Determina dirigenziale n.561 del 14/04/2014. DIFFIDA

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Determina dirigenziale n.561 del 14/04/2014. DIFFIDA
Comunicazione 01/14
Pomigliano d’Arco 28/05/14 prot.9214
Al dirigente V Settore Gestione del
territorio
ing. Ciro Cusano
Al dirigente Settore Personale
dott. Carmine Antignani
Al segretario Generale
dott. Vincenzo Lissa
Al responsabile della prevenzione
della corruzione e della trasparenza
sig. Gennaro Antignani
p.c. Al presidente dell’O.I.V.
dott. Girolamo Sibilia
Al presidente del collegio dei Revisori
dei conti
dott. Mutalipassi Roberto Antonio
Al sindaco
dott. Raffaele Russo
All’assessore al Personale
avv. Giovanni Sodano
sede
Oggetto: Determina dirigenziale n.561 del 14/04/2014. DIFFIDA A RISPETTARE NORME E
REGOLAMENTI.
Con determina del dirigente del settore Gestione del territorio n. 561 del 14/04/13 avente
ad oggetto “Costituzione dell'Ufficio di piano per la redazione del Piano Urbanistico Comunale
(P.U.C.) e del regolamento urbanistico edilizio comunale (R.U.E.C.) ai sensi della L.R. n.16 del
22/12/2004 è stato costituito l’Ufficio di Piano per la redazione del PUC.
L’ufficio composto da 10 dipendenti interni all’ Ente di cui sei tecnici (tutti di sesso
maschile) e quattro tecnici esterni (nominati previa dichiarazione di “carenze in dotazione
organica”) supportati dalla consulenza del L.U.P.T. Università di Napoli (che a sua volta si avvale
di supporto tecnico esterno attraverso avvisi pubblici di “Selezione pubblica, per titoli, per la
stipula, affidamenti d'incarico di prestazione occasionale") ESCLUDE figure tecniche presenti in
altri settori dell’Ente per affidamento di incarichi integrativi alle ordinarie attività, esercitando
discriminazione di genere.
La costituzione dell’Ufficio di Piano è stata effettuata senza valutare il curriculum dei
tecnici presenti in tutti settori, non rispetta il principio di rotazione nell’affidamento degli
incarichi (il dirigente è presente in tutti gli incarichi più remunerativi, sia di Urbanistica che di
LL.PP.), non rispetta il piano delle azioni positive, non identifica il quadro economico
dell’incentivo alla progettazione e fa riferimento ad un “redigendo” regolamento per la
ripartizione degli incentivi alla progettazione che non essendo stato ancora elaborato rende
illegittimi gli incarichi conferiti ai fini della liquidazione degli incentivi.
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Il procedimento PUC, iniziato con l’individuazione da parte della giunta del RUP viene
canalizzato, dopo la definizione del quadro delle consulenze esterne (LUPT e tre neolaureati),
nell’ufficio di piano, con sede stanza al secondo piano (liberata per ospitare le postazione di
lavoro dei tecnici esterni), che diventa l’occasione per riconoscere incentivi a propria discrezione
al personale interno, senza nulla precisare sul ruolo, peso e necessità di consulenti, progettisti
interni ed esterni e dei loro “supporti” e criteri di nomina delle figure professionali.
Il costo della progettazione è pagato due volte ed ammonta ad oggi a circa 300.000 euro:
consulenza esterna (230.000 euro) e l’ incentivo alla progettazione interna il cui importo pur non
essendo definito, da codice dei contratti è pari al 30% della tariffa professionale relativa alla
redazione di un atto di pianificazione (almeno 70.000 euro, di cui circa l’85% spetta al
progettista).
Da diversi anni la CGIL pone il problema dell’ abuso del potere di organizzazione degli uffici
e di assegnazione di indennità accessorie al personale interno perché tale potere è utilizzato ai
fini della mera gestione di dipendenti e dirigenti da premiare o punire ad arbitrium.
Una P.A. di “funzionali” invece che di funzionari non assicura l’attuazione dei principi
enunciati dall’art. 97 della costituzione e non garantisce il modo più efficace ed economico di
erogare servizi pubblici.
Le determinazioni organizzative sono assunte nell’ambito delle leggi e degli atti
organizzativi al fine di assicurare l’attuazione dei principi di cui all’articolo 2 comma 1 del D. Lgs.
165/01 e al fine di assicurare la rispondenza al pubblico interesse dell’azione amministrativa.
Una micro-organizzazione caratterizzata da discrezionalità delle scelte, non supportate da
criteri selettivi/valutativi di evidenza pubblica pone seri rischi di comportamenti non etici.
E’ legittimo lasciare alla “discrezione” del dirigente coordinatore dell’ufficio tecnico
(assistito da mega o mini consulenze “indirizzate con atti di giunta” - 200.000 euro per il Puc,
350.000 euro per cinque tecnici provenienti da Enam, 48.000 per la consulenza di otto mesi di un
esperto in materia ambientale per “costituire” l’ufficio Ambiente, 50.000 euro per il condono
edilizio - circa 200 delle 4.500 pratiche già evase - , 30.000 euro per tre neolaureati, utilizzati
prima per l’istruttoria di pratiche edilizie e poi “formati” attraverso corsi specifici, per fornire
supporto tecnico ai progettisti del PUC) la SCELTA dei tecnici esterni ed interni che hanno diritto
e competenza per realizzare il progetto urbanistico della città?
Chi controlla l’imparzialità e trasparenza della pubblica amministrazione ed i costi ?
Chi controlla che siano applicati i regolamenti vigenti?
La CGIL ha segnalato verbalmente sia al segretario generale che al dirigente del personale
(l’assessore al personale NP) da circa un mese le anomalie della determina dirigenziale n. 561 del
14/04/2014 che non rispetta le seguenti norme e regolamenti:
a) PIANO AZIONI POSITIVE
art. 3 “Sviluppo carriera e professionalità” Azione positiva 1: Utilizzare sistemi premianti selettivi,
secondo logiche meritocratiche che valorizzino i dipendenti meritevoli attraverso l’attribuzione
selettiva degli incentivi economici e di carriera, nonché delle progressioni economiche, senza
discriminazioni di genere.
Azione positiva 2: Affidamento degli incarichi di responsabilità sulla base della professionalità e
dell’esperienza acquisita, senza discriminazioni. Nel caso di analoga qualificazione e preparazione
professionale, prevedere ulteriori parametri valutativi per non discriminare il sesso femminile
rispetto a quello maschile.
b) CODICE DÌ COMPORTAMENTO DEI DIPENDENTI DELLE PUBBLICHE AMMINISTRAZIONI
Art. 13 “Disposizioni particolari per i dirigenti” comma 6)……. il dirigente affida gli incarichi
aggiuntivi in base alla professionalità e per quanto possibile secondo criteri di rotazione.
c) CODICE DEGLI APPALTI
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art. 90 comma 6 “Le amministrazioni aggiudicatrici possono affidare la redazione del progetto
preliminare, definitivo ed esecutivo, nonché lo svolgimento di attività tecnico-amministrative
connesse alla progettazione, ai soggetti di cui al comma 1, lettere d), e), f), f-bis), g) e h), in caso
di carenza in organico di personale tecnico, …… “
art. 92 :
− comma 5” Una somma non superiore al due per cento dell'importo posto a base di gara di
un'opera o di un lavoro, comprensiva anche degli oneri previdenziali e assistenziali a carico
dell’amministrazione, a valere direttamente sugli stanziamenti di cui all'articolo 93,
comma 7, è ripartita, per ogni singola opera o lavoro, con le modalità e i criteri previsti
in sede di contrattazione decentrata e assunti in un regolamento adottato
dall'amministrazione, tra il responsabile del procedimento e gli incaricati della redazione
del progetto, del piano della sicurezza, della direzione dei lavori, del collaudo, nonché tra
i loro collaboratori
− comma 6 “Il trenta per cento della tariffa professionale relativa alla redazione di un atto di
pianificazione comunque denominato è ripartito, con le modalità e i criteri previsti nel
regolamento di cui al comma 5 tra i dipendenti dell'amministrazione aggiudicatrice che lo
abbiano redatto “.
d) REGOLAMENTO DÌ UFFICI E SERVIZI
art. 7 “Unità di progetto” :
− comma 1 “Le unità di progetto sono strutture temporanee istituite per il perseguimento di
obiettivi complessi – che richiedono competenze interdisciplinari e trasversali rispetto alla
struttura organizzativa permanente – o per fronteggiare situazioni contingenti ed
eccezionali”;
− comma 2 “Le unità di progetto hanno una durata limitata nel tempo e sono istituite dalla
Giunta, sentito il segretario generale”
− comma 3 “Il responsabile dell’unità – che assume la denominazione di Responsabile di
progetto – è individuato tra il personale dipendente inserito nella categoria D del sistema
di classificazione del personale degli EE. LL., o tra soggetti esterni secondo quanto
stabilito dall’art. 11 del presente regolamento. E’ nominato dal Sindaco se scelto fra il
personale di qualifica dirigenziale, dal Dirigente competente per materia se scelto fra il
personale di cat. D. In tale caso non è applicabile la lett. C del successivo comma 4”
− comma 4 “La delibera istitutiva dell’unità di progetto deve indicare:
a) Gli obiettivi da perseguire, i risultati da raggiungere e i vincoli da
rispettare;
b) I tempi di completamento del progetto ed eventuali scadenze
intermedie;
c) Le risorse di personale, strumentali e finanziarie assegnate;
d) Le attribuzioni e i poteri specifici del responsabile di progetto;
e) Le modalità di raccordo con la struttura permanente e di eventuale
condivisione delle risorse”;
− comma 5 “Al completamento del progetto, l’unità di progetto si scioglie e le risorse
assegnate rientrano nella struttura permanente”.
Non essendo stato ad oggi adottato alcun provvedimento, la CGIL si vede costretta a
formalizzare DIFFIDA affinché l’Ente sospenda l’efficacia dell’atto, attivando le corrette
procedure e relazioni sindacali propedeutiche sia sulla costituzione dell’ufficio di Piano che
sull’attribuzione di incarichi ed incentivi alla progettazione.
In assenza di riscontro alla presente e ricorrendone i presupposti, questa O.S. si vedrà suo
malgrado costretta per il rispetto dei diritti dei propri associati e dei lavoratori dell'Ente ad
avviare ogni azione utile, sindacale e legale per ottenere il rispetto della normativa a riguardo.
Distinti saluti.
Anna Lucia Casalvieri (segreteria aziendale)
Salvatore Tinto
(segretario Enti Locali)
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