Stalking: libertà di scegliere

Transcript

Stalking: libertà di scegliere
Istituto MEME
associato a
Université Européenne
Jean Monnet A.I.S.B.L. Bruxelles
STALKING
Libertà di Scegliere
Scuola di Specializzazione Scienze Criminologiche
Relatore Dott. ssa Roberta Frison
Tesista specializzando Dott. ssa Elisa Guerra
Anno di Corso Secondo
Modena, 16 Giungo 2007
Anno Accademico 2006-2007
ISTITUTO MEME S.R.L. - MODENA
ASSOCIATO
UNIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET
A.I.S.B.L.
BRUXELLES
ELISA GUERRA – SST IN SCIENZE CRIMINOLOGICHE - SECONDO ANNO A.A. 2006/2007
Un dono...
Prendi un sorriso,
regalalo a chi non l'ha mai avuto.
Prendi un raggio di sole,
fallo volare là dove regna la notte.
Scopri una sorgente,
fa bagnare chi vive nel fango.
Prendi una lacrima,
posala sul volto di chi non ha pianto.
Prendi il coraggio,
mettilo nell'animo di chi non sa lottare.
Scopri la vita,
raccontala a chi non sa capirla.
Prendi la speranza,
e vivi nella sua luce.
Prendi la bontà,
e donala a chi non sa donare.
Scopri l'amore,
e fallo conoscere al mondo...
[Mahatma Gandhi]
2
ISTITUTO MEME S.R.L. - MODENA
ASSOCIATO
UNIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET
A.I.S.B.L.
BRUXELLES
ELISA GUERRA – SST IN SCIENZE CRIMINOLOGICHE - SECONDO ANNO A.A. 2006/2007
INDICE
™ Premessa
Pag. 5
™ Introduzione
Pag. 6
™ CAPITOLO PRIMO
1.1 Stalking: definizione
1.1.1 Il Caso (esemplificativo)
1.2 Stalking: diverse tipologie
1.2.1 Stalking occupazionale, caso esemplificativo
Pag. 8
Pag. 12
Pag. 14
Pag. 19
1.3 Stalker: classificazioni
Pag. 22
1.4 Stalking: comportamenti attraverso i quali si manifesta
Pag. 25
™ CAPITOLO SECONDO
2.1 Le vittime: loro classificazioni e studi
Pag. 29
2.2 Impatto dello Stalking sulle vittime, sulla loro vita
Pag. 31
e sulla loro quotidianità
2.3 Una Categoria particolare: le false vittime
Pag. 33
2.4 Consigli utili all’aiuto delle vittime di stalking
Pag. 34
3
ISTITUTO MEME S.R.L. - MODENA
ASSOCIATO
UNIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET
A.I.S.B.L.
BRUXELLES
ELISA GUERRA – SST IN SCIENZE CRIMINOLOGICHE - SECONDO ANNO A.A. 2006/2007
™ CAPITOLO TERZO
3.1 La violenza
Pag. 37
3.2 Violenza grave
Pag. 38
3.3 Rapporti tra minacce e violenza
Pag. 39
3.4 Motivazioni per le aggressioni violente
Pag. 40
3.5 La prevenzione della violenza
Pag. 43
3.6 Le possibili risposte legali
Pag. 43
™ CAPITOLO QUARTO
L’Ordinamento Giuridico italiano – L’articolo 660 del Codice
Pag. 44
Penale italiano – Giusta distanza tra gli individui
™ Conclusioni - Riflessioni
Pag. 47
™ Bibliografia
Pag. 50
4
ISTITUTO MEME S.R.L. - MODENA
ASSOCIATO
UNIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET
A.I.S.B.L.
BRUXELLES
ELISA GUERRA – SST IN SCIENZE CRIMINOLOGICHE - SECONDO ANNO A.A. 2006/2007
PREMESSA
Chi non ha mai avuto un corteggiare un po’ insistente?
Dove finisce l’insistenza che denota il sano interesse verso
una persona e dove inizia la molestia?
Le domande sopra esposte sono esattamente quelle che mi
sono posta quando ho iniziato a documentarmi in materia di
Stalking. Sono le stesse alle quali ho cercato di dare una risposta
prima di tutto nella mia coscienza e poi attraverso queste righe
anche alla mia ragione.
Le difficoltà che ho incontrato non sono state poche.
Non essendo psicologa le dinamiche mentali che spingono
taluni soggetti a compiere atti di stalking mi sono risultate,
all’inizio, di difficile comprensione tanto da indurmi a vedere un
solo colpevole … poi … cercando di andare oltre il mero giudizio
umano credo di aver visto due vittime: La vittima dello Stalking
e contemporaneamente di un ordinamento giuridico inadeguato e
lo Stalker vittima di se stesso.
Valutazioni e sentimenti personali a parte lo Stalking è un
fenomeno in via di crescente aumento. Nella sua estrema
poiliformia è difficilmente riconducibile ad un unico e preciso
ambito definitorio.
A mio parere, concordando con Chi da tempo si occupa con
estrema competenza della questione e necessario sensibilizzare
non solo gli operatori giuridico sanitari ma soprattutto le persone
ovvero le potenziali vittime – tutti – di questo fenomeno perché
5
ISTITUTO MEME S.R.L. - MODENA
ASSOCIATO
UNIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET
A.I.S.B.L.
BRUXELLES
ELISA GUERRA – SST IN SCIENZE CRIMINOLOGICHE - SECONDO ANNO A.A. 2006/2007
SOLO la conoscenza porta alla comprensione e la comprensione
alla scelta di mezzi e strumenti difensivi adeguati.
INTRODUZIONE
Condotte di molestie da parte di paziente nei riguardi di chi
di loro si è occupato di occupa da punto di vista clinico sono state
da sempre collocate all’interno dei quadri clinici psichiatrici.
In taluni dei summenzionati pazienti tuttavia le condotte
sopra citate acquistano una particolare centralità ed assumono
significati del tutto peculiari: Esse divengono comunicazione della
sofferenza ma assumono, anche, la fisionomia della ricerca
estrema e disperata di una relazione interpersonale1.
Il termine Stalking viene mutuato dal linguaggio venatorio
anglosassone e letteralmente significa “braccare–pedinare”. Dalla
appena citata traduzione emerge con chiarezza l’alone di
inquietudine che qualifica i comportamenti dello stalker e
soprattutto l’ansia che gli stessi incutono alla vittima. La
sensazione di non essere mai, in nessun luogo o momento, al
sicuro.
In Italia il termine Stalking è stato tradotto con “Molestie
Assillanti” tuttavia, al fine di evitare equivoci è bene precisare
1
La Sindrome della Molestie Assillanti, Stalking, di Curci – Galezzi –
Secchi Bollati - Bordigheri Editore.
6
ISTITUTO MEME S.R.L. - MODENA
ASSOCIATO
UNIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET
A.I.S.B.L.
BRUXELLES
ELISA GUERRA – SST IN SCIENZE CRIMINOLOGICHE - SECONDO ANNO A.A. 2006/2007
che nel parlare di Stalking o Molestie Assillanti non si fa
riferimento ad una precisa patologia ma ad un insieme di
comportamenti persecutori e molesti. Ne deriva che il termine
non può dirsi propriamente medico ma può indicare degli
atteggiamenti che in sé hanno dei risvolti medici (e volendo
essere precisi tali risvolti non afferiscono solo chi li pone in
essere ma anche chi li subisce).
7
ISTITUTO MEME S.R.L. - MODENA
ASSOCIATO
UNIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET
A.I.S.B.L.
BRUXELLES
ELISA GUERRA – SST IN SCIENZE CRIMINOLOGICHE - SECONDO ANNO A.A. 2006/2007
CAPITOLO PRIMO
1.1. STALKING: DEFINIZIONE
To Stalk in Inglese è un verbo proprio del cacciatore,
significa letteralmente appostarsi – avvicinarsi di soppiatto alla
preda.
In Italiano Stalking non ha ancora trovato una adeguata
traduzione letterale, come anticipato in premessa, esso viene
tradotto con Molestie Assillanti o Sindrome del Molestatore.
Esiste una definizione del comportamento che accoglie un
consenso
unanime
la
stessa
individua
un
insieme
di
comportamenti di sorveglianza e controllo ripetuti ed intrusivi
volti a ricercare un qualsivoglia contatto con la vittima la quale
ne risulta infastidita, preoccupata ed addirittura spaventata. In
molti
casi
chi
addiviene
ad
essere
vittima
di
questi
comportamenti si vede/sente costretta a modificare lo stile di
vita personale ed addirittura lavorativa, in taluni casi manifesta
una sofferenza psichica di diverse intensità.
La sindrome delle Molestie Assillanti si costituisce a partire
da triade di componenti essenziali:
1. Molestatore – Stalker (colui che potrebbe essere definito
attore nella dinamica in atto). Costui sulla base di peculiari
8
ISTITUTO MEME S.R.L. - MODENA
ASSOCIATO
UNIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET
A.I.S.B.L.
BRUXELLES
ELISA GUERRA – SST IN SCIENZE CRIMINOLOGICHE - SECONDO ANNO A.A. 2006/2007
motivazioni individua una persona nei confronti della quale
sviluppa un intensa polarizzazione ideo–affettiva e nei
confronti della quale agisce quale predatore;
2. Le azioni, ovvero l’insieme dei comportamenti e gesti
intrusivi che l’attore pone in essere, e che possono
concretizzarsi in telefonate – lettere – mail – appostamenti
– sorveglianze – minacce;
3. La Vittima (ovvero il soggetto che viene assediato dal
molestatore) che percepisce come spiacevoli, disturbanti,
lesivi, persecutori i comportamenti posti in essere dall’
attore.
Le
conseguenza
sono
aumento
dell’ansia,
comparsa di depressione, incrementi del consumo di alcol
e tabacco;
4. Ai comportamenti sopra descritti si possono aggiungere
altre e diverse azioni il cui comparire denota l’intensificarsi
della campagna di molestie, si può ad esempio incorrere in
danni alla proprietà agli animali domestici o addirittura in
atti di violenza sulla vittima designata.
Lo Stalking, come il Mobbing, è un fenomeno di vecchia
data che solo nella letteratura e nella prassi più recente ha
trovato un nome ed una collocazione scientifica.
La prima identificazione è avvenuta negli Stati Uniti dove,
uno dei primi teorici fu Meloy2 che lo definì “persecuzione e
molestia
voluta,
ripetuta e
malintenzionata
perpetrata
nei
confronti di una persona che sente così minacciata la sua
2
Meloy J. Reid, The Psychology of Stalking: Clinical and Forensic
Prospectives, San Diego, 1998.
9
ISTITUTO MEME S.R.L. - MODENA
UNIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET
ASSOCIATO
A.I.S.B.L.
BRUXELLES
ELISA GUERRA – SST IN SCIENZE CRIMINOLOGICHE - SECONDO ANNO A.A. 2006/2007
sicurezza personale”. Nel corso del medesimo anno in cui veniva
pubblicato il lavoro di Meloy, 1998, negli Stati Uniti veniva
promulgata la prima legge contro lo Stalking ed i fenomeni esso
correlati.
Nel
2002
due
autori
tedeschi
Voss
e
Hoffmann3
concretizzarono la ricerca sullo Stalking in Germania, sino a quel
momento, e diedero una definizione dello stesso come un
insieme
di
atteggiamenti
che
influenzano
e
limitano
il
comportamento di una persona e vengono percepiti dalla vittima
come non desiderati e molesti le cui conseguenze sono stai di
paura, preoccupazione o addirittura panico.
Il fenomeno è stato di recente inserito nel Programma di
Prevenzione della Polizia Tedesca nel quale lo Stalking viene
definito come” una persecuzione continuativa attuata per mezzo
di molestie asfissianti (penetranti) volte a terrorizzare una
persona contro la sua volontà. Lo Stalker, le cui motivazioni
possono essere ravvisate in una manina, malattia mentale,
aspetta, osserva, segue la sua vittima, le telefona, le invia
messaggi,
lettere
o
regali
il
cui
contenuto
può
essere
volutamente minaccioso oppure possono essere considerati come
gesti e prove d’amore. In questi modi cerca di avere potere e di
esercitare un controllo sulla vittima.
Nel
nostro
paese
il
fenomeno
in
questione,
la
sua
conoscenza risale al 2003 anno durante il quale avvenne la prima
pubblicazione del testo in materia “La sindrome delle molestie
3
Voss ed Hoffmann J., Zur Phanomenologie und Psicologie des
Stalking: Eine Einfuhrung, in Polizei und Wierdschaft, 2002.
10
ISTITUTO MEME S.R.L. - MODENA
ASSOCIATO
UNIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET
A.I.S.B.L.
BRUXELLES
ELISA GUERRA – SST IN SCIENZE CRIMINOLOGICHE - SECONDO ANNO A.A. 2006/2007
assillanti”4 all’interno del quale lo Stalking viene definito come
“un insieme di comportamenti ripetuti od intrusivi di sorveglianza
e controllo, di ricerca di contatto e di comunicazione nei confronti
della vittima che risulta infastidita ed allarmata da tali attenzioni
e comportamenti”. Nel testo summenzionato sono stati resi
pubblici i risultati di una ricerca svoltasi nel nostro paese su un
campione di operatori della salute mentale dal quale emerge con
estrema chiarezza come gli operatori del settore ne siano nel
40% dei casi vittime.
La sindrome dello Stalking rappresenta non una categoria
ma una sorta di contenitore nel quale vengono ricondotte
situazioni tra loro molto diverse che si articolano su più assi.
Proprio per queste eterogenee ragioni detta sindrome viene
inquadrata all’interno delle c.d nuove patologie quasi a voler
sottolinea e il nuovo e sempre maggiore interesse nato nei suo
confronti e crescente anche in ragione dei report derivanti dagli
studi epidemiologici. Ad onor del vero si ritiene che le nuove
patologie si collochino quale “erosione della normalità” in quanto
le stesse nel passato erano considerate delle normali variazioni.
Più correttamente la Sindrome della Molestie Assillanti
potrebbe essere considerata più che una nuova patologia una
nuova e più profonda chiave interpretativa di comportamenti
che, pur conosciuti da tempo nella loro struttura da molto tempo,
necessitano di essere ripensati e ridefiniti nell’ottica di una
progressione (intesa come crescita consapevole) socio culturale.
4
Curci, Galeazzi, Secchi, La Sindrome delle Molestie Assillanti, Bollati
Bordigheri, Torino, 2003.
11
ISTITUTO MEME S.R.L. - MODENA
ASSOCIATO
UNIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET
A.I.S.B.L.
BRUXELLES
ELISA GUERRA – SST IN SCIENZE CRIMINOLOGICHE - SECONDO ANNO A.A. 2006/2007
1.1.1.
CASO ESEMPLIFICATIVO
Marina si è separata da circa due anni. Dopo la conclusione
del suo matrimonio ha incontrato un altro uomo con il quale ha
iniziato a convivere ed ha avuto un figlio.
Con la sua nuova famiglia è andata a vivere in un'altra
città dove ha ripreso anche a lavorare.
Fabio, ex marito di Marina non riesce a rassegnarsi alla
perdita. Non riesce a capire la ragione per cui il suo matrimonio è
finito e non riesce ad accettare il fatto che Marina conviva con un
altro uomo.
Tutto
questo
gli
provoca
sentimenti
di
rabbia
e
frustrazione.
Il lasso di tempo trascorso dalla separazione pensieri
ossessivi, Fabio vive la separazione come un fallimento personale
al quale crede di poter rimediare cercando di riportare le cose al
loro status precedente.
Un giorno qualche cosa scatta nella mente di Fabio che
decide di rendere concrete le sue ossessioni. Dopo aver
recuperato il numero telefonico di Marina e comincia a chiamarla.
Lei rifiuta i contatti e lo prega di non chiamarla mai più ma Fabio
non si rassegna. Non riesce a comprendere la ragione per la
quale Marina respinge ogni suo tentativo di avvicinamento.
Non si rassegna.
Comincia a telefonale di continuo, negli orari più disparati
ed inopportuni. Risale al suo indirizzo e comincia a mandarle
piccoli regali.
12
ISTITUTO MEME S.R.L. - MODENA
ASSOCIATO
UNIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET
A.I.S.B.L.
BRUXELLES
ELISA GUERRA – SST IN SCIENZE CRIMINOLOGICHE - SECONDO ANNO A.A. 2006/2007
Marina continua a rifiutare ogni contatto e, dopo qualche
mese, chiede di cambiare numero telefonico.
Tempo dopo Fabio si trasferisce nella stessa città di Marina
e comincia a seguire ogni suo spostamento. Si introduce nel suo
giardino e compie atti vandalici a danno di piante e fiori. Le
lascia messaggi minacciosi nella buchetta delle lettere e, grazie
ad un sotterfugio, riesce ad avere il suo numero di cellulare. Da
quel momento comincia a tempestarla di telefonate e messaggi.
Marina vive molto male questa situazione e si sente
perseguitata, privata della sua libertà personale e della sua
privacy. Comincia a vivere in una condizione di ansia perenne e
ben presto si accorge di come anche le più piccole operazioni
giornaliere le diventano difficili: Ha paura di uscire, a rispondere
al telefono, per strada non si sente tranquilla e teme di essere
pedinata.
E’ diventata prigioniera del suo persecutore.
Questo caso, che descrive un’esperienza vissuta nella
realtà, e della quale parla direttamente il terapeuta che ha dato
aiuto alla Signora vittima delle molestie del marito.
E’ uno dei tanti casi e, uno dei tanti vuol esprimere non
una considerazione generica ma sottolineare come lo stesso sia
rappresentativo di una pluralità di situazioni difficili che ogni
giorno, magari sotto i nostri occhi, vengono vissuti.
13
ISTITUTO MEME S.R.L. - MODENA
ASSOCIATO
UNIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET
A.I.S.B.L.
BRUXELLES
ELISA GUERRA – SST IN SCIENZE CRIMINOLOGICHE - SECONDO ANNO A.A. 2006/2007
1.2. STALKING: DIVERSE TIPOLOGIE
STALKING EMOTIVO
E’ il più diffuso, quello a partire e per indagare il quale è
nata la ricerca su questo fenomeno. Si tratta di quella forma
persecutoria che, abitualmente, viene posta in essere da exconiugi/amanti/fidanzati insomma da soggetti che in passato
hanno intrattenuto una relazione con la vittima e che proprio a
causa di quest’ultima, normalmente, si è interrotta.
Gli Stalker appartenenti a questa tipologia non riescono ad
accettare l’interruzione della situazione emotiva – affettiva che li
legava alla vittima e attraverso le azioni che loro considerano
manifestanti interesse e che la vittima percepisce come moleste,
cercano di agire positivamente per farle cambiare idea.
STALKING DELLE CELEBRITA’
Sono dei fenomeni persecutori posti in essere ai danni di
persone appartenenti al mondo dello spettacolo e con una certa
visibilità pubblica.
In questi casi lo stalker è mosso da un interesse che può
comprendere sentimenti di ammirazione ossessiva o adorazione
che lo portano a collezionare immagini ed oggetti del suo idolo e
lo portano addirittura ad identificarsi con lui.
Negli Stati Uniti si sono verificati fenomeni di stalking
riconducibili a questa categoria che si sono concluse con
l’omicidio della vittima.
14
ISTITUTO MEME S.R.L. - MODENA
ASSOCIATO
UNIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET
A.I.S.B.L.
BRUXELLES
ELISA GUERRA – SST IN SCIENZE CRIMINOLOGICHE - SECONDO ANNO A.A. 2006/2007
STALKING OCCUPAZIONALE
E’ una tipologia di Stalking che sino ad ora non è stato
profondamente indagato.
Le
modalità
attraverso
le
quali
si
manifesta
sono
caratterizzate da un inizio sul luogo di lavoro e successivamente
si spostano nella sfera privata della vittima designata.
Specificatamente lo Stalking in questione viene definito
“come una forma di Stalking in cui l’effettiva attività persecutoria
si esercita nella vita privata della vittima, ma la cui motivazione
proviene invece dall’ambiente di lavoro dove lo stalker ha
realizzato, subito o desiderato una situazione di conflitto e
persecuzione”.
Chiaramente esistendo diverse tipologie di Stalking e
necessario disporre di parametri di riconoscimento attraverso i
quali poterli identificare. Tali parametri sono SETTE:
I° Ambiente: Lo Stalking, da definizione, è una forma di
molestie che si perpetra nei confronti dell’ambiente privato della
vittima ed in questo senso l’ambiente nel quale si manifesta può
spaziare dall’ambiente domestico – familiare – lavorativo alle
abitudini quotidiano come la palestra che si frequenta o gli altri
luoghi dove la vittima abitualmente si muove o trascorre parte
dei suo tempo.
II° Frequenza: Si tratta di un parametro la cui definizione è
veramente
difficile
da
dare
in
quanto
se
richiesto
al
professionista questi necessita di avere una completa visione di
tutte
le
attività
sino
a
quel
momento
verificatesi
(cosa
15
ISTITUTO MEME S.R.L. - MODENA
ASSOCIATO
UNIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET
A.I.S.B.L.
BRUXELLES
ELISA GUERRA – SST IN SCIENZE CRIMINOLOGICHE - SECONDO ANNO A.A. 2006/2007
difficilissima da poter realizzare) mentre se chiesto alla vittima
(la cui visione SE oggettiva potrebbe essere di grande ausilio) la
stessa percepisce la persecuzione come un qualcosa di continuo
e pressante. Altamente invasivo.
III° Durata: Questo parametro è uno strumento valutativo
completamente nuovo posto che in nessuna delle definizioni che
sono state date dello Stalking vi è alcun riferimento in relazione
alla sua durata nel tempo. Trattasi tuttavia di un criterio che non
può essere sottovalutato anche in considerazione del termine,
più volte ripetuto, PERSECUZIONE il quale implica un’attività
minatoria costante e continua.
IV° Tipo di Azioni: Per quanto riguarda le azioni di Stalking
non è possibile utilizzare il metodo identificativo utilizzato per il
Mobbing, ad esempio, posto che il fenomeno qui esaminato si
concretizza in una persecuzione TOTALE che aggredisce ogni
SINGOLO ASPETTO – LUOGO – MOMENTO della vita della
vittima. A titolo esemplificativo è possibile dire che Curci,
Galezzi, Secchi dopo aver esaminato il fenomeno hanno riportato
(ma chiaramente a titolo NON esaustivo) le seguenti tipologie di
azioni: Approccio diretto, Telefonate, Appostamenti nei luoghi
maggiormente frequentati dalla vittima, Invio di lettere, Danni
alla proprietà, Diffusione di pettegolezzi, Sorveglianza, Invio di
regali, Minacce di violenza diretta ed indiretta.
V° Dislivello tra Antagonisti: Come in altri fenomeni di
persecuzione diviene ad essere cruciale la diversa capacità che
qualifica vittima e persecutore. La differenza tra le loro posizioni.
Lo Stalker ha la possibilità di colpire ovunque, quando più gli
piace.
La
vittima
non
ha
la
possibilità
di
difendersi
16
ISTITUTO MEME S.R.L. - MODENA
ASSOCIATO
UNIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET
A.I.S.B.L.
BRUXELLES
ELISA GUERRA – SST IN SCIENZE CRIMINOLOGICHE - SECONDO ANNO A.A. 2006/2007
adeguatamente e questa situazione di costante attesa dell’atto
persecutorio vive una condizione che può essere definita di
“effetto” una sorta di passività NON voluta né desiderata. Lo
stalker invece vive una condizione “da causa” ovvero ha la
possibilità di preparare gli avvenimenti e di deciderne la
sequenza. E’ evidente il disequilibrio tra i due.
VI° Andamento secondo Fasi Successive: Lo stalking così
come oggettivamente si manifesta è una condizione persecutoria
e violenta estrema, una situazione conflittuale assoluta. Proprio
perché ci troviamo innanzi ad un conflitto si manifestano le
caratteristiche salienti dello stesso in primis la caratteristica di
non essere stabile ma di subire una costante evoluzione
dinamica.
Le fasi che si possono individuare sono:
1. Relazione Conflittuale – Lo stalking non nasce per caso, quasi
sempre a monte del fenomeno si trova una situazione
conflittuale tra persecutore e vittima. Lo stalker conosce la
sua vittima, per ragioni personali o in taluni casi lavorative,
di
conseguenza
può
tranquillamente
con
precisione
pianificare le azioni persecutorie.
2. Azioni Persecutorie e Continuative – E’ la fase direttamente
conseguente a quella sopra descritta. Lo stalker percepisce la
relazione iniziale con la vittima come disturbata dal rifiuto di
quest’ ultima: il suo rifiuto, l’inacessibilità, l’impossibilità di
colpirla efficacemente, lo fanno sentire frustrato e vive la
situazione di difesa della vittima come un qualchecosa di
penalizzante e profondamente ingiusto nei suoi confronti.
17
ISTITUTO MEME S.R.L. - MODENA
UNIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET
ASSOCIATO
A.I.S.B.L.
BRUXELLES
ELISA GUERRA – SST IN SCIENZE CRIMINOLOGICHE - SECONDO ANNO A.A. 2006/2007
Questa necessità di riscattarsi che lo sopra menzionate
emozioni fanno scattare portano lo Stalker ad agire.
3. Conseguenza Psico – Fisiche della Vittima – E’ caratterizzato
dal manifestarsi del disagio psico – somatico della vittima
quale conseguenza della pressione da quest’ultima subita, ed
il
disagio
si
manifesta
con:
insonnia,
ansia,
perdita
dell’appetito, bulimia nervosa, irritabilità, ritiro sociale, crollo
dell’autostima, … etc. Il grado di remissione di questi
fenomeni è inversamente proporzionale alla durata della
persecuzione ovvero meno dureranno gli atti di stalking più
veloce sarà la ripresa della vittima (e viceversa).
4. Scontro Finale – Non è raro che lo Stalking abbia un epilogo
tragico. In taluni casi lo Stalker, la sua condizione di
frustrazione
e
rivalsa,
divengono
ad
essere
talmente
esasperate che pone in essere atti violenti. Vero è che la
vittima stessa può raggiungere livelli di esasperazione tali da
diventare essa stessa carnefice del proprio persecutore.
VII° Intento Persecutorio
Le considerazioni che possono essere fatte riguardo questo
particolare
e
poliforme
fenomeno
sono
molte
e
possono
riguardare non solo le difficoltà definitorie che lo caratterizzano
ma anche quelle afferenti l’inquadramento giuridico. Un fatto
certo è il recente interesse che la società manifesta nei confronti
di esso tanto da indurre non solo psicologi od esperti del settore
ma anche taluni sociologi a definirlo come un fenomeno che
“prospera in una società dove l’altro è estraneo”. Lo Stalking
rappresenta la manifestazione del conflitto esistente tra il
18
ISTITUTO MEME S.R.L. - MODENA
ASSOCIATO
UNIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET
A.I.S.B.L.
BRUXELLES
ELISA GUERRA – SST IN SCIENZE CRIMINOLOGICHE - SECONDO ANNO A.A. 2006/2007
bisogno di un individualismo assoluto che consente di vivere
senza limite alcuno e il desiderio profondo di instaurare relazioni
interpersonali
importanti,
della
idealizzazione
di
un’intimità
desiderata ed idealizzata.
Il termine Stalking, appostamento – pedinamento, esprime
appieno non solo l’intrusione fisica ed oggettiva percepita dalla
vittima
ma
anche
tutta
quelle
serie
di
intrusioni
che,
oggettivamente, non vengono percepite da chi ne è oggetto e
che si manifestano nei pedinamenti, appostamenti che a tutti gli
effetti sono intrusioni nella sfera personale intime nella persona.
1.2.1
STALKING OCCUPAZIONALE, CASO
ESEMPLIFICATIVO
Giovanni
lavora
come
impiegato
nella
Pubblica
Amministrazione e vive, con la sua famiglia (tre figli ed una
moglie) in un paesino del centro Italia.
Non ha mai vissuto problemi sul lavoro ed è sempre molto
puntuale e diligente, grazie alla sua laurea ed alle sue buone
qualità ha forti possibilità di fare carriera superando i concorsi
banditi per il personale interno.
Nel suo ufficio però, tutto questo causa grande invidia
soprattutto per il fatto che è l’ unico ad essere laureato.
19
ISTITUTO MEME S.R.L. - MODENA
ASSOCIATO
UNIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET
A.I.S.B.L.
BRUXELLES
ELISA GUERRA – SST IN SCIENZE CRIMINOLOGICHE - SECONDO ANNO A.A. 2006/2007
La gelosia diventa tangibile quando il superiore annuncia
un suo prossimo trasferimento e si profila la possibilità che il suo
ruolo venga assegnato
al dipendente con più titoli ... ovvero
Giovanni.
I colleghi, uno in particolare di nome Aldo cominciano ad
adottare un atteggiamento ostile teso a screditare l’operato di
Giovanni, la sua reputazione e tentano continuamente di
screditare Giovanni davanti alla direzione.
Col passare del tempo Giovanni comincia risentire della
situazione lavorativa e così, anche in famiglia comincia ad essere
teso ed irritabile. Diviene ad essere nervoso e passa sempre
meno tempo con i figli.
Ad una prima osservazione la sua situazione potrebbe
sembrare di mobbing alla fase iniziale ma non è così: Dopo circa
un anno infatti il superiore che aveva annunciato il probabile
trasferimento conferma la sua presenza nello stesso ufficio. A
seguito di ciò sfuma per Giovanni ed i suoi colleghi ogni
possibilità
di
poter
assumere,
in
breve
tempo,
un
ruolo
dirigenziale.
Nonostante ciò i rapporti lavorativi sono irrimediabilmente
compromessi: Chi aveva compiuto azioni di discreto nei confronti
di Giovanni non può certo, da un giorno all’ altro, cambiare
atteggiamento e ristabilire buoni rapporti. Vero è che pure
Giovanni è diventato molto più diffidente e freddo nei loro
confronti.
Aldo si sente particolarmente coinvolto nei confronti di
Giovanni, del resto,
in un anno di lavoro, di screditarlo come
impiegato e come persona davanti alla direzione.
20
ISTITUTO MEME S.R.L. - MODENA
ASSOCIATO
UNIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET
A.I.S.B.L.
BRUXELLES
ELISA GUERRA – SST IN SCIENZE CRIMINOLOGICHE - SECONDO ANNO A.A. 2006/2007
Non ne sopporta più la vista e la vicinanza.
Continua pertanto la sua campagna di molestie sul luogo di
lavoro e piano piano si convince che deve eliminare Giovanni per
poter sentirsi meglio. Egli è convinto che la sola presenza di
Giovanni possa essere di pregiudizio per la sua carriera inoltre
diventa sempre più forte il desiderio di indurlo al trasferimento in
un altro e diverso paese, perché, in quello dove entrambi abitano
continuerà comunque ad incontrarlo.
ECCO IL PUNTO DI SVOLTA: Fino al momento in cui Aldo
limitava non solo gli atti molesti ma anche il fulcro della proprie
ossessioni
al
luogo
di
lavoro
rimaneva
un
Mobber
ORA
convincendosi di invadere e di produrre conseguenza nella vita
privata di Aldo diventa STALKER.
A partire da quale momento Aldo inizia a spedire lettere
minacciose a Giovanni dove minaccia non solo Aldo ma anche la
sua famiglia se non si fosse immediatamente trasferito altrove.
Con un semplice stratagemma Aldo riesce ad ottenere la
cartella
di
Giovanni
nella
quale
viene
a
conoscenza
di
informazioni strettamente sensibili.
Qualche mese dopo, vedendo che le lettere non sortivano
alcun effetto Aldo passa alle telefonate mute, con le quali lo
disturba anche in piena notte.
Lo segue, gli ruba la sacca da palestra per poi fargliela
trovare davanti alla porta di casa. Arriva addirittura ad introdursi
nella scuola dei fili lasciando una lettera anonima nell’armadietto.
21
ISTITUTO MEME S.R.L. - MODENA
ASSOCIATO
UNIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET
A.I.S.B.L.
BRUXELLES
ELISA GUERRA – SST IN SCIENZE CRIMINOLOGICHE - SECONDO ANNO A.A. 2006/2007
Non pago di ciò comincia fare telefonate mute e all’ufficio
della moglie, ed ascrivere con lo spray frasi minatorie sul muro di
casa.
Nonostante Giovanni sporga denuncia e si faccia cambiare
numero telefonico Aldo lo recupera e tutto ricomincia.
Giovanni a questo punto comincia a risentire pesantemente
della situazione: avverte attacchi di panico, insonnia, problemi
alla digestione ed alla sessualità, comincia ad astenersi dal
lavoro per malattia ed il suo rendimento sul lavoro cala
vertiginosamente.
La sua valutazione sul lavoro, per la prima volta nel corso
della sua carriera, è negativa.
Tutta la sua famiglia vive nell’ansia e nella paura e
Giovanni inizia a meditare il trasferimento in un'altra città.
1.3. STALKER: CLASSIFICAZIONI
Zona – Sharma e Lane sono i primi, nel 1993, sono i primi
a proporre una classificazione degli Stalker, essi basano le loro
definizioni sulla rassegna di 74 fascicoli dell’Unità di gestione
delle minacce della Polizia di Los Angeles, gli autori indicano tre
gruppi di Stalker:
Erotomani:
Comprende
quegli
individui
che,
come
conseguenza di un disturbo delirante credono fermamente di
essere amati dai soggetti molestati
22
ISTITUTO MEME S.R.L. - MODENA
UNIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET
ASSOCIATO
A.I.S.B.L.
BRUXELLES
ELISA GUERRA – SST IN SCIENZE CRIMINOLOGICHE - SECONDO ANNO A.A. 2006/2007
Amanti
Ossessivi:
I
deliri
di
questo
gruppo
sono
manifestazione secondaria di una più ampia patologia psicotica
(schizofrenia o disturbo bipolare) piuttosto che una sindrome
delirante pura.
In questo gruppo si trova una folta schiera di soggetti che
credono fermamente di essere innamorati della vittima ma
sostengono di non essere corrisposti.
Semplici Ossessivi: Di solito assillano vittime con le quali
hanno avuto contatti precedenti, di solito le vittime sono ex
partner ma si trovano anche vicini di casa, colleghi, conoscenti.
Un indirizzo alternativo viene illustrato dal lavoro di
Harmon – Rosner – Owens, 1995, nel quale vengono distinti gli
stalker in base alla natura del loro legame con la vittima. La
classificazione da loro proposta fornisce una cornice significativa
che si pone come punto di partenza per indagare le motivazioni
degli Stalker e per cercare di studiare la natura del loro legame
con le vittime.
Spitzberg e Cupach, 2001, presentano una classificazione
che prende come fattore discriminate il modus operandi, ovvero
in relazione al loro comportamento.
Essi
utilizzano
come
strumento
di
indagine
il
COMPORTAMENTO ESPRESSIVO, ovvero dettato dall’emotività,
COMPORTAMENTO STRUMENTALE, ovvero pianificato indirizzato
al lungo termine.
Dalla
loro
indagine
emergono
quattro
varianti
comportamentali estreme:
23
ISTITUTO MEME S.R.L. - MODENA
ASSOCIATO
UNIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET
A.I.S.B.L.
BRUXELLES
ELISA GUERRA – SST IN SCIENZE CRIMINOLOGICHE - SECONDO ANNO A.A. 2006/2007
Pedinatore Intrusivo: Calcola la pianificazione dell’intimità
con la sua vittima.
Assillante
–
Seccatore:
Importuna
la
vittima
senza
pianificazione, ma con una seria di intrusioni impulsive.
Stalker Organizzato: Studi con cura le proprie azioni
moleste e provoca intenzionalmente terrore nella vittima.
Stalker Disorganizzato: Ha imprevedibili esplosioni d’ ira
nei confronti dell’ oggetto delle sue molestie.
Mullen,
Pathè
ed
altri,
1999,
propongono
una
classificazione nella quale compaiono le seguenti figure di
Stalker:
Rifiutati: Reagiscono alla conclusione non desiderata di una
relazione con una conflittualità che rappresenta un simulacro
perdurante della relazione stessa.
Cercatori di Intimità: Lottano contro la solitudine cercando
di stabilire una relazione stretta con un totale sconosciuto e con
un semplice conoscente.
Rancorosi: Rispondono ad un insulto o ad un’offesa (veri o
presunti) rincorrendo non solo una vendetta ma anche una
riabilitazione e rivendicazione delle proprie ragioni.
Predatori: Inseguono il loro desiderio di appagamento
sessuale e di controllo sia all’interno dello stalking che attraverso
lo stalking
Incompetenti: Desidererebbero corteggiare un possibile
partner ma a causa della loro ignoranza od incompetenza dei
rituali del corteggiamento adottano metodi o compiono atti che
24
ISTITUTO MEME S.R.L. - MODENA
ASSOCIATO
UNIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET
A.I.S.B.L.
BRUXELLES
ELISA GUERRA – SST IN SCIENZE CRIMINOLOGICHE - SECONDO ANNO A.A. 2006/2007
nel migliore di casi si rivelano controproducenti e nel peggiore si
traducono in atti di stalking.
1.4
STALKING:
COMPORTAMENTI
ATTRAVERSO
I
QUALI SI MANIFESTA
IL TELEFONO
E’ un mezzo di comunicazione semplice ed economico e
soprattutto consente un contatto senza provocare il confronto
faccia a faccia. La telefonata è immune da alcune inibizioni sociali
e forse, proprio per questa ragione il telefono è diventato uno dei
mezzi privilegiati dallo Stalker.
Per molti Stalker del resto le molestie vengono poste in
essere solo attraverso il telefono concentrandosi in periodi bravi
ma intensi.
Le
minacce
telefonate
alle
possono
dichiarazioni
vere
diverso
d’amore.
Uno
contenuto
delle
dalle
peculiarità
intimidatorie più diffuse è il rivelare alla vittima un particolare
della sua giornata (un dettaglio dell’abbigliamento, un evento, …
etc.) questo per farle prendere coscienza che qualsiasi cosa
faccia, ovunque si trovi il molestatore è a conoscenza diretta
(vede ciò che fa) delle sue azioni.
Come conseguenza dell’aumento del numero di cellulari lo
stalker riesce a raggiungere più spesso la vittima e, sono
aumentate le denuncie di stalking che avviene a mezzo sms.
25
ISTITUTO MEME S.R.L. - MODENA
ASSOCIATO
UNIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET
A.I.S.B.L.
BRUXELLES
ELISA GUERRA – SST IN SCIENZE CRIMINOLOGICHE - SECONDO ANNO A.A. 2006/2007
Una particolare forma di molestia telefonica avviene sul
luogo di lavoro, questa tipologia di stalking può mettere in
grande difficoltà la vittima perché le iniziali espressioni di
solidarietà dei colleghi e del datore di lavoro i trasformano poi in
mala sopportazione di quanto accade.
COMUNICAZIONI SCRITTE
Il materiale scritto può diversificarsi in modo rilevante a
seconda
dello
stalker
che
si
trova
ad
attuarle,
tuttavia
diversamente dalla telefonata che anche dal punto di vista
meccanico risulta essere più facile, lettere – fax – mail richiedono
un impegno ed una pianificazione maggiori.
In qualsiasi modo ed in qualsivoglia luogo venga recapitata
la comunicazione scritta (abitazione o luogo di lavoro) il
messaggio dello stalker è chiaro: può raggiungere ovunque i
trovi la sua vittima, questo fatto induce. La vittima, ancor prima
di scoprire il contenuto della comunicazione, prova sentimenti di
insicurezza e di ansi perché si rende conto che lo stalker conosce
i suoi recapiti personali e lavorativi. Quando poi la lettera viene
consegnata mano la vittima si chiede se il molestatore sia ancora
nelle vicinanze e questo accresce la sensazione di ansia e
vulnerabilità.
Un particolarità dello stalking che avviene a mezzo di
comunicazioni scritte è che non sempre le stesse vengono inviate
direttamente alla vittima: ad esempio uno stalker era solito
affiggere dei cartelli sui pali della luce adiacenti la strada che la
vittima percorreva per andare la lavoro.
26
ISTITUTO MEME S.R.L. - MODENA
ASSOCIATO
UNIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET
A.I.S.B.L.
BRUXELLES
ELISA GUERRA – SST IN SCIENZE CRIMINOLOGICHE - SECONDO ANNO A.A. 2006/2007
CYBERSTALKING (STALKING TELEMATICO)
L’impiego prima del computer e poi di internet ha
decisamente rivoluzionato il nostro modo di comunicare ed
hanno fornito agli stalker un altro e diverso modo di poter
mettere in atto i loro comportamenti molesti/persecutori.
Internet spesso viene sfruttata per poter ottenere delle
informazioni sulle vittime (o future tali).
Questa tipologia di stalking consente allo stalker una forma
di osservazione continua della vittima e ciò accade attraverso
degli strumenti telematici (virus) che vengono definiti “Cavalli di
Troia” attraverso l’inserimento dei quali, nel pc della vittima, il
molestatore può introdursi nel suo computer e se quest’ultimo è
fornito di webcam può attuare una forma di sorveglianza visiva
continua della vittima.
Per la tutela delle vittime di questa tipologia di stalking
sono sorte delle organizzazioni internazionali come “Cyber
Angels”.
CONTATTI INDESIDERATI
Pedinamenti – Sorveglianza – Approcci Diretti
Gli stalker possono seguire, pedinare, avvicinare la loro
vittima in ogni momento e di solito questi contatti avvengono in
luoghi pubblici, tuttavia può accadere che gli stessi si realizzino
presso l’abitazione od il luogo di lavoro.
Indipendente dal “dove” questi contatti avvengono ciò che
conta per il molestatore è manifestare alla vittima che egli può
27
ISTITUTO MEME S.R.L. - MODENA
ASSOCIATO
UNIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET
A.I.S.B.L.
BRUXELLES
ELISA GUERRA – SST IN SCIENZE CRIMINOLOGICHE - SECONDO ANNO A.A. 2006/2007
trovarla in ogni momento e si sente sufficientemente sicuro per
sostenere il confronto faccia a faccia.
Uno degli obiettivi del pedinamento o della sorveglianza è
la raccolta delle informazioni, questa osservazione non implica
sempre risvolti sinistri egli può anche semplicemente desiderare
di conoscere meglio l’oggetto delle proprie attenzioni.
INTRUSIONI INDESIDERATE
Possono comprendere la violazione del domicilio della
vittima a mezzo del quale lo stalker può voler raccogliere
informazioni sulla stessa, oppure sottrarre prove (come possono
essere nastri delle segreterie con incisi i suoi messaggi o le
lettere che ha inviato).
Le
intrusioni
indesiderate
destano
un
particolare
preoccupazione nelle loro vittime, tuttavia è bene sottolineare
che delle intrusione ripetute che presentano i caratteri del reato
possono far presagire episodi (più o meno gravi di violenza).
Una volta acquisite le informazioni indesiderate lo Stalker
può cambiare la modalità delle molestie messe in atto fino a quel
momento e metter in essere quelli che vengono comunemente
definite
COMPORTAMENTI
CORRELATI/ASSOCIATI
i
quali
possono concretizzarsi in:
Ordine o Cancellazione di Beni e Servizi – Doni non
Richiesti e Comunicazioni Pubbliche – Minacce e Violenza –
Stalking ad Opera di Terzi.
28
ISTITUTO MEME S.R.L. - MODENA
ASSOCIATO
UNIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET
A.I.S.B.L.
BRUXELLES
ELISA GUERRA – SST IN SCIENZE CRIMINOLOGICHE - SECONDO ANNO A.A. 2006/2007
CAPITOLO SECONDO
2.1. LE VITTIME: LORO CLASSIFICAZIONI E STUDI
Ci
sono
diversi
studi
che
tentano
di
dare
una
classificazione, quanto più precisa dei soggetti che addivengono
ad essere vittime di stalking e gli stessi partono, in primi dalla
considerazione del rapporto tra persecutore e perseguitato.
Uno studio recente (che chiaramente prende le mosse
comunque dal passato) è quello approfondito e realizzato da
Pathè, Mullen e Purcell nel 2003 prende in esame non solo
soggetti – vittima ma anche il molestatore (la tipologia alla quale
appartiene) ed il contesto nel quale le stesse si realizzano.
Si possono distinguere:
VITTIME
PRIMARIE
o
DIRETTE
all’interno
di
questa
categoria si distinguono:
EX INTIMI: Rappresentano un gruppo considerevole e sono
quei soggetti che hanno in precedenza intrattenuto rapporti
personali/intimi con il molestatore. Talvolta la vittima afferma di
aver subito azioni di molestia anche nel corso della relazione,
tuttavia lo Stalking vero e proprio si manifesta solo dopo la
conclusione della stessa, quando cioè la vittima ha esposto in
modo inequivocabile la volontà di dare un taglio netto alla storia
in corso.
29
ISTITUTO MEME S.R.L. - MODENA
ASSOCIATO
UNIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET
A.I.S.B.L.
BRUXELLES
ELISA GUERRA – SST IN SCIENZE CRIMINOLOGICHE - SECONDO ANNO A.A. 2006/2007
A questa categoria di vittima appartengono soprattutto
soggetti di sesso femminile e le azioni persecutorie alle quali
sono sottoposte sono caratterizzate da una notevole insistenza.
Le stesse azioni si concretizzano in telefonate, minacce o
addirittura aggressioni a danno della loro persona o della loro
proprietà.
AMICI
E CONOSCENZE
OCCASIONALI:
E’ un
gruppo
abbastanza particolare, soprattutto se lo si considera non
attraverso lo sguardo clinico – professionale ma attraverso quello
del comune sentire, infatti a questa particolare categoria solgono
appartenere soprattutto soggetti di sesso maschile. Le molestie
in questo caso iniziano dopo un incontro casuale, il fallimento di
un’amicizia
o
addirittura
possono
conseguire
ad
una
lite
avvenuta tra vicini di casa.
CONTATTI PROFESSIONALI: Ci sono alcune categorie
professionali, avvocati, insegnanti, operatori sociali, che secondo
quanto emerge dalle statistiche, sembrano essere sottoposte in
maggiore misura rispetto alle altre, ad episodi di stalking.
Si deve al riguardo considerare che ogni professionista che
entra
in
contatto
con
individui
isolati,
i
quali
per
loro
caratteristica sono più portati a fraintendere l’offerta di aiuto
(professionale) loro rivolta e l’empatia che caratterizza chi
esercita le sopra menzionate professioni, sono più portati ad
interpretarli come segno di interesse personale/sentimentale.
Proprio per tale ragioni i summenzionati professionisti corrono
maggiori rischi di poter divenire vittime di Stalking.
SCONOSCIUTI:
Questo
gruppo
è
alquanto
anomalo,
almeno da un punto di vista definitorio posto che , coloro i quali
30
ISTITUTO MEME S.R.L. - MODENA
ASSOCIATO
UNIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET
A.I.S.B.L.
BRUXELLES
ELISA GUERRA – SST IN SCIENZE CRIMINOLOGICHE - SECONDO ANNO A.A. 2006/2007
vi vengono ascritti, differentemente da chi appartiene ad uno dei
precedenti, non conosce in alcun modo e non ha avuto alcun tipo
di contatto con il soggetto che attua nei loro confronti la
campagna di molestie. Abitualmente i soggetti che molestano
questa particolare categoria di soggetti sono ascrivibili ai
categorie quali “Predatori” “Cercatori di Intimità”.
Le vittime possono essere indistintamente donne, uomini,
bambini, che vengono scelte in base alle loro caratteristiche
fisiche, al loro status sociale o in considerazione delle personali
fantasie dello stalker.
VITTIME SECONDARIE o INDIRETTE: sono una categoria
molto particolare posto che a causa della loro vicinanza fisica,
morale, sentimentale alla vittima designata si trovano a dover
subire atti di molestia destinati a colpire fisicamente loro stessi
ma in ragione della pressione psicologica che il molestatore vuol
esercitare nei confronti della vittima designata (molestando loro
colpisce indirettamente la propria vittima ... che si trova a vivere
una situazione doppia di ansia e sofferenza).
2.2. IMPATTO DELLO STALKING SULLE VITTIME,
SULLA LORO VITA E SULLA LORO QUOTIDIANITÀ
Gli studi e le indagini sino ad ora svolto inducono a
concludere che coloro i quali vengono sottoposti a prolungate
campagne
di
stalking
possono
sviluppare
delle
importanti
conseguenza dal punto di vista psicologico.
31
ISTITUTO MEME S.R.L. - MODENA
ASSOCIATO
UNIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET
A.I.S.B.L.
BRUXELLES
ELISA GUERRA – SST IN SCIENZE CRIMINOLOGICHE - SECONDO ANNO A.A. 2006/2007
Il maggior numero di vittime presenta sintomi
di stress
post – traumatico nei quali vanno annoverati anche i c.d.
flashback, l’evitamento di stimoli che possano ricordare il trauma
subito.
Pare quasi scontato fare presente come la sottoposizione,
per prolungati periodi, a episodi continui di pressione, violenza,
ansia psicologica minerebbero l’equilibrio non solo psicologico ma
anche personale di qualunque soggetto (… insomma tutti
finiremmo per sentirci particolarmente ansiosi, sensibili ad alcuni
avvenimenti, e soprattutto molto … molto … nervosi!!).
E’ chiaro che il raggiungimento di quello che viene
chiamato “punto di rottura” segue un percorso molto personale e
che si diversifica per ciascun individuo. E’ vero che non tutte le
vittime di episodi di Stalking manifestano disturbi post traumatici
e quelle che ne danno segno non lo fanno nello steso modo o egli
stessi tempi.
Trova consenso pressoché unanime la considerazione del
fatto che gli episodi di Stalking hanno comunque un impatto
deleterio sulla vittima, sulla sua vita e sul suo modo percepire
persone sentimenti.
Uno studio compiuto in Australi da Pathè e Mullen nel 1997
ha prodotto le seguenti considerazioni e conclusioni: Il 94% delle
vittime intervistate hanno apportato cambiamenti significativi al
loro abituale stile di vita: il 70% restringe le proprie attività
sociali a meno della metà di quelle esercitate in precedenza allo
stalking subito, più della metà deve ridurre l’impegno lavorativo
o nei casi più gravi addirittura si trova a dover abbandonare il
lavoro. E’ alquanto comune infatti che le vittime, quando ancora
32
ISTITUTO MEME S.R.L. - MODENA
ASSOCIATO
UNIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET
A.I.S.B.L.
BRUXELLES
ELISA GUERRA – SST IN SCIENZE CRIMINOLOGICHE - SECONDO ANNO A.A. 2006/2007
la campagna di stalking è in corso si debbano assentare con alta
frequenza dal luogo dove svolgono il proprio lavoro, altre volte
invece l’ansia e la tensione conseguenti alle continue intrusioni
subito fanno calare il loro rendimento lavorativo.
Sempre nello studio condotto da Pathè e Mullen l’80% delle
vittime, quali conseguenza dichiarano un aumento del livello di
ansia e dello stato dia allerta che addiviene ad essere quasi
continuo,
manifestano
sintomi
di
ipervigilanza
che
si
concretizzano soprattutto nel manifestarsi di disturbi del sonno.
Un
quarto
dei
soggetti
che
sono
stati
intervistati
ammettono di avere idee suicidiarie e due terzi dicono di provare
sentimenti di forte aggressività nei confronti dello stalker.
Non sono rari i casi nei quali la vittima senta di vivere un
abbandono
da
parte
della
società
e
delle
persone
che
abitualmente le sono vicine.
2.3. UNA CATEGORIA PARTICOLARE: LE FALSE
VITTIME
Si tratta di persone affette da disturbi comportanti come
conseguenza l’idea (delirante) di essere oggetti di molestie La
difficoltà in questi casi consiste nel far comprendere a tali
soggetti, i quali nella maggior parte dei casi non hanno coscienza
della loro malattia, a sottoporsi a trattamenti e terapie necessari
per poter ricostruire il loro equilibrio e la loro serenità.
33
ISTITUTO MEME S.R.L. - MODENA
ASSOCIATO
UNIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET
A.I.S.B.L.
BRUXELLES
ELISA GUERRA – SST IN SCIENZE CRIMINOLOGICHE - SECONDO ANNO A.A. 2006/2007
Nel trattamento di questi soggetti (del quali non mi occupo
non essendo io stessa una psicologa) è importante comunque
evitare che possano essere ammesse a frequentare i gruppi di
sostegno versi i quali vengono indirizzate le vere vittime dello
stalking. Questo in ragione del fatto che l’appartenenza o la
frequentazione di un gruppo di sostegno non produrrebbe altro
effetto che confermare il loro, falsato, status di vittima.
2.4. CONSIGLI UTILI ALL’AIUTO DELLE VITTIME DI
STALKING
Gli alti tassi di idee suicidiarie delle vittime di stalking
impongono agli operatori sanitari – sociali ma non solo un
interesse maggiore per quelli che possono essere i sentimenti di
persecuzione – disperazione ed abbandono che questi soggetti di
trovano a vivere. Proprio per questa ragione può essere utile
indicare alcune delle cose che, tutti, possiamo fare ed i
comportamenti che possono essere consigliati a coloro i quali
subiscono tale violenza.
LA SICUREZZA: Molte vittime si trovano a chiedere aiuto
(professionale e non) quando ancora lo Stalking è in corso. In
questo caso necessitano, per poter meglio aiutarle, di un
ambiente riservato, scevro da qualsivoglia giudizio e soprattutto
devono poter percepire nei soggetti cui si rivolgono una forte
empatia e comprensione.
34
ISTITUTO MEME S.R.L. - MODENA
ASSOCIATO
UNIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET
A.I.S.B.L.
BRUXELLES
ELISA GUERRA – SST IN SCIENZE CRIMINOLOGICHE - SECONDO ANNO A.A. 2006/2007
DOCUMENTAZIONE: Chi subisce atti stalking, pur nella
difficile situazione in cui si trova, dovrebbe farsi forza e tenere
una documentazione degli stessi ad esempio conservare i regali,
le lettere, i messaggi sgraditi comprese le registrazioni delle
segreterie telefoniche.
EVITARE I CONTATTI: E’ di fondamentale importanza che
chi subisce atti di stalking eviti ogni tipologia e forma di contatto
con il molestatore il quale deve aver chiaro che ogni contatto è
sgradito e che, ogni forma di relazione da parte della vittima non
è desiderata ora e per sempre.
Ciò che conta è che le vittime capiscano che ogni forma di
avvicinamento con il molestatore, sia pure come semplice forma
di reazione verbale (perchè non ce la fanno più), non porterà
alcuna soluzione ai loro problemi anzi … faranno raggiungere allo
stalker il suo scopo ovvero ottenere una forma di qualsivoglia
contatto con la vittima delle sue molestie.
INFORMARE LA POLIZIA: LO STALKING E’ UN REATO per
questo la polizia dovrebbe sempre esserne informata e quanto
più rapidamente possibile.
ORGANIZZAZIONI
DI
SOSTEGNO:
Esistono
diverse
organizzazioni che si occupano di sostenere e supportare coloro i
quali sono vittime delle stalking. Attraverso tali organizzazioni le
vittime stesse possono ottenere anche delle informazioni utili alla
loro difesa, ai loro diritti ed alla loro serenità.
TRATTAMENTI
PSICOLOGICI
PEROSNALI/FAMILIARI/DI
COPPIA – FARMACEUTICI: dei quali, non essendo psicologa od
35
ISTITUTO MEME S.R.L. - MODENA
ASSOCIATO
UNIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET
A.I.S.B.L.
BRUXELLES
ELISA GUERRA – SST IN SCIENZE CRIMINOLOGICHE - SECONDO ANNO A.A. 2006/2007
operatrice professionale del settore preferisco (per correttezza e
mancanza di competenza) non occuparmi.
36
ISTITUTO MEME S.R.L. - MODENA
ASSOCIATO
UNIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET
A.I.S.B.L.
BRUXELLES
ELISA GUERRA – SST IN SCIENZE CRIMINOLOGICHE - SECONDO ANNO A.A. 2006/2007
CAPITOLO TERZO
3.1. LA VIOLENZA
La principale forma di violenza nello Stalking è quella di
natura psicologica che comporta come conseguenza dirette
ansia, disperazione, paura, depressione disturbo post-traumatico
da stress.
Chiaramente la violenza psicologica costituisce un motivo
più che ragionevole per intervenire tempestivamente procedendo
attraverso le dovute vie legali e mettendo a disposizione delle
vittime i necessari strumenti di sostegno e supporto.
Inutile dire che la violenza, in qualsiasi modo essa si
presenti, è il punto saliente dello Stalking il quale, anche
attraverso un traduzione puramente letterale sottende ad una
serie imponente di comportamenti che si concretizzano un
ripetuta serie di intrusioni indesiderate nella vita privata della
vittima.
37
ISTITUTO MEME S.R.L. - MODENA
ASSOCIATO
UNIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET
A.I.S.B.L.
BRUXELLES
ELISA GUERRA – SST IN SCIENZE CRIMINOLOGICHE - SECONDO ANNO A.A. 2006/2007
La definizione di violenza è stata ricercata attraverso studi
compiuti sugli Stalker ed il risultato è stato una definizione
di“Violenza di Lieve Entità”.
Harmon e colleghi, 1998, definivano violento lo Stalker che
aggrediva fisicamente la sua vittima o qualcuno vicino alla
stessa: ad esempio parenti, amici ma anche animali domestici ed
oggetti di proprietà. Tuttavia questa definizione comprendeva
qualsiasi tipologia di contatto fisico con la vittima senza
distinguere tra un qualsivoglia contatto tra Stalker e vittima o
oggetti di proprietà o, ad esempio il ripetuto bussare alla porta.
Mullen e colleghi, 1999, dopo aver compiuti altri e diversi
studi hanno ristretto la definizione data dai loro colleghi riferendo
la definizione di violenza ai casi nei quali lo stalker aggredisce
fisicamente la vittima. Nello studio effettato le indagini compiuti
sugli stalker comprendevano, tra i tanti, una mascella fratturata
– una ferita da coltello – sei aggressioni a sfondo sessuale – otto
stupri (o tentati tali).
3.2. VIOLENZA GRAVE
Per violenza grave si intende omicidio ed aggressione
grave. Il tasso di frequenza della stessa è davvero molto basso
per
consentire
il
compimento
di
studi
sufficientemente
approfonditi, tuttavia dalle indagini, comunque molto accurate
eseguite è emerso come nello Stalker l’incidenza della violenza
grave fosse inferiore rispetto ai casi di violenza generica.
38
ISTITUTO MEME S.R.L. - MODENA
ASSOCIATO
UNIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET
A.I.S.B.L.
BRUXELLES
ELISA GUERRA – SST IN SCIENZE CRIMINOLOGICHE - SECONDO ANNO A.A. 2006/2007
Diversamente dai dati emersi sulla violenza generica negli
episodi di violenza grave era associata all’assenza di condanne
penali,
all’assenza
di
correlazioni
con
abuso
di
sostanze
stupefacenti od alcolici.
Un analisi specifica ha portato alla luce la presenza di tre
fattori specifici che accomunano gli episodi violenza grave, che
sono:
- Precedente frequentazione della casa della vittima.
- Assenza di precedenti penali.
- Durata inferiore nello Stalking.
3.3. RAPPORTO TRA MINACCE E VIOLENZA
Le minacce sono certamente un evento molto comune nello
stalking per questo, si è provveduto a studiare anche la loro
incidenza e le correlazioni che le stesse hanno con il manifestarsi
di episodi violenti.
Purcell e colleghi, 2002, hanno realizzato uno studio
epidemiologico grazie al quale hanno rilavato che lo Stalking, gli
episodi attraversi i quali si concretizza, è accompagnato da
minacce dirette alla persona della vittima, dirette a persone
(familiari o stretti conoscenti) vicine alla stessa.
Ciò
che
in
questo
momento
risulta
particolarmente
interessante è che il 44% dei soggetti che erano stati minacciati
è stato successivamente aggredito, il 73% di chi è stato
39
ISTITUTO MEME S.R.L. - MODENA
ASSOCIATO
UNIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET
A.I.S.B.L.
BRUXELLES
ELISA GUERRA – SST IN SCIENZE CRIMINOLOGICHE - SECONDO ANNO A.A. 2006/2007
aggredito era stato in precedenza fatto oggetto di minacce
dirette od indirette.
Il 60% di chi (stalker9 aveva minacciato le proprie vittime
aveva agito in modo violento diversamente chi aveva dato luogo
ad aggressioni nei confronti delle propria vittima (o correlati)
senza minacciarla prima era il 20%.
Volendo
fare
una
breve
conclusione
sinteticamente
esplicativa dallo studio è risultato che nella maggior parte dei
casi lo stalker che minacciava la propria vittima successivamente
dava luogo ad aggressioni nei confronti della stessa, mentre in
rari casi chi pur compiendo atti di stalker non minacciava la
vittima in seguito, di rado, aggrediva il soggetto molestato.
Da altri studi compiuti da Pathè, Mullen e Meloy hanno
confermato che gli Stalker che compiono atti ascrivibili ad episodi
di
aggressioni
violente
danno,
in
qualche
modo,
degli
“avvertimenti” (se così possono essere chiamati gli indicatori di
violenza) circa gli atti che intendono compiere.
3.4. MOTIVAZIONI PER LE AGGRESSIONI VIOLENTE
Le ragioni che portano ad episodi di aggressioni violente
nei casi di stalking sono diverse e spesso sottendono a fattori
socio – psicologici. La letteratura disponibile ci offre alcuni spunti
motivazionali di riflessione:
40
ISTITUTO MEME S.R.L. - MODENA
UNIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET
ASSOCIATO
A.I.S.B.L.
BRUXELLES
ELISA GUERRA – SST IN SCIENZE CRIMINOLOGICHE - SECONDO ANNO A.A. 2006/2007
RAPPORTO CON LA VITTIMA:
La tipologia di Stalking a noi più utile è quella studia a da
Mullen, 2000, il quale, con i suoi collaboratori hanno (come già
visto nel presente approfondimento) gli Stalker in cinque gruppi:
rifiutati
(ex
partner),
in
cerca
di
intimità,
corteggiatori
inadeguati, rancorosi, predatori sessuali.
In uno studio, realizzato su 145 Stalkers, il 39% dei quali
aveva compiuto aggressioni fisiche sono emersi i seguenti
risultati:
Le aggressioni erano state compiute in misura prevalente
dai rifiutati (una percentuale del 59% tra gli stessi) ed anche i
predatori
erano
fortemente
portati
(50%)
ad
aggredire
fisicamente la vittima delle loro molestie.
Diversamente rancorosi (87%) e rifiutati (74%) risultavano
essere più portati a minacciare la loro vittima di possibili future
aggressioni fisiche nei suoi confronti, salvo poi realizzarle
concretamente nella minor parte dei casi.
I rifiutati, quale categoria che risulta essere maggiormente
portata a compiere atti aggressivi nei confronti delle loro vittime,
appaiono quale risultato anche in un altri e diversi studi compiuti
da Pathè, e Mullen, 1997 – Palarea, 1999, - Farnham, 2000, Harmon, 1998). Le caratteristiche peculiari di questo gruppo di
Stalker era la rabbia per essere stati rifiutati e la sensazione che
i loro diritti siano stati violati dalla persona che li ha rifiutati.
Sembra logico supporre che la rabbia, i sentimenti di gelosia e
possessività che li animano siano indicatori sufficienti per
condurli a compier atti violenti.
41
ISTITUTO MEME S.R.L. - MODENA
ASSOCIATO
UNIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET
A.I.S.B.L.
BRUXELLES
ELISA GUERRA – SST IN SCIENZE CRIMINOLOGICHE - SECONDO ANNO A.A. 2006/2007
Anche la categoria degli Stalker predatori è caratterizzata
da un’alta aggressività verso le loro vittime le ragioni di questo
sono rintracciabili non solo negli alti livelli di rabbia ma anche nel
fatto che la violenza è parte integrante del loro comportamento e
del loro essere Stalker appartenenti a tale categoria. Essi sono
fortemente convinti di avere dei diritti nei confronti della vittima,
diritto a rimanere i contatto con la stessa, diritto a poter mettere
in pratica le fantasie che sulla stessa hanno elaborato.
PSICOPATOLOGIA
Secondo White e Cawood, 1998, la presenza di sintomi
depressivi e minacce di suicidio
Stalking
posso
essere
nei confronti di compie atti di
indicatori
efficaci
del
rischio
di
comportamenti violenti.
Nella violenza grave esisteva un’associazione molto stretta
con diagnosi di depressione sul soggetto. Meloy, 2002, sosteneva
che, grande parte della violenza correlata ad atti di stalking ha
una matrice affettiva nel senso che la stessa include una gamma
diversa di emozioni quali rabbia, vergogna, umiliazione e, in
ragione di ciò egli ipotizza che la violenza sia più probabile in chi
ha una personalità borderline conseguente a rappresentazioni
parziali dell’oggetto, ad un’analisi deteriorata della realtà e delle
difese meno evolute da un punto di vista emotivo.
Meloy nel suo studio fa riferimento ad un altro gruppo di
soggetti che potrebbero essere particolarmente portati alla
violenza ed essi sono i Narcisisti Patologici che egli associa ad
aggressioni compiuti a danno di personaggi pubblici.
42
ISTITUTO MEME S.R.L. - MODENA
ASSOCIATO
UNIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET
A.I.S.B.L.
BRUXELLES
ELISA GUERRA – SST IN SCIENZE CRIMINOLOGICHE - SECONDO ANNO A.A. 2006/2007
3.5. LA PREVENZIONE DELLA VIOLENZA
Il modo più efficace per poter prevenire la violenza è
intervenire in modo concreto e tempestivo sul comportamento di
Stalking e di trattare in modo adeguato lo Stalker.
3.6. LE POSSIBILI RISPOSTE LEGALI
Affinché il problema dello Stalking, e quello della violenza
correlata, possano essere affrontati in modo efficace e decisivo è
necessario l’intervento dell’Ordinamento Giuridico: E’ necessario
(ed aggiungo io DOVEROSO) che lo Stato predisponga ed adotti
delle Leggi adeguate anti–stalking.
L’Italia, ad esempio, non ha ancora una legislazione
specifica in materia per questo i giudici che sono chiamati a
pronunciarsi su un caso oggettivo di Stalking, non potendo
disporre di norme specifiche, devono inquadrale in un'altra
fattispecie. Nel nostro Ordinamento si applica l’Articolo 660 del
Codice Penale.
43
ISTITUTO MEME S.R.L. - MODENA
ASSOCIATO
UNIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET
A.I.S.B.L.
BRUXELLES
ELISA GUERRA – SST IN SCIENZE CRIMINOLOGICHE - SECONDO ANNO A.A. 2006/2007
CAPITOLO QUARTO
L’ORDINAMENTO GIURIDICO ITALIANO
-
L’Art. 660 del Codice Penale – giusta distanza tra gli
individui
Il fenomeno dello Stalking, così come ha cercato di fornirne
una breve descrizione nei capitoli precedenti, è caratterizzato da
una grande complessità che certo non può essere risolta solo
attraverso una semplice repressione attuata a mezzo di norme
giuridiche. Le implicazioni psichiatriche e psicopatologiche che lo
contraddistinguono
certo non possono risolversi con una mera
previsione normativa ma certo sottolineano come il nostro
ordinamento giuridico sia fortemente inadeguato alla situazione.
L’unico articolo che potrebbe essere applicato, seppur per
ragioni indirette, alla problematica qui esaminata è l’Articolo 660
del Codice Penale che punisce le molestie poste in essere a
danno di una persona determinata in un luogo pubblico od aperto
la pubblico oppure a mezzo del telefono per petulanza od altro
biasimevole motivo.
Inutile
ribadire
e
sottolineare
l’inadeguatezza
di
tale
norma.
44
ISTITUTO MEME S.R.L. - MODENA
ASSOCIATO
UNIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET
A.I.S.B.L.
BRUXELLES
ELISA GUERRA – SST IN SCIENZE CRIMINOLOGICHE - SECONDO ANNO A.A. 2006/2007
L’articolo sopra menzionato infatti si iscrive in un’ottica di
prevenzione verso quelle molestie e disturbi arrecati al singoli MA
quello che conta è che la repressione viene posta in essere non a
tutela della liberta individuale del singolo sottoposto a molestie
quanto a ragione della difesa dell’ordine pubblico che potrebbe
essere
turbato
dalle
eventuali
reazioni
dei
soggetti
che
SUBISCONO la molestia (!!!, dalle reazioni di disgusto di chi si
trova a dover assistere all’atto di molestia (!!!), infine l’atto
molesto potrebbe causare nella collettività sfiducia nei confronti
dell’ordine pubblico (!!!).
E’ chiaro da quanto sopra scritto che il soggetto che
realmente subisce la violenza addiviene ad essere tutelato solo in
forma indiretta e NON CERTO per un reale interesse del nostro
ordinamento nei suoi riguardi. La vittima diviene oggetto di
tutela SOLO quando i suoi diritti (che DOVREBBERO ESSERE
INVIOLABILI ) coincidono con l’interesse collettivo.
Ribadisco appare superfluo sottolineare l INADEGUATEZZA
PROFONDA E MANIFESTA dell’ Art. 660 c.p.
La norma infatti si occupa di reprime le molestie, quando
queste mi manifestano, solo quando le stesse vengono attuate in
un luogo pubblico od aperto al pubblico, o quando il modo
attraverso
le
quali
vengono
attuate
venga
considerato
biasimevole secondo il comune sentire. Si richiede inoltre che tali
atti inopportuni vengono realizzati con petulanza o per altro
biasimevole motivo, non sottendendo perciò la necessità della
presenza di un dolo specifico esige piuttosto che le molestie
soddisfino (per così dire) tali requisiti al fine poter correttamente
applicare la norma qui discussa.
45
ISTITUTO MEME S.R.L. - MODENA
ASSOCIATO
UNIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET
A.I.S.B.L.
BRUXELLES
ELISA GUERRA – SST IN SCIENZE CRIMINOLOGICHE - SECONDO ANNO A.A. 2006/2007
Il criterio che qui viene utilizzato quale strumento di
valutazione non è il “comune sentire” e non certo il sentimento
della vittima che in tutta evidenza è considerato IRRILEVANTE.
Ancora una volta si sente doveroso ribadire che la norma,
non tipizzando espressamente il reato di stalking, palesa la sua
inadeguatezza. Assimilare lo stalking ad una “comune” (se
comune può definirsi) molestia non è certo corretto e di sicura si
rischia di confondere ed omologare due fenomeni che sono
DECISAMENTE diversi per pericolosità – potenzialità lesiva –
identità strutturale.
Voci autorevoli auspicano la riformulazione di tale norma in
termini più attuali attraverso i quali si prevedano discipline
diverse per gli atti di stalking, inquadrati giuridicamente come
tali, e per le molestie occasionali.
L’ordinamento giuridico non deve costringere l’individuo
dentro piccole nicchie ma DEVE COMUNQUE GARANTIRE la
possibilità di difendersi dalle altrui intrusioni nel proprio spazio
che egli considera indesiderate fornendo i mezzi per filtrare e
selezionare i contatti, anche nell’ambito dell’odierna dilatazione
delle comunicazioni e dei contatti interpersonali.
46
ISTITUTO MEME S.R.L. - MODENA
ASSOCIATO
UNIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET
A.I.S.B.L.
BRUXELLES
ELISA GUERRA – SST IN SCIENZE CRIMINOLOGICHE - SECONDO ANNO A.A. 2006/2007
“ In una giornata d’inverno i porcospini pieni di freddo si
strinsero l’uno all’altro per riscaldarsi ma, si accorsero di pungersi
reciprocamente con gli aculei.
Allora si separarono e sentirono di nuovo freddo.
Prova e riprova i porcospini riuscirono a trovare la giusta
distanza che consentiva loro di scambiarsi un po’ di calore senza
stringersi troppo”.
[Schopenhauer]
CONCLUSIONI – RIFLESSIONI
Quando ho iniziato a documentarmi sul fenomeno dello
Stalking non nego di aver, di primo acchito, individuato un unico
colpevole.
Lo Stalker.
Proseguendo poi nello studio ed iniziando a “mettere
assieme” i diversi pezzi ho cominciato a comprendere meglio
questo
fenomeno
tanto
complesso
e
doloroso
quando
sconosciuto. Dopo aver cercato (per quanto difficile sia stato) di
osservare le cose e gli studi da entrambi i punti di vista ho
cercato di assumere una posizione oggettiva.
Non nascondo che ponendomi come terza le cose, forse,
sono sembrate più semplici. Forse perché lasciando perdere
inutili pregiudizi si riesce a vedere ciò che veramente accade.
47
ISTITUTO MEME S.R.L. - MODENA
ASSOCIATO
UNIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET
A.I.S.B.L.
BRUXELLES
ELISA GUERRA – SST IN SCIENZE CRIMINOLOGICHE - SECONDO ANNO A.A. 2006/2007
Quello che ho visto e non nascondo anche sentito è la
presenza di due DIVERSE, ASSOLUTAMENTE DIVERSE VITTIME:
Lo Stalker che pur essendo di fatto il molestatore, colui che
compie intrusioni illegittime, illecite, pericolose nella vita della
sua vittima è, allo stesso tempo vittima di sé stesso. Delle
proprie debolezze e difficoltà. Della propria incapacità di vedere il
confine ultimo che debbono necessariamente avere i rapporti
umani. Tutto questo lo porta ad assumere un comportamento
che CERTO è criticabile da ogni punto di visto di vista. Non
condivisibile CERTO ma, in via del tutto personale, mi sento di
dire che NON è neppure giudicabile.
La Vittima. Il soggetto che vive ogni momento della sua
giornata in un continuo stato di angoscia e di allerta per un
pericolo che sente incombente ma del quale, forse, non potrebbe
dare una precisa descrizione.
E’ colui/colei che si trova costretto, a volte, a cambiare
lavoro, abitudini di vita, frequentazioni.
E’ la persona che, spesso, deve fronteggiare il giudizio di
colleghi, conoscenti, addirittura parenti che non riescono a capire
come la vittima non riesca a porre fine alle molestie e che deve
fare i conti con l’idea di “aver fatto qualcosa per meritale” o di
“non fare abbastanza per causarne la cessazione”.
Quello che attraverso questo lavoro di approfondimento
(anche personale oltre che di studio) sono riuscita a capire è che,
essendo un fenomeno poliforme e di difficile definizione chi si
trova a subire atti di stalking fatica a trovare una tutela adeguata
nel nostro ordinamento giuridico che, non fornisce alcuno
48
ISTITUTO MEME S.R.L. - MODENA
ASSOCIATO
UNIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET
A.I.S.B.L.
BRUXELLES
ELISA GUERRA – SST IN SCIENZE CRIMINOLOGICHE - SECONDO ANNO A.A. 2006/2007
strumento, nemmeno socialmente educativo riguardo a questo
fenomeno.
49
ISTITUTO MEME S.R.L. - MODENA
ASSOCIATO
UNIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET
A.I.S.B.L.
BRUXELLES
ELISA GUERRA – SST IN SCIENZE CRIMINOLOGICHE - SECONDO ANNO A.A. 2006/2007
BIBLIOGRAFIA
•
P. Curci, G.M. Galeazzi, C. Secchi, La Sindrome delle
Molestie Assillanti (Stalking), Bollati Boringhieri, 2003.
•
L. Gemini, P. Lalli, S. Liberto, R. McKenzie, P. E. Mullen, G.
Neri, M. Pathè, R. Purcell, O. Simonazzi, Donne Vittime di
Stalking, Riconoscimento e Modelli di Intervento in Ambito
Europeo – Modena Group on Stalking, Franco Angeli, 2005.
•
L. De Fazio, G.M. Galeazzi, J. H. Kamphuis, P.M.G.
Hemmelkamp.
•
Oltre il Mobbing, Strainig, Stalking ed altre forme di
Conflittualità sul Lavoro, Harald Ege, Franco Angeli, 2005.
50