Turismo alberghiero in Ticino - O-Tur

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Turismo alberghiero in Ticino - O-Tur
06.05.2015
Anno: III
Numero: IX
Autori: Igor Sarman
Andrea Pellegrini
Stefano Scagnolari
Turismo alberghiero in Ticino
RAPPORTO TREND ANNO TURISTICO 2014
O-Tur
Via Maderno, 24 -CP4361
CH-6904 Lugano
www.otur.usi.ch
[email protected]
Indice dei Contenuti
Introduzione __________________________________________________________________________1
Analisi della domanda __________________________________________________________________3
Lo sviluppo della domanda di turismo___________________________________________________ 3
La domanda nella stagione estiva 2014 _________________________________________________ 5
I principali mercati di origine ________________________________________________________ 7
Le categorie di alloggio ____________________________________________________________ 9
Le Organizzazioni Turistiche Regionali _______________________________________________ 13
La domanda nella stagione invernale 2014 ______________________________________________ 16
Analisi dell’offerta ____________________________________________________________________21
Lo sviluppo dell’offerta di turismo _____________________________________________________ 21
L’offerta nell’anno 2014 ____________________________________________________________ 22
L’offerta nella stagione estiva 2014____________________________________________________ 22
Le categorie di alloggio ___________________________________________________________ 23
Le Organizzazioni Turistiche Regionali _______________________________________________ 24
I tassi di occupazione dei letti ______________________________________________________ 25
Conclusioni __________________________________________________________________________28
Appendice __________________________________________________________________________32
Contatti_____________________________________________________________________________34
Osservatorio del Turismo _______________________________________________________________34
Introduzione
Pg. 01
Introduzione
Il Rapporto Trend dell’Osservatorio del Turismo ha lo scopo di analizzare l’andamento della
domanda e dell’offerta di turismo nel canton Ticino. La presente edizione esamina le
performance del settore alberghiero ticinese nell’anno turistico 2014 (novembre 2013-ottobre
2014), concentrandosi soprattutto sul periodo di maggior affluenza dei visitatori, la stagione
estiva. I dati presi in esame sono quelli definitivi che vengono raccolti e rilasciati dall’Ufficio
Federale di Statistica (UST) e fanno rifermento ad hotel e case di cura (il settore alberghiero
secondo la definizione di UST). Domanda e offerta di turismo vengono confrontate, sul breve
periodo, con i dati relativi all’anno turistico precedente (il 2013) mentre, per il medio periodo, si
considera la media quinquennale degli anni turistici che vanno dal 2009 al 2013.
Il presente lavoro racchiude in due capitoli l’analisi delle due componenti del settore turistico
ticinese: la domanda e l’offerta.
La sezione dedicata alla domanda occupa la maggior parte del rapporto e, dopo un’analisi
riservata all’andamento di lungo periodo di arrivi e presenze di turisti, il capitolo a sua volta si
suddivide in due sezioni distinte, una per la domanda estiva ed una per quella invernale. Inoltre,
l’analisi dei dati sulla domanda scende nel dettaglio dei diversi mercati di provenienza,
proponendo un’analisi approfondita dei mercati storici del turismo ticinese (Svizzera, Germania
e Italia) e osservando anche alcuni segmenti minori che negli ultimi anni hanno suscitato un certo
interesse dato il loro potenziale. Di seguito vengono esaminate le presenze per le singole
categorie di alloggio e, infine, le performance del 2014 da parte delle quattro Organizzazioni
Turistiche Regionali (OTR) di recente formazione. Per le categorie di alloggio e le OTR, il rapporto
presenta anche l’andamento di medio periodo a seconda di alcuni mercati di provenienza degli
ospiti.
Per quanto riguarda l’offerta, il rapporto discerne tra offerta recensita e disponibile,
concentrando l’attenzione sul numero di stabilimenti e sul numero di letti. Il capitolo dedicato
illustra, in un’unica sezione, prima una panoramica complessiva di lungo periodo e, a seguire, lo
stato nel corso della stagione estiva appena trascorsa per quanto riguarda le categorie di alloggio
e le quattro organizzazioni turistiche locali. All’interno del capitolo legato all’offerta vengono
presentati anche i dati relativi alla permanenza media degli ospiti.
In estrema sintesi, per quanto concerne i risulati ottenuti dalla piazza turistica ticinese si è
osservata una riduzione di circa 31mila unità pari ad una variazione negativa del 2,9% nel
numero di arrivi e una riduzione di circa 85mila unità (-3,5%) nel numero di pernottamenti.
Pg. 02
Introduzione
Osservando l’anno turistico appena trascorso è noto agli operatori del settore e non che il meteo
è stato il vero e proprio protagonista in negativo. A conferma di ciò, secondo le analisi rilasciate
dall’Ufficio federale di meteorologia e climatologia (MeteoSvizzera) il Ticino ha vissuto un’estate
praticamente assente, con temperature basse, precipitazioni abbondanti e scarso
soleggiamento. Questo ha inciso fortemente sui risultati della stagione causando una
contrazione dei principali indicatori della domanda di turismo. Al contrario, la stagione invernale,
pur non brillante, si è mantenuta in linea con quanto fatto negli anni immediatamente
precedenti al 2014, mostrando un piccolo aumento. Rispetto agli anni precedenti, l’anno
turistico 2014 riesce a far meglio del 2012, il punto più basso della storia turistica cantonale, ma
rappresenta un battuta d’arresto dopo la ripresa registrata nel 2013. Al pari della domanda,
anche l’offerta ha subito un calo nel breve periodo - calo che è ormai costante da un decennio a
questa parte. Il numero di stabilimenti recensiti è diminuito passando da 384 a 361 e la riduzione
maggiore (58% circa dela variazione totale) ha interessato le strutture senza stelle. In aggregato,
gli hotel con 1 e 2 stelle sono diminuiti di sette unità e si è ridotto di un’unità il numero di 5 stelle
(oggi pari a 10). Al contrario, non è variato il numero di hotel a 4 stelle (27 in tutto il Ticino).
Analisi della domanda
Pg. 03
Analisi della domanda
Nel presente capitolo del Rapporto Trend viene presa in esame la domanda di turismo
alberghiero in Ticino. Dopo una prima sezione in cui viene analizzato l’andamento di lungo
periodo, il capitolo prosegue con la distinzione tra stagione estiva e stagione invernale,
riservando un’attenzione particolare alla prima. Le analisi proposte fanno riferimento all’ultimo
anno turistico, il 2014, ed al confronto con il recente passato e verranno approfonditi i dati che
si riferiscono ai diversi mercati di origine dei turisti, alle diverse categorie di alloggio e alle quattro
Organizzazione Turistiche Regionali ticinesi.
Lo sviluppo della domanda di turismo
Soprattutto negli ultimi anni, l’andamento della domanda di turismo alberghiero in Ticino è stato
caratterizzato da periodi segnati da risultati non sempre positivi o all’altezza delle aspettative. Il
2014, preceduto da un anno relativamente positivo per il turismo Ticinese, è stato purtroppo
afflitto da una condizione metereologica estremamente difficile, in particolare da un’estate
pressoché assente, e questo ha inciso fortemente sulla domanda di turismo.
L’anno turistico 2014 ha fatto registrare 1'078'548 arrivi, in calo di circa 31mila unità (-2.9%)
rispetto all’anno precedente. Se confrontata con gli anni migliori del settore, la performance del
2014 risulta essere deficitaria (per quanto vada osservato che gli arrivi, nel corso degli anni,
hanno oscillato attorno ad un valore relativamente stazionario tra 1milione e 1milione 250mila
unità). Prendendo come benchmark il 2007 si osserva che il 2014 ha fatto registrare un calo negli
Il ciclo negativo
nell’andamento degli arrivi
iniziato nel 2008 si è
interrotto con la buona
performance del 2013.
Purtroppo, una delle estati
più fredde e bagnate degli
ultimi decenni ha riportato
il settore in territorio
negativo nel 2014
arrivi pari all’11.0%, oltre 130mila visitatori in meno (figura 1.1).
Figura 1.1 - Andamento degli arrivi, anno turistico
1'250'000
2014; 1'078'548
1'000'000
750'000
2013; 1'110'472
500'000
250'000
0
Nonostante il cattivo andamento del periodo estivo (il dettaglio è presentato nella sezione
successiva), nel 2014 la domanda di turismo alberghiero si è mantenuta comunque sopra il livello
del 2012, vero e proprio annus horribilis per il turismo del cantone e, se si osserva il trend di
lungo periodo, si può notare come il numero di arrivi nel cantone abbia mantenuto una certa
Analisi della domanda
Pg. 04
stazionarietà alternando ciclicamente periodi di espansione e di contrazione della durata di 4-6
anni.
L’andamento dei pernottamenti condivide molte delle dinamiche osservate negli gli arrivi, ma vi
sono anche differenze che vale la pena sottolineare. La figura 1.2 riporta il trend del numero di
pernottamenti alberghieri: nel 2014 questi sono stati 2'318'717 e, rispetto all’anno precedente,
sono diminuiti di 85'085 unità, per un calo del 3.5%.
Figura 1.2 - Andamento dei pernottamenti, anno turistico
3'000'000
2014; 2'318'717
2'400'000
1'800'000
2013; 2'403'802
1'200'000
600'000
0
Anche in questo caso si osserva un’alternanza ciclica fra periodi di espansione e contrazione, ma
il trend di lungo periodo delle presenze ha una tendenza negativa la quale, confrontata con la
sostanziale stabilità degli arrivi, è segno di una ridotta permanenza media a destinazione.
Dall’anno turistico 1993 il calo dei pernottamenti è stato pari al 25%.
Figura 1.3 - Arrivi, pernottamenti e permanenza media, numeri indice base 1993, anno turistico
130.0%
In circa vent’anni la
permanenza media di un
visitatore a destinazione è
diminuita di quasi un
giorno
120.0%
110.0%
100.0%
90.0%
80.0%
70.0%
arrivi
pernottamenti
permanenza media
La figura 1.3 presenta congiuntamente i numeri indice relativi agli arrivi, ai pernottamenti ed alla
permanenza media, adottando come base del confronto la stagione estiva del 1993. Nonostante
gli alti e i bassi che caratterizzano la domanda di turismo alberghiero in Ticino, ciò che negli anni
è rimasto pressoché costante è il tasso di riduzione della permanenza media (quest’ultima
Analisi della domanda
Pg. 05
calcolata come rapporto tra numero di pernottamenti e numero di arrivi): questa, infatti, dal
1993 è diminuita del 23.3%, passando da quasi 3 giorni a poco più di 2. Secondo l’Organizzazione
mondiale del turismo (UNWTO), quella della contrazione della durata media delle vacanze è un
fenomeno che caratterizza in maniera generalizzata il turismo dei giorni nostri. Da diversi anni,
infatti, si osserva un aumento delle persone che decide di frammentare in più occasioni di
vacanza i giorni a loro disposizione per le ferie. La vacanza principale è quindi divenuta
mediamente più corta e le persone tendono ad organizzarsi con una o più vacanze addizionali di
breve durata. Tuttavia, questa diminuzione rimane un segnale su cui porre attenzione infatti,
incrementare
il numero di pernottamenti, rimane un obiettivo importante e sul quale
concentrare gli sforzi essendo i turisti che soggiornano nella regione quelli che hanno un
maggiore impatto sull’economia cantonale.
La domanda nella stagione estiva 2014
La stagione estiva1 è storicamente la più importante per il turismo ticinese: basti considerare che
da quando vengono rilevati in maniera sistematica i dati relativi alla domanda alberghiera il
totale dei pernottamenti estivi sul totale annuale non è mai sceso sotto il 72% e tale indicatore
ha sempre oscillato attorno ad una media pari al 74.3%, toccando un picco nel 2005 quando
raggiunse il 76.1%. Per il 2014 la percentuale di pernottamenti estivi sul totale è stata del 72.8%.
Figura 1.4 - Arrivi e pernottamenti, stagione estiva
2'000'000
2013
2014
media 09-13
1'500'000
1'000'000
2013
2014
media 09-13
500'000
Arrivi e pernottamenti
estivi sono diminuiti
rispetto al breve-medio
periodo
0
Arrivi
Pernottamenti
La figura 1.4 rappresenta le differenze in termini di arrivi e pernottamenti per quanto riguarda
la stagione estiva 2014, rispetto sia al 2013 che alla media del periodo dal 2009-2013.
Gli arrivi nella stagione estiva 2014 sono stati 766'987 mentre le presenze alberghiere sono state
1'684'302: nel breve periodo il confronto parla di una riduzione del 4.8% per quanto riguarda gli
1
Per stagione estiva si intende il semestre che va da maggio ad ottobre mentre la stagione invernale racchiude i mesi da novembre
ad aprile.
Analisi della domanda
Pg. 06
arrivi (circa 38mila unità) e del 4.9% per le presenze (pari a circa 86mila pernottamenti). Il
confronto tra estate 2014 e media 2009-2013 vede, invece, una riduzione degli arrivi del 2.9% e
dei pernottamenti del 6.0%.
Per quanto riguarda il dettaglio mensile, a livello di arrivi (figura 1.5) si osserva che il 2014 ha
fatto peggio del 2013 nel corso di tutta l’estate (solo il mese di agosto si avvicina alla parità con
un calo contenuto allo 0.5%) mentre il confronto con i dati del medio periodo vede i mesi di
maggio ed agosto in territorio positivo (+1.9% e +5.0% rispetto alla media 2009-2013) e un dato
prossimo alla parità per quanto riguarda giugno (-0.5%).
Figura 1.5 - Ripartizione mensile degli arrivi, stagione estiva
Maggio
Giugno
Luglio
Agosto
Settembre
Ottobre
0
30'000
60'000
2013
Rispetto al 2013,
nell’estate 2014 i mesi più
difficili sono stati giugno e
luglio mentre agosto è
risultato in linea con
l’anno precedente e
migliore della media
2009-2013
90'000
120'000
2014
150'000
180'000
media 09-13
Relativamente ai pernottamenti (figura 1.6) l’unico segno positivo si riporta per il mese di agosto
il quale, al pari degli arrivi, è rimasto in linea con il 2013 (-0.4%) e ha superato la media del
periodo 2009-2013 (+0.9%). Particolarmente difficile è stato il mese di luglio il quale ha fatto
segnare un calo del 7.8% rispetto al 2013 e del 12.0% rispetto al medio periodo.
Figura 1.6 - Ripartizione mensile dei pernottamenti, stagione estiva
Maggio
Giugno
Luglio
Agosto
Settembre
Ottobre
0
50'000
2013
100'000
150'000
200'000
2014
250'000
300'000
350'000
400'000
media 09-13
Dopo una ripresa della domanda di turismo nel 2013, le aspettative per il settore alberghiero
ticinese erano discrete ma, complice le cattive condizioni meteorologiche, sono state disattese.
Analisi della domanda
Pg. 07
In generale si è trattato della seconda stagione estiva peggiore per il settore alberghiero ticinese
negli ultimi 20 anni. Come osservato in precedenza, il mese maggiormente deficitario rispetto
agli anni precedenti è stato quello di luglio che tipicamente rappresenta il mese più importante
dell’anno per la piazza turistica ticinese. Tuttavia, anche i mesi autunnali che rientrano nella
definizione di stagione estiva hanno fatto registrare cali notevoli sia per quanto riguarda gli arrivi
che i pernottamenti.
I principali mercati di origine
Per quanto riguarda l’importanza dei singoli mercati di origine sul totale della domanda di
turismo, nell’estate 2014 la Svizzera si è mantenuta saldamente al primo posto con il 61.6% delle
presenze pari a 1'038'258 unità (figura 1.8). Il mercato confederato è seguito da Germania e
Italia con l’11.6% (196'160 presenze) e il 5.8% (98'157 presenze), rispettivamente. Il quarto
paese in termini di quota di mercato sono gli Stati Uniti d’America che, nell’estate 2014, hanno
L’importanza del mercato
interno si fa sempre
maggiore e a scapito delle
quote detenute dai
mercati europei. I Paesi
del Golfo, negli ultimi
anni, hanno visto un
incremento interessante
della loro quota sul totale
della domanda
accumulato pernottamenti alberghieri per 40mila unità. Il primo mercato “lontano” è
rappresentato dai Paesi del Golfo i cui turisti hanno fatto registrare presenze per quasi 35'000
unità, il 2.1% del totale (più di mercati quali Paesi Bassi, Francia e Regno Unito).
Figura 1.7 - Quota di pernottamenti per paese di origine, stagione estiva 2014
Altri Paesi
9.9%
Svizzera
Germania
Italia
Stati Uniti d'America
Paesi del Golfo
Italia
5.8%
Paesi Bassi
Francia
Germania
11.6%
Svizzera
61.6%
Regno Unito
Cina
Altri Paesi
La ripartizione della domanda di turismo alberghiero negli ultimi anni ha subito una lenta ma
inesorabile trasformazione. Si consideri, ad esempio, che la quota media di presenze estive
confederate tra il 2009 e il 2013 è stata del 58.4%, oltre 3 punti percentuali in meno all’ultimo
anno, mentre è in continuo calo il peso del mercato tedesco il quale, nonostante faccia registrare
ancora numeri considerevoli, perde inesorabilmente quote di mercato (la quota media tra il
Analisi della domanda
Pg. 08
2009 e il 2013 è stata infatti del 15.3% sul totale dei pernottamenti). Una crescita lenta ma
costante si registra per i turisti provenienti dai Paesi del Golfo mentre il mercato cinese, dopo
un aumento nel 2013, ha subito un calo.
Per quanto riguarda le variazioni rispetto al recente passato, si riscontra che la flessione
registrata nell’estate 2014 è soprattutto legata al calo degli ospiti confederati e di quelli europei.
Le presenze dei primi sono diminuite di 37'343 unità (-3.5%) rispetto al 2013 mentre quelle degli
europei si sono ridotte di quasi 40mila unità (-7.6%). Sul medio periodo la situazione è
maggiormente varia se si considera che, nell’estate 2014, i pernottamenti degli svizzeri sono
risultati essere in linea con la media 2009-2013 (circa 8'000 presenze in meno, -0.9%) mentre
sul fronte europeo si segnala un calo del 20.7% (circa 125mila pernottamenti in meno).
Soprattutto per quanto riguarda i turisti domestici, sono le cattive condizioni metorologiche ad
aver inciso negativamente. Basti pensare che nei soli mesi di giugno e luglio le presenze di ospiti
confederati si sono ridotte, rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, di circa 37mila
unità.
Dopo le buone performance del 2013, nell’estate 2014 fa segnare una battuta d’arresto la
domanda proveniente dai paesi asiatici la quale cresce solo dello 0.2%. Rimane notevole, ad ogni
modo, l’andamento degli ultimi anni se si considera che i pernottamenti dell’ultima estate sono
del 46.6% maggiori rispetto alla media 2009-2013.
Come il mercato europeo, anche quello americano ha ridotto la domanda di turismo alberghiero
in Ticino per quanto con numeri meno importanti.
È la domanda europea a
guidare il calo delle
performance e in
particolare il mercato
confederato, quello più
sensibile al fattore
climatico
Figura 1.8 - Variazione % dei pernottamenti per continente, stagione estiva
60.0%
Asia
40.0%
20.0%
Svizzera
Europa
(senza CH)
Oceania
America
0.0%
Africa
-20.0%
-40.0%
-60.0%
2014/2013
2014/media 09-13
In particolare, nella stagione estiva 2014 il calo è stato del 2.9% (circa 1’733 pernottamenti); nel
medio periodo, invece, il saldo rimane comunque positivo (+1.6%).
Analisi della domanda
Pg. 09
La figura 1.9 riporta il confronto dei risultati del 2014 rispetto al breve e medio periodo dei primi
tre paesi per importanza (Svizzera, Germania ed Italia). Come già sottolineato, la domanda
confederata ha subito un calo rispetto al 2013 (anno che, nel recente passato, si è distinto come
decisamente positivo) mentre si è mantenuta in linea con il medio periodo. La domanda tedesca
continua a perdere quota: nell’estate 2014 le presenze di turisti tedeschi sono state 196'160,
circa 24mila in meno rispetto al 2013. Il paragone con il medio periodo risulta particolarmente
deficitario: la media 2009-2013 parla di 275'176 presenze tedesche in Ticino nel corso della
stagione estiva e il dato 2014 risulta dunque essere in calo del 28.5%.
Figura 1.9 - Pernottamenti CH, DE e IT, stagione estiva
Il mercato confederato,
pur in calo, si conferma
sempre di più primo
bacino da cui attinge il
settore turistico ticinese.
La domanda proveniente
da sud, spinta soprattutto
da motivi di lavoro, si
mantiene in linea con il
recente passato
1'200'000
1'000'000
800'000
600'000
400'000
200'000
0
Svizzera
2013
Germania
2014
Italia
media 09-13
Al contrario di quanto visto per i primi due mercati, le presenze italiane nell’estate 2014 sono
cresciute rispetto ai dodici mesi precedenti ma non hanno raggiunto i livelli medi registrati negli
ultimi cinque anni. Nel dettaglio, l’ultima stagione estiva ha registrato 98'157 pernottamenti di
italiani, in aumento di circa 2'500 unità rispetto al 2013 (+2.6%) e in calo di 3'700 unità rispetto
alla media 2009-2013.
Le categorie di alloggio
La figura 1.10 presenta la ripartizione relativa alle presenze alberghiere per quello che riguarda
le categorie d’alloggio (gli stabilimenti da 0 a 2 stelle, compresi quelli senza classificazione, sono
aggregati in un’unica voce2).
Nel mercato turistico ticinese a raccogliere il più elevato numero di pernottamenti continuano
ad essere gli alloggi a 3 stelle i quali, nell’estate 2014, hanno collezionato quasi il 40% delle
2
Le strutture alberghiere sono classificate per numero di stelle da Hotelleriesuisse (Swiss Hotel Association); la voce “Altri” è relativa
a stabilimenti non classificati.
Analisi della domanda
Pg. 10
presenze totali. Seguono le categorie più basse con in aggregato circa il 30%, gli stabilimenti a 4
stelle con il 21.6% e i 5 stelle con poco meno del 10%.
Figura 1.10 - Quota di pernottamenti per categoria di alloggio, stagione estiva 2014
5 stelle
9.6%
0-2 stelle
30.5%
4 stelle
21.6%
3 stelle
38.3%
L’estate 2014 si è rivelata difficile per le basse categorie (0-2 stelle): dalla figura 1.11 si evince
che nell’ultima stagione estiva i pernottamenti presso tali strutture sono stati 513'460, quasi
80'000 in meno rispetto al 2013 (-13.4%). Gli alloggi a 3 stelle hanno invece resistito al calo della
domanda, facendo registrare 645'819 presenze estive, poco più di 1'000 pernottamenti in meno
rispetto all’anno precedente (-0.2%).
Figura 1.11 - Pernottamenti per categoria di alloggio, stagione estiva
700'000
600'000
500'000
400'000
Nel 2014 sono diminuite
molto le presenze presso
le basse categorie
d’alloggio mentre per i 3 e
4 stelle la situazione è
rimasta sostanzialmente
stabile. In calo anche i 5
stelle
300'000
200'000
100'000
0
0-2 stelle
2013
3 stelle
4 stelle
2014
5 stelle
media 09-13
Un dato positivo proviene dalle strutture alberghiere a 4 stelle, le uniche ad aver visto crescere
la domanda estiva nel breve periodo (e anche rispetto al medio termine): queste, infatti, hanno
generato 363'823 presenze, 6'700 in più rispetto al 2013 (+1.9%) e quasi 15'000 in più rispetto
alla media 2009-2013. Infine, si segnala il calo relativo ai 5 stelle i quali hanno perso in un anno
12’519 pernottamenti (-7.2%) passando da 173'719 a 161'200.
Analisi della domanda
Pg. 11
La figura 1.12 riporta la ripartizione del numero di presenze tra le diverse categorie di alloggio
per i singoli mesi.
Figura 1.12 - Ripartizione % dei pernottamenti per mese e categoria di alloggio, stagione estiva 2014
Il cattivo tempo del mese
di luglio ha fatto soffrire
in particolare le alte
categorie le quali, nel
mese suddetto, hanno
riportato quote di
pernottamenti più
contenute rispetto agli
altri periodi
Maggio
29.4%
39.3%
21.9%
9.4%
Giugno
30.6%
38.0%
21.2%
10.2%
Luglio
32.5%
Agosto
38.4%
31.1%
Settembre
29.1%
Ottobre
29.0%
0%
10%
0-2 stelle
19.9%
37.1%
39.4%
38.2%
20%
30%
40%
3 stelle
50%
60%
4 stelle
70%
9.1%
21.7%
10.1%
22.1%
9.4%
23.7%
9.1%
80%
90%
100%
5 stelle
I risultati in calo delle basse categorie ne hanno fatto diminuire il peso (rispetto all’anno passato)
sul totale della domanda di turismo alberghiero: la quota media registrata per gli stabilimenti da
0 a 2 stelle nell’estate 2013, infatti, è stata pari al 36% circa mentre per il 2014 questa è pari a
circa il 30%.
Per quanto riguarda la situazione del 2014 non si osservano particolari differenze tra i diversi
mesi. L’unica eccezione è rappresentata da luglio, il mese più difficile della passata stagione
estiva, quando i 4 stelle hanno visto una minor quota di presenze rispetto agli altri mesi. Mentre,
per la stessa mensilità, si riscontra che le basse categorie hanno fatto registrare il 32.5%, una
quota maggiore rispetto alla media del periodo.
Per quanto riguarda l’incrocio dei dati tra mercati di provenienza dei visitatori e categorie di
alloggio, la figura 1.13 riporta l’andamento di medio periodo della domanda per i diversi mercati
di provenienza all’interno delle singole classi. La rappresentazione di questi dati nel grafico è
riportata con scale differenti a seconda dei mercati di origine.
L’adozione di scale diverse permette un miglior impatto visivo dei grafici, ma si raccomanda al
lettore di porre attenzione nella lettura ed interpretazione di questo tipo di grafici.
Analisi della domanda
Pg. 12
Nonostante il calo complessivo, nel corso dell’estate 2014 gli ospiti confederati hanno
aumentato le proprie presenze presso gli stabilimenti a 3 e 4 stelle: in particolare, rispetto
all’estate 2013, i pernottamenti sono aumentati dell’1.0% e dell’8.6% rispettivamente (circa
4'100 e 16'600 presenze in più) così come per le stesse categorie sono cresciuti notevolmente i
pernottamenti se confrontati con la media del periodo 2009-2013 (+19.6% per i 3 stelle e +15.8%
per i 4 stelle).
Figura 1.13 - Andamento dei pernottamenti per categorie di alloggio e provenienza degli ospiti, stagione estiva
I turisti domestici fanno
segnare risultati positivi
nei 3 e 4 stelle. Il calo della
domanda nelle basse
categorie prosegue,
invece, da 3 anni
Il calo dei turisti tedeschi è
comune fra le diverse
categorie di alloggio
Un calo sostanziale relative alle presenze svizzere riguarda le basse categorie (-12.4%, quasi
46mila notti in meno rispetto al 2013) e gli stabilimenti a 5 stelle (-16.3%, circa 12mila notti in
meno rispetto al 2013); va altresì osservato che nelle basse categorie la riduzione dei confederati
prosegue ormai da qualche anno mentre per i 5 stelle è confinata all’ultima estate. Gli ospiti
tedeschi riducono le proprie presenze presso tutte le categorie, in particolare 0-2 stelle (-16.3%,
Analisi della domanda
Pg. 13
pari a 12'715 notti) e 3 stelle (-10.7% pari a 7'657 presenze). Sul medio periodo i cali maggiori
fanno riferimento, ancora una volta, alle basse categorie (-35.9%) e ai 4 stelle (-29.4%) per
quanto anche gli altri stabilimenti non siano risparmiati dall’emorragia di ospiti provenienti dalla
Germania. Per quanto riguarda gli italiani, il lieve aumento che hanno fatto registrare nell’estate
2014 rispetto all’anno precedente si distribuisce tra 3 stelle (+6.7%, 2mila unità), 4 stelle (+5.7%,
mille unità) e 5 stelle (+9.4%, circa 900 notti in più) mentre si osserva una diminuzione relativa
agli stabilimenti 0-2 stelle (-3.3%, un calo di 1'300 presenze). Le presenze italiane, nel medio
periodo, sono aumentato solo presso i 3 stelle (+2.2% rispetto alla media 2009-2013) mentre si
riporta una riduzione per le rimanenti classi di alloggio. I dati per il 2014 riportati nel grafico sono
presentati anche nella Tabella A.1 dell’appendice.
Le Organizzazioni Turistiche Regionali
Questa sezione presenta l’analisi riservata alle quattro Organizzazioni Turistiche Regionali
ticinesi, scaturite dalla nuova legge sul turismo del 2014 e divenute ufficialmente operative nel
2015.
Per quanto riguarda il peso che ogni singola regione ricopre relativamente alla domanda
alberghiera, si osserva che, rispetto all’estate 2013, vi sono state alcune variazioni, frutto dei
diversi andamenti registrati per le quattro OTR e soprattutto dell’impatto negativo delle cattive
condizioni meteorologiche durante in mesi estivi per la Regione del Lago Maggiore e Valli.
Figura 1.14 - Quota di pernottamenti per OTR, stagione estiva 2014
La regione Bellinzona e
Alto Ticino, l’unica ad
essere cresciuta nel
periodo estivo 2014, vede
aumentare leggermente la
propria quota sul totale
della domanda alberghiera
Regione
Mendrisiotto e Basso
Ceresio
4.8%
Regione Luganese
38.6%
Regione Bellinzona e
Alto Ticino
7.0%
Regione Lago
Maggiore e Valli
49.6%
La figura 1.14 riporta la ripartizione dei pernottamenti per il periodo estivo 2014: la regione
Bellinzona e Alto Ticino è cresciuta dal 6.0% al 7.0% del totale delle presenze nel cantone, presso
Lago Maggiore e Valli si è registrato il 49.6% dei pernottamenti totali (erano circa il 51% nel 2013),
nel Luganese poco meno del 39.0% (circa 2 punti percentuali in più rispetto all’anno precedente)
Analisi della domanda
Pg. 14
e il rimanente 4.8% delle presenze alberghiere fa riferimento all’OTR di Mendrisiotto e Basso
Ceresio il quale ha visto ridurre il proprio peso dal 6.0% del 2013.
Nonostante i difficili mesi
di giugno e luglio,
Bellinzona e Alto Ticino ha
saputo raccogliere quote
proporzionalmente più
elevate rispetto alle altre
regioni
Tra le quattro regioni turistiche, l’unica ad aver visto un incremento nel numero di presenze
turistiche nel corso dell’estate 2014 è stata Bellinzona e Alto Ticino (figura 1.15): nella regione
del Sopraceneri sono state registrate presenze per 118'171, circa 3'000 in più rispetto sia
all’anno precedente (+2.7%) che alla media del quinquennio 2009-2013 (+2.8%). Al contrario,
come già evidenziato l’area maggiormente interessata dal calo della domanda turistica è stata
quella del Lago Maggiore e Valli la quale, nel corso della stagione estiva 2014, ha registrato
835'331 presenze turistiche, con un calo di 61'289 unità (-6.8%) nel breve periodo e di 84'995
unità (-9.2%) nel medio periodo.
Figura 1.15 - Pernottamenti per le OTR, stagione estiva
1'050'000
900'000
750'000
600'000
450'000
300'000
150'000
0
Bellinzona e A.T.
Lago Maggiore e V.
2013
Luganese
2014
Mendrisiotto B.C.
media 09-13
A seguire troviamo la regione Mendrisiotto e Basso Ceresio dove i pernottamenti sono stati
81'335, diminuiti di 16'563 unità in un anno (-16.9%). Infine, nel Luganese sono state registrate
649'465 presenze, circa 12mila in meno rispetto all’estate 2013 (-1.8%).
Figura 1.16 - Ripartizione % dei pernottamenti per OTR e mese, stagione estiva 2014
Bellinzona e A.T.
11.6%
Lago Maggiore e V.
14.3%
Luganese
15.2%
Mendrisiotto B.C.
15.3%
0%
Maggio
15.3%
23.0%
15.0%
15.7%
11.6%
20.6%
21.1%
16.8%
12.2%
15.4%
19.0%
21.0%
16.4%
13.1%
15.5%
19.6%
19.2%
40%
60%
20%
Giugno
22.8%
Luglio
Agosto
16.0%
14.4%
80%
Settembre
100%
Ottobre
La figura 1.16 riporta la ripartizione dei pernottamenti per i singoli mesi all’interne delle quattro
regioni. Per tutte è chiara la prevalenza dei mesi centrali del periodo, luglio ed agosto (in media
siamo oltre il 40% di tutti i pernottamenti estivi), ma quello che si nota maggiormente è la
Analisi della domanda
Pg. 15
performance della regione bellinzonese la quale, in questi due mesi del 2014, ha raccolto quasi
il 46% delle presenze della regione. Al contrario, Mendrisiotto è quella che riporta i valori
maggiormente distribuiti se si considera che nei mesi di luglio ed agosto ha fatto registrare il
38.8% del totale della stagione estiva.
Per quanto riguarda la domanda dei singoli mercati di origine nelle diverse regioni turistiche, la
figura 1.17 mostra l’andamento nel medio periodo del numero di presenze per le singole OTR
secondo la provenienza degli ospiti (anche in questo caso, per permettere una migliore leggibilità
del grafico si riportano scale differenti a seconda dei paesi di origine e dunque, per la lettura e
l’interpretazione di questo tipo di grafico, si raccomanda di porre attenzione. I dati per il 2014
riportati nel grafico sono presentati anche nella Tabella A.2 dell’appendice).
Figura 1.17 - Andamento dei pernottamenti per OTR e provenienza degli ospiti, stagione estiva
Le presenze svizzere sono
cresciute nel Bellinzonese e
nel Luganese.
Nonostante l’estate
difficile, nella regione
Locarnese sono aumentati
gli italiani
A livello di regioni turistiche si riscontrano notevoli differenze nella scelta dell’alloggio da parte
dei turisti svizzeri, tedeschi e italiani: la regione del Lago Maggiore rappresenta, come di
Analisi della domanda
Pg. 16
consueto, la meta principale dei turisti confederati e tedeschi mentre il Luganese è la meta più
visitata dagli italiani e dalla totalità degli ospiti provenienti dagli altri paesi. Nella stagione estiva
2014 le presenze confederate si sono ridotte presso Lago Maggiore e Mendrisiotto mentre sono
cresciute nel Luganese e nella regione Bellinzona e A.T. Nel dettaglio, i pernottamenti svizzeri
sono calati del 5.7% presso Lago Maggiore e Valli (37'840 presenze in meno rispetto al 2013) e
del 21.8% nel Mendrisiotto e Basso Ceresio (circa 11'000 presenze in meno rispetto all’anno
precedente); al contrario, la domanda svizzera è cresciuta del 9.8% (circa 6'000 pernottamenti)
nel Bellinzonese e dell’1.8% (5'382 unità) nel Luganese.
Il dato dell’estate 2014 per i turisti Svizzeri nelle ultime due regioni risulta essere positivo anche
nel confronto con il medio periodo. In termini assoluti, i pernottamenti tedeschi sono diminuiti
soprattutto nella regione del Lago Maggiore e Valli (-14'308 presenze, -10.9%) e nel Luganese (7mila unità, -10.4%). Un calo relativamente contenuto fa riferimento al Bellinzonese dove le
presenze dei turisti tedeschi si sono ridotte di poco meno di 700 unità (-5.4%) mentre nel
Mendrisiotto la riduzione percentuale risulta essere particolarmente importante essendo i
pernottamenti dei visitatori tedeschi calati del 24.9% (2'336 presenze in meno).
Al contrario dei primi due mercati di provenienza, la domanda degli italiani è cresciuta nella
regione del Lago Maggiore e Valli dove, nell’estate 2014, ha fatto registrare circa 700
pernottamenti in più (+5.2%); l’aumento maggiore è però riservato al Luganese con una crescita
di quasi 2'000 presenze (+3.3%). Per quanto riguarda Bellinzonese e Mendrisiotto, il dato si è
mantenuto pressochè identico all’anno passato se si considera che nella prima le presenze
italiane sono aumentate di appena 86 unità (+0.9%) mentre nella seconda sono calate di poco
più di 200 unità (-1.9%).
La domanda nella stagione invernale 2014
Per quanto riguarda la stagione invernale, la situazione risulta essere migliore rispetto all’estate,
sia sul lato degli arrivi che relativamente alle presenze alberghiere. La figura 1.18 mostra la
La stagione invernale, al
contrario di quella estiva,
ha visto un aumento nel
breve periodo
domanda complessiva nelle stagioni invernali 2013 e 2014 e la media 2009-2013. L’inverno 2014
ha fatto registrare 311'561 arrivi, circa 6'500 in più rispetto all’anno precedente (+2.1%) e quasi
7'500 in più rispetto al medio periodo (+2.5%). Sul fronte dei pernottamenti sono state registrate
634'415 presenze nel corso dell’invero 2014, 1'390 in più rispetto al 2013 (+0.2%) mentre il
confronto con la media del periodo 2009-2013 è negativo, pari ad un calo di 6'234 unità (-1.0%).
Analisi della domanda
Pg. 17
Le diverse performance fatte registrare per arrivi e pernottamenti nel medio periodo sono
segnale inequivocabile che il calo della presenza media sul territorio non è fenomeno esclusivo
della stagione calda.
Figura 1.18 - Arrivi e pernottamenti, stagione invernale
700'000
2013
2014
media 09-13
600'000
500'000
400'000
2013
2014
media 09-13
300'000
200'000
100'000
0
Arrivi
Pernottamenti
Per quanto riguarda la ripartizione tra i diversi mesi della stagione, si riportano le figure 1.19 e
1.20. Tra i mesi più freddi della stagione invernale 2014 si osserva che a novembre, dicembre e
febbraio gli arrivi sono stati maggiori sia rispetto alla stagione 2013 (+7.7%, +1.4% e +6.1%,
rispettivamente) che al dato medio 2009-2013 mentre a gennaio 2014 vi è stato un leggero calo
rispetto all’anno precedente (-3.8%) ma il dato rimane comunque positivo se messo in paragone
al medio periodo. Per quanto riguarda marzo e aprile, è noto che l’andamento della domanda
alberghiera è fortemente influenzata dalla Pasqua e il periodo invernale 2014 non fa eccezione.
Figura 1.19 - Ripartizione mensile degli arrivi, stagione invernale
I mesi più positivi
dell’inverno 2014 sono
stati novembre, dicembre
e febbraio. Il dato del
bimestre marzo-aprile
(chiaramente influenzato
dalla Pasqua) è positivo
rispetto al 2013
Novembre
Dicembre
Gennaio
Febbraio
Marzo
Aprile
0
20'000
2013
40'000
2014
60'000
80'000
100'000
media 09-13
Nel 2014 la Pasqua è stata ad aprile e per questo mese è evidente lo scarto con il 2013 (+9.8%,
circa 8'500 visitatori in più) quando la festività è stata alla fine del mese di marzo. Si ricorda che
la Pasqua 2014 è stata caratterizzata da condizioni metereologiche poco favorevoli e questo
incide sul confronto col medio periodo il quale risulta essere negativo (la festività pasquale si è
tenuta nel mese di aprile negli anni dal 2009 al 2012).
Analisi della domanda
Pg. 18
Per quanto riguarda i pernottamenti, a dicembre e gennaio si osserva un leggero calo rispetto
all’anno precedente (-2.4% e -6.2% rispettivamente) mentre sono cresciuti a novembre (+3.9%)
e febbraio (+1.9%). Per quanto riguarda aprile, si osserva che nel confronto con il 2013 l’aumento
delle presenze (+11.4%, circa 22mila notti in più) è maggiore rispetto a quello riscontrato per gli
arrivi, indice di una durata media della vacanza leggermente maggiore.
Figura 1.20 - Ripartizione mensile dei pernottamenti, stagione invernale
Novembre
Dicembre
Gennaio
Febbraio
Marzo
Aprile
0
50'000
2013
100'000
150'000
2014
200'000
250'000
media 09-13
La permanenza media nel priodo invernale è mediamente inferiore rispetto a quella estiva
(all’incirca 2 giorni) e nell’inverno 2014 risulta essersi ridotta rispetto alla stagione 2013 se si
eccettua il mese di aprile.
Figura 1.21 - Permanenza media mensile, stagione invernale
La riduzione della
permanenza media è
fenomeno che caratterizza
anche l’inverno. Nel 2014
solo ad aprile c’è stato un
lieve aumento
Novembre
Dicembre
Gennaio
Febbraio
Marzo
Aprile
0.0
0.5
2013
1.0
2014
1.5
2.0
2.5
media 09-13
Relativamente alle categorie di alloggio e alle organizzazioni turistiche regionali , le figure 1.22 e
1.23 riportano il dettaglio della stagione invernale 2014 e il confronto con il 2013 e la media del
periodo 2009-2013. Relativamente alle categorie, si osserva che le performance negative sono
limitate alle basse categorie di alloggio (0-2 stelle) le quali, nell’inverno 2014, hanno visto una
riduzione delle presenze del 10.2% rispetto al 2013 (23mila pernottamenti in meno).
Analisi della domanda
Pg. 19
Per tutte le altre categorie si riporta un incremento nella domanda: in particolare, gli stabilimenti
a 3 stelle hanno fatto registrare un +2.3% dal 2013 al 2014 (4'838 unità in più), per i 4 stelle la
crescita è stata del 10.5% (+14'343 presenze) mentre per i 5 stelle l’incremento è pari all’8.3%
(pari 5'200 presenze in più).
Figura 1.22 - Pernottamenti per categoria di alloggio, stagione invernale
La performance
dell’inverno 2014 è stata
particolarmente positiva
se si considera che per la
media-alta categoria di
alloggio il dato è positivo
sia nel breve che nel medio
periodo
250'000
200'000
150'000
100'000
50'000
0
0-2 stelle
2013
3 stelle
2014
4 stelle
5 stelle
media 09-13
A livello di OTR gli aumenti nella stagione invernale si riferiscono a Bellinzona e Alto Ticino e
Luganese.
Figura 1.23 - Pernottamenti per organizzazione turistica regionale, stagione invernale
A livello di OTR l’unica
riduzione di rilievo fa
riferimento al Lago
Maggiore e Valli, più
contenuto il calo nel
Mendrisiotto e Basso
Ceresio. Positivo il dato sia
per il bellinzonese che per
il luganese
300'000
250'000
200'000
150'000
100'000
50'000
0
Bellinzona e A.T.
2013
Lago Maggiore e V.
2014
Luganese
Mendrisiotto B.C.
media 09-13
Nella prima le presenze alberghiere sono state 62’619, per un aumento del 6.4% nel breve
periodo mentre nella seconda i pernottamenti invernali 2014 sono stati quasi 300mila, pari al
5.0% in più rispetto alla stagione fredda 2013. Per Lago Maggiore e Valli e Mendrisiotto e Basso
Ceresio, al contrario, si riporta un calo nella domanda invernale. Per la prima si riportano 235'717
presenze alberghiere, pari al 6.1% in meno rispetto al 2013 mentre presso l’OTR più a sud del
cantone i pernottamenti sono stati 38'421, il 2.9% in meno se confrontati con quelli dell’inverno
2013.
Pg. 20
Analisi della domanda
Analisi dell’offerta
Pg. 21
Analisi dell’offerta
Nel presente capitolo verrà illustrato lo stato dell’offerta di turismo in Ticino nell’anno turistico
2014 (i dati fanno sempre riferimento alle cifre definitive dall’Ufficio Federale di Statistica). Le
statistiche presentate includono il numero di stabilimenti censiti e aperti così come il numero di
letti censiti e disponibili, evidenziando, inoltre, la ripartizione delle aperture nel corso dell’anno
turistico. Si presentano, infine, alcune statistiche relative alle singole categorie di alloggio così
come alle organizzazioni turistiche regionali riservando l’attenzione, in questo caso, al periodo
estivo.
Lo sviluppo dell’offerta di turismo
Dall’anno turistico 2006 (primo anno turistico in cui è stato registrata l’offerta disponibilie oltre
a quella aperta) c’è stato un calo pressochè costante dell’offerta di turismo in Ticino. Le figure
2.1 e 2.2 riportano gli andamenti del numero di stabilimenti e del numero di letti rilevati nel
cantone. Dall’anno turistico 2006 il numero di stabilimenti registrati si è ridotto di circa 100 unità
passando da 545 a 442 unità. Per quanto riguarda l’andamento delle strutture aperte, la
riduzione è meno marcata (si registra anche un leggero aumento tra 2006 e 2007): dal 2006 al
2014 gli stabilimenti aperti sono diminuiti di 70 unità, passando da 436 a 366.
Nel corso degli ultimi anni turistici il tasso di apertura medio (numero di stabilimenti aperti sul
totale degli stabilimenti recensiti) non ha subito grosse variazione, fluttuando attorno ad un
valore dell’82%. Nel 2014 questo era pari all’82.5%, leggermente in calo rispetto al 2013 quando
è stato dell’84.0%.
Figura 2.1 - Andamento del numero di stabilimenti, anno turistico
Il numero di stabilimenti
diminuisce a ritmo
pressochè costante. Per il
numero di letti, invece,
negli ultimi anni si osserva
un andamento più
stazionario con alcuni
incrementi.
600
500
400
300
200
100
0
2006
2007
2008
2009
stabilimenti recensiti
2010
2011
2012
2013
2014
stabilimenti aperti
Per quello che riguarda i letti si rileva un andamento simile agli stabilimenti per quanto, tra il
2012 e il 2013, vi sia stato un leggero aumento, sia dell’offerta recensita che di quella disponibile.
Il trend di lungo periodo è negativo e, nello specifico, si rileva una riduzione del 12% per quello
Analisi dell’offerta
Pg. 22
che riguarda i letti recensiti e del 9% relativamentie al numero di letti disponibili nel corso
dell’anno.
Figura 2.2 - Andamento del numero di letti, anno turistico
25'000
20'000
15'000
10'000
5'000
0
2006
2007
2008
2009
letti recensiti
La dimensione media delle
strutture è leggermente
aumentata nel corso degli
utlimi anni
2010
2011
2012
2013
2014
letti disponibili
Per quello che riguarda la dimensione media delle strutture (numero di letti recensiti diviso il
numero di stabilimenti recensiti) nel corso degli anni si osserva un aumento. Nel 2006, infatti, il
numero medio di letti disponibili per stabilimento aperto era di 41.5 e questo valore è passato a
45.1 nel 2014 con un aumento costante nel corso degli ultimi anni turistici.
L’offerta nell’anno 2014
Per quanto riguarda l’anno 2014 e il confronto con il 2013, si riporta che il numero medio di
stabilimenti aperti è diminuito di circa 23 unità e ciò ha avuto anche delle ricadute anche su
numero di camere e letti a disposizione dei visitatori i quali sono diminuiti del 4.0% e del 3.8%,
rispettivamente. Nel corso dell’anno il numero di stabilimenti aperti nel Bellinzonese si è ridotto
di 9 unità e lo stesso vale per la regione del Lago Maggiore e Valli, nel Luganese vi è stato un calo
di 4 unità mentre non si riportano variazioni complessive per quello che riguarda Mendrisiotto e
Basso Ceresio (si fa notare al lettore che le variazioni riportate fanno riferimento al saldo tra
nuove aperture e chiusure).
Per maggiori dettagli si rimanda al rapporto dedicato all’offerta di turismo nel 2014 pubblicato
da O-Tur nel febbraio di quest’anno: http://www.otur.usi.ch/it/statistiche-offerta.
L’offerta nella stagione estiva 2014
Vista l’importanza della stagione estiva e il fatto che molte strutture ticinesi risultino chiuse
durante i mesi invernali, anche per quanto riguarda l’offerta viene dato maggiore peso in questo
rapporto alla stagione estiva.
Analisi dell’offerta
Pg. 23
Le categorie di alloggio
Così come per il caso della domanda, anche a livello di offerta di turismo si rilevano delle
differenze sostanziali tra le diverse categorie di alloggio.
La ripartizione del numero di letti disponibili tra le diverse categorie d’alloggio nella stagione
estiva 2014 evidenzia come le strutture di bassa categoria siano in numero preponderante
Gli alloggi a due stelle,
seppur il loro numero sia in
calo, mantengono la quota
di maggioranza. 4 e 5
stelle, assieme, non
raggiungono il 10% del
totale dell’offerta
rispetto alle altre: gli stabilimenti da 0 a 2 stelle, infatti, rappresentano quasi il 70% degli
stabilimenti aperti durante l’estate. Al secondo posto si trovano gli alloggi a 3 stelle (23.0%),
seguiti a loro volta dai 4 stelle (6.4%) e dai 5 stelle (2.4%).
La dimensione media degli stabilimenti aperti per le singole categorie di alloggio non è cambiato
molto nel corso dell’estate 2014. In particolare, per le basse categorie di alloggio questo dato è
pari a 28.1 letti per stabilimento, per i 3 stelle 61.3 letti mentre per i 4 e 5 stelle il valore è pari a
122.3 e 156.0 letti, rispettivamente.
Il calo di breve e medio periodo nell’offerta disponibilie si limita agli stabilimenti di bassa
categoria. Dalla figura 2.3 si evince, infatti, che nell’estate 2014 questi sono stati, in media, 287,
circa 20 in meno rispetto alla stagione calda del 2013 e 60 in meno rispetto alla media 20092013. Per quanto riguarda le altre categorie, invece, non si rilevano cali di rilievo nel breve
periodo ma piuttosto qualche aumento nel medio: nell’estate 2014, infatti, sono stati 97 gli
stabilimenti a 3 stelle aperti (uno in più rispetto al 2013 e 19 in più rispetto alla media 20092013), 27 gli alloggi a 4 stelle (senza nessuna variazione) e 10 quelli a 5 stelle (uno in meno
rispetto al periodo dal 2009 al 2013).
Figura 2.3 - Stabilimenti aperti per categoria di alloggio, stagione estiva
400
Al contrario degli
stabilimenti di bassa
categoria, nel breve
periodo non si osservano
varizioni degne di nota nel
numero di strutture per le
rimanenti classi di alloggio
300
200
100
0
0-2 stelle
2013
3 stelle
4 stelle
2014
5 stelle
media 09-13
Per quanto riguarda il numero di letti disponibili si osserva una dinamica simile a quella relativa
agli stabilimenti. Nell’estate 2014 il calo più evidente ha fatto riferimento agli alloggi da 0 a 2
stelle nei quali, nel complesso, sono stati registrati 8'074 letti disponibili (-7.2% rispetto al 2014
Analisi dell’offerta
Pg. 24
e 14.1% rispetto alla media 2009-2013). Per i tre stelle si rileva un aumento essendo i letti in
questa categoria giunti a quota 5'943, l’1.2% in più dall’estate 2013 e il 17.1% in più rispetto al
medio periodo.
Figura 2.4 - Letti disponibili per categoria di alloggio, stagione estiva
12'000
10'000
8'000
6'000
4'000
2'000
0
0-2 stelle
3 stelle
2013
4 stelle
2014
5 stelle
media 09-13
Per 4 e 5 stelle si riportano delle riduzioni le quali, però, sono contenute: negli alloggi a 4 stelle
aperti nell’estete 2014 sono stati rilevati circa 3'300 letti (1% in meno rispetto al 2013) e nei 5
stelle questi sono stati 1'560 (-6.6% nel breve periodo).
Le Organizzazioni Turistiche Regionali
In questa sezione viene esamita la performance dell’offerta di turismo per quello che riguarda le
quattro ogranizzazione turistiche regionali.
In termini di ripartizione del numero di stabilimenti aperti nel corso dell’estate 2014, si riporta
che vi sono state alcune lievi variazioni rispetto all’anno precedente. Nello specifico, Bellinzona
e Alto Ticino ha fatto registrare il 15.3% del totale degli stabilimenti aperti estivi (erano il 16.8%
nel 2013), Lago Maggiore e Valli il 48.4% (leggermente in aumento rispetto al 48.4% della
stagione estiva precedente), nel Luganese si è rilevato il 28.0% delle strutture totali (senza
differeze sostanziali rispetto al 2013) ed infine nel Mendrisiotto e Basso Ceresio gli stabilimenti
aperti sono stati l’8.3% del totale (in aumento dal 7.8% rispetto al 2013).
Il Luganese è la regione
con gli stabilimenti più
grandi mentre Bellinzona e
Alto Ticino quella con gli
alloggi più piccoli
Per quanto concerne l’indicatore sulla dimensione media degli stabilimenti aperti, la regione del
Luganese registra il valore più elevato (56.3 letti per stabilimento), seguita da Lago Maggiore e
Valli (42.8 letti), Mendrisiotto e Basso Ceresio (39.2 letti) e, infine, Bellinzona e Alto Ticino (33.1
letti per stabilimento).
Come mostrato nelle figure 2.5 e 2.6, tra le diverse regioni vi sono alcune differenze per quello
che riguarda la variazione di breve periodo nel numero di stabilimenti aperti e letti disponibili. In
termini assoluti, la regione che ha visto il calo più intenso per quello che riguarda gli stabilimenti
aperti è Bellinzona e Alto Ticino la quale, nell’estate 2014, ha fatto registrare 64 strutture aperte,
Analisi dell’offerta
Pg. 25
10 in meno rispetto all’anno precedente. All’altro opposto si trova il Mendrisiotto nella quale gli
stabilimenti aperti nella stagione estiva 2014 sono stati 35, 1 in più rispetto all’anno precedente.
Per quanto riguarda le due regioni maggiori si rileva che Lago Maggiore e Valli nel 2014 ha fatto
registrare in media 204 stabilimenti aperti, 7 in meno rispetto al 2013, mentre nel Luganese si
sono rilevati 118 strutture alberghiere, 4 in meno se confrontate con il dato dell’estate
precedente.
Figura 2.5 - Stabilimenti aperti per OTR, stagione estiva
250
200
150
L’aumento della domanda
nel Bellinzonese fa da
contraltare ad un calo nel
numero di alloggi
100
50
0
Bellinzona e A.T.
Lago Maggiore e V.
2013
Luganese
2014
Mendrisiotto e B.C
media 09-13
Per quanto riguarda il numero di letti disponibili le variazioni riscontrate non sono molto diverse
che nel caso degli stabilimenti.
Figura 2.6 - Letti disponibili per OTR, stagione estiva
10'000
8'000
6'000
4'000
2'000
0
Bellinzona e A.T.
2013
Lago Maggiore e V.
2014
Luganese
Mendrisiotto e B.C
media 09-13
Per la regione Bellinzona e Alto Ticino si osserva una riduzione del 4.3% nel numero di letti
disponibili in estate per il breve periodo, presso Lago Maggiore e Valli il calo è del 3.2%, nel
Luganese del 2.3% (con una crescita dello 0.6% nel medio periodo) e, infine, nella regione
Mendrisiotto e Basso Ceresio la riduzione di breve periodo è pari al 10.4%.
Analisi dell’offerta
Pg. 26
I tassi di occupazione dei letti
Infine, si riportano i tassi di occupazione dei letti nella stagione estiva. Per definizione, il tasso
netto di occupazione dei letti (determinato in percentuale) è calcolato come numero totale di
pernottamenti diviso la capacità totale netta dei posti letto nel periodo in rassegna, in
percentuale (la capacità netta dei posti letto è il numero di posti letto di un stabilimento durante
il mese in rassegna moltiplicato per i giorni di apertura dello stabilimento durante quel mese).
Il dato relativo ai tassi di occupazione risulta essere interessante soprattutto perché ha lo scopo
di illustrare quella che è la capacità effettivamente utilizzata all’interno di un sistema turistico.
Com’è ovvio, vi sono delle differenze (anche importanti) sia a livello di OTR sia a livello di
categorie e, infine, a livello di stagionalità. In particolare, i tassi di occupazione invernali per il
Tiicno non sono mai particolarmente elevati in quanto la domanda si concentra soprattutto nel
corso dell’estate.
Figura 2.7 - Tassi di occupazione dei letti disponibili per categoria di alloggio, stagione estiva
70%
60%
Gli stabilimenti a 4 stelle
sono gli unici ad aver
assistito ad un aumento
del tassi di occupazione dei
letti
50%
40%
30%
20%
10%
0%
0-2 stelle
2013
3 stelle
4 stelle
2014
5 stelle
media 09-13
La figura 2.7 mostra il dettaglio per le singole categorie. In particolare, possiamo rilevare che il
tasso, nella stagione estiva 2014, è incremento solo per i 4 stelle, passando dal 58.5% (del 2013)
al 60.1%. Per le basse categorie l’occupazione estiva delle camere si è ridotta dal 37.9% al 35.4%,
per i tre stelle il valore del 2014 è pari al 59.5% (era il 60.4% nel 2013) e, infine, gli stabilimenti
aperti a 5 stelle hanno fatto registrare un tasso di occupazione del 56.6%, un valore identico a
quello del’anno precedente.
Analisi dell’offerta
Pg. 27
La figura 2.8 riporta, infine, quello che è il tasso di occupazione medio dei letti per le ultime
stagioni estive.
Figura 2.8 - Tassi di occupazione dei letti disponibili per OTR, stagione estiva
60%
50%
Le differenze negli
andamenti di domanda e
offerta nel bellinzonese fa
si che l’occupazione dei
letti aumenti. Una crescita
in tal senso si registra
anche nel Luganese
40%
30%
20%
10%
0%
Bellinzona e A.T.
2013
Lago Maggiore e V.
2014
Luganese
Mendrisiotto e B.C
media 09-13
Si osserva una riduzione per Lago Maggiore e Valli, la quale è passata dal 54.8% del 2013 al 52.8%
nel 2014, e Mendrisiotto e Basso Ceresio, nella quale il tasso si è ridotto dal 35.0% al 32.4%.
Rimane, invece, pressochè identico il dato per il Luganese (53.4%) mentre aumenta leggermente
per l’OTR Bellinzonese, stabilendosi al 31.4% (rispetto al 29.1% del 2013).
Pg. 28
Analisi dell’offerta
Conclusioni
Pg. 29
Conclusioni
Il Rapporto Trend 2014 fornisce un’immagine della situazione del mercato turistico ticinese nel
corso dell’anno turistico da poco passato, prendendo in esame i dati dell’Ufficio Federale di
Statistica relativi a domanda e offerta del settore alberghiero. La seguente tabella elenca alcune
considerazioni che fanno riferimento ai dati emersi nello studio, separando i rilievi relativi alla
domanda da quelli sull’offerta.
Dato
Commento
Domanda turistica
72.8% estate vs
27.2% Inverno
Il Ticino è notoriamente una meta turistica ad elevata stagionalità.
Questa chiara dipendenza dalla stagione estiva può avere degli effetti
negativi in particolare quando la situazione meteo è avversa, proprio
come avvenuto nel 2014.
Pasqua e ponti
primaverili (maggio
e giugno)
Pasqua 2014 fa fare un balzo al dato di aprile rispetto al 2013. La
domanda di maggio è leggermente calata rispetto al 2013 e per quella
di giugno si rileva una riduzione particolarmente marcata per quanto
sia la Pentecoste che il Corpus Domini nel 2014 sia state proprio a
giugno (a differenza del 2013).
Riduzione della
permanenza media
Il calo della durata dei soggiorni si protrae ormai da molte stagioni e ne
risentono sia il periodo estivo che quello invernale.
60% di svizzeri
Importanza sempre maggiore dei visitatori confederati che nell’estate
2014 hanno raggiunto oltre il 60% del totale dei pernottamenti
alberghieri. Nonostante la battuta d’arresto dell’ultimo anno, il peso
della domanda svizzera sarà ancora più importante nei prossimi tempi.
Calo turismo
tedesco, -24'000
presenze estive
Continua la riduzione della domanda tedesca. Le riduzioni maggiori si
rilevano per le basse categorie e per i 3 stelle. Il cambio euro/franco
minerà ancora di più la situazione degli ospiti tedeschi, in costante calo,
notoriamente attenti al fattore del costo della vacanza.
Stabile turismo
italiano, +2'500
presenze estive
In particolare si rileva la crescita relativa alle categoria da 3 a 5 stelle.
La domanda estiva degli italiani è aumentata in tutte le OTR ad
eccezione del Mendrisiotto dove però la riduzione è minima.
Mercati lontani,
frena l’Asia e male
le Americhe
I paesi asiatici (guidati dalla Cina) hanno segnato un netto
rallentamento rispetto ai livelli di crescita degli anni passati. Per le
americhe (gli USA sono stati il quarto mercato nel 2014) si segna un
calo nel breve periodo ma una crescita rispetto alla media 2009-2013.
Calo basse
categorie, -13.4%
presenze estive
A livello di categorie di alloggio il calo più evidente fa riferimento agli
alloggi da 0 a 2 stelle. Va considerato il nuovo fenomeno della “sharing
economy” la quale rappresenta una potenziale alternativa all’alloggio
nelle basse categorie.
Conclusioni
Pg. 30
4* in crescita,
+1.9% presenze
estive e +10.5%
presenze invernali
Gli stabilimenti a 4 stelle sono gli unici ad aver visto una crescita della
domanda sia in estate che in inverno. Per quello che riguarda i vari
source market si rileva che la domanda, nel periodo estivo, si mantiene
ad alti livelli per svizzeri ed italiani mentre cala (leggermente) per i
tedeschi.
OTR Bellinzona e
Alto Ticino, +2.6%
presenze estive e
+6.4% presenze
invernali
Una delle luci emerse dal rapporto è il risultato positivo di Bellinzona e
Alto Ticino, unica OTR ad aver visto una crescita nel corso del 2014. In
termini percentuali, proprio nella regione sopracenerina vi è stato il
maggior aumento della domanda confederata.
Stagione invernale,
+6'500 presenze
rispetto al 2013
L’inverno 2014 ha visto una crescita se confrontato con la stagione
2013 e valori in linea rispetto al recente passato. Si tratta di un buon
risultato per una stagione spesso bistrattata in termini di importanza
ma che racchiude in sè un grande potenziale, se non da competere con
la stagione estiva per lo meno di crescere in maniera decisa verso
numeri importanti.
Offerta turistica
Basse categorie,
70% del totale
stabilimenti
L’offerta alberghiera ticinese si caratterizza per avere una elevata
quota di strutture di bassa categoria (da 0 a 2 stelle) le quali, però,
presentano una dimensione media ridotta (meno di 30 letti per
stabilimento in media).
4* e 5*, stabile il
numero di strutture
aperte in estate
Il numero di stabilimenti di alta categoria è rimasto costante nel 2014.
Ad ogni modo va rilevato che il dato rappresenta un saldo tra nuove
strutture e stabilimenti che chiudono e chiaramente un’apertura ed
una chiusura di alberghi di questo tipo possono avere un impatto
notevole per le singole OTR.
Tassi di occupazione (stagione estiva)
Tassi di
occupazione, basse
categorie vs medioalte
Le difficoltà delle basse categorie si notano nei tassi di occupazione,
mediamente più bassi di 20-25 punti percentuali nel corso della
stagione estiva rispetto a quelli degli stabilimenti a 3 o più stelle.
Tasso occupazione
4*, 60% in estate
Per gli stabilimenti a 4* nell’estate 2014 si è riscontrato un leggero
aumento dei tassi di occupazione, sia nel breve che nel medio termine.
OTR, bene
Bellinzonese e
stabile Luganese
A livello di OTR il tasso di occupazione estivo è cresciuto per Bellinzona
e Alto Ticino mentre per il Luganese è rimasto stabile. Ad ogni modo le
due realtà mostrino livelli decisamente differenti se si considera che
nella regione sopracenerina il dato è circa del 30% mentre nel Luganese
del 53.4%.
Come evidenziato nel rapporto, l’ultimo anno turistico è stato caratterizzato da diverse ombre e
poche luci. Il calo inaspettato dopo la ripresa della domanda avvenuta nel 2013 è stato per alcuni
Pg. 31
Conclusioni
una doccia fredda, il meteo inclemente è stato l’assoluto protagonista in negativo della stagione
estiva 2014 e ha praticamente azzerato la crescita del 2013 rispetto al 2012. Infatti, i mancati
arrivi e pernottamenti nei mesi di giugno e luglio 2014 non sono stati compensati dai risultati
degli altri mesi dell’anno per quanto la domanda invernale sia riuscita a mantenere il livello
dell’anno precedente, mitigando, quindi solo in parte, la cattiva performance del settore.
Appendice
Pg. 32
Appendice
Tabella A.1. Pernottamenti per OTR e provenienza degli ospiti, stagione estiva
0-1-2-altri
3 stelle
4 stelle
5 stelle
Svizzera
Totale pernottamenti 2014
Var. % 2014 vs 2013
Var. % 2014 vs media 09-12
323'487
-12,4%
-24,5%
441'434
1,0%
19,6%
210'488
8,6%
15,7%
62'849
-16,3%
-7,9%
Germania
Totale pernottamenti 2014
Var. % 2014 vs 2013
Var. % 2014 vs media ‘09-‘12
11'521
-5,4%
-21,4%
60'064
-54,4%
-30,2%
117'521
1151,6%
-27,3%
7'054
-25,9%
-40,3%
Italia
Totale pernottamenti 2014
Var. % 2014 vs 2013
Var. % 2014 vs media ‘09-‘12
9'605
0,9%
-5,9%
62'470
3,3%
0,9%
13'772
5,2%
-5,8%
12'310
-1,9%
-18,6%
Altri Paesi
Totale pernottamenti 2014
Var. % 2014 vs 2013
Var. % 2014 vs media ‘09-‘12
30'834
-6,8%
-18,6%
216'681
-5,3%
5,6%
80'889
-10,8%
-19,7%
23'323
-12,1%
-7,1%
Appendice
Pg. 33
Tabella A.2. Pernottamenti per categoria e provenienza degli ospiti, stagione estiva
Bellinzona e
A.T.
Luganese
Lago
Maggiore e V.
Mendrisiotto
e B.C.
Svizzera
Totale pernottamenti 2014
Var. % 2014 vs 2013
Var. % 2014 vs media ‘09-‘12
66'211
9,8%
26,7%
310'250
1,8%
2,6%
623'149
-5,7%
-3,1%
38'648
-21,8%
-22,0%
Germania
Totale pernottamenti 2014
Var. % 2014 vs 2013
Var. % 2014 vs media ‘09-‘12
65'292
-16,3%
-35,9%
64'342
-10,6%
-20,6%
41'080
-4,4%
-29,4%
25'446
-7,3%
-23,2%
Italia
Totale pernottamenti 2014
Var. % 2014 vs 2013
Var. % 2014 vs media ‘09-‘12
38'348
-3,3%
-6,6%
30'710
6,7%
2,2%
18'792
5,7%
-4,4%
10'307
9,4%
-7,2%
Altri Paesi
Totale pernottamenti 2014
Var. % 2014 vs 2013
Var. % 2014 vs media ‘09-‘12
86'333
-18,5%
-27,4%
109'333
0,3%
7,7%
93'463
-8,8%
4,7%
62'598
1,4%
5,7%
Contatti
Pg. 34
Contatti
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Igor Sarman
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Responsabile O-Tur
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