SPI – DESCRIZIONI ARTICOLI IN LINGUA

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SPI – DESCRIZIONI ARTICOLI IN LINGUA
Divulgazione Implementazione/Modifica Software
SPI – Descrizioni articoli in lingua
PSG - Gestione Lob e Linked Notes
SW0003407 – Creazione 05/03/2013
Revisione del 07/04/2013 Numero 1
SPI – DESCRIZIONI ARTICOLI IN LINGUA
1 AR – ANAGRAFICA ARTICOLI
E’ stata rinnovata la gestione delle descrizioni in lingua degli articoli, accessibile con l’elaborato “AR” alla sezione “ALTRE
DESCRIZIONI”, rendendo disponibile un campo grafico per ogni lingua gestita, atto a contenere testi complessi (LOB).
Questi testi complessi potranno essere riprodotti su tutta la documentazione prodotta con PSG tramite la
personalizzazione delle stampe grafiche (accessibile con l’elaborato “K2”). Allo scopo consultare il paragrafo successivo di
questa divulgazione.
La funzione ESPANDI consente di utilizzare il testo
complesso con una schermata più ampia.
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2 VA – RICERCA ARTICOLI
In interrogazione articoli, accessibile con la funzione “VA” oppure direttamente da gestioni specifiche spi, viene resa
l’informazione della presenza di descrizioni complesse in lingua.
Per fare ciò in corrispondenza degli articoli in questa condizione, viene rappresentata questa icona
quale cliccandovi sopra è possibile accedere direttamente alla revisioni delle stesse.
, attraverso la
Divulgazione Implementazione/Modifica Software
PSG – GESTIONE LOB E LINKED NOTES
E’ stata realizzata una nuova funzione per includere nei documenti grafici, prodotti con PSG, oggetti complessi di tipo
LOB, gestiti attraverso la funzione Linked Notes di Dblink o attraverso specifiche funzioni applicative di SPI o altro.
Un oggetto LOB può essere un testo semplice, oppure un oggetto grafico come un testo RTF, o un testo HTML o un
oggetto Office.
Anche i lob, come tutti gli altri campi che compongono un documento, sono gestiti con la funzione di personalizzazione
delle stampe grafiche, accessibile con l’elaborato K2, oppure con il Report Editor, e sono identificati di tipo N o T, come
segue:
N
campo di natura LOB nel formato grafico
T
campo di natura LOB nel formato stringhe
La lunghezza campo deve essere 18.
Rappresenta la lunghezza del codice di
identificazione del lob, non la lunghezza
della stringa o dell’area da produrre.
TIPO CAMPO: identifica la natura dell’oggetto nella
stampa.
T lob da sviluppare in stringa di testo (solo per lob di
testo)
N lob da sviluppare come oggetto grafico
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3 LOB IN FORMATO NATIVO GRAFICO
Quando si tratta di un formato grafico complesso, il LOB viene trattato dal PSG come un oggetto esterno, alla stregua di
un’immagine, incluso nel documento in un’area dalle dimensioni fisse, definite dall’utente all’interno della pagina, ove
l’applicazione riproduce il contenuto del lob senza ridimensionarlo e senza gestire eventuali salti pagina.
Per produrre un oggetto lob nel suo formato nativo sono necessarie le seguenti informazioni da impostare in
personalizzazione della stampa grafica:
- valorizzazione tipo campo al valore “N”;
- attribuire le coordinate di posizionamento nella pagina, quindi la riga e la colonna;
- impostare le dimensioni dell’area dove deve essere prodotto, quindi la larghezza (espressa in numero colonne) e
l’altezza (espressa in numero di righe), che determinano uno sviluppo dell’immagine verso l’alto rispetto il punto del
posizionamento;
- non è possibile agire sul tipo, sullo stile e sulla dimensione del carattere.
ESEMPIO: area lob posizionata alla riga
corrente e colonne 20, larga 10 colonne
e alta 10 righe.
4 LOB IN FORMATO STRINGHE
Qualora si tratti di un LOB di semplice testo, PSG può gestire l’oggetto nel formato grafico, come descritto
precedentemente, oppure nel formato stringhe. Attraverso questa modalità, il testo contenuto viene normalizzato in
singole stringhe di testo, in funzione di un numero righe e un numero caratteri definito dall’utente. Con questa modalità il
testo estratto dal lob, nel caso in cui sia un dato di dettaglio del documento, viene dinamicamente posizionato nel
documento in base alla lunghezza, applicando anche l’interlinea e il salto pagina, nel caso si tratti di un dato di
dettaglio.
Per produrre un oggetto lob nel formato stringhe sono necessarie le seguenti informazioni da impostare in
personalizzazione della stampa grafica:
- valorizzazione tipo campo al valore “T”;
- attribuire le coordinate di posizionamento nella pagina, quindi la riga e la colonna;
- impostare il numero massimo di stringhe da riportare nel documento, l’interlinea tra una stringa e l’altra e il numero
massimo di colonne per riga; quando non sono impostati, viene riportato tutto il testo formattato, in stringhe da 40
caratteri l’una, con una interlinea;
- è possibile agire sul tipo, sullo stile e sulla dimensione del carattere.
ESEMPIO: testo lob da posizionare alla riga corrente e
alla colonna 20, strutturato in tante stringhe di 80
caratteri a completamento del testo con un’interlinea
di 3 righe.
ESEMPIO: il testo avrà un carattere con questi
attributi, tipo carattere, dimensione, stile, grassetto…
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5 ORIGINE LOB
Un oggetto lob può essere disponibile in personalizzazione della stampa grafica dall’applicazione gestionale che genera il
documento oppure aggiunto dall’utente come dato di costante.
L’origine del lob quindi può essere AUTOMATICO o MANUALE.
5.1 LOB AUTOMATICI (dati di testata o di dettaglio)
Sono oggetti lob resi disponibili in personalizzazione della stampa grafica (accessibile con la funzione K2) dall’applicazione
gestionale che genera il documento. Il reperimento è automatizzato gestito dall’integrazione dell’applicazione gestionale
con il PSG che prevede anche l’interscambio dell’identificatore del lob. Possono essere campi di TESTATA, quindi oggetti
fissi nel documento, o di DETTAGLIO, quindi oggetti dinamici che compongono il corpo del documento. In questo caso
l’utente deve solo attivare l’eventuale stampa attribuendo la forma (grafica o testo) e il posizionamento.
5.2 LOB IMMESSI MANUALMENTE (costanti)
Sono oggetti lob aggiunti manualmente dall’operatore, in fase di configurazione della stampa grafica, utilizzando sempre
la funzione di personalizzazione della stampa grafica.
Sono definiti di tipo COSTANTE, sia a livello di documento (tipo “C”) che a livello di dettaglio (tipo “D” con
sequenza maggiore di 20).
In questo caso c’è la necessità di comunicare al PSG l’identificatore del lob da produrre. Allo scopo esistono 3 diverse
tecniche in funzione della dinamicità del dato e del suo indirizzo:
5.2.1 Maschera di stampa
Questa tecnica è valida quando il lob da produrre è fisso, ossia non è un oggetto dinamico, che varia in base al contenuto
del documento o ai soggetti coinvolti dallo stesso, per esempio il destinatario o il mittente, ecc…
Si concretizza con l’immissione dell’identificatore del lob direttamente nella maschera del campo aggiunto.
Esempio: lob fisso, costante a livello del
dettaglio D05, con identificatore definito
in maschera di stampa.
Questo testo sarà lo stesso per tutti i
documenti generati.
5.2.2 Formule per campi di risultato
Questa tecnica è valida quando il lob da produrre è dinamico, ossia non è noto in fase di personalizzazione della stampa
grafica e cambia per ogni documento, in quanto è determinato in base al contenuto del documento o ai soggetti coinvolti
dal documento stesso.
Si concretizza con la creazione di un nuovo campo, il cui contenuto è determinato dal risultato di una formula, che esegua
una funzione sql di reperimento dell’identificatore lob dagli archivi dell’applicazione gestionale proprietaria dell’oggetto
lob, applicando filtri e indici reperiti dinamicamente dal documento.
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5.2.3 Linked Notes
PSG è integrato con l’applicazione per la gestione documentale DBLINK di WEBGATE. E’ quindi possibile riprodurre sulla
stampa grafica anche una Linked Note, un oggetto lob proprio di questa applicazione, correlato agli archivi gestionali,
quindi alle anagrafiche e ai movimenti dell’azienda.
Questa tecnica è utile per reperire testi da riprodurre in modo dinamico, in base al documento, ai soggetti coinvolti e al
suo contenuto, quando installato DBLINK.
Per attivare la funzione si deve creare un nuovo campo, definito con una sintassi specifica che consente al PSG di
individuare una Linked Note e il file a cui è correlata, al quale assegnare anche le informazioni per costruire la chiave di
recupero con i dati contenuti nella stampa grafica.
La sintassi è
n*XXXXX
dove
n*
=
XXXXX =
prefisso costante
da sostituire con il nome del file dell’applicazione gestionale a cui la nota è correlata (per esempio
l’anagrafica
articoli, anagrafica clienti, movimenti, ecc…)
La definizione dei campi chiave del file di riferimento della nota è affidata alla funzione di gestione INTEGRAZIONE PSG –
DBLINK, accessibile con l’opzione “L” dalla personalizzazione delle stampe grafiche, sul campo Linked Notes in aggiunta.
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ESEMPIO: campo di costante a
livello di documento (“C”) che
riproduce una linked note correlata
all’anagrafica articoli (file PARAR)
Vengono proposti tutti i campi che formano la
chiave del record del file PARAR a cui l’utente
dovrà assegnare il corrispondente campo della
stampa grafica contenente il valore per
rintracciare la nota di riprodurre sul documento.
I campi della stampa grafica sono identificati con
la codifica a testata/dettaglio (tipo record R/D),
numero record e sequenza.
6 DOCUMENTO DI ESEMPIO
Testo a stringhe formattate
automaticamente dal psg prelevando
il contenuto dal lob legato al codice
articolo.