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m a g n i f i c a
s t o r i a
quanto
sei preziosa
Roma
Templi che ispirano bracciali e collane, sculture che si
trasformano in orecchini e spille. E persino il Colosseo che
diventa un anello. A scorrere la collezione dei più famosi
gioielli di casa Bulgari si ritrovano le meraviglie del paesaggio
e dei monumenti della città eterna
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Testo
Paola Tavella
Illustrazioni
Luca Varaschini
Pensiero rotondo
Gli anelli B.zero1: una collezione nata nel 1999 e ispirata alla struttura del Colosseo.
Qui sotto, un esemplare dell’edizione 2012 in oro rosa e ceramica bianca e nera.
uò sembrare strano, ma ci sono gioiellieri che vanno a
caccia di gioielli. Pezzi leggendari, che hanno segnato epoche e costume,
ammirati in tutto il mondo. È quello che fa la maison Bulgari, simbolo
per eccellenza del genio e del lusso italiano, che proseguendo le celebrazioni dei suoi 130 anni (è stata fondata nel 1884) e il suo legame con
Roma, compie un’audace operazione di ricerca delle creazioni più famose e rappresentative. I gioielli di Bulgari si sono ispirati fin dall’inizio ai
monumenti e allo splendore della città eterna, e questo filo conduttore
simbolico e artistico si è rivelato in tutta la sua forza proprio nel comporre, completare e arricchire la Bulgari Heritage Collection.
Una collezione privata molto speciale, dal momento che rappresenta un
patrimonio nazionale e internazionale, intrecciata in modo indissolubile alla
vita e alla storia di Roma. Per il momento i gioielli ritrovati sono 700, destinati a raddoppiare nei prossimi cinque anni. Fin troppo facile profetizzare
che questo autentico tesoro non resterà custodito fra le sacre mura della Domus Bulgari: i più grandi musei del mondo se li contendono per esposizioni,
come la grandiosa mostra The Art of Bulgari: la Dolce Vita & Beyond, 19501990, presso il de Young Museum di San Francisco nel 2013. «I gioielli che
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Sacra presenza
Mappa del tesoro
Spilla in oro giallo con tormalina verde e diamanti della collezione Heritage 1975. Rende omaggio ai fiori e alla statua
del Pignone di epoca romana, che domina il cortile del Belvedere dei Palazzi del Vaticano.
Sempre dalla collezione Heritage 1975, anello in oro giallo con quarzo citrino,
rodonite e diamanti. Riprende la topografia di piazza San Pietro.
compongono la Heritage Collection», spiega Lucia Boscaini, curatrice della
collezione, «sono stati ritrovati e ricomprati attraverso canali tradizionali,
come le aste, ma anche grazie a contatti diretti con i proprietari, rintracciati
con annunci sui giornali in Italia, in Svizzera e negli Stati Uniti. Chi possiede
un gioiello di Bulgari spesso non intende separarsene, ma l’oggetto viene
comunque identificato e mappato. Di ogni pezzo uscito dai laboratori esiste
il bozzetto, ed è così che il vero viene distinto dal falso».
i
n archivio ne sono conservati oltre 50mila, viepiù decisivi dal
momento che di alcuni modelli iconici potrebbero circolare imitazioni e
falsi. I bozzetti fanno miracoli, e conducono a straordinarie sorprese: è
successo per tre collier della collezione Serpenti, regolarmente catalogati
ma non era specificato se fossero mai stati realizzati: «Ne è saltato fuori
uno», prosegue Boscaini, «e siamo riusciti ad averlo dopo una delicata
trattativa». Alcuni pezzi sono stati battuti all’asta in passato, e sono stati
ricomprati. Veri e propri simboli dell’epoca in cui sono stati creati e realizzati, pezzi famosi in tutto il mondo, appartenuti a dive leggendarie che
li hanno indossati anche nei loro film. È il caso di un clamoroso collier
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di smeraldi colombiani, primo regalo di Richard Burton a Elizabeth Taylor. A lei appartenne - e ora è tornato a casa - anche un sautoir, pendente
ottagonale che conclude una lunga collana, con uno zaffiro fra i più belli
del mondo, 65 carati, molto puro, quasi fluorescente, con sfumature lavanda. Burton lo scelse per i 40 anni della moglie.
Questi gioielli riportano a un tempo in cui i grandi ricchi facevano omaggio
a donne favolose di ornamenti inimitabili, e narrano non solo la storia della
squisita manifattura italiana ma anche un’epoca e una cultura in cui Roma
era il centro del bel mondo e dell’industria del cinema. Proprio per preservare la fragranza di quegli anni, Bulgari sta cercando di ritrovare i gioielli
di Soraya, prima moglie di Reza Pahlavi, ultimo scià di Persia. Sono apparsi
in una casa d’aste parigina 15 anni fa, e fra gli oggetti esposti spiccava un
collier composto da 20 splendidi zaffiri. L’identità del compratore venne
tenuta segreta - anche se si pensò di riconoscere Farah Diba, terza moglie
di Pahlavi, in una misteriosa dama velata che si aggiudicò il collier e l’anello
di fidanzamento - e tale è rimasta. Rivisitando nella Heritage Collection il
percorso della creatività e della magnificenza inesauribili, cui diede inizio
nel 1884 l’orafo greco Sotirio Bulgari, il legame fra la Maison e i 2.700 anni
di storia romana si è fatto sempre più evidente. I motivi ottagonali che
ricorrono nei pendenti sono ispirati alla pianta degli antichi templi. Nella
forma degli orologi della collezione Octo si celebra la struttura del Battistero Lateranense, costruito dall’imperatore Costantino nel IV secolo, così
come le decorazioni ottagonali del Pinturicchio negli appartamenti privati
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F
magnifica storia
di papa Alessandro Borgia. Negli anelli d’oro
B.zero1, creati con ceramica, marmo, smalto e
diamanti, si rivela la struttura del Colosseo, forse
il più famoso monumento del mondo.
I motivi dei pavimenti a mosaico delle Terme di
Caracalla sono stati ridisegnati da Bulgari mille
volte, con adorazione e devozione, per dar vita
a orecchini di gemme inestimabili, e ai preziosi,
leggeri pendenti della collezione Diva. La disposizione delle pietre pavimentali della via Appia
Antica traspare nell’accostamento e nell’unione
fra metallo e pietre a taglio cabochon nei collier
e nei bracciali. Il tridente di antiche strade, volute
da papa Paolo III Farnese, che parte da piazza del
Popolo, si ripropone nelle spille e nei pendenti.
Mosaico portatile
È un tributo ai pavimenti delle Terme di Caracalla la collezione Diva
del 2013. La collana in oro giallo con largo pendente
composto da beads di ametiste, rubelliti e smeraldi è un pezzo unico.
l
e due magnifiche chiese gemelle di
quella stessa piazza si rispecchiano negli anelli a
doppia perla, una bianca e una grigia, circondate
da diamanti. I Serpenti, forse fra le creazioni più
famose di Bulgari, sono un omaggio a Venere e
Asclepio, così come all’incantevole e misterioso
soffitto di palazzo Falconieri, disegnato dal Borromini. E l’enorme Pigna di bronzo che orna il
bramantesco cortile del Belvedere dei Palazzi Vaticani si è trasformata in orecchini e spille.
Sappiamo con certezza che fu proprio Sotirio
Bulgari, il patriarca, a inaugurare il legame fra
i gioielli e il paesaggio, i monumenti e la storia
di Roma. Egli infatti lavorava e viveva nel centro
della capitale, quindi possiamo immaginare che
l’abbia visitata con meraviglia e incanto, fotografando con gli occhi quello che vedeva. La maestà
della città eterna ha così dato vita dapprima ai
suoi bozzetti, poi Bulgari ha forgiato i gioielli con
sublimi materiali e con un design che, pur cambiando per incontrare le mode e i gusti del tempo, mantiene intatta la vibrazione dell’eternità.
I gioielli
storici
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