Progetto formativo “La relazione infermiere
Transcript
Progetto formativo “La relazione infermiere
Progetto formativo “La relazione infermiere-paziente nel DH di Oncologia” Descrizione generale e finalità Il Servizio Prevenzione e Protezione Rischi (SPPR) dell’Azienda Complesso Ospedaliero (ACO) San Filippo Neri collabora con le Unità Operative Ospedaliere con la finalità di migliorare il clima organizzativo, a partire dall’ipotesi che il rischio psicosociale negli operatori sia più elevato laddove il personale interagisce con utenti che non assumono sufficientemente lo status di paziente. Sappiamo infatti che in ospedale la relazione tra pazienti ed operatori si fonda sull’atto medico, emozionalmente basato su una relazione di dipendenza affidata e asimmetrica, che esclude altri organizzatori emozionali della soggettività del paziente; la soggettività residua, non organizzata da questo modello di rapporto, è vissuta come variabilità intrattabile e confliggente con l’intervento medico stesso. E’ in questo contesto che si inserisce il progetto formativo rivolto agli infermieri del DH Oncologico che svolgono la funzione di accoglienza e la somministrazione delle terapie. Il paziente oncologico si configura ancor di più come “atipico” rispetto a dimensioni di asimmetricità e dipendenza affidata, poiché si rapporta ad una patologia che sconvolge drammaticamente la propria vita, che lo porta a implicare prepotentemente l’equipe curante in una relazione in cui i vissuti e gli organizzatori emozionali della soggettività sono difficilmente contenibili. L’equipe infermieristica del DH trascorre molto tempo con il paziente, entro una relazione a lungo termine pregnante di dimensioni soggettive. Da qui la difficoltà di gestire tale relazione e di accogliere la soggettività della singola persona. Nella U.O.C. di Oncologia del San Filippo Neri, è attivo da qualche anno, un punto informativo AIMAC (Associazione Italiana Malati di Cancro), dove alcune volontarie sono deputate all’accoglienza dei bisogni informativi del paziente oncologico e di familiari/amici su diverse questioni riguardanti vari aspetti della malattia (diritti, nutrizione, effetti collaterali delle terapie, associazioni territoriali che offrono servizi a riguardo ecc.). Spesso accade inoltre che a rivolgersi al punto informativo non siano pazienti o familiari, bensì gli infermieri, laddove si trovino a confrontarsi con i vissuti e le dimensioni emozionali portate dalla persona e che si esprimono attraverso diverse modalità (la “crisi” d’ansia prima della chemioterapia, la rabbia per la prolungata attesa, la preoccupazione per i propri cari, la paura di morire…). SPPR ha colto questa richiesta di sostegno da parte degli infermieri nei confronti delle volontarie AIMAC come una questione su cui intervenire fornendo gli strumenti adeguati all’equipe infermieristica per “stare” in relazione col paziente. Obiettivi Il corso di formazione proposto ha l’obiettivo di favorire la competenza ad incaricarsi degli aspetti problematici della relazione con i pazienti. L’obiettivo è quello di formare il personale a questa funzione, di formare operatori che siano in grado di accogliere e dare senso alla soggettività portata dei pazienti, che colgano l’importanza delle modalità di rapporto che si creano tra pazienti e operatori. La formazione quindi come occasione per ripensare il rapporto tra la domanda dei pazienti e la risposta dell’Oncologia. Target Tutto il personale infermieristico del DH Oncologico. Metodologia Si fa riferimento ad una metodologia di lavoro psicosociale in cui è importante disporre di strumenti che permettano alle persone implicate nella formazione di partecipare attivamente alla stessa. La partecipazione attiva è infatti indispensabile per il raggiungimento degli obiettivi sopradetti. Strumenti Nel corso di formazione proposto verranno utilizzati prevalentemente strumenti utili a favorire processi di riflessione e di analisi delle criticità, in particolar modo si farà riferimento alla discussione di casi lavorativi tratti dall’esperienza quotidiana degli operatori per favorire la competenza ad incaricarsi degli aspetti problematici della relazione con i pazienti. Potranno essere impiegati anche altri strumenti attivi quali il role-playing e il gioco analogico. 1 Docenti - Elisabetta Atzori, dirigente psicologa presso SPPR, responsabile del progetto e docente nel corso; - Risia Fiorentino, laureata in psicologia, tirocinante presso SPPR, tutor nel corso. Durata e articolazione Sei incontri con cadenza quindicinale di due ore l’uno. 2