Un nome, una storia

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Un nome, una storia
S.M.S. Michelangelo Napoli
Un nome, una storia
CENTRO
DI DOCUMENTAZIONE
E RICERCA onlus
Supplemento a la "Ri-vista dei giornali"
autorizzazione del Tribunale 3710 del 29.2.88
Dir. resp.Geppino Fiorenza
Fare memoria è un impegno, un
dovere che sentiamo di dover rendere
a quanti sono stati uccisi per mano
delle mafie, un impegno verso i familiari
delle vittime, verso la società tutta
ma, prima ancora, verso le nostre
coscienze di cittadini, di laici e di
cristiani, di uomini e donne che vivono
il proprio tempo senza rassegnazione.
Don Luigi Ciotti
Per non dimenticare
La memoria di cosa significa lottare contro l'illegalità va alimentata
in tutti i modi e trasmessa alle giovani generazioni affinché rinnovino
l'impegno contro la piaga della criminalità organizzata che in alcune
aree della nostra penisola ha tracciato una lunga e dolorosa scia
di sangue. Sostenendo l'importante lavoro realizzato dalle scuole
che trova forma all'interno di questo opuscolo, Unicoop Tirreno
vuole testimoniare il suo impegno contro tutte le mafie che da troppo
tempo tengono in ostaggio intere regioni e con la loro azione
devastatrice si insinuano nei gangli vitali della società deteriorando
le relazioni sociali, l'economia e il progresso civile del paese. Il
ricordo di chi ha dedicato la vita - talvolta pagando di persona - alla
lotta contro la camorra è parte di un impegno più ampio di cui,
accanto alle forze dell'ordine, alla magistratura e alle istituzioni,
devono farsi carico tutte le componenti sane della società per liberare
una volta per sempre il paese dal ricatto delle mafie.
Marco Lami
Presidente Unicoop Tirreno
Assessorato all’Istruzione
Sono lieto di presentare, nell’occasione dell’importante
appuntamento del 21 marzo 2009, XIV Giornata della memoria e
dell’impegno per tutte le vittime delle mafie, uno dei più interessanti
lavori della collana di pubblicazioni realizzate dalle scuole ai sensi
dell’art. 3 della LR 39/85, curate dal Centro di Documentazione
contro la camorra,in collaborazione con Libera ed il Coordinamento
campano dei familiari delle vittime di criminalità. Si tratta di opuscoli
e libricini che insegnanti ed alunni hanno realizzato seguendo
autonomi ed originali percorsi di ricerca, a partire dalle sollecitazioni
sui temi dell’educazione alla legalità, alla cittadinanza attiva, alla
tutela dell’ambiente , alla pace, provenienti dal mio Assessorato e
dalla Direzione scolastica regionale.
Dall’analisi della rendicontazione e dei reportages finali dei
vari Istituti, l’équipe del Centro seleziona quei lavori che presentano
interesse per una pubblicazione ed una diffusione presso le altre
scuole. E’ così che si arricchisce anche l’attività di documentazione,
col mettere a disposizione di tanti insegnanti, operatori, studenti
quei lavori che possono essere utili per tracciare nuove piste di
ricerca e di impegno, facendo tesoro del ricco patrimonio di idee e
proposte provenienti dal mondo della scuola medesimo.
Il semplice elenco dei titoli dà conto dell’ampio spettro di
interessi che i ragazzi delle nostre scuole, da quelle del ciclo primario
alle secondarie, hanno coltivato, studiando, leggendo, facendo
ricerca nelle emeroteche, nelle biblioteche, via internet e discutendo
in classe tra di loro , con gli insegnanti, gli esperti.
Un bel segnale d’impegno colto ed appassionato, sui temi
della società, della giustizia, della pace, con il carattere della
spontaneità e della freschezza, con uno stile più semplice per i
bambini delle elementari, anche se non meno attento , più “maturo”,
per i ragazzi delle superiori , che fa onore alla scuola della Campania
ed arricchisce noi che offriamo loro l’opportunità della pubblicazione
ed a tanti la gioia della lettura di testimonianze originali.
Un ringraziamento agli autori, a chi li ha sapientemente
guidati ed ai Dirigenti scolastici, che hanno offerto spazi ed occasioni
di confronto.
Corrado Gabriele
Assessore all'Istruzione, Formazione e Lavoro
Regione Campania
MEMORIA E PROGETTO
La nostra esistenza umana deve necessariamente attraversare
tante vie e percorsi necessari alla vita stessa. Tra questi, ce ne
sono due che mi sembrano veramente importanti per la salvaguardia
della pace e della giustizia: la memoria e il progetto.
Senza memoria, rischiamo di diventare dei poveri fanatici e
presuntuosi, convinti che la vita comincia con noi e che ciò che ci
precede è inutile alla salvezza dell'umanità.
Senza progetto, trasformiamo invece tutto in una grande corsa
nelle vicende quotidiane, senza sapere a cosa serve la vita e se il
senso che le diamo ci conduce verso il vero o verso il falso.
Memoria e progetto, due vie necessarie per realizzare un
cammino di pace e di giustizia.
L’esperienza di chi cerca nella memoria delle vittime una storia
da conoscere e da raccontare rende giustizia a ciò che di più sacro
possiamo trovare in natura: la vita.
Fare memoria delle vittime della criminalità organizzata è un
modo concreto per tenere in vita la vita che fu. La forza paradossale
della memoria ha la capacità di dimostrare che ci sono vivi che
“puzzano” di morte e morti che profumano di vita. In questo paradosso
di memoria, la ricerca di ciò che è stato ci sostiene nella realizzazione
di un progetto che non cerca vendetta, ma la costruzione di un
ponte che costruisce giustizia, tenendo unite le ragioni delle vittime
e l’impegno per il cambiamento del “carnefice”.
Realizzare pertanto, questo incontro tra scuola e familiari delle
vittime è una vera e propria opera di educazione alla legalità, intesa
appunto come pratica e non solo come nozione. Questo lavoro della
scuola è un modo concreto per restituire alle vittime e ai loro cari
l’onestà della società civile e una giustizia che consuma la sua
“vendetta” seminando vita e speranza.
Geppino Fiorenza e don Tonino Palmese
referenti regionali di Libera
Premessa Il 21 Marzo , primo giorno di primavera, è la
giornata della memoria e dell’impegno per le
vittime delle mafie. Ogni anno dal 1996 si
incontrano in una città diversa i rappresentanti
delle associazioni, delle istituzioni e delle scuole
impegnate sui temi della legalità.
Nel corso della manifestazione viene letto il
lungo elenco delle vittime, dal 2° dopoguerra ad
oggi, in cui nomi più noti si alternano a nomi
sconosciuti. Da questa constatazione è nata
l’idea di attivare una ricerca che ci consentisse
di raccogliere notizie sulla vita, le scelte e gli
eventi di ognuno di loro.
Percorso Ciascuna classe si è dedicata all’indagine
di lavoro relativa ad uno specifico arco temporale, e ad
approfondire le notizie riguardanti le vittime
attraverso l’utilizzo di Internet, quotidiani, testi e
riviste, contattando anche le famiglie riunite nel
Coordinamento dei parenti delle vittime di
mafia. Tale percorso ha previsto, quindi, anche
delle interviste-incontri e l’eventuale raccolta di
materiali.
Prodotti
Quaderni relativi alle diverse fasi di lavoro
secondo la scansione indicata nel prospetto dei
tempi.
Il percorso di lavoro
Il 21 Marzo di ogni anno si celebra la Giornata
della Memoria delle vittime delle mafie.
In quell’ occasione, tra l’altro, si legge la lista
delle vittime di mafia, di camorra e di altre
organizzazioni criminali, divise per anno.
Nell’ascoltare la lettura dei nomi ci siamo resi
conto che le emozioni che provavamo non erano
uguali per tutti, che erano più intense quando
venivano nominate persone di cui conoscevamo
la storia.
Questo non ci sembrava giusto e quindi abbiamo
pensato di raccogliere notizie anche degli altri.
Abbiamo inserito i nomi nei motori di ricerca di
Internet e abbiamo scoperto che nel sito del
Centro Impastato c’è la cronologia dei fatti di
mafia che raccoglie notizie sui fatti accaduti giorno
per giorno: attentati, uccisioni, ferimenti, arresti,
processi.
Abbiamo cominciato a leggere la cronologia degli
anni che ci interessano: ognuno di noi ha letto i
fatti accaduti in un mese, abbiamo così raccolto
notizie su molte delle vittime indicate dalla lista.
Ci siamo accorti, però, che mancavano indicazioni
su alcune persone e abbiamo spedito un e-mail
all’associazione Libera per chiedere informazioni
su di loro.
Per approfondire la nostra indagine abbiamo
cercato articoli di giornale sul sito de Il Mattino,
Repubblica, Corriere della Sera e altri quotidiani
nazionali.
Le notizie trovate su Internet a volte erano molto
sintetiche, volevamo saperne di più, così
abbiamo pensato che, per poter arricchire la
nostra ricerca e ricostruire e comprendere
meglio i fatti, si potevano consultare
direttamente i quotidiani del periodo
interessato. Così le nostre insegnanti hanno
organizzato e prenotato una visita
all’Emeroteca “Tucci” che possiede una grande
collezione di periodici e quotidiani pubblicati
negli anni. Abbiamo cominciato ad approfondire
la ricerca a partire dalle vittime innocenti della
camorra e della criminalità dei nostri luoghi.
Così, all’Emeroteca abbiamo trovato dei grandi
fascicoli che raccoglievano tutti i numeri del
quotidiano locale, Il Mattino, dell’anno scelto;
ognuno di noi ha ricercato nei giornali del mese
assegnato, la data di quando è morta la vittima,
anche se a volte non coincideva, e l’articolo di
cronaca che riportava la descrizione
dell’accaduto.
Abbiamo letto, sintetizzato ed anche fotografato
alcune immagini.
Tornati a scuola, abbiamo corretto e scritto al
computer la nostra relazione, arricchendola di
disegni in modo da fare un opuscolo pronto per
la “Giornata della Memoria”.
Gli alunni delle Classi 3^D, 2^G e 3^G
della Scuola Media "Michelangelo"
con la collaborazione delle insegnanti
Maria Rosaria Alterio, Andreina Cattermole,
Annamaria Del Bono, Aurora Iuorio,
Maria Teresa Parisi, Erica Salvatori, Carlo Verde.
Napoli…la guer ra continua!
È da qualche anno ormai che si sente
parlare di Napoli, della sua precaria
situazione, della radicata illegalità, della
disfunzionalità di tutti quelli che
dovrebbero essere i servizi della collettività
e che hanno finito per essere, come al
solito, parte delle proprietà di qualcuno
che si colloca più in alto. Sembrerebbe
assurdo, ma a Napoli persiste una
gerarchia del potere, anche se siamo, o
meglio dovremmo essere, in una
democrazia. Continuano, infatti, gli
episodi che confermano l'esigenza di
aiuto di quella che non è più la Napoli
di una volta. Questa è la Napoli
dell'ingiustizia, dell'illegalità, della
rassegnazione, dell'omertà, del terrore,
dei morti. Questa è la Napoli che non
piace a chi lavora, a chi suda, a chi deve
fare i conti con lo stipendio di fine mese
o semplicemente a chi ha dei sani principi
morali. Ma purtroppo c'è chi questi
problemi non li ha, non li ha mai avuti.
C'è a chi questa Napoli piace così com'è
adesso, chi gode della drammatica
situazione in cui viviamo.
Ma come può essere così? Come si può
camminare indifferentemente per le strade
ormai famose per i nomi di coloro che
erano lì quando qualcuno li ha fatti
fuori “per errore”?
Come si può accettare che una persona
possa essere privata del diritto alla vita,
che anche se a volte è buia e faticosa, è
un dono bellissimo ed insostituibile? E
da chi poi? Da qualcuno fisicamente
uguale a noi, che in modo meschino si
è guadagnato posizioni di maggior
“rispetto”? E perché?
Per quale motivo tanta gente innocente
deve essere tirata in ballo dalle tresche
clandestine della malavita della nostra
città?
E, si, perché siamo arrivati a sopportare
tutto…ma i morti, quelli innocenti, quelli
fanno più male di tutto. Per loro che non
ci sono più, per le loro famiglie che non
possono reagire, per tutti noi, che viviamo
nel terrore, per Napoli, che non è più la
città del sole…per tutte queste cose, i
ragazzi della scuola Michelangelo hanno
deciso di portare avanti il progetto
“Vittime innocenti”, in onore e in
ricordo di coloro che avrebbero voluto
fare, vedere, sentire, ridere, piangere,
gioire e soffrire ancora, perché la vita è
fatta anche di questo, ma che non
potranno più realizzare i loro desideri,
perché qualcuno ha deciso così…qualcuno
che non è Dio, o chiunque possiamo
credere ci sia sopra di noi, ma qualcuno
proprio come noi.
E questo non è giusto. Non può essere
così.
E allora perché lasciamo che tutto
rimanga così com'è?
Perché non è ancora cambiato niente?
Perché si fanno promesse e progetti che
poi non si mantengono?
Perché continuiamo a vivere nella
speranza, nell'illusione, nell'adattamento,
nella rassegnazione?
Perché non ci facciamo sentire?
Una sola voce non ha la forza che ne
potrebbero avere tante insieme. Perché
solo insieme possiamo reagire, solo insieme
possiamo far valere i nostri diritti e quelli
di chi non ce li ha più. Solo così possiamo
far tornare a vivere i parenti delle vittime
innocenti, che interiormente sono morti
con loro il giorno in cui è successo il
dramma.
Solo così Annalisa Durante potrà
tornare a vivere e sorridere spensierata
negli occhi della madre e del padre,
soltanto così Silvia Ruotulo potrà
continuare a gioire nei volti dei suoi figli,
soltanto così Gigi e Paolo potranno
visitare tramite gli occhi di chi gli vuole
bene i posti che non hanno mai potuto
vedere …soltanto così tutte le persone
innocenti che non ci sono più potranno
continuare ad esistere serenamente nella
vita di chi li ha portati e sempre li porterà
nel cuore.
Diletta Capuano
1909
Joe
Petrosino
13
Giuseppe Petrosino (detto Joe) nacque a Padula
(SA) il 30.08.1860. Emigrò, giovanissimo, nel
1873 alla volta di New York con l’intera famiglia.
Il suo grande sogno e scopo della vita fu uno
solo: sconfiggere la mafia, allora contraddistinta
col nome di Mano Nera. Sposato, con una figlia
compì imprese leggendarie e meritorie,
guadagnandosi persino la stima del Presidente
degli Stati Uniti. Dichiarò guerra ed assicurò alla
giustizia boss di alto calibro, con imprese
funambolesche e travestimenti. A lui solo viene
attribuita la grande intuizione di aver capito che
la mafia, in New York, aveva le sue radici in
Sicilia, tant’è vero che intraprese un viaggio in
Italia, diretto appunto in Sicilia, per infliggerle il
colpo mortale.
La sera del 12 marzo1909, nella piazza Marina
di Palermo, fu raggiunto da quattro colpi di
rivoltella che lo fecero crollare, ucciso, al suolo.
Morì da soldato, nel compimento del suo dovere,
colpito alle spalle, al buio, a tradimento da una
mano assassina che fermò il cammino del più
forte e coraggioso poliziotto di tutti i tempi.
Nel centenario della morte, l’associazione
organizza il premio in suo nome che si svolgerà
a Padula il 23 aprile 2009.
www.joepetrosino.org
1967
Giuseppe
Piani
1976
Gerardo
D’Arminio
1977
Pasquale
Polverino
14
38 anni, carabiniere, moglie e due bambini, il
29 settembre 1967 stava per eseguire l’ordine
di carcerazione, di Giuseppe Cosenza emesso
dal Pretore di Pompei. Il ricercato, al momento
della cattura, uccideva con feroce determinazione
a colpi di pistola il carabiniere e , pur essendo
stato ferito seriamente, riesce a fuggire.
Maresciallo dei carabinieri aveva fatto parte del
Nucleo Investigativo e si era specializzato nella
lotta alla mafia; investigava, da tempo, sui rapporti
tra clan siciliani e boss napoletani legati ai traffici
di droga internazionale. Il 5 gennaio 1976 mentre
accompagnava il figlioletto di 4 anni nella piazza
di Afragola fu “giustiziato” da un colpo di fucile
proveniente da una cinquecento gialla.
La vittima si chiamava Pasquale Polverino morto
il 4 maggio 1977 a Napoli, durante una rapina.
Pasquale era cameriere presso il ristorante "La
Taverna del Ghiotto" al Corso Vittorio Emanuele
(oggi non esiste più) . In tre entrarono nel
ristorante per rapinare i clienti e il proprietario. A
seguito della reazione di alcuni clienti partirono
dei colpi e uno di questi colpì a morte Polverino.
Dopo 15 giorni gli esecutori furono arrestati .
Polverino lasciò la moglie e 2 figli in tenera età.
1977
Antonio
Custra
1978
Antonio
Esposito
Ferraioli
15
In seguito all'uccisione di Giorgiana Masi a Roma,
la sinistra extraparlamentare indisse a Milano
una manifestazione il 14 maggio 1977; dalla coda
del corteo vennero sparati dei colpi di pistola,
uno dei quali uccise l'agente Custra.nato a
S.Giorgio a Cremano nel 1952. Solo 10 anni
dopo vennero individuati e condannati i
responsabili.
È stato ucciso la sera del 30 agosto 1978, a soli
27 anni, in via Zito a Pagani. Tornava a casa
dopo essere stato, come tutte le sere, a casa
della sua ragazza, Angela (si sarebbero dovuti
sposare dopo pochi mesi). Tonino, come lo
chiamavano gli amici,era cuoco alla mensa della
FATME - Ericson, fabbrica di componenti
elettronici di Pagani,affidata in appalto esterno
ad alcuni imprenditori locali legati alla DC.
Più volte si era ribellato contro i proprietari perchè
acquistavano prodotti avariati da somministrare
agli operai, minacciando la denuncia; inoltre
aveva costretto i titolari dell'impresa a pagare la
tredicesima ai tutti i lavoratori della mensa dopo
che gli era stato "consigliato" di non dare fastidio.
In particolare, relativamente all'acquisto delle
carni Tonino aveva intutito che esse avevano un
provenienza illecita (un mercato parallelo di
macellazione non regolare).Non chiedeva altro
che il rispetto dei diritti dei lavoratori della mensa
e la possibilità che il suo lavoro di cuoco non
fosse danneggiato dall'utilizzo di carni malsane,
oltre alle conseguenze che tali alimenti avrebbero
potuto provocare negli operai della FATME Ericson che utilizzavano il servizio mensa. Subito
dopo l'omicidio furono incriminati i titolari della
mensa che vennero immediatamente prosciolti
per insufficienza di prove. Le indagini sono state
riaperte nel 2003 dopo le dichiarazioni di alcuni
pentiti. Ad oggi l'omicidio di Tonino ancora non
ha ricevuto giustizia.
1978
16
Pasquale 13 settembre 1978, nell’obiettivo degli assassini
Cappuccio finì Pasquale Cappuccio, consigliere socialista a
Ottaviano. In quell’occasione Francesco De
Martino rimise la toga per assicurargli giustizia.Nel
rinvio a giudizio degli accusati di quel delitto si
parlò di scenari di speculazioni edilizie volute da
Cutolo.
1980
Ciro
Rossetti
Erano almeno in tre a bordo dell'auto dalla quale
sono partiti i proiettili che hanno ucciso Ciro
Rossetti, 31 anni, operaio dell'Alfasud a Napoli
l' 11-10-1980.
Il fatto è avvenuto al bivio fra San Giovanni a
Teduccio e Vico Pazzigno, dove abita la madre
dell'operaio, Cristina Mansueto. Ciro Rossetti vi
si era recato con la moglie Antonietta Lamberti,
di 28 anni ed i suoi due figlioletti, per assistere
con i parenti alla partita Italia-Lussemburgo.
Secondo la ricostruzione della polizia, l'operaio,
udite delle detonazioni si sarebbe precipitato alla
finestra proprio nel momento in cui sulla strada
sfrecciava un'Alfasud , a bordo della quale
dovevano essere almeno tre persone. La gente
ha visto un uomo con le braccia protese fuori dal
finestrino anteriore destro con tutte e due le mani
strette attorno all'impugnatura di una pistola.
Sarebbero stati esplosi, a distanza di qualche
secondo l'uno dall'altro, almeno quattro colpi:
uno ha ferito all'anca Ciro Sorrentino e ucciso il
giovane operaio dell'Alfasud , padre di due
bambini, che con la malavita della zona non
aveva proprio nulla da spartire.
17
1980
Mimmo
Era il 7 novembre del 1980. Mentre si recava
Beneventano al lavoro veniva ucciso barbaramente Mimmo
Beneventano, 32 anni, giovane consigliere
comunale del Pci ad Ottaviano, in provincia di
Napoli. Ad ucciderlo, in un agguato sotto casa
mentre salutava la madre, è la camorra. Quel
giovane medico infatti aveva osato - ad Ottaviano,
regno incontrastato del boss Raffaele Cutolo ribellarsi all’ordine della criminalità organizzata.
Un ordine fatto di violenze, minacce, controllo
sulla vita di ogni cittadino. Fu ucciso perché
giudicato un ostacolo, perché aveva rifiutato di
omologarsi decidendo di lottare contro quelle
persone che, allora con brutale violenza, oggi
con metodi più sofisticati, si infiltravano e
scalavano il potere aprendosi la strada e
rimuovendo fisicamente gli ostacoli che si
ponevano davanti.
Mimmo Beneventano fu una delle prime vittime
della camorra. Ucciso per le sue denunce contro
le speculazioni edilizie e contro i poteri forti della
cemento connection. In consiglio comunale erano
diventate sempre più pericolose le sue continue
denunce contro gli affari del mattone nell’allora
costituenda area protetta del Parco del Vesuvio.
Con la sua morte nasce a Ottaviano l’associazione
degli studenti contro la camorra. E da lì a pochi
giorni viene organizzata la prima marcia
anticamorra in terra di Cutolo. In prima fila c’era
il giovane Antonio Bassolino, allora segretario
del Partito comunista della Campania.
18
1980
M a r c e l l o Marcello Torre avvocato penalista , consigliere
dell’ordine degli avvocati di Salerno, presidente
Torre
della squadra “ Paganese” e sindaco di Pagani,
eletto come indipendente nella DC, fu ucciso l’11
dicembre del 1980 da tre killer della NCO
cutoliana che lo attesero sotto casa di primo
mattino. Causa della sua morte la sua opposizione
a far lavorare imprese legate alla camorra negli
appalti per la rimozione delle macerie del
terremoto. Aveva 48 anni. Lasciò la moglie Lucia
ed i figli Peppe ed Annamaria.
1981
Giuseppe
Grimaldi
Segretario dell' avv. Gassani ucciso a Napoli il
27 marzo del 1981
1981
Dino
Gassani
19
Avvocato del foro di Salerno, ucciso nel suo
studio di Napoli al Corso Vittorio Emanuele il
27/03/1981 insieme al segretario. Era tra i più
noti penalisti dell'epoca impegnato in processi di
camorra , e difensore del pentito Biagio Garzone,
telefonista dell'anonima sequestri della NCO.
L'omicidio fu ordinato dal carcere da Catapano
esponente di spicco del clan cutoliano , poi
condannato all'ergastolo. A lui è stata intitolata
l'aula consiliare del consiglio dell'ordine degli
avvocati di Salerno. La sera dell'uccisione, sulla
sua scrivania fu trovato un biglietto sul quale
aveva scritto "Non posso perdere ogni dignità"
alludendo all'intimidazione ricevuta per rinunciare
alla difesa del pentito.
1981
G i u s e p p e L’omicidio di Salvia ,Vice direttore del carcere di
Poggioreale, fu voluto dalla NCO (Nuova Camorra
Salvia
Organizzata di Raffaele Cutolo ). Il suo capo non
gradì che il funzionario lo avesse rimproverato,
esercitando nei suoi confronti l’autorità statale.
Salvia, di ritorno a casa, in auto sulla Tangenziale
di Napoli venne affiancato dai killer e ucciso,
all’altezza dello svincolo dell’Arenella il 14 aprile
1981 .
20
1982
Luigi
Il maresciallo dei Carabinieri Luigi D’Alessio, 41
D’Alessio
anni, sposato con quattro figli, a Torre Annunziata
e
l’8 gennaio 1982, intercettava un ‘auto con quattro
Rosa Visone persone a bordo, riconoscendo tra gli occupanti
due pericolosi camorristi, latitanti, legati al clan
Cutolo. Il maresciallo , colpito da una scarica di
proiettili, risponse al fuoco, ma poco dopo cadde
colpito a morte. A cento metri di distanza il corpo
senza vita di una sedicenne Rosa Visone.
1982
Antonio
Salzano
Maresciallo di Polizia è ucciso in casa sua la notte
del 23 febbraio 1982. La moglie racconta che i
killer hanno bussato alla porta e sparato a raffica
con due pistole, subito dopo si sono dileguati in
automobile. Dodici ore prima , mentre Salzano
portava in cella due famosi capo-clan, un
carcerato ne aveva ucciso uno e ferito un altro.
21
1982
Salvatore Venti anni, carabiniere ucciso a 2 luglio 1982 a
Nuvoletta Marano fuori del negozio dei genitori.
Salvatore doveva pagare uno “sgarro “ fatto ad
uno dei boss emergenti “Sandokan”, allora
giovane autista di Antonio Bardellino, capo
indiscusso dei “casalesi”. Sandokan aveva deciso
di far pagare a Salvatore l'uccisione di un
camorrista ,suo presunto cugino, avvenuta in un
conflitto a fuoco tra malviventi e carabinieri.
Secondo i pentiti , ad indicare il nome di Salvatore
Nuvoletta come responsabile diretto della morte
del malvivente fu proprio il suo superiore, il
maresciallo Gerardo Matassino, che era sul libro
paga dei “casalesi”.L'ultimo gesto eroico di
Salvatore fu quello di lanciare lontano il bambino
che aveva in braccio e con il quale stava giocando,
appena resosi conto dell'agguato mortale.
www.carabinieresalvatorenuvoletta.it
22
1982
S i m o n e t t a Simonetta Lamberti12 anni, il 29 maggio 1982
Lamberti
stava ritornando dal mare con il padre Alfonso
Lamberti procuratore della Repubblica presso il
Tribunale di Sala Consilina, docente di Storia
del diritto penale all’Università di Salerno. Sette
killer hanno atteso il magistrato nei pressi di
Vietri, lo hanno seguito fino a Cava ed hanno
poi sparato. Il magistrato è stato raggiunto da
due pallottole che lo hanno ferito ad una spalla
e di rimbalzo alla testa mentre una pallottola
esplosa da una calibro 38 ha attraversato la testa
della bambina.
Lo stadio di Cava è intitolato alla bambina.
23
1982
Assessore socialdemocratico a Giugliano
Giuliano
Pennacchio
1982
Antonio Ammaturo, vice Questore di P.S.capo
Antonio
Ammaturo della squadra mobile di Napoli, Medaglia d'oro
al valor civile Nato a Contrada (Avellino), l'11
luglio 1925, il 15 luglio 1982 appena salito
sull'auto davanti alla propria abitazione viene
ucciso con il suo autista Pasquale Paola da un
gruppo terrorista. Alcuni di loro, rimasti feriti in
una sparatoria con la polizia durante la fuga,
sono aiutati e curati grazie all'intervento di
camorristi della Nuova famiglia.
1982
Pasquale
Paola
autista del vicequestore morto con lui
www.vittimeterrorismo.it
1982
Luigi
Cangiano
1982
Antimo
Graziano
24
Il 15 luglio1982 nel Rione Siberia, non lontano
dal carcere di Poggioreale, Luigi Cangiano, 10
anni, rimaneva ucciso da un proiettile vagante .
Stava giocando con un gruppetto di amici ,
quando la polizia ed una banda di spacciatori si
fronteggiano in un conflitto a fuoco.
Brigadiere nato a Bellona (Ce) il 4/06/37 in servizio
presso la Casa Circondariale di Napoli
Poggioreale. Il 14 settembre 1982 rientrando
dal servizio appena prestato, all’interno della
propria autovettura, nei pressi dell’abitazione,
veniva ucciso da numerosi colpi d’arma da fuoco
da parte di tre sconosciuti. Riconosciuto”vittima
del Dovere” ai sensi della legge 466/1980 dal
Ministero dell’Interno.
www.polizia-penitenziaria.it
1982
Gennaro
Agente nato a Cesa (Ce) il 26/10 /45 in servizio
De Angelis presso la Casa Circondariale di Napoli
Poggioreale. Il 15 ottobre 1982 ,mentre si trovava
in un circolo ricreativo nelle vicinanze
dell’abitazione, rimaneva vittima in un attentato
di stampo camorristico ad opera di tre individui
dal volto coperto che, entrati nel locale, gli
esplodevano contro tre colpi d’arma da fuoco .
Riconosciuto ”vittima del Dovere” ai sensi della
legge 466/1980 dal Ministero dell’Interno.
www.polizia-penitenziaria.it
1983
Nicandro
Izzo
Appuntato, nato a Calvi Risorta (Ce) il 01/12/44
in servizio presso la Casa Circondariale di
Poggioreale . Il 31 gennaio 1983, dopo numerose
minacce ricevute, veniva ucciso con un colpo di
pistola alla testa da parte di ignoti a poche decine
di metri dall’Istituto. Riconosciuto “ Vittima del
Dovere”ai sensi della legge 466/1980 dal Ministero
dell’Interno.
www.polizia-penitenziaria.it
1983
Pasquale
Mandato
25
Maresciallo, nato a Pietralcina (BN) il 19/05/30
in servizio presso la Casa Circondariale di
S.M.Capua Vetere . Il 5 marzo 1983 mentre si
recava in servizio , veniva fatto segno di numerosi
colpi di arma da fuoco da parte di sette, otto
aggressori che lo ferivano mortalmente.
Riconosciuto “ Vittima del Dovere”ai sensi della
legge 466/1980 dal Ministero dell’Interno.
www.polizia-penitenziaria.it
1983
Antonio
Cristiano
Agente, nato a Trentola Ducenta (CE) il 03/02/56
in servizio presso la Casa Circondariale di Napoli
Poggioreale. Il 2 dicembre 1983, nei pressi della
propria abitazione, rimane vittima di un attentato
ad opera di ignoti che, a bordo di una autovettura,
sparano numerosi colpi di arma da fuoco.
Riconosciuto "Vittima del Dovere" ai sensi della
Legge 466/1980 dal Ministero dell'Interno
www.polizia-penitenziaria.it
1983
Francesco Assessore a Lusciano
Buzziti
26
1983
Francesco Lo ammazzarono l’11 ottobre del 1983, all’uscita
Imposimato dalla fabbrica, la Face Standard di Maddaloni.
Lo avevano aspettato sapendo che quel giorno
sarebbe stato quello giusto, dopo averlo pedinato
per mesi, dopo averne studiato le semplici
abitudini e la trasparente vita familiare: casa,
lavoro, la moglie Maria Luisa, i due figli bambini,
l’appuntamento al circolo archeologico. Uccisero
lui e ferirono la moglie, che era nella sua stessa
auto. E lei fece in tempo a vedere gli occhi
dell’assassino, che non ha mai dimenticato.
Fu una vendetta trasversale, hanno stabilito le
sentenze. Decisa dalla banda della Magliana con
la complicità di Cosa Nostra e della camorra
perché bisognava fermare Ferdinando
Imposimato, giudice istruttore a Roma, che a
quel tempo indagava sull’omicidio Balducci (un
usuraio legato alla mala romana) e sui
collegamenti con la banda di Ernesto Diotallevi.
Da questa sarebbe potuto arrivare ai legami con
Cosa Nostra e con Pippo Calò, agli affari comuni
che avevano in Sardegna, al giro di interessi in
tutta Italia.
Franco Imposimato morì perché arrivare a lui era
facile, colpire il fratello Ferdinando quasi
impossibile.
Franco Imposimato realizzò negli anni 70 e 80 una serie
di disegni di grandissimo pregio grafico raffiguranti varie
vedute e squarci panoramici della città di Maddaloni.
www.cittadimaddaloni.it
27
1984
Rapido 904 Il 23 dicembre 1984 il rapido “ 904 “, proveniente
da Napoli e diretto a Milano, era strapieno di
viaggiatori. La maggior parte di essi andava a
trovare i parenti per le feste di Natale.
Quel treno non giunse a destinazione . Nella
galleria di S. Benedetto Val di Sambro una volontà
criminale, politico mafiosa, eversiva delle
Istituzioni, volle un massacro di cittadini innocenti.
Tutto fu predisposto per provocare il maggior
numero di vittime: l’occasione del Natale, la
potenza dell’esplosivo, il” timer “regolato per far
esplodere la bomba sotto la galleria, in
coincidenza del transito , sul binario opposto, di
un altro convoglio. Solo il tempismo del
conducente che prontamente bloccò la linea
evitò una strage maggiore.
www.stragetreno904.it
Le vittime :
Angela Calvanese in De
Simone
Anna De Simone
Giovanni De Simone
Nicola De Simone
Abramo Vastarella
Giovanbattista Altobelli
Annamaria Brandi
In seguito ai traumi riportati
morirono, successivamente:
Susanna Cavalli
Gioacchino Tagliatatela
(1985)
Lucia Cerrato
Giovanni Calabrò (1989)
Pier Francesco Leoni
Luisella Matarazzo
Carmine Moccia
Valeria Moratello
Maria Luigia Morini
Federica Taglialatela
Evidenziate in giallo le vittime
campane
In quella galleria sono rimasti
i corpi di 15 persone e 265
sono rimasti feriti feriti in
maniera anche gravissima,
alcuni morendone a distanza
di anni.
28
1984
Federica
Tra i morti del rapido 904 Federica Taglialatela,
Taglialatela una ragazzina delle medie, andava a Milano
dallo zio con tutta la famiglia. Non si è salvata
forse perché era in piedi, forse perché era in un
altro scompartimento, sicuramente perché il
destino la stava aspettando. Oggi avrebbe poco
più di trenta anni, forse dei bambini, forse un bel
lavoro, forse…. Ma non gliel’hanno permesso.
1984
Crescenzo Crescenzo Casillo, ex sindaco socialista di
Casoria, ucciso dai clan nel periodo della
Casillo
ricostruzione post-terremoto, probabilmente per
la sua opposizione ai loro interessi.
1984
Salvatore
Squillace
1985
Mario
Diana
29
Nato a Marano, in provincia di Napoli, a soli
sedici anni viene ucciso da proiettili vaganti esplosi
all’impazzata dopo l’uccisione di Ciro Nuvoletta
( boss di Marano )
Casapesenna
Si pensa che Antonio Bardellino e Mario Iovine,
i padrini degli anni Ottanta, volessero la sua
azienda per entrare in Montefibre. Un delitto che
ferì Casapesenna. Ricordano anche Willy, pastore
tedesco: spezzò la catena per correre in piazza,
arrivò tardi per salvare il padrone, a piangere per
due giorni e due notti sulle macchie di sangue.
1985
Giancarlo
Siani
30
Nasce a Napoli il 19 settembre 1959. Il suo
interesse per le problematiche sociali del disagio
e dell'emarginazione, lo porta a occuparsene sia
come attivista nei nascenti movimenti
anticamorra, sia come collaboratore di alcuni
periodici napoletani. Diviene corrispondente da
Torre Annunziata per il quotidiano "Il Mattino",
denunciando le attività criminali della camorra e
la sua infiltrazione nella vita politica. Il 10 giugno
1985 "Il Mattino" pubblica un suo articolo nel
quale ipotizza che dietro l'arresto del boss
Valentino Gionta possa esservi un tradimento
del boss alleato Lorenzo Nuvoletta. L'articolo
provoca le ire della camorra, e Nuvoletta decreta
la morte di Siani, sia per vendicare l'affronto
arrecato da quello scritto, sia per porre fine
all'interessamento del giornalista verso gli affari
dei camorristi. E' ucciso a Napoli la sera del 23
settembre 1985, sotto casa.
Dopo dodici anni vengono condannati all'ergastolo
killer e mandanti. L'Associazione, nata nel suo
nome, ne ha tenuta viva la memoria in tutti questi
anni. Numerose scuole sono intitolate a lui.
"Ladridisogni"è il lavoro teatrale di Peppe
Celentano e Vincenzo De falco, allestito dal
"Diana" e visto da circa 80.000 ragazzi.
In occasione del 21 marzo esce nelle sale
cinematografiche il film di Marco Risi a lui dedicato,
“Fort Apàsc”
www.giancarlosiani.it
www.ladridisogni.net
1986
Antonio
Pianese
1986
Luigi
Staiano
1986
Vittorio
Esposito
1986
Mario
Ferrillo
31
Morto a Napoli il 6 aprile 1986, agente scelto di
polizia
Giovane imprenditore edile di Torre Annunziata,
venne ucciso il 4 luglio 1986, quando aveva 35
anni,mentre andava dal fruttivendolo. A sparare
due giovani su una moto, i volti coperti dai caschi.
Luigi Staiano era sposato, padre di una bambina
che all’epoca aveva tre anni. Fu il primo che ebbe
il coraggio di dire no alla camorra delle estorsioni
presentando denuncia in Questura.
La sua famiglia vive ancora a Torre Annunziata.
A lui l’amministrazione comunale ha deciso di
intitolare una strada .
Morto a Napoli il 7 luglio 1986, agente scelto di
Polizia
Il 5 novembre 1986 viene ucciso a Licola Mare
l'impresario teatrale Mario Ferrillo, perché
scambiato per un noto camorrista locale. Lascia
moglie e quattro figli, di cui la più piccola,
Marianna, di soli 10 anni
1987
Luciano
Pignatelli
e
Carmelo
Ganci
1990
Nunzio
Pandolfi
32
Uccisi il 4 dicembre 1987 al termine di un
inseguimento dopo una rapina in un bar di Castel
Morrone (Ce).
Ganci e Pignatelli , liberi dal servizio, appresa la
notizia della rapina, intercettarono l’auto dei
rapinatori che tentarono di bloccare. Ad un incrocio
i banditi aprirono il fuoco contro i Carabinieri con
un fucile ed alcune pistole. Pignatelli, che era
alla guida, fu raggiunto da uno dei proiettili e la
macchina finì fuori strada ribaltandosi. Secondo
quanto emerso dall’inchiesta Mauriello, Basco,
Spierto e Maisto scesero dalla loro auto e fecero
di nuovo fuoco per essere sicuri di aver ucciso
i militari.
Il 19 maggio 1990 viene perpetrato , nel rione
Sanità, l'eccidio di Gennaro Pandolfi, autista di
Luigi Giuliano, e di un bambino di 2 anni, Nunzio,
che era seduto sulle gambe del padre, in casa
della nonna. L'uomo, pregiudicato ritenuto vicino
al clan Giuliano di Forcella, lo teneva in braccio:
i killer hanno sfondato a calci la porta d'ingresso
sparando all'impazzata. Il bilancio due morti e
quattro feriti.
1990
Francesco Il 6 agosto 1990 è stato ucciso per errore
Oliviero
Francesco Oliviero che è stato raggiunto alla
nuca mentre faceva due passi sotto casa, da un
proiettile esploso nel corso di una sparatoria tra
i due clan avversi di Ercolano.
1991
Salvatore
D'Addario
1991
Angelo
Riccardo
1991
Fabio
De Pandi
33
23
Nel 1991 nei Quartieri Spagnoli cominciò una
guerra di camorra tra i boss locali, Mariano, e il
gruppo degli Scissionisti. La sera del venerdì
santo, 29 aprile 1991, i Mariano ordinarono di
sparare contro i giovani simpatizzanti degli
scissionisti che stazionavano in via Nardones nei
quartieri.
Il bersaglio principale era Franco Liccardo
ispiratore della scissione all’interno del clan. Ci
furono tre morti: uno di questi fu Salvatore
D’Addario, agente in borghese, che sentendo
sparare difese la figlia estraendo la pistola, venne
massacrato. I quattro killer vennero arrestati e
uno di loro, Pasquale Frajese, si pentì subito e
cominciò a parlare dei Mariano confessando gli
omicidi.
Faceva il muratore il giovane testimone di geova
ucciso il 21 luglio 1991.
Venne ucciso nella sua auto da un proiettile
vagante mentre attraversava la strada che collega
S.Cipriano diAversa con Casal di Principe. In
quell'occasione furono ferite altre 5 persone.
Il piccolo Fabio De Pandi fu ucciso da un proiettile
vagante il 21 luglio 1991. Il ragazzo, che stava
rincasando con la sorellina ed i genitori,dopo una
visita ad una famiglia di amici nel rione Traiano,
stava per salire in auto quando, a pochi metri,
due clan camorristici rivali si davano battaglia
per il controllo degli affari illeciti nell’area del
quartiere napoletano di Soccavo.Un proiettile
raggiungeva Fabio alla schiena e lo uccideva.
I Carabinieri del reparto operativo del comando
provinciale di Napoli hanno catturato in Spagna
il latitante Umberto Marchese, di 43 anni,
pluripregiudicato ed uomo di spicco del clan
“Puccinelli”. Era ricercato dal 10 Aprile 2003
quando fu condannato per associazione
camorristica e per l’omicidio del piccolo De Pandi.
24
34
1991
A l b e r t o Imprenditore ucciso a Francolise (Ce) il 24 luglio
Varone
1991 dal clan dei “Muzzoni” di Sessa aurunca,
cui si era rifiutato di cedere le sue attività di
mobiliere e di distributore di giornali, oltre che un
locale su cui il capoclan Mario Esposito aveva
messo gli occhi.
1991
Nunziante
Scibelli
Il 30 ottobre 1991, la faida Cava-Graziano miete
la prima vittima innocente della sanguinosa
guerra tra clan. Si chiama Nunziante Scibelli, ha
26 anni, è di Taurano e fa l'operaio. La sua colpa:
passare pochi istanti dopo con la stessa macchina
dei veri obiettivi dei killer, un'alfetta marrone.
Succede a Ima, frazione di Lauro, in prima serata.
Nunziante è con la moglie in macchina. Stanno
facendo un giro. La signora è incita al settimo
mese. Una mare di pallottole li colpisce. L'auto
è crivellata. Solo per miracolo la moglie,
Francesca, rimane viva e con lei, la cosa più
importante che le ha lasciato Nunziante. Il giovane
invece muore sul colpo, crivellato di colpi. Davanti
alla loro auto, i veri obiettivi dell'agguato, due
pregiudicati legati al clan Cava. Hanno si,
un'alfetta marrone, ma blindata. I colpi
danneggiano solo la carrozzeria, permettendo
ai criminali di potersi dare alla fuga e rimanere
illesi. Per altri due anni, ci saranno altri 14 agguati
e nove morti. Un vero bollettino di guerra. Intanto,
il sangue sarà preso dimenticato dall'opinione
pubblica tanto che la moglie di Nunziante, che
partorirà una splendida bambina chiamata come
il padre, deciderà di lasciare il vallo. Ritornerà
solo lo scorso 2008, quando una lapide è stata
apposta nel luogo dell'attentato, in ricordo della
tragedia e a memoria per le future generazioni.
1992
Fortunato
Arena
e
Claudio
Pezzuto
1992
Giorgio
Villan
35
Faiano di Pontecagnano(Salerno), 12 febbraio
1992: i due giovani militari dell'Arma sono
impegnati nel controllo di un'auto in pieno centro
abitato. Quando il carabiniere Claudio Pezzuto
si avvicina al conducente, viene imprevedibilmente
raggiunto da alcuni colpi di arma da fuoco esplosi
da un secondo individuo nascosto nell'abitacolo
dell'auto stessa. Benché ferito ad un braccio e
impossibilitato ad usare la propria arma , Pezzuto
si adoperava con coraggio per allontanare i
passanti, prima di venire nuovamente colpito
dall'uomo al posto di guida. Il carabiniere
Fortunato Arena si precipita a soccorrere il
commilitone, risponde al fuoco, ma anche lui è
vittima della furia omicida dei due malviventi,
pericolosi latitanti appartenenti ad un clan
camorristico, che in seguito verranno catturati e
condannati all'ergastolo. Alla memoria dei due
carabinieri viene assegnata la medaglia d'oro al
valor militare con una cerimonia alla quale hanno
partecipato la vedova Maria Gaetana Pisani ed
il figlio Alessio.
Pezzuto, nativo di Surbo in provincia di Lecce,
aveva solo 29 anni, il collega Arena era nativo
di Messina.
Commerciante di abbigliamento originario della
provincia di Venezia, ucciso a San Marcellino
luglio 1992. Villan rimane vittima della lotta fra i
clan nella gestione del racket.
1992
Egidio
Campaniello
e
Luigi Sapio
36
Uccisi a Villa di Briano il 12 luglio 1992 Luigi
Sapio, 88 anni aed Egidio Campaniello, 67 anni,
entrambi vedovi e pensionati un' amicizia fatta
di chiacchiere al bar, qualche partita a carte e
messa ogni domenica. Rimangono uccisi dai
colpi di pistola esplosi dai killer inviati da Sandokan
per eliminare Nicola Cecoro, uno degli ultimi
sopravvissuti della camorra perdente. Il povero
Campaniello ,colpito alle gambe,rimase inoltre
travolto Dalla Fiat Regata del Cecoro , che aveva
tentato inutilmente di sfuggire all'agguato.
1993
Pasquale
Il sovrintendente Campanello, nato a Mercogliano
Campanello (Av), prestava servizio presso la Casa
Circondariale di Napoli Poggioreale dove era
addetto al padiglione di massima sicurezza. La
mattina dell'8 febbraio 1993 , smontato dal
servizio, mentre faceva rientro a casa , rimase
vittima di un vile agguato di chiaro stampo
camorristico.
Il sovrintendente Campanello aveva 33 anni ,
lasciava la moglie Antonietta e due figli in tenera
età. L'onestà, la rettitudine e l'alto senso del
dovere lo trasformarono in bersaglio della violenza
della criminalità organizzata.
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1993
Vincenzo
D'Anna
37
Nei primi anni '90 Vincenzo D'Anna dirigeva dei
lavori in diversi cantieri, di cui alcuni nel quartiere
Secondigliano di Napoli, principalmente lavori di
ristrutturazione di diversi Condomini.
Proprio per i lavori effettuati a Secondigliano,
aveva ricevuto minacce con le armi, com'era
avvenuto per il cantiere Villa Lucia di fronte la
propria abitazione, e in più occasioni era stato
costretto a sospendere i lavori in seguito alle
intimidazioni camorristiche.
Le minacce erano puntualmente portate da
individui appartenenti al clan camorristico
“Licciardi” di Secondigliano, che imponeva una
tangente pari al 10% sull'importo dei lavori.
Le richieste continue ed esose da parte del clan
avevano stancato Vincenzo D'Anna che aveva
dilungato il tempo dei pagamenti delle tangenti
per i lavori che stava eseguendo nei cantieri di
Secondigliano.
Il giorno 12 febbraio 1993, un paio d'individui
armati irrompeva
28nel cantiere di Villa Lucia
sparando contro Vincenzo, che trasportato
d'urgenza al pronto soccorso dopo circa un'ora
decedeva.
Nella fase processuale, grazie alla coraggiosa
testimonianza dei familiari, è stato individuato il
responsabile delle richieste estorsive, ma, per
mancanza di testimoni oculari, non è stato mai
individuato l'esecutore materiale dell'omicidio. I
familiari aspettano con fiducia che alla fine sia
assicurato alla giustizia il Mandante e il Killer.
1993
Maurizio
Estate
1993
Gennaro
Falco
38
26
Ucciso a 23 anni, il 17 maggio 1993, in via
Vetriera dove lavorava nell’autolavaggio che
gestiva con il padre.
Un cliente abituale venne a portare l’auto della
figlia per farla lavare. Due malviventi a bordo di
una vespa cercarono di rubargli l’orologio; di ciò
si accorse il padre di Maurizio che iniziò ad urlare
mentre il ragazzo inseguì i due malviventi
costringendoli alla fuga. Mezz’ora più tardi entrò
nell’autolavaggio un ragazzo con un
passamontagna sul volto ed iniziò a sparare a
raffica colpendo Maurizio. Il padre e la madre
riuscirono a fermare il malvivente , ma poi lo
lasciarono andare per soccorrere Maurizio, per
il quale però non ci fu più nulla da fare.
Medico ucciso a Parete ,nel suo ambulatorio, il
31 /10/ 1993 e che inizialmente si era pensato
fosse stata opera di un balordo. Il medico era
ritenuto "colpevole" di non avere assistito
adeguatamente la moglie di Francesco Bidognetti
La donna, in realtà era deceduta perché colpita
da un male incurabile rispetto al quale nulla poté
fare Falco.
1993
Vincenzo Commerciante, uomo retto e onesto dedito
Vitale
esclusivamente al lavoro ed alla famiglia, nato a
Pimonte il 27 febbraio 1939 e deceduto a Napoli
il 10 dicembre 1993 a seguito di ferite da arma
da fuoco riportate nell'episodio criminoso del 6
dicembre 1993 per non aver aderito ad una
minaccia diretta
a farlo astenere dalla partecipazione ad un'asta
pubblica indetta dal comune di Pimonte per
l'acquisto di un terreno, poi risultato occupato da
persone legate ad un noto clan camorristico.
L'episodio criminoso avvenne nel giardino di sua
proprietà ove si recava tutti i giorni prima di
raggiungere il negozio di Pimonte; fu raggiunto
da numerosi colpi di arma da fuoco diretti agli
arti inferiori sparati da un uomo che impugnava
due pistole.
1994
Don Peppe
Diana
39
Era il 19 marzo 1994, giorno del suo
onomastico,quando con quattro colpi di pistola
sul sagrato della chiesa , viene ucciso Don Peppe
Diana, il prete coraggioso, come fu definito dalla
stampa in quei giorni. In realtà da quel momento
la voce di Don Diana , il suo insegnamento e le
sue parole, hanno riecheggiato ancor di più.
Peppe Diana nato il 4 luglio 1958, entrò nel
seminario Vescovile di Aversa dove frequentò le
medie e il liceo per poi intraprendere gli studi
Teologici al Seminario di Posillipo, conseguendo
il diploma in Teologia Biblica. Successivamente
si laureò in Storia e Filosofia. Nel marzo '82 venne
ordinato sacerdote. A vent'anni si avvicinò agli
scout del Gruppo Aversa svolgendo incarichi di
educatore e padre spirituale anche a livello
nazionale. Dal 19 settembre 1989 era Parrocco
di S.Nicola di Bari a Casal di Principe dove è
stato fino alla morte. Il suo testamento spirituale
è sicuramente il documento contro la camorra
"Per amore del mio popolo non tacerò" scritto
insieme ai sacerdoti della ...... di Casal di
Principe.In questi anni il valore di don Peppe è
stato riconosciuto universalmente, il Presidente
Oscar Luigi Scalfaro gli ha dedicato la Medaglia
d'oro al valor civile. Sono intitolate a suo nome
la scuola elementare di Casal di Principe, la
fondazione anti-usura di Casetta, la scuola di
Pace, la commissione regionale dell'Agesci e
due strade, una a Catania e una a Locri.
Per il suo omicidio sono stati condannati
all'ergastolo Piacenti, Santoro, Delle Medaglie e
Verde, esecutori materiali ed il mandante Nunzio
De Falco, detto "o lupo". www.dongiuseppediana.it
1994
Palma
Il 12 dicembre 1994, Palma Scamardella, madre
Scamardella di una bambina di 16 mesi viene uccisa , a
Pianura, da un commando che doveva eliminare
Domenico Di Fusco fedelissimo dei fratelli Lago.
1995
Antonio
Brandi
1995
Genovese
Pagliuca
1995
Gioacchino
Costanzo
40
Qualiano
Genovese Pagliuca, ucciso il 19/01/1995 da
Giuseppe Setola era il fidanzato della ragazza
della quale si era invaghita Angela Barra, amante
di Bidognetti,
Angela Barra egemone nel territorio di Teverola
e vera e propria conoscitrice di tutte le alleanze
economiche e politiche del clan dei “casalesi”, si
innamorò negli anni '90 di una giovane e bella
parrucchiera, che tentò di avvicinare offrendole
auto, negozi, e una vita lussuosa. Questa ragazza,
legata già ad un suo coetaneo, rifiutò non
l'affiliazione che non gli veniva chiesta, non la
complicità al clan, che non gli veniva imposta,
rifiutò invece di godere del lusso e della potenza
generati dalla camorra. Un gesto il suo, di una
purezza e di una forza rarissimi in queste terre.
Gli valse infatti l'inferno. La ragazza fu sequestrata
e violentata dai fratelli della Barra per tredici
giorni. Il fidanzato della giovane, Genovese
Pagliuca cercò in tutti i modi di trovare il luogo
dove la ragazza era tenuta prigioniera. Proprio
quando sembrava ormai aver individuato il
nascondiglio fu raggiunto ed ammazzato.
Il 15 ottobre 1995, a Somma Vesuviana,
Gioacchino Costanzo, un bimbo di due anni,
viene ucciso per mano della camorra. Era in auto
con lo zio , Giuseppe Averaimo, un pregiudicato,
venditore di sigarette di contrabbando, che il
"commando" di sicari aveva deciso di eliminare.
Gli inquirenti accertarono che Giuseppe Averaimo,
forse temendo agguati da parte di sicari dei clan
avversari girava sempre con il bambino, convinto
che questi ultimi non avrebbero mai osato mettere
a repentaglio la vita del piccolo.
1996
Davide
Sannino
1996
Raffaele
Pastore
41
28
19 luglio 1996, un giovane di 19 anni, Davide
Sannino, a Massa di Somma (Napoli), viene
ucciso da una pallottola calibro 22 sparata da
un balordo che, assieme ad altri suoi complici,
aveva assalito e depredato Davide e suoi tre
amici di un vecchio motorino e tre orologi di poco
prezzo. Davide e gli amici erano andati a
festeggiare con una pizza il diploma di
odontotecnico appena conseguito. La settimana
prima il ragazzo si era anche diplomato maestro
di solfeggio e superati i quiz era stato chiamato
alla visita medica per entrare nell’Arma dei
Carabinieri. Davide è stato ucciso soltanto perché
aveva osato guardare con senso di sfida il
rapinatore. Lo ha confessato proprio l’assassino,
il ventitreenne Giorgio Reggio: ”Mi ha chiesto
che diritto avevamo di comportarci così e in quel
suo sguardo fiero, di uomo che in quel momento
non aveva paura di me nonostante fossi armato,
mi ha fatto perdere la testa, così ho sparato."
Raffaele Pastore, 35 anni, padre di due bambini,
era un commerciante all’ingrosso di prodotti
alimentari legati all’agricoltura: farine, grani e
semi. Venne ucciso il 23 novembre 1996 nel
suo negozio. Ferita gravemente la madre. Il
piccolo imprenditore si era rifiutato di pagare il
pizzo ai camorristi e aveva denunciato i suoi
taglieggiatori. Pastore chiese anche solidarietà
ad altri commercianti, per non rimanere solo nella
lotta ai clan delle estorsioni, ma nessuno gli fu
vicino. A lui sarà intitolata una strada a Torre
Annunziata.
1997
Ciro
Zirpoli
1997
Silvia
Ruotolo
42
29
Il 26 gennaio 1997, ad Ercolano, viene ucciso
Ciro Zirpoli, un ragazzo di sedici anni, perché
figlio del "pentito" Leonardo Zirpoli.
Era l'11 giugno 1997. Silvia Ruotolo stava
tornando nella sua casa di Salita Arenella , al
Vomero, dopo aver preso a scuola il figlio
Francesco di 5 anni . Alessandra sua figlia, di 10
anni li guardava dal balcone. In un momento
l'inferno: qualcuno sparò all'impazzata . L'obiettivo
era Salvatore Raimondi, affiliato al clan Cimmino,
avversario del clan Alfieri. Quaranta proiettili
É in via di
volarono dappertutto ferendo un ragazzo e
costituzione uccidendo sul colpo Silvia.
la
L'11 febbraio 2001 la quattordicesima sezione
Fondazione a della Corte di Assise di Napoli ha condannato
lei dedicata. all'ergastolo i responsabili della strage: il boss
Giovanni Alfano, Vincenzo Cacace e Mario
Cerbone.
Il comitato Silvia Ruotolo presieduto dal marito
Lorenzo Clemente è estremamente attivo
nell'impegno per la legalità e contro la camorra.
1998
Giovanni
Gargiulo
1998
Antonio
Ferrara
1998
Rosario
Flaminio,
Salvatore
De Falco,
Alberto
Vallefuoco
43
Giovanni Gargiulo aveva 14 anni. I killer lo hanno
assassinato alla periferia orientale di Napoli, in
via delle Repubbliche Marinare. Probabilmente
la sua unica colpa sono il suo cognome e le sue
parentele. Il 18 febbraio 1998 Giovanni , verso
le 8,30, camminava per strada quando gli si sono
avvicinati due sicari a volto coperto, a bordo di
una motocicletta, che hanno cominciato a sparargli
addosso all’impazzata. Giovanni ha tentato la
fuga ma i killer lo hanno raggiunto e freddato.
Il giovane è stato ucciso ad Acerra (Napoli), il 5
luglio 1998, da due ragazzi diciassettenni (uno
figlio di un camorrista) che hanno sparato al
termine di una lite, a cui l'ucciso era estraneo. I
due saranno arrestati il 9 luglio.
Il 20 luglio 1998 tre operai del pastificio Russo,
Rosario Flaminio, 24 anni, Salvatore De Falco,
21 anni, Alberto Vallefuoco, 24 anni, sono stati
assassinati davanti al bar Manila, durante l’ora
di spacco. Stavano per entrare in macchina
quando i killer hanno sparato decine di proiettili,
uccidendo Rosario e Alberto mentre Salvatore
ha tentato la fuga ma il killer lo ha raggiunto e
poi finito.
I tre ragazzi sono stati scambiati per appartenenti
ad un clan rivale a quello dei killer.
31
44
1998
Giuseppina Il 3 settembre 1998, a Scisciano (Napoli) verso
Guerriero le 23 viene uccisa per caso, mentre tornava dal
lavoro, Giuseppina Guerriero, 42 anni, da due
killer su una moto di grossa cilindrata che si sono
lanciati ad alta velocità in Corso Garibaldi,
sparando 4 colpi in rapida successione. I proiettili
erano diretti a Saverio Pianese, capozona del
clan Capasso. La donna lavorava come
bracciante , poi ha trovato un lavoro di sera, al
nero, in una pizzeria come cuoca. Aveva 4 figli,
la più piccola di 14 anni.
1999
Rosa Zaza
e
Ennio
Petrosino
Rosa Zaza, 31 anni ed il marito, Ennio Petrosino,
33 anni , vivevano in una villetta al piano terra
nel parco De Luca a Pozzuoli. Lavoravano
insieme nello stesso edificio, in uno studio di
ragioneria nel Centro Direzionale. Erano dei
ragazzi stupendi, che hanno fatto una fine
assurda. Questo è il commento di chi li conosceva.
Sposi novelli, tornavano dalle vacanze passate
in Croazia. Il 25 agosto 1999, sbarcati da Bari
alle 22:00, hanno imboccato l’autostrada sulla
loro Suzuki. Sono stati travolti ed uccisi da una
macchina di contrabbandieri che, invertendo il
proprio senso di marcia a fari spenti, ha
attraversato uno dei tanti varchi aperti
dell’autostrada Bari-Napoli.
www.vittimestrada.org
Ennio e Rosa Associazione per
la sicurezza sulla strada ed il
risveglio della coscienza civile
Via Poggio dei Mari, 27 80129
Napoli
45
2000
Ferdinando Ferdinando Liguori, ventidue anni, giovane
Liguori
operaio di Casavatore il 5 marzo 2000 è stato
raggiunto da un colpo di pistola che gli ha tranciato
l’arteria femorale.
La lite tra Liguori ed i suoi assassini era cominciata
prima , all’interno della discoteca MyToy per
un’occhiata di troppo ad una ragazza. Interviene
la security che allontana i giovani quando
all’improvviso la macchina occupata da quattro
amici, tra cui il Liguori, viene affiancata da una
smart. Uno dei due occupanti spara colpendo la
fiancata sinistra della macchina , uno dei proiettili
colpisce alla coscia la vittima , seduta sul sedile
posteriore.
46
2000
Hamdi Lala Ucciso a coltellate a Napoli, l’11 giugno 2000,
l'albanese Hamdi Lala da tre connazionali a cui
si era rifiutato di cedere il suo posto di lavoro.
2000
Gaetano
De Rosa
Ucciso a Marano (Na) il 16 luglio 2000 a colpi
di pistola Gaetano De Rosa, che aveva tentato
di reagire al furto della sua auto.
2000
Giuseppe
Falanga
47
Ucciso a Torre del Greco (Na),il 28 luglio
2000,l'imprenditore edile Giuseppe Falanga,47
anni, da due killer entrati a viso coperto nel suo
cantiere. Gli investigatori ritengono che si tratti
di un'azione della camorra, anche se la vittima
non aveva denunciato richieste estorsive. In
serata sono stati fermati Giovanni Falanga, figlio
di uno dei capicamorra di Torre del Greco, e il
pregiudicato Giovanni Pugliese.
2000
Paolo
Castaldi
e
Luigi
Sequino
48
Paolo Castaldi e Luigi Sequino sono stati uccisi
per errore a Pianura ( Napoli) l’11 agosto 2000.
Secondo gli investigatori sarebbero stati scambiati
per due guardaspalle del capocamorra Rosario
Marra. Ma i giovani erano lì per caso,
inconsapevoli del pericolo, a chiacchierare delle
loro future vacanze. Dopo cinque anni condanne
per il mandante e gli esecutori. Intanto
l'associazione "Le voci di Gigi e Paolo", presidente
Vincenzo Sequino, è attivissima. Un concorso
annuale intitolato ai due ragazzi è bandito
annualmente dalla Regione Campania e dalla
Confesercenti. Una scuola ed un parco di Pianura
sono stati intitolati a loro.
Sede Associazione “Gigi e Paolo” Via Castaldi Sequino,13
2000
Raffaele
Iorio
49
Raffaele Iorio, 63 anni, faceva saltuariamente da
autista ad un imprenditore napoletano per il
quale aveva lavorato in passato e che il 14
settembre 2000 aveva accompagnato alla sede
dell’azienda . Sposato , padre di due figli ,ormai
grandi,Immacolata e Salvatore , Raffaele Iorio è
stato schiacciato contro un palo della luce dai
banditi che volevano costringerlo a mollare la
presa. Non era sua la Jaguar portata via dai
rapinatori, ma l’ha difesa come se lo fosse.I tre
responsabili della sua morte furono prontamente
individuati e condannati.
2000
Valentina
Aveva appena due anni e mezzo quando fu
Terracciano uccisa il 12 novembre 2000, a Pollena Trocchia,
in provincia di Napoli. Intorno alle 13,30 una moto
di grossa cilindrata passava davanti al negozio
di fiori di Fausto Terracciano, zio della bambina,
mentre il padre della vittima, sua moglie Maria e
Valentina erano fermi sulla soglia . La moto con
i due malviventi , arrivata alla loro altezza,avrebbe
rallentato e l’uomo sul sedile posteriore avrebbe
cominciato a sparare ferendo il padre e la madre
ed uccidendo la bambina.
2001
Giuseppe
Zizolfi
50
Giuseppe Zizolfi, 20 anni, muore a Napoli il 10
febbraio 2001, aveva tentato di inseguire due
ladruncoli in motorino sorpresi a rubare nell’auto
di un amico. Uno dei malviventi gli sferra un
calcio facendolo cadere e sbattere con la testa
sull’asfalto .
2001
Stefano
Stefano Ciaramella,diciassette anni, viene ucciso
Ciaramella a Casoria (Na) il 7 settembre 2001
da una coltellata perche’ aveva tentato di
difendere la sua fidanzata di 15 anni, scippata e
malmenata da quattro giovani, e il suo motorino.
Il 6 settembre verranno arrestati, tra Afragola
(Na), Rimini e Taranto, 4 ragazzi della provincia
di Napoli, Pietro Amadoro e Giuseppe D'Arsciello
e due minorenni.
2002
Federico
Del Prete
2003
Paolino
Avella
51
Sindacalista dello Snaa, un sindacato dei
commercianti ambulanti, è stato ucciso il 18
febbraio 2002 a Casal di Principe(Ce) con sei
colpi di pistola, sparati da un killer della camorra,
mentre era al telefono, seduto alla scrivania del
suo ufficio. Precedentemente il sindacalista aveva
cercato di contrastare il controllo delle fiere
settimanali da parte della camorra. Aveva
denunciato l’abusivismo e il racket nei mercati
della provincia di Caserta e di Napoli.
Successivamente , un pentito di camorra, ha
svelato i retroscena dell’assassinio di Del Prete
e confermato quanto gli investigatori avevano
supposto.
Studente del liceo scientifico di S. Sebastiano al
Vesuvio (Na), morto il 5 aprile 2003 a 17 anni,
cadendo dal motorino. Stava scappando dagli
aggressori che volevano rubargli lo scooter.
Il padre Alfredo ha dato vita ad un'associazione
intitolata al ragazzo sviluppando un'intensa attività
per la diffusione della cultura della legalità.
www.paolinoavella.it
2003
Giuseppe
Rovescio
52
Il 29 settembre del 2003 a Villa Literno, in via
Chiesa, due sicari, appartenenti al gruppo di
fuoco Tavoletta-Cantiello che si contrapponeva
a quello capeggiato da Bidognetti, armati di fucile
e pistola affrontarono cinque giovani che si
intrattenevano in strada. Tra questi c'era
Giuseppe Rovescio, che muore a soli 24 anni
per uno scambio di persona. Provò a fuggire
insieme ad altri passanti terrorizzati, ma per i
suoi capelli lunghi fu scambiato per un
pregiudicato e brutalmente assassinato nei pressi
di via Chiesa.
2003
Claudio
Ex ausiliare dei carabinieri, 22 anni, è stato
Taglialatela ucciso per un cellulare a Napoli, nei pressi del
Corso Umberto il 9 dicembre 2003. Il suo
presunto assassino, Arturo Raia, è stato poi
trovato impiccato con un lenzuolo nella sua cella
a Poggioreale.
2004
Francesco
Estatico
2004
Matilde
Sorrentino
53
Il 15 febbraio 2004 Francesco Estatico, 19 anni,
è stato ucciso, a Mergellina, per aver fatto dei
complimenti ad una ragazza. Il compagno della
giovane donna, sedici anni ,infastidito, ha
accoltellato Francesco che, ricoverato al
Fatebenefratelli, è morto durante l’operazione
per gravi emorragie.
Matilde Sorrentino, 49 anni, è stata uccisa a colpi
di arma da fuoco il 27 marzo 2004, probabilmente
per vendetta , poiché aveva denunciato nel 1997
che il proprio figlio era rimasto vittima di una
organizzazione di pedofili nel Rione dei Poverelli
a Torre Annunziata. La Sorrentino aveva
testimoniato al processo, assieme ad altre due
madri di bambini sottoposti ad abusi (ora messe
sotto protezione). Il processo è terminato con la
condanna dei pedofili.
2004
Annalisa
Durante
54
Annalisa Durante, quattordici anni, uccisa a Napoli
il 28 marzo 2004, nel quartiere Forcella, in un
agguato contro Salvatore Giuliano. Dopo due
anni l'accertamento della verità e la condanna a
ventiquattro anni del "rosso" di Forcella, nipote
dell’ex capo clan e ora collaboratore di giustizia
Luigi Giuliano. Una mobilitazione costante nel
quartiere, guidata dal padre della ragazza
Giannino e dal parroco Luigi Merola, ne terrà
viva la memoria. Un'associazione è nata in suo
nome. A lei è intitolata una scuola del quartiere.
La giornalista Matilde Andolfo ha scritto "Il diario
di Annalisa" per i Tipi di Pironti.
www.annalisadurante.it
2004
Francecso Erano da poco passate le sette, quando a San
Graziano
Paolo Belsito (Na) due killer in moto affiancano
un Alfa 156 e aprono il fuoco. Francesco Graziano,
incensurato di 32 anni, viene finito mentre tentava
la fuga a piedi.Viene ucciso anche lo zio Antonio
Graziano di 58 anni. Per gli investigatori, i due
sono stati ammazzati per vendicare la morte di
tre donne della famiglia camorrista dei Cava,
uccise alla periferia di Lauro nel maggio 2002 da
un commando del quale facevano parte i vertici
della famiglia Graziano.
2004
Antonio
Landieri
2004
Fabio
Nunneri
42
55
Antonio Landieri, ragazzo disabile di 25 anni,
muore il 6 Novembre 2004 in seguito ad una
sparatoria in via Labriola, ai confini tra i quartieri
Scampia e Secondigliano. Altre cinque persone,
tutte incensurate, restano ferite .
I sicari sono giunti all'improvviso, facendo fuoco
sui ragazzi che stavano giocando a biliardino
sotto una struttura in lamiera, utilizzata per la
vendita di frutta e verdura. Antonio Landieri ha
tentato a fatica di scappare e di ripararsi
nell'androne del palazzo di via Labriola, ma è
stato raggiunto da diversi colpi d'arma da fuoco:
sul posto sono stati ritrovati, in tutto, 16 bossoli,
alcuni dei quali di calibro 9.
Da questo tragico evento nasce il libro “Al di là
della neve”, scritto quasi di getto dal giovanissimo
Rosario Esposito la Rossa, cugino di Antonio.
Fabio Nunneri, 20 anni, ucciso il 18 agosto 2004
a Bacoli, localita' balneare del litorale flegreo a
Nord di Napoli. E' intervenuto per fare da paciere
in una lite per motivi di viabilita', ma tra i due
contendenti e' rimasto vittima di un gesto di
violenza che gli e' costato la vita: una coltellata
al petto che non gli ha lasciato scampo.
56
2004
Gelsomina Gelsomina Verde, di 22 anni,impegnata con
Verde
passione in attività di volontariato nel suo
quartiere, viene uccisa e bruciata a Napoli, nel
quartiere Secondigliano,il 22 novembre 2004. I
killer probabilmente volevano sapere dove si
nascondeva Vincenzo Notturno, conosciuto forse
solo di vista, appartenente al clan che si oppone
ai Di Lauro e scomparso da qualche giorno.
Secondo gli investigatori è stata prima sequestrata
e interrogata sotto tortura, poi uccisa con tre
colpi di pistola ed infine cosparsa di benzina e
data alle fiamme. Gli assassini sono stati
condannati all’ergastolo il 4 aprile del 2006.
2004
Dario
Scherillo
Dario Scherillo veniva barbaramente ucciso, con
alcuni colpi di pistola, da due persone rimaste
ignote, il sei dicembre 2004, mentre dopo una
giornata di lavoro tornava a casa . Nulla poteva
far pensare ad un tal epilogo in quanto il ragazzo
aveva avuto sempre una condotta irreprensibile,
dedito al lavoro e alla famiglia, soprattutto
estraneo a qualunque circuito criminale. Dario,
infatti, da due mesi, gestiva con i fratelli
un'autoscuola. La sera del sei dicembre, dopo
averla chiusa , si avviava a casa sul suo motorino.
Incontrato un conoscente Dario fermava lo
scooter. Improvvisamente sopraggiungeva una
moto con due persone a bordo che esplodevano
due o tre colpi di pistola all'indirizzo di Dario che
si accasciava a terra. Dario, persona seria ed
onesta, giovane lavoratore fu ucciso per errore,
per uno scambio di persona.
57
2005
Francesco Francesco Rossi colpito per sbaglio il 28 dicembre
Rossi
a Sant’Anastasia da un colpo di pistola ad un
polmone, in un circolo ricreativo-sportivo. Morirà
il 2 gennaio 2005. L’obiettivo era in realtà , il
capoclan Vincenzo Mauri, colpito ed ucciso anche
lui.
2005
Attilio
Romanò
Attilio Romanò 29 anni, era nato il 30 marzo
1975. Amante della vita, del teatro, della poesia,
viene ucciso il 24 gennaio 2005. E’ un tranquillo
lunedì , Attilio si accinge a chiudere il suo negozio
a Capodimonte quando improvvisamente i killer
sparano. La famiglia, gli amici aspettano giustizia
e promuovono tante iniziative, ma le indagini non
sono approdate ancora a nulla.
www.attiliovive.it
2005
Emilio
Albanese
58
Emilio Albanese, il 3 maggio 2005, viene
aggredito da due giovani malviventi. Aveva
appena ritirato 3.200 euro in una banca della
centralissima via Toledo, quando a poche
centinaia di metri, in pieno giorno, in una strada
solitamente molto affollata di Napoli, due
rapinatori, che evidentemente lo avevano seguito
dalla sede dell'istituto di credito, lo hanno aggredito
per portargli via i soldi. Lui ha reagito ma è stato
spinto con violenza, cadendo a terra e battendo
il capo. L'uomo è morto in ospedale mentre gli
aggressori si allontanavano con i soldi a bordo
di un ciclomotore. La vittima era il suocero del
figlio di Dario Fo, Iacopo.
2005
Giuseppe
Riccio
2006
Salvatore
Buglione
59
Giuseppe Riccio, 26 anni, padre di un bambino
di pochi mesi Nicola, è il pizzaiolo ucciso per
errore sabato 18 dicembre 2005 a calata
Capodichino durante la «spedizione punitiva»
organizzata nel ristorante dove il giovane stava
lavorando.
Obiettivo del gruppo di persone che sabato sera
hanno fatto irruzione nella pizzeria «Donn’Amalia»
era il titolare del ristorante. Il «branco» voleva
impartire «una lezione» al proprietario del locale
con il quale la sera prima aveva avuto un alterco.
Sembra che venerdì i balordi fossero arrivati con
un’auto e due moto davanti al locale. Ripresi dal
titolare, che era uscito fuori perchè i veicoli
parcheggiati davanti all’ingresso ostruivano il
passaggio - sempre secondo la ricostruzione avevano reagito da «guappi» pretendendo di
farsi servire pizza e bibite fuori. Al rifiuto,
probabilmente il proposito di vendetta. E così,
per un motivo assolutamente banale, un gruppo
di 7-8 persone ha stroncato la vita di un giovane
che lavorava con onestà per mantenere la
famiglia. Sabato, poco prima delle 19, un vero e
proprio «raid»: almeno otto uomini irrompono
nella pizzeria armati con spranghe e una pistola
e aggrediscono titolare e dipendenti. Scoppia
una rissa. I delinquenti prima della fuga esplodono
vari colpi di pistola, tre dei quali colpiscono Riccio.
In quattro lo aggrediscono e l´accoltellano tra i
giornali. Aveva addosso mille euro. Perciò non
voleva darla vinta ai suoi rapinatori. Ha gridato
«Andatevene», ha cercato di difendersi. Ma loro
erano in quattro e lo hanno ucciso con una sola
coltellata.
Salvatore Buglione, 51 anni, è stato ucciso per
sfregio, per punire la sua ribellione. Buglione
lavorava come dipendente comunale, ma sua
moglie era titolare di un'edicola all'Arenella. E
Salvatore aveva l'unica colpa di arrivare ogni
sera, dopo il proprio orario di ufficio, nella rivendita
per aiutare la moglie a chiudere bottega e
difenderla da eventuali aggressori.
2006
Michele
Landa
2006
Loris
Di Roberto
e
Daniele
Del Core
60
Mancavano solo un paio di mesi e Michele
sarebbe andato in pensione, dopo una vita di
lavoro. Invece trova la morte all'età di 62 anni,
davanti a un ripetitore della Vodafone. Nella terra
di nessuno, tutto quello che si può rubare viene
rubato. Anche un ripetitore per telefonini. I clan
hanno scoperto che le apparecchiature del
ripetitore possono essere una merce per cui si
è disposti a pagare decine di migliaia di euro, in
contanti, dagli stessi proprietari. Il cavallo di
ritorno: “Vuoi l'attrezzatura indietro? Paga”.
Probabilmente Michele Landa non ha ceduto ai
giovani del clan, in cerca di denaro facile. Non
avranno accettato che un paesano di
Mondragone li ostacolasse, e così, dopo una
vita di lavoro, non la prendi la pensione perché
finisci bruciato in una campagna.
Il 28 ottobre 2006 nei pressi della Solfatara di
Pozzuoli, in provincia di Napoli una rissa finita in
accoltellamento per motivi passionali ha provocato
la morte di Daniele Del Core di 19 anni e Loris
Di Roberto di 18. L'omicida è un 16enne. Il
ragazzo aveva una relazione sentimentale con
una ragazza che in precedenza era stata fidanzata
con De Roberto. Alla loro vista si sarebbe infuriato,
allontanandosi per tornare armato e
accompagnato da amici. Quindi l'aggressione
fatale. E' possibile che Del Core sia morto per
difendere il suo amico contro il quale si era
avventato l' assassino geloso. Del Core , raggiunto
da tre coltellate al torace ed alla spalla destra,
De Roberto, raggiunto da sette coltellate,
all'addome, al torace, ad un braccio e ad una
spalla sono morti poco dopo il ricovero.
2006
Rodolfo
Pacilio
2006
Antonio
Palumbo
61
Rodolfo Pacilio, 36 anni, è stato ucciso in un
agguato a Sant'Antimo il 31 ottobre 2006.
Laureato in Economia e Commercio con il
massimo dei voti, padre di tre bambini e figlio di
un imprenditore, è noto per essere stata una
delle poche persone ad aver avuto il grande
coraggio di denunciare i suoi estorsori.Pagava
una tangente da 40 milioni di lire al mese per un
importante edificio che stava realizzando a Napoli.
Secondo gli inquirenti, la sua morte è stata proprio
legata a una vendetta del clan denunciato o al
rifiuto di non piegarsi ai voleri della camorra.
La rapina viene commessa a pochi passi da lui.
Ma Antonio Palumbo, 63 anni, non si accorge di
nulla. Fa da scudo con il suo corpo a quello del
commesso della tabaccheria. Gli salva la vita
senza saperlo, ucciso da un proiettile sparato da
uno dei malviventi. Muore, senza riuscire a capire
di essere finito al centro di una cruenta rapina
nella tabaccheria dove era andato a comprare
un pacchetto di sigarette per il figlio e un quaderno
per una nipotina.
2007
Luigi Sica
62
Luigi Sica, 16 anni, era con un gruppo di amici
in via Santa Teresa degli Scalzi quando è
scoppiata una lite con alcuni coetanei. Una lite
banale, una parola di troppo o uno sguardo
sbagliato ed è partita la coltellata che lo ha ferito
al cuore.Dopo qualche ora, è stato arrestato un
ragazzo di 15 anni, ritenuto il responsabile della
morte di Luigi.
Luigi era figlio di un muratore, 16 anni compiuti
a luglio, aveva un piccolo lavoro in una pelletteria
e una grande passione per il calcio. Luigi giocava
come difensore in una squadra dilettantistica del
suo quartiere.
2007
Francesco Francesco Gaito, 47 anni, era appena uscito
Gaito
dalla sua tabaccheria per andare in banca a
depositare settemila euro, quando è stato
affrontato da due malviventi quasi a metà strada
tra la tabaccheria e la banca, un percorso di circa
duecento metri.. Gaito ha reagito, e uno dei due
lo ha ammazzato con un colpo di pistola nella
piazza di Sant'Antimo. Gli aggressori, giovani e
a volto scoperto, sono fuggiti a piedi senza portare
a termine la rapina: la somma di denaro è stata
trovata dai carabinieri sul cadavere del tabaccaio.
2007
Umberto
Improta
63
Umberto Improta, 25 anni, viene ucciso da un
colpo di pistola alla testa in seguito alla lite fra
due bande rivali a San Giorgio a Cremano; La
polizia ha arrestato un giovane del paese,
Giuseppe Rapicano, e ha fermato tre minorenni.
2007
Giuseppe
Giuseppe Veropalumbo,30 anni, carrozziere,
Veropalumbo sposato e padre di una bimba di un anno è stato
raggiunto da un proiettile vagante poco prima
della mezzanotte mentre all'interno della sua
abitazione, a Torre Annunziata, festeggiava
l'arrivo del nuovo anno giocando a carte con gli
amici.
2008
Mario
Costabile
Vittima per caso: Mario Costabile, 49 anni,
dipendente dell´Asl Napoli 2, padre di tre figli, è
stato ucciso in una rapina in corso Sirena, nel
cuore di Barra, alla periferia orientale della città.
In tasca aveva poche decine di euro. I rapinatori
lo hanno colpito al volto (forse con il calcio di una
pistola) e picchiato, fino ad ucciderlo. Tutto per
strappargli il portafoglio con una manciata di
spiccioli.
64
2008
Domenico Il 15 maggio 2008 Domenico Noviello, 65 anni,
Noviello
titolare di una autoscuola, viene ucciso a
Castelvolturno da due killer armati di pistola.
Nel 2001 Noviello aveva osato sfidare il clan
Bidognetti, denunciando un tentativo di estorsione
e contribuendo a far arrestare con la sua
testimonianza cinque affiliati all'organizzazione
camorristica, tra i quali il pregiudicato Pasquale
Morrone e i fratelli Alessandro e Francesco Cirillo.
Per tre anni aveva vissuto sotto scorta.
2008
Gennaro
Dopo due mesi di agonia l' 11-08-2008 muore
Cortumaccio Gennaro Cortumaccio,41 anni, guardia giurata
ferita in un assalto a un portavalori avvenuto il
16 giugno 2008 a Marano.
Durante la sparatoria, nel tentativo di difendere
il carico del portavalori, Cortumaccio, 41 anni,
originario di Portici, veniva raggiunto da due
proiettili all'addome.
2008
Marco
Pittoni
2008
Raffaele
Gargiulo
65
Il sottotenente dei carabinieri Marco Pittoni, 33
anni, viene raggiunto da due colpi d'arma da
fuoco durante una rapina all'ufficio centrale delle
Poste a Pagani, nel Salernitano.
Marco Pittoni ha intimato di abbassare le armi
ma non ha estratto la sua pistola di ordinanza
perché avrebbe messo in pericolo l'incolumità
dei presenti.
Raffaele Gargiulo, di 38 anni, è stato ucciso a
Castellammare di Stabia, in provincia di Napoli,
durante un tentativo di rapina. Era in auto in
compagnia di un'amica quando è stato avvicinato
dai suoi assassini. Gargiulo ha messo in moto
l'auto per fuggire ma uno dei rapinatori ha sparato
un colpo di pistola che lo ha raggiunto al cavo
ascellare, uccidendolo all'istante. L'auto è finita
fuori strada, mentre i due rapinatori sono fuggiti.
2008
Raffaele
Granata
2008
Giuseppe
Minopoli
66
Una vendetta per non aver pagato il pizzo, e
forse anche un segnale rivolto agli imprenditori
economici della zona affinche' non pensino di
potersi ribellare ai diktat del clan dei Casalesi:
sono le piste prevalenti nelle indagini sull'omicidio
di Raffaele Granata, 70 anni, titolare dello
stabilimento balneare ''La Fiorente'' e padre di
Giuseppe, sindaco di Calvizzano (Napoli). Proprio
il figlio della vittima aveva confermato, ieri, le
minacce estorsive rivolte al padre negli ultimi
tempi. Ma Granata aveva anche denunciato alle
autorita' intimidazioni e richieste di denaro nel
1992, sempre da parte dei Casalesi.
Una guardia giurata di 37 anni, Giuseppe
Minopoli, che si trovava all'interno di una pizzeria
a Pozzuoli è stata uccisa nel corso di un tentativo
di rapina. Stava mangiando una pizza seduto ad
un tavolo vicino all'ingresso, quando, accortosi
del tentativo di rapina, ha estratto la sua pistola,
ma è stato affrontato da uno dei rapinatori che
gli ha esploso contro due colpi che hanno
raggiunto l'uomo al torace uccidendolo.
67
2008
Strage di
Il 18 settembre 2008 strage di Castelvolturno:
Castelvolturno7 killer della camorra uccidono con 120 proiettili
sei persone :Samuel Kwaku, 26 anni, e El Hadji
Ababa, del Togo; Cristopher Adams e Alex
Geemes, 28 anni, liberiani; Kwame Julius Francis,
31 anni, e Eric Affum Yeboah, 25, ghanesi, mentre
viene ricoverato con ferite gravi Joseph Ayimbora,
34 anni, anche lui del Ghana.Decisiva la sua
testimonianza per l’arresto dei killer.
2008
Francesco
Alighieri
e
Gabriele
Rossi
Inseguivano probabilmente un grosso
pregiudicato, su una strada che conoscevano
poco, i due agenti morti nell'incidente stradale,
dopo una corsa fatale, finita contro un albero.
Non si esclude neppure, fra gli investigatori, che
a bordo dell'auto sospetta - forse la Panda nera,
nuova, abbandonata nelle ore successive da
qualcuno - ci fosse uno dei killer della strage di
camorra di Castel Volturno. Gli agenti deceduti
erano parte del contingente di rinforzo mandato
nel Casertano, a contrastare l'emergenza
criminalità, riesplosa con sette morti ammazzati,
la settimana prima, fra cui sei extracomunitari.
2008
Lorenzo
Riccio
2008
Raffaele
Manna
2008
Nicola
Sarpa
68
Lorenzo Riccio era al lavoro in un'azienda di
pompe funebri a Giugliano quando i sicari hanno
sparato diversi colpi d'arma da fuoco prima di
allontanarsi.
Il titolare della ditta di pompe funebri 'Russo &
c.' nella quale lavorava Lorenzo Riccio fu
testimone, agli inizi degli anni '90, in un processo
contro elementi di spicco del clan dei Casalesi.
Il primo dicembre 2008 Raffaele Manna, 64 anni,
commerciante di prodotti agricoli e mangimi,
subisce una rapina da parte di quattro persone.
Reagisce colpendo uno dei ladri con un bastone
di legno. Il rapinatore risponde sparando quattro
colpi che uccidono Manna.
La notte del 31 dicembre 2008 da una pistola
calibro 7.65 è partito un proiettile vagante che
ha ucciso Nicola Sarpa, 24 anni, appena uscito
sul balcone di casa proprio per chiamare e far
rientrare il fratello di 8 anni, che era in cortile a
giocare.
69
2009
Felicia
Felicia Castaniere muore d'infarto a seguito di
Castaniere una rapina subita dopo che aveva ritirato la
pensione all'ufficio postale di Casandrino. La
donna, che viveva con l' anziano padre ed una
sorella, avrebbe compiuto 50 anni dopo qualche
giorno. Impegnata nel sociale, era tra i
responsabili della sezione locale dell'Associazione
provinciale dei disabili.
Classe 3ªD a.s. 2004/05
Barretta Fabrizio
Bruno Marco
Buonanno Claudia
Criscuolo Lucrezia
D’andria Giuseppe
De FrancoSimone
De Siero Daria
Esposito Lucia
Florio Alessandra
Getahun Daniel
Grillo Titti
Ienco Stefano
Leggittimo Adelina
Luongo Luigi
Maiorino Pietro
Perillo Vittorio
Rescigno Martina
Siciliano Giuseppe
Silvestri Serena
Sorrentino Annalisa
Tenneriello Claudia
Verdicchio Mirko
Vestuto Martina
Vitucci Anna
Classe 2ªG a.s. 2005/06
Aruta Giovanni
BuonomoGennaro
Capuano Angela
Carillo Daniele
Chellini Gessica
Conte Gessica
Conte Pasquale
D’emilio Francesca
Desidery Luca
De Tommaso Catello
Di Bonito Giuseppe
Di Sauro Davide
Lemma Ester
Mirabile Martina
Moccardi Valentina
Montuori Carmen
SavareseLuana
Sozio Ciro
Volpe Maria
Zofra Anna
Classe 3ª G a.s. 2004/05
Capuano Lucia Diletta
Cataldo Imma
Cichella Marzia
Cocco Giuseppe
Cremiato Silvio
De Vita Assunta
Della Corte Roberta
Farinelli Jessica
Fatteruso Giovanni
Perrotta Laura
Rescigno Sara
Ruocco Alessandro
Sammartino Vincenzo
Scuotto Federica
Simeone Alessio
Simeone Danilo
Tenneriello Lisa
Classe 3ªG a. s. 2005/06
Arleo Giuliana
Aruta Ilaria
Ciliberti Salvatore
Criscuolo Jaila
D’Orazio Luca
Esposito Gian Marco
Esposito Stefano
Farag Barbara
Filippine Domenico
Fristachi Gianluca
Gervasio Valentina
Infante Pasquale
Landolfi Michele
Mulè Erika
Pirolo Angelo
Russo Gennaro
Sinagra Alessandro
Sivo Simone
Spinelli Teresa
Terracciano Giuseppe
Torre Flavia
Velluso Federica
Velluso Martina
Viscione Marzia
Corso G
a.s. 2006/07 2007/08 2008/09
Maria Francesca Riga
Andrea Gargiulo
Pasquale Di Maio
Stefano Metalli
Fabio Maresca
Emanuele Cozzolino
Mattia Buonaiuto
Alessia Cerrone
Vittorio Pepe
Giuseppe Lee
Lucrezia Pirro
Margherita De Luca
Gabriella Desidery
Alessio Relvini
Gabriele Cipollaro
Filippo Camera
Marco Sabatini
Yaroslav Berezjuc
Adriana Di Francia
Martina Casaletti
Francesco Carillo
Mariarca Cozzolino
Ilenia Severino
Sabrina Savarese
VITTIME INNOCENTI CRIMINALITA' IN CAMPANIA
1 El Hadji
Ababa
2 Cristopher
3 Emilio
Adams
Albanese
4 Francesco
Alighieri
5 Giovanbattista
6 Antonio
Altobelli
Ammaturo
7 Fortunato
8 Paolino
Arena
Avella
9 Mimmo
10 Antonio
Beneventano
Brandi
11 Salvatore
12 Francesco
Buglione
Buzziti
13 Giovanni
Calabrò
14
15
16
17
Angela
Pasquale
Egidio
Luigi
Calvanese
Campanello
Campaniello
Cangiano
18
19
20
21
Pasquale
Crescenzo
Paolo
Felicia
Cappuccio
Casillo
Castaldi
Castaniere
22
23
24
25
Stefano
Gennaro
Mario
Gioacchino
Ciaramella
Cortumaccio
Costabile
Costanzo
26 Antonio
Cristiano
27 Antonio
28 Salvatore
29 Luigi
Custra
D'Addario
D'Alessio
30
31
32
33
34
D'Anna
D'Arminio
De Angelis
De Falco
Del Core
Vincenzo
Gerardo
Gennaro
Salvatore
Daniele
35 Federico
36 Fabio
37 Gaetano
Del Prete
De Pandi
De Rosa
(18 settembre
2008)
(18 settembre
2008)
(3 maggio 2005)
(26 settembre
2008)
(23 dicembre
1984)
(15 luglio 1982)
(12 febbraio
1992)
(5 aprile 2003)
(7 novembre
1980)
1995
(4 settembre
2006)
1983
(23 dicembre
1984)
(23 dicembre
1984)
(8 febbraio 1993)
(12 luglio 1992)
(15 luglio 1982)
(13 settembre
1978)
(dicembre 1984)
(11 agosto 2000)
(9 gennaio 2009)
(2 settembre
2001)
(11 agosto 2008)
(9 gennaio 2008)
(15 ottobre 1995)
(2 dicembre
1983)
(14 maggio
1977)
(29 aprile 1991)
(8 gennaio 1982)
(12 febbraio
1993)
(5 gennaio 1976)
(15 ottobre 1982)
(20 luglio 1998)
(28 ottobre 2006)
(18 febbraio
2002)
(21 luglio 1991)
(16 luglio 2000)
38 Anna
De Simone
39 Giovanni
De Simone
40
41
42
43
44
45
46 Antonio
47 Maurizio
De Simone
Diana
Diana
Di Roberto
Durante
Esposito
Esposito
Ferraioli
Estate
48
49
50
51
Francesco
Giuseppe
Gennaro
Antonio
Estatico
Falanga
Falco
Ferrara
52 Mario
53 Rosario
Kwame Antwi
54 Julius
55 Francesco
Ferrillo
Flaminio
56 Carmelo
Ganci
57 Giovanni
58 Raffaele
59 Dino
Gargiulo
Gargiulo
Gassani
60 Alex
61 Raffaele
Geemes
Granata
62 Antimo
63 Francesco
64 Giuseppe
Graziano
Graziano
Grimaldi
65 Giuseppina
66 Francesco
Guerriero
Imposimato
67 Umberto
Improta
68 Raffaele
Iorio
69 Nicardo
Izzo
70 Samuel
71 Hamdi
72 Simonetta
Kwaku
Lala
Lamberti
73 Michele
Landa
74 Antonio
75 Ferdinando
Landieri
Liguori
Nicola
Mario
Peppe
Loris
Annalisa
Vittorio
Francis
Gaito
(23 dicembre
1984)
(23 dicembre
1984)
(23 dicembre
1984)
(26 giugno 1985)
(19 marzo 1994)
(28 ottobre 2006)
(27 marzo 2004)
(7 luglio 1986)
(29 agosto 1978)
(17 maggio 1993)
(15 febbraio
2004)
(28 luglio 2000)
(29 ottobre 1993)
(5 luglio 1998)
(5 novembre
1986)
(20 luglio 1998)
(18 settembre
2008)
(8 ottobre 2007)
(4 dicembre
1987)
(18 febbraio
1998)
(8 luglio 2008)
(27 marzo 1981)
(18 settembre
2008)
(11 luglio 2008)
(14 settembre
1982)
(11 giugno 2004)
(27 marzo 1981)
(3 settembre
1998)
(11 ottobre 1983)
(27 novembre
2007)
(14 settembre
2000)
(31 gennaio
1983)
(18 settembre
2008)
(11 giugno 1997)
(29 maggio 1982)
(6 settembre
2006)
(6 novembre
2004)
(5 marzo 2000)
76 Pasquale
Mandato
77 Raffaele
Manna
78 Giuseppe
Minopoli
79
80
81
82
83
Noviello
Nunneri
Nuvoletta
Oliviero
Pacilio
Domenico
Fabio
Salvatore
Francesco
Rodolfo
84 Genovese
Pagliuca
85 Antonio
Palumbo
86 Nunzio
87 Pasquale
Pandolfi
Paola
88
89
90
91
Pastore
Pennacchio
Petrosino
Petrosino
Raffaele
Giuliano
Ennio
Joe
92 Claudio
93 Antonio
Pezzuto
Pianese
94 Giuseppe
Piani
95
96
97
98
Pignatelli
Pittoni
Polverino
Riccardo
Luciano
Marco
Pasquale
Angelo
99 Giuseppe
100 Lorenzo
Riccio
Riccio
101 Attilio
102 Ciro
Romanò
Rossetti
103 Gabriele
104 Francesco
Rossi
Rossi
105 Giuseppe
106 Silvia
107 Giuseppe
Rovescio
Ruotolo
Salvia
108 Antonio
109 Davide
110 Luigi
Salzano
Sannino
Sapio
111 Nicola
Sarpa
112 Palma
Scamardella
113 Dario
114 Nunziante
Scherillo
Scibelli
(5 marzo 1983)
(1 dicembre
2008)
(6 settembre
2008)
(15 maggio
2008)
(18 agosto 2004)
(2 luglio 1982)
(5 ottobre 1990)
(31 ottobre 2006)
(19 gennaio
1995)
(30 novembre
2006)
(19 maggio
1990)
(15 luglio 1982)
(23 novembre
1996)
(luglio 1982)
(25 agosto 1999)
(12 marzo 1909)
(12 febbraio
1992)
(6 aprile 1986)
(29 settembre
1967)
(4 dicembre
1987)
(6 giugno 2008)
(4 maggio 1997)
(21 luglio 1991)
(18 dicembre
2005)
(2 ottobre 2008)
(24 gennaio
2005)
(11 ottobre 1980)
(26 settembre
2008)
(2 gennaio 2005)
(29 settembre
2003)
(11 giugno 1997)
(14 aprile 1981)
(23 febbraio
1982)
(19 luglio 1996)
(12 luglio 1992)
(31 dicembre
2008)
(12 dicembre
1994)
(6 dicembre
2004)
(31 ottobre 1991)
115 Luigi
Sequino
116 Giancarlo
Siani
117
118
119
120
Sica
Sorrentino
Squillace
Staiano
Luigi
Matilde
Salvatore
Luigi
121 Federica
Taglialatela
122 Gioacchino
Taglialatela
123 Claudio
Taglialatela
124 Valentina
Terracciano
125 Marcello
126 Alberto
127 Alberto
Torre
Vallefuoco
Varone
128 Abramo
Vastarella
129 Gelsomina
Verde
130 Giuseppe
131 Giorgio
132 Rosa
Veropalumbo
Villan
Visone
133 Vincenzo
Vitale
134 Eric
135 Rosa
Yeboah
Zaza
136 Ciro
Zirpoli
137 Giuseppe
Zizolfi
(11 agosto 2000)
(23 settembre
1985)
(16 gennaio
2007)
(26 marzo 2004)
1984
(4 luglio 1986)
(23 dicembre
1984)
(23 dicembre
1984)
(9 dicembre
2003)
(12 novembre
2000)
(11 dicembre
1980)
(20 luglio 1998)
(24 luglio 1991)
(23 dicembre
1984)
(22 novembre
2004)
(31 dicembre
2007)
(luglio 1992)
(8 gennaio 1982)
(6 dicembre
1993)
(18 settembre
2008)
(25 agosto 1999)
(26 gennaio
1997)
(10 febbraio
2001)
Data dell'episodio, non del decesso
A CURA
del centro di documentazione contro la camorra
IOLANDA NAPOLITANO, ERICA SALVATORI, GEPPINO FIORENZA
in collegamento con coordinamento campano familiari
LORENZO CLEMENTE, GIACOMO LAMBERTI
segreteria organizzativa ADRIANA AULETTA (081 - 7968801 - CELL.
Data dell'episodio, non del decesso
A CURA
del centro di documentazione contro la camorra
IOLANDA NAPOLITANO, ERICA SALVATORI, GEPPINO FIORENZA
in collegamento con coordinamento campano familiari
LORENZO CLEMENTE, GIACOMO LAMBERTI
segreteria organizzativa ADRIANA AULETTA (081 - 7968801 - CELL. 329 6817195)
29
30
31
27
28
19
20
21
22
23
24
25
26
12
13
14
15
16
17
18
9
10
11
1
2
3
4
5
6
7
8
Nicardo Izzo (1983)
Ciro Zirpoli (1997)
Attilio Romanò (2005)
Genovese Pagliuca (1995)
Luigi Sica (2007)
Luigi D'Alessio e Rosa Visone (1982)
Mario Costabile (2008); Felicia
Castaniere (2009)
Gerardo D'Arminio (1976)
Francesco Rossi (2005)
GENNAIO
Antonio Salzano (1982)
Giovanni Gargiulo (1998); Federico Del Prete (2002)
Francesco Estatico (2004)
Fortunato Arena e Claudio Pezzuto (1992); Vincenzo
D'Anna (1993)
Giuseppe Zizolfi (2001)
Pasquale Campanello (1993)
FEBBRAIO
Matilde Sorrentino (2004)
Annalisa Durante (2004); Dino Gassani e Giuseppe
Grimaldi (1981)
Peppe Diana (1994)
Joe Petrosino (1909)
Pasquale Mandato (1983); Ferdinando Liguori (2000)
MARZO
Salvatore D'Addario
(1991)
Giuseppe Salvia (1981)
Paolino Avella (2003)
Antonio Pianese (1986)
APRILE
19
20
21
22
23
24
25
26
27
28
29
30
31
11
12
13
14
15
16
17
18
1
2
3
4
5
6
7
8
9
10
Simonetta Lamberti (1982)
Nunzio Pandolfi (1990)
Maurizio Estate (1993)
Domenico Noviello (2008)
Antonio Custra (1977)
Pasquale Polverino (1977)
Emilio Albanese (2005)
MAGGIO
Mario Diana (1985)
Silvia Ruotolo (1997); Hamdi Lala
(2000); Francesco Graziano (2004)
Marco Pittoni (2008)
GIUGNO
Giuseppe Falanga (2000)
Alberto Varone (1991)
Angelo Riccardo (1991); Fabio De Pandi (1991)
Rosario Flaminio, Salvatore De Falco e Alberto Vallefuoco (1998)
Davide Sannino (1996)
Gaetano De Rosa (2000)
Antonio Ammaturo e Pasquale Paola (1982); Luigi Cangiano (1982)
Egidio Campaniello e Luigi Sapio (1992)
Raffaele Granata (2008)
Raffaele Gargiulo (2008)
Vittorio Esposito (1986)
Antonio Ferrara (1998)
Luigi Staiano (1986)
Salvatore Nuvoletta (1982)
LUGLIO
Antonio Esposito Ferraioli (1978)
Rosa Zaza e Ennio Petrosino (1999)
Fabio Nunneri (2004)
Paolo Castaldi e Luigi Sequino (2000); Gennaro
Cortumaccio (2008)
AGOSTO
Data dell'episodio, non del decesso
Giuseppe Piani (1967); Giuseppe Rovescio
(2003)
Francesco Alighieri, Gabriele Rossi (2008)
Giancarlo Siani (1985)
Viene ferito Joseph Ayimbora (2008)
Strage di Castelvolturno:muoiono Samuel Kwaku,
Cristopher Adams, Kwame Antwi Julius Francis,
Eric Affum Yeboah, Alex Geemes, El Hadji
Ababa.
Antimo Graziano (1982); Raffaele Iorio (2000)
segreteria organizzativa ADRIANA AULETTA (081 - 7968801 - CELL. 329 6817195)
LORENZO CLEMENTE, GIACOMO LAMBERTI
in collegamento con coordinamento campano familiari
IOLANDA NAPOLITANO, ERICA SALVATORI, GEPPINO FIORENZA
del centro di documentazione contro la camorra
A CURA
Giorgio Villan (luglio 1992)
Salvatore Squillace (1984)
Giuliano Pennacchio (luglio 1982)
Crescenzo Casillo (dicembre 1984)
Francesco Buzziti (1983)
Antonio Brandi (1995)
Vittime non inserite perché manca la data precisa:
31
30
29
27
28
25
26
23
24
21
22
19
20
17
18
14
15
16
Nunziante Scibelli (1991); Rodolfo Pacilio (2006)
Gennaro Falco (1993)
Daniele Del Core, Loris Di Roberto (2006)
Gennaro De Angelis (1982); Gioacchino Costanzo (1995)
Francesco Imposimato (1983); Ciro Rossetti (1980)
9
10
11
Pasquale Cappuccio (1978)
Francesco Gaito (2007)
Michele Landa (2006); Giuseppe Minopoli (2008)
6
7
8
12
13
Francesco Oliviero (1990)
Lorenzo Riccio (2008)
OTTOBRE
Salvatore Buglione (2006)
Stefano Ciaramella (2001)
Giuseppina Guerriero (1998)
SETTEMBRE
4
5
1
2
3
Antonio Palumbo (2006)
Umberto Improta (2007)
Raffaele Pastore (1996)
Gelsomina Verde (2004)
Valentina Terracciano (2000)
Antonio Landieri (2004)
Mimmo Beneventano (1980)
Mario Ferrillo (1986)
NOVEMBRE
DICEMBRE
Giuseppe Veropalumbo (2007); Nicola Sarpa
(2008)
Rapido 904 (1984): Angela Calvanese in De
Simone, Anna De Simone, Giovanni De
Simone, Nicola De Simone, Federica
Taglialatela, Abramo Vastarella, Giovanbattista
Altobelli, Gioacchino Taglialatela, Giovanni
Calabrò
Giuseppe Riccio (2005)
Palma Scamardella (1994)
Marcello Torre (1980)
Claudio Taglialatela (2003)
Dario Scherillo (2004); Vincenzo Vitale (1993)
Luigi Pignatelli e Carmelo Ganci (1987)
Raffaele Manna (2008)
Antonio Cristiano (1983)
COSTITUZIONE
di Associazione di Promozione sociale
Tra i signori
1) IORIO SALVATORE
2) CELARDO ANTONIO
3) SIANI PAOLO
4) PETTIROSSI VINCENZA
5) VALLEFUOCO BRUNO
6) TORRE ANNAMARIA
7) CASTALDI VINCENZO
8) SEQUINO VINCENZO
9) CLEMENTE LORENZO
10) AVELLA ALFREDO
11) APRILE NATALINA
12) TAGLIALATELA GIUSEPPE
viene costituita, ai sensi e per gli effetti del D.lgs. 383/2000, una Associazione di promozione
sociale denominata “Coordinamento Campano dei familiari delle vittime innocenti di
criminalità”
Art.1) L’Associazione ha sede in Napoli, Piazza Garibaldi n. 101, presso la sede
regionale della
Campania dell’Associazione “Libera, Associazioni, nomi e numeri contro le mafie”
Art. 2) L’Associazione non ha fini di lucro, persegue esclusivamente finalità
di promozione sociale e si propone gli scopi, meglio specificati nell’art.2 dell’allegato Statuto,
di porre in essere ogni iniziativa in favore delle vittime innocenti della criminalità .
Art. 3) L’Associazione è costituita per lo svolgimento di attività specificata- mente previste
dal D.lgs. 383/2000 a tale disposizione i costituiti intendono riferirsi.
Art. 4) Il Fondo comune dell’Associazione sarà costituito dalle quote associative. Il
Patrimonio dell’Associazione potrà incrementarsi anche con i beni acquisiti direttamente
o attraverso contributi di Enti Pubblici e Privati, nonché di singoli Privati, così come meglio
specificato nello Statuto.
Art. 5) I Soci, ammessi con delibera del Consiglio Direttivo, hanno pari diritti ed obblighi.
Art. 6) Gli organi dell’Associazione, meglio descritti nello Statuto, sono
a) Assemblea dei soci
b) Il Presidente
b) Consiglio Direttivo
c) Il Collegio dei Revisori
d) Il Collegio dei Garanti
A comporre il primo Consiglio Direttivo, organo amministrativo dell’Associazione, vengono
chiamati, eletti all’unanimità dei costituiti, i signori:
1) Clemente Lorenzo, Presidente del Consiglio Direttivo
2) Celardo Antonio, Vicepresidente
3) Avella Alfredo, Vicepresidente Tesoriere
4) Siani Paolo, Consigliere
5) Torre Annamaria, Consigliere
6) Aprile Natalina, Consigliere
7) Sequino Vincenzo, Consigliere
L’Assemblea, all’unanimità, elegge:
a) quali componenti del Collegio dei Revisori per la durata di tre anni ai sensi dell’art. 9)
dello Statuto sociale, i signori:
Castaldi Vincenzo, Vallefuoco Bruno, Tagliatatela Giuseppe, Pettirossi Vincenza e
Lamberti Giacomo,
b) quali componenti del Collegio dei Garanti, per la durata di tre anni ai sensi dell’art. 10)
dello Statuto sociale i signori:
Grasso Gaetano, Palmese Antonio, Fiorenza Giuseppe.
Art. 7) Il primo esercizio sociale si chiuderà il 31/12/2007
Art. 8) La durata dell’Associazione è fissata al 31/12/2099
Art. 9) Le spese del presente atto cadono a carico dell’Associazione.
Art. 10) Si richiedono tutte le agevolazioni fiscali previste dal citato D.lgs. 383/2000
I costituiti esplicitamente dichiarano di approvare l’allegato Statuto il quale, firmato da tutti
i costituiti, costituisce parte integrante e sostanziale del presente atto.
Napoli, 10 gennaio 2007