la partenza - Molassana Boero Calcio Femminile
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la partenza - Molassana Boero Calcio Femminile
COSE DA RACCONTARE AI NIPOTI: IL BOGLIAPIEVE VINCE A MILANO CON L’INTER (2-1), GRAZIE A DUE GOL DA CINETECA DI FRANCESCA BOGGERO E CAROLA LIBRANDI. CONQUISTATA UNA MERITATISSIMA SALVEZZA MATEMATICA A 3 GIORNATE DALLA FINE DEL CAMPIONATO. GRANDI FESTEGGIAMENTI ED UN PIZZICO DI COMMOZIONE AL TERMINE DEL MATCH. RAGAZZE FANTASTICHE!!! ED ORA A SETTEMBRE TUTTI IN INGHILTERRA!!! Il Bogliasco Pieve ce l’ha fatta! Dopo la brillante prestazione di domenica scorsa nel derby perso di misura con le cugine del Multedo, le ragazze bianco crociate hanno saputo gettare il cuore oltre l’ostacolo andando a vincere, con pieno merito, in casa di una mai doma Inter. Spettacolari le reti che hanno permesso alle nostre di stendere le neroazzurre di casa. E’ finita con molta gioia, tanti abbracci, e pure qualche lacrima, per un traguardo raggiunto con forza, umiltà ed abnegazione, al termine di una stagione difficile, a causa degli innumerevoli infortuni che hanno colpito il team, e per il necessario grande sacrificio di poter disputare, per motivi di bilancio, soltanto due allenamenti settimanali. Ma andiamo con ordine. E vediamo di raccontare per bene questa giornata dall’inizio, un D-DAY che ha permesso alla società di centrare la sua quarta salvezza consecutiva, proprio nell’anno dei festeggiamenti per il suo PRIMO LUSTRO di esistenza, e di raggiungere l’obiettivo programmato ad inizio annata a 3 turni dal termine, centrando anche un piccolo record, essendo i salvataggi precedenti giunti all’ultima giornata il primo anno, ed alla penultima nelle due successive stagioni. LA PARTENZA Al ritrovo sul cavalcavia di Nervi ci sono soltanto una parte delle ragazze che si preparano alla trasferta lombarda. Altre verranno infatti caricate a Bolzaneto, la Conigliaro addirittura a Casei Gerola! Aloi e Peluttiero raggiungeranno le compagne direttamente al campo, viaggiando in auto. Spicca l’assenza del Vice Allenatore Claudio Librandi, in special mission a Varese; arriverà al ristorante, e porterà con sé a vedere l’importante incontro anche i NONNI di Capitan Carola, veri portafortuna, una autentica garanzia. Il pullman si muoverà con una decina di minuti di ritardo: Pippi Spinelli non ha sentito la sveglia! Il viaggio va bene, la giornata non sembra climaticamente infame, come si temeva. Pensiamo di uscire a Binasco a prelevare la Conigliaro. Oh sì! Meno male che telefona e narra che in realtà è a Casei Gerola. Tifosi al seguito sono i coniugi Nicoli ed i Guttuso; oltre al Mister, sempre più a dieta, è presente il vulcanico Marcof50, il masseur Luke Lavagetto ed il pirotecnico Simo Chesi . Non ha voluto mancare alla trasferta la squalificata Daniela Zucconelli, tra l’altro autrice del pareggio all’andata contro l’Inter con bomba su punizione alla Boninsegna (tanto per restare in tema n.d.r.). La Zucco ha saputo seguire alla lettera, nella partita precedente, i dettami del Mister: “Mi raccomando, Dani; sei diffidata, ed a Milano vorrei che tu fossi a disposizione… Niente ammonizioni per proteste, eh?” E infatti… Pensieri ad alta voce, intanto, mentre si procede nel viaggio: se l’Inter maschile dovesse vincere il tricolore lo dovrebbe un po’ alla Samp che ha vinto a Roma, no? E quindi… In realtà, a ben pensarci, ci si accorge subito che metà della nostra squadra tiene per il grifo bicolore, e forse anche nelle interiste qualcuna tifa Milan… Insomma: nessun regalo ci si deve aspettare. Viva lo sport. Andiamo in campo e cerchiamo di vincere, per toglierci da soli dai guai; solo alla fine sentiremo che cosa hanno combinato le bresciane del Manerbio. IL PRANZO Il solito golosone Fracassi cerca di fare un agguato alla organizzazione del pasto, invocando manicaretti fuori portata (siamo di Genova, viva il risparmio!). L’impressione è che l’ambiente delle calciatrici sia oggi positivo, sereno e convinto di poter fare una buona gara. Arriva Claudio Librandi e si allarma per la partenza ritardata del duo Aloi- Peluttiero, e schiuma: “Non arriveranno mai in tempo! La Ronza ha una Tata che se supera i 100 decolla… grwsed, ksghjred!!”?kjtreazzdesscsarda!!ooo” (parolacce intraducibili in ungherese stretto pronunciate nell’occasione dall’iracondo Claude n.d.r.). Alla fine ci si mette in contatto: non è la Ronza che guida, ed il mezzo è una Classe A. Tutto l’entourage si tranquillizza. La digestione è salva! SEGNALI Arriviamo al complesso sportivo di Settimo Milanese ed immediatamente abbiamo l’impressione che potrebbe essere il nostro giorno fortunato. “Qual è il terreno di gioco dove ci sarà la nostra partita?” chiede un incuriosito Luke Lavagetto ad un dirigente addetto agli impianti. “E’ quello là”, indica il tipo. Ci giriamo e notiamo quattro giganteschi palloni colorati di colore bianco rosso fissati sopra la tettoia della splendida tribunetta del campo a noi assegnato. Impossibile pensare ad una follia di qualche nostro tifoso. Che sia un segnale propiziatorio l’ancoraggio di quei due minizeppelin dai nostri amati colori sociali? Prendiamolo per buono. E UNO! Entriamo negli anti-spogliatoi. Campeggiano alle pareti foto e gagliardetti rossoneri. Ma non giochiamo in casa dell’ Inter? “Si, ma qui è sempre stato un piccolo feudo milanista”, dice un tizio che legge i quesiti nei pensieri altrui, non avendo noi rivolto alcuna domanda. Bene, allora l’Inter non giocherà proprio in casa, no? Un altro segnale? E vai! E DUE! Ma è quando arriviamo alla grande porta che ci deve fare entrare allo stanzone a noi assegnato che si manifesta, quasi come una profezia, il terzo cabalistico segnale, sotto forma di un beneaugurante cartello con su scritto: “SPOGLIATOI: INTER 1, BOGLIASCO 2”. Potremmo davvero dire: E TRE! Caspita, vuoi vedere che hanno azzeccato il risultato finale? Crederci non costa nulla, però, a volte, sai, ci si prende… LA PARTITA L’inizio delle nostre è molto positivo: bene allineate, coperte il giusto, pronte a chiudere tutti gli spazi a centro campo sulla squadra locale, che prova a partire forte. Ma al 6’ il Bogliapieve penetra nella retroguardia di casa come il coltello nel burro: parte l’azione da Carola Librandi che scambia di prima con Fra Boggero, vince un rimpallo, penetra in area e salta un’altra avversaria, è in buona posizione per tirare ma all’ultimo istante alza la testa, e calibra un pallone con il contagiri al centro, dove nel frattempo si era portata Boggero: lo posso dire? Un pallone tipo quello di Cassano, a Roma, per il colpo vincente di testa del Pazzo. Fra Boggero si coordina e spara una conclusione al volo di rara bellezza e potenza, la palla si infila di prepotenza alla sinistra dell’incolpevole estremo neroazzurro gonfiando la rete. O-1. Un gol da incorniciare, forse la più bella marcatura in assoluto nella storia del Bogliapieve! (Prima cosa da raccontare ai nipoti…). L’Inter reagisce e si fa viva dalle parti di Picasso con un bel colpo di testa su azione di corner e con un tiro rasoterra che non fa paura alla nostra Ila. Ma attorno al 16’ il pari sembra fatto: bomba dal limite di una neroazzurra, Picasso respinge in tuffo, Baccarani è svelta a ribadire a rete ma Aloi compie un capolavoro e riesce a salvare sulla linea. Le milanesi pareggiano circa una decina di minuti dopo, con un infido e millimetrico tiro a scendere di Arcaini, Picasso non ci arriva. 1-1. L’Inter acquisisce personalità e conquista un po’ di metri, le nostre ribattono con fermezza, non lasciandosi condizionare da un pubblico un po’ troppo vivace nel contestare un arbitraggio a nostro parere equo ed abbastanza preciso. Allo scadere di tempo accade un episodio molto importante, che farà prendere all’incontro una piega decisamente favorevole al Bogliapieve. Boggero va giù nel cerchio di centrocampo in un tackle vigoroso, le interiste non si fermano e continuano l’attacco, Librandi ferma fallosamente un loro giocatore; reazione della calciatrice di casa nei confronti della Nicoli ed espulsione inevitabile. Ad inizio ripresa l’ottimo trainer nerazzurro rimodella il suo team, facendo uscire l’ottima Baccarani ed inserendo un altro esterno basso. Chiaro l’intento di coprirsi, senza però rinunciare a giocarsi la partita. Il Boglia non cambia nulla: certo, la superiorità numerica sprona idealmente in avanti le biancocrociate ma Mister Minoliti preferisce giocarsi la gara con calma, provando a fare uscire le generose e comunque toniche neroazzure, e cercando di ripartire negli spazi. In ogni caso, nella condizione di classifica delle bogliaschine, l’importante è non incorrere in sorprese negative. Intanto si odono le urla di incitamento del Presidente Gerry Burlando, in tribuna con la nostra Addetta Marketing Simona Ettorre; il massimo dirigente non si risparmia, probabilmente vuole fare anche la parte del Direttore Generale Primo Salvi, oggi assente alla tenzone. Non sappiamo se è per merito di Gerry, fatto sta che Il Boglia cresce piano piano di tono, e non potrebbe essere altrimenti: l’uomo, pardon, la donna in più si sente, eccome. Al 62’ Minoliti decide che è ora di OSARE: dentro una punta, Marta Basso, fuori una centrocampista, Marta Nicoli. Ed il Boglia passa: non poteva essere che Capitan Librandi, la vera anima ed il polmone di questa squadra, a portare le ragazze bogliaschine in Paradiso: al 67’ se ne va sulla fascia con decisione, salta l’avversaria diretta, si accentra, anche questa volta guarda Boggero ben piazzata a centro area, ma la sua idea, MERAVIGLIOSA, è un’altra! “Crossa, mettila, mi raccomando…”, le urla dalla panca Papà Claudio, mentre all’unisono Mister Roby esplode in un terrificante “Prova!”. Naturalmente il Capitano non li sente, non sente nessuno, ma guarda la porta e confeziona un fantastico tiro ad incrociare da difficilissima posizione, portiere scavalcato e palla in rete. 1-2. (Seconda cosa da raccontare ai nipoti…) A proposito, l’esultanza è Deamicisiana, con dedica urlata verso la tribuna al NONNO, noto sportivo e gran conoscitore di calcio. L’Inter non ci sta e si rende ancora pericolosa su angolo, la deviazione di testa di Baresi finisce alta. Questa Regina Baresi si capisce che è figlia d’arte: lotta su ogni pallone con caparbietà, è forte e tecnica, fa reparto da sola: a nostro avviso è di categoria superiore. Il Bogliapieve adesso ci crede ancora di più, mentre le padrone di casa iniziano ad accusare un po’ di stanchezza: all’85’ Marta Basso controlla un bel pallone aereo a metà campo ed in drop lancia in contropiede la micidiale Boggero, che con una doppia finta si beve il difensore e si presenta in area, superando Selmi in uscita con un rasoterra chirugirco in diagonale: sembra il gol della salvezza, ma la sfera si infrange sul palo, Boggero è la più lesta ad avventarsi sul pallone e con un secco sinistro spara in porta, la palla è diretta sotto la traversa, ma sulla linea si immola la Tosini che fa una parata alla Julio Cesar salvando la sua porta. Rigore e cartellino rosso. Pippi Spinelli si presenta dal dischetto, il momento è carico di tensione, segnare significherebbe serie B a caratteri cubitali: il tiro è potente, ma anche decisamente alto! Mancano ancora 4’ alla fine, più i 5’ che l’arbitro concede di recupero, fanno 9’ di nuova tribolazione. Oddio: la doppia superiorità numerica dovrebbe far stare abbastanza tranquilli, ma dopo il penalty gettato alle ortiche, e consapevoli dei classici proverbi del calcio… I minuti passano, le nostre amministrano il possesso facendo girare più che possono il pallone, sino al triplice, liberatorio, fischio finale. Esultanza enorme, una partita vinta con il cuore, al termine di una stagione disgraziata sotto punti di vista, con gli infortuni pesanti di Sulfaro, ben presto fuori dai giochi, di Anzaldi, Conigliaro e Boggero che hanno perso gran parte del torneo, e di Pappalardo ed Aloi, anche loro assenti per lunghissimo tempo. Tutte si abbracciano, mentre Pippi Spinelli è in lacrime, con il volto trasfigurato dalla tensione del rigore fallito, che ha portato ai 9’ di suspance finale. Poi tutti sotto la doccia. Pochi minuti dopo arriva la notizia della sconfitta del Manerbio, che retrocede (auguri alle bresciane di un pronto ritorno in B n.d.r.). Anche l’Inter è quindi salva e la sua partita de domenica prossima con le bresciane non sarà più decisiva per il torneo. Adesso la salvezza è raggiunta: e con essa l’ambito premio partita. La possibilità di organizzare la trasferta precampionato in Inghilterra, in settembre, a Leicester, per giocare contro le Leicester Ladies, allo stadio, davanti a 50000 spettatori, prima di una gara casalinga del Leicester maschile, che ora è nella serie B inglese, ma che deve fare i play-off con il Cardiff , e se passa il turno, andrà a giocarsi la Premiership a Wembley contro la vincente di Nottingham Forrest e Blackpool, Ve lo immaginate che roba? E che emozione? (anche questo: cose da raccontare ai nipoti! Ma che nipoti, a zii, cugini, suocere, amanti, fratelli, insomma, a tutti!) Intanto, all’interno degli spogliatoi, per le bianco crociate, è l’apoteosi. Le ragazze festeggiano, hanno dato tutto, ci hanno sempre creduto, anche nelle situazioni più difficili. Come sempre, nei momenti decisivi, si sono fatte trovare pronte. Ancora una volta non hanno tradito. Ancora una volta il Bogliasco Pieve si è salvato, contro tutto e contro tutti, e tutte. Per l’appunto. Cose da raccontare ai nipoti! Formazione Bogliasco Pieve: Picasso, Peluttiero, Spinelli, Aloi, Beltrandi, Mancuso, Librandi, Conigliaro, Boggero, Nicoli (dal 63’ Basso), Massa. (a disposizione: Piola, Camisassi, Guttuso, Anzaldi, Dapueto, Pappalardo) Allenatore: Roberto Minoliti Arbitro: Mazza di Milano