La leggenda, narra che un monaco cinese donò ad un suo
Transcript
La leggenda, narra che un monaco cinese donò ad un suo
Ludwig van Beethoven (1770 - 1827) Duetto per clarinetto e fagotto in Do maggiore, WoO 27 n.1 - Allegro comodo - Larghetto sostenuto - Allegretto Giovanni Vai - Clarinetto Francesca Alterio - Fagotto Duetto in Mi bemolle maggiore per viola e violoncello "Duett mit 2 obligaten Augengläsern", WoO 32 - Allegro - Minuetto-Trio Giacomo Vai - Viola Simone Centauro - Violoncello Tangram Chamber Project Clarice Curradi Violino - Giacomo Vai Viola - Simone Centauro Violoncello - Marco Martelli Contrabbasso Giovanni Vai Clarinetto - Francesca Alterio Fagotto - Massimo Marconi Corno La leggenda, narra che un monaco cinese donò ad un suo discepolo un quadrato di porcellana e un pennello, dicendogli di viaggiare e dipingervi sopra le bellezze che avrebbe incontrato lungo il suo cammino. Il discepolo, emozionato, lasciò cadere il quadrato, che si ruppe in sette pezzi. Nel tentativo di ricomporli nella forma originale, formò infinite figure e capì così che non aveva più bisogno di viaggiare, ƉĞƌĐŚĠ͕ĐŽŶƋƵĞŝƐĞƚƚĞƉĞnjnjŝ͕ƉŽƚĞǀĂƌĂƉƉƌĞƐĞŶƚĂƌĞƚƵƚƚĞůĞďĞůůĞnjnjĞĚĞůŵŽŶĚŽ͘EĂĐƋƵĞĐŽƐŞů͛ĂŶƚŝĐŽŐŝŽĐŽ ĚĞů͞dĂŶŐƌĂŵ͘͟ ZĞĂůŝnjnjĂƌĞƚƵƚƚĞůĞĨŝŐƵƌĞƉŽƐƐŝďŝůŝĚĞůŵŽŶĚŽŵƵƐŝĐĂůĞ͕ƌĂĐĐŚŝƵƐŽŝŶƵŶŽƐƉĂƌƚŝƚŽ͕ĂƚƚƌĂǀĞƌƐŽů͛ƵŶŝŽŶĞ delle proprie capacità, in una continua ricerca di connessioni tra le individualità strumentali: questo è ciò che ha spinto sette amici, giovani musicisti accomunati da una grande passione per la musica da camera e conosciutisi in seno alla Scuola di Musica di Fiesole, a dar vita a Tangram Chamber Project. Tutti i componenti fanno parte di importanti ƌĞĂůƚăŵƵƐŝĐĂůŝŝƚĂůŝĂŶĞƚƌĂůĞƋƵĂůŝů͛KƌĐŚĞƐƚƌĂDŽnjĂƌƚ ĚŝŽůŽŐŶĂ͕ůĂ&ŝůĂƌŵŽŶŝĐĂĚĞůdĞĂƚƌŽĂůůĂ^ĐĂůĂĚŝDŝůĂŶŽ͕ů͛KƌĐŚĞƐƚƌĂEĂnjŝŽŶĂůĞĚŝ^ĂŶƚĂ ĞĐŝůŝĂĚŝZŽŵĂ͕ ů͛KƌĐŚĞƐƚƌĂ^ŝŶĨŽŶŝĐĂEĂnjŝŽŶĂůĞĚĞůůĂZĂŝ͕ů͛KƌĐŚĞƐƚƌĂŚĞƌƵďŝŶŝ͕ů͛KƌĐŚĞƐƚƌĂĚĞůDĂŐŐŝŽDƵsicale Fiorentino, ů͛KƌĐŚĞƐƚƌĂ / WŽŵĞƌŝŐŐŝ DƵƐŝĐĂůŝ Ěŝ DŝůĂŶŽ͕ ů͛KƌĐŚĞƐƚƌĂ ZĞŐŝŽŶĂůĞ dŽƐĐĂŶĂ͕ ů͛KƌĐŚĞƐƚƌĂ ,ĂLJĚŶ Ěŝ ŽůnjĂŶŽ͕ ů͛Orchestra Promusica di Pistoia. Recentemente il gruppo ha vinto il primo premio assoluto al concorso di Musica da CameƌĂ͞ZŽƐƉŝŐůŝŽƐŝ͟. Breve Monografia Beethoveniana I tre duo per clarinetto e fagotto WoO 27 sono stati scritti, probabilmente, prima del 1792. Questo ciclo di composizioni in stile prettamente classico, che talvolta ci ricorda alcune composizioni di Haydn, contengono in esse il germe della dirompente e rivoluzionaria vena beethoveniana pur celato da un rigoroso manierismo. Infatti questi duo originali per clarinetto e fagotto sono scritti per una formazione che non trova precedenti nella storia della musica fino a quel momento e che per ritrovarla ancora bisognerà aspettare il tedesco Franz Tausch (1762-1817) e, nel Novecento, il francese Francis Jean Marcel Poulenc (1899-1963). Considerando anche che il fagotto, a parte Mozart che lo aveva usato come strumento solista, nasce per raddoppiare il basso continuo e il clarinetto, trova il suo avvio a Mannheim, città tedesca, nel 1740, presso la Scuola fondata da Johann Stamitz (1717ʹ1757), punto di riferimento per lo sviluppo del gusto sinfonico. Pertanto, oltre ad essere una formazione di per sé innovativa e rara, funge da supporto ad un dialogo contŝŶƵŽƚƌĂŝĚƵĞƐƚƌƵŵĞŶƚŝŝŶƵŶ͛alternanza di temi che mostrano sia le possibilità dinamiche e timbriche, sia quelle virtuosistiche dei due strumenti. Il manoscritto originale del duo WoO 32 si trova nella raccolta Kafka del British Museum. La curiosa aggiunta al titolo:͙mit zwei obligaten Augenglasern (... con due paia di occhiali obbligati) è una scherzosa allusione alla debolezza di vista dei primi due interpreti, che furono, forse, lo stesso Beethoven (che aveva fatto pratica come ǀŝŽůŝƐƚĂ ŶĞůů͛ŽƌĐŚĞƐƚƌĂ ĞůĞƚƚŽƌĂůĞ Ěŝ ŽŶŶͿ Ğ EŝĐŽůĂƵƐ ŵĞƐŬĂůů͘ >͛ŽƉĞƌĂ ƌŝĞŶƚƌĂ ŶĞů ŶŽǀĞƌŽ ĚĞůůĞ ƉŝĐĐŽůĞ composizioni per due strumenti, determinate da ƋƵĂůĐŚĞ ƉĂƌƚŝĐŽůĂƌĞ ƌĂŐŝŽŶĞ Ě͛ŽƌĚŝŶĞ ƚĞĐŶŝĐŽ Ž Ɖŝƶ probabilmente dal desiderio di compiacere amici musicisti o dilettanti. Dai primi anni del suo soggiorno viennese Beethoven aveva stretto amicizia ĐŽŶů͛ƵŶŐŚĞƌĞƐĞEŝĐŽůĂƵƐŵĞƐŬĂůů von Domanovetz (1759-ϭϴϯϯͿ͕ĨƵŶnjŝŽŶĂƌŝŽĚĞůůĂĂŶĐĞůůĞƌŝĂĚŝŽƌƚĞ͕ƵŶ͛ĂŵŝĐŝnjŝĂche mantenne per tutta la vita. Lo Zmeskall era buon musicista, compositore e violoncellista e nutrì per il Maestro un sentimento molto devoto, manifestandolo nelle più diverse maniere: da una subordinata collaborazione artistica, suonando con lui privatamente in quartetto o in duo, al disbrigo di affari e alla prestazione di servizi più modesti, in tante piccole contingenze della vita comune (ricerca di alloggi ʹ Beethoven ha cambiato decine di case per continui litigi con i proprietari - commissioni varie, cura di oggetti di cancelleria). Dovette essere di buon carattere per adattarsi docilmente agli epiteti buffoneschi, e non sempre troppo gentili, che Beethoven gli affibbiava in ragione della confidenza, gratificandolo anche di titoli nobiliari inesistenti o contraffatti. Fu amico devoto fino alla morte. ͙͙͙͙͞ŝŶŐĞŶĞƌĞŵŽůƚŝƐŽŶŽŝŵŽƚŝǀŝĐŚĞĐŽŶĚƵĐŽŶŽĂůů͛ŝĚĞĂĚŝƉƌŽƉŽƌƌĞƵŶĞǀĞŶƚŽŵƵƐŝĐĂůĞ͘Il virtuoso territorio toscano, in particolare quello delle Terre di Scansano, offre stimoli di varia natura per la realizzazione di ƋƵĞůů͛ŝĚĞĂ ĐŚĞ Ɛŝ ďĂƐĂ ƐƵ ĚƵĞ ĂƐƉĞƚƚŝ ƉƌŝŶĐŝƉĂůŝ͘ hŶŽ ğ ůĂ ĐŽŶƐŝĚĞƌĂnjŝŽŶĞ ĚĞů ƌƵŽůŽ ĨŽŶĚĂŵĞŶƚĂůĞ ĐŚĞ ŽĐĐƵƉĂ ůĂ Musica nella ǀŝƚĂŝŶƚĞƌŝŽƌĞŽŝĚĞĂůĞĚĞůůĞƉĞƌƐŽŶĞ͘>͛ĂůƚƌŽğůĂĐŽŝŶĐŝĚĞŶnjĂŽŝůƌŝƐĐŽŶƚƌŽŵĂƚĞƌŝĂůĞĐŚĞĞƐƐĂŐĞŶĞƌĂ in virtù del suo rilievo artistico. Terre di Scansano Classica Festival si propone di ricercare quel duplice benessere, attraverso un ascolto silenzioƐŽŵĂĐŽŵƵŶŝĐĂƚŝǀŽ͕ƵŶĂƌŝĨůĞƐƐŝŽŶĞĂƚƚĞŶƚĂŵĂƌŝŐĞŶĞƌĂƚƌŝĐĞ͘͟ Buon Ascolto e Buon Festival!