piano strategico comunale degli spazi verdi
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piano strategico comunale degli spazi verdi
CITTA’ DI GRUGLIASCO Assessorato Ambiente, Parchi e Giardini PIANO STRATEGICO COMUNALE DEGLI SPAZI VERDI RELAZIONE ILLUSTRATIVA Novembre 2003 OCS – Osservatorio Città Sostenibili Dipartimento Interateneo Territorio – Politecnico e Università di Torino Carlo Socco (responsabile scientifico) Andrea Cavaliere, Stefania M. Guarini, Manuela Madeddu, Ilaria Marengo e Mauro Montrucchio. Comune di Grugliasco Ing. Grazia Maria Topi (Settore LL.PP. - Responsabile procedimento), Dott.ssa Michela Albani (Settore Sviluppo Compatibile), Ing. Omar Bodrito (Settore LL..PP), Arch. Ugo Fiorucci (Settore Urbanistica), Geom. Sergio Perino Chin Chin (Settore LL.PP – CED), Arch. Lorenza Racca (Settore LL.PP.). Materiale prodotto nell’ambito del contratto n. 206/2003 “Piano strategico comunale degli spazi verdi del Comune di Grugliasco” stipulato tra il Dipartimento Interateneo Territorio del Politecnico di Torino e la Città di Grugliasco. Piano strategico comunale degli spazi verdi di Grugliasco Relazione illustrativa I INDICE 0. Premessa 1 PARTE PRIMA. Per una strategia comune degli enti locali 4 1. Il ruolo fondamentale degli spazi verdi nelle città 4 2. Problemi e cambiamento della domanda sociale 6 3. Risorse e nuove strategie 9 4. Costruire partenariati 11 5. Indicatori, monitoraggio e buone pratiche 16 6. Una nuova cultura 19 7. Nuove forme di programmazione partecipata 21 8. Migliorare la progettazione 24 9. Migliorare la gestione e la manutenzione 25 10. Garantire la sicurezza e risolvere i conflitti 27 PARTE SECONDA. La formazione del piano strategico degli spazi verdi urbani 1. 29 Un sistema di indici e di indicatori per valutare la qualità degli spazi verdi urbani 29 1.1. La tipologia degli spazi verdi urbani 30 1.2. I requisiti di qualità degli spazi verdi urbani: indici e indicatori 31 1.2.1. Funzionalità 1.2.1.1. 1.2.1.2. 1.2.1.3. 1.2.1.4. 1.2.1.5. 1.2.1.6. Indicatore: gioco bimbi Indicatore: gioco ragazzi Indicatore: spazio anziani Indicatore: recinto cani Indicatore: percorsi senza barriere Segnalatore: funzioni rare 1.2.2. Qualità estetica 1.2.2.1. Indicatore: varietà floristica OCS – Osservatorio Città Sostenibili Politecnico e Università di Torino – Dipartimento Interateneo Territorio 33 34 35 35 35 36 36 36 37 Novembre 2003 Piano strategico comunale degli spazi verdi di Grugliasco Relazione illustrativa 1.2.2.2. 1.2.2.3. 1.2.2.4. 1.2.2.5. 1.2.2.6. II Indicatore: varietà delle vedute Indicatore: contesto e sfondo Segnalatore: valore storico Segnalatore: presenza dell’acqua Segnalatore: opere d’arte 37 38 38 38 38 1.2.3. Sicurezza 1.2.3.1. 1.2.3.2. 1.2.3.3. 39 Indicatore: accessi pedonali sicuri Indicatore: accessi ciclabili sicuri Indicatore: recinzione 39 39 40 1.2.4. Servizi ed arredo 1.2.4.1. 1.2.4.2. 1.2.4.3. 1.2.4.4. 40 Indicatore: servizi igienici Indicatore: acqua potabile Indicatore: posteggio biciclette Indicatore: panchine e cestini 41 41 41 41 1.2.5. Fattori di pressione 1.2.5.1. 1.2.5.2. 1.2.5.3. 1.2.5.4. 2. 3. 4. 42 Indicatore: strade di traffico Indicatore: ferrovia Indicatore: elettrodotto Indicatore: industrie e depositi 42 42 43 43 1.2.6. Manutenzione 43 1.2.6.1. 1.2.6.2. 1.2.6.3. 1.2.6.4. 44 44 44 45 Indicatore: manto erboso Indicatore: percorsi Indicatore: panchine e cestini Indicatore: pulizia 1.3. Il metodo di ponderazione 45 L’indagine conoscitiva 46 2.1. Identificazione e classificazione delle aree verdi da analizzare 46 2.2. Esecuzione dell’indagine 49 I risultati: la valutazione dello stato attuale 49 3.1. La valutazione dei singoli fattori di qualità 49 3.2. Le questioni cruciali 53 Le linee d’azione del piano 54 4.1 54 Puntare ad un obiettivo di qualità OCS – Osservatorio Città Sostenibili Politecnico e Università di Torino – Dipartimento Interateneo Territorio Novembre 2003 Piano strategico comunale degli spazi verdi di Grugliasco Relazione illustrativa III 4.2. La rifunzionalizzazione come asse strategico del piano 54 4.3. Il nuovo modello funzionale degli spazi verdi urbani 56 4.4. Massimizzare l’accessibilità a spazi verdi di qualità 58 4.5. Realizzare la rete degli spazi verdi urbani e periurbani 59 4.6. Il traguardo del piano e il programma degli interventi 60 4.7. Informare il pubblico sulla formazione e sull’attuazione del piano 63 4.8. Piano strategico degli spazi verdi e Agenda 21 Locale 64 4.9. Gli assi strategici e le linee d’azione in sintesi 66 OCS – Osservatorio Città Sostenibili Politecnico e Università di Torino – Dipartimento Interateneo Territorio Novembre 2003 Piano strategico comunale degli spazi verdi di Grugliasco Relazione illustrativa 1 0. Premessa La Città di Grugliasco è interessata a migliorare l’attività di pianificazione, progettazione, gestione e manutenzione degli spazi verdi urbani. Intorno al tema degli spazi verdi s’intrecciano diverse tematiche settoriali: dallo sport all’istruzione, dall’ambiente all’urbanistica, dal divertimento alla sicurezza, dall’integrazione sociale ai beni culturali. Il miglioramento quantitativo e qualitativo degli spazi verdi è un mezzo efficace per accrescere il grado di sostenibilità della città. Data la rilevante funzione ecologica, culturale, sociale e civile degli spazi verdi, si rende necessario apprestare un nuovo quadro organico di strumenti per il loro corretto governo, dando vita ad una politica dotata di respiro strategico, visione sistemica, efficacia ed efficienza operativa: a queste esigenze risponde il Piano strategico comunale degli spazi verdi. Il Piano strategico comunale degli spazi verdi è un piano di nuova concezione, che fa riferimento ai principi e ai criteri delle “buone pratiche di governance”. Le sue caratteristiche possono essere così riassunte: a. s’inquadra nei principi e nei criteri generali della sostenibilità; b. è un piano di lungo periodo, che ha la finalità di accrescere in modo significativo il livello di qualità ambientale della città, individuando uno scenario futuro e un percorso per conseguirlo; c. è accompagnato da un programma operativo di breve periodo con traguardi precisamente definiti; d. ha il compito di migliorare la pianificazione, la progettazione, la gestione e la manutenzione degli spazi verdi in un approccio sistemico di tipo intersettoriale; e. è dotato di un sistema di monitoraggio basato su indicatori di prestazione sia del sistema del verde che delle azioni messe in atto; f. si configura come un processo di decisione e di attuazione basato sulla partecipazione attiva dei cittadini e sul coinvolgimento diretto di un forum OCS – Osservatorio Città Sostenibili Politecnico e Università di Torino – Dipartimento Interateneo Territorio Novembre 2003 Piano strategico comunale degli spazi verdi di Grugliasco Relazione illustrativa 2 di soggetti portatori di interessi socialmente rilevanti, adottando il modello procedurale promosso dall’Agenda 21 Locale; g. attiva strumenti di cooperazione e di partnership allo scopo di accrescere le risorse disponibili. Il lavoro per la formazione del Piano Strategico si è svolto secondo le seguenti fasi: 1. raccolta del materiale informativo esistente relativamente agli spazi verdi pubblici; 2. identificazione e classificazione delle aree verdi da analizzare; 3. definizione di un primo sistema di indicatori attraverso cui descrivere e valutare la qualità degli spazi verdi; 4. indagine preliminare volta a testare il set di indicatori; 5. revisione del primo set di indicatori e messa a punto del set definitivo; 6. indagine sistematica e raccolta delle informazioni necessarie per il calcolo degli indicatori; 7. formazione del database degli spazi verdi pubblici; 8. predisposizione di un quadro valutativo del sistema degli spazi verdi alla luce degli indicatori individuati e redazione del rapporto sui risultati ottenuti; 9. elaborazione delle linee d’azione del Piano. La presente relazione descrive in sintesi le varie fasi sopra elencate. Si è ritenuto opportuno riportare, nella prima parte della medesima, un inquadramento generale del problema degli spazi verdi urbani che, come Osservatorio Città Sostenibili, abbiamo proposto alla Provincia di Torino nell’ambito di un lavoro di ricerca teso a promuovere, anche a livello provinciale, una pianificazione strategica degli spazi verdi. In esso si delinea il quadro concettuale e problematico che dovrebbe costituire il fondamento di una nuova politica degli spazi verdi, che veda la Provincia e i Comuni cooperare in modo coerente e sinergico, dando vita ad una comune strategia. Per questo riteniamo utile riproporlo anche a scala comunale, in quanto esso si pone come il quadro di riferimento concettuale per delineare una strategia comune ispirata ad una visione condivisa. OCS – Osservatorio Città Sostenibili Politecnico e Università di Torino – Dipartimento Interateneo Territorio Novembre 2003 Piano strategico comunale degli spazi verdi di Grugliasco Relazione illustrativa 3 Se si vuole realmente migliorare la qualità degli spazi verdi urbani c’è bisogno di fondare una politica che oggi non esiste. Il verde è, per uno sviluppo urbano sostenibile, questione strategica, al pari della mobilità, dell’energia, della qualità dell’aria e dell’acqua. Solo che, mentre per questi settori si è ormai consolidato un quadro giuridico e programmatorio, per il verde non si è neppure messo a punto un sistema condiviso di buone pratiche per la manutenzione dei giardini pubblici. Noi riteniamo che sia necessario, attraverso alcune esperienze pilota, gettare le basi per costruire e consolidare, nella pubblica amministrazione, un vero e proprio settore d’intervento dedicato alla pianificazione, progettazione, gestione e manutenzione degli spazi verdi urbani, fondato su regole, metodi e strumenti condivisi nella prassi amministrativa degli enti locali. Riteniamo vi siano tutte le condizioni affinché l’esperienza di Grugliasco costituisca una di queste esperienze pilota. Il documento che qui viene presentato costituisce lo studio di avvio del Piano strategico degli spazi verdi urbani. Esso dovrà essere discusso e valutato attraverso un processo di partecipazione pubblica, dal quale ci si attende un utile contributo che lo renda più aderente alle singole realtà dei vari quartieri della città. A seguito di questa valutazione pubblica si potrà procedere alla sua approvazione e alla successiva fase di programmazione degli interventi e della loro realizzazione. In questa fase, infatti, si è ritenuto prematuro procedere alla formulazione di un programma attuativo, al quale si dovrà comunque pervenire appena espletata la fase consultiva. OCS – Osservatorio Città Sostenibili Politecnico e Università di Torino – Dipartimento Interateneo Territorio Novembre 2003 Piano strategico comunale degli spazi verdi di Grugliasco Relazione illustrativa 4 PARTE PRIMA. PER UNA STRATEGIA COMUNE DEGLI ENTI LOCALI 1. Il ruolo fondamentale degli spazi verdi nelle città “Le condizioni dei parchi, degli spazi gioco e degli spazi verdi di una comunità sono un buon barometro delle sue condizioni di salute e della sua capacità di accogliere la società contemporanea” (DTRL (2002) Urban Green Spaces Taskforce Working Group 2: Good practice for improving urban green spaces, London). I parchi e gli spazi verdi sono elementi essenziali per la vivibilità delle città; il loro incremento quantitativo e il loro miglioramento qualitativo sono l’indicatore di una città che si fa cura della qualità della vita dei propri abitanti. Gli spazi verdi migliorano il microclima della città, accrescono il valore ecologico e di biodiversità dell’ambiente urbano, sono componenti fondamentali del paesaggio costruito, del suo valore culturale e dell’immaginario collettivo; rendono possibile uno stile di vita sano, favoriscono le relazioni sociali e la coesione della comunità. La vita urbana è stimolante e creativa e continua a costituire un modello attraente, ma, al tempo stesso, l’ambiente artificiale della città, con l’addensarsi delle attività e del traffico, è causa di disagi, che possono venire attenuati da un’adeguata dotazione di spazi verdi e di parchi. La presenza di una varia gamma tipologica di spazi verdi arricchisce il paesaggio urbano: la loro qualità influisce in modo rilevante nella valorizzazione culturale della città. La nuova offerta di aree verdi nell’ambito di interventi di rigenerazione urbana è ormai riconosciuta come una condizione necessaria per decretare il successo degli interventi stessi, sia dal punto di vista ambientale, che da quello economico e sociale. Oltre ad essere graditi alla popolazione, gli spazi verdi e i parchi di buon livello qualitativo producono un’ampia serie di benefici sociali, economici ed ambientali di lunga durata. Essi possono rilanciare l’immagine di un quartiere o, addirittura, di un’intera città. Anche i benefici economici indiretti sono rilevanti: la OCS – Osservatorio Città Sostenibili Politecnico e Università di Torino – Dipartimento Interateneo Territorio Novembre 2003 Piano strategico comunale degli spazi verdi di Grugliasco Relazione illustrativa 5 loro presenza determina un aumento dei valori delle proprietà immobiliari circostanti, producendo un aumento della domanda per attività sia abitative che lavorative. I parchi hanno un ruolo importante nel determinare condizioni di vita più sane, legate alla possibilità di rapportarsi con luoghi naturali, dove praticare attività sportive, trascorrere il tempo libero o semplicemente rilassarsi dallo stress quotidiano. È provato che la loro presenza aumenta il grado di salute della popolazione e, di conseguenza, consente di ridurre le spese sanitarie. Una gestione partecipata degli spazi verdi, a cominciare dalla loro progettazione, favorisce la coesione sociale, il senso di appartenenza alla comunità locale e l’integrazione di gruppi minoritari e vulnerabili (quali i bambini e i portatori di handicap). La loro presenza può aiutare a stabilire un rapporto più continuativo tra i cittadini e il mondo naturale, costituendo un’importante risorsa educativa sia per i giovani che per gli adulti. In particolare, i parchi di buona qualità sono ideali aule all’aperto, che le scuole possono utilizzare per le attività educative alle quali si addice un contatto diretto con la natura. Gli spazi verdi aiutano a mitigare l’inquinamento; influiscono in modo benefico sul microclima urbano; permettono l’esistenza di corridoi ecologici ricchi di varietà floristica e faunistica; sono fondamentali per aumentare la biodiversità e la sostenibilità naturale delle aree urbane; determinano un impatto ambientale positivo, mitigando l’inquinamento atmosferico ed acustico e riducendo il livello dei metalli pesanti nel suolo (vedasi Box 1). I parchi e gli spazi verdi sono parte integrante dell’immaginario urbano e dell’identità culturale locale. Sono luoghi essenziali per lo svolgimento di manifestazioni pubbliche, come le celebrazioni cittadine, gli spettacoli, i festival e le sagre. Possono essere importanti luoghi della memoria collettiva, ideali scenari per monumenti, memoriali, fontane, installazioni e sculture. La costituzione di una rete di spazi verdi di qualità, che rispondano alle esigenze dei cittadini, crea ambienti in cui la gente vuole vivere e, per ciò stesso, favorisce la rigenerazione della città. Un piano che miri al miglioramento degli spazi verdi, come mezzo indispensabile per il miglioramento complessivo della città, è possibile solo attraverso la definizione di strategie ed azioni programmate su tempi lunghi, con OCS – Osservatorio Città Sostenibili Politecnico e Università di Torino – Dipartimento Interateneo Territorio Novembre 2003 Piano strategico comunale degli spazi verdi di Grugliasco Relazione illustrativa 6 il concorso del complesso degli enti locali e dei privati e in accordo con le comunità locali. BOX 1. Benefici ecologici dei parchi urbani e degli spazi verdi • • • • • Sostegno della biodiversità: centinaia di specie faunistiche e floristiche vivono in habitat urbani; gli spazi verdi divengono quindi luogo dove la gente può avere contatti con il modo naturale. Riduzione della superficie impermeabilizzata: le superfici costruite ed impermeabili nelle aree urbane ostacolano un buon drenaggio naturale delle acque, gli spazi verdi, al contrario, lo favoriscono. Mitigazione dell’inquinamento: gli alberi aiutano nella riduzione di particelle inquinanti nell’aria come il biossido di zolfo e l’ossido di azoto, limitano la produzione di ozono e catturano polveri e composti organici volatili. Raffreddamento dell’aria: è stata riscontrata una riduzione delle temperature diurne di 2-3 gradi nei grandi parchi urbani rispetto alle aree urbane circostanti; la loro presenza concorre a ridurre il surriscaldamento estivo delle città. Recupero di terreni: la creazione di spazi verdi in aree urbane degradate è la soluzione più efficace per migliorare l’ambiente ecologico di quartieri residenziali, che, in tal modo, diventano luoghi più adatti per le attività ricreative. 2. Problemi e cambiamento della domanda sociale I parchi e gli spazi verdi possono svolgere appieno la loro funzione solo nella misura in cui presentano una qualità elevata. Purtroppo, una percentuale consistente degli spazi verdi pubblici è spesso di qualità scadente. I parchi, che subiscono processi di degrado, sono poco e mal frequentati, finendo per diventare luoghi insicuri. Ciò si riflette sulle aree circostanti in termini di vivibilità, di appetibilità e di riduzione del valore economico: in tal modo essi, non solo perdono la loro funzione rigeneratrice, ma, all’opposto, finiscono per caricarsi di una connotazione negativa, che si estende all’ambiente circostante. La scarsità di risorse finanziarie, destinate alla manutenzione del verde pubblico, è solo la principale causa di queste carenze. Molti parchi, infatti, non rispondono più a quello che si profila come un cambiamento della domanda sociale e degli stili di vita, che ormai da qualche tempo sta caratterizzando la società contemporanea (vedasi Box 2). OCS – Osservatorio Città Sostenibili Politecnico e Università di Torino – Dipartimento Interateneo Territorio Novembre 2003 Piano strategico comunale degli spazi verdi di Grugliasco Relazione illustrativa 7 BOX 2. Due culture del tempo libero È possibile individuare l’esistenza di due culture differenti: - una potrebbe essere chiamata la cultura ricreativa che coinvolge gli utilizzatori abituali dei parchi come i genitori con figli piccoli, i giovani, i praticanti di attività sportive all’aperto (jogging, calcio…), i proprietari di cani; - l’altra potrebbe essere definita la cultura del fitness basata sui centri di fitness, aerobica, piscine. La maggior parte di coloro che frequentano i parchi li raggiunge a piedi o in bicicletta; mentre la maggior parte di coloro che frequentano i centri sportivi li raggiunge in macchina o, comunque, con mezzi di trasporto motorizzati. Con la rapida crescita di attività ricreative in luoghi chiusi, la frequentazione dei parchi ha perso d’interesse per una parte non marginale della popolazione, specialmente giovanile (vedasi Box 3). BOX 3. Bambini e giovani Vi sono due ragioni principali del decrescente uso degli spazi verdi da parte dei bambini e dei giovani: - molti di essi hanno più facile accesso a forme di intrattenimento in locali o case private e questo tranquillizza i genitori; - la mancanza di buona qualità e sicurezza nell’accessibilità agli spazi verdi e alle attrezzature di servizio ad essi integrate. I principali fattori di dissuasione sono: - la bassa qualità e la cattiva manutenzione degli spazi; - l’inadeguatezza delle attrezzature (specialmente di quelle sportive); - l’insicurezza dei parchi; - l’accessibilità: la distanza dei parchi, ma soprattutto il traffico veicolare non permettono ai ragazzi di accedervi da soli. Molte persone usano raramente gli spazi verdi: le persone anziane non si sentono a loro agio con i giovani; questi ultimi si sentono frenati dalla presenza degli anziani; i genitori temono per i loro figli, specialmente se il controllo della sicurezza risulta carente (vedasi Box 4). Chi si occupa delle politiche del verde e dei servizi ad esso connessi deve saper interpretare i bisogni delle diverse categorie di utenti, in special modo degli utenti più vulnerabili come i bambini, poiché un verde che si adatti alle loro esigenze deve possedere requisiti di alta qualità degli spazi interni, del contesto e dell’accessibilità. OCS – Osservatorio Città Sostenibili Politecnico e Università di Torino – Dipartimento Interateneo Territorio Novembre 2003 Piano strategico comunale degli spazi verdi di Grugliasco Relazione illustrativa 8 BOX 4. Fattori comuni che determinano l’uso saltuario dei parchi • Mancanza o cattive condizioni delle attrezzature (panchine, giochi per i bambini, servizi igienici). • Incidenza di comportamenti asociali. • Preoccupazione nei confronti della presenza di cani. • Sicurezza, specialmente nei confronti dei bambini. • Qualità ambientale (immondizia, vandalismo, graffiti…). • Perdita di varietà nei parchi, con tipologie tradizionali che non soddisfano le esigenze degli utenti, in special modo dei giovani. I bisogni e le aspettative possono variare, anche sostanzialmente, da luogo a luogo; solo attraverso una concertazione con le comunità locali (che non sempre si possono definire in base al luogo di residenza: si vedano, ad esempio, le zone ad uffici), si possono individuare linee d’azione e modalità di esecuzione che portino a risultati duraturi, positivi e accettati. Tutti i cittadini dovrebbero poter usufruire di parchi di buona qualità, prossimi ai luoghi di residenza e di lavoro; in particolare, ciò vale tanto più per le classi sociali meno abbienti, che abitano in aree residenziali dense, dove le abitazioni sono prive di verde privato fruibile da parte dei bambini. In quartieri degradati è più facile che anche i parchi siano abbandonati a se stessi; le autorità locali dovrebbero puntare ad un innalzamento dello standard qualitativo, specialmente in queste aree problematiche, intervenendo con programmi di rigenerazione estesi al tessuto urbano e sociale e coinvolgendo la partecipazione dei cittadini. La qualità degli spazi verdi è un indicatore sensibile delle condizioni di vita del quartiere in cui sono inseriti: è un rivelatore del malessere urbano e della segregazione sociale. Gli spazi verdi degradati, prima ancora che un problema di giardinaggio pongono un problema di rigenerazione e solidarietà sociale: la loro riqualificazione deve andare di pari passo con politiche di sostenibilità sociale, perché ne sono parte integrante e ne rivelano il successo. Le amministrazioni pubbliche dovrebbero considerare prioritario creare parchi di buona qualità, rispondenti alle necessità dei cittadini che vivono in aree degradate: questo obiettivo dovrebbe essere il punto fondamentale di programmi di rinnovamento e recupero urbano. OCS – Osservatorio Città Sostenibili Politecnico e Università di Torino – Dipartimento Interateneo Territorio Novembre 2003 Piano strategico comunale degli spazi verdi di Grugliasco Relazione illustrativa 9 Tutte queste azioni hanno bisogno di una forte volontà politica, che sappia incidere sulle cause dello scadente standard qualitativo e quantitativo dell’offerta degli spazi verdi (vedasi Box 5); hanno bisogno di appropriate strutture, di giusti percorsi operativi e di maggiore disponibilità di risorse. La necessità di un salto di qualità nella politica degli spazi verdi urbani è avvertita da ampi strati della popolazione e da gran parte degli amministratori locali, i quali hanno operato e stanno operando per migliorare la qualità ambientale delle loro città. BOX 5. Cause dello scadente standard qualitativo e quantitativo dell’offerta di spazi verdi • • • • • • • • • • • Scarso sostegno politico, dovuto al fatto che i parchi pubblici sono messi in secondo piano nelle decisioni di molte amministrazioni. Deboli politiche per la gestione dei parchi e degli spazi verdi. Uso di politiche di pianificazione inefficaci per la gestione e la manutenzione. Difficoltà di reperire manodopera specializzata nella manutenzione degli spazi verdi, ma soprattutto motivata nel praticare questo lavoro. Mancanza di dati reperibili sui parchi pubblici urbani, che servano come informazione ed aiutino a prevedere interventi mirati. Cambiamenti nella natura delle comunità che abitano le città, oggi più complesse e multiculturali. Cambiamenti in modelli d’uso dei parchi, in relazione ai problemi di sicurezza. Domanda di differenti spazi verdi con spiccate caratteristiche naturalistiche, che servano al miglioramento dell’ecologia urbana. Domanda da parte dei bambini e dei giovani per una maggiore quantità di aree gioco e per attività ricreative e sportive. Cambiamenti nelle modalità di svolgimento di attività ricreative, con una predominanza delle attività al chiuso, con le problematiche connesse all’accesso veicolare. Mancanza di coinvolgimento, da parte delle amministrazioni, degli abitanti nella pianificazione, progettazione e gestione dei loro parchi e spazi aperti verdi, anche per una carenza di supporto finanziario. 3. Risorse e nuove strategie La maggior parte dei parchi e dei giardini urbani è di proprietà degli enti locali, in particolare, dei Comuni sui quali grava anche l’onere della loro manutenzione. OCS – Osservatorio Città Sostenibili Politecnico e Università di Torino – Dipartimento Interateneo Territorio Novembre 2003 Piano strategico comunale degli spazi verdi di Grugliasco Relazione illustrativa 10 La scarsità delle risorse è stata, ed è tuttora, una delle principali cause della carenza quantitativa e del declino qualitativo degli spazi verdi; perciò è importante reperire nuove e durature fonti di finanziamento ad integrazione di quelle pubbliche. Benché sia essenziale calibrare i bilanci delle amministrazioni locali in rapporto alla quantità di spazi verdi che devono essere gestiti e mantenuti e, in questo quadro, sia importante procurare maggiori risorse, tutto ciò non è comunque ancora sufficiente e, soprattutto, non è di per sé garanzia di veri miglioramenti, poiché molto dipende dal modo in cui le risorse vengono impiegate. Un impegno sul piano delle risorse finanziarie deve puntare sia sul loro incremento sia sulla loro più razionale utilizzazione. Chi si occupa di procurare i finanziamenti deve anche saperli distribuire tra i vari spazi verdi e le varie attività che la loro gestione richiede; deve saper mettere in atto modalità d’impiego più dinamiche, che si proiettino su periodi lunghi, garantendo una continuità d’azione; deve stimolare le amministrazioni ad un uso più creativo delle risorse a disposizione. Per raggiungere standard qualitativi più alti occorre varare una strategia, che veda impegnata la pubblica amministrazione ai vari livelli, da quello nazionale a quello locale: una “strategia comune” di Regioni, Province e Comuni, basata sul principio di sussidiarietà, risulta d’importanza decisiva per imprimere quel cambiamento, anche nazionale, che si rende necessario per dare impulso alla politica degli spazi verdi. È indispensabile che ai vari livelli della pubblica amministrazione venga esplicitamente riconosciuta l’importanza della tematica degli spazi verdi urbani, in modo da conferire a questo settore una vera e propria dignità di politica pubblica con un proprio bilancio, propri criteri ed indirizzi istituzionalmente condivisi, tali da: - ottimizzare l’impiego delle risorse esistenti; - accrescere la capacità di attirare nuove risorse tramite partenariati tra pubblico e privato; - coordinare e distribuire i finanziamenti di diversa provenienza; - orientare le azioni verso il perseguimento di standard qualitativi predefiniti; OCS – Osservatorio Città Sostenibili Politecnico e Università di Torino – Dipartimento Interateneo Territorio Novembre 2003 Piano strategico comunale degli spazi verdi di Grugliasco Relazione illustrativa - 11 coadiuvare i responsabili politici e le strutture tecniche a tutti i livelli, affinché migliorino le proprie azioni di pianificazione, progettazione, gestione e manutenzione. Una linea d’azione importante nella politica degli spazi verdi è quella della formazione professionale dei tecnici, operanti ai vari livelli e nei vari settori. La presenza di personale qualificato costituisce una risorsa strategica per la riuscita di tale politica: per questo le strutture tecniche operanti nella pubblica amministrazione vanno adeguatamente valorizzate. 4. Costruire partenariati Il partenariato è diventato un concetto familiare nei più diversi settori dell’amministrazione pubblica, specialmente nell’ambito dei servizi pubblici, dove è richiesto uno stretto rapporto con le comunità locali e con le strutture spontanee dell’associazionismo. I partenariati sono fondamentali anche nel lavoro di realizzazione e di riqualificazione degli spazi verdi e dovrebbero essere introdotti come tratto costante delle politiche future, potendo condurre a risultati più positivi di quelli che le autorità locali hanno raggiunto e potranno raggiungere operando da sole. Il sistema dei partenariati può creare maggiore coesione tra le diverse componenti sociali della comunità, può rinforzare i legami tra questa e le autorità locali, può generare benefici diretti, quali nuove attività e crescita occupazionale, oltre ad aiutare alcuni degli stessi partner – scuole, associazioni, attività commerciali – a concretizzare i loro obiettivi specifici. Fondamentale è il coinvolgimento delle comunità locali nella progettazione degli spazi verdi. In proposito si sono ormai sviluppate metodologie efficaci e sperimentate di progettazione partecipata, alla cui diffusione bisogna dare un più energico impulso. Vi sono molti partner possibili a seconda del progetto e degli obiettivi che questo si propone; ogni iniziativa richiede, pertanto, un’attenta progettazione della struttura del partenariato, evitando di mettere insieme organismi, gruppi o individui troppo diversi, i quali, proprio per le loro differenze di vedute e obiettivi, OCS – Osservatorio Città Sostenibili Politecnico e Università di Torino – Dipartimento Interateneo Territorio Novembre 2003 Piano strategico comunale degli spazi verdi di Grugliasco Relazione illustrativa 12 possono generare tensioni: la struttura dei partenariati deve essere flessibile, ben coordinata e, soprattutto, coesa. La messa in campo di una efficace struttura di partenariati richiede competenze professionali specializzate, continuità d’impegno, flessibilità d’azione, buone capacità organizzative. Le autorità locali sono i principali attori decisionali in materia di spazi verdi, ma è necessario attivare una cooperazione con i soggetti potenzialmente interessati a questa materia, attivando forme di collaborazione che inducano mutui benefici, basati su principi, valori, obiettivi e priorità condivisi. Le autorità locali possono individuare soggetti pubblici, privati, volontari e membri delle comunità, che con la loro cooperazione possono sia aiutare ad incrementare le risorse finanziarie a disposizione, sia incoraggiare le stesse autorità e gli sponsor ad un uso più congruo delle risorse impiegate. Molto utili si rivelano le reti di partenariati, che lavorano in parallelo su progetti coordinati. Un’ulteriore possibilità è rappresentata da forme di autogestione, o di gestione affidata ad organizzazioni no profit, tramite sistemi di affitto a lungo termine. Anche la cogestione, portata avanti contestualmente da enti pubblici e privati, può dare buoni risultati, specialmente nel caso di piccoli giardini, che possano essere facilmente gestiti e mantenuti dagli stessi residenti con l’aiuto di volontari e con il supporto delle pubbliche amministrazioni. Importanti sono anche le forme di partenariato trasversale, che legano diversi parchi e giardini su temi ed iniziative comuni, come la sicurezza, la salute, gli immigrati, i bambini (intorno ad una nuova politica degli spazi verdi può essere recuperata e rilanciata l’idea che ha ispirato l’iniziativa “Le città sostenibili delle bambine e dei bambini”). Le amministrazioni pubbliche dovrebbero prevedere un addestramento specifico per i funzionari e i membri di queste forme di cooperazione associativa. Il coinvolgimento delle comunità è alla base di una pianificazione e di un miglioramento degli spazi verdi, ma questo deve essere sostenuto da conoscenze tecniche, ricerche dettagliate e programmi condivisi. A tale scopo, la costituzione di centri di ricerca e formazione, che nascano dalla collaborazione tra enti locali, Università e centri di ricerca specializzati, potrebbe fornire un contributo importante. Il coinvolgimento delle comunità può avvenire a tre livelli: OCS – Osservatorio Città Sostenibili Politecnico e Università di Torino – Dipartimento Interateneo Territorio Novembre 2003 Piano strategico comunale degli spazi verdi di Grugliasco Relazione illustrativa - 13 il primo è quello dell’informazione su ciò che è stato e viene realizzato nell’interesse della comunità; - il secondo è il lavoro con la comunità per sviluppare politiche e piani, attraverso la consultazione e il coinvolgimento diretto di rappresentanti della comunità nelle decisioni sulle priorità e sull’impiego delle risorse; - il terzo consiste nel sostenere iniziative autonomamente promosse e guidate dalle comunità locali. I tre approcci possono essere adottati contemporaneamente e, talvolta, nello stesso luogo; così come differenti e specifiche comunità (legate a determinati interessi, identità e luoghi geografici) possono voler essere coinvolte in tempi successivi e in modo indipendente. In questo quadro diviene indispensabile avere idee chiare sulla tipologia dei gruppi coinvolgibili e disporre di un censimento dei gruppi effettivamente o potenzialmente esistenti nella realtà locale in cui si opera (vedasi Box 6). L’amministrazione pubblica e le autorità locali, attraverso partenariati locali, dovrebbero assicurarsi che il coinvolgimento della comunità sia un punto focale dei programmi e dei progetti, che creano e migliorano gli spazi verdi, inclusi quelli in aree di trasformazione e di rigenerazione. Inoltre, dovrebbero sostenere ed erogare finanziamenti, che permettano il coinvolgimento di gruppi delle comunità locali nel lavoro pratico in questi spazi. La costruzione di una capacità locale è essenziale per il successo dei progetti; molto spesso è necessario inserire personale retribuito, che possa avviare processi che, in un secondo tempo, possono diventare automatici e portare ad un effettivo coinvolgimento collettivo. Certi tipi di spazi verdi, in particolare piccoli spazi di risulta attorno alle abitazioni e piccoli lotti coltivabili, possono essere cogestiti da autorità locali, volontari, organizzazioni della stessa comunità o, addirittura, possono essere creati e gestiti dalle stesse comunità locali. Constatato che gli spazi verdi di alta qualità possono aiutare ad attrarre investimenti economici nelle aree circostanti, non è tuttavia così facile coinvolgere interessi economici nel sistema di partenariato. Dal punto di vista del profitto, pare infatti che alcuni parchi, come quelli in aree periferiche, siano lontani dal produrre benefici economici per eventuali investitori privati. OCS – Osservatorio Città Sostenibili Politecnico e Università di Torino – Dipartimento Interateneo Territorio Novembre 2003 Piano strategico comunale degli spazi verdi di Grugliasco Relazione illustrativa 14 BOX 6. Tipologia dei gruppi coinvolgibili in strutture di partenariato • • • • • • • Amici e gruppi di fruitori: il successo di questi gruppi è spesso legato all’iniziativa di singoli soggetti dotati di buone capacità d’iniziativa e di mobilitazione. Volontari: spesso aiutano nel lavoro pratico come nella manutenzione, nell’organizzazione di eventi e manifestazioni, nello svolgimento di servizi ai vari tipi di utenti. Scuole: molti parchi possono essere utilizzati per attività scolastiche o integrative organizzate dalle stesse istituzioni scolastiche. Progetti di partenariato: autorità locali e comunità possono lavorare insieme in una serie di partenariati formali ed informali. Iniziative delle comunità: possono essere il prodotto di iniziative di singoli o stimolate dalle stesse istituzioni locali; possono creare nuovi giardini, gestire orti popolari, organizzare la gestione di veri e propri parchi, migliorare fasce verdi di margine, promuovere e gestire attività commerciali ed eventi sui loro spazi o su quelli degli enti locali. Sviluppo di comunità: là dove nessun gruppo ha mostrato interesse per gli spazi verdi, la pubblica amministrazione può intervenire, tramite personale specializzato, mettendo in contatto le comunità con chi è interessato ad avviare iniziative di sviluppo, o servendosi di organizzazioni volontarie esistenti che adottano metodi di sviluppo comunitari. Dovrebbero essere istituiti corsi di formazione, per chi lavora nelle amministrazioni, sulle tecniche e le modalità di sviluppo delle comunità. Reti e forum: per migliorare gli scambi di informazioni e di esperienze, per assicurare il coordinamento e per promuovere le “buone pratiche”. Molte aziende hanno però riscontrato che un loro coinvolgimento nella vita delle comunità dove sono ubicate, può apportare benefici ai loro dipendenti – quindi alle aziende stesse – che possono usufruire di spazi verdi negli orari di pausa. Qualora un’azienda venga coinvolta in un sistema di partenariato, è dimostrato che altre ne seguono l’esempio. L’amministrazione pubblica dovrebbe promuovere un più ampio coinvolgimento del settore privato nel sistema di partenariato per il miglioramento dei parchi urbani e degli spazi verdi, offrendo modalità nelle quali si possano riscontrare oggettivi benefici nella collaborazione con le comunità locali, le organizzazioni di volontari, le strutture pubbliche, facendo degli spazi verdi una parte fondamentale dello sviluppo di determinate aree (vedasi Box 7). Su questo tema può essere utile conoscere più a fondo le esperienze straniere, quali quelle statunitensi e inglesi, dove sono già state attuate con successo queste forme di cooperazione. OCS – Osservatorio Città Sostenibili Politecnico e Università di Torino – Dipartimento Interateneo Territorio Novembre 2003 Piano strategico comunale degli spazi verdi di Grugliasco Relazione illustrativa 15 BOX 7. Principi di coinvolgimento nei partenariati • • • • • • • • • • Promessa di cambiamento: nessun processo dovrebbe essere avviato senza un impegno da parte di tutti i soggetti coinvolti per un possibile cambiamento positivo e per un coinvolgimento attivo. Cambiamento della cultura organizzativa: le organizzazioni responsabili del coinvolgimento delle comunità dovrebbero avere maggiori risorse a disposizione, raggiungere una certa consapevolezza, sviluppare capacità, consacrare tempo, creare nuovi generi di lavori, stabilire nuove priorità organizzative. Processi continui: il coinvolgimento dovrebbe avere una certa continuità nel tempo; importante è l’adozione di procedure di feedback che identifichino i progressi e i modi in cui i partenariati hanno influito su programmi e politiche. Legami con le strutture democratiche: i processi partecipativi dovrebbero far riferimento a formali strutture democratiche in grado di sostenerli e rafforzarli. Chiarezza, onestà e trasparenza: tutti dovrebbero essere informati chiaramente sui limiti e le potenzialità dei progetti, sulle regole di cambiamento, sulle attitudini delle parti coinvolte, sui finanziamenti, sulle tempistiche e sui programmi di coinvolgimento a lungo termine. Esclusione e rappresentanza: devono essere compiuti sforzi per coinvolgere gruppi che altrimenti sarebbero esclusi (disabili, bambini, minoranze,…); ciò è costoso e impegnativo. Processi appropriati: ogni iniziativa o programma specifico ha bisogno di processi e tecniche appropriati. Oltre la consultazione: le abitudini possono ostacolare il cambiamento, pertanto è importante lo sviluppo di nuove idee, attraverso un dialogo con la gente del posto e con altri interlocutori locali. Misure specifiche per la riuscita: sia per i processi di pianificazione che per quelli di miglioramento e recupero. Adeguate risorse: necessarie anche per poter attuare il coinvolgimento delle comunità locali. Molti sistemi di partenariato per i parchi possono avere finanziamenti da aziende, organizzazioni finanziarie, lasciti; inoltre, particolari eventi e specifiche attività trovano facilmente sponsorizzazioni e finanziamenti. Il coordinamento di fondi di diversa provenienza e la loro gestione unitaria porta alla necessità di individuare un responsabile specifico per i finanziamenti, affinché i partenariati possano avere successo. Un tecnico appositamente formato può coordinare i fondi per i progetti e la gestione, mantenere i rapporti con gli enti finanziatori e tenere in considerazione le necessità delle organizzazioni di volontari e dei gruppi locali. L’amministrazione pubblica dovrebbe collaborare con strutture in grado di procurare finanziamenti per promuovere partenariati mirati a: OCS – Osservatorio Città Sostenibili Politecnico e Università di Torino – Dipartimento Interateneo Territorio Novembre 2003 Piano strategico comunale degli spazi verdi di Grugliasco Relazione illustrativa - 16 perseguire obiettivi strategici per la politica dei parchi urbani e degli spazi verdi; - mettere a punto progetti finanziariamente sostenibili proiettati sul lungo termine, per assicurare che gli spazi creati o migliorati siano poi mantenuti e per permettere la necessaria flessibilità, attraverso la semplificazione dei termini e delle condizioni di gestione; - procurare finanziamenti complementari per consultazioni, per addestramento di personale, per attività di project management e per massimizzare i benefici dei capitali investiti, migliorando la qualità dei progetti. 5. Indicatori, monitoraggio e buone pratiche Sia a livello nazionale che a livello locale esiste una grave carenza d’informazione sui parchi e sugli spazi verdi urbani; perfino i dati più elementari su questo importante patrimonio pubblico sono spesso mancanti: quanti sono i parchi e gli spazi verdi urbani, la loro superficie, il loro uso, il costo del loro mantenimento. Questa carenza informativa è una delle cause di debolezza delle politiche relative al verde urbano: è difficile proporre o definire programmi d’intervento o di finanziamento non avendo le necessarie informazioni di base. La carenza di informazione è alla radice della scarsa consapevolezza collettiva del problema del verde e della sua portata per la qualità della vita in città. Particolarmente importante è quell’informazione omogenea, sistematica e generalizzata che permette, tramite il confronto delle diverse situazioni, di valutarne le differenze relative. Bisogna creare un sistema informativo, che sappia correlare diversi database, che sia altamente accessibile, che sappia perseguire una molteplicità di obiettivi che vanno dall’informazione al pubblico, al miglioramento della programmazione, della progettazione e della gestione. Il sistema informativo di cui c’è bisogno deve consentire di monitorare gli indicatori di prestazione (cioè di costi/efficacia) sia degli spazi verdi, sia delle politiche messe in campo dalla pubblica amministrazione. OCS – Osservatorio Città Sostenibili Politecnico e Università di Torino – Dipartimento Interateneo Territorio Novembre 2003 Piano strategico comunale degli spazi verdi di Grugliasco Relazione illustrativa 17 In primo luogo, è necessario individuare una classificazione tipologica unitaria degli spazi verdi urbani. I criteri di classificazione possono essere innumerevoli; è quindi opportuno definire uno schema di classificazione semplice, che serva da base per la pianificazione e le strategie di sviluppo. Bisognerebbe istituire una struttura nazionale e analoghe strutture regionali per raccogliere le informazioni sugli spazi verdi, in modo da avere un quadro generale che consenta di varare una strategia comune in tutto il Paese, poiché il complesso di questi spazi costituisce una risorsa strategica nazionale per l’intero sistema delle nostre città. Questa struttura dovrebbe fornire orientamenti alle autorità locali su quali tipi di indicatori utilizzare, quali informazioni raccogliere, come conservarle, utilizzarle e renderle accessibili: pur nel rispetto delle autonomie locali, una politica unitaria nazionale, come già avviene in altri Paesi, si dimostrerebbe di grande utilità sociale. Grande attenzione deve essere posta nell’utilizzo di informazioni che sono state già raccolte da agenzie nazionali, autorità locali ed altri enti: poiché molti sono gli enti che gestiscono oggi in modo disorganico e non interrelato l’informazione: si rende necessario uniformare i database e metterli in rete. Bisogna mettere a punto comuni indicatori per valutare il valore economico, sociale, culturale ed ambientale degli spazi verdi. La qualità, i costi e i benefici possono essere determinati anche attraverso l’uso che la popolazione fa di questi spazi e tenendo conto del suo grado di soddisfacimento. L’amministrazione pubblica dovrebbe commissionare un programma di ricerca per definire una comune base concettuale relativamente a: - benefici sociali, economici ed ambientali di parchi e spazi verdi; - tipologie e condizioni delle attrezzature presenti nei parchi e negli spazi verdi; - uso degli spazi verdi da parte dei diversi di tipi di utenti e attività; - accessibilità e collegamenti necessari a costituire reti di spazi verdi in aree urbane; - rapporto tra la spesa relativa ai servizi degli spazi verdi sostenuta dalle autorità locali e la qualità di ogni singolo spazio verde, in modo da OCS – Osservatorio Città Sostenibili Politecnico e Università di Torino – Dipartimento Interateneo Territorio Novembre 2003 Piano strategico comunale degli spazi verdi di Grugliasco Relazione illustrativa 18 stabilire criteri omogenei per valutare le politiche in termini di costi/efficacia. Si dovrebbe inoltre sviluppare una rete di diffusione di “buone pratiche”: esistono molti esempi di “buone pratiche” di progettazione e di gestione di parchi e di servizi connessi; la conoscenza di questi casi dovrebbe essere diffusa attraverso appositi database, dove i casi segnalati siano selezionati sulla base di predefiniti principi chiave (vedasi Box 8). BOX 8. Alcuni principi chiave per le buone pratiche • Capire lo spazio verde: per creare uno spazio verde di buona qualità è necessario comprendere la specificità del luogo, la sua storia, la sua ecologia, il suo contesto sociale, culturale, ambientale ed economico. • Capire valori, bisogni e aspirazioni della popolazione locale: consultare e coinvolgere la comunità nella progettazione e nello sviluppo degli spazi verdi è fondamentale per il successo dell’azione; un approccio innovativo alla consultazione e al coinvolgimento può condurre a risultati che soddisfano pienamente i bisogni, gli interessi e le aspirazioni delle comunità, con la conseguenza di un aumento della fruizione. • Formare un partenariato collaborativo e capace: la leadership politica locale, la comunità e il sostegno del settore imprenditoriale sono vitali per il successo dei partenariati e per i programmi di sviluppo degli spazi verdi. • Sviluppare una visione chiara a condivisa per gli spazi verdi: per una visione condivisa di nuovi spazi verdi o della riqualificazione di quelli esistenti è essenziale adottare un approccio che coinvolga, sin dagli stadi iniziali del progetto, tutti i soggetti locali portatori di interessi della comunità, le autorità locali e le organizzazioni associative. • Assicurare una buona e durevole gestione e manutenzione: per il miglioramento degli spazi verdi devono essere impiegate tecniche e pratiche, che possano rilanciare il valore ecologico e la specificità locale, prevenendo i possibili fattori di danno. • Riconoscere e promuovere valori culturali e tradizionali: gli spazi verdi progettati o recuperati dovrebbero essere rivelatori di tradizioni, valori storici e culturali, oltre a rispondere ai bisogni presenti e futuri. • Incoraggiare l’innovazione e l’apprendimento: metodi innovativi, per quanto complessi, possono spesso venire adattati e diffusi. Ad esempio, l’innovazione estetica è molto importante per far emergere nell’immaginario collettivo il valore degli spazi verdi: artisti e paesaggisti dovrebbero entrare a far parte dei gruppi di progettazione partecipata. • Muoversi avendo una strategia: legare lo sviluppo di spazi verdi a più ampie strategie locali, regionali e nazionali può aiutare ad attirare risorse dall’esterno; assicura che i risultati siano in linea con obiettivi più ampi e non entrino in conflitto con altre iniziative. Gestione e manutenzione a lungo termine devono essere opportunamente pianificate, altrimenti ogni miglioramento sarà di breve durata. Per questo si rende necessaria una strategia di lungo periodo accompagnata da grande capacità operativa sul breve periodo. OCS – Osservatorio Città Sostenibili Politecnico e Università di Torino – Dipartimento Interateneo Territorio Novembre 2003 Piano strategico comunale degli spazi verdi di Grugliasco Relazione illustrativa 19 L’amministrazione pubblica dovrebbe promuovere ed orientare lo sviluppo di mezzi per la diffusione di comprovate “buone pratiche” attraverso seminari, CDRom, siti interattivi, network di formazione per addetti ai lavori e per gruppi di comunità. Essa dovrebbe, inoltre, formare e diffondere una serie di linee guida per orientare le autorità locali nell’adozione di strategie comuni mirate ad incrementare e migliorare gli spazi verdi. 6. Una nuova cultura I cambiamenti sociali, demografici e di costume hanno modificato le nostre aspettative e la nostra domanda relativamente agli spazi verdi; dobbiamo, di conseguenza, ripensare i tipi di spazi verdi che creiamo ed il modo in cui li gestiamo e sviluppiamo per renderli più corrispondenti allo stile di vita della società contemporanea. Questo nuovo modo di pensare deve portare allo sviluppo di politiche efficienti, per pianificare servizi e distribuirli attraverso la realizzazione di reti di spazi verdi urbani e periurbani. La creazione di spazi verdi di qualità dovrebbe essere una priorità nazionale nel definire gli obiettivi di una vera rinascita urbana: ciò richiede una strategia nazionale costruita attraverso il contributo propositivo delle Regioni, delle Province e dei Comuni. L’amministrazione pubblica dovrebbe fornire una chiara guida per sostenere e assicurare il successo delle strategie d’azione in materia di spazi verdi (vedasi Box 9): - promuovendo e coordinando l’inserimento di provvedimenti sugli spazi verdi nelle politiche e nei programmi di settore, in particolare: nel rinnovamento e nella rigenerazione di quartieri, nei programmi di sviluppo regionale, nella pianificazione locale, nelle politiche dell’abitazione, della cultura, del tempo libero, dello sport e della mobilità urbana; - fornendo una guida per chi formula programmi regionali e locali, affinché le autorità locali e le altre organizzazioni interessate, inclusi i partenariati OCS – Osservatorio Città Sostenibili Politecnico e Università di Torino – Dipartimento Interateneo Territorio Novembre 2003 Piano strategico comunale degli spazi verdi di Grugliasco Relazione illustrativa 20 che coinvolgono settori volontari e privati, mettano in campo azioni efficaci per realizzare, migliorare e mantenere i parchi e gli spazi verdi. BOX 9. Ingredienti principali per strategie di successo su parchi e spazi verdi • • • • • • • - Previsioni e strategie per azioni future. Coinvolgimento di comunità, portatori di interessi, partenariati. Intenzioni chiare e obiettivi misurabili, basati su principi e valori fondamentali concordati con i portatori di interessi locali. Piani d’azione per realizzare reti di spazi verdi. Verifiche su quali spazi verdi esistano, dove, la loro compatibilità con i propositi, qualità e condizioni, come siano utilizzati ed il loro valore per la comunità. Criteri, standard e linee guida determinati localmente per la progettazione, la gestione ed il mantenimento di nuovi spazi verdi. Proposte di monitoraggio, valutazione e riesame che cerchino attivamente di coinvolgere le comunità locali. Le strategie di successo sono sostenute da: consultazione e coinvolgimento delle comunità, eventi, attività ed altre iniziative politiche; buoni resoconti descrittivi e valutativi derivanti da indagini sugli utenti, sui livelli e sui modelli d’uso; valutazioni realistiche delle risorse necessarie per migliorare le strategie. In molte aree la rinascita dei parchi dipende essenzialmente dall’abilità delle autorità locali nel fornire una guida e promuovere un’iniziativa locale. I servizi dei parchi hanno bisogno di una adeguata struttura organizzativa; ma è importante che vi siano leader locali che apprezzino il ruolo che gli spazi verdi possono svolgere nel miglioramento della salute pubblica e della qualità della vita. Università, centri di ricerca, associazioni culturali e pubbliche amministrazioni dovrebbero creare apposite strutture in grado di esprimere questa leadership culturale. Molto spesso, purtroppo, il verde, invece di essere considerato una risorsa culturale chiave, viene considerato come un’estensione dell’ambiente naturale, che può essere conservato con la minima manutenzione e gestione. Le autorità locali dovrebbero fornire una guida efficiente e di alto livello per gli spazi verdi, e dovrebbero attribuire maggior peso al contributo degli spazi verdi per migliorare la qualità dell’ambiente locale e la vita degli abitanti. OCS – Osservatorio Città Sostenibili Politecnico e Università di Torino – Dipartimento Interateneo Territorio Novembre 2003 Piano strategico comunale degli spazi verdi di Grugliasco Relazione illustrativa 21 7. Nuove forme di programmazione partecipata Oltre ad una convinta guida locale, un miglioramento degli spazi verdi richiede una pianificazione e una distribuzione dei servizi, focalizzate su un efficace coinvolgimento delle comunità locali e sul soddisfacimento delle loro aspettative e dei loro bisogni (vedasi Box 10). BOX 10. Le aspettative dei bambini e dei giovani In Gran Bretagna sono state condotte indagini coinvolgendo circa 1.000 giovani e le loro aspettative sono risultate sorprendentemente semplici: - migliori attrezzature: luoghi dove sedere e luoghi coperti, attrezzature di gioco, aree erbose con buoni sistemi di drenaggio, attrezzature sportive meglio progettate ed organizzate; - spazi più puliti e sicuri: una migliore manutenzione delle aree, più cestini dell’immondizia, più numerosi e migliori servizi igienici, migliore illuminazione, più piante. I bambini più piccoli sentono la necessità della presenza di più adulti nel ruolo di sorveglianti; - gamma di differenti tipi di spazi: i bambini più piccoli preferiscono giocare dove possono essere visti, mentre i più grandi e i ragazzi preferiscono essere più distanti da casa; inoltre entrambi auspicano la presenza di aree specifiche riservate a seconda delle età per evitare conflitti; - coinvolgimento: essere consultati, progettare gli spazi, collaborare con chi se ne occupa ed aiutare nella cura degli spazi verdi. Politiche di settore integrate (verde, casa, salute, sport, istruzione, tempo libero, mobilità) si rafforzano mutuamente, aiutano a trovare partner e permettono alle autorità di coniugare la pianificazione con un progetto innovativo. Una strategia di questo tipo dovrebbe essere capita e sostenuta sia dalle autorità locali sia dalla popolazione, ciò può avvenire solo attraverso un approccio collaborativo tra i diversi enti e gruppi. Rendere possibile una partecipazione effettiva della popolazione alle politiche ed alle strategie di sviluppo e ad una gestione continuativa, porta a parchi migliori, che soddisfano reali bisogni, stimola i privati ad un migliore mantenimento delle loro proprietà immobiliari e rafforza lo spirito comunitario. Le autorità locali dovrebbero sviluppare e mettere in atto, ai vari livelli, una pianificazione strategica delle “reti di spazi verdi”, integrata con altre linee d’azione (trasformazione e rigenerazione di quartieri, pianificazione e sviluppo di OCS – Osservatorio Città Sostenibili Politecnico e Università di Torino – Dipartimento Interateneo Territorio Novembre 2003 Piano strategico comunale degli spazi verdi di Grugliasco Relazione illustrativa 22 nuove aree residenziali, innovazione nel settore del terziario, riconversione urbanistica di aree in disuso, misure di moderazione del traffico) (vedasi Box 11). BOX 11. Reti di spazi verdi Le reti di spazi verdi possono includere: - spazi urbani verdi: parchi, giardini, campi sportivi, terreni di proprietà comune, lotti coltivabili, boschi, spazi pertinenziali di chiese, campi di gioco; - altri spazi: linee ferroviarie in disuso, terreni lungo canali, sponde dei fiumi, terreni soggetti a vincoli di inedificabilità, retri di abitazioni, giardini di comunità e fattorie cittadine. Le connessioni di rete possono essere costituite da: - strade alberate, tratti lungo ferrovie, canali, tranvie; - ma, soprattutto, strade verdi e piste ciclabili. Le autorità locali dovrebbero sottolineare l’importanza di un “pensiero comune” tra tutti i soggetti coinvolti nella preparazione e nel perfezionamento delle strategie e dei programmi sugli spazi verdi (vedasi Box 12). BOX 12. Obiettivi strategici della programmazione locale La programmazione strategica dovrebbe porsi i seguenti obiettivi: - qualità: attraverso la valorizzazione estetica, l’incremento della biodiversità, la dotazione di attrezzature, una buona manutenzione, l’interconnessione tra spazi e luoghi differenziati dando vita ad un sistema di spazi verdi; - accessibilità: collegare spazi residenziali e spazi verdi tramite una rete continua e sicura di percorsi pedonali, ciclabili e di strade verdi; eliminare le barriere architettoniche; - quantità: provvedere un’adeguata quantità di spazi verdi tenendo conto delle soglie di densità di fruizione. Il Piano strategico degli spazi verdi ha come fine primario di puntare al raggiungimento di traguardi di qualità; per questo deve: - riguardare, in primo luogo, gli spazi esistenti degradati o non adatti al loro scopo, cercando di trasformarli e migliorarli con soluzioni innovative, nella linea di un ripensamento degli spazi verdi esistenti, per meglio adattarli alle realtà che li circondano e alle specificità della domanda locale; OCS – Osservatorio Città Sostenibili Politecnico e Università di Torino – Dipartimento Interateneo Territorio Novembre 2003 Piano strategico comunale degli spazi verdi di Grugliasco Relazione illustrativa - 23 promuovere una progettazione paesaggistica di alto livello, che sappia trasformare semplici spazi o aree di abbandono in luoghi dotati di alta valenza estetica: un bel parco non solo migliora l’intera area circostante, ma attrae il visitatore e il turista; - coinvolgere le comunità locali nel processo di progettazione, instaurando un rapporto che permetta l’identificazione delle loro esigenze ed aspirazioni; - riconoscere il ruolo importante che gli spazi verdi svolgono sul piano educativo e coinvolgere più attivamente le scuole, non solo per quanto riguarda gli spazi verdi di loro pertinenza, ma anche gli altri spazi verdi del quartiere (vedasi Box 13); - sviluppare una rete di spazi verdi cittadini, che possa offrire agli abitanti modalità alternative per muoversi all’interno della città, lontano dalle grandi arterie di traffico; - imprimere nuovi cicli di vita in spazi attualmente in disuso, marginali o di bassa qualità, attraverso un ridisegno creativo dei loro luoghi, rispondente alle necessità di oggi. Alcuni luoghi possono in parte essere restaurati se il loro disegno ha una valenza storica, altri possono essere modificati anche sostanzialmente, tutti si prestano ad essere luoghi adatti ad ospitare opere d’arte. BOX 13. Miglior uso degli spazi verdi locali come risorsa educativa Le scuole possono: - fare uso dei parchi come luoghi di lezioni all’aperto; ciò può aiutare i bambini a dare un giusto valore agli spazi verdi; - attivare esperienze di progettazione partecipata, a cominciare dagli spazi verdi delle scuole, è un modo per formare una cultura dello spazio come paesaggio proprio e della comunità; - promuovere l’uso di parchi e reti di spazi verdi per raggiungere le scuole; - esaminare le potenzialità per rendere le attrezzature connesse agli spazi verdi disponibili ad un più ampio uso della comunità; - assicurare un ruolo ai parchi gioco come parte della rete locale degli spazi verdi; - individuare interventi migliorativi dell’accessibilità degli spazi verdi. OCS – Osservatorio Città Sostenibili Politecnico e Università di Torino – Dipartimento Interateneo Territorio Novembre 2003 Piano strategico comunale degli spazi verdi di Grugliasco Relazione illustrativa 24 8. Migliorare la progettazione Il disegno paesaggistico del progetto dello spazio verde deve tenere conto delle esigenze di manutenzione, senza tuttavia che ciò comporti la banalizzazione e la perdita di varietà. Nei nuovi interventi vi è un arco di tempo, di circa dieci/quindici anni, nel quale avviene la trasformazione dall’assetto iniziale al parco vero e proprio; in questo periodo incidono pesantemente la gestione e la manutenzione, tanto che le operazioni da eseguire dovrebbero essere prestabilite in un vero e proprio piano di gestione del periodo iniziale. Le decisioni gestionali incidono anche sugli spazi verdi che hanno raggiunto la maturità. Nel corso degli anni essi sono soggetti alla dinamica dualistica della rimozione e dell’accrescimento degli elementi vegetazionali e floristici: vi sono parti in cui questi vengono aggiunti ed altre in cui vengono eliminati, rischiando che, con il tempo, si perda di vista il valore dell’immagine complessiva del parco. A tale scopo si rendono necessari piani di gestione specifici per ogni parco importante, basati sulla considerazione del valore e del carattere peculiare del medesimo. Le autorità locali dovrebbero promuovere revisioni di progetti di spazi verdi non riusciti ed insoddisfacenti, come parte delle strategie sugli spazi urbani (vedasi Box 14). BOX 14. Revisione dei progetti La revisione dei progetti può aiutare a diversificare gli spazi verdi, ad adottare provvedimenti calibrati sulle specificità di ogni singolo luogo, ad individuare le cause che spingono la gente del posto a non usare gli spazi verdi e a rimuoverle con interventi quali: - razionalizzazione del disegno per eliminare zone isolate difficilmente controllabili o mantenibili; - concentrazione di aree di uso intenso; - miglioramento dell’accessibilità, della segnaletica e dell’informazione, illustrando, per esempio, aspetti della vita naturale o della storia locale, in modo che gli utenti possano meglio comprendere ed apprezzare i luoghi; - concentrazione di aree con essenze e piante che necessitano di una manutenzione intensiva nelle zone più adatte per la manutenzione stessa; - introduzione di un regime di manutenzione estensiva dove appropriato. OCS – Osservatorio Città Sostenibili Politecnico e Università di Torino – Dipartimento Interateneo Territorio Novembre 2003 Piano strategico comunale degli spazi verdi di Grugliasco Relazione illustrativa 25 La frammentazione di responsabilità per i parchi, come per molti altri settori, porta solamente svantaggi; pertanto è essenziale stabilire piani di gestione che si basino su forum cui partecipino autorità locali, contraenti e gruppi locali. 9. Migliorare la gestione e la manutenzione Le autorità locali dovrebbero predisporre, a seguito di consultazioni di gruppi di utenti, un piano di gestione per ogni parco principale, insiemi di parchi minori e tipi di spazi verdi. Le condizioni fissate per la fornitura dei servizi di manutenzione sono diverse a seconda delle situazioni locali, senza però che, generalmente, vi sia una chiara visione su quali siano le modalità migliori da adottare caso per caso. Può risultare utile fornire linee guida e criteri che pongano in grado le amministrazioni locali di formulare contratti, che consentano di conseguire un valore aggiunto a quello della semplice manutenzione (vedasi Box 15). BOX 15. Valore aggiunto nei contratti di manutenzione Può essere assicurato dalle autorità locali valore aggiunto se i contraenti sono d’accordo nel: - fornire informazioni ed assistenza agli utenti dei parchi; - fornire un supporto per un primo aiuto d’emergenza; - monitorare e riferire ogni abuso sulle attrezzature e sui servizi; - aiutare nella rimozione di graffiti sulla segnaletica del parco e sulle attrezzature per il gioco; - partecipare ad attività di ricerca e di consultazione pubblica; - partecipare alle politiche di riconversione di terreni incolti. Gli standard qualitativi da raggiungere devono essere realistici e riflettere le attese degli utenti. Nei partenariati di tipo partecipativo, è opportuno sperimentare contratti che responsabilizzino il contraente nel perseguimento dei target di qualità, piuttosto che metterlo in una condizione di dipendenza decisionale da parte del committente pubblico. OCS – Osservatorio Città Sostenibili Politecnico e Università di Torino – Dipartimento Interateneo Territorio Novembre 2003 Piano strategico comunale degli spazi verdi di Grugliasco Relazione illustrativa 26 Per monitorare la situazione dei parchi sia a livello nazionale e regionale, sia a livello locale è necessario stabilire target e standard qualitativi misurabili tramite opportuni indicatori. Poiché gli spazi verdi urbani comprendono una grande varietà di tipi, i loro standard qualitativi dovranno fare riferimento a un certo spettro di indicatori; è comunque importante che, per i vari tipi di spazi, i parametri scelti possano essere riconosciuti ed accettati delle popolazioni locali in relazione ai loro bisogni. Un modo di definire gli standard è quello di fare riferimento a liste pubbliche dei diritti dei consumatori. Occorre valutare l’opportunità di introdurre indicatori di “miglior valore possibile” (best value), che spingano le amministrazioni pubbliche a un continuo lavoro di miglioramento degli spazi verdi per mantenerne ed incrementarne la qualità: l’uso di tali indicatori corrisponde alla messa in pratica del criterio secondo cui non è sensato porre limiti al miglioramento. Il tema degli indicatori di valore suggerisce l’idea di definire i requisiti e le caratteristiche, che dovrebbero essere proprie di un parco ideale (vedasi Box 16). BOX 16. Il parco ideale: alcune caratteristiche In una ricerca sugli spazi verdi, l’Università di Sheffield si è posta il quesito su quali siano i requisiti ideali di un parco urbano. La risposta ha messo in evidenza i seguenti punti: - varietà di luoghi, forme, vedute, paesaggi; - varietà di vegetazione: alberi, arbusti, fiori; - acqua in tutte le sue forme: fontane, laghetti, laghi, canali, cascate; - stimolazioni sensoriali, profumi e colori; - opportunità per il gioco dei bimbi; - servizi e attrezzature per i giovani e gli anziani; - comfort, panchine, pensiline, servizi igienici. Un approccio strategico all’offerta e alla gestione degli spazi verdi deve anche fornire un meccanismo di continuo monitoraggio e revisione dei servizi forniti, facendo riferimento a predeterminati target, il cui perseguimento deve essere periodicamente monitorato. La verifica continua del valore degli spazi verdi può fornire utili spunti per modificare le modalità di gestione e di fornitura dei servizi. Possono essere OCS – Osservatorio Città Sostenibili Politecnico e Università di Torino – Dipartimento Interateneo Territorio Novembre 2003 Piano strategico comunale degli spazi verdi di Grugliasco Relazione illustrativa 27 attuati controlli regolari da parte di utenti dei parchi per confermare che gli standard adottati rispettino veramente le loro aspettative. Un risultato importante di questo monitoraggio è la risposta da parte degli utenti: le indagini sugli utenti sono molto utili, come anche le inchieste mirate su gruppi con specifici interessi. Il monitoraggio e la revisione sono importanti anche per seguire i cambiamenti a lungo termine: molti parchi hanno visto diminuire il loro valore a causa della progressiva perdita delle loro caratteristiche e dell’impoverimento delle loro attrezzature, spesso dovuta a tagli di risorse che hanno sottostimato i benefici sociali. Gestioni di qualità richiedono valutazioni periodiche delle condizioni e del possibile uso, sia nel caso di parchi pubblici e di spazi verdi, sia in quello dei locali destinati ai servizi culturali e ricreativi in essi reperibili. 10. Garantire la sicurezza e risolvere i conflitti Alcune delle lamentele più frequenti sulle condizioni dei parchi riguardano i comportamenti antisociali, il vandalismo, la presenza incontrollata dei cani. Il comportamento antisociale di determinati gruppi o persone richiama l’attenzione sul problema generale della sicurezza in città, problema che è del tutto indipendente dalla presenza dei giardini; tant’è che le ricerche svolte in materia hanno dimostrato che gli spazi verdi non sono meno sicuri delle aree urbane circostanti. Dunque, in materia di sicurezza occorre fare riferimento al complesso delle misure, che devono essere adottate per rendere più sicuri gli spazi pubblici in generale. Va tenuto presente che i luoghi pubblici diventano tanto più sicuri quanto più sono frequentati. Occorre pertanto fare in modo che gli spazi verdi diventino luoghi appetibili e vissuti, il che rimanda ai temi della qualità, su cui si è ampiamente detto nei capitoli che precedono. Anche la progettazione degli spazi verdi può aiutare a ridurre le sensazioni di paura, assicurando una buona visibilità di uno spazio da un altro, delle uscite e assicurando percorsi alternativi. Importante è comunque la presenza di personale OCS – Osservatorio Città Sostenibili Politecnico e Università di Torino – Dipartimento Interateneo Territorio Novembre 2003 Piano strategico comunale degli spazi verdi di Grugliasco Relazione illustrativa 28 del parco o di pubblica sicurezza, che costituisce un buon deterrente nei confronti del crimine o di comportamenti incivili. Il disturbo rappresentato dalla presenza dei cani non adeguatamente controllati, i graffiti e l’immondizia sono alcuni dei fattori che portano al deteriorarsi dell’immagine di uno spazio pubblico, ma che possono essere agevolmente evitati o comunque sensibilmente limitati, sia attraverso campagne educative, sia attraverso le necessarie misure repressive. Per quanto attiene ai disturbi, che le utenze potenzialmente conflittuali possono reciprocamente infliggersi, occorre puntare ad una gestione concertata di tali conflitti, trovando quelle soluzioni progettuali che possono meglio organizzare e ripartire gli spazi verdi secondo aree funzionali, cercando, al contempo, di evitare di interrompere la continuità spaziale dei medesimi con un’eccessiva compartimentazione in spazi recintati. OCS – Osservatorio Città Sostenibili Politecnico e Università di Torino – Dipartimento Interateneo Territorio Novembre 2003 Piano strategico comunale degli spazi verdi di Grugliasco Relazione illustrativa 29 PARTE SECONDA. LA FORMAZIONE DEL PIANO STRATEGICO DEGLI SPAZI VERDI URBANI Questa parte è dedicata alla presentazione della fase analitica e valutativa della qualità degli spazi verdi urbani del Comune di Grugliasco e alla formulazione di una prima proposta di linee d’azione del Piano strategico degli spazi verdi urbani. La fase di analisi e valutazione si è basata sull’uso di un set di indicatori di qualità. La definizione degli indicatori è avvenuta in due stadi: il primo dedicato alla messa a punto e applicazione di un set sperimentale di indicatori, definito dallo staff di ricerca dell’Osservatorio Città Sostenibili; il secondo dedicato alla valutazione e revisione di questo primo set, e dei risultati ottenuti dalla sua applicazione, all’interno di uno staff di lavoro più ampio che ha visto una stretta collaborazione con i tecnici del Comune di Grugliasco. Esaurita la fase di analisi e valutazione dello stato di fatto, si è proceduto alla individuazione delle linee d’azione del Piano. 1. Un sistema di indici e di indicatori per valutare la qualità degli spazi verdi urbani Per spazi verdi urbani si intendono i giardini e i parchi urbani accessibili gratuitamente al pubblico. La finalità del Piano strategico è di garantire una diffusa, buona accessibilità a spazi verdi di qualità. La definizione della qualità implica la messa a punto di indicatori di qualità. Il sistema di indicatori e di indici, qui descritto, persegue questo scopo e, implicitamente, fornisce un contributo per la Valutazione Ambientale Strategica (VAS) del Piano strategico degli spazi verdi del Comune di Grugliasco. OCS – Osservatorio Città Sostenibili Politecnico e Università di Torino – Dipartimento Interateneo Territorio Novembre 2003 Piano strategico comunale degli spazi verdi di Grugliasco Relazione illustrativa 30 1.1. La tipologia degli spazi verdi urbani Un passo preliminare nell’analisi degli spazi verdi urbani è la loro classificazione tipologica, poiché anche i requisiti di qualità, e i relativi indicatori, cambiano a seconda del tipo di spazio verde. Nella definizione della tipologia, è opportuno tenere conto della distinzione, generalmente operata dalle leggi urbanistiche regionali, tra gli spazi verdi di quartiere, che la legge individua come afferenti agli standard urbanistici di livello comunale, e quelli di rango urbano o comprensoriale, che la legge individua come afferenti agli standard urbanistici di interesse generale. Questo riferimento è necessario per correlare la pianificazione degli spazi verdi alla più generale pianificazione urbanistica. Nella tipologia dovrebbero essere individuati anche gli elementi verdi lineari che consentono di mettere in rete gli spazi verdi urbani. Tenendo conto di questi criteri si può proporre la seguente tipologia: A. Spazi verdi di livello comunale: - parco o giardino pubblico al servizio di aree residenziali; - verde di pertinenza di attrezzature per l’istruzione dell’obbligo; - verde destinato ad attrezzature sportive al servizio di aree residenziali; - parco o giardino storico; - verde e attrezzature sportive al servizio di aree produttive, direzionali o commerciali. B. Spazi verdi di interesse generale: - parco pubblico di rilievo urbano/comprensoriale; - verde di pertinenza di attrezzature per l’istruzione superiore all’obbligo; - verde destinato ad attrezzature sportive di rilievo urbano/comprensoriale; - aree a bosco o di fascia fluviale demaniali o private accessibili al pubblico. OCS – Osservatorio Città Sostenibili Politecnico e Università di Torino – Dipartimento Interateneo Territorio Novembre 2003 Piano strategico comunale degli spazi verdi di Grugliasco Relazione illustrativa 31 C. Elementi connettivi per la realizzazione di reti di spazi verdi: - piste ciclabili; - strade verdi; - viali con alberature di grande dimensione; - strade con alberature di piccola dimensione; - strade ed aree pedonali. In una classificazione tipologica degli spazi verdi non si può prescindere dalla considerazione delle caratteristiche dimensionali degli spazi stessi: non v’è dubbio che la qualità del verde urbano sia fortemente correlata con la classe dimensionale delle singole aree verdi. Una possibile suddivisione secondo classi dimensionali può essere la seguente: - piccola: giardini inferiori ai 1.500 mq; - medio-piccola: giardini compresi tra i 1.500 mq ed i 5.000 mq; - medio-grande: giardini compresi tra i 5.000 ed i 10.000 mq; - grande: parchi superiori ai 10.000 mq. Questa classificazione deriva, innanzitutto, dall’aver assunto la soglia dei 5.000 mq, considerata, dagli Indicatori Comuni Europei (ECI), come la soglia minima su cui calcolare l’indicatore di accessibilità agli spazi verdi urbani. Ad essa sono state aggiunte due ulteriori soglie: una inferiore, i 1.500 mq, per distinguere tra piccoli e medio-piccoli giardini, e una superiore, i 10.000 mq, oltre la quale si passa dalla categoria dei giardini a quella dei parchi. In questa fase del lavoro di formazione delle linee d’azione del Piano, si concentrerà l’attenzione sugli spazi verdi al servizio delle residenze, tralasciando quelli al servizio degli insediamenti produttivi, direzionali o commerciali. 1.2. I requisiti di qualità degli spazi verdi urbani: indici e indicatori La qualità degli spazi verdi urbani, limitatamente alla categoria dei giardini e dei parchi pubblici a servizio di aree residenziali, è dipende da un mix di requisiti che riguardano: OCS – Osservatorio Città Sostenibili Politecnico e Università di Torino – Dipartimento Interateneo Territorio Novembre 2003 Piano strategico comunale degli spazi verdi di Grugliasco Relazione illustrativa 32 a. funzionalità; b. qualità estetica; c. sicurezza; d. servizi e arredo; e. fattori di pressione; f. manutenzione. A sua volta, ciascun requisito dipende da un insieme di fattori che, in varia misura, concorrono a determinarne il livello qualitativo: il requisito è la variabile dipendente di una funzione di variabili indipendenti costituite dai fattori; è a livello dei fattori che bisogna definire gli indicatori di base; mentre i requisiti saranno definiti da un indice calcolato come funzione ponderata degli indicatori di base. Si è ritenuto opportuno distinguere tra “indicatori” e “segnalatori”: i primi sono quelli che entrano nelle funzioni di ponderazione per il calcolo degli indici di qualità degli spazi verdi correnti; i secondi hanno la funzione di segnalare la presenza di situazioni o di caratteristiche eccezionali, che vanno indagate e valutate a parte sulla base di indicatori specifici. Gli indicatori e i segnalatori che qui sono stati identificati sono i seguenti: a. Funzionalità Indicatori Gioco bimbi Gioco ragazzi Spazio anziani Recinto cani Percorsi senza barriere b. Qualità estetica Indicatori Varietà floristica Varietà di vedute Contesto e sfondo Segnalatori Funzioni rare Segnalatori Valore storico Presenza dell’acqua Opere d’arte c. Sicurezza Indicatori Accessi pedonali sicuri Accessi ciclabili sicuri Recinzione OCS – Osservatorio Città Sostenibili Politecnico e Università di Torino – Dipartimento Interateneo Territorio Novembre 2003 Piano strategico comunale degli spazi verdi di Grugliasco Relazione illustrativa 33 d. Servizi e arredo Indicatori Servizi igienici Acqua potabile Posteggio bicicletta Panchine e cestini e. Fattori di pressione Indicatori Strade di traffico Ferrovie Elettrodotti Industrie e depositi f. Manutenzione Indicatori Manto erboso Percorsi Panchine e cestini Pulizia Di seguito si definiscono operativamente i diversi indicatori e segnalatori. 1.2.1. Funzionalità La funzionalità dipende dall’assetto organizzativo che mette in grado lo spazio verde di ospitare diverse funzioni. Il criterio adottato propende per favorire una specializzazione funzionale dello spazio secondo aree adeguatamente attrezzate per ospitare determinati tipi di utenza potenzialmente conflittuali: l’assetto funzionale è quello che riduce i motivi di conflittualità o semplicemente di reciproco disturbo, offrendo sistemazioni, attrezzature e arredi per un adeguato svolgimento delle attività esercitate da ciascun gruppo di utenti. L’assetto funzionale è anche quello che garantisce la sicurezza, la controllabilità dello spazio da usi impropri specie per utenti particolarmente vulnerabili come i bambini. I gruppi di utenti caratterizzati da esigenze potenzialmente conflittuali sono: i bimbi, i ragazzi, gli anziani e i possessori di cani. Si può pertanto affermare che una organizzazione dello spazio tale da consentire a queste categorie di utenti di OCS – Osservatorio Città Sostenibili Politecnico e Università di Torino – Dipartimento Interateneo Territorio Novembre 2003 Piano strategico comunale degli spazi verdi di Grugliasco Relazione illustrativa 34 svolgere efficientemente e senza eccessivi conflitti le attività di gioco, svago e sport, risponde ai requisiti funzionali di base. Un ulteriore elemento fondamentale della funzionalità è inoltre costituito dall’agibilità dei percorsi da parte di persone disabili. Appare, inoltre, importante tenere conto della possibilità che il giardino o il parco ospitino funzioni rare, quali eventi pubblici, cerimonie di rappresentanza, festival, mostre o che siano in stretta integrazione con edifici che ospitano funzioni di rilevanza sociale (centri culturali, edifici pubblici, centri sportivi, ecc.). Questa ulteriore possibilità può essere considerata come un valore aggiunto che conferisce allo spazio verde una specializzazione funzionale particolare. L’indice di funzionalità si presenta, pertanto, come una funzione ponderata di cinque indicatori di base: - gioco bimbi; - gioco ragazzi; - spazio anziani; - recinto cani; - percorsi senza barriere. Ai quali può essere aggiunto il segnalatore delle “funzioni rare”, che indica l’esistenza di una specializzazione dello spazio verde legata appunto alla presenza di attività di rilevanza pubblica rare. 1.2.1.1. Indicatore: gioco bimbi Spazio attrezzato per il gioco bimbi, appositamente delimitato in modo da assicurarne la protezione da utilizzazioni improprie (deve essere, ad esempio, impedito l’accesso ai cani). buono dotazione di almeno 2 altalene e 1 scivolo, con panchine e cestini in prossimità dei giochi. insufficiente dotazione di un solo scivolo o altalena o, come buono, ma senza panchine e cestini. assente manca la dotazione di attrezzature per il gioco. OCS – Osservatorio Città Sostenibili Politecnico e Università di Torino – Dipartimento Interateneo Territorio Novembre 2003 Piano strategico comunale degli spazi verdi di Grugliasco Relazione illustrativa 35 1.2.1.2. Indicatore: gioco ragazzi Spazio attrezzato con campi gioco per ragazze e ragazzi, appositamente recintato per il contenimento in campo del pallone e con fondo adatto. buono dotazione di almeno 1 campo di calcetto, 1 di basket e 1 di pallavolo, appositamente recintati. insufficiente dotazione di un solo campo di calcetto o di basket o di pallavolo, oppure come buono ma senza recinto di protezione. assente manca la dotazione di campi per gioco. 1.2.1.3. Indicatore: spazio anziani Spazio attrezzato con gioco bocce, tavoli con sedili e tettoia o pergola, ripostiglio attrezzi, servizio igienico, fornitura di acqua potabile, dotato di adeguata illuminazione, appositamente recintato. buono dotazione di almeno 1 campo da bocce e zona di sosta con tavoli, appositamente recintato. insufficiente dotazione di 1 campo di bocce, senza zona di sosta con tavoli, oppure zona di sosta con tavoli ma senza campo da bocce. assente manca la dotazione del campo da bocce e di una zona di sosta con tavoli. 1.2.1.4. Indicatore: recinto cani Spazio recintato dedicato ai cani, con panchine e cestini. buono dotazione di almeno uno spazio recintato di adeguata ampiezza con panchine e cestini. insufficiente dotazione di 1 spazio recintato senza panchine e cestini. assente manca lo spazio recintato. OCS – Osservatorio Città Sostenibili Politecnico e Università di Torino – Dipartimento Interateneo Territorio Novembre 2003 Piano strategico comunale degli spazi verdi di Grugliasco Relazione illustrativa 36 1.2.1.5. Indicatore: percorsi senza barriere Ingressi, uscite e percorsi privi di gradini, con dislivelli raccordati da rampe a norma e privi di buche o discontinuità che possano risultare pericolose o disagevoli per chi usa la carrozzina. buono possibilità di accedere ad ogni parte dello spazio verde senza incontrare barriere architettoniche. insufficiente presenza di barriere che precludono l’accessibilità ad alcune parti dello spazio verde. assente presenza di barriere che precludono l’accessibilità ad una parte rilevante dello spazio verde. 1.2.1.6. Segnalatore: funzioni rare Il segnalatore riguarda l’uso che del giardino viene fatto in quanto spazio dedicato a funzioni rare, quali eventi pubblici, cerimonie di rappresentanza, festival, mostre, o che sia in stretta integrazione con edifici che ospitano funzioni di rilevanza sociale, culturale e sportiva che inducono indirettamente un uso del giardino. Esso funge da segnalatore della specializzazione funzionale dello spazio verde, per valutare la quale occorrerà fare riferimento ad indicatori specifici. 1.2.2. Qualità estetica Pur nella complessità di un giudizio che, come quello estetico, è chiamato a misurarsi con i temi tipici dell’arte dei giardini, vi sono alcuni elementi basilari la cui presenza viene generalmente riconosciuta come indicatore di qualità estetica; essi sono: la varietà della flora, la varietà delle vedute e la qualità formale del contesto e dello sfondo. L’indice di qualità estetica si presenta come una funzione ponderata di tre indicatori: - varietà floristica; - varietà delle vedute; OCS – Osservatorio Città Sostenibili Politecnico e Università di Torino – Dipartimento Interateneo Territorio Novembre 2003 Piano strategico comunale degli spazi verdi di Grugliasco Relazione illustrativa - 37 contesto e sfondo. A questi indicatori di base se ne possono aggiungere altri che sono sintomo di un possibile valore aggiunto dal punto di vista estetico; essi sono: - valore storico; - presenza dell’acqua; - opere d’arte. Il primo set di indicatori, cioè quelli di base, può essere usato per la valutazione degli spazi verdi correnti; i segnalatori del secondo set vengono registrati solo là dove compaiono, fungendo da indicazioni della presenza di un potenziale valore aggiunto. 1.2.2.1. Indicatore: varietà floristica La qualità viene fatta dipendere dalla ricchezza di specie floristiche presenti, soprattutto siepi, arbusti e fiori. rilevante presenza di alberi, arbusti, siepi e fiori che assicurano una buona gamma di fioriture nel corso dell’anno. marginale presenza modesta di arbusti, siepi e aiuole fiorite. assente assenza di arbusti, siepi e aiuole fiorite. 1.2.2.2. Indicatore: varietà delle vedute La varietà delle vedute è generalmente correlata con la ricchezza del messaggio veicolato da un paesaggio. La veduta è di due tipi: in movimento, legata al percorso; da fermo, legata alle zone di sosta. elevata elevata varietà di vedute sia in movimento che da fermo. buona apprezzabile varietà di vedute sia in movimento che da fermo. scarsa limitatissima varietà di vedute sia in movimento che da fermo. OCS – Osservatorio Città Sostenibili Politecnico e Università di Torino – Dipartimento Interateneo Territorio Novembre 2003 Piano strategico comunale degli spazi verdi di Grugliasco Relazione illustrativa 38 1.2.2.3. Indicatore: contesto e sfondo La qualità viene fatta dipendere dalla piacevolezza dei manufatti o delle vedute che costituiscono il contesto scenico dello spazio verde. buono presenza di edifici di buona qualità architettonica, eventuali aperture su sfondi gradevoli. scarso presenza di edifici di qualità mediocre o di scorci di sfondo poco significativi. pessimo presenza di edifici di qualità scadente e assenza di vedute di sfondi gradevoli. 1.2.2.4. Segnalatore: valore storico Il giardino storico costituisce una categoria da trattare a parte e secondo un set di indicatori diverso da quello utilizzato per valutare i giardini e i parchi pubblici recenti. Qui ciò che interessa è cogliere la presenza di segni di memoria storica quali: ville, tracce di disegno storico nel giardino, esemplari arborei che costituiscono monumenti naturali, la cui presenza costituisce un sicuro fattore di valorizzazione estetica. 1.2.2.5. Segnalatore: presenza dell’acqua Anche la presenza dell’acqua, nelle varie forme in cui può valorizzare il giardino, quali specchi d’acqua, ruscelli, fontane, costituisce un sicuro sintomo di valore estetico. 1.2.2.6. Segnalatore: opere d’arte Sculture o installazioni vengono considerate come indicatori sensibili della qualità estetica del giardino. OCS – Osservatorio Città Sostenibili Politecnico e Università di Torino – Dipartimento Interateneo Territorio Novembre 2003 Piano strategico comunale degli spazi verdi di Grugliasco Relazione illustrativa 39 1.2.3. Sicurezza I fattori, che vengono presi in considerazione, sono quelli che possono essere risolti con una adeguata progettazione dello spazio verde, tralasciando dunque quelli derivanti da atti di violenza, la cui prevenzione pone problemi di pubblica sicurezza. Vengono pertanto considerati due fattori: il rischio rappresentato dal traffico veicolare per quanto concerne l’accessibilità allo spazio verde, e l’uso improprio che può avvenire soprattutto nelle ore notturne e che può essere evitato con la chiusura notturna dello spazio verde. L’indice di sicurezza si presenta come una funzione ponderata di tre indicatori: - accessi pedonali sicuri; - accessi ciclabili sicuri; - recinzione. 1.2.3.1. Indicatore: accessi pedonali sicuri La valutazione riguarda le strade di contorno dalle quali si accede allo spazio verde. La sicurezza deve essere garantita da apposite protezioni in corrispondenza degli attraversamenti pedonali delle medesime. buono presenza di piattaforme pedonali continue di attraversamento collocate in corrispondenza dei percorsi pedonali più probabili, o presenza di attraversamento semaforizzato su strade di maggiore traffico. insufficiente presenza di semplice semaforizzazione. assente assenza di attraversamento pedonale con zebrata. attraversamento zebrato privo di 1.2.3.2. Indicatore: accessi ciclabili sicuri La valutazione riguarda le strade di contorno dalle quali si accede allo spazio verde. La sicurezza deve essere garantita dalla presenza di piste ciclabili adeguatamente progettate. OCS – Osservatorio Città Sostenibili Politecnico e Università di Torino – Dipartimento Interateneo Territorio Novembre 2003 Piano strategico comunale degli spazi verdi di Grugliasco Relazione illustrativa 40 buono presenza di piste ciclabili con accesso diretto al posteggio bici dello spazio verde. insufficiente assenza di pista ciclabile ma possibilità di percorso in bici in strade a traffico moderato. assente assenza di piste ciclabili e di possibilità di accesso da strade a traffico moderato. 1.2.3.3. Indicatore: recinzione Presenza di recinzione atta a garantire la protezione dello spazio verde lungo le strade e la possibilità della chiusura notturna dello spazio verde. buono presenza di recinzione continua con possibilità di chiusura notturna. insufficiente presenza di recinzione senza possibilità di chiusura notturna. assente assenza di recinzione. 1.2.4. Servizi e arredo La qualità dello spazio verde dipende anche dalla dotazione di servizi e arredi, senza i quali la fruizione pubblica diviene più disagevole. L’indice di servizi e arredo si presenta come una funzione ponderata di quattro indicatori: - servizi igienici; - acqua potabile; - posteggio bicicletta; - panchine e cestini. OCS – Osservatorio Città Sostenibili Politecnico e Università di Torino – Dipartimento Interateneo Territorio Novembre 2003 Piano strategico comunale degli spazi verdi di Grugliasco Relazione illustrativa 41 1.2.4.1. Indicatore: servizi igienici Presenza di servizi igienici per ambo i sessi. buono dotazione sufficiente di servizi per donne e uomini. insufficiente dotazione di servizi non utilizzabili da donne. assente assenza di servizi. 1.2.4.2. Indicatore: acqua potabile Presenza di fontanelle per acqua potabile in misura adeguata. buono presenza e buona distribuzione di fontanelle per acqua potabile. insufficiente dotazione scarsa di fontanelle per acqua potabile. assente assenza di fontanelle per acqua potabile. 1.2.4.3. Indicatore: posteggio biciclette Presenza di posteggi di biciclette in numero e localizzazione adeguati. buono presenza di stalli per bici in numero sufficiente presso gli ingressi e in posizione appropriata. insufficiente presenza di stalli in numero insufficiente. assente assenza di stalli per bici. 1.2.4.4. Indicatore: panchine e cestini Le panchine sono l’arredo più usato e devono essere abbinate a cestini per la spazzatura. Esse si collocano lungo i percorsi, in slarghi che identificano zone di sosta, in punti di particolare interesse. OCS – Osservatorio Città Sostenibili Politecnico e Università di Torino – Dipartimento Interateneo Territorio Novembre 2003 Piano strategico comunale degli spazi verdi di Grugliasco Relazione illustrativa buono dotazione adeguata di blocchi di panchine e cestini. scarso scarsa presenza di blocchi di panchine e cestini. insufficiente presenza del tutto inadeguata a soddisfare la domanda. 42 1.2.5. Fattori di pressione Si tratta di fattori di contesto che possono produrre varie forme di inquinamento, quali quelli derivanti dal traffico o da altre forme di attività. L’indice dei fattori di pressione si presenta come una funzione ponderata di quattro indicatori: - strade di traffico; - ferrovie; - elettrodotti; - industrie e depositi. 1.2.5.1. Indicatore: strade di traffico La presenza di strade di traffico al contorno dello spazio verde costituisce il fattore di pressione più intenso per quanto attiene il rumore e l’inquinamento atmosferico. rilevante presenza, per una significativa lunghezza del perimetro dello spazio verde, di strade di elevato traffico. marginale presenza, per una parte marginale, di strade di elevato traffico. assente presenza di strade a basso traffico. 1.2.5.2. Indicatore: ferrovia La presenza di linee ferroviarie al contorno dello spazio verde costituisce un fattore di pressione rilevante soprattutto per quanto attiene al rumore. OCS – Osservatorio Città Sostenibili Politecnico e Università di Torino – Dipartimento Interateneo Territorio Novembre 2003 Piano strategico comunale degli spazi verdi di Grugliasco Relazione illustrativa 43 rilevante presenza, per una significativa lunghezza del perimetro dello spazio verde, di linea ferroviaria importante. marginale presenza, per una parte marginale, di linea ferroviaria importante o di linea ferroviaria secondaria. assente assenza di linee ferroviarie. 1.2.5.3. Indicatore: elettrodotto La presenza di elettrodotti dell’alta tensione può costituire un fattore di pressione. rilevante presenza di elettrodotto che attraversa parte dello spazio verde. marginale presenza di elettrodotto in adiacenza dello spazio verde. assente assenza di elettrodotti. 1.2.5.4. Indicatore: industrie e depositi La presenza di industrie e depositi è considerata un fattore di pressione. rilevante presenza, per una significativa lunghezza del perimetro dello spazio verde, di capannoni industriali o di depositi. marginale presenza, per una parte marginale, del perimetro dello spazio verde, di capannoni industriali o di depositi. assente assenza di capannoni industriali o di depositi. 1.2.6. Manutenzione La manutenzione e la cura sono fattori importanti di qualità, soprattutto con riferimento agli aspetti salienti degli spazi verdi, come: il manto erboso, le pavimentazioni, gli arredi e la pulizia. L’indice di manutenzione si presenta come una funzione ponderata di quattro indicatori: OCS – Osservatorio Città Sostenibili Politecnico e Università di Torino – Dipartimento Interateneo Territorio Novembre 2003 Piano strategico comunale degli spazi verdi di Grugliasco Relazione illustrativa - manto erboso; - percorsi; - panchine e cestini; - pulizia. 44 1.2.6.1. Indicatore: manto erboso Un manto erboso ben tenuto non deve presentare zone sterrate o prati non adeguatamente sfalciati. buono manto erboso continuo, ben sfalciato e privo di zone sterrate. accettabile presenza di zone sterrate o di manto erboso non adeguatamente sfalciato. insufficiente presenza di ampie porzioni sterrate. 1.2.6.2. Indicatore: percorsi I percorsi devono essere continui, privi di buche o di disconnessioni. buono percorsi continui e privi di buche o di disconnessioni. accettabile presenza sporadica di buche o disconnessioni marginali. insufficiente presenza di buche o disconnessioni che sono causa di percorsi disagevoli. 1.2.6.3. Indicatore: panchine e cestini Panchine e cestini devono essere mantenuti in perfetta efficienza. buono panchine e cestini in perfetta efficienza. accettabile presenza marginale di guasti. insufficiente presenza significativa di guasti che ne impediscono l’uso. OCS – Osservatorio Città Sostenibili Politecnico e Università di Torino – Dipartimento Interateneo Territorio Novembre 2003 Piano strategico comunale degli spazi verdi di Grugliasco Relazione illustrativa 45 1.2.6.4. Indicatore: pulizia La presenza di spazzatura è un indicatore doppio, nel senso che denota la cura degli utenti e l’assiduità con cui si procede alla pulizia. In presenza di un servizio di nettezza urbana di normale efficienza, l’indicatore è sostanzialmente un segnalatore dell’educazione dei cittadini. buono assenza di spazzatura e di deiezioni di cani. accettabile presenza marginale di spazzatura e di deiezioni di cani. insufficiente presenza significativa di spazzatura o di deiezioni di cani. 1.3. Il metodo di ponderazione La costruzione di un indice di qualità ambientale, che non ricada nella categoria degli indicatori misurabili, ma in quella degli indicatori calcolabili con metodi di ponderazione, segue alcune fasi logiche, che possono essere così descritte: 1. in primo luogo occorre individuare i fattori da cui si ritiene dipenda la qualità ambientale; 2. poiché i fattori sono variabili le cui variazioni di stato determinano cambiamenti della qualità ambientale, occorre individuare, per ciascun fattore, le condizioni di stato in corrispondenza delle quali si producono sensibili cambiamenti nella qualità ambientale; 3. con la fase precedente si esaurisce la descrizione qualitativa dell’indice alla quale deve seguire la fase di quantificazione. Le prime due fasi corrispondono a quanto presentato nel paragrafo precedente. La fase successiva è appunto quella della pesatura di tali indicatori. Per compiere questa operazione, si è utilizzata la tecnica del confronto a coppie. Tale tecnica consente di verificare il grado di coerenza e di coesione della struttura di ponderazione. In termini molto elementari, la tecnica consiste nel confrontare a OCS – Osservatorio Città Sostenibili Politecnico e Università di Torino – Dipartimento Interateneo Territorio Novembre 2003 Piano strategico comunale degli spazi verdi di Grugliasco Relazione illustrativa 46 due a due i vari indicatori. In questo confronto a coppie, si dispone di 100 punti, che devono essere divisi tra gli elementi della coppia (80/20; 60/40; ecc.). Questo esercizio viene materialmente compiuto compilando la cosiddetta “matrice del confronto a coppie”: sulle righe e sulle colonne di una matrice, si dispongono, nell’ordine, gli indicatori corrispondenti ai diversi livelli di qualità; quindi si compila la matrice con i confronti a coppie. Lungo la diagonale principale il valore è 50 e i valori al di sopra della diagonale principale sono i complementari a 100 dei valori simmetrici al di sotto della diagonale stessa. Nel confronto a coppie, si fornisce un’informazione ridondante per stabilire la distanza di un livello da tutti gli altri. Questa ridondanza consente appunto di controllare indirettamente il grado di coerenza e di coesione con cui si esprime il giudizio. A partire dai pesi assegnati nella matrice si possono calcolare i valori assegnati ai vari livelli, riportandoli su di una scala normalizzata da 0 a 1. Con lo stesso metodo si sono calcolati i parametri di ponderazione utilizzati nelle sommatorie per il calcolo degli indici Di seguito si allega la struttura di ponderazione (vedasi l’Allegato 1.) e una scheda tipo del database per la valutazione di qualità (vedasi l’Allegato 2.). 2. L’indagine conoscitiva L’indagine conoscitiva si è svolta secondo due fasi: la prima dedicata all’individuazione delle aree verdi; la seconda all’esecuzione dell’indagine sul campo. 2.1. Individuazione delle aree verdi La prima fase dell’indagine conoscitiva è consistita nell’individuazione cartografica delle aree verdi, suddivise secondo la tipologia di cui al paragrafo 1.1. Come si è detto, tale tipologia fa riferimento alla distinzione operata dalla legge urbanistica in sede di definizione degli standard; ciò al fine di coordinare il Piano strategico degli spazi verdi con il PRGC. La legge urbanistica regionale OCS – Osservatorio Città Sostenibili Politecnico e Università di Torino – Dipartimento Interateneo Territorio Novembre 2003 Piano strategico comunale degli spazi verdi di Grugliasco Relazione illustrativa 47 (L.R. 56/77 e s.m.i.), distingue i servizi relativi agli standard di livello comunale (art. 21) da quelli di interesse generale (art. 22). La tipologia adottata è la seguente: A. Spazi verdi di livello comunale (art. 21): - A1. Verde di pertinenza di attrezzature per l’istruzione dell’obbligo; - A2. Verde destinato ad attrezzature sportive al servizio di aree residenziali; - A3. Parco o giardino pubblico al servizio di aree residenziali; - A4. Parco o giardino storico; - A5. Verde e attrezzature sportive al servizio di aree produttive, direzionali o commerciali. B. Spazi verdi di interesse generale (art. 22): - B1. Verde di pertinenza di attrezzature per l’istruzione superiore all’obbligo; - B2. Verde destinato ad attrezzature sportive di rilievo urbano/comprensoriale; - B3. Parco pubblico di rilievo urbano/comprensoriale. L’individuazione delle aree è avvenuta tramite una preliminare analisi del PRGC, seguita da un controllo da foto aerea e da una successiva verifica a terra. I risultati di tale indagine sono stati successivamente validati dai competenti uffici comunali. L'identificazione delle singole aree è avvenuta tramite un codice alfanumerico in cui la prima parte indica la classe tipologica di appartenenza e la seconda indica l'area (si veda la Tavola A.).Il numero di aree individuate per ogni tipo è riportato nella Tab.1. In questa prima fase di formulazione del Piano, l’indagine valutativa della qualità degli spazi verdi si è limitata ai tipi A3 e B3, che sono stati successivamente suddivisi secondo le classi dimensionali di cui al paragrafo 1.1., e cioè: - piccola: giardini inferiori ai 1.500 mq; OCS – Osservatorio Città Sostenibili Politecnico e Università di Torino – Dipartimento Interateneo Territorio Novembre 2003 Piano strategico comunale degli spazi verdi di Grugliasco Relazione illustrativa 48 - medio-piccola: giardini compresi tra i 1.500 mq ed i 5.000 mq; - medio-grande: giardini compresi tra i 5.000 ed i 10.000 mq; - grande: parchi superiori ai 10.000 mq. Tabella 1. Tipologia degli spazi verdi Tipo N. A1. Verde di pertinenza di attrezzature per l’istruzione dell’obbligo 19 A2. Verde destinato ad attrezzature sportive al servizio di aree residenziali A3. Parco o giardino pubblico al servizio di aree residenziali A4. Parco o giardino storico 2 A5. Verde e attrezzature sportive al servizio di aree produttive, direzionali o 3 7 39 commerciali B1. Verde di pertinenza di attrezzature per l’istruzione superiore all’obbligo 3 B2. Verde destinato ad attrezzature sportive di rilievo 2 urbano/comprensoriale Parco pubblico di rilievo urbano/comprensoriale B3. 1 Totale aree 75 La distribuzione secondo le classi dimensionali delle aree oggetto di valutazione è riportata nella Tab.2.. Tabella 2. Distribuzione degli spazi verdi secondo le classi dimensionali Classe dimensionale N° Area [mq] % rispetto all’area totale A. Piccola 7 7.099 2,6% B. Medio-piccola 18 51.017 18,2% C. Medio-grande 8 64.564 23,0% D. Grande 7 157.480 56,2% Totale 40 280.160 100% Come si può notare, si riscontra una prevalenza dei giardini di superficie inferiore ai 5.000 mq (il 62,5% delle aree totali), in particolare derivante dall’elevato numero di aree comprese tra i 1.500 ed i 5.000 mq. Oltre i 5.000 mq, si hanno 8 aree entro i 10.000 mq e 7 superiori ai 10.000 mq. OCS – Osservatorio Città Sostenibili Politecnico e Università di Torino – Dipartimento Interateneo Territorio Novembre 2003 Piano strategico comunale degli spazi verdi di Grugliasco Relazione illustrativa 49 All’interno di quest’ultima classe dimensionale è importante rilevare la presenza di un parco di rilevo urbano (Parco Porporati) che da solo, con i suoi 77.726 mq, rappresenta il 27,7% dell’intera superficie dei giardini grugliaschesi. 2.2. Esecuzione dell’indagine Alla prima fase dell’indagine conoscitiva, in cui sono state identificate e classificate le aree verdi, ha fatto seguito la messa a punto del questionario per il rilevamento delle informazioni relative agli indicatori come definiti al paragrafo 1.2. Quindi si è proceduto al rilevamento sul campo accompagnato da rilievo fotografico. I dati rilevati sono stati successivamente caricati in un apposito database per l’elaborazione e il calcolo degli indici. Al fine di facilitare la visualizzazione dei risultati, il database è stato georeferenziato, tramite Arcview, in modo da rappresentare cartograficamente, sulla base di una opportuna scala cromatica, i valori degli indici per le diverse aree analizzate (si vedano le Tavole dalla C1 alla C6). 3. I risultati: la valutazione dello stato attuale 3.1. La valutazione dei singoli fattori di qualità I parchi e giardini pubblici (tipi A3 e B3) individuati sono complessivamente 40 (vedasi la Tavola B.), per una superficie complessiva di 280.160 mq. Il valore medio dell’area degli spazi verdi considerati è di circa 7.000 mq. Per ogni area verde si è proceduto alla valutazione dello stato attuale compilando le rispettive schede (vedasi l’Annesso 1). L’esito della valutazione evidenzia che il problema più rilevante relativamente agli spazi verdi di Grugliasco riguarda la funzionalità (vedasi la Tavola C1.): il 42,5% delle aree verdi urbane, per una superficie complessiva di 69.607 mq, pari al 24,8% del totale, presenta infatti livelli di funzionalità bassi ed un ulteriore 35%, OCS – Osservatorio Città Sostenibili Politecnico e Università di Torino – Dipartimento Interateneo Territorio Novembre 2003 Piano strategico comunale degli spazi verdi di Grugliasco Relazione illustrativa 50 con una superficie complessiva di 60.363 mq, (il 21,5% del totale), presenta livelli di funzionalità medio-bassi. Complessivamente, quindi, il 77,5% degli spazi verdi indagati non risponde alla richiesta di una adeguata organizzazione funzionale. Il problema, come si può evincere dai grafici riportati nell’Allegato 4, riguarda principalmente le aree al di sotto dei 5.000 mq: di queste, ben 24 su 25 risultano avere livelli di funzionalità bassa e medio-bassa. Procedendo nell’analisi, soltanto il 17,5% degli spazi verdi urbani, per una superficie complessiva di 66.479 mq, (pari al 23,7% del totale) può essere qualificato con livelli di funzionalità medio-alti, mentre solamente 2 aree (il Parco Porporati ed il giardino Ceresa), con una superficie complessiva di 83.711 mq, (pari al 29,9% del totale) possono essere definite ad alto livello di funzionalità. Se si analizza più dettagliatamente l’indice di funzionalità, considerando separatamente gli indicatori che lo costituiscono, si ravvisa la presenza di 3 aree, per un totale di 15.516 mq, in cui non è presente alcuna differenziazione funzionale e che possono essere considerate alla stregua di prati non attrezzati. Ad aggravare complessivamente l’indice di funzionalità concorrono l’assenza, pressoché costante, di spazi recintati per i cani (presenti in 2 giardini soltanto), e la relativa carenza di spazi ricreativi per gli anziani e spazi-gioco per i ragazzi. Sicuramente più positiva è la dotazione di spazi gioco per i bimbi di cui risulta ben dotato il 52% dei giardini. Per quanto riguarda la qualità estetica (vedasi la Tavola C2.), l’indice sintetico segnala una situazione in cui il 25% degli spazi verdi, per una superficie complessiva di 21.216 mq, si colloca nella fascia di bassa qualità ed il 30%, per una superficie complessiva di 46.658 mq, pari al 17% del totale, in quella mediobassa; riassumendo, quindi, il 55% delle aree presenta una qualità estetica non buona. Come per la funzionalità, anche se in maniera meno evidente, il problema è legato alle aree al di sotto dei 5.000 mq: il 47,5% degli spazi, che presentano una bassa qualità estetica, appartiene infatti a questa classe dimensionale. Il 35% degli spazi verdi indagati, per una superficie complessiva di 97.652 mq, pari a circa il 35% del totale, può essere considerato di fascia medio-alta, mentre le aree ad alta valenza estetica, sono soltanto 4. Queste ultime, con una superficie complessiva di 114.634 mq, pari al 41% del totale si collocano, infatti, nella fascia alta di qualità. OCS – Osservatorio Città Sostenibili Politecnico e Università di Torino – Dipartimento Interateneo Territorio Novembre 2003 Piano strategico comunale degli spazi verdi di Grugliasco Relazione illustrativa 51 Per ciò che riguarda il problema della sicurezza (Tavola C3.), l’indice sintetico segnala una situazione in cui circa il 20% delle aree verdi urbane, con una superficie complessiva di 24.373 mq, si trova in una situazione di basso livello di sicurezza; a queste si aggiungono quelle di medio-basso livello che ammontano al 42,5%, con una superficie complessiva di 103.049 mq. Il 7,5% delle aree, con una superficie complessiva di 20.915 mq, può essere considerato di medio-alto livello, mentre il 30%, con una superficie complessiva di 131.823 mq, pari al 47% del totale, può essere considerato in condizioni di alto livello. Anche in questo caso incide molto dal punto di vista dimensionale il Parco Porporati. Ciò che tuttavia si può rimarcare è l’assenza in quasi tutti i giardini di recinzioni (presente adeguatamente soltanto in 2 giardini) e, in alcuni casi, la carenza di adeguati accessi pedonali e ciclabili sicuri. Passando ad analizzare la dotazione di servizi ed arredo (Tavola C4.), si può notare che il 27,5% degli spazi verdi per una superficie complessiva di 61.714 mq, risulta ad un livello basso a cui si aggiunge il 37,5%, con una superficie complessiva di 48.461 mq, che presenta livelli medio-bassi. Il 65% degli spazi verdi, pertanto, denota una carente dotazione di attrezzature legata ai servizi ed all’arredo. Il 32,5% delle aree, per una superficie complessiva di 92.259 mq, pari al 33% del totale, invece, può essere qualificato con livelli medio-alti. Anche in questo caso, come già ravvisato per la funzionalità e la qualità estetica, una sola area (il Parco Porporati), si colloca nella fascia alta con una ottima dotazione di attrezzature. A differenza di quanto accadeva per gli indicatori precedenti, come si può vedere dai grafici dell’Allegato 4, un basso e medio-basso livello di servizi ed arredo non è strettamente imputabile alle classi dimensionali inferiori ai 5.000 mq, vi si ritrovano infatti 6 aree carenti di attrezzature appartenenti alle classi dimensionali superiori. E’ altresì vero, tuttavia, che nessuna area inferiore ai 1.500 mq presenta dotazione di servizi medio-alta o alta. Se si analizza più dettagliatamente l’indice attraverso i suoi indicatori è possibile mettere in luce la carenza diffusa di servizi igienici (presenti soltanto in Parco Porporati, ed al giardino Champagnat), di posteggi per le biciclette ed una OCS – Osservatorio Città Sostenibili Politecnico e Università di Torino – Dipartimento Interateneo Territorio Novembre 2003 Piano strategico comunale degli spazi verdi di Grugliasco Relazione illustrativa 52 presenza ridotta di fontanelle per l’acqua a fronte di una buona dotazione di panchine e cestini. Per quanto concerne i fattori di pressione (Tavola C5.), l’indice sintetico rivela una situazione in cui soltanto il 5% degli spazi verdi urbani (2 aree), con una superficie complessiva di 7.035 mq, si trova in condizioni di alto livello di pressione ed il 22,5%, con una superficie complessiva di 114.275 mq, pari al 40% del totale, si trova in una situazione di medio-alto livello. Il 37,5% delle aree, con una superficie complessiva di 66.266 mq, pari a circa il 25% del totale, può essere considerato di medio-basso livello, a cui vanno aggiunte quelle di basso livello di pressione, che ammontano al 35%, con una superficie complessiva di 92.584 mq, pari al 33% del totale. La situazione, relativamente agli impatti prodotti dai fattori di contesto, può dunque essere considerata sostanzialmente buona: sono infatti presenti ben 10 aree verdi del tutto prive di fattori di pressione. Quando questi compaiono sono quasi sempre legati all’incidenza del traffico automobilistico (rilevante nel 27,5% dei casi) e talvolta alla presenza della ferrovia. Infine, per quanto attiene al problema della manutenzione (Tavola C6.), l’indice sintetico segnala una situazione diffusa di buona qualità della manutenzione: il 62,5% delle aree verdi, con una superficie complessiva di 233.212 mq, pari all’83% del totale si trova nella fascia di alto livello di manutenzione, cui va aggiunto un altro 20%, con una superficie complessiva di 37.144 mq, pari a circa il13% del totale, che si trova nella fascia medio-alta. Il 15% degli spazi verdi, con una superficie complessiva di 8.149 mq, pari al 3% del totale si colloca nella fascia medio-bassa e soltanto una piccola area può essere considerata in condizioni di basso livello generale di manutenzione. Analizzando più in dettaglio l’indicatore è possibile mettere in luce che, laddove la manutenzione è carente, ciò è dovuto principalmente alla minor cura dei percorsi. OCS – Osservatorio Città Sostenibili Politecnico e Università di Torino – Dipartimento Interateneo Territorio Novembre 2003 Piano strategico comunale degli spazi verdi di Grugliasco Relazione illustrativa 53 3.2. Le questioni cruciali Il problema che emerge con maggiore evidenza dalla valutazione della qualità degli spazi verdi comunali è la diffusione di un basso livello di funzionalità. Vi è una presenza consistente di aree in cui non esiste alcuna differenziazione funzionale e per le quali diventa indispensabile una riprogettazione, se si vuole utilizzare al meglio il consistente patrimonio degli spazi verdi pubblici interni alla città. In particolare emerge la scarsa presenza di spazi attrezzati a disposizione degli anziani, che risultano tra gli utenti più numerosi degli spazi verdi e per i quali occorrerebbe pensare alla realizzazione di locali, che possano essere utilizzati anche durante l’inverno, diffondendo il modello che si è già venuto affermando in alcuni circoli bocciofili esistenti. Alla bassa differenziazione funzionale, si accompagna, generalmente, una bassa dotazione di attrezzature ed arredo, soprattutto per quanto riguarda la presenza di servizi igienici e fontanelle di acqua potabile, ed una diffusa carenza di qualità estetica. Quest’ultimo è un aspetto non trascurabile: uno spazio verde è bene che sia anche un bel giardino, ben progettato e ben disegnato; nel momento in cui si decide di avviare un cambiamento in senso migliorativo degli spazi verdi, sarà opportuno prestare una maggiore attenzione alla qualità formale del loro disegno. Il livello complessivo della qualità dei giardini e dei parchi pubblici dipende anche dalla loro gestione: occorre ripensare la gestione di questi spazi con l’obiettivo di “migliorarne la qualità, spendendo meno”. In quest’ottica, sarebbe auspicabile l’attivazione di partenariati tra il Comune e i soggetti privati e le associazioni, al fine di accrescere le risorse disponibili e provvedere all’attivazione di strutture per la progettazione e la gestione partecipata. Strutture quali il Forum di Agenda 21 Locale (il Piano strategico può diventare a tutti gli effetti una delle iniziative di spicco di Agenda 21 Locale), i Comitati di quartiere o le organizzazioni del volontariato dovrebbero diventare il necessario supporto per mantenere viva la partecipazione dei cittadini e coinvolgere scuole, famiglie, gruppi di volontari e associazioni nel processo di miglioramento degli spazi verdi. OCS – Osservatorio Città Sostenibili Politecnico e Università di Torino – Dipartimento Interateneo Territorio Novembre 2003 Piano strategico comunale degli spazi verdi di Grugliasco Relazione illustrativa 54 4. Le linee d’azione del piano 4.1. Puntare ad un obiettivo di qualità L’indagine ha consentito di disporre di un quadro valutativo sistematico del complesso degli spazi verdi urbani del Comune di Grugliasco: senza questo passo preliminare risulterebbe arduo prospettare linee d’azione che abbiano un minimo di fondatezza. Da questo quadro valutativo emergono quelle che appaiono come le questioni fondamentali e quelle che, viceversa, si pongono come questioni subordinate, se non secondarie. Va ribadito che il quadro valutativo discende dai criteri di qualità che sono stati scelti e che sono stati espressi in forma di indicatori. Questo insieme di criteri e di indicatori definisce, nel suo complesso, uno standard di qualità volutamente elevato. D’altra parte lo scopo del piano è quello di avviare un processo di sensibile miglioramento del sistema degli spazi verdi e, dunque, è parso corretto “alzare il tiro”. L’approccio nel quale ci si colloca è di quel tipo che gli inglesi chiamano di best value, cioè di non accontentarsi del livello di qualità raggiunto, ma di interrogarsi sui modi per continuare a migliorare la qualità, ripensando la qualità stessa. Avendo fissato uno standard di qualità elevato c’era da attendersi, conseguentemente, un giudizio severo sullo stato di qualità degli spazi verdi urbani di Grugliasco; ma, appunto, non va mai dimenticato il relativismo di questo giudizio; esso non è un giudizio in assoluto, ma un quadro di indicatori per orientare le linee d’azione di un piano ispirato a criteri di best value. 4.2. La rifunzionalizzazione come asse strategico del piano Come si è visto dall’esame dei risultati dell’indagine, emerge, sopra ogni altro, un problema di rifunzionalizzazione degli spazi verdi. Questo è, per certi aspetti, un risultato “a sorpresa”, nel senso che, prima che l’indagine fosse condotta, il tema assillante si identificava con la manutenzione, la quale, alla luce dei criteri individuati, si rivela invece generalmente discreta con punte di buon livello. OCS – Osservatorio Città Sostenibili Politecnico e Università di Torino – Dipartimento Interateneo Territorio Novembre 2003 Piano strategico comunale degli spazi verdi di Grugliasco Relazione illustrativa 55 Ovviamente esistono anche i casi in cui occorre migliorare la manutenzione, ma si tratta di situazioni, tutto sommato, marginali e rimediabili. È pur vero che la manutenzione è spesso al centro delle proteste dei cittadini, ma questo giudizio è un rivelatore di insoddisfazione che va interpretato, in quanto riconducibile a diversi motivi. Uno dei motivi è la sporcizia (spazzatura, deiezioni di cani). Come si sa, però, questo tipo di problema va risolto soprattutto a monte, radicando nella comunità stili di comportamento più civili nell’uso dello spazio pubblico. Il servizio della nettezza urbana di Grugliasco funziona efficientemente e non si può pretendere che il personale stazioni permanentemente nei giardini. La pulizia, che comunque è discreta, può essere migliorata con una più attenta collaborazione dei cittadini e con una più severa regolamentazione soprattutto del comportamento dei proprietari di cani, che spesso, oltre a non attenersi alle norme di sicurezza, ignorano le più elementari norme di igiene, arrivando a consentire ai cani di insudiciare le aree destinate al gioco dei bimbi. Le critiche che il pubblico rivolge in termini di carenza manutentiva riguardano inoltre lo stato dei percorsi e degli arredi. Anche in questo caso però, pur costituendo un campo in cui si deve operare per un ulteriore miglioramento, l’indagine rivela che non ci troviamo di fronte ad un motivo tale da essere impugnato come una delle cause rilevanti della carenza di qualità. Dietro la richiesta di una maggiore manutenzione si cela, infine, un motivo più di fondo, che riguarda la funzionalità del giardino, cioè la sua inadeguatezza a rispondere ad una domanda di fruizione che abbisogna di spazi, di attrezzature e di una organizzazione che il giardino attualmente non offre. L’indagine ha rivelato che questo è appunto il motivo di fondo della bassa qualità. Si potrebbe dire che oggi si spendono soldi per la manutenzione di spazi che non funzionano al meglio; il miglioramento della funzionalità renderebbe anche più efficiente la manutenzione in quanto la si eserciterebbe su spazi più utili. Peraltro, risulta arduo dare un giudizio sulla qualità della dotazione di arredi, attrezzature e servizi se non si precisa, a monte, come s’intende rifunzionalizzare i vari tipi di spazi verdi. Persino il tentativo di introdurre progressivi miglioramenti della qualità estetica non può prescindere dai modi della rifunzionalizzazione. Il ripensamento dell’assetto funzionale degli spazi verdi si pone dunque come un prius rispetto ad ogni altra decisione in ordine alla manutenzione, alla dotazione di servizi, arredi e attrezzature e al ridisegno estetico dei giardini. OCS – Osservatorio Città Sostenibili Politecnico e Università di Torino – Dipartimento Interateneo Territorio Novembre 2003 Piano strategico comunale degli spazi verdi di Grugliasco Relazione illustrativa 56 L’asse strategico fondamentale della nuova politica degli spazi verdi del Comune di Grugliasco deve dunque incentrarsi sul ripensamento del modo di intendere e di immaginare il giardino pubblico, al fine di corrispondere meglio ad una domanda di fruizione, che proviene dai vari tipi di potenziali utenti degli spazi verdi. 4.3. Il nuovo modello funzionale degli spazi verdi urbani Il nuovo modello funzionale che qui si propone deriva dalle considerazioni generali espresse nella prima parte della presente relazione, là dove si sono messi in evidenza i motivi di fondo che hanno determinato uno scollamento tra domanda ed offerta di spazi verdi in una società urbana che si è venuta rapidamente modificando. Nella città d’oggi esiste una potenziale domanda di spazi verdi che non usa o usa poco questi spazi, perché privi delle prestazioni funzionali ritenute necessarie dalla domanda stessa. Occorre dunque conoscere più a fondo la domanda proveniente dai cittadini; andarvi incontro e modificare conseguentemente, con la partecipazione diretta dei cittadini stessi, i giardini pubblici. Si è però già in grado di delineare alcuni tratti salienti del nuovo modello funzionale degli spazi verdi, che può essere proposto ai cittadini e discusso con loro: - le varie attività di gioco, di svago e di ritrovo, che caratterizzano la domanda dello spazio verde pubblico, richiedono una maggiore specializzazione funzionale dello spazio verde, superando una visione del medesimo come spazio funzionalmente indifferenziato; - vi è un problema di efficienza funzionale, che ogni spazio specializzato deve avere e che richiede una più attenta definizione delle specifiche tecniche dei requisiti di qualità, sicurezza, comfort, dotazione infrastrutturale e impiantistica; - il bisogno di una più accentuata specializzazione funzionale non nasce solo da una più esigente domanda di varie categorie di utenti (i bambini, i ragazzi, gli anziani, i possessori di cani, gli sportivi, i contemplativi, ecc.), ma anche dalla conflittualità che tra queste categorie si viene a creare OCS – Osservatorio Città Sostenibili Politecnico e Università di Torino – Dipartimento Interateneo Territorio Novembre 2003 Piano strategico comunale degli spazi verdi di Grugliasco Relazione illustrativa 57 nello spazio indifferenziato e che costituisce uno dei motivi non secondari di insoddisfazione da parte del potenziale utente; - la specializzazione funzionale non deve però portare ad una rigida compartimentazione del giardino facendolo degradare ad uno spazio di luoghi recintati di tipo utilitaristico; il giardino non deve perdere il senso della sua unitarietà e della sua funzione di spazio naturale a valenza estetica; - la specializzazione funzionale non deve neppure portare ad una uniforme standardizzazione dei vari giardini ma, attraverso un processo di progettazione e gestione partecipata, deve condurre ad una situazione di individualizzazione dei medesimi, i quali devono perdere i connotati standardizzati dei giardini pubblici, per assumere sempre più i tratti individualizzati che caratterizzano i giardini privati: ogni singola comunità locale dovrebbe poter personalizzare il proprio giardino pubblico, rendendolo inconfondibile; - i tecnici addetti alla progettazione degli spazi verdi dovrebbero, con un atto di modestia, predisporsi ad un più attento ascolto dei bisogni manifestati dai singoli cittadini, trovando le soluzioni tecniche più appropriate per assecondarli: si ribadisce che il metodo della progettazione partecipata crea le condizioni propizie per questo ascolto e per questa stretta cooperazione tra tecnici e cittadini. Il nuovo modello funzionale si basa su una più spiccata specializzazione a cominciare dai seguenti spazi: - spazio gioco per bimbi; - spazio gioco per ragazzi; - spazio di ritrovo per anziani. La tendenza attuale è di delimitare più nettamente tali spazi, ricorrendo a varie e appropriate forme di recinto, e istituendo più precise regole per la loro corretta gestione e fruizione da parte dei cittadini. Ovviamente deve continuare ad esserci quello spazio di libera fruizione che amalgama i vari spazi specializzati in quel tutto unitario che è il giardino: c’è bisogno di affermare una immagine di giardino costituito da un sistema di giardini OCS – Osservatorio Città Sostenibili Politecnico e Università di Torino – Dipartimento Interateneo Territorio Novembre 2003 Piano strategico comunale degli spazi verdi di Grugliasco Relazione illustrativa 58 con funzioni specializzate, dove le funzioni utilitaristiche soggiacciono alle regole della valorizzazione estetica, che costituiscono l’essenza culturale del giardino e che lo distinguono da un semplice affastellamento di alberi, siepi e prati. Una condizione fondamentale per rendere frequentato il giardino pubblico è la frequentazione stessa. È provato che la frequentazione è la via per aumentare il senso di sicurezza del giardino pubblico, ed è altrettanto noto che il senso di insicurezza è uno dei deterrenti per la frequentazione. Gli spazi specializzati hanno questa funzione attrattiva, la quale può essere accentuata nella misura in cui, alle funzioni di svago tipiche degli spazi verdi, si aggiungono servizi sociali, scuole, centri per attività culturali, associative, sportive. 4.4. Massimizzare l’accessibilità a spazi verdi di qualità Il miglioramento dello standard di qualità degli spazi verdi urbani non è scindibile dal miglioramento della loro accessibilità. Solo una dequalificante interpretazione amministrativa dell’originaria definizione dello standard urbanistico ha ridotto questo ad un rozzo rapporto quantitativo tra abitanti e metri quadrati di aree a servizi. Bisogna recuperare l’originaria definizione che dello standard è stata data dall’urbanistica moderna, per la quale lo standard è una funzione inscindibile di quantità, qualità e accessibilità. Il nuovo modello funzionale deve pertanto avere nell’accessibilità uno dei suoi requisiti basilari. Il criterio che qui è stato adottato si basa sul raggio massimo di accessibilità, che è stato fissato in 150 m per lo spazio gioco bimbi e in 300 m per lo spazio gioco ragazzi e per lo spazio anziani. La proposta di attribuzione degli spazi funzionali ai vari giardini è avvenuta in modo tale che tutta la popolazione residente si trovi nelle suddette condizioni di accessibilità, o comunque molto prossime ad esse, nel vincolo di non superare determinati limiti di affollamento. L’attribuzione degli spazi funzionali ha ovviamente tenuto conto dello stato attuale, che vede già una presenza di tali spazi nei vari giardini. Là dove queste funzioni sono già presenti sono state mantenute, suggerendo gli interventi ritenuti utili o necessari per il loro miglioramento. Sono infine stati assegnati ai restanti OCS – Osservatorio Città Sostenibili Politecnico e Università di Torino – Dipartimento Interateneo Territorio Novembre 2003 Piano strategico comunale degli spazi verdi di Grugliasco Relazione illustrativa 59 giardini i vari spazi funzionali in modo tale da assicurare a tutta la popolazione residente lo standard di accessibilità sopra definito. Ovviamente questa assegnazione ha tenuto conto delle caratteristiche dimensionali e di contesto dei vari giardini. 4.5. Realizzare la rete degli spazi verdi urbani e periurbani Il verde offre uno spazio indispensabile per il tempo libero e lo svago dei cittadini. Il verde assolve ad una importante funzione ecologica per la qualità ambientale della città. Ambedue queste funzioni richiedono che non si guardi agli spazi verdi urbani come a delle isole, ma come a parti di un più vasto sistema. Considerando gli spazi verdi come servizio per i cittadini, il tipo di sistema di cui c’è bisogno è costituito da una rete di percorsi pedonali e ciclabili gradevoli e sicuri, tali da rendere agevole il passaggio dall’uno agli altri dei vari giardini attraverso una sorta di sentiero verde, che colleghi giardini e scuole in una rete continua, sicura e ben connessa. Il vantaggio che deriverebbe dalla realizzazione di questo sentiero verde è evidente: esso infatti consentirebbe di collegare, e in un certo senso di avvicinare, i vari giardini dando luogo ad una specie di parco urbano policentrico. Il sentiero verde dovrebbe essere costituito da piste ciclabili e percorsi pedonali sicuri, continui, gradevoli e soprattutto privi di barriere architettoniche. Nel tracciare questo disegno, il Piano strategico degli spazi verdi trova un valido supporto nel sistema di piste ciclabili indicato dal Piano Regolatore del Comune di Grugliasco. I vantaggi per i cittadini aumenterebbero sensibilmente qualora questo reticolo del sentiero verde urbano si connettesse, sui margini della città, con una rete di strade verdi (greenways) che si dirama per la campagna circostante, rendendo fruibile il grande sistema di spazi verdi periurbani. Anche in questo caso il Piano strategico degli spazi verdi si collega coerentemente con il grande parco agronaturale periurbano proposto dal Piano Regolatore e dalle connessioni ciclabili ivi previste. Considerando la funzione ecologica degli spazi verdi, la nozione di sistema non riguarda i problemi di accessibilità, ma di connettività ecosistemica, per cui, a parità di quantità di verde, un sistema a rete possiede una valenza ecologica più OCS – Osservatorio Città Sostenibili Politecnico e Università di Torino – Dipartimento Interateneo Territorio Novembre 2003 Piano strategico comunale degli spazi verdi di Grugliasco Relazione illustrativa 60 alta di uno ad isole. In questo caso la distinzione tra verde pubblico e verde privato cessa di avere rilevanza: anche i giardini privati forniscono il loro contributo alla qualità ambientale della città e, in questa loro funzione di esternalità positiva, vanno valorizzati: un censimento e una più attenta regolamentazione di questo patrimonio potrebbero costituire una ulteriore linea di lavoro del Piano strategico degli spazi verdi. 4.6. Il traguardo del piano e il programma degli interventi Agli elaborati cartografici della fase di analisi e valutazione dello stato di fatto, si aggiungono gli elaborati relativi alla proposta di piano. Innanzitutto la tavola di piano (vedasi la Tavola E), che assegna ai vari giardini le funzioni specializzate relative allo spazio gioco bimbi, allo spazio gioco ragazzi e allo spazio anziani. L’attribuzione degli spazi funzionali alle varie aree è sintetizzata nella Tab.3. (con il pallino nero sono identificate le attrezzature già esistenti, con quello bianco le attrezzature che si propone di realizzare). La tavola visualizza lo scenario del traguardo del piano; il passo successivo richiede che si definisca un criterio di priorità e si delinei il programma degli interventi, tenendo conto dei vincoli derivanti dal flusso delle risorse disponibili. Sembra sensato assegnare la priorità a quelle aree che sono del tutto prive di spazi funzionali, per poi passare a migliorare gli spazi funzionali già esistenti ma che richiedono una rifunzionalizzazione. Nella stessa tavola è stato tracciato il reticolo del sentiero verde urbano e delle strade verdi periurbane, tenendo conto di quanto previsto dal Piano Regolatore Generale e proponendo alcune integrazioni. Sono state inoltre individuate le aree verdi di pertinenza delle scuole, dei centri sportivi e dei circoli che contengono attualmente spazi per anziani. Si è, infine, aggiunta l’informazione relativa alle aree verdi previste dal Piano Regolatore all’interno delle aree di trasformazione urbanistica. Per ora ci si è limitati a riportare queste aree così come il Piano Regolatore le individua. Vi sarebbe però da riconsiderare questo disegno alla luce del quadro previsionale del Piano strategico degli spazi verdi. Sul disegno di queste aree e sulla loro qualificazione funzionale i due tipi di piano si incontrano, poiché il Piano strategico è in grado di fornire indicazioni non solo sul ruolo funzionale da OCS – Osservatorio Città Sostenibili Politecnico e Università di Torino – Dipartimento Interateneo Territorio Novembre 2003 Piano strategico comunale degli spazi verdi di Grugliasco Relazione illustrativa 61 assegnare a queste aree, ma anche sul modo di disegnarle. In proposito si può sin d’ora osservare che il posizionamento degli edifici all’interno delle aree di trasformazione, così come indicato dalle schede di PRGC, comporta, in molti casi, una eccessiva frantumazione degli spazi verdi degradandoli ad aiuole o, comunque a spazi residuali. A parità di area a verde gioverebbe un maggiore accorpamento, in modo da ricavare giardini di significativa dimensione. Se si seguisse questa impostazione, il patrimonio di aree verdi potrebbe giovarsi di un significativo arricchimento, che sarebbe limitato dall’attuale disegno. In questa fase di impostazione delle linee d’azione del piano si è preferito non avanzare proposte operative con riferimento a queste aree, rinviando ad una fase successiva il loro riesame da operarsi in stretta connessione con i responsabili del settore urbanistico. Questo tema costituisce, dunque, una delle linee d’azione del piano strategico. Alla tavola di piano si è pervenuti tramite tre carte di lavoro (si vedano le Tavole D1, D2 e D3), dove si è evidenziata l’accessibilità ai tre tipi di spazi funzionali, potendo in tal modo verificare il grado di copertura della domanda. Su ciascuna delle tre carte dell’accessibilità sono state aggiunte delle aree ulteriori, che si configurano come spazi verdi che possono integrare l’offerta dei giardini pubblici. Nella carta relativa agli spazi gioco bimbi sono state aggiunte le aree delle scuole materne ed elementari che dispongono di spazi verdi, evidenziando, anche per queste aree, il raggio di accessibilità dei 150 m. Altrettanto si è fatto per la carta relativa agli spazi gioco ragazzi, considerando però le aree delle scuole medie inferiori e superiori. Si sono inoltre segnalate le aree sportive attrezzate, gestite da associazioni aperte ai ragazzi. Anche per queste aree è stato evidenziato il raggio di accessibilità dei 300 m. Come si sa, gli spazi verdi delle scuole costituiscono una risorsa importante per bimbi e ragazzi, non solo come spazio didattico, ma anche come spazio gioco al di fuori dell’orario scolastico. Si tratta di spazi attrezzati, protetti e più agevolmente sorvegliabili. La loro fruizione al di fuori dell’orario scolastico pone problemi di gestione, che coinvolgono direttamente le autorità scolastiche e il personale dipendente. Esistono già alcuni casi in cui questa fruizione è in atto, si tratta di valutare le modalità più appropriate per la sua diffusione, specialmente là dove l’apporto degli spazi verdi delle scuole risulta decisivo per coprire la domanda con una buona accessibilità. OCS – Osservatorio Città Sostenibili Politecnico e Università di Torino – Dipartimento Interateneo Territorio Novembre 2003 Piano strategico comunale degli spazi verdi di Grugliasco Relazione illustrativa 62 Anche la carta relativa agli spazi per anziani è stata integrata con l’aggiunta dei circoli bocciofili esistenti, evidenziando il raggio di accessibilità dei 300 m. Su tutte e tre le carte tematiche sono state evidenziate le aree verdi previste dal Piano Regolatore all’interno delle aree di trasformazione urbanistica. Tabella 3. Attribuzione degli spazi funzionali Codice d’area A3-01 A3-02 A3-03 A3-04 A3-05 A3-06 A3-07 A3-08 A3-09 A3-10 A3-11 A3-12 A3-13 A3-14 A3-15 A3-16 A3-17 A3-18 A3-19 A3-20 A3-21 A3-22 A3-23 A3-24 A3-25 A3-26 A3-27 A3-28 A3-29 A3-30 A3-31 A3-32 A3-33 A3-34 A3-35 A3-36 A3-37 A3-38 A3-39 B3-01 Totale Gioco bimbi 36 Gioco ragazzi 15 Spazio anziani 16 OCS – Osservatorio Città Sostenibili Politecnico e Università di Torino – Dipartimento Interateneo Territorio Area [mq] 5.620 13.153 8.600 10.012 8.846 844 3.350 17.760 1.826 3.345 14.009 6.308 1.437 9.637 9.775 2.124 3.160 3.822 811 2.718 600 926 2.222 4.250 1.980 9.793 1.655 4.227 11.292 3.880 2.808 1.444 2.057 5.985 2.300 1.037 13.528 3.137 2.156 77.726 280.160 Novembre 2003 Piano strategico comunale degli spazi verdi di Grugliasco Relazione illustrativa 63 4.7. Informare il pubblico sulla formazione e sull’attuazione del piano Il sistema di indicatori che è stato messo a punto, ha consentito di valutare la qualità dello stato di fatto e consentirà di valutare il piano nel momento in cui si tradurrà in proposte progettuali più operative. Lo stesso sistema di indicatori consentirà di valutare l’efficacia delle azioni di piano di mano in mano che questo si attua. Ovviamente questa valutazione nel corso del processo di attuazione richiede l’apprestamento di un’attività di monitoraggio e di periodico reporting, attraverso cui si rende pubblico lo stato di attuazione del piano, i successi conseguiti, le difficoltà incontrate, le varianti introdotte e i loro motivi, il grado di soddisfazione da parte dei cittadini e tutte quelle informazioni che servono agli amministratori e ai cittadini per controllare se il processo di piano va nella direzione attesa e secondo i tempi previsti, oppure se, viceversa, il piano rischia di non raggiungere i traguardi che si era prefissati. L’operazione che stiamo qui configurando non è altro che la valutazione ambientale strategica (VAS) del piano nella sua fase ex-ante, cioè prima dell’adozione del piano stesso, e in quella in itinere, cioè durante la sua attuazione. È nostra convinzione che la VAS ex-ante debba essere concepita come il primo passo di quella in itinere. Se non si adotta questa impostazione non si ha la certezza dell’implementabilità del sistema di monitoraggio basato sugli indicatori della fase ex-ante (ad esempio, a causa del costo eccessivo dell’aggiornamento del database delle informazioni che servono per calcolare gli indicatori): ciò sarebbe causa di uno iato tra VAS ex-ante e VAS in itinere, vanificando la possibilità di verificare se si sta effettivamente ed efficacemente perseguendo gli obiettivi di qualità del piano. Ciò comporta che il database dei dati di monitoraggio per il calcolo degli indicatori venga, sin dalla fase ex-ante predisposto per il monitoraggio: è appunto ciò che qui è stato fatto. Pertanto, gli uffici comunali dispongono del necessario strumento tecnico per la gestione, il monitoraggio, la valutazione e il reporting del piano. Il database è gestibile tramite le schede d’area da cui è possibile accedere direttamente agli archivi delle informazioni per calcolare gli indicatori. L’attività di reporting ne risulta agevolata, potendosi periodicamente fare il punto sullo stato di avanzamento del piano tramite un sintetico rapporto accompagnato dalle schede d’area. OCS – Osservatorio Città Sostenibili Politecnico e Università di Torino – Dipartimento Interateneo Territorio Novembre 2003 Piano strategico comunale degli spazi verdi di Grugliasco Relazione illustrativa 64 Vi è un ulteriore importante aspetto che merita di essere preso in considerazione. Il database del piano contiene informazioni di interesse pubblico: ciò pone il problema della sua accessibilità da parte del pubblico. È questo uno dei principi base dell’e-government: i database che detengono informazione di interesse pubblico devono essere resi accessibili al cittadino anche utilizzando le moderne tecnologie dell’informazione e della comunicazione (ICT – Information & Communication Technologies). In considerazione di questo principio, si è predisposto il database e il sistema di monitoraggio e reporting in modo tale da renderlo accessibile in rete tramite il sito web del Comune. Questa diffusione dell’informazione del piano attraverso le ICT e questo riferirsi al principio base dell’e-government nella gestione dei database del piano proietta il piano in una dimensione nuova, che possiamo chiamare dell’eplanning. La differenza tra la messa in rete della versione virtuale degli elaborati cartacei del piano e la messa in rete dei database del monitoraggio e del reporting è sostanziale: nel primo caso si pratica l’e-commerce; nel secondo, l’egovernment. Noi riteniamo che questa strada debba essere imboccata cominciando da esperienze pilota. Nel caso in esame vi sono le condizioni per una riuscita dell’esperimento, poiché il Comune di Grugliasco dispone delle competenze tecniche necessarie: la presenza di personale tecnico altamente professionalizzato, la disponibilità di un sistema informativo territoriale efficiente, l’abitudine alla cooperazione intersettoriale costituiscono appunto le condizioni per la riuscita. 4.8. Piano strategico degli spazi verdi e Agenda 21 Locale Il Piano strategico degli spazi verdi non è un piano disciplinato da una qualche legge: esso si inquadra nell’ampio ventaglio degli strumenti di governance di iniziativa volontaria, che sono a disposizione degli enti locali per migliorare i modi dell’amministrazione del bene pubblico. La proposta di piano qui presentata è il risultato di uno studio tecnico; pertanto essa non può essere considerata il piano vero e proprio: per giungere al piano è OCS – Osservatorio Città Sostenibili Politecnico e Università di Torino – Dipartimento Interateneo Territorio Novembre 2003 Piano strategico comunale degli spazi verdi di Grugliasco Relazione illustrativa necessaria una valutazione politica, la 65 cui procedura dovrà essere opportunamente definita. In proposito, la scelta che l’amministrazione intende perseguire è di attivare una procedura ispirata all’Agenda 21 Locale (A21L) sul tema degli spazi verdi. Questa scelta è qualificante per vari aspetti: - A21L è specificamente mirata a produrre un piano d’azione per la sostenibilità locale; - il Piano strategico degli spazi verdi si inquadra tra i vari possibili strumenti che perseguono il fine della sostenibilità locale, per cui occorre fare in modo che il piano d’azione di A21L e il Piano strategico degli spazi verdi siano strettamente integrati e cooperanti; - A21L è una procedura di governance tesa a creare condivisione e coesione sociale intorno ai temi della sostenibilità; - una siffatta procedura di governance può essere di giovamento nell’attuazione del Piano strategico degli spazi verdi; - A21L è una procedura basata sui principi delle buone pratiche, quali il principio di responsabilità e quello di trasparenza, che impongono di fissare traguardi e di verificarne pubblicamente il perseguimento; - il Piano strategico degli spazi verdi intende aderire pienamente a questi principi e lo fa anche apprestando gli strumenti tecnici per assicurare piena trasparenza al processo di approvazione, attuazione, monitoraggio e verifica del piano stesso. Le A21L tematiche si sono spesso dimostrate più coinvolgenti di quelle globali, mirate alla formazione di un piano d’azione della sostenibilità. Una A21L sul tema degli spazi verdi può costituire un processo in grado di attivare una buona partecipazione dei cittadini, anche perché esso si presta ad essere facilmente allargato al più vasto tema del miglioramento dello spazio pubblico della città. I giardini e i parchi urbani sono lo spazio pubblico più esteso dopo le strade, ma sono anche uno spazio la cui buona fruizione, come dimostra l’indagine eseguita, non è scindibile da una nuova qualità dello spazio stradale che ne garantisce l’accessibilità: spazio verde e spazio stradale dovrebbero unificarsi in OCS – Osservatorio Città Sostenibili Politecnico e Università di Torino – Dipartimento Interateneo Territorio Novembre 2003 Piano strategico comunale degli spazi verdi di Grugliasco Relazione illustrativa 66 una procedura unitaria di A21L incentrata sul grande tema della qualità dello spazio pubblico della città. Lo spazio pubblico è il teatro della città, dalla sua qualità dipende in larga misura la qualità del vivere in città: il Piano strategico degli spazi verdi e il piano della mobilità sostenibile sono due strumenti che devono procedere in stretta relazione e devono diventare uno dei principali campi di esercizio della partecipazione democratica dei cittadini al governo locale. In quest’ottica, si conferma la necessità di integrare strettamente A21L con questo tipo di pianificazione, che mette in gioco la qualità dello spazio pubblico della città. 4.9. Gli assi strategici e linee d’azione in sintesi Possiamo, in conclusione, delineare gli assi strategici e le relative linee d’azione, su cui potrebbe incentrarsi il Piano strategico degli spazi verdi e che possono essere proposti in un eventuale Forum di A21L: • asse strategico 1: la rifunzionalizzazione 1.1. rendere più attraenti la aree verdi realizzando una maggiore specializzazione funzionale delle medesime, dando priorità agli spazi gioco per bimbi, a quelli per ragazzi e agli spazi per anziani; 1.2. ripensare il modello organizzativo delle aree verdi e la dotazione di servizi, arredi e attrezzature, in funzione di quanto detto al punto precedente; 1.3. definire più precisi standard di qualità del disegno formale dei giardini in modo da migliorarne la qualità estetica; 1.4. riesaminare il disegno e specificare le funzioni da assegnare agli spazi verdi previsti dal PRGC nelle aree di trasformazione urbanistica. • asse strategico 2: il sentiero verde 2.1. creare una rete di percorsi pedonali e ciclabili, segnati da filari alberati, siepi e aiuole, detta “sentiero verde”, che connetta il OCS – Osservatorio Città Sostenibili Politecnico e Università di Torino – Dipartimento Interateneo Territorio Novembre 2003 Piano strategico comunale degli spazi verdi di Grugliasco Relazione illustrativa 67 complesso degli spazi verdi dei giardini, dei parchi, delle scuole e dei centri sportivi; 2.2. eliminare sistematicamente le barriere architettoniche dal sentiero verde, coinvolgendo nel collaudo del medesimo le associazioni dei portatori di handicap; 2.3. verificare la rete di piste ciclabili prevista dal PRGC in modo da renderla coerente con la realizzazione del sentiero verde; 2.4. integrare la proposta del sentiero verde nel Piano Urbano del Traffico; 2.5. collegare la rete del sentiero verde con il sistema delle strade verdi previste dal PRGC nell’ambito del parco agronaturale periurbano; 2.6. coinvolgere le scuole nella progettazione del sentiero verde come parte fondamentale del percorso casa-scuola; 2.7. avviare un censimento del patrimonio verde privato e avviare un’azione per la sua valorizzazione come parte della rete ecologica della città. • asse strategico 3: i partenariati 3.1. avviare uno studio per la formazione di un piano di sviluppo delle varie possibili forme di partenariato, da quelle volontarie a quelle economiche, atte ad aumentare il tasso di partecipazione dei cittadini alla progettazione, realizzazione e gestione delle aree verdi, oltre che a far confluire maggiori risorse esterne, pubbliche e private, quale contributo per la manutenzione e gestione; 3.2. fare in modo che i partenariati diventino lo sbocco concreto dei processi partecipativi avviati nell’ambito di Agenda 21 Locale; 3.3. pubblicizzare adeguatamente l’iniziativa del Piano strategico degli spazi verdi quale esempio di buona pratica, in modo da ottenere sostegno finanziario da parte di altri enti alla sua prosecuzione. • asse strategico 4: la manutenzione 4.1. proseguire nell’implementazione del programma che l’Amministrazione ha avviato per il miglioramento della manutenzione; OCS – Osservatorio Città Sostenibili Politecnico e Università di Torino – Dipartimento Interateneo Territorio Novembre 2003 Piano strategico comunale degli spazi verdi di Grugliasco Relazione illustrativa 4.2. 68 correlare il database del Piano strategico degli spazi verdi con il database per la manutenzione, in modo da integrare le misure di manutenzione con quelle di pianificazione. • asse strategico 5: la partecipazione 5.1. avviare una procedura tematica di Agenda 21 Locale dedicata al miglioramento dello spazio pubblico della città, dove Piano strategico degli spazi verdi, Piano Urbano del Traffico e Piano Regolatore Generale Comunale trovino un comune terreno di stretta cooperazione; 5.2. lanciare iniziative di progettazione partecipata che coinvolgano sia le scuole che i quartieri; 5.3. formare la mappa dei processi partecipativi in atto e avviare un processo per la loro diffusione, per il rafforzamento della loro capacità di generare coesione sociale, per il consolidamento della loro funzione di struttura democratica di base. OCS – Osservatorio Città Sostenibili Politecnico e Università di Torino – Dipartimento Interateneo Territorio Novembre 2003