ma senza abolire il listino

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ma senza abolire il listino
Anno I - Numero 68 - Venerdì 28 dicembre 2012
Direttore: Francesco Storace
Roma, via Filippo Corridoni n. 23
FINISCE LA LEGISLATURA NEL LAZIO MENTRE PREVALE IL CAOS SULLA CANDIDATURA DEL CENTRODESTRA
A casa il Consiglio Regionale
ma senza abolire il listino
Un anno di Monti
Ma quale
missione
compiuta?
n governo durato poco
più di 1 anno. Se facessimo un’istantanea sulla situazione economica e finanziaria
del nostro Paese prima e dopo
la “cura” Monti, risulterebbe
chiaro come l’ammalato “Italia”
sia visibilmente peggiorato. E’
aumentata la pressione fiscale
oltre ogni limite. Il PIL è crollato
a picco. C’è più disoccupazione,
soprattutto giovanile. Il debito
pubblico ha sfondato la soglia
psicologica dei 2000 miliardi.
Eppure, al primo chiaro segno
di dissenso manifestato dal PDL,
il “professore” si è subito recato
dal suo mentore Napolitano per
rassegnare le dimissioni con
toni trionfanti: “Missione compiuta, Presidente”! No, non è
stata una battuta da bar, Monti
l’ha esclamata con lo stesso entusiasmo e vigore del famoso
“Saluto il Re d’Italia!” pronunciata da Garibaldi nello storico
incontro con Vittorio Emanuele
II a Teano. Entrambi si sono
presentati da vincitori, ma Garibaldi aveva sconfitto i Borboni
ed unificato l’Italia, mentre Monti
ha contribuito a renderla più
povera. C’è qualcosa che non
quadra. Forse il suo obiettivo
non è stato quello che tutti noi,
ingenui, pensavamo che fosse.
Non voleva far ripartire l’economia, creare posti di lavoro,
liberalizzare, ed abbassare il debito pubblico, perché se cosi
fosse stato, le sue parole potrebbero essere accostate a quelle di un ubriaco farneticante.
Se, al contrario, l’obiettivo è
stato quello di alienare ulteriori
pezzi di sovranità e di dare maggiore ossigeno al sistema bancario in grande difficoltà, allora
le sue parole assumono un senso. Ma se cosi fosse, allora tutti
gli avvenimenti che hanno preceduto la sua nomina assumono
una connotazione ed un significato inquietante.
Dobbiamo pensare che i poteri
forti abbiano “manipolato” il
mercato finanziario per sovvertire
un governo democraticamente
eletto. Il popolo è stato bypassato. Il popolo non decide più.
Sono i poteri forti a decidere.
Anche la volontà di Monti di
presentarsi alle elezioni diventa
allora allarmante. Ci sono delle
analogie con la Grecia. In Grecia
si è voluto evitare a tutti i costi
che il popolo si pronunciasse
sull’uscita o meno dall’euro: le
banche tedesche e francesi avevano necessità di recuperare i
loro crediti. Il futuro si presenta
a tinte fosche. Stiamo attenti.
Bruno Bral
“Inammissibile” l’emendamento de La Destra, U
la Matone esige il “paracadute” parlamentare dal Pdl
di Francesco Storace
pero che con la fine
della legislatura alla regione Lazio, termini
anche la stucchevole
litania sulla candidatura
alla presidenza. Non se ne può
più di questo tira e molla sui
nomi più improbabili che si rovesciano dal cilindro più per
bruciarli che per altro.
Ieri c'è stata l'ultima, triste seduta
del consiglio regionale, in singolare coincidenza - il destino...
- con la concessione degli arresti domiciliari a Franco Fiorito,
mentre compare Maruccio, dell'Italia dei Valori, sta ancora in
galera per lo scandalo dei fondi
dei gruppi.
Si votava l'autorizzazione all'esercizio provvisorio di bilancio, lo strumento che si adopera
quando entro la fine dell'anno
non si è ancora detto sì al documento contabile. Serve a garantire che l'amministrazione
vada avanti. Io e la capogruppo
del Pdl, Chiara Colosimo, abbiamo tentato di proporre una
S
serie di emendamenti per abolire il listino bloccato, dando un
segnale di trasparenza ad un
Parlamento che si è tenuto stretto il Porcellum, e per ridurre
pure formalmente i consiglieri
regionali da 70 a 50, anche per
porre al riparo da ricorsi il decreto di indizione delle elezioni
firmato dalla Polverini.
Niente da fare. Gli uffici legislativi del presidente Abbruzzese hanno negato l'ammissibilità di emendamenti che riducevano di venti stipendi mensili dei consiglieri la spesa dell'amministrazione regionale; la
scusa è che il consiglio regionale non può legiferare in una
fase in cui è sciolto; l'argomento
è specioso e servirà come arma
a chi ha fatto ricorso contro la
riduzione decisa dalla presidente della regione. Diranno, e
il TAR darà loro ragione, che
se pure per gli uffici del consiglio l'assemblea non può disporre la riduzione dei seggi
previsti dallo Statuto, come ha
fatto a farlo la Polverini?
E' il capolavoro dei dormienti
che si svegliano sempre tardi.
E lo stesso accade con la candidatura alla presidenza, per la
gioia di Nicola Zingaretti che
immagina - per usare il suo costosissimo slogan - di aver già
vinto le regionali. E' spuntata
ieri la Simonetta Matone a far
sapere che si candida alla presidenza solo se ha il paracadute
parlamentare del Pdl, perché
non è sicura di vincere. Nessuno
che le abbia fatto notare che
può restare tranquillamente a
casa senza scomodare né la
Pisana né i sacri palazzi di Mon-
tecitorio e del Senato.
Oggi teniamo la nostra direzione
nazionale. Esporremo quel che
pensiamo. Certo è che ogni
giorno che passa, passano pure
cente fantasie di riscossa. Ma
non siamo abituati a mollare
facilmente.
CHISSA’ SE IL PRESIDENTE DELLA CAMERA CHIEDERA’ UN (ALTRO) PRESTITO AI RICCHI SUOCERI
La “ImmobilFini”, da Montecarlo ad Ansedonia
ianfranco Fini, più che il
Presidente della Camera,
sembra un esperto immobiliarista. No, una volta tanto
non si parla della casa di Montecarlo, ma della villa vista mare
ad Ansedonia, che il leader di
FLI da cinque anni prende in
affitto per le sue vacanze estive.
Ad Agosto, era scoppiato uno
scandalo (tanto per cambiare),
perché per la sua permanenza
in Maremma, Gianfranco e famiglia erano accompagnati da
9 uomini di scorta, che di giorno
“proteggevano” il Presidente
della Camera e di notte alloggiavano in un hotel a tre stelle
nella vicina Orbetello. Il tutto,
a detta de “il Giornale”, per la
“modica” cifra di 220 mila euro,
in due mesi. Il rifugio dell’Argentario, immerso nel verde,
meta preferita di tutta la famigliola Fini-Tulliani, è ora al centro delle preoccupazioni del
G
Presidente della Camera. Sì,
perché –di recente- è morto il
proprietario dell’amata dimora
e adesso, gli eredi, chiedono a
Gianfranco la bellezza di due
milioni di euro per acquistarla.
Per carità, con i propri soldi si
fa ciò che si vuole. Ma quando
nella stessa frase compaiono
le parole: “casa” e “Fini”, bisogna sempre fare molta attenzione a ciò che potrebbe esserci
dietro. Sì, perché non è chiaro
con quali fondi, il Presidente
della Camera, voglia acquistare
la villa di Ansedonia.
Forse si farà dare un prestito
dai suoi “suoceri”? D’altra parte
non sarebbe la prima volta.
Già, perché a detta di molte
“malelingue” vicine ai Tulliani,
così avvenne per la “liquidazione” della sua prima moglie.
E, sempre secondo le solite
voci che circolarono a suo tempo, questo passaggio di denaro
finì per essere collegato alla
svendita della casa di Montecarlo (sempre lì si va a parare).
Insomma, il politico immobiliarista, sembra molto più interessato a proprietà da acquistare che ai sondaggi che lo
vedono intorno ad un lusinghiero 1,2%. D’altra parte, l’alleato non se l’è scelto a caso.
Pierferdinando Casini, leader
dell’UDC, altri non è che il genero del più importante costruttore romano, Francesco
Gaetano Caltagirone, nonché
colui che ha lanciato in politica
Roberto Carlino (quello del
“non vendo sogni ma solide
realtà”), presidente dell’Immobildream. Ecco, si può dire che
Pierferdy è uno di quelli che
ha le mani in pasta (nel cemento!). E Fini non sembra voler essere da meno.
Micol Paglia
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Anche Pietro Grasso
si candida
La legge di stabilità
distribuisce favori
Tutti gli aumenti
Obama dà il via
al “fiscal cliff”
Macabro ritrovamento
sulle rive del Po
Ricordiamo la storia
Grazia Bontà
a pag. 2
Federico Colosimo
a pag. 3
nell’anno che verrà
Giuseppe Sarra
a pag. 4
Federico Campoli
a pag. 5
Barbara Fruch
a pag. 8
di Angelo Pistolesi
a pag. 10
2
Venerdì 28 dicembre 2012
Attualità
Pietro Grasso si candida con il Pd
Dopo la scelta di Antonio Ingroia continua la discesa in campo dei magistrati
“antimafia” che sembrano puntare tutti ad una comoda poltrona in Parlamento
Q
uesto è un Paese
che va sempre più
al contrario. Dopo
la “salita” di Monti
e discesa in campo
del magistrato più mediatico
della storia della Repubblica,
un altro ex membro illustre
della Tribunale di Palermo ha
deciso di dedicarsi alla politica.
Pietro Grasso, Procuratore Nazionale Antimafia, ha chiesto
al CSM l’aspettativa “per motivi
elettorali”. La scelta del suo
collega Antonio Ingroia deve
proprio averlo ispirato, perché
il giudice che lavorò (anche
lui) fianco a fianco con Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, ha seguito per filo e per
segno le mosse del suo collega guatemalteco.
Grasso ha deciso di candidarsi.
E non lo fa, come aveva annunciato, senza una bandiera,
senza un partito. Ha scelto di
salire su quello che, a detta di
molti sondaggi, sembra essere
“il carro dei vincitori”, quello
del PD.
Era proprio una anno fa, gennaio 2012, quando il Procuratore Nazionale diceva: “io in
politica? Mai dire mai.” Salvo
poi aggiungere e precisare:
"Non guardo a un'eventuale
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esperienza politica sotto forma
di schieramento con un partito,
cosa che è estranea al mio
ruolo, alla mia funzione e alla
mia cultura. (Nel corso di questi
11 mesi deve essersi dimenticato queste parole. Oppure
il suo ruolo, la sua funzione e
la sua cultura sono cambiate
di botto, ndr). Penserei piuttosto a quella che ho definito
'una lista civica nazionale'”.
Ecco a chi ha rubato l’idea Ingroia! In effetti non sembrava
farina del suo sacco, quando,
appena una settimana fa parlava al Capranica di Roma,
chiedendo ai politici intervenuti
di fare un passo indietro, perché la sua sarebbe stata, appunto, una lista civica nazionale. In sostanza i due magistrati si copiano a vicenda, con
o senza rendersene conto.
Oggi alle 11.30, quindi, ci sarà
la conferenza stampa con il
suo leader di partito, Pierluigi
Bersani. Volete vedere che ha
sarà proprio l’ex giudice ad
essere indicato come candidato a Ministro della Giustizia?
Come sembrano lontani i tempi in cui, il Grasso magistrato,
andava in giro per le scuole a
parlare di antimafia…
Certo, il momento prescelto
per la sua “nuova vita”, è quanto mai sospetto. Infatti, il Procuratore Nazionale, fra un
mese compirà 68 anni e, per
sopraggiunti limiti di età, dovrebbe lasciare il suo incarico.
Come si suol dire “a pensar
male si fa peccato…”. Fino ad
un anno fa diceva che sarebbe
andato a “portare i nipotini ai
giardinetti”. Evidentemente
Motorini e microcar,
arriva la nuova patente
Regole più severe per tutti.
Dalle due ruote alle microcar,
cambiano le norme. Dal prossimo 19 gennaio, per guidare
moto di grossa cilindrata, senza
restrizioni, ovvero con la patente A, bisognerà: aver compiuto 21 anni, avere alle spalle
due anni di pratica con una
patente di tipo A2 ed infine
superare un esame pratico. Un
iter lungo. Chi non avrà maturato l’esperienza necessaria,
sarà costretto ad aspettare i
24 anni. E per tutte le auto in
miniatura (microcar), se prima
bastava un corso a scuola ed
un patentino, ora si potranno
guidare solo dopo aver conseguito una patente a tutti gli
effetti, la AM. In caso di infrazione, per i maggiorenni, oltre
alla sanzione amministrativa,
verranno tolti anche i punti
corrispondenti. Queste le nuove regole contenute nel decreto legislativo approvato nel
Consiglio dei ministri prenatalizio. Un testo di un centinaio
di pagine, per integrare le norme europee in materia di patenti con il nostro ordinamento.
Le parole d’ordine: sicurezza
e maggiore consapevolezza.
Norme più rigide, rese necessarie visto che quest’anno in
Italia, secondo i dati Aci, le vittime della strada sono state
3.800, di cui 500 motociclisti.
Tra le novità, anche la soppressione dei corsi di guida
nei licei, molto apprezzati dagli
studenti perché comodi come
orari ed economici. Dal 19
gennaio, i ragazzi al volante
di queste due categorie di
veicoli, ciclomotori e microcar,
subiranno il prelievo di un punteggio doppio se posseggono
la patente AM da meno di tre
anni. La stessa regola che, fino
ad ora, si è applica ai neo- patentati, con licenza di guida B.
Carola Parisi
deve aver pensato che conveniva dedicarsi ad un’altra
attività , ben più redditizia.
E adesso, la politica si indigna
e propone norme che regolarizzino il passaggio dalla magistratura a qualsiasi altro incarico. Come al solito, si chiude la stalla quando i buoi sono
già usciti.
Grazia Bontà
PRIMARIE ON LINE
Fino al 1 gennaio 2013 si vota per le primarie on line del
centro-destra organizzate dai blog Qelsi, Rischio Calcolato,
Il Jester, Scenari Politici e altri siti e pagine facebook
che hanno aderito. Invitiamo i tanti amici del Giornale
d'Italia a partecipare numerosi.
Per votare è sufficiente rispondere alle domande del sondaggio dopo aver cliccato sul link
http://obsurvey.com/S2.aspx?id=6f3c166e-cb80-431f-b7437de24b42d93c che trovate sulla home page del nostro
portale, con reindirizzamento diretto.
DIFFICOLTÀ CRESCENTI PER IL MOVIMENTO 5 STELLE
Il Grillo calante
Da Parma alla Sicilia solo brutte notizie
n calo nei sondaggi e nella popolarità
(le due cose non sempre si identificano),
il Movimento 5 stelle finisce sotto scacco
da più parti.
Nicola Tanzi, segretario generale del sindacato di polizia Sap, in un'intervista pubblicata dall' Huffington Post,, risponde infatti
anche a Grillo, insieme a Saviano, che
hanno piu' volte invitato i poliziotti a manifestare con gli studenti: ''A questa provocazione - dice Tanzi - rispondo con un'altra
provocazione, citando Pasolini. Lui diceva
di simpatizzare coi poliziotti perche' i poliziotti sono i figli dei poveri. Rivolgo io un
invito a Grillo e Saviano. Perche' non provate
a mettervi nei nostri panni per un giorno?
Perche' non provate a capire cosa si prova
a salutare la propria famiglia al mattino
per andare al lavoro, sapendo che forse la
sera non si rientrera' a casa? Perche' non
provate a comprendere cosa vuol dire sentirsi offendere oppure tirare bulloni, pietre,
estintori, bottiglie di acido per guadagnare
1.400 euro al mese?''.
In difficoltà anche Federico Pizzarotti, il
primo sindaco grillino della storia italiana,
eletto in quel di Parma e intenzionato a
cambiare la città emiliana in un batter di
ciglia. Ma, dopo le lungaggini per nominare
la giunta, ora il giovane Pizzarotti si prende… cinque anni di tempo. Pizzarotti lo
racconta in una intervista alla Stampa ,
spiegando che a Parma ''cerchiamo un
approccio diverso, che richiede tempi
I
lunghi e che incontra molte resistenze'; i
risultati del tentativo di cambiare l'Italia si
vedranno tra cinque anni''. Sulle lungaggini
per formare la giunta, il sindaco grillino
dice: “Le sei settimane di tempo sono
servite perché abbiamo voluto selezionare
gli assessori con criteri di merito e assistenza”
Su Grillo, Pizzarotti invece afferma: “L'ho
visto sei volte in tutta la mia vita, e' attento
ma non interferisce con le nostre scelte, e'
il garante dei principi non un dittatore'' E
le sei settimane per formare la giunta, aggiunge, sono servite ''perche' abbiamo voluto selezionare gli assessori con criteri di
merito e di competenza''.
Da Parma alla Sicilia, altri problemi per il
Movimento cinque stelle. Il vice presidente
della Regione Sicilia, Antonio Venturino,
eletto con i grillini,ha pesantemente attaccato un cronista di Repubblica che aveva
scritto che i deputati 5 stelle hanno fin qui
mantenuto lo stipendio pieno, nonostante
gli sbandierati propositi di riduzione. A difesa del giornalista Emanuele Lauria, è
sceso in campo l’Ordine che ha espresso
solidarietà parlando di “dileggio gratuito”.
Solidarietà anche dal presidente dell’assemblea siciliana Giovanni Ardizzone, dell’Usdc, che ha definito ‘imbarazzante’ il
video con cui l’esponente grillino ha sbertucciato il giornalista.
Igor Traboni
3
Venerdì 28 dicembre 2012
Attualità
Con la legge di Stabilità, approvata in extremis, arrivano elargizioni a pioggia
Monti distribuisce prebende
Prima di andare via il bocconiano ha dato diversi milioni di Euro per la ricostruzione del
Belice, l’anniversario della Resistenza, il Museo della Shoah e la Basilica di S.Francesco
di Federico Colosimo
l dado è tratto, la legge
di Stabilità ha assunto
la sua forma definitiva.
Il ddl è stato approvato
dalla commissione di
Bilancio del Senato e ora non
dovrebbe cambiare più. Il via
libera alla ex finanziaria è stato
l’ultimo atto orribile del Governo Monti che, prima di andarsene, ha voluto apportare
alla legge modifiche dell’ultima
ora. Pennellate forti e intense,
ognuno ha inserito una goccia
di favore al proprio territorio o
alla lobby del cuore per garantirsi un posto il Parlamento.
Sono così spuntati dei finanziamenti a dir poco sospetti che
nessuno avrebbe osato proporre in un anno così. E stanno
per diventare legge. Ben 35 milioni di euro destinati alla rico-
I
struzione del Belice per il terremoto del 1968 e 1milione di
euro tirato fuori per le associazioni partigiane e combattistiche, perché il 2013 sarà anno
di celebrazione per il 70esimo
anniversario della Resistenza.
Ecco poi spuntare 40milioni
destinati al fondo per i giornali
e altri 15 a radio e tv locali che,
in periodo di elezioni, è sempre meglio tenersi buone. Ci
GIOVANI E LAVORO, I DATI ISTAT
Diplomi inutili
I nostri percorsi di studio non sono adeguati
4 anni dal diploma
meno della metà dei
giovani italiani ha un
lavoro. A rilevarlo, è l’Istat,
che ha diffuso ieri i risultati
di un’indagine su “I percorsi
di studio e di lavoro dei diplomati”. Solo il 45,7% di ragazzi ha trovato una occupazione. Di questi, 8 su 10
svolgono un lavoro di tipo
continuativo, cioè con cadenza regolare, anche se di
durata prefissata (a termine); il 16,2% è in cerca di
lavoro e il 33,7% è impegnato esclusivamente negli
studi.
Rispetto alla precedente
edizione dell’indagine (condotta sui diplomati del 2004
intervistati a tre anni dal titolo), la quota degli occupati
si riduce di circa 5 punti percentuali (nel 2007, infatti, era
superiore al 50%).
Nelle regioni del Mezzogiorno la quota di diplomati
A
disoccupati a quattro anni
dal titolo è più che doppia
rispetto a quella che si rileva
nelle regioni settentrionali
(23% rispetto al 10,6% nel
Nord-ovest e al 9,1% nel
Nord-est).
I più elevati livelli di disoccupazione, superiori al
34%, si registrano tra i diplomati che hanno ricevuto
una formazione artistica, liceale o magistrale, mentre i
più bassi si rilevano tra i diplomati tecnici (22,4%) e
quelli degli istituti professionali (21,4%).
Mentre tra i liceali prevale
la scelta di continuare gli
studi (quasi il 94%), chi proviene dai percorsi più professionalizzanti si orienta
verso il mercato del lavoro
(l’87,8% tra chi ha studiato
in un istituto professionale e
il 74,1% di chi proviene da
un istituto tecnico).
F.Co.
sono poi 3 milioni di euro destinati anche agli ebrei, per il
Museo della Shoah e siccome
non si può lasciar fuori la
Chiesa da tanta generosità,
ecco un contributo fisso annuale da 200mila euro per la
Basilica di San Francesco in Assisi. Già che c’erano, i senatori,
hanno scovato pure 10 milioni
di euro destinati all’Abruzzo.
Per carità, non per il terremoto,
ma per combattere “il grave
dissesto
idrogeologico”.
Dall’Abruzzo, passando per la
Basilicata, e quindi altri 5 milioncini per imprese che investano in infrastrutture turistiche.
Anche l’Avvocatura dello Stato
può sorridere, visto che per
loro sono previsti circa 272 mila
euro in più all’anno. Un po’ eccessivi, poi, i 6 milioni destinati
al comitato paraolimpico italiano. Potevano rimanere fuori
da tanta bontà i policlinici universitari non statali? Certo che
no: avranno 52,5 milioni da
spartirsi come deciderà il governo, cui aggiungerne altri
12,5 destinati al Bambin Gesù
di Roma e ancora 5 alla fondazione Gaslini di Genova (il cardinale Angelo Bagnasco, educatamente, ha ringraziato a
mezzo stampa). Insomma, il
professor Monti, prima di andarsene, ha voluto lasciare una
“piccola” mancia per tutti.
CONFINDUSTRIA: IL PIL DEL MEZZOGIORNO È SCESO DEL 6,8%
L’ECONOMIA DEL SUD VA A FONDO
L'economia del Mezzogiorno è ancora nel mezzo della ''tempesta
perfetta'' e i principali indicatori sono ancora ben al di sotto dei
livelli pre-crisi. Secondo i dati del Check-up Mezzogiorno pubblicato
da Confindustria e Studi e Ricerche per il Mezzogiorno e disponibile
sui rispettivi siti online, ''tra il 2007 e il 2011 il Pil del Mezzogiorno, in
termini reali, ha subito una riduzione di quasi 24 miliardi di euro (6,8%); piu' di 16 mila imprese hanno cessato di esistere (0,9 % del
totale imprese del Sud) sebbene siano aumentate le societa' di capitali
(+7.400 solo nell'ultimo anno). ll numero di occupati si e' ridotto di
circa 330 mila unita' (quasi la meta' della riduzione ha interessato la
sola Campania) e il tasso medio di disoccupazione dei primi due trimestri nel 2012 e' salito al 17,4% rispetto al 13,6% registrato nello
stesso periodo del 2011, anche per effetto dell'aumento delle persone
in cerca di lavoro''.
''Il principale segnale positivo viene dall'export , l'unica variabile che
e' tornata al di sopra dei valori pre-crisi: dal primo semestre 2011 al
secondo semestre 2012 le esportazioni nel Mezzogiorno sono aumentate del 7%, il doppio del Centro-Nord'', continua Confindustria.
''Il persistere della crisi e' causa e effetto del forte calo degli investimenti
pubblici e privati. La spesa in conto capitale si e' ridotta, dal 2007 al
2011 di circa 7 miliardi di euro. Nello stesso periodo, gli Investimenti
Fissi Lordi nel 2011 sono diminuiti di 8 miliardi di euro (-11,5%) e
particolarmente rilevante e' stata la caduta degli investimenti nelle costruzioni (- 42,5%) e nell'industria in senso stretto (- 27,8%). La quota
di imprese manifatturiere che hanno investito e' andata progressiva-
“
mente calando, dal 37,4% nel 2008 al 23,6% nel 2011'', continua la
nota.
Il calo dell'occupazione e le crescenti difficolta' economiche delle famiglie stanno determinando una vera ''emorragia di capitale umano''.
Sono sempre di piu', infatti, quelli che decidono di lasciare il Mezzogiorno per andare a vivere nel Centro-Nord o all'estero (110 mila nel
solo 2010). Peraltro il Mezzogiorno non utilizza gran parte del capitale
umano che resta sul territorio: i giovani con eta' compresa tra 15 e 24
anni che non studiano o non lavorano nel Mezzogiorno rappresentano
il 33% del totale, contro il 25% registrato in Italia.
''Questi dati indicano che e' necessario non disperdere risorse e concentrare gli interventi per il Sud su tre direttrici: in primo luogo l'impresa, per favorire la ripresa degli investimenti, il superamento del
limite dimensionale, l'export, e l'innovazione; in secondo luogo il
lavoro, con l'adozione di misure urgenti per frenare l'emorragia di capitale umano; e in terzo luogo, le condizioni di vita dei cittadini del
Mezzogiorno'', spiega Confindustria.
''La ripresa passa necessariamente dalla costruzione delle condizioni
affinche' nel Mezzogiorno si possa restare e vivere bene. In quest'ottica
il pieno utilizzo delle risorse europee e' decisivo. Con il Piano d'Azione
Coesione e' stata posta una base importante per migliorare l'efficacia
degli interventi, ed e' fondamentale che tali risorse entrino al piu'
presto nel circuito economico per sostenere investimenti e occupazione.
La ripresa dell'intero Paese e' legata a doppio filo alla capacita' di reazione del Sud'', conclude Confindustria.
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Venerdì 28 dicembre 2012
Economia
In arrivo nuove imposte per un’Italia già in profonda recessione
Tasse, si salvi chi può
Il canone Rai, i conti correnti, le spedizioni postali, i pedaggi autostradali e le contravvenzioni del Codice
stradale subiranno aumenti. La Tares, invece, rappresenta l’ultima ciliegina sulla torta di Mario Monti
asse, tasse e, rigorosamente, tasse. Alla faccia
dell’equità e della sobrietà.
Con questo codice “etico”
l’ex premier Monti ha turbato le menti, le tasche e la vita
degli italiani. Tutti gli indici economici
sono contro di lui. Circa un anno fa
si “divertiva” a fare il professorino
con i suoi editoriali, ora, i suoi provvedimenti hanno semplicemente arricchito i capitali delle banche, estere
ed italiane, e ridotto alla fame lo zoccolo duro dell’economia del nostro
Paese. Brutale risulta lo scenario
dello stivale. Le multinazionali ci abbandonano per raggiungere le nuove
isole felici della produzione industriale (Paesi dell’est e Nord Africa)
e, quotidianamente, le pmi, le quali
rappresentano o, forse, rappresentavano l’indice più incisivo del PIL,
chiudono i battenti per non essere
definitivamente “strangolate” dai continui interessi bancari. Nel “meraviglioso” paesaggio di fine anno che
ruolo ricopre lo Stato? Quali sono le
tutele sociali per gli imprenditori ed
i cittadini in difficoltà? Il 17 dicembre
è arrivata la seconda “stangata” dell’Imu, mentre, dal 1 gennaio, una raffica di imposte si cementerà sulle
spalle di ogni singolo contribuente.
Aumenterà tutto: canone Rai, bolli
bancari, pedaggi autostradali e contravvenzioni.
L’imposta di possesso della televi-
T
sione, che gli italiani hanno acquistato
di tasca propria come del resto anche
la casa, aumenterà di 1,5 euro e,
grazie ad un decreto del ministero
dello Sviluppo Economico, il canone
raggiungerà i 113,50 euro da pagare,
entro e non oltre, il 31 gennaio. A
cosa è dovuto questo incremento?
Eppure i servizi offerti dalla tv pubblica sono rimasti sempre gli stessi.
Dal nuovo anno, anche i trasgressori
del Codice Stradale si vedranno aumentare le sanzioni del 6%: divieto
di sosta, da 39 a 41 euro; eccesso di
velocità, da 159 a 168 euro; guida
senza cintura, da 76 a 80 euro; guida
con telefonino, da 152 a 161 euro.
Ormai, soltanto i ricchi potranno inviare un pacco o una lettera. I “tecnici
dimissionari” hanno tassato anche i
francobolli e le commissioni per le
spedizioni. Una semplice lettera (posta prioritaria di 20 grammi) costerà
ad ogni singolo contribuente 0,70
euro, con un incremento del 15%.
Invece, la lettera standard passa da
1,40 euro a 1,90 (+ 35%). Per quanto
riguarda le spedizioni, fino a 50
grammi ci sarà una sovrattassa del
40% (da 1,50 a 2,10 euro). Le raccomandate fino a 20 grammi avranno
un incremento di 30 centesimi, da
3,30 a 3,60 euro. Per quelle sino 100
grammi ci sarà un aumento del 20%,
per arrivare a 4,95 euro. Per chi ha
un conto corrente Bancoposta, il canone annuo raggiungerà i 48 euro
Lavoro, arriva l’Aspi
Nel mezzo delle festività natalizie,
aumenteranno del 3% anche i pedaggi autostradali. Le regioni “tartassate” risultano essere il Veneto e
la Valle d’Aosta, rispettivamente, con
il 12 e 14%. Negli ultimi due anni,
l’imposta dell’autostrada A5 (AostaTorino) ha avuto un incremento del
30%.
Non poteva mancare l’ultima ciliegina
sulla torta del governo capitanato
da Mario Monti. E’ in arrivo un nuovo
nemico per gli italiani: la Tares (tributo
comunale sui rifiuti e servizi). Un’imposta che, sostituirà la Tarsu e la Tia,
punirà chi ha più figli (+ 30%). Secondo uno studio effettuato da Ref
Ricerche e Indis Union-camere e
pubblicato dal quotidiano “Il Sole
24 Ore”, l’aggravio dalla nuova tassa
sarà più “significativo all’aumentare
del numero dei componenti del nucleo familiare, con le famiglie di cinque e più componenti che subiranno
un incremento medio di quasi il 30
%”.
Un Natale “tartassissimo”. Speriamo
che sia l’ultimo così salato.
Giuseppe Sarra
RINCARI, GLI ITALIANI IN BALIA DEI NUMEROSI TRIBUTI
Addio all’indennità
di disoccupazione
Un anno da profondo rosso
Secondo Adusbef e Federconsumatori la “stangata prevista sarà di 1.490 euro a famiglia”.
“Il 2012 è stato un anno drogato. Gli effetti sono e saranno depressivi”,
è il commento di Andrea Santoro, docente di Scienze delle Finanze alla Bocconi
L
’Aspi (Assicurazione sociale per l'impiego) entrerà
in vigore dal 1 gennaio del 2013 e sostituirà l’indennità
contro la disoccupazione involontaria e a pieno
regime dal 2017, anche dell’indennità di mobilità. ''Non ci
sarà nessuna proroga – ha spiegato il ministro del Lavoro,
Elsa Fornero - nonostante le molte richieste. La proroga è
l'anticamera della morte''.
La nuova assicurazione si occuperà di tutti i dipendenti del
settore privato (compresi gli apprendisti e i soci lavoratori
di cooperativa), l'aumento della misura e della durata delle
indennità erogabili con un sistema a contribuzione ordinaria.
Sono esclusi i giornalisti. Rispetto agli 8 mesi attuali per il
sussidio di disoccupazione, l’assicurazione sarà erogata
per 12 mesi per chi non ha compiuto il 55esimo anno di natalità e 18 mesi per gli over 55. L’importo passerà dall’attuale
60% al 75% (per i redditi fino ai mille e 180 euro mensili)
della retribuzione. Per quelli superiori, invece, si potrà
godere del 25% della parte eccedente con un tetto massimo
di circa mille e 120 euro. Per beneficiare dell’Assicurazione
sociale per l'impiego è necessaria un'anzianità assicurativa
pari a due anni e almeno un anno di contribuzione nel
biennio precedente. Per i primi sei mesi è prevista una riduzione del 15% e di un altro 15% dopo ulteriori 180
giorni. L’Assicurazione sarà finanziata da una contribuzione
fissa a carico del datore di lavoro, pari al 1,31%. E’ prevista
una contribuzione aggiuntiva per i contratti a termine
dell'1,4%. L’indennità si potrà trasformare anche in liquidazione, avendo così un maggiore capitale per chi ha intenzione di avviare un’impresa.
Il lavoratore che rifiuterà un impiego con una retribuzione
superiore al 20% rispetto all'indennità che percepisce,
perderà il diritto al sussidio.
Uno strumento di per se’ condivisibile. Un ago in un pagliaio.
G.S.
rispetto ai 30,99 euro attuali. Resterà
sempre gratuito ma, per ogni 10 assegni emessi il correntista dovrà
sborsare 3 euro.
Un'altra “mazzata” per gli imprenditori. Dal 1 gennaio, per chi ha un
conto bancario intestato ad una società dovrà pagare da 73,8 euro a
100 euro. Invece per chi nell’anno
non ha avuto una giacenza media
superiore ai 5 mila euro, non dovrà
pagare più i 34,20 euro di bollo. Per
i “piccoli risparmiatori”, l’aliquota
del proprio conto postale nel 2013
aumenterà dello 0,5%.
n che Paese viviamo? In
un’Italia in balia delle tasse
che, mese dopo mese, aumentano vertiginosamente mentre qualsiasi indicatore statistico,
riguardo il mercato del lavoro,
risulta negativo. Secondo uno
studio realizzato da Adusbef (Associazione difesa consumatori
ed utenti bancari, finanziari ed
assicurativi) e Federconsumatori
(Federazione nazionale di consumatori e
utenti) il 2013 sarà un anno ancora più
nero rispetto a quello precedente. Tra
alimentari, biglietti dei treni, rc auto, bollette, bolli e servizi postali e bancari, pedaggi, tariffa rifiuti e ricadute dell'Imu gli
aumenti saranno ''insostenibili'', pari a
mille e 490 euro a famiglia. Per le associazioni di categoria, ad aprile del prossimo anno la tariffa sui rifiuti aumenterà
del 25%, pari a 64 euro in più a famiglia.
Anche i prezzi degli alimentari avranno
un aumento sostanziale (+5%) circa 300
euro in più, l'assicurazione auto (+5%, 61
euro in più), le tariffe professionali e artigianali avranno un incremento di 114
euro. Più “contenuti” gli aumenti delle tariffe aeroportuali, le bollette della luce e
I
del gas, dell'acqua e dell'energia.
Pesanti rincari anche per il canone Rai
(1,5 euro in più), a cui si aggiungono gli
aumenti di bancoposta, francobolli e raccomandate. ''Pesanti ricadute su prezzi e
tariffe deriveranno dall'Imu applicata sui
settori produttivi a cui si aggiungerà –
hanno spiegato Adusbef e Federconsumatori - anche il malaugurato aumento
dell'Iva da luglio. Il risultato quindi, anche
per l'anno alle porte, sara' drammatico.
La stangata prevista, infatti, sara' di +1.490
euro a famiglia''. Si tratta, proseguono, di
aumenti ''insostenibili che determineranno
nuove e pesantissime ricadute sulle condizioni di vita delle famiglie (gia' duramente provate) e sull'intera economia,
che dovrà continuare a fare i conti con
una profonda e prolungata crisi
dei consumi''.
Secondo le associazioni di categoria la ''ripresa della domanda
di mercato, liberalizzazioni, investimenti per l'innovazione e lo
sviluppo tecnologico e, soprattutto,
per il lavoro rimane il problema
fondamentale del Paese. In assenza di un serio progetto che
vada in questa direzione, la fuoriuscita dalla crisi si farà sempre più lontana ed improbabile''.
''Il 2012 è stato un anno drogato dal punto
di vista fiscale – ha spiegato Andrea Santoro, docente di Scienze delle Finanze
alla Bocconi – se si pensa che gran parte
delle manovre per risistemare i conti, 2530 miliardi, era costituita da entrate. Per
lo più Imu e accise. Gli effetti sono e saranno depressivi – ha continuato – percepiti
di meno, perché non in busta paga, ma
evidenti alle scadenze e poi nei consumi
che crollano''.
Un’Italia in profonda recessione che vede
sciogliere come neve al sole la fonte primaria della propria economia, il ceto medio-basso del Paese.
G.S.
5
Venerdì 28 dicembre 2012
Esteri
Accorciata di un giorno la permanenza alle Hawaii con la famiglia. L’America sull’orlo del baratro
Obama ritorna dalle vacanze per il “fiscal cliff”
Dal 1° gennaio si avvierà automaticamente il taglio alla spesa pubblica con un conseguente innalzamento
delle imposte. Si calcola fino a 2000 dollari in più da versare per ogni famiglia. Il presidente cerca l’accordo
acanze brevi per
Obama. La spinosa
questione del “fiscal cliff” ha costretto il presidente
americano ad abbandonare
le Hawaii, per recarsi d’urgenza a Washington. Dal primo Gennaio 2013, infatti, potrebbe partire automaticamente il pesante taglio della
spesa pubblica, con il conseguente rialzo delle imposte
per un minimo di 500 miliardi
di dollari, che trascinerebbe
il paese in un periodo di recessione. In pratica, le famiglie
appartenenti alla classe media
potrebbero ritrovarsi con 2000
dollari in più da versare per
lo Stato. Inutile dire che questo
avrebbe un impatto estremamente negativo sui commerci
e di conseguenza sulla circolazione di moneta. Una visione
drammatica per Barack Obama, che dalla sua rielezione
sta costantemente cercando
la giusta via per mettere d’accordo il Congresso su come
ridurre il debito pubblico. Impresa tutt’altro che semplice
con la maggioranza repubblicana alla Camera e democratica al Senato. Il suo rientro
nella capitale americana lo
ha portato a trattare con il
V
GOP, che precedentemente
ha bocciato diverse proposte
di legge sull’aumento delle
tasse per i cittadini dal reddito
superiore al milione di dollari.
Obama ha provato di tutto. Ha
addirittura rinunciato alla proposta di innalzare le aliquote
per le persone con un reddito
superiore ai 250.000 dollari.
Ormai il precipizio fiscale
sembra essere un dato di fatto.
Le borse hanno già dato un
assaggio di quello che significherebbe il mancato accordo
tra democratici e repubblicani,
illustrando come il Dow Jones
perderebbe fino all’ 1,9%. Anche alcune fonti governative
sono concordi nell’affermare
che, senza una collaborazione,
il paese entrerebbe in recessione entro la metà del 2013
e il tasso di disoccupazione
salirebbe, fino a toccare punte
del 10%.
Inizialmente sembrava che si
potesse trovare qualche punto
di congiunzione per risolvere
il problema. Obama ha provato ad avvalersi del presidente della Camera, John Bohener. Ma questi non ha dato
prova di possedere una buona
leadership e la destra repubblicana gli ha teso un agguato,
che lo ha lasciato sconfitto e
Abby, la cagnolina cieca
che torna a casa per Natale
L’ha ritrovata un veterinario davanti alla sua porta,
non aveva il microchip, ma il tamtam su Internet
è bastato perché fosse riportata dalla sua famiglia
n un mondo in cui, se l’economia va male, tutto va male,
è bene raccontare storie che ci facciano vedere le cose
in una prospettiva migliore. Capita che, a migliaia di chilometri da qui, in Alaska, i McKenzie-Grapengeter stiano
trascorrendo il più disperato Natale possibile. Sì, perché
Abby, la cagnolina (cieca) che riscaldava i cuori di tutta la
famiglia, è scomparsa una settimana prima durante un’improvvisa tormenta di neve. La speranza di sopravvivere, a
meno 40 gradi, è vicina allo zero per qualunque essere vivente. Figuriamoci per un cane che ha totalmente perso il
senso della vista. Così, i suoi padroni, dopo averla cercata
ininterrottamente per tutta la giornata, hanno dato per
scontato che la loro Abby non ce l’avesse fatta. Nulla di
più sbagliato. L’eroica bestiola ha vagato per il nulla delle
desolate terre dell’Alaska ed è sopravvissuta al gelo
notturno scavando buche nella neve. Sei giorni dopo il
suo allontanamento da casa, ha avuto la fortuna di imbattersi
nella muta di cani di un veterinario-allevatore. Per un po’
è stata con loro, poi è scomparsa senza che l’uomo riuscisse
a prenderla per portarla con se. Il giorno dopo, però, è
tornata proprio davanti alla porta della casa di Marc May.
Il veterinario non è riuscito subito a ritrovare la famiglia,
perché Abby non aveva il microchip. Ma, come spesso accade, il passaparola su Internet ha risolto il problema e
così, la rocambolesca storia della cagnolina cieca, sopravvissuta alla tormenta, è stata la favola natalizia a lieto
fine della famiglia McKenzie.
M.P.
I
privo di credibilità.
Adesso è di nuovo la volta di
Obama, che deve riuscire a
creare una maggioranza per
impedire che il fiscal cliff abbia
effetto. Ma le speranze continuano ad essere ben poche.
Solo la Borsa di New York
sembra essere ancora fiduciosa in una riuscita del presidente. Mentre sono in molti
tra gli esperti ad aver perso
le speranze. Tim Geithner, Segretario del Tesoro, ha dichiarato che entro il 31 Dicembre
il debito pubblico toccherà
la cifra di 16.400 miliardi di
dollari. Per evitare che ciò accada, le casse dello Stato do-
vrebbero risparmiare 200 miliardi di dollari. Il presidente
americano si è già incontrato
con alcuni membri del Senato
per trovare un accordo.
Intanto, anche la nota catena
di caffetterie Starbucks si
schiera dalla parte del Capo
di Stato USA. I dipendenti del
franchising sono stati incaricati
di scrivere sopra ogni bicchiere la frase “Come Together” (“Uniamoci”). L’iniziativa
è un invito per i legislatori a
mettere da parte le loro divergenze politiche per trovare
una soluzione al problema.
Federico Campoli
A S S A LTAT E L E A M B A S C I AT E D I F R A N C I A E S TAT I U N I T I
Repubblica Centrafricana nel caos
Gruppi ribelli conquistano delle città nel nord del Paese. Bangui chiede aiuto all’Eliseo
e alla Casa Bianca: “Inviate i vostri soldati contro gli insorti”, ma Hollande se ne lava le mani
ella Repubblica Centrafricana è il caos. Le ambasciate
di Francia, Stati Uniti e ONU sono state prese d’assalto
dai manifestanti filo-governativi. I dimostranti hanno
accusato il governo francese di sostenere i ribelli del movimento “Selaka”, che recentemente ha ripreso le attività
ostili contro Bangui. Con un lancio di pietre e strappando
via le bandiere nazionali francesi dall’edificio di rappresentanza hanno dato sfogo alla loro rabbia. Gli insorti del
Selaka sono in guerra con i vertici dello Stato da tempo,
pare per motivi prettamente economici. La Repubblica
Centrafricana è ricca di risorse, tra cui grandi miniere di
diamanti, e sono più di una le fazioni in lotta per la loro
conquista. Ma dopo gli accordi di pace firmati tra il 2007 e
il 2011, la situazione aveva ripreso a marciare sulla via
della normalità. Recentemente la situazione è mutata e i
ribelli hanno dichiarato che il presidente centrafricano,
François Bozize, ha infranto gli accordi. Dal 10 Dicembre
sono ripresi gli assalti armati e le città Kaga Bandoro e
Bria. Quest’ultima è un importante centro diamantifero.
Nel frattempo la Francia si trova in una situazione complessa.
Il suo contingente militare è ancora nel paese e le forze
governative si aspettano che protegga il presidente contro
i ribelli. Ma François Hollande infrange le speranze di
molti centrafricani. “Siamo qui per proteggere i cittadini
francesi, non Bangui” dichiara l’Eliseo. Stati Uniti ed Onu,
intanto, ritirano le loro rappresentanze dal paese. Ma nonostante i sostenitori di Bozize abbiano dato inizio ad una
rivolta contro USA e Francia, il presidente della Repubblica
Centrafricana chiede aiuto affinché intervengano militarmente
per bloccare l’avanzata degli insorti. Ma per il momento
non c’è niente da fare per Hollande, che non ha intenzione
di intervenire. “Dobbiamo difendere i nostri interessi” dichiara il presidente francese e aggiunge di non voler avere
nulla a che fare con il regime e conclude dicendo “quei
giorni sono finiti”.
F.Ca.
N
L’Arcivescovo ortodosso Hieronymus rilancia la forza agricola
Grecia, la Chiesa offre campi da coltivare
“Devono sapere che quel poco che è rimasto delle nostre terre
è a disposizione del popolo” dichiara la guida spirituale
a Chiesa ortodossa in Grecia lancia una prima soluzione
alla crisi. L’Arcivescovo Hieronymous, guida spirituale
della nazione, nel messaggio di Natale, ha offerto la possibilità
di coltivare le terre di proprietà della Chiesa, per combattere
la tragica recessione che, ormai da cinque anni, ha investito
il paese. “Coloro che vogliano lavorare la terra greca, contribuire alla sicurezza alimentare del Paese e allo sviluppo
di una produzione agricola e di bestiame da esportare,
devono sapere che quel poco che è rimasto delle terre
della Chiesa è a loro disposizione” dichiara Hieronymus.
Anche il governo aveva lasciato carta bianca ai giovani che
avessero voluto improvvisarsi agricoltori. Ma le gerarchie
ecclesiastiche, a quanto pare, non chiedono somme di
denaro per il rilascio del permesso di coltivare. Mentre nei
palazzi c’è chi parla di spread e di titoli di Stato, la Chiesa
offre delle soluzioni concrete per far fronte alla fame. Uno
spettro che nel paese sta dilagando da mesi ormai. Il 26 Dicembre, in uno dei quartieri poveri di Atene, è stato
organizzato un pranzo solidale per 40 persone in gravi
difficoltà economiche. Per l’occasione, il sacerdote di zona,
si è improvvisato cuoco e cameriere.
F.Ca.
L
6
Venerdì 28 dicembre 2012
Roma
Roma celebra sorniona le feste e in casa si accumulano pacchi,
bottiglie e roba da buttare: la municipalizzata insegna
come differenziare quello che non serve più
Vademecum
La guida dell’Ama
Dieci regole da non rifiutare
La carta regalo va insieme al cartone, i nastri no. I tappi dello spumante non sono
recuperabili. I piatti usa-e-getta si possono riciclare, ma non le forchette di plastica
alagrotta sta per
scadere: ormai,
si sa, arriverà la
proroga. È un segreto di Pulcinella, ma anche scomodare questa
maschera evoca fantasmi napoletani non troppo auguranti
per le strade di Roma. E si sa,
come si dice: aiutati, che Dio ti
aiuta. Perciò può essere senz’altro un buon inizio cercare
di scongiurare il rischio di restare ricoperti dai rifiuti nel
corso del 2013, cominciando
proprio dal comportamento
personale di ciascuno di noi.
Ebbene, in questi giorni carichi
di consumi, carte regalo, tovagliette e via dicendo, saremo
in grado di instradare verso il
recupero la maggior parte dei
rifiuti? Ecco le dieci regole diramate da Ama e fatte apposta
per passare le festività senza
intasare cassonetti e compattatori.
1. La carta da pacchi e i cartoni
utilizzati per confezionare i regali, ben piegati e ridotti di volume, vanno gettati insieme a
“carta e cartone” (colore bianco), mentre le scatole di metallo
e di polistirolo vanno buttate
nel “multi-materiale” (colore
M
blu);
2. Nastri da imballaggio e carta
plastificata vanno invece buttati
nell’“indifferenziato” (materiali
non riciclabili - colore verde/grigio);
3. La bottiglia di spumante, vuotata e sciacquata, va conferita
nel “multi-materiale” (colore
blu). Fanno eccezione gli oltre
200 mila utenti del IV municipio,
interessati dalla nuova raccolta
differenziata, che devono buttarla nelle apposite campane
stradali per la nuova raccolta
separata del vetro;
4. Il tappo in sughero, invece,
va gettato nell’“indifferenziato”
(materiali non riciclabili - colore
verde/grigio);
5. Per il panettone e il pandoro,
la scatola esterna di cartone va
gettata insieme con la carta
(colore bianco), mentre il sacchetto di cellophane trasparente
che avvolge il prodotto, adeguatamente pulito, va conferito
nel “multi-materiale” (colore
blu);
6. La bottiglia di plastica e la
lattina della bibita, schiacciate,
vanno gettate nel “multi-materiale” (colore blu);
7. Gli scarti alimentari (avanzi
di cibo, frutta e verdura, ecc.)
vanno separati e conferiti in
maniera differenziata dagli 825
mila romani residenti nelle zone
interessate dal servizio di raccolta della frazione organica
(Colli Aniene, Decima, Massimina,Villaggio Olimpico, Torrino
Sud, Trastevere, Aventino, San
Saba, Testaccio, area monumentale del Centro Storico, Tuscolano-Don Bosco, Laurentino
38, Appio-Tuscolano, Marconi,
Aurelio-Irnerio, III, IV e XVII
municipio). Nel resto della città,
gli scarti alimentari vanno buttati
nell’”indifferenziato” (materiali
non riciclabili - colore verde/grigio);
8. I piatti e bicchieri di plastica,
adeguatamente puliti e svuotati,
a partire da maggio scorso possono essere conferiti nel “multi-materiale” (colore blu), mentre
le posate di plastica, che si consiglia di usare con parsimonia,
devono continuare a essere buttate nell’”indifferenziato” (materiali non riciclabili - colore
verde/grigio);
9. Gli abeti di Natale naturali si
potranno consegnare gratuitamente dal 7 al 19 gennaio presso i 13 centri di raccolta Ama o
presso le 186 postazioni mobili
di quartiere, attive in giorni e
orari prefissati in tutti i municipi
della città, per poi essere ripiantati o trasformati in compost
grazie alla tradizionale iniziativa
post epifania di raccolta straordinaria degli abeti di Natale,
curata da Ama, Corpo Forestale
dello Stato, Assessorato all’Ambiente di Roma Capitale e TGR
Lazio. Gli abeti di Natale artificiali, che a differenza di quelli
Roma
naturali non sono recuperabili,
non possono e non devono essere assolutamente gettati nei
cassonetti stradali ma vanno
conferiti gratuitamente, come
tutti gli altri rifiuti ingombranti,
presso i 13 centri di raccolta
aziendali e presso le postazioni
mobili di quartiere;
10. Televisori, computer, cellulari,
frigoriferi, grandi e piccoli elet-
trodomestici (rifiuti elettrici ed
elettronici), librerie, scaffali, sedie, divani, quadri, ecc., ovvero
i cosiddetti rifiuti ingombranti,
vanno conferiti gratuitamente
presso i 13 centri di raccolta
aziendali, presso le postazioni
mobili di quartiere, oppure a
pagamento tramite il servizio
Riciclacasa, chiamando lo
Bruno Rossi
060606.
VERDE
Continua la saga
dei ‘crolli annunciati’
Dopo l’inchiesta, il blocco:
Spinaceto resta senza parco
L’ennesimo caso nella periferia della Capitale a Tor Pignattara
Cittadini del quartiere chiedono alle istituzioni la riapertura dell’area
ncora cedimenti strutturali per il fatiscente hinterland romano: protagonista della cronaca stavolta
è una palazzina di Tor Pignattara. Una villa monofamiliare di
due piani sita in via Dulceri
147, la struttura che ieri mattina
ha subito un grave cedimento
forse a causa di alcuni lavori di
ristrutturazione in corso nell’edificio adiacente. La zona è
stata prontamente transennata
ed evacuata per questione di
sicurezza: il crollo avvenuto all’incirca alle ore 12 ha creato
una voragine di diversi metri.
'Siamo vicini alle famiglie che
hanno dovuto abbandonare le
proprie abitazioni per ragioni
di sicurezza dopo il cedimento
della palazzina in costruzione
in via Augusto Dulceri, a Tor
Pignattara.”- dichiarano in una
nota congiunta il presidente
della Commissione sicurezza
di Roma Capitale Fabrizio Santori, Francesco Corsi e Guido
Verdecchia, rispettivamente capogruppo Pdl e presidente della Commissione trasparenza
del VI Municipio. “Il disagio e
A
opo lo scandalo Punti
verde qualità,
il parco di Spinaceto
è abbandonato al
degrado. Nella zona
dove una volta sorgeva un parco verde
a disposizione dei
suoi residenti, ora
giace un’enorme
striscia di terra paludosa e recintata,
frutto dei lavori iniziati e mai finiti che hanno
portato all’arresto di imprenditori e architetti. Secondo il
progetto da 15 milioni di euro
della Maspen Sport Center
srl, poi bloccato dalla magistratura, l’area verde doveva
far posto alla costruzione di
un impianto sportivo, un ristorante e un asilo. Tutto naufragato quindi e parco lasciato
alle macerie tipiche dei cantieri non conclusi. A farne le
spese, come sempre, i cittadini
del quartiere.
Cittadini che però non resteranno con le mani in mano in
attesa che le istituzioni accor-
D
il grave pericolo corso oggi
nel quartiere a ridosso di via
Casilina si potevano evitare.
Quello di via Dulceri e' infatti
un crollo annunciato tra l'indifferenza del Municipio e dei dipartimenti competenti. Nonostante i numerosi esposti dei
cittadini e dei consiglieri municipali e in barba alle diffide
della Polizia Locale, in VI Municipio si continua a costruire
senza i necessari criteri di sicurezza, e buona parte del ter-
ritorio e' a rischio.Una situazione
insostenibile che deve cessare
una volta per tutte e per arginare
la quale chiederemo l'immediato intervento della Commissione stabili pericolanti e di
tutte le istituzioni preposte, al
fine di avviare un adeguato
monitoraggio dell'intero territorio e porre in atto i necessari
interventi per restituirlo in sicurezza ai residenti'', concludono Santori, Corsi e Verdecchia.
Francesca Ceccarelli
rano in loro aiuto e si sono
immediatamente prodigati nella raccolta di mille firme per
chiedere che “il parco di Spinaceto torni ai residenti”.
Una delegazione di questi, accompagnati dal vicepresidente
del Municipio XII, Federico
Siracusa hanno incontrato il
direttore del dipartimento del
Verde, Tommaso Profeta, e Angela Raimondo, direttore dell'ufficio temporaneo gestione
e sviluppo dei Punti Verdi Qualità per chiedere la riapertura
del polmone verde della frazione alle porte di Roma sud
e la rimozione della cantieri-
stica. “Abbiamo presentato le firme raccolte - spiega Siracusa – C’è stata data
la disponibilità. Resta
però da sciogliere il
nodo della concessione”. Per salvare e recuperare il parco è
necessario quindi, andare oltre gli interessi
di alcuni privati: “Finisce che le aree poi
restano abbandonate
come al parco Feronia o alla
Rustica dove il cantiere doveva
finire tre anni fa ed è ancora
tutto immobile - conclude il
vicepresidente - Purtroppo
l'interesse di alcuni operatori
sembrerebbe essere stato
quello di costruire e ottenere
i finanziamenti garantiti dal
Comune di Roma, anziché
quello di gestire gli impianti
realizzati. È necessario riesaminare il quadro economico
degli investimenti in corso di
realizzazione, ridimensionare
alcuni progetti e restituire il
parco di Spinaceto ai cittadini”.
Ugo Cataluddi
7
Venerdì 28 dicembre 2012
Italia
DAL LAZIO
Il consiglio regionale più discusso della storia del Lazio è tornato a riunirsi ieri
Mentre passa il bilancio provvisorio,
l’abrogazione del listino resta al palo
Langue il dibattito sui conti dell’ente, intanto l’atteso emendamento sulle
elezioni a firma Storace (La Destra) e Colosimo (Pdl) viene respinto
di Robert Vignola
on ventitrè voti a favore e trentuno astenuti il Consiglio regionale del Lazio ha
approvato ieri il bilancio. Ma lo ha fatto senza occuparsi di come dare un segnale alla gente dopo
l’incredibile 2012 che lo ha caratterizzato. E perdendo un’occasione, l’ennesima per una
politica che torni ad essere rappresentativa.
Torniamo comunque al bilancio
provvisorio, la ragione per la
quale l’assemblea più discussa
dell’anno era stata convocata
dal presidente Mario Abbruzzese. La delibera, in omaggio
al periodo (27 dicembre) e al
prestigio sicuramente tramontato dell’istituzione che si riuniva, ha vissuto quindi un percorso piuttosto inconsueto:
arrivata al vaglio dell’assemblea della Pisana come proposta di legge regionale n. 397,
concernente l’Autorizzazione
all'esercizio provvisorio del bilancio per l'esercizio finanziario
2013, non ha certamente fatto
registrare il rituale scontro sui
C
conti, i tagli, gli investimenti e
quant’altro in genere caratterizza questo tipo di discussioni.
Un dibattito a tratti stanco, per
altri versi invece caratterizzato
da toni da fronti contrapposti,
proprio delle scadenze elettorali in avvicinamento. Qualcuno
ha comunque cercato di utilizzare la seduta convocata ieri
per qualcosa di più concreto
che non la semplice contabilità
degli uffici regionali per i prossimi tre mesi. Come annunciato, i capigruppo Francesco
Storace (La Destra) e Chiara
Colosimo (Pdl) hanno infatti
proposto in votazione quattro
emendamenti, tutti finalizzati
a modificare la legge elettorale
della Regione Lazio. Particolarmente importante era
quello rivolto alla eliminazione
del “listino”: tutti e quattro sono
stati però respinti “perché
inammissibili”. Chiara Colosimo, in procinto di aderire a
Fratelli d’Italia, ha dovuto così
esprimere il suo rammarico.
“Con il collega Francesco Storace avevamo presentato degli
emendamenti che contemplavano la riduzione a 50 dei consiglieri regionali e l’abolizione
del listino bloccato. Volevamo
che in un momento di forte
sentimento antipolitico, il boccino tornasse ai cittadini; anzi,
volevamo fare di più: eliminare
quel listino, in cui anche io
sono stata eletta, che non si
può mantenere perché i partiti
hanno dimostrato di non essere in grado di selezionare la
classe dirigente e che questo
sarebbe più giusto lasciarlo
fare ai cittadini”. Alla fine, comunque, il bilancio provvisorio
è stato approvato con 23 voti favorevoli e 31 astenuti. Nei fatti il
provvedimento autorizza la
giunta regionale a esercitare
provvisoriamente, per dodicesimi e comunque non oltre il 31
marzo 2013, le disposizioni
contenute nella proposta Bilancio della giunta stessa, così
come stabilisce la legge di contabilità regionale. Con uno specifico emendamento dei consiglieri Filiberto Zaratti (Sel) e
Ivano Peduzzi (Fds), approvato
in commissione Bilancio, dalla
proposta di autorizzazione all'esercizio provvisorio era stato
cassato qualsiasi riferimento
alla proposta di Finanziaria regionale.
CONCESSI I DOMICILIARI ALL’EX CAPOGRUPPO
Fiorito esce dal carcere e dalla Pisana
Intanto in assemblea viene definitivamente sostituito
da Adriano Roma. “Svuotato” il gruppo dell’Italia dei Valori
roprio nel giorno in cui il
consiglio regionale del
Lazio tornava a riunirsi,
Franco Fiorito ha ritrovato la
via di casa. L’ex capogruppo
del Pdl ha infatti ottenuto gli arresti domiciliari. A concederglieli è stato il Gip Stefano
Aprile, che ha accolto una richiesta della difesa. Fiorito, che
secondo i giudici non può reiterare il reato né, ormai, inquinare le prove, è dunque rientrato
ad Anagni, città nella quale risiede e della quale è stato sindaco. L’esponente del Pdl era
in carcere dal 2 ottobre scorso
in seguito all’arresto maturato
per l’accusa di aver sottratto
circa un milione e 300 mila
euro dai fondi del partito.
Proprio durante la seduta di
ieri a Fiorito è subentrato Adriano Roma. Il presidente del consiglio regionale Mario Abbruzzese, dopo aver preso atto delle
dimissioni di Fiorito e firmato
il relativo decreto, ha pertanto
spiegato che non sarebbe stata
esaminata la proposta di deliberazione consiliare n. 59 del
19 dicembre 2012 - primo punto all'ordine del giorno - che
P
prevedeva la supplenza temporanea dell'ex capogruppo
del Pdl. Con le dimissioni formali, infatti, la sostituzione diventa permanente: nato ad Arnara, centro del Frusinate, nel
1966, Adriano Roma, con 13.725
voti, era risultato primo dei non
eletti in Provincia di Frosinone
per il Pdl, di cui è stato coordinatore provinciale fino a pochi
mesi fa.
Ovviamente però la geografia
politica del Parlamento della
Pisana è cambiata anche per
l’altro scandalo che l’ha travolta
in questi mesi, quello di casa
Idv. Così in apertura di seduta,
il presidente Mario Abbruzzese
ha pure dovuto informare l'Aula
delle variazioni che hanno riguardato la composizione del
Consiglio e della Giunta rispetto
all'ultima seduta: il 25 ottobre il
consigliere dimissionario Vincenzo Maruccio (Idv) è stato
sostituito da Sabatino Leonetti,
primo dei non eletti per la lista
Idv nella Provincia di Roma,
che ha aderito al gruppo Misto;
allo stesso gruppo hanno aderito i consiglieri ex Idv Claudio
Bucci, Giovanni Loreto Colagrossi e Annamaria Tedeschi;
inoltre, il consigliere Mario Mei
ha sciolto il gruppo dell'Api e
ha aderito a quello dell'Udc.
R.V.
HERPES
di Luca Casciani
2013, un anno
divertente
ario Monti ha trasferito gran parte del
debito pubblico dai
forzieri delle banche alle tasche degli italiani, ha bloccato ogni risorsa che potesse
far pensare ad una crescita
economica, ha prosciugato
i risparmi di tante, troppe
famiglie, ha tassato la casa,
ha aumentato l’aumentabile
ed è considerato il salvatore
della Patria…
Bersani, insieme ad altre cariatidi come Bindi, ha sotterrato la novità Renzi e si
presenta come una vergine
al ballo delle debuttanti
quando l’unico paragone
possibile sarebbe quello con
una tenutaria di casa chiusa…
La Finocchiaro dispone ancora della scorta nonostante
la disavventura capitatale
all’Ikea, quando la pizzicarono mentre era impegnata
nella pericolosa azione di
acquistare uno stendino per
biancheria con tanto di agenti che spingevano il carrello… Fini cerca una collocazione politica. Certo per lui
è stato più facile sistemare
il cognatino in quel di Montecarlo e l’Attuale famiglia
nella casa che la sua signora
si fece regalare dall’ex fidanzato, Luciano Gaucci, all’epoca della loro relazione
pluripubblicizzata sulla stam-
M
pa gossippara. Il problema
per il Presidente della Camera è che nessuno lo vuole
più: troppo ex di destra (ma
lo è mai stato?) per stare a
sinistra, troppo attualmente
a sinistra per trovare posto
in qualche formazione di destra, troppo voltafaccia per
stare al centro…
Casini è rimasto fedele al
personaggio: ci sono uomini
che nascono portaborse, vivono da portaborse e muoiono portaborse. E’ così che
l’ex bello ora cacio e pepe,
ammogliato Caltagirone,
barcamenandosi come il migliore dei pesci in barile, è
arrivato ai giorni nostri…
La Russa cerca linfa vitale
nella Meloni come un vampiro succhia il sangue per
vivere, la realtà è che deve
spiegare come abbia fatto
il figlio Geronimo ad occupare un posto di grande responsabilità in Premafin, con
degno stipendio, appena laureato (peraltro a Catanzaro
pur risiedendo a Milano)…
Berlusconi è il male assoluto:
donne pagate e tasse non
pagate, mazzette, mafia…
Gli manca solo l’accusa di
sgrullare la tovaglia piena
di molliche dal balcone
sporcando così il piano inferiore e siamo al completo…
Beppe Grillo è il nuovo che
avanza. Oddio, nuovo per
modo dire vista l’età, comunque è il tizio che abita
in una villa di eccezionale
bellezza sul mare e racconta
di aver installato una centrale
eolica così da non pagare
l’elettricità. Peccato che
Chicco Testa quanto era Presidente del Consiglio di Amministrazione dell’ENEL, disse che quanto raccontato
non corrispondeva a verità
ed anzi, quell’abitazione consumava tanta corrente quanto un paese di 600 abitanti… Veltroni andrà forse, e
speriamo, in Africa, Scajola
acquisterà un attico di 300
metri quadrati in quel di Capri a 250 mila euro, ed il resto
lo pagheranno altri a sua insaputa, Marrazzo mollato dalla moglie farà un giro verso
est sulla Transiberiana…
Si preannuncia un campagna
elettorale divertente!!!
Luca Casciani, ogni mattina,
dal Lunedì al Venerdì,
dalle 10.00 alle 13.30
su RTR 99 Radio Ti Ricordi
www.rtr99.it
8
Venerdì 28 dicembre 2012
Italia
DAL NORD
Pavia
Forlì
Il caso
Macabre scoperte
Gli effetti del consumismo
Tratta di minori,
arrestate due donne
Negozio chiude a Santo
Stefano: viene multato
P
Ossa ritrovate sulla riva del Po
Riaffiora uno scheletro
è una donna adulta
Il corpo è stato in acqua per oltre sei mesi.
Sul caso stanno indagando i Carabinieri
ono i resti di una donna
adulta di bassa statura, e
non di un'adolescente
come inizialmente ipotizzato,
quelli che sono stati ritrovati la
vigilia di Natale sulle rive del
fiume Po in provincia di Pavia,
a circa settecento metri dal
ponte che a Spessa attraversa
in fiume. A fare la macabra scoperta è stato Enrico Lanzi, ex
calciatore del Milan e che si
trovava sul luogo con il suo
cane per una battuta di caccia.
Smentiti con l’autopsia i primi
esami su quel mucchietto di
ossa che avevano ipotizzato si
trattare dei resti di una bambina
oppure di una ragazzina, data
la bassa statura. L’esame autoptico effettuato ieri pomeriggio nell'Istituto di Medicina Legale di Pavia ha confermato invece che si tratta di un corpo
di sesso femminile: lo scheletro,
privo del braccio e della gamba
destri e della mandibola, misura
S
un'altezza di 1,30-1,40 metri.
L'età apparente è stimabile tra
i 35 e i 50 anni, grazie all'esame
radiografico della struttura ossea. Lo scheletro, inoltre, non
riporta evidenti segni di violenza o tracce di lesioni pregresse. Al momento gli unici
elementi ulteriori sono un reggiseno e una magliettina intima,
ridotta a brandelli. Sul caso indagano i carabinieri del comando di Stradella e della stazione di Corteolona, sotto la
direzione della Procura della
Repubblica di Pavia. Il decesso
dovrebbe risalire a non meno
di sei mesi fa. Difficile per gli
investigatori capire se i resti
siano di una donna del posto o
se siano stati portati lì dalla corrente del fiume o addirittura
dal Ticino che confluisce nel
grande fiume poco distante. Un
altro aspetto sul quale si sta indagando sono le cause del decesso.
B.F.
Bologna
L’esercizio va contro il regolamento del
centro commerciale: dovrà pagare mille
euro. Scioperano anche i lavoratori
anno preso una decisione e l’hanno portata
fino in fondo: non facendosi intimorire da
un “ricatto”. Hanno seguito una
linea: quella della libertà di scelta.
Per questo dovranno pagare
mille euro. È quello che è successo al negozio Marco Polo
Expert al centro commerciale
PuntadiFerro di Forlì che ha deciso di chiudere il giorno di
Santo Stefano andando contro
al direttivo dello stesso centro.
In realtà la scelta di aprire i battenti il 26 dicembre non è stata
ben vista da molti commercianti
e impiegati; a dimostrarlo anche
lo sciopero previsto per la stessa
giornata a cui hanno aderito
circa il 20% dei lavoratori. Una
polemica iniziata circa un mese
fa, proprio quando è arrivata la
decisione della direzione del
PuntadiFerro di restare aperto
a Santo Stefano, i sindacati hanno
manifestato da subito la loro
contrarietà, proclamando uno
sciopero per tutta la giornata. E
il Marco Polo Expert è rimasto
sigillato, andando contro il regolamento interno del centro
che prevede una sanzione per
chi non rispetta le aperture e
gli orari stabiliti. E così il negozio
H
si ritrova una multa da mille euro.
Perché? Per aver chiuso in un
giorno di festa. Anche qualche
lavoratore si è fatto sentire. I sindacati parlano di un'adesione
del 20%, "che rappresenta di
fatto i lavoratoti a tempo indeterminato che dovevano essere
in servizio il giorno di Santo Stefano, ma hanno deciso di fare
sciopero. C'è stato anche qualche precario coraggioso, che
ha aderito", spiega Maria Giorgini, segretario Filcams Cgil.
Ovviamente, in questa polemica,
i cittadini di certo non hanno dimostrato solidarietà con i commerciati: il 26 dicembre sono
state conteggiate 20mila entrate.
Le casse del Conad Lecrerc
sono state prese d'assedio in
mattinata. A nulla è valsa la nota
dei sindacati diramata la vigilia
di Natale, dove si leggeva “È in-
tenzione con questo comunicato
richiamare a tutti i cittadini l'importanza delle due iniziative proclamate per quella giornata: lo
sciopero dei lavoratori e lo sciopero della spesa”. Allo sciopero
della spesa hanno aderito ben
in pochi, così, per il 2013, la direzione prevede un calendario
ricco di aperture nei festivi. E
se è vero che le maggiori aperture possono determinate un
maggior afflusso di clientela, ciò
che si registra è un ribasso della
spesa media determinata dalle
difficoltà di reddito dei cittadini
italiani e uno spostamento della
spesa dalla settimana ai giorni
festivi. Così le persone non possono passare con le proprie famiglie neanche la domenica o
le festività. D’altronde questa è
l’era del consumismo.
Barbara Fruch
Bologna
Lerici
Genova
Livorno
Chiedeva soldi
arrestato medico
Don Piero Corsi: “Non
abbandonerò l’abito”
Sequestrate
sigarette
elettroniche cinesi
Non pagano l’hotel
denunciata coppia
veva costretto una persona
affetta da ernia cervicale a
farsi consegnare somme di denaro, per sottoporla ad un'operazione con oneri a carico della
sanità pubblica. È stato colto
in fragranza e arrestato un medico chirurgo-ortopedico francese dai Nas Carabinieri di Bologna. Il professionista,
abilitato all'esercizio della professione sanitaria in Italia e
operante presso una Casa di
Cura accreditata di Bologna,
convenzionata con il Servizio
sanitario nazionale, si è reso
responsabile di concussione ai
danni di un suo paziente. L'illecita richiesta avrebbe consentito al medico di percepire
emolumenti, oltre che dalla
Casa di Cura, anche dal paziente che per essere operato,
avrebbe dovuto pagare 4mila
euro per un trattamento sanitario gratuito. Una pratica comunemente esercitata dal medico, che nel visitare i pazienti,
proponeva di sottoporli ad intervento chirurgico in strutture
private accreditate e richiedeva
indebiti pagamenti per la sua
prestazione chirurgica.
A
on abbandonerà la tonaca e non sembra nemmeno intenzionato a scusarsi
Don Piero Corsi, il parroco
di San Terenzo, a Lerici, nello
spezzino, che aveva affisso
nella bacheca fuori dalla sua
chiesa il “volantino-choc sulle donne”. È intervenuto
dopo che ieri mattina era
stata diffusa una sua lettera
aperta in cui annunciava l'abbandono del sacerdozio,
smentendo la notizia. “Mi
trovo anche un po' a disagio
a dover dare delle smentite
su delle voci che continuano
a rincorrersi senza prima
sentire l'interessato e parlare senza prima documentarsi, un modo
per fare informazione un po' al contrario mi sembra – afferma il
parroco in una dichiarazione video diffusa dalla sua diocesi. Dopo
tutto quello che è successo molto al di là delle mie aspettative e intenzioni, penso che ora siano necessari calma, riposo e silenzio per
poter poi riprendere il cammino daccapo". Il “mea culpa” circolato,
giunto agli organi di stampa attraverso una lettera aperta, è quindi
totalmente inventato. Quanto alla vicenda di cui è protagonista, don
Corsi si dice "dispiaciuto per le ingiurie ricevute in questi giorni, ma
penso che tutti abbiano il diritto di manifestare le proprie opinioni".
Il religioso ricorda poi come il volantino esposto "non era altro che
un articolo di giornale", ricordando come il documento "è stato letto
in maniera parziale".
N
on si ferma lo sciame di
prodotti dannosi
provenienti dalla Cina: ora la
popolazione orientale ha
addirittura invaso il mercato
delle sigarette elettroniche.
Peccato che, anche queste,
siano pericolose e dannose per
la salute. Un maxi sequestro di
sigarette elettroniche è stato
compiuto dal Nas a Genova in
alcuni negozi che vendevano
prodotti non a norma. Tremila
tra dispositivi e liquidi erano
privi del marchio di sicurezza.
Nel mirino soprattutto negozi
aperti negli ultimi tempi per
sfruttare, guarda caso, il
business natalizio. I Carabinieri
hanno multato tre
commercianti per alcune
migliaia di euro. L'attività del
Nas è voluta dal ministero della
Salute nell'ambito delle
verifiche sulla distribuzione in
Italia di questo prodotto. Le
sigarette elettroniche
sequestrate non sono di
marchi noti ma vengono dalla
Cina e non hanno etichettatura
Ce. Non è mancato
l’allarmismo tra i tabagisti.
N
anno soggiornato per 17
giorni in hotel e poi non
hanno saldato il conto. Una
coppia di 40enni è stata
denunciata nei giorni scorsi
per truffa in concorso ai
danni di un albergo dai
carabinieri di Rosignano
Solvay a Livorno. I due,
l'uomo originario della
provincia di Milano con la
compagna ucraina, avevano
trascorso le giornate in un
albergo di Vada (Livorno)
lasciando un conto da pagare
di 1.275 euro. L'uomo ha
anche finto di aver perso la
carta d'identità ed è stato
denunciato pure per falsità
ideologica.
H
Milano
Caldaia difettosa
sette intossicati
i sono addormentati in
casa e si sono svegliati
in un letto d’ospedale. Sette
persone, tra cui un minore,
sono state trasportate ieri
sera d'urgenza in ospedale
per un'intossicazione da
S
otrebbe esserci il mercato
delle adozioni illegali
dietro all’arresto delle due
sorelle marocchine bloccate
all'aeroporto di Bologna dalla
polizia di Frontiera. Le donne,
di 37 e 47 anni, sono state
immediatamente arrestate
con l'accusa di tratta di
esseri umani in quanto
portavano in Italia due
ragazzini, anch'essi
probabilmente marocchini,
per farli entrare illegalmente.
Le due sono state controllate
mercoledì sera, dopo
l'atterraggio di un volo da
Casablanca, mentre erano
insieme a un bambino di
circa 12 anni e una bambina
di circa 15. Le due donne
hanno dichiarato di essere le
mamme dei due adolescenti,
di cui hanno mostrato
documenti in apparenza
autentici, e hanno detto di
stare rientrando dal Marocco
nei rispettivi luoghi di
residenza, in Piemonte. Ma le
foto dei minori sui
documenti non erano
perfettamente corrispondenti
ai loro lineamenti. Dopo
avere parlato con le presunte
madri e con i ragazzini
separatamente, i sospetti
sono stati rafforzati, trovando
poi conferma negli
accertamenti internazionali
fatti d'intesa con la Procura
ordinaria e quella minorile. I
ragazzini non erano figli delle
due donne, i loro documenti
erano contraffatti, come il
passaporto esibito da una
delle “finte” mamme. Le
donne sono state rinchiuse in
carcere a disposizione del
Pm.
monossido di carbonio. Colpa
di un guasto alla caldaia del
loro appartamento di tre
locali, nel quale vivevano in
sette. È successo a Paderno
Dugnano (Milano), in via
Cernaia: dopo l'intervento di
tre ambulanze, due di loro
sono stati portati all'ospedale
di Bollate, due al Niguarda e
altri tre all'ospedale di
Paderno Dugnano. Cinque tra
gli intossicati, tutti di origine
sudamericana, sono stati
sottoposti a terapia in camera
iperbarica.
Venezia
La laguna costa
cara alle tasca
apodanno a Venezia? Un
sogno. Ed è un sogno
veramente contando il costo.
Il centro è infatti in testa alla
classifica delle città italiane
più care per i turisti fra Natale
e Capodanno, con 130 euro in
media per una camera doppia
a notte, in calo però del 7,1%
rispetto a novembre. Lo rileva
il Centro studi sull'economia
turistica di Ca' Foscari, che ha
indagato le destinazioni
predilette nelle ricerche in rete.
Seguono Milano, Roma,
Firenze.
C
9
Venerdì 28 dicembre 2012
Italia
Napoli
Ancona
I conti non tornano
Crisi in Comune
Relazione al vetriolo degli ispettori
De Magistris “sfora”
di 61 miliardi di euro
Scambio di accuse tra il Ministero
dell’Economia e gli amministratori
del capoluogo campano
l Comune di Napoli sfora
di 61 milioni di euro il
patto di stabilità. Gli ispettori del ministero dell'Economia se ne accorgono, producono una relazione al vetriolo
e quest’ultima finisce sulla
stampa. Anzi, più precisamente, sulle pagine de La Repubblica. Ma, ovviamente, la giunta De Magistris si affretta a
smentire.
Cosa bolla nella pentola del
Vesuvio è difficile dirlo, certamente però non è da escludere che qualche gola profonda del Palazzo Comunale
partenopeo possa aver voluto
offuscare quell’immagine…
arancione brillante che il sindaco De Magistris cerca di
ostentare in vista delle politiche, nonostante i problemi in
città siano tutt’altro che spariti.
Di sicuro c’è che gli esperti
del Ministero bocciano la contabilità 2011 del Comune di
Napoli: “I documenti esaminati
- si legge in un brano della
relazione conclusiva - espongono dati che non rappresentano in maniera veritiera la
condizione in cui versa l'Ente”.
L’assessore al Bilancio, Salvatore Palma, respinge ai mittenti
I
le critiche: “Nella relazione
ci sono errori di valutazione,
secondo noi gli ispettori arrivano a conclusioni errate”.
Le ispezioni a Palazzo San
Giacomo sarebbero avvenute
per più di un mese, dal 3 settembre al 5 ottobre scorso:
un lavoro certosino il cui figlio
legittimo e reale è un rapporto
di duecento pagine in cui, tra
l'altro, si sostiene che nel 2011
il Comune di Napoli avrebbe
violato per oltre 61 milioni di
euro il patto di stabilità: a gennaio 2012 la Giunta invece
aveva comunicato di averlo
rispettato con un margine di
quasi 3 milioni. Eppure anche
su quest’ultimo aspetto, secondo l'assessore di De Magistris, “si arriva a un risultato
partendo da considerazioni
e o di presupposti errati”.
E’ dire che la matematica non
è un’opinione… L'amministrazione comunale di Napoli è
comunque ora impegnata anima e corpo in una controrelazione per rispondere ai punti di merito sollevati dagli
ispettori. Alla fine vedremo
se i conti tornano…
Mauro Benedetti
DAL CENTRO E DAL SUD
Gramillano si dimette,
tramonta il Modello Marche
L’esperienza fallimentare dell’alleanza tra Pd e Udc
scuote la scena politica regionale. Commissario in arrivo
a rossa Ancona sbiadisce ancora un po’.
Un colpo duro da
incassare per la regione di cui è capoluogo e per gli equilibri politici marchigiani interni al centro-sinistra, visto che con queste dimissioni, a meno di revoche, il cosiddetto Modello
Marche pare ricevere un ordine di sfratto. E non sfuggirà
un particolare anche a togliere
la lente d’ingrandimento dalla
cartina adriatica, allargando
lo sguardo alle vicende nazionali: l’asse Pd-Udc traballa,
e lo fa anche perché, laddove
governa, si perde in mille rivoli.
E, litigando, amministra male.
Lo sa bene Fiorello Gramillano.
Costretto ormai da un anno a
correre continuamente ai ripari, ricucendo strappi e alla
fine, puntualmente, scontentando tutti, il sindaco di Ancona
ha gettato la spugna e rispettato l’impegno che aveva preso
in occasione della recente votazione sugli assestamenti di
bilancio. Dimissioni e tutti a
casa.
”Come preannunciato in Consiglio comunale, ho rassegnato
questa mattina le mie dimissioni da Sindaco di Ancona,
L
vista la debolezza numerica
della maggioranza consiliare”,
ha affermato ieri, attraverso
un comunicato ufficiale, il pri-
mo cittadino, che per la cronaca è esponente del Pd. ”Nei
prossimi 20 giorni, con i due
consigli comunali previsti e at-
traverso il lavoro della giunta
– prosegue – sarà cura dell’Amministrazione concludere
tutte le procedure possibili in
un così breve periodo. Tra tutti
gli atti, la variante urbanistica
agli usi, la delibera sulle Fondazioni culturali, i regolamenti
dei dehors e del patrimonio
saranno sicuramente i più significativi”.
Proprio ieri comunque Gramillano aveva posto altri tasselli
preparatori, ad esempio indicando il nome per l’Autorità
Portuale di Ancona, evidentemente un posto enormemente
strategico all’ombra del Conero. La scelta di Gramillano
è ricaduta su Rodolfo Giampieri, presidente della locale
Camera di Commercio: l’indicazione è pervenuta al tavolo
del Governo e sarà ora discussa dal Ministro delle Infrastrutture (il prossimo) e dal
presidente della Regione Marche.
Il Comune di Ancona, quindi,
sarà commissariato entro metà
gennaio. Poi tornerà alle urne:
è il quarto capoluogo di provincia attualmente commissariato in Italia, dopo Siena, Messina e Reggio Calabria.
Robert Vignola
Brindisi
Napoli
Mantova
Palermo
Imprenditore dato alle fiamme, aperte le indagini
Sequestrati sette
quintali di botti
arrestato 41enne
Voragine in centro
inghiottita auto
senza persone
Confiscati beni
per un milione
a due boss mafiosi
ancano ormai pochi
giorni all’attesa fine
dell’anno e ci si appresta a
comperare i famosi botti. Ma
attenzione alla provenienza
del materiale pirotecnico.
Sette quintali di botti natalizi
proibiti sono stati infatti
sequestrati dalla polizia nel
Salernitano. A finire in
manette è stato invece un
41enne di Castellammare di
Stabia (Napoli). Gli agenti del
commissariato di Battipaglia
hanno bloccato
un'autovettura in transito
sulla corsia nord dell'A3,
all'altezza dello svincolo di
Pontecagnano, rinvenendo
nel bagagliaio 2.000 petardi
di genere proibito. Altri 4.200
botti natalizi sono stati trovati
all'interno di un deposito di
Padula, nella disponibilità del
41enne. Insomma il
commercio dei botti illegali è
sicuramente molto esteso,
per questo occhio a quando si
va a fare la spesa. Qualche
soldo si meno potrebbe
significare danni alla salute
irreparabili.
U
na enorme cratere in pieno
centro storico ha
inghiottito un’auto. È
successo ieri mattina a
Giulianova dove, per cause
ancora in corso di
accertamento, sulla strada si è
generata una voragine di
dimensione tali da risucchiare
un'auto. La zona è stata
immediatamente limitata al
traffico e sul posto, intorno
alle 8.30, sono intervenuti
vigili del fuoco e polizia locale.
All'arrivo dei soccorsi è stata
trovata una vettura senza
passeggero in bilico
sull'enorme cratere. Il crollo
ha interessato parte della sede
stradale, in adiacenza di
un'abitazione. Sono in corso
le verifiche dei tecnici per
capire la causa dell’incidente
che poteva causare danni ben
più gravi se fosse precipitata
all’interno un mezzo con dei
passeggeri. Probabilmente la
scarsa manutenzione del
manto stradale, come spesso
accade in gran parte dei
comuni d’Italia, è causa di
questi spiacevoli imprevisti.
B
M
veva lasciato la sua abitazione alla periferia di
Brindisi nel tardo pomeriggio di mercoledì,
insieme a persone che conosceva e che erano
andate a prenderlo perché non aveva a disposizione
la propria auto. È stato ritrovato come una torcia
umana. L'imprenditore agricolo 51enne è stato
trovato avvolto dalle fiamme in campagna, attorno
alle 23.45 della stessa notte. La polizia sta cercando
di ricostruire gli spostamenti dell’uomo, ora in fin di
vita, salvato dal vigilante di un istituto privato in
contrada Epifanì tra Mesagne (Brindisi) e la borgata
di Serranova, a meno di venti chilometri dal luogo
in cui l'uomo risiede. Vicino all'uomo c'era solo una
bottiglietta di plastica che probabilmente conteneva
il liquido infiammabile utilizzato per appiccare il
fuoco. I poliziotti della squadra mobile di Brindisi e
A
del commissariato di Mesagne, stanno in queste
ore ascoltando famigliari e persone che appartengono
alla cerchia di frequentazioni dell’uomo. La pista più
accreditata è il tentativo di omicidio, per questo la
procura avrebbe avviato un fascicolo a carico di
ignoti; non si esclude comunque neanche il tentato
suicidio. ''Mi hanno portato qui'', sarebbe questo il
senso delle uniche parole farfugliate dal 51 durante
le fasi di soccorso. L’uomo si trova in condizioni disperate: ha riportato ustioni sul 95% del corpo ma,
stando a quanto hanno riferito agli investigatori i
medici del reparto Grandi ustionati dell'ospedale
Perrino, non avrebbe sul corpo segni di violenza né
ferite da arma da fuoco. Quanto al movente del
gesto, si sta scavando nella vita privata e professionale
dell'imprenditore.
eni per un valore di oltre
un milione di euro sono
stati confiscati dalle Fiamme
Gialle del Nucleo di Polizia
Tributaria della Guardia di
Finanza di Palermo a
Salvatore Biondino, autista di
Totò Riina, condannato
all'ergastolo per la strage di
Capaci, e a Salvatore Biondo,
che si occupò di occultare
l'esplosivo e di trasportarlo
nel cunicolo dell'autostrada
dove persero la vita il giudice
Giovanni Falcone, la moglie e
i tre agenti di scorta. La
confisca decisa dalla sezione
Misure di prevenzione del
Tribunale si basa sulle
indagini dal Gico della
Guardia di finanza. Passano al
patrimonio dello Stato dunque
i cinque magazzini in viale
Regione Siciliana e i terreni
attorno alla struttura. I beni,
secondo la Guardia di Finanza,
erano intestati a prestanomi.
Ad aiutare gli investigatori
sono state le intercettazioni
ambientali. Ci si augura che
ciò possa servire a
sconfiggere la mafia.
10
Venerdì 28 dicembre 2012
Anniversari
Era una mattina d’inverno fra Natale e Capodanno, il 28 dicembre del 1977, quando un killer lo aspetta sotto casa
“Uccidere un fascista non è un reato”
La storia dimenticata di Angelo Pistolesi
Roma,quartiere Portuense: quello prescelto dai “Nuovi Partigiani” era un bersaglio facile Ecco il ritratto del missino, padre di famiglia, caduto per vendicare i fatti di Sezze Romano
di Grazia Bontà
Q
uella di Angelo Pistolesi è la più sconosciuta fra le storie
dimenticate degli
anni di piombo.
Ammazzato a sangue freddo,
su un marciapiede di Roma,
quando nell’aria si sentiva ancora il profumo del Natale, senza riuscire a vedere l’anno nuovo arrivare, il 28 Dicembre del
1977.
Aveva 31 anni Angelo. Era missino. Abitava al quartiere Portuense. Niente grilli per la testa.
Faceva l’impiegato all’“Enel”.
Era sposato, due figli. Di certo
non un nemico del proletariato,
di quelli così invisi ai “compagni”, perché ne faceva parte
lui stesso. Ma questo non basterà a salvarlo. In quegli anni
le idee erano molte e ben confuse. Così confuse da non fermarsi neppure davanti ad un
padre di famiglia.
La sua morte è indissolubilmente legata ad un episodio
avvenuto un anno prima, all’alba delle elezioni politiche
del 1976, precisamente il 27
maggio. Quel pomeriggio di
primavera, in una cittadina laziale alle porte di Latina, Sezze
Romano, è fissato il comizio
di uno dei personaggi più controversi del MSI: il deputato
Sandro Saccucci. Paracadutista
della Folgore, era diventato “famoso” fra i militanti della destra
romana perché accusato di
aver partecipato al tentato golpe del Principe Junio Valerio
Borghese nella notte tra il 7 e
l’8 Dicembre del 1970, la cosiddetta “notte della Madonna”.
Alla fine, quella vicenda era finita con un generico “tutti colpevoli, nessuno colpevole” e
Saccucci ne era uscito pulito.
Però aveva deciso di lasciare i
parà e dedicarsi a tempo pieno
alla politica. Ma cosa c’entrava
un ex militare deputato del Movimento Sociale con un impiegato missino ammazzato al
Portuense? Semplice: Pistolesi
era fra i “fedelissimi” di Saccucci.
La scelta di inserire Sezze
Romano nel tour elettorale
non era stata di certo fra le
più felici. Infatti, nella tradizionalmente “nerissima” provincia di Littoria, Sezze, era
una vera e propria enclave
comunista. Alle precedenti
elezioni, il PCI aveva vinto a
mani basse, con uno schiacciante 54%. Il giorno del comizio, Saccucci arriva nella
cittadina insieme ad Angelo
e ad un'altra manciata di camerati. Piazza “IV Novembre”
è semideserta e la metà dei
partecipati è composta da
“compagni “che si sono dati
appuntamento lì proprio per
impedire la “provocazione”
dei loro avversari politici.
Quando l’ex parà inizia a parlare, la tensione è alle stelle. I
missini sul palco si preparano
ad uno scontro sicuro. Hanno i
bastoni. Spunta anche qualche
pistola. Saccucci parla, imperterrito. “Noi siamo il partito
delle mani pulite” (usa
un’espressione che, senza saperlo, farà la storia della politica
italiana dell’ultimo decennio
del ‘900). A questo punto la
piazza inizia con urla, insulti,
sputi, minacce. L’oratore spara
un colpo in aria: “non volete
sentirmi con le buone? Mi sentirete comunque”. Scoppia il
delirio. I camerati sono in netta
minoranza, si rendono conto
di averla fatta troppo grossa.
Saccucci e gli altri scappano
in macchina. Angelo non ha la
pistola, è disarmato, non ha
neppure un bastone. Non è un
violento. È soltanto uno di quei
ragazzi innamorati del MSI, di
quelli che la politica la fanno
solo per passione. Ma questo
non basterà a salvarlo.
Quando le automobili arrivano
alle porte della cittadina, nella
zona chiamata “ferro di cavallo”, le scaramucce si trasformano in tragedia. Parte una
fitta sassaiola contro le macchine dei missini. Una grossa
pietra sfonda un parabrezza.
Dalle auto, partono due colpi.
Uno, esploso dalla macchina
di Saccucci, ferisce alla gamba
Antonio Spirito, un militante di
Lotta Continua. Un altro, partito
quasi in contemporanea, raggiunge al torace un altro ragazzo, Luigi Di Rosa. Morirà
in ospedale poche ore dopo.
La fuga dei missini non dura
molto. Appena fuori Latina, la
Polizia blocca alcune macchine.
Vengono portati in Questura.
La prassi è la solita: interrogatori
e guanti di paraffina. Tre dei
fermati vengono rilasciati subito. Non hanno sparato. Uno
di loro è proprio Pistolesi. Ma,
anche questo, non basterà a
salvarlo.
I responsabili della sparatoria
non parlano, ma le indagini
vanno avanti lo stesso. Giorgio
Almirante, segretario del Movimento Sociale, si vede costretto a punire tutti indistintamente. Gli organizzatori e i
partecipanti al comizio di Sezze
vengono espulsi in blocco dal
partito e Saccucci decade da
ogni incarico.
Pochi giorni dopo, il 5 giugno,
la Camera dei Deputati delibera l’autorizzazione a procedere per l’arresto di Sandro
Saccucci. C’è anche un secondo mandato di cattura: è per
un altro dei militanti coinvolti
nei fatti di Sezze Romano, Pietro
Allatta. Tenta la fuga e raggiunge Catania. Viene arrestato
quasi subito, processato e condannato in primo grado a tredici
anni di reclusione per omicidio.
L’ex parà, invece, riesce a scappare a Londra. Fermato dalla
polizia inglese, viene accompagnato alla frontiera per l’estradizione. Ma, senza alcuna logica
spiegazione, riesce a fuggire
in Argentina. Con un mandato
di cattura internazionale che
gli pende sulla testa, il deputato
missino viene condannato in
contumacia a dodici anni di
carcere per “concorso morale
in omicidio e tentato omicidio”.
Non rimetterà più piede sul
suolo italiano.
In Italia, però, rimangono i bersagli più facili. Quei militanti,
dichiarati tutti “non colpevoli”,
ma che a Sezze Romano c’erano. Alle frange più criminali
della sinistra extra-parlamentare
dell’epoca, questo basta per
decretare una sentenza di mor-
te. Angelo, tra l’altro, non riesce
a scrollarsi di dosso la nomea
di “braccio destro” di Saccucci,
ritenuto da tutti il responsabile
morale e materiale dell’episodio. L’essere stato espulso dal
partito significa puntare i riflettori su di lui ed isolarlo, fino
a lasciarlo completamente solo
e senza alcuna protezione.
Angelo però, nell’anno e mezzo
che segue a quel tragico comizio, continua a fare la sua
vita. Non ha nulla da nascondere. Nulla di cui vergognarsi.
Lui, da quella storia, ne era
uscito pulito. Non riuscirà a
salvarlo.
Il 28 Dicembre del 1977, quando l’anno del sequestro Moro
era già alle porte, Angelo Pistolesi esce di casa, come ogni
mattina, intorno alle 8, per andare a lavorare. Ad aspettarlo,
in via Statella 7, a metà strada
fra la Gianicolense e la Magliana, c’è un killer a volto scoperto. Un professionista. Forse
più di uno. Questo non si saprà
mai. Vengono sparati tre colpi
che lo colpiscono in pieno
petto. Tre centri. Tutti mortali.
Uno perfora l’aorta. Non c’è
scampo. Angelo cade a terra.
Morirà dissanguato prima di
arrivare in ospedale. L’assassino, finito il lavoro, si toglie i
guanti, li getta nel cortile del
condominio e scappa su una
vecchia Fiat 600, rubata a
Monteverde il giorno prima.
L’omicidio viene rivendicato
da un gruppo dal nome inquietante: “Nuovi Partigiani”.
Visto che non c’erano più repubblichini da fare fuori in
montagna, era meglio scendere
a valle e concentrarsi sui militanti del MSI. Anche se padri
di famiglia.
Angelo, candendo esanime su
quel marciapiede del quartiere
Portuense, lascia una vedova
bambina e due figli. La sua
storia è tragicamente simile a
quella di Emanuele Zilli, il militante operaio di Pavia morto
il 5 Novembre del 1973, uscendo dal lavoro, in un misterioso
incidente, rimasto senza colpevoli. Anche lui missino, anche lui padre e marito, anche
lui proletario, anche lui accusato di aver colpito un militante
di Lotta Continua con un colpo
di pistola e poi subito pro-
sciolto da tutte le accuse, senza
che questo impedisse alla sinistra extraparlamentare di
condannarlo a morte. Angelo,
come Emanuele, dimenticati
perché considerati vittime di
faide interne al MSI. Come
Mario Zicchieri. Angelo, Emanuele, Mario come i fratelli
Stefano e Virgilio Mattei, arsi
vivi nel rogo di Primavalle,
quello definito da Potere Operaio “un incendio a porte chiuse”. Tutti veri figli del popolo
uccisi dai difensori borghesi
del proletariato dalla pistola
facile.
Angelo Pistolesi è morto senza
alcuna ragione, esattamente
35 anni fa. Il suo assassino non
è mai stato individuato. I magistrati non sono riusciti a trovare un “pentito” disponibile
a fare chiarezza. Come Valerio
Morucci per l’omicidio Zicchieri. Per il suo omicidio non
è mai stato celebrato un processo. Perché, all’epoca lo slogan più in voga fra le file dei
militanti di sinistra, era: “uccidere un fascista non è un reato”.
Ecco, questa vicenda ne è la
più assoluta dimostrazione.
Venerdì 28 dicembre 2012
11
Arte
Undicimila rassegne l’anno, organizzate in Italia, oltre 30 al giorno per soddisfare la voglia di arte
2013, le mostre imperdibili
Meravigliose esposizioni nelle più belle città italiane. Tiziano a Roma, il palazzo enciclopedico della
55° edizione della Biennale di Venezia, Modigliani a Milano e Firenze all’insegna del Rinascimento
di Carola Parisi
n Italia si organizzano ben 11mila mostre
l’anno, oltre 30 al giorno (Natale e Pasqua compresi). Del resto siamo un
popolo di ‘santi, poeti e navigatori’.
Anche il 2013 promette grandi eventi
che, nonostante i pesanti tagli alla cultura, non
mancheranno nelle grandi città. L’interesse,
troppo spesso sottovalutato, per l’arte rimane,
invece, vivo e forte. Le file fuori dai musei ci
sono ancora, e non sono soltanto turisti stranieri.
Alcune importanti esposizioni che il nuovo
anno ci riserva. Da non perdere.
Roma: Il 2013 si apre con uno splendido omaggio ad Alighiero Boetti, artista italiano, celebre
per i suoi arazzi arricchiti dai suo motti (Il progressivo svanire della consuetudine, Dall'oggi
al domani, Creare e ricreare, Non parto non
resto). Al MAXXI, museo statale delle arti del
XXI secolo, dal 23 gennaio e fino al 6 ottobre.
“Alighiero Boetti a Roma”, curata da Luigia
Lonardelli è una mostra che propone 30 opere,
molte inedite o raramente esposte, prendendo
in esame la particolare intesa che ha legato
l’artista alla Città Eterna. I rapporti con l’Oriente,
fondamentali per il riemergere di una nuova
sensibilità coloristica nel corso degli anni
Ottanta. L’esposizione svela, inoltre, le connessioni, gli intrecci e le contaminazioni fra l’opera
dell’artista e quelle di Francesco Clemente e
Luigi Ontani, figli di quella generazione degli
anni Settanta che tanto deve a Boetti.
Una Roma che in primavera s’incornicia nella
mostra “Tiziano” alle Scuderie del Quirinale,
dal 1 marzo al 16 giugno 2013, a cura di Giovanni C. F. Villa. ‘Il Concerto e la Bella’ di
Palazzo Pitti, ‘la Flora’ degli Uffizi, ‘la Pala Gozzi’
di Ancona,’ la Danae’ di Capodimonte, il ‘Carlo
V con il cane’ e ‘l’Autoritratto’ del Prado o ‘lo
Scorticamento di Marsia’ di Kromeriz , sono
alcuni dei capolavori del geniale pittore cinquecentesco che saranno esposti.
I
Venezia: Come dimenticare l’evento artistico
più atteso del 2013, la Biennale d’Arte. Per
l’estate e l’autunno, la 55° Biennale di Venezia
(dal 1 giugno al 24 novembre), la manifestazione
che attirerà l’attenzione mondiale. Il curatore
dell’esposizione internazionale, Massimiliano
Gioni ha proposto, per questa edizione, un
tema ricco di sviluppi “Il palazzo enciclopedico“, ispirato dall’artista auto-didatta italo-americano Marino Auriti che, il 16 novembre del
1955, depositò, presso l’ufficio brevetti statunitense, i progetti per il suo Palazzo Enciclopedico,
un museo immaginario che avrebbe dovuto
ospitare tutto il sapere dell’umanità, collezionando le più grandi scoperte del genere
umano, dalla ruota al satellite. Curatore del
Padiglione Italia è invece Bartolomeo Pietromarchi, che ha concepito il suo progetto espo-
sitivo “come un viaggio ideale nell’Italia di
oggi e di ieri attraverso lo sguardo dell’arte”.
Tra le curiosità di questa 55° edizione, la prima
partecipazione con un proprio padiglione nazionale dello Stato Vaticano.
Padova: “Pietro Bembo e l’invenzione del Rinascimento” è la mostra che si terrà a Palazzo
del Monte di Pietà, dal 2 febbraio al 19 maggio
2013. Saranno esposti, dopo oltre cinque secoli,
i capolavori che l’intellettuale rinascimentale
aveva riunito nella sua famosa residenza situata
nell’attuale via Altinate. Dipinti di Bellini, Giorgione, Tiziano e Raffaello provenienti dal Louvre,
da Budapest, Vienna, dal British Museum di
Londra e dalla National Gallery of Art di Washington. Sculture antiche, gemme, bronzetti,
manoscritti miniati, monete rare e medaglie
conservati originariamente nella dimora del
celebre linguista italiano. La ricchezza e varietà
degli oggetti d’arte, raccolti per gusto estetico
ma anche come preziose testimonianze per lo
studio del passato, rese, agli occhi dell’Europa
del tempo, la casa di Bembo come “la casa
delle Muse” o “musaeum”, quello che sarà il
moderno museo.
Milano: Dopo lo straordinario successo della
mostra dedicata al padre del Cubismo, Pablo
Picasso, prorogata fino al 27 gennaio, la città
lombarda si prepara ad ospitare nel 2013 altre
incredibili esposizioni. Nel cartellone messo a
punto dal Comune di Milano, oltre 50 mostre
previste per il nuovo anno. Si apre (la data
sarà annunciata nella conferenza stampa del
14 gennaio) con una magnifica mostra “Modigliani e gli artisti di Montparnasse: la collezione
Jonas Netter”, a Palazzo Reale, già presentata
alla Pinacothéque di Parigi, l’estate scorsa.
Anche l'autunno milanese sarà caldissimo. L'incantevole Sala delle Cariatidi ospiterà i marmi
di Rodin e, per la prima volta in Italia, una rassegna monografica dedicata al genio del rinascimento lombardo Bernardino Luini, che oc-
cuperà tutto il piano nobile del Palazzo. Non
poteva poi mancare l'arte contemporanea. Il
primo appuntamento sarà con la pittura espressionista astratta americana, “da Pollock alla
Pop Art”, con opere provenienti dal Witney
Museum di New York.
Al Museo del Novecento il primo appuntamento
espositivo sarà con “Andy Warhol Stardust”,
che presenterà una serie di stampe relative ai
più celebri nuclei e soggetti del grande protagonista della Pop art statunitense, parte della
collezione di Bank of America.
Verona: “Da Botticelli a Matisse. Volti e figure”
un’esposizione che, dal 2 febbraio al 1 aprile,
sarà allestita nel Palazzo della Gran Guardia,
nel cuore della città. Si tratta della grande
mostra sul ritratto e la figura che il curatore
Marco Goldin sta proponendo, in prima edizione, alla Basilica Palladiana di Vicenza dove,
è stata ammirata da oltre 150 mila persone. Le
opere presentate nell’edizione veronese sono
sostanzialmente le medesime esposte a Vicenza
(solo sei non saranno presentate), con l’aggiunta
di un nucleo di lavori provenienti dal ‘Muzeul
National Brukenthal’ di Sibiu, in Romania.
Firenze: Presentato nei giorni scorsi, il programma
espositivo della soprintendenza di Firenze (“Firenze 2013. Un anno ad arte”), prevede 8 espo-
sizioni temporanee che avranno luogo nei musei
principali del Polo Museale fiorentino, ad iniziare
dalla primavera 2013 fino a fine anno. Prevalentemente legate ad una riflessione sulla città e
sulla sua storia, le mostre culmineranno nella
splendida esposizione di Palazzo Pitti, “Il sogno
nel Rinascimento”. Dal 21 maggio al 15 settembre
2013, vanta la collaborazione con il Museé du
Luxembourg di Parigi. Per la prima volta si propone al pubblico l’impercettibile e sfaccettato
tema del sogno, che ebbe un rilievo particolare
nella mitologia antica e nella cultura del Rinascimento. L’arte del Cinquecento come evento centrale anche in Palazzo Strozzi che, assieme al
Musée du Louvre propone dal 23 marzo al 18
agosto “La primavera del Rinascimento. La
Scultura e le arti a Firenze 1400-1460”. Curata
da Beatrice Paolozzi Strozzi e Marc Bormand, la
mostra vuole illustrare, in sezioni tematiche, la
genesi di quello che ancora oggi si definisce il
“miracolo” del Rinascimento a Firenze, soprattutto
attraverso capolavori di scultura, l’arte che per
prima se ne è fatta interprete. Un viaggio che
comincia col gotico trecentesco di Nicola Pisano
e di Arnolfo e attraversa tutti i protagonisti della
fiorentina età dell’oro.
Tutti artisti grazie al web: tutorial per i pittori del futuro
‘Youtube’ col pennello
E’ di una ragazza di Lugano l’idea di un canale
completamente dedicato all’arte
i chiama ’laurArt’s’ ed è un nuovo canale
youtube interamente immerso nel mondo della
cultura artistica. Un vero e proprio boom il link
www.youtube.com/user/laurArt1976Arte che ha
totalizzato quasi 2 milioni di visitatori in pochissimo
tempo. Dietro l’iniziativa c’è Laura Panzera, giovane
lugana appassionata di pittura che, volendo condividere la sua arte h creato questo spazio sul
web. “L'idea inizialmente è nata come un gioco,dichiara Laura- avevo notato che non esistevano
canali di questo genere (perlomeno in lingua italiana) e prendendo lo spunto dalle varie YouTubers
che si occupano di MakeUp
ho deciso di provare a superare la barriera dell'imbarazzo a mostrarsi in video
su un social network così
seguito e fare dei video tutorial in cui spiegare le varie
tecniche artistiche, ma non
limitandomi solo ad uno
speed piantino, bensì illu-
S
strando passo per passo il metodo di creazione e
anche mostrando l'utilizzo dei vari materiali e
attrezzi per la pittura”. Non solo pennelli e pittura
per laurArt’s, che con il tempo è cresciuto sviluppando altre rubriche con recensioni di prodotti
Belle Arti, di libri sulle vite degli artisti e manuali
sulle tecniche, o di film che possono colpire chi
ha un occhio artistico e/o film riguardanti artisti o
comunque questo mondo. Ad oggi il canale, in
continua espansione, conta più di 5000 iscritti e
quasi 2 milioni di visualizzazioni totali, uno dei
pochi successi non solo nel Ticino ma anche in
Italia. Un nuovo modo quindi
di diffondere l’arte che passa
per Internet in un epoca in
cui tutto sta trovando un
proprio spazio online: da
blog di cucina o bricolage,
all'escursionismo e via dicendo è possibile trovare
mille argomenti diversi.
Francesca Ceccarelli
12
Venerdì 28 dicembre 2012
La tua firma
per la sovranità
Il partito mobilitato dal Trentino Alto Adige alla Sicilia
• Piemonte
Segr. Reg. Giuseppe Lonero
Senato
firme raccolte
Camera 1
firme raccolte
Camera 2
firme raccolte
• Lombardia
Segr. Reg. Eliana Farina
Senato
firme raccolte
Camera 1
firme raccolte
Camera 2
firme raccolte
Camera 3
firme raccolte
• Trentino Alto Adige
Segr. Reg. Titti Monteleone
Senato
firme raccolte
Camera
firme raccolte
• Veneto
Segr. Reg. Fabiano Bosetti
Senato
firme raccolte
Camera 1
firme raccolte
Camera 2
firme raccolte
• Friuli Venezia Giulia
Segr. Reg. Ernesto Pezzetta
Senato
firme raccolte
Camera
firme raccolte
915
903
0
1089
772
597
0
554
538
852
648
539
495
479
• Liguria
Segr. Reg. Massimiliano Mammi
Senato
firme raccolte
0
Resp. Sabrina Benedetti
Camera
firme raccolte
0
Resp. Sabrina Benedetti
• Emilia Romagna
Segr. Reg. Roberto Lodi
Senato
firme raccolte
Camera
firme raccolte
0
0
• Toscana
Segr. Reg. Adriano Tilgher
Senato
firme raccolte
Camera
firme raccolte
777
729
• Puglia
Segr. Reg. Paolo Agostinacchio
Senato
firme raccolte 755
Camera
firme raccolte 737
• Umbria
Segr. Reg. Stefania Verruso
Senato
firme raccolte
Camera
firme raccolte
506
488
• Basilicata
Segr. Reg. Corrado Danzi
Senato
firme raccolte
Camera
firme raccolte
366
349
• Marche
Segr. Reg. Walter Stafoggia
Senato
firme raccolte
Camera
firme raccolte
472
456
• Calabria
Segr. Reg. Gabriele Limido
Senato
firme raccolte
Camera
firme raccolte
0
0
• Lazio
Segr. Reg. Vittorio Messa
Senato
firme raccolte
Camera 1
firme raccolte
Camera 2
firme raccolte
• Abruzzo
Segr. Reg. Luigi D'Eramo
Senato
firme raccolte
Resp. Flavia Mastracci
Camera
firme raccolte
Resp. Carla Mannetti
1214
861
685
• Campania
Segr. Reg. Carlo Aveta
Senato
firme raccolte
Camera 1
firme raccolte
Camera 2
firme raccolte
• Sicilia
Segr. Reg. Gino Ioppolo
Senato
firme raccolte
Resp. Mimmo Incardona
Camera 1
firme raccolte
Resp. Filippo Cangemi
Camera 2
firme raccolte
Resp. Enrico Trantino
892
874
0
873
622
495
401
392
• Molise
Segr. Reg. Giovancarmine Mancini
Senato
firme raccolte 322
Camera
firme raccolte 297
• Sardegna
Segr. Reg. Antonio Piu
Senato
firme raccolte
Resp. Rossella Romualdi
Camera
firme raccolte
Resp. Daniele Caruso
662
648
Gli aggiornamenti devono essere comunicati quotidianamente entro le ore 17 al Segretario organizzativo del partito Roberto Buonasorte - [email protected]