es. Ghana, Mozambico, Senegal, Uganda e Zambia). 70. Per fornire sostegno settoriale al bilancio al settore sanitario devono essere soddisfatti i seguenti criteri: 1. Il sostegno alla salute deve essere incluso nel documento strategico nazionale, come i settori centrali e non centrali nel contesto dell’assunzione delle responsabilità a livello nazionale e della divisione del lavoro. 2. Le condizioni di ammissibilità SBS vengono soddisfatte (politica settoriale ben definita, meccanismo di coordinamento settoriale, stabilità macroeconomica e miglioramento della gestione delle finanze pubbliche). Tuttavia in molti paesi dell’Africa subsahariana queste condizioni non sono attualmente soddisfatte. 72. I quadri politici/strategici nel corso dell’ultimo decennio sono molto migliorati nei paesi dell’Africa subsahariana grazie al sostegno dell’OMS e di tutti i maggiori partner allo sviluppo. Tuttavia queste politiche devono essere costantemente migliorate (occorrono, per esempio, migliori collegamenti tra necessità e risorse sanitarie). Le revisioni annuali congiunte del settore sanitario in cui la Commissione è spesso coinvolta costituiscono un esercizio che spesso determina nuovi sviluppi nei quadri strategici/politici sanitari. Relazione speciale n. 10/2008 — L’aiuto allo sviluppo fornito dalla CE ai servizi sanitari nell’Africa subsahariana 78 CONCLUSIONI E RACCOMANDAZIONI 73. In linea con i suoi impegni politici, la Commissione ha mantenuto il suo finanziamento diretto alla salute a livello nazionale e aumentato il sostegno generale al bilancio nonché il suo contributo alle iniziative a livello globale. L’impegno del 20 % [«la Commissione si impegna a garantire che una percentuale di riferimento del 20 % dell’assistenza assegnata nel quadro dei programmi per paese coperti dallo strumento di cooperazione allo sviluppo (DCI) sia destinata, entro il 2009, all’istruzione di base e secondaria nonché alla sanità di base, attraverso il sostegno finanziario a progetti o a programmi in tali settori, stabilendo una media di tutte le aree geografiche», articolo 5 dello strumento di cooperazione allo sviluppo] non si applica ai paesi ACP. 74. Sistemi sanitari efficienti sono in grado di convertire il sostegno del Fondo mondiale e del PEPFAR in servizi sanitari alla popolazione affetta da HIV/AIDS, tubercolosi e malaria. La Commissione appoggia altresì gli elementi principali dei sistemi sanitari quali le «Risorse umane destinate alla salute»: DCI/«Investire nelle persone» e ha riservato 40 milioni di euro per le risorse umane destinate alla sanità (2007-2013). Il FES sostiene attività e programmi per le risorse umane destinate alla sanità in Angola, Mozambico, Uganda, Zambia e Zimbabwe. Gli indicatori delle risorse umane vengono attualmente utilizzati nelle tranche variabili del sostegno generale al bilancio e di quello settoriale per la sanità. La Commissione lavora altresì con l’OMS nel sostenere politiche farmaceutiche (25 milioni di euro) nonché una pianificazione sanitaria e di bilancio migliorata (25 milioni di euro) nei paesi ACP. 75. La Commissione ha preso nota delle osservazioni della Corte e cercherà di trovare soluzioni al fine di avere competenze aggiuntive, interne o attraverso accordi, per esempio, con uffici di sostegno degli Stati membri presenti nei paesi. RACCOMANDAZIONI RELATIVE ALL’ASSEGNAZIONE DELLE RISORSE N. 1: La Commissione considererà le assegnazioni settoriali in base alla linee guida che dovranno essere create per la valutazione intermedia del decimo FES. Queste sottolineeranno probabilmente gli obiettivi nazionali, i risultati ottenuti e i principi di responsabilità nazionale e di ripartizione dei compiti. Terranno altresì in considerazione il fatto che è possibile perseguire risultati in materia di obiettivi di sviluppo del millennio in campo sanitario in vari modi, ossia tramite investimenti al di fuori del settore sanitario (approvvigionamento idrico e infrastrutture igieniche, sviluppo rurale, governance) e non soltanto attraverso un sostegno diretto ai servizi sanitari. a) Riconoscendo l’opportunità di allargare l’attenzione alla sanità negli Stati fragili, spesso orfani di aiuti sanitari, la Commissione fornisce già o fornirà sostegno diretto al settore sanitario nell’ambito del decimo FES a 15 paesi dell’Africa subsahariana di cui 8 caratterizzati da situazioni di fragilità (Burundi, Ciad, Congo, Repubblica democratica del Congo, Guinea, Costa d’Avorio, Liberia e Zimbabwe). Il numero di paesi caratterizzati da situazioni di fragilità il cui settore sanitario è sostenuto dalla Commissione è aumentato da 7 nel corso del nono FES a 8 nel decimo FES. Relazione speciale n. 10/2008 — L’aiuto allo sviluppo fornito dalla CE ai servizi sanitari nell’Africa subsahariana 79 N. 2: Durante la revisione intermedia del decimo FES, la Commissione rivedrà l’equilibrio dei suoi finanziamenti per rispecchiare al meglio le priorità politiche nella sanità come in altri settori alla luce dei primi anni di attuazione del decimo FES. Il rafforzamento dei sistemi sanitari è infatti tra le sue priorità. N. 3: Pur riconoscendo i limiti della decisione di assegnazione delle risorse giacché riguarda il personale in generale, la Commissione sta valutando come assicurare un migliore accesso alle competenze sanitarie pubbliche all’interno delle delegazioni. Laddove la Commissione è indirettamente coinvolta nel settore sanitario, in particolare attraverso il sostegno generale al bilancio collegato ai settori sociali o linee di bilancio e finanziamenti intra-ACP, le partecipazioni passive devono essere concordate con altri donatori (UE) nello spirito del codice di condotta sulla complementarità e divisione dei compiti e del coordinamento all’interno del sostegno al bilancio che il gruppo donatore ha assicurato. Laddove la sanità costituisce un settore centrale, la Commissione valuterà modalità per mettere a disposizione della delegazione le competenze adeguate. a) Da tempo si sta valutando la possibilità di creare competenze sanitarie nella delegazione regionale. La Commissione deve trovare un migliore equilibrio tra i vantaggi e gli svantaggi di tale raccomandazione prima di raggiungere una qualsivoglia decisione. 76. La Commissione accoglie con favore l’osservazione della Corte in relazione alla maggiore tempestività dell’attuazione degli interventi sanitari FES, nell’ambito del nono FES, e concorda con la Corte nel sostenere che questo è dovuto parzialmente alla devoluzione. 77. I risultati della valutazione dei primi cinque anni del Fondo mondiale saranno disponibili entro la fine di quest’anno. Essi forniranno informazioni dettagliate e analisi sull’attuazione pratica delle proposte finanziate dal Fondo. La Commissione segue attentamente la presente valutazione e terrà in considerazione le sue conclusioni. La Commissione darà seguito alle conclusioni dell’audit della Corte. 78. La Commissione concorda nel sostenere che una maggiore prevedibilità dei finanziamenti aumenterebbe l’efficacia degli aiuti. Di conseguenza, a partire dal decimo FES, la Comunità europea ha sviluppato il contratto OSM precisamente per aumentare la prevedibilità del sostegno al bilancio nei paesi partner efficienti. La Commissione fa notare che, tuttavia, la volatilità degli aiuti è giustificata quando non sussistono più le condizioni per l’efficacia degli aiuti, per esempio quando l’ammissibilità al sostegno al bilancio non è più applicabile. c) La cooperazione con l’OMS, già importante, potrebbe essere ulteriormente rafforzata grazie ai suoi uffici nazionali, quando sarà possibile. Relazione speciale n. 10/2008 — L’aiuto allo sviluppo fornito dalla CE ai servizi sanitari nell’Africa subsahariana 80 RACCOMANDAZIONI SULLA TEMPESTIVITÀ E SULLA PREVEDIBILITÀ N. 4: La Commissione sta attualmente valutando con UNAIDS come migliorare le capacità dei paesi nella lotta contro l’AIDS (sviluppo e attuazione di un piano d’azione di «creazione delle capacità»). N. 5: Nell’ambito del decimo FES, la Commissione sta cercando di rendere il suo sostegno generale al bilancio più prevedibile attraverso l’avvio di contratti OSM nei paesi efficienti. La Commissione ritiene che la minaccia di sospendere i pagamenti costituisca un incentivo per conservare l’ammissibilità: questa sarebbe messa in pericolo se fosse automatico il ricorso a strumenti alternativi per preservare il flusso di finanziamenti. La necessità di evitare di punire inutilmente i poveri, tuttavia, è uno dei fattori chiave che determinano le decisioni della Commissione nell’ambito di questo approccio caso per caso. 79. La Commissione accoglie favorevolmente il fatto che la Corte abbia riconosciuto che il sostegno generale al bilancio possa costituire uno strumento importante per sostenere politiche sanitarie migliori. Tuttavia la Commissione fa notare che l’efficacia del sostegno generale al bilancio viene valutata in modo migliore sul lungo termine dal momento che occorre tempo per ottenere risultati a livello nazionale. Servono infatti miglioramenti in ampi sistemi e dunque tali risultati non possono essere confrontati con i progressi realizzati in gruppi di popolazione più piccoli e specifici. Nell’ambito dell’attuazione del decimo FES vengono individuati ulteriori miglioramenti, grazie all’introduzione di contratti OSM e all’uso preferenziale dell’SBS per la realizzazione del sostegno settoriale programmato. La Commissione continua i suoi sforzi per aumentare l’efficacia dei suoi strumenti di sostegno al bilancio (anche attraverso l’utilizzo sempre maggiore di indicatori disaggregati a livello di regioni più povere, aree marginali o genere). 80. L’impostazione del progetto — come progetto autonomo o come modalità di attuazione di un programma di sostegno alla politica settoriale — continuerà a essere un elemento importante del sostegno comunitario al settore sanitario. La Commissione cerca costantemente di migliorare la selezione di progetti plurinazionali. 81. L’implicazione delle delegazioni dipende altresì dalla loro capacità su questioni settoriali. Facendo seguito alla relazione della Corte è stato creato uno specifico gruppo interservizi per definire le azioni che la Commissione dovrebbe attuare a livello nazionale per assicurare un utilizzo più efficiente delle risorse finanziarie del Fondo mondiale. Relazione speciale n. 10/2008 — L’aiuto allo sviluppo fornito dalla CE ai servizi sanitari nell’Africa subsahariana 81 RACCOMANDAZIONI RELATIVE ALLA GESTIONE E ALL’EFFICACIA DEGLI STRUMENTI N. 6: La Commissione è impegnata a utilizzare nella maggiore misura possibile l’SBS per interventi sanitari in settori centrali e non centrali quando le condizioni lo consentono. Per quanto riguarda le sue linee guida di programmazione, la Commissione ritiene che il GBS sia complementare agli interventi in settori centrali, anche quando questi sono attuati attraverso l’SBS. N. 7: a) La Commissione continuerà i suoi sforzi per utilizzare gli indicatori di performance GBS e i collegamenti tra GBS e dialogo settoriale (ivi comprese le revisioni settoriali congiunte e il dialogo continuo dove vi è uno SWAp) in modo da incoraggiare i paesi a ottenere i loro OSM sanitari e altri obiettivi in maniera sostenibile. Questo comporterà l’utilizzo di quello che ciascun paese ritiene possa essere la combinazione più adeguata tra indicatori di risultati e risorse (quali le quote di bilancio e i tassi di esecuzione). Nelle operazioni di sostegno generale al bilancio può essere inclusa una funzione di assistenza tecnica per rispondere ai bisogni specifici relativi ai settori con indicatori GBS (per es. i sistemi informativi sanitari). b) A livello settoriale le revisioni annuali si basano generalmente sull’attuazione della politica settoriale e sull’esecuzione del bilancio settoriale. Vengono altresì presi in considerazione, laddove disponibili, le revisioni relative ai risultati della spesa pubblica nonché i controlli sulla spesa. Dei 22 paesi dell’Africa subsahariana che hanno attuato periodicamente il GBS comunitario nell’ambito del nono FES, 14 svolgono regolarmente revisioni del settore sanitario congiunte. I risultati delle stesse vengono poi presi in considerazione nel corso della revisione annuale congiunta del GBS. Nei restanti paesi questi vengono progressivamente sviluppati e incoraggiati nel contesto del dialogo GBS. Tuttavia la Commissione preferirà generalmente l’utilizzo del GBS e di una qualsiasi salvaguardia collegata come mezzo per rafforzare componenti più sistemiche della gestione finanziaria pubblica del partner nonché per creare capacità nell’area della gestione delle risorse umane. In questo modo preferirebbe rafforzare le capacità degli organi di responsabilità nazionale a eseguire revisioni come quelle suggerite piuttosto che a svolgerle direttamente. Tale approccio può potenzialmente massimizzare l’impatto del GBS, riduce i rischi di sovraccaricare lo strumento e include un progetto più adeguato ai molteplici obiettivi del GBS. c) Vedi sopra [punto b) del presente riquadro]. d) Nei limiti generali del suo bilancio destinato alle risorse umane e nel contesto in evoluzione di divisione dei compiti, la Commissione farà il possibile per migliorare la qualità dei contributi al dialogo nel settore sanitario come suggerito in precedenza. e) La Commissione si preoccupa costantemente di migliorare gli indicatori utilizzati nelle sue operazioni di sostegno al bilancio. N. 8: La Commissione ha deciso di creare uno specifico gruppo interservizi con i seguenti compiti: 1) definire il ruolo e le responsabilità che una delegazione comunitaria dovrebbe avere in relazione al Fondo mondiale (per es. partecipazione al meccanismo di coordinamento nazionale, attività di relazione ecc.). Possono essere identificati diversi tipi di delegazioni secondo criteri quali, per esempio, il livello di prevalenza di HIV nel paese, il fatto che la «sanità» sia o non sia un settore centrale nel documento strategico nazionale ecc.; 2) scoprire come le delegazioni porteranno a termine i loro nuovi compiti tenuto conto delle risorse limitate di cui dispongono; 3) determinare come le delegazioni possono essere sostenute dai servizi centrali e come sia la DG DEV che la DG AIDCO coopereranno per svolgere la loro attività di assistenza alle delegazioni. Inoltre la Commissione sta attualmente valutando con UNAIDS come migliorare la capacità dei paesi nella lotta contro l’AIDS (sviluppo e attuazione di un piano d’azione di «creazione delle capacità»). Relazione speciale n. 10/2008 — L’aiuto allo sviluppo fornito dalla CE ai servizi sanitari nell’Africa subsahariana 82 N. 9: Sebbene il progetto (come approccio o modalità di attuazione di un programma di sostegno alla politica settoriale) non costituisca la forma preferita a livello comunitario di attuazione degli aiuti, è chiaro che i progetti rimangono ancora uno strumento importante per portare a termine l’assistenza allo sviluppo. Per esempio una prima valutazione delle assegnazioni iniziali ai programmi indicativi nazionali del decimo FES/dotazione A dei paesi dell’Africa subsahariana (Sud Africa escluso) mostra che il sostegno al bilancio (ivi compresi GBS e SBS) rappresenta circa il 48 % degli importi stanziati sinora. Il 52 % restante verrà poi speso essenzialmente attraverso progetti e programmi destinati. Tuttavia la Commissione non è d’accordo con la raccomandazione di utilizzare il sostegno ai progetti per «fornire assistenza sanitaria nelle regioni più povere non adeguatamente coperte da servizi di assistenza sanitaria» giacché in almeno 30 paesi in via di sviluppo l’accesso ai servizi sanitari è limitato. Ma la risposta adeguata alla sfida è rappresentata da APS sanitari sufficienti, prevedibili e allineati piuttosto che dal proposto finanziamento delle ONG. 82. La Commissione migliorerà ulteriormente il modo in cui cerca di sfruttare le sinergie tra i suoi interventi, a iniziare dalla revisione continua delle guide sanitarie. 83. Per sostenere l’attuazione di programmi settoriali, la Commissione nel 2007 ha aggiornato le sue linee guida del 2003 sul sostegno comunitario ai programmi settoriali e ha organizzato una serie completa di attività di formazione collegate a questa modalità di attuazione. Ha inoltre avviato e gestito insieme alla Danimarca e ai Paesi Bassi il programma di apprendimento congiunto sugli approcci settoriali, un’iniziativa molto ben considerata dalla comunità donatrice. La Commissione continuerà a sostenere la creazione e l’attuazione di programmi settoriali, direttamente nei paesi in cui la sanità è parte della sua strategia di cooperazione, indirettamente attraverso la valutazione della performance GBS e altrove attraverso processi di revisione congiunta. RACCOMANDAZIONI RELATIVE ALL’UTILIZZO COERENTE DEGLI STRUMENTI N. 10: a) Alla luce dell’esperienza accumulata, la Commissione valuterà se occorre rivedere le indicazioni su quando utilizzare il GBS e l’SBS e come utilizzarli entrambi al meglio, indicazioni attualmente contenute nelle linee guida dalla Commissione per la programmazione, GBS e SBS. b) La guida sull’utilizzo specifico dei vari strumenti collegati al settore sanitario (ivi compresi i progetti), nonché sul loro utilizzo congiunto, sarà rivista nelle «linee guida sulla programmazione sanitaria». Queste ultime sono attualmente in fase di aggiornamento per prendere nella dovuta considerazione gli sviluppi più ampi degli strumenti esistenti a livello comunitario (per es. i contratti OSM). c) Il gruppo interservizi della Commissione che si occupa della cooperazione con il Fondo mondiale cercherà di trovare una maggiore complementarità con il Fondo stesso tenendo in considerazione questioni di prevedibilità in relazione a operazioni del Fondo mondiale e tempistiche differenti per le operazioni della Commissione e del Fondo mondiale. N. 11: La Commissione è impegnata a utilizzare l’SBS come modalità di attuazione preferita per gli interventi sanitari allorquando, per esempio, esiste una politica settoriale ben definita. N. 12: La Comunità continuerà a sostenere la creazione e l’attuazione di programmi settoriali, direttamente nei paesi in cui la sanità è parte della sua strategia di cooperazione, indirettamente attraverso la valutazione della performance GBS e altrove attraverso processi di revisione congiunta. Relazione speciale n. 10/2008 — L’aiuto allo sviluppo fornito dalla CE ai servizi sanitari nell’Africa subsahariana Corte dei conti europea Relazione speciale n. 10/2008 L’aiuto allo sviluppo fornito dalla CE ai servizi sanitari nell’Africa subsahariana Lussemburgo: Ufficio delle pubblicazioni ufficiali delle Comunità europee 2009 — 82 pagg. — 21 × 29,7 cm ISBN 978-92-9207-098-4 doi: 10.2865/23898 Come procurarsi le pubblicazioni dell’Unione europea Pubblicazioni gratuite: • sul sito Internet EU Bookshop (http://bookshop.europa.eu); • presso le rappresentanze o delegazioni della Commissione europea. È possibile ottenere le loro coordinate consultando il sito http://ec.europa.eu o inviando un fax al numero +352 2929-42758. Pubblicazioni destinate alla vendita: • sul sito Internet EU Bookshop (http://bookshop.europa.eu); • in libreria, indicando il titolo, l’editore e/o il numero ISBN; • contattando direttamente uno dei nostri agenti di vendita. È possibile ottenere le loro coordinate consultando il sito http://ec.europa.eu o inviando un fax al numero +352 2929-42758. CE AI SER VIZI SANITARI NELL’AFRICA SUBSAHARIANA ESAMINA LE RISORSE UMANE E FINANZIARIE ASSEGNATE AL SE T TORE SANITARIO PER STABILIRE SE RISPECCHINO GLI IMPEGNI DELLA POLITICA COMUNITARIA IN QUESTO CAMPO E QJ-AB-08-010-IT-C LA RELAZIONE SPECIALE CONCERNENTE L’AIUTO ALLO SVILUPPO FORNITO DALLA SE LA COMMISSIONE ABBIA ACCELERATO L’ATTUAZIONE DELL’AIUTO E UTILIZZATO I VARI TIPI DI FINANZIAMENTO IN MODO EFFICACE. LA RELAZIONE CONTIENE UNA SERIE DI RACCOMANDAZIONI VOLTE AD ACCRESCERE L’EFFICACIA DELL’AIUTO COMUNITARIO NEL CONTRIBUIRE AL MIGLIORAMENTO DEI SER VIZI SANITARI NELL’AFRICA SUBSAHARIANA. CORTE DEI CONTI EUROPEA ISBN 978-92-9207-098-4