- Cinema Cristallo

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MOLTO FORTE,
INCREDIBILMENTE VICINO
di Stephen Daldry
SCHEDA DI LETTURA
Molto forte incredibilmente vicino è un adattamento cinematografico dell’omonimo romanzo di Jonathan
Safran Foer.
RIASSUNTO
Oskar Schell è un ragazzino di 9 anni con comportamenti al limite dell’autismo che ha un rapporto molto
stretto con il padre. Quest’uomo, consapevole delle difficoltà del proprio figlio, lo aiuta ad uscire
dall’isolamento e dalla paura di confrontarsi con la realtà, obbligandolo ad entrare in relazione con il
mondo esterno. L’infanzia di Oskar si interrompe bruscamente quando il padre resta ucciso durante
l’attentato dell’11 settembre alle torri gemelle.
La tragedia che ha colpito New York, i suoi abitanti e un’intera nazione si ripercuote aspramente nel vissuto
di Oskar che nega la morte del padre cercando di vivere come lui gli ha insegnato e di agire come lui
avrebbe voluto, in questo modo illudendosi di conquistare la sua vicinanza e di prolungare il tempo da
vivere con lui. Questo sforzo lo obbliga a superare ossessioni e paure e gli permette di ritrovare se stesso e i
suoi affetti.
È quindi un percorso di crescita attraverso l’elaborazione del lutto. Oskar incontra molte persone che,
ognuna a suo modo, lo aiutano a dare senso alla sua esperienza.
AMBIENTAZIONE DEL FILM:
1. I luoghi: la città di New York (aspetti della geografia delle metropoli, costa orientale degli Stati
Uniti); il sesto distretto;
2. I tempi: 11 settembre 2001 (che cosa è avvenuto, quali le conseguenze nella storia degli uomini,
per la città di NY, per gli USA e il resto del mondo)
3. Dresda: in che modo c’entra con la vicenda di Oskar; dov’è Dresda? Per quali fatti è diventata
famosa?
4. Dresda fu vittima nel 1944 di uno dei più formidabili bombardamenti della 2° guerra mondiale;
secondo te c’è una relazione fra Dresda e la NY dell’11 settembre?
COMPRENSIONE DEL FILM (durata 2h)
1. Descrivi la scena iniziale del film: che cosa succede; quali sono i personaggi delle prime scene; come
si comporta Oscar? Che cosa dice? C’è qualche battuta che anticipa quello che succederà
successivamente e ci fa capire quello che frulla nel cervello di Oskar?
2. Il padre, vivo, compare immediatamente: in che modo? Che cosa propone a Oskar?
3. Come si autodefinisce Oskar?
4. “non smettere di cercare” è una frase chiave per comprendere tutta la vicenda di Oskar; perché a
tuo avviso il papà racconta a Oskar del 6° distretto? Perché lo spinge a cercarlo?
5. Descrivi “il giorno più brutto”; perché Oskar lo definisce così? Quali “indizi” lo portano a
comprendere che cosa è successo al padre?
6. Che tipo di rapporto c’è fra Oskar e la nonna? Come comunicano fra loro?
7. Chi è l’”inquilino”?
8. Perché Oskar vuole scoprire quale serratura apra la chiave che ha trovato?
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MOLTO FORTE,
INCREDIBILMENTE VICINO
di Stephen Daldry
SCHEDA DI LETTURA
9. Come Oskar inizia la sua ricerca?
10. “è questo l’unico modo per allungare i miei 8 minuti con lui”; a quale fatto scientifico fa allusione
questa frase?
11. Quali sono gli oggetti che Oskar giudica indispensabili per la sua sopravvivenza?
12. Come si comporta Oskar con la mamma? Sovente fra lui e la mamma c’è una porta, un ostacolo, lui
le dà le spalle: che cosa vuole comunicare il regista con queste inquadrature?
13. Quali sono le ossessioni di Oskar? Come le affronta?
14. Oskar ha paura che il padre sia deluso da lui ; quando, per esempio?
15. Chi è il primo “Black” che Oskar incontra? Quali paure riesce a superare in quell’occasione? Pensa a
come si comporta con la ragazza; quale atteggiamento ha verso di lei?
16. Le indagini e la ricerca di Oskar sono interrotte da flash back; che cosa succede in quelle scene e
qual è la loro funzione?
17. In che modo la nonna cerca di entrare in contatto con Oskar? Perché Oskar parla con lei e non con
la mamma? (la nonna accetta il gioco dei segnali luminosi, si pone al suo livello e si sdraia sotto il
letto…)
18. Oskar si fa del male pizzicandosi a sangue le braccia: perché lo fa, secondo te?
19. Perché secondo te, Oskar tiene per sé le registrazioni dei messaggi telefonici?
20. Come mai Oskar impiega tanto tempo per incontrare i vari Black ?
21. Incontro con “l’inquilino”; che tipo di rapporto si instaura fra lui e Oskar?
22. Parlando con lui Oskar trova la forza di dichiarare per la prima volta la morte del padre; la persona
con cui Oskar parla di più è qualcuno che non gli risponde; come lo spieghi?
23. Perché “l’inquilino” non parla? Qual è la spiegazione di Oskar? E la tua?
24. A quali prove l’inquilino sottopone Oskar?
25. Chi è veramente l’inquilino? Come fa Oskar a scoprirlo?
26. Quindi, che cosa gli confessa?
27. Perché il nonno non vuole più continuare le ricerche?
28. “Trovare la serratura mi aiuterebbe a dare senso alle cose che non hanno senso” dice Oskar, infatti
la ricerca della serratura lo obbliga ad andare verso gli altri, capire le loro situazioni e a dare senso
all’esistenza
29. Che cosa sono gli ossimori? Elencane alcuni di quelli inventati da Oskar e suo padre.
30. Il mistero della chiave e dei Black si disvela grazie ad un caso: quale?
31. Come avviene la riconciliazione con la mamma?
32. Qual è stato il ruolo della mamma durante la ricerca?
(pensa a come è cambiata la relazione fra loro e a come questo cambiamento si esprima attraverso
la posizione dei corpi; vedi domanda 13)
33. “mi stavi controllando? “no, ti stavo cercando”: due modi diversi di esprimere lo stesso
comportamento visto da focali diverse
34. Nella ricerca dei Black, Oskar scopre che “molti hanno perso qualcosa” e quindi il suo lutto non è
solo suo; la sua ricerca lo ha aiutato a capire il senso della vita
35. Oskar e la mamma rievocano la voce, le battute, i gesti del papà/marito; questo ci fa capire che la
sua morte ormai è accettata, che non c’è più bisogno di far finta che non sia vero. Entrambi hanno
trovato le parole per dirlo
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MOLTO FORTE,
INCREDIBILMENTE VICINO
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SCHEDA DI LETTURA
36. Lettera alle persone che Oskar aveva incontrato in cui fa il punto della situazione e dichiara che
“mio padre non tornerà più, io pensavo di non poter vivere senza di lui, ora so che posso, penso che
mio padre ne sarebbe fiero, che è tutto ciò che ho sempre desiderato”; il viaggio è terminato
37. Altalene: congratulazioni Oskar, lei ha portato a termine la ricerca ….
38. I nonni si riconciliano; da che cosa lo si capisce
39. Oskar impara ad andare in altalena; simbolo di …
Quello di Oskar è un viaggio iniziatico; un viaggio alla ricerca di se stesso, un percorso verso l’età adulta.
Nelle società tradizionali (alcune ancora esistenti) i ragazzi devono dimostrare di essere divenuti adulti
prima di essere accettati nel mondo dei grandi. Vengono allora abbandonati da soli nella foresta e
sottoposti ad una serie di prove, alcune molto difficili; solo superandole con coraggio, astuzia e
determinazione dimostreranno di essere degni di entrare a far parte del mondi degli adulti, di poter
assumere delle responsabilità.
Di queste tradizioni è rimasta traccia nelle fiabe di tutte le culture di tutti i paesi e di tutte le epoche. Nelle
fiabe popolari e in quelle classiche c’è sempre un eroe, sovente piccolo e indifeso, che si allontana da casa,
che subisce una perdita o un abbandono, incontra degli aiutanti, riceve dei mezzi magici, supera delle prove
e conquista un premio, per poter, alla fine, vivere “felice e contento”.
Se trasportiamo queste considerazioni (che troviamo in molte antologie alla voce “funzioni di Propp”, e le
paragoniamo alla vicenda di Oskar troviamo molte affinità.
Come Pollicino, come Hans e Gretel, anche Oskar subisce una perdita, si allontana da casa (il terreno
dell’investigazione non è la foresta, ma la metropoli, non meno pericolosa e angosciosa) e, attraverso una
serie di prove e di incontri fortunati, ritorna a casa e trova la felicità.
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Situazione iniziale di benessere
Il protagonista subisce un danneggiamento, una perdita (del padre, della sicurezza)
Il protagonista subisce dei divieti e li infrange (dove vai? telefona entro un’ora, le innumerevoli
bugie)
Il protagonista effettua una ricognizione, una ricerca, affronta difficoltà e pericoli
Il protagonista riceve un mezzo magico (in questo caso una serie di consigli) da un donatore (il
padre)
Il protagonista incontra uno o più aiutanti (i Black, il nonno)
L’ostacolo viene rimosso (si scopre di chi è e a che cosa serve la chiave)
Il protagonista dimostra di aver compreso, quindi gli ostacoli vengono rimossi
 Il protagonista, da bambino pauroso e chiuso in se stesso, si trasforma in un ragazzino che accetta
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la delusione, ammette la realtà delle cose (che il padre non tornerà più, ma anche che lui non è il
solo a soffrire), ha fiducia in se stesso (impara ad andare in altalena), impara a guardare sua madre
negli occhi e a parlare con lei.
La situazione di stabilità e serenità iniziale viene ristabilita.
Graziella Bosco
Dolceacqua, 11 novembre 2015
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