TETTO COIBENTAZIONE COPERTURE

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TETTO COIBENTAZIONE COPERTURE
La corretta coibentazione della superficie di coperture dell’edificio riveste un ruolo fondamentale
per assicurare adeguate prestazioni in termini di efficienza energetica e quindi di minori costi per la
climatizzazione dell’edificio. Il tetto rappresenta infatti una delle superfici disperdenti maggiori in
un edificio durante la stagione fredda ed è costantemente esposto alla radiazione solare nella
stagione calda. Una corretta stratigrafia della copertura dovrà garantire il costante benessere termico
all’interno dell’abitazione, sia in termini di efficace riscaldamento invernale che di protezione dalla
calura nelle calde giornate estive.
Per quanto riguarda il riscaldamento invernale il parametro fondamentale da garantire riguarda la
“trasmittanza termica” (U = W/mqK) che esprime l’energia termica che passa nell’unità di tempo e
di superficie. Più basso risulta questo valore, meglio sarà isolato l’edificio e sarà più facile (ed
economico) riscaldarlo nella stagione fredda. Per garantire adeguati valori di trasmittanza occorre
selezionare attentamente il tipo e lo spessore del materiale isolante posato nella struttura del tetto. In
base alle ultime normative regionali è richiesto una trasmittanza massima di 0,29 (zona F) o 0,30
(zona E) W/mqK. Un isolamento del tetto con 10 cm di “Isotec” garantisce un trasmittanza di 0,24
W/mqK, ben al di sotto dei già stringenti limiti di legge.
Figura 1: struttura tetto isolato con coibente "Isotec "
Per analizzare il comfort termico estivo occorre considerare ulteriori parametri in quanto il puro
isolamento basato su materiali “leggeri”, da solo non è in grado di evitare il surriscaldamento della
parete interna a fronte di un’intensa e prolungata esposizione alla radiazione solare. In questo caso
giocano un ruolo fondamentale la massa e la capacità termica del materiale. Poichè il tetto in legno
risulta essere la componente dell’involucro edilizio tradizionalmente più leggera, esso diventa
l’elemento critico da questo punto di vista. Per evitare sottotetti poco fruibili in estate a causa delle
elevate temperature, senza dover ricorrere a costosi sistemi di condizionamento artificiale, occorre
pensare a materiali innovativi, che possano coniugare all’estetica di un tradizionale tetto in legno un
adeguata protezione dal calore. In quest’ottica i parametri necessari alla valutazione della
prestazione estiva della copertura sono l’attenuazione (f) e lo sfasamento ( t) dell’onda termica. Un
buon tetto dovrà attenuare sufficientemente all’interno il picco della temperatura raggiunta dalla sua
superficie esterna. Tale picco dovrà poi presentarsi (attenuato) sulla superficie interna dopo un
adeguato numero di ore (6-12h), quando cioè la temperatura ambiente risulta mitigata ed il
raffrescamento naturale dei locali risulterà agevole. Tale ritardo viene indicato come “sfasamento”.
Figura 2: struttura di tetto dalle buone prestazioni estive. Coibentata con pannelli in lana di legno di abete,
mineralizzata e legata con cemento Portland ad alta resistenza ("Celenit N")
A titolo d’esempio si riportano le prestazioni di un tetto in legno coibentato con un isolante
“leggero” di origine sintetica (tipicamente polistirene espanso) dalle buone prestazioni invernali, ed
un tetto progettato tenendo conto anche dell’aspetto estivo. Le prestazioni estive ben si riassumono
dal diagramma di trasmissione dell’onda di calore:
Tetto coibentato con solo EPS:
Materiale
Massa
Spessore
Resistenza
Superficiale
[m]
[m²K/W]
[kg/m²]
1 Tegole in cotto
0,020
36,00
0,0267
2 EPS
0,100
3,80
4,0000
3 Abete (flusso perpendicolare alle fibre)
0,030
13,50
0,2500
Figura 3: diagramma di trasmissione dell'onda termica. f = 0,85 ; t = 4h, 00’
Tetto coibentato in Celenit:
Materiale
Massa
Spessore
Resistenza
Superficiale
[m]
[m²K/W]
[kg/m²]
1 Tegole in cotto
0,020
36,00
0,0267
2 CELENIT N sp. 40mm
0,040
16,00
0,5997
3 CELENIT FL/120
0,120
12,00
3,0000
4 Abete (flusso perpendicolare alle fibre)
0,030
13,50
0,2500
Figura 4: diagramma di trasmissione dell'onda termica. f = 0,43 ; t = 10h, 11’