I Meccanismi dell`erezione

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I Meccanismi dell`erezione
I Meccanismi dell’erezione
Paragonare l’erezione ad un impianto idraulico potrebbe sembrare riduttivo ma aiuta a
semplificare l’intricato meccanismo di questo sistema in cui il pene può effettivamente essere
assimilato ad un insieme di tubi, in grado di riempirsi (erezione) o di svuotarsi (detumescenza o
perdita dell’erezione) sotto il comando di una centralina elettrica che è rappresentata dal
nostro cervello (o meglio da alcune piccole zone del nostro cervello).
Il collegamento tra centralina e sistema idraulico è garantito da un fitto intreccio di “fili
elettrici” rappresentati dai nervi. Il pene è un organo cilindrico costituito dall’unione di 3
strutture tubulari: 2 di queste, allineate come le canne di un fucile prendono il nome di corpi
cavernosi, organi cavi formati al loro interno da una struttura “spugnosa” adatta a riempirsi di
sangue al fine di provocare l’erezione. Al di sotto del corpi cavernosi si trova un “tubo” di
dimensioni più piccole che serve al passaggio dell’urina e viene detto uretra. Il controllo
dell’erezione a livello del cervello è ancora largamente sconosciuto. Esistono sicuramente
diverse aree cerebrali che presiedono alle funzioni sessuali. Il cervello è anche la sede in cui
viene regolato il desiderio sessuale. Quest’ultimo è influenzato in primo luogo da un composto
chimico, il testosterone, ormone sessuale maschile prodotto dai testicoli che agirebbe in alcune
aree del cervello non ancora ben definite ed invierebbe stimoli positivi per l’erezione,in secondo
luogo da una serie complessa di stimoli “psichici” che condizionano lo stato emotivo della
persona. Pertanto un ridotto desiderio sessuale potrebbe essere dovuto o a bassi livelli di
testosterone (per un malfunzionamento dei testicoli) oppure ad uno stato emotivo “negativo”
(es. umore depresso).
Esistono diversi circuiti elettrici (nervi) in grado di collegare il cervello (la “centralina elettrica”)
ai corpi cavernosi del pene. Il collegamento non è diretto ma avviene mediante alcune
“stazioni”. La più importante di queste è situata nella parte bassa della spina dorsale (cioè nella
parte di midollo spinale che si trova a livello dell’osso sacro). Dal midollo sacrale partono a loro
volta fibre nervose che arriveranno ai corpi cavernosi dopo aver incontrato un’altra stazione
intermedia, il plesso pelvico detto così perché si trova nella pelvi, ai lati dell’intestino retto.
Questi nervi terminano a livello dei corpi cavernosi, e precisamente sulle arterie cavernose,
sulle loro diramazioni e sul tessuto spugnoso determinando l’erezione: per questo prendono il
nome di nervi cavernosi o nervi “erettori”. Quando stimolati sono in grado di rilasciare 2
importanti composti chimici: l’acetilcolina (grazie al quale questi fili elettrici sono chiamati
“nervi colinergici”) e l’ossido nitrico. L’acetilcolina ed, in misura ancora maggiore, l’ossido
nitrico sono i mediatori finali dell’erezione: essi infatti determinano da una parte una brusca
dilatazione delle arterie cavernose provocando così un enorme afflusso di sangue ai corpi
cavernosi e dall’altra “dilatano” il tessuto spugnoso dei corpi cavernosi rendendolo così idoneo
ad accogliere questa nuova quantità di sangue.
Riferimenti Bibliografici
Paolo Gontero:Meccanismi dell’ erezione:un mirabile sistema idraulico. Vino e Eros ed GiuntiDemetra pag 120-132
www.lillyandrologia.it
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