la centuriazione in Friuli - Progetto integrato cultura del Medio Friuli
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la centuriazione in Friuli - Progetto integrato cultura del Medio Friuli
Storia Il paesaggio ricostruito: la centuriazione in Friuli a cura di Danilo Buccaro Tarcento San Daniele Colloredo di M.A. Fagagna Cividale Udine Manzano Cormons Gorizia Mortegliano Palmanova Gradisca Cervignano Latisana Monfalcone Aquileia Legenda Aree successivamente ristrutturate Aree incerte Fig. 1 - Carta delle più significative tracce della centuriazione nei territori del Friuli centrale. (Si veda bibliografia) Fig. 2 - Veduta aerea di una “centuria” oggi in Emilia. (Tratto da Misurare la terra, Panini) nava viabilità principale e secondaria, insediamenti, parcellizzazione fondiaria, canali irrigui. Misure lineari romane Pes (piede): m. 0, 24 Passus (passo): 5 piedi, m. 1, 47 Milliarium (miglio): mille passi, m. 1475 Questa divisione e organizzazione del territorio è sopravvissuta alla caduta dell’impero romano. Gli studiosi hanno notato che nel medioevo il maso (podere, unità agricola lavorativa) era costituito da 24 campi, ovvero circa un quarto della centuria. Anche le misure dei campi ancora attuali in Friuli testimonierebbero la centuriazione: il “campo grande” friulano attuale (5250 mq) ne sarebbe un sottomultiplo, mentre il campo “piccolo” (3500 mq) sarebbe il risultato dell’esproprio Scheda n° 4. 2. 3 Progetto Integrato Cultura del Medio Friuli Il paesaggio ricostruito: la centuriazione in Friuli I tre elementi strettamente interdipendenti del sistema di trasformazione del territorio messo in atto dai romani in funzione delle loro esigenze sono stati la città, le strade, la centuriazione. La centuriazione è stata l’espressione geometrica di un formidabile piano di riordino idrogeologico del territorio e insieme strumento del suo controllo, di distribuzione di ricchezza e creazione di una nuova società. Ricordiamo le fasi e come avveniva quest’opera di riorganizzazione del paesaggio, prima semincolto e poco o nulla organizzato. 1) Il territorio conquistato veniva diviso in tre parti: una veniva lasciata al popolo conquistato, una veniva riservata per la distribuzione ai coloni romani, in genere veterani o soldati che avevano cessato il servizio per raggiunti limiti di età, la terza, quella meno produttiva o saltus, rimaneva proprietà dello stato (ager publicus), indivisa e adibita al pascolo e come bosco da legna. 2) Veniva individuato il sito più adatto per la fondazione della città, vero e proprio centro direzionale delle operazioni che si dovevano svolgere. Sulla parte da distribuire, una volta scelto un asse fondamentale di orientamento o cardine massimo (nel caso friulano questo asse ha un’inclinazione di 22° Nord Est), determinato dalla natura e conformazione del territorio (presenza monti, fiumi, strade, pendenza terreno) ed un altro ad esso perpendicolare (decumano), gli agrimensori (gromatici) provvedevano a tracciare un reticolo di quadrati di 710 metri di lato, ognuno dei quali chiamato centuria. 3) Ogni centuria veniva suddivisa in cento lotti uguali separati da confini interni (limites intercisivi), ognuno dei quali era chiamato heredium, la cui metà era chiamata jugerum, (da jugum=giogo), corrispondente alla superficie che una coppia di buoi aggiogati poteva arare in una giornata di lavoro; lo iugerum era a sua volta costituito da due quadrati di 35, 52 metri di lato, misura che corrispondeva alla lunghezza del solco tracciato dalla coppia di buoi in un solo slancio (actus). I lotti venivano assegnati (adsignatio) a chi ne aveva diritto, nella quantità prevista dalla legge e secondo un ordine che era stato estratto a sorte. La dotazione che spettò ai coloni di Aquileia fu di 50 iugeri ai fanti, 100 ai centurioni, 140 ai cavalieri, quantità notevolmente superiori a quelle delle altre colonie per la difficoltà di trovare famiglie disposte a trasferirsi in luoghi ritenuti pericolosi. In Fiuli oltre alla centuriazione partita da Aquileia, che si andò espandendo negli anni in rapporto all’espansione demografica della nuova comunità, si ebbero anche quelle più tarde di Cividale e Zuglio, con orientamenti diversi. Dopo un simile intervento il territorio risultava radicalmente modificato, strutturato modularmente a comparti regolari, secondo una maglia a quadrati che ne condizio- Storia Bibliografia • M. Reho, La costruzione del paesaggio agrario, Franco Angeli • AA. VV., Contributi per la storia del paesaggio rurale nel Friuli-Venezia Giulia, Grafiche Editoriali Artistiche Pordenonesi, 1980 • T. Cividini, Presenze romane nel territorio del Medio Friuli, voll. 1 e 4, P. I. C. Arti Grafiche Friulane • AA. VV., Misurare la terra: centuriazione e coloni nel mondo romano, Panini • A. Tagliaferri, Coloni e legionari romani nel Friuli celtico, Arti Grafiche Friulane • M. Tozzi, Memoria della terra. Storia dell’uomo, La nuova Italia Fig. 3 - Schema di centuria. Il paesaggio ricostruito: la centuriazione in Friuli Per ricercare e approfondire Fig. 4 - Suddivisione in centurie del territorio del comune di Sedegliano. (Particolare tratto dalla carta della regione FVG, Tabacco 2005) di 1/3 della terra, come diritto di hospitalitas, che più tardi longobardi e goti vincitori si presero sulle proprietà dei romani vinti. Tracce della centuriazione sono tuttora evidenti in molte zone delle campagne dei comuni di Sedegliano, Mereto, Basiliano, Flaibano, Mortegliano. • Osserva la cartina con la centuriazione di Aquileia. Perché l’area centuriata non si è diffusa in modo uniforme e appare decisamente limitata? Che tipo di ostacoli hanno incontrato nella loro opera i pianificatori del territorio rispettivamente a Ovest, a Est, a Nord? Per una risposta più sicura controlla anche una carta fisica della regione. • Perché è stata scelta la figura del quadrato come base della centuriazione? Quali vantaggi pratici presentava agli agrimensori rispetto ad altre figure geometriche (ad es. il rettangolo)? Prova a rispondere costruendo un testo (o in alternativa una tabella) in cui siano presenti i seguenti fattori o criteri di vantaggio, collegati alle loro motivazioni (cause): a) divisione territorio, b) riproduzione in multipli e sottomultipli, c) misurazione e tracciabilità terreno, d) distribuzione lotti ottenuti. • Trova nel vocabolario l’etimologia (origine parola) della parola “agrimensore”: cos’era la groma? A quanti ettari corrispondeva la terra assegnata a un fante? E a un cavaliere? • Colora in rosso sulla carta di Sedegliano (Fig. 4) la superficie corrispondente alla quantità di terra assegnata al veterano Satilius (da cui deriva il nome Sedegliano) nell’ipotesi che fosse un centurione. Tieni presente che la carta è a scala 1: 50. 000 e che i quadrati del reticolo corrispondono a una centuria. Scheda n° 4. 2. 3 Progetto Integrato Cultura del Medio Friuli