Il Teatro Due Mondi in Argentina, un tour emozionante e un festival

Transcript

Il Teatro Due Mondi in Argentina, un tour emozionante e un festival
Eventi e spettacoli
Il Teatro Due Mondi in Argentina,
un tour emozionante e un festival di
alto livello
mercoledì 10 ottobre 2012
10.000 chilometri di strade, 18 spettacoli, 6000 spettatori, 40
giorni di teatro nel Festival Internazionale più importante
della nazione
Si è conclusa il 5 ottobre scorso la lunga tournée del Teatro Due Mondi in Argentina.
Un viaggio professionale lungo e impegnativo, iniziato a fine agosto, che ha visto il
gruppo faentino presentarsi in 17 diverse città del Sud America con "Ay l'amor!" lo
spettacolo di teatro in spazi aperti in cui il tema dell'amore viene raccontato e cantato
da sei attori che lo presentano nelle sue varie sfaccettature. Un'opera di teatro
musicale dalla poetica popolare e allo stesso tempo raffinata, connotata da una
forte italianità per il lavoro di recupero della tradizione del canto popolare italiano.
La tournée è stata organizzata dall'Instituto Nacional de Teatro, organismo del
Ministero della Cultura Argentino che da alcuni anni ha costruito una grande
macchina distributiva all'interno del Paese (El país en el país) che circuita nel corso di
poco più di un mese circa 300 teatranti di 50 compagnie (argentine e straniere), circa
230 spettacoli organizzati da 70 organismi nazionali, provinciali e municipali.
Nel corso di oltre 5 settimane il Teatro Due Mondi ha percorso oltre 10.000 chilometri
passando dal Noroeste (Nord Ovest) Argentino sull'altipiano andino, al Noreste (Nord
Est) nell'area subtropicale del Chaco, scendendo verso Sud attraverso la Mesopotamia
argentina fino al limite della regione Patagonica per ritornare nella Pampa centrale in
chiusura della tournée. 18 spettacoli tra i teatri storici di Corrientes alle sale
indipendenti di Villa Mercedes, a nuovi spazi industriali recuperati a Paranà, ai teatri
municipali di San Juan, dalle vecchie stazioni ferroviarie adibite a luogo aggregazione
di Jujuy alle modernissime sale attrezzate di Resistencia fino agli anfiteatri
monumentali di Cipolletti, alle strade sterrate davanti ad una gomeria di Centenario,
dalle Piazze storiche di Mendoza ai teatri universitari di Tucuman, dai foyer a vetri del
Cineteatro della Comunità Italiane a Coronel Suarez al vasto lungofiume del Paranà
nel Parque Espana di Rosario, ai porticati delle colonie gesuitiche a Colonia Caroya.
«Si è trattato di un'esperienza unica ed estremamente ricca, professionale e umana» dichiarano dal Teatro dei Due Mondi. «Ricca di incontri con spettatori e con i luoghi
teatrali più disparati. Da Mendoza, con il Console Italiano e sua moglie, affascinati
ed entusiasti che conoscono molte canzoni dello spettacolo e ne apprezzano gli
arrangiamenti, a qualche anziano italiano che prima dello spettacolo fa le sue
dichiarazioni d'amore all'antica patria, al giovane Segretario di Cultura di origini
friuliane, che ci offre il caffè e ci racconta molte storie sull'emigrazione italiana,
ricordando che a fine '800 esisteva un Ministero per l'Immigrazione in Argentina, un
Comitato d'Accoglienza che sosteneva l'immigrazione europea perché dal vecchio
mondo si imparava il modo di coltivare la terra, di produrre il vino, di fare i salumi. Il
Comitato preparava per i nuovi arrivati un "abundante comida", un abbondante
pasto, assegnando alloggi e terreni. Navi di migranti che partivano da Genova con
400, 500 persone e che viaggiavano per almeno 20 giorni. Resoconti di solidarietà
umana che commuovono. E che ci fanno pensare, creare un ponte tra il passato e il
presente: la storia si ripete.
Molte le interviste e i passaggi televisivi e radiofonici, svariati annunci sulla stampa
locale, positivi a volte entusiasti i giudizi della critica che hanno riflesso solo una parte
dei tanti apprezzamenti ricevuti dal pubblico, sia quello esperto di teatro che gli
spettatori comuni.
Un festival internazionale in un circuito perfettamente organizzato, che mette in
contatto attraverso stati, regioni e province così tanti artisti con l'obiettivo di creare
una forte osmosi culturale all'interno della nazione e con altre nazioni. Un'enorme
macchina per il teatro ma soprattutto per gli spettatori di città grandi e piccole di un
intero paese con l'intento di far conoscere in ogni provincia opere che difficilmente al
di fuori di questo circuito potrebbero arrivarvi. Una sorprendente organizzazione, da
prendere come esempio virtuoso: spesso in Italia si fatica infatti a far conoscere il
teatro del Nord con il teatro del Sud e viceversa, a volte è persino difficile conoscere il
teatro prodotto in regioni vicine, nonostante le distanze siano inferiori e le strade
anche più veloci..
La vecchia Europa tende ancora a pensare che in campo culturale il Sudamerica viaggi
al seguito, ma un progetto progredito come questo dimostra quanto questo paese sia
brulicante di risorse, di energia vitale, di iniziative culturali».
Circa 6000 spettatori hanno assistito alle 18 recite del gruppo italiano, sempre molto
apprezzate da un pubblico che si è dimostrato molto differente in ogni città, ma che
presentava una precisa similitudine: la presenza di giovani. Il pubblico teatrale
argentino è sorprendentemente giovane e sensibile all'arte, educato alla cultura nelle
sue varie forme ed espressioni: è stato davvero emozionante vedere come la platea
spesso si gremiva di ragazzi.
Una nazione in cui il teatro non è "roba" per pochi, ricchi o dotti. Il teatro è del
pueblo. Un pueblo caldo, appassionato, che si emoziona e spesso si commuove in una
società uscita solo 25 anni fa dalla dittatura.
Arrivando verso il centro dell'Argentina, nelle regioni più popolate da discendenti di
italiani, sempre più frequenti sono stati gli incontri con spettatori toccati dalla
presenza di una compagnia italiana ma anche dallo spettacolo in sé che attingendo
alla cultura popolare spesso offriva loro lo spunto del ricordo: davvero le radici sono
qualcosa di indissolubile, anche quando non le conosci a fondo, anche quando sono
molto lontane.
E questa è stata anche una tournée all'insegna della solidarietà e della condivisione:
per poter affrontare le spese di viaggio internazionale, il Teatro Due Mondi, per la
prima volta, ha avviato un progetto di "crowdfunding" (raccolta fondi da basso)
informando la propria cerchia di amici, spettatori e conoscenti. I sostenitori, che
hanno offerto in tutto circa metà del budget necessario, sono rimasti in contatto con il
gruppo durante tutto il viaggio attraverso un resoconto scritto e fotografico puntuale
di quanto realizzato in tournée.
I trasferimenti da una città all'altra, da quelli brevi di 300Km a quelli lunghi, e spesso
notturni, di quasi 1.000Km sono spesso avvenuti a bordo del Motorhome, una sorta di
grande camper con sedili intorno a tavoli fissi, cuccette sul retro per la notte,
minicucina e bagno, messo a disposizione dall'organizzazione del Festival per le
diverse compagnie. Viaggi a volte comodi e piacevoli insieme ad altre compagnie del
circuito, viaggi altre volte faticosi a causa del carico di materiali scenici e di valigie
personali eccedente la disponibilità di spazio del Motorhome.
La tournée è stata realizzata anche grazie al contributo della Regione Emilia-Romagna
che è intervenuta a copertura di una parte dei costi di viaggio internazionale. Mentre
un ringraziamento particolare va fatto alle nostre rappresentanze all'estero, il Console
di Mendoza, l'Istituto di Cultura di Cordoba, che ci hanno accolto con cordialità e
attenzione.
Per il Teatro Due Mondi il 2012 è un anno di importanti appuntamenti all'estero.
Conclusa la presenza Argentina sono ora in corso i preparativi della prossima
imminente tournée in Brasile dove, a partire dalla metà di novembre, il Teatro Due
Mondi sarà presente con i propri spettacoli nello Stato di Rio de Janeiro e di Sao
Paulo. A inizio dicembre, nello stato di Sao Paulo, avrà inizio inoltre un nuovo
progetto del Teatro Due Mondi, finanziato dalla Comunità Europea e al quale
collaborano 4 altri partner fra Bolivia, Portogallo, Francia e Palestina.
Imminente è poi la partenza per la Palestina del direttore del gruppo, Alberto Grilli,
che dallo scorso anno prende parte al progetto finanziato dalla Unione Europea "alMASHRA" (teatro) con Harah Theatre e la ONG Oxfam Italia. Dopo aver condotto un
laboratorio teatrale con 25 giovani palestinesi e selezionato 4 giovani attori, Alberto
Grilli ha preparato con loro un'opera teatrale imperniata sulle diverse sfaccettature
del tema "paura". Fra pochi giorni ha inizio la terza e ultima tappa del progetto con la
presentazione dello spettacolo prodotto in questi mesi con il coordinamento e la regia
di Alberto Grilli. "WIT" verrà presentato il 13 ottobre 2012 al Teatro Municipale di
Gerico e verrà successivamente presentato in 10 altre località dei Territori Palestinesi
Occupati. Attraverso laboratori teatrali, incontri prima e dopo gli spettacoli, il
progetto teatrale "al-MASHRA" cerca di contrastare il clima di isolamento in cui gli
abitanti, e in particolare i giovani, sono costretti a vivere. La pressione del conflitto e il
rafforzamento del fondamentalismo hanno infatti progressivamente ridotto lo spazio
per l'espressione culturale e per il dialogo interculturale, ma anche la mobilità delle
persone e degli stessi artisti nei Territori Palestinesi Occupati.
Commenti (0)
Invia un commento
I campi contrassegnati con un asterisco '*' sono obbligatori.
Autore*
Email*
(non sarà mostrata)
Sito web
Testo*
Rispondi a questa domanda per confermare che non sei uno spammer*
Qual è l'ultima lettera dell'alfabeto italiano?
Invia