NSB N° 13 del 18 SETTEMBRE 2016
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NSB N° 13 del 18 SETTEMBRE 2016
Anche il “Moscati” di Aversa ha i suoi “furbetti” Un Premio per ricordare Maria Elvira Virgilio Ex Texas, decida il Comune e non i Giudici N. 13 | ANNO XIX | 18 SETTEMBRE 2016 | PERIODICO DI CULTURA VARIA | DISTRIBUZIONE GRATUITA | www.nerosubiancoaversa.com Gianni Bo è Presidentedella Piccola Industria di Caserta Walter Ricci vince il “New Wawe” in Russia Enzo Maurino a Londra riceve un’alta onorificenza Santulli: “Un Sindaco con lacune politiche e professionali” Sla, quando lo Stato dà e la Regione taglia Il Puc e l’urbanistica partecipata Romina Power e il libro alla madre No alla puzza. Ennesima protesta il 26 settembre Non si respira più 2 SOMMARIO LA STORIA 06 Un premio per ricordare Maria Elvira Virgilio AVERSA 22 Ex Texas, decida il Comune e non i giudici AMBIENTE 22 Terra dei Fuochi, incoscienza senza limiti PERSONAGGI 36 Walter Ricci, una voce internazionale LO SPORT 39 Grande pallavolo con il torneo Zeus ad Aversa ECCELLENZE 54 Per Enzo Maurino un riconoscimento meritato STORIA NOSTRA 60 Felice Persio, il folle poeta che entusiasmò PERIODICO DI CULTURA VARIA DELL’AGRO AVERSANO A DISTRIBUZIONE GRATUITA L’Editoriale di Giuseppe Lettieri Il nostro contributo per Amatrice C ari lettori, ritorniamo dopo la pausa estiva e saremo con voi fino a giugno, inaugurando a gennaio 2017 il ventesimo anno di pubblicazione di Nerosubianco. Un giornale che già da questo primo numero post estate si presenta rinnovato dal punto di vista grafico ed a breve avremmo anche una nostra pagina Facebook a disposizione dei nostri lettori. Tornando all’estate, sicuramente l’evento catastrofico del terremoto nel centro Italia è quello che ha visto più colpita l’attenzione di tutti noi. Non parleremo certo del disastro. L’hanno già fatto e lo stanno facendo ancora i media nazionali, ma ci prodigheremo con i nostri mezzi per aiutare Amatrice. Come? Ve ne daremo conto prossimamente, ma stiamo programmando una bella iniziativa che, ne siamo sicuri, farà breccia nel cuore degli aversani, insieme al glorioso Istituto Alberghiero “Rainulfo Drengot”, diretto dall’attivissimo Nicola Buonocore. E, sempre a proposito d’estate, speriamo che questa sia l’ultima volta senza “Estate ad Aversa”, la kermesse che con spettacoli e molteplici iniziative rendeva più piacevole la permanenza in città a tutti quei cittadini che per vari motivi non potevano e non possono permettersi una vacanza fuori le mura. Pur non volendo entrare ancora nelle beghe di palazzo e nelle polemiche estive dei debiti fuori bilancio o della pista Coordinamento Editoriale Vito Faenza Anno XIX n° 13 - 18 Settembre 2016 Segreteria di Redazione Raffaele De Chiara Direttore Responsabile Giuseppe Lettieri Garante dei Lettori Franco Terracciano Direttore Editoriale Nicola De Chiara Fotografie Nicola Baldieri Consulente di Redazione Giuseppe Cristiano Editore Associazione Dimensione Cultura di atletica, qualche considerazione sulla riapertura del parco Pozzi la vogliamo fare. A prescindere dalle tabelle sbagliate, dove Salvino Pozzi diventa Savino e dove l’inglese si va a far benedire, a prescindere dalle panchine senza schienale (abbiamo ricevuto diverse lamentele in proposito), non proprio adatte per fare una sosta rilassante, notare già imperfezioni evidenti nella pavimentazione e la cosiddetta “rete da polli” utilizzata per recintare l’area destinata ai cani e diverse pecche per un lavoro costato oltre due milioni di euro ci sembra un pochino troppo. Forse stiamo sbagliando, ma i cittadini aversani la pensano come noi. E avremo modo di verificarlo non appena sarà attiva la pagina facebook. 3 Buona domenica. nerosubiancoaversa.com nerosubiancoaversa [email protected] Periodico registrato presso il Tribunale di S. Maria C.V. al n. 514 del 17.11.1998 Redazione Via Michelangelo, 108 - Aversa (Ce) Tel. 081.198.14.930 - 388.19.87.510 www.nerosubiancoaversa.com e-mail: [email protected] Stampa Tuccillo Arti Grafiche srl Afragola (Na) PRIMO PIANO Il 26 settembre tre cortei marceranno fino alla sede dello stabilimento No alla puzza, ennesima protesta. Non si respira La colpa dell’azienda di Gricignao che cura il trattamento di rifiuti urbani e speciali. Puzza anche ad Aversa. Gricignano nel caos. Una battaglia che va avanti da tempo w Nicola De Chiara “S 4 i può vivere con questa puzza giorno e notte” si chiede su Fb un internauta ed è questa la domanda sulla quale ruota una vera e propria rivolta che dal web, da virtuale, si trasformerà in reale, concreta il pomeriggio del prossimo 26 settembre, quando tre cortei con partenza da Carinaro, Gricignano e Teverola, confluiranno in un unico che marcerà sino alla sede della Ecotransider (la società che, a torto o a ragione, molti considerano la responsabile di questa puzza nauseabonda) nell’area industriale di Aversa Nord, in territorio del comune di Gricignano. L’odore nauseabondo permea, oramai, da mesi, l’aria di ben tre centri abitati (Carinaro, Gricignano e Teverola, appunto) ai quali in questi ultimi giorni si è aggiunto anche Aversa. Buona parte della città normanna, infatti, da oltre una settimana soffre il persistere di La fabbrica sotto accusa per i forti miasmi che emana uno strano odore, un cattivo odore che, in precedenza, veniva percepito solo nelle ore notturne. In special modo, due sembrerebbero essere le fonti del cattivo odore ad Aversa: un sito in zona Cappuccini, a ridosso di viale Olimpico, zona densamente abitata, con grandi condomini e parchi; la solita Ecotransider che, oramai, porta il cattivo odore in pieno centro della città, oltre la stazione ferroviaria sino a piazza Municipio e oltre. Ironia della sorte, questa estate, poiché non era ancora pronto il sito per accogliere l’umido di Aversa di proprietà della ditta che si è aggiudicata la gara, nelle more dell’allestimento, il dirigente del settore ambiente del comune di Aversa ha disposto che l’umido della città normanna fosse convogliato E Romano presenterà un’interrogazione “L a situazione ambientale nell’area industriale a Nord di Aversa - compresa tra i comuni di Gricignano, Carinaro, Teverola e parte di Aversa - richiede una necessaria e immediata risposta da parte delle istituzioni di competenza. Per tale motivo presenterò una interrogazione urgente, a risposta scritta, al Ministro dell’Ambiente Gianluca Galletti”, dichiara il senatore aversano Lucio Romano promotore e relatore dell’Indagine conoscitiva su inquinamento ambientale, tumori, malformazioni feto-neonatali ed epigenetica. “Da diverso tempo i cittadini lamen- Lucio Romano tano forti miasmi - ci ha dichiarato il senatore Lucio Romano - con possibili ripercussioni anche sulla salute, ritenuti riconducibili allo stoccaggio e smaltimento di rifiuti presso lo stabilimento Eco Transider. È una vicenda complessa e non ancora definitivamente chiarita nonostante gli interventi dei sindaci, del TAR, di commissioni regionali e i rilievi fatti dall’ARPAC (Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale in Campania). Una situazione insostenibile che impone chiarezza e provvedimenti adeguati per ristabilire lo stato di salubrità dell’aria”. Livia Fattore PRIMO PIANO presso lo stabilimento di Gricignano. Uno stabilimento che, in linea d’aria, è praticamente a ridosso delle abitazioni dei tre comuni maggiormente interessati. Pare, inoltre, che formali proteste siano giunte al comune di Gricignano di Aversa anche dai responsabili della cittadella Us Navy della Nato che ospita circa cinquemila persone tra militari e loro familiari, provenienti dai Paesi del Patto Atlantico. “Oggi, paradossalmente, rispetto alla puzza, - afferma il sindaco di Gricignano Andrea Moretti - è una giornata luminosa. I permessi furono rilasciati dalla Regione Campania. In sede di conferenza dei servizi la Il Tar si pronuncerà mercoledì sulla ordinanza di Moretti. Biofiltri e scrubber non hanno portato alcuna miglioria 5 passata amministrazione non ha saputo difendere la nostra comunità. Da parte nostra, sin dall’insediamento, abbiamo iniziato un cammino dove il primo obiettivo era capire chi produceva questa puzza. Abbiamo dato incarico all’università ed abbiamo accertato che la puzza viene da quello stabilimento. Non a caso prima che sorgesse questi miasmi non c’erano. C’è un giudizio del Tar sulla mia ordinanza di chiusura. I giudici amministrativi hanno sospeso l’ordinanza. L’udienza è prevista per il prossimo 21 settembre e, stante una serie di eventi, siamo fiduciosi. I biofiltri e gli scrubber che sono stati installati non hanno portato alcuna miglioria». Il primo cittadino fa riferimento, in particolare, ad un sopralluogo a sorpresa operato dall’Arpac (Azienda Regionale Protezione Ambiente Campania) con l’ufficio tecnico del Comune nel corso del quale sono emerse molte presunte irregolarità con presenza di materiale che non ci sarebbe dovuto essere per quantità o qualità. Inoltre, sono in molti ad ipotizzare la presenza di un fascicolo d’indagini presso la procura della Repubblica presso il tribunale di Napoli Nord. LA STORIA Nel nome della 14enne morta a luglio improvvisamente a S. Marcellino Un premio per ricordare Maria Elvira Virgilio Il suo sogno era diventare una giornalista. I genitori vogliono ricordarla con un concorso che offra ai giovani la possibilità di coltivare la sua passione w Donato Liotto O 6 ggi, cari amici lettori, dopo questa lunga pausa estiva ritorniamo in edicola e nelle vostre case con tante novità: belle, brutte che siano, fanno parte del nostro quotidiano e, soprattutto, di chi come noi deve informare sui vari accadimenti avvenuti in questo periodo. Io mi soffermerò solo su una notizia, non bella purtroppo, di quelle che non vorresti mai leggere. Una notizia tragica e devastante che riguarda la piccola Maria Elvira Virgilio, morta improvvisamente nel mese di luglio di quest’anno, aveva solo 14 anni. Devastante dicevo, soprattutto per i genitori Erminia Pianese e Carlo Virgilio, era la loro unica figlia, era il loro raggio di luce ed ora si è spento per sempre. Il 10 agosto 2016 alle ore 19.00 si è svolto presso la parrocchia di San Marcellino il trigesimo per ricordare la giovanissima Maria Elvira Virgilio. Alla Santa Messa, ero presente, soprattutto, come amico di questi sfortunati genitori. Ricordo ancora durante la santa messa la compostezza, la dignità, il grande coraggio mostrato da questi genitori dilaniati da un dolore immane. Pensavo: non oso davvero immaginare di trovarmi al loro posto, crollerei di sicuro, impazzirei dal dolore. L’intera comunità di San Marcellino, e non solo, si è stretta con grande partecipazione e affetto alla famiglia di Elvira. Nonostante il caldo asfissiante tantissima gente presente. Don Salvatore Verde ha avuto parole di incoraggiamento per provare a dare un minimo di conforto ai genitori di Maria Elvira: “Maria Elvira, ha avuto una vita breve, ma ricca di significati e valori, il piccolo angelo è volato Maria Elvira Virgilio L’intera comunità di San Marcellino, e non solo, si è stretta con grande partecipazione e affetto alla famiglia di Elvira. Frequentava il “Cirillo” di Aversa con grandi risultati troppo presto in cielo. Maria Elvira, ora e con Dio. E’ un angelo che veglierà sempre su di voi”. Elvira, amava molto la famiglia e coltivava tante passioni, era bravissima a scuola e frequentava il “Cirillo” di Aversa, liceo classico, sezione “B” e, a settembre, avrebbe frequentato il secondo liceo. Aveva lasciato la scuola media di San Marcellino con un dieci e lode. Poi, ricordo, la sua passione per la lettura, negli ultimi giorni della sua vita aveva iniziato a leggere “Delitto e castigo”, un romanzo conosciutissimo di Dostoevskij. Elvira non ha avuto il tempo di finire di leggere questo libro. La sua passione più grande me la confidò proprio lei. Ad una mia domanda su cosa avesse voluto fare da grande, mi rispose: la giornalista! Ecco, voglio partire proprio da questa risposta che mi diede e informare tutti che, con i genitori, stiamo lavorando a un progetto, un premio dedicato alla memoria di Maria Elvira. Vogliamo dare la possibilità ai tanti alunni delle scuole medie e delle scuole superiori di coltivare la passione per la scrittura e provare a realizzare un sogno: diventare giornalisti! Ne ho discusso con l’Editore di NerosuBianco ed è stato subito d’accordo con me nel dare il suo sostegno a questa bella iniziativa. Coinvolgeremo anche la Diocesi di Aversa, nella persona del Vescovo Angelo Spinillo. Da sua Eccellenza, ho già ottenuto il sostegno per questa iniziativa. E poi l’ordine dei Giornalisti della Campania. Inoltre, coinvolgeremo tanti amici e colleghi giornalisti. E soprattutto, faremo tutto questo nel nome di Maria Elvira. Un tragico destino ha voluto che se ne andasse giovanissima, ma il suo nome, i suoi valori, la passione che intendeva coltivare e trasformare nel lavoro della vita gli sopravviveranno. Ha scritto pagine bellissime Elvira, nelle quali non ha negato il suo sogno di diventare giornalista. E in suo nome tanti ragazzi potranno diventarlo davvero. 7 POLITICA La nuova amministrazione con molte difficoltà parte ma ci si aspettava di più Con De Cristofaro dilettanti allo sbaraglio w Nicola Rosselli D 8 ilettanti allo sbaraglio. Premesso che sull’onestà intellettuale dell’esecutivo guidato dal sindaco Enrico De Cristofaro non ci sono dubbi, non altrettanto si può affermare, almeno per il momento, sulle capacità amministrative di tutti i componenti, primo cittadino compreso. Il sindaco, probabilmente, ha sopravvalutato i suoi collaboratori diretti che, in questa prima fase, fanno esperienza di amministrazione, scuola di governo sulla pelle degli aversani. De Cristofaro bene avrebbe fatto, nel momento dell’approccio, a servirsi di tecnici o di chi aveva esperienza amministrativa per fare in modo che il lavoro di governo della città fosse instradato. Almeno tentare un giusto mix di neofiti ed esperti. Invece, avendogli i consiglieri comunali Enrico De Cristofaro eletti imposto scelte da manuale Cencelli, senza capire che stavano mettendo in atto una sorta di suicidio politico, si è visto costretto ad accettare in giunta giovanissimi alle prime armi, professionisti e docenti che mai hanno avuto a che fare con l’amministrazione. Senza nulla togliere alla loro bravura quali professionisti o docenti, bisogna evidenziare che essere un buon amministratore è un’altra cosa. Si deve essere portati o si deve avere esperienza. L’esperienza, però, si fa affiancandosi, frequentando l’ambiente e non mettendosi in gioco baldanzosamente senza capire che i danni per la loro incapacità o baldanza si riflettono su Aversa e sugli Aversani. Insomma, ogni cosa a suo tempo, ma andare allo sbaraglio no, se si ha effettivamente a cuore il bene della nostra città. A, oramai, due mesi dall’insediamento di questa amministrazione, la constatazione facile da fare è una sola: si va avanti navigando a vista, operando sulla risoluzione della singola urgenza, senza badare nemmeno all’ordinaria amministrazione. Quello che viene segnalato sul web o dai giornali diventa l’obiettivo POLITICA Giunta comunale, i nomi da raggiungere: la buca in strada, le auto o le luci al cimitero, l’albero caduto al Parco Pozzi. Insomma, quello che La montagna ha partorito il topolino manca a questa amministrazione è la capacità di programmare, di capire cosa stato necessario oltre un mese glieri di maggioranza (ma anche da disi vuole fare per migliorare il volto della di trattative e di ipotesi op- versi primi non eletti). Come facilmente città. Aversa vive la contingenza senza poste tra esecutivo politico e pronosticato immediatamente dopo la che vi sia il Politico con la P maiuscola tecnico, con tanto di conferenze stampa vittoria dell’architetto aversano, la cirche sappia vedere oltre il proprio naso e portare ad Aversa, tanto per fare un i cui contenuti si sono contraddetti tra costanza di avere alle spalle non partiti loro con giustificazioni vuote, mentre politici, ma tutte liste civiche ha fatto sì erano in molti ad aspettarsi un colpo di che i quindici eletti (provenienti solo da reni del sindaco che aveva preannunzia- cinque delle otto liste civiche) si siano to una giunta tecnica, dopo essere stato sentiti tutti autorizzati a trattare in prima A due mesi ostaggio delle sue liste civiche, per dare persona creando non poche difficoltà a dall’insediamento De Cristofaro. vita al nuovo esecutivo. si va avanti a Ecco i nomi della squadra scelta dall’ex Il neo Sindaco di Aversa, vistosi messo presidente regionale e provinciale degli alle strette, considerando che in questa vista, senza badare architetti: Federica Turco (Noi Aversa- prima fase nessuno si sarebbe messo nemmeno all’ordinaria ni) vicesindaco e assessore alla pubblica platealmente contro perché nessuno amministrazione istruzione; Paolo Galluccio (Forza vuole andare subito a casa, avrebbe Aversa) assessore alle Politiche sociali; potuto optare per una giunta tecnica o esempio, due facoltà universitarie, Alfonso Oliva (Aversa Futura) assesso- temporanea rinviando le spartizioni maaltrettanti svincoli di assi viari primari, re alla Cultura; Gianpaolo Pisciotta (Noi nuale Cencelli alla mano più in là, dopo l’acquisizione del parco Pozzi e così via. Aversani) assessore al Commercio ed che la maggioranza si fosse stabilizzata. La nostra città ha necessità di un’am- Attività produttive; Francesca Sagliocco Ma così non è stato e la montagna ha ministrazione che sappia “volare”, che (Tecnico) assessore al Bilancio; Miche- partorito il topolino. De Cristofaro dopo abbia la forza, la capacità e la volontà le Ronza (Aversa Domani) assessore ai più di un mese di tira e molla ha dato di programmare un futuro migliore per Lavori pubblici; Tiziana D’Aniello (in vita e un esecutivo che, al di là delle tutti noi. De Cristofaro ha ancora tutto quota sindaco) assessore all’Ambiente. capacità dei singoli, si presenta debole, il tempo per svoltare. Auguri a lui e, Enrico De Cristofaro è stato un sindaco quasi senza esperienza. E questo contesoprattutto, ad Aversa. assediato. Assediato dai quindici consi- rà, eccome. E’ 9 IL PUNTO Dopo una estate politicamente alquanto “calda” avremo un autunno ancora più “caldo”? Fate in modo che Aversa non si penta della scelta Inammissibile che a sparare palle infuocate contro la maggioranza siano quei consiglieri di opposizione che fino a pochi mesi erano nel centrodestra ricordare che trattasi di una rognosa eredità lasciata dalla amministrazione Sagliocco, di cui facevano parte anche alcuni consiglieri che attualmente sono schierati nelle file dell’opposizione). Quegli stessi consiglieri che, in omaggio al vecchio (ma deplorevole) adagio che in politica, soprattutto quella “paesana” come la nostra, quello che è un bene oggi diventa tutto abominevole domani, continuano ad innescare polemiche sterili che certamente non contribuiscono a rasserenare il clima, tanto che si ha l’impressione di essere ancora in campagna elettorale. w Geppino De Angelis D opo una estate politicamente alquanto “calda” avremo un autunno ancora più “caldo”? Questo l’interrogativo che si pongono i nostri concittadini, sia quelli che hanno sostenuto la coalizione vincente di Enrico De Cristofaro sia quelli che hanno sostenuto Marco Villano, dopo i pochi mesi dall’insediamento della nuova giunta che ha l’oneroso compito di amministrare Aversa, una città che non ci stancheremo mai di definire “difficile” 10 sotto molteplici aspetti. Una fine estate caratterizzato soprattutto dalle polemiche sui debiti fuori bilancio (l’opposizione farebbe bene Rosario Capasso Ital Funeral Associated srl Citarella Dal 1950 operiamo nel settore funerario, mettendo a disposizione la nostra esperienza e professionalità. OPERIAMO IN TUTTI I COMUNI Sede sita in Aversa Via Belevedere n.77 Tel.Uff. 081/8901120 Fax 081/8905956 email [email protected] Trasporti nazionali ed internazionali Disbrigo pratiche e documenti Servizi funebri completi Cremazioni - Tumulazioni Inumazioni Esumazioni - Estumulazioni Convenzionati con A.N.P.P.E. Servizi funebri ippotrainati Manifesti Fiori Ricordini IL PUNTO Si comprende bene che nel gioco delle parti l’opposizione deve svolgere il suo ruolo ma è ammissibile e comprensibile che a polemizzare ed a sparare a palle infuocate contro la maggioranza possono essere quei pochi consiglieri del Pd che dimostrano coerenza, certamente non possono essere giustificati quelli che, fino a pochi mesi fa, erano nel centrodestra. Un discorso a parte, però, riteniamo vada fatto per la nuova amministrazione ripetendo l’augurio fatto nelle nostre note all’indomani della vittoria dopo il ballottaggio, ovvero “fare in modo che Aversa non abbia a pentirsi della scelta fatta”. A nostro avviso la giunta a prescindere dalla indiscutibile professionalità ed onestà degli assessori (che, peraltro, non conosciamo), sembra che, fatta qualche eccezione, manchi della necessaria esperienza per affrontare i numerosi problemi che sul tappeto, soprattutto quelli relativi alla vivibilità, alla quotidianità. Ci si obietterà che solo da poco più di due mesi si è insediata la nuova giunta (anche se per la verità qualche segno positivo si comincia registrare) ma occorre che tutti gli assessori facciano fronte alla mancanza di esperienza con umiltà, impegno, senso del dovere e pugno fermo in certe occasioni, senza guardare in faccia a nessuno. Esperienza che, nostro avviso, deve anche fare e dimostrare il giovane presidente del Consiglio comunale Augusto Bisceglia, nel ricordo dell’indimenticabile nonno che ricordiamo con stima, nonostante l’avessimo più volte avversate, come dimostra la collezione dei nostri tantissimi articoli, cominciando a “contingentare” i tempi degli interventi dei consiglieri comunali, evitando i “battibecchi” col pubblico, come ebbe a verificarsi nella prima seduta di questa “sindacatura”, tanto da indurre Enrico De Cristofaro ad usare l’espressione “porto di mare”. Non possiamo, comunque, chiudere queste note senza auspicare che, se veramente si vuole la “rinascita” di Aversa, come tutti hanno affermato in campagna elettorale, si mettano tutti di buzzo buono, maggioranza e minoranza, e lavorino mettendo da parte beghe, interessi personali e di fazione; solo così potranno guadagnarsi la stima e la riconoscenza di Aversa. 11 AVERSA Serve una seduta di consiglio comunale per discutere del futuro dell’area dei Cesaro Ex Texas, decida il Comune, non i giudici Le varie proposte negli anni non sempre accompagnate da adeguata lucidità: un’utilizzazione pubblica significa costi per l’acquisto dell’area e la realizzazione! w Nicola Rosselli U 12 n’apposita seduta di consiglio comunale per discutere del futuro dell’ex area Texas Instruments. A prometterlo, in tempi brevi, il sindaco Enrico De Cristofaro, dopo che due consiglieri di opposizione (Rosario Capasso e Giovanni Innocenti) avevano presentato una mozione, poi ritirata a seguito delle assicurazioni ricevute dal primo cittadino. L’area in questione, simbolo del fallimento di un’industrializzazione che non si è mai effettivamente radicata, è, oggi di proprietà di una società che fa capo alla famiglia dell’ex presidente della provincia di Napoli Luigi Cesaro L’ex Texas di Aversa ed è al centro del dibattito politico da oramai venti anni. Nella mozione rivolta allo stesso sindaco, al presidente del consiglio comunale Augusto Bisceglia e ai capigruppo consiliari, Capasso e Innocenti sottolineano l’urgenza e la necessità di un confronto sulla problematica in questione. Necessità ed urgenza che si fanno tanto più pressanti in considerazione di una serie di contenziosi in atto tra comune di Aversa e proprietari del bene. Contenziosi che, di fatto, porterebbero a decidere i magistrati e non la collettività. «Considerato AVERSA - scrivono, infatti, i due consiglieri comunali - che autorizzazioni, revoche, nuove richieste, Piano Casa Regione Campania, ricorsi al Tar e al Consiglio di Stato potrebbero portare la magistratura investita della vicenda ad assumere determinazioni al posto del Consiglio Comunale deputato a decidere rispetto a quello che può realizzarsi o meno nell’area ex Texas, chiediamo sia il civico consesso a decidere». In questo senso si ipotizzano anche alcuni iter che potrebbero essere seguiti. Ad esempio, attraverso «un accordo di programma o attraverso l’instaurazione di un tavolo di concertazione con la proprietà, al fine di decidere una volta per tutte cosa fare nell’ex Texas e cosa riservare in quell’area per la Città di Aversa». «Quello che è mancato in tutti questi anni - hanno affermato Capasso e Innocenti - non sono state le certezze degli strumenti urbanistici vigenti (Prg e norme di attuazione), ma la volontà politica e il corretto inquadramento della vicenda. E’ ora di affrontare la problematica e risolverla nell’interesse primario della Città». Un’ipotesi questa del tavolo di concertazione condivisa da più parti e non solo pubbliche. Gli stessi rappresentanti della proprietà, infatti, hanno più volte affermato che sono pronti a concordare con l’amministrazione quale debba essere il futuro di quell’area (una volta in periferia, oggi al centro di una zona residenziale e urbanizzata, in prossimità della stazione della metropolitana di Aversa Ippodromo), tenuto conto che non può continuare ad essere tenuta abbandonata e trasformarsi in ricovero per senza tetto, come i ritrovamenti di giacigli improvvisati ogni tanto provano. Diverse sono state nel corso degli anni le proposte, non sempre accompagnate da adeguata lucidità considerato, ad esempio, che l’utilizzazione pubblica dovrebbe anche considerare i costi per un eventuale acquisto o per il ristoro in caso di esproprio. Si è parlato, ad esempio, di un polo informatico, di un progetto di housing sociale che ha anche ricevuto lusinghieri riconoscimenti sino a strutture che potrebbero essere al servizio della vicina fermata della metropolitana di Aversa Ippodromo. 13 IL CASO In passato già altri casi di assenteismo tra i sanitari aversani Anche il “Moscati” ha i suoi “furbetti” Furbetti del cartellino? No, semplicemente imbecilli. Così dovrebbero essere definiti gli operatori sanitari che sono stati denunciati dall’autorità giudiziaria w Antonio Arduino F 14 urbetti del cartellino? No, semplicemente imbecilli. Così dovrebbero essere definiti gli operatori sanitari dell’ospedale Moscati che sono stati denunciati dall’autorità giudiziaria per avere timbrato il cartellino dimostrando, in teoria, di essere stati presenti sul posto di lavoro per l’intera durata del turno mentre, in realtà, nello stesso periodo erano impegnati in altre attività esterne alla struttura ospedaliera. Fare dei nomi è inutile, probabilmente chi legge il nostro periodico li ha già appresi dalla stampa ma è impossibile non fare qualche considerazione su quanto accaduto nell’ospedale aversano. In primo luogo viene da chiedersi come sia possibile che dipendenti pubblici continuino a perpetrare questo tipo di frode, malgrado le frequentissime segnalazioni di furbetti-imbecilli scoperti dalle forze dell’ordine. Possibile che ci sia ancora qualcuno convinto di essere intoccabile al punto da potersi permettere ogni tipo di irregolarità, pensando che in caso fosse stato bloccato, come è accaduto in questa occasione, di poter giustificare l’irregolarità commessa? Forse, sarebbe stato possibile se l’assenza fosse stata limitata ad una o due volte, ma nei casi verificati dalle forze di polizia c’è tutta una serie di controlli dettagliati indicanti orari, percorsi, luoghi, attività alternative a quella che doveva essere compiuta e persino la durata nel tempo, cosicché diventa impossibile o, quantomeno, estremamente difficile la contestazione degli addebiti come magari qualcuno avrebbe potuto pensare di fare. L’ospedale “Moscati” di Aversa C’è chi ricorda la strana abitudine degli operatori dell’ ospedale Annunziata di firmare sul foglio di presenza sia l’orario di entrata che quello di uscita contemporaneamente Una convinzione che potrebbe essere nata dal fatto che, al Moscati di Aversa, non sarebbe la prima volta che con un blitz della polizia si scoprono degli assenteisti. E’accaduto in passato con il risultato che le forze di polizia beccarono addirittura qualche operatore sanitario, presente ufficialmente in ospedale, intento ad assistere alle corse di cavalli del Cirigliano, senza che poi accadesse nulla. E, andando indietro nel tempo, probabilmente, c’è chi ricorda la strana abitudine degli operatori sanitari dipendenti dell’allora ospedale Annunziata di firmare sul foglio di presenza sia l’orario di entrata che quello di uscita contemporaneamente. Erano altri tempi, probabilmente la politica allora lo consentiva dal momento che tante assunzioni avvenivano grazie a conoscenze politiche. Oggi le cose sono cambiate: il lavoro non c’è ed il numero dei giovani medici che chiedono di lavorare cresce ogni giorno; di conseguenza i controlli si fanno perché chi non lavora deve starsene a casa per lasciare spazio a chi il lavoro non ce l’ha. Probabilmente il blitz potrebbe essere solo il classico intervento spauracchio, magari avvenuto dietro segnalazione. Se così non fosse, nei prossimi giorni potremmo leggere i nomi di altri operatori sanitari dell’azienda Caserta, beccati mentre pensano ai fatti propri al di fuori delle strutture in cui operano nelle stesse ore in cui risultano presenti sul posto di lavoro. Certo si tratta di voci ma, quando le voci sono insistenti, qualche cosa di vero c’è ed allora furbetti-imbecilli cambiate abitudini, fate il vostro dovere, lavorate e, se proprio è necessario, uscire dalle strutture smarcatevi e non frodate lo Stato, aggravando il lavoro di chi deve coprire anche il vostro, perché la legge è chiara: chi fa il furbetto perde il lavoro, alla sospensione può seguire il licenziamento e allora da furbetti si passa ad imbecilli. 15 AMBIENTE 165 nuove discariche (e conseguenti roghi) denunciati dal Wwf nel 2016: c’è anche Aversa Terra dei fuochi, incoscienza senza limiti Un gruppo di giovani decide di dare vita a delle ronde. “Ci armeremo di bastoni e vigileremo sulle zone in cui si accendono i fuochi” w Antonio Arduino I riflettori dell’attenzione nazionale, che erano stati accesi sulla terra dei fuochi, sono di fatto spenti ma i roghi continuano a bruciare e secondo i rapporti fornite dal commissario straordinario per l’emergenza terra dei fuochi nell’anno 2016 c’è stato un aumento del 30 per cento rispetto all’anno precedente. Il nucleo del Wwf dedicato alla vigilanza ambientale con particolare attenzione ai roghi, guidato dal responsabile regionale Alessandro Gatto, nell’anno 2016 16 ha denunciato alla magistratura la presenza di 165 nuove discariche abusive disseminate nei Comuni del casertano, Aversa compresa, tutte potenziali sedi Alessandro Gatto nel corso di un controllo AMBIENTE di roghi tossici. Quegli stessi che hanno resa irrespirabile l’aria di Aversa e delle cittadine dell’agro nelle sere dei mesi di agosto. Un fenomeno che continua e che non accenna a ridursi. Da qui la decisione di un gruppo di giovani di dare vita a delle ronde. “Ci armeremo di bastoni e vigileremo sulle zone in cui si accendono i fuochi” - dice uno dei promotori dell’iniziativa. “Contiamo di prendere gli inquinatori sul fatto perché - spie- “Il nostro obiettivo non è quello di bastonare chi inquina, bensì di richiamare l’attenzione delle autorità perché organizzino servizi di vigilanza sul territorio aiutati dall’esercito” ga - i rifiuti vengono dati alla fiamme con impressionante puntualità nelle ore serali e nelle medesime zone”. “In pratica - aggiunge - sarebbe possibile addirittura disegnare una mappa dei luoghi da vigilare. Anche se dovremmo aggiornarla quasi ogni 24 ore”. “Siamo consapevoli - dice - che le ronde sono un rimedio rischioso anche per chi parteciperà, ma il nostro obiettivo non è quello di bastonare chi inquina, bensì di richiamare l’attenzione delle autorità perché dalle parole passino ai fatti, organizzando servizi di vigilanza sul territorio magari con l’aiuto dell’esercito”. “Perché – conclude - il problema è grosso, chi scarica di tutto nelle nostre campagne e poi se ne disfa, dandovi fuoco, non ha ancora capito che continuando ad avvelenare la terra sta uccidendo se stesso e negando il futuro ai suoi figli”. Insomma, nonostante il clamore a tutti i livelli suscitato dalle condizioni di degrado e di inquinamento nella terra dei fuochi e nonostante i provvedimenti annunciati ed adottati, sembra che il fenomeno non sia stato minimamente debellato. L’unica certezza è che a causa dei roghi tossici si continua a morire nelle nostre terre, tra Caserta e Napoli: ma fermare il senso di inciviltà e di incoscienza criminale dei responsabili sembra quasi impossibile. 17 TERRITORIO Il sindaco di Cesa chiede uno strumento condiviso dai Comuni dell’Agro Il Puc e l’urbanistica partecipata tengono banco w Livia Fattore «S 18 tiamo risolvendo problemi urgenti, ma, proprio da questa settimana, dopo aver accontonato la problematica della riapertura delle scuole, metteremo mano al Puc per giungere in tempi rapidi alla sua approvazione attraverso la partecipazione, così come richiede e prevede la relativa normativa, della città, delle associazioni, degli ordini professionali e delle facoltà universitarie». A parlare il sindaco di Aversa Enrico De Cristofaro, anche quale addetto ai lavori essendo architetto ed avendo ricoperto, sino alla nomina a primo Cittadino, anche le cariche di presidente provinciale e regionale degli architetti. «Bisogna da subito attivarsi - ha affer- mato De Cristofaro - per avviare l’iter. Ipotizzo un affidamento dell’incarico per la redazione del Puc attraverso un bando». Alla domanda sul se il Puc dovrà prevedere o meno l’utilizzo di nuovi suoli per realizzare nuove costruzioni, il sindaco ha risposto: «Se Aversa necessita o meno di nuovi alloggi lo si vedrà. Si tratta di parametri che dovranno essere calcolati. Da parte nostra cercheremo di privilegiare la Occorre una visione globale nei nostri Comuni rigenerazione urbana, TERRITORIO il recupero del patrimonio edilizio esistente, il non consumare ulteriore suolo». Una strada quest’ultima auspicata in campagna elettorale, dove il Puc è stato il pezzo forte della discussione, praticamente da tutti, tenuto conto che, di fatto, il territorio cittadino è oramai saturo e i problemi di mobilità interna sono particolarmente gravi. Per non parlare, poi, dell’interconnessione con paesi vicini. Oramai, l’intero Agro Aversano è un unico agglomerate urbano senza soluzione di continuità, per cui dare vita ad un confronto tra i vari enti territoriali non è un’idea peregrina. In questo senso si sta muovendo il sindaco di Cesa Enzo Guida, con una lettera inviata ai primi cittadini dei comuni confinanti. La missiva è stata indirizzata al sindaco di Aversa (Enrico De Cristofaro), Sant’Antimo (Francesco Piemonte), Sant’Arpino (Giuseppe Dell’Aversana), Gricignano di Aversa (Andrea Moretti), Succivo (Gianni Colella). «Come è noto, tutti gli Enti - ha dichiarato il primo Cittadino cesano - sono impegnati nella attività di elaborazione dei Piano Urbanistici Comunali, considerate anche le scadenze dettate dalla Enzo Guida Guida ha invitato i Sindaci di Aversa, Sant’Antimo, Sant’Arpino, Gricignano di Aversa e Succivo. Ma l’idea potrà coinvolgere anche altri Comuni normativa regionale. Per una visione condivisa ed unitaria del territorio è indispensabile che vi sia una forma di coordinamento tra i comuni viciniori, di modo che le scelte da adottare in sede di pianificazione non siano tra loro in contrasto, soprattutto per quanto riguarda le aree poste a confine». A tal proposito Guida chiede un incontro con gli altri comuni al fine di avviare un confronto su quelle che sono le intenzioni programmatiche da trasferire nei rispettivi Puc. Una proposta che trova sostanzialmente d’accordo il primo Cittadino di Aversa che, in proposito, ha commentato: «Il sindaco di Cesa parla di urbanistica partecipata e di perequazione che non può terminare a confine di un singolo comune, ma deve confrontarsi con i territori contigui. Stesso discorso riguarda anche i servizi, 19 la viabiltà e la mobilità che necessitano di confronto con i paesi confinanti per un’azione comune e più incisiva». LA QUERELLE L’Amministrazione non dice la verità: i debiti sono molti di più. Si rischia il dissesto Debiti fuori bilancio, querelle infinita Perché in Consiglio comunale sono pervenuti solo alcuni debiti per l’approvazione? La minoranza incalza e non molla pretendendo un Consiglio comunale ad hoc w Nicola Rosselli D ebiti fuori bilancio. Tre parole oggetto di particolare attenzione tanto da rendere rovente l’estate e, in prospettiva, anche l’autunno politico aversano. Di cosa si tratta? Innanzitutto bisogna ricordare che l’attuale maggioranza li ha ereditati i debiti fuori bilancio e, quindi, non può essere considerata colpevole di alcunché se non di confusionismo per come sta gestendo la vicenda. I debiti fuori bilancio sono quei debiti che un’amministrazione contrae 20 non avendo previsto la relativa somma in bilancio per la quale, quindi, non vi è alcuna copertura e, quindi, non si può Augusto Bisceglia onorare se non con un riconoscimento successivo alla spesa del debito stesso. Per quanto riguarda l’entità di questi debiti si può prendere atto di quanto attestato in materia dal dirigente Raffaele Serpico in occasione della sua audizione in commissione consiliare bilancio: «Ad integrazione di quanto già comunicato in termini di debiti fuori bilancio ed alla luce delle nuove sentenze notificate all›Ufficio, - scrive l’ingegnere aversano in data 26 luglio scorso - allo stato si attesta che i debiti fuori bilancio consegnati allo scrivente risultano essere complessivamente pari ad euro 2.401.310,12, di cui per nuove notifiche euro 409.046,33 e che alla data odierna non sono noti ulteriori debiti». Una somma da tutti ritenuta, però, non definitiva. LA QUERELLE Sull’albo pretorio del comune, all’interno del verbale della stessa seduta di commissione vi è anche un elenco analitico. Manca, comunque, l’elenco complessivo, ma viene riportato solo quello relativo ai nuovi debiti notificati. Si tratta di una quarantina di lavori pubblici di diverso tipo. Si va dai lavori per consentire l’apertura nei tempi previsti il tribunale di Napoli Nord, tre anni or Bisceglia nega un Consiglio proposto dalla minoranza che vuole evitare l’aumento del tichet mensa con la riduzione dei gettoni e delle indennità a consiglieri e assessori sono, a lavori di riparazione urgenti tipo l’espurgo di fogne presso una scuola o perdite dalla rete idrica a interventi a seguito di crollo. Tutti lavori, comunque, eseguiti almeno un paio di anni fa e mai portati in Consiglio comunale per l’approvazione. Tante le cose che non sono andate per il verso giusto. Innanzitutto perché non chiarire definitivamente che, oltre a quelli afferenti i lavori pubblici, ce ne sono altri di debiti fuori bilancio. Forse per evitare di far scattare il dissesto al Comune? E, poi, perché portarne in Consiglio comunale per l’approvazione solo una parte? Ultima chicca, la risposta che il presidente del consiglio comunale, Augusto Bisceglia, ha dato all’ennesima richiesta della minoranza di convocare un consiglio per “una variazione di bilancio di previsione”. In pratica, pur avendo riconosciuto la presentazione di detta richiesta da parte del primo firmatario Marco Villano, Bisceglia non ha voluto convocare l’assise dicendo che le altre firme non erano riconoscibili. In realtà la proposta delle opposizioni ha messo spalle al muro presidente e consiglieri di maggioranza, proponendo, per ridurre il costo del ticket della mensa scolastica, la riduzione dei gettoni di presenza dei consiglieri e delle indennità di Sindaco, assessori e presidente del Consiglio. 21 LO SCANDALO La denuncia di Giuseppe Gaudino, figlio di un ammalato Sla, quando lo Stato dà e la Regione taglia L’importo mensile di 1500 euro, ridotto nel 2015 del 50 per cento dalla Regione Campania per mancanza di fondi e da quasi un anno non viene erogato! w Antonio Arduino L o Stato dà la Regione taglia. Parliamo dell’assegno di cura erogato agli ammalati di Sla gravissimi per un importo mensile di 1500 euro, ridotto nel 2015 del 50 per cento dalla Regione Campania per mancanza di fondi. Lo denuncia Giuseppe Gaudino ricordando che il padre, affetto da sclerosi laterale amiotrofica in forma gravissima, una forma che lo costringe a vivere respirando attraverso una macchina collegata per mezzo di una 22 tracheostomia all’apparato polmonare, alimentato attraverso una sonda inserita nello stomaco, non solo ha dovuto subire la riduzione dell’assegno, da 1500 euro a 500 euro, ma non riceve la somma da novembre 2015. L’assegno di cura che rappresenta un importante sostegno per le famiglie in cui Giuseppe Gaudino vive un ammalato di Sla, consentirebbe di superare le difficoltà economiche che si presentano per assicurare assistenza a questo particolare tipo di ammalato, riconosciuto dallo Stato che, con la legge 296 del 2006, stabilì l’importo e la durata annuale per l’assegno di cura, per ragioni di cassa è stato prima dimezzato dalla Regione, poi ridotto ulteriormente portandolo a 700 euro mensili, erogabili per un massimo di dodici mesi. Come se non bastasse grazie ai tempi della burocrazia papà Gaudino aspetta da 11 mesi l’erogazione dell’assegno mensile, cosa che crea problemi economici alla famiglia che è costretta a pagare di tasca persino l’autoambulanza e il medico rianimatore che deve accompagnare l’ammalato ai controlli richiesti periodicamente dai sanitari dell’ospedale di Maddaloni, e non a quello di Aversa che, per chi abita a Carinaro, sarebbe più vicino, dai quali viene regolarmente seguito. Una scelta che, afferma Giuseppe, sembra obbligata dal momento che in quel nosocomio è stata effettuata un intervento di tracheostomia. Un problema in più ma se l’assegno arrivasse regolarmente almeno non ci sarebbe il quello economico. Ritrovarsi, 50 anni dopo M etti una sera a cena. Metti gli amici di una vita fa, quando nel Dopolavoro ferroviario vennero fondati i Falchi, la squadra di pallavolo che poi, con la fusione con il Cu&l, conquistò la serie A. Metti tanti ricordi di quegli anni, le infinite partite di calcio, le corse in bicicletta, la corsa del giro di Cesa che serviva per fare fiato. Sono stati questi ricordi a riunire gli amici di Enzo Grieco attorno alla tavola, messa a disposizione da Renato D’Angelo, un sabato sera a riannodare i fili della memoria e degli anni trascorsi. Non solo si è trattato di andare con la memoria a 50 anni fa, ma anche di raccontare la propria vita professionale di questi cinquant’anni, di cosa si è fatto, di come i capelli, per Una tavolata da ricordare chi li ha ancora, sono diventati bianchi, di cosa fanno i figli, i nipoti. Non solo ricordi lieti, ma anche momenti tristi che sono stati messi in comune per far svolgere velocemente questo mezzo secolo. Renato aveva preparato una cena pantagruelica, adatta agli stomaci di 10 lustri fa, non a quelli di signori entrati nella terza età con qualche acciacco e con una fame molto ridotta rispetto all’ultima volta che si sono visti. Alla fine una proposta, invece di far volare Enzo Grieco in Italia, la prossima primavera volare tutti negli Usa per andare a trovare “l’Emigrante” a casa sua, a una quindicina di chilometri dalla grande mela. E non è detto che non si faccia. Intanto prepariamo i passaporti. Vito Faenza 23 LA LETTERA Riceviamo e pubblichiamo una lettera dell’ex Deputato Paolo Santulli Santulli: “Le lacune del Sindaco sono politiche e professionali” G entile Direttore, mi corre l’obbligo di chiarire ai cittadini quanto sta avvenendo, relativamente agli attacchi polemici di De Cristofaro, riportato in mal modo dalla stampa e soprattutto non veritieri. Le chiedo, pertanto, ospitalità per questa mia lettera proprio per mettere il tutto “nerosubianco”. De Cristofaro mi ha accusato di aver fatto convocare una Commissione Urbanistica sulla Texas, di non esserci andato e di aver così determinato un aggravio economico per le casse comunali. Niente di più falso. Oltre che dai verbali della Commissione Urbanistica, ci sono anche le smentite del Presidente della Commissione, Di 24 Palma, Consigliere di maggioranza. In Commissione, al momento, ci stiamo occupando esclusivamente dei lavori nell’ex Alifana. Probabilmente il Sindaco, non avendo Paolo Santulli le idee chiare su cosa fare, cerca di entrare in argomenti che peraltro non conosce, e nella fattispecie lui ha anche la delega all’urbanistica...! Non contento di queste spruzzatine di fango, probabilmente per sminuirmi nei confronti della Città e degli elettori, si vanta e riferisce che sta realizzando il frazionamento del suolo per fare la Pista di Atletica Leggera, puntualizzando che questa cosa in 11 anni non sono riuscito a farla. Posso capire che De Cristofaro ha poche, ma confuse, idee di quello che deve fare al Comune. Però, in tal modo e con tali dichiarazioni dimostra anche macroscopiche lacune professionali, soprattutto perché è un Architetto, non solo, ma addirittura LA LETTERA prima presidente dell’ordine provinciale e poi regionale: è il colmo…! Non sa nemmeno che per fare il frazionamento del suolo, il Comune deve entrare in possesso del bene, con tutte le successive autorizzazioni annesse. Undici anni fa la pista di atletica era solo un mio progetto, cui ho dato vita, da Parlamentare, con un contributo ministeriale di 1.700.000,00 euro. L’atto di trasferimento della proprietà del suolo, al Comune di Aversa da parte del Demanio, un’altra mia iniziativa, è stato sottoscritto dal Direttore Regionale della Campania, dott. Dario Di Girolamo, ed il sottoscritto Paolo Santulli, il 10 marzo 2015. E’ naturale, pertanto, che il frazionamento viene fatto in queste ore, tenuto conto che tutti gli atti di proprietà e la variazione di destinazione d’uso del suolo, contemporaneamente al letargo del Commissario prefettizio straordinario, va ricordato che dal 1 ottobre 2015 Aversa è rimasta senza Amministrazione. Non ho mai preteso di avere benemerenze, ma essere addirittura vituperato dal “primo cittadino” non riesco a comprenderlo. Mi chiedeva di fare i nomi, De Cristofaro, dei “mammasantissima” che non volevano che io riuscissi a fare la pista di atletica. Da come si comporta, e per tutto il veleno che sta spruzzando, perché è obbligato “obtorto collo” alla realizzazione di questo impianto, probabilmente, tra quelli, c’era anche lui. Sto mettendo insieme gli atti di questi anni, di tutte le vicissitudini che si sono susseguite per questo agognato progetto, ne farò un libro che dedicherò a tutti i detrattori. Al nostro sindaco Enrico Paolo Santulli ed Enrico De Cristofaro De Cristofaro voglio suggerire di cominciare a mettere in moto qualche iniziativa presente nel suo programma elettorale e, come sempre nell’interesse “Mai parlato di Texas della Città, indipendentemente da tutte le polemiche che si stanno artatamente in Commissione. Il mettendo in piedi nei mie confronti, frazionamento del sono disponibile a collaborare per quelsuolo della pista di le che saranno condivisibili. atletica è ora possibile Come ho già riferito in un precedente solo grazie al passaggio comunicato sono pronto ad un confron- 25 to pubblico con il Sindaco. della proprietà fatto da Cordiali saluti a lei e a tutti i suoi nume nel 2015” merosi lettori. Paolo Santulli IL COMMENTO E’ evidente che la pista di atletica leggera, se mai nascerà, sarà solo grazie a lui Santulli sabotato per troppa “visibilità” Uno spettacolo indegno tutto questo livore solo per paura che possa acquisire ulteriore «visibilità»? Ma, per favore, non facciamo ridere i polli! w Giuseppe Cristiano E’ evidente come la luce del sole che la pista di atletica leggera, se mai nascerà, sarà solo grazie alla caparbietà di Paolo Santulli. In tutti questi lunghi anni, anche ai più distratti dei cittadini aversani non saranno certo sfuggite le continue, ripetute e crescenti azioni di sabotaggio che ha subìto il progetto nato dalla sus instancabile mente. Sabotaggio, sia ben chiaro, che ai più potrebbe apparire ingiustificato e ingiustificabile 26 (l’ex parlamentare vuole realizzare un’utilissima struttura sportiva e non una pericolosa centrale nucleare o, peggio ancora, una base operativa dell’Isis) ma che ai più smaliziati commentatori delle «miserie» normanne appare più che giustificato, anzi, quasi dovuto. Molti dei «quaquaraquà» aversani, come li avrebbe certamente chiamati Leonardo Sciascia, che, in qualche modo, hanno avuto voce in capitolo in questa vicenda, essendo degli individui senza spina dorsale, totalmente inutili e al 99,99% inconcludenti, sanno bene che gli elettori normanni (e non solo quelli) votano non in base alle effettive capacità dei candidati o alla storia politica degli stessi, ma in base a quell’orrenda parola che è «visibilità». Il sabotaggio della pista di atletica, e quindi di Santulli, nasce in primis dal fatto che molti dei nostri «ominicchi» sono, come scrisse sempre Sciascia, «come i bambini che si credono grandi, scimmie che fanno le stesse mosse dei grandi». Il ragionamento che in tutti questi anni hanno fatto alcune delle nostre «scimmiette» è stato: «Se i grandi politici nazionali fanno a gara per apparire in Tv o sui giornali una ragione La pista che arriverà ad Aversa e, in alto, Paolo Santulli ci deve pur essere. È questa ragione, senza ombra di dubbio, è la visibilità. Più ti fai vedere, più cose fai o dici di voler fare, più voti prendi». E’ questo è il credo malsano nel quale credono i sabotatori di Paolo Santulli e della «sua» pista. Se vogliamo davvero che Aversa, come ogni altra città «normale», abbia finalmente un luogo dove gli appassionati di atletica si possano allenare e gareggiare, occorre scoprire chi si nasconde dietro questi sabotatori. Recentemente il neo sindaco De Cristofaro ha chiesto pubblicamente a Paolo Santulli di fare i nomi dei «mammasantissima» che ostacolano la realizzazione della pista. Ora, a parte che il compito di smascherare i «mammasantissima» non spetta a Santulli, chiediamo al Sindaco e a tutti voi di leggere o rileggere sui siti d’informazione locale gli articoli che hanno trattato il problema della pista di atletica nell’ultimo decennio. Vi assicuriamo che il doppiogiochismo e le dichiarazioni subdole di una buona parte della «casta» normanna si sprecano. Uno spettacolo indegno tutto questo livore solo per paura che Santulli possa acquisire ulteriore «visibilità» grazie alla pista? Ma, per favore, non facciamo ridere i polli! Tra l’altro, è proprio il non concretizzarsi di questo progetto ad aver dato maggior visibilità a Santulli. Se all’epoca si fosse realizzata la pista, ora il nome dell’artefice già sarebbe caduto nel dimenticatoio, come buona parte delle cose aversane... Invece, grazie ai cosiddetti «sabotatori» o «mammasantissima» che dir si voglia, il nome di Santulli è ogni giorno su tutti i giornali. Purtroppo, fin quando perdurerà questa mentalità d’accatto nulla potrà mutare. E, a pensarci bene, crediamo che nulla muterà perché, come diceva Albert Einstein, «Non si può risolvere un problema con la stessa mentalità che l’ha generato». 27 di Geppino De Angelis U Democrazia partecipata ...a chiacchiere no degli slogan più utilizzati da molti politici italiani, oltre a definire la nostra costituzione tra le più belle che ci siano (e vedremo come andrà a finire col prossimo referendum costituzionale, anche se le previsioni sembrano favorevoli al no) molto spesso si riempiono la bocca parlando di democrazia partecipata, riferendosi non solo ai vari tipi di referendum ma anche a quel che recita l’articolo 71 della Costituzione, ovvero “il popolo esercita l’iniziativa delle leggi mediante la proposta, da parte di almeno cinquantamila elettori di un progetto redatto in articoli, anche se il testo modificato di tale articolo (se la riforma avrà il placet del referendum) prevede che la proposta debba essere presentata 28 da almeno centocinquantamila elettori. Ebbene, per ritornare al titolo dell’odierno “spillo”, basterà tener presente un po’ di numeri, come emerge da un servizio pubblicato qualche settimana dal quotidiano napoletano. Nella legislatura dal 1979 al 1983, su 22 proposte d’iniziativa popolare ne fu approvata una soltanto. Peggio ancora in quella successiva atteso che fu approvata nessuna proposta sulle ventisei presentate. Un po’ meglio nella legislatura del 1987-1992 perché superarono l’ostacolo parlamentare due proposte sulle ventisette presentatela al vaglio delle due Camere. Nessuna legge, invece, fu approvata nelle due legislature successive (1992-1994 e 1994-1996) benché fossero state presentate rispettivamente ventitrè e sedici proposte. tutte le numerose proposte che erano state presentate. Una sola proposta divenne legge nella legislatura del 2008-2013 mentre finora nell’attuale legislatura sono state presentate ben 41 proposte di cui una soltanto è diventata legge. In complesso dalla ottava legislatura (1979-1983) sono diventate leggi solo sei delle 269 proposte d’iniziativa popolare, alla faccia della democrazia partecipata. A margine, comunque, dei citati numeri, sorgono vari interrogativi: troppo “severo” il Parlamento italiano nell’esaminare le varie proposte? Era irrisorio il numero delle cinquantamila firme per farsi promotori di una proposta di legge? Si trattava di proposte banali e per nulla utili per il popolo italiano? Chissà… LA NOMINA L’imprenditore aversano eletto il 25 luglio scorso Gianni Bo, Presidente della Piccola Industria di Caserta w Nicola De Chiara L’ Assemblea Piccola Industria di Confindustria Caserta lo ha eletto Presidente il 25 luglio scorso. Per l’imprenditore aversano Gianni Bo (nella foto) un traguardo importantissimo, tenuto conto che l’organismo che oggi presiede rappresenta le centinaia di piccole aziende manifatturiere della nostra provincia. Lo abbiamo incontrato a Caserta nella prestigiosa sede di Confindustria in via Roma. E’ contento di questa elezione? “Sono veramente gratificato - risponde soprattutto perché, a quanto mi risulta, a votarmi è stato il 90 per cento circa delle imprese”. Poi gli chiediamo: Come intende rispondere a questo vero e proprio plebiscito di consensi? “Innanzitutto mettendomi a disposizione delle im- prese che mi hanno eletto sia a livello regionale sia a livello provinciale per cercare di incrementare la base associativa e per dare, soprattutto, risposte concrete agli associati”. Parliamo di programma. Cosa intende fare? “Seguirò le linee guida di Confindustria. Oggi stiamo vivendo la quarta rivoluzione industriale. Il digitale sta trasformando le nostre imprese. Ma oggi quello che più conta è un futuro sostenibile per il territorio, ecco perché, oltre alle industrie manifatturiere, anche i servizi, il turismo, la cultura e le nostre stesse città, con i loro patrimoni naturali e monumentali, sono elementi che devono interconnettersi per creare quella sinergia in grado di assicurare uno sviluppo integrato, duraturo e sostenibile”. Ma quali sono i servizi che fornite ai vostri associati? “Basterebbe citare tutti i vantaggi delle convenzioni e degli accordi stipulati a livello nazionale e locale. Ma i servizi alle imprese spaziano a 360 gradi, dall’assistenza fiscale alla sicurezza sul lavoro alla formazione continua degli associati”. Per le imprese aversane e dell’agro ci saranno delle novità? “Le aziende agroalimentari e calzaturiere, che rappresentano il core business del territorio, devono aprirsi alla sfida dei mercati internazionali. Con la mia squadra tenteremo di agevolare questo percorso”. Prima iniziativa con 29 Bo protagonista il seminario “Lean Management”, che si terrà in Confindustria il 28 settembre, alle ore 15, per migliorare la competitività dell’impresa. LA SCOPERTA Abbiamo ritrovato le foto del monumento dimenticato e sepolto dalle erbacce Nella “Maddalena” per i caduti ignoti in guerra Ci ritorniamo nella speranza di stimolare la volontà di chi deve intervenire a ripulire quella area per recuperare il monumento alla fruibilità dei cittadini w Antonio Arduino T ra i tesori nascosti della città normanna ce n’è uno particolare, sconosciuto alla gran parte dei cittadini e a molti cosiddetti esperti di storia di Aversa, autori di libri e di guide turistiche. E’ un monumento dedicato ai caduti “senza croce” nella seconda guerra mondiale, inaugurato, come si può osservare dalle foto, da mons. Cece il 17 aprile del 1972. Fu realizzato all’interno del complesso 30 manicomiale della Maddalena, nell’area verde posta a sinistra dell’ingresso di via Linguiti. Un monumento di bellezza unica che, probabilmente, è tra i pochi del genere presenti nell’intera penisola, dimenticato forse perché è praticamente impossibile da vedere dal momento che tutta l’area verde della Maddalena ma, in particolare quella posta all’ingresso, non essendo curata come dovrebbe, ha coperto tutto quanto presente nella zona, trasformandola in una boscaglia amazzonica che richiede l’uso almeno di una falce per aprire un varco a chi volesse attraversarla. Avendo avuto occasione di vedere quel monumento una decina di anni fa, quando qualcuno, forse l’allora manager dell’Asl Ce2 lo psichiatra Francesco Rotelli, amante del verde che considerava essenziale per recuperare la psiche non solo degli ammalati, dispose un intervento di pulizia e disboscamento di quell’area, ne sono rimasto colpito. Collocato su una scalinata, il monumento è costituito da un basamento a forma di nave, sormontato da un mortaio, ai lati erano presenti due cannoncini oggi diventati invisibili perché coperti dalla fitta vegetazione o, forse, spariti Foto dell’inaugurazione del monumento ai caduti in guerra perché portati via da mani ignote. Sul basamento restano alcune lettere della scritta posta per ricordare l’evento, ma tra quelle rimaste ce ne sono tre che lasciano intendere la parola Italia. Purtroppo non è stato possibile avere altre e più dettagliate notizie sull’opera, tranne quelle recuperate direttamente entrando nella boscaglia fino a raggiungere il monumento e, esaminandone le tracce della iscrizione posta sul basamento, perché non è presente nei tanti libri che parlano della città ricordandone monumenti, tradizioni e storia, ci è parso doveroso segnalarne la presenza nella speranza di stimolare la volontà di chi deve intervenire a ripulire quella area per recuperare l’area verde ed il monumento alla fruibilità dei cittadini e di eventuali turisti. dal 1° Marzo 2016 CALENDARIO DEPOSITO UTENZE DOMESTICHE Lunedi Secco Indifferenziato Martedi Umido Organico - Vetro Mercoledi Carta - Multimateriale Giovedi Secco Indifferenziato Venerdi Umido Organico DALLE ORE 20:00 ALLE ORE 05:00 DALLE ORE 20:00 ALLE ORE 05:00 DALLE ORE 20:00 ALLE ORE 05:00 DALLE ORE 20:00 ALLE ORE 05:00 DALLE ORE 20:00 ALLE ORE 05:00 Sabato Nessuna tipologia di rifiuto Domenica ORE 20:00 Umido Organico - Multimateriale DALLE ALLE ORE 05:00 INGOMBRANTI: Ritiro domiciliare su prenotazione. R.A.E.E.: Ritiro domiciliare su prenotazione. FARMACI SCADUTI: depositabili presso i contenitori delle farmacie. NUMERO VERDE: 800 974 390 Per ulteriori informazioni: 081 199 14 793 (tariffa urbana ordinaria) dal lunedi al venerdi: 8:30 - 18:00 / sabato: 8:30 - 13:00 31 L’EVENTO Al “Conti” di Aversa è arrivata la cantante per presentare il suo libro dedicato alla madre Romina: “Ho trovato le risposte che cercavo” Grande evento nella scuola di Filomena di Grazia. Ovazione per l’artista che confessa di essere stata molto aiutata dalla conversione al buddismo w Martina Melino U n evento da ricordare quello che si è tenuto presso l’Osvaldo Conti di Aversa il 12 settembre scorso. E’, infatti, arrivata Romina Power a presentare ai ragazzi il suo libro «Ti prendo per mano», per la prima volta in una scuola. L’iniziativa, voluta fortemente dalla direttrice dell’istituto, Filomena di Grazia, è stata patrocinata dal comune di Aversa. Con una notevole organizzazione, l’istituto 32 si è preparato ad accogliere i numerosi ospiti. L’accoglienza è stata curata da professori e studentesse, quest’ultime bellissime nei loro vestiti da sera, rigorosamente rossi. In punti strategici erano presenti varie creazioni stilistiche del dipartimento moda, esposte e, in alcuni casi, indossate dalle stesse ragazze. Una forte ovazione è seguita all’arrivo della famosa cantante, ma anche attrice, scultrice ed ora scrittrice, Romina Power. Accompagnata da un carinissimo cucciolo di cane e dal monaco buddista Gen Kelsang Cho. A moderare gli interventi c’è il giornalista Elpidio Iorio. Un libro di dolore, che parla della fine di una vita, quella della madre dell’autriche, scritto Romina Power ad Aversa in chiave autobiografica. “Ho scritto questo libro - ha detto Romina Power - nei tre anni successivi alla morte di mia madre. Ho vissuto un’esperienza molto simile alla protagonista del libro, Dalia, perché anch’io ho assistito mia madre per quattro anni quando era molto malata. Quando è venuta a mancare mia madre mi è rimasto come un grande vuoto da riempire. E allora ho cominciato a scrivere e a raccogliere quello che poi è diventato questo libro. E’ stato un modo per mantenere questo contatto con mia madre anche se lei non c’era più”. Numerosi gli interventi. Da quello del vicesindaco, Federica Turco, che ha espresso la speranza, in futuro, di poter patrocinare iniziative del genere. Il vescovo, mons. Angelo Spinillo, è intervenuto sul concetto di spiritualità presente nel libro, divulgandosi sul vero significato della parola fede. E, poi, ancora il senatore, Lucio Romano, che a modo suo, con grande sensibilità ed acume, ha affrontato il tema del libro. Ed infine il monaco buddista Cho, a cui è stata data la parola dall’autrice stessa. Il maestro, in un italiano un po’ stentato, ha approfondito il tema della meditazione e della ricerca della vera felicità. Alla fine degli interventi si è passata ad una discussione diretta con l’autrice, numerose le domande tra cui in particolare spicca quella di una studentessa: “Romina come ti sei trovata dopo la conversione al buddismo?”. “La Conversione mi ha molto aiutata - ha risposto la cantante. Sono sempre stata una persona credente, appena arrivata in Italia avevo 8 anni, volevo diventare una suora cattolica, ma ora con la meditazione ho trovato finalmente le risposte che cercavo da anni”. Un incontro interessante concluso dal firma copie da parte dellautrice, che ha lasciato l’aula tra gli applausi e gli incitamenti dei ragazzi del “Conti”. 33 di VITO FAENZA C Non basta gridare onestà he diventassi difensore degli elettori e di (alcuni) eletti del M5S, non me lo sarei mai immaginato. Da queste pagine avevo avvertito che Roma sarebbe stata la prova del fuoco per i pentastellati e i fatti mi stanno dando ragione. Ma non mi sarei aspettato, leggendo le carte di “mafia capitale” di trovarmi di fronte a tanti esponenti dei vecchi regimi nel movimento. Della Raggi conoscevo la sua “militanza” nello studio Previti, ma mi aspettavo che si liberasse da quel legame. Non mi aspettavo però un “Raggiro” così imponente nei confronti dei 700 mila elettori romani che l’hanno scelta e ai milioni che hanno dato la 34 fiducia a questo movimento. Perché dico che difendo elettori e (alcuni) eletti? Per il motivo che l’assessore alla monnezza di Roma, Paola Muraro e alcuni collaboratori della Raggi, vengono proprio da quel mondo che a chiacchiere dicono di combattere. E per piacere non tirate in ballo la congiura dei giornali e dei poteri forti. Cominciamo dall’assessore alla monnezza: per dodici anni e quasi un milione e duecentomila euro è stata consulente dell’Ama. Ma nello steso tempo si sente con Buzzi, con Cerroni e tanti personaggi di mafia capitale. La magistratura indaga su questi rapporti e nei giorni scorsi anche sulle iniziative da assessore. E’ un groviglio di appalti, consulenze e centinaia di migliaia di euro al giorno (avete letto bene al giorno) finiti nelle società che fanno capo, in un modo o nell’altro, al proprietario della discarica di Malagrotta contro la quale il movimento si è scagliata, giustamente, più volte. Il braccio destro della Raggi è stato nel corso degli anni collaboratore di Alemanno, del presidente dell’Unire (inquisito per mafia capitale) e della Polverini. Mi fermo qui se non per Virginia Raggi Vi dico che fatto fuori Di Maio il candidato premier sarà Chiara Appendino, sindaco di Torino. Una Renzi in Gonnella. Non ci credete? Leggete la sua carriera, è sul web ricordare che l’assessore al bilancio è stato indicato dall’avvocato Pieremilio Sammarco, figlio di quel magistrato che ha fatto i lodi multi miliardari per la Sir e così via e fratello di quell’Alessandro Sammarco, penalista, inquisito a Napoli per aver invitato Lavitola e non tirare in ballo Berlusconi, e che tutti e due i fratelli sono legati a Cesare Previti. Allora mi chiedo: cosa c’entrano questi personaggi con gli elettori e i militanti dell’M5S? Cosa hanno in comune con i tanti che credono veramente nelle finalità del movimento? Non c’entrano nulla, ma dimostrano come questo movimento sia in mano a un ristretto numero di persone che decidono e che i M5S sono esposti alle infiltrazioni del peggio che sfruttano il successo elettorale del movimento per poter continuare a fare i propri affari. Ai tanti militanti ed eletti in buona fede dico di stare attenti a non essere strumentalizzati a destra e a sinistra, perché accanto agli affaristi di entrambe le tendenze, ci sono quelli che vogliono una loro vittoria solo per scalzare Renzi e impossessarsi del potere. E principalmente di ragionare che si è passati dalle dirette, alle riunioni segrete, dal coinvolgimento dei militanti, alla loro sopraffazione. Invito a ragionare e a prendere le distanze da chi li strumentalizza. E invito ad andare avanti, ma prendendo veramente le distanza da quelli che chiamano poteri forti che si stanno impadronendo del loro movimento. Infine, vi dico che fatto fuori Di Maio il candidato premier sarà Chiara Appendino, sindaco di Torino. Una Renzi in Gonnella. Non ci credete? Leggete la sua carriera, è disponibile sul web. Una sola cortesia, non tirate in ballo “congiure, giochi dei poteri forti” e principalmente quando griderete “onestà”, ricordate che non la si deve chiedere solo agli altri, ma principalmente a se stessi. 35 PERSONAGGI E’ stato il primo italiano a vincere il “New Wawe” e con una canzone in italiano Walter Ricci, una voce internazionale A Sochi in Russia ha sbaragliato la nutrita concorrenza. E’ di Grumo Nevano ma Aversa è la sua seconda patria. Un anno fa approdò alla fase finale di Los Angeles w Giuseppe Lettieri W alter Ricci è il primo italiano a vincere il “New Wawe”, quello dell’edizione 2016. A Sochi in Russia, città nota anche per aver ospitato l’ultima edizione delle Olimpiadi invernali il cantante di Grumo Nevano, che ha solide frequentazioni anche ad Aversa, dove alcuni mesi fa si esibì anche per il Jazz Club Tristano, ha sbaragliato la concorrenza, trionfando nella manifestazione canora 36 più importante d’Europa. Una competizione internazionale a cui partecipano cantanti affermati da tutto il mondo. Walter Ricci ha vinto con una canzone in italiano “Dentro un Film”, scritta da Giuseppe Rinaldi e musicata dallo stesso Ricci e dal noto sassofonista Stefano Di Battista. Già poco meno di un anno fa era stato ammesso alla fase finale del Monk Jazz Festival di Los Angeles, con in giuria personaggi del calibro di Quincy Jones e Dionne Walter Ricci Warwick. A soli 27 anni Walter, di cui siamo orgogliosi sostenitori, vanta un curriculum di primo piano. Cantante particolarmente incline al jazz ha duettato con nomi grossi come Michael Boublè, Mario Biondi e Fabrizio Bosso, solo per citarne alcuni. Di recente con il giornale la Repubblica è uscito, con diffusione nazionale, un disco proprio di Bosso, dove Walter canta diversi brani. Da tempo è di casa, musicalmente parlando, sia a Parigi che a New York, città in cui ha tenuto molti concerti. Ma pur girando il mondo ogni tanto sosta ad Aversa e sui social ha scritto: “Ho sempre pensato che nella musica non ci siano gare né competizioni. Ho scelto di partecipare al festival di Sochi perché mi riempie di gioia portare la mia musica in giro per il mondo. E’ una gioia vincere il festival televisivo più importante in Europa”. Auguri Walter! Strisce e semafori, occorre un restyling S pecie di sera, in alcune zone di Aversa, è difficile attraversare la strada. Alcuni nostri lettori mi hanno telefonato e mi hanno chiesto di fare questa segnalazione, anche perché la mancanza di strisce ha provocato ad un nostro “collega” (vale a dire un pensionato come noi) un incidente, con fratture ad entrame le gambe e attualmente è ricoverato a Pineta Grande e ne avrà per più di un mese. Questo incidente non è che l’ultimo di una serie di investimenti più o meno gravi. Aggiungo a queste osservazioni anche la mia: attraversare una strada in alcune parti Strisce, serve una rinfrescata di Aversa è pericoloso specie la sera e specie se le auto che procedono in direzione Napoli viaggiano a velocità molto al di sopra dei limiti, come avviene a via Vito D’Jasi il sabato sera quando i giovani riempiono la strada di auto (chissà perché escono tutti dopo mezzanotte?) e quindi quando queste vetture si svincolano dall’ingorgo, accelerano a tutto gas senza curarsi di strisce, semafori o altro. Quindi abbiamo due aspetti del problema, il restyling della segnaletica orizzontale e l’educazione da parte degli utenti della strada. Vito Faenza 37 LAUREA COMPLEANNO Potete scriverci alla nostra e-mail: [email protected] Gli annunci e le foto saranno pubblicati dando la priorità ai primi pervenuti FIOCCO AZZURRO Tanti auguri alla neodottoressa Elena Pianese che il giorno 11 luglio, alla Federico II di Napoli, ha conseguito la Laurea Magistrale in Filologia moderna con 110 e lode. Ad Maiora. AUGURI Tanti auguri al nostro collaboratore Maurizio Golia per l’onomastico che festeggerà il prossimo 22 settembre. Auguri al papà Nicola e alla mamma 38 Maria Assunta Frezza per la nascita del piccolo Giovanni Cellurale, dalla nonna Cecilia Orabona, dalle zie Alessandra, Anna e Titty. AUGURI Tanti auguri piccolo Romeo che compie oggi sei anni da mamma, papò e dal fratellino Giorgio. Tantissimi auguri a Rosa Laiso che il 29 luglio ha festeggiato i suoi 25 anni. Buon compleanno da mamma, papà, dalla sorella Maria, dal fratello Giovanni e dal cognato Roberto. AUGURI Auguri speciali per la signora Ida Mauriello che il 3 settembre scorso ha festeggiato i suoi primi ottantuno anni circondata dai figli Concetta, Paola, Giuseppe e Raffaele, dai nipoti e dai parenti tutti. COMPLEANNO Tanti auguri a Olimpia Feliciello che l’8 settembre ha compiuto i suoi primi sedici anni. LO SPORT Tre squadre di A1 con la Sigma Aversa si sfidano per Amatrice il 24 e 25 settembre Grande pallavolo con il torneo Zeus ad Aversa w Giuseppe Lettieri L a pallavolo maschile ad Aversa è ormai nel gotha nazionale. Quest’anno dopo, oltre trent’anni di assenza, ritorna nella città normanna la serie A! La Sigma, nota società nazionale nella distribuzione di alimenti e prodotti in genere, con punti vendita diffusi lungo la penisola, è il nuovo sponsor. Quindi la squadra del presidente Sergio Di Meo, col nome di Sigma Aversa quest’anno si cimenterà nel campionato di seria A2, che inizierà ad ottobre. Ma ci sarà un anteprima molto importante per la squadra e per la città normanna. Nei giorni 24 e 25 settembre al PalaJacazzi di Aversa in via D’Acquisto, si terrà il primo torneo Zeus, che vedrà Libraro, il capitano della Sigma Tipi DI trattamento EMOdialitico - Emodialisi (HD) in bicarbonato ad alta biocompatibilità - Emodiafiltrazione (HDF) on line - Biofiltrazione senza acetato (AFB) Effettuiamo prestazioni dialitiche con le più moderne attrezzature in ambienti di eccellenza accreditati con il SSN Offriamo inoltre a titolo gratuito - visita nefrologica - visita cardiologica - elettrocardiogramma - ecocardiogramma Centro Dialisi SEAN Viale della Libertà, 90 - 81031 Aversa (CE) Tel. 081.5037349 - Fax 081.19641465 [email protected] - www.centrodialisisean.it impegnata oltre alla nostra Sigma tre squadre si serie A1 (Superlega), vale a dire il Molfetta, il Sora, e il Latina, cosi il pubblico aversano potrà vedere da vicino i campioni del volley nazionale. Per accedere alle partite del torneo basterà pagare un mini abbonamento complessivo di 5 euro (solo tre euro per coloro che dimostreranno di essere iscritti alla Stranormanna del 25 settembre mattina!) e l’intero incasso sarà devoluto per volere della società aversana alla causa del terremoto del 24 agosto scorso nel centro Italia che ha distrutto intere comunità come Amatrice, Accumuli e Pescara del Tronto. Un importante binomio sport e solidarietà a cui il pubblico aversano di certo non si sottrarrà. Un motivo in più per ammira- 39 re al Palajacazzi la pallavolo che conta le popolazioni terremotate. LA TESTIMONIANZA Un trapianto d’organo ha salvato la vita all’ex Dirigente scolastico del “Gallo” La bella storia di Gennaro Cristiano “Un pensiero dolce, di profonda gratitudine, va al donatore, alla persona che, con la sua morte, ha donato a me una nuova vita. Parte di questa persona vive con me” w Donato Liotto Q uante volte la vita ci pone davanti ostacoli e difficoltà davvero insormontabili? Tante, troppe volte! Oggi, vogliamo parlarvi dell’ex Dirigente scolastico dell’ ITG “Gallo” di Aversa, Gennaro Cristiano. Tanti lo conoscono, tanti hanno avuto la fortuna di frequentarlo. Il lavoro per il preside Cristiano ha rappresentato una vera “mission.” Nella sua stanza quanti sono passati a salutarlo e a chiedergli 40 consigli o supporto per tante problematiche? Migliaia di studenti, decine e decine di docenti e mille altre persone hanno sempre trovato la porta aperta e, la massima disponibilità. La prima qualità di Gennaro Cristiano: umiltà. Tre anni fa era arrivato finalmente il momento di pensare a se stesso, soprattutto, dedicare più tempo alle sue amate figlie e alla sua dolce consorte. Ora, siamo qui e di nuovo, a raccontare il grande coraggio di quest’uomo che, tanto ha saputo donare Gennaro Cristiano a ciascuno di noi. Un coraggio che lo ha visto lottare questa volta contro un male che voleva farlo cedere, voleva “portarcelo via”. Lui ha saputo affrontarlo con grande dignità e serenità, non si è mai abbattuto, mai un passo indietro, con la famiglia a sostenerlo passo dopo passo in questo lungo percorso. Le sue parole, quando lo abbiamo incontrato sono state queste: “Un grazie di cuore va a quei medici straordinari che mi hanno curato e salvato la vita. Lo dico per ultimo ma per me è la cosa più importante: un pensiero dolce, di profonda gratitudine, va al donatore, alla persona che, con la sua morte, ha donato a me una nuova vita. Il suo fegato ora è dentro di me ed io sento che parte di questa persona vive con me. Al di là di tutto, sappilo Donato, sono strafelice di rivederti e poter conversare con te come ai vecchi tempi”. Queste parole, hanno toccato profondamente la nostra anima e ci sembra giusto informare tutti che Gennaro Cristiano “il preside per antonomasia”, oggi si sta riprendendo e un poco alla volta ritornerà ad essere integro nel fisico. Un messaggio forte viene rivolto a noi tutti da parte di questa persona eccezionale: “Donare gli organi è fondamentale, si possono salvare tante vite!”. Anche in questo, Gennaro Cristiano, continua ad indicarci i valori reali e importanti della vita. Il convegno pastorale diocesano al via V iva attesa regna negli ambienti diocesani per il convegno pastorale diocesano in programma venerdì 30 settembre e sabato 1 ottobre su un tema di notevole interesse soprattutto per i giovani, ovvero “una generazione narra all’altra”. L’occasione, come si legge nella lettera inviata dal vescovo monsignor Spinillo a tutti i sacerdoti, religiosi e religiose, docenti di religione, agli operatori pastorali e della carità dalle confraternite, è offerta dal cinquantenario dalla celebrazione in cui, per volontà dell’indimenticabile Vescovo monsignor Antonio Cece (ap- pellato “il filosofo” in un incontro con Giovanni Paolo II) la diocesi normanna, una delle più antiche e vaste della Campania, volle incoronare l’immagine della Madonna (attualmente custodita nella cappella del seminario) proclamandola “Madonna dei giovani” (11 giugno 1967). Nella sua significativa lettera pregna di spiritualità, monsignor Spinillo, riferendosi al convegno pastorale diocesano, ha scritto tra l’altro “lo faremo con lo stile che profeticamente indicarono i Padri del Concilio quando, l’8 dicembre 1965, rivolgendosi ai giovani annunziarono “siete voi che vi- vrete nel momento delle più gigantesche trasformazioni della storia. La Chiesa vi guarda con fiducia e con amore. Essa possiede ciò che fa la forza e la bellezza dei giovani: la capacità di rallegrarsi per ciò che comincia, di darsi senza ritorno, di rinnovarsi e di ripartire per nuove conquiste”. Il convegno, dopo l’intervento introduttivo di Spinillo, sarà seguito dalle relazioni dell’ex presidente nazionale dell’Azione Cattolica prof. Paola Bignardi e del reverendo don Michele Falabretti, responsabile nazionale del servizio per la pastorale giovanile della CEI. (GEP. DEAN.) 41 SCUOLA Sta per iniziare “la buona scuola” di Renzi tra proteste, ricorsi e ...doppi turni Cambio al “Cirillo”, “De Curtis” e “Parente” Ai nuovi Dirigenti Scolastici, Izzo, Comparone e Cerullo i nostri auguri. I nuovi dirigenti aversani Pirro e Motti vanno a S. Cipriano e a Nocera Superiore w Geppino De Angelis F acendo scorrere sulla moviola i nostri ricordi di una vita trascorsa, per quasi mezzo secolo, nel mondo scolastico, non ci sembra di ricordare un altro inizio di anno scolastico così travagliato, così caotico, così contestato da docenti e sindacati come questo iniziato da pochi giorni, tanto che si può affermare, senza tema di smentite, che la “buona scuola”, partorita dalla coppia Renzi-Giannini, è 42 nata veramente sotto cattiva stella. Basterà tener presenti le proteste di migliaia di docenti, assunto il ruolo, costretti ad abbandonare le loro famiglie per trasferirsi al Nord grazie gli errori commessi dal… maledetto algoritmo utilizzato dal Miur, con conseguente messa di ricorsi, tentativi di conciliazione ed altro. Un anno scolastico, peraltro, che ha visto impegnati i presidi alla chiamata diretta dei docenti, con episodi davvero inconcepibili si è vero, com’è vero, che nei giorni scorsi si è letto sul quotidiano napoletano che a Perugia una docente ha riferito di un colloquio assolutamente informale non certificato, contrariamente alle regole, in cui il preside ammetteva di dover tener conto del fatto che la docente fosse in congedo per maternità, mentre dalle pagine on-line di due scuole di Pistoia e Prato i presidi chiedevano un video di presentazione a figura intera della candidata, escludendo l’immagine mezzobusto, una specie, insomma, di inconcepibile provino televisivo per… aspiranti vallette, tanto che il Miur ha annunziato di voler fare chiarezza ed adottare i conseguenti provvedimenti. Passando ad analizzare un po’ le cose Angela Comparone Mancanza di aule per il secondo anno consecutivo al “Mattei”, al “Drengot”, al “Fermi” ed al “Gallo” la cui sede staccata della vicina Orta d’ Atella è stata soppressa nostrane c’è da prendere atto del cambio al vertice del liceo classico e dei comprensivi “Parente-I Circolo” e “ De Curtis” dove sono giunti rispettivamente Luigi Izzo, Angela Comparone (proveniente dal “ De Amicis” di Succivo dove ha lasciato un ottimo ricordo) e Adele Cerullo, proveniente da Parete, in sostituzione di Dolores Russo, Kettina Ferrara ed Olga Iorio andate in pensione. Ai tre dirigenti vanno i nostri sinceri auguri di buon lavoro, congiuntamente ai nuovi dirigenti vincitori del concorso di due anni addietro, Nando Pirro, diletto figliuolo del dottor Aldo e della professoressa Maria Assunta Ciccarelli, e Luisa Motti, figliuola del nostro indimenticabile amico Giovanni, assegnate rispettivamente alla media “De Mar” di San Cipriano d’Aversa e alla scuola di Nocera Superiore. Un nuovo anno scolastico, tra l’altro, che per molti istituti superiori di Aversa si presenta con notevoli problemi di natura logistica da risolvere per la mancanza di aule numericamente insufficienti. Un problema che per il secondo anno consecutivo, dove più dove meno, si farà sentire presto il “Mattei”, il “Dengrot”, il “Fermi” ed il “Gallo” la cui sede staccata della vicina Orta d’ Atella è stata soppressa atteso che il Comune Ortese non ha voluto continuare ad assumersi l’onere del fitto, di competenza, peraltro, come per tutti gli istituti superiori, dell’amministrazione provinciale in seguito ad una (per noi assurda) legge di alcuni lustri addietro. A quanti si troveranno ad affrontare gli ostacoli del nuovo anno scolastico, i nostri auguri di buon lavoro nell’esclusivo interesse del buon nome del mondo scolastico aversano. sapore d’estate 43 iche Garantita dal Ministero delle Polit Agricole Alimentari e Forestali PRODOTTO NAZIONALE MOZZARELLA D.O.P. DI BUFALA CAMPANA TEVEROLA AVERSA tel. 081 8119478 tel. 081 8113312 via Roma 90 viale Olimpico 182 www.caseificiocaputo.it Ragionam Sconveni P ENTI di Mario Francese roviamo a rimettere ordine nelle idee dopo questa lunga, torrida e tuttavia non ancora conclusa estate. Ma e’ quasi una «mission impossible». La tangibile realtà quotidiana, con i dati Istat (e non solo), ci ricorda un giorno sì e l’altro pure che l’economia e l’occupazione del nostro Paese perdono sempre più colpi, il tutto a vantaggio di un piccolo pezzo d’Europa ormai nostra matrigna. Di rimando, e con ossessiva puntualità, la Tv di Stato (ormai trasformata nel tinello di casa dei nostri governatori) ci racconta l’esatto contrario in una sagra di numeri ormai buoni solo per il gioco del Lotto. Il suolo e le viscere delle terra italica continuano a tremare ed a fare vittime... e si fa finta di «scoprire» subito dopo 44 che il terremoto c’entra poco o niente, perché ormai basta dare qualche energica spintarella ai fabbricati di recente costruzione per far crollare giù interi paesi. Il nostro beneamato primo ministro decide di visitare tre importanti citta’ del Mezzogiorno: Bari, Catania e Napoli. Ed in queste città, in quattro giorni, Il terremoto ad Amatrice raccoglie tre rumorose contestazioni popolari in piazza. Una buona media per chi «non ha bisogno di scorte» e che dovrebbe essere il «soggetto preferito dei ‘selfie’ degli italiani». La situazione della scuola pubblica è sempre più disastrosa, tra mancanza di strutture ed infrastrutture e le continue deportazioni di docenti ormai impegnati più dallo stress e dai conti in tasca Il fondo senza pozzo che dai programmi didattici. Siamo o saremmo alla vigilia di una determinante consultazione referendaria popolare sulla riforma della nostra Carta Costituzionale, ma ne sappiamo poco e male. Per giunta a tutt’oggi ignoriamo quando si svolgerà. Ed è inutile chiederlo ad un centrodestra che si è liquefatto e ad un centrosinistra che, nei casi migliori, risponde come un pugile suonato. Il tutto, dalle grandi città ai piccoli paesi, è avvolto in una pesante coltre di personalismi e “furbettismi”, di analfabetismo strutturale e di ritorno, di nevrosi depressive e paranoie, di xenofobia e rabbiosità sconclusionata ed a prescindere. Dobbiamo dircelo con estrema onestà e realismo: questo è un ...fondo senza pozzo! Aiutiamoci, se possiamo. Oasi di via Solferino Sta quasi per diventare un monumento cittadino, un misto tra l’oasi naturalistica e una discarica la buca di Via Solferino. È qualche anno ormai che tutto tace. Il nastro per cantieri a malapena riesce a reggere con i picchetti arrugginiti. Aspettiamo che qualcuno ci vada a finire dentro per rimediare? 45 L’APPUNTAMENTO Peppe Andreozzi non molla. Il 25 settembre doppio percorso per i podisti Stranormanna, è già terza edizione Alla gara abbinata la Giornata dello Sport. Parte del ricavato delle iscrizioni sarà destinato ai lavori per la riapertura di S. Domenico, promossi da “I Normann” w Salvatore de Chiara E’ ormai diventato un evento consolidato giunto alla terza edizione, la Stranormanna, gara podistica che si snoda tra la strade del centro storico. L’ideatore Peppe Andreozzi ha fatto crescere l’evento esponenzialmente, coinvolgendo numerose realtà sportive ed associazionistiche della città affinché la gara sia sentita come una grande festa di sport e di aversanità. Grande attenzione infatti, 46 quest’anno, è stata posta alla cultura con la realizzazione di un’app dedicata che farà conoscere i dettagli dell’evento e la storia della città delle cento chiese. L’app, realizzata da Mirko Di Ciaccio e Matteo Nati, è scaricabile gratuitamente su smartphone e tablet. Guidati da una voce narrante, che si presenta agli utenti come Rainulfo Drengot, fondatore della città, si potranno scoprire gli Aversa e la Stranormanna aspetti più interessanti e caratteristici della città normanna attraverso le diverse sezioni. Una Stranormanna che sarà in primis dedicata a Pino Daniele, le cui musiche accompagneranno tutto il percorso della stracittadina. Come da tradizione la gara, che prevede una sezione competitiva ed un percorso stracittadino amatoriale nella mattina del 25 settembre con partenza dal Parco Pozzi, sarà abbinata alla solidarietà ed alla prevezione, in collaborazione con la Lega del filo d’oro con l’associazione Underforty. La vera novità è il sostegno che la Stranormanna darà al progetto “Operazione San Domenico”, lanciato dall’associazione “I Normann” su iniziativa di Pasquale Leggiero per la riapertura dell’antica chiesa, gioiello del barocco seicentesco. Per ogni iscrizione sarà devoluto un euro per i lavori di restauro. Alla gara sarà anche affiancata la Giornata dello Sport, una iniziativa che porterà all’interno del Parco Pozzi numerose palestre ed associazioni sportive del territorio con le loro esibizioni e le loro attività, rilanciando l’idea dell’attività fisica come strumento di vita sana e benessere sociale. Tutta l’iniziativa ha ottenuto il patrocinio del Comune di Aversa. Alfonso Benadusi. Un uomo, la sua storia E’ scomparso il 12 agosto scorso Alfonso Benadusi, ma sarà ricordato per sempre grazie al volume che l’amico Paolo Santulli ha voluto donargli e che è stato presentato nel trigesimo di martedì scorso presso la parrocchia di S. Nicola di Aversa. “Alfonso Benadusi. Un uomo, la sua storia” racconta di una piccola grande esistenza, troppo breve ma vissuta con grande intensità. Alfonso Benadusi era un creativo, un uomo che non si prendeva sul serio, che sapeva ridere di sè e che, dunque, ha saputo affrontare la vita come dovrebbero in tanti. Il libro racconta le sue capacità professionali e, soprattutto, umane. Sembra incredibile ma Paolo ha conosciuto questa bellissima persona solo nel mese di aprile. Alfonso era così, aperto, leale, capace di conquistare tutti e subito. Sono pagine che emozionano quelle lasciate da Alfonso. Bellissime quelle in cui racconta come superò quel primo tremendo infarto del 2011: “Avevo ancora tanto amore da dare e tanto da riceverne. Ma soprattutto non avevo lasciato nulla di me sulla Terra. Non c’era il mio DNA. Non avevo avuto la gioia di essere padre”. Quella gioia Dio ha voluto dargliela, donando a lui e alla sua Pina l’atteso Giovannino. A loro, Alfonso, oggi lascia “poco di materiale” ma tante cose per poter sognare. Nicola De Chiara 47 L’INTERVENTO Qunati episodi poco “decubertinini” a Rio 2016 Le Olimpiadi tra molte luci e ...molte ombre Non sono mancati episodi commoventi, ma anche cose che non ti aspetti come il rifiuto di un’atleta di stringere la mano all’avversario perché di religione diversa w Geppino De Angelis D a qualche settimana è calato il sipario su “Rio 2016” ovvero sulle olimpiadi che hanno polarizzato l’attenzione del mondo sportivo sulle entusiasmanti imprese di tanti “campionissimi” di tutto il mondo, anche se non sono mancate delusioni (per lo sport italiano soprattutto nel settore pugilistico) oltre ad episodi lontani anni luce dai prinicipi “decubertiniani”. Olimpiadi, peraltro, precedute dall’e48 sclusione degli atleti russi per la famosa vicenda del doping e dalla squalifica per ben nove anni del marciatore italiano Alex Schwatzer, nonostante le sue reiterate dichiarazioni di non essere dopato. Ventotto medaglie (otto d’oro, dodici d’argento ed otto di bronzo) rappresentano il discreto bilancio italiano che avrebbe potuto diventarevieppiù entusiasmante senza le delusioni dei pugili ( un vero flop, anche se la dea bendata ed i giudici, in certi casi, hanno inciso), di Federica Pellegrini ed in qualche altro settore. Come sempre, però, i nostri “schermatori” (maschi e femmine) hanno fatto il loro dovere come i volleisti, i pallanuotisti, mentre, a prescindere da tutti gli altri campioni olimpionici, certamente il ricordo di queste olimpiadi resterà legato, chissà per quanti altri decenni, a Bolt confermatosi l’uomo più veloce del mondo. Non sono mancati episodi veramente commoventi, ammirati in mondovisione, come quelli del tuffatore cinese, medaglia d’argento, che si è inginocchiato davanti a Hezi, tuffatrice medaglia di bronzo, per presentarle, con un anello, una proposta di matrimonio, così come hanno commosso la proposta, con bacio, della responsabile dei volontari Non è mancato lo scandalo che ha coinvolto il presidente dei Comitati olimpici europei implicato nella vendita di biglietti al mercato nero ad ottomila euro l’uno ad una connazionale brasiliana di rugby per sposarla, l’aiuto di un’atleta che si è fermata in gara per soccorrere un’altra concorrente caduta, tanto da indurre la giuria ad ammettere entrambe alla semifinale dei cinquemila metri. Veramente uno spettacolo ridicolo quello di uno gigantesco coach mongolo, rimasto in mutande per protesta contro gli arbitri che avevano privato del bronzo un lottatore mongolo. Ma se è vero che non sempre è tutt’oro quel che è luce, anche alle Olimpiadi, che dovrebbero rappresentare per antonomasia l’esaltazione dei principali valori dello sport, non sono mancati episodi che certamente avranno fatto fremere di sdegno i resti di Pierre De Coubertin come il rifiuto di un’atleta di stringere la mano all’av- versario perché di religione diversa, l’aver “affondato” al termine dei dieci chilometri di nuoto ad un palmo dal traguardo la nostra Rachele Bruni, classificata poi al secondo posto dalla giuria dopo la squalifica della francese “affondatrice”, l’episodio che ha visto protagonisti quattro nuotatori americani (compreso il campione olimpionico) per aver denunciato una falsa rapina per “mascherare” una rissa di cui erano responsabili, l’allontanamento dalle Olimpiadi di Vadym Guttsait, membro ucraino della commissione arbitrale, che aveva mostrato il dito medio alla delegazione italiana mentre era in corso la gara, l’annullamento del terzo posto, con medaglia d’argento, per il pesista del Kirghizistan, Izzat Artykov nella categoria 69 Kg del sollevamento pesi, trovato positivo alla stricnina, tanto per citare solo alcuni fatti poco in linea con un’olimpiade dove, tra l’altro, non poteva mancare uno scandalo. E’ stato, infatti, scoperto, un giro d’affari per circa un milione di euro relativo a mille biglietti venduti al mercato nero ad ottomila euro l’uno ai bagarini. Responsabile un dirigente del CIO (Comitato internazionale Olimpico) l’irlandese 71enne Patrick Hichey, presidente dei Comitati Olimpici Europei e del Comitato Olimpico irlandese. Se anche le Olimpiadi non sono immuni da certi problemi, perché lamentarci allora del calcio scommesse e di altre… bazzecole del genere, che travagliano lo sport in tutto il mondo ed in tutti i settori ? 49 L La religione non è al di sopra di tutto a religione non è al di sopra di tutto. Questo elementare concetto andrebbe spiegato a molti europei, italiani compresi. Una cosa è difendere la libertà di professare una fede, altro è consentire a chi la professa di mettersi sotto i piedi i più elementari diritti universali. Non è consentibile che i precetti religiosi abbiano la meglio sulle conquiste di civiltà ottenute grazie a indicibili sofferenze (durate secoli) d’intere popolazioni. Popolazioni che hanno lottato contro oscurantismo, superstizione, violenza, sopraffazione, discriminazione, per vivere da uomini e da donne liberi, in 50 pace, orgogliosi delle loro conquiste sociali e culturali. Chi vuole vivere in Europa, di qualsiasi razza, religione, condizione sociale o livello culturale deve in primis tassativamente rispettare la Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo, la Costituzione delle varie Nazioni e le leggi in vigore nelle stesse. Non è possibile derogare a ciò in base a barbare credenze medievali, e che siano religiose o culturali poco importa. Il divieto di portare il velo integrale, ad esempio, non nasce per punire l’Islam, ma solo perché le leggi di tutti gli stati europei obbligano i cittadini a essere sempre riconoscibili, per ovvie ragioni di sicurezza. Non significa essere contro l’Islam se si vieta di massacrare gli animali per poterseli mangiare «come prescrive la Legge di Dio». Non è concepibile che nel 2016 gli animali debbano ancora essere sgozzati e morire dissanguati in stato di piena coscienza e tra atroci sofferenze perché delle antiche credenze religiose così impongono ai propri fedeli. Così come non è possibile entrare in una piscina pubblica completamente vestiti. La religione o la cultura non c’entra. C’entra l’igiene. Per noi europei l’igiene è un valore che viene prima di qualsiasi usanza da strapazzo. Chi vuole vivere in Europa e convivere pacificamente con chi già vive qui da millenni, deve essere sempre il benvenuto, ma obbligatoriamente bisogna che si lasci alle spalle tutti le orribili usanze ideate dagli uomini e spacciate o per “decisioni di Dio” o per “patrimonio culturale”. Allora niente infibulazione (asportazione della clitoride, delle piccole labbra e di parte delle grandi labbra cui segue la cucitura della vulva con aperto solo un foro per urina e sangue mestruale). Niente fasciatura del seno, detta anche stiratura. Un’atroce tortura che consiste nel passare ogni giorno, per mesi, sul petto delle povere adolescenti pietre, spatole di legno, arroventate sul fuoco in modo che il petto diventi piatto. E per restare in tema, anche niente “fasciatura del seno”. Un’altra tortura che consiste nel fasciare strettamente il petto delle bambine con una cintura, una fascia di cuoio o una camera d’aria, per impedire ai seni di crescere. Altra usanza terribile è il cosiddetto “matrimonio precoce”. Sono unioni tra adulti e minori di 18 anni (in un terzo dei casi l’età dei minori è inferiore ai 15 anni e in un caso su cinque è inferiore ai 10 anni). Inutile dire che le conseguenze sulle bambine sono terribili: abbandoni scolastici, gravidanze a rischio, mortalità, ritardi cognitivi o fisici dei neonati, isolamento affettivo, sociale e culturale. A chi viene in Europa, andrebbe spiegato che qui le bambine possono andare in bici senza problemi. Anzi, per essere più precisi, in Europa la felicità maggiore per un padre o una madre, un nonno o una nonna è vedere la propria figlia/nipote giocare con la bicicletta appena ricevuta in regalo. In Europa se una donna sviene è subito soccorsa da chiunque sia presente in quel momento: maschio o femmina pari sono! In Europa le donne lavorano, possono guidare sole e senza la scorta del “masculo” di casa. In Europa amiamo l’arte, tout court. La nostra cultura è pervasa dall’amore per la rappresentazione del corpo umano. I nostri miti si chiamano Caravaggio, Michelangelo, Leonardo, Velasquez e altri centomila come loro. A noi del fatto che qualcuno possa indignarsi alla vista della Venere di Botticelli non potrebbe fregarcene di meno. Noi siamo liberi di godere della nostra arte, chi non è d’accordo può liberamente dilettarsi con i ghirigori (i cosiddetti arabeschi). A chi prova fastidio per quanto è esposto nei nostri musei o nelle nostre chiese non possiamo dire altro di adeguarsi o tornarsene a casa sua. Ah, dimenticavo. Noi occidentali abbiamo gravissime colpe nei confronti di tanti altri popoli. Nel corso dei millenni ci siamo macchiati di delitti orribili contro le popolazioni d’interi continenti, e ancora ce ne macchiamo. Non abbiamo scusanti, però abbiamo accolto e sfamato milioni di persone senza fare distinzioni di sesso, età, colore della pelle, nazione di provenienza, ceto sociale, istruzione e, soprattutto religione. Per questo ci sembra strano che qualcuno di questi rifugiati o addirittura i loro figli nati in Europa ci abbiano ringraziato a suon di bombe e attentati. È solo una sparuta minoranza? Certo, ma anche quei pochi dovrebbero farci riflettere e, soprattutto, dovrebbero far riflettere chi ci governa. 51 B mio rutto compito il mio. Ho scelto questa rubrica da opinionista prevalentemente politico, ed ero già cosciente che prima o poi mi sarebbe toccato di esprimere pareri su persone amiche, e che stimo, soprattutto. Questa volta tocca a te, Nicola De Chiara. Vedete cari lettori, ovviamente siete liberi di non credere a ciò che scrivo, ma vi posso garantire che questo articolo l’ho trasmesso via mail alla redazione di NerosuBianco domenica 11 settembre, senza interpellare l’editore di questo eccellente quindicinale, che è anche la parte interessata. Vorrei fare una cronografia di quelle che furono le dichiarazioni di Nicola De Chiara prima delle elezioni amministrative del comune di Aversa. Riporto testualmente quello che affermò agli inizi di marzo riguardo la candidatura 52 a sindaco di De Cristofaro: “Il nostro appello è quello che ritorni la politica e si mettono da parte le visioni dettate di Giuseppe Chiatto esclusivamente da interessi personali. Noi vogliamo sederci e ci siederemo ad un tavolo sgombro da posizioni precostituite. Il candidato sindaco, lo ripetiamo, dovrà essere un momento di sintesi e non di partenza”. Alla fine di aprile ecco invece un’altra dichiarazione di De Chiara: “Avendo riscontrata unità di intenti e di affinità programmatiche con la coalizione guidata da De Cristofaro, la federazione ritiene di poterne condividere le linee programmatiche e l’azione politica”. Strano, avevo interpretato che De Chiara non si sarebbe mai seduto a “quel tavolo”, ma probabilmente avevo capito male. Ed ecco una delle ultime dichiarazioni di Nicola De Chiara dopo la composizione della Giunta Comunale, datata fine luglio: “Il sindaco De Cristofaro non ha mantenuto fede al patto con le proprie liste, sottraendo volutamente l’assessore che sarebbe toccato ad Alleanza per Aversa, dando vita ad un’amministrazio- Il Sindaco e la poltrona voluta a tutti i costi ne ricca di matrice familiare, nonostante avesse ricevuto indicazioni da noi, anche per iscritto”. Cosa ti aspettavi, Nicola? E pensare che lo avevi già previsto, poi non so com’è che hai cambiato parere. Ho sempre avuto rispetto per la tua intelligenza, e non cambio parere, sei realmente intelligente. La cosa che però non riesco a capire è come mai non ti sei accorto della qualità di chi avevi di fronte? È ovvio che chi cerca e crea affastellamenti (per chi non conoscesse il termine, significa mucchio disordinato, ammasso) durante il ballottaggio, è scontato che vuole la poltrona di sindaco a qualunque costo, ripeto, a qualunque costo, ed è altrettanto chiaro che pur di conservare la carica sia disposto a tutto, ripeto, disposto a tutto. Se questo articolo sarà pubblicato, avrò la conferma che questo giornale garantisce la libertà di stampa ed è, soprattutto, libero da qualsiasi menzogna convenzionale. Il condominio in...forma! L dell’avv. Maurizio Golia L’appartamento si può dividere in due a Corte di Cassazione apre alla possibilità del singolo condòmino di suddividere il proprio appartamento in due unità distinte. Con la sentenza n. 13184 del 24 giugno 2016, infatti, i giudici della Suprema Corte hanno stabilito che il singolo condomino può suddividere in due il proprio immobile. La decisione impugnata si fondava sulle eventuali conseguenze negative sull’utilizzo delle parti comuni a causa del possibile incremento futuro del numero dei condòmini, nonché sull’organizzazione e il funzionamento dell’assemblea condominiale. Secondo gli Ermellini, invece, occorre accertare anzitutto che il regolamento condominiale non contenga prescrizioni vincolanti o divieti di suddivisione delle unità immobiliari. Ogni proprietario può dividere in due il suo appartamento se il regolamento condominiale non lo vieta espressamente. Inoltre, non si può ritenere illegittima la suddivisione dell’unità immobiliare solo perché l’aumento del numero di residenti può incrementare la pressione su spazi e servizi comuni e, in prospettiva, deprezzare il valore dell’edificio. Invece, è necessaria una verifica in concreto per accertare quanto pesa l’eventuale uso più intenso della cosa comune. L’art. 69 disp. att. c.c., nella parte in cui consente la revisione delle tabelle millesimali in conseguenza di sopraelevazione, di incremento di superficie o di incremento delle unità immobiliare, permette di ritenere legittima la suddivisione dell’appartamento, a patto che avvenga nel rispetto del diritto degli altri condomini. Orbene, la legge di riforma, prevede che, quanto per le mutate condizioni di una parte dell’edificio, in conseguenza di sopraelevazione, di incremento di superficie o di incremento delle unità immobiliare, è alterato per più di un quinto il valore proporzionale della unità immobiliare, è possibile la revisione delle tabelle millesimali. Potreb- 53 be essere il caso anche in conseguenza della divisione dell’appartamento. ECCELLENZE AVERSANE All’oculista che lavora a Londra il titolo di “Ufficiale dell’ordine della stella d’Italia” Per Enzo Maurino meritato riconoscimento L’aversano, dopo aver vinto una borsa di studi presso il Moorfields Eye Hospital di Londra, ne è diventato primario a poco più di trenta anni. Il nostro ad maiora w Geppino De Angelis “P er aver raggiunto altissimi livelli di riconoscimento professionale contribuendo così a consolidare ed a far ulteriormente crescere l’immagine di eccellenza della medicina italiana nel mondo”: questa la motivazione con la quale il nostro concittadino Enzo Maurino, oculista di fama internazionale, è stato insignito del titolo di “Ufficiale dell’ordine della stella d’Italia”, attestato che viene con54 ferito dal Presidente della Repubblica, su proposta del ministro degli Esteri, a cittadini italiani o stranieri che hanno acquisito particolari benemerenze nella promozione dei rapporti di amicizia e collaborazione tra l’Italia e gli altri Paesi e nella promozione dei legami con l’Italia. L’onorificenza che Enzo Maurino ha ricevuto dalle mani dell’ambasciatore italiano a Londra, nel corso di una solenne cerimonia alla presenza di numerose autorità accademiche, civili Maurino premiato a Londra e militari presso la nostra ambasciata in Inghilterra, rappresenta il meritatissimo riconoscimento per un nostro concittadino, autentico figlio d’arte, avendo avuto in famiglia il papà, l’indimenticabile dott. Peppino (al quale anno addietro è stato intitolato il reparto di pediatria del “Moscati”), il nonno e lo zio cardiologo. Normanno doc, Enzo Maurino, dopo la maturità classica presso il “Cirillo”, ha conseguito con la massima votazione la laurea in medicina presso la “Federico II” di Napoli, specializzandosi in oculistica. Dopo aver vinto una borsa di studi presso il Moorfields Eye Hospital di Londra, ne è diventato primario a poco più di trenta anni. Stabilitosi a Londra con la moglie Emilia Lamberti e papà di due adorati figliuoli, Enzo continua a tener stretti i legami con la nostra città dove risiedono la mamma e gli altri familiari e dove torna quindicinalmente per curare i suoi molti pazienti ed incontrarsi con gli amici del “Cirillo”. L’Ospedale Londinese, dove è primario, è il più importante centro inglese per la terapia, la formazione, la ricerca nel settore dell’oculistica. La specializzazione di Enzo Maurino, che ha al suo attivo oltre trentamila interventi chirurgici, è la chirurgia dei trapianti di cornea, la chirurgia laser della cataratta e dei difetti della vista. Ad Enzo Maurino, che è anche Visiting Professor dell’Università “Tor Vergata” di Roma, il nostro personale ad maiora e quello della redazione. Peppe Cirillo e “Canzone d’aiere” “C anzone d’aiere” è il titolo del terzo lavoro di Peppe Cirillo, cantautore di origini napoletane oramai aversano a tutti gli effetti. Un talento naturale che, oltre a suonare diversi strumenti, dalla chitarra alla fisarmonica al pianoforte, imparati da autodidatta grazie all’amore per la musica trasmessagli dal padre, ha dalla sua una voce calda e accattivante che rende le sue «poesie» dei cammei ricchi di suggestioni, dai ricordi degli oggetti e dei profumi della fanciullezza (presenti nel pezzo che dà il nome a tutto il cd) all’amore che è uno dei temi Peppe Cirillo maggiormente presenti nel suo sound. Dodici pezzi, poco meno di un’ora di buona musica grazie alla voce di Peppe Cirillo che potrebbe essere scambiata per quella del compianto Pino Daniele o per quella di Concato o di De Crescenzo. Una gradevolezza che viene anche dalle collaborazioni di rilievo che il cantautore aversano si è scelto per questo disco, musicisti che hanno suonato con i grandi della musica: Pino Tafuto, Vittorio Riva, Emidio Ausiello, Roberto Giangrande, Franco Ponzo, Vittorio Orabona, Sasà Piedepalumpo, Gianfranco Campagnoli e Pino Ciccarelli. 55 TRADIZIONI La festa della Madonna di Casaluce: mangiare all’aperto e stare in compagnia La festa di Aversa nel segno della tradizione «Abbascia ‘a scesa», un tempo, occupavano la piazza anche i «maruzzari». La sera servivano zuppe di cozze: «freselle» umidite nell’acqua delle cozze w Enzo della Volpe M ai, come negli ultimi anni, sempre più giovani si accostano al cibo di strada. E’ preferito soprattutto nelle ore serali della giornata perché offre una ristorazione a portata di mano ed è accessibile a tutte le tasche. Spesso anche sul lavoro si sceglie, per la pausa pranzo, il take awey. Lo si sceglie per ottimizzare il tempo a disposizione, spuntini semplici, pratici, saporiti ed economici. Chi non ricorda 56 le rappresentazioni teatrali di Eduardo Scarpetta e di Raffaele Viviani? Nelle loro commedie compaiono spesso venditori ambulanti di cibarie. Per i meno giovani accostarsi alla cucina di strada è anche un tuffo nel passato. Un modo per ritrovare non solo gli antichi sapori, ma i ricordi della passata giovinezza. Momenti che si vivono passeggiando, come appunto, durante la festa della Madonna di Casaluce. Si vendono cibi che hanno conservato nel tempo gli stessi odori e sapori di una volta. Mangiare all’aperto, specialmente di sera – dice l’antropologo Marino Niola – da sempre, sa di trasgressione. Significa concedersi delle licenze. E’ ancora un piacere, oggi, fermarsi davanti al baracchino del «pere ‘e musse» per mangiare quella prelibatezza con l’indice e il pollice della mano. Mangiare all’aperto è anche un modo diverso per stare in compagnia. Si ha voglia di uscire dal chiuso delle proprie mura di casa per assaporare momenti di svago all’insegna dell’allegria. La festa della Madonna di Casaluce segna la fine della bella stagione. Per i ragazzi l’approssimarsi del nuovo anno scolastico. Ieri, più di oggi, si alternano nelle nostre La Madonna di Casaluce strade non pochi venditori ambulanti di cibarie. Erano, e sono loro, con i coloriti richiami che ci avvertano dell’arrivo di una nuova stagione. Sempre nel mese di settembre, nei pressi del “Cinema Cimarosa” ci s’imbatteva tra cassette a forma di tronco di piramide piene di colorati fichi d’india, mentre più in là, un rudimentale trabiccolo vendeva semi di zucca e lupini da mangiare poi nel cinema. Fuori al “Cinema Vittoria”, invece, c’era chi arrostiva pannocchie sulla «furnacella», e chi invece affettava cocomeri che metteva in fresco sulle “bacchette di ghiaccio”. Nei pomeriggi d’estate, quando i meno giovani facevano la «controra», agli incroci delle strade prendevano posto i carrettini condotti a mano dei venditori di pannocchie lesse. Sono le «spicaiole». Queste, attiravano l’attenzione dei potenziali clienti emettendo, a brevi intervalli, caratteristici versi: «Né, … Tenco a pullanchella», oppure «tenco ‘o sciabulone ruosso», e quì c’è poco da spiegare. Ancora oggi i cibi di strada più richiesti dagli aversani sono le frittelle di “pasta cresciuta” e le crocchette di patate. La presenza di questi si avverte dall’inconfondibile odore dell’olio bollente proveniente dalle friggitrici. Ma, la regina del take awey nostrano è la pizza, definita da Giuseppe Marotta il pronto soccorso alimentare dei poveri: cibo nutriente, economico e saporito. Invece il re del cibo di strada aversano è l’intramontabile «pere ‘e musse». Frattaglie lesse messe in bella mostra su caratteristici banchetti addobbati con ghirlande di limoni. Una specialità gastronomica che viene proposta soprattutto nelle sere d’estate quando il caldo non si concilia con il sonno. Il cliente è servito sempre allo stesso modo: pezzi di «pere ‘e musse» tagliuzzati posti su carta paglia, non prima però di essere irrorati di limone e di sale sprigionato dal caratteristico corno di osso. Condimenti indispensabili per gustarlo al meglio. Sempre durante la festa della Madonna di Casaluce, «abbascia ‘a scesa», un tempo, occupavano la piazza anche i «maruzzari». La sera, questi, al calare del sole servivano ai clienti, seduti ai tavoli, zuppe di cozze: «freselle» umidite nell’acqua delle cozze e guarnite di polipo e lumachine lesse zebrate, da qui il nome, il tutto condito con dell’olio rossiccio piccate. Questi ambulanti facevano bella mostra in piazza con i loro tegami di rame tirati a lucido, colmi di cozze e «freselle»; panciuti calderoni, anch’essi di rame, erano sormontati da pannelli scenografici molto colorati fatti di fiori di carta intrecciati. In autunno solcano le nostre strade i venditori di caldarroste. Nella bella stagione i richiami dei venditori ambulanti di cibarie sono squillanti e allegri, in autunno, invece, come quelli emessi dal caldarrostaio, sonorità smorte e cupe, ci annunciano che il freddo è alle porte. corsi pomeridiani di inglese corsi pomeridiani di spagnolo uscita Aversa sud t. 081 8907746 081 19814605 bi.froebel.it bi froebel - The English Studio 57 STORIA NOSTRA Vi presentiamo altri due ritratti del “Cigno di Aversa” poco conosciuti ma di pregio Il Cimarosa che non ti aspetti di trovare w Franco Pezzella L’ iconografia cimarosiana vanta un considerevole numero di ritratti non ben conosciuti dal grande pubblico, e tuttavia di gran pregio, tra cui vanno sicuramente annoverati il pastello colorato e a biacca realizzato su carta da Pompeo Batoni, attualmente conservato a Ferrara in collezione Adriano Cavicchi, e l’incisione dello scultore inglese Henry Moses che si osserva a pagina 39 del quarto tomo de Le Opere di scultura e di plastica di Antonio Canova, una raccolta di descrizioni delle opere dello scultore veneto scritte da Isabella 58 Teotochi Albrizzi ed edite a Pisa tra il 1821 e il 1824 da Nicolò Capurro. Nel pastello di Batoni, che misura cm. destra. Ha la testa coperta da una parrucca bianca con tre boccoli in corrispondenza delle orecchie. Indossa una marsina e la sottomarsina nera, da cui fuoriesce il colletto e una sciarpa bianca plissettata. Il ritratto si ispira, con molta libertà, al ritratto del musicista conservato nel Museo storico del Conservatorio napoletano di San Pietro a Majella attribuito alla Vigée Le Brun e noto attraverso la vellutata incisione Cimarosa, incisione Henry Moses realizzata più tardi, nel 1818, da Giuseppe Asioli. Figlio di 52,5 x 41, il musicista è raffigurato un orafo, Pompeo Batoni (Lucca 1708 negli anni della sua prima maturità a - 1787), dopo una prima formazione, mezzo busto di tre quarti, volto verso trascorsa per lo più a copiare le opere STORIA NOSTRA di Raffaello e Annibale Carracci e un periodo di attività dedito soprattutto alla realizzazione di pale d’altare, tra cui la prestigiosissima Caduta di Simon Mago per la basilica di San Pietro (oggi a Santa Maria degli Angeli), si specializzò nei ritratti, conquistandosi ben presto, con uno stile composto e tendente al neoclassicismo, la fama di miglior ritrattista italiano. Tra i suoi effigiati si segnalano, tra gli altri, anche l’imperatore d’Austria Giuseppe II e papa Pio VI. Al busto realizzato da Antonio Canova per il cardinale Ercole Consalvi, oggi nella Promoteca del Campidoglio, s’ispira invece l’incisione di Henry Moses con il ritratto di Cimarosa che arricchisce con numerose altre incisioni, parte realizzate da lui, parte da Giovanni Paolo Lasinio, la raccolta di Opere di Canova di Isabella Teotochi Albrizzi, una letterata di origine greca (era nata a Corfù nel 1760), animatrice a Venezia di un salotto letterario frequentato dai più grandi letterati e artisti del tempo, tra cui il giovane Foscolo che ne diventò l’amante. Nella raccolta, che ebbe anche un’edizione in inglese, The works of Il Cimarosa di Pompeo Batoni Al busto realizzato da Antonio Canova per il cardinale Ercole Consalvi, oggi al Campidoglio, s’ispira l’incisione di Henry Moses, grande maestro della scuola inglese Antonio Canova, in sculpture and modelling, la scrittrice greca annota, a proposito della scultura canoviana: «…Egregio n’è il lavoro; e ben t’avvedi celarsi sotto ai tratti della vivace fisionomia, uno di que’ rari ingegni, nati a segnare di punti luminosi gli annali del mondo. La fronte è rivolta verso del Cielo, sicché sembra invocare la celeste armonia delle sfere: e celeste armonia pure ricordano i nesti, e a un tempo giocondi concetti delle sue numerosissime musiche…». Incisore e disegnatore tra i principali maestri della scuola inglese dell’inizio del XIX secolo, Henry Moses (Londra, 1782 ca.- Cowley, 1870) fu a lungo attivo per il British Museum di Londra, per il cui bollettino Ancient Marbles in the British Museum, edito dal 1812 al 1845, incise numerosi soggetti d’antichità. Nel 1828 pubblicò anche una Selection of Ornamental Sculptures from the Museum of the Louvre. Ebbe, altresì, una variegata produzione di paesaggi marini e collaborò con numerose illustrazioni al volume A 59 Picturesoue Tour of Italy di James Hakewill edito a Londra nel 1820. STORIA NOSTRA Il manicomio di Aversa e le performance di un ricoverato “particolare” nel 1877 Felice Persio, il folle poeta che entusiamò w Nicola De Chiara G aspare Virgilio nel 1876 succedeva a Federico Federi nella direzione del manicomio di Aversa. Al Virgilio, oltre ad una radicale riforma dell’Istituto, si deve anche l’arrivo ad Aversa della Società Freniatrica Italiana che qui celebrò, dopo quello di Imola di tre anni prima, il suo secondo congresso nel 1877. Il Congresso fu tenuto nella città normanna dal 24 al 30 settembre di quell’anno. Ad Aversa arrivarono quasi tutti i direttori dei manicomi italiani, i membri naturalmente della Società Freniatrica Italiana, molti professori 60 della Real Università di Napoli e tutti i medici del manicomio e della città di Aversa. Al di là dei risultati Felice Persio scientifici del Congresso, che pure furono rilevanti (a suo tempo furono pubblicati anche degli Atti), quello che interessa sottolineare è il clima di festa e di fratellanza che si raggiunse nell’appuntamento aversano. Il senatore Andrea Verga ebbe a scrivere a proposito: “Altri Congressi potranno vantare più splendidi risultati per la scienza, ma è molto difficile che questo di Aversa venga superato per concordia ed operosità dei membri, e per benevola e festosa partecipazione dei cittadini”. In omaggio ai graditi ospiti insigni concittadini come l’Altavilla, il De Ferraris, il Di Mauro Di Polvica, il Sellitto, dedicarono varie composizioni letterarie. Ma fu il folle Felice Persio, conosciuto come “il poeta del Manicomio” a sorprendere i convenuti. La mattina del 28 settembre, in una STORIA NOSTRA grande sala riccamente addobbata, gli ospiti ebbero modo di ascoltare i ricoverati che si esibirono in un vero e proprio concerto musicale: “Nessuno avrebbe creduto di trovarsi davanti a tal sorta di artisti, tanta era la regolarità, l’accentuazione opportuna della musica. Appena il maestro dava segno di principiare, ciascuno raccoglievasi, mentre poi all’occhio dell’osservatore lasciava trasparire sul volto le varie emozioni ridettate dalle note”. Chiuse il momento musicale un coro in cui i malati cantavano l’immenso dolore del loro stato e la loro speranza di vedere albeggiare la luce: “Sembrava udire la preghiera di un popolo che aneli alla sua redenzione e versi nei suoi canti l’entusiasmo della sua fede”. La più grossa sorpresa per gli illustri ospiti doveva, però, ancora arrivare. Il ricoverato Felice Persio, sul tema “Il folle” dato dal senatore Berti, improvvisava parecchie sestine che furono raccolte stenograficamente. Persio iniziò con una lode del Berti: «Berti, del Regno augusto Senatore / Che aduni tanti Sofi a te dappresso / Della fisica scienza imperatore, / Preside dell’Italico congresso / Che in mezzo a Durante il secondo congresso freniatrico di Aversa, “il poeta” iniziò ad improvvisare meravigliose sestine con una velocità ed una perfezione uniche tante menti illustri e belle / Splendi qual sole, in mezzo a tante stelle”. E finì rivolgendosi così: “O Aversa, Aversa, spoglia i tuoi giardini / E intreccia lor le belle tue ghirlande / Di viole, rose, gigli e gelsomini / Che questo è il giorno tuo più illustre e grande / E tu Aversano Orfeo (rivolgendosi a Virgilio) sull’arpa d’oro / Canta e spalmeggia il socio Italo Coro”. Il Persio dimorò nel manicomio di Aversa parecchi anni. Un grande professore come Augusto Tamassia, che ebbe ad incontrarlo nel 1879, così lo descrive: “Immaginatevi un uomo già innanzi nell’età, dai tratti marcatissimi, ricordanti il profilo di Shakespeare e del Tasso: fronte alta, corrugata, occhio infossato raddolcito da una tinta di melanconia; un profilo insomma che si stacca dal comune e che porta ampie le tracce di mille passioni sofferte. Egli era un artista drammatico valente ma sentì vacillarsi la mente, confuse il mondo fantastico dell’arte colla povera realtà della sua vita, onde chiese alla pace di questo asilo la tregua alle sue angosce. E qui l’ha trovata, e qui, vivendo nelle sue memorie, nelle reminiscenze dei suoi studi, sente riaccendersi la vena poetica ed improvvisa versi”. Il professore ad un certo punto gli diede un tema da sviluppare per la sua poesia: «La morte di Napoleone”. Persio si concentrò per un quarto d’ora senza muovere ciglio. Poi si scosse bruscamente e disse: “Sono pronto, ascoltatemi!”. Le ottave si susseguivano con una velocità prodigiosa. Il poeta dalla semplice eccitazione era giunto per gradi ad una specie di estasi. Suscitando la meraviglia e l’ammirazione dei 61 presenti. Tutto inventato all’istante: incredibile ma vero! ASSOCIAZIONI L’avvocato penalista Alessandro Caputo ha passato il testimone alla docente universitaria Giuliana Andreozzi si riprende il Rotary Ad Andreozzi si affiancherà alla vicepresidenza Guido Verde, Gianluca Cioffi sarà il prefetto, Francesco Coscione il tesoriere, mentre segretario sarà Alfredo Sagliocco w Giuseppe Lettieri G iuliana Andreozzi è il nuovo presidente del Rotary Club Aversa Terra Normanna. Con il passaggio di consegne tenutosi a Villa Grazia, l’avvocato penalista Alessandro Caputo ha passato il testimone alla docente universitaria Andreozzi, già presidente un lustro fa del sodalizio aversano. “Un anno intenso - ha detto Caputo - fatto di tanti eventi promossi dal club davvero importanti. Punta 62 di diamante è stato il Concorso Internazionale Domenico Cimarosa Flute Competition, con un teatro gremito e giovani musicisti provenienti da tutto il mondo. Ed ancora momenti importanti, come la donazione del defibrillatore al Tribunale Napoli Nord, con la presenza del Presidente Garzo e del Procuratore lavoro che sono sicuro Giuliana Andreozzi e il neo direttivo sapranno portare avanti con stile ed impegno, nell’interesse del nostro Rotary ma anche della città Aversa. Per questo faccio a loro i migliori auguri per il nuovo anno sociale, dando ovviamente la mia piena collaborazione a tutte le iniziative che si metteranno in campo.” Alessandro Caputo e Giuliana Andreozzi A Giuliana Andreozzi si affiancherà alla vicepreGreco. Incontri conferenze, come quella sidenza Guido Verde, Gianluca Cioffi con l’esperto e critico cinematografico sarà il prefetto, Francesco Coscione il Marco Lombardi ospite quasi fisso della tesoriere, mentre segretario sarà il pretrasmissione sul cinema di Marzullo, sidente incoming Alfredo Sagliocco. A o con il giudice Raffaele Maggi. E chiudere il direttivo i consiglieri Carlo l’elenco sarebbe lungo. Un intenso Cantelli e Giuseppe Martino. Aversa, il Lions va ad Anna Maria Petrillo F inisce il mandato del colonello Andrea Sibilio alla presidenza del Lions Club Aversa Città Normanna, al suo posto subentra la professoressa Anna Maria Petrillo. Durante una suggestiva cerimonia presso il Prestige Sporting Club, alla presenza di alte autorità lionistiche tra cui il governatore Rivieccio, è avvenuto il passaggio della campana. “Abbiamo portato avanti- ha detto Sibilio- le tradizioni e il buon agire che ha sempre contraddistinto il Lions Club aversano. Tante iniziative, tanti service. Ricordo ad esempio quelli tenuti presso l’istituto Osvaldo Conti, ma anche la splendida serata di beneficenza con il galà della musica tenutosi presso la Corte di via Diaz a favore dell’addestramento dei Sibilio, Rivieccio e Petrillo cani per i non vedenti, progetto che sta particolarmente a cuore ai Lions a livello nazionale, e al quale Aversa ha sempre dato un grosso contributo. Ora sono sicuro che con Anna Maria il club crescerà ancora di più. Io sarò sempre al loro fianco in tutte le iniziative, siano esse di carattere sociale, culturale o di solidarietà.” Al momento la programmazione che prenderà il via ad ottobre è ancora in itinere, ma vogliamo ricordare i nomi e i ruoli di coloro che affiancheranno la neo presidente Anna Maria Petrillo ed il past president Andrea Sibilio. A iniziare da Raffaele Di Fiore vicepresidente, Francesco Grimaldi segretario, Michele Esposito tesoriere, Paolo Borzachiello cerimoniere, Filippo Cantile office telematico, Antonio Zivolo censore. Ed ancora Francesco Petrillo leo advisor, Gennaro Musto revisore dei conti, Giovanni Bo addetto stampa, Michele Coscetta presidente comitato soci, e consiglieri Filothea De Gregorio, Matilde Migliaccio, Mariano Buniello e Giustino Lunello. (Giu. Let.) 63 PACCHETTO 10 SEDUTE 30€ *SOLO SE SI ACQUISTA IL PACCHETTO COMPLETO CAD.