2011-2 - Parrocchia di Tarzo

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2011-2 - Parrocchia di Tarzo
«Voce amica»
ca»
Voce amica
Bollettino Parrocchiale di
Tarzo
Ar fanta
Corbanese
Marzo-Aprile 2011 - Anno XLVIII - numero 2
Alcuni
suoi pensieri
www.parrocchiaditarzo.it
Karol Wojtyla
L’EMIGRAZIONE
“L’emigrazione è un fenomeno di massa
del nostro tempo, che tocca tutti i continenti e solleva gravi problemi umani e spirituali. Essa è per la Chiesa un invito ad essere più missionaria, a porsi davanti al fratello straniero, a rispettarlo, a testimoniare
la sua fede e la sua carità e ad accogliere
l’apporto positivo dell’altro.
Vento di speranza
per il mondo intero
(Roma, 15/03/1979 Congresso Mondiale sulle Migrazioni)
IL MALE
“La radice del male sta all’interno dell’uomo. Il rimedio, perciò, parte ancora dal cuore. E’ qui che il Signore ci vuole condurre: dentro di noi. Tutto questo tempo che
precede la Pasqua è un costante invito alla
conversione del cuore. Carissimi, abbiate
dunque il coraggio del pentimento; e abbiate anche il coraggio di attingere alla grazia
di Dio dalla confessione sacramentale.
Questo vi farà liberi!
(Roma, 10/04/1979 discorso agli studenti universitari)
LO SPORT
“La vostra professione, che esige tanto
impegno di preparazione e che è così apprezzata dalle folle, incoraggi voi e i vostri
colleghi ad essere, oltre che campioni nello sport, anche egregi campioni nella vita,
capaci di distinguersi nella ricerca dei veri
valori che rendono l’uomo grande come
persona umana, cioè lo rendono più uomo.
(Roma, 10/06/1983 ai dirigenti e giocatori della Roma calcio)
AGLI ANZIANI ED AMMALATI
“Rivolgendo il mio pensiero a voi, cari
anziani e ammalati, vi esprimo la mia viva
comprensione per le vostre sofferenze.
Voglio esortarvi ad essere sempre sereni
e fiduciosi, ben sapendo che l’intera storia
dell’umanità fa parte di un disegno d’amore
eterno e provvidenziale del Padre. Confidate sempre nel Signore e in Maria santissima: la recita del Rosario vi accompagni e
vi consoli!”
(Taranto, 28/10/1989 discorso alla cittadella della Carità)
I BAMBINI
“I bambini della terra, in questo tempo
che stiamo vivendo, sono il germoglio del
terzo millennio: essi invocano per il loro
domani, fermenti di pace, l’eredità di un
mondo unito e solidale. Il mondo, così bisognoso di pace, si metta in ascolto della
loro implorazione! I piccoli incarnano le
speranze, le attese, le potenzialità del genere umano: sono testimoni e maestri di speranza. Non spegniamo la speranza nel loro
cuore, non soffochiamo le loro aspettative
(Angelus 1996)
di pace”.
AI GIOVANI
“Anch’io come voi ho avuto vent’anni!
Mi piaceva fare sport, studiavo e lavoravo.
Avevo desideri e preoccupazioni: cercavo
di dare un senso alla mia vita. L’ho trovato
nella sequela del Signore Gesù! La giovinezza è il momento in cui anche tu, caro
ragazzo, cara ragazza, ti domandi che cosa
fare della tua esistenza, come contribuire
a rendere il mondo un po’ migliore, come
promuovere la giustizia e costruire la pace.
Se saprai aprire il cuore e la mente con disponibilità, scoprirai “la tua vocazione”,
quel progetto cioè che da sempre Iddio, nel
suo amore, ha pensato per te”.
(Berna, 05/06/2004 ai giovani cattolici della Svizzera)
Il 16 ottobre 1978, quando il nuovo
Papa, Karol Wojtyla, fu annunziato in
piazza San Pietro, molti si chiesero chi
fosse. Oggi sembra una domanda assurda,
perché è stato forse l’uomo più conosciuto
del Novecento.
David Maria Turoldo, all’inizio ha intuito chi fosse il nuovo Papa: «Wojtyla, sei
il vento della speranza non vinta dai reticolati di Auschwitz, e non solo per la tua
Polonia. Vento di speranza oltre tutte le
frontiere».
Sì, Giovanni Paolo II è stato il “vento
della speranza”, non vinto dall’occupazione nazista e dal regime comunista. Un
vento che, con il suo pontificato, ha ravvivato: il cristianesimo intimidito e perseguitato dell’Est, la Chiesa occidentale
sotto scacco della modernizzazione e il
cattolicesimo del Terzo mondo. …..
Sono importanti anche le immagini,
perché è stato un uomo che ha sempre
(Continua a pagina 2)
Sommario
Comunità cristiana
Cronaca
Notizie dal Comune
Arfanta: paese mio
Voce di Corbanese
Parrocchia di Tarzo
Alpini - Pro Loco
Angolo dei ricordi
Anagrafe
Offerte
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8-12
13-14
15-16
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(Seegue dalla prima pagina)
parlato con i gesti, con
il corpo, con l’incontro. Dopo l’elezione ha
praticato su scala mondiale il “culto” dell’incontro con i singoli e
le folle, ma era un uomo che parlava poco,
interrogava e ascoltava molto. I suoi viaggi sono stati strumenti fondamentali del suo
ministero.
Nella crisi del cattolicesimo lancia il suo
messaggio: «Non abbiate paura». Non è
rassegnato alla divisione dell’Europa tra Est
e Ovest; non crede - come molti in Occidente - che il comunismo abbia una lunga
vita; non pensa che la sua Chiesa si debba
far dettare la propria agenda delle scelte dal
mondo moderno. Ma non è un tradizionalista, anzi guarda agli uomini e al mondo con
viva simpatia. Conservatore o progressista?
Si chiedono in Occidente. Giovanni Paolo II
sconvolge queste categorie con la forza della sua fede e della sua umanità. È il Papa
del Concilio, a cui ha partecipato da vescovo e a cui si richiama costantemente. Per lui
il Vaticano II può rendere la Chiesa del XX
secolo capace di evangelizzare il mondo. Il
Papa vuol essere un evangelizzatore, fin dal
primo viaggio nel Messico laicista. E’ criticato dal mondo laico per la strenua difesa
della vita contro l’aborto o le manipolazioni
genetiche. Si impone come il leader vittorioso sul comunismo nel 1989, una transizione
pacifica che sconfigge l’idea che ogni cambiamento debba avvenire con la violenza rivoluzionaria.
È uomo di pace: mediatore tra Cile e Argentina a rischio di guerra; difensore delle
vittime della violenza nei Balcani; disperato per il genocidio nel cattolico Ruanda. È
un grande amico degli Stati Uniti e partecipe del dolore americano per l’11 settembre
2001, tuttavia si schiera contro le due guerre
americane all’Irak, temendo diventino uno
scontro di civiltà.
Wojtyla è uomo del dialogo non solo tra i
cristiani, proponendo loro di discutere insieme il servizio papale nel quadro della ricerca
dell’unità; ma lo è pure con l’ebraismo con
cui sente un legame profondo (nel 1986, primo Papa, visita la sinagoga di Roma), con
l’Islam e le altre religioni.
Nel 1986, di fronte all’Occidente scettico
sul ruolo delle religioni, convoca ad Assisi i
leader delle religioni per pregare gli uni accanto agli altri, non più - come disse- gli uni
contro gli altri. Papa per 27 anni, Giovanni
Paolo II continua il suo servizio prigioniero
di un corpo stremato dalla malattia. La sua tenacia mostra come il servizio papale sia stato
per lui una testimonianza e non un ufficio,
seppure altissimo. Alla sua morte il mondo
intero si raccoglie attorno alla sua bara realizzando un grande evento ecumenico.
Tratto da un art. di Andrea Riccardi
LA SUA BIOGRAFIA
Le poche immagini della sua infanzia e
giovinezza danno conto della storia triste
di Karol Józef Wojtyla nato in una Polonia
che ha da poco riacquistato la sua indipendenza (1920).
Nasce, infatti, il 18 maggio 1920 a Wadowice, città a 50 chilometri da Cracovia,
ultimo dei tre figli di Karol Wojtyla e di
Emilia Kaczorowska, che morì nel 1929.
Suo fratello, medico, maggiore Edmund
morì nel 1932 e nel 1941 suo padre sottufficiale dell’esercito. La sorella Olga era morta prima che lui nascesse.
Fu battezzato il 20 giugno 1920 nella
chiesa parrocchiale di Wadowice da don
Franciszek Zak. A 9 anni ricevette la Prima
Comunione e a 18 anni il sacramento della Cresima. Terminati gli studi nella scuola
superiore Marcin Wadowita di Wadowice,
nel 1938 si iscrisse all’Università Jagellónica di Cracovia. Quando le forze di occupazione naziste chiusero l’Università nel
1939, il giovane Karol lavorò dal 1940 al
1944 in una cava e poi nella fabbrica chimica Solvay per potersi guadagnare da vivere ed evitare la deportazione in Germania.
Wojtyla si forgia nel crogiuolo del dolore
della guerra. A partire dal 1942, sentendosi
chiamato al sacerdozio, frequentò i corsi di
formazione del seminario maggiore clandestino di Cracovia, diretto
dall’arcivescovo cardinale Adam Stefan Sapieha.
Nel contempo, fu uno dei
promotori del Teatro Rapsodico, anch’esso clandestino.
Al termine della guerra, continuò i suoi studi
nel seminario maggiore
di Cracovia, nuovamente
aperto, e nella facoltà di
Teologia dell’Università
Jagellónica, fino alla sua
ordinazione sacerdotale
avvenuta a Cracovia il 1°
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novembre 1946, per le mani dell’arcivescovo Sapieha.
A Roma, sotto la guida del domenicano
francese Garrìgou-Lagrange, consege nel
1948 il dottorato in Teologia, con una tesi
sul tema della fede nelle opere di san Giovanni della Croce. In quel periodo, durante
le sue vacanze, esercitò il ministero pastorale tra gli emigranti polacchi in Francia,
Belgio e Olanda. Lo stesso anno, rientra in
Polonia, e fa il coadiutore nella parrocchia
di Niegowic, vicino a Cracovia, e in quella
di San Floriano, in città. Fu cappellano degli universitari fino al 1951, quando riprese
i suoi studi filosofici e teologici. Più tardi,
divenne professore di Teologia morale ed
etica nel seminario maggiore di Cracovia e
nella facoltà di Teologia di Lublino.
Il 4 luglio 1958 Pio XII lo nominò vescovo titolare di Ombi e ausiliare di Cracovia. Ricevette l’ordinazione episcopale il
28 settembre 1958 nella cattedrale del Wawel (Cracovia), dalle mani dell’arcivescovo Eugeniusz Baziak. Il 13 gennaio 1964 fu
nominato arcivescovo di Cracovia da Paolo
VI, che lo creò cardinale nel Concistoro del
26 giugno 1967.
Durante il Concilio Vaticano II (19621965) diede un contributo importante
nell’elaborazione della costituzione Gaudium et spes. Prese parte anche alle cinque
assemblee del Sinodo dei vescovi anteriori
al suo Pontificato.
Viene eletto Papa il 16 ottobre 1978, 263°
successore di Pietro, e assume il nome di
Giovanni Paolo II. Il suo pontificato, durato
26 anni, 5 mesi e 17 giorni, è stato uno dei
più lunghi della storia della Chiesa. Più di
ogni Papa precedente ha incontrato il popolo di Dio e i responsabili delle nazioni.
Nelle 1166 udienze generali del mercoledì hanno partecipato oltre 17 milioni di pellegrini, senza contare tutte le altre udienze
speciali e le cerimonie religiose, nonché i
milioni di fedeli incontrati durante le visite pastorali. Numerose anche le personalità
governative ricevute in udienza in 38 visite
ufficiali, in 738 incontri con capi di Stato
e in 246 udienze o incontri con primi ministri.
Nel 1985 dette avvio alle Giornate mondiali della gioventù. Nelle
19 edizioni che si sono tenute nel corso del suo pontificato hanno partecipato
milioni di giovani in varie
parti del mondo. Mentre
la sua attenzione per la
famiglia si è espressa con
gli incontri mondiali delle famiglie da lui iniziati
a partire dal 1994. Sotto
la sua guida la Chiesa ha
celebrato il Grande Giubileo del 2000 (8 milioni
di pellegrini), secondo le
linee indicate con la Let-
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LA SUA ATTENZIONE
AL MONDO DEL LAVORO
don Basilio
Sartori
e don
Romano
Lucchetta
già parroci
di Tarzo
tera apostolica Tertio millennio adveniente. Essa poi si è affacciata al nuovo evo,
ricevendone indicazioni nella Lettera apostolica Novo millennio ineunte, nella quale
si mostrava ai fedeli il cammino del tempo
futuro.
Con l’Anno della Redenzione (1984),
l’Anno Mariano (1988) e l’Anno dell’Eucaristia (2005), Giovanni Paolo II ha promosso il rinnovamento spirituale della Chiesa.
Ha dato un impulso straordinario alle canonizzazioni e beatificazioni. Ha celebrato
147 cerimonie di beatificazione nelle quali
ha proclamato1338 beati e 51 canonizzazioni per un totale di 482 santi. Ha proclamato dottore della Chiesa santa Teresa di
Gesù Bambino.
Ha allargato il Collegio dei cardinali, creandone 231 in 9 Concistori. Ha convocato
anche 6 riunioni plenarie del Collegio cardinalizio. Ha presieduto 15 assemblee del
Sinodo dei vescovi: 6 generali ordinarie fra
il 1980 ed il 2001, una assemblea generale
straordinaria (1985) e 8 assemblee speciali
fra il 1980 ed il 1999. Tra i suoi documenti principali si annoverano 14 Encicliche,
15 Esortazioni apostoliche, 11 Costituzioni
apostoliche e 45 Lettere apostoliche.
Ha promulgato il Catechismo della
Chiesa Cattolica. Ha riformato i Codici di
diritto canonico occidentale e orientale,
ha creato nuove Istituzioni e riordinato la
Curia romana.
Giovanni Paolo II è morto il 2 aprile 2005
mentre volgeva al termine il sabato e si era
già entrati nel giorno del Signore, ottava di
Pasqua e domenica della divina misericordia.
Da quella sera e fino all’8 aprile, quando
hanno avuto luogo le sue esequie, più di tre
milioni di pellegrini sono confluiti a Roma
per rendergli omaggio.
Il 28 aprile successivo, il Santo Padre
Benedetto XVI ha concesso la dispensa dal
tempo di cinque anni di attesa dopo la morte per l’inizio della causa di beatificazione
e canonizzazione di Giovanni Paolo II e
la causa è stata aperta ufficialmente il 28
giugno 2005 dal cardinale Camillo Ruini,
vicario generale per la diocesi di Roma.
Il 1° maggio 2011, papa Benedetto XVI
presiede in piazza San Pietro a Roma la cerimonia di beatificazione del servo di Dio
Giovanni Paolo II.
Biografia tratta dal sito ufficiale della
beatificazione www.karol-wojtvla.org
VIAGGI APOSTOLICI NEL
MONDO: 104 viaggi, 129 nazioni
visitate, 617 città visitate, 1.162.615
chilometri percorsi
VIAGGI APOSTOLICI IN ITALIA: 146 viaggi, 259 città visitate,
84.899 chilometri percorsi
VISITE ALLA DIOCESI DI
ROMA: 748 visite pastorali, 301
parrocchie visitate su 333
Un incontro
imprevisto
in Comelico
Incontro con i lavoratori a Sesto
San Giovanni il 21 maggio 1983
L’incontro con voi, carissimi uomini e donne del mondo del lavoro,
mi è particolarmente caro perché il
vostro è un mondo che sento tanto
vicino anche per la diretta esperienza che a suo tempo ne ho fatto:
anch’io ho vissuto la vita che voi
state vivendo, la sua fatica, i suoi
disagi, come anche le sue gioie e le
sue speranze. Io so che cosa vuol
dire entrare in una fabbrica e starvi
tutte le ore utili della giornata, tutti i
giorni della settimana, tutte le settimane dell’anno: l’ho appreso nella
mia carne; non l’ho imparato dai
libri.
Una delle ragioni dell’odierna visita è proprio questa: testimoniare
la mia partecipazione alle sofferenze di chi ha perso il posto di lavoro
e alle ansie di chi ne vede insidiata
la sicurezza. Quello dell’occupazione è “problema fondamentale”,
come ho scritto nell’enciclica Laborem exercens, specialmente se lo
si considera in rapporto ai giovani
“i quali, dopo essersi preparati mediante un’appropriata formazione
culturale, tecnica e professionale,
non riescono a trovare un posto di
lavoro e vedono penosamente frustrate la loro sincera volontà di
lavorare e la loro disponibilità ad
assumersi la propria responsabilità
per lo sviluppo economico e sociale
della comunità.
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VISITA DI BENEDETTO XVI NEL NORD EST
I PAPI DELLA CHIESA
165. EUGENIO III, Pier Bernardo dei Paganelli da Pisa, beato, 15.2.1145 - 8.7.1153
Abate cistercense di provata moralità, saggezza, venne eletto papa in un momento tormentato nel quale prevalevano le tendenze politiche autonomistiche della città rispetto al papato.
Questa volta non erano re o imperatori a premere sul papa, ma i capitani della città di Roma
chiedevano di sottoporre la sua elezione alla loro approvazione. Il papa fu costretto a rifugiarsi
prima nel monastero di Farfa, poi a Viterbo e Pisa, infine in Lombardia e in Francia. Fu allora che
Bernardo di Chiaravalle scrisse una lettera ai romani chiedendosi se Roma fosse “diventata un
corpo senza capo, senza occhi, senza luce”. Da Gerusalemme giungevano notizie di una situazione difficile. I contrasti tra i vari eserciti crociati avevano offerto la possibilità di riprendere
la lotta per la riconquista di Gerusalemme. Eugenio III lanciò l’idea di una seconda Crociata e
chiese al re di Francia di guidarla e come assistente spirituale a Bernardo di Chiaravalle. Mentre
si stava preparando la crociata, votata al fallimento, a Roma la situazione era di grande caos.
Eugenio III tornò a Roma con Federico Barbarossa che gli aveva promesso aiuti in cambio della
incoronazione. Ma il 8 luglio 1153 il Papa morì a Tivoli senza combinare nulla di quanto era nei
suoi programmi.
166. ANASTASIO IV, romano, 12.7.1153 – 3.12.1154
Corrado detto della Suburra era nipote di Onorio II, Cardinale vescovo di Sabina dal 1126
e Vicario per l’Italia di Innocenzo II. Venne scelto nonostante le sua avanzata età, per la sua
esperienza diplomatica. Si limitò a smorzare le controversie, come la delicata questione del
vescovado di Magdeburgo. Morì il 3 dicembre 1154 con il merito di aver riportato a Roma una
breve tregua di pace.
167. ADRIANO IV, 4,5.12.1154 – 1.9.1159
Nicholas Breakspear, unico inglese a salire sulla cattedra di Pietro, era un frate agostiniano
di Avignone. Venne eletto vescovo di Albano e Legato per la Norvegia nel 1152. Per reprimere
le forti agitazioni di Roma e le sommosse popolari suscitate da Arnaldo da Brescia con le sue
focose prediche contro il malcostume. Adriano IV sollecitò l’aiuto di Federico I Barbarossa,
incoronandolo imperatore in cambio del suo intervento. Ma i rapporti con il Barbarossa non
durarono a lungo, perché pretendeva diritti regali a favore dell’Impero secondo quanto sancito
nella dieta di Roncaglia nel 1153. Il papa, convinto sostenitore della supremazia del papato sui
regni terreni, morì il 1 settembre 1159 in condizione di povertà.
AN
G
Che cosa è
CA D OL
l’Eucaristia?
TE EL O
CH
E’ il sacrificio stesso
esso del
IS
Corpo e del Sangue del Signore
MO
Gesù, che egli istituì
uì per perpetuare
nei secoli, fino al suoo ritorno, il sacrificio
della Croce, affidando
do così alla sua Chiesa
il memoriale della sua Morte e Risurrezione. E’ il segno dell’unità, il vincolo della
carità, il convito pasquale, nel quale si riceve Cristo, l’anima viene ricolmata di grazia
e viene dato il pegno della vita eterna.
Quando Gesù Cristo ha istituito l’Eucaristia?
L’ha istituita il Giovedì Santo, “la notte in cui veniva tradito”, mentre celebrava
con i suoi Apostoli l’Ultima Cena.
Come l’ha istituita?
Dopo aver radunato i suoi Apostoli nel
Cenacolo, Gesù prese nelle sue mani il
pane, lo spezzò e lo diede loro dicendo:
“Prendete e mangiatene tutti: questo è il
mio corpo offerto per voi”. Poi prese nelle sue mani il calice del vino e disse loro:
“Prendete e bevetene tutti: questo è il calice del mio sangue per la nuova ed eterna
alleanza, versato per voi e per tutti in remissione dei peccati. Fate questo in memoria di me”.
(Da “Catechismo
della Chiesa Cattolica” – Compendio)
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Vita della mamma di don Bosco (continuazione)
Un lavoro da poco, ma un lavoro: Il primo lavoro di Giovannino.
Un secondo elemento che Giovanni assorbe da sua madre, fino
a farlo diventare sua normale
mentalità, è il lavoro. Sua mamma lavora e i figli le danno una
mano secondo le loro possibilità.
La famiglia Bosco è povera. Tra
le poche case dei Becchi, quella
dei Bosco è la più povera di tutte:
una costruzione a un piano, che fa
da abitazione, fienile e stalla. In
cucina ci sono i sacchi di granturco, e al di là di una sottile parete
ruminano due mucche.
Povertà vera, ma non miseria,
perché si lavora da parte di tutti, e
il lavoro del contadino rende poco
(in quel tempo) ma rende. I muri
sono nudi, però bianchi di calce. I
sacchi di meliga sono pochi, ma
vengono svuotati lentamente, e
finiscono per bastare. Per questo
i bambini di casa Bosco non sono
sfiorati dalla tristezza, e nemmeno dall’aggressività, che sono il
triste marchio con cui la miseria
segna i più piccoli. Anche nella
povertà si può essere felici, se ci
si vuole bene, si lavora e si ha il
senso del sacrificio. Giovanni ha
quattro anni, quando sua madre
gli assegna le prime tre o quattro
verghe di canapa macerata da sfilacciare. Un lavoro da poco, ma
un lavoro. Comincia in questa
maniera a dare il suo piccolo contributo alla famiglia, che vive per
il lavoro di tutti.
Giovanni ha cinque anni, Giuseppe sette, quando Margherita
li manda a pascolare i pochi tacchini. Mentre gli animali danno
la caccia ai grilli, i fratellini giocano, corrono, si arrampicano.
Ma tengono d’occhio i tacchini,
perché la mamma gliel’ha detto:
«È un lavoro. Dovete farlo bene».
Un sacco nella siepe
Un giorno, interrompendo il
gioco e contando sulle dita, Giuseppe grida che manca un tacchino. Cercano affannati. Niente. Un
tacchino è un affare grosso, non
può sparire così. Girano attorno
a una siepe, e Giovanni vede un
uomo. Pensa di colpo: «L’ha rubato lui». Chiama Giuseppe e si
avvicina risoluto: restituiteci il
tacchino.
Il forestiero li guarda meravigliato. Un tacchino? E chi l’ha
visto?
L’avete rubato voi. Tiratelo
fuori. Altrimenti grideremo «al
ladro» e vi prenderanno a basto-
nate. Due bambini si possono far
correre con quattro sculaccioni.
Ma la risolutezza di quei due lo
mette a disagio. Ci sono contadini
che lavorano poco lontano, e se si
mettono a urlare, può capitare di
tutto. Va a tirare fuori dalla siepe
un sacco, e cava il tacchino.
Volevo soltanto farvi uno scherzo. Non è uno scherzo da cristiano - rimbeccano i piccoli mentre
se ne va. Alla sera, come
sempre, rendiconto alla
mamma.
Avete corso un bel rischio. E perché? Prima
di tutto non eravate sicuri
che fosse lui.
Ma non c’era nessun
altro lì vicino. Questo
non basta per chiamare
uno ladro. E poi voi siete
piccoli,
e lui un uomo. Se vi
avesse fatto del male?
Allora dovevamo lasciarci
prendere il tacchino? Avere coraggio non è male. Ma meglio
perdere un tacchino che venire
conciati per le feste.
Uhm - mormora Giovanni pensoso - Sarà come dite voi, mamma.
Ma era un tacchino bello grosso
…..
Soddisfazione sulle foglie di
granoturco
Tra gli otto e i nove anni, Giovanni comincia a partecipare più
attivamente al lavoro della famiglia, a condividerne la vita dura e
austera. Si lavora da sole a sole,
e il sole d’estate si alza presto.
«Uomo che dorme non piglia pesci», diceva Margherita ai ragazzi
destandoli all’alba. E forse Giovannino, imbambolato dal sonno,
si sarà domandato molte volte
dove fossero questi benedetti pesci.
La colazione del mattino è puro
e semplice nutrimento: una fetta
di pane e acqua fresca. Giovanni
impara a zappare, a falciare l’erba, a maneggiare la roncola, a
mungere le mucche. Un vero contadino. I viaggi si fanno a piedi.
La diligenza passa lontano, sulla
strada di Castelnuovo, e costa.
Alla sera, andando a dormire
sul pagliericcio gonfio di foglie
di granoturco, Giovanni sente la
soddisfazione profonda di fare
parte attiva di una famiglia che
tira avanti, che vince le difficoltà,
perché anche lui «dà una mano».
Questa soddisfazione, gli psicologi la chiameranno «senso di
appartenenza, senso di valorizzazione e di dignità»: elementi che
danno il gusto di vivere, e che
Don Bosco trasmetterà ininterrottamente ai suoi ragazzi e ai suoi
Salesiani.
A Valdocco una delle condanne
più gravi che si potrà pronunciare per un ragazzo sarà la parola
«poltrone». Sarà sinonimo di
«estraneo alla famiglia», di «ragazzo senza dignità».
Negli anni di Chieri e di Castelnuovo,
Giovanni Bosco svilupperà questa dedizione normale al
lavoro instillatagli da
sua madre, e i sei laboratori che realizzerà in Valdocco saranno la traduzione concreta di questo modo
di vedere e di stimare
l’attività lavorativa
dell’uomo.
Per salvare le anime (che è il
supremo scopo della sua vita)
Don Bosco vedrà sempre l’indispensabilità del lavoro: condizione unica per realizzare l’amore
che salva. A mons. Cagliero, negli ultimi anni, dirà: «Di’ a tutti i
Salesiani che lavorino con zelo e
ardore: lavoro, lavoro». E ancora:
«Sono agli ultimi anni della vita.
Ora tocca a voi lavorare, salvare
la gioventù».
(Da “Vita di mamma Margherita”, LDC).
Dove Dio piange
Un pensiero alla Chiesa che soffre
(continua dal numero precedente)
Per esprimere vicinanza alla Chiesa che, negli angoli più sperduti del mondo, combatte contro le ingiustizie, la povertà e le persecuzioni con la sola arma dell’amore e della parola di Dio, riportiamo qui l’elenco
dei missionari e delle missionarie uccise nel corso del 2010
(dati Missio, l’animatore missionario)
Nome ed età
Nazionalità
Luogo di morte
Data di morte
M. D. Pynheiro Reis, 31
J. Zhang Shulai, 55
M.Wai Yanhui, 32
C. S.Wotto, 83
H. Calero Alumia, 36
L. Ruiz Morales, 80
A. Aguila, 26
J. Kenord, 27
W. Sabieh, 30
T. S. Abdal, 30
C. Bakulene, 42
B. M. R. Amaral, 28
N. E. Komla, 35
M. Karczewski, 45
Brasile
Cina
Cina
Messico
Colombia
Porto Rico (USA)
Perù
Haiti
Iraq
Iraq
R.D. Congo
Brasile
Togo
Polonia
Brasile
Mongolia
Mongolia
Messico
Colombia
Perù
Perù
Haiti
Iraq
Iraq
R.D. Congo
Brasile
R.D Congo
Ecuador
4 luglio
5 luglio
5 luglio
28 luglio
20 agosto
27 agosto
27 agosto
8 ottobre
31 ottobre
31 ottobre
8 novembre
20 novembre
5 dicembre
6 dicembre
I missionari martiri sono stati 23, quasi due al mese; tra di loro, 13 avevano meno di trent’anni. Preghiamo perché
la loro opera missionaria possa perdurare, con l’aiuto di Dio, oltre la loro morte, e perché i loro familiari trovino
consolazione nella fede.
David Casagrande
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IL MIRACOLO EUCARISTICO DI LANCIANO, 700 d.C.
L’antica Anxanum dei Frentani conserva, da oltre dodici
secoli, il primo e più grande
Miracolo Eucaristico della
Chiesa Cattolica. Tale prodigio
avvenne nel sec. VIII nella piccola chiesa di San Legonziano,
per il dubbio di un monaco Basiliano sulla presenza reale di
Gesù nell’Eucaristia.
Durante la celebrazione della Santa Messa, fatta la doppia
consacrazione, l’ostia diventò
Carne viva e il vino si mutò in
Sangue vivo, raggrumandosi
in cinque globuli irregolari e
diversi per forma e grandezza. L’Ostia-Carne, come oggi
si osserva molto bene, ha la
grandezza dell’ostia grande attualmente in uso nella Chiesa
Latina, è leggermente bruna e
diventa tutta rosea se osservata
i trasparenza. Il Sangue è coagulato, di colore terreo, tendente al giallo-ocra.
La Carne, dal 1713, è conservata in un artistico Ostensorio
d’argento, finemente cesellato,
di scuola napoletana. Il Sangue
è contenuto in una ricca ed an-
tica ampolla di cristallo di Rocca. I Frati Minori Conventuali
custodiscono il Miracolo fin
dal 1252, per volere del vescovo di Chieti, Landulfo, e con
Bolla pontificia del 12.05.1252.
Precedentemente si erano succeduti i Monaci Basiliani fino
al 1176 e i Benedettini fino al
1252. Nel 1258 i Francescani
costruirono l’attuale Santuario
che, nel ‘700, subì la trasformazione dallo stile romanicogotico in barocco. Il Miracolo
fu collocato dapprima in una
Cappella a lato dell’altare maggiore quindi, dal 1636, in un
altare laterale della Navata, che
conserva ancora l’antica custodia in ferro battuto e l’epigrafe
commemorativa.
Dal 1902 il Miracolo è custodito nel secondo tabernacolo dell’altare monumentale,
fatto erigere dai Lancianesi, al
centro del presbiterio. Alle varie ricognizioni ecclesiastiche
condotte fin dal 1574 seguì, nel
1970-71 e ripresa in parte nel
1981, quella scientifica, compiuta dal Professore Odoardo
Linoli, libero docente in Anatomia e Istologia Patologica e
in Chimica e Microscopia Clinica, coadiuvato dal Prof. Ruggero Bertelli, dell’Università di
Siena.
Le analisi, eseguite con assoluto rigore scientifico e documentate da una serie di fotografie al microscopio, hanno
dato questi risultati: la Carne
è vera Carne. Il Sangue è vero
Sangue. La Carne ed il Sangue
appartengono alla specie umana. La Carne è un “CUORE”
completo nella sua struttura
essenziale. Nella Carne sono
presenti, in sezione, il miocardio, l’endocardio, il nervo vago
e, per il rilevante spessore del
miocardio, il ventricolo cardiaco sinistro.
La Carne ed il Sangue hanno lo stesso gruppo sanguigno:
AB. Nel Sangue sono state
ritrovate le proteine normalmente frazionate con i rapporti
percentuali quali si hanno nel
quadro siero-proteico del sangue fresco normale. Nel Sangue sono stati anche ritrovati i
minerali: cloruro, fosforo, magnesio, potassio, sodio e calcio.
La conservazione della Carne
e del Sangue Miracolosi, lasciati allo stato naturale per dodici secoli ed esposti all’azione
di agenti fisici, atmosferici e
biologici, rimane un Fenomeno
Straordinario.
A conclusione si può dire che
la Scienza, chiamata in causa,
ha dato una risposta sicura ed
esauriente circa l’autenticità
del Miracolo Eucaristico di
Lanciano.
(da “L’Amico del Clero” di
marzo 2011)
PIANO PASTORALE DIOCESANO 2010/2011
Stile missionario della Chiesa
continuazione
- Se ci chiediamo quale debba essere la
spiritualità e lo stile dell’impegno missionario che deve caratterizzare la vita battesimale, siamo nuovamente rimandati a Gesù.
E’ sempre Gesù infatti il modello della
Chiesa evangelizzatrice. Molti episodi della
vita di Gesù sono esemplari del suo stile
missionario, della capacità di farsi vicino, di
accogliere, di entrare in profondo dialogo,
di aprire il cuore alla speranza e alla fiducia e di risanare in profondità l’uomo ferito.
Pensiamo, ad esempio, agli incontri di Gesù
con la Samaritana, con Nicodemo, con Zaccheo, con la peccatrice in casa di Simone.
- Il Piano Pastorale prende in considerazione il noto brano del vangelo di Luca che
racconta l’incontro di Gesù risorto con i
due discepoli di Emmaus, (Lc 24,13-35).
- Gesù incontra non persone estranee,
ma due discepoli in crisi. E’ questo un particolare prezioso, perché la delusione, il
disorientamento e la stanchezza possono
attraversare anche la nostra mente e il nostro cuore. Siamo oggi nella condizione di
dover recare una bella notizia che spesso
non è scontata neanche per noi cristiani.
Vivere una vera fraternità
Sentiamo di dover continuamente riascol- Gesù prende parte al loro camminare
tare noi pure la notizia che allieta il cuore
e chiede di essere ospitato nel loro ricerper poter poi proporla ad altri.
care. Gesù conferma il suo stile inconfonEntrare in simpatia col camminare
dibile messo in atto in numerosi altri suoi
degli uomini
incontri raccontati nei vangeli: è lui, spes- I due che camminano, che conversano
so, a prendere l’iniziativa del primo passo,
e discutono tra loro in ricerca di un senso
dell’andare incontro, del farsi prossimo.
da dare agli avvenimenti, sembrano essere,
Così anche la Chiesa. Essa è costantemente
nell’intenzione dell’evangelista, quasi un
chiamata a non rinchiudersi in se stessa e a
simbolo universale, una “icona” dell’umaniprendere l’ini- ziativa di andare nei luoghi
tà che cammina nella storia, che
di vita della gente.
comunica in fraternità e
- Gesù non viene subito
Anno Pastorale 2010-2011
to
Vene
io
Diocesi di Vittor
cerca il senso delle cose
riconosciuto. Il suo modo
e degli avvenimenti di
vivere
Chiamati a riscoprire e a
di fare e di dialogare è
E:
cui si è resa protagonista.
AL
SIM
TTE
BA
À
la DIGNIT
preparazione all’atto di riGesù sembra apprezzare
il singolo battezzato
conoscimento che avverrà
questi atteggiamenti.
e la comunità cristiana
in seguito.
- Così la Chiesa.
in missione
- Così anche la Chiesa.
Anch’essa è chiamata a
nel mondo
Essa sa che il riconoscientrare in simpatia col
mento da parte degli uocamminare degli uomini, a
mini del dono che essa
incoraggiare il loro comuoffre va preparato da uno
nicare, a favorire il loro
stile di vera fraternità.
incontrarsi e a condivideMario Introvigne
re la ricerca di senso su
(Continua)
quanto accade nella scena
del mondo.
Marzo-Aprile 2011
«Voce amica»
Santa Teresa di Gesù Bambino
Pensieri...
La perfezione consiste nel fare la volontà di Dio, nell’essere come vuole lui.
L’amore di nostro Signore si rivela tanto
bene nell’anima più semplice che non resiste affatto alla grazia, quanto nell’anima
più sublime.
Sulla terra non bisogna attaccarsi a nulla, neppure alle cose più semplici e innocenti, perché ci vengono a mancare quando
meno ci si pensa. Non c’è che l’eterno che
ci può contentare.
Allo stesso modo in cui il sole illumina i
grandi cedri ed i piccoli fiori da niente come
se ciascuno fosse unico al mondo, così nostro Signore si occupa di ciascun’anima
con tanto amore, quasi fosse la sola ad esistere. E come nella natura le stagioni tutte
sono regolate in modo da far sbocciare nel
giorno stabilito la pratolina più umile, così
tutto risponde al bene di ciascun’anima.
Un’anima in stato di grazia non ha
nulla da temere dai demoni, i quali sono
vigliacchi, capaci di fuggire davanti allo
sguardo di una bambina.
Non si può gustare un po’
di riposo fuorché nell’essere
pronti a fare la volontà del
buon Dio.
Quant’è grande la nostra anima! Eleviamoci al
di sopra di ciò che passa, teniamoci a distanza dalla terra. Più in alto l’aria è pura.
Gesù si nasconde, ma si sa
che non è lontano.
Il Signore proporziona le
prove alle forze che ci dà.
È grande la mia gioia di
essere senza gioia, per far
piacere a Gesù.
La gloria vera è quella che durerà eterna e per arrivare ad essa non è necessario
compiere opere sfolgoranti, bensì nascondersi e praticar la virtù si che la mano sinistra ignori ciò che fa la destra (cfr. Mt 6,3).
Che cos’è una piccola sofferenza sopportata con gioia, quando penso che per tutta l’eternità si potrà amare più perfettamente il buon Dio! Inoltre, soffrendo si possono
salvare le anime.
La morte è venuta a visitare un gran numero di persone che ho conosciute giovani,
ricche, felici. Mi piace tornare col pensiero
ai luoghi incantati ove esse hanno vissuto,
e domandarmi dove sono, che cosa giovano
loro i castelli, i parchi nei quali le ho viste
godere le comodità della vita? E vedo che
tutto è vanità e afflizione di spirito sotto il
sole [Sir 2,11], che l’unico bene è amare
Dio con tutto il cuore ed essere quaggiù poveri nello spirito.
I giorni più radiosi sono seguiti da tenebre; soltanto il giorno della prima, unica, eterna comunione del cielo sarà senza
tramonto.
Un cuore abbandonato agli affetti delle
lle
creature come può unirsi intimamente con
on
Dio? Sento che questo non è possibile.
Se Dio ci regalasse l’intero universo con
on
tutti i suoi tesori, tutto ciò non sarebbe paragonabile alla più lieve sofferenza. Che
he
grazia quando al mattino non ci sentiamo
mo
un briciolo di coraggio, un briciolo di forza
rza
per praticare la virtù! Allora è il momento
nto
di mettere la scure alla radice dell’albero
ero
(Mt 3,10). Invece di perdere il tempo a racimolare qualche povera pagliuzza, affonondiamo le mani nei diamanti!
Ho inteso dire che non si è mai incontrarata un’anima pura che ami più di un’anima
ma
penitente. Ah, come vorrei smentire questa
sta
convinzione!
È incredibile come mi appare grandee il
mio cuore quando considero i tesori della
lla
terra, poiché tutti insieme non potrebbero
ero
contentarlo. Invece, come mi pare piccolo
olo
quando considero Gesù! Vorrei amarlo tananto!
Che grande fortuna essere umiliati! È
la sola strada che conduce alla santità.
La vita non è che un sogno: presto ci sveglieremo
mo
con un grido di gioia! Più
grandi sono le nostre soffeferenze, più sconfinata sarà la
nostra gioia. Oh, non pererdiamo la prova che Gesù ci
manda!
Ho bisogno di dimentiticare la terra. Quaggiù tutto
tto
mi stanca, tutto mi è di peso,
so,
non trovo che una gioia:
ia:
quella di soffrire per Gesù:: e
questa gioia non sentita supera ogni gioia.
Come ho compassione delle anime che
he
si perdono! È così facile smarrirsi nei senentieri fioriti di questo mondo!
È meglio parlare a Dio che di Dio: si
mescola tanto amor proprio nelle conversasazioni spirituali!
Una domenica, guardando una immagigine di nostro Signore in croce, fui colpita dal
sangue che cadeva da una sua mano divina,
na,
provai un dolore grande pensando che quel
uel
sangue cadeva a terra senza che alcuno si
desse premura di raccoglierlo: e risolsi di
tenermi in spirito ai piedi della croce per
ricevere la divina rugiada e spargerla, in
seguito, sulle anime.
Gesù fece di me un pescatore di uomimini: sentii un desiderio grande di lavorare
are
alla conversione dei peccatori. Sentii che la
carità mi entrava nel cuore, col bisogno di
dimenticare me stessa per far piacere agli
gli
altri, e da allora fui felice.
Non è per restare nel ciborio d’oro che
he
Gesù discende ogni giorno dal cielo, ma
per trovare un altro cielo che gli è infinitatamente più caro del primo: il cielo dell’aninima nostra, fatta a immagine sua, il tempio
pio
vivo dell’adorabile Trinità.
p
pagina
g
7
I Fioretti
di Papa Luciani
Il parroco accompagna
ili vescovo Luciani, in Visita
Pastorale, a trovare gli amP
malati. La anziana madre
m
aabitava lontana dal paese,
dopo una serie di curve e
d
saliscendi per una stradina che era viottolo e
che quando pioveva diventata ruscello. La stradina termina alla porta di casa di questa famiglia
che viene addobbata da vasi di gerani.
Sul cortile, ad attendere il vescovo, si trova
tutta la famiglia che sta recitando il Rosario. Luciani saluta uno per uno e poi dice: “Qui non
finisce solo la strada, ma anche il mondo…ma
la strada che fa arrivare a Dio la vostra preghiera, il vostro lavoro e le vostre fatiche ed opere
buone parte da qui e arriva davanti a Dio”…
”Ho paura che alla fine del mondo qui non arrivi neppure lo squillo delle trombe degli angeli,
che chiamano tutti alla resurrezione….scherzo,
ma il Signore sa che ci siete anche voi, vi conosce uno per uno vi chiama per nome e il vostro
nome è scritto sul palmo della sua mano”. Poi il
Vescovo si ferma a parlare con ciascuno, accetta un caffè ……..poi tira fuori dalla tasca una
corona del Rosario e la dona alla famiglia: “Dite
un’Ave Maria anche per me con questa corona,
che mi è tanto cara……..me l’ha regalata il Papa
Paolo VI..
Rispose il capo famiglia: Signor vescovo, siamo
tanto contenti della sua venuta…noi abbiamo
l’abitudine di recitare ogni sera il Rosario e da
ora in poi aggiungeremo nel Rosario anche la
preghiera per lei…….e quando diventerà papa,
ci mandi una corona e una benedizione.
E Luciani rispose: “per far gli gnocchi bisogna
che la farina sia buona……..Con questa farina
che sono io non riusciranno buoni gnocchi”.
Papa Luciani racconta
Talvolta succede che un ostacolo si frappone
tra l’occhio e la luce e allora abbiamo la vista
indebolita o addirittura spenta. Il fenomeno si
può ripetere per lo spirito.
Mi pare sia stato lo stesso Newman a scrivere
sopra un foglio la parola “DIO”. Porse il foglio
ad un incredulo, con il quale discuteva, dicendo:
“Leggi qui”
E l’altro lesse. Newman scrisse su un secondo
foglio la stessa parola, ma la coprì con una sterlina d’oro. Di nuovo porse il foglio e di nuove
disse: “Leggi” “Non posso, rispose l’incredulo, la
moneta interposta tra l’occhio e la parola è di
ostacolo!” E’ la storia quotidiana.
“Dio, le sue verità, il suo amore, la sua Chiesa,
i suoi comandamenti vengono spesso coperti
dalle nostre passioni, che sono attaccamento
esagerato agli onori, ai piaceri, al denaro, agli
interessi, alle proprie idee. La politica specialmente scatena ai nostri giorni molte di queste
questioni e avvolge le menti di dense nubi fumogene, che impediscono la visione”.
Luciani concludeva: Che sia proprio vero?
«Voce amica»
pagina 8
Marzo-Aprile 2011
VISITA ALLA SCUOLA AMERICANA DI AVIANO
Lunedì 14 febbraio 2011, in occasione della festa di San Valentino, che negli
Stati Uniti celebra non solo gli innamorati,
ma anche gli affetti (amici, genitori...), noi
bambini delle classi terze di Tarzo e di S.
Maria di Revine Lago siamo andati a visitare la scuola americana di Aviano. Durante il
viaggio eravamo molto emozionati perché
dovevamo parlare in inglese!
Quando siamo arrivati, un militare ci ha
controllato, poi siamo scesi dalla corriera e
siamo entrati nella scuola che ci è apparsa
molto bella e gigantesca. Quindi siamo stati accompagnati in un’aula spaziosa dove
c’erano i bambini americani. Entrati, ci è
stato assegnato un posto vicino a loro. Ci
i
i i emozionati
i
i perché
hé non sapesiamo
sentiti
vamo cosa avremo fatto, un po’ agitati per
paura di fare” brutta figura”, ma anche interessati e curiosi. Qualcuno di noi è rimasto
zitto, qualcun altro è riuscito a comunicare
attraverso i disegni o con i gesti. Qualche
bambino è riuscito a parlare in inglese; c’è
stato anche qualche fortunato perché gli è
capitato un compagno che cercava di comunicare in italiano. Dopo un po’, però, tutti ci
siamo sentiti più tranquilli in quest’aula!
La stanza ha la lavagna multimediale con
quattro penne di diversi colori, un proiettore, dei computer e una stampante, una grande varietà di libri e giochi, un pianoforte,
oltre a molti banchi e
sedie. Le insegnanti ci
hanno fornito di cartoncini colorati e una
busta a testa. Abbiamo
decorato la busta con
la carta colorata, ritagliandola. Alla fine del
lavoretto, i bambini
americani ci hanno riempito le buste di San
Valentino di dolci!
Più tardi abbiamo
potuto visitare la loro
scuola; è disposta su
tre piani, la palestra e
la mensa sono
m
molto grandi,
c’
c’è un’aula per ogni materia, ognuna con la lavagna multimediale.
L
L’enorme biblioteca contiene un
pl
planetario che, all’esterno sembra
un gonfiabile, ma dentro si possono
ve
vedere le costellazioni di stelle. Che
in
invidia! Ah da non dimenticare la
te
tecnologia dell’aula di informatica!
Finita la visita agli spazi della
sc
scuola, siamo andati a mangiare:
fu
fuori dell’aula c’era un tavolino con
pa
panini al prosciutto, al formaggio,
al salame di diversi tipi, frutta come
uv
uva, melone e ananas e…patatine!
N
Non mancavano le bibite.
Dopo siamo andati fuori a gioca
care; sotto ai quattro scivoli c’è un
pavimento morbido in modo che nessuno si
possa far male.
Finita la pausa pranzo, abbiamo decorato
un biscotto a forma di cuore con la crema
alla fragola e al burro; sopra abbiamo messo le codette e le perline di zucchero colorato. Una volta finito l’abbiamo mangiato.
Qualche bambino non ha voluto assaggiarlo, ma gli altri l’hanno trovato gustoso.
Come ultima attività siamo andati in
un’aula dove i bambini americani studiano
l’italiano. Però noi abbiamo fatto una lezione di geografia; la loro maestra ci ha dato
una cartina geografica del Friuli Venezia
Giulia, poi ci ha fatto scrivere il nome delle
regione. Insiecittà più importanti di questa regione
me ai nostri compagni americani abbiamo
iniziato a disegnare i simboli di ogni città.
Infine abbiamo salutato i nostri “amici” e
siamo tornati a scuola.
Ci è piaciuta questa visita alla scuola
americana: tutti gli spazi sono allegri, colorati e soprattutto…ben accessoriati!
Gli alunni di classe 3ª
della Scuola Primaria di Tarzo
“L’Organizzazione del Volontariato Scuole Materne e Parroc
chie” a sostegno delle scuole d’infanzia associate alla FISM di Treviso è
inserita nell’elenco degli Enti interess
ati
alla ripartizione del “5 per mille”.
Il contribuente dovrà apporre la
propria firma nell’apposito spazio che
figura nei modelli della dichiarazion
e
dei redditi per il 2010.
Nel riquadro di riferimento per la
SCELTA DELLA DESTINAZION
E
DEL 5 PER MILLE va inserito il cod
ice fiscale della “Organizzazion
e
di Volontariato Scuole Materne
e Parrocchie” che è il seguente:
n°
94031180261.
La scelta di destinazione del 5 per mille
e quella dell’8 per mille di cui la legge
n.
222/1985 non sono alternative tra loro
.
Laurea
Mercoledì 6 Aprile presso lo IUAV di Venezia facoltà di
Design e Arti, nella sede di Treviso, Matteo Franceschet di
Geremia e Maria Teresa, ha conseguito la Laurea Magistrale di Design Industriale del Prodotto con 109/110, illustrando la Tesi: “Progetto Quisai: tradizione tavola e design. Il
vetro soffiato di Venezia e il coltello di Maniago”. Gli elaborati del progetto sono stati oggetto di una mostra itinerante
tenutasi in Aprile nella città di Treviso.
CIRCOLO MUSICALE
SAGGIO di FINE ANNO
DOMENICA 29 MAGGIO 2011
ORE 17.00
Nella Palestra Comunale
Ingresso libero
«Voce amica»
Marzo-Aprile 2011
pagina 9
Visita a La Fenice
IL CIRCOLO MUSICALE ASSISTE
ALLA PROVA GENERALE DE “IL RIGOLETTO “
Una bella giornata di sole primaverile è la splendida cornice per
la nostra visita al Teatro “la Fenice” di Venezia. Un nutrito gruppo
di ragazzi della nostra scuola di musica accompagnato da genitori
e amanti della bella musica (eravamo 87) si incammina fra calli e
campielli alla volta del mitico luogo. Arrivati in teatro alle 16 circa
veniamo accolti dal dott. Cardone, responsabile dell’Area Formazione Ricerca Progetti Innovativi del Teatro “La Fenice”, ci accomodiamo in una delle Sale Apollinee e incantati dalla bellezza del
luogo ascoltiamo una breve introduzione dell’opera lirica il “Rigoletto” del quale non vediamo l’ora di assistere alla prova generale.
Ci accomodiamo velocemente in loggione, tutti cercano i primi
posti per vedere meglio, ed ecco che inizia il terzo atto dell’opera:
scenografia essenziale, cantanti vestiti modernamente e Rigoletto
piomba ai giorni nostri (potenza del mezzo espressivo), l’Orchestra
diretta da Diego Matheuz è pronta a creare la magia.
Il terzo atto inizia con il brano più famoso di tutta l’opera “La
donna è mobile“ eseguito dal tenore Eric Cutler, veniamo completamente risucchiati dalla drammaticità della narrazione scenica e
anche i più piccoli seguono lo svolgersi delle azioni con attenzione
e curiosità. L’orchestra dipinge magistralmente le atmosfere tragiche dello svolgersi degli eventi e per noi, che apparteniamo ad una
scuola di musica, è un’esperienza mitica! L’ultima scena è davvero
emozionante, Rigoletto interpretato da Dimitri Platanias e Gilda, da
Ekaterina Sadovnikova, sono bravissimi e convincenti come fosse
la prima, l’energia creata rimane nell’aria oltre la fine del terzo atto
e noi vorremmo rimanere lì più a lungo a godere di questa atmosfe-
ra magica. Il dott. Cardone però ci conduce nel Foyer e ci racconta
delle vicissitudini del Teatro, degli incendi e delle ricostruzioni, e
delle difficoltà, anche pratiche e logistiche, di un teatro che dispone
di poco spazio e ultimamente anche di pochi soldi.
Terminate le prove possiamo accedere alla platea e i nostri occhi
si riempiono della ricchezza e dell’eleganza del luogo che ci circonda nel vero senso della parola e le nostre orecchie godono delle
ultime ”chicche” del nostro prestigioso accompagnatore; la nostra
avventura non poteva andare meglio ! Un grazie a tutti gli amici
della grande musica e arrivederci alla prossima!
Flavia B.
I RAGAZZI DI TARZO FANNO BENEFICENZA
Venerdì 18 Febbraio presso l’aula Magna delle Scuole Medie di Tarzo l’Ass.
Gruppo Calcio a 5 di Tarzo ha consegnato al Responsabile del Centro Oncologico di Aviano il dr. Roberto Biancat,
l’assegno di 2.000,00 € raccolto in questi
mesi, a partire dal 1° Torneo di Dodgeball di Novembre 2010 (all’interno del
quale delle mamme hanno Venduto delle
torte il cui ricavato è andato all’asilo di
Tarzo). La Cerimonia si è svolta prima
del Consiglio Comunale alla presenza
del Sindaco, del Vicesindaco Casagrande e dell’Assessore V. Sacchet, dei Consiglieri A. Dal Gobbo e R. Tomasi e del
Segretario Comunale Rolando Fontan. Si ringrazia
per aver partecipato a questo momento importante
L. Piaia, Presidente della
Pro Loco, Ennio Gallon
del consiglio di amministrazione della BCC Prealpi, Paola De Polo per
L’A.I.D.O. di Tarzo, Mario Liessi neocapogruppo
Alpini di Tarzo, dei nostri
importanti sponsor e dei
nostri simpatici e caris-
simi simpatizzanti. Gli “Aranciones”
(così amano chiamarsi), Andrea Corsi,
Claudio Da Pare, Edi Pilat, Eugenio De
Polo, Gianpaolo D’Altoè, Giorgio Da
Parè, Ivan Bez, Jennifer Bernardi (Jenny), Marco De Coppi, Marco Pin, Mario
Liessi, Sabrina Moz, Samuele Soldan,
Silvio Soldan, Valentino Pizzin, ringraziano tutti coloro che li hanno aiutati a
raccogliere i fondi per il CRO di Aviano
Area Giovani reparto dedicato agli adolescenti e ai giovani adulti, coloro che
hanno partecipato al 1° Torneo di Dodgeball a Novembre e la Pro Loco di Tarzo.
Con il denaro raccolto verrà acquistato
materiale medico/sanitario di cui necessita il CRO di Aviano e verrà consegnato
dagli “Aranciones” e da quanti vorranno
partecipare a questa cerimonia (di cui vi
riferiremo). Per la seconda volta in pochi
mesi il Gruppo Calcio a 5 e i suoi “spanadi” “aranciones” hanno fatto beneficenza,
e non mancherà la terza, infatti tra pochi
mesi, c’è già in preparazione il secondo
2° Torneo di Dodgeball sempre legato
alla beneficenza ma anche alla salute. Fin
da ora si ringrazia quanti collaboreranno
e parteciperanno a un altro importante
evento. L’Associazione gruppo calcio a
5 ringrazia i propri sponsor (verrà distribuito un volantino per ringraziare tutti) che in questi
anni hanno permesso di
fare sport (Campionato
AICS e il Torneo Pedata
su La Pelota) e beneficenza. “Raccogliere Fondi per
i bambini che sono ricoverati ad Aviano è stato un
valore aggiunto che rimarrà dentro di noi per tutta la
vita”
(Gli Aranciones)
150 ANNI
DELL’UNITA’
d’ITALIA
Il 17 marzo, anche a Tarzo, si è festeggiato il 150° anniversario dell’Unità
d’Italia con una cerimonia presso i monumenti ai caduti nella piazza del Capoluogo e in quella di Corbanese.
L’iniziativa, partita dall’Associazione
Fanti, ha avuto l’immediata adesione dei
Gruppi Alpini del Comune e della Corale
dei Laghi.
Alla presenza di un numeroso pubblico
è stata letta la lettera del Presidente Nazionale degli Alpini, di seguito un breve
discorso di Luciano Cesca, Presidente
dell’Associazione Fanti, e l’appassionante storia del tricolore raccontata da Stefano Dal Molin, segretario della stessa Associazione. Ha concluso la cerimonia il
discorso del Sindaco G. Bof. Il momento
che, però, ha coinvolto emotivamente tutti i presenti è stato l’alza-bandiera accompagnato dall’esecuzione dell’Inno Nazionale da parte della Corale dei Laghi.
La Banca Prealpi ha partecipato all’iniziativa sostenendo l’acquisto di bandiere
e spille commemorative distribuite a tutti
i presenti.
Non è mancato il momento conviviale
offerto dall’ARCI Resera a Tarzo e dal
Gruppo Alpini a Corbanese.
C’eravamo anche noi
per i 150 anni
di Unità d’Italia
Un giorno di festa, fortemente voluto
dal nostro Presidente della Repubblica,
«Voce amica»
ggiornate di Milano.
Due semplici celebrazioni,
bben riuscite, per un doveroso
rricordo ed un intrinseco monnito a non perdere mai il vallore di Patria ed il senso dello
Stato.
Geremia
ci ritrova tutti accomunati da un’unica
bandiera, che siamo tenuti a difendere ed
onorare ogni giorno………
RIFLESSIONI
DI UN REDUCE
La “Corale dei Laghi”, che è intervenuta nelle manifestazioni di Tarzo e
Corbanese, ha puntualmente sottolineato
con il canto i vari passaggi celebrativi.
All’alzabandiera, coinvolgendo tutti
con l’Inno di Mameli, del quale ha fatto sentire una seconda strofa meno nota
ma significativa nel ricordo della storia
Patria e successivamente, alternandosi ai vari interventi , facendo ascoltare
“La Bandiera dei tre colori”. Un inno al
tricolore che i meno giovani certamente
ricorderanno , perché qualche decennio
fa tutti gli scolari delle elementari erano
tenuti ad imparare per poi cantarlo nelle
varie occasioni celebrative. Poi un brano meno noto, a titolo “Inno alla Patria”,
frutto di una ricerca effettuata dal Coro
per l’occasione, andando a selezionare
fra la notevole produzione di canti patriottici disponibili.
Sempre la Corale chiudeva la manifestazione con un omaggio al risorgimento ed in particolare alla “Bella Gigogin”,
fulgido esempio di coraggiosa patriota
che, pur in giovane età, partecipò ai moti
insurrezionali e fu di incitamento,sprone
e sostegno ai combattenti durante le 5
Il 17 marzo 1861 fu promulgato il Regno d’Italia dal primo parlamento eletto
a suffragio nazionale, e Vittorio Emanuele II° ne fu proclamato re. L’Italia era in
gran parte unificata e non più divisa in
tanti piccoli Stati separati e diversamente
governati. Prima era “un’espressione geografica” come ebbe a dire Metternich,
dopo quella data l’Italia esisteva come
Nazione.
Questo è un fatto storico inconfutabile
ed è la ragione per la quale è giusto festeggiare quest’anno il 150° dell’Unità
d’Italia. Però è altrettanto giusto ricordare che l’Unità, pur realizzata in una prima
fase, non era affatto completa. Il Veneto
entrò con un plebiscito nel 1866 e Roma
con la Breccia di Porta Pia nel 1870 è poi
divenuta capitale nel 1871. L’Unità avvenne con il 4 novembre 1918 quando,
dopo 600 mila morti e oltre 1.500.000
feriti, vide ritornare alla madre Patria le
città di Trento e Trieste con la vittoria di
Vittorio Veneto. Nel 1924 avvenne, infine, l’annessione dell’Istria e della Dalmazia. Solo da quell’anno e fino alla seconda guerra mondiale, l’Italia ebbe la sua
completa Unità territoriale.
Quattro personaggi dominano la storia della formazione dell’Unità d’Italia:
Vittorio Emanuele II°, eletto Re d’Italia;
Giuseppe Mazzini, uno dei principali sostenitori e Giuseppe Garibaldi che fu il
principale artefice; infine, Camillo Benso
conte di Cavour, statista piemontese, Primo Ministro del nuovo Regno. Ma sarebbe giusto ricordare anche gli altri patrioti
che contribuirono a questa Unità: i Fratelli Bandiera, i Mameli e Pisacane, Pellico e Maroncelli, Ciro Menotti e Amatore
Sciesa, i martiri di Belfiore e molti altri.
Nel secolo scorso dopo l’amara esperienza del fascismo, con grande riflessione e straordinaria ricerca di una intesa in
sede di Assemblea Costituente, si ebbe il
superamento dei guasti profondi e iniziò
un difficile recupero di ideali, valori e
simboli comuni.
E non fu per caso che venne collocato all’art. 12 della Costituzione il riferimento al tricolore italiano, come bandiera
della repubblica. Riferimento sobrio, essenziale, ma imprescindibile.
La celebrazione del 150° anniversario
dell’Unità d’Italia è, quindi, un’occasione del rafforzamento della comune consapevolezza delle nostre responsabilità
nazionali.
E’ necessario, pertanto, cogliere l’occasione per dare il giusto senso ad un evento che, al di la del significato effettivo
della ricorrenza, ha proprio lo scopo di
rinsaldare il vincolo di unione del popolo
italiano rievocando i valori alla base del
nostro Risorgimento.
Abbiamo più di una volta ribadito che
le varie cerimonie rievocative non erano frutto di nostalgia o di protagonismo,
bensì esprimevano l’esigenza di far capire ai giovani che alla democrazia, alla
libertà di cui essi oggi godono, non si è
arrivati per casualità, ma per l’impegno
di tanti nostri cittadini, molti dei quali
hanno sacrificato la loro vita.
Fratelli, caduti o superstiti, tutti hanno
sognato il ritorno alla loro terra, in un’era
di pace e di civile progresso, in un clima
di libertà e di giustizia del quale erano
stati privati, ma soprattutto questo ritorno
lo sognavano per i loro figli, per i quali
auspicavano un avvenire migliore.
Queste nostre riflessioni erano un invito ai più giovani, oggi distratti da tanta
libertà, che non si rendono conto che di
queste conquiste devono essere strenui e
convinti difensori.
I capovolgimenti politici, le crisi sociali, la mancanza di solidarietà stanno creando notevoli e pesanti problemi per la
nostra comunità nazionale. Il pauroso rallentamento morale fa passare in secondo
piano i valori etici che sono alla base di
OR TARZO
Alessandro e Mattia
ai mondiali studenteschi
di Orienteering
Grandissima soddisfazione per
l’intero staff dell’Orienteering Tarzo per la recente convocazione in
nazionale di Alessandro De Noni
e Mattia Cudicio ai mondiali studenteschi che si disputeranno dal
21 al 27 maggio nella valle del Primiero.
I due giovanissimi atleti, con un
inizio di stagione strepitoso, si
sono guadagnati la convocazione
nella nazionale italiana, composta
da 5 ragazzi di 15/16 anni, dimostrando gara dopo gara di aver acquisito una straordinaria maturità
e consapevolezza nei propri mezzi. Entrambi campioni regionali
in carica, Alessandro è giunto 4°, a pochissimi secondi dal podio,
ai recenti campionati italiani, Mattia dopo aver dominato la fase
regionale dei GSS dello scorso anno, si è classificato 8° nella fase
nazionale. Nelle ultime gare sono quasi sempre saliti sul podio
e la vittoria è spesso stata una questione ristretta a loro due.
Questa è solo l’ultima grande soddisfazione in ordine di tem-
ogni democratica convivenza, ma senza
di essi non vi è popolo che possa ritenersi
sicuro per la continuità della libertà democratica.
“Io ritengo che il miglior cittadino del
mondo sia colui che è, anzitutto, orgoglioso della sua propria Nazione e sia
leale con essa”. Luther Hodgeg
La lealtà nell’Unità d’Italia deve essere
come un patto fra generazioni nel ricordo
dei Fratelli caduti.
Antonio Pancot
po, di un mese di aprile che sicuramente rimarrà nella storia
della nostra società, sia per le attività organizzate (Campionato
Italiano e 3° prova di Coppa Italia il 16 e 17 a Cison di Valmarino) sia per i prestigiosi risultati raggiunti. Oltre ad Alessandro
e Mattia, il folto gruppo di straordinari ragazzi/e dello Junior
Team, ha trascinato l’Orienteering
Tarzo al terzo posto nella classifica
nazionale di Coppa Italia, un risultato, che solo qualche anno fa era
pura utopia.
Ottimi anche i risultati ai Giochi
Sportivi Studenteschi degli alunni
dell’Istituto Comprensivo, due i
titoli di campione provinciale conquistati uno con il giovanissimo
Piol Samuele e l’altro con Elena
Bernardi. Entrambe le squadre partecipanti di 2° e 3° media si sono
qualificate per la fase regionale.
Nella notte tra sabato 30 aprile
e domenica 1° maggio, 5 ragazzi
dell’Ortarzo difenderanno i colori
della Regione Veneto nella prestigiosa staffetta notturna che si svolgerà a Huddighen, in Svezia,
dove saranno presenti tutti i più forti atleti a livello mondiale.
Sicuramente, nei prossimi mesi, si sentirà ancora spesso parlare di loro e dell’Orienteering Tarzo, numerosi gli obiettivi programmati, grandi e fondate le speranze di raggiungerli.
Silvano B.
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VI CONSIGLIO
UN FILM
l Riccio è un film del 2009, la regista è una francese esordiente, Mona Achade, che si è ispirata al
libro di Muriel Barbery “L’eleganza del riccio”.
Il titolo fa riferimento ad un animale molto schivo,
e prelude la tematica principale che è il nascondersi.
L’ambientazione si svolge a Parigi, in un elegante palazzo dove risiedono famiglie dell’alta borghesia; la portinaia del palazzo è una donna grassoccia, non troppo
bella, dai modi ispidi come un riccio, Renè. La donna
svolge il suo lavoro in un modo diligente e preciso, vedova da diversi anni, vive da sola con il gatto, è la figura
di riferimento del palazzo, ma si può dire che nessuno
la conosca veramente, tutti le rivolgono richieste e le
ordinano dei compiti ma tutto distrattamente, senza
vederla, senza ascoltarla.
Si interessa a lei il nuovo inquilino il giapponese
Ozu, anche lui vedovo. L’uomo riesce a cogliere che
Renè custodisce un segreto dentro di sé, è una donna molto colta, legge tantissimo. Anche Paloma una
triste dodicenne che vive in un appartamento dello
stabile, sente che con la portinaia può parlare ed essere ascoltata molto di più che dai suoi famigliari. Tre
solitudini, tre destini, tre menti raffinate alla ricerca
di un senso dell’esistere, si incrociano, si toccano, si
incontrano, e la loro vita cambierà per sempre.
Lo spazio segreto della goffa portinaia, il suo privato
custodito negli anni come un tesoro segreto, è la conoscenza, quello straordinario universo transizionale
che è la cultura.
E’ in questo delicato spazio transizionale, appunto,
che avviene la possibile trasformazione dei tre personaggi, il loro peculiare incontro. Paloma ha un’occasione di crescita, quella che non trovava in famiglia, Ozu
e Renée godono alcuni attimi di una splendida affinità
elettiva, che sembra ripagarli di tanta solitudine, anche
se, purtroppo, non durerà a lungo...
Paloma, come adolescente intravede nel nascondiglio
della portinaia uno spazio prezioso, dove sperimentarsi,
può essere importante anche per noi, possedere un luogo tutto nostro, anche se solo interiore; un bisogno antico,
profondo, quello di avere un angolo, socchiuso, allo sguardo
esterno, riparato. In questa epoca di tutto fuori, tutto mostrato, sembra vigere l’imperativo opposto, tutti vogliono
spasmodicamente parlare o far parlare di sé. E’ per questo, che questo film è interessante, ci mostra che occorre
aspettare e rispettare, non è solo quello che vediamo palesemente, la verità può essere un’altra.
Anche quest’anno la Pro Loco di Tarzo organizza il cineforum.
Il tema sarà “I LEGAMI forme nelle relazioni” La selezione delle pellicole proposta, intende indagare, a partire dalle sollecitazioni filmiche, su alcune modalità di
legami e relazioni all’interno dei rapporti fra fantasia
e realtà, tra storia e memoria, tra la realtà tangibile e
quella virtuale, e tra la vita e la morte.
Le proiezioni inizieranno:
venerdì 29 aprile “ Alice in Wonderland”
venerdì 6 maggio “Appaloosa”
venerdì 13 maggio “Simone”
venerdì 20 maggio “Departures”
La visione inizierà alle 20,30, presso l’Aula Magna della
scuola media, vi aspettiamo numerosi.
Gianna
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«Voce amica»
Marzo-Aprile 2011
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FESTA
Trenta e non li dimostra sono le primavere della “Festa degli Alberi” indetta e
organizzata dal Gruppo Alpini di Tarzo,
svoltasi sabato 2 aprile. Alla cerimonia
erano presenti il Sindaco Gianangelo
Bof con l’Assessore all’ambiente Vincenzo Sacchet, il Preside dell’Istituto
Comprensivo Aldo Tonet, il Comandante del Corpo Forestale di
Vittorio Veneto Luciano
Paganin accompagnato da
due dipendenti ed il capogruppo Alpini Giovanni
Lessi. Conduttore della
manifestazione Francesco
Introvigne
Alle ore 9 gli invitati
hanno visitato le opere
degli scolari della quarta e
quinta elementare, aventi per tema “L’albero”,
disegni elaborati con la
tecnica dell’acquarello,
molto belli e significativi
e molto apprezzati dai presenti. Successivamente, nel piazzale della scuola, è
avvenuto l’incontro con gli scolari; quindi l’intervento di benvenuto del Preside,
poi il brevi discorsi del Sindaco, del Comandante del Corpo Forestale, dell’Assessore all’ambiente e del Capogruppo
alpini.
E’ seguita la consegna del materiale
didattico, agli alunni autori dei disegni,
offerto dall’Amministrazione comunale
e dalla Banca Prealpi. Il Comune, inoltre, ha voluto anche quest’anno donare
agli scolari una piantina di fiori “viola
del pensiero”, affinché nel loro animo
rimanga sempre vivo l’amore per la natura.
Essendo venuta a mancare la disponibilità del terreno in via Rive di San Pietro, il Gruppo Alpini ha pensato di far
mettere a dimora di alcuni alberelli nel
terreno adiacente la propria sede.
Il gesto, non solo simbolico, della messa a dimora di queste pianticelle ci auguriamo rimanga impresso nella memoria
dei giovani per ricordare che quanto così
copiosamente la natura ci ha regalato è
un bene inestimabile e irrinunciabile che
va, quindi, protetto e difeso.
Il rappresentante del Corpo Forestale
ha illustrato ai ragazzi quanto veniva fatto ed alcuni di loro sono intervenuti con
domande che dimostravano il vivo inte-
resse sull’argomento.
La splendida giornata illuminata dal
sole primaverile e dalla esplosiva allegria dei ragazzi ha avuto il suo epilogo
con la distribuzione di panini a tutti i
presenti.
Lo scopo di questa festa voluta dal
Gruppo Alpini mira a sensibilizzare i
giovani ad una maggior conoscenza, rispetto e amore per la natura.
Antonio Pancot
PROVERBI…
A carnevale ogni scherzo vale
Marzo pazzerello, c’è il sole ma porta l’ombrello
Aprile dolce dormire, gli uccelli cantare e gli
alberi fiorire.
ACCADE il……
* 17 marzo 1861: Vittorio Emmanuele II di Savoia viene proclamato Re d’Italia.
* il 4 Aprile 1581 Francis Drake completa la
circumnavigazione del mondo.
* Il 12 aprile 1961 viene lanciata l’astronave
sovietica “Vostok 1” con a bordo Yuri Gargarin
(1934-1968) è il primo essere umano a orbitare
attorno alla terra.
RICORDA CHE…..
L’8 marzo si celebra la giornata internazionale
della donna.
Il 21 marzo cade l’equinozio di primavera: la
notte e il giorno hanno la stessa durata. Questa
data segna la fine dell’inverno e l’inizio della primavera.
Il 22 marzo è la Giornata Mondiale dell’acqua.
Il 1 di aprile è il giorno degli scherzi, il cosiddetto “pesce d’aprile”. Attenzione.
Il 24 aprile è Pasqua, è una festa “mobile”, la sua
data varia ogni anno e corrisponde alla domenica
successiva alla prima luna piena dopo l’equinozio
di primavera. Può cadere tra il 22 marzo e il 25
aprile.
Il 25 aprile si celebra la festa della Liberazione.
Il 29 aprile: Festa di Santa Caterina da Siena
(1347-1380), patrona d’Italia, compatrona di Europa e dichiarata Dottore della Chiesa.
www.comune.tarzo.tv.it
[email protected]
Notizie dal Comune
AVVISO AGLI ELETTORI
AGGIORNAMENTO
TESSERE ELETTORALI
Si comunica che con la riduzione dei
Collegi provinciali da 36 a 28 anche Tarzo
è interessato alla variazione. L’aggiornamento della tessera elettorale viene effettuato presso gli Uffici comunali esibendo la stessa, anche tramite un familiare,
sino alle elezioni provinciali del 15 e 16
maggio.
VECCHIO COLLEGIO PIEVE DI SOLIGO N° 18
NUOVO COLLEGIO VALDOBBIADENE N° 24
Il mancato aggiornamento della tessera elettorale non impedisce il diritto al
voto, tantomeno rappresenta motivo di
irregolarità nell’espressione; l’importante
è tener presente che il nuovo collegio di
appartenenza è VALDOBBIADENE
24. Esauriti gli spazi sulla tessera elettorale, è necessario che il titolare richieda
una nuova tessera, presso l’Ufficio elettorale comunale.
Per Informazioni: Ufficio Elettorale –
tel. 0438 9264214 - 9264213
dei Ministri e dei Ministri a comparire in
udienza penale, quale risultante a seguito
della sentenza n. 23 del 2011 della Corte
Costituzionale: si vota SI se non si è d’accordo, si vota NO se si è favorevoli.
SOGGIORNI CLIMATICI
E’ aperto il bando per i “soggiorni climatici 2011” per la “terza età” (over
65), organizzati in collaborazione tra i
Comuni di Cison di Valmarino - Follina Miane - Revine Lago - San Pietro di Feletto e Tarzo.
Al Mare 4 - 18 giugno JESOLO (VE) e
11 - 25 giugno IGEA MARE (Rimini).
La domanda va fatta entro il 13 maggio.
In Montagna 2 - 16 luglio ANDALO
(TN)
La domanda entro il 10 giugno.
Alle Terme 21 agosto - 4 settembre
ABANO TERME (PD)
La domanda entro il 15 luglio.
Le domande vanno prodotte ai Servizi Sociali comunali, su apposito modello,
con contributo a carico del Comune in
base alla fascia di reddito.
PREALPI PULITE 2011
REFERENDUM POPOLARI
Si svolgeranno domenica 12 e lunedì
13 giugno i 4 referendum popolari ammessi (pende, al momento, la verifica di
annullamento o meno del referendum sul
nucleare):
a) Referendum popolare n. 1 - Modalità di affidamento e gestione dei servizi pubblici di rilevanza economica. Abrogazione: si vota SI se non si è d’accordo,
si vota NO se si è favorevoli;
b) Referendum popolare n. 2 - Determinazione della tariffa del servizio
idrico integrato in base all’adeguata remunerazione del capitale investito. Abrogazione parziale di norma: si vota SI se
non si è d’accordo, si vota NO se si è
favorevoli;
c) Referendum popolare n. 3 - Nuove centrali per la produzione di energia
nucleare. Abrogazione parziale di norme:
si vota SI se non si è d’accordo, si vota
NO se si è favorevoli;
d) Referendum popolare n. 4 Abrogazione di norme della legge 7 aprile 2010, n. 51, in materia di legittimo impedimento del Presidente del Consiglio
Sabato 09 aprile si è svolta l’annuale
giornata ecologica promossa dalla Comunità Montana delle Prealpi Trevigiane,
il Comune di Tarzo anche quest’anno ha
aderito all’iniziativa tramite l’Assessorato
all’Ecologia. Coinvolte nella manifestazione sono state le classi prime della scuola
media con i rispettivi insegnanti, le Associazioni Antincendi boschivi Tarzo – Revine Lago, il Gruppo ricreativo Arfanta e
il Và dee femene che con i propri volon-
tari hanno contribuito alla buona riuscita
della giornata occupandosi della pulizia
di strade e scarpate nelle prossimità del
centro di Tarzo.
Da segnalare inoltre il lavoro svolto la
domenica seguente da un gruppo di volonterosi cittadini che si sono attivati per
la pulizia dell’area antistante l’isola ecologica.
L’Amministrazione Comunale coglie
l’occasione per ringraziare tutti coloro
che hanno collaborato alla “Prealpi Pulite 2011” e più in generale a tutte quelle persone che durante tutto il periodo
dell’anno, e senza farsi tanta pubblicità, dimostrano cura e attenzione nei confronti
dell’ambiente intraprendendo libere iniziative per salvaguardare il nostro territorio mantenendolo pulito e accogliente
non solo ai cittadini locali ma soprattutto
alle persone che vengono da fuori comune.
L’Assessore Vincenzo Sacchet
P.A.T.I.
Il Piano di Assetto Intercomunale
della Vallata è stato adottato dal Comune
di Tarzo con delibera di Consiglio Comunale n.19 il 18/02/2011 come previsto dalla Legge Regionale n.11 del 23/04/2004, si
rende noto che dal 3 maggio gli elaborati
tecnici sono depositati a disposizione del
pubblico presso l’Ufficio Urbanistica o
visibili sul sito comunale: www.comune.
tarzo.tv.it.
Si avverte inoltre che chiunque può
presentare osservazioni e/o contributi
conoscitivi e valutazioni all’ufficio protocollo nei successivi 30 giorni al periodo
di deposito e della relativa pubblicazione
e cioè entro il 02/07/2011.
Assessore V. Sacchet
segue
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«Voce amica»
pagina 14
PROSSIMI EVENTI
Assessorato alla Cultura e Turismo
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Domenica 8 e domenica 15
maggio: Tornei giovanili di calcio
organizza ADS La Vallata.
Lunedì 9 maggio: serata finale di
TARZO A TAVOLA organizza Pro
Loco Tarzo.
Venerdì 13 ore 20,30: III° appuntamento con il Cineforum:
”SIMØNE” con la dott.ssa Gianna
Albertin. L’incontro nell’Aula Magna
della scuola media.
Giovedì 19 maggio ore 20,45:
-
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Circolo di Lettura. La lettura condivisa con la dott.ssa Ylenia Forti.
Parliamo di Ingeborg Bachmann
autrice di Malina,Trentesimo anno e Tre
sentieri per il lago ed altri racconti. Incontro nella Biblioteca Comunale.
Venerdì 20 ore 20,30: IV° appuntamento con il Cineforum: “DEPARTURES”. Interverrà la Dott.
ssa Lorena Marcassa. Aula Magna della scuola media.
Sabato 21 maggio ore 21: Il Barbiere di Siviglia di G. Rossigni, Con
Luciano Manzalini dei “Gemelli
Ruggeri” e i Solisti dell’Orchestra
da Camera InUno. Nell’Aula Magna
Marzo-Aprile 2011
-
della scuola media in via Trevisani nel
Mondo. Ingresso libero.
Sabato 28 maggio: Esibizione
della Corale dei Laghi.
Mercoledì 1 giugno ore 20,45:
1805 – 1813 VERSO L’UNITA’.
Tarzo nel Napoleonico Regno
d’Italia. La nascita del Comune Moderno. Direzione scientifica dott.ssa
Elena Pessot. Nell’Aula Magna della
Scuola Media.
Per informazioni:
Biblioteca Comunale
tel. 0438.9264208
[email protected]
West Australia 1951-2011
E’ sembrato giusto festeggiare i 150 anni dell’ Unità d’ Italia
con uno dei numerosi Gruppi di
Italiani residenti all’ Estero. Fatalità ha voluto che coincidesse
con i primi 60 anni di emigrazione tarzese in Australia. Dopo
la fine della 2a Guerra Mondiale
lo sforzo per la ricostruzione impegnò quel poco che era rimasto
e nelle nostre zone, ancora una
volta (dopo le emigrazioni verso il Brasile 1871-1891, Stati
Uniti e Argentina 1901-1911 e
Latina 1931-1936) la scarsità
di lavoro e la fragile economia,
prevalentemente agricola, co-
strinsero molti coraggiosi a lasciare il loro paese natio.
Era il 1951 quando i primi 3
Tarzesi sbarcarono a Fremantle sull’Oceano Indiano a 18
Km. da Perth. Li aspettava un
duro lavoro di disboscamento
di Foreste Vergini che oltre alla
produzione di legname serviva
per la creazione di vasti pascoli
e successivamente di immensi
frutteti e recentemente di pregiati vigneti. Nel 1952 altri 6 li
seguirono e le prime 3 mogli,
spesso sposate per procura. Nel
1954 un terzo gruppo di ben 8
tarzesi si aggiunse ai primi e
Elenco dei concittadini emigrati in West Australia
dal 1951 al 1968
Emigrante
Baldassar Ferdinando
Baldassar Angelo
Casagrande Giovanni
De Coppi Antonio e Zanetti Angelica
De Coppi Iginio
Della Bella Antonio
Favero Gino e Bez Ada
Favero Franco e Bianchet Augusta
Favero Pietro
Forlin Bruno
Franceschet Agostino detto Cicci e Pradal Irma
Favero Umberto
Introvigne (De Martin) Placida
Introvigne Giovanni
Introvigne Angelo
Introvigne Virginio
Pancot Gino
Pilat Agostino e Pradella Bernardina
Resera Augusto
Resera Rino
Resera Angelo
Tomasi Italo
Tomasi Severino
Tomasi Federico
Tomasi Giancarlo
Anno
1951
1956
1954
1952
1955
1954
1952
1954
1954
1955
1962
1968
1960
1951
1952
1952
1954
1952
1951
1952
1955
1954
1954
1954
1960
Rientrato
Rientrato
Deceduti
Rientrato
Rientrato
Deceduto
Deceduto
Rientrato
Rientrato
Rientrato
Deceduto
Deceduti
Rientrato
Rientrato
Deceduto
Deceduto
Rientrato
Deceduto
Pemberton: tarzesi di prima e di recente emigrazione incontrati da Ennio Casagrande
così fino al 1968 dove complessivamente i nostri concittadini
residenti nei dintorni di Pemberton erano 32 senza contare i
loro figli che erano oramai quasi
100.
Di questi una decina decisero di rientrare, ma molti altri
sono quelli che vivono nelle altre sterminate terre d’Australia
o nelle vicinanze di Adelaide,
Sydney e Melbourne.
Negli anni l’intraprendenza che li aveva spinti dall’altra parte del mondo, la voglia
di fare e l’orgoglio personale
hanno permesso a quasi tutti di
crearsi un attività in proprio nel
commercio, nell’artigianato o
in agricoltura, permettendo una
vita decorosa alle loro famiglie
e vedendo con soddisfazione i
loro figli Italo - Australiani avere successo nei vari settori della
fiorente economia Australiana.
Ognuno si è formato una famiglia, spesso numerosa, Favero
Gino e Bez Ada formano tra figli, nipoti e pronipoti un clan di
31 persone, ma anche De Coppi
Igino con Heidy, Baldassar Angelo con Betty e Tomasi Giancarlo con Delfina hanno importanti e belle famiglie.
Per questo, dopo aver reso
omaggio ad una parte degli 11
deceduti (Forlin B., De Coppi
A., Zanetti, Resera A.,Tomasi
I.e F.) e aver visitato i primi
luoghi di lavoro e residenza,
abbiamo concordato di festeggiare nello storico Albergo di
Pemberton, vicino alle segherie
e ai boschi dove quasi tutti avevano lavorato. Alla comitiva si
era aggiunta Pilat Grazia figlia
di Agostino e Pradella Bernardina e Cesca Aldo con la moglie
Cristina e la figlia Alessandra
provenienti dalla Nuova Zelanda mentre Favero Umberto non
ha potuto essere presente.
E’ stata l’occasione per chiedere scusa per lo scarso interesse che l’Italia ha loro riservato e
per dire grazie per aver lasciato
più possibilità a quelli che allora erano rimasti in Patria.
Agli 11 della vecchia guardia,
nel 2011 si sono aggiunti altri 4
nostri giovani: Alessandro, Elisa, Omar e Riccardo. Speriamo
che dopo 60 anni il Veneto e
l’Italia non facciano l’errore di
pensare tanto agli immigrati e
poco ai propri giovani che spesso devono andare via dall’Italia.
Un grazie sincero ha chi ci ha
ospitato e accompagnato.
Ennio Casagrande
V. Sindaco.
SPAZIO
GIOVANI
Marzo-Aprile
Ma
arzorzzo Aprile
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2011
011
011
01
1. GIOVANI: IN PREGHIERA
CON “IL SEMINATORE”
Ultima tappa del nostro cammino “spirituale” di quest’anno:
venerdì 25 marzo i giovani della
nostra forania si sono raduntati
in preghiera nella nostra Chiesa
Parrocchiale meditando, davanti
al Santissimo, su “Il seminatore”
approfondendo con canti, lettura della Parola, brevi riflessioni,
il concetto di “seminare” anche
quando sembra che il “terreno”
non sia “buono”, accettando le
diversità e i tempi in cui questo
“seme” mostra i propri frutti.
Abbiamo anche ascoltato la testimonianza di un animatore che
ha “seminato” e continua, anche
se a volte costa fatica, a farlo.
Poi, alla domanda “Che terreno sei?” scritta su un cartellone
posto davanti all’altare, i ragazzi
sono stati invitati a scrivere una
parola, un pensiero suscitato da
questo interrogativo scrivendola su un post-it da appendere al
cartellone stesso. Il segno che
ciascuno di noi ha portato a casa
in ricordo della serata è stato un
bulbo, simbolo del nostro impegno a far “germogliare” in noi il
seme d’Amore che Gesù ha piantato nei nostri cuori.
Ultimo appuntamento formativo per giovani di quest’anno:
venerdì 20 maggio alle 20.30
nell’oratorio parrocchiale di
Revine don P. Camilotto illustrerà la parabola “I talenti”.
2. VIA CRUCIS: LA CROCE
DONO D’AMORE
Nel periodo quaresimale, la
Commissione Giovani, organizza
il “Rito della Via Crucis”, ospitato quest’anno dalla Parrocchia
di Tovena, venerdì 8 aprile alle
20.30, il tema: “La Croce: dono
Arfanta
«Voce amica
amica»
Paese mio
d’Amore”.
I Gruppi Giovani della forania sono stati chiamati ad
animare, a due a due, sei tappe
della Sua “Via della Croce”, sviluppate su tre tematiche analizzate durante il percorso formativo-spirituale svolto quest’anno:
compassione, relazione e disponibilità, unendo alla preghiera e
alla Parola, riflessioni alternate a
testimonianze di un missionario
e di una coppia di sposi Ha guidato questo tratto di strada insieme a Lui don Roberto Bischer,
responsabile diocesano della pastorale giovanile.
La prima, è toccata ai giovani
di Tovena e Cison di Valmarino
e ci ha fatto meditare sulla compassione “Gesù viene aiutato
dal cireneo”; la seconda con i
ragazzi di Revine Lago ispirata
alla parabola del “Buon Samaritano” ha visto l’intervento molto
toccante di Lucia, donna missionaria in Colombia, “Nei paesi
più poveri della foresta amazzonica, dove non hai nulla e sei
costretto a coltivare la coca per
vivere, - ha detto - ho visto accoglienza, voglia di parlare, fatica e tanto amore attraverso mani
che abbracciano, bambini che
vorrebbero urlare la loro voglia
di vivere ma sono costretti ad
essere schiavi del contrabbando,
piedi e cuori, per questo facciamoci “prossimi” ad ogni nostro
fratello bisognoso abbattendo
l’indifferenza del mondo…” ha
concluso. la terza ha coinvolto i
giovani di Follina e Valmareno
i quali hanno riflettuto sul tema
della relazione attraverso: “Il
dialogo di Gesù con la madre e
con il ladrone”; la quarta con i
ragazzi con i ragazzi di Arfanta
e Corbanese ha visto l’intervento
di una coppia di sposi, ispirato
alla parabola del “Figliol Prodigo” “La vita di coppia è rela-
* La comunità parrocchiale, in occasione della Santa Messa di domenica primo maggio ha pregato anche per don Angelo che è
ricoverato in ospedale dopo essersi sentito male durante la Santa
Messa a Resera sabato 30 aprile.
Al nostro parroco gli auguri più sentiti per una rapida ripresa .
* La chiesa parrocchiale di Arfanta, ospita in questo periodo di
non agibilità della chiesa di Corbanese, i matrimoni dei fedeli di
Corbanese.
* Non sono ancora definiti i giorni per il Santo Rosario nel mese
di Maggio. La recitazione è lasciata alla libera iniziativa dei singoli
borghi.
zione – ha detto Lorena – ma la
prima relazione che dobbiamo
coltivare e rendere autentica è
quella con Gesù trasmettendone
gli insegnamenti a quanti incontriamo nel nostro quotidiano,
nella semplicità…” la quinta ci
ha portato a pensare, con l’aiuto
dei ragazzi di Farrò al tema della
disponibilità attraverso “Il chicco di grano e la morte di Croce”;
l’ultima tappa animata dai giovani di Tarzo e Miane si è ispirata
alla parabola de “Il seminatore”.
Via Crucis molto sentita partecipata soprattutto dai molti
giovani presenti. Segnale, certamente positivo, che qualcosa di
buono sta nascendo, si deve solo
aver la pazienza di lasciarlo maturare.
3. VEGLIA DIOCESANA DEI
GIOVANI
La vigila della Domenica delle Palme c’è un appuntamento
importante per tutti i giovani
della Diocesi. Sabato 16 aprile
alle 19.00 a Motta di Livenza si
è svolta la “Veglia dei giovani”
presieduta dal Vescovo. Il tema:
“Radicati in Cristo, saldi nella
fede” ovvero quello della prossima Giornata Mondiale della
Gioventù a Madrid. Al ritrovo
alle 19.00 dal patronato “don
Bosco” alternando la lettura della Parola a 0canti a alcune riflessioni di don Maschio, parroco di
Portobuffolè, che hanno fatto da
sfondo,al nostro cammino che
ci ha portato alla basilica della
Madonna dei Miracoli . Una volta entrati c’è stato spazio sia per
le confessioni, sia per il rosario
meditato. C’è stato poi un breve intervento di Mons. Pizziolo:
“….nonostante il vostro difficile compito nella società e nella
Chiesa, - ha detto rimanete fedeli a Gesù Cristo, vi darà forza e
coraggio…”. Il tutto si è quindi
concluso con una preghiera speciale rivolta a tutti coloro che il
prossimo agosto parteciperanno alla “GMG 2011” affidando
a Cristo e a loro il compito di
“messaggeri”. Non nascondo,
nonostante la stanchezza, l’emozione provata.
Si, perché a Madrid dal 17
al 21 agosto prossimi ci sarò
anch’io!
Valentina
Commissione Giovani
La Vallata
pagina 15
Aspettando il
PAMALI festival,
un’ anno dopo!
Abbiamo ricordato l’evento lo scorso
giugno 2010, con l’auspicio che l’iniziativa
avesse un seguito.
La
manifestazione
nella sua seconda edizione a Resera, alla
periferia paese in uno
spazio appositamente
allestito, è stata organizzata per i giorni dal
23 al 26 giugno 2011.
In sintesi un’anticipazione del programma,
rinviando i lettori alla consultazione del
sito per maggiori dettagli.
WWW.PAMALI.IT
Giovedi 23 giugno 2011 apertura area
festa ore 20.30
Roots Family: 1989-2011 Ventidue
anni di Roots and Culture
Maci’s Mobile: I Maci’s Mobile nascono a Belluno nella primavera del 2000
Venerdi 24 giugno apertura area festa
ore 20.30
The Bezjak: Vintage hard blues –
blues/rock 60’ 70’
Ex KGB: nasce nel giugno 2009 . mix di
Funk, Rock-a-Billy, Groovy Rock
La Tresca: nasce nel 2000 dall’idea di
alcuni amici di formare un gruppo di musica folk e musica irlandese
Sabato 25 giugno apertura area festa
ore 15.00
Bouganville : nascono nel 2010 in seguito all’incontro di quattro musicisti
Train to Roots : The Original Sardinian Roots Rockers.
FAIZA + Romeo DJ: non centra con
il dj che stai pensando tu!!!
Domenica 26 giugno: Esposizioni
opere Pamali Art .
un tentativo di farsi comprendere, un
modo per farsi conoscere
Se i simboli che utilizziamo per comunicare ed esprimerci non sono ancora del tutto
ovvi ne del tutto così noti, ne del tutto condivisi è perchè forse non sono così innovativi.
Il progetto “Pamali Art” si rivolge ai giovani
creativi che sono alla ricerca di un centro di
scambio culturale dove potersi esprimere ed
interagire.
Un occasione anche per i più o meno
giovani organizzatori del settore che
possono rimanere “al passo con i tempi”.
Ogni iniziativa locale deve essere valorizzata positivamente, episodi di intolleranza gratuita fanno poco onore ai, più o
meno tranquilli, residenti locali.
Ci sarà un bel po’ di musica per gli appassionati! Un po’ troppo rumore e confusione per i non amanti! Ognuno colga
il meglio dalla manifestazione, con tolleranza e comprensione, confidando che
non ci siano eccessi ai limiti civili e legali
e considerato che dura solo 4 giorni!
La manifestazione ha luogo anche
in caso di maltempo.
pagina 16
Ricordi
don ANTONIO BACCICHETTI
n. 14.08.1920 – m. 20.03.2008
A tre anni dalla sua scomparsa, la nostra Comunità lo ricorda con affetto e
riconoscenza. Egli fu da settembre 1986
al dicembre 1989 nostro parroco. Dal
1990 fino a quando la salute e le forze
lo hanno sostenuto valido collaboratore
parrocchiale. Conserviamo nel cuore la
passione e l’umiltà dimostrata nel suo
prezioso servizio pastorale in mezzo a
noi. Rimarrà nella memoria di quanti
l’hanno conosciuto e hanno collaborato
con lui.
PILAT TULLIO
n. 07.11.1931 – m. 17.04.2008
Sono già passati tre anni da quando te
ne sei andato, ma il tuo ricordo e la tua
presenza continuano ad essere vivi nelle
nostre menti e nei nostri cuori. Ancora
oggi quei clienti che erano soliti trovarti
dietro il bancone e che venivano accolti
sempre da un tuo saluto, domandano di
te.
Ti pensiamo sempre e finché ti ricorderemo sarà come averti qui con noi
nonostante tu sia lassù,abbiamo sempre
bisogno di te, sorvegliaci sempre, grazie
nonno, ciao.
Giulia e tutti i tuoi cari
GALLON LUCIA
n. 21.06.1914 – m. 25.03.2010
Un anno fa ha raggiunto per sempre
la casa del Padre. Amici e parenti uniti
alla nostra Parrocchia la ricordano con
affetto per quanto ha seminato in vita.
La S. Messa di suffragio è stata celebrata
domenica 25 marzo nella nostra Chiesa Parrocchiale dal figlio don Celestino
Mattiuz.
«Voce amica»
DON GUERRINO: PASTORE INSTANCABILE
La Comunità parrocchiale lo
ricorda con profondo affetto nel
25° anniversario dalla morte
BIOGRAFIA
Don Guerrino Tardivo nacque ad
Oderzo il 29 settembre 1916, disse
il suo “si” al Signore il primo giugno
1940. Dopo varie esperienze pastorali
nelle comunità diocesane, prima come
cappellano poi come parroco, nel settembre 1959 dalla parrocchia di Fontigo approdò ad Arfanta, accompagnato
dall’inseparabile cugina Elvira Tardivo,
e qui rimase per ben 27 anni, lasciando
un impronta umana e pastorale che
non si scorda! Dopo una breve malattia egli morì all’Ospedale “De Gironcoli” di Conegliano il 30 aprile 1986,
all’età di 69 anni.
LA SUA MISSIONE PASTORALE
AD ARFANTA
Don Guerrino giunse tra le nostre
colline in un periodo non facile. La nostra parrocchia era presa dallo scoraggiamento per la difficoltà negli spostamenti, l’emigrazione che decimava le
famiglie, i giovani che se ne andavano.
Ma lui armato di buona volontà, quasi
sottovoce, si mise all’opera cominciando con l’incoraggiare i suoi nuovi
parrocchiani.
Si adoperò per portare a tutti: luce,
telefono, acqua e a favorire i contatti e
i legami con i paesi vicini facendo arrivare ad Arfanta una strada asfaltata ed
agevole sia da Rolle che verso Resera.
Ristrutturò la Chiesa Parrocchiale e
poi la chiesetta di S. Andrea a Resera,
per lui punti fondamentali di spiritualità ed incontro per i fedeli, che dovevano essere ben curati.
Era molto attento e disponibile con
chiunque lo andasse a trovare. Non
negava mai una parola di conforto e
la sua comprensione. Accogliente con
i confratelli e con le autorità civili che
era solito ospitare in canonica a Pasqua e Natale. Vicino, soprattutto ad
anziani e persone sole.
Tardivo solo nel nome, si rivelò pastore instancabile: sempre puntuale
negli appuntamenti, con mille idee e
proposte da attuare portava nel cuore
la gioia per ogni buona opera compiuta. Da una sua idea nacque l’Associazione Emigranti la tradizione dei
festeggiamenti del Santo Patrono e dei
fuochi d’artificio. Contribuì a porre le
basi per il coro parrocchiale e poi il
Gruppo Ricreativo (che vide la luce
solo dopo la sua morte) tuttora attivi
a favore della Comunità.
Chi è cresciuto con lui e sotto la
sua ombra non può dimenticare la
disponibilità al dialogo e, quella porta
della canonica sempre aperta,…….. a
tutti! Pur con i difetti propri di ogni
persona, da buon pastore sapeva curare le proprie pecore, le conosceva una
ad una con i loro pregi e difetti.
Negli ultimi anni la salute non lo assecondava, ma egli con grande grinta
ha sempre reagito con forza, quasi non
volesse sprecare nemmeno un minuto
del tempo che gli rimaneva. Il giorno
di S. Giuseppe, era andato, come ogni mese, a
confessare nella Casa di
Riposo “Villa Bianca” a
Tarzo. Chiese al cappellano di ricevere il Sacramento dell’Unzione degli Infermi. Quest’ultimo gli consigliò
di farsi ricoverare, ma don Guerrino
voleva terminare la benedizione delle
famiglie. Tanto è vero che di li a poco,
arrivato per la benedizione esclamò ai
presenti: “Forse questa è l’ultima volta
che ci vediamo”. Un presagio della sua
chiamata al Padre.
Stava allestendo un piccolo archivio-museo nel quale conservare i “tesori” della Parrocchia: oggetti sacri, paramenti, vecchi registri: “Se il Signore
me lo permette, in due, tre mesi lo finisco” – disse. Non fu così, purtroppo.
Il giorno del suo funerale tutta Arfanta
e non solo si è unita per dargli l’ultimo
saluto. Le lacrime rigarono il volto di
tutti: cantori, chierichetti, fedeli.
La parrocchia era rimasta orfana del
parroco già da qualche settimana (nel
periodo del suo ricovero) e le funzioni religiose venivano fatte da don A.
Bedin e coordinate dal Don Mario F.
allora parroco di Tarzo. Erano appena
stati avviati i lavori al campanile, l’anno
pastorale che volgeva al termine e la
Prima Comunione da programmare.
Fino alla nomina di Don Antonio
(dopo 5 mesi) la comunità ha reagito con fervore e dinamismo facendo
fronte a tutti gli impegni, anche quelli
della organizzazione della Sagra: nulla
sarebbe stato come prima, ma nulla
veniva disatteso. La consapevolezza
che la Provvidenza non abbandona chi
ha la Fede ha fatto si che si andasse
avanti, senza smarrimenti.
La testimonianza terrena di don
Guerrino è al limite del tempo moderno: le gite, i pellegrinaggi, i “momenti
forti”, i primi consigli parrocchiali, le
prime lettrici, la presenza dei missionari (l’ultima esperienza ai primi anni
ottanta) e per finire la costante passione per i cantieri (dalle strade, agli
oratori, al cimitero).
Viene ricordata una sua proposta di
ricavare una galleria per collegare Arfanta e Resera , quando erano in corso
i lavori di sistemazione/asfaltatura della strada .
Ognuno di noi porta il proprio ricordo, che va al di là della commemorazione, che resta oltre la giornata di
anniversario, per la vita!
Sfogliando gli archivi parrocchiali si apprende che il suo orgoglio più
grande fu quello di aver accompagnato
nel cammino verso il Sacerdozio don
Celestino, per lui come un figlio, tanto
che il giorno della sua ordinazione sacerdotale, il 10 dicembre 1977, gli regalò il suo calice personale a condizione che dopo la morte del destinatario,
questo venga riportato ad Arfanta.
TESTIMONIANZA
DI DON CELESTINO
“Un affetto fraterno mi lega da
sempre a don Guerrino, che ricordo
Marzo-Aprile 2011
assieme alla mia Comunità: “…Quando andavamo
alla S. Messa, per invitarci a
collaborare nel servizio pastorale in sacrestia ci dava le
caramelle e se non ci vedeva
le consegnava agli amici vicini di casa con la preghiera
che ci fossero recapitate –
racconta – questa semplice tradizione
l’ho mantenuta ancora oggi con i bambini della mia parrocchia….”
Ricorda ancora: “…Una domenica
sulla porta della chiesa don Guerrino
mi chiese: “Ti piacerebbe diventare
sacerdote?” Io, un po’ preso all’improvviso risposi si, ma con un po’ di
paura di come potevano reagire i miei
genitori. Allora fu lui stesso, durante
la benedizione della mia famiglia ad
annunciare a papà e mamma la mia
volontà di seguire Cristo. Ricordo
anche la grande gioia che si leggeva
dai suoi occhi, dal suo volto quando,
proprio ad Arfanta, fui consacrato sacerdote…”
IL NOSTRO RICORDO
25 ANNI DOPO
Domenica 1 maggio alle ore 10
proprio don Celestino ha celebrato la S. Messa in sua memoria, a 25
anni dalla morte. Nelle preghiere dei
fedeli abbiamo ringraziato il Signore
per averci donato la sua presenza instancabile per così tanto tempo: per
quanti ha battezzato, per i giovani che
ha cresciuto, per le famiglie che ha
unito in matrimonio e le opere che
ha compiuto. Opere e decisioni non
sempre apprezzate e condivise dai
parrocchiani, ma che hanno contribuito all’unità della nostra comunità che,
pur essendo piccola, vuol rimanere
attiva ed unita, proprio come ci ha
insegnato lui.
Durante la celebrazione don Celestino ha sottolineato come Don
Guerrino non possa essere ricordato solo per le opere murarie, egli ha
portato innanzitutto la Liturgia e la
Parola, ha testimoniato e contribuito
a formare buoni cristiani!
Nel corso dell’omelia don Celestino ha rilevato la coincidenza che il
25° della morte di don Guerrino cada
proprio in occasione della data di
proclamazione di “Beato” di Giovanni
Paolo II°. In occasione della visita Pastorale in Veneto del giugno 1985, don
Guerrino emozionato aveva potuto
incontrare il Santo Padre in Cattedrale a Vittorio Veneto!
In una realtà religiosa, oggi, non
semplice da gestire, speriamo che il
suo esempio possa servire, a quanti
hanno avuto la fortuna di conoscerlo,
di collaborare con lui, o solo di averne sentito parlare, di essere come il
chicco di grano destinato nel buio e
nell’umido del terreno, a macerare
per poi rinascere e portare molto
frutto. Al temine della celebrazione
e dopo la consueta benedizione dei
motori, all’esterno, Don Celestino accompagnato dai presenti hanno deposto un mazzo di fiori in cimitero.
La Comunità Parrocchiale
VIVA VIVA
IL CARNEVALE
Cari lettori di Voce Amica,
siamo i bambini e le bambine della Suola
dell’Infanzia di Corbanese… è arrivato il
Carnevale, la festa per eccellenza del divertimento e dell’allegria!!!
Abbiamo atteso con trepidazione il 2 marzo, giorno della festa in maschera a scuola!
La nostra amica Postalina ci ha inviato
una lettera e una sorpresa: un cesto pieno
di stelle filanti per la festa!! Si è anche raccomandata di divertirci e ridere tanto……e
noi l’abbiamo accontentata eccome! Abbiamo fatto anche qualche scherzo alle maestre!
Le maestre invece sono state buone con
noi e ci hanno organizzato tanti giochi da
fare tutti insieme…..che spasso!!!
Anche per i nostri pancini è stato un giorno speciale: abbiamo gustato crostoli, castagnole e tante altre prelibatezze!
Ora vi salutiamo con la nostra filastrocca
di carnevale e…. a presto!!!
Dopo molti
l i mesii di llavoro e
fatica, finalmente, domenica 10
aprile, con una cerimonia sobria, ma ricca nei contenuti abbiamo inaugurato il sentiero del
Calvario, con la ristrutturazione
dei capitelli e il rifacimento del
vecchio arco. Da sempre questo luogo, che simboleggia la
Passione di Gesù Cristo, è stato
adottato dagli Alpini di Corbanese che ogni anno, in occasione della Settimana Santa, si
dedicano alla pulizia e alla cura
del luogo.
Poiché da molti anni i capitelli non ricevevano un’adeguata
manutenzione, è nata l’idea di
sistemarli in modo che apparissero non solo più belli ma anche
più sicuri.
Come spesso accade, tutto è
nato quasi per scherzo, ma poi
la determinazione che contraddistingue da sempre gli alpini
ha fatto si che dalle parole si
passasse ai fatti: da qui con il
coinvolgimento delle famiglie
proprietarie, della parrocchia,
dell’amministrazione comunale
e della Banca Prealpi si è arrivati al risultato che oggi possiamo
ammirare.
In principio, nessuno di noi
La«VVoce
oce amica
amica»
di Corbanese
I bambini e le bambine della Suola
dell’Infanzia “S. Antonio” di Corbanese
SU BAMBINI FACCIAMO FESTA
E’ ARRIVATO IL CARNEVALE
MUSICA, BALLI, TANTA ALLEGRIA,
SIAMO FELICI
IN COMPAGNIA!
pagina 17
LE VETRINE SONO ADDOBBATE
CON LE MASCHERE COLORATE
STELLE FILANTI,
CORIANDOLI AL VENTO
OGNI BIMBO E’ FELICE E CONTENTO
E COL CUORE VUOLE CANTARE
VIVA VIVA IL CARNEVALE!
giornata
serena, hha ffatto sii che
i
h
a pranzo ci fossero più di 150
persone.
Il Gruppo Alpini di Corbanese, intende ringraziare oltre a
tutti coloro che sono intervenuti
domenica, anche tutti quelli che,
a titolo gratuito, hanno fornito la
loro opera materiale e che hanno reso possibile la realizzazione del gioiello che tutti ora possono ammirare.
avrebbe detto che tutto ciò potesse essere concluso: i lavori
da fare sembravano insormontabili: eppure, man mano che procedevano e i risultati iniziavano
a far capolino, l’animo di tutti
noi si è rinfrancato ed è rinata
l’energia necessaria per arrivare
in fondo.
Infine, il 10 aprile, alla presenza del vicario del Vescovo,
dell’amministrazione comunale, ad una rappresentanza della
Banca ed alla presenza dei gagliardetti della sezione alpini
di Conegliano, e del presidente
sezionale, abbiamo allestito la
cerimonia che, aiutata da una
Ricostruito l’Arco
del Calvario
A Corbanese il 4 maggio 1823
venne benedetta e inaugurata la
chiesetta del Calvario sotto il titolo del Redentore. La sua festa
viene celebrata la terza domeni-
ca di lluglio.
li Con llarga partecii
pazione di devoti si celebra la
Via Crucis del Venerdì Santo e
altre celebrazioni di occasione.
Quest’anno per volontà della
comunità, e in particolare degli
alpini con ammirabile impegno
i 14 capitelli sono stati restaurati, portandogli all’originale
bellezza.
Ogni capitello è, da antica
data, sponsorizzato da una famiglia del paese. Durante i lavori,
eseguiti anche con il contributo
della BCC Prealpi, sono state
ritrovate alcune pietre che costituivano la base di un arco scomparso da tempo, si dice, a causa
di una cava di carbone.
E’ sorta così la proposta di
Corbanese • Corbanese • Corbanese • Corbanese • Corbanese • Corbanese
Marzo-Aprile 2011
Corbanese • Corbanese • Corbanese • Corbanese • Corbanese • Corbanese
pagina 18
ricostruire un arco, con pietre a
faccia vista dopo il quinto capitello, consultando i vecchi del
paese che avevano ancora impresso nella memoria qualche
ricordo del vecchio manufatto.
Ora resta da recuperare la
vecchia mulattiera in sassi.
L’Amministrazione Comunale a
tale scopo ha chiesto un contributo nell’ambito di un apposito
bando del Gal (Unione Europea). Domenica 10 aprile è stata
tenuta la cerimonia di inaugurazione con la S. Messa di mons.
Martino Zagonel, con il taglio
del nastro, discorsi di plauso
per l’opera e la consegna delle
chiavi dei capitelli ai famigliari
degli sponsor.
Don Angelo
Intervento del Presidente
sezione di Conegliano
A nome della Sezione alpini
di Conegliano, porgo anch’io
il saluto a monsignor Zagonel
vicario episcopale, al rev.do
parroco, al signor sindaco, al
presidente della Banca Prealpi, a tutte le autorità. Un saluto
agli alpini dei Gruppi che hanno
voluto condividere con quelli
di Corbanese questa cerimonia.
Lo sanno bene i nostri alpini, di
solito, sono piuttosto avaro di
complimenti. Ma oggi, con orgoglio, devo constatare che gli
alpini dei nostri Gruppi, sanno
veramente cosa vuoi dire volontariato. La nostra è una associazione d’Arma, come tante
altre e che valorizza tale caratteristica operando nel campo
della cultura, della protezione
civile, dello sport, dell’assistenza morale e materiale, del volontariato e dello svago, senza
identificarsi, però, con alcuna di
queste attività. Con una propria
struttura gerarchica, siamo una
associazione di uomini liberi.
E, proprio perché tali, possiamo
permetterci di assumere impegni importanti e gravosi come
hanno fatto gli alpini di Corbanese ripristinando i capitelli del
calvario, lavoro per il quale va
il plauso dell’intera Sezione.
Monsignor Vicario non sono in
grado d’affermare che gli alpini di Corbanese siano i cristiani
migliori, ma posso assicurare
che, sotto l’aspetto di uomini
rudi, con le mani callose, c’è
l’animo del vero alpino e di ciò
«Voce amica»
Marzo-Aprile 2011
Lavori alla chiesa di Corbanese
Come è possibile notare, la chiesa parrocchiale di Corbanese è circondata da
una possente impalcatura fino alla sommità del tetto, altrettanto lo è nella parte
interna. Tutto questo per permettere di
operare con la massima sicurezza in un
intervento di manutenzione straordinaria
del tetto ormai degradato, che prevede la
sostituzione totale di due capriate mentre
per la quasi totalità delle altre si procederà alla sostituzione delle teste di appoggio
inoltre, verranno sostituite tutte le travature nella parte del tetto sopra l’abside e
vista la precarietà dei travicelli trasversali
si è deciso anche la loro sostituzione in toto per
un totale di 1100 metri in legno di larice trattato
ed infine verrà sostituita la parte di tavolato ormai deteriorata.
La chiesa verrà poi, per quanto possibile, messa in sicurezza con un profilato piatto di acciaio
largo cm 25 e spesso cm 1 posizionato lungo
tutto il perimetro della parte muraria superiore
e fissato con tecniche moderne che renderà la
struttura più sicura.
Quanto sopra descritto sono i punti principali
dell’intervento, peraltro ben illustrato
nell’incontro pubblico di presentazione dei
lavori, venerdì 4 marzo svoltosi presso l’oratorio parrocchiale e a chi ha partecipato alla visita
guidata al cantiere dello scorso 16 aprile. A questo ultimo incontro hanno partecipato una decina di parrocchiani, i quali hanno avuto la possibilità di vedere lo stato di assoluta precarietà
che rappresenta: la generosità,
l’attenzione per chi è nel bisogno, l’amore per la propria terra. Dicevo prima che gli alpini
sono uomini liberi ed aggiungo
qualche volta anche insofferenti. Mal sopportano l’ingerenza
d’altri nei vari aspetti della loro
vita associativa. Sanno cosa
fare, e se sbagliano, non scaricano ad altri la responsabilità,
sanno anche pagare di persona. Il lavoro fatto su questa Via
Crucis, esprime la caparbietà e
la tenacia del gruppo alpini di
delle travature portanti ed il conseguente stato
di emergenza delle stesse.
Sicuramente tale intervento non poteva essere
più rinviato, questo comporta uno sforzo economico certamente notevole per il quale circa
1/3 verrà coperto da contributi diversi, Regione
Veneto, CEI, Comune di Tarzo, Banca Prealpi
mentre il restante si spera possa trovare la giusta consapevolezza nei parrocchiani. Il consiglio
per gli affari economici parrocchiale segue settimanalmente lo stato di avanzamento lavori ed il
suo rendiconto economico, permettendo così di
avere sempre un quadro d’insieme attendibile.
Verso la metà di maggio verrà proposta ai parrocchiani una seconda visita al cantiere dove si
potrà vedere lo stato di avanzamento dei lavori
che presumibilmente dovrebbero concludersi a
fine giugno.
Il Consiglio
per gli Affari Economici.
Corbanese che avendo avuto
il sostegno e la fiducia di tante
persone, sono riusciti a portare a
compimento quest’opera.
“Ad excelsa tendo” è il motto stampato sulla nostra tessera
associativa. Non so se, salendo
il ripido sentiero, con gli attrezzi
da lavoro o magari spingendo la
carriola, gli alpini che vi hanno
lavorato, pensavano al significato di quelle parole, ma cercare le
cose che sono in alto, vuoi dire,
prima di tutto cercare il nostro
habitat, le cime, lasciando giù e
liberandoci da tutti i pesi inutili
che ci portiamo addosso. E poi,
le vette dello Spirito che quando
sarà la nostra ora, sicuramente,
come dice una nostra preghiera
in canto “lascialo andare per le
tue montagne”, senza zaino e
senza pesi, riusciremo a scalare. La Patria, la terra dei padri,
oggi, con quest’opera, è stata
onorata dagli alpini di Corbanese. Bravi !!!
Viva gli alpini di Corbanese.
Viva gli alpini d’Italia. Viva
l’Italia ed i suoi 150 anni !!
GRUPPO ALPINI
Il Gruppo degli alpini di Corbanese sezione di Conegliano,
che ha partecipato alle celebrazioni svoltesi in occasione dei
150 anni dell’unità d’Italia.
Il capogruppo
Sergio Meneghin
«Voce amica»
pagina 19
Ricordi
SUOR SANTINA (Gattello Ugolina)
FON FIERUN
Anche se il carnevale è finito da diversi giorni, abbiamo ancora
vivo in noi il ricordo stupendo delle sfilate dei carri mascherati che
ci hanno visti protagonisti. Infatti, anche quest’anno come ormai da
quasi dodici, il gruppo “Fon Fierun” è stato uno dei gruppi che riuniti sotto la guida dell’associazione “Carnevale di Marca” ha dato
vita al Carnevale 2011.
Come ogni anno le piazze che ci hanno visto protagonisti sono:
Tarzo, Susegana, S. Vendemmiano, Godega, Maserada, Vittorio Veneto, Conegliano. Purtroppo l’ultima sfilata di Maron di Brugnera è
stata cancellata causa mal tempo.
Il tema del carro era “Cars motori ruggenti” cartone animato
molto conosciuto dai bambini e da questi molto apprezzato, il lavoro che ci ha visti impegnati nella realizzazione dello stesso è stato
lungo e faticoso, ma alla fine siamo riusciti a realizzare ciò che ci
eravamo prefissi.
Da parte nostra vogliamo ringraziare sentitamente tutti gli sponsor che hanno collaborato, tutto il nostro fantastico corpo di ballo,
l’amministrazione Comunale che nella persona del Sindaco in particolare ci ha aiutato dopo molti anni di “pellegrinaggio” ad avere una
sede nostra dove poter lavorare in tutta tranquillità.
L’appuntamento è rinnovato per il prossimo anno, visto che ci
stiamo già muovendo per vedere quale tema si possa fare, naturalmente l’invito è rivolto anche a nuove leve che volessero partecipare.
De Nardo Davide
Matrimonio
MELLO DENIS da Farra di Soligo e MATTIUZ
EMANUELA si sono sposati il 20 marzo 2011.
Testimoni: Piazza Marco e Spagnol Andrea da Vidor e Marcon
Sabina da Corbanese
Era nata a Zerman (Mogliano Veneto) il 07.08.1924. Ha professato la propria fede il 12.04.45 ed ha insegnato nelle scuole materne di vari paesi fra i quali Jesolo paese e Jesolo Lido. Nel giugno
del 1989. le suore che da molti anni
erano a Corbanese vengono richiamate nella sede di Verona. Grazie al
sindaco di allora ed ad alcune persone del paese, che hanno operato
in modo da tener aperta la nostra
scuola materna, chiedendo aiuto alle
suore di Tarzo, è arrivata per nostra
fortuna Suor Santina.
Grazie a questo e con la collaborazione della maestra Monica e di
alcuni genitori l’asilo ha potuto continuare a tenere aperto i battenti.
Suor Santina alloggiava con le
suore di Tarzo ed ogni giorno, nonostante le sue condizioni di salute non fossero delle migliori, scendeva a Corbanese con il pulmino
del comune che faceva servizio per portare i bambini a scuola, per
poi far ritorno nel pomeriggio.
Come tutte le suore che abbiamo potuto conoscere, era molto
buona e disponibile ed aveva una peculiarità ovvero era molto
parsimoniosa nel consumare il materiale didattico che aveva a disposizione, cercando di recuperare tutto ciò che si poteva infatti
diceva sempre:” mettiamo via questa cosa che ci può tornare utile
in futuro”. Si è sempre fatta voler bene dai bambini, inoltre una
volta alla settimana aiutava il parroco nell’insegnamento del catechismo.
Tra le tante cose che ha fatto è stata promotrice, insieme ad alcuni genitori, della costruzione dei primi carri mascherati, tradizione
che si protrae anche in questi anni nonostante sia passato tantissimo tempo da allora.
Abbiamo avuto il privilegio di averla con noi per cinque anni,
dopo di che data la non più giovane età e il peggioramento della
salute ha dovuto rinunciare all’incarico che aveva assunto. Negli
anni successivi è rimasta a Tarzo in parrocchia e poi in Villa Bianca dove ha cercato di rendersi utile con tutti.
Con queste brevi righe, vogliamo esprimere il nostro più sentito
ringraziamento per tutto ciò che ha fatto per Corbanese e per il
nostro asilo che ancora è aperto anche grazie alla sua opera.
Z. C.
COMINETTI SERGIO
Sergio è morto improvvisamente a Miane il 26 aprile 2011 dove
abitava da alcuni anni con Cesarina. Era nato a Corbanese il 7
aprile 1962 trascorrendo la sua giovinezza con la mamma Anna ed
ai fratelli Giancarlo e Giovanna.
Sergio con la sua improvvisa scomparsa ha lasciato nel dolore i suoi cari
e sgomenti tanti amici e compagni di
lavoro che hanno apprezzato le sue
doti umane e il suo impegno nel lavoro.
Grande la partecipazione di compaesani, amici e compagni di lavoro
al suo funerale che è stato celebrato nella chiesa di Farrò di Follina il
giorno 28 aprile e poi sepolto nel cimitero di quella parrocchia.
Corbanese • Corbanese • Corbanese • Corbanese • Corbanese • Corbanese
Marzo-Aprile 2011
pagina 20
Voce
Amica
«Voce
amica»
Tarzo
Dalla scuola
di ciò che li attende,
materna particolari
ma sanno che la loro vita non
Incontri
formativi
per i Genitori
Il Consiglio Pastorale Parrocchiale attento alle indicazioni
pastorali, promosse dai Vescovi
sulla formazione permanente dei
laici, ha offerto nel periodo di
quaresima un incontro per i genitori dei bambini che frequentano la nostra scuola.
L’argomento era: “Educare
alla virtù della Speranza”.
Silva De Luca ha illustrato il
tema ai genitori ed ha saputo interessarli e coinvolgerli.
Come esperta ci ha aiutato a
riflettere e comprendere come la
società in cui viviamo ci spinge
sempre più verso lo stile di vita
dell’usa e getta, dove la Speranza fatica a crescere. Ha portato,
poi, l’esperienza dello psicoterapista austriaco Victor Frankl.
Lui aveva notato che i compagni
di prigionia ad Auschwitz sopportavano le sofferenze in maniera diversa. Chi aveva qualcosa in cui credere: una donna, una
fede o un ideale, viveva più a
lungo di chi, invece, non avendo
niente in cui sperare, si lasciava
morire. La speranza è necessaria
nella vita. La morte, che S. Francesco chiamava: sorella nostra
morte corporale, l’uomo moderno tende a nasconderla.
La speranza è l’ossigeno
della nostra esistenza e chi non
spera non vive, ma vegeta. Basta
guardarsi intorno, riflettere solo
sulla giornata che sta passando,
per renderci conto di quanto sia
vitale la speranza.
Alla luce della Rivelazione
tutto è illuminato dall’amore di
Dio. La Rivelazione cristiana
svela all’uomo la sua essenza e
il fine ultimo della vita. Paolo
dice ai Tessalonicesi. Voi non
dovete “affliggervi come gli altri che non hanno speranza”.
(1Ts 4,13). L’elemento distintivo dei cristiani è che essi hanno
un futuro. Non ne conoscono i
www.parrocchiaditarzo.it
Marzo-Aprile 2011
finisce nel nulla. Il Vangelo non
comunica soltanto conoscenza,
ma è una fonte di “acqua viva”
che produce fatti e cambia la
vita. Chi ha speranza vive diversamente: gli è stata donata
una vita nuova.
L’esempio della santa Giuseppina Bakhita sta aiutando
molti a capire che cosa significhi incontrare realmente questo Dio. Lei schiava, picchiata
a sangue e venduta per cinque
volte sui mercati del Sudan,
arriva in Italia e viene a conoscere un “padrone“ totalmente
diverso, il Dio vivente. La liberazione che lei aveva ricevuto
mediante l’incontro con il Dio
di Gesù Cristo, sentiva di do-
mente spoglio ed infreddolito.
Rimase così qualche tempo fin
quando si ripropose di mettersi
a cercare i suoi fiori, le sue foglie e i suoi frutti per poter stare
di nuovo insieme a loro. “Devo
darmi da fare”, disse risoluto
tra sé e sé. Cominciò allora
a chiedere aiuto a tutti i suoi
amici. Finalmente incontrò uno
gnomo, che ascoltò quel ramo
e pensò a lungo e poi capì, si
tolse gli occhiali e li posò sul
naso del ramo, spiegandogli
che erano occhiali magici e che
servivano per guardare dentro
di sé. Il ramo allora aprì bene
gli occhi e meraviglia vide che
dentro di sé qualcosa si muoveva, sentiva un rumore, vedeva
qualcosa che circolava, provò
ad ascoltare, guardò a fondo:
verla estendere, doverla donare
anche agli altri. La speranza,
che era nata per lei e l’aveva
“redenta”, non poteva tenerla
per sé, questa speranza doveva
raggiungere tutti.
(dalla lettera Spe Salvi di Benedetto XVI)
Il ramo e gli occhiali
Una fiaba per comprendere
come stare accanto ai figli per
far germogliare la speranza.
C’era un volta un giovane ramo di un grande albero.
Un giorno cominciò a sentirsi
stanco, era settembre, i frutti
si staccarono e le foglie cominciarono a cambiare colore,
divenivano sempre più pallide,
addirittura di tanto in tanto il
vento se ne portava via qualcuna. Venne la pioggia, e poi
l’aria fredda e il ramo si sentiva sempre peggio: non capiva
cosa gli stesse succedendo. In
pochi giorni si trovò completa-
era la linfa viva che si muoveva in lui. Lo gnomo gli spiegò
che le foglie, i frutti e i fiori nascono grazie alla sua linfa, al
calore del sole e dell’aria della
primavera e della pioggia.
”Se hai linfa dentro di te, hai
tutto”, gli disse lo gnomo, non
occorre chiedere più nulla a
nessuno, ma insieme all’acqua
e all’aria le foglie rinasceranno: le hai già dentro. Il ramo si
sentì più forte, rinvigorì: aveva
la linfa in sé, gli bastava lasciar
scorrere la linfa da cui un giorno sarebbero rinate le sue foglie.
Maria Maddalena testimone
di speranza, ci educa a passare
dal buio alla luce
Vangelo di Giovanni (Gv
21,11-18)
Educare alla Speranza è educare all’incontro con Cristo
morto e risorto.
Per questo è importante:
* Aiutare i figli a superare
l’idea che ciò che costa fatica
è sbagliato, più difficile e faticoso è l’impegno più alto è
il traguardo raggiunto. (Maria
quand’era ancora buio)
* Essere consapevoli che Dio
ci precede in questa ricerca…(
Gesù: perché piangi? chi cerchi?
* Aver chiaro che Dio chiama
anche i piccoli prima che essi
siano in grado di cercarlo.
* Educare non solo alla sincerità, ma alla Verità. I figli hanno
diritto di incontrare Cristo, il
senso della loro vita.
* Maturare la consapevolezza
che bisogna passare dall’esperienza di essere coppia,
all’esperienza di essere genitori. Dio chiama ed abilita (Maria
andò subito ad annunciare ai
discepoli). Mostrare con la vita
che noi senza Cristo e senza la
comunità cristiana non possiamo vivere.
* Non indirizzare i figli dove
vogliamo noi, ma dove vuole il
Signore. Il Signore ci chiama
per nome ed ha un progetto su
ciascuno.
* Creare alleanze educative
positive. I genitori sanno cosa
veramente conti per i loro figli,
anche quando non lo dicono.
Speranza è seminare senza
pretendere di mietere. L’educazione non è un prodotto, ma
un processo interiore, ha bisogno di costanza, di calore umano, di amore incondizionato.
Speriamo che i genitori presenti abbiano tratto giovamento
da questo incontro ed abbia suscitato in loro la voglia di cercare la “fonte di acqua pura che
dona vita“.
Sr. Leontina F.
«Voce amica»
Si ringrazia in particolare:
La “Pro-Loco” di Tarzo per aver dato la possibilità di allestire il
carro mascherato nello Stand
* La falegnameria De Polo per la disponibilità del capannone.
* Il Signor D’Altoè per aver messo a disposizione il proprio capannone per il ricovero del carro mascherato.
* Il Signor Gino Breda per la disponibilità del trattore per tutte le
sfilate.
* Il “Gruppo Genitori Carro mascherato” che hanno
lavorato attivamente per la buona
riuscita delle sfilate. E dell’offerta
per la Scuola Materna di 2.280 €.
* La Banca Prealpi per l’offerta
di 500 € a favore del Carro mascherato e del mercatino di Natale.
* Ringraziamo, infine, i genitori del “Gruppo Volontari” della
Scuola Materna che hanno versato 4.000 €, quale risultato del
Mercatino di Natale, del Pozzo
San Patrizio e delle altre iniziative di volontariato.
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ANTEPRIMA GREST 2011
La macchina impastatrice del Grest si è messa in moto!
La selezione degli ingredienti fondamentali
entali per
ante è
un Grest scoppiettante ed entusiasmante
iniziata !
Ecco la lista provvisoria (se avete suggeerimenti contattate gli animatori) :
- Voglia di stare insieme in quantità
esuberante
- Un bel po’ di sole
- Giochi a volontà
- Qualche momento di riflessione
(non guasta mai)
- Risate illimitate
- 2 lacrime
- Baci e abbracci q. b.
- E perché tutto sia di altissimo livello
llo
professionale gli animatori parteciperanno
nno
nei mesi di maggio e giugno ai corsi di formazione
organizzati dalla diocesi e dai Padri Salesiani di Udine.
Ci vediamo a luglio.
INIZIATE IL CONTO ALLA ROVESCIA!!!
Istituzione
dell’Accolito
Venerdì 25 marzo 2011, nella festa dell’Annunciazione del Signore, durante la celebrazione eucaristica delle ore 18.30 nella
chiesa di Mareno di Piave, S. E. il Vescovo Mons. Corrado Pizziolo
ha istituito Accolito Mario Introvigne, unitamente ad altri candidati.
Nella Liturgia d’istituzione è evidenziato che la spiritualità autentica
dell’Accolito deve essere imperniata sull’Eucaristia, partecipata e vissuta. Il Vescovo, infatti, ha rivolto agli eletti la seguente esortazione
per ricordare loro come l’Eucaristia debba essere al centro della loro
vita: “Figli carissimi, scelti per esercitare il servizio di Accoliti, voi
parteciperete in modo particolare al ministero della Chiesa. Essa infatti ha il vertice e la fonte della sua vita nell’Eucaristia, mediante la
quale si edifica e cresce come popolo di Dio. A voi è affidato il compito di aiutare i Presbiteri e i Diaconi nello svolgimento delle loro funzioni, e come ministri straordinari potrete distribuire l’Eucaristia
a tutti i fedeli. Questo ministero vi impegni a vivere sempre più intensamente il sacrificio del Signore e a conformare sempre più il
vvostro essere e il vostro operare. Cercate di compprendere il profondo significato per offrirvi ogni
ggiorno in Cristo come sacrificio gradito a Dio.
Non dimenticate che, per il fatto di partecipare
N
ccon i vostri fratelli all’unico pane, formate con
eessi un unico corpo. Amate di amore sincero il
ccorpo mistico del Cristo, che è il popolo di Dio,
ssoprattutto i poveri e gli infermi. Attuerete così il
ccomandamento nuovo che Gesù diede agli Aposstoli nell’ultima cena: Amatevi l’un l’altro, come
io ho amato voi”. Terminata l’esortazione, il Vescovo ha consegnato ai candidati la patena con il
ppane da consacrare, dicendo: “ricevi il vassoio
ccon il pane per la celebrazione dell’Eucaristia e
lla tua vita sia degna del servizio alla mensa del
SSignore e della Chiesa”. Ringraziamo il Signore
pper questo dono e preghiamo anche per il nuovo
A
Accolito perché possa adempiere in pieno il propprio ministero e coltivare un sincero amore per
lla Chiesa.
Tarzo • Tarzo • Tarzo • Tarzo • Tarzo • Tarzo • Tarzo • Tarzo • Tarzo
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pagina 22
Il Catecumenato
degli adulti
Battesimo, Cresima ed Eucaristia: queste parole
indicano i Sacramenti che fanno diventare cristiani;
sono i Sacramenti dell’iniziazione cristiana.
Il catecumenato è un tempo e uno spazio di vita
ecclesiale, dove gli adulti che non sono ancora cristiani, anche se in parte già credenti, sentono risuonare la Parola di Dio e stringono legami di fede con
gli altri cristiani. Il catecumeno è colui che vivendo
il periodo del catecumenato impara a conoscere la
fede della Chiesa Cattolica per celebrarla, infine, nel
Battesimo, nella Confermazione e nell’Eucaristia.
Il catecumeno desidera diventare cristiano, ma ha
bisogno di tempo per apprendere ed acquisire comportamenti coerenti; per questo un accompagnatore
lo aiuta a scoprire la fede cristiana.
L’accompagnatore è inviato dalla Chiesa, ma non è
l’unico responsabile del catecumeno . Tutta la comunità parrocchiale ha il compito di accogliere e avviare alla vita cristiana il futuro cristiano. Domenica 10
aprile 2011, Va di Quaresima, nella chiesa di Tarzo si
è celebrato il Rito di Ammissione al catecumenato di
Yichuen Ruan. Nata in Cina quarantadue anni fa, è
ormai in Italia da undici anni e vivendo l’esperienza
dei figli, si è sentita chiamata da Gesù ad iniziare a
sua volta il cammino che la porterà a diventare cristiana. Il Rito di Ammissione ha sottolineato un primo impegno. Yichuen è entrata ufficialmente nella
nostra comunità cristiana.
• E’ stata presentata dal proprio garante e accompagnatore;
• Ha espresso davanti alla comunità la sua domanda
di Battesimo;
• Ha ricevuto il primo segno del Battesimo, il segno
della croce;
• La comunità l’ha accolta e condivide con lei la Parola di Dio.
Ora Yichuen comincia il cammino di scoperta e di
approfondimento della fede cristiana e della Chiesa che la porterà, dopo questo importante periodo
di preparazione, alla celebrazione dei Sacramenti
dell’iniziazione cristiana in Cattedrale, nella Veglia
Pasquale.
Ringraziamo il Signore per questo nuovo dono che
ci ha elargito nella Sua bontà e accompagniamo Yichuen nel suo cammino con la nostra preghiera, con
la nostra accoglienza e con il nostro esempio di fede
cristiana.
«Voce amica»
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Istituto delle Suore Francescane di C
(Continuazione)
LA MISSIONE
DELLA
CONGREGAZI0NE
La Congregazione compendia la sua
missione nelle espressioni « Venga il
tuo Regno», «Adoriamo Cristo Re».
Fedeli alla loro, missione, le suore si
adoperano a fare regnare Cristo in sé e
negli altri amandolo sopra ogni cosa,
onorandolo con ossequio continuo di
mente, di cuore, di opere sante, servendolo con lieta disponibilità anche
nei fratelli. Adempiono così al loro
ufficio regale, pienamente consapevoli che
servire a Dio è regnare. Le suore partecipano
alla missione della Chiesa nella costruzione
del Regno di verità, di giustizia, di amore e
di pace di Cristo Signore: diffondono l’annuncio della salvezza e curano la promozione dell’uomo affinché in Cristo, cuore del
mondo, sia reso ogni onore e gloria al Padre
nell’universale fraternità di tutti i suoi figli .
Sull’esempio di Cristo che si è fatto servo
per reggere i fratelli nella pace, si pongono
a servizio degli uomini preferendo i poveri
e gli umili:
a) nelle opere di istruzione, di educazione
e di assistenza;
b) nelle opere di evangelizzazione ecclesiale;
c) nelle opere caritative verso i malati e gli
anziani.
LE VARIE MISSIONI
Nel maggio del 1936 vennero
delle sollecitazioni dai frati missionari in Cina. Sennonché si esigeva
dall’Istituto la costruzione della
casa, impegno che eccedeva le modeste possibilità economiche della
Congregazione. Con gran dispiacere si dovette declinare la proposta. In attesa d’una strada percorribile, ci si premurò di un’adeguata
preparazione: otto suore furono inviate a
Roma per conseguire il diploma di giardiniera (scuola dell’infanzia), cinque a Padova
per il titolo d’infermiera.
In Etiopia: la prima missione fu ambientata a Dessiè. L’iniziativa risaliva al Prefetto
Apostolico della zona, mons. Costanzo Bergna; egli domandava un drappello di suore
come operatrici in un ospedale. Furono scelte otto nostre religiose, esperte nel settore sanitario. Le missionarie si portarono ad Assisi
e a Roma, donde proseguirono alla volta di
Napoli. Qui salparono il 28 giugno 1938.
Giunte a destinazione, non limitarono la loro
attività a servire gli infermi dell’ospedale, ma
cooperarono all’annuncio diretto ed esplicito
del Vangelo agli abitanti della località. Per la
Congregazione questa esperienza apostolica
missionaria, un segno di vitalità e di nuova
identità. Passò un anno, e il 24 ottobre 1939
altre otto figlie di San Francesco prendevano
la via verso l’Africa orientale.
In Brasile: fu su incitamento di papa Giovanni XXIII che la congregazione trasmigrò
in Brasile. Il 3 maggio 1963, accompagnate
dalla superiora generale suor Clara Dal Medico, due suore, seguite ben presto da altre
due, giunsero in Brasile. Successivamente
dall’Italia vennero nuove forze, mentre si facevano avanti le prime vocazioni del luogo.
Dopo un periodo iniziale di “noviziato”’ per
inserirsi nella nuova realtà socio-culturale
portando il loro particolare carisma, le suore
si trovarono a loro agio in mezzo ai più umili e bisognosi: famiglie in difficoltà, orfani,
gente di nessuno. Primo teatro del loro lavoro apostolico fu Joinville nello Stato di Santa Catarina; operarono poi nelle località di
Cristo Re
Chapecò,
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Serra; in seguito nel Mato Grosso del Nord: Barra do Garcas
e Cocalinho. Il gruppo di co-
munità nel 1978
venne riconosciuto
come Delegazione
ed ebbe un suo statuto giuridico con
relativa
autonomia. Nel 1978 fu
eretto pure il noviziato a Rio Grande
da Serra.
(Continua)
ESTATE 2011
CALENDARIO CAMPISCUOLA
Casa Cimacesta
9 - 16 giugno
16 - 23 giugno
23 - 30 giugno
30 giugno – 7 luglio
7 - 14 luglio
14 - 21 luglio
21 - 28 luglio
28 luglio – 4 agosto
4 -- 11 agosto
11 - 18 agosto
18 - 25 agosto
25 agosto – 1 settem
2 - 4 settembre
9 - 11 settembre
Campo Acr (4a e 5a elementare)
Campo Acr (1a e 2a media)
Campo Acr (4a e 5a elementare)
Campo Acr (1a e 2a media)
Campo Acr (1a e 2a - 3 a elementare)
Campo Acr (4a e 5a elementare)
Campo 14 – 15 enni
Campo giovanissimi
Campo adulti
Campo adulti – famiglie
Campo fidanzati
Campo Acr (1a e 2 a media)
2gg responsabili
CampAnAC
Casa Sacile
28 luglio – 4 agosto
Campo 18 enni
Giornata mondiale della gioventù
a Madrid (Spagna)
13 – 23 agosto
17 – 22 agosto
Programma 1
Programma 2
Campi Scuola Seminario
Opera della Provvidenza Sant’Antonio
(Sarmeola di Rubano - PD)
17 – 23 luglio
ragazze dai 17/18 anni in su
Settimane Verdi – Gruppo Samuel
1 – 7 luglio
4a e 5a elementare
7 – 13 luglio
1a e 2a media
Campo Verde – Gruppo David
13 – 17 luglio
3 a media – 1 a e 2 a superiore
Campo Ester
4 – 10 luglio
ragazze dalla 4 a elementare alla 1 a media
Campo Sirio
28 giugno – 4 luglio ragazze dalla 2 a media alla 1 a superiore
pagina 23
Notizie in breve
CELEBRAZIONE DELLA CANDELORA
Come ogni anno, il 2 febbraio, ha avuto luogo la celebrazione
per la Candelora che si è svolta conformemente a tutti gli altri
anni. C’è stata una buona partecipazione da parte dei fedeli, soprattutto dei bambini che hanno preso parte dinamicamente alla
cerimonia ricordandosi di portare le loro candele che sono poi
state accese e benedette dal Parroco.
LA DOMENICA DELLE PALME
La domenica delle Palme è stata festeggiata come da tradizione. I ragazzi del catechismo hanno svolto
la processione in
compagnia delle loro
catechiste dall’asilo
fino alla Chiesa assieme al Parroco e ai
chierichetti. Tutti con
i ramoscelli di ulivo,
ornati da fiocchi dai
colori accesi e sgargianti e di colore diL’altare della nostra chiesa vestito a festa
verso classe per classe, con i quali hanno
ravvivato la celebrazione, molto partecipata da persone di tutte le età.
VIA CRUCIS PRESSO LE RIVE DI SAN PIETRO
La sera del venerdì Santo, si è celebrata la solenne Via Crucis
che si è conclusa presso le Rive di San Pietro. Al rito erano presenti anche vari bambini che hanno consegnato il loro salvadanaio “un pane per l’amor di Dio” con dentro i piccoli “fioretti” fatti
dai ragazzi durante la Quaresima.
PASQUA
La Pasqua è la festività più importante dell’anno liturgico e per
questo alla Santa Messa delle ore 10.30 la nostra Chiesa era
gremita di persone vestite a festa per l’occasione. Il rito è stato
molto coinvolgente anche grazie all’ animazione del piccolo coro
parrocchiale e ai chierichetti tutti puntualmente presenti alla celebrazione. Alla fine della celebrazione, inoltre, i presenti hanno
potuto prendere il proprio pane dell’amicizia.
IL GRUPPO DI 1° E 2° SUPERIORE
Dall’inizio della Quaresima a questa parte, ogni martedì verso
le 19.00, un gruppo di ragazzi di prima e seconda superiore si riuniscono in canonica assieme ai due animatori Teresa e Giancarlo.
Questi con molto entusiasmo propongono ogni volta al gruppo
nuovi argomenti da trattare che spaziano dalla conoscenza di se
stessi a quella di Cristo in un modo nuovo e coinvolgente.
INCONTRI QUARESIMALI
Dal 14 marzo in poi hanno avuto luogo 3 incontri quaresimali,
avente ognuno dei quali un tema ben preciso. Il primo si è svolto,
appunto, il 14 marzo a Tarzo con addirittura la presenza del nostro Vescovo, il secondo il 21 di marzo ad Arfanta, mentre il terzo
ed ultimo il 28 marzo nella parrocchia di Lago.
IL 27 MARZO DEDICATO AI TREVISANI NEL MONDO
La Santa Messa delle 10.30 del giorno 27 marzo è stata dedicata ai Trevisani nel mondo: cioè all’associazione di quelle persone
della nostra provincia che sono emigrate in altri paesi per ragioni
di lavoro. In questa data tali persone sono partite dalla piazza di
Tarzo fino ad arrivare in Chiesa assieme ai propri labari appartenenti ognuno ad una sezione diversa; arrivati in Chiesa per
l’intero rito essi hanno partecipato attivamente.
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La Pieve
di Santa
Maria
TOUR DELL’OLANDA
Dal 22 al 27 agosto 2011
Iscrizioni in parrocchia entro il mese di maggio
telef. 0438.586205
In parrocchia è possibile
acquistare il libro “La PIEVE DI SANTA MARIA DI
TARZO”. Ogni famiglia doPala della chiesa di S. Giuseppe
vrebbe avere in casa questa
a Nogarolo
interessante pubblicazione che
riassume la storia della nostra
parrocchiale, del campanile ed altro ancora. La pubblicazione è
arricchita da molti richiami storici, documenti e belle fotografie.
Ricorda, infine, i lavori eseguiti nell’ultimo biennio e ne tramanda
ai posteri il ricordo.
GITA A BOLOGNA
Partenza ore 6.15 di sabato 9
aprile, con un cielo sereno, che
faceva ben sperare. Così è stato,
il bel tempo ci ha accompagnato
tutto il giorno.
Meta programmata: Santuario Madonna di San Luca e
poi visita al castello Estense
di Ferrara.
Abbiamo percorso tanti chilometri di pianura e per noi che
viviamo in collina, è un panorama particolare. La campagna ben
lavorata era pronta per la semina e molti frutteti erano in fiore.
Dopo aver fatto una breve sosta in autostrada, siamo arrivati
a Bologna e abbiamo attraversato la città superando numerosi
semafori.
Bravo l’autista del pullman,
che ci ha portato sul colle del
Santuario, salendo stretti tornanti.
Importante la chiesa in alto, da
dove si gode un panorama bellissimo, compresa la città di Bologna. Nel 2003 la chiesa è stata
nominata dall’UNESCO “Monumento messaggero di pace”.
La costruzione del Santuario,
inizia nel 1194 per ordine del
Papa Celestino III, sul colle della
Guardia dove già nel 1190 si era
ritirata, a vita eremitica, Angelica,
di famiglia benestante, in un terreno donatole dai genitori.
Negli anni successivi, si costruisce intorno a lei una comunità, che vive vicino ad una
piccola chiesetta dedicata a San
Luca. Poi il vescovo di Bologna,
Gherardo, regalò alle eremite un
quadro raffigurante la Madonna
col bambino, portata da un fedele di ritorno da un pellegrinaggio
in terrasanta. Il nome del santuario è stato dato dall’immagine qui custodita: la Madonna di
San Luca. Dopo la Santa Messa,
siamo saliti per vedere da vicino questa icona e per chiedere
la protezione della Madonna.
Dopo il pranzo siamo partiti
per Ferrara. Qui ci aspettava la
guida, che ci ha illustrato tutti i
punti più interessanti del castello Estense, residenza dei duchi
d’Este. Il castello, progettato
nella fine del Trecento quale fortezza, ha vissuto negli anni, con i
diversi proprietari, fasi drammatiche. Molto belli e ben conservati i numerosi affreschi.
Dopo una breve visita alla città
e alla cattedrale, siamo ripartiti
per il ritorno a casa, stanchi ma molto soddisfatti,
di una giornata trascorsa
in buona compagnia e
per aver visto cose particolari che ricorderemo
nel tempo.
Grazie don Francesco
e aspettiamo la prossima
uscita, che sarà certamente piacevole.
Silvia F.
1° giorno: TARZO -HEIDELBERG
Di primo mattino riunione
dei Signori Partecipanti nel
luogo convenuto, sistemazione sul bus Granturismo e
partenza per Tarvisio. Formalità doganali e continuazione
attraverso le Gallerie dei Tauri
per Salisburgo e Baviera con
sosta per il pranzo lungo il percorso. Arrivo nel pomeriggio a
Heidelberg, in bella posizione
sulle rive del Neckar, culla del
romanticismo tedesco sede di
una famosa università e conosciuta per l’imponente castello
in rovina. Sistemazione in albergo, cena e pernottamento
2° giorno: HEIDELBERG AMSTERDAM
Partenza verso l’Olanda e
sosta nei pressi Colonia per il
pranzo. Nel pomeriggio arrivo
ad Amsterdam “la Venezia del
nord”. Sorta originalmente su
un nucleo di isolotti alla foce
del fiume Amstel, è una capitale
suggestiva per i suoi quartieri,
monumenti storici e per la rete
di canali con oltre 400 ponti. Tour panoramico della città
con guida: Palazzo Reale, piazza Dam, la casa di Rembrandt,
il quartiere ebraico con la casa
ove Anna Frank rimase nascosta durante la guerra. Dopo cena
crociera sui canali illuminati di
Amsterdam.
3° giorno: AMSTERDAM
(escursione alla GRANDE
DIGA)
Pensione completa. Intera
giornata dedicata all’escursione
con guida nella regione più caratteristica dell’Olanda (quella
dei “Mulini a Vento”) con visita
dei centri di Edam, la città del
formaggio, l’isola di Marken e
Volendam, pittoreschi Villaggi
di pescatori. Pranzo ristorante
tipico a Volendam. Nel pome-
riggio si raggiunge la Grande
Diga dello Zuiderzee, con sosta
presso le Gigantesche Chiuse.
Proseguimento per Schans Zaanse pittoresco museo all’aria
aperta con mulini e case tradizionali del XVII secolo. Rientro
ad Amsterdam visita di una taglieria di diamanti.
4°giorno:
AMSTERDAM
– AALSMER - L’AIA – ROTTERDAM. Prima colazione
e pranzo in albergo. Completamento della visita di questa
straordinaria città con guida.
Visita del Rijks Museum, uno
dei più celebri del mondo di
pittura e arte. Oppure Museo
Van Gogh dove sono raccolte
le maggiori opere del famoso pittore. “Nel primo pomeriggio partenza per Àalsmer
e per la zona dei “polders”
(campagna intersecata da canali e da innumerevoli Mulini
a Vento). Continuazione per
l’Aia, sede del Governo e della Corte reale. Visita del centro storico che occupa una piccola zona intorno al Binnenhof e
al Palazzo Reale. Continuazione
per Rotterdam seconda città
dell’Olanda e primo porto del
mondo, gravemente danneggiala nell’ultima guerra e ricostruita con moderni criteri urbanisti-
«Voce amica»
ci e architettonici. Visita guidata
della città tra cui l’Erasmusbrug
(avveniristico ponte di acciaio
sul fiume Massa), le case a cubo,
l’edificio inclinato KNP di Renzo Piano ecc.
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GRUPPO ALPINI
RECUPERO CHIESETTA DI COLLALDRA’
Nell’ambito della consolidata attività di fine inverno/inizio primavera, le penne nere di Tarzo hanno provveduto ad
un’ulteriore attività di bonifica del sito ove sorge la Chiesetta di Collaldrà, dedicata all’Annunciazione della Beata
Vergine Maria, disboscando e pulendo gli spazi attigui. La
Parrocchia, Ente proprietario, che ha avviato la procedura
di salvaguardia per i beni protetti, è in attesa di risposta e
di indicazioni utili per accedere ai sovvenzionamenti per il
recupero del santuario, luogo di storia e di fede da tempo
immemore. Per maggio, nello spirito delle antiche “rogazioni” è stata programmata l’annuale celebrazione eucaristica.
5° giorno: ROTTERDAM STOCCARDA. Visita guidata
alla città di Rotterdam e partenza per la Germania con sosta
per il pranzo, arrivo in serata a
Stoccarda.
6° giorno: STOCCARDA
– TARZO. Visita alla città di
Stoccarda che conserva un interessante centro storico. Poi
inizio del viaggio di ritorno con
sosta per il Buon Fine Viaggio
in ristorante. Arrivo a Tarzo in
tarda serata.
PRO LOCO
Assemblea sociale
Domenica 6 marzo c’è stata l’annuale
assemblea che ha lo scopo di presentare ai
soci il resoconto dell’annata appena conclusa, il bilancio economico e le iniziative
per il prossimo anno.
Presenti, oltre a numerosi soci, i rappresentanti delle associazioni del territorio,
il Presidente della Banca Prealpi C. Antiga, gli assessori comunali A. De Polo e V.
Sacchet. L’assemblea è cominciata con il
conviviale pranzo al ristorante Alle Rive.
La giornata è poi continuata con la relazione del Presidente sull’attività dell’anno
appena concluso. Un bilancio lusinghiero,
che ha messo in mostra una Pro Loco vitale e che spazia in molti campi. Abbiamo
iniziato dalla cultura, con la visita guidata alla mostra del Cima da Conegliano e
le quattro serate di cineforum, passando
attraverso il concorso di poesia, dedicato
alle scuole medie ed elementari della provincia di Treviso. Abbiamo continuato con
la rassegna di cori, in collaborazione con
la corale dei Laghi, la giornata della solidarietà a favore dei ragazzi del Piccolo Rifugio, per arrivare all’appuntamento con
la 35a Festa dell’Emigrante, con iniziative
PULIZIA SENTIERI
I volontari del Gruppo, armati di tanta buona volontà
e degli attrezzi necessari, hanno provveduto alla pulizia
di parte dei sentieri che attraversano il nostro territorio
lungo le dorsali moreniche, in particolare il sentiero n°
51- Nogarolo - Zuel di Qua, nei tratti dei “Comun” e “Col
Crosetta - Val Spinosa”.
In nostro territorio, soprattutto nel periodo estivo, è
sempre più percorso da numerosi escursionisti, all’inverosimile affardellati, molti dei quali sono gli indomiti marciatori tedeschi lungo l’ormai famoso percorso “München
- Venedig”.
Nella foto un tratto del sentiero 51 sopra “La Pala” verso il “Col dei grilli”. A sinistra si scorge il versante del Col
Visentin.
Franco I.
nuove, come i “cortili dell’arte” e il “I Motoraduno d’Epoca”, la marcia e la visita
guidata ai murales. Festa che si è conclusa
in bellezza con la giornata dell’Emigrante
e con un bellissimo spettacolo pirotecnico. Lo spettacolo folkloristico ha concluso
l’estate per prepararci all’autunno e alla
40a Festa della Castagna. Convegni culturali, passeggiate guidate alla scoperta del
territorio, concorso fotografico, gara di
mountain bike e molto altro ancora per una
manifestazione d’eccellenza che ha oltrepassato i confini regionali. Il programma
è continuato con il concerto di Natale,
l’evento popolare del Panevin, per concludere con la festa della Candelora, con l’attesa sfilata dei carri allegorici, il concorso
di disegno delle scuole medie, la seconda
“Festa della comunità tarzese” e la lotteria
della candelora.
Ricordiamo che tutto l’utile della lotteria della Candelora è stato distribuito
fra le associazioni che si sono impegnate
nella vendita dei biglietti. Verso la fine
della giornata c’è stata la lettura del bilancio consuntivo e di quello preventivo
per il prossimo anno, entrambi approvati
all’unanimità, sinonimo questo, di fiducia
da parte dei soci nell’operato del direttivo. La Pro Loco ha anche distribuito i vari
contributi alle associazioni che operano in
ambito sportivo.
Alla programmazione per il prossimo
anno si aggiungerà anche la ristampa della guida turistica di Tarzo, necessaria per
valorizzare il nostro territorio, dove il turismo rappresenta una buona e importate
opportunità economica, ristampa che avverrà in collaborazione con la Pro Loco di
Corbanese. Oltre alla realizzazione di tre
nuovi murales che andranno ad incrementare questo prestigioso progetto. In autunno ospiteremo la mostra fotografica sul
Vajont, con vari eventi correlati. Un programma ricco e variopinto si può svolgere
esclusivamente grazie ai molti volontari
che si impegnano a fondo perché tutto si
svolga al meglio, convinti che, attraverso
la Pro Loco si possano dare molte opportunità al nostro paese.
Un ringraziamento va alle numerose associazioni con cui collaboriamo per le varie iniziative, nonché all’amministrazione
comunale per tutto l’appoggio avuto. Un
doveroso ringraziamento va fatto anche a
Banca Prealpi, che ci sostiene e a tutti gli
altri sponsor che credono nella Pro Loco.
Per seguire ed essere aggiornati sui programmi e manifestazioni della Pro Loco vi
invitiamo a consultare il sito www.prolocotarzo.com
Il Presidente Luciano Piaia
Tarzo • Tarzo • Tarzo • Tarzo • Tarzo • Tarzo • Tarzo • Tarzo • Tarzo
Marzo-Aprile 2011
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Borgo Socal! E dove si
trova? Pochi fra i nostri lettori
sanno dove si trova questo piccolo
borgo, eppure un tempo per raggiungere Lago o Cison si doveva passare
per questo luogo.
Quattro antiche case dove hanno
abitato le famiglie Della Bella, Casagrande, Fornasier, De Zanet, Pizzin,
nascoste dalla strada principale da un
grande fabbricato con annesse stalle
dove hanno abitato i Pin, poi i Rizzo e
successivamente le famiglie Manca e
Meneguz. A questo borghetto si sono
aggiunte altre costruzioni, edificate e
ingrandite dopo la costruzione della
“nuova strada provinciale” avvenuta
intorno al 1890 dove abitavano i Cecchin, i De Polo ed i De Coppi.
Le abitazioni erano modeste e le
stradine avevano più erba che ghiaia.
Fino al 1920 non c’era l’elettricità,
non c’era l’acqua corrente e quindi
niente servizi igienici. L’acquedotto
pubblico con le prime comodità igieniche arriva verso il 1950. Comunque
ci si poteva ritenere fortunati, perché
in zona c’erano alcune sorgenti fra
cui quella famosa della Frescura.
Oggi i residenti nelle stesse abitazioni, spesso restaurate e recuperate, sono circa una ventina, ma fra
le due guerre, quanta gente, sembra
impossibile che oltre ottanta persone
abbiano abitato in così angusti spazi.
Interi nuclei famigliari sono emigrati
e degli abitanti di allora sono rimasti pochi discendenti. Quei pochi che
rimasero in paese, si dedicarono al
lavoro dei campi o a occupazioni stagionali, facevano grisiole e attrezzi
per la campagna. Tutti avevano una
innata capacità manuale. Fiorente era
l’allevamento dei bachi da seta (i cavalier) che davano un primo reddito
dell’annata agraria. Qualche famiglia, proprietaria di un pezzo di lago,
si dedicava alla pesca.
I ragazzi di Fratta, prima del 1935,
quando è stata costruita la nuova
scuola per Fratta e Colmaggiore,
andavano a scuola nella baracca voluta alla fine della grande guerra dal
Sindaco sior Nicola. La costruzione
è poi diventata la casa di Casagrande
Giacomo marito di Antrisoli Caterina. I pochi che frequentavano la quarta o quinta elementare si recavano a
Tarzo. I nostri paesi subivano ancora
le conseguenze della prima guerra
mondiale e dell’invasione del 1918:
“l’an de la fan”.
Quasi tutti gli abitanti del Borgo
hanno provato l’esperienza dell’emigrazione e come già ricordato molte
famiglie hanno lasciato per sempre il
paese natio. Erano anni difficili ma,
con sacrifici, molti si sono fatti la loro
Borgo Socal
casa. La nostra infanzia ha coinciso con il secondo dopoguerra, erano
gli anni del boom economico, e grazie anche alle rimesse degli emigranti,
l’Italia ha fatto progressi insperabili.
Grande voglia di lavorare, poche leggi
e tanta iniziativa.
Dopo questa premessa andiamo
a ricordare le famiglie del borgo, la
semplice vita agreste e i pochi svaghi.
Noi faremo del nostro meglio ma è trascorso un mezzo secolo e sicuramente
qualcosa ci sfuggirà, anche perché di
alcune famiglie abbiamo solo un vago
ricordo.
Questi i nostri ricordi
Partendo dal fabbricato lungo la
provinciale si incontrava per prima la
famiglia di Lorenzo (Lenzo) Cecchin
coniugato con Piccin Rosina da Corbanese. Avevano 4 figli: Gina, Jole,
Sergio e Lorenzina. Le tre sorelle emigrarono giovani a Milano, mentre Sergio con la moglie Annamaria è rimasto
tadini, è stato un personaggio molto
intraprendente ed anche Sindaco di
Tarzo. Nelle varie attività che avviò
fra le due guerre lavorarono, oltre ai
suoi figli Antonio, Ugo e Carlo e vari
loro cugini, molte persone del luogo,
sia uomini che donne. Le figlie Marianna e Margherita (maestra Rita),
andarono via dal paese, ma vari nipoti
per anni frequentarono la casa della
nonna dove passarono allegre giornate giocando spesso in compagnia dei
bambini del luogo.
Nella casa successiva abitava la
famiglia di De Coppi Giuseppe (Bepi
Gustin) con la moglie Tomasi Paola e i
suoi 11 figli,;l’ultima figlia, Zita, aveva solo due anni quando morì il padre
nel 1929. I figli emigrarono a Milano,
a Torino ed anche in Svizzera. Tutti si
fecero la loro famiglia e raggiunsero
un discreto benessere, ma conserva-
a Fratta. Lorenzo prima di fare lo stradino provinciale, aveva lavorato come
manovale in vari cantieri del nord Italia e, per un periodo, raccolse il latte
per la latteria De Polo recandosi, con
carro e cavallo, fino ad Arfanta e Costa
di Là. Allora erano molte famiglie che
avevano una vacchetta nella stalla a
fianco dell’abitazione.
Nella casa adiacente, già rivendita di vini e liquori, abitava Cecchin
Francesco (esperto de grisiole) con la
moglie Angelina ed i figli Ferruccio,
Guido, Maria e Flavio, trasferitisi tutti
a Rovellasca in provincia di Como.
E per la stessa porta entrava il fratello Luigi con la moglie Pin Giuditta
(la Ita, morta centenaria). Ita era una
istituzione per questo nostro piccolo
mondo: sempre allegra, con la voce
squillante, teneva banco dovunque andasse e le sue espressioni, non sempre
riferibili, anticipavano spesso la sua
apparizione. Verso il 1954 i loro tre
figli Valentino, Rita e Luciano emigrarono a Milano, poi Rita rientrò a Fratta
con il marito Enzo D’Altoè.
Alla fine del caseggiato c’era una
bottega di generi alimentari con rivendita tabacchi e l’abitazione di De Polo
Nicola (sior Nicola) e Tomasi Caterina
(la siora Catina).
Nicola, nato da una famiglia di con-
rono sempre un grande attaccamento
per Fratta venendo spesso durante le
ferie finché visse nonna Paola. Poi
lentamente tutto cambiò, anche la prima generazione è passata e oggi solo
qualche nipote si ricorda del paese dei
propri avi.
Percorrendo oggi la provinciale che
venne asfaltata nel 1965, il vecchio
borgo passa quasi inosservato, nascosto dalle nuove costruzioni e dai fabbricati, che un tempo erano proprietà
della contessa Paolina Licier Persico
(ora restaurati e recuperati). Qui nella nostra gioventù abitavano i Pin, poi
altre si alternarono altre famiglie come
sopra ricordato.
Nonno Matteo Pin, nato nel 1861 a
Cordignano (San Cassan), nel novembre del 1927 venne a Fratta con quattro
figli, due figlie Augusta e Giuditta, 4
nuore, di cui una (Catina) incinta del
quinto figlio Francesco appena morto
e vari nipoti. Quanto coraggio, oggi si
direbbe, un trasferimento di massa.
Il figlio più vecchio era Luigi (Gijo)
del 1894, marito di Zanette Angelina
(Angelica) con Iseo, Bruno, Pasqua,
mentre Arrigo nascerà a Fratta nel
1932.
Bortolo (Bortol) con Giovanna (Jovana) De Pin e il figlio Lino e, poi,
Giovanni (Giovanin), Doroteo (Teo) e
Flavio nati a Fratta. Tutti fin dal 1947
cominciarono ad emigrare in particolare verso la Svizzera. Flavio con
i figli da decenni ha avviato in zona
un’attività di marmista.
Valentino (Valentin) con Giovanna
(Jovaneta) Giacomin. I loro 4 figli:
Maria Rosa, Elsa, Lina e Isaia nasceranno a Fratta e verso il 1950 la famiglia si trasferirà al Ponte della Muda
(Cordignano).
Giovanni (Nani) il più giovane, era
del 1904 e nel 1932 sposerà Magagnin Augusta (Gusteta) da Tovena. La
nuora, Caterina Zanette (Catina che
sarà la cuoca della “tribù” Pin), era
già vedova di Francesco con le figlie
Rosina (sarta esperta), Elda che sposerà De Polo Elio e per decenni gestirà
l’osteria “Al Giardinetto” e Stella che
sposerà Introvigne Giovanni. Il 4 figlio
Francesco (chiamato come il padre),
nascerà a Fratta pochi mesi dopo nel
1928.
Ricordiamo che Nani era sempre
allegro, non ha avuto figli, ma era lo
zio (barba) di tutti i nipoti e non solo.
Devoto di San Giovanni, alla vigilia
del 26 giugno, accendeva un fuoco e
preparava le braci di gelso (bronže de
morer). Quando ne aveva una quantità sufficiente le stendeva per terra
per oltre due metri, e a mani giunte,
invocando il Santo vi camminava sopra a piedi scalzi. Altri si “fidavano”
di passare, ma qualcuno che non aveva la giusta devozione ha rischiato di
lasciarci la pelle dei piedi. Nani era
sempre allegro e per noi bambini del
borgo era barba Nani che si divertiva
a raccontarci sempre qualche storia
spesso inventata lì per lì e faceva vari
giochi come i cavallucci costruiti con
le canne del granoturco.
Una tradizione era il loro Panevin.
La sera del 5 gennaio il grande falò era
pronto, bello regolare, fatto di canne di
granoturco e legna di gelso, di vite o
altro. Alle prime stelle della sera, noi
bambini ci si raccoglieva attorno in
cerchio scaldandoci con i focherelli di
manedei de canne in attesa che i più
grandi accendessero il fuoco. Acceso
il fuoco uomini, donne ed anche noi
bambini si cantava le litanie (le lantanie) ed altri canti religiosi.
Poi quando il fuoco cominciava
a diminuire ed il freddo sulle gambe
seminude cominciava a farsi sentire,
se era quasi sempre in braghe curte,
si ritornava nella stalla a mangiare i
ciccioli (frìže) di maiale. Infatti, era
tradizione uccidere il maiale il giorno
prima per poter fare il dolce col sangue
e preparare un cesto di queste frìže che
allora erano una leccornia.
D’inverno, dopo una nevicata, gran
divertimento era portar acqua per
ghiacciare la rivetta sopra la loro casa,
poi si scendeva con lo slittino (thirion)
e oltrepassando la strada si finiva fin
nel cortile.
(continua)
«Voce amica»
pagina 27
dal titolo: “Le mie date più care”.
Anagrafe
BATTESIMI
5. SITA INTROVIGNE di Mario e Casagrande Patrizia, residenti
a Tarzo in via Fontane,
nata a Delhi (India) il
10.7.2003, è stata battezzata il 23 aprile 2011 nella
nostra chiesa Arcipretale
durante la Veglia Pasquale.
Il rito di accoglienza venne celebrato il 16 marzo
2011.
Padrini:
Casagrande
Antonio e De Nadai Gabriella della Parrocchia di
Tarzo.
Battesimo di Sita Introvigne
Ormai sono passati quindici mesi dal tuo arrivo in Italia. E’ stato un periodo molto bello e
intenso allo stesso tempo. Come un uragano,
hai portato freschezza e vitalità nella nostra
famiglia, il tuo carattere esuberante ed estroverso ti ha aiutato a entrare nei cuori di quanti
ti conoscono. Durante la Veglia Pasquale con il
Battesimo, sei entrata a far parte della nostra
Comunità Cristiana. E’ stato un momento bello e commovente. Tu, ben preparata da Don
Francesco, dalla catechista Caterina, da noi
genitori e dai nonni Antonio e Gabriella tuoi
DEFUNTI
5. COLOMBERA ROSARIA di anni 84
anni. Era nata a Vittorio Veneto il 3.10.1926 dove
trascorse la sua giovinezza assieme alla sorella e
ai due fratelli, poi si fece una famiglia celebrando
il matrimonio con Da Ros Giuseppe ed ebbe la
gioia del figlio Luciano e dei nipoti Riccardo e
Veronica. Per molti anni si guadagnò il pane lavorando nelle fabbriche della zona, dove poteva
trovare occupazione e assieme al marito si costruì nel 1967 la sua casa in via Talponè. Rimasta
vedova, sposò De Pizzol Antonio che per molti
anni lavorò a Milano. Trascorse gli anni della vita
con coraggio ed autosufficienza. Poi gli anni e
le tribolazioni indebolirono la sua forte fibra e
nella sua casa concluse il suo pellegrinaggio terreno il 7.3.2011. Il suo funerale venne celebrato
nella Chiesa di Tarzo il giorno 9 marzo e poi
venne accompagnata nel cimitero di Sant’Andrea a Vittorio Veneto, accanto alle persone a lei
care, in attesa della resurrezione.
6. DA PARE’ LINA era nata a Resera il
7.7.1923. Ragazzina tredicenne partì, senza aver
mai visto un treno, alla volta di Genova dove
fece la bambinaia in una famiglia di veri signori,
trattata come fosse una loro figlia. Ritornata a
Tarzo conobbe Giovanni Tonin, con il quale celebrò il matrimonio nel 1948 ed ebbero la gioia
della nascita dei figli Lorenzo e Laura. Il marito
per una decina di anni trovò lavoro in Svizzera
come muratore mentre lei si guadagnava da vivere con lavori stagionali. Nel 1955 entrò come
commessa nella rivendita di latte e formaggio a
Tarzo, e dopo qualche anno, divenuta proprietaria, gestì l’attività per oltre 30 anni. Con la
padrini, l’hai vissuto con molta partecipazione
e attenzione, dimostrando piena consapevolezza di ciò che stavi facendo. L’assemblea con
la preghiera ti ha accompagnato all’altare, dove
si è svolto il sacro rito. Erano settimane che
aspettavi questa “festa grande”, lo dicevi a tutti
che, unita a Gesù, saresti diventata figlia di Dio
proprio come la mamma, il papà e la sorella
Maria.
Noi genitori desideriamo ringraziare il Signore per questa importante tappa della tua
vita, consci che è l’inizio di un percorso che
ti porterà ad essere una buona bambina, una
brava cristiana, camminando in una vita nuova.
I genitori
normativa dell’epoca era impegnata all’apertura
domenicale, Natale e Pasqua e ferragosto compresi. Ceduta l’attività visse nella sua casa di via
Toniolo, in modo autonomo e con la vicinanza
affettuosa e continua di Lorenzo con Maria e di
Laura con Armando ed i loro 5 figli. Lei li aiutava con la preghiera e con il Rosario. Al figlio
diceva: “vedi, cen; mi la me vita l’ho fatta; ho fatto
tanti sacrifici però muoio contenta; ho passato 50
anni con tuo papà e ci siamo voluti bene; sia tu che
Laura avete formata una famiglia unita nell’amore
ed ho cinque nipoti in gamba che i me vol tanto
ben. Mi prego il Signor che al me ciame senza disturbare più di tanto”. Confortata dall’Olio Santo
in poco tempo si è incontrata con il Signore
nell’Ospedale di Vittorio Veneto il 17.3.2011. Il
suo funerale venne celebrato nella nostra chiesa il 19 marzo e poi accompagnata al Cimitero
nell’attesa della resurrezione.
7. GATTELLO UGOLINA – Suor SANTINA
Gattello Ugolina era nata a Mogliano Veneto il 7 agosto 1924; ancora giovane, alla morte
della mamma, lei si prese cura delle sorelle più
piccole. A 17 anni entrò a Padova nell’Istituto
delle Suore Francescane di Cristo Re. Dopo la
professione religiosa prestò servizio in diverse
scuole materne parrocchiali, a Jesolo, Paderno del Grappa e dal 1989 al 2003 nella nostra
Scuola Materna Parrocchiale, collaborando per
un po’ di tempo come direttrice della Scuola
Materna di Corbanese. Per motivi di salute venne accolta in Villa Bianca; pregando ed offrendo
la sua vita si incontrò con il Signore nel mattino
di domenica 20 marzo 2011 all’ospedale di Vittorio Veneto.Venne trovato un suo manoscritto
1. S. Maria delle Grazie 11 aprile 1944: “Il Padre S. Francesco accolga tra le sue figlie Ugolina
Gattello, che oggi veste l’abito serafico con il nome
di Suor Santina di Maria SS. Addolorata, offrendosi
vittima di amore, perché all’Italia e al mondo arrida
la giustizia e la pace”.
2.Venezia – Casa Madre – 12 aprile 1945: “Suor
Santina di Maria SS.ma Addolorata si è oggi a Dio
sposata. Penso al cammino che mi resta e sciolgo
una prece fervida. –Valuto il dono fattomi e dico un
inno al cielo. Sono sposa di Dio e sono felice. – Benedici la mia famiglia”.
3. Venezia 12 aprile 1948: “Con animo gratissimo per tanto favore di elezione Suor Santina, francescana di Cristo Re, esultante a Dio si consacra
con i voti perpetui, impetrando con il suo olocausto
conforto al cuore del Papa, concordia e prosperità
all’Italia, pace al mondo intero”.
Il suo funerale venne celebrato a Tarzo il 23
marzo e poi trasportata nel cimitero di Zerman
(TV) in attesa della resurrezione.
8.TOMASI GIUSTINA. Era nata a Vallorch
di Tarzo 10.12.1922, dove abitò assieme alle due
sorelle e al fratello, con le quali condivise le speranze della giovinezza. Giustina poi si trovò nella necessità di cercare lavoro lontano dal paese
per un avvenire migliore. Celebrò il matrimonio
con Manarin Antonio e andò ad abitare sui Piai
di Tarzo, in una abitazione in mezzo alla natura. Ebbero la gioia della nascita di due figli, che
poi pianse per la morte prematura. La vita di
Giustina si svolgeva nelle quotidiane faccende
di casa, ebbe la possibilità di leggere nel grande libro della natura l’avvicendarsi dei tempi e
delle stagioni, la vita che si rinnovava e che le
parlava della esistenza di Dio che aveva creato
e conservava questo con ordine, con sapienza. Dal lavoro Giustina imparava anche che la
soddisfazione del raccolto è sempre preceduta
dalla fatica e dall’impegno del lavoro, che ci si
guadagna il pane con il sudore della fronte e non
ci si può illudere di raccogliere se non si è seminato. Giustina pianse la morte del marito Antonio nel 1976. Gli anni e le fatiche indebolirono
la sua persona e venne ospitata in Villa Bianca,
dove a 88 anni concluse il suo pellegrinaggio su
questa terra il 23.3.2011. Il suo funerale venne
celebrato nella chiesa di Tarzo il 26 marzo e poi
accompagnata al cimitero.
Ricordo
Bottega
Giovanni
6 maggio 2008
6 maggio 2011
Sono
passati
tre anni dalla tua
scomparsa, ma sei
sempre vivo nei nostri cuori! Ti ricordiamo
sempre con grande affetto.
Adriana con i figli Loris e Mauro, i nipoti, parenti e tanti tuoi amici.
Tarzo • Tarzo • Tarzo • Tarzo • Tarzo • Tarzo • Tarzo • Tarzo • Tarzo
Marzo-Aprile 2011
O
F F E R T E
CHIESA
Offerte: Funerale di Cibello Antonio 38.27 €, Dal Gobbo Pietro 50,
Introvigne Zanetti Angela 10, NN 50,
NN 20, In memoria di Da Ros Silvio,
la moglie Bruna e famiglia Da Ros 50,
Zanetti Maria 10, Strazzer 10, Rusalen Tullio 20, Associazioe Trevisani nel
mondo 50, Baldassar Marianna 10,
Longo Alessandra 20, NN 20, Conferenza San Vincenzo Tarzo 250, Funerale di Colombera Rosaria 21.83 e per
opere parrocchiali 20, Funerale di Da
Parè Lina 56.44, per opere parrocchiali 30 e i figli Lorenzo e Laura e famiglie 250, Morandin Gino 10, NN 50,
Vendita Ferro 30, Pilat Flavio 15, NN
20, Funerale di Suor Santina 80 e in
chiesa 29, Funerale di Tomasi Giustina
22.03, i familiari 50, Sposi Pilat-Tiziani
20, Mazzucco Maria 120, Salezze Luisa
40, Da Riz Gina 50, Sartor Graziella
50, Biz Paola 50, Busta ringraziamento
(12) 130, Cadalt Elio 20, NN 20, Casagrande Giovanni 20, Baldassar Giacomo 10, Da Parè Amelia 20, Zanetti
Angela 30, Rizzo Rosetta 10, Dalle
Crode Sante 10, Corazzin Meris 10,
Bez Maria 5, Mazzucco Maria 50, Da
Riz Cesira 10, Da Riz Gina 10, Roncolato Maria 10, Franceschet Ottilia
10, Resera Abramo 25, In memoria
dei genitori 300, Della Bella Lorenzo
(Monza) 50, Offerte Festivo 806.50,
feriale 253.95, Candele 373.93, stampa 253.34, NN 20, Dal Gobbo Luciano
e Baldassar Angela nel 40° anniversario di Matrimonio 50, NN 150.
Spese: cartucce computer e toner
190 €, spese foraniali 138, Promozione giornale Avvenire 40,Varie – batterie – detersivi 225, Sito Parrocchiale
191.04, Cereria Candele 1.100, Luce
279.67, Offerte imperate 3% alla
Curia 2.271, Stampe riviste 146.18,
Sussidi Messa 110,20, Riscaldamento
1.630,43, luce 160.98.
SCUOLA MATERNA
Offerte: Comune di Tarzo 2.843,49
€, Pro Loco di Tarzo dalla vendita biglietti lotteria 1.950, In memoria di Da
Parè Lina i figli Lorenzo e Laura e famiglie 250, Gruppo “Carro Mascherato” 1.930, Contributo Genitori: pozzo
S. Patrizio, mercatino e varie 4.000.
Spese: Personale: 10.958 €, Alimentari: 2.489,66, C.E.S.A. 958.47,
Licenza RAITV 5.23, Luce 579.98, Riscaldamento 2.538,80,
“VOCE AMICA”
Direttore responsabile
Don Mario Fabbro
Direttore:
Mons. Francesco Taffarel
Iscriz. Al n. 705 Reg. Stampa
Tribunale TV 1-6-88
Stampa: TIPSE - Vittorio Veneto
Chiesa di FRATTA
In memoria di De Favari Giovanni
200 €
Spese: Luce febbraio e marzo
53.10 €, Da Ros Luciano lavori in
chiesa 1.800 €.
Chiesa di NOGAROLO
Offerte: 337 €, Cadalt Elio 10 .
Spese: Gasolio riscald. 200, Luce
63.54, Lavori gradinata chiesa 3.500,
Porta del campanile 550
Angolo dei
ricordi
Borgo Socal
Ballo nel cortile di Socal, Domenica ed Irma Della Bella e …..
con compaesani, a sinistra si intravvede Lina Savoia con la sorellina
in braccio, a destra seduta nella porta Angelina de Nani Titon.
LAMPADA S.ANTONIO
Bernardi Roma 10.
VOCE AMICA
Comune di Tarzo 1.200 €
Tarzo: Zanetti Maria 10 €, NN
30, NN 15, Morandin Gino 10, NN
30, NN 10, NN 15, NN 20, Dal Col
Armando 10, NN 20, NN 5, NN 5,
Bernardi Antonio e Carla 100, Suore
Francescane di Cristo Re 20, Tomasi
Rino 20, Pancot Pierregiovanni 50,
Rota Assunta 10, Zanetti Introvigne
Angela 10, Bez Siro 10, Pradal Amalia 50, Sartor Graziella (Francia) 40,
Biz Paola 10, Cadalt Elio 10, Bernardi
Remo 10, Tonin Giovanna 5, Casagrande Roberto 20, Casagrande Edy
20, Resera Abramo 25, Della Bella Lorenzo (Monza) 25, Dal Gobbo Mario
10, Tomasi Giuseppe 10, Michieletto
Matterazzo Armanda 50, Adriana in
ricordo di Giovanni 20. Totale 705 €.
Corbanese: via Madonna 20 €,
Castagnera Bassa 210, vie Siviglia S. e
Giuseppe 60, Piazza Papa Luciani 32,
Schincariol 40, Morandin Giulietta e
Tomasi Rita 50, Pol Romeo 20, Franceschet Francesco 15, Antiga Emilio
25, Tomasi Ottorino 12, Lorenzet
Anna 20, Morandin Giuliano 15, De
Polo Ettore 15, Pollesel Oddone 15,
Franceschet Umberto 10, Bottega Armando 10, Battiston Remo e Antonia
15, Possami Stefano 5, De Pizzol Dima
10, Annabella 10, N.N. 10, Favero
Maurizio 15, Casagrande Bruno, Rina,
Simone e Fabio 50, Amiche Salone Liviana 43, Sovilla Giuseppe 10. Totale
737 €.
Arfanta: 53,16 €
Totale entrate: 2695,16 €
Spese: TIPSE stampa 1.442,47 –
Bolli spedizione emigranti 310, Tot.
1.752.47 €.
Restano da pagare le fatture per
complessivi 3.031,64 €.
Grazie per la collaborazione e le informazioni a Lina, Sergio, Rita,
Gioconda, Lino ed altri.
Calendarietto appuntamenti
Maggio
1 S. Giuseppe lavoratore –
benedizione delle macchine
Inizio del Mese di Maggio in
onore della Madonna
Inizio della celebrazione della
Messa a Fratta il mercoledì
Incontro Famiglie n° 1
6 Incontro Gruppo famiglie
n. 3.
7 Il Papa ad Aquileia
8 Il Papa a Mestre - Venezia
Celebrazione della Messa di
Prima Comunione
10 Consiglio Pastorale
12 Genitori ragazzi Prima
Confessione
15 Celebrazione del Battesimo
17 A Motta di Livenza: Apostolato della preghiera
21 Gruppo Famiglie n° 2.
22 Celebrazione della Prima
Confessione
29 Conclusione anno pastorale – Scuola Materna – Catechismo
ACR - Giovanissimi – Concerto del Piccolo Coro
Giugno
2 Festa incontro Alpini Sezione di Vittorio Veneto
5 Festa dell’Ascensione - Saggio finale della Scuola Materna
12 Festa di Pentecoste
19 Festa della SS. Trinità
25 Celebrazione del Matrimonio Serafin - Ceschin
26 Festa del Corpus Domini
28 Redazione di Voce amica
Redazione e Collaboratori di questo numero
Parrocchia di Tarzo: Parroco, suor Leontina, Nicola De Polo, David e Roberto Casagrande, Mario Introvigne, Valentina Ceneda, Antonio Pancot, Franco Introvigne, Ennio Casagrande, Piero C., Silvia F., Geremia,
Silvano B.,
Parrocchia di Corbanese: Parroco, Liviana Favero, Damian Renata, De Nardo Davide, Sergio Meneghin,
Z. C.
Parrocchia di Arfanta: Don Angelo, Valentina Resera, Maria Teresa Tomasi, Nerina Mel e Milva Faraon.