Ambiente – cartografia, dati e leggi
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Ambiente – cartografia, dati e leggi
AMBITO 16 PIANO INTERCOMUNALE DI PROTEZIONE CIVILE AMBIENTE 1. PARTE GENERALE: CARTOGRAFIA, DATI E LEGGI AMBIENTE INDICE PREMESSA................................................................................................................................................. 2 DESCRIZIONE DEL TERRITORIO ......................................................................................................... 2 MORFOLOGIA ........................................................................................................................................ 3 DISTRIBUZIONE DELLA POPOLAZIONE......................................................................................... 6 AREE OMOGENEE................................................................................................................................ 8 VIE DI COMUNICAZIONE....................................................................................................................... 10 Percorsi Alternativi................................................................................................................................ 11 EVENTI POSSIBILI .................................................................................................................................. 14 CARTOGRAFIA ........................................................................................................................................ 14 ANALISI DELLE INFRASTRUTTURE E DEI SITI STRATEGICI – ELEMENTI DI SCENARIO .. 14 Siti vulnerabili sul territorio................................................................................................................... 26 LEGGI E NORME ..................................................................................................................................... 29 LE COMPETENZE COMUNALI ......................................................................................................... 29 LEGISLAZIONE NAZIONALE............................................................................................................. 31 LEGISLAZIONE REGIONALE............................................................................................................ 36 Rev.2.1 Provincia di Genova Area 06 1 INFOSAFE www.intersafe.it AMBITO 16 PIANO INTERCOMUNALE DI PROTEZIONE CIVILE AMBIENTE PREMESSA L’ambiente in cui si muovono le attività di Protezione Civile deve essere conosciuto a fondo. Si tratta di conoscerlo morfologicamente, possederne la cartografia completa, avere informazioni territoriali e sociali precise e conoscere le leggi, sia giuridiche che ambientali, che lo governano. Premessa di ogni piano o programma di Protezione Civile e' un'analisi del quadro strutturale del territorio amministrato, sia sotto il profilo della normativa vigente che sotto l'aspetto della struttura socio territoriale. Questa analisi costituisce di fatto la base di ogni successiva azione progettuale. Questa Sezione comprende: • Una Analisi della situazione locale, in ambito provinciale, in termini di Protezione Civile e di documentazione ad essa correlata; • Una raccolta di dati e cartografia atti a descrivere il territorio. DESCRIZIONE DEL TERRITORIO Rev.2.1 Provincia di Genova Area 06 2 INFOSAFE www.intersafe.it AMBITO 16 PIANO INTERCOMUNALE DI PROTEZIONE CIVILE AMBIENTE L’ambito in esame, situato nella parte orientale della provincia di Genova, e’ composto dai diciannove comuni il cui territorio appartiene (tutto o in gran parte), al bacino del fiume Entella e dei suoi affluenti (i torrenti Lavagna, Graveglia e Sturla): Chiavari, Lavagna, Leivi, S.Colombano Certenoli, Coreglia Ligure, Cicagna, Orero, Tribogna, Moconesi, Lorsica, Favale di Malvaro, Uscio, Lumarzo, Neirone, Ne, Cogorno, Carasco, Mezzanego, Borzonasca. Il comune di Chiavari e’ interessato anche dal bacino del Rupinaro. Sul territorio considerato sono presenti due comunità montane. Comunità Montana Fontanabuona Comprende i comuni di Cogorno, Carasco, Leivi, S.Colombano Certenoli, Coreglia Ligure, Cicagna, Orero, Tribogna, Moconesi, Lorsica, Favale di Malvaro, Uscio, Lumarzo, Neirone, Bargagli, Avegno e Sori. Comunità Montana Valli Aveto, Graveglia, Sturla Comprende i comuni di Ne, Mezzanego, Borzonasca, Rezzoaglio e S. Stefano d’Aveto. MORFOLOGIA Il territorio dell’Ambito è interessato da due bacini idrografici: il bacino idrografico del fiume Entella ed il bacino del torrente Rupinaro. Bacino idrografico del Fiume Entella Il bacino dell’Entella è assai più vasto, rispetto a quello del Rupinaro, e, a sua volta, si suddivide in tre parti. - Bacino del Torrente Entella – Sturla; - Bacino del Torrente Lavagna; - Bacino del Torrente Graveglia. Il bacino idrografico del Fiume Entella e del Torrente Sturla è ubicato sul versante tirrenico dell’Appennino Ligure, è pari a circa 146 Km2, ricade interamente in Provincia di Genova e precisamente all’interno dei limiti amministrativi dei seguenti comuni: Lavagna, Leivi, Chiavari, Borzonasca, Mazzanego, San Colombano Certenoli, Carasco e Cogorno. Il Torrente Lavagna, nasce dalle pendici del monte Lavagnola ubicato ai confini tra i Comuni di Torriglia e Lumarzo. Attraversa, seguendone i confini territoriali, i comuni di Lumarzo-NeironeUscio-Moconesi-Tribogna. Giunge quindi a Carasco interessando i Comuni di Cicagna-Coreglia Ligure-Lorsica-S. Colombano Certenoli e Leivi. Nel territorio comunale di Carasco assume la denominazione di Torrente Entella a seguito della confluenza con i Torrenti Sturla e Graveglia e, prima di raggiungere il Mar Ligure, attraversa i territori comunali di Cogorno-Chiavari-Lavagna. L'ultimo tratto dell'Entella segue i limiti territoriali tra i Comuni di Chiavari e Lavagna. I principali affluenti del Lavagna e dell'Entella, che ne rappresentano anche il sotto-bacino, sono da Nord a Sud: - il Torrente Neirone che interessa i territori comunali di Neirone e Moconesi; Rev.2.1 Provincia di Genova Area 06 3 INFOSAFE www.intersafe.it AMBITO 16 PIANO INTERCOMUNALE DI PROTEZIONE CIVILE AMBIENTE - il Torrente Malvaro (o Rio Malvaro) che interessa i Comuni di Orero-Cicagna-Lorsica e Favale di Malvaro; - il Torrente Sturla e il suo affluente Cicana che interessano i comuni di S. Colombano CertenoliBorzonasca-Mezzanego-Carasco; - il Torrente Graveglia che interessa i comuni di Ne’-Cogorno e Carasco. La lunghezza totale del Lavagna-Entella è di 42km circa. L'andamento dell'alveo è molto sinuoso dall'origine alla confluenza con il Graveglia, mentre l'ultimo tratto, dalla località Rivarola (in Comune di Carasco) alla foce, è rettilineo. La pendenza è di un certo rilievo solo nel tratto che va dall'origine a Lumarzo. Nel tratto successivo, il corso del torrente è pianeggiante. La superficie imbrifera totale è di 370,60 kmq. La portata di piena è di 2740,216 m3/s. Tra citati affluenti dell'Entella meritano particolare attenzione: il Torrente Sturla e il Torrente Graveglia, che confluiscono nel bacino principale a pochi km dalla foce (lo Sturla a nord-ovest dell'abitato di Carasco e il Graveglia tra Prioria e Rivarola) ed hanno una notevole portata di piena (lo Sturla 1331,741 m3/s - il Graveglia 893,296 m3/s). Ciò determina, in presenza di precipitazioni piovose intense e persistenti nel settore nordorientale, della pianura di Lavagna, un notevole e repentino ingrossamento del bacino principale del Lavagna-Entella nell’area compresa tra l'abitato di Carasco e lo sbocco al mare. Torrente Entella Natura del terreno: le rocce del territorio in esame appartengono tutte all'Eocene e tra esse prevalgono gli scisti galestrini, le arenarie, i calcari alberesi e le rocce eruttive metamorfiche. I fondovalle: alluvionali, risultano di interesse strettamente agricolo ed in progressivo stato di trasformazione con indirizzo industriale-artigianale ed abitativo. Le pendenze prevalenti sono tra le più forti della Liguria e, data la più o meno accentuata degradazione della copertura forestale, la percentuale di terreni maturi (terre brune-lisciviate-terre brune mediterranee) risulta abbastanza ridotta mentre hanno assunto grande attenzione i Ranker (terreni poco evoluti e poco profondi) formatisi su roccia acida, generalmente non calcarea. Vegetazione: il territorio risulta profondamente alterato dall'azione antropica manifestatasi sia con attività distruttive, sia con colture artificiali (notevole l’impianto di castagneti da frutto). I castagneti sono in stato di abbandono; il ceduo non ha il vigore necessario e le cure sufficienti allo sviluppo. Il piano basale corrispondente alla zona della macchia mediterranea si innalza, nelle valli più interne, fino a 300-400 metri; su quelle prossime al mare fino a 500-600 metri; eccezionalmente fino a 730 metri sul monte Pissacqua In Comune di San Colombano Certenoli. Sui versanti freschi, il clima (temperatura-piovosità e suolo fresco) consente formazioni ignifere. Nei Comuni di San Colombano-Carasco-Ne’, se non ostacolato dal pa-scolo e dai frequenti incendi, si diffonde e si rinnova rigogliosamente il pinasco. Nelle stazioni favorevoli oltre i 200-300 metri si trovano carpini (su terreni neutri) e querco/castaneti (su terreni aridi) unitamente ad elementi mediterranei di cui si trovano ogni tanto tracce. Nel piano montano trovano collocazione rimboschimenti di abete bianco (vasto rimboschimento dei monte Bozzale) esteso tra i 720 e i 1150 metri s.l.m., la Dauglasia e il pino nero. Arginatura: il torrente Entella, dal punto ove trae denominazione (località Graveglia) e sino alla foce sul confine tra i Comuni di Chiavari e Lavagna, scorre in fondale pianeggiante, con bastionature realizzate con blocchi di ardesia o altri materiali che ne rendono stabile l'alveo per mezzo di frequenti operazioni di livellamento dello stesso tramite esportazione di materiali litoidi. Rev.2.1 Provincia di Genova Area 06 4 INFOSAFE www.intersafe.it AMBITO 16 PIANO INTERCOMUNALE DI PROTEZIONE CIVILE AMBIENTE Torrente Lavagna Vegetazione: l'abbandono delle colture, agrarie, dei prati e dei pascoli, ha messo a disposizione vaste superfici di terreni estremamente profondi. li bacino del Lavagna, terra d'eccellenza per il castagno, presenta le caratteristiche della collina e della montagna di Levante. La montagna scoperta è soggetta a dilavamento superficiale molto intenso per le abbondanti precipitazioni. Le forti pendenze che sono prevalenti, rendono moto brevi i tempi di corrivazione e le zone disboscate causano punte di piena molto pericolose per i paesi del fondo valle. Coltivazione ed allevamenti: la Valfontanabuona ha visto negli ultimi decenni una fortissima riduzione del bestiame bovino e ovino, la totale scomparsa delle capre ed un mutamento senza precedenti nella produzione del reddito da parte delle popolazioni residenti con un quasi totale abbandono delle colture cerealicole e ortofrutticole. Nelle piane alluvionali di fondo valle viene praticata con successo l'arboricoltura di conifere ad uso alberi di natale. Arginatura: in prevalenza le arginature sono di origine naturale. In alcune zone (CicagnaMoconesi) il torrente scorre entro faglie ardesiatiche. Nei Comuni di Coreglia e San Colombano sono state costruite bastionature ed operati ripascimenti con prelievo di litoldi. Torrente Graveglia Vegetazione: sono prevalenti i castagneti da frutto in via di progressiva riduzione per l'abbandono delle coltivazione da parte delle popolazioni delle vallate. Presenti anche boschi cedui di allo fusto, conifere, macchia mediterranea e zone adibite a pascolo. Lungo il torrente non manca la vegetazione spontanea costituita da cespugli e arbusti con presenza di Ontani, Salici e Pioppi. Coltivazioni: sono dei tutto marginali e a carattere residuale. Permane qualche coltura vitivinicola, per altro in via di progressiva estinzione. Il territorio risulta interessato dallo sfruttamento di alcune cave di pietrisco per usi edilizi. In epoca remota alcune zone del bacino erano oggetto di sfruttamento minerario (solfuri-manganese). A monte Porcile c'è qualche traccia di archeologia mineraria Stato dell'alveo: l'alveo del Torrente Graveglia e dei corsi d'acqua a monte è caratterizzato da forti pendenze del suo profilo. Notevole e’ il livello d’incuria; mancano completamente le profilature delle scarpate e dei cigli; la vegetazione spontanea cresce talvolta in alveo; i materiali litoldi sono presenti in cospicue quantità e non vengono rimossi, scarse sono le briglie e assenti le controbriglie. Bacino idrografico del Torrente Rupinaro ed aree scolanti tra Rupinaro e Ambito 15 Il Bacino idrografico del Torrente Rupinaro e delle aree scolanti tra Rupinaro e Ambito 15, ha una superficie totale, di circa 13 Km2, è formato per l’85% dal bacino del Torrente Rupinaro, che si estende per un’area pari a circa 11 Km2. Il bacino del Torrente Rupinaro confina con quello della Val Lavagna a nord e con quello dell’Entella ad est. Il Torrente Rupinaro nasce dalle pendici del crestone Costa Lunga, ha una lunghezza d’asta di circa 5,9 Km e presenta un andamento rettilineo, a testimonianza di un’energia cinetica importante che si trasforma in un’azione erosiva del fiume nella parte alta del versante. Il principale affluente è il Rio Campodonico, affluente di sinistra, che possiede una lunghezza d’asta di 3,2 Km. Rev.2.1 Provincia di Genova Area 06 5 INFOSAFE www.intersafe.it AMBITO 16 PIANO INTERCOMUNALE DI PROTEZIONE CIVILE AMBIENTE DISTRIBUZIONE DELLA POPOLAZIONE Il territorio dell’ambito ha una popolazione di circa 70000 abitanti (questo numero aumenta considerevolmente durante le stagione estiva per la presenza di turisti) e si estende su una superficie di 363 km2, con una densità abitative molto variabili, a seconda delle diverse aree in esame. Il comune più popoloso è Chiavari, con più di 28000 abitanti residenti1 (quasi il doppio di tutta la Fontanabuona) ed una densità abitativa molto elevata, in 12 Km2 di superficie non completamente popolata. Il fatto che gli abitanti si addensino in massima parte in zone a pericolosità idraulica molto elevata, genera una situazione di rischio tra le più gravi presenti sul territorio considerato. Un’esondazione in comune di Chiavari, proprio per le caratteristiche della distribuzione della popolazione, genera problematiche incomparabilmente superiori a qualsiasi evento di massima gravità che dovesse presentarsi in uno qualsiasi dei piccoli comuni che si trovano nell’entroterra. Il comune più vasto è Borzonasca, dove i circa 2000 abitanti sono dispersi sugli 80 Km2 a loro disposizione, raggiungendo la densità abitativa più bassa di tutto il territorio, anche considerando solamente le zone popolate (intorno ai 150 abitanti/Km2). Coreglia Ligure è il comune meno popoloso; con meno di 300 abitanti è paragonabile ad un quartiere di Chiavari o di Lavagna. Gli abitanti di Coreglia Ligure sono comunque concentrati tutti in una piccola porzione della pur ridotta superficie comunale, raggiungendo una densità dell’area abitata oltre i 1500 abitanti per chilometro quadrato. Una situazione simile si ha nei comuni di Tribogna, Orero, Lorsica, Favale di Malvaro, tutti intorno ai 500 abitanti, e pure a Neirone, che ha meno di 1000 abitanti. Si capisce quindi quale sia l’enorme sproporzione tra le problematiche di alcuni comuni, dove un’emergenza di Protezione Civile e’ in grado di mettere in ginocchio decine di migliaia di persone, ed altri dove l’esiguità della popolazione non consente nemmeno di dare corso agli adempimenti in materia di Protezione Civile che la legge assegna ai sindaci. Senza addentrarci nei dettagli relativi alle motivazioni che spingono tali comuni e restare indipendenti, ci sembra però opportuno segnalare come una frammentazione di questo genere porti, nei fatti, ad un peggioramento dei servizi alla cittadinanza. Ciò vale anche per la Protezione Civile. Se aggiungiamo il fatto che i comuni grandi e popolosi si trovano in aree strategicamente rilevanti, dal punto di vista infrastrutturale e dal punto di vista economico, si capisce come per i piccoli comuni diventi una necessità impellente quella di consorziarsi, per dare corso ai servizi di Protezione Civile che i sindaci devono fornire. Per la vastità del territorio considerato, non e’ possibile assegnare priorità di intervento, né definire aree di maggiore attenzione (in funzione, per esempio, della maggiore presenza di abitanti). Procedere secondo tali modalità porterebbe a dare importanza esclusivamente alle aree costiere più densamente abitate nei comuni di Chiavari e Lavagna e a qualche zona dell’immediato entroterra (Carasco e Cogorno). 1 Senza contare, cioe’, le presenze estive che aumentano considerevolmente il numero totale di persone presenti per lunghi periodi. Rev.2.1 Provincia di Genova Area 06 6 INFOSAFE www.intersafe.it AMBITO 16 PIANO INTERCOMUNALE DI PROTEZIONE CIVILE AMBIENTE Sono stati raccolti dati sulle caratteristiche degli abitati nelle zone storicamente più a rischio, realizzando schede descrittive per ogni insediamento abitativo, con il fine di realizzare uno strumento che, oltre a fornire un quadro più preciso di come gli insediamenti possono essere colpiti dalle calamità, dia una dimensione del tipo di situazione che si potrebbe trovare a dover fronteggiare un eventuale sistema di soccorso, nelle diverse aree insediate. Tali schede sono riportate nella sezione Allegati e sono funzionali alla descrizione delle situazioni di rischio riportate nel successivo capitolo Previsione e Prevenzione del Rischio. Rev.2.1 Provincia di Genova Area 06 7 INFOSAFE www.intersafe.it AMBITO 16 PIANO INTERCOMUNALE DI PROTEZIONE CIVILE AMBIENTE AREE OMOGENEE Se, in alcuni casi, la scarsità di popolazione e la ridotta importanza “strategica” di alcuni comuni, portano ad una scarsità di servizi al cittadino, in altri casi, la grande concentrazione di popolazione in uno spazio limitato (come a Chiavari, Lavagna e nei comuni dell’immediato entroterra) genera gravissime problematiche. Soprattutto se, come capita nelle suddette aree, vi è la presenza di gravi rischi per le persone e per le infrastrutture. Complessivamente, quindi, la situazione su tutto il territorio dell’Ambito considerato, è di una forte necessità di strumenti che aiutino a superare le problematiche connesse con la Protezione Civile. Problematiche che, tuttavia, sono assai diverse, a seconda delle zone considerate. E’ gia’ stato sottolineato come, a causa della grande eterogeneita’ delle situazioni dei comuni analizzati, sia molto forzato il tentativo di mettere insieme, in un unico documento, problematiche di comuni tanto diversi tra loro. Una possibilita’ di superare tale difficolta’ e’ data dalla definizione di aree omogenee. In funzione dell’omogeneità di problematiche, dell’uniformità morfologica e delle caratteristiche delle infrastrutture, il territorio dell’Ambito può essere suddiviso nelle aree omogenee di seguito elencate. ENTELLA Chiavari, Lavagna, Cogorno e Carasco sono già consorziati sotto il nome di Città dell’Entella per la soluzione di problematiche infrastrutturali ed hanno criticità comuni dal punto di vista idraulico. Vi è uniformità anche dal punto di vista del tessuto urbano ed insediativo. Potrebbero essere fatti ricadere in tale raggruppamento anche Leivi e Ne. Per quanto riguarda Leivi, la scelta e’ senz’altro valida: l’abitato è prevalentemente nel bacino del Rupinaro e dell’Entella; c’è quindi un’affinità più con Chiavari e con la costa, rispetto a quanta non ce ne sia con la Valle Fontanabuona, sia dal punto di vista infrastrutturale, sia dal punto di vista delle problematiche connesse con la morfologia del territorio. FONTANABUONA La Valle Fontanabuona, da San Colombano Certenoli a Lumarzo, comprendendo anche i comuni che non si trovano nel fondovalle. VALLE STURLA I C.O.M. A tali raggruppamenti potrebbe ispirarsi la suddivisione in COM, nel corso di emergenze di Protezione Civile. Nella scelta di tale suddivisione, tuttavia, entrano in gioco considerazioni che non appartengono al solo ambito morfologico. Il comune di Ne, appartiene ad un raggruppamento, quello della Comunita’ Montana Valli Aveto Graveglia Sturla, che potrebbe consigliarne l’accorpamento con Mezzanego e Rev.2.1 Provincia di Genova Area 06 8 INFOSAFE www.intersafe.it AMBITO 16 PIANO INTERCOMUNALE DI PROTEZIONE CIVILE AMBIENTE Borzonasca. D’altra parte, relativamente a questa comunita’ montana, valgono due considerazioni: - la Comunita’ Montana Valli Aveto Graveglia Sturla non ha intrapreso e non intende intraprendere (alla data di redazione della presente parte di Piano) iniziative di Protezione Civile, lasciando quindi l’iniziativa ai comuni (esiste un gruppo VAB della Comunita’); - due comuni su cinque sono esclusi dal presente Piano (Rezzoaglio e S. Stefano d’Aveto). Per Ne, dal punto di vista infrastrutturale, almeno per quanto riguarda le vie di comunicazione, il collegamento piu’ immediato e’ con Carasco e Cogorno; verso Mezzanego, invece, la strada è più tortuosa e di più difficile percorrenza. Dal punto di vista morfologico, vi è un legame maggiore con l’Entella piuttosto che con il torrente Sturla. Dalle analisi svolte e dalle interviste raccolte presso i comuni, appare in ogni caso piu’ opportuno il raggruppamento con tutti i comuni della Comunita’ Montana Valli Aveto Graveglia Sturla, a prescindere dalle caratterizzazioni morfologiche di bacino. Il motivo, prevalente rispetto alle altre considerazioni, risiede nella possibilita’ di sfruttamento di una organizzazione gia’ in essere e di una consuetudine che tali comuni gia’ hanno a cooperare nella Comunita’. In definitiva si sugeriscono i seguenti raggruppamenti: - Entella (Chiavari, Leivi, Lavagna, Carasco, Cogorno), con piu’ di 50 000 abitanti; - Fontanabuona (S. Colombano Certenoli, Coreglia Ligure, Orero, Lorsica, Cicagna, Favale di Malvaro, Moconesi, Tribogna, Uscio, Neirone, Lumarzo), con circa 15 000 abitanti; - Aveto Graveglia Sturla (Ne, Mezzanego, Borzonasca, possibilmente con Rezzoaglio e S. Stefano d’Aveto), con circa 8500 abitanti Rev.2.1 Provincia di Genova Area 06 9 INFOSAFE www.intersafe.it AMBITO 16 - PIANO INTERCOMUNALE DI PROTEZIONE CIVILE AMBIENTE . VIE DI COMUNICAZIONE L’ambito territoriale esaminato nel presente documento è attraversato da alcune importanti vie di comunicazione di importanza nazionale e sovra nazionale. Altre vie di comunicazione di tipo stradale hanno rilevanza provinciale, accanto alla rete viaria di tipo comunale che si sviluppa nelle aree abitate e nelle zone montuose dei comuni dell’entroterra. Per quanto riguarda le vie di comunicazione più importanti, ci si riferisce a: - autostrada A12 Dei Fiori, Genova-Rosignano M.mo (LI), nel tratto interno ai comuni di Chiavari e Lavagna, dotato delle due omonime uscite. Tale tratto autostradale non è percorso solo da merci e passeggeri di lunga percorrenza, ma anche dal traffico locale da e verso la città di Genova. A tale scopo raccoglie automezzi provenienti da tutta la Fontanabuona e dalle valli Aveto, Graveglia e Sturla. - ferrovia Genova – La Spezia, nel tratto compreso entro i confini comunali di Chiavari e Lavagna. Anche in questo caso, l’infrastruttura, oltre a coprire spostamenti di rilevanza nazionale e superiore, ospita gli spostamenti dei pendolari da e verso il capoluogo. Tra le principali vie di comunicazione di rilevanza provinciale si ricordano: - SP n. 225 che collega la costa con la Fontanabuona, in destra idrografica dell’Entella e poi costeggiando il torrente Lavagna verso ovest, quasi ovunque in sinistra idrografica, fino a Lumarzo e Bargagli; - dal territorio di Carasco si diparte, verso nord, dalla SP n. 225, la SP n. 586 che percorre la valle Sturla, fino a Mezzanego e Borzonasca, proseguendo verso Rezzoaglio e S. Stefano d’Aveto; - a partire dal centro di Lavagna, sulla costa, in sinistra idrografica dell’Entella, scorre la SP n. 33 che costituisce, lungo l’Entella, una importante e molto trafficata alternativa alla SP n. 225, in particolare per il raggiungimento del sistema autostradale, a partire dal casello di Lavagna, di più facile individuazione, rispetto a quello di Chiavari; dopo l’intersezione con la rampa di accesso al casello di Lavagna, prosegue verso l’entroterra, e da essa, in localita’ Graveglia, nel territorio di Carasco, si diparte la - SP n. 26 che percorre la Val Graveglia, attraversando i principali nuclei abitati di Ne, ivi incluso il capoluogo Conscenti, fino al confine provinciale, verso Varese Ligure; - SP n. 1 ex Statale Aurelia, costiera, collega Genova con tutto il Levante proseguendo verso Roma. Occorre ricordare anche la presenza di due porti turistici2: - Porto Turistico di Chiavari, intestato all'Amm. Luigi Gatti, è amministrato dalla Società a partecipazione pubblica Marina Chiavari. Ospita 469 posti per imbarcazioni di ogni dimensione. E’ punto d'attracco per i traghetti turistici diretti a Portofino e alle Cinque Terre e sede di numerose attività commerciali. Il porto turistico di Chiavari è costituito da un molo di sopraflutto a gomito banchinato fino all'imboccatura e da un molo di sottoflutto diretto per 2 Consorzio Servizi Marittimi del Tigullio, Via Palestro 8/1B - 16038 Santa Margherita Ligure, Tel. 0185284670 - Fax 0185 281598 - Cell 336 253336 / 335 7090870 E-mail: [email protected], www.traghettiportofino.it . Rev.2.1 Provincia di Genova Area 06 10 INFOSAFE www.intersafe.it AMBITO 16 PIANO INTERCOMUNALE DI PROTEZIONE CIVILE AMBIENTE SW; il molo di sottoflutto e la banchina Nord sono muniti di pontili. Le banchine Est, Nord e Ovest e n.9 pontili sono in concessione al Comune di Chiavari che li gestisce tramite la Marina di Chiavari. La banchina Sud (pesca professionale, transito e passeggeri) è di competenza della Locamare Chiavari. - Porto Turistico di Lavagna, situato a 1km a SE di Chiavari, è costituito da un molo foraneo di circa 1km e da un molo di sottoflutto. Nel suo interno sono sistemati diversi pontili. Sulla diga foranea possono ormeggiare imbarcazioni fino a 50 m di lunghezza. Entrambi i porti appartengono alla linea di navigazione Genova – Portovenere (SP) e forniscono, sul territorio provinciale, collegamenti con gli imbarchi di - Genova, - Camogli S. Fruttuoso, - Portofino, - S. Margherita, - Rapallo, - Sestri Levante. Percorsi Alternativi Con il termine “percorso alternativo” si intende una via che in situazioni di emergenza, permetta alla popolazione ed ai soccorritori il raggiungimento delle proprie destinazioni, anche in caso di danneggiamento delle infrastrutture di trasporto, senza interferire con le operazioni di soccorso e senza aumentare la gravità dell’emergenza in atto. In generale, si può affermare che, sul territorio considerato, la viabilità secondaria funge da alternativa alla primaria quando le situazioni di emergenza interessano le vie principali rendendole impraticabili. All’interno del presente Piano, sono definiti percorsi alternativi a determinati eventi catastrofici che dovessero verificarsi per le diverse tipologie di rischi gravanti sul territorio. La scelta di un percorso alternativo e’ determinata dalle caratteristiche particolari dell’evento, dalle modalità di coinvolgimento della popolazione, dalle modalità di risposta ad parte dei soccorsi, etc. Tali scelte sono illustrate, in allegato al capitolo Procedure di Emergenza, attraverso la redazione cartografica di vari Scenari di Evento. Ogni Scenario riporta i percorsi da seguire in alternativa alla viabilità interrotta. E’ possibile individuare alcuni percorsi secondari che possono essere indicati come una scelta sufficientemente generale, cioè comune a diversi Scenari. Per la vastità del territorio in esame, occorre stabilire due livelli di percorsi alternativi. Un primo livello si riferisce alle alternative che la viabilità di livello provinciale o comunale offre a quella di livello superiore. Si pensi ai casi d’interruzione dell’autostrada A12 o della linea ferroviaria. Diventa in questi casi importante offrire un’alternativa ai trasporti di lunga percorrenza in un contesto che non è più soltanto quello comunale o intercomunale, ma che coinvolge logiche enti ed operatori di livello superiore, quali la Provincia, la Regione, la società Autostrade, le Ferrovie, etc. In tale contesto il Piano vuole offrire a tali interlocutori alcune soluzioni utili e compatibili con le caratteristiche del territorio. Rev.2.1 Provincia di Genova Area 06 11 INFOSAFE www.intersafe.it AMBITO 16 PIANO INTERCOMUNALE DI PROTEZIONE CIVILE AMBIENTE Un secondo livello è relativo al ristretto ambito dei comuni coinvolti nell’emergenza che possono avere bisogno di alternative alla propria viabilità comunale o a quella provinciale, affinché, anche in situazioni di emergenza, le condizioni di vita della popolazione siano il più vicino possibile alla normalità e affinché i soccorritori possano lavorare in modo sufficientemente efficace. A quello che è stato definito come primo livello si riferiscono le seguenti indicazioni. La SP 225 è una via alternativa di accesso alla città di Genova ed al sistema autostradale verso il nord della regione e verso ovest, in caso di blocchi tra le uscite autostradali Gevova Est e Lavagna. In tali casi, per le provenienze da est, è consigliabile servirsi del casello di Lavagna, della SP n. 33 e della SP n. 225 tra Carasco e Lumarzo. A Bargagli vi è la possibilità di proseguire verso Genova, per riprendere l’autostrada verso Ventimiglia (SV), oppure, per i transiti diretti verso nord, di proseguire verso Busalla e l’autostrada A7. Al contrario ovviamente, per coloro i quali provengono dalla direzione di Ventimiglia e dalla A7 e sono diretti verso La Spezia. In modo del tutto analogo si può procedere, in caso d’interruzioni della linea ferroviaria lungo la costa, mediante servizio sostitutivo di autopullman che compiano lo stesso tragitto. A quello che e’ stato definito come secondo livello si riferiscono le seguenti indicazioni. Rispetto alla SP n. 225, in caso di interruzioni, esistono quasi ovunque alternative a monte della strada le quali permettono di aggirare eventuali blocchi. Ciò rende possibile lo spostamento dei soccorsi e della popolazione, ma crea comunque un disagio al transito degli automezzi pesanti, a causa delle ridotte dimensione e della tortuosità dei tracciati. Senza esaurire tutte le possibilità date dalla viabilità secondaria, si riportano alcuni casi significativi. - Possibilità di transito attraverso gli abitati di Mezzavalle, Baranzuolo e Chichero, tra Mezzanego e Borzonasca, per ridiscendere verso Calvari, a S. Colombano Certenoli, in caso di blocchi tra gli abitati di S. Colombano e Certenoli. - Possibilità di transitare da Tribogna, per evitare blocchi sul tratto di SP n. 225 nel territorio di Moconesi. - Passando per Leivi, Coreglia Ligure, Tribogna, Uscio, Lumarzo e Bargagli è possibile raggiungere la costa in diversi punti, aggirando eventuali problemi presenti sulla SP n. 225. - Come anticipato, la SP n. 33 funge da alternativa lungo il tratto terminale dell’Entella, sempre che eventi alluvionali non coinvolgano entrambe le strade. Diverse sono le situazioni della SP n. 26 che attraversa il comune di Ne, con poche possibilità alternative, e della SP n. 586 a Borzonasca e Mezzanego, dove le (poche) possibilità di aggirare eventuali blocchi costringono a lunghe e tortuose percorrenze verso nord e verso il confine regionale. Seguono alcune indicazioni specifiche sulle possibilità di utilizzo di strade alternative fornite dai comuni interessati. Attraversando Tribogna, a partire da Gattorna, in comune di Moconesi, in alternativa alla SP n. 225 è possibile raggiungere la costa mediante la SP n. 333 verso Recco. In caso di blocchi della SP n. 225 tra Gattorna e Ferrada, la SP n. 22 e l’ultimo tratto della SP n. 333 forniscono un’alternativa Rev.2.1 Provincia di Genova Area 06 12 INFOSAFE www.intersafe.it AMBITO 16 PIANO INTERCOMUNALE DI PROTEZIONE CIVILE AMBIENTE sufficiente alla popolazione per raggiungere le proprie destinazioni. Per gli abitanti di Tribogna, la SP n. 333 e la SP n. 22 sono reciprocamente alternative, in caso di blocchi su una delle due, per raggiungere la SP n. 225 e quindi tutto il fondovalle ed il territorio provinciale. In caso di interruzione della SP n. 333 tra Uscio e Gattorna, è possibile utilizzare la strada Spinarola, che passa per la località Litteggia, per raggiungere il fondovalle. A Tribogna, l’unica frazione che potrebbe restare isolata è località Pian di Preti; è in previsione comunque un prolungamento della strada che attraversa la frazione anche verso la SP n. 225, in modo tale da rendere possibile il raggiungimento del fondovalle anche in caso d’interruzione della strada verso la SP n. 333. Per attraversare Lumarzo da Ovest ad Est, in caso di blocco della SP n. 225 nel tratto compreso tra il traforo, che collega il comune con Bargagli, e la località Ferriere (sede del Municipio) si può usufruire della SP n. 82, della SP n. 77 e della SP n. 19, rispettivamente provenienti le prime due da Bargagli, la terza dal comune di Uscio; se il blocco della SP n. 225 si trova nel tratto compreso tra la località Ferriere e il Bivio di Lumarzo, si può utilizzare la strada comunale che parte dalla SP n. 82 in territorio di Bargagli, nella località Maxena, e passando per la frazione di Pannesi, conduce alla SP n. 19, oppure la strada comunale nella zona Nord del territorio, che parte dalla SP n. 77 e passando per la frazione di Tasso, conduce alla SP n. 20. In caso di blocco totale della SP n. 225, si può utilizzare la strada comunale che, partendo dalla SP n. 82 e passando per le frazioni di Cerese e Vallebuona, conduce alla SP n. 77, e da qui si giunge, com’è stato illustrato sopra, alla SP n. 20. Tutte le vie alternative sopra segnalate consentono il passaggio di autoveicoli. Nel Comune di Leivi, in caso dell’interruzione della SP n. 32 nel tratto di via dei Caduti, si può utilizzare via dei Boschi, una via di transito quasi interamente asfaltata, che comunque consente il transito di autoveicoli, che parte dal bivio tra via Miramare e via Caduti e arriva fino alla via San Rufino, in località Bocco; in caso di blocco di via IV Novembre o di via Ns. Sig.ra della Guardia, che congiungono la località di San Ruffino e Bocco, il traffico veicolare può essere convogliato su via Garbuggi e Via San Terenziano. Dal colloquio con il Tecnico Comunale di Orero, è emerso che in caso di impossibilità di raggiungere il Comune di Lorsica tramite le vie d’accesso usuali (es.: SP n. 23, SP n. 24, SP n. 85), può essere utilizzato il proseguimento della SP n. 25 che attraversa il territorio di Orero e giunge nel territorio di Lorsica nella località Cas.ne delle Piove; questo percorso ausiliario non è asfaltato, ma può essere comunque percorso da veicoli che presentino una normale altezza da terra. Nel Comune di Neirone, nel caso di blocco della Sp n. 20 nel tratto tra Acqua di Ognio e Bossola, si può utiliizzare la SC n. 50 che permette comunque di ritornare sulla SP n. 20 e da lì raggiungere il Comune di Lumarzo. Dal Comune di Moconesi, sono state segnalate : in caso di blocco della SP n. 225 dal ponte sul torrente Lavagna, in località Gattorna, al ponte sul medesimo torrente, in località Ferrada, si può aggirare l’ostacolo partendo da Gattorna e transitando per via S. Giacomo, via Lavaggi, via Freccio, via de Barberi giungendo a Ferrada; per raggiungere il Comune di Tribogna, si possono utilizzare sia la SP n. 22 che la SP n. 333. A San Colombano Certenoli, un’alternativa alla Sp n. 225 è data dalla SP n. 42, che parte dalla frazone comunale di Calvari e giunge fino al limitrofo Comune di Carasco. Rev.2.1 Provincia di Genova Area 06 13 INFOSAFE www.intersafe.it AMBITO 16 PIANO INTERCOMUNALE DI PROTEZIONE CIVILE AMBIENTE EVENTI POSSIBILI Sul territorio dell’Ambito sono possibili eventi relativi alle seguenti categorie di rischio. - Rischio idrogeologico Rischio incendi boschivi Rischio sismico Rischio marino Rischio traffico e trasporti pericolosi Non esistono insediamenti industriali a rischio di incidente rilevante ai sensi del D.Lgs. 334/99 sul territorio considerato. La diffusa presenza di attività industriali ed il passaggio sulle vie di comunicazione di merci pericolose, tuttavia, portano alla convenienza di trattare tale eventualità all’interno della sezione Procedure di Emergenza. Altre classificazioni potrebbero mettere in evidenza ulteriori particolari occorrenze (es: Rischio Meteo-climatico, Rischio Gallerie, Rischio Chimico, etc.) che tuttavia, nel presente lavoro, verranno considerate come appartenenti alle tipologie già indicate. Si segnala anche che le tipologie indicate non esauriscono completamente la gamma degli eventi possibili, ma considerano unicamente quelli che hanno la più elevata probabilità di accadimento e che possono essere oggetto di attività di previsione/prevenzione e soccorso (tra le tipologie non contemplate citiamo, ad esempio, il rischio dovuto alla caduta di corpi celesti). Per approfondimenti, si veda il successivo capitolo Previsione e Prevenzione del Rischio3. CARTOGRAFIA La cartografia allegata (Carta Generale del Territorio e delle Infrastrutture) riporta gli elementi infrastrutturali piu’ importanti ai fini della Protezionce Civile. A questo proposito, si tenga presente, durante la lettura del Piano, che testi e cartografia devono essere letti in parallelo; essi infatti si integrano vicendevolmente, fornendo, insieme, un quadro completo delle tematiche trattate. Tra gli altri, vengono riportati i seguenti elementi: - Cartografia di base e morfologia, - Ambiti Amministrativi, - Linee di comunicazione. ANALISI DELLE INFRASTRUTTURE E DEI SITI STRATEGICI – ELEMENTI DI SCENARIO Il presente paragrafo illustra in forma schematica quali sono i siti rilevanti ai fini della Protezione Civile sull’area presa in esame dal Piano. Il Paragrafo deve essere letto in parallelo alla Carta delle Infrastrutture che ne è il necessario complemento. 3 Si veda quanto riportato nel paragrafo Rischi Prioritari del successivo capitolo Previsione e Prevenzione del Rischio. Rev.2.1 Provincia di Genova Area 06 14 INFOSAFE www.intersafe.it AMBITO 16 PIANO INTERCOMUNALE DI PROTEZIONE CIVILE AMBIENTE Gli elementi qui indicati verranno ripresi nelle Carte di Scenario di Evento, allegate alla sezione procedure, nelle quali una parte di legenda e’ ripresa appunto dalla Carta delle Infrastrutture. Gli elenchi seguenti riportano il dettaglio delle infrastrutture censite, dei siti strategici, delle aree di ricovero e delle strutture di ricettività. Per i riferimenti di ogni elemento occorre prendere visione del Database della Protezione Civile, che di tale Piano costituisce parte integrante. Come anticipato, gli elementi censiti, unitamente ai manufatti più rilevanti (principalmente viadotti e gallerie) sono riportati in cartografia. Chiavari - Municipio - Scuole Elementari "Mazzini” - Scuole Elementari "Faro" - Collegio Suore Gianelline - Istituto Scolastico "S. Marta" - Asilo Centro - Mensa Aziendale Lames - Palazzeto dello Sport loc. S.P. di Canne - Palestra "Marchesani", C.so Millo - Complesso Scolastico con palestra ,p.zza. del Popolo - Complesso Scolastico con palestre "Ist. d'Arte" - Campeggio, via Preli - Scuola Elementare "F. Solari", via Prandina - Scuola Elementare S.P. di Canne - Succursale Geometri, via Santa Chiara - Scuole medie "della Torre", via Rivarola - Convento "Gianelline", C.so Colombo - Monastero della Visitazione, via Pio X - Scuola Elementare di Ri Piani, p.za Sanfront - Scuola Elementare di Caperana, via Parma - Palestra ex Cinema Odeon, via Vinelli - Liceo classico - Ospedale di Chiavari - Croce Rossa Italiana - Croce Verde - Campo sportivo comunale, via Gastaldi - Parcheggio area di Colmata, Levante porto turistico - Campo sportivo area di Colmata ,Levante porto turistico - Area di parcheggio "ex Colonia Fara", via Preli - Parcheggio Istituto d'Arte, via Ghio - Corsia lato fiume ultimo tratto di viale Kasman (per mezzi di soccorso VV.FF) - Parcheggio di corso Assarotti, Levante Stazione FF.SS. - Parcheggio di via S.P. di Canne - Parcheggio di Corso Colombo (a monte campi di calcio) - Parcheggio Palazzetto dello Sport (via per Maxena) - Centrale acquedotto Chiavari Rev.2.1 Provincia di Genova Area 06 15 INFOSAFE www.intersafe.it AMBITO 16 PIANO INTERCOMUNALE DI PROTEZIONE CIVILE AMBIENTE - Centrale acquedotto Tirreniangas - Centrale pompaggio metano Tirreniangas - Depuratore - Enel - Ponte Maddalena - Pozzi di acqua potabile - Serbatoi - Stazioni di pompaggio - Telecom - Viadotto Entella Alberghi - Dell'Orto, p.za N. S. dell’Orto 3 - Ferrari, C.so De Michiel 57 - Le Fontane, C.so Colombo 137 - Mignon, via Salietti 7 - Moderno, P.za N.S. dell'Orto 26 - Monterosa, via Marinetti 6 - San Marco, C.so Valparaiso 64 - SantaMaria, via Tito Groppo 29 - Stella Del Mare, C.so Millo 115 - Carina, via Tito Groppo 3 - Doria, P.za Leonardi 1 0 - Tesoro, C.so De Michiel, 137 - Mare e Monti, via Aurelia 4 - Maria Luigia, C.so Colombo 71 - Zia Piera, C.so Valparaiso - Europ Tours, via Fiume 1 - Milano sul Mare, C.so Colombo 91/A - Miramarel, C.so Valparaiso 56 - San Pietro, C.so Valparaiso 180/182/184 - Villa Le Rose, Salita Bacezza 13 - Torino, C.so Colombo 151 Aree di atterraggio elicotteri - Faro rosso (presso il Porto Turistico) - Area nei pressi del campo sportivo area di Colmata (Levante porto turistico) Lavagna - Municipio - Ospedale di Lavagna, via Don Bobbio - CRI, p.zza San Michele - Stazione Ferroviaria di Lavagna - Stazione Ferroviaria di Cavi - Asilo Nido, Corso Genova - Residenza minori, Corso Buenos Aires - Scuola Materna, via Romana - Scuola Materna, via Colombo - Scuola Materna, via Chiesa Rev.2.1 Provincia di Genova Area 06 16 INFOSAFE www.intersafe.it AMBITO 16 PIANO INTERCOMUNALE DI PROTEZIONE CIVILE AMBIENTE - Scuola Elementare, via Antica Romana - Scuola Elementare, p.zza Innocenzo IV - Scuola Elementare, via XX Settembre - Scuola Media, via Castagnola - Scuola Professionale Alberghiera, piazzale Bianchi - Impianto Sportivo Polivalente, via Barassi - Campo Sportivo, via Ekengren - Campo Sportivo, via Riboli - Parchegiio “Besanza”, via Barassi - Parcheggio parco tigullio, piazza Lugano - Camping “Ripamare”, loc. Ripamare - Camping “Internazionale”, loc. Madonna della Neve - Camping “Lo Scoglio”, loc. Lo Scoglio - Pozzi - Serbatoi di accumulo - Ponte della Maddalena - Ponte Entella (stradale e ferroviario), via Aurelia - Ponte, C.so Buenos Aires Alberghi - La Pineta, via della Pineta - Maggi, via Vercelli - Admiral, via dei Devoto - Gargantua, via dei Devoto - Stella di Mare, via dei Devoto - Sud-Est, via Previati - La Scogliera, via del Cigno - Tigullio, via Matteotti - Arco del Sole, via Aurelia - Ambra, via Matteotti - Doria, via Brigate Partigiane - Stagnaro, via Brigate Partigiane - Belvedere, via Lombardia - Aurelia, via Lombardia - Villa Luisa, via Lombardia - Real Park Hotel, via Aurelia - Ancora, via dei Devoto - Hotel Splendido, via Aurelia - Arenal, via Aurelia - Tirreno, via Como - Oasi Stella, via Tigula - Cavi, via Como - Mediterraneo, via Varese - Lavagnese, via Nuova Italia - Villa Maria, via Aurelia - Valentino, via Aurelia - Alba, via Matteotti - Miramare, p.zza Vittorio Veneto Rev.2.1 Provincia di Genova Area 06 17 INFOSAFE www.intersafe.it AMBITO 16 PIANO INTERCOMUNALE DI PROTEZIONE CIVILE AMBIENTE - Bristol, C.so Mazzini - Villa Fieschi, via Rezza - Arianna, via Como - Entella, C.so Buenos Aires Distributori di carburante - Shell Italia spa, via Aurelia - Eni spa, via Aurelia - Oil Italia srl, via Aurelia - Esso Italiana spa, p.zza Torino - Esso Italiana, via Moggia - API spa, via Previati - Fina Italiana, via fieschi - Cala dei Genovesi, Porto Turistico Atterraggio Elicotteri - Parco Tigullio, p.zza Lugano Cogorno - Municipio - Centro per la salute mentale Fiordaliso - CRI - Magazzino comunale - Magazzino comunale di P.C. - Asilo nido comunale - Asilo infantile G.B. Rocca - Scuola elementare statale N. Rocca con palestra - Scuola media statale - Centro di formazione professionale con palestra - Scuola materna B. Chiappe - Scuola elementare di Cogorno - Albergo Nuovo Batesto - Parco vacanze dei Fieschi - Chiesa di S. Giovanni Battista - Chiesa di S. Lorenzo - Chiesa di S. Antonio - Chiesa di S. Maria - Chiesa di S. Colombano - Basilica dei Fieschi - Centro commerciale Super Basko - Villaggio del Ragazzo - Centro sportivo, via S. Martino - Centro sportivo, loc. Chiappe - Centro sportivo, via Ghio - Parcheggio, p.zza Libertà - Parcheggio, via delle Ciapaie - Parcheggio, p.le Adriano V - Parcheggio, via Lima - Parcheggio, via S. Francisco Rev.2.1 Provincia di Genova Area 06 18 INFOSAFE www.intersafe.it AMBITO 16 PIANO INTERCOMUNALE DI PROTEZIONE CIVILE AMBIENTE - Parcheggio, via B. Chiappe (loc. S. Giovanni Battista) - Parcheggio, via Belvedere (loc. Boschetto) - Giardini, via Marconi, S. Francisco, Lima, p.zza Dante Alighieri - Giardino p.zza A. Moro - Giardino pubblico via S. Martino - Ponte sul fiume Entella Atterraggio elicotteri - Campo S. Martino - Area sportiva di Cogorno Alto Distributori di carburante - Agip, C.so Risorgimento 182 - Fina, C.so 25 aprile 116 Carasco - Scuole Medie ed Elementari Statali - Scuola materna prviata presso chiesa di S. Martino - Residenza per anziani - Locanda Settembrin - Locanda Spadella - Chiesa parrocchiale - Chiesa di S. Pietro - Chiesa di S. Maria di Sturla - Chiesa di Graveglia - Chiesa di Rivarolo - Chiesa di Paggi - Chiesa di S. Martino Leivi - Municipio - Ufficio Postale - Palestra comunale - Centro Sportivo con Parcheggio, via Selaschi - Chiesa di San Ruffino - Chiesa di San Bartolomeo - Chiesa di San Tommaso del Curlo - Chiesa di San Lorenzo - Scuola Materna, via Miramare - Scuola Elementare, via Crocetta - Farmacia, loc. Rostio - Dispensario farmaceutico, loc. Bocco - Oratorio di San Ruffino - Piazza della Chiesa di San Bartolomeo - Parcheggio, via Miramare - Parcheggio, via S. Ruffino, loc. Costa - Parcheggio loc. Bocco - Parcheggio SP n.32 Atterraggio Elicotteri Rev.2.1 Provincia di Genova Area 06 19 INFOSAFE www.intersafe.it AMBITO 16 - PIANO INTERCOMUNALE DI PROTEZIONE CIVILE AMBIENTE Centro Sportivo, via Selaschi S. Colombano Certenoli Municipio Farmacia Campo Sportivo, piazza dello Sport Campo Sportivo, via D.Dorero Piazzale, piazza dello Sport Area Sportiva Chichero Scuola Elementare di Calvari Scuola Materna di San Colombano Istituto Superiore, via Aste vittorio, 2 Ambulatorio, via Cuneo, 241 Calvari Farmacia Fleming, via Cuneo, 159 Calvari Locanda, loc. Villa Oneto Locanda, loc. Calvari Agriturismo, loc. Camposasco Agriturismo, loc. Ceresia Centrale Enel Atterraggio Elicotteri Eliporto, via Pian Casarile Calvari Area Sportiva Chichero Distributori di carburante Impianto sulla SP n. 225 Coreglia Ligure - Municipio - Chiesa di S. Bartolomeo - Locanda - Campo Sportivo - Casa di Riposo, loc. Villetta - Parcheggio presso Piattaforma Ecologica Orero - Municipio - Scuola Elementare - Chiesa di Orero - Chiesa di Soglio - Parcheggio presso Chiesa di Orero - Agriturismo a Soglio - Cooperativa Agricola a Casareggio Atterraggio Elicotteri - Parcheggio presso Chiesa di Orero Cicagna - Municipio - Caserma dei Carabinieri Rev.2.1 Provincia di Genova Area 06 20 INFOSAFE www.intersafe.it AMBITO 16 - PIANO INTERCOMUNALE DI PROTEZIONE CIVILE AMBIENTE Scuola A. P. Giannini con Palestra Scuola elementare di Monleone F. Foppiano Scuola materna Asilo di Monleone Palazzetto dello sport Palestra del Municipio Santuario Ns. Sig.ra dei Miracoli Parrocchia di Serra Parrocchia di Pianezza Ex scuola di Pianezza Ex scuola di Serra Farmacia Centro commerciale Pianezza e Pianmercato Casa per anziani Boccardo Poliambulatorio ASL n. 4 CRI con area atterraggio elicotteri Centro radiologico Parco pubblico Lorsica - Municipio - Scuola con palestra - Casa di riposo - Chiesa di Lorsica - Agriturismo - Campetto sportivo - Foresteria Favale di Malvaro - Municipio - Scuola Materna e Elementare - Palestra presso Scuola - Santuario di San Vincenzo - Chiesa di Monteghilfo - Oratorio presso Santuario di San Vincenzo - Casa di Riposo - Dispensario Farmaceutico, presso Municipio - Campo sportivo, loc. Ortigaro - Parcheggio presso Campo Sportivo, loc. Ortigaro - Distributore di carburante Atterraggio Elicotteri - Campo Sportivo, loc. Ortigaro Moconesi Municipio Carabinieri Casa di riposo Rev.2.1 Provincia di Genova Area 06 21 INFOSAFE www.intersafe.it AMBITO 16 PIANO INTERCOMUNALE DI PROTEZIONE CIVILE AMBIENTE Ufficio postale, Ferrada Ufficio postale, Gattorna C.R.I. via Del Commercio, 31 Gattorna Farmacia Dott. De Mitri Farmacia Michelotti Asilo, loc. Ferrada Asilo, loc. Gattorna Scuola Elementare, Ferrada Scuola Elementare, Gattorna Scuola Media, Gattorna Chiesa di S. Giacomo, Gattorna Chiesa di S. Margherita, Ferrada Chiesa di Moconesi Alto Chiesa di S. Ambrogio, Cornia Abbazia di S. Anna, Ferrada Campo Sportivo viale De Gasperi, Ferrada Campo Sportivo, Gattorna Campo Sportivo via Chiose, Moconesi Parcheggio, p.zza dei Pescatori, Gattorna Parcheggio, piazzale C.R.I. Distributori di carburante Distributore, SP n. 225, Ferrada Atterraggio Elicotteri Campo Sportivo viale De Gasperi, Ferrada Campo Sportivo, Gattorna Campo Sportivo via Chiose, Moconesi Tribogna - Municipio - Scuola Tribogna - Scuola Cassanesi - La Madia- affittacamere - Palestra e campo sportivo di Tribogna (inadatto all’atterraggio elicotteri, per presenza elettrodotti aerei) - Campo sportivo Ferrada - Chiesa di Tribogna - Chiesa di Cassanesi - Chiesa di Pian dei Preti - Area di parcheggio e verde pubblico nei pressi del campo sportivo a Ferrada, adatta all’atterraggio elicotteri. Uscio - Rev.2.1 Municipio Albergo Caprile Hotel Colonia Locanda della Bell’Aria Locanda Penelope Provincia di Genova Area 06 22 INFOSAFE www.intersafe.it AMBITO 16 - PIANO INTERCOMUNALE DI PROTEZIONE CIVILE AMBIENTE Farmacia della Salute Croce Rossa di Uscio Caserma dei Carabinieri Scuola Media, Elementare Materna Chiesa di Uscio Chiesa di Terrile Chiesa di Calcinara Colonia Arnaldi Neirone - Municipio - Scuola Elementare, loc. Ognio - Chiesa di Ognio - Chiesa di Neirone - Chiesa di San Marco D’Urri - Chiesa di Roccatagliata - Casa di Riposo, loc. Ognio - Campo Sportivo, loc. Ognio - Campetto loc. Neirone - Parcheggio su SP n. 20 - Parcheggio su Sp n. 21, loc. Neirone - Parcheggio loc. Roccatagliata Atterraggio Elicotteri - Campo Sportivo, loc. Ognio - Area loc. Colonia Lumarzo - Municipio - Scuola con Palestra e Parcheggio - Santuario di Ns Sig.ra del Bosco - Chiesa di Pannesi - Chiesa di Lumarzo Capoluogo - Chiesa di Tasso con Parcheggio - Chiesa di Boasi - Chiesa di Vallebuona con Parcheggio - Casa di riposo comunale - Farmacia - Sede Croce Verde, SP 82 - Centro Polivalente, SP 82 (con Parcheggio) - Parcheggi lungo la SP 225 - Parcheggio sulla SP 19 - Parco pubblico su SP 225 Distributori di carburante - Total, traforo Bargagli-Ferriere Atterraggio Elicotteri - Area su SP 225, antistante distributore di carburante Rev.2.1 Provincia di Genova Area 06 23 INFOSAFE www.intersafe.it AMBITO 16 PIANO INTERCOMUNALE DI PROTEZIONE CIVILE AMBIENTE Borzonasca - Municipio - Sede della Comunità Montana Valli Aveto, Graveglia, Sturla. - Croce Verde - Scuola media ed elementare - Scuola materna - Palestra comunale - Chiesa parrocchiale di Borzonasca - Casa di riposo comunale fraz. Zanoni - Residenza anziani Casa dei Tigli, loc. Campori - Farmacia - Area di atterraggio elicotteri a Montemoggio - Diga delle Giacopiane - Diga di Pian Sapejo - Diga di Zolezzi - Diga del lago Malanotte Mezzanego - Municipio - Farmacia - Chiesa di San Pietro, Pontegiacomo - Casa di riposo - Scuola Materna - Scuola Elementare “Davide Spinetto” - V.A.B. - Ex Scuola “San Siro”, magazzino - Ex Scuola “Isola di Borgonovo”, magazzino - Parrocchia S. Maria Assunta - Campo Sportivo “Borgonovo” - Ponte su SS n.586, loc.Vignolo Isola - Ponte su SS n.586, loc. Isola - Ponte su SS n.586, loc. Borgonovo - Ponte su SC Peaggi, loc. Peaggi - Ponte su SC Campo Vecchio, loc. Campo Vecchio - Ponte su SP n.26, loc. San Siro - Ponte su SP n.26, loc. Isola di Borgonovo - Ponte su SS n.586, loc. Vignolo Piano Atteraggio Elicotteri - Piazzale lungo la SP n. 78 Ne - Rev.2.1 Municipio Scuole elementari Nicholas Green Scuole medie G. Garibaldi Scuola materna Statale Scuola elementare di Statale Centro socio-educativo Provincia di Genova Area 06 24 INFOSAFE www.intersafe.it AMBITO 16 - Rev.2.1 PIANO INTERCOMUNALE DI PROTEZIONE CIVILE AMBIENTE Chiesa di S. Maria di Ne Chiesa di S. Biasio di Chiesanuova Chiesa di Camminata Chiesa di S. Rocco Chiesa di S. Pietro Chiesa di Nascio Chiesa di Statale Chiesa di S. Apollinare Chiesa di Arzeno Casa di riposo Villa Margherita Casa di cura portatori di handicap I Cedri Casa di cura psichiatrica Le Ali Campo sportivo Croce Verde Provincia di Genova Area 06 25 INFOSAFE www.intersafe.it AMBITO 16 PIANO INTERCOMUNALE DI PROTEZIONE CIVILE AMBIENTE Siti vulnerabili sul territorio Come verrà approfondito del capitolo seguente (Previsione e Prevenzione del Rischio), per definire il quadro dei rischi gravanti sul territorio in esame, è indispensabile essere a conoscenza degli elementi fragili che si trovano sul territorio stesso, ovvero della debolezza del sistema sociale e territoriale, intesa come carenza che gli elementi sociali e territoriali possiedono nei confronti degli eventi ipotizzati. Si elencano, pertanto, gli elementi fragili presenti sul territorio; si faccia riferimento anche alla Carta delle Infrastrutture. Rev.2.1 - Chiavari Scuole Elementari "Mazzini” Scuole Elementari "Faro" Collegio Suore Gianelline Istituto Scolastico "S. Marta" Asilo Centro Complesso Scolastico con palestra ,p.zza. del Popolo Complesso Scolastico con palestre "Ist. d'Arte" Campeggio, via Preli Scuola Elementare "F. Solari", via Prandina Scuola Elementare S.P. di Canne Scuole medie "della Torre", via Rivarola Ospedale di Chiavari Centrale acquedotto Chiavari Centrale acquedotto Tirreniangas Centrale pompaggio metano Tirreniangas Depuratore Enel Ponte Maddalena Pozzi di acqua potabile Serbatoi Stazioni di pompaggio Telecom Viadotto Entella - Lavagna Ospedale di Lavagna, via Don Bobbio Asilo Nido, Corso Genova Residenza minori, Corso Buenos Aires Scuola Materna, via Romana Scuola Materna, via Colombo Scuola Materna, via Chiesa Scuola Elementare, via Antica Romana Scuola Elementare, p.zza Innocenzo IV Scuola Elementare, via XX Settembre Provincia di Genova Area 06 26 INFOSAFE www.intersafe.it AMBITO 16 PIANO INTERCOMUNALE DI PROTEZIONE CIVILE - Scuola Media, via Castagnola Camping “Ripamare”, loc. Ripamare Camping “Internazionale”, loc. Madonna della Neve Camping “Lo Scoglio”, loc. Lo Scoglio Pozzi Serbatoi di accumulo Ponte della Maddalena Ponte Entella (stradale e ferroviario), via Aurelia Ponte, C.so Buenos Aires - Cogorno Asilo nido comunale Asilo infantile G.B. Rocca Scuola elementare statale N. Rocca con palestra Scuola media statale Scuola materna B. Chiappe Scuola elementare di Cogorno Ponte sul fiume Entella - Carasco Scuole Medie ed Elementari Statali Scuola materna prviata presso chiesa di S. Martino Residenza per anziani - Leivi Scuola Materna, via Miramare Scuola Elementare, via Crocetta AMBIENTE S. Colombano Certenoli Scuola Elementare di Calvari Scuola Materna di San Colombano Centrale Enel Orero - Scuola Elelmentare - Cicagna Scuola A. P. Giannini con Palestra Scuola elementare di Monleone F. Foppiano Scuola materna Asilo di Monleone - Lorsica Scuola con palestra - Rev.2.1 Favale di Malvaro Scuola Materna e Elementare Provincia di Genova Area 06 27 INFOSAFE www.intersafe.it AMBITO 16 PIANO INTERCOMUNALE DI PROTEZIONE CIVILE AMBIENTE Moconesi Asilo, loc. Ferrada Asilo, loc. Gattorna Scuola Elementare, Ferrada Scuola Elementare, Gattorna Scuola Media, Gattorna Tribigna - Scuola Tribogna - Scuola Cassanesi - Uscio Scuola Media, Elementare Materna Neirone Scuola Elementare, loc. Ognio Casa di Riposo, loc. Ognio Lumarzo - Scuola con Palestra e Parcheggio - Borzonasca Scuola media ed elementare Scuola materna Diga delle Giacopiane Diga di Pian Sapejo Diga di Zolezzi Diga del lago Malanotte Mezzanego - Scuola Materna - Scuola Elementare “Davide Spinetto” - Ponte su SS n.586, loc.Vignolo Isola - Ponte su SS n.586, loc. Isola - Ponte su SS n.586, loc. Borgonovo - Ponte su SC Peaggi, loc. Peaggi - Ponte su SC Campo Vecchio, loc. Campo Vecchio - Ponte su SP n.26, loc. San Siro - Ponte su SP n.26, loc. Isola di Borgonovo - Ponte su SS n.586, loc. Vignolo Piano - Rev.2.1 Ne Scuole elementari Nicholas Green Casa di riposo Villa Margherita Casa di cura portatori di handicap I Cedri Casa di cura psichiatrica Le Ali Provincia di Genova Area 06 28 INFOSAFE www.intersafe.it AMBITO 16 PIANO INTERCOMUNALE DI PROTEZIONE CIVILE AMBIENTE LEGGI E NORME LE COMPETENZE COMUNALI Una corretta individuazione del ruolo del Comune e' possibile mediante una lettura congiunta delle varie normative in materia e, in particolare: • • • • del Decreto Legislativo n. 267 del 18 agosto 2000, sull'ordinamento delle autonomie locali (Testo unico ex L. n. 142/1990); della Legge nazionale n. 265 del 1999, sulle disposizioni in materia di autonomia e ordinamento degli enti locali; della Legge nazionale n. 225 del 1992, sul Servizio Nazionale di Protezione Civile; del Decreto legislativo n. 112 del 1998, sul conferimento di funzioni e compiti amministrativi alle Regioni e agli Enti Locali. Per quanto concerne le leggi vigenti, si rileva quanto segue: • D.Lgs. 18/08/00 267 - Testo unico delle leggi sull’ordinamento degli Enti locali ART. 50 - Competenze del sindaco e del presidente della provincia 4. Il sindaco esercita altresi’ le funzioni attribuitegli quale autorita’ locale nelle materie previste da specifiche disposizioni di legge. 5. In particolare, in caso di emergenze sanitarie o di igiene pubblica a carattere esclusivamente locale le ordinanze contingibili e urgenti sono adottate dal sindaco, quale rappresentante della comunita' locale. Negli altri casi l'adozione dei provvedimenti d'urgenza ivi compresa la costituzione di centri e organismi di referenza o assistenza, spetta allo Stato o alle regioni in ragione della dimensione dell'emergenza e dell'eventuale interessamento di piu' ambiti territoriali regionali. 6. In caso di emergenza che interessi il territorio di piu' comuni, ogni sindaco adotta le misure necessarie fino a quando non intervengano i soggetti competenti ai sensi del precedente comma. ART 53 – Dimissioni, impedimento , rimozione , decadenza , sospensione o decesso del sindaco o del presidente della repubblica 2. Il vicesindaco e il vicepresidente sostituiscono il sindaco e il presidente della provincia in caso di assenza o di impedimento temporaneo. ART. 54 - Attribuzioni del sindaco nei servizi di competenza statale 2. Il sindaco, quale ufficiale del Governo, adotta, con atto motivato e nel rispetto dei principi generali dell'ordinamento giuridico, provvedimenti contingibili e urgenti al fine di prevenire ed eliminare gravi pericoli che minacciano l'incolumita' dei cittadini; per l'esecuzione dei relativi ordini puo' richiedere al prefetto, ove occorra, l'assistenza della forza pubblica. 5. Chi sostituisce il sindaco esercita anche le funzioni di cui al presente articolo. • L.N. 265/99 - Disposizioni in materia di autonomia e ordinamento degli enti locali, nonche' modifiche alla legge 8 giugno 1990, n. 142 Rev.2.1 Provincia di Genova Area 06 29 INFOSAFE www.intersafe.it AMBITO 16 PIANO INTERCOMUNALE DI PROTEZIONE CIVILE AMBIENTE ART. 12 - (Trasferimento di competenze dal prefetto al sindaco). Sono trasferite al Sindaco le competenze del Prefetto in materia di informazione della popolazione su situazioni di pericolo per calamita' naturali, di cui all'articolo 36 del regolamento di esecuzione della legge 8 dicembre 1970, n.996, approvato con decreto del Presidente della Repubblica 6 febbraio 1981, n.66. • L.N.225/92 - Istituzione del Servizio nazionale della Protezione Civile ART.15 - (Competenze del comune ed attribuzioni del sindaco) 1. Nell’ambito del quadro ordinamentale di cui alla legge 8 giugno 1990, n.142, in materia di autonomie locali, ogni comune può dotarsi di una struttura di protezione civile. 2. La Regione nel rispetto delle competenze ad essa affidate in materia di organizzazione dell’esercizio delle funzioni amministrative a livello locale, favorisce, nei modi e con le forme ritenuti opportuni, l’organizzazione di strutture comunali di protezione civile. 3. Il Sindaco è autorità comunale di protezione civile. Al verificarsi dell’emergenza nell’ambito del territorio comunale, il sindaco assume la direzione e il coordinamento dei servizi di soccorso e di assistenza alle popolazioni colpite e provvede agli interventi necessari dandone immediata comunicazione al Prefetto e al Presidente della Giunta Regionale. 4. Quando la calamità naturale o l’evento non possono essere fronteggiati con i mezzi a disposizione del comune, il sindaco chiede l’intervento di altre forze e strutture al prefetto, che adotta i provvedimenti di competenza, coordinando i propri interventi con quelli dell’autorità comunale di protezione civile. • D.Lgs 31/03/98 112 Conferimento di funzioni e compiti amministrativi dello stato alle regioni ed agli enti locali, in attuazione del capo I della L. n.59 Art. 108 Comma 1, b) Sono attribuite ai comuni le funzioni relative: 1) all'attuazione, in ambito comunale, delle attività di previsione e degli interventi di prevenzione dei rischi, stabilite dai programmi e piani regionali; 2) all'adozione di tutti i provvedimenti, compresi quelli relativi alla preparazione all'emergenza, necessari ad assicurare i primi soccorsi in caso di eventi calamitosi in ambito comunale; 3) alla predisposizione dei piani comunali e/o intercomunali di emergenza, anche nelle forme associative e di cooperazione previste dalla legge 8 giugno 1990, n. 142, e, in ambito montano, tramite le comunità montane, e alla cura della loro attuazione, sulla base degli indirizzi regionali; 4) all'attivazione dei primi soccorsi alla popolazione e degli interventi urgenti necessari a fronteggiare l'emergenza; 5) alla vigilanza sull'attuazione, da parte delle strutture locali di protezione civile, dei servizi urgenti; 6) all'utilizzo del volontariato di protezione civile a livello comunale, sulla base degli indirizzi nazionali e regionali. Rev.2.1 Provincia di Genova Area 06 30 INFOSAFE www.intersafe.it AMBITO 16 PIANO INTERCOMUNALE DI PROTEZIONE CIVILE AMBIENTE LEGISLAZIONE NAZIONALE In aggiunta alle già citate leggi: • Decreto legislativo n. 267 del 2000, sull'ordinamento degli enti locali; • Legge nazionale n. 265 del 1999, sulle disposizioni in materia di autonomia e ordinamento degli enti locali; • Legge nazionale n. 225 del 1992, sul Servizio Nazionale di Protezione Civile; • Decreto legislativo n. 112 del 1998, sul conferimento di funzioni e compiti amministrativi alle Regioni e agli Enti Locali. Un sommario delle leggi principali si configura come segue: Testo Coordinato del Decreto-Legge 29 marzo 2004, n. 81 Testo del decreto-legge 29 marzo 2004, n. 81 (in Gazzetta Ufficiale - serie generale - n. 76 del 31 marzo 2004), coordinato con la legge di conversione 26 maggio 2004, n. 138 (in questa stessa Gazzetta Ufficiale alla pag. 4), recante: «Interventi urgenti per fronteggiare situazioni di pericolo per la salute pubblica». Decreto-Legge 29 marzo 2004, n. 81 Interventi urgenti per fronteggiare situazioni di pericolo per la salute pubblica. Direttiva del Presidente del Consiglio dei Ministri 27 febbraio 2004 Indirizzi operativi per la gestione organizzativa e funzionale del sistema di allertamento nazionale e regionale per il rischio idrogeologico ed idraulico ai fini di protezione civile (G.U. 59 del marzo 2004). Testo Coordinato del Decreto-Legge 10 settembre 2003, n. 253 Testo del decreto-legge 10 settembre 2003, n. 253 (in Gazzetta Ufficiale - serie generale - n. 211 dell'11 settembre 2003), coordinato con la legge di conversione 6 novembre 2003, n. 300 (in questa stessa Gazzetta Ufficiale alla pag. 10), recante «Disposizioni urgenti per incrementare la funzionalità dell'Amministrazione della pubblica sicurezza». Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 24 settembre 2003 Aumento del contingente dei giovani da impiegare in Italia per l'anno 2003 in attività di servizio civile nazionale. Decreto Legge 10 settembre 2003, n. 253 Disposizioni urgenti per incrementare la funzionalità dell’Amministrazione della pubblica sicurezza e della Protezione Civile. Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 31 luglio 2003 Riorganizzazione dell'Ufficio nazionale per il servizio civile nell'ambito della Presidenza del Consiglio dei Ministri. Ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri n° 3288 del 27 maggio 2003 Disposizioni urgenti di protezione civile. (Ordinanza n. 3288). Rev.2.1 Provincia di Genova Area 06 31 INFOSAFE www.intersafe.it AMBITO 16 PIANO INTERCOMUNALE DI PROTEZIONE CIVILE AMBIENTE Decreto-Legge 9 maggio 2003, n. 103 Disposizioni urgenti relative alla sindrome respiratoria acuta severa (SARS). Ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri - Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio del 30 aprile 2003 Ulteriori disposizioni urgenti di protezione civile per fronteggiare l'emergenza derivante dalla attuale situazione internazionale. (Ordinanza n. 3285). Ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri 18 aprile 2003 Primi interventi urgenti di protezione civile diretti a fronteggiare i danni conseguenti agli eventi meteorologici verificatisi nei giorni 23, 24 e 25 gennaio 2003, nel territorio della regione Abruzzo. (Ordinanza n. 3281). Legge 8 aprile 2003, n. 62 Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 7 febbraio 2003, n. 15, recante misure finanziarie per consentire interventi urgenti nei territori colpiti da calamita' naturali. Decreto Legislativo 7 aprile 2003, n. 85 Attuazione della direttiva 2001/55/CE relativa alla concessione della protezione temporanea in caso di afflusso massiccio di sfollati ed alla cooperazione in ambito comunitario. Ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri del 4 aprile 2003 Ulteriori misure urgenti di protezione civile dirette a fronteggiare i danni conseguenti ai gravi eventi sismici e vulcanici verificatisi nel territorio della provincia di Catania ed altre disposizioni di protezione civile. (Ordinanza n. 3278). Ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri 28 marzo 2003 Disposizioni urgenti di protezione civile per fronteggiare l'emergenza derivante dalla attuale situazione internazionale. (Ordinanza n. 3275). Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 28 marzo 2003 Dichiarazione dello stato di emergenza in relazione alla tutela della pubblica incolumità nell'attuale situazione internazionale. Ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri del 12 marzo 2003 Primi interventi urgenti di protezione civile diretti a fronteggiare i danni conseguenti agli eventi meteorologici verificatisi nei giorni 23, 24 e 25 gennaio 2003, nel territorio della regione Molise. (Ordinanza n. 3268). Testo coordinato del decreto-legge 7 febbraio 2003, n. 15 Testo del decreto-legge 7 febbraio 2003, n. 15, coordinato con la legge di conversione 8 aprile 2003, n. 62 (in questa stessa Gazzetta Ufficiale alla pag. 5), recante: "Misure urgenti per il finanziamento di interventi nei territori colpiti da calamita' naturali e per l'attuazione delle disposizioni di cui all'articolo 13, comma 1, della legge 1 agosto 2002, n. 166. Disposizioni urgenti per il superamento di situazioni di emergenza ambientale". Rev.2.1 Provincia di Genova Area 06 32 INFOSAFE www.intersafe.it AMBITO 16 PIANO INTERCOMUNALE DI PROTEZIONE CIVILE AMBIENTE Decreto-Legge 7 febbraio 2003, n. 15 Misure finanziarie per consentire interventi urgenti nei territori colpiti da calamita' naturali. Nota del Dipartimento Protezione Civile 20 gennaio 2003 - Protocolli d'intesa tra Uffici Territoriali del Governo e Province Protocollo d'intesa tra Ufficio territoriale del Governo e Provincia di Cremona per la predisposizione della pianificazione di emergenza relativa alla gestione degli eventi calamitosi nel territorio provincia. Legge 27 dicembre 2002, n. 286 Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 4 novembre 2002, n. 245, recante interventi urgenti a favore delle popolazioni colpite dalle calamita' naturali nelle regioni Molise e Sicilia, nonche' ulteriori disposizioni in materia di protezione civile. Ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri del 27 dicembre 2002, n. 3260 Disposizioni urgenti per fronteggiare i danni conseguenti ai gravi fenomeni eruttivi connessi all'attivita' vulcanica dell'Etna nel territorio della provincia di Catania, per la mitigazione del rischio idrogeologico e idrico, per il potenziamento e l'attuazione delle reti radar e pluvio-idrometriche nel territorio nazionale ed altre misure urgenti di protezione civile. (Ordinanza n. 3260). Decreto-Legge 4 novembre 2002, n. 245 Interventi urgenti a favore delle popolazioni colpite dalle calamita' naturali nelle regioni Molise e Sicilia, nonche' ulteriori disposizioni in materia di protezione civile. Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 11 ottobre 2002 Adozione di un emblema rappresentativo da parte del Dipartimento della protezione civile della Presidenza del Consiglio dei Ministri. Circolare 30 settembre 2002, n.5114 Ripartizione delle competenze amministrative in materia di protezione civile. Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri Dipartimento della Protezione Civile del 12 aprile 2002 Costituzione della Commissione nazionale per la previsione e la prevenzione dei grandi rischi. Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri Dipartimento della Protezione Civile del 28 marzo 2002 Integrazione della composizione del Comitato operativo della protezione civile. Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri Dipartimento della Protezione Civile del 2 marzo 2002 Costituzione del Comitato operativo della protezione civile. Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 12 dicembre 2001 Organizzazione del Dipartimento della Protezione Civile. Rev.2.1 Provincia di Genova Area 06 33 INFOSAFE www.intersafe.it AMBITO 16 PIANO INTERCOMUNALE DI PROTEZIONE CIVILE AMBIENTE Legge Nazionale 9 novembre 2001, n. 401 Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 7 settembre 2001, n. 343, recante disposizioni urgenti per assicurare il coordinamento operativo delle strutture preposte alle attività di protezione civile. Decreto Legge 7 settembre 2001, n. 343 Disposizioni urgenti per assicurare il coordinamento operativo delle strutture preposte alle attività’ di protezione civile. Comunicato G.U. 12 maggio 2001 relativo al decreto del Ministro dell’interno delegato per il coordinamento della Protezione Civile 13 febbraio 2001: Adozione dei criteri di massima per l’organizzazione dei soccorsi sanitari nelle catastrofi. Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 22 dicembre 2000 Criteri di ripartizione e ripartizione tra gli enti locali delle risorse per l'esercizio delle funzioni conferite dal decreto legislativo 31 marzo 1998, n. 112, in materia di polizia amministrativa, istruzione scolastica e protezione civile. Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 19 dicembre 2000 Criteri di ripartizione e ripartizione tra le regioni delle risorse per l'esercizio delle funzioni conferite dal decreto legislativo 31 marzo 1998, n. 112, in materia di protezione civile. Decreto Legislativo 30 luglio 1999, n. 300 Riforma dell'organizzazione del Governo, (a norma art. 11 della legge 59/97) che, oltre ad istituire l’Agenzia di Protezione Civile (art. 79 e segg.), conferma di fatto, all'articolo 1 comma 2, la struttura di responsabilita' degli Enti Locali delineata dal Decreto 112/98, gia' citato. Decreto Legislativo 30 luglio 1999, n.303 Ordinamento della Presidenza del Consiglio dei Ministri, a norma dell'articolo 11 della legge 15 marzo 1997, n. 59" che, art.10 comma 6, dispone il trasferimento delle funzioni del Dipartimento Protezione Civile all’Agenzia di cui al D.Lgs. 300/99 precedente. Legge 13 luglio 1999, n. 226 Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 13 maggio 1999, n. 132, recante interventi urgenti in materia di protezione civile. Decreto Legge 13 maggio 1999, n. 132 Interventi urgenti in materia di protezione civile, coordinato con la legge di conversione 13 luglio 1999, n. 226. Decreto del Ministero dei Lavori Pubblici 14 febbraio 1997 Direttive tecniche per l'individuazione e la perimetrazione, da parte delle Regioni, delle aree a rischio idrogeologico. Circolare n. 1 / DPC/S.G.C./94 del Dipartimento Protezione Civile Rev.2.1 Provincia di Genova Area 06 34 INFOSAFE www.intersafe.it AMBITO 16 PIANO INTERCOMUNALE DI PROTEZIONE CIVILE AMBIENTE Legge 24 febbraio 1992, n. 225 Criteri sui programmi di previsione e prevenzione" definisce i criteri di massima ai quali deve ispirarsi tutta la programmazione di previsione e prevenzione, nelle varie articolazioni territoriali. Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 22 ottobre 1992 Costituzione e funzionamento del comitato operativo della protezione civile concernente Norme sul concorso e l'assistenza alle popolazioni colpite da calamita' - Protezione civile. Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 14 settembre 1984 Organizzazione del Dipartimento della Protezione Civile. Legge 938/82 Istituzione del Ministero per il coordinamento della protezione civile. Decreto del Presidente della Repubblica 6 febbraio 1981, n. 6 Regolamento di esecuzione della legge 8 dicembre 1970, n.996 recante norme sul soccorso e l'assistenza alle popolazioni colpite da calamita' - Protezione civile. Circolare n. 11 del Ministero dell' Interno del 16 febbraio 1971 Legge 8 dicembre 1970, n.996. Legge 8 dicembre 1970, n. 996 Norme sul concorso e l'assistenza alle popolazioni colpite da calamita' - Protezione civile. Altri sistemi di leggi (rischi industriali, difesa del suolo e simili) concorrono a definire i ruoli delle amministrazioni e devono essere tenuti in considerazione. A queste leggi dobbiamo pertanto aggiungere: -Rischi industriali (d.p.r. 175/1988 e 334/99), -Incendi boschivi (l.n. 353/2000), -Sicurezza del Lavoro (d.lgs.626/94), -Legislazione in materia di volontariato (d.p.r. 613/94 e d.p.r. 194/2001), -Difesa del Suolo (l.n. 183/1989). Per quanto concerne la legislazione in materia di volontariato e’ importante segnalare : Decreto del Presidente dalla Repubblica 8 febbraio 2001, n. 194 Regolamento recante nuova disciplina della partecipazione delle organizzazioni di volontariato alle attivita’ di protezione civile. Circolare n. 01768 U.L. del 16 novembre 1994 Istituzione dell'elenco delle associazioni di volontariato di protezione civile ai fini ricognitivi della sussistenza e della dislocazione sul territorio nazionale delle associazioni da impegnare nelle attivita' di previsione, prevenzione e soccorso. Adempimenti finalizzati all'erogazione di contributi per il potenziamento delle attrezzature ed il miglioramento della preparazione tecnica. Rev.2.1 Provincia di Genova Area 06 35 INFOSAFE www.intersafe.it AMBITO 16 PIANO INTERCOMUNALE DI PROTEZIONE CIVILE AMBIENTE Decreto del Presidente della Repubblica 21 settembre 1994, n. 613 Regolamento recante norme concernenti la partecipazione delle associazioni di volontariato nelle attivita' di protezione civile. ART. 9 - Le associazioni di volontariato di protezione civile di cui all'art. 1 del presente regolamento, prestano la loro opera, in base a esplicita richiesta dell'autorita' competente, in materia di previsione, prevenzione e soccorso sul territorio. LEGISLAZIONE REGIONALE Legge Regionale del 17 febbraio 2000, n. 09 Adeguamento della disciplina e attribuzione agli enti locali delle funzioni amministrative in materia di protezione civile ed antincendio. ART. 6 - Competenze dei Comuni 1. I Comuni concorrono alla organizzazione delle attivita’ di protezione civile nel rispetto della disciplina stabilita dall’articolo 15 della l. 225/1992 e dall’articolo 108 del d.lgs. 112/1998 e ad essi spetta la competenza di: a) organizzare sul territorio delle strutture operative per gli interventi di protezione civile con particolare riguardo alle misure di emergenza di cui all’articolo 2, comma 1, lettera a), della l. 225/1992 e dell’articolo 108 del d.lgs. 112/1998; b) attivare, anche attraverso il volontariato opportunamente coordinato, i primi soccorsi alla popolazione e gli interventi urgenti necessari a fronteggiare l’emergenza dandone immediata comunicazione al Centro Provinciale di Emergenza ed alla Struttura regionale della Protezione Civile; c) predisporre o aggiornare i piani comunali di emergenza di cui tengono conto gli strumenti urbanistici comunali; d) fornire adeguata informazione alla cittadinanza sul grado di esposizione al rischio desunto dalle mappe dei piani di emergenza con i mezzi ritenuti piu’ idonei nonché attivare opportuni sistemi di allerta; e) provvedere alla vigilanza sull’insorgere di situazioni di rischio idrologico o di altro rischio, specie in presenza di ufficiali comunicazioni di allerta, adottando le necessarie azioni di tutela e salvaguardia della privata e pubblica incolumita’; f) organizzare, nell’ambito delle funzioni attribuite per i fini di prevenzione e soccorso, squadre comunali o intercomunali di volontari o provvedere, entro un anno dalla pubblicazione della presente legge, alla stipula di apposite convenzioni con le organizzazioni di volontariato operanti sul territorio comunale appartenenti ai settori a) e d) di cui all’articolo 3 comma 1 della legge regionale 28 maggio 1992 n. 15 (disciplina del volontariato); g) informare tempestivamente il Centro Operativo Provinciale di Emergenza, al momento dell’attivazione delle Organizzazioni di Volontariato convenzionate e/o delle Squadre comunali di Protezione Civile; h) assicurare una reperibilita’ finalizzata in via prioritaria alla ricezione di comunicazioni di allerta; i) individuare, qualora Comuni classificati sismici ai sensi del decreto ministeriale del 27 luglio 1982 o dichiarati ad elevato rischio sismico dalla ordinanza della Presidenza Consiglio dei Ministri 12 Giugno 1998 n. 2788, entro un anno dalla pubblicazione della presente legge, aree e siti rapidamente attrezzabili (tendopoli/roulottopoli/moduli abitativi) per il superamento della prima emergenza. Tali aree e siti sono vincolati all’uso specifico dallo strumento urbanistico comunale. Rev.2.1 Provincia di Genova Area 06 36 INFOSAFE www.intersafe.it AMBITO 16 PIANO INTERCOMUNALE DI PROTEZIONE CIVILE AMBIENTE 2. Il Sindaco e’ autorita’ comunale di protezione civile ed allo stesso sono attribuite le funzioni e le responsabilita’ di referente comunale di Protezione Civile. In caso di emergenza sul territorio comunale dispone, fino a che non si renda possibile il coordinamento dei Centri Operativi Provinciali di Emergenza, circa l’impiego delle Strutture operative comunali e del Volontariato per il superamento dell’emergenza. Legge Regionale del 21 ottobre 1996, n. 45 Disciplina delle attivita' di protezione civile in ambito regionale. ART. 10 - Concorso dei comuni 1. I comuni concorrono alla organizzazione delle attivita' di protezione civile nel rispetto della disciplina stabilita dall'articolo 15 della legge 225/1992 ed in particolare svolgono le seguenti funzioni: a) organizzazione, sul territorio, delle strutture operative per gli interventi di protezione civile, con particolare riguardo alle misure di emergenza di cui all'articolo 2 comma 1 lettera a) della legge 225/1992; b) predisposizione e aggiornamento dei piani comunali di protezione civile. 2. I comuni in alternativa ai piani comunali di cui al comma 1 lettera b), possono elaborare, d'intesa con le comunita' montane competenti, piani intercomunali di protezione civile. 3. I comuni forniscono adeguata informazione alla cittadinanza sul grado di esposizione al rischio desunto dalle mappe di rischio. A tal fine identificano le aree a rischio idrologico accertato tramite segnaletica fissa, eventualmente interattiva o altri sistemi di allerta. 4. I comuni, a seguito di ufficiali comunicazioni d'allerta, provvedono, anche su base volontaria, alla vigilanza sull'insorgere di situazioni di rischio idrologico e adottano le necessarie azioni di tutela e salvaguardia della privata e pubblica incolumita'. 5. I comuni nell'ambito delle funzioni ad essi attribuite per i fini di prevenzione e soccorso organizzano squadre comunali di volontari o provvedono alla stipula di apposite convenzioni con le organizzazioni di volontariato operanti sul territorio. In tal caso, qualora l'ente locale abbia gia' in atto convenzioni con organizzazioni di volontariato per l'attivita' di spegnimento di incendi boschivi, le convenzioni stesse sono estese anche alle attivita' di protezione civile. 6. I comuni assicurano una reperibilita' continuativa finalizzata in via prioritaria alla ricezione di comunicazioni di allerta. 7. Il Sindaco, al verificarsi di evento calamitoso grave sul territorio comunale, ne da' immediata comunicazione alla Struttura regionale di protezione civile avvalendosi anche del servizio di reperibilita' assicurato dalla stessa. Piu’ schematicamente, un breve elenco riassuntivo della normativa regionale di riferimento e’ riportato di seguito. Testo integrato normativa tipo DGR357/01; DGR 1095/01; DGR 290/02 - 2004 D.G.R. 7 novembre 2003 n. 1384 Ordinanza n. 3274/2003 articolo 2, comma 4. Rischio sismico. Approvazione elenco edifici di interesse strategico e delle opere infrastrutturali e del programma temporale delle verifiche. Rev.2.1 Provincia di Genova Area 06 37 INFOSAFE www.intersafe.it AMBITO 16 PIANO INTERCOMUNALE DI PROTEZIONE CIVILE AMBIENTE D.G.R. 530 del 2003 Individuazione, formazione ed aggiornamento dell’elenco delle zone sismi-che dei comuni della Regione Liguria in ottemperanza al disposto di cui all’ O.P.C.M. n. 3274 del 20.03.2003 pub-licata sulla G.U. n. 105 in data 8.05.2003. L.R. 03 gennaio 2002 n. 02 Modifiche ed integrazioni alla legge regionale 21 giugno 1999 n. 18 (adeguamento delle discipline e conferimento delle funzioni agli enti locali in materia di ambiente, difesa del suolo ed energia). Modifiche ed integrazioni alla legge regionale 21 giugno 1999 n. 18 (adeguamento delle discipline e conferimento delle funzioni agli enti locali in materia di ambiente, difesa del suolo ed energia). L. R. N.09 del 2000 Adeguamento della disciplina e attribuzione agli enti locali delle funzioni amministrative in materia di protezione civile ed antincendio. L.R. 9 agosto 1999 n. 21 Modifiche ed integrazioni alla legge regionale 28 gennaio 1997 n. 6 "Organizzazione della struttura operativa di intervento per la prevenzione e la lotta agli incendi boschivi". L. R. N.18 del 1999 Adeguamento delle discipline e conferimento delle funzioni agli enti locali in materia di ambiente, difesa del suolo ed energia. L.R. 6 aprile 1999, n. 11. Riordino degli organi tecnici collegiali operanti in materia di territorio. L. R. N.4 del 1999 Norme in materia di foreste e di assetto idrogeologico. L.R. 30 dicembre 1998, n. 38. Disciplina della valutazione di impatto ambientale. L. R. N.06 del 1997 Organizzazione della struttura operativa di intervento per la prevenzione e la lotta agli incendi boschivi. L.R. 23 ottobre 1996 n. 46 Norme finanziarie in materia di difesa del suolo ed ulteriori modifiche alla Legge regionale 28 gennaio 1993 n. 9 (organizzazione regionale della difesa del suolo in applicazione della Legge 18 maggio 1989 n. 183). Modifiche alla Legge regionale 16 aprile 1984 n. 22 (Legge forestale regionale). L.R. 21 ottobre 1996 n.45 Disciplina delle attività di protezione civile in ambito regionale" B.U.R. n. 21 del 13 novembre 1996 Legge Regione Liguria N. 40 del 1995 Disciplina della polizia locale Rev.2.1 Provincia di Genova Area 06 38 INFOSAFE www.intersafe.it AMBITO 16 PIANO INTERCOMUNALE DI PROTEZIONE CIVILE AMBIENTE L.R. N. 45 DEL 16 08 1994 Norme in materia di sicurezza urbana da rischi idrogeologici. L.R. N. 1 DEL 05 01 1994 Interventi regionali per far fronte agli eventi alluvionali dei giorni 23 24 e 25 settembre 1993. L.R. N. 9 DEL 28 01 1993 Organizzazione regionale della difesa del suolo in applicazione della legge 18 maggio 1989 n. 183. Regolamento n. 2 del 20 luglio 1993 mod. dell'art.2 del Reg.n.1 B.U.R. n. 17 del 11 agosto 1993 Regolamento 14 maggio 1993, n. 1. della L.R. n. 15 Regolamento dell'Osservatorio regionale di promozione, informazione e documentazione sul volontariato. L.R. 28 gennaio 1993, n. 9 ( mod. con L. R. 23 ottobre 1996, n. 46) Organizzazione regionale della difesa del suolo in applicazione alla legge 18 maggio 1989, n. 183 L.R. 28 maggio 1992 n.15 Disciplina del volontariato L.R. 5 agosto 1987, n. 25. Contributi regionali per il recupero edilizio abitativo e altri interventi programmati. L.R. 8 luglio 1987, n. 24. Disposizioni per lo snellimento delle procedure urbanistiche in attuazione della legge 28 febbraio 1985, n. 47 e disciplina degli strumenti urbanistici attuativi. L.R. 6 aprile 1987, n. 7. Delega alle Province delle funzioni regionali relative all'esercizio dei poteri di controllo in materia di abusivismo edilizio e disposizioni di attuazione degli articoli 3 e 8 della legge 28 febbraio 1985, n. 47 e successive modificazioni. L.R. N. 22 DEL 16 04 1984 Legge forestale regionale. L.R. N. 34 DEL 22 09 1983 Interventi della Regione sui lavori di carattere urgente ed inderogabile dipendenti da necessita' di pubblico interesse determinate da calamita' naturali e di competenza dei Comuni con popolazione inferiore a 10.000 abitanti. L. R. N. 29 del 1983 Costruzioni in zone sismiche - Deleghe e norme urbanistiche particolari. Rev.2.1 Provincia di Genova Area 06 39 INFOSAFE www.intersafe.it AMBITO 16 PIANO INTERCOMUNALE DI PROTEZIONE CIVILE AMBIENTE COMUNE: SCHEMA APPLICATIVO ATTIVITA’ PRESCRITTA ELEMENTI COSTITUTIVI STRUTTURA ATTUATIVA L.N.225/92 - DOTARSI DI UNA STRUTTURA DI PROTEZIONE CIVILE. DLGS.98.112 - Attuazione, in ambito comunale, delle attivita’ di previsione dei rischi, stabilite • dai programmi e piani regionali. • Monitoraggio Raccolta dati - Attuazione, in ambito comunale, degli interventi di prevenzione deirischi, • stabilite dai programmi e piani regionali. Programma prevenzione DLGS.98.112 - Predisposizione dei piani comunali e/o intercomunali di emergenza e cura della loro attuazione anche nelle forme associative e di cooperazione sulla base • degli indirizzi regionali. Procedure di emergenza L.N.225/92 - Assumere (sindaco) la direzione e il coordinamento dei servizi di soccorso e di assistenza alle popolazioni colpite e provvede agli interventi necessari. - Chiedere l’intervento di altre forze e strutture al prefetto. • DLGS.98.112 SERVIZIO COMUNALE DLGS.98.112 - Attivazione dei primi soccorsi alla popolazione e degli interventi urgenti necessari a fronteggiare l'emergenza. DLGS.98.112 - Vigilanza sull'attuazione, da parte delle strutture locali di protezione civile, dei servizi urgenti. • • DLGS.98.112 - Utilizzo del volontariato di protezione civile a livello comunale c/o comunale, • sulla base degli indirizzi nazionali e regionali. • L.N. 265/99 - Informazione della popolazione su situazioni di pericolo. Rev.2.1 Provincia di Genova Area 06 • 40 Funzione dati e monitoraggio • Sistemi di monitoraggio • Raccolta ed elaborazione dati di previsione e Funzione di prevenzione • Piani di prevenzione settoriale • Coordinamento strumenti urbanistici comunali • Attivita’ di formazione e informazione Funzione operativa emergenza • Raccolta ed elaborazione dati • Pianificazione dell’emergenza Gestione centro operativo Vigilanza sull'attuazione. da parte delle strutture locali di protezione civile, dei servizi urgenti Vigilanza sulle procedure di attivazione dei propri settori Funzione vigilanza • Coordinamento e vigilanza sulle procedure di attivazione dei propri settori • Vigilanza sull’attuazione delle norme che assicurino il concorso dei comuni Registro del Volontariato Iniziative finalizzate Informazione alla popolazione INFOSAFE www.intersafe.it • Sindaco