Palazzo M. et al. - Università di Bologna

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EFFETTO DELLA DURATA DI PERMANENZA DEGLI AGNELLI CON LE MADRI E DELLA
MUNGITURA SULLE PERFORMANCE PRODUTTIVE DELL’AGNELLO DA LATTE
EFFECTS OF STAYING LENGTH WITH THEIR MOTHERS AND MILKING OF THE
EWES ON THE PRODUCTIVE PERFORMANCE IN SUCKLING LAMBS
Palazzo M.1, Pizzo R.1, D’Alessandro A.G.2, Casamassima D1.
1 Dipartimento di Scienze Animali, Vegetali e dell’Ambiente - Università degli Studi del Molise, Italia
2 Dipartimento di Progettazione e Gestione dei Sistemi Agro-zootecnici e Forestali, Università di Bari, Italia
The experiment, lasted 49 days, was performed on 61 Comisana suckling lambs. The animals were
subdivided into three groups: the control group lambs (n° 17) were maintained throughout the day together their
mothers, for 49 days; Groups I (n° 17) and II (n° 27) lambs were together their mothers throughout the day until
the 14th and 28th day, respectively, after which the permanence with the mothers was restricted at the only night
hours (20:00 to 8:00). Each of the two experimental groups (Group I and II) was again divided into two
subgroups differing in evening milking of the ewes, which was performed before rejoining them with their
suckling lambs.
The experimental treatments determined a decrease in sucked milk in the subgroups lambs where the
mothers were milked. This lower milk ingestion, however, did not influence the growth of the lambs which
increased the intake of fodder. In breeding this resulted in a reduced a less food cost for the growth kg in lamb
(32.33 % and 29.16% respectively in the milked subgroups) that determined an income/sheep belonging from
milk sale of 16.40 euro and 9.64 euro with ewes evening milking by the reduction of staying length of lamb with
mother from 24 to 12 hr/die since 14th and/or 28th days of sucking.
Key words: suckling lambs, staying length, productive performance.
1. Premessa
I mammiferi stabiliscono un rapporto esclusivo e reciproco con la propria prole subito dopo il parto e
nelle prime ore di vita del nascituro (Shillito e Alexander, 1975; Sevi et al., 2001); la suzione si verifica appena
dopo la nascita e gioca un ruolo fondamentale nell’instaurarsi del legame materno – filiale soprattutto negli ovini
(Nowak et al., 1997). In questa specie tale legame si mantiene stretto nelle prime 4 settimane di vita dell’agnello
(Morgan e Arnold, 1974) e se interrotto prima del naturale svezzamento, si ha un incremento delle
vocalizzazioni da ambo le parti (Alexander, 1977; Cockram et al., 1993; Ferreira et al., 2000).
Negli ovini, la produzione di latte è un fattore determinante per il mantenimento del rapporto madrefiglio, la sua diminuzione, infatti, porta ad un allontanamento di entrambi i partner (Orgeur et al., 1998). La
frequenza e la durata della suzione, decrescono dopo 4 o 5 settimane di vita dell’agnello e progressivamente la
madre la ostacola portando entrambi ad una maggiore indipendenza (Gordon e Siegmann, 1991); lo svezzamento
naturale, quindi, non sembra avere nessuna apparente conseguenza negativa sia sulle pecore che sugli agnelli.
Contrariamente lo svezzamento precoce, imposto dall’allevatore, rappresenta la combinazione di uno stress
emozionale, per la separazione dalla madre e nutrizionale per il cambiamento del regime alimentare (Napolitano
e Coll. 1999). Anche con l’adozione della tecnica dell’allattamento artificiale si osserva, nel passaggio dalla fase
colostrale al latte artificiale, uno stato di stress negli agnelli di natura psicologica conseguente alla rottura del
legame materno – filiale (Napolitano et al., 2000). Sevi e Coll. (1999; 2001) hanno osservato, in agnelli allattati
artificialmente, una diminuzione dello stress psicologico-alimentare, effettuando un passaggio graduale dal latte
materno a quello ricostituito, con l’impiego di un latte misto (naturale e artificiale).
E’ noto che lo stress riduce il potenziale produttivo degli animali di interesse zootecnico e la tecnica di
allattamento artificiale, praticata negli ovini, ha spesso portato a risultati contraddittori sia per quanto concerne le
performance in vivo (Battaglini et al, 2000; McKusick et al., 2001) che per quelle post-mortem (Andrighetto et
al., 1993; Gregory, 1998). Lo svezzamento precoce, infatti, pur anticipando lo sviluppo e la funzionalità dei
prestomaci (Baldwin, 2000), se effettuato molto precocemente, può provocare un rallentamento della crescita e
un calo del peso vivo di notevole entità, con ripercussioni negative nella fase d’ingrasso. Tale disagio, però,
potrebbe essere minimizzato da una lenta e graduale sottrazione del latte materno con la messa a disposizione
degli agnelli di fieno e mangime di svezzamento fin dai primi 10-15 giorni di vita.
Considerato che il consumo di alimenti solidi risulta inversamente proporzionale alla quantità di latte
ingerito (Maseda et al., 1985), una sua riduzione, durante l’allattamento, può indurre gli agnelli ad assumere una
maggiore quantità di mangime di svezzamento e di fieno (Lanza e Galvano, 1977; Lanza e Biondi, 1989).
Al fine di approfondire le conoscenze, sulla possibilità di aumentare il consumo di mangime di
svezzamento e di ridurre il costo alimentare dell’agnello da latte, si è ritenuto interessante valutare, nel corso
dell'allattamento naturale, l'effetto, in relazione all’età, delle ore di permanenza dell’agnello con la madre e della
1
mungitura delle pecore, sulle performance produttive dell’agnello, sulla sua capacità di adattamento al mangime
di svezzamento e sulla produzione di latte al secchio, in ovini di razza Comisana.
2. Materiali e metodi
La prova, della durata di 49 giorni, è stata condotta su 61 agnelli di razza Comisana, dell’età di 1-3
giorni, suddivisi in 3 gruppi omogenei, per tipo di parto, sesso e peso vivo alla nascita (4,29kg±0,90ds), di cui
uno utilizzato come gruppo di controllo e gli altri due gruppi definiti sperimentali, sono stati suddivisi ciascuno
ulteriormente in due sottogruppi differenti fra loro per la sola mungitura serale delle pecore.
I gruppi allo studio, in particolare, differivano fra loro per i seguenti trattamenti sperimentali:
- Gruppo T di controllo, gli agnelli venivano mantenuti per l’intera prova con le madri dalle ore 0,00
alle ore 24,00 (24h/d)
- Gruppo I° è stato suddiviso in due sottogruppi (A e B); gli agnelli venivano mantenuti con le madri
fino all’età di 14 giorni, successivamente, a partire dal 15° giorno e fino al termine della prova,
venivano separati dalle stesse nelle ore diurne e ricongiunti ad esse nelle ore notturne dalle ore
20,00 alle ore 8,00. Solo per i soggetti appartenenti al sottogruppo B, al fine di valutare la
possibilità di aumentare la quantità totale di latte da destinare al caseificio, nel corso della
lattazione, e la capacità di adattamento dell’agnello al mangime di svezzamento, è stata praticata la
mungitura serale delle pecore, alle ore 19,30, prima di unire gli agnelli alle rispettive madri.
- Gruppo II° è stato suddiviso in due sottogruppi (C e D); gli agnelli venivano mantenuti con le
madri fino all’età di 28 giorni, per l’intera giornata dalle ore 0,00 alle ore 24,00, in seguito a partire
dal 29° giorno di vita e fino al termine della prova, venivano separati dalle madri seguendo la
stessa procedura adottata per il I° gruppo. Anche per il II° gruppo, relativamente ai soggetti
appartenenti al sottogruppo D, è stato adottato il trattamento previsto per il sottogruppo B.
Tutti gli agnelli, a partire dal 15° giorno di vita, disponevano “ad libitum” di fieno di medica, di acqua e di
mangime di svezzamento pellettato di nostra formulazione; la composizione chimica del latte, rilevata a 14, a 28
ed a 42 giorni di prova, attraverso il prelievo di campioni di latte, del mattino e della sera, nonché quella degli
alimenti solidi somministrati durante la sperimentazione è riportata in tabella 1.
Il prezzo del mangime di svezzamento e del latte ricavato dalla mungitura serale delle pecore, durante
l’allattamento degli agnelli, sono riportati a margine nella tabella 4 relativa ai costi alimentari.
Gli animali, durante la prova, sono stati sottoposti ai seguenti controlli sperimentali: settimanalmente
sono stati rilevati i pesi vivi degli agnelli ed i consumi di latte, con il sistema della doppia pesata, effettuando
nella giornata del controllo due poppate della durata di 1 ora e, precisamente, una al mattino dalle ore 7,00 alle
ore 8,00 e l’altra la sera dalle ore 20,00 alle ore 21,00.
Al fine di valutare la capacità di adattamento degli agnelli al mangime di svezzamento, in relazione al
trattamento sperimentale, è stato effettuato, quotidianamente, il rilievo del consumo di mangime per ciascun
gruppo.
I dati, relativi al peso vivo e all’incremento medio giornaliero, sono stati analizzati mediante analisi di
varianza (ANOVA) a un fattore fisso (trattamento sperimentale) utilizzando la procedura GLM del pacchetto
statistico SPSS (2000); quando il trattamento è risultato significativo, per saggiare le differenze tra le medie, è
stato utilizzato il test di Scheffé.
3. Risultati e discussioni
Il peso vivo e gli accrescimenti giornalieri degli agnelli, nell’intera prova, sono risultati soddisfacenti nei
3 gruppi allo studio e del tutto in linea con i valori normali riscontrati nella razza durante l’allattamento (tabella
2).
Nell’intera prova il peso vivo e gli accrescimenti giornalieri degli agnelli sono stati influenzati
significativamente (P<0,05) dal trattamento sperimentale; in particolare, la differenza è osservata solo
nell’ambito del II gruppo a favore del sottogruppo D, caratterizzato dalla mungitura serale delle pecore rispetto
agli agnelli del sottogruppo C (15,68 kg e 229,2 g/d vs 13,74 kg e 196,1 g/d rispettivamente).
Nessuna differenza statistica, invece, è stata riscontrata, nell’intera prova, nell’ambito degli accrescimenti
giornalieri, tra il gruppo di controllo e i valori medi dei due gruppi sperimentali (I e II), i cui valori sono risultati
compresi, mediamente, tra un minimo di 207,6 g/d (I gruppo) e un massimo di 212,7 g/d (II gruppo).
Tale risultato, apparentemente anomalo, potrebbe essere giustificato da una buona risposta adattativa dei
soggetti, del I e del II gruppo, all’ingestione di mangime di svezzamento (tabella 3) conseguente alla riduzione
del tempo di permanenza degli agnelli con le madri.
Nel corso della prova, inoltre, va rilevata sempre una diminuzione degli accrescimenti in coincidenza
della settimana successiva alla riduzione del tempo di permanenza degli agnelli con le madri e, precisamente, per
il I gruppo i valori sono passati, mediamente, da 205,8 g/d (0-14d) a 185,7 g/d (15-21d) e per il II gruppo, da
206,5 g/d (22-28 d) a 169,3 g/d (29-35d), evidenziando una crisi transitoria di adattamento degli agnelli al
minore tempo di sosta con le madri.
2
Il consumo di latte (tabella 3), come era nelle nostre previsioni, è stato influenzato, nell’intera prova,
significativamente (P<0,01) dal trattamento sperimentale, con valori più elevati nel gruppo di controllo e più
bassi nei sottogruppi B e D con mungitura serale delle pecore (921,6 g/d vs 572,7 g/d e 666,5 g/d,
rispettivamente). Tale risultato, però, non ha influenzato la crescita degli agnelli in quanto alla minore ingestione
di latte ha fatto seguito un aumento dei consumi di mangime di svezzamento che ha compensato le richieste
energetiche degli agnelli (159,2 g/d vs 342,5 g/d e 309,3 g/d, rispettivamente nel gruppo di controllo e nei
sottogruppi B e D). Anche Oskov e Coll. (1973) avevano riscontrato, in agnelli meticci allattati naturalmente,
un aumento dei consumi di mangime in seguito a restrizione del latte.
I consumi di sostanza secca, derivanti dal latte poppato e dal mangime ingerito, si sono attestati
complessivamente, tra i gruppi a confronto, tra un minimo di 309,2 g/d del gruppo di controllo e un massimo di
411,3 g/d per il sottogruppo B; ciò ha comportato, anche, un indice di conversione alimentare della sostanza
secca più favorevole per il gruppo di controllo (1,463 kg S.S./kg accresc.) e peggiore per il sottogruppo B per
l’aumento del consumo di mangime (1,944 kg S.S./kg accresc.).
Nella tabella 4 sono stati riportati il costo alimentare per la produzione dell’agnello da latte, determinato
sulla base del latte poppato e del mangime ingerito dall’agnello nel corso dell’allattamento, la quantità di latte al
secchio ricavato dalla mungitura serale delle pecore e la somma ottenuta dalla vendita del prodotto al caseificio.
Dall’esame della tabella 4 si evince, che i soggetti del gruppo di controllo hanno richiesto, per l’intera
prova, un costo alimentare complessivo (latte poppato e mangime) più elevato (€ 36,562) rispetto ai gruppi
sperimentali I e II e in particolare nei sottogruppi B (€ 24,764) e D (€ 28,073). La valutazione dei costi
alimentari, per la produzione del kg di accrescimento dell’agnello, ha permesso di rilevare nel gruppo di
controllo una spesa di € 3,529 a fronte di una spesa più contenuta del 32,33% e 29,16, rispettivamente, nei
sottogruppi B (€ 2,388/kg accres) e D (€ 2,500/kg accres). Tale risultato, di notevole interesse per l’allevatore, si
è tradotto in un maggior guadagno, per pecora munta di € 16,396 (sottogruppo B) e di € 9,641 (sottogruppo D)
che si è aggiunto all’agnello prodotto dalla pecora durante l’allattamento.
4. Conclusioni
Il trattamento sperimentale ha determinato, come era nelle nostre previsioni, una minore ingestione di
latte, negli agnelli dei due sottogruppi le cui pecore venivano munte la sera, rispetto ai soggetti del gruppo di
controllo; ciò, però, non ha influenzato il peso vivo e la crescita degli agnelli poiché alla riduzione dei consumi
di latte ha fatto seguito un aumento dell’ingestione di mangime grazie, anche, ad un più precoce adattamento
degli stessi all’alimento solido. Tale risultato, di particolare interesse per l’allevatore, si è tradotto in un minor
costo alimentare del kg di accrescimento dell’agnello, nella misura del 32,33% e del 26,16%, rispettivamente,
nei sottogruppi B e D, che ha determinato un ricavo/pecora, per la quota di latte munto e destinato al caseificio,
di € 16,40 e 9,64, in aggiunta all’agnello allevato dalla pecora.
Pertanto, sulla base dei risultati conseguiti, nella pratica zootecnica, è consigliabile:
(a) procedere, durante l’allattamento, al mantenimento degli agnelli con le madri, per l’intera giornata,
fino all’età di 14 e/o 28 giorni e successivamente limitarne il rapporto alle sole ore notturne per 12
ore/giorno;
(b) praticare, quotidianamente, la mungitura serale delle pecore, a partire dal 15 e/o 29 giorno di vita
dell’agnello, prima della ricongiunzione con le rispettive madri, al fine di destinare il latte munto al
caseificio o alla trasformazione aziendale;
(c) disporre sempre, durante l’allattamento degli agnelli, di un buon mangime di svezzamento e di un
buon fieno a partire dal 10 giorno di vita degli stessi.
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4
5
Tabella 1 - Composizione chimica degli alimenti utilizzati durante la sperimentazione (% su
S.S.).
Componenti
Latte di pecora
(%)
Alimenti utilizzati
Mangime di
svezzamento
(%)
Fieno di medica
(%)
Sostanza secca
18,0
90,0
86,7
Proteina grezza
5,5
17,9
16,2
Lattosio
4,8
-
-
Lipidi grezzi
6,8
3,1
2,7
Ceneri
0,9
8,5
8,8
Fibra grezza
-
7,2
31,0
Estrattivi inazotati
-
63,3
41,3
6
Tabella 2 – Pesi vivi ed incrementi giornalieri degli agnelli.
Gruppo (T)
agnelli mantenuti con le madri
da 0-49 d (ore 0-24)
Ani n.
17
II° Gruppo
I° Gruppo
agnelli mantenuti con le madri
da 0-14 d (ore 0-24)
da 15 – 49 d (ore 20-8)
sottogruppo A:
sottogruppo B:
senza mungitura
con mungitura
7
x
agnelli mantenuti con le madri
da 0-28 d (ore 0-24)
da 29 – 49 d (ore 20-8)
sottogruppo C:
sottogruppo D:
senza mungitura
con mungitura
10
17
ES
Effetto
(P)
x
10
mali
Pesi vivi:
0d
kg
4,20
4,14
4,71
4,43
4,13
4,45
4,29
0,077
ns
7d
"
5,78
5,40
6,29a
5,85
5,34b
6,13
5,74
0,099
*
14 d
"
7,23
6,92
7,69
7,31
6,90
7,94
7,42
0,125
ns
21 d
"
8,78
8,19
9,02
8,61
8,31
9,62
8,97
0,155
ns
28 d
"
10,13
9,75
10,37
10,06
9,63a
11,19b
10,41
0,156
*
35 d
"
11,55
11,26
12,00
11,63
10,63A
12,56B
11,60
0,173
**
42 d
"
12,97
12,69
13,66
13,18
12,40a
14,08b
13,24
0,174
*
49 d
"
14,56
14,11
15,08
14,60
13,74a
15,68b
14,71
0,194
*
0-14 d
g/d
216,4
198,6
212,9
205,8
197,9
249,3
223,6
7,45
ns
15-21 d
"
221,4
181,4
190,0
185,7
201,4
240,0
220,7
9,65
ns
22-28 d
"
192,8
222,9
192,9
207,9
188,6
224,3
206,5
7,61
ns
29-35 d
"
202,9a
215,7
232,9A
224,3
142,9Bb
195,7
169,3
8,33
**
36-49 d
"
215,0
203,6
220,0
211,8
222,1
222,9
222,5
7,28
ns
0-49 d
"
211,4
203,5
211,6
207,5
196,1a
229,2b
212,6
3,46
*
Incrementi:
7
** P<0,01; *P<0,05.
Sulla stessa riga, medie seguite da lettere diverse differiscono per P<0,01 (A,B) o per P<0,05 (a,b).
8
Tabella 3 - Consumi giornalieri di latte, di mangime ed indice di conversione della sostanza secca.
Animali:
n.
Consumi di latte:
0-14 d
15-28 d
29-49 d
0-49 d
g.
g.
g.
g.
Gruppo (T)
I° Gruppo
agnelli mantenuti con le
madri da 0-49 d
da 0-49 d (ore 0-24)
agnelli mantenuti con le madri da 0-14 d (ore 0-24)
17
1054,0 ab
759,3ACDa
941,4Aa
921,6Aa
II° Gruppo
agnelli mantenuti con le madri da 0-28 d (ore 0-24)
ES
Effetto (P)
trattamento
1109,3b
589,3DEb
422,9Bce
666,5BCbc
0,470
0,292
0,587
1,034
*
**
**
**
da 15-49 d (ore 20-8)
da 29-49 d (ore 20-8)
sottogruppo A: senza mungitura sottogruppo B: con mungitura sottogruppo C: senza mungitura sottogruppo D: con mungitura
7
10
1125,0ab
849,3Ca
602,9BbCd
822,4ACac
761,4a
546,4BEb
464,3Bbe
572,7Bb
17
1093,6b
787,8Ca
678,1Cd
828,2ACa
10
Consumo di mangime:
15-28 d
29-49 d
15-49 d
g.
g.
g.
96,0
201,3
159,2
100,3
305,9
223,7
170,0
457,5
342,5
80,0
245,3
179,2
135,0
425,5
309,3
-
-
Consumi di sostanza secca:
latte + mangime svezzamento
0-14 d
15-28 d
29-49 d
0-49 d
g.
g.
g.
g.
189,8
223,1
350,6
309,2
202,5
243,1
383,8
349,4
137,1
251,3
495,3
411,3
196,8
213,8
353,9
315,6
199,7
227,6
459,1
398,3
-
-
0,877
1,077
1,662
1,463
1,020
1,203
1,849
1,717
0,644
1,313
2,208
1,944
0,994
1,096
1,808
1,606
0,801
0,981
2,147
1,738
-
-
Indice di conversione della S.S.:
0-14 d
15-28 d
29-49 d
0-49 d
kg/kg incr
kg/kg incr
kg/kg incr
kg/kg incr
9
** P<0,01;*P<0,05.
Sulla stessa riga, medie seguite da lettere diverse differiscono per P<0,01 (A,B,C,D,E) o per P<0,05 (a,b,c,d,e)
10
Tabella 4 - Costo alimentare per la produzione dell'agnello da latte, produzione di latte al secchio e somma ricavata dalla vendita del latte.
I° Gruppo
agnelli mantenuti con le madri da 0-14 d (ore 0,00-24,00) da 15 - 49 d (ore 20,00-8,00)
Gruppo T
agnelli mantenuti con le madri da 0-49 d (ore
0,00-24,00)
sottogruppo A: senza mungitura
COSTO CAPO (Euro)
II° Gruppo
agnelli mantenuti con le madri da 0- 28 d (ore 0,00-24,00) da 29-49 d (ore 20,00-8,00)
sottogruppo B: con mungitura
COSTO CAPO (Euro)
COSTO CAPO (Euro)
sottogruppo C: senza mungitura
latte munto
al
secchio
latte
mangime
poppato1
ingerito2
Animali: n.
Alimentare
complessivo
(latte +
mangime)
kg/
accresc.
latte
poppato1
ingerito2
kg/
accresc.
latte
mangime
poppato1
ingerito2
7
11,513
-
11,513
3,800
12,285
15-28 d
8,291
0,322
8,613
2,970
9,274
29-49 d
15,421
1,015
16,436
3,710
9,875
0-49 d
35,225
1,337
36,562
3,529
31,434
2
mangime
17
0-14 d
1
Alimentare
complessivo
(latte+
mangime)
-
Alimentare
complessivo
(latte+
mangime)
accresc.
euro
latte
mangime
poppato1
ingerito2
Alimentare
complessivo
(latte+
mangime)
10
4,419
8,315
-
8,315
9,611
3,396
5,967
0,572
6,539
2,440
1,542
11,417
2,618
7,605
2,305
9,910
1,879
33,313
3,341
21,887
2,877
24,764
I costi del latte sono riferiti al prezzo di vendita al caseificio: € 0,78/l IVA esclusa
I costi del mangime sono riferiti al prezzo di acquisto dal mangimificio: € 0,24/kg.
kg/
accresc.
latte
mangime
poppato1
ingerito2
17
12,285
0,337
COSTO CAPO (Euro)
2,790
11
-
latte munto
venduto
kg/
kg
sottogruppo D: con mungitura
COSTO CAPO (Euro)
Alimentarec
omplessivo
(latte+
mangime)
al
secchio
venduto
kg
euro
kg/
accresc.
10
-
11,942
-
11,942
2,488
12,113
8,35
6,513
8,603
0,269
8,872
3,250
6,435
2,104
12,67
9,883
11,107
1,236
12,343
3,969
2,388
21,02
16,396
31,652
1,505
33,157
3,465
-
12,113
3,471
-
-
0,454
6,889
2,120
-
-
6,927
2,144
9,071
2,020
12,36
9,641
25,475
2,598
28,073
2,500
12,36
9,641