OTZTALER - RIF. MARTIN BUSCH SIMILAUN – SAYKOGEL
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OTZTALER - RIF. MARTIN BUSCH SIMILAUN – SAYKOGEL
Avvicinamento: Si prende la SS348 che si segue fino a Feltre, da qui si Ven 23 / Sab 24 / Dom 25 Agosto 2013 OTZTALER - RIF. MARTIN BUSCH SIMILAUN – SAYKOGEL Proposta da: Enrico Porcellato – Luciano Dierico - Gianpiero G. Tel. 349.5381449 Partenza: Venerdì 23 Agosto 2013 ore 7,00 dal parcheggio dello stadio del rugby a Monigo Rientro previsto: Domenica 25 Agosto ore 21.00 Difficoltà: E / EE (EE+) / EE Percorso di alta montagna, mediamente impegnativo con alcuni brevi passaggi attrezzati e nevai. Per la salita al Saykogel necessarie assenza di vertigini e passo fermo su alcuni tratti esposti. Richiesta una buona preparazione fisica per lunghezza, quota e dislivello totale. Lunghezza: 7 Km / 12 Km (14 km) / 16 km Dislivello in salita: 605 m / 840 m (1145 m) / 980 m ( 1580 in discesa ) Quota massima: 3360 m Saykogel (3514 m Finailspitze) Tempi: 2,5 ore / 6,5 ore (8 ore) / 8 ore Equipaggiamento: Completo da alta montagna con buoni scarponi, pile, giacca a vento, berretto, guanti, occhiali, crema solare. Consigliati i bastoncini e utili per chi li ha, i ramponcini. Per il pernottamento in rifugio: sacco letto, torcia e ciabatte. Pranzo al sacco e bevande per il primo giorno. Cartografia: Alpenverein 30 1/2 - Sentieri n° 923 (VA) – 902. Costi auto: A/R 573 km x 0,20 € + pedaggi + parcheggio = 152,00 €. Costi Rifugio: Mezza pensione 76,00 € soci CAI – 102,00 € non soci prosegue sulla SS50 e quindi sulla SS50BIS immettendosi sulla SS47 della Valsugana in direzione Trento. Giunti a Trento si prende l’autostrada A22 del Brennero in direzione Bolzano. Si esce a Bolzano sud proseguendo verso Merano. Arrivati nell'antica capitale del Tirolo, si seguono le indicazione per la Val Passiria imboccando la SS44. Giunti a San Leonardo in Passiria, si prosegue sulla sinistra sulla SS44bis verso Moso in Passiria e il Passo del Rombo (dopo Moso la strada diventa a pagamento). Giunti al Passo si entra in Austria e superato il casello del pedaggio, si prosegue in discesa sulla strada B186 (Ötztal Bundenstrasse), passando per Hochgurgl e seguendo le indicazioni per Sӧlden. Giunti a Zwieselstein si svolta a sinistra prendendo la Venter Landenstrasse L240, che risale la valle per circa 13 km fino all'abitato di Vent dove termina. Il parcheggio è a pagamento (4,00 € al giorno). Escursione: Venerdì 23 Agosto Dal parcheggio di Vent 1896 m, magnifico paesino del comune di Solden posto nel cuore delle Otztaler Alpen alla congiunzione della Rofental e della Niedertal, proprio dove confluiscono in un unico corso il Rofen Ache e lo Spiegel Ache, si prende la strada sterrata che costeggia i prati di una pista da sci e si entra nella Niedertal in direzione Sud restando sulla sinistra orografica dello Spiegel Ache piuttosto in alto rispetto l’alveo del torrente. Con percorso un po' monotono, lungo ma di moderata pendenza, costantemente a mezza costa su una valle abbastanza ampia contornata da cime che superano i 3000 m, si giunge al Rifugio Martin Busch 2501 m, dopo circa 2 ore e 30 di marcia. Il rifugio della DAV di Berlino è ubicato su un terrazzo erboso e dispone di 120 posti letto più 15 nel locale invernale. Sabato 24 Agosto Seguendo l'indicazione "Similaun Hutte" posta davanti al rifugio, si prende il sentiero che conduce verso sud in leggera salita. Oltrepassata la deviazione per la cima del Saykogel, si continua per i magri pascoli sommitali raggiungendo un ampio pianoro detritico. Il tracciato prosegue sul dorso di una cordonatura morenica, costeggia dall'alto la colata terminale del Niederjoch Ferner ed arriva al culmine di un cocuzzolo da dove appare sia il Giogo Basso 3012 m, sia il rifugio. Con una splendida veduta sulla cuspide nevosa del Similaun 3606 m, il sentiero s'allunga con modesti saliscendi fino a metter piede sul ghiacciaio: una pista ben evidente e di moderata pendenza sale lungo il bordo laterale del Niderjoch Ferner, mantenendosi a ridosso dello zoccolo roccioso dello Jochkofel. Superata qualche piccola fenditura trasversale, si perviene al Giogo Basso 3012 m, arrivando in breve al Rifugio Similaun 3019 m. Dopo una breve sosta, si continua a monte del rifugio per il sentiero 2a sulla sinistra, sempre seguendo i segni di vernice che conducono al Giogo di Tisa. Il sentiero si inerpica subito sul costone sovrastante il rifugio, per poi proseguire sulla panoramica cresta rocciosa, con un breve tratto attrezzato. Quando la cresta presenta un ostacolo insuperabile, il sentiero scende di 30 m sul versante est, per guadagnare vasti ripiani un tempo occupati da ghiacciai. Seguendo tacche di vernice e ometti, ci si destreggia tra enormi blocchi e rocce montonate, attraversando nevai e con brevi saliscendi si raggiunge il grosso cippo commemorante il ritrovamento di Otzi 3210 m, appena sotto al Giogo di Tisa 3280 m. Da qui il panorama è già fantastico e spazia su tutte le cime e i ghiacciai circostanti, tuttavia, se le condizioni meteo e ambientali lo consentono, i più preparati e allenati possono in circa un'ora raggiungere la vetta della Finailspitze 3514 m, considerata con il Similaun la più bella cima posta su questo tratto di confine fra l'Italia e l'Austria. Seguendo gli ometti, si perviene ad un bacino superiore dove si trova un colorato laghetto di fusione. Da qui comincia la cresta Est che si risale faticosamente su sfasciumi. La via si restringe sempre più e la salita si fa parecchio impervia con dei passaggi di I superiore, fino al congiungimento con il crinale Nord-Est (più impegnativo). Ora si percorre la cresta sommitale, quasi pianeggiante, ma molto stretta ed esposta, fino alla croce di vetta 3514 m, situata su un vero e proprio nido d'aquila. La vista è immensa: alle spalle il Similaun, le impervie Cime Nere e tutta la fiumana di ghiacciai che discendono verso il Tirolo; distanti alla vista tutte le Alpi Venoste fino alla Wildspitze. A sud il gruppo Ortles-Cevedale in tutto il suo splendore sbarra l'orizzonte, ma la cosa che salta più all'occhio è la superba Palla Bianca che si staglia nel cielo con la sua ardita calotta ghiacciata. La discesa avviene per l'itinerario di salita, facendo molta attenzione alla ripidità e franosità del percorso e alla quasi costante esposizione. Quindi si ritorna al Rifugio Similaun e tutti assieme si fa rientro al Martin Busch ripercorrendo a ritroso il facile sentiero fatto all'andata. tracciato scende il crinale su facili gradoni e attraversato un canalino più ripido arriva ad uno stretto intaglio sulla cresta segnalato da un ometto. Si scende ancora su pendio detritico fra balze pietrose e chiazze di neve fino a un palo direzionale che indica una svolta a destra e si prende a costeggiare il ghiacciaio attraversando macereti accanto a un incantevole laghetto. La discesa continua su sfasciumi e ghiaie seguendo la costa morenica, fino ad arrivare al fondo della vallata, dove si scavalca il torrente in uscita dal ghiacciaio soprastante, 2470 m e svoltando a destra ci si immette sul sentiero che scende verso il rifugio Hochjoch Hospiz. Il sentiero ben tracciato cala con corte svolte fino al fondo della vallata per poi risalire sul versante opposto per circa 100 m fino alla terrazza dove è posto Hochjoch Hospiz 2413 m, situato in posizione singolare presso lo sbocco di tre valloni che racchiudono il Kasselwand Ferner, l'Hintereis Ferner e l'Hochjoch Ferner. Alto rispetto all'impluvio della Rofen Tal, il percorso scende verso Vent tagliando a mezza costa un largo pendio erboso, entra nel solco vallivo della Vernagt Hutte e supera il torrente omonimo su un ponte di legno. dopo il torrente si arriva ad una larga cengia che attraversa una caratteristica strettoia naturale dalle ripide scarpate rocciose: la si percorre lungamente con modesti saliscendi, ammirando dall'alto la profonda gola in cui scorre la Rofen Ache. Superato un tratto più impervio, il sentiero si apre all'improvviso nella pastorale conca prativa dei Rofenhofe 2014 m, un insieme di vetusti masi che si raggiungono con una stradicciola in terra battuta tra prati ben curati. Anzichè prendere la strada asfaltata che porta direttamente a Vent, è preferibile divallare lungo il sentiero che scende sulla destra idrografica della valle. In questo caso, passando sotto la Gasthaus Rofen, si volge in discesa ad attraversare il profondissimo solco della Rofen Ache su una stretta e impressionante passerella in legno. Un sentiero ben tracciato prosegue poi per ampie balze prative bagnate da numerosi rivoli d'acqua e scende in breve al parcheggio di Vent. Domenica 25 Agosto Dal Rifugio Martin Busch si seguono le indicazioni per il Saykogel salendo l'aperta china erbosa, si guada un torrente e superate le ultime balze prative si attraversa un'estesa pietraia. La salita continua su un crinale roccioso che costeggia l'ultima lingua della vedretta Nordl Say Ferner, e poi ancora con ripide svolte sul pendio morenico fino ad una evidente sella. Qui il sentiero volge a destra percorrendo la cresta sud occidentale e seguendo la precisa segnaletica si raggiunge l'anticima dove si incontra l'itinerario proveniente dal versante opposto. Con esso il sentiero supera le facili roccette sommitali ed arriva in pochi minuti in vetta al Saykogel 3360 m, privilegiato belvedere sui ghiacciai e sulle cime delle Alpi Venoste. La discesa avviene sul versante nord più impegnativo, soprattutto in presenza di neve e ghiaccio (abbastanza usuale vista la quota). Si scendono delle rocce rotte fino ad una sella innevata a picco sulla conca glaciale del Kreuz Ferner, dove si segue una cresta rocciosa un po' esposta ma priva di particolari difficoltà. Il sentiero ben Prossima escursione: Domenica 8 Settembre 2013 DALLA VAL ANSIEI ALLA VAL BOITE - CORNO DEL DOGE Proposta da: Ennio Bonaventura / tel. 335.8357925 Presentazione: Giovedì 5 Settembre 2013 ore 21,00