di zona - Artidea

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di zona - Artidea
La Voce 3
di zona
Luglio 2008
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MM Lambrate, stazione ferroviria
Botticelli, zona Politecnico
Progetto per un residenza universitaria di 15 piani
per maltempo, Zona 3 la più colpita
Nella notte tra domenica 29 e lunedì 30 giugno
Secondo le rilevazioni dei tecnici del
Comune le zone più colpite dal maltempo
sono state la 3, la 4 e i giardini Montanelli
in Zona 1.
In Zona 3 sono stati rimossi 36 alberi
abbattuti mentre sono stati: 6 in Zona 1,
6 in Zona 2, 27 in Zona 4, 25 in Zona 5,
16 in Zona 6, 16 in Zona 7, 27 in Zona
8, 8 in Zona 9.
effettuati da Amsa: dalle ore 23 alle ore
6.30 circa, per recupero rami abbattuti,
interventi via Gobetti, via Crescenzago, via
Pacini, piazza Principessa Clotilde, piazza
IV Novembre, piazza Duca D’Aosta.
Grossi allagamenti sono stati risolti in via
Palmanova, nel sottopasso della tangenziale. Lo spurgo dei pozzetti stradali ha
invece interessato piazza Luigi di Savoia,
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Il plastico del progetto
E’ stato presentato il 3 luglio scorso alla
Commissione urbanistica del Consiglio
di Zona 3 il progetto dell’arch. Marzorati
per una nuova residenza universitaria
da costruire al posto dell’Istituto Grafico
Rizzoli in via Botticelli 19, tra le vie Saldini,
Colombo e Mangiagalli.
Verrà demolito anche l’edificio dell’inizio
del 1900, in via Mangiagalli 18, di fronte
all’ingresso dell’Istituto di Matematica, su
un’area complessiva di 2.300 mq.
Da un edificio di 5 piani su via Colombo
e Botticelli, di tre piani su via Mangiagalli
e di un piano su via Saldini si passerà ad
un edificio di 15 piani su via Colombo,
Botticelli e Mangiagalli e di 7 piani su via
Saldini. L’altezza massima è di 65 metri,
addirittura superiore a quella concessa
dal vincolo aeroportuale.
Il volume è spaventoso, consentito solo
dal fatto che si tratta di un’area universitaria. Una tale densità non sarebbe mai
consentita per abitazioni, uffici o commercio.Nella zona intorno ci sono solo edifici
di due/tre piani al massimo, con villette
liberty molto belle, in cui questo gigante
sarebbe come un elefante in un negozio di cristalli. L’Istituto di Matematica,
anch’esso piuttosto pregevole, verrebbe
schiacciato dal nuovo edificio.
Spariranno tra l’altro i cedri al centro della
piazza, sostituiti da una vasca con una
sfera in silicio amorfo, una scultura che
riprende il tema della facciata.
Nella presentazione si parla di campus
universitario per oltre 600 studenti, ma
sarebbe un campus senza terreno intorno come quelli all’estero, con palestra,
ristorante e auditorium tutti all’interno.
Ecco perché è necessaria tutta questa
volumetria, che normalmente sarebbe
distribuita in un’area più ampia. A modello
è stato preso il residence Nido di Londra,
un campus di lusso, ed anche i prezzi
di questo residence non scherzano, dai
400 agli 800 euro al mese a seconda dei
servizi offerti.
La vicinanza con il Politecnico, il cui rettore Ballio è uno sponsor dell’operazione
realizzata da un operatore privato, la GF
Uno Real Estate insieme a Foncière des
Murs, è sicuramente un punto di forza
del residence, ed influirà sui prezzi. Il
Comune cercherà di ottenere qualche
posto a prezzo calmierato per gli studenti
che non se lo possono permettere.
Ma è proprio necessario rovinare l’architettura di un quartiere per realizzare un
Campus di lusso?
Non è meglio costruire residenze per
studenti più lontane dal centro, ma in
aree con più spazio intorno? Ad esempio
da anni l’ex istituto Marchiondi di Baggio
aspetta un riutilizzo.
Il plastico del Campus è esposto fino a
fine luglio all’Urban Center in Galleria
Vittorio Emanuele ma c’è solo l’edificio,
le case intorno non sono rappresentate,
forse per evitare il confronto!
I consiglieri intervenuti in Commissione
urbanistica hanno tutti criticato l’eccessiva volumetria, hanno chiesto che sia
dimezzata e hanno criticato la cosiddetta
“riqualificazione” della piazza.
Michele Sacerdoti
www.msacerdoti.it
Melchiorre Gioia
La maggior parte degli interventi effettuati
dalle squadre dell’Amsa ha riguardato lo
spurgo dei pozzetti intasati dalle foglie e
dai rami caduti e il taglio e l’asporto di
alberi abbattuti dal nubifragio. E’ stata
inoltre istituita una squadra speciale
dedicata all’asporto di rami rimasti pericolosamente attaccati agli alberi sui
principali viali di Milano.
Questa la tempistica e i maggiori lavori
piazza IV Novembre, Bastioni di Porta
Nuova, via Beltrami, corso XXII Marzo,
via Zama e via Sarfatti. Nel pomeriggio
e fino a sera, sono stati programmati
ulteriori interventi in via Rimembranze
di Lambrate, via Pascoli, viale Romagna,
piazza Piola, via Feltre, via Turchia, piazza
Leonardo da Vinci, via Caloria, via Aselli,
via Bonari, via Golgi, via Ponzio, via
Massari e viale Vittorio Veneto.
Contributi per canoni locazione
Apre lo “sportello affitti”
E’ stato pubblicato il 15 luglio il bando del
Comune per l’assegnazione di contributi
a integrazione dei canoni di locazione
per le famiglie in condizioni economiche
disagiate.
Le domande di partecipazione al bando
dovranno essere presentate entro il 31
ottobre 2008 presso le sedi ALER e i CAAF.
Anche quest’anno si aiutano circa 9mila
famiglie in difficoltà con il pagamento
degli affitti.
Possono partecipare i residenti nel Comune di Milano che vivono in un’abitazione
in affitto, con un contratto regolarmente
registrato.
Le domande saranno accettate fino al
31 ottobre, e le graduatorie pubblicate
sul Bollettino Ufficiale della Regione
Lombardia (BURL).
Nel 2007, dal 6 agosto al 10 novembre,
sono state presentate complessivamente
8792 domande. Quest’anno, a fronte di
9 mila richieste previste, le risorse a
disposizione per Milano ammontano a
circa 13 milioni di euro.
Per partecipare:
telefonare all’Aler 0273922611 per prendere un appuntamento.
In Zona 3 l’ufficio Aler è in via Andrea
Costa 20/a - MM1 o 2 Loreto.
Nelle vicinanze di Zona 3 la sede dell’Aler
in viale Romagna 26 - filobus 90 e 91
Per la prima volta
in Italia si sta
sperimentando
l’asfalto anti smog
Sono iniziati in questi giorni i test per
verificare l’efficacia dei prodotti “antismog” utilizzati dalle migliori società
per il trattamento della pavimentazione
stradale. Sfruttando la fotocatalisi, questi
materiali possono ridurre in modo efficace
l’inquinamento presente nell’aria.
In via Melchiorre Gioia all’angolo con
via Pirelli sono stati predisposti dei veri
e propri campi prova. Sarà compito dei
tecnici del Politecnico di Milano stabilire,
attraverso rilevazioni scientifiche e analisi
di laboratorio, quale, tra le tecniche utilizzate, si sia rivelata più efficace.
Con i test in corso in questi giorni si potremmo scegliere le migliori tecnologie e
non solo la migliore offerta economica.
Per questa prima applicazione di prodotti
ecoattivi il Comune ha già stanziato 2 milioni di euro, che serviranno a ripristinare
alcuni tratti di pavimentazione stradale
della città. Ma per asfaltare le strade con
prodotti ecoattivi, quest’anno saranno da
stanziare ulteriori 6 milioni di euro.
“Vogliamo sensibilizzare i cittadini, ha dichiarato l’assessore Simini, perché questi
materiali possono essere utilizzati anche
dai privati. Le zone da coprire dovrebbero essere tutte, ci riserveremo quindi
la possibilità di scegliere gli interventi
prioritari. Mi sembra doveroso, tuttavia,
tutelare innanzitutto i bambini, partendo
dalle strade vicine alle scuole”
Proverbio:
Per un buon raccolto
non basta seminare
bisogna seminare in un
campo buono
La Voce 3
di zona
Santa Francesca Romana
Continua all’interno il restauro della chiesa
Il progetto “Tutti protagonisti per la nostra
chiesa” continua.
E’ deserto il piazzale della chiesa parrocchiale di Santa Francesca Romana
e transennato il portone d’ingresso: un
cumulo di sabbia e detriti a significare che
sono iniziati con molto impegno i lavori di
restauro dell interno con l’approvazione
della Soprintendenza e il controllo continuo di un archeologo.
Dopo il restauro dell’esterno si sta procedendo al rifacimento della pavimentazione
della chiesa e delle pareti interne. Don
Giorgio Riva segue con particolare cura
il procedere dei lavori che proseguono
‘a passi lenti’ per rispondere alle pause
imposte da ingegneri e archeologi, si
cercherà comunque di rispettare le scadenze previste.
La raccolta di fondi ha raggiunto 670.000
euro, Don Giorgio rivolge il suo grazie a
quanti hanno dato il loro contributo e si
sta adoperando per trovare i 750.000
euro che mancano.
Edoardo L. Piras
Come si presenta la facciata della
chiesa dopo l’accurato restauro.
Ora tocca all’interno
stupro al Lambro
rimozione auto
Condannati i colpevoli,
risarcita Milano
e per la prima volta
riconosciuto il danno
all’immagine della Città
Per la prima volta, in una sentenza di
condanna, un giudice ha riconosciuto a
un ente locale costituito parte civile in un
processo per stupro, un risarcimento sulla
base dei servizi erogati per la cura delle
violenze sessuali. Fatto ulteriormente
innovativo, è stato riconosciuto anche
un danno all’immagine.
La sentenza prevede anche la condanna
a sette anni di reclusione per sei cinesi
accusati di sequestro e stupro di una
connazionale lo scorso agosto al Parco
Lambro, e il risarcimento di 10mila euro
al Comune che si era costituito parte
civile.
In aprile, per la prima volta, il Comune era
stato risarcito per danni patrimoniali nel
processo di secondo grado per lo stupro
di una ragazza aggredita nel febbraio 2006
nel parcheggio della stazione metropolitana di Bisceglie. Questo secondo caso
conferma che Milano, prima in Italia, ha
ormai aperto una breccia. E può diventare
un modello per gli altri enti locali che
vorranno seguire la stessa via.
I casi di violenza sessuale a Milano sono
in costante crescita, come confermano i
dati della Mangiagalli:
196 del 2004
344 nel 2007
14 gravi episodi per le strade della città,
negli ultimi tre mesi.
Milano, forte di questi risultati sul piano
giudiziario, continuerà questa battaglia
di civiltà a difesa delle donne. E non è
un caso che recentemente il Sindaco
Moratti abbia premiato due vigilesse
che alla Stazione Centrale hanno salvato
un minorenne disabile dalla violenza
sessuale di un clandestino
Loreto
Continuano le maxi
risse tra immigrati
ubriachi e violenti
Dalle parti di Abruzzi e Loreto, le risse
per futili motivi esplododo puntuali ad
ogni fine settimana. Dopo abbandanti
bevute di birra, una quindicina di giovani
immigrati, poco più che ventenni, se le
sono date di santa ragione con cocci di
bottiglie, pugni e calci.
All’intervento delle forze dell’ordine, è
seguita una fuga collettiva, ma gli agenti
hanno bloccatosette fuggitivi moldavi e
boliviani, due dei quali sono stati portati
al pronto soccorso Fatebenefratelli per
medicazioni.
E.S.
lo sapevate che ...
banche
Arrestato clan
rom d’assalto ai
bancomat
Le indagini, durate a lungo, condotte da
agenti e dal sostituto procuratorem di
Monza, hanno individuato la banda di
etnia sinti che attuava assalti ai bancomat.
Armata di mitra kalashnikov si era fatta
notare a Milano e fuori, perché usava la
ruspa per sradicare i bancomat in varie
rapine messe a segno tra il 2006 e il
2008. Ma esistono forti sospetti anche
su analoghe rapine, già del 1999, operate
in 50 istituti di credito del nord Italia. I
malviventi non esitavano ad aprire il fuoco
contro le forse dell’ordine.
E.S.
pag. 2
mercati di via
Task force contro
abusivismo
Per rispondere al problema dell’abusivismo nei mercati scoperti, opererà una
task force formata da vigili, Polizia di
Stato, Carabinieri e Guardia di Finanza.
Un modello che si era dimostrato vincente
quando era stato adottato nel 2001, e che
sarà reso disponibile grazie a uno stanziamento di 300 mila euro per coprire gli
straordinari delle forze dell’ordine.
Ci sono agenti che operano in collaborazione con l’Annonaria, ma le pattuglie
miste possono contrastare più efficacemente il fenomeno, come dimostrano i
risultati ottenuti in passato quando questo
sistema fu adottato.
Aquila, zona Ortica
Sarà velocemente
risolto l’annoso
problema delle auto
abbandonate
Dal 1° luglio di quest’anno al 30 giugno
2009, la rimozione dei veicoli abbandonati sul territorio cittadino avverrà più
velocemente e senza costi aggiuntivi per
l’Amministrazione comunale.
Con il nuovo servizio, dopo la segnalazione e l’intervento della Polizia Municipale, il
veicolo abbandonato sarà subito rimosso
e trasportato al deposito di via Chiesa Rossa, dove potrà rimanere per un periodo
complessivo di 60 giorni per consentire
l’espletamento delle procedure di legge.
Finora, dal ritrovamento alla rimozione del
mezzo, poteva trascorrere anche un mese
e mezzo, tempo stabilito dalla legge per
l’eventuale riscatto del veicolo da parte del
proprietario. Inoltre saranno recuperati i
veicoli anche in aree non ad uso pubblico
(ad esempio case Aler, campi nomadi,
parcheggi privati, ecc.).
Con il rinnovo del servizio sono state
stabilite nuove e migliori condizioni per
rispondere a un problema molto sentito
dai cittadini, non solo in termini di decoro
urbano, ma soprattutto di sicurezza. Spesso, infatti, i mezzi abbandonati diventano
vere e proprie basi per lo spaccio di
stupefacenti oltre che ricoveri per clandestini, homeless o tossicodipendenti,
gestiti, come ha documentato in passato
la cronaca cittadina, anche da racket di extracomunitari. Grazie al nuovo contratto,
aumenteranno gli interventi di rimozione,
che avverrà con più velocità, sottraendo
spazi al degrado e alla criminalità.
Inaugurato canile ...
umano
Il Sindaco di Milano Letizia Moratti la mattina del 9 di luglio ha inaugurato il primo
parco-canile del Comune di Milano, in via
privata Aquila, traversa delle vie Tucidite
e Corelli. Alla cerimonia erano presenti
l’assessore all’Arredo, Decoro Urbano e
Verde, Maurizio Cadeo e il garante degli
animali, Gianluca Comazzi.
“In questi due anni, ha detto il Sindaco Letizia Moratti, abbiamo diminuito
gli abbandoni e aumentato gli affidi. Il
parco canile ospiterà cani randagi in
prospettiva di adozione. Lo scopo di
questa struttura è avvicinare le famiglie
agli animali”. La struttura ricca di verde,
ben riscaldata, studiata apposta per
creare un buon ambiente per cani e
gatti, accoglierà animali abbandonati. Il
parco godibile da adulti e bambini sarà
luogo di incontro tra bipedi e quadrupedi.
L’ambizione più alta è favorire le adozioni.
Il Sindaco ha sottolineato che il progetto
prevede la cooperazione di una cooperativa di detenuti del carcere di Bollate, essi
baderanno alla manutenzione ordinaria
della struttura, poiché “il lavoro è il primo
passo per il reinserimento dei carcerati
nella società”.
L’attenzione che l’Amministrazione Moratti ha per il verde è dimostrata dal grande
parco che circonda il rifugio. Naturalmente ciò garantirà libertà di movimento agli
animali, ma sicuramente incrementerà gli
Padova
incontri tra cittadini e gli ospiti del canile
che siano cani, che siano gatti.
Il Garante per la Tutela degli Animali
Gianluca Comazzi ha evidenziato l’impegno incondizionato dei volontari, delle associazioni e dei veterinari, figure
necessarie alla vita del parco-canile.
“Trentacinque mila metri quadrati, di
cui 21mila solo di verde, quattro anni di
lavori per un investimento pari a 5 milioni
di euro. Questi i numeri del primo canile
municipale della nostra città”, spiega l’assessore ai Lavori Pubblici e Infrastrutture
Bruno Simini. “Abbiamo concluso i lavori
per la realizzazione del canile rifugio e
stiamo terminando, per settembre, quelli
per il canile sanitario”.
Numeroso il pubblico presente che, meravigliato, girava per la vecchia cascina
tra prati, alberi, caseggiati e porticati. Non
agriturismo, ma un pezzetto di Milano
rifatto apposta per donare senza sforzo
alcuno passeggiate nella natura, magari
con lo scopo preciso di far visita al cane
prescelto, magari da portare prima o poi
a casa come componente della famiglia.
E perché non un gatto?
Parco Canile-Rifugio
Via privata Aquila – zona Ortica – tangenziale est uscite Forlanini o Rubattino
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14 alle 16; sabato - domenica dalle 14
alle 18
Rosa Parisi
luglio 2008
Corelli
Appello dei detenuti nel
Centro di Permanenza
Temporanea
Noi detenuti di via Corelli siamo in lotta
dal 5 luglio contro la nostra carcerazione
nel Centro di Permanenza Temporanea
di Milano.
Il nostro crimine è quello di non avere un
documento che lo Stato italiano non ci
concede, e quindi rivendichiamo per tutti
il diritto alla libertà.
Vogliamo contrastare
la campagna razzista che attraversa
l’Italia, denunciare il carattere fascista del
“pacchetto sicurezza” che discrimina, criminalizza e reprime tutti gli immigrati. Noi
non lottiamo per qualche miglioramento
qui dentro. Noi ci battiamo per la chiusura
di questi centri. Tutti devono conoscere
la profonda ingiustizia che stiamo subendo qui dentro: persone, costrette a
lavorare in nero, prelevate direttamente
dal posto di lavoro. Persone in possesso
di documenti regolari e rinchiuse perché
ancora in attesa di un rinnovo. Persone a
cui non è stata convalidata la detenzione,
riportate in questura per un nuovo decreto
di espulsione, convalidato poi dal giudice
successivo. Tutti devono sapere che qui
si subisce un clima costante di razzismo,
intimidazione e violenza. Cibo scarso e
di qualità scadente. Condizioni igieniche
inaccettabili. Assistenza sanitaria inesistente, in particolare ai malati di Aids a
rischio di vita.
E ogni nostra osservazione
su tutto questo scatena la reazione rabbiosa della polizia e della Croce Rossa, che
non interviene per curare le persone.
Per
tutti questi motivi continueremo la nostra
agitazione a oltranza e facciamo appello
a tutti gli antirazzisti perché sostengano
la nostra lotta in nome dei principi di
giustizia, uguaglianza e dignità umana
che devono essere garantiti a tutti e senza
condizioni.
Per informazioni:
Comitato antirazzista milanese
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Greco e Latino, docente di ruolo,
impartisce lezioni. Nel periodo estivo, anche a Rapallo.
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Asse Loreto Padova Buenos Aires
Nei locali avanzi
congelati e scarafaggi
Arrivano i rinforzi (!)
dei militari
Benvenuti i blitz dei
vigili sui bus
La Polizia municipale ha effettuato controlli presso una decina di esercizi (kebab,
bar, ristoranti, gelaterie), tutti con titolari
stranieri. Nei giardinetti di via Arquà sono
stati identificati anche alcuni sudamericani (un decina in tutto) che consumavano
birra: i vigili hanno intimato loro di ripulire l’area dai rifiuti. Scoperto anche un
clandestino senegalese accompagnato
in Questura.
Diverse le infrazioni al regolamento di
igiene, sporcizia tra gli alimenti e anche
scarafaggi ai tavoli e lungo i muri. Due i
casi segnalati all’Asl. Sanzioni complessive per circa 7000 euro.
Da alcune settimane è attivo un presidio
dell’Associazione poliziotti italiani per
la prevenzione di fenomeni di degrado
sociale e urbano.
I residenti sono già molto contenti.
’invio dei militari in ausilio alle forze
dell’ordine per i controlli nelle aree a
rischio è uno dei tanti provvedimenti del
Governo che avrà positive ricadute in
termini di sicurezza per Zona 3. Spetterà
naturalmente al Prefetto decidere dove
ubicarli, ma il Comune di Milano qualche
idea ce l’ha già. L’impiego dei militari
potrebbe coprire la Stazione Centrale e
l’asse Loreto-Padova-Buenos Aires, dove
recentemente ci sono state diverse risse
causate da stranieri al di fuori di locali
notturni, l’ultima, finita con due vigili
all’ospedale.
La possibilità di utilizzo di militari è anche
un’ottima soluzione alla cronica carenza di
organico nelle forze dell’ordine. E Milano
la considera anche una forma di ‘risarcimento’ per quei 500 agenti promessi dal
governo Prodi dal Patto per la sicurezza
e mai arrivati”.
Non si capisce perché i partiti di sinistra,
sindacati e Caritas protestino per i controlli sui mezzi pubblici di città. Chi è in
regola con la legge e possiede il biglietto
non ha da temere. Del resto le persone
normali, tanti pendolari che corrono e
sgobbano, sono in regola con documenti
e abbonamenti. Perché mai dovrebbero
esserci le solite eccezioni all’italiana?
La vicina Slovenia, porta europea di
Scenghen, esegue controlli rigorosi anche con noi italiani. Giustissimo quindi
portare in questure chi non è in regola.
La democrazia non è anarchia. I cittadini,
col voto, hanno chiesto sicurezza e ordine
pubblico. Basta col buonismo senza regole dell’élite salottiera che chiacchera e ama
ascoltarsi.Chi viene in Italia per lavorare
si adegui alle nostre leggi, come accade
in altri Paesi comunitari.
E.S.
Ancora controlli dei vigili sui bus, ancora arresti
Scoperti diciassette clandestini e 90
passeggeri sprovvisti di biglietto, disposte tre denunce per oltraggio a pubblico
ufficiale e mancata esibizione dei documenti: questo il bilancio del nuovo blitz
degli agenti del Nucleo Tutela Trasporto
Pubblico della Polizia Municipale, che
hanno effettuato controlli a sorpresa sulle
linee dell’Atm.
I controlli sono iniziati alle 7 e sono proseguiti per circa tre ore. Dodici gli agenti
impiegati, coordinati da un commissario
aggiunto. L’Atm ha fornito un mezzo di
supporto per facilitare il trasporto agli
uffici del reparto Radiomobile per il
fotosegnalamento.
Le operazioni dei vigili sono svolte a
tutela dei cittadini che lamentano scippi e
borseggi, dei conducenti Atm che denunciano poco rispetto della legalità, come
indicano le cifre di chi viene sorpreso
senza pagare il biglietto.
luglio 2008
pag. 3
Buenos Aires
Nessun dorma!
Corso Buenos Aires come un paese? con
lo struscio di ragazze e giovanotti ed i
bambini che si rincorrono per strada intanto che l’orchestrina suona musichette
alla moda? Sì e perché no?!
Una lunga notte di shopping, con oltre
7000 negozi aperti fino a tarda notte, spettacoli in tutta la città, famiglie ed anziani
in strada, e magari malavita e malintenzionati a dormire. Il Comune di Milano, in
collaborazione con l’Unione del Commercio, dopo il successo dell’anno scorso, ha
ancora una volta organizzato la “Grande
Notte dei Saldi”, evento unico in Europa.
Altro che orchestrina, la nostra città e il
nostro Corso hanno ospitato gruppi variegati: dal jazz al latino-americano, artisti
di strada, giostre, degustazioni, aperitivi
e una gara gastronomica con piatti della
tradizione milanese. Davvero un colpo da
maestro la gara di cucina.
Via Spallanzani per l’occasione si è trasformata in megafornello attorno al quale
una squadra di…. Studenti della Scuola
Alberghiera hanno cucinato sotto gli occhi
di giudici attenti – la gente – e prezzolati
– la Commissione Esaminatrice – piatti
della cucina tradizionale lombarda. Naturalmente enorme la partecipazione dei
giurati comuni: dalla padella alle bocche,
senza nemmeno dover lavare i piatti: una
manna dal cielo.
“Cosa ne pensa della nottata dei saldi?”,
chiediamo ad una distinta passante,
professoressa di liceo.
“Bella iniziativa, il corso è pieno di gente di
tutte le età, le vetrine illuminate, è la bella
stagione … è bello stare un po’ fuori”.
“Ed i negozi?”
“Non mi pare che ci sia un’adesione totale,
ma comunque tanti sono aperti”.
“Ha fatto compere?”
“Non avevo in programma giri di acquisti,
ma delle colleghe mi hanno telefonato
all’ultimo minuto e mi sono unita a loro.
Sto passando una bella serata. La città
mi sembra più sicura”.
“Esce spesso di sera?”
“Se la compagnia e la meta mi interessano
sì, comunque in genere sono un po’ diffidente, insomma ho un po’ di paura, ma
stasera no, mi pare una di quelle tranquille
sere d’estate di tanti anni fa”.
Rosa Parisi
Degrado monumenti
Nessun restauro in
Zona 3
In due anni, saranno recuperate dieci statue in degrado, a costo zero per il Comune,
grazie al Progetto Monumenti d’Italia e
alla convenzione quadro tra il Ministero
per i Beni e le Attività Culturali e la società
che si occuperà dei lavori, la Impredcost,
alla quale l’Assessorato Arredo, Decoro
urbano e Verde ha aderito.
L’accordo prevede che le spese per il
restauro dei monumenti siano a totale
carico della società che, in cambio, potrà
installare, per tutta la durata dei lavori,
teloni pubblicitari sul cantiere.
I progetti e gli interventi saranno realizzati
con la collaborazione tecnica delle due
scuole di alta formazione di restauro del
Ministero (l’Istituto Centrale del Restauro
di Roma e l’Opificio delle Pietre Dure di
Firenze), che si impegneranno ad inserire
nei lavori almeno 80 neo-diplomati.
Il primo restauro sta interessando la
statua a Garibaldi in piazza Cairoli. A
settembre toccherà alla fontana a San
Francesco in piazza Sant’Angelo. In ottobre a Correnti, in piazza della Resistenza
Partigiana. Poi il monumento dedicato ai
Caduti del Musocco, in piazza Santorre di
Santa Rosa. Entro il 2008 saranno ultimati
i lavori sulla colonna di S. Pietro Martire
e completata la riqualificazione di piazza
Sant’Eustorgio.
Successivamente Vittorio Emanuele in
piazza Duomo sul quale verrà installato
un impianto antipiccioni. Poi sarà la volta
del monumento a Missori nell’omonima
piazza dove, oltre al restauro complessivo,
sarà ripristinata la spada rotta da un turista
l’anno scorso, e di quello a Napoleone
all’interno del parco Sempione.
Seguiranno i lavori sul monumento a
Cavour e su quello dedicato a San Giovanni Nepomuceno all’interno del Castello
Sforzesco.
Tutti i cantieri saranno dotati di oblò
attraverso i quali i cittadini potranno
vedere i restauratori all’opera.
Per i nostri monumenti, in verità poco
importanti, si è chiuso un occhio, eppure
il Pinocchio di corso Indipendenza è
parecchio malandato. Probabilmente, per
iniziare i l restauro si aspetta di liberarlo
dalle costruzioni che lo soffocano.
lo sapevate che ...
Lavori stradali
di zona
Truffe
Il Comune di Milano sta preparando
un Piano di Governo del Territorio, e
la Provincia sta contemporaneamente
adottando il proprio Piano Territoriale di
Coordinamento Provinciale.
I due piani entrano in contatto per le aree
agricole, la cui definizione spetta alla
Provincia, uno dei pochi poteri di pianificazione che sono vincolanti per i Comuni
in base alla legge urbanistica regionale
12/2005. Normalmente i Comuni, che
devono dare un parere non vincolante
per le Province, prima che il piano sia
adottato si accordano con la Provincia per
togliere dalle aree agricole i terreni non
più coltivati da rendere edificabili.
Il Comune di Milano ha rifiutato qualunque
dialogo, chiedendo semplicemente di
non prevedere aree agricole nel proprio
territorio. Il motivo addotto dal Comune
di Milano è che vuole inserirle nei terreni
da perequare, mentre le aree agricole
non sono perequabili in base alla legge
regionale.
Che cos’è la perequazione urbanistica? E’
una norma che consente di assegnare a
queste aree un indice di edificabilità che
può essere spostato sulle stesse o altre
zone, eventualmente concentrandolo; il
valore di questi terreni dipende dall’indice,
ma diventa sicuramente superiore al
valore di terreno agricolo, attualmente
di circa 100 euro al metro quadro. I
terreni la cui edificabilità viene spostata
su altre zone possono essere acquisiti
gratuitamente dal Comune di Milano per
trasformarli in parchi pubblici o aree da
assegnare a aziende agricole. L’indennizzo
del proprietario (soprattutto Ligresti,
Cabassi e Cooperative) è determinato
dalla vendita di questi diritti volumetrici ad
altri operatori o a se stessi per costruire
in altre zone della città.
La Giunta Provinciale ha deciso che 20
milioni di aree agricole del Parco Sud nei
confini del Comune di Milano vengano
compresi nelle aree perequabili ed il loro
destino è affidato al direttivo del Parco
Agricolo Sud, presieduto dall’assessore
Brembilla, che deciderà quali resteranno
agricole e quali saranno perequabili
all’interno dei Piani di Cintura. Sembra
che il Parco Sud abbia già raggiunto un
accordo in questo senso con il Comune di
Milano, in cui tutte le aree agricole saranno perequabili, definendo nel contempo
quali aree saranno a parco pubblico, quali
agricole e quali edificabili.
Come funzionerà la perequazione urbanistica a Milano? Il Comune deciderà un
indice di edificabilità di base per tutto il
territorio, inferiore ad un indice minimo
di edificabilità; per costruire, i proprietari
dovranno acquistare le volumetrie che
mancano per raggiungere l’indice minimo. L’indice massimo sarà determinato
zona per zona e sarà più alto nelle zone
più servite dai mezzi pubblici.
Con 20 milioni di aree agricole perequabili, anche un indice base di 0,30 crea 6
milioni di mq di superficie costruibile,
che può ospitare 200.000 nuovi abitanti.
L’obiettivo è di aumentare i residenti di
Milano, densificando gli edifici in una
Quartieri a rischio
In corso:
Matrimoni improbabili
Controllo costante
PIAZZA BOTTINI: lavori di
riqualificazione stradale eseguiti da
Metropolitana Milanese. Le fasi più
critiche con l’occupazione della piazza e
lo spostamento delle fermate dei mezzi
pubblici avverranno a partire dal mese
di agosto.
Periodo: 1 agosto – novembre 2009
•
VIA PALMANOVA (tratto dalla
tangenziale a via Carnia): installazione
del guard rail sulla carreggiata
direzione centro città che non comporta
alcun problema viabilistico.
Periodo: 1 – 31 giugno.
•
PIAZZA LEONARDO DA VINCI: posa
tubazione acqua potabile da parte di
MM servizio idrico integrato; a causa
del cantiere è stato istituito il senso
unico di marcia in direzione di via
Pascoli.
Periodo: 31 maggio - 31agosto 2008.
Nuovo matrimonio combinato tra un
clandestino egiziano di 26 anni e una rom
romena di 34 anni scoperto dai vigili.
Il matrimonio si sarebbe dovuto celebrare
a Palazzo Dugnani. Ma in seguito ad anomalie, su segnalazione del consigliere Enrico Fedrighini, che officiava la cerimonia,
il vicesindaco De Corato ha richiesto dalla
Centrale l’invio di due agenti della Polizia
Municipale per verificare la regolarità del
permesso di soggiorno dell’egiziano,
che, a seguito di controlli, è risultato
clandestino e inottemperante a un decreto
di espulsione firmato dalla Questura di
Milano nel 2006. A questo punto l’uomo
è stato arrestato dai vigili.
Continua la truffa dei matrimoni di convenienza tra egiziani e romene per aggirare
la legge sull’immigrazione e ottenere
illegalmente il permesso di soggiorno.
Solo quindici giorni fa si era verificato un
caso analogo, con il consigliere Abbagnale
officiante. Dopo l’ingresso della Romania
nella Ue sono cresciuti in modo anomalo
le unioni tra extracomunitari (soprattutto
magrebini) e romeni, in passato assai
rare: ben 16 dei 58 complessivi matrimoni che hanno riguardato cittadini da
questo Paese.
Contro l’aggiramento della legge sull’immigrazione - sottolinea De Corato - poco
può fare il Comune, perché l’irregolarità
non è tra le condizioni ostative per non
celebrare un matrimonio, che solo un
magistrato può invalidare. L’auspicio è
che nel ddl sicurezza, che ha previsto un
giro di vite con norme più stringenti per
l’acquisizione della cittadinanza italiana,
ci siano anche gli strumenti adeguati per
frenare questa vera e propria truffa.
L’asse Loreto-Padova-Buenos Aires,
Stazione Centrale continua a essere zona
a rischio e per questo va tenuta costantemente sotto controllo. Allo stesso modo,
non può che produrre effetti positivi la
presenza degli agenti in via Benedetto
Marcello.
Azioni costanti e incisive toccano i quartieri più critici di Zona 3, come campo
nomadi, parchi e quartieri degradati, e
permettono di contrastare immigrazione
clandestina, contraffazione e traffico di
stupefacenti. Un’opera incessante che,
tra l’altro, tocca proprio le zone ‘calde’
ben note ai milanesi per fenomeni di
criminalità che potrebbero essere oggetto
di controlli ancor più stringenti, in vista
del prossimo invio dei militari”.
Imminenti:
PIAZZA ASCOLI: sostituzione binari
Atm.
Periodo: 1 - 31 agosto.
•
VIALE ABRUZZI: rifacimento del manto
stradale. Il lavoro verrà eseguito in un
giorno, in orario notturno.
Periodo: tra luglio e agosto.
•
VIA PADOVA: rifacimento di alcuni
tratti di manto stradale. Il lavoro
verrà eseguito in due giorni, in orario
notturno.
Periodo: tra luglio e agosto.
Lazzaretto Bacone
Buenos Aires
Strisce blu’:
liberi tutti!
Per rispondere alle esigenze di sosta in
un’area ad alta densità abitativa, il Comune
ha stabilito che, dal prossimo autunno, i
residenti di queste vie potranno sostare
gratuitamente nei parcheggi delle tre aree
delimitate dalle strisce blu.
La nuova disciplina entrerà in vigore
solo dopo la posa dell’apposita segnaletica stradale che indicherà in quali vie i
residenti potranno parcheggiare gratuitamente anche sulle strisce blu.
Il provvedimento, oltre a far fronte alla
crescente domanda di parcheggio da
parte dei residenti, risponde ad una
mozione comunale in cui si invitava
l’Amministrazione a modificare la disciplina della sosta attualmente in vigore
prevedendo la gratuità della sosta sulle
strisce blu da parte dei residenti nei tre
sottoambiti citati.
Ecco l’elenco delle vie
commerciali escluse
dal provvedimento di
deroga
Strani accordi, o disaccordi, tra Comune e Provincia
Piano di Governo del
Territorio:
quale Milano ci aspetta?
La Voce 3
città già tra le più dense d’Europa (7000
abitanti/kmq), nuovi residenti molto ricchi
a causa dell’alto costo degli appartamenti,
ma stanchi da fare ogni giorno i pendolari
su strade intasate. I ricchi a Milano, i
poveri fuori.
Una parte delle volumetrie cadrà sui bordi
del Parco Sud, in cui gli edifici avranno
un grande valore grazie alla vista sul
parco. Altre cadranno nelle aree ferroviarie e demaniali da dismettere (stazioni
Romana, Genova, scali Farini, Lambrate,
Greco, caserme, Tribunale, San Vittore
Ortomercato), sulla zone degli ippodromi
di san Siro, in cui si creeranno zone verdi
centrali e si costruiranno edifici intorno
con vista sul parco, nei cortili delle case
al posto di capannoni e garage, al posto
di edifici esistenti da demolire.
Saranno sicuramente edifici molto alti
per consentire grandi volumetrie in poco
spazio e lasciare un po’ di verde alla base
sopra i parcheggi sotterranei e all’ombra
come abbiamo già visto nei progetti
come Citylife, Porta Nuova, via Prati, via
Ingegnoli, via Lomazzo ed altri, in cui il
verde è sostanzialmente condominiale.
Gli attuali residenti si troveranno la vista
sui grattacieli e non sul nuovo verde, che
invece servirà per vendere ad un prezzo
più alto i nuovi appartamenti.
Avremo probabilmente molto verde verticale non fruibile da tutti come quello orizzontale, ma solo dai ricchi proprietari, con
molto consumo d’acqua per annaffiare le
piante nei vasi e sopra i parcheggi.
Intervento di
Michele Sacerdoti
al dibattito della
Rete dei Comitati Milanesi
del 30/6/08
www.msacerdoti.it
La cartina, tratta dal
numero 2 della pubblicazione del Comune Milano verso il suo futuro,
indica in grigio chiaro le
aree da densificare, in
bianco quelle da lasciare
a verde, in grigio scuro
quelle già costruite.
Dopo un accurato studio effettuato
dall’agenzia della Mobilità e Ambiente del
Comune di Milano si è deciso di escludere
dall’ordinanza alcune vie commerciali
caratterizzate oltre che dalla presenza di
negozi, anche di cinema, teatri e locali
in cui la domanda di sosta si mantiene
costante anche durante le giornate festive
e durante le ore serali.
Le vie che saranno escluse dalla deroga
di sosta gratuita nei parcheggi delimitati
dalle strisce blu per residenti e domiciliati
sono:
• viale Brianza (parterre Centrale da via
Monte Pulciano a piazzale Loreto
• corso Buenos Aires
• via Petrella, da via Tadino a corso
Buenos Aires
• via Vitruvio, da via Tadino a corso
Buenos Aires
• via Casati, da via Tadino a corso Buenos
Aires
• Via Pecchio
• via Stradivari
• via Spontini
• via Plinio, da via Morgagni a piazza
Lima
• via Palazzi, da via Tadino a corso Buenos Aires
La Voce 3
di zona
gratis, quindi caos ...
ma come stiamo vivendo?
Roberto Bolle
Ok che era gratis,
ma perché ci trattano
come il popolo di
Franceschiello?
Domenica 13 luglio i cittadini milanesi
erano invitati in piazza del Duomo ad
assistere ad un gala, stella d’eccezione
il ballerino Roberto Bolle. Lo spettacolo
completamente gratuito era fruibile
da coloro che in via Bagutta, nei giorni
precedenti sorbendosi una coda tremenda,
avessero ritirato il biglietto d’ingresso.
In quella sede gli impiegati avevano
detto che alle ore 19 della domenica
si sarebbero aperti i cancelletti delle
transenne delimitanti i posti a sedere
nella piazza e la gente - man mano che
fosse arrivata e dopo aver mostrato il
biglietto – avrebbe potuto liberamente
sedersi poiché i posti non erano numerati.
Domenica sin dalle sei del pomeriggio i
milanesi si sono diretti in Duomo, verso
le transenne. I cancelletti erano chiusi e
guardati dagli addetti: controllo, sicurezza,
organizzazione. Velocemente la folla si è
ingrossata ma i cancelletti sono rimasti
chiusi. Cominciavano a levarsi lamentele
tanto più che il cielo nero non prometteva
niente di buono. Col cadere della
pioggia la gente spazientita ha iniziato a
rumoreggiare. L’apertura degli ombrelli ha
acuito problemi di claustrofobici, fumatori,
bambini e donne incinte, di irritabilità
e furti. Gli animi si sono inaspriti: l’aria
era scarsa e il rischio di accecamento
concreto, le liti fiorivano e gli spintonamenti
non mancavano: figuriamoci cosa sarebbe
accaduto all’apertura dei cancelletti. Le
ore passavano e la folla si ingrossava.
Nel pigia pigia generale si levavano grida
e slogan, “aprite, aprite”,. Alle nove meno
un quarto all’apertura dei cancelletti la
muta di ombrelli si è rovesciata nell’arena.
Nessuno ha controllato i biglietti e per
evitare il peggio le aperture sono state
allargate. La marea umana incattivita
dall’attesa, dalla pioggia, dalla cattiva
organizzazione ha travolto sedie ed
impermeabili a disposizione, nell’assenza
Nella vicenda della casa di cura Santa Rita
devono essere tutelati tre interessi principali: - gli utenti del Servizio Sanitario - i
lavoratori della Santa Rita - i cittadini di
Milano e della Lombardia. Questi ultimi,
pagando le tasse, non pensavano di incentivare veri e propri crimini, dalla truffa al
Servizio Sanitario alle lesioni aggravate.
Applicando un po’ di logica a quanto è
trapelato delle intercettazioni e dei primi
interrogatori, è possibile misurare la gravità e l’estensione del danno: purtroppo non
basterà allontanare un gruppetto di persone, se non si elimineranno contestualmente tutte le altre condizioni.
Ricominciare come prima, espellendo dal
sistema una decina di mele marce non basta, perché stavolta del sistema facevano
parte i vertici della casa di cura, e l’infezione ha toccato perciò tutta la struttura, con
responsabilità differenti, naturalmente.
Nel 1998, nel giro di pochi mesi, quello che
era un piccolo presidio ospedaliero ottiene
l’accreditamento per praticare un gruppo
di prestigiose (e onerose) specialità, come
la chirurgia toracica; questo permette alla
casa di cura di ottenere la qualifica di DEA
(Dipartimento Emergenza e Accettazione);
la Santa Rita dichiara quindi che la struttura “non consente un adeguato standard di
razionalità e di efficienza degli spazi” cioè
non dispone delle caratteristiche indispensabili. La Regione Lombardia, invece di annullare accreditamenti e qualifica, approva
l’espansione edilizia della casa di cura.
Viene reso edificabile, con cubature significative, un lotto di casette adiacenti.Tramite
l’accorpamento dei vecchi edifici e la costruzione di un nuovo fabbricato nei giardini, si costruisce un ospedale destinato a
far fruttare l’investimento immobiliare.
Per rendere possibile questa manovra
speculativa furono concesse specialità per
le quali non esisteva una reale domanda, o
perché non c’erano abbastanza pazienti, o
perché preferivano rivolgersi a istituti che
godono di una meritata fama; non si spiegherebbe altrimenti l’affannosa ricerca di
pazienti in località sempre più lontane dal-
Demanio comunale
Controllo non sempre
equo ai residenti
Qualcosa di iniquamente serio contribuisce ad alimentare lo scontento e un sinonimo di malessere tra i residenti affittuari
negli immobili del Demanio del Comune di
Milano, lontano e indifferente alle esigenze
della gente, dopo anni di stallo sui grandi
progetti residenziali pubblici.
Ora improvvisamente i residenti degli
stabili del demanio comunale (in passato
esaminati e controllati dalla vigilanza investigativa, quindi da non confondere con
l’edilizia popolare Aler) sono stati chiamati
in viale Romagna 24, per una approfondita
analisi di idoneità abitativa, su incarico del
Comune di Milano.
Mercoledì 25 giugno si è radunata subito
una delegazione di inquilini in protesta al
Pirellone della Regione Lombardia, contrari
alla legge iniqua sul Patto delle Case (tetto
di 28mila euro lordi oltre il quale si perde
il diritto all’alloggio) in relazione al calcolo
con il metodo ISEE-ERP. Questo strumento
considera, oltre la pensione, il risparmio
bancario e le proprietà immobiliari anche
lontane da Milano, che logicamente un individuo anziano, dopo una vita di lavoro e
di risparmio può avere (ma che non possedeva 40 anni fa, quando gli fu assegnata
la casa)., portandolo ora a perdere il diritto
all’alloggio.
Quante vane parole e convegni si sprecano
a favore degli anziani, spesso attivi nelle
file del volontariato per disagiati e disabili. Gli anziani sono così poco tutelati nella
loro precarietà di vita, spesso abbandonati,
soli e in più ora minacciati di perdere il diritto alla casa. I media lanciano scoop diffamatori sugli inquilini, mostrandoli come
speculatori, in realtà da decenni, c’è stata
trascuratezza degli Enti nella gestione degli affitti e nella manutenzione del patri-
Uno stabile del
demanio comunale
in Zona 3.
Benché la facciata
laterale guadagni
soldi in quanto
sponsorizzata dalla
pubblicità,
le condizioni
generali
dell’immobile sono
discutibili.
monio immobiliare pubblico.
Esistono nelle aree centrali della Milano
della futura Expo, case di ringhiera ancora
con un wc esterno ogni 3-4 alloggi, oppure
altri se li sono realizzati a proprie spese internamente a mono o bilocali. Sono inquilini che hanno rimbiancato i vani scale, rinnovato portoni a proprie spese, mantenuto
il decoro di edifici del demanio trascurati,
minacciati da infiltrazioni d’acqua.
A Milano esistono cooperative private che
offrono alloggi recenti e moderni, dotati di
ascensori, box e ogni adeguamento tecnologico a cifre di 500 euro mensili per un
trilocale, in zone residenziali, verdi, con
alberature, giardini e servizi. Purtroppo
le disponibilità di alloggi sono poche. Sui
metodi di controllo dell’utenza anagrafe
Aler tra gli anziani inquilini serpeggia il
malcontento. Già all’ingresso per il pass
c’è chi protesta pubblicamente per le
sperequazioni d’esame all’accettazione
documentazione.
Le coppie regolarmente unite da matrimonio, pur con la divisione dei beni, rischiano
la decadenza del diritto d’alloggio, per via
della sommatoria dei redditi. Eppure vivono in città diverse, quindi in alloggi separati con spese maggiori. Invece le coppie
luglio 2008
polverone Santa Rita
Ripuliamolo!
totale di educazione, regole e sicurezza.
Fare l’elogio di Roberto Bolle e Company è
d’obbligo. Grande la sintesi di una donna:
”Chi è Dio? Roberto Bolle, il dio Bolle”.
La perfezione di musica e movimento che
avvolgeva la piazza non ha impedito gli
eccessi da stato di cattività: uno per tutti:
uno spettatore ha aperto l’ombrello, la folla
ha mugugnato, lo spettatore ha finto di non
sentire, una donna si è alzata ed ha preso
a bastonate l’ombrello: è intervenuto un
poliziotto, l’ombrello è stato chiuso.
E’ persino ridicolo dover registrare che
domenica sera più volte sono stati branditi
gli ombrelli a mo’ di bastoni.
Spettacolo gratis…cioè pagato con i soldi
dei contribuenti….cioè di ognuno di noi.
Ed allora perché non organizzare un po’
meglio l’accoglienza, usare il garbo che
si riserba all’ospite, qualsiasi sia il suo
grado nella gerarchia sociale. Bastava
lasciar entrare le persone man mano che
arrivavano, si sarebbero accomodate e
avrebbero pregustato lo spettacolo.
Così stando le cose buona parte dei
posti è riservata ai notabili della città che
invece sono altrove, altri sono riservati agli
organizzatori che non si vedono mai ed
al popolo non resta che la lotta all’ultimo
sangue. Inevitabile l’accanimento per
accaparrarsi una sedia e poter dire “c’ero
anch’io”.
Rosa Parisi
pag. 4
senza matrimonio hanno un’intestazione
dell’unità immobiliare al nullatenente e la
compagna è prestanome di beni intestati,
dichiarata a volte come badante, quindi
con diritto d’alloggio. Ma gli ispettori cosa
fanno?
I nuclei familiari numerosi non hanno problemi. Le case al mare ai monti non sono
in carico all’intestatario dell’appartamento, ma a parenti vari prestanome, e così
anche i conti correnti cumulativi. E in più
anche lavoro in nero, e il gioco è fatto, tipicamente all’italiana. Non c’è equità verso
gli onesti.
I controlli sono solo finanziari, poco importa se nelle case del demanio vivono anche
inquilini con un passato malavitoso, protagonisti di sparatorie con omicidio, riportati
dalle cronache, o se trafficano in prostituzione, droga, fasi documenti.
Ma in passato non era così, quando controllava la vigilanza investigativa e la qualità abitativa era ottima.
Purtroppo la legge “Patto Casa” è incoerente, andrebbe modificata. Francesco
Mirabelli (PD) si batte giustamente per
cambiarla, ma il Consiglio lìha bocciato in
tal senso. Evviva Pinocchio e burattini, chi
pagò per tutti, chi prese e non restituì.
la casa di cura, né perché, non trovandone
comunque abbastanza,
alcuni medici abbiano
deciso di inventare le
malattie e di operare
pazienti sani.
La pratica di molte delle specialità ottenute
richiede infatti un volume minimo di interventi per ammortizzare
gli alti costi fissi; nelle
parole di uno degli indagati “per mantenere
l’équipe devi fare tot
polmoni e tot mammelle ogni mese.”
Nel momento in cui
alcuni vorrebbero riaprire immediatamente
la Santa Rita, restituirle tutti gli accreditamenti e ricominciare
come se nulla fosse, occorre invece ripensare il suo ruolo e il suo futuro.
Dovranno essere eliminate tutte le deroghe
alla norma sugli accreditamenti, in primo
luogo quelle che riguardano la sicurezza di
utenti e lavoratori, la possibilità di evacuazione in caso di incendio, l’accessibilità, la
qualità sanitaria. Non devono più essere
tollerati corridoi troppo stretti, scale strette
e in curva, stanze dove è difficile introdurre una barella, sotterranei labirintici.
Le sale operatorie devono essere trasferite
fuori dai sotterranei.
La Santa Rita può essere restituita alla sua
funzione originaria di servizio rivolto principalmente all’area nella quale sorge: esami
clinici, riabilitazione, altri interventi. Vista
la necessità di portare in superficie le sale
operatorie, la loro attuale inadeguatezza,
e la scarsa accessibilità della struttura, è
impensabile, che le sia attribuita di nuovo
la qualifica di Dipartimento Emergenza e
Accettazione.
È meglio investire le risorse in un pronto
soccorso meno vicino, ma dotato di tutte
le specialità, la logistica, l’organizzazione
e gli spazi che possono davvero fare la
differenza in caso di complicazioni o di
interventi complessi.
A parte i controlli, che in questo caso non
hanno funzionato tanto bene, esiste un
altro strumento di moralizzazione, soprattutto quando si tratta di denaro pubblico:
la trasparenza e la pubblicità dei dati. Gli
accreditamenti di questa e di tutte le altre strutture lombarde devono essere resi
pubblici, attraverso la loro pubblicazione
sulla stampa non specializzata, insieme
all’elenco di tutte le eventuali deroghe
concesse. Gli utenti, per esercitare la loro
libertà di scelta, devono essere correttamente informati.
Quando, applicando le regole e pensando
al miglior interesse degli utenti, non sussistono le condizioni di accreditamento
all’interno la Santa Rita, le specialità vanno
trasferite in altri istituti milanesi, possibilmente limitrofi.
Poiché il sistema sanitario lombardo prevede un tetto massimo di prestazioni
rimborsate per ciascun ospedale, in molti
istituti specialità come la chirurgia toracica o la senologia raggiungono tale tetto nei
primi sei mesi dell’anno; il nuovo piano di
riorganizzazione del sistema ospedaliero
lombardo in discussione proprio in questi
mesi, dovrebbe prevedere il trasferimento
di risorse economiche ed umane in quegli
Istituti dove la qualità delle prestazioni è
ineccepibile proprio secondo gli standard
del Ministero della Salute.
Anche la difesa dei posti di lavoro del
personale va pensata attraverso la ricollocazione, in area milanese, di quanti non
potranno trovare posto entro la Santa Rita
ridimensionata.
Infine va drasticamente rivisto il sistema di
cottimo che ha contribuito a creare questo
disastro: subito deve diventare criterio per
la accreditamento la presenza esplicita,
nel contratto, di un tetto massimo per il
cottimo di medici e infermieri, pari ad una
percentuale non elevata del salario di base
(per esempio il 10%).
Comitato contro l’Elefante
difendiamo la legalità e la salute
Lettera aperta a
Maria Cristina Cantù
direzionegenerale@asl.
milano.it
Gent.ma dott.ssa Cantù
Le scriviamo per esprimerLe la solidarietà
del nostro Comitato e di una grandissima
parte dei cittadini di Zona 3, nel momento
in cui Lei è sottoposta a fortissime pressioni, non ultimo il presidio sindacale di
martedì primo luglio sotto la sede dell’ASL,
a causa delle decisioni a lei affidate sul
rinnovo delle convenzioni della casa di
cura Santa Rita.
Lei è infatti il controllore ultimo chiamato
a vigilare sulla salute pubblica anche sotto l’aspetto della sicurezza e adeguatezza
delle strutture accreditate o da accreditare, nell’interesse esclusivo dell’intera comunità, atteggiamento a volte dimenticato
dai suoi predecessori, con le conseguenze
che ora la magistratura cerca di approfondire.
A questo proposito ci permettiamo di
segnalarle, a mo’ di esempio, un paio di
casi: a noi risulta essere accreditata come
camera da tre posti letto, al quarto piano
della casa di cura, sul lato di via Jommelli,
la stanza n° 4.04, che essendo di forma irregolare (pianta a L) non è in grado di contenere i tre letti accreditati consentendo
anche l’utilizzo del carrello di medicazione
o di una barella. La porta è inoltre troppo
stretta per permettere il passaggio di un
letto, e permette con difficoltà quello di
una barella, che si trova subito ad affrontare, per raggiungere gli ascensori, una
stretta curva in marcata pendenza.
Analoga situazione risulta a noi nella stanza 4.06 con due posti letto accreditati.
Dalla stanza 4.09, accreditata per due posti letto, è impossibile anche far uscire una
barella di dimensioni normali, a causa del
ridotto calibro del corridoio.
Ci fermiamo qui per non appesantire questa lettera, che potrebbe contenere segnalazioni per moltissime altre camere, sale
operatorie, vie di fuga eccetera.
Ma limitandoci alle stanze citate: possiamo chiederLe rassicurazioni sul fatto che
non sono più accreditate? Non intendiamo
una semplice utilizzazione ridotta o alternativa nel periodo delle ispezioni, intendiamo proprio il ritiro degli accrediti, in modo
che non sia mai più possibile, alla bisogna,
ricoverarvi pazienti.
In alternativa, è in grado di spiegarci come
potrebbe avvenire l’evacuazione di pazienti in caso di incendio?
Di questi e di molti altri casi ci accingiamo
a parlare con i cittadini della Zona, anziani
e no, ai banchetti da noi organizzati nelle
piazze e in occasione dei mercati già ora
e anche dopo l’estate, in modo che sia
chiaro, ai futruri utenti dei servizi ospedalieri della casa di cura, quali siano le reali
condizioni in cui verranno a trovarsi, e le
possibili conseguenze.
Nel rinnovarLe la nostra solidarietà, Le
porgiamo i nostri migliori auguri di buon,
minuzioso e sereno lavoro Comitato contro
l’Elefante difendiamo la legalità difendiamo la salute
Carlo Ippolito
portavoce del Comitato contro l’Elefante
[email protected]
luglio 2008
I cittadini chiedono
Rivedere tutti i
permessi concessi
alla Santa Rita
Interessante assemblea pubblica presso la
sede del Consiglio di Zona, indetta dal PD.
Presenti consiglieri comunali e regionali,
consiglieri di Zona 3, un esponente del Comitato contro l’Elefante.
Molti i cittadini presenti, c’è stato spazio
anche per le domande.
In sostanza, opposizione unanime nel chiedere il riaccredito graduale, solo di servizi
sicuri in spazi sicuri, abbandonando i sogni
di grandezza, e ridefinendo i servizi offerti
in funzione di quanto serva realmente agli
abitanti della Zona.
Basta, ha detto sinteticamente la consigliera Rossin, con la rana che si gonfia per
far concorrenza al bue. Via tutte le deroghe! Affermare, al contrario, un principio
importante: visto quello che è successo, e
le protezioni di cui questa casa di cura ha
goduto da quando è nelle mani di Pipitone,
non si dà affatto per scontato che un pezzo
di carta che dice che tutto è in regola garantisca la sicurezza dei cittadini.
Ma la Santa Rita è anche un sintomo
(estremo, speriamo) dei guasti che sta
producendo la riforma sanitaria lombarda: la salute è diventata una merce, ma
la competizione non è su quanta salute si
produce, ma su quanto fatturato si fa.
Per fare fatturato, si scelgono preferi-bilmente gli interventi che producono i rimborsi più alti da parte del servizio sanitario.
I privati, soprattutto, non hanno altro freno
se non la loro coscienza.
Significa che anche chi non è Pipitone
spinge i primari a pensare, quando si tratta di consigliare un intervento, al fatturato
dell’azienda almeno quanto pensano alla
salute del paziente.
Si è così diffuso nella sanità privata il
metodo dell’assunzione dei chirurghi a
cottimo, con una paga base bassa e il
resto della busta paga (anche 20 volte la
paga base) proporzionale alla quantità di
interventi lucrosi effettuati. A volte questi
contratti si fanno anche con intere équipes
di chirurghi, che seguono una determinata
specialità.
E’ il metodo che ha indotto Brega Massone, il chirurgo toracico della Santa Rita
(assunto soprattutto perché disponeva,
nell’area in cui era stato medico condotto
il padre, di un ampio parco-pazienti), ad
asportare i seni e polmoni anche sani, pur
di fatturare.
C’è anche un pivato di qualità, ma la Lombardia sta premiando il privato di rapina:
basta pensare che Pipitone riceveva dal
servizio sanitario il doppio dei rimborsi che
riceveva l’Istituto Oncologico Europeo...
Infine, vanno proposti dei correttivi (uno,
ricorderete, l’avevamo già anticipato noi
del Comitato: negare l’accreditamento a
chi prevede più del 10% di cottimo nei
contratti del personale).
Va rivisto il sistema degli accreditamenti
e dei controlli, anche alla luce di quanto
è emerso macroscopicamente alla Santa
Rita, ma in modo meno drammatico anche
in altre strutture private (35 quelle oggi
sotto inchiesta).
Da quando la sanità è diventata un business, restano orfane tutte quelle attività
che non producono lauti guadagni: tutta
l’asistenza post-ospedaliera, per esempio;
i ricoveri durano sempre meno, poi il malato è scaricato appena possibile sulle spalle
della famiglia. Anche qui c’è un enorme
lavoro da fare, per far sì che la sanità
lombarda torni ad essere, come davvero è
stata un tempo, la migliore d’Italia.
Carlo Ippolito
piccola Pubblicità
Vendo Loft a porta Venezia, uso
ufficio o abitazione, tranquillo, in
casa d’epoca.
Cotto a vista, cantinetta sottostante, soppalcato, come nuovo.
Da vedere.
cell. 348.600.62.97
La Voce 3
Consiglio di Zona 3
pag. 5
Riunione di Consiglio
Finalmente si discute
della Santa Rita,
ma è un parlare
tra sordi
senza riuscire a
deliberare
Giovedì 26 giugno il Consiglio di Zona 3
si è finalmente occupato del caso “Santa
Rita”.
Abbiamo però assistito a una performance
della maggioranza di centrodestra che ha
dell’assurdo.
I cittadini milanesi devono sapere che per
il centrodestra di Zona 3 non è condivisibile nemmeno l’ordine del giorno approvato
all’unanimità dal Consiglio Comunale, in
quanto:
- non è necessaria alcuna revisione dei
criteri di accreditamento adottati in Lombardia, che ha il sistema sanitario migliore
d’Italia e forse del mondo,
- non si deve chiedere alcuna modifica ai
sistemi di controllo, perchè il 6% messo in
atto dalla Regione Lombardia è ben più di
quello richiesto ed è perfetto, tant’è vero
che le magagne vengono a galla,
- il caso “Santa Rita” è da addebitare
soltanto a qualche medico delinquente e
comunque le cliniche private funzionano
molto meglio di quelle pubbliche, dove si
lavora poco.
Siamo rimasti allibiti da tanta sfrontatezza.
Abbiamo ricordato che il caso “Santa Rita”
è nato molti anni fa, quando quella clinica
ha avuto l’accreditamento di posti letto e
di specializzazioni inesistenti, ha “dovuto”
edificare un palazzo di nove piani nei cortili
delle villette circostanti, ha avuto l’agibilità
e la conferma degli accreditamenti grazie
a un numero impressionante di deroghe su
una struttura ancora in fase di costruzione,
ha messo in atto contratti “a cottimo” (più
operazioni fai e più guadagni), ... eccetera
eccetera.
Alla fine, tutta l’opposizione ha abbandonato l’aula e, senza numero legale, il Consiglio di Zona 3 non ha deliberato proprio
niente.
Sara Rossin
capogruppo PD in CdZ 3
Band festival
Voli a bassa quota
su Linate
non siamo d’accordo
La via Teodosio da qualche annetto ha
un Comitato che ne tutela la sicurezza e
ne promuove le iniziative. Il presidente,
nonché autore ed anima del gruppo, è il
professore Tiziano Guastoni. La filosofia
del Comitato è: piccole cose che insieme
ne producano una grande. Ad esempio la
segnaletica.
Da tempo il comitato interpella Consiglio di
zona, Vigilanza e quant’altro per ripristinare quelle indicazioni orizzontali o verticali
adatte a garantire la sicurezza di tutti. Parole inascoltate o comunque lentissima realizzazione, e intanto le cose precipitano.
Testualmente riportiamo la comunicazione
inviataci dal prof. Guastoni alcuni giorni
dopo il brutto incidente accaduto sulle
strisce pedonali di via Teodosio:
“Non posso ripartire per la mia campagna
piacentina senza ricordare il fattaccio, accaduto nella nostra via giovedì pomeriggio,
intorno alle 18, quando una diciottenne,
Silvia Rubbiati, abitante in via Wildt 18, è
stata investita all’incrocio, mentre stava
camminando verso via M. Bianco su quelle
stesse stinte strisce pedonali, dove anch’io
ho rischiato il peggio in una piovosa giornata di febbraio. La ragazza ha battuto la
testa , ferendosi, ma la sua vita non è in
pericolo. Sono sopraggiunto lì, e subito
tra la folla ho apostofato i vigili per la loro
abituale latitanza nella nostra quotidianità: come mai non si vedono in giro se non
quando accade una disgrazia?
Alcuni, avendo appreso che presiedo il nostro Comitato, mi hanno chiesto una mano
per ricomporre un dissidio che oppone i
palazzi con i numeri 75 e 77 a quello con il
n.79: ho potuto favorire un ragionamento,
talvolta esagitato per il temperamento focoso di una persona, che spero dia i frutti
sperati.
La prossima settimana, andrò a trovare la
ragazza, alla cui madre ho promesso il nostro appoggio.
Cordiali saluti a tutti.Tiziano Guastoni, presidente del Comitato di via Teodosio.”
Rosa Parisi
I cittadini ottengono
La cantante Mietta è stata l’ospite d’onore
della finale del “Band Festival delle zone di
Milano” sabato 28 giugno, al Parco Lambro in via Licata, precisamente nell’area
adiacente alla capanna dello zio Tom. La
manifestazione, promossa dall’Assessorato alle Aree cittadine e Consigli di zona, ha
proposto nove gruppi musicali in rappresentanza delle nove zone della città.
Diverse per età, genere musicale e stile, le
band in gara sono state uno spaccato dei
giovani milanesi di oggi. I musicisti hanno,
infatti, un’età compresa tra il 17 e i 35 anni
e portano sul palcoscenico melodie diverse che vanno dal jazz al rock, dal pop al
punk, fino ai grandi classici della musica
italiana.
La manifestazione ha avuto il duplice scopo di creare un’occasione per i giovani
di farsi conoscere, e aiutare i milanesi a
riappropriarsi del proprio territorio avendo
consapevolezza della propria zona.
La serata finale è stata preceduta da un
intero pomeriggio di festa dedicato ai
bambini e alle famiglie: gonfiabili, giochi e
spettacoli gratuiti hanno dato la possibilità
ai milanesi di trascorrere una giornata in
allegria all’insegna del divertimento.
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Risposte ai residenti
di via Amadeo e Villa
Protestano per la sosta selvaggia sotto
e in vicinanza del ponte ferroviario, per i
malridotti marciapiedi che impediscono un
agevole transito e per la mancanza di sicurezza nello stretto sottopasso ferroviario a
doppio senso di circolazione.
Matteo Certani, consigliere di Zona 3, del
PDL, ha ottenuto le seguenti risposte:
Si è provveduto ad effettuare alcuni interventi per riscontrare la fondatezza del
reclamo. Sarà premura del Comando
continuare a monitorare la situazione.
Il Settore Pianificazione, Mobilità Trasporti e Ambiente, valuterà la fattibilità delle
opere stradali necessarie e studiarà la soluzione viabilistica da sottoporre al parere
del Comitato Tecnico per il definitivo nullaosta degli assessori.
Matteo Certani dichiara:
Sono fiducioso in una rapida soluzione del caso. Diversamente presenterò
una mozione urgente agli assessorati
competenti; non dobbiamo ignorare il
rischio per i pedoni di essere investiti.
Un pass per i giardinetti
di Zanoia
Le mamme di bambini che frequentano i
giardinetti di via Zanoia possono contattare il Consiglio di zona in via Sansovino,
chiedendo un lasciapassare per l’accesso
ai giardini quando il portone viene chiuso
e quello di via Ampère. Dato che passare
da via Ampère significa dover comprare
il biglietto per la piscina, il presidente del
Consiglio di zona, Viola, ha convenuto con
De Filippis, presidente di Milanosport, di
creare una carta intestata che permetta il
libero accesso ai giardini.
Per informazioni tel. 02 884 58 310
Rosa Parisi
di zona
I cittadini scrivono
Scandalo Santa Rita
Sul caso si sono versati fiumi di parole e
notizie, a proposito e a sproposito. Nessuno però, o quasi, è andato a riesaminare le
opionioni del quartiere, della gente comune, dei residenti, del Consiglio di Zona 3,
nell’autunno 2003, quando si discusse la
variante spropositata per la clinica.
Nel 2003, con l’Amministrazione Albertini,
nelle sedute di Commissione e di Consiglio
comunale si affrontò il problema dell’invasivo ampliamento della Santa Rita (3 piani
interrati e 5 fuoriterra). Per quali motivi fu
autorizzato quel provvedimento per una
mega struttura che avrebbe alterato l’equilibrio residenziale del quartiere? Il comitato di quartiere aveva evidenziato il potenziale delle cifre e delle circostanze che si
sarebbero venute a determinare: aumento
di traffico, distruzione delle caratteristiche
ambientali, difficoltà di parcheggio a discapito dei residenti e a vantaggio di chi?
Del proprietario? Un ampliamento contestatissimo e ora, a cinque anni di distanza,
ecco il risultato: riesame e ispettori ministeriali, discussione in Parlamento.
Purtroppo le esigenze dei cittadini restano troppo spesso disattese e inascoltate
di fronte al trionfo del profitto. All’epoca,
in aula, si mormorò anche di tangenti per
la variante che non aveva condizioni ideali
di tipo urbanistico. Il Governo di un Paese
democratico devo occuparsi dei bisogni
primari dei cittadini.
E.S.
La beffa della sosta
per i residenti;
il pass per le strisce
gialle ha peggiorato
la situazione
In zone adiacenti a corso Buenos Aires
e piazza Lima, la sosta dei residenti è
sempre stata difficile per il forte afflusso
quotidiano di pendolari del lavoro e del
commercio.
Ora che i residenti possiedono il pass per
le strisce gialle, poiché ogni componente
familiare ne è in possesso, per chi è single
è impossibile parcheggiare.
Non si trova più un posto libero, se non pagando la sosta. Oltretutto, c’è chi occupa
anche i passi carrai, o chi, con negozio, ma
residente altrove, parcheggia per l’intero
orario di apertura abusivamente.
Possibile che non avvengano mai controlli
... o c‘è qualche accordo ‘speciale’? E i vigili di quartiere non vedono?
Un SMS ricevuto riferisce: “... i cambiamenti sono attuati per succhiar soldi, mi
sento preso in giro, mi sono rotto le scatole!”
Consiglio di Zona 3
Via Sansovino, 9
20133 Milano
tel.0288458300
Cosa fanno le Commissioni
Festa della musica al
parco Lambro
La Festa della Musica al Parco Lambro, tenutasi il 21 giugno, è stata un grande successo in termini di adesioni, con migliaia
di presenze.
Giovani che, attirati dai nomi delle “star”
della musica elettronica italiana e dalla
voglia di stare insieme nel verde, sono venuti da tutta la Lombardia e anche da altre
regioni d’Italia.
Il Consiglio di Zona 3, attraverso le Commissioni “Cultura e Tempo Libero” e “Ambiente e Parchi e Giardini” (stanziando un
contributo di 2 mila euro a fronte di spese
dichiarate di oltre 50 mila euro) ha creduto
subito in questa iniziativa proposta dall’Associazione Music Priority per due ragioni:
1) Il Parco Lambro è un’area dalle enormi potenzialità che, a causa del mancato
progetto di riqualificazione da parte del
Comune, viene scarsamente vissuta dalla
cittadinanza se togliamo coloro che vanno
a correre, chi porta il cane e le famigliole
che passeggiano di domenica. Per il resto
il Parco è sempre stata la terra di nessuno,
soprattutto di notte dove se la godono per
lo più spacciatori e scambisti. Solo nelle
ultime due estati grazie all’intervento dei
privati (e non del Comune) il parco di notte
è divenuto meta dei giovani che frequentano i noti locali denominati “Qin” e Capanna
dello Zio Tom”.
Per il Consiglio di Zona è stato, è tuttora e
sempre sarà importante favorire iniziative
che portino alla fruizione del grande polmone verde, la Festa della musica è certamente una buona opportunità.
2) La musica elettronica, molto amata dai
più giovani, deve cominciare ad essere
sdoganata dalla classica immagine che la
vede associata i “rave party”. I rave sono
iniziative che avvengono nella clandestinità per un senso di evasione estrema e gusto nel non rispettare le regole. Altra cosa
è un’iniziativa legale, che inizia e termina
ad un’ora prefissata.
Ero presente all’iniziative in qualità di
presidente della Commissione cultura e
manifestazioni e posso assicurare che la
maggior parte delle migliaia di giovani che
ho visto erano giovani del tutto normali e
assolutamente non impasticcati.
Sono pienamente in sintonia con l’Assessore Terzi nell’affermare che ci sarebbe
dovuto essere maggiore controllo da parte
di vigili e forze dell’ordine per contrastare lo spaccio e anche le vendite abusive
di alcolici e di altre merci e i bivacchi di
sudameriricani con tanto di impianti di il-
luminazione abusivi. Cose sempre denunciate dal Consiglio di Zona. Erano presenti
anche moltissimi furgoncini che vendevano bevande e panini... avranno avuto il
permesso?
Il pericolo della droga è purtroppo sempre
presente nella nostra società, non dobbiamo però fare l’errore di condannare questo
tipo di manifestazioni altrimenti dovremmo
anche prendercela con altre occasioni di
incontro e vita comune. Se ad esempio
nelle scuole c’è spaccio vanno chiuse? No
di certo, ci vogliono più controlli.
Viva il Parco Lambro, di notte e di giorno!
Sopralluogo in
via Pitteri
Giovedì 10 luglio, la Commissione urbanistica di Zona 3, presieduta da Matteo
Certani, si è recata in via Pitteri angolo
Trentacoste, per il primo sopralluogo sul
territorio, al fine di confrontare lo stato di
fatto con quanto riportato nel Piano Regolatore Generale vigente.
Proverbio:
Chi litiga con un muro ...
si rompe la testa
La Voce 3
spazio aperto
di zona
Voce ai lettori
Da queste pagine abbiamo già letto che
alcuni Paesi europei hanno eliminato da
tempo i sacchetti di plastica nei supermercati. Un’iniziativa semplice e attualbile
subito. Il nostro Paese e la nostra Milano
per ora ignorano l’iniziativa, addirittura indispensabile per Napoli. I clienti sprovvisti
possono acquistare per pochi centesimi
una borsa telata in plastica, resistente al
carico e riutilizzabile più volte.
Un provvedimento immediato che potrebbe
far parte dei programmi di qualità ambientale enunciati per l’Expo 2015 a Milano.
E.S.
Spett.le La Voce,
debbo constatare che da tempo il traffico
cittadino milanese è andato sempre più
peggiorando. Spesso si notano anche dei
pedoni che attraversano la strada lontano
dai semafori, senza minimamente guardare a destra e sinistra prima del relativo attraversamento. Non parliamo poi dei
tanti furbastri e incoscienti automobilisti e
motociclisti che transitano strombazzando
anche senza alcun valido motivo, disturbando l’udito di altri utenti della circolazione. A tutto ciò insistono poi degli sciagurati che non osservano minimamente la
segnaletica stradale. Esistono pure i tanti
furbastri falsi invalidi che parcheggiano
negli spazi riservati ai veri invalidi, togliendo in tal modo quelle poche possibilità di
parcheggio agli onesti cittadiniche si vedono in tal modo penalizzati e sempre nella
vana ricerca di un posto in cui potere parcheggiare il proprio mezzo. Si invita pertanto la vigilanza urbana a un più rigoroso
controllo sui pass rilasciati.
Pino Santangelo
aiuto anche in estate
L’Associazione Pollicino riaprirà il 1° settembre. Sarà comunque sempre attiva la
segreteria telefonica del Numero Verde e
l’email per urgenze. Associazione Pollicino e
Centro Crisi Genitori Onlus
Centro per la prevenzione e la clinica dei
disordini del comportamento alimentare
in età pediatrica
Numero verde: 800.644.622
www.pollicinoonlus.it
[email protected] zona Feltre
Milano comincia a
ricordarsi delle donne
in carriera, e intitola un
giardino a
Marisa Bellisario
A 20 anni dalla sua scomparsa, il giardino situato tra via Feltre, via Maniago e via
Ronchi, è stato dedicato a Marisa Bellisario, per ricordare una grande donna, una
delle figure più prestigiose e rappresentative dell’imprenditoria italiana e internazionale, di provenienza cuneese, che ha
scelto Milano come città in cui lavorare.
Marisa Belisario ha lavorato alla Olivetti,
una grande azienda simbolo di innovazione e di cultura. La sua carriera l’ha portata
in seguito a New York, nel cuore imprenditoriale del mondo dove, grazie alle sue
doti manageriali, guadagnò un importante
ruolo dirigenziale nella Honeywell.
Soprannominata ‘donna con i baffi’ per la
sua determinazione e caparbietà, tornata
in Italia, Marisa Bellisario prese la guida del
gruppo Italtel, un colosso che raggruppava
30 aziende elettromeccaniche e quasi 30
mila addetti, ma che in quel momento si
trovava in grave perdita.
Di fronte a tale difficile situazione Marisa,
forte dell’esperienza maturata riuscì nel
miracolo di trasformare quello che ormai
sembrava un complesso da chiudere, in
una moderna azienda elettronica.
L’impegno di Marisa è stato un impegno
anche a favore delle donne. Nel 1984, con
Craxi Presidente del Consiglio dei Ministri,
entrò a far parte della Commissione Nazionale per la realizzazione della parità tra
uomo e donna. Un impegno, quindi da manager, ma anche sociale, un simbolo per
tutte le donne italiane.
tempo ... da cani
1° non pugnalare alle
spalle i migliori amici
Anche quest’anno i nostri ombrelloni colorati, gli asciugamani, le sdraio, i nostri volontari vestiti da spiaggia e tanti cani scodinzolanti simuleranno una felice vacanza
in spiaggia, tutti insieme, idealmente senza abbandoni. Giovedì 17 luglio alle 10,30
alla fontana di Piazza Castello, testimonial
dell’iniziativa Ellen Hidding, Beppe Convertini e Jo Squillo, con la partecipazione
istituzionale di Gianluca Comazzi, Garante per la tutela degli animali del Comune
di Milano, di Edgar Meyer, responsabile
dell’ufficio diritti animali della Provincia.
Questo uno dei tanti messaggi che OIPA
utilizza nell’ambito della propria campagna contro il randagismo, per sensibilizzare le persone nei confronti degli animali
e per contrastare l’esercito dei 660.000
cani vaganti e dei 1.300.000 gatti liberi
sul territorio, animali spesso terrorizzati,
sofferenti, malati, maltrattati e che causano ogni anno 250 incidenti stradali anche
mortali.
Massimo Comparotto, presidente dell’OIPA, sostiene che ogni anno in tutta Italia
vengono abbandonati centinaia di migliaia
di animali domestici, considerati alla stregua di un oggetto o di un giocattolo di cui
ci si può disfare in qualunque momento.
Alcuni animali, abbandonati perché vecchi o già malati, non hanno alcuna possibilità di sopravvivere. L’animale lasciato
solo non è abituato a procacciarsi il cibo e
spesso muore di fame e di sete. A questo
si aggiunge il trauma psicologico dell’essere stati abbandonati. Ricordiamo inoltre
che abbandonare un animale è un reato
(Legge 189 del 2004) punito con l’arresto
fino ad un anno.
I City Angels, volontari di strada d’emergenza che aiutano uomini e animali in nove
città italiane, segnalano il ripetersi anche
quest’anno del fenomeno dell’abbandono,
nonostante gli appelli. Servono più educazione e sanzioni più severe contro le bestie
che abbandonano i loro animali, chi ama
gli uomini ama anche gli animali, e viceversa; educando al rispetto dei quadrupedi
si educa anche ad amare i propri simili”.
verde sicuro
Controllo nei parchi
Prosegue il servizio ‘Verde sicuro’, iniziato lo scorso 15 aprile e garantito dai vigili
congiuntamente con le forze dell’ordine.
Nell’ultimo mese sono state 95 le aree
monitorate da 309 agenti; tra queste il
parco Lambro. Il bilancio è di 247 allontanamenti, 522 persone controllate, 175
sanzioni per infrazioni al codice della strada e ai regolamenti comunali, 4 sequestri
di alcolici e merce varia e 3 denunce, di cui
due per guida in stato di ebbrezza.
L’iniziativa continua a dimostrarsi efficace
per contrastare tutta una serie di comportamenti vietati e anche pericolosi che
vanno dall’accensione di fuochi, al consumo di alcolici, all’ascolto di musica ad
alto volume, all’abbandono di immondizia,
al commercio abusivo, fino ad atti di vandalismo.
Le aree verdi devono essere luogo di svago
e relax nel rispetto dell’ambiente. Nei mesi
caldi vengono prese d’assalto da migliaia
di persone, soprattutto stranieri, principalmente sudamericani. Ecco allora l’utilità di
questo servizio della Polizia Municipale in
collaborazione con Polizia di Stato e Carabinieri e nucleo di Polizia a cavallo, che
garantisce controlli e sicurezza.
pag. 6
le nostre amiche
Anna e Virginia
luglio 2008
Voce ai Politici
Purtroppo la salute di mamma Virginia è
peggiorata tantissimo, forse l’ideale è un
ricovero in un ospedale per una settimana
.... lei ha il terrore degli ospedali, è 20 anni
che fà la spola fra Corsico e l’Ospedale Niguarda per Anna.
Grazie per gli aiuti che le avete dato.
Allego un sua lettera di ringraziamenti.
Un forte abbraccio a tutti da Ida
Cara La Voce, grazie ancora per gli aiuti che continuano ad arrivare tramite il
giornale.
Purtroppo la mia salute sta peggiorando. Dopo un malessere che ho avuto per
strada, il mio dottore mi ha consigliato
una settimana di cure in ospedale. Il mio
fisico è ormai molto debilitato.
Adesso i ruoli sono cambiati, prima
ero io ad accuparmi di mia figlia Anna,
adesso è lei che mi cura e si preoccupa
di me. Credo che venti anni di sacrifici, fisici e morali, abbiano segnato per
sempre il mio fisico.
Finchè Anna ha avuto bisogno del mio
aiuto ho stretto i denti e sono stata
bene. Dopo l’ultimo intervento in Ospedale di Anna, ad un mese dal trapianto
di fegato, sono completamente crollata.
In quella occasione ho creduto di perdere mia figlia.
Adesso sono a casa in malattia, ho paura anche ad uscire, dopo il malore di
sabato.
Spero che la vacanza al mare arrivi presto, vorrei ritrovare la salute e il sorriso
che non ho mai fatto mancare ad Anna e
a tutti gli amici che mi hanno aiutata.
Anna ed io continueremo a ringraziarvi
per gli aiuti che ci state dando.
Con Anna vi abbracciamo con tutto il
nostro affetto.
Mamma Virginia Cardamone.
Ecco l’elenco degli ultimi aiuti, in tutto i
soldi raccolti sono 500 euro.
Una signora di via Goldoni: euro 150,00 e
vestiti
una boutique: un vestito
L.B : vestiti per Anna e Virginia e un computer usato
piscina Ponzio
Ogni estate
sorgono problemi
Notizie fresche dalla Ponzio.
Gira voce in piscina che gli abbonamenti
da 11 ingressi che consentono di risparmiare qualche euro e la coda all’aperto
non sono più in vendita. Un colloquio con
la Direzione di Milanosport conferma la
cattiva notizia: “La temporanea sospensione dell’emissione degli abbonamenti
da 11 ingressi è legata all’uso improprio
che veniva fatto da diversi utenti. Pertanto Milanosport ha deciso di sospendere
l’emissione e la vendita di tutti gli abbonamenti cartacei, in attesa di individuare
delle formule nuove che ne garantiscano
l’impossibilità di falsificazione e che saranno disponibili dal prossimo mese di
settembre”. Fatti salvi i problemi di bilancio della Società Sportiva e di correttezza
degli utenti resta il fatto che tanti anziani
e bambini saranno costretti a sostare ogni
giorno ed a lungo sotto il solleone.
Rosa Parisi
Per conoscere l’edilizia
convenzionata, un sito
internet completo di
ogni informazione
Che cos’è l’edilizia convenzionata?
Il Comune di Milano ha approvato diversi
progetti per la costruzione di abitazioni in
aree della città da riqualificare, seguendo
progetti di edilizia convenzionata. L’edilizia
convenzionata è una formula studiata per
sollecitare le imprese e le cooperative di
costruzione a stipulare una convenzione
con il Comune, al fine di concordare preventivamente un prezzo contenuto di vendita o di affitto di un immobile. Per reperire informazioni, è possibile accedere ad
uno strumento agile come il sito internet
ideato dall’ingegnere Fabio Altitonante, già
vice presidente in Zona 3, dal 2005 consigliere comunale attivo nella Commissione
Urbanistica del Comune.
Portavoce in Consiglio di Zona 3 dei disagi
cittadini durante la protesta di Lambrate /
Gobetti contro la realizzazione dei box, Altitonante ha presentato numerose proposte
in Consiglio comunale in materia di edilizia, urbanistica, ambiente, salute e cultura; chiedendo in particolare: l’aumento del
fondo per la rottamazione delle caldaie e
il risparmio energetico, limiti alle auto blu,
la promozione di mostre di giovani artisti,
nonché sostegno alle attività degli oratori e
alle manifestazioni estive.
All’ingegner Altitonante chiediamo di spiegarci come interviene il Comune nella gestione di questi progetti.
“Viene concesso il diritto di proprietà per
la quota di terreno destinato agli alloggi,
oppure il diritto di superficie per 99 anni.
In entrambi i casi lo Stato interviene favorendo la costruzione di alloggi da destinare a prima abitazione per agevolare alcune
categorie di cittadini socialmente deboli. In
pratica vengono messi a disposizione dei
contributi destinati a singole famiglie, in
proporzione al reddito, con un mutuo agevolato con una quota di interessi a carico
dello Stato. I cittadini possono ottenere le
informazioni relative ad ogni singolo caso
presso le funzioni del Comune preposte
oppure, appunto, sul sito internet”.
Fabio Altitonante
E’ prevista la costruzione di alloggi di edilizia convenzionata in Zona 3, e dove?
“In Zona 3 è prevista la costruzione di diversi appartamenti, e in particolare: 46, in
via Ornato 18; 28, in via Rucellai 36; 25,
in via Olgettina entro un piano di lottizzazione di 2.000 mq”.
Come si attua l’assegnazione degli alloggi?
“L’assegnazione o la vendita degli alloggi è
effettuata direttamente dalle cooperative o
imprese di costruzione”.
Quali i requisiti richiesti?
“Non sono richiesti agli acquirenti requisiti
particolari come: residenza, età, reddito,
stato civile, ma vanno rispettati due vincoli
ben precisi:
. l’abitazione assegnata non può essere
rivenduta o affittata per i cinque anni successivi
. per la durata di 20 anni della convenzione, la rivendita e la possibilità di affittare
a terzi l’immobile deve essere effettuata
alle condizioni prestabilite e a canoni concertati.
Ovviamente chi acquista non può essere
proprietario di altri immobili in provincia o
nei comuni limitrofi ed ha l’obbligo di residenza nell’alloggio”.
Fabio Altitonante e Stefano Maullu, presidente della Commissione Ambiente della
Regione Lombardia, condividono impegno
e passione per una politica sociale; in questa ottica hanno voluto rendere accessibile
il sito internet www.altitonante.it dove,
cliccando alla voce “edilizia convenzionata” e seguendo semplici indicazioni, il
cittadino può ottenere le informazioni necessarie: il prezzo di cessione o il canone
di locazione, luoghi, tempi, lotti di costruzione, riferimenti da contattare.
theafillarini
demanio comunale e Aler
Privacy violata?
Demanio comunale – Aler, privacy violata?
Una improvvisa lettera, per adeguamento
affitti, pervenuta ai locatari di mono / bi
locali di edilizia residenziale di tipo popolare (anno 1906), cà de ringhera, alquanto
ammalorata, ha messo in allarme gli affittuari di residenze del Settore Demanio
del Comune. Quindi non edilizia residenziale dell’Aler. Tuttavia gli affittuari devono
presentarsi, ai sensi dell’articolo 46 e 47
D.P.R. 445 del 28/12/2000 (edilizia residenziale pubblica) per l’aggiornamento dei
canoni, ad appuntamenti fissati nel mese
di giugno, presso gli uffici dell’Aler di viale
Romagna.
Gli affittuari degli immobili del Demanio
comunale, al quale si sono sempre rivolti,
si chiedono perché sono finiti negli elenchi Aler, senza avviso, dove il contatto è
oltremodo impersonale, e alla convocazione vengono chiesti in allegato dati e
documenti personali, a parere di legali in
violazione della privacy.
Sappiamo bene come, quotidianamente,
truffatori, spesso impuniti per l’indulto,
accedano ai conti correnti di ignari cittadini, mediante individuazione e rilevamento
delle coordinate bancarie (numero conto,
Abi e Cab) prelevati da archivi o da documentazioni buttate al macero, anziché essere distrutte o restituite ai titolari. Dov’è
la privacy?
La stampa ha riferito più volte di auto di
lusso, Mercedes, Suv 3000, in possesso di
affittuari di residenze Aler, con conti correnti da poveracci; ma queste, come viaggi
e crociere, non rientrano nelle denunce dei
redditi.
Si sa nella nostra penisola, democrazia,
equità, giustizia vengono usate male.
campagna anti abuso di alcool
Test alcolemico
direttamente nei locali
Slogan della campagna: La tua vittoria?
Fermarsi per primo!
Si tratta di un tour di 11 tappe nei locali
più frequentati dai giovani milanesi che
toccherà le zone della città. Diventato con
il passare degli anni un vero e proprio status symbol per le nuove generazioni, l’alcool attenta quotidianamente alla vita dei
ragazzi, minacciandone lo sviluppo sia dal
punto di vista fisico che psichico.
In un’atmosfera di gioco misto a informazione medico-scientifica, viene illustrata
l’influenza dell’alcool proprio sulla vita di
tutti i giorni.
Decisamente innovativi gli strumenti uti-
lizzati, a partire dal misuratore di curva
alcolemica. Si tratta di un software a icone
che, in modo intuitivo e veloce, consente
di valutare dal punto di vista teorico, la
propria curva alcolemica, ossia la quantità
di alcool presente nel sangue, calcolata
in funzione di quanto si prevede di bere e
mangiare. Il reazionometro, invece, è un
sofisticatissimo e divertente software in
grado di provare i riflessi del partecipante
simulando gli imprevisti alla guida di un
veicolo sotto l’effetto dell’alcool. Gli strumenti sono stati approvati dal Dipartimento della Sanità francese e dall’Ospedale
di Niguarda, durante test effettuati per le
riviste Automobilismo e Motociclismo.
A tutti i ragazzi che si avvicineranno alla
postazione verrà inoltre regalato un etilo-
test mono uso per la misurazione del tasso
alcolemico. Non si tratta di un semplice
gadget, ma di un strumento che il giovane
potrà portare con sè decidendo di utilizzarlo nel momento più opportuno. Da solo si
potrà rendere conto di quanto avrà bevuto e, quindi, potrà agire di conseguenza.
Magari lasciando che sia qualcun altro a
guidare la macchina verso casa. All’interno di ogni locale verrà allestito un gazebo
di 3 m x 3 m, con un fondale raffigurante
il traffico cittadino, 2 totem da terra contenenti un computer, il misuratore della
curva alcolemica, il reazionometro. Una
hostess inviterà a provare, mentre un ragazzo esperto fornirà il necessario ausilio
tecnico per risolvere qualsiasi problema e
soddisfare ogni esigenza.
luglio 2008
Cosa facciamo
bambini
Molte le iniziative per i
bambini,
ma non in Zona 3!
Castello Sforzesco
Nei fossati esterni (di fronte a via Lanza)
Ingresso gratuito fino ad esaurimento
dei posti
tel. 02 884.63792 – 62776 – 62758
Una rassegna di spettacoli di burattini e
marionette dall’Italia e dall’estero; un festival estivo che mette a confronto i diversi
stili di animazione e costruzione dei pupazzi, ma soprattutto un appuntamento di
festa per grandi e bambini.
Scopo della rassegna, oltre a far divertire
grandi e piccini, è mantenere viva questa
nobile e antica tradizione, fatta di arte e
artigianato.
Quello dei burattini è un appuntamento
molto atteso: centinaia di spettatori, di tutte
le età, già nelle edizioni passate hanno gustato il divertimento delle serate trascorse
all’aperto in loro compagnia. Quest’anno
una piacevolissima sorpresa per tutti: il
primo appuntamento è con i Pupi Siciliani,
nel cortile della Rocchetta.
Il Castello dei burattini sarà dedicato al
mondo delle “teste di legno” e alle diverse
usanze di animazione, italiane e straniere.
Da sempre burattini e marionette, non solo
nel nostro paese, sono sinonimo di arte e
cultura secolare, divertimento all’aperto,
sagra di paese e festa che unisce generazioni diverse.
amartedì 22 luglio, ore 21
Pulcinella e la notte di San Giovanni.
Coproduzione fra Pasucat Catalunia, Spagna e Arrivano dal Mare, Italia
Burattini e musicisti insieme sulla scena
in un’appassionante spettacolo che fa rivivere le più antiche tradizioni del teatro
popolare mediterraneo. Durante la notte di
San Giovanni (una notte magica per tutte
le tradizioni popolari europee), Roseta, per
sapere chi diverrà suo marito fa l’incantesimo dell’uovo. Sarà un Marinaio, che
infatti sopraggiunge perdutamente invaghito di lei. La Strega, invidiosa della sua
bellezza, prepara una pozione per trasformare il Marinaio in un mulo (la “mulassa”
delle feste popolari catalane). Ma, si sa,
gli incantesimi non vanno sempre a buon
fine: Pulcinella, vero deus ex machina,
piomba nel bel mezzo della festa catalana di Sant Joan. Qui balla fra i “Giganti”,
scappa dal “fuoco” dei Demoni e si arrampica sul “castell”(costruzione a strati, fatta
di uomini e donne). Casualmente, beve la
pozione trasformandosi in mulo. Roseta,
scambiandolo per il suo Marinaio, cerca le
erbe di San Giovanni per liberarlo dal maleficio. La Strega dona il mulo al Diavolo. In
cambio spera di essere trasformata in una
donna bellissima. Ma Pulcinella impone a
bastonate le sue regole del gioco dando
alla storia un esito diverso. I fuochi d’artificio chiudono la festa e la magica notte di
SanGiovanni. Il ballo finale fra Pulcinella e
Teresina rappresenta la rinascita continua
dopo la morte e la vitalità di uno dei più
antichi repertori teatrali, quello delle guarattelle, nella sua secolare efficacia e nella
sua fresca disponibilità a rinnovarsi. Lo
spettacolo è ricco di “effetti speciali” (trasformazioni dei burattini a vista, fiammate
La Voce 3
cosa facciamo?
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infernali, botole a sorpresa che si aprono
nella baracca, balli e processioni all’interno del boccascena e scale che si trasformano in labirinti). La drammaturgia è
intessuta di fraintendimenti amorosi, di incontri sorprendenti e di colpi di scena, nel
solco della tradizione burattinesca mediterranea. La musica, eseguita dal vivo (con
violino, organetto e chitarra), sottolinea
l’azione con fascinose habanere catalane,
saltarelli romagnoli, tarantelle napoletane
e canzoni popolari. In scena si alternano le
guarattelle napoletane, burattini e pupazzi,
un narratore da piazza, i “cap gros” che
creano scompiglio in mezzo al pubblico,
come nelle parate popolari catalane e nei
carnevali italiani.
adomenica 3 agosto, ore 21
La festa dell’imperatore.
Marionette di Praga, Compagnia Karromato, Praga
La compagnia, grazie alle bellissime marionette a filo che porta sulla scena ed alla
raffinatezza dei movimenti e dell’animazione, rappresenta una delle esperienze
più interessanti del panorama contemporaneo europeo del teatro di figura. Questo
spettacolo è ispirato a un vero episodio
della vita di Mozart. La scena si svolge in
un teatrino che rispecchia in miniatura i
teatri barocchi nei quali le marionette di
legno e la grande quantità degli effetti teatrali aiutano a creare l’affascinate atmosfera dell’epoca. Il movimento delle marionette accompagnato dalla magia del teatro delle ombre, trasmette allo spettatore
l’umore della storia e nello stesso tempo lo
affascina con il suo incanto e fantasia.
Karromato è un gruppo di marionettisti
fondato a Praga nel 1997. I suoi tre componenti hanno più di 10 anni di esperienza non solo come manipolatori ma anche
come creatori/costruttori delle loro marionette di legno.
avenerdì 15 agosto, ore 21
Così parla il violino.
I Favolanti di Forte dei Marmi. Operano
nel teatro di attore e di figura raccontando
fiabe in modo attuale, affrontando i temi
della solidarietà, dell’amicizia e della positività in genere, escludendo dalla narrazione l’aggressività e la paura. Gli oggetti
ed i pupazzi sono animati a vista. In questo
avvincente spettacolo, ispirato agli antichi
affabulatori di terra toscana, una donna
torna da un lungo viaggio con tante valigie.
In ognuna di queste c’ è una fiaba: sono le
storie che ha ascoltato strada facendo, e
che ora racconta a chi ha voglia di ascoltare, di sognare. Un musicista con il suo
magico violino accompagna ogni emozione, ogni visione, ogni passo del racconto.
In questo modo tutte le fiabe prendono
vita così come si animano i pupazzi, gli
oggetti di scena, i luoghi. Uno spettacolo
che si fonda proprio sugli antichi canoni di
narrazione orale, tipici della cultura popolare centro italiana, dove l’incontro tra la
voce umana e il violino genera un flusso
emozionante di accadimenti, di visioni che
affascinano, appassionano e coinvolgono
ogni spirito bambino, quale che sia la sua
età. L’attrice è Elisabetta Salvadori.
asabato 16 agosto, ore 21
La leggenda del Flauto Magico.
Teatro dei Burattini di Como. Il Flauto Magico di Mozart offre a bambini, ragazzi e
adulti l’occasione di immergersi nel meraviglioso mondo della musica e della fiaba;
un viaggio fantastico, dove si incontrano
draghi, cerchi magici e si superano prove
di iniziazione, camminando attraverso terre incantate. Non manca nemmeno il tema
eterno dell’amore e neppure quello delle
difficoltà che il tortuoso sentiero della vita
riserva agli esseri umani che desiderino
conoscere il vero amore. Dunque materia ribollente di energia per una forma di
teatro, quale è quello dei burattini, dove
i luoghi e i personaggi della fantasia divengono vivi e reali. Uno spettacolo dove
anche la musica di Mozart diviene visibile
agli occhi. Il Teatro dei Burattini di Como
ha una storia lunga più di venti anni, fatta
di tradizione e rinnovamento. Molto originali sono sia lo stile che la drammaturgia
degli spettacoli, che traggono ispirazione
sempre da antichi temi della letteratura
europea e dall’opera lirica.Ogni messa in
scena nasce da un lungo lavoro artistico
e artigianale: burattini scolpiti e dipinti a
mano, come lo sono i fondali ed i costumi.
Le voci recitano in diretta, così come avviene da secoli nella la più antica tradizione popolare. Così comincia la storia: nelle
terre del regno del buio, in un tetro palazzo
al limitare del bosco, vivono Pamina e la
madre Astrifiammante che è la Regina della Notte. Pamina conduce una vita quasi da
prigioniera: ella non può conoscere nulla
del mondo e della natura che sta fuori del
palazzo delle tenebre. Intanto, un misterioso personaggio, mezzo uomo e mezzo
volatile di nome Papageno, cattura, per
ordine di Astrifiammante, ogni uccello che
osi alzare il suo canto nel bosco… Come
farà Pamina a liberarsi da quella prigionia,
a fuggire e a scoprire il mondo della luce?
amartedì 19 agosto, ore 21
E vissero felici e contenti.
Compagnia Daniele Cortesi di Bergamo.
La compagnia fondata nel 1982 da Daniele Cortesi presenta spettacoli di burattini
fedeli alla migliore e più antica tradizione
bergamasca. Burattini di legno finemente
scolpiti e dipinti a mano, scene e costumi realizzati con cura scrupolosamente in
modo artigianale. Tutto è frutto del più attento lavoro di bottega: le voci, le movenze
dei personaggi, l’interpretazione e le battute, dotate di irresistibile immediatezza e
capaci di far scaturire l’ incontenibile risata di adulti e bambini. “Gioppino”,l’antica
maschera di Bergamo, è l’eroe protagonista di ogni vicenda: il suo carattere sagace, scanzonato e spesso bizzarro è il vero
sale della storia. In questi anni di intensa
e proficua attività la compagnia di Daniele
Cortesi si è affermata tra le più qualificate
interpreti dell’antica arte del Teatro delle
“teste di legno”. Arte che Cortesi ha avuto
l’onore di ereditare dal suo grande Maestro
Benedetto Ravasio. Gli spettacoli in repertorio sono tutti allestiti nel rigoroso rispetto
dei canoni fondamentali e classici della
tradizione popolare. L’equilibrio raggiunto
tra continuità e rinnovamento è valso alla
compagnia importanti riconoscimenti di
pubblico e di critica. Lo spettacolo narra
dell’amore impossibile tra un pastorello
ed una principessa. La fanciulla, contro il
suo volere e soprattutto contro il volere del
suo cuore, è stata promessa sposa in ad
un poco nobile e tanto prepotente principe.
Riuscirà Gioppino a salvare la fanciulla e
fare trionfare l’amore vero?
agiovedì 28 agosto, ore 21
Colombo tutto tondo.
Gatto Marte – Italia – Inghilterra
Compagnia Lirica F.P.Tosti e Teatro Burattini di Como. Un gruppo di musica rock
italo-inglese si cimenta in un’opera lirica
molto moderna e originale, scritta da Pietro Lusvardi per grandi e bambini. La storia
di Cristoforo Colombo viene riletta in chiave ironica e fondamentalmente iperbolica.
Sulla scena, tre grandi barche di carta diventano luogo per l’azione di cantanti lirici,
musicisti, burattinai e burattini. Uno spettacolo di grande innovazione che unisce la
musica originalissima eseguita in diretta
dal gruppo Gatto Marte, la compagnia del
Teatro dei Burattini di Como e il gruppo
lirico Francesco Paolo Tosti. Uno spettacolo esilarante, una storia matta, ricca di
colpi di scena, dove gli artisti e le arti si
intrecciano in una sarabanda divertente
e coinvolgente, e dove però il bel canto
e la melodia regaleranno grandi emozioni all’orecchio ed al cuore del pubblico di
ogni età.
di zona
In 8 biblioteche delle
altre zone
La Compagnia Teatrale Quelli di Grock
allieterà le giornate estive di tutti i piccoli
milanesi dai 5 e ai 10 anni.
Un’iniziativa ludico-didattica che coniuga
il divertimento con la scoperta del teatro,
consentendo, ai bambini che rimarranno
in città nel periodo estivo, di conoscere e
scoprire in maniera divertente e insolita la
storia, i miti e le leggende di Milano.
Partendo dalle tante narrazioni popolari che raccontano la singolare storia del
Castello Sforzesco, la compagnia Quelli di
Grock ne ha scelte alcune e le ha trasformate e riadattate così da creare un singolare spunto creativo per divertenti letture,
seguite da animazioni.
Com’è nella tradizione di Quelli di Grock,
che usano il linguaggio del corpo e del movimento come principale veicolo espressivo, i mimi - cantori Luca Gatti, Simona
Lisco, Manola Vignato daranno origine a
una serie di spettacolari letture di fiabe e
racconti.
Attraverso movimenti coreografati, semplici materiali scenografici e costumi fantasiosi, faranno rivivere la grande magia
della narrazione teatrale.
Al termine di ogni lettura interpretata, gli
attori coinvolgeranno i piccoli spettatori
in un’animazione interattiva che permetterà ai bambini di giocare con i profili dei
personaggi, le loro qualità e i loro difetti,
riprendendo le situazioni più divertenti e
fantasiose appena ascoltate e cambiando
persino il finale.
Inizio alle 17.00
durata un’ora circa,
ingresso libero ad esaurimento posti
aSabato 26 luglio Biblioteca Zara Viale
Zara 100
aSabato 2 agosto Biblioteca Fra Cristoforo Via Fra Cristoforo 6
aMercoledì 6 agosto Biblioteca Quarto
Oggiaro Via Otranto ang. Via Carbonia
aMercoledì 27 agosto Biblioteca Cassina
Anna Via S. Arnaldo 17
aGiovedì 28 agosto Biblioteca S. Ambrogio Via S. Paolino 18
La Voce 3
di zona
Mensile indipendente
Iscriz. Trib. Milano 194 del 24.4.93
anno 14 - n° 7 - luglio 2008
Editore Art’Idea srl
via Lucca, 22 - 20152 Milano
tel. 02.29.520.570
e-mail: [email protected]
www.artidea.co.uk
direttore responsabile J.H.Neuteboom
stampato del mese di luglio 2008 da :
Tipografica Sociale - Monza
Ogni residente di Zona 3 può utilizzare
queste pagine per far conoscere il modo
di pensare agli altri. La redazione ha il
solo compito di organizzazione generale
dei testi.
A volte la redazione non pubblica il
nome di chi ha scritto gli articoli a tutela
dell’anonimato, ma tutto ciò che viene
pubblicato è giunto in redazione firmato
o tramite comunicato stampa.
Cinema d’essai
Spazio Oberdan
Viale Vittorio Veneto 2
Biglietto 3/5 euro + cinetessera
Info biglietteria, tel. 02.7740.6300
Rock Music and Film
«La musica rock è sempre stata una grande fonte di ispirazione per me.
La musica ha il potere di dare la vita a intere sequenze cinematografiche»
Martin Scorsese
Il connubio tra rock e cinema è stato sempre molto forte. Sicuramente all’inizio dettato dall’intento di sfruttare la popolarità
degli artisti usandoli come protagonisti
di film in molti casi però di poco valore e
facilmente dimenticabili. Nel corso dei decenni si sono moltiplicati sia i documentari
sul rock (ribattezzati rockumentary) sia
i film di finzione incentrati, in un modo o
nell’altro, sul rapporto con la musica che a
suo tempo venne definita “la costola scabrosa del blues”.
adomenica 3 agosto, 21.30
Absolute Beginners. R.: Julien Temple.
Int.: Patsy Kensit, Eddie O’Connel, David
Bowie, James Fox. UK, 1986, col., 102’.
Nel 1958 in Gran Bretagna i giovani impongono nuovi stili musicali e nuovi stili
di vita. È l’epoca del lancio dei cantanti,
ma anche dei nuovi stilisti, delle modelle
e di una straripante pubblicità. Ma dietro
la gioia di vivere ci sono i problemi dell’intolleranza razziale, esplosi furiosamente
ed alimentati da un gruppetto di esaltati,
e delle forti speculazioni edilizie.
amercoledì 23 luglio, 21.30
L’anima di un uomo. R. e sc.:Wim Wenders. Int.:Chris Thomas King, Keith B.
Brown, John Mayall, J.B. Lenoir, Skip James, Blind Willie Johnson. Ger./USA, 2002,
b/n e col., 107’.
In un dosato mix tra fiction, rare immagini
di repertorio e spezzoni di documentari, le
vicende personali e professionali, la musica e la vita di tre esponenti di primo piano
del mondo del blues: Skip James, Blind
Willie Johnson e J.B. Lenoir. Nel film, alcuni dei loro brani migliori sono interpretati da musicisti contemporanei fra i quali
Shemekia Copeland, Garland Jeffreys,
Chris Thomas King, Cassandra Wilson, Lou
Reed e Nick Cave.
agiovedì 31 luglio, 21.30
One plus One. R. e sc.: Jean-Luc Godard.
Mus.:Rolling Stones. Int.: The Rolling Stones (Mick Jagger, Keith Richards, Brian
Jones, Charlie Watts, Bill Wyman), Anne
Wiazemsky, Iain Quarrier. UK.,1968, col.,
100’. Il film è costituito da un montaggio
parallelo fra i Rolling Stones che provano
in sala di registrazione la canzone Sympathy for the Devil e quattro situazioni esemplari in cui si intrecciano voci e immagini
che danno conto del movimento di ribellione dell’epoca accompagnate dalla riflessione critica di Godard sul valore politico
del cinema.
adomenica 27 luglio, 21.30
Pink Floyd – The Wall. R.:Alan Parker.
Int.:Bob Geldof, Christine Hargreaves, James Laurenson, Eleanor David, Bob Hoskins. UK, 1982, col., 99’.
Prima di un concerto, un cantante rock
drogato, idolatrato e schiavizzato dai fans,
si chiude in una stanza d’albergo e ripercorre con la mente il film della sua vita,
dove gli elementi ossessivi, alienanti e
allucinanti prevalgono su quelli reali. La
colonna sonora del celebre album dei Pink
Floyd accompagna immagini e visioni ispirate dalle loro canzoni.
La Voce 3
di zona
Castelmorrone
A passo di danza,
anche ... scodinzolando
Il castelletto in mattoni rossi, che si trova
al 34 di via Castelmorrone, praticamente
in piazza Maria Adelaide, mi ha sempre
affascinata. Le luminarie che ridisegnano
cupole e finestre nel periodo natalizio, le
ghirlande che illuminano ancora adesso,
nell’aria quella diffusa musica dolce, invitano a entrare in quella che è la sede della
prima e più antica scuola di danza classica
a Milano. In questa atmosfera un poco fiabesca incontriamo Annamaria Bruno con
la figlia Liliana, fondatrici della Scuola di
Danza Classica Accademica.
Conosciamole insieme.
Annamaria Bruno è un’affabile signora con
tante primavere alle spalle, che racconta
una vita affascinante e ricca di esperienze;
la figlia Liliana, giovane, agile e scattante
continua con abilità e dedizione a costruire spettacoli di danza e musica, seguendo
come musa ispiratrice mamma Annamaria, che sa alimentare così bene la sua
fantasia.
Annamaria è stata diplomata prima ballerina del Teatro alla Scala e Maestro di danza di primo grado: seguendo una brillante
carriera, in vari teatri italiani ed esteri come
prima ballerina e coreografa, ha danzato
in diversi ruoli per le coreografie di Millos,
Miassine, Fokine, Gallizia, Piovella e Bronzi, tanto per citarne alcuni. Per trasmettere
l’arte della danza, nel 1949, ha fondato la
prima scuola di danza privata di Milano,
regolarmente riconosciuta dal Ministero
della Pubblica Istruzione nel 1963.
Nel giugno 2005 Annamaria ha festeggiato
con la sua scuola 55 anni di attività con
uno spettacolo al Teatro Nuovo durante il
quale ha partecipato presentandosi in palcoscenico danzando.
In tutti questi anni ha lavorato con grande passione per trasmettere l’amore per
la danza a tante allieve che si avvicinano
a questa disciplina da semplici dilettanti,
cercando di insegnare le basi in modo corretto. Il suo metodo segue gli’insegnamenti del maestro Cecchetti, da lei rielaborati
ed evoluti nel corso degli anni, inserendo
anche la sbarra a terra. In 55 anni di insegnamento ha conosciuto migliaia di allieve, alcune le ha viste bambine, poi adulte
e madri di nuove allieve.
Nella scuola si impara a ballare, ma anche
a rispettare un regolamento e una disciplina severa; danza classica, ma anche
moderna e tip tap. Ad ogni spettacolo
quante prove, sudore, arrabbiature quando
un passo non viene o non si è a tempo,
ma anche divertimento, risate a crepapelle, dimenticandosi tutto quello che c’è là
fuori. Qui ci si gioca tutto, la smania di
palcoscenico, le luci soffuse delle quinte, il
profumo del teatro e l’adrenalina che non
fa sentire il mal di piedi: tutto questo è vita,
emozione, sentimento.
Liliana, splendida nelle sue molteplici interpretazioni, coinvolge anche Makarowa, un
labrador, e Aida, una dalmata Staffordshire, che con lei fanno spettacolo nelle sue
creazioni affascinanti e piene di vita.
Infine, il 17 giugno scorso, il saggio al Teatro Nuovo di piazza San Babila, gremito
di appassionati, amici e parenti accorsi
per godere uno spettacolo, che i ballerini,
in una storia fantasiosa e affascinante,
hanno saputo rappresentare con vera maestria. Protagoniste la musica e la danza.
Sonorità dolci e avvolgenti per bimbe che
volteggiavano con grazia portando coloratissime ali di farfalla, musiche di Strauss
per il balletto delle ‘stelline’, bimbe in candidi tutu’, musiche lugubri e d’effetto per
la danza dei ‘pipistrelli’ e dei ‘fantasmi’,
e poi bimbi gatto, pappagallo e ….. piovra che danzavano nel giardino posto da
sfondo alle scene. Protagonista assoluta,
Liliana Bruno artista e elemento del corpo
di ballo nelle varie scene, spalleggiata nei
suoi volteggi da Aida, il cane dalmata Staffordshire, vero in carne, peli ed ossa!
Thea Fillarini
cultura
pag. 8
luglio 2008
Spazio Tadini in via Jommelli
Spazio Tadini
via Jommelli 24, angolo via Porpora
[email protected]
www.spaziotadini.it
Ossessione chat
Allo Spazio Tadini se ne sentono davvero
di belle. Qualche sera è stato presentato il
romanzo di Alessandro Nava, “L’infedeltà
necessaria”, edito da Betelgeuse. Come
Ulissa.
Al ritmo di ‘giallo’ si svolgono le gesta del
protagonista, moderno eroe informatico.
La meta non è la patria ma l’amore-eros. Il
mezzo è il computer ed in mezzo l’infinita
moltitudine del popolo delle chat.
E’ un viaggio verso l’altro ed un viaggio
nel sé. Chi voglio e cosa cerco, quindi chi
sono.
“L’infedeltà necessaria”, le ore minuziosamente raccontate, gli incontri e le persone,
il cammino e le aspettative, gli amplessi
ed i bidoni, l’ossessione del prova e riprova
e provaci ancora Alessandro, per arrivare
in fine alla meta. Non la sveliamo la meta,
perché il romanzo di Nava è come un noir,
nero torbido, dal finale a sorpresa, e che
sorpresa!
Alessandro, editore cinquantenne, separato, padre di due figli ci conduce nelle sue
giornate, dal 20 al 31 dicembre. Come il
ritmo incalzante del Natale accerchia
ognuno di noi sino allo spasmo finale del
giorno 25 quando tutti ed ogni cosa si
fermano nel godimento della tregua del
pranzo di Natale, così l’ansia incalzante
del popolo delle chat sale e sale, dal primo contatto sino all’incontro, per svuotarsi
nella delusione quando scopriamo che
l’altro non corrisponde all’idea immaginaria costruitaci oppure perché, consumato
l’amplesso, non resta più niente, ed allora
dacci sotto in linea in chat a cercare un
altro corpo.
Un corpo che corrisponda a certe misure,
un carattere che soddisfi nostre esigenze,
un profilo fatto apposta per avvolgerci,
che sia solare ed intrigante, alta e bella,
laureata e snella, di religione cattolica e
non fumatrice. Immaginata, cercata, tro-
vata. Perfetta per noi perché… Perché?
Per amarci? Ma è possibile su queste premesse che nasca l’amore? E se sappiamo
che su simili vaneggiamenti e mercanteggiamenti non nasce un bel niente, perché
continuiamo a cercare?
Per fare sesso? Ma è piacevole limitarci
al solo sesso? E se per pura ipotesi siamo prediletti dalla fortuna e ci imbattiamo
in un profilo che susciti anche curiosità e
simpatia, perché non ci fermiamo invece
di, appena a casa, riattaccarci alla chat?
Un’ossessione, un po’ come il Natale, sappiamo tutti come poi va a finire che il regalo non è quello che desideravamo, che non
saremo migliori, che il parente ed il vicino
sono proprio insopportabili, ma poi a Natale ci caschiamo sempre e ci illudiamo che
tutto il mondo, noi, si diventi più gradevoli,
più belli, più buoni.
Un’ossessione la chat, cercare una persona, una persona interessante, la più interessante e poi ancora più interessante ….
sino a… Rinunciare o coltivarla all’infinito
l’illusione?
In un film di successo qualcuno diceva che
“la normalità è la vera rivoluzione”.
Seguiamolo questo moderno Ulisse nelle
ore frenetiche della sua incalzante fatica,
verso il suo destino, scelto o subìto che sia.
La stessa lingua usata da Alessandro Nava
è incalzante, frenetica, spesso priva di
virgole, la punteggiatura omessa, parole
e pensieri in libertà, sogni perseguitanti,
oscuri.
Un intrico chiaro come il sole.
Rosa Parisi
Writers, amore o odio?
Consideriamo la nostra zona ed il grigiore
di certi muri, la sciatteria di tanti stabili, la
pesantezza dei fronti ciechi.
Mettiamo che una squadra di giovani artisti si proponga di dare carattere alle pareti scialbe. La nostra zona, secondo voi, ne
guadagnerebbe in bellezza?
E quei giovani talentosi avrebbero lo
spazio necessario per lasciare il segno o
‘semplicemente’ troverebbero un lavoro?
Infine la decorazione urbana è o non è una
forma di arte?
Belle domande cui è difficile dare una risposta.
Domande che sono state fatte e su cui si è
discusso allo Spazio Tadini nei giorni scorsi quando un giovane laureato al Politecnico di Torino, Aldo Goccione, ha presentato
il progetto Movimento Manifesto, sua tesi
di laurea.
Goccione ha individuato nell’arte urbana il
mezzo per la riqualificazione ambientale.
“Il progetto vuole restituire colore e bellezza a parti anonime o deteriorate della città
… non è a senso unico, infatti alla progettazione devono partecipare rappresentanze di cittadini, architetti, giardinieri; faccio
un esempio: la decorazione della parete
di un edificio va fatta pensando anche al
contesto, che so panchine da sistemare o
alberi da piantumare”.
“Cosa c’entra l’arte con la decorazione o
arte urbana?” ha chiesto il pubblico presente.
“Io non mi considero un artista ma un creativo”, ha detto il writer Use - con partecipazione a manifestazioni internazionale,
a Milano alla Street Art Sweet Art , PAC
2007 “ma quando prendo una commissione voglio conservare la mia freschezza.
Nei miei lavori deve essere evidente la mia
energia”.
“E come conciliare le necessità della cittadinanza committente con la freschezza e
l’originalità creativa? Non sarà mica come
quei libri per bambini dove ci sono già i
disegni tratteggiati ed i piccoli li devono
colorare senza uscire dai contorni?”
La writer Stefy (sua la stanza tutta rosa
alla Street Art Sweet Art del 2007 a Milano)
ha aggiunto: “Assolutamente non accadrà
che ci metteremo a dipingere sui muri il
Vesuvio con il pennacchio come in certe
pizzerie. Conserveremo noi stessi. Voi ci
date lo spazio, noi lo ricreiamo”.
Una Professoressa di Brera: “Conosco i
writers da una quindicina di anni … insegnavo a Como in un liceo … erano miei
studenti quelli che dipingevano i treni delle
Nord … feci in modo che avessero uno
spazio. La città apprezzò”.
Rosa Parisi
Il nostro futuro vicino o lontano non sembra roseo
meditiamoci su
Homo poco sapiens
attento a ciò
che manipoli,
ne va dell’Esistenza
Qualche uomo di scienza dà l’uomo quasi
per estinto. Da centinaia di milioni di anni
si verificano sul nostro pianeta grandi
estinzioni, con la scomparsa della maggior
parte degli esseri viventi, per dar poi origine a nuove specie.
Vi furono grandi estinzioni sia nella era
paleozoica che in quella mesozoica, ma la
grande estinzione più nota e determinante
(da cui derivò qusi certamente l’evoluzione
dell’uomo) ci verificò alla fine del periodo
cretacico, ossia circa 65milioni di anni fa.
Secondo l’opinione scientifica più diffusa,
tale grande estinzione fu causata dall’impatto del nostro pianeta con un enorme
asteroide; recentemente sono state infatti
scoperte le “cicatrici geologiche” di tale
collisione che generò terremoti, eruzioni
vulcaniche, maremoti di vastissima portata. I cambiamenti climatici, dovuti anche al
conseguente oscuramento della luce solare, furono determinanti.
Si estinsero sia i dinosauri (che avevano
dominato le terre emerse per oltre 150milioni di anni) sia i pletosauri (rettili volanti di
enormi dimensioni) sia i giganteschi rettili
predatori che avevano dominato gli oceani
per decine e decine di milioni di anni ...
Per ragioni non ancora note sopravvissero invece i coccodrilli (lontani parenti dei
dinosauri) e gli uccelli (non imparentati
invece con i pletosauri).
Numerose altre specie tra vertebrati e invertebrati furono aumentate da tale grande estinzione di circa 65milioni di anni fa,
ma in tempi successivi il nostro pianeta fu
ripopolato da nuove specie che occuparo-
no le nicchie ecologiche lasciate libere dai
grandi rettili estinti: i mammiferi (in precedenza limitati a poche, piccole specie) si
diversificarono in numerosissime varietà
dalle più diverse forme e dimensioni, dominando terre emerse ed oceani, mentre
gli uccelli divenivano incontrastati padroni dei cieli. Ed è ragionevole ritenere che
l’estinzione dei dinosauri consentì quella
particolare evoluzione dei primati che culminò con la comparsa dell’attuale homo
sapiens sapiens!
Si sostiene: “poco sapiens” in realtà, se
si considera come la moderna civiltà dei
consumi (definita pseudo-civiltà dei rifiuti
e degli inquinanti, da noti scienziati quali
Commoner, Mines, Lorenz, Cousteau, ecc)
stia da decenni creando i presupposti per
una sempre più vicina grande estinzione, non dovuta a cause naturali come la
precedente, ma alla distruttiva stoltezza
consumistica che antepone gli interessi
economici a quei vitali equilibri naturali ed
ecologici da cui dipende e sempre più dipenderà la sopravvivenza di tutte le specie
viventi. Uomo incluso.
Gaetano Taraschi
Tre buone ragioni per
diventare vegetariani
Il vertice FAO concluso a Roma ha riportato al centro dell’attenzione il problema
dell’impressionante disuguaglianza nella
distribuzione delle risorse alimentari nel
mondo. Da un lato, nei Paesi in via di sviluppo, ci sono 820 milioni di persone che
soffrono di malnutrizione cronica e 40
milioni, di cui 15 milioni di bambini, che
muoiono di fame. Dall’altro, nel mondo
occidentalizzato, aumenta l’obesità fra i
nostri figli, le nostre adolescenti anoressiche usano il cibo come ricatto e se ne pri-
vano fino a lasciarsi morire, la nostra dieta
opulenta ci fa ammalare sempre di più. Io
penso che l’ingiustizia alimentare sia una
delle peggiori iniquità dei nostri tempi. C’è
qualcosa che possiamo fare per contribuire a contrastarla: possiamo assumere un
comportamento alimentare responsabile,
innanzi tutto riducendo il consumo di carne. Sono convinto che il vegetarianesimo
sia inevitabile, per tre motivi. Il primo è
di ordine ecologico/sociale. I prodotti
agricoli sarebbero in realtà sufficienti a
sfamare tutti se venissero equamente divisi, e soprattutto se non fossero in gran
parte utilizzati per alimentare gli animali
da allevamento. Ogni anno 150 milioni di
tonnellate di cereali sono destinate a bovini, polli e ovini, con una perdita di oltre
l’80% di potenzialità nutritiva; in pratica il
50% dei cereali e il 75% della soia raccolti nel mondo servono a nutrire gli animali
d’allevamento. L’America meridionale, per
fare posto agli allevamenti, distrugge ogni
anno una parte della foresta amazzonica
grande come l’Austria. Gli allevamenti intensivi producono fino a tre tonnellate di
liquami per ogni cittadino, inquinando il
sottosuolo, e l’evaporazione dei liquami è
tra le cause principali delle piogge acide.
Per produrre la stessa quantità di cibo,
l’allevamento intensivo consuma 70 volte più acqua della coltivazione (per una
tonnellata di carne bovina occorrono circa 32.000 metri cubi d’acqua, mentre per
una tonnellata di cereali ne bastano 450).
La stessa estensione di territorio produce
oltre dieci volte più proteine se coltivata a
cereali e leguminose per il consumo umano che se destinata a pascolo o a coltivazioni per la produzione di mangimi. Oggi
non riusciamo a contare quante malattie
e quante morti potrebbe evitare un minor
consumo di carne. Veniamo così indiretta-
mente alla seconda motivazione del vegetarianesimo, che è la tutela della salute.
Non ci sono dubbi che un’alimentazione
povera di carne e ricca di vegetali sia
più adatta a mantenerci in buona forma.
Gli alimenti vegetali hanno una funzione
protettiva contro l’azione dei radicali liberi,
molecole che possono alterare la struttura
delle cellule e dei loro geni. Si può quindi
pensare che chi segue un’alimentazione
ricca di alimenti vegetali è meno a rischio
di ammalarsi e possa vivere più a lungo.
C’è poi un secondo fattore. Noi siamo circondati da sostanze inquinanti, che possono mettere a rischio la nostra vita. Sono
sostanze nocive se le respiriamo, ma lo
sono di più se le ingeriamo. Consumando carne, ci mettiamo proprio in questa
situazione, perché dall’atmosfera queste
sostanze ricadono sull’erba che, mangiata dal bestiame, (o attraverso i mangimi)
introduce le sostanze nocive nei depositi
adiposi, e infine nel nostro piatto quando
mangiamo la carne. L’accumulo di sostanze tossiche ci predispone a molte malattie
cosiddette del benessere (diabete non
insulino-dipendente, aterosclerosi, obesità). Anche il rischio oncologico è legato
alla quantità di carne che consumiamo.
Frutta e verdura sono alimenti poverissimi
di grassi e ricchi di fibre: queste, agevolando il transito del cibo ingerito, riducono
il tempo di contatto con la parete intestinale degli eventuali agenti cancerogeni
presenti negli alimenti. I vegetali poi, oltre
a contaminarci molto meno degli altri alimenti, sono scrigni di preziose sostanze
come vitamine, antiossidanti e inibitori
della cancerogenesi (come i flavonoidi e
gli isoflavoni), che consentono di neutralizzare gli agenti cancerogeni, di diluirne
la formazione e di ridurre la proliferazione
delle cellule malate. La terza motivazione,
ma non ultima, è di ordine etico-filosofico
ed è quella che ha fatto di me un vegetariano convinto da sempre. Ho il massimo
rispetto per la vita in tutte le sue forme,
specie quando questa non può far valere le
proprie ragioni. Il cibo è per me una forma
di celebrazione della vita, ma non mi piace celebrare la vita negando la vita stessa
ad altri esseri. Gli animali di allevamento
sono sottoposti a un trattamento crudele.
Sono ormai considerati macchine di trasformazione di una merce a costo noto (i
mangimi) in un’altra (la carne) il cui prezzo
deve essere remunerativo al massimo, detratte le spese di allevamento, che devono
essere contratte al minimo. Questa logica
di mercato scatena la violenza totale nei
confronti degli animali da allevamento,
che vengono letteralmente torturati. Anche
la pratica della macellazione è violenza
allo stato puro.
Umberto Veronesi
n.b. : per mancanza di spazio abbiamo
tolto alcune parti a questo articolo che
potete leggere interamente su
www.fondazioneveronesi.it/blog/index.php
E ora: guerra agli OGM
Gli effetti degli OGM, ovvero gli organismi
geneticamente modificati, sull’ecosistema
ambientale e sulla nostra salute non sono
stati ancora doverosamente studiati.
Chi li osanna probabilmente non si preoccupa della propria ignoranza, oppure ha
decisio di sponsorizzare le multinazionali
che li hanno prodotti.
Il TG1 della RAI sta facendo un sondaggio
sull’opinione pubblica nel proprio sito; potete accedere e votare.
http://www.tg1.rai.it/SITOTG/TG1_popup_sondaggio/1,,1067036,00.html