ma senza abolire il listino
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ma senza abolire il listino
Anno I - Numero 68 - Venerdì 28 dicembre 2012 Direttore: Francesco Storace Roma, via Filippo Corridoni n. 23 FINISCE LA LEGISLATURA NEL LAZIO MENTRE PREVALE IL CAOS SULLA CANDIDATURA DEL CENTRODESTRA A casa il Consiglio Regionale ma senza abolire il listino Un anno di Monti Ma quale missione compiuta? n governo durato poco più di 1 anno. Se facessimo un’istantanea sulla situazione economica e finanziaria del nostro Paese prima e dopo la “cura” Monti, risulterebbe chiaro come l’ammalato “Italia” sia visibilmente peggiorato. E’ aumentata la pressione fiscale oltre ogni limite. Il PIL è crollato a picco. C’è più disoccupazione, soprattutto giovanile. Il debito pubblico ha sfondato la soglia psicologica dei 2000 miliardi. Eppure, al primo chiaro segno di dissenso manifestato dal PDL, il “professore” si è subito recato dal suo mentore Napolitano per rassegnare le dimissioni con toni trionfanti: “Missione compiuta, Presidente”! No, non è stata una battuta da bar, Monti l’ha esclamata con lo stesso entusiasmo e vigore del famoso “Saluto il Re d’Italia!” pronunciata da Garibaldi nello storico incontro con Vittorio Emanuele II a Teano. Entrambi si sono presentati da vincitori, ma Garibaldi aveva sconfitto i Borboni ed unificato l’Italia, mentre Monti ha contribuito a renderla più povera. C’è qualcosa che non quadra. Forse il suo obiettivo non è stato quello che tutti noi, ingenui, pensavamo che fosse. Non voleva far ripartire l’economia, creare posti di lavoro, liberalizzare, ed abbassare il debito pubblico, perché se cosi fosse stato, le sue parole potrebbero essere accostate a quelle di un ubriaco farneticante. Se, al contrario, l’obiettivo è stato quello di alienare ulteriori pezzi di sovranità e di dare maggiore ossigeno al sistema bancario in grande difficoltà, allora le sue parole assumono un senso. Ma se cosi fosse, allora tutti gli avvenimenti che hanno preceduto la sua nomina assumono una connotazione ed un significato inquietante. Dobbiamo pensare che i poteri forti abbiano “manipolato” il mercato finanziario per sovvertire un governo democraticamente eletto. Il popolo è stato bypassato. Il popolo non decide più. Sono i poteri forti a decidere. Anche la volontà di Monti di presentarsi alle elezioni diventa allora allarmante. Ci sono delle analogie con la Grecia. In Grecia si è voluto evitare a tutti i costi che il popolo si pronunciasse sull’uscita o meno dall’euro: le banche tedesche e francesi avevano necessità di recuperare i loro crediti. Il futuro si presenta a tinte fosche. Stiamo attenti. Bruno Bral “Inammissibile” l’emendamento de La Destra, U la Matone esige il “paracadute” parlamentare dal Pdl di Francesco Storace pero che con la fine della legislatura alla regione Lazio, termini anche la stucchevole litania sulla candidatura alla presidenza. Non se ne può più di questo tira e molla sui nomi più improbabili che si rovesciano dal cilindro più per bruciarli che per altro. Ieri c'è stata l'ultima, triste seduta del consiglio regionale, in singolare coincidenza - il destino... - con la concessione degli arresti domiciliari a Franco Fiorito, mentre compare Maruccio, dell'Italia dei Valori, sta ancora in galera per lo scandalo dei fondi dei gruppi. Si votava l'autorizzazione all'esercizio provvisorio di bilancio, lo strumento che si adopera quando entro la fine dell'anno non si è ancora detto sì al documento contabile. Serve a garantire che l'amministrazione vada avanti. Io e la capogruppo del Pdl, Chiara Colosimo, abbiamo tentato di proporre una S serie di emendamenti per abolire il listino bloccato, dando un segnale di trasparenza ad un Parlamento che si è tenuto stretto il Porcellum, e per ridurre pure formalmente i consiglieri regionali da 70 a 50, anche per porre al riparo da ricorsi il decreto di indizione delle elezioni firmato dalla Polverini. Niente da fare. Gli uffici legislativi del presidente Abbruzzese hanno negato l'ammissibilità di emendamenti che riducevano di venti stipendi mensili dei consiglieri la spesa dell'amministrazione regionale; la scusa è che il consiglio regionale non può legiferare in una fase in cui è sciolto; l'argomento è specioso e servirà come arma a chi ha fatto ricorso contro la riduzione decisa dalla presidente della regione. Diranno, e il TAR darà loro ragione, che se pure per gli uffici del consiglio l'assemblea non può disporre la riduzione dei seggi previsti dallo Statuto, come ha fatto a farlo la Polverini? E' il capolavoro dei dormienti che si svegliano sempre tardi. E lo stesso accade con la candidatura alla presidenza, per la gioia di Nicola Zingaretti che immagina - per usare il suo costosissimo slogan - di aver già vinto le regionali. E' spuntata ieri la Simonetta Matone a far sapere che si candida alla presidenza solo se ha il paracadute parlamentare del Pdl, perché non è sicura di vincere. Nessuno che le abbia fatto notare che può restare tranquillamente a casa senza scomodare né la Pisana né i sacri palazzi di Mon- tecitorio e del Senato. Oggi teniamo la nostra direzione nazionale. Esporremo quel che pensiamo. Certo è che ogni giorno che passa, passano pure cente fantasie di riscossa. Ma non siamo abituati a mollare facilmente. CHISSA’ SE IL PRESIDENTE DELLA CAMERA CHIEDERA’ UN (ALTRO) PRESTITO AI RICCHI SUOCERI La “ImmobilFini”, da Montecarlo ad Ansedonia ianfranco Fini, più che il Presidente della Camera, sembra un esperto immobiliarista. No, una volta tanto non si parla della casa di Montecarlo, ma della villa vista mare ad Ansedonia, che il leader di FLI da cinque anni prende in affitto per le sue vacanze estive. Ad Agosto, era scoppiato uno scandalo (tanto per cambiare), perché per la sua permanenza in Maremma, Gianfranco e famiglia erano accompagnati da 9 uomini di scorta, che di giorno “proteggevano” il Presidente della Camera e di notte alloggiavano in un hotel a tre stelle nella vicina Orbetello. Il tutto, a detta de “il Giornale”, per la “modica” cifra di 220 mila euro, in due mesi. Il rifugio dell’Argentario, immerso nel verde, meta preferita di tutta la famigliola Fini-Tulliani, è ora al centro delle preoccupazioni del G Presidente della Camera. Sì, perché –di recente- è morto il proprietario dell’amata dimora e adesso, gli eredi, chiedono a Gianfranco la bellezza di due milioni di euro per acquistarla. Per carità, con i propri soldi si fa ciò che si vuole. Ma quando nella stessa frase compaiono le parole: “casa” e “Fini”, bisogna sempre fare molta attenzione a ciò che potrebbe esserci dietro. Sì, perché non è chiaro con quali fondi, il Presidente della Camera, voglia acquistare la villa di Ansedonia. Forse si farà dare un prestito dai suoi “suoceri”? D’altra parte non sarebbe la prima volta. Già, perché a detta di molte “malelingue” vicine ai Tulliani, così avvenne per la “liquidazione” della sua prima moglie. E, sempre secondo le solite voci che circolarono a suo tempo, questo passaggio di denaro finì per essere collegato alla svendita della casa di Montecarlo (sempre lì si va a parare). Insomma, il politico immobiliarista, sembra molto più interessato a proprietà da acquistare che ai sondaggi che lo vedono intorno ad un lusinghiero 1,2%. D’altra parte, l’alleato non se l’è scelto a caso. Pierferdinando Casini, leader dell’UDC, altri non è che il genero del più importante costruttore romano, Francesco Gaetano Caltagirone, nonché colui che ha lanciato in politica Roberto Carlino (quello del “non vendo sogni ma solide realtà”), presidente dell’Immobildream. Ecco, si può dire che Pierferdy è uno di quelli che ha le mani in pasta (nel cemento!). E Fini non sembra voler essere da meno. Micol Paglia Giustizia Attualità Economia Esteri Cronaca Anniversari Anche Pietro Grasso si candida La legge di stabilità distribuisce favori Tutti gli aumenti Obama dà il via al “fiscal cliff” Macabro ritrovamento sulle rive del Po Ricordiamo la storia Grazia Bontà a pag. 2 Federico Colosimo a pag. 3 nell’anno che verrà Giuseppe Sarra a pag. 4 Federico Campoli a pag. 5 Barbara Fruch a pag. 8 di Angelo Pistolesi a pag. 10 2 Venerdì 28 dicembre 2012 Attualità Pietro Grasso si candida con il Pd Dopo la scelta di Antonio Ingroia continua la discesa in campo dei magistrati “antimafia” che sembrano puntare tutti ad una comoda poltrona in Parlamento Q uesto è un Paese che va sempre più al contrario. Dopo la “salita” di Monti e discesa in campo del magistrato più mediatico della storia della Repubblica, un altro ex membro illustre della Tribunale di Palermo ha deciso di dedicarsi alla politica. Pietro Grasso, Procuratore Nazionale Antimafia, ha chiesto al CSM l’aspettativa “per motivi elettorali”. La scelta del suo collega Antonio Ingroia deve proprio averlo ispirato, perché il giudice che lavorò (anche lui) fianco a fianco con Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, ha seguito per filo e per segno le mosse del suo collega guatemalteco. Grasso ha deciso di candidarsi. E non lo fa, come aveva annunciato, senza una bandiera, senza un partito. Ha scelto di salire su quello che, a detta di molti sondaggi, sembra essere “il carro dei vincitori”, quello del PD. Era proprio una anno fa, gennaio 2012, quando il Procuratore Nazionale diceva: “io in politica? Mai dire mai.” Salvo poi aggiungere e precisare: "Non guardo a un'eventuale Roma, via Filippo Corridoni n.23 Tel. 06 37517187 - 06 37890101 email: [email protected] Direttore responsabile Francesco Storace Direttore editoriale Guido Paglia Società editrice Amici del Giornale d’Italia Amministratore Roberto Buonasorte Direttore Generale Niccolò Accame Marketing e Pubblicità Daniele Belli Progetto grafico e impaginazione Raffaele Di Cintio Nicola Stefani Sito web www.ilgiornaleditalia.org Per la pubblicità su Il Giornale d’Italia rivolgiti a Eco Comunicazione e Marketing via di San Bartolomeo 9 Grottaferrata (Rm) Cell. 347 6927261 06 94546475 esperienza politica sotto forma di schieramento con un partito, cosa che è estranea al mio ruolo, alla mia funzione e alla mia cultura. (Nel corso di questi 11 mesi deve essersi dimenticato queste parole. Oppure il suo ruolo, la sua funzione e la sua cultura sono cambiate di botto, ndr). Penserei piuttosto a quella che ho definito 'una lista civica nazionale'”. Ecco a chi ha rubato l’idea Ingroia! In effetti non sembrava farina del suo sacco, quando, appena una settimana fa parlava al Capranica di Roma, chiedendo ai politici intervenuti di fare un passo indietro, perché la sua sarebbe stata, appunto, una lista civica nazionale. In sostanza i due magistrati si copiano a vicenda, con o senza rendersene conto. Oggi alle 11.30, quindi, ci sarà la conferenza stampa con il suo leader di partito, Pierluigi Bersani. Volete vedere che ha sarà proprio l’ex giudice ad essere indicato come candidato a Ministro della Giustizia? Come sembrano lontani i tempi in cui, il Grasso magistrato, andava in giro per le scuole a parlare di antimafia… Certo, il momento prescelto per la sua “nuova vita”, è quanto mai sospetto. Infatti, il Procuratore Nazionale, fra un mese compirà 68 anni e, per sopraggiunti limiti di età, dovrebbe lasciare il suo incarico. Come si suol dire “a pensar male si fa peccato…”. Fino ad un anno fa diceva che sarebbe andato a “portare i nipotini ai giardinetti”. Evidentemente Motorini e microcar, arriva la nuova patente Regole più severe per tutti. Dalle due ruote alle microcar, cambiano le norme. Dal prossimo 19 gennaio, per guidare moto di grossa cilindrata, senza restrizioni, ovvero con la patente A, bisognerà: aver compiuto 21 anni, avere alle spalle due anni di pratica con una patente di tipo A2 ed infine superare un esame pratico. Un iter lungo. Chi non avrà maturato l’esperienza necessaria, sarà costretto ad aspettare i 24 anni. E per tutte le auto in miniatura (microcar), se prima bastava un corso a scuola ed un patentino, ora si potranno guidare solo dopo aver conseguito una patente a tutti gli effetti, la AM. In caso di infrazione, per i maggiorenni, oltre alla sanzione amministrativa, verranno tolti anche i punti corrispondenti. Queste le nuove regole contenute nel decreto legislativo approvato nel Consiglio dei ministri prenatalizio. Un testo di un centinaio di pagine, per integrare le norme europee in materia di patenti con il nostro ordinamento. Le parole d’ordine: sicurezza e maggiore consapevolezza. Norme più rigide, rese necessarie visto che quest’anno in Italia, secondo i dati Aci, le vittime della strada sono state 3.800, di cui 500 motociclisti. Tra le novità, anche la soppressione dei corsi di guida nei licei, molto apprezzati dagli studenti perché comodi come orari ed economici. Dal 19 gennaio, i ragazzi al volante di queste due categorie di veicoli, ciclomotori e microcar, subiranno il prelievo di un punteggio doppio se posseggono la patente AM da meno di tre anni. La stessa regola che, fino ad ora, si è applica ai neo- patentati, con licenza di guida B. Carola Parisi deve aver pensato che conveniva dedicarsi ad un’altra attività , ben più redditizia. E adesso, la politica si indigna e propone norme che regolarizzino il passaggio dalla magistratura a qualsiasi altro incarico. Come al solito, si chiude la stalla quando i buoi sono già usciti. Grazia Bontà PRIMARIE ON LINE Fino al 1 gennaio 2013 si vota per le primarie on line del centro-destra organizzate dai blog Qelsi, Rischio Calcolato, Il Jester, Scenari Politici e altri siti e pagine facebook che hanno aderito. Invitiamo i tanti amici del Giornale d'Italia a partecipare numerosi. Per votare è sufficiente rispondere alle domande del sondaggio dopo aver cliccato sul link http://obsurvey.com/S2.aspx?id=6f3c166e-cb80-431f-b7437de24b42d93c che trovate sulla home page del nostro portale, con reindirizzamento diretto. DIFFICOLTÀ CRESCENTI PER IL MOVIMENTO 5 STELLE Il Grillo calante Da Parma alla Sicilia solo brutte notizie n calo nei sondaggi e nella popolarità (le due cose non sempre si identificano), il Movimento 5 stelle finisce sotto scacco da più parti. Nicola Tanzi, segretario generale del sindacato di polizia Sap, in un'intervista pubblicata dall' Huffington Post,, risponde infatti anche a Grillo, insieme a Saviano, che hanno piu' volte invitato i poliziotti a manifestare con gli studenti: ''A questa provocazione - dice Tanzi - rispondo con un'altra provocazione, citando Pasolini. Lui diceva di simpatizzare coi poliziotti perche' i poliziotti sono i figli dei poveri. Rivolgo io un invito a Grillo e Saviano. Perche' non provate a mettervi nei nostri panni per un giorno? Perche' non provate a capire cosa si prova a salutare la propria famiglia al mattino per andare al lavoro, sapendo che forse la sera non si rientrera' a casa? Perche' non provate a comprendere cosa vuol dire sentirsi offendere oppure tirare bulloni, pietre, estintori, bottiglie di acido per guadagnare 1.400 euro al mese?''. In difficoltà anche Federico Pizzarotti, il primo sindaco grillino della storia italiana, eletto in quel di Parma e intenzionato a cambiare la città emiliana in un batter di ciglia. Ma, dopo le lungaggini per nominare la giunta, ora il giovane Pizzarotti si prende… cinque anni di tempo. Pizzarotti lo racconta in una intervista alla Stampa , spiegando che a Parma ''cerchiamo un approccio diverso, che richiede tempi I lunghi e che incontra molte resistenze'; i risultati del tentativo di cambiare l'Italia si vedranno tra cinque anni''. Sulle lungaggini per formare la giunta, il sindaco grillino dice: “Le sei settimane di tempo sono servite perché abbiamo voluto selezionare gli assessori con criteri di merito e assistenza” Su Grillo, Pizzarotti invece afferma: “L'ho visto sei volte in tutta la mia vita, e' attento ma non interferisce con le nostre scelte, e' il garante dei principi non un dittatore'' E le sei settimane per formare la giunta, aggiunge, sono servite ''perche' abbiamo voluto selezionare gli assessori con criteri di merito e di competenza''. Da Parma alla Sicilia, altri problemi per il Movimento cinque stelle. Il vice presidente della Regione Sicilia, Antonio Venturino, eletto con i grillini,ha pesantemente attaccato un cronista di Repubblica che aveva scritto che i deputati 5 stelle hanno fin qui mantenuto lo stipendio pieno, nonostante gli sbandierati propositi di riduzione. A difesa del giornalista Emanuele Lauria, è sceso in campo l’Ordine che ha espresso solidarietà parlando di “dileggio gratuito”. Solidarietà anche dal presidente dell’assemblea siciliana Giovanni Ardizzone, dell’Usdc, che ha definito ‘imbarazzante’ il video con cui l’esponente grillino ha sbertucciato il giornalista. Igor Traboni 3 Venerdì 28 dicembre 2012 Attualità Con la legge di Stabilità, approvata in extremis, arrivano elargizioni a pioggia Monti distribuisce prebende Prima di andare via il bocconiano ha dato diversi milioni di Euro per la ricostruzione del Belice, l’anniversario della Resistenza, il Museo della Shoah e la Basilica di S.Francesco di Federico Colosimo l dado è tratto, la legge di Stabilità ha assunto la sua forma definitiva. Il ddl è stato approvato dalla commissione di Bilancio del Senato e ora non dovrebbe cambiare più. Il via libera alla ex finanziaria è stato l’ultimo atto orribile del Governo Monti che, prima di andarsene, ha voluto apportare alla legge modifiche dell’ultima ora. Pennellate forti e intense, ognuno ha inserito una goccia di favore al proprio territorio o alla lobby del cuore per garantirsi un posto il Parlamento. Sono così spuntati dei finanziamenti a dir poco sospetti che nessuno avrebbe osato proporre in un anno così. E stanno per diventare legge. Ben 35 milioni di euro destinati alla rico- I struzione del Belice per il terremoto del 1968 e 1milione di euro tirato fuori per le associazioni partigiane e combattistiche, perché il 2013 sarà anno di celebrazione per il 70esimo anniversario della Resistenza. Ecco poi spuntare 40milioni destinati al fondo per i giornali e altri 15 a radio e tv locali che, in periodo di elezioni, è sempre meglio tenersi buone. Ci GIOVANI E LAVORO, I DATI ISTAT Diplomi inutili I nostri percorsi di studio non sono adeguati 4 anni dal diploma meno della metà dei giovani italiani ha un lavoro. A rilevarlo, è l’Istat, che ha diffuso ieri i risultati di un’indagine su “I percorsi di studio e di lavoro dei diplomati”. Solo il 45,7% di ragazzi ha trovato una occupazione. Di questi, 8 su 10 svolgono un lavoro di tipo continuativo, cioè con cadenza regolare, anche se di durata prefissata (a termine); il 16,2% è in cerca di lavoro e il 33,7% è impegnato esclusivamente negli studi. Rispetto alla precedente edizione dell’indagine (condotta sui diplomati del 2004 intervistati a tre anni dal titolo), la quota degli occupati si riduce di circa 5 punti percentuali (nel 2007, infatti, era superiore al 50%). Nelle regioni del Mezzogiorno la quota di diplomati A disoccupati a quattro anni dal titolo è più che doppia rispetto a quella che si rileva nelle regioni settentrionali (23% rispetto al 10,6% nel Nord-ovest e al 9,1% nel Nord-est). I più elevati livelli di disoccupazione, superiori al 34%, si registrano tra i diplomati che hanno ricevuto una formazione artistica, liceale o magistrale, mentre i più bassi si rilevano tra i diplomati tecnici (22,4%) e quelli degli istituti professionali (21,4%). Mentre tra i liceali prevale la scelta di continuare gli studi (quasi il 94%), chi proviene dai percorsi più professionalizzanti si orienta verso il mercato del lavoro (l’87,8% tra chi ha studiato in un istituto professionale e il 74,1% di chi proviene da un istituto tecnico). F.Co. sono poi 3 milioni di euro destinati anche agli ebrei, per il Museo della Shoah e siccome non si può lasciar fuori la Chiesa da tanta generosità, ecco un contributo fisso annuale da 200mila euro per la Basilica di San Francesco in Assisi. Già che c’erano, i senatori, hanno scovato pure 10 milioni di euro destinati all’Abruzzo. Per carità, non per il terremoto, ma per combattere “il grave dissesto idrogeologico”. Dall’Abruzzo, passando per la Basilicata, e quindi altri 5 milioncini per imprese che investano in infrastrutture turistiche. Anche l’Avvocatura dello Stato può sorridere, visto che per loro sono previsti circa 272 mila euro in più all’anno. Un po’ eccessivi, poi, i 6 milioni destinati al comitato paraolimpico italiano. Potevano rimanere fuori da tanta bontà i policlinici universitari non statali? Certo che no: avranno 52,5 milioni da spartirsi come deciderà il governo, cui aggiungerne altri 12,5 destinati al Bambin Gesù di Roma e ancora 5 alla fondazione Gaslini di Genova (il cardinale Angelo Bagnasco, educatamente, ha ringraziato a mezzo stampa). Insomma, il professor Monti, prima di andarsene, ha voluto lasciare una “piccola” mancia per tutti. CONFINDUSTRIA: IL PIL DEL MEZZOGIORNO È SCESO DEL 6,8% L’ECONOMIA DEL SUD VA A FONDO L'economia del Mezzogiorno è ancora nel mezzo della ''tempesta perfetta'' e i principali indicatori sono ancora ben al di sotto dei livelli pre-crisi. Secondo i dati del Check-up Mezzogiorno pubblicato da Confindustria e Studi e Ricerche per il Mezzogiorno e disponibile sui rispettivi siti online, ''tra il 2007 e il 2011 il Pil del Mezzogiorno, in termini reali, ha subito una riduzione di quasi 24 miliardi di euro (6,8%); piu' di 16 mila imprese hanno cessato di esistere (0,9 % del totale imprese del Sud) sebbene siano aumentate le societa' di capitali (+7.400 solo nell'ultimo anno). ll numero di occupati si e' ridotto di circa 330 mila unita' (quasi la meta' della riduzione ha interessato la sola Campania) e il tasso medio di disoccupazione dei primi due trimestri nel 2012 e' salito al 17,4% rispetto al 13,6% registrato nello stesso periodo del 2011, anche per effetto dell'aumento delle persone in cerca di lavoro''. ''Il principale segnale positivo viene dall'export , l'unica variabile che e' tornata al di sopra dei valori pre-crisi: dal primo semestre 2011 al secondo semestre 2012 le esportazioni nel Mezzogiorno sono aumentate del 7%, il doppio del Centro-Nord'', continua Confindustria. ''Il persistere della crisi e' causa e effetto del forte calo degli investimenti pubblici e privati. La spesa in conto capitale si e' ridotta, dal 2007 al 2011 di circa 7 miliardi di euro. Nello stesso periodo, gli Investimenti Fissi Lordi nel 2011 sono diminuiti di 8 miliardi di euro (-11,5%) e particolarmente rilevante e' stata la caduta degli investimenti nelle costruzioni (- 42,5%) e nell'industria in senso stretto (- 27,8%). La quota di imprese manifatturiere che hanno investito e' andata progressiva- “ mente calando, dal 37,4% nel 2008 al 23,6% nel 2011'', continua la nota. Il calo dell'occupazione e le crescenti difficolta' economiche delle famiglie stanno determinando una vera ''emorragia di capitale umano''. Sono sempre di piu', infatti, quelli che decidono di lasciare il Mezzogiorno per andare a vivere nel Centro-Nord o all'estero (110 mila nel solo 2010). Peraltro il Mezzogiorno non utilizza gran parte del capitale umano che resta sul territorio: i giovani con eta' compresa tra 15 e 24 anni che non studiano o non lavorano nel Mezzogiorno rappresentano il 33% del totale, contro il 25% registrato in Italia. ''Questi dati indicano che e' necessario non disperdere risorse e concentrare gli interventi per il Sud su tre direttrici: in primo luogo l'impresa, per favorire la ripresa degli investimenti, il superamento del limite dimensionale, l'export, e l'innovazione; in secondo luogo il lavoro, con l'adozione di misure urgenti per frenare l'emorragia di capitale umano; e in terzo luogo, le condizioni di vita dei cittadini del Mezzogiorno'', spiega Confindustria. ''La ripresa passa necessariamente dalla costruzione delle condizioni affinche' nel Mezzogiorno si possa restare e vivere bene. In quest'ottica il pieno utilizzo delle risorse europee e' decisivo. Con il Piano d'Azione Coesione e' stata posta una base importante per migliorare l'efficacia degli interventi, ed e' fondamentale che tali risorse entrino al piu' presto nel circuito economico per sostenere investimenti e occupazione. La ripresa dell'intero Paese e' legata a doppio filo alla capacita' di reazione del Sud'', conclude Confindustria. 4 Venerdì 28 dicembre 2012 Economia In arrivo nuove imposte per un’Italia già in profonda recessione Tasse, si salvi chi può Il canone Rai, i conti correnti, le spedizioni postali, i pedaggi autostradali e le contravvenzioni del Codice stradale subiranno aumenti. La Tares, invece, rappresenta l’ultima ciliegina sulla torta di Mario Monti asse, tasse e, rigorosamente, tasse. Alla faccia dell’equità e della sobrietà. Con questo codice “etico” l’ex premier Monti ha turbato le menti, le tasche e la vita degli italiani. Tutti gli indici economici sono contro di lui. Circa un anno fa si “divertiva” a fare il professorino con i suoi editoriali, ora, i suoi provvedimenti hanno semplicemente arricchito i capitali delle banche, estere ed italiane, e ridotto alla fame lo zoccolo duro dell’economia del nostro Paese. Brutale risulta lo scenario dello stivale. Le multinazionali ci abbandonano per raggiungere le nuove isole felici della produzione industriale (Paesi dell’est e Nord Africa) e, quotidianamente, le pmi, le quali rappresentano o, forse, rappresentavano l’indice più incisivo del PIL, chiudono i battenti per non essere definitivamente “strangolate” dai continui interessi bancari. Nel “meraviglioso” paesaggio di fine anno che ruolo ricopre lo Stato? Quali sono le tutele sociali per gli imprenditori ed i cittadini in difficoltà? Il 17 dicembre è arrivata la seconda “stangata” dell’Imu, mentre, dal 1 gennaio, una raffica di imposte si cementerà sulle spalle di ogni singolo contribuente. Aumenterà tutto: canone Rai, bolli bancari, pedaggi autostradali e contravvenzioni. L’imposta di possesso della televi- T sione, che gli italiani hanno acquistato di tasca propria come del resto anche la casa, aumenterà di 1,5 euro e, grazie ad un decreto del ministero dello Sviluppo Economico, il canone raggiungerà i 113,50 euro da pagare, entro e non oltre, il 31 gennaio. A cosa è dovuto questo incremento? Eppure i servizi offerti dalla tv pubblica sono rimasti sempre gli stessi. Dal nuovo anno, anche i trasgressori del Codice Stradale si vedranno aumentare le sanzioni del 6%: divieto di sosta, da 39 a 41 euro; eccesso di velocità, da 159 a 168 euro; guida senza cintura, da 76 a 80 euro; guida con telefonino, da 152 a 161 euro. Ormai, soltanto i ricchi potranno inviare un pacco o una lettera. I “tecnici dimissionari” hanno tassato anche i francobolli e le commissioni per le spedizioni. Una semplice lettera (posta prioritaria di 20 grammi) costerà ad ogni singolo contribuente 0,70 euro, con un incremento del 15%. Invece, la lettera standard passa da 1,40 euro a 1,90 (+ 35%). Per quanto riguarda le spedizioni, fino a 50 grammi ci sarà una sovrattassa del 40% (da 1,50 a 2,10 euro). Le raccomandate fino a 20 grammi avranno un incremento di 30 centesimi, da 3,30 a 3,60 euro. Per quelle sino 100 grammi ci sarà un aumento del 20%, per arrivare a 4,95 euro. Per chi ha un conto corrente Bancoposta, il canone annuo raggiungerà i 48 euro Lavoro, arriva l’Aspi Nel mezzo delle festività natalizie, aumenteranno del 3% anche i pedaggi autostradali. Le regioni “tartassate” risultano essere il Veneto e la Valle d’Aosta, rispettivamente, con il 12 e 14%. Negli ultimi due anni, l’imposta dell’autostrada A5 (AostaTorino) ha avuto un incremento del 30%. Non poteva mancare l’ultima ciliegina sulla torta del governo capitanato da Mario Monti. E’ in arrivo un nuovo nemico per gli italiani: la Tares (tributo comunale sui rifiuti e servizi). Un’imposta che, sostituirà la Tarsu e la Tia, punirà chi ha più figli (+ 30%). Secondo uno studio effettuato da Ref Ricerche e Indis Union-camere e pubblicato dal quotidiano “Il Sole 24 Ore”, l’aggravio dalla nuova tassa sarà più “significativo all’aumentare del numero dei componenti del nucleo familiare, con le famiglie di cinque e più componenti che subiranno un incremento medio di quasi il 30 %”. Un Natale “tartassissimo”. Speriamo che sia l’ultimo così salato. Giuseppe Sarra RINCARI, GLI ITALIANI IN BALIA DEI NUMEROSI TRIBUTI Addio all’indennità di disoccupazione Un anno da profondo rosso Secondo Adusbef e Federconsumatori la “stangata prevista sarà di 1.490 euro a famiglia”. “Il 2012 è stato un anno drogato. Gli effetti sono e saranno depressivi”, è il commento di Andrea Santoro, docente di Scienze delle Finanze alla Bocconi L ’Aspi (Assicurazione sociale per l'impiego) entrerà in vigore dal 1 gennaio del 2013 e sostituirà l’indennità contro la disoccupazione involontaria e a pieno regime dal 2017, anche dell’indennità di mobilità. ''Non ci sarà nessuna proroga – ha spiegato il ministro del Lavoro, Elsa Fornero - nonostante le molte richieste. La proroga è l'anticamera della morte''. La nuova assicurazione si occuperà di tutti i dipendenti del settore privato (compresi gli apprendisti e i soci lavoratori di cooperativa), l'aumento della misura e della durata delle indennità erogabili con un sistema a contribuzione ordinaria. Sono esclusi i giornalisti. Rispetto agli 8 mesi attuali per il sussidio di disoccupazione, l’assicurazione sarà erogata per 12 mesi per chi non ha compiuto il 55esimo anno di natalità e 18 mesi per gli over 55. L’importo passerà dall’attuale 60% al 75% (per i redditi fino ai mille e 180 euro mensili) della retribuzione. Per quelli superiori, invece, si potrà godere del 25% della parte eccedente con un tetto massimo di circa mille e 120 euro. Per beneficiare dell’Assicurazione sociale per l'impiego è necessaria un'anzianità assicurativa pari a due anni e almeno un anno di contribuzione nel biennio precedente. Per i primi sei mesi è prevista una riduzione del 15% e di un altro 15% dopo ulteriori 180 giorni. L’Assicurazione sarà finanziata da una contribuzione fissa a carico del datore di lavoro, pari al 1,31%. E’ prevista una contribuzione aggiuntiva per i contratti a termine dell'1,4%. L’indennità si potrà trasformare anche in liquidazione, avendo così un maggiore capitale per chi ha intenzione di avviare un’impresa. Il lavoratore che rifiuterà un impiego con una retribuzione superiore al 20% rispetto all'indennità che percepisce, perderà il diritto al sussidio. Uno strumento di per se’ condivisibile. Un ago in un pagliaio. G.S. rispetto ai 30,99 euro attuali. Resterà sempre gratuito ma, per ogni 10 assegni emessi il correntista dovrà sborsare 3 euro. Un'altra “mazzata” per gli imprenditori. Dal 1 gennaio, per chi ha un conto bancario intestato ad una società dovrà pagare da 73,8 euro a 100 euro. Invece per chi nell’anno non ha avuto una giacenza media superiore ai 5 mila euro, non dovrà pagare più i 34,20 euro di bollo. Per i “piccoli risparmiatori”, l’aliquota del proprio conto postale nel 2013 aumenterà dello 0,5%. n che Paese viviamo? In un’Italia in balia delle tasse che, mese dopo mese, aumentano vertiginosamente mentre qualsiasi indicatore statistico, riguardo il mercato del lavoro, risulta negativo. Secondo uno studio realizzato da Adusbef (Associazione difesa consumatori ed utenti bancari, finanziari ed assicurativi) e Federconsumatori (Federazione nazionale di consumatori e utenti) il 2013 sarà un anno ancora più nero rispetto a quello precedente. Tra alimentari, biglietti dei treni, rc auto, bollette, bolli e servizi postali e bancari, pedaggi, tariffa rifiuti e ricadute dell'Imu gli aumenti saranno ''insostenibili'', pari a mille e 490 euro a famiglia. Per le associazioni di categoria, ad aprile del prossimo anno la tariffa sui rifiuti aumenterà del 25%, pari a 64 euro in più a famiglia. Anche i prezzi degli alimentari avranno un aumento sostanziale (+5%) circa 300 euro in più, l'assicurazione auto (+5%, 61 euro in più), le tariffe professionali e artigianali avranno un incremento di 114 euro. Più “contenuti” gli aumenti delle tariffe aeroportuali, le bollette della luce e I del gas, dell'acqua e dell'energia. Pesanti rincari anche per il canone Rai (1,5 euro in più), a cui si aggiungono gli aumenti di bancoposta, francobolli e raccomandate. ''Pesanti ricadute su prezzi e tariffe deriveranno dall'Imu applicata sui settori produttivi a cui si aggiungerà – hanno spiegato Adusbef e Federconsumatori - anche il malaugurato aumento dell'Iva da luglio. Il risultato quindi, anche per l'anno alle porte, sara' drammatico. La stangata prevista, infatti, sara' di +1.490 euro a famiglia''. Si tratta, proseguono, di aumenti ''insostenibili che determineranno nuove e pesantissime ricadute sulle condizioni di vita delle famiglie (gia' duramente provate) e sull'intera economia, che dovrà continuare a fare i conti con una profonda e prolungata crisi dei consumi''. Secondo le associazioni di categoria la ''ripresa della domanda di mercato, liberalizzazioni, investimenti per l'innovazione e lo sviluppo tecnologico e, soprattutto, per il lavoro rimane il problema fondamentale del Paese. In assenza di un serio progetto che vada in questa direzione, la fuoriuscita dalla crisi si farà sempre più lontana ed improbabile''. ''Il 2012 è stato un anno drogato dal punto di vista fiscale – ha spiegato Andrea Santoro, docente di Scienze delle Finanze alla Bocconi – se si pensa che gran parte delle manovre per risistemare i conti, 2530 miliardi, era costituita da entrate. Per lo più Imu e accise. Gli effetti sono e saranno depressivi – ha continuato – percepiti di meno, perché non in busta paga, ma evidenti alle scadenze e poi nei consumi che crollano''. Un’Italia in profonda recessione che vede sciogliere come neve al sole la fonte primaria della propria economia, il ceto medio-basso del Paese. G.S. 5 Venerdì 28 dicembre 2012 Esteri Accorciata di un giorno la permanenza alle Hawaii con la famiglia. L’America sull’orlo del baratro Obama ritorna dalle vacanze per il “fiscal cliff” Dal 1° gennaio si avvierà automaticamente il taglio alla spesa pubblica con un conseguente innalzamento delle imposte. Si calcola fino a 2000 dollari in più da versare per ogni famiglia. Il presidente cerca l’accordo acanze brevi per Obama. La spinosa questione del “fiscal cliff” ha costretto il presidente americano ad abbandonare le Hawaii, per recarsi d’urgenza a Washington. Dal primo Gennaio 2013, infatti, potrebbe partire automaticamente il pesante taglio della spesa pubblica, con il conseguente rialzo delle imposte per un minimo di 500 miliardi di dollari, che trascinerebbe il paese in un periodo di recessione. In pratica, le famiglie appartenenti alla classe media potrebbero ritrovarsi con 2000 dollari in più da versare per lo Stato. Inutile dire che questo avrebbe un impatto estremamente negativo sui commerci e di conseguenza sulla circolazione di moneta. Una visione drammatica per Barack Obama, che dalla sua rielezione sta costantemente cercando la giusta via per mettere d’accordo il Congresso su come ridurre il debito pubblico. Impresa tutt’altro che semplice con la maggioranza repubblicana alla Camera e democratica al Senato. Il suo rientro nella capitale americana lo ha portato a trattare con il V GOP, che precedentemente ha bocciato diverse proposte di legge sull’aumento delle tasse per i cittadini dal reddito superiore al milione di dollari. Obama ha provato di tutto. Ha addirittura rinunciato alla proposta di innalzare le aliquote per le persone con un reddito superiore ai 250.000 dollari. Ormai il precipizio fiscale sembra essere un dato di fatto. Le borse hanno già dato un assaggio di quello che significherebbe il mancato accordo tra democratici e repubblicani, illustrando come il Dow Jones perderebbe fino all’ 1,9%. Anche alcune fonti governative sono concordi nell’affermare che, senza una collaborazione, il paese entrerebbe in recessione entro la metà del 2013 e il tasso di disoccupazione salirebbe, fino a toccare punte del 10%. Inizialmente sembrava che si potesse trovare qualche punto di congiunzione per risolvere il problema. Obama ha provato ad avvalersi del presidente della Camera, John Bohener. Ma questi non ha dato prova di possedere una buona leadership e la destra repubblicana gli ha teso un agguato, che lo ha lasciato sconfitto e Abby, la cagnolina cieca che torna a casa per Natale L’ha ritrovata un veterinario davanti alla sua porta, non aveva il microchip, ma il tamtam su Internet è bastato perché fosse riportata dalla sua famiglia n un mondo in cui, se l’economia va male, tutto va male, è bene raccontare storie che ci facciano vedere le cose in una prospettiva migliore. Capita che, a migliaia di chilometri da qui, in Alaska, i McKenzie-Grapengeter stiano trascorrendo il più disperato Natale possibile. Sì, perché Abby, la cagnolina (cieca) che riscaldava i cuori di tutta la famiglia, è scomparsa una settimana prima durante un’improvvisa tormenta di neve. La speranza di sopravvivere, a meno 40 gradi, è vicina allo zero per qualunque essere vivente. Figuriamoci per un cane che ha totalmente perso il senso della vista. Così, i suoi padroni, dopo averla cercata ininterrottamente per tutta la giornata, hanno dato per scontato che la loro Abby non ce l’avesse fatta. Nulla di più sbagliato. L’eroica bestiola ha vagato per il nulla delle desolate terre dell’Alaska ed è sopravvissuta al gelo notturno scavando buche nella neve. Sei giorni dopo il suo allontanamento da casa, ha avuto la fortuna di imbattersi nella muta di cani di un veterinario-allevatore. Per un po’ è stata con loro, poi è scomparsa senza che l’uomo riuscisse a prenderla per portarla con se. Il giorno dopo, però, è tornata proprio davanti alla porta della casa di Marc May. Il veterinario non è riuscito subito a ritrovare la famiglia, perché Abby non aveva il microchip. Ma, come spesso accade, il passaparola su Internet ha risolto il problema e così, la rocambolesca storia della cagnolina cieca, sopravvissuta alla tormenta, è stata la favola natalizia a lieto fine della famiglia McKenzie. M.P. I privo di credibilità. Adesso è di nuovo la volta di Obama, che deve riuscire a creare una maggioranza per impedire che il fiscal cliff abbia effetto. Ma le speranze continuano ad essere ben poche. Solo la Borsa di New York sembra essere ancora fiduciosa in una riuscita del presidente. Mentre sono in molti tra gli esperti ad aver perso le speranze. Tim Geithner, Segretario del Tesoro, ha dichiarato che entro il 31 Dicembre il debito pubblico toccherà la cifra di 16.400 miliardi di dollari. Per evitare che ciò accada, le casse dello Stato do- vrebbero risparmiare 200 miliardi di dollari. Il presidente americano si è già incontrato con alcuni membri del Senato per trovare un accordo. Intanto, anche la nota catena di caffetterie Starbucks si schiera dalla parte del Capo di Stato USA. I dipendenti del franchising sono stati incaricati di scrivere sopra ogni bicchiere la frase “Come Together” (“Uniamoci”). L’iniziativa è un invito per i legislatori a mettere da parte le loro divergenze politiche per trovare una soluzione al problema. Federico Campoli A S S A LTAT E L E A M B A S C I AT E D I F R A N C I A E S TAT I U N I T I Repubblica Centrafricana nel caos Gruppi ribelli conquistano delle città nel nord del Paese. Bangui chiede aiuto all’Eliseo e alla Casa Bianca: “Inviate i vostri soldati contro gli insorti”, ma Hollande se ne lava le mani ella Repubblica Centrafricana è il caos. Le ambasciate di Francia, Stati Uniti e ONU sono state prese d’assalto dai manifestanti filo-governativi. I dimostranti hanno accusato il governo francese di sostenere i ribelli del movimento “Selaka”, che recentemente ha ripreso le attività ostili contro Bangui. Con un lancio di pietre e strappando via le bandiere nazionali francesi dall’edificio di rappresentanza hanno dato sfogo alla loro rabbia. Gli insorti del Selaka sono in guerra con i vertici dello Stato da tempo, pare per motivi prettamente economici. La Repubblica Centrafricana è ricca di risorse, tra cui grandi miniere di diamanti, e sono più di una le fazioni in lotta per la loro conquista. Ma dopo gli accordi di pace firmati tra il 2007 e il 2011, la situazione aveva ripreso a marciare sulla via della normalità. Recentemente la situazione è mutata e i ribelli hanno dichiarato che il presidente centrafricano, François Bozize, ha infranto gli accordi. Dal 10 Dicembre sono ripresi gli assalti armati e le città Kaga Bandoro e Bria. Quest’ultima è un importante centro diamantifero. Nel frattempo la Francia si trova in una situazione complessa. Il suo contingente militare è ancora nel paese e le forze governative si aspettano che protegga il presidente contro i ribelli. Ma François Hollande infrange le speranze di molti centrafricani. “Siamo qui per proteggere i cittadini francesi, non Bangui” dichiara l’Eliseo. Stati Uniti ed Onu, intanto, ritirano le loro rappresentanze dal paese. Ma nonostante i sostenitori di Bozize abbiano dato inizio ad una rivolta contro USA e Francia, il presidente della Repubblica Centrafricana chiede aiuto affinché intervengano militarmente per bloccare l’avanzata degli insorti. Ma per il momento non c’è niente da fare per Hollande, che non ha intenzione di intervenire. “Dobbiamo difendere i nostri interessi” dichiara il presidente francese e aggiunge di non voler avere nulla a che fare con il regime e conclude dicendo “quei giorni sono finiti”. F.Ca. N L’Arcivescovo ortodosso Hieronymus rilancia la forza agricola Grecia, la Chiesa offre campi da coltivare “Devono sapere che quel poco che è rimasto delle nostre terre è a disposizione del popolo” dichiara la guida spirituale a Chiesa ortodossa in Grecia lancia una prima soluzione alla crisi. L’Arcivescovo Hieronymous, guida spirituale della nazione, nel messaggio di Natale, ha offerto la possibilità di coltivare le terre di proprietà della Chiesa, per combattere la tragica recessione che, ormai da cinque anni, ha investito il paese. “Coloro che vogliano lavorare la terra greca, contribuire alla sicurezza alimentare del Paese e allo sviluppo di una produzione agricola e di bestiame da esportare, devono sapere che quel poco che è rimasto delle terre della Chiesa è a loro disposizione” dichiara Hieronymus. Anche il governo aveva lasciato carta bianca ai giovani che avessero voluto improvvisarsi agricoltori. Ma le gerarchie ecclesiastiche, a quanto pare, non chiedono somme di denaro per il rilascio del permesso di coltivare. Mentre nei palazzi c’è chi parla di spread e di titoli di Stato, la Chiesa offre delle soluzioni concrete per far fronte alla fame. Uno spettro che nel paese sta dilagando da mesi ormai. Il 26 Dicembre, in uno dei quartieri poveri di Atene, è stato organizzato un pranzo solidale per 40 persone in gravi difficoltà economiche. Per l’occasione, il sacerdote di zona, si è improvvisato cuoco e cameriere. F.Ca. L 6 Venerdì 28 dicembre 2012 Roma Roma celebra sorniona le feste e in casa si accumulano pacchi, bottiglie e roba da buttare: la municipalizzata insegna come differenziare quello che non serve più Vademecum La guida dell’Ama Dieci regole da non rifiutare La carta regalo va insieme al cartone, i nastri no. I tappi dello spumante non sono recuperabili. I piatti usa-e-getta si possono riciclare, ma non le forchette di plastica alagrotta sta per scadere: ormai, si sa, arriverà la proroga. È un segreto di Pulcinella, ma anche scomodare questa maschera evoca fantasmi napoletani non troppo auguranti per le strade di Roma. E si sa, come si dice: aiutati, che Dio ti aiuta. Perciò può essere senz’altro un buon inizio cercare di scongiurare il rischio di restare ricoperti dai rifiuti nel corso del 2013, cominciando proprio dal comportamento personale di ciascuno di noi. Ebbene, in questi giorni carichi di consumi, carte regalo, tovagliette e via dicendo, saremo in grado di instradare verso il recupero la maggior parte dei rifiuti? Ecco le dieci regole diramate da Ama e fatte apposta per passare le festività senza intasare cassonetti e compattatori. 1. La carta da pacchi e i cartoni utilizzati per confezionare i regali, ben piegati e ridotti di volume, vanno gettati insieme a “carta e cartone” (colore bianco), mentre le scatole di metallo e di polistirolo vanno buttate nel “multi-materiale” (colore M blu); 2. Nastri da imballaggio e carta plastificata vanno invece buttati nell’“indifferenziato” (materiali non riciclabili - colore verde/grigio); 3. La bottiglia di spumante, vuotata e sciacquata, va conferita nel “multi-materiale” (colore blu). Fanno eccezione gli oltre 200 mila utenti del IV municipio, interessati dalla nuova raccolta differenziata, che devono buttarla nelle apposite campane stradali per la nuova raccolta separata del vetro; 4. Il tappo in sughero, invece, va gettato nell’“indifferenziato” (materiali non riciclabili - colore verde/grigio); 5. Per il panettone e il pandoro, la scatola esterna di cartone va gettata insieme con la carta (colore bianco), mentre il sacchetto di cellophane trasparente che avvolge il prodotto, adeguatamente pulito, va conferito nel “multi-materiale” (colore blu); 6. La bottiglia di plastica e la lattina della bibita, schiacciate, vanno gettate nel “multi-materiale” (colore blu); 7. Gli scarti alimentari (avanzi di cibo, frutta e verdura, ecc.) vanno separati e conferiti in maniera differenziata dagli 825 mila romani residenti nelle zone interessate dal servizio di raccolta della frazione organica (Colli Aniene, Decima, Massimina,Villaggio Olimpico, Torrino Sud, Trastevere, Aventino, San Saba, Testaccio, area monumentale del Centro Storico, Tuscolano-Don Bosco, Laurentino 38, Appio-Tuscolano, Marconi, Aurelio-Irnerio, III, IV e XVII municipio). Nel resto della città, gli scarti alimentari vanno buttati nell’”indifferenziato” (materiali non riciclabili - colore verde/grigio); 8. I piatti e bicchieri di plastica, adeguatamente puliti e svuotati, a partire da maggio scorso possono essere conferiti nel “multi-materiale” (colore blu), mentre le posate di plastica, che si consiglia di usare con parsimonia, devono continuare a essere buttate nell’”indifferenziato” (materiali non riciclabili - colore verde/grigio); 9. Gli abeti di Natale naturali si potranno consegnare gratuitamente dal 7 al 19 gennaio presso i 13 centri di raccolta Ama o presso le 186 postazioni mobili di quartiere, attive in giorni e orari prefissati in tutti i municipi della città, per poi essere ripiantati o trasformati in compost grazie alla tradizionale iniziativa post epifania di raccolta straordinaria degli abeti di Natale, curata da Ama, Corpo Forestale dello Stato, Assessorato all’Ambiente di Roma Capitale e TGR Lazio. Gli abeti di Natale artificiali, che a differenza di quelli Roma naturali non sono recuperabili, non possono e non devono essere assolutamente gettati nei cassonetti stradali ma vanno conferiti gratuitamente, come tutti gli altri rifiuti ingombranti, presso i 13 centri di raccolta aziendali e presso le postazioni mobili di quartiere; 10. Televisori, computer, cellulari, frigoriferi, grandi e piccoli elet- trodomestici (rifiuti elettrici ed elettronici), librerie, scaffali, sedie, divani, quadri, ecc., ovvero i cosiddetti rifiuti ingombranti, vanno conferiti gratuitamente presso i 13 centri di raccolta aziendali, presso le postazioni mobili di quartiere, oppure a pagamento tramite il servizio Riciclacasa, chiamando lo Bruno Rossi 060606. VERDE Continua la saga dei ‘crolli annunciati’ Dopo l’inchiesta, il blocco: Spinaceto resta senza parco L’ennesimo caso nella periferia della Capitale a Tor Pignattara Cittadini del quartiere chiedono alle istituzioni la riapertura dell’area ncora cedimenti strutturali per il fatiscente hinterland romano: protagonista della cronaca stavolta è una palazzina di Tor Pignattara. Una villa monofamiliare di due piani sita in via Dulceri 147, la struttura che ieri mattina ha subito un grave cedimento forse a causa di alcuni lavori di ristrutturazione in corso nell’edificio adiacente. La zona è stata prontamente transennata ed evacuata per questione di sicurezza: il crollo avvenuto all’incirca alle ore 12 ha creato una voragine di diversi metri. 'Siamo vicini alle famiglie che hanno dovuto abbandonare le proprie abitazioni per ragioni di sicurezza dopo il cedimento della palazzina in costruzione in via Augusto Dulceri, a Tor Pignattara.”- dichiarano in una nota congiunta il presidente della Commissione sicurezza di Roma Capitale Fabrizio Santori, Francesco Corsi e Guido Verdecchia, rispettivamente capogruppo Pdl e presidente della Commissione trasparenza del VI Municipio. “Il disagio e A opo lo scandalo Punti verde qualità, il parco di Spinaceto è abbandonato al degrado. Nella zona dove una volta sorgeva un parco verde a disposizione dei suoi residenti, ora giace un’enorme striscia di terra paludosa e recintata, frutto dei lavori iniziati e mai finiti che hanno portato all’arresto di imprenditori e architetti. Secondo il progetto da 15 milioni di euro della Maspen Sport Center srl, poi bloccato dalla magistratura, l’area verde doveva far posto alla costruzione di un impianto sportivo, un ristorante e un asilo. Tutto naufragato quindi e parco lasciato alle macerie tipiche dei cantieri non conclusi. A farne le spese, come sempre, i cittadini del quartiere. Cittadini che però non resteranno con le mani in mano in attesa che le istituzioni accor- D il grave pericolo corso oggi nel quartiere a ridosso di via Casilina si potevano evitare. Quello di via Dulceri e' infatti un crollo annunciato tra l'indifferenza del Municipio e dei dipartimenti competenti. Nonostante i numerosi esposti dei cittadini e dei consiglieri municipali e in barba alle diffide della Polizia Locale, in VI Municipio si continua a costruire senza i necessari criteri di sicurezza, e buona parte del ter- ritorio e' a rischio.Una situazione insostenibile che deve cessare una volta per tutte e per arginare la quale chiederemo l'immediato intervento della Commissione stabili pericolanti e di tutte le istituzioni preposte, al fine di avviare un adeguato monitoraggio dell'intero territorio e porre in atto i necessari interventi per restituirlo in sicurezza ai residenti'', concludono Santori, Corsi e Verdecchia. Francesca Ceccarelli rano in loro aiuto e si sono immediatamente prodigati nella raccolta di mille firme per chiedere che “il parco di Spinaceto torni ai residenti”. Una delegazione di questi, accompagnati dal vicepresidente del Municipio XII, Federico Siracusa hanno incontrato il direttore del dipartimento del Verde, Tommaso Profeta, e Angela Raimondo, direttore dell'ufficio temporaneo gestione e sviluppo dei Punti Verdi Qualità per chiedere la riapertura del polmone verde della frazione alle porte di Roma sud e la rimozione della cantieri- stica. “Abbiamo presentato le firme raccolte - spiega Siracusa – C’è stata data la disponibilità. Resta però da sciogliere il nodo della concessione”. Per salvare e recuperare il parco è necessario quindi, andare oltre gli interessi di alcuni privati: “Finisce che le aree poi restano abbandonate come al parco Feronia o alla Rustica dove il cantiere doveva finire tre anni fa ed è ancora tutto immobile - conclude il vicepresidente - Purtroppo l'interesse di alcuni operatori sembrerebbe essere stato quello di costruire e ottenere i finanziamenti garantiti dal Comune di Roma, anziché quello di gestire gli impianti realizzati. È necessario riesaminare il quadro economico degli investimenti in corso di realizzazione, ridimensionare alcuni progetti e restituire il parco di Spinaceto ai cittadini”. Ugo Cataluddi 7 Venerdì 28 dicembre 2012 Italia DAL LAZIO Il consiglio regionale più discusso della storia del Lazio è tornato a riunirsi ieri Mentre passa il bilancio provvisorio, l’abrogazione del listino resta al palo Langue il dibattito sui conti dell’ente, intanto l’atteso emendamento sulle elezioni a firma Storace (La Destra) e Colosimo (Pdl) viene respinto di Robert Vignola on ventitrè voti a favore e trentuno astenuti il Consiglio regionale del Lazio ha approvato ieri il bilancio. Ma lo ha fatto senza occuparsi di come dare un segnale alla gente dopo l’incredibile 2012 che lo ha caratterizzato. E perdendo un’occasione, l’ennesima per una politica che torni ad essere rappresentativa. Torniamo comunque al bilancio provvisorio, la ragione per la quale l’assemblea più discussa dell’anno era stata convocata dal presidente Mario Abbruzzese. La delibera, in omaggio al periodo (27 dicembre) e al prestigio sicuramente tramontato dell’istituzione che si riuniva, ha vissuto quindi un percorso piuttosto inconsueto: arrivata al vaglio dell’assemblea della Pisana come proposta di legge regionale n. 397, concernente l’Autorizzazione all'esercizio provvisorio del bilancio per l'esercizio finanziario 2013, non ha certamente fatto registrare il rituale scontro sui C conti, i tagli, gli investimenti e quant’altro in genere caratterizza questo tipo di discussioni. Un dibattito a tratti stanco, per altri versi invece caratterizzato da toni da fronti contrapposti, proprio delle scadenze elettorali in avvicinamento. Qualcuno ha comunque cercato di utilizzare la seduta convocata ieri per qualcosa di più concreto che non la semplice contabilità degli uffici regionali per i prossimi tre mesi. Come annunciato, i capigruppo Francesco Storace (La Destra) e Chiara Colosimo (Pdl) hanno infatti proposto in votazione quattro emendamenti, tutti finalizzati a modificare la legge elettorale della Regione Lazio. Particolarmente importante era quello rivolto alla eliminazione del “listino”: tutti e quattro sono stati però respinti “perché inammissibili”. Chiara Colosimo, in procinto di aderire a Fratelli d’Italia, ha dovuto così esprimere il suo rammarico. “Con il collega Francesco Storace avevamo presentato degli emendamenti che contemplavano la riduzione a 50 dei consiglieri regionali e l’abolizione del listino bloccato. Volevamo che in un momento di forte sentimento antipolitico, il boccino tornasse ai cittadini; anzi, volevamo fare di più: eliminare quel listino, in cui anche io sono stata eletta, che non si può mantenere perché i partiti hanno dimostrato di non essere in grado di selezionare la classe dirigente e che questo sarebbe più giusto lasciarlo fare ai cittadini”. Alla fine, comunque, il bilancio provvisorio è stato approvato con 23 voti favorevoli e 31 astenuti. Nei fatti il provvedimento autorizza la giunta regionale a esercitare provvisoriamente, per dodicesimi e comunque non oltre il 31 marzo 2013, le disposizioni contenute nella proposta Bilancio della giunta stessa, così come stabilisce la legge di contabilità regionale. Con uno specifico emendamento dei consiglieri Filiberto Zaratti (Sel) e Ivano Peduzzi (Fds), approvato in commissione Bilancio, dalla proposta di autorizzazione all'esercizio provvisorio era stato cassato qualsiasi riferimento alla proposta di Finanziaria regionale. CONCESSI I DOMICILIARI ALL’EX CAPOGRUPPO Fiorito esce dal carcere e dalla Pisana Intanto in assemblea viene definitivamente sostituito da Adriano Roma. “Svuotato” il gruppo dell’Italia dei Valori roprio nel giorno in cui il consiglio regionale del Lazio tornava a riunirsi, Franco Fiorito ha ritrovato la via di casa. L’ex capogruppo del Pdl ha infatti ottenuto gli arresti domiciliari. A concederglieli è stato il Gip Stefano Aprile, che ha accolto una richiesta della difesa. Fiorito, che secondo i giudici non può reiterare il reato né, ormai, inquinare le prove, è dunque rientrato ad Anagni, città nella quale risiede e della quale è stato sindaco. L’esponente del Pdl era in carcere dal 2 ottobre scorso in seguito all’arresto maturato per l’accusa di aver sottratto circa un milione e 300 mila euro dai fondi del partito. Proprio durante la seduta di ieri a Fiorito è subentrato Adriano Roma. Il presidente del consiglio regionale Mario Abbruzzese, dopo aver preso atto delle dimissioni di Fiorito e firmato il relativo decreto, ha pertanto spiegato che non sarebbe stata esaminata la proposta di deliberazione consiliare n. 59 del 19 dicembre 2012 - primo punto all'ordine del giorno - che P prevedeva la supplenza temporanea dell'ex capogruppo del Pdl. Con le dimissioni formali, infatti, la sostituzione diventa permanente: nato ad Arnara, centro del Frusinate, nel 1966, Adriano Roma, con 13.725 voti, era risultato primo dei non eletti in Provincia di Frosinone per il Pdl, di cui è stato coordinatore provinciale fino a pochi mesi fa. Ovviamente però la geografia politica del Parlamento della Pisana è cambiata anche per l’altro scandalo che l’ha travolta in questi mesi, quello di casa Idv. Così in apertura di seduta, il presidente Mario Abbruzzese ha pure dovuto informare l'Aula delle variazioni che hanno riguardato la composizione del Consiglio e della Giunta rispetto all'ultima seduta: il 25 ottobre il consigliere dimissionario Vincenzo Maruccio (Idv) è stato sostituito da Sabatino Leonetti, primo dei non eletti per la lista Idv nella Provincia di Roma, che ha aderito al gruppo Misto; allo stesso gruppo hanno aderito i consiglieri ex Idv Claudio Bucci, Giovanni Loreto Colagrossi e Annamaria Tedeschi; inoltre, il consigliere Mario Mei ha sciolto il gruppo dell'Api e ha aderito a quello dell'Udc. R.V. HERPES di Luca Casciani 2013, un anno divertente ario Monti ha trasferito gran parte del debito pubblico dai forzieri delle banche alle tasche degli italiani, ha bloccato ogni risorsa che potesse far pensare ad una crescita economica, ha prosciugato i risparmi di tante, troppe famiglie, ha tassato la casa, ha aumentato l’aumentabile ed è considerato il salvatore della Patria… Bersani, insieme ad altre cariatidi come Bindi, ha sotterrato la novità Renzi e si presenta come una vergine al ballo delle debuttanti quando l’unico paragone possibile sarebbe quello con una tenutaria di casa chiusa… La Finocchiaro dispone ancora della scorta nonostante la disavventura capitatale all’Ikea, quando la pizzicarono mentre era impegnata nella pericolosa azione di acquistare uno stendino per biancheria con tanto di agenti che spingevano il carrello… Fini cerca una collocazione politica. Certo per lui è stato più facile sistemare il cognatino in quel di Montecarlo e l’Attuale famiglia nella casa che la sua signora si fece regalare dall’ex fidanzato, Luciano Gaucci, all’epoca della loro relazione pluripubblicizzata sulla stam- M pa gossippara. Il problema per il Presidente della Camera è che nessuno lo vuole più: troppo ex di destra (ma lo è mai stato?) per stare a sinistra, troppo attualmente a sinistra per trovare posto in qualche formazione di destra, troppo voltafaccia per stare al centro… Casini è rimasto fedele al personaggio: ci sono uomini che nascono portaborse, vivono da portaborse e muoiono portaborse. E’ così che l’ex bello ora cacio e pepe, ammogliato Caltagirone, barcamenandosi come il migliore dei pesci in barile, è arrivato ai giorni nostri… La Russa cerca linfa vitale nella Meloni come un vampiro succhia il sangue per vivere, la realtà è che deve spiegare come abbia fatto il figlio Geronimo ad occupare un posto di grande responsabilità in Premafin, con degno stipendio, appena laureato (peraltro a Catanzaro pur risiedendo a Milano)… Berlusconi è il male assoluto: donne pagate e tasse non pagate, mazzette, mafia… Gli manca solo l’accusa di sgrullare la tovaglia piena di molliche dal balcone sporcando così il piano inferiore e siamo al completo… Beppe Grillo è il nuovo che avanza. Oddio, nuovo per modo dire vista l’età, comunque è il tizio che abita in una villa di eccezionale bellezza sul mare e racconta di aver installato una centrale eolica così da non pagare l’elettricità. Peccato che Chicco Testa quanto era Presidente del Consiglio di Amministrazione dell’ENEL, disse che quanto raccontato non corrispondeva a verità ed anzi, quell’abitazione consumava tanta corrente quanto un paese di 600 abitanti… Veltroni andrà forse, e speriamo, in Africa, Scajola acquisterà un attico di 300 metri quadrati in quel di Capri a 250 mila euro, ed il resto lo pagheranno altri a sua insaputa, Marrazzo mollato dalla moglie farà un giro verso est sulla Transiberiana… Si preannuncia un campagna elettorale divertente!!! Luca Casciani, ogni mattina, dal Lunedì al Venerdì, dalle 10.00 alle 13.30 su RTR 99 Radio Ti Ricordi www.rtr99.it 8 Venerdì 28 dicembre 2012 Italia DAL NORD Pavia Forlì Il caso Macabre scoperte Gli effetti del consumismo Tratta di minori, arrestate due donne Negozio chiude a Santo Stefano: viene multato P Ossa ritrovate sulla riva del Po Riaffiora uno scheletro è una donna adulta Il corpo è stato in acqua per oltre sei mesi. Sul caso stanno indagando i Carabinieri ono i resti di una donna adulta di bassa statura, e non di un'adolescente come inizialmente ipotizzato, quelli che sono stati ritrovati la vigilia di Natale sulle rive del fiume Po in provincia di Pavia, a circa settecento metri dal ponte che a Spessa attraversa in fiume. A fare la macabra scoperta è stato Enrico Lanzi, ex calciatore del Milan e che si trovava sul luogo con il suo cane per una battuta di caccia. Smentiti con l’autopsia i primi esami su quel mucchietto di ossa che avevano ipotizzato si trattare dei resti di una bambina oppure di una ragazzina, data la bassa statura. L’esame autoptico effettuato ieri pomeriggio nell'Istituto di Medicina Legale di Pavia ha confermato invece che si tratta di un corpo di sesso femminile: lo scheletro, privo del braccio e della gamba destri e della mandibola, misura S un'altezza di 1,30-1,40 metri. L'età apparente è stimabile tra i 35 e i 50 anni, grazie all'esame radiografico della struttura ossea. Lo scheletro, inoltre, non riporta evidenti segni di violenza o tracce di lesioni pregresse. Al momento gli unici elementi ulteriori sono un reggiseno e una magliettina intima, ridotta a brandelli. Sul caso indagano i carabinieri del comando di Stradella e della stazione di Corteolona, sotto la direzione della Procura della Repubblica di Pavia. Il decesso dovrebbe risalire a non meno di sei mesi fa. Difficile per gli investigatori capire se i resti siano di una donna del posto o se siano stati portati lì dalla corrente del fiume o addirittura dal Ticino che confluisce nel grande fiume poco distante. Un altro aspetto sul quale si sta indagando sono le cause del decesso. B.F. Bologna L’esercizio va contro il regolamento del centro commerciale: dovrà pagare mille euro. Scioperano anche i lavoratori anno preso una decisione e l’hanno portata fino in fondo: non facendosi intimorire da un “ricatto”. Hanno seguito una linea: quella della libertà di scelta. Per questo dovranno pagare mille euro. È quello che è successo al negozio Marco Polo Expert al centro commerciale PuntadiFerro di Forlì che ha deciso di chiudere il giorno di Santo Stefano andando contro al direttivo dello stesso centro. In realtà la scelta di aprire i battenti il 26 dicembre non è stata ben vista da molti commercianti e impiegati; a dimostrarlo anche lo sciopero previsto per la stessa giornata a cui hanno aderito circa il 20% dei lavoratori. Una polemica iniziata circa un mese fa, proprio quando è arrivata la decisione della direzione del PuntadiFerro di restare aperto a Santo Stefano, i sindacati hanno manifestato da subito la loro contrarietà, proclamando uno sciopero per tutta la giornata. E il Marco Polo Expert è rimasto sigillato, andando contro il regolamento interno del centro che prevede una sanzione per chi non rispetta le aperture e gli orari stabiliti. E così il negozio H si ritrova una multa da mille euro. Perché? Per aver chiuso in un giorno di festa. Anche qualche lavoratore si è fatto sentire. I sindacati parlano di un'adesione del 20%, "che rappresenta di fatto i lavoratoti a tempo indeterminato che dovevano essere in servizio il giorno di Santo Stefano, ma hanno deciso di fare sciopero. C'è stato anche qualche precario coraggioso, che ha aderito", spiega Maria Giorgini, segretario Filcams Cgil. Ovviamente, in questa polemica, i cittadini di certo non hanno dimostrato solidarietà con i commerciati: il 26 dicembre sono state conteggiate 20mila entrate. Le casse del Conad Lecrerc sono state prese d'assedio in mattinata. A nulla è valsa la nota dei sindacati diramata la vigilia di Natale, dove si leggeva “È in- tenzione con questo comunicato richiamare a tutti i cittadini l'importanza delle due iniziative proclamate per quella giornata: lo sciopero dei lavoratori e lo sciopero della spesa”. Allo sciopero della spesa hanno aderito ben in pochi, così, per il 2013, la direzione prevede un calendario ricco di aperture nei festivi. E se è vero che le maggiori aperture possono determinate un maggior afflusso di clientela, ciò che si registra è un ribasso della spesa media determinata dalle difficoltà di reddito dei cittadini italiani e uno spostamento della spesa dalla settimana ai giorni festivi. Così le persone non possono passare con le proprie famiglie neanche la domenica o le festività. D’altronde questa è l’era del consumismo. Barbara Fruch Bologna Lerici Genova Livorno Chiedeva soldi arrestato medico Don Piero Corsi: “Non abbandonerò l’abito” Sequestrate sigarette elettroniche cinesi Non pagano l’hotel denunciata coppia veva costretto una persona affetta da ernia cervicale a farsi consegnare somme di denaro, per sottoporla ad un'operazione con oneri a carico della sanità pubblica. È stato colto in fragranza e arrestato un medico chirurgo-ortopedico francese dai Nas Carabinieri di Bologna. Il professionista, abilitato all'esercizio della professione sanitaria in Italia e operante presso una Casa di Cura accreditata di Bologna, convenzionata con il Servizio sanitario nazionale, si è reso responsabile di concussione ai danni di un suo paziente. L'illecita richiesta avrebbe consentito al medico di percepire emolumenti, oltre che dalla Casa di Cura, anche dal paziente che per essere operato, avrebbe dovuto pagare 4mila euro per un trattamento sanitario gratuito. Una pratica comunemente esercitata dal medico, che nel visitare i pazienti, proponeva di sottoporli ad intervento chirurgico in strutture private accreditate e richiedeva indebiti pagamenti per la sua prestazione chirurgica. A on abbandonerà la tonaca e non sembra nemmeno intenzionato a scusarsi Don Piero Corsi, il parroco di San Terenzo, a Lerici, nello spezzino, che aveva affisso nella bacheca fuori dalla sua chiesa il “volantino-choc sulle donne”. È intervenuto dopo che ieri mattina era stata diffusa una sua lettera aperta in cui annunciava l'abbandono del sacerdozio, smentendo la notizia. “Mi trovo anche un po' a disagio a dover dare delle smentite su delle voci che continuano a rincorrersi senza prima sentire l'interessato e parlare senza prima documentarsi, un modo per fare informazione un po' al contrario mi sembra – afferma il parroco in una dichiarazione video diffusa dalla sua diocesi. Dopo tutto quello che è successo molto al di là delle mie aspettative e intenzioni, penso che ora siano necessari calma, riposo e silenzio per poter poi riprendere il cammino daccapo". Il “mea culpa” circolato, giunto agli organi di stampa attraverso una lettera aperta, è quindi totalmente inventato. Quanto alla vicenda di cui è protagonista, don Corsi si dice "dispiaciuto per le ingiurie ricevute in questi giorni, ma penso che tutti abbiano il diritto di manifestare le proprie opinioni". Il religioso ricorda poi come il volantino esposto "non era altro che un articolo di giornale", ricordando come il documento "è stato letto in maniera parziale". N on si ferma lo sciame di prodotti dannosi provenienti dalla Cina: ora la popolazione orientale ha addirittura invaso il mercato delle sigarette elettroniche. Peccato che, anche queste, siano pericolose e dannose per la salute. Un maxi sequestro di sigarette elettroniche è stato compiuto dal Nas a Genova in alcuni negozi che vendevano prodotti non a norma. Tremila tra dispositivi e liquidi erano privi del marchio di sicurezza. Nel mirino soprattutto negozi aperti negli ultimi tempi per sfruttare, guarda caso, il business natalizio. I Carabinieri hanno multato tre commercianti per alcune migliaia di euro. L'attività del Nas è voluta dal ministero della Salute nell'ambito delle verifiche sulla distribuzione in Italia di questo prodotto. Le sigarette elettroniche sequestrate non sono di marchi noti ma vengono dalla Cina e non hanno etichettatura Ce. Non è mancato l’allarmismo tra i tabagisti. N anno soggiornato per 17 giorni in hotel e poi non hanno saldato il conto. Una coppia di 40enni è stata denunciata nei giorni scorsi per truffa in concorso ai danni di un albergo dai carabinieri di Rosignano Solvay a Livorno. I due, l'uomo originario della provincia di Milano con la compagna ucraina, avevano trascorso le giornate in un albergo di Vada (Livorno) lasciando un conto da pagare di 1.275 euro. L'uomo ha anche finto di aver perso la carta d'identità ed è stato denunciato pure per falsità ideologica. H Milano Caldaia difettosa sette intossicati i sono addormentati in casa e si sono svegliati in un letto d’ospedale. Sette persone, tra cui un minore, sono state trasportate ieri sera d'urgenza in ospedale per un'intossicazione da S otrebbe esserci il mercato delle adozioni illegali dietro all’arresto delle due sorelle marocchine bloccate all'aeroporto di Bologna dalla polizia di Frontiera. Le donne, di 37 e 47 anni, sono state immediatamente arrestate con l'accusa di tratta di esseri umani in quanto portavano in Italia due ragazzini, anch'essi probabilmente marocchini, per farli entrare illegalmente. Le due sono state controllate mercoledì sera, dopo l'atterraggio di un volo da Casablanca, mentre erano insieme a un bambino di circa 12 anni e una bambina di circa 15. Le due donne hanno dichiarato di essere le mamme dei due adolescenti, di cui hanno mostrato documenti in apparenza autentici, e hanno detto di stare rientrando dal Marocco nei rispettivi luoghi di residenza, in Piemonte. Ma le foto dei minori sui documenti non erano perfettamente corrispondenti ai loro lineamenti. Dopo avere parlato con le presunte madri e con i ragazzini separatamente, i sospetti sono stati rafforzati, trovando poi conferma negli accertamenti internazionali fatti d'intesa con la Procura ordinaria e quella minorile. I ragazzini non erano figli delle due donne, i loro documenti erano contraffatti, come il passaporto esibito da una delle “finte” mamme. Le donne sono state rinchiuse in carcere a disposizione del Pm. monossido di carbonio. Colpa di un guasto alla caldaia del loro appartamento di tre locali, nel quale vivevano in sette. È successo a Paderno Dugnano (Milano), in via Cernaia: dopo l'intervento di tre ambulanze, due di loro sono stati portati all'ospedale di Bollate, due al Niguarda e altri tre all'ospedale di Paderno Dugnano. Cinque tra gli intossicati, tutti di origine sudamericana, sono stati sottoposti a terapia in camera iperbarica. Venezia La laguna costa cara alle tasca apodanno a Venezia? Un sogno. Ed è un sogno veramente contando il costo. Il centro è infatti in testa alla classifica delle città italiane più care per i turisti fra Natale e Capodanno, con 130 euro in media per una camera doppia a notte, in calo però del 7,1% rispetto a novembre. Lo rileva il Centro studi sull'economia turistica di Ca' Foscari, che ha indagato le destinazioni predilette nelle ricerche in rete. Seguono Milano, Roma, Firenze. C 9 Venerdì 28 dicembre 2012 Italia Napoli Ancona I conti non tornano Crisi in Comune Relazione al vetriolo degli ispettori De Magistris “sfora” di 61 miliardi di euro Scambio di accuse tra il Ministero dell’Economia e gli amministratori del capoluogo campano l Comune di Napoli sfora di 61 milioni di euro il patto di stabilità. Gli ispettori del ministero dell'Economia se ne accorgono, producono una relazione al vetriolo e quest’ultima finisce sulla stampa. Anzi, più precisamente, sulle pagine de La Repubblica. Ma, ovviamente, la giunta De Magistris si affretta a smentire. Cosa bolla nella pentola del Vesuvio è difficile dirlo, certamente però non è da escludere che qualche gola profonda del Palazzo Comunale partenopeo possa aver voluto offuscare quell’immagine… arancione brillante che il sindaco De Magistris cerca di ostentare in vista delle politiche, nonostante i problemi in città siano tutt’altro che spariti. Di sicuro c’è che gli esperti del Ministero bocciano la contabilità 2011 del Comune di Napoli: “I documenti esaminati - si legge in un brano della relazione conclusiva - espongono dati che non rappresentano in maniera veritiera la condizione in cui versa l'Ente”. L’assessore al Bilancio, Salvatore Palma, respinge ai mittenti I le critiche: “Nella relazione ci sono errori di valutazione, secondo noi gli ispettori arrivano a conclusioni errate”. Le ispezioni a Palazzo San Giacomo sarebbero avvenute per più di un mese, dal 3 settembre al 5 ottobre scorso: un lavoro certosino il cui figlio legittimo e reale è un rapporto di duecento pagine in cui, tra l'altro, si sostiene che nel 2011 il Comune di Napoli avrebbe violato per oltre 61 milioni di euro il patto di stabilità: a gennaio 2012 la Giunta invece aveva comunicato di averlo rispettato con un margine di quasi 3 milioni. Eppure anche su quest’ultimo aspetto, secondo l'assessore di De Magistris, “si arriva a un risultato partendo da considerazioni e o di presupposti errati”. E’ dire che la matematica non è un’opinione… L'amministrazione comunale di Napoli è comunque ora impegnata anima e corpo in una controrelazione per rispondere ai punti di merito sollevati dagli ispettori. Alla fine vedremo se i conti tornano… Mauro Benedetti DAL CENTRO E DAL SUD Gramillano si dimette, tramonta il Modello Marche L’esperienza fallimentare dell’alleanza tra Pd e Udc scuote la scena politica regionale. Commissario in arrivo a rossa Ancona sbiadisce ancora un po’. Un colpo duro da incassare per la regione di cui è capoluogo e per gli equilibri politici marchigiani interni al centro-sinistra, visto che con queste dimissioni, a meno di revoche, il cosiddetto Modello Marche pare ricevere un ordine di sfratto. E non sfuggirà un particolare anche a togliere la lente d’ingrandimento dalla cartina adriatica, allargando lo sguardo alle vicende nazionali: l’asse Pd-Udc traballa, e lo fa anche perché, laddove governa, si perde in mille rivoli. E, litigando, amministra male. Lo sa bene Fiorello Gramillano. Costretto ormai da un anno a correre continuamente ai ripari, ricucendo strappi e alla fine, puntualmente, scontentando tutti, il sindaco di Ancona ha gettato la spugna e rispettato l’impegno che aveva preso in occasione della recente votazione sugli assestamenti di bilancio. Dimissioni e tutti a casa. ”Come preannunciato in Consiglio comunale, ho rassegnato questa mattina le mie dimissioni da Sindaco di Ancona, L vista la debolezza numerica della maggioranza consiliare”, ha affermato ieri, attraverso un comunicato ufficiale, il pri- mo cittadino, che per la cronaca è esponente del Pd. ”Nei prossimi 20 giorni, con i due consigli comunali previsti e at- traverso il lavoro della giunta – prosegue – sarà cura dell’Amministrazione concludere tutte le procedure possibili in un così breve periodo. Tra tutti gli atti, la variante urbanistica agli usi, la delibera sulle Fondazioni culturali, i regolamenti dei dehors e del patrimonio saranno sicuramente i più significativi”. Proprio ieri comunque Gramillano aveva posto altri tasselli preparatori, ad esempio indicando il nome per l’Autorità Portuale di Ancona, evidentemente un posto enormemente strategico all’ombra del Conero. La scelta di Gramillano è ricaduta su Rodolfo Giampieri, presidente della locale Camera di Commercio: l’indicazione è pervenuta al tavolo del Governo e sarà ora discussa dal Ministro delle Infrastrutture (il prossimo) e dal presidente della Regione Marche. Il Comune di Ancona, quindi, sarà commissariato entro metà gennaio. Poi tornerà alle urne: è il quarto capoluogo di provincia attualmente commissariato in Italia, dopo Siena, Messina e Reggio Calabria. Robert Vignola Brindisi Napoli Mantova Palermo Imprenditore dato alle fiamme, aperte le indagini Sequestrati sette quintali di botti arrestato 41enne Voragine in centro inghiottita auto senza persone Confiscati beni per un milione a due boss mafiosi ancano ormai pochi giorni all’attesa fine dell’anno e ci si appresta a comperare i famosi botti. Ma attenzione alla provenienza del materiale pirotecnico. Sette quintali di botti natalizi proibiti sono stati infatti sequestrati dalla polizia nel Salernitano. A finire in manette è stato invece un 41enne di Castellammare di Stabia (Napoli). Gli agenti del commissariato di Battipaglia hanno bloccato un'autovettura in transito sulla corsia nord dell'A3, all'altezza dello svincolo di Pontecagnano, rinvenendo nel bagagliaio 2.000 petardi di genere proibito. Altri 4.200 botti natalizi sono stati trovati all'interno di un deposito di Padula, nella disponibilità del 41enne. Insomma il commercio dei botti illegali è sicuramente molto esteso, per questo occhio a quando si va a fare la spesa. Qualche soldo si meno potrebbe significare danni alla salute irreparabili. U na enorme cratere in pieno centro storico ha inghiottito un’auto. È successo ieri mattina a Giulianova dove, per cause ancora in corso di accertamento, sulla strada si è generata una voragine di dimensione tali da risucchiare un'auto. La zona è stata immediatamente limitata al traffico e sul posto, intorno alle 8.30, sono intervenuti vigili del fuoco e polizia locale. All'arrivo dei soccorsi è stata trovata una vettura senza passeggero in bilico sull'enorme cratere. Il crollo ha interessato parte della sede stradale, in adiacenza di un'abitazione. Sono in corso le verifiche dei tecnici per capire la causa dell’incidente che poteva causare danni ben più gravi se fosse precipitata all’interno un mezzo con dei passeggeri. Probabilmente la scarsa manutenzione del manto stradale, come spesso accade in gran parte dei comuni d’Italia, è causa di questi spiacevoli imprevisti. B M veva lasciato la sua abitazione alla periferia di Brindisi nel tardo pomeriggio di mercoledì, insieme a persone che conosceva e che erano andate a prenderlo perché non aveva a disposizione la propria auto. È stato ritrovato come una torcia umana. L'imprenditore agricolo 51enne è stato trovato avvolto dalle fiamme in campagna, attorno alle 23.45 della stessa notte. La polizia sta cercando di ricostruire gli spostamenti dell’uomo, ora in fin di vita, salvato dal vigilante di un istituto privato in contrada Epifanì tra Mesagne (Brindisi) e la borgata di Serranova, a meno di venti chilometri dal luogo in cui l'uomo risiede. Vicino all'uomo c'era solo una bottiglietta di plastica che probabilmente conteneva il liquido infiammabile utilizzato per appiccare il fuoco. I poliziotti della squadra mobile di Brindisi e A del commissariato di Mesagne, stanno in queste ore ascoltando famigliari e persone che appartengono alla cerchia di frequentazioni dell’uomo. La pista più accreditata è il tentativo di omicidio, per questo la procura avrebbe avviato un fascicolo a carico di ignoti; non si esclude comunque neanche il tentato suicidio. ''Mi hanno portato qui'', sarebbe questo il senso delle uniche parole farfugliate dal 51 durante le fasi di soccorso. L’uomo si trova in condizioni disperate: ha riportato ustioni sul 95% del corpo ma, stando a quanto hanno riferito agli investigatori i medici del reparto Grandi ustionati dell'ospedale Perrino, non avrebbe sul corpo segni di violenza né ferite da arma da fuoco. Quanto al movente del gesto, si sta scavando nella vita privata e professionale dell'imprenditore. eni per un valore di oltre un milione di euro sono stati confiscati dalle Fiamme Gialle del Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza di Palermo a Salvatore Biondino, autista di Totò Riina, condannato all'ergastolo per la strage di Capaci, e a Salvatore Biondo, che si occupò di occultare l'esplosivo e di trasportarlo nel cunicolo dell'autostrada dove persero la vita il giudice Giovanni Falcone, la moglie e i tre agenti di scorta. La confisca decisa dalla sezione Misure di prevenzione del Tribunale si basa sulle indagini dal Gico della Guardia di finanza. Passano al patrimonio dello Stato dunque i cinque magazzini in viale Regione Siciliana e i terreni attorno alla struttura. I beni, secondo la Guardia di Finanza, erano intestati a prestanomi. Ad aiutare gli investigatori sono state le intercettazioni ambientali. Ci si augura che ciò possa servire a sconfiggere la mafia. 10 Venerdì 28 dicembre 2012 Anniversari Era una mattina d’inverno fra Natale e Capodanno, il 28 dicembre del 1977, quando un killer lo aspetta sotto casa “Uccidere un fascista non è un reato” La storia dimenticata di Angelo Pistolesi Roma,quartiere Portuense: quello prescelto dai “Nuovi Partigiani” era un bersaglio facile Ecco il ritratto del missino, padre di famiglia, caduto per vendicare i fatti di Sezze Romano di Grazia Bontà Q uella di Angelo Pistolesi è la più sconosciuta fra le storie dimenticate degli anni di piombo. Ammazzato a sangue freddo, su un marciapiede di Roma, quando nell’aria si sentiva ancora il profumo del Natale, senza riuscire a vedere l’anno nuovo arrivare, il 28 Dicembre del 1977. Aveva 31 anni Angelo. Era missino. Abitava al quartiere Portuense. Niente grilli per la testa. Faceva l’impiegato all’“Enel”. Era sposato, due figli. Di certo non un nemico del proletariato, di quelli così invisi ai “compagni”, perché ne faceva parte lui stesso. Ma questo non basterà a salvarlo. In quegli anni le idee erano molte e ben confuse. Così confuse da non fermarsi neppure davanti ad un padre di famiglia. La sua morte è indissolubilmente legata ad un episodio avvenuto un anno prima, all’alba delle elezioni politiche del 1976, precisamente il 27 maggio. Quel pomeriggio di primavera, in una cittadina laziale alle porte di Latina, Sezze Romano, è fissato il comizio di uno dei personaggi più controversi del MSI: il deputato Sandro Saccucci. Paracadutista della Folgore, era diventato “famoso” fra i militanti della destra romana perché accusato di aver partecipato al tentato golpe del Principe Junio Valerio Borghese nella notte tra il 7 e l’8 Dicembre del 1970, la cosiddetta “notte della Madonna”. Alla fine, quella vicenda era finita con un generico “tutti colpevoli, nessuno colpevole” e Saccucci ne era uscito pulito. Però aveva deciso di lasciare i parà e dedicarsi a tempo pieno alla politica. Ma cosa c’entrava un ex militare deputato del Movimento Sociale con un impiegato missino ammazzato al Portuense? Semplice: Pistolesi era fra i “fedelissimi” di Saccucci. La scelta di inserire Sezze Romano nel tour elettorale non era stata di certo fra le più felici. Infatti, nella tradizionalmente “nerissima” provincia di Littoria, Sezze, era una vera e propria enclave comunista. Alle precedenti elezioni, il PCI aveva vinto a mani basse, con uno schiacciante 54%. Il giorno del comizio, Saccucci arriva nella cittadina insieme ad Angelo e ad un'altra manciata di camerati. Piazza “IV Novembre” è semideserta e la metà dei partecipati è composta da “compagni “che si sono dati appuntamento lì proprio per impedire la “provocazione” dei loro avversari politici. Quando l’ex parà inizia a parlare, la tensione è alle stelle. I missini sul palco si preparano ad uno scontro sicuro. Hanno i bastoni. Spunta anche qualche pistola. Saccucci parla, imperterrito. “Noi siamo il partito delle mani pulite” (usa un’espressione che, senza saperlo, farà la storia della politica italiana dell’ultimo decennio del ‘900). A questo punto la piazza inizia con urla, insulti, sputi, minacce. L’oratore spara un colpo in aria: “non volete sentirmi con le buone? Mi sentirete comunque”. Scoppia il delirio. I camerati sono in netta minoranza, si rendono conto di averla fatta troppo grossa. Saccucci e gli altri scappano in macchina. Angelo non ha la pistola, è disarmato, non ha neppure un bastone. Non è un violento. È soltanto uno di quei ragazzi innamorati del MSI, di quelli che la politica la fanno solo per passione. Ma questo non basterà a salvarlo. Quando le automobili arrivano alle porte della cittadina, nella zona chiamata “ferro di cavallo”, le scaramucce si trasformano in tragedia. Parte una fitta sassaiola contro le macchine dei missini. Una grossa pietra sfonda un parabrezza. Dalle auto, partono due colpi. Uno, esploso dalla macchina di Saccucci, ferisce alla gamba Antonio Spirito, un militante di Lotta Continua. Un altro, partito quasi in contemporanea, raggiunge al torace un altro ragazzo, Luigi Di Rosa. Morirà in ospedale poche ore dopo. La fuga dei missini non dura molto. Appena fuori Latina, la Polizia blocca alcune macchine. Vengono portati in Questura. La prassi è la solita: interrogatori e guanti di paraffina. Tre dei fermati vengono rilasciati subito. Non hanno sparato. Uno di loro è proprio Pistolesi. Ma, anche questo, non basterà a salvarlo. I responsabili della sparatoria non parlano, ma le indagini vanno avanti lo stesso. Giorgio Almirante, segretario del Movimento Sociale, si vede costretto a punire tutti indistintamente. Gli organizzatori e i partecipanti al comizio di Sezze vengono espulsi in blocco dal partito e Saccucci decade da ogni incarico. Pochi giorni dopo, il 5 giugno, la Camera dei Deputati delibera l’autorizzazione a procedere per l’arresto di Sandro Saccucci. C’è anche un secondo mandato di cattura: è per un altro dei militanti coinvolti nei fatti di Sezze Romano, Pietro Allatta. Tenta la fuga e raggiunge Catania. Viene arrestato quasi subito, processato e condannato in primo grado a tredici anni di reclusione per omicidio. L’ex parà, invece, riesce a scappare a Londra. Fermato dalla polizia inglese, viene accompagnato alla frontiera per l’estradizione. Ma, senza alcuna logica spiegazione, riesce a fuggire in Argentina. Con un mandato di cattura internazionale che gli pende sulla testa, il deputato missino viene condannato in contumacia a dodici anni di carcere per “concorso morale in omicidio e tentato omicidio”. Non rimetterà più piede sul suolo italiano. In Italia, però, rimangono i bersagli più facili. Quei militanti, dichiarati tutti “non colpevoli”, ma che a Sezze Romano c’erano. Alle frange più criminali della sinistra extra-parlamentare dell’epoca, questo basta per decretare una sentenza di mor- te. Angelo, tra l’altro, non riesce a scrollarsi di dosso la nomea di “braccio destro” di Saccucci, ritenuto da tutti il responsabile morale e materiale dell’episodio. L’essere stato espulso dal partito significa puntare i riflettori su di lui ed isolarlo, fino a lasciarlo completamente solo e senza alcuna protezione. Angelo però, nell’anno e mezzo che segue a quel tragico comizio, continua a fare la sua vita. Non ha nulla da nascondere. Nulla di cui vergognarsi. Lui, da quella storia, ne era uscito pulito. Non riuscirà a salvarlo. Il 28 Dicembre del 1977, quando l’anno del sequestro Moro era già alle porte, Angelo Pistolesi esce di casa, come ogni mattina, intorno alle 8, per andare a lavorare. Ad aspettarlo, in via Statella 7, a metà strada fra la Gianicolense e la Magliana, c’è un killer a volto scoperto. Un professionista. Forse più di uno. Questo non si saprà mai. Vengono sparati tre colpi che lo colpiscono in pieno petto. Tre centri. Tutti mortali. Uno perfora l’aorta. Non c’è scampo. Angelo cade a terra. Morirà dissanguato prima di arrivare in ospedale. L’assassino, finito il lavoro, si toglie i guanti, li getta nel cortile del condominio e scappa su una vecchia Fiat 600, rubata a Monteverde il giorno prima. L’omicidio viene rivendicato da un gruppo dal nome inquietante: “Nuovi Partigiani”. Visto che non c’erano più repubblichini da fare fuori in montagna, era meglio scendere a valle e concentrarsi sui militanti del MSI. Anche se padri di famiglia. Angelo, candendo esanime su quel marciapiede del quartiere Portuense, lascia una vedova bambina e due figli. La sua storia è tragicamente simile a quella di Emanuele Zilli, il militante operaio di Pavia morto il 5 Novembre del 1973, uscendo dal lavoro, in un misterioso incidente, rimasto senza colpevoli. Anche lui missino, anche lui padre e marito, anche lui proletario, anche lui accusato di aver colpito un militante di Lotta Continua con un colpo di pistola e poi subito pro- sciolto da tutte le accuse, senza che questo impedisse alla sinistra extraparlamentare di condannarlo a morte. Angelo, come Emanuele, dimenticati perché considerati vittime di faide interne al MSI. Come Mario Zicchieri. Angelo, Emanuele, Mario come i fratelli Stefano e Virgilio Mattei, arsi vivi nel rogo di Primavalle, quello definito da Potere Operaio “un incendio a porte chiuse”. Tutti veri figli del popolo uccisi dai difensori borghesi del proletariato dalla pistola facile. Angelo Pistolesi è morto senza alcuna ragione, esattamente 35 anni fa. Il suo assassino non è mai stato individuato. I magistrati non sono riusciti a trovare un “pentito” disponibile a fare chiarezza. Come Valerio Morucci per l’omicidio Zicchieri. Per il suo omicidio non è mai stato celebrato un processo. Perché, all’epoca lo slogan più in voga fra le file dei militanti di sinistra, era: “uccidere un fascista non è un reato”. Ecco, questa vicenda ne è la più assoluta dimostrazione. Venerdì 28 dicembre 2012 11 Arte Undicimila rassegne l’anno, organizzate in Italia, oltre 30 al giorno per soddisfare la voglia di arte 2013, le mostre imperdibili Meravigliose esposizioni nelle più belle città italiane. Tiziano a Roma, il palazzo enciclopedico della 55° edizione della Biennale di Venezia, Modigliani a Milano e Firenze all’insegna del Rinascimento di Carola Parisi n Italia si organizzano ben 11mila mostre l’anno, oltre 30 al giorno (Natale e Pasqua compresi). Del resto siamo un popolo di ‘santi, poeti e navigatori’. Anche il 2013 promette grandi eventi che, nonostante i pesanti tagli alla cultura, non mancheranno nelle grandi città. L’interesse, troppo spesso sottovalutato, per l’arte rimane, invece, vivo e forte. Le file fuori dai musei ci sono ancora, e non sono soltanto turisti stranieri. Alcune importanti esposizioni che il nuovo anno ci riserva. Da non perdere. Roma: Il 2013 si apre con uno splendido omaggio ad Alighiero Boetti, artista italiano, celebre per i suoi arazzi arricchiti dai suo motti (Il progressivo svanire della consuetudine, Dall'oggi al domani, Creare e ricreare, Non parto non resto). Al MAXXI, museo statale delle arti del XXI secolo, dal 23 gennaio e fino al 6 ottobre. “Alighiero Boetti a Roma”, curata da Luigia Lonardelli è una mostra che propone 30 opere, molte inedite o raramente esposte, prendendo in esame la particolare intesa che ha legato l’artista alla Città Eterna. I rapporti con l’Oriente, fondamentali per il riemergere di una nuova sensibilità coloristica nel corso degli anni Ottanta. L’esposizione svela, inoltre, le connessioni, gli intrecci e le contaminazioni fra l’opera dell’artista e quelle di Francesco Clemente e Luigi Ontani, figli di quella generazione degli anni Settanta che tanto deve a Boetti. Una Roma che in primavera s’incornicia nella mostra “Tiziano” alle Scuderie del Quirinale, dal 1 marzo al 16 giugno 2013, a cura di Giovanni C. F. Villa. ‘Il Concerto e la Bella’ di Palazzo Pitti, ‘la Flora’ degli Uffizi, ‘la Pala Gozzi’ di Ancona,’ la Danae’ di Capodimonte, il ‘Carlo V con il cane’ e ‘l’Autoritratto’ del Prado o ‘lo Scorticamento di Marsia’ di Kromeriz , sono alcuni dei capolavori del geniale pittore cinquecentesco che saranno esposti. I Venezia: Come dimenticare l’evento artistico più atteso del 2013, la Biennale d’Arte. Per l’estate e l’autunno, la 55° Biennale di Venezia (dal 1 giugno al 24 novembre), la manifestazione che attirerà l’attenzione mondiale. Il curatore dell’esposizione internazionale, Massimiliano Gioni ha proposto, per questa edizione, un tema ricco di sviluppi “Il palazzo enciclopedico“, ispirato dall’artista auto-didatta italo-americano Marino Auriti che, il 16 novembre del 1955, depositò, presso l’ufficio brevetti statunitense, i progetti per il suo Palazzo Enciclopedico, un museo immaginario che avrebbe dovuto ospitare tutto il sapere dell’umanità, collezionando le più grandi scoperte del genere umano, dalla ruota al satellite. Curatore del Padiglione Italia è invece Bartolomeo Pietromarchi, che ha concepito il suo progetto espo- sitivo “come un viaggio ideale nell’Italia di oggi e di ieri attraverso lo sguardo dell’arte”. Tra le curiosità di questa 55° edizione, la prima partecipazione con un proprio padiglione nazionale dello Stato Vaticano. Padova: “Pietro Bembo e l’invenzione del Rinascimento” è la mostra che si terrà a Palazzo del Monte di Pietà, dal 2 febbraio al 19 maggio 2013. Saranno esposti, dopo oltre cinque secoli, i capolavori che l’intellettuale rinascimentale aveva riunito nella sua famosa residenza situata nell’attuale via Altinate. Dipinti di Bellini, Giorgione, Tiziano e Raffaello provenienti dal Louvre, da Budapest, Vienna, dal British Museum di Londra e dalla National Gallery of Art di Washington. Sculture antiche, gemme, bronzetti, manoscritti miniati, monete rare e medaglie conservati originariamente nella dimora del celebre linguista italiano. La ricchezza e varietà degli oggetti d’arte, raccolti per gusto estetico ma anche come preziose testimonianze per lo studio del passato, rese, agli occhi dell’Europa del tempo, la casa di Bembo come “la casa delle Muse” o “musaeum”, quello che sarà il moderno museo. Milano: Dopo lo straordinario successo della mostra dedicata al padre del Cubismo, Pablo Picasso, prorogata fino al 27 gennaio, la città lombarda si prepara ad ospitare nel 2013 altre incredibili esposizioni. Nel cartellone messo a punto dal Comune di Milano, oltre 50 mostre previste per il nuovo anno. Si apre (la data sarà annunciata nella conferenza stampa del 14 gennaio) con una magnifica mostra “Modigliani e gli artisti di Montparnasse: la collezione Jonas Netter”, a Palazzo Reale, già presentata alla Pinacothéque di Parigi, l’estate scorsa. Anche l'autunno milanese sarà caldissimo. L'incantevole Sala delle Cariatidi ospiterà i marmi di Rodin e, per la prima volta in Italia, una rassegna monografica dedicata al genio del rinascimento lombardo Bernardino Luini, che oc- cuperà tutto il piano nobile del Palazzo. Non poteva poi mancare l'arte contemporanea. Il primo appuntamento sarà con la pittura espressionista astratta americana, “da Pollock alla Pop Art”, con opere provenienti dal Witney Museum di New York. Al Museo del Novecento il primo appuntamento espositivo sarà con “Andy Warhol Stardust”, che presenterà una serie di stampe relative ai più celebri nuclei e soggetti del grande protagonista della Pop art statunitense, parte della collezione di Bank of America. Verona: “Da Botticelli a Matisse. Volti e figure” un’esposizione che, dal 2 febbraio al 1 aprile, sarà allestita nel Palazzo della Gran Guardia, nel cuore della città. Si tratta della grande mostra sul ritratto e la figura che il curatore Marco Goldin sta proponendo, in prima edizione, alla Basilica Palladiana di Vicenza dove, è stata ammirata da oltre 150 mila persone. Le opere presentate nell’edizione veronese sono sostanzialmente le medesime esposte a Vicenza (solo sei non saranno presentate), con l’aggiunta di un nucleo di lavori provenienti dal ‘Muzeul National Brukenthal’ di Sibiu, in Romania. Firenze: Presentato nei giorni scorsi, il programma espositivo della soprintendenza di Firenze (“Firenze 2013. Un anno ad arte”), prevede 8 espo- sizioni temporanee che avranno luogo nei musei principali del Polo Museale fiorentino, ad iniziare dalla primavera 2013 fino a fine anno. Prevalentemente legate ad una riflessione sulla città e sulla sua storia, le mostre culmineranno nella splendida esposizione di Palazzo Pitti, “Il sogno nel Rinascimento”. Dal 21 maggio al 15 settembre 2013, vanta la collaborazione con il Museé du Luxembourg di Parigi. Per la prima volta si propone al pubblico l’impercettibile e sfaccettato tema del sogno, che ebbe un rilievo particolare nella mitologia antica e nella cultura del Rinascimento. L’arte del Cinquecento come evento centrale anche in Palazzo Strozzi che, assieme al Musée du Louvre propone dal 23 marzo al 18 agosto “La primavera del Rinascimento. La Scultura e le arti a Firenze 1400-1460”. Curata da Beatrice Paolozzi Strozzi e Marc Bormand, la mostra vuole illustrare, in sezioni tematiche, la genesi di quello che ancora oggi si definisce il “miracolo” del Rinascimento a Firenze, soprattutto attraverso capolavori di scultura, l’arte che per prima se ne è fatta interprete. Un viaggio che comincia col gotico trecentesco di Nicola Pisano e di Arnolfo e attraversa tutti i protagonisti della fiorentina età dell’oro. Tutti artisti grazie al web: tutorial per i pittori del futuro ‘Youtube’ col pennello E’ di una ragazza di Lugano l’idea di un canale completamente dedicato all’arte i chiama ’laurArt’s’ ed è un nuovo canale youtube interamente immerso nel mondo della cultura artistica. Un vero e proprio boom il link www.youtube.com/user/laurArt1976Arte che ha totalizzato quasi 2 milioni di visitatori in pochissimo tempo. Dietro l’iniziativa c’è Laura Panzera, giovane lugana appassionata di pittura che, volendo condividere la sua arte h creato questo spazio sul web. “L'idea inizialmente è nata come un gioco,dichiara Laura- avevo notato che non esistevano canali di questo genere (perlomeno in lingua italiana) e prendendo lo spunto dalle varie YouTubers che si occupano di MakeUp ho deciso di provare a superare la barriera dell'imbarazzo a mostrarsi in video su un social network così seguito e fare dei video tutorial in cui spiegare le varie tecniche artistiche, ma non limitandomi solo ad uno speed piantino, bensì illu- S strando passo per passo il metodo di creazione e anche mostrando l'utilizzo dei vari materiali e attrezzi per la pittura”. Non solo pennelli e pittura per laurArt’s, che con il tempo è cresciuto sviluppando altre rubriche con recensioni di prodotti Belle Arti, di libri sulle vite degli artisti e manuali sulle tecniche, o di film che possono colpire chi ha un occhio artistico e/o film riguardanti artisti o comunque questo mondo. Ad oggi il canale, in continua espansione, conta più di 5000 iscritti e quasi 2 milioni di visualizzazioni totali, uno dei pochi successi non solo nel Ticino ma anche in Italia. Un nuovo modo quindi di diffondere l’arte che passa per Internet in un epoca in cui tutto sta trovando un proprio spazio online: da blog di cucina o bricolage, all'escursionismo e via dicendo è possibile trovare mille argomenti diversi. Francesca Ceccarelli 12 Venerdì 28 dicembre 2012 La tua firma per la sovranità Il partito mobilitato dal Trentino Alto Adige alla Sicilia • Piemonte Segr. Reg. Giuseppe Lonero Senato firme raccolte Camera 1 firme raccolte Camera 2 firme raccolte • Lombardia Segr. Reg. Eliana Farina Senato firme raccolte Camera 1 firme raccolte Camera 2 firme raccolte Camera 3 firme raccolte • Trentino Alto Adige Segr. Reg. Titti Monteleone Senato firme raccolte Camera firme raccolte • Veneto Segr. Reg. Fabiano Bosetti Senato firme raccolte Camera 1 firme raccolte Camera 2 firme raccolte • Friuli Venezia Giulia Segr. Reg. Ernesto Pezzetta Senato firme raccolte Camera firme raccolte 915 903 0 1089 772 597 0 554 538 852 648 539 495 479 • Liguria Segr. Reg. Massimiliano Mammi Senato firme raccolte 0 Resp. Sabrina Benedetti Camera firme raccolte 0 Resp. Sabrina Benedetti • Emilia Romagna Segr. Reg. Roberto Lodi Senato firme raccolte Camera firme raccolte 0 0 • Toscana Segr. Reg. Adriano Tilgher Senato firme raccolte Camera firme raccolte 777 729 • Puglia Segr. Reg. Paolo Agostinacchio Senato firme raccolte 755 Camera firme raccolte 737 • Umbria Segr. Reg. Stefania Verruso Senato firme raccolte Camera firme raccolte 506 488 • Basilicata Segr. Reg. Corrado Danzi Senato firme raccolte Camera firme raccolte 366 349 • Marche Segr. Reg. Walter Stafoggia Senato firme raccolte Camera firme raccolte 472 456 • Calabria Segr. Reg. Gabriele Limido Senato firme raccolte Camera firme raccolte 0 0 • Lazio Segr. Reg. Vittorio Messa Senato firme raccolte Camera 1 firme raccolte Camera 2 firme raccolte • Abruzzo Segr. Reg. Luigi D'Eramo Senato firme raccolte Resp. Flavia Mastracci Camera firme raccolte Resp. Carla Mannetti 1214 861 685 • Campania Segr. Reg. Carlo Aveta Senato firme raccolte Camera 1 firme raccolte Camera 2 firme raccolte • Sicilia Segr. Reg. Gino Ioppolo Senato firme raccolte Resp. Mimmo Incardona Camera 1 firme raccolte Resp. Filippo Cangemi Camera 2 firme raccolte Resp. Enrico Trantino 892 874 0 873 622 495 401 392 • Molise Segr. Reg. Giovancarmine Mancini Senato firme raccolte 322 Camera firme raccolte 297 • Sardegna Segr. Reg. Antonio Piu Senato firme raccolte Resp. Rossella Romualdi Camera firme raccolte Resp. Daniele Caruso 662 648 Gli aggiornamenti devono essere comunicati quotidianamente entro le ore 17 al Segretario organizzativo del partito Roberto Buonasorte - [email protected]