Scattano i movimenti di vita, l`energia che smuove le anime

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Scattano i movimenti di vita, l`energia che smuove le anime
Poste Italiane S.p.A. - Sped. in Abb. Post. D.L. 353/2003 (convertito in L. 27/02/2004, N° 46) art. 1, comma 1, LO/MI
FEBBRAIO 2015 - ANNO V - NU MERO 1
Per seguire
la Fondazione
Don Gnocchi
e sostenere
le sue attività:
www.dongnocchi.it
N O T I Z I A R I O
D E L L A
F O N D A Z I O N E
D O N
C A R L O
G N O C C H I
EDITORIALE
CAMPAGNA. Quando un semplice gesto quotidiano può alleviare la sofferenza dei più fragili
Provvidenza o fundraising?
Scattano i movimenti di vita,
l’energia che smuove le anime
■ LANCIANDO UNA SONDA per esplorare gli eventi sociopolitici del secolo XVI - la storia è sempre
maestra di vita - ci si imbatte in due personaggi
che incarnano la cultura del proprio tempo, con
sensibilità e mentalità diametralmente opposte.
Entrambi autorevoli: l’uno notissimo, Niccolò
Machiavelli, e l’altro, quasi sconosciuto, Gaetano da Thiene. Hanno letto e interpretato le storie del proprio tempo con criteri sideralmente distanti, generando scuole e cattedre per discepoli
e opere per “bisognosi” che hanno riempito pagine di storia.
Nell’opera immortale “Il principe” (1513), Machiavelli lapidariamente afferma che «il fine giustifica i mezzi»; un principio cinicamente applicato e variamente declinato nei tornanti della
storia, anche attuale.
Nello stesso anno Gaetano da Thiene, celebrato
come il “santo della provvidenza”, realizza con
opere e avvia con gli scritti una profonda riflessione sulla Provvidenza che guida la storia umana con una magistrale e imprevedibile regia della mano invisibile della grazia di Dio e della perspicace intelligenza degli uomini.
Soprattutto quando, a partire dal tesoro evangelico della Provvidenza proclamata da Cristo, della riserva inesauribile della speranza cristiana e
dei potenziali giacimenti della carità, gli uomini
hanno intercettato i bisogni drammatici dei poveri e le sguarnite necessità dei deboli degli ultimi secoli fino ai giorni nostri, liberando la fantasia della carità con l’impegno di testimoni coerenti e di maestri esperti di umanità.
Sono i “santi della Provvidenza”, che nel realizzare le opere hanno confidato nel Dio “previdente e provvidente”, senza però trascurare di
puntare fiduciosamente sulla bontà innata delle
persone, sulla generosità delle famiglie benefattrici, sulla coraggiosa capacità di rischiare delle
realtà aggregatrici e sulla giustizia solidale delle
istituzioni.
(continua in ultima pagina)
■ I PARAMETRI VITALI di Samantha Cristoforetti, monitorati durante il sonno dell’astronauta italiana dalla maglietta MaGIC,
frutto della ricerca in Fondazione Don
Gnocchi; le braccia di Enzo, atleta paralimpico, a spingere sulla neve in una gara di sci
di fondo; gli occhi di Luisa, malata di Sla,
grazie ai quali la donna riesce ancora a comunicare, scrivendo un libro di ricordi; l’entusiasmo di Valentina, educatrice con la passione del teatro, trasmessa in maniera contagiosa a tanti ragazzi e ragazze disabili; il coraggio di Vincenzo, ottocento chilometri in
sedia a rotelle per conquistare un sogno a
lungo cullato; la fatica quotidiana di tanti ricercatori tra strumenti e tecnologie d’avanguardia gelosamente custodite nei laboratori; l’attento e premuroso giro tra i reparti dei
medici, a raccogliere preoccupazioni e infondere speranza; la dedizione generosa e
sincera di infermieri, terapisti e personale di
assistenza; i gesti di gioia di volontari sempre pronti a un gesto, un sorriso e una carezza verso chi è in stato di bisogno; l’abbraccio
riconoscente e le strette di mano delle famiglie; l’invito e lo stimolo dei sempre più numerosi benefattori a continuare, in fedeltà
alla missione del beato don Gnocchi, quella
missione quotidiana accanto e a sostegno
della vita, sempre...
Sono questi i “movimenti di vita” che la
Fondazione Don Gnocchi ha voluto protagonisti della nuova campagna - avviata pro-
È possibile
seguire
e sostenere
“Movimenti di Vita”
sul sito internet,
sulla pagina
Facebook
o tramite twitter.
La campagna
con SMS solidale
sarà attiva
dall’1 al 29 marzo:
è possibile donare
2 o 5 euro
chiamando
il numero 45506
prio in queste settimane - con l’intento di promuoverli, sostenerli e alimentarli, perché si
moltiplichino e non si interrompano mai,
quasi a liberare energia nuova, necessaria per
continuare a prendersi cura dei più fragili.
Una campagna declinata sulla positività
dell’idea stessa di movimento e sulla circolarità che questo richiama nella sua dimensione più legata al gioco e alla prossimità.
Un dialogo costante con i sempre più numerosi “amis” attraverso il web e i social network, per comunicare sensazioni, stati d’animo, azioni, immagini, eventi e quant’altro
possa essere utile a condividere anche il più
profondo dei movimenti: il motus animi.
L’invito a tutti è quello di farsi coinvolgere: partecipare con il proprio movimento significa dedicare una parte di se stessi agli al-
tri e avere la consapevolezza che un semplice
gesto quotidiano, apparentemente privo di
importanza, può alleviare la sofferenza dei
più sfortunati, e farci sentire tutti parte dello
stesso grande movimento: la vita.
La campagna Movimenti di Vita prende
il via con l’SMS solidale (vedi riquadro sotto)
a sostegno del progetto MecFES, brevettato
dalla Don Gnocchi: un modello riabilitativo
dedicato ai gravi pazienti neurolesi che si basa sull’individuazione, lo stimolo e lo sviluppo del “movimento residuo”. Si tratta in concreto di un dispositivo, indossato dal paziente, che gli consente di recuperare il movimento di braccia e gambe sia nella riabilitazione, che nelle attività di vita quotidiana.
☞ Vai al sito www.movimentidivita.it
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AMIS, VE RACCOMANDI LA MIA BARACCA - febbraio 2015
MILANO. Le celebrazioni nel 59esimo anniversario della morte
conoscere
don Gnocchi
■ DON CARLO GNOCCHI si spense nel tardo pomeriggio del 28 febbraio del 1956
in una stanza della Clinica Columbus di
Milano, dove era stato ricoverato per una
grave forma di tumore. Solo il giorno prima aveva recitato il Rosario con due mutilatine, Antonina Tea e Marisa Ghezzi, e
aveva dato loro la sua benedizione.
«Era sotto la tenda a ossigeno - ricorda
monsignor Giovanni Barbareschi, l’amico fedele che rimase accanto a don Carlo
nei suoi ultimi giorni di vita -. Parlava solo ogni tanto e solo a me. La mattina alle 6
chiese il piccolo crocifisso che la mamma
gli aveva regalato per la Prima Messa e volle che fosse appeso sulla tenda per vederlo
sempre. Lo appendemmo con del nastro
adesivo. Don Carlo lo guardava e gli parlava con gli occhi. L'ultima parola che disse
fu: “Grazie di tutto”. Verso sera si aggravò.
Improvvisamente si appoggiò con i pugni
al materasso; prese, strappando l’adesivo,
il crocifisso, lo appoggio alle labbra, lo baciò e così morì».
Fa effetto sentire quella parola, “pugni”, attribuita a un gesto di don Carlo
che in tutta la sua vita usò le mani solo per
dare carezze e costruire la sua Opera. Ma
aveva bisogno di forza per alzarsi dal letto quel tanto che gli bastava per raggiungere il crocifisso.
conoscere la
Fondazione
«Così don Carlo chiuse gli occhi»
Santuario, Messa con Tettamanzi
EDITORIA. I ricordi di Andreotti
testimone privilegiato di “santi”
La raffigurazione di don Carlo sul letto di
morte da una storica copertina della Domenica
del Corriere. Sopra, il card. Tettamanzi alla
cerimonia di beatificazione il 25 ottobre 2009
Gli stessi sentimenti di quei giorni sono stati rivissuti in occasione del 59esimo
anniversario della morte, nelle numerose
celebrazioni e iniziative promosse in tutti
i Centri della Fondazione e non solo.
In particolare, a Milano, al santuario
che conserva le spoglie del “papà dei mutilatini”, operatori e ospiti della “Don
Gnocchi”, famiglie, ex allievi, alpini e
amici della “baracca” si sono ritrovati il
1° marzo in occasione della solenne celebrazione presieduta dall’arcivescovo
emerito della diocesi di Milano, cardinale Dionigi Tettamanzi. «Beatificando don
Carlo - disse nell’occasione - la Chiesa ha
dichiarato che il desiderio di farsi santo è
stato il sentimento dominante del suo cuore e il principio fecondo della sua comunione d’amore con Dio e della sua infaticabile
attività al servizio dell’uomo: una santità
che lo conduceva a vivere nell’intimità di
Dio e ad aprirsi e donarsi agli uomini in
ogni ambito della loro esistenza».
☞ L’omelia del cardinale e la fotogallery
dell’evento sono disponibili su www.dongnocchi.it
AROSIO, UNA RELIQUIA DEL BEATO NELLA CAPPELLA
DOVE DON CARLO CELEBRO’ MESSA NEGLI ANNI TRA IL 1945 E IL 1948
IN BREVE
■ DON GNOCCHIE LE VIRTÙ. Si è svolta il 26 febbraio a Civate (Lecco) la serata di presentazione del libro “Malato
d’infinito. Don Gnocchi e le virtù”, con l’intervento dell’autrice, Barbara Garavaglia. L’iniziativa è stata promossa dalle biblioteche di Civate e di Valmadrera, in collaborazione con la parrocchia di Civate, il gruppo alpini di
Civate e la Fondazione Casa del cieco.
■ PASTORALE DELLA SALUTE. Al Santuario del beato don
Gnocchi si è svolto il 31 gennaio il primo dei tre incontri
programmati dal Servizio per la pastorale della salute
della diocesi di Milano nell’ambito del ciclo “Ero malato
e mi avete visitato”. L’iniziativa - oltre 250 i partecipanti
- si è rivolta ai ministri straordinari della Comunione della zona pastorale 1 di Milano, ma hanno partecipato anche coloro che sono impegnati nella visita e nell’accompagnamento di malati, anziani e persone bisognose.
■ DOLORE INNOCENTE. Mercoledì 15 aprile, nella sede
della Fondazione Ambrosianeum di Milano, si terrà l’incontro dal titolo “Il dolore innocente. La tutela dei bambini e degli adolescenti”. La serata è promossa dalla Fondazione Ambrosianeum e dalla Fondazione Matarelli.
All’incontro interverranno monsignor Angelo Bazzari,
presidente della Fondazione Don Gnocchi, Fiammetta
Casali, Silvio Galvagno e Fabio Mosca.
☞ L’elenco degli appuntamenti su www.dongnocchi.it
■ UNA RELIQUIA DEL BEATO CARLO GNOCCHI AD AROSIO. La celebrazione, svoltasi nel dicembre
scorso, è stata presieduta dal cardinale Dionigi Tettamanzi, arcivescovo emerito della Diocesi di Milano. La reliquia è stata collocata nella cappella della Fondazione Anna Borletti.
Don Gnocchi fu direttore dell’Istituto Grandi Invalidi di Guerra di Arosio dal 1945 al 1948 e
in questi tre anni, oltre ad assistere i reduci e i bambini vittime della guerra, celebrò ogni
giorno la Messa proprio nella cappella che è stata da poco restaurata. L’iniziativa è stata
promossa dalla Fondazione Borletti, con il patrocinio del Comune di Arosio e con il coinvolgimento delle associazioni locali. Un corteo, accompagnato dal Corpo musicale “Toscanini” ha poi reso omaggio al monumento del beato don Gnocchi in piazza Montello.
Tutti i modi per seguire la Fondazione Don Gnocchi
“MISSIONE UOMO” “AMIS”
notiziario
rivista
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SERVIZI. A Roma un laboratorio di psicologia di prossimità
“AMIS”
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■ C’È ANCHE IL BEATO DON GNOCCHI tra le figure di spicco
del cattolicesimo del Novecento ricordate nel libro “Giulio Andreotti. Testimone di Santi”, scritto dal giornalista
Roberto Rotondo, per vent’anni collaboratore del senatore a vita come vicedirettore del mensile “30 Giorni”,
pubblicato dall’Associazione Giovane Europa. In uno dei
primi capitoli intitolato “Don Carlo Gnocchi, l’angelo dei
mutilatini” viene ricordato il rapporto di amicizia fra lo
statista scomparso nel 2013 e don Carlo: i due si conobbero nel lontano 1948 e Andreotti fu prezioso nel sostegno
alla Fondazione, che allora muoveva i primi passi.
Il volume è stato presentato nella sede dell’Istituto Luigi
Sturzo a Roma lo scorso 14 gennaio (foto in alto), nel giorno in cui Giulio Andreotti avrebbe compiuto 96 anni, con
una cerimonia alla quale hanno partecipato - oltre all’autore - anche monsignor Angelo Bazzari, presidente della Fondazione
Don Gnocchi; Gianni Letta, autore dell’introduzione del libro; padre Enzo Fortunato, direttore della Sala stampa del
sacro Convento di Assisi; Giuseppe Corigliano, scrittore; Gianni Cardinale, vaticanista di Avvenire e Angelo Chiorazzo, presidente di Giovane Europa.
Oltre ai familiari di Andreotti, erano
presenti tra il numeroso pubblico anche il cardinale Raffaele Farina, presidente della Pontificia Commissione referente sull'Istituto per le Opere di Religione e Vito
De Filippo, sottosegretario alla Salute.
Attraverso carteggi anche inediti, articoli, scritti e discorsi
di Andreotti, il libro ricostruisce il rapporto di amicizia, collaborazione, devozione che ha avuto con alcune delle figure più significative del cattolicesimo del Novecento: da
Giorgio La Piraa don Giuseppe Canovai; da don Carlo Gnocchi a don Zeno Saltini; da Pio XII a Giovanni XXIII; da Paolo
VI a Giovanni Paolo II; da Madre Teresa di Calcutta a padre
Pio da Pietrelcina, fino a Josè Maria Escrivà de Balaguer.
■ S’INTITOLA “L’AMORE CHE SALVA. Educati alla vita buona
del Vangelo dal mistero della sofferenza” il volume curato da don Carmine Arice, direttore dell’Ufficio Nazionale
per la Pastorale della salute della CEI, in
uscita nelle libreria in questo mese di marzo. Il libro ha una prima parte di carattere
teologico-pastorale e una seconda di
esperienze: in quest’ultima, un intero capitolo è dedicato alla “Pedagogia del dolore innocente. Riflessioni alla luce dell’esperienza del beato Carlo Gnocchi”,
testo curato dal presidente della Fondazione Don Gnocchi, monsignor Angelo Bazzari e illustrato lo scorso anno in occasione di un seminario di approfondimento
sul tema, promosso dallo stesso Ufficio CEI.
■ IL CEFOS - Centro di Formazione, Orientamento e Sviluppo - è la scuola di formazione della Fondazione Don Gnocchi.Ha tre sedi operative: Milano (accreditata presso la
Regione Lombardia dal 2005 per i Servizi di
Istruzione e Formazione Professionale e dal
2008 per i Servizi al Lavoro), Roma (accreditata presso la Regione Lazio dal 2010) e Lodi. Si avvale dell’esperienza di docenti propri, oltre che di consulenze e delle libere professioni appartenenti al mondo sanitario-riabilitativo, socio-sanitario e socio-educativo.
Oltre a gestire per conto dell’IRCCS “S.
Maria Nascente” di Milano, la formazione
universitaria (7 corsi di laurea triennale) in
convenzione con l’Università degli Studi di
Milano, da tempo cura la formazione e l’integrazione lavorativa di disabili e soggetti
svantaggiati, la formazione delle figure professionali operanti nel mondo della disabilità e dell’assistenza e la formazione del personale della scuola.
CORSI PER ASA E OSS. Tra le iniziative formative promosse dal CeFOS di Milano nel 2015, per conto della regione Lombardia, vanno segnalati il corso per Ausiliario Socio-Assistenziale (ASA), quello per
Operatore Socio-Sanitario (OSS), figure
professionali dell’assistenza di base, unitamente al corso di riqualifica di ASA in OSS
(avvio nel mese di aprile).
CeFOS, sempre intensa l’attività formativa
per operatori, insegnanti e ragazzi disabili
ALLIEVI CON DISABILITA’. Il CeFOS di Milano, nell’ambito delle proprie
proposte educative e didattiche, propone
inoltre una serie di “Percorsi personalizzati per allievi con disabilità dopo la terza media” ed è a disposizione di docenti di sostegno, genitori ed alunni delle classi terze per
fornire le informazioni utili per conoscere
meglio l’organizzazione del Centro e alcune
significative attività formative.
In particolare, per l’anno scolastico 20152016 sono in programma per adolescenti
con disabilità certificata che abbiano concluso il primo ciclo di studi, un corso per
operatore/operatrice amministrativo-se-
gretariale e un corso per operatore/operatrice della ristorazione, affiancati da laboratori trasversali “artistico-artigianali” e di
“teatro sociale”. I corsi sono di durata triennale (più un eventuale anno integrativo), con
frequenza a tempo pieno.
ROMA. PSICOTERAPIA. È invece attivo da alcuni mesi nella sede di Roma un laboratorio di psicologia e psicoterapia di
prossimità, che offre counselling, psicoterapia e attività di promozione della salute psicologica, rivolti ad adulti (percorsi finalizzati al benessere psicologico e al miglioramento della qualità di vita); bambini e ragazzi (disturbi della prima infanzia e pubertà, o a sostegno di stati emotivi tipici della preadolescenza); triade madre-bambino-padre (per
lo sviluppo armonico del bambino all’interno della relazione di accudimento e a sostegno della genitorialità).
L’iniziativa sottolinea l'impegno e l’attenzione che la Fondazione Don Gnocchi continua ad avere verso le persone che si trovano
in stato di maggior bisogno, per garantire loro una piena partecipazione nella società e
una migliore qualità della vita.
☞ Sul sito www.dongnocchi.it è possibile consultare l’intero complesso delle attività formative della Fondazione. Don Gnocchi. Info CeFOS:
Milano (02 40308.328) e Roma (06 33086.936) .
TESTIMONIANZE. Libro autobiografico di un ex allievo CeFOS
La rivincita di Tyrone contro il “fattore H”
■ S’INTITOLA “FATTORE H”. È il racconto
autobiografico di Tyrone Nigretti, ventenne costretto su una sedia a rotelle perchè
affetto da tetraparesi spastica, ex allievo
del CeFOS della Fondazione Don Gnocchi. La testimonianza disincantata, a volte
cruda e rabbiosa, altre struggente e ironica, di un’infanzia e di un’adolescenza che è
perfino riduttivo definire difficili. La battaglia quotidiana contro la montagna di
pregiudizi e discriminazioni che la società
di oggi ancora riserva ai disabili. «Vorrei
che ciò che scrivo - confida Tyrone - cambiasse gli atteggiamenti perbenisti e falsi che
ancora oggi esistono nei confronti delle persone con disabilità».
Una madre alcolizzata e tossicodipendente; un padre che fa perdere le proprie
tracce; un uomo malato di Aids che lo cresce come un figlio. Un ictus - a poche settimane dal parto prematuro - che lo costringe per sempre su una sedia a rotelle.
Uno slalom impossibile, lungo un muro
scosceso, tra umiliazioni, barriere, tragedie (la morte del padre adottivo e poi quella della madre) e piccole, grandi conquiste
quotidiane.
In tutto questo, l’esperienza positiva del
CeFOS: «Mi iscrissi in una scuola dove il
“diverso” - si legge nel libro - non era quello su quattro ruote, una scuola dove ogni disabile poteva andare in qualunque area della struttura volesse, una scuola che era il
mondo che avevo sempre desiderato. Al CeFOS mi sono fatto molti amici, amici veri,
amici che, come me, sapevano di dover cercare ristoranti senza barriere architettoniche quando uscivano. Amici ai quali non
avevo vergogna di chiedere di andare in giro
a divertirci, perchè grazie a loro avevo capito che fare una vita dignitosa è un diritto di
tutti. La scuola della Fondazione Don Gnocchi è stata davvero la mia salvezza: oltre alla
mancanza di mia madre, non so se sarei riu-
chiesa dell'Incoronata, concelebrati anche da monsignor Angelo Bazzari, presidente della Fondazione Don Gnocchi.
Insieme al fratello Marco e ai familiari, la
funzione ha visto presenti tanti amici,
esponenti delle associazioni e autorità,
fra cui il sindaco di Milano, Giuliano Pisapia, il vice sindaco Ada Lucia De Cesaris,
gli assessori comunali Marco Granelli,
Pierfrancesco Majorino e Carmela Rozza, l’assessore regionale Mario Melazzini.
Nato a Firenze 62 anni fa, direttore della testata della Fish “Superando”, animatore del blog “InVisibili” sul Corriere della sera,
Bomprezzi è stato il primo direttore editoriale del portale Superabile.it, promosso dall’Inail nel 2000. A lui si deve la lettura
sottile e continua dei tanti stereotipi sulla disabilità che ancora
tardano a scomparire e la critica alle tante contraddizioni e ipocrisie del mondo degli “abili”.
Ultimamente era presidente di Ledha, la Lega per i diritti delle
persone con disabilità.
☞ Sul sito www.dongnocchi.it alcuni interventi di Bomprezzi
per la “Don Gnocchi” e un ricordo dell’amico Renzo Andrich
MILANO. In questi tre mesi mi sono
sentito una persona e non un numero
■ EGREGIO DIRETTORE,
stanno per terminare i miei tre mesi di permanenza presso
il Centro “Girola” di Milano della Fondazione Don Gnocchie in prossimità del tanto agognato ritorno a casa intendo ringraziare sentitamente tutto il personale per la serietà e la professionalità dimostrate durante la mia degenza
nella struttura.
Le capacità tecnico-professionali di medici e fisioterapisti, unite alla loro disponibilità nel fornire chiarimenti e
spiegazioni sull’evoluzione della riabilitazione, hanno reso la mia degenza sicuramente più serena.
La sensibilità, la solarità e l’empatia del personale infermieristico e del personale ausiliario addetto all’assistenza, unite alla loro gentilezza e alle attenzioni riversatemi,
hanno reso la permanenza e i problemi ad essa legati più
leggeri e sopportabili.
Quando si vivono momenti di difficoltà sentirsi una persona e non un numero è molto importante, anzi determinante. Ringrazio tutti di cuore.
Sergio Tenconi
MILANO. Pazienza , simpatia e sorrisi
dei miei tre “moschettieri” fisioterapisti
■ GENTILISSIMO DIRETTORE,
la vita è certamente la somma di infinite esperienze - in
gran parte dolorose - ma se fosse solo questo non sarebbe una vita, ma un manuale: pagine e pagine che raccolgono dati, mentre noi abbiamo bisogno di parole e
calore. Cercavo la riabilitazione e ho trovato tre fisioterapisti al Centro “Girola” di Milano della Fondazione
Don Gnocchi che mi hanno offerto pazienza, simpatia,
buona volontà e un muoversi velocemente da un anziano all’altro.
Confesso, anch’io sono alla ricerca di un’ardua riabilitazione, di non aver paura di cadere dopo che sono caduto
tre volte, di aver paura di alzarmi in piedi rinunciando
per mezzo minuto alla carrozzina. Si ha un bel dire che
non si può cadere, che c’è qualcuno che lavora per te,
che non ti perde di vista anche se si occupa di altre persone. La paura è irrazionale, ti entra nelle ossa, ti rende
difficile la respirazione, ti accende negli occhi la fiamma
di un’assurda, irragionevole e dolorosa paura.
Vincenzo ti fa muovere le gambe. Eligio, detto Elio, ti fa
lavorare con un lungo bastone. Daniele scherza, incoraggiando i presenti in palestra a migliorare.
Mi assale la consapevolezza che non guarirò, ma che frenerò la malattia, che risponderò con un sorriso ai sorrisi
dei tre moschettieri che mi illuminano una volta di più,
assieme ai sorrisi di mia moglie che è venuta a trovarmi.
«Dio aiutami, il mare è così grande e la mia barca tanto
piccola».
Lettera firmata
MILANO. Mio suocero assistito a casa
con profonda competenza e sensibilità
scito a sopportare anche di stare con persone
incapaci di capirmi».
La rivincita sul “fattore H”: H di handicap, ma anche di hip hop, la grande passione che - confessa Tyrone - gli ha salvato
la vita, insegnandogli a rialzare sempre la
testa e gridare «Ci sono!».
CORDOGLIO ANCHE IN FONDAZIONE PER LA SCOMPARSA DI FRANCO BOMPREZZI
SAPEVA RACCONTARE CON LEGGEREZZA E PROFONDITA’ PROBLEMI E SPERANZE DEI DISABILI
■ UN GRANDE AMICO della “baracca” di
don Gnocchi. Sempre presente, quando un incontro, un appuntamento, un
convegno, una riflessione a Milano come anche negli altri Centri della Fondazione non sarebbero stati gli stessi senza la sua generosa disponibilità, la sua
profonda competenza, la sua garbata
ironia... Franco Bomprezzi (nella foto),
giornalista e scrittore, amato e apprezzato da tutti per la sua onestà intellettuale, come anche per la leggerezza e al tempo stesso la profondità con cui negli anni ha saputo raccontare la quotidianità,
i problemi e le speranze di tante persone disabili, è scomparso
nel dicembre dello scorso anno, lasciando un vuoto anche in
tutta la Fondazione Don Gnocchi.
Disabile dalla nascita (osteogenesi imperfetta, detta anche malattia delle “ossa fragili”), era ricoverato da alcuni giorni al Centro Clinico Nemo dell'ospedale Niguarda di Milano. Da qui aveva perfino registrato un collegamento, durante l'ultima maratona televisiva di Telethon.
I funerali si sono svolti il 20 dicembre a Milano, in una gremita
LETTERE
■ EGREGIO DIRETTORE,
mio suocero, deceduto ieri nella sua abitazione, è stato
assistito a domicilio dall'infermiera Sandy della Fondazione Don Gnocchi di Milano. A nome di mia suocera e
anche mio vorrei esprimere il nostro pieno apprezzamento per la competenza, la disponibilità e la cortesia
dell’ottima infermiera, sia sotto il profilo professionale
sia per l’umanità e la sensibilità dimostrate.
Un grazie anche a tutti coloro che ci hanno aiutato con
prontezza e competenza nel momento del bisogno.
Maurice Child
MILANO. Che fortuna per i vostri ospiti
contare su queste eccellenze in geriatria
MILANO. A un anno dalla scomparsa, dedicata a Lorini l’aula di informatica del CeFOS
■ C’ERANO I FAMILIARI, I COLLEGHI e tantissimi giovani alunni dei corsi di formazione alla cerimonia del 12 gennaio, nel primo anniversario della scomparsa di Saverio Lorini, direttore del Centro di Formazione, Orientamento e Sviluppo (CeFOS) di Milano. Alla Messa nel santuario del beato don Carlo Gnocchi, presieduta da padre Carlo Ghislandi, missionario del Pime, e concelebrata da mons. Angelo Bazzari, presidente della Fondazione, da don Roberto Davanzo, direttore
della Caritas Ambrosiana, e da don Maurizio Rivolta, rettore dal santuario, ha
fatto seguito la dedica a Lorini dell'aula di informatica del CeFOS, con la scopri-
mento di una targa a ricordo (foto). Il nuovo direttore, Tiberio Boldrini, ha ricordato la sensibilità, la competenza e l’appassionato impegno profuso per ben
quarant’anni da Lorini in seno alla “baracca” di don Carlo.
Toccante la commemorazione di mons. Bazzari: «Saverio ha contribuito alla crescita della Fondazione, alla luce del testamento di don Carlo: l’attenzione alla
persona , la reciprocità del ricevere e del prestare aiuto, il superamento dei confini del territorio, lo sguardo rivolto all’Europa e al mondo, l’integrazione di cura e riabilitazione con l’educazione e la valorizzazione dei talenti di ciascuno».
■ EGREGIO DIRETTORE,
la scorsa settimana mia madre, ospite dell’Istituto “Palazzolo” di Milano della Fondazione Don Gnocchi, ha
chiuso gli occhi. Desidero esprimere i miei sentiti e doverosi ringraziamenti all’équipe medica e infermieristica
della struttura - e in particolare al dottor Piergiorgio
Cossovich - che con tanta dedizione, grande professionalità, estrema attenzione e profonda sensibilità ha fatto tutto ciò che era possibile fare per alleviare le atroci
sofferenze della mamma.
Siete davvero fortunati voi ad avere nel vostro organico
tali eccellenze in geriatria e sono fortunati i vostri pazienti ospiti, in particolare quelli del reparto “Montini”:
il vostro personale, con un sorriso rassicurante e con infinita pazienza e disponibilità, sa ascoltare tutti, vede
tutto, aiuta tutti e si preoccupa per tutti.
Il mio sincero grazie!
Carla Movi
AMIS, VE RACCOMANDI LA MIA BARACCA - febbraio 2015
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AMIS, VE RACCOMANDI LA MIA BARACCA - febbraio 2015
MILANO. Il progetto WearMon con la maglietta “Don Gnocchi”
cronache
dai Centri
MILANO. La carezza del cardinale
ai pazienti ricoverati all’Hospice
■ L’ARCIVESCOVO DI MILANO, cardinale Angelo Scola, ha fatto visita - in occasione della tradizionale Messa per lo scambio di auguri natalizi - all’Hospice per malati terminali dell’Istituto “Palazzolo-Don Gnocchi”, dove ha avuto parole di
conforto e speranza per i malati e i loro familiari. L’Hospice
dispone di 10 posti letto ed è collocato al secondo piano
della sezione Montini. Ciascuna stanza, dotata di bagno attrezzato, dispone anche di una poltrona-letto per l’eventuale pernottamento di un familiare, oltre ad armadio, televisore e mini frigorifero. L’Hospice accoglie persone nella
fase terminale della vita e loro familiari tramite una struttura residenziale accreditata per malati residenti nella Regione Lombardia. Caratteristica particolare di questo Hospice
è di indirizzare il proprio servizio anche a persone in condizioni di terminalità per malattie non oncologiche.
Attivo dal 2013, l’Hospice per malati terminali ha permesso
di ampliare la gamma di servizi dell’articolato Istituto “Palazzolo” e di potenziare in Fondazione il settore delle cure
palliative, dopo l’Hospice “S. Maria delle Grazie” avviato a
Monza già nel 1999 (tra le prime strutture del genere nel nostro Paese) e quello avviato in anni più recenti all’interno
del Centro “S, Maria alla Pineta” di Marina di Massa (Ms).
MILANO. Inaugurata la stanza attrezzata
per la ricerca sui pazienti in stato di coma
■ È STATA INAUGURATA all’Istituto “Palazzolo-Don Gnocchi”
di Milano la stanza attrezzata con l’innovativo strumento
diagnostico “TMS/EEG” per misurare in maniera non invasiva il dialogo interno al cervello di pazienti usciti dal coma.
La cerimonia è stata guidata dalla dottoressa Guya Devalle
(nel riquadro), responsabile del Nucleo
di Accoglienza per Persone in Stato Vegetativo. Lo strumento diagnostico
“TMS/EEG” è stato tra l’altro al centro di
una campagna di raccolta fondi della
Fondazione Don Gnocchi che si è svolta
nel 2013 tramite SMS solidale proprio a
favore della ricerca sui pazienti in coma.
L’avvio della nuova attrezzatura rientra nell’ambito di un
progetto di ricerca in corso all’Istituto “Palazzolo” su persone con disordini di coscienza per valutare le loro potenzialità di recupero. I risultati di questo lavoro avranno importanti ricadute in campo clinico, specie nella distinzione tra
pazienti in stato vegetativo e pazienti che possono invece
recuperare un livello minimo di coscienza. La ricerca si svolge grazie alla collaborazione con il dottor Marcello Massimini dell’Università Statale di Milano e membro del Comitato Tecnico-Scientifico della Fondazione Don Gnocchi.
MILANO. Targa all’Istituto “Palazzolo”
per ricordare la benefattrice Lina Forte
■ UNA TARGA PER RICORDARE E RINGRAZIARE, all’Istituto “Palazzolo-Don
Gnocchi” di Milano, la signora Lina
Forte (nel riquadro), già presidente
dell’Associazione “Serenità-Banca
Popolare di Milano” nonché benefattrice della Fondazione e dello stesso istituto. Alla cerimonia hanno preso parte, tra gli altri, il presidente della Fondazione, monsignor Angelo Bazzari, il direttore dell’Istituto, Roberto Costantini, il cappellano don Renzo Rasi, il
presidente dell’Associazione “Serenità-BPM”, Enrico Tiberto. La tenacia e generosità di Lina Forte hanno reso possibile, tra l’altro, la realizzazione del “Nucleo Arcobaleno”
per le persone affette da malattia di Alzheimer, la realizzazione e l’ampliamento del “Nucleo Aquiloni” dedicato alle persone in Stato Vegetativo, la ristrutturazione dello
spazio accoglienza, unitamente a costanti piccoli, grandi
gesti di attenzione, sostegno e vicinanza che hanno supportato negli anni il “Palazzolo” nella cura dei più fragili.
■ IL PROGETTO si chiama Wearable Monitoring e ha l’obiettivo di approfondire la
conoscenza dei meccanismi fisiologici del
sonno in microgravità: nelle ultime settimane Samantha Cristoforetti, astronauta
italiana dell’Agenzia Spaziale Europea e
capitano pilota dell’Aeronautica Militare,
ha svolto con successo le prime registrazioni notturne previste dal progetto.
Wearable Monitoring, proposto dalla
Fondazione Don Gnocchi e svolto in collaborazione con l’Istituto Auxologico Italiano, è uno dei nove progetti selezionati e sviluppati dall’Agenzia Spaziale Italiana per
la missione Futura.
I dati vengono rilevati e raccolti attraverso un sistema indossabile, denominato
MagIC-Space, sviluppato nel Laboratorio
dei Sensori Indossabili e Telemedicina di
Milano della Fondazione Don Gnocchi. Il
team di sviluppo è costituito dagli ingegneri Francesco Rizzo, Paolo Meriggi e Prospero Lombardi, sotto la guida dell’ingegner Marco Di Rienzo (PI del progetto).
MagIC-Space è composto da una maglietta contenente sensori tessili per la rilevazione dell’elettrocardiogramma e del respiro, un’unità di monitoraggio per la raccolta dei dati e la misura delle vibrazioni
cardiache, un termometro per la misura
della temperatura cutanea e un pacco batterie per l’alimentazione del dispositivo.
In ciascuna sessione sperimentale Samantha indossa la maglietta per tutta la notte e al risveglio trasferisce i dati sul computer di bordo per la successiva trasmissione
a terra. Le registrazioni vengono poi analizzate alla Fondazione Don Gnocchi.
Oltre che in situazione di microgravità, i
Dallo spazio ecco i primi dati
rilevati a Samantha nel sonno
Un’immagine
di Samantha
al lavoro
nello spazio.
A fianco,
la maglietta
messa a punto
dai laboratori
“Don Gnocchi”
che l’astronauta
indossa per
il monitoraggio
nel sonno
risultati dell’esperimento avranno importanti ricadute anche a terra. Una persona
su quattro soffre di disturbi del sonno, che
spesso richiedono monitoraggi comples-
si. Il dispositivo sviluppato per questo
progetto è caratterizzato da un’estrema facilità d’uso e potrebbe essere utilizzato per
la diagnosi remota dei disturbi del sonno.
EXPO. Con la “Don Gnocchi”, più accessibile il Museo della Scala
■ IL MUSEO DEL TEATRO ALLA SCALA di Milano - che ha da poco
festeggiato i cent’anni e che con i suoi 250 mila visitatori all’anno è fra i principali musei teatrali d’Europa - si prepara all’Expo
e apre le porte alle persone disabili: grazie al “Progetto accessibilità”, fino a dicembre tre giornate al mese saranno dedicate proprio a loro, con ingresso gratuito. Sono infatti previsti
percorsi specifici per i non vedenti, i non udenti, i disabili motori e la terza e quarta età, con il coinvolgimento anche della
Fondazione Don Gnocchi.
Il progetto è stato presentato dal Sovrintendente Alexander
Pereira, alla presenza, tra gli altri, di Roberto Costantini, direttore del Presidio Nord 1 della Fondazione Don Gnocchi. Sono previste aperture speciali per i non vedenti(in
collaborazione con l’Istituto dei Ciechi di Milano), per disabili motori (in collaborazione con la Fondazione
Don Gnocchi) e per non udenti (in collaborazione con l’Ente Nazionale Sordi), oltre alle giornate dedicate
alla terza e quarta età , con visite guidate sempre in collaborazione con la Fondazione Don Gnocchi .
«La Scala - ha detto Pereira - conferma la sua volontà di essere il teatro di tutti».
Le visite dedicate ai disabili motori e alla terza e quarta età che vedono coinvolta la Fondazione Don Gnocchi si svolgeranno alla presenza di guide delle associazioni “Lilopera”e “Gruppo Artema”, nei giorni 23 marzo, 20 aprile, 18 maggio, 22 giugno, 21 settembre, 19 ottobre e 9 novembre.
BREVI
■ MILANO, PERCORSI CULTURALI AL “GIROLA”. Proseguiranno per tutti i lunedì pomeriggio del mese di marzo e aprile, al Centro “Girola-Don Gnocchi” di Milano, gli appuntamenti della sessione inverno-primavera 2015 de “I perCORSI culturali del Girola”, con una
nuova serie di incontri dedicati alla salute, all’uso dei farmaci, all’alimentazione e al movimento, guidati da medici ed esperti. Il calendario degli incontri è disponibile nella sezione
appuntamenti del sito www.dongnocchi.it.
■ PESSANO, RICORDATO IL DIRETTORE ALQUATI. È stato ricordato con una Messa e una
commemorazione l’11 gennaio, ottavo anniversario della scomparsa, il dottor Giuseppe Alquati, già direttore del Centro “S. Maria al Castello” di Pessano con Bornago (Mi). La funzione
è stata celebrata da don Claudio Preda, responsabile della Comunità pastorale “Beato Carlo
Gnocchi” di Pessano con Bornago. La commemorazione è stata guidata dal presidente della
Fondazione, monsignor Angelo Bazzari, alla presenza di dipendenti e ospiti della struttura.
cronache
dai Centri
■ TRASCORSI CINQUE ANNI dall’ultima
Ostensione, la Santa Sindone sarà nuovamente esposta nel Duomo di Torino dal 19
aprile al 24 giugno. Consapevole dell’importanza spirituale, religiosa e culturale
dell’evento, la Fondazione Don Gnocchi,
come era già accaduto durante l’anno del
Giubileo, ha prenotato
una visita riservata ai dipendenti e ai collaboratori di presidenza e direzione generale per il prossimo 20 maggio.
La Sindone (nel riquadro, il particolare del volto) definita la reliquia per
eccellenza, rappresenta
un rimando diretto e immediato che aiuta a comprendere e mediare la drammatica realtà
della passione di Gesù. Una testimonianza
d’indubbia suggestione per i fedeli e un mistero impresso da secoli nell’immaginario
collettivo.
Il pellegrinaggio sarà anche l’occasione
per una visita ai reparti del Centro “S. Maria ai Colli” (foto in alto), oggi diretto da
Luigi Cremasco, nel corso della quale verrà posata una targa commemorativa in memoria di Armando Garosci, fratello di un
insigne benefattore della “Don Gnocchi”.
Il Centro “S. Maria ai Colli” è stata una
delle prime strutture dell’allora Fondazione Pro Juventute, inaugurato da don Gnocchi alla presenza del presidente della Repubblica Luigi Einaudi nel 1950. Dedicata
al servizio educativo e riabilitativo dei mutilatini prima e dei poliomielitici poi, il Collegio, che ospitava più di 400 ragazzi, forni-
Delegazione della Fondazione
in pellegrinaggio alla Sindone
va una preziosa occasione di studio, formazione e una specializzata terapia riabilitativa nonchè un cammino di crescita spirituale. A partire dalla fine degli anni ‘60 il Centro ha subito vari interventi strutturali, dapprima per far fronte al crescente numero di
ragazzi poliomielitici e in seguito per abbracciare nuove tipologie di attività destinate al recupero e alla riabilitazione di persone disabili adulte o affette da patologie
gravemente invalidanti.
Oggi il Centro, dotato di 66 posti letto
destinati a pazienti affetti da patologie neu-
LE AZIENDE CON LA
FONDAZIONE DON GNOCCHI
■ MILANO, ALUNNI IN VISITA A SANTUARIO E MUSEO. Un gruppo di alunni di terza
media dell’Istituto “San Tommaso Moro” della Fondazione Grossman di Milano, accompagnati da insegnanti e genitori, ha fatto visita lo scorso 13 febbraio al museo e al santuario del
beato don Gnocchi. Accolti dal rettore, don Maurizio Rivolta, dal responsabile del Servizio
Comunicazione della Fondazione, Emanuele Brambilla, e da Alex Carrobbio, del Servizio Accoglienza del Centro, i ragazzi hanno assistito alla proiezione di alcuni audiovisivi. In santuario si sono poi stretti attorno all’urna del beato (nella foto), dedicandogli alcuni canti.
■ MILANO, GIAPPONESI IN VISITA ALL’IRCCS. Ancora una delegazione del Sol Levante
in visita al Centro Irccs “S. Maria Nascente” di Milano. Il 20 febbraio scorso, un gruppo di
operatori giapponesi ha fatto visita al Centro Irccs “S. Maria Nascente” di Milano. Sotto la
guida del direttore, Roberto Costantini, e dei responsabili della struttura, gli ospiti hanno visitato in particolare il servizio Dat (Domotica-Ausili-Terapia occupazionale), il Siva (Servizio
Informazione e Valutazione Ausili), le palestre, il reparto degenze e i laboratori del Citt (Centro per l’Innovazione e il Trasferimento Tecnologico).
TORINO. Una cerimonia al Centro per ricordare Armando Garosci
FALCONARA. I Lionsdonano
tre poltrone-lettoal “Bignamini”
FIRENZE. Restituire il cammino agli amputati, il meeting finale del progetto
■ IL MEETING FINALE DEL PROGETTO CYBERLEGS si terrà il 16 e 17 marzo al Centro IRCCS “Don Gnocchi” di Firenze, con la valutazione finale da parte della Commissione Europea, che lo ha finanziato. L’iniziativa ha
visto la collaborazione tra la Scuola S. Anna di Pisa (capofila), la Fondazione Don Gnocchi, l’Università
di Lubiana (Slovenia), l’Università Cattolica di Louvain (Belgio) e la Libera Università di Bruxelles. Il progetto ha lo scopo di restituire a pazienti amputati agli arti inferiori la capacità di camminare, grazie a
due dispositivi integrati: una protesi robotizzata che sostituisce l’arto amputato e un’ortesi pelvica, anch’essa robotizzata, che collegata ad entrambi gli arti, aiuta il movimento e facilita il cammino.
La Fondazione Don Gnocchi invita le aziende
a lasciarsi coinvolgere dalla grande opera
del Beato don Carlo a favore delle persone
più deboli (disabili, anziani non autosufficienti
malati oncologici terminali,
pazienti con gravi cerebrolesioni acquisite,
affetti da sclerosi multipla,
sclerosi laterale amiotrofica
e da altre gravi malattie invalidanti)
per trovare spazi di collaborazione
e valorizzazione reciproca.
Scegliere di aderire al programma
le “AZIENDE CON LA DON GNOCCHI”
è un’opportunità garantita dal prestigio
e dalla credibilità che la Fondazione
ha saputo conquistare nel corso del tempo.
Per informazioni contattare:
tel. 02.4030.8907
[email protected]
rologiche e ortopediche, è un punto di riferimento significativo nel panorama sanitario piemontese, suggellato dall’intensa attività di riabilitazione ambulatoriale e domiciliare (anche nell’ambulatorio di via Livorno) che offre interventi sempre più specializzati ed efficienti anche in tema di ausili per l’autonomia e di prestazioni specifiche per l’età evolutiva.
Dal 2005 la “Don Gnocchi” è presente a
Torino anche con un’altra struttura, il “Presidio Sanitario Ausiliatrice” (nella foto a
fianco un momento di attività), acquisito
dalla Congregazione delle Suore di Nostra
Signora Ausiliatrice di Montpellier.
Dotato di 50 posti letto, il Presidio è specializzato nella riabilitazione e recupero
delle gravi cerebrolesioni acquisite. Sede
di attività formativa scientifica e clinica, il
Presidio è anche dotato di un ambulatorio
polispecialistico qualificato per la diagnosi
strumentale, le terapie fisiche e riabilitative, nonché per la radiodiagnostica e la diagnostica per immagini.
■ IL LIONS CLUB ha donato al Centro “BignaminiDon Gnocchi” di Falconara Marittima(Ancona) tre
poltrone-letto per l’attività della struttura. L'iniziativa di solidarietà si è concretizzata lo scorso 30
gennaio, quando i Lions Club Ancona Host, rappresentati dal presidente Massimo Pellegrini, hanno consegnato il dono all'istituto riabilitativo
marchigiano. Presenti, tra gli altri, i soci del Lions
Annalisa Galeazzi e Luigi Conte, il sindaco di Falconara Goffredo Brandoni e, per la Fondazione
Don Gnocchi, il direttore del Centro Paolo Perucci e la direttrice sanitaria Giuliana Poggianti. Le tre
poltrone-letto saranno utili a parenti e amici che
assistono i ricoverati, specialmente durante le
notti trascorse al Centro. «Sono donazioni - ha
commentato Perucci -che vanno oltre il valore
economico, perché hanno grande importanza soprattutto dal punto di vista morale per il riconoscimento che viene dato al nostro presidio».
Disponi un lascito testamentario per la Fondazione Don Gnocchi
vai su http://il mio lascito.it
LETTERE
MONZA. Non mi sono sentita mai sola
e senza di voi non ce l’avremmo fatta
■ GENTILE DIRETTORE,
desidero ringraziare gli operatori dell’Hospice “S. Maria
delle Grazie” di Monza per la preziosissima assistenza domiciliare che mi è stata offerta, per poter accompagnare
dolcemente la mia cara mamma al termine della sua vita.
Non ho parole sufficienti per lodare la grande umanità, discrezione e insieme professionalità di tutte le persone
dello staff e di tutti coloro che non ho conosciuto di persona, ma che sono stati in grado di aiutarmi, prestandosi
senza riserve a calmare l’angoscia dell’imprevisto, sempre
possibile, nell’interminabile altalena di sintomi.
Non mi sono sentita mai sola e questo mi ha dato il coraggio di affrontare la malattia della mamma con quella pace
necessaria, perché anche lei potesse rimanere serena fino
al congedo estremo. A distanza di mesi dalla sua morte, resto ancora stupita dall’esperto tempismo delle indicazioni,
che mi ha permesso di ridurne la sofferenza al minimo, e
dal coraggio che ne ho ricavato riuscendo a starle accanto,
a trasmetterle che ero lì per lei, fino all’ultimo respiro.
Grazie anche per la competenza, disponibilità ed umanità
che mi sono state offerte nell’elaborazione del lutto.
Grazie, grazie ancora: senza di voi io e mio marito con ce
l’avremmo fatta.
Brunella Lavecchia
ROMA. In questi mesi mi sono sentita
sempre accudita e amata: grazie a tutti!
■ GENTILE DIRETTORE,
domani torno a casa! Ringrazio tutti i medici, infermieri,
operatori sanitari che in questi lunghi mesi al Centro “S.
Maria della Provvidenza” di Roma mi hanno saputa accudire, amare. Grazie ai ragazzi che tutti chiamano disabili,
ma che hanno grandi capacità del cuore e con il loro sorriso hanno conquistato me e mio marito. Un bacione particolare a Giuliana, che è diventata la nostra figlia adottiva, ci ha fatto piangere e ci ha dato amore. Un saluto alle
suore che li accudiscono con grande amore.
Un saluto a tutti gli altri pazienti: stringete i denti e anche
voi presto uscirete allegri e contenti.
Grazie di tutto e grazie a tutti. Non vi dimenticheremo
mai...
Adriana e Antonio
ROMA. Da voi ho trovato cure e pace
che mi hanno ridato salute e benessere
■ GENTILE DIRETTORE,
oggi sono stata dimessa da questo Centro riabilitativo di
Roma dopo quasi 2 mesi di degenza e guardandomi indietro sono felice della pace e cure trovate qui. Ringrazio i medici, gli OSS, gli infermieri e i terapisti, per la pazienza e la cure che mi hanno restituito benessere.
Meri Morucci
S. ANGELO. Riabilitato a casa propria,
l’ADRI è un esempio di sanità eccellente
■ GENTILISSIMO DIRETTORE,
nel mese di luglio dello scorso anno sono rimasto vittima di una brutta caduta con la conseguente frattura del
femore. Da lì è iniziata la mia odissea negli ospedali (con
giornate intere senza potersi muovere), poi, finalmente,
le dimissioni. E la riabilitazione? Si dovrebbe tornare per
una quarantina di giorni in un altro ospedale abilitato...
Ed ecco la luce: l'Adri, l’Assistenza Domiciliare Riabilitativa garantita dal Polo Riabilitativo Don Gnocchi di Sant’Angelo dei Lombardi. Quando seppi di questo particolare servizio mi precipitai per usufruirne e fui fortunato
in quanto la domanda fu accettata.
Con questa mia lettera voglio mettere in risalto la bontà
di questa alternativa. Che personalmente ribattezzerei
così: Adri, Amore Domiciliare di Riabilitazione Intensiva.
Il paziente che come me non aveva alternative, in quanto non poteva contare su familiari che lo potessero accompagnare in centri esterni, ha avuto la concreta possibilità di poter contare su medici altamente specializzati che a casa propria - e ribadisco a gran voce nel calore
della propria casa - hanno fatto i dovuti e opportuni controlli sanitari, ortopedici, con una adeguata e specifica
fisioterapia che lo ha rimesso in piedi.
Il terapista in casa (addirittura per 3 ore al giorno) mi ha
curato nel migliore dei modi possibili con coscienza e
serenità, non facendo un lavoro puramente meccanico,
ma un lavoro che definirei di vocazione.
Voglio per questo ringraziarvi e vi assicuro che sarò un
vostro paladino: facciamo in modo che le cose buone,
belle e soprattutto dignitosamente necessarie non durino poco come spesso succede nella vita.
Antonio Rosato
AMIS, VE RACCOMANDI LA MIA BARACCA - febbraio 2015
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NEL MONDO
BOLIVIA. Il lavoro della “Don Gnocchi”
a favore dei diritti delle persone disabili
■ LA FONDAZIONE DON GNOCCHI-ONG ha contribuito a realizzare a Cochabamba, in Bolivia, il “6° Incontro nazionale sullo sviluppo dei diritti sulla disabilità”. Si è trattato di un summit di rilevanza nazionale sulla tematica della disabilità - articolato su tre giornate di presentazioni, tavole rotonde e
dibattiti - fra istituzioni pubbliche e realtà legate al tema
della disabilità. L’evento ha coinciso con la chiusura del Progetto di Riabilitazione su Base Comunitaria avviato dalla
Fondazione, insieme all’Associazione Tukuy Pacha e Caritas
di Cochabamba ed ha visto la partecipazione di tutti gli attori del progetto: istituzioni municipali, autorità ecclesiali,
realtà del settore sanitario, oltre alle organizzazioni di persone con disabilità di tutto il Paese sudamericano.
I numerosi dibattiti hanno visto al centro delle discussioni il
desiderio comune di cambiare l’attuale situazione in Bolivia, che vede le persone con disabilità, nel 70 per cento dei
casi, prive delle tutele socio-sanitarie di base. Attraverso
l’evento, la Fondazione Don Gnocchi ha potuto “toccare
con mano” che l’obiettivo prioritario di sensibilizzare e coinvolgere sulla tematica un sempre maggior numero di persone nel Paese è stato finalmente raggiunto.
TUNISIA. Inclusione sociale dei disabili,
successo per la Giornata internazionale
■ IL PROGETTO “ED. in-place” promosso dalla Fondazione
Don Gnocchi - Area Solidarietà Internazionale - è stato al
centro della “Giornata internazionale delle persone con
disabilità” in Tunisia. Nell’occasione il governo tunisino,
“Handicap International”, “UN Partnership to Promote
the Rights of Persons with Disabilities” e Unicef hanno organizzato una manifestazione nel Paese nord-africano all’interno della quale è stato presentato anche il progetto
“ED. in-place: Education, Inclusion, Placement”, cofinanziato tra l’altro dal ministero degli Affari Esteri e Cooperazione Internazionale italiano. I partecipanti hanno apprezzato l’esperienza sviluppata dal progetto e richiesto
in particolare informazioni sulla “Guide pour la gestion
de la diversité dans le marché du travail”, prodotta in lingua araba e francese. Durante la manifestazione sono state oltre un centinaio le guide consegnate a organizzazioni e persone interessate all’inclusione e gestione della diversità all'interno dei processi di lavoro.
IMMAGINI. Diritto alla salute nel mondo,
a Pessano la mostra del concorso di foto
■ TIZIANA LOGLISI è la vincitrice del concorso fotografico
promosso dalla Fondazione Don Gnocchi - Area Solidarietà Internazionale - sul tema “Il diritto alla salute”. La premiazione e l’inaugurazione della mostra con tutti gli elaborati dei partecipanti si è svolta al Centro “S. Maria al Castello” di Pessano con Bornago (Mi), alla presenza, tra gli altri,
del responsabile dell’ASI Carlo Del Favero e del presidente
della Fondazione Don Gnocchi, monsignor Angelo Bazzari.
Ispirandosi alla figura del beato don Gnocchi, la mostra - allestita nei suggestivi locali della storica villa di Pessano - intende riaffermare l’impegno della Fondazione nelle aree
più disagiate del mondo. Le foto, scattate per lo più nei
momenti dell’attività degli operatori “Don Gnocchi”, testimoniano il lavoro quotidiano svolto con professionalità e
serenità accanto ai più fragili.
La prima classificata, Tiziana Loglisci, lavora come fisioterapista proprio al Centro di Pessano e ha così illustrato il senso dei suoi lavori: «L’argomento proposto era assai vasto,
ma poi ho guardato il lavoro quotidiano mio e dei miei colleghi, pensando che soprattutto questo è diritto alla salute: anche una semplice trazione cervicale fa stare meglio
un paziente, ne allevia il dolore…».
La giuria ha attribuito il secondo posto a Paolo Meriggi, che
ha ritratto un cartello di avviso pubblico in Sierra Leone, a
Makeni (città dove la Fondazione ha realizzato diversi progetti di cooperazione internazionale).
☞ Ulteriori informazioni sulle attività di solidarietà
internazionale della Fondazione su www.ong.dongnocchi.it
cronache
dai Centri
■ UN MODERNO APPARECCHIO per il trattamento di pazienti di ogni età, in ambito
neurologico e motorio, come esiti di paralisi cerebrale infantile, ictus, sclerosi multipla, ma anche in ambito medico sportivo e
geriatrico. Si tratta del CRO System, a disposizione dallo scorso gennaio del Centro
“S. Maria alla Pineta” di Marina di Massa,
il secondo in Toscana (l’altro si trova a Prato). L’apparecchio, acquistato grazie alla
generosità e alla sensibilità della cittadinanza massese e di alcuni benefattori e messo a
disposizione della Fondazione Don Gnocchi dalla famiglia Tonarelli e dalla mobilitazione in rete “Noi per Matteo”, fa ora
parte della dotazione dei servizi ambulatoriali in solvenza del Centro, a disposizione
dei pazienti del territorio, specie dei bambini che potranno godere di un percorso di
prenotazione e accesso al trattamento facilitato, con tariffe estremamente agevolate.
«Voglio ringraziare tutti coloro che si sono prodigati in questa bellissima gara di solidarietà - spiega il direttore del Centro, Francesco Converti -. Siamo orgogliosi della fiducia riposta in noi e garantisco il nostro
massimo impegno, insieme alla nostra professionalità, perché questo nuovo servizio sia
messo in maniera proficua a servizio del territorio».
Il CRO System è un apparecchio di ultima generazione che agisce sul sistema nervoso centrale in modo da migliorare le performance motorie, attraverso vibrazioni a
frequenza costante che agiscono direttamente sui muscoli, senza l’utilizzo di correnti, né di campi magnetici. Si può quindi
applicare anche in presenza di protesi, stimolatori cardiaci o altri dispositivi elettro-
MARINA DI MASSA. A disposizione dei pazienti del Centro
ROMA.“E sono corsa da te” sarà presentato a “S. Maria della Pace”
ROMA
Anche il moderno “CRO System”
per la riabilitazione neuromotoria
«Il Centro “Don Gnocchi”, una vera famiglia»
In libreria la testimonianza della Lambertucci
Una vita in Fondazione:
Salvatore Provenza insignito
del titolo di commendatore
■ “ E SONO CORSA DA TE”, l’ultimo libro di
Rosanna Lambertucci, sarà presentato il
17 marzo prossimo, alle ore 21 presso l’auditorium del Centro “S. Maria della Pace”
di Roma. Non è un caso che l’autrice, nota giornalista, scrittrice, conduttrice televisiva, tra le prime in Italia a portare all’attenzione del grande pubblico e in maniera
divulgativa i temi della salute e del benessere, abbia scelto di presentare in Fondazione Don Gnocchi la sua ultima fatica letteraria. È leggendo il libro che si capiscono
le radici di questa amicizia.
Il volume, edito da
Mondadori e in libreria da
pochi giorni è il racconto di
un’esperienza drammatica,
ma allo stesso tempo ricca
di tenerezza e speranza, vissuta dall’autrice, assistendo Alberto, la persona con
cui era stata sposata e da cui
si era separata vent’anni
prima.
Tutto inizia il giorno in cui Alberto viene colpito da un’emorragia cerebrale e
Rosanna, non sentendolo come di consueto, si precipita da lui e si rende conto
dell’accaduto.
Il resto è poi il racconto di un calvario comune purtroppo a tante persone colpite
da questo male - durato due anni e nei quali Rosanna ha interrotto ogni impegno di
lavoro per accudire, seguire, sostenere e
accompagnare Alberto fino al recupero.
Nella condivisione della sofferenza e
nel corso di questo cammino lento e faticoso, riaffiora una tenerezza nuova, rinasce il dialogo interrotto tanti anni prima:
■ PORTA LA DATA del 12 gennaio, due
giorni prima di rassegnare le dimissioni, il
conferimento da parte del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, del
titolo di Commendatore a Salvatore Provenza (foto sotto), figura storica della
Fondazione Don Gnocchi, in particolare
a Roma. Un titolo che si aggiunge all’onorificenza pontificia di cui lo stesso Provenza era stato insignito nel 1994 da Papa
Giovanni Paolo II come Commendatore
dell’Ordine di S. Gregorio Magno e che
rappresenta il riconoscimento per tanti
anni spesi al servizio dell’opera del Beato
don Carlo Gnocchi.
Entrato in Fondazione nel 1970 come
assistente educatore al Centro “S. Maria
della Pace” di Roma, Provenza ha attraversato tutti i grandi cambiamenti della
Fondazione degli ultimi quarant’anni.
Nominato direttore del Centro “S. Maria
della Pace” nel 1988, è stato tra i protagonisti del passaggio del Centro “S. Maria
della Provvidenza”, sempre di Roma,
dall’Opera del Cottolengo alla Fondazione Don Gnocchi nel 2003, oltre che artefice dell’apertura in Irpinia del Polo Specialistico Riabilitativo di S. Angelo dei
Lombardi (Av).
magnetici, mentre non sono mai stati riportati eventi avversi o controindicazioni particolari. L’utilizzo di questo apparecchio
ha fornito risultati rapidi, efficaci e persistenti nel tempo in ambito riabilitativo, documentati in letteratura scientifica.
La Fondazione Don Gnocchi mette a
disposizione personale riabilitativo qualificato e specificamente formato per l’erogazione di questi trattamenti all’interno della
struttura di Marina di Massa, che si pone
come unico Centro di riferimento autorizzato per l’area Nord ovest della Toscana,
oltre ad una competenza unica in ambito
nazionale nel campo della riabilitazione.
☞ Informazioni sul sito www.dongnocchi.it
“CUSCUS E POLENTA”, LA CUCINA STRUMENTO DI COESIONE SOCIALE
■ S’INTITOLA “CUSCUS E POLENTA. IL SAPORE DELL’INTEGRAZIONE” il volumetto che racconta la
straordinaria esperienza del laboratorio di cucina nato all’interno del progetto di coesione sociale “Col-legati” che ha visto protagonista la
Fondazione Don Gnocchi (capofila nel triennio
2012-2014), insieme all’Associazione “Mamme a
scuola” e il Consorzio Farsi Prossimo, con le cooperative sociali “Bethlem” e “Farsi Prossimo”.
Il progetto è nato per accompagnare la crescita
di due quartieri di Milano, Villapizzone e Cagnola, caratterizzati da un’alta percentuale di anziani e di famiglie di nuova immigrazione. Il progetto ha agito su queste fasce della popolazione
con lo specifico scopo di migliorare la qualità
della vita rafforzando il senso di appartenenza e
l’affezione per i luoghi di vita, sostenendo le relazioni fra persone e gruppi, lavorando con la rete di servizi pubblici e privati.
Un momento dell’attività
di consulenza in uno dei Servizi SIVA
attivi in parecchi Centri
della Fondazione Don Gnocchi
QUADERNI. Presto una guida
sulla scelta e utilizzo degli ausili
■ IN GRAN PARTE DEL MONDO oggi vengono chiamati, in lingua inglese, Assistive Technology Products. L’Organizzazione Mondiale della Sanità
preferisce il termine Assistive Health Products
per sottolineare l'importanza che essi hanno al
servizio della salute della persona.
La lingua italiana è una delle poche a disporre di
un termine specifico per esprimere questo concetto: ausili, siano essi ausili tecnici (una carrozzina, o un tablet con un software per la comunicazione); adattamenti ambientali personalizzati
(una modifica architettonica alla propria casa); o
assistenza personale da parte di familiari, caregiver o operatori. Questi tre fattori contribuiscono
in modo interdipendente e sinergico a costruire
quel “sistema di ausilio” capace di contrastare la
disabilità e favorire l'autonomia della persona e
della propria famiglia.
A queste tematiche sarà dedicata la nuova pub-
Il laboratorio di cucina, espressione insieme di
cultura e di socialità, si è così trasformato in un
ottimo strumento di coesione sociale.
Nel volumetto - curato da Elisabetta Isola, con il
contributo di Fondazione Cariplo - le storie dei
protagonisti si alternano con le ricette di piatti locali e dei Paesi d’origine delle immigrate, in un menu davvero ricco e all’insegna dell’integrazione.
blicazione nella Collana “Quaderni della Fondazione”, in uscita proprio in queste settimane con
il titolo “Valutare, consigliare, prescrivere gli ausili. La tecnologia al servizio delle persone con disabilità: guida sintetica per operatori della riabilitazione”, a cura di Renzo Andrich.
L'introduzione di un ausilio nella vita di una persona perturba un equilibrio preesistente - a volte
fragile - in favore di un nuovo equilibrio, che si
vuole positivo, solido e il più possibile duraturo.
Chi valuta, sceglie o prescrive gli ausili deve conoscere bene il contesto ambientale: solo in questo modo l’ausilio potrà conseguire un buon outcome (sarà efficace ed utile) e motiverà il suo investimento economico, professionale e umano.
Il nuovo Quaderno - lungi dal fornire risposte
esaurienti a questa complessa tematica - vuole
essere un sintetico promemoria per tutti gli operatori che a vario livello si trovano a confrontarsi
con la scelta degli ausili, sapendo di poter poi
contare sul Portale SIVA/EASTIN per ogni informazione sugli ausili presenti sul mercato e, per le
valutazioni specialistiche, sulla competenza dei
Servizi Informazione e Valutazione Ausili (SIVA)
della Fondazione Don Gnocchi.
☞ I Quaderni su www.dongnocchi.it
☞ I portale Siva all’indirizzo www.portale.siva.it
«Le nostre strade sono tornate a
unirsi nel momento del dolore».
Al Centro di Roma della Fondazione Don Gnocchi Alberto trascorrerà un lungo periodo di
riabilitazione. Qui tutti gli operatori, dai medici, ai terapisti, alla logopedista, agli infermieri,
diventano co-protagonisti di
questo lento cammino verso il
recupero: «Una grande famiglia
– così l’autrice definisce gli operatori del
Centro “Don Gnocchi” - che ha condiviso
con noi questo percorso riabilitativo non
sempre facile».
È in virtù di questo legame che Rosanna Lambertucci (nella foto al Centro di Roma con la dottoressa Anna Rita Pellegrino)
torna “in famiglia” per presentare con amici, operatori della Fondazione, rappresentanti del giornalismo e dello spettacolo
questa straordinaria testimonianza di affetto e di prossimità.
■ MERATE (LC), ESPOSTA LA RELIQUIA. È stata celeberata il 23 gennaio nella cappella dell’Oratorio maschile di
Merate (Lc) una Messa nel 72° anniversario della battaglia
di Nikolajewka in Russia. Nell’occasione è stata esposta
anche la reliquia del beato cappellano alpino don Carlo
Gnocchi, donata a Merate lo scorso anno dalla Fondazione Don Gnocchi. L’iniziativa è stata promossa dal gruppo
di Merate e dai gruppi della Bassa Brianza dell’Associazione Nazionale Alpini, in collaborazione con la parrocchia di
S. Ambrogio. La funzione è stata presieduta dal prevosto
di Merate, don Luigi Peraboni, e ha visto la partecipazione
del coro meratese “La Torr”.
■ GALLARATE, IL DECANATO RICORDA DON CARLO.
Venerdì 30 gennaio, nella basilica S. Maria Assunta di Gallarate (Va), il presidente della Fondazione, monsignor Angelo
Bazzari, ha presieduto una celebrazione eucaristica a ricordo di don Gnocchi. L’iniziativa è stata promossa dal Decanato di Gallarate nel quinto anniversario della beatificazione. «Don Gnocchi - ha detto il prevosto di Gallarate,
don Carlo Galli - è stato un testimone di impegno apostolico in vari campi. Intendiamo ricordarlo e invocarlo nella
settimana dedicata all’educazione, perché il suo esempio
e la sua intercessione ci siano di guida e sostegno».
■ TRADATE (VA), MESSA E INCONTRO. Messa in ricordo di don Gnocchi, domenica 1° marzo, nella chiesa di S.
Stefano Protomartire di Tradate (Va), presieduta dal presidente della Fondazione Don Gnocchi, monsignor Angelo
Bazzari, in occasione del 59esimo della scomparsa. La celebrazione è stata preceduta da un incontro sulla vita e sulle
opere del beato don Gnocchi, a cura di Clara Biaggio. L’iniziativa è stata promossa dalla Comunità Pastorale “Santo
Crocifisso” di Tradate, guidata da don Giovanni Cazzaniga.
■ PARMA, LA VISITA DEL VESCOVO. Il Vescovo di Parma, monsignor Enrico Solmi, ha visitato in occasione delle
recenti festività natalizie il Centro “S. Maria ai Servi” di
Parma della Fondazione Don Gnocchi, dove ha incontrato
gli ospiti e il personale della struttura. A seguire, ha presieduto nella Chiesa dell’Ascensione dei Servi di Maria una
Messa concelebrata dal cappellano del Centro, monsignor Renato Mori e dal presidente della Fondazione. monsignor Angelo Bazzari, alla presenza dei responsabili, dipendenti, collaboratori, ospiti e amici del Centro.
☞ Sul sito www.dongnocchi.it il panorama
editoriale e i libri su don Gnocchi e la sua Opera
Volontari in attività
in una struttura per anziani
della Fondazione Don Gnocchi
VOLONTARIATO. C’è bisogno,
ecco come fare per... arruolarsi!
■ IL VOLONTARIATO rappresenta da sempre una
delle risorse fondamentali della Fondazione Don
Gnocchi. I volontari ‐ per i quali sono promossi
appositi corsi di formazione e aggiornamento ‐
collaborano con il personale dei Centri nelle attività di socializzazione degli ospiti, offrendo anche un supporto indispensabile alle famiglie.
Fedele ai valori e al messaggio del beato don Carlo Gnocchi, la Fondazione riconosce nel volontariato un eccezionale strumento pedagogico che,
mentre viene incontro a bisogni reali della società, educa le persone a vivere in modo generoso e
responsabile.
Il volontario “stile Don Gnocchi”, a stretto contatto con persone fragili, spesso sofferenti o rassegnate, deve saper abbracciare questi valori conservando quel “solare ottimismo” che consente
di aver fiducia e stima nell’uomo e che aiuta chi lo
vive a relazionarsi in modo positivo con l’altro.
BREVI
«Anche noi ‐ ha scritto una volontaria ‐ siamo tutti “diversamente abili”. Solo che non troviamo
mai il tempo per scoprirla, questa diversa abilità.
Non abbiamo più il coraggio di confessare che,
forse, la nostra abilità sta nel saperci fermare ad
ascoltare un nuovo sentimento che sta nascendo
dentro di noi; a guardare fisso un disabile o un an-
ziano e scoprire che questi amici sono lì per ognuno di noi; per quell’Uomo che sa che facciamo
tutti parte della stessa fatica di vivere e ha capito
che, “per vedere ogni giorno spuntare l’arcobaleno, è sufficiente aprire il cuore alla vita».
I volontari in Fondazione Don Gnocchi - oggi oltre un migliaio, organizzati in associazioni o impegnati a livello personale - si dedicano al sostegno alle attività assistenziali, ludiche, ricreative,
animative e religiose; collaborano alle attività
scolastiche e ai laboratori, alla gestione del tempo libero dei disabili o di supporto all’organizzazione e gestione dei Centri estivi.
■ ROMA, CALZE DELLA BEFANA AGLI OSPITI. Confermando una simpatica consuetudine che si rinnova due volte l’anno, anche in occasione dello scorso Natale la banda
musicale della Marina Militareha allietato gli ospiti del Centro “S. Maria della Provvidenza” di Roma. Un altro concerto
ha visto protagonista l’Orchestra “Amadeus”, un gruppo
formato dai volontari del Centro Anziani Monte Mario. Infine, tradizionale tombolata a chiusura delle feste, animata
dai volontari Argos-Forze di Polizia e la distribuzione delle
calze della befana agli ospiti (nella foto).
☞ L’identikit del volontario “Don Gnocchi”,
una panoramica delle attività proposte nelle
singole strutture della Fondazione, alcune
testimonianze e iulteriori nformazioni utili
su www.dongnocchi.it/volontariato
■ TRICARICO (MT), MESSA CON IL VESCOVO. Anche il
Vescovo di Tricarico (Mt), monsignor Vincenzo Carmine
Orofino, ha visitato poco prima di Natale il Polo Specialistico Riabilitativo che la Fondazione Don Gnocchi gestisce
nella cittadina lucana, dove ha incontrato gli ospiti e il personale. A seguire, ha presieduto nella cappella della struttura una Messa prenatalizia alla presenza dei responsabili, dipendenti, collaboratori, ospiti e amici del Centro.
ROMA. Concerti di qualità per i ricoverati
S. ANGELO. Il vescovo in visita al Polo irpino
■ APPLAUDITO CONCERTO dell’Orchestra d’archi della scuola popolare di musica di Testaccio, diretta dal maestro Sandro Savagnone, lo scorso 7 febbraio nella chiesa del Centro “S. Maria della Provvidenza” di Roma. L’iniziativa si inserisce in un ricco programma di eventi, anche di alto livello artistico, ospitati presso il Centro e rivolte ai pazienti ricoverati, ai loro famigliari e al territorio.
■ L’ARCIVESCOVO DI S. ANGELO DEI LOMBARDI, monsignor Pasquale Cascio, ha fatto visita in occasione del Natale a pazienti, familiari, operatori e volontari del Polo Specialistico Riabilitativo della Fondazione Don Gnocchi. Altre iniziative di socializzazione sono state organizzate dai volontari : tombolata, spettacoli musicali e teatrali, generosamente offerti dagli artisti “amici” del Centro irpino.
■ TRICARICO (MT), VISITA DEL DIRETTORE ASL. Il direttore generale dell’Azienza Sanitaria di Matera, Andrea
Sacco (la cui nomina è stata formalizzata a inizio 2015 dalla
Giunta della Regione Basilicata), ha visitato lo scorso febbraio il Presidio Ospedaliero di Tricarico (Mt) in cui è inserito il Polo Riabilitativo della Fondazione Don Gnocchi. Il
nuovo direttore generale ha incontrato il personale e i responsabili del presidio, soffermandosi in particolare sulle
criticità dei servizi dell’Azienda Sanitaria.
AMIS, VE RACCOMANDI LA MIA BARACCA - febbraio 2015
AMIS, VE RACCOMANDI LA MIA BARACCA - febbraio 2015
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AMIS, VE RACCOMANDI LA MIA BARACCA - febbraio 2015
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Presìdi territoriali e strutture
“Don Gnocchi” in Italia
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Centro S. Maria Nascente
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Milano (tel. 02 403081)
Centro Don Gnocchi
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Colle Val d’Elsa-SI
(tel. 0577 959.659)
Istituto Palazzolo - Don Gnocchi
Via Don L. Palazzolo, 21
Milano (tel. 02 39701)
Centro S. Maria alla Pineta
Via Don Carlo Gnocchi, 24
Marina di Massa-MS
(tel. 0585 8631)
Centro Vismara
Via dei Missaglia, 117
Milano (tel. 02 893891)
Centro Multiservizi
Via Colli di S. Erasmo, 29
Legnano-MI (tel. 0331 453412)
PRESIDIO NORD 2
Centro S. Maria al Castello
Piazza Castello, 22
Pessano con Bornago-MI
(tel. 02 955401)
Centro E. Spalenza - Don Gnocchi
Largo Paolo VI
Rovato-BS (tel. 030 72451)
Hospice S. Maria delle Grazie
Via Montecassino, 8
Monza (tel. 039 235991)
PRESIDIO NORD 3
Centro Girola - Don Gnocchi
Via C. Girola, 30
Milano (tel. 02 642241)
Centro Ronzoni Villa - Don Gnocchi
Viale Piave, 12
Seregno-MB (tel. 0362 323111)
Centro S. Maria alla Rotonda
Via privata d’Adda, 2
Inverigo-CO (tel. 031 3595511)
Polo specialistico riabilitativo
Ospedale S. Antonio Abate
via Don Carlo Gnocchi
Fivizzano-MS (tel. 0585 9401)
Polo Riabilitativo del Levante ligure
Ospedale S. Bartolomeo
Via Variante Cisa, 39
Sarzana-SP (tel. 0187 604844)
PRESIDIO CENTRO 2
Centro S. Maria ai Servi
Piazzale dei Servi, 3
Parma (tel. 0521 2054)
Centro E. Bignamini - Don Gnocchi
Via G. Matteotti, 56
Falconara M.ma (AN)
(tel. 071 9160971)
PRESIDIO CENTROSUD
Centro S. Maria della Pace
Via Maresciallo Caviglia, 30
Roma (tel. 06 330861)
Centro S. Maria della Provvidenza
Via Casal del Marmo, 401
Roma (tel. 06 3097439)
Polo specialistico riabilitativo
Ospedale civile G. Criscuoli
Via Quadrivio
Sant’Angelo dei Lombardi-AV
(tel. 0827 455800)
PRESIDIO NORD 4
Centro S. Maria al Monte
Via Nizza, 6
Malnate-VA (tel. 0332 86351)
Centro S. Maria al Mare
Via Leucosia, 14
Salerno (tel. 089 334425)
Centro S. Maria alle Fonti
Viale L. Mangiagalli, 52
Salice Terme-PV
(tel. 0383 945611)
PRESIDIO SUD
Centro Gala - Don Gnocchi
Contrada Gala
Acerenza-PZ
(tel. 0971 742201)
PRESIDIO NORD 5
Centro S. Maria ai Colli
Viale S. Severo, 65
Torino (tel. 011 6303311)
Polo specialistico riabilitativo
Presidio Ospedaliero ASM
Via delle Matine
Tricarico-MT
(tel. 0835 524280)
Presidio Ausiliatrice - Don Gnocchi
Via A. Peyron, 42
Torino (tel. 011 6303311)
PRESIDIO CENTRO 1
IRCCS Don Carlo Gnocchi
Via Di Scandicci 269 - loc. Torregalli
Firenze (tel. 055 73931)
Centro di Formazione
Orientamento e Sviluppo - CeFOS
Milano, via Gozzadini 7
Lodi, via Gorini 6
(tel. 02 40308328)
Roma, via Casal del Marmo 401
(tel. 06 3097439)
■ CINQUE PER MILLE
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Nella dichiarazione dei redditi, nel riquadro dedicato
al sostegno delle Onlus , o in quello per la ricerca
sanitaria, indicare il codice fiscale: 04793650583
L’erogazione liberale fatta alla Fondazione Don Gnocchi:
• è detraibile dall’imposta sulle persone fisiche (IRPEF) per un
importo pari al 26% dell’erogazione da calcolarsi su un massimo di euro 30.000 (art. 15, comma 1, lettera i-bis) del D.P.R.
917/1986);
• è deducibiledal reddito di impresa per un importo non superiore a euro 30.000 o al 2% del reddito di impresa dichiarato
(art. 100, comma 2, lettere a) e h) del D.P.R. 917/1986)
In alternativa, sia per le persone fisiche che le imprese:
• è deducibile dal reddito complessivo nel limite del 10% del
reddito complessivamente dichiarato e comunque nella misura di euro 70.000 annui.
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PER RICEVERE ANCHE “MISSIONE UOMO”
“Missione Uomo” è la rivista
della Fondazione Don Gnocchi.
L’ultimo numero (ottobre 2014) è
uscito in occasione del quinto
anniversario di beatificazione di
don Carlo. La rivista, come pure
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Comunicazione e Relazioni
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EDITORIALE
(segue dalla prima pagina)
Negli ultimi secoli una galleria di autentici professori della Provvidenza hanno proclamato dalle loro
cattedre principi e valori imprescindibili e realizzato
opere con l’aiuto di Dio e degli uomini.
Basta elencare alcuni nomi di questi giganti per risvegliare memorie, liberare desideri di emulazione e
compilare un libro-mastro della Provvidenza: San
Giovanni di Dio, San Camillo de Lellis, San Vincenzo de’ Paoli, San Giuseppe Cottolengo, Beato Bartolo Longo, San Luigi Guanella, Santa Francesca Cabrini, San Luigi Orione, San Giovanni Calabria e...
dulcis in fundo, il Beato don Carlo Gnocchi.
Tutti accomunati nel confidare nella divina Provvidenza, attribuendole un ruolo fondamentale nella
storia, ma diversi nel modo di concepirla e interpretarla nel provocare la solidarietà degli uomini del loro tempo.
Attenendoci al nostro fondatore, risulta illuminante, per esemplarità ed esemplificazione, un brano di
una delle numerose lettere che don Gnocchi indirizzò a don Gaetano Piccinini, responsabile dell’Opera
Don Orione (7 gennaio 1949): «C’è una profonda
differenza fra le oblazioni mandate dalla divina
Provvidenza e queste provocate espressamente da
un’azione personale presso amici, conoscenti, enti
e associazioni, che senza questo stimolo non darebbero certamente. Io ammiro le persone e le istituzioni che tutto attendono dalla divina Provvidenza
nulla cercando e nulla rifiutando, ma io non ho la
loro grazia speciale. Nella ricerca dei mezzi per la
vita dei miei poveri (grandi invalidi, orfani, mutilatini) io cerco di ispirarmi assai più a don Bosco che
“cercava” che al Cottolengo che “attendeva”».
Come si può constatare, per don Gnocchi e per noi
che siamo eredi e continuatori anche di queste promozioni di solidarietà con strumenti differenti e tecniche innovative, non esiste il dilemma “Provvidenza o fundraising”, ma l’una e l’altra attività si integrano opportunamente e si mixano insieme. Per que-
Nella ricerca dei mezzi per la vita dei miei poveri,
io cerco di ispirarmi assai più a don Bosco
che “cercava”, che al Cottolengo che “attendeva”
Don Carlo Gnocchi
@don_gnocchi
#pilloledongnocchi
sto, ogni volta che nel campo della promozione della
beneficenza si scrive Fondazione Don Gnocchi, occorre leggere Provvidenza-Fundraising.
È la chiave di lettura proposta in questo numero di
“Amis”, con particolare attenzione agli stimolanti
suggerimenti derivanti dallo slogan “Movimenti di
vita”, che traduce tecnicamente il noto messaggio
“Accanto alla vita. Sempre”.
Mons. Angelo Bazzari
presidente Fondazione Don Gnocchi
CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE
ANGELO BAZZARI (PRESIDENTE), GIOVANNI CUCCHIANI (VICEPRESIDENTE), FELICE MARTINELLI, MARIO BRAMBILLA, MARCO CAMPARI, GIAMPIO BRACCHI, MARIELLA ENOC
COLLEGIO DEI REVISORI: RAFFAELE VALLETTA (PRESIDENTE), MICHELE CASINI, EMILIO COCCHI - CONSIGLIERE DELEGATO: MARCO CAMPARI