19 -01 - 2014 INCONTRARSI \350 FESTA.pub

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19 -01 - 2014 INCONTRARSI \350 FESTA.pub
Incontrarsi
N. S. delle Grazie
Regina di Palau
PARROCCHIA
NOSTRA SIGNORA DELLE GRAZIE
PALAU - OT - TEL 0789 - 709607
è festa
19 GENNAIO 2014 - SECONDA DOMENICA T.O. / B - ANNO 25 – N. 02 (766)
L’Anno della fede
che dura tutta la vita
Il 24 novembre 2013 papa Francesco ha concluso l’anno della fede promosso l’11 ottobre 2012 dal Papa Benedetto XVI.
È stata l’occasione per interrogarci su quelli che sono i grandi problemi della nostra esistenza. Sono state proposte giornate di riflessione e preghiera, convegni con discorsi illuminati e autorevoli.
A cose fatte non è facile conoscere quali siano stati i frutti in una
prospettiva immediata. Si sa che Dio segue sentieri a noi il più delle volte, per non dire sempre, sconosciuti per cui la domanda rischia di diventare retorica.
Ci si può interrogare, invece, se sia giusto indire un ‘solo’ anno
della fede o non piuttosto che quel tale anno è così importante che,
una volta intrapreso, ingloba tutta la vita? La risposta è chiara, per
conoscere Dio non basta tutta la vita e quindi proponiamo anche
per il 2014 la catechesi per gli adulti.
Sei invitato in parrocchia, da lunedì 27 gennaio, ogni lunedì e
mercoledì alle ore 18.30.
Sei atteso per un discorso che ti riguarda personalmente.
don Salvatore
Palau 2 settembre 1956 - Prima Comunione e Cresima - Sulla destra Mamma Carolina
Nasce così l’Opera delle Prime Comunioni,
la cerimonia si ripeterà ogni mese, finché nel
1950 viene gestita da padre Stanislao Livi, allargandosi anche in altre città come Pisa, Rouna donna che tanti palaesi ricordano
ma, in Sardegna e in tutta l’Italia Meridionacon riconoscenza ed affetto
le; in 30 anni riceveranno la Prima ComunioSul finire degli anni ‘60, quando a Palau il
ne in questo modo, circa 20.000 ragazzi che
turismo offriva ormai occupazione e prola chiameranno “Mamma Carolina”, nome
getti da realizzare, mi capitava spesso di
con cui sarà conosciuta in seguito meritatasentire parlare di questa donna ‘misteriosa’
mente, perché li ha amati come figli, lei che
che per anni aveva visitato Palau non codi suoi non ne aveva avuto.
me turista ma per offrire aiuto e collaboraIl giro di denaro utilizzato in tutto questo
zione ad una parrocchia povera in occasione di prime Comutempo
è
notevole,
svariati miliardi di lire, racimolati faticosanioni e Cresime.
mente
con
le
offerte
di pochi soldi alla volta. Diceva a chi si
Da qualche tempo, col benessere che aveva fatto capolino
meravigliava:
“La
banca
di Gesù è tanto grande. Non sono i
nelle zone della Costa, lei aveva fatto altre scelte, ma la gensoldi che mancano. Mancano i cuori”. Con l’avanzare del bete ne parlava ancora. Ho cercato, senza esito, di di poterla
nessere economico in tutta Italia, specie negli anni ’60,
conoscere, almeno per manifestarle il mio ringraziamento
per le opere di bene compiute a Palau quando, quasi per caso, l’Opera gradualmente si estingue; ma Carolina, anche se ha
70 anni, non si sente stanca, né vuole ritirarsi dal fare del bemi capitò di leggere un articolo che riguardava la sua vita.
Ogni storia che si rispetti inizia con la nascita, per Mamma ne, ancora una volta ha un’idea geniale.
Carolina invece è importante iniziare a parlarne quindici an- In quegli anni di post Concilio in preda a crisi di fede (vedi
divorzio, aborto, ecc.) lei va a bussare ai Monasteri di clausuni dopo la morte perché, ecco la novità, 17 ottobre 2001
ra, cittadelle della preghiera e della penitenza, per chiedere
il Vescovo di Siena aveva aperto il Processo
alle consacrate l’aiuto spirituale necessario in quella lotta giCanonico tendente ad ottenere la Beatificazio- gantesca contro il male.
Carolina le aiuta nelle loro necessità, le consola e dà il sostene della ‘Mamma’ che tanti ricordi risvegliava in chi
l’aveva conosciuta. La notizia era troppo bella per quanti ne gno spirituale in un’epoca di forte efficientismo, che le fa sentire inutili nella loro clausura e che le fa soffrire; anche le moconservavano la memoria. Le ricerche fatte hanno dato anche a me l’opportunità di apprendere particolari utili ed edi- nache accettano la presenza e la semplicità di questa povera
ficanti della sua vita.
laica e le diventano amiche.
nata l’Opera di assistenza ai Monasteri di Clausura, la
Carolina Bellandi è la testimonianza che santi si può Era
gratitudine e l’ammirazione delle claustrali è dimostrata daldiventare anche vivendo da laici, impegnandosi attivamente le tante lettere e testimonianze raccolte poi sulla sua vita. Cae collaborando all’apostolato della Chiesa e dei suoi ministri. rolina rimase attiva fino alla morte, avvenuta a 91 anni, il 27
Nacque a Borgo S. Lorenzo (Firenze) nel Mugello, il 17 mag- dicembre 1986; subì un incidente stradale mentre si recava
gio 1895, da una famiglia di contadini. Crebbe nella robusta
come al solito, a raccogliere le offerte per le sue ‘Monachine’.
religiosità di allora e nel 1919, coronò il suo sogno di sposarsi, Fu trasportata all’ospedale di Prato, dove stette in rianimaconvolando a nozze con Olinto Paladini. In quegli anni il
zione per una decina di giorni, lucida fino all’ultimo, il giorno
Mugello era tutto un fervore francescano e ogni paese aveva di Natale, salutava chi la visitava, con un sorriso dicendo
la sua Congregazione; Carolina ne assimila ben presto
“Arrivederci in Paradiso!”.
l’ideale, facendosi anch’essa Terziaria Francescana dedicanCarolina, umile donna del popolo, aveva fatto appena la terdosi all’aiuto dei poveri e alla preghiera.
za elementare. Era ricca solo dell’esperienza che viene dalla
Nel 1992 si trasferisce a Firenze insieme col marito presso le
dura vita dei campi, temprata al sacrificio.
Officine Galileo. Dopo sette anni di lavoro, a causa della gran- Dotata di un carattere forte, volitivo, dinamico, protagonista,
de crisi economica del 1929, perdono l’occupazione.
con qualche inconveniente dovuto appunto al carattere, coUtilizza il maggior tempo disponibile per pregare di più, assi- me tentativi di imporre la sua volontà, musonerie, ecc. era la
stendo nella chiesa della SS. Annunziata a più Messe giornalie- prima critica di sé stessa, diceva, infatti: “Vedo chiaramente
re. Si tempra così nell’amore per l’Eucaristia e alla preghiera
che se Dio non mi tenesse le mani sul capo, non so quali peccontemplativa che la condurranno ad ideare due opere mera- cati non potrei commettere…”.
vigliose: L’Opera delle Prime Comunioni e l’Assistenza ai Mo- A chi le chiedeva il perché il Signore si serviva di lei, risponnasteri di Clausura.
deva: ”Il Signore aveva bisogno di una ‘buona a nulla’, per
Nel 1935 attraversando il quartiere povero di S. Frediano a
affidarle quest’incarico e non trovando di peggio, si è servito
Firenze, nota dei ragazzi che chiassosamente giocano in piaz- di me, lingua lunga, legno storto, maldicente e truffellona”.
za, li avvicina e scopre che non hanno fatto ancora la Prima
Il processo per la sua beatificazione è stato aperto il 17 ottobre
Comunione, per la povertà e l’indolenza delle famiglie; allora 2001 per l’interessamento dell’O.F.S. della Toscana, per queCarolina Bellandi, contatta i familiari e offre tutto l’aiuto nesta sua degna figlia.
cessario per la cerimonia, previa una buona preparazione dei E così Palau può aggiungere ai santi conosciuti
ragazzi, che affida per questo ai cappuccini di Montughi.
nella sua storia, come P. Manzella, anche Mamma
Durante la Messa della Fraternità del 6 gennaio 1936, il primo
Carolina. Basterà solo onorarli oppure dobbiamo
gruppo di ragazzi, riceve la Prima Comunione, forniti di tutanche imitarli?
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to quanto occorre per l’occasione, dal vestito al rinfresco.
LA STORIA DI
MAMMA CAROLINA