Industriali a 5 Stelle
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Industriali a 5 Stelle«Folgorati da Casaleggio» - Quotidiano Net - ... http://qn.quotidiano.net/primo_piano/2013/04/06/869449-industria... La Nazione Industriali a 5 Stelle «Folgorati da Casaleggio» Massimo Degli Esposti MILANO PROVE tecniche di Confindustria «a cinque stelle». Accadrà a Torino, a metà aprile, sotto forma di un summit di imprenditori (se ne attendono 150 almeno) raccolti per ascoltare dal vivo il verbo di Grillo. Ma anzichè chiamarsi «C5S», come logica vorrebbe, la neonata Confederazione — ... Massimo Degli Esposti MILANO PROVE tecniche di Confindustria «a cinque stelle». Accadrà a Torino, a metà aprile, sotto forma di un summit di imprenditori (se ne attendono 150 almeno) raccolti per ascoltare dal vivo il verbo di Grillo. Ma anzichè chiamarsi «C5S», come logica vorrebbe, la neonata Confederazione — che i fondatori preferiscono definire un «thik tank» — si chiama in realtà ConfAPRI, forse alludendo al fatto che gli imprenditori, gli economisti e i professionisti che l’hanno voluta intendono «aprire» al nuovo che avanza sotto le bandiere di Grillo e Casaleggio. Ciò che ha fatto scattare la corrispondenza di amorosi sensi è il comune, insistente richiamo ai concetti di «competenza» e di «meritocrazia». Non a caso, tra i promotori spicca il consigliere di Assolombarda Arturo Artom, che con il suo Rinascimento italiano tentò di assemblare una lista elettorale di «meritevoli», poi incagliatasi sul problema firme. SFUMATA la salita in politica, Artom e i suoi hanno avuto abboccamenti con Oscar Giannino e lista Monti, accenni di dialogo con Pd e Pdl caduti nel vuoto, finchè hanno trovato approdo in Veneto dove il fondatore ed ex proprietario di Permastileesa Massimo Colomban stava lanciando, appunto, ConfAPRI, acronimo di Confederazione delle attività produttive italiane. Al battesimo del 9 febbraio, nella «reggia» di Colomban a Castelbrando, il duo Casaleggio-Grillo furono accolti dagli applausi di un centinaio di self made man del triveneto. In prima fila Artom. La replica, in miniatura, si è avuta giovedì scorso in un pranzo a Milano. Con Artom e Casaleggio, il patron del Fernet Niccolò Branca, l’ad di Tre Più Silvio Santambrogio e altri quattro piccoli imprenditori brianzoli. A sentire Artom, i commensali hanno scoperto che le idee a Cinque stelle sono «esattamente quelle che abbiamo noi: merito, competenza, meno burocrazia, meno tasse, più liberalizzazioni». E Casaleggio, che Artom apprezza «da molti anni» ha «una visione limpida di quel che serve all’Italia». Secondo lui «non ha l’angoscia del governo» ma intende lanciare «una rivoluzione istituzionale che rivaluti, come è giusto, la centralità del Parlamento». Intanto chi governa? «Non importa, si facciano subito le leggi che servono al Paese e alle imprese». Non si scandalizzerebbe di un Casaleggio a Palazzo Chigi («la competenza si acquisisce se le idee sono chiare e c’è disponibilità ad ascoltare») e per il Quirinale vedrebbe «una personalità dell’arte, della cultura o della moda, le eccellenze per cui siamo conosciuti nel mondo».