Palazzo M. et al. - Università di Bologna
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EFFETTO DELLA DURATA DI PERMANENZA DEGLI AGNELLI CON LE MADRI E DELLA MUNGITURA SULLE PERFORMANCE PRODUTTIVE DELL’AGNELLO DA LATTE EFFECTS OF STAYING LENGTH WITH THEIR MOTHERS AND MILKING OF THE EWES ON THE PRODUCTIVE PERFORMANCE IN SUCKLING LAMBS Palazzo M.1, Pizzo R.1, D’Alessandro A.G.2, Casamassima D1. 1 Dipartimento di Scienze Animali, Vegetali e dell’Ambiente - Università degli Studi del Molise, Italia 2 Dipartimento di Progettazione e Gestione dei Sistemi Agro-zootecnici e Forestali, Università di Bari, Italia The experiment, lasted 49 days, was performed on 61 Comisana suckling lambs. The animals were subdivided into three groups: the control group lambs (n° 17) were maintained throughout the day together their mothers, for 49 days; Groups I (n° 17) and II (n° 27) lambs were together their mothers throughout the day until the 14th and 28th day, respectively, after which the permanence with the mothers was restricted at the only night hours (20:00 to 8:00). Each of the two experimental groups (Group I and II) was again divided into two subgroups differing in evening milking of the ewes, which was performed before rejoining them with their suckling lambs. The experimental treatments determined a decrease in sucked milk in the subgroups lambs where the mothers were milked. This lower milk ingestion, however, did not influence the growth of the lambs which increased the intake of fodder. In breeding this resulted in a reduced a less food cost for the growth kg in lamb (32.33 % and 29.16% respectively in the milked subgroups) that determined an income/sheep belonging from milk sale of 16.40 euro and 9.64 euro with ewes evening milking by the reduction of staying length of lamb with mother from 24 to 12 hr/die since 14th and/or 28th days of sucking. Key words: suckling lambs, staying length, productive performance. 1. Premessa I mammiferi stabiliscono un rapporto esclusivo e reciproco con la propria prole subito dopo il parto e nelle prime ore di vita del nascituro (Shillito e Alexander, 1975; Sevi et al., 2001); la suzione si verifica appena dopo la nascita e gioca un ruolo fondamentale nell’instaurarsi del legame materno – filiale soprattutto negli ovini (Nowak et al., 1997). In questa specie tale legame si mantiene stretto nelle prime 4 settimane di vita dell’agnello (Morgan e Arnold, 1974) e se interrotto prima del naturale svezzamento, si ha un incremento delle vocalizzazioni da ambo le parti (Alexander, 1977; Cockram et al., 1993; Ferreira et al., 2000). Negli ovini, la produzione di latte è un fattore determinante per il mantenimento del rapporto madrefiglio, la sua diminuzione, infatti, porta ad un allontanamento di entrambi i partner (Orgeur et al., 1998). La frequenza e la durata della suzione, decrescono dopo 4 o 5 settimane di vita dell’agnello e progressivamente la madre la ostacola portando entrambi ad una maggiore indipendenza (Gordon e Siegmann, 1991); lo svezzamento naturale, quindi, non sembra avere nessuna apparente conseguenza negativa sia sulle pecore che sugli agnelli. Contrariamente lo svezzamento precoce, imposto dall’allevatore, rappresenta la combinazione di uno stress emozionale, per la separazione dalla madre e nutrizionale per il cambiamento del regime alimentare (Napolitano e Coll. 1999). Anche con l’adozione della tecnica dell’allattamento artificiale si osserva, nel passaggio dalla fase colostrale al latte artificiale, uno stato di stress negli agnelli di natura psicologica conseguente alla rottura del legame materno – filiale (Napolitano et al., 2000). Sevi e Coll. (1999; 2001) hanno osservato, in agnelli allattati artificialmente, una diminuzione dello stress psicologico-alimentare, effettuando un passaggio graduale dal latte materno a quello ricostituito, con l’impiego di un latte misto (naturale e artificiale). E’ noto che lo stress riduce il potenziale produttivo degli animali di interesse zootecnico e la tecnica di allattamento artificiale, praticata negli ovini, ha spesso portato a risultati contraddittori sia per quanto concerne le performance in vivo (Battaglini et al, 2000; McKusick et al., 2001) che per quelle post-mortem (Andrighetto et al., 1993; Gregory, 1998). Lo svezzamento precoce, infatti, pur anticipando lo sviluppo e la funzionalità dei prestomaci (Baldwin, 2000), se effettuato molto precocemente, può provocare un rallentamento della crescita e un calo del peso vivo di notevole entità, con ripercussioni negative nella fase d’ingrasso. Tale disagio, però, potrebbe essere minimizzato da una lenta e graduale sottrazione del latte materno con la messa a disposizione degli agnelli di fieno e mangime di svezzamento fin dai primi 10-15 giorni di vita. Considerato che il consumo di alimenti solidi risulta inversamente proporzionale alla quantità di latte ingerito (Maseda et al., 1985), una sua riduzione, durante l’allattamento, può indurre gli agnelli ad assumere una maggiore quantità di mangime di svezzamento e di fieno (Lanza e Galvano, 1977; Lanza e Biondi, 1989). Al fine di approfondire le conoscenze, sulla possibilità di aumentare il consumo di mangime di svezzamento e di ridurre il costo alimentare dell’agnello da latte, si è ritenuto interessante valutare, nel corso dell'allattamento naturale, l'effetto, in relazione all’età, delle ore di permanenza dell’agnello con la madre e della 1 mungitura delle pecore, sulle performance produttive dell’agnello, sulla sua capacità di adattamento al mangime di svezzamento e sulla produzione di latte al secchio, in ovini di razza Comisana. 2. Materiali e metodi La prova, della durata di 49 giorni, è stata condotta su 61 agnelli di razza Comisana, dell’età di 1-3 giorni, suddivisi in 3 gruppi omogenei, per tipo di parto, sesso e peso vivo alla nascita (4,29kg±0,90ds), di cui uno utilizzato come gruppo di controllo e gli altri due gruppi definiti sperimentali, sono stati suddivisi ciascuno ulteriormente in due sottogruppi differenti fra loro per la sola mungitura serale delle pecore. I gruppi allo studio, in particolare, differivano fra loro per i seguenti trattamenti sperimentali: - Gruppo T di controllo, gli agnelli venivano mantenuti per l’intera prova con le madri dalle ore 0,00 alle ore 24,00 (24h/d) - Gruppo I° è stato suddiviso in due sottogruppi (A e B); gli agnelli venivano mantenuti con le madri fino all’età di 14 giorni, successivamente, a partire dal 15° giorno e fino al termine della prova, venivano separati dalle stesse nelle ore diurne e ricongiunti ad esse nelle ore notturne dalle ore 20,00 alle ore 8,00. Solo per i soggetti appartenenti al sottogruppo B, al fine di valutare la possibilità di aumentare la quantità totale di latte da destinare al caseificio, nel corso della lattazione, e la capacità di adattamento dell’agnello al mangime di svezzamento, è stata praticata la mungitura serale delle pecore, alle ore 19,30, prima di unire gli agnelli alle rispettive madri. - Gruppo II° è stato suddiviso in due sottogruppi (C e D); gli agnelli venivano mantenuti con le madri fino all’età di 28 giorni, per l’intera giornata dalle ore 0,00 alle ore 24,00, in seguito a partire dal 29° giorno di vita e fino al termine della prova, venivano separati dalle madri seguendo la stessa procedura adottata per il I° gruppo. Anche per il II° gruppo, relativamente ai soggetti appartenenti al sottogruppo D, è stato adottato il trattamento previsto per il sottogruppo B. Tutti gli agnelli, a partire dal 15° giorno di vita, disponevano “ad libitum” di fieno di medica, di acqua e di mangime di svezzamento pellettato di nostra formulazione; la composizione chimica del latte, rilevata a 14, a 28 ed a 42 giorni di prova, attraverso il prelievo di campioni di latte, del mattino e della sera, nonché quella degli alimenti solidi somministrati durante la sperimentazione è riportata in tabella 1. Il prezzo del mangime di svezzamento e del latte ricavato dalla mungitura serale delle pecore, durante l’allattamento degli agnelli, sono riportati a margine nella tabella 4 relativa ai costi alimentari. Gli animali, durante la prova, sono stati sottoposti ai seguenti controlli sperimentali: settimanalmente sono stati rilevati i pesi vivi degli agnelli ed i consumi di latte, con il sistema della doppia pesata, effettuando nella giornata del controllo due poppate della durata di 1 ora e, precisamente, una al mattino dalle ore 7,00 alle ore 8,00 e l’altra la sera dalle ore 20,00 alle ore 21,00. Al fine di valutare la capacità di adattamento degli agnelli al mangime di svezzamento, in relazione al trattamento sperimentale, è stato effettuato, quotidianamente, il rilievo del consumo di mangime per ciascun gruppo. I dati, relativi al peso vivo e all’incremento medio giornaliero, sono stati analizzati mediante analisi di varianza (ANOVA) a un fattore fisso (trattamento sperimentale) utilizzando la procedura GLM del pacchetto statistico SPSS (2000); quando il trattamento è risultato significativo, per saggiare le differenze tra le medie, è stato utilizzato il test di Scheffé. 3. Risultati e discussioni Il peso vivo e gli accrescimenti giornalieri degli agnelli, nell’intera prova, sono risultati soddisfacenti nei 3 gruppi allo studio e del tutto in linea con i valori normali riscontrati nella razza durante l’allattamento (tabella 2). Nell’intera prova il peso vivo e gli accrescimenti giornalieri degli agnelli sono stati influenzati significativamente (P<0,05) dal trattamento sperimentale; in particolare, la differenza è osservata solo nell’ambito del II gruppo a favore del sottogruppo D, caratterizzato dalla mungitura serale delle pecore rispetto agli agnelli del sottogruppo C (15,68 kg e 229,2 g/d vs 13,74 kg e 196,1 g/d rispettivamente). Nessuna differenza statistica, invece, è stata riscontrata, nell’intera prova, nell’ambito degli accrescimenti giornalieri, tra il gruppo di controllo e i valori medi dei due gruppi sperimentali (I e II), i cui valori sono risultati compresi, mediamente, tra un minimo di 207,6 g/d (I gruppo) e un massimo di 212,7 g/d (II gruppo). Tale risultato, apparentemente anomalo, potrebbe essere giustificato da una buona risposta adattativa dei soggetti, del I e del II gruppo, all’ingestione di mangime di svezzamento (tabella 3) conseguente alla riduzione del tempo di permanenza degli agnelli con le madri. Nel corso della prova, inoltre, va rilevata sempre una diminuzione degli accrescimenti in coincidenza della settimana successiva alla riduzione del tempo di permanenza degli agnelli con le madri e, precisamente, per il I gruppo i valori sono passati, mediamente, da 205,8 g/d (0-14d) a 185,7 g/d (15-21d) e per il II gruppo, da 206,5 g/d (22-28 d) a 169,3 g/d (29-35d), evidenziando una crisi transitoria di adattamento degli agnelli al minore tempo di sosta con le madri. 2 Il consumo di latte (tabella 3), come era nelle nostre previsioni, è stato influenzato, nell’intera prova, significativamente (P<0,01) dal trattamento sperimentale, con valori più elevati nel gruppo di controllo e più bassi nei sottogruppi B e D con mungitura serale delle pecore (921,6 g/d vs 572,7 g/d e 666,5 g/d, rispettivamente). Tale risultato, però, non ha influenzato la crescita degli agnelli in quanto alla minore ingestione di latte ha fatto seguito un aumento dei consumi di mangime di svezzamento che ha compensato le richieste energetiche degli agnelli (159,2 g/d vs 342,5 g/d e 309,3 g/d, rispettivamente nel gruppo di controllo e nei sottogruppi B e D). Anche Oskov e Coll. (1973) avevano riscontrato, in agnelli meticci allattati naturalmente, un aumento dei consumi di mangime in seguito a restrizione del latte. I consumi di sostanza secca, derivanti dal latte poppato e dal mangime ingerito, si sono attestati complessivamente, tra i gruppi a confronto, tra un minimo di 309,2 g/d del gruppo di controllo e un massimo di 411,3 g/d per il sottogruppo B; ciò ha comportato, anche, un indice di conversione alimentare della sostanza secca più favorevole per il gruppo di controllo (1,463 kg S.S./kg accresc.) e peggiore per il sottogruppo B per l’aumento del consumo di mangime (1,944 kg S.S./kg accresc.). Nella tabella 4 sono stati riportati il costo alimentare per la produzione dell’agnello da latte, determinato sulla base del latte poppato e del mangime ingerito dall’agnello nel corso dell’allattamento, la quantità di latte al secchio ricavato dalla mungitura serale delle pecore e la somma ottenuta dalla vendita del prodotto al caseificio. Dall’esame della tabella 4 si evince, che i soggetti del gruppo di controllo hanno richiesto, per l’intera prova, un costo alimentare complessivo (latte poppato e mangime) più elevato (€ 36,562) rispetto ai gruppi sperimentali I e II e in particolare nei sottogruppi B (€ 24,764) e D (€ 28,073). La valutazione dei costi alimentari, per la produzione del kg di accrescimento dell’agnello, ha permesso di rilevare nel gruppo di controllo una spesa di € 3,529 a fronte di una spesa più contenuta del 32,33% e 29,16, rispettivamente, nei sottogruppi B (€ 2,388/kg accres) e D (€ 2,500/kg accres). Tale risultato, di notevole interesse per l’allevatore, si è tradotto in un maggior guadagno, per pecora munta di € 16,396 (sottogruppo B) e di € 9,641 (sottogruppo D) che si è aggiunto all’agnello prodotto dalla pecora durante l’allattamento. 4. Conclusioni Il trattamento sperimentale ha determinato, come era nelle nostre previsioni, una minore ingestione di latte, negli agnelli dei due sottogruppi le cui pecore venivano munte la sera, rispetto ai soggetti del gruppo di controllo; ciò, però, non ha influenzato il peso vivo e la crescita degli agnelli poiché alla riduzione dei consumi di latte ha fatto seguito un aumento dell’ingestione di mangime grazie, anche, ad un più precoce adattamento degli stessi all’alimento solido. Tale risultato, di particolare interesse per l’allevatore, si è tradotto in un minor costo alimentare del kg di accrescimento dell’agnello, nella misura del 32,33% e del 26,16%, rispettivamente, nei sottogruppi B e D, che ha determinato un ricavo/pecora, per la quota di latte munto e destinato al caseificio, di € 16,40 e 9,64, in aggiunta all’agnello allevato dalla pecora. Pertanto, sulla base dei risultati conseguiti, nella pratica zootecnica, è consigliabile: (a) procedere, durante l’allattamento, al mantenimento degli agnelli con le madri, per l’intera giornata, fino all’età di 14 e/o 28 giorni e successivamente limitarne il rapporto alle sole ore notturne per 12 ore/giorno; (b) praticare, quotidianamente, la mungitura serale delle pecore, a partire dal 15 e/o 29 giorno di vita dell’agnello, prima della ricongiunzione con le rispettive madri, al fine di destinare il latte munto al caseificio o alla trasformazione aziendale; (c) disporre sempre, durante l’allattamento degli agnelli, di un buon mangime di svezzamento e di un buon fieno a partire dal 10 giorno di vita degli stessi. 5. Bibliografia ANDRIGHETTO, I., BAILONI, L., ANDREOLI, D. (1993). Impiego di succedanei acidificati del latte nella produzione dell’agnello leggero: osservazioni preliminari e comparazione con una tecnica di allattamento naturale. Zoot. Nutr. Anim., 3, 169. ALEXANDER, G. (1977). Role of auditory cues in mutual recognition between ewes and lambs in Merino sheep. Appl. Anim. Ethol., 3, 65. BALDWIN, R. (2000). Sheep gastrointestinal development in response to different dietary treatments. Small Rum. Res., 35, 39. BATTAGLINI, L.M., BIANCHI, M., FORTINA, R., MIMOSI, A. (2000). Tecniche di allattamento naturale o artificiale per agnelli di razza Delle Langhe. Atti XIV Conv. SIPAOC, Vietri sul mare (SA) 18-21 ottobre, 351. COCKRAM, M.S., IMLAH,P., GODDARD, P.J., HARKISS, G.D., WARAN, N.K. (1993). The behavioural, endocrine and leucocyte response of ewes to repeated removal of lambs before the age of natural weaning. Appl. Anim. Behav. Sci., 38, 127. 3 FERREIRA, G., TERRAZZAS, A., POINDRON, P., NOWAK, R., ORGEUR, P., LEVY, F. (2000). Learning of olfactory cues is not necessary for early lamb recognition by the mother. Physiology & Behavior, 69, 405. GORDON, K., SIEGMANN, M. (1991). Suckling behavior of ewes in early lactation. Physiol. Behav., 50, 1079. GREGORY, N.G. (1998). In: Animal welfare and meat science. New York: CABI Publishing. LANZA, A., BIONDI, L. (1989). Moderne vedute sull’allevamento degli agnelli. XXIV Simposio Internazionale di Zootecnia, 105. LANZA, A., GALVANO, G. (1977). Svezzamento brusco a 28 e 35 di giorni di agnelli di razza Comisana in allattamento naturale con miscele a diverso livello proteico. Zoot. Nutr. Anim., 3, 53. MASEDA, F., CANEQUE, V., GALVEZ, J. F. (1985). Artificial feeding and fatting of Mancha lambs. 1. Effect of quantity of milk ingested during artificial feeding on voluntary intake of solid feed. Nutr. Astr. Reviews, Series B, 55, 7. McKUSICK, B.C., THOMAS, D.L., BERGER, M. (2001). Effect of weaning system on commercial milk production and lamb growth of east friesian dairy sheep. J. Dairy Sci., 84 (7), 1660. MORGAN, P.D., ARNOLD, G.W. (1974). Behavioural relationships between merino ewes and lambs during the four weeks after birth. Anim. Prod., 19, 169. NAPOLITANO, F., BRAGHIERI, A., CIFUNI, G.F., MONTEMURRO, N., GIROLAMI, A. (2000). Allevamento biologico e benessere di agnelli lattanti. XIV Congr. Naz. SIPAOC, Vietri sul Mare (SA), 18-21 ottobre, 405. NAPOLITANO, F., CIFUNI, G.F., MONTEMURRO, N., RIVIEZZI, A.M., GIROLAMI, A. (1999). Allattamento artificiale: benessere degli agnelli e qualità della carne. Atti Conv. Naz. ‘Parliamo di … benessere e allevamento animale’. Fossano (CN), 14-15 ottobre, 121. NOWAK, R., MURPHY, T.M., LINDSAY, D.R., ALSTER, P., ANDERSON, R., UVNAS-MOBERG, K. (1997). Development of a preferential relationship with the mother by the newborn lamb: importance of the sucking activity. Physiology & Behavior, 62, 681. ORGEUR, P., MAVRIC, N., YVORE, P., BERNARD, S., NOWAK, R., SCHAAL, B., LEVY, F. (1998). Artificial weaning in sheep: consequences on behavioural, hormonal and immuno – pathological indicators of welfare. Appl. Anim. Behav. Sci., 58, 87. ORSKOV E.R., FRASER C., GILL J.C. (1973). A note on the effect of time of weaning and weight at slaughter on feed utilisation of intensively fed lambs. Anim. Prod. 16, 311. SEVI, A., NAPOLITANO, F., CASAMASSIMA, D., DELL’AQUILA, S., BELLITTI, A., ANNICCHIARICO, G. (1999). Riduzione dello stress nell’agnello allattato artificialmente attraverso il passaggio graduale dal latte materno a quello ricostituito. Atti Conv. Naz. ‘Parliamo di …. benessere e allevamento animale’. Fossano (CN), 14-15 ottobre, 167. SEVI, A., NAPOLITANO, F., CAROPRESE, M., ALBENZIO, M., ANNICCHIARICO, G., MUSCIO, A. (2001). Carenze di cure materne e benessere dell’agnello. Atti Conv. Naz. ‘Parliamo di …. zootecnia e sviluppo sostenibile’. Fossano (CN), 11-12 ottobre, 91. SHILLITO, E., ALEXANDER, G. (1975). Mutual recognition amongst ewes and lambs of four breeds of sheep. Appl. Anim. Ethol., 1, 151. 4 5 Tabella 1 - Composizione chimica degli alimenti utilizzati durante la sperimentazione (% su S.S.). Componenti Latte di pecora (%) Alimenti utilizzati Mangime di svezzamento (%) Fieno di medica (%) Sostanza secca 18,0 90,0 86,7 Proteina grezza 5,5 17,9 16,2 Lattosio 4,8 - - Lipidi grezzi 6,8 3,1 2,7 Ceneri 0,9 8,5 8,8 Fibra grezza - 7,2 31,0 Estrattivi inazotati - 63,3 41,3 6 Tabella 2 – Pesi vivi ed incrementi giornalieri degli agnelli. Gruppo (T) agnelli mantenuti con le madri da 0-49 d (ore 0-24) Ani n. 17 II° Gruppo I° Gruppo agnelli mantenuti con le madri da 0-14 d (ore 0-24) da 15 – 49 d (ore 20-8) sottogruppo A: sottogruppo B: senza mungitura con mungitura 7 x agnelli mantenuti con le madri da 0-28 d (ore 0-24) da 29 – 49 d (ore 20-8) sottogruppo C: sottogruppo D: senza mungitura con mungitura 10 17 ES Effetto (P) x 10 mali Pesi vivi: 0d kg 4,20 4,14 4,71 4,43 4,13 4,45 4,29 0,077 ns 7d " 5,78 5,40 6,29a 5,85 5,34b 6,13 5,74 0,099 * 14 d " 7,23 6,92 7,69 7,31 6,90 7,94 7,42 0,125 ns 21 d " 8,78 8,19 9,02 8,61 8,31 9,62 8,97 0,155 ns 28 d " 10,13 9,75 10,37 10,06 9,63a 11,19b 10,41 0,156 * 35 d " 11,55 11,26 12,00 11,63 10,63A 12,56B 11,60 0,173 ** 42 d " 12,97 12,69 13,66 13,18 12,40a 14,08b 13,24 0,174 * 49 d " 14,56 14,11 15,08 14,60 13,74a 15,68b 14,71 0,194 * 0-14 d g/d 216,4 198,6 212,9 205,8 197,9 249,3 223,6 7,45 ns 15-21 d " 221,4 181,4 190,0 185,7 201,4 240,0 220,7 9,65 ns 22-28 d " 192,8 222,9 192,9 207,9 188,6 224,3 206,5 7,61 ns 29-35 d " 202,9a 215,7 232,9A 224,3 142,9Bb 195,7 169,3 8,33 ** 36-49 d " 215,0 203,6 220,0 211,8 222,1 222,9 222,5 7,28 ns 0-49 d " 211,4 203,5 211,6 207,5 196,1a 229,2b 212,6 3,46 * Incrementi: 7 ** P<0,01; *P<0,05. Sulla stessa riga, medie seguite da lettere diverse differiscono per P<0,01 (A,B) o per P<0,05 (a,b). 8 Tabella 3 - Consumi giornalieri di latte, di mangime ed indice di conversione della sostanza secca. Animali: n. Consumi di latte: 0-14 d 15-28 d 29-49 d 0-49 d g. g. g. g. Gruppo (T) I° Gruppo agnelli mantenuti con le madri da 0-49 d da 0-49 d (ore 0-24) agnelli mantenuti con le madri da 0-14 d (ore 0-24) 17 1054,0 ab 759,3ACDa 941,4Aa 921,6Aa II° Gruppo agnelli mantenuti con le madri da 0-28 d (ore 0-24) ES Effetto (P) trattamento 1109,3b 589,3DEb 422,9Bce 666,5BCbc 0,470 0,292 0,587 1,034 * ** ** ** da 15-49 d (ore 20-8) da 29-49 d (ore 20-8) sottogruppo A: senza mungitura sottogruppo B: con mungitura sottogruppo C: senza mungitura sottogruppo D: con mungitura 7 10 1125,0ab 849,3Ca 602,9BbCd 822,4ACac 761,4a 546,4BEb 464,3Bbe 572,7Bb 17 1093,6b 787,8Ca 678,1Cd 828,2ACa 10 Consumo di mangime: 15-28 d 29-49 d 15-49 d g. g. g. 96,0 201,3 159,2 100,3 305,9 223,7 170,0 457,5 342,5 80,0 245,3 179,2 135,0 425,5 309,3 - - Consumi di sostanza secca: latte + mangime svezzamento 0-14 d 15-28 d 29-49 d 0-49 d g. g. g. g. 189,8 223,1 350,6 309,2 202,5 243,1 383,8 349,4 137,1 251,3 495,3 411,3 196,8 213,8 353,9 315,6 199,7 227,6 459,1 398,3 - - 0,877 1,077 1,662 1,463 1,020 1,203 1,849 1,717 0,644 1,313 2,208 1,944 0,994 1,096 1,808 1,606 0,801 0,981 2,147 1,738 - - Indice di conversione della S.S.: 0-14 d 15-28 d 29-49 d 0-49 d kg/kg incr kg/kg incr kg/kg incr kg/kg incr 9 ** P<0,01;*P<0,05. Sulla stessa riga, medie seguite da lettere diverse differiscono per P<0,01 (A,B,C,D,E) o per P<0,05 (a,b,c,d,e) 10 Tabella 4 - Costo alimentare per la produzione dell'agnello da latte, produzione di latte al secchio e somma ricavata dalla vendita del latte. I° Gruppo agnelli mantenuti con le madri da 0-14 d (ore 0,00-24,00) da 15 - 49 d (ore 20,00-8,00) Gruppo T agnelli mantenuti con le madri da 0-49 d (ore 0,00-24,00) sottogruppo A: senza mungitura COSTO CAPO (Euro) II° Gruppo agnelli mantenuti con le madri da 0- 28 d (ore 0,00-24,00) da 29-49 d (ore 20,00-8,00) sottogruppo B: con mungitura COSTO CAPO (Euro) COSTO CAPO (Euro) sottogruppo C: senza mungitura latte munto al secchio latte mangime poppato1 ingerito2 Animali: n. Alimentare complessivo (latte + mangime) kg/ accresc. latte poppato1 ingerito2 kg/ accresc. latte mangime poppato1 ingerito2 7 11,513 - 11,513 3,800 12,285 15-28 d 8,291 0,322 8,613 2,970 9,274 29-49 d 15,421 1,015 16,436 3,710 9,875 0-49 d 35,225 1,337 36,562 3,529 31,434 2 mangime 17 0-14 d 1 Alimentare complessivo (latte+ mangime) - Alimentare complessivo (latte+ mangime) accresc. euro latte mangime poppato1 ingerito2 Alimentare complessivo (latte+ mangime) 10 4,419 8,315 - 8,315 9,611 3,396 5,967 0,572 6,539 2,440 1,542 11,417 2,618 7,605 2,305 9,910 1,879 33,313 3,341 21,887 2,877 24,764 I costi del latte sono riferiti al prezzo di vendita al caseificio: € 0,78/l IVA esclusa I costi del mangime sono riferiti al prezzo di acquisto dal mangimificio: € 0,24/kg. kg/ accresc. latte mangime poppato1 ingerito2 17 12,285 0,337 COSTO CAPO (Euro) 2,790 11 - latte munto venduto kg/ kg sottogruppo D: con mungitura COSTO CAPO (Euro) Alimentarec omplessivo (latte+ mangime) al secchio venduto kg euro kg/ accresc. 10 - 11,942 - 11,942 2,488 12,113 8,35 6,513 8,603 0,269 8,872 3,250 6,435 2,104 12,67 9,883 11,107 1,236 12,343 3,969 2,388 21,02 16,396 31,652 1,505 33,157 3,465 - 12,113 3,471 - - 0,454 6,889 2,120 - - 6,927 2,144 9,071 2,020 12,36 9,641 25,475 2,598 28,073 2,500 12,36 9,641