Cos`é la mafia? - Officine di strada

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Cos`é la mafia? - Officine di strada
-1Roberto Bettucchi
V A Liceo
I.I.S. "Luigi Fantini"
14 dicembre
2011
Cos'é la mafia?
Era una fredda domenica di Dicembre, il ticchettio dei caloriferi accentuava l'eternità del pranzo
tra un padre e sua figlia. Ad un tratto, con la curiosità che solo un bimbo può avere, il silenzio
venne interrotto...
- Papà, cos'é la mafia?
- La mafia? Dove hai sentito questa parola?
La mafia è un gruppo di persone spietate, senza cuore, che cercano di controllarti e manipolarti a
piacere.
- L'ho sentita alla TV. Ci sono persone che cercano di manipolarci? Ma allora vogliono proteggerci,
perchè dici che sono spietate?
- No, non vogliono proteggerci, il loro unico scopo è usarci.
Non tutte le persone sono come ci appaiono; l'uomo è tentato dal piacere e il piacere lo si ottiene
anche dal denaro, ecco che la mafia è una grande azienda che cerca di arricchirsi nel tentativo di
distruggere tutti noi.
- La mafia è una grande azienda? Ma allora ha tanti operai?
- Ahah! Beh si, sono tanti operai che lavorano di nascosto per lei. La mafia ha numerosi dipendenti
spersi per tutto il mondo e questi rubano la gente onesta come noi, cercando di venderti il loro cibo,
i loro vestiti, le loro case... sì, le loro case.
- Ma è normale! Essendo un'azienda cerca di venderti quello produce!
- Non è normale, ti obbliga a comprare i loro prodotti anche se non vuoi; spesso non è possibile
nemmeno accorgersene, sono ormai ovunque.
Se provi a ribellarti ti uccidono, se fai la spia ti rovinano, se vai con loro ti condannano a vita;
l'unica soluzione è la protesta di tutti noi, nessuno escluso, solo allora la mafia prenderà paura e
scapperà.
- Ma allora è per quello che la mamma non c'é più? E' stata presa dalla mafia perchè si è ribellata?
Il silenzio invase la stanza, come se il mondo si fosse fermato. Ad interrompere la pausa fu il padre,
in lacrime e con voce tremolante
- Si tesoro, non ha voluto lavorare in quella grande azienda. Alzati dai, è ora di sparecchiare.
Dedicato a Renata Fonte, l'assessore di Nardò freddata il 31 marzo 1984 sulla porta di casa. Tre
pallottole spezzarono il suo impegno contro l’abusivismo edilizio e contro la lottizzazione del parco
naturale di Porto Selvaggio in provincia di Lecce.