Stalking: libertà di scegliere
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Stalking: libertà di scegliere
Istituto MEME associato a Université Européenne Jean Monnet A.I.S.B.L. Bruxelles STALKING Libertà di Scegliere Scuola di Specializzazione Scienze Criminologiche Relatore Dott. ssa Roberta Frison Tesista specializzando Dott. ssa Elisa Guerra Anno di Corso Secondo Modena, 16 Giungo 2007 Anno Accademico 2006-2007 ISTITUTO MEME S.R.L. - MODENA ASSOCIATO UNIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L. BRUXELLES ELISA GUERRA – SST IN SCIENZE CRIMINOLOGICHE - SECONDO ANNO A.A. 2006/2007 Un dono... Prendi un sorriso, regalalo a chi non l'ha mai avuto. Prendi un raggio di sole, fallo volare là dove regna la notte. Scopri una sorgente, fa bagnare chi vive nel fango. Prendi una lacrima, posala sul volto di chi non ha pianto. Prendi il coraggio, mettilo nell'animo di chi non sa lottare. Scopri la vita, raccontala a chi non sa capirla. Prendi la speranza, e vivi nella sua luce. Prendi la bontà, e donala a chi non sa donare. Scopri l'amore, e fallo conoscere al mondo... [Mahatma Gandhi] 2 ISTITUTO MEME S.R.L. - MODENA ASSOCIATO UNIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L. BRUXELLES ELISA GUERRA – SST IN SCIENZE CRIMINOLOGICHE - SECONDO ANNO A.A. 2006/2007 INDICE Premessa Pag. 5 Introduzione Pag. 6 CAPITOLO PRIMO 1.1 Stalking: definizione 1.1.1 Il Caso (esemplificativo) 1.2 Stalking: diverse tipologie 1.2.1 Stalking occupazionale, caso esemplificativo Pag. 8 Pag. 12 Pag. 14 Pag. 19 1.3 Stalker: classificazioni Pag. 22 1.4 Stalking: comportamenti attraverso i quali si manifesta Pag. 25 CAPITOLO SECONDO 2.1 Le vittime: loro classificazioni e studi Pag. 29 2.2 Impatto dello Stalking sulle vittime, sulla loro vita Pag. 31 e sulla loro quotidianità 2.3 Una Categoria particolare: le false vittime Pag. 33 2.4 Consigli utili all’aiuto delle vittime di stalking Pag. 34 3 ISTITUTO MEME S.R.L. - MODENA ASSOCIATO UNIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L. BRUXELLES ELISA GUERRA – SST IN SCIENZE CRIMINOLOGICHE - SECONDO ANNO A.A. 2006/2007 CAPITOLO TERZO 3.1 La violenza Pag. 37 3.2 Violenza grave Pag. 38 3.3 Rapporti tra minacce e violenza Pag. 39 3.4 Motivazioni per le aggressioni violente Pag. 40 3.5 La prevenzione della violenza Pag. 43 3.6 Le possibili risposte legali Pag. 43 CAPITOLO QUARTO L’Ordinamento Giuridico italiano – L’articolo 660 del Codice Pag. 44 Penale italiano – Giusta distanza tra gli individui Conclusioni - Riflessioni Pag. 47 Bibliografia Pag. 50 4 ISTITUTO MEME S.R.L. - MODENA ASSOCIATO UNIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L. BRUXELLES ELISA GUERRA – SST IN SCIENZE CRIMINOLOGICHE - SECONDO ANNO A.A. 2006/2007 PREMESSA Chi non ha mai avuto un corteggiare un po’ insistente? Dove finisce l’insistenza che denota il sano interesse verso una persona e dove inizia la molestia? Le domande sopra esposte sono esattamente quelle che mi sono posta quando ho iniziato a documentarmi in materia di Stalking. Sono le stesse alle quali ho cercato di dare una risposta prima di tutto nella mia coscienza e poi attraverso queste righe anche alla mia ragione. Le difficoltà che ho incontrato non sono state poche. Non essendo psicologa le dinamiche mentali che spingono taluni soggetti a compiere atti di stalking mi sono risultate, all’inizio, di difficile comprensione tanto da indurmi a vedere un solo colpevole … poi … cercando di andare oltre il mero giudizio umano credo di aver visto due vittime: La vittima dello Stalking e contemporaneamente di un ordinamento giuridico inadeguato e lo Stalker vittima di se stesso. Valutazioni e sentimenti personali a parte lo Stalking è un fenomeno in via di crescente aumento. Nella sua estrema poiliformia è difficilmente riconducibile ad un unico e preciso ambito definitorio. A mio parere, concordando con Chi da tempo si occupa con estrema competenza della questione e necessario sensibilizzare non solo gli operatori giuridico sanitari ma soprattutto le persone ovvero le potenziali vittime – tutti – di questo fenomeno perché 5 ISTITUTO MEME S.R.L. - MODENA ASSOCIATO UNIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L. BRUXELLES ELISA GUERRA – SST IN SCIENZE CRIMINOLOGICHE - SECONDO ANNO A.A. 2006/2007 SOLO la conoscenza porta alla comprensione e la comprensione alla scelta di mezzi e strumenti difensivi adeguati. INTRODUZIONE Condotte di molestie da parte di paziente nei riguardi di chi di loro si è occupato di occupa da punto di vista clinico sono state da sempre collocate all’interno dei quadri clinici psichiatrici. In taluni dei summenzionati pazienti tuttavia le condotte sopra citate acquistano una particolare centralità ed assumono significati del tutto peculiari: Esse divengono comunicazione della sofferenza ma assumono, anche, la fisionomia della ricerca estrema e disperata di una relazione interpersonale1. Il termine Stalking viene mutuato dal linguaggio venatorio anglosassone e letteralmente significa “braccare–pedinare”. Dalla appena citata traduzione emerge con chiarezza l’alone di inquietudine che qualifica i comportamenti dello stalker e soprattutto l’ansia che gli stessi incutono alla vittima. La sensazione di non essere mai, in nessun luogo o momento, al sicuro. In Italia il termine Stalking è stato tradotto con “Molestie Assillanti” tuttavia, al fine di evitare equivoci è bene precisare 1 La Sindrome della Molestie Assillanti, Stalking, di Curci – Galezzi – Secchi Bollati - Bordigheri Editore. 6 ISTITUTO MEME S.R.L. - MODENA ASSOCIATO UNIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L. BRUXELLES ELISA GUERRA – SST IN SCIENZE CRIMINOLOGICHE - SECONDO ANNO A.A. 2006/2007 che nel parlare di Stalking o Molestie Assillanti non si fa riferimento ad una precisa patologia ma ad un insieme di comportamenti persecutori e molesti. Ne deriva che il termine non può dirsi propriamente medico ma può indicare degli atteggiamenti che in sé hanno dei risvolti medici (e volendo essere precisi tali risvolti non afferiscono solo chi li pone in essere ma anche chi li subisce). 7 ISTITUTO MEME S.R.L. - MODENA ASSOCIATO UNIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L. BRUXELLES ELISA GUERRA – SST IN SCIENZE CRIMINOLOGICHE - SECONDO ANNO A.A. 2006/2007 CAPITOLO PRIMO 1.1. STALKING: DEFINIZIONE To Stalk in Inglese è un verbo proprio del cacciatore, significa letteralmente appostarsi – avvicinarsi di soppiatto alla preda. In Italiano Stalking non ha ancora trovato una adeguata traduzione letterale, come anticipato in premessa, esso viene tradotto con Molestie Assillanti o Sindrome del Molestatore. Esiste una definizione del comportamento che accoglie un consenso unanime la stessa individua un insieme di comportamenti di sorveglianza e controllo ripetuti ed intrusivi volti a ricercare un qualsivoglia contatto con la vittima la quale ne risulta infastidita, preoccupata ed addirittura spaventata. In molti casi chi addiviene ad essere vittima di questi comportamenti si vede/sente costretta a modificare lo stile di vita personale ed addirittura lavorativa, in taluni casi manifesta una sofferenza psichica di diverse intensità. La sindrome delle Molestie Assillanti si costituisce a partire da triade di componenti essenziali: 1. Molestatore – Stalker (colui che potrebbe essere definito attore nella dinamica in atto). Costui sulla base di peculiari 8 ISTITUTO MEME S.R.L. - MODENA ASSOCIATO UNIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L. BRUXELLES ELISA GUERRA – SST IN SCIENZE CRIMINOLOGICHE - SECONDO ANNO A.A. 2006/2007 motivazioni individua una persona nei confronti della quale sviluppa un intensa polarizzazione ideo–affettiva e nei confronti della quale agisce quale predatore; 2. Le azioni, ovvero l’insieme dei comportamenti e gesti intrusivi che l’attore pone in essere, e che possono concretizzarsi in telefonate – lettere – mail – appostamenti – sorveglianze – minacce; 3. La Vittima (ovvero il soggetto che viene assediato dal molestatore) che percepisce come spiacevoli, disturbanti, lesivi, persecutori i comportamenti posti in essere dall’ attore. Le conseguenza sono aumento dell’ansia, comparsa di depressione, incrementi del consumo di alcol e tabacco; 4. Ai comportamenti sopra descritti si possono aggiungere altre e diverse azioni il cui comparire denota l’intensificarsi della campagna di molestie, si può ad esempio incorrere in danni alla proprietà agli animali domestici o addirittura in atti di violenza sulla vittima designata. Lo Stalking, come il Mobbing, è un fenomeno di vecchia data che solo nella letteratura e nella prassi più recente ha trovato un nome ed una collocazione scientifica. La prima identificazione è avvenuta negli Stati Uniti dove, uno dei primi teorici fu Meloy2 che lo definì “persecuzione e molestia voluta, ripetuta e malintenzionata perpetrata nei confronti di una persona che sente così minacciata la sua 2 Meloy J. Reid, The Psychology of Stalking: Clinical and Forensic Prospectives, San Diego, 1998. 9 ISTITUTO MEME S.R.L. - MODENA UNIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET ASSOCIATO A.I.S.B.L. BRUXELLES ELISA GUERRA – SST IN SCIENZE CRIMINOLOGICHE - SECONDO ANNO A.A. 2006/2007 sicurezza personale”. Nel corso del medesimo anno in cui veniva pubblicato il lavoro di Meloy, 1998, negli Stati Uniti veniva promulgata la prima legge contro lo Stalking ed i fenomeni esso correlati. Nel 2002 due autori tedeschi Voss e Hoffmann3 concretizzarono la ricerca sullo Stalking in Germania, sino a quel momento, e diedero una definizione dello stesso come un insieme di atteggiamenti che influenzano e limitano il comportamento di una persona e vengono percepiti dalla vittima come non desiderati e molesti le cui conseguenze sono stai di paura, preoccupazione o addirittura panico. Il fenomeno è stato di recente inserito nel Programma di Prevenzione della Polizia Tedesca nel quale lo Stalking viene definito come” una persecuzione continuativa attuata per mezzo di molestie asfissianti (penetranti) volte a terrorizzare una persona contro la sua volontà. Lo Stalker, le cui motivazioni possono essere ravvisate in una manina, malattia mentale, aspetta, osserva, segue la sua vittima, le telefona, le invia messaggi, lettere o regali il cui contenuto può essere volutamente minaccioso oppure possono essere considerati come gesti e prove d’amore. In questi modi cerca di avere potere e di esercitare un controllo sulla vittima. Nel nostro paese il fenomeno in questione, la sua conoscenza risale al 2003 anno durante il quale avvenne la prima pubblicazione del testo in materia “La sindrome delle molestie 3 Voss ed Hoffmann J., Zur Phanomenologie und Psicologie des Stalking: Eine Einfuhrung, in Polizei und Wierdschaft, 2002. 10 ISTITUTO MEME S.R.L. - MODENA ASSOCIATO UNIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L. BRUXELLES ELISA GUERRA – SST IN SCIENZE CRIMINOLOGICHE - SECONDO ANNO A.A. 2006/2007 assillanti”4 all’interno del quale lo Stalking viene definito come “un insieme di comportamenti ripetuti od intrusivi di sorveglianza e controllo, di ricerca di contatto e di comunicazione nei confronti della vittima che risulta infastidita ed allarmata da tali attenzioni e comportamenti”. Nel testo summenzionato sono stati resi pubblici i risultati di una ricerca svoltasi nel nostro paese su un campione di operatori della salute mentale dal quale emerge con estrema chiarezza come gli operatori del settore ne siano nel 40% dei casi vittime. La sindrome dello Stalking rappresenta non una categoria ma una sorta di contenitore nel quale vengono ricondotte situazioni tra loro molto diverse che si articolano su più assi. Proprio per queste eterogenee ragioni detta sindrome viene inquadrata all’interno delle c.d nuove patologie quasi a voler sottolinea e il nuovo e sempre maggiore interesse nato nei suo confronti e crescente anche in ragione dei report derivanti dagli studi epidemiologici. Ad onor del vero si ritiene che le nuove patologie si collochino quale “erosione della normalità” in quanto le stesse nel passato erano considerate delle normali variazioni. Più correttamente la Sindrome della Molestie Assillanti potrebbe essere considerata più che una nuova patologia una nuova e più profonda chiave interpretativa di comportamenti che, pur conosciuti da tempo nella loro struttura da molto tempo, necessitano di essere ripensati e ridefiniti nell’ottica di una progressione (intesa come crescita consapevole) socio culturale. 4 Curci, Galeazzi, Secchi, La Sindrome delle Molestie Assillanti, Bollati Bordigheri, Torino, 2003. 11 ISTITUTO MEME S.R.L. - MODENA ASSOCIATO UNIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L. BRUXELLES ELISA GUERRA – SST IN SCIENZE CRIMINOLOGICHE - SECONDO ANNO A.A. 2006/2007 1.1.1. CASO ESEMPLIFICATIVO Marina si è separata da circa due anni. Dopo la conclusione del suo matrimonio ha incontrato un altro uomo con il quale ha iniziato a convivere ed ha avuto un figlio. Con la sua nuova famiglia è andata a vivere in un'altra città dove ha ripreso anche a lavorare. Fabio, ex marito di Marina non riesce a rassegnarsi alla perdita. Non riesce a capire la ragione per cui il suo matrimonio è finito e non riesce ad accettare il fatto che Marina conviva con un altro uomo. Tutto questo gli provoca sentimenti di rabbia e frustrazione. Il lasso di tempo trascorso dalla separazione pensieri ossessivi, Fabio vive la separazione come un fallimento personale al quale crede di poter rimediare cercando di riportare le cose al loro status precedente. Un giorno qualche cosa scatta nella mente di Fabio che decide di rendere concrete le sue ossessioni. Dopo aver recuperato il numero telefonico di Marina e comincia a chiamarla. Lei rifiuta i contatti e lo prega di non chiamarla mai più ma Fabio non si rassegna. Non riesce a comprendere la ragione per la quale Marina respinge ogni suo tentativo di avvicinamento. Non si rassegna. Comincia a telefonale di continuo, negli orari più disparati ed inopportuni. Risale al suo indirizzo e comincia a mandarle piccoli regali. 12 ISTITUTO MEME S.R.L. - MODENA ASSOCIATO UNIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L. BRUXELLES ELISA GUERRA – SST IN SCIENZE CRIMINOLOGICHE - SECONDO ANNO A.A. 2006/2007 Marina continua a rifiutare ogni contatto e, dopo qualche mese, chiede di cambiare numero telefonico. Tempo dopo Fabio si trasferisce nella stessa città di Marina e comincia a seguire ogni suo spostamento. Si introduce nel suo giardino e compie atti vandalici a danno di piante e fiori. Le lascia messaggi minacciosi nella buchetta delle lettere e, grazie ad un sotterfugio, riesce ad avere il suo numero di cellulare. Da quel momento comincia a tempestarla di telefonate e messaggi. Marina vive molto male questa situazione e si sente perseguitata, privata della sua libertà personale e della sua privacy. Comincia a vivere in una condizione di ansia perenne e ben presto si accorge di come anche le più piccole operazioni giornaliere le diventano difficili: Ha paura di uscire, a rispondere al telefono, per strada non si sente tranquilla e teme di essere pedinata. E’ diventata prigioniera del suo persecutore. Questo caso, che descrive un’esperienza vissuta nella realtà, e della quale parla direttamente il terapeuta che ha dato aiuto alla Signora vittima delle molestie del marito. E’ uno dei tanti casi e, uno dei tanti vuol esprimere non una considerazione generica ma sottolineare come lo stesso sia rappresentativo di una pluralità di situazioni difficili che ogni giorno, magari sotto i nostri occhi, vengono vissuti. 13 ISTITUTO MEME S.R.L. - MODENA ASSOCIATO UNIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L. BRUXELLES ELISA GUERRA – SST IN SCIENZE CRIMINOLOGICHE - SECONDO ANNO A.A. 2006/2007 1.2. STALKING: DIVERSE TIPOLOGIE STALKING EMOTIVO E’ il più diffuso, quello a partire e per indagare il quale è nata la ricerca su questo fenomeno. Si tratta di quella forma persecutoria che, abitualmente, viene posta in essere da exconiugi/amanti/fidanzati insomma da soggetti che in passato hanno intrattenuto una relazione con la vittima e che proprio a causa di quest’ultima, normalmente, si è interrotta. Gli Stalker appartenenti a questa tipologia non riescono ad accettare l’interruzione della situazione emotiva – affettiva che li legava alla vittima e attraverso le azioni che loro considerano manifestanti interesse e che la vittima percepisce come moleste, cercano di agire positivamente per farle cambiare idea. STALKING DELLE CELEBRITA’ Sono dei fenomeni persecutori posti in essere ai danni di persone appartenenti al mondo dello spettacolo e con una certa visibilità pubblica. In questi casi lo stalker è mosso da un interesse che può comprendere sentimenti di ammirazione ossessiva o adorazione che lo portano a collezionare immagini ed oggetti del suo idolo e lo portano addirittura ad identificarsi con lui. Negli Stati Uniti si sono verificati fenomeni di stalking riconducibili a questa categoria che si sono concluse con l’omicidio della vittima. 14 ISTITUTO MEME S.R.L. - MODENA ASSOCIATO UNIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L. BRUXELLES ELISA GUERRA – SST IN SCIENZE CRIMINOLOGICHE - SECONDO ANNO A.A. 2006/2007 STALKING OCCUPAZIONALE E’ una tipologia di Stalking che sino ad ora non è stato profondamente indagato. Le modalità attraverso le quali si manifesta sono caratterizzate da un inizio sul luogo di lavoro e successivamente si spostano nella sfera privata della vittima designata. Specificatamente lo Stalking in questione viene definito “come una forma di Stalking in cui l’effettiva attività persecutoria si esercita nella vita privata della vittima, ma la cui motivazione proviene invece dall’ambiente di lavoro dove lo stalker ha realizzato, subito o desiderato una situazione di conflitto e persecuzione”. Chiaramente esistendo diverse tipologie di Stalking e necessario disporre di parametri di riconoscimento attraverso i quali poterli identificare. Tali parametri sono SETTE: I° Ambiente: Lo Stalking, da definizione, è una forma di molestie che si perpetra nei confronti dell’ambiente privato della vittima ed in questo senso l’ambiente nel quale si manifesta può spaziare dall’ambiente domestico – familiare – lavorativo alle abitudini quotidiano come la palestra che si frequenta o gli altri luoghi dove la vittima abitualmente si muove o trascorre parte dei suo tempo. II° Frequenza: Si tratta di un parametro la cui definizione è veramente difficile da dare in quanto se richiesto al professionista questi necessita di avere una completa visione di tutte le attività sino a quel momento verificatesi (cosa 15 ISTITUTO MEME S.R.L. - MODENA ASSOCIATO UNIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L. BRUXELLES ELISA GUERRA – SST IN SCIENZE CRIMINOLOGICHE - SECONDO ANNO A.A. 2006/2007 difficilissima da poter realizzare) mentre se chiesto alla vittima (la cui visione SE oggettiva potrebbe essere di grande ausilio) la stessa percepisce la persecuzione come un qualcosa di continuo e pressante. Altamente invasivo. III° Durata: Questo parametro è uno strumento valutativo completamente nuovo posto che in nessuna delle definizioni che sono state date dello Stalking vi è alcun riferimento in relazione alla sua durata nel tempo. Trattasi tuttavia di un criterio che non può essere sottovalutato anche in considerazione del termine, più volte ripetuto, PERSECUZIONE il quale implica un’attività minatoria costante e continua. IV° Tipo di Azioni: Per quanto riguarda le azioni di Stalking non è possibile utilizzare il metodo identificativo utilizzato per il Mobbing, ad esempio, posto che il fenomeno qui esaminato si concretizza in una persecuzione TOTALE che aggredisce ogni SINGOLO ASPETTO – LUOGO – MOMENTO della vita della vittima. A titolo esemplificativo è possibile dire che Curci, Galezzi, Secchi dopo aver esaminato il fenomeno hanno riportato (ma chiaramente a titolo NON esaustivo) le seguenti tipologie di azioni: Approccio diretto, Telefonate, Appostamenti nei luoghi maggiormente frequentati dalla vittima, Invio di lettere, Danni alla proprietà, Diffusione di pettegolezzi, Sorveglianza, Invio di regali, Minacce di violenza diretta ed indiretta. V° Dislivello tra Antagonisti: Come in altri fenomeni di persecuzione diviene ad essere cruciale la diversa capacità che qualifica vittima e persecutore. La differenza tra le loro posizioni. Lo Stalker ha la possibilità di colpire ovunque, quando più gli piace. La vittima non ha la possibilità di difendersi 16 ISTITUTO MEME S.R.L. - MODENA ASSOCIATO UNIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L. BRUXELLES ELISA GUERRA – SST IN SCIENZE CRIMINOLOGICHE - SECONDO ANNO A.A. 2006/2007 adeguatamente e questa situazione di costante attesa dell’atto persecutorio vive una condizione che può essere definita di “effetto” una sorta di passività NON voluta né desiderata. Lo stalker invece vive una condizione “da causa” ovvero ha la possibilità di preparare gli avvenimenti e di deciderne la sequenza. E’ evidente il disequilibrio tra i due. VI° Andamento secondo Fasi Successive: Lo stalking così come oggettivamente si manifesta è una condizione persecutoria e violenta estrema, una situazione conflittuale assoluta. Proprio perché ci troviamo innanzi ad un conflitto si manifestano le caratteristiche salienti dello stesso in primis la caratteristica di non essere stabile ma di subire una costante evoluzione dinamica. Le fasi che si possono individuare sono: 1. Relazione Conflittuale – Lo stalking non nasce per caso, quasi sempre a monte del fenomeno si trova una situazione conflittuale tra persecutore e vittima. Lo stalker conosce la sua vittima, per ragioni personali o in taluni casi lavorative, di conseguenza può tranquillamente con precisione pianificare le azioni persecutorie. 2. Azioni Persecutorie e Continuative – E’ la fase direttamente conseguente a quella sopra descritta. Lo stalker percepisce la relazione iniziale con la vittima come disturbata dal rifiuto di quest’ ultima: il suo rifiuto, l’inacessibilità, l’impossibilità di colpirla efficacemente, lo fanno sentire frustrato e vive la situazione di difesa della vittima come un qualchecosa di penalizzante e profondamente ingiusto nei suoi confronti. 17 ISTITUTO MEME S.R.L. - MODENA UNIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET ASSOCIATO A.I.S.B.L. BRUXELLES ELISA GUERRA – SST IN SCIENZE CRIMINOLOGICHE - SECONDO ANNO A.A. 2006/2007 Questa necessità di riscattarsi che lo sopra menzionate emozioni fanno scattare portano lo Stalker ad agire. 3. Conseguenza Psico – Fisiche della Vittima – E’ caratterizzato dal manifestarsi del disagio psico – somatico della vittima quale conseguenza della pressione da quest’ultima subita, ed il disagio si manifesta con: insonnia, ansia, perdita dell’appetito, bulimia nervosa, irritabilità, ritiro sociale, crollo dell’autostima, … etc. Il grado di remissione di questi fenomeni è inversamente proporzionale alla durata della persecuzione ovvero meno dureranno gli atti di stalking più veloce sarà la ripresa della vittima (e viceversa). 4. Scontro Finale – Non è raro che lo Stalking abbia un epilogo tragico. In taluni casi lo Stalker, la sua condizione di frustrazione e rivalsa, divengono ad essere talmente esasperate che pone in essere atti violenti. Vero è che la vittima stessa può raggiungere livelli di esasperazione tali da diventare essa stessa carnefice del proprio persecutore. VII° Intento Persecutorio Le considerazioni che possono essere fatte riguardo questo particolare e poliforme fenomeno sono molte e possono riguardare non solo le difficoltà definitorie che lo caratterizzano ma anche quelle afferenti l’inquadramento giuridico. Un fatto certo è il recente interesse che la società manifesta nei confronti di esso tanto da indurre non solo psicologi od esperti del settore ma anche taluni sociologi a definirlo come un fenomeno che “prospera in una società dove l’altro è estraneo”. Lo Stalking rappresenta la manifestazione del conflitto esistente tra il 18 ISTITUTO MEME S.R.L. - MODENA ASSOCIATO UNIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L. BRUXELLES ELISA GUERRA – SST IN SCIENZE CRIMINOLOGICHE - SECONDO ANNO A.A. 2006/2007 bisogno di un individualismo assoluto che consente di vivere senza limite alcuno e il desiderio profondo di instaurare relazioni interpersonali importanti, della idealizzazione di un’intimità desiderata ed idealizzata. Il termine Stalking, appostamento – pedinamento, esprime appieno non solo l’intrusione fisica ed oggettiva percepita dalla vittima ma anche tutta quelle serie di intrusioni che, oggettivamente, non vengono percepite da chi ne è oggetto e che si manifestano nei pedinamenti, appostamenti che a tutti gli effetti sono intrusioni nella sfera personale intime nella persona. 1.2.1 STALKING OCCUPAZIONALE, CASO ESEMPLIFICATIVO Giovanni lavora come impiegato nella Pubblica Amministrazione e vive, con la sua famiglia (tre figli ed una moglie) in un paesino del centro Italia. Non ha mai vissuto problemi sul lavoro ed è sempre molto puntuale e diligente, grazie alla sua laurea ed alle sue buone qualità ha forti possibilità di fare carriera superando i concorsi banditi per il personale interno. Nel suo ufficio però, tutto questo causa grande invidia soprattutto per il fatto che è l’ unico ad essere laureato. 19 ISTITUTO MEME S.R.L. - MODENA ASSOCIATO UNIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L. BRUXELLES ELISA GUERRA – SST IN SCIENZE CRIMINOLOGICHE - SECONDO ANNO A.A. 2006/2007 La gelosia diventa tangibile quando il superiore annuncia un suo prossimo trasferimento e si profila la possibilità che il suo ruolo venga assegnato al dipendente con più titoli ... ovvero Giovanni. I colleghi, uno in particolare di nome Aldo cominciano ad adottare un atteggiamento ostile teso a screditare l’operato di Giovanni, la sua reputazione e tentano continuamente di screditare Giovanni davanti alla direzione. Col passare del tempo Giovanni comincia risentire della situazione lavorativa e così, anche in famiglia comincia ad essere teso ed irritabile. Diviene ad essere nervoso e passa sempre meno tempo con i figli. Ad una prima osservazione la sua situazione potrebbe sembrare di mobbing alla fase iniziale ma non è così: Dopo circa un anno infatti il superiore che aveva annunciato il probabile trasferimento conferma la sua presenza nello stesso ufficio. A seguito di ciò sfuma per Giovanni ed i suoi colleghi ogni possibilità di poter assumere, in breve tempo, un ruolo dirigenziale. Nonostante ciò i rapporti lavorativi sono irrimediabilmente compromessi: Chi aveva compiuto azioni di discreto nei confronti di Giovanni non può certo, da un giorno all’ altro, cambiare atteggiamento e ristabilire buoni rapporti. Vero è che pure Giovanni è diventato molto più diffidente e freddo nei loro confronti. Aldo si sente particolarmente coinvolto nei confronti di Giovanni, del resto, in un anno di lavoro, di screditarlo come impiegato e come persona davanti alla direzione. 20 ISTITUTO MEME S.R.L. - MODENA ASSOCIATO UNIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L. BRUXELLES ELISA GUERRA – SST IN SCIENZE CRIMINOLOGICHE - SECONDO ANNO A.A. 2006/2007 Non ne sopporta più la vista e la vicinanza. Continua pertanto la sua campagna di molestie sul luogo di lavoro e piano piano si convince che deve eliminare Giovanni per poter sentirsi meglio. Egli è convinto che la sola presenza di Giovanni possa essere di pregiudizio per la sua carriera inoltre diventa sempre più forte il desiderio di indurlo al trasferimento in un altro e diverso paese, perché, in quello dove entrambi abitano continuerà comunque ad incontrarlo. ECCO IL PUNTO DI SVOLTA: Fino al momento in cui Aldo limitava non solo gli atti molesti ma anche il fulcro della proprie ossessioni al luogo di lavoro rimaneva un Mobber ORA convincendosi di invadere e di produrre conseguenza nella vita privata di Aldo diventa STALKER. A partire da quale momento Aldo inizia a spedire lettere minacciose a Giovanni dove minaccia non solo Aldo ma anche la sua famiglia se non si fosse immediatamente trasferito altrove. Con un semplice stratagemma Aldo riesce ad ottenere la cartella di Giovanni nella quale viene a conoscenza di informazioni strettamente sensibili. Qualche mese dopo, vedendo che le lettere non sortivano alcun effetto Aldo passa alle telefonate mute, con le quali lo disturba anche in piena notte. Lo segue, gli ruba la sacca da palestra per poi fargliela trovare davanti alla porta di casa. Arriva addirittura ad introdursi nella scuola dei fili lasciando una lettera anonima nell’armadietto. 21 ISTITUTO MEME S.R.L. - MODENA ASSOCIATO UNIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L. BRUXELLES ELISA GUERRA – SST IN SCIENZE CRIMINOLOGICHE - SECONDO ANNO A.A. 2006/2007 Non pago di ciò comincia fare telefonate mute e all’ufficio della moglie, ed ascrivere con lo spray frasi minatorie sul muro di casa. Nonostante Giovanni sporga denuncia e si faccia cambiare numero telefonico Aldo lo recupera e tutto ricomincia. Giovanni a questo punto comincia a risentire pesantemente della situazione: avverte attacchi di panico, insonnia, problemi alla digestione ed alla sessualità, comincia ad astenersi dal lavoro per malattia ed il suo rendimento sul lavoro cala vertiginosamente. La sua valutazione sul lavoro, per la prima volta nel corso della sua carriera, è negativa. Tutta la sua famiglia vive nell’ansia e nella paura e Giovanni inizia a meditare il trasferimento in un'altra città. 1.3. STALKER: CLASSIFICAZIONI Zona – Sharma e Lane sono i primi, nel 1993, sono i primi a proporre una classificazione degli Stalker, essi basano le loro definizioni sulla rassegna di 74 fascicoli dell’Unità di gestione delle minacce della Polizia di Los Angeles, gli autori indicano tre gruppi di Stalker: Erotomani: Comprende quegli individui che, come conseguenza di un disturbo delirante credono fermamente di essere amati dai soggetti molestati 22 ISTITUTO MEME S.R.L. - MODENA UNIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET ASSOCIATO A.I.S.B.L. BRUXELLES ELISA GUERRA – SST IN SCIENZE CRIMINOLOGICHE - SECONDO ANNO A.A. 2006/2007 Amanti Ossessivi: I deliri di questo gruppo sono manifestazione secondaria di una più ampia patologia psicotica (schizofrenia o disturbo bipolare) piuttosto che una sindrome delirante pura. In questo gruppo si trova una folta schiera di soggetti che credono fermamente di essere innamorati della vittima ma sostengono di non essere corrisposti. Semplici Ossessivi: Di solito assillano vittime con le quali hanno avuto contatti precedenti, di solito le vittime sono ex partner ma si trovano anche vicini di casa, colleghi, conoscenti. Un indirizzo alternativo viene illustrato dal lavoro di Harmon – Rosner – Owens, 1995, nel quale vengono distinti gli stalker in base alla natura del loro legame con la vittima. La classificazione da loro proposta fornisce una cornice significativa che si pone come punto di partenza per indagare le motivazioni degli Stalker e per cercare di studiare la natura del loro legame con le vittime. Spitzberg e Cupach, 2001, presentano una classificazione che prende come fattore discriminate il modus operandi, ovvero in relazione al loro comportamento. Essi utilizzano come strumento di indagine il COMPORTAMENTO ESPRESSIVO, ovvero dettato dall’emotività, COMPORTAMENTO STRUMENTALE, ovvero pianificato indirizzato al lungo termine. Dalla loro indagine emergono quattro varianti comportamentali estreme: 23 ISTITUTO MEME S.R.L. - MODENA ASSOCIATO UNIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L. BRUXELLES ELISA GUERRA – SST IN SCIENZE CRIMINOLOGICHE - SECONDO ANNO A.A. 2006/2007 Pedinatore Intrusivo: Calcola la pianificazione dell’intimità con la sua vittima. Assillante – Seccatore: Importuna la vittima senza pianificazione, ma con una seria di intrusioni impulsive. Stalker Organizzato: Studi con cura le proprie azioni moleste e provoca intenzionalmente terrore nella vittima. Stalker Disorganizzato: Ha imprevedibili esplosioni d’ ira nei confronti dell’ oggetto delle sue molestie. Mullen, Pathè ed altri, 1999, propongono una classificazione nella quale compaiono le seguenti figure di Stalker: Rifiutati: Reagiscono alla conclusione non desiderata di una relazione con una conflittualità che rappresenta un simulacro perdurante della relazione stessa. Cercatori di Intimità: Lottano contro la solitudine cercando di stabilire una relazione stretta con un totale sconosciuto e con un semplice conoscente. Rancorosi: Rispondono ad un insulto o ad un’offesa (veri o presunti) rincorrendo non solo una vendetta ma anche una riabilitazione e rivendicazione delle proprie ragioni. Predatori: Inseguono il loro desiderio di appagamento sessuale e di controllo sia all’interno dello stalking che attraverso lo stalking Incompetenti: Desidererebbero corteggiare un possibile partner ma a causa della loro ignoranza od incompetenza dei rituali del corteggiamento adottano metodi o compiono atti che 24 ISTITUTO MEME S.R.L. - MODENA ASSOCIATO UNIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L. BRUXELLES ELISA GUERRA – SST IN SCIENZE CRIMINOLOGICHE - SECONDO ANNO A.A. 2006/2007 nel migliore di casi si rivelano controproducenti e nel peggiore si traducono in atti di stalking. 1.4 STALKING: COMPORTAMENTI ATTRAVERSO I QUALI SI MANIFESTA IL TELEFONO E’ un mezzo di comunicazione semplice ed economico e soprattutto consente un contatto senza provocare il confronto faccia a faccia. La telefonata è immune da alcune inibizioni sociali e forse, proprio per questa ragione il telefono è diventato uno dei mezzi privilegiati dallo Stalker. Per molti Stalker del resto le molestie vengono poste in essere solo attraverso il telefono concentrandosi in periodi bravi ma intensi. Le minacce telefonate alle possono dichiarazioni vere diverso d’amore. Uno contenuto delle dalle peculiarità intimidatorie più diffuse è il rivelare alla vittima un particolare della sua giornata (un dettaglio dell’abbigliamento, un evento, … etc.) questo per farle prendere coscienza che qualsiasi cosa faccia, ovunque si trovi il molestatore è a conoscenza diretta (vede ciò che fa) delle sue azioni. Come conseguenza dell’aumento del numero di cellulari lo stalker riesce a raggiungere più spesso la vittima e, sono aumentate le denuncie di stalking che avviene a mezzo sms. 25 ISTITUTO MEME S.R.L. - MODENA ASSOCIATO UNIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L. BRUXELLES ELISA GUERRA – SST IN SCIENZE CRIMINOLOGICHE - SECONDO ANNO A.A. 2006/2007 Una particolare forma di molestia telefonica avviene sul luogo di lavoro, questa tipologia di stalking può mettere in grande difficoltà la vittima perché le iniziali espressioni di solidarietà dei colleghi e del datore di lavoro i trasformano poi in mala sopportazione di quanto accade. COMUNICAZIONI SCRITTE Il materiale scritto può diversificarsi in modo rilevante a seconda dello stalker che si trova ad attuarle, tuttavia diversamente dalla telefonata che anche dal punto di vista meccanico risulta essere più facile, lettere – fax – mail richiedono un impegno ed una pianificazione maggiori. In qualsiasi modo ed in qualsivoglia luogo venga recapitata la comunicazione scritta (abitazione o luogo di lavoro) il messaggio dello stalker è chiaro: può raggiungere ovunque i trovi la sua vittima, questo fatto induce. La vittima, ancor prima di scoprire il contenuto della comunicazione, prova sentimenti di insicurezza e di ansi perché si rende conto che lo stalker conosce i suoi recapiti personali e lavorativi. Quando poi la lettera viene consegnata mano la vittima si chiede se il molestatore sia ancora nelle vicinanze e questo accresce la sensazione di ansia e vulnerabilità. Un particolarità dello stalking che avviene a mezzo di comunicazioni scritte è che non sempre le stesse vengono inviate direttamente alla vittima: ad esempio uno stalker era solito affiggere dei cartelli sui pali della luce adiacenti la strada che la vittima percorreva per andare la lavoro. 26 ISTITUTO MEME S.R.L. - MODENA ASSOCIATO UNIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L. BRUXELLES ELISA GUERRA – SST IN SCIENZE CRIMINOLOGICHE - SECONDO ANNO A.A. 2006/2007 CYBERSTALKING (STALKING TELEMATICO) L’impiego prima del computer e poi di internet ha decisamente rivoluzionato il nostro modo di comunicare ed hanno fornito agli stalker un altro e diverso modo di poter mettere in atto i loro comportamenti molesti/persecutori. Internet spesso viene sfruttata per poter ottenere delle informazioni sulle vittime (o future tali). Questa tipologia di stalking consente allo stalker una forma di osservazione continua della vittima e ciò accade attraverso degli strumenti telematici (virus) che vengono definiti “Cavalli di Troia” attraverso l’inserimento dei quali, nel pc della vittima, il molestatore può introdursi nel suo computer e se quest’ultimo è fornito di webcam può attuare una forma di sorveglianza visiva continua della vittima. Per la tutela delle vittime di questa tipologia di stalking sono sorte delle organizzazioni internazionali come “Cyber Angels”. CONTATTI INDESIDERATI Pedinamenti – Sorveglianza – Approcci Diretti Gli stalker possono seguire, pedinare, avvicinare la loro vittima in ogni momento e di solito questi contatti avvengono in luoghi pubblici, tuttavia può accadere che gli stessi si realizzino presso l’abitazione od il luogo di lavoro. Indipendente dal “dove” questi contatti avvengono ciò che conta per il molestatore è manifestare alla vittima che egli può 27 ISTITUTO MEME S.R.L. - MODENA ASSOCIATO UNIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L. BRUXELLES ELISA GUERRA – SST IN SCIENZE CRIMINOLOGICHE - SECONDO ANNO A.A. 2006/2007 trovarla in ogni momento e si sente sufficientemente sicuro per sostenere il confronto faccia a faccia. Uno degli obiettivi del pedinamento o della sorveglianza è la raccolta delle informazioni, questa osservazione non implica sempre risvolti sinistri egli può anche semplicemente desiderare di conoscere meglio l’oggetto delle proprie attenzioni. INTRUSIONI INDESIDERATE Possono comprendere la violazione del domicilio della vittima a mezzo del quale lo stalker può voler raccogliere informazioni sulla stessa, oppure sottrarre prove (come possono essere nastri delle segreterie con incisi i suoi messaggi o le lettere che ha inviato). Le intrusioni indesiderate destano un particolare preoccupazione nelle loro vittime, tuttavia è bene sottolineare che delle intrusione ripetute che presentano i caratteri del reato possono far presagire episodi (più o meno gravi di violenza). Una volta acquisite le informazioni indesiderate lo Stalker può cambiare la modalità delle molestie messe in atto fino a quel momento e metter in essere quelli che vengono comunemente definite COMPORTAMENTI CORRELATI/ASSOCIATI i quali possono concretizzarsi in: Ordine o Cancellazione di Beni e Servizi – Doni non Richiesti e Comunicazioni Pubbliche – Minacce e Violenza – Stalking ad Opera di Terzi. 28 ISTITUTO MEME S.R.L. - MODENA ASSOCIATO UNIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L. BRUXELLES ELISA GUERRA – SST IN SCIENZE CRIMINOLOGICHE - SECONDO ANNO A.A. 2006/2007 CAPITOLO SECONDO 2.1. LE VITTIME: LORO CLASSIFICAZIONI E STUDI Ci sono diversi studi che tentano di dare una classificazione, quanto più precisa dei soggetti che addivengono ad essere vittime di stalking e gli stessi partono, in primi dalla considerazione del rapporto tra persecutore e perseguitato. Uno studio recente (che chiaramente prende le mosse comunque dal passato) è quello approfondito e realizzato da Pathè, Mullen e Purcell nel 2003 prende in esame non solo soggetti – vittima ma anche il molestatore (la tipologia alla quale appartiene) ed il contesto nel quale le stesse si realizzano. Si possono distinguere: VITTIME PRIMARIE o DIRETTE all’interno di questa categoria si distinguono: EX INTIMI: Rappresentano un gruppo considerevole e sono quei soggetti che hanno in precedenza intrattenuto rapporti personali/intimi con il molestatore. Talvolta la vittima afferma di aver subito azioni di molestia anche nel corso della relazione, tuttavia lo Stalking vero e proprio si manifesta solo dopo la conclusione della stessa, quando cioè la vittima ha esposto in modo inequivocabile la volontà di dare un taglio netto alla storia in corso. 29 ISTITUTO MEME S.R.L. - MODENA ASSOCIATO UNIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L. BRUXELLES ELISA GUERRA – SST IN SCIENZE CRIMINOLOGICHE - SECONDO ANNO A.A. 2006/2007 A questa categoria di vittima appartengono soprattutto soggetti di sesso femminile e le azioni persecutorie alle quali sono sottoposte sono caratterizzate da una notevole insistenza. Le stesse azioni si concretizzano in telefonate, minacce o addirittura aggressioni a danno della loro persona o della loro proprietà. AMICI E CONOSCENZE OCCASIONALI: E’ un gruppo abbastanza particolare, soprattutto se lo si considera non attraverso lo sguardo clinico – professionale ma attraverso quello del comune sentire, infatti a questa particolare categoria solgono appartenere soprattutto soggetti di sesso maschile. Le molestie in questo caso iniziano dopo un incontro casuale, il fallimento di un’amicizia o addirittura possono conseguire ad una lite avvenuta tra vicini di casa. CONTATTI PROFESSIONALI: Ci sono alcune categorie professionali, avvocati, insegnanti, operatori sociali, che secondo quanto emerge dalle statistiche, sembrano essere sottoposte in maggiore misura rispetto alle altre, ad episodi di stalking. Si deve al riguardo considerare che ogni professionista che entra in contatto con individui isolati, i quali per loro caratteristica sono più portati a fraintendere l’offerta di aiuto (professionale) loro rivolta e l’empatia che caratterizza chi esercita le sopra menzionate professioni, sono più portati ad interpretarli come segno di interesse personale/sentimentale. Proprio per tale ragioni i summenzionati professionisti corrono maggiori rischi di poter divenire vittime di Stalking. SCONOSCIUTI: Questo gruppo è alquanto anomalo, almeno da un punto di vista definitorio posto che , coloro i quali 30 ISTITUTO MEME S.R.L. - MODENA ASSOCIATO UNIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L. BRUXELLES ELISA GUERRA – SST IN SCIENZE CRIMINOLOGICHE - SECONDO ANNO A.A. 2006/2007 vi vengono ascritti, differentemente da chi appartiene ad uno dei precedenti, non conosce in alcun modo e non ha avuto alcun tipo di contatto con il soggetto che attua nei loro confronti la campagna di molestie. Abitualmente i soggetti che molestano questa particolare categoria di soggetti sono ascrivibili ai categorie quali “Predatori” “Cercatori di Intimità”. Le vittime possono essere indistintamente donne, uomini, bambini, che vengono scelte in base alle loro caratteristiche fisiche, al loro status sociale o in considerazione delle personali fantasie dello stalker. VITTIME SECONDARIE o INDIRETTE: sono una categoria molto particolare posto che a causa della loro vicinanza fisica, morale, sentimentale alla vittima designata si trovano a dover subire atti di molestia destinati a colpire fisicamente loro stessi ma in ragione della pressione psicologica che il molestatore vuol esercitare nei confronti della vittima designata (molestando loro colpisce indirettamente la propria vittima ... che si trova a vivere una situazione doppia di ansia e sofferenza). 2.2. IMPATTO DELLO STALKING SULLE VITTIME, SULLA LORO VITA E SULLA LORO QUOTIDIANITÀ Gli studi e le indagini sino ad ora svolto inducono a concludere che coloro i quali vengono sottoposti a prolungate campagne di stalking possono sviluppare delle importanti conseguenza dal punto di vista psicologico. 31 ISTITUTO MEME S.R.L. - MODENA ASSOCIATO UNIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L. BRUXELLES ELISA GUERRA – SST IN SCIENZE CRIMINOLOGICHE - SECONDO ANNO A.A. 2006/2007 Il maggior numero di vittime presenta sintomi di stress post – traumatico nei quali vanno annoverati anche i c.d. flashback, l’evitamento di stimoli che possano ricordare il trauma subito. Pare quasi scontato fare presente come la sottoposizione, per prolungati periodi, a episodi continui di pressione, violenza, ansia psicologica minerebbero l’equilibrio non solo psicologico ma anche personale di qualunque soggetto (… insomma tutti finiremmo per sentirci particolarmente ansiosi, sensibili ad alcuni avvenimenti, e soprattutto molto … molto … nervosi!!). E’ chiaro che il raggiungimento di quello che viene chiamato “punto di rottura” segue un percorso molto personale e che si diversifica per ciascun individuo. E’ vero che non tutte le vittime di episodi di Stalking manifestano disturbi post traumatici e quelle che ne danno segno non lo fanno nello steso modo o egli stessi tempi. Trova consenso pressoché unanime la considerazione del fatto che gli episodi di Stalking hanno comunque un impatto deleterio sulla vittima, sulla sua vita e sul suo modo percepire persone sentimenti. Uno studio compiuto in Australi da Pathè e Mullen nel 1997 ha prodotto le seguenti considerazioni e conclusioni: Il 94% delle vittime intervistate hanno apportato cambiamenti significativi al loro abituale stile di vita: il 70% restringe le proprie attività sociali a meno della metà di quelle esercitate in precedenza allo stalking subito, più della metà deve ridurre l’impegno lavorativo o nei casi più gravi addirittura si trova a dover abbandonare il lavoro. E’ alquanto comune infatti che le vittime, quando ancora 32 ISTITUTO MEME S.R.L. - MODENA ASSOCIATO UNIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L. BRUXELLES ELISA GUERRA – SST IN SCIENZE CRIMINOLOGICHE - SECONDO ANNO A.A. 2006/2007 la campagna di stalking è in corso si debbano assentare con alta frequenza dal luogo dove svolgono il proprio lavoro, altre volte invece l’ansia e la tensione conseguenti alle continue intrusioni subito fanno calare il loro rendimento lavorativo. Sempre nello studio condotto da Pathè e Mullen l’80% delle vittime, quali conseguenza dichiarano un aumento del livello di ansia e dello stato dia allerta che addiviene ad essere quasi continuo, manifestano sintomi di ipervigilanza che si concretizzano soprattutto nel manifestarsi di disturbi del sonno. Un quarto dei soggetti che sono stati intervistati ammettono di avere idee suicidiarie e due terzi dicono di provare sentimenti di forte aggressività nei confronti dello stalker. Non sono rari i casi nei quali la vittima senta di vivere un abbandono da parte della società e delle persone che abitualmente le sono vicine. 2.3. UNA CATEGORIA PARTICOLARE: LE FALSE VITTIME Si tratta di persone affette da disturbi comportanti come conseguenza l’idea (delirante) di essere oggetti di molestie La difficoltà in questi casi consiste nel far comprendere a tali soggetti, i quali nella maggior parte dei casi non hanno coscienza della loro malattia, a sottoporsi a trattamenti e terapie necessari per poter ricostruire il loro equilibrio e la loro serenità. 33 ISTITUTO MEME S.R.L. - MODENA ASSOCIATO UNIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L. BRUXELLES ELISA GUERRA – SST IN SCIENZE CRIMINOLOGICHE - SECONDO ANNO A.A. 2006/2007 Nel trattamento di questi soggetti (del quali non mi occupo non essendo io stessa una psicologa) è importante comunque evitare che possano essere ammesse a frequentare i gruppi di sostegno versi i quali vengono indirizzate le vere vittime dello stalking. Questo in ragione del fatto che l’appartenenza o la frequentazione di un gruppo di sostegno non produrrebbe altro effetto che confermare il loro, falsato, status di vittima. 2.4. CONSIGLI UTILI ALL’AIUTO DELLE VITTIME DI STALKING Gli alti tassi di idee suicidiarie delle vittime di stalking impongono agli operatori sanitari – sociali ma non solo un interesse maggiore per quelli che possono essere i sentimenti di persecuzione – disperazione ed abbandono che questi soggetti di trovano a vivere. Proprio per questa ragione può essere utile indicare alcune delle cose che, tutti, possiamo fare ed i comportamenti che possono essere consigliati a coloro i quali subiscono tale violenza. LA SICUREZZA: Molte vittime si trovano a chiedere aiuto (professionale e non) quando ancora lo Stalking è in corso. In questo caso necessitano, per poter meglio aiutarle, di un ambiente riservato, scevro da qualsivoglia giudizio e soprattutto devono poter percepire nei soggetti cui si rivolgono una forte empatia e comprensione. 34 ISTITUTO MEME S.R.L. - MODENA ASSOCIATO UNIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L. BRUXELLES ELISA GUERRA – SST IN SCIENZE CRIMINOLOGICHE - SECONDO ANNO A.A. 2006/2007 DOCUMENTAZIONE: Chi subisce atti stalking, pur nella difficile situazione in cui si trova, dovrebbe farsi forza e tenere una documentazione degli stessi ad esempio conservare i regali, le lettere, i messaggi sgraditi comprese le registrazioni delle segreterie telefoniche. EVITARE I CONTATTI: E’ di fondamentale importanza che chi subisce atti di stalking eviti ogni tipologia e forma di contatto con il molestatore il quale deve aver chiaro che ogni contatto è sgradito e che, ogni forma di relazione da parte della vittima non è desiderata ora e per sempre. Ciò che conta è che le vittime capiscano che ogni forma di avvicinamento con il molestatore, sia pure come semplice forma di reazione verbale (perchè non ce la fanno più), non porterà alcuna soluzione ai loro problemi anzi … faranno raggiungere allo stalker il suo scopo ovvero ottenere una forma di qualsivoglia contatto con la vittima delle sue molestie. INFORMARE LA POLIZIA: LO STALKING E’ UN REATO per questo la polizia dovrebbe sempre esserne informata e quanto più rapidamente possibile. ORGANIZZAZIONI DI SOSTEGNO: Esistono diverse organizzazioni che si occupano di sostenere e supportare coloro i quali sono vittime delle stalking. Attraverso tali organizzazioni le vittime stesse possono ottenere anche delle informazioni utili alla loro difesa, ai loro diritti ed alla loro serenità. TRATTAMENTI PSICOLOGICI PEROSNALI/FAMILIARI/DI COPPIA – FARMACEUTICI: dei quali, non essendo psicologa od 35 ISTITUTO MEME S.R.L. - MODENA ASSOCIATO UNIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L. BRUXELLES ELISA GUERRA – SST IN SCIENZE CRIMINOLOGICHE - SECONDO ANNO A.A. 2006/2007 operatrice professionale del settore preferisco (per correttezza e mancanza di competenza) non occuparmi. 36 ISTITUTO MEME S.R.L. - MODENA ASSOCIATO UNIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L. BRUXELLES ELISA GUERRA – SST IN SCIENZE CRIMINOLOGICHE - SECONDO ANNO A.A. 2006/2007 CAPITOLO TERZO 3.1. LA VIOLENZA La principale forma di violenza nello Stalking è quella di natura psicologica che comporta come conseguenza dirette ansia, disperazione, paura, depressione disturbo post-traumatico da stress. Chiaramente la violenza psicologica costituisce un motivo più che ragionevole per intervenire tempestivamente procedendo attraverso le dovute vie legali e mettendo a disposizione delle vittime i necessari strumenti di sostegno e supporto. Inutile dire che la violenza, in qualsiasi modo essa si presenti, è il punto saliente dello Stalking il quale, anche attraverso un traduzione puramente letterale sottende ad una serie imponente di comportamenti che si concretizzano un ripetuta serie di intrusioni indesiderate nella vita privata della vittima. 37 ISTITUTO MEME S.R.L. - MODENA ASSOCIATO UNIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L. BRUXELLES ELISA GUERRA – SST IN SCIENZE CRIMINOLOGICHE - SECONDO ANNO A.A. 2006/2007 La definizione di violenza è stata ricercata attraverso studi compiuti sugli Stalker ed il risultato è stato una definizione di“Violenza di Lieve Entità”. Harmon e colleghi, 1998, definivano violento lo Stalker che aggrediva fisicamente la sua vittima o qualcuno vicino alla stessa: ad esempio parenti, amici ma anche animali domestici ed oggetti di proprietà. Tuttavia questa definizione comprendeva qualsiasi tipologia di contatto fisico con la vittima senza distinguere tra un qualsivoglia contatto tra Stalker e vittima o oggetti di proprietà o, ad esempio il ripetuto bussare alla porta. Mullen e colleghi, 1999, dopo aver compiuti altri e diversi studi hanno ristretto la definizione data dai loro colleghi riferendo la definizione di violenza ai casi nei quali lo stalker aggredisce fisicamente la vittima. Nello studio effettato le indagini compiuti sugli stalker comprendevano, tra i tanti, una mascella fratturata – una ferita da coltello – sei aggressioni a sfondo sessuale – otto stupri (o tentati tali). 3.2. VIOLENZA GRAVE Per violenza grave si intende omicidio ed aggressione grave. Il tasso di frequenza della stessa è davvero molto basso per consentire il compimento di studi sufficientemente approfonditi, tuttavia dalle indagini, comunque molto accurate eseguite è emerso come nello Stalker l’incidenza della violenza grave fosse inferiore rispetto ai casi di violenza generica. 38 ISTITUTO MEME S.R.L. - MODENA ASSOCIATO UNIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L. BRUXELLES ELISA GUERRA – SST IN SCIENZE CRIMINOLOGICHE - SECONDO ANNO A.A. 2006/2007 Diversamente dai dati emersi sulla violenza generica negli episodi di violenza grave era associata all’assenza di condanne penali, all’assenza di correlazioni con abuso di sostanze stupefacenti od alcolici. Un analisi specifica ha portato alla luce la presenza di tre fattori specifici che accomunano gli episodi violenza grave, che sono: - Precedente frequentazione della casa della vittima. - Assenza di precedenti penali. - Durata inferiore nello Stalking. 3.3. RAPPORTO TRA MINACCE E VIOLENZA Le minacce sono certamente un evento molto comune nello stalking per questo, si è provveduto a studiare anche la loro incidenza e le correlazioni che le stesse hanno con il manifestarsi di episodi violenti. Purcell e colleghi, 2002, hanno realizzato uno studio epidemiologico grazie al quale hanno rilavato che lo Stalking, gli episodi attraversi i quali si concretizza, è accompagnato da minacce dirette alla persona della vittima, dirette a persone (familiari o stretti conoscenti) vicine alla stessa. Ciò che in questo momento risulta particolarmente interessante è che il 44% dei soggetti che erano stati minacciati è stato successivamente aggredito, il 73% di chi è stato 39 ISTITUTO MEME S.R.L. - MODENA ASSOCIATO UNIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L. BRUXELLES ELISA GUERRA – SST IN SCIENZE CRIMINOLOGICHE - SECONDO ANNO A.A. 2006/2007 aggredito era stato in precedenza fatto oggetto di minacce dirette od indirette. Il 60% di chi (stalker9 aveva minacciato le proprie vittime aveva agito in modo violento diversamente chi aveva dato luogo ad aggressioni nei confronti delle propria vittima (o correlati) senza minacciarla prima era il 20%. Volendo fare una breve conclusione sinteticamente esplicativa dallo studio è risultato che nella maggior parte dei casi lo stalker che minacciava la propria vittima successivamente dava luogo ad aggressioni nei confronti della stessa, mentre in rari casi chi pur compiendo atti di stalker non minacciava la vittima in seguito, di rado, aggrediva il soggetto molestato. Da altri studi compiuti da Pathè, Mullen e Meloy hanno confermato che gli Stalker che compiono atti ascrivibili ad episodi di aggressioni violente danno, in qualche modo, degli “avvertimenti” (se così possono essere chiamati gli indicatori di violenza) circa gli atti che intendono compiere. 3.4. MOTIVAZIONI PER LE AGGRESSIONI VIOLENTE Le ragioni che portano ad episodi di aggressioni violente nei casi di stalking sono diverse e spesso sottendono a fattori socio – psicologici. La letteratura disponibile ci offre alcuni spunti motivazionali di riflessione: 40 ISTITUTO MEME S.R.L. - MODENA UNIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET ASSOCIATO A.I.S.B.L. BRUXELLES ELISA GUERRA – SST IN SCIENZE CRIMINOLOGICHE - SECONDO ANNO A.A. 2006/2007 RAPPORTO CON LA VITTIMA: La tipologia di Stalking a noi più utile è quella studia a da Mullen, 2000, il quale, con i suoi collaboratori hanno (come già visto nel presente approfondimento) gli Stalker in cinque gruppi: rifiutati (ex partner), in cerca di intimità, corteggiatori inadeguati, rancorosi, predatori sessuali. In uno studio, realizzato su 145 Stalkers, il 39% dei quali aveva compiuto aggressioni fisiche sono emersi i seguenti risultati: Le aggressioni erano state compiute in misura prevalente dai rifiutati (una percentuale del 59% tra gli stessi) ed anche i predatori erano fortemente portati (50%) ad aggredire fisicamente la vittima delle loro molestie. Diversamente rancorosi (87%) e rifiutati (74%) risultavano essere più portati a minacciare la loro vittima di possibili future aggressioni fisiche nei suoi confronti, salvo poi realizzarle concretamente nella minor parte dei casi. I rifiutati, quale categoria che risulta essere maggiormente portata a compiere atti aggressivi nei confronti delle loro vittime, appaiono quale risultato anche in un altri e diversi studi compiuti da Pathè, e Mullen, 1997 – Palarea, 1999, - Farnham, 2000, Harmon, 1998). Le caratteristiche peculiari di questo gruppo di Stalker era la rabbia per essere stati rifiutati e la sensazione che i loro diritti siano stati violati dalla persona che li ha rifiutati. Sembra logico supporre che la rabbia, i sentimenti di gelosia e possessività che li animano siano indicatori sufficienti per condurli a compier atti violenti. 41 ISTITUTO MEME S.R.L. - MODENA ASSOCIATO UNIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L. BRUXELLES ELISA GUERRA – SST IN SCIENZE CRIMINOLOGICHE - SECONDO ANNO A.A. 2006/2007 Anche la categoria degli Stalker predatori è caratterizzata da un’alta aggressività verso le loro vittime le ragioni di questo sono rintracciabili non solo negli alti livelli di rabbia ma anche nel fatto che la violenza è parte integrante del loro comportamento e del loro essere Stalker appartenenti a tale categoria. Essi sono fortemente convinti di avere dei diritti nei confronti della vittima, diritto a rimanere i contatto con la stessa, diritto a poter mettere in pratica le fantasie che sulla stessa hanno elaborato. PSICOPATOLOGIA Secondo White e Cawood, 1998, la presenza di sintomi depressivi e minacce di suicidio Stalking posso essere nei confronti di compie atti di indicatori efficaci del rischio di comportamenti violenti. Nella violenza grave esisteva un’associazione molto stretta con diagnosi di depressione sul soggetto. Meloy, 2002, sosteneva che, grande parte della violenza correlata ad atti di stalking ha una matrice affettiva nel senso che la stessa include una gamma diversa di emozioni quali rabbia, vergogna, umiliazione e, in ragione di ciò egli ipotizza che la violenza sia più probabile in chi ha una personalità borderline conseguente a rappresentazioni parziali dell’oggetto, ad un’analisi deteriorata della realtà e delle difese meno evolute da un punto di vista emotivo. Meloy nel suo studio fa riferimento ad un altro gruppo di soggetti che potrebbero essere particolarmente portati alla violenza ed essi sono i Narcisisti Patologici che egli associa ad aggressioni compiuti a danno di personaggi pubblici. 42 ISTITUTO MEME S.R.L. - MODENA ASSOCIATO UNIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L. BRUXELLES ELISA GUERRA – SST IN SCIENZE CRIMINOLOGICHE - SECONDO ANNO A.A. 2006/2007 3.5. LA PREVENZIONE DELLA VIOLENZA Il modo più efficace per poter prevenire la violenza è intervenire in modo concreto e tempestivo sul comportamento di Stalking e di trattare in modo adeguato lo Stalker. 3.6. LE POSSIBILI RISPOSTE LEGALI Affinché il problema dello Stalking, e quello della violenza correlata, possano essere affrontati in modo efficace e decisivo è necessario l’intervento dell’Ordinamento Giuridico: E’ necessario (ed aggiungo io DOVEROSO) che lo Stato predisponga ed adotti delle Leggi adeguate anti–stalking. L’Italia, ad esempio, non ha ancora una legislazione specifica in materia per questo i giudici che sono chiamati a pronunciarsi su un caso oggettivo di Stalking, non potendo disporre di norme specifiche, devono inquadrale in un'altra fattispecie. Nel nostro Ordinamento si applica l’Articolo 660 del Codice Penale. 43 ISTITUTO MEME S.R.L. - MODENA ASSOCIATO UNIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L. BRUXELLES ELISA GUERRA – SST IN SCIENZE CRIMINOLOGICHE - SECONDO ANNO A.A. 2006/2007 CAPITOLO QUARTO L’ORDINAMENTO GIURIDICO ITALIANO - L’Art. 660 del Codice Penale – giusta distanza tra gli individui Il fenomeno dello Stalking, così come ha cercato di fornirne una breve descrizione nei capitoli precedenti, è caratterizzato da una grande complessità che certo non può essere risolta solo attraverso una semplice repressione attuata a mezzo di norme giuridiche. Le implicazioni psichiatriche e psicopatologiche che lo contraddistinguono certo non possono risolversi con una mera previsione normativa ma certo sottolineano come il nostro ordinamento giuridico sia fortemente inadeguato alla situazione. L’unico articolo che potrebbe essere applicato, seppur per ragioni indirette, alla problematica qui esaminata è l’Articolo 660 del Codice Penale che punisce le molestie poste in essere a danno di una persona determinata in un luogo pubblico od aperto la pubblico oppure a mezzo del telefono per petulanza od altro biasimevole motivo. Inutile ribadire e sottolineare l’inadeguatezza di tale norma. 44 ISTITUTO MEME S.R.L. - MODENA ASSOCIATO UNIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L. BRUXELLES ELISA GUERRA – SST IN SCIENZE CRIMINOLOGICHE - SECONDO ANNO A.A. 2006/2007 L’articolo sopra menzionato infatti si iscrive in un’ottica di prevenzione verso quelle molestie e disturbi arrecati al singoli MA quello che conta è che la repressione viene posta in essere non a tutela della liberta individuale del singolo sottoposto a molestie quanto a ragione della difesa dell’ordine pubblico che potrebbe essere turbato dalle eventuali reazioni dei soggetti che SUBISCONO la molestia (!!!, dalle reazioni di disgusto di chi si trova a dover assistere all’atto di molestia (!!!), infine l’atto molesto potrebbe causare nella collettività sfiducia nei confronti dell’ordine pubblico (!!!). E’ chiaro da quanto sopra scritto che il soggetto che realmente subisce la violenza addiviene ad essere tutelato solo in forma indiretta e NON CERTO per un reale interesse del nostro ordinamento nei suoi riguardi. La vittima diviene oggetto di tutela SOLO quando i suoi diritti (che DOVREBBERO ESSERE INVIOLABILI ) coincidono con l’interesse collettivo. Ribadisco appare superfluo sottolineare l INADEGUATEZZA PROFONDA E MANIFESTA dell’ Art. 660 c.p. La norma infatti si occupa di reprime le molestie, quando queste mi manifestano, solo quando le stesse vengono attuate in un luogo pubblico od aperto al pubblico, o quando il modo attraverso le quali vengono attuate venga considerato biasimevole secondo il comune sentire. Si richiede inoltre che tali atti inopportuni vengono realizzati con petulanza o per altro biasimevole motivo, non sottendendo perciò la necessità della presenza di un dolo specifico esige piuttosto che le molestie soddisfino (per così dire) tali requisiti al fine poter correttamente applicare la norma qui discussa. 45 ISTITUTO MEME S.R.L. - MODENA ASSOCIATO UNIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L. BRUXELLES ELISA GUERRA – SST IN SCIENZE CRIMINOLOGICHE - SECONDO ANNO A.A. 2006/2007 Il criterio che qui viene utilizzato quale strumento di valutazione non è il “comune sentire” e non certo il sentimento della vittima che in tutta evidenza è considerato IRRILEVANTE. Ancora una volta si sente doveroso ribadire che la norma, non tipizzando espressamente il reato di stalking, palesa la sua inadeguatezza. Assimilare lo stalking ad una “comune” (se comune può definirsi) molestia non è certo corretto e di sicura si rischia di confondere ed omologare due fenomeni che sono DECISAMENTE diversi per pericolosità – potenzialità lesiva – identità strutturale. Voci autorevoli auspicano la riformulazione di tale norma in termini più attuali attraverso i quali si prevedano discipline diverse per gli atti di stalking, inquadrati giuridicamente come tali, e per le molestie occasionali. L’ordinamento giuridico non deve costringere l’individuo dentro piccole nicchie ma DEVE COMUNQUE GARANTIRE la possibilità di difendersi dalle altrui intrusioni nel proprio spazio che egli considera indesiderate fornendo i mezzi per filtrare e selezionare i contatti, anche nell’ambito dell’odierna dilatazione delle comunicazioni e dei contatti interpersonali. 46 ISTITUTO MEME S.R.L. - MODENA ASSOCIATO UNIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L. BRUXELLES ELISA GUERRA – SST IN SCIENZE CRIMINOLOGICHE - SECONDO ANNO A.A. 2006/2007 “ In una giornata d’inverno i porcospini pieni di freddo si strinsero l’uno all’altro per riscaldarsi ma, si accorsero di pungersi reciprocamente con gli aculei. Allora si separarono e sentirono di nuovo freddo. Prova e riprova i porcospini riuscirono a trovare la giusta distanza che consentiva loro di scambiarsi un po’ di calore senza stringersi troppo”. [Schopenhauer] CONCLUSIONI – RIFLESSIONI Quando ho iniziato a documentarmi sul fenomeno dello Stalking non nego di aver, di primo acchito, individuato un unico colpevole. Lo Stalker. Proseguendo poi nello studio ed iniziando a “mettere assieme” i diversi pezzi ho cominciato a comprendere meglio questo fenomeno tanto complesso e doloroso quando sconosciuto. Dopo aver cercato (per quanto difficile sia stato) di osservare le cose e gli studi da entrambi i punti di vista ho cercato di assumere una posizione oggettiva. Non nascondo che ponendomi come terza le cose, forse, sono sembrate più semplici. Forse perché lasciando perdere inutili pregiudizi si riesce a vedere ciò che veramente accade. 47 ISTITUTO MEME S.R.L. - MODENA ASSOCIATO UNIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L. BRUXELLES ELISA GUERRA – SST IN SCIENZE CRIMINOLOGICHE - SECONDO ANNO A.A. 2006/2007 Quello che ho visto e non nascondo anche sentito è la presenza di due DIVERSE, ASSOLUTAMENTE DIVERSE VITTIME: Lo Stalker che pur essendo di fatto il molestatore, colui che compie intrusioni illegittime, illecite, pericolose nella vita della sua vittima è, allo stesso tempo vittima di sé stesso. Delle proprie debolezze e difficoltà. Della propria incapacità di vedere il confine ultimo che debbono necessariamente avere i rapporti umani. Tutto questo lo porta ad assumere un comportamento che CERTO è criticabile da ogni punto di visto di vista. Non condivisibile CERTO ma, in via del tutto personale, mi sento di dire che NON è neppure giudicabile. La Vittima. Il soggetto che vive ogni momento della sua giornata in un continuo stato di angoscia e di allerta per un pericolo che sente incombente ma del quale, forse, non potrebbe dare una precisa descrizione. E’ colui/colei che si trova costretto, a volte, a cambiare lavoro, abitudini di vita, frequentazioni. E’ la persona che, spesso, deve fronteggiare il giudizio di colleghi, conoscenti, addirittura parenti che non riescono a capire come la vittima non riesca a porre fine alle molestie e che deve fare i conti con l’idea di “aver fatto qualcosa per meritale” o di “non fare abbastanza per causarne la cessazione”. Quello che attraverso questo lavoro di approfondimento (anche personale oltre che di studio) sono riuscita a capire è che, essendo un fenomeno poliforme e di difficile definizione chi si trova a subire atti di stalking fatica a trovare una tutela adeguata nel nostro ordinamento giuridico che, non fornisce alcuno 48 ISTITUTO MEME S.R.L. - MODENA ASSOCIATO UNIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L. BRUXELLES ELISA GUERRA – SST IN SCIENZE CRIMINOLOGICHE - SECONDO ANNO A.A. 2006/2007 strumento, nemmeno socialmente educativo riguardo a questo fenomeno. 49 ISTITUTO MEME S.R.L. - MODENA ASSOCIATO UNIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L. BRUXELLES ELISA GUERRA – SST IN SCIENZE CRIMINOLOGICHE - SECONDO ANNO A.A. 2006/2007 BIBLIOGRAFIA • P. Curci, G.M. Galeazzi, C. Secchi, La Sindrome delle Molestie Assillanti (Stalking), Bollati Boringhieri, 2003. • L. Gemini, P. Lalli, S. Liberto, R. McKenzie, P. E. Mullen, G. Neri, M. Pathè, R. Purcell, O. Simonazzi, Donne Vittime di Stalking, Riconoscimento e Modelli di Intervento in Ambito Europeo – Modena Group on Stalking, Franco Angeli, 2005. • L. De Fazio, G.M. Galeazzi, J. H. Kamphuis, P.M.G. Hemmelkamp. • Oltre il Mobbing, Strainig, Stalking ed altre forme di Conflittualità sul Lavoro, Harald Ege, Franco Angeli, 2005. 50