lezioni di filosofia - Cooperativa Cattolico

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lezioni di filosofia - Cooperativa Cattolico
Cooperativa
Padri filippini
Cattolico-democratica di Cultura
della Pace
LEZIONI DI FILOSOFIA
Il problema di Dio
nel pensiero del Novecento
Brescia, Sala Bevilacqua, via Pace n. 10, ore 18
5 aprile 2013
Giovanni Invitto
Professore Ordinario di Filosofia Teoretica
nell’Università del Salento
Jean-Paul Sartre
9 aprile 2013
Francesco Miano
Professore Ordinario di Filosofia Morale
nell’Università di Roma Tor Vergata
Karl Jaspers
19 aprile 2013
Angela Ales Bello
Professore emerito di Storia della Filosofia Contemporanea
nell’Università Lateranense di Roma
Edith Stein
www.ccdc.it
Jean-Paul Sartre (Parigi, 1905-1980), oltre ad essere filosofo, è stato anche scrittore di romanzi, opere teatrali e saggi partecipando attivamente - insieme a Simone de Beauvoir, la compagna della sua vita - alla vita culturale e politica del suo tempo. Negli
anni Trenta ha maturato l’interesse per l’analisi fenomenologica di Husserl e Heidegger svolgendola nei termini di un esistenzialismo ateo, che ha poi sviluppato - nel secondo dopoguerra e dopo aver partecipato alla resistenza - nella direzione di un marxismo
critico. Le considerazioni che Sartre sviluppa nel suo saggio di ontologia fenomenologica L’essere e il nulla (1943) mostrano che
di fronte all’“in sé” del mondo, alla realtà fattuale sta il “per sé” della coscienza, che è nel mondo ma che allo stesso tempo è radicalmente diversa da esso (“è un nulla di essere”), proprio perché non è una realtà, ma è possibilità ovvero libertà. La libertà è così
costitutiva della coscienza e l’uomo è condannato ad essere libero. Tutti i valori si danno perché c’è l’uomo. Questo significa che essi
non hanno alcun fondamento (l’uomo è un Dio mancato). Ma se Dio non esiste, l’uomo - come Sartre sostiene ne L’esistenzialismo è
un umanismo (1946) - è allora il demiurgo del proprio avvenire, “l’uomo inventa l’uomo”. Ma volendo la sua libertà, egli deve anche
volere responsabilmente la libertà degli altri, lottando per liberarli dall’oppressione in cui si trovano. Proprio in nome della libertà
Sartre però rifiuta - nella Critica della ragione dialettica (1960) - il materialismo dialettico. Il marxista per lui ha infatti trasformato il
marxismo in “un sapere eterno”, i cui concetti sono Diktat e, poiché esso ha dissolto gli uomini “in un bagno di acido solforico”, “l’esistenzialismo ha potuto rinascere e mantenersi perché affermava la realtà degli uomini”.
Karl Jaspers (Oldenburg, 1883-Basilea, 1969) si laurea in medicina nel 1908 e ottiene la libera docenza in psicologia nel 1913.
Si dedica poi alla filosofia che insegna presso l’Università di Heidelberg dal 1922. Per la sua opposizione al regime nazista viene
esonerato dall’insegnamento dal 1937 al 1945. Nel 1948 si trasferisce all’Università di Basilea. Negli anni del dopoguerra interviene
attivamente nelle questioni di attualità, tra cui la responsabilità del popolo tedesco nei confronti del nazismo e il problema della
bomba atomica. Per Jaspers la scienza è conoscenza di oggetti e non offre il senso del mondo. Compito della filosofia è la chiarificazione dell’esistenza, la ricerca dell’essere. La ragione cerca l’essere e avverte che la possibilità è la dimensione più autentica per il
singolo, ma comprende che si sceglie sempre una data situazione e che quindi la libertà sembra ridursi alla coscienza della necessità. Si sperimenta allora il naufragio, ma proprio in esso avviene l’apertura dell’esistenza alla trascendenza dell’essere, sia pure solo
nella forma della cifra, del simbolo. Sono le situazioni-limite (essere sempre in una situazione, non poter vivere senza lotta e senza
dolore, essere destinati alla morte) quelle in cui la trascendenza vien sempre intravista, anche se mai conosciuta completamente.
Di conseguenza, l’uomo religioso è non dogmatico e sempre rispettoso nei confronti di quelle filosofie che cercano quell’unica
verità che è al di là di tutte le verità e che è l’orizzonte che le trascende tutte e verso cui tutte si muovono. Tra le sue opere principali:
Psicopatologia generale (1913); Psicologia delle visioni del mondo (1919); Filosofia (1932), in tre volumi (Orientazione filosofica nel
mondo; Chiarificazione dell’esistenza; Metafisica); Della verità (1948); La fede filosofica di fronte alla rivelazione (1962).
Edith Stein (Breslavia, 1891 - Auschwitz, 1942) è stata allieva di Husserl a Gottinga, dove nel 1916 si laurea in filosofia con una
dissertazione intitolata “Sul problema dell’empatia”, e sua assistente a Friburgo, contribuendo, tra l’altro, a riordinare i manoscritti
husserliani pubblicati poi come secondo e terzo volume delle Idee per una nuova fenomenologia pura. L’incontro con Max Scheler
consente alla Stein, che discendeva da una famiglia ebraica ma che negli anni dell’università si dichiarava atea, di entrare in contatto con la concezione religiosa cattolica e di maturare progressivamente, anche dopo la lettura della Vita di santa Teresa d’Avila,
la scelta della conversione, culminata nel battesimo (1922). In questi anni, attraverso la frequentazione di studiosi come il gesuita
padre Erich Przywara, avvia un’assidua frequentazione dei pensatori cristiani, in particolare di Tommaso d’Aquino. Nasce così in lei
il progetto di inserire la dottrina dell’intenzionalità, propria della scuola fenomenologica, nella rielaborazione della filosofia scolastica. Dopo aver insegnato filosofia al Deutsches Institut di Münster, nel 1934 entra nel Carmelo di Colonia e assume il nome di
suor Teresa Benedetta della Croce. Per sfuggire alle persecuzioni razziali dei nazisti, nel 1938 si rifugia a Echt, in Olanda; ma da qui
viene prelevata nell’agosto del 1942 e trasferita ad Auschwitz. Tra le sue opere principali si possono ricordare, Potenza e atto. Studi
per una filosofia dell’essere (postuma, 1988), Essere finito ed essere eterno. Per una elevazione al senso dell’essere (postuma, 1950)
e “Scientia crucis”. Studio su Giovanni della Croce (postuma, 1950). Nel 1998 papa Giovanni Paolo II l’ha proclamata santa e l’anno
successivo l’ha dichiarata compatrona d’Europa.
Giovanni Invitto è professore ordinario di Filosofia Teoretica presso l’Università del Salento. Le sue ricerche hanno riguardato soprattutto la filosofia italiana e la filosofia francese contemporanee con particolare attenzione alle figure di Merleau-Ponty e di
Sartre. Negli ultimi anni i suoi interessi si sono integrati con il tema della filosofia come narrazione. In particolare, ha prodotto alcuni
testi sul rapporto tra cinema e filosofia. Tra le sue pubblicazioni: Merleau-Ponty e la filosofia come vigilanza, Milella, Lecce 1981;
Scienza, etica, politica: saggi sulla filosofia italiana contemporanea, Milella, Lecce 1988; Sartre: dal “gioco dell’essere” al lavoro ermeneutico, Angeli, Milano 1988; Sartre. Dio: una passione inutile, Messaggero di S. Antonio, Padova 2001; Fra Sartre e Wojtyla: saggi su
fenomenologie ed esistenze, Mimesis, Milano 2007; La misura di sé, tra virtù e malafede, Mimesis, Milano 2012.
Francesco Miano è professore ordinario di Filosofia Morale presso l’Università di Roma Tor Vergata. Fa parte della Consulta nazionale universitaria per gli studi filosofici e del Comitato direttivo della Società di Filosofia morale. Si occupa di filosofia contemporanea e, in particolare, di problematiche antropologiche, etiche e politiche. Tra le sue pubblicazioni: Etica e storia nel pensiero di Karl
Jaspers, Loffredo, Napoli 1993; Appropriazione e dialogo: la storia della filosofia in Karl Jaspers, Ler, Napoli-Roma 1999; Dimensioni
del soggetto: alterità, relazionalità, trascendenza, Ave, Roma 2003; Responsabilità, Guida, Napoli 2009; Un paese che spera: parole
chiave per il futuro dell’Italia, Ave, Roma 2010.
Angela Ales Bello è professore emerito di Storia della Filosofia Contemporanea presso l’Università Lateranense di Roma. Dopo
la laurea e la specializzazione in filosofia alla Sapienza di Roma, si è dedicata soprattutto ad approfondire la fenomenologia di Husserl, studiando anche altri autori della sua scuola. È una delle più importanti specialiste del pensiero di Edith Stein, di cui cura l’edizione italiana delle opere presso Città Nuova Editrice. Tra le sue pubblicazioni: Husserl. Sul problema di Dio, Studium, Roma 1985;
Fenomenologia dell’essere umano. Lineamenti di una filosofia al femminile, Città Nuova, Roma 1992; L’universo nella coscienza.
Introduzione alla fenomenologia di Edmund Husserl, Edith Stein, Hedwig Conrad-Martius, ETS, Pisa 2003; Edith Stein o dell’armonia:
esistenza, pensiero, fede, Studium, Roma 2009.