loro, i midlake, sono la“ indie band” più cool d

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loro, i midlake, sono la“ indie band” più cool d
Vasti orizzonti, ottimo sound
TEXAS
LORO, I MIDLAKE, SONO LA“ INDIE
BAND” PIÙ COOL D’AMERICA.
LEI, È LA REPORTER-CHITARRISTA
PIÙ AVVENTUROSA DI FLAIR.
INSIEME, HANNO “SROTOTOLATO”
LA MAPPA DELLO SCONFINATO
STATO DEL WEST. E, DA DENTON
(SAPEVATE CHE QUI HANNO
STUDIATO MUSICA GLI EAGLES E
NORAH JONES?), FINO A MARFA, LA
CITTÀ-INSTALLAZIONE IN MEZZO
AL DESERTO, IL VIAGGIO È STATO
UN FELICE TRIP VISIONARIO
REPORTAGE E FOTO
DAL “VIVO”
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FLAIR 00.2009
In questa foto,
uno “spaccio”
di strumenti
musicali ad
Austin. Nelle
foto a sinistra,
due momenti
del Kerrville
Folk Festival.
Chiara Meattelli
Texas, folk&rock
PISCINE URBANE
Sotto, i Midlake, nella
minipagoda della casa
del leader Tim Smith.
A destra, Port Aransas,
sul Golfo del Messico.
In basso, la sorgente
naturale di Barton Springs,
molto amata a Austin.
GRIFFE-MIRAGGIO
Sopra, nel deserto
di Marfa appare
l’istallazione-shop
“Prada”, degli artisti
Elmgreen&Dragset
(2005). A fianco, la
pista di skateboard
di Corpus Christi.
HA DIMOSTRATO ALLE ALTRE
METROPOLI AMERICANE CHE È
POSSIBILE INVESTIRE IN ARTE E AMBIENTE, FACENDO
PROFITTI. È LA CITTÀ PIÙ COOL DELLO STATO
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Texas, folk&rock
DOWNTOWN
A
lla fine del lungo corridoio, illuminato solo da alcune
te decorato in stile Seventies) è nel cuore di Downtown. Con
candele, si apre una stanza color legno zeppa di stru-
una mappa del Texas e un termos di “margarita” (da queste
menti musicali: «È qui che scrivo gran parte delle can-
parti si usa più dell’acqua), studiamo insieme il percorso on the
zoni», mi dice Tim Smith, padrone di casa e leader dei Mid-
road. Paul Alexander, il bassista, appoggia il bicchiere proprio
lake, il gruppo americano che, prima degli altri, ha rilanciato
in corrispondenza della prima tappa: Marfa, nel deserto del
tra i più giovani l’amore per il folk-rock. Raggiungiamo gli al-
Chihuahua, “appena” 700 chilometri più a ovest. «È tra le zo-
tri membri della band in giardino, dov’è imbandito un barbe-
ne più belle, ma è lontana. Bisogna guidare nove ore».
cue in mio onore: i texani sono imbattibili quanto a ospitalità.
Appena ci arrivo, scopro che ne vale la pena: ha il fascino oni-
Siamo a Denton, ottanta chilometri da Dallas. Sarà che questa
rico di una città-fantasma dalle continue sorprese. Per scovar-
casa risale al 1939, sarà il jet-lag, saranno i venti gradi di dif-
le, vige la regola che funziona in tutto il Texas: parlare agli
ferenza rispetto a Londra – da dove arrivo – ma tutto sembra
abitanti, sempre pronti a scambiare due chiacchiere. È così
fuori dal tempo. La stessa sensazione che si prova all’ascolto di
che riesco a trovare anche l’unica stanza libera in città: ci so-
un album dei Midlake, come The Trials of Van Occupanther: me-
no pochi hotel (tutti trendy), e pochi bar o locali. Eppure ogni
lodie tra passato e presente, liriche bucoliche, intrecci di chi-
sera i duemila abitanti trovano sempre qualcosa da fare, che
tarre, un sound anni
sia un concerto privato,
’70, ma originale al tem-
un reading letterario o
po stesso. È diventato
l’inaugurazione di una
loro fan persino Robert
nuova galleria d’arte. I
Plant, leggendaria “vo-
tre musei e i nove spazi
ce” dei Led Zeppelin.
espositivi lungo i due
Un sound simile, poi,
chilometri su cui si svi-
non poteva nascere in
luppa Marfa, la rendono
una metropoli fredda o
infatti una “cult city” per
stressante: no, questa è
gli estimatori di una
Denton, dove tutto è
creatività minimalista, al-
più facile. Ed è curioso
la Donald Judd. Invece,
come un centro di ap-
i paesaggi desertici, la
attrattive – sia diventato crocevia di tanti mu-
MIDLAKE Da sin., McKenzie Smith
(batteria), Eric Pulido (chitarra),
Tim Smith (voce), Paul Alexander
(basso), Eric Nichelson (tastiere)
e Gretchen, il loro pitbull-mascotte.
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verso punti infiniti e la
sua vocazione al vuoto,
l’hanno resa la location
contribuisce senz’altro, ma è la città intera ad avere carattere...»,
l’ultima pellicola di James Dean, Il gigante, ai recenti Non è un
mi conferma Eric Pulido, il chitarrista. Si riferisce alla Univer-
paese per vecchi e Il petroliere. Se non bastasse, è anche teatro
sity of North Texas, dove oltre alla band, si sono laureati mo-
di uno dei fenomeni più misteriosi del Far West: bagliori dal-
stri sacri quali Roy Orbison e Don Henley, mente degli Eagles
la forma sferica, avvistati da oltre mezzo secolo e che i resi-
(il loro nome, “Aquile”, viene proprio dal simbolo del campus),
denti chiamano Ghost Lights, luci fantasma.
eguendo l’itinerario suggerito dai Midlake, ho imboc-
da: tra i minimall del centro dove sono accatastati improbabi-
S
li oggetti e indumenti di seconda mano, i negozi di vinile e li-
sidio (qua, è obbligatoria una sosta per i tacos del ristorante
bri usati, come quelli che vendono chitarre e batteria accanto
El Patio), costeggia il bellissimo Big Bend Park e termina a
a selle per cavalli, utensili da lavoro e armi da fuoco. Qui, an-
Terlingua. Così, mi muovo tra picchi di duemila metri, canyon,
cora in molti – Midlake inclusi – acquistano i gloriosi “33 gi-
rocce desertiche e scorci mozzafiato, correndo in parallelo al
ri”, facendosi convincere dalla copertina, come accadeva nell’e-
Rio Grande, che segna il confine con il Messico. Poi punto a
ra pre-internet... Lo studio dove il gruppo lavora (rigorosamen-
est, verso l’Hill County. «È la nostra regione preferita, la na-
“good vibrations”, che si avvertono anche con un giro per stra-
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A sinistra, la band.
Sotto, una casa
di Friedericksburg,
cittadina fondata
dagli emigrati
tedeschi e
il locale di musica
Dan’s SilverLeaf,
a Denton.
ideale di tanti film: dal-
sicisti. « L’università
o, più di recente, Norah Jones. Ma Pulido sottolinea anche le
STILE SEVENTIES
ferrovia che converge
pena 120mila abitanti –
apparentemente senza
A destra, Il bar dei
“bikers” Reno’s,
a Dallas. In spiaggia,
a Corpus Christi.
Sotto, lo studio
di registrazione dei
Midlake, a Denton.
Un tratto della
mitica River Road.
cato una delle più belle strade texane, la River Road.
Inizia a Candelaria, in mezzo al nulla, attraversa Pre-
DI BAGLIORI NELLA
NOTTE. O DI CHI
RACCONTA LA SUA VITA DA FILM
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Texas, folk&rock
tura è splendida», mi ha detto Tim Smith. «A Kerrville è ap-
rido del Golfo del Messico, nella fin troppo tranquilla Corpus
pena iniziato il Folk Festival, devi andarci...».
Christi. Ideale per le famiglie e gli appassionati di gamberet-
Abituata alle grandi adunate musicali inglesi sotto l’acqua, non
ti, non la consiglierei tuttavia a chi s’immagina una spiaggia
avrei mai potuto immaginare nulla di simile. L’evento si tiene
tropicale da cartolina... A questo punto, resta l’ultima, fonda-
nella Quiet Valley e – a parte che in zona la pioggia a giugno
mentale meta del viaggio: Dallas. Anche nella piccola zona cen-
è una rarità – mi colpisce soprattutto l’atmosfera. Il pubblico
trale di un’area urbana tanto “dispersa”, è possibile trovare un
vive una fratellanza rilassata, non c’è traccia di caos e tutti mo-
senso di comunità. Negli anni ’90 il quartiere Deep Ellum ha
strano un legame fortissimo con la natura (neanche una cic-
patito un declino. Oggi, invece, torna a fiorire, con la riaper-
ca finisce per terra). Nei dintorni, però, tengo anche presen-
tura di locali storici come il Club Dada o il Double Wide, il
te un’altra dritta di Smith: «Da piccolo i miei mi portavano a
Sons of Hermann, il Reno’s. «Molti vengono a Dallas per vedere il punto esatto del-
Enchanted Rock». QueIN MOSTRA
sta spettacolare forma-
Uno scorcio di
Marfa, cittadina
con tre musei
e nove gallerie
d’arte. Sotto,
un emporio
di Denton, che
vende dalle
selle per cavalli
alle chitarre.
zione di granito rosa si
innalza in mezzo ai boschi ed è meta di birdwatcher e scalatori provetti. De cisamente, la
Roccia Incantata conqui-
dente martire, possiamo
offrire di più...», si accalora Aaron Thedford,
leader degli American
Werewolf Academy, una
ustin merita al-
« I nostri sono luoghi
meno quattro
capaci di esprimere la
giorni», mi ha
personalità di questo
avvertito Alexander, con
Stato, anche se la cosa
l’approvazione degli altri
migliore restano le ami-
della band. «È in assolu-
cizie nate davanti una
to la città più cool del
birra». Alla fine del
Texas». ChiamataThe Li-
viaggio, ripenso a come
ve Music Capital of the
Alexander mi ha messo
World, non è soltanto il
sull’avviso: «Troverai
paradiso di ogni fan del-
ogni tipo di paesaggio e
la musica, quanto una
alcuni saranno da brivi-
potente calamita: la po-
do. Soprattutto, però,
polazione cresce a un tas-
incontrerai persone interessanti e bizzarre».
so sbalorditivo. Austin ha
dimostrato alle altre metropoli americane che si può investire
io ho collezionato una galleria di ritratti. Come l’ex ve-
«Attira turisti e aspiranti cittadini», mi hanno avvertito i Mid-
e
lake. Ecco allora il mio programma ideale: 1) alloggiare in un
suoi film a Hollywood, ai cinque divorzi e tentativi di suicidio
hotel “hipster” come il San José; 2) abbronzarsi nella piscina
inclusi...). O, invece, il simpatico gigante di Dallas che mi ha
di sorgente naturale di Barton Springs; 3) passeggiare per Zilker
raccontato la scazzottata con Kurt Cobain al concerto dei Nir-
Park; 4) fare tappa allo Shady Grove per un ottimo Bloody Mary;
vana (si chiama Turner Scott Van Blarcum e l’episodio è clic-
nell’arte e nella salvaguardia ambientale, ricavandone profitto.
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ma al di là di un Presi-
band alternativa locale.
sta anche me.
A
l’attentato a Kennedy,
terano del Vietnam, al Kerrville Festival, al quale è bastato poco per snocciolarmi una vita incredibile (dai
5) immergersi nella Sixth Street, la via preferita dagli univer-
catissimo su Youtube). “Keep it weird!”, dicono a Austin, ov-
sitari con performace “live” ogni metro quadrato; 6) passare la
vero “mantenetela stramba”, in onore delle personalità eccen-
serata nei locali alternativi di South Congress.
triche che ci vivono e la rendono vitale. A conti fatti, è un
Altro cambio di scena. Per un paio di giorni scelgo il clima tor-
motto perfetto per tutto il Texas.
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