Il Passaggio - Lavagnatecnica.it

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Il Passaggio
In tempi non remoti, ma quando il fatto non era così ricorrente, in caso di passaggio sbagliato si
era soliti leggere o affermare che “…la palla ha raggiunto le belle signore del parterre”. Oggi,
stante la ricorrenza degli errori, le avvenenti signore e – per stare al passo con i tempi – le
veline sarebbero costrette a migrare verso posti con minore esposizione ma certamente più
sicuri e meno pericolosi per la loro incolumità.
Perché questo richiamo ai bei tempi andati? Semplicemente perché il passaggio, nelle sue
varie forme, è un’arte perduta. In campo vanno giocatori perfettamente preparati dal punto di
vista fisico, in possesso di doti atletiche superiori, con eccellente elevazione, capaci di tirare a
canestro con buone percentuali di realizzazione, in grado di eseguire i giochi in modo ortodosso
(non sempre), ma, nella maggioranza dei casi, incapaci di eseguire passaggi “come tecnica
comanda”.
Purtroppo, gli effetti nocivi dei passaggi sbagliati sono sotto gli occhi di tutti. L’incidenza dei
passaggi sulla qualità e sull’efficacia del gioco è notevole ed è spesso corresponsabile delle
sconfitte di una squadra. Quante volte, tanto per dirne una, si vedono avambracci incrociati,
polsi ruotati in modo anomalo, dita racchiuse, braccia eccessivamente allargate nella fase
terminale dei passaggi? Non c’è dubbio: spesso e volentieri.
Cosicché, in combinazione con una non minore incapacità di ricevere il pallone (molti giocatori
non sono capaciti di costituire un preciso obiettivo per chi passa), i passaggi, oltre che scorretti
dal punto di vista tecnico, risultano imprecisi e intaccano la fluidità e la pericolosità delle
manovre offensive.
Il passaggio è il carburante che alimenta il gioco, che ne consente lo sviluppo, capace, con la
sua velocità, di anticipare i movimenti dei giocatori. Una migliore circolazione del pallone,
ottenuta con l’esecuzione di passaggi più precisi e puntuali, fa sì che il gioco risulti più efficace,
più incisivo e più piacevole. Ma il gesto tecnico deve tornare ad essere padroneggiato con
maggiore proprietà. Il pallone deve tornare a partire dal punto giusto, raggiungere con
precisione – al momento giusto e nel posto giusto – il giocatore al quale è indirizzato, deve
essere selezionato e coerente con il momento e con la situazione in essere (quanti passaggi
battuti a terra, anziché dal petto, vanno a colpire maldestramente i piedi del destinatario o
rimbalzano ad una altezza inferiore o superiore al dovuto e sono indirizzati verso una zona
congestionata del campo?), non deve rallentare o inceppare la continuità delle azioni.
Come tutti gli allenatori sanno, il basket è uno sport di “ripetizioni”, vale a dire di continua
esecuzione dei fondamentali, adeguatamente e tempestivamente corretti – questa è un’altra
pecca, da addebitare in particolare agli allenatori/istruttori/formatori del settore giovanile –
quando tecnicamente scorretti. L’esercizio ripetuto fino alla completa assimilazione del gesto
allena la precisione e la velocità di esecuzione, consente di ampliare il campo visivo, non solo
dote naturale ma anche acquisita e sviluppata nel tempo con l’esercizio.
Quindi,un caldo invito agli allenatori: dedicate il tempo necessario, a volte e a torto ritenuto
inutile, all’insegnamento e all’apprendimento della corretta tecnica dei passaggi, a cominciare
da quelli più ricorrenti. I giovani di oggi vedono passaggi “no look” o dietro la schiena con una
certa frequenza ed è molto facile che, per puro spirito emulativo cerchino di replicarli in campo
senza avere la dovuta preparazione, le necessarie capacità intuitive e la giusta”ispirazione”.
Non è necessario tornare agli albori del basket, quando l’insegnamento consisteva in una serie
infinita – e noiosa, quindi assai sgradita – di passaggi fra due giocatori che si fronteggiavano,
ma è opportuno che al passaggio torni ad essere prestata la dovuta attenzione. I risultati non
tarderanno ad arrivare: si rivedranno passaggi precisi, opportunamente selezionati, aperture
risolutive. Il gioco non potrà che trarne benefici, maggiori saranno i benefici per chi lo userà con
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Il Passaggio
proprietà e più gradevole sarà lo sviluppo delle azioni. E il basket manderà un sentito
ringraziamento a tutti.
P.S.
Una scuola di pensiero porta avanti una teoria curiosa, accettabile ma non esente da
perplessità se è vero, come è vero, che qualche crepa compare in questo fondamentale anche
oltre oceano. Essa sostiene che i giocatori americani passano meglio perché – sia esso un
passatempo, un gioco dell’infanzia, una forma embrionale di avviamento allo sport, un passo
ineludibile per i giovani americani (come per noi il calcio), il baseball concorre in modo
significativo alla precisione dei passaggi.
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