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Anno 4 - Numero 6 - 16 marzo 2009
L’ultima Risoluzione del Parlamento Europeo in materia di
regolamentazione delle scommesse on-line nei vari Stati
Membri
Il gioco d'azzardo, altrimenti detto gambling, consiste
nello scommettere denaro o altri beni sul futuro esito
di un determinato evento, in genere di qualsiasi attività che presenti un certo margine di incertezza per
quanto concerne il suo risultato finale e che proprio
per tale motivo si presta facilmente ad essere oggetto di scommesse. Ciò che caratterizza questa attività è la presenza di un
rischio normalmente
legato ad una somma
di denaro che viene
impegnata in vista del
verificarsi di un determinato risultato.
Esistono diverse forme
di gambling; basti pensare ai vari tipi di gioco
che possono essere
svolti all'interno di un
casino, come il pocker,
la roulette russa, il baccarat, oppure alle
scommesse legate alle
corse dei cavalli o ad
altre attività simili.
Oggi è possibile usufruire di questa vasta
gamma di giochi anche
attraverso Internet. La
rete ha infatti reso più agevole e facilmente accessibile il ricorso a tali forme di gioco, che richiamano l'attenzione di un numero sempre maggiore di persone.
Alcune di esse ricorrono a tali forme di svago in
maniera occasionale e senza particolari aspettative,
mentre per altre persone scommettere soldi via
Internet può diventare una dipendenza ed integrare
un vera e propria patologia.
Per tale ragione, il Parlamento Europeo si è interrogato su quali siano le modalità maggiormente indica-
te a tutelare i consumatori europei che scommettono
soldi via Internet, i quali sono stimati essere circa tre
milioni. Il 9 Marzo 2009, in occasione della sessione
plenaria di Strasburgo, la commissione Mercato
interno del Parlamento Europeo ha discusso il rapporto "Integrità delle scommesse on-line". In particolare, il Parlamento si è interrogato circa la necessità
di regolamentare o
meno le scommesse
on-line a livello comunitario o se sia, invece, più opportuno
lasciare agli Stati
Membri il compito di
disciplinare tale pratica, tenendo conto
delle peculiarità che il
fenomeno può presentare all'interno di
ciascuno di essi.
La sessione si è conclusa, in data 10
Marzo 2009, con
l'adozione di una risoluzione non vincolante, con 544 voti favorevoli, 36 sfavorevoli e
66 astensioni. In tal
modo, l'Assemblea ha
rigettato
l'opinione
minoritaria di alcuni suoi membri secondo cui le
scommesse rappresenterebbero una vera e propria
attività economica che, in quanto tale, dovrebbe
essere regolata dalle norme relative alla libera fornitura di servizi all'interno del mercato unico europeo.
In particolare, l'opinione minoritaria ha evidenziato la
necessità di ricorrere ad una regolamentazione a
livello comunitario delle scommesse on-line allo
scopo di assicurare il rispetto del principio di non
discriminazione all'interno dell'UE, evitando che l'ac-
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Il Gioco d’azzardo in Rete
riportato nella risoluzione, sarebbe pertanto opportuno
adottare delle misure congiunte dirette ad evitare i rischi
legati alle scommesse illegali o alle partite truccate.
cesso ai mercati nazionali possa essere negato agli operatori del settore appartenenti ad un altro Paese, così come
previsto dagli Articoli 43 e 49 del Trattato UE. E' stato infine evidenziato che il pericolo che le scommesse on-line
possano provocare dipendenza non sarebbe stato ancora
dimostrato.
La risoluzione finale adottata dal Parlamento ha, al contrario, evidenziato che ciascuno Stato Membro ha il diritto di
regolamentare l'esercizio delle attività di gambling, tenendo
conto delle diversità culturali e sociali da cui ognuno di essi
è caratterizzato. La maggioranza ha ritenuto, inoltre, che
coloro che forniscono tali servizi sono tenuti a rispettare la
normativa vigente all'interno dello Stato Membro in cui essi
svolgono la propria attività ed in cui lo stesso consumatore
risiede. Agli Stati Membri è pertanto lasciato un ampio margine di discrezionalità nella scelta delle misure idonee a
proteggere i consumatori che scommettono on-line, senza
che sia necessario ricorrere alla determinazione di regole
comuni da parte dell'UE.
Le scommesse on-line, essendo più facilmente accessibili
delle scommesse tradizionali, comportano un più elevato
rischio di frodi, dipendenza da gioco, cattivo uso dei dati
personali e degli estremi delle carte di credito, pericolo per
i bambini e minaccia alla regolarità di giochi ed eventi sportivi. Per tale motivo, la Risoluzione adottata dal Parlamento
invita il Consiglio a cercare una "potenziale soluzione politica" al problema della dipendenza dal gioco d'azzardo e
dalle scommesse on-line. Numerosi studi e ricerche presentati al Consiglio da parte della Commissione, su richiesta di quest'ultimo, hanno individuato "obiettivi comuni" ed
una "posizione comune" allo scopo di risolvere i problemi di
ordine pubblico e sociale che possono derivare dalle scommesse on-line di tipo "transfrontaliero". Secondo quanto
Occorre incoraggiare lo sviluppo di standard per i giochi
d'azzardo on-line, per quanto riguarda l'età minima, o di
altre misure minime di informazione indirizzate ai giocatori maggiormente vulnerabili come i bambini o coloro che
sono affetti da dipendenza da gambling. Per quanto
riguarda la pubblicità, i membri del Parlamento Europeo
hanno ritenuto l'autoregolazione non sufficiente a garantire un livello adeguato di protezione dei consumatori, sottolineando la necessità di una stretta collaborazione tra le
imprese e le autorità competenti. Sarebbe inoltre utile
individuare alcune soluzioni pratiche volte a contenere il
rischio che vengano impiegate eccessive somme di
denaro, mentre si partecipa a delle scommesse on-line. A
tale riguardo, è stato proposto di stabilire un limite massimo di denaro che una persona può spendere mensilmente oppure di imporre agli operatori di scommesse on-line
l'obbligo di utilizzare carte prepagate che possano essere acquistate nei negozi. I membri del Parlamento
Europeo hanno infine espresso preoccupazione per il
rischio di giungere ad una deregolamentazione delle
scommesse, che rappresentano un'importante risorsa
economica per numerose organizzazioni sportive all'interno dei vari Stati Membri e di un eccessivo sfruttamento
commerciale degli eventi sportivi.
Alla luce di tutte queste considerazioni, e, nel rispetto del
principio di sussidiarietà, il Parlamento ha rimesso a ciascuno stato Membro il compito di regolamentare il settore delle scommesse on-line.
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