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QUADERNO N° 1
Marzo 2010
Provincia di Monza e della Brianza
Assessorato all’Istruzione, Lavoro, Politiche Sociali, Politiche
familiari, Rapporti con il Volontariato e Associazioni e Pari
Opportunità
Assessore: Giuliana Colombo
Direttore: Erminia Zoppè
Responsabile: Alberto Zoia
Operatore: Laura Begnis
Provincia di Monza e Brianza
Disabilità e progetti di vita:
il ruolo dei servizi nelle politiche sociali
di territorio
Monza 26 marzo 2010
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Premessa
Presentiamo ben volentieri questa iniziativa con la quale la Provincia di Monza e Brianza intende
essere parte attiva di una strategia sostenibile ed operativa nelle politiche e nei servizi rivolti alle
persone con disabilità e alle loro famiglie.
Si tratta del prodotto del lavoro di un gruppo di operatori sociali che hanno deciso di investire
nella formazione e nell’aggiornamento, sulla competenza e sulla conoscenza, nella consapevolezza
che solo così possono essere resi servizi efficaci ed efficienti, per il rafforzamento dell’integrazione
delle persone disabili
Per realizzare questo obiettivo riteniamo importante sostenere e valorizzare il lavoro dei Centri
Socio Educativi sul territorio e garantire la continuità e la stabilità della collaborazione con gli Enti
Locali.
Esprimiamo vivo apprezzamento per le iniziative territoriali e per la ricchezza dei servizi presenti
sia in termini di attività che di operatori qualificati .
Crediamo che ciò rende possibile perseguire ’obiettivo fondamentale del rispetto della specificità di
ogni singola persona anche attraverso il sostegno alle famiglie.
La Provincia intende proseguire su questa strada, sostenendo le iniziative che permettono di mettere
a sistema i servizi che pongono al centro del loro agire “la persona” in una logica di
corresponsabilità istituzionale, e la formazione degli operatori sociali rappresenta un elemento
qualificante del sistema.
Giuliana Colombo
Assessore all’Istruzione, Lavoro, Politiche Sociali, Politiche Familiari, Rapporti con il Volontariato
e Associazioni e Pari Opportunità
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Introduzione
Il documento che viene presentato nelle pagine seguenti è il risultato del confronto e della
riflessione sviluppati dalla rete di servizi ed enti locali della provincia di Monza e della Brianza
all’interno di due percorsi formativi, realizzati tra il l’autunno 2008 ed l’estate 2009, e promossi e
sostenuti dalla Amministrazione Provinciale di Milano, all’interno del proprio Piano Formativo.
Due percorsi che avevano per oggetto la riformulazione del lavoro dei Centri Socio Educativi e la
riprogettazione di queste unità d’offerta, oggetto di recenti disposizioni normative da parte della
Regione Lombardia, che ne hanno rivisto le caratteristiche di fondo.
Alla proposta formativa hanno aderito 15 Centri Socio Educativi del territorio provinciale e 2
Uffici di Piano.
Questo documento, quindi, raccoglie, sintetizza e mette a disposizione il frutto di circa un anno di
lavoro, all’interno del quale sono state realizzate complessivamente 9 giornate di approfondimento
e di studio attorno al ruolo sociale e pedagogico dei nuovi Centri Socio Educativi, ed attorno agli
elementi che ne possono qualificare l’operato.
Un periodo di tempo consistente, ampio, necessario per affrontare in maniera seria e non affrettata o
generica il tema del valore dei CSE e delle coordinate che li identificano e li caratterizzano,
nell’arco dei servizi rivolti alla disabilità adulta.
Durante tutto questo tempo si è lavorato attorno alle domande che quotidianamente attraversano e
interrogano l’agire dei servizi, si è lavorato a partire dalla conoscenza e dallo scambio tra le
esperienze concrete maturate nei diversi territori della provincia e dal confronto con esperienze nate
in altre realtà , si è lavorato recuperando e problematizzando il sapere inscritto nelle prassi concrete,
quotidiane, ordinarie, dei servizi.
Alcuni elementi hanno probabilmente contribuito a rendere fertile questo percorso di ricerca:
innanzitutto la composizione e la stabilità del gruppo che si è periodicamente ritrovato, che vedeva
al suo interno sguardi e responsabilità diverse; in secondo luogo la rappresentatività del territorio,
considerato il numero delle realtà del privato sociale e del pubblico presenti; in terzo luogo la
ricchezza culturale e operativa che caratterizza la storia dei servizi e dei progetti sviluppati in
provincia, e che ha avuto modo di essere apprezzata durante i vari incontri; infine la scelta
metodologica adottata, basata su giornate di ricerca e formazione a scadenza mensile.
Ne è emerso un corposo insieme di spunti, suggestioni, ipotesi, indicazioni che poi, con un ulteriore
lavoro di rilettura, risistemazione e sintesi, ha dato origine a questo documento.
Il documento che segue pertanto non è una riflessione di carattere generale sulla disabilità e
nemmeno una dichiarazione d’intenti sul lavoro con la disabilità, così come non è un manuale
operativo per la gestione dei servizi.
È una proposta condivisa attorno al senso e alle possibilità del lavoro dei Centri Socio Educativi,
che esplicita un insieme articolato di coordinate scientifiche e organizzative a garanzia della qualità
dell’azione di servizi che operano su un’area di bisogno sociale piuttosto delicata.
È una ipotesi circostanziata attorno al ruolo dei servizi in questa fase storica e in questa regione.
Un ruolo che è insieme pedagogico, sociale, culturale e civile, come si può cogliere nelle pagine che
seguono.
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È una prospettiva impegnativa e appassionante, che potrà trovare attuazione, e ulteriori sviluppi e
arricchimenti, grazie al contributo di tutti coloro che hanno a cuore la dignità nella cura quotidiana
della fragilità e la crescita di civiltà che, attraverso una attenzione reale e paziente alla fragilità, può
contribuire alla qualità della vita sociale di tutti noi: operatori, familiari,amministratori,volontari,
cittadini.
Maurizio Colleoni
Coordinatore del percorso formativo
Il Centro Socio Educativo: riferimenti e indicazioni per progettare servizi attenti al
progetto di vita
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1- Alcuni elementi di fondo
Sulla base di quanto previsto dalle recenti normative della Regione Lombardia, si può affermare che
il Centro Socio Educativo (CSE) è una struttura diurna che si rivolge a persone con disabilità, la cui
fragilità non sia compresa tra quelle riconducibili alle caratteristiche previste dai servizi a
prevalenza sociosanitaria.
Le persone che frequentano questi servizi hanno di norma terminato il percorso scolastico, anche se
sono possibili interventi volti a sostenere la frequenza nella scuola dell’obbligo.
Il CSE si struttura per rispondere alle istanze delle persone con una disabilità media o medio-grave:
# persone che dispongano di un orientamento effettivo alla realtà , che presentino una residua
capacità di autodeterminazione, e che siano in grado di collaborare, almeno parzialmente, ad
un proprio progetto di vita ;
# persone che, pur avendo necessità di un aiuto esterno, esprimano la possibilità di
un’autonomia relativa e siano in grado di esprimere e/o comunicare i propri desideri e le
proprie intenzionalità;
# persone la cui eventuale patologia psichiatrica non sia prevalente e non necessiti di
interventi sanitari se non occasionali;
# persone in cui siano individuabili risorse, aspettative , capacità residue, anche parziali e
circoscritte, e che presentino la potenzialità di stabilire legami relazionali significativi con il
proprio contesto di vita.
Il CSE opera attraverso la elaborazione, la messa in atto e la regolazione di relazioni educative
significative, all’interno ed all’esterno della propria struttura.
Le relazioni educative che il CSE mette in atto sono attuazioni di progetti condivisi con le famiglie
ed i Servizi invianti e del territorio.
Le attività ed i progetti realizzati vengono inoltre sviluppati all’interno di un sistema di relazioni e
di corresponsabilità con altri soggetti per garantire l’accompagnamento ad un dignitoso progetto di
vita.
2- Il CSE nel progetto di vita di una persona con disabilità
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Il Progetto di Vita
Il Progetto di vita costituisce l’orizzonte culturale nel quale opera il Centro Socio Educativo.
Il Progetto di Vita, inteso come biografia conquistata, cioè come possibilità di avere una propria
storia personale autentica e dignitosa, legittima la persona stessa e le relazioni vitali sulle quali può
contare, ad una cura dignitosa della esistenza.
Nel caso delle persone con disabilità intellettiva, questa titolarità soggettiva e personale del proprio
Progetto di vita si integra, in una onesta considerazione delle caratteristiche individuali, con una
titolarità della famiglia. La famiglia è un soggetto attivo e portatore dell’interesse della persona
stessa: viene giuridicamente investita di questo ruolo, ma dev’essere sostenuta e aiutata dall’Ente
Locale, garante del rispetto dei diritti della persona e delle sue fragilità, regista e sostegno dei
diversi attori e delle risorse della comunità.
Il CSE si colloca, in questa interazione dialogica, come interlocutore competente e stabile di tutti i
soggetti coinvolti: la persona, i suoi famigliari, l’istituzione pubblica, la comunità. In questo senso,
il Progetto di Vita della persona con disabilità non è in capo al CSE, ma questa struttura arricchisce
il contesto elaborativo fornendo uno spaccato ricco e denso di significati proprio perché quotidiano,
professionale, e radicato nel territorio.
Il CSE si propone come promotore dell’autenticità della persona: senza cadere nella convinzione
che integrazione sia fare quello che fanno tutti - convinzione che nega il valore dell’espressione
personale in una prospettiva di conformismo totale - e contemporaneamente senza cedere alla
tentazione dell’enfatizzazione, spesso estrema, della specificità di ogni fragilità.
Per questa ragione ci deve essere piena considerazione sia della parte relativa ai sentimenti e alle
dimensioni istintive, sia della parte più razionale, finalizzata alla ricerca degli obiettivi sui quali
predisporre le azioni per il compimento del Progetto stesso.
Il compito di lavoro del Servizio
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Come è noto, La relazione tra le persone restituisce senso all’esistenza di ognuno: in questa
prospettiva, alimentare il valore della reciprocità offre a tutti concrete possibilità di evoluzione.
La crescita delle persone è possibile se ci sono relazioni emotivamente significative tra le diversità.
Il compito di lavoro consiste quindi, per il CSE, nell’accompagnare il Progetto di Vita, attivandosi
sia nell’operare direttamente , sia nel moltiplicare le dipendenze che la persona con disabilità
instaura con il contesto, usando questa modalità operativa come strumento per ridurre la dipendenza
vincolante e limitante nei confronti di un unico referente.
Il CSE agisce questo compito attraverso
# l’ascolto e l’aiuto , teso a valorizzare l’autenticità della persona con disabilità;
# l’affiancamento e, quando possibile, il sostegno nei confronti della famiglia perché porti
avanti il proprio ruolo;
# la collaborazione con l’Ente Locale rispetto alla messa a fuoco di potenzialità e opportunità
in modo che si possano trovare situazioni che favoriscano la crescita e il benessere della
persona ospite del servizio,
L’impegno della organizzazione è quello di contenere l’anomalia dell’adattare la persona al servizio
e, in questa prospettiva, acquisisce senso la specificità di ogni servizio, proprio perché è finalizzata
a moltiplicare e modulare le possibilità di risposta:
# nei confronti delle persone più giovani, con percorsi di formazione e stimolo delle
competenze;
# per persone adulte, con occasioni di socializzazione e relazione positiva;
# per le persone che diventano anziane, con interventi finalizzati al benessere;
# per le persone con potenzialità di coinvolgimento in attività di tipo lavorativo , con
formazione ed esperienze concrete
# per persone con maggiori fragilità, con opportunità e sostegni particolari e con il
riconoscimento del piacere di stare insieme
In generale, con la possibilità di una frequenza elastica e rispondente alle effettive necessità, con la
disponibilità ad ascoltare e rispettare i tempi delle persone, le pause e i ritmi vitali di ciascuno, ogni
servizio può essere, davvero, uno “spazio di vita”.
In quest’ottica ogni servizio può dare risposte specifiche, integrate in una programmazione
territoriale che tenga conto di tutte le esigenze e di risorse esterne al servizio stesso.
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Le risorse del Servizio
Il CSE si definisce come luogo di esperienze, di possibilità, come ambito di relazioni: sito in cui
prendono corpo e si sviluppano le potenzialità delle persone, attraverso l’offerta di:
# una struttura stabile, che si articola in una ricchezza di ambienti, laboratori e attrezzature;
# la continuità di un ascolto empatico e di un pensiero competente;
# l’opportunità di scelta tra offerte diverse;
# occasioni di relazioni attente e stimolanti che sviluppano le competenze della persona e
ampliano la capacità di accoglienza che il territorio può esprimere;
# la possibilità di un radicamento territoriale fruttuoso per la persona e per tutta la collettività.
La rete territoriale
In funzione del Progetto di Vita, il CSE propone laboratori di reciprocità - nel senso che
coinvolgono le persone con disabilità, il mondo dell’associazionismo e del volontariato, la comunità
nel suo insieme - portando all’incontro mondi che altrimenti non starebbero in relazione.
Il CSE pertanto si prende cura della possibilità di agire un dialogo effettivo, con un lavoro di
mediazione culturale che produce una maggiore permeabilità del territorio all’incontro con il
diverso e favorisce la crescita della disponibilità personale e una maggiore attenzione all’ambiente
sociale.
La rete dei CSE produce laboratori ed esperienze che
# portano nel servizio le competenze che la collettività esprime e
# permettono alle persone con disabilità la fruizione di spazi e opportunità comuni a quelle di
tutti.
Tutto ciò all’interno di una visione costruttiva della vita sociale, una visione nella quale
la
relazione tra i soggetti è aperta e fluida, non definita una volta per tutte in maniera gerarchica, e le
persone e le realtà organizzate hanno la possibilità di contaminarsi, di influenzarsi, di modificarsi
reciprocamente, ottenendone in cambio un maggior senso di benessere e di sicurezza.
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Una visione che non nega la presenza di conflitti, ambivalenze, rigidità, ma che le considera
fenomeni endemici della convivenza di soggettività diverse all’interno dello stesso contesto di
territorio.
La collaborazione con l’Ente Locale risulta cruciale nel garantire la continuità e la stabilità del
Progetto di Vita nel corso del tempo.
Inoltre risulta determinante nel favorire la crescita della sensibilità sociale, attraverso un’azione di
garanzia e di rassicurazione della comunità, la quale può quindi mettere a disposizione le risorse che
le appartengono e che appartengono, di conseguenza, a tutti i suoi componenti.
3- ll CSE e le famiglie
La famiglia
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La famiglia che accudisce una persona con disabilità è prima di tutto un insieme di persone che si fa
carico di una responsabilità educativa e che sviluppa, nel tempo, abitudini, competenze, cultura,
equilibri, attorno alla cura della fragilità.
Vi possono essere aspetti più solidi ed altri più deboli in questo patrimonio: in ogni caso il Servizio
incontra una storia che si è consolidata nel tempo.
La famiglia della persona disabile, pertanto, si approccia ai servizi portando un bisogno di
“condivisione” nella gestione del figlio disabile con la sua fragilità e complessità; chiede aiuto nel
prendersi cura di lui e nel condurlo negli anni.
Le famiglie portano con sé la propria storia, cultura, valori, competenze, fragilità e rigidità ed
inoltre una rete di relazioni; sono parte in modo diverso di una rete sociale e possono diventare
un’occasione di solidarietà tra loro e di stimolo per la società e l’ente pubblico.
Tutto ciò può costituire un limite o una risorsa in base a come il CSE stabilisce il rapporto coi
familiari del soggetto disabile ed a come instituisce un patto educativo.
L’esperienza dei centri ha portato negli anni a considerare la persona inserita come appartenente ad
un contesto familiare preciso e come questa considerazione rientri nella definizione del progetto
educativo.
Il rapporto con le famiglie
La famiglia costituisce l’interlocutore primario nella definizione degli obiettivi con al centro del
progetto la persona disabile; con essa è indispensabile stabilire un’alleanza sul progetto del figlio
per avere collaborazione e, in diversi casi, per una “possibile evoluzione” della famiglia stessa.
Il rapporto che si instaura nei servizi per adulti è in genere lungo, duraturo, significativo e pertanto
si rende necessario creare le basi per una fiducia reciproca nel rispetto dei ruoli tra famiglia ed
operatori del servizio.
Tale fiducia si realizza attraverso la condivisione del patto socio-educativo, nel quale viene anche
coinvolto il servizio sociale comunale inviante.
Il servizio affianca e, non di rado, accompagna la famiglia in un pezzo molto importante della vita
del proprio familiare.
A volte vi è un’aspettativa di guarigione che i genitori portano con sé quando si approcciano ai
servizi, in altri casi vi sono aspettative di crescita del benessere e di miglioramento delle opportunità
di integrazione sociale.
In altri casi ancora si incontrano famiglie segnate invece dalla stanchezza, dalla fatica, dalla
delusione, in casi estremi dalla rinuncia ad uno sguardo rivolto al futuro.
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Anche per questo l’alleanza della famiglia è indispensabile.
Il tipo di rapporto definito nei vari servizi costituisce un elemento di qualità del centro stesso;
ovvero si rende necessario dotarsi di modalità e strumenti ( es. la carta dei servizi) che devono
considerare in modo chiaro il tipo di rapporto che si intende stabilire e di alleanza con la famiglia,
tutto questo in proporzione alla capacità della stessa di essere una risorsa, con gradi diversi di
coinvolgimento o di complessità.
Ma i familiari, oltre ad essere destinatari di servizi attivati dal centro, possono costituire anche una
risorsa per il centro stesso, a diversi livelli: ad esempio per attivare i contatti con l’esterno nella
costruzione di una rete di relazioni fondamentali, in quanto cittadini di un territorio più o meno
attivi.
L’alleanza famiglia centro allora passa anche nell’organizzare insieme iniziative per la riuscita del
modello gestionale, per l’inclusione sociale e la riuscita del progetto di vita.
Indichiamo come elemento di novità il prevedere un percorso di implicazione dei contenuti portati
dai familiari all’interno del modello educativo del servizio, almeno come spunto per la formazione,
o in quanto oggetto della supervisione.
Il patto educativo
Il patto educativo tra servizio e famiglia deve tenere ben presente le aspettative delle stesse nei
confronti del figlio e di quanto il servizio sia in grado di esplicitare in modo chiaro il progetto
educativo e ciò che si fa al centro, con che finalità.
Pertanto si ritiene indispensabile la possibilità di alzare il livello di trasparenza dei servizi nei
confronti dei familiari e nello stesso tempo delineare confini precisi nel rispetto reciproco dei ruoli .
Compito indispensabile è condurre a comprendere le proposte socio-educative fatte nei servizi;
accompagnarli verso il concetto di prendersi cura ovvero di mantenere la persona nel pieno delle
potenzialità.
Questo passa attraverso un livello di comunicazione in cui ci sia intesa nel progetto educativo;
anche attraverso la condivisione di diversi momenti da quelli ricreativi, formativi, di attivazione
dell’ente locale e del territorio.
Nel riassetto generale dei servizi della nostra regione, ma anche nel dibattito scientifico attuale, è
percepibile uno slittamento progressivo del concetto stesso di servizio per adottare invece un
modello di intervento più aperto e processuale, che si basa sulle risorse fornite alla singola persona
disabile, magari all’interno di un contesto strutturato quale il CSE.
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All’interno di questo orientamento generale vi è l’enfatizzazione del diritto di scelta della famiglia
del luogo in cui inserire il proprio figlio: si tratta di un tema molto delicato, in quanto sulla base
della esperienza sappiamo che tale scelta va condotta attraverso un accompagnamento attento alla
conoscenza dei diversi centri presenti sul territorio.
Tale compito può essere svolto solo dall’ente locale che ha il dovere di tutelare la singola persona
disabile, insieme alla sua famiglia, perché possa avere la giusta collocazione attraverso un lavoro di
rete.
I servizi inoltre hanno un potere reale nell’incontrare e nell’attivare le risorse necessarie nel
territorio per creare le condizioni per una maggiore integrazione. La costruzione della rete di
relazioni e la possibilità che ogni realtà offre potenzialmente, devono essere stimolate
con
l’obiettivo di allestire un ambito sociale formato ad accogliere la persona disabile , dove “il
fuori”possa offrire una rete reale e costruita.
A questo proposito i familiari singoli o riuniti in associazioni costituiscono una risorsa concreta per
la costruzione di una comunità accogliente.
In diverse zone i familiari sono stati promotori di servizi, di attività innovative, di interventi
specializzati, della sensibilizzazione e formazione della società di appartenenza rispetto alla
disabilità.
4- Il CSE e l’esterno
L’esterno
Il CSE è una struttura che fa parte della comunità territoriale e che opera collocandosi dentro al
contesto sociale.
E’ un servizio che ha la “pretesa” di essere considerato anche come un luogo vitale del territorio e
come risorsa per il tessuto sociale.
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Nasce e si sviluppa all’interno di un determinato contesto sociale, culturale, economico, umano:ne
assorbe l’humus e, a sua volta, contribuisce ad alimentarlo e ad arricchirlo, grazie alle esperienze
concrete che porta avanti attorno alla fragilità.
E’ una tessera significativa all’interno di un contesto più ampio, e si confronta con una domanda di
vita molto complessa da parte delle persone con disabilità, e con una domanda di aiuto a gestire una
problematica complessa, da parte del tessuto sociale.
Pertanto non è in grado, e non ha nemmeno il mandato, di rispondere in modo esaustivo a tutti i
diversi bisogni di vita dell’utente, ma può operare al fine di sollecitare opportunità, favorire
l’incontro e lo scambio con realtà diverse, stimolare l’ambiente esterno.
E’ un presidio dotato di risorse tecniche, organizzative, culturali, sociali che, mentre opera
direttamente con la disabilità, può aiutare il territorio in termini culturali e politici a non chiudersi,
a costruire relazioni, a sostenere le differenze, a contenere il primato di una logica competitiva, a
produrre idee e progettualità, a sollecitare risposte diversificate.
L’importanza di una relazione fertile con l’esterno
Il rapporto con l’esterno offre la possibilità di rispondere in modo diversificato ai differenti bisogni
delle persone con disabilità: sia nel merito di interventi e prestazioni specialistiche di natura
sanitaria, psicologica e riabilitativa, che rispetto al tempo libero ed al bisogno di socialità.
Per gli utenti dei nostri servizi un “sano” rapporto con l’esterno, offre la possibilità di ampliare e
diversificare le possibilità di relazione, di incrementare la propria autonomia personale, di fruire di
luoghi di svago e di divertimento, di vivere esperienze nuove ed occasioni di incontro e scambio.
Questo influisce sulla costruzione di una differente e più positiva percezione di sé, sul
riconoscimento della propria identità, consente l’espressione della propria soggettività e favorisce
una maggiore inclusione sociale.
Per il servizio vi è la possibilità di proporsi al territorio come interlocutore nella costruzione di
percorsi di collaborazione, mediante processi di lavoro condivisi in cui prevalgono interessi
differenti ma in grado di produrre benessere reciproco.
L’apertura al territorio passa attraverso una pluralità di aspetti e di livelli da tenere in
considerazione: la presenza di enti con finalità differenti, caratterizzati dalla propria struttura
organizzativa, una propria prassi e cultura specifica, quel dato contesto sociale ed economico, ecc..
Per la comunità territoriale il servizio è una presenza che può rappresentare una risorsa in termini
culturali nella promozione di una differente visione sulla tematica della disabilità, centrata sulla
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persona con le sue caratteristiche e peculiarità, rispetto all’accettazione della diversità attraverso la
collaborazione con l’ambito scolastico, con le agenzie educative ed aggregative per la realizzazione
e gestione di progetti specifici.
Il patto educativo con l’esterno
Il CSE deve operare in un’ottica sistemica, lavorare con e per l’utenza, ma anche in relazione al
proprio contesto sociale, deve sapersi proporre al territorio come un ambito in grado di offrire delle
opportunità, coniugare interessi differenti producendo processi di implicazioni fra persone.
L’apertura al territorio si esplica secondo modalità e livelli differenti:
• attraverso il volontariato che entra nel servizio e garantisce maggiori competenze tecniche e
relazionali,
• attraverso un uso attento degli spazi esterni per lo svolgimento delle attività ordinarie e per
la creazione di nuove opportunità,
•
attraverso la messa a disposizione dei propri locali per iniziative comunitarie, lasciandosi
“contagiare” da buone pratiche che caratterizzano il contesto di appartenenza,
• attraverso la partecipazione a tavoli tematici e la coprogettazione di interventi a favore della
collettività.
E’ importante, pertanto, che all’interno del CSE ci sia chiarezza attorno al proprio ruolo sociale:
saper restituire al territorio un’immagine del proprio servizio non avulso dal contesto, aperto alle
sollecitazioni esterne, e saper contribuire alla capacità del territorio di fare spazio alla fragilità.
Il rischio che si può correre è quello di finire in un angolo con i propri utenti, di risultare gli
specialisti della disabilità a cui delegare le specificità insite nel progetto di vita della persona
inserita nel proprio servizio, quello di muoversi da soli senza costruire legami ed alleanze, di ridursi
al chiedere spazi e finanziamenti.
Diventa rilevante, allora, porsi in relazione col proprio territorio riconoscendo le potenzialità in esso
presenti, lavorando in contatto con il proprio ambiente di appartenenza e con l’Ente pubblico,
portando la parzialità del proprio punto di vista nel tentativo di rispondere in maniera dinamica e
partecipata ai diversi bisogni.
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5- Il CSE e l’organizzazione interna
La complessità dell’oggetto e del compito di lavoro descritte precedentemente evidenziano la
necessità di una organizzazione sofisticata, sia in termini di ricchezza della componenti umane e
professionali ( operatori,famiglie, volontari, risorse esterne ) , sia in termini di articolazione di
diversi piani di lavoro ( con e per l’utenza, all’interno ed all’esterno del servizio, attraverso attività
strutturate e continuative e proposte temporanee…).
Tutto ciò appare necessario per mantenere vive spinte evolutive per l’utente e per il servizio,
creando reali occasioni di “benessere” e di inclusione sociale per tutte le componenti coinvolte, pur
in situazione di cronicità e di forte rischio di emarginazione sociale.
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All’interno di questo paragrafo si è cercato di entrare nel merito e di precisare meglio le componenti
di fondo che caratterizzano l’azione professionale del CSE e si è elaborata una ipotesi attorno a
come il CSE può essere organizzazione.
Le variabili di fondo
L’oggetto di lavoro : di cosa si occupa il CSE
-
Le Persone disabili: portano una richiesta di benessere e di incremento qualità di vita, e di
integrazione sociale, esigenze affrontabili attraverso interventi educativi personalizzati all’interno di
percorsi condivisi.
L’utenza dei CSE appare variegata e complessa in termini di età (14-50), quadri clinici (handicap da
medio-lieve a medio-grave, commistione di handicap intellettivo e psichico), tipologia di bisogni
(formativi e/o assistenziali), tempi di permanenza nei servizi (da medio a lungo termine); nei Cse
con utenza adulta l’inserimento è in genere a tempo indeterminato.
La Famiglia: porta un bisogno di condivisione del progetto di vita del proprio congiunto, ma anche
di condivisione della fatica dell’assistenza e della cura; fa una richiesta di qualità. Il CSE deve
promuovere la costruzione di un’alleanza di lavoro con la famiglia, come condizione per offrire un
servizio di qualità e per sperimentare spazi di partecipazione della famiglia alla crescita del servizio
stesso.
Il Territorio: il servizio è chiamato a tenere in vita reciprocità fertili con il territorio (istituzioni,
comunità locale, volontariato, società…) e attivare processi di inclusione sociale, costruendo
opportunità nel contesto. Il CSE ha la necessità di sostenere e promuovere la creazione di una “rete”
per l’utente, collaborando con le altre agenzie territoriali che si occupano della persona.
Il compito educativo: organizzare risorse adeguate per accompagnare progetti di vita
Accompagnare progetti di vita significa garantire sofisticatezza e professionalizzazione del lavoro
educativo e investimento continuo sulla riflessione metodologica e di senso.
Accompagnare progetti di vita significa infatti “esserci” con la persona disabile, integrando ascolto
empatico e pensiero competente, mantenere legami significativi con le famiglie, operare con e sul
territorio, affinare le capacità relazionali e professionali (integrare le differenze e le competenze
nelle relazioni interne ed esterne), abbandonare obiettivi di “guarigione”, tollerare forme di
dipendenza non reversibili e spesso a lungo termine, gestire l’ansia connessa al compito, integrare
ricerca del benessere e criticità (per tutte le componenti coinvolte).
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La complessità dell’organizzazione
In funzione della complessità dell’oggetto e del compito si è strutturata nel tempo una forma di
organizzazione articolata e flessibile che permetta di non cronicizzare insieme all’utenza ed al
contempo di cogliere le spinte evolutive provenienti dal lavoro educativo e dal contesto, divenendo
presenza significativa e stimolante per il territorio.
All’interno di questo orizzonte generale appare rilevante sottolineare in questa sede la necessità di
garantire una adeguata organizzazione di lavoro sia direttamente rivolta all‘utenza, sia a supporto
del lavoro diretto.
Accanto al lavoro “con” l’utente, grazie alle sperimentazioni sviluppate in questi anni su tutto il
territorio provinciale, ha preso forma e spazio il lavoro “per” l’utente, con un progressivo
emergere del valore cruciale del ‘pensato’ accanto al ‘fare e stare insieme’ alla persona
disabile.
Una ipotesi sulla organizzazione interna
Sulla scorta di queste precisazioni l’ipotesi organizzativa che viene presentata prende in
considerazione la necessità di tenere presenti due logiche di fondo, legate al lavoro diretto con gli
ospiti ed al lavoro che rende possibile un’azione educativa qualitativamente fondata.
L’organizzazione del lavoro CON l’utenza:
Il rapporto diretto con l’utenza evidenzia la necessità, pur nella specificità della storia e del
progetto di ciascun servizio, di alcune condizioni che appaiono trasversali:
- chiarezza nella strutturazione dell’accesso e delle dimissioni dal servizio
- una struttura stabile che sia luogo di esperienze e relazioni attraverso l’offerta di attività interne ed
esterne
- una frequenza della persona flessibile in relazione alle condizioni individuali ed alle fasi della vita;
- una pluralità di progetti educativi individualizzati;
- spazi di ascolto e di relazione per la persona disabile e la sua famiglia;
-forme di collaborazione con il territorio (contesto socioculturale locale, servizi socio sanitari,
ambiti di programmazione territoriale);
- coordinamento e intervento tecnico affidato a personale qualificato (educatori, pedagogisti,
psicologi..).
L’Organizzazione del lavoro PER l’utenza:
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Per quanto riguarda invece l’organizzazione del lavoro che comunemente viene definito di ” back
office”, appaiono rilevanti altri elementi, e cioè:
-
Lavoro in equipe (educative e di coordinamento): programmazione verifica delle attività
del servizio e dei progetti educativi individualizzati (luogo per riflettere sul compito di lavoro)
-
Programmazione individuale: osservazioni e valutazioni educative, programmazione e
verifica attività, documentazione
-
Formazione e aggiornamento professionale (luogo dove accrescere la propria identità
professionale)
-
Supervisione psicologica (luogo dove si rielabora la relazione con l’oggetto di lavoro)
Il consolidamento del lavoro di equipe e degli spazi di programmazione, la formazione e
l’aggiornamento metodologico, la supervisione, rappresentano strategie di qualificazione del
servizio offerto alla persona disabile (in direzione di un ampliamento dei percorsi individuali di
integrazione sociale), e al tempo stesso opportunità per permettere agli agenti coinvolti di reggere in
modo creativo ed evolutivo la complessità del compito.
Appare come un elemento di criticità il fatto che il valore del lavoro per l’utente non sia ancora
sufficientemente riconosciuto/integrato nel contesto istituzionale interno ed esterno (normativa): il
lavoro diretto con l’utenza sembra assorbire la maggior parte del tempo e delle energie mentali ed
emotive, rendendo a volte complesso ricavare spazi per la riflessione, la progettazione e
l’innovazione (anche considerando la molteplicità dei livelli sui quali si opera), con il rischio di
scivolare in un intervento solo di cura/accudimento.
Il rapporto educativo minimo (1:5) è previsto dalla normativa prevalentemente sulla base della
gravità dell’utenza, mentre dovrebbe essere connesso anche alla qualità dell’offerta formativa e
della progettazione del servizio, che richiede investimenti in termini di tempo e di risorse umane.
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6- I COSTI
Il concetto di “costi” viene ormai concordemente affrontato da prospettive diverse, che vanno oltre
la dimensione puramente economico/finanziaria e monetaria.
Nel dibattito attuale, quando si parla di costi dei servizi, si fa riferimento ad alcune voci che
concorrono a determinare la qualità del lavoro realizzato, e che hanno una ricaduta significativa
sulla tematica dei costi.
Questi elementi riguardano i seguenti aspetti:
LE DOTAZIONI STRUTTURALI E STRUMENTALI
Una prima variabile importante riguarda la qualità della struttura nella quale è ospitato il CSE e i
laboratori/attrezzature che ha a disposizione.
21
È evidente infatti come sia rilevante poter contare su ambienti accoglienti e gradevoli, , in grado di
offrire possibilità differenziate di lavoro socio educativo, con laboratori, attrezzature e spazi
pertinenti al compito istituzionale del servizio ed ai diversi progetti che si attivano al suo interno.
È altrettanto evidente come questa variabile abbia una ricaduta significativa in termini di costi
economici.
LE RISORSE PROFESSIONALI
Si tratta di un altro elemento cruciale,e molto denso, che presenta al suo interno diverse
sfaccettature. All’interno di questa variabile infatti vanno considerati alcuni elementi che appaiono
intrecciati tra di loro.
Occorre garantire al personale dipendente una stabilità rispetto alla durata del contratto di lavoro.
Assumere prevalentemente personale con lo specifico titolo di studio e una motivazione personale e
professionale significativa.
Riconoscere l’importanza della formazione, in ogni sua forma, incentivando negli operatori un
interesse in tal senso.
Riconoscere incentivi economici oltre quelli previsti dall’applicazione del CCNL, compatibilmente
con le disponibilità economiche della cooperativa o dell’ente gestore.
Garantire, in caso di assenze prolungate, un sistema di sostituzione funzionale e trasparente.
Porre la necessaria attenzione alla cura del benessere lavorativo dei dipendenti come forma di
investimento per garantire un buon funzionamento del servizio
Come sappiamo il costo legato alle risorse professionali rappresenta sicuramente una delle voci più
onerose: le percentuali riscontrare di spese destinate a questa voce, variano dal 65% al 75% del
costo complessivo del servizio.
Le differenze fra i due dati sono determinate soprattutto dai differenti rapporti educativi che
vengono garantiti dai CSE in relazione alla tipologia di utenza inserita.
IL RAPPORTO EDUCATIVO
È un elemento di estrema importanza per la qualità del servizio offerto.
A stabilirne l’entità concorrono, tra l’altro, fattori quali: il grado di disabilità dell’utenza, la
“densità” della progettazione educativa, l’età degli utenti, i loro livelli di autonomia acquisita o da
potenziare, le precedenti esperienze socioeducative.
Pur non potendo definire, quindi, un unico rapporto possibile, si è identificato come dato di
rilevazione di un valore aggiunto, la capacità di ogni CSE di adeguare i propri rapporti educativi in
funzione degli elementi sopra elencati, attuati per il tempo richiesto dagli obiettivi condivisi che si
intendono raggiungere e con le strategie necessarie.
I VOLONTARI
La presenza di volontari all’interno dei servizi è di primaria importanza sia per l’apporto qualitativo
fornito alla dimensione relazionale con l’utenza sia per il loro intervento pratico nei vari laboratori,
a supporto del personale educativo.
Appare indispensabile investire dunque, nella cura e nella fidelizzazione dei volontari, incaricando
gli operatori direttamente coinvolti di dedicare tempo ed energie a questo compito, per mantenere
con i volontari relazioni coinvolgenti e partecipative.
LA GESTIONE DELL’INTERSCAMBIO OPERATIVO CON L’ESTERNO
22
Un altro elemento rilevante riguarda la capacità del servizio di avviare e mantenere nel tempo
forme di interscambio operativo con il contesto esterno, che garantiscono maggiori possibilità di
azione educativa per gli ospiti ma anche una maggiore capacità del contesto di aprirsi alla
disabilità e di sperimentare spazi di accoglienza reale.
LE FUNZIONI/RAPPRESENTANZA VERSO LA COMUNITA’:.
È fondamentale creare e mantenere relazioni significative sia con i cittadini che con le istituzioni
del territorio, perché l’ente gestore e il servizio siano percepiti come risorsa della comunità per la
comunità; dare spazio agli investimenti sulla cura dell’”immagine” e della ricaduta sociale, a livello
territoriale, in cui il CSE opera, anche se rendere visibile all’esterno le modalità operative attuate
dalla cooperativa, rappresenta un costo che non sempre dà un tangibile immediato rimando.
I costi di rappresentanza si distribuiscono anche in termini di intenti, di una linea di riconoscimento
che dà al confronto, alla concertazione, allo stare per, un valore di rilevante importanza: si è quindi
nel campo dei costi di pensiero, di spazi di riflessione interna, di un mandato “istituzionale” che
diventa promozione per una crescente dimensione sociale e culturale.
L’UTILIZZO DEL TEMPO
Appare cruciale ricercare costantemente l’equilibrio tra finalità ed obiettivi e strumenti e risorse.
Ciò richiede da parte dell’organizzazione un notevole impiego del tempo, inteso come irrinunciabile
opportunità per affrontare le istanze e le tensioni che vengono portate dai diversi soggetti coinvolti:
le famiglie, le persone frequentanti il servizio, gli operatori dei servizi sociali dei comuni invianti.
TEMPO: va inteso come valore, come risorsa preziosa da “spendere” nella prospettiva di
raggiungere una dimensione di qualità del servizio offerto; diventa dunque “COSTO” il tempo e
l’energia mentale
dedicati a: progettare il servizio, progettare l’intervento
educativo
individualizzato, programmare le attività, predisporre la gestione diretta dei laboratori educativi ed
espressivi, stabilire, sollecitare e regolare i rapporti con l’esterno.
Al concetto di “costo” deve comunque corrispondere anche un intervento definibile di “risparmio”,
nella prospettiva di una valutazione costi/benefici che li rendano sostenibili nel tempo e nel loro
peso finanziario.
Da parte dell’organizzazione tutta va esercitata una funzione di “controllo” continua che richiede il
massimo coinvolgimento di ogni singolo operatore, moralmente ed eticamente “impegnato”
nell’effettuare un’azione di quotidiano risparmio, intelligente e capillare, che sappia coniugare le
dimensioni di efficacia ed efficienza, in un agire individuale, ma in una prospettiva comunitaria e
collettiva.
ALCUNE RIFLESSIONI FINALI
•
•
Il costo di un servizio non è da riferirsi, come sopra esplicitato, solo ad un aspetto
prettamente “monetario”, ma deve riferirsi anche ad una dimensione di impegno e di tempo,
di individuazione di strategie che possano rispondere al meglio alle esigenze di quel
specifico servizio e dell’utenza con cui si confronta
L’organizzazione del servizio o dell’ente gestore, anche rispetto ai costi, deve assumersi una
responsabilità sociale nei confronti della comunità di appartenenza che è sia cliente
(usufruisce degli interventi attuati dal servizio) che sostenitore (attraverso il riconoscimento
e il pagamento delle rette di frequenza) di contenere le spese, senza che il risparmio
23
possibile intacchi il livello di qualità che si è prefissato e deve comunque caratterizzare un
elemento di irrinunciabile valore
• La rappresentanza, citata come componenti del costo, è poco quantificabile, perché è il
prodotto di un insieme di fattori estremamente diversificati fra loro, ma non per questo meno
onerosi sul piano dell’impegno e della disponibilità
• L’impostazione organizzativo/gestionale e le linee “politiche” degli organi istituzionali di un
ente gestore incidono significativamente sui costi di un servizio: la scelta di impiego di
personale qualificato per la mansione affidata (educatori professionali), i rapporti educativi
quantitativamente migliori rispetto alle richieste normative vigenti, l’impiego di volontari in
supporto o ad integrazione degli educatori, pur all’interno di un programma da questi ultimi
predisposto e monitorato, la ricerca di spazi e di iniziative per reperire contributi e/o
riconoscimenti economici da parte di agenzie esterne, sono solo alcuni degli aspetti che
possono creare effettive alternative a livelli di costi che, altrimenti potrebbero risultare di
difficile sostegno da parte degli enti invianti o, in senso più allargato, della comunità tutta.
24
IPOTESI DI REQUISITI PER L’ACCREDITAMENTO DEI C S E
Al termine del complesso ed affascinante percorso del corso sulla nuova unità d’offerta voluta dalla
Regione Lombardia , il CSE , si sono ipotizzati alcuni requisiti di cui l’ente accreditante potrebbe o
dovrebbe tenere in considerazione per offrire un servizio di qualità.
In sintesi il gruppo di lavoro ritiene che un buon CSE dovrebbe essere:
¾ Un servizio che si colloca all’interno del “PROGETTO DI VITA” del soggetto disabile e
quindi connesso con i servizi territoriali e la famiglia con i quali ha verifiche periodiche.
¾ Un servizio che specifichi le caratteristiche dell’”UTENZA” a cui si rivolge.
¾ Un servizio che preveda la stipula di un PATTO SOCIO-EDUCATIVO con la famiglia ed
i servizi territoriali e che preveda il coinvolgimento degli stessi nei processi di lavoro del
CSE.
¾ Un servizio che preveda la presenza di un’EQUIPE MULTIDISCIPLINARE
presenza di professionalità adeguate.
con
¾ Un servizio che preveda un PIANO DI FORMAZIONE E SUPERVISIONE per gli
operatori.
¾ Un servizio incluso nella RETE DEI SERVIZI e che sia parte attiva del terzo settore.
¾ Un servizio che aderisca alla programmazione del P.d. Z .
¾ Un servizio che sia promotore di forme di AUTOAIUTO ed AUTORGANIZZAZIONE
delle famiglie.
¾ Un servizio che sia promotore di CULTURA dell’inclusione della disabilità
Le realtà che hanno contribuito alla stesura del documento
25
Hanno partecipato al percorso formativo ed alla stesura del documento Educatori e Responsabili
dei seguenti Centri Socio Educativi e dei seguenti Uffici di Piano della provincia di Monza e
Brianza
Amici della speranza – Villasanta
Arcipelago – Cinisello Balsamo
Progetto Esperia – Verano Brianza
La vite- Arcore
L’Iride – Monza
L’aliante – Seregno
Duepuntiacapo – Paderno Dugnano
Fondazione Stefania – Lissone
Gioele – Lissone
Il Brugo – Brugherio
IL seme- Bisassono
Il seme- Cesano Maderno , Desio
Lambro – Monza
Oasi 2 – Barlassina
Solaris- Carate Brianza
Ufficio di Piano – Carate Brianza
Ufficio di Piano – Monza
Il percorso formativo è stato condotto da Maurizio Colleoni, che ha anche curato la
sistematizzazione del presente documento
26
CARTINA C.S.E. NELLA PROVINCIA MONZA E BRIANZA
Il Seme
CSE FUORI
PROVINCIA
Esperia
Atelier
Oasi 2
ARIELE
PADERNO D.
L’Aliante
TAMAN
PADERNO D.
L’Iride
ARCIPELAGO
CINISELLO
CIELO
GARBAGNATE
IL CASTELLO
TREZZO
Il Seme
__Distretto Seregno
__Distretto Carate
__Distretto Monza
__Distretto Vimercate
Gioele
Fondazione Stefania
La Vite
L’Iride
__Distretto Desio
Amici della Speranza
Lambro
Il Brugo
27 NUMERO COMPLESSIVO POSTI ACCREDITABILI
Nome
N° posti
Ente gestore
CSE
AMICI DELLA
SPERANZA
accreditabili
ASSOCIAZIONE
AMICI DELLA
SPERANZA
11
ARCIPELAGO
ARCIPELAGO
COOPERATIVA
SOCIALE
30
PROGETTO
ESPERIA
COMUNE DI
VERANO
5
IRIDE
COOP. L’IRIDE
S.C.S. – ONLUS
30 + 15
20
LA VITE
COOP. LA
PIRAMIDE
SERVIZI DI
ARCORE
30
L’ALIANTE
COOPERATIVA
SOCIALE
L’ALIANTE
30
ARIELE
DUEPUNTIACAPO
COOPERATIVA
SOCIALE ONLUS
10
CIELO
DUEPUNTIACAPO
COOPERATIVA
SOCIALE ONLUS
25
TAMAN
DUEPUNTIACAPO
COOPERATIVA
SOCIALE ONLUS
19
CSE ADULTI
FONDAZIONE
STEFANIA ONLUS
30
SERVIZIO AD HOC
28 Nome
N° posti
Ente gestore
CSE
accreditabili
CSE GIOVANI
FONDAZIONE
STEFANIA ONLUS
30
SERVIZIO
AUTONOMIA
SERVIZIO
FORMAZIONE
COOPERATIVA
GIOELE
ERGOTERAPEUTI
CA
GIOELE
COOPERATIVA
ERGOTERAPEUTI
CA ONLUS
28
CSE
IL BRUGO
GRUPPO ADULTI
CSE GRUPPO
GIOVANI
IL SEME
BIASSONO
IL SEME
CESANO M.NO
SOC.
COOPERATIVA
SOCIALE
O.N.L.U.S.
25
IL BRUGO SOC.
COOPERATIVA
SOCIALE
O.N.L.U.S.
21
IL SEME COOP.
SOCIALE ONLUS
30
IL SEME SOCIETÀ
COOPERATIVA
SOCIALE ONLUS;
25 a Cesano M.no
DESIO
25 a Desio
29 Nome
N° posti
Ente gestore
CSE
OASI DUE
ATELIER SOLARIS
accreditabili
COOPERATIVA
SOCIALE A R.L.
ONLUS
SOLARIS
COOPERATIVA
SOCIALE ONLUS
28
15
LAMBRO
LAMBRO
COOPERATIVA
SOCIALE ONLUS
32
Totale: 514 posti accreditabili 30 SCHEDA RIASSUNTIVA PROFESSIONALITA’
Nei 19 servizi presi in esame, le professionalità presenti sono le seguenti:
Educatore professionale
tutti i CSE
Psicologo/Pedagogisti
Psicopedagogisti
14 CSE
Maestri d’arte
9 CSE
ASA/OSS
4 CSE
Musicoterapisti/Arteterapisti
Psicomotricisti
9 CSE
Esperti attività motorie
4 CSE
Altre figure
(assistente sociale, animatori, personale tecnico,
personale amministrativo, autisti, centralinisti, ecc.)
6 CSE
E’ importante sottolineare come, quasi in tutti i servizi esaminati, siano presenti i volontari il cui
operato contribuisce significativamente, anche se in maniera diversa, a qualificare il servizio
fornito agli utenti dei vari servizi. L’apporto del volontariato è una realtà culturalmente consolidata,
a cui i servizi di territorio, pubblici e privati, fanno riferimento quale partner nella programmazione
di attività, quotidiane e non, interne e/o esterne, a gestione diretta o in sinergia con altri enti
coinvolti in iniziative a carattere socioeducativo.
31 Nome CSE ARIELE Ente gestore del DUEPUNTIACAPO Cooperativa Sociale onlus
Servizio
Sede del CSE
Via Ugo Foscolo, 2 – 20037 Paderno Dugnano (MI)
Bacino
territoriale di
riferimento
Pdz di Garbagnate Milanese; Pdz di Cinisello Balsamo; Cesano M.no, Seveso, Desio
Orario di apertura
9,00-16,00
del Servizio
Utenza:
Persone con disabilità che, per le loro caratteristiche, non necessitano di servizio ad alta
protezione, ma di interventi a supporto e sviluppo di abilità utili a creare consapevolezza,
autodeterminazione, autostima e maggiori autonomie spendibili per il proprio futuro.
Numero Progetti
attivi in
contemporanea
accreditati
10
Modalità di
ingresso
Segnalazione da parte dell’assistente sociale (o direttamente da parte della famiglia, salvo
coinvolgere, se ci sono i presupposti per un inserimento, i servizi sociali); valutazione
della documentazione; osservazione ed inserimento.
Personale
professionalità presenti: educatori professionali
Compreso tra 1/1 e 1/7; è possibile che alcune attività vengano progettate dall’equipe, ma
Rapporto
realizzate senza la presenza di figure professionali.
educativo
operatori/utenti
Formazione
Laurea in Scienze dell’educazione o diploma di educatore professionale. E’ prevista un
percorso di formazione specifica annuale organizzato dalla Duepuntiacapo Coop.
Operatori
Attivita’ e
Laboratori
Sono in funzione degli obiettivi specifici dei singoli progetti educativi individualizzati
Modalità di
erogazione del
servizio
Il progetto può essere realizzato concretamente in rapporto 1:1 oppure in gruppi piccoli,
anche senza prevedere la presenza diretta dell’educatore; il servizio, in funzione degli
obiettivi, viene realizzato nei luoghi idonei all’acquisizione delle specifiche competenze e
autonomie previste dai progetti.
32 E’ prevista un’equipe settimanale di h.2; è previsto un incontro al mese allargato con le
equipe degli altri centri diurni gestiti dalla coop; è prevista una supervisione pedagogica ed
una clinica mensile, di h.2 (n.4 h al mese); sono previste 5/6 giornate di programmazione
nel corso dell’anno; è previsto un percorso di formazione; gli educatori hanno a
disposizione diverse ore nel corso dell’anno per occuparsi della stesura dei pei e delle
relazioni degli utenti, e dei progetti delle attività.
Programmazio
ne e Verifica
attività
Rapporti con le n.2/3 incontri annuali individuali (anche con il coinvolgimento dei servizi sociali); n.2
incontri con il gruppo di genitori; contatti telefonici settimanali.
Famiglie
Rapporti con i
servizi invianti
n.2/3 incontri di verifica nel corso dell’anno
Reti esterne
Gruppo Coordinamento CSE/SFA di Monza e Brianza; Gruppo CSE del piano di zona di
Garbagnate Milanese; Piano di zona di Garbagnate M.se e Cinisello Balsamo.
Relazioni
esterne del
servizio
Ulteriori
elementi
particolari da
segnalare
33 Nome CSE CIELO Ente gestore del DUEPUNTIACAPO Cooperativa Sociale onlus
Servizio
Sede del CSE
Via Giacomo Matteotti, 66 – Garbagnate Milanese (MI)
Bacino
territoriale di
riferimento
Pdz di Garbagnate Milanese; Pdz di Rho
Orario di
apertura
del Servizio
Utenza:
9,00-16,00
persone la cui disabilità non sia compresa tra quelle riconducibili al sistema sociosanitario;
15-65 anni
Numero Posti
accreditati
n.25
Modalità di
ingresso
Segnalazione da parte dell’assistente sociale (o direttamente da parte della famiglia, salvo
coinvolgere, se ci sono i presupposti per un inserimento, i servizi sociali); valutazione
della documentazione; osservazione ed inserimento.
Personale
professionalità presenti: educatori professionali; musicoterapeuti
Compreso tra 1:2 e 1:4
Rapporto
educativo
operatori/utenti
Formazione
Laurea in Scienze dell’educazione o diploma di educatore professionale.
Operatori
E’ prevista un percorso di formazione specifica annuale organizzato dalla Duepuntiacapo
Coop.
Attivita’ e
Laboratori
Piscina, Lab propedeutico all’inserimento lavorativo; didattica; cura del sé; cucina;
utilizzo dei mezzi di trasporto; orientamento nel territorio; spesa e mercato; pittura;
musica, giardinaggio, ecc.
Modalità di
erogazione del
servizio
Le attività vengono svolte prevalentemente in piccolo gruppo (3/7 utenti); sono previsti
interventi individuali; non sono presenti attualmente volontari; si svolgono diverse attività
sul territorio; si contempla il part time (verticale ed orizzontale); l’approccio è di tipo
relazionale.
34 Programmazio
ne e Verifica
attività
E’ prevista un’equipe settimanale di h.2; è previsto un incontro al mese allargato con le
equipe degli altri centri diurni gestiti dalla coop; è prevista una supervisione pedagogica ed
una clinica mensile, di h.2 (n.4 h al mese); sono previste 5/6 giornate di programmazione
nel corso dell’anno; è previsto un percorso di formazione; gli educatori hanno a
disposizione diverse ore nel corso dell’anno per occuparsi della stesura dei pei e delle
relazioni degli utenti, e dei progetti delle attività.
Rapporti con le n.2/3 incontri annuali individuali (anche con il coinvolgimento dei servizi sociali); n.2
incontri con il gruppo di genitori; contatti telefonici settimanali.
Famiglie
Rapporti con i
servizi invianti
n.2/3 incontri di verifica nel corso dell’anno
Reti esterne
Gruppo Coordinamento CSE/SFA di Monza e Brianza; Gruppo CSE del piano di zona di
Garbagnate Milanese; Piano di zona di Garbagnate M.se e Cinisello Balsamo.
Relazioni
esterne del
servizio
Relazioni con il CDD presente nelle vicinanze; relazioni con i negozianti del territorio;
relazioni con il gruppo anziani attraverso la frequentazione del bar da loro gestito;
relazioni con i gestori delle bancarelle del mercato; relazioni con le persone del territorio
attraverso la frequentazione di biblioteca, posta, banca, ecc..
Ulteriori
elementi
particolari da
segnalare
35 Nome CSE TAMAN Ente gestore del DUEPUNTIACAPO Cooperativa Sociale onlus
Servizio
Sede del CSE
Via Eugenio Curiel, 5 – 20037 Paderno Dugnano (MI)
Bacino
territoriale di
riferimento
Pdz di Garbagnate Milanese; Pdz di Cinisello Balsamo; Cesano M.no, Seveso, Desio
Orario di apertura
9,00-16,00
del Servizio
Utenza:
persone la cui disabilità non sia compresa tra quelle riconducibili al sistema sociosanitario;
15-65 anni
Numero Posti
accreditati
n.19
Modalità di
ingresso
Segnalazione da parte dell’assistente sociale (o direttamente da parte della famiglia, salvo
coinvolgere, se ci sono i presupposti per un inserimento, i servizi sociali); valutazione
della documentazione; osservazione ed inserimento.
Personale
professionalità presenti: educatori professionali; musicoterapeuti
Compreso tra 1:2 e 1:4
Rapporto
educativo
operatori/utenti
Formazione
Operatori
Attivita’ e
Laboratori
Laurea in Scienze dell’educazione o diploma di educatore professionale
Modalità di
erogazione del
servizio
Le attività vengono svolte prevalentemente in piccolo gruppo (3/7 utenti); sono previsti
interventi individuali; non sono presenti attualmente volontari; si svolgono diverse attività
sul territorio; si contempla il part time (verticale ed orizzontale); l’approccio è di tipo
relazionale.
Piscina, Lab propedeutico all’inserimento lavorativo; didattica; cucina; cura del sé;
utilizzo dei mezzi di trasporto; orientamento nel territorio; spesa e mercato; pittura;
musica, giardinaggio, ecc.
Sintetica descrizione anche tenendo conto degli spunti sottoelencati:
lavoro di gruppo, in grande gruppo, interventi individuali
presenza di volontari
attività esterne
36 flessibilità nella frequenza
orientamenti pedagogici
Programmazio
ne e Verifica
attività
E’ prevista un’equipe settimanale di h.2; è previsto un incontro al mese allargato con le
equipe degli altri centri diurni gestiti dalla coop; è prevista una supervisione pedagogica ed
una clinica mensile, di h.2 (n.4 h al mese); sono previste 5/6 giornate di programmazione
nel corso dell’anno; è previsto un percorso di formazione; gli educatori hanno a
disposizione diverse ore nel corso dell’anno per occuparsi della stesura dei pei e delle
relazioni degli utenti, e dei progetti delle attività.
Rapporti con le n.2/3 incontri annuali individuali (anche con il coinvolgimento dei servizi sociali); n.2
incontri con il gruppo di genitori; contatti telefonici settimanali.
Famiglie
Rapporti con i
servizi invianti
n.2/3 incontri di verifica nel corso dell’anno
Reti esterne
Gruppo Coordinamento CSE/SFA di Monza e Brianza; Gruppo CSE del piano di zona di
Garbagnate Milanese; Piano di zona di Garbagnate M.se e Cinisello Balsamo.
Relazioni
esterne del
servizio
Relazioni con le famiglie del condominio in cui ha sede il cse; relazioni con i negozianti
del territorio; relazioni con il gruppo anziani attraverso la frequentazione del bar da loro
gestito; relazioni con i gestori delle bancarelle del mercato; relazioni con le persone del
territorio attraverso la frequentazione di biblioteca, posta, banca, ecc..
Ulteriori
elementi
particolari da
segnalare
37 Nome CSE
Ente gestore del OASI DUE COOPERATIVA SOCIALE A R.L. ONLUS
Servizio
Sede del CSE
VIA DON CARLO BORGHI, 4/C
20030 BARLASSINA MI
TEL.0362/ 688402 FAX 0362/566712
Bacino
territoriale di
riferimento
DISTRETTO DI SEREGNO E DISTRETTO DI DESIO
Orario di
apertura
del Servizio
DAL LUNEDI’ AL VENERDI’ DALLE 9.00 ALLE 16.00
Utenza:
Caratteristiche e fascia di età
28 UTENTI PORTATORI DI DISABILITA’ INTELLETTIVA E/O FISICA DI
LIVELLO MEDIO CHE NON PRESENTANO DISTURBI PSICO-PATOLOGICI
RILEVANTI E CHE HANNO COMPIUTO IL QUINDICESIMO ANNO DI ETA’.
L’ETA’ DEGLI UTENTI FREQUENTANTI VA DA UN MINIMO DI 19 ANNI AD UN
MASSIMO DI 50.
Numero Posti
accreditati
28
Modalità di
ingresso
LE RICHIESTE DI INSERIMENTO VENGONO INOLTRATE DALL’ASSISTENTE
SOCIALE DEL COMUNE DI RESIDENZA DELLA PERSONA. DOPO LA
PRESENTAZIONE DEL CASO, VIENE STABILITA UNA PRIMA VALUTAZIONE
CIRCA L’IDONEITA’ DELLA RICHIESTA RISPETTO ALL’OFFERTA DELLA
COOPERATIVA E LE CARATTERISTICHE E I BISOGNI DEL SOGGETTO.
SEGUONO I COLLOQUI CON L’ASSISTENTE SOCIALE, LA FAMIGLIA E
L’UTENTE PER LA RACCOLTA DEI DATI PERSONALI E ANAMMESTICI UTILI
ALLA PROGRAMMAZIONE. DOPO UN PERIODO DI OSSERVAZIONE DI
QUATTRO MESI CIRCA, SEGUE UNA VALUTAZIONE CHE PUO’ PORTARE
ALLA PRESA IN CARICO E ALLA SEGUENTE STESURA DEL PROGETTO
INDIVIDUALIZZATO O AL RINVIO AI SERVIZI SOCIALI.
Personale
professionalità presenti:
1 PSICOLOGA RESPONSABILE
1 COORDINATRICE
38 5 EDUCATORI A TEMPO PIENO
2 EDUCATORI A TEMPO PARZIALE
1 ARTETERAPEUTA CON FUNZIONI EDUCATIVE
1 AUSILIARIA SOCIO ASSISTENZIALE
Rapporto
educativo
operatori/utenti DEI 28 UTENTI PRESENTI, 25 FREQUENTANO A TEMPO PIENO E 5 A TEMPO
PARZIALE.
PER NR.25 UTENTI IL RAPPORTO EDUCATIVO E DI 1:5
PER NR. 2 UTENTI IL RAPPORTO EDUCATIVO E’ DI 1:3
PER NR.1 UTENTE IL RAPPROTO EDUCATIVO E’ DI 1:1
Formazione
Operatori
GLI OPERATORI PARTECIPANO ANNUALMENTE A CORSI DI FORMAZIONE O
AGGIORNAMENTO PROMOSSI DALLA REGIONE.
Attivita’ e
Laboratori
Elenco dei laboratori attivati
LE ATTIVITA’ DEL SERVIZIO SONO SUDDIVISE NELEL SEGUENTI AREE DI
INTERVENTO:
AREA ESPRESSIVA CHE SI CONCRETIZZA NELLE SEGUENTI ATTIVITA’:
-
ARTETERAPIA E CRETA ARTE
-
ESPRESSIVITA’ CORPOREA
-
LABORATORIO TEATRALE
-
TECNICHE TEATRALI
-
RILASSAMENTO CORPOREO
-
LABORATORIO MUSICALE
-
LABORATORIO ARTISTICO
AREA COGNITIVA CHE SI CONCRETIZZA NELLE SEGUENTI ATTIVITA’:
-
LABORATORIO DI COMPUTER
39 -
LABORATORIO DI LETTURA ANIMATA
-
LABORATORIO DIARIO OASI DUE
-
LABORATORIO ATTIVITA’ DI GRUPPO (FILM, GIOCHI COGNITIVI E
MUSICALI)
-
LETTURA ANIMATA
AREA MANUALE CHE E’ STRUTTURATA IN:
-
PATCHWORK
-
DECORAZIONE DELLA PORCELLANA
-
PITTURA SU STOFFA
-
LABORATORIO DI FALEGNAMERIA
AREA DELLE AUTONOMIE
-
AUTONOMIA DOMESTICA
-
LABORATORIO DI ESTETICA
-
USCITE SUL TERRITORIO
AREA SPORTIVA
Modalità di
erogazione del
servizio
-
NUOTO
-
GIOCO MOTORIO
-
BOCCIODROMO
IL PROGETTO DEL SERVIZIO ADOTTA UN APPROCCIO GLOBALE ALLA
PERSONA E SI SVILIPPA INTORNO A TRE AREE FONDAMENTALI:
-
AREA EMOTIVO-AFFETTIVA
-
AREA DELLA RELAZIONE E COMUNICAZIONE
-
AREA DELLA AUTONOMIA ED INTEGRAZIONE
QUESTA MODALITA’ DI INTERVENTO E’ IL RIFERIMENTO PER LA STESURA
DEI PROGETTI EDUCATIVI INDIVIDUALIZZATI. LE ATTIVITA’ DI
LABORATORIO IN GRUPPO DI 4-5 PERSONE, VENGONO SCELTE PERCHE’
FUNZIONALI AL PROGETTO EDUCATIVO DI CRESCITA DELLA PERSONA0;
SONO INFATTI ESPERIENZE STRUTTURANTI CHE PORTANO L’UTENTE A
MIGLIORARE L’AUTOSTIMA E L’IMMAGINE DI SE GRAZIE ALLA SCOPERTA
40 DI CAPACITA’ E DI RISORSE PRIMA SCONOSCIUTE E GLI PERMETTONO DI
AMPLIARE LE CAPACITA’ ADATTIVE NEI DIVERSI CONTESTI DI VITA.
Programmazio
ne e Verifica
attività
L’EQUIPE EDUCATIVA FORMATA DALLA PSICOLOGA, DALLA
COORDINATRICE E DAGLI EDUCATORI SI RIUNISCE UNA VOLTA ALLA
SETTIMANA PER LA VERIFICA E LA PROGRAMAMZIONE DEI PROGETTI
INDIVIDUALI E PER L’ANALISI DEI CASI E DELLE DINAMICHE RELAZIONALI.
DURANTE L’ANNO SI EFFETUTANNO DELLE VERIFICHE INTERMEDIE E
FINALI DEI SINGOLI UTENTI A CUI SEGUONO COLLOQUI CON LA FAMIGLIA
E CON IL SERVIZIO INVIANTE.
A FINE ANNO FORMATIVO, L’EQUIPE SI DEDICA ALLA STESURA DELLA
NUOVA PROGRAMMAZIONE PER UN’INTERA SETTIMANA FACENDO
RIFERIMENTO ALLE VERIFICHE FINALI.
Rapporti con le
Famiglie
A INIZIO ANNO, PRESENTAZIONE A TUTTE LE FAMIGLIE DELLA NUOVA
PROGRAMAMZIONE A CUI SEGUONO DUE VOLTE DURANTE L’ANNO I
COLLOQUI INDIVIDUALI.
LA FREQUENZA DEI COLLOQUI , DIPENDE DAI BISOGNI INDIVIDUATI .
IL SERVIZIO RITIENE CHE IL RAPPORTO CON LA FAMIGLIA E’ DI PRIMARIA
IMPORTANZA PER INDIVIDUARE UNO STILE RELAZIONALE ED EDUCATIVO
COERENTE CON L’OBIETTIVO DA SVILUPPARE.
Rapporti con i
servizi invianti
COLLOQUI PERIODICI FINALIZZATI ANCHE IN QUESTO CASO ALLA
CONDIVISIONE DEL PROGETTO AFFINCHE’ POSSANO ESSERE ATTIVATE LE
RISORSE NECESSARIE PER LA SUA REALIZZAZIONE.
Reti esterne
PARTECIPAZIONE AI TAVOLI DI LAVORO PROMOSSI DAI DUE DISTRETTI A
CUI LA COOPERATIVA FA RIFERIMENTO
41 Relazioni
esterne del
servizio
UNA PARTE IMPORTANTE DELL’INTERVENTO DELLA COOPERATIVA E’
VOLTO ALLA CREAZIONE DI UNA RETE DI SOCIALIZZAZIONE CON IL
TERRITORIO, ATTRAVERSO LE SEGUENTI ESPERIENZE:
-
REALIZZAZIONE DI MOSTRE E MERCATINI
-
REALIZZAZIONE DI SPETTACOLI TEATRALI
-
PARTECIPAZIONE A MANIFESTAZIONI PUBBLICHE
-
REALIZZAZIONI DI PUBBLICA UTILITA’ RICHIESTE DA DIVERSI
INTERLOCUTORI (COMUNE, COMITATO MANIFESTAZIONI, CORPI
MUSICALI, SCUOLE MEDIE INFERIORI, SCUOLE ELEMENTARI,
ISTITUTI BANCARI)
Ulteriori
elementi
particolari da
segnalare
42 L'ALIANTE
Ente gestore del COOPERATIVA SOCIALE L'ALIANTE a r.l. onlus
Servizio
Sede del CSE
VIA COMINA 21 – 20038 SEREGNO (MB)
TEL . 0362222046 – FAX 0362600408
E-MAIL: [email protected] – SITO WEB : www.laliante.it
Bacino
territoriale di
riferimento
PROVINCIA MONZA E BRIANZA E PROVINCIA DI COMO
Orario di
apertura
del Servizio
Dalle 08.30 alle 17.30 dal lunedì al venerdì
Persone con disabilità psico-fisica e intellettiva con ritardo mentale
Utenza:
lieve-grave; fascia di età 18-35 anni
Numero Posti
accreditati
30 compresenti
Modalità di
ingresso
Personale
-
richiesta dei servizi sociali del comune di residenza dell’utente
-
periodo di osservazione da tre a sei mesi
-
inserimento definitivo tramite convenzione con il comune di residenza dell’utente
professionalità presenti: psicologa, educatori professionali, collaboratori professionali
1:3
Rapporto
educativo
operatori/utenti 1:5
Formazione
Supervisione
Operatori
Corsi di aggiornamento esterni (privacy, primo soccorso, sicurezza sul lavoro,
antincendio) – corsi su attività di laboratorio (educazione sessuale, bigiotteria, mosaico…)
Attivita’ e
Laboratori
Elenco laboratori: fisioterapia, laboratorio artigianale, mediazione al lavoro, pittura, borse,
decoupage, autonomie, piscina, idroterapia,ceramica, orto, laboratorio emozioni,
fotografia, arteterapia, mosaico, teatro, fai da te, cartonnage, pet-therapy,falegnameria,
videoproiezione, acquagym, cucina, palestra, arti marziali, giornalino.
Modalità di
erogazione del
La Cooperativa Sociale " L' Aliante", nel porsi l'obiettivo generale di favorire il benessere
43 servizio
personale e l’integrazione sociale delle persone disabili coinvolte nei servizi, ne valuta le
potenzialita’ impegnandole in attivita' sociali gratificanti che favoriscano il mantenimento
delle capacita' acquisite, impedendo l'aggravamento delle disabilita' in rapporto alle
competenze ed alle capacita' delle persone stesse.
La Cooperativa , mediante la gestione del progetto “ Integrazione, autonomia e
benessere “, articolato in aree diverse, di cui alcune consistono in veri e propri progetti
integrati, si pone i seguenti obiettivi specifici:
1. Valutazione del bagaglio delle competenze di partenza della persona interessata.
2. Sviluppo delle abilita' cognitive - relazionali.
3. Conseguimento di una equilibrata autonomia personale.
4. Sviluppo delle abilita' pratico- operative.
5. Raggiungimento di una gratificante integrazione sociale sul territorio di
appartenenza.
6. Acquisizione di un corretto approccio al lavoro.
Gruppi di 6/8 utenti con due educatori. La presenza dei volontari è di supporto al personale professionale. La frequenza per la maggior parte degli utenti è part‐time (25 ore settimanali). Le attività che vengono svolte all’esterno sono: piscina, idroterapia, fisioterapia, palestra, arti marziali, orto‐giardinaggio, autonomie. La cooperativa sociale “L’Aliante” gestisce un progetto denominato “Giovani
InFormazione” che offre una proposta educativa e di formazione nella fascia d’età dai 18
ai 23 anni per soggetti con disabilità psico-intellettiva che abbiano già svolto un primo
itinerario formativo nell’ambito della scuola dell’obbligo, di scuole professionali, centri di
formazione o strutture a carattere pre-lavorativo. Le attività proposte dal servizio non
saranno dunque direttamente finalizzate al raggiungimento di una qualifica professionale,
ma offriranno una proposta formativa a più dimensioni, dove l’ambito operativo e
lavorativo procederanno in parallelo con altre dimensioni culturali e didattiche.
I ragazzi saranno accompagnati nella scoperta delle proprie potenzialità e delle proprie
risorse personali e saranno aiutati nel difficile percorso di integrazione nel tessuto sociale
attraverso un attento lavoro di rete.
Il servizio, a differenza di altri rivolti a persone disabili, prevede una «temporaneità»
dell’intervento, ovvero l’opportunità e necessità, una volta esauritosi l’iter formativo, di
formalizzare delle «dimissioni» verso percorsi formativi o lavorativi oppure verso altri
servizi educativi.
Gruppi di 6 utenti con due educatori. La presenza dei volontari è di supporto al personale
professionale. La frequenza per la maggior parte degli utenti è part-time (20 ore
settimanali). Le attività che vengono svolte all’esterno sono: autonomie, stage.
Gli orientamenti psico-educativi sono di matrice cognitivo-comportamentale.
44 Programmazione Quantificare i momenti di verifica, programmazione e pensiero (back office)
e Verifica attività
- 10 giorni all’anno per la verifica/programmazione delle attività
- 3 ore a settimana di verifica/programmazione in equipe
- 4 ore al mese programmazione educatori
- 2 ore al mese verifica e programmazione singolo/educatore
Rapporti con le Rapporto con le famiglie:
- colloqui di condivisione del progetto educativo individualizzato
Famiglie
- colloqui di verifica trimestrale
- riunioni collettive
Rapporti con i
servizi invianti
-
colloqui di condivisione del progetto educativo individualizzato
-
colloqui trimestrali di verifica
-
appuntamenti telefonici
Reti esterne
La cooperativa partecipa al Piano di Zona disabili ambito di Seregno
Relazioni
esterne del
servizio
La cooperativa collabora con le realtà del Terzo Settore (cooperativa Spazio Aperto,
associazione volontari Insieme per…, ) scuole, università, associazioni.
Ulteriori
elementi
particolari da
segnalare
45 Nome CSE Ente gestore del ASSOCIAZIONE AMICI DELLA SPERANZA
Servizio
Sede del CSE
20058 VILLASANTA VIA M. D’AZEGLIO N.8
Bacino
territoriale di
riferimento
PROVINCIA MONZA BRIANZA
Orario di
apertura
del Servizio
Utenza:
DALLE ORE 9 ALLE ORE 16 DAL LUNEDI’ AL VENERDI’
Numero Posti
accreditati
N.11 DAI 18 AI 35 ANNI
Modalità di
ingresso
COLLOQUIO CON I SERVIZI SOCIALI, CON LA FAMIGLIA, UNO 0 DUE
INCONTRI TRA COORDINATRICE-PSICOLOGO-UTENTE PER PRIMA
VALUTAZIONE- RELAZIONE DI PRESENTAZIONE DEI SERVIZI SOCIALI
Personale
professionalità presenti:
N.1 COORDINATRICE
N. 2 EDUCATORI
Caratteristiche e fascia di età
1/5 (ESCLUSO I VOLONTARI)
Rapporto
educativo
operatori/utenti
Formazione
COORDINATRICE: SCUOLA DI FORMAZIONE ALLA RELAZIONE DI AIUTO E
SUPERVISIONE
Operatori
EDUCATORI: CORSI DELLA PROVINCIA E SUPERVISIONE
Attivita’ e
Laboratori
Elenco dei laboratori attivati
PITTURA- CURA DI SE’-DANZATERAPIA-CUCINA-BRICOLAGE-COMPUTERATTIVITA’ DIDATTICA-ATTIVITA’ MOTORIA 8JUDO9-TEATRORILASSAMENTO GUIDATO-GIORNALINO-FALEGNAMERIA-CUCITO E
RICAMO- SPESA-GIARDINAGGIO-PET THERAPY
Modalità di
erogazione del
servizio
Sintetica descrizione anche tenendo conto degli spunti sottoelencati:
lavoro di gruppo, in grande gruppo, interventi individuali TUTTI E TRE A SECONDO
DEI LABORATORI
presenza di volontari N. 12 SUI VARI LABORATORI
attività esterne GITE, USCITE PER MOSTRE E TEATRI,VACANZA AL MARE UNA
46 SETTIMANA
flessibilità nella frequenza
orientamenti pedagogici LE ATTIVITA’ SONO FINALIZZATE AL
RAGGIUNGIMENTO DI: AUTONOMIA,RAFFORZAMENTO E SVILUPPO DELLE
POTENZIALITA’, AUTOSTIMA, RELAZIONE
Programmazio
ne e Verifica
attività
Quantificare i momenti di verifica, programmazione e pensiero (back office)
PROGRAMMAZIONE INIZIALE 10 ORE CIRCA E SETTIMANALE 2 ORE
Rapporti con le INFORMALI: ALL’ENTRATA E USCITA QUOTIDIANA DALL’ASSOCIAZIONE
Famiglie
FORMALI. COLLOQUI INDIVIDUALI DURANTE L’ANNO
Rapporti con i
servizi invianti
COLLOQUI INDIVIDUALI DURANTE L’ANNO
Reti esterne
Partecipazione alle reti formali (coordinamento SFA/CSE, Piano di Zona…, Forum…
Relazioni
esterne del
servizio
Le risorse esterne che incrementano la qualità del servizio (relazioni, persone, rapporti con
enti…)
REALTA’ DEL TERRITORIO:CIRCOLO AMICI DELL’ARTE,C.A.I, PARROCCHIE
DI SAN FIORANO E SANTA ANASTASIA, AMMINISTRAZIONE COMUNALE,
SCUOLE
Ulteriori
elementi
particolari da
segnalare
47 ARCIPELAGO Ente gestore del ARCIPELAGO COOPERATIVA SOCIALE
Servizio
Sede del CSE
CINISELLO BALSAMO , via Gran Sasso, 56
Bacino
territoriale di
riferimento
Il bacino territoriale comprende i Comuni di Cinisello Balsamo, Cusano Milanino,
Cormano, Bresso, Muggiò, Sesto S.Giovanni, Milano.
Il servizio garantisce 47 settimane all’anno di apertura.L’orario giornaliero per gli utenti è
dalle ore 9.00 alle ore 16.00.
Utenza:
Il Centro è frequentato da persone con disabilità intellettiva e/o relazionale grave e mediograve e che, comunque, non necessitino di cure riconducibili al sistema socio-sanitario .
Numero Posti
accreditati
30
Modalità di
ingresso
L’ingresso nella struttura prevede le seguenti fasi:
SEGNALAZIONE
Si tratta della richiesta di inserimento presso i servizi educativi offerti da Arcipelago che,
di norma, perviene da parte dei Servizi Sociali del comune di residenza dell’utente. Viene
riportata all’equipe educativa ed alla Direzione per una prima valutazione.
COLLOQUIO INFORMATIVO
Coordinatore e pedagogista, incontrano gli assistenti sociali, gli operatori del
servizio già frequentato dall’utente o gli insegnanti di sostegno. Vengono raccolte le prime
informazioni e si analizzano le motivazioni della richiesta di inserimento.
VALUTAZIONE DELLE CARATTERISTICHE IDONEE ALL’INSERIMENTO
Analizzando le informazioni ricevute nel corso del colloquio informativo sulle
caratteristiche del potenziale utente, l’equipe valuta se la struttura sia potenzialmente in
grado di accoglierlo nella maniera opportuna. In caso affermativo, nel corso del primo
incontro con la famiglia, si prospetteranno le modalità di osservazione.
I° INCONTRO CON LA FAMIGLIA E VISITA DEL CENTRO
Durante questo primo incontro “filtro” il potenziale utente non è presente.
Compito dell’operatore è quello di presentare la struttura, il regolamento interno, e la
metodologia di lavoro. Inoltre vengono raccolte le informazioni anamnestiche dettagliate
sull’individuo e sulla sua rete sociale.
48 ANALISI DEI BISOGNI DELLA FAMIGLIA
In questa fase, l’equipe esamina le informazioni ricevute nei precedenti incontri e
discute le richieste e le aspettative emerse dai familiari.
II° INCONTRO CON LA FAMIGLIA
In questo incontro è presente anche il potenziale utente. L’accoglienza dei nuovi inseriti è
ritenuta fondamentale perché influenza l’atteggiamento dell’utente nei confronti della
struttura ed è quindi importante renderla il più possibile serena e piacevole per i famigliari
e l’utente stesso.
OSSERVAZIONE DEL POTENZIALE UTENTE
Si procede all’inserimento nel gruppo ed in alcune attività, a cui segue la stesura di una
breve scheda di osservazione funzionale.
VALUTAZIONE DEI BISOGNI DEL POTENZIALE UTENTE
Gli operatori evidenziano e valutano, insieme ai genitori e agli operatori dell’ente di invio,
le abilità del soggetto, per poi arrivare alla formulazione di un quadro complessivo delle
sue potenzialità, dei suoi bisogni, dei suoi desideri.
VALUTAZIONE DELLE RISORSE EDUCATIVE ED OPERATIVE
INTERNE ED ESTERNE
In questa fase, i bisogni del potenziale utente vengono confrontati con le
possibilità del servizio e del territorio di offrire una risposta educativa adeguata.
TEMPI E MODALITA’ DI INSERIMENTO
Si procede alla stesura di un primo calendario settimanale delle attività e degli orari
frequentabili e si individua il periodo dell’anno formativo più idoneo per l’inserimento.
Personale
L’equipe educativa è composta da un coordinatore e da sei operatori sociali.
Nel lavoro educativo dell’Equipe Arcipelago, la persona viene considerata unica nelle sue
Rapporto
caratteristiche ed ogni intervento educativo che la riguardi presuppone un’indagine della
educativo
operatori/utenti personalità che descriva e comprenda la sua soggettività.
Formazione
Operatori
Al fine di fornire una sempre maggiore efficacia negli interventi educativi come nella
tutela degli utenti, Arcipelago si premura di garantire al proprio personale la formazione e
l’aggiornamento adeguati nei seguenti ambiti:
49 •
Educativo
•
Pedagogico
•
Strumenti particolari di intervento (musicoterapia, teatro, arte, ecc.)
•
Sicurezza degli ambienti di lavoro
•
Sicurezza dei dati personali degli utenti
•
Igiene degli ambienti e degli alimenti
Arcipelago, come previsto dalla Deliberazione della Giunta Regionale N. VII / 20943 del
16 febbraio 2005, garantisce almeno 20 ore di formazione e aggiornamento annuali per il
coordinatore e per gli addetti con funzioni educative.
L’Equipe educativa usufruisce del supporto e della supervisione di uno psicologo, con
incontri mensili.
Attivita’ e
Laboratori
Le principali attività avviate sono:
-
Laboratorio di attività motorie
-
Laboratorio per le autonomie
-
Laboratorio artistico
-
Laboratorio teatrale
-
Soggiorni climatici
-
Laboratorio di acquaticità e Attività legate al tempo libero svolte durante i fine
settimana in collaborazione con l’associazione ANFFAS
Modalità di
erogazione del
servizio
Arcipelago offre un servizio educativo strutturato in moduli, che non rispondono ad
un’organizzazione rigidamente scandita in laboratori ma che possano venire incontro alle
diverse soggettività presenti.
Ciò significa chele modalità di frequenza e le attività vengono programmate sull’utenza e
la loro realizzazione non è determinato aprioristicamente ma reso funzione di una serie di
parametri (efficacia, interesse, grado di difficoltà…) valutati in itinere. Le attività di
gruppo e individuali vengono progettate e realizzate a partire dall’obiettivo di
massimizzare il loro grado di autonomia.
La realizzazione delle attività vede il supporto di numerose figure di volontari adulti, il
loro contributo si esplica soprattutto nel supporto organizzativo alle attività poste in essere.
Esistono inoltre convenzioni con l’Università che prevedono l’accoglienza degli studenti
durante il tirocinio, che partecipano alle attività educative con il supporto dell’ educatore
di riferimento. Sono stati inoltre attivati stage formativi con gli studenti delle scuole
superiori.
50 Programmazio L’ equipe educativa con cadenza settimanale ha un incontro di programmazione e verifica
ne e Verifica
delle attività svolte.
attività
Rapporti con le La Cooperativa Arcipelago è nata per volere dell’ANFFAS, quindi, storicamente, ha una
particolare attenzione per le difficoltà dei genitori ed i loro bisogni. La Direzione e
Famiglie
l’Equipe educativa credono perciò sia di estrema importanza che il progetto ed il lavoro
educativo vengano condivisi con le famiglie.
GLI STRUMENTI DELLA COLLABORAZIONE
•
La presa visione del P.E.I. e del Contratto Educativo
•
I colloqui individuali
•
Il questionario sulle autonomie possedute
•
Il questionario di qualità percepita
•
Comitato di Partecipazione Sociale
•
Raccolta dei reclami
Rapporti con i
servizi invianti
Esistono rapporti di piena collaborazione con i servizi sociali dei Comuni interessati, con i
quali esistono momenti programmati di confronto e scambio di informazioni
Reti esterne
Partecipazione alle reti formali
- coordinamento con tutti i CSE a marchio Anffas
-Gruppo di coordinamento CSE Monza e Brianza
- Piano di zona Comune Cinisello Tavolo disabilità
- tavolo di lavoro sulla disabilità del Comune di Cusano M.
Relazioni
esterne del
servizio
Le risorse esterne che incrementano la qualità del servizio (relazioni, persone, rapporti con
enti…)
Collaborazione con il Centro Servizi per il volontariato nella provincia di Milano
- sportello per la promozione del volontariato con l’obiettivo di favorire il volontariato e
l’impegno dei giovani in collaborazione con l’associazione Anffas.
Relazioni con Istituzioni scolastiche:
-
Progetto S.O.S pedagogista , finalizzato a facilitare l’inclusione di ragazzi disabili
nelle scuole superiori del territorio
-
Convenzione per l’accoglimento di studenti inviati dalle scuole dopo
provvedimento disciplinare
51 -
Manifestazione “disabilità e scuola – insieme nello sport” rivolto a tutti gli istituti
superiori del territorio
-
Convegni annuali rivolti a docenti e genitori sui temi legati all’inclusione sociale e
alla didattica speciale
Collaborazione con il Museo della fotografia Contemporanea della Provincia di Milano
- Progetto di educazione alla fruizione artistica “Come mi vedo”
Ulteriori
elementi
particolari da
segnalare
52 C.S.E. PROGETTO ESPERIA Ente gestore del Comune di Verano
Servizio
Sede del CSE
Via donatori di sangue - VERANO
Bacino
territoriale di
riferimento
Comuni del distretto, in particolare il comune di Verano
Orario di
apertura
9.00-12.00 lunedì – mercoledì - venerdì
9.00- 16.00 martedì - giovedì
del Servizio
Utenza:
Caratteristiche e fascia di età il livello di gravità è medio-lieve, l’età abbastanza elevata
Numero Posti
accreditati
5
Modalità di
ingresso
Segnalazione dai servizi sociali comunali , osservazione ed ingresso graduale iniziale,
quindi definizione dei tempi di frequenza.
Personale
professionalità presenti: educatrice – coordinatrice – maestri d’arte – volontari per il
trasporto
1:5
Rapporto
educativo
operatori/utenti
Formazione
Equipe settimanale – supervisione mensile – formazione individuale almeno 15 ore
all’anno
Operatori
Attivita’ e
Laboratori
Elenco dei laboratori attivati: decorazione creta, pittura, uscite per autonomia, computer,
lab espressivo, teatro
Modalità di
erogazione del
servizio
Sintetica descrizione anche tenendo conto degli spunti sottoelencati:
lavoro di gruppo
presenza di volontari solo per il trasporto e le uscite
attività esterne presso centri commerciali, mercati , servizi del territorio, gite estive
flessibilità nella frequenza: modulata sulla situazione dell’utente
orientamenti pedagogici non specifici
53 Programmazio
ne e Verifica
attività
Quantificare i momenti di verifica, programmazione e pensiero (back office)
Programmazione inziale a settembre – quindi a gennaio – verifica a luglio circa 8 giorni
complessivi
Rapporti con le Visite domiciliari per i genitori anziani con cadenza bimestrale – colloqui almeno 3
all’anno
Famiglie
Inviti al feste ed eventi
Rapporti con i
servizi invianti
Colloqui periodici di condivisione del progetto educativo, incontri straordinari di
ridefinizione della presa in carico.
Reti esterne
Partecipazione alle reti formali (coordinamento SFA/CSE, Piano di Zona…, Forum…
Coordinamento CSE,tavolo d’area piano di zona
Relazioni
esterne del
servizio
Le risorse esterne che incrementano la qualità del servizio (relazioni, persone, rapporti con
enti…)
Associazione di volontari il Glicine, Pro Loco, CDD , valore volontario
Ulteriori
elementi
particolari da
segnalare
Il servizio è in fase di trasformazione nella gestione passando nel 2010 in concessione alla
cooperativa Solaris: verrà ampliata l’apertura per uniformarsi alla normativa dei CSE,
ridefiniti il numero degli utenti in funzione della frequenza.
54 Fondazione Stefania Onlus
CSE ADULTI
Servizio Ad Hoc
Ente gestore del
Fondazione Stefania Onlus
Servizio
Via Filzi, 2 – Lissone (MB) tel 039/2456003
[email protected]
www.fondazionestefania.it
Sede del CSE
Sede dei servizi: via Filzi, 2 – Lissone (MB) tel 039/2456003 – www.fondazionestefania.it
C.S.E. ADULTI Servizio Ad-hoc - [email protected]
Bacino
territoriale di
riferimento
Provincia di Monza e Brianza e alcuni comuni delle province limitrofe
Orario di
apertura
Dal lunedì al giovedì dalle ore 8.30 alle ore 17.00
Asl Mi 3 e suoi distretti
Il venerdì dalle ore 8.30 alle ore 16.00
del Servizio
Utenza:
Servizio AdHoc : è rivolto a persone adulte (18anni in poi ) con disabilità psicointellettiva medio-grave e grave, ridotte competenze comunicative e/o difficoltà motorie.
Numero Posti
accreditati
30 complessivi
Modalità di
ingresso
E' richiesto un primo colloquio con un coordinatore del Centro per una conoscenza reciproca (prima raccolta dati, presentazione e consegna del materiale illustrativo dei servizi della Fondazione). Entro la fine di Marzo deve pervenire alla Fondazione una richiesta scritta di inserimento
da parte dei Servizi Sociali Comunali.
Entro Aprile la Fondazione convocherà una Commissione di Valutazione, che, sulla base
dei documenti e delle informazioni raccolte, esprimerà un parere sulla inseribilità o meno
dell’utente in una delle unità di offerta della Fondazione; tale parere viene riportato per
iscritto su apposito “VERBALE DELLA COMMISSIONE DI VALUTAZIONE”. In caso
di parere favorevole, la Commissione di Valutazione indicherà inoltre nel Verbale quali
potranno essere le modalità di prima osservazione diretta dell’utente da realizzare entro
maggio.
Entro Giugno la Fondazione invierà all’Ente proponente la “Proposta di inserimento” con
la precisazione dell’Unità di offerta individuata , l'orario, il calendario, i costi e il proprio
modello di “CONVENZIONE” .
Personale
Servizio all’adulto Ad-hoc
55 1 coordinatore, 10 educatori, 1 ASA e consulenti
Rapporto
educativo
operatori/utenti
Servizio all’adulto Ad-hoc
il rapporto educatore-allievi da 1:1 a 1:4
Formazione
Operatori
Mediamente non meno di 20 ore annuali per educatore
Attivita’ e
Laboratori
Servizio all’adulto Ad-hoc
Laboratorio natura/laboratorio movimento e integrazione con altre strutture - thai-chi /laboratorio, laboratorio musicale “ storia della musica “/laboratori espressivi
decorazione, espressivi liberi, espressivi di illustrazione/laboratori cognitivi/laboratori uso
computer , internet, libri , giornalino/laboratorio con altre strutture musica
ascolto/laboratorio con altre strutture creta/laboratorio con altre strutture
assemblaggio/laboratori di autonomia/laboratorio sartoria/laboratori di uscite sul
territorio/laboratori individuali/laboratori culturali – Anni ’70 -
Modalità di
erogazione del
servizio
Il Centro Diurno vuole essere un ambiente:
che accoglie
che valorizza
che aiuta le persone a costruire una rappresentazione di sè realistica e positiva
nonostante la disabilità
che accompagna in un percorso alla vita al di fuori della famiglia
Attraverso un percorso che aiuta a:
Scoprire le mie potenzialità
Sviluppare un atteggiamento riflessivo, su ciò che mi accade
e su ciò che accade tra le persone;
Imparare a tener conto sia delle mie esigenze, sia delle esigenze degli altri;
Aumentare le mie capacità, il che significa accrescere la mia disponibilità ad
imparare cose nuove e ad utilizzare al meglio ciò che so già fare
Apprezzare nei fatti il valore della collaborazione
Acquisire il senso del limite”.
56 Sintetica descrizione anche tenendo conto degli spunti sotto elencati
lavoro di gruppo, in grande gruppo, interventi individuali:
nell’orario settimanale è prevista una grande elasticità, dettata dalle necessità degli utenti
di poter lavorare a livello individuale, di gruppo e di grande gruppo per raggiungere gli
obiettivi del Centro Diurno intesi come crescita dell’individuo.
presenza di volontari:
L’apporto dei volontari della Associazione Stefania (regolamentato da una convenzione) è
indirizzato in maniera prevalente verso le attività extra centro per la valorizzazione del
Tempo libero.
Nell’ambito del CSE adulti, i volontari costituiscono esclusivamente una risorsa in
termini di competenze specifiche (ad es. esperto informatico, insegnante, sarta)
attività esterne:
le attività svolte nei laboratori nel tempo si sono sempre più orientate verso l’esterno, con
l’obiettivo di allargare le possibilità di relazione e integrazione con i contesti del territorio
e per favorire una cultura dello scambio (anche attraverso la collaborazione con altri CSE)
flessibilità nella frequenza:
La flessibilità è l’elemento caratterizzante il CSE Adulti: la frequenza, infatti, varia per le
diverse persone che frequentano, da poche ore settimanali ad un impegno più corposo,
attraverso:
-
Progetti di inserimento graduale dovuto ai lunghi periodi di permanenza
all’interno del nucleo famigliare : riabituarsi a stare con gli altri
-
Progetti di inserimenti in altre strutture con accompagnamento graduale
-
Interventi modulati con gli impegni delle persone (terapie, frequenze in altre
strutture, agganci positivi con realtà territoriali)
Orientamenti pedagogici
Programmazion Accordo sottoscritto che prevede che ogni educatore abbia a disposizione il 25% del suo
orario di lavoro annuale destinato alla progettazione, programmazione , riunioni, colloqui,
e e Verifica
stesura relazioni, supervisione, formazione.
attività
Equipe di coordinamento del Centro Diurno . Vi partecipano la direzione, i coordinatori
e i consulenti (al bisogno); una volta alla settimana.
57 Equipe di servizio. Vi partecipano il coordinatore e gli operatori del servizio
(programmazione attività, verifiche in itinere, supervisione consulenti tecnici); una volta
alla settimana.
Riunioni plenarie. Vi partecipano la direzione e tutti gli operatori; una volta al mese.
Riunioni di rete. Vi partecipano gli operatori di due o più servizi per valutazioni
congiunte o programmazione di progetti comuni; al bisogno.
Fermo delle attività ad ottobre per due giorni per la stesura dei progetti individuali.
Rapporti con le
Sono previsti incontri periodici programmati e sono possibili ulteriori incontri informali
con i coordinatori e gli operatori secondo le necessità. Almeno 2 volte l’anno.
Famiglie
Incontri di aiuto individuale secondo il bisogno con la psicologa del centro.
Rapporti con i
servizi invianti
Condivisione e valutazione del progetto educativo con i servizi del territorio (regolati da
apposito documento) secondo le necessità; almeno due volte l’anno.
Collaborazione con A.S.L., Comuni, Cooperative, Associazioni, Aziende su progetti
condivisi (dimissioni guidate, inserimenti lavorativi, tirocini, tempo libero etc.)
Reti esterne
Promozione e partecipazione a gruppi di coordinamento(Forum del Terzo Settore di
Monza e Brianza, Ledha, Gruppo di coordinamento S.F.A., Comitato collegamento
Handicap, Tavolo Handicap e Cittadinanza di Lissone, Tavolo di sistema P.d.Z., tavolo
handicap P.d.Z. Tavolo delle Associazioni di Lissone.
Relazioni
esterne del
servizio
Il Centro è convenzionato con Università, Scuole Secondarie Superiori e Centri di
Formazioni Professionale
Promozione di manifestazioni di sensibilizzazione e di incontro con la cittadinanza
La relazione intesa come capacità di mobilitare su un progetto più risorse fra loro integrate
sia da un punto di vista verbale che pratico. Sostanzialmente si intende la capacità degli
operatori di mettersi in relazione con il territorio per rendere il centro struttura aperta e
integrante. Ogni operatore, secondo le sue funzioni, mette in moto una serie di contatti
capaci di usare le risorse che il territorio è in grado di offrire dal punto di vista
istituzionale, scolastico, aziendale e di volontariato.
Questa modalità innesca relazioni che portano le persone a confrontarsi con la realtà della
fragilità e innesca nuove possibilità di relazioni e cose da fare.
Ulteriori
elementi
particolari da
segnalare
•
Anzianità di servizio superiore ai 5 anni
•
Contratto dipendente a tempo indeterminato
53.5%
78.6%
58 •
Contratto dipendente a tempo determinato
21.4%
(comprese le sostituzioni di maternità)
•
Gita annuale 3\5 giorni
•
La struttura dispone di un sistema informatico in rete, sito Internet, posta
elettronica
59 Fondazione Stefania Onlus
CSE GIOVANI
Servizio Autonomia e Servizio Formazione
Ente gestore del
Fondazione Stefania Onlus
Servizio
Via Filzi, 2 – Lissone (MB) tel 039/2456003
[email protected]
www.fondazionestefania.it
Sede del CSE
Sede dei servizi: via Filzi, 2 – Lissone (MB) tel 039/2456003 – www.fondazionestefania.it
C.S.E. GIOVANI
Articolato in due moduli:
Servizio Formazione - [email protected];
Servizio Autonomia - [email protected]
Bacino
territoriale di
riferimento
Provincia di Monza e Brianza e alcuni comuni delle province limitrofe
Orario di
apertura
Dal lunedì al giovedì dalle ore 8.30 alle ore 17.00
Asl Mi 3 e suoi distretti
Il venerdì dalle ore 8.30 alle ore 16.00
del Servizio
Utenza:
Servizio Autonomia: è rivolto ad adolescenti (14-18 anni) con disabilità psico-intellettiva
media e grave, ridotte competenze comunicative e/o difficoltà
motorie
Servizio Formazione: E’ rivolto a ragazzi (15-18 anni) con disabilità intellettiva o
psicofisica di grado lieve e medio, in possesso di licenza media,
Numero Posti
accreditati
30 complessivi per i due servizi
60 Modalità di
ingresso
E' richiesto un primo colloquio con un coordinatore del Centro per una conoscenza
reciproca (prima raccolta dati, presentazione e consegna del materiale illustrativo dei
servizi della Fondazione).
Entro la fine di Marzo deve pervenire alla Fondazione una richiesta scritta di inserimento
da parte dei Servizi Sociali Comunali.
Entro Aprile la Fondazione convocherà una Commissione di Valutazione, che, sulla base
dei documenti e delle informazioni raccolte, esprimerà un parere sulla inseribilità o meno
dell’utente in una delle unità di offerta della Fondazione; tale parere viene riportato per
iscritto su apposito “VERBALE DELLA COMMISSIONE DI VALUTAZIONE”. In caso
di parere favorevole, la Commissione di Valutazione indicherà inoltre nel Verbale quali
potranno essere le modalità di prima osservazione diretta dell’utente da realizzare entro
maggio.
Entro Giugno la Fondazione invierà all’Ente proponente la “Proposta di inserimento” con
la precisazione dell’Unità di offerta individuata , l'orario, il calendario, i costi e il proprio
modello di “CONVENZIONE” .
Personale
Servizio autonomia:
1 coordinatore, 9 educatori, consulenti
Servizio formazione:
1 coordinatore, 6 educatori, consulenti
Rapporto
educativo
operatori/utenti
Servizio autonomia: il rapporto educatore-allievi 1:2 talvolta 1:1
Formazione
Mediamente non meno di 20 ore annuali per educatore
Servizio formazione: il rapporto educatore-allievi 1:3 talvolta 1:2
Operatori
Attivita’ e
laboratori
servizio autonomia:
laboratorio sperimentale iniziativa personale: colori e bobo, laboratorio musicale
sensoriale, laboratorio “pranzo al ristorante”, “pranzo in associazione”
,
laboratorio palestra-motricita’, laboratorio “palestra basket”, laboratorio “arte é
integrazione” con le scuole, laboratorio “sviluppo comunicazione”, laboratorio
“biblioteca”, laboratorio musicale e teatrale,
laboratorio “fuoriporta”, laboratorio
“computer”, laboratori individuali, laboratorio espressione.
servizio formazione:
laboratorio animazione musicale teatrale, laboratorio cartix, laboratorio scenografia,
laboratorio atelier, laboratorio arte, laboratorio fuori luogo, laboratorio lavori socialmente
utili, laboratorio orientamento, laboratorio video, laboratorio “chi fa da sé“, palestra
61 basket, laboratorio teatrale, laboratorio verifica tirocini, laboratorio pranzo, laboratorio
computer, laboratorio archivio, laboratorio cucina
Modalità di
erogazione del
servizio
“Il Centro Diurno vuol’essere un ambiente
che accoglie
che valorizza
che fa scoprire ai ragazzi il piacere di un impegno quotidiano
che accompagna
che aiuta a crescere
Crescere significa
Costruire una rappresentazione della propria persona realistica e positiva nonostante la
disabilità.
Sviluppare un atteggiamento riflessivo, su ciò che mi accade
e su ciò che accade tra le persone;
Imparare a tener conto sia delle mie esigenze, sia delle esigenze degli altri;
Aumentare le mie capacità, il che significa accrescere la mia disponibilità ad imparare
cose nuove e ad utilizzare al meglio ciò che so già fare
Autonomia
Apprezzare nei fatti il valore della collaborazione
Acquisire il senso del limite”. Sintetica descrizione anche tenendo conto degli spunti sotto elencati
Lavoro di gruppo, in grande gruppo, interventi individuali:
nell’orario settimanale è prevista una certa elasticità dettata dalle necessità degli utenti di
poter lavorare a livello individuale, di gruppo e di grande gruppo per raggiungere gli
obiettivi del Centro Diurno intesi come crescita dell’individuo.
Servizio Autonomia: il Servizio prevede la costituzione di un piccolo gruppo di utenti
(indicativamente 10 -12). Il programma annuale di attività è inizialmente finalizzato a:
accoglienza costruzione di un’alleanza di lavoro individuo-gruppo; osservazione delle
possibilità/potenzialità di ciascun utente.
Dopo la fase iniziale si passa a proposte più strutturate e definite in termini di obiettivi
specifici, piano di lavoro, strumenti, metodi, criteri di valutazione.
Vengono attivati diversi ateliers per la manipolazione e la pittura, la decodifica e la
produzione musicale, il movimento, la comunicazione, lo sviluppo di competenze
cognitive di base, la partecipazione attiva a micro-contesti sociali.
Servizio Formazione: consiste in un articolato sistema di laboratori frequentati da un
limitato numero di ragazzi all’anno (circa 12 - 15). E’ una proposta formativa a più
dimensioni:
62 Area cognitiva (abilità scolastiche; computer; orientamento; e in modo trasversale in
diverse attività)
Area espressiva (laboratori artistici; animazione teatrale)
Area operativa (laboratori pratici; lavori socialmente utili; tirocini guidati)
Area motoria (palestra)
La maggior parte dei laboratori prevede una suddivisione in sottogruppi o in mini-gruppi
operativi. Per ogni allievo viene elaborato un progetto educativo personalizzato.
Presenza di volontari:
l’apporto dei volontari della Associazione Stefania (regolamentato da una convenzione) è
indirizzato in maniera prevalente verso le attività extra centro per la valorizzazione del
Tempo libero.
Nell’ambito del CSE giovani, i volontari costituiscono esclusivamente una risorsa in
termini di competenze specifiche (ad es. esperto informatico, insegnante, sarta)
Attività esterne:
le attività svolte nei laboratori nel tempo si sono sempre più orientate verso l’esterno, con
l’obiettivo di allargare le possibilità di relazione e integrazione con i contesti del territorio
e per favorire una cultura dello scambio.
Flessibilità nella frequenza:
di norma l’orario è strutturato sulle 31 ore alla settimana seguendo il calendario
scolastico. È possibile però avere delle eccezioni previste in:
-
progetti ponte in ingresso e progetti ponte in uscita
-
stage in aziende o contesti socializzanti
Orientamenti pedagogici
Nel corso degli anni, attraverso l’elaborazione di diverse correnti psico-pedagogiche, si è
elaborato un approccio educativo, fortemente centrato sulla persona, che si sviluppa dal
valore formativo del lavorare per laboratori, ambito privilegiato in cui organizzare e
costruire le esperienze che determinano gli apprendimenti e la strutturazione dell’idea di
sé.
Programmazione Accordo sottoscritto che prevede che ogni educatore abbia a disposizione il 25% del suo
e Verifica attività orario di lavoro annuale destinato alla progettazione, programmazione , riunioni,
colloqui, stesura relazioni, supervisione, formazione.
Equipe di coordinamento del Centro Diurno . Vi partecipano la direzione, i coordinatori
e i consulenti (al bisogno); una volta alla settimana.
63 Equipe di servizio. Vi partecipano il coordinatore e gli operatori del servizio
(programmazione attività, verifiche in itinere, supervisione consulenti tecnici); una volta
alla settimana.
Riunioni plenarie. Vi partecipano la direzione e tutti gli operatori; una volta al mese.
Riunioni di rete. Vi partecipano gli operatori di due o più servizi per valutazioni
congiunte o programmazione di progetti comuni; al bisogno.
Fermo delle attività ad ottobre per due giorni per la stesura dei progetti individuali.
Rapporti con le
Famiglie
Rapporti con i
servizi invianti
Sono previsti e sono possibili incontri periodici programmati (almeno 3 volte l’anno),
ulteriori incontri informali con i coordinatori e gli operatori secondo delle necessità.
Incontri di aiuto di gruppo e individuali con la psicologa. Incontri di approfondimento su
temi specifici; secondo il bisogno.
Sono previsti momenti di condivisione e valutazione del progetto educativo con i servizi
del territorio (regolati da apposito documento “Condivisione degli obiettivi”) secondo le
necessità; almeno due volte l’anno.
Regolarmente avvine la collaborazione con A.S.L., Comuni, Cooperative, Associazioni,
Aziende su progetti condivisi (dimissioni guidate, inserimenti lavorativi, tirocini, tempo
libero etc.)
Reti esterne
Riteniamo importante la promozione e la partecipazione a gruppi di
coordinamento(Forum del Terzo Settore di Monza e Brianza, Ledha, Gruppo di
coordinamento S.F.A., Comitato collegamento Handicap, Tavolo Handicap e
Cittadinanza di Lissone, Tavolo di sistema P.d.Z., tavolo handicap P.d.Z. Tavolo delle
Associazioni di Lissone.
Relazioni esterne Il Centro è convenzionato con Università, Scuole Secondarie Superiori e Centri di
Formazioni Professionali Vengono promosse relazioni con l’esterno per mobilitare su un
del servizio
progetto più risorse fra loro integrate sia da un punto di vista verbale che pratico. Queste
si concretizzano nella promozione di manifestazioni di sensibilizzazione e di incontro con
la cittadinanza.
Questa modalità innesca relazioni che portano le persone a confrontarsi con la realtà
della fragilità e innesca nuove possibilità di relazioni e cose da fare.
Ulteriori
elementi
particolari da
segnalare
•
Anzianità di servizio superiore ai 5 anni pari a
•
Contratto dipendente a tempo indeterminato
78.6%
•
Contratto dipendente a tempo determinato
21.4%
53.5%
(comprese le sostituzioni di maternità)
•
Gita annuale 5/8 giorni
•
La struttura dispone di un sistema informatico in rete, sito Internet, posta
elettronica
64 Cooperativa Gioele ergoterapeutica CSE Ente gestore del Gioele Cooperativa ergoterapeutica onlus
Servizio
Sede del CSE
Via Buozzi,19/a Lissone MB
Bacino
territoriale di
riferimento
Distretto di Carate B.
Orario di
apertura
Da lunedì a giovedì h 09.00 – 16.00 il venerdì 09.00 – 12.00
del Servizio
Utenza:
Caratteristiche e fascia di età
Disabili organici medio-gravi
dagli anni 16 ai 50
Numero Posti
accreditati
n.23 utenti presenti
la cooperativa può accogliere sino a 28 utenti.
Modalità di
ingresso
La famiglia della persona interessata si rivolgerà ai Servizi Sociali del Comune di
appartenenza.
La Responsabile della Cooperativa lavorerà per l’inserimento con gli operatori dei Servizi
Sociali, la persona interessata che usufruirà del Servizio e la sua famiglia.
Personale
Psicologa, Pedagogista, Educatori Profess. Educatori senza titolo, tecnico istruttore dello
sport, OSS.
Operatori esterni: ed. Istruttore di idroterapia, Istruttrice di attività motorie, tecnico di
laboratorio del legno.
A secondo dei laboratori interni o esterni.
Rapporto
---- 01 a 05
educativo
operatori/utenti
Rapporto Educatori: 01 a 01 ---- 01 a 03 -
Formazione
Formazione Psicologica interna ogni 15 giorni.
Operatori
Formazione esterna: Corsi accreditati dalla Provincia.
65 Attivita’ e
Laboratori
Elenco dei laboratori attivati: ergoterapia, computer, computer ad indirizzo culturale,
atelier, comunicazione e lettura del giornale, fotografia, cartonaggio, cucina, musica.
Laboratori esterni: legno e falegnameria.
Attività esterne: idroterapia, attività motorie.
Sport: palla canestro e calcio.
Modalità di
erogazione del
servizio
La scelta dei laboratori viene fatta dalla persona ospite all’inizio dell’anno sociale a
secondo dei suoi interessi o attitudini.
Inoltre, alcuni laboratori vengono proposti dall’Educatore alla persona ospite, a secondo
delle necessità e dati rilevati dall’équipe per consentire uno sviluppo e rafforzamento
delle autonomie personali e sociali per raggiungere un benessere psicofisico.
I laboratori vengono guidati dagli Educatori o tecnici, il rapporto educatore e persona
ospite viene organizzato a secondo dei laboratori e delle esigenze e capacità intellettive
della persona ospite.
Programmazio
ne e Verifica
attività
Gli Educatori si incontrano ogni quindici giorni con la responsabile e la Pedagogista per
programmare e verificare i Progetti individuali in atto. Inoltre si programmano e si
verificano i lavori di gruppo, uscite socio culturali e ricreative.
Rapporti con le L’Educatrice referente con la Responsabile incontrano le famiglie con la presenza della
persona ospite per improntare Progetti personalizzati e in seguito verificare i dati rilevati.
Famiglie
Qualora emergessero problematiche durante il percorso educativo, la famiglia può
richiedere un colloquio con l’Educatore referente.
Rapporti con i
servizi invianti
La Responsabile opera con i Servizi invianti qualora vengono segnalate alla Cooperativa
nuovi inserimenti. Qualora lo necessiti, incontri programmati per verificare il Servizio in
atto o qualora si verificassero problemi inerenti al Progetto individualizzato della persona
ospite o problemi gestionali. Ai colloqui di verifica annuale sono presenti gli educatori
referenti della persona ospite.
Reti esterne
La Cooperativa Gioele partecipa al Coordinamento SFA e CSE, Piano di zona Distretto di
Carate B.
Relazioni
esterne del
servizio
L’Educatore referente dopo aver letto e verificato con la famiglia della persona ospite la
relazione da inviare agli Operatori dei Servizi invianti, invia ai Servizi la relazione con
Progetto personalizzato, con dati rilevati dell’anno precedente, Progetto personalizzato
dell’anno in corso con obiettivi orientamenti e metodologia.
La Responsabile qualora lo necessiti invia agli Operatori dei Servizi invianti, relazioni
scritte qualora vi è una dimissione, l’Educatore referente invia una relazione riepilogativa
del percorso fatto dalla persona ospite.
Ulteriori elementi
particolari da
segnalare
-----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
66 CSE GRUPPO ADULTI Ente gestore del Il Brugo Soc. Cooperativa Sociale O.N.L.U.S.
Servizio
Sede legale ed operativa: via Oberdan, 80 – 20047 BRUGHERIO tel.039/882571
Sede amministrativa ed operativa: via Volturno, 80 – BRUGHERIO tel.039/2871881
e.mail: [email protected]
Sede del CSE
sito internet: www.coopilbrugo.it
CSE – GRUPPO ADULTI
via Oberdan, 80 – BRUGHERIO tel.039/882571
e.mail: [email protected]
Bacino
territoriale di
riferimento
Il Servizio accoglie prevalentemente utenti provenienti dal Comune di Brugherio.
Orario di
apertura
Lunedì, Martedì, Mercoledì, Venerdì dalle ore 9,00 alle ore 16,30
Alcuni posti sono destinati a persone con disabilità residenti nel distretto Brugherio,
Monza, Villasanta e nei comuni limitrofi.
Giovedì dalle ore 9,00 alle ore 14,30
del Servizio
Utenza:
Il CSE di via Oberdan accoglie persone con disabilità di età adulta:
1.
2.
3.
4.
Numero Posti
accreditati
Modalità di
ingresso
Personale
che hanno superato l’età dell’obbligo scolastico;
per le quali non è ipotizzabile o attuabile a breve termine l’inserimento lavorativo;
che possiedono discrete capacità relazionali, adattive e di comunicazione;
alle quali il percorso formativo del C.S.E. possa far acquisire e consolidare abilità tali
da consentire loro una vita maggiormente autonoma e socialmente integrata.
Posti accreditati 25
a. per i cittadini di Brugherio
L’inserimento all’interno del CSE viene valutato da una Commissione Tecnica
Interdisciplinare composta dai responsabili dei Servizi Sociali del Comune di
Brugherio, del C.D.D. e del C.S.E.
b. per i cittadini di altri Comuni
L’inserimento avviene attraverso la valutazione effettuata dall’équipe del Servizio con
il parere del consulente psicologo.
Per ogni soggetto si prevede una valutazione di ammissibilità, effettuata tramite la
correlazione di più indici: somministrazione di tests e prove, osservazione diretta, verifica
della congruenza tra i bisogni del soggetto e le risorse del Centro.
Nr. 3 educatori professionali tempo pieno
Nr. 1 educatore professionale part time – 33 ore
Nr. 1 educatore professionale part time – 10 ore
67 Nr. 1 Coordinatore part time
Nr. 1 Psicologa consulente
Il rapporto educativo varia da 1 a 1 - 1 a 5 in base al progetto educativo. La maggior parte
Rapporto
degli utenti sono in rapporto 1 a 5.
educativo
operatori/utenti
Formazione
Riunione d’équipe 2,5 ore alla settimana.
Operatori
1 supervisione di 2,5 ore al mese in sostituzione dell’équipe.
15 – 20 ore annue di formazione nell’area educativa.
Da settembre 09 è stata introdotta una formazione mensile che coinvolge tutti gli operatori
dei CSE e SFA della durata di 2 ore.
Formazione per sicurezza negli ambienti di lavoro realizzata in base al bisogno.
Attività e
Laboratori
Per ogni utente, in base al P.E.I., viene definita annualmente una programmazione
settimanale che viene periodicamente verificata. Le attività sono finalizzate al
mantenimento e sviluppo delle seguenti aree: cognitiva, autonomia personale, motoria,
autonomia sociale, comunicazione e relazionale.
A titolo esemplificativo elenchiamo alcune attività: lettura, attività igiene, ergoterapia,
attività motoria in palestra, piscina, laboratorio creativo, lab. pittura, uscite, lab.
rielaborazione tirocinio, lab. sviluppo autonomie domestiche, lab. teatrale, redazione,
individuali cognitivi, arrampicata, cognitivo uso denaro e pre-requisiti logico matematici,
gruppi discussione.
Modalità di
erogazione del
servizio
La programmazione settimanale viene realizzata attraverso attività individuali, in piccolo e
in grande gruppo a partire dai bisogni e dal livello cognitivo degli utenti.
Le attività vengono realizzate sia all’interno del centro sia sul territorio; quelle all’esterno
hanno l’obiettivo di migliorare la conoscenza dei servizi e del territorio in cui gli utenti
vivono e di favorire l’integrazione con la cittadinanza.
Nello svolgimento di alcune attività o percorsi educativi (per es. corso sulla sessualità e
affettività, tirocini socializzanti) si collabora con servizi e enti specialistici del territorio
per la programmazione e realizzazione.
Il servizio offre, nel corso dell’anno educativo, esperienze di brevi soggiorni per far
conoscere realtà e luoghi diversi dal proprio contesto abituale e per sviluppare l’autonomia
sociale e personale.
La frequenza degli utenti al centro può essere a tempo pieno (35 ore settimanali) o part
time, in considerazione del progetto educativo, tenendo conto anche di eventuali altri
servizi frequentati.
Nel CSE – gruppo adulti partecipano attivamente un numeroso gruppo di volontari, che
affiancano gli educatori in diverse attività, garantendo opportunità di socializzazione ed
68 integrazione sociale.
La cooperativa realizza, per gli utenti del comune di Brugherio, un servizio di trasporto
con pulmino attrezzato.
Programmazio
ne e Verifica
attività
Durante l’anno sono previsti 10 giorni di programmazione, verifica di metà anno e finale
distribuiti nei mesi di agosto/settembre, febbraio e luglio.
Rapporti con le Le famiglie sono coinvolte nella ideazione e realizzazione dei PEI attraverso incontri
periodici formali e informali. Alcune famiglie sono coinvolte nella cooperativa attraverso
Famiglie
l’adesione di qualcuno dei loro componenti quale socio; questa partecipazione li coinvolge
nelle scelte di indirizzo della cooperativa ma non nella gestione educativa ed organizzativa
del CSE.
Rapporti con i
servizi invianti
Gli operatori dell’équipe del CSE hanno incontri periodici (almeno 2-3 volte l’anno) con
gli assistenti sociali dei servizi di riferimento.
Reti esterne
La Cooperativa è coinvolta nella rete formale ed informale degli enti no profit del
territorio, collaborando con Associazioni, Cooperative, Parrocchie e scuole.
Partecipa inoltre al Coordinamento dei servizi CSE.
Ha aderito ai tavoli di settore dei Piani di Zona.
Aderisce alla Confederazione Cooperative italiane ConfCooperative.
Relazioni
esterne del
servizio
Ulteriori
elementi
particolari da
segnalare
69 CSE GRUPPO GIOVANI Ente gestore del Il Brugo Soc. Cooperativa Sociale O.N.L.U.S.
Servizio
Sede legale ed operativa: via Oberdan, 80 – 20047 BRUGHERIO tel.039/882571
Sede amministrativa ed operativa: via Volturno, 80 – BRUGHERIO tel.039/2871881
e.mail: [email protected]
Sede del CSE
sito internet: www.coopilbrugo.it
CSE – GRUPPO GIOVANI
via Volturno, 80 – BRUGHERIO tel.039/2871881
e.mail: [email protected]
Bacino
territoriale di
riferimento
Il Servizio accoglie prevalentemente utenti provenienti dal Comune di Brugherio.
Orario di
apertura
Lunedì, Mercoledì, Giovedì, Venerdì dalle ore 9,00 alle ore 16,30
Alcuni posti sono destinati a persone con disabilità residenti nel distretto Brugherio,
Monza, Villasanta e nei comuni limitrofi.
Martedì dalle ore 9,00 alle ore 14,30
del Servizio
Utenza:
Il CSE di via Volturno accoglie persone con disabilità:
1. di età principalmente compresa tra i 16 e 25 anni;
2. per un periodo di tempo determinato (indicativamente un percorso educativo di 4
anni);
3. per le quali è da valutare la possibilità di inserimento lavorativo;
4. che possiedono discrete capacità relazionali, adattive e di comunicazione;
5. alle quali il percorso formativo del C.S.E. possa far acquisire e consolidare abilità tali
da consentire loro una vita maggiormente autonoma e socialmente integrata.
Numero Posti
accreditati
Posti accreditati 21
Modalità di
ingresso
L’inserimento avviene attraverso la valutazione effettuata dall’équipe del Servizio con il
parere del consulente psicologo.
Per ogni soggetto si prevede una valutazione di ammissibilità, effettuata tramite la
correlazione di più indici: somministrazione di tests e prove, osservazione diretta, verifica
della congruenza tra i bisogni del soggetto e le risorse del Centro.
Nr. 6 educatori professionali tempo pieno
Personale
Nr. 1 educatrice part-time 10 ore settimanali
Nr. 1 Coordinatore part time
Nr. 1 Psicologa consulente
70 Il rapporto educativo è di 1 educatore ogni 2 utenti, con la possibilità in base al progetto
Rapporto
educativo del rapporto 1 a 1.
educativo
operatori/utenti
Formazione
Riunione d’équipe 2,5 ore alla settimana.
Operatori
1 supervisione di 2,5 ore al mese in sostituzione dell’équipe.
15 – 20 ore annue di formazione nell’area educativa.
Da settembre 09 è stata introdotta una formazione mensile che coinvolge tutti gli operatori
dei CSE e SFA della durata di 2 ore.
Formazione per sicurezza negli ambienti di lavoro realizzata in base al bisogno.
Attività e
Laboratori
Per ogni utente, in base al P.E.I., viene definita annualmente una programmazione
settimanale che viene periodicamente verificata. Le attività sono finalizzate al
mantenimento e sviluppo delle seguenti aree: cognitiva, autonomia personale, motoria,
autonomia sociale, comunicazione e relazionale.
A titolo esemplificativo elenchiamo alcune attività:
giornalino, laboratorio teatrale, cognitivo uso denaro e pre-requisiti logico matematici,
laboratorio autonomia domestica, orientamento sul territorio, uscite, laboratorio creativo,
piscina, palestra, tavola rotonda, laboratorio affetti, laboratorio temporale, laboratorio
spaziale, lettura e scrittura, lettura funzionale, ergoterapia, arrampicata, attività individuali
per sviluppo modalità relazionali più adulte.
Modalità di
erogazione del
servizio
La programmazione settimanale viene realizzata attraverso attività individuali, in piccolo e
in grande gruppo a partire dai bisogni e dal livello cognitivo degli utenti.
Le attività vengono realizzate sia all’interno del centro sia sul territorio; quelle all’esterno
hanno l’obiettivo di migliorare la conoscenza dei servizi e del territorio in cui gli utenti
vivono e di favorire l’integrazione sociale.
Nello svolgimento di alcune attività o percorsi educativi (per es. corso sulla sessualità e
affettività, tirocini socializzanti) si collabora con servizi e enti specialistici del territorio.
Il servizio offre, nel corso dell’anno educativo, esperienze di brevi soggiorni per far
conoscere realtà e luoghi diversi dal proprio contesto abituale e per sviluppare l’autonomia
sociale e personale.
La frequenza degli utenti al centro può essere a tempo pieno (35 ore settimanali) o part
time, in considerazione del progetto educativo, tenendo conto anche di eventuali altri
servizi frequentati.
La cooperativa garantisce inoltre, per gli utenti del comune di Brugherio, un servizio di
trasporto con pulmino attrezzato. Per la realizzazione di tale servizio il CSE si avvale della
collaborazione di due volontari.
71 Programmazio
ne e Verifica
attività
Durante l’anno sono previsti 10 giorni di programmazione, verifica di metà anno e finale,
distribuiti nei mesi di agosto/settembre, febbraio e luglio.
Rapporti con le Le famiglie sono coinvolte nella ideazione e realizzazione dei PEI attraverso incontri
periodici formali ed informali. Alcune famiglie sono coinvolte nella cooperativa attraverso
Famiglie
l’adesione di alcuni genitori in qualità di soci; questa partecipazione li coinvolge nelle
scelte di indirizzo della cooperativa ma non nella gestione educativa ed organizzativa del
CSE.
Rapporti con i
servizi invianti
Gli operatori dell’équipe del CSE hanno incontri periodici (almeno 2-3 volte l’anno) con
gli assistenti sociali dei servizi di riferimento.
Reti esterne
La Cooperativa è coinvolta nella rete formale ed informale degli enti no profit del
territorio, collaborando con Associazioni, Cooperative, Parrocchie e scuole.
Partecipa inoltre al Coordinamento dei servizi CSE.
Ha aderito ai tavoli di settore dei Piani di Zona.
Aderisce alla Confederazione Cooperative italiane ConfCooperative.
Relazioni
esterne del
servizio
Ulteriori
elementi
particolari da
segnalare
72 IL SEME coop. Sociale Onlus Ente gestore del Il Seme coop. Sociale onlus
Servizio
Sede del CSE
Biassono - via Ansperto, 3
Bacino
territoriale di
riferimento
Distretto di Carate
Orario di
apertura del
Servizio
8.30-12.00
Utenza:
dai 23 ai 60 anni
Numero Posti
accreditati
30
Modalità di
ingresso
Segnalazione servizi sociali di competenza. Valutazione dell’equipe educativa e periodo di
prova.
Personale
professionalità presenti:
13.30-17.00 (attuali ma in via di modificazione)
3 educatrici
1 direttore
1 maestro di laboratorio
1 musicoterapeuta
1 danzaterapeuta
1 drammaterapeuta
1:5
Rapporto
educativo
operatori/utenti
Formazione
Nel corso dell’anno gli operatori hanno a disposizione delle giornate di
formazione/aggiornamento. È prevista la supervisione settimanale.
Operatori
Attivita’ e
Laboratori
•
Attività manuali: - espressive: laboratori di fotografia, falegnameria, laboratori
artistici.
73 - ricreative: laboratorio di cucina
•
Attività motorie: piscina, yoga e ginnastica
•
Ergoterapia.
•
Educazione all’autonomia: personale e domestica
•
Attività terapeutiche: - Musicoterapia
- Drammaterapia
- Danzaterapia
Modalità di
erogazione del
servizio
Gli utenti frequentano il centro part-time. Il servizio mensa è previsto solo di venerdì. Le
attività educative proposte sono pensate all’interno di un progetto educativo
individualizzato. Sono previste attività di gruppo e attività individuali a seconda delle
esigenze. Per alcune attività ci avvaliamo di operatori esterni e volontari.
Ogni nostro progetto educativo viene pensato mettendo al centro la persona con lo scopo
di far maturare nei nostri utenti la consapevolezza della loro identità.
Programmazio
ne e Verifica
attività
Un’ora di equipe alla settimana.
Rapporti con le Si organizzano riunioni generali con tutti i genitori, di solito due all’anno. Per ogni
famiglia è previsto un incontro all’anno di verifica.
Famiglie
Rapporti con i
servizi invianti
Ogni anno vengono consegnati agli assistenti sociali: relazioni e PEI per ogni nostro
utente. La consegna è accompagnata da un colloquio.
Reti esterne
La nostra cooperativa partecipa ai tavoli d’area del distretto e all’assemblea del terzo
settore.
Relazioni
esterne del
servizio
Attualmente la cooperativa comprende un numero elevato di volontari che ci permettono
di avere un continuo rapporto con l’esterno. La cooperativa inoltre è ben integrata sul
territorio e conosciuta da tutta la cittadinanza. Spesso si coinvolgono gli utenti in attività
organizzate al di fuori della cooperativa.
Ulteriori
elementi
particolari da
segnalare
74 Ente gestore del Denominazione, indirizzo, recapiti telefonici e di posta elettronica, siti
“Il Seme” società cooperativa sociale onlus;
Servizio
sede legale: via Molino Arese, 19 – 20031 Cesano Maderno
Sede del CSE
Denominazione del CSE, indirizzo, recapiti telefonici e di posta elettronica, siti(sedi
operative):
-
CSE “Il Seme” di Cesano Maderno
via Leopardi, 13 – Cesano Maderno – 0362/551884;
[email protected]
-
CSE “Il Seme” di Desio
via Olmetto, 48 – 20033 Desio – 0362/300477; [email protected]
Bacino
territoriale di
riferimento
Comune di…, provincia, Asl distretto…
Ambito di Desio e Seregno; Asl MB
Orario di
apertura del
Servizio
9.00-16.00 (all’utenza) dal lunedì al venerdì per 11 mesi l’anno
Utenza:
Caratteristiche e fascia di età:
Persone adulte portatrici di handicap fisico e/o intellettivo da medio-lieve a medio-grave;
fascia di età tra i 18 e i 50 anni
Numero Posti
accreditati
25 in ogni sede (25 a Cesano + 25 a Desio)
Modalità di
ingresso
Sintetica descrizione delle modalità di accesso:
Personale
-
Richiesta dei Servizi sociali del Comune di residenza dell’utente
-
periodo di osservazione
-
inserimento tramite convenzione con il Comune
professionalità presenti:
Psicologi, educatori professionali, animatori, ausiliari
Da 1:3 a 1:5
Rapporto
educativo
operatori/utenti
75 Formazione
Ore di formazione/supervisione annue:
Operatori
sono previste:
- 20 ore di supervisione annue da parte di psicoterapeuta esterno
- partecipazione a corsi di aggiornamento interni (obbligatori es. privacy, sicurezza…) ed
esterni ( corsi scelti dall’operatore)
Attivita’ e
Laboratori
(interni ed
esterni)
Modalità di
erogazione del
servizio
Elenco dei laboratori attivati:
laboratori di comunicazione, abilità sociali, tai chi, psicomotricità, musicoterapia, teatro,
mantenimento scolastico, informatica, giornalino, video, laboratori espressivi – artigianali,
attività motoria, ergoterapia, piscina, cura della persona, igiene personale, abilità
domestiche, cucina, orto, autonomie sul territorio, attività integranti (uscite ricreativo
didattiche sul territorio); soggiorni vacanze brevi.
Sintetica descrizione:
Le attività sono organizzate per gruppi di 4-6 utenti seguiti da un educatore; sono previsti
momenti di grande gruppo durante l’ergoterapia o in occasioni ricreative-socializzanti;
possibili gli interventi individuali interni (interventi personalizzati) o esterni alla
Cooperativa (frequentazione autonoma piscina/palestra), in orario di frequenza del
Servizio, pensate sulla base del Progetto Educativo.
Presenza di volontari : di natura esclusivamente integrativa e non sostitutiva, sono
coordinati e supervisionati da personale tecnico attraverso momenti di formazione
specifici sul progetto del Servizio e sulle caratteristiche dell’utenza
Flessibilità nella frequenza: la maggior parte degli utenti è inserita a tempo pieno (35 ore
settimanali), ma è possibile la frequenza part-time sulla base del progetto educativo
individualizzato (in genere non inferiore alle 15 ore)
Orientamenti pedagogici (cognitivo-costruttivista)
Programmazio
ne e Verifica
attività
Quantificare i momenti di verifica, programmazione e pensiero (back office)
-
12 giorni l’anno per verifica/programmazione delle attività
-
2 ore a settimana di verifica e programmazione in equipe
-
2 ore a settimana di programmazione del singolo educatore
-
2 ore mensili (equipe di coordinamento)
Rapporti con le Il Servizio collabora con le famiglie sin dalla presa in carico tramite:
Famiglie
-
colloqui individuali di definizione/verifica del Progetto educativo
76 -
riunioni collettive (inizio- fine anno)
-
incontri a piccoli gruppi per progetti specifici (es. soggiorni brevi)
-
sostegno psico-educativo individuale al bisogno
Rapporti con i
servizi invianti
Incontri periodici di verifica sui Pei con le assistenti sociali comunali
Reti esterne
Partecipazione alle reti formali (coordinamento SFA/CSE, Piano di Zona)
La Cooperativa partecipa al coordinamento Sfa/Cse dell’Asl 3 e ai Tavoli del Piano di
Zona disabili da cui sono nati due importanti progetti per il Sostegno alle famiglie e del
Tempo Libero, finanziati dal Piano di Zona dell’ambito di Desio
Relazioni
esterne del
servizio
Le risorse esterne che incrementano la qualità del servizio (relazioni, persone, rapporti
con enti…)
La Cooperativa collabora con realtà del Terzo settore (Coop. Oasi2, Gruppo Nuova
Amicizia, Auser), scuole, università, associazioni. In un’ottica di rete collabora, inoltre,
con le diverse unità di offerta sociale (servizi residenziali, comunità…) e sanitaria (Cps,
ospedali…)
77 Ente gestore del LAMBRO SOCIETA’ COOPERATIVA SOCIALE ONLUS via Montecassino 8 Monza
Servizio
039/2303021 fax. 039/3901637
mail:[email protected] sito: www.cooperativalambro.it
Sede del CSE
IDEM
Bacino
territoriale di
riferimento
Comuni di Arcore, Brugherio, Correzzana, Lissone, Monza, Sovico, Vedano A/L, Verano
B.ra,
Provincia di Monza e Brianza, Distretto di Monza, ASL Monza e Brianza
Orario di
apertura
del Servizio
Dal lunedì al venerdì dalla 8,30 alle 16,30
Il mercoledì pomeriggio la frequenza per gli utenti termina alle 13,00 per permettere agli
operatori lo svolgimento dell’équipe dalle 13,00 alle 16,00
Aperto per 47 settimane all’anno; chiusura (in anno solare): 3 settimane in agosto, la I°
settimana di gennaio e l’ultima settimana di dicembre
Utenza:
Persone con disabilità psicofisica di grado medio-grave
fascia di età: 18/58 anni
Numero Posti
accreditati
32
Modalità di
ingresso
Gli utenti potranno accedere al nostro CSE esclusivamente attraverso la segnalazione del
Servizio Sociale del comune di residenza, che manterrà la titolarità della presa in carico
dell’utente. Dopo un primo incontro di presentazione del caso da parte dell’operatore
sociale di riferimento, l’èquipe educativa potrà valutare se il nostro servizio è idoneo a
rispondere ai bisogni dell’utente segnalato.
L’esito positivo di questa fase preliminare porterà alla proposta di un periodo di
osservazione della durata indicativa di un anno, a partire dal settembre successivo.
L’inizio della frequenza sarà preceduto dalla stipulazione di una specifica convenzione
amministrativa ed economica tra il Comune inviante e la Cooperativa Lambro.
Personale
Assistente Sociale Specialista, Educatore professionale, impiegata, operaio/autista, addetta
alle pulizie, responsabile tecnico Assemblaggio, psicologo supervisore, maestro d’arte
falegname.
78 Mediamente 1:4
Rapporto
educativo
operatori/utenti
Formazione
Ore di formazione: indicativamente 15/20 annuali
Supervisione 2 ore al mese
Operatori
Attivita’ e
Laboratori
Le attività educative si realizzano attraverso la proposta di laboratori che sono per
l’èquipe educativa strumenti attraverso i quali dare vita ai Progetti Educativi
Individualizzati. I laboratori realizzati sia nei locali del CSE che sul territorio, si
distinguono per le diverse finalità che perseguono:
- formativi/ educativi
-
occupazionali/produttivi
-
espressivi
-
di cura del benessere psicofisico (piscina, palestra, calcio)
-
di integrazione sociale, il cui obiettivo principale è quello di favorire la creazione
di una serie di relazioni nella comunità di riferimento del soggetto all’interno
della quale possono svolgere semplici mansioni che gli permettono di percepirsi
come “utili” per la comunità stessa.
Inoltre, accanto alla programmazione ordinaria delle attività, il servizio promuove progetti
sperimentali, ideati in collaborazione con altre realtà sociali del territorio, per rispondere a
nuove esigenze espresse dagli utenti (es. avvicinamento alla residenzialità).
Modalità di
erogazione del
servizio
Gli utenti frequentano il servizio secondo quando condiviso nel proprio PEI, quindi:
-il monte orario settimanale è calibrato nel rispetto delle esigenze di ogni utente e può
subire variazioni anche nel corso dell’anno, se si condivide che questo può essere
funzionale al suo percorso educativo;
‐ gli utenti, prima della programmazione, hanno la possibilità di esprimere delle preferenze riguardo i laboratori dell’anno seguente. In questo modo le attività non sono imposte univocamente dall’èquipe educativa, ma vengono concordate sulla base degli interessi del singolo, degli obiettivi del Pei compatibilmente con le esigenze organizzative del servizio. Le attività vengono svolte in piccolo gruppo (3‐6 persone) e in alcuni casi in grande gruppo ( assemblaggio) e sono condotte dagli educatori. In alcuni laboratori possiamo contare anche sul supporto di alcuni volontari. Ad ogni utente, ogni settimana,
l’educatore di riferimento.
viene garantito un colloquio individualizzato con
Per favorire l’instaurarsi di relazioni significative con nuove persone, in ambienti non
connotati dalla disabilità, si favoriscono il più possibile le attività sul territorio, sia in
79 piccolo gruppo che individualizzate attraverso l’attuazione di tirocini socializzanti.
Programmazio
ne e Verifica
attività
Riunione d’équipe: 3 ore ogni settimana
Riunioni di programmazione annuale 15-20 ore
Ogni educatore ha a disposizione 3 ore alla settimana per la stesura della documentazione
relativa ad ogni utente( diario, relazioni ecc.) per la progettazione delle attività di cui sono
referenti e per gli incontri di verifica.
Rapporti con le Rapporti formali: incontri di condivisione Pei e verifica del percorso o al bisogno
Famiglie
Rapporti informali: vengono favoriti momenti di scambio e confronto estemporanei tra gli
educatori e i familiari.
Rapporti con i
servizi invianti
Incontri di condivisione Pei e verifica del percorso in itinere e a fine anno.
Reti esterne
La cooperativa è presente in sedi istituzionalizzate diverse, legate alla tematica della
disabilità:
coordinamento SFA/CSE; Piano di Zona, tavolo tematico sulla disabilità, Fondazione
Monza e Brianza, per studi preparatori alla realizzazione di un centro d’eccellenza;
Relazioni
esterne del
servizio
La cooperativa collabora stabilmente con:
numerose realtà esterne del Terzo Settore (associazioni, fondazioni, aziende consortili) per
essere parte attiva nella creazione di sinergie utili alla divulgazione e alla condivisione di
principi comuni riguardanti la vasta tematica della disabilità
con enti pubblici locali (comuni del distretto) per progettazioni e interventi che hanno gli
stessi obiettivi rispetto all’utente, ma nel riconoscimento delle reciproche competenze
con enti di formazione (scuole professionali, scuole medie superiori, università) in qualità
di postazione dei relativi tirocini
Ulteriori
elementi
particolari da
segnalare
80 Ente gestore del servizio
Coop. L’IRIDE s.c.s. – Onlus
Via Parma 1 – Monza
Tel. 0392840784
Fax 0392844562
e-mail [email protected]
Sede del CSE
2 Centri Diurni Monza
Centro Diurno
Via Parma 1
Calò di Besana
Tel. 03928407484
Via Leopardi 11
Tel. 0362967642
Bacino territoriale di
riferimento
Monza, Brugherio, Agrate,
Villasanta, Arcore
Besana Brianza, Lissone, Vimercate,
Seregno, Sovico, Macherio, Triuggio,
Arosio e Verano
Orario di apertura del
Servizio
Da lunedì a giovedì 8,45-16,15 con
Da lunedì a giovedì 8,45-16,15 con
servizio mensa
servizio mensa
Venerdì 8,45 – 16,45
Venerdì 8,45 – 16,45
(gli utenti escono alle ore 14,00)
(gli utenti escono alle ore 14,00)
Insufficienti mentali
Insufficienti mentali
22-57 anni
18-57
Numero posti accreditati
30 + 15
20
Modalità di ingresso
Convenzioni con i servizi sociali dei
vari comuni
Convenzioni con i servizi sociali dei
vari comuni
Personale
1 responsabile educativa – 25 ore
settimanali
1 responsabile educativa – 25 ore
settimanali
1 responsabile progetti
1 responsabile progetti
Utenza
1 responsabile personale
1 responsabile personale
1 segretaria
1 contabile
1 segretaria
6 + 3 educatori professionali a tempo
1 contabile
pieno
6 educatori professionali
1 consulente psicologico
Rapporto educativo
operatori/utenti
Tra 1 : 1 e 1 : 5
secondo le specifiche attività
Tra 1 : 1 e 1 : 5
secondo le specifiche attività
Formazione operatori
Interna 20 ore
Interna 20 ore
Esterna convegni e corsi
Esterna convegni e corsi
81 Attività e Laboratori
Modalità di erogazione del
servizio
Cartotecnica
Falegnameria
Ceramica
Manualità
Cucina
Spesa
Artigianato seriale
Cineforum
Giornalino
Cura del sé
Computer
Calcetto
Bocce
Ballo
Att. motoria
Piscina
Momento religioso
Ricamo
Cucito
Att. trasversale
Lavoro di grande gruppo
Manualità
Mandala
Cesteria
Bocce
Piscina
Att. motoria
Att. individualizzata
Decoupage
Onoterapia
-
lavoro di grande gruppo
lavoro di piccoli gruppo
-
lavoro di piccoli gruppi
presenza di 10 volontari suddivisi nei
vari laboratori durante arco settimana
-
lavoro individualizzato
-
att. esterne: bocce, piscina,
-
3 volontari per servizio
trasporti
-
-
onoterapia
-
in relazione alle esigenze il
- att. esterne: sportive,
Centro effettua slittamento
biblioteca
orario comprendendo ore
in relazione alle esigenze il
serali
Centro effettua slittamento di
-
gite di 1 o più giorni
orario comprendendo ore
-
vacanze 1 settimana al mare e
serali
-
gite di 1 o più giorni
-
vacanze 1 settimana mare /
in montagna
montagna
82 Programmazione e verifica
attività
Rapporti con le Famiglie
-
Incontro mensile tutti i centri
-
Incontro mensile tutti i centri
-
Incontri semestrali con
servizi sociali
-
Incontri semestrali con
servizi sociali
-
Incontri semestrali con
famiglie
-
Incontri semestrali con
famiglie
-
Incontri semestrali con CPS
-
Incontri semestrali con CPS
-
6 giorni all’anno chiusura
all’utenza per verifica e
programmazione, verifiche
-
6 giorni all’anno chiusura
all’utenza per verifica e
programmazione, verifiche
Istituzionalmente sono previsti:
Istituzionalmente sono previsti:
-
assemblea inizio anno
-
assemblea inizio anno
-
2 incontri all’anno per
presa visione PEI e per
verifica finale
-
2 incontri all’anno per
presa visione PEI e per
verifica finale
-
cena prima vacanze
natalizie
-
cena prima vacanze
natalizie
-
pranzo pasquale
-
pranzo pasquale
-
festa di fine anno
-
festa di fine anno
-
all’occorrenza gli
incontri vengono
effettuati sia con
educatori, responsabile
educativa e/o Servizi
Sociali e/o altre figure
professionali
-
all’occorrenza gli
incontri vengono
effettuati sia con
educatori, responsabile
educativa e/o Servizi
Sociali e/o altre figure
professionali
-
gite di 1 giorno senza
ragazzi
-
gite di 1 giorno senza
ragazzi
-
gita di 3 giorni con
ragazzi
-
gita di 3 giorni con
ragazzi
-
sportello Punto Famiglia
- sportello Punto Famiglia
83 Istituzionalmente sono previsti 2
incontri per condivisione PEI e
verifica finale
Istituzionalmente sono previsti 2
incontri per condivisione PEI e
verifica finale
Altri incontri con servizi sociali sono
effettuati all’occorrenza
Altri incontri con servizi sociali sono
effettuati all’occorrenza
Reti esterne
Partecipazione al coordinamento del
CSE, Piano di Zona, Forum
Partecipazione al coordinamento del
CSE, Piano di Zona, Forum
Relazioni esterne del
servizio
Rapporti con altre realtà simili
Rapporti con altre realtà simili
Rapporti con servizi del territorio
(Biblioteca, Centri Sportivi, canile,
ristoranti, gruppi di volontari, alpini,
pescatori)
Rapporti con servizi del territorio
(Biblioteca, Centri Sportivi, canile,
ristoranti, gruppi di volontari, alpini,
pescatori)
Rapporti con i servizi
invianti
Ulteriori elementi
particolari da segnalare
84 L’ATELIER SOLARIS Ente gestore del
Solaris Cooperativa Sociale ONLUS, via dell’Acqua 9/11 – 20050 Triuggio
Servizio
Tel. 0362 997752 Fax 0362 997763 e-mail [email protected] – www.coopsolaris.it
Sede del CSE
Denominazione del CSE, indirizzo,recapiti telefonici e di posta elettronica, siti
L’Atelier Solaris, via Rossi 4 – 20048 Carate Brianza
Tel. 0362 991056 Fax 0362 991056 e-mail [email protected]
Bacino territoriale
di riferimento
Principalmente Comune e Distretto di Carate Brianza – Non ci sono preclusioni
rispetto ad ipotesi di inserimento proposte da altri Distretti (es. Seregno).
Orario di apertura
Lunedì – Martedì – Mercoledì – Venerdì: 9.00 – 16.00
del Servizio
Giovedì: 9.00 – 14.00; 17.00 – 19.00
Utenza
Persone con disabilità intellettiva media /medio-grave (in alcuni casi in presenza di
disabilità sensoriale) di età compresa fra i 19 e i 38 anni.
Numero Posti
accreditati
E’ stata inoltrata la richiesta per 15 posti
Modalità di ingresso Presentazione di una richiesta di inserimento da parte dei servizi sociali corredata
dalla scheda di segnalazione contenente le informazioni anagrafiche e la
documentazione attestante la situazione di bisogno.
Esame e valutazione della richiesta da parte del Coordinatore del servizio con
l’operatore segnalante; in tale sede si avvia il procedimento di valutazione e si
dispongono gli eventuali riferimenti diagnostici.
Incontro preliminare con la famiglia e i servizi sociali finalizzato alla presentazione
delle caratteristiche del servizio ed alla prima conoscenza del soggetto rispetto ad
aspettative, autonomie personali, competenze sociali.
Periodo di osservazione presso il Centro Socio Educativo definito mediante un piano
di inserimento della durata minima di 15 giorni.
Valutazione del periodo di osservazione: gli educatori valutano in èquipe i dati
rilevati e la congruità dell’unità d’offerta nel rispondere ai bisogni del soggetto.
Convocazione della famiglia e dei servizi sociali per la verifica del periodo di prova
in cui vengono comunicati gli elementi rilevati durante il periodo di osservazione e la
decisione in merito alla definitiva presa in carico.
Definizione del programma settimanale delle attività per avviare l’inserimento
Personale
Educatore Coordinatore a tempo pieno
3 educatori professionali (1 tempo pieno e 2 part-time)
Psicologo/psicoterapeuta (presente durante l’equipe settimanale)
5 maestri d’arte (presenti in specifiche attività: oggettistica – karatè – teatro –
musicoterapica – ginnastica)
85 Rapporto educativo 1 : 4
operatori/utenti
In alcune attività è previsto un rapporto educativo più stretto (1:1 – 1:2)
Formazione
15 ore di formazione individuale annue
Operatori
12 ore di formazione d’equipe annue
Formazione obbligatoria (primo soccorso, antincendio, Haccp ex libretto sanitario)
Supervisione mensile al lavoro di coordinamento
Attivita’ e
Laboratori
Piscina (2 gruppi distinti), assemblaggio, giornalino, karatè, uscita sul territorio (2
gruppi distinti), orticoltura, cucina (2 gruppi distinti); pittura, animazione musicale,
oggettistica (2 gruppi distinti), teatro, falegnameria, spazio casa (lab. autonomia),
gruppo donne, ginnastica, cesteria, tessitura, tirocini socializzanti.
Modalità di
erogazione del
servizio
L’orario settimanale prevede per ogni giornata la presenza di differenti laboratori
(tendenzialmente due al mattino e due al pomeriggio). L’attività risulta essere
all’interno di gruppi per lo più composti da 4 -5 utenti. Inoltre vengono attivati
tirocini socializzanti in ambiti esterni. I laboratori sono gestiti da un educatore
professionale eventualmente coadiuvato da un maestro d’arte o da volontari. Le figure
volontarie garantiscono la loro presenza in 1-2 attività settimanali.
Le attività vengono svolte sia all’interno che all’esterno del Centro avendo
individuato le seguenti aree di intervento:
affettivo relazionale - autonomia sociale e personale - abilità integranti e di
integrazione sociale – cognitiva – creativo occupazionale – espressiva – sportivo
motoria.
La frequenza è definita all’interno del PEI (può essere a tempo pieno o part-time in
considerazione dei bisogni emersi – delle esigenze familiari e delle indicazioni del
Servizio Sociale inviante).
Programmazione e
Verifica attività
Viene effettuata un’equipe settimanale di 2.5 ore
Sono dedicate n. 6 giornate intere alla programmazione e alla verifica delle attività
Vengono garantiti spazi individuali ulteriori per la compilazione dei PEI e delle
cartelle educative
Rapporti con le
Colloqui individuali (almeno 2 volte all’anno)
Famiglie
Riunioni periodiche con le famiglie (circa 2 volte l’anno)
Feste e momenti ad invito (3-4 volte l’anno)
Rapporti con i
servizi invianti
Colloquio almeno una volta all’anno con il servizio inviante
Contatti telefonici più volte durante l’anno
86 Reti esterne
L’Atelier Solaris partecipa al coordinamento SFA/CSE (COSS Brianza);
Ampia e diversificata la partecipazione della Cooperativa Sociale (Piani di Zona,
Forum, ecc…)
Relazioni esterne
del servizio
Si concretizzano mediante:
- la fruizione di spazi esterni per l’esecuzione di attività (piscina, palestra, orto,
supermercato, ambiti di tirocinio, ecc..);
- l’organizzazione e la gestione di interventi nelle scuole primarie e secondarie, la
promozione di corsi per il tempo libero aperti alla cittadinanza adulta;
- l’esecuzione di semplici commesse di lavoro (gadget natalizi, bomboniere, ecc..) e
di opere/manufatti da esporre in luoghi pubblici;
- il rapporto con il Servizio Valore Volontario per garantire risposte in ordine al
tempo libero ed al bisogno di socialità delle persone inserite
- il rapporto con il gruppo basket attivato dalla Coop. Solaris per ragazzi con
disabilità intellettivo relazionale.
Ulteriori elementi
particolari da
segnalare
87 LA VITE Ente gestore del
Cooperativa Sociale di Solidarietà onlus – La piramide Servizi di Arcore
Servizio
Sede del CSE
Il CSE “La Vite” si trova ad Arcore in via Buonarroti, 49/b
La struttura del Centro sorge in un capannone industriale di circa 400 mq che
abbiamo provveduto a suddividere in diversi laboratori. Il capannone è adiacente ad
una seconda struttura nella quale operano la coop. di tipo B “La Piramide” col suo
laboratorio di assemblaggio e con il mercatino della solidarietà.
Bacino territoriale
di riferimento
Le persone con disabilità che frequentano il Centro provengono per circa un terzo da
Arcore, un terzo da Monza e per un terzo da Comuni della zona Trezzo-Vimercate.
Non ci sono preclusioni specifiche, anche se, essendo il nostro raggio d’azione per le
attività esterne limitato, ha più senso privilegiare l’inserimento alla “Vite” di persone
che risiedono nei territori vicini
Orario di apertura
Da lunedì a Venerdì dalle 8,30 alle 16.00. vacanze natalizie come la scuola e mese di
agosto chiusura per 3 settimane
del Servizio
Utenza
Gli ospiti del Centro sono persone che non necessitano di particolari cure
assistenziali, sono quasi del tutto autonome nelle azioni della vita quotidiana
(muoversi, mangiare, utilizzare i servizi igienici) e sono in grado di relazionarsi e
comunicare con gli altri. In generale la loro patologia riguarda per lo più ritardi
mentali originatisi alla nascita, sindrome di Down, post- traumatizzati a causa di
incidenti o malattie.
La loro età va dai 24 ai 56 anni. La fascia più consistente è quella fra i 25 ed i 40 anni.
Pur non essendoci preclusioni sull’età è preferibile, visto il clima “adulto” del Centro,
inserire persone che abbiano completato il loro percorso formativo e che si trovino,
almeno momentaneamente, nell’impossibilità di avere accesso al mondo del lavoro.
La frequenza al Centro viene concordata con famiglia ed Assistente Sociale in base
alle caratteristiche della persona con disabilità da accogliere. Resta sempre possibile
concordare anche eventuali modifiche “in itinere” con l’evolversi del progetto.
Numero Posti
accreditati
30
Modalità di ingresso
-
1. Il primo contatto col Centro può avvenire attraverso due modalità diverse:
La famiglia cerca una collocazione diurna per il proprio parente e quindi ci
richiede un incontro “informativo”. In questo caso la disponibilità è massima e
l’obiettivo è quello di dare informazioni sul Centro e/o eventualmente
suggerimenti su un possibile “orientamento”. Si indirizza in ogni caso la famiglia
al Servizio Sociale del proprio Comune.
88 -
Il Servizio Sociale Comunale, già a conoscenza del caso, ci contatta per una
ipotesi di inserimento. In questo caso si fissa un primo incontro con l’Assistente
Sociale (A.S.). al quale viene presentato il Centro con le sue caratteristiche.
L’A.S. a sua volta presenta il caso. L’obiettivo è quello di fare una prima
valutazione sull’opportunità del progetto di inserimento.
2. Relazione scritta
Successivamente al primo contatto si richiede all’A.S: una relazione scritta sul
caso che deve contenere:
dati anagrafici dell’utente
• dati “storici” (curriculum scolastico, altre strutture frequentate precedentemente
ecc…)
• dati anamnestici (diagnosi clinica, iter riabilitativi, diagnosi minima
funzionale…)
• prima ipotesi progettuale
3. Inserimento vero e proprio
Sulla base di questa relazione e sulle informazioni raccolte nei primi incontri
l’équipe del Centro decide sull’opportunità di dare luogo all’iter di inserimento vero e
proprio che consiste in:
A. Incontro con famiglia ed A.S. per approfondire la conoscenza reciproca e
definire i tempi dell’inserimento
B. Periodo di “avvicinamento” al Centro. Si definiscono una serie di momenti in
cui l’utente visita il Centro, conosce gli operatori e gli altri utenti, partecipa ad
alcune delle attività.
C. Colloquio di verifica con A.S. sulle osservazioni fatte in questo primo periodo.
Se il parere è positivo si passa al
D. Periodo di “inserimento”. Di solito si tratta di un mese ma, se necessario, si
possono prevedere tempi maggiori. L’utente frequenta il Centro tutti i giorni al
mattino ed a pranzo permettendo a lui un inserimento graduale ed agli operatori
una osservazione più approfondita.
E. Incontro finale con A.S. e famiglia. Si decide sull’inserimento in via definitiva e
si concorda un primo progetto educativo.
Personale
1 Coordinatore educatore Professionale
7 educatori professionali
1 Psicologo (collaborazione)
1 Istruttore di ginnastica (collaborazione)
1 Impiegata amministrativa
Rapporto educativo
operatori/utenti
Le attività al Centro “La Vite” sono svolte per lo più in piccoli gruppi (4 o 5 persone con disabilità + 1 educatore). In alcuni casi e per certe attività il gruppo può essere anche più numeroso, ad esempio nell’assemblaggio, o, al contrario, per alcuni soggetti si possono creare degli spazi individualizzati limitatamente allo svolgimento di alcune attività mirate. Insieme agli operatori del Centro, sono presenti circa una decina di volontari che a
89 turno affiancano i ragazzi nei laboratori.
Con il passare degli anni, le attività e lo stesso “lavoro” sono cambiate. Oggi molta
della vita del Centro si svolge all’esterno, proprio perchè è maturata in tutti la
convinzione che è fondamentale presentare il Centro e le persone che operano in esso
come soggetti “competenti” ed in grado di svolgere tutta una serie di compiti, servizi,
attività. Vogliamo essere una risorsa attiva ed utile per il territorio, pur non negando i
limiti ed i bisogni di ciascuno.
Formazione
Operatori
Attivita’ e
Laboratori
La formazione degli operatori avviene sia attraverso percorsi teorici inseriti nello
spazio della supervisione (quindicinale) sia attraverso corsi, incontri e stage proposti
dai vari enti pubblici o privati presenti sul territorio.
Le attività proposte hanno lo scopo di richiamare all’adultità ed alla necessità di
mantenere o acquisire strumenti competenze e conoscenze che permettano a
ciascuno di compiere dei passi in avanti.
Esiste inoltre tutta una sfera dell’intervento educativo che riguarda l’autonomia
nella quotidianità, l’incremento della fiducia in sé, l’autostima e molto altro
ancora che è trasversale a qualsiasi attività e momento strutturato o non
strutturato, ma che rientra nel campo della relazione educativa e quindi va
pensata e progettata.
Occorre sottolineare che le attività sono “un mezzo” per raggiungere con gli
ospiti di questo Centro gli obiettivi che ci si è prefissati con ciascuno di loro.
Nessuna delle attività è fine a se stessa, ciò significa che è sempre possibile
eliminarne di vecchie ed introdurne di nuove, compatibilmente con le risorse a
disposizione. Dietro la scelta di inserire una attività nell’organizzazione vi è un
certo “studio” che deve tenere conto di numerose variabili.
Vista l’impronta di “spazio di adultità” che caratterizza il Centro “La Vite”, le attività
definibili sotto l’appellativo “lavoro” occupano una posizione di rilievo dal punto di
vista quantitativo e qualitativo.
Alcune di queste vengono svolte in collaborazione con il Laboratorio e con la
Serra della Coop. di lavoro ”La Piramide” e consistono in lavori di assemblaggio
meccanico, florovivaistica e giardinaggio. Altre prevedono un lavoro di incontro
e scambio con altre agenzie della zona: scuole, oratori ecc..
Le finalità delle attività definibili come “lavoro” sono:
• aiutare la persona con disabilità a strutturare in tempi il vivere quotidiano (che è
fatto di momenti di lavoro, di tempo libero, di riposo, di solitudine, di
partecipazione ad attività collettive ecc.);
• sviluppare e/o affinare le capacità sensoriali, di coordinamento dei movimenti, di
mantenimento della concentrazione, di apprendimento di operazioni manuali che
richiedono uno sforzo intellettivo; di apprendimento di conoscenze relative ad un
determinato argomento
• percepirsi e farsi percepire dagli altri come persona “capace di...” mettendo in
evidenza le proprie parti “abili” e non quelle “disabili”
Le altre attività condotte all’interno del Centro sono, per pura comodità,
collocate in aree differenti (vedi sotto) da quella che potremmo definire
“produttivo-occupazionale”.
In realtà la suddivisione non è così netta, e in ciascuna delle attività proposte si
possono riscontrare dei significati presenti anche in altre aree:
Area produttivo occupazionale
90 •
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
assemblaggio meccanico
gruppo carta riciclata
Serra
Lavori di servizio negli oratori
Gruppo apicoltura
Gruppo cinofilo
Gruppo orto
Area Cognitivo - culturale
biblioteca
gruppo lettura quotidiani ed informazione
gruppo osservazione critica della tv
Area espressiva
Teatro / cinema
Laboratorio emotività
Area autonomie sociali
Gruppo spesa
Esperienza residenziale
Area motorio – prassica
Ginnastica leggera
Area autonomie personali
Cucina
Turni di gestione della mensa: apparecchiare e riordinare
Metodologie impiegate
Le attività al Centro “La Vite” sono svolte per lo più in piccoli gruppi (4 o 5 persone
con disabilità + 1 educatore). In alcuni casi e per certe attività il gruppo può essere
anche più numeroso, ad esempio nell’assemblaggio, o, al contrario, per alcuni
soggetti si possono creare degli spazi individualizzati limitatamente allo svolgimento
di alcune attività mirate.
Insieme agli operatori del Centro, sono presenti circa una decina di volontari che a
turno affiancano i ragazzi nei laboratori.
Con il passare degli anni, le attività e lo stesso “lavoro” sono cambiate. Oggi molta
della vita del Centro si svolge all’esterno, proprio perchè è maturata in tutti la
convinzione che è fondamentale presentare il Centro e le persone che operano in esso
come soggetti “competenti” ed in grado di svolgere tutta una serie di compiti, servizi,
attività. Vogliamo essere una risorsa attiva ed utile per il territorio, pur non negando i
limiti ed i bisogni di ciascuno.
Modalità di
erogazione del
servizio
Le attività si svolgono a piccoli gruppi (4/6 persone sia all’interno del centro che sul
territorio, gli spostamenti avvengono con mezzi del Centro. Solo l’attività di
ergoterapia prevede la presenza di un numero solitamente più elevato di utenti (8/9).
Gli operatori, specie nel laboratorio di assemblaggio, sono affiancati da volontari.
Programmazione e
Verifica attività
I momenti di programmazione e verifica sono i seguenti:
•
A settembre: 5 intere giornate di “centro chiuso” dove gli operatori stendono i
91 PEI ed organizzano le attività per l’anno
•
Nel periodo natalizio: 3 mezze giornate per verificare ed eventualmente
rimodulare l’organizzazione ed i PEI
•
Ogni 15 giorni: riunione organizzativa dell’équipe
Ogni 15 giorni: supervisione con psicologa
Rapporti con le
Famiglie
Rapporti con i
servizi invianti
Gli incontri con le famiglie sono così organizzati:
•
2 Asemblee all’anno: per presentare la situazione del Centro
•
Occasioni ludiche di incontro (feste..serate ecc.)
•
1 incontro/anno: con ciascuna famiglia
•
Incontri con le singole famiglie su richiesta
Gli incontri con i servizi invianti sono:
•
Un incontro/anno per verifica situazione, in alcuni casi in presenza della
famiglia.
•
Altri incontri su richiesta del Servizio o del Centro
Il Centro fornisce una relazione scritta al Servizio inviante contenente il Pei dell’anno
in corso
Reti esterne
Le connessioni con vari spazi ed enti del territorio sono per lo più legate alle varie
attività esterne.
• Gli oratori di Arcore ed Oreno
• Il Centro Cinofilo BAU-HOUSE di Monza
• L’Apicoltura Melios - Cremella
• CEM Ambiente Spa
•
•
•
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•
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Relazioni esterne
del servizio
La Scuola Elementare di Usmate-Velate
La Scuola elementare di Lomagna
La Scuola materna di Lomagna
La Scuola materna di Oreno di Vimercate
Biblioteca di Arcore
Banda di Arcore
Piscina di Arcore – In sport
Ci sono innumerevoli collegamenti in rete con le realtà del mondo del
Volontariato e della disabilità per collaborazioni anche di tipo saltuario.
Ulteriori elementi
particolari da
segnalare
92 Questa pubblicazione è stata realizzata con la collaborazione della copisteria interna della Casa Circondariale dell’Istituto penitenziario di Monza e della Cooperativa 2000 che hanno lavorato all’interno del carcere. [email protected] 93