Scattano i movimenti di vita, l`energia che smuove le anime
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Scattano i movimenti di vita, l`energia che smuove le anime
Poste Italiane S.p.A. - Sped. in Abb. Post. D.L. 353/2003 (convertito in L. 27/02/2004, N° 46) art. 1, comma 1, LO/MI FEBBRAIO 2015 - ANNO V - NU MERO 1 Per seguire la Fondazione Don Gnocchi e sostenere le sue attività: www.dongnocchi.it N O T I Z I A R I O D E L L A F O N D A Z I O N E D O N C A R L O G N O C C H I EDITORIALE CAMPAGNA. Quando un semplice gesto quotidiano può alleviare la sofferenza dei più fragili Provvidenza o fundraising? Scattano i movimenti di vita, l’energia che smuove le anime ■ LANCIANDO UNA SONDA per esplorare gli eventi sociopolitici del secolo XVI - la storia è sempre maestra di vita - ci si imbatte in due personaggi che incarnano la cultura del proprio tempo, con sensibilità e mentalità diametralmente opposte. Entrambi autorevoli: l’uno notissimo, Niccolò Machiavelli, e l’altro, quasi sconosciuto, Gaetano da Thiene. Hanno letto e interpretato le storie del proprio tempo con criteri sideralmente distanti, generando scuole e cattedre per discepoli e opere per “bisognosi” che hanno riempito pagine di storia. Nell’opera immortale “Il principe” (1513), Machiavelli lapidariamente afferma che «il fine giustifica i mezzi»; un principio cinicamente applicato e variamente declinato nei tornanti della storia, anche attuale. Nello stesso anno Gaetano da Thiene, celebrato come il “santo della provvidenza”, realizza con opere e avvia con gli scritti una profonda riflessione sulla Provvidenza che guida la storia umana con una magistrale e imprevedibile regia della mano invisibile della grazia di Dio e della perspicace intelligenza degli uomini. Soprattutto quando, a partire dal tesoro evangelico della Provvidenza proclamata da Cristo, della riserva inesauribile della speranza cristiana e dei potenziali giacimenti della carità, gli uomini hanno intercettato i bisogni drammatici dei poveri e le sguarnite necessità dei deboli degli ultimi secoli fino ai giorni nostri, liberando la fantasia della carità con l’impegno di testimoni coerenti e di maestri esperti di umanità. Sono i “santi della Provvidenza”, che nel realizzare le opere hanno confidato nel Dio “previdente e provvidente”, senza però trascurare di puntare fiduciosamente sulla bontà innata delle persone, sulla generosità delle famiglie benefattrici, sulla coraggiosa capacità di rischiare delle realtà aggregatrici e sulla giustizia solidale delle istituzioni. (continua in ultima pagina) ■ I PARAMETRI VITALI di Samantha Cristoforetti, monitorati durante il sonno dell’astronauta italiana dalla maglietta MaGIC, frutto della ricerca in Fondazione Don Gnocchi; le braccia di Enzo, atleta paralimpico, a spingere sulla neve in una gara di sci di fondo; gli occhi di Luisa, malata di Sla, grazie ai quali la donna riesce ancora a comunicare, scrivendo un libro di ricordi; l’entusiasmo di Valentina, educatrice con la passione del teatro, trasmessa in maniera contagiosa a tanti ragazzi e ragazze disabili; il coraggio di Vincenzo, ottocento chilometri in sedia a rotelle per conquistare un sogno a lungo cullato; la fatica quotidiana di tanti ricercatori tra strumenti e tecnologie d’avanguardia gelosamente custodite nei laboratori; l’attento e premuroso giro tra i reparti dei medici, a raccogliere preoccupazioni e infondere speranza; la dedizione generosa e sincera di infermieri, terapisti e personale di assistenza; i gesti di gioia di volontari sempre pronti a un gesto, un sorriso e una carezza verso chi è in stato di bisogno; l’abbraccio riconoscente e le strette di mano delle famiglie; l’invito e lo stimolo dei sempre più numerosi benefattori a continuare, in fedeltà alla missione del beato don Gnocchi, quella missione quotidiana accanto e a sostegno della vita, sempre... Sono questi i “movimenti di vita” che la Fondazione Don Gnocchi ha voluto protagonisti della nuova campagna - avviata pro- È possibile seguire e sostenere “Movimenti di Vita” sul sito internet, sulla pagina Facebook o tramite twitter. La campagna con SMS solidale sarà attiva dall’1 al 29 marzo: è possibile donare 2 o 5 euro chiamando il numero 45506 prio in queste settimane - con l’intento di promuoverli, sostenerli e alimentarli, perché si moltiplichino e non si interrompano mai, quasi a liberare energia nuova, necessaria per continuare a prendersi cura dei più fragili. Una campagna declinata sulla positività dell’idea stessa di movimento e sulla circolarità che questo richiama nella sua dimensione più legata al gioco e alla prossimità. Un dialogo costante con i sempre più numerosi “amis” attraverso il web e i social network, per comunicare sensazioni, stati d’animo, azioni, immagini, eventi e quant’altro possa essere utile a condividere anche il più profondo dei movimenti: il motus animi. L’invito a tutti è quello di farsi coinvolgere: partecipare con il proprio movimento significa dedicare una parte di se stessi agli al- tri e avere la consapevolezza che un semplice gesto quotidiano, apparentemente privo di importanza, può alleviare la sofferenza dei più sfortunati, e farci sentire tutti parte dello stesso grande movimento: la vita. La campagna Movimenti di Vita prende il via con l’SMS solidale (vedi riquadro sotto) a sostegno del progetto MecFES, brevettato dalla Don Gnocchi: un modello riabilitativo dedicato ai gravi pazienti neurolesi che si basa sull’individuazione, lo stimolo e lo sviluppo del “movimento residuo”. Si tratta in concreto di un dispositivo, indossato dal paziente, che gli consente di recuperare il movimento di braccia e gambe sia nella riabilitazione, che nelle attività di vita quotidiana. ☞ Vai al sito www.movimentidivita.it 3 AMIS, VE RACCOMANDI LA MIA BARACCA - febbraio 2015 MILANO. Le celebrazioni nel 59esimo anniversario della morte conoscere don Gnocchi ■ DON CARLO GNOCCHI si spense nel tardo pomeriggio del 28 febbraio del 1956 in una stanza della Clinica Columbus di Milano, dove era stato ricoverato per una grave forma di tumore. Solo il giorno prima aveva recitato il Rosario con due mutilatine, Antonina Tea e Marisa Ghezzi, e aveva dato loro la sua benedizione. «Era sotto la tenda a ossigeno - ricorda monsignor Giovanni Barbareschi, l’amico fedele che rimase accanto a don Carlo nei suoi ultimi giorni di vita -. Parlava solo ogni tanto e solo a me. La mattina alle 6 chiese il piccolo crocifisso che la mamma gli aveva regalato per la Prima Messa e volle che fosse appeso sulla tenda per vederlo sempre. Lo appendemmo con del nastro adesivo. Don Carlo lo guardava e gli parlava con gli occhi. L'ultima parola che disse fu: “Grazie di tutto”. Verso sera si aggravò. Improvvisamente si appoggiò con i pugni al materasso; prese, strappando l’adesivo, il crocifisso, lo appoggio alle labbra, lo baciò e così morì». Fa effetto sentire quella parola, “pugni”, attribuita a un gesto di don Carlo che in tutta la sua vita usò le mani solo per dare carezze e costruire la sua Opera. Ma aveva bisogno di forza per alzarsi dal letto quel tanto che gli bastava per raggiungere il crocifisso. conoscere la Fondazione «Così don Carlo chiuse gli occhi» Santuario, Messa con Tettamanzi EDITORIA. I ricordi di Andreotti testimone privilegiato di “santi” La raffigurazione di don Carlo sul letto di morte da una storica copertina della Domenica del Corriere. Sopra, il card. Tettamanzi alla cerimonia di beatificazione il 25 ottobre 2009 Gli stessi sentimenti di quei giorni sono stati rivissuti in occasione del 59esimo anniversario della morte, nelle numerose celebrazioni e iniziative promosse in tutti i Centri della Fondazione e non solo. In particolare, a Milano, al santuario che conserva le spoglie del “papà dei mutilatini”, operatori e ospiti della “Don Gnocchi”, famiglie, ex allievi, alpini e amici della “baracca” si sono ritrovati il 1° marzo in occasione della solenne celebrazione presieduta dall’arcivescovo emerito della diocesi di Milano, cardinale Dionigi Tettamanzi. «Beatificando don Carlo - disse nell’occasione - la Chiesa ha dichiarato che il desiderio di farsi santo è stato il sentimento dominante del suo cuore e il principio fecondo della sua comunione d’amore con Dio e della sua infaticabile attività al servizio dell’uomo: una santità che lo conduceva a vivere nell’intimità di Dio e ad aprirsi e donarsi agli uomini in ogni ambito della loro esistenza». ☞ L’omelia del cardinale e la fotogallery dell’evento sono disponibili su www.dongnocchi.it AROSIO, UNA RELIQUIA DEL BEATO NELLA CAPPELLA DOVE DON CARLO CELEBRO’ MESSA NEGLI ANNI TRA IL 1945 E IL 1948 IN BREVE ■ DON GNOCCHIE LE VIRTÙ. Si è svolta il 26 febbraio a Civate (Lecco) la serata di presentazione del libro “Malato d’infinito. Don Gnocchi e le virtù”, con l’intervento dell’autrice, Barbara Garavaglia. L’iniziativa è stata promossa dalle biblioteche di Civate e di Valmadrera, in collaborazione con la parrocchia di Civate, il gruppo alpini di Civate e la Fondazione Casa del cieco. ■ PASTORALE DELLA SALUTE. Al Santuario del beato don Gnocchi si è svolto il 31 gennaio il primo dei tre incontri programmati dal Servizio per la pastorale della salute della diocesi di Milano nell’ambito del ciclo “Ero malato e mi avete visitato”. L’iniziativa - oltre 250 i partecipanti - si è rivolta ai ministri straordinari della Comunione della zona pastorale 1 di Milano, ma hanno partecipato anche coloro che sono impegnati nella visita e nell’accompagnamento di malati, anziani e persone bisognose. ■ DOLORE INNOCENTE. Mercoledì 15 aprile, nella sede della Fondazione Ambrosianeum di Milano, si terrà l’incontro dal titolo “Il dolore innocente. La tutela dei bambini e degli adolescenti”. La serata è promossa dalla Fondazione Ambrosianeum e dalla Fondazione Matarelli. All’incontro interverranno monsignor Angelo Bazzari, presidente della Fondazione Don Gnocchi, Fiammetta Casali, Silvio Galvagno e Fabio Mosca. ☞ L’elenco degli appuntamenti su www.dongnocchi.it ■ UNA RELIQUIA DEL BEATO CARLO GNOCCHI AD AROSIO. La celebrazione, svoltasi nel dicembre scorso, è stata presieduta dal cardinale Dionigi Tettamanzi, arcivescovo emerito della Diocesi di Milano. La reliquia è stata collocata nella cappella della Fondazione Anna Borletti. Don Gnocchi fu direttore dell’Istituto Grandi Invalidi di Guerra di Arosio dal 1945 al 1948 e in questi tre anni, oltre ad assistere i reduci e i bambini vittime della guerra, celebrò ogni giorno la Messa proprio nella cappella che è stata da poco restaurata. L’iniziativa è stata promossa dalla Fondazione Borletti, con il patrocinio del Comune di Arosio e con il coinvolgimento delle associazioni locali. Un corteo, accompagnato dal Corpo musicale “Toscanini” ha poi reso omaggio al monumento del beato don Gnocchi in piazza Montello. Tutti i modi per seguire la Fondazione Don Gnocchi “MISSIONE UOMO” “AMIS” notiziario rivista www.dongnocchi.it SERVIZI. A Roma un laboratorio di psicologia di prossimità “AMIS” newsletter on line per informazioni [email protected] ■ C’È ANCHE IL BEATO DON GNOCCHI tra le figure di spicco del cattolicesimo del Novecento ricordate nel libro “Giulio Andreotti. Testimone di Santi”, scritto dal giornalista Roberto Rotondo, per vent’anni collaboratore del senatore a vita come vicedirettore del mensile “30 Giorni”, pubblicato dall’Associazione Giovane Europa. In uno dei primi capitoli intitolato “Don Carlo Gnocchi, l’angelo dei mutilatini” viene ricordato il rapporto di amicizia fra lo statista scomparso nel 2013 e don Carlo: i due si conobbero nel lontano 1948 e Andreotti fu prezioso nel sostegno alla Fondazione, che allora muoveva i primi passi. Il volume è stato presentato nella sede dell’Istituto Luigi Sturzo a Roma lo scorso 14 gennaio (foto in alto), nel giorno in cui Giulio Andreotti avrebbe compiuto 96 anni, con una cerimonia alla quale hanno partecipato - oltre all’autore - anche monsignor Angelo Bazzari, presidente della Fondazione Don Gnocchi; Gianni Letta, autore dell’introduzione del libro; padre Enzo Fortunato, direttore della Sala stampa del sacro Convento di Assisi; Giuseppe Corigliano, scrittore; Gianni Cardinale, vaticanista di Avvenire e Angelo Chiorazzo, presidente di Giovane Europa. Oltre ai familiari di Andreotti, erano presenti tra il numeroso pubblico anche il cardinale Raffaele Farina, presidente della Pontificia Commissione referente sull'Istituto per le Opere di Religione e Vito De Filippo, sottosegretario alla Salute. Attraverso carteggi anche inediti, articoli, scritti e discorsi di Andreotti, il libro ricostruisce il rapporto di amicizia, collaborazione, devozione che ha avuto con alcune delle figure più significative del cattolicesimo del Novecento: da Giorgio La Piraa don Giuseppe Canovai; da don Carlo Gnocchi a don Zeno Saltini; da Pio XII a Giovanni XXIII; da Paolo VI a Giovanni Paolo II; da Madre Teresa di Calcutta a padre Pio da Pietrelcina, fino a Josè Maria Escrivà de Balaguer. ■ S’INTITOLA “L’AMORE CHE SALVA. Educati alla vita buona del Vangelo dal mistero della sofferenza” il volume curato da don Carmine Arice, direttore dell’Ufficio Nazionale per la Pastorale della salute della CEI, in uscita nelle libreria in questo mese di marzo. Il libro ha una prima parte di carattere teologico-pastorale e una seconda di esperienze: in quest’ultima, un intero capitolo è dedicato alla “Pedagogia del dolore innocente. Riflessioni alla luce dell’esperienza del beato Carlo Gnocchi”, testo curato dal presidente della Fondazione Don Gnocchi, monsignor Angelo Bazzari e illustrato lo scorso anno in occasione di un seminario di approfondimento sul tema, promosso dallo stesso Ufficio CEI. ■ IL CEFOS - Centro di Formazione, Orientamento e Sviluppo - è la scuola di formazione della Fondazione Don Gnocchi.Ha tre sedi operative: Milano (accreditata presso la Regione Lombardia dal 2005 per i Servizi di Istruzione e Formazione Professionale e dal 2008 per i Servizi al Lavoro), Roma (accreditata presso la Regione Lazio dal 2010) e Lodi. Si avvale dell’esperienza di docenti propri, oltre che di consulenze e delle libere professioni appartenenti al mondo sanitario-riabilitativo, socio-sanitario e socio-educativo. Oltre a gestire per conto dell’IRCCS “S. Maria Nascente” di Milano, la formazione universitaria (7 corsi di laurea triennale) in convenzione con l’Università degli Studi di Milano, da tempo cura la formazione e l’integrazione lavorativa di disabili e soggetti svantaggiati, la formazione delle figure professionali operanti nel mondo della disabilità e dell’assistenza e la formazione del personale della scuola. CORSI PER ASA E OSS. Tra le iniziative formative promosse dal CeFOS di Milano nel 2015, per conto della regione Lombardia, vanno segnalati il corso per Ausiliario Socio-Assistenziale (ASA), quello per Operatore Socio-Sanitario (OSS), figure professionali dell’assistenza di base, unitamente al corso di riqualifica di ASA in OSS (avvio nel mese di aprile). CeFOS, sempre intensa l’attività formativa per operatori, insegnanti e ragazzi disabili ALLIEVI CON DISABILITA’. Il CeFOS di Milano, nell’ambito delle proprie proposte educative e didattiche, propone inoltre una serie di “Percorsi personalizzati per allievi con disabilità dopo la terza media” ed è a disposizione di docenti di sostegno, genitori ed alunni delle classi terze per fornire le informazioni utili per conoscere meglio l’organizzazione del Centro e alcune significative attività formative. In particolare, per l’anno scolastico 20152016 sono in programma per adolescenti con disabilità certificata che abbiano concluso il primo ciclo di studi, un corso per operatore/operatrice amministrativo-se- gretariale e un corso per operatore/operatrice della ristorazione, affiancati da laboratori trasversali “artistico-artigianali” e di “teatro sociale”. I corsi sono di durata triennale (più un eventuale anno integrativo), con frequenza a tempo pieno. ROMA. PSICOTERAPIA. È invece attivo da alcuni mesi nella sede di Roma un laboratorio di psicologia e psicoterapia di prossimità, che offre counselling, psicoterapia e attività di promozione della salute psicologica, rivolti ad adulti (percorsi finalizzati al benessere psicologico e al miglioramento della qualità di vita); bambini e ragazzi (disturbi della prima infanzia e pubertà, o a sostegno di stati emotivi tipici della preadolescenza); triade madre-bambino-padre (per lo sviluppo armonico del bambino all’interno della relazione di accudimento e a sostegno della genitorialità). L’iniziativa sottolinea l'impegno e l’attenzione che la Fondazione Don Gnocchi continua ad avere verso le persone che si trovano in stato di maggior bisogno, per garantire loro una piena partecipazione nella società e una migliore qualità della vita. ☞ Sul sito www.dongnocchi.it è possibile consultare l’intero complesso delle attività formative della Fondazione. Don Gnocchi. Info CeFOS: Milano (02 40308.328) e Roma (06 33086.936) . TESTIMONIANZE. Libro autobiografico di un ex allievo CeFOS La rivincita di Tyrone contro il “fattore H” ■ S’INTITOLA “FATTORE H”. È il racconto autobiografico di Tyrone Nigretti, ventenne costretto su una sedia a rotelle perchè affetto da tetraparesi spastica, ex allievo del CeFOS della Fondazione Don Gnocchi. La testimonianza disincantata, a volte cruda e rabbiosa, altre struggente e ironica, di un’infanzia e di un’adolescenza che è perfino riduttivo definire difficili. La battaglia quotidiana contro la montagna di pregiudizi e discriminazioni che la società di oggi ancora riserva ai disabili. «Vorrei che ciò che scrivo - confida Tyrone - cambiasse gli atteggiamenti perbenisti e falsi che ancora oggi esistono nei confronti delle persone con disabilità». Una madre alcolizzata e tossicodipendente; un padre che fa perdere le proprie tracce; un uomo malato di Aids che lo cresce come un figlio. Un ictus - a poche settimane dal parto prematuro - che lo costringe per sempre su una sedia a rotelle. Uno slalom impossibile, lungo un muro scosceso, tra umiliazioni, barriere, tragedie (la morte del padre adottivo e poi quella della madre) e piccole, grandi conquiste quotidiane. In tutto questo, l’esperienza positiva del CeFOS: «Mi iscrissi in una scuola dove il “diverso” - si legge nel libro - non era quello su quattro ruote, una scuola dove ogni disabile poteva andare in qualunque area della struttura volesse, una scuola che era il mondo che avevo sempre desiderato. Al CeFOS mi sono fatto molti amici, amici veri, amici che, come me, sapevano di dover cercare ristoranti senza barriere architettoniche quando uscivano. Amici ai quali non avevo vergogna di chiedere di andare in giro a divertirci, perchè grazie a loro avevo capito che fare una vita dignitosa è un diritto di tutti. La scuola della Fondazione Don Gnocchi è stata davvero la mia salvezza: oltre alla mancanza di mia madre, non so se sarei riu- chiesa dell'Incoronata, concelebrati anche da monsignor Angelo Bazzari, presidente della Fondazione Don Gnocchi. Insieme al fratello Marco e ai familiari, la funzione ha visto presenti tanti amici, esponenti delle associazioni e autorità, fra cui il sindaco di Milano, Giuliano Pisapia, il vice sindaco Ada Lucia De Cesaris, gli assessori comunali Marco Granelli, Pierfrancesco Majorino e Carmela Rozza, l’assessore regionale Mario Melazzini. Nato a Firenze 62 anni fa, direttore della testata della Fish “Superando”, animatore del blog “InVisibili” sul Corriere della sera, Bomprezzi è stato il primo direttore editoriale del portale Superabile.it, promosso dall’Inail nel 2000. A lui si deve la lettura sottile e continua dei tanti stereotipi sulla disabilità che ancora tardano a scomparire e la critica alle tante contraddizioni e ipocrisie del mondo degli “abili”. Ultimamente era presidente di Ledha, la Lega per i diritti delle persone con disabilità. ☞ Sul sito www.dongnocchi.it alcuni interventi di Bomprezzi per la “Don Gnocchi” e un ricordo dell’amico Renzo Andrich MILANO. In questi tre mesi mi sono sentito una persona e non un numero ■ EGREGIO DIRETTORE, stanno per terminare i miei tre mesi di permanenza presso il Centro “Girola” di Milano della Fondazione Don Gnocchie in prossimità del tanto agognato ritorno a casa intendo ringraziare sentitamente tutto il personale per la serietà e la professionalità dimostrate durante la mia degenza nella struttura. Le capacità tecnico-professionali di medici e fisioterapisti, unite alla loro disponibilità nel fornire chiarimenti e spiegazioni sull’evoluzione della riabilitazione, hanno reso la mia degenza sicuramente più serena. La sensibilità, la solarità e l’empatia del personale infermieristico e del personale ausiliario addetto all’assistenza, unite alla loro gentilezza e alle attenzioni riversatemi, hanno reso la permanenza e i problemi ad essa legati più leggeri e sopportabili. Quando si vivono momenti di difficoltà sentirsi una persona e non un numero è molto importante, anzi determinante. Ringrazio tutti di cuore. Sergio Tenconi MILANO. Pazienza , simpatia e sorrisi dei miei tre “moschettieri” fisioterapisti ■ GENTILISSIMO DIRETTORE, la vita è certamente la somma di infinite esperienze - in gran parte dolorose - ma se fosse solo questo non sarebbe una vita, ma un manuale: pagine e pagine che raccolgono dati, mentre noi abbiamo bisogno di parole e calore. Cercavo la riabilitazione e ho trovato tre fisioterapisti al Centro “Girola” di Milano della Fondazione Don Gnocchi che mi hanno offerto pazienza, simpatia, buona volontà e un muoversi velocemente da un anziano all’altro. Confesso, anch’io sono alla ricerca di un’ardua riabilitazione, di non aver paura di cadere dopo che sono caduto tre volte, di aver paura di alzarmi in piedi rinunciando per mezzo minuto alla carrozzina. Si ha un bel dire che non si può cadere, che c’è qualcuno che lavora per te, che non ti perde di vista anche se si occupa di altre persone. La paura è irrazionale, ti entra nelle ossa, ti rende difficile la respirazione, ti accende negli occhi la fiamma di un’assurda, irragionevole e dolorosa paura. Vincenzo ti fa muovere le gambe. Eligio, detto Elio, ti fa lavorare con un lungo bastone. Daniele scherza, incoraggiando i presenti in palestra a migliorare. Mi assale la consapevolezza che non guarirò, ma che frenerò la malattia, che risponderò con un sorriso ai sorrisi dei tre moschettieri che mi illuminano una volta di più, assieme ai sorrisi di mia moglie che è venuta a trovarmi. «Dio aiutami, il mare è così grande e la mia barca tanto piccola». Lettera firmata MILANO. Mio suocero assistito a casa con profonda competenza e sensibilità scito a sopportare anche di stare con persone incapaci di capirmi». La rivincita sul “fattore H”: H di handicap, ma anche di hip hop, la grande passione che - confessa Tyrone - gli ha salvato la vita, insegnandogli a rialzare sempre la testa e gridare «Ci sono!». CORDOGLIO ANCHE IN FONDAZIONE PER LA SCOMPARSA DI FRANCO BOMPREZZI SAPEVA RACCONTARE CON LEGGEREZZA E PROFONDITA’ PROBLEMI E SPERANZE DEI DISABILI ■ UN GRANDE AMICO della “baracca” di don Gnocchi. Sempre presente, quando un incontro, un appuntamento, un convegno, una riflessione a Milano come anche negli altri Centri della Fondazione non sarebbero stati gli stessi senza la sua generosa disponibilità, la sua profonda competenza, la sua garbata ironia... Franco Bomprezzi (nella foto), giornalista e scrittore, amato e apprezzato da tutti per la sua onestà intellettuale, come anche per la leggerezza e al tempo stesso la profondità con cui negli anni ha saputo raccontare la quotidianità, i problemi e le speranze di tante persone disabili, è scomparso nel dicembre dello scorso anno, lasciando un vuoto anche in tutta la Fondazione Don Gnocchi. Disabile dalla nascita (osteogenesi imperfetta, detta anche malattia delle “ossa fragili”), era ricoverato da alcuni giorni al Centro Clinico Nemo dell'ospedale Niguarda di Milano. Da qui aveva perfino registrato un collegamento, durante l'ultima maratona televisiva di Telethon. I funerali si sono svolti il 20 dicembre a Milano, in una gremita LETTERE ■ EGREGIO DIRETTORE, mio suocero, deceduto ieri nella sua abitazione, è stato assistito a domicilio dall'infermiera Sandy della Fondazione Don Gnocchi di Milano. A nome di mia suocera e anche mio vorrei esprimere il nostro pieno apprezzamento per la competenza, la disponibilità e la cortesia dell’ottima infermiera, sia sotto il profilo professionale sia per l’umanità e la sensibilità dimostrate. Un grazie anche a tutti coloro che ci hanno aiutato con prontezza e competenza nel momento del bisogno. Maurice Child MILANO. Che fortuna per i vostri ospiti contare su queste eccellenze in geriatria MILANO. A un anno dalla scomparsa, dedicata a Lorini l’aula di informatica del CeFOS ■ C’ERANO I FAMILIARI, I COLLEGHI e tantissimi giovani alunni dei corsi di formazione alla cerimonia del 12 gennaio, nel primo anniversario della scomparsa di Saverio Lorini, direttore del Centro di Formazione, Orientamento e Sviluppo (CeFOS) di Milano. Alla Messa nel santuario del beato don Carlo Gnocchi, presieduta da padre Carlo Ghislandi, missionario del Pime, e concelebrata da mons. Angelo Bazzari, presidente della Fondazione, da don Roberto Davanzo, direttore della Caritas Ambrosiana, e da don Maurizio Rivolta, rettore dal santuario, ha fatto seguito la dedica a Lorini dell'aula di informatica del CeFOS, con la scopri- mento di una targa a ricordo (foto). Il nuovo direttore, Tiberio Boldrini, ha ricordato la sensibilità, la competenza e l’appassionato impegno profuso per ben quarant’anni da Lorini in seno alla “baracca” di don Carlo. Toccante la commemorazione di mons. Bazzari: «Saverio ha contribuito alla crescita della Fondazione, alla luce del testamento di don Carlo: l’attenzione alla persona , la reciprocità del ricevere e del prestare aiuto, il superamento dei confini del territorio, lo sguardo rivolto all’Europa e al mondo, l’integrazione di cura e riabilitazione con l’educazione e la valorizzazione dei talenti di ciascuno». ■ EGREGIO DIRETTORE, la scorsa settimana mia madre, ospite dell’Istituto “Palazzolo” di Milano della Fondazione Don Gnocchi, ha chiuso gli occhi. Desidero esprimere i miei sentiti e doverosi ringraziamenti all’équipe medica e infermieristica della struttura - e in particolare al dottor Piergiorgio Cossovich - che con tanta dedizione, grande professionalità, estrema attenzione e profonda sensibilità ha fatto tutto ciò che era possibile fare per alleviare le atroci sofferenze della mamma. Siete davvero fortunati voi ad avere nel vostro organico tali eccellenze in geriatria e sono fortunati i vostri pazienti ospiti, in particolare quelli del reparto “Montini”: il vostro personale, con un sorriso rassicurante e con infinita pazienza e disponibilità, sa ascoltare tutti, vede tutto, aiuta tutti e si preoccupa per tutti. Il mio sincero grazie! Carla Movi AMIS, VE RACCOMANDI LA MIA BARACCA - febbraio 2015 2 4 AMIS, VE RACCOMANDI LA MIA BARACCA - febbraio 2015 MILANO. Il progetto WearMon con la maglietta “Don Gnocchi” cronache dai Centri MILANO. La carezza del cardinale ai pazienti ricoverati all’Hospice ■ L’ARCIVESCOVO DI MILANO, cardinale Angelo Scola, ha fatto visita - in occasione della tradizionale Messa per lo scambio di auguri natalizi - all’Hospice per malati terminali dell’Istituto “Palazzolo-Don Gnocchi”, dove ha avuto parole di conforto e speranza per i malati e i loro familiari. L’Hospice dispone di 10 posti letto ed è collocato al secondo piano della sezione Montini. Ciascuna stanza, dotata di bagno attrezzato, dispone anche di una poltrona-letto per l’eventuale pernottamento di un familiare, oltre ad armadio, televisore e mini frigorifero. L’Hospice accoglie persone nella fase terminale della vita e loro familiari tramite una struttura residenziale accreditata per malati residenti nella Regione Lombardia. Caratteristica particolare di questo Hospice è di indirizzare il proprio servizio anche a persone in condizioni di terminalità per malattie non oncologiche. Attivo dal 2013, l’Hospice per malati terminali ha permesso di ampliare la gamma di servizi dell’articolato Istituto “Palazzolo” e di potenziare in Fondazione il settore delle cure palliative, dopo l’Hospice “S. Maria delle Grazie” avviato a Monza già nel 1999 (tra le prime strutture del genere nel nostro Paese) e quello avviato in anni più recenti all’interno del Centro “S, Maria alla Pineta” di Marina di Massa (Ms). MILANO. Inaugurata la stanza attrezzata per la ricerca sui pazienti in stato di coma ■ È STATA INAUGURATA all’Istituto “Palazzolo-Don Gnocchi” di Milano la stanza attrezzata con l’innovativo strumento diagnostico “TMS/EEG” per misurare in maniera non invasiva il dialogo interno al cervello di pazienti usciti dal coma. La cerimonia è stata guidata dalla dottoressa Guya Devalle (nel riquadro), responsabile del Nucleo di Accoglienza per Persone in Stato Vegetativo. Lo strumento diagnostico “TMS/EEG” è stato tra l’altro al centro di una campagna di raccolta fondi della Fondazione Don Gnocchi che si è svolta nel 2013 tramite SMS solidale proprio a favore della ricerca sui pazienti in coma. L’avvio della nuova attrezzatura rientra nell’ambito di un progetto di ricerca in corso all’Istituto “Palazzolo” su persone con disordini di coscienza per valutare le loro potenzialità di recupero. I risultati di questo lavoro avranno importanti ricadute in campo clinico, specie nella distinzione tra pazienti in stato vegetativo e pazienti che possono invece recuperare un livello minimo di coscienza. La ricerca si svolge grazie alla collaborazione con il dottor Marcello Massimini dell’Università Statale di Milano e membro del Comitato Tecnico-Scientifico della Fondazione Don Gnocchi. MILANO. Targa all’Istituto “Palazzolo” per ricordare la benefattrice Lina Forte ■ UNA TARGA PER RICORDARE E RINGRAZIARE, all’Istituto “Palazzolo-Don Gnocchi” di Milano, la signora Lina Forte (nel riquadro), già presidente dell’Associazione “Serenità-Banca Popolare di Milano” nonché benefattrice della Fondazione e dello stesso istituto. Alla cerimonia hanno preso parte, tra gli altri, il presidente della Fondazione, monsignor Angelo Bazzari, il direttore dell’Istituto, Roberto Costantini, il cappellano don Renzo Rasi, il presidente dell’Associazione “Serenità-BPM”, Enrico Tiberto. La tenacia e generosità di Lina Forte hanno reso possibile, tra l’altro, la realizzazione del “Nucleo Arcobaleno” per le persone affette da malattia di Alzheimer, la realizzazione e l’ampliamento del “Nucleo Aquiloni” dedicato alle persone in Stato Vegetativo, la ristrutturazione dello spazio accoglienza, unitamente a costanti piccoli, grandi gesti di attenzione, sostegno e vicinanza che hanno supportato negli anni il “Palazzolo” nella cura dei più fragili. ■ IL PROGETTO si chiama Wearable Monitoring e ha l’obiettivo di approfondire la conoscenza dei meccanismi fisiologici del sonno in microgravità: nelle ultime settimane Samantha Cristoforetti, astronauta italiana dell’Agenzia Spaziale Europea e capitano pilota dell’Aeronautica Militare, ha svolto con successo le prime registrazioni notturne previste dal progetto. Wearable Monitoring, proposto dalla Fondazione Don Gnocchi e svolto in collaborazione con l’Istituto Auxologico Italiano, è uno dei nove progetti selezionati e sviluppati dall’Agenzia Spaziale Italiana per la missione Futura. I dati vengono rilevati e raccolti attraverso un sistema indossabile, denominato MagIC-Space, sviluppato nel Laboratorio dei Sensori Indossabili e Telemedicina di Milano della Fondazione Don Gnocchi. Il team di sviluppo è costituito dagli ingegneri Francesco Rizzo, Paolo Meriggi e Prospero Lombardi, sotto la guida dell’ingegner Marco Di Rienzo (PI del progetto). MagIC-Space è composto da una maglietta contenente sensori tessili per la rilevazione dell’elettrocardiogramma e del respiro, un’unità di monitoraggio per la raccolta dei dati e la misura delle vibrazioni cardiache, un termometro per la misura della temperatura cutanea e un pacco batterie per l’alimentazione del dispositivo. In ciascuna sessione sperimentale Samantha indossa la maglietta per tutta la notte e al risveglio trasferisce i dati sul computer di bordo per la successiva trasmissione a terra. Le registrazioni vengono poi analizzate alla Fondazione Don Gnocchi. Oltre che in situazione di microgravità, i Dallo spazio ecco i primi dati rilevati a Samantha nel sonno Un’immagine di Samantha al lavoro nello spazio. A fianco, la maglietta messa a punto dai laboratori “Don Gnocchi” che l’astronauta indossa per il monitoraggio nel sonno risultati dell’esperimento avranno importanti ricadute anche a terra. Una persona su quattro soffre di disturbi del sonno, che spesso richiedono monitoraggi comples- si. Il dispositivo sviluppato per questo progetto è caratterizzato da un’estrema facilità d’uso e potrebbe essere utilizzato per la diagnosi remota dei disturbi del sonno. EXPO. Con la “Don Gnocchi”, più accessibile il Museo della Scala ■ IL MUSEO DEL TEATRO ALLA SCALA di Milano - che ha da poco festeggiato i cent’anni e che con i suoi 250 mila visitatori all’anno è fra i principali musei teatrali d’Europa - si prepara all’Expo e apre le porte alle persone disabili: grazie al “Progetto accessibilità”, fino a dicembre tre giornate al mese saranno dedicate proprio a loro, con ingresso gratuito. Sono infatti previsti percorsi specifici per i non vedenti, i non udenti, i disabili motori e la terza e quarta età, con il coinvolgimento anche della Fondazione Don Gnocchi. Il progetto è stato presentato dal Sovrintendente Alexander Pereira, alla presenza, tra gli altri, di Roberto Costantini, direttore del Presidio Nord 1 della Fondazione Don Gnocchi. Sono previste aperture speciali per i non vedenti(in collaborazione con l’Istituto dei Ciechi di Milano), per disabili motori (in collaborazione con la Fondazione Don Gnocchi) e per non udenti (in collaborazione con l’Ente Nazionale Sordi), oltre alle giornate dedicate alla terza e quarta età , con visite guidate sempre in collaborazione con la Fondazione Don Gnocchi . «La Scala - ha detto Pereira - conferma la sua volontà di essere il teatro di tutti». Le visite dedicate ai disabili motori e alla terza e quarta età che vedono coinvolta la Fondazione Don Gnocchi si svolgeranno alla presenza di guide delle associazioni “Lilopera”e “Gruppo Artema”, nei giorni 23 marzo, 20 aprile, 18 maggio, 22 giugno, 21 settembre, 19 ottobre e 9 novembre. BREVI ■ MILANO, PERCORSI CULTURALI AL “GIROLA”. Proseguiranno per tutti i lunedì pomeriggio del mese di marzo e aprile, al Centro “Girola-Don Gnocchi” di Milano, gli appuntamenti della sessione inverno-primavera 2015 de “I perCORSI culturali del Girola”, con una nuova serie di incontri dedicati alla salute, all’uso dei farmaci, all’alimentazione e al movimento, guidati da medici ed esperti. Il calendario degli incontri è disponibile nella sezione appuntamenti del sito www.dongnocchi.it. ■ PESSANO, RICORDATO IL DIRETTORE ALQUATI. È stato ricordato con una Messa e una commemorazione l’11 gennaio, ottavo anniversario della scomparsa, il dottor Giuseppe Alquati, già direttore del Centro “S. Maria al Castello” di Pessano con Bornago (Mi). La funzione è stata celebrata da don Claudio Preda, responsabile della Comunità pastorale “Beato Carlo Gnocchi” di Pessano con Bornago. La commemorazione è stata guidata dal presidente della Fondazione, monsignor Angelo Bazzari, alla presenza di dipendenti e ospiti della struttura. cronache dai Centri ■ TRASCORSI CINQUE ANNI dall’ultima Ostensione, la Santa Sindone sarà nuovamente esposta nel Duomo di Torino dal 19 aprile al 24 giugno. Consapevole dell’importanza spirituale, religiosa e culturale dell’evento, la Fondazione Don Gnocchi, come era già accaduto durante l’anno del Giubileo, ha prenotato una visita riservata ai dipendenti e ai collaboratori di presidenza e direzione generale per il prossimo 20 maggio. La Sindone (nel riquadro, il particolare del volto) definita la reliquia per eccellenza, rappresenta un rimando diretto e immediato che aiuta a comprendere e mediare la drammatica realtà della passione di Gesù. Una testimonianza d’indubbia suggestione per i fedeli e un mistero impresso da secoli nell’immaginario collettivo. Il pellegrinaggio sarà anche l’occasione per una visita ai reparti del Centro “S. Maria ai Colli” (foto in alto), oggi diretto da Luigi Cremasco, nel corso della quale verrà posata una targa commemorativa in memoria di Armando Garosci, fratello di un insigne benefattore della “Don Gnocchi”. Il Centro “S. Maria ai Colli” è stata una delle prime strutture dell’allora Fondazione Pro Juventute, inaugurato da don Gnocchi alla presenza del presidente della Repubblica Luigi Einaudi nel 1950. Dedicata al servizio educativo e riabilitativo dei mutilatini prima e dei poliomielitici poi, il Collegio, che ospitava più di 400 ragazzi, forni- Delegazione della Fondazione in pellegrinaggio alla Sindone va una preziosa occasione di studio, formazione e una specializzata terapia riabilitativa nonchè un cammino di crescita spirituale. A partire dalla fine degli anni ‘60 il Centro ha subito vari interventi strutturali, dapprima per far fronte al crescente numero di ragazzi poliomielitici e in seguito per abbracciare nuove tipologie di attività destinate al recupero e alla riabilitazione di persone disabili adulte o affette da patologie gravemente invalidanti. Oggi il Centro, dotato di 66 posti letto destinati a pazienti affetti da patologie neu- LE AZIENDE CON LA FONDAZIONE DON GNOCCHI ■ MILANO, ALUNNI IN VISITA A SANTUARIO E MUSEO. Un gruppo di alunni di terza media dell’Istituto “San Tommaso Moro” della Fondazione Grossman di Milano, accompagnati da insegnanti e genitori, ha fatto visita lo scorso 13 febbraio al museo e al santuario del beato don Gnocchi. Accolti dal rettore, don Maurizio Rivolta, dal responsabile del Servizio Comunicazione della Fondazione, Emanuele Brambilla, e da Alex Carrobbio, del Servizio Accoglienza del Centro, i ragazzi hanno assistito alla proiezione di alcuni audiovisivi. In santuario si sono poi stretti attorno all’urna del beato (nella foto), dedicandogli alcuni canti. ■ MILANO, GIAPPONESI IN VISITA ALL’IRCCS. Ancora una delegazione del Sol Levante in visita al Centro Irccs “S. Maria Nascente” di Milano. Il 20 febbraio scorso, un gruppo di operatori giapponesi ha fatto visita al Centro Irccs “S. Maria Nascente” di Milano. Sotto la guida del direttore, Roberto Costantini, e dei responsabili della struttura, gli ospiti hanno visitato in particolare il servizio Dat (Domotica-Ausili-Terapia occupazionale), il Siva (Servizio Informazione e Valutazione Ausili), le palestre, il reparto degenze e i laboratori del Citt (Centro per l’Innovazione e il Trasferimento Tecnologico). TORINO. Una cerimonia al Centro per ricordare Armando Garosci FALCONARA. I Lionsdonano tre poltrone-lettoal “Bignamini” FIRENZE. Restituire il cammino agli amputati, il meeting finale del progetto ■ IL MEETING FINALE DEL PROGETTO CYBERLEGS si terrà il 16 e 17 marzo al Centro IRCCS “Don Gnocchi” di Firenze, con la valutazione finale da parte della Commissione Europea, che lo ha finanziato. L’iniziativa ha visto la collaborazione tra la Scuola S. Anna di Pisa (capofila), la Fondazione Don Gnocchi, l’Università di Lubiana (Slovenia), l’Università Cattolica di Louvain (Belgio) e la Libera Università di Bruxelles. Il progetto ha lo scopo di restituire a pazienti amputati agli arti inferiori la capacità di camminare, grazie a due dispositivi integrati: una protesi robotizzata che sostituisce l’arto amputato e un’ortesi pelvica, anch’essa robotizzata, che collegata ad entrambi gli arti, aiuta il movimento e facilita il cammino. La Fondazione Don Gnocchi invita le aziende a lasciarsi coinvolgere dalla grande opera del Beato don Carlo a favore delle persone più deboli (disabili, anziani non autosufficienti malati oncologici terminali, pazienti con gravi cerebrolesioni acquisite, affetti da sclerosi multipla, sclerosi laterale amiotrofica e da altre gravi malattie invalidanti) per trovare spazi di collaborazione e valorizzazione reciproca. Scegliere di aderire al programma le “AZIENDE CON LA DON GNOCCHI” è un’opportunità garantita dal prestigio e dalla credibilità che la Fondazione ha saputo conquistare nel corso del tempo. Per informazioni contattare: tel. 02.4030.8907 [email protected] rologiche e ortopediche, è un punto di riferimento significativo nel panorama sanitario piemontese, suggellato dall’intensa attività di riabilitazione ambulatoriale e domiciliare (anche nell’ambulatorio di via Livorno) che offre interventi sempre più specializzati ed efficienti anche in tema di ausili per l’autonomia e di prestazioni specifiche per l’età evolutiva. Dal 2005 la “Don Gnocchi” è presente a Torino anche con un’altra struttura, il “Presidio Sanitario Ausiliatrice” (nella foto a fianco un momento di attività), acquisito dalla Congregazione delle Suore di Nostra Signora Ausiliatrice di Montpellier. Dotato di 50 posti letto, il Presidio è specializzato nella riabilitazione e recupero delle gravi cerebrolesioni acquisite. Sede di attività formativa scientifica e clinica, il Presidio è anche dotato di un ambulatorio polispecialistico qualificato per la diagnosi strumentale, le terapie fisiche e riabilitative, nonché per la radiodiagnostica e la diagnostica per immagini. ■ IL LIONS CLUB ha donato al Centro “BignaminiDon Gnocchi” di Falconara Marittima(Ancona) tre poltrone-letto per l’attività della struttura. L'iniziativa di solidarietà si è concretizzata lo scorso 30 gennaio, quando i Lions Club Ancona Host, rappresentati dal presidente Massimo Pellegrini, hanno consegnato il dono all'istituto riabilitativo marchigiano. Presenti, tra gli altri, i soci del Lions Annalisa Galeazzi e Luigi Conte, il sindaco di Falconara Goffredo Brandoni e, per la Fondazione Don Gnocchi, il direttore del Centro Paolo Perucci e la direttrice sanitaria Giuliana Poggianti. Le tre poltrone-letto saranno utili a parenti e amici che assistono i ricoverati, specialmente durante le notti trascorse al Centro. «Sono donazioni - ha commentato Perucci -che vanno oltre il valore economico, perché hanno grande importanza soprattutto dal punto di vista morale per il riconoscimento che viene dato al nostro presidio». Disponi un lascito testamentario per la Fondazione Don Gnocchi vai su http://il mio lascito.it LETTERE MONZA. Non mi sono sentita mai sola e senza di voi non ce l’avremmo fatta ■ GENTILE DIRETTORE, desidero ringraziare gli operatori dell’Hospice “S. Maria delle Grazie” di Monza per la preziosissima assistenza domiciliare che mi è stata offerta, per poter accompagnare dolcemente la mia cara mamma al termine della sua vita. Non ho parole sufficienti per lodare la grande umanità, discrezione e insieme professionalità di tutte le persone dello staff e di tutti coloro che non ho conosciuto di persona, ma che sono stati in grado di aiutarmi, prestandosi senza riserve a calmare l’angoscia dell’imprevisto, sempre possibile, nell’interminabile altalena di sintomi. Non mi sono sentita mai sola e questo mi ha dato il coraggio di affrontare la malattia della mamma con quella pace necessaria, perché anche lei potesse rimanere serena fino al congedo estremo. A distanza di mesi dalla sua morte, resto ancora stupita dall’esperto tempismo delle indicazioni, che mi ha permesso di ridurne la sofferenza al minimo, e dal coraggio che ne ho ricavato riuscendo a starle accanto, a trasmetterle che ero lì per lei, fino all’ultimo respiro. Grazie anche per la competenza, disponibilità ed umanità che mi sono state offerte nell’elaborazione del lutto. Grazie, grazie ancora: senza di voi io e mio marito con ce l’avremmo fatta. Brunella Lavecchia ROMA. In questi mesi mi sono sentita sempre accudita e amata: grazie a tutti! ■ GENTILE DIRETTORE, domani torno a casa! Ringrazio tutti i medici, infermieri, operatori sanitari che in questi lunghi mesi al Centro “S. Maria della Provvidenza” di Roma mi hanno saputa accudire, amare. Grazie ai ragazzi che tutti chiamano disabili, ma che hanno grandi capacità del cuore e con il loro sorriso hanno conquistato me e mio marito. Un bacione particolare a Giuliana, che è diventata la nostra figlia adottiva, ci ha fatto piangere e ci ha dato amore. Un saluto alle suore che li accudiscono con grande amore. Un saluto a tutti gli altri pazienti: stringete i denti e anche voi presto uscirete allegri e contenti. Grazie di tutto e grazie a tutti. Non vi dimenticheremo mai... Adriana e Antonio ROMA. Da voi ho trovato cure e pace che mi hanno ridato salute e benessere ■ GENTILE DIRETTORE, oggi sono stata dimessa da questo Centro riabilitativo di Roma dopo quasi 2 mesi di degenza e guardandomi indietro sono felice della pace e cure trovate qui. Ringrazio i medici, gli OSS, gli infermieri e i terapisti, per la pazienza e la cure che mi hanno restituito benessere. Meri Morucci S. ANGELO. Riabilitato a casa propria, l’ADRI è un esempio di sanità eccellente ■ GENTILISSIMO DIRETTORE, nel mese di luglio dello scorso anno sono rimasto vittima di una brutta caduta con la conseguente frattura del femore. Da lì è iniziata la mia odissea negli ospedali (con giornate intere senza potersi muovere), poi, finalmente, le dimissioni. E la riabilitazione? Si dovrebbe tornare per una quarantina di giorni in un altro ospedale abilitato... Ed ecco la luce: l'Adri, l’Assistenza Domiciliare Riabilitativa garantita dal Polo Riabilitativo Don Gnocchi di Sant’Angelo dei Lombardi. Quando seppi di questo particolare servizio mi precipitai per usufruirne e fui fortunato in quanto la domanda fu accettata. Con questa mia lettera voglio mettere in risalto la bontà di questa alternativa. Che personalmente ribattezzerei così: Adri, Amore Domiciliare di Riabilitazione Intensiva. Il paziente che come me non aveva alternative, in quanto non poteva contare su familiari che lo potessero accompagnare in centri esterni, ha avuto la concreta possibilità di poter contare su medici altamente specializzati che a casa propria - e ribadisco a gran voce nel calore della propria casa - hanno fatto i dovuti e opportuni controlli sanitari, ortopedici, con una adeguata e specifica fisioterapia che lo ha rimesso in piedi. Il terapista in casa (addirittura per 3 ore al giorno) mi ha curato nel migliore dei modi possibili con coscienza e serenità, non facendo un lavoro puramente meccanico, ma un lavoro che definirei di vocazione. Voglio per questo ringraziarvi e vi assicuro che sarò un vostro paladino: facciamo in modo che le cose buone, belle e soprattutto dignitosamente necessarie non durino poco come spesso succede nella vita. Antonio Rosato AMIS, VE RACCOMANDI LA MIA BARACCA - febbraio 2015 5 7 NEL MONDO BOLIVIA. Il lavoro della “Don Gnocchi” a favore dei diritti delle persone disabili ■ LA FONDAZIONE DON GNOCCHI-ONG ha contribuito a realizzare a Cochabamba, in Bolivia, il “6° Incontro nazionale sullo sviluppo dei diritti sulla disabilità”. Si è trattato di un summit di rilevanza nazionale sulla tematica della disabilità - articolato su tre giornate di presentazioni, tavole rotonde e dibattiti - fra istituzioni pubbliche e realtà legate al tema della disabilità. L’evento ha coinciso con la chiusura del Progetto di Riabilitazione su Base Comunitaria avviato dalla Fondazione, insieme all’Associazione Tukuy Pacha e Caritas di Cochabamba ed ha visto la partecipazione di tutti gli attori del progetto: istituzioni municipali, autorità ecclesiali, realtà del settore sanitario, oltre alle organizzazioni di persone con disabilità di tutto il Paese sudamericano. I numerosi dibattiti hanno visto al centro delle discussioni il desiderio comune di cambiare l’attuale situazione in Bolivia, che vede le persone con disabilità, nel 70 per cento dei casi, prive delle tutele socio-sanitarie di base. Attraverso l’evento, la Fondazione Don Gnocchi ha potuto “toccare con mano” che l’obiettivo prioritario di sensibilizzare e coinvolgere sulla tematica un sempre maggior numero di persone nel Paese è stato finalmente raggiunto. TUNISIA. Inclusione sociale dei disabili, successo per la Giornata internazionale ■ IL PROGETTO “ED. in-place” promosso dalla Fondazione Don Gnocchi - Area Solidarietà Internazionale - è stato al centro della “Giornata internazionale delle persone con disabilità” in Tunisia. Nell’occasione il governo tunisino, “Handicap International”, “UN Partnership to Promote the Rights of Persons with Disabilities” e Unicef hanno organizzato una manifestazione nel Paese nord-africano all’interno della quale è stato presentato anche il progetto “ED. in-place: Education, Inclusion, Placement”, cofinanziato tra l’altro dal ministero degli Affari Esteri e Cooperazione Internazionale italiano. I partecipanti hanno apprezzato l’esperienza sviluppata dal progetto e richiesto in particolare informazioni sulla “Guide pour la gestion de la diversité dans le marché du travail”, prodotta in lingua araba e francese. Durante la manifestazione sono state oltre un centinaio le guide consegnate a organizzazioni e persone interessate all’inclusione e gestione della diversità all'interno dei processi di lavoro. IMMAGINI. Diritto alla salute nel mondo, a Pessano la mostra del concorso di foto ■ TIZIANA LOGLISI è la vincitrice del concorso fotografico promosso dalla Fondazione Don Gnocchi - Area Solidarietà Internazionale - sul tema “Il diritto alla salute”. La premiazione e l’inaugurazione della mostra con tutti gli elaborati dei partecipanti si è svolta al Centro “S. Maria al Castello” di Pessano con Bornago (Mi), alla presenza, tra gli altri, del responsabile dell’ASI Carlo Del Favero e del presidente della Fondazione Don Gnocchi, monsignor Angelo Bazzari. Ispirandosi alla figura del beato don Gnocchi, la mostra - allestita nei suggestivi locali della storica villa di Pessano - intende riaffermare l’impegno della Fondazione nelle aree più disagiate del mondo. Le foto, scattate per lo più nei momenti dell’attività degli operatori “Don Gnocchi”, testimoniano il lavoro quotidiano svolto con professionalità e serenità accanto ai più fragili. La prima classificata, Tiziana Loglisci, lavora come fisioterapista proprio al Centro di Pessano e ha così illustrato il senso dei suoi lavori: «L’argomento proposto era assai vasto, ma poi ho guardato il lavoro quotidiano mio e dei miei colleghi, pensando che soprattutto questo è diritto alla salute: anche una semplice trazione cervicale fa stare meglio un paziente, ne allevia il dolore…». La giuria ha attribuito il secondo posto a Paolo Meriggi, che ha ritratto un cartello di avviso pubblico in Sierra Leone, a Makeni (città dove la Fondazione ha realizzato diversi progetti di cooperazione internazionale). ☞ Ulteriori informazioni sulle attività di solidarietà internazionale della Fondazione su www.ong.dongnocchi.it cronache dai Centri ■ UN MODERNO APPARECCHIO per il trattamento di pazienti di ogni età, in ambito neurologico e motorio, come esiti di paralisi cerebrale infantile, ictus, sclerosi multipla, ma anche in ambito medico sportivo e geriatrico. Si tratta del CRO System, a disposizione dallo scorso gennaio del Centro “S. Maria alla Pineta” di Marina di Massa, il secondo in Toscana (l’altro si trova a Prato). L’apparecchio, acquistato grazie alla generosità e alla sensibilità della cittadinanza massese e di alcuni benefattori e messo a disposizione della Fondazione Don Gnocchi dalla famiglia Tonarelli e dalla mobilitazione in rete “Noi per Matteo”, fa ora parte della dotazione dei servizi ambulatoriali in solvenza del Centro, a disposizione dei pazienti del territorio, specie dei bambini che potranno godere di un percorso di prenotazione e accesso al trattamento facilitato, con tariffe estremamente agevolate. «Voglio ringraziare tutti coloro che si sono prodigati in questa bellissima gara di solidarietà - spiega il direttore del Centro, Francesco Converti -. Siamo orgogliosi della fiducia riposta in noi e garantisco il nostro massimo impegno, insieme alla nostra professionalità, perché questo nuovo servizio sia messo in maniera proficua a servizio del territorio». Il CRO System è un apparecchio di ultima generazione che agisce sul sistema nervoso centrale in modo da migliorare le performance motorie, attraverso vibrazioni a frequenza costante che agiscono direttamente sui muscoli, senza l’utilizzo di correnti, né di campi magnetici. Si può quindi applicare anche in presenza di protesi, stimolatori cardiaci o altri dispositivi elettro- MARINA DI MASSA. A disposizione dei pazienti del Centro ROMA.“E sono corsa da te” sarà presentato a “S. Maria della Pace” ROMA Anche il moderno “CRO System” per la riabilitazione neuromotoria «Il Centro “Don Gnocchi”, una vera famiglia» In libreria la testimonianza della Lambertucci Una vita in Fondazione: Salvatore Provenza insignito del titolo di commendatore ■ “ E SONO CORSA DA TE”, l’ultimo libro di Rosanna Lambertucci, sarà presentato il 17 marzo prossimo, alle ore 21 presso l’auditorium del Centro “S. Maria della Pace” di Roma. Non è un caso che l’autrice, nota giornalista, scrittrice, conduttrice televisiva, tra le prime in Italia a portare all’attenzione del grande pubblico e in maniera divulgativa i temi della salute e del benessere, abbia scelto di presentare in Fondazione Don Gnocchi la sua ultima fatica letteraria. È leggendo il libro che si capiscono le radici di questa amicizia. Il volume, edito da Mondadori e in libreria da pochi giorni è il racconto di un’esperienza drammatica, ma allo stesso tempo ricca di tenerezza e speranza, vissuta dall’autrice, assistendo Alberto, la persona con cui era stata sposata e da cui si era separata vent’anni prima. Tutto inizia il giorno in cui Alberto viene colpito da un’emorragia cerebrale e Rosanna, non sentendolo come di consueto, si precipita da lui e si rende conto dell’accaduto. Il resto è poi il racconto di un calvario comune purtroppo a tante persone colpite da questo male - durato due anni e nei quali Rosanna ha interrotto ogni impegno di lavoro per accudire, seguire, sostenere e accompagnare Alberto fino al recupero. Nella condivisione della sofferenza e nel corso di questo cammino lento e faticoso, riaffiora una tenerezza nuova, rinasce il dialogo interrotto tanti anni prima: ■ PORTA LA DATA del 12 gennaio, due giorni prima di rassegnare le dimissioni, il conferimento da parte del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, del titolo di Commendatore a Salvatore Provenza (foto sotto), figura storica della Fondazione Don Gnocchi, in particolare a Roma. Un titolo che si aggiunge all’onorificenza pontificia di cui lo stesso Provenza era stato insignito nel 1994 da Papa Giovanni Paolo II come Commendatore dell’Ordine di S. Gregorio Magno e che rappresenta il riconoscimento per tanti anni spesi al servizio dell’opera del Beato don Carlo Gnocchi. Entrato in Fondazione nel 1970 come assistente educatore al Centro “S. Maria della Pace” di Roma, Provenza ha attraversato tutti i grandi cambiamenti della Fondazione degli ultimi quarant’anni. Nominato direttore del Centro “S. Maria della Pace” nel 1988, è stato tra i protagonisti del passaggio del Centro “S. Maria della Provvidenza”, sempre di Roma, dall’Opera del Cottolengo alla Fondazione Don Gnocchi nel 2003, oltre che artefice dell’apertura in Irpinia del Polo Specialistico Riabilitativo di S. Angelo dei Lombardi (Av). magnetici, mentre non sono mai stati riportati eventi avversi o controindicazioni particolari. L’utilizzo di questo apparecchio ha fornito risultati rapidi, efficaci e persistenti nel tempo in ambito riabilitativo, documentati in letteratura scientifica. La Fondazione Don Gnocchi mette a disposizione personale riabilitativo qualificato e specificamente formato per l’erogazione di questi trattamenti all’interno della struttura di Marina di Massa, che si pone come unico Centro di riferimento autorizzato per l’area Nord ovest della Toscana, oltre ad una competenza unica in ambito nazionale nel campo della riabilitazione. ☞ Informazioni sul sito www.dongnocchi.it “CUSCUS E POLENTA”, LA CUCINA STRUMENTO DI COESIONE SOCIALE ■ S’INTITOLA “CUSCUS E POLENTA. IL SAPORE DELL’INTEGRAZIONE” il volumetto che racconta la straordinaria esperienza del laboratorio di cucina nato all’interno del progetto di coesione sociale “Col-legati” che ha visto protagonista la Fondazione Don Gnocchi (capofila nel triennio 2012-2014), insieme all’Associazione “Mamme a scuola” e il Consorzio Farsi Prossimo, con le cooperative sociali “Bethlem” e “Farsi Prossimo”. Il progetto è nato per accompagnare la crescita di due quartieri di Milano, Villapizzone e Cagnola, caratterizzati da un’alta percentuale di anziani e di famiglie di nuova immigrazione. Il progetto ha agito su queste fasce della popolazione con lo specifico scopo di migliorare la qualità della vita rafforzando il senso di appartenenza e l’affezione per i luoghi di vita, sostenendo le relazioni fra persone e gruppi, lavorando con la rete di servizi pubblici e privati. Un momento dell’attività di consulenza in uno dei Servizi SIVA attivi in parecchi Centri della Fondazione Don Gnocchi QUADERNI. Presto una guida sulla scelta e utilizzo degli ausili ■ IN GRAN PARTE DEL MONDO oggi vengono chiamati, in lingua inglese, Assistive Technology Products. L’Organizzazione Mondiale della Sanità preferisce il termine Assistive Health Products per sottolineare l'importanza che essi hanno al servizio della salute della persona. La lingua italiana è una delle poche a disporre di un termine specifico per esprimere questo concetto: ausili, siano essi ausili tecnici (una carrozzina, o un tablet con un software per la comunicazione); adattamenti ambientali personalizzati (una modifica architettonica alla propria casa); o assistenza personale da parte di familiari, caregiver o operatori. Questi tre fattori contribuiscono in modo interdipendente e sinergico a costruire quel “sistema di ausilio” capace di contrastare la disabilità e favorire l'autonomia della persona e della propria famiglia. A queste tematiche sarà dedicata la nuova pub- Il laboratorio di cucina, espressione insieme di cultura e di socialità, si è così trasformato in un ottimo strumento di coesione sociale. Nel volumetto - curato da Elisabetta Isola, con il contributo di Fondazione Cariplo - le storie dei protagonisti si alternano con le ricette di piatti locali e dei Paesi d’origine delle immigrate, in un menu davvero ricco e all’insegna dell’integrazione. blicazione nella Collana “Quaderni della Fondazione”, in uscita proprio in queste settimane con il titolo “Valutare, consigliare, prescrivere gli ausili. La tecnologia al servizio delle persone con disabilità: guida sintetica per operatori della riabilitazione”, a cura di Renzo Andrich. L'introduzione di un ausilio nella vita di una persona perturba un equilibrio preesistente - a volte fragile - in favore di un nuovo equilibrio, che si vuole positivo, solido e il più possibile duraturo. Chi valuta, sceglie o prescrive gli ausili deve conoscere bene il contesto ambientale: solo in questo modo l’ausilio potrà conseguire un buon outcome (sarà efficace ed utile) e motiverà il suo investimento economico, professionale e umano. Il nuovo Quaderno - lungi dal fornire risposte esaurienti a questa complessa tematica - vuole essere un sintetico promemoria per tutti gli operatori che a vario livello si trovano a confrontarsi con la scelta degli ausili, sapendo di poter poi contare sul Portale SIVA/EASTIN per ogni informazione sugli ausili presenti sul mercato e, per le valutazioni specialistiche, sulla competenza dei Servizi Informazione e Valutazione Ausili (SIVA) della Fondazione Don Gnocchi. ☞ I Quaderni su www.dongnocchi.it ☞ I portale Siva all’indirizzo www.portale.siva.it «Le nostre strade sono tornate a unirsi nel momento del dolore». Al Centro di Roma della Fondazione Don Gnocchi Alberto trascorrerà un lungo periodo di riabilitazione. Qui tutti gli operatori, dai medici, ai terapisti, alla logopedista, agli infermieri, diventano co-protagonisti di questo lento cammino verso il recupero: «Una grande famiglia – così l’autrice definisce gli operatori del Centro “Don Gnocchi” - che ha condiviso con noi questo percorso riabilitativo non sempre facile». È in virtù di questo legame che Rosanna Lambertucci (nella foto al Centro di Roma con la dottoressa Anna Rita Pellegrino) torna “in famiglia” per presentare con amici, operatori della Fondazione, rappresentanti del giornalismo e dello spettacolo questa straordinaria testimonianza di affetto e di prossimità. ■ MERATE (LC), ESPOSTA LA RELIQUIA. È stata celeberata il 23 gennaio nella cappella dell’Oratorio maschile di Merate (Lc) una Messa nel 72° anniversario della battaglia di Nikolajewka in Russia. Nell’occasione è stata esposta anche la reliquia del beato cappellano alpino don Carlo Gnocchi, donata a Merate lo scorso anno dalla Fondazione Don Gnocchi. L’iniziativa è stata promossa dal gruppo di Merate e dai gruppi della Bassa Brianza dell’Associazione Nazionale Alpini, in collaborazione con la parrocchia di S. Ambrogio. La funzione è stata presieduta dal prevosto di Merate, don Luigi Peraboni, e ha visto la partecipazione del coro meratese “La Torr”. ■ GALLARATE, IL DECANATO RICORDA DON CARLO. Venerdì 30 gennaio, nella basilica S. Maria Assunta di Gallarate (Va), il presidente della Fondazione, monsignor Angelo Bazzari, ha presieduto una celebrazione eucaristica a ricordo di don Gnocchi. L’iniziativa è stata promossa dal Decanato di Gallarate nel quinto anniversario della beatificazione. «Don Gnocchi - ha detto il prevosto di Gallarate, don Carlo Galli - è stato un testimone di impegno apostolico in vari campi. Intendiamo ricordarlo e invocarlo nella settimana dedicata all’educazione, perché il suo esempio e la sua intercessione ci siano di guida e sostegno». ■ TRADATE (VA), MESSA E INCONTRO. Messa in ricordo di don Gnocchi, domenica 1° marzo, nella chiesa di S. Stefano Protomartire di Tradate (Va), presieduta dal presidente della Fondazione Don Gnocchi, monsignor Angelo Bazzari, in occasione del 59esimo della scomparsa. La celebrazione è stata preceduta da un incontro sulla vita e sulle opere del beato don Gnocchi, a cura di Clara Biaggio. L’iniziativa è stata promossa dalla Comunità Pastorale “Santo Crocifisso” di Tradate, guidata da don Giovanni Cazzaniga. ■ PARMA, LA VISITA DEL VESCOVO. Il Vescovo di Parma, monsignor Enrico Solmi, ha visitato in occasione delle recenti festività natalizie il Centro “S. Maria ai Servi” di Parma della Fondazione Don Gnocchi, dove ha incontrato gli ospiti e il personale della struttura. A seguire, ha presieduto nella Chiesa dell’Ascensione dei Servi di Maria una Messa concelebrata dal cappellano del Centro, monsignor Renato Mori e dal presidente della Fondazione. monsignor Angelo Bazzari, alla presenza dei responsabili, dipendenti, collaboratori, ospiti e amici del Centro. ☞ Sul sito www.dongnocchi.it il panorama editoriale e i libri su don Gnocchi e la sua Opera Volontari in attività in una struttura per anziani della Fondazione Don Gnocchi VOLONTARIATO. C’è bisogno, ecco come fare per... arruolarsi! ■ IL VOLONTARIATO rappresenta da sempre una delle risorse fondamentali della Fondazione Don Gnocchi. I volontari ‐ per i quali sono promossi appositi corsi di formazione e aggiornamento ‐ collaborano con il personale dei Centri nelle attività di socializzazione degli ospiti, offrendo anche un supporto indispensabile alle famiglie. Fedele ai valori e al messaggio del beato don Carlo Gnocchi, la Fondazione riconosce nel volontariato un eccezionale strumento pedagogico che, mentre viene incontro a bisogni reali della società, educa le persone a vivere in modo generoso e responsabile. Il volontario “stile Don Gnocchi”, a stretto contatto con persone fragili, spesso sofferenti o rassegnate, deve saper abbracciare questi valori conservando quel “solare ottimismo” che consente di aver fiducia e stima nell’uomo e che aiuta chi lo vive a relazionarsi in modo positivo con l’altro. BREVI «Anche noi ‐ ha scritto una volontaria ‐ siamo tutti “diversamente abili”. Solo che non troviamo mai il tempo per scoprirla, questa diversa abilità. Non abbiamo più il coraggio di confessare che, forse, la nostra abilità sta nel saperci fermare ad ascoltare un nuovo sentimento che sta nascendo dentro di noi; a guardare fisso un disabile o un an- ziano e scoprire che questi amici sono lì per ognuno di noi; per quell’Uomo che sa che facciamo tutti parte della stessa fatica di vivere e ha capito che, “per vedere ogni giorno spuntare l’arcobaleno, è sufficiente aprire il cuore alla vita». I volontari in Fondazione Don Gnocchi - oggi oltre un migliaio, organizzati in associazioni o impegnati a livello personale - si dedicano al sostegno alle attività assistenziali, ludiche, ricreative, animative e religiose; collaborano alle attività scolastiche e ai laboratori, alla gestione del tempo libero dei disabili o di supporto all’organizzazione e gestione dei Centri estivi. ■ ROMA, CALZE DELLA BEFANA AGLI OSPITI. Confermando una simpatica consuetudine che si rinnova due volte l’anno, anche in occasione dello scorso Natale la banda musicale della Marina Militareha allietato gli ospiti del Centro “S. Maria della Provvidenza” di Roma. Un altro concerto ha visto protagonista l’Orchestra “Amadeus”, un gruppo formato dai volontari del Centro Anziani Monte Mario. Infine, tradizionale tombolata a chiusura delle feste, animata dai volontari Argos-Forze di Polizia e la distribuzione delle calze della befana agli ospiti (nella foto). ☞ L’identikit del volontario “Don Gnocchi”, una panoramica delle attività proposte nelle singole strutture della Fondazione, alcune testimonianze e iulteriori nformazioni utili su www.dongnocchi.it/volontariato ■ TRICARICO (MT), MESSA CON IL VESCOVO. Anche il Vescovo di Tricarico (Mt), monsignor Vincenzo Carmine Orofino, ha visitato poco prima di Natale il Polo Specialistico Riabilitativo che la Fondazione Don Gnocchi gestisce nella cittadina lucana, dove ha incontrato gli ospiti e il personale. A seguire, ha presieduto nella cappella della struttura una Messa prenatalizia alla presenza dei responsabili, dipendenti, collaboratori, ospiti e amici del Centro. ROMA. Concerti di qualità per i ricoverati S. ANGELO. Il vescovo in visita al Polo irpino ■ APPLAUDITO CONCERTO dell’Orchestra d’archi della scuola popolare di musica di Testaccio, diretta dal maestro Sandro Savagnone, lo scorso 7 febbraio nella chiesa del Centro “S. Maria della Provvidenza” di Roma. L’iniziativa si inserisce in un ricco programma di eventi, anche di alto livello artistico, ospitati presso il Centro e rivolte ai pazienti ricoverati, ai loro famigliari e al territorio. ■ L’ARCIVESCOVO DI S. ANGELO DEI LOMBARDI, monsignor Pasquale Cascio, ha fatto visita in occasione del Natale a pazienti, familiari, operatori e volontari del Polo Specialistico Riabilitativo della Fondazione Don Gnocchi. Altre iniziative di socializzazione sono state organizzate dai volontari : tombolata, spettacoli musicali e teatrali, generosamente offerti dagli artisti “amici” del Centro irpino. ■ TRICARICO (MT), VISITA DEL DIRETTORE ASL. Il direttore generale dell’Azienza Sanitaria di Matera, Andrea Sacco (la cui nomina è stata formalizzata a inizio 2015 dalla Giunta della Regione Basilicata), ha visitato lo scorso febbraio il Presidio Ospedaliero di Tricarico (Mt) in cui è inserito il Polo Riabilitativo della Fondazione Don Gnocchi. Il nuovo direttore generale ha incontrato il personale e i responsabili del presidio, soffermandosi in particolare sulle criticità dei servizi dell’Azienda Sanitaria. AMIS, VE RACCOMANDI LA MIA BARACCA - febbraio 2015 AMIS, VE RACCOMANDI LA MIA BARACCA - febbraio 2015 6 AMIS, VE RACCOMANDI LA MIA BARACCA - febbraio 2015 8 Presìdi territoriali e strutture “Don Gnocchi” in Italia Come sostenere la Fondazione ■ CON BOLLETTINO POSTALE Conto Corrente Postale N. 737205 Intestato a Fondazione Don Carlo Gnocchi Onlus Piazzale Morandi, 6 - 20121 MILANO NOTIZIARIO DELLA FONDAZIONE DON CARLO GNOCCHI - ONLUS DIRETTORE RESPONSABILE Emanuele Brambilla DIRETTORE EDITORIALE ■ CON BONIFICO BANCARIO Intestato a Fondazione Don Carlo Gnocchi Onlus Banca PROSSIMA (Gruppo Intesa Sanpaolo) Codice IBAN: IT60E0335901600100000006843 ■ CON ASSEGNO BANCARIO (non trasferibile) Intestato a Fondazione Don Carlo Gnocchi Onlus, spedito in busta chiusa a: Fondazione Don Carlo Gnocchi Onlus, piazzale Morandi 6 - 20121 MILANO Angelo Bazzari REDAZIONE Piazzale R. Morandi 6 - 20121 Milano Tel. 02-40308.910-911 - Fax 02-40308.926 [email protected] www.dongnocchi.it FOTO Archivio Fondazione Don Gnocchi PROGETTO GRAFICO Gigi Brandazza - [email protected] STAMPA ■ ON-LINE CON CARTA DI CREDITO http://donazioni.dongnocchi.it ■ LASCITI TESTAMENTARI http://ilmiolascito.it PRESIDIO NORD 1 Centro S. Maria Nascente Via A. Capecelatro, 66 Milano (tel. 02 403081) Centro Don Gnocchi Via delle Casette, 64 Colle Val d’Elsa-SI (tel. 0577 959.659) Istituto Palazzolo - Don Gnocchi Via Don L. Palazzolo, 21 Milano (tel. 02 39701) Centro S. Maria alla Pineta Via Don Carlo Gnocchi, 24 Marina di Massa-MS (tel. 0585 8631) Centro Vismara Via dei Missaglia, 117 Milano (tel. 02 893891) Centro Multiservizi Via Colli di S. Erasmo, 29 Legnano-MI (tel. 0331 453412) PRESIDIO NORD 2 Centro S. Maria al Castello Piazza Castello, 22 Pessano con Bornago-MI (tel. 02 955401) Centro E. Spalenza - Don Gnocchi Largo Paolo VI Rovato-BS (tel. 030 72451) Hospice S. Maria delle Grazie Via Montecassino, 8 Monza (tel. 039 235991) PRESIDIO NORD 3 Centro Girola - Don Gnocchi Via C. Girola, 30 Milano (tel. 02 642241) Centro Ronzoni Villa - Don Gnocchi Viale Piave, 12 Seregno-MB (tel. 0362 323111) Centro S. Maria alla Rotonda Via privata d’Adda, 2 Inverigo-CO (tel. 031 3595511) Polo specialistico riabilitativo Ospedale S. Antonio Abate via Don Carlo Gnocchi Fivizzano-MS (tel. 0585 9401) Polo Riabilitativo del Levante ligure Ospedale S. Bartolomeo Via Variante Cisa, 39 Sarzana-SP (tel. 0187 604844) PRESIDIO CENTRO 2 Centro S. Maria ai Servi Piazzale dei Servi, 3 Parma (tel. 0521 2054) Centro E. Bignamini - Don Gnocchi Via G. Matteotti, 56 Falconara M.ma (AN) (tel. 071 9160971) PRESIDIO CENTROSUD Centro S. Maria della Pace Via Maresciallo Caviglia, 30 Roma (tel. 06 330861) Centro S. Maria della Provvidenza Via Casal del Marmo, 401 Roma (tel. 06 3097439) Polo specialistico riabilitativo Ospedale civile G. Criscuoli Via Quadrivio Sant’Angelo dei Lombardi-AV (tel. 0827 455800) PRESIDIO NORD 4 Centro S. Maria al Monte Via Nizza, 6 Malnate-VA (tel. 0332 86351) Centro S. Maria al Mare Via Leucosia, 14 Salerno (tel. 089 334425) Centro S. Maria alle Fonti Viale L. Mangiagalli, 52 Salice Terme-PV (tel. 0383 945611) PRESIDIO SUD Centro Gala - Don Gnocchi Contrada Gala Acerenza-PZ (tel. 0971 742201) PRESIDIO NORD 5 Centro S. Maria ai Colli Viale S. Severo, 65 Torino (tel. 011 6303311) Polo specialistico riabilitativo Presidio Ospedaliero ASM Via delle Matine Tricarico-MT (tel. 0835 524280) Presidio Ausiliatrice - Don Gnocchi Via A. Peyron, 42 Torino (tel. 011 6303311) PRESIDIO CENTRO 1 IRCCS Don Carlo Gnocchi Via Di Scandicci 269 - loc. Torregalli Firenze (tel. 055 73931) Centro di Formazione Orientamento e Sviluppo - CeFOS Milano, via Gozzadini 7 Lodi, via Gorini 6 (tel. 02 40308328) Roma, via Casal del Marmo 401 (tel. 06 3097439) ■ CINQUE PER MILLE http://5x1000.dongnocchi.it Nella dichiarazione dei redditi, nel riquadro dedicato al sostegno delle Onlus , o in quello per la ricerca sanitaria, indicare il codice fiscale: 04793650583 L’erogazione liberale fatta alla Fondazione Don Gnocchi: • è detraibile dall’imposta sulle persone fisiche (IRPEF) per un importo pari al 26% dell’erogazione da calcolarsi su un massimo di euro 30.000 (art. 15, comma 1, lettera i-bis) del D.P.R. 917/1986); • è deducibiledal reddito di impresa per un importo non superiore a euro 30.000 o al 2% del reddito di impresa dichiarato (art. 100, comma 2, lettere a) e h) del D.P.R. 917/1986) In alternativa, sia per le persone fisiche che le imprese: • è deducibile dal reddito complessivo nel limite del 10% del reddito complessivamente dichiarato e comunque nella misura di euro 70.000 annui. INFO: SERVIZIO FUNDRAISING Fondazione Don Carlo Gnocchi Onlus Tel.: 02 40308907 E-mail: [email protected] Fiordo srl - Galliate (NO) Tiratura: 75.000 copie Reg. presso il Tribunale di Milano n° 275 del 24 maggio 2011 AI LETTORI Il Notiziario “Amis, ve raccomandi la mia baracca” viene inviato a chiunque lo richieda. È possibile utilizzare l'allegato bollettino postale a sostegno delle attività istituzionali della Fondazione. Nel rispetto di quanto stabilito dal Decreto Legislativo 196/2003 (Codice in materia di protezione dei dati personali), la informiamo che i suoi dati personali saranno conservati nell'archivio elettronico della Fondazione Don Carlo Gnocchi Onlus, titolare del trattamento ai sensi dell'art. 4 del citato Decreto. Comunichiamo che tale archivio è gestito direttamente dalla Fondazione Don Gnocchi e che i suoi dati non saranno oggetto di comunicazione o diffusione a terzi. Potrà richiedere, in qualsiasi momento e gratuitamente, l'indicazione dell'origine dei Suoi dati, il loro aggiornamento, rettificazione, integrazione, cancellazione e la loro trasformazione in forma anonima o il loro blocco scrivendo a: Fondazione Don Carlo Gnocchi - Onlus, P.le Rodolfo Morandi 6, 20121 Milano o inviando un fax al numero 02.40308.927. PER RICEVERE ANCHE “MISSIONE UOMO” “Missione Uomo” è la rivista della Fondazione Don Gnocchi. L’ultimo numero (ottobre 2014) è uscito in occasione del quinto anniversario di beatificazione di don Carlo. La rivista, come pure questo Notiziario, viene inviata a chiunque la richieda. Per ricevere a casa la rivista “Missione Uomo” occorre rivolgersi al Servizio Comunicazione e Relazioni Esterne della “Don Gnocchi”, scrivendo all’indirizzo mail [email protected], oppure telefonando al numero 02/40308.938. EDITORIALE (segue dalla prima pagina) Negli ultimi secoli una galleria di autentici professori della Provvidenza hanno proclamato dalle loro cattedre principi e valori imprescindibili e realizzato opere con l’aiuto di Dio e degli uomini. Basta elencare alcuni nomi di questi giganti per risvegliare memorie, liberare desideri di emulazione e compilare un libro-mastro della Provvidenza: San Giovanni di Dio, San Camillo de Lellis, San Vincenzo de’ Paoli, San Giuseppe Cottolengo, Beato Bartolo Longo, San Luigi Guanella, Santa Francesca Cabrini, San Luigi Orione, San Giovanni Calabria e... dulcis in fundo, il Beato don Carlo Gnocchi. Tutti accomunati nel confidare nella divina Provvidenza, attribuendole un ruolo fondamentale nella storia, ma diversi nel modo di concepirla e interpretarla nel provocare la solidarietà degli uomini del loro tempo. Attenendoci al nostro fondatore, risulta illuminante, per esemplarità ed esemplificazione, un brano di una delle numerose lettere che don Gnocchi indirizzò a don Gaetano Piccinini, responsabile dell’Opera Don Orione (7 gennaio 1949): «C’è una profonda differenza fra le oblazioni mandate dalla divina Provvidenza e queste provocate espressamente da un’azione personale presso amici, conoscenti, enti e associazioni, che senza questo stimolo non darebbero certamente. Io ammiro le persone e le istituzioni che tutto attendono dalla divina Provvidenza nulla cercando e nulla rifiutando, ma io non ho la loro grazia speciale. Nella ricerca dei mezzi per la vita dei miei poveri (grandi invalidi, orfani, mutilatini) io cerco di ispirarmi assai più a don Bosco che “cercava” che al Cottolengo che “attendeva”». Come si può constatare, per don Gnocchi e per noi che siamo eredi e continuatori anche di queste promozioni di solidarietà con strumenti differenti e tecniche innovative, non esiste il dilemma “Provvidenza o fundraising”, ma l’una e l’altra attività si integrano opportunamente e si mixano insieme. Per que- Nella ricerca dei mezzi per la vita dei miei poveri, io cerco di ispirarmi assai più a don Bosco che “cercava”, che al Cottolengo che “attendeva” Don Carlo Gnocchi @don_gnocchi #pilloledongnocchi sto, ogni volta che nel campo della promozione della beneficenza si scrive Fondazione Don Gnocchi, occorre leggere Provvidenza-Fundraising. È la chiave di lettura proposta in questo numero di “Amis”, con particolare attenzione agli stimolanti suggerimenti derivanti dallo slogan “Movimenti di vita”, che traduce tecnicamente il noto messaggio “Accanto alla vita. Sempre”. Mons. Angelo Bazzari presidente Fondazione Don Gnocchi CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE ANGELO BAZZARI (PRESIDENTE), GIOVANNI CUCCHIANI (VICEPRESIDENTE), FELICE MARTINELLI, MARIO BRAMBILLA, MARCO CAMPARI, GIAMPIO BRACCHI, MARIELLA ENOC COLLEGIO DEI REVISORI: RAFFAELE VALLETTA (PRESIDENTE), MICHELE CASINI, EMILIO COCCHI - CONSIGLIERE DELEGATO: MARCO CAMPARI