aprile 2013

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aprile 2013
SPORT
VITTORIA DELLE
PALLAVOLISTE.
DIFENDONO IL TITOLO:
IL PRIMO POSTO
È ANCORA NOSTRO!
S
i è conclusa la finale di pallavolo organizzata dai centri di formazione
professionale della provincia di Como: Oliver Twist, C.F.P di Monte Olimpino, C.i.a.s ed infine l’Enaip di Como.
Le gare, disputate nel palazzetto di
Muggiò, hanno visto le nostre compagne
di scuola in netto vantaggio nella partita
finale, portando a casa la vittoria con tre
set contro uno.
La partita è stata lunga ed emozionante, dopo lunghissimi scambi, la squadra
N.1
DIETRO UN BANCO
APR 2013
di casa ha la meglio. Ma ora di seguito i
nomi delle vincitrici: Martina Cairoli (il
capitano), Alessandra Molteni, Sara Zetti, Marika Piccolo, Carlotta Piccolo, Iris
Medrano, Jenny Scieccere, Marta Lauria, Sibel Ari, Imma Esposito e Arianna
Gioiosa.
Il capitano della squadra ringrazia tutte le sue compagne di gioco e dichiara:
“Abbiamo difeso con tutte le forze il titolo, il primo posto è ancora nostro!”
[a cura di Martina Cairoli]
INTERNATIONAL
Che voto avevi in inglese ai tempi della
maturità?
“Strappavo sempre un sei”
Qual è la cosa più grave che hai commesso a scuola ?
“La cosa più grave quando andavo a
scuola fu che in terza elementare, con la
gomma, a furia di cancellare, bucai il foglio e la maestra mi sgridò. Mi mise un
3.Io, abituato a prendere 10, rimasi… me
lo ricordo come se fosse ancora oggi”
Lei mangia qualche parente (MELE)?
“Sopratutto quelle del Trentino”
Ti è mai capitato di fare una figuraccia ?
“Molto spesso, tante volte si fanno le
figuracce, perché si è sovrappensiero o
impreparati. Cosìcapitano delle gaffe… e
nella vita capita spesso di farne, ma è da
lì che si impara molto, si cresce”
Fai un augurio a questo giornale:
“Io spero che possa continuare come
è partito, perché non immaginavo questo
entusiasmo e credo che si possano fare
grandi progressi anche nella vita, vi auguro un enorme in bocca al lupo e sappiate che potete contare sempre sul mio
appoggio”
Why did you choose to be the Director of
Cometa?
“I didn’t choose to be the Director. In
a particular moment of my life I was very impressed by Cometa and I decided in
my heat to say ‘yes’ when someone asked
me to build this activity. So it happened
to me, I didn’t choose it.”
What is the best memory you have of this
school?
“My favourite memory is of the first
day of the Oliver Twist school when the
students came into the school. I was worried because the school was beautiful and
our expectations of the students were very high. We asked them to put their cigarettes, mobile phones and Ipods in their
lockers (armardietto). When the students
walked into the school I saw their faces
and they were very impressed by this beauty. Everyone had very open eyes and
they said ‘ooohhhhhh’ and then I understood that beauty will always win. I was
really happy to see this confirmation.”
Who is your boss? Does your boss ever become angry with you?
“God is my boss. He is the first boss
so every day he is a little bit angry with
me because he is the only perfect one. So
I try to do my best for my boss but know
that it’s just an attempt.”
Who inspires you in your life now and
why?
“I am very inspired by Father Giussani
because he is a true man, a man who reached the desirable call to be himself without eliminating anything.
He demonstrated that everything of
reality and life can be embraced and can
find significance.”
Please, give your wishes for this school
newspaper
“Let’s go! Do the best that you can!”
[a cura di Giovanni Tedone]
What month has
28 days?
Next week the solution
getty images
WHAT’S BEHIND THE DIRECTOR: MR MELE
EDITORIALE
di Andrea Di Domenico
CONTATTACI!
twist again
Direttore responsabile
Andrea Di Domenico
Redazione
Giovanni Tedone, Martina Parisi, Marco
Rogantini, Giovanni Esposto, Martina
Cairoli, Carlotta Piccolo, Nicholas Ronchi
Collaboratori
Luca Doninelli, Alessandro Mele,
Marianna Nicotra, Giovanni Figini,
Francesco Campiotti, Luisa Tracogna
Supervisiore
Alessandro Banfi
Stampa
CFP “Cometa Formazione- Scuola
Oliver Twist – Via Madruzza 36, 22100
Como (CO)
Progetto grafico
Matteo Riva
Siamo in un momento in cui tutti
vogliamo sapere di più. Capire
meglio, cosi come esprimere la
nostra opinione in qualunque modo,
ma non tutti sanno come fare, o se
gli è permesso. Fondando il giornale
studentesco della Oliver Twist di Como,
il nostro giornale vogliamo dare voce a
tutti gli studenti e professori che fanno
parte di questa realtà e che vogliono
dire la loro. Un periodico che lascia
da parte il malcontento e fa riscoprire
valori inestimabili quali il rispetto,
la verità, l’amicizia, il coraggio e il
sapere ridere in modo sano. Questo
giornale vuole raccontare la nostra
realtà studentesca, un po’ diversa da
tutte le altre,legando questo racconto
alle notizie che arrivano dal mondo,
e alle curiosità dal web. Un giornale
in continuo mutamento. L’idea è nata
grazie alla stretta collaborazione con
il giornalista e nostro caro amico
Alessandro Banfi che ha creduto in noi
fin dall’inizio e che segue con passione
il nostro lavoro. Buona lettura!
LA MISSIONE DI PAPA FRANCESCO,
RIDARE FORZA ALLA BELLEZZA
di Alessandro Banfi
P
er una fortunata coincidenza scrivo, con grande gioia, questo articolo
d’autore per il neonato giornale scolastico della Oliver Twist, ancora sotto
l’effetto delle grandi cose avvenute a Roma in questi giorni. Lo faccio per esprimere il mio incoraggiamento e anche come atto di affetto verso il vostro collega
studente direttore della redazione, Dido,
al secolo Andrea Di Domenico; soprattutto per ricordare a me e a voi la bellezza
di questa “vocazione” professionale.
Il nuovo Papa, Francesco, ha voluto
incontrare proprio noi giornalisti nel sabato successivo alla sua elezione e questo
mi dà anche lo spunto per riflettere su ciò
che siamo e su ciò che vogliamo essere.
Ha detto il nuovo Papa: “ Il vostro lavoro
necessita di studio, di sensibilità, di esperienza, come tante altre professioni, ma
comporta una particolare attenzione nei
confronti della verità, della bontà e del-
la bellezza; e questo ci rende particolarmente vicini, perché la Chiesa esiste per
comunicare proprio questo: la Verità, la
Bontà e la Bellezza “in persona”. Dovrebbe apparire chiaramente che siamo chiamati tutti non a comunicare noi stessi,
ma questa triade esistenziale che conformano verità, bontà e bellezza”.
In poche righe sono sintetizzate le ansie, le domande, le speranze di una intera carriera. Sì, studio, sensibilità ed
esperienza. Com’è importante cercare di
capire, di comprendere, andare in profondità, non fermarsi allo stereotipo.
Studio significa passione intensa, concentrazione, documentazione. La sensibilità è una specie di amplificazione
dell’attenzione, un modo di tenere aperti
occhi ed orecchie, aguzzare i sensi e allo
stesso tempo è una delicatezza verso gli
altri quando si scrive o si racconta in televisione della loro vita, delle loro colpe,
delle loro disgrazie. L’esperienza dà equi-
›
DIRETTA STAGE
Easy Peasy
Carlotta Piccolo
Pare che l’ufficio stile
del tessile sia in crisi.
È una settimana
che cercano la risposta
a questa domanda:
di che colori sono
i capelli della Glosia?
› librio, saggezza, capacità di evitare trap-
getty images
pole e scorciatoie, che sono sempre in
agguato. E poi la triade: verità, bontà e
bellezza. Che apertura umana e che grande lezione professionale! Luca Doninelli
lo ha sottolineato nell’incontro fatto con
voi, qualche giorno fa: il nostro mestiere di giornalisti ha comunque a che fare
con la verità. E’ una circostanza oggettiva
che nessun pregiudizio può cancellare ed
è una delle sue forze. Non parlate di voi,
sembra dirci Francesco, non comunicate
voi stessi ma un’altra cosa, raccontate gli
altri con passione, descrivete questa tensione al vero, al bello, al buono… La vostra narrazione sarà ascoltata e ricercata da tutti. Si poteva chiedere di meglio,
dovendo tracciare una linea editoriale di
questo neonato strumento di informazione? Direi proprio di no.
M
i chiamo Carlotta e sono della
L3.Ho svolto il mio stage presso l’azienda “Delca Arredamenti S.N.C”. Nei
primi giorni ho riscontrato dei problemi, soprattutto nel luogo di lavoro: dovevo ambientarmi in un posto nuovo che
non conoscevo e anche mangiare da sola
a pranzo era dura.
Sono stata felice di come sia andato questo stage perché ho imparato con
molta velocità e precisione la tecnica di
stesura della foglia d’oro. Infatti, prima
di “partire per lo stage” mi ero prefissata degli obbiettivi: cercare di mantenere
i denti stretti , di arrivare fino all’ultimo
giorno di lavoro, didare il meglio di me
in qualunque situazione lavorativa, certa
che mi avrebbe fatto crescere, comunque
fosse andata a finire.
Quado è arrivato il momento di valutare il mio stage, ero abbastanza soddisfatta, perché mi ero ambientata molto bene nel luogo di lavoro e soprattutto
perchè la proprietaria mi ha chiesto il numero di telefono per un’eventuale collaborazione in estate, per la decorazione,
che avevo imparato a fare.
Nicholas Ronchi
H
o svolto il mio stage in Zara a Milano, in Via Vittorio Emanuele. Prima
di arrivare sul posto di lavoro, sul treno,
ero molto agitato ed emozionato per l’opportunità che mi veniva data.Fin da subito ho pensato che avrei dato il meglio
di me per essere a completa disposizione
dell’azienda che mi avrebbe ospitato per
lo stage. Durante il mio primo giorno di
lavoro, il mio compito era quello di controllare che nei tavoli ci fossero tutti i vestiti (dalle taglie ai colori). Sembrerà una
cosa banale, ma in realtà ho capito che è
una cosa fondamentale. I giorni seguenti
ho continuato ad apprendere nuove cose,
come presentare la nuova merce ai colleghi e rifare le pareti (dove si appendono i
vestiti da consigliare al cliente).
Mi hanno dato la possibilità di allestire una parete da solo, abbinando i colori: è stato un momento emozionante e divertente per me. Avevo così tanta voglia
di fare che subito ho pensato che questo
fosse il lavoro su misura per me. Ho resistito fino alla fine, controllando le mie
emozioni e conoscendo ancora più a fondo i miei limiti.
HARLEM SHAKE CHE SPOPOLA
Un fenomeno musicale direttamente da Youtube
L
’harlem Shake è una danza nata negli
Stati Uniti, ad Harlem nel 1981, il creatore AI B Sostenne d’essersi ispirato alle mummie dell’antico Egitto, che “non
si possono effettivamente muovere, ma
solo ondeggiare e scuotere.
Nel gennaio 2013 su youtube spopola
una nuova versione di Harlem Shake che
non c’entra nulla con l’originale, ma che
desta soprattutto nei giovani la voglia di
proporne a loro volta un altro: in compagnia, a scuola, negli spogliatoi di calcio..
Insomma Harlem Shake per tutti i gusti. Addirittura squadre di calcio e personaggi famosi sperimentano il loro lato
creativo postando i loro video su youtube. Ma arriviamo all’Harlem Shake più
cliccato del momento: con 38 milioni di
visualizzazioni si aggiudica il primo posto il video “The Harlem Shake [BEST
ONES!], clip per tutti i gusti... impiegati d’ufficio, pompieri in servizio, militari,
casalinghe, insomma, chi più ne ha più
ne metta!
Il prossimo video che pubblicheremo
potresti averlo scelto tu! Inviaci il video
che secondo te merita il podio su FB alla nostra pagina “ TWIST AGAIN (Redazione giornale scolastico).
[a cura di Andrea Di Domenico]
CULTURA IN TEMPO REALE
MUSICA
LIBRI
CINEMA
Fedez Raggiuge la vetta,
a breve il tour italiano
Il meglio di me...
di Nicholas Sparks
Bianca come il latte, rossa
come il sangue
Con 22 mila copie vendute in una sola settimana il rapper Federico Lucia
ha raggiunto la vetta della classifica. È
uscito il nuovo album di Fedez “Sig.
Brainwash - L’arte di accontentare”.
Ne sono stati già estratti quattro singoli: Faccio brutto, Dai cazzo Federico, Si scrive schiavitù si legge libertà
e Cigno nero. Intanto fra pochi giorni
parte il tour di Fedez nelle più importanti città d’Italia: il 12 aprile da Torino e il 17 sarà all’Alcatraz di Milano.
Che dire? In bocca al lupo Fedez!
Un libro pieno di emozione, tensione e romanticismo. Ambientato nel
1984 nel North Carolina. Amanda e
Dawson frequentano il liceo, innamorandosi profondamente. Appartengono a due mondi diversi, ma l’amore
non guarda in faccia a nulla. Alla fine dell’estate le loro vite si separano
bruscamente. Venticinque anni dopo
Amanda e Dawson si rincontrano e tra
loro si riaccende l’amore di un tempo.
Nei giorni passati insieme scoprono
che l’amore può durare per davvero.
Leo è un sedicenne come tanti. Le
ore passate scuola uno strazio, i professori “una specie protetta che speri si estingua definitivamente”. Così,
quando arriva un nuovo supplente,
Leo si accorge che questo giovane insegnante è diverso: sprona gli studenti a vivere più intensamente, a cercare
il proprio sogno. Un sogno Leo ce l’ha,
Beatrice. Quando scopre che Lei è ammalata, dovrà capire che i sogni non
possono morire e trovare il coraggio
di credere in qualcosa di più grande.
MA ORA.. CONOSCIAMO
MEGLIO QUALCHE PROF
Intervista alla professoressa Ardizzone
Cosa c’è dietro all’economia? Ci racconti
brevemente la sua vita da studente:
“La mia vita da studente non è stata al
top, ho fatto molta fatica, perché non mi
piaceva l’economia, quindi non era la materia in cui eccellevo. [SIC]
Poi mi è capitato, da adulta, di essere
docente in una scuola dove insegnavo altro, ma il mio datore di lavoro mi ha detto: «io ho delle ore da darti, però di economia!» Io risposi: «ma no, guarda io non
sono preparata per questo». Lui mi rispose: «ma figurati, imparerai». Cosi ho iniziato a studiarla e mi sono appassionata,
ho avuto la fortuna di scrivere tre manuali
sull’argomento. Quindi oggi, anche sé non
è la mia vera passione, mi interessa!”
Se avesse tre desideri cosa chiederebbe?
“Vorrei una villa al mare in un’isola
sconosciuta, la salute dei miei cari e la serenità.”
Da dove nasce la mitica frase “MA STIAMO SCHERZANDO” ?
“Dalla TERRONIA!”
Se non fosse esistito questo mestiere che
cosa avrebbe fatto?
“Questo non lo so, ma ricordo che fin
da piccola dicevo a mia madre: «mamma
da grande io voglio fare la maestra», quindi diciamo che la strada è sempre stata la
stessa.”
Ci scommetteva su un quinto anno in
questa scuola?
“Fin dalla prima volta che ne ho sentito
parlare ho sostenuto questo obiettivo, ovviamente credendoci.”
Qual è la cosa più bella che le è successa
lavorando in questa scuola?
“Tantissimi episodi, ma sicuramente la
cosa che mi rende più felice è l’affetto dei
miei ragazzi!”
Quando la chiamano in presidenza, come
direbbe Franco Ferrazza: «LE PARTE LA
STRIZZA»?
“Finora non mi è capitata di farla così grossa da temere un richiamo in
presidenza,però, se accadesse, me ne assumerei la responsabilità.”
Che cosa prova per “IL PREVENTIVO” ?
“Un’avversione totale.”
Un augurio ai lettori di questo giornale:
“Auguro di divertirsi senza esagerare e
di non fare troppi errori o orrori di grammatica”.
[a cura di Giovanni Tedone]
L’Italia di oggi
secondo gli stilisti
Domenico Dolce
e Stefano Gabbana
tratto da Corriere.it, 30/01/2013
[...] Alla radice del loro successo, sempre una grande capacità di lavorare duro. «E vogliamo insistere, puntando sulla
specificità dell’Italia: la bellezza», dicono all’unisono i due stilisti stanchi di un’Italia che disconosce le proprie maestrie:
«Gli artigiani, la manualità sono un patrimonio enorme, tutto
nostro, italiano, che stiamo buttando via. Perché tutta l’attenzione deve essere concentrata sulla grande industria? Il nostro è il
Paese delle specialità. Della perizia artigianale. Noi non siamo la
Germania», dice Domenico Dolce al quale si aggiunge Stefano Gabbana: «Non c’è nessuno
che difenda queste eccellenze.
Perché devo comprarmi della roba tedesca se ho la Richard
Ginori che ha una tradizione e un
nome straordinari?».