Dossier: Venditori abusivi in Piazza San Marco

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Dossier: Venditori abusivi in Piazza San Marco
Dossier:
Venditori abusivi in Piazza San Marco
Sommario
Il problema........................................................................................................................ 2 La normativa nazionale e i regolamenti comunali............................................................ 3 Le denunce dell’associazione ........................................................................................... 5 Le nostre proposte ............................................................................................................ 6 pag. 1/7
Ilproblema
L’associazione Piazza San Marco è nata nel 1992 per iniziativa di un gruppo di
imprenditori commercianti di Piazza San Marco con lo scopo di “tutelare l’immagine e
il patrimonio storico ambientale della Piazza San Marco e dell’area Marciana tutta nella
città di Venezia”.
Ormai da troppi anni assistiamo in silenzio alla decadenza di quelli che sono i valori di
civiltà, compostezza e decoro di Piazza San Marco. Decadimento che sta
progressivamente permeando le altre zone turisticamente più sensibili di Venezia.
E’ per questo che il recupero del quotidiano della Piazza, nel pieno rispetto del suo
patrimonio storico ambientale, è l’obiettivo principale dell’associazione che intende:
 tutelare l’immagine e il patrimonio storico ambientale della Piazza San Marco e
dell’Area Marciana tutta nella città di Venezia;
 tutelare gli interessi morali ed imprenditoriali delle attività commerciali e
produttive presenti nell’Area Marciana;
 sensibilizzare l’opinione pubblica e le Pubbliche Amministrazioni sulle
problematiche e le esigenze connesse alla valorizzazione e la tutela dei valori
della Piazza San Marco.
Oggi è evidente a tutti la grande problematica della massiccia presenza di venditori
abusivi in Piazza San Marco.
I giornali nazionali e locali denunciano una situazione di forte abbandono dell’area
marciana a causa di una disordinata presenza turistica e della costante presenza di
venditori non autorizzati, soprattutto asiatici, che imperversano impuniti all’interno
della Piazza. Ormai questi venditori si spartiscono intere zone della Piazza vendendo
molteplici prodotti di indubbia qualità e grano per i piccioni.
Quello che vogliamo evidenziare, come riportato in diversi documenti in questi anni
dalla stessa Confcommercio Venezia, è l'aumento esponenziale del fenomeno
abusivismo, intendendo con ciò non solo il commercio ambulante abusivo ma anche la
vendita di merce contraffatta, l'utilizzo non autorizzato del suolo pubblico, i trasporti
abusivi ed in generale tutte le forme di abusivismo che a Venezia hanno raggiunto ormai
livelli intollerabili e hanno creato una situazione di degrado della città, con una portata
molto pericolosa per le implicazioni di natura economica e sociale connesse.
Se prima parlando di commercio abusivo su aree pubbliche si parlava soprattutto di
senegalesi che vendevano borse contraffatte, ora, come ben sapete, sono sempre di più i
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cingalesi e i bangalesi, che oltre ai fiori vendono soprattutto nell’area marciana
ombrelli, giocattoli luminosi e pupazzetti anti stress.
Sono quindi attività ben organizzate dal punto di vista logistico e pienamente operative
sul territorio, riuscendo sempre in modo veloce ad approvvigionarsi di merci a seconda
della situazione reale del momento e dimostrando come alla base del fenomeno ci siano
soggetti terzi che coordinano queste attività illegali e ne traggono profitto lucrando sulla
città.
Bande di cittadini bengalesi sempre più aggressive e minacciose rendono la
situazione insostenibile per gli operatori economici della Piazza e per gli stessi
ospiti di Venezia: servono urgenti contromisure per riportare l’ordine e il rispetto
delle regole vigenti nel “salotto” più bello del mondo.
Lanormativanazionaleeiregolamenticomunali
Al fine di reprimere detto fenomeno a livello nazionale si può fare sostanzialmente
riferimento ai seguenti provvedimenti legislativi:
 Decreto Legislativo 25 luglio 1998, n. 286, Testo unico delle disposizioni
concernenti la disciplina dell'immigrazione e norme sulla condizione dello
straniero;
 Decreto Legislativo 6 febbraio 2007, n. 30, Attuazione della direttiva
2004/38/CE relativa al diritto dei cittadini dell'Unione e dei loro familiari di
circolare e di soggiornare liberamente nel territorio degli Stati membri;
 Decreto Legge 23 giugno 2011, n. 89, Disposizioni urgenti per il completamento
dell'attuazione della direttiva 2004/38/CE sulla libera circolazione dei cittadini
comunitari e per il recepimento della direttiva 2008/115/CE sul rimpatrio dei
cittadini di Paesi terzi irregolari;
 Regolamento di Polizia Urbana aggiornato dal Consiglio Comunale di Venezia
n. 30 del 20 marzo 2015.
In particolare, il Decreto n. 89/2011 aggiorna il Testo Unico sull’immigrazione (n.
286/1998) e il Decreto Legislativo n. 30/2007 affermando che, per quanto riguarda i
cittadini extracomunitari, provvedimenti di espulsione, eseguiti dalla Questura,
dovranno tener conto, caso per caso, della situazione del cittadino straniero, come ad
esempio della durata del soggiorno, dell’assenza di condanne penali, della presenza di
familiari, ma anche il rifiuto del rilascio del permesso di soggiorno potrà giustificare un
provvedimento di espulsione.
Per i cittadini comunitari, tra le cause di allontanamento si segnalano motivi imperativi
di pubblica sicurezza, che vengono ora definiti. Tali motivi sussistono quando la
persona da allontanare abbia tenuto comportamenti che costituiscono una minaccia
concreta, effettiva e sufficientemente grave ai diritti fondamentali della persona ovvero
all'incolumità pubblica.
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Lo straniero allontanato dall’Italia, deve dare prova del suo allontanamento mediante
presentazione alla Rappresentanza diplomatica italiana presente all’estero. Qualora
dopo l’allontanamento, il cittadino straniero venga ritrovato in Italia senza che vi sia
prova della presentazione al Rappresentanza diplomatica italiana, lo straniero può essere
coattivamente allontanato per motivi di ordine pubblico. Ciò vale anche per lo straniero
che, pur presentandosi alla Rappresentanza Italiana all’estero, venga successivamente
ritrovato in Italia, e che non possa provare che sono mutate le condizioni che hanno dato
luogo all’allontanamento.
Sulla base di quanto sintetizzato sopra, l’associazione riterrebbe auspicabile per tuti i
venditori abusivi colti in flagranza, procedere all'applicazione della misura di
prevenzione del rimpatrio con foglio di via obbligatorio, raccordando l'attività della
Polizia Locale con quella della Questura di Venezia, competente all'adozione del
provvedimento, per i cittadini extracomunitari; nonché procedere all'applicazione del
provvedimento di allontanamento per cessazione delle condizioni che determinano il
diritto di soggiorno ex art. 21 Decreto Legislativo del 6 febbraio 2007, N. 30 e s.m.i.,
raccordando l'attività della Polizia Locale con quella della Prefettura di Venezia,
competente all'adozione del provvedimento, per i cittadini comunitari.
A livello locale, il Regolamento di Polizia Urbana n. 30 del 20 marzo 2015 afferma al
Capo II “Sicurezza urbana” art. 49 quinquies in merito al trasporto di mercanzia in
borsoni che è “vietato il trasporto senza giustificato motivo di mercanzia in grandi
sacchi di plastica, borsoni o altri analoghi contenitori, nelle seguenti aree:
a) i sestieri di Venezia;
b) le isole della laguna;
c) piazzale Roma, Tronchetto.
Ai contravventori al presente divieto si applica in ogni caso la sanzione amministrativa
accessoria della confisca della mercanzia contenuta nei grandi sacchi di plastica, borsoni
o altri analoghi contenitori, oltre ai contenitori medesimi, come disposto dall’art. 20
della legge 24 novembre 1981, n. 689, previo sequestro cautelare ai sensi dell’art. 13
della citata legge”.
Inoltre l’articolo 49 sexies afferma che “E’ vietata la sosta prolungata nello stesso luogo
od in aree limitrofe con mercanzia in grandi sacchi di plastica, borsoni od altri analoghi
contenitori, nelle seguenti aree:
a) i sestieri di Venezia;
b) le isole della laguna;
c) piazzale Roma, Tronchetto.
Ai contravventori al presente divieto si applica in ogni caso la sanzione amministrativa
accessoria della confisca amministrativa della mercanzia contenuta nei grandi sacchi di
plastica, borsoni o altri analoghi contenitori, oltre ai contenitori medesimi, come
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disposto dall’art.20 della legge 24 novembre 1981, n.689, previo sequestro cautelare ai
sensi dell’art.13 della citata legge n. 689/81”.
Inoltre va evidenziato Art.49 nonies che sottolinea come sia vietato l’acquisto di
mercanzia di qualsiasi genere posta in vendita in forma ambulante itinerante, con le
modalità di cui all’art.49 quinquies e sexies, nelle seguenti aree:
a) i sestieri di Venezia;
b) le isole della laguna;
c) piazzale Roma, Tronchetto.
Ai contravventori al presente divieto si applica in ogni caso la sanzione amministrativa
accessoria della confisca della mercanzia acquistata, come disposto dall’art. 20 della
legge 24 novembre 1981, n. 689, previo sequestro cautelare ai sensi dell’art. 13 della
citata legge.
Tuttavia tali provvedimenti amministrativi (consistenti in sanzioni pecuniarie) elevabili
ai sensi di suddetto Regolamento non sono, come è facilmente osservabile, sufficienti a
contrastare questo reato che continua tranquillamente a perpetuarsi, né è deterrente
sufficiente l'installazione di telecamere ai sensi del Regolamento per la disciplina della
videosorveglianza nel territorio comunale di Venezia.
Ledenuncedell’associazione
“Una concentrazione di irregolarità che ormai l’Associazione Piazza San Marco è
stanca di denunciare, un disagio e degrado che aumenta mentre le Autorità preposte non
riescono ad intervenire efficacemente. Un mercato abusivo che va avanti anche in
presenza dei vigili urbani che sembrano non disturbare i vari venditori del Bangladesh
che imperversano in Piazza San Marco”.
Questa è una delle tante denunce fatte dall’associazione all’opinione pubblica, alle
istituzioni e ai mass media, per evidenziare una situazione ormai fuori controllo in
Piazza San Marco.
Sono almeno 200 (dati del Gazzettino) i venditori abusivi che soprattutto in alcuni
giorni dell’anno in occasione di grandi eventi, delle festività primaverili o della bella
stagione, invadono la Piazza per vendere oggettistica varia.
L’associazione, dopo aver scritto diverse lettere alle Autorità preposte, ha incontrato più
volte con il proprio Presidente Alberto Nardi, il Prefetto Domenico Cuttaia, il Questore
Angelo Sanna e i rappresentanti dell’Amministrazione comunale. In queste occasione
Nardi ha denunciato che il “degrado turistico è alimentato dalla presenza sempre più
aggressiva di venditori abusivi e dediti alla vendita di prodotti contraffatti”. Nello
specifico, ha spiegato Nardi, “la drammatica situazione di Piazza San Marco soffre di
peculiarità tutte proprie, legate alla presenza di bande di cittadini bengalesi che,
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spartendosi il territorio, si dedicano alla vendita di molteplici prodotti, non ultimo il
grano ai piccioni”.
In certi periodi di vacanza, come i “ponti” primaverili o le festività pasquali, con
l’arrivo massiccio di turisti, i venditori abusivi di diverse nazionalità e di diverse
mercanzie diventano i veri “padroni” della Piazza e ricorda Nardi “ nei mesi estivi non
si potrà nemmeno contare sull'aiuto dei San Marco Guardians: il noto progetto non sarà
più finanziato da Costa Crociere per cui l’Associazione Piazza San Marco non potrà più
ripetere questa importante esperienza. Bisognava capire che questo progetto andava
sostenuto con la tassa di soggiorno. Infatti, alla luce dell’attuale situazione, il progetto
assume ancora di più che negli anni passati una valenza positiva e di assoluta
importanza. Si tratta infatti di una presenza concreta di quindici persone con il fine
dichiarato di dare assistenza ai tanti visitatori, ma anche con la volontà di far rispettare
quelle norme di tutela di Piazza San Marco purtroppo assai spesso disattese. Ed è in
questo contesto che i San Marco Guardians divengono una presenza indispensabile in
una area altamente congestionata, dove il rispetto delle più basiche norme
comportamentali diviene anche rispetto di un patrimonio architettonico tra i più
importanti al mondo. Questo progetto doveva essere istituzionalizzato e divenire un
modello di sinergia tra il pubblico ed il privato per tutelare e salvaguardare i luoghi
simbolo del nostro Paese. Inoltre poteva divenire un utile deterrente anche nei confronti
degli stesse venditori irregolari”.
Ora l’Associazione per poter stimolare chi di dovere a dotarsi di strumenti atti alla
soluzione di questo grave problema, ha deciso di interessare lo stesso Presidente del
Consiglio Matteo Renzi e nel frattempo ha incontrato, denunciando la grave situazione
venutasi a creare, altri rappresentanti del Governo italiano come il ministro Anna Maria
Boschi e il sottosegretario alla cultura Francesca Barracciu.
Lenostreproposte
Le proposte della nostra associazione sono in linea con quanto da più tempo va
proponendo la Confcommercio di Venezia che chiede segnali chiari dalle istituzioni nel
contrastare l’illegalità diffusa nell’area marciana. Pertanto bisogna:
 operare in riferimento alle norme legislative, prevedendo lo snellimento delle
modalità per il sequestro delle merci ed il loro successivo deposito e
prevedendo, in caso di recidiva dell'attività abusiva, il ritiro del permesso di
soggiorno per i venditori abusivi quasi sempre extracomunitari e procedere
all'applicazione della misura di prevenzione del rimpatrio con foglio di via
obbligatorio per i cittadini comunitari ed extracomunitari come riportato in
precedenza nel paragrafo dedicato alla normativa nazionale e locale;
 migliorare i controlli attraverso una maggior collaborazione fra la Polizia
Municipale e le altre Forze dell’ordine attraverso nuclei interforze per il
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controllo dell’area marciana e dei luoghi in generale dove si manifesta
l'abusivismo;
 Creare campagne informative che mirino ad informare il consumatore non solo
sui rischi di un acquisto incauto, non protetto e senza possibilità di risalire alla
fonte di produzione, ma anche e soprattutto sui danni che tali acquisti producono
al sistema economico locale;
 Iniziare a comminare le sanzioni amministrative che sono previste per gli
acquirenti dei prodotti contraffatti smerciati dai venditori abusivi;
 Spingere le istituzioni a promuovere, coordinare e realizzare la lotta
all'abusivismo. Il controllo del territorio deve diventare una questione prioritaria
per le amministrazioni locali;
 Istituzionalizzare il Progetto dei “San Marco Guardians” e trasformarlo in un
modello di sinergia tra il pubblico ed il privato per tutelare e salvaguardare
l’area marciana.
In conclusione, è evidente che la vicenda, a prescindere da quelli che possono essere i
“diversi punti di vista” di tutti coloro che direttamente od indirettamente sono coinvolti
( Pubblica Amministrazione, imprenditori, cittadini, financo all’Autorità Giudiziaria),
sta assumendo caratteristiche ben più estese e profonde rispetto ad un semplice disturbo
o disagio sociale della cittadinanza.
Più volte questa associazione si è posta la problematica circa gli esiti e gli sviluppi di
una formale denuncia, o comunque di un esposto all’Autorità Giudiziaria, sollecitandola
ad intervenire su tutti i fronti, al fine di verificare se vi siano omissioni nei controlli da
parte delle istituzioni competenti e ora, con questo dossier, intende evidenziare la
gravità della situazione e le difficoltà di applicazione delle normative vigenti per
contrastare questo grave fenomeno di illegalità.
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