2011-2 - Parrocchia di Tarzo
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2011-2 - Parrocchia di Tarzo
«Voce amica» ca» Voce amica Bollettino Parrocchiale di Tarzo Ar fanta Corbanese Marzo-Aprile 2011 - Anno XLVIII - numero 2 Alcuni suoi pensieri www.parrocchiaditarzo.it Karol Wojtyla L’EMIGRAZIONE “L’emigrazione è un fenomeno di massa del nostro tempo, che tocca tutti i continenti e solleva gravi problemi umani e spirituali. Essa è per la Chiesa un invito ad essere più missionaria, a porsi davanti al fratello straniero, a rispettarlo, a testimoniare la sua fede e la sua carità e ad accogliere l’apporto positivo dell’altro. Vento di speranza per il mondo intero (Roma, 15/03/1979 Congresso Mondiale sulle Migrazioni) IL MALE “La radice del male sta all’interno dell’uomo. Il rimedio, perciò, parte ancora dal cuore. E’ qui che il Signore ci vuole condurre: dentro di noi. Tutto questo tempo che precede la Pasqua è un costante invito alla conversione del cuore. Carissimi, abbiate dunque il coraggio del pentimento; e abbiate anche il coraggio di attingere alla grazia di Dio dalla confessione sacramentale. Questo vi farà liberi! (Roma, 10/04/1979 discorso agli studenti universitari) LO SPORT “La vostra professione, che esige tanto impegno di preparazione e che è così apprezzata dalle folle, incoraggi voi e i vostri colleghi ad essere, oltre che campioni nello sport, anche egregi campioni nella vita, capaci di distinguersi nella ricerca dei veri valori che rendono l’uomo grande come persona umana, cioè lo rendono più uomo. (Roma, 10/06/1983 ai dirigenti e giocatori della Roma calcio) AGLI ANZIANI ED AMMALATI “Rivolgendo il mio pensiero a voi, cari anziani e ammalati, vi esprimo la mia viva comprensione per le vostre sofferenze. Voglio esortarvi ad essere sempre sereni e fiduciosi, ben sapendo che l’intera storia dell’umanità fa parte di un disegno d’amore eterno e provvidenziale del Padre. Confidate sempre nel Signore e in Maria santissima: la recita del Rosario vi accompagni e vi consoli!” (Taranto, 28/10/1989 discorso alla cittadella della Carità) I BAMBINI “I bambini della terra, in questo tempo che stiamo vivendo, sono il germoglio del terzo millennio: essi invocano per il loro domani, fermenti di pace, l’eredità di un mondo unito e solidale. Il mondo, così bisognoso di pace, si metta in ascolto della loro implorazione! I piccoli incarnano le speranze, le attese, le potenzialità del genere umano: sono testimoni e maestri di speranza. Non spegniamo la speranza nel loro cuore, non soffochiamo le loro aspettative (Angelus 1996) di pace”. AI GIOVANI “Anch’io come voi ho avuto vent’anni! Mi piaceva fare sport, studiavo e lavoravo. Avevo desideri e preoccupazioni: cercavo di dare un senso alla mia vita. L’ho trovato nella sequela del Signore Gesù! La giovinezza è il momento in cui anche tu, caro ragazzo, cara ragazza, ti domandi che cosa fare della tua esistenza, come contribuire a rendere il mondo un po’ migliore, come promuovere la giustizia e costruire la pace. Se saprai aprire il cuore e la mente con disponibilità, scoprirai “la tua vocazione”, quel progetto cioè che da sempre Iddio, nel suo amore, ha pensato per te”. (Berna, 05/06/2004 ai giovani cattolici della Svizzera) Il 16 ottobre 1978, quando il nuovo Papa, Karol Wojtyla, fu annunziato in piazza San Pietro, molti si chiesero chi fosse. Oggi sembra una domanda assurda, perché è stato forse l’uomo più conosciuto del Novecento. David Maria Turoldo, all’inizio ha intuito chi fosse il nuovo Papa: «Wojtyla, sei il vento della speranza non vinta dai reticolati di Auschwitz, e non solo per la tua Polonia. Vento di speranza oltre tutte le frontiere». Sì, Giovanni Paolo II è stato il “vento della speranza”, non vinto dall’occupazione nazista e dal regime comunista. Un vento che, con il suo pontificato, ha ravvivato: il cristianesimo intimidito e perseguitato dell’Est, la Chiesa occidentale sotto scacco della modernizzazione e il cattolicesimo del Terzo mondo. ….. Sono importanti anche le immagini, perché è stato un uomo che ha sempre (Continua a pagina 2) Sommario Comunità cristiana Cronaca Notizie dal Comune Arfanta: paese mio Voce di Corbanese Parrocchia di Tarzo Alpini - Pro Loco Angolo dei ricordi Anagrafe Offerte 1-7 8-12 13-14 15-16 17-19 20-24 25 26 27 28 «Voce amica» pagina 2 (Seegue dalla prima pagina) parlato con i gesti, con il corpo, con l’incontro. Dopo l’elezione ha praticato su scala mondiale il “culto” dell’incontro con i singoli e le folle, ma era un uomo che parlava poco, interrogava e ascoltava molto. I suoi viaggi sono stati strumenti fondamentali del suo ministero. Nella crisi del cattolicesimo lancia il suo messaggio: «Non abbiate paura». Non è rassegnato alla divisione dell’Europa tra Est e Ovest; non crede - come molti in Occidente - che il comunismo abbia una lunga vita; non pensa che la sua Chiesa si debba far dettare la propria agenda delle scelte dal mondo moderno. Ma non è un tradizionalista, anzi guarda agli uomini e al mondo con viva simpatia. Conservatore o progressista? Si chiedono in Occidente. Giovanni Paolo II sconvolge queste categorie con la forza della sua fede e della sua umanità. È il Papa del Concilio, a cui ha partecipato da vescovo e a cui si richiama costantemente. Per lui il Vaticano II può rendere la Chiesa del XX secolo capace di evangelizzare il mondo. Il Papa vuol essere un evangelizzatore, fin dal primo viaggio nel Messico laicista. E’ criticato dal mondo laico per la strenua difesa della vita contro l’aborto o le manipolazioni genetiche. Si impone come il leader vittorioso sul comunismo nel 1989, una transizione pacifica che sconfigge l’idea che ogni cambiamento debba avvenire con la violenza rivoluzionaria. È uomo di pace: mediatore tra Cile e Argentina a rischio di guerra; difensore delle vittime della violenza nei Balcani; disperato per il genocidio nel cattolico Ruanda. È un grande amico degli Stati Uniti e partecipe del dolore americano per l’11 settembre 2001, tuttavia si schiera contro le due guerre americane all’Irak, temendo diventino uno scontro di civiltà. Wojtyla è uomo del dialogo non solo tra i cristiani, proponendo loro di discutere insieme il servizio papale nel quadro della ricerca dell’unità; ma lo è pure con l’ebraismo con cui sente un legame profondo (nel 1986, primo Papa, visita la sinagoga di Roma), con l’Islam e le altre religioni. Nel 1986, di fronte all’Occidente scettico sul ruolo delle religioni, convoca ad Assisi i leader delle religioni per pregare gli uni accanto agli altri, non più - come disse- gli uni contro gli altri. Papa per 27 anni, Giovanni Paolo II continua il suo servizio prigioniero di un corpo stremato dalla malattia. La sua tenacia mostra come il servizio papale sia stato per lui una testimonianza e non un ufficio, seppure altissimo. Alla sua morte il mondo intero si raccoglie attorno alla sua bara realizzando un grande evento ecumenico. Tratto da un art. di Andrea Riccardi LA SUA BIOGRAFIA Le poche immagini della sua infanzia e giovinezza danno conto della storia triste di Karol Józef Wojtyla nato in una Polonia che ha da poco riacquistato la sua indipendenza (1920). Nasce, infatti, il 18 maggio 1920 a Wadowice, città a 50 chilometri da Cracovia, ultimo dei tre figli di Karol Wojtyla e di Emilia Kaczorowska, che morì nel 1929. Suo fratello, medico, maggiore Edmund morì nel 1932 e nel 1941 suo padre sottufficiale dell’esercito. La sorella Olga era morta prima che lui nascesse. Fu battezzato il 20 giugno 1920 nella chiesa parrocchiale di Wadowice da don Franciszek Zak. A 9 anni ricevette la Prima Comunione e a 18 anni il sacramento della Cresima. Terminati gli studi nella scuola superiore Marcin Wadowita di Wadowice, nel 1938 si iscrisse all’Università Jagellónica di Cracovia. Quando le forze di occupazione naziste chiusero l’Università nel 1939, il giovane Karol lavorò dal 1940 al 1944 in una cava e poi nella fabbrica chimica Solvay per potersi guadagnare da vivere ed evitare la deportazione in Germania. Wojtyla si forgia nel crogiuolo del dolore della guerra. A partire dal 1942, sentendosi chiamato al sacerdozio, frequentò i corsi di formazione del seminario maggiore clandestino di Cracovia, diretto dall’arcivescovo cardinale Adam Stefan Sapieha. Nel contempo, fu uno dei promotori del Teatro Rapsodico, anch’esso clandestino. Al termine della guerra, continuò i suoi studi nel seminario maggiore di Cracovia, nuovamente aperto, e nella facoltà di Teologia dell’Università Jagellónica, fino alla sua ordinazione sacerdotale avvenuta a Cracovia il 1° Marzo-Aprile 2011 novembre 1946, per le mani dell’arcivescovo Sapieha. A Roma, sotto la guida del domenicano francese Garrìgou-Lagrange, consege nel 1948 il dottorato in Teologia, con una tesi sul tema della fede nelle opere di san Giovanni della Croce. In quel periodo, durante le sue vacanze, esercitò il ministero pastorale tra gli emigranti polacchi in Francia, Belgio e Olanda. Lo stesso anno, rientra in Polonia, e fa il coadiutore nella parrocchia di Niegowic, vicino a Cracovia, e in quella di San Floriano, in città. Fu cappellano degli universitari fino al 1951, quando riprese i suoi studi filosofici e teologici. Più tardi, divenne professore di Teologia morale ed etica nel seminario maggiore di Cracovia e nella facoltà di Teologia di Lublino. Il 4 luglio 1958 Pio XII lo nominò vescovo titolare di Ombi e ausiliare di Cracovia. Ricevette l’ordinazione episcopale il 28 settembre 1958 nella cattedrale del Wawel (Cracovia), dalle mani dell’arcivescovo Eugeniusz Baziak. Il 13 gennaio 1964 fu nominato arcivescovo di Cracovia da Paolo VI, che lo creò cardinale nel Concistoro del 26 giugno 1967. Durante il Concilio Vaticano II (19621965) diede un contributo importante nell’elaborazione della costituzione Gaudium et spes. Prese parte anche alle cinque assemblee del Sinodo dei vescovi anteriori al suo Pontificato. Viene eletto Papa il 16 ottobre 1978, 263° successore di Pietro, e assume il nome di Giovanni Paolo II. Il suo pontificato, durato 26 anni, 5 mesi e 17 giorni, è stato uno dei più lunghi della storia della Chiesa. Più di ogni Papa precedente ha incontrato il popolo di Dio e i responsabili delle nazioni. Nelle 1166 udienze generali del mercoledì hanno partecipato oltre 17 milioni di pellegrini, senza contare tutte le altre udienze speciali e le cerimonie religiose, nonché i milioni di fedeli incontrati durante le visite pastorali. Numerose anche le personalità governative ricevute in udienza in 38 visite ufficiali, in 738 incontri con capi di Stato e in 246 udienze o incontri con primi ministri. Nel 1985 dette avvio alle Giornate mondiali della gioventù. Nelle 19 edizioni che si sono tenute nel corso del suo pontificato hanno partecipato milioni di giovani in varie parti del mondo. Mentre la sua attenzione per la famiglia si è espressa con gli incontri mondiali delle famiglie da lui iniziati a partire dal 1994. Sotto la sua guida la Chiesa ha celebrato il Grande Giubileo del 2000 (8 milioni di pellegrini), secondo le linee indicate con la Let- Marzo-Aprile 2011 «Voce amica» pagina 3 LA SUA ATTENZIONE AL MONDO DEL LAVORO don Basilio Sartori e don Romano Lucchetta già parroci di Tarzo tera apostolica Tertio millennio adveniente. Essa poi si è affacciata al nuovo evo, ricevendone indicazioni nella Lettera apostolica Novo millennio ineunte, nella quale si mostrava ai fedeli il cammino del tempo futuro. Con l’Anno della Redenzione (1984), l’Anno Mariano (1988) e l’Anno dell’Eucaristia (2005), Giovanni Paolo II ha promosso il rinnovamento spirituale della Chiesa. Ha dato un impulso straordinario alle canonizzazioni e beatificazioni. Ha celebrato 147 cerimonie di beatificazione nelle quali ha proclamato1338 beati e 51 canonizzazioni per un totale di 482 santi. Ha proclamato dottore della Chiesa santa Teresa di Gesù Bambino. Ha allargato il Collegio dei cardinali, creandone 231 in 9 Concistori. Ha convocato anche 6 riunioni plenarie del Collegio cardinalizio. Ha presieduto 15 assemblee del Sinodo dei vescovi: 6 generali ordinarie fra il 1980 ed il 2001, una assemblea generale straordinaria (1985) e 8 assemblee speciali fra il 1980 ed il 1999. Tra i suoi documenti principali si annoverano 14 Encicliche, 15 Esortazioni apostoliche, 11 Costituzioni apostoliche e 45 Lettere apostoliche. Ha promulgato il Catechismo della Chiesa Cattolica. Ha riformato i Codici di diritto canonico occidentale e orientale, ha creato nuove Istituzioni e riordinato la Curia romana. Giovanni Paolo II è morto il 2 aprile 2005 mentre volgeva al termine il sabato e si era già entrati nel giorno del Signore, ottava di Pasqua e domenica della divina misericordia. Da quella sera e fino all’8 aprile, quando hanno avuto luogo le sue esequie, più di tre milioni di pellegrini sono confluiti a Roma per rendergli omaggio. Il 28 aprile successivo, il Santo Padre Benedetto XVI ha concesso la dispensa dal tempo di cinque anni di attesa dopo la morte per l’inizio della causa di beatificazione e canonizzazione di Giovanni Paolo II e la causa è stata aperta ufficialmente il 28 giugno 2005 dal cardinale Camillo Ruini, vicario generale per la diocesi di Roma. Il 1° maggio 2011, papa Benedetto XVI presiede in piazza San Pietro a Roma la cerimonia di beatificazione del servo di Dio Giovanni Paolo II. Biografia tratta dal sito ufficiale della beatificazione www.karol-wojtvla.org VIAGGI APOSTOLICI NEL MONDO: 104 viaggi, 129 nazioni visitate, 617 città visitate, 1.162.615 chilometri percorsi VIAGGI APOSTOLICI IN ITALIA: 146 viaggi, 259 città visitate, 84.899 chilometri percorsi VISITE ALLA DIOCESI DI ROMA: 748 visite pastorali, 301 parrocchie visitate su 333 Un incontro imprevisto in Comelico Incontro con i lavoratori a Sesto San Giovanni il 21 maggio 1983 L’incontro con voi, carissimi uomini e donne del mondo del lavoro, mi è particolarmente caro perché il vostro è un mondo che sento tanto vicino anche per la diretta esperienza che a suo tempo ne ho fatto: anch’io ho vissuto la vita che voi state vivendo, la sua fatica, i suoi disagi, come anche le sue gioie e le sue speranze. Io so che cosa vuol dire entrare in una fabbrica e starvi tutte le ore utili della giornata, tutti i giorni della settimana, tutte le settimane dell’anno: l’ho appreso nella mia carne; non l’ho imparato dai libri. Una delle ragioni dell’odierna visita è proprio questa: testimoniare la mia partecipazione alle sofferenze di chi ha perso il posto di lavoro e alle ansie di chi ne vede insidiata la sicurezza. Quello dell’occupazione è “problema fondamentale”, come ho scritto nell’enciclica Laborem exercens, specialmente se lo si considera in rapporto ai giovani “i quali, dopo essersi preparati mediante un’appropriata formazione culturale, tecnica e professionale, non riescono a trovare un posto di lavoro e vedono penosamente frustrate la loro sincera volontà di lavorare e la loro disponibilità ad assumersi la propria responsabilità per lo sviluppo economico e sociale della comunità. pagina 4 «Voce amica» Marzo-Aprile 2011 VISITA DI BENEDETTO XVI NEL NORD EST I PAPI DELLA CHIESA 165. EUGENIO III, Pier Bernardo dei Paganelli da Pisa, beato, 15.2.1145 - 8.7.1153 Abate cistercense di provata moralità, saggezza, venne eletto papa in un momento tormentato nel quale prevalevano le tendenze politiche autonomistiche della città rispetto al papato. Questa volta non erano re o imperatori a premere sul papa, ma i capitani della città di Roma chiedevano di sottoporre la sua elezione alla loro approvazione. Il papa fu costretto a rifugiarsi prima nel monastero di Farfa, poi a Viterbo e Pisa, infine in Lombardia e in Francia. Fu allora che Bernardo di Chiaravalle scrisse una lettera ai romani chiedendosi se Roma fosse “diventata un corpo senza capo, senza occhi, senza luce”. Da Gerusalemme giungevano notizie di una situazione difficile. I contrasti tra i vari eserciti crociati avevano offerto la possibilità di riprendere la lotta per la riconquista di Gerusalemme. Eugenio III lanciò l’idea di una seconda Crociata e chiese al re di Francia di guidarla e come assistente spirituale a Bernardo di Chiaravalle. Mentre si stava preparando la crociata, votata al fallimento, a Roma la situazione era di grande caos. Eugenio III tornò a Roma con Federico Barbarossa che gli aveva promesso aiuti in cambio della incoronazione. Ma il 8 luglio 1153 il Papa morì a Tivoli senza combinare nulla di quanto era nei suoi programmi. 166. ANASTASIO IV, romano, 12.7.1153 – 3.12.1154 Corrado detto della Suburra era nipote di Onorio II, Cardinale vescovo di Sabina dal 1126 e Vicario per l’Italia di Innocenzo II. Venne scelto nonostante le sua avanzata età, per la sua esperienza diplomatica. Si limitò a smorzare le controversie, come la delicata questione del vescovado di Magdeburgo. Morì il 3 dicembre 1154 con il merito di aver riportato a Roma una breve tregua di pace. 167. ADRIANO IV, 4,5.12.1154 – 1.9.1159 Nicholas Breakspear, unico inglese a salire sulla cattedra di Pietro, era un frate agostiniano di Avignone. Venne eletto vescovo di Albano e Legato per la Norvegia nel 1152. Per reprimere le forti agitazioni di Roma e le sommosse popolari suscitate da Arnaldo da Brescia con le sue focose prediche contro il malcostume. Adriano IV sollecitò l’aiuto di Federico I Barbarossa, incoronandolo imperatore in cambio del suo intervento. Ma i rapporti con il Barbarossa non durarono a lungo, perché pretendeva diritti regali a favore dell’Impero secondo quanto sancito nella dieta di Roncaglia nel 1153. Il papa, convinto sostenitore della supremazia del papato sui regni terreni, morì il 1 settembre 1159 in condizione di povertà. AN G Che cosa è CA D OL l’Eucaristia? TE EL O CH E’ il sacrificio stesso esso del IS Corpo e del Sangue del Signore MO Gesù, che egli istituì uì per perpetuare nei secoli, fino al suoo ritorno, il sacrificio della Croce, affidando do così alla sua Chiesa il memoriale della sua Morte e Risurrezione. E’ il segno dell’unità, il vincolo della carità, il convito pasquale, nel quale si riceve Cristo, l’anima viene ricolmata di grazia e viene dato il pegno della vita eterna. Quando Gesù Cristo ha istituito l’Eucaristia? L’ha istituita il Giovedì Santo, “la notte in cui veniva tradito”, mentre celebrava con i suoi Apostoli l’Ultima Cena. Come l’ha istituita? Dopo aver radunato i suoi Apostoli nel Cenacolo, Gesù prese nelle sue mani il pane, lo spezzò e lo diede loro dicendo: “Prendete e mangiatene tutti: questo è il mio corpo offerto per voi”. Poi prese nelle sue mani il calice del vino e disse loro: “Prendete e bevetene tutti: questo è il calice del mio sangue per la nuova ed eterna alleanza, versato per voi e per tutti in remissione dei peccati. Fate questo in memoria di me”. (Da “Catechismo della Chiesa Cattolica” – Compendio) «Voce amica» Marzo-Aprile 2011 pagina 5 Vita della mamma di don Bosco (continuazione) Un lavoro da poco, ma un lavoro: Il primo lavoro di Giovannino. Un secondo elemento che Giovanni assorbe da sua madre, fino a farlo diventare sua normale mentalità, è il lavoro. Sua mamma lavora e i figli le danno una mano secondo le loro possibilità. La famiglia Bosco è povera. Tra le poche case dei Becchi, quella dei Bosco è la più povera di tutte: una costruzione a un piano, che fa da abitazione, fienile e stalla. In cucina ci sono i sacchi di granturco, e al di là di una sottile parete ruminano due mucche. Povertà vera, ma non miseria, perché si lavora da parte di tutti, e il lavoro del contadino rende poco (in quel tempo) ma rende. I muri sono nudi, però bianchi di calce. I sacchi di meliga sono pochi, ma vengono svuotati lentamente, e finiscono per bastare. Per questo i bambini di casa Bosco non sono sfiorati dalla tristezza, e nemmeno dall’aggressività, che sono il triste marchio con cui la miseria segna i più piccoli. Anche nella povertà si può essere felici, se ci si vuole bene, si lavora e si ha il senso del sacrificio. Giovanni ha quattro anni, quando sua madre gli assegna le prime tre o quattro verghe di canapa macerata da sfilacciare. Un lavoro da poco, ma un lavoro. Comincia in questa maniera a dare il suo piccolo contributo alla famiglia, che vive per il lavoro di tutti. Giovanni ha cinque anni, Giuseppe sette, quando Margherita li manda a pascolare i pochi tacchini. Mentre gli animali danno la caccia ai grilli, i fratellini giocano, corrono, si arrampicano. Ma tengono d’occhio i tacchini, perché la mamma gliel’ha detto: «È un lavoro. Dovete farlo bene». Un sacco nella siepe Un giorno, interrompendo il gioco e contando sulle dita, Giuseppe grida che manca un tacchino. Cercano affannati. Niente. Un tacchino è un affare grosso, non può sparire così. Girano attorno a una siepe, e Giovanni vede un uomo. Pensa di colpo: «L’ha rubato lui». Chiama Giuseppe e si avvicina risoluto: restituiteci il tacchino. Il forestiero li guarda meravigliato. Un tacchino? E chi l’ha visto? L’avete rubato voi. Tiratelo fuori. Altrimenti grideremo «al ladro» e vi prenderanno a basto- nate. Due bambini si possono far correre con quattro sculaccioni. Ma la risolutezza di quei due lo mette a disagio. Ci sono contadini che lavorano poco lontano, e se si mettono a urlare, può capitare di tutto. Va a tirare fuori dalla siepe un sacco, e cava il tacchino. Volevo soltanto farvi uno scherzo. Non è uno scherzo da cristiano - rimbeccano i piccoli mentre se ne va. Alla sera, come sempre, rendiconto alla mamma. Avete corso un bel rischio. E perché? Prima di tutto non eravate sicuri che fosse lui. Ma non c’era nessun altro lì vicino. Questo non basta per chiamare uno ladro. E poi voi siete piccoli, e lui un uomo. Se vi avesse fatto del male? Allora dovevamo lasciarci prendere il tacchino? Avere coraggio non è male. Ma meglio perdere un tacchino che venire conciati per le feste. Uhm - mormora Giovanni pensoso - Sarà come dite voi, mamma. Ma era un tacchino bello grosso ….. Soddisfazione sulle foglie di granoturco Tra gli otto e i nove anni, Giovanni comincia a partecipare più attivamente al lavoro della famiglia, a condividerne la vita dura e austera. Si lavora da sole a sole, e il sole d’estate si alza presto. «Uomo che dorme non piglia pesci», diceva Margherita ai ragazzi destandoli all’alba. E forse Giovannino, imbambolato dal sonno, si sarà domandato molte volte dove fossero questi benedetti pesci. La colazione del mattino è puro e semplice nutrimento: una fetta di pane e acqua fresca. Giovanni impara a zappare, a falciare l’erba, a maneggiare la roncola, a mungere le mucche. Un vero contadino. I viaggi si fanno a piedi. La diligenza passa lontano, sulla strada di Castelnuovo, e costa. Alla sera, andando a dormire sul pagliericcio gonfio di foglie di granoturco, Giovanni sente la soddisfazione profonda di fare parte attiva di una famiglia che tira avanti, che vince le difficoltà, perché anche lui «dà una mano». Questa soddisfazione, gli psicologi la chiameranno «senso di appartenenza, senso di valorizzazione e di dignità»: elementi che danno il gusto di vivere, e che Don Bosco trasmetterà ininterrottamente ai suoi ragazzi e ai suoi Salesiani. A Valdocco una delle condanne più gravi che si potrà pronunciare per un ragazzo sarà la parola «poltrone». Sarà sinonimo di «estraneo alla famiglia», di «ragazzo senza dignità». Negli anni di Chieri e di Castelnuovo, Giovanni Bosco svilupperà questa dedizione normale al lavoro instillatagli da sua madre, e i sei laboratori che realizzerà in Valdocco saranno la traduzione concreta di questo modo di vedere e di stimare l’attività lavorativa dell’uomo. Per salvare le anime (che è il supremo scopo della sua vita) Don Bosco vedrà sempre l’indispensabilità del lavoro: condizione unica per realizzare l’amore che salva. A mons. Cagliero, negli ultimi anni, dirà: «Di’ a tutti i Salesiani che lavorino con zelo e ardore: lavoro, lavoro». E ancora: «Sono agli ultimi anni della vita. Ora tocca a voi lavorare, salvare la gioventù». (Da “Vita di mamma Margherita”, LDC). Dove Dio piange Un pensiero alla Chiesa che soffre (continua dal numero precedente) Per esprimere vicinanza alla Chiesa che, negli angoli più sperduti del mondo, combatte contro le ingiustizie, la povertà e le persecuzioni con la sola arma dell’amore e della parola di Dio, riportiamo qui l’elenco dei missionari e delle missionarie uccise nel corso del 2010 (dati Missio, l’animatore missionario) Nome ed età Nazionalità Luogo di morte Data di morte M. D. Pynheiro Reis, 31 J. Zhang Shulai, 55 M.Wai Yanhui, 32 C. S.Wotto, 83 H. Calero Alumia, 36 L. Ruiz Morales, 80 A. Aguila, 26 J. Kenord, 27 W. Sabieh, 30 T. S. Abdal, 30 C. Bakulene, 42 B. M. R. Amaral, 28 N. E. Komla, 35 M. Karczewski, 45 Brasile Cina Cina Messico Colombia Porto Rico (USA) Perù Haiti Iraq Iraq R.D. Congo Brasile Togo Polonia Brasile Mongolia Mongolia Messico Colombia Perù Perù Haiti Iraq Iraq R.D. Congo Brasile R.D Congo Ecuador 4 luglio 5 luglio 5 luglio 28 luglio 20 agosto 27 agosto 27 agosto 8 ottobre 31 ottobre 31 ottobre 8 novembre 20 novembre 5 dicembre 6 dicembre I missionari martiri sono stati 23, quasi due al mese; tra di loro, 13 avevano meno di trent’anni. Preghiamo perché la loro opera missionaria possa perdurare, con l’aiuto di Dio, oltre la loro morte, e perché i loro familiari trovino consolazione nella fede. David Casagrande «Voce amica» pagina 6 Marzo-Aprile 2011 IL MIRACOLO EUCARISTICO DI LANCIANO, 700 d.C. L’antica Anxanum dei Frentani conserva, da oltre dodici secoli, il primo e più grande Miracolo Eucaristico della Chiesa Cattolica. Tale prodigio avvenne nel sec. VIII nella piccola chiesa di San Legonziano, per il dubbio di un monaco Basiliano sulla presenza reale di Gesù nell’Eucaristia. Durante la celebrazione della Santa Messa, fatta la doppia consacrazione, l’ostia diventò Carne viva e il vino si mutò in Sangue vivo, raggrumandosi in cinque globuli irregolari e diversi per forma e grandezza. L’Ostia-Carne, come oggi si osserva molto bene, ha la grandezza dell’ostia grande attualmente in uso nella Chiesa Latina, è leggermente bruna e diventa tutta rosea se osservata i trasparenza. Il Sangue è coagulato, di colore terreo, tendente al giallo-ocra. La Carne, dal 1713, è conservata in un artistico Ostensorio d’argento, finemente cesellato, di scuola napoletana. Il Sangue è contenuto in una ricca ed an- tica ampolla di cristallo di Rocca. I Frati Minori Conventuali custodiscono il Miracolo fin dal 1252, per volere del vescovo di Chieti, Landulfo, e con Bolla pontificia del 12.05.1252. Precedentemente si erano succeduti i Monaci Basiliani fino al 1176 e i Benedettini fino al 1252. Nel 1258 i Francescani costruirono l’attuale Santuario che, nel ‘700, subì la trasformazione dallo stile romanicogotico in barocco. Il Miracolo fu collocato dapprima in una Cappella a lato dell’altare maggiore quindi, dal 1636, in un altare laterale della Navata, che conserva ancora l’antica custodia in ferro battuto e l’epigrafe commemorativa. Dal 1902 il Miracolo è custodito nel secondo tabernacolo dell’altare monumentale, fatto erigere dai Lancianesi, al centro del presbiterio. Alle varie ricognizioni ecclesiastiche condotte fin dal 1574 seguì, nel 1970-71 e ripresa in parte nel 1981, quella scientifica, compiuta dal Professore Odoardo Linoli, libero docente in Anatomia e Istologia Patologica e in Chimica e Microscopia Clinica, coadiuvato dal Prof. Ruggero Bertelli, dell’Università di Siena. Le analisi, eseguite con assoluto rigore scientifico e documentate da una serie di fotografie al microscopio, hanno dato questi risultati: la Carne è vera Carne. Il Sangue è vero Sangue. La Carne ed il Sangue appartengono alla specie umana. La Carne è un “CUORE” completo nella sua struttura essenziale. Nella Carne sono presenti, in sezione, il miocardio, l’endocardio, il nervo vago e, per il rilevante spessore del miocardio, il ventricolo cardiaco sinistro. La Carne ed il Sangue hanno lo stesso gruppo sanguigno: AB. Nel Sangue sono state ritrovate le proteine normalmente frazionate con i rapporti percentuali quali si hanno nel quadro siero-proteico del sangue fresco normale. Nel Sangue sono stati anche ritrovati i minerali: cloruro, fosforo, magnesio, potassio, sodio e calcio. La conservazione della Carne e del Sangue Miracolosi, lasciati allo stato naturale per dodici secoli ed esposti all’azione di agenti fisici, atmosferici e biologici, rimane un Fenomeno Straordinario. A conclusione si può dire che la Scienza, chiamata in causa, ha dato una risposta sicura ed esauriente circa l’autenticità del Miracolo Eucaristico di Lanciano. (da “L’Amico del Clero” di marzo 2011) PIANO PASTORALE DIOCESANO 2010/2011 Stile missionario della Chiesa continuazione - Se ci chiediamo quale debba essere la spiritualità e lo stile dell’impegno missionario che deve caratterizzare la vita battesimale, siamo nuovamente rimandati a Gesù. E’ sempre Gesù infatti il modello della Chiesa evangelizzatrice. Molti episodi della vita di Gesù sono esemplari del suo stile missionario, della capacità di farsi vicino, di accogliere, di entrare in profondo dialogo, di aprire il cuore alla speranza e alla fiducia e di risanare in profondità l’uomo ferito. Pensiamo, ad esempio, agli incontri di Gesù con la Samaritana, con Nicodemo, con Zaccheo, con la peccatrice in casa di Simone. - Il Piano Pastorale prende in considerazione il noto brano del vangelo di Luca che racconta l’incontro di Gesù risorto con i due discepoli di Emmaus, (Lc 24,13-35). - Gesù incontra non persone estranee, ma due discepoli in crisi. E’ questo un particolare prezioso, perché la delusione, il disorientamento e la stanchezza possono attraversare anche la nostra mente e il nostro cuore. Siamo oggi nella condizione di dover recare una bella notizia che spesso non è scontata neanche per noi cristiani. Vivere una vera fraternità Sentiamo di dover continuamente riascol- Gesù prende parte al loro camminare tare noi pure la notizia che allieta il cuore e chiede di essere ospitato nel loro ricerper poter poi proporla ad altri. care. Gesù conferma il suo stile inconfonEntrare in simpatia col camminare dibile messo in atto in numerosi altri suoi degli uomini incontri raccontati nei vangeli: è lui, spes- I due che camminano, che conversano so, a prendere l’iniziativa del primo passo, e discutono tra loro in ricerca di un senso dell’andare incontro, del farsi prossimo. da dare agli avvenimenti, sembrano essere, Così anche la Chiesa. Essa è costantemente nell’intenzione dell’evangelista, quasi un chiamata a non rinchiudersi in se stessa e a simbolo universale, una “icona” dell’umaniprendere l’ini- ziativa di andare nei luoghi tà che cammina nella storia, che di vita della gente. comunica in fraternità e - Gesù non viene subito Anno Pastorale 2010-2011 to Vene io Diocesi di Vittor cerca il senso delle cose riconosciuto. Il suo modo e degli avvenimenti di vivere Chiamati a riscoprire e a di fare e di dialogare è E: cui si è resa protagonista. AL SIM TTE BA À la DIGNIT preparazione all’atto di riGesù sembra apprezzare il singolo battezzato conoscimento che avverrà questi atteggiamenti. e la comunità cristiana in seguito. - Così la Chiesa. in missione - Così anche la Chiesa. Anch’essa è chiamata a nel mondo Essa sa che il riconoscientrare in simpatia col mento da parte degli uocamminare degli uomini, a mini del dono che essa incoraggiare il loro comuoffre va preparato da uno nicare, a favorire il loro stile di vera fraternità. incontrarsi e a condivideMario Introvigne re la ricerca di senso su (Continua) quanto accade nella scena del mondo. Marzo-Aprile 2011 «Voce amica» Santa Teresa di Gesù Bambino Pensieri... La perfezione consiste nel fare la volontà di Dio, nell’essere come vuole lui. L’amore di nostro Signore si rivela tanto bene nell’anima più semplice che non resiste affatto alla grazia, quanto nell’anima più sublime. Sulla terra non bisogna attaccarsi a nulla, neppure alle cose più semplici e innocenti, perché ci vengono a mancare quando meno ci si pensa. Non c’è che l’eterno che ci può contentare. Allo stesso modo in cui il sole illumina i grandi cedri ed i piccoli fiori da niente come se ciascuno fosse unico al mondo, così nostro Signore si occupa di ciascun’anima con tanto amore, quasi fosse la sola ad esistere. E come nella natura le stagioni tutte sono regolate in modo da far sbocciare nel giorno stabilito la pratolina più umile, così tutto risponde al bene di ciascun’anima. Un’anima in stato di grazia non ha nulla da temere dai demoni, i quali sono vigliacchi, capaci di fuggire davanti allo sguardo di una bambina. Non si può gustare un po’ di riposo fuorché nell’essere pronti a fare la volontà del buon Dio. Quant’è grande la nostra anima! Eleviamoci al di sopra di ciò che passa, teniamoci a distanza dalla terra. Più in alto l’aria è pura. Gesù si nasconde, ma si sa che non è lontano. Il Signore proporziona le prove alle forze che ci dà. È grande la mia gioia di essere senza gioia, per far piacere a Gesù. La gloria vera è quella che durerà eterna e per arrivare ad essa non è necessario compiere opere sfolgoranti, bensì nascondersi e praticar la virtù si che la mano sinistra ignori ciò che fa la destra (cfr. Mt 6,3). Che cos’è una piccola sofferenza sopportata con gioia, quando penso che per tutta l’eternità si potrà amare più perfettamente il buon Dio! Inoltre, soffrendo si possono salvare le anime. La morte è venuta a visitare un gran numero di persone che ho conosciute giovani, ricche, felici. Mi piace tornare col pensiero ai luoghi incantati ove esse hanno vissuto, e domandarmi dove sono, che cosa giovano loro i castelli, i parchi nei quali le ho viste godere le comodità della vita? E vedo che tutto è vanità e afflizione di spirito sotto il sole [Sir 2,11], che l’unico bene è amare Dio con tutto il cuore ed essere quaggiù poveri nello spirito. I giorni più radiosi sono seguiti da tenebre; soltanto il giorno della prima, unica, eterna comunione del cielo sarà senza tramonto. Un cuore abbandonato agli affetti delle lle creature come può unirsi intimamente con on Dio? Sento che questo non è possibile. Se Dio ci regalasse l’intero universo con on tutti i suoi tesori, tutto ciò non sarebbe paragonabile alla più lieve sofferenza. Che he grazia quando al mattino non ci sentiamo mo un briciolo di coraggio, un briciolo di forza rza per praticare la virtù! Allora è il momento nto di mettere la scure alla radice dell’albero ero (Mt 3,10). Invece di perdere il tempo a racimolare qualche povera pagliuzza, affonondiamo le mani nei diamanti! Ho inteso dire che non si è mai incontrarata un’anima pura che ami più di un’anima ma penitente. Ah, come vorrei smentire questa sta convinzione! È incredibile come mi appare grandee il mio cuore quando considero i tesori della lla terra, poiché tutti insieme non potrebbero ero contentarlo. Invece, come mi pare piccolo olo quando considero Gesù! Vorrei amarlo tananto! Che grande fortuna essere umiliati! È la sola strada che conduce alla santità. La vita non è che un sogno: presto ci sveglieremo mo con un grido di gioia! Più grandi sono le nostre soffeferenze, più sconfinata sarà la nostra gioia. Oh, non pererdiamo la prova che Gesù ci manda! Ho bisogno di dimentiticare la terra. Quaggiù tutto tto mi stanca, tutto mi è di peso, so, non trovo che una gioia: ia: quella di soffrire per Gesù:: e questa gioia non sentita supera ogni gioia. Come ho compassione delle anime che he si perdono! È così facile smarrirsi nei senentieri fioriti di questo mondo! È meglio parlare a Dio che di Dio: si mescola tanto amor proprio nelle conversasazioni spirituali! Una domenica, guardando una immagigine di nostro Signore in croce, fui colpita dal sangue che cadeva da una sua mano divina, na, provai un dolore grande pensando che quel uel sangue cadeva a terra senza che alcuno si desse premura di raccoglierlo: e risolsi di tenermi in spirito ai piedi della croce per ricevere la divina rugiada e spargerla, in seguito, sulle anime. Gesù fece di me un pescatore di uomimini: sentii un desiderio grande di lavorare are alla conversione dei peccatori. Sentii che la carità mi entrava nel cuore, col bisogno di dimenticare me stessa per far piacere agli gli altri, e da allora fui felice. Non è per restare nel ciborio d’oro che he Gesù discende ogni giorno dal cielo, ma per trovare un altro cielo che gli è infinitatamente più caro del primo: il cielo dell’aninima nostra, fatta a immagine sua, il tempio pio vivo dell’adorabile Trinità. p pagina g 7 I Fioretti di Papa Luciani Il parroco accompagna ili vescovo Luciani, in Visita Pastorale, a trovare gli amP malati. La anziana madre m aabitava lontana dal paese, dopo una serie di curve e d saliscendi per una stradina che era viottolo e che quando pioveva diventata ruscello. La stradina termina alla porta di casa di questa famiglia che viene addobbata da vasi di gerani. Sul cortile, ad attendere il vescovo, si trova tutta la famiglia che sta recitando il Rosario. Luciani saluta uno per uno e poi dice: “Qui non finisce solo la strada, ma anche il mondo…ma la strada che fa arrivare a Dio la vostra preghiera, il vostro lavoro e le vostre fatiche ed opere buone parte da qui e arriva davanti a Dio”… ”Ho paura che alla fine del mondo qui non arrivi neppure lo squillo delle trombe degli angeli, che chiamano tutti alla resurrezione….scherzo, ma il Signore sa che ci siete anche voi, vi conosce uno per uno vi chiama per nome e il vostro nome è scritto sul palmo della sua mano”. Poi il Vescovo si ferma a parlare con ciascuno, accetta un caffè ……..poi tira fuori dalla tasca una corona del Rosario e la dona alla famiglia: “Dite un’Ave Maria anche per me con questa corona, che mi è tanto cara……..me l’ha regalata il Papa Paolo VI.. Rispose il capo famiglia: Signor vescovo, siamo tanto contenti della sua venuta…noi abbiamo l’abitudine di recitare ogni sera il Rosario e da ora in poi aggiungeremo nel Rosario anche la preghiera per lei…….e quando diventerà papa, ci mandi una corona e una benedizione. E Luciani rispose: “per far gli gnocchi bisogna che la farina sia buona……..Con questa farina che sono io non riusciranno buoni gnocchi”. Papa Luciani racconta Talvolta succede che un ostacolo si frappone tra l’occhio e la luce e allora abbiamo la vista indebolita o addirittura spenta. Il fenomeno si può ripetere per lo spirito. Mi pare sia stato lo stesso Newman a scrivere sopra un foglio la parola “DIO”. Porse il foglio ad un incredulo, con il quale discuteva, dicendo: “Leggi qui” E l’altro lesse. Newman scrisse su un secondo foglio la stessa parola, ma la coprì con una sterlina d’oro. Di nuovo porse il foglio e di nuove disse: “Leggi” “Non posso, rispose l’incredulo, la moneta interposta tra l’occhio e la parola è di ostacolo!” E’ la storia quotidiana. “Dio, le sue verità, il suo amore, la sua Chiesa, i suoi comandamenti vengono spesso coperti dalle nostre passioni, che sono attaccamento esagerato agli onori, ai piaceri, al denaro, agli interessi, alle proprie idee. La politica specialmente scatena ai nostri giorni molte di queste questioni e avvolge le menti di dense nubi fumogene, che impediscono la visione”. Luciani concludeva: Che sia proprio vero? «Voce amica» pagina 8 Marzo-Aprile 2011 VISITA ALLA SCUOLA AMERICANA DI AVIANO Lunedì 14 febbraio 2011, in occasione della festa di San Valentino, che negli Stati Uniti celebra non solo gli innamorati, ma anche gli affetti (amici, genitori...), noi bambini delle classi terze di Tarzo e di S. Maria di Revine Lago siamo andati a visitare la scuola americana di Aviano. Durante il viaggio eravamo molto emozionati perché dovevamo parlare in inglese! Quando siamo arrivati, un militare ci ha controllato, poi siamo scesi dalla corriera e siamo entrati nella scuola che ci è apparsa molto bella e gigantesca. Quindi siamo stati accompagnati in un’aula spaziosa dove c’erano i bambini americani. Entrati, ci è stato assegnato un posto vicino a loro. Ci i i i emozionati i i perché hé non sapesiamo sentiti vamo cosa avremo fatto, un po’ agitati per paura di fare” brutta figura”, ma anche interessati e curiosi. Qualcuno di noi è rimasto zitto, qualcun altro è riuscito a comunicare attraverso i disegni o con i gesti. Qualche bambino è riuscito a parlare in inglese; c’è stato anche qualche fortunato perché gli è capitato un compagno che cercava di comunicare in italiano. Dopo un po’, però, tutti ci siamo sentiti più tranquilli in quest’aula! La stanza ha la lavagna multimediale con quattro penne di diversi colori, un proiettore, dei computer e una stampante, una grande varietà di libri e giochi, un pianoforte, oltre a molti banchi e sedie. Le insegnanti ci hanno fornito di cartoncini colorati e una busta a testa. Abbiamo decorato la busta con la carta colorata, ritagliandola. Alla fine del lavoretto, i bambini americani ci hanno riempito le buste di San Valentino di dolci! Più tardi abbiamo potuto visitare la loro scuola; è disposta su tre piani, la palestra e la mensa sono m molto grandi, c’ c’è un’aula per ogni materia, ognuna con la lavagna multimediale. L L’enorme biblioteca contiene un pl planetario che, all’esterno sembra un gonfiabile, ma dentro si possono ve vedere le costellazioni di stelle. Che in invidia! Ah da non dimenticare la te tecnologia dell’aula di informatica! Finita la visita agli spazi della sc scuola, siamo andati a mangiare: fu fuori dell’aula c’era un tavolino con pa panini al prosciutto, al formaggio, al salame di diversi tipi, frutta come uv uva, melone e ananas e…patatine! N Non mancavano le bibite. Dopo siamo andati fuori a gioca care; sotto ai quattro scivoli c’è un pavimento morbido in modo che nessuno si possa far male. Finita la pausa pranzo, abbiamo decorato un biscotto a forma di cuore con la crema alla fragola e al burro; sopra abbiamo messo le codette e le perline di zucchero colorato. Una volta finito l’abbiamo mangiato. Qualche bambino non ha voluto assaggiarlo, ma gli altri l’hanno trovato gustoso. Come ultima attività siamo andati in un’aula dove i bambini americani studiano l’italiano. Però noi abbiamo fatto una lezione di geografia; la loro maestra ci ha dato una cartina geografica del Friuli Venezia Giulia, poi ci ha fatto scrivere il nome delle regione. Insiecittà più importanti di questa regione me ai nostri compagni americani abbiamo iniziato a disegnare i simboli di ogni città. Infine abbiamo salutato i nostri “amici” e siamo tornati a scuola. Ci è piaciuta questa visita alla scuola americana: tutti gli spazi sono allegri, colorati e soprattutto…ben accessoriati! Gli alunni di classe 3ª della Scuola Primaria di Tarzo “L’Organizzazione del Volontariato Scuole Materne e Parroc chie” a sostegno delle scuole d’infanzia associate alla FISM di Treviso è inserita nell’elenco degli Enti interess ati alla ripartizione del “5 per mille”. Il contribuente dovrà apporre la propria firma nell’apposito spazio che figura nei modelli della dichiarazion e dei redditi per il 2010. Nel riquadro di riferimento per la SCELTA DELLA DESTINAZION E DEL 5 PER MILLE va inserito il cod ice fiscale della “Organizzazion e di Volontariato Scuole Materne e Parrocchie” che è il seguente: n° 94031180261. La scelta di destinazione del 5 per mille e quella dell’8 per mille di cui la legge n. 222/1985 non sono alternative tra loro . Laurea Mercoledì 6 Aprile presso lo IUAV di Venezia facoltà di Design e Arti, nella sede di Treviso, Matteo Franceschet di Geremia e Maria Teresa, ha conseguito la Laurea Magistrale di Design Industriale del Prodotto con 109/110, illustrando la Tesi: “Progetto Quisai: tradizione tavola e design. Il vetro soffiato di Venezia e il coltello di Maniago”. Gli elaborati del progetto sono stati oggetto di una mostra itinerante tenutasi in Aprile nella città di Treviso. CIRCOLO MUSICALE SAGGIO di FINE ANNO DOMENICA 29 MAGGIO 2011 ORE 17.00 Nella Palestra Comunale Ingresso libero «Voce amica» Marzo-Aprile 2011 pagina 9 Visita a La Fenice IL CIRCOLO MUSICALE ASSISTE ALLA PROVA GENERALE DE “IL RIGOLETTO “ Una bella giornata di sole primaverile è la splendida cornice per la nostra visita al Teatro “la Fenice” di Venezia. Un nutrito gruppo di ragazzi della nostra scuola di musica accompagnato da genitori e amanti della bella musica (eravamo 87) si incammina fra calli e campielli alla volta del mitico luogo. Arrivati in teatro alle 16 circa veniamo accolti dal dott. Cardone, responsabile dell’Area Formazione Ricerca Progetti Innovativi del Teatro “La Fenice”, ci accomodiamo in una delle Sale Apollinee e incantati dalla bellezza del luogo ascoltiamo una breve introduzione dell’opera lirica il “Rigoletto” del quale non vediamo l’ora di assistere alla prova generale. Ci accomodiamo velocemente in loggione, tutti cercano i primi posti per vedere meglio, ed ecco che inizia il terzo atto dell’opera: scenografia essenziale, cantanti vestiti modernamente e Rigoletto piomba ai giorni nostri (potenza del mezzo espressivo), l’Orchestra diretta da Diego Matheuz è pronta a creare la magia. Il terzo atto inizia con il brano più famoso di tutta l’opera “La donna è mobile“ eseguito dal tenore Eric Cutler, veniamo completamente risucchiati dalla drammaticità della narrazione scenica e anche i più piccoli seguono lo svolgersi delle azioni con attenzione e curiosità. L’orchestra dipinge magistralmente le atmosfere tragiche dello svolgersi degli eventi e per noi, che apparteniamo ad una scuola di musica, è un’esperienza mitica! L’ultima scena è davvero emozionante, Rigoletto interpretato da Dimitri Platanias e Gilda, da Ekaterina Sadovnikova, sono bravissimi e convincenti come fosse la prima, l’energia creata rimane nell’aria oltre la fine del terzo atto e noi vorremmo rimanere lì più a lungo a godere di questa atmosfe- ra magica. Il dott. Cardone però ci conduce nel Foyer e ci racconta delle vicissitudini del Teatro, degli incendi e delle ricostruzioni, e delle difficoltà, anche pratiche e logistiche, di un teatro che dispone di poco spazio e ultimamente anche di pochi soldi. Terminate le prove possiamo accedere alla platea e i nostri occhi si riempiono della ricchezza e dell’eleganza del luogo che ci circonda nel vero senso della parola e le nostre orecchie godono delle ultime ”chicche” del nostro prestigioso accompagnatore; la nostra avventura non poteva andare meglio ! Un grazie a tutti gli amici della grande musica e arrivederci alla prossima! Flavia B. I RAGAZZI DI TARZO FANNO BENEFICENZA Venerdì 18 Febbraio presso l’aula Magna delle Scuole Medie di Tarzo l’Ass. Gruppo Calcio a 5 di Tarzo ha consegnato al Responsabile del Centro Oncologico di Aviano il dr. Roberto Biancat, l’assegno di 2.000,00 € raccolto in questi mesi, a partire dal 1° Torneo di Dodgeball di Novembre 2010 (all’interno del quale delle mamme hanno Venduto delle torte il cui ricavato è andato all’asilo di Tarzo). La Cerimonia si è svolta prima del Consiglio Comunale alla presenza del Sindaco, del Vicesindaco Casagrande e dell’Assessore V. Sacchet, dei Consiglieri A. Dal Gobbo e R. Tomasi e del Segretario Comunale Rolando Fontan. Si ringrazia per aver partecipato a questo momento importante L. Piaia, Presidente della Pro Loco, Ennio Gallon del consiglio di amministrazione della BCC Prealpi, Paola De Polo per L’A.I.D.O. di Tarzo, Mario Liessi neocapogruppo Alpini di Tarzo, dei nostri importanti sponsor e dei nostri simpatici e caris- simi simpatizzanti. Gli “Aranciones” (così amano chiamarsi), Andrea Corsi, Claudio Da Pare, Edi Pilat, Eugenio De Polo, Gianpaolo D’Altoè, Giorgio Da Parè, Ivan Bez, Jennifer Bernardi (Jenny), Marco De Coppi, Marco Pin, Mario Liessi, Sabrina Moz, Samuele Soldan, Silvio Soldan, Valentino Pizzin, ringraziano tutti coloro che li hanno aiutati a raccogliere i fondi per il CRO di Aviano Area Giovani reparto dedicato agli adolescenti e ai giovani adulti, coloro che hanno partecipato al 1° Torneo di Dodgeball a Novembre e la Pro Loco di Tarzo. Con il denaro raccolto verrà acquistato materiale medico/sanitario di cui necessita il CRO di Aviano e verrà consegnato dagli “Aranciones” e da quanti vorranno partecipare a questa cerimonia (di cui vi riferiremo). Per la seconda volta in pochi mesi il Gruppo Calcio a 5 e i suoi “spanadi” “aranciones” hanno fatto beneficenza, e non mancherà la terza, infatti tra pochi mesi, c’è già in preparazione il secondo 2° Torneo di Dodgeball sempre legato alla beneficenza ma anche alla salute. Fin da ora si ringrazia quanti collaboreranno e parteciperanno a un altro importante evento. L’Associazione gruppo calcio a 5 ringrazia i propri sponsor (verrà distribuito un volantino per ringraziare tutti) che in questi anni hanno permesso di fare sport (Campionato AICS e il Torneo Pedata su La Pelota) e beneficenza. “Raccogliere Fondi per i bambini che sono ricoverati ad Aviano è stato un valore aggiunto che rimarrà dentro di noi per tutta la vita” (Gli Aranciones) 150 ANNI DELL’UNITA’ d’ITALIA Il 17 marzo, anche a Tarzo, si è festeggiato il 150° anniversario dell’Unità d’Italia con una cerimonia presso i monumenti ai caduti nella piazza del Capoluogo e in quella di Corbanese. L’iniziativa, partita dall’Associazione Fanti, ha avuto l’immediata adesione dei Gruppi Alpini del Comune e della Corale dei Laghi. Alla presenza di un numeroso pubblico è stata letta la lettera del Presidente Nazionale degli Alpini, di seguito un breve discorso di Luciano Cesca, Presidente dell’Associazione Fanti, e l’appassionante storia del tricolore raccontata da Stefano Dal Molin, segretario della stessa Associazione. Ha concluso la cerimonia il discorso del Sindaco G. Bof. Il momento che, però, ha coinvolto emotivamente tutti i presenti è stato l’alza-bandiera accompagnato dall’esecuzione dell’Inno Nazionale da parte della Corale dei Laghi. La Banca Prealpi ha partecipato all’iniziativa sostenendo l’acquisto di bandiere e spille commemorative distribuite a tutti i presenti. Non è mancato il momento conviviale offerto dall’ARCI Resera a Tarzo e dal Gruppo Alpini a Corbanese. C’eravamo anche noi per i 150 anni di Unità d’Italia Un giorno di festa, fortemente voluto dal nostro Presidente della Repubblica, «Voce amica» ggiornate di Milano. Due semplici celebrazioni, bben riuscite, per un doveroso rricordo ed un intrinseco monnito a non perdere mai il vallore di Patria ed il senso dello Stato. Geremia ci ritrova tutti accomunati da un’unica bandiera, che siamo tenuti a difendere ed onorare ogni giorno……… RIFLESSIONI DI UN REDUCE La “Corale dei Laghi”, che è intervenuta nelle manifestazioni di Tarzo e Corbanese, ha puntualmente sottolineato con il canto i vari passaggi celebrativi. All’alzabandiera, coinvolgendo tutti con l’Inno di Mameli, del quale ha fatto sentire una seconda strofa meno nota ma significativa nel ricordo della storia Patria e successivamente, alternandosi ai vari interventi , facendo ascoltare “La Bandiera dei tre colori”. Un inno al tricolore che i meno giovani certamente ricorderanno , perché qualche decennio fa tutti gli scolari delle elementari erano tenuti ad imparare per poi cantarlo nelle varie occasioni celebrative. Poi un brano meno noto, a titolo “Inno alla Patria”, frutto di una ricerca effettuata dal Coro per l’occasione, andando a selezionare fra la notevole produzione di canti patriottici disponibili. Sempre la Corale chiudeva la manifestazione con un omaggio al risorgimento ed in particolare alla “Bella Gigogin”, fulgido esempio di coraggiosa patriota che, pur in giovane età, partecipò ai moti insurrezionali e fu di incitamento,sprone e sostegno ai combattenti durante le 5 Il 17 marzo 1861 fu promulgato il Regno d’Italia dal primo parlamento eletto a suffragio nazionale, e Vittorio Emanuele II° ne fu proclamato re. L’Italia era in gran parte unificata e non più divisa in tanti piccoli Stati separati e diversamente governati. Prima era “un’espressione geografica” come ebbe a dire Metternich, dopo quella data l’Italia esisteva come Nazione. Questo è un fatto storico inconfutabile ed è la ragione per la quale è giusto festeggiare quest’anno il 150° dell’Unità d’Italia. Però è altrettanto giusto ricordare che l’Unità, pur realizzata in una prima fase, non era affatto completa. Il Veneto entrò con un plebiscito nel 1866 e Roma con la Breccia di Porta Pia nel 1870 è poi divenuta capitale nel 1871. L’Unità avvenne con il 4 novembre 1918 quando, dopo 600 mila morti e oltre 1.500.000 feriti, vide ritornare alla madre Patria le città di Trento e Trieste con la vittoria di Vittorio Veneto. Nel 1924 avvenne, infine, l’annessione dell’Istria e della Dalmazia. Solo da quell’anno e fino alla seconda guerra mondiale, l’Italia ebbe la sua completa Unità territoriale. Quattro personaggi dominano la storia della formazione dell’Unità d’Italia: Vittorio Emanuele II°, eletto Re d’Italia; Giuseppe Mazzini, uno dei principali sostenitori e Giuseppe Garibaldi che fu il principale artefice; infine, Camillo Benso conte di Cavour, statista piemontese, Primo Ministro del nuovo Regno. Ma sarebbe giusto ricordare anche gli altri patrioti che contribuirono a questa Unità: i Fratelli Bandiera, i Mameli e Pisacane, Pellico e Maroncelli, Ciro Menotti e Amatore Sciesa, i martiri di Belfiore e molti altri. Nel secolo scorso dopo l’amara esperienza del fascismo, con grande riflessione e straordinaria ricerca di una intesa in sede di Assemblea Costituente, si ebbe il superamento dei guasti profondi e iniziò un difficile recupero di ideali, valori e simboli comuni. E non fu per caso che venne collocato all’art. 12 della Costituzione il riferimento al tricolore italiano, come bandiera della repubblica. Riferimento sobrio, essenziale, ma imprescindibile. La celebrazione del 150° anniversario dell’Unità d’Italia è, quindi, un’occasione del rafforzamento della comune consapevolezza delle nostre responsabilità nazionali. E’ necessario, pertanto, cogliere l’occasione per dare il giusto senso ad un evento che, al di la del significato effettivo della ricorrenza, ha proprio lo scopo di rinsaldare il vincolo di unione del popolo italiano rievocando i valori alla base del nostro Risorgimento. Abbiamo più di una volta ribadito che le varie cerimonie rievocative non erano frutto di nostalgia o di protagonismo, bensì esprimevano l’esigenza di far capire ai giovani che alla democrazia, alla libertà di cui essi oggi godono, non si è arrivati per casualità, ma per l’impegno di tanti nostri cittadini, molti dei quali hanno sacrificato la loro vita. Fratelli, caduti o superstiti, tutti hanno sognato il ritorno alla loro terra, in un’era di pace e di civile progresso, in un clima di libertà e di giustizia del quale erano stati privati, ma soprattutto questo ritorno lo sognavano per i loro figli, per i quali auspicavano un avvenire migliore. Queste nostre riflessioni erano un invito ai più giovani, oggi distratti da tanta libertà, che non si rendono conto che di queste conquiste devono essere strenui e convinti difensori. I capovolgimenti politici, le crisi sociali, la mancanza di solidarietà stanno creando notevoli e pesanti problemi per la nostra comunità nazionale. Il pauroso rallentamento morale fa passare in secondo piano i valori etici che sono alla base di OR TARZO Alessandro e Mattia ai mondiali studenteschi di Orienteering Grandissima soddisfazione per l’intero staff dell’Orienteering Tarzo per la recente convocazione in nazionale di Alessandro De Noni e Mattia Cudicio ai mondiali studenteschi che si disputeranno dal 21 al 27 maggio nella valle del Primiero. I due giovanissimi atleti, con un inizio di stagione strepitoso, si sono guadagnati la convocazione nella nazionale italiana, composta da 5 ragazzi di 15/16 anni, dimostrando gara dopo gara di aver acquisito una straordinaria maturità e consapevolezza nei propri mezzi. Entrambi campioni regionali in carica, Alessandro è giunto 4°, a pochissimi secondi dal podio, ai recenti campionati italiani, Mattia dopo aver dominato la fase regionale dei GSS dello scorso anno, si è classificato 8° nella fase nazionale. Nelle ultime gare sono quasi sempre saliti sul podio e la vittoria è spesso stata una questione ristretta a loro due. Questa è solo l’ultima grande soddisfazione in ordine di tem- ogni democratica convivenza, ma senza di essi non vi è popolo che possa ritenersi sicuro per la continuità della libertà democratica. “Io ritengo che il miglior cittadino del mondo sia colui che è, anzitutto, orgoglioso della sua propria Nazione e sia leale con essa”. Luther Hodgeg La lealtà nell’Unità d’Italia deve essere come un patto fra generazioni nel ricordo dei Fratelli caduti. Antonio Pancot po, di un mese di aprile che sicuramente rimarrà nella storia della nostra società, sia per le attività organizzate (Campionato Italiano e 3° prova di Coppa Italia il 16 e 17 a Cison di Valmarino) sia per i prestigiosi risultati raggiunti. Oltre ad Alessandro e Mattia, il folto gruppo di straordinari ragazzi/e dello Junior Team, ha trascinato l’Orienteering Tarzo al terzo posto nella classifica nazionale di Coppa Italia, un risultato, che solo qualche anno fa era pura utopia. Ottimi anche i risultati ai Giochi Sportivi Studenteschi degli alunni dell’Istituto Comprensivo, due i titoli di campione provinciale conquistati uno con il giovanissimo Piol Samuele e l’altro con Elena Bernardi. Entrambe le squadre partecipanti di 2° e 3° media si sono qualificate per la fase regionale. Nella notte tra sabato 30 aprile e domenica 1° maggio, 5 ragazzi dell’Ortarzo difenderanno i colori della Regione Veneto nella prestigiosa staffetta notturna che si svolgerà a Huddighen, in Svezia, dove saranno presenti tutti i più forti atleti a livello mondiale. Sicuramente, nei prossimi mesi, si sentirà ancora spesso parlare di loro e dell’Orienteering Tarzo, numerosi gli obiettivi programmati, grandi e fondate le speranze di raggiungerli. Silvano B. pagina p pa agina gin gi na a 12 2 VI CONSIGLIO UN FILM l Riccio è un film del 2009, la regista è una francese esordiente, Mona Achade, che si è ispirata al libro di Muriel Barbery “L’eleganza del riccio”. Il titolo fa riferimento ad un animale molto schivo, e prelude la tematica principale che è il nascondersi. L’ambientazione si svolge a Parigi, in un elegante palazzo dove risiedono famiglie dell’alta borghesia; la portinaia del palazzo è una donna grassoccia, non troppo bella, dai modi ispidi come un riccio, Renè. La donna svolge il suo lavoro in un modo diligente e preciso, vedova da diversi anni, vive da sola con il gatto, è la figura di riferimento del palazzo, ma si può dire che nessuno la conosca veramente, tutti le rivolgono richieste e le ordinano dei compiti ma tutto distrattamente, senza vederla, senza ascoltarla. Si interessa a lei il nuovo inquilino il giapponese Ozu, anche lui vedovo. L’uomo riesce a cogliere che Renè custodisce un segreto dentro di sé, è una donna molto colta, legge tantissimo. Anche Paloma una triste dodicenne che vive in un appartamento dello stabile, sente che con la portinaia può parlare ed essere ascoltata molto di più che dai suoi famigliari. Tre solitudini, tre destini, tre menti raffinate alla ricerca di un senso dell’esistere, si incrociano, si toccano, si incontrano, e la loro vita cambierà per sempre. Lo spazio segreto della goffa portinaia, il suo privato custodito negli anni come un tesoro segreto, è la conoscenza, quello straordinario universo transizionale che è la cultura. E’ in questo delicato spazio transizionale, appunto, che avviene la possibile trasformazione dei tre personaggi, il loro peculiare incontro. Paloma ha un’occasione di crescita, quella che non trovava in famiglia, Ozu e Renée godono alcuni attimi di una splendida affinità elettiva, che sembra ripagarli di tanta solitudine, anche se, purtroppo, non durerà a lungo... Paloma, come adolescente intravede nel nascondiglio della portinaia uno spazio prezioso, dove sperimentarsi, può essere importante anche per noi, possedere un luogo tutto nostro, anche se solo interiore; un bisogno antico, profondo, quello di avere un angolo, socchiuso, allo sguardo esterno, riparato. In questa epoca di tutto fuori, tutto mostrato, sembra vigere l’imperativo opposto, tutti vogliono spasmodicamente parlare o far parlare di sé. E’ per questo, che questo film è interessante, ci mostra che occorre aspettare e rispettare, non è solo quello che vediamo palesemente, la verità può essere un’altra. Anche quest’anno la Pro Loco di Tarzo organizza il cineforum. Il tema sarà “I LEGAMI forme nelle relazioni” La selezione delle pellicole proposta, intende indagare, a partire dalle sollecitazioni filmiche, su alcune modalità di legami e relazioni all’interno dei rapporti fra fantasia e realtà, tra storia e memoria, tra la realtà tangibile e quella virtuale, e tra la vita e la morte. Le proiezioni inizieranno: venerdì 29 aprile “ Alice in Wonderland” venerdì 6 maggio “Appaloosa” venerdì 13 maggio “Simone” venerdì 20 maggio “Departures” La visione inizierà alle 20,30, presso l’Aula Magna della scuola media, vi aspettiamo numerosi. Gianna I «Voce amica» Marzo-Aprile 2011 I R E B L A I L G E D FESTA Trenta e non li dimostra sono le primavere della “Festa degli Alberi” indetta e organizzata dal Gruppo Alpini di Tarzo, svoltasi sabato 2 aprile. Alla cerimonia erano presenti il Sindaco Gianangelo Bof con l’Assessore all’ambiente Vincenzo Sacchet, il Preside dell’Istituto Comprensivo Aldo Tonet, il Comandante del Corpo Forestale di Vittorio Veneto Luciano Paganin accompagnato da due dipendenti ed il capogruppo Alpini Giovanni Lessi. Conduttore della manifestazione Francesco Introvigne Alle ore 9 gli invitati hanno visitato le opere degli scolari della quarta e quinta elementare, aventi per tema “L’albero”, disegni elaborati con la tecnica dell’acquarello, molto belli e significativi e molto apprezzati dai presenti. Successivamente, nel piazzale della scuola, è avvenuto l’incontro con gli scolari; quindi l’intervento di benvenuto del Preside, poi il brevi discorsi del Sindaco, del Comandante del Corpo Forestale, dell’Assessore all’ambiente e del Capogruppo alpini. E’ seguita la consegna del materiale didattico, agli alunni autori dei disegni, offerto dall’Amministrazione comunale e dalla Banca Prealpi. Il Comune, inoltre, ha voluto anche quest’anno donare agli scolari una piantina di fiori “viola del pensiero”, affinché nel loro animo rimanga sempre vivo l’amore per la natura. Essendo venuta a mancare la disponibilità del terreno in via Rive di San Pietro, il Gruppo Alpini ha pensato di far mettere a dimora di alcuni alberelli nel terreno adiacente la propria sede. Il gesto, non solo simbolico, della messa a dimora di queste pianticelle ci auguriamo rimanga impresso nella memoria dei giovani per ricordare che quanto così copiosamente la natura ci ha regalato è un bene inestimabile e irrinunciabile che va, quindi, protetto e difeso. Il rappresentante del Corpo Forestale ha illustrato ai ragazzi quanto veniva fatto ed alcuni di loro sono intervenuti con domande che dimostravano il vivo inte- resse sull’argomento. La splendida giornata illuminata dal sole primaverile e dalla esplosiva allegria dei ragazzi ha avuto il suo epilogo con la distribuzione di panini a tutti i presenti. Lo scopo di questa festa voluta dal Gruppo Alpini mira a sensibilizzare i giovani ad una maggior conoscenza, rispetto e amore per la natura. Antonio Pancot PROVERBI… A carnevale ogni scherzo vale Marzo pazzerello, c’è il sole ma porta l’ombrello Aprile dolce dormire, gli uccelli cantare e gli alberi fiorire. ACCADE il…… * 17 marzo 1861: Vittorio Emmanuele II di Savoia viene proclamato Re d’Italia. * il 4 Aprile 1581 Francis Drake completa la circumnavigazione del mondo. * Il 12 aprile 1961 viene lanciata l’astronave sovietica “Vostok 1” con a bordo Yuri Gargarin (1934-1968) è il primo essere umano a orbitare attorno alla terra. RICORDA CHE….. L’8 marzo si celebra la giornata internazionale della donna. Il 21 marzo cade l’equinozio di primavera: la notte e il giorno hanno la stessa durata. Questa data segna la fine dell’inverno e l’inizio della primavera. Il 22 marzo è la Giornata Mondiale dell’acqua. Il 1 di aprile è il giorno degli scherzi, il cosiddetto “pesce d’aprile”. Attenzione. Il 24 aprile è Pasqua, è una festa “mobile”, la sua data varia ogni anno e corrisponde alla domenica successiva alla prima luna piena dopo l’equinozio di primavera. Può cadere tra il 22 marzo e il 25 aprile. Il 25 aprile si celebra la festa della Liberazione. Il 29 aprile: Festa di Santa Caterina da Siena (1347-1380), patrona d’Italia, compatrona di Europa e dichiarata Dottore della Chiesa. www.comune.tarzo.tv.it [email protected] Notizie dal Comune AVVISO AGLI ELETTORI AGGIORNAMENTO TESSERE ELETTORALI Si comunica che con la riduzione dei Collegi provinciali da 36 a 28 anche Tarzo è interessato alla variazione. L’aggiornamento della tessera elettorale viene effettuato presso gli Uffici comunali esibendo la stessa, anche tramite un familiare, sino alle elezioni provinciali del 15 e 16 maggio. VECCHIO COLLEGIO PIEVE DI SOLIGO N° 18 NUOVO COLLEGIO VALDOBBIADENE N° 24 Il mancato aggiornamento della tessera elettorale non impedisce il diritto al voto, tantomeno rappresenta motivo di irregolarità nell’espressione; l’importante è tener presente che il nuovo collegio di appartenenza è VALDOBBIADENE 24. Esauriti gli spazi sulla tessera elettorale, è necessario che il titolare richieda una nuova tessera, presso l’Ufficio elettorale comunale. Per Informazioni: Ufficio Elettorale – tel. 0438 9264214 - 9264213 dei Ministri e dei Ministri a comparire in udienza penale, quale risultante a seguito della sentenza n. 23 del 2011 della Corte Costituzionale: si vota SI se non si è d’accordo, si vota NO se si è favorevoli. SOGGIORNI CLIMATICI E’ aperto il bando per i “soggiorni climatici 2011” per la “terza età” (over 65), organizzati in collaborazione tra i Comuni di Cison di Valmarino - Follina Miane - Revine Lago - San Pietro di Feletto e Tarzo. Al Mare 4 - 18 giugno JESOLO (VE) e 11 - 25 giugno IGEA MARE (Rimini). La domanda va fatta entro il 13 maggio. In Montagna 2 - 16 luglio ANDALO (TN) La domanda entro il 10 giugno. Alle Terme 21 agosto - 4 settembre ABANO TERME (PD) La domanda entro il 15 luglio. Le domande vanno prodotte ai Servizi Sociali comunali, su apposito modello, con contributo a carico del Comune in base alla fascia di reddito. PREALPI PULITE 2011 REFERENDUM POPOLARI Si svolgeranno domenica 12 e lunedì 13 giugno i 4 referendum popolari ammessi (pende, al momento, la verifica di annullamento o meno del referendum sul nucleare): a) Referendum popolare n. 1 - Modalità di affidamento e gestione dei servizi pubblici di rilevanza economica. Abrogazione: si vota SI se non si è d’accordo, si vota NO se si è favorevoli; b) Referendum popolare n. 2 - Determinazione della tariffa del servizio idrico integrato in base all’adeguata remunerazione del capitale investito. Abrogazione parziale di norma: si vota SI se non si è d’accordo, si vota NO se si è favorevoli; c) Referendum popolare n. 3 - Nuove centrali per la produzione di energia nucleare. Abrogazione parziale di norme: si vota SI se non si è d’accordo, si vota NO se si è favorevoli; d) Referendum popolare n. 4 Abrogazione di norme della legge 7 aprile 2010, n. 51, in materia di legittimo impedimento del Presidente del Consiglio Sabato 09 aprile si è svolta l’annuale giornata ecologica promossa dalla Comunità Montana delle Prealpi Trevigiane, il Comune di Tarzo anche quest’anno ha aderito all’iniziativa tramite l’Assessorato all’Ecologia. Coinvolte nella manifestazione sono state le classi prime della scuola media con i rispettivi insegnanti, le Associazioni Antincendi boschivi Tarzo – Revine Lago, il Gruppo ricreativo Arfanta e il Và dee femene che con i propri volon- tari hanno contribuito alla buona riuscita della giornata occupandosi della pulizia di strade e scarpate nelle prossimità del centro di Tarzo. Da segnalare inoltre il lavoro svolto la domenica seguente da un gruppo di volonterosi cittadini che si sono attivati per la pulizia dell’area antistante l’isola ecologica. L’Amministrazione Comunale coglie l’occasione per ringraziare tutti coloro che hanno collaborato alla “Prealpi Pulite 2011” e più in generale a tutte quelle persone che durante tutto il periodo dell’anno, e senza farsi tanta pubblicità, dimostrano cura e attenzione nei confronti dell’ambiente intraprendendo libere iniziative per salvaguardare il nostro territorio mantenendolo pulito e accogliente non solo ai cittadini locali ma soprattutto alle persone che vengono da fuori comune. L’Assessore Vincenzo Sacchet P.A.T.I. Il Piano di Assetto Intercomunale della Vallata è stato adottato dal Comune di Tarzo con delibera di Consiglio Comunale n.19 il 18/02/2011 come previsto dalla Legge Regionale n.11 del 23/04/2004, si rende noto che dal 3 maggio gli elaborati tecnici sono depositati a disposizione del pubblico presso l’Ufficio Urbanistica o visibili sul sito comunale: www.comune. tarzo.tv.it. Si avverte inoltre che chiunque può presentare osservazioni e/o contributi conoscitivi e valutazioni all’ufficio protocollo nei successivi 30 giorni al periodo di deposito e della relativa pubblicazione e cioè entro il 02/07/2011. Assessore V. Sacchet segue a pag. 14 «Voce amica» pagina 14 PROSSIMI EVENTI Assessorato alla Cultura e Turismo - - - - Domenica 8 e domenica 15 maggio: Tornei giovanili di calcio organizza ADS La Vallata. Lunedì 9 maggio: serata finale di TARZO A TAVOLA organizza Pro Loco Tarzo. Venerdì 13 ore 20,30: III° appuntamento con il Cineforum: ”SIMØNE” con la dott.ssa Gianna Albertin. L’incontro nell’Aula Magna della scuola media. Giovedì 19 maggio ore 20,45: - - Circolo di Lettura. La lettura condivisa con la dott.ssa Ylenia Forti. Parliamo di Ingeborg Bachmann autrice di Malina,Trentesimo anno e Tre sentieri per il lago ed altri racconti. Incontro nella Biblioteca Comunale. Venerdì 20 ore 20,30: IV° appuntamento con il Cineforum: “DEPARTURES”. Interverrà la Dott. ssa Lorena Marcassa. Aula Magna della scuola media. Sabato 21 maggio ore 21: Il Barbiere di Siviglia di G. Rossigni, Con Luciano Manzalini dei “Gemelli Ruggeri” e i Solisti dell’Orchestra da Camera InUno. Nell’Aula Magna Marzo-Aprile 2011 - della scuola media in via Trevisani nel Mondo. Ingresso libero. Sabato 28 maggio: Esibizione della Corale dei Laghi. Mercoledì 1 giugno ore 20,45: 1805 – 1813 VERSO L’UNITA’. Tarzo nel Napoleonico Regno d’Italia. La nascita del Comune Moderno. Direzione scientifica dott.ssa Elena Pessot. Nell’Aula Magna della Scuola Media. Per informazioni: Biblioteca Comunale tel. 0438.9264208 [email protected] West Australia 1951-2011 E’ sembrato giusto festeggiare i 150 anni dell’ Unità d’ Italia con uno dei numerosi Gruppi di Italiani residenti all’ Estero. Fatalità ha voluto che coincidesse con i primi 60 anni di emigrazione tarzese in Australia. Dopo la fine della 2a Guerra Mondiale lo sforzo per la ricostruzione impegnò quel poco che era rimasto e nelle nostre zone, ancora una volta (dopo le emigrazioni verso il Brasile 1871-1891, Stati Uniti e Argentina 1901-1911 e Latina 1931-1936) la scarsità di lavoro e la fragile economia, prevalentemente agricola, co- strinsero molti coraggiosi a lasciare il loro paese natio. Era il 1951 quando i primi 3 Tarzesi sbarcarono a Fremantle sull’Oceano Indiano a 18 Km. da Perth. Li aspettava un duro lavoro di disboscamento di Foreste Vergini che oltre alla produzione di legname serviva per la creazione di vasti pascoli e successivamente di immensi frutteti e recentemente di pregiati vigneti. Nel 1952 altri 6 li seguirono e le prime 3 mogli, spesso sposate per procura. Nel 1954 un terzo gruppo di ben 8 tarzesi si aggiunse ai primi e Elenco dei concittadini emigrati in West Australia dal 1951 al 1968 Emigrante Baldassar Ferdinando Baldassar Angelo Casagrande Giovanni De Coppi Antonio e Zanetti Angelica De Coppi Iginio Della Bella Antonio Favero Gino e Bez Ada Favero Franco e Bianchet Augusta Favero Pietro Forlin Bruno Franceschet Agostino detto Cicci e Pradal Irma Favero Umberto Introvigne (De Martin) Placida Introvigne Giovanni Introvigne Angelo Introvigne Virginio Pancot Gino Pilat Agostino e Pradella Bernardina Resera Augusto Resera Rino Resera Angelo Tomasi Italo Tomasi Severino Tomasi Federico Tomasi Giancarlo Anno 1951 1956 1954 1952 1955 1954 1952 1954 1954 1955 1962 1968 1960 1951 1952 1952 1954 1952 1951 1952 1955 1954 1954 1954 1960 Rientrato Rientrato Deceduti Rientrato Rientrato Deceduto Deceduto Rientrato Rientrato Rientrato Deceduto Deceduti Rientrato Rientrato Deceduto Deceduto Rientrato Deceduto Pemberton: tarzesi di prima e di recente emigrazione incontrati da Ennio Casagrande così fino al 1968 dove complessivamente i nostri concittadini residenti nei dintorni di Pemberton erano 32 senza contare i loro figli che erano oramai quasi 100. Di questi una decina decisero di rientrare, ma molti altri sono quelli che vivono nelle altre sterminate terre d’Australia o nelle vicinanze di Adelaide, Sydney e Melbourne. Negli anni l’intraprendenza che li aveva spinti dall’altra parte del mondo, la voglia di fare e l’orgoglio personale hanno permesso a quasi tutti di crearsi un attività in proprio nel commercio, nell’artigianato o in agricoltura, permettendo una vita decorosa alle loro famiglie e vedendo con soddisfazione i loro figli Italo - Australiani avere successo nei vari settori della fiorente economia Australiana. Ognuno si è formato una famiglia, spesso numerosa, Favero Gino e Bez Ada formano tra figli, nipoti e pronipoti un clan di 31 persone, ma anche De Coppi Igino con Heidy, Baldassar Angelo con Betty e Tomasi Giancarlo con Delfina hanno importanti e belle famiglie. Per questo, dopo aver reso omaggio ad una parte degli 11 deceduti (Forlin B., De Coppi A., Zanetti, Resera A.,Tomasi I.e F.) e aver visitato i primi luoghi di lavoro e residenza, abbiamo concordato di festeggiare nello storico Albergo di Pemberton, vicino alle segherie e ai boschi dove quasi tutti avevano lavorato. Alla comitiva si era aggiunta Pilat Grazia figlia di Agostino e Pradella Bernardina e Cesca Aldo con la moglie Cristina e la figlia Alessandra provenienti dalla Nuova Zelanda mentre Favero Umberto non ha potuto essere presente. E’ stata l’occasione per chiedere scusa per lo scarso interesse che l’Italia ha loro riservato e per dire grazie per aver lasciato più possibilità a quelli che allora erano rimasti in Patria. Agli 11 della vecchia guardia, nel 2011 si sono aggiunti altri 4 nostri giovani: Alessandro, Elisa, Omar e Riccardo. Speriamo che dopo 60 anni il Veneto e l’Italia non facciano l’errore di pensare tanto agli immigrati e poco ai propri giovani che spesso devono andare via dall’Italia. Un grazie sincero ha chi ci ha ospitato e accompagnato. Ennio Casagrande V. Sindaco. SPAZIO GIOVANI Marzo-Aprile Ma arzorzzo Aprile p 2 2011 011 011 01 1. GIOVANI: IN PREGHIERA CON “IL SEMINATORE” Ultima tappa del nostro cammino “spirituale” di quest’anno: venerdì 25 marzo i giovani della nostra forania si sono raduntati in preghiera nella nostra Chiesa Parrocchiale meditando, davanti al Santissimo, su “Il seminatore” approfondendo con canti, lettura della Parola, brevi riflessioni, il concetto di “seminare” anche quando sembra che il “terreno” non sia “buono”, accettando le diversità e i tempi in cui questo “seme” mostra i propri frutti. Abbiamo anche ascoltato la testimonianza di un animatore che ha “seminato” e continua, anche se a volte costa fatica, a farlo. Poi, alla domanda “Che terreno sei?” scritta su un cartellone posto davanti all’altare, i ragazzi sono stati invitati a scrivere una parola, un pensiero suscitato da questo interrogativo scrivendola su un post-it da appendere al cartellone stesso. Il segno che ciascuno di noi ha portato a casa in ricordo della serata è stato un bulbo, simbolo del nostro impegno a far “germogliare” in noi il seme d’Amore che Gesù ha piantato nei nostri cuori. Ultimo appuntamento formativo per giovani di quest’anno: venerdì 20 maggio alle 20.30 nell’oratorio parrocchiale di Revine don P. Camilotto illustrerà la parabola “I talenti”. 2. VIA CRUCIS: LA CROCE DONO D’AMORE Nel periodo quaresimale, la Commissione Giovani, organizza il “Rito della Via Crucis”, ospitato quest’anno dalla Parrocchia di Tovena, venerdì 8 aprile alle 20.30, il tema: “La Croce: dono Arfanta «Voce amica amica» Paese mio d’Amore”. I Gruppi Giovani della forania sono stati chiamati ad animare, a due a due, sei tappe della Sua “Via della Croce”, sviluppate su tre tematiche analizzate durante il percorso formativo-spirituale svolto quest’anno: compassione, relazione e disponibilità, unendo alla preghiera e alla Parola, riflessioni alternate a testimonianze di un missionario e di una coppia di sposi Ha guidato questo tratto di strada insieme a Lui don Roberto Bischer, responsabile diocesano della pastorale giovanile. La prima, è toccata ai giovani di Tovena e Cison di Valmarino e ci ha fatto meditare sulla compassione “Gesù viene aiutato dal cireneo”; la seconda con i ragazzi di Revine Lago ispirata alla parabola del “Buon Samaritano” ha visto l’intervento molto toccante di Lucia, donna missionaria in Colombia, “Nei paesi più poveri della foresta amazzonica, dove non hai nulla e sei costretto a coltivare la coca per vivere, - ha detto - ho visto accoglienza, voglia di parlare, fatica e tanto amore attraverso mani che abbracciano, bambini che vorrebbero urlare la loro voglia di vivere ma sono costretti ad essere schiavi del contrabbando, piedi e cuori, per questo facciamoci “prossimi” ad ogni nostro fratello bisognoso abbattendo l’indifferenza del mondo…” ha concluso. la terza ha coinvolto i giovani di Follina e Valmareno i quali hanno riflettuto sul tema della relazione attraverso: “Il dialogo di Gesù con la madre e con il ladrone”; la quarta con i ragazzi con i ragazzi di Arfanta e Corbanese ha visto l’intervento di una coppia di sposi, ispirato alla parabola del “Figliol Prodigo” “La vita di coppia è rela- * La comunità parrocchiale, in occasione della Santa Messa di domenica primo maggio ha pregato anche per don Angelo che è ricoverato in ospedale dopo essersi sentito male durante la Santa Messa a Resera sabato 30 aprile. Al nostro parroco gli auguri più sentiti per una rapida ripresa . * La chiesa parrocchiale di Arfanta, ospita in questo periodo di non agibilità della chiesa di Corbanese, i matrimoni dei fedeli di Corbanese. * Non sono ancora definiti i giorni per il Santo Rosario nel mese di Maggio. La recitazione è lasciata alla libera iniziativa dei singoli borghi. zione – ha detto Lorena – ma la prima relazione che dobbiamo coltivare e rendere autentica è quella con Gesù trasmettendone gli insegnamenti a quanti incontriamo nel nostro quotidiano, nella semplicità…” la quinta ci ha portato a pensare, con l’aiuto dei ragazzi di Farrò al tema della disponibilità attraverso “Il chicco di grano e la morte di Croce”; l’ultima tappa animata dai giovani di Tarzo e Miane si è ispirata alla parabola de “Il seminatore”. Via Crucis molto sentita partecipata soprattutto dai molti giovani presenti. Segnale, certamente positivo, che qualcosa di buono sta nascendo, si deve solo aver la pazienza di lasciarlo maturare. 3. VEGLIA DIOCESANA DEI GIOVANI La vigila della Domenica delle Palme c’è un appuntamento importante per tutti i giovani della Diocesi. Sabato 16 aprile alle 19.00 a Motta di Livenza si è svolta la “Veglia dei giovani” presieduta dal Vescovo. Il tema: “Radicati in Cristo, saldi nella fede” ovvero quello della prossima Giornata Mondiale della Gioventù a Madrid. Al ritrovo alle 19.00 dal patronato “don Bosco” alternando la lettura della Parola a 0canti a alcune riflessioni di don Maschio, parroco di Portobuffolè, che hanno fatto da sfondo,al nostro cammino che ci ha portato alla basilica della Madonna dei Miracoli . Una volta entrati c’è stato spazio sia per le confessioni, sia per il rosario meditato. C’è stato poi un breve intervento di Mons. Pizziolo: “….nonostante il vostro difficile compito nella società e nella Chiesa, - ha detto rimanete fedeli a Gesù Cristo, vi darà forza e coraggio…”. Il tutto si è quindi concluso con una preghiera speciale rivolta a tutti coloro che il prossimo agosto parteciperanno alla “GMG 2011” affidando a Cristo e a loro il compito di “messaggeri”. Non nascondo, nonostante la stanchezza, l’emozione provata. Si, perché a Madrid dal 17 al 21 agosto prossimi ci sarò anch’io! Valentina Commissione Giovani La Vallata pagina 15 Aspettando il PAMALI festival, un’ anno dopo! Abbiamo ricordato l’evento lo scorso giugno 2010, con l’auspicio che l’iniziativa avesse un seguito. La manifestazione nella sua seconda edizione a Resera, alla periferia paese in uno spazio appositamente allestito, è stata organizzata per i giorni dal 23 al 26 giugno 2011. In sintesi un’anticipazione del programma, rinviando i lettori alla consultazione del sito per maggiori dettagli. WWW.PAMALI.IT Giovedi 23 giugno 2011 apertura area festa ore 20.30 Roots Family: 1989-2011 Ventidue anni di Roots and Culture Maci’s Mobile: I Maci’s Mobile nascono a Belluno nella primavera del 2000 Venerdi 24 giugno apertura area festa ore 20.30 The Bezjak: Vintage hard blues – blues/rock 60’ 70’ Ex KGB: nasce nel giugno 2009 . mix di Funk, Rock-a-Billy, Groovy Rock La Tresca: nasce nel 2000 dall’idea di alcuni amici di formare un gruppo di musica folk e musica irlandese Sabato 25 giugno apertura area festa ore 15.00 Bouganville : nascono nel 2010 in seguito all’incontro di quattro musicisti Train to Roots : The Original Sardinian Roots Rockers. FAIZA + Romeo DJ: non centra con il dj che stai pensando tu!!! Domenica 26 giugno: Esposizioni opere Pamali Art . un tentativo di farsi comprendere, un modo per farsi conoscere Se i simboli che utilizziamo per comunicare ed esprimerci non sono ancora del tutto ovvi ne del tutto così noti, ne del tutto condivisi è perchè forse non sono così innovativi. Il progetto “Pamali Art” si rivolge ai giovani creativi che sono alla ricerca di un centro di scambio culturale dove potersi esprimere ed interagire. Un occasione anche per i più o meno giovani organizzatori del settore che possono rimanere “al passo con i tempi”. Ogni iniziativa locale deve essere valorizzata positivamente, episodi di intolleranza gratuita fanno poco onore ai, più o meno tranquilli, residenti locali. Ci sarà un bel po’ di musica per gli appassionati! Un po’ troppo rumore e confusione per i non amanti! Ognuno colga il meglio dalla manifestazione, con tolleranza e comprensione, confidando che non ci siano eccessi ai limiti civili e legali e considerato che dura solo 4 giorni! La manifestazione ha luogo anche in caso di maltempo. pagina 16 Ricordi don ANTONIO BACCICHETTI n. 14.08.1920 – m. 20.03.2008 A tre anni dalla sua scomparsa, la nostra Comunità lo ricorda con affetto e riconoscenza. Egli fu da settembre 1986 al dicembre 1989 nostro parroco. Dal 1990 fino a quando la salute e le forze lo hanno sostenuto valido collaboratore parrocchiale. Conserviamo nel cuore la passione e l’umiltà dimostrata nel suo prezioso servizio pastorale in mezzo a noi. Rimarrà nella memoria di quanti l’hanno conosciuto e hanno collaborato con lui. PILAT TULLIO n. 07.11.1931 – m. 17.04.2008 Sono già passati tre anni da quando te ne sei andato, ma il tuo ricordo e la tua presenza continuano ad essere vivi nelle nostre menti e nei nostri cuori. Ancora oggi quei clienti che erano soliti trovarti dietro il bancone e che venivano accolti sempre da un tuo saluto, domandano di te. Ti pensiamo sempre e finché ti ricorderemo sarà come averti qui con noi nonostante tu sia lassù,abbiamo sempre bisogno di te, sorvegliaci sempre, grazie nonno, ciao. Giulia e tutti i tuoi cari GALLON LUCIA n. 21.06.1914 – m. 25.03.2010 Un anno fa ha raggiunto per sempre la casa del Padre. Amici e parenti uniti alla nostra Parrocchia la ricordano con affetto per quanto ha seminato in vita. La S. Messa di suffragio è stata celebrata domenica 25 marzo nella nostra Chiesa Parrocchiale dal figlio don Celestino Mattiuz. «Voce amica» DON GUERRINO: PASTORE INSTANCABILE La Comunità parrocchiale lo ricorda con profondo affetto nel 25° anniversario dalla morte BIOGRAFIA Don Guerrino Tardivo nacque ad Oderzo il 29 settembre 1916, disse il suo “si” al Signore il primo giugno 1940. Dopo varie esperienze pastorali nelle comunità diocesane, prima come cappellano poi come parroco, nel settembre 1959 dalla parrocchia di Fontigo approdò ad Arfanta, accompagnato dall’inseparabile cugina Elvira Tardivo, e qui rimase per ben 27 anni, lasciando un impronta umana e pastorale che non si scorda! Dopo una breve malattia egli morì all’Ospedale “De Gironcoli” di Conegliano il 30 aprile 1986, all’età di 69 anni. LA SUA MISSIONE PASTORALE AD ARFANTA Don Guerrino giunse tra le nostre colline in un periodo non facile. La nostra parrocchia era presa dallo scoraggiamento per la difficoltà negli spostamenti, l’emigrazione che decimava le famiglie, i giovani che se ne andavano. Ma lui armato di buona volontà, quasi sottovoce, si mise all’opera cominciando con l’incoraggiare i suoi nuovi parrocchiani. Si adoperò per portare a tutti: luce, telefono, acqua e a favorire i contatti e i legami con i paesi vicini facendo arrivare ad Arfanta una strada asfaltata ed agevole sia da Rolle che verso Resera. Ristrutturò la Chiesa Parrocchiale e poi la chiesetta di S. Andrea a Resera, per lui punti fondamentali di spiritualità ed incontro per i fedeli, che dovevano essere ben curati. Era molto attento e disponibile con chiunque lo andasse a trovare. Non negava mai una parola di conforto e la sua comprensione. Accogliente con i confratelli e con le autorità civili che era solito ospitare in canonica a Pasqua e Natale. Vicino, soprattutto ad anziani e persone sole. Tardivo solo nel nome, si rivelò pastore instancabile: sempre puntuale negli appuntamenti, con mille idee e proposte da attuare portava nel cuore la gioia per ogni buona opera compiuta. Da una sua idea nacque l’Associazione Emigranti la tradizione dei festeggiamenti del Santo Patrono e dei fuochi d’artificio. Contribuì a porre le basi per il coro parrocchiale e poi il Gruppo Ricreativo (che vide la luce solo dopo la sua morte) tuttora attivi a favore della Comunità. Chi è cresciuto con lui e sotto la sua ombra non può dimenticare la disponibilità al dialogo e, quella porta della canonica sempre aperta,…….. a tutti! Pur con i difetti propri di ogni persona, da buon pastore sapeva curare le proprie pecore, le conosceva una ad una con i loro pregi e difetti. Negli ultimi anni la salute non lo assecondava, ma egli con grande grinta ha sempre reagito con forza, quasi non volesse sprecare nemmeno un minuto del tempo che gli rimaneva. Il giorno di S. Giuseppe, era andato, come ogni mese, a confessare nella Casa di Riposo “Villa Bianca” a Tarzo. Chiese al cappellano di ricevere il Sacramento dell’Unzione degli Infermi. Quest’ultimo gli consigliò di farsi ricoverare, ma don Guerrino voleva terminare la benedizione delle famiglie. Tanto è vero che di li a poco, arrivato per la benedizione esclamò ai presenti: “Forse questa è l’ultima volta che ci vediamo”. Un presagio della sua chiamata al Padre. Stava allestendo un piccolo archivio-museo nel quale conservare i “tesori” della Parrocchia: oggetti sacri, paramenti, vecchi registri: “Se il Signore me lo permette, in due, tre mesi lo finisco” – disse. Non fu così, purtroppo. Il giorno del suo funerale tutta Arfanta e non solo si è unita per dargli l’ultimo saluto. Le lacrime rigarono il volto di tutti: cantori, chierichetti, fedeli. La parrocchia era rimasta orfana del parroco già da qualche settimana (nel periodo del suo ricovero) e le funzioni religiose venivano fatte da don A. Bedin e coordinate dal Don Mario F. allora parroco di Tarzo. Erano appena stati avviati i lavori al campanile, l’anno pastorale che volgeva al termine e la Prima Comunione da programmare. Fino alla nomina di Don Antonio (dopo 5 mesi) la comunità ha reagito con fervore e dinamismo facendo fronte a tutti gli impegni, anche quelli della organizzazione della Sagra: nulla sarebbe stato come prima, ma nulla veniva disatteso. La consapevolezza che la Provvidenza non abbandona chi ha la Fede ha fatto si che si andasse avanti, senza smarrimenti. La testimonianza terrena di don Guerrino è al limite del tempo moderno: le gite, i pellegrinaggi, i “momenti forti”, i primi consigli parrocchiali, le prime lettrici, la presenza dei missionari (l’ultima esperienza ai primi anni ottanta) e per finire la costante passione per i cantieri (dalle strade, agli oratori, al cimitero). Viene ricordata una sua proposta di ricavare una galleria per collegare Arfanta e Resera , quando erano in corso i lavori di sistemazione/asfaltatura della strada . Ognuno di noi porta il proprio ricordo, che va al di là della commemorazione, che resta oltre la giornata di anniversario, per la vita! Sfogliando gli archivi parrocchiali si apprende che il suo orgoglio più grande fu quello di aver accompagnato nel cammino verso il Sacerdozio don Celestino, per lui come un figlio, tanto che il giorno della sua ordinazione sacerdotale, il 10 dicembre 1977, gli regalò il suo calice personale a condizione che dopo la morte del destinatario, questo venga riportato ad Arfanta. TESTIMONIANZA DI DON CELESTINO “Un affetto fraterno mi lega da sempre a don Guerrino, che ricordo Marzo-Aprile 2011 assieme alla mia Comunità: “…Quando andavamo alla S. Messa, per invitarci a collaborare nel servizio pastorale in sacrestia ci dava le caramelle e se non ci vedeva le consegnava agli amici vicini di casa con la preghiera che ci fossero recapitate – racconta – questa semplice tradizione l’ho mantenuta ancora oggi con i bambini della mia parrocchia….” Ricorda ancora: “…Una domenica sulla porta della chiesa don Guerrino mi chiese: “Ti piacerebbe diventare sacerdote?” Io, un po’ preso all’improvviso risposi si, ma con un po’ di paura di come potevano reagire i miei genitori. Allora fu lui stesso, durante la benedizione della mia famiglia ad annunciare a papà e mamma la mia volontà di seguire Cristo. Ricordo anche la grande gioia che si leggeva dai suoi occhi, dal suo volto quando, proprio ad Arfanta, fui consacrato sacerdote…” IL NOSTRO RICORDO 25 ANNI DOPO Domenica 1 maggio alle ore 10 proprio don Celestino ha celebrato la S. Messa in sua memoria, a 25 anni dalla morte. Nelle preghiere dei fedeli abbiamo ringraziato il Signore per averci donato la sua presenza instancabile per così tanto tempo: per quanti ha battezzato, per i giovani che ha cresciuto, per le famiglie che ha unito in matrimonio e le opere che ha compiuto. Opere e decisioni non sempre apprezzate e condivise dai parrocchiani, ma che hanno contribuito all’unità della nostra comunità che, pur essendo piccola, vuol rimanere attiva ed unita, proprio come ci ha insegnato lui. Durante la celebrazione don Celestino ha sottolineato come Don Guerrino non possa essere ricordato solo per le opere murarie, egli ha portato innanzitutto la Liturgia e la Parola, ha testimoniato e contribuito a formare buoni cristiani! Nel corso dell’omelia don Celestino ha rilevato la coincidenza che il 25° della morte di don Guerrino cada proprio in occasione della data di proclamazione di “Beato” di Giovanni Paolo II°. In occasione della visita Pastorale in Veneto del giugno 1985, don Guerrino emozionato aveva potuto incontrare il Santo Padre in Cattedrale a Vittorio Veneto! In una realtà religiosa, oggi, non semplice da gestire, speriamo che il suo esempio possa servire, a quanti hanno avuto la fortuna di conoscerlo, di collaborare con lui, o solo di averne sentito parlare, di essere come il chicco di grano destinato nel buio e nell’umido del terreno, a macerare per poi rinascere e portare molto frutto. Al temine della celebrazione e dopo la consueta benedizione dei motori, all’esterno, Don Celestino accompagnato dai presenti hanno deposto un mazzo di fiori in cimitero. La Comunità Parrocchiale VIVA VIVA IL CARNEVALE Cari lettori di Voce Amica, siamo i bambini e le bambine della Suola dell’Infanzia di Corbanese… è arrivato il Carnevale, la festa per eccellenza del divertimento e dell’allegria!!! Abbiamo atteso con trepidazione il 2 marzo, giorno della festa in maschera a scuola! La nostra amica Postalina ci ha inviato una lettera e una sorpresa: un cesto pieno di stelle filanti per la festa!! Si è anche raccomandata di divertirci e ridere tanto……e noi l’abbiamo accontentata eccome! Abbiamo fatto anche qualche scherzo alle maestre! Le maestre invece sono state buone con noi e ci hanno organizzato tanti giochi da fare tutti insieme…..che spasso!!! Anche per i nostri pancini è stato un giorno speciale: abbiamo gustato crostoli, castagnole e tante altre prelibatezze! Ora vi salutiamo con la nostra filastrocca di carnevale e…. a presto!!! Dopo molti l i mesii di llavoro e fatica, finalmente, domenica 10 aprile, con una cerimonia sobria, ma ricca nei contenuti abbiamo inaugurato il sentiero del Calvario, con la ristrutturazione dei capitelli e il rifacimento del vecchio arco. Da sempre questo luogo, che simboleggia la Passione di Gesù Cristo, è stato adottato dagli Alpini di Corbanese che ogni anno, in occasione della Settimana Santa, si dedicano alla pulizia e alla cura del luogo. Poiché da molti anni i capitelli non ricevevano un’adeguata manutenzione, è nata l’idea di sistemarli in modo che apparissero non solo più belli ma anche più sicuri. Come spesso accade, tutto è nato quasi per scherzo, ma poi la determinazione che contraddistingue da sempre gli alpini ha fatto si che dalle parole si passasse ai fatti: da qui con il coinvolgimento delle famiglie proprietarie, della parrocchia, dell’amministrazione comunale e della Banca Prealpi si è arrivati al risultato che oggi possiamo ammirare. In principio, nessuno di noi La«VVoce oce amica amica» di Corbanese I bambini e le bambine della Suola dell’Infanzia “S. Antonio” di Corbanese SU BAMBINI FACCIAMO FESTA E’ ARRIVATO IL CARNEVALE MUSICA, BALLI, TANTA ALLEGRIA, SIAMO FELICI IN COMPAGNIA! pagina 17 LE VETRINE SONO ADDOBBATE CON LE MASCHERE COLORATE STELLE FILANTI, CORIANDOLI AL VENTO OGNI BIMBO E’ FELICE E CONTENTO E COL CUORE VUOLE CANTARE VIVA VIVA IL CARNEVALE! giornata serena, hha ffatto sii che i h a pranzo ci fossero più di 150 persone. Il Gruppo Alpini di Corbanese, intende ringraziare oltre a tutti coloro che sono intervenuti domenica, anche tutti quelli che, a titolo gratuito, hanno fornito la loro opera materiale e che hanno reso possibile la realizzazione del gioiello che tutti ora possono ammirare. avrebbe detto che tutto ciò potesse essere concluso: i lavori da fare sembravano insormontabili: eppure, man mano che procedevano e i risultati iniziavano a far capolino, l’animo di tutti noi si è rinfrancato ed è rinata l’energia necessaria per arrivare in fondo. Infine, il 10 aprile, alla presenza del vicario del Vescovo, dell’amministrazione comunale, ad una rappresentanza della Banca ed alla presenza dei gagliardetti della sezione alpini di Conegliano, e del presidente sezionale, abbiamo allestito la cerimonia che, aiutata da una Ricostruito l’Arco del Calvario A Corbanese il 4 maggio 1823 venne benedetta e inaugurata la chiesetta del Calvario sotto il titolo del Redentore. La sua festa viene celebrata la terza domeni- ca di lluglio. li Con llarga partecii pazione di devoti si celebra la Via Crucis del Venerdì Santo e altre celebrazioni di occasione. Quest’anno per volontà della comunità, e in particolare degli alpini con ammirabile impegno i 14 capitelli sono stati restaurati, portandogli all’originale bellezza. Ogni capitello è, da antica data, sponsorizzato da una famiglia del paese. Durante i lavori, eseguiti anche con il contributo della BCC Prealpi, sono state ritrovate alcune pietre che costituivano la base di un arco scomparso da tempo, si dice, a causa di una cava di carbone. E’ sorta così la proposta di Corbanese • Corbanese • Corbanese • Corbanese • Corbanese • Corbanese Marzo-Aprile 2011 Corbanese • Corbanese • Corbanese • Corbanese • Corbanese • Corbanese pagina 18 ricostruire un arco, con pietre a faccia vista dopo il quinto capitello, consultando i vecchi del paese che avevano ancora impresso nella memoria qualche ricordo del vecchio manufatto. Ora resta da recuperare la vecchia mulattiera in sassi. L’Amministrazione Comunale a tale scopo ha chiesto un contributo nell’ambito di un apposito bando del Gal (Unione Europea). Domenica 10 aprile è stata tenuta la cerimonia di inaugurazione con la S. Messa di mons. Martino Zagonel, con il taglio del nastro, discorsi di plauso per l’opera e la consegna delle chiavi dei capitelli ai famigliari degli sponsor. Don Angelo Intervento del Presidente sezione di Conegliano A nome della Sezione alpini di Conegliano, porgo anch’io il saluto a monsignor Zagonel vicario episcopale, al rev.do parroco, al signor sindaco, al presidente della Banca Prealpi, a tutte le autorità. Un saluto agli alpini dei Gruppi che hanno voluto condividere con quelli di Corbanese questa cerimonia. Lo sanno bene i nostri alpini, di solito, sono piuttosto avaro di complimenti. Ma oggi, con orgoglio, devo constatare che gli alpini dei nostri Gruppi, sanno veramente cosa vuoi dire volontariato. La nostra è una associazione d’Arma, come tante altre e che valorizza tale caratteristica operando nel campo della cultura, della protezione civile, dello sport, dell’assistenza morale e materiale, del volontariato e dello svago, senza identificarsi, però, con alcuna di queste attività. Con una propria struttura gerarchica, siamo una associazione di uomini liberi. E, proprio perché tali, possiamo permetterci di assumere impegni importanti e gravosi come hanno fatto gli alpini di Corbanese ripristinando i capitelli del calvario, lavoro per il quale va il plauso dell’intera Sezione. Monsignor Vicario non sono in grado d’affermare che gli alpini di Corbanese siano i cristiani migliori, ma posso assicurare che, sotto l’aspetto di uomini rudi, con le mani callose, c’è l’animo del vero alpino e di ciò «Voce amica» Marzo-Aprile 2011 Lavori alla chiesa di Corbanese Come è possibile notare, la chiesa parrocchiale di Corbanese è circondata da una possente impalcatura fino alla sommità del tetto, altrettanto lo è nella parte interna. Tutto questo per permettere di operare con la massima sicurezza in un intervento di manutenzione straordinaria del tetto ormai degradato, che prevede la sostituzione totale di due capriate mentre per la quasi totalità delle altre si procederà alla sostituzione delle teste di appoggio inoltre, verranno sostituite tutte le travature nella parte del tetto sopra l’abside e vista la precarietà dei travicelli trasversali si è deciso anche la loro sostituzione in toto per un totale di 1100 metri in legno di larice trattato ed infine verrà sostituita la parte di tavolato ormai deteriorata. La chiesa verrà poi, per quanto possibile, messa in sicurezza con un profilato piatto di acciaio largo cm 25 e spesso cm 1 posizionato lungo tutto il perimetro della parte muraria superiore e fissato con tecniche moderne che renderà la struttura più sicura. Quanto sopra descritto sono i punti principali dell’intervento, peraltro ben illustrato nell’incontro pubblico di presentazione dei lavori, venerdì 4 marzo svoltosi presso l’oratorio parrocchiale e a chi ha partecipato alla visita guidata al cantiere dello scorso 16 aprile. A questo ultimo incontro hanno partecipato una decina di parrocchiani, i quali hanno avuto la possibilità di vedere lo stato di assoluta precarietà che rappresenta: la generosità, l’attenzione per chi è nel bisogno, l’amore per la propria terra. Dicevo prima che gli alpini sono uomini liberi ed aggiungo qualche volta anche insofferenti. Mal sopportano l’ingerenza d’altri nei vari aspetti della loro vita associativa. Sanno cosa fare, e se sbagliano, non scaricano ad altri la responsabilità, sanno anche pagare di persona. Il lavoro fatto su questa Via Crucis, esprime la caparbietà e la tenacia del gruppo alpini di delle travature portanti ed il conseguente stato di emergenza delle stesse. Sicuramente tale intervento non poteva essere più rinviato, questo comporta uno sforzo economico certamente notevole per il quale circa 1/3 verrà coperto da contributi diversi, Regione Veneto, CEI, Comune di Tarzo, Banca Prealpi mentre il restante si spera possa trovare la giusta consapevolezza nei parrocchiani. Il consiglio per gli affari economici parrocchiale segue settimanalmente lo stato di avanzamento lavori ed il suo rendiconto economico, permettendo così di avere sempre un quadro d’insieme attendibile. Verso la metà di maggio verrà proposta ai parrocchiani una seconda visita al cantiere dove si potrà vedere lo stato di avanzamento dei lavori che presumibilmente dovrebbero concludersi a fine giugno. Il Consiglio per gli Affari Economici. Corbanese che avendo avuto il sostegno e la fiducia di tante persone, sono riusciti a portare a compimento quest’opera. “Ad excelsa tendo” è il motto stampato sulla nostra tessera associativa. Non so se, salendo il ripido sentiero, con gli attrezzi da lavoro o magari spingendo la carriola, gli alpini che vi hanno lavorato, pensavano al significato di quelle parole, ma cercare le cose che sono in alto, vuoi dire, prima di tutto cercare il nostro habitat, le cime, lasciando giù e liberandoci da tutti i pesi inutili che ci portiamo addosso. E poi, le vette dello Spirito che quando sarà la nostra ora, sicuramente, come dice una nostra preghiera in canto “lascialo andare per le tue montagne”, senza zaino e senza pesi, riusciremo a scalare. La Patria, la terra dei padri, oggi, con quest’opera, è stata onorata dagli alpini di Corbanese. Bravi !!! Viva gli alpini di Corbanese. Viva gli alpini d’Italia. Viva l’Italia ed i suoi 150 anni !! GRUPPO ALPINI Il Gruppo degli alpini di Corbanese sezione di Conegliano, che ha partecipato alle celebrazioni svoltesi in occasione dei 150 anni dell’unità d’Italia. Il capogruppo Sergio Meneghin «Voce amica» pagina 19 Ricordi SUOR SANTINA (Gattello Ugolina) FON FIERUN Anche se il carnevale è finito da diversi giorni, abbiamo ancora vivo in noi il ricordo stupendo delle sfilate dei carri mascherati che ci hanno visti protagonisti. Infatti, anche quest’anno come ormai da quasi dodici, il gruppo “Fon Fierun” è stato uno dei gruppi che riuniti sotto la guida dell’associazione “Carnevale di Marca” ha dato vita al Carnevale 2011. Come ogni anno le piazze che ci hanno visto protagonisti sono: Tarzo, Susegana, S. Vendemmiano, Godega, Maserada, Vittorio Veneto, Conegliano. Purtroppo l’ultima sfilata di Maron di Brugnera è stata cancellata causa mal tempo. Il tema del carro era “Cars motori ruggenti” cartone animato molto conosciuto dai bambini e da questi molto apprezzato, il lavoro che ci ha visti impegnati nella realizzazione dello stesso è stato lungo e faticoso, ma alla fine siamo riusciti a realizzare ciò che ci eravamo prefissi. Da parte nostra vogliamo ringraziare sentitamente tutti gli sponsor che hanno collaborato, tutto il nostro fantastico corpo di ballo, l’amministrazione Comunale che nella persona del Sindaco in particolare ci ha aiutato dopo molti anni di “pellegrinaggio” ad avere una sede nostra dove poter lavorare in tutta tranquillità. L’appuntamento è rinnovato per il prossimo anno, visto che ci stiamo già muovendo per vedere quale tema si possa fare, naturalmente l’invito è rivolto anche a nuove leve che volessero partecipare. De Nardo Davide Matrimonio MELLO DENIS da Farra di Soligo e MATTIUZ EMANUELA si sono sposati il 20 marzo 2011. Testimoni: Piazza Marco e Spagnol Andrea da Vidor e Marcon Sabina da Corbanese Era nata a Zerman (Mogliano Veneto) il 07.08.1924. Ha professato la propria fede il 12.04.45 ed ha insegnato nelle scuole materne di vari paesi fra i quali Jesolo paese e Jesolo Lido. Nel giugno del 1989. le suore che da molti anni erano a Corbanese vengono richiamate nella sede di Verona. Grazie al sindaco di allora ed ad alcune persone del paese, che hanno operato in modo da tener aperta la nostra scuola materna, chiedendo aiuto alle suore di Tarzo, è arrivata per nostra fortuna Suor Santina. Grazie a questo e con la collaborazione della maestra Monica e di alcuni genitori l’asilo ha potuto continuare a tenere aperto i battenti. Suor Santina alloggiava con le suore di Tarzo ed ogni giorno, nonostante le sue condizioni di salute non fossero delle migliori, scendeva a Corbanese con il pulmino del comune che faceva servizio per portare i bambini a scuola, per poi far ritorno nel pomeriggio. Come tutte le suore che abbiamo potuto conoscere, era molto buona e disponibile ed aveva una peculiarità ovvero era molto parsimoniosa nel consumare il materiale didattico che aveva a disposizione, cercando di recuperare tutto ciò che si poteva infatti diceva sempre:” mettiamo via questa cosa che ci può tornare utile in futuro”. Si è sempre fatta voler bene dai bambini, inoltre una volta alla settimana aiutava il parroco nell’insegnamento del catechismo. Tra le tante cose che ha fatto è stata promotrice, insieme ad alcuni genitori, della costruzione dei primi carri mascherati, tradizione che si protrae anche in questi anni nonostante sia passato tantissimo tempo da allora. Abbiamo avuto il privilegio di averla con noi per cinque anni, dopo di che data la non più giovane età e il peggioramento della salute ha dovuto rinunciare all’incarico che aveva assunto. Negli anni successivi è rimasta a Tarzo in parrocchia e poi in Villa Bianca dove ha cercato di rendersi utile con tutti. Con queste brevi righe, vogliamo esprimere il nostro più sentito ringraziamento per tutto ciò che ha fatto per Corbanese e per il nostro asilo che ancora è aperto anche grazie alla sua opera. Z. C. COMINETTI SERGIO Sergio è morto improvvisamente a Miane il 26 aprile 2011 dove abitava da alcuni anni con Cesarina. Era nato a Corbanese il 7 aprile 1962 trascorrendo la sua giovinezza con la mamma Anna ed ai fratelli Giancarlo e Giovanna. Sergio con la sua improvvisa scomparsa ha lasciato nel dolore i suoi cari e sgomenti tanti amici e compagni di lavoro che hanno apprezzato le sue doti umane e il suo impegno nel lavoro. Grande la partecipazione di compaesani, amici e compagni di lavoro al suo funerale che è stato celebrato nella chiesa di Farrò di Follina il giorno 28 aprile e poi sepolto nel cimitero di quella parrocchia. Corbanese • Corbanese • Corbanese • Corbanese • Corbanese • Corbanese Marzo-Aprile 2011 pagina 20 Voce Amica «Voce amica» Tarzo Dalla scuola di ciò che li attende, materna particolari ma sanno che la loro vita non Incontri formativi per i Genitori Il Consiglio Pastorale Parrocchiale attento alle indicazioni pastorali, promosse dai Vescovi sulla formazione permanente dei laici, ha offerto nel periodo di quaresima un incontro per i genitori dei bambini che frequentano la nostra scuola. L’argomento era: “Educare alla virtù della Speranza”. Silva De Luca ha illustrato il tema ai genitori ed ha saputo interessarli e coinvolgerli. Come esperta ci ha aiutato a riflettere e comprendere come la società in cui viviamo ci spinge sempre più verso lo stile di vita dell’usa e getta, dove la Speranza fatica a crescere. Ha portato, poi, l’esperienza dello psicoterapista austriaco Victor Frankl. Lui aveva notato che i compagni di prigionia ad Auschwitz sopportavano le sofferenze in maniera diversa. Chi aveva qualcosa in cui credere: una donna, una fede o un ideale, viveva più a lungo di chi, invece, non avendo niente in cui sperare, si lasciava morire. La speranza è necessaria nella vita. La morte, che S. Francesco chiamava: sorella nostra morte corporale, l’uomo moderno tende a nasconderla. La speranza è l’ossigeno della nostra esistenza e chi non spera non vive, ma vegeta. Basta guardarsi intorno, riflettere solo sulla giornata che sta passando, per renderci conto di quanto sia vitale la speranza. Alla luce della Rivelazione tutto è illuminato dall’amore di Dio. La Rivelazione cristiana svela all’uomo la sua essenza e il fine ultimo della vita. Paolo dice ai Tessalonicesi. Voi non dovete “affliggervi come gli altri che non hanno speranza”. (1Ts 4,13). L’elemento distintivo dei cristiani è che essi hanno un futuro. Non ne conoscono i www.parrocchiaditarzo.it Marzo-Aprile 2011 finisce nel nulla. Il Vangelo non comunica soltanto conoscenza, ma è una fonte di “acqua viva” che produce fatti e cambia la vita. Chi ha speranza vive diversamente: gli è stata donata una vita nuova. L’esempio della santa Giuseppina Bakhita sta aiutando molti a capire che cosa significhi incontrare realmente questo Dio. Lei schiava, picchiata a sangue e venduta per cinque volte sui mercati del Sudan, arriva in Italia e viene a conoscere un “padrone“ totalmente diverso, il Dio vivente. La liberazione che lei aveva ricevuto mediante l’incontro con il Dio di Gesù Cristo, sentiva di do- mente spoglio ed infreddolito. Rimase così qualche tempo fin quando si ripropose di mettersi a cercare i suoi fiori, le sue foglie e i suoi frutti per poter stare di nuovo insieme a loro. “Devo darmi da fare”, disse risoluto tra sé e sé. Cominciò allora a chiedere aiuto a tutti i suoi amici. Finalmente incontrò uno gnomo, che ascoltò quel ramo e pensò a lungo e poi capì, si tolse gli occhiali e li posò sul naso del ramo, spiegandogli che erano occhiali magici e che servivano per guardare dentro di sé. Il ramo allora aprì bene gli occhi e meraviglia vide che dentro di sé qualcosa si muoveva, sentiva un rumore, vedeva qualcosa che circolava, provò ad ascoltare, guardò a fondo: verla estendere, doverla donare anche agli altri. La speranza, che era nata per lei e l’aveva “redenta”, non poteva tenerla per sé, questa speranza doveva raggiungere tutti. (dalla lettera Spe Salvi di Benedetto XVI) Il ramo e gli occhiali Una fiaba per comprendere come stare accanto ai figli per far germogliare la speranza. C’era un volta un giovane ramo di un grande albero. Un giorno cominciò a sentirsi stanco, era settembre, i frutti si staccarono e le foglie cominciarono a cambiare colore, divenivano sempre più pallide, addirittura di tanto in tanto il vento se ne portava via qualcuna. Venne la pioggia, e poi l’aria fredda e il ramo si sentiva sempre peggio: non capiva cosa gli stesse succedendo. In pochi giorni si trovò completa- era la linfa viva che si muoveva in lui. Lo gnomo gli spiegò che le foglie, i frutti e i fiori nascono grazie alla sua linfa, al calore del sole e dell’aria della primavera e della pioggia. ”Se hai linfa dentro di te, hai tutto”, gli disse lo gnomo, non occorre chiedere più nulla a nessuno, ma insieme all’acqua e all’aria le foglie rinasceranno: le hai già dentro. Il ramo si sentì più forte, rinvigorì: aveva la linfa in sé, gli bastava lasciar scorrere la linfa da cui un giorno sarebbero rinate le sue foglie. Maria Maddalena testimone di speranza, ci educa a passare dal buio alla luce Vangelo di Giovanni (Gv 21,11-18) Educare alla Speranza è educare all’incontro con Cristo morto e risorto. Per questo è importante: * Aiutare i figli a superare l’idea che ciò che costa fatica è sbagliato, più difficile e faticoso è l’impegno più alto è il traguardo raggiunto. (Maria quand’era ancora buio) * Essere consapevoli che Dio ci precede in questa ricerca…( Gesù: perché piangi? chi cerchi? * Aver chiaro che Dio chiama anche i piccoli prima che essi siano in grado di cercarlo. * Educare non solo alla sincerità, ma alla Verità. I figli hanno diritto di incontrare Cristo, il senso della loro vita. * Maturare la consapevolezza che bisogna passare dall’esperienza di essere coppia, all’esperienza di essere genitori. Dio chiama ed abilita (Maria andò subito ad annunciare ai discepoli). Mostrare con la vita che noi senza Cristo e senza la comunità cristiana non possiamo vivere. * Non indirizzare i figli dove vogliamo noi, ma dove vuole il Signore. Il Signore ci chiama per nome ed ha un progetto su ciascuno. * Creare alleanze educative positive. I genitori sanno cosa veramente conti per i loro figli, anche quando non lo dicono. Speranza è seminare senza pretendere di mietere. L’educazione non è un prodotto, ma un processo interiore, ha bisogno di costanza, di calore umano, di amore incondizionato. Speriamo che i genitori presenti abbiano tratto giovamento da questo incontro ed abbia suscitato in loro la voglia di cercare la “fonte di acqua pura che dona vita“. Sr. Leontina F. «Voce amica» Si ringrazia in particolare: La “Pro-Loco” di Tarzo per aver dato la possibilità di allestire il carro mascherato nello Stand * La falegnameria De Polo per la disponibilità del capannone. * Il Signor D’Altoè per aver messo a disposizione il proprio capannone per il ricovero del carro mascherato. * Il Signor Gino Breda per la disponibilità del trattore per tutte le sfilate. * Il “Gruppo Genitori Carro mascherato” che hanno lavorato attivamente per la buona riuscita delle sfilate. E dell’offerta per la Scuola Materna di 2.280 €. * La Banca Prealpi per l’offerta di 500 € a favore del Carro mascherato e del mercatino di Natale. * Ringraziamo, infine, i genitori del “Gruppo Volontari” della Scuola Materna che hanno versato 4.000 €, quale risultato del Mercatino di Natale, del Pozzo San Patrizio e delle altre iniziative di volontariato. pagina 21 ANTEPRIMA GREST 2011 La macchina impastatrice del Grest si è messa in moto! La selezione degli ingredienti fondamentali entali per ante è un Grest scoppiettante ed entusiasmante iniziata ! Ecco la lista provvisoria (se avete suggeerimenti contattate gli animatori) : - Voglia di stare insieme in quantità esuberante - Un bel po’ di sole - Giochi a volontà - Qualche momento di riflessione (non guasta mai) - Risate illimitate - 2 lacrime - Baci e abbracci q. b. - E perché tutto sia di altissimo livello llo professionale gli animatori parteciperanno nno nei mesi di maggio e giugno ai corsi di formazione organizzati dalla diocesi e dai Padri Salesiani di Udine. Ci vediamo a luglio. INIZIATE IL CONTO ALLA ROVESCIA!!! Istituzione dell’Accolito Venerdì 25 marzo 2011, nella festa dell’Annunciazione del Signore, durante la celebrazione eucaristica delle ore 18.30 nella chiesa di Mareno di Piave, S. E. il Vescovo Mons. Corrado Pizziolo ha istituito Accolito Mario Introvigne, unitamente ad altri candidati. Nella Liturgia d’istituzione è evidenziato che la spiritualità autentica dell’Accolito deve essere imperniata sull’Eucaristia, partecipata e vissuta. Il Vescovo, infatti, ha rivolto agli eletti la seguente esortazione per ricordare loro come l’Eucaristia debba essere al centro della loro vita: “Figli carissimi, scelti per esercitare il servizio di Accoliti, voi parteciperete in modo particolare al ministero della Chiesa. Essa infatti ha il vertice e la fonte della sua vita nell’Eucaristia, mediante la quale si edifica e cresce come popolo di Dio. A voi è affidato il compito di aiutare i Presbiteri e i Diaconi nello svolgimento delle loro funzioni, e come ministri straordinari potrete distribuire l’Eucaristia a tutti i fedeli. Questo ministero vi impegni a vivere sempre più intensamente il sacrificio del Signore e a conformare sempre più il vvostro essere e il vostro operare. Cercate di compprendere il profondo significato per offrirvi ogni ggiorno in Cristo come sacrificio gradito a Dio. Non dimenticate che, per il fatto di partecipare N ccon i vostri fratelli all’unico pane, formate con eessi un unico corpo. Amate di amore sincero il ccorpo mistico del Cristo, che è il popolo di Dio, ssoprattutto i poveri e gli infermi. Attuerete così il ccomandamento nuovo che Gesù diede agli Aposstoli nell’ultima cena: Amatevi l’un l’altro, come io ho amato voi”. Terminata l’esortazione, il Vescovo ha consegnato ai candidati la patena con il ppane da consacrare, dicendo: “ricevi il vassoio ccon il pane per la celebrazione dell’Eucaristia e lla tua vita sia degna del servizio alla mensa del SSignore e della Chiesa”. Ringraziamo il Signore pper questo dono e preghiamo anche per il nuovo A Accolito perché possa adempiere in pieno il propprio ministero e coltivare un sincero amore per lla Chiesa. Tarzo • Tarzo • Tarzo • Tarzo • Tarzo • Tarzo • Tarzo • Tarzo • Tarzo Marzo-Aprile 2011 pagina 22 Il Catecumenato degli adulti Battesimo, Cresima ed Eucaristia: queste parole indicano i Sacramenti che fanno diventare cristiani; sono i Sacramenti dell’iniziazione cristiana. Il catecumenato è un tempo e uno spazio di vita ecclesiale, dove gli adulti che non sono ancora cristiani, anche se in parte già credenti, sentono risuonare la Parola di Dio e stringono legami di fede con gli altri cristiani. Il catecumeno è colui che vivendo il periodo del catecumenato impara a conoscere la fede della Chiesa Cattolica per celebrarla, infine, nel Battesimo, nella Confermazione e nell’Eucaristia. Il catecumeno desidera diventare cristiano, ma ha bisogno di tempo per apprendere ed acquisire comportamenti coerenti; per questo un accompagnatore lo aiuta a scoprire la fede cristiana. L’accompagnatore è inviato dalla Chiesa, ma non è l’unico responsabile del catecumeno . Tutta la comunità parrocchiale ha il compito di accogliere e avviare alla vita cristiana il futuro cristiano. Domenica 10 aprile 2011, Va di Quaresima, nella chiesa di Tarzo si è celebrato il Rito di Ammissione al catecumenato di Yichuen Ruan. Nata in Cina quarantadue anni fa, è ormai in Italia da undici anni e vivendo l’esperienza dei figli, si è sentita chiamata da Gesù ad iniziare a sua volta il cammino che la porterà a diventare cristiana. Il Rito di Ammissione ha sottolineato un primo impegno. Yichuen è entrata ufficialmente nella nostra comunità cristiana. • E’ stata presentata dal proprio garante e accompagnatore; • Ha espresso davanti alla comunità la sua domanda di Battesimo; • Ha ricevuto il primo segno del Battesimo, il segno della croce; • La comunità l’ha accolta e condivide con lei la Parola di Dio. Ora Yichuen comincia il cammino di scoperta e di approfondimento della fede cristiana e della Chiesa che la porterà, dopo questo importante periodo di preparazione, alla celebrazione dei Sacramenti dell’iniziazione cristiana in Cattedrale, nella Veglia Pasquale. Ringraziamo il Signore per questo nuovo dono che ci ha elargito nella Sua bontà e accompagniamo Yichuen nel suo cammino con la nostra preghiera, con la nostra accoglienza e con il nostro esempio di fede cristiana. «Voce amica» Marzo-Aprile M Marz Ma arzzo-A o-A oAp pri rile le e2 201 2011 011 01 Istituto delle Suore Francescane di C (Continuazione) LA MISSIONE DELLA CONGREGAZI0NE La Congregazione compendia la sua missione nelle espressioni « Venga il tuo Regno», «Adoriamo Cristo Re». Fedeli alla loro, missione, le suore si adoperano a fare regnare Cristo in sé e negli altri amandolo sopra ogni cosa, onorandolo con ossequio continuo di mente, di cuore, di opere sante, servendolo con lieta disponibilità anche nei fratelli. Adempiono così al loro ufficio regale, pienamente consapevoli che servire a Dio è regnare. Le suore partecipano alla missione della Chiesa nella costruzione del Regno di verità, di giustizia, di amore e di pace di Cristo Signore: diffondono l’annuncio della salvezza e curano la promozione dell’uomo affinché in Cristo, cuore del mondo, sia reso ogni onore e gloria al Padre nell’universale fraternità di tutti i suoi figli . Sull’esempio di Cristo che si è fatto servo per reggere i fratelli nella pace, si pongono a servizio degli uomini preferendo i poveri e gli umili: a) nelle opere di istruzione, di educazione e di assistenza; b) nelle opere di evangelizzazione ecclesiale; c) nelle opere caritative verso i malati e gli anziani. LE VARIE MISSIONI Nel maggio del 1936 vennero delle sollecitazioni dai frati missionari in Cina. Sennonché si esigeva dall’Istituto la costruzione della casa, impegno che eccedeva le modeste possibilità economiche della Congregazione. Con gran dispiacere si dovette declinare la proposta. In attesa d’una strada percorribile, ci si premurò di un’adeguata preparazione: otto suore furono inviate a Roma per conseguire il diploma di giardiniera (scuola dell’infanzia), cinque a Padova per il titolo d’infermiera. In Etiopia: la prima missione fu ambientata a Dessiè. L’iniziativa risaliva al Prefetto Apostolico della zona, mons. Costanzo Bergna; egli domandava un drappello di suore come operatrici in un ospedale. Furono scelte otto nostre religiose, esperte nel settore sanitario. Le missionarie si portarono ad Assisi e a Roma, donde proseguirono alla volta di Napoli. Qui salparono il 28 giugno 1938. Giunte a destinazione, non limitarono la loro attività a servire gli infermi dell’ospedale, ma cooperarono all’annuncio diretto ed esplicito del Vangelo agli abitanti della località. Per la Congregazione questa esperienza apostolica missionaria, un segno di vitalità e di nuova identità. Passò un anno, e il 24 ottobre 1939 altre otto figlie di San Francesco prendevano la via verso l’Africa orientale. In Brasile: fu su incitamento di papa Giovanni XXIII che la congregazione trasmigrò in Brasile. Il 3 maggio 1963, accompagnate dalla superiora generale suor Clara Dal Medico, due suore, seguite ben presto da altre due, giunsero in Brasile. Successivamente dall’Italia vennero nuove forze, mentre si facevano avanti le prime vocazioni del luogo. Dopo un periodo iniziale di “noviziato”’ per inserirsi nella nuova realtà socio-culturale portando il loro particolare carisma, le suore si trovarono a loro agio in mezzo ai più umili e bisognosi: famiglie in difficoltà, orfani, gente di nessuno. Primo teatro del loro lavoro apostolico fu Joinville nello Stato di Santa Catarina; operarono poi nelle località di Cristo Re Chapecò, Ch hape apeccò, Campo Ere, Dioniap ssio io Ce C Cer Cerqueira, erqueira, nel mede medesimo d simo Stato; S St ato; at o; in quello o di Saoo Paulo Pa aulo G Ga rcca e Rio Gr ran nde d a Se S rGarca Grande da Serra; in seguito nel Mato Grosso del Nord: Barra do Garcas e Cocalinho. Il gruppo di co- munità nel 1978 venne riconosciuto come Delegazione ed ebbe un suo statuto giuridico con relativa autonomia. Nel 1978 fu eretto pure il noviziato a Rio Grande da Serra. (Continua) ESTATE 2011 CALENDARIO CAMPISCUOLA Casa Cimacesta 9 - 16 giugno 16 - 23 giugno 23 - 30 giugno 30 giugno – 7 luglio 7 - 14 luglio 14 - 21 luglio 21 - 28 luglio 28 luglio – 4 agosto 4 -- 11 agosto 11 - 18 agosto 18 - 25 agosto 25 agosto – 1 settem 2 - 4 settembre 9 - 11 settembre Campo Acr (4a e 5a elementare) Campo Acr (1a e 2a media) Campo Acr (4a e 5a elementare) Campo Acr (1a e 2a media) Campo Acr (1a e 2a - 3 a elementare) Campo Acr (4a e 5a elementare) Campo 14 – 15 enni Campo giovanissimi Campo adulti Campo adulti – famiglie Campo fidanzati Campo Acr (1a e 2 a media) 2gg responsabili CampAnAC Casa Sacile 28 luglio – 4 agosto Campo 18 enni Giornata mondiale della gioventù a Madrid (Spagna) 13 – 23 agosto 17 – 22 agosto Programma 1 Programma 2 Campi Scuola Seminario Opera della Provvidenza Sant’Antonio (Sarmeola di Rubano - PD) 17 – 23 luglio ragazze dai 17/18 anni in su Settimane Verdi – Gruppo Samuel 1 – 7 luglio 4a e 5a elementare 7 – 13 luglio 1a e 2a media Campo Verde – Gruppo David 13 – 17 luglio 3 a media – 1 a e 2 a superiore Campo Ester 4 – 10 luglio ragazze dalla 4 a elementare alla 1 a media Campo Sirio 28 giugno – 4 luglio ragazze dalla 2 a media alla 1 a superiore pagina 23 Notizie in breve CELEBRAZIONE DELLA CANDELORA Come ogni anno, il 2 febbraio, ha avuto luogo la celebrazione per la Candelora che si è svolta conformemente a tutti gli altri anni. C’è stata una buona partecipazione da parte dei fedeli, soprattutto dei bambini che hanno preso parte dinamicamente alla cerimonia ricordandosi di portare le loro candele che sono poi state accese e benedette dal Parroco. LA DOMENICA DELLE PALME La domenica delle Palme è stata festeggiata come da tradizione. I ragazzi del catechismo hanno svolto la processione in compagnia delle loro catechiste dall’asilo fino alla Chiesa assieme al Parroco e ai chierichetti. Tutti con i ramoscelli di ulivo, ornati da fiocchi dai colori accesi e sgargianti e di colore diL’altare della nostra chiesa vestito a festa verso classe per classe, con i quali hanno ravvivato la celebrazione, molto partecipata da persone di tutte le età. VIA CRUCIS PRESSO LE RIVE DI SAN PIETRO La sera del venerdì Santo, si è celebrata la solenne Via Crucis che si è conclusa presso le Rive di San Pietro. Al rito erano presenti anche vari bambini che hanno consegnato il loro salvadanaio “un pane per l’amor di Dio” con dentro i piccoli “fioretti” fatti dai ragazzi durante la Quaresima. PASQUA La Pasqua è la festività più importante dell’anno liturgico e per questo alla Santa Messa delle ore 10.30 la nostra Chiesa era gremita di persone vestite a festa per l’occasione. Il rito è stato molto coinvolgente anche grazie all’ animazione del piccolo coro parrocchiale e ai chierichetti tutti puntualmente presenti alla celebrazione. Alla fine della celebrazione, inoltre, i presenti hanno potuto prendere il proprio pane dell’amicizia. IL GRUPPO DI 1° E 2° SUPERIORE Dall’inizio della Quaresima a questa parte, ogni martedì verso le 19.00, un gruppo di ragazzi di prima e seconda superiore si riuniscono in canonica assieme ai due animatori Teresa e Giancarlo. Questi con molto entusiasmo propongono ogni volta al gruppo nuovi argomenti da trattare che spaziano dalla conoscenza di se stessi a quella di Cristo in un modo nuovo e coinvolgente. INCONTRI QUARESIMALI Dal 14 marzo in poi hanno avuto luogo 3 incontri quaresimali, avente ognuno dei quali un tema ben preciso. Il primo si è svolto, appunto, il 14 marzo a Tarzo con addirittura la presenza del nostro Vescovo, il secondo il 21 di marzo ad Arfanta, mentre il terzo ed ultimo il 28 marzo nella parrocchia di Lago. IL 27 MARZO DEDICATO AI TREVISANI NEL MONDO La Santa Messa delle 10.30 del giorno 27 marzo è stata dedicata ai Trevisani nel mondo: cioè all’associazione di quelle persone della nostra provincia che sono emigrate in altri paesi per ragioni di lavoro. In questa data tali persone sono partite dalla piazza di Tarzo fino ad arrivare in Chiesa assieme ai propri labari appartenenti ognuno ad una sezione diversa; arrivati in Chiesa per l’intero rito essi hanno partecipato attivamente. Tarzo • Tarzo • Tarzo • Tarzo • Tarzo • Tarzo • Tarzo • Tarzo • Tarzo «Voce amica» Marzo-Aprile M Ma arzo-Ap Aprile p 201 2011 01 11 pagina p pag pa gina gi a 24 Marzo-Aprile 2011 Tarzo • Tarzo • Tarzo • Tarzo • Tarzo • Tarzo • Tarzo • Tarzo • Tarzo La Pieve di Santa Maria TOUR DELL’OLANDA Dal 22 al 27 agosto 2011 Iscrizioni in parrocchia entro il mese di maggio telef. 0438.586205 In parrocchia è possibile acquistare il libro “La PIEVE DI SANTA MARIA DI TARZO”. Ogni famiglia doPala della chiesa di S. Giuseppe vrebbe avere in casa questa a Nogarolo interessante pubblicazione che riassume la storia della nostra parrocchiale, del campanile ed altro ancora. La pubblicazione è arricchita da molti richiami storici, documenti e belle fotografie. Ricorda, infine, i lavori eseguiti nell’ultimo biennio e ne tramanda ai posteri il ricordo. GITA A BOLOGNA Partenza ore 6.15 di sabato 9 aprile, con un cielo sereno, che faceva ben sperare. Così è stato, il bel tempo ci ha accompagnato tutto il giorno. Meta programmata: Santuario Madonna di San Luca e poi visita al castello Estense di Ferrara. Abbiamo percorso tanti chilometri di pianura e per noi che viviamo in collina, è un panorama particolare. La campagna ben lavorata era pronta per la semina e molti frutteti erano in fiore. Dopo aver fatto una breve sosta in autostrada, siamo arrivati a Bologna e abbiamo attraversato la città superando numerosi semafori. Bravo l’autista del pullman, che ci ha portato sul colle del Santuario, salendo stretti tornanti. Importante la chiesa in alto, da dove si gode un panorama bellissimo, compresa la città di Bologna. Nel 2003 la chiesa è stata nominata dall’UNESCO “Monumento messaggero di pace”. La costruzione del Santuario, inizia nel 1194 per ordine del Papa Celestino III, sul colle della Guardia dove già nel 1190 si era ritirata, a vita eremitica, Angelica, di famiglia benestante, in un terreno donatole dai genitori. Negli anni successivi, si costruisce intorno a lei una comunità, che vive vicino ad una piccola chiesetta dedicata a San Luca. Poi il vescovo di Bologna, Gherardo, regalò alle eremite un quadro raffigurante la Madonna col bambino, portata da un fedele di ritorno da un pellegrinaggio in terrasanta. Il nome del santuario è stato dato dall’immagine qui custodita: la Madonna di San Luca. Dopo la Santa Messa, siamo saliti per vedere da vicino questa icona e per chiedere la protezione della Madonna. Dopo il pranzo siamo partiti per Ferrara. Qui ci aspettava la guida, che ci ha illustrato tutti i punti più interessanti del castello Estense, residenza dei duchi d’Este. Il castello, progettato nella fine del Trecento quale fortezza, ha vissuto negli anni, con i diversi proprietari, fasi drammatiche. Molto belli e ben conservati i numerosi affreschi. Dopo una breve visita alla città e alla cattedrale, siamo ripartiti per il ritorno a casa, stanchi ma molto soddisfatti, di una giornata trascorsa in buona compagnia e per aver visto cose particolari che ricorderemo nel tempo. Grazie don Francesco e aspettiamo la prossima uscita, che sarà certamente piacevole. Silvia F. 1° giorno: TARZO -HEIDELBERG Di primo mattino riunione dei Signori Partecipanti nel luogo convenuto, sistemazione sul bus Granturismo e partenza per Tarvisio. Formalità doganali e continuazione attraverso le Gallerie dei Tauri per Salisburgo e Baviera con sosta per il pranzo lungo il percorso. Arrivo nel pomeriggio a Heidelberg, in bella posizione sulle rive del Neckar, culla del romanticismo tedesco sede di una famosa università e conosciuta per l’imponente castello in rovina. Sistemazione in albergo, cena e pernottamento 2° giorno: HEIDELBERG AMSTERDAM Partenza verso l’Olanda e sosta nei pressi Colonia per il pranzo. Nel pomeriggio arrivo ad Amsterdam “la Venezia del nord”. Sorta originalmente su un nucleo di isolotti alla foce del fiume Amstel, è una capitale suggestiva per i suoi quartieri, monumenti storici e per la rete di canali con oltre 400 ponti. Tour panoramico della città con guida: Palazzo Reale, piazza Dam, la casa di Rembrandt, il quartiere ebraico con la casa ove Anna Frank rimase nascosta durante la guerra. Dopo cena crociera sui canali illuminati di Amsterdam. 3° giorno: AMSTERDAM (escursione alla GRANDE DIGA) Pensione completa. Intera giornata dedicata all’escursione con guida nella regione più caratteristica dell’Olanda (quella dei “Mulini a Vento”) con visita dei centri di Edam, la città del formaggio, l’isola di Marken e Volendam, pittoreschi Villaggi di pescatori. Pranzo ristorante tipico a Volendam. Nel pome- riggio si raggiunge la Grande Diga dello Zuiderzee, con sosta presso le Gigantesche Chiuse. Proseguimento per Schans Zaanse pittoresco museo all’aria aperta con mulini e case tradizionali del XVII secolo. Rientro ad Amsterdam visita di una taglieria di diamanti. 4°giorno: AMSTERDAM – AALSMER - L’AIA – ROTTERDAM. Prima colazione e pranzo in albergo. Completamento della visita di questa straordinaria città con guida. Visita del Rijks Museum, uno dei più celebri del mondo di pittura e arte. Oppure Museo Van Gogh dove sono raccolte le maggiori opere del famoso pittore. “Nel primo pomeriggio partenza per Àalsmer e per la zona dei “polders” (campagna intersecata da canali e da innumerevoli Mulini a Vento). Continuazione per l’Aia, sede del Governo e della Corte reale. Visita del centro storico che occupa una piccola zona intorno al Binnenhof e al Palazzo Reale. Continuazione per Rotterdam seconda città dell’Olanda e primo porto del mondo, gravemente danneggiala nell’ultima guerra e ricostruita con moderni criteri urbanisti- «Voce amica» ci e architettonici. Visita guidata della città tra cui l’Erasmusbrug (avveniristico ponte di acciaio sul fiume Massa), le case a cubo, l’edificio inclinato KNP di Renzo Piano ecc. pagina 25 GRUPPO ALPINI RECUPERO CHIESETTA DI COLLALDRA’ Nell’ambito della consolidata attività di fine inverno/inizio primavera, le penne nere di Tarzo hanno provveduto ad un’ulteriore attività di bonifica del sito ove sorge la Chiesetta di Collaldrà, dedicata all’Annunciazione della Beata Vergine Maria, disboscando e pulendo gli spazi attigui. La Parrocchia, Ente proprietario, che ha avviato la procedura di salvaguardia per i beni protetti, è in attesa di risposta e di indicazioni utili per accedere ai sovvenzionamenti per il recupero del santuario, luogo di storia e di fede da tempo immemore. Per maggio, nello spirito delle antiche “rogazioni” è stata programmata l’annuale celebrazione eucaristica. 5° giorno: ROTTERDAM STOCCARDA. Visita guidata alla città di Rotterdam e partenza per la Germania con sosta per il pranzo, arrivo in serata a Stoccarda. 6° giorno: STOCCARDA – TARZO. Visita alla città di Stoccarda che conserva un interessante centro storico. Poi inizio del viaggio di ritorno con sosta per il Buon Fine Viaggio in ristorante. Arrivo a Tarzo in tarda serata. PRO LOCO Assemblea sociale Domenica 6 marzo c’è stata l’annuale assemblea che ha lo scopo di presentare ai soci il resoconto dell’annata appena conclusa, il bilancio economico e le iniziative per il prossimo anno. Presenti, oltre a numerosi soci, i rappresentanti delle associazioni del territorio, il Presidente della Banca Prealpi C. Antiga, gli assessori comunali A. De Polo e V. Sacchet. L’assemblea è cominciata con il conviviale pranzo al ristorante Alle Rive. La giornata è poi continuata con la relazione del Presidente sull’attività dell’anno appena concluso. Un bilancio lusinghiero, che ha messo in mostra una Pro Loco vitale e che spazia in molti campi. Abbiamo iniziato dalla cultura, con la visita guidata alla mostra del Cima da Conegliano e le quattro serate di cineforum, passando attraverso il concorso di poesia, dedicato alle scuole medie ed elementari della provincia di Treviso. Abbiamo continuato con la rassegna di cori, in collaborazione con la corale dei Laghi, la giornata della solidarietà a favore dei ragazzi del Piccolo Rifugio, per arrivare all’appuntamento con la 35a Festa dell’Emigrante, con iniziative PULIZIA SENTIERI I volontari del Gruppo, armati di tanta buona volontà e degli attrezzi necessari, hanno provveduto alla pulizia di parte dei sentieri che attraversano il nostro territorio lungo le dorsali moreniche, in particolare il sentiero n° 51- Nogarolo - Zuel di Qua, nei tratti dei “Comun” e “Col Crosetta - Val Spinosa”. In nostro territorio, soprattutto nel periodo estivo, è sempre più percorso da numerosi escursionisti, all’inverosimile affardellati, molti dei quali sono gli indomiti marciatori tedeschi lungo l’ormai famoso percorso “München - Venedig”. Nella foto un tratto del sentiero 51 sopra “La Pala” verso il “Col dei grilli”. A sinistra si scorge il versante del Col Visentin. Franco I. nuove, come i “cortili dell’arte” e il “I Motoraduno d’Epoca”, la marcia e la visita guidata ai murales. Festa che si è conclusa in bellezza con la giornata dell’Emigrante e con un bellissimo spettacolo pirotecnico. Lo spettacolo folkloristico ha concluso l’estate per prepararci all’autunno e alla 40a Festa della Castagna. Convegni culturali, passeggiate guidate alla scoperta del territorio, concorso fotografico, gara di mountain bike e molto altro ancora per una manifestazione d’eccellenza che ha oltrepassato i confini regionali. Il programma è continuato con il concerto di Natale, l’evento popolare del Panevin, per concludere con la festa della Candelora, con l’attesa sfilata dei carri allegorici, il concorso di disegno delle scuole medie, la seconda “Festa della comunità tarzese” e la lotteria della candelora. Ricordiamo che tutto l’utile della lotteria della Candelora è stato distribuito fra le associazioni che si sono impegnate nella vendita dei biglietti. Verso la fine della giornata c’è stata la lettura del bilancio consuntivo e di quello preventivo per il prossimo anno, entrambi approvati all’unanimità, sinonimo questo, di fiducia da parte dei soci nell’operato del direttivo. La Pro Loco ha anche distribuito i vari contributi alle associazioni che operano in ambito sportivo. Alla programmazione per il prossimo anno si aggiungerà anche la ristampa della guida turistica di Tarzo, necessaria per valorizzare il nostro territorio, dove il turismo rappresenta una buona e importate opportunità economica, ristampa che avverrà in collaborazione con la Pro Loco di Corbanese. Oltre alla realizzazione di tre nuovi murales che andranno ad incrementare questo prestigioso progetto. In autunno ospiteremo la mostra fotografica sul Vajont, con vari eventi correlati. Un programma ricco e variopinto si può svolgere esclusivamente grazie ai molti volontari che si impegnano a fondo perché tutto si svolga al meglio, convinti che, attraverso la Pro Loco si possano dare molte opportunità al nostro paese. Un ringraziamento va alle numerose associazioni con cui collaboriamo per le varie iniziative, nonché all’amministrazione comunale per tutto l’appoggio avuto. Un doveroso ringraziamento va fatto anche a Banca Prealpi, che ci sostiene e a tutti gli altri sponsor che credono nella Pro Loco. Per seguire ed essere aggiornati sui programmi e manifestazioni della Pro Loco vi invitiamo a consultare il sito www.prolocotarzo.com Il Presidente Luciano Piaia Tarzo • Tarzo • Tarzo • Tarzo • Tarzo • Tarzo • Tarzo • Tarzo • Tarzo Marzo-Aprile 2011 i d o r l ico o g An dei r Borgo Socal! E dove si trova? Pochi fra i nostri lettori sanno dove si trova questo piccolo borgo, eppure un tempo per raggiungere Lago o Cison si doveva passare per questo luogo. Quattro antiche case dove hanno abitato le famiglie Della Bella, Casagrande, Fornasier, De Zanet, Pizzin, nascoste dalla strada principale da un grande fabbricato con annesse stalle dove hanno abitato i Pin, poi i Rizzo e successivamente le famiglie Manca e Meneguz. A questo borghetto si sono aggiunte altre costruzioni, edificate e ingrandite dopo la costruzione della “nuova strada provinciale” avvenuta intorno al 1890 dove abitavano i Cecchin, i De Polo ed i De Coppi. Le abitazioni erano modeste e le stradine avevano più erba che ghiaia. Fino al 1920 non c’era l’elettricità, non c’era l’acqua corrente e quindi niente servizi igienici. L’acquedotto pubblico con le prime comodità igieniche arriva verso il 1950. Comunque ci si poteva ritenere fortunati, perché in zona c’erano alcune sorgenti fra cui quella famosa della Frescura. Oggi i residenti nelle stesse abitazioni, spesso restaurate e recuperate, sono circa una ventina, ma fra le due guerre, quanta gente, sembra impossibile che oltre ottanta persone abbiano abitato in così angusti spazi. Interi nuclei famigliari sono emigrati e degli abitanti di allora sono rimasti pochi discendenti. Quei pochi che rimasero in paese, si dedicarono al lavoro dei campi o a occupazioni stagionali, facevano grisiole e attrezzi per la campagna. Tutti avevano una innata capacità manuale. Fiorente era l’allevamento dei bachi da seta (i cavalier) che davano un primo reddito dell’annata agraria. Qualche famiglia, proprietaria di un pezzo di lago, si dedicava alla pesca. I ragazzi di Fratta, prima del 1935, quando è stata costruita la nuova scuola per Fratta e Colmaggiore, andavano a scuola nella baracca voluta alla fine della grande guerra dal Sindaco sior Nicola. La costruzione è poi diventata la casa di Casagrande Giacomo marito di Antrisoli Caterina. I pochi che frequentavano la quarta o quinta elementare si recavano a Tarzo. I nostri paesi subivano ancora le conseguenze della prima guerra mondiale e dell’invasione del 1918: “l’an de la fan”. Quasi tutti gli abitanti del Borgo hanno provato l’esperienza dell’emigrazione e come già ricordato molte famiglie hanno lasciato per sempre il paese natio. Erano anni difficili ma, con sacrifici, molti si sono fatti la loro Borgo Socal casa. La nostra infanzia ha coinciso con il secondo dopoguerra, erano gli anni del boom economico, e grazie anche alle rimesse degli emigranti, l’Italia ha fatto progressi insperabili. Grande voglia di lavorare, poche leggi e tanta iniziativa. Dopo questa premessa andiamo a ricordare le famiglie del borgo, la semplice vita agreste e i pochi svaghi. Noi faremo del nostro meglio ma è trascorso un mezzo secolo e sicuramente qualcosa ci sfuggirà, anche perché di alcune famiglie abbiamo solo un vago ricordo. Questi i nostri ricordi Partendo dal fabbricato lungo la provinciale si incontrava per prima la famiglia di Lorenzo (Lenzo) Cecchin coniugato con Piccin Rosina da Corbanese. Avevano 4 figli: Gina, Jole, Sergio e Lorenzina. Le tre sorelle emigrarono giovani a Milano, mentre Sergio con la moglie Annamaria è rimasto tadini, è stato un personaggio molto intraprendente ed anche Sindaco di Tarzo. Nelle varie attività che avviò fra le due guerre lavorarono, oltre ai suoi figli Antonio, Ugo e Carlo e vari loro cugini, molte persone del luogo, sia uomini che donne. Le figlie Marianna e Margherita (maestra Rita), andarono via dal paese, ma vari nipoti per anni frequentarono la casa della nonna dove passarono allegre giornate giocando spesso in compagnia dei bambini del luogo. Nella casa successiva abitava la famiglia di De Coppi Giuseppe (Bepi Gustin) con la moglie Tomasi Paola e i suoi 11 figli,;l’ultima figlia, Zita, aveva solo due anni quando morì il padre nel 1929. I figli emigrarono a Milano, a Torino ed anche in Svizzera. Tutti si fecero la loro famiglia e raggiunsero un discreto benessere, ma conserva- a Fratta. Lorenzo prima di fare lo stradino provinciale, aveva lavorato come manovale in vari cantieri del nord Italia e, per un periodo, raccolse il latte per la latteria De Polo recandosi, con carro e cavallo, fino ad Arfanta e Costa di Là. Allora erano molte famiglie che avevano una vacchetta nella stalla a fianco dell’abitazione. Nella casa adiacente, già rivendita di vini e liquori, abitava Cecchin Francesco (esperto de grisiole) con la moglie Angelina ed i figli Ferruccio, Guido, Maria e Flavio, trasferitisi tutti a Rovellasca in provincia di Como. E per la stessa porta entrava il fratello Luigi con la moglie Pin Giuditta (la Ita, morta centenaria). Ita era una istituzione per questo nostro piccolo mondo: sempre allegra, con la voce squillante, teneva banco dovunque andasse e le sue espressioni, non sempre riferibili, anticipavano spesso la sua apparizione. Verso il 1954 i loro tre figli Valentino, Rita e Luciano emigrarono a Milano, poi Rita rientrò a Fratta con il marito Enzo D’Altoè. Alla fine del caseggiato c’era una bottega di generi alimentari con rivendita tabacchi e l’abitazione di De Polo Nicola (sior Nicola) e Tomasi Caterina (la siora Catina). Nicola, nato da una famiglia di con- rono sempre un grande attaccamento per Fratta venendo spesso durante le ferie finché visse nonna Paola. Poi lentamente tutto cambiò, anche la prima generazione è passata e oggi solo qualche nipote si ricorda del paese dei propri avi. Percorrendo oggi la provinciale che venne asfaltata nel 1965, il vecchio borgo passa quasi inosservato, nascosto dalle nuove costruzioni e dai fabbricati, che un tempo erano proprietà della contessa Paolina Licier Persico (ora restaurati e recuperati). Qui nella nostra gioventù abitavano i Pin, poi altre si alternarono altre famiglie come sopra ricordato. Nonno Matteo Pin, nato nel 1861 a Cordignano (San Cassan), nel novembre del 1927 venne a Fratta con quattro figli, due figlie Augusta e Giuditta, 4 nuore, di cui una (Catina) incinta del quinto figlio Francesco appena morto e vari nipoti. Quanto coraggio, oggi si direbbe, un trasferimento di massa. Il figlio più vecchio era Luigi (Gijo) del 1894, marito di Zanette Angelina (Angelica) con Iseo, Bruno, Pasqua, mentre Arrigo nascerà a Fratta nel 1932. Bortolo (Bortol) con Giovanna (Jovana) De Pin e il figlio Lino e, poi, Giovanni (Giovanin), Doroteo (Teo) e Flavio nati a Fratta. Tutti fin dal 1947 cominciarono ad emigrare in particolare verso la Svizzera. Flavio con i figli da decenni ha avviato in zona un’attività di marmista. Valentino (Valentin) con Giovanna (Jovaneta) Giacomin. I loro 4 figli: Maria Rosa, Elsa, Lina e Isaia nasceranno a Fratta e verso il 1950 la famiglia si trasferirà al Ponte della Muda (Cordignano). Giovanni (Nani) il più giovane, era del 1904 e nel 1932 sposerà Magagnin Augusta (Gusteta) da Tovena. La nuora, Caterina Zanette (Catina che sarà la cuoca della “tribù” Pin), era già vedova di Francesco con le figlie Rosina (sarta esperta), Elda che sposerà De Polo Elio e per decenni gestirà l’osteria “Al Giardinetto” e Stella che sposerà Introvigne Giovanni. Il 4 figlio Francesco (chiamato come il padre), nascerà a Fratta pochi mesi dopo nel 1928. Ricordiamo che Nani era sempre allegro, non ha avuto figli, ma era lo zio (barba) di tutti i nipoti e non solo. Devoto di San Giovanni, alla vigilia del 26 giugno, accendeva un fuoco e preparava le braci di gelso (bronže de morer). Quando ne aveva una quantità sufficiente le stendeva per terra per oltre due metri, e a mani giunte, invocando il Santo vi camminava sopra a piedi scalzi. Altri si “fidavano” di passare, ma qualcuno che non aveva la giusta devozione ha rischiato di lasciarci la pelle dei piedi. Nani era sempre allegro e per noi bambini del borgo era barba Nani che si divertiva a raccontarci sempre qualche storia spesso inventata lì per lì e faceva vari giochi come i cavallucci costruiti con le canne del granoturco. Una tradizione era il loro Panevin. La sera del 5 gennaio il grande falò era pronto, bello regolare, fatto di canne di granoturco e legna di gelso, di vite o altro. Alle prime stelle della sera, noi bambini ci si raccoglieva attorno in cerchio scaldandoci con i focherelli di manedei de canne in attesa che i più grandi accendessero il fuoco. Acceso il fuoco uomini, donne ed anche noi bambini si cantava le litanie (le lantanie) ed altri canti religiosi. Poi quando il fuoco cominciava a diminuire ed il freddo sulle gambe seminude cominciava a farsi sentire, se era quasi sempre in braghe curte, si ritornava nella stalla a mangiare i ciccioli (frìže) di maiale. Infatti, era tradizione uccidere il maiale il giorno prima per poter fare il dolce col sangue e preparare un cesto di queste frìže che allora erano una leccornia. D’inverno, dopo una nevicata, gran divertimento era portar acqua per ghiacciare la rivetta sopra la loro casa, poi si scendeva con lo slittino (thirion) e oltrepassando la strada si finiva fin nel cortile. (continua) «Voce amica» pagina 27 dal titolo: “Le mie date più care”. Anagrafe BATTESIMI 5. SITA INTROVIGNE di Mario e Casagrande Patrizia, residenti a Tarzo in via Fontane, nata a Delhi (India) il 10.7.2003, è stata battezzata il 23 aprile 2011 nella nostra chiesa Arcipretale durante la Veglia Pasquale. Il rito di accoglienza venne celebrato il 16 marzo 2011. Padrini: Casagrande Antonio e De Nadai Gabriella della Parrocchia di Tarzo. Battesimo di Sita Introvigne Ormai sono passati quindici mesi dal tuo arrivo in Italia. E’ stato un periodo molto bello e intenso allo stesso tempo. Come un uragano, hai portato freschezza e vitalità nella nostra famiglia, il tuo carattere esuberante ed estroverso ti ha aiutato a entrare nei cuori di quanti ti conoscono. Durante la Veglia Pasquale con il Battesimo, sei entrata a far parte della nostra Comunità Cristiana. E’ stato un momento bello e commovente. Tu, ben preparata da Don Francesco, dalla catechista Caterina, da noi genitori e dai nonni Antonio e Gabriella tuoi DEFUNTI 5. COLOMBERA ROSARIA di anni 84 anni. Era nata a Vittorio Veneto il 3.10.1926 dove trascorse la sua giovinezza assieme alla sorella e ai due fratelli, poi si fece una famiglia celebrando il matrimonio con Da Ros Giuseppe ed ebbe la gioia del figlio Luciano e dei nipoti Riccardo e Veronica. Per molti anni si guadagnò il pane lavorando nelle fabbriche della zona, dove poteva trovare occupazione e assieme al marito si costruì nel 1967 la sua casa in via Talponè. Rimasta vedova, sposò De Pizzol Antonio che per molti anni lavorò a Milano. Trascorse gli anni della vita con coraggio ed autosufficienza. Poi gli anni e le tribolazioni indebolirono la sua forte fibra e nella sua casa concluse il suo pellegrinaggio terreno il 7.3.2011. Il suo funerale venne celebrato nella Chiesa di Tarzo il giorno 9 marzo e poi venne accompagnata nel cimitero di Sant’Andrea a Vittorio Veneto, accanto alle persone a lei care, in attesa della resurrezione. 6. DA PARE’ LINA era nata a Resera il 7.7.1923. Ragazzina tredicenne partì, senza aver mai visto un treno, alla volta di Genova dove fece la bambinaia in una famiglia di veri signori, trattata come fosse una loro figlia. Ritornata a Tarzo conobbe Giovanni Tonin, con il quale celebrò il matrimonio nel 1948 ed ebbero la gioia della nascita dei figli Lorenzo e Laura. Il marito per una decina di anni trovò lavoro in Svizzera come muratore mentre lei si guadagnava da vivere con lavori stagionali. Nel 1955 entrò come commessa nella rivendita di latte e formaggio a Tarzo, e dopo qualche anno, divenuta proprietaria, gestì l’attività per oltre 30 anni. Con la padrini, l’hai vissuto con molta partecipazione e attenzione, dimostrando piena consapevolezza di ciò che stavi facendo. L’assemblea con la preghiera ti ha accompagnato all’altare, dove si è svolto il sacro rito. Erano settimane che aspettavi questa “festa grande”, lo dicevi a tutti che, unita a Gesù, saresti diventata figlia di Dio proprio come la mamma, il papà e la sorella Maria. Noi genitori desideriamo ringraziare il Signore per questa importante tappa della tua vita, consci che è l’inizio di un percorso che ti porterà ad essere una buona bambina, una brava cristiana, camminando in una vita nuova. I genitori normativa dell’epoca era impegnata all’apertura domenicale, Natale e Pasqua e ferragosto compresi. Ceduta l’attività visse nella sua casa di via Toniolo, in modo autonomo e con la vicinanza affettuosa e continua di Lorenzo con Maria e di Laura con Armando ed i loro 5 figli. Lei li aiutava con la preghiera e con il Rosario. Al figlio diceva: “vedi, cen; mi la me vita l’ho fatta; ho fatto tanti sacrifici però muoio contenta; ho passato 50 anni con tuo papà e ci siamo voluti bene; sia tu che Laura avete formata una famiglia unita nell’amore ed ho cinque nipoti in gamba che i me vol tanto ben. Mi prego il Signor che al me ciame senza disturbare più di tanto”. Confortata dall’Olio Santo in poco tempo si è incontrata con il Signore nell’Ospedale di Vittorio Veneto il 17.3.2011. Il suo funerale venne celebrato nella nostra chiesa il 19 marzo e poi accompagnata al Cimitero nell’attesa della resurrezione. 7. GATTELLO UGOLINA – Suor SANTINA Gattello Ugolina era nata a Mogliano Veneto il 7 agosto 1924; ancora giovane, alla morte della mamma, lei si prese cura delle sorelle più piccole. A 17 anni entrò a Padova nell’Istituto delle Suore Francescane di Cristo Re. Dopo la professione religiosa prestò servizio in diverse scuole materne parrocchiali, a Jesolo, Paderno del Grappa e dal 1989 al 2003 nella nostra Scuola Materna Parrocchiale, collaborando per un po’ di tempo come direttrice della Scuola Materna di Corbanese. Per motivi di salute venne accolta in Villa Bianca; pregando ed offrendo la sua vita si incontrò con il Signore nel mattino di domenica 20 marzo 2011 all’ospedale di Vittorio Veneto.Venne trovato un suo manoscritto 1. S. Maria delle Grazie 11 aprile 1944: “Il Padre S. Francesco accolga tra le sue figlie Ugolina Gattello, che oggi veste l’abito serafico con il nome di Suor Santina di Maria SS. Addolorata, offrendosi vittima di amore, perché all’Italia e al mondo arrida la giustizia e la pace”. 2.Venezia – Casa Madre – 12 aprile 1945: “Suor Santina di Maria SS.ma Addolorata si è oggi a Dio sposata. Penso al cammino che mi resta e sciolgo una prece fervida. –Valuto il dono fattomi e dico un inno al cielo. Sono sposa di Dio e sono felice. – Benedici la mia famiglia”. 3. Venezia 12 aprile 1948: “Con animo gratissimo per tanto favore di elezione Suor Santina, francescana di Cristo Re, esultante a Dio si consacra con i voti perpetui, impetrando con il suo olocausto conforto al cuore del Papa, concordia e prosperità all’Italia, pace al mondo intero”. Il suo funerale venne celebrato a Tarzo il 23 marzo e poi trasportata nel cimitero di Zerman (TV) in attesa della resurrezione. 8.TOMASI GIUSTINA. Era nata a Vallorch di Tarzo 10.12.1922, dove abitò assieme alle due sorelle e al fratello, con le quali condivise le speranze della giovinezza. Giustina poi si trovò nella necessità di cercare lavoro lontano dal paese per un avvenire migliore. Celebrò il matrimonio con Manarin Antonio e andò ad abitare sui Piai di Tarzo, in una abitazione in mezzo alla natura. Ebbero la gioia della nascita di due figli, che poi pianse per la morte prematura. La vita di Giustina si svolgeva nelle quotidiane faccende di casa, ebbe la possibilità di leggere nel grande libro della natura l’avvicendarsi dei tempi e delle stagioni, la vita che si rinnovava e che le parlava della esistenza di Dio che aveva creato e conservava questo con ordine, con sapienza. Dal lavoro Giustina imparava anche che la soddisfazione del raccolto è sempre preceduta dalla fatica e dall’impegno del lavoro, che ci si guadagna il pane con il sudore della fronte e non ci si può illudere di raccogliere se non si è seminato. Giustina pianse la morte del marito Antonio nel 1976. Gli anni e le fatiche indebolirono la sua persona e venne ospitata in Villa Bianca, dove a 88 anni concluse il suo pellegrinaggio su questa terra il 23.3.2011. Il suo funerale venne celebrato nella chiesa di Tarzo il 26 marzo e poi accompagnata al cimitero. Ricordo Bottega Giovanni 6 maggio 2008 6 maggio 2011 Sono passati tre anni dalla tua scomparsa, ma sei sempre vivo nei nostri cuori! Ti ricordiamo sempre con grande affetto. Adriana con i figli Loris e Mauro, i nipoti, parenti e tanti tuoi amici. Tarzo • Tarzo • Tarzo • Tarzo • Tarzo • Tarzo • Tarzo • Tarzo • Tarzo Marzo-Aprile 2011 O F F E R T E CHIESA Offerte: Funerale di Cibello Antonio 38.27 €, Dal Gobbo Pietro 50, Introvigne Zanetti Angela 10, NN 50, NN 20, In memoria di Da Ros Silvio, la moglie Bruna e famiglia Da Ros 50, Zanetti Maria 10, Strazzer 10, Rusalen Tullio 20, Associazioe Trevisani nel mondo 50, Baldassar Marianna 10, Longo Alessandra 20, NN 20, Conferenza San Vincenzo Tarzo 250, Funerale di Colombera Rosaria 21.83 e per opere parrocchiali 20, Funerale di Da Parè Lina 56.44, per opere parrocchiali 30 e i figli Lorenzo e Laura e famiglie 250, Morandin Gino 10, NN 50, Vendita Ferro 30, Pilat Flavio 15, NN 20, Funerale di Suor Santina 80 e in chiesa 29, Funerale di Tomasi Giustina 22.03, i familiari 50, Sposi Pilat-Tiziani 20, Mazzucco Maria 120, Salezze Luisa 40, Da Riz Gina 50, Sartor Graziella 50, Biz Paola 50, Busta ringraziamento (12) 130, Cadalt Elio 20, NN 20, Casagrande Giovanni 20, Baldassar Giacomo 10, Da Parè Amelia 20, Zanetti Angela 30, Rizzo Rosetta 10, Dalle Crode Sante 10, Corazzin Meris 10, Bez Maria 5, Mazzucco Maria 50, Da Riz Cesira 10, Da Riz Gina 10, Roncolato Maria 10, Franceschet Ottilia 10, Resera Abramo 25, In memoria dei genitori 300, Della Bella Lorenzo (Monza) 50, Offerte Festivo 806.50, feriale 253.95, Candele 373.93, stampa 253.34, NN 20, Dal Gobbo Luciano e Baldassar Angela nel 40° anniversario di Matrimonio 50, NN 150. Spese: cartucce computer e toner 190 €, spese foraniali 138, Promozione giornale Avvenire 40,Varie – batterie – detersivi 225, Sito Parrocchiale 191.04, Cereria Candele 1.100, Luce 279.67, Offerte imperate 3% alla Curia 2.271, Stampe riviste 146.18, Sussidi Messa 110,20, Riscaldamento 1.630,43, luce 160.98. SCUOLA MATERNA Offerte: Comune di Tarzo 2.843,49 €, Pro Loco di Tarzo dalla vendita biglietti lotteria 1.950, In memoria di Da Parè Lina i figli Lorenzo e Laura e famiglie 250, Gruppo “Carro Mascherato” 1.930, Contributo Genitori: pozzo S. Patrizio, mercatino e varie 4.000. Spese: Personale: 10.958 €, Alimentari: 2.489,66, C.E.S.A. 958.47, Licenza RAITV 5.23, Luce 579.98, Riscaldamento 2.538,80, “VOCE AMICA” Direttore responsabile Don Mario Fabbro Direttore: Mons. Francesco Taffarel Iscriz. Al n. 705 Reg. Stampa Tribunale TV 1-6-88 Stampa: TIPSE - Vittorio Veneto Chiesa di FRATTA In memoria di De Favari Giovanni 200 € Spese: Luce febbraio e marzo 53.10 €, Da Ros Luciano lavori in chiesa 1.800 €. Chiesa di NOGAROLO Offerte: 337 €, Cadalt Elio 10 . Spese: Gasolio riscald. 200, Luce 63.54, Lavori gradinata chiesa 3.500, Porta del campanile 550 Angolo dei ricordi Borgo Socal Ballo nel cortile di Socal, Domenica ed Irma Della Bella e ….. con compaesani, a sinistra si intravvede Lina Savoia con la sorellina in braccio, a destra seduta nella porta Angelina de Nani Titon. LAMPADA S.ANTONIO Bernardi Roma 10. VOCE AMICA Comune di Tarzo 1.200 € Tarzo: Zanetti Maria 10 €, NN 30, NN 15, Morandin Gino 10, NN 30, NN 10, NN 15, NN 20, Dal Col Armando 10, NN 20, NN 5, NN 5, Bernardi Antonio e Carla 100, Suore Francescane di Cristo Re 20, Tomasi Rino 20, Pancot Pierregiovanni 50, Rota Assunta 10, Zanetti Introvigne Angela 10, Bez Siro 10, Pradal Amalia 50, Sartor Graziella (Francia) 40, Biz Paola 10, Cadalt Elio 10, Bernardi Remo 10, Tonin Giovanna 5, Casagrande Roberto 20, Casagrande Edy 20, Resera Abramo 25, Della Bella Lorenzo (Monza) 25, Dal Gobbo Mario 10, Tomasi Giuseppe 10, Michieletto Matterazzo Armanda 50, Adriana in ricordo di Giovanni 20. Totale 705 €. Corbanese: via Madonna 20 €, Castagnera Bassa 210, vie Siviglia S. e Giuseppe 60, Piazza Papa Luciani 32, Schincariol 40, Morandin Giulietta e Tomasi Rita 50, Pol Romeo 20, Franceschet Francesco 15, Antiga Emilio 25, Tomasi Ottorino 12, Lorenzet Anna 20, Morandin Giuliano 15, De Polo Ettore 15, Pollesel Oddone 15, Franceschet Umberto 10, Bottega Armando 10, Battiston Remo e Antonia 15, Possami Stefano 5, De Pizzol Dima 10, Annabella 10, N.N. 10, Favero Maurizio 15, Casagrande Bruno, Rina, Simone e Fabio 50, Amiche Salone Liviana 43, Sovilla Giuseppe 10. Totale 737 €. Arfanta: 53,16 € Totale entrate: 2695,16 € Spese: TIPSE stampa 1.442,47 – Bolli spedizione emigranti 310, Tot. 1.752.47 €. Restano da pagare le fatture per complessivi 3.031,64 €. Grazie per la collaborazione e le informazioni a Lina, Sergio, Rita, Gioconda, Lino ed altri. Calendarietto appuntamenti Maggio 1 S. Giuseppe lavoratore – benedizione delle macchine Inizio del Mese di Maggio in onore della Madonna Inizio della celebrazione della Messa a Fratta il mercoledì Incontro Famiglie n° 1 6 Incontro Gruppo famiglie n. 3. 7 Il Papa ad Aquileia 8 Il Papa a Mestre - Venezia Celebrazione della Messa di Prima Comunione 10 Consiglio Pastorale 12 Genitori ragazzi Prima Confessione 15 Celebrazione del Battesimo 17 A Motta di Livenza: Apostolato della preghiera 21 Gruppo Famiglie n° 2. 22 Celebrazione della Prima Confessione 29 Conclusione anno pastorale – Scuola Materna – Catechismo ACR - Giovanissimi – Concerto del Piccolo Coro Giugno 2 Festa incontro Alpini Sezione di Vittorio Veneto 5 Festa dell’Ascensione - Saggio finale della Scuola Materna 12 Festa di Pentecoste 19 Festa della SS. Trinità 25 Celebrazione del Matrimonio Serafin - Ceschin 26 Festa del Corpus Domini 28 Redazione di Voce amica Redazione e Collaboratori di questo numero Parrocchia di Tarzo: Parroco, suor Leontina, Nicola De Polo, David e Roberto Casagrande, Mario Introvigne, Valentina Ceneda, Antonio Pancot, Franco Introvigne, Ennio Casagrande, Piero C., Silvia F., Geremia, Silvano B., Parrocchia di Corbanese: Parroco, Liviana Favero, Damian Renata, De Nardo Davide, Sergio Meneghin, Z. C. Parrocchia di Arfanta: Don Angelo, Valentina Resera, Maria Teresa Tomasi, Nerina Mel e Milva Faraon.