Osiamo la pace
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Osiamo la pace
10Piro04.qxd 10-04 50 28-05-2004 8:21 Pagina 50 Sacco a con Sacco a contropelo Marinella Fasanella* Osiamo C’è Foto: SIR/Siciliani Metropolitana di Roma. Due giorni dopo l’attentato di Madrid, c’è una strana aria. Le prime pagine dei giornali gratuiti che da un po’ di tempo aggiornano le migliaia di viaggiatori metropolitani, sparano i loro titoli accompagnati da foto raccapriccianti. * Marinella Fasanella si occupa di formazione e interdipendenza nord sud ed è responsabile dei programmi in Italia del CISP. C’è una foto fra tutte: un corpo fra due binari è coperto da un telo. Scoperti sono i piedi, piedi di donna, stivaletto a punta con tacco a spillo, di quelli che vanno molto di moda nel nostro mondo. Sono le stesse scarpe della donna che sta leggendo il giornale. Potrebbe essere lei, penso. Potremmo essere noi. Abbiamo visto gli aerei entrare nelle torri gemelle, le bombe squarciare innocenti, ma in guerra capita, uomini e donne imbottiti di tritolo esplodere in giro per le stra- de, ma non sono le nostre strade. Eppure, ogni volta che una tragedia ci riportava al clima in cui si è costretti a vivere dopo l’11 settembre, la sensazione era comunque quella che qui da noi, a casa mia, nella mia metropolitana, mentre leggiamo il giornale, tutto questo non potrà accadere mai. Ma Madrid è stato come un punto di non ritorno, i morti di Madrid sono morti europei in una città europea. Ci accoglie nel nuovo club Israele, con un inquietante Le squadre di soccorso lavorano sulla carcassa del treno e coprono pietosamente i resti delle vittime dopo l’attentato terroristico alla stazione Atocha di Madrid, in cui sono morte più di 150 persone (con centinaia di feriti) Foto: SIR/Siciliani 10Piro04.qxd 28-05-2004 8:21 Pagina 51 ntropelo la PACE Libere riflessioni sulla difficile lettura della nostra contemporaneità benvenuti nel terrore esclamato a un’agenzia di stampa subito dopo la strage dei treni. Ci ritenevamo un po’ come degli intoccabili, ora non più. Che si fa in questi casi? Provo a condividere questo dubbio con le persone anziane che incontro in metropolitana. I più mi guardano in modo strano, come a cercare di ci si affida al caso e poi speriamo finisca subito. Ecco, speriamo che finisca, ma come? Penso, bel clima per cominciare il Millennio. Penso alle campagne, alle conventions, ai programmi organizzati per lanciare, nel settembre del 2000, il Millenium Development Goals, il programma del millennio, finalmente, tutti uniti per la riduzione della povertà e il miglioramento della vita sul pianeta! Gli obiettivi del millennio li vedo qui, in metropolitana, tutte le mattine, vedo l’informazione Foto: WHS caricare gli animi di odio, vedo la paura dell’altro, la voglia capire perché mai qualcuno di chiudere le frontiere, la gli rivolga la parola. Ci si abi- guerra che diventa un inevitatua è la risposta più quotata; bile strumento di politica e si continua a con dignità si riapfare la vita di propria di un posto Ma Madrid tutti i giorni, nella storia. è stato come d’altronde è sta- un punto di non Vedo tanto progresto sempre così; so e tanta paura. ritorno, i morti qualcuno, pochi 20 marzo. Sono tradi Madrid in verità, cerca scorsi nove giorni sono morti di rassicurarmi dalla tragedia spaeuropei in una città europea. 10-04 51 10Piro04.qxd 10-04 52 28-05-2004 8:21 Pagina 52 Sacco a con Sacco a contropelo Spetta soprattutto gnola. Decido ciate negli Stati a noi, società di partecipare Uniti e poi Madrid, civile d’Europa, alla marcia della Tokyo, Barcellona, premere sui nostri pace. La marcia Londra, Roma aprappresentanti era stata lanciata punto. politici per molto prima delMi fermo con Le ricordare che l’attentato di MaDonne in Nero. proprio l’allora drid da United Tra le tante, ce n’è Comunità Europea for Peace and un gruppo che nacque come Justice (Ufpj), il porta un telo nero risposta politica movimento pacon lettere coloraalla più tremenda cifista americate, si legge osiamo avventura del no che aveva la pace. Mi piace il Novecento: la lanciato un aptermine osare. seconda guerra pello per fare Mi sembra inevitamondiale. del 20 marzo, bile osare la pace, anniversario dell’avvio della non mi piace questo circolo guerra statunitense contro l’I- vizioso da cui non sembra inraq, una Giornata Globale di travedersi la via di uscita. Azione per chiedere il ritiro im- Se proprio devo osare, oso la mediato delle truppe dall’Iraq pace. Ma come? Qualcuna mi risponde dicene la pace in Medio Oriente. All’appello aveva risposto sia il do che bisogna ristabilire un Forum Sociale Europeo di Pa- tavolo di concertazione interrigi, che il Forum Sociale Mon- nazionale. diale di Mumbai e così 250 ma- Insomma a me non va che nifestazioni erano state annun- sembri tutto un regolamento di conti, come ai tempi degli sceriffi e degli indiani. Certo il paragone è un po’ forte, ma è pur vero che produttori cinematografici e bravi attori alla fine hanno costruito per bene l’immagine degli indiani d’America, buoni contro cattivi, questa è la storia. Continuo ad aggirarmi fra i manifestanti. Ci sono gli scout, alcuni partiti politici, le associazioni, i gonfaloni dei comuni, le reti, ma soprattutto tanta gente. Per ore sfilano tra le strade di Roma, sembra un fiume. Dal palco nessun intervento di leader, ma le Carovane per la Pace che sono nate in tante regioni d’Italia. Vogliamo essere il sud che siamo, senza per forza dover imitare un nord, esclama il portavoce della Carovana del Sud, viene da Scanzano Jonico, il piccolo comune che si è Foto: SIR/Siciliani Foto: Stefano Della Rovere 10Piro04.qxd 28-05-2004 8:21 Pagina 53 ntropelo opposto al sito unico di scorie radioattive. Loro la pace l’hanno osata davvero. Certo nell’intricato panorama internazionale del mondo attuale non è così semplice, si tratta di lavorare sodo, immaginazione e senso di responsabilità, altrimenti il rischio è di diventare un fenomeno folkloristico, la pace come l’ambiente, tutti d’accordo, ma poi, nella realtà? Spetta soprattutto a noi, società civile d’Europa, premere sui nostri rappresentanti politici per ricordare che proprio l’allora Comunità Europea, che oggi conosciamo come Unione Europea, nacque come risposta politica alla più tremenda avventura del Novecento, quella seconda guerra mondiale che aveva lasciato le coscienze squarciate nel ventre della civiltà occidentale. Anche in quel caso si Nell’intricato che si allarga, se osò, ma la pace panorama ne continua a parappunto. Torno a casa e il internazionale del lare nei giorni primo telegiorna- mondo si tratta di successivi, si parlavorare sodo, la di squadrismo, le che vedo, non apre con il milio- immaginazione e si interviene dalle senso di colonne dei giorne di persone che responsabilità, nali, si rievoca il hanno sfilato, ma altrimenti il Settantasette, incon qualcosa di rischio è di somma si parla di cui non mi ero diventare un questo, ma non nemmeno accorfenomeno del resto, di come ta, io come i tancontinuare a lavotissimi altri, un folkloristico. rare per la pace. episodio che si è perso nella moltitudine gio- Nel Settantasette avevo pochi anni e dell’urgenza di questi cosa. Il giorno dopo tutti i quoti- personaggi di essere sempre diani aprono con titoli che al centro dell’attenzione, mi non parlano assolutamente spaventa solo l’effetto collané della marcia, né dei con- terale: nella comunicazione, tenuti della marcia, ma dello si sa, un buon comunicatore stesso episodio, si tratta della è quell’attore che, pur non contestazione a base di fischi interpretando bene nessuna contro il leader dei DS Piero parte, riesca sempre ad occuFassino ad opera dei disob- pare la scena. Il rischio è che ci si renda invisibili per ecbedienti. ! La polemica è talmente calda cesso di esposizione. Foto: Stefano Della Rovere 10-04 53