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Rassegna Stampa
Il giornale di Sicilia
Giovedì 9 Giugno 2011 pagina 19
LA CITTÀ "PRIGIONIERA" DI GESIP
La città «prigioniera» di Gesip Gli operai Gesip in corteo ieri nelle strade dei centro
città: dopo lo stop alla convenzione, sono state avviate le procedure di licenziamento
per tutti i duemila dipendenti Si parla di ritocco dell'addizionale Irpef e di blocco delle
promozioni fra i comunali per trovare i fondi che tengano in vita la società. Nel
frattempo molti servizi restano bloccati. Fabrizio Carriera e». La città sotto scacco.
Ancora una volta tra cortei selvaggi e blocchi stradali. Mentre il sindaco torna a Roma
per tentare di trovare una via d'uscita. La vertenza Gesip resta aperta, apertissima.
Senza soluzioni. La giornata comincia con un corteo che paralizza il centro storico, da
via Roma a via Maqueda, da piazza Politeama a via Ruggero Settimo e gran finale in
piazza Pretoria, a Palazzo delle Aquile, sotto assedio anche ieri.
Trecento-quattrocento lavoratori che sfilano per le strade e si fermano un quarto d'ora
negli incroci più nevralgici. Traffico infernale, clacson strombazzanti, automobilisti
inferociti, qualche momento di tensione al Politeama con qualche parola di troppo
rivolta ai manifestanti e il rischio, subito evitato dagli agenti di polizia, che tutto
finisse in una rissa. Ad accendere la miccia sarebbe stato un cardiopatico che aveva
fretta di tornare a casa e aveva la sua auto imbottigliata nel traffico. Senza possibilità
di potersi muovere. Servizi ovviamente bloccati, il Comune tenta di correre ai ripari,
dalla piscina ai Rotoli, dove ieri è stato possibile lo scambio di chiavi tra i dipendenti
Gesip e quelli del Comune in modo da garantire il minimo dei servizi. Tutti guardano a
Roma. Dal presidente del consiglio comunale Alberto Campagna al liquidatore della
Gesip Massimo Primavera che già ieri era nella Capitale. Il sindaco arriva oggi. C'è un
incontro nel pomeriggio a cui dovrebbe partecipare il ministro del Welfare Sacconi e
alcuni rappresentanti del dicastero dell'Economia. La speranza è quella di trovare una
soluzione strutturale che inglobi i dipendenti Gesip per sempre. Con quale deroghe o
iter procedurali è difficile saperlo. Ma nessuno esclude, qualora quest'ipotesi prenda
corpo, la necessità di passaggi parlamentari che complicherebbero ulteriormente la
situazione. Insomma, di certo c'è solo che non sarà semplice trovare una via d'uscita e
i soldi relativi per tenere in vita la Gesip e i duemila dipendenti. Sul fronte politico si
infittiscono le iniziative. L'opposizione interviene ancora. Dopo l'Idv è il turno dell'Mpa
che invece è preoccupata «dopo aver appreso che il Comune presenterà un "piano
salva Gesip" che intende operare su più fronti, compreso quello di aumentare
l'aliquota Irpef comunale dallo 0,4 allo 0,8 per mille ed il blocco delle progressioni di
carriera e della contrattazione del personale dipendente almeno fino al 2015». E
aggiungono in una lettera al sindaco i consiglieri Leonardo D'Arrigo, Filippo Fraccone,
Sandro Oliveri e Mimmo Russo: «Il consiglio comunale non conosce questo piano, né
tanto meno le organizzazioni di categoria e la città su cui si intende far gravare, sia
pure parzialmente, l'onere derivante dalla malsana gestione della società partecipate,
di cui Gesip, Amia, Amia Essemme rappresentano i casi più eclatanti. Facendo un pò di
conti su Gesip, riscontriamo che finora sono stati spesi 24.924.000 euro per i primi 5
mesi del 2011; fino al prossimo dicembre 2011, occorrono ulteriori 33.950.000 euro,
di cui il Comune non ne ha la disponibilità; non hanno copertura finanziaria gli anni
2012 e 2013 del bilancio poliennale, per un costo di 58.874.000 euro (spesa annua
del servizio compresa Iva). Il sindaco venga in aula con tutte le dimissioni degli
amministratori delle società partecipate e individui un management in grado di
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amministratori delle società partecipate e individui un management in grado di
predisporre piani industriali». Mentre per i sindacati confederali «la città è in agonia
serve subito un patto di responsabilità e un progetto complessivo per la
riorganizzazione delle partecipate e della pubblica amministrazione, i problemi sono
sicuramente figli di una giunta inefficiente ma sono strutturali, quindi riguardano
tutti, chi abita la città e chi la governa, dicono i tre segretari di Cgil Cisl e Uil Maurizio
Calà, Mimmo Milazzo e Antonio Ferro.
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