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Numero 10, Anno 2014
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FAO: stabilità dell’indice dei prezzi dopo il calo estivo
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L'indice mensile dei prezzi alimentari della FAO è rimasto stabile a
ottobre, scendendo a 192.3 punti, settimo declino mensile consecutivo,
ma con un calo marginale dello 0.2% dal livello rivisto di Settembre;
mentre i prezzi dello zucchero e dell'olio vegetale sono aumentati
contrastando il declino dei prezzi dei latticini e della carne.
I prezzi dei latticini sono scesi dell'1.9, mentre il sotto-indice per i
prodotti caseari è sceso a 184.3, pari a - 3,5 punti rispetto a Settembre
e - 66.8 punti, ovvero il 26.6%, rispetto a Ottobre 2013.
Anche i prezzi della carne sono scesi diffusamente: l'Indice FAO è
sceso dell'1.1%, ovvero di 2.3 punti, da Settembre, per arrivare al
livello di 208.9, ancora oltre il 10% sopra il suo livello di un anno
prima.
L'Indice dei Prezzi dei Cereali si è mostrato sostanzialmente stabile a
178.4 punti in Ottobre, mentre i prezzi del riso sono scesi, con il subindice per i cereali che registra – 9,3%, ovvero di 18.2 punti, rispetto
ad un anno fa.
Nell'insieme, l'Indice dei Prezzi Alimentari è a sui livelli più bassi
dall'Agosto 2010.
L'Indice dei prezzi dello zucchero è salito a 273.6 punti, + 4.2%
rispetto al mese prima, dovuto in gran misura alla siccità in alcune
parti del Brasile che ha portato a rivedere al ribasso le stime sulla
produzione di canna da zucchero. Nonostante gli aumenti dell'ultimo
mese, i prezzi internazionali dello zucchero rimangono di oltre il 10%
inferiori al livello dell' Ottobre 2013.
Il sotto-indice per gli oli vegetali è cresciuto per la prima volta da
Marzo, stabilendosi a 163.7 punti in Ottobre, l'1.0%, ovvero 1.6 punti,
in più rispetto a Settembre, registrando però una riduzione complessiva
di 12.9% rispetto a Ottobre 2013.
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FAO: Tredici paesi si avvicinano all’obiettivo di sradicare la fame
Sono tredici i paesi che hanno guadagnato il riconoscimento della FAO per il progresso eccezionale
fatto nella lotta contro la fame, un risultato che implica il raggiungimento degli obiettivi
internazionali in anticipo rispetto della scadenza stabilita del 2015. Brasile, Camerun, Etiopia,
Gabon, Gambia, Iran, Kiribati, Malesia, Mauritania, Mauritius, Messico, Filippine e Uruguay sono
gli ultimi di una lista crescente di paesi che hanno fatto grandi passi avanti nella lotta contro la
denutrizione. Secondo le stime della FAO, Etiopia, Gabon, Gambia, Iran, Kiribati, Malesia,
Mauritania, Mauritius, Messico e Filippine hanno ormai raggiunto il primo obiettivo di sviluppo del
Millennio, mentre il Brasile, il Camerun e l'Uruguay hanno anche raggiunto l'obiettivo più
ambizioso del Vertice del 1996 di dimezzare entro il 2015 il numero complessivo delle persone che
soffrono la fame.
Ad oggi sono 63 i paesi in via di sviluppo che hanno raggiunto il primo obiettivo di Sviluppo del
millennio, mentre altri sei sono sulla buona strada per raggiungerlo entro il 2015. Dei 63 paesi che
hanno raggiunto l'obiettivo MDG, 25 hanno anche raggiunto l'obiettivo più ambizioso del Vertice
mondiale sull'alimentazione di dimezzare il numero complessivo delle persone denutrite entro il
2015.
FAO: il discorso del Direttore della FAO José Graziano da Silva nel suo intervento di
chiusura della Seconda Conferenza Internazionale sulla Nutrizione (ICN2).
"La malnutrizione è la prima causa di malattia nel mondo," ha detto Graziano da Silva,
aggiungendo: "Se la fame fosse una malattia contagiosa, l'avremmo già curata. Abbiamo davanti a
noi un decennio da dedicare alla nutrizione," ha aggiunto Graziano da Silva, riferendosi
all'imminente Expo Milano 2015 con il suo tema "Nutrire il pianeta, energia per la vita." Ha anche
sottolineato che il cibo e l'alimentazione figureranno in primo piano anche nell'agenda per lo
sviluppo post-2015 delle Nazioni Unite, che andrà a sostituire gli Obiettivi di Sviluppo del
Millennio, che arriveranno al loro termine il prossimo anno.
"Questa Conferenza sulla nutrizione è l'inizio del nostro rinnovato sforzo," ha affermato. "Sarà
ricordata per aver portato la nutrizione nella sfera pubblica, rendendola un bene pubblico e non
privato.
Nel corso della conferenza di tre giorni organizzata da FAO e OMS, Graziano da Silva e il Direttore
Generale dell'OMS Margaret Chan hanno sottolineato l'importanza della collaborazione tra i vari
settori per rispondere alle sfide della nutrizione per il 21° secolo, ma hanno anche chiarito che la
lotta contro la malnutrizione deve esser condotta innanzitutto dai governi nazionali attraverso
impegni concreti e standard di riferimento. I governi hanno, infatti, adottato la Dichiarazione di
Roma sulla Nutrizione ed un Quadro Operativo, che fornisce delle raccomandazioni di lungo raggio
ai responsabili politici nazionali per combattere la malnutrizione e mettere l'accesso a delle diete
sane e la sostenibilità ambientale al centro della produzione e della distribuzione alimentare.
"Abbiamo bisogno di adeguati fondi per essere in grado di attuare il Quadro Operativo della ICN2,"
ha ricordato il Direttore Generale ai delegati. "E questa non è una questione secondaria." Questo è il
senso della creazione del Fondo Fiduciario d'Azione per la Nutrizione. Il Fondo mobilizzerà risorse
per programmi e progetti che stimolino contesti favorevoli alla nutrizione, promuovano dei sistemi
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alimentari sostenibili ed un commercio che sostenga la nutrizione, aumentino l'informazione sui
temi nutrizionali, migliorino la sicurezza alimentare e rendano la nutrizione parte di reti di sicurezza
sociale più solide.
La conferenza ha riunito rappresentanti da oltre 170 governi - tra cui oltre 100 ministri e viceministri - che hanno confermato il loro impegno a delineare delle politiche nazionali volte ad
eliminare la malnutrizione in tutte le sue forme e a trasformare i sistemi alimentari in modo che tutti
abbiano accesso a delle diete nutritive. Oltre 2200 partecipanti erano presenti al vertice, tra cui 150
rappresentanti della società civile e quasi 100 del settore privato. Papa Francesco, la Regina Letizia
di Spagna, Nadine Heredia, First Lady del Perù, Re Letsie III del Lesotho e la Principessa degli
Emirati Arabi Uniti Haya Bint Al Hussein sono intervenuti alla conferenza come ospiti speciali.
Clima: Lima pietra fondamentale passo verso un accordo 2015
L'Unione europea si aspetta che la conferenza sul cambiamento climatico delle Nazioni Unite del
01 dicembre a Lima, in Perù, possa spianare la strada per l'adozione di un nuovo accordo globale
sul clima, legalmente vincolante, a Parigi il prossimo anno. L'Unione europea è fiduciosa che il
nuovo accordo potrà rafforzare notevolmente e ampliare gli sforzi collettivi internazionali per
affrontare il cambiamento climatico. L'obiettivo della riduzione dei gas a effetto serra del 40%
raggiunto dai leader dell'UE nel mese di ottobre, insieme con l'annuncio da parte degli Stati Uniti e
della Cina sui loro obiettivi futuri che seguirono, sono la prova evidente della volontà globale.
L'UE sarà rappresentata a Lima da Gian Luca Galletti, Ministro dell'Ambiente per l'Italia, che
attualmente detiene la presidenza del Consiglio dell'Unione europea, e Miguel Arias Cañete,
commissario europeo per azione per il clima e l'energia.
Il ministro Galletti ha dichiarato: "Dobbiamo sfruttare la crescente spinta verso un accordo
mondiale sul clima. Per consentire un processo valutativo trasparente: tutti i paesi dovranno
presentare le loro proposte quanto prima possibile nel corso del 2015. È importante assicurare che i
contributi corrispondano agli sviluppi scientifici e restare sulla strada giusta per mantenere il
riscaldamento globale al di sotto dei 2 °C."
Per il presidente della Commissione europea Jean-Claude Juncker la costruzione di un'Unione
dell'energia resiliente con politiche lungimiranti in materia di cambiamenti climatici rappresenta
una delle dieci priorità dell'attuale Commissione.
Maroš Šefčovič, Vicepresidente per l'Unione dell'energia, ha dichiarato: "Lima ci invia un
messaggio di speranza. Ci dimostra che non è troppo tardi per garantirci la possibilità di restare nel
limite dei 2 °C concordato a livello internazionale. Il nuovo pacchetto 'Energia e clima' per il 2030
riconferma la nostra fiducia in un'economia più efficiente sotto il profilo energetico e a basse
emissioni di carbonio, che costituisce un elemento centrale dell'Unione dell'energia. Intensificando
le nostre politiche a livello interno e la cooperazione internazionale, possiamo farcela: tutto dipende
dalla volontà politica."
Miguel Arias Cañete, Commissario europeo per l'Azione per il clima e l’Energia, ha aggiunto:
"Lima è una tappa fondamentale nel percorso verso Parigi, dove ci attende un’opportunità storica
per rispondere alla più grande sfida che il nostro pianeta si trova oggi ad affrontare. L'accordo finale
che concluderemo a Parigi deve riflettere le attuali realtà economiche. Ciò vuol dire che ciascuna
delle maggiori economie mondiali deve fare la sua parte. L'UE è stata la prima ad agire,
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annunciando i suoi obiettivi di riduzione. La Cina e gli USA hanno risposto con celerità. Ora ci
aspettiamo che anche gli altri grandi paesi produttori di emissioni si mettano al nostro fianco. I
tempi stringono: è ora di agire."
L’UE invita tutte le parti a presentare entro la fine di marzo 2015 le loro proposte per obiettivi di
mitigazione ambiziosi. Ciò è in linea con il calendario concordato e permetterà di procedere
all'analisi e alla valutazione del grado di ambizione degli sforzi singoli e aggregati prima della
riunione di Parigi, consentendo alla comunità internazionale di individuare quali azioni e sforzi
saranno necessari per rimanere sulla strada giusta e mantenere l’aumento globale della temperatura
al di sotto dei 2 °C.
I metodi convenuti per monitorare i progressi compiuti rispetto agli impegni di riduzione delle
emissioni assunti a Parigi permetteranno alle parti di misurare il livello di avanzamento collettivo.
Ciò consentirà inoltre di monitorare in modo comparabile l'efficacia e l'adeguatezza delle politiche
nazionali.
Il nuovo accordo sul clima va costruito per durare a lungo. L’UE ritiene che l'accordo del 2015
debba contenere strumenti per rafforzare a cadenza regolare gli impegni di riduzione delle
emissioni. Ciò consentirebbe alle parti di stare al passo delle più recenti scoperte scientifiche,
garantendo addirittura di poter aumentare il livello di ambizione degli obiettivi alla luce dei nuovi
sviluppi tecnologici. Lo scopo è garantire che l’accordo situi il pianeta su un percorso a lungo
termine coerente con l’obiettivo di mantenersi al di sotto dei 2 °C.
Anche se al centro dei negoziati internazionali sul clima del 2015 si trova la riduzione delle
emissioni di gas a effetto serra, l’UE riconosce che il finanziamento delle azioni in materia di clima
e adattamento è una componente essenziale per raggiungere un accordo equilibrato.
La conferenza sul clima di Lima rappresenta una tappa fondamentale verso il raggiungimento di un
risultato positivo a Parigi. Lima deve assicurare:
•
che gli elementi fondamentali dell’accordo del 2015 siano concordati quali base di partenza
per ulteriori negoziati nel 2015;
•
che si raggiunga una decisione tale da consentire che le proposte che contribuiscono alla
riduzione dei gas a effetto serra presentate dai diversi paesi nei mesi successivi siano trasparenti,
quantificabili e comparabili;
•
che prima della conferenza di Parigi del 2015 possano essere prese in considerazione ed
esaminate, a livello internazionale, l'ambizione e l’adeguatezza dei contributi, singoli e aggregati, a
fronte dell’obiettivo di mantenersi al di sotto dei 2 °C;
•
che da oggi al 2020 si continui a lavorare per obiettivi sempre più ambiziosi in materia di
mitigazione.
In quanto maggiori erogatori mondiali di aiuto pubblico allo sviluppo, a Lima l'UE e gli Stati
membri riferiranno in merito al finanziamento continuo dei paesi in via di sviluppo per la lotta ai
cambiamenti climatici. Nel solo 2013, l’UE e gli Stati membri hanno collettivamente erogato 9,5
miliardi di euro per aiutare i paesi in via di sviluppo ad affrontare i cambiamenti climatici. L’UE
mantiene il suo impegno ad assistere i paesi più vulnerabili ai cambiamenti climatici e quelli che
hanno meno mezzi per reagire.
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Discarico 2013: bilancio generale dell'UE
Durante la riunione di Commissione agricoltura e sviluppo rurale (ComAgri)del 5/6 novembre 2014
si è discusso il discarico del bilancio generale dell'UE per l’anno 2013 (COM(2014)0510[01]),
ovvero come sono state spese le risorse europee. Ingeborg Gräßle (PPE) in commissione controlli di
bilancio (CONT) è responsabile nell’interfaccia con la Commissione europea. Il relatore per parere,
nella ComAgri, è il tedesco Peter Jahr (PPE). Nello scambio di opinioni, il relatore per parere ha
informato i suoi colleghi che un più alto tasso di errori, dal 2,9% nel 2012 per 3,62%, è stato notato
nel 2013 ma, ha sottolineato che questi errori sono più di natura amministrativa e non hanno alcun
impatto sul bilancio. Ha chiesto di fare una netta distinzione tra errori tecnici piccoli e grandi,
relativi ai controlli delle scarse prestazioni e inadeguatezze del funzionamento del sistema. Per
quanto riguarda i pagamenti diretti, pare che siano proprio gli Stati membri che hanno difficoltà a
trasmettere le informazioni in modo corretto e, di conseguenza, il riportare degli errori crea
problemi per gli agricoltori. La Commissione europea, da parte sua, può sospendere i pagamenti
quando trova che gli errori siano gravi. Peter Jahr, nel suo intervento ha richiesto alla Commissione
di rivedere il calcolo del tasso di errore e concorda con i criteri per la determinazione della soglia
delle rettifiche finanziarie. Infine, secondo il relatore, per una migliore gestione dei programmi di
frutta e latte nelle scuole, questi dovrebbero essere semplificati e inclusi nel secondo pilastro della
PAC. Mairead McGuinness (Irlanda, PPE) ha ribadito la necessità di una migliore cooperazione con
la Commissione per il controllo dei bilanci (CONT) sulle decisioni riguardanti l'uso corretto dei
fondi e ridurre il tasso di errore, per trasmettere un messaggio coerente dal parte del Parlamento alla
Commissione europea. Il 1 dicembre 2014, il commissario europeo all’Agricoltura, Phil Hogan è
stato invitato per un’audizione nella commissione CONT e i membri della ComAgri sono stati
invitati a partecipare.
La riunione della commissione CONT sarà trasmessa online e disponibile su:
http://www.europarl.europa.eu/committees/it/cont/home.html;jsessionid=4B94D6D09E2D3D73053C66B45CCC6FCF.
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Scambio di opinioni sul bilancio UE per il 2015: Riserva crisi agricola
Il presidente della ComAgri, Czesław Adam Siekierski (Polonia, PPE), durante la riunione del 5/6
novembre ha ricordato la situazione che si è venuta a creare per via della lettera rettificativa
pubblicata e trasmessa al Parlamento europeo, da parte della Commissione sul progetto di bilancio
generale per l'esercizio finanziario 2015, che propone un trasferimento dal bilancio agricolo verso
altre politiche europee. Siekierski ha sottolineato che gli agricoltori sono colpiti dalla crisi politica
dovuta all’embargo russo e le risorse finanziarie destinate al settore agricolo non dovrebbero essere
trasferiti ad altre aree. Peter Jahr (Germania, PPE), relatore del parere per la ComAgri, che deve
analizzare la situazione in dettaglio ha già espresso l’idea che l’embargo russo non è colpa degli
agricoltori e siccome si tratta di decisioni politiche, si deve fare in modo che gli agricoltori non
subiscano danni finanziari. Gli agricoltori devono avere le risorse finanziarie che garantiscano loro
la sopravvivenza in questo contesto, già abbastanza difficile.
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Il presidente delle commissione parlamentare bilanci, Jean Arthuis (Francia, ALDE), ha dichiarato
che il 4 novembre ha tenuto una riunione per discutere la proposta della Commissione europea, alla
quale sono stati invitati i membri ComAgri. Nella sua Commissione, non è stata finalizzata una
posizione, poiché teneva ad avere prima il parere della ComAgri. Ha ricordato che la situazione
relativa al bilancio UE è preoccupante, gli impegni di pagamento sono sempre più elevati e i prestiti
non pagati nel 2010, erano di 5 miliardi di euro, a fine dell’anno 2013 sono arrivati a più di 23
miliardi, e ad oggi hanno raggiunto quasi i 30 miliardi.
Tutti i gruppi politici del Parlamento europeo si sono mostrati coscienti della situazione difficile
relativa al bilancio europeo, però le loro posizioni sono rimaste salde: la soluzione non è toccare il
bilancio della PAC e tutti hanno richiesto alla Commissione bilanci una maggiore cooperazione nel
trovare una soluzione in modo da non creare un precedente pericoloso.
A nome del gruppo PPE, Albert Dess (Germania) ha sottolineato che i redditi agricoli dovrebbero
essere utilizzati solo per gli agricoltori tenendo conto che questi fondi, al momento, non sono
sufficienti per affrontare le crisi gravi.
A nome del ECR, James Nicholson (UK) ha mostrato preoccupazione per l’aumento del numero di
fatture non pagate dell'UE. Nell'ambito del bilancio, si potrebbero essere d’accordo per un
trasferimento, di una parte di denaro, diretto verso l'eradicazione della malattia causata dal virus
Ebola, con una condizione: se, l’anno prossimo è necessario avere delle risorse per affrontare una
possibile crisi del settore agricolo, i fondi dovrebbe tornare al bilancio per l'agricoltura. Il denaro
destinato all'agricoltura dovrebbe essere utilizzato solo in questa zona. La Commissione non può
continuare a gestire in questo modo il bilancio. Per i contribuenti europei è inaccettabile.
Per Paolo De Castro (Italia) che è portavoce del gruppo S & D in ComAgri, la proposta
commissione è inaccettabile. Rischia di creare un precedente pericoloso, perché il denaro di fatto
viene preso direttamente dalla tasca dei coltivatori che si trovano già in difficoltà. Per questo
motivo, De Castro ha anche ricordato la lettera da parte dei coordinatori della ComAgri inviata al
nuovo Presidente della Commissione europea, Jean-Claude Juncker in cui si esprime contrarietà al
modo di agire della Commissione europea a scapito degli agricoltori, che già pagano per una crisi
politica dovuta all’embargo russo.
Le altre osservazioni da parte dei deputati europei in seno alla riunione di questo mese della
ComAgri dimostrano una chiara opinione contraria al trasferimento proposto della Commissione.
Le bollette dell'UE dovrebbero, sì, essere pagate ma non è giusto che solo gli agricoltori le debbano
pagare. Non è giusto soprattutto per i produttori agricoli che sono stati direttamente colpiti
dall'embargo russo e che hanno perso il 50% della produzione, pagare ancora e vedersi il fondo
destinato alla crisi senza risorse, nonostante tutti siano d’accordo che è primordiale, combattere il
virus dell’Ebola.
Alcuni deputati hanno sottolineato che l’indennità per la frutta e la verdura, inizialmente destinata
ad essere finanziata con le risorse dal margine di bilancio, sembra che ora verrà accordata dalla
riserva crisi e il settore agricolo dunque resterà quasi sicuramente scoperto il prossimo anno. Anche
il settore lattiero-caseario è fortemente influenzato dall’embargo russo, e finora non ha ricevuto un
indennizzo.
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Il rappresentante della Commissione europea durante la riunione ha dichiarato che la Commissione
europea ha basato la sua proposta sulla lettera di giugno che riguarda un progetto di bilancio
rettificato. La Commissione non può pagare le bollette in tempo, dunque deve cercare di utilizzare
tutte le risorse di bilancio per far fronte agli impegni di bilancio dell'UE. Dei fondi sono stati già
assegnati per far forte alla situazione dell'embargo russo. La Commissione vuole riesaminare il
budget e durante la procedura di conciliazione si prenderà una decisione in tal senso. Inoltre,
considera che non si dovrebbe drammatizzare la situazione nel settore agricolo troppo presto. Non
si deve inviare agli agricoltori il messaggio che i pagamenti diretti saranno ridotti. Secondo la
Commissione non c’è nessun rischio di un ulteriore calo nel fondo destinato alle crisi. Ripete che la
Commissione ha reagito subito dopo l'embargo russo e le azioni hanno avuto un effetto stabilizzante
sul mercato. La Commissione continuerà a monitorizzare la situazione nei paesi colpiti dalla crisi e
reagirà rapidamente, intervenendo quando la situazione del mercato lo richiederà.
Nonostante questo messaggio da parte della Commissione, i membri della ComAgri non sembrano
rassicurati. Il Presidente della commissione parlamentare per i bilanci, ha preso atto delle opinioni
dei membri della ComAgri ribadendo che la difficoltà della situazione pone il problema a livello
globale e la lettera rettificativa esprime tutte le contraddizioni esistenti nell’Unione Europea.
Greening: quando l’applicazione?
L’eurodeputato tedesco Albert Dess, membro della Comissione Agricoltura durante la riunione
della ComAgri del 5/6 novembre 2014 ha informato i colleghi circa una relazione di attività annuale
della Commissione, in cui si afferma che ci saranno grossi problemi nell'applicazione della PAC.
Dess ritiene che la riforma della PAC non possa essere attuata nella sua forma attuale. Durante il
suo intervento si è riferito brevemente ad alcuni dei problemi che possono sorgere – innanzitutto, l’
elevato rischio di errori del sistema di equivalenza delle misure nel secondo pillastro e la selezione
delle parcelle agricole destinate alle esigenze applicative del greening. Gli agricoltori devono
interpretare le disposizioni della PAC e non ricevono le informazioni necessarie da Bruxelles. Gli
agricoltori, di conseguenza, non sanno come implementare la nuova PAC. Una lettera da parte dei
coordinatori della ComAgri è stata inviata al commissario Hogan, richiedendo a voce unica lo
slittamento del greening per il 2016. Durante la riunione della ComAgri del 3 dicembre 2014,
questo problema verrà presentato in dettaglio davanti al Commissario all’Agricoltura, Phil Hogan.
La riunione della ComAgri del 3 dicembre potrà essere seguita online su:
http://www.europarl.europa.eu/committees/it/agri/home.html
OMC: I colloqui sul patto di commercio globale "di nuovo in pista"
I paesi membri dell'Organizzazione mondiale del commercio (OMC) hanno concordato come luglio
2015 la scadenza per impostare il modo nel quale intendono di stipulare il patto di commercio
globale. I rappresentanti del Direttore Generale Roberto Azevedo hanno confermato il 27 novembre
2014, che i colloqui sono “di nuovo in pista”. L’annuncio è arrivato dopo che i membri dell'OMC
hanno formalmente avviato i colloqui sul patto di facilitazione degli scambi delle merci attraverso le
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frontiere concordato a Bali alla fine dello scorso anno. Quest'annuncio consente di iniziare la fase
della ratifica finale dell’accordo, dopo che l'India ha sollevato timori di possibili contestazioni al
suo regime di sovvenzioni per il grano. India sostiene che il programma è fondamentale per aiutare
a nutrire i poveri, ma i critici dicono che, potrebbe distorcere i mercati. I membri dell’OMC
impegnati a negoziare hanno trovato una soluzione transitoria, in altre parole, che per tali sistemi di
sovvenzione alimentare si deve raggiungere a un accordo finale prima del 31 dicembre 2015. Cosi,
la cosiddetta “clausola di pace” permette al regime di sovvenzione per il grano di continuare a
essere in vigore fino a quando una soluzione definitiva sarà raggiunta - e nel frattempo, che
trattative continuino lo sviluppo iniziato nel 2001, anche se hanno crollato più volte, in particolare a
causa dei tariffi e sussidi agricoli.
PARLAMENTO EUROPEO: DOSSIER IN CORSO
Al via la valutazione d’impatto sulle regole del “pacchetto latte”
Nella seduta del mese di novembre, la commissione agricoltura e sviluppo rurale del Parlamento
europeo è stata protagonista di uno scambio di opinioni sul funzionamento delle nuove regole
contrattuali introdotte dal “pacchetto latte”. Il dibattito si è reso necessario dopo la Relazione di
medio termine presentata dalla Commissione al Consiglio e al Parlamento a norma dell’art. 225 del
regolamento (UE) 1308/2013 (OCM unica così come modificata dal “pacchetto latte”).
Venendo in sintesi ai contenuti, la Relazione parte da un’analisi dei dati che, nel 2013, indicano in
dodici il numero di Stati membri dove sono stati introdotti contratti obbligatori a norma del
“pacchetto latte”. Sarebbero invece quattro i Paesi le cui organizzazioni di produttori (aumentate in
numero di circa 60 unità nel 2013) hanno condotto trattative contrattuali collettive.
L’interprofessione risulta essere stata adottata in quattro Paesi (Spagna, Francia, Ungheria e
Portogallo). Per quel che riguarda l’importante strumento della regolazione dell’offerta produttiva
dei formaggi DOP, la sua attuazione è stata portata a termine in Francia e in Italia. Oltre a ciò, il
Report di medio-termine si sofferma sull’osservatorio europeo sul mercato del latte, attualmente in
fase di realizzazione e il cui obiettivo è quello di fornire strumenti agli operatori per migliorarne la
conoscenza del mercato e aiutarli in ambito decisionale. L’Osservatorio potrà anche trasmettere
allerte rapide ai servizi della Commissione, nei casi in cui la situazione del mercato lo richieda.
Venendo invece alle conclusioni, il documento di valutazione prevede che le attuali prospettive per
il mercato lattiero-caseario mondiale possano rimanere ampiamente positive. Accanto a ciò, si
sollevano dubbi sulla capacità del quadro normativo dell’Unione di gestire il periodo post-quote
produttive in maniera efficace in modo da poter fronteggiare a episodi caratterizzati da un’estrema
volatilità del mercato o situazioni di crisi. In termini di impegni, la Commissione intende portare
avanti il dibattito per fornire risposte alle preoccupazioni sopra richiamate e, in tale ambito, saranno
valutate la necessità e la portata di strumenti aggiuntivi.
Dal punto di vista temporale, infine, si prevede che il dibattito sugli strumenti già in vigore e sulla
necessità di ulteriori si svolgerà a breve, prima della prossima relazione prevista per il 2018. Alla
luce di quanto sopra esposto, la valutazione in commissione agricoltura si è concentrata su alcuni
elementi principali. Innanzitutto, è emersa a più riprese la necessità di attualizzare l’analisi del
mercato che, così come sopra riportato, la Relazione ritiene essere favorevole sia in termini attuali
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sia in prospettiva. Di contro, la maggior parte degli interventi in comagri, ha messo in evidenza la
situazione di crisi e di prezzi calanti che ha caratterizzato il mercato lattiero negli ultimi mesi e che,
stando alle principali stime, continuerà a connotarlo anche in prospettiva. Tra le altre principali
critiche sollevate durante lo scambio di opinioni, si segnala l’inadeguatezza delle regole del
“pacchetto latte” in termini di gestione del periodo post-quote produttive che, a partire dal prossimo
mese di Aprile, caratterizzerà il mercato lattiero-caseario europeo. La palla, adesso, passa nelle
mani del Parlamento europeo che nei prossimi mesi, lavorerà alla propria contro-proposta. Da
quanto emerso nelle ultime settimane, l’intenzione della commissione agricoltura (il relatore sarà
James Nicholson) sarebbe quella di utilizzare l’opportunità per mettere sul tavolo una proposta di
indirizzo innovativa che possa tradursi in un “pacchetto latte-bis”. L’obiettivo del Parlamento
dovrebbe essere duplice. Da un lato suggerire soluzioni per gestire la nuova fase post-quote in
termini di sostenibilità dell’offerta Ue, dall’altro favorire l’individuazione di misure necessarie a
governare la sempre più intensa e ricorrente volatilità che caratterizza, in particolare, il mercato
lattiero-caseario.
STUDI
L’innovazione nell’ambito delle aziende familiare
FAO ha realizzato un´analisi sull’innovazione nell’ambito dell'agricoltura familiare. L'analisi si è
concentrata sulle aziende a conduzione familiare e il ruolo dell'innovazione nel garantire la
sicurezza alimentare globale, la riduzione della povertà e la sostenibilità ambientale. Il rapporto
sostiene che le aziende agricole familiari devono essere sostenute a innovare in modo da
promuovere l'intensificazione sostenibile della produzione e il miglioramento delle condizioni di
vita rurali. L'innovazione è un processo attraverso il quale gli agricoltori sono capaci di migliorare
la loro produzione e la gestione pratica delle aziende agricole.
Per consultare l’analisi: http://www.fao.org/publications/sofa/en/
IFPRI: Resilience for food and nutrition security
Negli ultimi anni, molte persone e parti del mondo sono stati colpiti da gravi shock che vanno dai
conflitti, fenomeni meteorologici imprevedibili, terremoti, siccità e inondazioni e impennate dei
prezzi alimentari. Allo stesso tempo, le persone e le comunità povere rimangono vulnerabili agli
shock anche se sono di minor effetto, come malattie emergenti o alimenti contaminati, possono
essere devastanti per le famiglie colpite.
Per consultare la pubblicazione: http://www.ifpri.org/publication/resilience-food-and-nutrition-security
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EVENTO
Forum per l’Agricoltura 2015
Il 31 marzo 2015, ELO e Syngenta organizzano l’ottava edizione annuale del Forum per
l’Agricoltura (FFA) che si svolgerà a Bruxelles. Per maggiori informazioni sui speakers invitati,
possibilita di essere inviati come speaker e sul programma, si prega di consultare il sito:
http://www.forumforagriculture.com/; www.elo.org; e www.syngenta.com
LINK
COMMISSIONE EUROPEA DG AGRICOLTURA
http://ec.europa.eu/agriculture/index_it.htm
COMITATO ECONOMICO E SOCIALE EUROPEO
http://www.eesc.europa.eu/?i=portal.it.home
PARLAMENTO EUROPEO COMMISSIONE AGRICOLTURA E SVILUPPO RURALE
http://www.europarl.europa.eu/activities/committees/homeCom.do?language=IT&body=AGRI
CALENDARIO CONSIGLIO DELL’UNIONE EUROPEA
http://www.consilium.europa.eu/press/calendar.aspx?lang=it&BID=950
EUROALERT AGRICULTURE & FISHERIES
http://euroalert.net/en/newsindex.aspx?ida=16
La newsletter è curata da Marco Barbetta, Micaela Conterio
INEA Bruxelles
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