NSB N° 13 del 18 SETTEMBRE 2016

Transcript

NSB N° 13 del 18 SETTEMBRE 2016
Anche il “Moscati”
di Aversa ha i suoi
“furbetti”
Un Premio
per ricordare
Maria Elvira Virgilio
Ex Texas, decida
il Comune e non
i Giudici
N. 13 | ANNO XIX | 18 SETTEMBRE 2016 | PERIODICO DI CULTURA VARIA | DISTRIBUZIONE GRATUITA | www.nerosubiancoaversa.com
Gianni Bo è Presidentedella
Piccola Industria di Caserta
Walter Ricci vince
il “New Wawe” in Russia
Enzo Maurino a Londra
riceve un’alta onorificenza
Santulli: “Un Sindaco
con lacune politiche
e professionali”
Sla, quando lo Stato
dà e la Regione taglia
Il Puc e l’urbanistica
partecipata
Romina Power e il
libro alla madre
No alla puzza. Ennesima protesta il 26 settembre
Non si respira più
2
SOMMARIO
LA STORIA
06
Un premio per ricordare
Maria Elvira Virgilio
AVERSA
22
Ex Texas, decida il Comune
e non i giudici
AMBIENTE
22
Terra dei Fuochi, incoscienza
senza limiti
PERSONAGGI
36
Walter Ricci, una voce
internazionale
LO SPORT
39
Grande pallavolo con il
torneo Zeus ad Aversa
ECCELLENZE
54
Per Enzo Maurino un
riconoscimento meritato
STORIA NOSTRA
60
Felice Persio, il folle poeta
che entusiasmò
PERIODICO DI CULTURA VARIA
DELL’AGRO AVERSANO
A DISTRIBUZIONE GRATUITA
L’Editoriale
di Giuseppe Lettieri
Il nostro contributo
per Amatrice
C
ari lettori, ritorniamo dopo la
pausa estiva e saremo con voi
fino a giugno, inaugurando
a gennaio 2017 il ventesimo anno di
pubblicazione di Nerosubianco.
Un giornale che già da questo primo
numero post estate si presenta rinnovato
dal punto di vista grafico ed a breve
avremmo anche una nostra pagina Facebook a disposizione dei nostri lettori.
Tornando
all’estate,
sicuramente
l’evento catastrofico del terremoto nel
centro Italia è quello che ha visto più
colpita l’attenzione di tutti noi. Non
parleremo certo del disastro.
L’hanno già fatto e lo stanno facendo
ancora i media nazionali, ma ci prodigheremo con i nostri mezzi per aiutare
Amatrice. Come? Ve ne daremo conto
prossimamente, ma stiamo programmando una bella iniziativa che, ne siamo sicuri, farà breccia nel cuore degli
aversani, insieme al glorioso Istituto
Alberghiero “Rainulfo Drengot”, diretto dall’attivissimo Nicola Buonocore.
E, sempre a proposito d’estate, speriamo che questa sia l’ultima volta senza
“Estate ad Aversa”, la kermesse che
con spettacoli e molteplici iniziative
rendeva più piacevole la permanenza
in città a tutti quei cittadini che per vari
motivi non potevano e non possono
permettersi una vacanza fuori le mura.
Pur non volendo entrare ancora nelle
beghe di palazzo e nelle polemiche estive dei debiti fuori bilancio o della pista
Coordinamento Editoriale
Vito Faenza
Anno XIX n° 13 - 18 Settembre 2016
Segreteria di Redazione
Raffaele De Chiara
Direttore Responsabile
Giuseppe Lettieri
Garante dei Lettori
Franco Terracciano
Direttore Editoriale
Nicola De Chiara
Fotografie
Nicola Baldieri
Consulente di Redazione
Giuseppe Cristiano
Editore
Associazione Dimensione Cultura
di atletica, qualche considerazione sulla
riapertura del parco Pozzi la vogliamo
fare.
A prescindere dalle tabelle sbagliate,
dove Salvino Pozzi diventa Savino e
dove l’inglese si va a far benedire, a prescindere dalle panchine senza schienale
(abbiamo ricevuto diverse lamentele in
proposito), non proprio adatte per fare
una sosta rilassante, notare già imperfezioni evidenti nella pavimentazione
e la cosiddetta “rete da polli” utilizzata
per recintare l’area destinata ai cani e
diverse pecche per un lavoro costato oltre due milioni di euro ci sembra un pochino troppo. Forse stiamo sbagliando,
ma i cittadini aversani la pensano come
noi. E avremo modo di verificarlo non
appena sarà attiva la pagina facebook.
3
Buona domenica.
nerosubiancoaversa.com
nerosubiancoaversa
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Periodico registrato
presso il Tribunale di S. Maria C.V.
al n. 514 del 17.11.1998
Redazione
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Afragola (Na)
PRIMO PIANO
Il 26 settembre tre cortei marceranno fino alla sede dello stabilimento
No alla puzza, ennesima
protesta. Non si respira
La colpa dell’azienda di Gricignao che cura il trattamento di rifiuti urbani e speciali.
Puzza anche ad Aversa. Gricignano nel caos. Una battaglia che va avanti da tempo
w Nicola De Chiara
“S
4
i può vivere con questa
puzza giorno e notte” si
chiede su Fb un internauta
ed è questa la domanda sulla quale
ruota una vera e propria rivolta che
dal web, da virtuale, si trasformerà in
reale, concreta il pomeriggio del prossimo 26 settembre, quando tre cortei
con partenza da Carinaro, Gricignano e
Teverola, confluiranno in un unico che
marcerà sino alla sede della Ecotransider (la società che, a torto o a ragione,
molti considerano la responsabile di
questa puzza nauseabonda) nell’area
industriale di Aversa Nord, in territorio
del comune di Gricignano.
L’odore nauseabondo permea, oramai,
da mesi, l’aria di ben tre centri abitati
(Carinaro, Gricignano e Teverola, appunto) ai quali in questi ultimi giorni si
è aggiunto anche Aversa. Buona parte
della città normanna, infatti, da oltre
una settimana soffre il persistere di
La fabbrica sotto accusa per i forti miasmi che emana
uno strano odore, un cattivo odore che,
in precedenza, veniva percepito solo
nelle ore notturne. In special modo,
due sembrerebbero essere le fonti del
cattivo odore ad Aversa: un sito in zona
Cappuccini, a ridosso di viale Olimpico, zona densamente abitata, con grandi
condomini e parchi; la solita Ecotransider che, oramai, porta il cattivo odore in
pieno centro della città, oltre la stazione
ferroviaria sino a piazza Municipio e
oltre.
Ironia della sorte, questa estate, poiché
non era ancora pronto il sito per accogliere l’umido di Aversa di proprietà
della ditta che si è aggiudicata la gara,
nelle more dell’allestimento, il dirigente del settore ambiente del comune
di Aversa ha disposto che l’umido
della città normanna fosse convogliato
E Romano presenterà un’interrogazione
“L
a situazione ambientale
nell’area industriale a Nord
di Aversa - compresa tra i
comuni di Gricignano, Carinaro, Teverola e parte di Aversa - richiede una necessaria e immediata risposta da parte
delle istituzioni di competenza. Per tale
motivo presenterò una interrogazione
urgente, a risposta scritta, al Ministro
dell’Ambiente Gianluca Galletti”,
dichiara il senatore aversano Lucio
Romano promotore e relatore dell’Indagine conoscitiva su inquinamento
ambientale, tumori, malformazioni
feto-neonatali ed epigenetica.
“Da diverso tempo i cittadini lamen-
Lucio Romano
tano forti miasmi - ci ha dichiarato il
senatore Lucio Romano - con possibili
ripercussioni anche sulla salute, ritenuti
riconducibili allo stoccaggio e smaltimento di rifiuti presso lo stabilimento
Eco Transider. È una vicenda complessa e non ancora definitivamente chiarita
nonostante gli interventi dei sindaci,
del TAR, di commissioni regionali e
i rilievi fatti dall’ARPAC (Agenzia
Regionale per la Protezione Ambientale in Campania). Una situazione
insostenibile che impone chiarezza e
provvedimenti adeguati per ristabilire
lo stato di salubrità dell’aria”.
Livia Fattore
PRIMO PIANO
presso lo stabilimento di Gricignano.
Uno stabilimento che, in linea d’aria, è
praticamente a ridosso delle abitazioni
dei tre comuni maggiormente interessati. Pare, inoltre, che formali proteste
siano giunte al comune di Gricignano
di Aversa anche dai responsabili della
cittadella Us Navy della Nato che ospita circa cinquemila persone tra militari
e loro familiari, provenienti dai Paesi
del Patto Atlantico. “Oggi, paradossalmente, rispetto alla puzza, - afferma il
sindaco di Gricignano Andrea Moretti
- è una giornata luminosa. I permessi
furono rilasciati dalla Regione Campania. In sede di conferenza dei servizi la
Il Tar si pronuncerà
mercoledì sulla
ordinanza di Moretti.
Biofiltri e scrubber
non hanno portato
alcuna miglioria
5
passata amministrazione non ha saputo
difendere la nostra comunità. Da parte
nostra, sin dall’insediamento, abbiamo
iniziato un cammino dove il primo
obiettivo era capire chi produceva
questa puzza. Abbiamo dato incarico
all’università ed abbiamo accertato che
la puzza viene da quello stabilimento.
Non a caso prima che sorgesse questi
miasmi non c’erano. C’è un giudizio
del Tar sulla mia ordinanza di chiusura.
I giudici amministrativi hanno sospeso
l’ordinanza. L’udienza è prevista per il
prossimo 21 settembre e, stante una serie di eventi, siamo fiduciosi. I biofiltri
e gli scrubber che sono stati installati
non hanno portato alcuna miglioria». Il
primo cittadino fa riferimento, in particolare, ad un sopralluogo a sorpresa
operato dall’Arpac (Azienda Regionale
Protezione Ambiente Campania) con
l’ufficio tecnico del Comune nel corso
del quale sono emerse molte presunte
irregolarità con presenza di materiale
che non ci sarebbe dovuto essere per
quantità o qualità. Inoltre, sono in
molti ad ipotizzare la presenza di un
fascicolo d’indagini presso la procura
della Repubblica presso il tribunale di
Napoli Nord.
LA STORIA
Nel nome della 14enne morta a luglio improvvisamente a S. Marcellino
Un premio per ricordare
Maria Elvira Virgilio
Il suo sogno era diventare una giornalista. I genitori vogliono ricordarla con un
concorso che offra ai giovani la possibilità di coltivare la sua passione
w Donato Liotto
O
6
ggi, cari amici lettori, dopo
questa lunga pausa estiva
ritorniamo in edicola e nelle
vostre case con tante novità: belle,
brutte che siano, fanno parte del
nostro quotidiano e, soprattutto, di
chi come noi deve informare sui
vari accadimenti avvenuti in questo
periodo. Io mi soffermerò solo su
una notizia, non bella purtroppo, di
quelle che non vorresti mai leggere.
Una notizia tragica e devastante
che riguarda la piccola Maria Elvira
Virgilio, morta improvvisamente nel
mese di luglio di quest’anno, aveva
solo 14 anni. Devastante dicevo,
soprattutto per i genitori Erminia
Pianese e Carlo Virgilio, era la loro
unica figlia, era il loro raggio di luce
ed ora si è spento per sempre.
Il 10 agosto 2016 alle ore 19.00 si è
svolto presso la parrocchia di San
Marcellino il trigesimo per ricordare
la giovanissima Maria Elvira Virgilio.
Alla Santa Messa, ero presente,
soprattutto, come amico di questi
sfortunati genitori. Ricordo ancora
durante la santa messa la compostezza,
la dignità, il grande coraggio mostrato
da questi genitori dilaniati da un dolore
immane. Pensavo: non oso davvero
immaginare di trovarmi al loro
posto, crollerei di sicuro, impazzirei
dal dolore. L’intera comunità di San
Marcellino, e non solo, si è stretta con
grande partecipazione e affetto alla
famiglia di Elvira. Nonostante il caldo
asfissiante tantissima gente presente.
Don Salvatore Verde ha avuto parole
di incoraggiamento per provare a dare
un minimo di conforto ai genitori di
Maria Elvira: “Maria Elvira, ha avuto
una vita breve, ma ricca di significati
e valori, il piccolo angelo è volato
Maria Elvira Virgilio
L’intera comunità di
San Marcellino, e non
solo, si è stretta con
grande partecipazione
e affetto alla famiglia
di Elvira. Frequentava
il “Cirillo” di Aversa
con grandi risultati
troppo presto in cielo. Maria Elvira,
ora e con Dio. E’ un angelo che
veglierà sempre su di voi”. Elvira,
amava molto la famiglia e coltivava
tante passioni, era bravissima a
scuola e frequentava il “Cirillo” di
Aversa, liceo classico, sezione “B”
e, a settembre, avrebbe frequentato il
secondo liceo. Aveva lasciato la scuola
media di San Marcellino con un dieci
e lode. Poi, ricordo, la sua passione per
la lettura, negli ultimi giorni
della sua vita aveva iniziato
a leggere “Delitto e castigo”,
un romanzo conosciutissimo
di Dostoevskij. Elvira non
ha avuto il tempo di finire di
leggere questo libro. La sua
passione più grande me la
confidò proprio lei. Ad una
mia domanda su cosa avesse
voluto fare da grande, mi
rispose: la giornalista! Ecco,
voglio partire proprio da
questa risposta che mi diede
e informare tutti che, con i
genitori, stiamo lavorando
a un progetto, un premio
dedicato alla memoria di
Maria Elvira. Vogliamo
dare la possibilità ai tanti
alunni delle scuole medie
e delle scuole superiori di coltivare
la passione per la scrittura e provare
a realizzare un sogno: diventare
giornalisti! Ne ho discusso con
l’Editore di NerosuBianco ed è stato
subito d’accordo con me nel dare il
suo sostegno a questa bella iniziativa.
Coinvolgeremo anche la Diocesi di
Aversa, nella persona del Vescovo
Angelo Spinillo. Da sua Eccellenza,
ho già ottenuto il sostegno per
questa iniziativa. E poi l’ordine dei
Giornalisti della Campania. Inoltre,
coinvolgeremo tanti amici e colleghi
giornalisti. E soprattutto, faremo tutto
questo nel nome di Maria Elvira.
Un tragico destino ha voluto che se
ne andasse giovanissima, ma il suo
nome, i suoi valori, la passione che
intendeva coltivare e trasformare nel
lavoro della vita gli sopravviveranno.
Ha scritto pagine bellissime Elvira,
nelle quali non ha negato il suo sogno
di diventare giornalista. E in suo nome
tanti ragazzi potranno diventarlo
davvero.
7
POLITICA
La nuova amministrazione con molte difficoltà parte ma ci si aspettava di più
Con De Cristofaro
dilettanti allo sbaraglio
w Nicola Rosselli
D
8
ilettanti allo sbaraglio. Premesso che sull’onestà intellettuale
dell’esecutivo guidato dal sindaco Enrico De Cristofaro non ci sono
dubbi, non altrettanto si può affermare,
almeno per il momento, sulle capacità
amministrative di tutti i componenti,
primo cittadino compreso.
Il sindaco, probabilmente, ha sopravvalutato i suoi collaboratori diretti che,
in questa prima fase, fanno esperienza
di amministrazione, scuola di governo
sulla pelle degli aversani. De Cristofaro bene avrebbe fatto, nel momento
dell’approccio, a servirsi di tecnici o di
chi aveva esperienza amministrativa per
fare in modo che il lavoro di governo
della città fosse instradato. Almeno tentare un giusto mix di neofiti ed esperti.
Invece, avendogli i consiglieri comunali
Enrico De Cristofaro
eletti imposto scelte da manuale Cencelli, senza capire che stavano mettendo in
atto una sorta di suicidio politico, si è
visto costretto ad accettare in giunta giovanissimi alle prime armi, professionisti
e docenti che mai hanno avuto a che
fare con l’amministrazione. Senza nulla
togliere alla loro bravura quali professionisti o docenti, bisogna evidenziare
che essere un buon amministratore è
un’altra cosa. Si deve essere portati o
si deve avere esperienza. L’esperienza,
però, si fa affiancandosi, frequentando
l’ambiente e non mettendosi in gioco
baldanzosamente senza capire che i
danni per la loro incapacità o baldanza
si riflettono su Aversa e sugli Aversani.
Insomma, ogni cosa a suo tempo, ma
andare allo sbaraglio no, se si ha effettivamente a cuore il bene della nostra
città.
A, oramai, due mesi dall’insediamento
di questa amministrazione, la constatazione facile da fare è una sola: si va
avanti navigando a vista, operando sulla
risoluzione della singola urgenza, senza
badare nemmeno all’ordinaria amministrazione. Quello che viene segnalato
sul web o dai giornali diventa l’obiettivo
POLITICA
Giunta comunale, i nomi
da raggiungere: la buca in strada, le auto
o le luci al cimitero, l’albero caduto
al Parco Pozzi. Insomma, quello che
La montagna ha partorito il topolino
manca a questa amministrazione è la
capacità di programmare, di capire cosa
stato necessario oltre un mese glieri di maggioranza (ma anche da disi vuole fare per migliorare il volto della
di trattative e di ipotesi op- versi primi non eletti). Come facilmente
città. Aversa vive la contingenza senza
poste tra esecutivo politico e pronosticato immediatamente dopo la
che vi sia il Politico con la P maiuscola
tecnico,
con
tanto di conferenze stampa vittoria dell’architetto aversano, la cirche sappia vedere oltre il proprio naso
e portare ad Aversa, tanto per fare un i cui contenuti si sono contraddetti tra costanza di avere alle spalle non partiti
loro con giustificazioni vuote, mentre politici, ma tutte liste civiche ha fatto sì
erano in molti ad aspettarsi un colpo di che i quindici eletti (provenienti solo da
reni del sindaco che aveva preannunzia- cinque delle otto liste civiche) si siano
to una giunta tecnica, dopo essere stato sentiti tutti autorizzati a trattare in prima
A due mesi
ostaggio delle sue liste civiche, per dare persona creando non poche difficoltà a
dall’insediamento
De Cristofaro.
vita al nuovo esecutivo.
si va avanti a
Ecco i nomi della squadra scelta dall’ex Il neo Sindaco di Aversa, vistosi messo
presidente regionale e provinciale degli alle strette, considerando che in questa
vista, senza badare
architetti: Federica Turco (Noi Aversa- prima fase nessuno si sarebbe messo
nemmeno all’ordinaria
ni) vicesindaco e assessore alla pubblica platealmente contro perché nessuno
amministrazione
istruzione; Paolo Galluccio (Forza vuole andare subito a casa, avrebbe
Aversa) assessore alle Politiche sociali; potuto optare per una giunta tecnica o
esempio, due facoltà universitarie, Alfonso Oliva (Aversa Futura) assesso- temporanea rinviando le spartizioni maaltrettanti svincoli di assi viari primari, re alla Cultura; Gianpaolo Pisciotta (Noi nuale Cencelli alla mano più in là, dopo
l’acquisizione del parco Pozzi e così via. Aversani) assessore al Commercio ed che la maggioranza si fosse stabilizzata.
La nostra città ha necessità di un’am- Attività produttive; Francesca Sagliocco Ma così non è stato e la montagna ha
ministrazione che sappia “volare”, che (Tecnico) assessore al Bilancio; Miche- partorito il topolino. De Cristofaro dopo
abbia la forza, la capacità e la volontà le Ronza (Aversa Domani) assessore ai più di un mese di tira e molla ha dato
di programmare un futuro migliore per Lavori pubblici; Tiziana D’Aniello (in vita e un esecutivo che, al di là delle
tutti noi. De Cristofaro ha ancora tutto quota sindaco) assessore all’Ambiente. capacità dei singoli, si presenta debole,
il tempo per svoltare. Auguri a lui e, Enrico De Cristofaro è stato un sindaco quasi senza esperienza. E questo contesoprattutto, ad Aversa.
assediato. Assediato dai quindici consi- rà, eccome.
E’
9
IL PUNTO
Dopo una estate politicamente alquanto “calda” avremo un autunno ancora più “caldo”?
Fate in modo che Aversa
non si penta della scelta
Inammissibile che a sparare palle infuocate contro la maggioranza siano quei
consiglieri di opposizione che fino a pochi mesi erano nel centrodestra
ricordare che trattasi di una
rognosa eredità lasciata dalla
amministrazione Sagliocco, di
cui facevano parte anche alcuni
consiglieri che attualmente sono
schierati nelle file dell’opposizione). Quegli stessi consiglieri
che, in omaggio al vecchio (ma
deplorevole) adagio che in politica, soprattutto quella “paesana”
come la nostra, quello che è un
bene oggi diventa tutto abominevole domani, continuano ad
innescare polemiche sterili che
certamente non contribuiscono
a rasserenare il clima, tanto che
si ha l’impressione di essere
ancora in campagna elettorale.
w Geppino De Angelis
D
opo una estate politicamente
alquanto “calda” avremo un
autunno ancora più “caldo”?
Questo l’interrogativo che si pongono i
nostri concittadini, sia quelli che hanno
sostenuto la coalizione vincente di Enrico De Cristofaro sia quelli che hanno
sostenuto Marco Villano, dopo i pochi
mesi dall’insediamento della nuova
giunta che ha l’oneroso compito di amministrare Aversa, una città che non ci
stancheremo mai di definire “difficile”
10 sotto molteplici aspetti.
Una fine estate caratterizzato soprattutto dalle polemiche sui debiti fuori
bilancio (l’opposizione farebbe bene
Rosario Capasso
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IL PUNTO
Si comprende bene che nel gioco delle
parti l’opposizione deve svolgere il suo
ruolo ma è ammissibile e comprensibile
che a polemizzare ed a sparare a palle
infuocate contro la maggioranza possono essere quei pochi consiglieri del Pd
che dimostrano coerenza, certamente
non possono essere giustificati quelli
che, fino a pochi mesi fa, erano nel
centrodestra.
Un discorso a parte, però, riteniamo
vada fatto per la nuova amministrazione ripetendo l’augurio fatto nelle nostre
note all’indomani della vittoria dopo
il ballottaggio, ovvero “fare in modo
che Aversa non abbia a pentirsi della
scelta fatta”. A nostro avviso la giunta
a prescindere dalla indiscutibile professionalità ed onestà degli assessori (che,
peraltro, non conosciamo), sembra che,
fatta qualche eccezione, manchi della
necessaria esperienza per affrontare
i numerosi problemi che sul tappeto,
soprattutto quelli relativi alla vivibilità,
alla quotidianità.
Ci si obietterà che solo da poco più di
due mesi si è insediata la nuova giunta
(anche se per la verità qualche segno
positivo si comincia registrare) ma
occorre che tutti gli assessori facciano
fronte alla mancanza di esperienza con
umiltà, impegno, senso del dovere e
pugno fermo in certe occasioni, senza
guardare in faccia a nessuno. Esperienza che, nostro avviso, deve anche fare
e dimostrare il giovane presidente del
Consiglio comunale Augusto Bisceglia,
nel ricordo dell’indimenticabile nonno
che ricordiamo con stima, nonostante
l’avessimo più volte avversate, come
dimostra la collezione dei nostri
tantissimi articoli, cominciando a
“contingentare” i tempi degli interventi
dei consiglieri comunali, evitando i
“battibecchi” col pubblico, come ebbe
a verificarsi nella prima seduta di
questa “sindacatura”, tanto da indurre
Enrico De Cristofaro ad usare l’espressione “porto di mare”. Non possiamo,
comunque, chiudere queste note senza
auspicare che, se veramente si vuole la
“rinascita” di Aversa, come tutti hanno
affermato in campagna elettorale, si
mettano tutti di buzzo buono, maggioranza e minoranza, e lavorino mettendo
da parte beghe, interessi personali e di
fazione; solo così potranno guadagnarsi
la stima e la riconoscenza di Aversa.
11
AVERSA
Serve una seduta di consiglio comunale per discutere del futuro dell’area dei Cesaro
Ex Texas, decida il
Comune, non i giudici
Le varie proposte negli anni non sempre accompagnate da adeguata lucidità:
un’utilizzazione pubblica significa costi per l’acquisto dell’area e la realizzazione!
w Nicola Rosselli
U
12
n’apposita seduta di consiglio
comunale per discutere del futuro dell’ex area Texas Instruments. A prometterlo, in tempi brevi, il
sindaco Enrico De Cristofaro, dopo che
due consiglieri di opposizione (Rosario
Capasso e Giovanni Innocenti) avevano
presentato una mozione, poi ritirata a
seguito delle assicurazioni ricevute dal
primo cittadino.
L’area in questione, simbolo del fallimento di un’industrializzazione che
non si è mai effettivamente radicata,
è, oggi di proprietà di una società che
fa capo alla famiglia dell’ex presidente
della provincia di Napoli Luigi Cesaro
L’ex Texas di Aversa
ed è al centro del dibattito politico da oramai venti anni.
Nella mozione rivolta allo stesso
sindaco, al presidente del consiglio comunale Augusto Bisceglia
e ai capigruppo consiliari,
Capasso e Innocenti sottolineano
l’urgenza e la necessità di un
confronto sulla problematica in
questione.
Necessità ed urgenza che si
fanno tanto più pressanti in
considerazione di una serie di
contenziosi in atto tra comune
di Aversa e proprietari del bene.
Contenziosi che, di fatto, porterebbero a decidere i magistrati e
non la collettività. «Considerato
AVERSA
- scrivono, infatti, i due consiglieri
comunali - che autorizzazioni, revoche,
nuove richieste, Piano Casa Regione
Campania, ricorsi al Tar e al Consiglio
di Stato potrebbero portare la magistratura investita della vicenda ad assumere
determinazioni al posto del Consiglio
Comunale deputato a decidere rispetto
a quello che può realizzarsi o meno
nell’area ex Texas, chiediamo sia il
civico consesso a decidere». In questo
senso si ipotizzano anche alcuni iter che
potrebbero essere seguiti. Ad esempio,
attraverso «un accordo di programma o
attraverso l’instaurazione di un tavolo
di concertazione con la proprietà, al
fine di decidere una volta per tutte cosa
fare nell’ex Texas e cosa riservare in
quell’area per la Città di Aversa».
«Quello che è mancato in tutti questi
anni - hanno affermato Capasso e
Innocenti - non sono state le certezze
degli strumenti urbanistici vigenti (Prg
e norme di attuazione), ma la volontà
politica e il corretto inquadramento
della vicenda. E’ ora di affrontare la
problematica e risolverla nell’interesse
primario della Città». Un’ipotesi questa
del tavolo di concertazione condivisa
da più parti e non solo pubbliche.
Gli stessi rappresentanti della proprietà,
infatti, hanno più volte affermato che
sono pronti a concordare con l’amministrazione quale debba essere il futuro
di quell’area (una volta in periferia,
oggi al centro di una zona residenziale
e urbanizzata, in prossimità della
stazione della metropolitana di Aversa
Ippodromo), tenuto conto che non può
continuare ad essere tenuta abbandonata e trasformarsi in ricovero per senza
tetto, come i ritrovamenti di giacigli
improvvisati ogni tanto provano.
Diverse sono state nel corso degli anni
le proposte, non sempre accompagnate
da adeguata lucidità considerato, ad
esempio, che l’utilizzazione pubblica
dovrebbe anche considerare i costi per
un eventuale acquisto o per il ristoro in
caso di esproprio.
Si è parlato, ad esempio, di un polo
informatico, di un progetto di housing
sociale che ha anche ricevuto lusinghieri riconoscimenti sino a strutture
che potrebbero essere al servizio della
vicina fermata della metropolitana di
Aversa Ippodromo.
13
IL CASO
In passato già altri casi di assenteismo tra i sanitari aversani
Anche il “Moscati”
ha i suoi “furbetti”
Furbetti del cartellino? No, semplicemente imbecilli. Così dovrebbero essere
definiti gli operatori sanitari che sono stati denunciati dall’autorità giudiziaria
w Antonio Arduino
F
14
urbetti del cartellino? No,
semplicemente imbecilli. Così
dovrebbero essere definiti gli
operatori sanitari dell’ospedale Moscati
che sono stati denunciati dall’autorità
giudiziaria per avere timbrato il cartellino dimostrando, in teoria, di essere
stati presenti sul posto di lavoro per
l’intera durata del turno mentre, in realtà, nello stesso periodo erano impegnati
in altre attività esterne alla struttura
ospedaliera.
Fare dei nomi è inutile, probabilmente
chi legge il nostro periodico li ha già appresi dalla stampa ma è impossibile non
fare qualche considerazione su quanto
accaduto nell’ospedale aversano. In
primo luogo viene da chiedersi come
sia possibile che dipendenti pubblici
continuino a perpetrare questo tipo di
frode, malgrado le frequentissime segnalazioni di furbetti-imbecilli scoperti
dalle forze dell’ordine.
Possibile che ci sia ancora qualcuno
convinto di essere intoccabile al
punto da potersi permettere ogni tipo
di irregolarità, pensando che in caso
fosse stato bloccato, come è accaduto
in questa occasione, di poter giustificare l’irregolarità commessa? Forse,
sarebbe stato possibile se l’assenza
fosse stata limitata ad una o due volte,
ma nei casi verificati dalle forze di
polizia c’è tutta una serie di controlli dettagliati indicanti orari, percorsi,
luoghi, attività alternative a quella che
doveva essere compiuta e persino la
durata nel tempo, cosicché diventa impossibile o, quantomeno, estremamente
difficile la contestazione degli addebiti
come magari qualcuno avrebbe potuto
pensare di fare.
L’ospedale “Moscati” di Aversa
C’è chi ricorda la
strana abitudine degli
operatori dell’ ospedale
Annunziata di firmare
sul foglio di presenza
sia l’orario di entrata
che quello di uscita
contemporaneamente
Una convinzione che potrebbe essere nata dal fatto che, al Moscati di
Aversa, non sarebbe la prima volta che
con un blitz della polizia si scoprono
degli assenteisti. E’accaduto in passato
con il risultato che le forze di polizia
beccarono addirittura qualche operatore sanitario, presente ufficialmente
in ospedale, intento ad assistere alle
corse di cavalli del Cirigliano, senza
che poi accadesse nulla.
E, andando indietro nel
tempo, probabilmente, c’è
chi ricorda la strana abitudine degli operatori sanitari
dipendenti dell’allora ospedale Annunziata di firmare
sul foglio di presenza sia
l’orario di entrata che quello di uscita contemporaneamente. Erano altri tempi,
probabilmente la politica
allora lo consentiva dal
momento che tante assunzioni avvenivano grazie a
conoscenze politiche. Oggi
le cose sono cambiate: il
lavoro non c’è ed il numero
dei giovani medici che
chiedono di lavorare cresce
ogni giorno; di conseguenza i controlli
si fanno perché chi non lavora deve
starsene a casa per lasciare spazio a chi
il lavoro non ce l’ha. Probabilmente il
blitz potrebbe essere solo il classico intervento spauracchio, magari avvenuto
dietro segnalazione.
Se così non fosse, nei prossimi giorni potremmo leggere i nomi di altri operatori sanitari dell’azienda Caserta,
beccati mentre pensano ai fatti propri
al di fuori delle strutture in cui operano nelle stesse ore in cui risultano
presenti sul posto di lavoro. Certo si
tratta di voci ma, quando le voci sono
insistenti, qualche cosa di vero c’è
ed allora furbetti-imbecilli cambiate
abitudini, fate il vostro dovere, lavorate
e, se proprio è necessario, uscire dalle
strutture smarcatevi e non frodate lo
Stato, aggravando il lavoro di chi
deve coprire anche il vostro, perché la
legge è chiara: chi fa il furbetto perde
il lavoro, alla sospensione può seguire
il licenziamento e allora da furbetti si
passa ad imbecilli.
15
AMBIENTE
165 nuove discariche (e conseguenti roghi) denunciati dal Wwf nel 2016: c’è anche Aversa
Terra dei fuochi,
incoscienza senza limiti
Un gruppo di giovani decide di dare vita a delle ronde. “Ci armeremo di bastoni
e vigileremo sulle zone in cui si accendono i fuochi”
w Antonio Arduino
I
riflettori dell’attenzione nazionale,
che erano stati accesi sulla terra dei
fuochi, sono di fatto spenti ma i
roghi continuano a bruciare e secondo i
rapporti fornite dal commissario straordinario per l’emergenza terra dei fuochi
nell’anno 2016 c’è stato un aumento del
30 per cento rispetto all’anno precedente.
Il nucleo del Wwf dedicato alla vigilanza
ambientale con particolare attenzione ai
roghi, guidato dal responsabile regionale Alessandro Gatto, nell’anno 2016
16 ha denunciato alla magistratura la presenza di 165 nuove discariche abusive
disseminate nei Comuni del casertano,
Aversa compresa, tutte potenziali sedi Alessandro Gatto nel corso di un controllo
AMBIENTE
di roghi tossici. Quegli stessi che hanno
resa irrespirabile l’aria di Aversa e delle
cittadine dell’agro nelle sere dei mesi di
agosto.
Un fenomeno che continua e che non
accenna a ridursi. Da qui la decisione
di un gruppo di giovani di dare vita a
delle ronde. “Ci armeremo di bastoni e
vigileremo sulle zone in cui si accendono i fuochi” - dice uno dei promotori
dell’iniziativa. “Contiamo di prendere
gli inquinatori sul fatto perché - spie-
“Il nostro obiettivo non
è quello di bastonare
chi inquina, bensì di
richiamare l’attenzione
delle autorità perché
organizzino servizi di
vigilanza sul territorio
aiutati dall’esercito”
ga - i rifiuti vengono dati alla fiamme
con impressionante puntualità nelle
ore serali e nelle medesime zone”. “In
pratica - aggiunge - sarebbe possibile
addirittura disegnare una mappa dei
luoghi da vigilare. Anche se dovremmo
aggiornarla quasi ogni 24 ore”.
“Siamo consapevoli - dice - che le ronde
sono un rimedio rischioso anche per chi
parteciperà, ma il nostro obiettivo non
è quello di bastonare chi inquina, bensì
di richiamare l’attenzione delle autorità
perché dalle parole passino ai fatti, organizzando servizi di vigilanza sul territorio magari con l’aiuto dell’esercito”.
“Perché – conclude - il problema è grosso, chi scarica di tutto nelle nostre campagne e poi se ne disfa, dandovi fuoco,
non ha ancora capito che continuando
ad avvelenare la terra sta uccidendo se
stesso e negando il futuro ai suoi figli”.
Insomma, nonostante il clamore a tutti
i livelli suscitato dalle condizioni di
degrado e di inquinamento nella terra
dei fuochi e nonostante i provvedimenti
annunciati ed adottati, sembra che il
fenomeno non sia stato minimamente
debellato. L’unica certezza è che a causa
dei roghi tossici si continua a morire
nelle nostre terre, tra Caserta e Napoli:
ma fermare il senso di inciviltà e di
incoscienza criminale dei responsabili
sembra quasi impossibile.
17
TERRITORIO
Il sindaco di Cesa chiede uno strumento condiviso dai Comuni dell’Agro
Il Puc e l’urbanistica
partecipata tengono banco
w Livia Fattore
«S
18
tiamo risolvendo problemi
urgenti, ma, proprio da
questa settimana, dopo
aver accontonato la problematica della
riapertura delle scuole, metteremo
mano al Puc per giungere in tempi
rapidi alla sua approvazione attraverso
la partecipazione, così come richiede
e prevede la relativa normativa, della
città, delle associazioni, degli ordini
professionali e delle facoltà universitarie». A parlare il sindaco di Aversa
Enrico De Cristofaro, anche quale
addetto ai lavori essendo architetto ed
avendo ricoperto, sino alla nomina a
primo Cittadino, anche le cariche di
presidente provinciale e regionale degli
architetti.
«Bisogna da subito attivarsi - ha affer-
mato De Cristofaro
- per avviare l’iter.
Ipotizzo un affidamento dell’incarico
per la redazione del
Puc attraverso un
bando».
Alla domanda sul se il
Puc dovrà prevedere
o meno l’utilizzo
di nuovi suoli per
realizzare
nuove
costruzioni, il sindaco
ha risposto: «Se Aversa necessita o meno
di nuovi alloggi lo si
vedrà. Si tratta di parametri che dovranno
essere calcolati. Da
parte nostra cercheremo di privilegiare la
Occorre una visione globale nei nostri Comuni
rigenerazione urbana,
TERRITORIO
il recupero del patrimonio edilizio
esistente, il non consumare ulteriore
suolo». Una strada quest’ultima auspicata in campagna elettorale, dove il Puc
è stato il pezzo forte della discussione,
praticamente da tutti, tenuto conto che,
di fatto, il territorio cittadino è oramai
saturo e i problemi di mobilità interna
sono particolarmente gravi.
Per non parlare, poi, dell’interconnessione con paesi vicini. Oramai, l’intero
Agro Aversano è un unico agglomerate
urbano senza soluzione di continuità,
per cui dare vita ad un confronto tra
i vari enti territoriali non è un’idea
peregrina.
In questo senso si sta muovendo il
sindaco di Cesa Enzo Guida, con una
lettera inviata ai primi cittadini dei
comuni confinanti. La missiva è stata
indirizzata al sindaco di Aversa (Enrico
De Cristofaro), Sant’Antimo (Francesco Piemonte), Sant’Arpino (Giuseppe
Dell’Aversana), Gricignano di Aversa
(Andrea Moretti), Succivo (Gianni
Colella).
«Come è noto, tutti gli Enti - ha dichiarato il primo Cittadino cesano - sono
impegnati nella attività di elaborazione
dei Piano Urbanistici Comunali, considerate anche le scadenze dettate dalla
Enzo Guida
Guida ha invitato i
Sindaci di Aversa,
Sant’Antimo,
Sant’Arpino,
Gricignano di Aversa e
Succivo. Ma l’idea
potrà coinvolgere
anche altri Comuni
normativa regionale. Per
una visione condivisa
ed unitaria del territorio
è indispensabile che vi
sia una forma di coordinamento tra i comuni
viciniori, di modo che le
scelte da adottare in sede
di pianificazione non siano tra loro in contrasto,
soprattutto per quanto
riguarda le aree poste a
confine».
A tal proposito Guida
chiede un incontro con
gli altri comuni al fine di
avviare un confronto su
quelle che sono le intenzioni programmatiche da trasferire nei
rispettivi Puc. Una proposta che trova
sostanzialmente d’accordo il primo
Cittadino di Aversa che, in proposito,
ha commentato: «Il sindaco di Cesa
parla di urbanistica partecipata e di
perequazione che non può terminare a
confine di un singolo comune, ma deve
confrontarsi con i territori contigui.
Stesso discorso riguarda anche i servizi, 19
la viabiltà e la mobilità che necessitano
di confronto con i paesi confinanti per
un’azione comune e più incisiva».
LA QUERELLE
L’Amministrazione non dice la verità: i debiti sono molti di più. Si rischia il dissesto
Debiti fuori bilancio,
querelle infinita
Perché in Consiglio comunale sono pervenuti solo alcuni debiti per l’approvazione?
La minoranza incalza e non molla pretendendo un Consiglio comunale ad hoc
w Nicola Rosselli
D
ebiti fuori bilancio. Tre parole
oggetto di particolare attenzione
tanto da rendere rovente l’estate
e, in prospettiva, anche l’autunno politico aversano. Di cosa si tratta? Innanzitutto bisogna ricordare che l’attuale
maggioranza li ha ereditati i debiti fuori
bilancio e, quindi, non può essere considerata colpevole di alcunché se non di
confusionismo per come sta gestendo la
vicenda. I debiti fuori bilancio sono quei
debiti che un’amministrazione contrae
20 non avendo previsto la relativa somma
in bilancio per la quale, quindi, non vi
è alcuna copertura e, quindi, non si può
Augusto Bisceglia
onorare se non con un riconoscimento
successivo alla spesa del debito stesso.
Per quanto riguarda l’entità di questi
debiti si può prendere atto di quanto
attestato in materia dal dirigente Raffaele Serpico in occasione della sua
audizione in commissione consiliare
bilancio: «Ad integrazione di quanto
già comunicato in termini di debiti
fuori bilancio ed alla luce delle nuove
sentenze notificate all›Ufficio, - scrive
l’ingegnere aversano in data 26 luglio
scorso - allo stato si attesta che i debiti
fuori bilancio consegnati allo scrivente
risultano essere complessivamente pari
ad euro 2.401.310,12, di cui per nuove
notifiche euro 409.046,33 e che alla data
odierna non sono noti ulteriori debiti».
Una somma da tutti ritenuta, però, non
definitiva.
LA QUERELLE
Sull’albo pretorio del comune, all’interno del verbale della stessa seduta
di commissione vi è anche un elenco
analitico. Manca, comunque, l’elenco
complessivo, ma viene riportato solo
quello relativo ai nuovi debiti notificati.
Si tratta di una quarantina di lavori pubblici di diverso tipo. Si va dai lavori per
consentire l’apertura nei tempi previsti
il tribunale di Napoli Nord, tre anni or
Bisceglia nega un
Consiglio proposto
dalla minoranza che
vuole evitare l’aumento
del tichet mensa con la
riduzione dei gettoni
e delle indennità a
consiglieri e assessori
sono, a lavori di riparazione urgenti tipo
l’espurgo di fogne presso una scuola o
perdite dalla rete idrica a interventi a
seguito di crollo. Tutti lavori, comunque, eseguiti almeno un paio di anni
fa e mai portati in Consiglio comunale
per l’approvazione. Tante le cose che
non sono andate per il verso giusto.
Innanzitutto perché non chiarire definitivamente che, oltre a quelli afferenti i
lavori pubblici, ce ne sono altri di debiti
fuori bilancio. Forse per evitare di far
scattare il dissesto al Comune? E, poi,
perché portarne in Consiglio comunale
per l’approvazione solo una parte?
Ultima chicca, la risposta che il presidente del consiglio comunale, Augusto
Bisceglia, ha dato all’ennesima richiesta
della minoranza di convocare un consiglio per “una variazione di bilancio
di previsione”. In pratica, pur avendo
riconosciuto la presentazione di detta
richiesta da parte del primo firmatario
Marco Villano, Bisceglia non ha voluto
convocare l’assise dicendo che le altre
firme non erano riconoscibili. In realtà
la proposta delle opposizioni ha messo
spalle al muro presidente e consiglieri di
maggioranza, proponendo, per ridurre il
costo del ticket della mensa scolastica,
la riduzione dei gettoni di presenza dei
consiglieri e delle indennità di Sindaco,
assessori e presidente del Consiglio.
21
LO SCANDALO
La denuncia di Giuseppe Gaudino, figlio di un ammalato
Sla, quando lo Stato
dà e la Regione taglia
L’importo mensile di 1500 euro, ridotto nel 2015 del 50 per cento dalla Regione
Campania per mancanza di fondi e da quasi un anno non viene erogato!
w Antonio Arduino
L
o Stato dà la Regione taglia.
Parliamo dell’assegno di cura
erogato agli ammalati di Sla
gravissimi per un importo mensile di
1500 euro, ridotto nel 2015 del 50 per
cento dalla Regione Campania per mancanza di fondi. Lo denuncia Giuseppe
Gaudino ricordando che il padre, affetto
da sclerosi laterale amiotrofica in forma
gravissima, una forma che lo costringe
a vivere respirando attraverso una
macchina collegata per mezzo di una
22 tracheostomia all’apparato polmonare,
alimentato attraverso una sonda inserita nello stomaco, non solo ha dovuto
subire la riduzione dell’assegno, da
1500 euro a 500 euro, ma non riceve la
somma da novembre 2015.
L’assegno di cura che rappresenta un importante sostegno per le famiglie in cui
Giuseppe Gaudino
vive un ammalato di Sla, consentirebbe
di superare le difficoltà economiche che
si presentano per assicurare assistenza
a questo particolare tipo di ammalato,
riconosciuto dallo Stato che, con la
legge 296 del 2006, stabilì l’importo e la
durata annuale per l’assegno di cura, per
ragioni di cassa è stato prima dimezzato
dalla Regione, poi ridotto ulteriormente
portandolo a 700 euro mensili, erogabili
per un massimo di dodici mesi. Come
se non bastasse grazie ai tempi della
burocrazia papà Gaudino aspetta da 11
mesi l’erogazione dell’assegno mensile,
cosa che crea problemi economici alla
famiglia che è costretta a pagare di tasca
persino l’autoambulanza e il medico
rianimatore che deve accompagnare
l’ammalato ai controlli richiesti periodicamente dai sanitari dell’ospedale di
Maddaloni, e non a quello di Aversa
che, per chi abita a Carinaro, sarebbe
più vicino, dai quali viene regolarmente
seguito. Una scelta che, afferma Giuseppe, sembra obbligata dal momento
che in quel nosocomio è stata effettuata
un intervento di tracheostomia. Un problema in più ma se l’assegno arrivasse
regolarmente almeno non ci sarebbe il
quello economico.
Ritrovarsi, 50 anni dopo
M
etti una sera a cena. Metti gli
amici di una vita fa, quando
nel Dopolavoro ferroviario
vennero fondati i Falchi, la squadra di
pallavolo che poi, con la fusione con
il Cu&l, conquistò la serie A. Metti
tanti ricordi di quegli anni, le infinite
partite di calcio, le corse in bicicletta,
la corsa del giro di Cesa che serviva
per fare fiato. Sono stati questi ricordi
a riunire gli amici di Enzo Grieco attorno alla tavola, messa a disposizione
da Renato D’Angelo, un sabato sera a
riannodare i fili della memoria e degli
anni trascorsi. Non solo si è trattato di
andare con la memoria a 50 anni fa,
ma anche di raccontare la propria vita
professionale di questi cinquant’anni,
di cosa si è fatto, di come i capelli, per
Una tavolata da ricordare
chi li ha ancora, sono diventati bianchi,
di cosa fanno i figli, i nipoti. Non solo
ricordi lieti, ma anche momenti tristi
che sono stati messi in comune
per far svolgere velocemente
questo mezzo secolo. Renato
aveva preparato una cena pantagruelica, adatta agli stomaci
di 10 lustri fa, non a quelli di
signori entrati nella terza età con
qualche acciacco e con una fame
molto ridotta rispetto all’ultima
volta che si sono visti. Alla
fine una proposta, invece di far
volare Enzo Grieco in Italia, la
prossima primavera volare tutti
negli Usa per andare a trovare
“l’Emigrante” a casa sua, a una
quindicina di chilometri dalla
grande mela. E non è detto che non si
faccia. Intanto prepariamo i passaporti.
Vito Faenza
23
LA LETTERA
Riceviamo e pubblichiamo una lettera dell’ex Deputato Paolo Santulli
Santulli: “Le lacune del Sindaco
sono politiche e professionali”
G
entile Direttore, mi corre
l’obbligo di chiarire ai cittadini
quanto sta avvenendo, relativamente agli attacchi polemici di De
Cristofaro, riportato in mal modo dalla
stampa e soprattutto non veritieri. Le
chiedo, pertanto, ospitalità per questa
mia lettera proprio per mettere il tutto
“nerosubianco”.
De Cristofaro mi ha accusato di aver
fatto convocare una Commissione
Urbanistica sulla Texas, di non esserci
andato e di aver così determinato
un aggravio economico per le casse
comunali. Niente di più falso. Oltre
che dai verbali della Commissione
Urbanistica, ci sono anche le smentite
del Presidente della Commissione, Di
24
Palma, Consigliere di maggioranza. In
Commissione, al momento, ci stiamo
occupando esclusivamente dei lavori
nell’ex Alifana.
Probabilmente il Sindaco, non avendo
Paolo Santulli
le idee chiare su cosa fare, cerca di
entrare in argomenti che peraltro non
conosce, e nella fattispecie lui ha anche la delega
all’urbanistica...!
Non contento di queste
spruzzatine di fango, probabilmente per sminuirmi
nei confronti della Città e
degli elettori, si vanta e riferisce che sta realizzando
il frazionamento del suolo
per fare la Pista di Atletica
Leggera, puntualizzando
che questa cosa in 11 anni
non sono riuscito a farla.
Posso capire che De
Cristofaro ha poche, ma
confuse, idee di quello
che deve fare al Comune.
Però, in tal modo e con
tali dichiarazioni dimostra
anche
macroscopiche
lacune professionali, soprattutto perché
è un Architetto, non solo, ma addirittura
LA LETTERA
prima presidente dell’ordine provinciale e poi regionale: è il colmo…!
Non sa nemmeno che per fare il frazionamento del suolo, il Comune deve
entrare in possesso del bene, con tutte
le successive autorizzazioni annesse.
Undici anni fa la pista di atletica era
solo un mio progetto, cui ho dato vita,
da Parlamentare, con un contributo
ministeriale di 1.700.000,00 euro.
L’atto di trasferimento della proprietà
del suolo, al Comune di Aversa da
parte del Demanio, un’altra mia iniziativa, è stato sottoscritto dal Direttore
Regionale della Campania, dott. Dario
Di Girolamo, ed il sottoscritto Paolo
Santulli, il 10 marzo 2015.
E’ naturale, pertanto, che il frazionamento viene fatto in queste ore, tenuto
conto che tutti gli atti di proprietà e la
variazione di destinazione d’uso del
suolo, contemporaneamente al letargo
del Commissario prefettizio straordinario, va ricordato che dal 1 ottobre
2015 Aversa è rimasta senza Amministrazione. Non ho mai preteso di avere
benemerenze, ma essere addirittura
vituperato dal “primo cittadino” non
riesco a comprenderlo.
Mi chiedeva di fare i nomi, De Cristofaro, dei “mammasantissima” che non
volevano che io riuscissi a fare la pista
di atletica. Da come si
comporta, e per tutto il
veleno che sta spruzzando, perché è obbligato
“obtorto collo” alla realizzazione di questo
impianto, probabilmente,
tra quelli, c’era anche lui.
Sto mettendo insieme gli
atti di questi anni, di tutte
le vicissitudini che si
sono susseguite per questo agognato progetto, ne
farò un libro che dedicherò a tutti i detrattori.
Al nostro sindaco Enrico
Paolo Santulli ed Enrico De Cristofaro
De Cristofaro voglio
suggerire di cominciare a
mettere in moto qualche
iniziativa presente nel suo programma
elettorale e, come sempre nell’interesse
“Mai parlato di Texas
della Città, indipendentemente da tutte
le polemiche che si stanno artatamente
in Commissione. Il
mettendo in piedi nei mie confronti,
frazionamento del
sono disponibile a collaborare per quelsuolo della pista di
le che saranno condivisibili.
atletica è ora possibile
Come ho già riferito in un precedente
solo grazie al passaggio
comunicato sono pronto ad un confron- 25
to pubblico con il Sindaco.
della proprietà fatto da
Cordiali saluti a lei e a tutti i suoi nume nel 2015”
merosi lettori.
Paolo Santulli
IL COMMENTO
E’ evidente che la pista di atletica leggera, se mai nascerà, sarà solo grazie a lui
Santulli sabotato
per troppa “visibilità”
Uno spettacolo indegno tutto questo livore solo per paura che possa acquisire
ulteriore «visibilità»? Ma, per favore, non facciamo ridere i polli!
w Giuseppe Cristiano
E’
evidente come la luce del sole
che la pista di atletica leggera, se mai nascerà, sarà solo
grazie alla caparbietà di Paolo Santulli.
In tutti questi lunghi anni, anche ai
più distratti dei cittadini aversani non
saranno certo sfuggite le continue,
ripetute e crescenti azioni di sabotaggio
che ha subìto il progetto nato dalla
sus instancabile mente. Sabotaggio,
sia ben chiaro, che ai più potrebbe
apparire ingiustificato e ingiustificabile
26 (l’ex parlamentare vuole realizzare
un’utilissima struttura sportiva e non una
pericolosa centrale nucleare o, peggio
ancora, una base operativa dell’Isis) ma
che ai più smaliziati commentatori delle
«miserie» normanne appare più che
giustificato, anzi, quasi dovuto.
Molti dei «quaquaraquà» aversani,
come li avrebbe certamente chiamati
Leonardo Sciascia, che, in qualche
modo, hanno avuto voce in capitolo in
questa vicenda, essendo degli individui
senza spina dorsale, totalmente inutili
e al 99,99% inconcludenti, sanno
bene che gli elettori normanni (e non
solo quelli) votano non in base alle
effettive capacità dei candidati o alla
storia politica degli stessi, ma in base a
quell’orrenda parola che è «visibilità».
Il sabotaggio della pista di atletica, e
quindi di Santulli, nasce in primis dal
fatto che molti dei nostri «ominicchi»
sono, come scrisse sempre Sciascia,
«come i bambini che si credono grandi,
scimmie che fanno le stesse mosse dei
grandi».
Il ragionamento che in tutti questi
anni hanno fatto alcune delle nostre
«scimmiette» è stato: «Se i grandi
politici nazionali fanno a gara per
apparire in Tv o sui giornali una ragione
La pista che arriverà ad Aversa e, in alto, Paolo Santulli
ci deve pur essere. È questa ragione,
senza ombra di dubbio, è la visibilità.
Più ti fai vedere, più cose fai o dici di
voler fare, più voti prendi».
E’ questo è il credo malsano nel quale
credono i sabotatori di Paolo Santulli
e della «sua» pista. Se vogliamo
davvero che Aversa, come ogni altra
città «normale», abbia finalmente un
luogo dove gli appassionati di atletica
si possano allenare e gareggiare,
occorre scoprire chi si nasconde dietro
questi sabotatori. Recentemente il
neo sindaco De Cristofaro ha chiesto
pubblicamente a Paolo Santulli di fare
i nomi dei «mammasantissima» che
ostacolano la realizzazione della pista.
Ora, a parte che il compito di smascherare i «mammasantissima» non spetta
a Santulli, chiediamo al Sindaco e a
tutti voi di leggere o rileggere sui siti
d’informazione locale gli articoli che
hanno trattato il problema della pista di
atletica nell’ultimo decennio.
Vi assicuriamo che il doppiogiochismo
e le dichiarazioni subdole di una buona
parte della «casta» normanna si sprecano.
Uno spettacolo indegno tutto questo
livore solo per paura che Santulli possa
acquisire ulteriore «visibilità» grazie
alla pista? Ma, per favore, non facciamo
ridere i polli!
Tra l’altro, è proprio il non concretizzarsi di questo progetto ad aver dato
maggior visibilità a Santulli. Se all’epoca si fosse realizzata la pista, ora il
nome dell’artefice già sarebbe caduto
nel dimenticatoio, come buona parte
delle cose aversane... Invece, grazie ai
cosiddetti «sabotatori» o «mammasantissima» che dir si voglia, il nome di
Santulli è ogni giorno su tutti i giornali.
Purtroppo, fin quando perdurerà questa
mentalità d’accatto nulla potrà mutare.
E, a pensarci bene, crediamo che nulla
muterà perché, come diceva Albert
Einstein, «Non si può risolvere un problema con la stessa mentalità che l’ha
generato».
27
di Geppino De Angelis
U
Democrazia partecipata ...a chiacchiere
no degli slogan più utilizzati
da molti politici italiani, oltre
a definire la nostra costituzione
tra le più belle che ci siano (e vedremo
come andrà a finire col prossimo
referendum costituzionale, anche se le
previsioni sembrano favorevoli al no)
molto spesso si riempiono la bocca
parlando di democrazia partecipata,
riferendosi non solo ai vari tipi di referendum ma anche a quel che recita
l’articolo 71 della Costituzione, ovvero
“il popolo esercita l’iniziativa delle
leggi mediante la proposta, da parte di
almeno cinquantamila elettori di un progetto redatto in articoli, anche se il testo
modificato di tale articolo (se la riforma
avrà il placet del referendum) prevede
che la proposta debba essere presentata
28
da almeno centocinquantamila elettori.
Ebbene, per ritornare al titolo dell’odierno “spillo”, basterà tener presente un po’
di numeri, come emerge da un servizio
pubblicato qualche settimana dal quotidiano napoletano. Nella legislatura dal
1979 al 1983, su 22 proposte d’iniziativa
popolare ne fu approvata una soltanto.
Peggio ancora in quella successiva atteso che fu approvata nessuna proposta
sulle ventisei presentate. Un po’ meglio
nella legislatura del 1987-1992 perché
superarono l’ostacolo parlamentare due
proposte sulle ventisette presentatela
al vaglio delle due Camere. Nessuna
legge, invece, fu approvata nelle due
legislature successive (1992-1994 e
1994-1996) benché fossero state presentate rispettivamente ventitrè e sedici
proposte. tutte le numerose proposte
che erano state presentate. Una sola
proposta divenne legge nella legislatura
del 2008-2013 mentre finora nell’attuale
legislatura sono state presentate ben 41
proposte di cui una soltanto è diventata
legge. In complesso dalla ottava legislatura (1979-1983) sono diventate leggi
solo sei delle 269 proposte d’iniziativa
popolare, alla faccia della democrazia
partecipata. A margine, comunque, dei
citati numeri, sorgono vari interrogativi:
troppo “severo” il Parlamento italiano
nell’esaminare le varie proposte? Era
irrisorio il numero delle cinquantamila
firme per farsi promotori di una proposta
di legge? Si trattava di proposte banali
e per nulla utili per il popolo italiano?
Chissà…
LA NOMINA
L’imprenditore aversano eletto il 25 luglio scorso
Gianni Bo, Presidente della
Piccola Industria di Caserta
w Nicola De Chiara
L’
Assemblea Piccola Industria
di Confindustria Caserta lo ha
eletto Presidente il 25 luglio
scorso. Per l’imprenditore aversano
Gianni Bo (nella foto) un traguardo
importantissimo, tenuto conto che
l’organismo che oggi presiede rappresenta le centinaia di piccole aziende
manifatturiere della nostra provincia.
Lo abbiamo incontrato a Caserta nella
prestigiosa sede di Confindustria in via
Roma. E’ contento di questa elezione?
“Sono veramente gratificato - risponde soprattutto perché, a quanto mi risulta, a
votarmi è stato il 90 per cento circa delle
imprese”. Poi gli chiediamo: Come intende rispondere a questo vero e proprio
plebiscito di consensi? “Innanzitutto
mettendomi a disposizione delle im-
prese che mi hanno eletto
sia a livello regionale sia
a livello provinciale per
cercare di incrementare
la base associativa e per
dare, soprattutto, risposte
concrete agli associati”.
Parliamo di programma.
Cosa intende fare? “Seguirò le linee guida di Confindustria.
Oggi stiamo vivendo la quarta rivoluzione industriale. Il digitale sta trasformando le nostre imprese. Ma oggi quello
che più conta è un futuro sostenibile
per il territorio, ecco perché, oltre alle
industrie manifatturiere, anche i servizi,
il turismo, la cultura e le nostre stesse
città, con i loro patrimoni naturali e
monumentali, sono elementi che devono
interconnettersi per creare quella sinergia in grado di assicurare uno sviluppo
integrato, duraturo e sostenibile”.
Ma quali sono i servizi
che fornite ai vostri associati? “Basterebbe citare
tutti i vantaggi delle convenzioni e degli accordi
stipulati a livello nazionale e locale. Ma i servizi
alle imprese spaziano a
360 gradi, dall’assistenza
fiscale alla sicurezza sul lavoro alla formazione continua degli associati”. Per le
imprese aversane e dell’agro ci saranno
delle novità? “Le aziende agroalimentari
e calzaturiere, che rappresentano il core
business del territorio, devono aprirsi
alla sfida dei mercati internazionali. Con
la mia squadra tenteremo di agevolare
questo percorso”. Prima iniziativa con
29
Bo protagonista il seminario “Lean
Management”, che si terrà in Confindustria il 28 settembre, alle ore 15, per
migliorare la competitività dell’impresa.
LA SCOPERTA
Abbiamo ritrovato le foto del monumento dimenticato e sepolto dalle erbacce
Nella “Maddalena” per
i caduti ignoti in guerra
Ci ritorniamo nella speranza di stimolare la volontà di chi deve intervenire
a ripulire quella area per recuperare il monumento alla fruibilità dei cittadini
w Antonio Arduino
T
ra i tesori nascosti della città
normanna ce n’è uno particolare, sconosciuto alla gran parte
dei cittadini e a molti cosiddetti esperti
di storia di Aversa, autori di libri e di
guide turistiche. E’ un monumento
dedicato ai caduti “senza croce” nella
seconda guerra mondiale, inaugurato,
come si può osservare dalle foto, da
mons. Cece il 17 aprile del 1972.
Fu realizzato all’interno del complesso
30 manicomiale della Maddalena, nell’area verde posta a sinistra dell’ingresso
di via Linguiti.
Un monumento di bellezza unica che,
probabilmente, è tra i pochi del genere
presenti nell’intera penisola, dimenticato forse perché è praticamente
impossibile da vedere dal momento che
tutta l’area verde della Maddalena ma,
in particolare quella posta all’ingresso,
non essendo curata come dovrebbe,
ha coperto tutto quanto presente nella
zona, trasformandola in una boscaglia
amazzonica che richiede l’uso almeno
di una falce per aprire un varco a chi
volesse attraversarla.
Avendo avuto occasione di vedere quel
monumento una decina di anni fa, quando qualcuno, forse l’allora manager
dell’Asl Ce2 lo psichiatra Francesco
Rotelli, amante del verde che considerava essenziale per recuperare la psiche
non solo degli ammalati, dispose un
intervento di pulizia e disboscamento
di quell’area, ne sono rimasto colpito.
Collocato su una scalinata, il monumento è costituito da un basamento a
forma di nave, sormontato da un mortaio, ai lati erano presenti due cannoncini
oggi diventati invisibili perché coperti
dalla fitta vegetazione o, forse, spariti
Foto dell’inaugurazione del monumento ai caduti in guerra
perché portati via da mani ignote. Sul
basamento restano alcune lettere della
scritta posta per ricordare l’evento, ma
tra quelle rimaste ce ne sono tre che
lasciano intendere la parola Italia.
Purtroppo non è stato possibile avere
altre e più dettagliate notizie sull’opera,
tranne quelle recuperate direttamente
entrando nella boscaglia fino a raggiungere il monumento e, esaminandone le
tracce della iscrizione posta sul basamento, perché non è presente nei tanti
libri che parlano della città ricordandone monumenti, tradizioni e storia, ci è
parso doveroso segnalarne la presenza
nella speranza di stimolare la volontà
di chi deve intervenire a ripulire quella
area per recuperare l’area verde ed il
monumento alla fruibilità dei cittadini
e di eventuali turisti.
dal 1° Marzo 2016
CALENDARIO DEPOSITO UTENZE DOMESTICHE
Lunedi
Secco Indifferenziato
Martedi
Umido Organico - Vetro
Mercoledi
Carta - Multimateriale
Giovedi
Secco Indifferenziato
Venerdi
Umido Organico
DALLE ORE 20:00
ALLE ORE 05:00
DALLE ORE 20:00
ALLE ORE 05:00
DALLE ORE 20:00
ALLE ORE 05:00
DALLE ORE 20:00
ALLE ORE 05:00
DALLE ORE 20:00
ALLE ORE 05:00
Sabato
Nessuna tipologia di rifiuto
Domenica
ORE 20:00
Umido Organico - Multimateriale DALLE
ALLE ORE 05:00
INGOMBRANTI: Ritiro domiciliare su prenotazione.
R.A.E.E.: Ritiro domiciliare su prenotazione.
FARMACI SCADUTI: depositabili presso i contenitori delle farmacie.
NUMERO VERDE: 800 974 390
Per ulteriori informazioni: 081 199 14 793 (tariffa urbana ordinaria)
dal lunedi al venerdi: 8:30 - 18:00 / sabato: 8:30 - 13:00
31
L’EVENTO
Al “Conti” di Aversa è arrivata la cantante per presentare il suo libro dedicato alla madre
Romina: “Ho trovato
le risposte che cercavo”
Grande evento nella scuola di Filomena di Grazia. Ovazione per l’artista che
confessa di essere stata molto aiutata dalla conversione al buddismo
w Martina Melino
U
n evento da ricordare quello
che si è tenuto
presso
l’Osvaldo Conti di Aversa il
12 settembre scorso. E’, infatti, arrivata
Romina Power a presentare ai ragazzi il
suo libro «Ti prendo per mano», per la
prima volta in una scuola. L’iniziativa,
voluta fortemente dalla direttrice
dell’istituto, Filomena di Grazia, è stata
patrocinata dal comune di Aversa. Con
una notevole organizzazione, l’istituto
32 si è preparato ad accogliere i numerosi
ospiti. L’accoglienza è stata curata da
professori e studentesse, quest’ultime
bellissime nei loro vestiti da sera,
rigorosamente rossi. In punti strategici
erano presenti varie creazioni stilistiche
del dipartimento moda, esposte e,
in alcuni casi, indossate dalle stesse
ragazze. Una forte ovazione è seguita
all’arrivo della famosa cantante, ma
anche attrice, scultrice ed ora scrittrice,
Romina Power. Accompagnata da
un carinissimo cucciolo di cane e dal
monaco buddista Gen Kelsang Cho.
A moderare gli interventi c’è il
giornalista Elpidio Iorio. Un libro di
dolore, che parla della fine di una vita,
quella della madre dell’autriche, scritto
Romina Power ad Aversa
in chiave autobiografica. “Ho scritto
questo libro - ha detto Romina Power
- nei tre anni successivi alla morte di
mia madre. Ho vissuto un’esperienza
molto simile alla protagonista del
libro, Dalia, perché anch’io ho assistito
mia madre per quattro anni quando
era molto malata. Quando è venuta a
mancare mia madre mi è rimasto come
un grande vuoto da riempire. E allora
ho cominciato a scrivere e a raccogliere
quello che poi è diventato questo libro.
E’ stato un modo per mantenere questo
contatto con mia madre anche se lei non
c’era più”.
Numerosi gli interventi. Da quello del
vicesindaco, Federica Turco, che ha
espresso la speranza,
in futuro, di poter
patrocinare iniziative
del genere. Il vescovo,
mons. Angelo Spinillo,
è
intervenuto
sul
concetto di spiritualità
presente nel libro,
divulgandosi sul vero
significato della parola
fede. E, poi, ancora
il
senatore,
Lucio
Romano, che a modo
suo, con grande sensibilità ed acume, ha
affrontato il tema del libro. Ed infine il
monaco buddista Cho, a cui è stata data
la parola dall’autrice stessa. Il maestro,
in un italiano un po’ stentato, ha
approfondito il tema della meditazione
e della ricerca della vera felicità.
Alla fine degli interventi si è passata
ad una discussione diretta con
l’autrice, numerose le domande tra
cui in particolare spicca quella di una
studentessa: “Romina come ti sei trovata
dopo la conversione al buddismo?”. “La
Conversione mi ha molto aiutata - ha
risposto la cantante. Sono sempre stata
una persona credente, appena arrivata
in Italia avevo 8 anni, volevo diventare
una suora cattolica, ma ora con la
meditazione ho trovato finalmente
le risposte che cercavo da anni”. Un
incontro interessante concluso dal
firma copie da parte dellautrice, che
ha lasciato l’aula tra gli applausi e gli
incitamenti dei ragazzi del “Conti”.
33
di VITO FAENZA
C
Non basta gridare onestà
he diventassi difensore degli
elettori e di (alcuni) eletti del
M5S, non me lo sarei mai
immaginato. Da queste pagine avevo
avvertito che Roma sarebbe stata la
prova del fuoco per i pentastellati e i
fatti mi stanno dando ragione. Ma non
mi sarei aspettato, leggendo le carte di
“mafia capitale” di trovarmi di fronte
a tanti esponenti dei vecchi regimi nel
movimento.
Della Raggi conoscevo la sua
“militanza” nello studio Previti, ma
mi aspettavo che si liberasse da quel
legame. Non mi aspettavo però un
“Raggiro” così imponente nei confronti
dei 700 mila elettori romani che l’hanno
scelta e ai milioni che hanno dato la
34
fiducia a questo movimento.
Perché dico che difendo elettori e
(alcuni) eletti? Per il motivo che
l’assessore alla monnezza di Roma,
Paola Muraro e alcuni collaboratori
della Raggi, vengono proprio da quel
mondo che a chiacchiere dicono di
combattere. E per piacere non tirate
in ballo la congiura dei giornali e dei
poteri forti.
Cominciamo
dall’assessore
alla
monnezza: per dodici anni e quasi un
milione e duecentomila euro è stata
consulente dell’Ama. Ma nello steso
tempo si sente con Buzzi, con Cerroni
e tanti personaggi di mafia capitale. La
magistratura indaga su questi rapporti e
nei giorni scorsi anche sulle iniziative
da assessore. E’ un groviglio di appalti,
consulenze e centinaia di migliaia di
euro al giorno (avete letto bene al giorno)
finiti nelle società che fanno capo, in un
modo o nell’altro, al proprietario della
discarica di Malagrotta contro la quale il
movimento si è scagliata, giustamente,
più volte.
Il braccio destro della Raggi è stato
nel corso degli anni collaboratore di
Alemanno, del presidente dell’Unire
(inquisito per mafia capitale) e della
Polverini. Mi fermo qui se non per
Virginia Raggi
Vi dico che fatto fuori
Di Maio il candidato
premier sarà Chiara
Appendino, sindaco
di Torino. Una Renzi
in Gonnella. Non ci
credete? Leggete la sua
carriera, è sul web
ricordare che l’assessore al bilancio è
stato indicato dall’avvocato Pieremilio
Sammarco, figlio di quel magistrato che
ha fatto i lodi multi miliardari per la Sir
e così via e fratello di quell’Alessandro
Sammarco, penalista, inquisito a Napoli
per aver invitato Lavitola e non tirare
in ballo Berlusconi, e che tutti e due i
fratelli sono legati a Cesare Previti.
Allora mi chiedo: cosa c’entrano questi
personaggi con gli elettori e i militanti
dell’M5S? Cosa hanno in comune con
i tanti che credono veramente nelle
finalità del movimento? Non c’entrano
nulla, ma dimostrano come questo
movimento sia in mano a un ristretto
numero di persone che decidono e che
i M5S sono esposti alle infiltrazioni
del peggio che sfruttano il successo
elettorale del movimento per poter
continuare a fare i propri affari. Ai
tanti militanti ed eletti in buona fede
dico di stare attenti a non essere
strumentalizzati a destra e a sinistra,
perché accanto agli affaristi di entrambe
le tendenze, ci sono quelli che vogliono
una loro vittoria solo per scalzare Renzi
e impossessarsi del potere.
E principalmente di ragionare che si
è passati dalle dirette, alle riunioni
segrete, dal coinvolgimento dei
militanti, alla loro sopraffazione.
Invito a ragionare e a prendere le
distanze da chi li strumentalizza. E
invito ad andare avanti, ma prendendo
veramente le distanza da quelli che
chiamano poteri forti che si stanno
impadronendo del loro movimento.
Infine, vi dico che fatto fuori Di Maio
il candidato premier sarà Chiara
Appendino, sindaco di Torino. Una
Renzi in Gonnella. Non ci credete?
Leggete la sua carriera, è disponibile
sul web. Una sola cortesia, non
tirate in ballo “congiure, giochi dei
poteri forti” e principalmente quando
griderete “onestà”, ricordate che non
la si deve chiedere solo agli altri, ma
principalmente a se stessi.
35
PERSONAGGI
E’ stato il primo italiano a vincere il “New Wawe” e con una canzone in italiano
Walter Ricci, una voce
internazionale
A Sochi in Russia ha sbaragliato la nutrita concorrenza. E’ di Grumo Nevano ma
Aversa è la sua seconda patria. Un anno fa approdò alla fase finale di Los Angeles
w Giuseppe Lettieri
W
alter Ricci è il primo italiano
a vincere il “New Wawe”,
quello dell’edizione 2016.
A Sochi in Russia, città nota anche
per aver ospitato l’ultima edizione
delle Olimpiadi invernali il cantante di
Grumo Nevano, che ha solide frequentazioni anche ad Aversa, dove alcuni
mesi fa si esibì anche per il Jazz Club
Tristano, ha sbaragliato la concorrenza,
trionfando nella manifestazione canora
36 più importante d’Europa.
Una competizione internazionale a cui
partecipano cantanti affermati da tutto il
mondo. Walter Ricci ha vinto con una
canzone in italiano “Dentro un Film”,
scritta da Giuseppe Rinaldi e musicata
dallo stesso Ricci e dal noto sassofonista Stefano Di Battista. Già poco meno
di un anno fa era stato ammesso alla
fase finale del Monk Jazz Festival di
Los Angeles, con in giuria personaggi
del calibro di Quincy Jones e Dionne
Walter Ricci
Warwick. A soli 27 anni Walter, di cui
siamo orgogliosi sostenitori, vanta un
curriculum di primo piano. Cantante
particolarmente incline al jazz ha
duettato con nomi grossi come Michael
Boublè, Mario Biondi e Fabrizio Bosso,
solo per citarne alcuni. Di recente con il
giornale la Repubblica è uscito, con
diffusione nazionale, un disco proprio
di Bosso, dove
Walter canta diversi
brani. Da tempo è di
casa, musicalmente
parlando, sia a
Parigi che a New
York, città in cui ha
tenuto molti concerti. Ma pur girando
il mondo ogni tanto
sosta ad Aversa e
sui social ha scritto:
“Ho sempre pensato
che nella musica
non ci siano gare né competizioni. Ho
scelto di partecipare al festival di Sochi
perché mi riempie di gioia portare la
mia musica in giro per il mondo. E’ una
gioia vincere il festival televisivo più
importante in Europa”. Auguri Walter!
Strisce e semafori, occorre un restyling
S
pecie di sera, in alcune zone di
Aversa, è difficile attraversare la
strada. Alcuni nostri lettori mi
hanno telefonato e mi hanno chiesto di
fare questa segnalazione, anche perché
la mancanza di strisce ha provocato
ad un nostro “collega” (vale a dire un
pensionato come noi) un incidente, con
fratture ad entrame le gambe e attualmente è ricoverato a Pineta Grande e
ne avrà per più di un mese. Questo incidente non è che l’ultimo di una serie di
investimenti più o meno gravi. Aggiungo a queste osservazioni anche la mia:
attraversare una strada in alcune parti
Strisce, serve una rinfrescata
di Aversa è pericoloso specie la sera e
specie se le auto che procedono in direzione Napoli viaggiano a velocità molto
al di sopra dei limiti, come avviene a via
Vito D’Jasi il sabato sera quando i giovani riempiono la strada di auto (chissà
perché escono tutti dopo mezzanotte?)
e quindi quando queste vetture si svincolano dall’ingorgo, accelerano a tutto
gas senza curarsi di strisce, semafori o
altro. Quindi abbiamo due aspetti del
problema, il restyling della segnaletica
orizzontale e l’educazione da parte degli
utenti della strada.
Vito Faenza
37
LAUREA
COMPLEANNO
Potete scriverci alla nostra e-mail:
[email protected] Gli
annunci e le foto saranno pubblicati
dando la priorità ai primi pervenuti
FIOCCO AZZURRO
Tanti auguri alla neodottoressa Elena
Pianese che il giorno 11 luglio, alla
Federico II di Napoli, ha conseguito la
Laurea Magistrale in Filologia moderna
con 110 e lode. Ad Maiora.
AUGURI
Tanti auguri al nostro collaboratore
Maurizio Golia per l’onomastico che
festeggerà il prossimo 22 settembre.
Auguri al papà Nicola e alla mamma
38 Maria Assunta Frezza per la nascita del
piccolo Giovanni Cellurale, dalla nonna
Cecilia Orabona, dalle zie Alessandra,
Anna e Titty.
AUGURI
Tanti auguri piccolo Romeo che compie
oggi sei anni da mamma, papò e dal
fratellino Giorgio.
Tantissimi auguri a Rosa Laiso che
il 29 luglio ha festeggiato i suoi 25
anni. Buon compleanno da mamma,
papà, dalla sorella Maria, dal fratello
Giovanni e dal cognato Roberto.
AUGURI
Auguri speciali per la signora Ida
Mauriello che il 3 settembre scorso ha
festeggiato i suoi primi ottantuno anni
circondata dai figli Concetta, Paola,
Giuseppe e Raffaele, dai nipoti e dai
parenti tutti.
COMPLEANNO
Tanti auguri a Olimpia Feliciello che
l’8 settembre ha compiuto i suoi primi
sedici anni.
LO SPORT
Tre squadre di A1 con la Sigma Aversa si sfidano per Amatrice il 24 e 25 settembre
Grande pallavolo con il
torneo Zeus ad Aversa
w Giuseppe Lettieri
L
a pallavolo maschile ad Aversa
è ormai nel gotha nazionale. Quest’anno dopo, oltre
trent’anni di assenza, ritorna nella città
normanna la serie A! La Sigma, nota
società nazionale nella distribuzione di
alimenti e prodotti in genere, con punti
vendita diffusi lungo la penisola, è il
nuovo sponsor. Quindi la squadra del
presidente Sergio Di Meo, col nome di
Sigma Aversa quest’anno si cimenterà
nel campionato di seria A2, che inizierà
ad ottobre. Ma ci sarà un anteprima
molto importante per la squadra e per la
città normanna.
Nei giorni 24 e 25 settembre al PalaJacazzi di Aversa in via D’Acquisto, si
terrà il primo torneo Zeus, che vedrà
Libraro, il capitano della Sigma
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il pubblico aversano potrà vedere da
vicino i campioni del volley nazionale.
Per accedere alle partite del torneo
basterà pagare un mini abbonamento
complessivo di 5 euro (solo tre euro
per coloro che dimostreranno di essere iscritti alla Stranormanna del 25
settembre mattina!) e l’intero incasso
sarà devoluto per volere della società
aversana alla causa del terremoto del
24 agosto scorso nel centro Italia che ha
distrutto intere comunità come Amatrice, Accumuli e Pescara del Tronto. Un
importante binomio sport e solidarietà a
cui il pubblico aversano di certo non si
sottrarrà. Un motivo in più per ammira- 39
re al Palajacazzi la pallavolo che conta
le popolazioni terremotate.
LA TESTIMONIANZA
Un trapianto d’organo ha salvato la vita all’ex Dirigente scolastico del “Gallo”
La bella storia
di Gennaro Cristiano
“Un pensiero dolce, di profonda gratitudine, va al donatore, alla persona che, con la
sua morte, ha donato a me una nuova vita. Parte di questa persona vive con me”
w Donato Liotto
Q
uante volte la vita ci pone
davanti ostacoli e difficoltà
davvero insormontabili? Tante,
troppe volte! Oggi, vogliamo parlarvi
dell’ex Dirigente scolastico dell’ ITG
“Gallo” di Aversa, Gennaro Cristiano.
Tanti lo conoscono, tanti hanno avuto la
fortuna di frequentarlo. Il lavoro per il
preside Cristiano ha rappresentato una
vera “mission.” Nella sua stanza quanti
sono passati a salutarlo e a chiedergli
40 consigli o supporto per tante problematiche? Migliaia di studenti, decine e
decine di docenti e mille altre persone
hanno sempre trovato la porta aperta e, la
massima disponibilità. La prima qualità
di Gennaro Cristiano: umiltà. Tre anni
fa era arrivato finalmente il momento di
pensare a se stesso, soprattutto, dedicare
più tempo alle sue amate figlie e alla sua
dolce consorte. Ora, siamo qui e di nuovo, a raccontare il grande coraggio di
quest’uomo che, tanto ha saputo donare
Gennaro Cristiano
a ciascuno di noi. Un coraggio che lo ha
visto lottare questa volta contro un male
che voleva farlo cedere, voleva “portarcelo via”. Lui ha saputo affrontarlo
con grande dignità e serenità, non si è
mai abbattuto, mai un passo indietro,
con la famiglia a sostenerlo passo dopo
passo in questo lungo percorso. Le sue
parole, quando lo abbiamo incontrato
sono state queste: “Un grazie di cuore
va a quei medici straordinari che mi
hanno curato e salvato la vita. Lo
dico per ultimo ma per me è la
cosa più importante: un pensiero
dolce, di profonda gratitudine,
va al donatore, alla persona che,
con la sua morte, ha donato a me
una nuova vita. Il suo fegato ora
è dentro di me ed io sento che
parte di questa persona vive con
me. Al di là di tutto, sappilo Donato, sono strafelice di rivederti
e poter conversare con te come
ai vecchi tempi”. Queste parole,
hanno toccato profondamente la
nostra anima e ci sembra giusto
informare tutti che Gennaro Cristiano
“il preside per antonomasia”, oggi si
sta riprendendo e un poco alla volta
ritornerà ad essere integro nel fisico. Un
messaggio forte viene rivolto a noi tutti
da parte di questa persona eccezionale:
“Donare gli organi è fondamentale, si
possono salvare tante vite!”. Anche in
questo, Gennaro Cristiano, continua ad
indicarci i valori reali e importanti della
vita.
Il convegno pastorale diocesano al via
V
iva attesa regna negli ambienti
diocesani per il convegno
pastorale diocesano in programma venerdì 30 settembre e sabato 1
ottobre su un tema di notevole interesse
soprattutto per i giovani, ovvero “una
generazione narra all’altra”. L’occasione, come si legge nella lettera inviata
dal vescovo monsignor Spinillo a tutti
i sacerdoti, religiosi e religiose, docenti
di religione, agli operatori pastorali e
della carità dalle confraternite, è offerta
dal cinquantenario dalla celebrazione
in cui, per volontà dell’indimenticabile
Vescovo monsignor Antonio Cece (ap-
pellato “il filosofo” in un incontro con
Giovanni Paolo II) la diocesi normanna,
una delle più antiche e vaste della
Campania, volle incoronare l’immagine
della Madonna (attualmente custodita
nella cappella del seminario) proclamandola “Madonna dei giovani” (11
giugno 1967). Nella sua significativa
lettera pregna di spiritualità, monsignor
Spinillo, riferendosi al convegno pastorale diocesano, ha scritto tra l’altro “lo
faremo con lo stile che profeticamente
indicarono i Padri del Concilio quando,
l’8 dicembre 1965, rivolgendosi ai
giovani annunziarono “siete voi che vi-
vrete nel momento delle più gigantesche
trasformazioni della storia. La Chiesa vi
guarda con fiducia e con amore. Essa
possiede ciò che fa la forza e la bellezza
dei giovani: la capacità di rallegrarsi
per ciò che comincia, di darsi senza
ritorno, di rinnovarsi e di ripartire per
nuove conquiste”. Il convegno, dopo
l’intervento introduttivo di Spinillo,
sarà seguito dalle relazioni dell’ex presidente nazionale dell’Azione Cattolica
prof. Paola Bignardi e del reverendo
don Michele Falabretti, responsabile
nazionale del servizio per la pastorale
giovanile della CEI. (GEP. DEAN.)
41
SCUOLA
Sta per iniziare “la buona scuola” di Renzi tra proteste, ricorsi e ...doppi turni
Cambio al “Cirillo”,
“De Curtis” e “Parente”
Ai nuovi Dirigenti Scolastici, Izzo, Comparone e Cerullo i nostri auguri. I nuovi
dirigenti aversani Pirro e Motti vanno a S. Cipriano e a Nocera Superiore
w Geppino De Angelis
F
acendo scorrere sulla moviola
i nostri ricordi di una vita
trascorsa, per quasi mezzo
secolo, nel mondo scolastico, non ci
sembra di ricordare un altro inizio di
anno scolastico così travagliato, così
caotico, così contestato da docenti e
sindacati come questo iniziato da pochi
giorni, tanto che si può affermare, senza
tema di smentite, che la “buona scuola”,
partorita dalla coppia Renzi-Giannini, è
42 nata veramente sotto cattiva stella.
Basterà tener presenti le proteste di
migliaia di docenti, assunto il ruolo,
costretti ad abbandonare le loro
famiglie per trasferirsi al Nord grazie
gli errori commessi dal… maledetto
algoritmo utilizzato dal Miur, con
conseguente messa di ricorsi, tentativi
di conciliazione ed altro.
Un anno scolastico, peraltro, che ha
visto impegnati i presidi alla chiamata
diretta dei docenti, con episodi davvero
inconcepibili si è vero, com’è vero,
che nei giorni scorsi si è letto sul
quotidiano napoletano che a Perugia
una docente ha riferito di un colloquio
assolutamente informale non certificato,
contrariamente alle regole, in cui il
preside ammetteva di dover tener
conto del fatto che la docente fosse in
congedo per maternità, mentre dalle
pagine on-line di due scuole di Pistoia
e Prato i presidi chiedevano un video
di presentazione a figura intera della
candidata, escludendo l’immagine
mezzobusto, una specie, insomma, di
inconcepibile provino televisivo per…
aspiranti vallette, tanto che il Miur ha
annunziato di voler fare chiarezza ed
adottare i conseguenti provvedimenti.
Passando ad analizzare un po’ le cose
Angela Comparone
Mancanza di aule
per il secondo anno
consecutivo al “Mattei”,
al “Drengot”, al “Fermi”
ed al “Gallo” la cui sede
staccata della vicina
Orta d’ Atella è stata
soppressa
nostrane c’è da prendere atto del
cambio al vertice del liceo classico e
dei comprensivi “Parente-I Circolo”
e “ De Curtis” dove sono giunti
rispettivamente Luigi Izzo, Angela
Comparone (proveniente dal “ De
Amicis” di Succivo dove ha lasciato
un ottimo ricordo) e Adele Cerullo,
proveniente da Parete, in sostituzione di
Dolores Russo, Kettina Ferrara ed Olga
Iorio andate in pensione.
Ai tre dirigenti vanno i nostri sinceri
auguri di buon lavoro, congiuntamente
ai nuovi dirigenti vincitori del concorso
di due anni addietro, Nando Pirro,
diletto figliuolo del dottor Aldo e
della professoressa Maria Assunta
Ciccarelli, e Luisa Motti, figliuola del
nostro indimenticabile amico Giovanni,
assegnate rispettivamente alla media
“De Mar” di San Cipriano d’Aversa e
alla scuola di Nocera Superiore.
Un nuovo anno scolastico, tra l’altro,
che per molti istituti superiori di Aversa
si presenta con notevoli problemi
di natura logistica da risolvere per
la mancanza di aule numericamente
insufficienti. Un problema che per il
secondo anno consecutivo, dove più
dove meno, si farà sentire presto il
“Mattei”, il “Dengrot”, il “Fermi” ed
il “Gallo” la cui sede staccata della
vicina Orta d’ Atella è stata soppressa
atteso che il Comune Ortese non ha
voluto continuare ad assumersi l’onere
del fitto, di competenza, peraltro,
come per tutti gli istituti superiori,
dell’amministrazione provinciale in
seguito ad una (per noi assurda) legge
di alcuni lustri addietro. A quanti si
troveranno ad affrontare gli ostacoli del
nuovo anno scolastico, i nostri auguri
di buon lavoro nell’esclusivo interesse
del buon nome del mondo scolastico
aversano.
sapore
d’estate
43
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Ragionam
Sconveni
P
ENTI
di Mario Francese
roviamo a rimettere ordine nelle
idee dopo questa lunga, torrida
e tuttavia non ancora conclusa
estate.
Ma e’ quasi una «mission impossible».
La tangibile realtà quotidiana, con i
dati Istat (e non solo), ci ricorda un
giorno sì e l’altro pure che l’economia e
l’occupazione del nostro Paese perdono
sempre più colpi, il tutto a vantaggio di
un piccolo pezzo d’Europa ormai nostra
matrigna.
Di rimando, e con ossessiva puntualità,
la Tv di Stato (ormai trasformata nel
tinello di casa dei nostri governatori) ci
racconta l’esatto contrario in una sagra
di numeri ormai buoni solo per il gioco
del Lotto.
Il suolo e le viscere delle terra italica
continuano a tremare ed a fare vittime...
e si fa finta di «scoprire» subito dopo
44 che il terremoto c’entra poco o niente,
perché ormai basta dare qualche energica spintarella ai fabbricati di recente
costruzione per far crollare giù interi
paesi.
Il nostro beneamato primo ministro decide di visitare tre importanti citta’ del
Mezzogiorno: Bari, Catania e Napoli.
Ed in queste città, in quattro giorni,
Il terremoto ad Amatrice
raccoglie tre rumorose contestazioni
popolari in piazza. Una buona media
per chi «non ha bisogno di scorte» e che
dovrebbe essere il «soggetto preferito
dei ‘selfie’ degli italiani».
La situazione della scuola pubblica è
sempre più disastrosa, tra mancanza di
strutture ed infrastrutture e le continue
deportazioni di docenti ormai impegnati più dallo stress e dai conti in tasca
Il fondo
senza
pozzo
che dai programmi
didattici.
Siamo o saremmo alla
vigilia di una determinante
consultazione
referendaria popolare
sulla riforma della nostra Carta Costituzionale, ma ne sappiamo
poco e male.
Per giunta a tutt’oggi
ignoriamo quando si
svolgerà.
Ed è inutile chiederlo
ad un centrodestra che
si è liquefatto e ad un
centrosinistra che, nei
casi migliori, risponde
come un pugile suonato.
Il tutto, dalle grandi città ai piccoli
paesi, è avvolto in una pesante coltre
di personalismi e “furbettismi”, di
analfabetismo strutturale e di ritorno,
di nevrosi depressive e paranoie, di
xenofobia e rabbiosità sconclusionata
ed a prescindere.
Dobbiamo dircelo con estrema onestà
e realismo: questo è un ...fondo senza
pozzo! Aiutiamoci, se possiamo.
Oasi di via Solferino
Sta quasi per diventare un monumento
cittadino, un misto tra l’oasi
naturalistica e una discarica la buca
di Via Solferino.
È qualche anno ormai che tutto tace.
Il nastro per cantieri a malapena
riesce a reggere con i picchetti
arrugginiti. Aspettiamo che qualcuno
ci vada a finire dentro per rimediare?
45
L’APPUNTAMENTO
Peppe Andreozzi non molla. Il 25 settembre doppio percorso per i podisti
Stranormanna,
è già terza edizione
Alla gara abbinata la Giornata dello Sport. Parte del ricavato delle iscrizioni sarà
destinato ai lavori per la riapertura di S. Domenico, promossi da “I Normann”
w Salvatore de Chiara
E’
ormai diventato un evento
consolidato giunto alla terza
edizione, la Stranormanna,
gara podistica che si snoda tra la strade
del centro storico. L’ideatore Peppe
Andreozzi ha fatto crescere l’evento
esponenzialmente,
coinvolgendo
numerose realtà sportive ed associazionistiche della città affinché la gara sia
sentita come una grande festa di sport e
di aversanità. Grande attenzione infatti,
46 quest’anno, è stata posta alla cultura
con la realizzazione di un’app dedicata
che farà conoscere i dettagli dell’evento
e la storia della città delle cento chiese.
L’app, realizzata da Mirko Di Ciaccio e
Matteo Nati, è scaricabile gratuitamente su smartphone e tablet. Guidati da
una voce narrante, che si presenta agli
utenti come Rainulfo Drengot, fondatore della città, si potranno scoprire gli
Aversa e la Stranormanna
aspetti più interessanti e caratteristici
della città normanna attraverso le diverse sezioni. Una Stranormanna che
sarà in primis dedicata a Pino Daniele,
le cui musiche accompagneranno tutto
il percorso della stracittadina. Come
da tradizione la gara, che prevede una
sezione competitiva ed un percorso
stracittadino amatoriale nella mattina
del 25 settembre con partenza dal Parco
Pozzi, sarà abbinata alla solidarietà ed
alla prevezione, in collaborazione con
la Lega del filo d’oro con l’associazione Underforty. La vera novità è il
sostegno che la Stranormanna darà al
progetto “Operazione San Domenico”,
lanciato dall’associazione “I Normann”
su iniziativa di Pasquale Leggiero per
la riapertura dell’antica chiesa, gioiello
del barocco seicentesco. Per ogni
iscrizione sarà devoluto un euro per i
lavori di restauro. Alla gara sarà anche
affiancata la Giornata dello Sport,
una iniziativa che porterà all’interno
del Parco Pozzi numerose palestre ed
associazioni sportive del territorio con
le loro esibizioni e le loro attività, rilanciando l’idea dell’attività fisica come
strumento di vita sana e benessere
sociale. Tutta l’iniziativa ha ottenuto il
patrocinio del Comune di Aversa.
Alfonso Benadusi. Un uomo, la sua storia
E’
scomparso il 12
agosto
scorso
Alfonso
Benadusi, ma sarà
ricordato per sempre grazie al volume
che l’amico Paolo
Santulli ha voluto
donargli e che è
stato presentato nel
trigesimo di martedì
scorso presso la
parrocchia di S.
Nicola di Aversa.
“Alfonso Benadusi.
Un uomo, la sua
storia” racconta di
una piccola grande
esistenza,
troppo
breve ma vissuta
con grande intensità.
Alfonso Benadusi
era un creativo, un
uomo che non si
prendeva sul serio,
che sapeva ridere
di sè e che, dunque,
ha saputo affrontare
la vita come dovrebbero in tanti. Il
libro racconta le sue
capacità professionali e, soprattutto,
umane.
Sembra
incredibile ma Paolo
ha conosciuto questa bellissima persona
solo nel mese di aprile. Alfonso era così,
aperto, leale, capace di conquistare tutti
e subito.
Sono pagine che emozionano quelle
lasciate da Alfonso. Bellissime quelle
in cui racconta come superò quel primo
tremendo infarto del 2011: “Avevo
ancora tanto amore da dare e tanto da
riceverne. Ma soprattutto non avevo
lasciato nulla di me sulla Terra. Non
c’era il mio DNA. Non avevo avuto la
gioia di essere padre”. Quella gioia Dio
ha voluto dargliela, donando a lui e alla
sua Pina l’atteso Giovannino. A loro,
Alfonso, oggi lascia “poco di materiale”
ma tante cose per poter sognare.
Nicola De Chiara
47
L’INTERVENTO
Qunati episodi poco “decubertinini” a Rio 2016
Le Olimpiadi tra molte
luci e ...molte ombre
Non sono mancati episodi commoventi, ma anche cose che non ti aspetti come il
rifiuto di un’atleta di stringere la mano all’avversario perché di religione diversa
w Geppino De Angelis
D
a qualche settimana è calato il
sipario su “Rio 2016” ovvero
sulle olimpiadi che hanno polarizzato l’attenzione del mondo sportivo
sulle entusiasmanti imprese di tanti
“campionissimi” di tutto il mondo, anche se non sono mancate delusioni (per
lo sport italiano soprattutto nel settore
pugilistico) oltre ad episodi lontani anni
luce dai prinicipi “decubertiniani”.
Olimpiadi, peraltro, precedute dall’e48 sclusione degli atleti russi per la famosa
vicenda del doping e dalla squalifica
per ben nove anni del marciatore
italiano Alex Schwatzer, nonostante le
sue reiterate dichiarazioni di non essere
dopato. Ventotto medaglie (otto d’oro,
dodici d’argento ed otto di bronzo) rappresentano il discreto bilancio italiano
che avrebbe potuto diventarevieppiù
entusiasmante senza le delusioni dei
pugili ( un vero flop, anche se la dea
bendata ed i giudici, in certi casi, hanno
inciso), di Federica Pellegrini ed in
qualche altro settore. Come sempre,
però, i nostri “schermatori” (maschi
e femmine) hanno fatto il loro dovere
come i volleisti, i pallanuotisti, mentre,
a prescindere da tutti gli altri campioni
olimpionici, certamente il ricordo di
queste olimpiadi resterà legato, chissà
per quanti altri decenni, a Bolt confermatosi l’uomo più veloce del mondo.
Non sono mancati episodi veramente
commoventi, ammirati in mondovisione, come quelli del tuffatore cinese, medaglia d’argento, che si è inginocchiato
davanti a Hezi, tuffatrice medaglia di
bronzo, per presentarle, con un anello,
una proposta di matrimonio, così come
hanno commosso la proposta, con
bacio, della responsabile dei volontari
Non è mancato lo
scandalo che ha
coinvolto il presidente
dei Comitati olimpici
europei implicato nella
vendita di biglietti
al mercato nero ad
ottomila euro l’uno
ad una connazionale brasiliana di rugby
per sposarla, l’aiuto di un’atleta che si è
fermata in gara per soccorrere un’altra
concorrente caduta, tanto da indurre
la giuria ad ammettere entrambe alla
semifinale dei cinquemila metri. Veramente uno spettacolo ridicolo quello di
uno gigantesco coach mongolo, rimasto
in mutande per protesta contro gli arbitri che avevano privato del bronzo un
lottatore mongolo. Ma se è vero che non
sempre è tutt’oro quel che è luce, anche
alle Olimpiadi, che dovrebbero rappresentare per antonomasia l’esaltazione
dei principali valori dello sport, non
sono mancati episodi che certamente
avranno fatto fremere di sdegno i resti
di Pierre De Coubertin come il rifiuto
di un’atleta di stringere la mano all’av-
versario perché di
religione
diversa,
l’aver “affondato”
al termine dei dieci
chilometri di nuoto
ad un palmo dal
traguardo la nostra
Rachele
Bruni,
classificata poi al
secondo posto dalla
giuria dopo la squalifica della francese
“affondatrice”, l’episodio che ha visto
protagonisti quattro nuotatori americani (compreso il campione olimpionico)
per aver denunciato una falsa rapina
per “mascherare” una rissa di cui erano
responsabili, l’allontanamento dalle
Olimpiadi di Vadym Guttsait, membro
ucraino della commissione arbitrale,
che aveva mostrato il dito medio alla
delegazione italiana mentre era in corso
la gara, l’annullamento del terzo posto,
con medaglia d’argento, per il pesista
del Kirghizistan, Izzat Artykov nella
categoria 69 Kg del sollevamento pesi,
trovato positivo alla stricnina, tanto
per citare solo alcuni fatti poco in linea
con un’olimpiade dove, tra l’altro, non
poteva mancare uno scandalo.
E’ stato, infatti, scoperto, un giro d’affari per circa un milione di euro relativo
a mille biglietti venduti al mercato nero
ad ottomila euro l’uno ai bagarini.
Responsabile un dirigente del CIO
(Comitato internazionale Olimpico)
l’irlandese 71enne Patrick Hichey, presidente dei Comitati Olimpici Europei e
del Comitato Olimpico irlandese.
Se anche le Olimpiadi non sono immuni da certi problemi, perché lamentarci
allora del calcio scommesse e di altre…
bazzecole del genere, che travagliano
lo sport in tutto il mondo ed in tutti i
settori ?
49
L
La religione non è al di sopra di tutto
a religione non è al di sopra di
tutto. Questo elementare concetto andrebbe spiegato a molti
europei, italiani compresi. Una cosa è
difendere la libertà di professare una
fede, altro è consentire a chi la professa
di mettersi sotto i piedi i più elementari
diritti universali. Non è consentibile che
i precetti religiosi abbiano la meglio
sulle conquiste di civiltà ottenute grazie
a indicibili sofferenze (durate secoli)
d’intere popolazioni.
Popolazioni che hanno lottato contro
oscurantismo, superstizione, violenza,
sopraffazione, discriminazione, per
vivere da uomini e da donne liberi, in
50 pace, orgogliosi delle loro conquiste
sociali e culturali. Chi vuole vivere in
Europa, di qualsiasi razza, religione,
condizione sociale o livello culturale
deve in primis tassativamente rispettare
la Dichiarazione Universale dei Diritti
dell’Uomo, la Costituzione delle varie
Nazioni e le leggi in vigore nelle stesse.
Non è possibile derogare a ciò in base a
barbare credenze medievali, e che siano
religiose o culturali poco importa.
Il divieto di portare il velo integrale, ad
esempio, non nasce per punire l’Islam,
ma solo perché le leggi di tutti gli stati
europei obbligano i cittadini a essere
sempre riconoscibili, per ovvie ragioni
di sicurezza. Non significa essere contro
l’Islam se si vieta di massacrare gli
animali per poterseli mangiare «come
prescrive la Legge di Dio». Non è
concepibile che nel 2016 gli animali
debbano ancora essere sgozzati e morire
dissanguati in stato di piena coscienza e
tra atroci sofferenze perché delle antiche
credenze religiose così impongono ai
propri fedeli. Così come non è possibile
entrare in una piscina pubblica completamente vestiti. La religione o la cultura
non c’entra. C’entra l’igiene. Per noi
europei l’igiene è un valore che viene
prima di qualsiasi usanza da strapazzo.
Chi vuole vivere in Europa e convivere
pacificamente con chi già vive qui da
millenni, deve essere sempre il benvenuto, ma obbligatoriamente bisogna che
si lasci alle spalle tutti le orribili usanze
ideate dagli uomini e spacciate o per
“decisioni di Dio” o per “patrimonio
culturale”.
Allora niente infibulazione (asportazione della clitoride, delle piccole labbra
e di parte delle grandi labbra cui segue
la cucitura della vulva con aperto solo
un foro per urina e sangue mestruale).
Niente fasciatura del seno, detta anche
stiratura. Un’atroce tortura che consiste
nel passare ogni giorno, per mesi, sul
petto delle povere adolescenti pietre,
spatole di legno, arroventate sul fuoco
in modo che il petto diventi piatto. E per
restare in tema, anche niente “fasciatura
del seno”. Un’altra tortura che consiste
nel fasciare strettamente il petto delle
bambine con una cintura, una fascia di
cuoio o una camera d’aria, per impedire
ai seni di crescere. Altra usanza terribile
è il cosiddetto “matrimonio precoce”.
Sono unioni tra adulti e minori di 18
anni (in un terzo dei casi l’età dei minori è inferiore ai 15 anni e in un caso
su cinque è inferiore ai 10 anni). Inutile
dire che le conseguenze sulle bambine
sono terribili: abbandoni scolastici,
gravidanze a rischio, mortalità, ritardi
cognitivi o fisici dei neonati, isolamento
affettivo, sociale e culturale. A chi viene
in Europa, andrebbe spiegato che qui le
bambine possono andare in bici senza
problemi. Anzi, per essere più precisi, in
Europa la felicità maggiore per un padre
o una madre, un nonno o una nonna è
vedere la propria figlia/nipote giocare
con la bicicletta appena ricevuta in
regalo. In Europa se una donna sviene è
subito soccorsa da chiunque sia presente
in quel momento: maschio o femmina
pari sono! In Europa le donne lavorano,
possono guidare sole e senza la scorta
del “masculo” di casa. In Europa amiamo l’arte, tout court.
La nostra cultura è pervasa dall’amore
per la rappresentazione del corpo umano. I nostri miti si chiamano Caravaggio,
Michelangelo, Leonardo, Velasquez e
altri centomila come loro. A noi del fatto
che qualcuno possa indignarsi alla vista
della Venere di Botticelli non potrebbe
fregarcene di meno.
Noi siamo liberi di godere della nostra
arte, chi non è d’accordo può liberamente dilettarsi con i ghirigori (i cosiddetti
arabeschi). A chi prova fastidio per
quanto è esposto nei nostri musei o nelle
nostre chiese non possiamo dire altro di
adeguarsi o tornarsene a casa sua. Ah,
dimenticavo. Noi occidentali abbiamo
gravissime colpe nei confronti di tanti
altri popoli. Nel corso dei millenni ci
siamo macchiati di delitti orribili contro
le popolazioni d’interi continenti, e
ancora ce ne macchiamo. Non abbiamo
scusanti, però abbiamo accolto e sfamato
milioni di persone senza fare distinzioni
di sesso, età, colore della pelle, nazione
di provenienza, ceto sociale, istruzione
e, soprattutto religione. Per questo ci
sembra strano che qualcuno di questi
rifugiati o addirittura i loro figli nati in
Europa ci abbiano ringraziato a suon di
bombe e attentati. È solo una sparuta
minoranza? Certo, ma anche quei pochi
dovrebbero farci riflettere e, soprattutto,
dovrebbero far riflettere chi ci governa.
51
B
mio
rutto compito il mio. Ho scelto
questa rubrica da opinionista
prevalentemente politico, ed ero
già cosciente che prima o poi mi sarebbe
toccato di esprimere pareri su persone
amiche, e che stimo, soprattutto. Questa volta tocca a te, Nicola De Chiara.
Vedete cari lettori, ovviamente siete
liberi di non credere a ciò che scrivo, ma
vi posso garantire che questo articolo
l’ho trasmesso via mail alla redazione di
NerosuBianco domenica 11 settembre,
senza interpellare l’editore di questo
eccellente quindicinale, che è anche la
parte interessata.
Vorrei fare una cronografia di quelle
che furono le dichiarazioni di Nicola
De Chiara prima delle elezioni amministrative del comune di Aversa. Riporto
testualmente quello che affermò agli
inizi di marzo riguardo la candidatura
52 a sindaco di De Cristofaro: “Il nostro
appello è quello che ritorni la politica
e si mettono da parte le visioni dettate
di Giuseppe Chiatto
esclusivamente da interessi personali.
Noi vogliamo sederci e ci siederemo ad
un tavolo sgombro da posizioni precostituite. Il candidato sindaco, lo ripetiamo,
dovrà essere un momento di sintesi
e non di partenza”. Alla fine di aprile
ecco invece un’altra dichiarazione di
De Chiara: “Avendo riscontrata unità di
intenti e di affinità programmatiche con
la coalizione guidata da De Cristofaro,
la federazione ritiene di poterne condividere le linee programmatiche e l’azione
politica”. Strano, avevo interpretato che
De Chiara non si sarebbe mai seduto a
“quel tavolo”, ma probabilmente avevo
capito male.
Ed ecco una delle ultime dichiarazioni di
Nicola De Chiara dopo la composizione
della Giunta Comunale, datata fine
luglio: “Il sindaco De Cristofaro non ha
mantenuto fede al patto con le proprie
liste, sottraendo volutamente l’assessore
che sarebbe toccato ad Alleanza per
Aversa, dando vita ad un’amministrazio-
Il Sindaco e la
poltrona voluta
a tutti i costi
ne ricca di matrice familiare, nonostante
avesse ricevuto indicazioni da noi, anche
per iscritto”. Cosa ti aspettavi, Nicola?
E pensare che lo avevi già previsto, poi
non so com’è che hai cambiato parere.
Ho sempre avuto rispetto per la tua
intelligenza, e non cambio parere, sei
realmente intelligente.
La cosa che però non riesco a capire
è come mai non ti sei accorto della
qualità di chi avevi di fronte? È ovvio
che chi cerca e crea affastellamenti (per
chi non conoscesse il termine, significa
mucchio disordinato, ammasso) durante
il ballottaggio, è scontato che vuole la
poltrona di sindaco a qualunque costo,
ripeto, a qualunque costo, ed è altrettanto chiaro che pur di conservare la carica
sia disposto a tutto, ripeto, disposto a
tutto. Se questo articolo sarà pubblicato,
avrò la conferma che questo giornale
garantisce la libertà di stampa ed è, soprattutto, libero da qualsiasi menzogna
convenzionale.
Il condominio
in...forma!
L
dell’avv. Maurizio Golia
L’appartamento si può dividere in due
a Corte di Cassazione apre alla
possibilità del singolo condòmino di suddividere il proprio
appartamento in due unità distinte. Con
la sentenza n. 13184 del 24 giugno 2016,
infatti, i giudici della Suprema Corte
hanno stabilito che il singolo condomino può suddividere in due il proprio
immobile. La decisione impugnata si
fondava sulle eventuali conseguenze
negative sull’utilizzo delle parti comuni
a causa del possibile incremento futuro
del numero dei condòmini, nonché
sull’organizzazione e il funzionamento
dell’assemblea condominiale.
Secondo gli Ermellini, invece, occorre
accertare anzitutto che il regolamento
condominiale non contenga prescrizioni
vincolanti o divieti di suddivisione delle
unità immobiliari. Ogni proprietario può
dividere in due il suo appartamento se il
regolamento condominiale non lo vieta
espressamente. Inoltre, non si può ritenere illegittima la suddivisione dell’unità
immobiliare solo perché l’aumento del
numero di residenti può incrementare
la pressione su spazi e servizi comuni
e, in prospettiva, deprezzare il valore
dell’edificio. Invece, è necessaria una
verifica in concreto per accertare quanto
pesa l’eventuale uso più intenso della
cosa comune.
L’art. 69 disp. att. c.c., nella parte in
cui consente la revisione delle tabelle
millesimali in conseguenza di sopraelevazione, di incremento di superficie o
di incremento delle unità immobiliare,
permette di ritenere legittima la suddivisione dell’appartamento, a patto che
avvenga nel rispetto del diritto degli
altri condomini. Orbene, la legge di
riforma, prevede che, quanto per le mutate condizioni di una parte dell’edificio,
in conseguenza di sopraelevazione, di
incremento di superficie o di incremento
delle unità immobiliare, è alterato per
più di un quinto il valore proporzionale
della unità immobiliare, è possibile la revisione delle tabelle millesimali. Potreb- 53
be essere il caso anche in conseguenza
della divisione dell’appartamento.
ECCELLENZE AVERSANE
All’oculista che lavora a Londra il titolo di “Ufficiale dell’ordine della stella d’Italia”
Per Enzo Maurino
meritato riconoscimento
L’aversano, dopo aver vinto una borsa di studi presso il Moorfields Eye Hospital
di Londra, ne è diventato primario a poco più di trenta anni. Il nostro ad maiora
w Geppino De Angelis
“P
er aver raggiunto altissimi
livelli di riconoscimento
professionale contribuendo
così a consolidare ed a far ulteriormente
crescere l’immagine di eccellenza della
medicina italiana nel mondo”: questa
la motivazione con la quale il nostro
concittadino Enzo Maurino, oculista di
fama internazionale, è stato insignito
del titolo di “Ufficiale dell’ordine della
stella d’Italia”, attestato che viene con54 ferito dal Presidente della Repubblica,
su proposta del ministro degli Esteri, a
cittadini italiani o stranieri che hanno
acquisito particolari benemerenze nella
promozione dei rapporti di amicizia
e collaborazione tra l’Italia e gli altri
Paesi e nella promozione dei legami con
l’Italia. L’onorificenza che Enzo Maurino ha ricevuto dalle mani dell’ambasciatore italiano a Londra, nel corso di
una solenne cerimonia alla presenza di
numerose autorità accademiche, civili
Maurino premiato a Londra
e militari presso la nostra ambasciata in
Inghilterra, rappresenta il meritatissimo
riconoscimento per un nostro concittadino, autentico figlio d’arte, avendo avuto
in famiglia il papà, l’indimenticabile
dott. Peppino (al quale anno addietro è
stato intitolato il reparto di pediatria del
“Moscati”), il nonno e lo zio cardiologo.
Normanno doc, Enzo Maurino, dopo la
maturità classica presso il “Cirillo”, ha
conseguito con la massima votazione la
laurea in medicina presso la “Federico
II” di Napoli, specializzandosi in oculistica. Dopo aver vinto una borsa di studi
presso il Moorfields Eye Hospital di
Londra, ne è diventato primario a poco
più di trenta anni. Stabilitosi a Londra
con la moglie Emilia Lamberti e papà
di due adorati figliuoli, Enzo continua
a tener stretti i legami con la nostra
città dove risiedono la mamma e gli altri
familiari e dove torna quindicinalmente
per curare i suoi molti pazienti ed incontrarsi con gli amici del “Cirillo”.
L’Ospedale Londinese, dove è primario,
è il più importante centro inglese per la
terapia, la formazione, la ricerca nel settore dell’oculistica. La specializzazione
di Enzo Maurino, che ha al suo attivo
oltre trentamila interventi chirurgici,
è la chirurgia dei trapianti di cornea,
la chirurgia laser della cataratta e dei
difetti della vista.
Ad Enzo Maurino, che è anche Visiting
Professor dell’Università “Tor Vergata”
di Roma, il nostro personale ad maiora
e quello della redazione.
Peppe Cirillo e “Canzone d’aiere”
“C
anzone d’aiere” è il titolo
del terzo lavoro di Peppe
Cirillo, cantautore di
origini napoletane oramai aversano a
tutti gli effetti. Un talento naturale che,
oltre a suonare diversi strumenti, dalla
chitarra alla fisarmonica al pianoforte,
imparati da autodidatta grazie all’amore
per la musica trasmessagli dal padre, ha
dalla sua una voce calda e accattivante
che rende le sue «poesie» dei cammei
ricchi di suggestioni, dai ricordi degli
oggetti e dei profumi della fanciullezza
(presenti nel pezzo che dà il nome a
tutto il cd) all’amore che è uno dei temi
Peppe Cirillo
maggiormente presenti nel suo sound.
Dodici pezzi, poco meno di un’ora di
buona musica grazie alla voce di Peppe
Cirillo che potrebbe essere scambiata
per quella del compianto Pino Daniele o
per quella di Concato o di De Crescenzo.
Una gradevolezza che viene anche dalle
collaborazioni di rilievo che il cantautore aversano si è scelto per questo disco,
musicisti che hanno suonato con i grandi
della musica: Pino Tafuto, Vittorio Riva,
Emidio Ausiello, Roberto Giangrande,
Franco Ponzo, Vittorio Orabona, Sasà
Piedepalumpo, Gianfranco Campagnoli
e Pino Ciccarelli.
55
TRADIZIONI
La festa della Madonna di Casaluce: mangiare all’aperto e stare in compagnia
La festa di Aversa nel
segno della tradizione
«Abbascia ‘a scesa», un tempo, occupavano la piazza anche i «maruzzari».
La sera servivano zuppe di cozze: «freselle» umidite nell’acqua delle cozze
w Enzo della Volpe
M
ai, come negli ultimi anni,
sempre più giovani si
accostano al cibo di strada. E’
preferito soprattutto nelle ore serali della
giornata perché offre una ristorazione a
portata di mano ed è accessibile a tutte
le tasche. Spesso anche sul lavoro si
sceglie, per la pausa pranzo, il take awey.
Lo si sceglie per ottimizzare il tempo a
disposizione, spuntini semplici, pratici,
saporiti ed economici. Chi non ricorda
56 le rappresentazioni teatrali di Eduardo
Scarpetta e di Raffaele Viviani? Nelle
loro commedie compaiono spesso
venditori ambulanti di cibarie. Per i
meno giovani accostarsi alla cucina
di strada è anche un tuffo nel passato.
Un modo per ritrovare non solo gli
antichi sapori, ma i ricordi della passata
giovinezza. Momenti che si vivono
passeggiando, come appunto, durante
la festa della Madonna di Casaluce. Si
vendono cibi che hanno conservato nel
tempo gli stessi odori e sapori di una
volta. Mangiare all’aperto, specialmente
di sera – dice l’antropologo Marino
Niola – da sempre, sa di trasgressione.
Significa concedersi delle licenze.
E’ ancora un piacere, oggi, fermarsi
davanti al baracchino del «pere ‘e
musse» per mangiare quella prelibatezza
con l’indice e il pollice della mano.
Mangiare all’aperto è anche un modo
diverso per stare in compagnia. Si ha
voglia di uscire dal chiuso delle proprie
mura di casa per assaporare momenti
di svago all’insegna dell’allegria.
La festa della Madonna di Casaluce
segna la fine della bella stagione. Per i
ragazzi l’approssimarsi del nuovo anno
scolastico.
Ieri, più di oggi, si alternano nelle nostre
La Madonna di Casaluce
strade non pochi venditori ambulanti di
cibarie. Erano, e sono loro, con i coloriti
richiami che ci avvertano dell’arrivo di
una nuova stagione. Sempre nel mese
di settembre, nei pressi del “Cinema
Cimarosa” ci s’imbatteva tra cassette
a forma di tronco di piramide piene
di colorati fichi d’india, mentre più in
là, un rudimentale trabiccolo vendeva
semi di zucca e lupini da mangiare
poi nel cinema. Fuori al “Cinema
Vittoria”, invece, c’era chi arrostiva
pannocchie sulla «furnacella», e chi
invece affettava cocomeri che metteva
in fresco sulle “bacchette di ghiaccio”.
Nei pomeriggi d’estate, quando i meno
giovani facevano la «controra», agli
incroci delle strade prendevano posto i
carrettini condotti a mano dei venditori
di pannocchie lesse. Sono le «spicaiole».
Queste, attiravano l’attenzione dei
potenziali clienti emettendo, a brevi
intervalli, caratteristici versi: «Né, …
Tenco a pullanchella», oppure «tenco
‘o sciabulone ruosso», e quì c’è poco da
spiegare. Ancora oggi i cibi di strada più
richiesti dagli aversani sono le frittelle
di “pasta cresciuta” e le crocchette di
patate. La presenza di questi si avverte
dall’inconfondibile odore dell’olio
bollente proveniente dalle friggitrici.
Ma, la regina del take awey nostrano
è la pizza, definita da Giuseppe
Marotta il pronto soccorso alimentare
dei poveri: cibo nutriente, economico
e saporito. Invece il re del cibo di
strada aversano è l’intramontabile
«pere ‘e musse». Frattaglie lesse
messe in bella mostra su caratteristici
banchetti addobbati con ghirlande di
limoni. Una specialità gastronomica
che viene proposta soprattutto nelle
sere d’estate quando il caldo non
si concilia con il sonno. Il cliente è
servito sempre allo stesso modo: pezzi
di «pere ‘e musse» tagliuzzati posti su
carta paglia, non prima però di essere
irrorati di limone e di sale sprigionato
dal caratteristico corno di osso.
Condimenti indispensabili per gustarlo
al meglio. Sempre durante la festa
della Madonna di Casaluce, «abbascia
‘a scesa», un tempo, occupavano la
piazza anche i «maruzzari». La sera,
questi, al calare del sole servivano ai
clienti, seduti ai tavoli, zuppe di cozze:
«freselle» umidite nell’acqua delle
cozze e guarnite di polipo e lumachine
lesse zebrate, da qui il nome, il tutto
condito con dell’olio rossiccio piccate.
Questi ambulanti facevano bella
mostra in piazza con i loro tegami di
rame tirati a lucido, colmi di cozze e
«freselle»; panciuti calderoni, anch’essi
di rame, erano sormontati da pannelli
scenografici molto colorati fatti di fiori
di carta intrecciati. In autunno solcano le
nostre strade i venditori di caldarroste.
Nella bella stagione i richiami dei
venditori ambulanti di cibarie sono
squillanti e allegri, in autunno, invece,
come quelli emessi dal caldarrostaio,
sonorità smorte e cupe, ci annunciano
che il freddo è alle porte.
corsi pomeridiani di inglese
corsi pomeridiani di spagnolo
uscita Aversa sud
t. 081 8907746
081 19814605
bi.froebel.it
bi froebel - The English Studio
57
STORIA NOSTRA
Vi presentiamo altri due ritratti del “Cigno di Aversa” poco conosciuti ma di pregio
Il Cimarosa che non
ti aspetti di trovare
w Franco Pezzella
L’
iconografia cimarosiana vanta
un considerevole numero di
ritratti non ben conosciuti
dal grande pubblico, e tuttavia di gran
pregio, tra cui vanno sicuramente
annoverati il pastello colorato e a biacca
realizzato su carta da Pompeo Batoni,
attualmente conservato a Ferrara
in collezione Adriano Cavicchi, e
l’incisione dello scultore inglese Henry
Moses che si osserva a pagina 39 del
quarto tomo de Le Opere di scultura
e di plastica di Antonio Canova, una
raccolta di descrizioni delle opere
dello scultore veneto scritte da Isabella
58 Teotochi Albrizzi ed edite a Pisa tra il
1821 e il 1824 da Nicolò Capurro.
Nel pastello di Batoni, che misura cm.
destra. Ha la testa coperta da
una parrucca bianca con tre
boccoli in corrispondenza
delle orecchie. Indossa una
marsina e la sottomarsina
nera, da cui fuoriesce il
colletto e una sciarpa bianca
plissettata. Il ritratto si
ispira, con molta libertà,
al ritratto del musicista
conservato
nel
Museo
storico del Conservatorio
napoletano di San Pietro a
Majella attribuito alla Vigée
Le Brun e noto attraverso
la
vellutata
incisione
Cimarosa, incisione Henry Moses
realizzata più tardi, nel 1818,
da Giuseppe Asioli. Figlio di
52,5 x 41, il musicista è raffigurato un orafo, Pompeo Batoni (Lucca 1708
negli anni della sua prima maturità a - 1787), dopo una prima formazione,
mezzo busto di tre quarti, volto verso trascorsa per lo più a copiare le opere
STORIA NOSTRA
di Raffaello e Annibale Carracci e un
periodo di attività dedito soprattutto
alla realizzazione di pale d’altare, tra
cui la prestigiosissima Caduta di Simon
Mago per la basilica di San Pietro (oggi
a Santa Maria degli Angeli), si
specializzò nei ritratti, conquistandosi
ben presto, con uno stile composto e
tendente al neoclassicismo, la fama di
miglior ritrattista italiano. Tra i suoi
effigiati si segnalano, tra gli altri,
anche l’imperatore d’Austria Giuseppe
II e papa Pio VI.
Al busto realizzato da Antonio Canova
per il cardinale Ercole Consalvi, oggi
nella Promoteca del Campidoglio,
s’ispira invece l’incisione di Henry
Moses con il ritratto di Cimarosa
che arricchisce con numerose altre
incisioni, parte realizzate da lui, parte
da Giovanni Paolo Lasinio, la raccolta
di Opere di Canova di Isabella Teotochi
Albrizzi, una letterata di origine greca
(era nata a Corfù nel 1760), animatrice
a Venezia di un salotto letterario
frequentato dai più grandi letterati e
artisti del tempo, tra cui il giovane
Foscolo che ne diventò l’amante.
Nella raccolta, che ebbe anche
un’edizione in inglese, The works of
Il Cimarosa di Pompeo Batoni
Al busto realizzato da
Antonio Canova per
il cardinale Ercole
Consalvi, oggi al
Campidoglio, s’ispira
l’incisione di Henry
Moses, grande maestro
della scuola inglese
Antonio Canova, in sculpture and
modelling, la scrittrice greca annota,
a proposito della scultura canoviana:
«…Egregio n’è il lavoro; e ben t’avvedi
celarsi sotto ai tratti della vivace
fisionomia, uno di que’ rari ingegni,
nati a segnare di punti luminosi gli
annali del mondo. La fronte è rivolta
verso del Cielo, sicché sembra invocare
la celeste armonia delle sfere: e celeste
armonia pure ricordano i nesti, e a
un tempo giocondi concetti delle sue
numerosissime musiche…».
Incisore e disegnatore tra i principali
maestri della scuola inglese dell’inizio
del XIX secolo, Henry Moses (Londra,
1782 ca.- Cowley, 1870) fu a lungo
attivo per il British Museum di Londra,
per il cui bollettino Ancient Marbles
in the British Museum, edito dal 1812
al 1845, incise numerosi soggetti
d’antichità.
Nel 1828 pubblicò anche una Selection
of Ornamental Sculptures from
the Museum of the Louvre. Ebbe,
altresì, una variegata produzione
di paesaggi marini e collaborò con
numerose illustrazioni al volume A 59
Picturesoue Tour of Italy di James
Hakewill edito a Londra nel 1820.
STORIA NOSTRA
Il manicomio di Aversa e le performance di un ricoverato “particolare” nel 1877
Felice Persio, il folle
poeta che entusiamò
w Nicola De Chiara
G
aspare Virgilio nel 1876
succedeva a Federico Federi
nella direzione del manicomio
di Aversa. Al Virgilio, oltre ad una
radicale riforma dell’Istituto, si deve
anche l’arrivo ad Aversa della Società
Freniatrica Italiana che qui celebrò,
dopo quello di Imola di tre anni prima,
il suo secondo congresso nel 1877.
Il Congresso fu tenuto nella città
normanna dal 24 al 30 settembre di
quell’anno. Ad Aversa arrivarono quasi
tutti i direttori dei manicomi italiani,
i membri naturalmente della Società
Freniatrica Italiana, molti professori
60 della Real Università di Napoli e
tutti i medici del manicomio e della
città di Aversa. Al di là dei risultati
Felice Persio
scientifici del Congresso, che pure
furono rilevanti (a suo tempo furono
pubblicati anche degli Atti), quello
che interessa sottolineare è il clima di
festa e di fratellanza che si raggiunse
nell’appuntamento aversano.
Il senatore Andrea Verga ebbe a scrivere
a proposito: “Altri Congressi potranno
vantare più splendidi risultati per la
scienza, ma è molto difficile che questo
di Aversa venga superato per concordia
ed operosità dei membri, e per benevola
e festosa partecipazione dei cittadini”.
In omaggio ai graditi ospiti insigni
concittadini come l’Altavilla, il De
Ferraris, il Di Mauro Di Polvica, il
Sellitto, dedicarono varie composizioni
letterarie. Ma fu il folle Felice
Persio, conosciuto come “il poeta del
Manicomio” a sorprendere i convenuti.
La mattina del 28 settembre, in una
STORIA NOSTRA
grande sala riccamente addobbata,
gli ospiti ebbero modo di ascoltare i
ricoverati che si esibirono in un vero e
proprio concerto musicale: “Nessuno
avrebbe creduto di trovarsi davanti a
tal sorta di artisti, tanta era la regolarità,
l’accentuazione
opportuna
della
musica. Appena il maestro dava segno
di principiare, ciascuno raccoglievasi,
mentre poi all’occhio dell’osservatore
lasciava trasparire sul volto le varie
emozioni ridettate dalle note”. Chiuse
il momento musicale un coro in cui i
malati cantavano l’immenso dolore del
loro stato e la loro speranza di vedere
albeggiare la luce: “Sembrava udire la
preghiera di un popolo che aneli alla
sua redenzione e versi nei suoi canti
l’entusiasmo della sua fede”.
La più grossa sorpresa per gli illustri
ospiti doveva, però, ancora arrivare.
Il ricoverato Felice Persio, sul tema
“Il folle” dato dal senatore Berti,
improvvisava parecchie sestine che
furono raccolte stenograficamente.
Persio iniziò con una lode del Berti:
«Berti, del Regno augusto Senatore
/ Che aduni tanti Sofi a te dappresso /
Della fisica scienza imperatore, / Preside
dell’Italico congresso / Che in mezzo a
Durante il secondo
congresso freniatrico
di Aversa, “il poeta”
iniziò ad improvvisare
meravigliose sestine
con una velocità
ed una perfezione
uniche
tante menti illustri e belle / Splendi qual
sole, in mezzo a tante stelle”. E finì
rivolgendosi così: “O Aversa, Aversa,
spoglia i tuoi giardini / E intreccia lor le
belle tue ghirlande / Di viole, rose, gigli
e gelsomini / Che questo è il giorno
tuo più illustre e grande / E tu Aversano
Orfeo (rivolgendosi a Virgilio) sull’arpa
d’oro / Canta e spalmeggia il socio Italo
Coro”.
Il Persio dimorò nel manicomio di
Aversa parecchi anni. Un grande
professore come Augusto Tamassia,
che ebbe ad incontrarlo nel 1879, così lo
descrive: “Immaginatevi un uomo già
innanzi nell’età, dai tratti marcatissimi,
ricordanti il profilo di Shakespeare e
del Tasso: fronte alta, corrugata, occhio
infossato raddolcito da una tinta di
melanconia; un profilo insomma che si
stacca dal comune e che porta ampie le
tracce di mille passioni sofferte.
Egli era un artista drammatico valente
ma sentì vacillarsi la mente, confuse
il mondo fantastico dell’arte colla
povera realtà della sua vita, onde chiese
alla pace di questo asilo la tregua
alle sue angosce. E qui l’ha trovata,
e qui, vivendo nelle sue memorie,
nelle reminiscenze dei suoi studi,
sente riaccendersi la vena poetica ed
improvvisa versi”.
Il professore ad un certo punto gli
diede un tema da sviluppare per la
sua poesia: «La morte di Napoleone”.
Persio si concentrò per un quarto d’ora
senza muovere ciglio. Poi si scosse
bruscamente e disse: “Sono pronto,
ascoltatemi!”.
Le ottave si susseguivano con una
velocità prodigiosa. Il poeta dalla
semplice eccitazione era giunto per
gradi ad una specie di estasi. Suscitando
la meraviglia e l’ammirazione dei 61
presenti. Tutto inventato all’istante:
incredibile ma vero!
ASSOCIAZIONI
L’avvocato penalista Alessandro Caputo ha passato il testimone alla docente universitaria
Giuliana Andreozzi
si riprende il Rotary
Ad Andreozzi si affiancherà alla vicepresidenza Guido Verde, Gianluca Cioffi sarà
il prefetto, Francesco Coscione il tesoriere, mentre segretario sarà Alfredo Sagliocco
w Giuseppe Lettieri
G
iuliana Andreozzi è il nuovo
presidente del Rotary Club
Aversa Terra Normanna. Con
il passaggio di consegne tenutosi a Villa
Grazia, l’avvocato penalista Alessandro
Caputo ha passato il testimone alla
docente universitaria Andreozzi, già
presidente un lustro fa del sodalizio
aversano. “Un anno intenso - ha detto
Caputo - fatto di tanti eventi promossi
dal club davvero importanti. Punta
62 di diamante è stato il Concorso Internazionale Domenico Cimarosa Flute
Competition, con un teatro gremito e
giovani musicisti provenienti da tutto il
mondo. Ed ancora momenti importanti,
come la donazione del defibrillatore al
Tribunale Napoli Nord, con la presenza
del Presidente Garzo e del Procuratore
lavoro che sono sicuro
Giuliana Andreozzi e il
neo direttivo sapranno
portare avanti con stile
ed impegno, nell’interesse del nostro Rotary ma
anche della città Aversa.
Per questo faccio a loro
i migliori auguri per
il nuovo anno sociale,
dando ovviamente la mia
piena collaborazione a
tutte le iniziative che si
metteranno in campo.”
Alessandro Caputo e Giuliana Andreozzi
A Giuliana Andreozzi si
affiancherà alla vicepreGreco. Incontri conferenze, come quella sidenza Guido Verde, Gianluca Cioffi
con l’esperto e critico cinematografico sarà il prefetto, Francesco Coscione il
Marco Lombardi ospite quasi fisso della tesoriere, mentre segretario sarà il pretrasmissione sul cinema di Marzullo, sidente incoming Alfredo Sagliocco. A
o con il giudice Raffaele Maggi. E chiudere il direttivo i consiglieri Carlo
l’elenco sarebbe lungo. Un intenso Cantelli e Giuseppe Martino.
Aversa, il Lions va ad Anna Maria Petrillo
F
inisce il mandato del colonello
Andrea Sibilio alla presidenza
del Lions Club Aversa Città
Normanna, al suo posto subentra la
professoressa Anna Maria Petrillo.
Durante una suggestiva cerimonia
presso il Prestige Sporting Club, alla
presenza di alte autorità lionistiche tra
cui il governatore Rivieccio, è avvenuto
il passaggio della campana. “Abbiamo
portato avanti- ha detto Sibilio- le
tradizioni e il buon agire che ha sempre
contraddistinto il Lions Club aversano.
Tante iniziative, tanti service. Ricordo
ad esempio quelli tenuti presso l’istituto
Osvaldo Conti, ma anche la splendida
serata di beneficenza con il galà della
musica tenutosi presso la Corte di via
Diaz a favore dell’addestramento dei
Sibilio, Rivieccio e Petrillo
cani per i non vedenti, progetto che
sta particolarmente a cuore ai Lions a
livello nazionale, e al quale Aversa ha
sempre dato un grosso contributo. Ora
sono sicuro che con Anna Maria il club
crescerà ancora di più. Io sarò sempre
al loro fianco in tutte le iniziative, siano
esse di carattere sociale, culturale o di
solidarietà.” Al momento la programmazione che prenderà il via ad ottobre è
ancora in itinere, ma vogliamo ricordare
i nomi e i ruoli di coloro che affiancheranno la neo presidente Anna Maria
Petrillo ed il past president Andrea
Sibilio. A iniziare da Raffaele Di Fiore
vicepresidente, Francesco Grimaldi
segretario, Michele Esposito tesoriere,
Paolo Borzachiello cerimoniere, Filippo
Cantile office telematico, Antonio Zivolo censore. Ed ancora Francesco Petrillo
leo advisor, Gennaro Musto revisore
dei conti, Giovanni Bo addetto stampa,
Michele Coscetta presidente comitato
soci, e consiglieri Filothea De Gregorio,
Matilde Migliaccio, Mariano Buniello e
Giustino Lunello. (Giu. Let.)
63
PACCHETTO 10 SEDUTE
30€
*SOLO SE SI ACQUISTA IL
PACCHETTO COMPLETO
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