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1 QUADERNO N° 1 Marzo 2010 Provincia di Monza e della Brianza Assessorato all’Istruzione, Lavoro, Politiche Sociali, Politiche familiari, Rapporti con il Volontariato e Associazioni e Pari Opportunità Assessore: Giuliana Colombo Direttore: Erminia Zoppè Responsabile: Alberto Zoia Operatore: Laura Begnis Provincia di Monza e Brianza Disabilità e progetti di vita: il ruolo dei servizi nelle politiche sociali di territorio Monza 26 marzo 2010 3 Premessa Presentiamo ben volentieri questa iniziativa con la quale la Provincia di Monza e Brianza intende essere parte attiva di una strategia sostenibile ed operativa nelle politiche e nei servizi rivolti alle persone con disabilità e alle loro famiglie. Si tratta del prodotto del lavoro di un gruppo di operatori sociali che hanno deciso di investire nella formazione e nell’aggiornamento, sulla competenza e sulla conoscenza, nella consapevolezza che solo così possono essere resi servizi efficaci ed efficienti, per il rafforzamento dell’integrazione delle persone disabili Per realizzare questo obiettivo riteniamo importante sostenere e valorizzare il lavoro dei Centri Socio Educativi sul territorio e garantire la continuità e la stabilità della collaborazione con gli Enti Locali. Esprimiamo vivo apprezzamento per le iniziative territoriali e per la ricchezza dei servizi presenti sia in termini di attività che di operatori qualificati . Crediamo che ciò rende possibile perseguire ’obiettivo fondamentale del rispetto della specificità di ogni singola persona anche attraverso il sostegno alle famiglie. La Provincia intende proseguire su questa strada, sostenendo le iniziative che permettono di mettere a sistema i servizi che pongono al centro del loro agire “la persona” in una logica di corresponsabilità istituzionale, e la formazione degli operatori sociali rappresenta un elemento qualificante del sistema. Giuliana Colombo Assessore all’Istruzione, Lavoro, Politiche Sociali, Politiche Familiari, Rapporti con il Volontariato e Associazioni e Pari Opportunità 4 Introduzione Il documento che viene presentato nelle pagine seguenti è il risultato del confronto e della riflessione sviluppati dalla rete di servizi ed enti locali della provincia di Monza e della Brianza all’interno di due percorsi formativi, realizzati tra il l’autunno 2008 ed l’estate 2009, e promossi e sostenuti dalla Amministrazione Provinciale di Milano, all’interno del proprio Piano Formativo. Due percorsi che avevano per oggetto la riformulazione del lavoro dei Centri Socio Educativi e la riprogettazione di queste unità d’offerta, oggetto di recenti disposizioni normative da parte della Regione Lombardia, che ne hanno rivisto le caratteristiche di fondo. Alla proposta formativa hanno aderito 15 Centri Socio Educativi del territorio provinciale e 2 Uffici di Piano. Questo documento, quindi, raccoglie, sintetizza e mette a disposizione il frutto di circa un anno di lavoro, all’interno del quale sono state realizzate complessivamente 9 giornate di approfondimento e di studio attorno al ruolo sociale e pedagogico dei nuovi Centri Socio Educativi, ed attorno agli elementi che ne possono qualificare l’operato. Un periodo di tempo consistente, ampio, necessario per affrontare in maniera seria e non affrettata o generica il tema del valore dei CSE e delle coordinate che li identificano e li caratterizzano, nell’arco dei servizi rivolti alla disabilità adulta. Durante tutto questo tempo si è lavorato attorno alle domande che quotidianamente attraversano e interrogano l’agire dei servizi, si è lavorato a partire dalla conoscenza e dallo scambio tra le esperienze concrete maturate nei diversi territori della provincia e dal confronto con esperienze nate in altre realtà , si è lavorato recuperando e problematizzando il sapere inscritto nelle prassi concrete, quotidiane, ordinarie, dei servizi. Alcuni elementi hanno probabilmente contribuito a rendere fertile questo percorso di ricerca: innanzitutto la composizione e la stabilità del gruppo che si è periodicamente ritrovato, che vedeva al suo interno sguardi e responsabilità diverse; in secondo luogo la rappresentatività del territorio, considerato il numero delle realtà del privato sociale e del pubblico presenti; in terzo luogo la ricchezza culturale e operativa che caratterizza la storia dei servizi e dei progetti sviluppati in provincia, e che ha avuto modo di essere apprezzata durante i vari incontri; infine la scelta metodologica adottata, basata su giornate di ricerca e formazione a scadenza mensile. Ne è emerso un corposo insieme di spunti, suggestioni, ipotesi, indicazioni che poi, con un ulteriore lavoro di rilettura, risistemazione e sintesi, ha dato origine a questo documento. Il documento che segue pertanto non è una riflessione di carattere generale sulla disabilità e nemmeno una dichiarazione d’intenti sul lavoro con la disabilità, così come non è un manuale operativo per la gestione dei servizi. È una proposta condivisa attorno al senso e alle possibilità del lavoro dei Centri Socio Educativi, che esplicita un insieme articolato di coordinate scientifiche e organizzative a garanzia della qualità dell’azione di servizi che operano su un’area di bisogno sociale piuttosto delicata. È una ipotesi circostanziata attorno al ruolo dei servizi in questa fase storica e in questa regione. Un ruolo che è insieme pedagogico, sociale, culturale e civile, come si può cogliere nelle pagine che seguono. 5 È una prospettiva impegnativa e appassionante, che potrà trovare attuazione, e ulteriori sviluppi e arricchimenti, grazie al contributo di tutti coloro che hanno a cuore la dignità nella cura quotidiana della fragilità e la crescita di civiltà che, attraverso una attenzione reale e paziente alla fragilità, può contribuire alla qualità della vita sociale di tutti noi: operatori, familiari,amministratori,volontari, cittadini. Maurizio Colleoni Coordinatore del percorso formativo Il Centro Socio Educativo: riferimenti e indicazioni per progettare servizi attenti al progetto di vita 6 1- Alcuni elementi di fondo Sulla base di quanto previsto dalle recenti normative della Regione Lombardia, si può affermare che il Centro Socio Educativo (CSE) è una struttura diurna che si rivolge a persone con disabilità, la cui fragilità non sia compresa tra quelle riconducibili alle caratteristiche previste dai servizi a prevalenza sociosanitaria. Le persone che frequentano questi servizi hanno di norma terminato il percorso scolastico, anche se sono possibili interventi volti a sostenere la frequenza nella scuola dell’obbligo. Il CSE si struttura per rispondere alle istanze delle persone con una disabilità media o medio-grave: # persone che dispongano di un orientamento effettivo alla realtà , che presentino una residua capacità di autodeterminazione, e che siano in grado di collaborare, almeno parzialmente, ad un proprio progetto di vita ; # persone che, pur avendo necessità di un aiuto esterno, esprimano la possibilità di un’autonomia relativa e siano in grado di esprimere e/o comunicare i propri desideri e le proprie intenzionalità; # persone la cui eventuale patologia psichiatrica non sia prevalente e non necessiti di interventi sanitari se non occasionali; # persone in cui siano individuabili risorse, aspettative , capacità residue, anche parziali e circoscritte, e che presentino la potenzialità di stabilire legami relazionali significativi con il proprio contesto di vita. Il CSE opera attraverso la elaborazione, la messa in atto e la regolazione di relazioni educative significative, all’interno ed all’esterno della propria struttura. Le relazioni educative che il CSE mette in atto sono attuazioni di progetti condivisi con le famiglie ed i Servizi invianti e del territorio. Le attività ed i progetti realizzati vengono inoltre sviluppati all’interno di un sistema di relazioni e di corresponsabilità con altri soggetti per garantire l’accompagnamento ad un dignitoso progetto di vita. 2- Il CSE nel progetto di vita di una persona con disabilità 7 Il Progetto di Vita Il Progetto di vita costituisce l’orizzonte culturale nel quale opera il Centro Socio Educativo. Il Progetto di Vita, inteso come biografia conquistata, cioè come possibilità di avere una propria storia personale autentica e dignitosa, legittima la persona stessa e le relazioni vitali sulle quali può contare, ad una cura dignitosa della esistenza. Nel caso delle persone con disabilità intellettiva, questa titolarità soggettiva e personale del proprio Progetto di vita si integra, in una onesta considerazione delle caratteristiche individuali, con una titolarità della famiglia. La famiglia è un soggetto attivo e portatore dell’interesse della persona stessa: viene giuridicamente investita di questo ruolo, ma dev’essere sostenuta e aiutata dall’Ente Locale, garante del rispetto dei diritti della persona e delle sue fragilità, regista e sostegno dei diversi attori e delle risorse della comunità. Il CSE si colloca, in questa interazione dialogica, come interlocutore competente e stabile di tutti i soggetti coinvolti: la persona, i suoi famigliari, l’istituzione pubblica, la comunità. In questo senso, il Progetto di Vita della persona con disabilità non è in capo al CSE, ma questa struttura arricchisce il contesto elaborativo fornendo uno spaccato ricco e denso di significati proprio perché quotidiano, professionale, e radicato nel territorio. Il CSE si propone come promotore dell’autenticità della persona: senza cadere nella convinzione che integrazione sia fare quello che fanno tutti - convinzione che nega il valore dell’espressione personale in una prospettiva di conformismo totale - e contemporaneamente senza cedere alla tentazione dell’enfatizzazione, spesso estrema, della specificità di ogni fragilità. Per questa ragione ci deve essere piena considerazione sia della parte relativa ai sentimenti e alle dimensioni istintive, sia della parte più razionale, finalizzata alla ricerca degli obiettivi sui quali predisporre le azioni per il compimento del Progetto stesso. Il compito di lavoro del Servizio 8 Come è noto, La relazione tra le persone restituisce senso all’esistenza di ognuno: in questa prospettiva, alimentare il valore della reciprocità offre a tutti concrete possibilità di evoluzione. La crescita delle persone è possibile se ci sono relazioni emotivamente significative tra le diversità. Il compito di lavoro consiste quindi, per il CSE, nell’accompagnare il Progetto di Vita, attivandosi sia nell’operare direttamente , sia nel moltiplicare le dipendenze che la persona con disabilità instaura con il contesto, usando questa modalità operativa come strumento per ridurre la dipendenza vincolante e limitante nei confronti di un unico referente. Il CSE agisce questo compito attraverso # l’ascolto e l’aiuto , teso a valorizzare l’autenticità della persona con disabilità; # l’affiancamento e, quando possibile, il sostegno nei confronti della famiglia perché porti avanti il proprio ruolo; # la collaborazione con l’Ente Locale rispetto alla messa a fuoco di potenzialità e opportunità in modo che si possano trovare situazioni che favoriscano la crescita e il benessere della persona ospite del servizio, L’impegno della organizzazione è quello di contenere l’anomalia dell’adattare la persona al servizio e, in questa prospettiva, acquisisce senso la specificità di ogni servizio, proprio perché è finalizzata a moltiplicare e modulare le possibilità di risposta: # nei confronti delle persone più giovani, con percorsi di formazione e stimolo delle competenze; # per persone adulte, con occasioni di socializzazione e relazione positiva; # per le persone che diventano anziane, con interventi finalizzati al benessere; # per le persone con potenzialità di coinvolgimento in attività di tipo lavorativo , con formazione ed esperienze concrete # per persone con maggiori fragilità, con opportunità e sostegni particolari e con il riconoscimento del piacere di stare insieme In generale, con la possibilità di una frequenza elastica e rispondente alle effettive necessità, con la disponibilità ad ascoltare e rispettare i tempi delle persone, le pause e i ritmi vitali di ciascuno, ogni servizio può essere, davvero, uno “spazio di vita”. In quest’ottica ogni servizio può dare risposte specifiche, integrate in una programmazione territoriale che tenga conto di tutte le esigenze e di risorse esterne al servizio stesso. 9 Le risorse del Servizio Il CSE si definisce come luogo di esperienze, di possibilità, come ambito di relazioni: sito in cui prendono corpo e si sviluppano le potenzialità delle persone, attraverso l’offerta di: # una struttura stabile, che si articola in una ricchezza di ambienti, laboratori e attrezzature; # la continuità di un ascolto empatico e di un pensiero competente; # l’opportunità di scelta tra offerte diverse; # occasioni di relazioni attente e stimolanti che sviluppano le competenze della persona e ampliano la capacità di accoglienza che il territorio può esprimere; # la possibilità di un radicamento territoriale fruttuoso per la persona e per tutta la collettività. La rete territoriale In funzione del Progetto di Vita, il CSE propone laboratori di reciprocità - nel senso che coinvolgono le persone con disabilità, il mondo dell’associazionismo e del volontariato, la comunità nel suo insieme - portando all’incontro mondi che altrimenti non starebbero in relazione. Il CSE pertanto si prende cura della possibilità di agire un dialogo effettivo, con un lavoro di mediazione culturale che produce una maggiore permeabilità del territorio all’incontro con il diverso e favorisce la crescita della disponibilità personale e una maggiore attenzione all’ambiente sociale. La rete dei CSE produce laboratori ed esperienze che # portano nel servizio le competenze che la collettività esprime e # permettono alle persone con disabilità la fruizione di spazi e opportunità comuni a quelle di tutti. Tutto ciò all’interno di una visione costruttiva della vita sociale, una visione nella quale la relazione tra i soggetti è aperta e fluida, non definita una volta per tutte in maniera gerarchica, e le persone e le realtà organizzate hanno la possibilità di contaminarsi, di influenzarsi, di modificarsi reciprocamente, ottenendone in cambio un maggior senso di benessere e di sicurezza. 10 Una visione che non nega la presenza di conflitti, ambivalenze, rigidità, ma che le considera fenomeni endemici della convivenza di soggettività diverse all’interno dello stesso contesto di territorio. La collaborazione con l’Ente Locale risulta cruciale nel garantire la continuità e la stabilità del Progetto di Vita nel corso del tempo. Inoltre risulta determinante nel favorire la crescita della sensibilità sociale, attraverso un’azione di garanzia e di rassicurazione della comunità, la quale può quindi mettere a disposizione le risorse che le appartengono e che appartengono, di conseguenza, a tutti i suoi componenti. 3- ll CSE e le famiglie La famiglia 11 La famiglia che accudisce una persona con disabilità è prima di tutto un insieme di persone che si fa carico di una responsabilità educativa e che sviluppa, nel tempo, abitudini, competenze, cultura, equilibri, attorno alla cura della fragilità. Vi possono essere aspetti più solidi ed altri più deboli in questo patrimonio: in ogni caso il Servizio incontra una storia che si è consolidata nel tempo. La famiglia della persona disabile, pertanto, si approccia ai servizi portando un bisogno di “condivisione” nella gestione del figlio disabile con la sua fragilità e complessità; chiede aiuto nel prendersi cura di lui e nel condurlo negli anni. Le famiglie portano con sé la propria storia, cultura, valori, competenze, fragilità e rigidità ed inoltre una rete di relazioni; sono parte in modo diverso di una rete sociale e possono diventare un’occasione di solidarietà tra loro e di stimolo per la società e l’ente pubblico. Tutto ciò può costituire un limite o una risorsa in base a come il CSE stabilisce il rapporto coi familiari del soggetto disabile ed a come instituisce un patto educativo. L’esperienza dei centri ha portato negli anni a considerare la persona inserita come appartenente ad un contesto familiare preciso e come questa considerazione rientri nella definizione del progetto educativo. Il rapporto con le famiglie La famiglia costituisce l’interlocutore primario nella definizione degli obiettivi con al centro del progetto la persona disabile; con essa è indispensabile stabilire un’alleanza sul progetto del figlio per avere collaborazione e, in diversi casi, per una “possibile evoluzione” della famiglia stessa. Il rapporto che si instaura nei servizi per adulti è in genere lungo, duraturo, significativo e pertanto si rende necessario creare le basi per una fiducia reciproca nel rispetto dei ruoli tra famiglia ed operatori del servizio. Tale fiducia si realizza attraverso la condivisione del patto socio-educativo, nel quale viene anche coinvolto il servizio sociale comunale inviante. Il servizio affianca e, non di rado, accompagna la famiglia in un pezzo molto importante della vita del proprio familiare. A volte vi è un’aspettativa di guarigione che i genitori portano con sé quando si approcciano ai servizi, in altri casi vi sono aspettative di crescita del benessere e di miglioramento delle opportunità di integrazione sociale. In altri casi ancora si incontrano famiglie segnate invece dalla stanchezza, dalla fatica, dalla delusione, in casi estremi dalla rinuncia ad uno sguardo rivolto al futuro. 12 Anche per questo l’alleanza della famiglia è indispensabile. Il tipo di rapporto definito nei vari servizi costituisce un elemento di qualità del centro stesso; ovvero si rende necessario dotarsi di modalità e strumenti ( es. la carta dei servizi) che devono considerare in modo chiaro il tipo di rapporto che si intende stabilire e di alleanza con la famiglia, tutto questo in proporzione alla capacità della stessa di essere una risorsa, con gradi diversi di coinvolgimento o di complessità. Ma i familiari, oltre ad essere destinatari di servizi attivati dal centro, possono costituire anche una risorsa per il centro stesso, a diversi livelli: ad esempio per attivare i contatti con l’esterno nella costruzione di una rete di relazioni fondamentali, in quanto cittadini di un territorio più o meno attivi. L’alleanza famiglia centro allora passa anche nell’organizzare insieme iniziative per la riuscita del modello gestionale, per l’inclusione sociale e la riuscita del progetto di vita. Indichiamo come elemento di novità il prevedere un percorso di implicazione dei contenuti portati dai familiari all’interno del modello educativo del servizio, almeno come spunto per la formazione, o in quanto oggetto della supervisione. Il patto educativo Il patto educativo tra servizio e famiglia deve tenere ben presente le aspettative delle stesse nei confronti del figlio e di quanto il servizio sia in grado di esplicitare in modo chiaro il progetto educativo e ciò che si fa al centro, con che finalità. Pertanto si ritiene indispensabile la possibilità di alzare il livello di trasparenza dei servizi nei confronti dei familiari e nello stesso tempo delineare confini precisi nel rispetto reciproco dei ruoli . Compito indispensabile è condurre a comprendere le proposte socio-educative fatte nei servizi; accompagnarli verso il concetto di prendersi cura ovvero di mantenere la persona nel pieno delle potenzialità. Questo passa attraverso un livello di comunicazione in cui ci sia intesa nel progetto educativo; anche attraverso la condivisione di diversi momenti da quelli ricreativi, formativi, di attivazione dell’ente locale e del territorio. Nel riassetto generale dei servizi della nostra regione, ma anche nel dibattito scientifico attuale, è percepibile uno slittamento progressivo del concetto stesso di servizio per adottare invece un modello di intervento più aperto e processuale, che si basa sulle risorse fornite alla singola persona disabile, magari all’interno di un contesto strutturato quale il CSE. 13 All’interno di questo orientamento generale vi è l’enfatizzazione del diritto di scelta della famiglia del luogo in cui inserire il proprio figlio: si tratta di un tema molto delicato, in quanto sulla base della esperienza sappiamo che tale scelta va condotta attraverso un accompagnamento attento alla conoscenza dei diversi centri presenti sul territorio. Tale compito può essere svolto solo dall’ente locale che ha il dovere di tutelare la singola persona disabile, insieme alla sua famiglia, perché possa avere la giusta collocazione attraverso un lavoro di rete. I servizi inoltre hanno un potere reale nell’incontrare e nell’attivare le risorse necessarie nel territorio per creare le condizioni per una maggiore integrazione. La costruzione della rete di relazioni e la possibilità che ogni realtà offre potenzialmente, devono essere stimolate con l’obiettivo di allestire un ambito sociale formato ad accogliere la persona disabile , dove “il fuori”possa offrire una rete reale e costruita. A questo proposito i familiari singoli o riuniti in associazioni costituiscono una risorsa concreta per la costruzione di una comunità accogliente. In diverse zone i familiari sono stati promotori di servizi, di attività innovative, di interventi specializzati, della sensibilizzazione e formazione della società di appartenenza rispetto alla disabilità. 4- Il CSE e l’esterno L’esterno Il CSE è una struttura che fa parte della comunità territoriale e che opera collocandosi dentro al contesto sociale. E’ un servizio che ha la “pretesa” di essere considerato anche come un luogo vitale del territorio e come risorsa per il tessuto sociale. 14 Nasce e si sviluppa all’interno di un determinato contesto sociale, culturale, economico, umano:ne assorbe l’humus e, a sua volta, contribuisce ad alimentarlo e ad arricchirlo, grazie alle esperienze concrete che porta avanti attorno alla fragilità. E’ una tessera significativa all’interno di un contesto più ampio, e si confronta con una domanda di vita molto complessa da parte delle persone con disabilità, e con una domanda di aiuto a gestire una problematica complessa, da parte del tessuto sociale. Pertanto non è in grado, e non ha nemmeno il mandato, di rispondere in modo esaustivo a tutti i diversi bisogni di vita dell’utente, ma può operare al fine di sollecitare opportunità, favorire l’incontro e lo scambio con realtà diverse, stimolare l’ambiente esterno. E’ un presidio dotato di risorse tecniche, organizzative, culturali, sociali che, mentre opera direttamente con la disabilità, può aiutare il territorio in termini culturali e politici a non chiudersi, a costruire relazioni, a sostenere le differenze, a contenere il primato di una logica competitiva, a produrre idee e progettualità, a sollecitare risposte diversificate. L’importanza di una relazione fertile con l’esterno Il rapporto con l’esterno offre la possibilità di rispondere in modo diversificato ai differenti bisogni delle persone con disabilità: sia nel merito di interventi e prestazioni specialistiche di natura sanitaria, psicologica e riabilitativa, che rispetto al tempo libero ed al bisogno di socialità. Per gli utenti dei nostri servizi un “sano” rapporto con l’esterno, offre la possibilità di ampliare e diversificare le possibilità di relazione, di incrementare la propria autonomia personale, di fruire di luoghi di svago e di divertimento, di vivere esperienze nuove ed occasioni di incontro e scambio. Questo influisce sulla costruzione di una differente e più positiva percezione di sé, sul riconoscimento della propria identità, consente l’espressione della propria soggettività e favorisce una maggiore inclusione sociale. Per il servizio vi è la possibilità di proporsi al territorio come interlocutore nella costruzione di percorsi di collaborazione, mediante processi di lavoro condivisi in cui prevalgono interessi differenti ma in grado di produrre benessere reciproco. L’apertura al territorio passa attraverso una pluralità di aspetti e di livelli da tenere in considerazione: la presenza di enti con finalità differenti, caratterizzati dalla propria struttura organizzativa, una propria prassi e cultura specifica, quel dato contesto sociale ed economico, ecc.. Per la comunità territoriale il servizio è una presenza che può rappresentare una risorsa in termini culturali nella promozione di una differente visione sulla tematica della disabilità, centrata sulla 15 persona con le sue caratteristiche e peculiarità, rispetto all’accettazione della diversità attraverso la collaborazione con l’ambito scolastico, con le agenzie educative ed aggregative per la realizzazione e gestione di progetti specifici. Il patto educativo con l’esterno Il CSE deve operare in un’ottica sistemica, lavorare con e per l’utenza, ma anche in relazione al proprio contesto sociale, deve sapersi proporre al territorio come un ambito in grado di offrire delle opportunità, coniugare interessi differenti producendo processi di implicazioni fra persone. L’apertura al territorio si esplica secondo modalità e livelli differenti: • attraverso il volontariato che entra nel servizio e garantisce maggiori competenze tecniche e relazionali, • attraverso un uso attento degli spazi esterni per lo svolgimento delle attività ordinarie e per la creazione di nuove opportunità, • attraverso la messa a disposizione dei propri locali per iniziative comunitarie, lasciandosi “contagiare” da buone pratiche che caratterizzano il contesto di appartenenza, • attraverso la partecipazione a tavoli tematici e la coprogettazione di interventi a favore della collettività. E’ importante, pertanto, che all’interno del CSE ci sia chiarezza attorno al proprio ruolo sociale: saper restituire al territorio un’immagine del proprio servizio non avulso dal contesto, aperto alle sollecitazioni esterne, e saper contribuire alla capacità del territorio di fare spazio alla fragilità. Il rischio che si può correre è quello di finire in un angolo con i propri utenti, di risultare gli specialisti della disabilità a cui delegare le specificità insite nel progetto di vita della persona inserita nel proprio servizio, quello di muoversi da soli senza costruire legami ed alleanze, di ridursi al chiedere spazi e finanziamenti. Diventa rilevante, allora, porsi in relazione col proprio territorio riconoscendo le potenzialità in esso presenti, lavorando in contatto con il proprio ambiente di appartenenza e con l’Ente pubblico, portando la parzialità del proprio punto di vista nel tentativo di rispondere in maniera dinamica e partecipata ai diversi bisogni. 16 5- Il CSE e l’organizzazione interna La complessità dell’oggetto e del compito di lavoro descritte precedentemente evidenziano la necessità di una organizzazione sofisticata, sia in termini di ricchezza della componenti umane e professionali ( operatori,famiglie, volontari, risorse esterne ) , sia in termini di articolazione di diversi piani di lavoro ( con e per l’utenza, all’interno ed all’esterno del servizio, attraverso attività strutturate e continuative e proposte temporanee…). Tutto ciò appare necessario per mantenere vive spinte evolutive per l’utente e per il servizio, creando reali occasioni di “benessere” e di inclusione sociale per tutte le componenti coinvolte, pur in situazione di cronicità e di forte rischio di emarginazione sociale. 17 All’interno di questo paragrafo si è cercato di entrare nel merito e di precisare meglio le componenti di fondo che caratterizzano l’azione professionale del CSE e si è elaborata una ipotesi attorno a come il CSE può essere organizzazione. Le variabili di fondo L’oggetto di lavoro : di cosa si occupa il CSE - Le Persone disabili: portano una richiesta di benessere e di incremento qualità di vita, e di integrazione sociale, esigenze affrontabili attraverso interventi educativi personalizzati all’interno di percorsi condivisi. L’utenza dei CSE appare variegata e complessa in termini di età (14-50), quadri clinici (handicap da medio-lieve a medio-grave, commistione di handicap intellettivo e psichico), tipologia di bisogni (formativi e/o assistenziali), tempi di permanenza nei servizi (da medio a lungo termine); nei Cse con utenza adulta l’inserimento è in genere a tempo indeterminato. La Famiglia: porta un bisogno di condivisione del progetto di vita del proprio congiunto, ma anche di condivisione della fatica dell’assistenza e della cura; fa una richiesta di qualità. Il CSE deve promuovere la costruzione di un’alleanza di lavoro con la famiglia, come condizione per offrire un servizio di qualità e per sperimentare spazi di partecipazione della famiglia alla crescita del servizio stesso. Il Territorio: il servizio è chiamato a tenere in vita reciprocità fertili con il territorio (istituzioni, comunità locale, volontariato, società…) e attivare processi di inclusione sociale, costruendo opportunità nel contesto. Il CSE ha la necessità di sostenere e promuovere la creazione di una “rete” per l’utente, collaborando con le altre agenzie territoriali che si occupano della persona. Il compito educativo: organizzare risorse adeguate per accompagnare progetti di vita Accompagnare progetti di vita significa garantire sofisticatezza e professionalizzazione del lavoro educativo e investimento continuo sulla riflessione metodologica e di senso. Accompagnare progetti di vita significa infatti “esserci” con la persona disabile, integrando ascolto empatico e pensiero competente, mantenere legami significativi con le famiglie, operare con e sul territorio, affinare le capacità relazionali e professionali (integrare le differenze e le competenze nelle relazioni interne ed esterne), abbandonare obiettivi di “guarigione”, tollerare forme di dipendenza non reversibili e spesso a lungo termine, gestire l’ansia connessa al compito, integrare ricerca del benessere e criticità (per tutte le componenti coinvolte). 18 La complessità dell’organizzazione In funzione della complessità dell’oggetto e del compito si è strutturata nel tempo una forma di organizzazione articolata e flessibile che permetta di non cronicizzare insieme all’utenza ed al contempo di cogliere le spinte evolutive provenienti dal lavoro educativo e dal contesto, divenendo presenza significativa e stimolante per il territorio. All’interno di questo orizzonte generale appare rilevante sottolineare in questa sede la necessità di garantire una adeguata organizzazione di lavoro sia direttamente rivolta all‘utenza, sia a supporto del lavoro diretto. Accanto al lavoro “con” l’utente, grazie alle sperimentazioni sviluppate in questi anni su tutto il territorio provinciale, ha preso forma e spazio il lavoro “per” l’utente, con un progressivo emergere del valore cruciale del ‘pensato’ accanto al ‘fare e stare insieme’ alla persona disabile. Una ipotesi sulla organizzazione interna Sulla scorta di queste precisazioni l’ipotesi organizzativa che viene presentata prende in considerazione la necessità di tenere presenti due logiche di fondo, legate al lavoro diretto con gli ospiti ed al lavoro che rende possibile un’azione educativa qualitativamente fondata. L’organizzazione del lavoro CON l’utenza: Il rapporto diretto con l’utenza evidenzia la necessità, pur nella specificità della storia e del progetto di ciascun servizio, di alcune condizioni che appaiono trasversali: - chiarezza nella strutturazione dell’accesso e delle dimissioni dal servizio - una struttura stabile che sia luogo di esperienze e relazioni attraverso l’offerta di attività interne ed esterne - una frequenza della persona flessibile in relazione alle condizioni individuali ed alle fasi della vita; - una pluralità di progetti educativi individualizzati; - spazi di ascolto e di relazione per la persona disabile e la sua famiglia; -forme di collaborazione con il territorio (contesto socioculturale locale, servizi socio sanitari, ambiti di programmazione territoriale); - coordinamento e intervento tecnico affidato a personale qualificato (educatori, pedagogisti, psicologi..). L’Organizzazione del lavoro PER l’utenza: 19 Per quanto riguarda invece l’organizzazione del lavoro che comunemente viene definito di ” back office”, appaiono rilevanti altri elementi, e cioè: - Lavoro in equipe (educative e di coordinamento): programmazione verifica delle attività del servizio e dei progetti educativi individualizzati (luogo per riflettere sul compito di lavoro) - Programmazione individuale: osservazioni e valutazioni educative, programmazione e verifica attività, documentazione - Formazione e aggiornamento professionale (luogo dove accrescere la propria identità professionale) - Supervisione psicologica (luogo dove si rielabora la relazione con l’oggetto di lavoro) Il consolidamento del lavoro di equipe e degli spazi di programmazione, la formazione e l’aggiornamento metodologico, la supervisione, rappresentano strategie di qualificazione del servizio offerto alla persona disabile (in direzione di un ampliamento dei percorsi individuali di integrazione sociale), e al tempo stesso opportunità per permettere agli agenti coinvolti di reggere in modo creativo ed evolutivo la complessità del compito. Appare come un elemento di criticità il fatto che il valore del lavoro per l’utente non sia ancora sufficientemente riconosciuto/integrato nel contesto istituzionale interno ed esterno (normativa): il lavoro diretto con l’utenza sembra assorbire la maggior parte del tempo e delle energie mentali ed emotive, rendendo a volte complesso ricavare spazi per la riflessione, la progettazione e l’innovazione (anche considerando la molteplicità dei livelli sui quali si opera), con il rischio di scivolare in un intervento solo di cura/accudimento. Il rapporto educativo minimo (1:5) è previsto dalla normativa prevalentemente sulla base della gravità dell’utenza, mentre dovrebbe essere connesso anche alla qualità dell’offerta formativa e della progettazione del servizio, che richiede investimenti in termini di tempo e di risorse umane. 20 6- I COSTI Il concetto di “costi” viene ormai concordemente affrontato da prospettive diverse, che vanno oltre la dimensione puramente economico/finanziaria e monetaria. Nel dibattito attuale, quando si parla di costi dei servizi, si fa riferimento ad alcune voci che concorrono a determinare la qualità del lavoro realizzato, e che hanno una ricaduta significativa sulla tematica dei costi. Questi elementi riguardano i seguenti aspetti: LE DOTAZIONI STRUTTURALI E STRUMENTALI Una prima variabile importante riguarda la qualità della struttura nella quale è ospitato il CSE e i laboratori/attrezzature che ha a disposizione. 21 È evidente infatti come sia rilevante poter contare su ambienti accoglienti e gradevoli, , in grado di offrire possibilità differenziate di lavoro socio educativo, con laboratori, attrezzature e spazi pertinenti al compito istituzionale del servizio ed ai diversi progetti che si attivano al suo interno. È altrettanto evidente come questa variabile abbia una ricaduta significativa in termini di costi economici. LE RISORSE PROFESSIONALI Si tratta di un altro elemento cruciale,e molto denso, che presenta al suo interno diverse sfaccettature. All’interno di questa variabile infatti vanno considerati alcuni elementi che appaiono intrecciati tra di loro. Occorre garantire al personale dipendente una stabilità rispetto alla durata del contratto di lavoro. Assumere prevalentemente personale con lo specifico titolo di studio e una motivazione personale e professionale significativa. Riconoscere l’importanza della formazione, in ogni sua forma, incentivando negli operatori un interesse in tal senso. Riconoscere incentivi economici oltre quelli previsti dall’applicazione del CCNL, compatibilmente con le disponibilità economiche della cooperativa o dell’ente gestore. Garantire, in caso di assenze prolungate, un sistema di sostituzione funzionale e trasparente. Porre la necessaria attenzione alla cura del benessere lavorativo dei dipendenti come forma di investimento per garantire un buon funzionamento del servizio Come sappiamo il costo legato alle risorse professionali rappresenta sicuramente una delle voci più onerose: le percentuali riscontrare di spese destinate a questa voce, variano dal 65% al 75% del costo complessivo del servizio. Le differenze fra i due dati sono determinate soprattutto dai differenti rapporti educativi che vengono garantiti dai CSE in relazione alla tipologia di utenza inserita. IL RAPPORTO EDUCATIVO È un elemento di estrema importanza per la qualità del servizio offerto. A stabilirne l’entità concorrono, tra l’altro, fattori quali: il grado di disabilità dell’utenza, la “densità” della progettazione educativa, l’età degli utenti, i loro livelli di autonomia acquisita o da potenziare, le precedenti esperienze socioeducative. Pur non potendo definire, quindi, un unico rapporto possibile, si è identificato come dato di rilevazione di un valore aggiunto, la capacità di ogni CSE di adeguare i propri rapporti educativi in funzione degli elementi sopra elencati, attuati per il tempo richiesto dagli obiettivi condivisi che si intendono raggiungere e con le strategie necessarie. I VOLONTARI La presenza di volontari all’interno dei servizi è di primaria importanza sia per l’apporto qualitativo fornito alla dimensione relazionale con l’utenza sia per il loro intervento pratico nei vari laboratori, a supporto del personale educativo. Appare indispensabile investire dunque, nella cura e nella fidelizzazione dei volontari, incaricando gli operatori direttamente coinvolti di dedicare tempo ed energie a questo compito, per mantenere con i volontari relazioni coinvolgenti e partecipative. LA GESTIONE DELL’INTERSCAMBIO OPERATIVO CON L’ESTERNO 22 Un altro elemento rilevante riguarda la capacità del servizio di avviare e mantenere nel tempo forme di interscambio operativo con il contesto esterno, che garantiscono maggiori possibilità di azione educativa per gli ospiti ma anche una maggiore capacità del contesto di aprirsi alla disabilità e di sperimentare spazi di accoglienza reale. LE FUNZIONI/RAPPRESENTANZA VERSO LA COMUNITA’:. È fondamentale creare e mantenere relazioni significative sia con i cittadini che con le istituzioni del territorio, perché l’ente gestore e il servizio siano percepiti come risorsa della comunità per la comunità; dare spazio agli investimenti sulla cura dell’”immagine” e della ricaduta sociale, a livello territoriale, in cui il CSE opera, anche se rendere visibile all’esterno le modalità operative attuate dalla cooperativa, rappresenta un costo che non sempre dà un tangibile immediato rimando. I costi di rappresentanza si distribuiscono anche in termini di intenti, di una linea di riconoscimento che dà al confronto, alla concertazione, allo stare per, un valore di rilevante importanza: si è quindi nel campo dei costi di pensiero, di spazi di riflessione interna, di un mandato “istituzionale” che diventa promozione per una crescente dimensione sociale e culturale. L’UTILIZZO DEL TEMPO Appare cruciale ricercare costantemente l’equilibrio tra finalità ed obiettivi e strumenti e risorse. Ciò richiede da parte dell’organizzazione un notevole impiego del tempo, inteso come irrinunciabile opportunità per affrontare le istanze e le tensioni che vengono portate dai diversi soggetti coinvolti: le famiglie, le persone frequentanti il servizio, gli operatori dei servizi sociali dei comuni invianti. TEMPO: va inteso come valore, come risorsa preziosa da “spendere” nella prospettiva di raggiungere una dimensione di qualità del servizio offerto; diventa dunque “COSTO” il tempo e l’energia mentale dedicati a: progettare il servizio, progettare l’intervento educativo individualizzato, programmare le attività, predisporre la gestione diretta dei laboratori educativi ed espressivi, stabilire, sollecitare e regolare i rapporti con l’esterno. Al concetto di “costo” deve comunque corrispondere anche un intervento definibile di “risparmio”, nella prospettiva di una valutazione costi/benefici che li rendano sostenibili nel tempo e nel loro peso finanziario. Da parte dell’organizzazione tutta va esercitata una funzione di “controllo” continua che richiede il massimo coinvolgimento di ogni singolo operatore, moralmente ed eticamente “impegnato” nell’effettuare un’azione di quotidiano risparmio, intelligente e capillare, che sappia coniugare le dimensioni di efficacia ed efficienza, in un agire individuale, ma in una prospettiva comunitaria e collettiva. ALCUNE RIFLESSIONI FINALI • • Il costo di un servizio non è da riferirsi, come sopra esplicitato, solo ad un aspetto prettamente “monetario”, ma deve riferirsi anche ad una dimensione di impegno e di tempo, di individuazione di strategie che possano rispondere al meglio alle esigenze di quel specifico servizio e dell’utenza con cui si confronta L’organizzazione del servizio o dell’ente gestore, anche rispetto ai costi, deve assumersi una responsabilità sociale nei confronti della comunità di appartenenza che è sia cliente (usufruisce degli interventi attuati dal servizio) che sostenitore (attraverso il riconoscimento e il pagamento delle rette di frequenza) di contenere le spese, senza che il risparmio 23 possibile intacchi il livello di qualità che si è prefissato e deve comunque caratterizzare un elemento di irrinunciabile valore • La rappresentanza, citata come componenti del costo, è poco quantificabile, perché è il prodotto di un insieme di fattori estremamente diversificati fra loro, ma non per questo meno onerosi sul piano dell’impegno e della disponibilità • L’impostazione organizzativo/gestionale e le linee “politiche” degli organi istituzionali di un ente gestore incidono significativamente sui costi di un servizio: la scelta di impiego di personale qualificato per la mansione affidata (educatori professionali), i rapporti educativi quantitativamente migliori rispetto alle richieste normative vigenti, l’impiego di volontari in supporto o ad integrazione degli educatori, pur all’interno di un programma da questi ultimi predisposto e monitorato, la ricerca di spazi e di iniziative per reperire contributi e/o riconoscimenti economici da parte di agenzie esterne, sono solo alcuni degli aspetti che possono creare effettive alternative a livelli di costi che, altrimenti potrebbero risultare di difficile sostegno da parte degli enti invianti o, in senso più allargato, della comunità tutta. 24 IPOTESI DI REQUISITI PER L’ACCREDITAMENTO DEI C S E Al termine del complesso ed affascinante percorso del corso sulla nuova unità d’offerta voluta dalla Regione Lombardia , il CSE , si sono ipotizzati alcuni requisiti di cui l’ente accreditante potrebbe o dovrebbe tenere in considerazione per offrire un servizio di qualità. In sintesi il gruppo di lavoro ritiene che un buon CSE dovrebbe essere: ¾ Un servizio che si colloca all’interno del “PROGETTO DI VITA” del soggetto disabile e quindi connesso con i servizi territoriali e la famiglia con i quali ha verifiche periodiche. ¾ Un servizio che specifichi le caratteristiche dell’”UTENZA” a cui si rivolge. ¾ Un servizio che preveda la stipula di un PATTO SOCIO-EDUCATIVO con la famiglia ed i servizi territoriali e che preveda il coinvolgimento degli stessi nei processi di lavoro del CSE. ¾ Un servizio che preveda la presenza di un’EQUIPE MULTIDISCIPLINARE presenza di professionalità adeguate. con ¾ Un servizio che preveda un PIANO DI FORMAZIONE E SUPERVISIONE per gli operatori. ¾ Un servizio incluso nella RETE DEI SERVIZI e che sia parte attiva del terzo settore. ¾ Un servizio che aderisca alla programmazione del P.d. Z . ¾ Un servizio che sia promotore di forme di AUTOAIUTO ed AUTORGANIZZAZIONE delle famiglie. ¾ Un servizio che sia promotore di CULTURA dell’inclusione della disabilità Le realtà che hanno contribuito alla stesura del documento 25 Hanno partecipato al percorso formativo ed alla stesura del documento Educatori e Responsabili dei seguenti Centri Socio Educativi e dei seguenti Uffici di Piano della provincia di Monza e Brianza Amici della speranza – Villasanta Arcipelago – Cinisello Balsamo Progetto Esperia – Verano Brianza La vite- Arcore L’Iride – Monza L’aliante – Seregno Duepuntiacapo – Paderno Dugnano Fondazione Stefania – Lissone Gioele – Lissone Il Brugo – Brugherio IL seme- Bisassono Il seme- Cesano Maderno , Desio Lambro – Monza Oasi 2 – Barlassina Solaris- Carate Brianza Ufficio di Piano – Carate Brianza Ufficio di Piano – Monza Il percorso formativo è stato condotto da Maurizio Colleoni, che ha anche curato la sistematizzazione del presente documento 26 CARTINA C.S.E. NELLA PROVINCIA MONZA E BRIANZA Il Seme CSE FUORI PROVINCIA Esperia Atelier Oasi 2 ARIELE PADERNO D. L’Aliante TAMAN PADERNO D. L’Iride ARCIPELAGO CINISELLO CIELO GARBAGNATE IL CASTELLO TREZZO Il Seme __Distretto Seregno __Distretto Carate __Distretto Monza __Distretto Vimercate Gioele Fondazione Stefania La Vite L’Iride __Distretto Desio Amici della Speranza Lambro Il Brugo 27 NUMERO COMPLESSIVO POSTI ACCREDITABILI Nome N° posti Ente gestore CSE AMICI DELLA SPERANZA accreditabili ASSOCIAZIONE AMICI DELLA SPERANZA 11 ARCIPELAGO ARCIPELAGO COOPERATIVA SOCIALE 30 PROGETTO ESPERIA COMUNE DI VERANO 5 IRIDE COOP. L’IRIDE S.C.S. – ONLUS 30 + 15 20 LA VITE COOP. LA PIRAMIDE SERVIZI DI ARCORE 30 L’ALIANTE COOPERATIVA SOCIALE L’ALIANTE 30 ARIELE DUEPUNTIACAPO COOPERATIVA SOCIALE ONLUS 10 CIELO DUEPUNTIACAPO COOPERATIVA SOCIALE ONLUS 25 TAMAN DUEPUNTIACAPO COOPERATIVA SOCIALE ONLUS 19 CSE ADULTI FONDAZIONE STEFANIA ONLUS 30 SERVIZIO AD HOC 28 Nome N° posti Ente gestore CSE accreditabili CSE GIOVANI FONDAZIONE STEFANIA ONLUS 30 SERVIZIO AUTONOMIA SERVIZIO FORMAZIONE COOPERATIVA GIOELE ERGOTERAPEUTI CA GIOELE COOPERATIVA ERGOTERAPEUTI CA ONLUS 28 CSE IL BRUGO GRUPPO ADULTI CSE GRUPPO GIOVANI IL SEME BIASSONO IL SEME CESANO M.NO SOC. COOPERATIVA SOCIALE O.N.L.U.S. 25 IL BRUGO SOC. COOPERATIVA SOCIALE O.N.L.U.S. 21 IL SEME COOP. SOCIALE ONLUS 30 IL SEME SOCIETÀ COOPERATIVA SOCIALE ONLUS; 25 a Cesano M.no DESIO 25 a Desio 29 Nome N° posti Ente gestore CSE OASI DUE ATELIER SOLARIS accreditabili COOPERATIVA SOCIALE A R.L. ONLUS SOLARIS COOPERATIVA SOCIALE ONLUS 28 15 LAMBRO LAMBRO COOPERATIVA SOCIALE ONLUS 32 Totale: 514 posti accreditabili 30 SCHEDA RIASSUNTIVA PROFESSIONALITA’ Nei 19 servizi presi in esame, le professionalità presenti sono le seguenti: Educatore professionale tutti i CSE Psicologo/Pedagogisti Psicopedagogisti 14 CSE Maestri d’arte 9 CSE ASA/OSS 4 CSE Musicoterapisti/Arteterapisti Psicomotricisti 9 CSE Esperti attività motorie 4 CSE Altre figure (assistente sociale, animatori, personale tecnico, personale amministrativo, autisti, centralinisti, ecc.) 6 CSE E’ importante sottolineare come, quasi in tutti i servizi esaminati, siano presenti i volontari il cui operato contribuisce significativamente, anche se in maniera diversa, a qualificare il servizio fornito agli utenti dei vari servizi. L’apporto del volontariato è una realtà culturalmente consolidata, a cui i servizi di territorio, pubblici e privati, fanno riferimento quale partner nella programmazione di attività, quotidiane e non, interne e/o esterne, a gestione diretta o in sinergia con altri enti coinvolti in iniziative a carattere socioeducativo. 31 Nome CSE ARIELE Ente gestore del DUEPUNTIACAPO Cooperativa Sociale onlus Servizio Sede del CSE Via Ugo Foscolo, 2 – 20037 Paderno Dugnano (MI) Bacino territoriale di riferimento Pdz di Garbagnate Milanese; Pdz di Cinisello Balsamo; Cesano M.no, Seveso, Desio Orario di apertura 9,00-16,00 del Servizio Utenza: Persone con disabilità che, per le loro caratteristiche, non necessitano di servizio ad alta protezione, ma di interventi a supporto e sviluppo di abilità utili a creare consapevolezza, autodeterminazione, autostima e maggiori autonomie spendibili per il proprio futuro. Numero Progetti attivi in contemporanea accreditati 10 Modalità di ingresso Segnalazione da parte dell’assistente sociale (o direttamente da parte della famiglia, salvo coinvolgere, se ci sono i presupposti per un inserimento, i servizi sociali); valutazione della documentazione; osservazione ed inserimento. Personale professionalità presenti: educatori professionali Compreso tra 1/1 e 1/7; è possibile che alcune attività vengano progettate dall’equipe, ma Rapporto realizzate senza la presenza di figure professionali. educativo operatori/utenti Formazione Laurea in Scienze dell’educazione o diploma di educatore professionale. E’ prevista un percorso di formazione specifica annuale organizzato dalla Duepuntiacapo Coop. Operatori Attivita’ e Laboratori Sono in funzione degli obiettivi specifici dei singoli progetti educativi individualizzati Modalità di erogazione del servizio Il progetto può essere realizzato concretamente in rapporto 1:1 oppure in gruppi piccoli, anche senza prevedere la presenza diretta dell’educatore; il servizio, in funzione degli obiettivi, viene realizzato nei luoghi idonei all’acquisizione delle specifiche competenze e autonomie previste dai progetti. 32 E’ prevista un’equipe settimanale di h.2; è previsto un incontro al mese allargato con le equipe degli altri centri diurni gestiti dalla coop; è prevista una supervisione pedagogica ed una clinica mensile, di h.2 (n.4 h al mese); sono previste 5/6 giornate di programmazione nel corso dell’anno; è previsto un percorso di formazione; gli educatori hanno a disposizione diverse ore nel corso dell’anno per occuparsi della stesura dei pei e delle relazioni degli utenti, e dei progetti delle attività. Programmazio ne e Verifica attività Rapporti con le n.2/3 incontri annuali individuali (anche con il coinvolgimento dei servizi sociali); n.2 incontri con il gruppo di genitori; contatti telefonici settimanali. Famiglie Rapporti con i servizi invianti n.2/3 incontri di verifica nel corso dell’anno Reti esterne Gruppo Coordinamento CSE/SFA di Monza e Brianza; Gruppo CSE del piano di zona di Garbagnate Milanese; Piano di zona di Garbagnate M.se e Cinisello Balsamo. Relazioni esterne del servizio Ulteriori elementi particolari da segnalare 33 Nome CSE CIELO Ente gestore del DUEPUNTIACAPO Cooperativa Sociale onlus Servizio Sede del CSE Via Giacomo Matteotti, 66 – Garbagnate Milanese (MI) Bacino territoriale di riferimento Pdz di Garbagnate Milanese; Pdz di Rho Orario di apertura del Servizio Utenza: 9,00-16,00 persone la cui disabilità non sia compresa tra quelle riconducibili al sistema sociosanitario; 15-65 anni Numero Posti accreditati n.25 Modalità di ingresso Segnalazione da parte dell’assistente sociale (o direttamente da parte della famiglia, salvo coinvolgere, se ci sono i presupposti per un inserimento, i servizi sociali); valutazione della documentazione; osservazione ed inserimento. Personale professionalità presenti: educatori professionali; musicoterapeuti Compreso tra 1:2 e 1:4 Rapporto educativo operatori/utenti Formazione Laurea in Scienze dell’educazione o diploma di educatore professionale. Operatori E’ prevista un percorso di formazione specifica annuale organizzato dalla Duepuntiacapo Coop. Attivita’ e Laboratori Piscina, Lab propedeutico all’inserimento lavorativo; didattica; cura del sé; cucina; utilizzo dei mezzi di trasporto; orientamento nel territorio; spesa e mercato; pittura; musica, giardinaggio, ecc. Modalità di erogazione del servizio Le attività vengono svolte prevalentemente in piccolo gruppo (3/7 utenti); sono previsti interventi individuali; non sono presenti attualmente volontari; si svolgono diverse attività sul territorio; si contempla il part time (verticale ed orizzontale); l’approccio è di tipo relazionale. 34 Programmazio ne e Verifica attività E’ prevista un’equipe settimanale di h.2; è previsto un incontro al mese allargato con le equipe degli altri centri diurni gestiti dalla coop; è prevista una supervisione pedagogica ed una clinica mensile, di h.2 (n.4 h al mese); sono previste 5/6 giornate di programmazione nel corso dell’anno; è previsto un percorso di formazione; gli educatori hanno a disposizione diverse ore nel corso dell’anno per occuparsi della stesura dei pei e delle relazioni degli utenti, e dei progetti delle attività. Rapporti con le n.2/3 incontri annuali individuali (anche con il coinvolgimento dei servizi sociali); n.2 incontri con il gruppo di genitori; contatti telefonici settimanali. Famiglie Rapporti con i servizi invianti n.2/3 incontri di verifica nel corso dell’anno Reti esterne Gruppo Coordinamento CSE/SFA di Monza e Brianza; Gruppo CSE del piano di zona di Garbagnate Milanese; Piano di zona di Garbagnate M.se e Cinisello Balsamo. Relazioni esterne del servizio Relazioni con il CDD presente nelle vicinanze; relazioni con i negozianti del territorio; relazioni con il gruppo anziani attraverso la frequentazione del bar da loro gestito; relazioni con i gestori delle bancarelle del mercato; relazioni con le persone del territorio attraverso la frequentazione di biblioteca, posta, banca, ecc.. Ulteriori elementi particolari da segnalare 35 Nome CSE TAMAN Ente gestore del DUEPUNTIACAPO Cooperativa Sociale onlus Servizio Sede del CSE Via Eugenio Curiel, 5 – 20037 Paderno Dugnano (MI) Bacino territoriale di riferimento Pdz di Garbagnate Milanese; Pdz di Cinisello Balsamo; Cesano M.no, Seveso, Desio Orario di apertura 9,00-16,00 del Servizio Utenza: persone la cui disabilità non sia compresa tra quelle riconducibili al sistema sociosanitario; 15-65 anni Numero Posti accreditati n.19 Modalità di ingresso Segnalazione da parte dell’assistente sociale (o direttamente da parte della famiglia, salvo coinvolgere, se ci sono i presupposti per un inserimento, i servizi sociali); valutazione della documentazione; osservazione ed inserimento. Personale professionalità presenti: educatori professionali; musicoterapeuti Compreso tra 1:2 e 1:4 Rapporto educativo operatori/utenti Formazione Operatori Attivita’ e Laboratori Laurea in Scienze dell’educazione o diploma di educatore professionale Modalità di erogazione del servizio Le attività vengono svolte prevalentemente in piccolo gruppo (3/7 utenti); sono previsti interventi individuali; non sono presenti attualmente volontari; si svolgono diverse attività sul territorio; si contempla il part time (verticale ed orizzontale); l’approccio è di tipo relazionale. Piscina, Lab propedeutico all’inserimento lavorativo; didattica; cucina; cura del sé; utilizzo dei mezzi di trasporto; orientamento nel territorio; spesa e mercato; pittura; musica, giardinaggio, ecc. Sintetica descrizione anche tenendo conto degli spunti sottoelencati: lavoro di gruppo, in grande gruppo, interventi individuali presenza di volontari attività esterne 36 flessibilità nella frequenza orientamenti pedagogici Programmazio ne e Verifica attività E’ prevista un’equipe settimanale di h.2; è previsto un incontro al mese allargato con le equipe degli altri centri diurni gestiti dalla coop; è prevista una supervisione pedagogica ed una clinica mensile, di h.2 (n.4 h al mese); sono previste 5/6 giornate di programmazione nel corso dell’anno; è previsto un percorso di formazione; gli educatori hanno a disposizione diverse ore nel corso dell’anno per occuparsi della stesura dei pei e delle relazioni degli utenti, e dei progetti delle attività. Rapporti con le n.2/3 incontri annuali individuali (anche con il coinvolgimento dei servizi sociali); n.2 incontri con il gruppo di genitori; contatti telefonici settimanali. Famiglie Rapporti con i servizi invianti n.2/3 incontri di verifica nel corso dell’anno Reti esterne Gruppo Coordinamento CSE/SFA di Monza e Brianza; Gruppo CSE del piano di zona di Garbagnate Milanese; Piano di zona di Garbagnate M.se e Cinisello Balsamo. Relazioni esterne del servizio Relazioni con le famiglie del condominio in cui ha sede il cse; relazioni con i negozianti del territorio; relazioni con il gruppo anziani attraverso la frequentazione del bar da loro gestito; relazioni con i gestori delle bancarelle del mercato; relazioni con le persone del territorio attraverso la frequentazione di biblioteca, posta, banca, ecc.. Ulteriori elementi particolari da segnalare 37 Nome CSE Ente gestore del OASI DUE COOPERATIVA SOCIALE A R.L. ONLUS Servizio Sede del CSE VIA DON CARLO BORGHI, 4/C 20030 BARLASSINA MI TEL.0362/ 688402 FAX 0362/566712 Bacino territoriale di riferimento DISTRETTO DI SEREGNO E DISTRETTO DI DESIO Orario di apertura del Servizio DAL LUNEDI’ AL VENERDI’ DALLE 9.00 ALLE 16.00 Utenza: Caratteristiche e fascia di età 28 UTENTI PORTATORI DI DISABILITA’ INTELLETTIVA E/O FISICA DI LIVELLO MEDIO CHE NON PRESENTANO DISTURBI PSICO-PATOLOGICI RILEVANTI E CHE HANNO COMPIUTO IL QUINDICESIMO ANNO DI ETA’. L’ETA’ DEGLI UTENTI FREQUENTANTI VA DA UN MINIMO DI 19 ANNI AD UN MASSIMO DI 50. Numero Posti accreditati 28 Modalità di ingresso LE RICHIESTE DI INSERIMENTO VENGONO INOLTRATE DALL’ASSISTENTE SOCIALE DEL COMUNE DI RESIDENZA DELLA PERSONA. DOPO LA PRESENTAZIONE DEL CASO, VIENE STABILITA UNA PRIMA VALUTAZIONE CIRCA L’IDONEITA’ DELLA RICHIESTA RISPETTO ALL’OFFERTA DELLA COOPERATIVA E LE CARATTERISTICHE E I BISOGNI DEL SOGGETTO. SEGUONO I COLLOQUI CON L’ASSISTENTE SOCIALE, LA FAMIGLIA E L’UTENTE PER LA RACCOLTA DEI DATI PERSONALI E ANAMMESTICI UTILI ALLA PROGRAMMAZIONE. DOPO UN PERIODO DI OSSERVAZIONE DI QUATTRO MESI CIRCA, SEGUE UNA VALUTAZIONE CHE PUO’ PORTARE ALLA PRESA IN CARICO E ALLA SEGUENTE STESURA DEL PROGETTO INDIVIDUALIZZATO O AL RINVIO AI SERVIZI SOCIALI. Personale professionalità presenti: 1 PSICOLOGA RESPONSABILE 1 COORDINATRICE 38 5 EDUCATORI A TEMPO PIENO 2 EDUCATORI A TEMPO PARZIALE 1 ARTETERAPEUTA CON FUNZIONI EDUCATIVE 1 AUSILIARIA SOCIO ASSISTENZIALE Rapporto educativo operatori/utenti DEI 28 UTENTI PRESENTI, 25 FREQUENTANO A TEMPO PIENO E 5 A TEMPO PARZIALE. PER NR.25 UTENTI IL RAPPORTO EDUCATIVO E DI 1:5 PER NR. 2 UTENTI IL RAPPORTO EDUCATIVO E’ DI 1:3 PER NR.1 UTENTE IL RAPPROTO EDUCATIVO E’ DI 1:1 Formazione Operatori GLI OPERATORI PARTECIPANO ANNUALMENTE A CORSI DI FORMAZIONE O AGGIORNAMENTO PROMOSSI DALLA REGIONE. Attivita’ e Laboratori Elenco dei laboratori attivati LE ATTIVITA’ DEL SERVIZIO SONO SUDDIVISE NELEL SEGUENTI AREE DI INTERVENTO: AREA ESPRESSIVA CHE SI CONCRETIZZA NELLE SEGUENTI ATTIVITA’: - ARTETERAPIA E CRETA ARTE - ESPRESSIVITA’ CORPOREA - LABORATORIO TEATRALE - TECNICHE TEATRALI - RILASSAMENTO CORPOREO - LABORATORIO MUSICALE - LABORATORIO ARTISTICO AREA COGNITIVA CHE SI CONCRETIZZA NELLE SEGUENTI ATTIVITA’: - LABORATORIO DI COMPUTER 39 - LABORATORIO DI LETTURA ANIMATA - LABORATORIO DIARIO OASI DUE - LABORATORIO ATTIVITA’ DI GRUPPO (FILM, GIOCHI COGNITIVI E MUSICALI) - LETTURA ANIMATA AREA MANUALE CHE E’ STRUTTURATA IN: - PATCHWORK - DECORAZIONE DELLA PORCELLANA - PITTURA SU STOFFA - LABORATORIO DI FALEGNAMERIA AREA DELLE AUTONOMIE - AUTONOMIA DOMESTICA - LABORATORIO DI ESTETICA - USCITE SUL TERRITORIO AREA SPORTIVA Modalità di erogazione del servizio - NUOTO - GIOCO MOTORIO - BOCCIODROMO IL PROGETTO DEL SERVIZIO ADOTTA UN APPROCCIO GLOBALE ALLA PERSONA E SI SVILIPPA INTORNO A TRE AREE FONDAMENTALI: - AREA EMOTIVO-AFFETTIVA - AREA DELLA RELAZIONE E COMUNICAZIONE - AREA DELLA AUTONOMIA ED INTEGRAZIONE QUESTA MODALITA’ DI INTERVENTO E’ IL RIFERIMENTO PER LA STESURA DEI PROGETTI EDUCATIVI INDIVIDUALIZZATI. LE ATTIVITA’ DI LABORATORIO IN GRUPPO DI 4-5 PERSONE, VENGONO SCELTE PERCHE’ FUNZIONALI AL PROGETTO EDUCATIVO DI CRESCITA DELLA PERSONA0; SONO INFATTI ESPERIENZE STRUTTURANTI CHE PORTANO L’UTENTE A MIGLIORARE L’AUTOSTIMA E L’IMMAGINE DI SE GRAZIE ALLA SCOPERTA 40 DI CAPACITA’ E DI RISORSE PRIMA SCONOSCIUTE E GLI PERMETTONO DI AMPLIARE LE CAPACITA’ ADATTIVE NEI DIVERSI CONTESTI DI VITA. Programmazio ne e Verifica attività L’EQUIPE EDUCATIVA FORMATA DALLA PSICOLOGA, DALLA COORDINATRICE E DAGLI EDUCATORI SI RIUNISCE UNA VOLTA ALLA SETTIMANA PER LA VERIFICA E LA PROGRAMAMZIONE DEI PROGETTI INDIVIDUALI E PER L’ANALISI DEI CASI E DELLE DINAMICHE RELAZIONALI. DURANTE L’ANNO SI EFFETUTANNO DELLE VERIFICHE INTERMEDIE E FINALI DEI SINGOLI UTENTI A CUI SEGUONO COLLOQUI CON LA FAMIGLIA E CON IL SERVIZIO INVIANTE. A FINE ANNO FORMATIVO, L’EQUIPE SI DEDICA ALLA STESURA DELLA NUOVA PROGRAMMAZIONE PER UN’INTERA SETTIMANA FACENDO RIFERIMENTO ALLE VERIFICHE FINALI. Rapporti con le Famiglie A INIZIO ANNO, PRESENTAZIONE A TUTTE LE FAMIGLIE DELLA NUOVA PROGRAMAMZIONE A CUI SEGUONO DUE VOLTE DURANTE L’ANNO I COLLOQUI INDIVIDUALI. LA FREQUENZA DEI COLLOQUI , DIPENDE DAI BISOGNI INDIVIDUATI . IL SERVIZIO RITIENE CHE IL RAPPORTO CON LA FAMIGLIA E’ DI PRIMARIA IMPORTANZA PER INDIVIDUARE UNO STILE RELAZIONALE ED EDUCATIVO COERENTE CON L’OBIETTIVO DA SVILUPPARE. Rapporti con i servizi invianti COLLOQUI PERIODICI FINALIZZATI ANCHE IN QUESTO CASO ALLA CONDIVISIONE DEL PROGETTO AFFINCHE’ POSSANO ESSERE ATTIVATE LE RISORSE NECESSARIE PER LA SUA REALIZZAZIONE. Reti esterne PARTECIPAZIONE AI TAVOLI DI LAVORO PROMOSSI DAI DUE DISTRETTI A CUI LA COOPERATIVA FA RIFERIMENTO 41 Relazioni esterne del servizio UNA PARTE IMPORTANTE DELL’INTERVENTO DELLA COOPERATIVA E’ VOLTO ALLA CREAZIONE DI UNA RETE DI SOCIALIZZAZIONE CON IL TERRITORIO, ATTRAVERSO LE SEGUENTI ESPERIENZE: - REALIZZAZIONE DI MOSTRE E MERCATINI - REALIZZAZIONE DI SPETTACOLI TEATRALI - PARTECIPAZIONE A MANIFESTAZIONI PUBBLICHE - REALIZZAZIONI DI PUBBLICA UTILITA’ RICHIESTE DA DIVERSI INTERLOCUTORI (COMUNE, COMITATO MANIFESTAZIONI, CORPI MUSICALI, SCUOLE MEDIE INFERIORI, SCUOLE ELEMENTARI, ISTITUTI BANCARI) Ulteriori elementi particolari da segnalare 42 L'ALIANTE Ente gestore del COOPERATIVA SOCIALE L'ALIANTE a r.l. onlus Servizio Sede del CSE VIA COMINA 21 – 20038 SEREGNO (MB) TEL . 0362222046 – FAX 0362600408 E-MAIL: [email protected] – SITO WEB : www.laliante.it Bacino territoriale di riferimento PROVINCIA MONZA E BRIANZA E PROVINCIA DI COMO Orario di apertura del Servizio Dalle 08.30 alle 17.30 dal lunedì al venerdì Persone con disabilità psico-fisica e intellettiva con ritardo mentale Utenza: lieve-grave; fascia di età 18-35 anni Numero Posti accreditati 30 compresenti Modalità di ingresso Personale - richiesta dei servizi sociali del comune di residenza dell’utente - periodo di osservazione da tre a sei mesi - inserimento definitivo tramite convenzione con il comune di residenza dell’utente professionalità presenti: psicologa, educatori professionali, collaboratori professionali 1:3 Rapporto educativo operatori/utenti 1:5 Formazione Supervisione Operatori Corsi di aggiornamento esterni (privacy, primo soccorso, sicurezza sul lavoro, antincendio) – corsi su attività di laboratorio (educazione sessuale, bigiotteria, mosaico…) Attivita’ e Laboratori Elenco laboratori: fisioterapia, laboratorio artigianale, mediazione al lavoro, pittura, borse, decoupage, autonomie, piscina, idroterapia,ceramica, orto, laboratorio emozioni, fotografia, arteterapia, mosaico, teatro, fai da te, cartonnage, pet-therapy,falegnameria, videoproiezione, acquagym, cucina, palestra, arti marziali, giornalino. Modalità di erogazione del La Cooperativa Sociale " L' Aliante", nel porsi l'obiettivo generale di favorire il benessere 43 servizio personale e l’integrazione sociale delle persone disabili coinvolte nei servizi, ne valuta le potenzialita’ impegnandole in attivita' sociali gratificanti che favoriscano il mantenimento delle capacita' acquisite, impedendo l'aggravamento delle disabilita' in rapporto alle competenze ed alle capacita' delle persone stesse. La Cooperativa , mediante la gestione del progetto “ Integrazione, autonomia e benessere “, articolato in aree diverse, di cui alcune consistono in veri e propri progetti integrati, si pone i seguenti obiettivi specifici: 1. Valutazione del bagaglio delle competenze di partenza della persona interessata. 2. Sviluppo delle abilita' cognitive - relazionali. 3. Conseguimento di una equilibrata autonomia personale. 4. Sviluppo delle abilita' pratico- operative. 5. Raggiungimento di una gratificante integrazione sociale sul territorio di appartenenza. 6. Acquisizione di un corretto approccio al lavoro. Gruppi di 6/8 utenti con due educatori. La presenza dei volontari è di supporto al personale professionale. La frequenza per la maggior parte degli utenti è part‐time (25 ore settimanali). Le attività che vengono svolte all’esterno sono: piscina, idroterapia, fisioterapia, palestra, arti marziali, orto‐giardinaggio, autonomie. La cooperativa sociale “L’Aliante” gestisce un progetto denominato “Giovani InFormazione” che offre una proposta educativa e di formazione nella fascia d’età dai 18 ai 23 anni per soggetti con disabilità psico-intellettiva che abbiano già svolto un primo itinerario formativo nell’ambito della scuola dell’obbligo, di scuole professionali, centri di formazione o strutture a carattere pre-lavorativo. Le attività proposte dal servizio non saranno dunque direttamente finalizzate al raggiungimento di una qualifica professionale, ma offriranno una proposta formativa a più dimensioni, dove l’ambito operativo e lavorativo procederanno in parallelo con altre dimensioni culturali e didattiche. I ragazzi saranno accompagnati nella scoperta delle proprie potenzialità e delle proprie risorse personali e saranno aiutati nel difficile percorso di integrazione nel tessuto sociale attraverso un attento lavoro di rete. Il servizio, a differenza di altri rivolti a persone disabili, prevede una «temporaneità» dell’intervento, ovvero l’opportunità e necessità, una volta esauritosi l’iter formativo, di formalizzare delle «dimissioni» verso percorsi formativi o lavorativi oppure verso altri servizi educativi. Gruppi di 6 utenti con due educatori. La presenza dei volontari è di supporto al personale professionale. La frequenza per la maggior parte degli utenti è part-time (20 ore settimanali). Le attività che vengono svolte all’esterno sono: autonomie, stage. Gli orientamenti psico-educativi sono di matrice cognitivo-comportamentale. 44 Programmazione Quantificare i momenti di verifica, programmazione e pensiero (back office) e Verifica attività - 10 giorni all’anno per la verifica/programmazione delle attività - 3 ore a settimana di verifica/programmazione in equipe - 4 ore al mese programmazione educatori - 2 ore al mese verifica e programmazione singolo/educatore Rapporti con le Rapporto con le famiglie: - colloqui di condivisione del progetto educativo individualizzato Famiglie - colloqui di verifica trimestrale - riunioni collettive Rapporti con i servizi invianti - colloqui di condivisione del progetto educativo individualizzato - colloqui trimestrali di verifica - appuntamenti telefonici Reti esterne La cooperativa partecipa al Piano di Zona disabili ambito di Seregno Relazioni esterne del servizio La cooperativa collabora con le realtà del Terzo Settore (cooperativa Spazio Aperto, associazione volontari Insieme per…, ) scuole, università, associazioni. Ulteriori elementi particolari da segnalare 45 Nome CSE Ente gestore del ASSOCIAZIONE AMICI DELLA SPERANZA Servizio Sede del CSE 20058 VILLASANTA VIA M. D’AZEGLIO N.8 Bacino territoriale di riferimento PROVINCIA MONZA BRIANZA Orario di apertura del Servizio Utenza: DALLE ORE 9 ALLE ORE 16 DAL LUNEDI’ AL VENERDI’ Numero Posti accreditati N.11 DAI 18 AI 35 ANNI Modalità di ingresso COLLOQUIO CON I SERVIZI SOCIALI, CON LA FAMIGLIA, UNO 0 DUE INCONTRI TRA COORDINATRICE-PSICOLOGO-UTENTE PER PRIMA VALUTAZIONE- RELAZIONE DI PRESENTAZIONE DEI SERVIZI SOCIALI Personale professionalità presenti: N.1 COORDINATRICE N. 2 EDUCATORI Caratteristiche e fascia di età 1/5 (ESCLUSO I VOLONTARI) Rapporto educativo operatori/utenti Formazione COORDINATRICE: SCUOLA DI FORMAZIONE ALLA RELAZIONE DI AIUTO E SUPERVISIONE Operatori EDUCATORI: CORSI DELLA PROVINCIA E SUPERVISIONE Attivita’ e Laboratori Elenco dei laboratori attivati PITTURA- CURA DI SE’-DANZATERAPIA-CUCINA-BRICOLAGE-COMPUTERATTIVITA’ DIDATTICA-ATTIVITA’ MOTORIA 8JUDO9-TEATRORILASSAMENTO GUIDATO-GIORNALINO-FALEGNAMERIA-CUCITO E RICAMO- SPESA-GIARDINAGGIO-PET THERAPY Modalità di erogazione del servizio Sintetica descrizione anche tenendo conto degli spunti sottoelencati: lavoro di gruppo, in grande gruppo, interventi individuali TUTTI E TRE A SECONDO DEI LABORATORI presenza di volontari N. 12 SUI VARI LABORATORI attività esterne GITE, USCITE PER MOSTRE E TEATRI,VACANZA AL MARE UNA 46 SETTIMANA flessibilità nella frequenza orientamenti pedagogici LE ATTIVITA’ SONO FINALIZZATE AL RAGGIUNGIMENTO DI: AUTONOMIA,RAFFORZAMENTO E SVILUPPO DELLE POTENZIALITA’, AUTOSTIMA, RELAZIONE Programmazio ne e Verifica attività Quantificare i momenti di verifica, programmazione e pensiero (back office) PROGRAMMAZIONE INIZIALE 10 ORE CIRCA E SETTIMANALE 2 ORE Rapporti con le INFORMALI: ALL’ENTRATA E USCITA QUOTIDIANA DALL’ASSOCIAZIONE Famiglie FORMALI. COLLOQUI INDIVIDUALI DURANTE L’ANNO Rapporti con i servizi invianti COLLOQUI INDIVIDUALI DURANTE L’ANNO Reti esterne Partecipazione alle reti formali (coordinamento SFA/CSE, Piano di Zona…, Forum… Relazioni esterne del servizio Le risorse esterne che incrementano la qualità del servizio (relazioni, persone, rapporti con enti…) REALTA’ DEL TERRITORIO:CIRCOLO AMICI DELL’ARTE,C.A.I, PARROCCHIE DI SAN FIORANO E SANTA ANASTASIA, AMMINISTRAZIONE COMUNALE, SCUOLE Ulteriori elementi particolari da segnalare 47 ARCIPELAGO Ente gestore del ARCIPELAGO COOPERATIVA SOCIALE Servizio Sede del CSE CINISELLO BALSAMO , via Gran Sasso, 56 Bacino territoriale di riferimento Il bacino territoriale comprende i Comuni di Cinisello Balsamo, Cusano Milanino, Cormano, Bresso, Muggiò, Sesto S.Giovanni, Milano. Il servizio garantisce 47 settimane all’anno di apertura.L’orario giornaliero per gli utenti è dalle ore 9.00 alle ore 16.00. Utenza: Il Centro è frequentato da persone con disabilità intellettiva e/o relazionale grave e mediograve e che, comunque, non necessitino di cure riconducibili al sistema socio-sanitario . Numero Posti accreditati 30 Modalità di ingresso L’ingresso nella struttura prevede le seguenti fasi: SEGNALAZIONE Si tratta della richiesta di inserimento presso i servizi educativi offerti da Arcipelago che, di norma, perviene da parte dei Servizi Sociali del comune di residenza dell’utente. Viene riportata all’equipe educativa ed alla Direzione per una prima valutazione. COLLOQUIO INFORMATIVO Coordinatore e pedagogista, incontrano gli assistenti sociali, gli operatori del servizio già frequentato dall’utente o gli insegnanti di sostegno. Vengono raccolte le prime informazioni e si analizzano le motivazioni della richiesta di inserimento. VALUTAZIONE DELLE CARATTERISTICHE IDONEE ALL’INSERIMENTO Analizzando le informazioni ricevute nel corso del colloquio informativo sulle caratteristiche del potenziale utente, l’equipe valuta se la struttura sia potenzialmente in grado di accoglierlo nella maniera opportuna. In caso affermativo, nel corso del primo incontro con la famiglia, si prospetteranno le modalità di osservazione. I° INCONTRO CON LA FAMIGLIA E VISITA DEL CENTRO Durante questo primo incontro “filtro” il potenziale utente non è presente. Compito dell’operatore è quello di presentare la struttura, il regolamento interno, e la metodologia di lavoro. Inoltre vengono raccolte le informazioni anamnestiche dettagliate sull’individuo e sulla sua rete sociale. 48 ANALISI DEI BISOGNI DELLA FAMIGLIA In questa fase, l’equipe esamina le informazioni ricevute nei precedenti incontri e discute le richieste e le aspettative emerse dai familiari. II° INCONTRO CON LA FAMIGLIA In questo incontro è presente anche il potenziale utente. L’accoglienza dei nuovi inseriti è ritenuta fondamentale perché influenza l’atteggiamento dell’utente nei confronti della struttura ed è quindi importante renderla il più possibile serena e piacevole per i famigliari e l’utente stesso. OSSERVAZIONE DEL POTENZIALE UTENTE Si procede all’inserimento nel gruppo ed in alcune attività, a cui segue la stesura di una breve scheda di osservazione funzionale. VALUTAZIONE DEI BISOGNI DEL POTENZIALE UTENTE Gli operatori evidenziano e valutano, insieme ai genitori e agli operatori dell’ente di invio, le abilità del soggetto, per poi arrivare alla formulazione di un quadro complessivo delle sue potenzialità, dei suoi bisogni, dei suoi desideri. VALUTAZIONE DELLE RISORSE EDUCATIVE ED OPERATIVE INTERNE ED ESTERNE In questa fase, i bisogni del potenziale utente vengono confrontati con le possibilità del servizio e del territorio di offrire una risposta educativa adeguata. TEMPI E MODALITA’ DI INSERIMENTO Si procede alla stesura di un primo calendario settimanale delle attività e degli orari frequentabili e si individua il periodo dell’anno formativo più idoneo per l’inserimento. Personale L’equipe educativa è composta da un coordinatore e da sei operatori sociali. Nel lavoro educativo dell’Equipe Arcipelago, la persona viene considerata unica nelle sue Rapporto caratteristiche ed ogni intervento educativo che la riguardi presuppone un’indagine della educativo operatori/utenti personalità che descriva e comprenda la sua soggettività. Formazione Operatori Al fine di fornire una sempre maggiore efficacia negli interventi educativi come nella tutela degli utenti, Arcipelago si premura di garantire al proprio personale la formazione e l’aggiornamento adeguati nei seguenti ambiti: 49 • Educativo • Pedagogico • Strumenti particolari di intervento (musicoterapia, teatro, arte, ecc.) • Sicurezza degli ambienti di lavoro • Sicurezza dei dati personali degli utenti • Igiene degli ambienti e degli alimenti Arcipelago, come previsto dalla Deliberazione della Giunta Regionale N. VII / 20943 del 16 febbraio 2005, garantisce almeno 20 ore di formazione e aggiornamento annuali per il coordinatore e per gli addetti con funzioni educative. L’Equipe educativa usufruisce del supporto e della supervisione di uno psicologo, con incontri mensili. Attivita’ e Laboratori Le principali attività avviate sono: - Laboratorio di attività motorie - Laboratorio per le autonomie - Laboratorio artistico - Laboratorio teatrale - Soggiorni climatici - Laboratorio di acquaticità e Attività legate al tempo libero svolte durante i fine settimana in collaborazione con l’associazione ANFFAS Modalità di erogazione del servizio Arcipelago offre un servizio educativo strutturato in moduli, che non rispondono ad un’organizzazione rigidamente scandita in laboratori ma che possano venire incontro alle diverse soggettività presenti. Ciò significa chele modalità di frequenza e le attività vengono programmate sull’utenza e la loro realizzazione non è determinato aprioristicamente ma reso funzione di una serie di parametri (efficacia, interesse, grado di difficoltà…) valutati in itinere. Le attività di gruppo e individuali vengono progettate e realizzate a partire dall’obiettivo di massimizzare il loro grado di autonomia. La realizzazione delle attività vede il supporto di numerose figure di volontari adulti, il loro contributo si esplica soprattutto nel supporto organizzativo alle attività poste in essere. Esistono inoltre convenzioni con l’Università che prevedono l’accoglienza degli studenti durante il tirocinio, che partecipano alle attività educative con il supporto dell’ educatore di riferimento. Sono stati inoltre attivati stage formativi con gli studenti delle scuole superiori. 50 Programmazio L’ equipe educativa con cadenza settimanale ha un incontro di programmazione e verifica ne e Verifica delle attività svolte. attività Rapporti con le La Cooperativa Arcipelago è nata per volere dell’ANFFAS, quindi, storicamente, ha una particolare attenzione per le difficoltà dei genitori ed i loro bisogni. La Direzione e Famiglie l’Equipe educativa credono perciò sia di estrema importanza che il progetto ed il lavoro educativo vengano condivisi con le famiglie. GLI STRUMENTI DELLA COLLABORAZIONE • La presa visione del P.E.I. e del Contratto Educativo • I colloqui individuali • Il questionario sulle autonomie possedute • Il questionario di qualità percepita • Comitato di Partecipazione Sociale • Raccolta dei reclami Rapporti con i servizi invianti Esistono rapporti di piena collaborazione con i servizi sociali dei Comuni interessati, con i quali esistono momenti programmati di confronto e scambio di informazioni Reti esterne Partecipazione alle reti formali - coordinamento con tutti i CSE a marchio Anffas -Gruppo di coordinamento CSE Monza e Brianza - Piano di zona Comune Cinisello Tavolo disabilità - tavolo di lavoro sulla disabilità del Comune di Cusano M. Relazioni esterne del servizio Le risorse esterne che incrementano la qualità del servizio (relazioni, persone, rapporti con enti…) Collaborazione con il Centro Servizi per il volontariato nella provincia di Milano - sportello per la promozione del volontariato con l’obiettivo di favorire il volontariato e l’impegno dei giovani in collaborazione con l’associazione Anffas. Relazioni con Istituzioni scolastiche: - Progetto S.O.S pedagogista , finalizzato a facilitare l’inclusione di ragazzi disabili nelle scuole superiori del territorio - Convenzione per l’accoglimento di studenti inviati dalle scuole dopo provvedimento disciplinare 51 - Manifestazione “disabilità e scuola – insieme nello sport” rivolto a tutti gli istituti superiori del territorio - Convegni annuali rivolti a docenti e genitori sui temi legati all’inclusione sociale e alla didattica speciale Collaborazione con il Museo della fotografia Contemporanea della Provincia di Milano - Progetto di educazione alla fruizione artistica “Come mi vedo” Ulteriori elementi particolari da segnalare 52 C.S.E. PROGETTO ESPERIA Ente gestore del Comune di Verano Servizio Sede del CSE Via donatori di sangue - VERANO Bacino territoriale di riferimento Comuni del distretto, in particolare il comune di Verano Orario di apertura 9.00-12.00 lunedì – mercoledì - venerdì 9.00- 16.00 martedì - giovedì del Servizio Utenza: Caratteristiche e fascia di età il livello di gravità è medio-lieve, l’età abbastanza elevata Numero Posti accreditati 5 Modalità di ingresso Segnalazione dai servizi sociali comunali , osservazione ed ingresso graduale iniziale, quindi definizione dei tempi di frequenza. Personale professionalità presenti: educatrice – coordinatrice – maestri d’arte – volontari per il trasporto 1:5 Rapporto educativo operatori/utenti Formazione Equipe settimanale – supervisione mensile – formazione individuale almeno 15 ore all’anno Operatori Attivita’ e Laboratori Elenco dei laboratori attivati: decorazione creta, pittura, uscite per autonomia, computer, lab espressivo, teatro Modalità di erogazione del servizio Sintetica descrizione anche tenendo conto degli spunti sottoelencati: lavoro di gruppo presenza di volontari solo per il trasporto e le uscite attività esterne presso centri commerciali, mercati , servizi del territorio, gite estive flessibilità nella frequenza: modulata sulla situazione dell’utente orientamenti pedagogici non specifici 53 Programmazio ne e Verifica attività Quantificare i momenti di verifica, programmazione e pensiero (back office) Programmazione inziale a settembre – quindi a gennaio – verifica a luglio circa 8 giorni complessivi Rapporti con le Visite domiciliari per i genitori anziani con cadenza bimestrale – colloqui almeno 3 all’anno Famiglie Inviti al feste ed eventi Rapporti con i servizi invianti Colloqui periodici di condivisione del progetto educativo, incontri straordinari di ridefinizione della presa in carico. Reti esterne Partecipazione alle reti formali (coordinamento SFA/CSE, Piano di Zona…, Forum… Coordinamento CSE,tavolo d’area piano di zona Relazioni esterne del servizio Le risorse esterne che incrementano la qualità del servizio (relazioni, persone, rapporti con enti…) Associazione di volontari il Glicine, Pro Loco, CDD , valore volontario Ulteriori elementi particolari da segnalare Il servizio è in fase di trasformazione nella gestione passando nel 2010 in concessione alla cooperativa Solaris: verrà ampliata l’apertura per uniformarsi alla normativa dei CSE, ridefiniti il numero degli utenti in funzione della frequenza. 54 Fondazione Stefania Onlus CSE ADULTI Servizio Ad Hoc Ente gestore del Fondazione Stefania Onlus Servizio Via Filzi, 2 – Lissone (MB) tel 039/2456003 [email protected] www.fondazionestefania.it Sede del CSE Sede dei servizi: via Filzi, 2 – Lissone (MB) tel 039/2456003 – www.fondazionestefania.it C.S.E. ADULTI Servizio Ad-hoc - [email protected] Bacino territoriale di riferimento Provincia di Monza e Brianza e alcuni comuni delle province limitrofe Orario di apertura Dal lunedì al giovedì dalle ore 8.30 alle ore 17.00 Asl Mi 3 e suoi distretti Il venerdì dalle ore 8.30 alle ore 16.00 del Servizio Utenza: Servizio AdHoc : è rivolto a persone adulte (18anni in poi ) con disabilità psicointellettiva medio-grave e grave, ridotte competenze comunicative e/o difficoltà motorie. Numero Posti accreditati 30 complessivi Modalità di ingresso E' richiesto un primo colloquio con un coordinatore del Centro per una conoscenza reciproca (prima raccolta dati, presentazione e consegna del materiale illustrativo dei servizi della Fondazione). Entro la fine di Marzo deve pervenire alla Fondazione una richiesta scritta di inserimento da parte dei Servizi Sociali Comunali. Entro Aprile la Fondazione convocherà una Commissione di Valutazione, che, sulla base dei documenti e delle informazioni raccolte, esprimerà un parere sulla inseribilità o meno dell’utente in una delle unità di offerta della Fondazione; tale parere viene riportato per iscritto su apposito “VERBALE DELLA COMMISSIONE DI VALUTAZIONE”. In caso di parere favorevole, la Commissione di Valutazione indicherà inoltre nel Verbale quali potranno essere le modalità di prima osservazione diretta dell’utente da realizzare entro maggio. Entro Giugno la Fondazione invierà all’Ente proponente la “Proposta di inserimento” con la precisazione dell’Unità di offerta individuata , l'orario, il calendario, i costi e il proprio modello di “CONVENZIONE” . Personale Servizio all’adulto Ad-hoc 55 1 coordinatore, 10 educatori, 1 ASA e consulenti Rapporto educativo operatori/utenti Servizio all’adulto Ad-hoc il rapporto educatore-allievi da 1:1 a 1:4 Formazione Operatori Mediamente non meno di 20 ore annuali per educatore Attivita’ e Laboratori Servizio all’adulto Ad-hoc Laboratorio natura/laboratorio movimento e integrazione con altre strutture - thai-chi /laboratorio, laboratorio musicale “ storia della musica “/laboratori espressivi decorazione, espressivi liberi, espressivi di illustrazione/laboratori cognitivi/laboratori uso computer , internet, libri , giornalino/laboratorio con altre strutture musica ascolto/laboratorio con altre strutture creta/laboratorio con altre strutture assemblaggio/laboratori di autonomia/laboratorio sartoria/laboratori di uscite sul territorio/laboratori individuali/laboratori culturali – Anni ’70 - Modalità di erogazione del servizio Il Centro Diurno vuole essere un ambiente: che accoglie che valorizza che aiuta le persone a costruire una rappresentazione di sè realistica e positiva nonostante la disabilità che accompagna in un percorso alla vita al di fuori della famiglia Attraverso un percorso che aiuta a: Scoprire le mie potenzialità Sviluppare un atteggiamento riflessivo, su ciò che mi accade e su ciò che accade tra le persone; Imparare a tener conto sia delle mie esigenze, sia delle esigenze degli altri; Aumentare le mie capacità, il che significa accrescere la mia disponibilità ad imparare cose nuove e ad utilizzare al meglio ciò che so già fare Apprezzare nei fatti il valore della collaborazione Acquisire il senso del limite”. 56 Sintetica descrizione anche tenendo conto degli spunti sotto elencati lavoro di gruppo, in grande gruppo, interventi individuali: nell’orario settimanale è prevista una grande elasticità, dettata dalle necessità degli utenti di poter lavorare a livello individuale, di gruppo e di grande gruppo per raggiungere gli obiettivi del Centro Diurno intesi come crescita dell’individuo. presenza di volontari: L’apporto dei volontari della Associazione Stefania (regolamentato da una convenzione) è indirizzato in maniera prevalente verso le attività extra centro per la valorizzazione del Tempo libero. Nell’ambito del CSE adulti, i volontari costituiscono esclusivamente una risorsa in termini di competenze specifiche (ad es. esperto informatico, insegnante, sarta) attività esterne: le attività svolte nei laboratori nel tempo si sono sempre più orientate verso l’esterno, con l’obiettivo di allargare le possibilità di relazione e integrazione con i contesti del territorio e per favorire una cultura dello scambio (anche attraverso la collaborazione con altri CSE) flessibilità nella frequenza: La flessibilità è l’elemento caratterizzante il CSE Adulti: la frequenza, infatti, varia per le diverse persone che frequentano, da poche ore settimanali ad un impegno più corposo, attraverso: - Progetti di inserimento graduale dovuto ai lunghi periodi di permanenza all’interno del nucleo famigliare : riabituarsi a stare con gli altri - Progetti di inserimenti in altre strutture con accompagnamento graduale - Interventi modulati con gli impegni delle persone (terapie, frequenze in altre strutture, agganci positivi con realtà territoriali) Orientamenti pedagogici Programmazion Accordo sottoscritto che prevede che ogni educatore abbia a disposizione il 25% del suo orario di lavoro annuale destinato alla progettazione, programmazione , riunioni, colloqui, e e Verifica stesura relazioni, supervisione, formazione. attività Equipe di coordinamento del Centro Diurno . Vi partecipano la direzione, i coordinatori e i consulenti (al bisogno); una volta alla settimana. 57 Equipe di servizio. Vi partecipano il coordinatore e gli operatori del servizio (programmazione attività, verifiche in itinere, supervisione consulenti tecnici); una volta alla settimana. Riunioni plenarie. Vi partecipano la direzione e tutti gli operatori; una volta al mese. Riunioni di rete. Vi partecipano gli operatori di due o più servizi per valutazioni congiunte o programmazione di progetti comuni; al bisogno. Fermo delle attività ad ottobre per due giorni per la stesura dei progetti individuali. Rapporti con le Sono previsti incontri periodici programmati e sono possibili ulteriori incontri informali con i coordinatori e gli operatori secondo le necessità. Almeno 2 volte l’anno. Famiglie Incontri di aiuto individuale secondo il bisogno con la psicologa del centro. Rapporti con i servizi invianti Condivisione e valutazione del progetto educativo con i servizi del territorio (regolati da apposito documento) secondo le necessità; almeno due volte l’anno. Collaborazione con A.S.L., Comuni, Cooperative, Associazioni, Aziende su progetti condivisi (dimissioni guidate, inserimenti lavorativi, tirocini, tempo libero etc.) Reti esterne Promozione e partecipazione a gruppi di coordinamento(Forum del Terzo Settore di Monza e Brianza, Ledha, Gruppo di coordinamento S.F.A., Comitato collegamento Handicap, Tavolo Handicap e Cittadinanza di Lissone, Tavolo di sistema P.d.Z., tavolo handicap P.d.Z. Tavolo delle Associazioni di Lissone. Relazioni esterne del servizio Il Centro è convenzionato con Università, Scuole Secondarie Superiori e Centri di Formazioni Professionale Promozione di manifestazioni di sensibilizzazione e di incontro con la cittadinanza La relazione intesa come capacità di mobilitare su un progetto più risorse fra loro integrate sia da un punto di vista verbale che pratico. Sostanzialmente si intende la capacità degli operatori di mettersi in relazione con il territorio per rendere il centro struttura aperta e integrante. Ogni operatore, secondo le sue funzioni, mette in moto una serie di contatti capaci di usare le risorse che il territorio è in grado di offrire dal punto di vista istituzionale, scolastico, aziendale e di volontariato. Questa modalità innesca relazioni che portano le persone a confrontarsi con la realtà della fragilità e innesca nuove possibilità di relazioni e cose da fare. Ulteriori elementi particolari da segnalare • Anzianità di servizio superiore ai 5 anni • Contratto dipendente a tempo indeterminato 53.5% 78.6% 58 • Contratto dipendente a tempo determinato 21.4% (comprese le sostituzioni di maternità) • Gita annuale 3\5 giorni • La struttura dispone di un sistema informatico in rete, sito Internet, posta elettronica 59 Fondazione Stefania Onlus CSE GIOVANI Servizio Autonomia e Servizio Formazione Ente gestore del Fondazione Stefania Onlus Servizio Via Filzi, 2 – Lissone (MB) tel 039/2456003 [email protected] www.fondazionestefania.it Sede del CSE Sede dei servizi: via Filzi, 2 – Lissone (MB) tel 039/2456003 – www.fondazionestefania.it C.S.E. GIOVANI Articolato in due moduli: Servizio Formazione - [email protected]; Servizio Autonomia - [email protected] Bacino territoriale di riferimento Provincia di Monza e Brianza e alcuni comuni delle province limitrofe Orario di apertura Dal lunedì al giovedì dalle ore 8.30 alle ore 17.00 Asl Mi 3 e suoi distretti Il venerdì dalle ore 8.30 alle ore 16.00 del Servizio Utenza: Servizio Autonomia: è rivolto ad adolescenti (14-18 anni) con disabilità psico-intellettiva media e grave, ridotte competenze comunicative e/o difficoltà motorie Servizio Formazione: E’ rivolto a ragazzi (15-18 anni) con disabilità intellettiva o psicofisica di grado lieve e medio, in possesso di licenza media, Numero Posti accreditati 30 complessivi per i due servizi 60 Modalità di ingresso E' richiesto un primo colloquio con un coordinatore del Centro per una conoscenza reciproca (prima raccolta dati, presentazione e consegna del materiale illustrativo dei servizi della Fondazione). Entro la fine di Marzo deve pervenire alla Fondazione una richiesta scritta di inserimento da parte dei Servizi Sociali Comunali. Entro Aprile la Fondazione convocherà una Commissione di Valutazione, che, sulla base dei documenti e delle informazioni raccolte, esprimerà un parere sulla inseribilità o meno dell’utente in una delle unità di offerta della Fondazione; tale parere viene riportato per iscritto su apposito “VERBALE DELLA COMMISSIONE DI VALUTAZIONE”. In caso di parere favorevole, la Commissione di Valutazione indicherà inoltre nel Verbale quali potranno essere le modalità di prima osservazione diretta dell’utente da realizzare entro maggio. Entro Giugno la Fondazione invierà all’Ente proponente la “Proposta di inserimento” con la precisazione dell’Unità di offerta individuata , l'orario, il calendario, i costi e il proprio modello di “CONVENZIONE” . Personale Servizio autonomia: 1 coordinatore, 9 educatori, consulenti Servizio formazione: 1 coordinatore, 6 educatori, consulenti Rapporto educativo operatori/utenti Servizio autonomia: il rapporto educatore-allievi 1:2 talvolta 1:1 Formazione Mediamente non meno di 20 ore annuali per educatore Servizio formazione: il rapporto educatore-allievi 1:3 talvolta 1:2 Operatori Attivita’ e laboratori servizio autonomia: laboratorio sperimentale iniziativa personale: colori e bobo, laboratorio musicale sensoriale, laboratorio “pranzo al ristorante”, “pranzo in associazione” , laboratorio palestra-motricita’, laboratorio “palestra basket”, laboratorio “arte é integrazione” con le scuole, laboratorio “sviluppo comunicazione”, laboratorio “biblioteca”, laboratorio musicale e teatrale, laboratorio “fuoriporta”, laboratorio “computer”, laboratori individuali, laboratorio espressione. servizio formazione: laboratorio animazione musicale teatrale, laboratorio cartix, laboratorio scenografia, laboratorio atelier, laboratorio arte, laboratorio fuori luogo, laboratorio lavori socialmente utili, laboratorio orientamento, laboratorio video, laboratorio “chi fa da sé“, palestra 61 basket, laboratorio teatrale, laboratorio verifica tirocini, laboratorio pranzo, laboratorio computer, laboratorio archivio, laboratorio cucina Modalità di erogazione del servizio “Il Centro Diurno vuol’essere un ambiente che accoglie che valorizza che fa scoprire ai ragazzi il piacere di un impegno quotidiano che accompagna che aiuta a crescere Crescere significa Costruire una rappresentazione della propria persona realistica e positiva nonostante la disabilità. Sviluppare un atteggiamento riflessivo, su ciò che mi accade e su ciò che accade tra le persone; Imparare a tener conto sia delle mie esigenze, sia delle esigenze degli altri; Aumentare le mie capacità, il che significa accrescere la mia disponibilità ad imparare cose nuove e ad utilizzare al meglio ciò che so già fare Autonomia Apprezzare nei fatti il valore della collaborazione Acquisire il senso del limite”. Sintetica descrizione anche tenendo conto degli spunti sotto elencati Lavoro di gruppo, in grande gruppo, interventi individuali: nell’orario settimanale è prevista una certa elasticità dettata dalle necessità degli utenti di poter lavorare a livello individuale, di gruppo e di grande gruppo per raggiungere gli obiettivi del Centro Diurno intesi come crescita dell’individuo. Servizio Autonomia: il Servizio prevede la costituzione di un piccolo gruppo di utenti (indicativamente 10 -12). Il programma annuale di attività è inizialmente finalizzato a: accoglienza costruzione di un’alleanza di lavoro individuo-gruppo; osservazione delle possibilità/potenzialità di ciascun utente. Dopo la fase iniziale si passa a proposte più strutturate e definite in termini di obiettivi specifici, piano di lavoro, strumenti, metodi, criteri di valutazione. Vengono attivati diversi ateliers per la manipolazione e la pittura, la decodifica e la produzione musicale, il movimento, la comunicazione, lo sviluppo di competenze cognitive di base, la partecipazione attiva a micro-contesti sociali. Servizio Formazione: consiste in un articolato sistema di laboratori frequentati da un limitato numero di ragazzi all’anno (circa 12 - 15). E’ una proposta formativa a più dimensioni: 62 Area cognitiva (abilità scolastiche; computer; orientamento; e in modo trasversale in diverse attività) Area espressiva (laboratori artistici; animazione teatrale) Area operativa (laboratori pratici; lavori socialmente utili; tirocini guidati) Area motoria (palestra) La maggior parte dei laboratori prevede una suddivisione in sottogruppi o in mini-gruppi operativi. Per ogni allievo viene elaborato un progetto educativo personalizzato. Presenza di volontari: l’apporto dei volontari della Associazione Stefania (regolamentato da una convenzione) è indirizzato in maniera prevalente verso le attività extra centro per la valorizzazione del Tempo libero. Nell’ambito del CSE giovani, i volontari costituiscono esclusivamente una risorsa in termini di competenze specifiche (ad es. esperto informatico, insegnante, sarta) Attività esterne: le attività svolte nei laboratori nel tempo si sono sempre più orientate verso l’esterno, con l’obiettivo di allargare le possibilità di relazione e integrazione con i contesti del territorio e per favorire una cultura dello scambio. Flessibilità nella frequenza: di norma l’orario è strutturato sulle 31 ore alla settimana seguendo il calendario scolastico. È possibile però avere delle eccezioni previste in: - progetti ponte in ingresso e progetti ponte in uscita - stage in aziende o contesti socializzanti Orientamenti pedagogici Nel corso degli anni, attraverso l’elaborazione di diverse correnti psico-pedagogiche, si è elaborato un approccio educativo, fortemente centrato sulla persona, che si sviluppa dal valore formativo del lavorare per laboratori, ambito privilegiato in cui organizzare e costruire le esperienze che determinano gli apprendimenti e la strutturazione dell’idea di sé. Programmazione Accordo sottoscritto che prevede che ogni educatore abbia a disposizione il 25% del suo e Verifica attività orario di lavoro annuale destinato alla progettazione, programmazione , riunioni, colloqui, stesura relazioni, supervisione, formazione. Equipe di coordinamento del Centro Diurno . Vi partecipano la direzione, i coordinatori e i consulenti (al bisogno); una volta alla settimana. 63 Equipe di servizio. Vi partecipano il coordinatore e gli operatori del servizio (programmazione attività, verifiche in itinere, supervisione consulenti tecnici); una volta alla settimana. Riunioni plenarie. Vi partecipano la direzione e tutti gli operatori; una volta al mese. Riunioni di rete. Vi partecipano gli operatori di due o più servizi per valutazioni congiunte o programmazione di progetti comuni; al bisogno. Fermo delle attività ad ottobre per due giorni per la stesura dei progetti individuali. Rapporti con le Famiglie Rapporti con i servizi invianti Sono previsti e sono possibili incontri periodici programmati (almeno 3 volte l’anno), ulteriori incontri informali con i coordinatori e gli operatori secondo delle necessità. Incontri di aiuto di gruppo e individuali con la psicologa. Incontri di approfondimento su temi specifici; secondo il bisogno. Sono previsti momenti di condivisione e valutazione del progetto educativo con i servizi del territorio (regolati da apposito documento “Condivisione degli obiettivi”) secondo le necessità; almeno due volte l’anno. Regolarmente avvine la collaborazione con A.S.L., Comuni, Cooperative, Associazioni, Aziende su progetti condivisi (dimissioni guidate, inserimenti lavorativi, tirocini, tempo libero etc.) Reti esterne Riteniamo importante la promozione e la partecipazione a gruppi di coordinamento(Forum del Terzo Settore di Monza e Brianza, Ledha, Gruppo di coordinamento S.F.A., Comitato collegamento Handicap, Tavolo Handicap e Cittadinanza di Lissone, Tavolo di sistema P.d.Z., tavolo handicap P.d.Z. Tavolo delle Associazioni di Lissone. Relazioni esterne Il Centro è convenzionato con Università, Scuole Secondarie Superiori e Centri di Formazioni Professionali Vengono promosse relazioni con l’esterno per mobilitare su un del servizio progetto più risorse fra loro integrate sia da un punto di vista verbale che pratico. Queste si concretizzano nella promozione di manifestazioni di sensibilizzazione e di incontro con la cittadinanza. Questa modalità innesca relazioni che portano le persone a confrontarsi con la realtà della fragilità e innesca nuove possibilità di relazioni e cose da fare. Ulteriori elementi particolari da segnalare • Anzianità di servizio superiore ai 5 anni pari a • Contratto dipendente a tempo indeterminato 78.6% • Contratto dipendente a tempo determinato 21.4% 53.5% (comprese le sostituzioni di maternità) • Gita annuale 5/8 giorni • La struttura dispone di un sistema informatico in rete, sito Internet, posta elettronica 64 Cooperativa Gioele ergoterapeutica CSE Ente gestore del Gioele Cooperativa ergoterapeutica onlus Servizio Sede del CSE Via Buozzi,19/a Lissone MB Bacino territoriale di riferimento Distretto di Carate B. Orario di apertura Da lunedì a giovedì h 09.00 – 16.00 il venerdì 09.00 – 12.00 del Servizio Utenza: Caratteristiche e fascia di età Disabili organici medio-gravi dagli anni 16 ai 50 Numero Posti accreditati n.23 utenti presenti la cooperativa può accogliere sino a 28 utenti. Modalità di ingresso La famiglia della persona interessata si rivolgerà ai Servizi Sociali del Comune di appartenenza. La Responsabile della Cooperativa lavorerà per l’inserimento con gli operatori dei Servizi Sociali, la persona interessata che usufruirà del Servizio e la sua famiglia. Personale Psicologa, Pedagogista, Educatori Profess. Educatori senza titolo, tecnico istruttore dello sport, OSS. Operatori esterni: ed. Istruttore di idroterapia, Istruttrice di attività motorie, tecnico di laboratorio del legno. A secondo dei laboratori interni o esterni. Rapporto ---- 01 a 05 educativo operatori/utenti Rapporto Educatori: 01 a 01 ---- 01 a 03 - Formazione Formazione Psicologica interna ogni 15 giorni. Operatori Formazione esterna: Corsi accreditati dalla Provincia. 65 Attivita’ e Laboratori Elenco dei laboratori attivati: ergoterapia, computer, computer ad indirizzo culturale, atelier, comunicazione e lettura del giornale, fotografia, cartonaggio, cucina, musica. Laboratori esterni: legno e falegnameria. Attività esterne: idroterapia, attività motorie. Sport: palla canestro e calcio. Modalità di erogazione del servizio La scelta dei laboratori viene fatta dalla persona ospite all’inizio dell’anno sociale a secondo dei suoi interessi o attitudini. Inoltre, alcuni laboratori vengono proposti dall’Educatore alla persona ospite, a secondo delle necessità e dati rilevati dall’équipe per consentire uno sviluppo e rafforzamento delle autonomie personali e sociali per raggiungere un benessere psicofisico. I laboratori vengono guidati dagli Educatori o tecnici, il rapporto educatore e persona ospite viene organizzato a secondo dei laboratori e delle esigenze e capacità intellettive della persona ospite. Programmazio ne e Verifica attività Gli Educatori si incontrano ogni quindici giorni con la responsabile e la Pedagogista per programmare e verificare i Progetti individuali in atto. Inoltre si programmano e si verificano i lavori di gruppo, uscite socio culturali e ricreative. Rapporti con le L’Educatrice referente con la Responsabile incontrano le famiglie con la presenza della persona ospite per improntare Progetti personalizzati e in seguito verificare i dati rilevati. Famiglie Qualora emergessero problematiche durante il percorso educativo, la famiglia può richiedere un colloquio con l’Educatore referente. Rapporti con i servizi invianti La Responsabile opera con i Servizi invianti qualora vengono segnalate alla Cooperativa nuovi inserimenti. Qualora lo necessiti, incontri programmati per verificare il Servizio in atto o qualora si verificassero problemi inerenti al Progetto individualizzato della persona ospite o problemi gestionali. Ai colloqui di verifica annuale sono presenti gli educatori referenti della persona ospite. Reti esterne La Cooperativa Gioele partecipa al Coordinamento SFA e CSE, Piano di zona Distretto di Carate B. Relazioni esterne del servizio L’Educatore referente dopo aver letto e verificato con la famiglia della persona ospite la relazione da inviare agli Operatori dei Servizi invianti, invia ai Servizi la relazione con Progetto personalizzato, con dati rilevati dell’anno precedente, Progetto personalizzato dell’anno in corso con obiettivi orientamenti e metodologia. La Responsabile qualora lo necessiti invia agli Operatori dei Servizi invianti, relazioni scritte qualora vi è una dimissione, l’Educatore referente invia una relazione riepilogativa del percorso fatto dalla persona ospite. Ulteriori elementi particolari da segnalare ----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- 66 CSE GRUPPO ADULTI Ente gestore del Il Brugo Soc. Cooperativa Sociale O.N.L.U.S. Servizio Sede legale ed operativa: via Oberdan, 80 – 20047 BRUGHERIO tel.039/882571 Sede amministrativa ed operativa: via Volturno, 80 – BRUGHERIO tel.039/2871881 e.mail: [email protected] Sede del CSE sito internet: www.coopilbrugo.it CSE – GRUPPO ADULTI via Oberdan, 80 – BRUGHERIO tel.039/882571 e.mail: [email protected] Bacino territoriale di riferimento Il Servizio accoglie prevalentemente utenti provenienti dal Comune di Brugherio. Orario di apertura Lunedì, Martedì, Mercoledì, Venerdì dalle ore 9,00 alle ore 16,30 Alcuni posti sono destinati a persone con disabilità residenti nel distretto Brugherio, Monza, Villasanta e nei comuni limitrofi. Giovedì dalle ore 9,00 alle ore 14,30 del Servizio Utenza: Il CSE di via Oberdan accoglie persone con disabilità di età adulta: 1. 2. 3. 4. Numero Posti accreditati Modalità di ingresso Personale che hanno superato l’età dell’obbligo scolastico; per le quali non è ipotizzabile o attuabile a breve termine l’inserimento lavorativo; che possiedono discrete capacità relazionali, adattive e di comunicazione; alle quali il percorso formativo del C.S.E. possa far acquisire e consolidare abilità tali da consentire loro una vita maggiormente autonoma e socialmente integrata. Posti accreditati 25 a. per i cittadini di Brugherio L’inserimento all’interno del CSE viene valutato da una Commissione Tecnica Interdisciplinare composta dai responsabili dei Servizi Sociali del Comune di Brugherio, del C.D.D. e del C.S.E. b. per i cittadini di altri Comuni L’inserimento avviene attraverso la valutazione effettuata dall’équipe del Servizio con il parere del consulente psicologo. Per ogni soggetto si prevede una valutazione di ammissibilità, effettuata tramite la correlazione di più indici: somministrazione di tests e prove, osservazione diretta, verifica della congruenza tra i bisogni del soggetto e le risorse del Centro. Nr. 3 educatori professionali tempo pieno Nr. 1 educatore professionale part time – 33 ore Nr. 1 educatore professionale part time – 10 ore 67 Nr. 1 Coordinatore part time Nr. 1 Psicologa consulente Il rapporto educativo varia da 1 a 1 - 1 a 5 in base al progetto educativo. La maggior parte Rapporto degli utenti sono in rapporto 1 a 5. educativo operatori/utenti Formazione Riunione d’équipe 2,5 ore alla settimana. Operatori 1 supervisione di 2,5 ore al mese in sostituzione dell’équipe. 15 – 20 ore annue di formazione nell’area educativa. Da settembre 09 è stata introdotta una formazione mensile che coinvolge tutti gli operatori dei CSE e SFA della durata di 2 ore. Formazione per sicurezza negli ambienti di lavoro realizzata in base al bisogno. Attività e Laboratori Per ogni utente, in base al P.E.I., viene definita annualmente una programmazione settimanale che viene periodicamente verificata. Le attività sono finalizzate al mantenimento e sviluppo delle seguenti aree: cognitiva, autonomia personale, motoria, autonomia sociale, comunicazione e relazionale. A titolo esemplificativo elenchiamo alcune attività: lettura, attività igiene, ergoterapia, attività motoria in palestra, piscina, laboratorio creativo, lab. pittura, uscite, lab. rielaborazione tirocinio, lab. sviluppo autonomie domestiche, lab. teatrale, redazione, individuali cognitivi, arrampicata, cognitivo uso denaro e pre-requisiti logico matematici, gruppi discussione. Modalità di erogazione del servizio La programmazione settimanale viene realizzata attraverso attività individuali, in piccolo e in grande gruppo a partire dai bisogni e dal livello cognitivo degli utenti. Le attività vengono realizzate sia all’interno del centro sia sul territorio; quelle all’esterno hanno l’obiettivo di migliorare la conoscenza dei servizi e del territorio in cui gli utenti vivono e di favorire l’integrazione con la cittadinanza. Nello svolgimento di alcune attività o percorsi educativi (per es. corso sulla sessualità e affettività, tirocini socializzanti) si collabora con servizi e enti specialistici del territorio per la programmazione e realizzazione. Il servizio offre, nel corso dell’anno educativo, esperienze di brevi soggiorni per far conoscere realtà e luoghi diversi dal proprio contesto abituale e per sviluppare l’autonomia sociale e personale. La frequenza degli utenti al centro può essere a tempo pieno (35 ore settimanali) o part time, in considerazione del progetto educativo, tenendo conto anche di eventuali altri servizi frequentati. Nel CSE – gruppo adulti partecipano attivamente un numeroso gruppo di volontari, che affiancano gli educatori in diverse attività, garantendo opportunità di socializzazione ed 68 integrazione sociale. La cooperativa realizza, per gli utenti del comune di Brugherio, un servizio di trasporto con pulmino attrezzato. Programmazio ne e Verifica attività Durante l’anno sono previsti 10 giorni di programmazione, verifica di metà anno e finale distribuiti nei mesi di agosto/settembre, febbraio e luglio. Rapporti con le Le famiglie sono coinvolte nella ideazione e realizzazione dei PEI attraverso incontri periodici formali e informali. Alcune famiglie sono coinvolte nella cooperativa attraverso Famiglie l’adesione di qualcuno dei loro componenti quale socio; questa partecipazione li coinvolge nelle scelte di indirizzo della cooperativa ma non nella gestione educativa ed organizzativa del CSE. Rapporti con i servizi invianti Gli operatori dell’équipe del CSE hanno incontri periodici (almeno 2-3 volte l’anno) con gli assistenti sociali dei servizi di riferimento. Reti esterne La Cooperativa è coinvolta nella rete formale ed informale degli enti no profit del territorio, collaborando con Associazioni, Cooperative, Parrocchie e scuole. Partecipa inoltre al Coordinamento dei servizi CSE. Ha aderito ai tavoli di settore dei Piani di Zona. Aderisce alla Confederazione Cooperative italiane ConfCooperative. Relazioni esterne del servizio Ulteriori elementi particolari da segnalare 69 CSE GRUPPO GIOVANI Ente gestore del Il Brugo Soc. Cooperativa Sociale O.N.L.U.S. Servizio Sede legale ed operativa: via Oberdan, 80 – 20047 BRUGHERIO tel.039/882571 Sede amministrativa ed operativa: via Volturno, 80 – BRUGHERIO tel.039/2871881 e.mail: [email protected] Sede del CSE sito internet: www.coopilbrugo.it CSE – GRUPPO GIOVANI via Volturno, 80 – BRUGHERIO tel.039/2871881 e.mail: [email protected] Bacino territoriale di riferimento Il Servizio accoglie prevalentemente utenti provenienti dal Comune di Brugherio. Orario di apertura Lunedì, Mercoledì, Giovedì, Venerdì dalle ore 9,00 alle ore 16,30 Alcuni posti sono destinati a persone con disabilità residenti nel distretto Brugherio, Monza, Villasanta e nei comuni limitrofi. Martedì dalle ore 9,00 alle ore 14,30 del Servizio Utenza: Il CSE di via Volturno accoglie persone con disabilità: 1. di età principalmente compresa tra i 16 e 25 anni; 2. per un periodo di tempo determinato (indicativamente un percorso educativo di 4 anni); 3. per le quali è da valutare la possibilità di inserimento lavorativo; 4. che possiedono discrete capacità relazionali, adattive e di comunicazione; 5. alle quali il percorso formativo del C.S.E. possa far acquisire e consolidare abilità tali da consentire loro una vita maggiormente autonoma e socialmente integrata. Numero Posti accreditati Posti accreditati 21 Modalità di ingresso L’inserimento avviene attraverso la valutazione effettuata dall’équipe del Servizio con il parere del consulente psicologo. Per ogni soggetto si prevede una valutazione di ammissibilità, effettuata tramite la correlazione di più indici: somministrazione di tests e prove, osservazione diretta, verifica della congruenza tra i bisogni del soggetto e le risorse del Centro. Nr. 6 educatori professionali tempo pieno Personale Nr. 1 educatrice part-time 10 ore settimanali Nr. 1 Coordinatore part time Nr. 1 Psicologa consulente 70 Il rapporto educativo è di 1 educatore ogni 2 utenti, con la possibilità in base al progetto Rapporto educativo del rapporto 1 a 1. educativo operatori/utenti Formazione Riunione d’équipe 2,5 ore alla settimana. Operatori 1 supervisione di 2,5 ore al mese in sostituzione dell’équipe. 15 – 20 ore annue di formazione nell’area educativa. Da settembre 09 è stata introdotta una formazione mensile che coinvolge tutti gli operatori dei CSE e SFA della durata di 2 ore. Formazione per sicurezza negli ambienti di lavoro realizzata in base al bisogno. Attività e Laboratori Per ogni utente, in base al P.E.I., viene definita annualmente una programmazione settimanale che viene periodicamente verificata. Le attività sono finalizzate al mantenimento e sviluppo delle seguenti aree: cognitiva, autonomia personale, motoria, autonomia sociale, comunicazione e relazionale. A titolo esemplificativo elenchiamo alcune attività: giornalino, laboratorio teatrale, cognitivo uso denaro e pre-requisiti logico matematici, laboratorio autonomia domestica, orientamento sul territorio, uscite, laboratorio creativo, piscina, palestra, tavola rotonda, laboratorio affetti, laboratorio temporale, laboratorio spaziale, lettura e scrittura, lettura funzionale, ergoterapia, arrampicata, attività individuali per sviluppo modalità relazionali più adulte. Modalità di erogazione del servizio La programmazione settimanale viene realizzata attraverso attività individuali, in piccolo e in grande gruppo a partire dai bisogni e dal livello cognitivo degli utenti. Le attività vengono realizzate sia all’interno del centro sia sul territorio; quelle all’esterno hanno l’obiettivo di migliorare la conoscenza dei servizi e del territorio in cui gli utenti vivono e di favorire l’integrazione sociale. Nello svolgimento di alcune attività o percorsi educativi (per es. corso sulla sessualità e affettività, tirocini socializzanti) si collabora con servizi e enti specialistici del territorio. Il servizio offre, nel corso dell’anno educativo, esperienze di brevi soggiorni per far conoscere realtà e luoghi diversi dal proprio contesto abituale e per sviluppare l’autonomia sociale e personale. La frequenza degli utenti al centro può essere a tempo pieno (35 ore settimanali) o part time, in considerazione del progetto educativo, tenendo conto anche di eventuali altri servizi frequentati. La cooperativa garantisce inoltre, per gli utenti del comune di Brugherio, un servizio di trasporto con pulmino attrezzato. Per la realizzazione di tale servizio il CSE si avvale della collaborazione di due volontari. 71 Programmazio ne e Verifica attività Durante l’anno sono previsti 10 giorni di programmazione, verifica di metà anno e finale, distribuiti nei mesi di agosto/settembre, febbraio e luglio. Rapporti con le Le famiglie sono coinvolte nella ideazione e realizzazione dei PEI attraverso incontri periodici formali ed informali. Alcune famiglie sono coinvolte nella cooperativa attraverso Famiglie l’adesione di alcuni genitori in qualità di soci; questa partecipazione li coinvolge nelle scelte di indirizzo della cooperativa ma non nella gestione educativa ed organizzativa del CSE. Rapporti con i servizi invianti Gli operatori dell’équipe del CSE hanno incontri periodici (almeno 2-3 volte l’anno) con gli assistenti sociali dei servizi di riferimento. Reti esterne La Cooperativa è coinvolta nella rete formale ed informale degli enti no profit del territorio, collaborando con Associazioni, Cooperative, Parrocchie e scuole. Partecipa inoltre al Coordinamento dei servizi CSE. Ha aderito ai tavoli di settore dei Piani di Zona. Aderisce alla Confederazione Cooperative italiane ConfCooperative. Relazioni esterne del servizio Ulteriori elementi particolari da segnalare 72 IL SEME coop. Sociale Onlus Ente gestore del Il Seme coop. Sociale onlus Servizio Sede del CSE Biassono - via Ansperto, 3 Bacino territoriale di riferimento Distretto di Carate Orario di apertura del Servizio 8.30-12.00 Utenza: dai 23 ai 60 anni Numero Posti accreditati 30 Modalità di ingresso Segnalazione servizi sociali di competenza. Valutazione dell’equipe educativa e periodo di prova. Personale professionalità presenti: 13.30-17.00 (attuali ma in via di modificazione) 3 educatrici 1 direttore 1 maestro di laboratorio 1 musicoterapeuta 1 danzaterapeuta 1 drammaterapeuta 1:5 Rapporto educativo operatori/utenti Formazione Nel corso dell’anno gli operatori hanno a disposizione delle giornate di formazione/aggiornamento. È prevista la supervisione settimanale. Operatori Attivita’ e Laboratori • Attività manuali: - espressive: laboratori di fotografia, falegnameria, laboratori artistici. 73 - ricreative: laboratorio di cucina • Attività motorie: piscina, yoga e ginnastica • Ergoterapia. • Educazione all’autonomia: personale e domestica • Attività terapeutiche: - Musicoterapia - Drammaterapia - Danzaterapia Modalità di erogazione del servizio Gli utenti frequentano il centro part-time. Il servizio mensa è previsto solo di venerdì. Le attività educative proposte sono pensate all’interno di un progetto educativo individualizzato. Sono previste attività di gruppo e attività individuali a seconda delle esigenze. Per alcune attività ci avvaliamo di operatori esterni e volontari. Ogni nostro progetto educativo viene pensato mettendo al centro la persona con lo scopo di far maturare nei nostri utenti la consapevolezza della loro identità. Programmazio ne e Verifica attività Un’ora di equipe alla settimana. Rapporti con le Si organizzano riunioni generali con tutti i genitori, di solito due all’anno. Per ogni famiglia è previsto un incontro all’anno di verifica. Famiglie Rapporti con i servizi invianti Ogni anno vengono consegnati agli assistenti sociali: relazioni e PEI per ogni nostro utente. La consegna è accompagnata da un colloquio. Reti esterne La nostra cooperativa partecipa ai tavoli d’area del distretto e all’assemblea del terzo settore. Relazioni esterne del servizio Attualmente la cooperativa comprende un numero elevato di volontari che ci permettono di avere un continuo rapporto con l’esterno. La cooperativa inoltre è ben integrata sul territorio e conosciuta da tutta la cittadinanza. Spesso si coinvolgono gli utenti in attività organizzate al di fuori della cooperativa. Ulteriori elementi particolari da segnalare 74 Ente gestore del Denominazione, indirizzo, recapiti telefonici e di posta elettronica, siti “Il Seme” società cooperativa sociale onlus; Servizio sede legale: via Molino Arese, 19 – 20031 Cesano Maderno Sede del CSE Denominazione del CSE, indirizzo, recapiti telefonici e di posta elettronica, siti(sedi operative): - CSE “Il Seme” di Cesano Maderno via Leopardi, 13 – Cesano Maderno – 0362/551884; [email protected] - CSE “Il Seme” di Desio via Olmetto, 48 – 20033 Desio – 0362/300477; [email protected] Bacino territoriale di riferimento Comune di…, provincia, Asl distretto… Ambito di Desio e Seregno; Asl MB Orario di apertura del Servizio 9.00-16.00 (all’utenza) dal lunedì al venerdì per 11 mesi l’anno Utenza: Caratteristiche e fascia di età: Persone adulte portatrici di handicap fisico e/o intellettivo da medio-lieve a medio-grave; fascia di età tra i 18 e i 50 anni Numero Posti accreditati 25 in ogni sede (25 a Cesano + 25 a Desio) Modalità di ingresso Sintetica descrizione delle modalità di accesso: Personale - Richiesta dei Servizi sociali del Comune di residenza dell’utente - periodo di osservazione - inserimento tramite convenzione con il Comune professionalità presenti: Psicologi, educatori professionali, animatori, ausiliari Da 1:3 a 1:5 Rapporto educativo operatori/utenti 75 Formazione Ore di formazione/supervisione annue: Operatori sono previste: - 20 ore di supervisione annue da parte di psicoterapeuta esterno - partecipazione a corsi di aggiornamento interni (obbligatori es. privacy, sicurezza…) ed esterni ( corsi scelti dall’operatore) Attivita’ e Laboratori (interni ed esterni) Modalità di erogazione del servizio Elenco dei laboratori attivati: laboratori di comunicazione, abilità sociali, tai chi, psicomotricità, musicoterapia, teatro, mantenimento scolastico, informatica, giornalino, video, laboratori espressivi – artigianali, attività motoria, ergoterapia, piscina, cura della persona, igiene personale, abilità domestiche, cucina, orto, autonomie sul territorio, attività integranti (uscite ricreativo didattiche sul territorio); soggiorni vacanze brevi. Sintetica descrizione: Le attività sono organizzate per gruppi di 4-6 utenti seguiti da un educatore; sono previsti momenti di grande gruppo durante l’ergoterapia o in occasioni ricreative-socializzanti; possibili gli interventi individuali interni (interventi personalizzati) o esterni alla Cooperativa (frequentazione autonoma piscina/palestra), in orario di frequenza del Servizio, pensate sulla base del Progetto Educativo. Presenza di volontari : di natura esclusivamente integrativa e non sostitutiva, sono coordinati e supervisionati da personale tecnico attraverso momenti di formazione specifici sul progetto del Servizio e sulle caratteristiche dell’utenza Flessibilità nella frequenza: la maggior parte degli utenti è inserita a tempo pieno (35 ore settimanali), ma è possibile la frequenza part-time sulla base del progetto educativo individualizzato (in genere non inferiore alle 15 ore) Orientamenti pedagogici (cognitivo-costruttivista) Programmazio ne e Verifica attività Quantificare i momenti di verifica, programmazione e pensiero (back office) - 12 giorni l’anno per verifica/programmazione delle attività - 2 ore a settimana di verifica e programmazione in equipe - 2 ore a settimana di programmazione del singolo educatore - 2 ore mensili (equipe di coordinamento) Rapporti con le Il Servizio collabora con le famiglie sin dalla presa in carico tramite: Famiglie - colloqui individuali di definizione/verifica del Progetto educativo 76 - riunioni collettive (inizio- fine anno) - incontri a piccoli gruppi per progetti specifici (es. soggiorni brevi) - sostegno psico-educativo individuale al bisogno Rapporti con i servizi invianti Incontri periodici di verifica sui Pei con le assistenti sociali comunali Reti esterne Partecipazione alle reti formali (coordinamento SFA/CSE, Piano di Zona) La Cooperativa partecipa al coordinamento Sfa/Cse dell’Asl 3 e ai Tavoli del Piano di Zona disabili da cui sono nati due importanti progetti per il Sostegno alle famiglie e del Tempo Libero, finanziati dal Piano di Zona dell’ambito di Desio Relazioni esterne del servizio Le risorse esterne che incrementano la qualità del servizio (relazioni, persone, rapporti con enti…) La Cooperativa collabora con realtà del Terzo settore (Coop. Oasi2, Gruppo Nuova Amicizia, Auser), scuole, università, associazioni. In un’ottica di rete collabora, inoltre, con le diverse unità di offerta sociale (servizi residenziali, comunità…) e sanitaria (Cps, ospedali…) 77 Ente gestore del LAMBRO SOCIETA’ COOPERATIVA SOCIALE ONLUS via Montecassino 8 Monza Servizio 039/2303021 fax. 039/3901637 mail:[email protected] sito: www.cooperativalambro.it Sede del CSE IDEM Bacino territoriale di riferimento Comuni di Arcore, Brugherio, Correzzana, Lissone, Monza, Sovico, Vedano A/L, Verano B.ra, Provincia di Monza e Brianza, Distretto di Monza, ASL Monza e Brianza Orario di apertura del Servizio Dal lunedì al venerdì dalla 8,30 alle 16,30 Il mercoledì pomeriggio la frequenza per gli utenti termina alle 13,00 per permettere agli operatori lo svolgimento dell’équipe dalle 13,00 alle 16,00 Aperto per 47 settimane all’anno; chiusura (in anno solare): 3 settimane in agosto, la I° settimana di gennaio e l’ultima settimana di dicembre Utenza: Persone con disabilità psicofisica di grado medio-grave fascia di età: 18/58 anni Numero Posti accreditati 32 Modalità di ingresso Gli utenti potranno accedere al nostro CSE esclusivamente attraverso la segnalazione del Servizio Sociale del comune di residenza, che manterrà la titolarità della presa in carico dell’utente. Dopo un primo incontro di presentazione del caso da parte dell’operatore sociale di riferimento, l’èquipe educativa potrà valutare se il nostro servizio è idoneo a rispondere ai bisogni dell’utente segnalato. L’esito positivo di questa fase preliminare porterà alla proposta di un periodo di osservazione della durata indicativa di un anno, a partire dal settembre successivo. L’inizio della frequenza sarà preceduto dalla stipulazione di una specifica convenzione amministrativa ed economica tra il Comune inviante e la Cooperativa Lambro. Personale Assistente Sociale Specialista, Educatore professionale, impiegata, operaio/autista, addetta alle pulizie, responsabile tecnico Assemblaggio, psicologo supervisore, maestro d’arte falegname. 78 Mediamente 1:4 Rapporto educativo operatori/utenti Formazione Ore di formazione: indicativamente 15/20 annuali Supervisione 2 ore al mese Operatori Attivita’ e Laboratori Le attività educative si realizzano attraverso la proposta di laboratori che sono per l’èquipe educativa strumenti attraverso i quali dare vita ai Progetti Educativi Individualizzati. I laboratori realizzati sia nei locali del CSE che sul territorio, si distinguono per le diverse finalità che perseguono: - formativi/ educativi - occupazionali/produttivi - espressivi - di cura del benessere psicofisico (piscina, palestra, calcio) - di integrazione sociale, il cui obiettivo principale è quello di favorire la creazione di una serie di relazioni nella comunità di riferimento del soggetto all’interno della quale possono svolgere semplici mansioni che gli permettono di percepirsi come “utili” per la comunità stessa. Inoltre, accanto alla programmazione ordinaria delle attività, il servizio promuove progetti sperimentali, ideati in collaborazione con altre realtà sociali del territorio, per rispondere a nuove esigenze espresse dagli utenti (es. avvicinamento alla residenzialità). Modalità di erogazione del servizio Gli utenti frequentano il servizio secondo quando condiviso nel proprio PEI, quindi: -il monte orario settimanale è calibrato nel rispetto delle esigenze di ogni utente e può subire variazioni anche nel corso dell’anno, se si condivide che questo può essere funzionale al suo percorso educativo; ‐ gli utenti, prima della programmazione, hanno la possibilità di esprimere delle preferenze riguardo i laboratori dell’anno seguente. In questo modo le attività non sono imposte univocamente dall’èquipe educativa, ma vengono concordate sulla base degli interessi del singolo, degli obiettivi del Pei compatibilmente con le esigenze organizzative del servizio. Le attività vengono svolte in piccolo gruppo (3‐6 persone) e in alcuni casi in grande gruppo ( assemblaggio) e sono condotte dagli educatori. In alcuni laboratori possiamo contare anche sul supporto di alcuni volontari. Ad ogni utente, ogni settimana, l’educatore di riferimento. viene garantito un colloquio individualizzato con Per favorire l’instaurarsi di relazioni significative con nuove persone, in ambienti non connotati dalla disabilità, si favoriscono il più possibile le attività sul territorio, sia in 79 piccolo gruppo che individualizzate attraverso l’attuazione di tirocini socializzanti. Programmazio ne e Verifica attività Riunione d’équipe: 3 ore ogni settimana Riunioni di programmazione annuale 15-20 ore Ogni educatore ha a disposizione 3 ore alla settimana per la stesura della documentazione relativa ad ogni utente( diario, relazioni ecc.) per la progettazione delle attività di cui sono referenti e per gli incontri di verifica. Rapporti con le Rapporti formali: incontri di condivisione Pei e verifica del percorso o al bisogno Famiglie Rapporti informali: vengono favoriti momenti di scambio e confronto estemporanei tra gli educatori e i familiari. Rapporti con i servizi invianti Incontri di condivisione Pei e verifica del percorso in itinere e a fine anno. Reti esterne La cooperativa è presente in sedi istituzionalizzate diverse, legate alla tematica della disabilità: coordinamento SFA/CSE; Piano di Zona, tavolo tematico sulla disabilità, Fondazione Monza e Brianza, per studi preparatori alla realizzazione di un centro d’eccellenza; Relazioni esterne del servizio La cooperativa collabora stabilmente con: numerose realtà esterne del Terzo Settore (associazioni, fondazioni, aziende consortili) per essere parte attiva nella creazione di sinergie utili alla divulgazione e alla condivisione di principi comuni riguardanti la vasta tematica della disabilità con enti pubblici locali (comuni del distretto) per progettazioni e interventi che hanno gli stessi obiettivi rispetto all’utente, ma nel riconoscimento delle reciproche competenze con enti di formazione (scuole professionali, scuole medie superiori, università) in qualità di postazione dei relativi tirocini Ulteriori elementi particolari da segnalare 80 Ente gestore del servizio Coop. L’IRIDE s.c.s. – Onlus Via Parma 1 – Monza Tel. 0392840784 Fax 0392844562 e-mail [email protected] Sede del CSE 2 Centri Diurni Monza Centro Diurno Via Parma 1 Calò di Besana Tel. 03928407484 Via Leopardi 11 Tel. 0362967642 Bacino territoriale di riferimento Monza, Brugherio, Agrate, Villasanta, Arcore Besana Brianza, Lissone, Vimercate, Seregno, Sovico, Macherio, Triuggio, Arosio e Verano Orario di apertura del Servizio Da lunedì a giovedì 8,45-16,15 con Da lunedì a giovedì 8,45-16,15 con servizio mensa servizio mensa Venerdì 8,45 – 16,45 Venerdì 8,45 – 16,45 (gli utenti escono alle ore 14,00) (gli utenti escono alle ore 14,00) Insufficienti mentali Insufficienti mentali 22-57 anni 18-57 Numero posti accreditati 30 + 15 20 Modalità di ingresso Convenzioni con i servizi sociali dei vari comuni Convenzioni con i servizi sociali dei vari comuni Personale 1 responsabile educativa – 25 ore settimanali 1 responsabile educativa – 25 ore settimanali 1 responsabile progetti 1 responsabile progetti Utenza 1 responsabile personale 1 responsabile personale 1 segretaria 1 contabile 1 segretaria 6 + 3 educatori professionali a tempo 1 contabile pieno 6 educatori professionali 1 consulente psicologico Rapporto educativo operatori/utenti Tra 1 : 1 e 1 : 5 secondo le specifiche attività Tra 1 : 1 e 1 : 5 secondo le specifiche attività Formazione operatori Interna 20 ore Interna 20 ore Esterna convegni e corsi Esterna convegni e corsi 81 Attività e Laboratori Modalità di erogazione del servizio Cartotecnica Falegnameria Ceramica Manualità Cucina Spesa Artigianato seriale Cineforum Giornalino Cura del sé Computer Calcetto Bocce Ballo Att. motoria Piscina Momento religioso Ricamo Cucito Att. trasversale Lavoro di grande gruppo Manualità Mandala Cesteria Bocce Piscina Att. motoria Att. individualizzata Decoupage Onoterapia - lavoro di grande gruppo lavoro di piccoli gruppo - lavoro di piccoli gruppi presenza di 10 volontari suddivisi nei vari laboratori durante arco settimana - lavoro individualizzato - att. esterne: bocce, piscina, - 3 volontari per servizio trasporti - - onoterapia - in relazione alle esigenze il - att. esterne: sportive, Centro effettua slittamento biblioteca orario comprendendo ore in relazione alle esigenze il serali Centro effettua slittamento di - gite di 1 o più giorni orario comprendendo ore - vacanze 1 settimana al mare e serali - gite di 1 o più giorni - vacanze 1 settimana mare / in montagna montagna 82 Programmazione e verifica attività Rapporti con le Famiglie - Incontro mensile tutti i centri - Incontro mensile tutti i centri - Incontri semestrali con servizi sociali - Incontri semestrali con servizi sociali - Incontri semestrali con famiglie - Incontri semestrali con famiglie - Incontri semestrali con CPS - Incontri semestrali con CPS - 6 giorni all’anno chiusura all’utenza per verifica e programmazione, verifiche - 6 giorni all’anno chiusura all’utenza per verifica e programmazione, verifiche Istituzionalmente sono previsti: Istituzionalmente sono previsti: - assemblea inizio anno - assemblea inizio anno - 2 incontri all’anno per presa visione PEI e per verifica finale - 2 incontri all’anno per presa visione PEI e per verifica finale - cena prima vacanze natalizie - cena prima vacanze natalizie - pranzo pasquale - pranzo pasquale - festa di fine anno - festa di fine anno - all’occorrenza gli incontri vengono effettuati sia con educatori, responsabile educativa e/o Servizi Sociali e/o altre figure professionali - all’occorrenza gli incontri vengono effettuati sia con educatori, responsabile educativa e/o Servizi Sociali e/o altre figure professionali - gite di 1 giorno senza ragazzi - gite di 1 giorno senza ragazzi - gita di 3 giorni con ragazzi - gita di 3 giorni con ragazzi - sportello Punto Famiglia - sportello Punto Famiglia 83 Istituzionalmente sono previsti 2 incontri per condivisione PEI e verifica finale Istituzionalmente sono previsti 2 incontri per condivisione PEI e verifica finale Altri incontri con servizi sociali sono effettuati all’occorrenza Altri incontri con servizi sociali sono effettuati all’occorrenza Reti esterne Partecipazione al coordinamento del CSE, Piano di Zona, Forum Partecipazione al coordinamento del CSE, Piano di Zona, Forum Relazioni esterne del servizio Rapporti con altre realtà simili Rapporti con altre realtà simili Rapporti con servizi del territorio (Biblioteca, Centri Sportivi, canile, ristoranti, gruppi di volontari, alpini, pescatori) Rapporti con servizi del territorio (Biblioteca, Centri Sportivi, canile, ristoranti, gruppi di volontari, alpini, pescatori) Rapporti con i servizi invianti Ulteriori elementi particolari da segnalare 84 L’ATELIER SOLARIS Ente gestore del Solaris Cooperativa Sociale ONLUS, via dell’Acqua 9/11 – 20050 Triuggio Servizio Tel. 0362 997752 Fax 0362 997763 e-mail [email protected] – www.coopsolaris.it Sede del CSE Denominazione del CSE, indirizzo,recapiti telefonici e di posta elettronica, siti L’Atelier Solaris, via Rossi 4 – 20048 Carate Brianza Tel. 0362 991056 Fax 0362 991056 e-mail [email protected] Bacino territoriale di riferimento Principalmente Comune e Distretto di Carate Brianza – Non ci sono preclusioni rispetto ad ipotesi di inserimento proposte da altri Distretti (es. Seregno). Orario di apertura Lunedì – Martedì – Mercoledì – Venerdì: 9.00 – 16.00 del Servizio Giovedì: 9.00 – 14.00; 17.00 – 19.00 Utenza Persone con disabilità intellettiva media /medio-grave (in alcuni casi in presenza di disabilità sensoriale) di età compresa fra i 19 e i 38 anni. Numero Posti accreditati E’ stata inoltrata la richiesta per 15 posti Modalità di ingresso Presentazione di una richiesta di inserimento da parte dei servizi sociali corredata dalla scheda di segnalazione contenente le informazioni anagrafiche e la documentazione attestante la situazione di bisogno. Esame e valutazione della richiesta da parte del Coordinatore del servizio con l’operatore segnalante; in tale sede si avvia il procedimento di valutazione e si dispongono gli eventuali riferimenti diagnostici. Incontro preliminare con la famiglia e i servizi sociali finalizzato alla presentazione delle caratteristiche del servizio ed alla prima conoscenza del soggetto rispetto ad aspettative, autonomie personali, competenze sociali. Periodo di osservazione presso il Centro Socio Educativo definito mediante un piano di inserimento della durata minima di 15 giorni. Valutazione del periodo di osservazione: gli educatori valutano in èquipe i dati rilevati e la congruità dell’unità d’offerta nel rispondere ai bisogni del soggetto. Convocazione della famiglia e dei servizi sociali per la verifica del periodo di prova in cui vengono comunicati gli elementi rilevati durante il periodo di osservazione e la decisione in merito alla definitiva presa in carico. Definizione del programma settimanale delle attività per avviare l’inserimento Personale Educatore Coordinatore a tempo pieno 3 educatori professionali (1 tempo pieno e 2 part-time) Psicologo/psicoterapeuta (presente durante l’equipe settimanale) 5 maestri d’arte (presenti in specifiche attività: oggettistica – karatè – teatro – musicoterapica – ginnastica) 85 Rapporto educativo 1 : 4 operatori/utenti In alcune attività è previsto un rapporto educativo più stretto (1:1 – 1:2) Formazione 15 ore di formazione individuale annue Operatori 12 ore di formazione d’equipe annue Formazione obbligatoria (primo soccorso, antincendio, Haccp ex libretto sanitario) Supervisione mensile al lavoro di coordinamento Attivita’ e Laboratori Piscina (2 gruppi distinti), assemblaggio, giornalino, karatè, uscita sul territorio (2 gruppi distinti), orticoltura, cucina (2 gruppi distinti); pittura, animazione musicale, oggettistica (2 gruppi distinti), teatro, falegnameria, spazio casa (lab. autonomia), gruppo donne, ginnastica, cesteria, tessitura, tirocini socializzanti. Modalità di erogazione del servizio L’orario settimanale prevede per ogni giornata la presenza di differenti laboratori (tendenzialmente due al mattino e due al pomeriggio). L’attività risulta essere all’interno di gruppi per lo più composti da 4 -5 utenti. Inoltre vengono attivati tirocini socializzanti in ambiti esterni. I laboratori sono gestiti da un educatore professionale eventualmente coadiuvato da un maestro d’arte o da volontari. Le figure volontarie garantiscono la loro presenza in 1-2 attività settimanali. Le attività vengono svolte sia all’interno che all’esterno del Centro avendo individuato le seguenti aree di intervento: affettivo relazionale - autonomia sociale e personale - abilità integranti e di integrazione sociale – cognitiva – creativo occupazionale – espressiva – sportivo motoria. La frequenza è definita all’interno del PEI (può essere a tempo pieno o part-time in considerazione dei bisogni emersi – delle esigenze familiari e delle indicazioni del Servizio Sociale inviante). Programmazione e Verifica attività Viene effettuata un’equipe settimanale di 2.5 ore Sono dedicate n. 6 giornate intere alla programmazione e alla verifica delle attività Vengono garantiti spazi individuali ulteriori per la compilazione dei PEI e delle cartelle educative Rapporti con le Colloqui individuali (almeno 2 volte all’anno) Famiglie Riunioni periodiche con le famiglie (circa 2 volte l’anno) Feste e momenti ad invito (3-4 volte l’anno) Rapporti con i servizi invianti Colloquio almeno una volta all’anno con il servizio inviante Contatti telefonici più volte durante l’anno 86 Reti esterne L’Atelier Solaris partecipa al coordinamento SFA/CSE (COSS Brianza); Ampia e diversificata la partecipazione della Cooperativa Sociale (Piani di Zona, Forum, ecc…) Relazioni esterne del servizio Si concretizzano mediante: - la fruizione di spazi esterni per l’esecuzione di attività (piscina, palestra, orto, supermercato, ambiti di tirocinio, ecc..); - l’organizzazione e la gestione di interventi nelle scuole primarie e secondarie, la promozione di corsi per il tempo libero aperti alla cittadinanza adulta; - l’esecuzione di semplici commesse di lavoro (gadget natalizi, bomboniere, ecc..) e di opere/manufatti da esporre in luoghi pubblici; - il rapporto con il Servizio Valore Volontario per garantire risposte in ordine al tempo libero ed al bisogno di socialità delle persone inserite - il rapporto con il gruppo basket attivato dalla Coop. Solaris per ragazzi con disabilità intellettivo relazionale. Ulteriori elementi particolari da segnalare 87 LA VITE Ente gestore del Cooperativa Sociale di Solidarietà onlus – La piramide Servizi di Arcore Servizio Sede del CSE Il CSE “La Vite” si trova ad Arcore in via Buonarroti, 49/b La struttura del Centro sorge in un capannone industriale di circa 400 mq che abbiamo provveduto a suddividere in diversi laboratori. Il capannone è adiacente ad una seconda struttura nella quale operano la coop. di tipo B “La Piramide” col suo laboratorio di assemblaggio e con il mercatino della solidarietà. Bacino territoriale di riferimento Le persone con disabilità che frequentano il Centro provengono per circa un terzo da Arcore, un terzo da Monza e per un terzo da Comuni della zona Trezzo-Vimercate. Non ci sono preclusioni specifiche, anche se, essendo il nostro raggio d’azione per le attività esterne limitato, ha più senso privilegiare l’inserimento alla “Vite” di persone che risiedono nei territori vicini Orario di apertura Da lunedì a Venerdì dalle 8,30 alle 16.00. vacanze natalizie come la scuola e mese di agosto chiusura per 3 settimane del Servizio Utenza Gli ospiti del Centro sono persone che non necessitano di particolari cure assistenziali, sono quasi del tutto autonome nelle azioni della vita quotidiana (muoversi, mangiare, utilizzare i servizi igienici) e sono in grado di relazionarsi e comunicare con gli altri. In generale la loro patologia riguarda per lo più ritardi mentali originatisi alla nascita, sindrome di Down, post- traumatizzati a causa di incidenti o malattie. La loro età va dai 24 ai 56 anni. La fascia più consistente è quella fra i 25 ed i 40 anni. Pur non essendoci preclusioni sull’età è preferibile, visto il clima “adulto” del Centro, inserire persone che abbiano completato il loro percorso formativo e che si trovino, almeno momentaneamente, nell’impossibilità di avere accesso al mondo del lavoro. La frequenza al Centro viene concordata con famiglia ed Assistente Sociale in base alle caratteristiche della persona con disabilità da accogliere. Resta sempre possibile concordare anche eventuali modifiche “in itinere” con l’evolversi del progetto. Numero Posti accreditati 30 Modalità di ingresso - 1. Il primo contatto col Centro può avvenire attraverso due modalità diverse: La famiglia cerca una collocazione diurna per il proprio parente e quindi ci richiede un incontro “informativo”. In questo caso la disponibilità è massima e l’obiettivo è quello di dare informazioni sul Centro e/o eventualmente suggerimenti su un possibile “orientamento”. Si indirizza in ogni caso la famiglia al Servizio Sociale del proprio Comune. 88 - Il Servizio Sociale Comunale, già a conoscenza del caso, ci contatta per una ipotesi di inserimento. In questo caso si fissa un primo incontro con l’Assistente Sociale (A.S.). al quale viene presentato il Centro con le sue caratteristiche. L’A.S. a sua volta presenta il caso. L’obiettivo è quello di fare una prima valutazione sull’opportunità del progetto di inserimento. 2. Relazione scritta Successivamente al primo contatto si richiede all’A.S: una relazione scritta sul caso che deve contenere: dati anagrafici dell’utente • dati “storici” (curriculum scolastico, altre strutture frequentate precedentemente ecc…) • dati anamnestici (diagnosi clinica, iter riabilitativi, diagnosi minima funzionale…) • prima ipotesi progettuale 3. Inserimento vero e proprio Sulla base di questa relazione e sulle informazioni raccolte nei primi incontri l’équipe del Centro decide sull’opportunità di dare luogo all’iter di inserimento vero e proprio che consiste in: A. Incontro con famiglia ed A.S. per approfondire la conoscenza reciproca e definire i tempi dell’inserimento B. Periodo di “avvicinamento” al Centro. Si definiscono una serie di momenti in cui l’utente visita il Centro, conosce gli operatori e gli altri utenti, partecipa ad alcune delle attività. C. Colloquio di verifica con A.S. sulle osservazioni fatte in questo primo periodo. Se il parere è positivo si passa al D. Periodo di “inserimento”. Di solito si tratta di un mese ma, se necessario, si possono prevedere tempi maggiori. L’utente frequenta il Centro tutti i giorni al mattino ed a pranzo permettendo a lui un inserimento graduale ed agli operatori una osservazione più approfondita. E. Incontro finale con A.S. e famiglia. Si decide sull’inserimento in via definitiva e si concorda un primo progetto educativo. Personale 1 Coordinatore educatore Professionale 7 educatori professionali 1 Psicologo (collaborazione) 1 Istruttore di ginnastica (collaborazione) 1 Impiegata amministrativa Rapporto educativo operatori/utenti Le attività al Centro “La Vite” sono svolte per lo più in piccoli gruppi (4 o 5 persone con disabilità + 1 educatore). In alcuni casi e per certe attività il gruppo può essere anche più numeroso, ad esempio nell’assemblaggio, o, al contrario, per alcuni soggetti si possono creare degli spazi individualizzati limitatamente allo svolgimento di alcune attività mirate. Insieme agli operatori del Centro, sono presenti circa una decina di volontari che a 89 turno affiancano i ragazzi nei laboratori. Con il passare degli anni, le attività e lo stesso “lavoro” sono cambiate. Oggi molta della vita del Centro si svolge all’esterno, proprio perchè è maturata in tutti la convinzione che è fondamentale presentare il Centro e le persone che operano in esso come soggetti “competenti” ed in grado di svolgere tutta una serie di compiti, servizi, attività. Vogliamo essere una risorsa attiva ed utile per il territorio, pur non negando i limiti ed i bisogni di ciascuno. Formazione Operatori Attivita’ e Laboratori La formazione degli operatori avviene sia attraverso percorsi teorici inseriti nello spazio della supervisione (quindicinale) sia attraverso corsi, incontri e stage proposti dai vari enti pubblici o privati presenti sul territorio. Le attività proposte hanno lo scopo di richiamare all’adultità ed alla necessità di mantenere o acquisire strumenti competenze e conoscenze che permettano a ciascuno di compiere dei passi in avanti. Esiste inoltre tutta una sfera dell’intervento educativo che riguarda l’autonomia nella quotidianità, l’incremento della fiducia in sé, l’autostima e molto altro ancora che è trasversale a qualsiasi attività e momento strutturato o non strutturato, ma che rientra nel campo della relazione educativa e quindi va pensata e progettata. Occorre sottolineare che le attività sono “un mezzo” per raggiungere con gli ospiti di questo Centro gli obiettivi che ci si è prefissati con ciascuno di loro. Nessuna delle attività è fine a se stessa, ciò significa che è sempre possibile eliminarne di vecchie ed introdurne di nuove, compatibilmente con le risorse a disposizione. Dietro la scelta di inserire una attività nell’organizzazione vi è un certo “studio” che deve tenere conto di numerose variabili. Vista l’impronta di “spazio di adultità” che caratterizza il Centro “La Vite”, le attività definibili sotto l’appellativo “lavoro” occupano una posizione di rilievo dal punto di vista quantitativo e qualitativo. Alcune di queste vengono svolte in collaborazione con il Laboratorio e con la Serra della Coop. di lavoro ”La Piramide” e consistono in lavori di assemblaggio meccanico, florovivaistica e giardinaggio. Altre prevedono un lavoro di incontro e scambio con altre agenzie della zona: scuole, oratori ecc.. Le finalità delle attività definibili come “lavoro” sono: • aiutare la persona con disabilità a strutturare in tempi il vivere quotidiano (che è fatto di momenti di lavoro, di tempo libero, di riposo, di solitudine, di partecipazione ad attività collettive ecc.); • sviluppare e/o affinare le capacità sensoriali, di coordinamento dei movimenti, di mantenimento della concentrazione, di apprendimento di operazioni manuali che richiedono uno sforzo intellettivo; di apprendimento di conoscenze relative ad un determinato argomento • percepirsi e farsi percepire dagli altri come persona “capace di...” mettendo in evidenza le proprie parti “abili” e non quelle “disabili” Le altre attività condotte all’interno del Centro sono, per pura comodità, collocate in aree differenti (vedi sotto) da quella che potremmo definire “produttivo-occupazionale”. In realtà la suddivisione non è così netta, e in ciascuna delle attività proposte si possono riscontrare dei significati presenti anche in altre aree: Area produttivo occupazionale 90 • • • • • • • • • • • • • • • • • assemblaggio meccanico gruppo carta riciclata Serra Lavori di servizio negli oratori Gruppo apicoltura Gruppo cinofilo Gruppo orto Area Cognitivo - culturale biblioteca gruppo lettura quotidiani ed informazione gruppo osservazione critica della tv Area espressiva Teatro / cinema Laboratorio emotività Area autonomie sociali Gruppo spesa Esperienza residenziale Area motorio – prassica Ginnastica leggera Area autonomie personali Cucina Turni di gestione della mensa: apparecchiare e riordinare Metodologie impiegate Le attività al Centro “La Vite” sono svolte per lo più in piccoli gruppi (4 o 5 persone con disabilità + 1 educatore). In alcuni casi e per certe attività il gruppo può essere anche più numeroso, ad esempio nell’assemblaggio, o, al contrario, per alcuni soggetti si possono creare degli spazi individualizzati limitatamente allo svolgimento di alcune attività mirate. Insieme agli operatori del Centro, sono presenti circa una decina di volontari che a turno affiancano i ragazzi nei laboratori. Con il passare degli anni, le attività e lo stesso “lavoro” sono cambiate. Oggi molta della vita del Centro si svolge all’esterno, proprio perchè è maturata in tutti la convinzione che è fondamentale presentare il Centro e le persone che operano in esso come soggetti “competenti” ed in grado di svolgere tutta una serie di compiti, servizi, attività. Vogliamo essere una risorsa attiva ed utile per il territorio, pur non negando i limiti ed i bisogni di ciascuno. Modalità di erogazione del servizio Le attività si svolgono a piccoli gruppi (4/6 persone sia all’interno del centro che sul territorio, gli spostamenti avvengono con mezzi del Centro. Solo l’attività di ergoterapia prevede la presenza di un numero solitamente più elevato di utenti (8/9). Gli operatori, specie nel laboratorio di assemblaggio, sono affiancati da volontari. Programmazione e Verifica attività I momenti di programmazione e verifica sono i seguenti: • A settembre: 5 intere giornate di “centro chiuso” dove gli operatori stendono i 91 PEI ed organizzano le attività per l’anno • Nel periodo natalizio: 3 mezze giornate per verificare ed eventualmente rimodulare l’organizzazione ed i PEI • Ogni 15 giorni: riunione organizzativa dell’équipe Ogni 15 giorni: supervisione con psicologa Rapporti con le Famiglie Rapporti con i servizi invianti Gli incontri con le famiglie sono così organizzati: • 2 Asemblee all’anno: per presentare la situazione del Centro • Occasioni ludiche di incontro (feste..serate ecc.) • 1 incontro/anno: con ciascuna famiglia • Incontri con le singole famiglie su richiesta Gli incontri con i servizi invianti sono: • Un incontro/anno per verifica situazione, in alcuni casi in presenza della famiglia. • Altri incontri su richiesta del Servizio o del Centro Il Centro fornisce una relazione scritta al Servizio inviante contenente il Pei dell’anno in corso Reti esterne Le connessioni con vari spazi ed enti del territorio sono per lo più legate alle varie attività esterne. • Gli oratori di Arcore ed Oreno • Il Centro Cinofilo BAU-HOUSE di Monza • L’Apicoltura Melios - Cremella • CEM Ambiente Spa • • • • • • • Relazioni esterne del servizio La Scuola Elementare di Usmate-Velate La Scuola elementare di Lomagna La Scuola materna di Lomagna La Scuola materna di Oreno di Vimercate Biblioteca di Arcore Banda di Arcore Piscina di Arcore – In sport Ci sono innumerevoli collegamenti in rete con le realtà del mondo del Volontariato e della disabilità per collaborazioni anche di tipo saltuario. Ulteriori elementi particolari da segnalare 92 Questa pubblicazione è stata realizzata con la collaborazione della copisteria interna della Casa Circondariale dell’Istituto penitenziario di Monza e della Cooperativa 2000 che hanno lavorato all’interno del carcere. [email protected] 93